Numero 1 - Anno XII Marzo 2013 Via A. Tedeschi, 82 - 00157 ROMA - Tel. 06 41 73 46 24 - Fax 06 23 32 16 163 www.vittimestrada.org SOMMARIO Pag. 1 Pag. 3 Pag. 4 Il caso di Roberto Casalboni Giornata Mondiale ONU Prevenzione e Giustizia Pag. 5 Comunicati diritti vittime e prevenzione Pag. 10 Alcune sedi comunicano Pag. 12 Assemblea Nazionale AIFVS IL CASO DI ROBERTO CASALBONI I presentato a Viviane Reding Commissario Europeo alla Giustizia n occasione dell’Assemblea Generale della FEVR, tenutasi a Lussemburgo dal 21 al 23 settembre 2012, abbiamo partecipato, tramite il delegato AIFVS, alla conferenza su “Vittime della strada e giustizia”. Ha preso parte, tra gli altri, Viviane Reding, Commissario Europeo per la Giustizia, oltre che Vicepresidente del Parlamento Europeo, che ha parlato del “Pacchetto Vittime” della Viviane Reding Commissione Europea, comprendente la proposta di direttiva per la tutela delle vittime recentemente approvata dal Parlamento Europeo. Tale direttiva introduce standard minimi di tutela delle vittime per garantire una tutela omogenea negli Stati europei (ad esempio, generalizzando i centri di assistenza per le 11 ottobre 2012: una data storica per l’AIFVS vittime), e offrire garanzie per i sinistri avvenuti all’estero. Il Commissario Viviane Reding, nel sottolineare l’importanza del tema, ha ribadito la rilevante influenza che la Commissione Europea può svolgere in materia sui governi degli Stati Nazionali. Al termine della conferenza, il nostro delegato ha presentato alla Reding il caso Casalboni, sottolineando che, se da un lato il “Pacchetto Vittime” offre risposte importanti per gli incidenti trasfrontalieri, dall’altro occorre dare risposte a chi, proprio per l’assenza di simili tutele, ha già subito gravi ingiustizie. Nel consegnare la presentazione del caso di Roberto Casalboni, Viviane Reding ha assicurato che la sua segreteria è a disposizione per i futuri contatti. Utilizzeremo tale possibilità, ma non potremo più dare risposte dirette alla madre di Roberto, Ines Stella ved. Casalboni, che in assenza di tali tutele ha dovuto sopportare gravi ingiustizie, perché Ines Stella non c’è più, il suo cuore ha cessato di battere la sera dell’11 dicembre scorso, consegnando a tutti noi il suo luminoso esempio per proseguire con coraggio, tenacia e rigore morale nel cammino dell’AIFVS. La Presidente dell’AIFVS invitata da Benedetto XVI all’Apertura dell’Anno della Fede Dalla lettera di Sua Eccellenza Mons. Rino Fisichella, riportiamo: “… Ho il gradito incarico di comunicarLe che il Santo Padre La invita ad essere presente alla Santa Messa in Piazza San Pietro, alle ore 10,00 il prossimo 11 ottobre, per ricevere da Lui copia del messaggio quale rappresentante del mondo della sofferenza. Al termine della celebrazione sarà nostra gradita ospite per il pranzo”. Un invito che segna, nel percorso dell’AIFVS, un chiaro riconoscimento della validità dell’impegno associativo per la difesa del valore della vita, ed esprime nel contempo l’attenzione della Chiesa al doloroso problema della strage stradale. Un invito che, provenendo dalla più alta autorità morale, conferma l’AIFVS quale interlocutore credibile delle istituzioni sociali, un ruolo che la nostra Associazione ha saputo guadagnarsi nel tempo, attraverso una scelta radicale: porre il sacrifico a servizio della vita, trasformare il dolore in una proposta di cambiamento, perché la società sia più civile e più giusta, liberandosi dalla devastante superficialità di comportamenti egoistici ed irresponsabili. Esprimiamo il nostro sentito ringraziamento per una scelta che non solo ci onora, ma anche ci sostiene nell’impegno. INES, una “Stella” per tutti noi Si è spenta per sempre la vivida luce della sua intelligenza, che, unitamente al dolore ed alla solidità culturale, la portava ad intraprendere azioni estremamente sorprendenti per abbattere il burocratico “muro di gomma” delle istituzioni e l’abuso di potere, al fine di fare emergere la consapevolezza nelle persone e nelle istituzioni che il limite invalicabile è segnato solo dal rispetto dei diritti umani. Nella sua durissima battaglia, tesa al recupero della verità ed al riconoscimento della giustizia negata, bussa a tutte le porte istituzionali in Italia ed in Norvegia, percorre tutto l’iter giudiziario in Norvegia fino alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo a Strasburgo e, pur se dolorosamente offesa per la costante negazione dei diritti di fronte a prove schiaccianti, non piega la testa, ma reagisce all'ingiusto verdetto norvegese, al quale vuole opporre una condanna pubblica, un verdetto morale, che stimoli le istituzioni a porre fine all’incivile abuso di potere. Nonostante i suoi 86 anni, crea il blog giustiziaperrobertocasalboni.blogspot.com ed inizia così la sua "lotta popolare" su internet, denunciando con coraggio e con chiarezza di idee l'ostruzionismo e l'abuso di potere occorso nel caso giudiziario relativo al Figlio, Vittima innocente. È una “denuncia pubblica”, un manifesto morale, per stimolare • coloro che non hanno rispettato l'etica professionale a non ripetere gli errori commessi; • le persone che hanno subito ingiustizie, a non chiudersi nel silenzio e a non restare inerti perché, denuncia su denuncia, l'abuso di potere finirà; • le persone oneste e responsabili ad essere solidali con chi lotta contro l'Ingiustizia. Il blog, riportato sul nostro sito, ha raccolto, oltre al pieno sostegno dell’AIFVS a cui lei appartiene e della FEVR con le varie associazioni di vittime europee, anche innumerevoli pareri, provenienti pure da lontane parti del mondo, tutti concordi nell’esprimere il disprezzo sociale verso sentenze ingiuste che, anche se si debbono eseguire, non si possono moralmente accettare. Ines perviene così alla vera “sentenza popolare” pronunciata “in nome del popolo europeo” che, nel sancire la “Vittoria Morale”, penalizza l’ingiusta “sentenza legale” emessa dal potere giudiziario. Una “Vittoria Morale” che porta in sé una grande carica eversiva e, nel coraggio vittorioso della Madre, riscatta tutte le Vittime della Strada sepolte senza giustizia, e permette alla Madre di morire serena per essere riuscita, lottando fino all’ultimo respiro, a dare un senso al sacrificio della vita del Figlio e ad offrire uno stimolo alle istituzioni per il loro rinnovamento. All’AIFVS l’impegno a proseguire nel cambiamento Quasi fosse un comandamento, Ines, sempre in un’ottica europea, ci chiede di “non lasciare perdere nel silenzio l’importante messaggio lanciato dal popolo alle autorità”. Un’istanza a suo tempo condivisa con Ines Stella, perché le istituzioni, che hanno inciso sulla sentenza ingiusta, confrontandosi con il verdetto del popolo, potranno riscoprire la loro funzione di servizio a garanzia dei diritti umani e della civiltà, ed i professionisti potranno recuperare il senso dell’etica nel loro lavoro. Noi, utilizzando le risultanze dei pareri pervenuti nel blog, abbiamo già provveduto ad elaborare il testo da inviare, unitamente alla FEVR, alle istituzioni coinvolte. A tal fine, nell’Assemblea Generale della FEVR del settembre 2012, l’AIFVS ha discusso il caso di Roberto Casalboni, sottolineando la necessità di una forte presa di posizione comune da parte delle Associazioni europee per la difesa dei diritti delle vittime, ed ottenendo positivo riscontro. Ci adopereremo, inoltre, per elaborare proposte che, tenendo conto degli standard minimi dei diritti delle vittime già riconosciuti a livello europeo, assicurino una più ampia garanzia, come la parità processuale fra vittima ed imputato. Riconosceremo in questo nostro impegno il solco profondo tracciato da una Madre tenace, che ha dedicato il sacrificio del Figlio al riscatto umano e sociale. A conclusione dei pareri raccolti nel blog, Ines, considerando quasi compiuta la sua missione, consegna a tutti le sue indicazioni che qui riportiamo: “Ora lascio in eredità a Voi, che per i vostri figli volete una società migliore, il compito di andare avanti e di lottare, uniti all’AIFVS per ottenere leggi che difendano le vittime e penalizzino i colpevoli e, nel contempo, per richiamare i giudici ad applicare le leggi con il giusto equilibrio e la dovuta fermezza”. Ines Stella resta nella storia della nostra Associazione come un gigante che ha testimoniato fino alla fine un’elevata visione dei valori, con la convinzione che dagli errori potrà scaturire nella società il perfezionamento delle leggi e della loro amministrazione. Motivata dalla sofferenza, sostenuta da salde convinzioni culturali ed etiche e ritrovando nel suo dolore quello di tutte le madri, ha reso epico il suo impegno di dare giustizia al figlio, destinandolo a tutte le vittime della strada sepolte senza giustizia, ed al miglioramento sociale: ha considerato il nome di Roberto Casalboni come l’emblema dell’ingiustizia a cui sono sottoposte le vittime, e la “Vittoria morale” come il traguardo che, oltre a riscattare tutte le “Vittime della Strada”, stimolerà la ri-evoluzione del Sistema giuridico-sanitario e del Codice della strada, in una visione globale europeistica, al fine di salvare molte Vite umane. Non solo in Italia si sottovaluta il reato... E’ GIUNTO IL TEMPO DI DARE RISPOSTE E GIUSTIZIA ALLE VITTIME! Partire dal peso umano della strage… dal ricordo di un sacrificio… per riaffermare il valore della vita… per liberarci dai comportamenti prepotenti od omissivi di trasgressione delle norme. Giornata Mondiale ONU del ricordo delle Vittime della Strada 3a domenica di novembre, da noi sottotitolata Giornata del Ricordo e della Luce Ricordare per cambiare BREVE RESOCONTO 2012 zione alla S. Messa, hanno svolto attività di sensibilizzazione sociale, con diffusione di materiale L’AIFVS, con l’Adesione del Presidente della Re- informativo, illuminazione di monumenti, affissione pubblica, il patrocinio della Commissione Europea di manifesti, cortei, manifestazione delle croci, conRappresentanza in Italia, della Presidenza del Consi- certi, riflessioni e convegni. glio dei Ministri, della Presidenza della Camera dei Deputati, ha onorato le Vittime, come da tradizione, con iniziative religiose e civili a livello sia locale che nazionale, a fine di commemorazione e di sensibilizzazione sociale. Tenuto conto che la commemorazione dei nostri cari deve essere un imperativo per il cambiamento, abbiamo voluto caratterizzare, a livello nazionale, la Giornata del Ricordo con l’apposizione di un poster che ricordi la vittima nel luogo in cui si è verificato l’incidente: nelle varie città d’Italia in cui ha sede l’AIFVS, dalle ore 16 alle ore 20 del 18 novembre, nei luoghi di alcuni incidenti sono stati esposti dei poster con le foto delle vittime, l’età e la data del decesso, e una candela accesa dedicata al Sacrificio. A noi il compito di cogliere il messaggio della luce e diffonderlo per riaffermare il valore della vita. Per rafforzare la coralità dell’istanza di cambiamento, che parte dalla commemorazione delle tante vittime della strage stradale, è stata realizzata una Google Map, pubblicata sul sito dell’AIFVS www.vittimestrada.org e sul portale della Giornata Mondiale del Ricordo (www.worlddayofremembrance.org). In essa sono localizzati i luoghi della commemorazione individuati attraverso un indicatore, cliccando sul quale si apre una scheda che visualizza i dati dei poster, e se la vittima è presente in uno degli opuscoli vittime dell’AIFVS, cliccando sul nome sarà possibile accedere direttamente alla sua storia. Hanno collaborato con l’AIFVS, nell’impegno di sensibilizzazione sociale, la Lega Pallavolo Serie A ed i suoi Club e la Legadue-Eurobet: in 27 campi sportivi di Pallavolo e di Basket i giocatori sono scesi in campo con le magliette “Fermiamo insieme la strage stradale” e con lo striscione “La distrazione nel gioco può farti perdere la partita, sulla strada può trasformarti in un criminale. Pensaci!” Nel territorio le sedi, come si rileva dal sito dell’AIFVS, oltre a dedicare alle vittime la partecipa- L’IMPEGNO DELL’AIFVS PER LA PREVENZIONE E LA GIUSTIZIA GIUSTIZIA PER LE VITTIME È da tempo che soste niamo un obiet tivo di priorità assoluta: dare giustizia alle vittime e garanzie costituzionali ai loro diritti, rendere i cittadini uguali dinanzi alla legge. A tal fine abbiamo portato avanti diverse iniziative: convegni, manifestazioni, incontri con i poteri politici, ma spesso abbiamo dovuto constatare nei decisori una condivisione di facciata dei problemi delle vittime e, nel contempo, assistere a richieste di amnistia per i detenuti. Come se la dignità debba essere assicurata alla persona solo dopo aver compiuto un reato e negata quando invece è stata resa vittima dal reato! La dignità è propria della persona, va rispettata nel carcerato e ancor di più in chi è vittima! Abbiamo dovuto assistere a pubbliche dichiarazioni in parte accettabili ed in parte mistificatorie: da un lato si afferma giustamente che il sovraffollamento delle carceri calpesta la persona, dall’altro si tace dell’esistenza di molte dignità della e si fa anche carceri inutilizzate silenzio sull’assenza di una politica carceraria, volta al recupero della dignità della persona attraverso percorsi di riflessione e di lavoro, che rendano la pena rieducativa. E tuttavia, tacendo sulle responsabilità, si preferisce depotenziare il significato della pena affermando che non è rieducativa, e proponendo soluzioni, come l‘amnistia o l’indulto, che, oltre a lasciare inalterato il problema dell’amministrazione della giustizia e del recupero del detenuto, offendono le vittime. Abbiamo messo in campo diverse iniziative finalizzate a sostenere i diritti delle vittime: • la Conferenza del 23 maggio a Roma per la Giornata della legalità e per la certezza della pena, proponendone l’istituzione, per essere una Giornata di incontro sul tema del riconoscimento dei diritti delle vittime e del superamento delle discriminazioni tra vittime di diversi reati. Alla Conferenza hanno partecipato, o direttamente o tramite adesione, associazioni di diverse categorie di vittime, interessate al tema dell’unicità della figura della vittima e della parità delle parti nel processo; • la Conferenza sulla “Riforma dell’omicidio colposo stradale” per riaffermare la nostra proposta e confrontarla con le tante altre in campo, rimaste tutte senza esito per una impostazione politica orientata a considerare il debito pubblico come l’unico problema sociale; • incontri con i politici per impedire il sopruso di ridurre le tabelle di risarcimento del danno alla persona, misura considerata necessaria dal Governo per abbassare le tariffe assicurative. L’AIFVS ha opposto che per abbassare le tariffe rc auto si debbono abbassare gli incidenti, non i risarcimenti! Ha chiesto di mettere da parte le Tabelle Ministeriali e di utilizzare le Tabelle del Tribunale di Milano indicate dal Parlamento, dalla Corte di Cassazione e condivise dall’AIFVS. Negli incontri con le autorità politiche, abbiamo riscontrato a parole la condivisione per i problemi rappresentati, ma anche la precisa volontà di non venire incontro alle richieste. Abbiamo, pertanto, portato in piazza i problemi, con la manifestazione delle croci il 23 maggio a Piazza San Silvestro a Roma, e nella stessa piazza il 10 novembre per manifestare contro la riduzione dei risarcimenti e la criminalità stradale. Le iniziative, che hanno comportato un notevole impegno, pur non avendo avuto un adeguato riscontro anche a causa del particolare momento politico, costituiscono un patrimonio di esperienza che l’AIFVS potrà sempre far valere nei confronti delle istituzioni. Riproporremo la nostra proposta di legge 3274, poiché riteniamo che chiunque decide di assumersi rischi irragionevoli guidando in modo azzardato e pericoloso e finisce per uccidere una persona o provocare lo stato di coma irreversibile, deve rispondere del grave reato di omicidio contro la vita, la salute, la famiglia ed espiare una pena “congrua”. Inoltre, continueremo a chiedere la modifica dell’articolo 111 della Costituzione per riconoscere pari dignità processuale tra vittima ed imputato, come da proposte di politici reiterate nel tempo e mai attuate. Sul tema dei diritti delle vittime, un aiuto arriva dal Parlamento Europeo, che ha deliberato gli standard minimi per il rispetto dei loro diritti. Un primo passo di particolare rilievo, del quale non ci siamo fatta sfuggire l’importanza in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario. L’AIFVS ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO 2013 La nostra richiesta alle Corti d’Appello di partecipare all’inaugurazione dell’Anno Giudiziario è stata proprio motivata dall’interesse ad orientare l’attenzione dei giudici sull’obiettivo di “mettere le vittime al primo posto”, come auspicato dal Commissario Europeo alla Giustizia, Viviane Reding. E nel contempo, screditando l’alibi dell’esigenza di nuove leggi per dare giustizia, abbiamo affermato che si può fare di più e meglio pur con la normativa esistente, visto che la rinnovata sensibilità sociale ha già motivato parecchi giudici ad emettere sentenze coraggiose, che puntano non più sulla “pena minima” ma sulla “pena congrua” tenuto conto Il governo che abbassa i risarcimenti del danno alla salute sceglie di sostenere i poteri forti a danno delle Vittime della gravità del reato. Il problema è, principalmente, di carattere culturale, perché la magistratura presti maggiore attenzione alla valutazione dei fatti e sia pronta ad interpretare in modo innovativo la normativa esistente, anche per assicurare priorità ai diritti della persona rispetto a quelli di proprietà. Il riferimento è alla normativa sull’abbattimento delle barriere architettoniche, spesso interpretata a danno del diritto alla mobilità del disabile. Tenuto conto che le vittime della strada non sono solo coloro che muoiono ma anche coloro che restano invalidi permanenti, abbiamo sottolineato la sentenza della Corte di Cassazione n. 14096/2012 che chiarisce l’interpretazione da dare alla legge speciale sull’abbattimento di tali barriere. GLI STANDARD MINIMI PER I DIRITTI DELLE VITTIME COMMISSIONE EUROPEA Strasburgo, 12 settembre 2012 ettere le vittime al primo posto: la Commissione accoglie con favore il voto del Parlamento europeo per migliorare i diritti per 75 milioni di vittime di reati La Vicepresidente della Commissione Europea, Viviane Reding, Commissario alla Giustizia dell'Unione europea, ha accolto oggi con favore il voto del Parlamento Europeo per introdurre una nuova legge che migliori i diritti delle vittime di reato in tutta l'UE. Il Parlamento Europeo ha votato in prima lettura, con una schiacciante maggioranza (611 favorevoli, 9 contrari e 13 astenuti) a sostegno della proposta della Commissione di adottare una direttiva che fissi standard minimi per i diritti delle vittime, ovunque si trovino nell'UE (cfr. IP/11/585). Il voto in plenaria apre la strada per l'adozione formale da parte del Consiglio nel mese di ottobre, in modo che la direttiva possa diventare legge. Parlando oggi a Strasburgo, la vicepresidente Reding ha detto: “Ogni anno, circa il 15% degli europei, ovverosia 75 milioni di persone, sono vittime di un reato. Possono essere aggredite, derubate, o catturate in un attacco terroristico. Questa nuova legge garantisce che le vittime di reato non siano dimenticate. La direttiva fisserà standard minimi europei, in modo che le vittime possano essere sicure di ottenere aiuto e sostegno se sono a casa o in vacanza, a Roma, Londra o Berlino. “E' un risultato storico e un segnale forte dell’attenzione dell'Europa ai diritti dei cittadini. Anche se non possiamo essere in grado di invertire la sofferenza delle vittime o ripristinare ciò che hanno perso, siamo in grado di ridurre la loro frustrazione dopo un delitto. Il nostro obiettivo deve essere di mettere le vittime al primo posto. Questo è ciò che meritano”. “Vorrei ringraziare il Parlamento europeo per il sostegno forte e molto sentito alla proposta della Commissione, e in particolare i relatori, Teresa Jiménez-Becerril Barrio e Antonyia Parvanova.” Quadro di riferimento La direttiva sugli standard minimi per le vittime è stata presentata dalla Commissione nel maggio 2011 (IP/11/585 e MEMO/11/310). La votazione in seduta plenaria di oggi al Parlamento europeo segue l'approvazione da parte delle commissioni del Parlamento Europeo per le Libertà civili, la Giustizia e gli Affari interni e per i Diritti della donna e l'uguaglianza di genere (MEMO/12/541). Ciò è avvenuto dopo che il Parlamento Europeo e il Consiglio dei Ministri hanno raggiunto un accordo nel mese di giugno a seguito di negoziati intensi M mediati dalla Commissione Europea. Il progetto di legge ora passerà al Consiglio dei Ministri per l'approvazione definitiva, prevista entro le prossime tre settimane. Gli Stati membri avranno poi due anni per attuare le disposizioni della direttiva nel diritto nazionale. La proposta di direttiva sulle norme minime per le vittime farà in modo che, in tutti i 27 paesi dell'UE: • le vittime siano trattate con rispetto e la polizia, i pubblici ministeri e i giudici siano addestrati a trattare correttamente con loro; • le vittime ottengano informazioni sui loro diritti e sulla loro vicenda con modalità per loro comprensibili; • esistano strutture di supporto alle vittime in ogni Stato membro; • le vittime possano, se lo vogliono, partecipare ai procedimenti giurisdizionali e vengano aiutate a seguire il processo; • siano individuate le categorie più vulnerabili di vittime come i bambini, le vittime di stupro, o quelle con disabilità - e siano adeguatamente protette; • le vittime ricevano adeguata protezione nella fase delle indagini e durante i procedimenti giudiziari. IL NOSTRO APPELLO AI LEADER DELLE COALIZIONI POLITICHE In occasione delle competizioni elettorali abbiamo espresso ai leader politici le nostre riflessioni e proposte sui due fronti della prevenzione e della giustizia, sulle quali chiederemo di confrontarci dopo la formazione del Governo. Il contenuto dell’appello si può riscontrare sul nostro sito. PREVENZIONE “Insieme possiamo salvare milioni di vite” Lo slogan dell’ONU e dell’OMS valorizza la sinergia e l’impegno collaborativo, contestualizzando i problemi nel territorio per ridurre l’incidentalità del 50%, e, tra gli obiettivi strategici, il Decennio pone particolare attenzione all’utenza debole, alla formazione responsabile del conducente, alle strade sicure, ai veicoli intelligenti anche per prevenire l’errore umano, ed alla riduzione delle conseguenze sui feriti (vedi comunicato FEVR - AIFVS). Le sedi hanno assicurato nel territorio la sensibilizzazione sociale, la collaborazione con le scuole per l’educazione stradale - con concorsi, produzione di video, borse di studio dedicate al ricordo - il sostegno o la partecipazione ad iniziative esterne di commemorazione o di sicurezza, la realizzazione di eventi commemorativi con tornei e spettacoli musicali, la collaborazione con le amministrazioni locali anche per la realizzazione di progetti e la segnalazione di situazioni di pericolo, la partecipazione alle Consulte Regionali o Provinciali per la sicurezza stradale. Da segnalare la collaborazione con il movimento salvaiciclisti, il protocollo d’intesa con il Fondo Italiano per l’abbattimento delle barriere architettoniche, il rapporto con il Ministero delle Infrastrutture per le barriere di contenimento, il sostegno all’iniziativa di cambiamento avviata dal comandante dei VV.UU. di Roma per assicurare un dignitoso comportamento di servizio nel Corpo della Polizia Municipale. Alcune attività delle sedi sono riportate sul sito dell’AIFVS, qui si riportano solo le comunicazioni pervenute da parte delle sedi e del direttivo per essere inserite nel notiziario. OSSERVATORIO DELL’INCIDENTALITÀ NEL TERRITORIO a cura di Paolo Battistini Presentiamo nelle due tabelle, una sintesi delle vittime da incidenti stradali estrapolata dalla rassegna stampa nei primi sei mesi del 2012. La suddivisione è ripartita per mese, per giorno della settimana e per regione. Una tabella più dettagliata sarà evidenziata al termine della rilevazione, in base a: luogo dell’incidente, provincia, tipo di strada, età della vittima, ecc.. l lavoro darà modo ad un possibile e realistico confronto con i dati ISTAT del 2012 che usciranno a Novembre del corrente anno, soprattutto per rilevare concordanze o differenze significative. I dati, una volta completati anche con il contributo di Ezio Bressan sede di Alessandria, saranno messi a disposizione di tutti i referenti provinciali. I CAMPAGNA “PROMESSA ANTI TRAUMA” Giovedi 13 dicembre, 2012 Le vittime di incidenti stradali richiedono cure di emergenza efficaci. L e vittime della strada lanciano un appello ai medici di tutto il mondo per un impegno a migliorare le cure prestate a chi resta gravemente ferito in un sinistro stradale. Migliaia di decessi potrebbero essere evitati con la tempestiva somministrazione di un farmaco poco costoso, l'acido tranexamico, che le vittime della strada desiderano sia utilizzato negli ospedali. Nel tentativo di salvare vite umane, le vittime stanno chiedendo ai medici di fare la Promessa anti trauma: www.traumapromise.org. La promessa è un impegno pubblico a rendere disponibile l'acido tranexamico quando necessario e a formare le squadre di primo intervento all’utilizzo del farmaco. Lo studio internazionale CRASH-2 ha valutato l'effetto di acido tranexamico in 20.211 pazienti con emorragie a seguito di lesioni gravi (trauma). Entro tre ore dal trauma, il farmaco ha ridotto il rischio di morte per dissanguamento a un terzo. A meno di 10 dollari USA per il trattamento, è una frazione del costo di un litro di sangue in molti Paesi e uno dei più economici metodi esistenti per salvare una vita. In un articolo pubblicato nello speciale di “The Lancet” sullo “Studio del peso mondiale delle malattie 2010” (Global Burden of Disease Study 2010), i rappresentanti delle organizzazioni di vittime e gli esperti di salute scrivono: "è uno dei più convenienti modi per salvare una vita, e potrebbe prevenire più di 100.000 morti premature ogni anno. Abbiamo le prove, dobbiamo usarlo al servizio dell'umanità. L’articolo evidenzia che 1,3 milioni di persone muoiono ogni anno sulle strade. Jeannot Mersch, presidente della FEVR (Federazione europea delle vittime della strada) ha detto:“I familiari delle vittime della strada, rappresentando a livello europeo un’ampia componente delle persone traumatizzate da lutti improvvisi e violenti, rivolgono agli ospedali in Europa e nel mondo intero l’appello a firmare la "Promessa anti trauma”.“Questa potrebbe davvero aiutarci a raggiungere l'obiettivo che la Commissione Europea ha fissato, vale a dire una riduzione del 50% delle vittime della strada entro il 2020. Invitiamo gli operatori sanitari in tutto il mondo a impegnarsi di fronte alle rispettive comunità a esaminare i risultati ottenuti con l’acido tranexamico e ad utilizzarlo per migliorare la cura dei pazienti traumatizzati.” AIFVS e MINISTERO INFRASTRUTTURE Gruppo di lavoro per la revisione delle istruzioni tecniche per le strutture di contenimento lungo le strade. I colloqui con la Direzione generale per la sicurezza stradale: iniziati male, finiti soddisfacentemente. a cura di Domenico Cricchi, Sede di Rieti P resso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è stato costituito un gruppo di lavoro per la revisione delle istruzioni tecniche per le strutture di contenimento lungo le strade: attualmente sono già state esaminate le usuali barriere (guardrail), successivamente verranno trattate le barriere per motocicli. Il gruppo di lavoro comprende rappresentanti istituzionali: lo stesso Ministero, le Università e l’ANAS; partecipano solo come uditori rappresentanti dei portatori d’interesse: costruttori, società proprietarie di autostrade, enti locali e rappresentanti dei consumatori: l’AIFVS non è stata invitata, mentre partecipa l’Adiconsum (non so a quale titolo specifico!). A seguito delle rimostranze della nostra presidente al direttore generale dei trasporti, non essendo possibile modificare il gruppo di lavoro, siamo stati ammessi a due colloqui con la direzione generale per la sicurezza stradale in persona del dirigente tecnico Ing. Marasco: la prima volta per uno scambio di opinioni, la seconda per suggerire delle modifiche ed integrazioni al testo licenziato, prima che fosse inviato al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e poi alla Comunità Europea. Abbiamo partecipato in entrambe le occasioni: la Presidente, l’ing. Fantini e l’ing. Cricchi. Prima di entrare nel merito dei nostri colloqui e della nostra partecipazione occorre chiarire il tema della revisione delle istruzioni (oggetto deformato dall’informazione giornalistica, ad es. Il Secolo IXX NOTE: 1. Ufficio stampa - Associazione Italiana Familiari e Vittime di Genova); lo riferisco come ci è stato spiegato nel della Strada primo incontro di settembre 2012: 2. Fonti: Haleema Shakur, Ian Roberts, Peter Piot, Richard Hor- il vecchio e unico sistema di omologazione italiano ton, Etienne Krug, Jeannot Mersch, “Una promessa di salvare delle barriere, entrato in vigore con DM 223/1992 e 100.000 pazienti traumatizzati”, in The Lancet. DOI: 3. CRASH-2 è uno studio condotto con il coinvolgimento di rivisto nel 2004, va in disuso per far posto alla libera più di 20.000 pazienti adulti in 274 ospedali di 40 paesi, ed è circolazione delle merci nei paesi europei; merci tutstato finanziato dall'Istituto Nazionale inglese per la ricerca tavia a bollo CE, cioè rispondenti alla normativa d’insanitaria (NIHR), nell’ambito del programma di valutazione delle tecnologie sanitarie. I risultati sono stati pubblicati su The dirizzo europea, ma secondo le specifiche tecniche Lancet nel giugno 2010. Tutti i dettagli dello studio e dell'arti- adottate da ciascun paese. Ovviamente, ci sarà diffecolo sono disponibili su www.lancet.com/crash-2 renza fra prodotti omologati in Germania e prodotti omologati in Romania e in Italia si continueranno a ’acceleratore, fare i crash test, con modalità non molto diverse da ll su re ia ig p n o N ita quelle attuali e prodotti non troppo differenti; potresti togliere v - il recepimento delle direttive comunitarie è obblipre! e salute per sem gatorio per tutti i paesi e l’Italia non può sottrarvisi; è da riconoscere che i veicoli tedeschi o francesi o spagnoli non sono meno sicuri di quelli italiani ed una situazione simile varrà anche per i prodotti in acciaio di ritenuta delle strade; - più che la resistenza delle barriere interessa la duttilità, cioè la capacità di deformarsi assorbendo l’energia del veicolo impattante; le situazioni sperimentate non sono tutte quelle possibili, ma solo quelle che si verificano più frequentemente (angolo d’incidenza di circa 20°, etc). L’Ing. Marasco è stato molto esaustivo sugli aspetti tecnici e procedurali che, tuttavia, non interessavano, noi ascoltavamo attenti, a momenti irrequieti, fino a che siamo riusciti a dire che avevamo capito, che potevamo trasmettere queste informazioni ai nostri associati e che, quantunque alcuni concetti li conoscessimo già, non ci interessavano per niente i problemi procedurali e non avevamo interessi particolari o personali da rappresentare, ma solo interessi generali e morali. Particolarmente abbiamo rappresentato che dalle esperienze della nostra Associazione emergeva la necessità non tanto di avere barriere più prestanti in termini di resistenza o di energia dissipata, ma barriere più affidabili in termini di permanenza dei requisiti iniziali nel tempo, correttamente installate e manutenute, considerato che la maggior parte degli incidenti stradali mortali a nostra conoscenza verificatasi a causa delle barriere, erano dipesi da particolari di montaggio errati o trascurati, da barriere inesistenti dove il rischio era evidente, cioè in generale da una trascuratezza manutentiva e che le esigenze di sicurezza dipendevano più dagli uomini che dalle barriere. In particolare abbiamo fatto notare che le già esistenti “Istruzioni!tecniche per la progettazione, l'omologazione e l'impiego! dei dispositivi di ritenuta nelle!strade” trascuravano completamente il collaudo e la manutenzione che per noi risultavano aspetti fondamentali da non poter essere trascurati ai fini di una reale sicurezza. A questo punto abbiamo percepito che il nostro interlocutore aveva intuito che eravamo soggetti portatori di una mentalità diversa e di interessi diversi che integravano, senza interferire, i risultati e gli interessi del lavoro del gruppo. La Presidente ha fatto presente che non possiamo perdere di vista che la salvaguardia del bene comune è affidata alla competenza ed alla saggezza di chiunque sia chiamato ad assolvere un impegno e, pertanto, ciò che facciamo ci qualifica o ci squalifica come persone e come professionisti; il che non è cosa da poco! Ricevuta in novembre la bozza delle istruzioni, dopo pochi giorni siamo stati nuovamente ricevuti, questa volta con la presenza della prof.ssa Maria La Torre, dell’Università di Firenze. Abbiamo discusso che le nuove norme comportano un notevole avanzamento sul piano degli indicatori teorici di sicurezza: nulla a che vedere con le norme del 1992, ma sul piano delle applicazioni, particolarmente della gestione e della manutenzione, il vuoto normativo rimane totale. Risultando evidente che nel gruppo di lavoro era mancato l’apporto di professionisti con esperienza cantieristica e di direzione dei lavori, ci è stato spiegato che le norme hanno lo scopo di adempiere ad una direttiva europea che riguarda l’omologazione del prodotto e la posa in opera, non altro! La risposta era precisa, ma non soddisfacente, per questo abbiamo insistito perché venisse allestito almeno un manuale di buona pratica per il controllo e la manutenzione ed abbiamo percepito l’intenzione del Ministero di procedere su questa strada e ci siamo impegnati a fornire degli esempi di cattiva manutenzione e gestione, magari di casi nei quali sono occorsi degli incidenti mortali. In concreto siamo riusciti ad integrare il punto delle istruzioni riguardante l’accettazione delle barriere in cantiere prevedendo un’accettazione preliminare al montaggio su base documentale ed una finale sulla base di visite ispettive e certificazioni da redigersi in contraddittorio fra impresa esecutrice e direzione dei lavori. L’ing. Marasco ha ribadito la sua attenzione verso l’AIFVS comunicando alla Presidente l’interesse per ulteriori incontri su questo ed altri temi. Ora spetta a noi impegnarci. COLLOCAMENTO LAVORATIVO DEI DISABILI: VOGLIAMO PARLARNE? a cura di Tiziana LUGARESI Sede Forli-Cesena Sarebbe davvero scoraggiante che, dopo i tanti echi suscitati dall’entrata in vigore delle nuove norme sul collocamento obbligatorio, subentrasse, a distanza di anni, un così poco interesse da parte della collettività nei confronti di queste tematiche, tanto da relegarne la trattazione solo nell’ambito dei servizi specialistici o nei convegni per professionisti del settore. A tal proposito è necessario render noto che il processo avviato con l’entrata in vigore della legge 68/99, che ha introdotto il concetto di collocamento mirato, inteso come possibilità per la persona di inserirsi in un posto di lavoro adeguato alle sue capacità e per l’azienda di individuare nella presenza del disabile una competenza utile, è tutt’altro che ultimato. E’ vero che nelle realtà più avanzate, numerosi inserimenti sono stati realizzati, con piena soddisfazione sia per le imprese che per le persone disabili, per la felice collocazione in contesti che hanno saputo accoglierle ed impiegarle in mansioni adeguate, con ottimi risultati in termini produttivi e relazionali. Ma non può essere taciuto il fatto che su tutto il territorio nazionale ancor molte aziende, alcune delle quali tra l’altro multicertificate sul piano della qualità e dell’etica aziendale o sensibili e partecipi come sponsor ad iniziative di solidarietà, siano ancora distanti dal pieno adempimento degli obblighi di legge. E la responsabilità non va attribuita soltanto alla crisi economica. Molti imprenditori infatti non hanno ben compreso l’orientamento, gli obiettivi e gli strumenti che la legge prevede e tendono ancor oggi a vivere il dettato legislativo come un atto coercitivo, senza considerare che disabilità non è sinonimo di improduttività. Non si possono spiegare diversamente i tentativi di evitamento, di slittamento dei tempi e la scarsa disponibilità a individuare nel proprio contesto lavorativo i profili più adatti ad essere ricoperti da persone che presentano sì delle limitazioni, ma che sono in possesso anche di competenze, attitudini, potenzialità che aspettano solo di essere scoperte. Ad aggravare il quadro, a volte, c’è anche l’incomprensibile atteggiamento di chiusura di alcune realtà produttive nei confronti delle esperienze di tirocinio, previste dalla normativa vigente come forme di avvicinamento graduale (e sempre a costo zero per l’impresa), al ruolo lavorativo. La situazione è tale che la Commissione Europea ha citato nel giugno scorso l'Italia davanti alla Corte di Giustizia per l'incompleto recepimento della Direttiva UE sulla lotta alla discriminazione sul lavoro. A suscitare d’altra parte non pochi interrogativi è lo scarso controllo da parte delle istituzioni preposte ed il mancato ricorso agli strumenti sanzionatori che la legge 68 prevede, unitamente all’eccessiva tolleranza rispetto alle richieste, a volte assurde, delle stesse aziende, alla ricerca di profili introvabili pur di procrastinare i tempi della reale presa in carico lavorativa dei soggetti svantaggiati. E se il tema dell’inclusione lavorativa entra spesso nelle pubbliche dichiarazioni dei nostri rappresentanti politici, non è chiaro come, nel rapporto con piccoli o grandi apparati economici, la nostra classe dirigente riesca a tradurre in fatti concreti l'impegno prioritario della tutela dei soggetti più deboli, e non finisca invece col perdere di vista i propri obiettivi, indulgendo troppo nell’apologia del privato e del profitto. Quello che è vero è che, nella nostra realtà i giovani (per non parlare degli adulti), in condizioni di disabilità, nella fattispecie acquisita a seguito di incidente stradale, nel tentativo di entrare o rientrare nel mondo del lavoro sperimentano, attraverso un tormentato e deludente iter di ricerca di una occupazione, il significato più umiliante dell’esclusione. La sofferta testimonianza di questi ragazzi che non vogliono assistenza, ma chiedono un lavoro, interpella con forza non solo le responsabilità istituzionali ed i diversi attori sociali, ma chiama in causa il patto di solidarietà tra concittadini. Come comunità locale possiamo permettere che le persone tra noi, che hanno già pagato un pesantissimo tributo in termini di sofferenze fisiche e psicologiche, per non parlare delle loro famiglie, come vittime della strada, siano sottratte alla vita attiva e cadano nella marginalità, senza farcene carico? ALCUNE NOSTRE SEDI COMUNICANO: INIZIATIVE 2012 SEDE DI PIOMBINO - Sandra Lunghini 23 Aprile: Giornata della sicurezza in sostegno della campagna #salvaiciclisti Mattina: «Pedalata azzurra» organizzata da Asd Il Rivellino con Porta a terra Desco, Aifvs, Unione ciclisti, Avis e Polisportiva Arci Uisp di Venturina. Tavolo di sensibilizzazione e intervento Aifvs. Pomeriggio: in presenza di molti cittadini extracomunitari, si è svolta un’iniziativa distinta, incontro con particolare accento sulla visibilità proposta al Centro soci Coop, da Aifvs, Uisp, Consulta immigrati, associazione Ruggero Toffolutti e Comitato soci Coop con la collaborazione del Comune: proiezione del video “ il ciclista illuminato” http://iltirreno.gelocal.it/piombino/cronaca/2012/04/20/news/s icurezza-in-bici-due-appuntamenti-sulla-prevenzione1.4397125 28 Aprile: partecipazione sede alla manifestazione Nazionale a Roma #salvaiciclisti 1° maggio: partecipazione alla festa del lavoro organizzata dall’Associazione Ruggero Toffolutti: dove abbiamo consegnato i gilet catarinfrangenti AIFVS ai profughi extracomunitari della zona. 14 e 15 maggio: partecipazione a Campiglia Marittima ad incontri informativi e di sensibilizzazione: problemi alcol correlati promossi dall’ACAT Val di Cornia 28 maggio: partecipazione Evento finale “Giornata per la sicurezza stradale” con le scuole primarie e secondarie delle scuole della Val di Cecina organizzato da: USL 6 di Livorno in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale, le Forze dell’Ordine e le Associazioni di volontariato. Settembre: distribuzione volantini informativi #salvaciclisti a pedalata AVIS Novembre: partecipazione incontro progetto scolastico laboratorio di Eraldo Ridi “Gli altri. Cosa farò da grande.” al Centro Giovani “De Andrè” con i ragazzi e i genitori delle classi 3° medie della scuola “A. Guardi “ 18 Novembre: G.Ricordo: S. Messa e affissioni manifesti della memoria.Tavolo info e sensibilizzazione. SEDE DI PADOVA - Vanna Detomi “Quando guidi, pensa a chi ti ama” Campagna di sensibilizzazione sociale per la sicurezza stradale, realizzata a Padova da novembre 2012 a febbraio 2013, voluta dall’Assessore alla Polizia Municipale, Marco Carrai, in collaborazione con AIFVS, APPE, ASCOM e Diocesi di Padova: grandi poster sulle principali arterie di accesso alla città, su tram e metrobus, monitor all’interno dei mezzi pubblici, locandine diffuse nelle scuole, autoscuole, bar e negozi, centri parrocchiali e ricreativi, invito alla prudenza diffuso tramite blog, social network e comunicazioni web, immagini sorridenti di amici, famiglie, ed i volti di due testimonial dell’impegno civile per questa causa: la giornalista Rai Elisa Billato e la responsabile AIFVS di Padova, Vanna Detomi. Paolo Battistini, responsabile della sede di Cona (VE), ha fornito alla stampa ed agli organizzatori dell’iniziativa i dati dell’incidentalità riferiti al territorio cittadino, che mostrano un trend incoraggiante. “Voglio Vivere” Manifestazione dedicata alla memoria di Marco Donato e delle vittime della strada. L’AIFVS, con i responsabili di sede Vanna Detomi e Paolo Battistini, è stata ospite d’onore della serata del 2 agosto 2012, svoltasi nella suggestiva cornice del Castello d’Este. Un evento di grandi proporzioni con il coinvolgimento delle massime istituzioni del territorio e con gli stand dimostrativi di AIFVS, VVFF, ULSS e SERT, AIDO, AVIS, e gestito egregiamente dall’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo. Un’occasione per sensibilizzare i giovani, e non solo, sugli effetti devastanti di una guida irresponsabile, testimonianze, stand informativi, simulatori di guida, schermo gigante con proiezione di filmati selezionati ed assemblati da Paolo Battistini, danze e musica culminate nel concerto degli Achtung Babies. “Anna’s Festival” Evento presso il Parco Morandi in ricordo di Anna Caenazzo per proporre ai giovani riflessioni sul valore della vita da difendere anche sulla strada. Testimonianze di Vanna Detomi e Paolo Battistini, interventi delle istituzioni, esperienze delle Forze dell’Ordine su ciò che accade sulle strade con momenti di grande impatto emotivo, ed infine i giovanissimi Tamburini del Palio Arcella, gli spettacoli di danza dei giovani, le diverse band in concerto hanno concluso l’evento con la gioia che esprime la vita. SEDE DI LODI - Marina Dordoni “La musica è luce” Evento in memoria di Elio Baroni e per tutte le Vittime della strada, per ricordare che la musica è luce nel buio della solitudine di chi ha perduto la persona più cara della vita e rimane solo, nella totale difficoltà di essere capito. Un coinvolgente ed elevato evento di musica classica con le Cameriste Ambrosiane in concerto con Rachel O’Brien, tenuto nella Parrocchia dell’Assunzione della Beata Vergine Maria in Villavesco (Lodi). Una casa per i poveri in India Tramite la Fondazione Fratelli Dimenticati onlus, costruita Alla radice dei nostri obiettivi un’unica motivazione il valore della VITA! anche con raccolta fondi, per ricordare il cuore generoso del marito che ha perduto la vita a causa di un incidente stradale. SEDE DI LEGNAGO - Lucio Ghirotto Incontri con le scuole secondarie. La sede, in collaborazione con la polizia locale è impegnata a realizzare incontri con le scuole secondarie, circa 40 classi. Vengono utilizzate le puntate del dvd Metticilatesta e dopo si procede alla discussione, i ragazzi intervengono con le loro esperienze, e si produce una riflessione che aiuta la loro crescita culturale e sociale. Per ricordare le vittime In data 4 maggio 2013 il Sindaco di Castagnaro dedicherà un grande piazzale alle Vittime della Strada, con un campo didattico per l’educazione stradale. Siamo grati al Sindaco per questa attenzione. SEDE DI POTENZA - Rosalba Romano Una piazza per le Vittime Il Sindaco di Satriano, Michele Miglionico, ha accolto la richiesta della responsabile di sede di Potenza di onorare le vittime della strada dedicando una via o una piazza. Con delibera della Giunta Comunale, il Comune di Satriano ha deciso di intitolare una piazzetta del centro storico agli Angeli della Strada. La cerimonia di intitolazione è avvenuta il 18 novembre 2012, nella ricorrenza della Giornata Mondiale del Ricordo delle Vittime della Strada. Successivamente, si è svolto a Satriano un convegno-dibattito sul tema della prevenzione presso la Biblioteca Comunale Carolina D’Araio con la partecipazione delle autorità del territorio SEDE DI AVIGLIANO UMBRO - Marcello Fiaschini Sicurezza delle infrastrutture Al fine di evitare il ripetersi di incidenti, si è provveduto a segnalare il persistere della pericolosità dell’incrocio stradale in Avigliano Umbro, nella intersezione delle vie: G. Salvemini Madonna Delle Grazie - via G. Amendolia, dove manca la segnaletica orizzontale dello Stop. Si è anche segnalata la necessità, nel centro storico, di rinnovare la segnaletica orizzontale molto fatiscente. Finanziamenti accordati per la sicurezza stradale in Umbria ci fanno sperare nell’accoglimento della nostra richiesta. SEDE DI NAPOLI - Alessandro Petrosino La sede di Napoli accoglie l’appello dei genitori del giovane Antonio Lubrano Lobianco che, a distanza di quattro anni dalla loro terribile e straziante tragedia, ancora chiedono giustizia e di conoscere la verità sulla morte del figlio. Antonio, un giovane ragazzo di Monte di Procida di 15 anni appena compiuti, il 26 febbraio 2009 è morto cadendo dal suo motorino. S’ipotizza che un’auto che saliva in senso contrario, per evitarne un’altra che entrava in un cancello, si è allargata e ha sbalzato il motorino, ma non si sono accertate con chiarezza le prove ed hanno chiuso il caso. “Il tuo processo è stato archiviato ma ci sono tanti dubbi su quella dinamica.Vogliamo che il precesso venga riaperto, non ci arrenderemo, lotteremo sempre per te.” Queste sono le parole dei genitori che chiedono ai giudici che venga fatta totale chiarezza sulla dinamica dell’incidente. Il Dirigente del Compartimento della Polizia Stradale per la Campania ed il Molise, Dr. Giuseppe Salomone, ha invitato la sede di Napoli alla proiezione del Film “YOUNG EUROPE” giovedì 11 aprile alle ore 10.00 sala cinematografica FILANGIERI, per la campagna, rivolta agli studenti della scuola secondaria di secondo grado, finalizzata alla promozione e alla sensibilizzazione della cultura e della sicurezza stradale: "PROGETTO ICARUS" Facciamo tutti qualcosa di più: sosteniamo il valore dell’osservanza della norma per tutelare la civile convivenza, per fermare la strage stradale. Quando si comincerà a sentire in pubblico di doversi vergognare anzichè essere ammirato per stili di vita improntati alla prepotenza, alla mancanza di rispetto e al fastidio per gli altri, saremo davvero, in senso proprio e simbolico, sulla “buona strada” (Giudice Guido Salvini, convegno AIFVS 22/06/2010) Via A. Tedeschi, 82 - 00157 ROMA - Tel. 06 41 73 46 24 - Fax 06 23 32 16 163 www.vittimestrada.org ASSEMBLEA NAZIONALE 27/28 APRILE 2013 Come da decisione del Consiglio direttivo, l’Assemblea Nazionale dell’AIFVS è convocata a Roma sabato 27/28 aprile 2013. Si terrà in via Casilina n. 235, presso l’Istituto Maria SS. Assunta, in prima convocazione alle ore 8,30 ed in seconda alle ore 9,30 con il seguente o.d.g.: ore 15,30 Votazione organi associativi e comunicazione dei risultati ore 17,30 - 19,00 Mozioni e proposte degli associati ore 8,00 Inizio verifica del diritto di presenza e di voto e validità delle deleghe; ore 9,30 Relazione dei revisori dei conti e votazione bilancio consuntivo 2012 e preventivo 2013 ore 10,30 Relazione della Presidente sull’attività dell’Associazione e sugli obiettivi futuri ore 11,30 Interventi dei consiglieri e degli associati ore 13,00 Pausa pranzo ore 15,00 Ripresa dei lavori Note organizzative Onde ovviare a problemi di verifica, ciascuno dovrà essere munito della documentazione che attesti la regolarità dell’iscrizione o del versamento della quota annua per sé e per le eventuali deleghe. Per raggiungere l’Istituto • in auto la via Casilina è raggiungibile direttamente dal raccordo anulare; • dalla Stazione Termini: bus 105, scendere alla fermata Casilina S. elena; • dalla Stazione Tiburtina: bus 409, scendere all’incrocio con la via Casilina L’Istituto offre la possibilità di vitto ed alloggio. Prenotazioni allo 06 27800818 (dire AIFVS) Hai versato la quota contributiva annuale? Hai avuto cura di procurare nuove iscrizioni? Le quote sono invariate: € 10 quota minima; € 25 sostenitori; € 100 benemeriti. Potrai versare sul c. c. postale n. 13211438 intestato ad Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, oppure con Bonifico bancario IBAN IT 07D02008051980000 10437812 Unicredit Banca, Roma, intestato alla Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada L’ Associazione ha bisogno del sostegno di ciascuno di noi. Non dimenticare di versare il tuo 5 x 1000 all’AIFVS e di ricordarlo ai Tuoi amici C.F.97184320584 Unisciti a noi per fermare la strage stradale e dare giustizia ai superstiti. A cura di Giuseppa Cassaniti • Stampa: Tip. Aziende Riunite Raffa: ME | CT