Area
Formazione
IL DECRETO LEGISLATIVO 231/01
Introduzione
Breve presentazione
e requisiti
Area
Formazione
Da Dove viene la 231
• Compilance programs USA: Sono codici di
autoregolamentazione delle imprese.
• In Usa il livello di implementazione del modello
gradua la pena
• Federal Sentencing Guidelines fine anni 80: sono i
criteri per la commisurazione della pena (common
law) che è solo di natura economica e non
interdittiva.
Area
Formazione
La legge delega n 300/2000
Il governo è tenuto entro otto mesi dall’avvenuta delega alla emanazione di un decreto legislativo che
soggiaccia all’osservazione dei seguenti principi:
a) Prevedere la responsabilità in relazione alla commissione, dei reati di cui agli articoli 316-bis,
numero 1, 640 bis e 640 ter, 320, 321, 322-bis, 640, secondo comma, con esclusione dell’ipotesi in cui
il fatto è commesso con abuso della qualità di operatore del sistema, del codice penale;
b) Prevedere la responsabilità in relazione alla commissione dei reati relativi alla tutela dell’incolumità
pubblica previsti dal titolo sesto del libro secondo del codice penale;
c) Prevedere la responsabilità in relazione alla commissione dei reati previsti dagli articoli 589 e 590
del codice penale che siano stati commessi con violazione delle norme per la prevenzione degli
infortuni sul lavoro o le relative alla tutela dell’igiene e della salute sul lavoro;
d) Prevedere la responsabilità in relazione alla commissione dei reati in materia di tutela dell’ambiente
e territorio, che siano punibili con una pena detentiva non inferiore nel massimo ad un anno anche se
alternativa alla pena pecuniaria, previsti dalla legge 31 dicembre 1962, n 1860, della legge 14 luglio
1965, n. 963, dalla legge 31 dicembre 1982, n. 979, dalla legge 28 febbraio 1985, n 47, e successive
modificazioni, dal decreto-legge 27 giugno 1985, n. 312, convertito, con modificazioni, dalla legge 8
agosto 1985, n.431, dal decreto del Presidente della repubblica 24 maggio 1988 n, 203 dalla legge 6
dicembre 1991, n.394, dal decreto legislativo 27 gennaio 1992, n.99, dal decreto legislativo 17 marzo
1995, n 230, dal decreto legislativo 5 febbraio 1997, n.22, e successive modificazioni, dal decreto
legislativo 11 maggio 1999, n.152, dal decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334, dal decreto legislativo
4 agosto 1999, n. 372, e dal testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e
ambientali, approvato con decreto legislativo 29 ottobre 1999, n 490;
Area
Formazione
D.Lgs 231/01
…restano solo i reati contro la P.A….
ART 24 Indebita percezione di erogazioni,
Truffa in danno dello stato o di un ente pubblico o
per il conseguimento di erogazioni pubbliche e frode
informatica…
ART 25 Corruzione e concussione
Area
Formazione
E in futuro???
• C’era la commissione Greco per le revisione del
D.Lgs. 231/01..
• Nuovo Testo unico in materia ambientale
Entro un anno
• DDL 2783 del 19 feb. 2008 – Ratifica ed esecuzione
della convezione delle Nazioni Unite di Merida
contro la corruzione
• (risoluzione n.58/4 del 31 ottobre 2003)
Area
Formazione
Aprile 2008
DDL 2807 del 20 feb. 2008 – Ratifica ed esecuzione
della Convenzione del Consiglio d’Europa di
Budapest in materia di criminalità informatica ha
portato all’introduzione del nuovo art 24 bis del
D.Lgs. 231/01 per recepire i nuovi articoli introdotti
nel codice Penale.
Area
Formazione
Giugno 2008
DDL del 13 giugno 2008 n.5 in materia di
intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali
che prevede l’introduzione dell’art. 25 nonies
allargando la responsabilità ai sensi del D.Lgs. 231
per il reato previsto all’art 684 del codice penale:
Pubblicazione arbitraria di atti in un
procedimento penale Chiunque pubblica, in tutto o
in parte, anche per riassunto o guisa d’informazione,
atti o documenti di un procedimento penale, di cui sia
vietata per legge la pubblicazione.
Area
Formazione
Novità nel mondo del diritto
• Il Decreto parlava di “responsabilità amministrativa”
ma si risponde davanti al giudice penale.
• Si passa della responsabilità NELL’organizzazione
(il singolo) alla responsabilità DELL’organizzazione
(l’azienda con il suo patrimonio)
Area
Formazione
ANTE D.LGS. 231/2001
POST D.LGS. 231/2001
Persone fisiche
Persone fisiche + Enti
La responsabilità penale è
solo riferita alle persone fisiche
e non può essere trasferita
ad un ente o una Società,
siano essi dotati oppure
Si introduce una forma di responsabilità a carico di
Società ed altri Enti associativi
Che prevede
Sanzioni formalmente
Di natura amministrativa ma sostanzialmente penale
privi di personalità giuridica
L’ente è responsabile per i reati commessi
da soggetti con il potere di impegnare l’ente,
i c.d. “soggetti in posizione apicale”
(o da persone a questi sottoposti)
nell’interesse o a vantaggio dell’Ente.
Area
Formazione
Art. 1 - Soggetti
Campo di applicazione
SI:enti forniti di PG, società ed associazioni;
anche ONLUS e fondazioni, anche aziende
municipalizzate (spa, miste).
NO: Stato, enti pubblici territoriali, enti pubblici non
economici.
ASL: sono enti pubblici economici ma anche enti
territoriali
Area
Formazione
Art.4 – Reati commessi all’estero
Gli Enti che hanno nel territorio dello Stato la sede
principale rispondono anche dei reati commessi
all’estero.
SEDE PRINCIPALE: sede decisionale
commissione del reato
per la
Area
Formazione
Art. 5 – responsabilità dell’ente
• l’ente risponde se il reato è stato commesso:
• da soggetti “apicali”: persone che rivestono funzioni di rappresentanza di
amministrazione o di direzione dell’ente o di una sua unità organizzativa dotata
di autonomia finanziaria e funzionale; persone che esercitano, anche di fatto, la
gestione e il controllo dell’ente.
• da soggetti “subordinati”: persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza
di uno dei soggetti apicali.
Che abbiano agito nell’interesse (ex ante) o a vantaggio (ex post) dell’ente.
Area
Formazione
Art. 6 – Soggetti in posizione apicale e
modelli di organizzazione dell’ente
L’ente può esprimersi se dimostra che:
1. L’organo dirigente ha adottato ed efficacemente attuato prima della commissione
del fatto, modelli di organizzazione e di gestioni idonei a prevenire reati della specie
di quello verificatosi.
2. Il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza dei modelli e di aggiornarli è
stato affidato ad un organismo dell’ente dotato di autonomi poteri d’iniziativa e
controllo;
3. Gli autori del reato lo hanno commesso eludendo fraudolentemente i modelli di
organizzazione e di gestione;
4. Non vi è stata omessa o insufficiente vigilanza da parte dell’organismo.
Si presume la colpevolezza dell’ente, sul quale grava l’onere di dimostrare la
mancanza di responsabilità (inversione dell’onere della prova)
Area
Formazione
Art. 6 – soggetti in posizione apicale e
modelli di organizzazione dell’ente
I modelli devono rispondere alle seguenti esigenze :
Individuare le attività: ANALISI DEI RISCHI
Prevedere specifici protocolli: PROCEDURE DI ATTUAZIONE E CONTROLLO
Individuare le modalità di gestione delle risorse finanziarie
Prevedere
obblighi
di
informazioni
nei
confronti
dell’Organismo
REGOLAMENTO ODV
Introdurre un SISTEMA SANZIONATORIO
Eccezione per gli ENTI di PICCOLE DIMENSIONI
Area
Formazione
L’esclusione della responsabilità
Fase iniziale
accertamento
del reato
Il reato è previsto
dal D.LGS 231/01?
SI
Possibile
responsabilità
dell’utente
NO
AZIONE PENALE
AD ESCLUSIVO
CARICO DELLA
PERSONA FISICA
ACCERTAMENTO
INTERESSE
O VANTAGGIO
PER L’ENTE
SI
ACCERTAMENTO
ESISTENZA DEL
MODELLO
ORGANIZZATIVO
EFFICACE
NO
NESSUNA
CONSEGUENZA
PER L’ENTE
SI
NO
SANZIONI
A CARICO
DELL’ ENTE
Area
Formazione
Art.7-Soggetti sottoposti
•L’ente è responsabile se la commissione del reato è stata resa possibile
dall’inosservanza degli obblighi di direzione e vigilanza
•È esclusa l’inosservanza…se l’ente prima..del reato ha adottato ed
efficacemente attuato un modello..
•L’onere della prova è a carico del giudice: deve dimostrare che il dipendente ha
agito autonomamente eludendo i controlli.
Area
Formazione
Art.7-Soggetti sottoposti
•Il modello deve prevedere misure idonee a garantire lo svolgimento dell’attività
nel rispetto della legge e a scoprire ed eliminare tempestivamente situazioni di
rischio.
•Efficace attuazione = verifica periodica ed eventuale modifica, sistema
disciplinare idoneo a sanzionare
Area
Formazione
Valutazione del giudice
Devono sussistere tutti i requisiti
Criteri di valutazione: “prognosi postuma” (il reato era prevedibile ed evitabile?)
EFFICACIA: il modello deve diagnosticare i sintomi del reato
SPECIFICITA’: non deve essere un modello generico
DINAMICITA’: il modello deve modificarsi in funzione delle variazioni di rischio
Le 3 A dell’OdV:AUTONOMO-AUTOREVOLE-AUTORITARIO
Verificare la realtà operativa e non gli organigrammi.
Area
Formazione
Ordinanza GIP tribunale di Napoli
26.06.07
Il modello è stato giudicato inadeguato perché:
• Non vengono specificati i requisiti di professionalità dei componenti dell’ODV,
né come causa di ineleggibilità la condanna non definitiva per uno dei reati 231,
né il requisito di indipendenza dell’ODV.
• Non sono previste sanzioni per la violazione degli obblighi di informazione nei
confronti dell’ODV.
•Non sono previste sanzioni a carico dei soggetti apicali in caso di violazioni
dell’obbligo di vigilanza sui soggetti sottoposti.
•Non è previsto l’obbligo di formazione del personale.
Area
Formazione
Ordinanza GIP tribunale di Napoli
26.06.07
•Per le aree sensibili non sono state adottate previsioni specifiche,
procedure determinate, regole individuate nella loro sequenza..
•La società deve stabilite per ogni area a rischio degli specifici protocolli
di prevenzione che regolamentino in modo più efficace le attività
pericolose; deve individuare i soggetti cui è rimessa l’adozione delle
decisioni.
Area
Formazione
Art.9- Sanzioni amministrative
•SANZIONI PECUNIARIE (secondo un sistema per quote)
•SANZIONI INTERDITTIVE (durata da TRE MESI a DUE ANNI)
Interdizione dall’esercizio dell’attività
Sospensione o revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla
commissione dell’illecito
Divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione
esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi e sussidi e revoca di quelli
eventualmente già concessi
Divieto di pubblicizzare beni e servizi
•CONFISCA del prezzo o del profitto del reato
•PUBBLICAZIONE della sentenza
Area
Formazione
Art.12- Casi di riduzione della sanzione
La sanzione pecuniaria è ridotta della metà se:
• L’autore del reato l’ha fatto nel prevalente interesse proprio odi terzi e l’ente
non ne ha ricavato il vantaggio o minimo.
• Il danno patrimoniale è di particolare tenuità
La sanzione è ridotta da 1/3 alla metà se:
• L’ente ha risarcito integralmente il danno ed ha eliminato le conseguenze
dannose.
• È stato adottato e reso operativo un modello organizzativo idoneo…..
Area
Formazione
Art.17 - Riparazione delle
conseguenze del reato
(le sanzioni interdittive si applicano solo per i reati i quali sono previste),
non si applicano se concorrono 3 condizioni:
1. L’ente ha risarcito il danno e ha riparato le conseguenze
2. L’ente ha eliminato le carenze organizzative mediante l’adozione ed
attuazione di modelli..
3. L’ente ha messo a disposizione il profitto conseguito ai fini della
confisca.
Area
Formazione
Il modello di organizzazione
gestione e controllo
Modello di Organizzazione
Gestione e Controllo
ex D.Lgs 231/2001
(documento descrittivo di sintesi)
Codice etico
Regolamento
disciplinare
Mappa delle attività sensibili
al rischio reato ex
D.Lgs. 231/2001
Regolamento
Organismo di Vigilanza
Base dati
dei
rischi reato
Comunicazione/aggiornamento
Scarica

dell`ente.