====== AVVERTENZE =========================
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Archivio dal 10-07-2013 al 16-07-2013
2013-28
In questo numero:
- Editoriale.
16-07-2013 14:04 Il Belpaese di Roberto, Laura e Matteo
http://avvertenze.aduc.it/editoriale/belpaese+roberto+laura+matteo_21491.php
- Notizie.
http://avvertenze.aduc.it/notizia/
- La scheda.
12-07-2013 10:07 IMPIANTI TERMICI (CALDAIE, CLIMATIZZATORI): UTILIZZO E
CONTROLLI PERIODICI
http://sosonline.aduc.it/scheda/impianti+termici+caldaie+climatizzatori+utilizzo_21472.php
- Giannino
15-07-2013 11:55 e-Bondi
http://www.aduc.it/giannino/bondi_21484.php
- Comunicati
10-07-2013 09:51 Viaggi tutto compreso. Vademecum dell'Aduc
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/viaggi+tutto+compreso+vademecum+dell+aduc_21469.php
10-07-2013 13:03 Guide e accompagnatori turistici della Puglia: abbiamo la modifica del badge!
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/guide+accompagnatori+turistici+della+puglia+abbiamo_2147
0.php
11-07-2013 12:13 Gelati. Consigli per gli acquisti
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/gelati+consigli+acquisti_21475.php
12-07-2013 11:11 Impianti termici (caldaie, condizionatori): nuove regole per utilizzo e controlli
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/impianti+termici+caldaie+condizionatori+nuove_21477.php
12-07-2013 11:33 Roma Capitale. Alberi due volte piantati e due volte rinsecchiti. Chi paga?
Sollecitato il neo assessore Estella Marino
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/roma+capitale+alberi+due+volte+piantati+due+volte_21479.p
hp
15-07-2013 10:07 Aduc- Osservatorio Firenze. Riapertura Forte Belvedere, bello ma senza caffe'....
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/aduc+osservatorio+firenze+riapertura+forte_21482.php
15-07-2013 13:15 Frutta di stagione. Il cocomero. Consigli per gli acquisti: per sceglierlo gratta e
bussa
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/frutta+stagione+cocomero+consigli+acquisti_21485.php
15-07-2013 14:07 Livelli essenziali prestazioni sociali. 13mo giorno sciopero fame perche' governo
li metta all'odg
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/livelli+essenziali+prestazioni+sociali+13mo+giorno_21486.ph
p
16-07-2013 12:31 Energie rinnovabili. Prime le economie emergenti
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/energie+rinnovabili+prime+economie+emergenti_21489.php
16-07-2013 13:23 Auto-prezzo.net. Come difendersi
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/auto+prezzo+net+come+difendersi_21490.php
- Articoli
10-07-2013 18:39 L'Italia è da serie B?
http://avvertenze.aduc.it/articolo/italia+serie_21471.php
11-07-2013 11:22 Droghe di sintesi. La Nuova Zelanda sta per legalizzarle
http://avvertenze.aduc.it/articolo/droghe+sintesi+nuova+zelanda+sta+legalizzarle_21473.php
11-07-2013 12:36 Le 'incongruenze' della bolletta dell'energia elettrica
http://avvertenze.aduc.it/articolo/incongruenze+della+bolletta+dell+energia+elettrica_21476.php
12-07-2013 13:09 Cannabis e guida in stato di alterazione, Tribunale di Trento: non basta l'esame
delle urine
http://avvertenze.aduc.it/articolo/cannabis+guida+stato+alterazione+tribunale+trento_21480.php
14-07-2013 09:44 Stupefacenti, commento alla sentenza di Cassazione n. 28828/2013
http://avvertenze.aduc.it/articolo/stupefacenti+commento+alla+sentenza+cassazione_21481.php
15-07-2013 11:47 Papa Francesco a Rio de Janeiro, con le favelas terra di narcos
http://avvertenze.aduc.it/articolo/papa+francesco+rio+de+janeiro+favelas+terra+narcos_21483.php
16-07-2013 05:25 Cannabis, Tribunale di Roma: vendere semi non costituisce istigazione all'uso
http://avvertenze.aduc.it/articolo/cannabis+tribunale+roma+vendere+semi+non_21487.php
16-07-2013 11:49 Adozioni maggiorenni in Bielorussia. Nuove evoluzioni
http://avvertenze.aduc.it/articolo/adozioni+maggiorenni+bielorussia+nuove+evoluzioni_21488.php
- Notizie
10-07-2013 12:56 GRAN BRETAGNA/Carne di buoi con tubercolosi immesse nel mercato
http://avvertenze.aduc.it/notizia/carne+buoi+tubercolosi+immesse+nel+mercato_127694.php
10-07-2013 15:55 ITALIA/Direttore Panorama condannato al carcere
http://avvertenze.aduc.it/notizia/direttore+panorama+condannato+al+carcere_127696.php
10-07-2013 18:44 MESSICO/Narcoguerra. Governo autorizzo' spionaggio Usa contro narcotraffico
http://avvertenze.aduc.it/notizia/narcoguerra+governo+autorizzo+spionaggio+usa+contro_127697.p
hp
10-07-2013 18:46 ITALIA/Stamina. Rivista Nature: sperimentazione non e' etica, bloccarla!
http://avvertenze.aduc.it/notizia/stamina+rivista+nature+sperimentazione+non+etica_127698.php
10-07-2013 19:58 USA/Staminali. Ricreato orecchio interno con metodo 3D
http://avvertenze.aduc.it/notizia/staminali+ricreato+orecchio+interno+metodo+3d_127695.php
11-07-2013 14:03 U.E./Crollo di nascite negli ultimi 10 anni
http://avvertenze.aduc.it/notizia/crollo+nascite+negli+ultimi+10+anni_127699.php
11-07-2013 14:05 MONDO/Fumo. Oms: uccide 6 milioni di persone l'anno, ma cresce prevenzione
http://avvertenze.aduc.it/notizia/fumo+oms+uccide+milioni+persone+anno+ma+cresce_127700.ph
p
11-07-2013 14:11 ITALIA/Consumo droghe. Giovani umbri: quotidiano e diffuso. Ricerca
http://avvertenze.aduc.it/notizia/consumo+droghe+giovani+umbri+quotidiano+diffuso_127701.php
11-07-2013 14:22 U.E./Case. Prezzi in calo in eurozona
http://avvertenze.aduc.it/notizia/case+prezzi+calo+eurozona_127702.php
11-07-2013 14:27 ITALIA/Soldi droga e alcool. Violenta colluttazione col padre. Arrestato
http://avvertenze.aduc.it/notizia/soldi+droga+alcool+violenta+colluttazione+col+padre_127703.php
11-07-2013 17:14 ITALIA/Stamina querela la rivista Nature
http://avvertenze.aduc.it/notizia/stamina+querela+rivista+nature_127704.php
11-07-2013 20:16 ITALIA/Virus Aids per curare malattie gravi ereditarie
http://avvertenze.aduc.it/notizia/virus+aids+curare+malattie+gravi+ereditarie_127705.php
12-07-2013 13:57 ITALIA/Inflazione in aumento a giugno. Istat
http://avvertenze.aduc.it/notizia/inflazione+aumento+giugno+istat_127706.php
12-07-2013 14:03 ITALIA/Figli legittimi e naturali. Abolita la divisione
http://avvertenze.aduc.it/notizia/figli+legittimi+naturali+abolita+divisione_127707.php
12-07-2013 15:44 FRANCIA/Ricerca staminali embrionali. Parlamento comincia a discutere
http://avvertenze.aduc.it/notizia/ricerca+staminali+embrionali+parlamento+comincia_127708.php
12-07-2013 18:49 IRLANDA/L'aborto e' legale, ma solo in casi estremi
http://avvertenze.aduc.it/notizia/aborto+legale+ma+solo+casi+estremi_127709.php
13-07-2013 11:21 USA/Caccia militari voleranno col biofuel
http://avvertenze.aduc.it/notizia/caccia+militari+voleranno+col+biofuel_127710.php
14-07-2013 20:18 MESSICO/Narcoguerra. Molti desaparecidos schiavi dei narcos
http://avvertenze.aduc.it/notizia/narcoguerra+molti+desaparecidos+schiavi+dei+narcos_127711.php
15-07-2013 09:40 ITALIA/Crisi e caos fanno calare gli incassi da multe per violazione al codice
della strada
http://avvertenze.aduc.it/notizia/crisi+caos+fanno+calare+incassi+multe+violazione+al_127712.ph
p
15-07-2013 12:34 ITALIA/Crescono i lavoratori stranieri
http://avvertenze.aduc.it/notizia/crescono+lavoratori+stranieri_127713.php
15-07-2013 13:37 ITALIA/Corecom anche in Sardegna
http://avvertenze.aduc.it/notizia/corecom+anche+sardegna_127714.php
15-07-2013 17:16 ITALIA/Droga. Sistema Allerta precoce. Dal 2009 237 nuove sostanze
http://avvertenze.aduc.it/notizia/droga+sistema+allerta+precoce+dal+2009+237+nuove_127715.ph
p
15-07-2013 17:18 ITALIA/La 'Ndrangheta, il business e la droga. Libro
http://avvertenze.aduc.it/notizia/ndrangheta+business+droga+libro_127716.php
15-07-2013 17:22 ITALIA/Carceri. Corleone: e' la legge sulle droghe che causa il sovraffollamento
http://avvertenze.aduc.it/notizia/carceri+corleone+legge+sulle+droghe+che+causa_127717.php
15-07-2013 17:26 ITALIA/Insulti razziali sono sempre discriminatori. Cassazione
http://avvertenze.aduc.it/notizia/insulti+razziali+sono+sempre+discriminatori_127718.php
16-07-2013 08:34 ITALIA/Droga e guida auto. Niente multa se si e' fermi. Cassazione
http://avvertenze.aduc.it/notizia/droga+guida+auto+niente+multa+se+si+fermi_127719.php
16-07-2013 09:22 MESSICO/Narcoguerra. Arrestato il capo dei Los Zetas
http://avvertenze.aduc.it/notizia/narcoguerra+arrestato+capo+dei+los+zetas_127720.php
16-07-2013 09:31 U.E./Mercato automobili in calo
http://avvertenze.aduc.it/notizia/mercato+automobili+calo_127721.php
16-07-2013 09:34 CINA/Muore mentre usa un iPhone5 in carica. Apple apre inchiesta
http://avvertenze.aduc.it/notizia/muore+mentre+usa+iphone5+carica+apple+apre_127722.php
16-07-2013 09:55 SPAGNA/Catturato barone del narcotraffico internazionale
http://avvertenze.aduc.it/notizia/catturato+barone+narcotraffico+internazionale_127723.php
16-07-2013 10:02 ITALIA/Auto-prezzo.net Arrestati per truffa
http://avvertenze.aduc.it/notizia/auto+prezzo+net+arrestati+truffa_127724.php
16-07-2013 10:44 USA/Staminali. Vasi sanguigni da cellule riprogrammate
http://avvertenze.aduc.it/notizia/staminali+vasi+sanguigni+cellule+riprogrammate_127725.php
16-07-2013 10:47 GERMANIA/Raddoppiano gli immigrati, essenzialmente russi e siriani
http://avvertenze.aduc.it/notizia/raddoppiano+immigrati+essenzialmente+russi+siriani_127726.php
16-07-2013 11:00 GERMANIA/Il primo bordello per non-fumatori
http://avvertenze.aduc.it/notizia/primo+bordello+non+fumatori_127727.php
16-07-2013 12:54 ITALIA/Crollano i sequestri di cocaina, raddoppiano quelli di cannabis. DCSA
http://avvertenze.aduc.it/notizia/crollano+sequestri+cocaina+raddoppiano+quelli_127728.php
------------------------------------------LE PETIZIONI DELL'ADUC
Sono due, e sul sito c'è la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle.
Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito.
ONU / VATICANO
La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano,
da "Stato non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non
governativa con potere consultivo.
http://avvertenze.aduc.it/info/vaticano.php
PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI
La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai
http://tlc.aduc.it/rai/
------------------------------------------Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura sei canali tematici e sei sottocanali con
informazioni e consigli quotidiani, tutti editi dall'Aduc:
- Avvertenze
http://avvertenze.aduc.it
Per conoscere i propri diritti e combattere le arroganze di ogni tipo
Sottocanali:
- Rimborso Windows: http://avvertenze.aduc.it/rimborsowindows/
- Censura: http://avvertenze.aduc.it/censura/
- Immobili: http://avvertenze.aduc.it/immobili/
- Investire Informati
http://investire.aduc.it
Informazione e consulenza finanziaria
- Salute
http://salute.aduc.it
Uno spazio di informazione e discussione basato su un principio essenziale: solo l'individuo può
disporre della propria salute. Oltre alla ricerca con le cellule staminali, alla clonazione, all'eutanasia
e alla lotta al dolore, ADUC Salute informa su temi come fecondazione assistita, interruzione di
gravidanza, tossicodipendenza, contraccezione, sessualità, etc.
Sottocanali:
- Eutanasia: http://salute.aduc.it/eutanasia/
- Cellule staminali: http://salute.aduc.it/staminali/
- Droghe
http://droghe.aduc.it
Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai
traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze
stupefacenti.
- Telecomunicazioni
http://tlc.aduc.it
I diritti degli utenti di tv, Internet e telefonia
Sottocanali:
- Stop al canone Rai: http://tlc.aduc.it/info/specialecanonerai.php
- Immigrazione
http://immigrazione.aduc.it
Diritti degli stranieri in Italia
------------------------------------------EDITORIALE
16-07-2013 14:04 Il Belpaese di Roberto, Laura e Matteo
Viviamo in un sistema sempre piu' approssimato, posticcio,
pomposo e, di conseguenza, precario economicamente, culturalmente e socialmente. Lo specchio di
questa situazione e' nel quotidiano di coloro che -quando parlano, pensano, discutono- hanno una
certa eco grazie alla posizione di prestigio che occupano. Una situazione che alimenta la sfiducia
dei cittadini che per esser tali usano la testa piuttosto che la pancia, facendo sentire gli stessi
emarginati o sempre piu' arrabbiati o delusi.
Ci sono diverse vicende che in questi ultimi giorni mi hanno stimolato la conferma di questo
contesto.
Partiamo con una delle piu' clamorose. Il vice-presidente del Senato, Roberto Calderoli che oggi in
Aula ha comunicato che non attacchera' mai piu' un avversario politico con parole offensive. Si
riferisce all'aver paragonato ad un orango il ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge, lui che fa
custodire la sua villa da dei lupi (non cani lupo, ma lupi), lui che provoco' una crisi italo-libica per
una scritta sulla sua maglietta che mostro' in tv, lui che e' il padre dell'attuale legge elettorale dove
contano solo i capi di partito, etc etc..
Proseguiamo con un'altra vicenda che riguarda la presidente della Camera, Laura Boldrini, che, per
attaccare (giustamente) il maschilismo diffuso, gioendo per la cancellazione del concorso di Miss
Italia dagli schermi della Rai, ha rilevato che la presenza della donna in tv e' sempre “muta o nuda”.
Ci siamo domandati quali canali guarda la nostra presidente.... Poiche' crediamo che abbia fatto una
semplificazione estremizzata che rende la realta' del maschilismo stereotipizzata piuttosto che
descrittiva delle reale sopraffazione. E per vincere il maschilismo, gli stereotipi non fanno piu'
effetto neanche negli scarsi comizi dei politici, figuriamoci se escono dalla bocca della terza carica
dello Stato. Oggi, a mio avviso, in merito fanno molto piu' riflettere le iniziative del movimento
delle Femen che non le frasi fatte e stucchevoli della Boldrini.
Ora un vicenda apparentemente marginale ma che, siccome riguarda un personaggio emergente che
in diversi valutano in grado di farci usare da tutte le crisi in corso, puo' servire a farci riflettere.
L'emergente e' il Sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Ieri ha nominato il nuovo assessore della sua
giunta fiorentina alla mobilita'. Il precedente assessore, Massimo Mattei, si e' ufficialmente dimesso
per motivi di salute, ma il suo nome gira e rigira nel famoso scandalo delle puttane fiorentine
poiche' la presunta meretrice era una sua grande amica a cui aveva fatto anche dei sostanziosi regali.
Il nuovo assessore e' Filippo Bonaccorsi, nominato un po' in ritardo rispetto alla tabella di marcia,
perche' i legali del Sindaco dovevano chiarire una questione che dicono di aver risolto: secondo il
decreto legislativo 39/2013, emanato dal Governo Monti, in materia di inconferibilita' e
incompatibilita' di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo
pubblico, chi e' stato presidente, amministratore delegato o di una partecipata, non puo' assumere
ruoli di Governo nella medesima amministrazione. Il neo assessore Bonaccorsi, fino ad agosto 2012
e' stato presidente dell'Ataf (autobus a Firenze), partecipata dal Comune di Firenze all'80% , e
successivamente ha ricoperto fino al 12 luglio scorso la carica di consigliere delegato e direttore
generale. Secondo il Comune di Renzi, la legge va interpretata e i margini per la nomina ci sono,
poiche l'entrata in vigore sarebbe differita rispetto all'approvazione della legge. Ma -ci
domandiamo- quand'anche da un punto di vista normativo ci fossero questi margini, possibile che il
Sindaco fiorentino non avesse nessun altro a cui affidare la responsabilita' della mobilita' urbana,
magari ingraziandosi quasi tutta la citta' e non lasciandosi alle spalle dubbi e altro? E' questo il
nuovo che prospetta per il Paese il presunto futuro candidato alla sua guida?
Cosa unisce queste tre vicende, oltre quanto abbiamo gia' detto all'inizio? A nostro avviso e'
anche l'arroganza del potere, la certezza dell'impunita' non solo giuridica ma anche culturale.
Quest'ultima, in modo particolare, e' quella che porta a dire e fare cose assurde solo perche' nel
nome di una presunta causa giusta. Cosi' e' per il sen. Calderoli, che crede di difendere il suo Paese
e il lavoro con la chiusura dei confini e la relativa bestializzazione dei propri avversari. Cosi' e' per
la presidente Boldrini, che crede di difendere i diritti delle cittadine donne con i goffi stereotipi che,
invece di far riflettere chi sbaglia, fanno solo sorridere i presunti interlocutori da convincere. Cosi' e'
per Matteo Renzi che, forte dei propri convincimenti, non ha ancora riflettuto sul fatto che il fine
non giustifica mai i mezzi, e questi ultimi, quando inappropriati, possono far sbiadire il fine
presunto buono: il consenso, signor Sindaco, deve convincere, non conquistare.
(Vincenzo Donvito)
------------------------------------------LA SCHEDA PRATICA
12-07-2013 10:07 IMPIANTI TERMICI (CALDAIE, CLIMATIZZATORI): UTILIZZO E
CONTROLLI PERIODICI
Il Dpr 74/2013, in vigore dal 12/7/2013, ha completato il quadro normativo di recepimento della
direttiva 2002/91/CE riscrivendo le regole inerenti "l'esercizio, la conduzione, il controllo, la
manutenzione e l'ispezione" degli impianti termici degli edifici, ed in particolare estendendole ai
condizionatori d'aria dopo l'avvio da parte della commissione europea di una procedura di
infrazione a nostro carico con richiesta di condanna alla Corte di giustizia europea.
La principale normativa di riferimento rimane il D.lgs. 192/2005 (codice dell'energia) che, in prima
attuazione della direttiva suddetta, aveva gia' in parte adeguato la normativa agli standard europei
relativi all'efficienza e al rendimento energetico, alla riduzione dell'inquinamento e al risparmio di
energia.
Rientrano tra gli "impianti termici" tutti gli impianti di climatizzazione invernale ed estiva (caldaie,
condizionatori d'aria, etc.) con o senza produzione di acqua calda nonche' quelli dedicati alla
produzione di acqua calda per usi igienici e sanitari comprendenti eventuali sistemi di distribuzione
e utilizzazione del calore (caldaie, boiler). Vi sono inclusi anche gli impianti individuali di
riscaldamento.
Sono esclusi dalla categoria: stufe, caminetti, apparecchi per il riscaldamento localizzato ad energia
radiante, con una precisazione. Se questi sono fissi e se la somma delle loro potenze nominali e'
maggiore o uguale a 15 kW si possono dire "assimilati" agli impianti termici.
Le norme fissano i termini di utilizzo degli impianti, le regole per la manutenzione e per le
ispezioni, e fissano sanzioni in caso di violazione. Esse si applicano in tutto il territorio nazionale.
Le Regioni che avessero gia' adottato provvedimenti di applicazione della Direttiva 2002/91/Ce
dovranno adeguarne le disposizioni a quelle dettate dal Dpr 74/2013.
Indice scheda
TEMPERATURE MASSIME E TEMPI DI UTILIZZO DEGLI IMPIANTI
SOGGETTO RESPONSABILE E LIBRETTO DI IMPIANTO
MANUTENZIONE E CONTROLLI DI LEGGE
ISPEZIONI ED AUTOCERTIFICAZIONE
LE SANZIONI
RIFERIMENTI NORMATIVI E LINK UTILI
TEMPERATURE MASSIME E TEMPI DI UTILIZZO DEGLI IMPIANTI
Viene trasferita nel nuovo decreto la norma relativa alle temperature massime degli ambienti nelle
unita' immobiliari e ai limiti di esercizio degli impianti, prima contenuta nel Dpr 412/93 art.4,9 e
10.
Nelle abitazioni, durante il funzionamento degli impianti di climatizzazione invernale la media della
temperatura dell'ambiente non deve superare i 20 gradi (con tolleranza fino a 22).
Durante il funzionamento degli impianti di climatizzazione estiva la media non deve invece essere
inferiore a 26 gradi (con tolleranza fino a 24).
Gli impianti di climatizzazione invernale possono essere utilizzati per un certo periodo di tempo
all'interno dell'anno e per un massimo di ore nell'arco della giornata. Tutto dipende dalla zona
climatica, fissata comune per comune, ove ci si trova.
Nello specifico:
- Zona A: (Porto Empedocle, Lampedusa): 6 ore giornaliere dal 1/12 al 15/3
- Zona B (per es. Catania, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Trapani, etc.): 8 ore giornaliere dal
1/12 al 31/3
- Zona C (per es. Bari, Cagliari, Catanzaro, Imperia, Lecce, Napoli, Salerno, etc.) : 10 ore
giornaliere dal 15/11 al 31/3
- Zona D (per es. Ancona, Firenze, Genova, Pisa, Roma, Verona, etc.): 12 ore giornaliere dal 1/11 al
15/4
- Zona E (per es. Aosta, Bolzano, Bologna, Campobasso, L'Aquila, Milano, Torino, Trento, Udine,
Venezia, etc.): 14 ore giornaliere dal 15/10 al 15/4
- Zona F (per es.Cuneo e molte sue province e vari comuni del nord): nessuna limitazione.
La fascia oraria di utilizzo e' sempre tra le 5 e le 23 di ciascun giorno, esclusa la zona F che non ha
limitazioni nemmeno in tal senso.
In casi eccezionali i periodi di utilizzo possono essere estesi ma per una durata giornaliera non
superiore alla meta' di quella consentita.
I comuni possono aumentare o diminuire, a fronte di comprovate esigenze, sia la temperatura
massima sia il tempo di utilizzo. I provvedimenti comunali devono essere resi noti alla popolazione
immediatamente.
Le regole suddette non si applicano agli edifici adibiti ad usi particolari (ospedali, case di cura,
strutture protette, sedi diplomatiche, scuole, piscine, attivita' industriali ed artigianali, etc.).
Le regole inerenti la durata giornaliera non si applicano inoltre a: uffici, attivita' commerciali,
impianti di cogenerazione che producono elettricita' e calore insieme, impianti che utilizzano
pannelli radianti incassati nelle opere murarie.
Sono esclusi dai vincoli giornalieri anche gli impianti (singoli o al servizio di piu' unita'
immobiliari) dotati di termoregolatore che consenta la regolazione automatica e programmata della
temperatura e gli impianti condotti mediante contratti di fornitura di energia che gia' di per se'
prevedono utilizzi nei limiti previsti dalla norma.
Per verificare nel dettaglio tutte le esclusioni si veda l'art.4 del Dpr 74/2013.
Per verificare invece in quale zona climatica e' il proprio comune si veda l'Allegato A del Dpr
412/93, tutt'ora valido.
SOGGETTO RESPONSABILE E LIBRETTO DI IMPIANTO
L'esercizio, la conduzione, il controllo, la manutenzione degli impianti termici nonche' il rispetto di
tutte le leggi in materia gravano sul soggetto "responsabile" dell'impianto, ovvero su chi lo possiede
e quindi occupa l'unita' immobiliare dove questo si trova. Puo' trattarsi del proprietario della stessa
come dell'affittuario o del titolare di un diritto reale (usufruttuario, utilizzatore, etc.).
Tale soggetto puo' delegare tutti i suoi oneri ad un "terzo responsabile", se il generatore
dell'impianto e' installato in un locale tecnico dedicato.
Nel caso di impianti condominiali il soggetto responsabile e' l'amministratore di condominio che
puo' ugualmente delegare un "terzo responsabile".
Il soggetto responsabile deve deve mantenere in esercizio l'impianto e provvedere affinche' siano
eseguite le operazioni di controllo e di manutenzione secondo quanto prevede la legge. Se cio' non
avviene e' passibile di sanzioni (vedi piu' avanti).
Egli deve inoltre possedere il "libretto di impianto", il documento di identita' dell'impianto per il
quale e' responsabile. E' sua cura allegarvi tutti i rapporti di controllo periodico via via rilasciati dai
tecnici manutentori. Per le caldaie deve anche effettuare l'eventuale "autocertificazione" prevista dal
comune (o provincia) competente per le attivita' di controllo, pagando il dovuto tramite bollettino
postale o direttamente al tecnico che effettua i controlli (si veda piu' avanti).
A seguito delle ultime novita' normative (Dpr 74/2013) sara' introdotto un nuovo modello di libretto
di impianto. E' atteso al riguardo un decreto del Ministero dello Sviluppo economico.
MANUTENZIONE E CONTROLLI DI LEGGE
Va innanzitutto distinta la manutenzione ordinaria dai controlli obbligatori previsti dalla legge.
Manutenzione ordinaria
Sia le vecchie norme che le nuove lasciano all'impresa installatrice -in prima istanza- la possibilita'
di fissare la frequenza e la tipologia delle operazioni di manutenzione, che normalmente
comprendono controlli di funzionamento e di sicurezza (ricerca di eventuali perdite, per esempio) e
una pulizia.
Se la ditta installatrice non provvede, ci si deve riferire alle eventuali disposizioni del fabbricante
riportate sul libretto d'impianto, che deve obbligatoriamente essere consegnato al proprietario
dell'impianto stesso.
In ultima istanza, in mancanza di riferimenti, valgono le norme UNI e CEI dello specifico
apparecchio.
Per le caldaie autonome, ovvero per gli impianti di potenza inferiore ai 35 kw che normalmente si
trovano nelle nostre case, la norma di riferimento e' la UNI 10436/96, mentre per quelle
condominiali, ovvero di potenza superiore ai 35 kw, valgono le norme UNI 10435/95. Entrambe
prevedono manutenzioni con cadenza minima annuale.
Il responsabile dell'impianto, ovvero l'occupante dell'unita' immobiliare ove questo si trova (sia esso
il proprietario, l'inquilino o il "terzo responsabile" da questi nominato -normalmente la ditta
manutentrice) oppure l'amministratore in caso di impianti condominiali, che NON disponga delle
istruzioni dell'impresa installatrice ne' di quelle del fabbricante, deve attivarsi per reperirne copia
facendo una specifica richiesta. Qualora non vi riesca, deve comunque far riferimento alle suddette
norme UNI.
Per tutti gli impianti termici il primo riferimento e' il libretto di impianto. Di solito esso rimanda
alle periodicita' minime fissate dalla legge, che prevedono manutenzioni almeno annuali per tutti i
tipi di caldaie (si vedano il d.p.r. 551/99 e le norme UNI 10435 o 10436 suddette), sia quelle di
riscaldamento autonomo (di potenza inferiore ai 35 kw, dette anche "caldaiette"), sia quelle
condominiali dei riscaldamenti centralizzati (di potenza superiore ai 35 kw).
Il manutentore di fiducia, che di solito coincide con l'installatore -se non addirittura con il
fabbricante- e' un utile punto di riferimento e dovrebbe saper fornire tutte le informazioni al
riguardo, anche indicandone la "fonte" (che e' sempre bene chiedere, in modo da fare tutte le
verifiche necessarie).
Controlli di legge
I controlli fissati dalla legge riguardano in generale l'"efficienza energetica" dell'impianto e si
esplicano con l'esame dei fumi, il controllo del rendimento di combustione, etc.
Il libretto di impianto, anche in questo caso, rimane la prima fonte d'informazione sulla loro
periodicita', ed in mancanza valgono gli intervalli minimi fissati dalla legge.
Nella prima fase dell'adeguamento della normativa italiana con le disposizioni europee le regole
inerenti i controlli periodici e le ispezioni sugli impianti termici erano transitoriamente fissate dal
D.lgs.192/2005 (art.12 e allegato L).
Dal 12/7/2013 il riferimento e' invece il Dpr 74/2013, art.8 e relativa tabella all'allegato A, che
riportiamo:
Tipologia Impianto
Alimentazione
Impianti con
generatore
di calore
a fiamma
Generatori alimentati a
combustibile liquida o solido
10<P<100
2
P>=100
1
Generatori alimentati a gas, metano
o GPL
10<P<100
2
P>=100
1
12<P<100
4
Impianti con
Macchine frigorifere e/o pompe di
macchine
calore a compressione di vapore ad
frigorifere/pompe di azionamento elettrico e
Potenza
termica (Kw)
(1)
Cadenza
controlli di
efficienza
energetica (anni)
calore
Macchine frigorifere e/o pompe di
calore ad assorbimento a fiamma
diretta
P>=100
2
P>=12
4
Pompe di calore ad assorbimento
alimentate con energia termica
P>=12
2
Impianti alimentati Sottostazione di scambio termico
da teleriscaldamento da rete a utenza
P>10
4
Microcogenerazione
Pel <50
4
Unità cogenerative
Pel>=50
2
Pompe di calore a compressione di
vapore azionate da motore
endotermico
Impianti
cogenerativi
Note:
- P = Potenza termica utile nominale; Pel = Potenza elettrica nominale;
- I limiti degli intervalli sono riferiti alla potenza utile nominale complessiva dei generatori e delle
macchine frigorifere che servono lo stesso impianto;
- fino al 12/7/2013 per le classiche caldaie a metano "domestiche" (potenza fino a 35 kW) la
periodicita' era' biennale se di eta' superiore ad otto anni e quadriennale se di eta' fino a 8 anni. Per
gli scaldabagni a focolare aperto il termine era di due anni.
Se dal controllo emergono anomalie sui generatori di calore (rendimenti di combustione inferiori ai
limiti ) questi devono essere sostituiti entro 180 giorni solari, stante il diritto del responsabile
dell'impianto di rimandare la sostituzione avvalendosi di una verifica da parte dell'ente locale
competente (Comune o Provincia).
Se invece emergono anomalie sulle macchine frigorifere o sulle pompe di calore (parametri di
efficienza inferiori del 15% rispetto a quelli misurati in fase di collaudo o primo avviamento
riportati sul libretto di impianto), le stesse devono essere riportate alla situazione iniziale (con
tolleranza del 5%).
Rapporti di controllo
Al termine delle operazioni -siano esse di manutenzione o di controllo- il tecnico deve provvedere a
redigere e sottoscrivere un "rapporto di controllo” conforme ai modelli previsti dalla legge.
In occasione dei controlli di legge dev'essere lasciato un "rapporto di controllo di efficienza
energetica", diverso a seconda del tipo di impianto e, secondo le nuove disposizioni del Dpr
74/2013, caratterizzato da una numerazione progressiva (tipo 1, tipo 2, tipo 3, tipo 4).
Una copia del rapporto e' rilasciata al responsabile dell'impianto che deve conservarla ed allegarla al
libretto di impianto, un'altra e' trasmessa a cura del manutentore alla Regione. Le stesse Regioni
possono fissare termini propri di trasmissione dei rapporti.
I modelli-tipo dei rapporti attualmente in suo, allegati al D.lgs. 192/2005 (allegato F e G), saranno
aggiornati ed integrati da un decreto del Ministero dello Sviluppo economico. Le Regioni potranno
apportare ai modelli ulteriori detrazioni, quindi si deve far riferimento al regolamento locale.
ISPEZIONI ED AUTOCERTIFICAZIONE
La legge prevede che i Comuni o le Provincie (relativamente ai comuni con meno di 40.000
abitanti) effettuino verifiche almeno biennali per accertare l'osservanza delle norme relative al
rendimento energetico, anche avvalendosi di organismi esterni. Il costo di tali verifiche e' a carico
dei soggetti responsabili dell'impianto termico (vedi sopra).
Le ispezioni devono essere effettuate al fine di riscontrare il rispetto delle norme nonche' la
veridicita' dei controlli tecnici degli impianti presenti sul territorio. Le nuove normative in vigore
dal 12/7 fissano una serie di priorita' per le verifiche: si parte dagli impianti per i quali non sono
stati effettuati i controlli periodici o per i quali gli stessi hanno rilevato problemi di funzionamento.
Hanno priorita' anche gli impianti con piu' di 15 anni di vita. Per alcune categorie di grossi impianti
sono previste ispezioni "a tappeto".
Per gli impianti domestici (Impianti di climatizzazione invernale di potenza fino a 100 kW
alimentati a gas, metano o gpl e impianti di climatizzazione estiva di potenza fino a 100 kw)
l'ispezione e' sostituibile dall'accertamento del "rapporto di controllo di efficienza energetica
rilasciato" dal tecnico.
Le normative locali possono prevedere che l'ispezione si intenda effettuata nel caso in cui il
responsabile dell'impianto autodichiari l'avvenuta manutenzione e il controllo del rendimento
energetico, con possibilita' comunque di subire verifiche "a campione". Normalmente cio' avviene
per gli impianti termici di climatizzazione invernale (caldaie) di potenza fino a 35 kW.
L'autocertificazione si effettua inviando al Comune o alla Provincia la copia dell'ultimo rapporto di
controllo rilasciato dal manutentore insieme ad un "bollino" o alla ricevuta di pagamento di un
bollettino postale di importo deciso dall'ente (di solito dai 5 ai 10 euro). In alcuni casi, come
Firenze, tutti gli adempimenti sono a carico del tecnico manutentore che riscuote l'importo del
bollino e lo spedisce all'ufficio competente insieme al rapporto di intervento, rilasciando copia
dell'uno e dell'altro al soggetto responsabile.
La periodicita' e la scadenza di invio sono decise dal Comune o Provincia, e normalmente
coincidono con quelle delle verifiche tecniche. Nulla impedisce all'ente, pero', di prevedere
periodicita' diverse. Il comune di Firenze, per esempio, prevede autocertificazioni coincidenti con i
controlli di legge, attualmente biennali.
Per chi aderisce all'autocertificazione le eventuali ispezioni (che comunque il Comune ha facolta' di
effettuare) sono gratuite, mentre per chi non aderisce il costo e' quello intero stabilito dall'ente, di
solito intorno ai 50/100 euro. C'e' da dire che il fatto di non aver aderito comporta maggiori
probabilita' di venir scelti per le ispezioni, quindi il relativo costo diventa, di fatto, una sorta di
"sanzione".
Per le regolamentazioni sulle ispezioni e sull'autocertificazione fa fede il regolamento dell'ente
locale (Comune, Provincia), spesso scaricabile dai siti istituzionali dello stesso.
LE SANZIONI
Il responsabile dell'impianto, che come abbiamo gia' detto coincide con chi occupa l'immobile dove
questo si trova (proprietario, inquilino oppure il "terzo responsabile" da questi nominato) deve
mantenere in esercizio l'impianto e provvedere affinche' siano eseguite le operazioni di controllo e
di manutenzione secondo quanto prevede la legge. Se cio' non avviene sono applicabili sanzioni
amministrative variabili da 500 fino a 3.000 euro.
La legge consente inoltre alle imprese di distribuzione del gas di sospendere la fornitura su richiesta
dell'ente locale (Comune o Provincia) nei casi in cui l'impianto risulti non conforme alle norme
oppure qualora il responsabile dello stesso (proprietario, inquilino, etc.) si rifiuti ripetutamente di
consentire i controlli.
Per molti Comuni l'assenza del proprietario ai controlli fissati viene intesa come accesso negato e
rifiuto, quindi e' bene fare attenzione, non sottovalutando l'importanza dei controlli e la propria
responsabilita'.
Il tecnico manutentore che non esegue i controlli conformemente a quanto dispone la legge o non
rilascia il rapporto di controllo tecnico, e' punibile con una sanzione amministrativa variabile da
1.000 a 6.000 euro. L'amministrazione che applica la sanzione deve anche segnalare il
comportamento del tecnico alla locale camera di commercio.
FONTE NORMATIVA E LINK UTILI
- Legge 10/1991, art. 31
- Dpr 412/1993 (in parte abrogato)
- D.lgs.192/2005 di attuazione della Direttiva 2002/91/Ce, in particolare art.7,8 ,9,15 modificato, tra
gli altri, dal D.lgs.311/2006
- Dpr 74/2013 "Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio,
conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione
invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell'acqua calda per usi igienici sanitari, a
norma dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e c), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192" :
clicca qui
(Rita Sabelli)
------------------------------------------GIANNINO
15-07-2013 11:55 e-Bondi
------------------------------------------NOTIZIE
10-07-2013 12:56 GRAN BRETAGNA/Carne di buoi con tubercolosi immesse nel mercato
Dopo la mucca pazza e la frode della carne di cavallo, un nuovo problema di sicurezza alimentare e'
emerso. Secondo il Sunday Times, 28.000 carcasse di bue infettati con bacilli della tubercolosi
sarebbero state esportate ogni anno, dai mattatoi britannici verso Francia, Belgio e Paesi Bassi.
Principali destinatari: i magazzini delle scuole e gli ospedali, il resto sarebbe stato trasformato in
cibo per gli animali.
Le autorita' sanitarie francesi hanno immediatamente reagito rilevando che non ci sono percoli per
gli umani. Pertanto, alcune grandi aziende come Tesco, McDonald's e Burger King, in Gran
Bretagna, hanno rifiutato di acquistare questa carne.
10-07-2013 15:55 ITALIA/Direttore Panorama condannato al carcere
Il Tribunale di Milano ha giudicato il settimanale Panorama - informa una nota del periodico colpevole di diffamazione nei confronti del pubblico ministero romano Luca Tescaroli, per un
articolo pubblicato nell'ottobre 2010. Maurizio Tortorella, autore dell'articolo, e' stato condannato a
un'ammenda di 800 euro e il direttore di Panorama, Giorgio Mule', a 8 mesi di reclusione senza la
sospensione della pena per omesso controllo. Il verdetto segue quello del maggio scorso che ha
condannato due giornalisti del settimanale a 12 mesi di reclusione per diffamazione e il direttore
Mule' a 8 mesi di reclusione senza la sospensione condizionale per omesso controllo.
Mule' in una dichiarazione rileva: "La nuova condanna al carcere e' un atto intimidatorio che
colpisce e mortifica la liberta' di critica giornalistica oltre che calpestare la dignita' della
professione. La mia colpa e' quella di aver garantito da direttore responsabile il diritto di
espressione a un giornalista, 'reato' di cui vado fiero. E' mio dovere denunciare con forza il tentativo
illiberale in atto. Da parte mia e di Panorama la risposta sara' quella di continuare a raccontare i fatti
con il consueto scrupolo ed esprimere le nostre critiche o opinioni". In una nota di Mondadori si
confida che "il giudizio espresso dal Tribunale di Milano nei confronti del direttore e del
vicedirettore di Panorama verra' rivisto nel seguito del procedimento" e si esprime la convinzione
che "la direzione e i giornalisti del magazine abbiano sempre operato nel rispetto dei fatti e delle
persone, esercitando il diritto di cronaca, critica e opinione che sono le fondamenta della
professione giornalistica". Marina Berlusconi, presidente Mondadori, sottolinea: "Ancora una volta,
si vogliono mettere le manette alla liberta' di informazione. E ancora una volta, e' un magistrato che
si vede dare ragione da un altro magistrato. Ai sempre piu' gravi motivi di allarme e preoccupazione
per lo stato della giustizia in questo Paese, si aggiunge l'ulteriore segnale rappresentato da questa
sentenza. Al direttore Mule', a Tortorella e all'intera redazione di Panorama, tutta la vicinanza e
l'apprezzamento per il lavoro quotidianamente svolto".
10-07-2013 18:44 MESSICO/Narcoguerra. Governo autorizzo' spionaggio Usa contro
narcotraffico
Il governo dell'ex presidente Felipe Calderon (2006-2012) autorizzo' l'istallazione di sistemi di
intercettazione delle comunicazioni telefoniche ed elettroniche di cittadini messicani, nell'ambito
della cooperazione bilaterale con Stati Uniti per la lotta al narcotraffico, scrive oggi il quotidiano
Excelsior. Secondo il giornale nel 2007 il Dipartimento di Stato americano istallo' il sistema di
intercettazione in Messico in base a un accordo che stipulava che l'azienda Verint Systems
provvedesse il materiale elettronico di spionaggio necessario per l'operazione, per un totale di circa
3 milioni di dollari. Secondo fonti anonime citate dal quotidiano, lo scorso 22 aprile il governo di
Enrique Pena Nieto -il successore di Calderon alla presidenza messicana- ha confermato questa
intesa con Washington.
10-07-2013 18:46 ITALIA/Stamina. Rivista Nature: sperimentazione non e' etica, bloccarla!
Ancora un affondo di 'Nature' contro il metodo Stamina. In un editoriale molto duro, dal titolo 'Trial
and error', pubblicato sul numero di domani, la rivista scientifica sostiene che le autorita' italiane
dovrebbero interrompere i "costosi test clinici su una terapia con cellule staminali non provata e che
non ha una buona base scientifica". L'affondo arriva a una settimana dall'articolo che ha "rivelato
come il metodo usato dal ricercatore italiano Davide Vannoni, fondatore della Fondazione Stamina
a Brescia, si basa su dati imperfetti", ricorda l'editoriale. Una rivelazione finita sulle "prime pagine
dei principali quotidiani in Italia, in trasmissioni tv e talk show radiofonici, dove da mesi e' in corso
un dibattito molto emotivo sull'efficacia della terapia Stamina", ricorda 'Nature'. Mentre "Vannoni
nega ogni accusa". Nel frattempo l'Italia e' divisa tra i pazienti che hanno ricevuto la cura a scopo
compassionevole, con "manifestazioni pro-Vannoni organizzate dalle famiglie dei pazienti, che lo
vedono come la loro ultima speranza" e gli oppositori. "Ora gli scienziati, cosi' come alcuni politici,
si chiedono se il ministero della Salute debba continuare con il trial clinico da 3 milioni di euro"
deciso nei mesi scorsi. Ebbene, per 'Nature' la risposta e' che "non dovrebbe". In gran parte, il trial e'
stato "inteso come un tentativo pragmatico di porre la questione alla radice: se il metodo fallisce, la
Fondazione Stamina non ha motivo per continuare a promuovere" la sua cura. "Andare avanti ora,
date le basi scientifiche incerte della terapia, sarebbe assurdo". E ancora. "La stessa improbabilita'
della storia di Stamina dovrebbe aver reso il governo italiano estremamente cauto". Oltretutto
Vannoni non ha fornito "alle autorita' sanitarie un protocollo dettagliato della cura". Tornando sul
patron di Stamina, "che non e' un medico qualificato, ma un docente di Psicologia generale presso
l'Universita' di Udine", 'Nature' insiste sul fatto che Vannoni respinge "l'unico vero test fatto finora
della sua terapia, dai medici di Trieste, dicendo che l'esito e' stato negativo perche' hanno usato il
metodo Gmp (good manufacturing practice)".
"Spostare qualsiasi terapia allo stadio di uno studio clinico richiede molta piu' trasparenza sottolinea l'editoriale - e ha anche bisogno di una solida base teorica", sostenuta "da prove
scientifiche, pubblicate o presentate in modo confidenziale alle autorita' competenti, in questo caso
l'Agenzia italiana del farmaco. Vannoni non le ha fornite. Infatti, non vi e' alcuna prova convincente
in letteratura che suggerisca che le cellule staminali mesenchimali presenti nel midollo osseo, che
possono generare osso, cartilagine e grasso, possano essere convinte a produrre nervi o qualsiasi
altro tipo di cellula, cosa che Vannoni ha dichiarato essere la base della sua cura". Nel frattempo
"vari tribunali in Italia hanno stabilito che i singoli pazienti che richiedono una terapia
compassionevole hanno il diritto ad accedervi, mentre altri hanno deciso che non e' cosi'", prosegue
la rivista scientifica. Ma una sperimentazione umana mirata a risolvere differenze di opinione
giuridiche "non e' eticamente giustificata", scrive 'Nature'. Le staminali "hanno un enorme
potenziale per il trattamento di malattie attualmente incurabili e gli scienziati stanno lavorando
sistematicamente a questo scopo. Un trial che potrebbe portare le staminali nel discredito ostacolera'
i loro sforzi". L'editoriale conclude citando Irving Weissman, direttore dello Stanford Institute for
Stem Cell Biology (California): "Se il governo italiano usa" in questo modo, "il denaro che sarebbe
potuto andare a una ricerca che in futuro potrebbe portare a reali terapie con cellule staminali, un
intero gruppo di persone morira' perche' queste terapie non sono ancora state inventate".
10-07-2013 19:58 USA/Staminali. Ricreato orecchio interno con metodo 3D
Ideata una nuova tecnica che trasforma le staminali embrionali in cellule specifiche dell'orecchio
interno, grazie a una speciale coltura tridimensionale. Il lavoro, descritto su 'Nature' dal team di Eri
Hashino dell'Indiana University (Usa), ha generato nuovo epitelio sensorio dell'orecchio interno:
cellule specializzate che rilevano i movimenti della testa, ma anche gravita' e suono. Il tutto a
partire da staminali embrionali di topo. La procedura, spiegano i ricercatori, potrebbe essere usata
per far luce sull'origine dei disturbi dell'orecchio interno e per sviluppare terapie cellulari mirate a
trattare sordita' e problemi di equilibrio. La differenziazione delle cellule 'bambine' mima il normale
sviluppo delle cellule dell'orecchio e prevede la replicazione di specifici segnali che controllano
questo processo negli organismi viventi. Non solo. Le cellule in coltura, assicurano gli studiosi,
mostrano le stesse proprieta' funzionali delle cellule sensorie originali, e creano connessioni con i
neuroni sensori derivati sempre da staminali embrionali. Secondo i ricercatori il nuovo metodo
potra' essere usato anche per la ricerca farmaceutica e gli esperimenti di terapia cellulare.
11-07-2013 14:03 U.E./Crollo di nascite negli ultimi 10 anni
Crollo delle nascite in Ue, la crisi economica ha messo sotto pressione i tassi di natalita' in Europa
negli ultimi dieci anni. In media, all'aumento della disoccupazione e' corrisposta una riduzione netta
dei figli messi al mondo dalle donne europee rispetto ai periodi non afflitti dalla crisi. E' il risultato
di un nuovo studio condotto dal Max Planck Institute for Demographic Research (Mpidr) in
Germania pubblicato on line su Demographic Research. L'impatto maggiore e' stato osservato tra i
giovani adulti.
Gli europei di eta' inferiore a 25 anni sono infatti i primi ad aver rinunciato a un figlio in risposta
all'incremento dei tassi di disoccupazione. Il calo di figli per donna e' stato maggiore per le prime
nascite. Cio' significa che nel corso dell'ultimo decennio i giovani europei hanno scelto di rinviare
la formazione di una famiglia piu' in la' negli anni. Dati che confermano la necessita' per le nuove
generazioni di rimandare nel tempo l'esperienza da genitori, tenendo in conto pero' i cosiddetti limiti
biologici. Tra gli over 40, infatti, i tassi di nascita non sono apparsi diminuiti a causa della crisi. Ad
avere la peggio, secondo l'indagine tedesca, i paesi del sud Europa, dove il lavoro instabile ha
colpito fortemente i tassi di natalita'.
11-07-2013 14:05 MONDO/Fumo. Oms: uccide 6 milioni di persone l'anno, ma cresce
prevenzione
Nonostante aumenti la consapevolezza della pericolosita' del
fenomeno da parte della popolazione, nel mondo c'e' ancora un miliardo di fumatori, mentre il
tabacco uccide 6 milioni di persone l'anno, che potrebbero salire ad oltre 8 milioni entro il 2030.
Sono i dati diffusi dall'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms) che ha appena pubblicato il
Rapporto 2013 sull'epidemia globale del tabacco dal quale emerge anche un generale rafforzamento
delle politiche di prevenzione e divieto del fumo, con 2,3 miliardi di persone raggiunte da almeno
una misura di contrasto all'uso di tabacco. Eppure ''resta ancora molto lavoro da fare'' afferma l'Oms
allertando che ''se prosegue il trend attuale'' nel 21mo secolo si potrebbe arrivare ad 1 miliardo di
morti a causa del fumo a fronte dei gia' 100 milioni di persone che hanno perso la vita per tale
ragione nel 20mo secolo. Pesante anche il bilancio del fumo passivo che uccide circa 600mila delle
6 milioni di vittime annuali del tabacco. L'Oms sottolinea, inoltre, come l'80% del miliardo di
fumatori al mondo, vive in paesi a medio e basso reddito, mentre nei paesi a reddito medio alto si
registra la tendenza opposta, con l'incremento di coloro che smettono.
11-07-2013 14:11 ITALIA/Consumo droghe. Giovani umbri: quotidiano e diffuso. Ricerca
Illustrati nella commissione del consiglio regionale su criminalita' e tossicodipendenze gli esiti della
ricerca ''Una normalita' deviante'' sul rapporto giovani umbri e droga. Dai dati - riferisce un
comunicato della Regione - emerge che tra i giovani umbri in eta' compresa tra i 14 e i 18 anni il
consumo di droghe (prevalentemente leggere) sembra ormai entrato nella quotidianita' come
ingrediente di contesti di socializzazione. Quello che si determina e' un approccio al fenomeno delle
fasce piu' giovani della popolazione definito ''consumistico e insensato'', cioe' largamente diffuso sia
per cio' che riguarda l'uso, sia per la consuetudine, anche non diretta, che si ha con questa pratica a
cui non sono pero' legati particolari valori simbolici o ''culturali''. Cio' fa supporre agli addetti ai
lavori che un giovane su due possa avere avuto la possibilita', anche in modo occasionale, di fare
uso di stupefacenti. La commissione - continua la nota - ha incontrato anche il procuratore della
Repubblica presso il Tribunale dei minori di Perugia, Giovanni Rossi, che ha parlato della necessita'
da parte delle istituzioni di attuare una forte attivita' di informazione e prevenzione nei confronti dei
giovani, per spiegare la oggettiva pericolosita' sanitaria dell'uso di droga, e per far capire sempre
meglio che con un presunto, ''normale'' consumo di droga si alimenta un circuito criminale di alta
pericolosita'. La fotografia 2010 fa registrare tra i giovani un processo di ''rapidissimo
apprendimento del fenomeno droga di cui si ha una conoscenza credibile che per lo piu' non
scandalizza ne' impaurisce. Le sostanze stupefacenti per questi giovani hanno un significato
contestuale, non un significato di per se'; non c'e' una cultura della droga con significati simbolici
come negli anni '60-'70. Gli stupefacenti sono invece gli ingredienti di un contesto relazionale che
vanno a condire determinate situazioni. Questi giovani fanno uso prevalentemente di cannabis,
sporadicamente cocaina, ancor piu' sporadicamente di eroina. Non c'e' un nesso causale automatico
tra consumo e passaggio alla tossicodipendenza, tra i giovani queste modalita' di consumo sono tra
loro incomunicanti: il consumo di eroina e' considerato 'insensato' perche' rappresenta un'esperienza
individuale, non funzionale alle modalita' del consumo che sono esperienze prevalentemente
collettive, di socializzazione. A differenza della ricerca del '94 in cui la droga era considerata come
una risposta al disagio, oggi non e' piu' cosi': e' un fatto considerato normale e non solo da chi ne fa
uso''. Riguardo ai reati minorili per droga, la ricerca ha esaminato 448 fascicoli, 371 di questi sono
stati archiviati perche' notizia di reato infondata, degli altri 77, 10 a dibattimento, gli altri 67 definiti
in udienza preliminare al Gip, solo 12 i casi in cui e' saltuariamente presente l'eroina. Non si e'
quindi rilevato alcun caso di tossicodipendenza in senso tecnico e reale, con dipendenza conclamata
da eroina. Rilevata la presenza di giovani spacciatori, soprattutto provenienti dal Maghreb, in
particolare dalla Tunisia: una tipologia di ragazzi particolare, nei confronti dei quali i servizi sociali
possono intervenire solo finche' sono nel circuito penale, tutti clandestini. Dalla ricerca emerge la
larghissima percezione di un forte uso delle droghe (sia 'leggere' che sintetiche). C'e' inoltre un alto
consumo di alcol e tabacco che pero' non vengono percepiti come droghe. Gli intervistati in genere
rilevano un aumento del consumo di stupefacenti nella propria scuola, soprattutto di quelli 'leggeri'.
Vengono indicati una grande varieta' di luoghi dove e' possibile reperire facilmente la droga (locali
pubblici, discoteche, parchi, sale gioco). Il consumo e' sempre ''contestualizzato'', non e' un fatto
individuale, lo si fa in contesti ricreativi. Tra i giovani intervistati si registra inoltre una maggiore
consapevolezza sulle conseguenze, e sui danni derivanti dal consumo di sostanze, meno significati
simbolici ma piu' per conoscenza diretta per informazione mirata, ed e' minore l'immagine di morte
legata a questa pratica. Emerge poi una maggiore indifferenza nei confronti di chi fa consumo di
droga: non ci si pone il problema dal punto di vista generale, anche se c'e' disponibilita' ad aiutare
gli 'amici' in difficolta'. Due i modelli che classificano il modo in cui i ragazzi pensano la droga: il
primo ''la droga fa male''; il secondo ''la droga e' normale''. Il primo, che riguarda soprattutto i piu'
giovani (in maggioranza le femmine), vede la droga come danno: tutte le droghe sono dannose, gli
utilizzatori di esse sbagliano e sono delle vittime. Il secondo modello, che considera la droga
''normale'', considerata come sostanza che altera le percezioni, utilizzata da persone ''normali'', le
sostanze non sono tutte uguali e chi le consuma non e' da condannare. Una sorta di laicizzazione,
normalita', pragmatismo nell'utilizzo: la droga altera, sballa ma provoca piacere e benessere.
Maggiore controllo e ordine. Sulle eventuali soluzioni al problema si evidenzia l'esigenza di
controllo e di ordine (soprattutto trai 14-15enni, in maggioranza donne), con la richiesta di
inasprimento delle pene, sia per chi spaccia che per chi consuma. Pochi gli antiproibizionisti tra i
giovani. Ci sono poi errori nella valutazione di droghe leggere e pesanti: ad esempio il 75 per cento
dei giovani tra 14 e 15 anni individuano la cannabis come ''molto pericolosa'', evidenziando una
esigenza di maggiore conoscenza e informazione tecnica.
11-07-2013 14:22 U.E./Case. Prezzi in calo in eurozona
Nel primo trimestre del 2013, i prezzi delle case nell'eurozona sono scesi del 2,2%, mentre nell'Ue a
27 dell'1,4%, rispetto al primo trimestre del 2012. Lo comunica Eurostat, precisando che rispetto al
trimestre precedente i prezzi sono scesi rispettivamente dell'1% e dello 0,6%. Tra i Paesi membri, su
anno, gli aumenti maggiori sono stati rilevati in Estonia (+7,7%), Lettonia (+7,2%), Lussemburgo
(+4,3%) e Svezia (+4,1%), mentre i prezzi sono scesi soprattutto in Spagna (-12,8%), Ungheria (9,3%), Portogallo (-7,3%) e Olanda (-7,2%). Per quanto riguarda l'Italia, su anno la diminuzione del
5,7%, mentre rispetto al trimestre precedente dell1,1%.
11-07-2013 14:27 ITALIA/Soldi droga e alcool. Violenta colluttazione col padre. Arrestato
Maltrattamenti in famiglia, estorsioni e minacce. Con queste accuse cono scattate le manette ai polsi
di G.C., 36enne pluripregiudicato di Cagliari. I poliziotti della squadra volante sono stati inviati
dalla sala operativa in via Montesanto, in citta', dov'era stato segnalato un giovane che inveiva
contro il padre. Giunti sul posto i poliziotti hanno notato e bloccato il giovane che tentava di
allontanarsi a piedi e hanno accertato che pochi minuti prima aveva avuto una violenta colluttazione
con il padre, scaturita dalle continue vessazioni e dalle richieste quotidiane di denaro e dal tentativo
dello stesso di accedere prepotentemente nell'appartamento dei genitori. Il giovane, gia' noto alle
forze dell'ordine per essere stato piu' volte denunciato per detenzione di oggetti atti ad offendere,
anche in quest'ultimo episodio si e' rivolto ai genitori con inaudita violenza per farsi consegnare del
denaro per l'acquisto di alcool e droga. I genitori, esasperati per il comportamento hanno rifiutato la
richiesta e il giovane si e' scagliato contro il padre minacciandolo anche di morte. Gli operatori alla
luce di quanto verificatosi e valutata la pericolosita' sociale del giovane anche in considerazione del
reiterarsi continuo dei fatti commessi, hanno arrestato il giovane per i reati di maltrattamenti in
famiglia, estorsione e minacce. Il giovane e' stato portato su ordine del magistrato nel carcere di
Buoncammino.
11-07-2013 17:14 ITALIA/Stamina querela la rivista Nature
''Stamina Foundation querela la rivista scientifica Nature'' per gli articoli e l'editoriale pubblicati
contro il metodo Stamina che utilizza cellule staminali mesenchimali. Lo annuncia il presidente di
Stamina Fiundation, Davide Vannoni, precisando di aver dato mandato ai propri legali, che hanno
avviato l'azione legale. Vannoni spiega che le motivazioni di tale decisione sono chiarite in un post
che ha pubblicato sul proprio profilo Facebook. Ad essere contestato da Vannoni e' principalmente
l'editoriale su Nature News dal titolo ''Trials and Errors'', con il quale si e' attuato un intervento ''a
gamba tesa, con la medesima superficialita' e partigianeria dimostrata negli articoli precedenti''.
''Come gia' fatto da alcuni giornalisti italiani - afferma il presidente di Stamina Foundation nel post ci vengono attribuiti i risultati ottenuti al Burlo Garofolo di Trieste su 5 bambini affetti da SMA1.
Due di questi bambini sono morti (vi ricordo che l'associazione Famiglie SMA ha dichiarato piu'
volte che di SMA non si muore) e tre non hanno ottenuto benefici". Sempre nel post, a questo
proposito Vannoni spiega che ''la terapia ai 5 bambini fu approvata dall'Aifa e le cellule furono
prodotte dal laboratorio Verri dell'ospedale S. Gerardo di Monza, con una propria metodica e in
regime GMP. Stamina e la sua metodica non centrano nulla e poi nulla con tale produzione cellulare
e con la tipologia di staminali utilizzate". Vannoni domani partecipera' ad una riunione all'Istituto
superiore di sanita' per incontrare il comitato scientifico, nominato dal ministro della Salute, che
presiedera' alla sperimentazione del suo metodo. La consegna del protocollo del metodo
semplificato e' prevista per l'1 agosto.
11-07-2013 20:16 ITALIA/Virus Aids per curare malattie gravi ereditarie
Il virus dell'Aids potrebbe essere usato per trattare due gravi malattie ereditarie, e sei bambini dopo
tre anni di trattamento hanno mostrato benefici. Come si legge su 'Science', la ricerca di un gruppo
di scienziati dell'Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica di Milano (Tiget) guidato da
Luigi Naldini, ha dimostrato che la terapia genica con vettori derivati dal virus dell'Hiv ha
funzionato contro due gravi malattie genetiche, la sindrome di Wiskott-Aldrich e la leucodistrofia
metacromatica, la malattia da cui e' affetta Sofia, la bimba diventata il simbolo della lotta delle
associazioni per la liberta' di cura con cellule staminali e a favore del metodo Stamina.
"Tre anni dopo l'inizio del trial clinic, i risultati ottenuti dai primi sei pazienti sono molto
incoraggianti", ha commentato Naldini, "la terapia non e' solo sicura, e' efficace e cambia la storia
clinica di queste severe patologie. E' il coronamento di 15 anni di studi". In particolare due studi uno di Alessandra Biffi e colleghi, l'altro di Alessandro Aiuti e colleghi - hanno indicato che i vettori
lentivirali derivati dall'Hiv , sviluppati a partire dal 1996 grazie a un lavoro di Naldini, sono piu'
efficaci degli altri vettori, oltre che piu' sicuri, nella terapia genica. I ricercatori hanno rimosso
cellule staminali ematopoietiche dai pazienti e usato un vettore lentivirale per introdurre un gene
terapeutico. Successivamente, hanno infuso le staminali di nuovo nei pazienti. Biffi e colleghi si
sono occupati di tre piccoli pazienti con leucodistrofia metacromatica, causata dala mutazione del
gene ARSA: le staminali geneticamente modificate hanno espresso enzimi funzionali ARSA molto
presto dopo l'infusione e le cellule hanno espresso questo enzima ad alti livelli. A distanza di due
anni, la terapia ha fermato il progresso della malattia. Nel secondo studio, coordinato da Aiuti, una
terapia genica simile e' stata usata contro la sindrome di Wiskot-Aldrich, raro disordine che causa
immunodeficienza, dovuto a mutazioni nel gene WAS. Anche in questo caso sono state usate
staminali ematopietiche e un vettore lentivirale: i sintomi della malattia, come infezioni ed eczema,
si sono attenuati o sono spariti da 20 a 32 mesi dopo la terapia genica. Inoltre, e' stato escluso
l'incremento di rischio leucemia.
12-07-2013 13:57 ITALIA/Inflazione in aumento a giugno. Istat
Nel mese di giugno 2013, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al
lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,3% rispetto al mese precedente e dell'1,2% nei confronti di
giugno 2012 (era +1,1% a maggio). I dati definitivi confermano le stime preliminari. La lieve
accelerazione dell'inflazione a giugno è principalmente imputabile alla ripresa dei prezzi dei Beni
energetici non regolamentati, che crescono su base mensile dello 0,5%, con una sensibile
attenuazione della flessione su base annua (-1,8%, da -4,8% di maggio). Contribuiscono al rialzo
congiuntura le dell'indice generale anche gli aumenti su base mensile dei prezzi degli Alimentari
non lavorati (+1,4%, attribuibile soprattutto all'aumento del 6,9% dei prezzi della Frutta fresca) e
dei Servizi relativi ai trasporti (+0,7%), sui quali incidono, in parte, fattori di natura stagionale.
L'inflazione acquisita per il 2013 è pari all'1,1%. A giugno l'inflazione di fondo, calcolata al netto
dei beni energetici e degli alimentari freschi, rallenta all'1,2% (era +1,3% a maggio). Al netto dei
soli beni energetici, la crescita tendenziale dell'indice dei prezzi al consumo rallenta, portandosi
all'1,3%, dall'1,5% del mese precedente.Nel mese di giugno 2013, i maggiori incrementi
congiunturali interessano i prezzi dei Prodotti alimentari e bevande analcoliche, dei Trasporti (per
entrambi +0,6%) e di Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,4%). Aumenti su base mensile più
contenuti (+0,1%) si rilevano per i prezzi delle divisioni Abbigliamento e calzature, Abitazione,
acqua, elettricità e combustibili, Mobili, articoli e servizi per la casa, Servizi sanitari e spese per la
salute e Servizi ricettivi e di ristorazione. In calo sul mese precedente risultano i prezzi delle
Comunicazioni (-1,0%). I prezzi delle rimanenti divisioni restano invariati rispetto a maggio 2013
(Prospetto 1 e Figura 1). Rispetto a giugno 2012, i maggiori tassi di crescita si registrano per
Istruzione (+2,9%), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+2,8%), Abitazione, acqua,
elettricità e combustibili (+1,8%), Servizi ricettivi e di ristorazio ne e Altri beni e servizi (per
entrambe +1,5%); quelli più contenuti per Servizi sanitari e spese per la salute (+0,4%) e
Abbigliamento e calzature (+0,7%). I prezzi delle Comunicazioni risultano in sensibile flessione (4,2%). Rispetto a giugno 2012, il tasso di crescita dei prezzi dei beni sale allo 0,9%, dallo 0,8% di
maggio, mentre quello dei prezzi dei servizi scende all'1,6% (era +1,7% nel mese precedente). Di
conseguenza, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si riduce di due decimi di punto
percentuale rispetto a maggio. I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai
consumatori aumentano dello 0,4% su base mensile e crescono dell'1,7% su base annua (dall'1,5%
di maggio). A giugno 2013, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,3%
su base mensile e dell'1,4% su base annua, in accelerazione di un decimo di punto percentuale
rispetto a maggio (+1,3%). Anche in questo caso, si confermano le stime preliminari. L'indice IPCA
a tassazione costante (IPCATC) aumenta dello 0,3% sul piano congiunturale e dell'1,3% su quello
tendenziale. L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al
netto dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su base mensile e dell'1,2% su giugno 2012. Il confronto tra
i tassi tendenziali di giugno 2013 e quelli misurati nel mese di maggio mette in luce anzitutto
l'accelerazione della crescita dei prezzi dei Trasporti (+1,0%, da +0,1% di maggio). Accelerazioni
più contenute, pari a un decimo di punto percentuale, interessano i prezzi di Abbigliamen to e
calzature, di Abitazione, acqua, elettricità e combustibili e di Servizi sanitari e spese per la salute.
Per contro, si accentua sensibilmente la flessione tendenziale dei prezzi delle Comunicazioni (4,2%, da -2,5% del mese precedente) e si rilevano tendenze al rallentamento o alla stabilità della
crescita dei prezzi per le rimanenti divisioni.A determinare il tasso di inflazione generale
contribuiscono in primo luogo i prezzi dei Prodotti alimentari e bevande analcoliche (per 0,457
punti percentuali), seguiti da quelli di Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (per 0,196 punti
percentuali), dei Servizi ricettivi e di ristorazione (per 0,181 punti percentuali) e dei Trasporti (per
0,155 punti percentuali). Reggio Calabria (+2,9%), che rappresenta temporaneamente la Calabria in
sostituzione del capoluogo di regione, è la città in cui i prezzi registrano gli aumenti su base annua
più elevati. Seguono, con aumenti meno marcati, le città di Venezia (+1,9%), Potenza, Bologna e
Genova (per tutte +1,6%). I tassi d'inflazione più contenuti riguardano Palermo, Aosta (per
entrambe +0,6%), Cagliari e Trieste (per entrambe +0,7%).Considera ndo i due principali aggregati
(beni e servizi), a giugno il tasso tendenziale di crescita dei prezzi dei beni sale allo 0,9% (dal
+0,8% di maggio) mentre quello dei servizi scende all'1,6% (dal +1,7% del mese precedente)
(Figura 5 e Prospetto 2). Di conseguenza, il differenziale inflazionistico misurato tra i tassi
tendenziali di crescita dei prezzi dei servizi e quelli dei beni si riduce portandosi a più 0,7 punti
percentuali (era più 0,9 punti percentuali a maggio). Nel settore dei beni, i prezzi degli Alimentari
(incluse le bevande alcoliche) aumentano, su base mensile, dello 0,6%; per contro il tasso di crescita
su base annua si riduce di due decimi di punto e si porta al 2,8% (dal +3,0% del mese precedente).
La dinamica congiunturale dei prezzi dei beni alimentari è dovuta principalmente al rialzo dei
prezzi dei prodotti non lavorati, che aumentano dell'1,4% su base mensile e del 4,2% su base annua
(era +4,4% a maggio). Anche i prezzi dei prodotti lavorati aumentano in termini congiunturali, per
quanto in misura più contenuta (+0,2%) e mostrano, anch'essi, un tasso di incremento tendenziale in
lieve rallentamento (+2,0%, dal +2,1% del mese precedente). I prezzi dei Beni energetici registrano
un aumento su base mensile dello 0,3% e una flessione su base annua dello 0,5% (da -2,4% di
maggio 2013). Il rialzo congiunturale dei prezzi dei beni energetici è imputabile all'aumento dei
prezzi degli energetici non regolamentati, che crescono dello 0,5% rispetto a maggio 2013 e
mostrano una sensibile riduzione della flessione tendenziale (-1,8%, dal -4,8% del mese
precedente). I prezzi dei beni energetici regolamentati non variano su base mensile e segnano un
tasso di crescita su base annua stazionario all'1,2%. I prezzi dei Tabacchi registrano una variazione
congiunturale nulla e crescono dello 0,4% in termini tendenziali (in rallentamento dal +0,5% del
mese precedente). Infine, i prezzi degli Altri beni (non energetici e non alimentari, esclusi i
tabacchi) diminuiscono dello 0,1% su base mensile e il relativo tasso di incremento tendenziale
scende allo 0,3% dallo 0,5% di maggio.
12-07-2013 14:03 ITALIA/Figli legittimi e naturali. Abolita la divisione
Il Consiglio del ministri ha approvato il decreto legislativo in materia di filiazione che elimina
qualsiasi forma di discriminazione tra figli legittimi e naturali, ossia nati fuori dal matrimonio.
"Scompare la distinzione tra le diverse categorie di figli, non ci sono piu' figli di serie A e serie B,
sparisce l'aggettivo accanto alla parola figli, una grande segno di civilta'", ha detto il presidente del
Consiglio, Enrico Letta. Giuseppe Luigi Palma, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine degli
psicologi, saluta come un fatto "molto positivo" la decisione dell'esecutivo di "riconoscere ai
bambini un diritto importante, fino ad ora negato". "I bambini - sottolinea Palma - hanno diritto al
pieno riconoscimento, senza alcuna differenza". "Le disuguaglianze hanno inevitabili ripercussioni
dal punto di vista psicologico - conclude Palma - Se i figli non sono tutti uguali anche dal punto di
vista educativo puo' esserci un trattamento differenziato, con ovvie implicazioni negative".
"Eguaglianza giuridica" di tutti i figli, nati nel matrimonio o fuori da esso "nel pieno rispetto dei
principi costituzionali e degli obblighi imposti a livello internazionale". Questo il punto centrale del
decreto legislativo, che era stato predisposto nella precedente legislatura da un'apposita
commissione, presieduta dal professor Cesare Massimo Branca, istituita presso la presidenza del
Consiglio dei ministri. Queste le novita' della riforma, che riguarda anche modifiche al codice
penale, a quelli di procedura penale e civile e alla legge consolare.
EQUIPARAZIONE FIGLI NATURALI E LEGITTIMI: viene introdotto il principio per cui la
"filiazione fuori dal matrimonio produce effetti successori nei confronti di tutti i parenti, allo stesso
modo in cui li produce la filiazione nel matrimonio": viene cosi' eliminato in tutta la legislazione
vigente ogni riferimento ai figli "legittimi" e a quelli "naturali".
ADOZIONI: Stop alle discriminazioni per i figli adottivi: nei casi di adozione piena, ossia che
riguardi persona minorenne, si acquisisce lo stato di figlio "nato nel matrimonio". Esclusa, invece,
l'equiparazione per gli adottati maggiorenni, per i quali non sorge alcun vincolo di parentela con i
parenti degli adottanti.
GENITORI: Viene superata la nozione di "potesta' genitoriale" e introdotta quella di "responsabilita'
genitoriale": una diversa visione che "privilegia il superiore interesse dei figli minori".
NONNI: Viene prevista la "legittimazione degli ascendenti", ossia i nonni a far valere il "diritto di
mantenere rapporti significativi con i minori", ferma restando la "valutazione delle istanze alla luce
del superiore interesse del minore".
CASI DI ABBANDONO E INDIGENZA: Viene specificata la nozione di abbandono, con la
previsione della segnalazione ai Comuni da parte dei tribunali per i minorenni delle situazioni di
indigenza dei nuclei familiari.
12-07-2013 15:44 FRANCIA/Ricerca staminali embrionali. Parlamento comincia a discutere
Piu' di 300 emendamenti e una situazione che ricorda il
dibattito sul matrimonio omosessuale, l'Assemblea nazionale ha cominciato ad esaminare ieri 11
luglio la proposta di legge che dovrebbe autorizzare la ricerca con le cellule staminali embrionali.
Di fronte alla proposta dei radicali di sinistra, alcuni eletti dell'UMP hanno proseguito
l'ostruzionismo che lo scorso marzo aveva rinviato la discussione. La maggioranza ha intrapreso, al
fine di accelerare l'esame del test, la procedura chiamata “di riserva di voto” (che consente di non
votare volta per volta per ogni emendamento). Il voto definitivo e' previsto per martedi' 16 luglio.
Il testo in discussione modifica la legge del 7 luglio 2011, passando da un regime di diveto con
alcune deroghe ad un regime di autorizzazione nell'ambito della ricerca sull'embrione. Per il
ministro della Ricerca, Geneviève Fioraso, che sostiene la proposta,, la “scienza e' infatti
ostacolata” e la Francia, indietro nelle classifiche internazionali, deve “dare fiducia” ai propri
ricercatori. Un argomento “utilitaristico” e inaccettabile per i deputati che si oppongono alla
proposta, poiche' ritengono che la situazione di equilibrio che era stata raggiunto con la legge in
vigore non limita la ricerca, in quanto dal 2005 l'Agenzia di biomedicina ha concesso 70 deroghe.
12-07-2013 18:49 IRLANDA/L'aborto e' legale, ma solo in casi estremi
L'aborto diventa legale anche in Irlanda, paese tra i piu' cattolici dell'Unione la cui Camera bassa ha
approvato una nuova legge che consente l'interruzione volontaria di gravidanza quando la vita della
madre e' a rischio, prevedendo anche il caso della minaccia di suicidio. Dopo oltre due giorni di
intenso di dibattito, il governo di coalizione dei conservatori del Fine Gael e i laburisti sono riusciti
a far votare un testo in piena notte con 127 voti a favore e 31 contrari. Adesso il disegno di legge
andra' al Senato, dove passera' facilmente perche' il governo gode di una larga maggioranza. Tra i
paesi europei ora e' solo Malta il Paese che non permette l'aborto in nessun caso.
Nella cattolicissima Irlanda l'aborto attualmente e' illegale salvo quando la vita della madre sia in
pericolo, una valutazione rimessa all'interpretazione dei medici, che normalmente tendono a
negarla. La nuova legislazione dovrebbe rendere piu' facile il ricorso; il tema ha polarizzato il
dibattito degli ultimi mesi, addirittura piu' delle misure di austerity. Gli ambienti conservatori
contestano soprattutto l'inclusione della minaccia di suicidio come rischio per la madre, un tema che
secondo loro schiudera' la porta a pratiche disinvolte. Il nuovo provvedimento permette l'aborto
anche nel caso in cui la madre sia "a rischio suicidio". Proprio questa clausola ha risvegliato gli
animi dei cattolici piu' conservatori nel Paese che temono da questa un ricorso piu' frequente
all'interruzione volontaria di gravidanza. Il via libera al testo arriva nove mesi dopo la morte lo
scorso ottobre nell'ospedale di Galway, di una giovane donna indiana, Savita Halappanavar, alla
quale era stata negata la possibilita' di abortire, nonostante un'interruzione di gravidanza naturale
gia' in corso, perche' non considerata in pericolo di vita. La giovane era morta in seguito a sepsi.
Inoltre nel 2010 la Corte europea dei diritti dell'uomo aveva condannato l'Irlanda per aver vietato la
possibilita' di abortire a una donna malata di tumore che temeva che con la gravidanza la sua
malattia potesse riacutizzarsi. Tutto questo all luce di una sentenza della Corte Suprema irlandese
che aveva stabilito il diritto di aborto nel caso del pericolo di vita della madre: sentenza che non era
mai stato pero' trasformata in legge.
13-07-2013 11:21 USA/Caccia militari voleranno col biofuel
Le Forze armate statunitensi faranno viaggiare i caccia col biofuel e non piu' col petrolio. Il
National renewable energy laboratory (Nrel) del dipartimento dell'Energia in collaborazione con la
Marina e due societa', la Show me energy cooperative e la Cobalt technologies, sta infatti lavorando
per realizzare carburante per jet di ottima qualita' e a un prezzo economico a partire dall'erba paglia
o panico verga, una delle specie vegetali dominanti delle praterie di erba alta nell'america
settentrionale. Si tratta di uno dei quattro progetti finanziati di recente dal dipartimento dell'Energia
per sostenere i biocarburanti rinnovabili come alternativa 'domestica' per gli aerei e i veicoli, sia
militari che civili. La biomassa vegetale viene trattata in un digestore enzimatico per scinderla in
zuccheri semplici. Il processo del laboratorio combina insieme diverse fasi, dal pretrattamento,
all'idrolisi enzimatica, fino alla fermentazione batterica che trasforma gli zuccheri in butanolo da
cui si ottiene carburante JP5. Il processo dovrebbe garantire una riduzione del 95% delle emissioni
di gas a effetto serra rispetto all'attuale produzione di carburante per velivoli militari.
14-07-2013 20:18 MESSICO/Narcoguerra. Molti desaparecidos schiavi dei narcos
Vivi ma schiavi dei cartelli del narcotraffico: e' in queste condizioni che, secondo diverse fonti, si
trovano molti dei 27 mila desaparecidos nel Messico, prigionieri nelle zone di montagne piu'
sperdute del Paese, costretti a lavorare, anche con mansioni specializzate, per i trafficanti di droga.
A denunciarlo sono familiari degli stessi desaparecidos. Ma anche, per esempio, il vescovo di
Saltillo, nello stato di Coahuila, Raul Vera: "Ci sono indizi consistenti che queste persone possano
trovarsi in veri e propri campi di concentramento, ai lavori forzati". Nel suo ultimo numero, il
settimanale Proceso ha pubblicato un reportage il cui titolo e' "Prigionieri nell'inferno", mentre il
sito web Animal Politico ha tempo fa scritto sugli "Schiavi specializzati", riferendosi proprio a
tecnici o altre persone esperte in alcuni settori - quali le telecomunicazioni o l'ingegneria - che
lavorano per i cartelli della droga. Sempre a Coahuila, il sito 'elarsenal.net' qualche mese fa ha citato
autorita' locali, secondo le quali molti dei rapimenti compiuti nella regione "non sono legati alla
richiesta di riscatto" e le persone sequestrate "paiono svanite nel nulla". A occuparsi del fenomeno e'
anche l'ong Fuerzas Unidas por Nuestros Desaparecidos en Coahuila, la procura speciale dello stato
e della diocesi di Saltillo. Tutti concordano nel riferire che che "le persone sequestrate vengono fatte
lavorare nelle piantagioni di marijuana gestite dai cartelli". "In due anni - precisano queste fonti sono scomparsi contadini, imbianchini, ingegneri, architetti, chimici, agronomi, avvocati,
imprenditori". Solo a Cohauila la procura locale ha aperto 324 indagini di questo tipo, ma gli esperti
sostengono che i casi siano molti di piu'. Spesso non vengono denunciati, precisano, perche' i
familiari dei sequestrati hanno paura di rappresaglie delle gang del crimine organizzato. Nel
ricordare che molti dei sequestrati sono esperti in comunicazioni, il presidente della commissione
sicurezza del Senato, Felipe Gonzalez, sottolinea che in effetti negli ultimi anni i narcos sono
riusciti a organizzare reti di telecomunicazioni molto complesse. Cio' spiega il fatto, afferma, che
abbiano bisogno di personale specializzato. Fra i 'mestieri' che a quanto pare sono obbligati a fare i
sequestrati ci sono i "falchi" (guardiani) nei campi di coltivazione della marijuana, ma anche uomini
che devono costruire tunnel, alimentare i prigionieri, occuparsi della prostituzione. Teresa Ulloa,
responsabile della Coalizione donne e bambine contro la tratta di essere umani, sottolinea che in
tutte le regioni dove ci sono i narcos sono tante le giovani che scompaiono e che "vengono fatte
prostituire" dagli uomini del narcotraffico. Sono di fatto - sottolinea - schiave dei boss. I familiari
dei desaparecidos raccontano d'altro lato che in occasione dei compleanni, o in altre date
significative, i sequestrati telefonano a casa, senza pero' dire una parola. "Chi risponde alle
telefonate, per esempio le madri, inizia automaticamente a parlare e raccontare. Sanno infatti che a
telefonare sono i figli, che a loro volta rimangono in silenzio perche' sono controllati: non dicono
una parola per evitare rischi ai familiari", afferma Blanca Martinez, responsabile del Centro diritti
umani della localita' di Fray Juan de Larios.
(di Marcos Romero per Agenzia Ansa, Citta' del Messico)
15-07-2013 09:40 ITALIA/Crisi e caos fanno calare gli incassi da multe per violazione al
codice della strada
Meno multe nelle città. Non perché gli automobilisti sono più disciplinati, ma ennesimo effetto
della crisi, che ha fatto diminuire la mobilità degli italiani. L'indagine, condotta da Bureau van Dijk
per il Sole 24 Ore, mostra che nelle città le sanzioni per violazioni al codice della strada si sono
attestate nel 2011 a 1,47 miliardi (-6,5%) e gli incassi effettivi hanno fatto segnare una flessione del
7,5%. Record di multe pro capite a Rovigo (159,6); in calo Milano, Bologna e Palermo; stabile
Firenze che, comunque, e' seconda dopo Rovigo per multe pro capite (142,7); in aumento a Roma
(114,8 pro capite), Torino (100,5) e Napoli (86,8), che sono rispettivamente quarta, sesta e nona in
classifica.
15-07-2013 12:34 ITALIA/Crescono i lavoratori stranieri
Crescono i lavoratori stranieri in Italia: sono circa 2 milioni e 334 mila nel 2012. Rispetto all'anno
precedente, si e' registrata un aumento dell'occupazione straniera di circa 82 mila persone,
accompagnata da una diminuzione di 151 mila occupati italiani, con un saldo negativo di 69 mila
unita'. I disoccupati stranieri sono quasi 385 mila, per la precisione 382 mila di cui 193 mila donne
e 190 mila uomini (nel 2008 erano 162 mila di cui 94 mila donne e 67 mila uomini). E' quanto
emerge dal terzo rapporto annuale 'Gli immigrati nel mercato del lavoro in Italia' a cura della
Direzione Generale dell'Immigrazione e delle Politiche di Integrazione.
In Italia il tasso di disoccupazione della popolazione straniera e' pari al 14,1%, un valore inferiore
alla media europea ma in forte crescita dall'inizio della crisi nel 2008 (+5,6%) e con un incremento
di quasi 2 punti percentuali rispetto al 2011. Rispetto al 2011 gli stranieri in cerca di lavoro
crescono del 19,2% per quanto riguarda la componente Ue e del 25,4% per quella extra Ue.
Considerando, l'ultimo triennio dal 2010 al 2012, le persone in cerca di lavoro di cittadinanza Ue
sono cresciute di oltre 35 mila unita', mentre tra le forze di lavoro di cittadinanza extra Ue,
l'aumento e' superiore alle 72 mila persone. E si registra, tra il 2011 e il 2012, un aumento rilevante
della popolazione inattiva, che per la componente Ue cresce di 15 mila unita' e per quella extra Ue
di circa 71 mila, avvicinando ulteriormente i tassi di attivita' della popolazione italiana (62,9%) a
quelli della componente straniera delle forze di lavoro (75,4% Ue e 68,4% extra Ue). La crescita
dell'occupazione straniera, spiega il rapporto, ha interessato la componente Ue (+3,9%) e quella
extracomunitaria (+3,6%) e, relativamente alle dinamiche settoriali, tra il 2011 e il 2012 si registra
una netta diminuzione degli occupati stranieri nell'industria in senso stretto (-2,8% per la
componente Ue e -2,6% per quella extra Ue) e nelle costruzioni (-3,1% Ue e -0,4% extra Ue),
mentre cresce l'occupazione straniera nei servizi (+ 6,4%).
15-07-2013 13:37 ITALIA/Corecom anche in Sardegna
Dal primo luglio e' possibile tentare risolvere le controversie sorte tra cittadini o imprese con le
compagnie telefoniche con la conciliazione del Corecom, il comitato regionale delle comunicazioni.
Il presidente Giorgio Atzori ha presentato il nuovo servizio a disposizione degli utenti che hanno
problemi con fatture, bollette e disservizi vari spiegando che al momento la delega dell'Agcom
nazionale riguarda solo la prima fase della procedura mentre "entro un anno il Corecom sara'
abilitato anche alla definizione delle controversie".
"Sono previsti in Sardegna 1.500 tentativi di conciliazione all'anno", ha spiegato Atzori, "con un
impatto positivo stimato all'80% per un valore medio di 400 euro che consentira' di restituire dai
500.000 ai 600.000 euro ai cittadini sardi". In base ai dati dell'Agcom, in Italia, nel 2012 ci sono
stati 68.000 conciliazioni e nel 2011 53.000 casi con una media di 12 milioni restituiti ogni anno. Ci
accingiamo a questa nuova funzione", ha aggiunto il presidente del Corecom, "grazie al sostegno
del Consiglio regionale che, il 22 giugno, ha dispsoto l'assegnazione di 15 assistenti, sette dei quali
svolgeranno le funzioni di conciliatori". Per far conoscere la nuova attivita' del Corecom e' prevista
una capillare informazione attraverso il sito istituzionale, l'Urp della Regione, i numero verde e i
comuni per cui e' previsto un accordo con l'Anci. Verra' anche predisposto il servizio di
videoconferenza per la soluzione di controversie che riguardano persone che abitano in centri
lontani. Una volta presentata l'istanza, il Corecom ha sette giorni per decidere se accettare o
respingere la richiesta mentre dovra' ultimare il tentativo di conciliazione, seguito da un funzionario
del Consiglio, entro trenta giorni.
Qui la situazione nazionale dei Corecom che, con l'avvio della Sardegna, lameno per la prima fase,
ha colmato il gap esistente.
15-07-2013 17:16 ITALIA/Droga. Sistema Allerta precoce. Dal 2009 237 nuove sostanze
Sono 237 le nuove sostanze registrate dal Sistema Nazionale di Allerta Precoce (N.E.W.S.) del
Dipartimento PoliticheAntidroga, dal 2009, 15 allerte attivate inviate al Network dei 73 Centri
Collaborativi del Sistema disposti su tutto il territorio nazionale, 157 le segnalazioni provenienti da
tutta Italia e dall'Osservatorio Europeo (Oedt) solo nel 2012, 6 decreti per l’inserimento delle nuove
molecole nella Tabella delle sostanze stupefacenti (DPR 309/90). Questi alcuni dei numeri riportati
nel Report di Attività del N.E.W.S che si basa sui dati di attività del 2012 . box Il sistema ha inoltre
rilevato tra il 2010 e il 2012, oltre 60 casi di intossicazione acuta correlati alle nuove droghe, e
numerosi tagli e adulteranti anomali in droghe tradizionali. “L’attività di monitoraggio Internet – si
legge in una nota del Dpa -, ha condotto all'individuazione di oltre 400 siti web che
commercializzavano sostanze illegali e all'oscuramento del 94 per centodi essi, nonché alla
segnalazione alle autorità competenti di 113 rave party illegali dove venivano consumate oltre alle
sostanze tradizionali anche nuove sostanze”. Nel report vengono riassunte le attività e i principali
risultati che il Sistema ha raggiunto nel corso di questi anni, soprattutto grazie al lavoro e alla
collaborazione dei centri collaborativi (73 in tutta Italia, oltre a più di 100 centri clinici), e dei
coordinamenti interni del Sistema - Istituto Superiore di Sanità, Centro Antiveleni di Pavia,
Dipartimento delle Dipendenze ULSS 20 Verona. “Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti
dal Sistema Nazionale di Allerta Precoce dopo 4 anni di attività – ha dichiarato Giovanni Serpelloni,
capo del Dpa - grazie anche alla stretta collaborazione con la Direzione Centrale dei Servizi
Antidroga e al Ministero della Salute. Inoltre, anche la proficua cooperazione con l’Osservatorio
Europeo, attraverso il Punto Focale Nazionale del Dipartimento Politiche Antidroga, ha consentito
di rendere estremamente rapidi gli scambi informativi tra il livello europeo e quello nazionale e di
far conoscere ad altri Stati, europei e non, le strategie di azione e i prodotti del Sistema di Allerta
italiano. Vale la pena ricordare che l’Italia è il Paese che ha tabellato e rese illegali prima di tutti gli
altri, il maggior numero di queste sostanze, smantellando sul nascere (grazie a una importante
operazione dei NAS) anche nuove organizzazioni e reti di spaccio che tentavano di introdurre anche
nel nostro paese tali droghe e tali mercati”.
15-07-2013 17:18 ITALIA/La 'Ndrangheta, il business e la droga. Libro
Giro d'affari pari al 3,4% del Pil italiano. Droga e riciclaggio le attivita' piu' redditizie, si fanno
strada nei business illeciti dei clan calabresi anche gioco d'azzardo e rifiuti illegali. Con 380 'ndrine
attive in sette aree continentali, un esercito del male di oltre 50mila affiliati e una crescente
credibilita' internazionale, le "famiglie" puntano a conquistare il primato mondiale del crimine
organizzato. Sono alcune delle stime e cifre esclusive contenute nel libro "L'impero della
'Ndrangheta" (Giulio Perrone Editore), scritto dalla parlamentare Dorina Bianchi e dall'economista
Raffaele Rio.
Nel 2012, il giro d'affari delle 'ndrine si aggira intorno ai 53 miliardi di euro, una cifra che e' pari al
3,4 per cento del PIL italiano, fermo a 1.566 miliardi di euro. Il maggiore introito e' costituito dal
traffico di stupefacenti che determinerebbe guadagni per 24.200 milioni di euro. Un'altra importante
fonte di profitto e' costituita dall'attivita' di riciclaggio che ha assicurato alle cosche calabresi un
profitto di 19.600 milioni di euro. Risultano significativi anche i guadagni criminali relativi a
estorsioni e usura (2.900 milioni di euro), agli appalti pubblici (2.400 milioni di euro), al gioco
d'azzardo (1.300 milioni di euro). Meno rilevanti invece i proventi dal traffico di armi (700 milioni
di euro) e di rifiuti illeciti (670 milioni di euro), dalla prostituzione (370 milioni di euro), dalla
contraffazione (330 milioni di euro) e dall'immigrazione clandestina (130 milioni di euro), ma si
tratta pur sempre di cifre enormi che vanno a incrementare un bilancio piu' che remunerativo e
allettante.
"La 'ndrangheta - spiegano Dorina Bianchi e Raffaele Rio - ha consolidato il suo protagonismo nel
panorama internazionale del crimine organizzato disponendo di una smisurata liquidita' economica
che ha alimentato la sua strategia unica nel panorama criminale: da un lato, colonizzazione e
naturale vocazione di organizzazione policentrica ed espansionistica e, dall'altro, asfissiante
controllo delle comunita' territoriali d'origine. Le 'ndrine - continuano gli autori de "L'impero della
'Ndrangheta" - sono riuscite ad infilarsi laddove si produce ricchezza, dove c'e' denaro pubblico,
penetrando ovunque, nei settori e nei mercati tradizionali ed emergenti: droga, rifiuti, estorsioni,
gioco d'azzardo, commercio al dettaglio, porti, sanita'. E poi, ancora, turismo, agricoltura, ambiti,
questi ultimi, nei quali gli 'ndraghetisti sono diventati dei veri e propri specialisti nelle frodi ai danni
della Comunita' europea. Ha saputo, con un protagonismo invisibile, trasformarsi in un micidiale
impero criminale con ramificazioni in tutto il mondo e con uomini sparsi nelle posizioni piu'
strategiche della politica, del tessuto economico e finanziario. Pur essendo inconfutabile, oramai,
che la criminalita' organizzata calabrese limiti pesantemente la crescita economica, almeno del 20%
secondo un campione di imprenditori per noi intervistati dall'istituto Demoskopika e che la politica
riscuota i piu' bassi livelli di fiducia mai rilevati, lascia ben sperare - concludono Dorina Bianchi e
Raffaele Rio - che la stragrande maggioranza degli operatori economici dichiara di non volersi
arrendere o chiudere l'attivita' a causa della prepotenza mafiosa".
15-07-2013 17:22 ITALIA/Carceri. Corleone: e' la legge sulle droghe che causa il
sovraffollamento
''Il carcere italiano cosi' non va ed e' fuori da ogni regola nazionale e internazionale e soprattutto e'
fuori dai principi della Costituzione. Bisogna affrontare il nodo che provoca il sovraffollamento ed
e' la legge sulle droghe''. Lo ha detto il garante dei detenuti del Comune di Firenze Franco Corleone,
a margine di un incontro in Consiglio regionale sulla relazione del Garante toscano dei detenuti
Alessandro Margara, recentemente dimessosi per questioni di eta', sull'attivita' svolta nel 2012.
''Questo della legge sulla droga - ha aggiunto - sembra un fatto intoccabile ma se non affrontiamo
questo nodo anche il Decreto legge che e' in Parlamento per la conversione, non raggiungera' gli
obiettivi prefissati''. Corleone ha annunciato che domani insieme al garante dei detenuti della
Campania, incontrera' il ministro della giustizia Anna Maria Cancellieri. ''Al ministro porremo una
serie di problemi - ha aggiunto - come quella della socialita' o della sanita' in carcere e della
chiusura degli ospedali psichiatrici. Faremo una lunga lista e speriamo di avere risposte adeguate''.
15-07-2013 17:26 ITALIA/Insulti razziali sono sempre discriminatori. Cassazione
E' sempre aggravato dalla finalita' dell'odio razziale - punito dalla legge 'Mancino' del 1993 - il
comportamento di chi insulta un'altra persona sulla base "di un sentimento di avversione o di
discriminazione fondato sulla razza, l'origine etnica o il colore, e cioe' di un sentimento
immediatamente percepibile come connaturato alla esclusione di condizioni di parita'". Lo
sottolinea la Cassazione rilevando che in simili casi non ha alcuna importanza verificare quale sia
stato il movente sottostante all'espressione razzista che, di per se', denota un atteggiamento
improntato all'odio. Per questa ragione la Suprema Corte - con la sentenza 30525 - ha confermato
gli arresti domiciliari per un ventisettenne fiorentino che aveva picchiato due magrebini ferendoli e
inseguendoli al grido di frasi come "sporco negro" e "stronzo negro". Senza successo Riccardo D.D.
ha provato a contestare l'accusa di lesioni aggravate dalla finalita' dell'odio razziale sostenendo che
le parole pronunciate nei confronti dei due immigrati erano solo "generici insulti". Ma per la
Cassazione "una volta oggettivatasi la finalita' di un consapevole comportamento esteriore non e'
necessaria alcuna indagine" sulla "mozione soggettiva" di chi ha agito cosi'. "In altri termini" prosegue l'Alta Corte - qualora chi commette il reato "scelga consapevolmente modalita' fondate sul
disprezzo razziale, deve ritenersi che lo stesso persegua la finalita' che caratterizza l'aggravante in
questione a prescindere dal movente che ha innescato la condotta e che puo' essere anche di
tutt'altra natura". "In definitiva - spiegano ancora i gli 'ermellini' - l'aggravante sussiste quando
risulti che il reato sia stato oggettivamente strumentalizzato all'odio o alla discriminazione razziale".
In questo caso il ricorso alle frasi razziste con cui l'indagato e un complice avrebbero condotto il
raid 'punitivo', "al di la' dell'intrinseco carattere ingiurioso che le medesime frasi assumono, denota
l'orientamento razziale dell'aggressione (e ovviamente della connessa ingiuria), rivelando
l'inequivoca volonta' di discriminare la vittima del reato in raqione della sua identita' razziale", ed
"evidenzia come la stessa aggressione fosse stata promossa con il chiaro intento di allontanare dalla
zona i cittadini extracomunitari che vi soggiornavano proprio in ragione della loro identita'
razziale". E' stata cosi' confermata l'ordinanza emessa dal tribunale di Firenze l'otto febbraio 2012.
16-07-2013 08:34 ITALIA/Droga e guida auto. Niente multa se si e' fermi. Cassazione
Niente multa per chi, se ha assunto droga, e' fermo col proprio mezzo e non c'e' prova che abbia
guidato in stato di alterazione.
La Corte di Cassazione (sentenza 30209 depositata il 15/07/2013) assolve un automobilista
condannato dalla Corte d'Apello per violazione dell'art. 187 del Codice della strada (ammenda fino
a 6mila euro e reclusione fino a un anno per chi guida dopo aver assunto stupefacenti).
Due i motivi addotti per l'assoluzione:
- la condanna andava cancellata per violazione del diritto di difesa. Gli agenti avrebbero hanno
informato il ricorrente della possibilità di assistenza legale solo relativamente alla perquisizione
dell'automobile senza menzionare la richiesta di prelievo biologico.;
- il fermo e i controlli sono stati fatti quando il ricorrente era fermo in un'area di sosta.
E' venuta meno la prova che il ricorrente avesse circolato sotto l'effetto droga, avendo lo stesso
sostenuto di averla assunta mentre era fermo nell'area di sosta, discutendo in auto con la fidanzata.
A nulla e' valso che i giudici d'Appello non gli avessero creduto: "È argomento capzioso quello
difensivo secondo cui l'accertamento è stato effettuato mentre l'autovettura era in sosta nell'area di
servizio e quindi l'imputato non era alla guida. D'altronde è implausibile l'ipotesi che l'assunzione di
plurime droghe sia avvenuta in quel preciso contesto spazio temporale, immediatamente prima del
controllo, sì da escludere la consumazione del reato".
La Cassazione non ha gli ha dato validita' giuridica perché non supportate da dati oggettivi. "Poiché
non è dato sapere se gli agenti abbiano controllato l'autovettura con a bordo il ricorrente e la
fidanzata proprio nel momento in cui si fermava, non si può escludere che l'assunzione delle
sostanze stupefacenti possa essere avvenuta proprio durante la sosta nell'area di servizio e non
prima che il ricorrente si fosse posto alla guida dell'auto".
Piu' debole la contestata violazione del diritto di difesa: l'eccezione era stata sollevata dopo i tempi
previsti dall'art. 182 del CdS che prevede l'immediatezza. Inoltre l'informazione sulla possibilita'
dell'assistenza legale c'era stata anche se solo per la perquisizione dell'auto.
16-07-2013 09:22 MESSICO/Narcoguerra. Arrestato il capo dei Los Zetas
Miguel Angel Treviño, alias "Z-40", considerato il capo del
cartello messicano dei Los Zetas, e' stato catturato nell'ambito di una operazione della marina
militare, secondo una fonte giudiziaria federale. Due altre persone sono state arrestate con lui a
Nuevo Laredo, citta' frontaliera con gli Stati Uniti.
Trevino era giunto alla testa del gruppo criminale piu' violento del Messico dopo la morte, ad
ottobre del 2012 in un'azione della marina militare, di Heriberto Lazcano, alias “El Lazca” o “il
Boia”. Il corpo di quest'ultimo era stato poi rubato da un gruppo armato di cui la polizia non ha
trovato traccia.
L'arresto di “Z-40” e' il fatto piu' importante dopo l'avvio della presidenza di Enrique Pena Nieto lo
scorso dicembre, che ha rimpiazzato Felipe Calderon, la cui politica contro il crimine, nel periodo
2006-2012, aveva provocato la morte di piu' di 70.000 persone.
16-07-2013 09:31 U.E./Mercato automobili in calo
A giugno il mercato dell’auto in Europa (27 Paesi Ue più quelli Efta) ha chiuso in calo del 6,3% a
1.175.363 vetture, contro 1.254.022 di un anno fa. Si tratta - precisa l’Acea che diffonde i dati - del
livello più basso dal 1996. A maggio le vendite erano scese del 5,9%. Nel semestre il mercato è a
6.436.743 unità, in calo del 6,7% sul 2012.
A giugno Fiat Group Automobiles ha segnato in Europa una quota di mercato del 5,9%, in calo
rispetto al 6,4% di un anno fa e rispetto al 6,8% di maggio. Nel semestre la quota del Lingotto in
Europa si è attestata al 6,4%, in calo rispetto al 6,6% segnato nel 2012. A giugno Fiat ha
immatricolato in Europa 69.027 nuove vetture, in calo del 13,6% rispetto alle 79.892 di un anno fa.
A maggio le vendite del Lingotto erano scese dell’11%. Nel semestre il gruppo torinese ha ceduto
rispetto al 2012 il 10,3% attestandosi a 409.142 unità.
«Il Gruppo Fiat, penalizzato dal risultato negativo del mercato italiano e dalla mancanza di alcuni
componenti che hanno bloccato sui piazzali numerose vetture, a giugno è cresciuto comunque in
Francia, Regno Unito e Spagna», precisa il Lingotto in una nota. «Fiat con Panda e 500 ha dominato
il segmento A. Bene - prosegue la nota - anche la 500L e Freemont, ancora una volta tra le auto più
vendute nei loro segmenti».
«Il risultato dello scorso mese - precisa Fiat - è stato condizionato principalmente da due fattori: il
cattivo andamento del mercato italiano e la mancanza di alcuni componenti, che hanno bloccato sui
piazzali numerosi veicoli venduti che non è stato possibile completare. Vanno comunque segnalati i
risultati positivi ottenuti dal Gruppo in alcuni dei principali mercati europei. In Francia le vendite
sono aumentate a giugno del 6,6% (in un mercato che ha perso l’8,4%) e la quota è stata del 3,7%,
0,5 punti percentuali in più rispetto allo stesso mese del 2012. Nel Regno Unito le immatricolazioni
sono cresciute del 13,4% con una quota stabile al 3,2%. In Spagna, dove il mercato ha perso lo
0,7%, il Gruppo Fiat ha aumentato le vendite del 12,9% e la quota è cresciuta di 0,5 punti
percentuali, attestandosi al 4,3%».
In particolare, il marchio Fiat in Europa a giugno ha immatricolato oltre 54.300 vetture, per una
quota stabile rispetto all’anno scorso del 4,6%. Nei primi sei mesi dell’anno il brand ha registrato
oltre 318 mila vendite e la quota è del 4,9%, in crescita di 0,1 punti percentuali rispetto al primo
semestre dell’anno scorso. A giugno Fiat è cresciuta in Francia (+22,5% le vendite e +0,7 punti
percentuali la quota, che si è attestata al 2,9%), nel Regno Unito (immatricolazioni in aumento del
22,1% e quota al 2,7%, +0,2 punti percentuali) e in Spagna, dove il marchio ha incrementato le
vendite del 35,1% e ha ottenuto una quota del 3,5%, in aumento di 0,9 punti percentuali. «Tra i
modelli di punta del marchio, la 500 - precisa la nota - è stata leader di vendite in Europa nel
segmento A in giugno, con una quota del 14,2%, un punto percentuale in più rispetto all’anno
scorso. Alle sue spalle la Panda, con il 12,5% di quota, che è stata la più venduta del semestre:
14,1% la sua quota nel segmento. È continuata la crescita della 500L: nel semestre ne sono state
immatricolate oltre 36 mila per una quota del 16,4%. E l’arrivo delle 500L Living e 500L Trekking
permetterà alla famiglia 500 di migliorare ulteriormente i già ottimi risultati », precisa la Fiat.
Anche Freemont si è confermato tra le top ten di vendita nel suo segmento in Europa, con una quota
del 5% nel primo semestre del 2013.
Lancia/Chrysler in Europa a giugno ha immatricolato 6.500 vetture per una quota dello 0,6%. Nel
primo semestre dell’anno le Lancia registrate sono state oltre 41 mila per una quota dello 0,6%.
Lancia Ypsilon, con 31 mila immatricolazioni nella prima metà dell’anno, ha aumentato i volumi di
vendita del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2012. «Bene le novità di prodotto del modello di
punta del brand. Per esempio in Italia la versione speciale Elefantino lanciata in aprile rappresenta
già il 28% del mix di vendita ».
A giugno le immatricolazioni di Alfa Romeo in Europa sono state 5.900 per una quota dello 0,5%.
«A livello globale - precisa il Lingotto - il brand ha subito gli effetti negativi di tutto il mercato
europeo ma segnali positivi di lieve crescita sono comunque arrivati da alcuni Paesi del Nord
Europa ». Nel progressivo annuo le Alfa Romeo registrate sono state oltre 36 mila per una quota
pari allo 0,6%. Con 1.850 immatricolazioni, Jeep ha ottenuto in giugno una quota dello 0,2%,
stabile rispetto all’anno scorso. Nel primo semestre dell’anno le registrazioni del marchio sono state
oltre 11.300 e la quota è stabile allo 0,2%. Anche in giugno l’ammiraglia Grand Cherokee si è
confermata tra le top ten del suo segmento.
Infine a giugno i marchi di lusso e sportivi Ferrari e Maserati hanno immatricolato
complessivamente 423 vetture.
16-07-2013 09:34 CINA/Muore mentre usa un iPhone5 in carica. Apple apre inchiesta
Apple indagherà sull'incidente che ha provocato la morte di una donna cinese, rimasta fulminata
quando ha risposto ad una chiamata al suo iPhone5, che era sotto carica. Lo ha riferito ieri la
società.
Giovedì scorso, Ma Ailun, 23enne della regione occidentale di Xinjiang e assistente di volo della
China Southern Airlines, è rimasta fulminata rispondendo al cellulare attaccato alla presa elettrica,
ha scritto ieri l'agenzia di stampa ufficiale Xinhua citando la polizia.
Apple non ha voluto fare commenti specifici, ritenendo che si tratti di un caso isolato.
La sorella di Ma ha scritto sul sito di microblogging Sina che la giovane è collassata e morta usando
l'iPhone sotto carica e ha invitato gli utenti a stare attenti.
Ad aprile, Apple si è scusata con i consumatori cinesi e ha modificato la sua politica legata alla
garanzia nel suo secondo mercato, dopo che il suo servizio post-vendita è stato duramente
contestato per oltre due settimane dai media di stato.
16-07-2013 09:55 SPAGNA/Catturato barone del narcotraffico internazionale
La polizia ha arrestato Brian Colin Charrington, 56 anni, uno dei baroni
del narcotraffico internazionale piu' ricercati dalle autorita' europee, in una operazione articolata tra
Spagna e Venezuela, sequestrando 220 chili di cocaina in un appartamento di Albir (vicino Alicante)
e beni per un valore di cinque milioni di euro. Lo fa sapere la Dirección General de la Policía.
Insieme a Charrington, uno dei dieci criminali piu' ricercati d'Europa, sono stati catturati uno dei
suoi figli e la sua compagna, che era in viaggio verso il Venezuela probabilmente preparando una
nuova spedizione di droga.
L'operazione che ha portato all'arresto ha avuto inizio nel 2010. Con la polizia spagnola hanno
collaborato la SOCA britannica, la ONA del Venezuela, nonche' l'AMERIPOL e altre istituzioni
giudiziali e di polizia.
Charrington si era accasato da almeno 15 anni nella costa di Alicante, e gia' nel 1997 era stato
arrestato con l'accusa di traffico tra Spagna, Regno Unito, Francia e Italia. I suoi mezzi erano
notevoli, tra questi un elicottero Robinson RH-22 con cui si spostava in Marocco per entrare in
contatto con i produttori di hashish e per dar loro una mano nell'avvisarli di imminenti arrivi delle
forze di polizia.
Diversi appartenenti alle forze dell'ordine erano al suo servizio in Francia e Gran Bretagna. Nel
2007 era anche tornato nuovamente in prigione.
16-07-2013 10:02 ITALIA/Auto-prezzo.net Arrestati per truffa
Una truffa da 600 mila euro su finte valutazioni di auto attraverso internet ai danni di centinaia di
persone in tutt'Italia è stata scoperta dalla guardia di finanza di Patti (Me) e dalla polizia postale di
Catania. Quattro le persone coinvolte, accusate di associazione a delinquere finalizzata alla truffa,
accesso abusivo a sistema informatico ed estorsione.
I truffatori inviavano alle vittime richieste di pagamento intestate alla società Pascutti Invest e
Factoring Spa, con sede a Patti, con la richiesta di 59,50 euro per la valutazione del prezzo della
propria auto sui siti www.auto-prezzo.net e www.auto-valutazione.com. Dopo che l'ignaro utente
inseriva negli appositi spazi online il numero di targa e il modello del veicolo, gli indagati
riuscivano a ottenere l'identità delle vittime tramite un accesso al sistema del Pra, che S.C. di di 58
anni, una delle persone coinvolte, otteneva sfruttando il suo lavoro di geometra.
Una volta in possesso dei dati personali degli utenti inviavano alle vittime le fatture; inoltre per
scongiurare azioni legali veniva dichiarato che la sede era in Delaware ed era gestita da un'altra
società estone e quindi il foro competente per un eventuale reclamo era Tallin.
Ma la banda ha commesso un passo falso. Un avviso di pagamento è stato invitato anche al
comando provinciale della guardia di finanza di Messina. Ai domiciliari sono finiti G. R., 55 anni, e
S. C., 58; G. C., 47 anni, e il polacco M. S., 21 anni, che hanno ricevuto un un provvedimento di
obbligo di dimora.
16-07-2013 10:44 USA/Staminali. Vasi sanguigni da cellule riprogrammate
Vasi sanguigni di lunga durata 'generati' nei topi con cellule umane riprogrammate. E' l'impresa di
un team di ricercatori Usa del Massachusetts General Hospital. Gli scienziati hanno usato cellule
progenitrici vascolari derivate da staminali pluripotenti indotte (iPSCs) per generare nel modello
animale vasi sanguigni funzionali che sono durati piu' di 9 mesi. In un report pubblicato su 'Pnas' i
ricercatori descrivono come sono riusciti a generare questi vasi sanguigni sulla superficie esterna
del cervello e sotto la pelle dei topi, usando appunto le iPSCs - cellule adulte riprogrammate che
hanno molte caratteristiche delle staminali embrionali - sia da adulti sani che da soggetti con diabete
di tipo 1. "La scoperta di strade per portare le cellule mature a uno stato 'stem-like' che permetta
loro di differenziare in diversi tipi di tessuto ha attribuito un enorme potenziale al campo della
medicina rigenerativa a base di cellule, ma la sfida di derivare cellule funzionali da queste iPSCs
rimane ancora", osserva Rakesh Jain, direttore dello Steele Laboratory for Tumor Biology al
Massachusetts General Hospital e coautore senior dello studio. "Il nostro team - continua - ha
sviluppato un metodo efficace per generare cellule precursori vascolari da iPSCs umane e le ha
usate per creare reti di vasi sanguigni ingegnerizzati in topi viventi". La capacita' di rigenerare o
riparare i vasi sanguigni potrebbe fare la differenza nel trattamento delle malattie cardiovascolari e
di altre condizioni patologiche causate da danni ai vasi sanguigni, come le complicazioni vascolari
del diabete, sottolineano gli esperti. Quello di fornire un apporto vascolare a un tessuto rigenerato
rimane uno dei piu' grandi ostacoli agli sforzi di costruire organi solidi con le 'arti' dell'ingegneria
tissutale.
Diversi studi precedenti hanno generato da staminali pluripotehnti indotte i tipi di cellule necessarie
per costruire vasi del sangue ma quelle cellule non potrebbero formare vasi di lunga durata, una
volta introdotte in modelli animali. "La piu' grande sfida che abbiamo affrontato durante la prima
fase di questo progetto e' stata stabilire un protocollo affidabile per generare linee di cellule
endoteliali che producono grandi quantita' di cellule progenitrici in grado di generare vasi forti e
duraturi", spiega lo scienziato Dai Fukumura, coautore senior dello studio. Il team ha adattato un
metodo originariamente usato per derivare cellule endoteliali da cellule staminali embrionali umane.
Ma mentre quel metodo utilizzava una sola proteina marker per identificare i progenitori vascolari,
stavolta sono stati usati altri due marcatori proteici di potenziale vascolare. A due settimane
dall'impianto le cellule avevano formato reti di vasi perfusi dal sangue che sembravano funzionare
bene come i vasi naturali adiacenti. e hanno continuato a funzionare per 280 giorni negli animali.
Mentre l'impianto delle popolazioni combinate di precursori sotto la pelle degli animali ha si'
generato vasi sanguigni funzionali, ma ha richiesto l'impianto di un numero cinque volte piu'
elevato di cellule, e i vasi sono risultati di breve durata. I ricercatori hanno cercato di verificare se
anche i pazienti con diabete di tipo 1, malattia che puo' danneggiare i vasi, possono beneficiare
della capacita' di produrre nuovi vasi sanguigni. Le potenzialita', concludono gli scienziati, ci sono
ma prima vanno affrontate sfide come la variabilita' delle linee di staminali pluripotenti indotte e le
problematiche di sicurezza.
16-07-2013 10:47 GERMANIA/Raddoppiano gli immigrati, essenzialmente russi e siriani
Iperbolica impennata degli arrivi di immigrati in Germania, con un raddoppio nel primo semestre
2013 rispetto a quello rispettivo dello scorso anno e con arrivi sempre piu' massicci da Russia e
Siria. Il ministero dell'Interno ha comunicato che nei primi sei mesi di quest'anno le richieste di
asilo solo state in totale 43.016, mentre nel primo semestre del 2012 la cifra complessiva era stata di
19.950 unita'. Impressionante il numero di richiedenti asilo provenienti dalla Russia, con quasi
10mila arrivi in sei mesi, mentre nell'intero 2012 a chiedere asilo in Germania erano stati 3.202
russi.
Una delle ragioni di questa forte immigrazione dalla Russia viene vista nell'instabilita' della
situazione in Cecenia. Alle spalle dei russi il numero piu' consistente dei richiedenti asilo riguarda i
siriani, con 4.517 domande in sei mesi, mentre 3.448 persone sono arrivate dall'Afghanistan e 2.700
dalla Serbia. In ministro dell'Interno, Hans-Peter Friedrich (Csu) ha spiegato che "nel 2012 la
Germania ha accolto il maggior numero di richiedenti asilo tra i Paesi dell'Ue", aggiungendo che
"per la prima meta' del 2013 assistiamo ad un raddoppio delle richieste di asilo". Nel frattempo
scarseggiano i posti nei centri di accoglienza, con la citta' di Berlino che si e' vista costretta ad
ospitare gli immigrati in un edificio scolastico non utilizzato nel quartiere orientale di MarzahnHellersdorf. La decisione non e' pero' piaciuta a molti abitanti del quartiere, che non vogliono avere
i richiedenti asilo come vicini di casa. La settimana scorsa il partito neonazista della Npd aveva
organizzato una manifestazione provocatoria per protestare contro l'arrivo degli immigrati.
16-07-2013 11:00 GERMANIA/Il primo bordello per non-fumatori
Un cliente che dopo il sesso voglia offrirsi una sigaretta dovra' evitare di recarsi al "Tiffany", un
bordello situato nel quartiere berlinese di Kreuzberg. Si tratta della prima casa di piacere che ha
deciso di vietare il fumo ai clienti delle sue 46 prostitute, lasciando solo una delle 16 stanze, la 11, a
disposizione di chi non riesce proprio a rinunciare alla sigaretta. "Noi rispettiamo ogni desiderio
della clientela", spiega Linda, la tenutaria al tabloid Berliner Kurier, aggiungendo che i clienti
hanno adesso il diritto di richiedere le prestazioni di una prostituta non fumatrice, che con
un'aggiunta di 10 euro offre anche un corso di bacio. "Abbiamo questo corso in offerta per
insegnare agli uomini a sedurre le donne con questa tecnica", sottolinea Linda, secondo la quale in
questa circostanza una prostituta non fumatrice presenta "un ulteriore vantaggio" per il cliente ostile
alla sigaretta.
16-07-2013 12:54 ITALIA/Crollano i sequestri di cocaina, raddoppiano quelli di cannabis.
DCSA
Crollano in Italia i sequestri di cocaina nei primi sei mesi del 2013, più che raddoppiati invece
quelli di cannabis, che in soli sei mesi hanno quasi raggiunto il totale di tutta la cannabis intercettata
dalle forze dell’ordine nel 2012. E’ quanto emerge dai dati della Direzione centrale dei servizi
antidroga rielaborati da Redattore Sociale. Secondo la Dcsa, infatti, da gennaio a giugno 2013 sono
state sequestrate ben 36 tonnellate di cannabis (35.993,224 kg), più del doppio rispetto ai primi sei
mesi del 2012, in cui sono state sequestrate circa 15,4 tonnellate. Sono 40, invece, le tonnellate di
cannabis sequestrate in tutto il 2012. Dato che sicuramente verrà superato a fine 2013.In picchiata i
sequestri di cocaina. Dopo il record storico di sequestri registrato nel biennio 2011-2012, con oltre
12 tonnellate di polvere bianca sottratta alla criminalità organizzata (circa il 16 per cento di tutta la
cocaina sequestrata in Italia dal 1971 al 2012), i sequestri di cocaina in Italia fanno segnare una
netta inversione di tendenza. Mentre nei primi sei mesi del 2012, le forze dell’ordine hanno tolto
dalla strada circa 4,6 tonnellate di cocaina (4.675,592 kg), nei primi sei mesi dell’anno in corso ne
sono state sequestrate meno della metà, circa 2,1 tonnellate (2.167.81 kg). Calano anche i sequestri
di eroina. Nei primi sei mesi del 2013 sono stati sequestrati 380 chilogrammi di eroina, contro i 475
chilogrammi dei primi sei mesi del 2012. In diminuzione, infine, anche il numero complessivo di
operazioni antidroga: tra gennaio e giugno del 2013 sono state messe a segno 9.160 operazioni,
contro le 10.030 dei primi sei mesi del 2012.Governo in ritardo. Le politiche antidroga, intanto,
sono le uniche a non aver ancora ricevuto indicazioni chiare dal governo Letta. Mentre su altre
deleghe, come famiglia e adozioni internazionali, lo scoglio è stato superato in qualche modo, sul
tema droghe c’è ancora il massimo riserbo, che cela una lotta intestina tra quanti vorrebbero mettere
le mani sul Dipartimento politiche antidroga, affidato al capo dipartimento Giovanni Serpelloni.
Silenzio che è finito per cadere anche sulla Relazione annuale al Parlamento sulle
tossicodipendenze. Dopo aver incassato un clamoroso ritardo lo scorso anno, con l’ex ministro
delegato Andrea Riccardi, quest’anno c’è il bis: a più di due settimane dal termine indicato per la
presentazione del testo in Parlamento, della Relazione ancora nessuna notizia.(Giovanni Augello)
------------------------------------------COMUNICATI
10-07-2013 09:51 Viaggi tutto compreso. Vademecum dell'Aduc
Primo Mastrantoni
Viaggi e vacanze in vista delle festivita'. I viaggi organizzati sono
comodi, basta una firma e tutto e' a posto o quasi.
Abbiamo predisposto un elenco di consigli per i turisti.
* Leggere attentamente il depliant: oltre alla pubblicita' ci devono essere scritte le condizioni
generali del contratto. Se non ci sono, eliminate quel tour operator o agenzia di viaggi.
* Farsi rilasciare copia del contratto con timbro e firma. Se l'agenzia vuole rilasciare solo la ricevuta
della caparra, non firmate il contratto.
L'anticipo o caparra non puo' superare il 25% del prezzo totale. Se vi chiedono di piu' lasciate stare.
Il saldo va effettuato 30 giorni prima della partenza, non prima. Nei casi invece in cui sia
inadempiente il tour operator, il consumatore puo' recedere e pretere il doppio della cifra.
* Controllare le ipotesi di aumenti previste dal contratto o dal depliant (variazioni del costo di
trasporto, delle tasse aeroportuali e del cambio). Se non sono scritte, diffidate. In ogni caso gli
aumenti non possono superare il 10% del valore del viaggio.
* Se improvvisamente non si puo' partire e' possibile essere sostituiti, almeno quattro giorni prima
del viaggio, o si puo' pagare la penalita'. La penalita' per i voli di linea e' diversa dai voli speciali.
* L'agenzia o il tour operator devono avere un'assicurazione per la responsabilita' civile verso
l'utente, che deve essere indicata nel contratto.
* Se, prima del viaggio, ci sono delle variazioni significative della vacanza (es:cambio della
categoria dell'albergo, slittamento di piu' giorni della partenza, ecc.), il contratto puo' essere
annullato dal turista o si puo' scegliere una altra vacanza, anche piu' costosa, senza che questo
comporti un aumento di prezzo. Se le variazioni avvengono durante il viaggio il tour operator deve
rifondere la differenza di costo.
* In caso di contestazione documentare tutto e, al ritorno, inviare all'agenzia e al tour operator, entro
10 giorni, una lettera di protesta (raccomandata con ricevuta di ritorno), chiedendo il rimborso o il
risarcimento dei danni. In caso di risposta insoddisfacente si puo' ricorrere al giudice di pace.
Qui il modulo predisposto per la richiesta di rimborso e risarcimento.
Per ulteriori informazioni si veda la scheda di approfondimento
10-07-2013 13:03 Guide e accompagnatori turistici della Puglia: abbiamo la modifica del
badge!
Valentina Papanice *
Siamo lieti di poter prendere atto della positiva, oltre che
celere, risposta della Regione Puglia alle nostre richieste del 4 giugno scorso.
Ricapitoliamo la questione: noi avevamo ravvisato, nel modello di tesserino di riconoscimento
approvato dalla Regione Puglia con determinazione n.42 del 16 aprile di quest'anno, una violazione
della normativa sulla privacy; il tesserino, che guide e accompagnatori devono esibire durante il
lavoro, ovunque si trovino, doveva contenere, nell'originaria formulazione, oltre che nome,
cognome, codice identificativo e foto, anche luogo e data di nascita. Insomma chiunque, in un
qualunque luogo pubblico avrebbe avuto a disposizione tutti gli elementi per, ad esempio,
ricostruire un codice fiscale. E se è importante poter riconoscere subito una guida o un
accompagnatore abusivi, a tale fine non è assolutamente necessario indicare anche luogo e data di
nascita in bella vista. E questo, secondo il principio di "non eccedenza" ex art. 11, D.Lgs. 196/2003
(1). Dobbiamo dire che con una celerità da manuale, la Regione Puglia ha dato ascolto alle nostre
osservazioni procedendo alla modifica della determinazione con nuovo atto n. 59 del 21 giugno
2013 che elimina l'indicazione di detti dati dal tesserino; detto nuovo provvedimento sembra
motivato con la diffida presentata (tramite noi) da alcune guide turistiche, le quali guide, si cita
testualmente il testo dell'atto, "ritengono lesiva della privacy la indicazione sul tesserino dei dati
anagrafici relativi alla data e al luogo di nascita, in quanto eccedente rispetto alle finalità del
trattamento".
Vogliamo solo precisare, senza volerci sostituire al Garante, investito della questione, che
l'eccedenza dei dati indicati rispetto alla finalità perseguita è un dato obiettivo, già riconosciuto
dalla Regione ove afferma nel nuovo provvedimento che "che l’indicazione della data e del luogo di
nascita non costituisce elemento essenziale e ineliminabile dei tesserini, potendo l’interessato essere
riconosciuto attraverso ulteriori elementi (nome, cognome, foto, codice tesserino)"; e che la
valutazione circa la conformità o no al Decreto 196/2003 non è che una constatazione di tale dato
obiettivo, che come Aduc abbiamo posto in evidenza, al di là delle opinioni o delle percezioni
personali. Insomma, in realtà, non è corretto lasciare intendere che la Regione abbia modificato la
determina perchè qualche guida turistica "riteneva" che la sua privacy fosse violata. La Regione si
occupa di interesse pubblico e non di placare ansie di animi. Il motivo posto alla base della modifica
è o avrebbe dovuto essere l'aver ravvisato la violazione di legge nella propria azione.
(1) Qui il comunicato del 12 giugno
* legale, delegata Aduc a Cavallino/Lecce
11-07-2013 12:13 Gelati. Consigli per gli acquisti
Primo Mastrantoni
Sono circa 36mila le gelaterie in Italia con un bilancio annuo di circa
2 miliardi di euro e un costo medio per cono di 2/3 euro. Ma cosa c'e' nel gelato artigianale e cosa lo
differenzia da quello industriale? Intanto diciamo che il gelato artigianale ha circa il 30% di aria
mentre quello industriale ne ha il 70%, il che, pero', non incide sul prezzo perche' il prodotto si
vende a peso e non a volume. L'aria serve a rendere l'impasto piu' soffice e leggero. Occorre, pero',
sapere quanto gelato artigianale viene messo sul cono, il che puo' variare da gelateria a gelateria ma,
per avere una idea del prezzo, basta chiedere quanto costa al kg. Sostanzialmente il gelato e' una
schiuma i cui componenti essenziali sono latte e uova ai quali si possono aggiungere altri prodotti
alimentari e additivi. Ci sono gelaterie che producono il gelato partendo dalle materie prime e altre
che utilizzano semilavorati industriali; per saperlo si puo' sempre chiedere anche se chi prepara il
tutto da se' tende a pubblicizzarlo. Viste le materie utilizzate l'importante e' che le condizioni
igieniche siano assicurate: spatole diverse per i vari gusti, copricapo e grembiuli immacolati,
temperatura del bancone tra -14 e -16 esposizione del certificato Haccp (sistema di autocontrollo
igienico). Per i gusti, ovviamente, ognuno fa per se'.
12-07-2013 11:11 Impianti termici (caldaie, condizionatori): nuove regole per utilizzo e
controlli
Oggi entra in vigore il Dpr 74/2013 che ha finalmente
completato il recepimento nel quadro normativo italiano della Direttiva 2002/91/CE, iniziato con il
D.lgs.192/2005, per la parte di norme inerenti l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici
negli edifici. Per tale inadempienza, che riguardava essenzialmente la mancata adozione di regole
inerenti gli impianti di climatizzazione estiva, la Commissione europea ha gia' da tempo avviato nei
confronti dell'Italia una procedura di infrazione con richiesta di condanna presentata nel Luglio
2012 alla Corte di giustizia europea.
Le nuove norme riguardano "l'esercizio, la conduzione, il controllo, la manutenzione e l'ispezione"
degli impianti termici, intesi come gli impianti di climatizzazione invernale ed estiva (caldaie,
condizionatori d'aria, etc.) con o senza produzione di acqua calda nonche' quelli dedicati alla
produzione di acqua calda per usi igienici e sanitari comprendenti eventuali sistemi di distribuzione
e utilizzazione del calore (boiler, etc).
In particolare sono fissate nuove periodicita' per i controlli di legge inerenti l'efficienza energetica
degli impianti, con disposizioni che sostituiscono quelle transitorie fissate a suo tempo dal decreto
sul rendimento energetico degli edifici, il D.lgs.192/2005.
Tra le novita':
- e' fissato in 26 gradi (con tolleranza fino a 24) il limite alla temperatura media degli ambienti
domestici durante il funzionamento dei condizionatori d'aria. Per il riscaldamento invernale e'
confermato il limite di 20 gradi con tolleranza fino a 22.
- e' fissata ogni due anni la periodicita' dei controlli di legge, ovvero di efficienza energetica, per
tutte le caldaie a fiamma di potenza inferiore a 100 kW (categoria che comprende le classiche
caldaie domestiche a metano); il precedenza la periodicita' era quadriennale per le caldaie di
potenza inferiore a 35 kW di eta' non superiore agli otto anni e biennale per le altre.
- viene introdotta, quadriennale, la periodicita' dei controlli di efficienza energetica dei
condizionatori d'aria di potenza inferiore a 100 kW.
- vengono introdotti nuovi e piu' precisi criteri per la messa in atto di ispezioni da parte dei Comuni.
Si parte dagli impianti per i quali non e' stato eseguito il controllo di efficienza energetica o sono
stati riscontrati problemi o malfunzionamenti, per poi passare a quelli piu' vecchi. Per alcune
categorie le ispezioni devono coprire il 100% degli impianti esistenti in un determinato arco di
tempo (due anni per gli impianti dotati di generatori a combustibile liquido o solido con potenza
termica utile nominale superiore a 100 kW, quattro anni per gli impianti dotati di macchine
frigorifere con potenza termica utile nominale superiore ai 100 kW).
- per gli impianti domestici (di climatizzazione invernale di potenza fino a 100 kW alimentati a gas,
metano o gpl e impianti di climatizzazione estiva di potenza fino a 100 kw) l'ispezione e' sostituibile
dall'accertamento del "rapporto di controllo di efficienza energetica rilasciato" dal tecnico.
Rimangono invariate le regole di manutenzione periodica, la cui fonte primaria e', solitamente, il
libretto di impianto. I Comuni o le Province (per Comuni con meno di 40.000 abitanti) continuano
ad essere il riferimento per le regole di autocertificazione e per le possibili ispezioni di verifica.
Approfondimenti nella nostra specifica scheda pratica curata da Rita Sabelli, responsabile per
l'aggiornamento normativo dell'associazione
12-07-2013 11:33 Roma Capitale. Alberi due volte piantati e due volte rinsecchiti. Chi paga?
Sollecitato il neo assessore Estella Marino
Primo Mastrantoni
Alberi due volte piantati e due volte rinsecchiti. Succede nella
Capitale d'Italia. Due anni fa sollecitammo il Sindaco Alemanno e l'assessore all'Ambiente a curare
il verde pubblico, in particolare nel quartiere Trieste (piazza Vescovio) dove alberi secchi, mancanti
in tutto o in parte, facevano bella mostra di se'. Alcuni alberi furono piantumati (se non ricordiamo
male a giugno 2012, con il caldo): si seccarono. Quest'anno sono stati ripiantumati (a giugno): si
sono seccati. E' probabile che si sbagli il periodo di piantumazione. A nostro parere il periodo
migliore per piantumare e' fine inverno-inizio primavera. A giugno e' tardi e i risultati si vedono:
alberi secchi. Occorre, inoltre, valutare se le piante sono in buona salute, infatti, collocare alberature
malate non puo' che portare alla perdita. Tutto questo all'assessorato all'Ambiente dovrebbero
saperlo.
Una domanda all'assessore all'Ambiente Marino: chi paga?
15-07-2013 10:07 Aduc- Osservatorio Firenze. Riapertura Forte Belvedere, bello ma senza
caffe'....
Vincenzo Donvito
C'era anche io ieri, con due bambine di sette anni, a rivedere Forte Belvedere,
dopo tutti questi anni di chiusura (troppi e ingiustificati a mio avviso). Apprendo dai media che
eravamo 2.300, pensavo di piu', comunque la struttura era perfettamente in grado di accogliere tutte
quelle persone senza che questo rappresentasse un qualche impedimento per godersi mostra e
panorama. Non solo, ma ho trovato del personale preparato e gentile, con cui, complici anche le due
bimbe che fungono sempre da polo di attrazione, ho scambiato alcune gradevoli battute che sono
servite a meglio informare le curiosissime bimbe.
Un solo -antipaticissimo- neo. Il bar che, visto il luogo, la calura e l'amenita' del tutto, avrebbe
potuto essere un ulteriore luogo di incontro tra i visitatori. “Avrebbe” per l'appunto. Senza entrare
nel merito della precaria struttura che lo ospitava (sotto una tenda e senza il rispetto delle abituali
condizioni igieniche che tutti i bar grossomodo rispettano: salati e dolci a portata di mano di
chiunque senza protezione), cio' che mi ha respinto -essenzialmente per una questione di principioe' il costo dei prodotti, che -senza sedersi- neanche in piazza Signoria e' tale. Il classico riferimento
che vale per tutti: un caffe' 2 euro! Ma siamo matti? Le bimbe, che reclamavano acqua frizzante o
Coca-cola, hanno dovuto accontentarsi dell'acqua dei lavandini dei bagni con cui abbiamo riempito
la bottiglietta che ci eravamo portata dietro.
15-07-2013 13:15 Frutta di stagione. Il cocomero. Consigli per gli acquisti: per sceglierlo
gratta e bussa
Primo Mastrantoni
Appartiene alla famiglia delle zucche ed e' forse il piu' caratteristico
frutto di stagione. Parliamo del cocomero, noto fin dall’antichita', addirittura dal periodo
preistorico. Sicuramente il cocomero era mangiato dagli egiziani piu' di 4000 anni fa. Ne parliamo
perche' il caldo di questi giorni induce ad una maggiore perdita di acqua e sali minerali che devono
essere reintegrati. Il cocomero, o anguria, e' praticamente una bibita, contiene, infatti, il 95%
d’acqua e per questo in alcune regioni d’Europa e' conosciuto come melone d'acqua. Ha un buon
contenuto di potassio (che si perde con il sudore) e il sapore dolce e' dovuto piu' che agli zuccheri a
particolari sostanze aromatiche, il che rende il cocomero un eccellente prodotto per le diete
dimagranti, anche perche' le stesse sostanze aromatiche danno un senso di sazieta'. Insomma
mangiare una fetta di cocomero equivale e bere un bicchiere d'acqua. Occorre far attenzione ai semi
perche' contengono glucosidi che hanno una forte azione purgante, non vanno, quindi, deglutiti
interi e tanto meno masticati. Un buon cocomero si riconosce dalla buccia, di color verde scuro o
con venature grigie, che alla percussione con le nocche delle dita deve dare un suono "sordo". Un
metodo classico, che si usava tempo fa era quello di assaggiarne un tassello, una prova concreta
insomma, oggi questo non e' piu' possibile ma si puo' ricorrere ad un altro espediente pragmatico:
grattare la buccia con l'unghia, se viene via facilmente il cocomero e' maturo al punto giusto.
15-07-2013 14:07 Livelli essenziali prestazioni sociali. 13mo giorno sciopero fame perche'
governo li metta all'odg
Il delegato provinciale di Aduc per Pisa e Livorno,
nonche' consigliere comunale di Pisa, Gianfranco Mannini, e' al 13° giorno di sciopero della fame
per chiedere a Governo e Regioni di mettere all'odg della Conferenza unificata Governo-regioni del
25 luglio la definizione e il finanziamento dei Livelli Essenziali delle prestazioni Sociali (LIVEAS)
(1).
Sabato scorso, 13 aprile, la senatrice Laura Bottici, Questore del Senato, è intervenuta a Pisa a
sostenere la campagna. L'intervento della senatrice segue quello dell'intero gruppo del Movimento 5
Stelle al Senato che, il giorno 3 luglio ha presentato sulla vicenda una mozione al Governo, grazie
alla quale sono stati subito sboccati 300 milioni di Euro.
(1) Qui la specifica richiesta
16-07-2013 12:31 Energie rinnovabili. Prime le economie emergenti
Primo Mastrantoni
Le energie rinnovabili si sviluppano in particolare nei Paesi
economicamente emergenti: Cina, India e Brasile. L'Agenzia internazionale dell'energia ha stimano
che entro il 2018 la sola Cina arrivera' a coprire il 40% delle crescita globale delle energie
rinnovabili. Entro il 2016 la produzione mondiale di elettricita' con le rinnovabili superera' quella
con il gas naturale e sara' circa il doppio di quella prodotta con il nucleare. Mentre l'Europa rallenta
e gli Stati Uniti rivolgono l'attenzione ad altre fonti (scisti), Cina, India e Brasile incrementano le
rinnovabili. Sembra incredibile ma e' cosi'. Occorrerebbe una politica lungimirante di investimenti
ma e' il "lungimirante" che non si addice a chi ha in mano la politica energetica e cosi', anche in
questo settore, perdiamo le occasioni.
16-07-2013 13:23 Auto-prezzo.net. Come difendersi
Sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza e dalla
Polizia postale con l’accusa di truffa i gestori del sito Internet auto-prezzo.net. I reati ipotizzati
riguardano un servizio di valutazione di auto usate offerto sul Web: dopo che l'utente inseriva negli
appositi spazi online il numero di targa e il modello del veicolo, gli indagati inviavano
immediatamente “valutazioni” assolutamente non personalizzate sulla base dei dati presenti nel
Pubblico Registro Automobilistico. Ne conseguivano quindi richieste di pagamento di Euro 59,50 e
successivi solleciti più o meno intimidatori.
La giustizia appurerà se si è di fronte o meno a fattispecie penali. Certamente ravvisiamo condotte
commerciali scorrette, su cui dovrebbe intervenire pesantemente l’Autorità garante per la
concorrenza ed il mercato.
A tutti coloro che sono incappati in questo sito consigliamo quindi di continuare ad ignorare le
richieste di pagamento e di segnalare l’accaduto all’Autorità garante.
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10-07-2013 18:39 L'Italia è da serie B?
Alessandro Pedone
Ieri una delle tre principali agenzie di rating, Standard and Poor's, ha
abbassato il giudizio sull'Italia da BBB+ a BBB. I giornali amano le espressioni colorite e quindi il
vocabolo “spazzatura” è entrato prepotentemente nei titoli e negli articoli dei giornali. Quando il
“rating” dell'agenzia finisce sotto il livello di BBB- (due gradini da adesso) si dice che il titolo è
classificato come “non investment grade”, giornalisticamente si chiamano “junk-bond”, ovvero
“obbligazioni spazzatura”.
Si tratta di un livello fondamentale perché sotto quel livello molti investitori istituzionali (fondi
pensione, fondi comuni d'investimento, ecc.) sono costretti per regolamento a vendere i titoli.
La prima riflessione che bisognerebbe sempre fare, quando parliamo di rating, è l'affidabilità di
questi giudizi che è alquanto discutibile. Negli anni è stato più volte dimostrato che questo metodo
di valutazione dei titoli andrebbe completamente riformato, ma non si è mai fatto niente.
Andando a leggere le motivazioni addotte dall'agenzia si trovano diverse considerazioni anche
condivisibili. La vicenda dell'Imu – ad esempio - è effettivamente ridicola. Il nostro fisco è
decisamente sbilanciato sulle imposte sui redditi e poco sui patrimoni. Questo è decisamente uno
dei fattori che contribuiscono alla strutturale debolezza del nostro tasso di crescita. In questo
contesto, per ragioni di bieco consenso elettorale, il tema della politica italiana è come eliminare
l'IMU sulla prima casa quando invece il tema dovrebbe essere una seria patrimoniale che implica
quindi, fra le altre cose, una riforma del catasto che si attende da decenni.
Purtroppo in Italia ci sono tante altre cause che portano ad un declino di medio-lungo termine che
appare ormai difficilmente scongiurabile. Il tema della corruzione, a tutti i livelli, non solo politico,
ed il tema della catastrofe del sistema giudiziario sono i due nodi a mio avviso più importanti,
sebbene poco citati dai report economico-finanziari. Sono i temi che stanno alla base anche di
problemi più evidenti come l'evasione fiscale e la scarsa produttività delle nostre aziende e del
sistema paese in generale.
Premesso che il PIL (Prodotto Interno Lordo), come indicatore economico, ha una serie di limiti
enormi ed il fatto che venga utilizzato comunemente da tutti dimostra solo il livello di
impazzimento generale della nostra classe dirigente, può essere utile fare una riflessione di lungo
termine sul tasso di crescita del PIL in Italia. La media annua dell'ultimo decennio, negli anni '70
era intorno al 4%. Negli anni '80 era intorno al 3%, negli anni '90 sotto al 2%, negli anni 2000 era
sotto l'1%. Adesso il tasso di crescita medio degli ultimi 10 anni è negativo! E' chiaro che questo
è un fenomeno strutturale, non legato a questo o quel provvedimento. In parte, ma solo in parte,
questo fenomeno è naturale. In tutte le nazioni sviluppate si è passati da tassi di crescita del 4 o 5%
degli anni '70 all'1-2% attuali. Il problema dell'Italia risiede negli ultimi 20. La diminuzione della
crescita del PIL negli anni '70 e '80 era fisiologica ed in linea con quella delle altre nazioni
sviluppate. La Francia, ad esempio, passa da un tasso di crescita medio annuo decennale degli anni
'70 pari al 5% ad un tasso del 3,5% dei primi anni '80. Un percorso simile lo fa la Germania che
passa dal 4,5% circa degli anni '70 ai ad un 2,8% circa dei primi anni '80. Idem per gli Stati Uniti,
che passano anche loro da un 4,2% ad un 3% circa.
Se però osserviamo gli ultimi 20 anni, vengono i guai per l'Italia.
Nei primi degli anni 2000 l'Italia cresceva ad un ritmo annuo medio, nei precedenti 10 anni,
inferiore all'1%.
La Germania sopra era il 2%, Il Regno Unito al 2,5% e gli USA al 3%. Nel decennio successivo
l'Italia ha avuto una crescita media annua pari a zero mentre Francia e Germania crescevano di circa
l'1%, il Regno Unito quasi il 2% e gli USA, nonostante la crisi del 2008 ha avuto una crescita media
annua negli anni 2000 dell'1,7%!
Negli ultimi 20 anni, l'Italia, mediamente, ha avuto un tasso di crescita inferiore alle altre economie
sviluppate di oltre l'1% annuo circa. Questa è la vera causa del peso eccessivo del debito pubblico
sul PIL. Se negli ultimi 20 anni l'Italia fosse cresciuta ai tassi degli altri paesi, il nostro PIL sarebbe
più alto del 20% circa ed il rapporto debito/PIL quindi sarebbe simile a quello della Francia o del
Belgio, pur comprendendo tutti gli sprechi che comunque ci sono stati.
Affinché l'Italia possa pensare di invertire la rotta servirebbero almeno 10 anni di politiche decenti
(a partire da una vera riforma della giustizia, seri provvedimenti anti-corruzione, riforma della
tassazione per spostare la fiscalità più sui patrimoni e meno sul lavoro e ridurre l'evasione fiscale,
ecc.). Di queste politiche, al momento attuale, non se ne intravede neppure l'ombra. Per questa
ragione, ritengo che l'Italia continuerà ad avere un tasso di crescita inferiore alle altre nazioni
nell'ordine dell'1%. Ciò significa che quando l'economia in Europa riprenderà, l'Italia crescerà, ma
crescerà molto meno delle altre nazioni e quando l'economia tornerà a decrescere, l'Italia decrescerà
in maniera più accentuata.
L'Italia avrebbe molti fattori di forza sui quali agire. Il tessuto economico, composto da piccole e
medie aziende è ancora un punto di forza notevole, sebbene mezzo tramortito dalla crisi del 2008 e
quella attuale. La nostra cultura ed il nostro territorio hanno un potenziale di attrazione che viene
sfruttato solo in piccola parte. La capacità creativa dell'Italia è semplicemente straordinaria.
Nell'immediato, le cose non sono così drammatiche come riportano i media. Pur non nascondendo
tutti i problemi strutturali di cui ho appena scritto, ci sono seri segnali di ripresa economica forniti
dagli indicatori economici anticipatori. Tutte le volte che siamo nella fase di uscita da una crisi
economica (se avessimo un minimo di memoria storica non dovrebbe essere difficile ricordare cosa
si leggeva nei giornali nel 2009) si ha una sensazione di confusione perché i segnali anticipatori
danno indicazioni di ripresa economica, mentre i dati congiunturali danno segnali sempre più
negativi. Le due cose appaiono in contraddizione, ma nella realtà non lo solo. Un indicatore
anticipatore decisamente affidabile è quello che viene chiamato giornalisticamente il “SuperIndice”
(il nome corretto sarebbe, più prosaicamente, CLI: Composite Leading Indicator). Si tratta di un
aggregato di 10 indici fra i quali: nuovi ordini; sussidi di disoccupazione; offerta di moneta; nuovi
cantieri e permessi edilizi; spread tra titoli di Stato a 10 anni ed il tasso di finanziamento delle
banche; attese dei consumatori; prezzi delle azioni, ecc. L'indice è rilevato mensilmente. L'ultimo
dato disponibile è quello riferito a Maggio 2013.
Per poter rendere l'idea in maniera più efficace, ho prodotto un grafico con l'andamento di questo
indicatore per l'Italia dal 1985 ad oggi, evidenziando con una banda gialla le fasi recessive
dell'economia italiana. Per "recessione" intendiamo una decrescita del PIL per almeno due trimestri
consecutivi. Per uscita dalla recessione intendiamo un incremento del PIL per almeno due trimetri
consecutivi.
Non è mai accaduto che questo indice segnasse un recupero per sei mesi consecutivi (oggi siamo a
9 mesi consecutivi) senza che vi sia stata successivamente una crescita del PIL.
Naturalmente, nonostante la dimostrata affidabilità negli anni di questo indicatore, il futuro rimane
sempre e comunque incerto. Ogni fase storica ha le sue caratteristiche. Si può osservare dal grafico,
ad esempio, come nel 2001 l'incremento del SuperIndice portò effettivamente ad un uscita dalla fase
di recessione, ma solo per ricadere poco dopo in una seconda fase recessiva (anticipata, ancora una
volta, dal SuperIndice) per i noti fatti storici successivi all'11 Settembre 2001 (la così detta “guerra
al terrorismo”) compresa la crescita del prezzo del petrolio.
Non possiamo quindi affermare con certezza che stiamo per uscire dalla fase recessiva, ma
sicuramente ci sono ottime probabilità a meno che non intervengano fatti nuovi ed attualmente
imprevedibili.
Mi ricordo benissimo, alla fine del 2009, quando ai miei clienti scrivevo cose simili relative a
questo indicatore. Come si può osservare dal grafico soprastante anche allora il SuperIndice saliva
da diversi mesi, ma i dati congiunturali segnavano una crisi economica nerissima. Mi ricordo bene
alcuni articoli che mettevano in ridicolo questo indicatore profetizzando che la decrescita del PIL
sarebbe continuata. Nella realtà alla fine del 2009 il PIL è iniziato a crescere, sebbene in maniera
modesta (per i problemi strutturali di cui abbiamo già parlato) e questo è accaduto fino ad ottobre
del 2011 (cosa che è stata anticipata dalla costante diminuzione del SuperIndice).
E' ragionevole attendersi che accadrà così anche questa volta.
Il vero problema, però, non è se usciremo – tecnicamente – dalla fase recessiva dell'economia. Per
quanto ho sopra esposto, personalmente, sono abbastanza convinto che questo accadrà tra la fine
dell'anno e l'inizio dell'anno prossimo. Il problema è che la crescita sarà una crescita largamente
insufficiente a creare posti di lavoro ed un aumento dei redditi alle fasce medie.
In questo senso si può dire che per una parte importante degli italiani, la crisi del 2008 non è mai
terminata, sebbene tecnicamente tra Giugno 2009 e Ottobre 2011 non siamo stati in recessione. Il
rischio è che anche la prossima ripresa che potrebbe materializzarsi fra due o tre trimestri potrebbe
essere troppo deboli affinché produca effetti percepibili alla parte più importante (e bisognosa) della
popolazione.
Quindi, se vogliamo fare una informazione corretta non dobbiamo dire che tutto va male e sempre
peggio, che non ci sono segnali di ripresa e via con la solita litania.
Dovremmo piuttosto fare un'analisi di lungo periodo e riconoscere che noi, da circa venti anni,
cresciamo molto meno delle nostre potenzialità a causa di fattori strutturali che dovremmo avere la
forza di aggredire, ma che non possiamo fare a causa di una classe politica di incapaci, compresi gli
ultimi arrivati che gridano alla catastrofe. A causa di queste zavorre non sfrutteremo ancora una
volta la ripresa che molto probabilmente avremo fra due o tre trimestri e quindi affronteremo la
prossima crisi in una condizione di debolezza ancora più forte di quella che abbiamo attualmente.
Una parte del problema, purtroppo, è anche legata al fatto che i problemi politico-economici, non
vengono quasi mai affrontati seriamente dall'informazione. E' molto più facile fare titoloni
sensazionalistici che non analizzare le cose nel dettaglio. E questo avviene anche perché le persone,
in generale, non vogliono ragionare sui problemi, ma preferiscono credere alle frottole che parlano
alla “pancia” della gente, invece che alla testa, come la fantasmagorica restituzione dell'IMU...
In conclusione, quindi, resta la domanda del titolo: “L'Italia è da serie B”? Se guardiamo alla nostra capacità di crescere
economicamente nel medio/lungo termine dobbiamo riconoscere che siamo da serie B. Se guardiamo alle nostre potenzialità, invece,
abbiamo spazi di sviluppo enormi ed avremmo anche un prossimo ciclo economico positivo sul quale far leva. Ciò che ci manca,
però, è una classe politica lungimirante che pensi al prossimo decennio e non alle prossime elezioni.
11-07-2013 11:22 Droghe di sintesi. La Nuova Zelanda sta per legalizzarle
Redazione
Questa settimana, la nuova legge sulle sostanze psicoattive arriva alla terza ed ultima
lettura all'Assemblea Nazionale neozelandese. Questa legge permette di legalizzare alcune “legal
high”, nuovi prodotti di sintesi creati per imitare gli effetti delle droghe illecite e non sottostare ai
relativi controlli.
Secondo il rapporto mondiale sulle droghe 2013, mentre le droghe tradizionali come eroina o
cocaina sono stabili, i consumi dei nuovi prodotti di sintesi (NPS) si espandono in tutti i continenti.
Gli Stati membri dell'ONU ne hanno segnalate 251 a meta' del 2012 rispetto alle 166 della fine del
2009, cioe' un aumento del 50%. Il numero delle NSP, per la prima volta, supera quello complessivo
delle sostanze sotto controllo internazionale (234). Questo ci fa capire la dimensione del fenomeno,
e serve a ricordarci la storia delle droghe, della loro comparsa, quella del caffe', quella del tabacco o
dei suoi derivati, cosi' come quella dell'eroina con l'invenzione della siringa e i progressi della
chimica. Siamo probabilmente all'avvio di una nuova pagina di questa storia, che crescera' grazie ai
social network, l'e-Book, con lo streaming dei suoni e delle immagini, con la sigaretta elettronica,
etc...
Le NPS rappresentano gia' un mercato importante. Nell'Unione Europea, circa il 5% delle persone
tra i 15 e i 24 anni le hanno gia' consumate, e questo e' un quinto delle persone che hanno gia'
consumato cannabis e circa la meta' delle persone che hanno gia' consumato altre droghe. Circa i tre
quarti dell'insieme dei consumatori europei di NPS si concentrano in cinque Paesi. Regno Unito
(23% di tutta la UE), Polonia (17%), Francia (14%), Germania (12%) e Spagna (8%). In Usa, il
consumo di NPS, con l'eccezione della cannabis, e' il piu' frequente di qualunque altro tipo di
droghe. Internet gioca un ruolo importante nel commercio delle NPS: l'88% dei Paesi che hanno
risposto all'inchiesta dell'UNODC hanno fatto sapere che esse rappresentano la principale fonte di
approvvigionamento dei propri mercati.
Il sistema di controllo delle droghe tradizionali e' messo in tilt da questa modernizzazione delle
sostanze. Mettere sotto controllo e' un processo lungo e costoso, mentre le autorita' devono provare,
per poterle vietare, che le sostanze siano nocive. Questo coinvolge il lavoro della polizia, dei
doganieri, delle aule di tribunale, delle autorita' che controllano import ed export e della autorita'
sanitarie. L'UNODC evidenzia che questi meccanismi possano essere superiori alle possibilita' di
alcuni Stati, sopratutto per “le infinite possibilita' di alterazione della struttura chimica delle NSP,
le nuove formule compaiono piu' velocemente che non gli sforzi per imporre un controllo
internazionale in materia”.
In mancanza di un coordinamento internazionale, ogni Stato sperimenta da se' le proprie modalita'
di controllo. Alcuni Stati, come il Regno Unito, hanno provvisoriamente classificato le nuove
molecole come farmaci, restringendone cosi' la vendita, l'importazione, la distribuzione, ma non
penalizzando i consumatori. Altri come la Francia, per le cathinone (tra cui il mefedrone)
cominciano ad adottare simili classificazioni, per cui tutte le molecole di una medesima famiglia
sono vietate, allargando il divieto e la penalizzazione dei consumatori. La Nuova Zelanda ha
optato per un approccio originale, rompendo gli schemi dei controlli delle droghe tradizionali e
regolamentandone il consumo, la vendita e la produzione, cosi' come si fa in tanti altri Paesi col
gioco d'azzardo.
Una legge di regolamentazione
Il progetto neozelandese sulle sostanze psicoattive prevede una industria legale ma controllata, che
dovrebbe muovere 250 milioni di dollari in dieci anni vendendo prodotti che imitano gli effetti delle
sostanze illegali, come cannabis ed ecstasy.
Lo scopo principale di questa legge e proteggere i giovani. Peter Dunne, ministro della Sanita', ha
dichiarato: “non ho problemi rispetto ai grandi cambiamenti che rendono le cose piu' sicure per i
giovani neozelandesi... Il problema, in passato, e' stato che noi avevamo un mercato totalmente
senza regole, dove non si sapeva che tipo di sostanze contenevano questi prodotti”.
Il progetto di legge e' anche un progetto di riduzione del danno. C'e' un capovolgimento della
prova: lo Stato non deve piu' dimostrare che le sostanze siano pericolose, ma i fabbricanti devono
provare con degli studi, che costano fino a 2 milioni di dollari ognuno e di cui loro si fanno carico
del costo, che questi prodotti sono a “basso rischio” (e non “senza rischio”).
Ogni produttore dovra' ottenere una licenza di fabbricazione che rispetti questa norma, e solo dopo
potra' distribuire il proprio prodotto attraverso un canale limitato con alcune restrizioni per la
vendita: divieto di vendita ai minori o nei negozi non specializzati. I prodotti confezionati
riporteranno dei consigli come quelli del Centro nazionale antiveleni. Le autorita' locali avranno un
piu' ampio spettro per controllare e proibire queste sostanze.
Secondo i documenti pubblicati dal ministero della Sanita', si ritiene che saranno dieci le domande
presentate il primo anno per la relativa classificazione delle sostanze. Le licenze per questi nuovi
prodotti di sintesi saranno relative alla cannabis sintetica (ma non solo). Gli industriali del “legal
high” stanno gia' per fare dei test preliminari sui vaporizzatori, un dispositivo per inalare le sostanze
psicoattive simile alle sigarette elettroniche, ma che consentira' di consumare cannabis sintetica.
Una similitudine che ci fa porre piu' di una domanda, visto che la Nuova Zelanda e' uno di quei
Paesi dove si discute di un divieto totale del tabacco.
Di fornte alla diffusione delle NPS non possiamo comportarci come in passato. Le NPS mettono in
discussione l'inadeguatezza del quadro legale concepito in un'epoca diversa e per altri problemi.
Inadeguatezza che sottolinea la vetusta' di questo sistema che ha piu' di 40 anni, elaborato quando
non c'era Internet, all'alba della societa' delle dipendenze. La Nuova Zelanda ne e' consapevole e
sta per creare uno dei primi mercati aperto e regolamentato delle droghe ricreative al mondo.
Ma senza dove andare fin la', le NPS offrono una opportunita' di sperimentare nuove soluzioni di
regolamentazione che non passino piu' per la criminalizzazione del consumo e dei consumatori. E
questo e' gia' un bene.
(articolo di Pierre Chappard e Jean-Pierre Couteron, pubblicato sul quotidiano "Le Monde" del
11/07/2013)
11-07-2013 12:36 Le 'incongruenze' della bolletta dell'energia elettrica
Redazione
La bolletta dell'Energia Elettrica è da sempre uno dei
rebus più complicati che l'ingegno umano abbia mai partorito, secondo le malelingue forse proprio
allo scopo di renderla illeggibile ai più.
Recentemente abbiamo pubblicato un articolo nel quale abbiamo evidenziato il fallimento delle
tariffa bioraria introdotta dal GSE. Lo scopo di questa tariffa era di farci risparmiare consumando
energia nelle fasce orarie notturne e festive, ma la poca differenza di prezzo l'ha resa di fatto inutile.
Oggi vogliamo invece soffermarci su un altro aspetto, ovvero il criterio di calcolo, in bolletta, del
dovuto per i consumi.
Le tariffe dell'energia elettrica sono fissate dall'Autorità garante per l'energia ed il gas (AEEG) su
base annua, a fasce di consumo. In realtà però la fatturazione è riferita al bimestre, quindi l'effettivo
calcolo dei consumi in bolletta non avviene utilizzando queste tariffe ma quelle che derivano dalla
"conversione" delle tariffe annuali in tariffe bimestrali. Più precisamente il calcolo avviene sulla
base del "criterio pro-quota giorno", rapportando il calcolo a 60 giorni, come attualmente previsto
dalla Delibera AEEG 301/2012 art.10.10.
Non mettiamo in dubbio che questo sia un criterio ragionevole dal momento che la bolletta non è
annuale. Ma, proprio perché la delibera parla espressamente di consumo annuale sarebbe
presumibile che a fine anno venisse eseguito un conguaglio con i consumi effettivi annuali.
Altrimenti l'AEEG si sarebbe dovuta limitare a pubblicare, anziché tariffe annuali, tariffe pro-quota
giorno.
Naturalmente nessun conguaglio viene fatto.
Ciò può determinare un aggravio di costi per l'utente. Considerando infatti che i consumi di una
normale famiglia NON sono costanti nell'arco dell'anno, è facile, soprattutto nei mesi "di picco"
(pieno inverno e piena estate), che gli stessi eccedano la media annuale e che quindi si vada ad
intaccare una fascia di costo molto più alta.
Per capire meglio, facciamo un esempio
Prendiamo a riferimento l'utente tipo con contratto a 3Kw, consumi annui pari a 2700 Kw, residente
e servito in regime di "maggior tutela" ed usando le tariffe in vigore nel secondo trimestre 2013
(tasse escluse), abbiamo questa situazione:
dal 1° a 1800° kWh/anno si pagano 12,98 centesimi/kWh;
dal 1801° al 2640° 18,52 c€/kWh;
dal 2641° al 4440° 24,89 c€/kWh;
dal 4441° in poi 29,56 c€/kWh.
Il calcolo in bolletta (bimestrale) viene rapportato agli effettivi giorni interessati dalla bolletta stessa
(60) quindi avremo:
dal 1° al 300° kWh 12,98 c€/kWh;
dal 301° al 440° 18,52 c€/kWh;
dal 441° al 740° 24,89 c€/kWh;
dal 741° in poi 29,56 c€/kWh.
I calcoli
Consumando in modo regolare i 2700 kW dell'utente medio durante tutto l'anno avremo 6 bollette
identiche da 450 kW così calcolate:
300 kWh X 12,98 c€/kWh = € 38,94
140 kWh X 18,52 c€/kWh = € 25,93
10 kWh X 24,89 c€/kWh = € 2,49
Per un totale di € 67,36 che per 6 bollette fa € 404,16 all'anno.
Se per ipotesi consumassimo tutti i 2700 kWh nel primo bimestre e nei restanti 5 non si consumasse
nulla avremmo:
300 kWh X 12,98 c€/kWh = € 38,94
140 kWh X 18,52 c€/kWh = € 25,93
300 kWh X 24,89 c€/kWh = € 74,67
1960 kWh X 29,56 c€/kWh = € 576,37
per un totale di € 718,91 che, sommato alle altre 5 bollette a zero, fa € 718,91 all'anno.
Non esistendo però il conguaglio di fine anno, il nostro ipotetico utente spenderebbe € 314,75 in
più di quanto avrebbe dovuto.
12-07-2013 13:09 Cannabis e guida in stato di alterazione, Tribunale di Trento: non basta
l'esame delle urine
Carlo Alberto Zaina
Il Giudice Monocratico di Trento precisa, con una
sentenza che si fa apprezzare per chiarezza e puntualità, (quale quella resa all’udienza dell’8
maggio 2013, nel procedimento penale Rg. 10038/13 Trib.), il limite che caratterizza il valore
probatorio dell’esame dei liquidi biologici (nella fattispecie delle urine), svolto allo scopo di
accertare, la sussistenza – al momento della guida – dello stato di alterazione determinato
dall’assunzione di sostanza stupefacenti, in capo al conducente di un’autovettura.
Tale esame, infatti, di per sè non può assumere valore di decisività e concludenza.
Decisiva, infatti, risulta la assenza di ulteriori verifiche tossicologiche, quale appare l’indagine
ambulatoriale ematica, oppure l’omissione di eventuali preliminari verifiche empiriche cognitive
dirette da parte delle forze dell’ordine, che permettano la sicura percezione di uno stato di
alterazione psico-fisica (consistente nei noti e più volte ribaditi parametri offerti da comportamenti
spiccatamente anomali, marcia irregolare e pericolose del veicolo, assenza di equilibrio nei
movimenti, sudorazione, loquacità eccessiva, aggressività ingiustificata, incapacità di connettere il
discorso etc.)
Il principio sancito dal giudice di merito tiene, infatti, in debito conto la circostanza che
l’accertamento svolto utilizzando le sole urine “decreta solo l’esito positivo o negativo dell’esame
che viene stabilito in base al riscontro nei campioni prelevati di ng/nl di sostanza superiore a
50”.
Siamo, dunque, dinanzi ad un accertamento di esclusiva natura qualitativa (esso non misura, infatti,
l’intossicazione) e come tale, suscettibile – ad avviso della letteratura medica mondiale – di
interferenze fatali, (idonee a falsarne il risultato), da parte dei più vari fattori, se non addirittura da
parte di errori tecnici o procedurali.
Vi è, poi, un ulteriore dato che milita per privare di efficacia referente il test in questione, ove non
suffragato da altri sicuri elementi di riscontro.
Esso consiste nel carattere di notevole permanenza stanziale che le droghe, in genere, ed i
cannabinoidi – nella specie -, presentano nell’organismo umano.
E’, infatti, notorio che possono venire rinvenute tracce degli stessi nei campioni biologici anche ad
apprezzabile distanza di tempo dall’atto dell’assunzione.
La cannabis, addirittura, è la sostanza che – per definizione – rimane presente nei liquidi biologici
da un minimo di una settimana ad un massimo che può variare dai 40 ai 60 giorni, a seconda del
livello e della cadenza delle assunzioni.
Deriva, pertanto, il concreto rischio, che il risultato dell’analisi, incentrata solo sulla prova di liquidi
biologici, non risponda al quesito fondamentale, al fine di dirimere il dubbio nodale della violazione
dell’art. 187 CdS e cioè quello “dell’attualità degli effetti dell’intossicazione” a seguito di sicura e
pregressa assunzione di sostanze stupefacenti.
La metodica utilizzata nella fattispecie in commento, dunque, appare del tutto inidonea, perché non
permette di raggiungere la prova dell’esistenza del reato supposto ed ha legittimato l’assoluzione
dell’imputata.
Costei è certamente risultata positiva al test delle urine, ma come detto, questo esito – proprio per la
sua incapacità ad assolvere alla dimostrazione dell’attualità dello stato di intossicazione
(presupposto irrinunciabile per la contestazione del reato di cui all’art. 187 CdS) – è rimasto dato
sterile e neutro ai fini procedimentali.
Il Tribunale, inoltre, offre anche una indicazione pregevole, in relazione a quel dato probatorio
soggettivo, costituito dalle percezioni de visu e de auditu, cui, spesso, le forze dell’ordine
verbalizzanti attingono, per potere contestare all’interessato l’ipotesi di reato in questione e che
viene evocato a supporto dell’esame dei liquidi biologici.
In primo luogo, si deve osservare che si fa, nei verbali dell’autorità giudiziaria, un uso smodato – ai
limiti dell’abuso – della dizione “pupille dilatate, stato di agitazione, nervosismo ingiustificato”.
Or bene, alcune considerazioni permettono di sottolineare non solo la assoluta indeterminatezza di
tali criteri soggettivi, ma anche la equivocità degli stessi, che divengono meri stereotipi.
Non dimentichiamo, infatti, il carattere esasperatamente soggettivo dei riferimenti richiamati, che
appare costituire limite intrinseco alla valenza degli stessi.
Senza nulla togliere al principio del “fidei facere”, seppur fino a prova contraria – vera e propria
presunzione juris tantum – che assiste l’attività operativa e di verbalizzazione delle forze
dell’ordine, appare opportuno che la soggettiva percezione di chi interviene, cui si attribuisce
valenza probatoria di riscontro o di presupposto, non si ammanti di genericità assoluta, ma offra,
invece, elementi che contengano profili di maggiore potere individualizzante.
D’altronde., risulta piuttosto evidente il carattere spiccatamente equivoco dei parametri che nella
fattispecie sono stati valorizzati.
Essi, infatti, ben si coniugano con una naturale reazione emotiva, propria di chi - non avvezzo a
dinamiche giudiziarie - si trovi in una situazione del tutto inusuale e caratterizzata da concitazione,
quale è quella di un controllo – in ora notturna – da parte delle forze dell’ordine.
Il Tribunale, dunque, conformandosi all’indirizzo illustrato dalla Suprema Corte (Sez. IV, 18
gennaio 2013, n. 2762) impone, al dedotto fine di conferire valore sintomatico ai dati cognitivi
raccolti de visu et auditu dalle forze dell’ordine, un quid pluris che renda maggiormente effettiva e
concreta la ipotizzata situazione di attuale alterazione da assunzione di sostanze stupefacenti.
Tale elemento valutativo ulteriore viene individuato esemplificativamente in alcun paradigmi che
possono riassumersi, tra gli altri, in “manovre di guida pericolose o irragionevoli, loquacità
eccessiva, linguaggio sconnesso, etc.”.
La conclusione cui si deve addivenire è, dunque, nel senso di potere affermare che
1.
la dimostrazione di una precedente assunzione di stupefacenti non coincide
necessariamente con uno stato di intossicazione attuale, tale da integrare la violazione dell’art.
187 CdS.
Si tratta, quindi, di situazioni che possono verificarsi tra loro in modo differente ed
indipendente;
2.
la prova della sussistenza di uno stato di intossicazione, che configuri il reato di
cui all’art. 187 CdS, può essere desunta in due modi
a) attraverso lo specifico esame ematico, che, di per sé, è idoneo a superare qualsiasi dubbio,
b) attraverso anche il solo esame dei liquidi biologici, purchè esso venga supportato da
inequivoche rappresentazioni testimoniali, che si fondino su riferimenti individualizzanti, le
quali risultino idonee a certificare l’attualità e la persistenza di effetti alterativi, propri di
un’assunzione di stupefacenti recentissima.
14-07-2013 09:44 Stupefacenti, commento alla sentenza di Cassazione n. 28828/2013
Carlo Alberto Zaina
La sentenza n. 28828/13 pronunziata all'udienza pubblica
dello scorso 19 giugno 2013, dalla Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione, suggerisce nuovi
spunti interpretativi, concernenti la questione dei termini di configurabilità specifica e di
applicazione della circostanza aggravante prevista dall'art. 80 comma 2° dpr 309/90, già risolta dalle
SS.UU. il 24 maggio 2012[1].
Innanzitutto, va osservato che la decisione in commento appare assolutamente ortodossa e conforme
rispetto all'indirizzo giurisprudenziale recentemente invalso.
Essa, infatti, dichiaratamente, si ispira ad uno dei principi cardine che lo stesso esplicita, in quanto
nega che il giudice possa avvalersi di una presunzione di automatica applicazione dell'aggravante
dell'ingente quantità, ogni qualvolta il principio attivo stupefacente esorbiti il limite di 2000 volte il
cd. valore soglia[2].
Nella fattispecie, infatti, la Corte di legittimità – ravvisando che il THC dello stupefacente
sequestrato era “di poco superiore al valore massimo espresso in milligrammi” (Kg. 1,114 a fronte
di un limite di Kg. 1,000) – ha condivisibilmente censurato la sentenza di merito, la quale si sarebbe
limitata a prendere atto del superamento del limite citato, per ritenere configurata la circostanza
aggravante in parola.
In realtà, il giudice – in ipotesi di superamento di quella soglia al di sotto della quale la circostanza
non è configurabile – non può e non deve ritenere, in modo ineludibile, sussistente l’aggravante
dell’art. 80/2° dpr 309/90.
E’, quindi, onere del giudicante quello di verificare se il dato ponderale, unitamente a tutte le altre
circostanze dell’azione (soggettive ed oggettive), giustifichi l’aggravamento di pena conseguente
all’eventuale applicazione dell’istituto in oggetto.
Il senso del limite introdotto dalle SSUU è, dunque, quello di sancire uno sbarramento aritmetico al
di sotto del quale, tassativamente, non può essere ravvisabile, sotto alcun profilo, l’ipotesi
dell’ingente quantità.
La decisione della Corte, peraltro, offre due ulteriori spunti di riflessione.
1)
Il primo pensiero attiene alla scelta dei canoni matematici che vengono adottati, in sede di giudizio,
al fine di determinare la effettiva rilevanza del profilo ponderale, in relazione alla condotta specifica
contestata all'indagato/imputato.
Come noto, esistono due paradigmi utilizzabili.
Il primo è quello della dose media singola, vale a dire laquantità di principio attivo, relativa ad ogni
singola assunzione, che appare idonea a produrre un effetto stupefacente e che è stato stabilito da
una commissione scientifica su incarico governativo.
La struttura e tipologia di questo parametro permette – già di per sé – di definirlo come strumento
tecnico da utilizzare esclusivamente nelle situazioni di cessione di stupefacenti a terzi (spaccio).
Il suo impiego permette, infatti, di desumere la effettiva portata diffusiva della condotta illecita, (e,
dunque, il livello di gravità del comportamento posto in essere) attraverso la determinazione del
numero delle dosi ricavabili dal compendio specifico.
Il secondo, invece, è quello cd. della quantità massima detenibile, che è criterio di carattere
complesso, che viene prodotto dalla moltiplicazione della dose media singola per un coefficiente
variabile che è stato stabilito in sede politica (e che muta a seconda della tipologia dello
stupefacente in oggetto).
Esso è stato concepito – dal legislatore del 2006 - come limite quantitativo, atto ad agevolare la
soluzione del quesito relativo alla destinazione ad uso esclusivamente personale della sostanza
stupefacente posseduta dall'inquisito.
Nelle intenzioni del legislatore, infatti, detto strumento interpretativo, introducendo un limite
quantitativo, avrebbe dovuto assumere una valenza probatoria rilevante (se non, addirittura,
assoluta) nel giudizio concernente le condotte di detenzione, importazione od esportazione.
Pur se ridimensionato dai vari approdi giurisprudenziali, che si sono succeduti negli anni, il criterio
della quantità massima detenibile, si è rivelato (e si rivela tuttora) certamente utile, perchè coerente
e pertinente rispetto alle condotte diverse dalla cessione.
In presenza di una situazione di puro possesso, che non sia suffragata da indicatori di una possibile
destinazione (in tutto od in parte) a terzi dello stupefacente detenuto dall'agente, lo scopo primario
dell'indagine consiste, in effetti, in quello di accertare la compatibilità logica e fattuale fra il
quantitativo effettivamente detenuto (e quantificato attraverso il parametro della quantità massima
detenibile) e la possibile evocazione difensiva della scriminante della destinazione della droga ad
un uso personale.
Ritiene, però, chi scrive, che il paradigma in questione possa e debba essere applicato, comunque,
indiscriminatamente a tutte quelle condotte, sopra richiamate, di detenzione, importazione od
esportazione, pur in presenza di quantitativi che appaiano – come nel caso deciso dalla sentenza in
commento - idonei ad escludere a priori l'operatività della esimente di cui al comma 1 bis dell'art.
73 dpr 309/90.
La distinzione fra le categorie delle condotte illecite nei confronti delle quali si deve riconoscere
l'applicazione dei due criteri aritmetici – in esame - deve essere, infatti, rigorosa e non deve
ammettere deroghe, che possano, in qualche modo, ingenerare confuse, quanto ondivaghe
interpretazioni, oltre che contraddittorie sovrapposizioni.
Ciò premesso, dunque, appare del tutto improprio il richiamo al principio attivo espresso dalle
sostanze stupefacenti sequestrate e quantificato attraverso il criterio della d.m.s., in luogo del
canone della q.m.d. .
Si tratta di un errore prospettico commesso in tuta evidenza in sede di giudizio di merito.
Ritiene, peraltro, chi scrive, che molto opportuno sarebbe stato in autorevole intervento del S.C., il
quale bene avrebbe fatto – trattando una questione, quella della ingente quantità, la cui soluzione si
ottiene proprio attraverso l'adozione del canone della q.m.d. - ad operare una puntualizzazione, atta
a sgombrare il campo da equivoci metodologici.
2)
La seconda riflessione riguarda la scelta, operata dalle SSUU, con la sentenza n. 36258 del 24
maggio 2012, di stabilire quale discrimine, per escludere automaticamente la ricorrenza
dell'aggravante di cui all'art. 80 comma 2° dpr 309/90, una “quantità inferiore a 2.000 volte il
valore massimo in milligrammi (valore-soglia) determinato per ogni sostanza nella tabella
allegata al d.m. 11 aprile 2006”.
Ad una più attenta riflessione, non convince, infatti
a. la decisione di utilizzare un unico coefficiente (quello pari a 2.000 volte la quantità massima
detenibile) in relazione a sostanze stupefacenti, tra loro, assai differenti,
b. il metodo e le motivazioni con cui le SSUU hanno fissato in 2.000 volte il coefficiente
moltiplicatore da adottare.
a. Con riguardo alla prima delle due obbiezioni, che si intende sviluppare, si osserva che il cd.
“misuratore di grandezza”[3], individuato e sancito dalla pronunzia delle SSUU, una volta
moltiplicato per la quantità massima detenibile, (la quale muta a seconda del tipo di sostanza)
comporta conclusioni sia matematiche, che ponderali assai sorprendenti (e contraddittorie).
Se, infatti, poniamo in comparazione sostanze psicotrope altamente nocive come la cocaina o come
la MDMA (ecstasy), (la cui quantità massima detenibile appare di per sé piuttosto elevata – in
quanto pari a mg. 750[4] -) con la cannabis, (che, a propria volta, presenta una quantità massima
detenibile pari a mg. 500), avremo la sorpresa di verificare che il limite al di sotto del quale la
aggravante dell'ingente quantità non opera, appare per la cocaina e l'ecstasy pari a gr. 1.500 di
principio attivo, mentre per la cannabis tale limite è di gr. 1.000[5].
Or bene, un simile risultato appare oltre modo sconcertante, posto che è indubbia la diversa e
maggiore nocività fra le sostanze poste in comparazione, della cocaina e dell'ecstasy rispetto ai
derivati della cannabis.
Risulta, dunque, illogico stabilire il medesimo coefficiente (2.000 volte) in funzione di droghe che
esprimono valori di pericolosità e dipendenza del tutto differenti tra loro, ottenendo, così, risultati
che penalizzano gravemente le droghe leggere rispetto a quelle pesanti.
b. In secondo luogo si osserva, che, al di là delle dotte riflessioni della decisione della Suprema
Corte, non è dato comprendere appieno quale sia l'effettiva genesi del coefficiente pari a 2.000
volte.
I giudici di legittimità evocano semplicemente lo svolgimento di quella che definiscono
“..un'operazione puramente ricognitiva che, sulla base dei dati concretamente disponibili e
avendo, appunto, quale metro e riferimento i dati tabellari.....individui, sviluppando detti dati,
una soglia verso l'alto....”.
Al di là delle lodevoli indicazioni programmatiche, difetta, però, – in sentenza – l'indicazione
dell’esatto incipit da cui prende vita l'iter logico, attraverso si perviene all'individuazione
dell'adottato criterio delle 2.000 volte.
In concreto, nonostante una lettura attenta ed approfondita della sentenza, operazione che permette
di sottoporre la stessa ad accurate deduzioni, l’interprete non è in posto in grado di rinvenire,
quindi, in alcuna parte della corposa sentenza, il motivo – logico, scientifico e giuridico - della
scelta delle SSUU di adottare il moltiplicatore pari a “2.000 volte il valore massimo in milligrammi
(valore-soglia) determinato per ogni sostanza nella tabella allegata al d.m. 11 aprile 2006”.
Ne aiuta a svelare l'arcano, il riferimento ad una relazione concernente la tipologia ed il numero dei
casi esaminati dall'Ufficio del Massimario, dalla quale emergono, peraltro, generici riferimenti a
quantitativi lordi di droga sequestrata (che vanno dai 2 ai 10 chilogrammi per le droghe pesanti, ed
attorno ai 50 chilogrammi per le droghe che le stesse SSUU definiscono “leggere”).
Ergo, permangono rilevanti perplessità sui canoni e sulle metodiche che hanno sotteso ad una scelta
importante e decisiva (oltre che condivisibile sul piano sistematico), quale quella di individuare
limiti di carattere ponderale, in quanto finalizzata a superare radicati contrasti giurisprudenziali.
Non convince, inoltre, come detto, la costruzione di una piattaforma unica ed omogenea per tutte le
sostanze, intesa come fattore moltiplicativo della quantità massima detenibile, dal quale ricavare il
limite sotto al quale la circostanza aggravante prevista dall'art. 80 comma 2° dpr 309/90 non opera.
Un simile indirizzo – oltre a creare le contraddizioni già evidenziate – non può venire, affatto,
temperato dai diversi valori-soglia e dai singoli gradi di purezza che connotano le diverse specie di
stupefacente.
D'altro canto, la stessa giurisprudenza della Sesta Sezione, citata dalle SSUU, era giunta ad
un'apprezzabile elaborazione, riguardante, però, il dato ponderale lordo, fissando in 10 chilogrammi
(per eroina e cocaina) ed in 50 chilogrammi (per hashish e marjiuana ) il discrimen per l'ingente
quantità.
Non si comprende perché una simile indicazione non sia stata raccolta, in attesa di un intervento
normativo chiarificatore.
E' sperabile, poi, che la scelta di addivenire ad un criterio unificato (le sovente ricordate 2.000
volte), non sia frutto di un lapsus del Supremo Collegio,.
A pg. 23 della sentenza n. 36258 del 24 maggio 2012, si indica, infatti, sorprendentemente, una
serie di valori-soglia per le varie sostanze e per l'hashish, si fa menzione del valore di 1000.
In realtà, il vero valore soglia – per i derivati della cannabis - è pacificamente, come in più
occasioni ribadito, fissato in 500.
Il decreto ministeriale del 4 agosto 2006 (cd. Decreto Turco), in effetti, aveva elevato, per i derivati
della cannabis, il valore soglia a 1000, ma va ricordato che il TAR del Lazio - con la sentenza del 21
marzo 2007 n. 2487 – annullò il decreto in questione, riportando il valore ai termini originari, cioè
500 mg. .
Se effettivamente il valore-soglia fosse stato quello indicato nel dm 4 agosto 2006, allora la
previsione unitaria avrebbe potuto avere una sua astratta giustificazione, in quanto il risultato – per
la cannabis – non sarebbe stato più di 1.000 grammi, bensì di 2.000 grammi, quantità superiore a
quella ritenuta per le droghe pesanti.
Così – nella realtà non è – e, dunque, permangono e si rafforzano la perplessità sin qui sollevate.
[1] Sent. n. 36258/2012
[2] Non dimentichiamo che le SSUU hanno utilizzato come dato che va moltiplicato per il
coefficiente di 200 volte il criterio della quantità massima detenibile. Questo è un canone
composito che si ottiene moltiplicando la dose media singola (cioè il principio attivo) di ciascuna
sostanza stupefacente per un ”moltiplicatore variabile” stabilito dal decisore politico. Ad esempio
per la cocaina la d.m.s. di mg. 150 va moltiplicata per 5 e si ottiene 750 mg, mentre per la cannabis
la d.m.s. è di mg. 25, da moltiplicare per 20, ottenendo, così, 500 mg.
[3] Espressione usata a pg. 22 dalla sentenza delle SSUU
[4] La dose media singola per la cocaina è calcolata in 150 mg. E va moltiplicata per il coefficiente
5, così si ottiene mg. 750
[5] Per la cannabis mg. 500 x 2000 = mg. 1.000.000 pari a gr. 1.000 (cioè 1 kg.), per la cocaina e
l'ecstasy mg. 750 x 2000 = mg. 1.500.000 pari a gr. 1.500 (cioè kg. 1,5). A completamento
informativo, si segnala che per l'eroina avremo un valore massimo di gr. 500 di principio attivo.
15-07-2013 11:47 Papa Francesco a Rio de Janeiro, con le favelas terra di narcos
Redazione
In prossimita' della visita di papa Francesco a Rio de Janeiro, nella favela di
Rocinha si e' intensificata la violenza legata al traffico di droga. Rocinha e' il quartiere piu' popoloso
della citta', con almeno 70.000 abitanti, ed era una delle favela che le autorita' consideravano come
sotto controllo (pacificata). Il papa non la visitera', pero' il deterioramento della sicurezza in questo
luogo e' un segnale che preoccupa molto le forze dell'ordine che dovranno garantire la sicurezza nei
giorni della visita di Francesco.
Nella notte tra sabato e domenica scorsa, con una operazione battezzata “Pace armata”, decine di
poliziotti sono entrati nella Rocinha con 58 mandati di cattura per presunti trafficanti di droghe che
operano nella favela. Ne sono stati trovati 30 e sono stati individuati 100 posti di vendita della droga
in tutto il quartiere.
La polizia, con l'aiuto delle telecamere che erano state installate nella Rocinha dopo la sua
pacificazione e informandosi sui vari social network, sono riusciti a localizzare i trafficanti e le
strade grazie anche ai sistemi informativi di Google.
Rocinha e' stata divisa in due gandi zone di vendita di droga dai gruppi di narcotrafficanti che
cointinuano a lottare fra di se', proprio come accadeva quando la favela non era stata pacificata e i
trafficanti erano i dominatori di quel territorio.
La vendita di droga e' organizzata e gestita dal carcere attraverso il famoso narcos Antonio Bonfim
Lopes, noto come Nem, detenuto da due anni quando la favela fu occupata dalle forze dell'ordine
dopo una gigantesca operazione che coinvolse anche la polizia militare e l'esercito.
Alla Rocinha, come nelle altre favelas occupate dalla Unidad de Policia Pacificadora (UPP), e' di
stanza in modo permanente, da novembre del 2011, un battaglione di 700 poliziotti, ma questo non
ha inciso sulla presenza dei narcos.
Secondo calcoli della polizia civile, alla Rocinha il traffico di droga rende ai trafficanti tre milioni di
dollari al mese. Si tratta di una favela emblematica non solo per la sua popolazione ma anche
perche' e' un luogo strategico, tra il quartiere piu' ricco della citta', Leblon, e la prestigiosa zona di
Barra de Tijuca. Alle sue falde e' ubicato uno degli alberghi piu' prestigiosi della citta'.
L'Intercontinental, che ospita congressi internazionali e dove nell'agosto del 2010, trafficanti con
base nella favela (all'epoca non ufficialmente pacificata) fecero 35 ostaggi tra gli ospiti e i
funzionari dell'albergo stesso.
Grazie alla sua ubicazione geografica, collocata in alto e con una vista favolosa della citta', Rocinha
e' stata luogo di incontro, lo scorso fine anno, di decine di turisti stranieri per poter vedere i fuochi
pirotecnici tradizionali lanciati dalla spiaggia di Capocabana.
Solo pochi giorni fa la stampa ha fatto sapere che alcune case della favela sono state acquistate da
uno straniero per 300.000 dollari. E, paradossalmente, forse e' stata la presenza dei turisti a
stimolare i narcos a tornare sui loro vecchi passi sfidando la polizia.
L'allarme e' scattato alcuni mesi fa quando un turista tedesco, Daniel Benjamin Franck, di 25 anni,
fu ferito con un'arma da fuoco in questa favela, e per l'occasione la polizia ammise la presenza in
loco di circa 100 narcotrafficanti.
Questa e' la triste realta' della favelas che sono state pacificate in vista dei Mondiali di calcio e
soprattutto per le Olimpiadi del 2016 ma che continuano ad essere dominate dai narcos, come
mostra il caso di Rocinha: un secchio di acqua fredda su un'operazione che fu spacciata al mondo
come un esempio di efficienza della polizia. E la domanda che piu' da' fastidio e' su cio' che accadra'
quando saranno spenti i riflettori dei grandi avvenimenti come la Coppa e le Olimpiadi.
Oggi, in vista della visita di papa Francesco a Rio, che per le autorita' e' una delle maggiori sfide
della citta' visto il livello internazionale della persona, la polizia ammette che Rocinha e' dominata
dai narcos. L'allarme e' reale.
Da Rocinha, nei giorni della grande protesta nelle strade di Rio durante il mese di giugno, centinaia
di abitanti sono andati nel quartiere ricco di Leblon, dove abita il governatore Sergio Cabral. Gli
abitanti del quartiere dove le case sono le piu' care del mondo, impauriti, attraverso i social network
fecero sapere che “la favela sta invadendo il monte”. Pacificate o meno, giusto o ingiusto che sia,
di fatto le favelas che abbracciano Rio come una corona di spine sono l'immagine di una
incoscienza collettiva fatta di violenza, manifesta o potenziale che sia.
Che faranno le favelas quando ci sara' papa Francesco? Questa e' oggi la principale
preoccupazione delle autorita' carioche, poiche', grazie alla religiosita' della gente che le abitano, ai
lavoratori che sono in brutte condizioni, alle continue ingiustizie sociali di cui sono vittime, e' molto
probabile che dall'alto delle favelas scenderanno per partecipare alla visita di papa Francesco per
lanciargli fiori e chiedere pace e dignita'.
Tutti quelli che dalla Rocinha si sono uniti ai manifestanti chiedendo migliori servizi pubblici,
hanno offerto un sorprendente esempio di cittadinanza, senza il minimo accenno ad una violenza di
strada. Il problema non sono quelli che vivono e soffrono da decenni nelle favelas, ma quelli che li
usano come carne da cannone e i loro luoghi cronicamente abbandonati dal potere pubblico.
(articolo di Juan Arias, pubblicato sul quotidiano El Pais del 15/07/2013)
16-07-2013 05:25 Cannabis, Tribunale di Roma: vendere semi non costituisce istigazione
all'uso
Carlo Alberto Zaina
Il principio statuito dalla sentenza delle SSUU dello scorso 18
ottobre 2012 (n. 47604), che ha escluso che la vendita di semi di cannabis integri gli estremi del
delitto di cui all'art. 82 dpr 309/90, trova puntuale e corretta applicazione nella decisione del GUP
presso il Tribunale di Roma, del 7 febbraio – 7 aprile 2013, che ha assolto quattro commercianti di
semi di cannabis, accusati di violazione proprio della citata disposizione di legge.
Si è così posta fine ad un'odissea giudiziaria durante oltre quattro anni.
La rilevanza delle pronunzia, che si commenta, consiste, certamente, nella felice intuizione
giuridica del giudice di prime cure, il quale colloca la condotta di vendita di semi di cannabis,
attribuita al commerciante – ed oggetto della specifica contestazione di reato -, nel segmento degli
atti preparatori non punibili.
Ad avviso del giudicante, infatti, non sarebbe ravvisabile il requisito della idoneità “in modo
inequivoco alla consumazione di un determinato reato”, atteso che “non è dato dedurre la
effettiva destinazione dei semi”, una volta che essi siano stati venduti.
E' evidente che tali affermazioni si coniugano in maniera armonica con l'osservazione :
1. che sia sempre stato obbiettivamente impossibile – per il giudicante - acquisire la
prova positiva della volontà genetica ed univoca del commerciante di istigare, tramite
la vendita di semi di cannabis, gli acquirenti all'uso di sostanze stupefacenti, attesa la
molteplicità di ipotetici motivi che potevano sottostare all'acquisto;
2. che, una volta perfezionata la vendita, la destinazione finale e l'eventuale utilizzo
modale dei semi – entrati negozialmente nella sfera di esclusiva disponibilità
dell'acquirente – sfugge a qualsiasi forma di verifica da parte del commerciante.
Costui non ha alcun obbligo di verificare l'uso successivo degli stessi.
Ulteriore profilo di interesse si rinviene, poi, nella disamina della condotta degli imputati, che
induce il giudice ad escludere la configurabilità dell'art. 414 c.p. in relazione all'art. 73 dpr 309/90
(ipotesi di reato di istigazione alla coltivazione illecita, che le SSUU hanno ritenuto come unica
formulabile in teoria in situazioni del genere).
La sola inserzione pubblicitaria, che raffigura semi e contiene indicazioni sulla loro provenienza e
descrizione, non presenta – ad avviso del GUP - il carattere di fungere da spinta determinativa
specificatamente indirizzata nei confronti degli acquirenti al fine di indurre costoro ad acquistare
per coltivare.
16-07-2013 11:49 Adozioni maggiorenni in Bielorussia. Nuove evoluzioni
Isabella Cusanno
Nuove evoluzioni in Bielorussia per i recepimenti delle sentenze italiane di
adozione maggiorenni. Nei giorni scorsi è stato concluso il sesto recepimento con una procedura del
tutto nuova rispetto a quanto portato avanti nei mesi precedenti, una procedura, che, se si consolida,
può comportare migliori e più compatti risultati rispetto a quanto operato fino ad ora. La fase che
viene accorpata è quella successiva del rilascio dei certificati aggiuntivi al certificato di nascita, cioè
l’attestazione dell’intervenuto recepimento, ed il rilascio del nuovo passaporto o di un passaporto su
cui è stato apposto un timbro con l’indicazione dell’intercorso mutamento. Con la nuova procedura
il rapporto con gli ufficiali esecutori è diretto ed efficace e comporta una ulteriore serie di verifiche,
ma anche la possibilità di raccordare tutti i passaggi successivi e conseguenti al recepimento.
Perché la questione sia chiara occorre porsi alcuni quesiti base.
Innanzitutto che cosa è il recepimento?
Il recepimento è l’atto con cui una autorità straniera recepisce ed ottempera ad un titolo esecutivo
straniero: quindi questo recepimento può avvenire spontaneamente oppure può avvenire dopo una
deliberazione da parte del Tribunale o della Corte di Giustizia competente, a seguito di un evidente
atto di mancato ottemperamento (rifiuto espresso o implicito dell’ufficiale esecutore o di altri
soggetti tenuti all’adempimento).
Quali sono gli elementi del recepimento?
Nel caso specifico gli elementi sono l’intercorsa adozione e il mutamento del cognome
dell’adottato.
Analizziamoli uno per uno:
Intercorsa adozione: In Bielorussia non esiste l’adozione maggiorenni, come non esistono i
numerosi distinguo classici italiani sulle tipologie di figlio e di adozioni. Ma esiste l’adozione e non
esiste motivo per ritenere l’adozione maggiorenni come tale, istituzione lesiva dell’ordine pubblico
nella Repubblica di Bielorussia.
In caso di rapporti tra parti internazionali, l’adozione in Italia viene regolata secondo la normativa
dettata dalla riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato. L’art.38 della norma
prevede che i presupposti, la costituzione e la revoca dell’adozione sono regolati dalla norma della
cittadinanza degli adottanti ( quindi nello specifico la norma italiana) ma solo relativamente a questi
elementi. Lo status di figlio, specifica la medesima norma all’art.33 è determinato dalla legge di
cittadinanza del figlio, mentre si applica la norma italiana quando questa assicura al minore lo status
di figlio legittimo (art.38).
La Cassazione ha ribadito questo principio in modo uniforme ed anche recentissimamente: lo status
di figlio è determinato dalla legge sua propria.
Quindi il contenuto della adozione con riferimento alla posizione del figlio nei confronti dei genitori
viene definita poi avanti all’autorità Bielorussa, in forza del recepimento e della forma che prende
l’esecuzione
Mutamento del cognome: Il nome ed il cognome di una persona vengono determinati e regolati
dalla legge di nazionalità dell’adottato, nessun provvedimento italiano può avere incidenza se non
passa dal recepimento di una autorità straniera. Ed è comunque l’autorità straniera che definisce il
cognome in forza delle proprie leggi e delle garanzie di diritto pubblico che tutelano l’identità di un
individuo.
Finora e per sei volte consecutive l’autorità Bielorussa ha recepito in questo modo: rapportando
l’adozione maggiorenni italiana alle proprie leggi. Assicurando così un rapporto di filiazione
esclusiva con i nuovi genitori e definendo il nuovo cognome conseguentemente a questo ed alla
indicazione dell’adottato in forza della procedura Bielorussa e del codice civile Bielorusso. Quando
opera così, l’autorità Bielorussa non sbaglia perché assicura le migliori garanzie ai suo figli in terra
straniera e nel pieno rispetto delle norme di diritto internazionale e nazionale. L’autorità italiana non
può avere problemi da un recepimento che integra il provvedimento italiano, perché questa
integrazione avviene solo nei campi di stretta ingerenza Bielorussa: qualità dell’adozione e della
filiazione e cognome. Lo stesso giudice italiano più volte ha deciso diversamente per il cognome
dell’adottato, perché è nella sua facoltà. Ed il Ministero degli Interni italiano sa bene che in altre
Nazioni esistono adozioni maggiorenni legittimanti. Quindi l’autorità italiana non può avere
problemi in merito e per le cinque volte precedenti non le ha avute.
Siamo però disponibili a giungere una volta per tutte o tutte le volte che la autorità Bielorussa lo
riterrà opportuno all’emanazione di una sentenza finale sulla questione, invece che definire il nostro
risultato sulla intercorsa esecuzione
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Direttore Domenico Murrone.
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