Le nuove frontiere del marketing nel turismo, dal testo a cura di Giancarlo Dall’Ara, Franco Angeli Edizione ECONOMIA E MARKETING DEL TURISMO (SECS-P/08) (LTPGT) a.a. 2009/2010 Stefan Marchioro 1. IL MARKETING: STORIA E ATTUALITA’ < anni ‘30 L’era della produzione “noi siamo produttori di farina, e la produciamo di buona qualità, e naturalmente dobbiamo assumere venditori per venderla” > Anni ‘30 consapevolezza delle esigenze dei consumatori Ma anche degli intermediari, dei grossisti ed dei dettaglianti reparto per le ricerche commerciali per i dati di mercato. Non si trattava ancora di un approccio di marketing, ma ci stavamo avvicinando molto. Anni ’50 il marketing era acquisto delle materie prime, produzione, comunicazione vendita permeare, dirigere controllare Una nuova funzione interna all’organizzazione 1969 The marketing revolution Robert Keith Il mktg nasce innanzitutto dalla pratica delle imprese che devono affrontare i problemi del mercato Distribuzione e sincronizzazione tra produzione e domanda Attività di ricerca_ seguire l’evoluzione del mercato La vendita non può essere il principio guida dell’impresa Al centro del mercato c’è il consumatore USA disciplina autonoma Primi anni del ‘900 Fase dello sviluppo Nel 1930 diversi professionisti e dirigenti americani fondano una Associazione alla quale viene dato il nome di American Marketing Society Darà origine nel 1937 all’American Marketing Association (AMA) Anni ’50 “Il mktg si sviluppa come un tentativo di prendere mentalmente distacco dalle vendite” Gerken,1994 Anni ‘60 “produrre ciò che si vende e non vendere ciò che si produce” Strumenti del mktg • Il ciclo di vita del prodotto (CVP) • Il marketing mix con le 4P • Le tecniche di segmentazione • Gli stili di vita Marketing Management Philip Kotler 1967 La figura del marketing manager Anni ‘70-la crisi petrolifera “Il problema dominante delle imprese diventa quello della sopravvivenza” Scott, 1989 Prime riflessioni • • • • • Limiti delle risorse e dei consumi Nikhilesh Posizionamento Dholakia,1993 Promozione dei consumi Marketing dei servizi Marketing per le organizzazioni senza fini di lucro marketing Orientamento strategico E disciplina eclettica* riconosciuta dal mondo imprenditoriale * anche se non ancora dotata di un impianto autonomo ed originale “ l’indispensabile componente pratica che contraddistingue il mktg, e che in quanto tale si cura relativamente poco di una sistemazione teorica precisa e coerente, rimane probabilmente un dato caratterizzante di questa disciplina” Egeria di Nallo, 1998 Concetto di scambio Disciplina che si occupa delle relazioni di scambio - può dunque essere utilizzata anche dalle organizzazioni che non perseguono fini di lucro v. Anderson, Kotler e Levy, Bagozzi Anni ‘80 Produzione di massa personalizzata Maggiore attenzione del mondo accademico alla disciplina del mktg In questi anni il peso dell’immagine è crescente ed il mktg si sbilancia sulla comunicazione Marketing concept il mktg non è la soluzione magica, sinonimo di successo consapevolezza della resp del mktg dell’impatto sociale ed ecologico delle azioni di mktg, necessità di ridefinire gli strumenti del mktg e del mktg concept Gerd Gerken Addio al marketing … Filone di pensiero che si sforza al tempo stesso di individuare nuovi percorsi I-1998 Egeria Di Nallo Nel tentativo di superare i limiti di strumenti quali la segmentazione della domanda, rivisita il mktg interpretandolo come “condivisione”. Maggiore attenzione di questi anni • Temi della sostenibilità ambientale • Prodotti con qualità socialmente accettabili maggior equilibrio tra qualità materiali ed immateriali dei beni, tra privato e sociale, e ricerca di un diverso rapporto dell’individuo con i beni Collesei, 1996 Attenuazione dell’”imperativo della produzione” rivoluzione digitale, • agevola la gestione rivoluzione di delle relazioni di lungo internet e periodo con il cliente l’”economia delle reti” La produzione diventa sempre più spesso funzione accessoria al mktg (Rifkin,2000) per il quale si aprono strade nuove “Verso un approccio umanistico” Vanni Codeluppi, rivista Micro & Macro marketing, 2000 IL DIBATTITO ATTUALE Il mktg ha avuto una storia curiosa ed uno strano destino criticato mitizzato vituperato esaltato Il grande corruttore Crea nuovi bisogni Persuade la gente a comprare Comprare ciò che non vuole Comprare quanto di più inutile I-1958 Vance Packard I persuasori occulti I° capitolo: “Attacco all’inconscio” Molti consumatori subiscono continue manipolazioni delle quali non si rendono conto, perché “ i fili che li fanno muovere sono spesso, in un certo senso occulti” Accuse: • Ricerca la soddisfazione dei bisogni immediati dei consumatori, invece di perseguire il loro benessere di lungo periodo; • Privilegia il valore semantico dei prodotti (utilità simbolica ed emozionale, a scapito del valore d’uso – utilità funzionale-); • Accresce il numero dei “mali” della società, alimenta avidità e cupidigia e favorisce il materialismo (Kotler, 2001). “Il ruolo del consumatore non è altro che quello di pedina all’interno di un gioco condotto dal produttore il cui scopo è la realizzazione del profitto” Keith Crosier,1975 Siamo di fronte ad un “mito dell’onnipotenza del mktg malgrado abbondino le prove che affermano il contrario” Jean Jacque Lambin, 1999 Anni ‘60-’70 Il condizionamento televisivo “per tanto tempo si è pensato che la gente fosse condizionata a fare ciò che volevano loro (gli industriali, le multinazionali), ma poi qualcuno ha cominciato ad accorgersi che in realtà si riesce a condizionare la gente soltanto a fare ciò che alla gente piace: altrimenti, fosse così semplice, perché si riesce benissimo a condizionarli a comperare abiti, sci, cosmetici, e non si riesce a vendere libri a una popolazione interamente alfabeta?” Ceserani, 1983 Quanto alla pubblicità “non ha mai inventato in assoluto i suoi modelli: li ha presi dove si trovavano, all’interno cioè della società”. Ceserani, 1975 Dunque più che di “persuasori occulti” bisognerebbe parlare di “voyeur occulti” Il mktg e i marketers non hanno una buona reputazione, una reputazione che non è tanto bassa quanto quella di alcune categorie professionali e dei politici, ma che cmq non è soddisfacente” Gabriel Calvi, 2001 I grandi marchi, i nuovi persuasori occulti, gli artefici della nuova economia concettuale, sono in grado non solo di creare i loro acquirenti, ma di far vivere a tutti una vita sponsorizzata Naomi Klein, 2001 Ma cos’è allora il marketing? • È un concetto: riuscire ad offrire alle persone ciò di cui le persone hanno bisogno • È un modo di pensare: una mentalità • È un orientamento: l’intera impresa considerata dal punto di vista del soddisfacimento della clientela • È una filosofia ? una filosofia che guida l’impresa nella sua globalità (ma non risponde ai “perché” bensì ai “come” , quindi non è una filosofia • È un processo … di adattamento delle possibilità aziendali ai desideri dei clienti • È una funzione di coordinamento e di raccordo con il mercato • È uno strumento operativo di conduzione aziendale : a chi vendere, cosa vendere, come vendere, programmazione, profitto, soddisfazione dei bisogni del consumatore • È una disciplina aziendale che trova la sua ragion d’essere nell’utilità che produce a un’impresa …. E cosa non è ….. • Non è una ideologia: chi vede nel marketing una ideologia, non lo considera semplicemente una modalità o uno strumento per stare nel mercato e per raggiungere determinati fini, ma lo trasforma in un sistema di pensiero globale, con l’effetto di banalizzare, di rendere simili dapprima gli strumenti e le strategie e poi le stesse Imprese. Nel turismo questo ha portato come effetto negativo l’omologazione e la standardizzazione. • Non è una scienza: nonostante i grandi sforzi di sistematizzazione … “se credete che esistano delle leggi che regolano il comportamento umano non vi sarà difficile accettare l’idea che il marketing sia una scienza. Per chi invece non si lascia convincere da questo tipo di determinismo, è chiaro che il marketing non può essere considerato pura scienza” (Johannson, Nonaka 1997) Il doppio volto del marketing: Di fronte al rischio di considerare il marketing “di tutto un po’” è necessario non ridurlo ad una semplice divisione aziendale , né ad una funzione a sé stante,ma occorre considerarlo come un metodo di lavoro, caratterizzato da un orientamento e da alcuni principi guida che pervade l’intera azienda,che anzi la organizza di conseguenza. Nel futuro le aziende che avranno più successo saranno quelle che avranno riconosciuto come “Ricerca e Sviluppo” e marketing non sono dipartimenti, ma l’intera azienda (Kotler 1991) Il marketing secondo Philip Kotler: “Un attività umana diretta a facilitare gli scambi” (1983) Il marketing consiste nel presentare al target dei compratori offerte capaci sia di soddisfare i loro bisogni, sia di essere redditizie” (1986) “soddisfare profittevolmente i bisogni” (2001) IL MARKETING È UN METODO Il marketing è un metodo 1. Comincia sempre con una ricerca 2. Mette a fuoco obiettivi chiari e realistici 3. Delinea e pone in essere una strategia, piano d’azione ed una organizzazione coerente 4. Prevede una attività di verifica dei risultati I PRINCIPI DEL MARKETING I principi del marketing Il principio della sovranità del consumatore il consumatore non l’azienda al centro del mercato Il principio della soddisfazione della domanda obiettivo primario Il principio di adattabilità all’impresa e al mercato Il principio della coerenza con il prodotto, con il mercato, con la strategia, con le risorse Il principio della qualità condizione necessaria per la fruizione dei prodotti 2. IL MARKETING DAI SERVIZI ALLE ESPERIENZE Il Marketing dei servizi Per molti anni il marketing dei servizi è stato una frontiera inesplorata La parola “servizio” evoca le norme che regolavano il rapporto servo-padrone, la fatica di un individuo (Theodore Levitt) “Un servizio è qualcosa che si può acquistare e vendere ma che non può cascarvi su un piede” (Gummesson, 1987) I “servizi” secondo Philip Kotler: “qualsiasi attività o vantaggio che una parte può scambiare con un’altra , la cui natura sia essenzialmente intangibile e non implichi proprietà di alcunché. La sua produzione può essere legata o meno a un prodotto fisico” (1986) Mktg dei prodotti e mktg dei servizi Le principali differenze che emergono nella letteratura riguardano: Il processo Il mktg mix L’intangibilità L’eterogeneità L’impossibilità di trasporto La deperibilità Differenze tra il marketing dei prodotti e quello dei servizi: Il Processo I beni vengono prodotti, successivamente venduti, ed in seguito consumati; i servizi invece vengono prima venduti, successivamente prodotti e consumati simultaneamente (Berry, 1980) “La peculiarità dei prodotti tangibili risiede nella loro totale inesistenza prima dell’acquisto” (Levitt, 1981). Il consumatore è coinvolto nella produzione di un servizio, un servizio,anzi, è inseparabile dalla fonte che lo genera (Kotler, 2001) Nel servizio: impossibilità di separare la prestazione del servizio dalla persona del fornitore; inesistenza di un prodotto da controllare prima del consumo;ruolo del cliente parte integrante del sistema di “servuction”; Differenze tra il marketing dei prodotti e quello dei servizi: L’intangibilità “i beni sono, in linea di principio, oggetti tangibili che esistono nel tempo e nello spazio, mentre i servizi sono atti o processi che esistono solo nel tempo (Prandstraller, 1990) L’intangibilità è generalmente considerata come il principale parametro distintivo dei servizi , e gran parte della loro peculiarità deriva proprio da questa condizione , che non può essere considerata un semplice attributo o aggettivo (Shostack, 1971) Un servizio è di norma considerato qualcosa di impalpabile e astratto (es. vacanza relax) , il giudizio dei consumatori è quindi molto più difficile e la loro percezione molto “soggettiva” Differenze tra il marketing dei prodotti e quello dei servizi: L’impossibilità di trasporto: di solito il servizio viene consumato nel luogo di erogazione previsto e non può essere trasportato altrove La deperibilità: A causa della “rigidità produttiva” il prodotto-servizio non può essere immagazzinato, ed è facilmente deperibile. Una camera d’albergo invenduta un certo giorno è persa per sempre e non può essere recuperata. Così un posto al ristorante L’eterogeneità: uno dei fattori di specificità dei servizi è dato dalla variabilità legata al sistema di fornitura del servizio stesso. Due clienti della stessa agenzia che hanno pagato la stessa tariffa per lo stesso viaggio possono aver ricevuto servizi diversi (personale, fornitori, etc.) Prezzo, Distribuzione, Mktg mix Prodotto Comunicazione Risorsa Umana: la quinta leva del mktg dei servizi La risorsa umana Strumento di vendita Mezzo per produrre servizi Parte del servizio stesso Momento della verità “Il personale di contatto costituisce un elemento ed occupa una posizione critica dal punto di vista del mktg: personifica l’impresa agli occhi del cliente” Eiglier, Langeard, 1988 Le interazioni tra personale di contatto e clienti, e la “criticità della posizione” vengono comunemente definite “momento della verità”. Differenze relative ad altre problematiche: a. b. c. d. e. f. g. L’importanza del fattore umano nei servizi, che emerge anche dalla struttura dei costi aziendali, ha fatto definire i servizi come “people intensitive” - “personality intensity” (Normann,1985) Una maggiore attenzione al punto vendita, al luogo cioè nel quale un servizio viene distribuito Una maggiore attenzione al mktg interno, visto che la qualità del servizio può dipendere da come il servizio viene fornito, ed in ultima analisi dalle condizioni psicologiche e professionali di chi lo fornisce Una marcata fluttuazione della domanda e dei prezzi a seconda delle stagioni o dei giorni, o dell’orario, che caratterizza gran parte del settore dei servizi per le persone che sono fuori casa, con le evidenti problematiche relative alla sincronizzazione tra domanda ed offerta, e alla valorizzazione dei periodi “critici”, ed alle politiche di pricing Una maggiore difficoltà di comunicazione, visto che si possono mostrare solo “sostituti del servizio”, ma mai il servizio stesso (Eiglier, Langeard, 1993) Il problema della non appropriabilità, o meglio dell’assenza di proprietà, in considerazione del fatto che un cliente può solo avere accesso all’utilizzo di un servizio, ad es. all’uso di una camera da letto, mentre nel caso di acquisto dei beni tangibili il cliente ha la completa disponibilità dei prodotti (Gronroos, 1994) L’atteggiamento diverso dei consumatori Ma c’è anche chi sostiene che ….Eterogeneità_Intangibilità Nonostante l’eterogeneità è sempre possibile un livello di standardizzazione dei servizi; quanto poi all’intangibilità, è evidente che servizi come quelli alberghieri o ristorativi sono “appena meno tangibili” di tanti prodotti materiali Middleton, 1994 IL DIBATTITO ATTUALE: SERVIZI ED ESPERIENZE Superamento della tradizionale visione dicotomica La contrapposizione tra prodotto e servizio ha perso progressivamente i connotati tradizionali “ dato che le situazioni di servizio puro o prodotto puro sono ormai rare; l’offerta tende a comporsi di un insieme di elementi intangibili, che si configura come un’intima compresenza di prodotti e di servizi destinata a creare vantaggi per il cliente in termini di flessibilizzazione, personalizzazione ed arricchimento del valore percepito” Varaldo, 1996 Compresenza di prodotti e di servizi Flessibilizzazione Personalizzazione Arricchimento Valore percepito Il bene: Relazioni poliedriche a lungo termine “Oggi con l’avvento del commercio elettronico e dei sofisticati modelli di feedback dei dati, i servizi vengono reinventati, diventando relazioni poliedriche a lungo termine tra fornitori e clienti” Nell’economia delle reti che caratterizza la situazione attuale è l’attenzione al cliente, non il bene, la risorsa fisica, l’elemento scarso da allocare, e lo sforzo delle aziende è quello di fornire servizi efficaci e di creare relazioni durature Rifkin Le Esperienze La fase storica del bene + servizio, cioè di un bene che incorpora dosi sempre maggiori di servizi, benché attuale, è superata dalla richiesta di esperienze Fabris, 2008 La IV^ Forma di offerta economica “Le esperienze son la IV^ forma di offerta economica, distinta dai servizi come i servizi lo sono dai prodotti ed i prodotti lo sono dalle merci, ma finora largamente non riconosciute come tali. Quando una persona acquista un servizio acquista un insieme di attività intangibili fatte per contorno. Quando acquista una esperienza essa paga per spendere il suo tempo nel fruire di una serie di momenti memorabili che l’azienda organizza, come in uno spettacolo teatrale, per impegnarlo in modo diretto” (Pine, Gilmore, 2000) Fonte: B. Joseph Pine II, J.H. Gilmore, Oltre il servizio. L’economia delle esperienze, Etas Libri, Milano 200 Offerta economica Commodity Beni Servizi Esperienze Economia Agricola Industriale Servizio Esperienza Funzione economica Estrarre Fabbricare Erogare Mettere in scena Natura dell’offerta Fungibile Tangibile Intangibile Memorabile Attributo chiave Naturale Standardizzato Personalizzato Personale Metodo di fornitura Immagazzinato in massa Rinnovo scorte dopo la produzione Erogato a richiesta Rivelata in un intervallo di tempo Venditore Commerciante Produttore Prestatore Regista di esperienze Acquirente Mercato Utilizzatore Cliente Ospite Fattore di domanda Caratteristiche Tratti distintivi Benefici Sensazioni L’esperienza del corpo “non basta ricondurre tutto ad una esperienza generica, madre di tutte le ambiguità. Non c’è nulla che non sia esperienza”. Esperienza sì ma di che cosa? E la risposta è “esperienza del corpo” Gobbi, Morace, 2008 Ovvero “toccare con mano”, sperimentare 3. IL MARKETING: UNA QUESTIONE DI MEDOTO La ricerca Abbiamo già visto che …. …..Non ci può essere marketing senza ricerca. Se il principio guida dell’attività di marketing è la soddisfazione dei consumatori, la loro conoscenza è una base indispensabile. La ricerca non è solo la prima fase del mktg, perché tutta l’attività del mktg è ricerca Strumento il marketing individua le relazioni che esistono tra le variabili che sono presenti ed operano nel mercato Bisogno_Esigenza esigenza di conoscere i mercati, soprattutto quelli non locali, di conoscere bisogni e desideri dei consumatori nella loro evoluzione, di conoscere la concorrenza, l’efficacia degli strumenti del mktg, senza aspettare che le informazioni arrivino da sole. Statistiche internazionali Negli anni ‘70 c’era chi rilevava gli ingressi alle frontiere e chi gli arrivi negli alberghi, chi tutti e due e anche le presenze.. ..accadeva che un turista che visitava quattro città in giro per l’Italia, contasse nelle statistiche come quattro turisti (Tomati, 1973) UE Negli anni ‘90 si doveva constatare che “non tutti i paesi dell’Unione Europea compilano statistiche sui movimenti turistici alle frontiere” e che esistevano divergenze addirittura in merito alla definizione di “viaggiatore” Vella, 1998 Coordinamento dei risultati delle attività di analisi con la strategia complessiva di marketing. Occorre che vi sia coerenza tra ricerca e marketing operativo, cioè tra analisi, momento decisionale e operatività. Coerenza tra ricerca e marketing operativo Trasformare i dati in info utili Gestire le info Impostare azioni coerenti Tutto ciò comporterebbe in via teorica la costituzione di un vero e proprio sistema informativo di marketing In realtà: • Molte imprese, nel turismo, non sono attrezzate soprattutto in termini di cultura e di competenze • Il livello di molte imprese, che pure si servono del marketing per i loro obiettivi, o la loro dimensione, non permette la realizzazione di un sistema articolato Non è attività di decisione di marketing L’attività di ricerca anche se è indispensabile, anche se è alla base dell’attività decisionale, non coincide però con l’attività di decisione di marketing È attività di base La fase della ricerca è l’attività di base che permette alla creatività di andare più in profondità, e al tempo stesso la ricerca delinea il quadro e con esso i limiti dello scenario all’interno dei quali si deve muovere il marketer Funzioni della ricerca: Conoscere il mercato Individuare opportunità Individuare punti di forza e di debolezza Compiere attività di verifica Elaborare scenari Fare benchmarking Ridurre il rischio Evitare di seguire le urgenze e le situazioni contingenti Visione strategica La ricerca permette di tenere in mano la bussola, la visione strategica, e contribuisce ad evitare che le attività operative prevalgano sulla strategia, che la quotidianità finisca per nascondere gli obiettivi Ulteriori funzioni Definire la missione dell’impresa Definire i comportamenti di consumo Definire il posizionamento Ri/Individuare i punti di forza e di debolezza Definire i criteri di segmentazione Definire i mercati di riferimento e i target Definire i prodotti e la strategia di qualità Definire le modalità di comunicazione Definire il bilanciamento del mktg mix (i canali di distribuzione, le polotiche di prezzo, gli interventi sulla risorsa umana..) Definire i livelli di efficienza e di efficacia dell’organizzazione Definire il grado di soddisfazione della clientela.. Il processo della ricerca di marketing 1. mettere a fuoco il problema in modo che non risulti vago 2. individuare l’obiettivo della ricerca, ovvero definire gli scopi della ricerca e i risultati attesi 3. delimitare l’ambito della ricerca, per non trovarsi sommersi da una enorme quantità di problematiche da affrontare 4. avviare una fase eventuale di valutazione delle fonti di informazioni, dei dati già disponibili (dati secondari), e delle elaborazioni simili reperibili 5. valutare i costi necessari in considerazione delle risorse disponibili Fase “descrittiva” o di “ diagnosi” a. Valutare lo stato dell’arte, cioè il grado di conoscenza generale nella letteratura disponibile b. Valutare in linea di massima la situazione reale c. Definire l’oggetto della ricerca d. Individuare i dati “primari”, cioè originali, necessari come base della ricerca, che potranno essere raccolti direttamente, attraverso una osservazione diretta, o una analisi sul campo, o commissionati all’esterno “Piano della ricerca” A. Metodi e modalità della ricerca B. Aspetti organizzativi, come la definizione dei compiti e delle resp all’interno del gruppo di lavoro, il timing delle varie fasi della ricerca e dei momenti di verifica, il budget Oggetto del piano la conoscenza e l’analisi dell’ambiente esterno (del mercato, del prodotto, della concorrenza), e/o le analisi interne all’impresa, cioè i prodotti-servizi proposti, le modalità di erogazione, il grado di soddisfazione della domanda …, allo scopo di individuare i punti di forza e di debolezza, le opportunità e le minacce I limiti delle attività di ricerca Limiti relativi alle fonti e ai dati Limiti relativi ai tempi Limiti relativi alle modalità di realizzazione della ricerca Limiti relativi alla teoria IL DIBATTITO ATTUALE Modalità di ricerca “innovative” 1. Attività di “ascolto della domanda” 2. Attività di monitoraggio 3. Combinare “con equilibrio e intelligenza la ricerca di base, che deve difendere la propria autonomia in termini di prospettive di medio e lungo termine, e la ricerca ad hoc, sia essa qualitativa o quantitativa, che ha invece esigenze di grande tempestività e approfondimento mirato Attività di monitoraggio “Il monitoraggio è diventato necessario perché i classici metodi di diagnosi e di analisi del marketing prendono più o meno sempre le mosse dalla domanda. La statistica mostra la domanda di ieri. La ricerca di mercato raccoglie opinioni sui fattori o sui pre-fattori della domanda. Quel che chiamiamo domanda è divenuta così paradossale, discontinua e imprevedibile, che abbiamo bisogno di altri metodi di conoscenza”. Gerken, 1994 Procedimento: 1.Analisi dei contenuti 2.Osservazione partecipativa 3.Inchiesta tra gli esperti 4.Viaggi e opinioni Gli obiettivi Gli obiettivi sono la dichiarazione di dove l’impresa vuole andare Missione dell’impresa La missione può essere definita come l’orientamento direttivo di fondo (Gerken,1994) Definire la missione in base ai prodotti è un errore sia perché molti prodotti nascono e muoiono molto rapidamente, mentre rimane il bisogno che essi soddisfano, sia perché un prodotto, per chi lo acquista, è soprattutto la soluzione ad un problema Realistica La missione secondo Kotler deve essere: Specifica, adatta cioè a quella impresa soltanto Basata su competenze distintive Motivante Matrice di Ansoff_ possibili interventi da parte dell’azienda: 1. Vendere prodotti esistenti a mercati esistenti 2. Estendere i prodotti esistenti a nuovi mercati 3. Sviluppare nuovi prodotti per mercati esistenti 4. Sviluppare nuovi prodotti per nuovi mercati Aumentare la novità tecnologica Prodotto Presente Presente Nuovo Penetrazione mercato Sviluppo prodotto Estensione mercati Diversificazione Aumentare novità mercato Mercato Nuovo Il management Il management deve tradurre la missione aziendale in quegli obiettivi specifici che ne permettono la realizzazione. Gli obiettivi possono derivare direttamente dalla missione o essere considerati come delle necessità subordinate, strumentali alla sua realizzazione. Gli obiettivi sono specifici, quantificabili e legati all’azione pratica. Obiettivi ben formulati facilitano notevolmente anche la performance aziendale. Peter, Donnelly, 1999 La strategia a) Strategia selettiva b) Strategia di massa c) Strategia indifferenziata d) Strategia di differenziazione e) Strategie concentrate f) Strategie localizzate g) Strategie di personalizzazione Come si sceglie una strategia? Per definire quale sia la strategia più opportuna occorre considerare diversi fattori, ed in primo luogo gli obiettivi che si intende raggiungere. Inoltre: L’originalità di un prodotto che può spingere a scegliere strategie di nicchia La fase attraversata nel ciclo di vita che consiglia anch’essa delle scelte strategiche, ad esempio la fase di maturità invita ad optare per strategie differenziate La posizione di unicità di fronte ad un mercato ampio ed omogeneo, che può essere alla base di strategie in qualche misura indifferenziate La storia dell’impresa che può essere contrassegnata da una leadership basata sulla competitività e che spinge quindi a strategie basate sul prezzo Le risorse dell’impresa, che sono limitate fanno preferire una strategia concentrata Ma anche le attività dei concorrenti possono stimolare le strategie più opportune per competere, reagire o difendersi Il dibattito attuale sulla strategia Pietro Guido analizzando i vari approcci alla strategia, dalla “Qualità Totale” alla customer satisfaction, osserva come una applicazione sistematica e acritica di quei concetti non abbia alcun successo, e ciò perché “un insieme di strumenti manageriali di natura prevalentemente tecnica, tattica e progettuale, è stato venduto come soluzione strategica” Strategie: Strategia dell’identità Strategia dell’originalità Strategia della messa a fuoco Strategia dell’anticipazione La verifica La verifica, o controllo di mktg, è considerata come un presupposto essenziale sia per la valutazione delle iniziative realizzate che per le nuove che si devono intraprendere Momenti della verifica • Ipotizzando prima quello che accadrà successivamente, prefigurando i risultati Ex ante In itinere Ex post • Mentre cioè il processo è in corso, ponendo sotto controllo anche le variabili di input e di mktg, continuando così ad anticipare il corso degli eventi • Cioè a consuntivo, quando il processo è ultimato, i risultati sono disponibili e più facilmente confrontabili, e le interpretazioni sono più realistiche Il moderno controllo di marketing è interpretato come il controllo dei risultati ottenuti, e come il controllo del processo mediante il quale si producono i risultati Valdani, 1995