====== AVVERTENZE ========================= Newsletter settimanale di Avvertenze http://avvertenze.aduc.it Notizie, riflessioni e guide pratiche per il consumatore: per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti, per combattere le arroganze di ogni tipo. NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA! Senza il sostegno economico di persone come te non saremmo in grado di informarti. 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Vademecum dell'Aduc http://avvertenze.aduc.it/comunicato/viaggi+tutto+compreso+vademecum+dell+aduc_21469.php 10-07-2013 13:03 Guide e accompagnatori turistici della Puglia: abbiamo la modifica del badge! http://avvertenze.aduc.it/comunicato/guide+accompagnatori+turistici+della+puglia+abbiamo_2147 0.php 11-07-2013 12:13 Gelati. Consigli per gli acquisti http://avvertenze.aduc.it/comunicato/gelati+consigli+acquisti_21475.php 12-07-2013 11:11 Impianti termici (caldaie, condizionatori): nuove regole per utilizzo e controlli http://avvertenze.aduc.it/comunicato/impianti+termici+caldaie+condizionatori+nuove_21477.php 12-07-2013 11:33 Roma Capitale. Alberi due volte piantati e due volte rinsecchiti. Chi paga? Sollecitato il neo assessore Estella Marino http://avvertenze.aduc.it/comunicato/roma+capitale+alberi+due+volte+piantati+due+volte_21479.p hp 15-07-2013 10:07 Aduc- Osservatorio Firenze. Riapertura Forte Belvedere, bello ma senza caffe'.... http://avvertenze.aduc.it/comunicato/aduc+osservatorio+firenze+riapertura+forte_21482.php 15-07-2013 13:15 Frutta di stagione. Il cocomero. Consigli per gli acquisti: per sceglierlo gratta e bussa http://avvertenze.aduc.it/comunicato/frutta+stagione+cocomero+consigli+acquisti_21485.php 15-07-2013 14:07 Livelli essenziali prestazioni sociali. 13mo giorno sciopero fame perche' governo li metta all'odg http://avvertenze.aduc.it/comunicato/livelli+essenziali+prestazioni+sociali+13mo+giorno_21486.ph p 16-07-2013 12:31 Energie rinnovabili. Prime le economie emergenti http://avvertenze.aduc.it/comunicato/energie+rinnovabili+prime+economie+emergenti_21489.php 16-07-2013 13:23 Auto-prezzo.net. Come difendersi http://avvertenze.aduc.it/comunicato/auto+prezzo+net+come+difendersi_21490.php - Articoli 10-07-2013 18:39 L'Italia è da serie B? http://avvertenze.aduc.it/articolo/italia+serie_21471.php 11-07-2013 11:22 Droghe di sintesi. La Nuova Zelanda sta per legalizzarle http://avvertenze.aduc.it/articolo/droghe+sintesi+nuova+zelanda+sta+legalizzarle_21473.php 11-07-2013 12:36 Le 'incongruenze' della bolletta dell'energia elettrica http://avvertenze.aduc.it/articolo/incongruenze+della+bolletta+dell+energia+elettrica_21476.php 12-07-2013 13:09 Cannabis e guida in stato di alterazione, Tribunale di Trento: non basta l'esame delle urine http://avvertenze.aduc.it/articolo/cannabis+guida+stato+alterazione+tribunale+trento_21480.php 14-07-2013 09:44 Stupefacenti, commento alla sentenza di Cassazione n. 28828/2013 http://avvertenze.aduc.it/articolo/stupefacenti+commento+alla+sentenza+cassazione_21481.php 15-07-2013 11:47 Papa Francesco a Rio de Janeiro, con le favelas terra di narcos http://avvertenze.aduc.it/articolo/papa+francesco+rio+de+janeiro+favelas+terra+narcos_21483.php 16-07-2013 05:25 Cannabis, Tribunale di Roma: vendere semi non costituisce istigazione all'uso http://avvertenze.aduc.it/articolo/cannabis+tribunale+roma+vendere+semi+non_21487.php 16-07-2013 11:49 Adozioni maggiorenni in Bielorussia. Nuove evoluzioni http://avvertenze.aduc.it/articolo/adozioni+maggiorenni+bielorussia+nuove+evoluzioni_21488.php - Notizie 10-07-2013 12:56 GRAN BRETAGNA/Carne di buoi con tubercolosi immesse nel mercato http://avvertenze.aduc.it/notizia/carne+buoi+tubercolosi+immesse+nel+mercato_127694.php 10-07-2013 15:55 ITALIA/Direttore Panorama condannato al carcere http://avvertenze.aduc.it/notizia/direttore+panorama+condannato+al+carcere_127696.php 10-07-2013 18:44 MESSICO/Narcoguerra. Governo autorizzo' spionaggio Usa contro narcotraffico http://avvertenze.aduc.it/notizia/narcoguerra+governo+autorizzo+spionaggio+usa+contro_127697.p hp 10-07-2013 18:46 ITALIA/Stamina. Rivista Nature: sperimentazione non e' etica, bloccarla! http://avvertenze.aduc.it/notizia/stamina+rivista+nature+sperimentazione+non+etica_127698.php 10-07-2013 19:58 USA/Staminali. Ricreato orecchio interno con metodo 3D http://avvertenze.aduc.it/notizia/staminali+ricreato+orecchio+interno+metodo+3d_127695.php 11-07-2013 14:03 U.E./Crollo di nascite negli ultimi 10 anni http://avvertenze.aduc.it/notizia/crollo+nascite+negli+ultimi+10+anni_127699.php 11-07-2013 14:05 MONDO/Fumo. Oms: uccide 6 milioni di persone l'anno, ma cresce prevenzione http://avvertenze.aduc.it/notizia/fumo+oms+uccide+milioni+persone+anno+ma+cresce_127700.ph p 11-07-2013 14:11 ITALIA/Consumo droghe. Giovani umbri: quotidiano e diffuso. Ricerca http://avvertenze.aduc.it/notizia/consumo+droghe+giovani+umbri+quotidiano+diffuso_127701.php 11-07-2013 14:22 U.E./Case. Prezzi in calo in eurozona http://avvertenze.aduc.it/notizia/case+prezzi+calo+eurozona_127702.php 11-07-2013 14:27 ITALIA/Soldi droga e alcool. Violenta colluttazione col padre. Arrestato http://avvertenze.aduc.it/notizia/soldi+droga+alcool+violenta+colluttazione+col+padre_127703.php 11-07-2013 17:14 ITALIA/Stamina querela la rivista Nature http://avvertenze.aduc.it/notizia/stamina+querela+rivista+nature_127704.php 11-07-2013 20:16 ITALIA/Virus Aids per curare malattie gravi ereditarie http://avvertenze.aduc.it/notizia/virus+aids+curare+malattie+gravi+ereditarie_127705.php 12-07-2013 13:57 ITALIA/Inflazione in aumento a giugno. Istat http://avvertenze.aduc.it/notizia/inflazione+aumento+giugno+istat_127706.php 12-07-2013 14:03 ITALIA/Figli legittimi e naturali. Abolita la divisione http://avvertenze.aduc.it/notizia/figli+legittimi+naturali+abolita+divisione_127707.php 12-07-2013 15:44 FRANCIA/Ricerca staminali embrionali. Parlamento comincia a discutere http://avvertenze.aduc.it/notizia/ricerca+staminali+embrionali+parlamento+comincia_127708.php 12-07-2013 18:49 IRLANDA/L'aborto e' legale, ma solo in casi estremi http://avvertenze.aduc.it/notizia/aborto+legale+ma+solo+casi+estremi_127709.php 13-07-2013 11:21 USA/Caccia militari voleranno col biofuel http://avvertenze.aduc.it/notizia/caccia+militari+voleranno+col+biofuel_127710.php 14-07-2013 20:18 MESSICO/Narcoguerra. Molti desaparecidos schiavi dei narcos http://avvertenze.aduc.it/notizia/narcoguerra+molti+desaparecidos+schiavi+dei+narcos_127711.php 15-07-2013 09:40 ITALIA/Crisi e caos fanno calare gli incassi da multe per violazione al codice della strada http://avvertenze.aduc.it/notizia/crisi+caos+fanno+calare+incassi+multe+violazione+al_127712.ph p 15-07-2013 12:34 ITALIA/Crescono i lavoratori stranieri http://avvertenze.aduc.it/notizia/crescono+lavoratori+stranieri_127713.php 15-07-2013 13:37 ITALIA/Corecom anche in Sardegna http://avvertenze.aduc.it/notizia/corecom+anche+sardegna_127714.php 15-07-2013 17:16 ITALIA/Droga. Sistema Allerta precoce. Dal 2009 237 nuove sostanze http://avvertenze.aduc.it/notizia/droga+sistema+allerta+precoce+dal+2009+237+nuove_127715.ph p 15-07-2013 17:18 ITALIA/La 'Ndrangheta, il business e la droga. Libro http://avvertenze.aduc.it/notizia/ndrangheta+business+droga+libro_127716.php 15-07-2013 17:22 ITALIA/Carceri. Corleone: e' la legge sulle droghe che causa il sovraffollamento http://avvertenze.aduc.it/notizia/carceri+corleone+legge+sulle+droghe+che+causa_127717.php 15-07-2013 17:26 ITALIA/Insulti razziali sono sempre discriminatori. Cassazione http://avvertenze.aduc.it/notizia/insulti+razziali+sono+sempre+discriminatori_127718.php 16-07-2013 08:34 ITALIA/Droga e guida auto. Niente multa se si e' fermi. Cassazione http://avvertenze.aduc.it/notizia/droga+guida+auto+niente+multa+se+si+fermi_127719.php 16-07-2013 09:22 MESSICO/Narcoguerra. Arrestato il capo dei Los Zetas http://avvertenze.aduc.it/notizia/narcoguerra+arrestato+capo+dei+los+zetas_127720.php 16-07-2013 09:31 U.E./Mercato automobili in calo http://avvertenze.aduc.it/notizia/mercato+automobili+calo_127721.php 16-07-2013 09:34 CINA/Muore mentre usa un iPhone5 in carica. Apple apre inchiesta http://avvertenze.aduc.it/notizia/muore+mentre+usa+iphone5+carica+apple+apre_127722.php 16-07-2013 09:55 SPAGNA/Catturato barone del narcotraffico internazionale http://avvertenze.aduc.it/notizia/catturato+barone+narcotraffico+internazionale_127723.php 16-07-2013 10:02 ITALIA/Auto-prezzo.net Arrestati per truffa http://avvertenze.aduc.it/notizia/auto+prezzo+net+arrestati+truffa_127724.php 16-07-2013 10:44 USA/Staminali. Vasi sanguigni da cellule riprogrammate http://avvertenze.aduc.it/notizia/staminali+vasi+sanguigni+cellule+riprogrammate_127725.php 16-07-2013 10:47 GERMANIA/Raddoppiano gli immigrati, essenzialmente russi e siriani http://avvertenze.aduc.it/notizia/raddoppiano+immigrati+essenzialmente+russi+siriani_127726.php 16-07-2013 11:00 GERMANIA/Il primo bordello per non-fumatori http://avvertenze.aduc.it/notizia/primo+bordello+non+fumatori_127727.php 16-07-2013 12:54 ITALIA/Crollano i sequestri di cocaina, raddoppiano quelli di cannabis. DCSA http://avvertenze.aduc.it/notizia/crollano+sequestri+cocaina+raddoppiano+quelli_127728.php ------------------------------------------LE PETIZIONI DELL'ADUC Sono due, e sul sito c'è la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle. Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito. ONU / VATICANO La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere consultivo. http://avvertenze.aduc.it/info/vaticano.php PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai http://tlc.aduc.it/rai/ ------------------------------------------Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura sei canali tematici e sei sottocanali con informazioni e consigli quotidiani, tutti editi dall'Aduc: - Avvertenze http://avvertenze.aduc.it Per conoscere i propri diritti e combattere le arroganze di ogni tipo Sottocanali: - Rimborso Windows: http://avvertenze.aduc.it/rimborsowindows/ - Censura: http://avvertenze.aduc.it/censura/ - Immobili: http://avvertenze.aduc.it/immobili/ - Investire Informati http://investire.aduc.it Informazione e consulenza finanziaria - Salute http://salute.aduc.it Uno spazio di informazione e discussione basato su un principio essenziale: solo l'individuo può disporre della propria salute. Oltre alla ricerca con le cellule staminali, alla clonazione, all'eutanasia e alla lotta al dolore, ADUC Salute informa su temi come fecondazione assistita, interruzione di gravidanza, tossicodipendenza, contraccezione, sessualità, etc. Sottocanali: - Eutanasia: http://salute.aduc.it/eutanasia/ - Cellule staminali: http://salute.aduc.it/staminali/ - Droghe http://droghe.aduc.it Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. - Telecomunicazioni http://tlc.aduc.it I diritti degli utenti di tv, Internet e telefonia Sottocanali: - Stop al canone Rai: http://tlc.aduc.it/info/specialecanonerai.php - Immigrazione http://immigrazione.aduc.it Diritti degli stranieri in Italia ------------------------------------------EDITORIALE 16-07-2013 14:04 Il Belpaese di Roberto, Laura e Matteo Viviamo in un sistema sempre piu' approssimato, posticcio, pomposo e, di conseguenza, precario economicamente, culturalmente e socialmente. Lo specchio di questa situazione e' nel quotidiano di coloro che -quando parlano, pensano, discutono- hanno una certa eco grazie alla posizione di prestigio che occupano. Una situazione che alimenta la sfiducia dei cittadini che per esser tali usano la testa piuttosto che la pancia, facendo sentire gli stessi emarginati o sempre piu' arrabbiati o delusi. Ci sono diverse vicende che in questi ultimi giorni mi hanno stimolato la conferma di questo contesto. Partiamo con una delle piu' clamorose. Il vice-presidente del Senato, Roberto Calderoli che oggi in Aula ha comunicato che non attacchera' mai piu' un avversario politico con parole offensive. Si riferisce all'aver paragonato ad un orango il ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge, lui che fa custodire la sua villa da dei lupi (non cani lupo, ma lupi), lui che provoco' una crisi italo-libica per una scritta sulla sua maglietta che mostro' in tv, lui che e' il padre dell'attuale legge elettorale dove contano solo i capi di partito, etc etc.. Proseguiamo con un'altra vicenda che riguarda la presidente della Camera, Laura Boldrini, che, per attaccare (giustamente) il maschilismo diffuso, gioendo per la cancellazione del concorso di Miss Italia dagli schermi della Rai, ha rilevato che la presenza della donna in tv e' sempre “muta o nuda”. Ci siamo domandati quali canali guarda la nostra presidente.... Poiche' crediamo che abbia fatto una semplificazione estremizzata che rende la realta' del maschilismo stereotipizzata piuttosto che descrittiva delle reale sopraffazione. E per vincere il maschilismo, gli stereotipi non fanno piu' effetto neanche negli scarsi comizi dei politici, figuriamoci se escono dalla bocca della terza carica dello Stato. Oggi, a mio avviso, in merito fanno molto piu' riflettere le iniziative del movimento delle Femen che non le frasi fatte e stucchevoli della Boldrini. Ora un vicenda apparentemente marginale ma che, siccome riguarda un personaggio emergente che in diversi valutano in grado di farci usare da tutte le crisi in corso, puo' servire a farci riflettere. L'emergente e' il Sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Ieri ha nominato il nuovo assessore della sua giunta fiorentina alla mobilita'. Il precedente assessore, Massimo Mattei, si e' ufficialmente dimesso per motivi di salute, ma il suo nome gira e rigira nel famoso scandalo delle puttane fiorentine poiche' la presunta meretrice era una sua grande amica a cui aveva fatto anche dei sostanziosi regali. Il nuovo assessore e' Filippo Bonaccorsi, nominato un po' in ritardo rispetto alla tabella di marcia, perche' i legali del Sindaco dovevano chiarire una questione che dicono di aver risolto: secondo il decreto legislativo 39/2013, emanato dal Governo Monti, in materia di inconferibilita' e incompatibilita' di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, chi e' stato presidente, amministratore delegato o di una partecipata, non puo' assumere ruoli di Governo nella medesima amministrazione. Il neo assessore Bonaccorsi, fino ad agosto 2012 e' stato presidente dell'Ataf (autobus a Firenze), partecipata dal Comune di Firenze all'80% , e successivamente ha ricoperto fino al 12 luglio scorso la carica di consigliere delegato e direttore generale. Secondo il Comune di Renzi, la legge va interpretata e i margini per la nomina ci sono, poiche l'entrata in vigore sarebbe differita rispetto all'approvazione della legge. Ma -ci domandiamo- quand'anche da un punto di vista normativo ci fossero questi margini, possibile che il Sindaco fiorentino non avesse nessun altro a cui affidare la responsabilita' della mobilita' urbana, magari ingraziandosi quasi tutta la citta' e non lasciandosi alle spalle dubbi e altro? E' questo il nuovo che prospetta per il Paese il presunto futuro candidato alla sua guida? Cosa unisce queste tre vicende, oltre quanto abbiamo gia' detto all'inizio? A nostro avviso e' anche l'arroganza del potere, la certezza dell'impunita' non solo giuridica ma anche culturale. Quest'ultima, in modo particolare, e' quella che porta a dire e fare cose assurde solo perche' nel nome di una presunta causa giusta. Cosi' e' per il sen. Calderoli, che crede di difendere il suo Paese e il lavoro con la chiusura dei confini e la relativa bestializzazione dei propri avversari. Cosi' e' per la presidente Boldrini, che crede di difendere i diritti delle cittadine donne con i goffi stereotipi che, invece di far riflettere chi sbaglia, fanno solo sorridere i presunti interlocutori da convincere. Cosi' e' per Matteo Renzi che, forte dei propri convincimenti, non ha ancora riflettuto sul fatto che il fine non giustifica mai i mezzi, e questi ultimi, quando inappropriati, possono far sbiadire il fine presunto buono: il consenso, signor Sindaco, deve convincere, non conquistare. (Vincenzo Donvito) ------------------------------------------LA SCHEDA PRATICA 12-07-2013 10:07 IMPIANTI TERMICI (CALDAIE, CLIMATIZZATORI): UTILIZZO E CONTROLLI PERIODICI Il Dpr 74/2013, in vigore dal 12/7/2013, ha completato il quadro normativo di recepimento della direttiva 2002/91/CE riscrivendo le regole inerenti "l'esercizio, la conduzione, il controllo, la manutenzione e l'ispezione" degli impianti termici degli edifici, ed in particolare estendendole ai condizionatori d'aria dopo l'avvio da parte della commissione europea di una procedura di infrazione a nostro carico con richiesta di condanna alla Corte di giustizia europea. La principale normativa di riferimento rimane il D.lgs. 192/2005 (codice dell'energia) che, in prima attuazione della direttiva suddetta, aveva gia' in parte adeguato la normativa agli standard europei relativi all'efficienza e al rendimento energetico, alla riduzione dell'inquinamento e al risparmio di energia. Rientrano tra gli "impianti termici" tutti gli impianti di climatizzazione invernale ed estiva (caldaie, condizionatori d'aria, etc.) con o senza produzione di acqua calda nonche' quelli dedicati alla produzione di acqua calda per usi igienici e sanitari comprendenti eventuali sistemi di distribuzione e utilizzazione del calore (caldaie, boiler). Vi sono inclusi anche gli impianti individuali di riscaldamento. Sono esclusi dalla categoria: stufe, caminetti, apparecchi per il riscaldamento localizzato ad energia radiante, con una precisazione. Se questi sono fissi e se la somma delle loro potenze nominali e' maggiore o uguale a 15 kW si possono dire "assimilati" agli impianti termici. Le norme fissano i termini di utilizzo degli impianti, le regole per la manutenzione e per le ispezioni, e fissano sanzioni in caso di violazione. Esse si applicano in tutto il territorio nazionale. Le Regioni che avessero gia' adottato provvedimenti di applicazione della Direttiva 2002/91/Ce dovranno adeguarne le disposizioni a quelle dettate dal Dpr 74/2013. Indice scheda TEMPERATURE MASSIME E TEMPI DI UTILIZZO DEGLI IMPIANTI SOGGETTO RESPONSABILE E LIBRETTO DI IMPIANTO MANUTENZIONE E CONTROLLI DI LEGGE ISPEZIONI ED AUTOCERTIFICAZIONE LE SANZIONI RIFERIMENTI NORMATIVI E LINK UTILI TEMPERATURE MASSIME E TEMPI DI UTILIZZO DEGLI IMPIANTI Viene trasferita nel nuovo decreto la norma relativa alle temperature massime degli ambienti nelle unita' immobiliari e ai limiti di esercizio degli impianti, prima contenuta nel Dpr 412/93 art.4,9 e 10. Nelle abitazioni, durante il funzionamento degli impianti di climatizzazione invernale la media della temperatura dell'ambiente non deve superare i 20 gradi (con tolleranza fino a 22). Durante il funzionamento degli impianti di climatizzazione estiva la media non deve invece essere inferiore a 26 gradi (con tolleranza fino a 24). Gli impianti di climatizzazione invernale possono essere utilizzati per un certo periodo di tempo all'interno dell'anno e per un massimo di ore nell'arco della giornata. Tutto dipende dalla zona climatica, fissata comune per comune, ove ci si trova. Nello specifico: - Zona A: (Porto Empedocle, Lampedusa): 6 ore giornaliere dal 1/12 al 15/3 - Zona B (per es. Catania, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Trapani, etc.): 8 ore giornaliere dal 1/12 al 31/3 - Zona C (per es. Bari, Cagliari, Catanzaro, Imperia, Lecce, Napoli, Salerno, etc.) : 10 ore giornaliere dal 15/11 al 31/3 - Zona D (per es. Ancona, Firenze, Genova, Pisa, Roma, Verona, etc.): 12 ore giornaliere dal 1/11 al 15/4 - Zona E (per es. Aosta, Bolzano, Bologna, Campobasso, L'Aquila, Milano, Torino, Trento, Udine, Venezia, etc.): 14 ore giornaliere dal 15/10 al 15/4 - Zona F (per es.Cuneo e molte sue province e vari comuni del nord): nessuna limitazione. La fascia oraria di utilizzo e' sempre tra le 5 e le 23 di ciascun giorno, esclusa la zona F che non ha limitazioni nemmeno in tal senso. In casi eccezionali i periodi di utilizzo possono essere estesi ma per una durata giornaliera non superiore alla meta' di quella consentita. I comuni possono aumentare o diminuire, a fronte di comprovate esigenze, sia la temperatura massima sia il tempo di utilizzo. I provvedimenti comunali devono essere resi noti alla popolazione immediatamente. Le regole suddette non si applicano agli edifici adibiti ad usi particolari (ospedali, case di cura, strutture protette, sedi diplomatiche, scuole, piscine, attivita' industriali ed artigianali, etc.). Le regole inerenti la durata giornaliera non si applicano inoltre a: uffici, attivita' commerciali, impianti di cogenerazione che producono elettricita' e calore insieme, impianti che utilizzano pannelli radianti incassati nelle opere murarie. Sono esclusi dai vincoli giornalieri anche gli impianti (singoli o al servizio di piu' unita' immobiliari) dotati di termoregolatore che consenta la regolazione automatica e programmata della temperatura e gli impianti condotti mediante contratti di fornitura di energia che gia' di per se' prevedono utilizzi nei limiti previsti dalla norma. Per verificare nel dettaglio tutte le esclusioni si veda l'art.4 del Dpr 74/2013. Per verificare invece in quale zona climatica e' il proprio comune si veda l'Allegato A del Dpr 412/93, tutt'ora valido. SOGGETTO RESPONSABILE E LIBRETTO DI IMPIANTO L'esercizio, la conduzione, il controllo, la manutenzione degli impianti termici nonche' il rispetto di tutte le leggi in materia gravano sul soggetto "responsabile" dell'impianto, ovvero su chi lo possiede e quindi occupa l'unita' immobiliare dove questo si trova. Puo' trattarsi del proprietario della stessa come dell'affittuario o del titolare di un diritto reale (usufruttuario, utilizzatore, etc.). Tale soggetto puo' delegare tutti i suoi oneri ad un "terzo responsabile", se il generatore dell'impianto e' installato in un locale tecnico dedicato. Nel caso di impianti condominiali il soggetto responsabile e' l'amministratore di condominio che puo' ugualmente delegare un "terzo responsabile". Il soggetto responsabile deve deve mantenere in esercizio l'impianto e provvedere affinche' siano eseguite le operazioni di controllo e di manutenzione secondo quanto prevede la legge. Se cio' non avviene e' passibile di sanzioni (vedi piu' avanti). Egli deve inoltre possedere il "libretto di impianto", il documento di identita' dell'impianto per il quale e' responsabile. E' sua cura allegarvi tutti i rapporti di controllo periodico via via rilasciati dai tecnici manutentori. Per le caldaie deve anche effettuare l'eventuale "autocertificazione" prevista dal comune (o provincia) competente per le attivita' di controllo, pagando il dovuto tramite bollettino postale o direttamente al tecnico che effettua i controlli (si veda piu' avanti). A seguito delle ultime novita' normative (Dpr 74/2013) sara' introdotto un nuovo modello di libretto di impianto. E' atteso al riguardo un decreto del Ministero dello Sviluppo economico. MANUTENZIONE E CONTROLLI DI LEGGE Va innanzitutto distinta la manutenzione ordinaria dai controlli obbligatori previsti dalla legge. Manutenzione ordinaria Sia le vecchie norme che le nuove lasciano all'impresa installatrice -in prima istanza- la possibilita' di fissare la frequenza e la tipologia delle operazioni di manutenzione, che normalmente comprendono controlli di funzionamento e di sicurezza (ricerca di eventuali perdite, per esempio) e una pulizia. Se la ditta installatrice non provvede, ci si deve riferire alle eventuali disposizioni del fabbricante riportate sul libretto d'impianto, che deve obbligatoriamente essere consegnato al proprietario dell'impianto stesso. In ultima istanza, in mancanza di riferimenti, valgono le norme UNI e CEI dello specifico apparecchio. Per le caldaie autonome, ovvero per gli impianti di potenza inferiore ai 35 kw che normalmente si trovano nelle nostre case, la norma di riferimento e' la UNI 10436/96, mentre per quelle condominiali, ovvero di potenza superiore ai 35 kw, valgono le norme UNI 10435/95. Entrambe prevedono manutenzioni con cadenza minima annuale. Il responsabile dell'impianto, ovvero l'occupante dell'unita' immobiliare ove questo si trova (sia esso il proprietario, l'inquilino o il "terzo responsabile" da questi nominato -normalmente la ditta manutentrice) oppure l'amministratore in caso di impianti condominiali, che NON disponga delle istruzioni dell'impresa installatrice ne' di quelle del fabbricante, deve attivarsi per reperirne copia facendo una specifica richiesta. Qualora non vi riesca, deve comunque far riferimento alle suddette norme UNI. Per tutti gli impianti termici il primo riferimento e' il libretto di impianto. Di solito esso rimanda alle periodicita' minime fissate dalla legge, che prevedono manutenzioni almeno annuali per tutti i tipi di caldaie (si vedano il d.p.r. 551/99 e le norme UNI 10435 o 10436 suddette), sia quelle di riscaldamento autonomo (di potenza inferiore ai 35 kw, dette anche "caldaiette"), sia quelle condominiali dei riscaldamenti centralizzati (di potenza superiore ai 35 kw). Il manutentore di fiducia, che di solito coincide con l'installatore -se non addirittura con il fabbricante- e' un utile punto di riferimento e dovrebbe saper fornire tutte le informazioni al riguardo, anche indicandone la "fonte" (che e' sempre bene chiedere, in modo da fare tutte le verifiche necessarie). Controlli di legge I controlli fissati dalla legge riguardano in generale l'"efficienza energetica" dell'impianto e si esplicano con l'esame dei fumi, il controllo del rendimento di combustione, etc. Il libretto di impianto, anche in questo caso, rimane la prima fonte d'informazione sulla loro periodicita', ed in mancanza valgono gli intervalli minimi fissati dalla legge. Nella prima fase dell'adeguamento della normativa italiana con le disposizioni europee le regole inerenti i controlli periodici e le ispezioni sugli impianti termici erano transitoriamente fissate dal D.lgs.192/2005 (art.12 e allegato L). Dal 12/7/2013 il riferimento e' invece il Dpr 74/2013, art.8 e relativa tabella all'allegato A, che riportiamo: Tipologia Impianto Alimentazione Impianti con generatore di calore a fiamma Generatori alimentati a combustibile liquida o solido 10<P<100 2 P>=100 1 Generatori alimentati a gas, metano o GPL 10<P<100 2 P>=100 1 12<P<100 4 Impianti con Macchine frigorifere e/o pompe di macchine calore a compressione di vapore ad frigorifere/pompe di azionamento elettrico e Potenza termica (Kw) (1) Cadenza controlli di efficienza energetica (anni) calore Macchine frigorifere e/o pompe di calore ad assorbimento a fiamma diretta P>=100 2 P>=12 4 Pompe di calore ad assorbimento alimentate con energia termica P>=12 2 Impianti alimentati Sottostazione di scambio termico da teleriscaldamento da rete a utenza P>10 4 Microcogenerazione Pel <50 4 Unità cogenerative Pel>=50 2 Pompe di calore a compressione di vapore azionate da motore endotermico Impianti cogenerativi Note: - P = Potenza termica utile nominale; Pel = Potenza elettrica nominale; - I limiti degli intervalli sono riferiti alla potenza utile nominale complessiva dei generatori e delle macchine frigorifere che servono lo stesso impianto; - fino al 12/7/2013 per le classiche caldaie a metano "domestiche" (potenza fino a 35 kW) la periodicita' era' biennale se di eta' superiore ad otto anni e quadriennale se di eta' fino a 8 anni. Per gli scaldabagni a focolare aperto il termine era di due anni. Se dal controllo emergono anomalie sui generatori di calore (rendimenti di combustione inferiori ai limiti ) questi devono essere sostituiti entro 180 giorni solari, stante il diritto del responsabile dell'impianto di rimandare la sostituzione avvalendosi di una verifica da parte dell'ente locale competente (Comune o Provincia). Se invece emergono anomalie sulle macchine frigorifere o sulle pompe di calore (parametri di efficienza inferiori del 15% rispetto a quelli misurati in fase di collaudo o primo avviamento riportati sul libretto di impianto), le stesse devono essere riportate alla situazione iniziale (con tolleranza del 5%). Rapporti di controllo Al termine delle operazioni -siano esse di manutenzione o di controllo- il tecnico deve provvedere a redigere e sottoscrivere un "rapporto di controllo” conforme ai modelli previsti dalla legge. In occasione dei controlli di legge dev'essere lasciato un "rapporto di controllo di efficienza energetica", diverso a seconda del tipo di impianto e, secondo le nuove disposizioni del Dpr 74/2013, caratterizzato da una numerazione progressiva (tipo 1, tipo 2, tipo 3, tipo 4). Una copia del rapporto e' rilasciata al responsabile dell'impianto che deve conservarla ed allegarla al libretto di impianto, un'altra e' trasmessa a cura del manutentore alla Regione. Le stesse Regioni possono fissare termini propri di trasmissione dei rapporti. I modelli-tipo dei rapporti attualmente in suo, allegati al D.lgs. 192/2005 (allegato F e G), saranno aggiornati ed integrati da un decreto del Ministero dello Sviluppo economico. Le Regioni potranno apportare ai modelli ulteriori detrazioni, quindi si deve far riferimento al regolamento locale. ISPEZIONI ED AUTOCERTIFICAZIONE La legge prevede che i Comuni o le Provincie (relativamente ai comuni con meno di 40.000 abitanti) effettuino verifiche almeno biennali per accertare l'osservanza delle norme relative al rendimento energetico, anche avvalendosi di organismi esterni. Il costo di tali verifiche e' a carico dei soggetti responsabili dell'impianto termico (vedi sopra). Le ispezioni devono essere effettuate al fine di riscontrare il rispetto delle norme nonche' la veridicita' dei controlli tecnici degli impianti presenti sul territorio. Le nuove normative in vigore dal 12/7 fissano una serie di priorita' per le verifiche: si parte dagli impianti per i quali non sono stati effettuati i controlli periodici o per i quali gli stessi hanno rilevato problemi di funzionamento. Hanno priorita' anche gli impianti con piu' di 15 anni di vita. Per alcune categorie di grossi impianti sono previste ispezioni "a tappeto". Per gli impianti domestici (Impianti di climatizzazione invernale di potenza fino a 100 kW alimentati a gas, metano o gpl e impianti di climatizzazione estiva di potenza fino a 100 kw) l'ispezione e' sostituibile dall'accertamento del "rapporto di controllo di efficienza energetica rilasciato" dal tecnico. Le normative locali possono prevedere che l'ispezione si intenda effettuata nel caso in cui il responsabile dell'impianto autodichiari l'avvenuta manutenzione e il controllo del rendimento energetico, con possibilita' comunque di subire verifiche "a campione". Normalmente cio' avviene per gli impianti termici di climatizzazione invernale (caldaie) di potenza fino a 35 kW. L'autocertificazione si effettua inviando al Comune o alla Provincia la copia dell'ultimo rapporto di controllo rilasciato dal manutentore insieme ad un "bollino" o alla ricevuta di pagamento di un bollettino postale di importo deciso dall'ente (di solito dai 5 ai 10 euro). In alcuni casi, come Firenze, tutti gli adempimenti sono a carico del tecnico manutentore che riscuote l'importo del bollino e lo spedisce all'ufficio competente insieme al rapporto di intervento, rilasciando copia dell'uno e dell'altro al soggetto responsabile. La periodicita' e la scadenza di invio sono decise dal Comune o Provincia, e normalmente coincidono con quelle delle verifiche tecniche. Nulla impedisce all'ente, pero', di prevedere periodicita' diverse. Il comune di Firenze, per esempio, prevede autocertificazioni coincidenti con i controlli di legge, attualmente biennali. Per chi aderisce all'autocertificazione le eventuali ispezioni (che comunque il Comune ha facolta' di effettuare) sono gratuite, mentre per chi non aderisce il costo e' quello intero stabilito dall'ente, di solito intorno ai 50/100 euro. C'e' da dire che il fatto di non aver aderito comporta maggiori probabilita' di venir scelti per le ispezioni, quindi il relativo costo diventa, di fatto, una sorta di "sanzione". Per le regolamentazioni sulle ispezioni e sull'autocertificazione fa fede il regolamento dell'ente locale (Comune, Provincia), spesso scaricabile dai siti istituzionali dello stesso. LE SANZIONI Il responsabile dell'impianto, che come abbiamo gia' detto coincide con chi occupa l'immobile dove questo si trova (proprietario, inquilino oppure il "terzo responsabile" da questi nominato) deve mantenere in esercizio l'impianto e provvedere affinche' siano eseguite le operazioni di controllo e di manutenzione secondo quanto prevede la legge. Se cio' non avviene sono applicabili sanzioni amministrative variabili da 500 fino a 3.000 euro. La legge consente inoltre alle imprese di distribuzione del gas di sospendere la fornitura su richiesta dell'ente locale (Comune o Provincia) nei casi in cui l'impianto risulti non conforme alle norme oppure qualora il responsabile dello stesso (proprietario, inquilino, etc.) si rifiuti ripetutamente di consentire i controlli. Per molti Comuni l'assenza del proprietario ai controlli fissati viene intesa come accesso negato e rifiuto, quindi e' bene fare attenzione, non sottovalutando l'importanza dei controlli e la propria responsabilita'. Il tecnico manutentore che non esegue i controlli conformemente a quanto dispone la legge o non rilascia il rapporto di controllo tecnico, e' punibile con una sanzione amministrativa variabile da 1.000 a 6.000 euro. L'amministrazione che applica la sanzione deve anche segnalare il comportamento del tecnico alla locale camera di commercio. FONTE NORMATIVA E LINK UTILI - Legge 10/1991, art. 31 - Dpr 412/1993 (in parte abrogato) - D.lgs.192/2005 di attuazione della Direttiva 2002/91/Ce, in particolare art.7,8 ,9,15 modificato, tra gli altri, dal D.lgs.311/2006 - Dpr 74/2013 "Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell'acqua calda per usi igienici sanitari, a norma dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e c), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192" : clicca qui (Rita Sabelli) ------------------------------------------GIANNINO 15-07-2013 11:55 e-Bondi ------------------------------------------NOTIZIE 10-07-2013 12:56 GRAN BRETAGNA/Carne di buoi con tubercolosi immesse nel mercato Dopo la mucca pazza e la frode della carne di cavallo, un nuovo problema di sicurezza alimentare e' emerso. Secondo il Sunday Times, 28.000 carcasse di bue infettati con bacilli della tubercolosi sarebbero state esportate ogni anno, dai mattatoi britannici verso Francia, Belgio e Paesi Bassi. Principali destinatari: i magazzini delle scuole e gli ospedali, il resto sarebbe stato trasformato in cibo per gli animali. Le autorita' sanitarie francesi hanno immediatamente reagito rilevando che non ci sono percoli per gli umani. Pertanto, alcune grandi aziende come Tesco, McDonald's e Burger King, in Gran Bretagna, hanno rifiutato di acquistare questa carne. 10-07-2013 15:55 ITALIA/Direttore Panorama condannato al carcere Il Tribunale di Milano ha giudicato il settimanale Panorama - informa una nota del periodico colpevole di diffamazione nei confronti del pubblico ministero romano Luca Tescaroli, per un articolo pubblicato nell'ottobre 2010. Maurizio Tortorella, autore dell'articolo, e' stato condannato a un'ammenda di 800 euro e il direttore di Panorama, Giorgio Mule', a 8 mesi di reclusione senza la sospensione della pena per omesso controllo. Il verdetto segue quello del maggio scorso che ha condannato due giornalisti del settimanale a 12 mesi di reclusione per diffamazione e il direttore Mule' a 8 mesi di reclusione senza la sospensione condizionale per omesso controllo. Mule' in una dichiarazione rileva: "La nuova condanna al carcere e' un atto intimidatorio che colpisce e mortifica la liberta' di critica giornalistica oltre che calpestare la dignita' della professione. La mia colpa e' quella di aver garantito da direttore responsabile il diritto di espressione a un giornalista, 'reato' di cui vado fiero. E' mio dovere denunciare con forza il tentativo illiberale in atto. Da parte mia e di Panorama la risposta sara' quella di continuare a raccontare i fatti con il consueto scrupolo ed esprimere le nostre critiche o opinioni". In una nota di Mondadori si confida che "il giudizio espresso dal Tribunale di Milano nei confronti del direttore e del vicedirettore di Panorama verra' rivisto nel seguito del procedimento" e si esprime la convinzione che "la direzione e i giornalisti del magazine abbiano sempre operato nel rispetto dei fatti e delle persone, esercitando il diritto di cronaca, critica e opinione che sono le fondamenta della professione giornalistica". Marina Berlusconi, presidente Mondadori, sottolinea: "Ancora una volta, si vogliono mettere le manette alla liberta' di informazione. E ancora una volta, e' un magistrato che si vede dare ragione da un altro magistrato. Ai sempre piu' gravi motivi di allarme e preoccupazione per lo stato della giustizia in questo Paese, si aggiunge l'ulteriore segnale rappresentato da questa sentenza. Al direttore Mule', a Tortorella e all'intera redazione di Panorama, tutta la vicinanza e l'apprezzamento per il lavoro quotidianamente svolto". 10-07-2013 18:44 MESSICO/Narcoguerra. Governo autorizzo' spionaggio Usa contro narcotraffico Il governo dell'ex presidente Felipe Calderon (2006-2012) autorizzo' l'istallazione di sistemi di intercettazione delle comunicazioni telefoniche ed elettroniche di cittadini messicani, nell'ambito della cooperazione bilaterale con Stati Uniti per la lotta al narcotraffico, scrive oggi il quotidiano Excelsior. Secondo il giornale nel 2007 il Dipartimento di Stato americano istallo' il sistema di intercettazione in Messico in base a un accordo che stipulava che l'azienda Verint Systems provvedesse il materiale elettronico di spionaggio necessario per l'operazione, per un totale di circa 3 milioni di dollari. Secondo fonti anonime citate dal quotidiano, lo scorso 22 aprile il governo di Enrique Pena Nieto -il successore di Calderon alla presidenza messicana- ha confermato questa intesa con Washington. 10-07-2013 18:46 ITALIA/Stamina. Rivista Nature: sperimentazione non e' etica, bloccarla! Ancora un affondo di 'Nature' contro il metodo Stamina. In un editoriale molto duro, dal titolo 'Trial and error', pubblicato sul numero di domani, la rivista scientifica sostiene che le autorita' italiane dovrebbero interrompere i "costosi test clinici su una terapia con cellule staminali non provata e che non ha una buona base scientifica". L'affondo arriva a una settimana dall'articolo che ha "rivelato come il metodo usato dal ricercatore italiano Davide Vannoni, fondatore della Fondazione Stamina a Brescia, si basa su dati imperfetti", ricorda l'editoriale. Una rivelazione finita sulle "prime pagine dei principali quotidiani in Italia, in trasmissioni tv e talk show radiofonici, dove da mesi e' in corso un dibattito molto emotivo sull'efficacia della terapia Stamina", ricorda 'Nature'. Mentre "Vannoni nega ogni accusa". Nel frattempo l'Italia e' divisa tra i pazienti che hanno ricevuto la cura a scopo compassionevole, con "manifestazioni pro-Vannoni organizzate dalle famiglie dei pazienti, che lo vedono come la loro ultima speranza" e gli oppositori. "Ora gli scienziati, cosi' come alcuni politici, si chiedono se il ministero della Salute debba continuare con il trial clinico da 3 milioni di euro" deciso nei mesi scorsi. Ebbene, per 'Nature' la risposta e' che "non dovrebbe". In gran parte, il trial e' stato "inteso come un tentativo pragmatico di porre la questione alla radice: se il metodo fallisce, la Fondazione Stamina non ha motivo per continuare a promuovere" la sua cura. "Andare avanti ora, date le basi scientifiche incerte della terapia, sarebbe assurdo". E ancora. "La stessa improbabilita' della storia di Stamina dovrebbe aver reso il governo italiano estremamente cauto". Oltretutto Vannoni non ha fornito "alle autorita' sanitarie un protocollo dettagliato della cura". Tornando sul patron di Stamina, "che non e' un medico qualificato, ma un docente di Psicologia generale presso l'Universita' di Udine", 'Nature' insiste sul fatto che Vannoni respinge "l'unico vero test fatto finora della sua terapia, dai medici di Trieste, dicendo che l'esito e' stato negativo perche' hanno usato il metodo Gmp (good manufacturing practice)". "Spostare qualsiasi terapia allo stadio di uno studio clinico richiede molta piu' trasparenza sottolinea l'editoriale - e ha anche bisogno di una solida base teorica", sostenuta "da prove scientifiche, pubblicate o presentate in modo confidenziale alle autorita' competenti, in questo caso l'Agenzia italiana del farmaco. Vannoni non le ha fornite. Infatti, non vi e' alcuna prova convincente in letteratura che suggerisca che le cellule staminali mesenchimali presenti nel midollo osseo, che possono generare osso, cartilagine e grasso, possano essere convinte a produrre nervi o qualsiasi altro tipo di cellula, cosa che Vannoni ha dichiarato essere la base della sua cura". Nel frattempo "vari tribunali in Italia hanno stabilito che i singoli pazienti che richiedono una terapia compassionevole hanno il diritto ad accedervi, mentre altri hanno deciso che non e' cosi'", prosegue la rivista scientifica. Ma una sperimentazione umana mirata a risolvere differenze di opinione giuridiche "non e' eticamente giustificata", scrive 'Nature'. Le staminali "hanno un enorme potenziale per il trattamento di malattie attualmente incurabili e gli scienziati stanno lavorando sistematicamente a questo scopo. Un trial che potrebbe portare le staminali nel discredito ostacolera' i loro sforzi". L'editoriale conclude citando Irving Weissman, direttore dello Stanford Institute for Stem Cell Biology (California): "Se il governo italiano usa" in questo modo, "il denaro che sarebbe potuto andare a una ricerca che in futuro potrebbe portare a reali terapie con cellule staminali, un intero gruppo di persone morira' perche' queste terapie non sono ancora state inventate". 10-07-2013 19:58 USA/Staminali. Ricreato orecchio interno con metodo 3D Ideata una nuova tecnica che trasforma le staminali embrionali in cellule specifiche dell'orecchio interno, grazie a una speciale coltura tridimensionale. Il lavoro, descritto su 'Nature' dal team di Eri Hashino dell'Indiana University (Usa), ha generato nuovo epitelio sensorio dell'orecchio interno: cellule specializzate che rilevano i movimenti della testa, ma anche gravita' e suono. Il tutto a partire da staminali embrionali di topo. La procedura, spiegano i ricercatori, potrebbe essere usata per far luce sull'origine dei disturbi dell'orecchio interno e per sviluppare terapie cellulari mirate a trattare sordita' e problemi di equilibrio. La differenziazione delle cellule 'bambine' mima il normale sviluppo delle cellule dell'orecchio e prevede la replicazione di specifici segnali che controllano questo processo negli organismi viventi. Non solo. Le cellule in coltura, assicurano gli studiosi, mostrano le stesse proprieta' funzionali delle cellule sensorie originali, e creano connessioni con i neuroni sensori derivati sempre da staminali embrionali. Secondo i ricercatori il nuovo metodo potra' essere usato anche per la ricerca farmaceutica e gli esperimenti di terapia cellulare. 11-07-2013 14:03 U.E./Crollo di nascite negli ultimi 10 anni Crollo delle nascite in Ue, la crisi economica ha messo sotto pressione i tassi di natalita' in Europa negli ultimi dieci anni. In media, all'aumento della disoccupazione e' corrisposta una riduzione netta dei figli messi al mondo dalle donne europee rispetto ai periodi non afflitti dalla crisi. E' il risultato di un nuovo studio condotto dal Max Planck Institute for Demographic Research (Mpidr) in Germania pubblicato on line su Demographic Research. L'impatto maggiore e' stato osservato tra i giovani adulti. Gli europei di eta' inferiore a 25 anni sono infatti i primi ad aver rinunciato a un figlio in risposta all'incremento dei tassi di disoccupazione. Il calo di figli per donna e' stato maggiore per le prime nascite. Cio' significa che nel corso dell'ultimo decennio i giovani europei hanno scelto di rinviare la formazione di una famiglia piu' in la' negli anni. Dati che confermano la necessita' per le nuove generazioni di rimandare nel tempo l'esperienza da genitori, tenendo in conto pero' i cosiddetti limiti biologici. Tra gli over 40, infatti, i tassi di nascita non sono apparsi diminuiti a causa della crisi. Ad avere la peggio, secondo l'indagine tedesca, i paesi del sud Europa, dove il lavoro instabile ha colpito fortemente i tassi di natalita'. 11-07-2013 14:05 MONDO/Fumo. Oms: uccide 6 milioni di persone l'anno, ma cresce prevenzione Nonostante aumenti la consapevolezza della pericolosita' del fenomeno da parte della popolazione, nel mondo c'e' ancora un miliardo di fumatori, mentre il tabacco uccide 6 milioni di persone l'anno, che potrebbero salire ad oltre 8 milioni entro il 2030. Sono i dati diffusi dall'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms) che ha appena pubblicato il Rapporto 2013 sull'epidemia globale del tabacco dal quale emerge anche un generale rafforzamento delle politiche di prevenzione e divieto del fumo, con 2,3 miliardi di persone raggiunte da almeno una misura di contrasto all'uso di tabacco. Eppure ''resta ancora molto lavoro da fare'' afferma l'Oms allertando che ''se prosegue il trend attuale'' nel 21mo secolo si potrebbe arrivare ad 1 miliardo di morti a causa del fumo a fronte dei gia' 100 milioni di persone che hanno perso la vita per tale ragione nel 20mo secolo. Pesante anche il bilancio del fumo passivo che uccide circa 600mila delle 6 milioni di vittime annuali del tabacco. L'Oms sottolinea, inoltre, come l'80% del miliardo di fumatori al mondo, vive in paesi a medio e basso reddito, mentre nei paesi a reddito medio alto si registra la tendenza opposta, con l'incremento di coloro che smettono. 11-07-2013 14:11 ITALIA/Consumo droghe. Giovani umbri: quotidiano e diffuso. Ricerca Illustrati nella commissione del consiglio regionale su criminalita' e tossicodipendenze gli esiti della ricerca ''Una normalita' deviante'' sul rapporto giovani umbri e droga. Dai dati - riferisce un comunicato della Regione - emerge che tra i giovani umbri in eta' compresa tra i 14 e i 18 anni il consumo di droghe (prevalentemente leggere) sembra ormai entrato nella quotidianita' come ingrediente di contesti di socializzazione. Quello che si determina e' un approccio al fenomeno delle fasce piu' giovani della popolazione definito ''consumistico e insensato'', cioe' largamente diffuso sia per cio' che riguarda l'uso, sia per la consuetudine, anche non diretta, che si ha con questa pratica a cui non sono pero' legati particolari valori simbolici o ''culturali''. Cio' fa supporre agli addetti ai lavori che un giovane su due possa avere avuto la possibilita', anche in modo occasionale, di fare uso di stupefacenti. La commissione - continua la nota - ha incontrato anche il procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Perugia, Giovanni Rossi, che ha parlato della necessita' da parte delle istituzioni di attuare una forte attivita' di informazione e prevenzione nei confronti dei giovani, per spiegare la oggettiva pericolosita' sanitaria dell'uso di droga, e per far capire sempre meglio che con un presunto, ''normale'' consumo di droga si alimenta un circuito criminale di alta pericolosita'. La fotografia 2010 fa registrare tra i giovani un processo di ''rapidissimo apprendimento del fenomeno droga di cui si ha una conoscenza credibile che per lo piu' non scandalizza ne' impaurisce. Le sostanze stupefacenti per questi giovani hanno un significato contestuale, non un significato di per se'; non c'e' una cultura della droga con significati simbolici come negli anni '60-'70. Gli stupefacenti sono invece gli ingredienti di un contesto relazionale che vanno a condire determinate situazioni. Questi giovani fanno uso prevalentemente di cannabis, sporadicamente cocaina, ancor piu' sporadicamente di eroina. Non c'e' un nesso causale automatico tra consumo e passaggio alla tossicodipendenza, tra i giovani queste modalita' di consumo sono tra loro incomunicanti: il consumo di eroina e' considerato 'insensato' perche' rappresenta un'esperienza individuale, non funzionale alle modalita' del consumo che sono esperienze prevalentemente collettive, di socializzazione. A differenza della ricerca del '94 in cui la droga era considerata come una risposta al disagio, oggi non e' piu' cosi': e' un fatto considerato normale e non solo da chi ne fa uso''. Riguardo ai reati minorili per droga, la ricerca ha esaminato 448 fascicoli, 371 di questi sono stati archiviati perche' notizia di reato infondata, degli altri 77, 10 a dibattimento, gli altri 67 definiti in udienza preliminare al Gip, solo 12 i casi in cui e' saltuariamente presente l'eroina. Non si e' quindi rilevato alcun caso di tossicodipendenza in senso tecnico e reale, con dipendenza conclamata da eroina. Rilevata la presenza di giovani spacciatori, soprattutto provenienti dal Maghreb, in particolare dalla Tunisia: una tipologia di ragazzi particolare, nei confronti dei quali i servizi sociali possono intervenire solo finche' sono nel circuito penale, tutti clandestini. Dalla ricerca emerge la larghissima percezione di un forte uso delle droghe (sia 'leggere' che sintetiche). C'e' inoltre un alto consumo di alcol e tabacco che pero' non vengono percepiti come droghe. Gli intervistati in genere rilevano un aumento del consumo di stupefacenti nella propria scuola, soprattutto di quelli 'leggeri'. Vengono indicati una grande varieta' di luoghi dove e' possibile reperire facilmente la droga (locali pubblici, discoteche, parchi, sale gioco). Il consumo e' sempre ''contestualizzato'', non e' un fatto individuale, lo si fa in contesti ricreativi. Tra i giovani intervistati si registra inoltre una maggiore consapevolezza sulle conseguenze, e sui danni derivanti dal consumo di sostanze, meno significati simbolici ma piu' per conoscenza diretta per informazione mirata, ed e' minore l'immagine di morte legata a questa pratica. Emerge poi una maggiore indifferenza nei confronti di chi fa consumo di droga: non ci si pone il problema dal punto di vista generale, anche se c'e' disponibilita' ad aiutare gli 'amici' in difficolta'. Due i modelli che classificano il modo in cui i ragazzi pensano la droga: il primo ''la droga fa male''; il secondo ''la droga e' normale''. Il primo, che riguarda soprattutto i piu' giovani (in maggioranza le femmine), vede la droga come danno: tutte le droghe sono dannose, gli utilizzatori di esse sbagliano e sono delle vittime. Il secondo modello, che considera la droga ''normale'', considerata come sostanza che altera le percezioni, utilizzata da persone ''normali'', le sostanze non sono tutte uguali e chi le consuma non e' da condannare. Una sorta di laicizzazione, normalita', pragmatismo nell'utilizzo: la droga altera, sballa ma provoca piacere e benessere. Maggiore controllo e ordine. Sulle eventuali soluzioni al problema si evidenzia l'esigenza di controllo e di ordine (soprattutto trai 14-15enni, in maggioranza donne), con la richiesta di inasprimento delle pene, sia per chi spaccia che per chi consuma. Pochi gli antiproibizionisti tra i giovani. Ci sono poi errori nella valutazione di droghe leggere e pesanti: ad esempio il 75 per cento dei giovani tra 14 e 15 anni individuano la cannabis come ''molto pericolosa'', evidenziando una esigenza di maggiore conoscenza e informazione tecnica. 11-07-2013 14:22 U.E./Case. Prezzi in calo in eurozona Nel primo trimestre del 2013, i prezzi delle case nell'eurozona sono scesi del 2,2%, mentre nell'Ue a 27 dell'1,4%, rispetto al primo trimestre del 2012. Lo comunica Eurostat, precisando che rispetto al trimestre precedente i prezzi sono scesi rispettivamente dell'1% e dello 0,6%. Tra i Paesi membri, su anno, gli aumenti maggiori sono stati rilevati in Estonia (+7,7%), Lettonia (+7,2%), Lussemburgo (+4,3%) e Svezia (+4,1%), mentre i prezzi sono scesi soprattutto in Spagna (-12,8%), Ungheria (9,3%), Portogallo (-7,3%) e Olanda (-7,2%). Per quanto riguarda l'Italia, su anno la diminuzione del 5,7%, mentre rispetto al trimestre precedente dell1,1%. 11-07-2013 14:27 ITALIA/Soldi droga e alcool. Violenta colluttazione col padre. Arrestato Maltrattamenti in famiglia, estorsioni e minacce. Con queste accuse cono scattate le manette ai polsi di G.C., 36enne pluripregiudicato di Cagliari. I poliziotti della squadra volante sono stati inviati dalla sala operativa in via Montesanto, in citta', dov'era stato segnalato un giovane che inveiva contro il padre. Giunti sul posto i poliziotti hanno notato e bloccato il giovane che tentava di allontanarsi a piedi e hanno accertato che pochi minuti prima aveva avuto una violenta colluttazione con il padre, scaturita dalle continue vessazioni e dalle richieste quotidiane di denaro e dal tentativo dello stesso di accedere prepotentemente nell'appartamento dei genitori. Il giovane, gia' noto alle forze dell'ordine per essere stato piu' volte denunciato per detenzione di oggetti atti ad offendere, anche in quest'ultimo episodio si e' rivolto ai genitori con inaudita violenza per farsi consegnare del denaro per l'acquisto di alcool e droga. I genitori, esasperati per il comportamento hanno rifiutato la richiesta e il giovane si e' scagliato contro il padre minacciandolo anche di morte. Gli operatori alla luce di quanto verificatosi e valutata la pericolosita' sociale del giovane anche in considerazione del reiterarsi continuo dei fatti commessi, hanno arrestato il giovane per i reati di maltrattamenti in famiglia, estorsione e minacce. Il giovane e' stato portato su ordine del magistrato nel carcere di Buoncammino. 11-07-2013 17:14 ITALIA/Stamina querela la rivista Nature ''Stamina Foundation querela la rivista scientifica Nature'' per gli articoli e l'editoriale pubblicati contro il metodo Stamina che utilizza cellule staminali mesenchimali. Lo annuncia il presidente di Stamina Fiundation, Davide Vannoni, precisando di aver dato mandato ai propri legali, che hanno avviato l'azione legale. Vannoni spiega che le motivazioni di tale decisione sono chiarite in un post che ha pubblicato sul proprio profilo Facebook. Ad essere contestato da Vannoni e' principalmente l'editoriale su Nature News dal titolo ''Trials and Errors'', con il quale si e' attuato un intervento ''a gamba tesa, con la medesima superficialita' e partigianeria dimostrata negli articoli precedenti''. ''Come gia' fatto da alcuni giornalisti italiani - afferma il presidente di Stamina Foundation nel post ci vengono attribuiti i risultati ottenuti al Burlo Garofolo di Trieste su 5 bambini affetti da SMA1. Due di questi bambini sono morti (vi ricordo che l'associazione Famiglie SMA ha dichiarato piu' volte che di SMA non si muore) e tre non hanno ottenuto benefici". Sempre nel post, a questo proposito Vannoni spiega che ''la terapia ai 5 bambini fu approvata dall'Aifa e le cellule furono prodotte dal laboratorio Verri dell'ospedale S. Gerardo di Monza, con una propria metodica e in regime GMP. Stamina e la sua metodica non centrano nulla e poi nulla con tale produzione cellulare e con la tipologia di staminali utilizzate". Vannoni domani partecipera' ad una riunione all'Istituto superiore di sanita' per incontrare il comitato scientifico, nominato dal ministro della Salute, che presiedera' alla sperimentazione del suo metodo. La consegna del protocollo del metodo semplificato e' prevista per l'1 agosto. 11-07-2013 20:16 ITALIA/Virus Aids per curare malattie gravi ereditarie Il virus dell'Aids potrebbe essere usato per trattare due gravi malattie ereditarie, e sei bambini dopo tre anni di trattamento hanno mostrato benefici. Come si legge su 'Science', la ricerca di un gruppo di scienziati dell'Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica di Milano (Tiget) guidato da Luigi Naldini, ha dimostrato che la terapia genica con vettori derivati dal virus dell'Hiv ha funzionato contro due gravi malattie genetiche, la sindrome di Wiskott-Aldrich e la leucodistrofia metacromatica, la malattia da cui e' affetta Sofia, la bimba diventata il simbolo della lotta delle associazioni per la liberta' di cura con cellule staminali e a favore del metodo Stamina. "Tre anni dopo l'inizio del trial clinic, i risultati ottenuti dai primi sei pazienti sono molto incoraggianti", ha commentato Naldini, "la terapia non e' solo sicura, e' efficace e cambia la storia clinica di queste severe patologie. E' il coronamento di 15 anni di studi". In particolare due studi uno di Alessandra Biffi e colleghi, l'altro di Alessandro Aiuti e colleghi - hanno indicato che i vettori lentivirali derivati dall'Hiv , sviluppati a partire dal 1996 grazie a un lavoro di Naldini, sono piu' efficaci degli altri vettori, oltre che piu' sicuri, nella terapia genica. I ricercatori hanno rimosso cellule staminali ematopoietiche dai pazienti e usato un vettore lentivirale per introdurre un gene terapeutico. Successivamente, hanno infuso le staminali di nuovo nei pazienti. Biffi e colleghi si sono occupati di tre piccoli pazienti con leucodistrofia metacromatica, causata dala mutazione del gene ARSA: le staminali geneticamente modificate hanno espresso enzimi funzionali ARSA molto presto dopo l'infusione e le cellule hanno espresso questo enzima ad alti livelli. A distanza di due anni, la terapia ha fermato il progresso della malattia. Nel secondo studio, coordinato da Aiuti, una terapia genica simile e' stata usata contro la sindrome di Wiskot-Aldrich, raro disordine che causa immunodeficienza, dovuto a mutazioni nel gene WAS. Anche in questo caso sono state usate staminali ematopietiche e un vettore lentivirale: i sintomi della malattia, come infezioni ed eczema, si sono attenuati o sono spariti da 20 a 32 mesi dopo la terapia genica. Inoltre, e' stato escluso l'incremento di rischio leucemia. 12-07-2013 13:57 ITALIA/Inflazione in aumento a giugno. Istat Nel mese di giugno 2013, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,3% rispetto al mese precedente e dell'1,2% nei confronti di giugno 2012 (era +1,1% a maggio). I dati definitivi confermano le stime preliminari. La lieve accelerazione dell'inflazione a giugno è principalmente imputabile alla ripresa dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati, che crescono su base mensile dello 0,5%, con una sensibile attenuazione della flessione su base annua (-1,8%, da -4,8% di maggio). Contribuiscono al rialzo congiuntura le dell'indice generale anche gli aumenti su base mensile dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+1,4%, attribuibile soprattutto all'aumento del 6,9% dei prezzi della Frutta fresca) e dei Servizi relativi ai trasporti (+0,7%), sui quali incidono, in parte, fattori di natura stagionale. L'inflazione acquisita per il 2013 è pari all'1,1%. A giugno l'inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, rallenta all'1,2% (era +1,3% a maggio). Al netto dei soli beni energetici, la crescita tendenziale dell'indice dei prezzi al consumo rallenta, portandosi all'1,3%, dall'1,5% del mese precedente.Nel mese di giugno 2013, i maggiori incrementi congiunturali interessano i prezzi dei Prodotti alimentari e bevande analcoliche, dei Trasporti (per entrambi +0,6%) e di Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,4%). Aumenti su base mensile più contenuti (+0,1%) si rilevano per i prezzi delle divisioni Abbigliamento e calzature, Abitazione, acqua, elettricità e combustibili, Mobili, articoli e servizi per la casa, Servizi sanitari e spese per la salute e Servizi ricettivi e di ristorazione. In calo sul mese precedente risultano i prezzi delle Comunicazioni (-1,0%). I prezzi delle rimanenti divisioni restano invariati rispetto a maggio 2013 (Prospetto 1 e Figura 1). Rispetto a giugno 2012, i maggiori tassi di crescita si registrano per Istruzione (+2,9%), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+2,8%), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+1,8%), Servizi ricettivi e di ristorazio ne e Altri beni e servizi (per entrambe +1,5%); quelli più contenuti per Servizi sanitari e spese per la salute (+0,4%) e Abbigliamento e calzature (+0,7%). I prezzi delle Comunicazioni risultano in sensibile flessione (4,2%). Rispetto a giugno 2012, il tasso di crescita dei prezzi dei beni sale allo 0,9%, dallo 0,8% di maggio, mentre quello dei prezzi dei servizi scende all'1,6% (era +1,7% nel mese precedente). Di conseguenza, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si riduce di due decimi di punto percentuale rispetto a maggio. I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori aumentano dello 0,4% su base mensile e crescono dell'1,7% su base annua (dall'1,5% di maggio). A giugno 2013, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,3% su base mensile e dell'1,4% su base annua, in accelerazione di un decimo di punto percentuale rispetto a maggio (+1,3%). Anche in questo caso, si confermano le stime preliminari. L'indice IPCA a tassazione costante (IPCATC) aumenta dello 0,3% sul piano congiunturale e dell'1,3% su quello tendenziale. L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su base mensile e dell'1,2% su giugno 2012. Il confronto tra i tassi tendenziali di giugno 2013 e quelli misurati nel mese di maggio mette in luce anzitutto l'accelerazione della crescita dei prezzi dei Trasporti (+1,0%, da +0,1% di maggio). Accelerazioni più contenute, pari a un decimo di punto percentuale, interessano i prezzi di Abbigliamen to e calzature, di Abitazione, acqua, elettricità e combustibili e di Servizi sanitari e spese per la salute. Per contro, si accentua sensibilmente la flessione tendenziale dei prezzi delle Comunicazioni (4,2%, da -2,5% del mese precedente) e si rilevano tendenze al rallentamento o alla stabilità della crescita dei prezzi per le rimanenti divisioni.A determinare il tasso di inflazione generale contribuiscono in primo luogo i prezzi dei Prodotti alimentari e bevande analcoliche (per 0,457 punti percentuali), seguiti da quelli di Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (per 0,196 punti percentuali), dei Servizi ricettivi e di ristorazione (per 0,181 punti percentuali) e dei Trasporti (per 0,155 punti percentuali). Reggio Calabria (+2,9%), che rappresenta temporaneamente la Calabria in sostituzione del capoluogo di regione, è la città in cui i prezzi registrano gli aumenti su base annua più elevati. Seguono, con aumenti meno marcati, le città di Venezia (+1,9%), Potenza, Bologna e Genova (per tutte +1,6%). I tassi d'inflazione più contenuti riguardano Palermo, Aosta (per entrambe +0,6%), Cagliari e Trieste (per entrambe +0,7%).Considera ndo i due principali aggregati (beni e servizi), a giugno il tasso tendenziale di crescita dei prezzi dei beni sale allo 0,9% (dal +0,8% di maggio) mentre quello dei servizi scende all'1,6% (dal +1,7% del mese precedente) (Figura 5 e Prospetto 2). Di conseguenza, il differenziale inflazionistico misurato tra i tassi tendenziali di crescita dei prezzi dei servizi e quelli dei beni si riduce portandosi a più 0,7 punti percentuali (era più 0,9 punti percentuali a maggio). Nel settore dei beni, i prezzi degli Alimentari (incluse le bevande alcoliche) aumentano, su base mensile, dello 0,6%; per contro il tasso di crescita su base annua si riduce di due decimi di punto e si porta al 2,8% (dal +3,0% del mese precedente). La dinamica congiunturale dei prezzi dei beni alimentari è dovuta principalmente al rialzo dei prezzi dei prodotti non lavorati, che aumentano dell'1,4% su base mensile e del 4,2% su base annua (era +4,4% a maggio). Anche i prezzi dei prodotti lavorati aumentano in termini congiunturali, per quanto in misura più contenuta (+0,2%) e mostrano, anch'essi, un tasso di incremento tendenziale in lieve rallentamento (+2,0%, dal +2,1% del mese precedente). I prezzi dei Beni energetici registrano un aumento su base mensile dello 0,3% e una flessione su base annua dello 0,5% (da -2,4% di maggio 2013). Il rialzo congiunturale dei prezzi dei beni energetici è imputabile all'aumento dei prezzi degli energetici non regolamentati, che crescono dello 0,5% rispetto a maggio 2013 e mostrano una sensibile riduzione della flessione tendenziale (-1,8%, dal -4,8% del mese precedente). I prezzi dei beni energetici regolamentati non variano su base mensile e segnano un tasso di crescita su base annua stazionario all'1,2%. I prezzi dei Tabacchi registrano una variazione congiunturale nulla e crescono dello 0,4% in termini tendenziali (in rallentamento dal +0,5% del mese precedente). Infine, i prezzi degli Altri beni (non energetici e non alimentari, esclusi i tabacchi) diminuiscono dello 0,1% su base mensile e il relativo tasso di incremento tendenziale scende allo 0,3% dallo 0,5% di maggio. 12-07-2013 14:03 ITALIA/Figli legittimi e naturali. Abolita la divisione Il Consiglio del ministri ha approvato il decreto legislativo in materia di filiazione che elimina qualsiasi forma di discriminazione tra figli legittimi e naturali, ossia nati fuori dal matrimonio. "Scompare la distinzione tra le diverse categorie di figli, non ci sono piu' figli di serie A e serie B, sparisce l'aggettivo accanto alla parola figli, una grande segno di civilta'", ha detto il presidente del Consiglio, Enrico Letta. Giuseppe Luigi Palma, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine degli psicologi, saluta come un fatto "molto positivo" la decisione dell'esecutivo di "riconoscere ai bambini un diritto importante, fino ad ora negato". "I bambini - sottolinea Palma - hanno diritto al pieno riconoscimento, senza alcuna differenza". "Le disuguaglianze hanno inevitabili ripercussioni dal punto di vista psicologico - conclude Palma - Se i figli non sono tutti uguali anche dal punto di vista educativo puo' esserci un trattamento differenziato, con ovvie implicazioni negative". "Eguaglianza giuridica" di tutti i figli, nati nel matrimonio o fuori da esso "nel pieno rispetto dei principi costituzionali e degli obblighi imposti a livello internazionale". Questo il punto centrale del decreto legislativo, che era stato predisposto nella precedente legislatura da un'apposita commissione, presieduta dal professor Cesare Massimo Branca, istituita presso la presidenza del Consiglio dei ministri. Queste le novita' della riforma, che riguarda anche modifiche al codice penale, a quelli di procedura penale e civile e alla legge consolare. EQUIPARAZIONE FIGLI NATURALI E LEGITTIMI: viene introdotto il principio per cui la "filiazione fuori dal matrimonio produce effetti successori nei confronti di tutti i parenti, allo stesso modo in cui li produce la filiazione nel matrimonio": viene cosi' eliminato in tutta la legislazione vigente ogni riferimento ai figli "legittimi" e a quelli "naturali". ADOZIONI: Stop alle discriminazioni per i figli adottivi: nei casi di adozione piena, ossia che riguardi persona minorenne, si acquisisce lo stato di figlio "nato nel matrimonio". Esclusa, invece, l'equiparazione per gli adottati maggiorenni, per i quali non sorge alcun vincolo di parentela con i parenti degli adottanti. GENITORI: Viene superata la nozione di "potesta' genitoriale" e introdotta quella di "responsabilita' genitoriale": una diversa visione che "privilegia il superiore interesse dei figli minori". NONNI: Viene prevista la "legittimazione degli ascendenti", ossia i nonni a far valere il "diritto di mantenere rapporti significativi con i minori", ferma restando la "valutazione delle istanze alla luce del superiore interesse del minore". CASI DI ABBANDONO E INDIGENZA: Viene specificata la nozione di abbandono, con la previsione della segnalazione ai Comuni da parte dei tribunali per i minorenni delle situazioni di indigenza dei nuclei familiari. 12-07-2013 15:44 FRANCIA/Ricerca staminali embrionali. Parlamento comincia a discutere Piu' di 300 emendamenti e una situazione che ricorda il dibattito sul matrimonio omosessuale, l'Assemblea nazionale ha cominciato ad esaminare ieri 11 luglio la proposta di legge che dovrebbe autorizzare la ricerca con le cellule staminali embrionali. Di fronte alla proposta dei radicali di sinistra, alcuni eletti dell'UMP hanno proseguito l'ostruzionismo che lo scorso marzo aveva rinviato la discussione. La maggioranza ha intrapreso, al fine di accelerare l'esame del test, la procedura chiamata “di riserva di voto” (che consente di non votare volta per volta per ogni emendamento). Il voto definitivo e' previsto per martedi' 16 luglio. Il testo in discussione modifica la legge del 7 luglio 2011, passando da un regime di diveto con alcune deroghe ad un regime di autorizzazione nell'ambito della ricerca sull'embrione. Per il ministro della Ricerca, Geneviève Fioraso, che sostiene la proposta,, la “scienza e' infatti ostacolata” e la Francia, indietro nelle classifiche internazionali, deve “dare fiducia” ai propri ricercatori. Un argomento “utilitaristico” e inaccettabile per i deputati che si oppongono alla proposta, poiche' ritengono che la situazione di equilibrio che era stata raggiunto con la legge in vigore non limita la ricerca, in quanto dal 2005 l'Agenzia di biomedicina ha concesso 70 deroghe. 12-07-2013 18:49 IRLANDA/L'aborto e' legale, ma solo in casi estremi L'aborto diventa legale anche in Irlanda, paese tra i piu' cattolici dell'Unione la cui Camera bassa ha approvato una nuova legge che consente l'interruzione volontaria di gravidanza quando la vita della madre e' a rischio, prevedendo anche il caso della minaccia di suicidio. Dopo oltre due giorni di intenso di dibattito, il governo di coalizione dei conservatori del Fine Gael e i laburisti sono riusciti a far votare un testo in piena notte con 127 voti a favore e 31 contrari. Adesso il disegno di legge andra' al Senato, dove passera' facilmente perche' il governo gode di una larga maggioranza. Tra i paesi europei ora e' solo Malta il Paese che non permette l'aborto in nessun caso. Nella cattolicissima Irlanda l'aborto attualmente e' illegale salvo quando la vita della madre sia in pericolo, una valutazione rimessa all'interpretazione dei medici, che normalmente tendono a negarla. La nuova legislazione dovrebbe rendere piu' facile il ricorso; il tema ha polarizzato il dibattito degli ultimi mesi, addirittura piu' delle misure di austerity. Gli ambienti conservatori contestano soprattutto l'inclusione della minaccia di suicidio come rischio per la madre, un tema che secondo loro schiudera' la porta a pratiche disinvolte. Il nuovo provvedimento permette l'aborto anche nel caso in cui la madre sia "a rischio suicidio". Proprio questa clausola ha risvegliato gli animi dei cattolici piu' conservatori nel Paese che temono da questa un ricorso piu' frequente all'interruzione volontaria di gravidanza. Il via libera al testo arriva nove mesi dopo la morte lo scorso ottobre nell'ospedale di Galway, di una giovane donna indiana, Savita Halappanavar, alla quale era stata negata la possibilita' di abortire, nonostante un'interruzione di gravidanza naturale gia' in corso, perche' non considerata in pericolo di vita. La giovane era morta in seguito a sepsi. Inoltre nel 2010 la Corte europea dei diritti dell'uomo aveva condannato l'Irlanda per aver vietato la possibilita' di abortire a una donna malata di tumore che temeva che con la gravidanza la sua malattia potesse riacutizzarsi. Tutto questo all luce di una sentenza della Corte Suprema irlandese che aveva stabilito il diritto di aborto nel caso del pericolo di vita della madre: sentenza che non era mai stato pero' trasformata in legge. 13-07-2013 11:21 USA/Caccia militari voleranno col biofuel Le Forze armate statunitensi faranno viaggiare i caccia col biofuel e non piu' col petrolio. Il National renewable energy laboratory (Nrel) del dipartimento dell'Energia in collaborazione con la Marina e due societa', la Show me energy cooperative e la Cobalt technologies, sta infatti lavorando per realizzare carburante per jet di ottima qualita' e a un prezzo economico a partire dall'erba paglia o panico verga, una delle specie vegetali dominanti delle praterie di erba alta nell'america settentrionale. Si tratta di uno dei quattro progetti finanziati di recente dal dipartimento dell'Energia per sostenere i biocarburanti rinnovabili come alternativa 'domestica' per gli aerei e i veicoli, sia militari che civili. La biomassa vegetale viene trattata in un digestore enzimatico per scinderla in zuccheri semplici. Il processo del laboratorio combina insieme diverse fasi, dal pretrattamento, all'idrolisi enzimatica, fino alla fermentazione batterica che trasforma gli zuccheri in butanolo da cui si ottiene carburante JP5. Il processo dovrebbe garantire una riduzione del 95% delle emissioni di gas a effetto serra rispetto all'attuale produzione di carburante per velivoli militari. 14-07-2013 20:18 MESSICO/Narcoguerra. Molti desaparecidos schiavi dei narcos Vivi ma schiavi dei cartelli del narcotraffico: e' in queste condizioni che, secondo diverse fonti, si trovano molti dei 27 mila desaparecidos nel Messico, prigionieri nelle zone di montagne piu' sperdute del Paese, costretti a lavorare, anche con mansioni specializzate, per i trafficanti di droga. A denunciarlo sono familiari degli stessi desaparecidos. Ma anche, per esempio, il vescovo di Saltillo, nello stato di Coahuila, Raul Vera: "Ci sono indizi consistenti che queste persone possano trovarsi in veri e propri campi di concentramento, ai lavori forzati". Nel suo ultimo numero, il settimanale Proceso ha pubblicato un reportage il cui titolo e' "Prigionieri nell'inferno", mentre il sito web Animal Politico ha tempo fa scritto sugli "Schiavi specializzati", riferendosi proprio a tecnici o altre persone esperte in alcuni settori - quali le telecomunicazioni o l'ingegneria - che lavorano per i cartelli della droga. Sempre a Coahuila, il sito 'elarsenal.net' qualche mese fa ha citato autorita' locali, secondo le quali molti dei rapimenti compiuti nella regione "non sono legati alla richiesta di riscatto" e le persone sequestrate "paiono svanite nel nulla". A occuparsi del fenomeno e' anche l'ong Fuerzas Unidas por Nuestros Desaparecidos en Coahuila, la procura speciale dello stato e della diocesi di Saltillo. Tutti concordano nel riferire che che "le persone sequestrate vengono fatte lavorare nelle piantagioni di marijuana gestite dai cartelli". "In due anni - precisano queste fonti sono scomparsi contadini, imbianchini, ingegneri, architetti, chimici, agronomi, avvocati, imprenditori". Solo a Cohauila la procura locale ha aperto 324 indagini di questo tipo, ma gli esperti sostengono che i casi siano molti di piu'. Spesso non vengono denunciati, precisano, perche' i familiari dei sequestrati hanno paura di rappresaglie delle gang del crimine organizzato. Nel ricordare che molti dei sequestrati sono esperti in comunicazioni, il presidente della commissione sicurezza del Senato, Felipe Gonzalez, sottolinea che in effetti negli ultimi anni i narcos sono riusciti a organizzare reti di telecomunicazioni molto complesse. Cio' spiega il fatto, afferma, che abbiano bisogno di personale specializzato. Fra i 'mestieri' che a quanto pare sono obbligati a fare i sequestrati ci sono i "falchi" (guardiani) nei campi di coltivazione della marijuana, ma anche uomini che devono costruire tunnel, alimentare i prigionieri, occuparsi della prostituzione. Teresa Ulloa, responsabile della Coalizione donne e bambine contro la tratta di essere umani, sottolinea che in tutte le regioni dove ci sono i narcos sono tante le giovani che scompaiono e che "vengono fatte prostituire" dagli uomini del narcotraffico. Sono di fatto - sottolinea - schiave dei boss. I familiari dei desaparecidos raccontano d'altro lato che in occasione dei compleanni, o in altre date significative, i sequestrati telefonano a casa, senza pero' dire una parola. "Chi risponde alle telefonate, per esempio le madri, inizia automaticamente a parlare e raccontare. Sanno infatti che a telefonare sono i figli, che a loro volta rimangono in silenzio perche' sono controllati: non dicono una parola per evitare rischi ai familiari", afferma Blanca Martinez, responsabile del Centro diritti umani della localita' di Fray Juan de Larios. (di Marcos Romero per Agenzia Ansa, Citta' del Messico) 15-07-2013 09:40 ITALIA/Crisi e caos fanno calare gli incassi da multe per violazione al codice della strada Meno multe nelle città. Non perché gli automobilisti sono più disciplinati, ma ennesimo effetto della crisi, che ha fatto diminuire la mobilità degli italiani. L'indagine, condotta da Bureau van Dijk per il Sole 24 Ore, mostra che nelle città le sanzioni per violazioni al codice della strada si sono attestate nel 2011 a 1,47 miliardi (-6,5%) e gli incassi effettivi hanno fatto segnare una flessione del 7,5%. Record di multe pro capite a Rovigo (159,6); in calo Milano, Bologna e Palermo; stabile Firenze che, comunque, e' seconda dopo Rovigo per multe pro capite (142,7); in aumento a Roma (114,8 pro capite), Torino (100,5) e Napoli (86,8), che sono rispettivamente quarta, sesta e nona in classifica. 15-07-2013 12:34 ITALIA/Crescono i lavoratori stranieri Crescono i lavoratori stranieri in Italia: sono circa 2 milioni e 334 mila nel 2012. Rispetto all'anno precedente, si e' registrata un aumento dell'occupazione straniera di circa 82 mila persone, accompagnata da una diminuzione di 151 mila occupati italiani, con un saldo negativo di 69 mila unita'. I disoccupati stranieri sono quasi 385 mila, per la precisione 382 mila di cui 193 mila donne e 190 mila uomini (nel 2008 erano 162 mila di cui 94 mila donne e 67 mila uomini). E' quanto emerge dal terzo rapporto annuale 'Gli immigrati nel mercato del lavoro in Italia' a cura della Direzione Generale dell'Immigrazione e delle Politiche di Integrazione. In Italia il tasso di disoccupazione della popolazione straniera e' pari al 14,1%, un valore inferiore alla media europea ma in forte crescita dall'inizio della crisi nel 2008 (+5,6%) e con un incremento di quasi 2 punti percentuali rispetto al 2011. Rispetto al 2011 gli stranieri in cerca di lavoro crescono del 19,2% per quanto riguarda la componente Ue e del 25,4% per quella extra Ue. Considerando, l'ultimo triennio dal 2010 al 2012, le persone in cerca di lavoro di cittadinanza Ue sono cresciute di oltre 35 mila unita', mentre tra le forze di lavoro di cittadinanza extra Ue, l'aumento e' superiore alle 72 mila persone. E si registra, tra il 2011 e il 2012, un aumento rilevante della popolazione inattiva, che per la componente Ue cresce di 15 mila unita' e per quella extra Ue di circa 71 mila, avvicinando ulteriormente i tassi di attivita' della popolazione italiana (62,9%) a quelli della componente straniera delle forze di lavoro (75,4% Ue e 68,4% extra Ue). La crescita dell'occupazione straniera, spiega il rapporto, ha interessato la componente Ue (+3,9%) e quella extracomunitaria (+3,6%) e, relativamente alle dinamiche settoriali, tra il 2011 e il 2012 si registra una netta diminuzione degli occupati stranieri nell'industria in senso stretto (-2,8% per la componente Ue e -2,6% per quella extra Ue) e nelle costruzioni (-3,1% Ue e -0,4% extra Ue), mentre cresce l'occupazione straniera nei servizi (+ 6,4%). 15-07-2013 13:37 ITALIA/Corecom anche in Sardegna Dal primo luglio e' possibile tentare risolvere le controversie sorte tra cittadini o imprese con le compagnie telefoniche con la conciliazione del Corecom, il comitato regionale delle comunicazioni. Il presidente Giorgio Atzori ha presentato il nuovo servizio a disposizione degli utenti che hanno problemi con fatture, bollette e disservizi vari spiegando che al momento la delega dell'Agcom nazionale riguarda solo la prima fase della procedura mentre "entro un anno il Corecom sara' abilitato anche alla definizione delle controversie". "Sono previsti in Sardegna 1.500 tentativi di conciliazione all'anno", ha spiegato Atzori, "con un impatto positivo stimato all'80% per un valore medio di 400 euro che consentira' di restituire dai 500.000 ai 600.000 euro ai cittadini sardi". In base ai dati dell'Agcom, in Italia, nel 2012 ci sono stati 68.000 conciliazioni e nel 2011 53.000 casi con una media di 12 milioni restituiti ogni anno. Ci accingiamo a questa nuova funzione", ha aggiunto il presidente del Corecom, "grazie al sostegno del Consiglio regionale che, il 22 giugno, ha dispsoto l'assegnazione di 15 assistenti, sette dei quali svolgeranno le funzioni di conciliatori". Per far conoscere la nuova attivita' del Corecom e' prevista una capillare informazione attraverso il sito istituzionale, l'Urp della Regione, i numero verde e i comuni per cui e' previsto un accordo con l'Anci. Verra' anche predisposto il servizio di videoconferenza per la soluzione di controversie che riguardano persone che abitano in centri lontani. Una volta presentata l'istanza, il Corecom ha sette giorni per decidere se accettare o respingere la richiesta mentre dovra' ultimare il tentativo di conciliazione, seguito da un funzionario del Consiglio, entro trenta giorni. Qui la situazione nazionale dei Corecom che, con l'avvio della Sardegna, lameno per la prima fase, ha colmato il gap esistente. 15-07-2013 17:16 ITALIA/Droga. Sistema Allerta precoce. Dal 2009 237 nuove sostanze Sono 237 le nuove sostanze registrate dal Sistema Nazionale di Allerta Precoce (N.E.W.S.) del Dipartimento PoliticheAntidroga, dal 2009, 15 allerte attivate inviate al Network dei 73 Centri Collaborativi del Sistema disposti su tutto il territorio nazionale, 157 le segnalazioni provenienti da tutta Italia e dall'Osservatorio Europeo (Oedt) solo nel 2012, 6 decreti per l’inserimento delle nuove molecole nella Tabella delle sostanze stupefacenti (DPR 309/90). Questi alcuni dei numeri riportati nel Report di Attività del N.E.W.S che si basa sui dati di attività del 2012 . box Il sistema ha inoltre rilevato tra il 2010 e il 2012, oltre 60 casi di intossicazione acuta correlati alle nuove droghe, e numerosi tagli e adulteranti anomali in droghe tradizionali. “L’attività di monitoraggio Internet – si legge in una nota del Dpa -, ha condotto all'individuazione di oltre 400 siti web che commercializzavano sostanze illegali e all'oscuramento del 94 per centodi essi, nonché alla segnalazione alle autorità competenti di 113 rave party illegali dove venivano consumate oltre alle sostanze tradizionali anche nuove sostanze”. Nel report vengono riassunte le attività e i principali risultati che il Sistema ha raggiunto nel corso di questi anni, soprattutto grazie al lavoro e alla collaborazione dei centri collaborativi (73 in tutta Italia, oltre a più di 100 centri clinici), e dei coordinamenti interni del Sistema - Istituto Superiore di Sanità, Centro Antiveleni di Pavia, Dipartimento delle Dipendenze ULSS 20 Verona. “Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti dal Sistema Nazionale di Allerta Precoce dopo 4 anni di attività – ha dichiarato Giovanni Serpelloni, capo del Dpa - grazie anche alla stretta collaborazione con la Direzione Centrale dei Servizi Antidroga e al Ministero della Salute. Inoltre, anche la proficua cooperazione con l’Osservatorio Europeo, attraverso il Punto Focale Nazionale del Dipartimento Politiche Antidroga, ha consentito di rendere estremamente rapidi gli scambi informativi tra il livello europeo e quello nazionale e di far conoscere ad altri Stati, europei e non, le strategie di azione e i prodotti del Sistema di Allerta italiano. Vale la pena ricordare che l’Italia è il Paese che ha tabellato e rese illegali prima di tutti gli altri, il maggior numero di queste sostanze, smantellando sul nascere (grazie a una importante operazione dei NAS) anche nuove organizzazioni e reti di spaccio che tentavano di introdurre anche nel nostro paese tali droghe e tali mercati”. 15-07-2013 17:18 ITALIA/La 'Ndrangheta, il business e la droga. Libro Giro d'affari pari al 3,4% del Pil italiano. Droga e riciclaggio le attivita' piu' redditizie, si fanno strada nei business illeciti dei clan calabresi anche gioco d'azzardo e rifiuti illegali. Con 380 'ndrine attive in sette aree continentali, un esercito del male di oltre 50mila affiliati e una crescente credibilita' internazionale, le "famiglie" puntano a conquistare il primato mondiale del crimine organizzato. Sono alcune delle stime e cifre esclusive contenute nel libro "L'impero della 'Ndrangheta" (Giulio Perrone Editore), scritto dalla parlamentare Dorina Bianchi e dall'economista Raffaele Rio. Nel 2012, il giro d'affari delle 'ndrine si aggira intorno ai 53 miliardi di euro, una cifra che e' pari al 3,4 per cento del PIL italiano, fermo a 1.566 miliardi di euro. Il maggiore introito e' costituito dal traffico di stupefacenti che determinerebbe guadagni per 24.200 milioni di euro. Un'altra importante fonte di profitto e' costituita dall'attivita' di riciclaggio che ha assicurato alle cosche calabresi un profitto di 19.600 milioni di euro. Risultano significativi anche i guadagni criminali relativi a estorsioni e usura (2.900 milioni di euro), agli appalti pubblici (2.400 milioni di euro), al gioco d'azzardo (1.300 milioni di euro). Meno rilevanti invece i proventi dal traffico di armi (700 milioni di euro) e di rifiuti illeciti (670 milioni di euro), dalla prostituzione (370 milioni di euro), dalla contraffazione (330 milioni di euro) e dall'immigrazione clandestina (130 milioni di euro), ma si tratta pur sempre di cifre enormi che vanno a incrementare un bilancio piu' che remunerativo e allettante. "La 'ndrangheta - spiegano Dorina Bianchi e Raffaele Rio - ha consolidato il suo protagonismo nel panorama internazionale del crimine organizzato disponendo di una smisurata liquidita' economica che ha alimentato la sua strategia unica nel panorama criminale: da un lato, colonizzazione e naturale vocazione di organizzazione policentrica ed espansionistica e, dall'altro, asfissiante controllo delle comunita' territoriali d'origine. Le 'ndrine - continuano gli autori de "L'impero della 'Ndrangheta" - sono riuscite ad infilarsi laddove si produce ricchezza, dove c'e' denaro pubblico, penetrando ovunque, nei settori e nei mercati tradizionali ed emergenti: droga, rifiuti, estorsioni, gioco d'azzardo, commercio al dettaglio, porti, sanita'. E poi, ancora, turismo, agricoltura, ambiti, questi ultimi, nei quali gli 'ndraghetisti sono diventati dei veri e propri specialisti nelle frodi ai danni della Comunita' europea. Ha saputo, con un protagonismo invisibile, trasformarsi in un micidiale impero criminale con ramificazioni in tutto il mondo e con uomini sparsi nelle posizioni piu' strategiche della politica, del tessuto economico e finanziario. Pur essendo inconfutabile, oramai, che la criminalita' organizzata calabrese limiti pesantemente la crescita economica, almeno del 20% secondo un campione di imprenditori per noi intervistati dall'istituto Demoskopika e che la politica riscuota i piu' bassi livelli di fiducia mai rilevati, lascia ben sperare - concludono Dorina Bianchi e Raffaele Rio - che la stragrande maggioranza degli operatori economici dichiara di non volersi arrendere o chiudere l'attivita' a causa della prepotenza mafiosa". 15-07-2013 17:22 ITALIA/Carceri. Corleone: e' la legge sulle droghe che causa il sovraffollamento ''Il carcere italiano cosi' non va ed e' fuori da ogni regola nazionale e internazionale e soprattutto e' fuori dai principi della Costituzione. Bisogna affrontare il nodo che provoca il sovraffollamento ed e' la legge sulle droghe''. Lo ha detto il garante dei detenuti del Comune di Firenze Franco Corleone, a margine di un incontro in Consiglio regionale sulla relazione del Garante toscano dei detenuti Alessandro Margara, recentemente dimessosi per questioni di eta', sull'attivita' svolta nel 2012. ''Questo della legge sulla droga - ha aggiunto - sembra un fatto intoccabile ma se non affrontiamo questo nodo anche il Decreto legge che e' in Parlamento per la conversione, non raggiungera' gli obiettivi prefissati''. Corleone ha annunciato che domani insieme al garante dei detenuti della Campania, incontrera' il ministro della giustizia Anna Maria Cancellieri. ''Al ministro porremo una serie di problemi - ha aggiunto - come quella della socialita' o della sanita' in carcere e della chiusura degli ospedali psichiatrici. Faremo una lunga lista e speriamo di avere risposte adeguate''. 15-07-2013 17:26 ITALIA/Insulti razziali sono sempre discriminatori. Cassazione E' sempre aggravato dalla finalita' dell'odio razziale - punito dalla legge 'Mancino' del 1993 - il comportamento di chi insulta un'altra persona sulla base "di un sentimento di avversione o di discriminazione fondato sulla razza, l'origine etnica o il colore, e cioe' di un sentimento immediatamente percepibile come connaturato alla esclusione di condizioni di parita'". Lo sottolinea la Cassazione rilevando che in simili casi non ha alcuna importanza verificare quale sia stato il movente sottostante all'espressione razzista che, di per se', denota un atteggiamento improntato all'odio. Per questa ragione la Suprema Corte - con la sentenza 30525 - ha confermato gli arresti domiciliari per un ventisettenne fiorentino che aveva picchiato due magrebini ferendoli e inseguendoli al grido di frasi come "sporco negro" e "stronzo negro". Senza successo Riccardo D.D. ha provato a contestare l'accusa di lesioni aggravate dalla finalita' dell'odio razziale sostenendo che le parole pronunciate nei confronti dei due immigrati erano solo "generici insulti". Ma per la Cassazione "una volta oggettivatasi la finalita' di un consapevole comportamento esteriore non e' necessaria alcuna indagine" sulla "mozione soggettiva" di chi ha agito cosi'. "In altri termini" prosegue l'Alta Corte - qualora chi commette il reato "scelga consapevolmente modalita' fondate sul disprezzo razziale, deve ritenersi che lo stesso persegua la finalita' che caratterizza l'aggravante in questione a prescindere dal movente che ha innescato la condotta e che puo' essere anche di tutt'altra natura". "In definitiva - spiegano ancora i gli 'ermellini' - l'aggravante sussiste quando risulti che il reato sia stato oggettivamente strumentalizzato all'odio o alla discriminazione razziale". In questo caso il ricorso alle frasi razziste con cui l'indagato e un complice avrebbero condotto il raid 'punitivo', "al di la' dell'intrinseco carattere ingiurioso che le medesime frasi assumono, denota l'orientamento razziale dell'aggressione (e ovviamente della connessa ingiuria), rivelando l'inequivoca volonta' di discriminare la vittima del reato in raqione della sua identita' razziale", ed "evidenzia come la stessa aggressione fosse stata promossa con il chiaro intento di allontanare dalla zona i cittadini extracomunitari che vi soggiornavano proprio in ragione della loro identita' razziale". E' stata cosi' confermata l'ordinanza emessa dal tribunale di Firenze l'otto febbraio 2012. 16-07-2013 08:34 ITALIA/Droga e guida auto. Niente multa se si e' fermi. Cassazione Niente multa per chi, se ha assunto droga, e' fermo col proprio mezzo e non c'e' prova che abbia guidato in stato di alterazione. La Corte di Cassazione (sentenza 30209 depositata il 15/07/2013) assolve un automobilista condannato dalla Corte d'Apello per violazione dell'art. 187 del Codice della strada (ammenda fino a 6mila euro e reclusione fino a un anno per chi guida dopo aver assunto stupefacenti). Due i motivi addotti per l'assoluzione: - la condanna andava cancellata per violazione del diritto di difesa. Gli agenti avrebbero hanno informato il ricorrente della possibilità di assistenza legale solo relativamente alla perquisizione dell'automobile senza menzionare la richiesta di prelievo biologico.; - il fermo e i controlli sono stati fatti quando il ricorrente era fermo in un'area di sosta. E' venuta meno la prova che il ricorrente avesse circolato sotto l'effetto droga, avendo lo stesso sostenuto di averla assunta mentre era fermo nell'area di sosta, discutendo in auto con la fidanzata. A nulla e' valso che i giudici d'Appello non gli avessero creduto: "È argomento capzioso quello difensivo secondo cui l'accertamento è stato effettuato mentre l'autovettura era in sosta nell'area di servizio e quindi l'imputato non era alla guida. D'altronde è implausibile l'ipotesi che l'assunzione di plurime droghe sia avvenuta in quel preciso contesto spazio temporale, immediatamente prima del controllo, sì da escludere la consumazione del reato". La Cassazione non ha gli ha dato validita' giuridica perché non supportate da dati oggettivi. "Poiché non è dato sapere se gli agenti abbiano controllato l'autovettura con a bordo il ricorrente e la fidanzata proprio nel momento in cui si fermava, non si può escludere che l'assunzione delle sostanze stupefacenti possa essere avvenuta proprio durante la sosta nell'area di servizio e non prima che il ricorrente si fosse posto alla guida dell'auto". Piu' debole la contestata violazione del diritto di difesa: l'eccezione era stata sollevata dopo i tempi previsti dall'art. 182 del CdS che prevede l'immediatezza. Inoltre l'informazione sulla possibilita' dell'assistenza legale c'era stata anche se solo per la perquisizione dell'auto. 16-07-2013 09:22 MESSICO/Narcoguerra. Arrestato il capo dei Los Zetas Miguel Angel Treviño, alias "Z-40", considerato il capo del cartello messicano dei Los Zetas, e' stato catturato nell'ambito di una operazione della marina militare, secondo una fonte giudiziaria federale. Due altre persone sono state arrestate con lui a Nuevo Laredo, citta' frontaliera con gli Stati Uniti. Trevino era giunto alla testa del gruppo criminale piu' violento del Messico dopo la morte, ad ottobre del 2012 in un'azione della marina militare, di Heriberto Lazcano, alias “El Lazca” o “il Boia”. Il corpo di quest'ultimo era stato poi rubato da un gruppo armato di cui la polizia non ha trovato traccia. L'arresto di “Z-40” e' il fatto piu' importante dopo l'avvio della presidenza di Enrique Pena Nieto lo scorso dicembre, che ha rimpiazzato Felipe Calderon, la cui politica contro il crimine, nel periodo 2006-2012, aveva provocato la morte di piu' di 70.000 persone. 16-07-2013 09:31 U.E./Mercato automobili in calo A giugno il mercato dell’auto in Europa (27 Paesi Ue più quelli Efta) ha chiuso in calo del 6,3% a 1.175.363 vetture, contro 1.254.022 di un anno fa. Si tratta - precisa l’Acea che diffonde i dati - del livello più basso dal 1996. A maggio le vendite erano scese del 5,9%. Nel semestre il mercato è a 6.436.743 unità, in calo del 6,7% sul 2012. A giugno Fiat Group Automobiles ha segnato in Europa una quota di mercato del 5,9%, in calo rispetto al 6,4% di un anno fa e rispetto al 6,8% di maggio. Nel semestre la quota del Lingotto in Europa si è attestata al 6,4%, in calo rispetto al 6,6% segnato nel 2012. A giugno Fiat ha immatricolato in Europa 69.027 nuove vetture, in calo del 13,6% rispetto alle 79.892 di un anno fa. A maggio le vendite del Lingotto erano scese dell’11%. Nel semestre il gruppo torinese ha ceduto rispetto al 2012 il 10,3% attestandosi a 409.142 unità. «Il Gruppo Fiat, penalizzato dal risultato negativo del mercato italiano e dalla mancanza di alcuni componenti che hanno bloccato sui piazzali numerose vetture, a giugno è cresciuto comunque in Francia, Regno Unito e Spagna», precisa il Lingotto in una nota. «Fiat con Panda e 500 ha dominato il segmento A. Bene - prosegue la nota - anche la 500L e Freemont, ancora una volta tra le auto più vendute nei loro segmenti». «Il risultato dello scorso mese - precisa Fiat - è stato condizionato principalmente da due fattori: il cattivo andamento del mercato italiano e la mancanza di alcuni componenti, che hanno bloccato sui piazzali numerosi veicoli venduti che non è stato possibile completare. Vanno comunque segnalati i risultati positivi ottenuti dal Gruppo in alcuni dei principali mercati europei. In Francia le vendite sono aumentate a giugno del 6,6% (in un mercato che ha perso l’8,4%) e la quota è stata del 3,7%, 0,5 punti percentuali in più rispetto allo stesso mese del 2012. Nel Regno Unito le immatricolazioni sono cresciute del 13,4% con una quota stabile al 3,2%. In Spagna, dove il mercato ha perso lo 0,7%, il Gruppo Fiat ha aumentato le vendite del 12,9% e la quota è cresciuta di 0,5 punti percentuali, attestandosi al 4,3%». In particolare, il marchio Fiat in Europa a giugno ha immatricolato oltre 54.300 vetture, per una quota stabile rispetto all’anno scorso del 4,6%. Nei primi sei mesi dell’anno il brand ha registrato oltre 318 mila vendite e la quota è del 4,9%, in crescita di 0,1 punti percentuali rispetto al primo semestre dell’anno scorso. A giugno Fiat è cresciuta in Francia (+22,5% le vendite e +0,7 punti percentuali la quota, che si è attestata al 2,9%), nel Regno Unito (immatricolazioni in aumento del 22,1% e quota al 2,7%, +0,2 punti percentuali) e in Spagna, dove il marchio ha incrementato le vendite del 35,1% e ha ottenuto una quota del 3,5%, in aumento di 0,9 punti percentuali. «Tra i modelli di punta del marchio, la 500 - precisa la nota - è stata leader di vendite in Europa nel segmento A in giugno, con una quota del 14,2%, un punto percentuale in più rispetto all’anno scorso. Alle sue spalle la Panda, con il 12,5% di quota, che è stata la più venduta del semestre: 14,1% la sua quota nel segmento. È continuata la crescita della 500L: nel semestre ne sono state immatricolate oltre 36 mila per una quota del 16,4%. E l’arrivo delle 500L Living e 500L Trekking permetterà alla famiglia 500 di migliorare ulteriormente i già ottimi risultati », precisa la Fiat. Anche Freemont si è confermato tra le top ten di vendita nel suo segmento in Europa, con una quota del 5% nel primo semestre del 2013. Lancia/Chrysler in Europa a giugno ha immatricolato 6.500 vetture per una quota dello 0,6%. Nel primo semestre dell’anno le Lancia registrate sono state oltre 41 mila per una quota dello 0,6%. Lancia Ypsilon, con 31 mila immatricolazioni nella prima metà dell’anno, ha aumentato i volumi di vendita del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2012. «Bene le novità di prodotto del modello di punta del brand. Per esempio in Italia la versione speciale Elefantino lanciata in aprile rappresenta già il 28% del mix di vendita ». A giugno le immatricolazioni di Alfa Romeo in Europa sono state 5.900 per una quota dello 0,5%. «A livello globale - precisa il Lingotto - il brand ha subito gli effetti negativi di tutto il mercato europeo ma segnali positivi di lieve crescita sono comunque arrivati da alcuni Paesi del Nord Europa ». Nel progressivo annuo le Alfa Romeo registrate sono state oltre 36 mila per una quota pari allo 0,6%. Con 1.850 immatricolazioni, Jeep ha ottenuto in giugno una quota dello 0,2%, stabile rispetto all’anno scorso. Nel primo semestre dell’anno le registrazioni del marchio sono state oltre 11.300 e la quota è stabile allo 0,2%. Anche in giugno l’ammiraglia Grand Cherokee si è confermata tra le top ten del suo segmento. Infine a giugno i marchi di lusso e sportivi Ferrari e Maserati hanno immatricolato complessivamente 423 vetture. 16-07-2013 09:34 CINA/Muore mentre usa un iPhone5 in carica. Apple apre inchiesta Apple indagherà sull'incidente che ha provocato la morte di una donna cinese, rimasta fulminata quando ha risposto ad una chiamata al suo iPhone5, che era sotto carica. Lo ha riferito ieri la società. Giovedì scorso, Ma Ailun, 23enne della regione occidentale di Xinjiang e assistente di volo della China Southern Airlines, è rimasta fulminata rispondendo al cellulare attaccato alla presa elettrica, ha scritto ieri l'agenzia di stampa ufficiale Xinhua citando la polizia. Apple non ha voluto fare commenti specifici, ritenendo che si tratti di un caso isolato. La sorella di Ma ha scritto sul sito di microblogging Sina che la giovane è collassata e morta usando l'iPhone sotto carica e ha invitato gli utenti a stare attenti. Ad aprile, Apple si è scusata con i consumatori cinesi e ha modificato la sua politica legata alla garanzia nel suo secondo mercato, dopo che il suo servizio post-vendita è stato duramente contestato per oltre due settimane dai media di stato. 16-07-2013 09:55 SPAGNA/Catturato barone del narcotraffico internazionale La polizia ha arrestato Brian Colin Charrington, 56 anni, uno dei baroni del narcotraffico internazionale piu' ricercati dalle autorita' europee, in una operazione articolata tra Spagna e Venezuela, sequestrando 220 chili di cocaina in un appartamento di Albir (vicino Alicante) e beni per un valore di cinque milioni di euro. Lo fa sapere la Dirección General de la Policía. Insieme a Charrington, uno dei dieci criminali piu' ricercati d'Europa, sono stati catturati uno dei suoi figli e la sua compagna, che era in viaggio verso il Venezuela probabilmente preparando una nuova spedizione di droga. L'operazione che ha portato all'arresto ha avuto inizio nel 2010. Con la polizia spagnola hanno collaborato la SOCA britannica, la ONA del Venezuela, nonche' l'AMERIPOL e altre istituzioni giudiziali e di polizia. Charrington si era accasato da almeno 15 anni nella costa di Alicante, e gia' nel 1997 era stato arrestato con l'accusa di traffico tra Spagna, Regno Unito, Francia e Italia. I suoi mezzi erano notevoli, tra questi un elicottero Robinson RH-22 con cui si spostava in Marocco per entrare in contatto con i produttori di hashish e per dar loro una mano nell'avvisarli di imminenti arrivi delle forze di polizia. Diversi appartenenti alle forze dell'ordine erano al suo servizio in Francia e Gran Bretagna. Nel 2007 era anche tornato nuovamente in prigione. 16-07-2013 10:02 ITALIA/Auto-prezzo.net Arrestati per truffa Una truffa da 600 mila euro su finte valutazioni di auto attraverso internet ai danni di centinaia di persone in tutt'Italia è stata scoperta dalla guardia di finanza di Patti (Me) e dalla polizia postale di Catania. Quattro le persone coinvolte, accusate di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, accesso abusivo a sistema informatico ed estorsione. I truffatori inviavano alle vittime richieste di pagamento intestate alla società Pascutti Invest e Factoring Spa, con sede a Patti, con la richiesta di 59,50 euro per la valutazione del prezzo della propria auto sui siti www.auto-prezzo.net e www.auto-valutazione.com. Dopo che l'ignaro utente inseriva negli appositi spazi online il numero di targa e il modello del veicolo, gli indagati riuscivano a ottenere l'identità delle vittime tramite un accesso al sistema del Pra, che S.C. di di 58 anni, una delle persone coinvolte, otteneva sfruttando il suo lavoro di geometra. Una volta in possesso dei dati personali degli utenti inviavano alle vittime le fatture; inoltre per scongiurare azioni legali veniva dichiarato che la sede era in Delaware ed era gestita da un'altra società estone e quindi il foro competente per un eventuale reclamo era Tallin. Ma la banda ha commesso un passo falso. Un avviso di pagamento è stato invitato anche al comando provinciale della guardia di finanza di Messina. Ai domiciliari sono finiti G. R., 55 anni, e S. C., 58; G. C., 47 anni, e il polacco M. S., 21 anni, che hanno ricevuto un un provvedimento di obbligo di dimora. 16-07-2013 10:44 USA/Staminali. Vasi sanguigni da cellule riprogrammate Vasi sanguigni di lunga durata 'generati' nei topi con cellule umane riprogrammate. E' l'impresa di un team di ricercatori Usa del Massachusetts General Hospital. Gli scienziati hanno usato cellule progenitrici vascolari derivate da staminali pluripotenti indotte (iPSCs) per generare nel modello animale vasi sanguigni funzionali che sono durati piu' di 9 mesi. In un report pubblicato su 'Pnas' i ricercatori descrivono come sono riusciti a generare questi vasi sanguigni sulla superficie esterna del cervello e sotto la pelle dei topi, usando appunto le iPSCs - cellule adulte riprogrammate che hanno molte caratteristiche delle staminali embrionali - sia da adulti sani che da soggetti con diabete di tipo 1. "La scoperta di strade per portare le cellule mature a uno stato 'stem-like' che permetta loro di differenziare in diversi tipi di tessuto ha attribuito un enorme potenziale al campo della medicina rigenerativa a base di cellule, ma la sfida di derivare cellule funzionali da queste iPSCs rimane ancora", osserva Rakesh Jain, direttore dello Steele Laboratory for Tumor Biology al Massachusetts General Hospital e coautore senior dello studio. "Il nostro team - continua - ha sviluppato un metodo efficace per generare cellule precursori vascolari da iPSCs umane e le ha usate per creare reti di vasi sanguigni ingegnerizzati in topi viventi". La capacita' di rigenerare o riparare i vasi sanguigni potrebbe fare la differenza nel trattamento delle malattie cardiovascolari e di altre condizioni patologiche causate da danni ai vasi sanguigni, come le complicazioni vascolari del diabete, sottolineano gli esperti. Quello di fornire un apporto vascolare a un tessuto rigenerato rimane uno dei piu' grandi ostacoli agli sforzi di costruire organi solidi con le 'arti' dell'ingegneria tissutale. Diversi studi precedenti hanno generato da staminali pluripotehnti indotte i tipi di cellule necessarie per costruire vasi del sangue ma quelle cellule non potrebbero formare vasi di lunga durata, una volta introdotte in modelli animali. "La piu' grande sfida che abbiamo affrontato durante la prima fase di questo progetto e' stata stabilire un protocollo affidabile per generare linee di cellule endoteliali che producono grandi quantita' di cellule progenitrici in grado di generare vasi forti e duraturi", spiega lo scienziato Dai Fukumura, coautore senior dello studio. Il team ha adattato un metodo originariamente usato per derivare cellule endoteliali da cellule staminali embrionali umane. Ma mentre quel metodo utilizzava una sola proteina marker per identificare i progenitori vascolari, stavolta sono stati usati altri due marcatori proteici di potenziale vascolare. A due settimane dall'impianto le cellule avevano formato reti di vasi perfusi dal sangue che sembravano funzionare bene come i vasi naturali adiacenti. e hanno continuato a funzionare per 280 giorni negli animali. Mentre l'impianto delle popolazioni combinate di precursori sotto la pelle degli animali ha si' generato vasi sanguigni funzionali, ma ha richiesto l'impianto di un numero cinque volte piu' elevato di cellule, e i vasi sono risultati di breve durata. I ricercatori hanno cercato di verificare se anche i pazienti con diabete di tipo 1, malattia che puo' danneggiare i vasi, possono beneficiare della capacita' di produrre nuovi vasi sanguigni. Le potenzialita', concludono gli scienziati, ci sono ma prima vanno affrontate sfide come la variabilita' delle linee di staminali pluripotenti indotte e le problematiche di sicurezza. 16-07-2013 10:47 GERMANIA/Raddoppiano gli immigrati, essenzialmente russi e siriani Iperbolica impennata degli arrivi di immigrati in Germania, con un raddoppio nel primo semestre 2013 rispetto a quello rispettivo dello scorso anno e con arrivi sempre piu' massicci da Russia e Siria. Il ministero dell'Interno ha comunicato che nei primi sei mesi di quest'anno le richieste di asilo solo state in totale 43.016, mentre nel primo semestre del 2012 la cifra complessiva era stata di 19.950 unita'. Impressionante il numero di richiedenti asilo provenienti dalla Russia, con quasi 10mila arrivi in sei mesi, mentre nell'intero 2012 a chiedere asilo in Germania erano stati 3.202 russi. Una delle ragioni di questa forte immigrazione dalla Russia viene vista nell'instabilita' della situazione in Cecenia. Alle spalle dei russi il numero piu' consistente dei richiedenti asilo riguarda i siriani, con 4.517 domande in sei mesi, mentre 3.448 persone sono arrivate dall'Afghanistan e 2.700 dalla Serbia. In ministro dell'Interno, Hans-Peter Friedrich (Csu) ha spiegato che "nel 2012 la Germania ha accolto il maggior numero di richiedenti asilo tra i Paesi dell'Ue", aggiungendo che "per la prima meta' del 2013 assistiamo ad un raddoppio delle richieste di asilo". Nel frattempo scarseggiano i posti nei centri di accoglienza, con la citta' di Berlino che si e' vista costretta ad ospitare gli immigrati in un edificio scolastico non utilizzato nel quartiere orientale di MarzahnHellersdorf. La decisione non e' pero' piaciuta a molti abitanti del quartiere, che non vogliono avere i richiedenti asilo come vicini di casa. La settimana scorsa il partito neonazista della Npd aveva organizzato una manifestazione provocatoria per protestare contro l'arrivo degli immigrati. 16-07-2013 11:00 GERMANIA/Il primo bordello per non-fumatori Un cliente che dopo il sesso voglia offrirsi una sigaretta dovra' evitare di recarsi al "Tiffany", un bordello situato nel quartiere berlinese di Kreuzberg. Si tratta della prima casa di piacere che ha deciso di vietare il fumo ai clienti delle sue 46 prostitute, lasciando solo una delle 16 stanze, la 11, a disposizione di chi non riesce proprio a rinunciare alla sigaretta. "Noi rispettiamo ogni desiderio della clientela", spiega Linda, la tenutaria al tabloid Berliner Kurier, aggiungendo che i clienti hanno adesso il diritto di richiedere le prestazioni di una prostituta non fumatrice, che con un'aggiunta di 10 euro offre anche un corso di bacio. "Abbiamo questo corso in offerta per insegnare agli uomini a sedurre le donne con questa tecnica", sottolinea Linda, secondo la quale in questa circostanza una prostituta non fumatrice presenta "un ulteriore vantaggio" per il cliente ostile alla sigaretta. 16-07-2013 12:54 ITALIA/Crollano i sequestri di cocaina, raddoppiano quelli di cannabis. DCSA Crollano in Italia i sequestri di cocaina nei primi sei mesi del 2013, più che raddoppiati invece quelli di cannabis, che in soli sei mesi hanno quasi raggiunto il totale di tutta la cannabis intercettata dalle forze dell’ordine nel 2012. E’ quanto emerge dai dati della Direzione centrale dei servizi antidroga rielaborati da Redattore Sociale. Secondo la Dcsa, infatti, da gennaio a giugno 2013 sono state sequestrate ben 36 tonnellate di cannabis (35.993,224 kg), più del doppio rispetto ai primi sei mesi del 2012, in cui sono state sequestrate circa 15,4 tonnellate. Sono 40, invece, le tonnellate di cannabis sequestrate in tutto il 2012. Dato che sicuramente verrà superato a fine 2013.In picchiata i sequestri di cocaina. Dopo il record storico di sequestri registrato nel biennio 2011-2012, con oltre 12 tonnellate di polvere bianca sottratta alla criminalità organizzata (circa il 16 per cento di tutta la cocaina sequestrata in Italia dal 1971 al 2012), i sequestri di cocaina in Italia fanno segnare una netta inversione di tendenza. Mentre nei primi sei mesi del 2012, le forze dell’ordine hanno tolto dalla strada circa 4,6 tonnellate di cocaina (4.675,592 kg), nei primi sei mesi dell’anno in corso ne sono state sequestrate meno della metà, circa 2,1 tonnellate (2.167.81 kg). Calano anche i sequestri di eroina. Nei primi sei mesi del 2013 sono stati sequestrati 380 chilogrammi di eroina, contro i 475 chilogrammi dei primi sei mesi del 2012. In diminuzione, infine, anche il numero complessivo di operazioni antidroga: tra gennaio e giugno del 2013 sono state messe a segno 9.160 operazioni, contro le 10.030 dei primi sei mesi del 2012.Governo in ritardo. Le politiche antidroga, intanto, sono le uniche a non aver ancora ricevuto indicazioni chiare dal governo Letta. Mentre su altre deleghe, come famiglia e adozioni internazionali, lo scoglio è stato superato in qualche modo, sul tema droghe c’è ancora il massimo riserbo, che cela una lotta intestina tra quanti vorrebbero mettere le mani sul Dipartimento politiche antidroga, affidato al capo dipartimento Giovanni Serpelloni. Silenzio che è finito per cadere anche sulla Relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze. Dopo aver incassato un clamoroso ritardo lo scorso anno, con l’ex ministro delegato Andrea Riccardi, quest’anno c’è il bis: a più di due settimane dal termine indicato per la presentazione del testo in Parlamento, della Relazione ancora nessuna notizia.(Giovanni Augello) ------------------------------------------COMUNICATI 10-07-2013 09:51 Viaggi tutto compreso. Vademecum dell'Aduc Primo Mastrantoni Viaggi e vacanze in vista delle festivita'. I viaggi organizzati sono comodi, basta una firma e tutto e' a posto o quasi. Abbiamo predisposto un elenco di consigli per i turisti. * Leggere attentamente il depliant: oltre alla pubblicita' ci devono essere scritte le condizioni generali del contratto. Se non ci sono, eliminate quel tour operator o agenzia di viaggi. * Farsi rilasciare copia del contratto con timbro e firma. Se l'agenzia vuole rilasciare solo la ricevuta della caparra, non firmate il contratto. L'anticipo o caparra non puo' superare il 25% del prezzo totale. Se vi chiedono di piu' lasciate stare. Il saldo va effettuato 30 giorni prima della partenza, non prima. Nei casi invece in cui sia inadempiente il tour operator, il consumatore puo' recedere e pretere il doppio della cifra. * Controllare le ipotesi di aumenti previste dal contratto o dal depliant (variazioni del costo di trasporto, delle tasse aeroportuali e del cambio). Se non sono scritte, diffidate. In ogni caso gli aumenti non possono superare il 10% del valore del viaggio. * Se improvvisamente non si puo' partire e' possibile essere sostituiti, almeno quattro giorni prima del viaggio, o si puo' pagare la penalita'. La penalita' per i voli di linea e' diversa dai voli speciali. * L'agenzia o il tour operator devono avere un'assicurazione per la responsabilita' civile verso l'utente, che deve essere indicata nel contratto. * Se, prima del viaggio, ci sono delle variazioni significative della vacanza (es:cambio della categoria dell'albergo, slittamento di piu' giorni della partenza, ecc.), il contratto puo' essere annullato dal turista o si puo' scegliere una altra vacanza, anche piu' costosa, senza che questo comporti un aumento di prezzo. Se le variazioni avvengono durante il viaggio il tour operator deve rifondere la differenza di costo. * In caso di contestazione documentare tutto e, al ritorno, inviare all'agenzia e al tour operator, entro 10 giorni, una lettera di protesta (raccomandata con ricevuta di ritorno), chiedendo il rimborso o il risarcimento dei danni. In caso di risposta insoddisfacente si puo' ricorrere al giudice di pace. Qui il modulo predisposto per la richiesta di rimborso e risarcimento. Per ulteriori informazioni si veda la scheda di approfondimento 10-07-2013 13:03 Guide e accompagnatori turistici della Puglia: abbiamo la modifica del badge! Valentina Papanice * Siamo lieti di poter prendere atto della positiva, oltre che celere, risposta della Regione Puglia alle nostre richieste del 4 giugno scorso. Ricapitoliamo la questione: noi avevamo ravvisato, nel modello di tesserino di riconoscimento approvato dalla Regione Puglia con determinazione n.42 del 16 aprile di quest'anno, una violazione della normativa sulla privacy; il tesserino, che guide e accompagnatori devono esibire durante il lavoro, ovunque si trovino, doveva contenere, nell'originaria formulazione, oltre che nome, cognome, codice identificativo e foto, anche luogo e data di nascita. Insomma chiunque, in un qualunque luogo pubblico avrebbe avuto a disposizione tutti gli elementi per, ad esempio, ricostruire un codice fiscale. E se è importante poter riconoscere subito una guida o un accompagnatore abusivi, a tale fine non è assolutamente necessario indicare anche luogo e data di nascita in bella vista. E questo, secondo il principio di "non eccedenza" ex art. 11, D.Lgs. 196/2003 (1). Dobbiamo dire che con una celerità da manuale, la Regione Puglia ha dato ascolto alle nostre osservazioni procedendo alla modifica della determinazione con nuovo atto n. 59 del 21 giugno 2013 che elimina l'indicazione di detti dati dal tesserino; detto nuovo provvedimento sembra motivato con la diffida presentata (tramite noi) da alcune guide turistiche, le quali guide, si cita testualmente il testo dell'atto, "ritengono lesiva della privacy la indicazione sul tesserino dei dati anagrafici relativi alla data e al luogo di nascita, in quanto eccedente rispetto alle finalità del trattamento". Vogliamo solo precisare, senza volerci sostituire al Garante, investito della questione, che l'eccedenza dei dati indicati rispetto alla finalità perseguita è un dato obiettivo, già riconosciuto dalla Regione ove afferma nel nuovo provvedimento che "che l’indicazione della data e del luogo di nascita non costituisce elemento essenziale e ineliminabile dei tesserini, potendo l’interessato essere riconosciuto attraverso ulteriori elementi (nome, cognome, foto, codice tesserino)"; e che la valutazione circa la conformità o no al Decreto 196/2003 non è che una constatazione di tale dato obiettivo, che come Aduc abbiamo posto in evidenza, al di là delle opinioni o delle percezioni personali. Insomma, in realtà, non è corretto lasciare intendere che la Regione abbia modificato la determina perchè qualche guida turistica "riteneva" che la sua privacy fosse violata. La Regione si occupa di interesse pubblico e non di placare ansie di animi. Il motivo posto alla base della modifica è o avrebbe dovuto essere l'aver ravvisato la violazione di legge nella propria azione. (1) Qui il comunicato del 12 giugno * legale, delegata Aduc a Cavallino/Lecce 11-07-2013 12:13 Gelati. Consigli per gli acquisti Primo Mastrantoni Sono circa 36mila le gelaterie in Italia con un bilancio annuo di circa 2 miliardi di euro e un costo medio per cono di 2/3 euro. Ma cosa c'e' nel gelato artigianale e cosa lo differenzia da quello industriale? Intanto diciamo che il gelato artigianale ha circa il 30% di aria mentre quello industriale ne ha il 70%, il che, pero', non incide sul prezzo perche' il prodotto si vende a peso e non a volume. L'aria serve a rendere l'impasto piu' soffice e leggero. Occorre, pero', sapere quanto gelato artigianale viene messo sul cono, il che puo' variare da gelateria a gelateria ma, per avere una idea del prezzo, basta chiedere quanto costa al kg. Sostanzialmente il gelato e' una schiuma i cui componenti essenziali sono latte e uova ai quali si possono aggiungere altri prodotti alimentari e additivi. Ci sono gelaterie che producono il gelato partendo dalle materie prime e altre che utilizzano semilavorati industriali; per saperlo si puo' sempre chiedere anche se chi prepara il tutto da se' tende a pubblicizzarlo. Viste le materie utilizzate l'importante e' che le condizioni igieniche siano assicurate: spatole diverse per i vari gusti, copricapo e grembiuli immacolati, temperatura del bancone tra -14 e -16 esposizione del certificato Haccp (sistema di autocontrollo igienico). Per i gusti, ovviamente, ognuno fa per se'. 12-07-2013 11:11 Impianti termici (caldaie, condizionatori): nuove regole per utilizzo e controlli Oggi entra in vigore il Dpr 74/2013 che ha finalmente completato il recepimento nel quadro normativo italiano della Direttiva 2002/91/CE, iniziato con il D.lgs.192/2005, per la parte di norme inerenti l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici negli edifici. Per tale inadempienza, che riguardava essenzialmente la mancata adozione di regole inerenti gli impianti di climatizzazione estiva, la Commissione europea ha gia' da tempo avviato nei confronti dell'Italia una procedura di infrazione con richiesta di condanna presentata nel Luglio 2012 alla Corte di giustizia europea. Le nuove norme riguardano "l'esercizio, la conduzione, il controllo, la manutenzione e l'ispezione" degli impianti termici, intesi come gli impianti di climatizzazione invernale ed estiva (caldaie, condizionatori d'aria, etc.) con o senza produzione di acqua calda nonche' quelli dedicati alla produzione di acqua calda per usi igienici e sanitari comprendenti eventuali sistemi di distribuzione e utilizzazione del calore (boiler, etc). In particolare sono fissate nuove periodicita' per i controlli di legge inerenti l'efficienza energetica degli impianti, con disposizioni che sostituiscono quelle transitorie fissate a suo tempo dal decreto sul rendimento energetico degli edifici, il D.lgs.192/2005. Tra le novita': - e' fissato in 26 gradi (con tolleranza fino a 24) il limite alla temperatura media degli ambienti domestici durante il funzionamento dei condizionatori d'aria. Per il riscaldamento invernale e' confermato il limite di 20 gradi con tolleranza fino a 22. - e' fissata ogni due anni la periodicita' dei controlli di legge, ovvero di efficienza energetica, per tutte le caldaie a fiamma di potenza inferiore a 100 kW (categoria che comprende le classiche caldaie domestiche a metano); il precedenza la periodicita' era quadriennale per le caldaie di potenza inferiore a 35 kW di eta' non superiore agli otto anni e biennale per le altre. - viene introdotta, quadriennale, la periodicita' dei controlli di efficienza energetica dei condizionatori d'aria di potenza inferiore a 100 kW. - vengono introdotti nuovi e piu' precisi criteri per la messa in atto di ispezioni da parte dei Comuni. Si parte dagli impianti per i quali non e' stato eseguito il controllo di efficienza energetica o sono stati riscontrati problemi o malfunzionamenti, per poi passare a quelli piu' vecchi. Per alcune categorie le ispezioni devono coprire il 100% degli impianti esistenti in un determinato arco di tempo (due anni per gli impianti dotati di generatori a combustibile liquido o solido con potenza termica utile nominale superiore a 100 kW, quattro anni per gli impianti dotati di macchine frigorifere con potenza termica utile nominale superiore ai 100 kW). - per gli impianti domestici (di climatizzazione invernale di potenza fino a 100 kW alimentati a gas, metano o gpl e impianti di climatizzazione estiva di potenza fino a 100 kw) l'ispezione e' sostituibile dall'accertamento del "rapporto di controllo di efficienza energetica rilasciato" dal tecnico. Rimangono invariate le regole di manutenzione periodica, la cui fonte primaria e', solitamente, il libretto di impianto. I Comuni o le Province (per Comuni con meno di 40.000 abitanti) continuano ad essere il riferimento per le regole di autocertificazione e per le possibili ispezioni di verifica. Approfondimenti nella nostra specifica scheda pratica curata da Rita Sabelli, responsabile per l'aggiornamento normativo dell'associazione 12-07-2013 11:33 Roma Capitale. Alberi due volte piantati e due volte rinsecchiti. Chi paga? Sollecitato il neo assessore Estella Marino Primo Mastrantoni Alberi due volte piantati e due volte rinsecchiti. Succede nella Capitale d'Italia. Due anni fa sollecitammo il Sindaco Alemanno e l'assessore all'Ambiente a curare il verde pubblico, in particolare nel quartiere Trieste (piazza Vescovio) dove alberi secchi, mancanti in tutto o in parte, facevano bella mostra di se'. Alcuni alberi furono piantumati (se non ricordiamo male a giugno 2012, con il caldo): si seccarono. Quest'anno sono stati ripiantumati (a giugno): si sono seccati. E' probabile che si sbagli il periodo di piantumazione. A nostro parere il periodo migliore per piantumare e' fine inverno-inizio primavera. A giugno e' tardi e i risultati si vedono: alberi secchi. Occorre, inoltre, valutare se le piante sono in buona salute, infatti, collocare alberature malate non puo' che portare alla perdita. Tutto questo all'assessorato all'Ambiente dovrebbero saperlo. Una domanda all'assessore all'Ambiente Marino: chi paga? 15-07-2013 10:07 Aduc- Osservatorio Firenze. Riapertura Forte Belvedere, bello ma senza caffe'.... Vincenzo Donvito C'era anche io ieri, con due bambine di sette anni, a rivedere Forte Belvedere, dopo tutti questi anni di chiusura (troppi e ingiustificati a mio avviso). Apprendo dai media che eravamo 2.300, pensavo di piu', comunque la struttura era perfettamente in grado di accogliere tutte quelle persone senza che questo rappresentasse un qualche impedimento per godersi mostra e panorama. Non solo, ma ho trovato del personale preparato e gentile, con cui, complici anche le due bimbe che fungono sempre da polo di attrazione, ho scambiato alcune gradevoli battute che sono servite a meglio informare le curiosissime bimbe. Un solo -antipaticissimo- neo. Il bar che, visto il luogo, la calura e l'amenita' del tutto, avrebbe potuto essere un ulteriore luogo di incontro tra i visitatori. “Avrebbe” per l'appunto. Senza entrare nel merito della precaria struttura che lo ospitava (sotto una tenda e senza il rispetto delle abituali condizioni igieniche che tutti i bar grossomodo rispettano: salati e dolci a portata di mano di chiunque senza protezione), cio' che mi ha respinto -essenzialmente per una questione di principioe' il costo dei prodotti, che -senza sedersi- neanche in piazza Signoria e' tale. Il classico riferimento che vale per tutti: un caffe' 2 euro! Ma siamo matti? Le bimbe, che reclamavano acqua frizzante o Coca-cola, hanno dovuto accontentarsi dell'acqua dei lavandini dei bagni con cui abbiamo riempito la bottiglietta che ci eravamo portata dietro. 15-07-2013 13:15 Frutta di stagione. Il cocomero. Consigli per gli acquisti: per sceglierlo gratta e bussa Primo Mastrantoni Appartiene alla famiglia delle zucche ed e' forse il piu' caratteristico frutto di stagione. Parliamo del cocomero, noto fin dall’antichita', addirittura dal periodo preistorico. Sicuramente il cocomero era mangiato dagli egiziani piu' di 4000 anni fa. Ne parliamo perche' il caldo di questi giorni induce ad una maggiore perdita di acqua e sali minerali che devono essere reintegrati. Il cocomero, o anguria, e' praticamente una bibita, contiene, infatti, il 95% d’acqua e per questo in alcune regioni d’Europa e' conosciuto come melone d'acqua. Ha un buon contenuto di potassio (che si perde con il sudore) e il sapore dolce e' dovuto piu' che agli zuccheri a particolari sostanze aromatiche, il che rende il cocomero un eccellente prodotto per le diete dimagranti, anche perche' le stesse sostanze aromatiche danno un senso di sazieta'. Insomma mangiare una fetta di cocomero equivale e bere un bicchiere d'acqua. Occorre far attenzione ai semi perche' contengono glucosidi che hanno una forte azione purgante, non vanno, quindi, deglutiti interi e tanto meno masticati. Un buon cocomero si riconosce dalla buccia, di color verde scuro o con venature grigie, che alla percussione con le nocche delle dita deve dare un suono "sordo". Un metodo classico, che si usava tempo fa era quello di assaggiarne un tassello, una prova concreta insomma, oggi questo non e' piu' possibile ma si puo' ricorrere ad un altro espediente pragmatico: grattare la buccia con l'unghia, se viene via facilmente il cocomero e' maturo al punto giusto. 15-07-2013 14:07 Livelli essenziali prestazioni sociali. 13mo giorno sciopero fame perche' governo li metta all'odg Il delegato provinciale di Aduc per Pisa e Livorno, nonche' consigliere comunale di Pisa, Gianfranco Mannini, e' al 13° giorno di sciopero della fame per chiedere a Governo e Regioni di mettere all'odg della Conferenza unificata Governo-regioni del 25 luglio la definizione e il finanziamento dei Livelli Essenziali delle prestazioni Sociali (LIVEAS) (1). Sabato scorso, 13 aprile, la senatrice Laura Bottici, Questore del Senato, è intervenuta a Pisa a sostenere la campagna. L'intervento della senatrice segue quello dell'intero gruppo del Movimento 5 Stelle al Senato che, il giorno 3 luglio ha presentato sulla vicenda una mozione al Governo, grazie alla quale sono stati subito sboccati 300 milioni di Euro. (1) Qui la specifica richiesta 16-07-2013 12:31 Energie rinnovabili. Prime le economie emergenti Primo Mastrantoni Le energie rinnovabili si sviluppano in particolare nei Paesi economicamente emergenti: Cina, India e Brasile. L'Agenzia internazionale dell'energia ha stimano che entro il 2018 la sola Cina arrivera' a coprire il 40% delle crescita globale delle energie rinnovabili. Entro il 2016 la produzione mondiale di elettricita' con le rinnovabili superera' quella con il gas naturale e sara' circa il doppio di quella prodotta con il nucleare. Mentre l'Europa rallenta e gli Stati Uniti rivolgono l'attenzione ad altre fonti (scisti), Cina, India e Brasile incrementano le rinnovabili. Sembra incredibile ma e' cosi'. Occorrerebbe una politica lungimirante di investimenti ma e' il "lungimirante" che non si addice a chi ha in mano la politica energetica e cosi', anche in questo settore, perdiamo le occasioni. 16-07-2013 13:23 Auto-prezzo.net. Come difendersi Sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia postale con l’accusa di truffa i gestori del sito Internet auto-prezzo.net. I reati ipotizzati riguardano un servizio di valutazione di auto usate offerto sul Web: dopo che l'utente inseriva negli appositi spazi online il numero di targa e il modello del veicolo, gli indagati inviavano immediatamente “valutazioni” assolutamente non personalizzate sulla base dei dati presenti nel Pubblico Registro Automobilistico. Ne conseguivano quindi richieste di pagamento di Euro 59,50 e successivi solleciti più o meno intimidatori. La giustizia appurerà se si è di fronte o meno a fattispecie penali. Certamente ravvisiamo condotte commerciali scorrette, su cui dovrebbe intervenire pesantemente l’Autorità garante per la concorrenza ed il mercato. A tutti coloro che sono incappati in questo sito consigliamo quindi di continuare ad ignorare le richieste di pagamento e di segnalare l’accaduto all’Autorità garante. ------------------------------------------ARTICOLI 10-07-2013 18:39 L'Italia è da serie B? Alessandro Pedone Ieri una delle tre principali agenzie di rating, Standard and Poor's, ha abbassato il giudizio sull'Italia da BBB+ a BBB. I giornali amano le espressioni colorite e quindi il vocabolo “spazzatura” è entrato prepotentemente nei titoli e negli articoli dei giornali. Quando il “rating” dell'agenzia finisce sotto il livello di BBB- (due gradini da adesso) si dice che il titolo è classificato come “non investment grade”, giornalisticamente si chiamano “junk-bond”, ovvero “obbligazioni spazzatura”. Si tratta di un livello fondamentale perché sotto quel livello molti investitori istituzionali (fondi pensione, fondi comuni d'investimento, ecc.) sono costretti per regolamento a vendere i titoli. La prima riflessione che bisognerebbe sempre fare, quando parliamo di rating, è l'affidabilità di questi giudizi che è alquanto discutibile. Negli anni è stato più volte dimostrato che questo metodo di valutazione dei titoli andrebbe completamente riformato, ma non si è mai fatto niente. Andando a leggere le motivazioni addotte dall'agenzia si trovano diverse considerazioni anche condivisibili. La vicenda dell'Imu – ad esempio - è effettivamente ridicola. Il nostro fisco è decisamente sbilanciato sulle imposte sui redditi e poco sui patrimoni. Questo è decisamente uno dei fattori che contribuiscono alla strutturale debolezza del nostro tasso di crescita. In questo contesto, per ragioni di bieco consenso elettorale, il tema della politica italiana è come eliminare l'IMU sulla prima casa quando invece il tema dovrebbe essere una seria patrimoniale che implica quindi, fra le altre cose, una riforma del catasto che si attende da decenni. Purtroppo in Italia ci sono tante altre cause che portano ad un declino di medio-lungo termine che appare ormai difficilmente scongiurabile. Il tema della corruzione, a tutti i livelli, non solo politico, ed il tema della catastrofe del sistema giudiziario sono i due nodi a mio avviso più importanti, sebbene poco citati dai report economico-finanziari. Sono i temi che stanno alla base anche di problemi più evidenti come l'evasione fiscale e la scarsa produttività delle nostre aziende e del sistema paese in generale. Premesso che il PIL (Prodotto Interno Lordo), come indicatore economico, ha una serie di limiti enormi ed il fatto che venga utilizzato comunemente da tutti dimostra solo il livello di impazzimento generale della nostra classe dirigente, può essere utile fare una riflessione di lungo termine sul tasso di crescita del PIL in Italia. La media annua dell'ultimo decennio, negli anni '70 era intorno al 4%. Negli anni '80 era intorno al 3%, negli anni '90 sotto al 2%, negli anni 2000 era sotto l'1%. Adesso il tasso di crescita medio degli ultimi 10 anni è negativo! E' chiaro che questo è un fenomeno strutturale, non legato a questo o quel provvedimento. In parte, ma solo in parte, questo fenomeno è naturale. In tutte le nazioni sviluppate si è passati da tassi di crescita del 4 o 5% degli anni '70 all'1-2% attuali. Il problema dell'Italia risiede negli ultimi 20. La diminuzione della crescita del PIL negli anni '70 e '80 era fisiologica ed in linea con quella delle altre nazioni sviluppate. La Francia, ad esempio, passa da un tasso di crescita medio annuo decennale degli anni '70 pari al 5% ad un tasso del 3,5% dei primi anni '80. Un percorso simile lo fa la Germania che passa dal 4,5% circa degli anni '70 ai ad un 2,8% circa dei primi anni '80. Idem per gli Stati Uniti, che passano anche loro da un 4,2% ad un 3% circa. Se però osserviamo gli ultimi 20 anni, vengono i guai per l'Italia. Nei primi degli anni 2000 l'Italia cresceva ad un ritmo annuo medio, nei precedenti 10 anni, inferiore all'1%. La Germania sopra era il 2%, Il Regno Unito al 2,5% e gli USA al 3%. Nel decennio successivo l'Italia ha avuto una crescita media annua pari a zero mentre Francia e Germania crescevano di circa l'1%, il Regno Unito quasi il 2% e gli USA, nonostante la crisi del 2008 ha avuto una crescita media annua negli anni 2000 dell'1,7%! Negli ultimi 20 anni, l'Italia, mediamente, ha avuto un tasso di crescita inferiore alle altre economie sviluppate di oltre l'1% annuo circa. Questa è la vera causa del peso eccessivo del debito pubblico sul PIL. Se negli ultimi 20 anni l'Italia fosse cresciuta ai tassi degli altri paesi, il nostro PIL sarebbe più alto del 20% circa ed il rapporto debito/PIL quindi sarebbe simile a quello della Francia o del Belgio, pur comprendendo tutti gli sprechi che comunque ci sono stati. Affinché l'Italia possa pensare di invertire la rotta servirebbero almeno 10 anni di politiche decenti (a partire da una vera riforma della giustizia, seri provvedimenti anti-corruzione, riforma della tassazione per spostare la fiscalità più sui patrimoni e meno sul lavoro e ridurre l'evasione fiscale, ecc.). Di queste politiche, al momento attuale, non se ne intravede neppure l'ombra. Per questa ragione, ritengo che l'Italia continuerà ad avere un tasso di crescita inferiore alle altre nazioni nell'ordine dell'1%. Ciò significa che quando l'economia in Europa riprenderà, l'Italia crescerà, ma crescerà molto meno delle altre nazioni e quando l'economia tornerà a decrescere, l'Italia decrescerà in maniera più accentuata. L'Italia avrebbe molti fattori di forza sui quali agire. Il tessuto economico, composto da piccole e medie aziende è ancora un punto di forza notevole, sebbene mezzo tramortito dalla crisi del 2008 e quella attuale. La nostra cultura ed il nostro territorio hanno un potenziale di attrazione che viene sfruttato solo in piccola parte. La capacità creativa dell'Italia è semplicemente straordinaria. Nell'immediato, le cose non sono così drammatiche come riportano i media. Pur non nascondendo tutti i problemi strutturali di cui ho appena scritto, ci sono seri segnali di ripresa economica forniti dagli indicatori economici anticipatori. Tutte le volte che siamo nella fase di uscita da una crisi economica (se avessimo un minimo di memoria storica non dovrebbe essere difficile ricordare cosa si leggeva nei giornali nel 2009) si ha una sensazione di confusione perché i segnali anticipatori danno indicazioni di ripresa economica, mentre i dati congiunturali danno segnali sempre più negativi. Le due cose appaiono in contraddizione, ma nella realtà non lo solo. Un indicatore anticipatore decisamente affidabile è quello che viene chiamato giornalisticamente il “SuperIndice” (il nome corretto sarebbe, più prosaicamente, CLI: Composite Leading Indicator). Si tratta di un aggregato di 10 indici fra i quali: nuovi ordini; sussidi di disoccupazione; offerta di moneta; nuovi cantieri e permessi edilizi; spread tra titoli di Stato a 10 anni ed il tasso di finanziamento delle banche; attese dei consumatori; prezzi delle azioni, ecc. L'indice è rilevato mensilmente. L'ultimo dato disponibile è quello riferito a Maggio 2013. Per poter rendere l'idea in maniera più efficace, ho prodotto un grafico con l'andamento di questo indicatore per l'Italia dal 1985 ad oggi, evidenziando con una banda gialla le fasi recessive dell'economia italiana. Per "recessione" intendiamo una decrescita del PIL per almeno due trimestri consecutivi. Per uscita dalla recessione intendiamo un incremento del PIL per almeno due trimetri consecutivi. Non è mai accaduto che questo indice segnasse un recupero per sei mesi consecutivi (oggi siamo a 9 mesi consecutivi) senza che vi sia stata successivamente una crescita del PIL. Naturalmente, nonostante la dimostrata affidabilità negli anni di questo indicatore, il futuro rimane sempre e comunque incerto. Ogni fase storica ha le sue caratteristiche. Si può osservare dal grafico, ad esempio, come nel 2001 l'incremento del SuperIndice portò effettivamente ad un uscita dalla fase di recessione, ma solo per ricadere poco dopo in una seconda fase recessiva (anticipata, ancora una volta, dal SuperIndice) per i noti fatti storici successivi all'11 Settembre 2001 (la così detta “guerra al terrorismo”) compresa la crescita del prezzo del petrolio. Non possiamo quindi affermare con certezza che stiamo per uscire dalla fase recessiva, ma sicuramente ci sono ottime probabilità a meno che non intervengano fatti nuovi ed attualmente imprevedibili. Mi ricordo benissimo, alla fine del 2009, quando ai miei clienti scrivevo cose simili relative a questo indicatore. Come si può osservare dal grafico soprastante anche allora il SuperIndice saliva da diversi mesi, ma i dati congiunturali segnavano una crisi economica nerissima. Mi ricordo bene alcuni articoli che mettevano in ridicolo questo indicatore profetizzando che la decrescita del PIL sarebbe continuata. Nella realtà alla fine del 2009 il PIL è iniziato a crescere, sebbene in maniera modesta (per i problemi strutturali di cui abbiamo già parlato) e questo è accaduto fino ad ottobre del 2011 (cosa che è stata anticipata dalla costante diminuzione del SuperIndice). E' ragionevole attendersi che accadrà così anche questa volta. Il vero problema, però, non è se usciremo – tecnicamente – dalla fase recessiva dell'economia. Per quanto ho sopra esposto, personalmente, sono abbastanza convinto che questo accadrà tra la fine dell'anno e l'inizio dell'anno prossimo. Il problema è che la crescita sarà una crescita largamente insufficiente a creare posti di lavoro ed un aumento dei redditi alle fasce medie. In questo senso si può dire che per una parte importante degli italiani, la crisi del 2008 non è mai terminata, sebbene tecnicamente tra Giugno 2009 e Ottobre 2011 non siamo stati in recessione. Il rischio è che anche la prossima ripresa che potrebbe materializzarsi fra due o tre trimestri potrebbe essere troppo deboli affinché produca effetti percepibili alla parte più importante (e bisognosa) della popolazione. Quindi, se vogliamo fare una informazione corretta non dobbiamo dire che tutto va male e sempre peggio, che non ci sono segnali di ripresa e via con la solita litania. Dovremmo piuttosto fare un'analisi di lungo periodo e riconoscere che noi, da circa venti anni, cresciamo molto meno delle nostre potenzialità a causa di fattori strutturali che dovremmo avere la forza di aggredire, ma che non possiamo fare a causa di una classe politica di incapaci, compresi gli ultimi arrivati che gridano alla catastrofe. A causa di queste zavorre non sfrutteremo ancora una volta la ripresa che molto probabilmente avremo fra due o tre trimestri e quindi affronteremo la prossima crisi in una condizione di debolezza ancora più forte di quella che abbiamo attualmente. Una parte del problema, purtroppo, è anche legata al fatto che i problemi politico-economici, non vengono quasi mai affrontati seriamente dall'informazione. E' molto più facile fare titoloni sensazionalistici che non analizzare le cose nel dettaglio. E questo avviene anche perché le persone, in generale, non vogliono ragionare sui problemi, ma preferiscono credere alle frottole che parlano alla “pancia” della gente, invece che alla testa, come la fantasmagorica restituzione dell'IMU... In conclusione, quindi, resta la domanda del titolo: “L'Italia è da serie B”? Se guardiamo alla nostra capacità di crescere economicamente nel medio/lungo termine dobbiamo riconoscere che siamo da serie B. Se guardiamo alle nostre potenzialità, invece, abbiamo spazi di sviluppo enormi ed avremmo anche un prossimo ciclo economico positivo sul quale far leva. Ciò che ci manca, però, è una classe politica lungimirante che pensi al prossimo decennio e non alle prossime elezioni. 11-07-2013 11:22 Droghe di sintesi. La Nuova Zelanda sta per legalizzarle Redazione Questa settimana, la nuova legge sulle sostanze psicoattive arriva alla terza ed ultima lettura all'Assemblea Nazionale neozelandese. Questa legge permette di legalizzare alcune “legal high”, nuovi prodotti di sintesi creati per imitare gli effetti delle droghe illecite e non sottostare ai relativi controlli. Secondo il rapporto mondiale sulle droghe 2013, mentre le droghe tradizionali come eroina o cocaina sono stabili, i consumi dei nuovi prodotti di sintesi (NPS) si espandono in tutti i continenti. Gli Stati membri dell'ONU ne hanno segnalate 251 a meta' del 2012 rispetto alle 166 della fine del 2009, cioe' un aumento del 50%. Il numero delle NSP, per la prima volta, supera quello complessivo delle sostanze sotto controllo internazionale (234). Questo ci fa capire la dimensione del fenomeno, e serve a ricordarci la storia delle droghe, della loro comparsa, quella del caffe', quella del tabacco o dei suoi derivati, cosi' come quella dell'eroina con l'invenzione della siringa e i progressi della chimica. Siamo probabilmente all'avvio di una nuova pagina di questa storia, che crescera' grazie ai social network, l'e-Book, con lo streaming dei suoni e delle immagini, con la sigaretta elettronica, etc... Le NPS rappresentano gia' un mercato importante. Nell'Unione Europea, circa il 5% delle persone tra i 15 e i 24 anni le hanno gia' consumate, e questo e' un quinto delle persone che hanno gia' consumato cannabis e circa la meta' delle persone che hanno gia' consumato altre droghe. Circa i tre quarti dell'insieme dei consumatori europei di NPS si concentrano in cinque Paesi. Regno Unito (23% di tutta la UE), Polonia (17%), Francia (14%), Germania (12%) e Spagna (8%). In Usa, il consumo di NPS, con l'eccezione della cannabis, e' il piu' frequente di qualunque altro tipo di droghe. Internet gioca un ruolo importante nel commercio delle NPS: l'88% dei Paesi che hanno risposto all'inchiesta dell'UNODC hanno fatto sapere che esse rappresentano la principale fonte di approvvigionamento dei propri mercati. Il sistema di controllo delle droghe tradizionali e' messo in tilt da questa modernizzazione delle sostanze. Mettere sotto controllo e' un processo lungo e costoso, mentre le autorita' devono provare, per poterle vietare, che le sostanze siano nocive. Questo coinvolge il lavoro della polizia, dei doganieri, delle aule di tribunale, delle autorita' che controllano import ed export e della autorita' sanitarie. L'UNODC evidenzia che questi meccanismi possano essere superiori alle possibilita' di alcuni Stati, sopratutto per “le infinite possibilita' di alterazione della struttura chimica delle NSP, le nuove formule compaiono piu' velocemente che non gli sforzi per imporre un controllo internazionale in materia”. In mancanza di un coordinamento internazionale, ogni Stato sperimenta da se' le proprie modalita' di controllo. Alcuni Stati, come il Regno Unito, hanno provvisoriamente classificato le nuove molecole come farmaci, restringendone cosi' la vendita, l'importazione, la distribuzione, ma non penalizzando i consumatori. Altri come la Francia, per le cathinone (tra cui il mefedrone) cominciano ad adottare simili classificazioni, per cui tutte le molecole di una medesima famiglia sono vietate, allargando il divieto e la penalizzazione dei consumatori. La Nuova Zelanda ha optato per un approccio originale, rompendo gli schemi dei controlli delle droghe tradizionali e regolamentandone il consumo, la vendita e la produzione, cosi' come si fa in tanti altri Paesi col gioco d'azzardo. Una legge di regolamentazione Il progetto neozelandese sulle sostanze psicoattive prevede una industria legale ma controllata, che dovrebbe muovere 250 milioni di dollari in dieci anni vendendo prodotti che imitano gli effetti delle sostanze illegali, come cannabis ed ecstasy. Lo scopo principale di questa legge e proteggere i giovani. Peter Dunne, ministro della Sanita', ha dichiarato: “non ho problemi rispetto ai grandi cambiamenti che rendono le cose piu' sicure per i giovani neozelandesi... Il problema, in passato, e' stato che noi avevamo un mercato totalmente senza regole, dove non si sapeva che tipo di sostanze contenevano questi prodotti”. Il progetto di legge e' anche un progetto di riduzione del danno. C'e' un capovolgimento della prova: lo Stato non deve piu' dimostrare che le sostanze siano pericolose, ma i fabbricanti devono provare con degli studi, che costano fino a 2 milioni di dollari ognuno e di cui loro si fanno carico del costo, che questi prodotti sono a “basso rischio” (e non “senza rischio”). Ogni produttore dovra' ottenere una licenza di fabbricazione che rispetti questa norma, e solo dopo potra' distribuire il proprio prodotto attraverso un canale limitato con alcune restrizioni per la vendita: divieto di vendita ai minori o nei negozi non specializzati. I prodotti confezionati riporteranno dei consigli come quelli del Centro nazionale antiveleni. Le autorita' locali avranno un piu' ampio spettro per controllare e proibire queste sostanze. Secondo i documenti pubblicati dal ministero della Sanita', si ritiene che saranno dieci le domande presentate il primo anno per la relativa classificazione delle sostanze. Le licenze per questi nuovi prodotti di sintesi saranno relative alla cannabis sintetica (ma non solo). Gli industriali del “legal high” stanno gia' per fare dei test preliminari sui vaporizzatori, un dispositivo per inalare le sostanze psicoattive simile alle sigarette elettroniche, ma che consentira' di consumare cannabis sintetica. Una similitudine che ci fa porre piu' di una domanda, visto che la Nuova Zelanda e' uno di quei Paesi dove si discute di un divieto totale del tabacco. Di fornte alla diffusione delle NPS non possiamo comportarci come in passato. Le NPS mettono in discussione l'inadeguatezza del quadro legale concepito in un'epoca diversa e per altri problemi. Inadeguatezza che sottolinea la vetusta' di questo sistema che ha piu' di 40 anni, elaborato quando non c'era Internet, all'alba della societa' delle dipendenze. La Nuova Zelanda ne e' consapevole e sta per creare uno dei primi mercati aperto e regolamentato delle droghe ricreative al mondo. Ma senza dove andare fin la', le NPS offrono una opportunita' di sperimentare nuove soluzioni di regolamentazione che non passino piu' per la criminalizzazione del consumo e dei consumatori. E questo e' gia' un bene. (articolo di Pierre Chappard e Jean-Pierre Couteron, pubblicato sul quotidiano "Le Monde" del 11/07/2013) 11-07-2013 12:36 Le 'incongruenze' della bolletta dell'energia elettrica Redazione La bolletta dell'Energia Elettrica è da sempre uno dei rebus più complicati che l'ingegno umano abbia mai partorito, secondo le malelingue forse proprio allo scopo di renderla illeggibile ai più. Recentemente abbiamo pubblicato un articolo nel quale abbiamo evidenziato il fallimento delle tariffa bioraria introdotta dal GSE. Lo scopo di questa tariffa era di farci risparmiare consumando energia nelle fasce orarie notturne e festive, ma la poca differenza di prezzo l'ha resa di fatto inutile. Oggi vogliamo invece soffermarci su un altro aspetto, ovvero il criterio di calcolo, in bolletta, del dovuto per i consumi. Le tariffe dell'energia elettrica sono fissate dall'Autorità garante per l'energia ed il gas (AEEG) su base annua, a fasce di consumo. In realtà però la fatturazione è riferita al bimestre, quindi l'effettivo calcolo dei consumi in bolletta non avviene utilizzando queste tariffe ma quelle che derivano dalla "conversione" delle tariffe annuali in tariffe bimestrali. Più precisamente il calcolo avviene sulla base del "criterio pro-quota giorno", rapportando il calcolo a 60 giorni, come attualmente previsto dalla Delibera AEEG 301/2012 art.10.10. Non mettiamo in dubbio che questo sia un criterio ragionevole dal momento che la bolletta non è annuale. Ma, proprio perché la delibera parla espressamente di consumo annuale sarebbe presumibile che a fine anno venisse eseguito un conguaglio con i consumi effettivi annuali. Altrimenti l'AEEG si sarebbe dovuta limitare a pubblicare, anziché tariffe annuali, tariffe pro-quota giorno. Naturalmente nessun conguaglio viene fatto. Ciò può determinare un aggravio di costi per l'utente. Considerando infatti che i consumi di una normale famiglia NON sono costanti nell'arco dell'anno, è facile, soprattutto nei mesi "di picco" (pieno inverno e piena estate), che gli stessi eccedano la media annuale e che quindi si vada ad intaccare una fascia di costo molto più alta. Per capire meglio, facciamo un esempio Prendiamo a riferimento l'utente tipo con contratto a 3Kw, consumi annui pari a 2700 Kw, residente e servito in regime di "maggior tutela" ed usando le tariffe in vigore nel secondo trimestre 2013 (tasse escluse), abbiamo questa situazione: dal 1° a 1800° kWh/anno si pagano 12,98 centesimi/kWh; dal 1801° al 2640° 18,52 c€/kWh; dal 2641° al 4440° 24,89 c€/kWh; dal 4441° in poi 29,56 c€/kWh. Il calcolo in bolletta (bimestrale) viene rapportato agli effettivi giorni interessati dalla bolletta stessa (60) quindi avremo: dal 1° al 300° kWh 12,98 c€/kWh; dal 301° al 440° 18,52 c€/kWh; dal 441° al 740° 24,89 c€/kWh; dal 741° in poi 29,56 c€/kWh. I calcoli Consumando in modo regolare i 2700 kW dell'utente medio durante tutto l'anno avremo 6 bollette identiche da 450 kW così calcolate: 300 kWh X 12,98 c€/kWh = € 38,94 140 kWh X 18,52 c€/kWh = € 25,93 10 kWh X 24,89 c€/kWh = € 2,49 Per un totale di € 67,36 che per 6 bollette fa € 404,16 all'anno. Se per ipotesi consumassimo tutti i 2700 kWh nel primo bimestre e nei restanti 5 non si consumasse nulla avremmo: 300 kWh X 12,98 c€/kWh = € 38,94 140 kWh X 18,52 c€/kWh = € 25,93 300 kWh X 24,89 c€/kWh = € 74,67 1960 kWh X 29,56 c€/kWh = € 576,37 per un totale di € 718,91 che, sommato alle altre 5 bollette a zero, fa € 718,91 all'anno. Non esistendo però il conguaglio di fine anno, il nostro ipotetico utente spenderebbe € 314,75 in più di quanto avrebbe dovuto. 12-07-2013 13:09 Cannabis e guida in stato di alterazione, Tribunale di Trento: non basta l'esame delle urine Carlo Alberto Zaina Il Giudice Monocratico di Trento precisa, con una sentenza che si fa apprezzare per chiarezza e puntualità, (quale quella resa all’udienza dell’8 maggio 2013, nel procedimento penale Rg. 10038/13 Trib.), il limite che caratterizza il valore probatorio dell’esame dei liquidi biologici (nella fattispecie delle urine), svolto allo scopo di accertare, la sussistenza – al momento della guida – dello stato di alterazione determinato dall’assunzione di sostanza stupefacenti, in capo al conducente di un’autovettura. Tale esame, infatti, di per sè non può assumere valore di decisività e concludenza. Decisiva, infatti, risulta la assenza di ulteriori verifiche tossicologiche, quale appare l’indagine ambulatoriale ematica, oppure l’omissione di eventuali preliminari verifiche empiriche cognitive dirette da parte delle forze dell’ordine, che permettano la sicura percezione di uno stato di alterazione psico-fisica (consistente nei noti e più volte ribaditi parametri offerti da comportamenti spiccatamente anomali, marcia irregolare e pericolose del veicolo, assenza di equilibrio nei movimenti, sudorazione, loquacità eccessiva, aggressività ingiustificata, incapacità di connettere il discorso etc.) Il principio sancito dal giudice di merito tiene, infatti, in debito conto la circostanza che l’accertamento svolto utilizzando le sole urine “decreta solo l’esito positivo o negativo dell’esame che viene stabilito in base al riscontro nei campioni prelevati di ng/nl di sostanza superiore a 50”. Siamo, dunque, dinanzi ad un accertamento di esclusiva natura qualitativa (esso non misura, infatti, l’intossicazione) e come tale, suscettibile – ad avviso della letteratura medica mondiale – di interferenze fatali, (idonee a falsarne il risultato), da parte dei più vari fattori, se non addirittura da parte di errori tecnici o procedurali. Vi è, poi, un ulteriore dato che milita per privare di efficacia referente il test in questione, ove non suffragato da altri sicuri elementi di riscontro. Esso consiste nel carattere di notevole permanenza stanziale che le droghe, in genere, ed i cannabinoidi – nella specie -, presentano nell’organismo umano. E’, infatti, notorio che possono venire rinvenute tracce degli stessi nei campioni biologici anche ad apprezzabile distanza di tempo dall’atto dell’assunzione. La cannabis, addirittura, è la sostanza che – per definizione – rimane presente nei liquidi biologici da un minimo di una settimana ad un massimo che può variare dai 40 ai 60 giorni, a seconda del livello e della cadenza delle assunzioni. Deriva, pertanto, il concreto rischio, che il risultato dell’analisi, incentrata solo sulla prova di liquidi biologici, non risponda al quesito fondamentale, al fine di dirimere il dubbio nodale della violazione dell’art. 187 CdS e cioè quello “dell’attualità degli effetti dell’intossicazione” a seguito di sicura e pregressa assunzione di sostanze stupefacenti. La metodica utilizzata nella fattispecie in commento, dunque, appare del tutto inidonea, perché non permette di raggiungere la prova dell’esistenza del reato supposto ed ha legittimato l’assoluzione dell’imputata. Costei è certamente risultata positiva al test delle urine, ma come detto, questo esito – proprio per la sua incapacità ad assolvere alla dimostrazione dell’attualità dello stato di intossicazione (presupposto irrinunciabile per la contestazione del reato di cui all’art. 187 CdS) – è rimasto dato sterile e neutro ai fini procedimentali. Il Tribunale, inoltre, offre anche una indicazione pregevole, in relazione a quel dato probatorio soggettivo, costituito dalle percezioni de visu e de auditu, cui, spesso, le forze dell’ordine verbalizzanti attingono, per potere contestare all’interessato l’ipotesi di reato in questione e che viene evocato a supporto dell’esame dei liquidi biologici. In primo luogo, si deve osservare che si fa, nei verbali dell’autorità giudiziaria, un uso smodato – ai limiti dell’abuso – della dizione “pupille dilatate, stato di agitazione, nervosismo ingiustificato”. Or bene, alcune considerazioni permettono di sottolineare non solo la assoluta indeterminatezza di tali criteri soggettivi, ma anche la equivocità degli stessi, che divengono meri stereotipi. Non dimentichiamo, infatti, il carattere esasperatamente soggettivo dei riferimenti richiamati, che appare costituire limite intrinseco alla valenza degli stessi. Senza nulla togliere al principio del “fidei facere”, seppur fino a prova contraria – vera e propria presunzione juris tantum – che assiste l’attività operativa e di verbalizzazione delle forze dell’ordine, appare opportuno che la soggettiva percezione di chi interviene, cui si attribuisce valenza probatoria di riscontro o di presupposto, non si ammanti di genericità assoluta, ma offra, invece, elementi che contengano profili di maggiore potere individualizzante. D’altronde., risulta piuttosto evidente il carattere spiccatamente equivoco dei parametri che nella fattispecie sono stati valorizzati. Essi, infatti, ben si coniugano con una naturale reazione emotiva, propria di chi - non avvezzo a dinamiche giudiziarie - si trovi in una situazione del tutto inusuale e caratterizzata da concitazione, quale è quella di un controllo – in ora notturna – da parte delle forze dell’ordine. Il Tribunale, dunque, conformandosi all’indirizzo illustrato dalla Suprema Corte (Sez. IV, 18 gennaio 2013, n. 2762) impone, al dedotto fine di conferire valore sintomatico ai dati cognitivi raccolti de visu et auditu dalle forze dell’ordine, un quid pluris che renda maggiormente effettiva e concreta la ipotizzata situazione di attuale alterazione da assunzione di sostanze stupefacenti. Tale elemento valutativo ulteriore viene individuato esemplificativamente in alcun paradigmi che possono riassumersi, tra gli altri, in “manovre di guida pericolose o irragionevoli, loquacità eccessiva, linguaggio sconnesso, etc.”. La conclusione cui si deve addivenire è, dunque, nel senso di potere affermare che 1. la dimostrazione di una precedente assunzione di stupefacenti non coincide necessariamente con uno stato di intossicazione attuale, tale da integrare la violazione dell’art. 187 CdS. Si tratta, quindi, di situazioni che possono verificarsi tra loro in modo differente ed indipendente; 2. la prova della sussistenza di uno stato di intossicazione, che configuri il reato di cui all’art. 187 CdS, può essere desunta in due modi a) attraverso lo specifico esame ematico, che, di per sé, è idoneo a superare qualsiasi dubbio, b) attraverso anche il solo esame dei liquidi biologici, purchè esso venga supportato da inequivoche rappresentazioni testimoniali, che si fondino su riferimenti individualizzanti, le quali risultino idonee a certificare l’attualità e la persistenza di effetti alterativi, propri di un’assunzione di stupefacenti recentissima. 14-07-2013 09:44 Stupefacenti, commento alla sentenza di Cassazione n. 28828/2013 Carlo Alberto Zaina La sentenza n. 28828/13 pronunziata all'udienza pubblica dello scorso 19 giugno 2013, dalla Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione, suggerisce nuovi spunti interpretativi, concernenti la questione dei termini di configurabilità specifica e di applicazione della circostanza aggravante prevista dall'art. 80 comma 2° dpr 309/90, già risolta dalle SS.UU. il 24 maggio 2012[1]. Innanzitutto, va osservato che la decisione in commento appare assolutamente ortodossa e conforme rispetto all'indirizzo giurisprudenziale recentemente invalso. Essa, infatti, dichiaratamente, si ispira ad uno dei principi cardine che lo stesso esplicita, in quanto nega che il giudice possa avvalersi di una presunzione di automatica applicazione dell'aggravante dell'ingente quantità, ogni qualvolta il principio attivo stupefacente esorbiti il limite di 2000 volte il cd. valore soglia[2]. Nella fattispecie, infatti, la Corte di legittimità – ravvisando che il THC dello stupefacente sequestrato era “di poco superiore al valore massimo espresso in milligrammi” (Kg. 1,114 a fronte di un limite di Kg. 1,000) – ha condivisibilmente censurato la sentenza di merito, la quale si sarebbe limitata a prendere atto del superamento del limite citato, per ritenere configurata la circostanza aggravante in parola. In realtà, il giudice – in ipotesi di superamento di quella soglia al di sotto della quale la circostanza non è configurabile – non può e non deve ritenere, in modo ineludibile, sussistente l’aggravante dell’art. 80/2° dpr 309/90. E’, quindi, onere del giudicante quello di verificare se il dato ponderale, unitamente a tutte le altre circostanze dell’azione (soggettive ed oggettive), giustifichi l’aggravamento di pena conseguente all’eventuale applicazione dell’istituto in oggetto. Il senso del limite introdotto dalle SSUU è, dunque, quello di sancire uno sbarramento aritmetico al di sotto del quale, tassativamente, non può essere ravvisabile, sotto alcun profilo, l’ipotesi dell’ingente quantità. La decisione della Corte, peraltro, offre due ulteriori spunti di riflessione. 1) Il primo pensiero attiene alla scelta dei canoni matematici che vengono adottati, in sede di giudizio, al fine di determinare la effettiva rilevanza del profilo ponderale, in relazione alla condotta specifica contestata all'indagato/imputato. Come noto, esistono due paradigmi utilizzabili. Il primo è quello della dose media singola, vale a dire laquantità di principio attivo, relativa ad ogni singola assunzione, che appare idonea a produrre un effetto stupefacente e che è stato stabilito da una commissione scientifica su incarico governativo. La struttura e tipologia di questo parametro permette – già di per sé – di definirlo come strumento tecnico da utilizzare esclusivamente nelle situazioni di cessione di stupefacenti a terzi (spaccio). Il suo impiego permette, infatti, di desumere la effettiva portata diffusiva della condotta illecita, (e, dunque, il livello di gravità del comportamento posto in essere) attraverso la determinazione del numero delle dosi ricavabili dal compendio specifico. Il secondo, invece, è quello cd. della quantità massima detenibile, che è criterio di carattere complesso, che viene prodotto dalla moltiplicazione della dose media singola per un coefficiente variabile che è stato stabilito in sede politica (e che muta a seconda della tipologia dello stupefacente in oggetto). Esso è stato concepito – dal legislatore del 2006 - come limite quantitativo, atto ad agevolare la soluzione del quesito relativo alla destinazione ad uso esclusivamente personale della sostanza stupefacente posseduta dall'inquisito. Nelle intenzioni del legislatore, infatti, detto strumento interpretativo, introducendo un limite quantitativo, avrebbe dovuto assumere una valenza probatoria rilevante (se non, addirittura, assoluta) nel giudizio concernente le condotte di detenzione, importazione od esportazione. Pur se ridimensionato dai vari approdi giurisprudenziali, che si sono succeduti negli anni, il criterio della quantità massima detenibile, si è rivelato (e si rivela tuttora) certamente utile, perchè coerente e pertinente rispetto alle condotte diverse dalla cessione. In presenza di una situazione di puro possesso, che non sia suffragata da indicatori di una possibile destinazione (in tutto od in parte) a terzi dello stupefacente detenuto dall'agente, lo scopo primario dell'indagine consiste, in effetti, in quello di accertare la compatibilità logica e fattuale fra il quantitativo effettivamente detenuto (e quantificato attraverso il parametro della quantità massima detenibile) e la possibile evocazione difensiva della scriminante della destinazione della droga ad un uso personale. Ritiene, però, chi scrive, che il paradigma in questione possa e debba essere applicato, comunque, indiscriminatamente a tutte quelle condotte, sopra richiamate, di detenzione, importazione od esportazione, pur in presenza di quantitativi che appaiano – come nel caso deciso dalla sentenza in commento - idonei ad escludere a priori l'operatività della esimente di cui al comma 1 bis dell'art. 73 dpr 309/90. La distinzione fra le categorie delle condotte illecite nei confronti delle quali si deve riconoscere l'applicazione dei due criteri aritmetici – in esame - deve essere, infatti, rigorosa e non deve ammettere deroghe, che possano, in qualche modo, ingenerare confuse, quanto ondivaghe interpretazioni, oltre che contraddittorie sovrapposizioni. Ciò premesso, dunque, appare del tutto improprio il richiamo al principio attivo espresso dalle sostanze stupefacenti sequestrate e quantificato attraverso il criterio della d.m.s., in luogo del canone della q.m.d. . Si tratta di un errore prospettico commesso in tuta evidenza in sede di giudizio di merito. Ritiene, peraltro, chi scrive, che molto opportuno sarebbe stato in autorevole intervento del S.C., il quale bene avrebbe fatto – trattando una questione, quella della ingente quantità, la cui soluzione si ottiene proprio attraverso l'adozione del canone della q.m.d. - ad operare una puntualizzazione, atta a sgombrare il campo da equivoci metodologici. 2) La seconda riflessione riguarda la scelta, operata dalle SSUU, con la sentenza n. 36258 del 24 maggio 2012, di stabilire quale discrimine, per escludere automaticamente la ricorrenza dell'aggravante di cui all'art. 80 comma 2° dpr 309/90, una “quantità inferiore a 2.000 volte il valore massimo in milligrammi (valore-soglia) determinato per ogni sostanza nella tabella allegata al d.m. 11 aprile 2006”. Ad una più attenta riflessione, non convince, infatti a. la decisione di utilizzare un unico coefficiente (quello pari a 2.000 volte la quantità massima detenibile) in relazione a sostanze stupefacenti, tra loro, assai differenti, b. il metodo e le motivazioni con cui le SSUU hanno fissato in 2.000 volte il coefficiente moltiplicatore da adottare. a. Con riguardo alla prima delle due obbiezioni, che si intende sviluppare, si osserva che il cd. “misuratore di grandezza”[3], individuato e sancito dalla pronunzia delle SSUU, una volta moltiplicato per la quantità massima detenibile, (la quale muta a seconda del tipo di sostanza) comporta conclusioni sia matematiche, che ponderali assai sorprendenti (e contraddittorie). Se, infatti, poniamo in comparazione sostanze psicotrope altamente nocive come la cocaina o come la MDMA (ecstasy), (la cui quantità massima detenibile appare di per sé piuttosto elevata – in quanto pari a mg. 750[4] -) con la cannabis, (che, a propria volta, presenta una quantità massima detenibile pari a mg. 500), avremo la sorpresa di verificare che il limite al di sotto del quale la aggravante dell'ingente quantità non opera, appare per la cocaina e l'ecstasy pari a gr. 1.500 di principio attivo, mentre per la cannabis tale limite è di gr. 1.000[5]. Or bene, un simile risultato appare oltre modo sconcertante, posto che è indubbia la diversa e maggiore nocività fra le sostanze poste in comparazione, della cocaina e dell'ecstasy rispetto ai derivati della cannabis. Risulta, dunque, illogico stabilire il medesimo coefficiente (2.000 volte) in funzione di droghe che esprimono valori di pericolosità e dipendenza del tutto differenti tra loro, ottenendo, così, risultati che penalizzano gravemente le droghe leggere rispetto a quelle pesanti. b. In secondo luogo si osserva, che, al di là delle dotte riflessioni della decisione della Suprema Corte, non è dato comprendere appieno quale sia l'effettiva genesi del coefficiente pari a 2.000 volte. I giudici di legittimità evocano semplicemente lo svolgimento di quella che definiscono “..un'operazione puramente ricognitiva che, sulla base dei dati concretamente disponibili e avendo, appunto, quale metro e riferimento i dati tabellari.....individui, sviluppando detti dati, una soglia verso l'alto....”. Al di là delle lodevoli indicazioni programmatiche, difetta, però, – in sentenza – l'indicazione dell’esatto incipit da cui prende vita l'iter logico, attraverso si perviene all'individuazione dell'adottato criterio delle 2.000 volte. In concreto, nonostante una lettura attenta ed approfondita della sentenza, operazione che permette di sottoporre la stessa ad accurate deduzioni, l’interprete non è in posto in grado di rinvenire, quindi, in alcuna parte della corposa sentenza, il motivo – logico, scientifico e giuridico - della scelta delle SSUU di adottare il moltiplicatore pari a “2.000 volte il valore massimo in milligrammi (valore-soglia) determinato per ogni sostanza nella tabella allegata al d.m. 11 aprile 2006”. Ne aiuta a svelare l'arcano, il riferimento ad una relazione concernente la tipologia ed il numero dei casi esaminati dall'Ufficio del Massimario, dalla quale emergono, peraltro, generici riferimenti a quantitativi lordi di droga sequestrata (che vanno dai 2 ai 10 chilogrammi per le droghe pesanti, ed attorno ai 50 chilogrammi per le droghe che le stesse SSUU definiscono “leggere”). Ergo, permangono rilevanti perplessità sui canoni e sulle metodiche che hanno sotteso ad una scelta importante e decisiva (oltre che condivisibile sul piano sistematico), quale quella di individuare limiti di carattere ponderale, in quanto finalizzata a superare radicati contrasti giurisprudenziali. Non convince, inoltre, come detto, la costruzione di una piattaforma unica ed omogenea per tutte le sostanze, intesa come fattore moltiplicativo della quantità massima detenibile, dal quale ricavare il limite sotto al quale la circostanza aggravante prevista dall'art. 80 comma 2° dpr 309/90 non opera. Un simile indirizzo – oltre a creare le contraddizioni già evidenziate – non può venire, affatto, temperato dai diversi valori-soglia e dai singoli gradi di purezza che connotano le diverse specie di stupefacente. D'altro canto, la stessa giurisprudenza della Sesta Sezione, citata dalle SSUU, era giunta ad un'apprezzabile elaborazione, riguardante, però, il dato ponderale lordo, fissando in 10 chilogrammi (per eroina e cocaina) ed in 50 chilogrammi (per hashish e marjiuana ) il discrimen per l'ingente quantità. Non si comprende perché una simile indicazione non sia stata raccolta, in attesa di un intervento normativo chiarificatore. E' sperabile, poi, che la scelta di addivenire ad un criterio unificato (le sovente ricordate 2.000 volte), non sia frutto di un lapsus del Supremo Collegio,. A pg. 23 della sentenza n. 36258 del 24 maggio 2012, si indica, infatti, sorprendentemente, una serie di valori-soglia per le varie sostanze e per l'hashish, si fa menzione del valore di 1000. In realtà, il vero valore soglia – per i derivati della cannabis - è pacificamente, come in più occasioni ribadito, fissato in 500. Il decreto ministeriale del 4 agosto 2006 (cd. Decreto Turco), in effetti, aveva elevato, per i derivati della cannabis, il valore soglia a 1000, ma va ricordato che il TAR del Lazio - con la sentenza del 21 marzo 2007 n. 2487 – annullò il decreto in questione, riportando il valore ai termini originari, cioè 500 mg. . Se effettivamente il valore-soglia fosse stato quello indicato nel dm 4 agosto 2006, allora la previsione unitaria avrebbe potuto avere una sua astratta giustificazione, in quanto il risultato – per la cannabis – non sarebbe stato più di 1.000 grammi, bensì di 2.000 grammi, quantità superiore a quella ritenuta per le droghe pesanti. Così – nella realtà non è – e, dunque, permangono e si rafforzano la perplessità sin qui sollevate. [1] Sent. n. 36258/2012 [2] Non dimentichiamo che le SSUU hanno utilizzato come dato che va moltiplicato per il coefficiente di 200 volte il criterio della quantità massima detenibile. Questo è un canone composito che si ottiene moltiplicando la dose media singola (cioè il principio attivo) di ciascuna sostanza stupefacente per un ”moltiplicatore variabile” stabilito dal decisore politico. Ad esempio per la cocaina la d.m.s. di mg. 150 va moltiplicata per 5 e si ottiene 750 mg, mentre per la cannabis la d.m.s. è di mg. 25, da moltiplicare per 20, ottenendo, così, 500 mg. [3] Espressione usata a pg. 22 dalla sentenza delle SSUU [4] La dose media singola per la cocaina è calcolata in 150 mg. E va moltiplicata per il coefficiente 5, così si ottiene mg. 750 [5] Per la cannabis mg. 500 x 2000 = mg. 1.000.000 pari a gr. 1.000 (cioè 1 kg.), per la cocaina e l'ecstasy mg. 750 x 2000 = mg. 1.500.000 pari a gr. 1.500 (cioè kg. 1,5). A completamento informativo, si segnala che per l'eroina avremo un valore massimo di gr. 500 di principio attivo. 15-07-2013 11:47 Papa Francesco a Rio de Janeiro, con le favelas terra di narcos Redazione In prossimita' della visita di papa Francesco a Rio de Janeiro, nella favela di Rocinha si e' intensificata la violenza legata al traffico di droga. Rocinha e' il quartiere piu' popoloso della citta', con almeno 70.000 abitanti, ed era una delle favela che le autorita' consideravano come sotto controllo (pacificata). Il papa non la visitera', pero' il deterioramento della sicurezza in questo luogo e' un segnale che preoccupa molto le forze dell'ordine che dovranno garantire la sicurezza nei giorni della visita di Francesco. Nella notte tra sabato e domenica scorsa, con una operazione battezzata “Pace armata”, decine di poliziotti sono entrati nella Rocinha con 58 mandati di cattura per presunti trafficanti di droghe che operano nella favela. Ne sono stati trovati 30 e sono stati individuati 100 posti di vendita della droga in tutto il quartiere. La polizia, con l'aiuto delle telecamere che erano state installate nella Rocinha dopo la sua pacificazione e informandosi sui vari social network, sono riusciti a localizzare i trafficanti e le strade grazie anche ai sistemi informativi di Google. Rocinha e' stata divisa in due gandi zone di vendita di droga dai gruppi di narcotrafficanti che cointinuano a lottare fra di se', proprio come accadeva quando la favela non era stata pacificata e i trafficanti erano i dominatori di quel territorio. La vendita di droga e' organizzata e gestita dal carcere attraverso il famoso narcos Antonio Bonfim Lopes, noto come Nem, detenuto da due anni quando la favela fu occupata dalle forze dell'ordine dopo una gigantesca operazione che coinvolse anche la polizia militare e l'esercito. Alla Rocinha, come nelle altre favelas occupate dalla Unidad de Policia Pacificadora (UPP), e' di stanza in modo permanente, da novembre del 2011, un battaglione di 700 poliziotti, ma questo non ha inciso sulla presenza dei narcos. Secondo calcoli della polizia civile, alla Rocinha il traffico di droga rende ai trafficanti tre milioni di dollari al mese. Si tratta di una favela emblematica non solo per la sua popolazione ma anche perche' e' un luogo strategico, tra il quartiere piu' ricco della citta', Leblon, e la prestigiosa zona di Barra de Tijuca. Alle sue falde e' ubicato uno degli alberghi piu' prestigiosi della citta'. L'Intercontinental, che ospita congressi internazionali e dove nell'agosto del 2010, trafficanti con base nella favela (all'epoca non ufficialmente pacificata) fecero 35 ostaggi tra gli ospiti e i funzionari dell'albergo stesso. Grazie alla sua ubicazione geografica, collocata in alto e con una vista favolosa della citta', Rocinha e' stata luogo di incontro, lo scorso fine anno, di decine di turisti stranieri per poter vedere i fuochi pirotecnici tradizionali lanciati dalla spiaggia di Capocabana. Solo pochi giorni fa la stampa ha fatto sapere che alcune case della favela sono state acquistate da uno straniero per 300.000 dollari. E, paradossalmente, forse e' stata la presenza dei turisti a stimolare i narcos a tornare sui loro vecchi passi sfidando la polizia. L'allarme e' scattato alcuni mesi fa quando un turista tedesco, Daniel Benjamin Franck, di 25 anni, fu ferito con un'arma da fuoco in questa favela, e per l'occasione la polizia ammise la presenza in loco di circa 100 narcotrafficanti. Questa e' la triste realta' della favelas che sono state pacificate in vista dei Mondiali di calcio e soprattutto per le Olimpiadi del 2016 ma che continuano ad essere dominate dai narcos, come mostra il caso di Rocinha: un secchio di acqua fredda su un'operazione che fu spacciata al mondo come un esempio di efficienza della polizia. E la domanda che piu' da' fastidio e' su cio' che accadra' quando saranno spenti i riflettori dei grandi avvenimenti come la Coppa e le Olimpiadi. Oggi, in vista della visita di papa Francesco a Rio, che per le autorita' e' una delle maggiori sfide della citta' visto il livello internazionale della persona, la polizia ammette che Rocinha e' dominata dai narcos. L'allarme e' reale. Da Rocinha, nei giorni della grande protesta nelle strade di Rio durante il mese di giugno, centinaia di abitanti sono andati nel quartiere ricco di Leblon, dove abita il governatore Sergio Cabral. Gli abitanti del quartiere dove le case sono le piu' care del mondo, impauriti, attraverso i social network fecero sapere che “la favela sta invadendo il monte”. Pacificate o meno, giusto o ingiusto che sia, di fatto le favelas che abbracciano Rio come una corona di spine sono l'immagine di una incoscienza collettiva fatta di violenza, manifesta o potenziale che sia. Che faranno le favelas quando ci sara' papa Francesco? Questa e' oggi la principale preoccupazione delle autorita' carioche, poiche', grazie alla religiosita' della gente che le abitano, ai lavoratori che sono in brutte condizioni, alle continue ingiustizie sociali di cui sono vittime, e' molto probabile che dall'alto delle favelas scenderanno per partecipare alla visita di papa Francesco per lanciargli fiori e chiedere pace e dignita'. Tutti quelli che dalla Rocinha si sono uniti ai manifestanti chiedendo migliori servizi pubblici, hanno offerto un sorprendente esempio di cittadinanza, senza il minimo accenno ad una violenza di strada. Il problema non sono quelli che vivono e soffrono da decenni nelle favelas, ma quelli che li usano come carne da cannone e i loro luoghi cronicamente abbandonati dal potere pubblico. (articolo di Juan Arias, pubblicato sul quotidiano El Pais del 15/07/2013) 16-07-2013 05:25 Cannabis, Tribunale di Roma: vendere semi non costituisce istigazione all'uso Carlo Alberto Zaina Il principio statuito dalla sentenza delle SSUU dello scorso 18 ottobre 2012 (n. 47604), che ha escluso che la vendita di semi di cannabis integri gli estremi del delitto di cui all'art. 82 dpr 309/90, trova puntuale e corretta applicazione nella decisione del GUP presso il Tribunale di Roma, del 7 febbraio – 7 aprile 2013, che ha assolto quattro commercianti di semi di cannabis, accusati di violazione proprio della citata disposizione di legge. Si è così posta fine ad un'odissea giudiziaria durante oltre quattro anni. La rilevanza delle pronunzia, che si commenta, consiste, certamente, nella felice intuizione giuridica del giudice di prime cure, il quale colloca la condotta di vendita di semi di cannabis, attribuita al commerciante – ed oggetto della specifica contestazione di reato -, nel segmento degli atti preparatori non punibili. Ad avviso del giudicante, infatti, non sarebbe ravvisabile il requisito della idoneità “in modo inequivoco alla consumazione di un determinato reato”, atteso che “non è dato dedurre la effettiva destinazione dei semi”, una volta che essi siano stati venduti. E' evidente che tali affermazioni si coniugano in maniera armonica con l'osservazione : 1. che sia sempre stato obbiettivamente impossibile – per il giudicante - acquisire la prova positiva della volontà genetica ed univoca del commerciante di istigare, tramite la vendita di semi di cannabis, gli acquirenti all'uso di sostanze stupefacenti, attesa la molteplicità di ipotetici motivi che potevano sottostare all'acquisto; 2. che, una volta perfezionata la vendita, la destinazione finale e l'eventuale utilizzo modale dei semi – entrati negozialmente nella sfera di esclusiva disponibilità dell'acquirente – sfugge a qualsiasi forma di verifica da parte del commerciante. Costui non ha alcun obbligo di verificare l'uso successivo degli stessi. Ulteriore profilo di interesse si rinviene, poi, nella disamina della condotta degli imputati, che induce il giudice ad escludere la configurabilità dell'art. 414 c.p. in relazione all'art. 73 dpr 309/90 (ipotesi di reato di istigazione alla coltivazione illecita, che le SSUU hanno ritenuto come unica formulabile in teoria in situazioni del genere). La sola inserzione pubblicitaria, che raffigura semi e contiene indicazioni sulla loro provenienza e descrizione, non presenta – ad avviso del GUP - il carattere di fungere da spinta determinativa specificatamente indirizzata nei confronti degli acquirenti al fine di indurre costoro ad acquistare per coltivare. 16-07-2013 11:49 Adozioni maggiorenni in Bielorussia. Nuove evoluzioni Isabella Cusanno Nuove evoluzioni in Bielorussia per i recepimenti delle sentenze italiane di adozione maggiorenni. Nei giorni scorsi è stato concluso il sesto recepimento con una procedura del tutto nuova rispetto a quanto portato avanti nei mesi precedenti, una procedura, che, se si consolida, può comportare migliori e più compatti risultati rispetto a quanto operato fino ad ora. La fase che viene accorpata è quella successiva del rilascio dei certificati aggiuntivi al certificato di nascita, cioè l’attestazione dell’intervenuto recepimento, ed il rilascio del nuovo passaporto o di un passaporto su cui è stato apposto un timbro con l’indicazione dell’intercorso mutamento. Con la nuova procedura il rapporto con gli ufficiali esecutori è diretto ed efficace e comporta una ulteriore serie di verifiche, ma anche la possibilità di raccordare tutti i passaggi successivi e conseguenti al recepimento. Perché la questione sia chiara occorre porsi alcuni quesiti base. Innanzitutto che cosa è il recepimento? Il recepimento è l’atto con cui una autorità straniera recepisce ed ottempera ad un titolo esecutivo straniero: quindi questo recepimento può avvenire spontaneamente oppure può avvenire dopo una deliberazione da parte del Tribunale o della Corte di Giustizia competente, a seguito di un evidente atto di mancato ottemperamento (rifiuto espresso o implicito dell’ufficiale esecutore o di altri soggetti tenuti all’adempimento). Quali sono gli elementi del recepimento? Nel caso specifico gli elementi sono l’intercorsa adozione e il mutamento del cognome dell’adottato. Analizziamoli uno per uno: Intercorsa adozione: In Bielorussia non esiste l’adozione maggiorenni, come non esistono i numerosi distinguo classici italiani sulle tipologie di figlio e di adozioni. Ma esiste l’adozione e non esiste motivo per ritenere l’adozione maggiorenni come tale, istituzione lesiva dell’ordine pubblico nella Repubblica di Bielorussia. In caso di rapporti tra parti internazionali, l’adozione in Italia viene regolata secondo la normativa dettata dalla riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato. L’art.38 della norma prevede che i presupposti, la costituzione e la revoca dell’adozione sono regolati dalla norma della cittadinanza degli adottanti ( quindi nello specifico la norma italiana) ma solo relativamente a questi elementi. Lo status di figlio, specifica la medesima norma all’art.33 è determinato dalla legge di cittadinanza del figlio, mentre si applica la norma italiana quando questa assicura al minore lo status di figlio legittimo (art.38). La Cassazione ha ribadito questo principio in modo uniforme ed anche recentissimamente: lo status di figlio è determinato dalla legge sua propria. Quindi il contenuto della adozione con riferimento alla posizione del figlio nei confronti dei genitori viene definita poi avanti all’autorità Bielorussa, in forza del recepimento e della forma che prende l’esecuzione Mutamento del cognome: Il nome ed il cognome di una persona vengono determinati e regolati dalla legge di nazionalità dell’adottato, nessun provvedimento italiano può avere incidenza se non passa dal recepimento di una autorità straniera. Ed è comunque l’autorità straniera che definisce il cognome in forza delle proprie leggi e delle garanzie di diritto pubblico che tutelano l’identità di un individuo. Finora e per sei volte consecutive l’autorità Bielorussa ha recepito in questo modo: rapportando l’adozione maggiorenni italiana alle proprie leggi. Assicurando così un rapporto di filiazione esclusiva con i nuovi genitori e definendo il nuovo cognome conseguentemente a questo ed alla indicazione dell’adottato in forza della procedura Bielorussa e del codice civile Bielorusso. Quando opera così, l’autorità Bielorussa non sbaglia perché assicura le migliori garanzie ai suo figli in terra straniera e nel pieno rispetto delle norme di diritto internazionale e nazionale. L’autorità italiana non può avere problemi da un recepimento che integra il provvedimento italiano, perché questa integrazione avviene solo nei campi di stretta ingerenza Bielorussa: qualità dell’adozione e della filiazione e cognome. Lo stesso giudice italiano più volte ha deciso diversamente per il cognome dell’adottato, perché è nella sua facoltà. Ed il Ministero degli Interni italiano sa bene che in altre Nazioni esistono adozioni maggiorenni legittimanti. Quindi l’autorità italiana non può avere problemi in merito e per le cinque volte precedenti non le ha avute. Siamo però disponibili a giungere una volta per tutte o tutte le volte che la autorità Bielorussa lo riterrà opportuno all’emanazione di una sentenza finale sulla questione, invece che definire il nostro risultato sulla intercorsa esecuzione ------------------------------------------AVVERTENZE è un quotidiano dell'Aduc registrato al n. 5761/10 del Tribunale di Firenze. Direttore Domenico Murrone. Edito da Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel: 055.290606 Fax: 055.290118 URL: http://avvertenze.aduc.it ------------------------------------------NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA! Senza il sostegno economico di persone come te non saremmo in grado di informarti. 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