CONFITARMA ACCADEMIA ITALIANA MARINA MERCANTILE FAMILIARIZZAZIONE ALL’IMBARCO e ETICA PROFESSIONALE per gli ALLIEVI UFFICIALI DI MACCHINA INDICE Argomento Premessa 1. Doveri all’imbarco 2. Qualità personali 3. Confrontarsi con la diversità culturale 4. L’organizzazione di bordo 4.1 Il personale marittimo 4.2 La gerarchia di bordo delle navi marittime 4.3 Titoli professionali e qualifiche 4.4 Gradi e compiti principali degli Ufficiali della Marina Mercantile 4.5 Alcune figure della sezione Hotel 5. Comportamento a bordo 5.1 Comportamento con i superiori 5.2 Comportamento con i pari grado 5.3 Comportamento con i subalterni 5.4 Salette, mense e soggiorno equipaggio 5.5 Libera uscita o franchigia 5.6 Commiato 6. Discriminazione e molestie 7. Lavori in macchina e prevenzione infortuni 7.1 Consigli di carattere generale 7.2 Rischio elettrico 8. Servizio di guardia 9.Documenti personali 10. Segnaletica di sicurezza 10.1 Tipologia 10.2 Alcuni esempi di segnaletica di sicurezza 10.3 Colorazione delle tubazioni di bordo 11. Bandiera della Marina 11.1 Bandiera Italiana 11.2 Differenze fra la bandiera della Marina Militare e della Marina Mercantile 12. Conclusione Pagina 3 3 4 5 11 11 11 12 12 14 15 15 15 15 16 16 16 17 19 19 21 23 25 27 27 27 28 30 30 30 30 2 Premessa Questo fascicolo riepiloga i contenuti del modulo “Familiarizzazione all’imbarco ed etica professionale”mediante i quali la Direzione dell’Accademia intende dare una serie di consigli e indicazioni agli Allievi Ufficiali, circa il modo di comportarsi a bordo e il modo di intendere i propri doveri. Anche se i giovani, ritengono di essere autosufficienti e innovatori, la Direzione spera non sia sgradito ai giovani Allievi Ufficiali ascoltare tali suggerimenti e si augura che di tanto in tanto rileggano questo fascicolo, in quanto dal loro comportamento a bordo dipende la riuscita dell’imbarco e delle prospettiva future. Nell’accezione comune, per etica si intende la capacità di distinguere ciò che è bene da ciò che è male, cioè la linea giusta di condotta che si deve seguire nell’ambiente in cui si vive e si opera. Normalmente, una persona educata e di buon senso non ha difficoltà a convivere con i propri simili, siano essi superiori, pari grado o dipendenti; tuttavia la nave è una comunità molto ristretta in cui si è quotidianamente a contatto con le stesse persone per molti mesi e che impone quindi una maggiore disciplina, molto rispetto e molto tatto verso gli altri. I concetti di seguito esposti, che si spera siano messi in pratica durante il periodo a bordo dallo Allievo Ufficiale, costituiranno l’ossatura della sua professionalità per il resto della sua vita marinara. 1. Doveri all’imbarco Quando imbarca, l’Allievo Ufficiale, come tutto il resto del personale, ha il dovere di presentarsi al proprio Capo Servizio e quindi, nel nostro caso, al 1° Ufficiale di Macchina (sulle navi da carico) e al Direttore di Macchina in 2° (sulle navi da crociera), il quale dopo averlo presentato al Direttore di Macchina e successivamente al Comandante, provvederà ad assegnargli gli incarichi e le mansioni specifiche inerenti al suo grado, secondo gli usi e le procedure di Compagnia. La prima premura deve essere quella di conoscere la propria nave; ciò non deve limitarsi alla conoscenza dei dati relativi al sistema di propulsione e degli apparati ausiliari, quali ad esempio: - Sistema di propulsione: tipo, potenza e marca Caldaie principali e ausiliarie: numero, tipo e pressione di servizio Generatori elettrici: tipo, potenza e marca Eliche: tipo, numero assi, numero pale e passo Combustibili impiegati: tipo e caratteristiche impiego, percentuale zolfo, consumo medio ma deve estendersi a tutta la nave e alle sue caratteristiche. Pertanto, è necessario conoscere: - dimensioni stazza bordo libero alla marca estiva portata lorda e netta alla marca estiva 3 - pescaggi medi allowance acqua dolce variazione di immersione per tonnellata caratteristiche delle stive, delle compartimentazioni (gavoni, doppi fondi, sentine, intercapedini) e l’ubicazione delle sonde piani di capacità: ubicazione e capacità DDFF e casse ubicazione di depositi, magazzini, cale ubicazioni degli alloggi e dei servizi segnali e sistemi di sicurezza segnali, apparati, impianti e dotazioni antincendio particolari impianti e apparati inerenti al tipo di nave (nave per merci varie, per carichi liquidi o speciali, per contenitori, gasiere, ecc.) orari dei servizi (guardia, mensa) Molti di questi dati si trovano sui piani nave affissi sulle paratie delle zone intorno al ponte di Comando, sala Macchine e corridoi alloggi equipaggio. Inoltre, molti di questi dati dovranno essere riportati sul libretto di addestramento che ogni allievo deve avere sempre con se e di cui ne parleremo più avanti. 2.Qualità personali E’ bene ricordare sempre che non è sufficiente essere preparati tecnicamente per arrivare al vertice della carriera, ma è necessario avere delle qualità intrinseche che devono essere coltivate e sviluppate. Esaminiamo brevemente quali sono le principali qualità personali che è necessario avere per essere stimati e considerati degni di fiducia da parte della Compagnia e dei colleghi. Lealtà Nessuna delle qualità che un ufficiale deve possedere è più importante della lealtà, sia verso i superiori, sia verso i colleghi, sia verso i dipendenti. Per l’ufficiale leale gli ordini sono ordini e devono essere obbediti senza preoccupazione di quello che i subordinati potranno pensare circa la saggezza con cui sono stati emanati e sulle cause indirette che possono averne dato origine. Nel trasmettere gli ordini ricevuti anche se li disapprova, l’ufficiale deve dimostrare solo completa approvazione. La tendenza ad assumere un atteggiamento di simpatia verso i subordinati, in seguito ad un ordine che può essere sgradito, è slealtà. Se ci esaminiamo attentamente, troveremo molto spesso in noi una tendenza a soppesare gli ordini dei nostri superiori; se coincidono con le nostre idee, siamo profondamente leali; se accade il contrario, li riceviamo mal volentieri. Il subalterno capace di trasmettere con energia soltanto le idee che approva, è mediocre e immeritevole di fiducia. Uno dei difetti degli ufficiali giovani ed inesperti consiste nel formulare critiche e giudizi affrettati, senza una adeguata conoscenza di fatti e delle situazioni. Buon senso Il buon senso e il giudizio, sono qualità affini tra loro e sono essenziali per un ufficiale, perché non può essere idoneo a comandare chi non li possiede in misura adeguata. L’uso del buon senso sopperisce a molte carenze tecniche e stimola a migliorarsi. Coraggio e decisione Il coraggio morale è quello che ci sostiene nei momenti di crisi e ci spinge alla franchezza, al coraggio delle nostre opinioni e soprattutto al saper riconoscere le nostre deficienze e i nostri errori. L’uomo saggio ammette e riconosce i suoi errori e ne trae vantaggio per correggersi. 4 Controllo personale Un carattere in cui manca il controllo non indica vivacità di spirito, ma difetto di equilibrio mentale. L’ufficiale che ha il controllo di sé è sempre calmo e ponderato in qualsiasi situazione, non perde mai la testa e la presenza di spirito e non subisce la contagiosa eccitazione di quelli che lo circondano. L’uomo che si spazientisce, che ha scatti di ira, che rimprovera i suoi subordinati con parolacce e improperi, non fa che tradire la propria impotenza e l’incapacità di contenere le proprie emozioni, dimostrando quindi la sua inattitudine ad assumere la guida di altri uomini, oltre a fare una pessima figura. Dignità personale La dignità personale si accompagna alla proprietà di linguaggio e di modi, alla proprietà nel vestire, nel mantenere l’uniforme in ordine e alla pulizia. Energia La condizione di base per il successo è l’energia. Un uomo può essere abile e intelligente, ma se manca di energia, entusiasmo e di perseveranza non salirà mai molto in alto. E’ necessario migliorare sempre la propria cultura professionale e generale, senza mai adagiarsi sui risultati raggiunti, soprattutto adesso che si è supportati da una tecnologia molto avanzata. Non ci vuole molto, per rimanere indietro e diventare dei dinosauri professionali. Inoltre è necessario svolgere a tempo e debito i propri incarichi, sia in navigazione, sia in porto in quanto può sempre sorgere una circostanza che ci impedirà di portarli a termine. Onestà Considerare quanto è pericoloso creare dentro di se un antagonismo tra il modo di agire e la propria coscienza. Ogni qualvolta entrano di mezzo i principi morali bisogna rifuggire dagli espedienti. Tatto Il tatto è l’olio che lubrifica le relazioni umane; imponetevi di non offendere mai, né di ricercare ragione di offesa nella condotta altrui; siate cortesi con tutti, famigliare con pochi; non siate pronti ad offendervi, specie se siete in dubbio che vi sia stata l’intenzione di offendere. Chiarite sempre apertamente e cordialmente le situazioni spiacevoli. Non vi è nulla di peggio che alimentare a bordo antipatie e conflitti. Specialmente oggi con gli equipaggi multirazziali è facile trovarsi in situazioni spiacevoli se non si presta attenzione, per questo motivo ci soffermiamo un po’ più a lungo sulla Diversità Culturale. 3. Confrontarsi con la diversità culturale Il commercio marittimo è sempre stato una branca del commercio internazionale ed anche un una sfida impegnativa per lavorare in maniera efficace in un ambiente multiculturale. Nonostante il lavoro sempre più intenso il miglioramento tecnologico e l’accesa concorrenza ha comportato una riduzione della consistenza degli equipaggi mentre sono sempre di più le compagnie di navigazione che utilizzano equipaggi multiculturali. Questi cambiamenti influiscono sulla produttività delle persone di diversa cultura che lavorano insieme a bordo. Alcuni sostengono che la multiculturalità non sia importante, in quanto il personale è forza di lavoro e non è importante da dove provenga ma l’esperienza maturata negli ultimi venti anni dimostra che lavorare insieme in un ambiente multiculturale non è semplice ma un impegno complesso. Quello che è buono in Giappone non è buono in Norvegia. Quando voi lavorate con Americani, Spagnoli o Filippini vi accorgete che non è questione di buone o cattive capacità marinare ma molto dipende dalle differenti culture. In genere un piccolo equipaggio multiculturale lavora molto bene insieme, ma in molti altri casi il risultato è molto inferiore alla media e in alcuni casi molto vicino al disastro. Quelli che riescono a lavorare bene insieme possiedono le così dette “Abilità per la gestione multiculturale”. 5 Poiché anche voi imbarcherete su navi con equipaggi multi razziali, è importante che ne conosciate le caratteristiche in modo da evitare conflitti, ma soprattutto di rimanere isolati. Per ricordare quanto ci siamo detti durante la trattazione della Diversità Culturale, viene riportato qui di seguito il testo della lezione Quanti di voi hanno visitato il Giappone ? Se qualcuno di voi è imbarcato o sbarcato in Giappone ricorderà sicuramente l’aeroporto di Narita, che è molto bello e molto trafficato. Esso si trova a circa due ore di distanza dal porto di Tokio e come consuetudine bisogna essere all’aeroporto due ore prima della partenza dell’aereo in modo da superare per tempo le varie formalità burocratiche e di sicurezza. Bene immaginate adesso questa scena. Arriva un marittimo, un nostro connazionale che deve rientrare in Italia, che chiameremo Giovanni. Una volta superate le formalità di sicurezza, Giovanni, si trova all’interno dell’aeroporto con in mano il suo boarding pass. Visto che ha del tempo da perdere prima di imbarcare fa un giro per l’aeroporto e mettendosi le mani in tasca si accorge di avere ancora alcuni yen, per cui decide di spenderli al bar comprando una coca cola. Presa la coca cola, si va sedere e una volta seduto si accorge che vicino a lui è seduta una persona differente da lui: un giapponese. Un Giapponese molto cortese ma anche molto chiacchierone che incomincia il discorso chiedendogli da quanto tempo è in Giappone, cosa gli piace del Giappone e così inizia la conversazione. Durante la conversazione il Giapponese mostra le fotografie dei suoi nonni sia materni che paterni, la fotografia del maggior tempio buddista che di tanto in tanto va a visitare di tanto in tanto. Questo è un po’ imbarazzante per Giovanni, perché non ha con lui nessuna fotografia della chiesa della sua città da mostrare, ma in ogni caso prende dal portafoglio le fotografie della sua famiglia, della sua casa, della sua macchina e …del suo cane che ha acquistato l’anno scorso. Nel mezzo della conversazione, Giovanni sente per altoparlante una voce che annuncia “questa è l’ultima chiamata per l’imbarco sul volo per Roma, tutti a bordo per cortesia”. A questo punto Giovanni, saluta il signor , Yamamoto San e va verso l’imbarco. Quando egli arriva all’imbarco, la maggior parte dei passeggeri è già imbarcata e quindi è il momento di imbarcare sull’aereo, ma si accorge che il boarding pass non è dove dovrebbe trovarsi. I soldi sono nella tasca, ma non riesce a trovare il boarding pass, per cui pensando di averlo lasciato al bar vicino al buon amico Yamamoto. Va quindi verso il bar ed il Signor Yamamoto è ancora li. Giovanni gli chiede: Sig. Yamomoto, il mio boarding pass, l’avete visto, l’avete visto ?. Yamamoto respira, aspirando fra i denti e dice: Spiacente, spiacente o qualche cosa di simile. Adesso interrompiamo il racconto e la domanda è: Quale è il vostro primo sentimento, la vostra prima impressione circa Yamamoto quando dice di non aver visto il vostro portafoglio e il vostro boarding pass ? Le risposte possono essere: - Sembra che nasconda qualche cosa - Ha un atteggiamento sospetto - Dice una bugia Attenzione, egli non è sospettato di aver rubato il portafoglio a Giovanni, noi tutti sappiamo quanto i Giapponesi siano un popolo onesto ed estremamente onorevole, ma c’è qualche cosa nel comportamento del Sig. Yamamoto che è strano, qualche cosa di sospetto, come ad esempio il fatto che: - guarda verso il basso - non ti guarda negli occhi mentre parla con te Tutto questo è molto interessante. Nella cultura dove noi siamo nati, il guardare direttamente negli occhi significa onestà, integrità, e altre cose che potete descrivere. Indubbiamente questo è un insegnamento che noi trasmettiamo ai nostri figli automaticamente. La cosa fantastica è che Yamamoto è nato in una altra cultura. A Yamamoto è stato insegnato che, in questa situazione, attenzione in questa situazione, guardare negli occhi di una persona è una mancanza di rispetto. Egli 6 ha visto Giovanni, rosso in faccia, agitato e lui gli dà quello che gli hanno insegnato, per cui cerca di dargli la sua simpatia, tanta cortesia e compartecipazione al problema di Giovanni. Lui non sa dove Giovanni ha messo il suo boarding pass, né l’ha visto in giro, ma con l’espressione del suo corpo cerca di dargli il massimo della comprensione e supporto morale. Quale è la reazione ? Voi dite che i Giapponesi sono inaffidabili per cui le sue buone intenzioni vengono fraintese. Notate quindi che non è questione di intelligenza o esperienza, ma di saper utilizzare le “abilità per la gestione multiculturale”. Ogni volta che due persone si incontrano c’è un mittente ed un ricevente, il quale ci invia un messaggio e si aspetta un ritorno. messaggio mittente ricevente ritorno Quando mettete insieme delle persone di culture diverse, cioè ad esempio un Inglese e un Giapponese o un Indiano e un Italiano, che comunicano fra loro, si creano dei filtri culturali, che si inseriscono nel processo di comunicazione messaggio mittente ricevente Ritorno Filtro culturale 1 Filtro culturale 2 Questi filtri variano da cultura a cultura perché dipendono dai nostri valori. Per uno Svedese il contatto degli occhi significa onestà, integrità, apertura mentale mentre per un Giapponese significa mancanza di rispetto, male educazione. Un altro esempio è l’uso dell’anello: se vedete una donna svedese con due anelli voi direte che è…………..? Sposata. Infatti uno è l’anello di fidanzamento e l’altro quello nuziale. Ma se andate, in Italia, Portogallo, Spagna una donna con due anelli, voi direte che è……..? Vedova e la mancata conoscenza di questo dettaglio può creare delle situazioni spiacevoli. Ma se i filtri culturali fossero solo gli anelli o il contatto degli occhi, i problemi sarebbero relativi. Ma i filtri culturali si incontrano ogni giorno tra persone di culture diverse che lavorano insieme a bordo o a terra. Adesso immaginate questa scena: c’è un dirigente di una grande compagnia Olandese, che sta trattando la vendita di un prodotto ad una società Cinese. Le trattative vanno avanti da tempo e un po’ a rilento, fino a quando questa mattina quando trova sul suo tavolo una serie di fax che lo informano che si è arrivati alla conclusione delle trattative, ma che bisogna chiuderle rapidamente per cui serve urgentemente una analisi dei costi. Egli sta pensando a chi dare questo compito, quando si ricorda che durante l’ultima riunione dei dirigenti gli è stato detto che da alcune settimane è stato assunto un giovane che è un esperto nell’analisi dei costi e che questo giovane si chiama Lashulazo. Il dirigente manda a chiamare Lashulazo e quando questo arriva in ufficio gli dice: 7 Benvenuto in azienda sig. Lashulazo, noi non ci siamo conosciuti prima ma adesso è venuto il momento di mostrare quanto valete. Mettete da parte tutto quello che state facendo e dedicatevi a questo problema. Non è un lavoro lungo, bastano 20 – 25 pagine di relazione che dovranno essere pronte per domani pomeriggio. Il dirigente vede Lashulazo diventare triste e poi gli risponde che in effetti lui è uno specialista degli analisi dei costi ma che non può farlo perché tra oggi e domani ha già altri lavori urgenti da svolgere. Oggi pomeriggio ho una riunione per il taglio delle spese sul mercato USA, questa sera ho una cena con dei clienti Brasiliani che come lei sa sono molto importanti; domani mattina c’è l’analisi del mercato europeo e i delegati europei stanno già arrivando. Il dirigente gli dice: capisco i tuoi problemi, ma vedi io sono il Direttore Generale dell’azienda e questo non è un mio problema, ma un tuo problema. I delegati europei come sono venuti possono anche tornare indietro, questo lavoro è più importante. Dopo avergli fatto ulteriori pressioni, alla fine il sig. Lashulazo prende le carte e dice” I will do my best” (farò del mio meglio). A questo punto è necessario considerare quello che secondo le varie culture significa “I will do my best” Per valutare il significato di questa frase il Sig. Anders Hovemyr – che è un esperto degli ambienti multiculturali di bordo e cerca di aiutare i marittimi a lavorare insieme, in maniera efficace e produttiva, ha fatto questo semplice esperimento con circa 25 mila persone. Ha fatto tracciare una riga con all’estremo i valori di zero e di 100 e poi ha chiesto agli intervistati cosa significasse per loro, considerando che se pensavano di mantenere la promessa dovevano segnare 100, se pensavano forse si o forse no dovevano segnare 50, se invece pensavano di non farlo, dovevano marcare 0 o li vicino 0________________________________________________________100 E’molto facile intuire che le risposte sono state differenti. Infatti, esaminando i risultati di questo esperimento, si nota che: ‐ in Svezia e in Norvegia il valore segnato oscillava tra il 75 e il 90, il che significa che sicuramente il lavoro sarà fatto ‐ in Inghilterra e in Germania il valore medio segnato era 50, perché alcuni avevano risposto con valori molto bassi e altri con valori molto alti. ‐ In Italia e in Polonia il valore medio segnato era 25, il che significa che non credo che il lavoro venga fatto. Bisogna evidenziare che questi risultati non hanno niente da vedere con il corretto funzionamento delle aziende, che possono funzionare benissimo con qualsiasi valore indicato sulla scala di riferimento. Tuttavia, in un ambiente culturale misto, se alcune persone danno un valore 85/90 e altre 30, può verificarsi qualche cosa di strano e non costruttivo, come quando il giorno seguente il Direttore Generale ha chiamato il Sig. Lashulazo e si è sentito dire che la relazione non era pronta, ma che in ogni caso lui aveva fatto del suo meglio. Ci sono molte probabilità che il Direttore Generale si arrabbi molto e dica al Sig. Lashulazo: Ma tu me l’avevi promesso ! Il Sig. Lashulazo, rimane molto stupito e si domanda perché il Direttore si arrabbia così tanto, in quanto lui non aveva promesso niente. Potete, quindi capire il significato del valore indicato nella scala di riferimento e come la stessa parola abbia un significato diverso nelle varie culture, per cui ci vuole abilità per gestire le diversità culturali. E’ importante, che per evitare incomprensioni, venga sempre controllato il significato delle parole. Nel nostro caso, il Direttore Generale doveva dire al Sig. Lashulazo: Scusa, hai capito che questa è una promessa ? Se il Sig. Lashulazo rispondeva: Si ho capito, voleva dire che si erano intesi e che 8 stavano parlandosi. Ma se il Sig. Lashulazo avesse risposto: io ho solo detto che farò del mio meglio, cioè forse si o forse no, in questo caso la sua risposta avrebbe potuto andar bene lo stesso al Direttore, ma la cosa importante era che il Direttore aveva capito e scoperto quello che il Sig. Lashulazo volesse dire quando ha risposto: farò del mio meglio. E’ quindi importante controllare, controllare e ricontrollare, in modo da essere sicuri che la persona con cui state parlando abbia capito e interpretato correttamente quello che voi state dicendo. In conclusione possiamo dire che l’abilità necessaria per superare il filtro culturale 1 è : Comprendere esattamente quello che vuole dire la persona che parla con noi, sia essa il superiore, il collega o il subordinato. Vediamo come superare il filtro culturale 2. Immaginiamo adesso un’altra situazione, quale quella di persone di culture diverse che partecipano ad una riunione. Il presidente della riunione è Belga, mentre tra i partecipanti c’è un signore Venezuelano che si chiama Manuel Carranzas. Il Presidente domanda al Sig. Carranzas: Può prepararmi per la prossima riunione una analisi del mercato in Sud America ? Il Sig. Carranzas ci pensa un po’ su e poi risponde: es posible, es posible (è possibile). Se voi guardate sul vocabolario Spagnolo, noterete che la parola “Qui sas” (forse, chissà) è tradotta in Inglese con “May be” (forse, può darsi, probabilmente). Tuttavia questa, potrebbe non essere la traduzione corretta, per cui è necessario conoscere quale è il significato per ognuno della parola “May be”. Utilizzando lo stesso sistema di prima il Sig. Hovemyr ha svolto questo esperimento con moltissime persone ed il risultato ottenuto è stato: ‐ Gli scandinavi indicano 75 – 80: quindi quando un Norvegese dice “May be” è qualcosa di più di un forse ‐ Quando in Inghilterra o in Germania sentite dire” May be”, indica forse si o forse no ‐ Nei paesi latino americani il valore è 30, cioè molto al di sotto del 50% ed indica l’esitazione dei latino americani ad impegnarsi per il futuro ‐ Nel Sud est asiatico, il valore è molto prossimo a 0, e quindi è una forma per dire “non è possibile” Una volta il Sig. Hovemyr ha chiesto ad un suo amico Giapponese Sig. Hiro San, se per lui il significato di “May be” fosse lo stesso di quello del Sud est asiatico. Dopo un consulto con i suoi colleghi giapponesi, il Sig. Hiro, è andato da lui e gli ha detto, aspirando tra i denti (vi ricordate che è un segno di difficoltà per i Giapponesi ?) che per loro il significato di “May be” è meno di zero, cioè -20!!. A questo punto, voi potete dire che questo non è questione di filtro multiculturale, ma di conoscenza linguistica ed avete perfettamente ragione. Tuttavia, bisogna evidenziare che non è solo questione di conoscenza linguistica, ma una combinazione delle abilità culturali e delle abilità linguistiche. Se noi ascoltassimo il video del seminario, prodotto dalla VIDEOTEL, sentiremmo il Sig. Hovemyr parlare in Inglese, ma quello che noi sentiremmo non è Inglese. Infatti il Sig. Hovemyr che è Svedese, sta pensando quello che deve dire in Svedese ed il suo cervello traduce in Inglese, parola per parola quello che lui sta dicendo. Quindi, il Sig. Hovemyr, sta parlando in Svedese utilizzando le parole Inglesi e questo significa che noi che ascoltiamo quello che dice, ma la domanda è: comprendiamo veramente quello che vuol dire ? Per essere sicuri che noi comprendiamo quello che il Sig. Hovemyr vuole dire, non quello che dice, è necessario che lui sia in grado di comunicare attraverso i filtri culturali. Per cui se lui che è Svedese e va in Venezuela e dice “May be”, il significato non è “May be” ma quello che deriva dal filtro culturale che abbiamo visto prima. Pertanto, con riferimento ai valori indicati sulla scala, la traduzione appropriata sarà: 9 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 80: quasi una promessa 50: forse si o forse no 25: forse, ma non credo 0 : no, molto spiacente, non è possibile -20: dimenticatelo Questa è la sfida di una efficiente comunicazione interculturale, per cui unendo le abilità 1 e 2 e controllando e ricontrollando, vi assicurate che interpretate correttamente il messaggio che ricevete e nello stesso tempo siete sicuri che inviate il messaggio corretto I marittimi che hanno imparato ad utilizzare le abilità 1 e 2 della gestione culturale, sono i più preparati ad affrontare la vita di bordo risultando meno isolati e in grado di apprendere dalle esperienze professionali altri. Trattando la diversità culturale bisogna esaminare nel dettaglio da dove provengono le diversità e le somiglianze. Una delle domande fatte dal Sig. Hovemyr durante i suoi seminari è stata quella di chiedere quali sono le caratteristiche e le qualità di una brava persona, cioè di una persona da prendere da esempio o come riferimento. Le risposte sono state molte differenti e variavano da persona a persona e da cultura a cultura. L’esperimento consistevano di far scegliere ai partecipanti, 10 parole fra quelle sotto elencate e di disporle secondo una priorità che loro ritenevano valida. Generosità Onorare i miei genitori Avere successo Amare il mio paese Sincerità, apertura mentale Armonia Ospitalità Affidabilità Onestà Lealtà Rispetto Religiosità Imparzialità Coraggio Al termine dell’esperimento, facendo un confronto tra le scelte effettuate dai partecipanti, si è notato che molte persone avevano scelto le stesse parole, ma le priorità erano molto diverse. Cosa significa questo ? Che le indicazioni riportate indicano dei valori e non i comportamenti nella vita di ogni giorno. Cioè se voi, partecipando all’esperimento, aveste scritto onestà e rispetto, non vuol dire che in ogni circostanza voi siete una persona rispettabile e onesta, ma che voi usate questi valori per valutare gli altri. Quindi, le parole onestà e rispetto, non dicono come voi siete, ma ci dicono che sono il metro, la misura con la quale voi giudicate le altre persone, le persone con cui vorreste parlare, stare insieme, individuare se sono buone o cattive. Questo non significa che non ci siano differenze individuali. Voi potete riunire 15 norvegesi, 15 filippini, 15 inglesi, 15 italiani e trovare in ogni gruppo 15 differenze individuali, ma su larga scala, noi possiamo vedere che ci sono delle caratteristiche nazionali e per questo motivo alcune persone di una determinata cultura, hanno messo certi valori in cima alla lista, mentre altri di diversa cultura hanno messo quegli stessi valori in fondo alla lista. Questa è una delle sfide più appassionanti della diversità multiculturale. Quando ci si confronta con altri valori è normale avere delle difficoltà, infatti come abbiamo visto,c’è sempre una differente posizione di valori fra le varie persone e questo influenza i rapporti di ogni giorno fra persone di culture diverse che lavorano insieme. Questo comporta che per vivere in un ambiente multiculturale e non sopravvivere è necessario usare le abilità della gestione culturale, che possono essere così riassunte: 10 1. Che bisogna controllare e ricontrollare, per essere sicuri di aver capito il significato delle parole e quindi le intenzioni del vostro interlocutore. 2. Che vi dovete assicurare che quando comunicate usate i giusti filtri culturali, che vi aiutano ad essere espliciti e chiari 3. Comprendere quali sono i valori, gli ideali e le attitudini che voi portate in questa interazione e porsi la domanda circa quanto volete o potete modificare il vostro comportamento nell’incontro con persone di qualsiasi cultura che voi potete incontrare, in modo da lavorare insieme in maniera efficiente, efficace e corretta. Questi sono i valori dell’effettiva integrazione multiculturale. Non c’è una via giusta o sbagliata, è sufficiente imparare a tollerare e comprendere le differenze fondamentali delle varie nazionalità e il loro modo di gestire le diverse situazioni. Mostrare considerazione è un modo per migliorare l’ambiente in cui si opera e ridurre le differenze culturali. 4. L’organizzazione di bordo 4.1 Il personale marittimo Secondo l’art.114 del cdn il personale marittimo comprende: a) la gente di mare b) il personale addetto ai servizi dei porti c) il personale tecnico delle costruzioni navali La gente di mare si distingue a sua volta in tre sotto categorie: a) personale di stato maggiore, sottufficiali, comuni di coperta e di macchina b) personale addetto ai servizi complementari di bordo, la cui attività non riveste un carattere essenzialmente nautico, ma solo occasionalmente viene prestata a bordo, e costituito in gran parte dal personale ausiliario (medici, infermieri, cuochi, camerieri, cappellani, orchestrali, ecc.) c) personale addetto al traffico locale ed alla pesca costiera. Il personale addetto ai servizi dei porti comprende: a) i piloti b) lavoratori portuali c) palombari in servizio locale d) ormeggiatori e) barcaioli Il personale tecnico delle costruzioni navali comprende: a) gli ingegneri navali b) costruttori navali c) maestri d’ascia e calafati 4.2 La gerarchia di bordo delle navi marittime L’art. 321 del Reg. marittimo indica che la gerarchia a bordo è la seguente: 1. Comandante 2. Direttore di Macchina, Comandante in 2°, Direttore di Macchina 2°, Capo Commissario, Medico di bordo direttore del servizio sanitario 3. primo ufficiale di coperta, primo ufficiale di macchina, cappellano, primo medico aggiunto, primo commissario, 11 4. secondo ufficiale di coperta, secondo ufficiale di macchina, secondo medico aggiunto, secondo commissario, primo RT 5. gli altri ufficiali (terzi e allievi) 6. nostromo, maestro di macchina (Capo Operaio – Capo fuochista) 7. gli altri sottufficiali (Carpentiere, ottonaio, capitan d’armi, maestro di casa, operaio meccanico, operaio motorista, operaio frigorista, elettricista, ecc.) 8. comuni Il pilota quando è a bordo è equiparato al primo ufficiale La struttura gerarchica è identica per le navi italiane, tuttavia sulle navi da passeggeri, dove il numero del personale è notevole, esistono delle figure che non si trovano a bordo delle navi da carico. 4.3 Titoli professionali e qualifiche Con l’entrata in vigore della STCW 78/95 anche la legislazione italiana ha recepito le norme in essa contenute relative all’addestramento e alla certificazione del personale. In base a queste nuove normative, sono avvenuti dei cambiamenti notevoli, specialmente per gli ufficiali: i titoli professionali sono stati sostituiti dalle qualifiche, che richiedono una specifica abilitazione (certificazione IMO) per poter imbarcare con un determinato grado; le uniche qualifiche invariate sono quelle di allievo di coperta e di macchina; la validità dei certificati è limitata a 5 anni; è stata inserita la figura del“Responsabile della Guardia (di coperta o di macchina) e le cui competenze sono assegnate in funzione delle dimensioni della nave (stazza) – Potenza dell’apparato motore (in Kw) e tipo di viaggio. Per una facile comprensione delle modifiche al codice della navigazione e relativo regolamento, si riporta una comparazione tra la nuova e la vecchia normativa, per gli ufficiali di macchina: NORMATIVA PRECEDENTE Titoli professionali Capitano superiore di macchina (art.265 Reg. cdn) Capitano di macchina (art.266 Reg. cdn) Aspirante Capitano di macchina (art. 267 Reg. cdn) Meccanico Navale di 1° classe (art. 270 Reg. cdn) Meccanico Navale di 2° classe (art. 271 Reg. cdn) Qualifica Direttore di Macchina Direttore di Macchina di 2° classe Capitano di Macchina Capitano di Macchina di 2° classe Ufficiale di Macchina NUOVA NORMATIVA Può imbarcare con il grado di: Direttore di Macchina Direttore di Macchina 1° Ufficiale di Macchina 1° Ufficiale di Macchina 2°- 3° Ufficiale di macchina Potenza App.Motore in KW Pari o > 3.000 Tra 750 e 3.000 Pari o > 3.000 Tra 750 e 3.000 Pari o > 750 4.4 Gradi e compiti principali degli Ufficiali della Marina Mercantile E’ bene ricordare che i gradi e le divise di tutto il personale della marina mercantile sono raccolte e illustrate nell’Album ufficiale delle divise della Marina Mercantile, che pur essendo stato edito nel 1938 e aggiornato nel 1955 è tutt’ora il riferimento ufficiale. 12 Gli ufficiali si dividono in Ufficiali Superiori o di stato Maggiore e Ufficiali inferiori. Ai primi, oltre al Comandante, appartengono il Direttore di Macchina, il Comandante in 2°, il Direttore di Macchina in 2°, l’Hotel Director e il Direttore Sanitario. Ufficiali Superiori o di Stato Maggiore Il Comandante ha il comando e la responsabilità assoluta della nave, come previsto dal Codice della Navigazione. Oltre alle normative internazionali e nazionali segue le politiche e le linee operative della Compagnia per mantenere il più alto livello di sicurezza, (safety e security), comodità e servizio in un ambiente libero dagli effetti di droghe illegali e alcol Il Direttore di macchina è il general manager del settore tecnico ed è responsabile del funzionamento sicuro ed efficiente di tutti gli apparati di propulsione e delle apparecchiature. Senza la macchina la nave non potrebbe funzionare e il Direttore di macchina richiede la cooperazione di tutte le sezioni per usare e rispettare tutte le apparecchiature elettriche e meccaniche. Il Comandante in 2a è il secondo in comando ed ha le capacità per sostituire il Comandante, se necessario. Egli è responsabile per tutte le materie relative all’equipaggio, assicurandosi che tutti seguano le regole e le direttive di Compagnia. Inoltre, è responsabile per la manutenzione e il decoro della nave. Nota: la figura del Comandante in 2° esiste solo sulle navi passeggeri Il Direttore di Macchina in 2°, chiamato anche Capo Macchinista, è il diretto assistente del DM ed ha le capacità per sostituirlo, se necessario. E’ responsabile del funzionamento sicuro ed efficiente dei sistemi di propulsione. Nota: la figura del Direttore di Macchina in 2° esiste solo sulle navi passeggeri L’ Hotel Director una volta chiamato Capo Commissario è il capo della più grande sezione di bordo, che conta circa il 75% dell’equipaggio. L’Hotel Director è responsabile per il funzionamento di tutti gli aspetti dell’Hotel (Cabine, Food & Beverage, Intrattenimento, Amministrazione, Information Technology, Reception e tutta la gestione finanziaria Nota: la figura dell’Hotel Director e degli Ufficiali esiste solo sulle navi passeggeri Il Direttore Sanitario è responsabile del presidio ospedaliero di bordo. In base alle dimensioni della nave e del numero di ospiti e di equipaggio, potrebbe esserci un secondo medico un certo numero di infermieri/e. Il presidio ospedaliero di bordo è attrezzato per gestire le principali emergenze e ha una abbondante dotazione di medicinali. in tempo. L’ospedale segue un orario specifico per le visite ai passeggeri e all’equipaggio, ma in ogni caso è sempre disponibile, 24 ore su 24 per le emergenze. Nota: la figura del medico di bordo esiste solo sulle navi passeggeri Ufficiali inferiori Per motivi tipografici, di seguito vengono riportati, come riferimento, i gradi degli ufficiali di coperta che come già specificato, si differenziano da quelli degli ufficiali delle altre sezioni solo per il colore dello sfondo (come evidenziato per gli ufficiali superiori) e gli incarichi sono intuitivamente legati alla sezione di appartenenza. Per quello che riguarda gli ufficiali di macchina i compiti principali sono di seguito riportati: 13 1° Ufficiale di Macchina Sulle navi da carico opera alle dirette dipendenze del Direttore di Macchina e svolge la funzione di Capo Servizio della sua sezione. Ha le capacità per sostituire il Direttore in caso di necessità. Oltre alla responsabilità di una guardia di macchina, sulle navi da carico è il responsabile dei controlli e manutenzioni delle parti della nave relative alla sua sezione. Gestisce il personale della propria sezione. Sulle navi passeggeri possono essercene più di uno, con incarichi diversi, quali ad esempio la sicurezza di bordo (safety engineer), l’assistenza tecnica alla sezione hotel (hotel engineer), ecc. 2° Ufficiale di Macchina Ufficiale di macchina: ha la responsabilità di una guardia di macchina ed un dettaglio specifico che varia a seconda delle norme della Compagnia 3° Ufficiale di Macchina Ufficiale di macchina: ha la responsabilità di una guardia di macchina ed un dettaglio specifico che varia a seconda delle norme di Compagnia Allievo Ufficiale di Macchina Oltre al proprio dettaglio, coadiuva gli ufficiali di macchina nell’esplicazione dei servizi ad essi attribuiti a bordo secondo le norme di Compagnia Capo Operaio – Capo Fuochista E’ il principale collaboratore del Direttore di Macchina in 2°(sulle navi passeggeri) e del 1° Ufficiale di Macchina (sulle navi da carico) per tutte le attività tecniche. Il Capo Fuochista è comunemente chiamato Caporale 4.5 Alcune figure della sezione Hotel Specialmente per gli allievi ufficiali che imbarcheranno sulle navi da crociera, si riporta la descrizione di alcune figure della sezione hotel e il loro grado, che spesso non esiste o non coincide con quelli riportati nel Codice della navigazione (indicato in corsivo) Il Food & Beverage Manager (Maestro di Casa) è responsabile verso l’Hotel Director per la distribuzione ai passeggeri e all’equipaggio di tutti i cibi e le bevande. Gestisce tutta la “catena” del cibo – dall’approvvigionamento (termine utilizzato per l’imbarco dei cibi e delle bevande a bordo) alla consegna sotto forma di pasti, sulla tavola. Il Food & Beverage Manager deve assicurarsi che la qualità dei cibi e delle bevande soddisfi I requisiti standard di compagnia, che i depositi e le cucine siano mantenuti in condizioni igieniche sicure e che l’equipaggio che lavora in questa grande sezione, segua le procedure previste dalle normative sanitarie e HACCP Il Chief Housekeeper (Capo Alloggi) è responsabile verso l’Hotel Director delle cabine dei passeggeri e dell’equipaggio, per la pulizia generale della maggior parte delle aree e dei locali igiene pubblici. Il Chief Housekeeper può avere uno o due assistenti, a secondo delle dimensioni della nave e del numero degli ospiti presenti, e una squadra di cabinisti, assistenti cabinisti e piccoli di camera. Queste sono le persone importanti che mantengono la nave pulita e splendente, giorno e notte. Ci sono le persone che utilizzano l’aspirapolvere per pulire i tappeti, lucidano gli ottoni, svuotano i portacenere, mantengono gli ascensori e i locali igiene pubblici puliti e profumati. I cabinisti e gli assistenti cabinisti sono tutti assegnati a specifica sezione di cabine. Essi fanno i letti, puliscono i bagni, lucidano i mobili, portano a richiesta la colazione in cabina e puliscono costantemente i corridoi, le pareti e i soffitti della propria zona. 14 Il Bar Manager (Capo Barista) è responsabile verso il Food & Beverage Manager per l’efficiente gestione del servizio bevande e per il mantenimento dei severi standard di qualità e di igiene della compagnia e della normativa sanitaria . Questo include il funzionamento corretto e igienico di tutte le macchine del caffè, fabbricatori di ghiaccio e lava tazze e bicchieri. Si assicura che l’orario di apertura e chiusura dei bar sia conforme alle disposizioni di Compagnia ed organizza il servizio in tal senso. Dirige la squadra dei baristi, il personale addetto ai bar e camerieri addetti ai vini che lavorano in ristorante. L’ Executive Chef (Capo Cuoco) è il capo della brigata di cucina. Usando i menu approvati dalla compagnia, egli programma e gestisce le operazioni giornaliere di preparazione dei pasti. Supervisiona direttamente tutte le partite per garantire che la qualità e la quantità di tutti i componenti (salse, insalate, antipasti, primi piatti, ecc.) soddisfi i requisiti di compagnia e l’aspettativa degli ospiti e dell’equipaggio. E’responsabile del maneggio sicuro degli alimenti, per garantire che la brigata di cucina soddisfi tutti i requisiti di igiene e di sanitizzazione, previsti dalla normativa nazionale e internazionale, dall’HACCP e dalle linee guida di compagnia. Il Maitre d’Hotel (Maggiordomo) Su alcune navi lo chiamano Restaurant Manager. Con la sua squadra di camerieri e garzoni, egli è responsabile verso l’Hotel Director, di fornire un servizio eccellente agli ospiti sia al ristorante che al buffet. Può avere uno o più assistenti. Nel ristorante, i camerieri accolgono gli ospiti, li accompagnano ai tavoli, presentano loro i menu e prendono l’ordine. I loro garzoni, prendono dalla cucina i piatti ordinati e li portano al cameriere che li presenta agli ospiti. Il Maitre d’Hotel gestisce anche, oltre al buffet, il servizio all’aperto come il caffè del mattino, il breakfast, il tea del pomeriggio, ecc. L’ Hotel Storekeeper (Magazziniere) gestisce l’inventario hotel della nave, assicurandosi che la nave non rimanga mai senza provvista di lenzuola, asciugamani, sapone, bicchieri, carta, deodoranti, ecc. In sostanza tutto quello che serve per far si che l’organizzazione hotel funzioni senza intoppi di sorta. Può avere uno o più assistenti, ma in ogni caso egli deve monitorare il consumo giornaliero, le rotture e le mancanze, dando all’Hotel Director la richiesta di provviste da inviare in compagnia in modo da essere sicuri che non ci sia mai carenza di dotazioni. Il Provisions Master (Cambusiere) ha cura della sicura ed efficiente caricazione, stivaggio e distribuzione di tutti gli alimenti e bevande. Egli lavora nell’area conosciuta con il nome di “Cambusa”. Prima che gli alimenti siano imbarcati egli ne controlla la qualità, la quantità e la temperatura, prima di accettarli a bordo. Con l’aiuto di una squadra di dipendenti egli provvede all’imbarco delle provviste alimentari nei vari specifici magazzini e celle frigorifere. Controlla, inoltre, il prelievo dei vari alimenti dalla cambusa per la cucina, mantenendo la contabilità ed assicurandosi che solo gli alimenti migliori e più freschi siano forniti ai passeggeri e all’equipaggio., 5. Comportamento a bordo 5.1 Comportamento con i superiori La vita di bordo è basata sulla disciplina e su un sistema strettamente gerarchico, regolato dal codice della navigazione. Non fatevi mai ripetere una cosa due volte. Studiate il comportamento e i metodi degli ufficiali più anziani in modo da potervi avvantaggiare di quelli efficaci e più adatti alle caratteristiche più adatti al vostro carattere e poter evitare quelli erronei. Il superiore esercita una funzione di controllo e di revisione; bisogna pertanto tenere presente e convincersi che tutto ciò che si fa è soggetto, sia nei metodi che nei risultati, a controllo e revisione. Bisogna quindi avere sufficiente adattabilità di persona e di mente per accettare di buon grado e con piacere le osservazioni dei propri superiori, che sono fatte, quasi sempre, a fin di bene. Se si è in grado di presentare al superiore proposte concrete, si deve farlo con tatto e ragionevole discrezione, senza inopportune insistenze. D’altronde è umano che i superiori pretendano che i loro anni di esperienza vengano riconosciuti e rispettati, ed è naturale che qualunque cosa che tenda ad intaccare o menomare il loro prestigio venga subito sfavorevolmente notata. Di solito si è fin troppo inclini a criticare, ma bisogna trovarsi veramente in quella o in altra circostanza per avere la misura delle proprie capacità, sotto l’urgenza delle responsabilità e delle decisioni da prendere. 5.2 Comportamento con i pari grado E’ umano che fra giovani colleghi che hanno lo stesso grado o quasi si stabilisca un rapporto di maggior cordialità, amicizia e famigliarità; tuttavia è bene non eccedere anche in ciò; bisogna saper 15 valutare il temperamento delle diverse persone ed evitare scherzi e le battute di saletta troppo pesanti, che possono generare malintesi, malumori e incomprensioni. Anche con i colleghi si deve essere leali, generosi e premurosi. 5.3 Comportamento con i subalterni Uno dei primi requisiti è dare il buon esempio: tutti desiderano ricevere ordini da uomini di carattere integro e di modi cortesi. La disciplina a bordo è regolata, come si è detto, dal codice della navigazione e dagli articoli del contratto di lavoro. Si deve sempre tener presente che si ha da fare con uomini che compiono un lavoro per guadagnarsi con sacrificio il pane, che questi uomini hanno dei diritti, che non sono dei servi e che nella maggior parte dei casi sono dotati di buona volontà, di buono spirito di disciplina e di sobrietà. Su molte navi, l’equipaggio è multi razziale, ma questo non deve essere motivo di pregiudizio. Molti ufficiali hanno l’abitudine di dare del tu a tutti i subalterni e ciò può dare luogo a spiacevoli malintesi o incidenti. Bisogna sapere apprezzare i suggerimenti che provengono dall’esperienza dei propri dipendenti, specie nei lavori pratici di manutenzione e di riparazione e se si ritiene di dover fare una lode, deve essere fatta in pubblico e prontamente, mentre il rimprovero va fatto in privato. Il senso di giustizia e di imparzialità sono essenziali nei riguardi dei dipendenti: non si devono fare favoritismi ed essere al di sopra dei pregiudizi. Ogni volta che si trasmette un ordine, si deve farlo con chiarezza e bisogna accertarsi che sia stato compreso e che venga eseguito bene. Le mancanze dei dipendenti spesso derivano dal fatto che non si sono date disposizioni precise. Ricordare sempre il teorema della comunicazione, come abbiamo visto nel video. Non si deve mai scaricare sui dipendenti le proprie responsabilità, è la peggiore forma di slealtà verso se stessi. Non lasciate mai che lo stato del vostro umore influisca sul vostro atteggiamento verso i dipendenti; evitate il linguaggio isterico e sconcio, che attesta solo irritabilità ed impotenza. 5.4 Salette,mense e soggiorno equipaggio A secondo del tipo di nave su cui imbarcherete ed il numero di equipaggio, troverete uno o più locali riservati al personale, che vengono chiamati comunemente salette o mense, a cui si aggiunge la destinazione specifica a seconda da chi sono prevalentemente utilizzati. Avremo così la saletta o mensa ufficiali, saletta o mensa sottufficiali, ecc. Oltre ai locali ove consumare i pasti, esistono i locali ove rilassarsi e trascorrere il tempo libero in compagnia degli altri membri dell’equipaggio. Questi locali sono comunemente chiamati “soggiorno equipaggio” e come nel caso delle mense possono essere divisi per qualifica o essere comuni per tutto l’equipaggio. Quando si frequenta la saletta mensa, è doveroso essere sempre puliti e con la divisa in ordine. E’ necessario evitare gli esempi di sciatteria che molto spesso si offrono agli estranei. Il rispetto della puntualità del servizio è fondamentale, sia come forma di rispetto verso colleghi e il personale di cucina, che per apprezzare meglio il cibo. Quando si frequenta il soggiorno, specie se comune per tutto l’equipaggio, oltre ad essere puliti e in ordine nella divisa, evitare l’uso di ciabatte (anche se si è fuori servizio), di schiamazzare (ricordare che c’è sempre qualcuno che riposa), di fumare, rispettando le disposizioni di compagnia per la gestione del tempo libero. 5.5 Libera uscita o franchigia Anche se, obiettivamente, non molto spesso, può capitare di usufruire di qualche ora di franchigia a terra, che in base alle disposizioni del Codice della navigazione, dovrà essere autorizzata dal proprio 16 Capo Servizio. In questo caso, onde evitare problemi con le autorità locali è importante non solo comportarsi correttamente, secondo il nostro stile di vita, ma come abbiamo visto, rispettare le usanze del paese ospitante. Ognuno, secondo la propria moralità, si regolerà come trascorrere il proprio tempo disponibile. Lo scopo principale della franchigia è quello di rilassarsi sia fisicamente che spiritualmente, onde poter affrontare con nuove energie il viaggio. Anche se superfluo, è bene ricordare, la necessità di rientrare in orario a bordo, onde riprendere a svolgere regolarmente il proprio servizio e permettere, eventualmente, ad altre persone di scendere a terra. 5.6 Commiato La nave è un mondo a se con una sua personalità ben definita; tutti ricordano con precisione le navi dove sono stati imbarcati e anche il passeggero ricorda la nave dove ha compiuto il viaggio, mentre il treno, l’aereo, l’automobile rimangono cose prive di identità. E’ quindi opportuno e corretto, che prima di sbarcare, l’Ufficiale faccia un giro per la nave a salutare e ringraziare per la collaborazione ricevuta oltre al Comandante e i colleghi ufficiali anche tutto il personale con il quale si è lavorato insieme. 6. “Discriminazione” e “Molestie” Per ricordare quanto ci siamo detti durante la trattazione del “Comportamento a bordo – discriminazioni e molestie” , viene riportato qui di seguito il testo della lezione che è stato elaborato da “Working Together” della VIDEOTEL. La “discriminazione” è un pregiudizio messo in pratica. Quelli che discriminano, basano il loro comportamento sulla convinzione che certe categorie di persone siano inferiori e pertanto non debbano essere rispettate o trattate con rispetto. Gli individui e i gruppi sono discriminati quando sono soggetti a parole e azioni che essi trovano offensive, umilianti, irrispettose, irritanti o minacciose e, che li svantaggiano in qualche modo. La discriminazione razziale e la discriminazione sessuale possono includere: Convincimenti pregiudiziali • Il gruppo dominante ritiene che: • La presenza, ad esempio, di una donna a bordo dimostri l’assenza di discriminazione sessuale • Un membro di un gruppo minoritario può essere trattato come portavoce (Dicci cosa i negri pensano di …………………..) • Possono generalizzare il comportamento di un individuo (Gli Italiani sono tutti ……………………..) Distribuzione scorretta del lavoro Ad esempio a una donna Ufficiale di Macchina possono essere affidati lavori servili e le viene negata l’opportunità di utilizzare le sue conoscenze e capacità su lavori più impegnativi. Oppure lavori spiacevoli o sporchi possono essere affidati a un particolare gruppo razziale di bordo. Naturalmente questi lavori devono essere svolti, ma il mancare di distribuirli equamente fra tutti è un atto di discriminazione. In aggiunta l’accesso ai programmi di addestramento e formazione deve essere basato sulla necessità e sulla competenza e non a favore di un gruppo o individuo particolare. Molestie Le molestie sono una categoria particolare di discriminazione che coinvolgono il comportamento verso individui o gruppi. Possono essere: 17 • • • Verbali Le molestie verbali vanno dagli insulti diretti, quali chiamare una donna “sgualdrina” alle barzellette razziali o a sopranomi dati ad individui o gruppi particolari. Fare delle proposte sessuali non accette costituiscono una molestia. Non verbali Gli individui usano, a volte, un linguaggio del corpo aggressivo o insultante per intimidire quelli che non rispettano. Il mostrare apertamente del materiale pornografico può essere offensivo, non solo per una donna ma, ad esempio, per i Mussulmani di entrambi i sessi. Fisiche Nei casi più gravi includono l’aggressione e lo stupro, ma anche i contatti fisici non accetti o lo stare deliberatamente troppo vicino a qualcuno è una forma di molestia La discriminazione e le molestie sono particolarmente serie e difficili da gestire quando: • Il comportamento offensivo è deliberato e ripetuto • La persona che compie la discriminazione è in una posizione più potente rispetto a quella del discriminato Percezione Se un particolare comportamento diventa una discriminazione, questo dipende quasi interamente dalla percezione della persona che è il destinatario finale. Se voi pensate che qualcuno ha un comportamento offensivo verso di voi perché, ad esempio, siete Pakistano o siete una donna, questa è una discriminazione, indipendentemente da quello che essi pensano che stanno facendo Quelli che si sentono discriminati possono sentirsi arrabbiati, spaventati, isolati, insultati o umiliati Su che cosa si basa la discriminazione L’orientamento sessuale, l’età, la posizione, l’educazione e i lineamenti fisici possono innescare un comportamento pregiudizievole come le persone che sono grasse o troppo piccole di statura purtroppo conoscono a proprie spese. Perché delle persone discriminano delle altre ? La discriminazione spesso deriva da: • La sensazione di essere minacciati “Loro” occupano i nostri posti di lavoro. “La loro cultura” sta cancellando la nostra. “Loro” sposeranno le nostre sorelle. I modi differenti in cui “loro” si comportano sfidano le nostre certezze su cosa sia corretto. • Educazione ricevuta Sia perchè siamo cresciuti con delle opinioni che abbiamo considerato come fatti acquisiti (“il posto di una donna è la casa) e sia perchè abbiamo avuto così pochi contatti con gruppi che sono differenti da noi, ci comportiamo con loro come se venissero da un altro pianeta • Mancanza di comprensione Noi interpretiamo un comportamento che è diverso dal nostro come un comportamento pericoloso o cattivo o peculiare, quando invece è solamente differente e, visto dal punto di vista dell’altro, completamente normale e razionale. • Pressione dei colleghi Se il gruppo di cui fate parte – ad esempio quello dei vostri colleghi ufficiali – pensa che gli scherzi Irlandesi siano spiritosi, bisogna avere il coraggio di dire loro che li disapprovate (anche nel caso che voi siate Irlandesi). 18 Quali circostanze rendono più possibile la discriminazione a bordo ? 1 La discriminazione sessuale può avvenire in qualsiasi posto di lavoro nel quale uomini e donne lavorano insieme. Tuttavia il rischio potenziale aumenta dove: • Ci sono pochissime donne a bordo. Se c’è ne è una sola, ella è particolarmente vulnerabile • Gli ufficiali e il resto dell’equipaggio non ha alcuna esperienza precedente di lavoro con colleghe femmine • Le donne dell’equipaggio sono in posizioni iniziali o di basso rango • La durata dei viaggi è lunga, così che gli ufficiali e il resto dell’equipaggio devono vivere e lavorare insieme • Alcuni membri dell’equipaggio provengono da culture nelle quali le donne sono generalmente guardate come persone di rango inferiore rispetto agli uomini. • Tra il personale di bordo ci sono differenti orientamenti sessuali 2 Discriminazione razziale avviene in qualsiasi posto di lavoro dove esiste più di un gruppo razziale. Tuttavia il rischio potenziale aumenta dove: • Ci sono differenti gruppi razziali a bordo, ad esempio ufficiali Inglesi e resto dell’equipaggio Filippino • Gli ufficiali e il resto dell’equipaggio provengono da culture che sono molto differenti fra loro • La durata del viaggio è lunga per cui gli ufficiali e il resto dell’equipaggio devono vivere e lavorare insieme • Ci sono barriere culturali e di linguaggio tra i differenti gruppi di bordo Un risultato comune all’azione di mettere qualcuno con una evidente e visibile differenza – sesso, colore della pelle, lingua, razza o altro – in un gruppo è quello di fare apparire il gruppo originale più omogeneo. Un gruppo di ufficiali di una nazionalità, ad esempio, differirà da un altro per vestire, cibo, musica e tante altre cose. Mettete qualcuno di origine razziale differente dalla loro e la loro percezione di queste differenze tenderà a diminuire. 7. Lavori in macchina e Prevenzione infortuni Il personale di macchina svolge la maggior parte delle proprie attività in macchina e locali ausiliari con condizioni ambientali impegnative e dove è necessario prestare la massima attenzione per evitare infortuni a se stessi e agli altri. Pertanto, si suggerisce a tutti gli Allievi Ufficiali di Macchina di leggere ed osservare i consigli riportati nel “Quaderno di formazione per la sicurezza del lavoro nei locali macchina a bordo delle navi” pubblicato dall’IPSEMA (Istituto di Previdenza per il Settore Marittimo) con la collaborazione di FORMARE – Polo Nazionale di Formazione per lo Shipping (Ente di formazione dell’Associazione degli Armatori Italiani). 7.1 Consigli di carattere generale: • Il personale di macchina lavora in locali dove esistono elevati livelli di rumore, per cui deve sempre utilizzare degli otoprotettori (cuffie o tappi) adatti all’intensità del rumore. Per evitare che tali dispositivi di protezione personale possano impedire di sentire il suono degli allarmi, dove possibile, sono sistemati dei segnalatori luminosi (preferibilmente a luce rotante) che indicano quando suona un allarme. Ricordare che l’ipocusia (sordità) è una malattia irreversibile. Nella tabella sotto riportata sono indicati alcuni valori di rumore. Il suo scopo è di permettervi di apprezzare quando e dove esiste una esposizione a un potenziale rumore dannoso, ricordando che il valore limite è di 85 dB 19 120 dB Tra due generatori diesel che funzionano a 1800 giri. 110 dB In locale macchina di una piccola nave con motore principale a 900 giri e generatore diesel a 1500 giri 105 dB 1 metro dalla testata di un cilindro di un motore diesel a bassa velocità (120 giri) 100 dB Tra due generatori diesel in funzione a 600 giri 95 dB All’estremità del copertino o in un pianerottolo aperto di un locale macchina con motore principale a diesel a bassa velocità • Ogni parte pericolosa di un macchinario di bordo è dotata di una protezione posizionata o costruita in modo da garantire la sicurezza. Per nessun motivo rimuovere tale protezione • Tutti i tubi di vapore, tubi di scarico e impianti che per la loro posizione e temperature rappresentano un rischio, sono adeguatamente rivestiti di materiale isolante o schermati, tuttavia non toccarli mai a mani nude, ma usare i guanti per evitare eventuali scottature. Se è necessario toccarli, effettuare il controllo del loro riscaldamento con il dorso della mano, dove la pelle è meno sensibile e gli effetti dell’ustione sono meno gravi. • Qualsiasi perdita di combustibile o olio deve essere subito segnalata, eliminata e pulita il più presto possibile, per evitare inquinamenti o pericolo di scivolamenti. Per questo motivo le zone presso tubi con olio in pressione, le sentine e i copertini delle cisterne e dei depositi sono, quando possibile, ben illuminate e pitturate di colori chiari in modo da localizzare immediatamente una perdita. • Quando vengono utilizzati prodotti chimici per la pulizia dei pagliolati di macchina, fate attenzione a non passare le zona e ad osservare le prescrizioni del fabbricante. • Particolare cura deve essere posta per garantire che i pezzi di rispetto siano correttamente stivati in magazzino in modo da non rompere le rizze o i loro contenitori, provocando infortuni e danni, con il cattivo tempo. Ogni volta che vi recherete in magazzino rispetti, assicuratevi che tutto sia in ordine. • Durante l’accensione delle caldaie state lontani perché esiste la possibilità che si verifichi un “ritorno di fiamma” con possibilità di ustionarsi gravemente. Per questo motivo le vie di fuga davanti alle caldaie e ai forni devono essere sempre sgombre da persone e da materiali. • Nei locali macchine non presidiati, il personale non dovrebbe mai rimanere da solo, a meno che non abbia ricevuto un ordine specifico dall’Ufficiale responsabile. Prima di entrare da soli nel locale, mentre ci si trova in esso, ad intervalli regolari e quando si lascia il locale si deve comunicare per telefono o altro sistema concordato con l’Ufficiale responsabile. Particolare attenzione dovrà essere posta ai vari macchinari, che potrebbero mettersi in moto senza preavviso • Quando per effettuare i controlli durante il rifornimento di combustibile dovete recarvi sulla bettolina, prima di andare, assicuratevi che la passerella di collegamento sia correttamente posizionata e dotata di dotata di ringhiera con corrente superiore e intermedio, larghezza non inferiore a 55 cm e traversini antiscivolo, per prevenire il rischio di scivolare e cadere in mare tra la nave e la bettolina stessa. Non utilizzate sistemi come quelli sotto riportati. 20 7.2 Rischio elettrico Al giorno d’oggi le navi sono sempre più moderne, tecnologicamente avanzate e sempre più sicure. Tuttavia esiste, tra gli altri, un pericolo che gli Allievi Ufficiali di Macchina devono imparare a conoscere ed è il “Rischio Elettrico”. Spesse volte è dovuto all’incuria e alla superficialità, con conseguenze gravi per il personale e la nave. Qui di seguono vengono riportati le principali caratteristiche della pericolosità legata al rischio elettrico, in modo che possa prestare sempre attenzione ai dettagli e non essere mai superficiale o disattento durante le attività in macchina e la sua permanenza a bordo. 7.2.1 Pericolosità della corrente elettrica Ogni attività biologica del corpo umano (di tipo muscolare, nervoso, ghiandolare, ecc.) è pilotata da impulsi elettrici ma, se a questi si sommano correnti esterne dovute a contatti elettrici (folgorazione), le funzioni vitali dell’organismo subiscono alterazioni anche gravi (fino alla morte), quali ad esempio: tetanizzazione (blocco dei muscoli, ad esempio la mano non riesce ad abbandonare la presa) arresto respiratorio (la corrente elettrica, agendo sui muscoli del diaframma, lo blocca) arresto cardiaco (la corrente elettrica crea fibrillazione ventricolare e arresta il cuore) ustioni (dovute all’effetto termico della corrente soprattutto nella zona di contatto); fratture (per violente contrazioni dei muscoli o cadute); emorragie interne (dovute ad elettrolisi). 21 Il danno subito dall’organismo dipende: a) dalla durata del contatto elettrico; b) dall’intensità della corrente che attraversa il corpo umano. a) Durata del contatto elettrico Tanto per fare un esempio, risulta che una corrente dell’intensità di 0,5 ampere: - non ha effetto pericoloso se il contatto dura meno di 20 millesimi di secondo; - crea possibili rischi di fibrillazione se dura da 20 millesimi di secondo a un secondo; - crea sicuri rischi di arresto cardiaco se dura più di un secondo. Si comprende immediatamente come sia di importanza vitale interrompere il tempo di esposizione alla scarica il più in fretta possibile, cosa che si può realizzare in tre modi: - con l’impiego di protezioni automatiche come i relé magnetotermici e quelli differenziali; - disalimentando manualmente la linea elettrica se questa non è dotata di protezioni automatiche; - staccando con la dovuta cautela l’infortunato dalla causa di folgorazione. b) Intensità della corrente che attraversa il corpo umano L’intensità della corrente che, in caso di folgorazione, attraversa il corpo umano è: - tanto più elevata quanto più alta è la tensione di contatto (quindi, a parità di altri fattori, una scarica a 220 volt è più pericolosa di una a 50 volt); - tanto più bassa quanto più è alta la resistenza elettrica offerta dal corpo umano (si capisce quindi l’effetto di protezione creato da guanti e scarpe isolanti). 7.2.2 Cause di folgorazione Una persona può incorrere in una folgorazione in seguito a un contatto che può essere di due tipi:: - contatto diretto; - contatto indiretto. Il contatto diretto si verifica se si entra in contatto con una parte dell’impianto elettrico che è normalmente in tensione, ad esempio un conduttore di fase. Un contatto indiretto si verifica quando si entra in contatto con una parte dell’impianto elettrico (la cosiddetta massa) che non dovrebbe essere in tensione – per esempio la carcassa di un motore – ma che lo diventa in seguito a un guasto. Il contatto indiretto, proprio perché avviene con parti che di norma non dovrebbero essere in tensione, ci coglie più impreparati e quindi può risultare più pericoloso. 7.2.3 Protezione contro i contatti diretti Le misure di protezione contro i contatti diretti hanno lo scopo di proteggere le persone dai pericoli derivanti dal contatto con parti attive normalmente in tensione (ad esempio il contatto accidentale con la parte metallica – in tensione – del portalampada in occasione della sostituzione di una lampada a incandescenza o la riparazione di un’apparecchiatura elettrica senza averla prima disalimentata). I sistemi di protezione previsti sono: - isolamento: le parti attive (ad esempio i cavi elettrici) sono coperti di un materiale isolante di buona resistenza alle sollecitazioni e che deve poter essere rimosso solo mediante distruzione; - involucri: assicurano in ogni direzione la protezione sia contro determinati agenti esterni sia contro i contatti diretti; esempi sono la carcassa di un motore elettrico, di una stampante, ecc.; 22 - barriere: assicurano la protezione contro i contatti diretti solo nella direzione abituale di accesso; - ostacoli e distanziamenti: realizzati solo nei locali accessibili a persone addestrate (cabine, centrali elettriche, ecc.), servono per prevenire contatti diretti involontari (quelli intenzionali rimangono sempre possibili). 7.2.4 Protezione contro i contatti indiretti Le misure di protezione contro i contatti indiretti hanno lo scopo di proteggere le persone dai pericoli derivanti dal contatto con parti dell’impianto elettrico normalmente isolate, ma che potrebbero andare in tensione a causa di guasti per cedimento dell’isolamento. I metodi di protezione previsti sono: - relé magnetotermici: usati anche per la protezione del sistema elettrico contro le sovracorrenti, non sono però il sistema migliore contro i contatti indiretti perché è molto difficile tararli in modo che svolgano efficacemennte sia il compito di proteggere contro sovraccarichi e cortocircuiti garantendone la selettività, sia quello di proteggere contro i contatti indiretti; - relé differenziali: sono tarati per sganciare un interruttore quando la differenza tra la corrente di andata al carico e quella di ritorno dal carico supera un certo valore programmato, per esempio i 30 mA (milli-ampere) del comune salvavita di casa; mentre tarature troppo basse possono dare luogo a interventi intempestivi, in ambito industriale si usano a volte valori di soglia un po’ più alti a causa delle dispersioni; - doppi isolamenti: sono una protezione di tipo passivo che consiste nel dotare i componenti e gli apparecchi elettrici di un isolamento supplementare rispetto a quello normalmente previsto; gli apparecchi che soddisfano a questo requisito (asciugacapelli, utensili portatili, ecc.) vengono detti “di classe 2” e devono portare il seguente contrassegno, simbolo del doppio isolamento: 8.Servizio di guardia Il servizio di guardia a bordo si svolge in maniera continua, per poter assicurare alla nave una completa operatività, sia in navigazione che in porto. Sulle navi italiane le guardie, di massima, si svolgono come segue: Guardia Dalle ore alle ore 1a 0400 alle 0800 1600 alle 2000 2a 0800 alle 1200 2000 alle 2400 3a 0000 alle 0400 1200 alle 1600 Ufficiale responsabile 1° Ufficiale 3° Ufficiale 2° Ufficiale La guardia di macchina è una parte importante della vita dell’Allievo Ufficiale, in quanto durante il servizio di guardia, sotto la guida dell’Ufficiale di Macchina, si crea le basi per diventare ufficiale di macchina. Per un Allievo Ufficiale di Macchina la guardia più prestigiosa è la 1° guardia in quanto è quella dove si apprende di più e si fa più esperienza. Infatti, generalmente gli arrivi e le 23 partenze avvengono durante la 1° guardia. L’ufficiale di riferimento è il 1° Ufficiale di Macchina, che dopo il Direttore di Macchina è l’ufficiale con più esperienza di navigazione. Per un Allievo Ufficiale, le norme relative al servizio di guardia da ricordare non sono molte, ma sono importanti e dovranno essere sempre osservate. I suggerimenti che seguono, sono un estratto delle istruzioni riportate nel Capitolo VIII parte 3 - 2 della STCW su questo argomento. - - - - - - - - - La prima norma da ricordare è: montare di guardia puntuali. Il montare in ritardo oltre ad essere un atto di e con scortesia, indispone gli altri ufficiali nei vostri confronti. Infatti, l’ufficiale responsabile della guardia di macchina ha il dovere di assicurarsi che i membri del suo turno di guardia siano totalmente in grado di eseguire i propri compiti, e fornirà loro tutte le istruzioni e le informazioni appropriate che garantiranno la sicura tenuta della guardia . In base a ciò è naturale che esigerà la massima puntualità. Sia in navigazione che in porto il servizio di guardia implica alto senso di responsabilità e di lealtà e l’Ufficiale responsabile della guardia di macchina deve poter contare su di voi Dovete essere consapevoli dei gravi effetti causati da inquinamenti operativi o accidentali dell’ambiente marino e dovrete collaborare a prendere tutte le precauzioni possibili per evitare tale inquinamento Obbedire prontamente alle disposizioni impartite dall’Ufficiale responsabile della guardia di macchina, in quanto egli è il rappresentante del Direttore di Macchina ed è principalmente responsabile, in ogni momento, del sicuro ed efficiente funzionamento e manutenzionamento del macchinario riguardante la sicurezza della nave ed è responsabile, come richiesto, dell’ispezione, funzionamento e prova di tutto il macchinario e apparecchiature sotto la responsabilità della guardia di macchina. Collaborare con l’Ufficiale responsabile della guardia di macchina affinchè le disposizioni stabilite dal Direttore di Macchina per la tenuta della guardia siano osservate e che, sotto direzione, i comuni di macchina, se facenti parte di una guardia di macchina, aiutino al sicuro ed efficiente funzionamento del macchinario di propulsione e delle apparecchiature ausiliarie. Come tutti i membri della guardia di macchina, dovrà essere familiare con i compiti di tenuta della guardia loro assegnati e avere conoscenza di: 1. L’uso degli appropriati sistemi di comunicazione interna 2. Le vie di sfuggita dai locali macchine 3. I sistemi di allarme in macchina, distinguendo i vari allarmi, con particolare riguardo ai sistemi di allarme antincendio 4. Il numero, posizione e tipo delle dotazioni antincendio e controllo danni nei locali macchine, unitamente al loro uso e alla varie precauzioni di sicurezza da osservare Quando la macchina è in condizioni di stand by o di manovra dovrà seguire le disposizioni dell’Ufficiale responsabile della guardia di macchina affinchè i comandi delle unità di propulsione siano sempre presidiati. Se non esistono strumenti elettronici approvati, tutti i cambi nella direzione e velocità delle unità di propulsione dovranno essere registrati e questo compito, in genere durante le manovre è affidato all’Allievo Ufficiale di Macchina Su disposizioni dell’Ufficiale responsabile della guardia di macchina, registrerà i dettagli circa la manutenzione di riparazione coinvolgente riparazioni alle applicabili apparecchiature elettriche, meccaniche, idrauliche, pneumatiche o elettroniche che si svolgono durante il turno di guardia nei locali macchine. Svolgere i compiti assegnati, secondo le procedure di compagnia, circa l’imbarco del combustibile e dei pezzi di rispetto 24 9.Documenti personali Esistono dei documenti per i quali è opportuno che ogni Allievo Ufficiale ne comprenda l’importanza, in modo da averne la massima cura e li sappia gestire in modo corretto, per evitare problemi immediati o futuri con le Autorità Marittime e di frontiera. Essi sono: Documento Libretto di navigazione Previsto da Codice della navigazione Rilasciato da Capitaneria di Porto Passaporto Uffici di frontiera Questura Certificato visita biennale Certificato visita preventiva imbarco Tesserino Sanitario Vaccinazioni Codice navigazione STCW Codice navigazione Servizio Assistenza Sanitaria Nazionale Servizio Assistenza Sanitaria nazionale Ufficio Sanità Marittima Convenzione arruolamento Codice navigazione Normativa Sanitaria Capitaneria Scopo Registrazione della navigazione. Equivalente del libretto di lavoro. Non sempre valido per l’espatrio Documento internazionale per l’espatrio Prevenzione sanitaria Idoneità all’imbarco Alcune vaccinazioni sono obbligatorie per il conseguimento del libretto di navigazione, altre richieste dall’OMS in base alla destinazione della nave Rispetto e conoscenza delle norme contrattuali 25 Quaderno personale di addestramento Circolare Ministero Inf. e Trasporti STCW Certificati BST STCW Libretto personale di emergenza Regolamento di sicurezza Accademia/Compagnia Normativa STCW. di navigazione Documento fondamentale di riferimento per gli esami di Ufficiale di Navigazione Istituti abilitati e vistati Idoneità all’imbarco dalla Capitaneria di Port Comando di bordo Ricordare i compiti in caso di emergenza. Da restituire allo sbarco Raccomandazioni: - Quando si viaggia, non mettere i suddetti documenti nella valigia da spedire, ma tenerli sempre con se. - Compilare con attenzione il “Libretto di addestramento a bordo” in ogni sua parte, facendolo firmare ad ogni addestramento effettuato e prima di sbarcare. - Ricordare che la compilazione errata del Libretto di addestramento comporta l’esclusione o la nullità dell’esame per Ufficiale di Navigazione, anche se superato brillantemente 26 10. Segnaletica di sicurezza Fermo restando che i principi tecnici ed organizzativi sono primari nell’adozione delle misure di tutela della salute e di protezione contro i rischi derivanti dalle attività lavorative, la segnaletica di sicurezza serve ad attirare in modo semplice, comprensibile ed immediato l’attenzione su oggetti e situazioni che possono essere causa di rischi di infortunio o di malattie professionali. 10.1 Tipologia La segnaletica utilizzata a bordo deve essere conforme nella forma a quanto indicato dalle norme e regolamenti nazionali e internazionali. Colore Rosso Forma Rotondo Significato Divieto Rosso Quadrato Sicurezza Giallo o Giallo arancio Triangolo Avvertimento Azzurro Rotondo Prescrizione Verde Quadrato Sicurezza 10.2 Alcuni esempi di segnaletica di sicurezza Divieto Indicazioni Atteggiamenti pericolosi Identificazione e ubicazione Attenzione, cautela, verifica Comportamento o azione specifica Istruzioni sicurezza Obbligo 27 Pericolo Sicurezza 10.3 Colorazione delle tubazioni di bordo Gli incidenti, le ferite, i danni al macchinario e alle apparecchiature possono essere causati dalla mancata conoscenza, da parte del personale, del contenuto che scorre nelle tubazioni degli impianti di bordo. Per questo motivo l’IMO (International Maritime Organization) richiede che tutti i tubi di bordo siano identificati mediante un sistema di colori. Ognuno dei colori utilizzati indica un certo gruppo di sostanze. Con questo sistema viene garantita la conoscenza del contenuto delle tubazioni e la sicurezza delle persone, del macchinario e della nave. Lo standard ISO 14726 (International Standard Organization) specifica i colori principali per l’identificazione delle sostanze all’interno delle tubazioni. Lo standard ISO (DIS) 14726-2 specifica il codice dei colori addizionali da utilizzare per permettere una più dettagliata identificazione delle sostanze nelle tubazioni di bordo. Le tubazioni dovrebbero essere marcate come segue: - Almeno un segnale in ogni locale - In ogni punto dove i tubi attraversano una paratia, un cielo, un copertino - In vicinanza di ogni valvola - Entro una distanza di 3 – 5 metri, in base alla lunghezza del tubo. E’ consigliabile l’uso delle frecce per indicare la direzione del flusso. Di seguito si riporta la tabella base per la colorazione delle tubazioni di bordo, secondo la ISO 14726. 28 1 29 11. Bandiere della Marina Tra i segnali visivi che devono essere mostrati, ci sono naturalmente le bandiere nazionali. Per molte nazioni esistono due o più bandiere nazionali, cioè quella usata a terra, quella usata dalla Marina Militare e quella usata dalla Marina mercantile. L’uso della bandiera nazionale per la Marina Mercantile è regolato dal Codice della navigazione, ed è opportuno che un Allievo Ufficiale ne conosca le differenze, non solo per attaccamento alla Patria ma per evitare di fare brutte figure. 11.1 Bandiera Italiana E’ come noto il tricolore, senza alcun stemma al centro del bianco 11.2 Differenze fra la bandiera della Marina Militare e Marina Mercantile Anche se è dato per scontato, non sempre si presta attenzione alle differenze tra la bandiera della Marina Militare e quella della Marina Mercantile. E’ quindi necessario conoscerne il significato: Bandiera Marina Mercantile Bandiera Marina Militare Anche se le bandiere a prima vista sembrano simili, in realtà ci sono due differenze sostanziali: - la bandiera della Marina Militare mostra la corona turrita sopra lo stemma delle repubbliche marinare, che quella della Marina Mercantile non ha - nel simbolo di Venezia, la bandiera della Marina Militare mostra il leone di S. Marco con il libro chiuso (guerra) e la zampa stringe una spada, mentre in quella della marina mercantile il libro è aperto (pace) 12. Conclusione Dopo quanto si è detto durante queste ore trascorse insieme, è probabile che vi domanderete se nella vita del navigante vi sia qualche piacevole distrazione e qualche momento di spensieratezza e rilassamento. Vi sono, ma non sono molti come a terra. Tuttavia possiamo assicurarvi, per esperienza personale, che è una vita, che se la affronterete con entusiasmo e passione, vi darà moltissime soddisfazioni professionali e morali. Buon imbarco La Direzione e i Docenti dell’Accademia Italiana della Marina Mercantile 30