Ciberspazio
Il termine ciberspazio (o cyberspazio) ha origini letterarie; questo
termine è stato introdotto dallo scrittore William Gibson che ha
pubblicato nel 1984 il libro “Neuromante”, che ha introdotto
neologismi entrati linguaggio comune, quali: cibernauta,
cibercultura, cibergeografia, ciberpunk.
Si tratta di una metafora utilizzata per descrivere lo spazio immateriale,
non fisico, creato da computer connessi tra loro attraverso una rete
di telecomunicazioni, con lo scopo di mettere in comunicazione
umani con umani, software con umani e software con software.
Il ciberspazio non è Internet perché non considera l’infrastruttura
tecnologica, fatta di oggetti reali che consentono la comunicazione.
Il ciberspazio rappresenta la dimensione immateriale che deriva da
quell’infrastruttura quando viene utilizzata per diffondere o
scambiare informazioni.
Link:
Cibercultura
Geografia del cyberspazio
Mappe della Rete
Ciberspazio
Il filosofo francese Pierre Lèvy parla di “intelligenza collettiva”
analizzando il fenomeno nel percorso dell’uomo nella sua strada
verso la civiltà.
Egli individua quattro spazi antropologici: la terra, il territorio, lo
spazio delle merci e lo spazio del sapere.
Lungo la strada verso la civiltà si è assistito al passaggio dallo spazio
terra, proprio delle popolazioni nomadi, allo spazio del territorio dei
paesi e delle città degli uomini stanziali con l’allevamento e
l’agricoltura, per passare allo spazio delle merci che attualmente
domina sugli altri spazi dove qualsiasi prodotto viene trasformato in
merce, dove il mercato ha sostituito lo stato e la politica.
Lo sviluppo delle reti di telecomunicazione coincide con l’accesso
sempre maggiore a queste reti da parte di utenti del mondo
globalizzato e la condivisione di informazioni digitalizzate accelera il
formarsi dell’ultimo spazio antropologico, quello del sapere.
Ciberspazio (McFadden)
Il ciberspazio è definito come uno spazio informativo avente le
seguenti proprietà:
• 1) E' connesso da una rete di canali per lo scambio di
informazione, e questi canali sono affidabili.
• 2) Ci sono agenti che hanno la facoltà di modificare l'informazione,
e protocolli condivisi per lo scambio di informazioni fra agenti. Gli
agenti possono essere o no parte dello spazio informativo, e
possono interagire o no col mondo esterno. In sostanza, gli agenti
possono essere persone (o alter-ego di persone all'interno dello
spazio informativo), ma anche programmi capaci di muoversi
autonomamente nello spazio informativo.
• 3) Ci sono inoltre agenti che possono trasformare, astrarre e
rappresentare l'informazione nel ciberspazio in modo tale che gli
uomini possano averne esperienza in modi analoghi a quelli in cui
hanno esperienza dello spazio e degli oggetti quotidiani del mondo.
Ritroviamo qui l'idea di uno spazio modellato sulle caratteristiche
dello spazio reale.
Definizioni di Cyberspazio su Internet:
Il cyberspazio o ciberspazio (in inglese cyberspace) è un ambiente
virtuale che mette in comunicazione i computer di tutto il mondo in un
unico network che permette agli utenti di interagire tra loro.
it.wikipedia.org/wiki/Cyberspazio
Termine coniato da William Gibson nel suo romanzo "Neuromancer", in
cui si narra di interconnessioni dirette tra computer e cervello. Indica
genericamente il mondo delle comunicazioni supportato da sistemi
informatici.
www.otoresearch.it/cms/index3.php
Identifica l'esperienza percettiva che una persona vive attraverso il
computer. Il Cyberspazio non ha distanze e quindi permette collegamenti
in cui non vi è la dimensione spaziale, questo anche grazie a Internet con
la quale non vi sono differenze di tempi e di costi fra il collegamento con
un un sito o con un altro. www.isnp.it/manuali/glossario.htm
Nome correntemente usato per descrivere l'universo delle risorse
d'informazioni disponibili attraverso le reti di computer. Per i cyberpunk,
è una sorta di Matrice elettronica, un mondo parallelo a quello reale fatto
per essere esplorato attraverso strade elettroniche. ...
www.poweb.it/POWEB/glossario%20di%20internet/dizionario_info_C.htm
Ciberspazio
Caratteristiche:
• Spazio sociale di relazioni.
• E’ reso possibile dalla presenza di reti telematiche digitali.
• Comunicazione distribuita (molti-molti).
• Presenza di comunicazione sincrona oltre che asincrona.
• Conpresenza di media testuali e media visuali con aggiunta di
potenzialità non verbali (segni paralinguistici legati alla visione e alle
metafore della realtà).
• Creazione di comunità virtuali a
sostituzione/integrazione/rafforzamento di quelle reali.
• Adattamento alle caratteristiche del medium.
• Comportamenti disfunzionali.
• Sovraccarico informativo.
Le 3 dimensioni del Ciberspazio
• Fisico: il ciberspazio è una rete di computer in grado di comunicare
e interagire tra loro.
– Implica l’esistenza di una elevata tecnologia sia nei nodi della
rete (i computer) sia nei cammini (canali) della rete stessa.
– Tutti nodi della rete devono essere identificati in modo univoco.
– La tecnologia deve essere in grado di offrire una velocità e
capacità di trasmissione adatta anche all’esigenze della
trasmissione di testi multimediali.
– Alcuni nodi della rete interagiscono molto pesantemente con
altri, quindi hanno caratteristiche e funzioni molto diverse.
– La rete deve essere affidabile.
Le 3 dimensioni del Ciberspazio
• Simbolico: l'insieme dei significati convenzionali trasmessi in un
luogo virtuale in cui all'interno l'utente può incontrare altre persone e
sviluppare relazioni,
– in questo luogo l‘attore può confrontarsi con la propria identità
reale con altre identità reale (note o potenzialmente note)
– può anche assumere un'identità virtuale (diversa dalla propria
identità) e sperimentare nuovi modi di agire.
– Il concetto di identità reale e virtuale e la sovrapposizione e il
passaggio dall’una all’altra durante la relazione.
– Luogo di incontro mascherato dalle identità che ciascuno decide
di assumere.
– L’identità virtuale (non controllata) consente azioni che
normalmente nessuno farebbe.
• Il tipo e il modo della relazione dipendono molto dal contesto nel
quale si agisce
Le 3 dimensioni del Ciberspazio
• Pragmatico: uso che ne viene fatto. Strette relazione con le
dimensioni fisica e simbolica perché l’uso che viene fatto dipende
dall’affordance (opportunità) dell’artefatto e i significati che esso è in
grado di veicolare.
• E’ fondamentale l’usabilità dell’interfaccia.
• La possibilità di raggiungere lo scopo in tempi e modi soddisfacenti.
• La possibilità di produrre emozioni che sono in grado di far
procedere o terminare il processo comunicativo.
Adattamento al medium
• Comunicare con le dita è lento, rarefatto.
• Nascita di un nuovo linguaggio sintetico che bisogna conoscere per
comunicare ed essere accettati.
• Difficoltà nell’instaurare una comunicazione dialogica. Non è chiara
o manca l’alternanza dei turni di parola.
• Non sempre è presente la volontà di collaborare e cooperare nello
scambio informativo (si può abbandonare un’interazione senza
troppi problemi).
• Spesso l’unica cosa che conta è esserci senza in realtà aver
interesse a partecipare attivamente.
Identità fittizie
• Non sempre è garantita l’identità reale dei soggetti che comunicano.
• Spesso l’unico modo per capire con chi si sta comunicando è
analizzare ciò che si scrive (io sono o voglio apparire quello che
scrivo).
• Uso di identità fittizie, in particolare di genere, per capire gli scopi e i
fini dell’interlocutore.
• Diffidenza nel rivelare troppo di sé stessi.
• Comportamenti aggressivi (flaming: espressioni forti e insulti,
bombing: intasamento dello spazio comunicativo).
• Comportamenti illegali (hacking: violazione e danneggiamento di
sistemi informatici, phising: estorsione con inganno di informazioni).
• Abuso nel distribuire l’informazione (spamming: messaggi
indesiderati).
• Scambio illegale di materiale protetto da copyright.
• Tentativi di inserire regole di comportamento (netiquette).
CMC (Computer Mediated Communication)
Il modello comunicativo nel ciberpazio.
Problemi di base:
• percezione di sé stessi e degli altri;
• effetti di una comunicazione in grado di raggiungere
istantaneamente qualsiasi luogo in modo semplice per l’utente;
• comunicazione basata quasi interamente sul testo, dunque priva di
comportamenti e codici non verbali;
• mancanza di informazioni relative alla propria identità e ad
un'accentuazione dell'anonimato che può portare a comportamenti
antisociali.
• la CMC si può considerare una conversazione virtuale, cioè una
conversazione a cui mancano spesso gli elementi normativi o regole
che possono garantire un’interazione efficace e soprattutto
affidabile.
Teorie – RSC (Reduced Social Cues)
• Indicatori sociali ridotti: vede l’interazione sociale via Internet
come un’interazione limitata a causa della ridotta “capacità di
banda” (cioè la quantità di informazioni veicolabili nell’unità di
tempo), con conseguente mancanza di alcuni importanti canali
comunicativi che supportano quello verbale.
• La limitazione è intrinseca al medium comunicativo stesso e riduce
gli elementi relazionali nel processo comunicativo perché priva degli
elementi metalinguistici tipici della comunicazione faccia a faccia.
• E’ stata riferita ai media testuali che essendo ridotti sono adatti ai
limiti del mezzo ma non sono in grado di sostenere efficacemente le
relazioni interpersonali.
• Discontinuo coinvolgimento emozionale (forte all’inizio ma che si
può spegnere improvvisamente).
Teorie - RSC
• Conseguenze:
– Isolamento dalle regole sociali, quindi libertà da critiche e
controlli.
– Tendenza alla violazione delle regole a causa della mancanza di
controllo e conseguente possibilità di comportamenti
disfunzionali/asociali.
– I media testuali non sono in grado di reggere a fondo e nel
tempo i rapporti interpersonali.
– A livello più ampio possono favorire la democrazia grazie
all’effetto equalizzatore (democratico?) sulle norme sociali e una
maggiore partecipazione dei soggetti alle decisioni.
Teorie – SIDE (Social Identity De-Individual) Model
• Modello di identità sociale de-individualizzata (distinzione tra
identità personale e identità sociale).
• Rifiuta l’effetto equalizzatore di RSC.
• Distinzione tra “media richness” e capacità di trasmissione indici
sociali, quindi, indipendenza tra quantità di informazione trasmessa
e quantità di indici sociali; questi possono essere notevolmente
compressi o assunti da altri contesti.
• Riferimenti a “identità sociale” e “auto-categorizzazione”. Diversi sé
formati da identità personale e identità sociale convivono e sono
rivelati dal contesto (diversi ruoli sociali utilizzati a seconda delle
occasioni).
Teorie – SIDE (Social Identity De-Individual) Model
• Se il contesto inserisce i singoli individui come attori allora
acquisisce importanza la loro identità personale; se il contesto
enfatizza l’identità sociale allora gli attori osservano particolarmente
le norme e regole del gruppo al quale fanno riferimento.
• Due sono gli effetti che si possono realizzare sugli individui,
secondo le norme sociali:
– comportamenti asociali (bassa osservanza delle norme sociali) e
comportamenti ipersociali (alta osservanza delle norme sociali).
– Le norme sociali sono molto importanti in questo approccio e sono
determinanti per il tipo d’identità di riferimento. Per tale modello il
“sociale” è parte della propria identità per cui non dipende dalla
presenza di altri attori né dalla larghezza di banda del medium usato per
la comunicazione.
• la de-individuazione conduce a una sopravvalutazione delle
appartenenze sociali: chi riceve un messaggio tende a
categorizzare il proprio interlocutore, spesso, per mancanza di altre
informazioni.
Teorie - SIP (Social Information Processing)
• Si adatta alle comunità virtuali (Rheingold).
– Adattamento dei soggetti che hanno già rapporti tra loro e
vogliono instaurare relazioni interpersonali sfruttando le
opportunità offerte dal medium che stanno usando (adattamento
delle strategie comunicative alle possibilità del medium).
– La CMC non è una comunicazione fredda e impersonale, ma
possiede caratteristiche che tendono a "sovraccaricarla" di
contenuti sociali, tanto da poter essere definita "iperpersonale “
– Condizioni:
• Motivazione (curiosità, impegno, interessi condivisi)
• Costruzione di impressioni dagli indizi rilevati da altri.
• Capacità di veicolare informazioni relazionali.
• Disponibilità di tempo per comunicare. (volontariato???)
• Se questo avviene allora:
– Si abbassa il livello di formalità.
– Aumenta il numero e la durata dei contatti.
– Si espone anche la propria identità personale.
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