Le tecnologie non sono ... (continua da pag.1)
volerlo. L'istanza del controllo poliziesco è stata
interiorizzata, perché online vige l'osservanza
della Trasparenza Radicale: nel panottico
digitale tutto è sotto gli occhi di tutti, soprattutto
delle agenzie di sorveglianza. Siamo immersi
nella Società della Prestazione, talmente intenti
a misurare quanti like, post, tag, follower
incassano i nostri alter ego digitali da trascurare
i nostri corpi analogici, inflacciditi davanti agli
schermi.
In questo desolante panorama, l'Hackmeeting
è un buon termometro per capire come si possa
fare altrimenti, per praticare alternative
autogestite alla delega tecnocratica. Molti i
seminari sia di alto livello tecnico sia di
formazione base, molti i progetti degni di nota:
i materiali saranno pubblicati qui:
http://hackmeeting.org/wiki/tallks
Esistono già reti autogestite funzionanti: le reti
mesh (a "maglia") sono un buon esempio.
Invece di connettersi a Internet, la rete delle reti,
e affidarsi ai servizi commerciali sedicenti
'gratis", per connettersi ci si installa la propria
antenna, che è un nodo della rete.
Sul tetto di casa, sul balcone. I servizi
disponibili (web, telefonia, mail, sharing di file,
ecc.) su questo tipo di rete dipenderanno dagli
altri nodi connessi, ovvero da ciò che ognuno
vorrà e potrà condividere. Ci sarà certamente
meno, ma forse, se siamo capaci di sceglierci in
maniera affinitaria, ci saranno più cose
interessanti per noi. E l'infrastruttura, cioè
l'organizzazione, non sarà delegata.
Costruirsi il proprio drone è possibile, come
anche intercettare il traffico telefonico cellulare
e decrittarlo, ma anche attività meno belligeranti
come scansionare libri cartacei e renderli
disponibili in archivi digitali, o utilizzare schede
Arduino per costruire le macchine più varie
capaci di interagire con l'ambiente circostante
(sensori di calore, di luminosità, di umidità,
ecc.).
Impadronirsi del sistema di scambio
Un argomento più dibattuto di altri è stato
quello delle criptovalute.
La prima e più nota criptovaluta è il Bitcoin
(Satoshi Nakamoto, 2008), ma a metà del 2014
ne esistevano alcune centinaia, di cui diverse
decine con un controvalore milionario (in dollari
o altre valute ufficiali). Il concetto di fondo è
piuttosto semplice: invece di lasciare alle
banche centrali e agli stati il monopolio del
battere moneta, oggi è possibile creare valute
attraverso la potenza di calcolo digitale. Nel
caso dei bitcoin, si parla di "minare" ogni
moneta, perché sono i computer ad andare in
miniera, "scavando" numeri (hash ottenuti
attraverso sofisticati algoritmi). La quantità di
calcoli necessaria a soddisfare i requisiti per
creare un bitcoin è talmente enorme che nel
2014 in Italia, dati i costi elevati dell'energia
elettrica, non è conveniente.
Ma una volta strappato il monopolio della
moneta, il passo successivo è impadronirsi del
sistema degli scambi: fioriscono quindi pseudobanche e servizi di trading d'ogni tipo, dove si
possono acquistare criptomonete, compiere dei
lavori e fornire dei servizi pagati in criptovaluta,
o addirittura fare scommesse finanziarie ancora
più fantasiose e folli di quelle a cui le borse ci
hanno tristemente abituato.
La crittografia pesante accomuna tutte le
criptovalute: è la chiave essenziale per garantire
che la moneta è valida. In questo modo, dalla
fiducia riposta nell'istituzione garante della
valuta ufficiale (lo Stato e/o la banca centrale) si
passa alla fiducia riposta nelle macchine che
computano, ovvero creano, il valore monetario.
Del resto si sa, l'economia è una questione di
fede, non per nulla sui dollari c'è scritto a chiare
lettere: "In God We Trust". Colpisce il fatto che
in mezzo a tanti ragionamenti sull'opportunità di
concepire valute deflattive invece che inflattive
(che perdono valore se non vengono spese) e
mille altre caratteristiche possibili, non venga
messa in discussione la necessità stessa della
moneta. Il capitalismo come unico orizzonte
possibile?
Consapevoli della voga del momento abbiamo
voluto portare ad hackit un seminario che
facesse tremare un po' le fondamenta del
ragionamento: una genealogia politica della
crittografia. I materiali sono disponibili sul sito
Ippolita.net sotto una licenza copyleft.
La privacy individuale come rivendicazione
politica
L'ossimoro dell'anarco-capitalismo digitale,
approfondito nel testo Nell'acquario di
Facebook (Ledizioni, Milano 2012), permea i
natali della crittografia intesa come arma per
difendere l'individuo e le sue proprietà: da
Timothy C. May a Eric Hugues (fondatori del
movimento cypherpunks alla fine degli anni
Ottanta, di cui anche Julian Assange di
Wikileaks fece parte), non vi sono dubbi: la
comune matrice è l'aria di famiglia rightlibertarian californiana, declinata nelle sue
versioni più estremiste. Abbattere lo stato e ogni
istituzione oppressiva per imporre finalmente il
libero mercato, liquido e senza frizioni, grazie a
una tecnologia perfetta. La crittografia viene
presentata come l'arma finale nei testi di
May (Crypto Anarchy Manifesto, 1988;
Cypherriomicon, dal 1992) e Hugues (A
Cypherpunks Manifesto, 1993), che abbiamo
analizzato per tracciare la genealogia della
crittografia. Conoscere da dove si viene è
esiziale per inquadrare fenomeni di lunga
durata, che vadano oltre lo spazio di un click.
La difesa della privacy individuale come
rivendicazione politica nasce in ambienti che si
autodefiniscono anarco-capitalisti, ispirati a
pensatori come Rothbard, e tende alla
protezione della proprietà privata attraverso
l'arma crittograflca.
Tuttavia sta nelle corde dell'etica hacker usare
la tecnologia per modificare oggetti nati con uno
scopo preciso (la crittografia nacque per ragioni
militari, per nascondere il significato dei
messaggi ai nemici) per ottenere risultati
completamente diversi. Non solo, ci piace l'idea
di una radice multipla, meticcia e imbastardita
delle teorie e delle pratiche. Alla purezza di un
ragionamento (o di una razza) preferiamo i
contrappunti del relativismo radicale, bramiamo
nuove estetiche.
Per queste ragioni la nostra non è una
condanna tout court della crittografia in quanto
figlia di una cattiva stirpe. Ci preme piuttosto
sottolineare la necessità di una coscienza
politica. Non in senso moralistico. La coscienza
politica serve a svelare l'ideologia sottesa alla
pretesa di oggettività, magari "scientifica", che
la tecnica reca con sé. Serve a inchiodare noi
stessi e la controparte alla più rigorosa onestà
intellettuale. Le tecnologie non sono neutre,
mai. Non abbiamo bisogno di delegare alle
macchine la produzione di valore. Forse non
abbiamo proprio bisogno di produrre valore,
poiché è nell'idea di produzione (più o meno
socializzata) che sta il bug di fondo.
IO NON VOTO NEWS
Chi siamo
Ippolita è un gruppo di ricerca
interdisciplinare attivo dal 2005.
Conduce una riflessione a 360 gradi
sulle 'tecnologie del dominio' e i loro
effetti sociali. Pratica scritture
conviviali in testi a circolazione
trasversale, dal sottobosco delle
comunità
hacker
alle
aule
universitarie. Tra i saggi pubblicati,
tradotti in varie lingue: Open non è
free. Comunità digitali tra etica
hacker e mercato globale (Elèuthera,
2005); Luci e ombre di Google
(Feltrinelli, 2007); Nell'acquario di
Face-book. La resistibile ascesa
dell'anarco-capitalismo
(Ledizioni,
2012); La Rete è libera e democratica.
FALSO! (Laterza, 2014). Ippolita
tiene formazioni teorico-pratiche di
autodifesa digitale e validazione delle
fonti
online
per
accademici,
giornalisti, gruppi di affinità, persone
curiose.
e se proprio devo … Voto Beppe Grillo
Savona Mercoledì 10 Giugno 2015
Fondato nel 2012 – Anno II NUMERO 138
[email protected]
[email protected]
€0
L’ANGOLO DEL RELAX
Da “A” Rivista Anarchica
La serie figurata
Nella seguente serie ...
hacker
Le tecnologie
non sono neutre.
Mai.
...
... chi devo inserire?
1.
2.
3.
di Ippolita
http://ippolita.net
Nel raduno annuale degli hacker italiani, tenutosi a Bologna in giugno, si è
parlato dei meccanismi di sviluppo delle tecnologie nella società moderna.
Il gruppo di ricerca Ippolita c'era e qui racconta com'è andata.
E altro ancora.
Hackmeeting, raduno annuale degli
hacker nostrani. è sulla soglia della
maggiore età: la diciassettesima edizione
si è svolta negli spazi dell'XM24 a Bologna. Un
luogo occupato come sempre, che per tre giorni,
dal 27 al 29 giugno 2014, ha ospitato tante
macchine, cavi, computer, onde ma soprattutto
tante persone animate dal desiderio di
condividere le loro competenze, di creare
qualcosa insieme, di ritrovarsi. Così alla
definizione del conduttore di Radio Uno durante
l'intervista del 29, "voi che vi trovate per
denunciare" la situazione di controllo
oppressivo in cui versa Internet, la replica
immediata è stata (dell'intervistato, un sedicente
Andrea Salsedo): gli hackers si trovano per il
piacere di incontrarsi, non per denunciare
chicchessia. Non abbiamo aggiunto: noi non
crediamo nella magistratura ordinaria né in
quella straordinaria né tanto meno nel giudizio
divino, perché non era il contesto adatto. Lo
precisiamo in questa sede, sottolineando che la
voglia di convivialità è il tratto distintintivo
dell'Hackmeeting: altrimenti ciascuno starebbe
per conto suo a smanettare, e ci si incontrerebbe
solo in chat. Un'occasione quindi anche per noi
di Ippolita per fare il punto dal vivo, a meno di
un mese dall'uscita dell'ultimo libretto, La Rete
è libera e democratica. FALSO!, per i tipi
di Laterza, collana Idola. Questo pamphlet
prosegue in maniera meno tecnica rispetto ai
precedenti lavori l'analisi dell'informatica del
dominio, come l'ha definita Donna Haraway,
mettendo in luce i luoghi comuni della
propaganda del Popolo della Rete.
Non siamo alla vigilia di una Rivoluzione
Globale 2.0 grazie alla Rete, ma al contrario, ci
troviamo in una situazione di controllo sempre
più raffinato e pervasivo. Basti pensare a tutti
i dispositivi di autodelazione dal basso che
ci portiamo in tasca, smartphone e tablet che
L
Che siano euro, che siano dollari o
lire, che si usi lo smartphone o il
telefonino, qui se non intervengo
io continueranno a prenderci per
il "culo" all’infinito!!!
Hit-parade dei buffoni
1. Matteo Renzi
2. PD
3. CGIL
4. Raffaella Paita
5. Tifosi juventus
6. Dirigenti juventus
7. Giocatori juventus
8. Angelino Alfano
(22)
(7)
(5)
(1)
(1)
(1)
(1)
(4)
Il numero fra parentesi rappresenta le
presenze nella classifica.
La triade del "rosso antico" mantiene
saldamente le tre posizioni del podio e Raffaella
Paita, loro degna compagna in Liguria, si
accoda. Irrompono lo stile juventus e il ritorno
della dirigenza dopo la finale di champions.
Esce dalla classifica e finalmente dall’Italia il
deleterio Rafa Benitez e Napoli respira, seguono
Silvio Berlusconi e la Cisl con A. M. Furlan.
Rientra Angelino Alfano coerente leader del
nulla: al governo con la sinistra (e qui rido di
gusto), alle regionali con la destra. Ha anche
scoperto che questo "Italicum" non gli piace,
tempismo e acume politico, visto che le sue liste
sono state quasi ignorate alle regionali corre il
rischio di sparire, fatto del tutto positivo.
Proverà a ricattare Renzi. Sarà un bello scontro
fra ciarlatani. Si spera caldamente in una crisi.
a cura di V. A.
comunicano la nostra posizione ai satelliti GPS,
sempre connessi e sempre disponibili.
I social network non sono nuove agorà
digitali, spazi per la democrazia diretta, ma
spazi privati gestiti da aziende che lucrano
sull'unica merce inesauribile: la capacità umana
di creare senso, attraverso la tessitura di
relazioni che costituiscono lo spazio sociale. I
nuovi padroni digitali, di cui Google, Facebook,
Amazon, Apple sono indiscussi campioni, si
prendono cura delle nostre identità, ci
istruiscono sui risultati adatti a noi, consumatori
consenzienti e anzi entusiasti. Sono gratis nel
senso che non paghiamo denaro per utilizzarli,
ma non sono affatto liberi poiché la rete che
formano è privata, e tesa al profitto: la moneta
della Rete sono le persone che la usano, e le loro
relazioni, sotto forma di profili. Non è un caso
che la pratica commerciale della profilazione
derivi dal profiling criminale di lombrosiana
memoria.
Nella Rete dei signori digitali siamo tutti
preventivamente schedati, con l'obiettivo chiaro
di delegare i nostri bisogni e desideri ad
algoritmi in grado di fornirci il prodotto giusto
prima ancora che possiamo immaginare di
(continua a pag.2)
Come vorrei fosse Renzi!!!
Risposta a fine pagina
Matteo cosa
prepari con tutto
quel materiale?
Una semplicissima
ristrutturazione
dell’Italia!
Soluzione: 2.
a pag. 2
· Continua da pag. 1
· Hit-parade dei buffoni
a pag. 3
· Storie di ordinaria follia ...
· Lettere al Direttore
· La buona scuola?
a pag. 4
· L’angolo della fantascienza
· Fantascienza o realtà
· Rassegna di URANIA
a pag. 5
· Quesiti di logica
· Commento al campionato di calcio 2014–2015
· L’angolo della cucina
a pag. 6
· Due canzoni per voi
Speciale Juventus
Storie di ordinaria follia ...
Gita scolastica
Lettere al Direttore
La buona scuola?
Alla fine degli anni '90 mi offrii, cosa
rarissima per me, di fare da accompagnatore di
una gita a Meta di Sorrento per una mia classe,
la 4a A dell’istituto Magistrale Della Rovere, in
quanto nessuno dei colleghi aveva voluto farlo
essendo tale classe un po’ ... indisciplinata.
Successe di tutto. La numerosa comitiva, più di
cento studenti, era stata sistemata in un
complesso alberghiero costituito da bungalow
poco fuori dal paese su una ridente collinetta.
L’evento più significativo accadde l’ultima sera.
Gli studenti, quasi tutte femmine, avevano
organizzato una colossale festa. Intorno alle 21
con l’aiuto di alcuni ragazzi della mia
famigerata quarta iniziammo un controllo.
Lo spettacolo che si presentò ai nostri occhi fu a
dir poco infernale: camere sottosopra, residui di
cibi ovunque e bottiglioni di pessimo vino semi
vuoti a fare da contorno. Caffè, camomilla e
altri pronti interventi fioccarono al fine di far
riprendere le numerose studentesse ubriache. Le
mie illustri colleghe ignorarono completamente
il fatto. Colto da lampo di genio decisi di fare
il giro completo per controllare la presenza
delle mie alunne nel camping. Al termine
dell’indagine scoprii che ne mancavano tre, due
recuperate in tempi brevi con una chiamata
telefonica e l’ultima mi disse di essere in
birreria con alcune compagne della 4a C. Sul
momento non detti troppa importanza al fatto
pregandole caldamente di rientrare alla base,
almeno prima delle undici. Poi poco convinto
misi sotto torchio una delle loro compagne che
cedette e confessò che forse si erano in birreria
ma probabilmente a Napoli. Ripreso contatto
con loro le informai che ero a conoscenza del
misfatto. La leader disse che avevano perso
l’ultimo treno da Napoli per Meta di Sorrento e
che il primo e unico pullman della notte sarebbe
partito alle tre del mattino. Oltre alla mia
avevano partecipato alla scampagnata altre
quattro alunne del corso C. Dopo ulteriori
controlli scopersi che le assenti erano in totale
sei: cinque a Napoli ed una irreperibile.
Costrinsi due delle colleghe accompagnatrici a
scendere da letto, le informai e le chiesi di
collaborare. L’irreperibile intorno alle due dopo
numerose telefonate rispose farfugliando di
essere sulla spiaggia con un’amica e che "gli era
scappata l’ora". Quello che urlò la collega di
Educazione Fisica non è ripetibile. Ricordo che
l’ultima cosa che disse inviperita, dopo aver
scoperto che non di amica si trattava ma del
fac-totum dell’albergo, verace scugnizzo, fu
qualcosa del tipo: «Rientra immediatamente,
come ti chiami?». «Vacca della 2a C» (nome del
tutto immaginario). A quella tarda ora, ridendo,
mi sfuggì un clamoroso: «Ci avrei giurato». Alle
tre presi contatto con il custode di notte del
camping, che guarda caso era proprio il factotum di prima e lo pregai di chiamarmi quando
le ragazze fossero arrivate. Nota triste fu che
nella mia camera si era rotto il riscaldamento,
erano i primi di marzo, e constatai che c’era
senza dubbio più caldo fuori. Le gitanti
arrivarono alle 5 e lo spettacolo fu degno di un
film di Cesar Romero: le tapine sembravano
altrettanti zombi e decisamente il loro aspetto
non era di certo invitante, tanto che il custode
disse: «Professo’, con ‘ste facce ‘e zoccole
simmo nuie napolitani che avimmo ‘a temè»
(*) o giù di lì, e andammo tutti a dormire, alle 7
saremmo ripartiti per Savona. (*) maccheronico
Carissimo Direttore
Non ne posso più
come un ritornello che mi fa venire in mente un
lato b degli anni 60 e vale a dire il titolo di una
canzone di Bobby Solo, retro nientepopodimeno
che di 'Una lacrima sul viso' e non controllo
fidandomi della mia memoria per quegli anni.
Non ne posso più di Renzi alla televisione. Ce lo
presentano in tutte le salse, sempre a parlare a
dire a pontificare quando si trova nel suo
orticello, fuori non conta niente. E non se ne può
più della piaggerie dei giornalisti di fronte
ai potenti del momento. Qualche anno fa,
ma pochi, l'illusionista Silvan, una domenica
pomeriggio, stava facendo un gioco di prestigio
ma ha avuto l'ardire di pronunciare le parole:
Silvio Berlusconi. Non l'avesse mai detto!! La
conduttrice (rete Rai) ha interrotto tutto
guardando terrorizzata verso le telecamere e
pronunciando questa frase: 'Il nostro presidente
del consiglio, noooo, con tutto quello che sta
facendo per l'Abruzzo!!'. Chissà cosa c'entrava
l'Abruzzo ma aveva avuto paura che il numero 1
fosse stato messo alla berlina dal mago. E allora
sarebbe interessante leggere 'Slurp' di Travaglio
che parla proprio di tutti i leccamenti nei
confronti dei potenti (bella rima!!). Ma anche tra
le righe si notano cose interessanti. Prendiamo
la trasmissione di Fazio, un tempo interessante
ed aggressiva ora ruota di scorta e di assistenza
del pd. Prendiamo Gramellini (non ricordo se si
scrive con 2 m o una ma non importa, non
controllo). Nei pistolotti che settimanalmente fa,
si guarda bene dal toccare il governo: prima,
quando c'era l'uomo di Arcore lo faceva sempre.
Nulla contro Renzi, mai. La sapiente regia di
Fazio, poi, fa il resto. Ecco un esempio. Gli
sproloqui del letterato scrittore di libri
avvengono di sabato, la domenica abbiamo
quelli della concittadina torinese. Domenica
scorsa c'era ospite Luca Sofri che presentava un
interessante libro sulle bufale scritte dai giornali.
Guarda caso il diretto principale al giornale 'La
Stampa' di Gramellini è......il figlio di Calabresi,
gran brav'uomo!! Si è fatto in modo che
partecipassero in giorni diversi. Ma Gramellini è
un uomo libero, la sua storia, le sue libere
passioni ce lo testimoniano. Pensate!! (come
direbbe il miglior Mike Bongiorno) è un
dipendente di Agnelli Elkann ma l'altro giorno
ha messo sulla scrivania dello studio televisivo
la sciarpa del Torino. Agnelli Elkann gli
permettono di tifare toro. E come superiore
diretto ha il figlio di Calabresi, ma questa,
purtroppo è un'altra storia. In un romanzetto
comico di qualche hanno fa, mi sembra dal
titolo: 'Tutti possono arricchire tranne i poveri'
si narrava la storia di una vincita al totocalcio
del figlio di un tizio che aveva passato la vita
alla catena di montaggio della Fiat, che aveva
abitato a riscatto in una casa costruita
dall'azienda con muto pagato ad una finanziaria
degli Agnelli e che la domenica aveva sempre
tifato Juve con un abbonamento ridotto per gli
operai. Prima di morire ha esclamato la famosa
frase:'Ho sempre vissuto da uomo libero' e se ne
è andato contento e realizzato.
Non ne posso più di Barcellona Juventus, delle
lacrime di Pirlo (che pure di coppe ne aveva già
vinte e allora cosa piange!!) della tattica dei
torinesi così ben studiata dal fenomeno Allegri,
delle parate di Buffon anche se nessuno ha
avuto il coraggio di dire che il secondo gol può
essere, anzi è, colpa sua. Basta per favore!!
Già il nome del progetto è mistificatorio ma
ormai quasi tutti noi sappiamo chi sia Matteo
Renzi e quali siano i suoi padroni. Il ciarlatano
si è dimostrato uno dei peggiori democristiani, e
non era facile, al comando di uno dei più
vergognosi eserciti di luogotenenti di questa
sporca pseudo-sinistra. Ma torniamo alla scuola.
Fra i punti più vergognosi della riforma c’è di
certo quello della creazioni di questi famosi albi
(regionali, provinciali, distrettuali, ... ?) dai quali
i Capi di Istituti andranno a scegliere gli
insegnanti come i re facevano con le concubine
delle loro corte. Potere massimo ai dirigenti che
troppo spesso si sono dimostrati degli incapaci
senza mai pagarne il fio. Mafie, nepotismo e
sesso saranno i più importanti parametri per la
scelta dei docenti, certamente i primi due a volte
il terzo. I docenti saranno soggetti ai ricatti dei
loro capi di istituto senza alcuna difesa.
Nella mia carriera di insegnante qui nel
savonese ho incontrato molti "presidi", questo
era il loro vecchio nome, che troppo spesso si
sono dimostrati degli emeriti imbecilli ed
incapaci e, guarda caso, fra i peggiori in
assoluto spiccavano coloro che avevano in tasca
un tessera del vecchio PC o della asservita
CGIL, inoltre costoro erano si molto, troppo
sensibili agli interessi e le aspirazioni degli
insegnanti, ma solo dei "compagni".
Altro fatto vergognoso è l’articolo della legge
che prevede finanziamenti e agevolazione per la
scuola privata a fronte dei continui tagli di quelli
dell’istruzione pubblica: il fascista Mussolini
l’ha istituita, il comunista Renzi la vuole
demolire! Si faccia funzionare il pubblico, se
necessario prendendo severi provvedimenti
verso i lavativi e gli incapaci. Le famose dieci
ore (non retribuite) di aumento annuale di
servizio non sono certo la fine del mondo per i
docenti ma significano togliere lavoro a decine
di migliaia di supplenti e non crearlo come
blatera Renzi il buffone. Come si è arrivati a
questa situazione? I primi colpevoli sono da
ricercarsi nei dirigenti dei sindacati confederali
CGIL-CISL-UIL. Infatti il progetto in questione
era già conosciuto in linea di massima molto
prima di Natale. Cosa ha fatto la triade, nulla?
Ha atteso il 5 maggio 2015 per proclamare uno
sciopero, ha programmato presidi, fiaccolate e
infine un blocco degli scrutini ridicolo e
destinato per scelta al fallimento viste le
modalità con cui è stato organizzato.
Per chi non lo avesse ancora capito la triade
nazionale è ormai da molto tempo sulla busta
paga del governo e quindi del potere, il loro
mestiere è diventato, come spesso già detto,
quello dei postini atti solo a riferire le luride
decisioni del governo e di pompieri al fine di
spegnere il giusto risentimento della categoria.
Si sono prese iniziative tardive ed inefficaci
per opporsi a questa vergognosa riforma: la
triplice ha prima atteso che i buoi fossero usciti
dalle stalle e poi ha chiuso il portone.
Brava CGIL, brava CISL e prava UIL!
Avete fatto bene il vostro lavoro ... ma per i
padroni.
V. A.
G. P.
V. A.
L’angolo della fantascienza
«L'uomo che visse nel futuro»
Recensione del film da Internet
E’ un film del 1960.
La storia si svolge tra il 31 dicembre 1899
e il 5 gennaio 1900. In questo arco di tempo, il
protagonista,
George,
vive
l'incredibile
avventura di un viaggio nel futuro, ai comandi
della macchina del tempo che egli stesso ha
progettato e costruito. Agli increduli amici
invitati la sera del 5 gennaio, George - stanco e
disfatto - racconta di essere stato testimone,
nella sua corsa nel tempo, di una serie
ininterrotta di guerre, l'ultima delle quali lo
imprigiona all'interno di una montagna,
costringendolo a viaggiare per secoli e secoli a
venire, fino a rivedere la luce nell'anno 802.701.
George si ferma ad esplorare quel mondo
incredibilmente lontano, e lo scopre abitato da
Eloi e Morlock: entrambe le genti, pur così
diverse tra loro, costituiscono quanto rimane del
genere umano. Gli Eloi vivono in uno stato di
completa apatia, ignari del passato e del
presente, alla luce del sole, immersi in una
natura rigogliosa. I Morlock, che hanno
conservato qualche conoscenza, vivono
nell'oscuro sottosuolo, ma si sono mutati in bruti
dediti al cannibalismo, ed usano i loro strani
macchinari per controllare e guidare gli Eloi
come mandrie di bestiame per cibarsene.
George racconta del suo incontro con una
ragazza, Weena, di averla salvata dalla tragica
fine a lei riservata dai Morlock e di avere
risvegliato tra i giovani Eloi l'istinto della
sopravvivenza. Salvatosi egli stesso dalle grinfie
dei Morlock che avevano sottratto e nascosto la
macchina del tempo, George torna nel 1900, ma
soltanto per spostare la macchina e riprendere la
corsa nel futuro per liberare l'uomo dalla
schiavitù e dall'ignoranza. Posta la variabile
tempo, può un corpo continuare ad occupare la
stessa posizione nello spazio attraverso lo
scorrere dei secoli? Il quesito sembra richiamare
alla mente i paradossi degli antichi sofisti, ma a
George Pal non interessa la filosofia ed il fatto
che la macchina del tempo rimanga inchiodata
nella stessa posizione (anche quando viene
spostata) sia nel 1990 che nel 802.701 è
essenziale ai fini dello sviluppo del racconto
cinematografico.
La parte più interessante del film è quella
iniziale, durante la quale George prende
gradualmente confidenza con i comandi della
macchina del tempo e visita gli anni 1917 e
1940 (quelli delle due guerre mondiali)
incontrando il figlio del suo più caro amico.
Agli occhi del protagonista il trascorrere del
tempo è testimoniato, di volta in volta, dal
consumarsi di una candela, dal rapido alternarsi
del giorno e della notte, dall'aprirsi e dal
chiudersi dei petali dei fiori, dal frenetico
cambiamento degli abiti di un manichino in un
negozio di moda femminile.
La seconda parte, quella che si svolge nel
802.701, è forse più prevedibile e
convenzionale, ma è riscattata da buoni
momenti drammatici (la scena del libro che si
polverizza tra le mani di George è un feroce atto
di accusa contro ogni forma di oscurantismo e
barbarie) e il racconto degli "anelli che parlano"
stende sull'avventura un velo di pessimismo
vicino a quello che anima le pagine di Wells.
Oltre ai pregevoli effetti speciali, merita di
essere ricordata la macchina del tempo, vero e
proprio gioiello realizzato da William Ferrari,
Altra storia della fantascienza 4
Visioni del futuro 2
tra i comandi della quale fa bella mostra la
targhetta in cui è citato il nome del suo
costruttore: H.G. Wells.
Buona l'interpretazione di Rod Taylor
(subentrato a James Mason e a Michael Rennie)
e del piccolo stuolo di valenti caratteristi.
Nel ruolo di George - che altri non è se non
H. G. Wells - si riassumono i tratti dell'eroe
vittoriano, artefice di civiltà e progresso, nel
rispetto della tradizione e della cultura: nella
scena conclusiva, veniamo a sapere che George,
di ritorno nel futuro, ha portato con sé tre libri ...
la scelta dei titoli è affidata alla intuizione dello
spettatore.
Nel documentario di Arnold Leibovit The
Fantasy Film Worlds of George Pal (1985),
omaggio alla carriera del regista, Rod Taylor
presenta e rievoca alcune fasi della lavorazione
del film.
Remake nel 2002 con il titolo «The Time
Machine».
$
A mio parere è stato un film che a dispetto
dell’epoca ha avuto momenti entusiasmanti
certamente maggiori del suo futuro remake.
V. A.
Non mancano gli scenari in cui, dopo un
conflitto globale, la civiltà è regredita al livello
della barbarie. «Zardoz» (1974) di John
Boorman è ambientato in un XXIII secolo post
apocalittico dominato da una spietata élite di
annoiati "immortali". In «2022: i sopravvissut»
(1973) di Richard Fleischer il pianeta è sull'orlo
del baratro, devastato da inquinamento e
sovrappopolazione;
gli
stessi
problemi
affliggono anche lo sfondo di «Blade Runner»
(1982) di Ridley Scott, ambientato in una Los
Angeles distopica dell'anno 2019, dove è
incoraggiata la fuga verso le colonie
extramondo.
Il timore della sovrappopolazione è uno dei
temi dalla fantascienza (in particolare di quella
sociologica) ed è presente anche in altre opere di
spessore, come «La fuga di Logan» (1976) e
«Un mondo maledetto fatto di bambole»
(1972).
Una delle pellicole più crude e realistiche
sugli effetti della guerra nucleare è
«The Day After - Il giorno dopo» (un film per
la televisione statunitense del 1983, distribuito
nei cinema italiani l'anno successivo), che fece
grande successo e scalpore nell'opinione
pubblica.
Dalla fine degli anni ottanta, con la caduta del
Muro di Berlino e la conclusione della guerra
fredda, si sono pressoché esaurite le produzioni
cinematografiche che descrivono una guerra
nucleare, ma nonostante questo continuano a
essere prodotti numerosi film di ambientazione
post apocalittica, che presuppongono come
antefatto la decimazione dell'umanità a causa di
un conflitto nucleare, di armi batteriologiche o
di qualche altra catastrofe globale.
In varie pellicole l'umanità deve fronteggiare
nel futuro le minacce tecnologiche da essa
stessa create: come i cyborg assassini di
«Terminator» (1984) di James Cameron e dei
suoi seguiti, o le macchine spietate che hanno
soggiogato l'umanità relegandola in un sogno di
realtà virtuale in «Matrix» (1999) dei fratelli
Wachowski, tutte storie incentrate sul tema della
ribellione della macchina.
Rassegna di URANIA
1. La casa senza tempo
con Giorgio Napolitano e S. Berlusconi
2. Il verde millennio
con Matteo Salvini
3. La sindrome della furia
con Beppe Grillo
4. Lo scheletro impossibile
con Piero Fassino
5. Nato d'uomo e di macchina
con MatteoRenzi
6. L'inferno nelle paludi
con la segreteria del PD
7. Effetto valanga
con il governo Renzi
8. La clinica dell'orrore
con M. Borghezio, R. Brunetta, F. Storace
a cura di V. A.
Lo scheletro del
«Terminator» (1984)
cyborg
assassino
di
Commento al campionato di calcio 2014–2015
Gran finale
Quesiti di logica
Premessa
Per la quarta volta consecutiva i gobbi
Questo quesiti richiedono, la conoscenza di un
vincono il campionato.
po’ di logica e altrettanta intuizione
La Roma partita in pompa magna ha deluso
72. Sostituisci ai punti interrogativi i due
fallendo quasi tutti gli obbiettivi: campionato e
numeri che completano la successione:
coppa italia, champions e Europa league. Ha
(2, 11, 22) (4, 13 ?) (6, ?, 30)
centrato con il 2° posto la qualificazione ai
gironi della stessa champions.
73. Oro, Rame e marmo
Annata da incubo per il Milan fuori da tutto.
Se oro = 42 e rame = 33, a cose è uguale
Niente
coppe europpee per l’anno prossimo e
marmo?
dovrà fare anche il preliminare di coppa italia.
74. Qual è il numero successivo
Purtroppo Berlusconi non vende sempre in
della serie seguente?
attesa dell’idiota che ci metta i soldi è lasci
ancora lui al comando. Tale idiota pare sia
2 3 8 63 ?
arrivato.
a) 125
L’Inter non ha fatto molto di più mancando
b) 126
come il Milan tutti gli obbiettivi, eviterà il
c) 504
preliminare di coppa italia perché è arrivato 8°.
d) 3968
Delusione Napoli che ha vinto, per il rotolo
Soluzioni
della cuffia, solo la supercoppa contro i gobbi,
poi il nulla, ma perdendo con la Lazio all’ultima
72. Sostituisci ai punti interrogativi i due
giornata finisce al 5° posto, dietro la Fiorentina.
numeri che completano la successione:
Osserva con attenzione le relazioni esistenti De Laurentis punito per aver assunto quel
tra gli elementi all’interno delle parentesi, ma brocco di Benitez.
La Lazio 3° va ai preliminari di champions.
anche tra i termini che occupano la stessa
posizione in ciascun gruppo di tre. Sussistono le Per tal squadraccia il premio è anche eccessivo.
E torniamo alla juventus. All’inizio del
seguenti relazioni: il secondo elemento di
ciascun gruppo si ottiene dal primo sommando campionato ci sono stati alcuni gentili omaggi
9; limitando l’osservazione al primo gruppo, il arbitrali come in Juventus-Roma 3-2 con due
terzo elemento è il doppio del secondo. Si può rigori inesistenti ed un gol in fuorigioco per i
verificare che queste relazioni sono sufficienti a gobbi. Anche il rigore per la Roma era fasullo.
completare l’intera seria, inserendo “15” come Anche Napoli-Juventus è stata falsata da un
elemento centrale del terzo gruppo; in tal caso arbitraggio scandaloso: gol del 2-1 per i gobbi in
abbiamo, infatti, che 15 è 6 + 9, e del resto è la netto fuorigioco e rete regolare annullata ai
metà di 30. A questo punto inseriremo 26 come partenopei. In contemporanea quella giornata è
terzo elemento del secondo gruppo, verificando iniziato il lento degrado della Roma. Comunque
che valgono le stesse relazioni. Una ulteriore resta il fatto che il divario fra i bianconeri ed il
conferma delle regolarità osservate può essere resto del campionato c’è ed è abissale.
Parma, Cesena e Cagliari lasciano la massima
ricavata isolando le serie degli elementi che
occupano la medesima posizione nei tre gruppi. serie anche se, personalmente, avrei gradito di
Abbiamo, infatti, la serie 2, 4, 6, dei primi più la retrocessione di Atalanta, Verona e
elementi (aritmetica di ragione 2); la serie 11, Chievo, sarà per un’altra volta. Europa league
13, 15 formata dai secondi elementi (ancora per Fiorentina, Napoli e Sampdoria, dato che il
aritmetica, di ragione 2); e, infine, la serie 22, Genoa, 6°, non ha avuto la licenza.
La classe arbitrale ha spesso e volentieri
26, 30 formata dagli elementi che si trovano in
terza posizione in ciascun gruppo (che è "devastato" la regolarità del campionato con
tutti gli errori commessi, anche se io ritengo che
aritmetica di ragione 4.
nella maggior parte dei casi non si sia trattato di
73. Oro, Rame e marmo
errori ma di ben altro. La dirigenza della lega
Associa a ciascuna lettera il numero continua prima a dire idiozie e successivamente
corrispondente alla posizione che occupa a farle, in testa il presidente Tavecchio, invece
nell’alfabeto, e procedi poi sommando il valore di intervenire seriamente sui veri problemi del
delle lettere che formano ciascuna parola per calcio: la violenza fuori e dentro gli stadi e nello
ottenere il risultato. La risposta è dunque 52.
stesso rettangolo di gioco, la pochezza degli
arbitri, la corruzione e le scommesse, il dissesto
74. Qual è il numero successivo
finanziario e il numero troppo elevato di squadre
della serie seguente?
iscritte ai campionati professionistici. Anche
Si eleva al quadrato e si sottrae 1; la serie
Lotito si è distinto per la sua ottusità.
continua pertanto con 3968, che è infatti 63 alla
V. A.
seconda, meno 1. Risposta d).
a cura di V. A.
Bei quesiti Beppe. Li
posso risolvere anch’io!
No Matteo, ci vuole un
logico, non uno stronzo!!!
Presidente, non ha la
licenza Uefa per le coppe?
$
Asparagi alla milanese
Dodici punte di asparagi, tre uova, due
cucchiai di olio extravergine e due di latte,
quattro noci di burro, q. b. di sale e pepe e pane
grattugiato.
Fare bollire gli asparagi per il tempo
necessario, farli raffreddare e impanarli
nell’uovo sbattuto con latte, pepe e sale. Passarli
in padella con olio e burro.
Barbera o dolcetto? A voi la scelta del vino!
$
Risotto al Salmone
15/16 cucchiai di riso, una busta media di
salmone, uno spicco d’aglio mondato, q. b. di
burro, vino rosato e panna da cucina, due
bicchieri di brodo vegetale (carota, cipolla,
sedano, mezzo dado vegetale), abbondante
parmigiano grattugiato, un pizzico di noce
moscata e uno di pepe, eventualmente poco sale.
Dorare (poi eliminare) l’aglio nel burro,
rosolare per pochi minuti il riso e bagnarlo con
il vino. Quando sarà consumato aggiungere il
brodo, continuare la cottura per una decina di
minuti e finirla aggiungendo la panna, il pepe,
la noce moscata e il salmone spezzettato
finemente con un coltello. Controllare spesso la
cottura e, se necessario, salare. Servire
spolverando con il parmigiano.
Io non mangio pesce ma se il piatto viene
accompagnato da una bottiglia di barolo, faccio
una eccezione: ma solo per la bottiglia!
$
Salmone in Bellavista
Otto fette di salmone affumicato, q. b. di
rucola, due cucchiai di salsa citronette
(emulsione di olio extravergine, limone, pepe e
sale), q. b. di salsa aurora (maionese + passata di
pomodoro), pane da tramezzini, q. b. di burro.
Tagliare i tramezzini a forma triangolare e
spalmarvi sopra un po’ di burro, disporvi le
fettine di salmone e ricoprirle con la salsa
aurora. Porre il tutto su un letto di rucola
bagnata nella salsa citronette.
Io continuo a non mangiare pesce ma a chi lo
consuma consiglio di accompagnare il piatto
con un buon bianco: il Pigato di Albenga.
a cura di V. A
Che cosa stai buttando?
Cibo andato male!!!
1964
Da Internet
(Simon & Garfunkel)
Dodici punte di asparagi, quattro uova, due
cucchiai di olio extravergine, quattro noci di
burro, q. b. di sale e pepe.
Fare bollire gli asparagi per il tempo
necessario, passarli in una ampia padella con
l’olio e il burro, separare il bianco delle uova e
farlo friggere sopra gli asparagi, uno per ogni
tre, aggiungere un rosso (non deve rassodarsi
completamente) e finire la cottura. Salare e
pepare.
Barbera o dolcetto? A voi la scelta del vino!
.
Pensa un po’, non ho neanche
la licenza media per la scuola!
The sound of silence - Simon & Garfunkel
Per quattro persone
Asparagi con le uova
(Traduzione)
[orchestra]
Hello darkness my old friend,
I've come to talk with you again.
Because a vision softly creeping
left it's seeds while I was sleeping.
And the vision that was planted in my brain
still remains, within the sounds of silence
Salve oscurità, mia vecchia amica
ho ripreso a parlarti ancora
perché una visione che fa dolcemente rabbrividire
ha lasciato in me i suoi semi mentre dormivo
e la visione che è stata piantata nel mio cervello
ancora persiste nel suono del silenzio
In restless dreams I walked alone,
narrow streets of cobblestone
neath the halo of a streetlamp,
I turned my collar to the cold and damp
when my eyes were stabbed by the flash of a neon light
split the night and touched the sound of silence.
Nei sogni agitati io camminavo solo
attraverso strade strette e ciottolose
nell'alone della luce dei lampioni
sollevando il bavero contro il freddo e l'umidità
quando i miei occhi furono colpiti dal flash di una luce al neon
che attraversò la notte... e toccò il suono del silenzio
And in the naked light I saw
ten thousand people maybe more
people talking without speaking
people hearing without listening
people writing songs that voices never share
noone dare, disturb the sound of silence.
E nella luce pura vidi
migliaia di persone, o forse più
persone che parlavano senza emettere suoni
persone che ascoltavano senza udire
persone che scrivevano canzoni che le voci non avrebbero mai cantato
e nessuno osava, disturbare il suono del silenzio
Fools said I you do not know,
silence like a cancer grows,
hear my words that I might teach you
take my arms that I might reach you
but my words, like silent raindrops fell
and echoed the will of silence.
"Stupidi" io dissi, "voi non sapete
che il silenzio cresce come un cancro
ascoltate le mie parole che io posso insegnarvi,
aggrappatevi alle mie braccia che io posso raggiungervi"
Ma le mie parole caddero come gocce di pioggia,
e riecheggiarono, nei pozzi del silenzio
And the people bowed and prayed,
to the neon god they made
and the sign flashed out its warning
in the words that it was forming
and the sign said, "The words of the prophets
are written on the subway walls, and tenement halls
and whisper the sounds of silence.
e la gente si inchinava e pregava
al Dio neon che avevano creato.
e l'insegna proiettò il suo avvertimento,
tra le parole che stava delineando.
e l'insegna disse "le parole dei profeti
sono scritte sui muri delle metropolitane e sui muri delle case popolari."
E sussurrò nel suono del silenzio
[orchestra]
La tua immagine - Dino
1968
Recensione da Internet
La canzone venne originariamente registrata come
The sound of silence
pezzo acustico per il primo album del duo,
"Wednesday Morning, 3 A.M.", del 1964, ma in
(Rossi, Simon)
seguito furono aggiunte le parti degli strumenti
[orchestra] elettrici ed uscì come singolo. Nel 1965 Paul Simon
la inserì nel suo primo LP solista registrato a
Se tu guardi gli occhi miei
Londra, "The Paul Simon Songbook". L'anno
che hanno pianto per amor,
seguente il singolo scalò lentamente le classifiche e
che han versato tante lacrime
raggiunse il numero uno il giorno di Capodanno del
puoi trovarci la tua immagine,
1966. La canzone fu quindi inclusa nell'album
quel tuo viso, quella bocca che baciai,
"Sounds of Silence" (1966).
che baciai e così saprai
Nella canzone Paul Simon suona la chitarra
che da quando ho perso te
acustica, mentre a cantare sono sia lui che Art
per andarmene con lei
Garfunkel.
io mi sento il più colpevole,
Inizialmente la canzone era intitolata "The
il più povero degli uomini
Sounds of Silence", ed è con questo nome che è
e mi manca il coraggio
apparsa sui primi album e sul singolo. Nelle raccolte
di tornar, di tornar da te, da te.
successive il titolo fu cambiato in "The Sound of
[orchestra] Silence". Entrambe le forme del nome sono presenti
nel testo della canzone.
Se tu guardi le mie lacrime
Il brano fu usato nel film Il laureato, e appare nei
puoi trovarci la tua immagine,
titoli iniziali, nella scena della piscina (esecuzione
quel tuo viso, quella bocca che baciai,
integrale) e durante la parte finale; inoltre, appare
che baciai e così saprai
anche nel film Bobby, che narra di alcune persone
che da quando ho perso te
che si trovavano nell'albergo dove Robert "Bobby"
per andarmene con lei
Kennedy fu ucciso, durante le 24 ore antecedenti il
io mi sento il più colpevole,
delitto. Nel film, la canzone appare dopo
il più povero degli uomini
l'assassinio. Appare anche nel film Watchmen,
e mi manca il coraggio
durante il funerale di uno dei personaggi, il Comico.
di tornar, di tornar da te, da te.
La canzone è stata eseguita al Ground Zero
[orchestra] Memorial di New York dallo stesso Paul Simon
accompagnandosi con la sola chitarra acustica, in un
clima di grande commozione, durante la
Celebrazione del 10º anniversario dell'attentato
dell'11 settembre 2001.
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