Inaugurazione della Stagione d’Opera 2010-11 BORIS GODUNOV Gianandrea Noseda apre la Stagione con il nuovo allestimento del capolavoro di Musorgskij firmato da Andrei Konchalovsky Teatro Regio, martedì 5 ottobre 2010 ore 20 La Stagione 2010-2011 del Teatro Regio si apre martedì 5 ottobre alle ore 20 con un nuovo allestimento del Boris Godunov. Il capolavoro drammatico di Modest Musorgskij sarà presentato in una nuova e originale versione drammaturgica frutto dell’intenso lavoro e della prolifica collaborazione tra il Direttore musicale Gianandrea Noseda – che sarà sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Regio – e il pluripremiato regista russo Andrei Konchalovsky che ne firma la messa in scena e le luci. Protagonista sarà il basso Orlin Anastassov, con lui Ian Storey, Sergej Aleksaškin, Peter Bronder, Vladimir Matorin, Evgenij Akimov; le imponenti scene sono di Graziano Gregori, i sontuosi costumi di Carla Teti. Maestro del coro sarà Roberto Gabbiani e Claudio Fenoglio istruirà il Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi” di Torino. Il nuovo allestimento è realizzato dal Teatro Regio in coproduzione con il Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia e la Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari. In occasione dell’appuntamento più importante della Stagione si rinnova, per il settimo anno consecutivo, il fondamentale sostegno del Gruppo Fondiaria Sai che dimostra, ancora una volta, la propria volontà di continuare a fare investimenti per la cultura rafforzando il legame e sottolineando l’affinità con il Teatro Regio e la sua Città. Partitura orchestrale e libretto del Boris Godunov furono composti di slancio da Musorgskij in soli quattordici mesi, tra l’ottobre del 1868 e il dicembre 1869, sulla scorta dell’omonima tragedia di Aleksandr Puškin e del decimo e undicesimo volume della Storia dello Stato russo di Nikolaj Karam’zin. Foschi intrighi, assassinii, rivolte di popolo, una delle fasi più torbide della storia russa: la feroce lotta per il trono alla morte di Ivan il Terribile, l’ascesa e gli anni di regno dello zar Boris Godunov nella seconda metà del 1500, della sua follia e della sua morte forniscono al compositore la materia storica per dipingere un memorabile affresco. Al centro dell’opera, Musorgskij pone il popolo russo, preda di fame e miseria, dilaniato tra impulso alla rivolta e timore del potere costituito – il compositore tratteggia un ruolo drammatico fondamentale per il coro – cui fa da contraltare la tragedia del singolo individuo, il dramma di Boris, distrutto dal senso di colpa per l’assassinio del legittimo successore al trono imperiale che finirà per condurlo alla follia. «Boris è una profonda meditazione sull’essenza del potere e sul prezzo di sofferenza che esso impone; una riflessione sulla degenerazione che si verifica quando il potere stesso sfugge di mano a chi lo detiene». In questa lettura di Claudio Toscani appare estremamente chiara una delle principali linee guida che hanno dettato la scelta dei titoli che compongono la Stagione 2010-2011: mettere in luce il rapporto dell’opera con la storia e sottolineare come le opere non raccontino solo di un mondo passato, ma come ognuna possa dire qualcosa sull’oggi. Come sottolinea Gianandrea Noseda: «Boris è la storia di un tentativo di arrivare al potere con qualsiasi mezzo: la corruzione ai tempi di Boris non è la stessa del mondo di oggi?». Ma la storia del Boris Godunov è anche la storia di un eterno work in progress. Al primo Boris, o Ur-Boris del 1869, respinto dalla Commissione di lettura dei Teatri Imperiali, seguì una seconda versione (anch’essa in un primo tempo respinta), curata dallo stesso Musorgskij e datata 1872, nota come “versione originale”, nella quale il compositore inserì tre nuove scene, due delle quali costituiscono l’”Atto polacco”, e la terza, quella conclusiva, la rivolta di popolo nella foresta di Kromy. Si dovrà attendere fino al gennaio 1874 per la prima esecuzione integrale dell’opera: e per il suo grandissimo successo. Seguirono tre celebri versioni: le due di Rimskij-Korsakov, nel 1896 e nel 1908, che soppiantarono il testo autentico, e quella elaborata nel 1940 da Šostakovič. Gianandrea Noseda e Andrei Konchalovsky propongono una versione originale frutto di interventi drammaturgici sull’Ur-Boris con una nuova successione di scene che rispettano la cronologia degli accadimenti storici. Si può parlare di kolossal per quest’opera e indubbiamente sarà grandioso il nuovo allestimento firmato da Andrei Konchalovsky, autore di film indimenticabili come Maria’s Lovers, A 30 secondi dalla fine, del premiatissimo Zio Vanja; discepolo di Andrej Tarkovskij, autore dell’ultimo allestimento di Boris visto al Regio nel 1997. Estroso, visionario, il regista russo, fratello di Nikita Michalkov, ha saputo esprimere con le sue opere le diverse anime, le ansie e le contraddizioni della Russia contemporanea; Konchalovsky da tempo coltiva la passione per la musica e per la lirica; indimenticabile la sua firma sul Guerra e Pace di Prokof’ev, una delle più imponenti produzioni andate in scena negli ultimi anni al Metropolitan di New York (Stagione 2007-08) e che lo vide collaborare con il Maestro Noseda. Nell’allestimento di Boris, tutto sarà molto vicino alla realtà storica, per invitare l’ascoltatore a concentrarsi sulla concretezza dolorosa, primordiale e violenta della vicenda; il terrore esplicitato da elementi semplici e terrigni come il fuoco e il sangue. Nel ruolo del titolo il giovane basso bulgaro Orlin Anastassov, vincitore del prestigioso Operalia-Placido Domingo nel 1999, torna al Regio dopo la brillante interpretazione del conte di Walter nella Luisa Miller della Stagione 2009-10. Accanto a lui: il tenore Ian Storey, già visto nella Fanciulla del West nel gennaio 2004, sarà il pretendente Grigorij; il basso Sergej Aleksaškin, specialista del repertorio russo, sarà Pimen; il tenore Peter Bronder, già Erode nella splendida Salome di Carsen, sarà Vasilij Šujskij; il basso Vladimir Matorin sarà Varlaam, ruolo che ha già ricoperto nel 2007 al Teatro Real di Madrid nel Boris di Klaus Michael Grüber diretto da Jesús López-Cobos; l’Innocente sarà Evgenij Akimov, il tenore russo vincitore, per ben due volte nel 1996 e nel 2003, del Golden Mask di San Pietroburgo. Nel corso delle nove recite, dal 5 al 17 ottobre, Vladimir Matorin sarà Boris e Vladimir Baykov canterà nel ruolo di Varlaam. Rai Trade realizzerà un dvd di questa nuova produzione e la trasmissione di Rai Tre Prima della Prima dedicherà una puntata a Boris Godunov, oltre alle immagini dell’opera, interviste ai protagonisti e back stage. Martedì 5 ottobre alle ore 20 diretta radiofonica su Rai-Radio3. Boris Godunov sarà presentato al pubblico da Giorgio Pestelli nell’Incontro con l’Opera che si terrà al Piccolo Regio Puccini mercoledì 29 settembre alle ore 17.30. Biglietteria del Teatro Regio, piazza Castello 215 - Tel. 011.8815.241/242 [email protected] - www.teatroregio.torino.it Torino, 7 settembre 2010 UFFICIO STAMPA: Teatro Regio, Direzione Comunicazione e Pubbliche Relazioni Paola Giunti (Direttore), Sara Zago (Relazioni con la Stampa) Telefono: +39 011 8815233 – 8815239 E-mail: [email protected] – [email protected] – [email protected] piazza Castello 215 – 10124 Torino (Italia) - e-mail: