Indagine sui determinanti del
rifiuto dell’offerta vaccinale in
Regione Veneto
Report finale
Giugno 2011
a cura di
Indice
Introduzione
1
1. Indagine quantitativa sui determinanti nel rifiuto all’offerta vaccinale nelle ULSS di progetto
3
1.1 I risultati
6
1.1.1 Caratteristiche socio-demografiche
7
1.1.2 Informazioni sulle vaccinazioni
10
1.1.3 Aspetto decisionale sulle vaccinazioni
11
1.1.4 Esperienze personali
13
1.1.5 Affermazioni sulle vaccinazioni e fattori
14
2. Indagine quali-quantitativa
19
2.1 NGT operatori
21
2.2 NGT genitori totalmente rifiutanti
37
2.3 NGT genitori parzialmente rifiutanti
45
2.4 Confronto tra operatori e genitori - rifiuti totali
53
2.5 Note conclusive NGT
55
Introduzione
Il progetto “Indagine sui determinanti del rifiuto dell’offerta vaccinale in Regione Veneto” dell’Azienda Ulss
20 di Verona, in accordo con la Regione Veneto, mira ad indagare conoscenze, atteggiamenti e
comportamenti dei genitori al seguito della caduta dell’obbligo vaccinale nel territorio regionale. Data tale
modificazione legislativa è diventata una priorità di salute pubblica il mantenimento di un’alta copertura
vaccinale nel territorio.
Capire perché una famiglia decide di non seguire l’invito della propria ULSS - e del sistema sanitario nel suo
complesso - di vaccinare il proprio figlio, è un obiettivo importante ed ambizioso. Importante perché
significa poter poi attivare dei canali appropriati di comunicazione con le famiglie per prevenire la caduta
della copertura vaccinale; ambizioso perché implica entrare nei percorsi decisionali delle famiglie, indagare
il collegamento di questa decisione con i valori e le convinzioni delle famiglie, capire quanto “l’effetto
trascinamento” possa influire sulla scelta e quanto questa scelta sia consapevole e modificabile nel tempo.
Mettere a fuoco gli elementi che determinano il rifiuto vaccinale è perciò un’operazione che si può fare
solo includendo direttamente i diretti interessati ovvero i genitori rifiutanti le vaccinazioni e gli operatori
con cui entrano in contatto nel percorso nascita.
Alcune ipotesi sui motivi del rifiuto vaccinale sono già state formulate in letteratura ma sono ipotesi che
vanno confermate oggi in Veneto, verificando se al fianco di queste se ne possono aggiungere altre e
cercando di rilevare le motivazioni più diffuse.
La tecnica di analisi utilizzata per individuare le motivazioni e gli atteggiamenti che contraddistinguono i
genitori rifiutanti le vaccinazioni è necessariamente di natura qualitativa. Come vedremo in seguito, questa
parte di indagine è stata realizzata tramite Nominal Group Technique (NGT) in versione informatizzata,
preceduta dall’invio via e-mail di alcune domande mirate rivolte a genitori ed operatori.
A seguire, basandosi sugli importanti esiti ottenuti dagli NGT realizzati con esperti (genitori ed operatori), è
stato costruito un questionario ah hoc per rilevare caratteristiche, intenzioni future, esperienze personali e
giudizi sulle vaccinazioni dei genitori rifiutanti o meno le vaccinazioni.
Nonostante la successione cronologica delle fasi appena evidenziata, riportiamo inizialmente i risultati
dell’indagine quantitativa e a seguire quanto emerso tramite gli NGT.
Le due fasi di ricerca elencate sono state realizzate su territori di competenza delle Ulss caratterizzati da
una maggior presenza di genitori che rifiutavano totalmente o parzialmente le vaccinazioni, anche prima
della caduta dell’obbligo vaccinale, o in cui è presente un elevato numero di associazioni contrarie alle
vaccinazioni. Le Aziende Ulss del territorio veneto di interesse per la ricerca sono state Feltre, Bassano del
Grappa, Alto Vicentino, Vicenza, Asolo e Verona.
1
2
1. Indagine quantitativa sui determinanti nel rifiuto all’offerta vaccinale nelle ULSS di progetto
La fase finale del progetto “Indagine sui determinanti del rifiuto dell’offerta vaccinale in Regione Veneto”
prevedeva la realizzazione di un’indagine quantitativa per rilevare caratteristiche, intenzioni, esperienze
personali e giudizi sulle vaccinazioni da parte dei genitori rifiutanti o meno le vaccinazioni.
A seconda della diversa propensione alla vaccinazione, i genitori sono distinguibili in tre categorie:
- Genitori totalmente rifiutanti: non hanno fatto alcuna vaccinazione all’ultimo figlio nato
- Genitori parzialmente rifiutanti: non hanno fatto l’esavalente all’ultimo figlio nato oppure hanno
fatto solo l’esavalente senza altre vaccinazioni
- Genitori vaccinatori: hanno fatto l’esavalente e anche altre vaccinazioni all’ultimo figlio nato
L’obiettivo dell’indagine è quindi cogliere gli atteggiamenti differenziali delle diverse tipologie di genitori
rispetto a determinate frasi stimolo sulle motivazioni alle vaccinazioni e sui rapporti con il Sistema Sanitario
Nazionale.
La rilevazione è avvenuta tramite un questionario ah hoc autocompilato ed anonimo rivolto ai genitori il cui
figlio minore (ultimo figlio nato) aveva meno di 6 anni d’età.
La compilazione è avvenuta nei primi quattro mesi dell’anno tramite
- Punti vaccinali delle 6 Ulss di progetto1
- Pediatri di Libera Scelta (PLS)
- via web.
Nei punti vaccinali il questionario è stato somministrato ai soli genitori di bambini che stavano effettuando
la seconda dose dell’esavalente ed il vaccino per il Pneumococco (indipendentemente dall’età del
bambino), nel caso di vaccinatori totali, mentre, nel caso di vaccinatori parziali, sono stati contattati i
genitori che non hanno fatto l’esavalente al figlio ma che si recano al servizio per fare qualche altra
vaccinazione (sia inclusa nell’esavalente sia al di fuori di quelle previste nell’esavalente),
indipendentemente dall’età del bambino e della dose, oppure i genitori che hanno fatto solo l’esavalente
al figlio, indipendentemente dall’età del bambino e dalla dose (cioè quelli che rifiutano i vaccini per
meningococco C e pneumococco). La somministrazione è avvenuta mediante consegna del questionario
con presentazione della ricerca da parte dell’assistente sanitaria che ha effettuato la vaccinazione. Durante
l’attesa post-vaccinazione il genitore aveva la possibilità di provvedere all’autocompilazione del
questionario con successiva restituzione in un apposito box situato nella sala di attesa.
In fase di programmazione è stato previsto di ottenere nei Punti Vaccinali circa 2.500 questionari distribuiti
in maniera diversificata nei territori a seconda del numero di nati nell’anno 2009 (cfr. Figura 1). E’ stato
pertanto stimato l’ammontare di nati in 3 mesi (durata della rilevazione) per rilevare approssimativamente
il numero di questionari da compilare in ciascuna Ulss. Sono state attuate, inoltre, strategie diverse a
seconda della densità abitativa: nelle Ulss 2, 3 e 4 è stato chiesto di raggiungere nel periodo di rilevazione
un numero di genitori pari al numero di nati stimato mentre nei restanti tre territori è stato proposto di
contattare circa la metà della stima effettuata. La somministrazione dei questionari ai genitori rifiutanti
parzialmente le vaccinazioni è stata effettuata, invece, in maniera continuativa nei tre mesi della rilevazione
e senza distinzioni nei sei territori.
1
Ulss 2 (Feltre) , Ulss 3 (Bassano del Grappa), Ulss 4 (Alto Vicentino), Ulss 6 (Vicenza), Ulss 8 (Asolo), Ulss 20 (Verona)
3
Figura 1. Numero di questionari previsti per Aulss
Aulss
2
3
4
6
8
Nati totali
nel 2009
734
1.769
1.925
3.174
2.794
Nati per
mese
61
147
160
265
233
Stima di nati
in 3 mesi
184
442
481
794
699
Obiettivo: Genitori
vaccinatori da
intervistare
185
440
480
400
400
20
4.737
395
1184
600
Proposta
Tutti quelli che rispondono ai
criteri elencati nei tre mesi di
rilevazione
I genitori che rispondono ai
criteri elencati nei tre mesi di
rilevazione fino al
raggiungimento del quorum.
Il secondo canale di diffusione utilizzato è rappresentato dai Pediatri di Libera Scelta operanti nei sei
territori il cui compito era di sottoporre il questionario, dopo presentazione del progetto, a genitori
rifiutanti totalmente o parzialmente le vaccinazioni. Nello specifico dovevano pertanto essere intercettati
genitori che non avevano effettuato alcuna vaccinazione ai propri figli o che hanno espresso la volontà di
non vaccinarlo e genitori di bambini che hanno effettuato l’esavalente ma non altre vaccinazioni oppure
non hanno fatto l’esavalente ma almeno una delle altre vaccinazioni (inclusa o meno nell’esavalente). Ove
possibile, a ciascun Pediatra è stata fornita la lista dei genitori appartenenti al primo raggruppamento,
ovvero ai rifiutanti totalmente le vaccinazioni.
Il pediatra ha utilizzato due modalità alternative di somministrazione del questionario ai genitori:
- consegnare ai genitori il questionario in formato cartaceo con busta preaffrancata per il rinvio a
mezzo postale a garanzia dell’anonimato e per favorire una compilazione più sincera
- invitare i genitori a partecipare alla rilevazione attraverso la consegna di indicazioni sul link da
utilizzare per raggiungere il questionario via web.
L’invito a partecipare alla rilevazione on-line è stato diffuso anche da canali associativi (es. Ass. “Il
Melograno”, Uppa, ..) operanti su tematiche inerente la vaccinazione in tutto il territorio nazionale,
rivolgendosi a qualsiasi tipologia di genitore con figli. La compilazione on-line ha permesso, quindi, di
allargare i confini della ricerca a territori esterni alle Ulss di progetto, coinvolgendo sia le altre Ulss del
Veneto sia il restante territorio nazionale.
Al termine della fase di compilazione i questionari presenti erano disponibili sia in formato cartaceo, giunti
da punti vaccinali e pediatri, sia in formato elettronico, dati dalla compilazione via web.
Considerando l’insieme dei questionari pervenuti sono stati contattati complessivamente 4.476 genitori, di
cui il 55% proveniente dalle Ulss di progetto ed il 35% al di fuori della Regione Veneto. Il restante 10%
riguarda genitori residenti in regione ma non nelle Ulss di interesse per la ricerca.
Figura 2. Questionari compilati complessivi per provenienza territoriale
n. rispondenti
Fuori Veneto
1.556
Veneto extra ULSS progetto
451
Veneto ULSS progetto
2.469
Totale
4.476
%
34,8
10,1
55,2
100
Soffermandoci sui soli territori di interesse per la ricerca, dei 2.469 questionari l’84% proviene dai punti
vaccinali, il 9% dai pediatri ed il 7% dal web.
4
Figura 3. Questionari compilati per fonte nelle ULSS di progetto
n. rispondenti
Punti vaccinali
2.075
Pediatri
217
WEB
177
Totale
2.469
%
84,0
8,8
7,2
100
Nella tabella che segue vediamo la numerosità e la distribuzione dei questionari per Ulss di progetto. Le
differenze numeriche sono ovviamente da attribuire alle diverse densità abitative ed estensioni territoriali.
Il dato riportato considera il totale dei questionari ottenuti on-line ed i cartacei, ove era possibile
individuare la rispettiva Ulss di appartenenza. In alcuni questionari arrivati a mezzo postale non è stato
possibile attribuire chiaramente l’Ulss poiché non erano stati compilati i campi relativi al comune e alla
provincia di residenza.
Figura 4. Questionari compilati per Aulss
Ulss 2 - Feltre
Ulss 3 - Bassano del Grappa
Ulss 4 - Alto Vicentino
Ulss 6 - Vicenza
Ulss 8 - Asolo
Ulss 20 - Verona
Totale
n. questionari
%
185
305
456
421
371
697
2.435
7,6%
12,4%
18,7%
17,3%
15,2%
28,6%
100,0%
In relazione al numero dei soli questionari cartacei previsti nei punti vaccinali in fase di programmazione, la
maggior parte dei territori ha raggiungo una quota considerevole di soggetti. Le Ulss con percentuali
notevolmente inferiori sono la Ulss 3 di Bassano del Grappa e la Ulss 8 di Asolo in cui purtroppo sono
intervenute problematiche che hanno rallentato la compilazione o che non hanno permesso di raggiungere
la numerosità pattuita inizialmente.
Figura 5. Questionari stimanti e compilati nei punti vaccinali per Aulss
n. questionari cartacei nei
n. questionari stimati
punti vaccinali
Ulss 2 - Feltre
185
167
Ulss 3 - Bassano del Grappa
440
270
Ulss 4 - Alto Vicentino
480
419
Ulss 6 - Vicenza
400
359
Ulss 8 - Asolo
400
274
Ulss 20 - Verona
600
572
Totale
2.505
2.061
% raggiunta
90,3%
61,4%
87,3%
89,8%
68,5%
95,3%
82,3%
Considerando tutte e tre le modalità di restituzione, è possibile notare come l’accesso al web e la
restituzione del questionario consegnato dai pediatri differisca notevolmente tra le aziende. Nel territorio
asolano sembra aver avuto influito molto il lavoro dei canali associativi e dei pediatri che complessivamente
raggiungono il 23% dei questionari arrivati. La percentuale così elevata, e conseguentemente la quota di
compilazione nei centri vaccinali notevolmente inferiore rispetto alle altre realtà, è causata anche dal
verificarsi di un problema postale che ha portato allo smarrimento di un numero non trascurabile di
questionari. Un buon accesso al web ha riguardato anche i territori di Vicenza e Verona mentre a Feltre e
Bassano un 10% di questionari è arrivato tramite il contatto con i pediatri.
5
Figura 6. Distribuzione territoriale per fonte
Fonte
Ulss 2 – Feltre
Ulss 3 – Bassano del Grappa
Ulss 4 – Alto Vicentino
Ulss 6 – Vicenza
Ulss 8 – Asolo
Ulss 20 – Verona
Centri vaccinali
Pediatri
Web
88,6%
86,2%
90,6%
83,6%
76,8%
85,8%
9,7%
9,8%
4,6%
8,3%
10,5%
5,7%
1,6%
3,9%
4,8%
8,1%
12,7%
8,5%
Definite la modalità di rilevazione e illustrata la diffusione territoriale dell’indagine, riportiamo di seguito i
principali risultati dell’indagine analizzando esclusivamente i dati proveniente dalle 6 Ulss di interesse per la
ricerca.
1.1 I risultati
Complessivamente i genitori che hanno partecipato all’indagine, residenti nelle Ulss di progetto e aventi
l’ultimo figlio nato con meno di 6 anni d’età, ammontano a 2.469. Di questi, però, non tutti hanno
dichiarato il loro comportamento nei confronti delle vaccinazioni verso i propri figli: sono 2.315 i genitori
che hanno indicato apertamente se hanno vaccinato o meno il proprio figlio e, in caso affermativo, per
quali vaccinazioni tra le proposte dal Sistema Sanitario Nazionale.
Sulla base delle caratteristiche riportate in precedenza, al momento attuale l’84,4% dei rispondenti è
classificabile come vaccinatore totale, il 7,3% come vaccinatore parziale mente l’8,3% come non
vaccinatore totale. E’ importante precisare il riferimento temporale in quanto, come vedremo in seguito, la
scelta per alcuni non vaccinatori non è definitiva: una percentuale non trascurabile dichiara, infatti, di aver
intenzione di vaccinare in futuro in proprio figlio per almeno alcune delle vaccinazioni proposte.
Figura 7. Questionari compilati per scelta vaccinale
Vaccinatori totali
Vaccinatori parziali
Non vaccinatori
Totale
n. questionari
1.954
168
193
2.315
%
84,4
7,3
8,3
100,0
In relazione alla modalità di somministrazione del questionario, si nota come i non vaccinatori provengano
prevalentemente dal contatto con i Pediatri di Libera Scelta e dal web. I 12 soggetti non vaccinatori che
hanno compilato il questionario presso i punti vaccinali sono probabilmente identificabili con i genitori che
si sono recati al centro per aver informazioni in merito alle vaccinazioni e che al momento della
compilazione, però, non avevano ancora effettuato alcuna vaccinazione al proprio figlio.
Figura 8. Questionari compilati per scelta vaccinale e fonte
Punti vaccinali
Pediatri
WEB
Totale
Vaccinatori totali
1.825
30
99
1.954
Vaccinatori parziali
103
54
11
168
Non vaccinatori
12
116
65
193
6
Distinguendo il target di progetto per territorio, la percentuale più elevata di non vaccinatori è presente
nell’Ulss di Asolo, che ricordiamo essere il territorio con la quota più elevata di rispondenti via web e
tramite PLS ed in cui si è verificata la perdita di una parte di questionari cartacei provenienti dai centri
vaccinali del territorio. I territori di Feltre, Thiene e Verona sono caratterizzati, invece, da percentuali
elevate di vaccinatori totali mentre nel territorio di Bassano del Grappa più di un 10% di rispondenti ha
vaccinatori il proprio figlio solo per alcune delle vaccinazioni proposte.
Figura 9. Distribuzione territoriale per scelta vaccinale
Vaccinatori totali
Vaccinatori parziali
Non vaccinatori
88,0%
81,6%
87,4%
84,3%
80,5%
88,0%
85,3%
8,6%
10,6%
6,9%
6,8%
5,6%
6,3%
7,1%
3,4%
7,8%
5,7%
8,8%
13,9%
5,7%
7,6%
Ulss 2 - Feltre
Ulss 3 - Bassano del Grappa
Ulss 4 - Alto Vicentino
Ulss 6 - Vicenza
Ulss 8 - Asolo
Ulss 20 - Verona
Totale
Chiarito l’universo di riferimento, riportiamo ora i risultati dell’indagine per le seguenti aree tematiche:
- caratteristiche socio-demografiche
- informazioni sulle vaccinazioni
- aspetti decisionali sulle vaccinazioni
- esperienze personali
- affermazioni sulle vaccinazioni e fattori
ponendo a confronto i tre gruppi di interesse per la ricerca (vaccinatori totali, vaccinatori parziali, non
vaccinatori).
1.1.1 Caratteristiche socio-demografiche
In relazione alle caratteristiche socio-demografiche emergono alcune interessanti differenze tra i genitori
rispondenti, in particolar modo nel confronto tra vaccinatori totali e non vaccinatori. Il gruppo dei
vaccinatori parziali, invece, non è chiaramente definito in quanto per alcuni aspetti è assimilabile ai non
vaccinatori mentre per altri ai vaccinatori totali.
Innanzitutto è importante notare che i questionari sono stati compilati nell’81% dei casi dalla madre. Tale
percentuale diminuisce notevolmente se ci soffermiamo sui soli non vaccinatori: in quest’ultimo
raggruppamento il 30,5% dei questionari è compilato dal padre contro il 17,4% presente nei vaccinatori
totali.
L’età della madre sembra essere un elemento discriminante mentre tra i padri non si rilevano particolari
differenze. Le madri non vaccinatrici sono più vecchie delle vaccinatrici totali, dato che emerge anche
dall’analisi della letteratura: circa il 50% delle non vaccinatrici ha più di 35 anni d’età mentre la quota
scende di dieci punti percentuali nelle vaccinatrici totali. Questa diversità è confermata da una molteplicità
di fattori tra cui, come vedremo in seguito, il numero di figli e l’età dell’ultimo nato.
Anche il titolo di studio della madre gioca un ruolo importante nella classificazione della tipologia di
genitori. Nei non vaccinatori è presente una percentuale più elevata di soggetti in possesso di un titolo
universitario e la quota di persone con al più la licenza media inferiore è dimezzata rispetto alla percentuale
presente nei vaccinatori totali (7% vs 14%).
7
La quasi totalità dei rispondenti ha cittadinanza italiana e nei non vaccinatori la percentuale raggiunge il
98% dei casi. Di conseguenza, i soggetti con cittadinanza europea o extraeuropea sono presenti quasi
esclusivamente tra i vaccinatori totali o parziali.
Se analizziamo la professione svolta dai genitori, non emergono particolari differenze tra vaccinatori o non
vaccinatori anche se è importante sottolineare che nei non vaccinatori il 19% delle madri svolge una
professione in ambito sanitario.
Soffermandoci sulla composizione familiare, la metà dei rispondenti ha più di un figlio. La percentuale
aumenta notevolmente nei genitori che rifiutano le vaccinazioni, i quali nella maggior parte dei casi hanno
un altro figlio. Il risultato ottenuto conferma quanto emerso negli NGT realizzati in cui, in fase di
discussione, è stato affermato chiaramente che alcuni genitori hanno deciso di vaccinare il primo figlio e di
non vaccinare in parte o totalmente i successivi, probabilmente a causa della percezione di reazioni avverse
sul primo nato.
L’ultimo aspetto socio-demografico studiato è l’età dei bambini considerati nell’indagine. Tenuto conto che
le analisi sono state svolte ponendo la soglia massima di età pari a 6 anni, il gruppo dei vaccinatori totali è
composto nell’86% dei casi da bambini fino ai 6 mesi d’età, dato il criterio di selezione utilizzato nei punti
vaccinali (fonte principale per il contatto di questa tipologia di soggetti). I non vaccinatori hanno, invece, nel
44% dei casi più di un anno e mezzo e solo il 21% ha meno di 6 mesi d’età. La notevole differenza tra i due
raggruppamenti è da imputare necessariamente alla modalità di rilevazione utilizzata.
Figura 10. Soggetti che hanno compilato il questionario
vaccinatori totali
vaccinatori parziali
non vaccinatori
Madre
82,6%
83,4%
69,5%
Padre
17,4%
16,6%
30,5%
Figura 11. Età dei genitori rispondenti
8
Figura 12. Titolo di studio dei genitori rispondenti
Figura 13. Cittadinanza dei genitori rispondenti
Italiana
Europea
Extra-europea
Vaccinatori totali
Madre
Padre
87,3%
89,4%
5,3%
4,1%
7,4%
6,4%
Vaccinatori parziali
Madre
Padre
87,1%
87,6%
6,7%
5,0%
6,1%
7,5%
Non vaccinatori
Madre
Padre
97,9%
98,4%
1,0%
0,5%
1,0%
1,0%
Figura 14. Attività dei genitori in ambito sanitario
Figura 15. Composizione familiare
9
Figura 16. Età dei bambini considerati nell’indagine
1.1.2 Informazioni sulle vaccinazioni
Le informazioni sulle vaccinazioni sono reperibili da una pluralità di fonti a cui ciascun genitore può
accedere liberamente. In relazione a questa tematica, il primo aspetto indagato è relativo alla ricezione del
libretto informativo sulle vaccinazioni fornito dalla propria Asl. Dalle analisi emerge che il 25% dei non
vaccinatori dichiara di non averlo ricevuto contro il 7% dei vaccinatori totali e l’8% dei vaccinatori parziali. Il
risultato potrebbe risentire però della memoria del genitore in relazione sia all’età del bambino (i figli dei
non vaccinatori sono più grandi rispetto ai vaccinatori) sia all’interesse dimostrato nei confronti del libretto
informativo al momento della ricezione, considerato che si tratta comunque di genitori non propensi a
svolgere vaccinazioni ai propri figli.
Un’ulteriore fonte informativa è rappresentata dal pediatra. Oltre il 70% dichiara di aver parlato con il
proprio pediatra delle vaccinazioni senza particolari diversità a seconda della scelta vaccinale effettuata. Le
differenze emergono confrontando le tematiche affrontate ed, in particolar modo, le informazioni fornite
sui possibili effetti collaterali delle vaccinazioni: una percentuale elevata (86%) di vaccinatori dichiara di
aver ricevuto questa informazione contro il 30% circa dei non vaccinatori. Il rischio di ammalarsi, i benefici
delle vaccinazioni e le caratteristiche delle malattie prevenute con le vaccinazioni sono stati forniti da
buona parte dei pediatri con una percezione leggermente inferiore nei non vaccinatori. A coloro che hanno
dichiarato di aver ricevuto informazioni dal pediatra è stato chiesto, inoltre, se sono state consigliate tutte
le vaccinazioni proposte o solo alcune. Al 95% dei vaccinatori il pediatra ha consigliato di fare tutte le
vaccinazioni proposte mentre la percentuale diminuisce (85%) nei non vaccinatori e nei vaccinatori parziali.
La maggior parte dei genitori vaccinatori ha cercato informazioni anche da altre fonti e nei non vaccinatori
la quota arriva al 97% dei rispondenti. Le fonti a cui hanno fatto affidamento differiscono a seconda della
scelta di vaccinare o meno il figlio. In particolare i non vaccinatori nell’84% dei casi contattano associazioni
contrarie alle vaccinazioni, nel 76% si affidano al passaparola, nel 69% utilizzano internet ed il 47% si rivolge
a medici di fiducia esterni al Sistema Sanitario Nazionale.
Figura 17. Ricezione del libretto informativo sulle vaccinazioni per scelta vaccinale
Ha ricevuto il libretto informativo sulle vaccinazioni?
vaccinatori totali
vaccinatori parziali
Sì , prima della prima vaccinazione
88,3%
83,4%
non vaccinatori
73,7%
Sì, ma dopo la vaccinazione
4,9%
8,6%
1,6%
No, non l’ho ricevuto
6,8%
8,0%
24,7%
10
Figura 18. Informazioni fornite dal pediatra per scelta vaccinale
Il Pediatra le ha consigliano ti fare tutte le vaccinazioni proposte?
Sì, tutte
No, solo alcune
vaccinatori totali
vaccinatori parziali
non vaccinatori
95,5%
4,5%
84,7%
15,3%
84,7%
15,3%
Figura 19. Fonti di informazione sulle vaccinazioni per scelta vaccinale
Operatori vaccinali
Internet
Medico di fiducia esterno al SSN
corso pre-parto
Passaparola
Libretto informativo sulle vaccinazioni fornito dalla sua Asl
Mass-media
Associazioni contrarie alle vaccinazioni
vaccinatori
totali
32%
28%
9%
28%
43%
58%
15%
8%
vaccinatori
parziali
37%
55%
26%
24%
60%
51%
29%
46%
non
vaccinatori
35%
69%
47%
27%
76%
58%
37%
84%
1.1.3 Aspetto decisionale sulle vaccinazioni
L’influenza del padre e della madre nella scelta di vaccinare o meno il proprio figlio è bilanciata nella
maggior parte dei casi. Sono presenti, comunque, dei rispondenti che percepiscono pesi differenti: il 12%
dichiara una maggior influenza della madre mentre solo il 4% del padre. Distinguendo il dato nei tre gruppi
di interesse emergono disparità della percezione di influenza soprattutto nei non vaccinatori: di questi, il
27% dichiara una maggiore influenza della madre, l’11% del padre mentre il 62% ugual influenza.
11
Un ulteriore aspetto inerente la sfera decisionale è relativo alle intenzioni future dei genitori nei riguardi
della vaccinazione. I genitori che hanno vaccinato totalmente il proprio figlio hanno le idee chiare sulle
scelte future: l’85% dichiara di voler fare al figlio tutte le vaccinazioni proposte e l’8% solo alcune di quelle.
Solo il 6% dei vaccinatori non ha ancora deciso mentre tale percentuale cresce notevolmente negli altri due
raggruppamenti raggiungendo il 18% nei vaccinatori parziali ed il 33% nei non vaccinatori. Tra questi ultimi
è presente inoltre il 37% che conferma la linea tenuta finora, continuando a non vaccinare, mentre una
quota considerevole (30%) effettuerà alcune delle vaccinazioni proposte al proprio figlio.
Influenza Madre
Figura 20. Influenza sulla decisione di vaccinare o meno il figlio
Influenza padre
1
5
2
3
4
Per nulla
Molto
1
445
1
2
3
8
Per nulla
2
10
50
1
4
7
3
10
5
232
11
61
4
5
Molto
10
6
21
187
38
30
29
70
74
981
Influenza della madre = influenza
del padre
84,2%
La madre ha maggior influenza
11,8%
Il padre ha maggior influenza
4,0%
Figura 21. Intenzione di vaccinare in futuro il figlio per scelta vaccinale
12
1.1.4 Esperienze personali
Un’importante tematica indagata nel questionario riguarda particolari situazioni che potrebbero aver
riscontrato i genitori nella loro esperienza. Nello specifico è stato chiesto di indicare se
- hanno trovato discordanza di opinioni sulle vaccinazioni da parte di operatori sanitari diversi
- hanno avuto esperienza diretta o indiretta con bambini danneggiati da vaccini
- hanno avuto contatto con persone che non hanno vaccinato i propri figli
Come era ovvio attendersi emergono notevoli differenze nei tre raggruppamenti. Percentuali molto elevate
di non vaccinatori hanno riscontrato queste situazioni: nello specifico il 95% dichiara di aver avuto contatto
con persone che non hanno vaccinato i propri figli, l’82% ha avuto esperienza con bambini danneggiati da
vaccini ed il 71% ha trovato discordanza di opinioni sulle vaccinazioni da parte degli operatori. Le
percentuali sono notevolmente inferiori nei vaccinatori totali, ad eccezione del 55% dei casi entrati in
contatto con persone che non hanno vaccinato ma la cui esperienza non sembra aver modificato le scelte
vaccinali.
Nell’area dell’esperienza personale consideriamo anche la reazione avvenuta dopo il vaccino nei bambini
vaccinati parzialmente o totalmente. La metà dei rispondenti dichiara che il proprio figlio non ha avuto
alcuna reazione mentre il 46% dei vaccinatori totali ed il 39% dei parziali ritengono che il figlio abbia avuto
una lieve reazione. Nei vaccinatori parziali sono presenti anche genitori che dichiarano che il proprio figlio
ha avuto una reazione media o grave al vaccino.
Figura 22. Situazioni incontrate dai genitori per scelta vaccinale
Figura 23. Reazioni del bambino dopo la vaccinazione per scelta vaccinale
13
1.1.5 Affermazioni sulle vaccinazioni e fattori
Oltre alle informazioni socio-demografiche, esperienziali e conoscitive, è stato chiesto ai genitori di fornire
il proprio grado di accordo (utilizzando una scala di valutazione da 1 = per nulla d’accordo a 5 = molto
d’accordo) su alcune affermazioni relative alle vaccinazioni. Tali affermazioni, riportate nella tabella
seguente, sono state ricavate dalla letteratura e dagli NGT realizzati, di cui parleremo nel capitolo
successivo.
Figura 24. Affermazioni relative alle vaccinazioni
1 E’ importante vaccinare i bambini perché le malattie che si prevengono possono avere effetti molto gravi
2
Spesso gli effetti collaterali gravi dovuti al vaccino vengono tenuti nascosti
3
4
Gli operatori del Sistema Sanitario Nazionale danno informazioni solo sui benefici delle vaccinazioni e non sui
rischi
Le reazioni avverse gravi al vaccino sono molto rare
5
Temo che le reazioni avverse al vaccino possano presentarsi anche molto tempo dopo la vaccinazione
6
Seguendo stili di vita sani si possono evitare le malattie senza necessità di vaccinare il bambino
7
Se si smettesse di vaccinare molte malattie oggi rarissime potrebbero tornare in circolazione
8
La malattia per la quale ci si vaccina è meno pericolosa del vaccino stesso
9
Sicuramente chi si vaccina non contrarrà la malattia per la quale è stato vaccinato
10 Ho paura delle reazioni avverse subito dopo la vaccinazione
11 Ho paura che il bambino contragga le malattie se non viene vaccinato
12 Vengono fatte troppe vaccinazioni in un’unica soluzione
13 Le vaccinazioni vengono effettuate su bambini troppo piccoli, bisognerebbe farle quando sono un po’ più grandi
14 L’organizzazione sanitaria è flessibile nel modificare tempi e modi delle vaccinazioni su richiesta dei genitori
15 Chi non vaccina viene colpevolizzato dagli operatori del Sistema Sanitario Nazionale
16 In genere gli operatori del Sistema Sanitario Nazionale sono disponibili ad affrontare dubbi o perplessità sulle
vaccinazioni
17 Ho più fiducia nei consigli di sanitari al di fuori del Sistema Sanitario Nazionale
18 Gli operatori del Sistema Sanitario Nazionale sono preparati ed aggiornati sulle vaccinazioni
19 Gli operatori del Sistema Sanitario Nazionale hanno un interesse economico nelle vaccinazioni infantili
20 I vaccini per l’infanzia sono soprattutto un business economico delle case farmaceutiche
21 Il fatto che le vaccinazioni non sono più obbligatorie significa che non sono più necessarie (solo per la Regione
Veneto)
Sui 21 item sottoposti ai rispondenti è stata applicata una tecnica statistica di analisi dati che permette di
ridurre la complessità dell’informazione in un insieme ridotto di dimensioni. Si descrivono, quindi, le
variabili osservate (i 21 item) in funzione di un numero ridotto di variabili non direttamente osservabili
(variabili latenti) a cui si dà il nome di “fattori”.
L’analisi per l’individuazione dei fattori è stata svolta considerando il totale dei rispondenti al questionario
ovvero coloro che hanno compilato il questionario in formato cartaceo o via web all’interno o all’esterno
del territorio di progetto. I risultati riportati, invece, fanno riferimento esclusivamente alle Ulss di progetto.
Dai 21 item di partenza sono emersi 3 fattori così definibili:
A. percezione del rischio della vaccinazione
B. percezione del valore protettivo della vaccinazione
C. percezione dell’organizzazione sanitaria
14
La denominazione del fattore è stata scelta sulla base delle variabili maggiormente correlate con il fattore
ottenuto. Alcune variabili potrebbero essere considerate in più di un fattore data la presenza di una
correlazione non trascurabile con i fattori interessati, senza posizionarsi chiaramente in uno dei due. Si
rilevano, inoltre, variabili correlate negativamente con il fattore, pertanto l’interpretazione dovrà essere
molto attenta.
Di seguito riportiamo le variabili presenti in ciascuna dimensione, evidenziando le variabili presenti in più
fattori e contrassegnando con “*” le relazioni negative.
Figura 25. Affermazioni relative alle vaccinazioni nei tre fattori
Percezione del rischio della vaccinazione
2 Spesso gli effetti collaterali gravi dovuti al vaccino vengono tenuti nascosti
10 Ho paura delle reazioni avverse subito dopo la vaccinazione
12 Vengono fatte troppe vaccinazioni in un’unica soluzione
Gli operatori del Sistema Sanitario Nazionale danno informazioni solo sui benefici delle vaccinazioni e non sui
3
rischi
13 Le vaccinazioni vengono effettuate su bambini troppo piccoli, bisognerebbe farle quando sono un po’ più grandi
20
5
19
15
17
21
8
I vaccini per l’infanzia sono soprattutto un business economico delle case farmaceutiche
Temo che le reazioni avverse al vaccino possano presentarsi anche molto tempo dopo la vaccinazione
Gli operatori del Sistema Sanitario Nazionale hanno un interesse economico nelle vaccinazioni infantili
Chi non vaccina viene colpevolizzato dagli operatori del Sistema Sanitario Nazionale
Ho più fiducia nei consigli di sanitari al di fuori del Sistema Sanitario Nazionale
Il fatto che le vaccinazioni non sono più obbligatorie significa che non sono più necessarie
La malattia per la quale ci si vaccina è meno pericolosa del vaccino stesso
Percezione del valore protettivo della vaccinazione
11 Ho paura che il bambino contragga le malattie se non viene vaccinato
1
E’ importante vaccinare i bambini perché le malattie che si prevengono possono avere effetti molto gravi
7
Se si smettesse di vaccinare molte malattie oggi rarissime potrebbero tornare in circolazione
9
Sicuramente chi si vaccina non contrarrà la malattia per la quale è stato vaccinato
6
Seguendo stili di vita sani si possono evitare le malattie senza necessità di vaccinare il bambino *
4
Le reazioni avverse gravi al vaccino sono molto rare
8
La malattia per la quale ci si vaccina è meno pericolosa del vaccino stesso *
21 Il fatto che le vaccinazioni non sono più obbligatorie significa che non sono più necessarie *
Percezione dell’organizzazione sanitaria
14 L’organizzazione sanitaria è flessibile nel modificare tempi e modi delle vaccinazioni su richiesta dei genitori
In genere gli operatori del Sistema Sanitario Nazionale sono disponibili ad affrontare dubbi o perplessità sulle
16
vaccinazioni
18 Gli operatori del Sistema Sanitario Nazionale sono preparati ed aggiornati sulle vaccinazioni
Il grado di accordo con le affermazioni elencate è differenziato nei tre gruppi target di progetto.
All’interno della percezione del rischio delle vaccinazioni i non vaccinatori presentano livelli medi molti più
elevati rispetto ai genitori vaccinatori totali ed anche rispetto ai vaccinatori parziali, seppure con differenze
più contenute. Le differenze maggiori si riscontrano nelle variabili relative al momento della vaccinazione
(bambini troppo piccoli), al business economico della case farmaceutiche, al numero di vaccini in un’unica
soluzione e alle reazioni avverse anche tempo dopo la vaccinazione. Scostamenti minori si riscontrano nella
variabile “Ho paura delle reazioni avverse subito dopo la vaccinazione” che fa registrare un accordo medio
15
elevato in tutti e tre i gruppi: questa paura accomuna infatti tutti i genitori, indipendentemente dalla scelta
vaccinale.
Figura 25. Percezione del rischio della vaccinazione nelle Ulss di progetto
L’alta percezione del valore protettivo della vaccinazione riguarda in particolar modo i genitori che scelgono
di vaccinare completamente il proprio figlio. Le variabili su cui sembrano differire maggiormente i tre
gruppi sono relative alla prevenzione di malattie che potrebbero avere effetti molto gravi, alla paura che il
bambino contragga la malattia e alla possibilità che, qualora si smettesse di vaccinare, tornino in
circolazione malattie oggi rarissime. Come si può vedere dal grafico sottostante, negli ultimi tre item il
giudizio dei non vaccinatori è il più elevato ma si tratta di affermazioni correlate negativamente con la
dimensione esaminata.
Figura 26. Percezione del valore protettivo della vaccinazione nelle Ulss di progetto
16
L’organizzazione sanitaria è valutata abbastanza positivamente dai vaccinatori totali mentre i non
vaccinatori si attestano al di sotto del valore medio della scala di valutazione. I tre gruppi esprimono un
giudizio simile nei confronti della flessibilità nel modificare tempi e modi della vaccinazione su richiesta del
genitore mentre si rilevano maggiori differenze nella percezione della preparazione e aggiornamento degli
operatori del Sistema Sanitario Nazionale e della loro disponibilità nell’affrontare dubbi e perplessità sulle
vaccinazioni, con maggiore criticità espressa dai non vaccinatori.
Figura 27. Percezione dell’organizzazione sanitaria nelle Ulss di progetto
Ciascun fattore è stato infine messo in relazione a variabili di interesse indagate nel questionario per
cercare di definire le caratteristiche dei soggetti che dichiarano bassa od alta percezione. Riassumiamo
nelle tabelle che seguono gli elementi associati ad ognuno dei tre fattori.
Figura 28. Alta e bassa percezione dei tre fattori
Percezione del rischio della vaccinazione
Alta percezione
Trovata discordanza di opinioni sulle vaccinazioni da
parte di operatori sanitari diversi
Esperienza diretta o indiretta con bambini
danneggiati da vaccini
Contatto con persone che non hanno vaccinato i
propri figli
Non intenzione di vaccinare in futuro il proprio figlio
o indecisione
Non ricezione del libretto informativo sulle
vaccinazioni
Ricezione di informazioni da un medico di fiducia
esterno al SSN e da associazioni contrarie alle
vaccinazioni
Ricevute informazioni anche da altre fonti
Maggior influenza della madre sulla decisione
Bassa percezione
Non trovata discordanza di opinioni sulle vaccinazioni
da parte di operatori sanitari diversi
Nessuna esperienza diretta o indiretta con bambini
danneggiati da vaccini
Nessun contatto con persone che non hanno
vaccinato i proprio figli
Ricezione del libretto informativo sulle vaccinazioni
Intenzione di vaccinare il proprio figlio per tutte le
vaccinazioni proposte
Nessuna informazione da altre fonti informative
Pari influenza dei genitori sulla decisione
17
Percezione del valore protettivo della vaccinazione
Alta percezione
Non trovata discordanza di opinioni sulle vaccinazioni
da parte di operatori sanitari diversi
Nessuna esperienza diretta o indiretta con bambini
danneggiati da vaccini
Intenzione di vaccinare il proprio figlio per tutte le
vaccinazioni proposte
Ricezione del libretto informativo sulle vaccinazioni
prima della prima vaccinazione
Pari influenza dei genitori sulla decisione
Percezione dell’organizzazione sanitaria
Alta percezione
Non trovata discordanza di opinioni sulle vaccinazioni
da parte di operatori sanitari diversi
Nessuna esperienza diretta o indiretta con bambini
danneggiati da vaccini
Intenzione di vaccinare il proprio figlio per tutte le
vaccinazioni proposte
Ricezione del libretto informativo sulle vaccinazioni
prima della prima vaccinazione
Nessuna informazione da associazioni contrarie alle
vaccinazioni
Pari influenza dei genitori sulla decisione
Bassa percezione
Trovata discordanza di opinioni sulle vaccinazioni da
parte di operatori sanitari diversi
Contatto con persone che non hanno vaccinato i
propri figli
Non intenzione di vaccinare in futuro il proprio figlio
o indecisione
Non ricezione del libretto informativo sulle
vaccinazioni
Ricezione di informazioni da un medico di fiducia
esterno al SSN e da associazioni contrarie alle
vaccinazioni
Ricezione di informazioni anche da altre fonti
Maggior influenza della madre sulla decisione
Maggior influenza della madre sulla decisione
Bassa percezione
Trovata discordanza di opinioni sulle vaccinazioni da
parte di operatori sanitari diversi
Esperienza diretta o indiretta con bambini
danneggiati da vaccini
Contatto con persone che non hanno vaccinato i
propri figli
Non intenzione di vaccinare in futuro il proprio figlio
o indecisione
Non ricezione del libretto informativo sulle
vaccinazioni
Madre in possesso di un titolo universitario
18
2. Indagine quali-quantitativa
Nell’ambito del progetto “Indagine sui determinanti del rifiuto dell’offerta vaccinale in Regione Veneto” si è
cercato di cogliere le motivazioni che spingono una famiglia a non vaccinare il proprio figlio, non seguendo
l’invito della propria ULSS e del sistema sanitario in generale. Tramite un’indagine quali-quantitativa si è
sondata la relazione del rifiuto vaccinale, sia esso totale o parziale, con i principi e i valori delle famiglie,
cercando di capire quanto “l’effetto trascinamento” possa influire sulla scelta e quanto questa scelta sia
consapevole e mutabile nel tempo.
Nella definizione degli elementi che determinato il rifiuto vaccinale sono stati considerati, oltre ai genitori
rifiutanti le vaccinazioni, gli operatori con cui questi entrano in contatto nel percorso nascita del figlio. Nello
specifico sono stati coinvolti nell’indagine le assistenti sanitarie alle vaccinazioni, gli infermieri, i pediatri di
libera scelta ed i medici.
Questa parte di indagine è stata realizzata utilizzando la Nominal Group Technique (di seguito NGT) in
versione informatizzata ovvero una tecnica strutturata di gestione dell’interazione di un gruppo di esperti,
corrispondenti in questo caso alle professioni sopra indicate.
Complessivamente sono stati realizzati 9 NGT:
• 6 NGT con gli operatori presso 6 ULSS del territorio regionale (ULSS 2, ULSS 3, ULSS 4, ULSS 6, ULSS
8 e ULSS 20)
• 3 NGT con i genitori rifiutanti (parzialmente o totalmente) le vaccinazioni.
Gli elementi su cui genitori ed operatori hanno espresso il proprio giudizio sull’influenza nella scelta
vaccinale derivano da una sistematizzazione delle risposte che essi hanno fornito ad un questionario inviato
loro via mail prima dell’avvio della fase di indagine in essere.
Gli operatori hanno ricevuto dalle rispettive Aziende Sanitarie le seguenti domande, distinte per genitori
totalmente o parzialmente rifiutanti:
• Quali sono, secondo la sua opinione e la sua esperienza professionale, le principali motivazioni che
spingono i genitori a rifiutare in toto (parzialmente) le vaccinazioni?
• Quali sono, le difficoltà che incontra più frequentemente nell’affrontare i genitori che rifiutano in
toto (parzialmente) le vaccinazioni?
• Quali potrebbero essere, secondo la sua opinione e la sua esperienza professionale, le strategie e
le argomentazioni più efficaci per affrontare le resistenze dei genitori che rifiutano in toto
(parzialmente) le vaccinazioni?
Le domande inoltrate invece dai genitori, tramite l’Associazione “Il Melograno” sono:
• Quali sono state le principali motivazioni in base alle quali avete preso le decisioni sulle
vaccinazioni di vostro figlio?
• Come avete raccolto le informazioni per decidere sulle vaccinazioni di vostro figlio?
• Come è stata accolta da parte degli operatori sanitari (ad es. pediatra di libera scelta, operatori
vaccinali, ..) la vostra decisione sulle vaccinazioni di vostro figlio?
• Come pensate dovrebbe essere la relazione tra operatori sanitari e genitori in tema di vaccinazioni?
19
All’elenco risultante sono state affiancate motivazioni del rifiuto vaccinale formulate in letteratura che,
trattandosi di ipotesi, potevano essere confermate o meno nel territorio regionale ed eventualmente
integrate.
L’elenco finale dei criteri sottoposti ad operatori e genitori conteneva tutti gli elementi emersi, senza
alcuna selezione preventiva di importanza da parte del gruppo di ricerca, dato il presupposto che la
presenza nei questionari iniziali rispecchi un’importanza data dal singolo soggetto. La presenza di tutti gli
elementi, inoltre, permette ai partecipanti degli NGT di discriminare meglio, senza correre il rischio di
uguale attribuzione di importanza a tutti i criteri.
L’insieme dei criteri, per lo più differenziati tra operatori e genitori, è stato aggregato in due macro
sottodomande. Agli operatori coinvolti sono state sottoposte le seguenti, distinguendo la votazione a
seconda che si prendessero in considerazione i rifiutanti totali o parziali:
• In base alla vostra esperienza professionale quanto pesano le seguenti motivazioni sul rifiuto totale
o parziale delle vaccinazioni ( 1 = per nulla, 5= molto)
• Qual è il peso delle difficoltà che l’operatore si trova a dover superare con i genitori che rifiutano in
parte o in toto le vaccinazioni
I genitori sono stati invece raggruppati a seconda della loro scelta vaccinale, pertanto sono stati realizzati 2
NGT con genitori totalmente rifiutanti le vaccinazioni ed un NGT con genitori parzialmente rifiutanti a cui
sono stati riportati gli elementi rispondenti a queste due macro-domande:
• Secondo lei quanto sono importanti i fattori elencati nella decisione dei genitori di non vaccinare?
• Quali elementi caratterizzano maggiormente i comportamenti e gli atteggiamenti degli operatori
sanitari in relazione alle vaccinazioni?
Riportiamo di seguito i principali risultati ottenuti nel totale degli NGT realizzati con gli operatori ed in quelli
realizzati con i genitori rifiutanti totalmente o parzialmente le vaccinazioni. A seguire un confronto tra i
giudizi di operatori e genitori negli elementi di valutazione comuni ai due insiemi.
20
2.1 NGT OPERATORI
- (n. partecipanti: 66 soggetti)
Prima domanda
In base alla vostra esperienza professionale quanto pesano le seguenti motivazioni sul rifiuto totale o parziale delle
vaccinazioni ( 1 = per nulla, 5= molto)
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Effetti collaterali gravi a breve termine sul bambino dovuti al vaccino
Effetti collaterali a lungo termine (malattie auto immunitarie, allergiche, tumorali, autismo, ecc.) sul bambino
dovuti al vaccino
Convinzione che la malattia per la quale ci si vaccina sia meno pericolosa del vaccino
Mancata percezione della pericolosità delle malattie prevenibili con la vaccinazione
Fiducia nell’intervento medico e farmacologico nel curare eventuali malattie prevenibili con vaccino.
Convinzione che le malattie per le quali si prevede il vaccino sono state debellate o molto rare (mancata
percezione del rischio di contrarre la malattia)
Mancanza di garanzie sull’efficacia del vaccino sul bambino
Mancanza di garanzie sull’assoluta innocuità del vaccino sul bambino (evitare reazioni avverse)
Timore dei componenti del vaccino (conservanti, eccipienti, ...)
10. Adesione a medicine non convenzionali (omeopatia, rifiuto degli antibiotici, …)
11. Adesioni a stili di vita naturalistici (es. alimentazione biologica, vegetariani, ..)
12. Attenzione all’integrità dell’equilibrio dell’organismo del bambino (non introdurre sostanze estranee o
tossiche nell’organismo)
13. Convinzione sull’autosufficienza dell’organismo nel difendersi dagli agenti patogeni: la malattia è un evento
naturale che rinforza l’organismo
14. Esperienza diretta o indiretta di vicissitudini negative dovute o attribuite alle vaccinazioni
15. Il contatto con persone contrarie alle vaccinazioni (parenti, amici, gruppi contrari alle vaccinazioni, ...)
16. Accesso a fonti informative alternative a quelle ufficiali (internet, libri, ecc.)
17. Possesso di informazioni false e/o di parte
18. Possesso di informazioni imprecise e/o incomplete
19. Non conoscenza del meccanismo di azione del vaccino
20. Scarsa conoscenza dell’epidemiologia delle malattie infettive prevenibili con le vaccinazioni
21. Prevalenza dell’interesse per la salute individuale del proprio bambino rispetto all’interesse per i benefici
della salute collettiva
22. Scarsa informazione ricevuta da parte degli operatori sanitari
23. Scarsa preparazione/aggiornamento degli operatori sanitari
24. Scarsa capacità comunicativa degli operatori sanitari
25. Scarsa fiducia nel SSN in generale
26. Interessi economici delle case farmaceutiche (business)
21
27. Interessi economici di tutti i soggetti che si occupano di prevenzione delle malattie infettive (enti governativi,
pediatri, operatori vaccinali, …)
28. Convinzione che vengano nascosti e/o non associati gli effetti collaterali, spesso gravissimi, delle vaccinazioni
29. Comportamento / atteggiamento di diffidenza verso i vaccini da parte di alcuni operatori sanitari
30. La sospensione dell’obbligo vaccinale fa credere che le vaccinazioni siano meno necessarie
31. Maggior senso di responsabilità in caso di eventuali effetti dannosi conseguenti al vaccino rispetto al senso di
responsabilità legato alle conseguenze dell’eventuale malattia
32. Conferma della pericolosità dei vaccini vista la presenza di risarcimenti di danni da vaccino da parte del
tribunale
Solo per i rifiuti totali:
33. Rispetto di motivazioni religiose
Solo per i rifiuti parziali:
34.
35.
36.
37.
Numero elevato di vaccini in una unica somministrazione
Numero troppo elevato di vaccinazioni
Volontà di procrastinare alcune vaccinazioni al momento del reale bisogno (es. epatite B, ..)
Volontà di procrastinare alcune vaccinazioni a quando il sistema immunitario è più maturo (proposto a
bambini ancora troppo piccoli)
38. Volontà di procrastinare alcune vaccinazioni alla fine dell’allattamento materno (immunità passiva)
39. Percezione di una maggiore sicurezza solo per le vaccinazione ex obbligatorie
40. I genitori percepiscono le vaccinazioni un tempo facoltative come un ulteriore impegno di decisione che non
vogliono affrontare
22
1= per nulla
media= 3,2
5= molto
23
1= per nulla
media= 3,1
5= molto
24
25
media= 3,1 media= 3,2
1= per nulla
media= 3,2
5= molto
26
1= per nulla
media= 3,1
5= molto
27
media= 3,1 media= 3,2
28
*
valore superiore alla media delle medie
media della medie
8. Mancanza di garanzie sull'assoluta innocuità del vaccino sul bambino (evitare reazioni avverse)
2. Effetti collaterali a lungo termine (malattie auto immunitarie, allergiche, tumorali, autismo, ecc.) sul bambino dovuti al vaccino
15. Il contatto con persone contrarie alle vaccinazioni (parenti, amici, gruppi contrari alle vaccinazioni, ...)
4. Mancata percezione della pericolosità delle malattie prevenibili con la vaccinazione
10. Adesione a medicine non convenzionali (omeopatia, rifiuto degli antibiotici, ... )
9. Timore dei componenti del vaccino (conservanti, eccipienti, ...)
6. Convinzione che le malattie per le quali si prevede il vaccino sono state debellate o molto rare (mancata percezione del rischio di
contrarre la malattia)
16. Accesso a fonti informative alternative a quelle ufficiali (internet, libri, ...)
12. Attenzione all'integrità dell'equilibrio dell'organismo del bambino (non introdurre sostanze estranee o tossiche nell'organismo)
21. Prevalenza dell'interesse per la salute individuale del proprio bambino rispetto all'interesse per i benefici della salute collettiva
11. Adesioni a stili di vita naturalistici (es. alimentazione biologica, vegetariani, ...)
3. Convinzione che la malattia per la quale ci si vaccina sia meno pericolosa del vaccino
28. Convinzione che vengano nascosti e/o non associati gli effetti collaterali, spesso gravissimi, delle vaccinazioni
17. Possesso di informazioni false e/o di parte
26. Interessi economici delle case farmaceutiche (business)
13. Convinzione sull'autosufficienza dell'organismo nel difendersi dagli agenti patogeni: la malattia e' un evento naturale che rinforza
l'organismo
18. Possesso di informazioni imprecise e/o incomplete
14. Esperienza diretta o indiretta di vicissitudini negative dovute o attribuite alle vaccinazioni
20. Scarsa conoscenza dell'epidemiologia delle malattie infettive prevenibili con le vaccinazioni
31. Maggior senso di responsabilità in caso di eventuali effetti dannosi conseguenti al vaccino rispetto al senso di responsabilità legato alle
conseguenze dell'eventuale malattia
1. Effetti collaterali gravi a breve termine sul bambino dovuti al vaccino
29. Comportamento / atteggiamento di diffidenza verso i vaccini da parte di alcuni operatori sanitari
27. Interessi economici di tutti i soggetti che si occupano di prevenzione delle malattie infettive (enti governativi, pediatri, operatori
vaccinali, ...)
7. Mancanza di garanzie sull'efficacia del vaccino sul bambino
24. Scarsa capacità comunicativa degli operatori sanitari
media Rifiuti
totali
3,2
media Rifiuti
parziali
3,1
4,4
4,3
4,2
4,2
4,1
4,0
3,9
3,6
3,6
3,9
2,8
3,6
4,0
3,7
3,9
3,9
3,8
3,8
3,8
3,7
3,7
3,7
3,2
2,8
3,7
2,9
3,6
3,0
3,5
3,1
3,6
3,1
3,3
3,1
3,1
3,5
3,4
3,1
3,0
3,1
3,0
2,9
3,0
3,2
2,8
2,2
2,7
2,6
2,8
3,0
29
32.Conferma della pericolosità dei vaccini vista la presenza di risarcimenti di danni da vaccino da parte del tribunale
25. Scarsa fiducia nel SSN in generale
30. La sospensione dell'obbligo vaccinale fa credere che le vaccinazioni siano meno necessarie
19. Non conoscenza del meccanismo di azione del vaccino
22. Scarsa informazione ricevuta da parte degli operatori sanitari
5. Fiducia nell'intervento medico e farmacologico nel curare eventuali malattie prevenibili con vaccino
23. Scarsa preparazione/aggiornamento degli operatori sanitari
33. (solo Totali) Rispetto di motivazioni religiose
37. (solo Parziali) Volontà di procrastinare alcune vaccinazioni a quando il sistema immunitario e' più maturo (proposto a bambini ancora
troppo piccoli)
34. (solo Parziali) Numero elevato di vaccini in una unica somministrazione
35. (solo Parziali) Numero troppo elevato di vaccinazioni
36. (solo Parziali) Volontà di procrastinare alcune vaccinazioni al momento del reale bisogno (es. epatite B, ...)
40. (solo Parziali) I genitori percepiscono le vaccinazioni un tempo facoltative come un ulteriore impegno di decisione che non vogliono
affrontare
39. (solo Parziali) Percezione di una maggiore sicurezza solo per le vaccinazione ex obbligatorie
38. (solo Parziali) Volontà di procrastinare alcune vaccinazioni alla fine dell'allattamento materno (immunità passiva)
2,5
2,5
2,3
2,3
2,2
2,1
2,0
1,5
2,1
2,1
2,8
2,3
2,4
2,3
2,2
-
-
4,0
-
3,9
3,9
3,6
-
2,5
-
2,5
2,0
30
NGT OPERATORI - (n. partecipanti: 63 soggetti)
Seconda domanda
Qual è il peso delle difficoltà che l’operatore si trova a dover superare con i genitori che rifiutano in parte o in toto
le vaccinazioni:
1.
incontrare genitori chiusi al dialogo con l’operatore (scarsa collaborazione al colloquio, genitori che non
permettono il confronto, non danno spazio ad approfondimenti, non mettono in discussione la loro
convinzione)
2.
Superare diffidenza e sfiducia del genitore nei confronti dell’operatore sanitario e delle sue competenze
professionali
3.
Superare la scarsa fiducia nel Sistema Sanitario dovuto agli scandali della sanità
4.
Superare il sospetto di conflitto di interessi con le case farmaceutiche (business)
5.
Affrontare il rifiuto di ogni contatto con gli operatori da parte dei genitori rifiutanti
6.
Far percepire la pericolosità e la gravità delle malattie a fronte di una maggior percezione di rischi
conseguenti alle vaccinazioni
7.
Spiegare che la contiguità temporale non costituisce necessariamente un nesso causale tra la vaccinazione ed
eventuali eventi patologici (è successo dopo e quindi a causa di…)
8.
Intervenire a fronte di una scarsa conoscenza di ciò che significa prevenzione
9.
Affrontare e modificare la disinformazione dei genitori sulle vaccinazioni (meccanismo d’azione, benefici,
effetti indesiderati)
10. Affrontare e modificare la disinformazione dei genitori sulla gravità e la pericolosità malattie infettive
11. Intervenire sulle convinzioni di genitori che si lasciano condizionare da eventi raccontati da familiari e amici
12. Intervenire sulle convinzioni di genitori che si lasciano condizionare da informazioni recuperate da fonti non
istituzionali (internet, libri, ecc.)
13. Intervenire sulle convinzioni di genitori che si lasciano condizionare da informazioni ricevute da gruppi
contrari alle vaccinazioni
14. Intervenire sulle convinzioni di genitori che si lasciano condizionare dall’enfasi dei Media che evidenziano
soprattutto i danni, anche se solo presunti, da vaccinazione
15. Affrontare situazioni di non concordanza di opinioni sulle vaccinazioni da parte di operatori sanitari diversi cui
i genitori si sono rivolti (servizi vaccinali, pediatri, ostetriche, medici di base)
16. Far capire che la vaccinazione ha lo scopo di tutelare la salute non solo del figlio ma della comunità intera
17. Far capire che la sospensione dell’obbligo vaccinale non va interpretato come segnale che i vaccini non
servono più
18. Ridotto tempo lavorativo degli operatori destinato al contatto con i genitori
19. Rispondere alla pretesa dei genitori della garanzia assoluta che non ci saranno reazioni gravi al vaccino
31
solo per i rifiuti totali:
20. Tenere insieme l’esigenza delle vaccinazioni e il rispetto di motivazioni religiose
solo per i rifiuti parziali:
21. Far capire l'importanza di tutte le vaccinazioni, renderli consapevoli che la prevenzione delle malattie infettive
non può essere parziale ( non ci sono malattie più o meno "importanti" di altre)
22. Far fronte alla mancanza di informazioni sulle vaccinazioni all’atto della somministrazione del vaccino
32
1= per nulla
media= 3,6
5= molto
33
1= per nulla
media=3,0
5= molto
34
media= 3,0
media= 3,6
35
*
valore superiore alla media delle medie
media delle medie
1. Incontrare genitori chiusi al dialogo con l'operatore (scarsa collaborazione al colloquio, genitori che non permettono il confronto, non danno
spazio ad approfondimenti, non mettono in discussione la loro convinzione)
13. Intervenire sulle convinzioni di genitori che si lasciano condizionare da informazioni ricevute da gruppi contrari alle vaccinazioni
12. Intervenire sulle convinzioni di genitori che si lasciano condizionare da informazioni recuperate da fonti non istituzionali (internet, libri, ecc.)
5. Affrontare il rifiuto di ogni contatto con gli operatori da parte dei genitori rifiutanti
11. Intervenire sulle convinzioni di genitori che si lasciano condizionare da eventi raccontati da familiari e amici
15. Affrontare situazioni di non concordanza di opinioni sulle vaccinazioni da parte di operatori sanitari diversi cui i genitori si sono rivolti (servizi
vaccinali, pediatri, ostetriche, medici di base)
14. Intervenire sulle convinzioni di genitori che si lasciano condizionare dall'enfasi dei Media che evidenziano soprattutto i danni, anche se solo
presunti, da vaccinazione
19. Rispondere alla pretesa dei genitori della garanzia assoluta che non ci saranno reazioni gravi al vaccino
6. Far percepire la pericolosità e la gravità delle malattie a fronte di una maggior percezione di rischi conseguenti alle vaccinazioni
16. Far capire che la vaccinazione ha lo scopo di tutelare la salute non solo del figlio ma della comunità intera
9. Affrontare e modificare la disinformazione dei genitori sulle vaccinazioni (meccanismo d'azione, benefici, effetti indesiderati)
7. Spiegare che la contiguità temporale non costituisce necessariamente un nesso causale tra la vaccinazione ed eventuali eventi patologici (e'
successo dopo e quindi a causa di ...)
4. Superare il sospetto di conflitto di interessi con le case farmaceutiche (business)
10. Affrontare e modificare la disinformazione dei genitori sulla gravità e la pericolosità malattie infettive
2. Superare diffidenza e sfiducia del genitore nei confronti dell'operatore sanitario e delle sue competenze professionali
18. Ridotto tempo lavorativo degli operatori destinato al contatto con i genitori
8. Intervenire a fronte di una scarsa conoscenza di ciò che significa prevenzione
3. Superare la scarsa fiducia nel Sistema Sanitario dovuto agli scandali della sanità
17. Far capire che la sospensione dell'obbligo vaccinale non va interpretato come segnale che i vaccini non servono più
20. (solo Totali) Tenere insieme l'esigenza delle vaccinazioni e il rispetto di motivazioni religiose
21. (solo Parziali) Far capire l'importanza di tutte le vaccinazioni, renderli consapevoli che la prevenzione delle malattie infettive non può essere
parziale ( non ci sono malattie più o meno 'importanti' di altre)
22. (solo Parziali) Far fronte alla mancanza di informazioni sulle vaccinazioni all'atto della somministrazione del vaccino
media Rifiuti
totali
3,6
media Rifiuti
parziali
3,0
4,6
3,7
4,4
4,0
4,0
3,9
3,4
3,0
2,9
3,1
3,9
3,8
3,9
3,2
3,9
3,6
3,6
3,6
3,5
2,9
3,1
2,7
3,6
3,0
3,6
3,6
3,4
3,2
3,0
3,0
2,5
1,8
3,0
2,7
2,9
3,0
2,7
2,8
2,4
-
-
3,5
-
2,7
36
NGT GENITORI TOTALMENTE RIFIUTANTI - (17 partecipanti)
Prima domanda
Secondo lei quanto sono importanti i fattori elencati nella decisione dei genitori di non vaccinare?
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
Salvaguardare la salute del proprio figlio/a
Effetti collaterali gravi a breve termine sul bambino dovuti al vaccino
Effetti collaterali a lungo termine (malattie auto immunitarie, allergiche, tumorali, autismo, ecc.) sul bambino
dovuti al vaccino
Attenzione all’integrità dell’equilibrio dell’organismo del bambino (non introdurre sostanze estranee o
tossiche nell’organismo)
Autosufficienza dell’organismo nel difendersi dagli agenti patogeni: la malattia è un evento naturale che
rinforza l’organismo
Maggior senso di responsabilità in caso di eventuali effetti dannosi conseguenti al vaccino rispetto al senso di
responsabilità legato alle conseguenze dell’eventuale malattia
Adesione a medicine non convenzionali (omeopatia, rifiuto degli antibiotici, …)
Adesioni a stili di vita naturalistici ( alimentazione biologica, vegetariani, ..)
Fiducia nell’intervento medico e farmacologico nel curare eventuali malattie prevenibili con vaccino
Timore dei componenti del vaccino (conservanti, eccipienti, ...)
Mancanza di analisi preventive sulla compatibilità dei componenti vaccinali
Le malattie per le quali si prevede il vaccino sono state debellate o molto rare
Le malattie per le quali si prevede il vaccino non si diffondono per le migliorate condizioni igienico-sanitarie
Basso rischio di contrarre queste malattie per l’elevata percentuale di bambini vaccinati
Gli effetti collaterali, spesso gravissimi, delle vaccinazioni vengono nascosti e/o non associati al vaccino
Mancanza di garanzia sull’efficacia delle vaccinazioni
La malattia per la quale ci si vaccina è meno pericolosa del vaccino
18. Atteggiamento imparziale degli operatori sanitari del SSN( pediatra di base, ass. sanitaria, ostetrica, …) nel
dare informazioni sui rischi e i benefici delle vaccinazioni
19. Informazioni da parte degli operatori sanitari del SSN solo sui benefici delle vaccinazioni e non sui rischi
20. Indifferenza nei confronti della scelta di non vaccinare da parte degli operatori sanitari del SSN
21. Colpevolizzazione del genitore che sceglie di non vaccinare da parte degli operatori sanitari del SSN
22. Scarsa preparazione/aggiornamento degli operatori sanitari del SSN
23. Indicazioni/opinioni di operatori sanitari privati ( pediatra, omeopata, …)
24. Discordanza di opinioni sulle vaccinazioni da parte di operatori sanitari diversi
2
25. Scarsa fiducia nel SSN in generale
26. Interessi economici delle case farmaceutiche (business)
27. Interessi economici di tutti i soggetti che si occupano di prevenzione delle malattie infettive (enti governativi,
pediatri, operatori vaccinali, …)
28. Esperienza diretta o indiretta di bambini danneggiati da vaccini
29. Contatto con persone che non hanno vaccinato i propri figli
30. Accesso in internet a fonti informative alternative a quelle ufficiali
31. Ricerca e lettura di informazioni su libri e/o riviste sul tema delle vaccinazioni
32. Partecipazione a seminari e conferenze
33. Conoscenza e/o appartenenza ad associazioni contrarie alle vaccinazioni
2
Il criterio n. 25 è posto solo ai 6 soggetti partecipanti all’incontro svolto a Montecchio Precalcino
37
media =3,1
(Il criterio n. 25 è posto solo ai 6 soggetti partecipanti all’incontro svolto a Montecchio Precalcino)
Evidenziati i criteri non omogenei (valori con scarto interquartile > 1,5)
38
media =3,1
Evidenziati i criteri non omogenei (valori con scarto interquartile > 1,5)
39
*
valore superiore alla media delle medie
media della medie3
1. Salvaguardare la salute del proprio/a figlio/a
3. Effetti collaterali a lungo termine (malattie auto immunitarie, allergiche, tumorali, autismo, ecc.) sul bambino dovuti al vaccino
4. Attenzione all'integrità dell'equilibrio dell'organismo del bambino (non introdurre sostanze estranee o tossiche nell'organismo)
2. Effetti collaterali gravi a breve termine sul bambino dovuti al vaccino
10. Timore dei componenti del vaccino (conservanti, eccipienti, ...)
15. Gli effetti collaterali, spesso gravissimi, delle vaccinazioni vengono nascosti e/o non associati al vaccino
31. Ricerca e lettura di informazioni su libri e/o riviste sul tema delle vaccinazioni
5. Autosufficienza dell'organismo nel difendersi dagli agenti patogeni: la malattia e' un evento naturale che rinforza l'organismo
28. Esperienza diretta o indiretta di bambini danneggiati da vaccini
30. Accesso in internet a fonti informative alternative a quelle ufficiali
32. Partecipazione a seminari e conferenze
4
25. Scarsa fiducia nel SSN in generale
12. Le malattie per le quali si prevede il vaccino sono state debellate o molto rare
7. Adesione a medicine non convenzionali (omeopatia, rifiuto degli antibiotici, ...)
13. Le malattie per le quali si prevede il vaccino non si diffondono per le migliorate condizioni igienico-sanitarie
23. Indicazioni/opinioni di operatori sanitari privati (pediatra, omeopata, ..)
17. La malattia per la quale ci si vaccina e' meno pericolosa del vaccino
29. Contatto con persone che non hanno vaccinato i propri figli
11. Mancanza di analisi preventive sulla compatibilità dei componenti vaccinali
16. Mancanza di garanzia sull'efficacia delle vaccinazioni
8. Adesione a stili di vita naturalistici (alimentazione biologica, vegetariani, ...)
24. Discordanza di opinioni sulle vaccinazioni da parte di operatori sanitari diversi
6. Maggior senso di responsabilità in caso di eventuali effetti dannosi conseguenti al vaccino rispetto al senso di responsabilità legato alle conseguenze
dell'eventuale malattia
26. Interessi economici delle case farmaceutiche (business)
22. Scarsa preparazione/aggiornamento degli operatori sanitari del SSN
3
4
media
importanza
3,1
5,0
4,8
4,4
4,4
4,4
4,4
4,3
4,1
3,9
3,6
3,4
3,3
3,2
3,2
3,1
3,0
3,0
2,9
2,9
2,8
2,8
2,6
2,5
2,4
2,4
Evidenziati i criteri non omogenei (valori con scarto interquartile > 1,5)
Il criterio n. 25 è posto solo ai 6 soggetti partecipanti all’incontro svolto a Montecchio Precalcino
40
19. Informazioni da parte degli operatori sanitari del SSN solo sui benefici delle vaccinazioni e non sui rischi
27. Interessi economici di tutti i soggetti che si occupano di prevenzione delle malattie infettive (enti governativi, pediatri, operatori vaccinali, ..)
9. Fiducia nell'intervento medico e farmacologico nel curare eventuali malattie prevenibili con il vaccino
33. Conoscenza e/o appartenenza ad associazioni contrarie alle vaccinazioni
21. Colpevolizzazione del genitore che sceglie di non vaccinare da parte degli operatori sanitari del SSN
20. Indifferenza nei confronti della scelta di non vaccinare da parte degli operatori sanitari del SSN
18. Atteggiamento imparziale degli operatori sanitari del SSN (pediatra di base, ass. sanitaria, ostetrica, ...) nel dare informazioni su rischi e benefici delle
vaccinazioni
14. Basso rischio di contrarre queste malattie per l'elevata percentuale di bambini vaccinati
2,3
2,3
2,3
2,0
1,5
1,4
1,4
1,2
41
NGT GENITORI TOTALMENTE RIFIUTANTI - (18 partecipanti)
Seconda domanda
Quali elementi caratterizzano maggiormente i comportamenti e gli atteggiamenti degli operatori sanitari in
relazione alle vaccinazioni?
1.
Informazione sui rischi in cui incorre il bambino nel caso di non vaccinazione (pericolosità delle malattie)
2.
Attenzione alla salute collettiva oltreché alla salute individuale
3.
Disponibilità da parte del pediatra nell’aiutare i genitori nel caso in cui un giorno decidessero di vaccinare
parzialmente
4.
Ascolto attento e disponibilità al dialogo (poter esprimere dubbi e perplessità)
5.
Rispetto della scelta di non vaccinare
6.
Disponibilità da parte del servizio vaccinale a una flessibilità rispetto al calendario vaccinale (vaccinazioni
singole, tempi diversi ….)
7.
Atteggiamento imparziale con informazioni complete e trasparenti sui rischi e benefici delle vaccinazioni
8.
Utilizzare motivazioni ideologiche più che prove scientifiche
9.
Indifferenza nei confronti della scelta di non vaccinare
10. Presenza di pressioni e/o pregiudizi
11. Atteggiamento di terrorismo
12. Richiesta di un dissenso formale
13. Preparazione/aggiornamento degli operatori sanitari
14. Argomentare solo i benefici delle vaccinazioni e non chiarirne i rischi
15. Negare la possibilità di effetti collaterali causati dai vaccini, presentando la pratica sicura nel 100% dei casi
16. Giudicare negativamente il genitore che sceglie di non vaccinare
17. Colpevolizzare il genitore che sceglie di non vaccinare
18. Presentare le vaccinazioni come possibilità
42
media =2,7
Evidenziati con colore più scuro i criteri non omogenei (valori con scarto interquartile > 1,5)
43
*
valore superiore alla media delle medie
5
media della medie
10. Presenza di pressioni e/o pregiudizi
11. Atteggiamento di terrorismo
17. Colpevolizzare il genitore che sceglie di non vaccinare
14. Argomentare solo i benefici delle vaccinazioni e non chiarirne i dubbi
16. Giudicare negativamente il genitore che sceglie di non vaccinare
15. Negare la possibilità di effetti collaterali causati dai vaccini, presentando la pratica sicura nel 100% dei casi
8. Utilizzare motivazioni ideologiche più che prove scientifiche
12. Richiesta di dissenso formale
2. Attenzione alla salute collettiva oltreché alla salute individuale
1. Informazione sui rischi in cui incorre il bambino nel caso di non vaccinazione (pericolosità delle malattie)
5. Rispetto della scelta di non vaccinare
3. Disponibilità da parte del pediatra nell'aiutare i genitori nel caso in cui un giorno decidessero di vaccinare parzialmente
9. Indifferenza nei confronti della scelta di non vaccinare
6. Disponibilità da parte del servizio vaccinale a una flessibilità rispetto al calendario vaccinale (vaccinazioni singole, tempi diversi, ..)
13. Preparazione/aggiornamento degli operatori sanitari
4. Ascolto attento e disponibilità al dialogo (poter esprimere dubbi e perplessità)
18. Presentare le vaccinazioni come possibilità
7. Atteggiamento imparziale con informazioni complete e trasparenti su rischi e benefici delle vaccinazioni
5
media
2,7
4,1
4,0
3,9
3,9
3,8
3,5
3,3
3,1
2,3
2,2
2,1
2,0
2,0
1,8
1,8
1,8
1,5
1,2
Evidenziati i criteri non omogenei (valori con scarto interquartile > 1,5)
44
NGT GENITORI PARZIALMENTE RIFIUTANTI - (8 partecipanti)
Prima domanda
Secondo lei quanto sono importanti i fattori elencati nella decisione dei genitori di non vaccinare?
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
Salvaguardare la salute del proprio figlio/a
Effetti collaterali gravi a breve termine sul bambino dovuti al vaccino
Effetti collaterali a lungo termine (malattie auto immunitarie, allergiche, tumorali, autismo, ecc.) sul bambino
dovuti al vaccino
Attenzione all’integrità dell’equilibrio dell’organismo del bambino (non introdurre sostanze estranee o tossiche
nell’organismo)
Autosufficienza dell’organismo nel difendersi dagli agenti patogeni: la malattia è un evento naturale che
rinforza l’organismo
Maggior senso di responsabilità in caso di eventuali effetti dannosi conseguenti al vaccino rispetto al senso di
responsabilità legato alle conseguenze dell’eventuale malattia
Adesione a medicine non convenzionali (omeopatia, rifiuto degli antibiotici, …)
Adesioni a stili di vita naturalistici ( alimentazione biologica, vegetariani, ..)
Fiducia nell’intervento medico e farmacologico nel curare eventuali malattie prevenibili con vaccino
Timore dei componenti del vaccino (conservanti, eccipienti, ...)
Mancanza di analisi preventive sulla compatibilità dei componenti vaccinali
Le malattie per le quali si prevede il vaccino sono state debellate o molto rare
Le malattie per le quali si prevede il vaccino non si diffondono per le migliorate condizioni igienico-sanitarie
Basso rischio di contrarre queste malattie per l’elevata percentuale di bambini vaccinati
Gli effetti collaterali, spesso gravissimi, delle vaccinazioni vengono nascosti e/o non associati al vaccino
Mancanza di garanzia sull’efficacia delle vaccinazioni
La malattia per la quale ci si vaccina è meno pericolosa del vaccino
18. Atteggiamento imparziale degli operatori sanitari del SSN( pediatra di base, ass. sanitaria, ostetrica, …) nel dare
informazioni sui rischi e i benefici delle vaccinazioni
19. Informazioni da parte degli operatori sanitari del SSN solo sui benefici delle vaccinazioni e non sui rischi
20. Indifferenza nei confronti della scelta di non vaccinare da parte degli operatori sanitari del SSN
21. Colpevolizzazione del genitore che sceglie di non vaccinare da parte degli operatori sanitari del SSN
22. Scarsa preparazione/aggiornamento degli operatori sanitari del SSN
23. Indicazioni/opinioni di operatori sanitari privati ( pediatra, omeopata, …)
24. Discordanza di opinioni sulle vaccinazioni da parte di operatori sanitari diversi
25. Scarsa fiducia nel SSN in generale
26. Interessi economici delle case farmaceutiche (business)
27. Interessi economici di tutti i soggetti che si occupano di prevenzione delle malattie infettive (enti governativi,
pediatri, operatori vaccinali, …)
28. Esperienza diretta o indiretta di bambini danneggiati da vaccini
29. Contatto con persone che non hanno vaccinato i propri figli
30. Accesso in internet a fonti informative alternative a quelle ufficiali
31. Ricerca e lettura di informazioni su libri e/o riviste sul tema delle vaccinazioni
32. Partecipazione a seminari e conferenze
33. Conoscenza e/o appartenenza ad associazioni contrarie alle vaccinazioni
45
media =3,3
Evidenziati i criteri non omogenei (valori con scarto interquartile > 1,5)
46
media =3,3
Evidenziati i criteri non omogenei (valori con scarto interquartile > 1,5)
47
*
valore superiore alla media delle medie
6
media della medie
1. Salvaguardare la salute del proprio/a figlio/a
15. Gli effetti collaterali, spesso gravissimi, delle vaccinazioni vengono nascosti e/o non associati al vaccino
3. Effetti collaterali a lungo termine (malattie auto immunitarie, allergiche, tumorali, autismo, ecc.) sul bambino dovuti al vaccino
12. Le malattie per le quali si prevede il vaccino sono state debellate o molto rare
5. Autosufficienza dell'organismo nel difendersi dagli agenti patogeni: la malattia e' un evento naturale che rinforza l'organismo
4. Attenzione all'integrità dell'equilibrio dell'organismo del bambino (non introdurre sostanze estranee o tossiche nell'organismo)
10. Timore dei componenti del vaccino (conservanti, eccipienti, ...)
13. Le malattie per le quali si prevede il vaccino non si diffondono per le migliorate condizioni igienico-sanitarie
28. Esperienza diretta o indiretta di bambini danneggiati da vaccini
31. Ricerca e lettura di informazioni su libri e/o riviste sul tema delle vaccinazioni
2. Effetti collaterali gravi a breve termine sul bambino dovuti al vaccino
26. Interessi economici delle case farmaceutiche (business)
8. Adesione a stili di vita naturalistici (alimentazione biologica, vegetariani, ...)
16. Mancanza di garanzia sull'efficacia delle vaccinazioni
19. Informazioni da parte degli operatori sanitari del SSN solo sui benefici delle vaccinazioni e non sui rischi
29. Contatto con persone che non hanno vaccinato i propri figli
9. Fiducia nell'intervento medico e farmacologico nel curare eventuali malattie prevenibili con il vaccino
21. Colpevolizzazione del genitore che sceglie di non vaccinare da parte degli operatori sanitari del SSN
7. Adesione a medicine non convenzionali (omeopatia, rifiuto degli antibiotici, ...)
18. Atteggiamento imparziale degli operatori sanitari del SSN (pediatra di base, ass. sanitaria, ostetrica, ...) nel dare informazioni su rischi e benefici delle
vaccinazioni
23. Indicazioni/opinioni di operatori sanitari privati (pediatra, omeopata, ..)
11. Mancanza di analisi preventive sulla compatibilità dei componenti vaccinali
17. La malattia per la quale ci si vaccina e' meno pericolosa del vaccino
6. Maggior senso di responsabilità in caso di eventuali effetti dannosi conseguenti al vaccino rispetto al senso di responsabilita' legato alle conseguenze
dell'eventuale malattia
24. Discordanza di opinioni sulle vaccinazioni da parte di operatori sanitari diversi
6
media
importanza
3,3
4,8
4,6
4,5
4,5
4,4
4,3
4,1
4,1
4,1
4,1
4,0
4,0
3,5
3,5
3,5
3,4
3,4
3,4
3,3
3,3
3,1
3,0
3,0
2,9
2,8
Evidenziati i criteri non omogenei (valori con scarto interquartile > 1,5)
48
30. Accesso in internet a fonti informative alternative a quelle ufficiali
27. Interessi economici di tutti i soggetti che si occupano di prevenzione delle malattie infettive (enti governativi, pediatri, operatori vaccinali, ..)
22. Scarsa preparazione/aggiornamento degli operatori sanitari del SSN
14. Basso rischio di contrarre queste malattie per l'elevata percentuale di bambini vaccinati
25. Scarsa fiducia nel SSN in generale
32. Partecipazione a seminari e conferenze
33. Conoscenza e/o appartenenza ad associazioni contrarie alle vaccinazioni
20. Indifferenza nei confronti della scelta di non vaccinare da parte degli operatori sanitari del SSN
2,8
2,6
2,3
2,1
2,1
1,8
1,6
1,5
49
NGT GENITORI PARZIALMENTE RIFIUTANTI
- (8 partecipanti)
Seconda domanda
Quali elementi caratterizzano maggiormente i comportamenti e gli atteggiamenti degli operatori sanitari
in relazione alle vaccinazioni?
1.
Informazione sui rischi in cui incorre il bambino nel caso di non vaccinazione (pericolosità delle malattie)
2.
Attenzione alla salute collettiva oltreché alla salute individuale
3.
Disponibilità da parte del pediatra nell’aiutare i genitori nel caso in cui un giorno decidessero di vaccinare
parzialmente
4.
Ascolto attento e disponibilità al dialogo (poter esprimere dubbi e perplessità)
5.
Rispetto della scelta di non vaccinare
6.
Disponibilità da parte del servizio vaccinale a una flessibilità rispetto al calendario vaccinale (vaccinazioni
singole, tempi diversi….)
7.
Atteggiamento imparziale con informazioni complete e trasparenti sui rischi e benefici delle vaccinazioni
8.
Utilizzare motivazioni ideologiche più che prove scientifiche
9.
Indifferenza nei confronti della scelta di non vaccinare
10. Presenza di pressioni e/o pregiudizi
11. Atteggiamento di terrorismo
12. Richiesta di un dissenso formale
13. Preparazione/aggiornamento degli operatori sanitari
14. Argomentare solo i benefici delle vaccinazioni e non chiarirne i rischi
15. Negare la possibilità di effetti collaterali causati dai vaccini, presentando la pratica sicura nel 100% dei casi
16. Giudicare negativamente il genitore che sceglie di non vaccinare
17. Colpevolizzare il genitore che sceglie di non vaccinare
18. Presentare le vaccinazioni come possibilità
50
media =3,1
Evidenziati con colore più scuro i criteri non omogenei (valori con scarto interquartile > 1,5)
51
*
valore superiore alla media delle medie
media della medie
2. Attenzione alla salute collettiva oltreché alla salute individuale
14. Argomentare solo i benefici delle vaccinazioni e non chiarirne i dubbi
1. Informazione sui rischi in cui incorre il bambino nel caso di non vaccinazione (pericolosità delle malattie)
12. Richiesta di dissenso formale
8. Utilizzare motivazioni ideologiche più che prove scientifiche
10. Presenza di pressioni e/o pregiudizi
11. Atteggiamento di terrorismo
17. Colpevolizzare il genitore che sceglie di non vaccinare
15. Negare la possibilità di effetti collaterali causati dai vaccini, presentando la pratica sicura nel 100% dei casi
13. Preparazione/aggiornamento degli operatori sanitari
16. Giudicare negativamente il genitore che sceglie di non vaccinare
5. Rispetto della scelta di non vaccinare
3. Disponibilità da parte del pediatra nell'aiutare i genitori nel caso in cui un giorno decidessero di vaccinare parzialmente
6. Disponibilità da parte del servizio vaccinale a una flessibilità rispetto al calendario vaccinale (vaccinazioni singole, tempi diversi, ..)
4. Ascolto attento e disponibilità al dialogo (poter esprimere dubbi e perplessità)
9. Indifferenza nei confronti della scelta di non vaccinare
18. Presentare le vaccinazioni come possibilità
7. Atteggiamento imparziale con informazioni complete e trasparenti su rischi e benefici delle vaccinazioni
media
3,1
4,5
4,5
4,4
4,4
3,8
3,6
3,6
3,4
3,3
3,1
2,9
2,6
2,5
2,5
2,4
1,8
1,8
1,6
Evidenziati i criteri non omogenei (valori con scarto interquartile > 1,5)
52
2.4 Confronto tra operatori e genitori - rifiuti totali
OPERATORI
In base alla vostra esperienza professionale quanto pesano le seguenti motivazioni sul
rifiuto totale o parziale delle vaccinazioni?
1. Effetti collaterali gravi a breve termine sul bambino dovuti al vaccino
3,0
2. Effetti collaterali a lungo termine (malattie auto immunitarie, allergiche,
4,3
tumorali, autismo, ecc.) sul bambino dovuti al vaccino
7. Mancanza di garanzie sull'efficacia del vaccino sul bambino
2,7
9. Timore dei componenti del vaccino (conservanti, eccipienti, ...)
4,0
10. Adesione a medicine non convenzionali (omeopatia, rifiuto degli
4,1
antibiotici, ... )
11. Adesioni a stili di vita naturalistici (es. alimentazione biologica, vegetariani,
3,8
...)
12. Attenzione all'integrità dell'equilibrio dell'organismo del bambino (non
3,9
introdurre sostanze estranee o tossiche nell'organismo)
13. Convinzione sull'autosufficienza dell'organismo nel difendersi dagli agenti
3,6
patogeni: la malattia e' un evento naturale che rinforza l'organismo
14. Esperienza diretta o indiretta di vicissitudini negative dovute o attribuite
3,1
alle vaccinazioni
16. Accesso a fonti informative alternative a quelle ufficiali (internet, libri, ...)
3,9
5. Fiducia nell'intervento medico e farmacologico nel curare eventuali
2,1
malattie prevenibili con vaccino
23. Scarsa preparazione/aggiornamento degli operatori sanitari
2,0
26. Interessi economici delle case farmaceutiche (business)
3,7
27. Interessi economici di tutti i soggetti che si occupano di prevenzione delle
2,8
malattie infettive (enti governativi, pediatri, operatori vaccinali, ...)
28. Convinzione che vengano nascosti e/o non associati gli effetti collaterali,
3,7
spesso gravissimi, delle vaccinazioni
31. Maggior senso di responsabilità in caso di eventuali effetti dannosi
conseguenti al vaccino rispetto al senso di responsabilità legato alle
3,0
conseguenze dell'eventuale malattia
25. Scarsa fiducia nel SSN in generale
2,5
GENITORI (totalmente rifiutanti)
Secondo lei quanto sono importanti i fattori elencati nella decisione dei genitori di non
vaccinare?
4,4
2. Effetti collaterali gravi a breve termine sul bambino dovuti al vaccino
3. Effetti collaterali a lungo termine (malattie auto immunitarie, allergiche,
4,8
tumorali, autismo, ecc.) sul bambino dovuti al vaccino
2,8
16. Mancanza di garanzia sull'efficacia delle vaccinazioni
4,4
10. Timore dei componenti del vaccino (conservanti, eccipienti, ...)
3,2
7. Adesione a medicine non convenzionali (omeopatia, rifiuto degli antibiotici, ...)
2,8
8. Adesione a stili di vita naturalistici (alimentazione biologica, vegetariani, ...)
4,4
4,1
4. Attenzione all'integrità dell'equilibrio dell'organismo del bambino (non
introdurre sostanze estranee o tossiche nell'organismo)
5. Autosufficienza dell'organismo nel difendersi dagli agenti patogeni: la malattia
e' un evento naturale che rinforza l'organismo
3,9
28. Esperienza diretta o indiretta di bambini danneggiati da vaccini
3,6
30. Accesso in internet a fonti informative alternative a quelle ufficiali
9. Fiducia nell'intervento medico e farmacologico nel curare eventuali malattie
prevenibili con il vaccino
22. Scarsa preparazione/aggiornamento degli operatori sanitari del SSN
26. Interessi economici delle case farmaceutiche (business)
27. Interessi economici di tutti i soggetti che si occupano di prevenzione delle
malattie infettive (enti governativi, pediatri, operatori vaccinali, ..)
15. Gli effetti collaterali, spesso gravissimi, delle vaccinazioni vengono nascosti
e/o non associati al vaccino
6. Maggior senso di responsabilità in caso di eventuali effetti dannosi
conseguenti al vaccino rispetto al senso di responsabilità legato alle conseguenze
dell'eventuale malattia
25. Scarsa fiducia nel SSN in generale
2,3
2,4
2,4
2,3
4,4
2,5
3,3
53
22. Scarsa informazione ricevuta da parte degli operatori sanitari
2,2
2,3
15. Il contatto con persone contrarie alle vaccinazioni (parenti, amici, gruppi
contrari alle vaccinazioni, ...)
4,2
4,2
2,9
2,0
19. Informazioni da parte degli operatori sanitari del SSN solo sui benefici delle
vaccinazioni e non sui rischi
29. Contatto con persone che non hanno vaccinato i propri figli
33. Conoscenza e/o appartenenza ad associazioni contrarie alle vaccinazioni
29. Contatto con persone che non
hanno vaccinato i propri figli
33. Conoscenza e/o appartenenza
ad associazioni contrarie alle
vaccinazioni
19. Informazioni da parte degli operatori sanitari del SSN
solo sui benefici delle vaccinazioni e non sui rischi
Nota: nelle caselle di testo sono riportate le domande sottoposte ai genitori che presentano una formulazione diversa rispetto a quelle utilizzate per gli operatori.
54
2.5 NOTE CONCLUSIVE NGT - Operatori
Motivazioni
Le principiali motivazioni che spingono i genitori a rifiutare totalmente o parzialmente le vaccinazioni sono
la mancanza di garanzie sull’assoluta innocuità del vaccino sul bambino, gli effetti collaterali a lungo
termine, l’influenza di persone contrarie alle vaccinazioni e la mancata percezione della pericolosità delle
malattie prevenibili con la vaccinazione. In relazione a quest’ultimo aspetto, dal punto di vista degli
operatori, per i genitori conta di più la reazione al vaccino piuttosto della malattia che il figlio può avere,
considerando quest’ultima un elemento naturale della vita di ciascun individuo. Ritengono, infatti,
l’immunità creata naturalmente migliore di quella ottenuta per mezzo del vaccino e considerano la
protezione eccessiva dell’organismo non di aiuto nell’imparare a difendersi.
Dagli NGT è emerso che grazie ai mass media è diffusa tra i genitori l’idea che la medicina sia in grado di
guarire il figlio nel caso in cui esso contragga una qualsiasi malattia. Il problema, però, è che molti genitori
non conoscono la malattia ed i relativi danni che può causare se contratta. Non hanno, inoltre, la
percezione della vicinanza delle epidemie e dei possibili effetti sulla popolazione in quando manca una
memoria storica. Secondo degli operatori, però, alcuni genitori riconoscono il valore dell’immunità di
gruppo per cui considerano il proprio figlio “coperto” da eventuali epidemie grazie alle vaccinazioni dei
coetanei. Tra gli operatori è diffusa inoltre l’idea che i genitori non vaccinino i propri figli dato il
miglioramento delle condizioni igieniche, nonostante corrano al SSN per la vaccinazione “antitetanica”
qualora il figlio dovesse farsi male.
E’ un fattore noto che nella decisione di vaccinare o meno giochi un ruolo importante la paura della scelta
ed i possibili effetti del vaccino sul bambino. La paura è però a volte causata dalla scarsa conoscenza, in
particolar modo, dei meccanismi di azione del vaccino e dalle sostanze che lo compongono. Uno dei rischi
nel caso in cui un genitore non sia pienamente convinto della scelta di vaccinare il figlio è che qualsiasi cosa
accada al figlio dopo averlo vaccinato sia associata al vaccino, delegando spesso la responsabilità al medico
o all’operatore che ha svolto la vaccinazione.
Un altro elemento che a detta degli operatori fa propendere i genitori per il rifiuto della vaccinazione è la
riduzione dell’importanza attribuita alle vaccinazioni dato l’allargamento dell’offerta vaccinale. Oltre a ciò la
presenza di soggetti ed associazioni contrarie alle vaccinazioni influisce nelle scelte dei singoli ed il contatto
avviene soprattutto in luoghi di aggregazione e di ritrovo delle giovani mamme (es. piscina, pasticceria, …).
Per concludere, una richiesta avanzata agli operatori soprattutto dai genitori rifiutanti parzialmente le
vaccinazioni è la possibilità di procrastinare alcune vaccinazioni a quando i figli diventino più grandi, ovvero
quanto il sistema immunitario è più maturo, modificando pertanto il calendario vaccinale prestabilito.
Difficoltà
La maggiore difficoltà che gli operatori si trovano a dover affrontare con i genitori rifiutanti le vaccinazioni è
l’incontro con i genitori chiusi al dialogo. Spesso i genitori rifiutanti totalmente le vaccinazioni, infatti, non
vogliono discutere con gli operatori dell’argomento e, ovviamente, non presentandosi ai centri vaccinali, si
limitano al contatto telefonico, portando gli operatori vaccinali all’impossibilità di comunicare chiaramente
con loro. Per i parzialmente rifiutanti la situazione che si presenta è leggermente diversa in quanto per la
55
somministrazione delle vaccinazioni scelte i genitori si recano nei centri facilitando l’occasione di contatto.
Nei genitori rifiutanti parzialmente, inoltre, gli operatori percepiscono un margine di indecisione che
presuppone una maggior apertura al dialogo. Gli operatori intervistati dichiarano, però, che la reazione del
genitore varia, comunque, a seconda della figura professionale che ha di fronte: i comportamenti sono
differenziati tra pediatri di libera scelta ed operatori vaccinali. Su questo fattore di difficoltà incide molto la
capacità comunicativa degli operatori con queste tipologie di genitori, riconosciuta come scarsa e
problematica per una parte degli intervistati.
Un secondo elemento critico è il cercare di intervenire sulle convinzioni dei genitori generate da gruppi
contrari alle vaccinazioni, da fonti informative non istituzionali e/o da racconti di familiari e amici. In
relazione a questo aspetto gli operatori lamentano la mancanza di materiale scientifico aggiornato di
supporto alla propria tesi per poter fronteggiare i dati negativi portati dai genitori. Un operatore in
particolare dichiara che il confronto diventa una sorta di “sfida tra genitore ed operatore sulle fonti di
informazione”.
Si verifica a volte anche la non concordanza di opinioni sulle vaccinazioni da parte di operatori sanitari
diversi cui i genitori si rivolgono. Questo aspetto è difficile da affrontare poiché è complicato e poco
professionale agli occhi del genitore andare contro il parere di un operatore paritario e competente in
materia di vaccinazioni.
Gli operatori percepiscono inoltre una scarsa conoscenza del significato di prevenzione da parte dei genitori
ed il metodo d’azione consigliato è quello di intervenire direttamente nei corsi pre-parto chiarendone alle
nuove mamme il significato.
NOTE CONCLUSIVE NGT - Genitori
Dagli NGT realizzati con i genitori è emerso che il rifiuto vaccinale è causato principalmente dalla paura
delle reazioni avverse che il vaccino può procurare al proprio figlio e lamentano una mancanza di garanzie
da parte del SSN. Preferiscono, infatti, far contrarre la malattia al piccolo dati i dubbi sulla reale efficacia del
vaccino a lungo termine e la convinzione che vengano nascosti alcuni dei possibili effetti delle vaccinazioni.
Il vaccino è considerato un farmaco preventivo per una malattia che probabilmente il figlio potrebbe non
contrarre mai e pertanto non vogliono sottoporre il figlio ad un eventuale rischio: in termini di
responsabilità si considerano grossomodo ugualmente responsabili delle eventuali conseguenze che
potrebbero causare al proprio figlio malattia o vaccino.
A differenza di quanto si aspettano gli operatori intervistati, la scelta di non vaccinare non è
necessariamente influenzata dall’adesione a stili di vita naturalistici (alimentazione biologica, vegateriani,..),
anche se i genitori ammettono comunque che è probabile che i due comportamenti siano in relazione.
Il rapporto con il SSN a volte è conflittuale in quanto i genitori percepiscono atteggiamenti di
colpevolizzazione da parte degli operatori per la scelta fatta e non si sentono rispettati nella loro decisione.
I trattamenti però sono molto diversificati a seconda dell’ULSS o del distretto di appartenenza. Sono
presenti, infatti, intervistati che hanno trovato sostengo dal proprio pediatra il quale li ha appoggiati nella
scelta di non vaccinare o semplicemente ha rispettato il loro volere. Nei casi contrari, invece, alcuni genitori
hanno sostituito il pediatra assegnato e sono andati alla ricerca di un’alternativa rivolgendosi, a volte, ad
esperti esterni al territorio della propria ULSS.
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Un altro elemento che gli operatori consideravano relativamente importante nella decisione dei genitori è
l’interesse economico delle case farmaceutiche nella diffusione dei vaccini. Questa convinzione non viene
confermata dai genitori che, invece, ritengono questo fattore non determinante nella loro scelta.
Infine è importante sottolineare come la conoscenza e/o appartenenza ad associazioni contrarie alle
vaccinazioni e la partecipazione a seminari e conferenze non è un elemento che modifica le decisioni
genitoriali in ambito vaccinale: i genitori vi si recano solo per ricevere conferme e li considerano luoghi di
aiuto e sostegno ma ritengono che la scelta sia precedente e soprattutto personale.
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