Le tecnologie non sono ... (continua da pag.1) volerlo. L'istanza del controllo poliziesco è stata interiorizzata, perché online vige l'osservanza della Trasparenza Radicale: nel panottico digitale tutto è sotto gli occhi di tutti, soprattutto delle agenzie di sorveglianza. Siamo immersi nella Società della Prestazione, talmente intenti a misurare quanti like, post, tag, follower incassano i nostri alter ego digitali da trascurare i nostri corpi analogici, inflacciditi davanti agli schermi. In questo desolante panorama, l'Hackmeeting è un buon termometro per capire come si possa fare altrimenti, per praticare alternative autogestite alla delega tecnocratica. Molti i seminari sia di alto livello tecnico sia di formazione base, molti i progetti degni di nota: i materiali saranno pubblicati qui: http://hackmeeting.org/wiki/tallks Esistono già reti autogestite funzionanti: le reti mesh (a "maglia") sono un buon esempio. Invece di connettersi a Internet, la rete delle reti, e affidarsi ai servizi commerciali sedicenti 'gratis", per connettersi ci si installa la propria antenna, che è un nodo della rete. Sul tetto di casa, sul balcone. I servizi disponibili (web, telefonia, mail, sharing di file, ecc.) su questo tipo di rete dipenderanno dagli altri nodi connessi, ovvero da ciò che ognuno vorrà e potrà condividere. Ci sarà certamente meno, ma forse, se siamo capaci di sceglierci in maniera affinitaria, ci saranno più cose interessanti per noi. E l'infrastruttura, cioè l'organizzazione, non sarà delegata. Costruirsi il proprio drone è possibile, come anche intercettare il traffico telefonico cellulare e decrittarlo, ma anche attività meno belligeranti come scansionare libri cartacei e renderli disponibili in archivi digitali, o utilizzare schede Arduino per costruire le macchine più varie capaci di interagire con l'ambiente circostante (sensori di calore, di luminosità, di umidità, ecc.). Impadronirsi del sistema di scambio Un argomento più dibattuto di altri è stato quello delle criptovalute. La prima e più nota criptovaluta è il Bitcoin (Satoshi Nakamoto, 2008), ma a metà del 2014 ne esistevano alcune centinaia, di cui diverse decine con un controvalore milionario (in dollari o altre valute ufficiali). Il concetto di fondo è piuttosto semplice: invece di lasciare alle banche centrali e agli stati il monopolio del battere moneta, oggi è possibile creare valute attraverso la potenza di calcolo digitale. Nel caso dei bitcoin, si parla di "minare" ogni moneta, perché sono i computer ad andare in miniera, "scavando" numeri (hash ottenuti attraverso sofisticati algoritmi). La quantità di calcoli necessaria a soddisfare i requisiti per creare un bitcoin è talmente enorme che nel 2014 in Italia, dati i costi elevati dell'energia elettrica, non è conveniente. Ma una volta strappato il monopolio della moneta, il passo successivo è impadronirsi del sistema degli scambi: fioriscono quindi pseudobanche e servizi di trading d'ogni tipo, dove si possono acquistare criptomonete, compiere dei lavori e fornire dei servizi pagati in criptovaluta, o addirittura fare scommesse finanziarie ancora più fantasiose e folli di quelle a cui le borse ci hanno tristemente abituato. La crittografia pesante accomuna tutte le criptovalute: è la chiave essenziale per garantire che la moneta è valida. In questo modo, dalla fiducia riposta nell'istituzione garante della valuta ufficiale (lo Stato e/o la banca centrale) si passa alla fiducia riposta nelle macchine che computano, ovvero creano, il valore monetario. Del resto si sa, l'economia è una questione di fede, non per nulla sui dollari c'è scritto a chiare lettere: "In God We Trust". Colpisce il fatto che in mezzo a tanti ragionamenti sull'opportunità di concepire valute deflattive invece che inflattive (che perdono valore se non vengono spese) e mille altre caratteristiche possibili, non venga messa in discussione la necessità stessa della moneta. Il capitalismo come unico orizzonte possibile? Consapevoli della voga del momento abbiamo voluto portare ad hackit un seminario che facesse tremare un po' le fondamenta del ragionamento: una genealogia politica della crittografia. I materiali sono disponibili sul sito Ippolita.net sotto una licenza copyleft. La privacy individuale come rivendicazione politica L'ossimoro dell'anarco-capitalismo digitale, approfondito nel testo Nell'acquario di Facebook (Ledizioni, Milano 2012), permea i natali della crittografia intesa come arma per difendere l'individuo e le sue proprietà: da Timothy C. May a Eric Hugues (fondatori del movimento cypherpunks alla fine degli anni Ottanta, di cui anche Julian Assange di Wikileaks fece parte), non vi sono dubbi: la comune matrice è l'aria di famiglia rightlibertarian californiana, declinata nelle sue versioni più estremiste. Abbattere lo stato e ogni istituzione oppressiva per imporre finalmente il libero mercato, liquido e senza frizioni, grazie a una tecnologia perfetta. La crittografia viene presentata come l'arma finale nei testi di May (Crypto Anarchy Manifesto, 1988; Cypherriomicon, dal 1992) e Hugues (A Cypherpunks Manifesto, 1993), che abbiamo analizzato per tracciare la genealogia della crittografia. Conoscere da dove si viene è esiziale per inquadrare fenomeni di lunga durata, che vadano oltre lo spazio di un click. La difesa della privacy individuale come rivendicazione politica nasce in ambienti che si autodefiniscono anarco-capitalisti, ispirati a pensatori come Rothbard, e tende alla protezione della proprietà privata attraverso l'arma crittograflca. Tuttavia sta nelle corde dell'etica hacker usare la tecnologia per modificare oggetti nati con uno scopo preciso (la crittografia nacque per ragioni militari, per nascondere il significato dei messaggi ai nemici) per ottenere risultati completamente diversi. Non solo, ci piace l'idea di una radice multipla, meticcia e imbastardita delle teorie e delle pratiche. Alla purezza di un ragionamento (o di una razza) preferiamo i contrappunti del relativismo radicale, bramiamo nuove estetiche. Per queste ragioni la nostra non è una condanna tout court della crittografia in quanto figlia di una cattiva stirpe. Ci preme piuttosto sottolineare la necessità di una coscienza politica. Non in senso moralistico. La coscienza politica serve a svelare l'ideologia sottesa alla pretesa di oggettività, magari "scientifica", che la tecnica reca con sé. Serve a inchiodare noi stessi e la controparte alla più rigorosa onestà intellettuale. Le tecnologie non sono neutre, mai. Non abbiamo bisogno di delegare alle macchine la produzione di valore. Forse non abbiamo proprio bisogno di produrre valore, poiché è nell'idea di produzione (più o meno socializzata) che sta il bug di fondo. IO NON VOTO NEWS Chi siamo Ippolita è un gruppo di ricerca interdisciplinare attivo dal 2005. Conduce una riflessione a 360 gradi sulle 'tecnologie del dominio' e i loro effetti sociali. Pratica scritture conviviali in testi a circolazione trasversale, dal sottobosco delle comunità hacker alle aule universitarie. Tra i saggi pubblicati, tradotti in varie lingue: Open non è free. Comunità digitali tra etica hacker e mercato globale (Elèuthera, 2005); Luci e ombre di Google (Feltrinelli, 2007); Nell'acquario di Face-book. La resistibile ascesa dell'anarco-capitalismo (Ledizioni, 2012); La Rete è libera e democratica. FALSO! (Laterza, 2014). Ippolita tiene formazioni teorico-pratiche di autodifesa digitale e validazione delle fonti online per accademici, giornalisti, gruppi di affinità, persone curiose. e se proprio devo … Voto Beppe Grillo Savona Mercoledì 10 Giugno 2015 Fondato nel 2012 – Anno II NUMERO 138 [email protected] [email protected] €0 L’ANGOLO DEL RELAX Da “A” Rivista Anarchica La serie figurata Nella seguente serie ... hacker Le tecnologie non sono neutre. Mai. ... ... chi devo inserire? 1. 2. 3. di Ippolita http://ippolita.net Nel raduno annuale degli hacker italiani, tenutosi a Bologna in giugno, si è parlato dei meccanismi di sviluppo delle tecnologie nella società moderna. Il gruppo di ricerca Ippolita c'era e qui racconta com'è andata. E altro ancora. Hackmeeting, raduno annuale degli hacker nostrani. è sulla soglia della maggiore età: la diciassettesima edizione si è svolta negli spazi dell'XM24 a Bologna. Un luogo occupato come sempre, che per tre giorni, dal 27 al 29 giugno 2014, ha ospitato tante macchine, cavi, computer, onde ma soprattutto tante persone animate dal desiderio di condividere le loro competenze, di creare qualcosa insieme, di ritrovarsi. Così alla definizione del conduttore di Radio Uno durante l'intervista del 29, "voi che vi trovate per denunciare" la situazione di controllo oppressivo in cui versa Internet, la replica immediata è stata (dell'intervistato, un sedicente Andrea Salsedo): gli hackers si trovano per il piacere di incontrarsi, non per denunciare chicchessia. Non abbiamo aggiunto: noi non crediamo nella magistratura ordinaria né in quella straordinaria né tanto meno nel giudizio divino, perché non era il contesto adatto. Lo precisiamo in questa sede, sottolineando che la voglia di convivialità è il tratto distintintivo dell'Hackmeeting: altrimenti ciascuno starebbe per conto suo a smanettare, e ci si incontrerebbe solo in chat. Un'occasione quindi anche per noi di Ippolita per fare il punto dal vivo, a meno di un mese dall'uscita dell'ultimo libretto, La Rete è libera e democratica. FALSO!, per i tipi di Laterza, collana Idola. Questo pamphlet prosegue in maniera meno tecnica rispetto ai precedenti lavori l'analisi dell'informatica del dominio, come l'ha definita Donna Haraway, mettendo in luce i luoghi comuni della propaganda del Popolo della Rete. Non siamo alla vigilia di una Rivoluzione Globale 2.0 grazie alla Rete, ma al contrario, ci troviamo in una situazione di controllo sempre più raffinato e pervasivo. Basti pensare a tutti i dispositivi di autodelazione dal basso che ci portiamo in tasca, smartphone e tablet che L Che siano euro, che siano dollari o lire, che si usi lo smartphone o il telefonino, qui se non intervengo io continueranno a prenderci per il "culo" all’infinito!!! Hit-parade dei buffoni 1. Matteo Renzi 2. PD 3. CGIL 4. Raffaella Paita 5. Tifosi juventus 6. Dirigenti juventus 7. Giocatori juventus 8. Angelino Alfano (22) (7) (5) (1) (1) (1) (1) (4) Il numero fra parentesi rappresenta le presenze nella classifica. La triade del "rosso antico" mantiene saldamente le tre posizioni del podio e Raffaella Paita, loro degna compagna in Liguria, si accoda. Irrompono lo stile juventus e il ritorno della dirigenza dopo la finale di champions. Esce dalla classifica e finalmente dall’Italia il deleterio Rafa Benitez e Napoli respira, seguono Silvio Berlusconi e la Cisl con A. M. Furlan. Rientra Angelino Alfano coerente leader del nulla: al governo con la sinistra (e qui rido di gusto), alle regionali con la destra. Ha anche scoperto che questo "Italicum" non gli piace, tempismo e acume politico, visto che le sue liste sono state quasi ignorate alle regionali corre il rischio di sparire, fatto del tutto positivo. Proverà a ricattare Renzi. Sarà un bello scontro fra ciarlatani. Si spera caldamente in una crisi. a cura di V. A. comunicano la nostra posizione ai satelliti GPS, sempre connessi e sempre disponibili. I social network non sono nuove agorà digitali, spazi per la democrazia diretta, ma spazi privati gestiti da aziende che lucrano sull'unica merce inesauribile: la capacità umana di creare senso, attraverso la tessitura di relazioni che costituiscono lo spazio sociale. I nuovi padroni digitali, di cui Google, Facebook, Amazon, Apple sono indiscussi campioni, si prendono cura delle nostre identità, ci istruiscono sui risultati adatti a noi, consumatori consenzienti e anzi entusiasti. Sono gratis nel senso che non paghiamo denaro per utilizzarli, ma non sono affatto liberi poiché la rete che formano è privata, e tesa al profitto: la moneta della Rete sono le persone che la usano, e le loro relazioni, sotto forma di profili. Non è un caso che la pratica commerciale della profilazione derivi dal profiling criminale di lombrosiana memoria. Nella Rete dei signori digitali siamo tutti preventivamente schedati, con l'obiettivo chiaro di delegare i nostri bisogni e desideri ad algoritmi in grado di fornirci il prodotto giusto prima ancora che possiamo immaginare di (continua a pag.2) Come vorrei fosse Renzi!!! Risposta a fine pagina Matteo cosa prepari con tutto quel materiale? Una semplicissima ristrutturazione dell’Italia! Soluzione: 2. a pag. 2 · Continua da pag. 1 · Hit-parade dei buffoni a pag. 3 · Storie di ordinaria follia ... · Lettere al Direttore · La buona scuola? a pag. 4 · L’angolo della fantascienza · Fantascienza o realtà · Rassegna di URANIA a pag. 5 · Quesiti di logica · Commento al campionato di calcio 2014–2015 · L’angolo della cucina a pag. 6 · Due canzoni per voi Speciale Juventus Storie di ordinaria follia ... Gita scolastica Lettere al Direttore La buona scuola? Alla fine degli anni '90 mi offrii, cosa rarissima per me, di fare da accompagnatore di una gita a Meta di Sorrento per una mia classe, la 4a A dell’istituto Magistrale Della Rovere, in quanto nessuno dei colleghi aveva voluto farlo essendo tale classe un po’ ... indisciplinata. Successe di tutto. La numerosa comitiva, più di cento studenti, era stata sistemata in un complesso alberghiero costituito da bungalow poco fuori dal paese su una ridente collinetta. L’evento più significativo accadde l’ultima sera. Gli studenti, quasi tutte femmine, avevano organizzato una colossale festa. Intorno alle 21 con l’aiuto di alcuni ragazzi della mia famigerata quarta iniziammo un controllo. Lo spettacolo che si presentò ai nostri occhi fu a dir poco infernale: camere sottosopra, residui di cibi ovunque e bottiglioni di pessimo vino semi vuoti a fare da contorno. Caffè, camomilla e altri pronti interventi fioccarono al fine di far riprendere le numerose studentesse ubriache. Le mie illustri colleghe ignorarono completamente il fatto. Colto da lampo di genio decisi di fare il giro completo per controllare la presenza delle mie alunne nel camping. Al termine dell’indagine scoprii che ne mancavano tre, due recuperate in tempi brevi con una chiamata telefonica e l’ultima mi disse di essere in birreria con alcune compagne della 4a C. Sul momento non detti troppa importanza al fatto pregandole caldamente di rientrare alla base, almeno prima delle undici. Poi poco convinto misi sotto torchio una delle loro compagne che cedette e confessò che forse si erano in birreria ma probabilmente a Napoli. Ripreso contatto con loro le informai che ero a conoscenza del misfatto. La leader disse che avevano perso l’ultimo treno da Napoli per Meta di Sorrento e che il primo e unico pullman della notte sarebbe partito alle tre del mattino. Oltre alla mia avevano partecipato alla scampagnata altre quattro alunne del corso C. Dopo ulteriori controlli scopersi che le assenti erano in totale sei: cinque a Napoli ed una irreperibile. Costrinsi due delle colleghe accompagnatrici a scendere da letto, le informai e le chiesi di collaborare. L’irreperibile intorno alle due dopo numerose telefonate rispose farfugliando di essere sulla spiaggia con un’amica e che "gli era scappata l’ora". Quello che urlò la collega di Educazione Fisica non è ripetibile. Ricordo che l’ultima cosa che disse inviperita, dopo aver scoperto che non di amica si trattava ma del fac-totum dell’albergo, verace scugnizzo, fu qualcosa del tipo: «Rientra immediatamente, come ti chiami?». «Vacca della 2a C» (nome del tutto immaginario). A quella tarda ora, ridendo, mi sfuggì un clamoroso: «Ci avrei giurato». Alle tre presi contatto con il custode di notte del camping, che guarda caso era proprio il factotum di prima e lo pregai di chiamarmi quando le ragazze fossero arrivate. Nota triste fu che nella mia camera si era rotto il riscaldamento, erano i primi di marzo, e constatai che c’era senza dubbio più caldo fuori. Le gitanti arrivarono alle 5 e lo spettacolo fu degno di un film di Cesar Romero: le tapine sembravano altrettanti zombi e decisamente il loro aspetto non era di certo invitante, tanto che il custode disse: «Professo’, con ‘ste facce ‘e zoccole simmo nuie napolitani che avimmo ‘a temè» (*) o giù di lì, e andammo tutti a dormire, alle 7 saremmo ripartiti per Savona. (*) maccheronico Carissimo Direttore Non ne posso più come un ritornello che mi fa venire in mente un lato b degli anni 60 e vale a dire il titolo di una canzone di Bobby Solo, retro nientepopodimeno che di 'Una lacrima sul viso' e non controllo fidandomi della mia memoria per quegli anni. Non ne posso più di Renzi alla televisione. Ce lo presentano in tutte le salse, sempre a parlare a dire a pontificare quando si trova nel suo orticello, fuori non conta niente. E non se ne può più della piaggerie dei giornalisti di fronte ai potenti del momento. Qualche anno fa, ma pochi, l'illusionista Silvan, una domenica pomeriggio, stava facendo un gioco di prestigio ma ha avuto l'ardire di pronunciare le parole: Silvio Berlusconi. Non l'avesse mai detto!! La conduttrice (rete Rai) ha interrotto tutto guardando terrorizzata verso le telecamere e pronunciando questa frase: 'Il nostro presidente del consiglio, noooo, con tutto quello che sta facendo per l'Abruzzo!!'. Chissà cosa c'entrava l'Abruzzo ma aveva avuto paura che il numero 1 fosse stato messo alla berlina dal mago. E allora sarebbe interessante leggere 'Slurp' di Travaglio che parla proprio di tutti i leccamenti nei confronti dei potenti (bella rima!!). Ma anche tra le righe si notano cose interessanti. Prendiamo la trasmissione di Fazio, un tempo interessante ed aggressiva ora ruota di scorta e di assistenza del pd. Prendiamo Gramellini (non ricordo se si scrive con 2 m o una ma non importa, non controllo). Nei pistolotti che settimanalmente fa, si guarda bene dal toccare il governo: prima, quando c'era l'uomo di Arcore lo faceva sempre. Nulla contro Renzi, mai. La sapiente regia di Fazio, poi, fa il resto. Ecco un esempio. Gli sproloqui del letterato scrittore di libri avvengono di sabato, la domenica abbiamo quelli della concittadina torinese. Domenica scorsa c'era ospite Luca Sofri che presentava un interessante libro sulle bufale scritte dai giornali. Guarda caso il diretto principale al giornale 'La Stampa' di Gramellini è......il figlio di Calabresi, gran brav'uomo!! Si è fatto in modo che partecipassero in giorni diversi. Ma Gramellini è un uomo libero, la sua storia, le sue libere passioni ce lo testimoniano. Pensate!! (come direbbe il miglior Mike Bongiorno) è un dipendente di Agnelli Elkann ma l'altro giorno ha messo sulla scrivania dello studio televisivo la sciarpa del Torino. Agnelli Elkann gli permettono di tifare toro. E come superiore diretto ha il figlio di Calabresi, ma questa, purtroppo è un'altra storia. In un romanzetto comico di qualche hanno fa, mi sembra dal titolo: 'Tutti possono arricchire tranne i poveri' si narrava la storia di una vincita al totocalcio del figlio di un tizio che aveva passato la vita alla catena di montaggio della Fiat, che aveva abitato a riscatto in una casa costruita dall'azienda con muto pagato ad una finanziaria degli Agnelli e che la domenica aveva sempre tifato Juve con un abbonamento ridotto per gli operai. Prima di morire ha esclamato la famosa frase:'Ho sempre vissuto da uomo libero' e se ne è andato contento e realizzato. Non ne posso più di Barcellona Juventus, delle lacrime di Pirlo (che pure di coppe ne aveva già vinte e allora cosa piange!!) della tattica dei torinesi così ben studiata dal fenomeno Allegri, delle parate di Buffon anche se nessuno ha avuto il coraggio di dire che il secondo gol può essere, anzi è, colpa sua. Basta per favore!! Già il nome del progetto è mistificatorio ma ormai quasi tutti noi sappiamo chi sia Matteo Renzi e quali siano i suoi padroni. Il ciarlatano si è dimostrato uno dei peggiori democristiani, e non era facile, al comando di uno dei più vergognosi eserciti di luogotenenti di questa sporca pseudo-sinistra. Ma torniamo alla scuola. Fra i punti più vergognosi della riforma c’è di certo quello della creazioni di questi famosi albi (regionali, provinciali, distrettuali, ... ?) dai quali i Capi di Istituti andranno a scegliere gli insegnanti come i re facevano con le concubine delle loro corte. Potere massimo ai dirigenti che troppo spesso si sono dimostrati degli incapaci senza mai pagarne il fio. Mafie, nepotismo e sesso saranno i più importanti parametri per la scelta dei docenti, certamente i primi due a volte il terzo. I docenti saranno soggetti ai ricatti dei loro capi di istituto senza alcuna difesa. Nella mia carriera di insegnante qui nel savonese ho incontrato molti "presidi", questo era il loro vecchio nome, che troppo spesso si sono dimostrati degli emeriti imbecilli ed incapaci e, guarda caso, fra i peggiori in assoluto spiccavano coloro che avevano in tasca un tessera del vecchio PC o della asservita CGIL, inoltre costoro erano si molto, troppo sensibili agli interessi e le aspirazioni degli insegnanti, ma solo dei "compagni". Altro fatto vergognoso è l’articolo della legge che prevede finanziamenti e agevolazione per la scuola privata a fronte dei continui tagli di quelli dell’istruzione pubblica: il fascista Mussolini l’ha istituita, il comunista Renzi la vuole demolire! Si faccia funzionare il pubblico, se necessario prendendo severi provvedimenti verso i lavativi e gli incapaci. Le famose dieci ore (non retribuite) di aumento annuale di servizio non sono certo la fine del mondo per i docenti ma significano togliere lavoro a decine di migliaia di supplenti e non crearlo come blatera Renzi il buffone. Come si è arrivati a questa situazione? I primi colpevoli sono da ricercarsi nei dirigenti dei sindacati confederali CGIL-CISL-UIL. Infatti il progetto in questione era già conosciuto in linea di massima molto prima di Natale. Cosa ha fatto la triade, nulla? Ha atteso il 5 maggio 2015 per proclamare uno sciopero, ha programmato presidi, fiaccolate e infine un blocco degli scrutini ridicolo e destinato per scelta al fallimento viste le modalità con cui è stato organizzato. Per chi non lo avesse ancora capito la triade nazionale è ormai da molto tempo sulla busta paga del governo e quindi del potere, il loro mestiere è diventato, come spesso già detto, quello dei postini atti solo a riferire le luride decisioni del governo e di pompieri al fine di spegnere il giusto risentimento della categoria. Si sono prese iniziative tardive ed inefficaci per opporsi a questa vergognosa riforma: la triplice ha prima atteso che i buoi fossero usciti dalle stalle e poi ha chiuso il portone. Brava CGIL, brava CISL e prava UIL! Avete fatto bene il vostro lavoro ... ma per i padroni. V. A. G. P. V. A. L’angolo della fantascienza «L'uomo che visse nel futuro» Recensione del film da Internet E’ un film del 1960. La storia si svolge tra il 31 dicembre 1899 e il 5 gennaio 1900. In questo arco di tempo, il protagonista, George, vive l'incredibile avventura di un viaggio nel futuro, ai comandi della macchina del tempo che egli stesso ha progettato e costruito. Agli increduli amici invitati la sera del 5 gennaio, George - stanco e disfatto - racconta di essere stato testimone, nella sua corsa nel tempo, di una serie ininterrotta di guerre, l'ultima delle quali lo imprigiona all'interno di una montagna, costringendolo a viaggiare per secoli e secoli a venire, fino a rivedere la luce nell'anno 802.701. George si ferma ad esplorare quel mondo incredibilmente lontano, e lo scopre abitato da Eloi e Morlock: entrambe le genti, pur così diverse tra loro, costituiscono quanto rimane del genere umano. Gli Eloi vivono in uno stato di completa apatia, ignari del passato e del presente, alla luce del sole, immersi in una natura rigogliosa. I Morlock, che hanno conservato qualche conoscenza, vivono nell'oscuro sottosuolo, ma si sono mutati in bruti dediti al cannibalismo, ed usano i loro strani macchinari per controllare e guidare gli Eloi come mandrie di bestiame per cibarsene. George racconta del suo incontro con una ragazza, Weena, di averla salvata dalla tragica fine a lei riservata dai Morlock e di avere risvegliato tra i giovani Eloi l'istinto della sopravvivenza. Salvatosi egli stesso dalle grinfie dei Morlock che avevano sottratto e nascosto la macchina del tempo, George torna nel 1900, ma soltanto per spostare la macchina e riprendere la corsa nel futuro per liberare l'uomo dalla schiavitù e dall'ignoranza. Posta la variabile tempo, può un corpo continuare ad occupare la stessa posizione nello spazio attraverso lo scorrere dei secoli? Il quesito sembra richiamare alla mente i paradossi degli antichi sofisti, ma a George Pal non interessa la filosofia ed il fatto che la macchina del tempo rimanga inchiodata nella stessa posizione (anche quando viene spostata) sia nel 1990 che nel 802.701 è essenziale ai fini dello sviluppo del racconto cinematografico. La parte più interessante del film è quella iniziale, durante la quale George prende gradualmente confidenza con i comandi della macchina del tempo e visita gli anni 1917 e 1940 (quelli delle due guerre mondiali) incontrando il figlio del suo più caro amico. Agli occhi del protagonista il trascorrere del tempo è testimoniato, di volta in volta, dal consumarsi di una candela, dal rapido alternarsi del giorno e della notte, dall'aprirsi e dal chiudersi dei petali dei fiori, dal frenetico cambiamento degli abiti di un manichino in un negozio di moda femminile. La seconda parte, quella che si svolge nel 802.701, è forse più prevedibile e convenzionale, ma è riscattata da buoni momenti drammatici (la scena del libro che si polverizza tra le mani di George è un feroce atto di accusa contro ogni forma di oscurantismo e barbarie) e il racconto degli "anelli che parlano" stende sull'avventura un velo di pessimismo vicino a quello che anima le pagine di Wells. Oltre ai pregevoli effetti speciali, merita di essere ricordata la macchina del tempo, vero e proprio gioiello realizzato da William Ferrari, Altra storia della fantascienza 4 Visioni del futuro 2 tra i comandi della quale fa bella mostra la targhetta in cui è citato il nome del suo costruttore: H.G. Wells. Buona l'interpretazione di Rod Taylor (subentrato a James Mason e a Michael Rennie) e del piccolo stuolo di valenti caratteristi. Nel ruolo di George - che altri non è se non H. G. Wells - si riassumono i tratti dell'eroe vittoriano, artefice di civiltà e progresso, nel rispetto della tradizione e della cultura: nella scena conclusiva, veniamo a sapere che George, di ritorno nel futuro, ha portato con sé tre libri ... la scelta dei titoli è affidata alla intuizione dello spettatore. Nel documentario di Arnold Leibovit The Fantasy Film Worlds of George Pal (1985), omaggio alla carriera del regista, Rod Taylor presenta e rievoca alcune fasi della lavorazione del film. Remake nel 2002 con il titolo «The Time Machine». $ A mio parere è stato un film che a dispetto dell’epoca ha avuto momenti entusiasmanti certamente maggiori del suo futuro remake. V. A. Non mancano gli scenari in cui, dopo un conflitto globale, la civiltà è regredita al livello della barbarie. «Zardoz» (1974) di John Boorman è ambientato in un XXIII secolo post apocalittico dominato da una spietata élite di annoiati "immortali". In «2022: i sopravvissut» (1973) di Richard Fleischer il pianeta è sull'orlo del baratro, devastato da inquinamento e sovrappopolazione; gli stessi problemi affliggono anche lo sfondo di «Blade Runner» (1982) di Ridley Scott, ambientato in una Los Angeles distopica dell'anno 2019, dove è incoraggiata la fuga verso le colonie extramondo. Il timore della sovrappopolazione è uno dei temi dalla fantascienza (in particolare di quella sociologica) ed è presente anche in altre opere di spessore, come «La fuga di Logan» (1976) e «Un mondo maledetto fatto di bambole» (1972). Una delle pellicole più crude e realistiche sugli effetti della guerra nucleare è «The Day After - Il giorno dopo» (un film per la televisione statunitense del 1983, distribuito nei cinema italiani l'anno successivo), che fece grande successo e scalpore nell'opinione pubblica. Dalla fine degli anni ottanta, con la caduta del Muro di Berlino e la conclusione della guerra fredda, si sono pressoché esaurite le produzioni cinematografiche che descrivono una guerra nucleare, ma nonostante questo continuano a essere prodotti numerosi film di ambientazione post apocalittica, che presuppongono come antefatto la decimazione dell'umanità a causa di un conflitto nucleare, di armi batteriologiche o di qualche altra catastrofe globale. In varie pellicole l'umanità deve fronteggiare nel futuro le minacce tecnologiche da essa stessa create: come i cyborg assassini di «Terminator» (1984) di James Cameron e dei suoi seguiti, o le macchine spietate che hanno soggiogato l'umanità relegandola in un sogno di realtà virtuale in «Matrix» (1999) dei fratelli Wachowski, tutte storie incentrate sul tema della ribellione della macchina. Rassegna di URANIA 1. La casa senza tempo con Giorgio Napolitano e S. Berlusconi 2. Il verde millennio con Matteo Salvini 3. La sindrome della furia con Beppe Grillo 4. Lo scheletro impossibile con Piero Fassino 5. Nato d'uomo e di macchina con MatteoRenzi 6. L'inferno nelle paludi con la segreteria del PD 7. Effetto valanga con il governo Renzi 8. La clinica dell'orrore con M. Borghezio, R. Brunetta, F. Storace a cura di V. A. Lo scheletro del «Terminator» (1984) cyborg assassino di Commento al campionato di calcio 2014–2015 Gran finale Quesiti di logica Premessa Per la quarta volta consecutiva i gobbi Questo quesiti richiedono, la conoscenza di un vincono il campionato. po’ di logica e altrettanta intuizione La Roma partita in pompa magna ha deluso 72. Sostituisci ai punti interrogativi i due fallendo quasi tutti gli obbiettivi: campionato e numeri che completano la successione: coppa italia, champions e Europa league. Ha (2, 11, 22) (4, 13 ?) (6, ?, 30) centrato con il 2° posto la qualificazione ai gironi della stessa champions. 73. Oro, Rame e marmo Annata da incubo per il Milan fuori da tutto. Se oro = 42 e rame = 33, a cose è uguale Niente coppe europpee per l’anno prossimo e marmo? dovrà fare anche il preliminare di coppa italia. 74. Qual è il numero successivo Purtroppo Berlusconi non vende sempre in della serie seguente? attesa dell’idiota che ci metta i soldi è lasci ancora lui al comando. Tale idiota pare sia 2 3 8 63 ? arrivato. a) 125 L’Inter non ha fatto molto di più mancando b) 126 come il Milan tutti gli obbiettivi, eviterà il c) 504 preliminare di coppa italia perché è arrivato 8°. d) 3968 Delusione Napoli che ha vinto, per il rotolo Soluzioni della cuffia, solo la supercoppa contro i gobbi, poi il nulla, ma perdendo con la Lazio all’ultima 72. Sostituisci ai punti interrogativi i due giornata finisce al 5° posto, dietro la Fiorentina. numeri che completano la successione: Osserva con attenzione le relazioni esistenti De Laurentis punito per aver assunto quel tra gli elementi all’interno delle parentesi, ma brocco di Benitez. La Lazio 3° va ai preliminari di champions. anche tra i termini che occupano la stessa posizione in ciascun gruppo di tre. Sussistono le Per tal squadraccia il premio è anche eccessivo. E torniamo alla juventus. All’inizio del seguenti relazioni: il secondo elemento di ciascun gruppo si ottiene dal primo sommando campionato ci sono stati alcuni gentili omaggi 9; limitando l’osservazione al primo gruppo, il arbitrali come in Juventus-Roma 3-2 con due terzo elemento è il doppio del secondo. Si può rigori inesistenti ed un gol in fuorigioco per i verificare che queste relazioni sono sufficienti a gobbi. Anche il rigore per la Roma era fasullo. completare l’intera seria, inserendo “15” come Anche Napoli-Juventus è stata falsata da un elemento centrale del terzo gruppo; in tal caso arbitraggio scandaloso: gol del 2-1 per i gobbi in abbiamo, infatti, che 15 è 6 + 9, e del resto è la netto fuorigioco e rete regolare annullata ai metà di 30. A questo punto inseriremo 26 come partenopei. In contemporanea quella giornata è terzo elemento del secondo gruppo, verificando iniziato il lento degrado della Roma. Comunque che valgono le stesse relazioni. Una ulteriore resta il fatto che il divario fra i bianconeri ed il conferma delle regolarità osservate può essere resto del campionato c’è ed è abissale. Parma, Cesena e Cagliari lasciano la massima ricavata isolando le serie degli elementi che occupano la medesima posizione nei tre gruppi. serie anche se, personalmente, avrei gradito di Abbiamo, infatti, la serie 2, 4, 6, dei primi più la retrocessione di Atalanta, Verona e elementi (aritmetica di ragione 2); la serie 11, Chievo, sarà per un’altra volta. Europa league 13, 15 formata dai secondi elementi (ancora per Fiorentina, Napoli e Sampdoria, dato che il aritmetica, di ragione 2); e, infine, la serie 22, Genoa, 6°, non ha avuto la licenza. La classe arbitrale ha spesso e volentieri 26, 30 formata dagli elementi che si trovano in terza posizione in ciascun gruppo (che è "devastato" la regolarità del campionato con tutti gli errori commessi, anche se io ritengo che aritmetica di ragione 4. nella maggior parte dei casi non si sia trattato di 73. Oro, Rame e marmo errori ma di ben altro. La dirigenza della lega Associa a ciascuna lettera il numero continua prima a dire idiozie e successivamente corrispondente alla posizione che occupa a farle, in testa il presidente Tavecchio, invece nell’alfabeto, e procedi poi sommando il valore di intervenire seriamente sui veri problemi del delle lettere che formano ciascuna parola per calcio: la violenza fuori e dentro gli stadi e nello ottenere il risultato. La risposta è dunque 52. stesso rettangolo di gioco, la pochezza degli arbitri, la corruzione e le scommesse, il dissesto 74. Qual è il numero successivo finanziario e il numero troppo elevato di squadre della serie seguente? iscritte ai campionati professionistici. Anche Si eleva al quadrato e si sottrae 1; la serie Lotito si è distinto per la sua ottusità. continua pertanto con 3968, che è infatti 63 alla V. A. seconda, meno 1. Risposta d). a cura di V. A. Bei quesiti Beppe. Li posso risolvere anch’io! No Matteo, ci vuole un logico, non uno stronzo!!! Presidente, non ha la licenza Uefa per le coppe? $ Asparagi alla milanese Dodici punte di asparagi, tre uova, due cucchiai di olio extravergine e due di latte, quattro noci di burro, q. b. di sale e pepe e pane grattugiato. Fare bollire gli asparagi per il tempo necessario, farli raffreddare e impanarli nell’uovo sbattuto con latte, pepe e sale. Passarli in padella con olio e burro. Barbera o dolcetto? A voi la scelta del vino! $ Risotto al Salmone 15/16 cucchiai di riso, una busta media di salmone, uno spicco d’aglio mondato, q. b. di burro, vino rosato e panna da cucina, due bicchieri di brodo vegetale (carota, cipolla, sedano, mezzo dado vegetale), abbondante parmigiano grattugiato, un pizzico di noce moscata e uno di pepe, eventualmente poco sale. Dorare (poi eliminare) l’aglio nel burro, rosolare per pochi minuti il riso e bagnarlo con il vino. Quando sarà consumato aggiungere il brodo, continuare la cottura per una decina di minuti e finirla aggiungendo la panna, il pepe, la noce moscata e il salmone spezzettato finemente con un coltello. Controllare spesso la cottura e, se necessario, salare. Servire spolverando con il parmigiano. Io non mangio pesce ma se il piatto viene accompagnato da una bottiglia di barolo, faccio una eccezione: ma solo per la bottiglia! $ Salmone in Bellavista Otto fette di salmone affumicato, q. b. di rucola, due cucchiai di salsa citronette (emulsione di olio extravergine, limone, pepe e sale), q. b. di salsa aurora (maionese + passata di pomodoro), pane da tramezzini, q. b. di burro. Tagliare i tramezzini a forma triangolare e spalmarvi sopra un po’ di burro, disporvi le fettine di salmone e ricoprirle con la salsa aurora. Porre il tutto su un letto di rucola bagnata nella salsa citronette. Io continuo a non mangiare pesce ma a chi lo consuma consiglio di accompagnare il piatto con un buon bianco: il Pigato di Albenga. a cura di V. A Che cosa stai buttando? Cibo andato male!!! 1964 Da Internet (Simon & Garfunkel) Dodici punte di asparagi, quattro uova, due cucchiai di olio extravergine, quattro noci di burro, q. b. di sale e pepe. Fare bollire gli asparagi per il tempo necessario, passarli in una ampia padella con l’olio e il burro, separare il bianco delle uova e farlo friggere sopra gli asparagi, uno per ogni tre, aggiungere un rosso (non deve rassodarsi completamente) e finire la cottura. Salare e pepare. Barbera o dolcetto? A voi la scelta del vino! . Pensa un po’, non ho neanche la licenza media per la scuola! The sound of silence - Simon & Garfunkel Per quattro persone Asparagi con le uova (Traduzione) [orchestra] Hello darkness my old friend, I've come to talk with you again. Because a vision softly creeping left it's seeds while I was sleeping. And the vision that was planted in my brain still remains, within the sounds of silence Salve oscurità, mia vecchia amica ho ripreso a parlarti ancora perché una visione che fa dolcemente rabbrividire ha lasciato in me i suoi semi mentre dormivo e la visione che è stata piantata nel mio cervello ancora persiste nel suono del silenzio In restless dreams I walked alone, narrow streets of cobblestone neath the halo of a streetlamp, I turned my collar to the cold and damp when my eyes were stabbed by the flash of a neon light split the night and touched the sound of silence. Nei sogni agitati io camminavo solo attraverso strade strette e ciottolose nell'alone della luce dei lampioni sollevando il bavero contro il freddo e l'umidità quando i miei occhi furono colpiti dal flash di una luce al neon che attraversò la notte... e toccò il suono del silenzio And in the naked light I saw ten thousand people maybe more people talking without speaking people hearing without listening people writing songs that voices never share noone dare, disturb the sound of silence. E nella luce pura vidi migliaia di persone, o forse più persone che parlavano senza emettere suoni persone che ascoltavano senza udire persone che scrivevano canzoni che le voci non avrebbero mai cantato e nessuno osava, disturbare il suono del silenzio Fools said I you do not know, silence like a cancer grows, hear my words that I might teach you take my arms that I might reach you but my words, like silent raindrops fell and echoed the will of silence. "Stupidi" io dissi, "voi non sapete che il silenzio cresce come un cancro ascoltate le mie parole che io posso insegnarvi, aggrappatevi alle mie braccia che io posso raggiungervi" Ma le mie parole caddero come gocce di pioggia, e riecheggiarono, nei pozzi del silenzio And the people bowed and prayed, to the neon god they made and the sign flashed out its warning in the words that it was forming and the sign said, "The words of the prophets are written on the subway walls, and tenement halls and whisper the sounds of silence. e la gente si inchinava e pregava al Dio neon che avevano creato. e l'insegna proiettò il suo avvertimento, tra le parole che stava delineando. e l'insegna disse "le parole dei profeti sono scritte sui muri delle metropolitane e sui muri delle case popolari." E sussurrò nel suono del silenzio [orchestra] La tua immagine - Dino 1968 Recensione da Internet La canzone venne originariamente registrata come The sound of silence pezzo acustico per il primo album del duo, "Wednesday Morning, 3 A.M.", del 1964, ma in (Rossi, Simon) seguito furono aggiunte le parti degli strumenti [orchestra] elettrici ed uscì come singolo. Nel 1965 Paul Simon la inserì nel suo primo LP solista registrato a Se tu guardi gli occhi miei Londra, "The Paul Simon Songbook". L'anno che hanno pianto per amor, seguente il singolo scalò lentamente le classifiche e che han versato tante lacrime raggiunse il numero uno il giorno di Capodanno del puoi trovarci la tua immagine, 1966. La canzone fu quindi inclusa nell'album quel tuo viso, quella bocca che baciai, "Sounds of Silence" (1966). che baciai e così saprai Nella canzone Paul Simon suona la chitarra che da quando ho perso te acustica, mentre a cantare sono sia lui che Art per andarmene con lei Garfunkel. io mi sento il più colpevole, Inizialmente la canzone era intitolata "The il più povero degli uomini Sounds of Silence", ed è con questo nome che è e mi manca il coraggio apparsa sui primi album e sul singolo. Nelle raccolte di tornar, di tornar da te, da te. successive il titolo fu cambiato in "The Sound of [orchestra] Silence". Entrambe le forme del nome sono presenti nel testo della canzone. Se tu guardi le mie lacrime Il brano fu usato nel film Il laureato, e appare nei puoi trovarci la tua immagine, titoli iniziali, nella scena della piscina (esecuzione quel tuo viso, quella bocca che baciai, integrale) e durante la parte finale; inoltre, appare che baciai e così saprai anche nel film Bobby, che narra di alcune persone che da quando ho perso te che si trovavano nell'albergo dove Robert "Bobby" per andarmene con lei Kennedy fu ucciso, durante le 24 ore antecedenti il io mi sento il più colpevole, delitto. Nel film, la canzone appare dopo il più povero degli uomini l'assassinio. Appare anche nel film Watchmen, e mi manca il coraggio durante il funerale di uno dei personaggi, il Comico. di tornar, di tornar da te, da te. La canzone è stata eseguita al Ground Zero [orchestra] Memorial di New York dallo stesso Paul Simon accompagnandosi con la sola chitarra acustica, in un clima di grande commozione, durante la Celebrazione del 10º anniversario dell'attentato dell'11 settembre 2001.