Sped. in A.P. art.2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale E.I.P 53100 SIENA
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Anno 14 Numero 42
Novembre 2008
Sono ormai quasi 15 anni (1994 -2009 ) che il
Circolo Sing Sing porta avanti il suo progetto
ed è giunto il momento di fare qualche altro
cambiamento e indicare qualche numero di
riferimento. 12.000 iscritti ( che sono il numero
totale ) non rinnovano certamente ogni anno
ma vogliamo dare a tutti quelli che hanno avuto
almeno un’anno la tessera in tasca, la possibilità
di rinnovare senza pagare: nel caso che portino un
NUOVO ISCRITTO, riceveranno il proprio rinnovo
gratuitamente.
I motivi per convincere amici e parenti sono
essenzialmente basati sui nostri numeri e sui
nostri servizi, raccontate pure le cifre che sto
per riassumere... Fra le due sedi abbiamo ormai
superato lo sbalorditivo numero di 42.000 CD
audio e per quello che riguarda i DVD abbiamo
ormai superato i 16.000 titoli, poi ci sono
circa 6.500 CD ROM di vario genere ( le cifre si
riferiscono alla somma dei dischi e non al numero
di titoli diversi ) Questo enorme patrimonio di
informazioni è a disposizione degli iscritti che
vorranno condividere con gli altri una collezione
veramente unica al mondo.
Siamo certi che un archivio di questo genere,
presente nelle città di Arezzo e Siena,
(interscambiabile facendo richiesta..) costituisce
un’occasione davvero unica per voi e per tutti
coloro che hanno a cuore la cultura musicale e
quella multimediale.
Fate proselitismo e verrete premiati !
Buone Feste.
Fabio Del Toro
1
E PLURIBUS UNUM
Da molti, uno.
FABIO DEL TORO
E’ proprio dai momenti di crisi e di
difficoltà , che viene l’occasione per
rinforzare quei sani principi di
reciproca collaborazione e scambio
virtuoso. Quando lo spreco non è più
consentito, si rivela una importante
risorsa, quella di scambiare con gli
altri ciò che non ti serve e ciò che
non usi più.
Il Circolo ha sempre costituito
per gli associati una sana forma
di risparmio realizzata attraverso
l’acquisto collettivo.
Risulta evidente ed ovvio a tutti che
se si divide la spesa di acquistare
un disco per qualche migliaio di
soci, alla fine quel disco viene a
costare veramente pochi centesimi
ad ogniuno di essi e comunque ogni
socio potrà sentirsi a pieno titolo
proprietario PRO QUOTA di quel
disco ( almeno finchè rinnova la sua
iscrizione... )
Mentre ci sono delle cose che
ogniuno le vuole esclusivamente per
se, alcuni beni possono benissimo
essere messi in condivisione con gli
altri e sapere che quando ne avrai
bisogno lo troverai in quel posto
preciso, e qualcuno appositamente
addestrato e pagato per farlo, te
lo troverà e metterà a disposizione.
4
A differenza di tante attività
prettamente commerciali , il Circolo
SIng Sing non toglie quasi mai i
dischi dai propri cataloghi, ( solo
se un disco si perde o si rompe e
non è più possibile ricomperarlo
nuovo ), quasi nulla viene rifiutato e
tutto trova un suo posto in archivio,
per questo il numero delle opere
presenti nel Circolo aumenta di
anno in anno costantemente e la
diversità e varietà dei generi è
praticamente ONNICOMPRENSIVA.
Con l’apertura del mercatino
dell’usato, abbiamo potuto
accedere ad una grande quantità
di nuovi dischi che ci sono stati
portati dai soci e allo stesso tempo,
tutti quei titoli che risultavano
già presenti nei nostri archivi,
sono stati messi in esposizione per
esser venduti ai soci per delle cifre
davvero simboliche ( due o tre euro
circa ) .
Il mercatino quindi offre la
possibilità di “ trasformare “
la vostra collezione di dischi in
titoli che veramente pensate di
collezionare e potrete quindi
liberarvi dei dischi che davvero vi
risultano inutili sullo scaffale di
casa.
Altri soci invece troveranno
interessante il disco che avrete
scartato e a questo modo farete
felice voi, l’altro ed il Circolo Sing
Sing che svolgerà il servizio di
intermediazione indiretta che serve
per raggiungere questo scopo.
Mettere on line, visibili per tutti
queste opere, costa un impegno
enorme e purtroppo ancora non
cel’abbiamo fatta.... ci stiamo
lavorando sopra, per ora i dischi
esposti nelle sedi, dentro delle
scatole, sono di più di quelli esposti
on line ma presto non sarà così.
Si spera che mentre questo
giornalino sarà dato alle stampe e
le poste ve lo consegneranno... altri
titoli, forse tutti verranno inseriti
on line presso:
http://www.singsing.org/mercatino/
3
MASSIMO CHIACCHIO:
L’ARCHITETTO DELLA
MUSICA
Massimo Chiacchio è uno dei segreti meglio
custoditi della scena musicale fiorentina.
Attivo fin dagli anni ’60, ne ha vissuto tutte
le varie fasi ed epoche. Dalla canzone politica, al cabaret, dalla musica strumentale
a quella cantautorale. E’ stato vicino ed ha
lavorato anche con alcuni dei più importanti
personaggi della scena nazionale; nonostan-
IZIMBRA
sulle colline fiorentine a
conoscerlo più da vicino.
Questo è il resoconto del
nostro incontro.
- In “Lizard” dici “Ho una moglie, un figlio
e tre gatti; un’età in cui i giochi sono fatti;
un lavoro di una certa serietà…” Eppure
continui a cantare
La canzone l’ho scritta qualche anno fa;
beh i giochi sono fatti a livello lavorativo,
continuo per la solo passione, infatti vorrei
essere “anche un musicista”…
- Che vorrebbe andare anche a San Remo
Potrei… se “io fossi un tipo ameno potrei
andare anche a San Remo”. Beh, il fatto
è che il mio amico Beppe Dati, che scrive
per Masini, Vallesi ed altri, ma ha lavorato
anche con Guccini e conserva tanti sogni
nel cassetto, poi per campare scrive queste
cose; ecco che la frase era in realtà rivolta
a lui.
te tutto questo, per i casi della vita, non è
mai potuto essere solo un musicista. Infatti,
come sappiamo, è ben difficile vivere di
sola musica e così Chiacchio ha affiancato a quella musicale anche una attività
professionale. In alcuni momenti è stato
anche sul punto di appendere la chitarra
al fatidico chiodo, ma fortunatamente è
sempre tornato sui suoi passi. Negli anni è
riuscito a pubblicare anche tre dischi, lui
molto parco nelle composizioni. L’ultimo, il
recente “Sasso” è sicuramente il più curato
e ben definito ed è quello che mi ha spinto
- A proposito di Beppe Dati, so che hai scritto alcune canzoni con lui
Si, le prime negli anni ’70, ai tempi dei
Giancattivi., quelli di Benvenuti. Sul primo
mio album c’è quella sul censore, che era
stata scritta in realtà per uno spettacolo
che facevamo insieme a loro, spesso davanti
a poche decine di persone. Poi c’erano altre, di cui però fortunatamente non esistono
registrazioni, in quanto erano tutte superpolitiche, che se allora avevano un senso nel
contesto di quel periodo, a rileggerle oggi
mi viene quasi da vergognarmi. A Firenze
eravamo in tre o quattro a fare queste cose,
tra cui Davide Riondino.
- Ma come cominciasti ?
Io ho cominciato perché mio fratello cantava con Caterina Bueno, quindi c’era questa
chitarra in casa e così iniziai a strimpellarla
con gli amici; avevo 16-17 anni e mio fratello, che aveva sette anni più di me mi aveva
trasmesso l’amore per le canzoni popolari
americane di inizio ‘900. Ci esibivamo
anche in qualche cabaret cittadino, dove ci
permettevano di fare qualche pezzettino.
Erano i cabaret veri, quelli che c’erano
allora, dove circolava gente tipo i Gufi. Poi
iniziò il periodo politico, formai appunto un
gruppo con Beppe Dati e suonavamo molto:
tutte le Feste de L’Unità, con incursioni
anche in Puglia e Sicilia. Eravamo un gruppo
acustico molto naif, la musica la sapeva solo
uno; conservo ancora dei nastri che però
non oso far sentire a nessuno. Poi dovetti
smettere, perché anche se la musica ci
sosteneva emotivamente non altrettanto lo
faceva sul piano economico. Mancandomi il
sostegno dei genitori dovetti così cercarmi
un lavoro, che poi pian piano ha preso il
sopravvento. Adesso magari che mi avvicino al periodo della pensione potrei anche
riprendere a dedicarmi maggiormente alla
canzone, anche se quando dici l’età la gente rimane un po’ così… In ogni caso sarebbe
sempre per divertimento, non ho mire particolari, anche perché francamente non mi
sembra ci siano grossi spazi.
- Eppure sei riuscito a fare tre dischi, come
?
Mah, guarda il primo lo feci dopo che era
tanto che me lo chiedevano ed io mi negavo, anche perché non c’erano grossi mezzi
tecnici come adesso. Poi all’improvviso morì
uno dei miei fratelli in un incidente e mi
dissi che non si poteva più rimandare; così
in due pomeriggi lo registrai, così, voce e
chitarra, della serie “buona la prima”. A
risentirlo oggi un po’ mi vergogno, pieno di
imperfezioni ed errori come è. Ma lo feci
anche per scopo benefico, in ricordo di mio
fratello. Il disco era ad offerta libera ed i
ricavati servirono per un progetto di Terre
des Hommes, per la costruzione di una
casa in un villaggio indiano. Il ricavato non
fu male e con gli 11 milioni di lire che ne
ricavammo la casa fu costruita.
Poi conobbi Gianfilippo Boni, oltrechè altri
personaggi fiorentini, diventammo amici e
mi convinse a rimettermi un po’ in gioco.
Tornai a suonare in qualche localino della
zona fiorentina, con Gianfilippo, che possiede uno studio di registrazione, riarrangiammo diversi pezzi in prospettiva di un nuovo
disco, che in effetti poi uscì nel 2003.
- Ecco, la scelta di Gianfilippo Boni, che mi
sembra un po’ distante dalla tua musica ?
Si sicuramente lui è più pop, si esibisce
molto, ha questo studio e forse ancora deve
capire bene dove vuole andare. In sede
di arrangiamento io seguo molto le sue
direttive, anche se poi come impronta finale
cerco sempre di dargli la mia. Comunque lui
è bravo, cerca di capire che tipo di vestito
piace a te per le tue canzoni e ama anche
molto le cose non pop. Abbiamo anche scritto due pezzi insieme, tra cui una ironica
che chissà se uscirà mai, visto che parla di
Gigi d’Alessio.
- E poi altri quattro anni per arrivare al
terzo disco
Si, intanto io scrivo pochissimo, sono terrorizzato dai luoghi comuni. Tanto per dirti:
ho ascoltato qualcosa dell’ultimo San Remo
e non riesco a capire, veramente, come si
possano fare simili pezzi e come persone
anche di un certo valore culturale possano
parlarne bene. Quindi, un po’ per la paura
di scrivere cose banali, un po’ proprio per la
difficoltà di riuscire a dire quello che senti,
va a finire che scrivo davvero poco. Ultimamente poi scrivo ancora meno per la paura
che mi venga la voglia di fare un altro disco
e spendere così altri soldi inutilmente. Oltretutto ormai qui a Firenze non ci sono più
spazi dove esibirsi dal vivo. E, abbi pazienza, ma io a fare l’intrattenitore mentre si
beve birra o si mangia non ho proprio voglia.
Stiamo cercando di organizzare qualcosa
con Massimiliano Larocca e Gianfilippo Boni;
un pacchetto da proporre come un unico
spettacolo, magari in qualche teatro, ma
è davvero difficile, ci sono tanti ostacoli,
vedremo.
- Parliamo un po’ del tuo ultimo disco. Partiamo dal pezzo forse più anomalo, quello
che hai scritto con tuo figlio: un episodio o
avrà un seguito ?
Mio figlio aveva già scritto nel primo
disco”Bella nell’alimentari”, che poi io
avevo un po’ ritoccato. “Sarà che” si sente
che non può essere mia, anche per l’argomento. Fosse stata cantata da qualcuno
di nome, con un arrangiamento un po’ più
spinto sarebbe forse potuta anche diventare
un tormentone, Ma va bene così. Lui fa il disegnatore e questo è solo un divertimento.
Tra l’altro la copertina e i disegni del disco
sono tutti suoi.
- “Viaggio in Sicilia” riprende il tema del
viaggio, che ricorre spesso nei tuoi pezzi
Si sicuramente è un tema che stimola.
“Viaggio in Sicilia” è comunque dedicata
a mio padre; dopo che avevo dedicato nel
secondo disco una canzone a mia madre
dovevo dedicarla una anche a mio padre,
commesso viaggiatore che spesso si recava
per lavoro proprio in Sicilia. E così e nato
questo pezzo che rievoca appunto un viaggio
da bambino con il padre che ci portava uno
alla volta con sé durante questi viaggi. E’ un
modo, neanche molto tenero, di rivolgermi
a lui, impenitente donnaiolo che ogni tanto
spariva nel nulla. Tra l’altro “Sasso” è nato
proprio mentre cercavo di scrivere questa
canzone per mio padre che non veniva.
E mentre ero lì che pensavo ecco i versi
6
“Questa penna è un sasso…”.
- “Povero angelo”, una delle mie preferite
“Povero angelo” è nato da un fatto di
cronaca, da un articolo che avevo letto su
un giornale. Di questa ragazza che viene
arrestata ma non sapeva che la donna a
cui aveva strappato la borsetta era morta.
Anche in questo pezzo ero terrorizzato dal
fatto che, per il tema trattato, si potesse
cadere nello scontato. E’ un pezzo che io reputo un po’ “antico”, seppure musicalmente
sia una delle più articolate, ma in generale
è piaciuta molto.
- Poi c’è “Lady day”, dedicata a Billie
Holiday
Io quando ho voglia di piangere ascolto Billie
Holiday. La canzone è in realtà nata perché
mi sarebbe piaciuto farne una dedicata
a De Andrè, ma al solito avevo paura di
andare sullo scontato. L’ho tenuta in pancia
sei mesi, poi è nata in dieci minuti. E’ una
canzone dedicata a tutti quelli che fino a
che non muiono nessuno ne parla. Anche De
Andrè, come altri, era inviso al potere, poi
è morto e, dato che non dava più noia, si è
santificato. Su Billie Holiday ho letto molti
libri e mi ha colpito molto questa figura che,
nonostante fosse stata una grande cantante,
ha dovuto subire di tutto, una che doveva
entrare dalla porta di servizio perché la
principale era riservata ai bianchi, una che
è stata in prigione perché era stata violentata. Per cui lei è a pretesto per tanti altri.
- Ma a Chiacchio chi piace ?
Quasi tutti gli storici. Sicuramente De Gregori, Fossati e De Andrè. Sai che a Firenze
sono quasi più conosciuto come interprete
delle canzoni di De Andrè che delle mie ?
Fossati è l’unico che quando lo metto devo
stare lì ad ascoltarlo. Non si può fare altro
mentre c’è un suo pezzo.
Tra i nuovi sicuramente Daniele Silvestri,
persona intelligente, anche se l’ultimo disco
mi ha un po’ deluso, trovo “L’uomo col
megafono” un capolavoro. Poi Niccolò Fabi,
molto raffinato, Samuele Bersani, che trovo
scriva benissimo ed è anche molto originale
e poi Max Gazzè ed i Baustelle.
- Hai qualche ricetta per salvare la musica ?
Mah, prima devo salvare me stesso. Comunque io una ricetta non ce l’ho, sicuramente
si dovrebbe dare più tempo ai giovani di
maturare. Per quanto riguarda la Siae io ci
deposito le mie cose, ma non sono mai stato
iscritto; non ho mai avuto nessuna tessera,
nemmeno quella del tram.
Gli MP3 non mi piacciono, io non scarico
niente, cosa te ne fai di una montagna di
files che poi non hai tempo di ascoltare ?
Io non compro molte cose, anche perché
appunto poi non riesco a sentire tutto.
Quando compro un disco lo ascolto! Il primo
ascolto lo faccio sempre sdraiato sul divano
con la cuffia in testa ed il libretto dei testi
in mano.
E anche se adesso si può sentire di tutto, le
cose che veramente mi piacciono le devo
comprare. Non ho però molti dischi, quando
vedo quelle belle librerie piene zeppe di
dischi un po’ le invidio; ma io, essendo
minimalista, ho solo le cose a cui tengo
veramente, tanto poi non riuscirei nemmeno
ad ascoltare tutto, come detto. Una cosa
però rimpiango: l’lp. Come era bello quando
lo aprivi… Sai quale è un luogo dove ascolto
tanta musica ? L’auto; quando sei solo, ed
io per lavoro viaggio spesso solo, è un luogo
ideale. L’ultimo disco me lo sono provato e
riprovato proprio in auto, avevo le basi registrate e durante i viaggi ci cantavo sopra.
Bene, l’incontro è finito, ma ho ancora il
tempo di respirare ancora un po’ di aria
buona. Le colline fiorentine in primavera
in effetti sono stupende, la vista sulla città
meravigliosa, ma è anche la visita e la
conoscenza del resto della famiglia Chiacchio che mi riempie i polmoni e lo spirito di
altra aria salubre. Nello studio dove operano
ho modo di vedere ed apprezzare infatti le
opere della moglie pittrice e gli stupendi
disegni del figlio, disegnatore di talento e
già autore di varie pubblicazioni di successo
e anche autore, come detto, della copertina
di “Sasso”.
Immagini. Pochi strumenti, perlopiù acustici, canzoni semplici, solitarie e selvagge come il protagonista del film, talvolta
addirittura appena abbozzate. Eppure tutto
funziona a meraviglia, il disco è molto intenso e ti cattura fin dal primo ascolto e la
voce di Vedder esce fuori prepotentemente
anche in questo contesto più cantautorale.
Come fare un grande disco con pochi mezzi,
semprechè ci sia l’ispirazione, cosa sempre
più rara di questi tempi.
7
Relazione accompagnatoria al
rendiconto economico-finanziario
consuntivo all’anno 2007
Cari ASSOCIATI L’anno sociale 2007 è stato un anno
impegnativo che ha visto il Circolo Sing Sing tutto
preso a rimettersi in carreggiata dopo i vari problemi vissuti negli ultimi tempi.
L’andamento economico generale, che spinge tut-
8
ti al risparmio ha portato anche nel nostro ambito
di attività, a dover prendere delle severe decisioni
riducendo per esempio l’utilizzo di personale specializzato al servizio.
Anche se le difficoltà sono tante, la voglia di supe-
rarle tutte e l’impegno affinchè ciò accada ci porta
ad avere fiducia nella bontà dela nostra “ missione
“ e questo ci viene riconosciuto nei fatti da tutti
coloro che di anno in anno tornano a iscriversi e
quindi ad usufruire dei tanti servizi che il circolo
offre agli associati.
Grazie ad alcune facilitazioni introdotte nella modalità di iscrizione siamo riusciti a mantenere un
buon livello di frequentazione del circolo e ache
grazie alle nuove iscrizioni che i soci hanno offerto
ad amici o parenti, il circolo ha potuto mantenere
un buon livello di presenze dei soci nelle proprie
sedi.
Lo scopo sociale risulta senza dubbio raggiunto
perchè i dischi a disposzione sono aumentati e anche i serizi a isoci vengono mantentuti ad un ottimo livello.
Un saluto a tutti gli iscritti vechi e nuovi.
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Le Tessere
Del SING SING del 2008
a cura di Guglielmo
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Miglioriamo
la catalogazione
dei nostri cd-rom e dvd
Continua l’impegno per suddividere i film in sottocategorie per genere così come già venne fatto con i software in
passato.
Ricorda che per accedere alle liste on line
i dati di accesso sono :
UTENTE: singsing
PASSOWRD: socio97
Questo tagliando viene
consegnato a chi si iscrive
o rinnova e gli consente
di regalare una iscrizione
achiunque non abbia mai
avuto la tessera prima.
11
www.singsing.org
Confronta i nostri prezzi
con quelli on line... non
troverai sicuramente di
meglio.
12
Page not found
404 ci è stato segnalato che in alcune grandi intranet come
banche e università il nostro sito www.singsing.org non è visibile,
e ciò avviene perchè filtrato per motivi di controllo del traffico e
risparmio della banda, ecco dunque un paio di mirror alternativi ai
nostro cataloghi
http://www.culturamusicale.it/prive/
oppure:
http://www.culturale.it/prive/
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Confronta i nostri prezzi
con quelli on line... non troverai sicuramente di meglio.
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15
ALCUNE FOTO DELLA SEDE DI VIALE MAZZINI SIENA
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Se hai del materiale audio o
informatico che non usi più portalo
a noi che forse ci serve... GRAZIE
NO!
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Portaci i pezzi che ti avanzano
che forse possiamo ancora
usarli, diminuisci con questo
gesto il carico delle discariche e
sostieni la TUA associazione.
GRAZIE
17
credits
Singol@ri
Signific@ti
Registrazione Tribunale SIENA
N° 604 del 08/03/1995
Direttore Responsabile
Fabio Del Toro
Progetto Grafico
e Impaginazione
Sing Graphics (un Team)
Collaboratori
Yuko Maegawa,
Guillaume Riggio
Giornalisti
I ZIMBRA
Stampa:
Gescom
DISTRIBUZIONE:
GRATUITA
Spedizione a casa dei soci
in abbonamento postale
2
Sing Sing SIENA
Viale Mazzini 17
Tel 0577 222932
Fax 0577 249182
E-Mail: [email protected]
Orario: dal Lunedì al Venerdì:
Dalle 12.00 alle 20.00
il Sabato: dalle 11.00 alle 20.00
Sing Sing AREZZO
Via F.Filzi, 12-14
Tel 0575-901818
E-Mail: [email protected]
Orario: dal Lunedì al Venerdì:
Dalle 12.00 alle 20.00
il Sabato: dalle 11.00 alle 20.00
Per sapere i giorni di chiusura:
Guardare il calendario,
Se sono rossi allora siamo chiusi.
Numeri ed Indirizzi Utili
http://www.singsing.org
http://www.culturale.it
http://www.culturamusicale.it
http://www.singolarisignificati.it
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