Numero 1 - Anno XII
Marzo 2013
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SOMMARIO
Pag. 1
Pag. 3
Pag. 4
Il caso di Roberto Casalboni
Giornata Mondiale ONU
Prevenzione e Giustizia
Pag. 5 Comunicati diritti vittime e prevenzione
Pag. 10 Alcune sedi comunicano
Pag. 12 Assemblea Nazionale AIFVS
IL CASO DI ROBERTO CASALBONI
I
presentato a Viviane Reding
Commissario Europeo alla Giustizia
n occasione dell’Assemblea Generale della FEVR, tenutasi a Lussemburgo dal 21 al 23 settembre
2012, abbiamo partecipato, tramite il
delegato AIFVS, alla conferenza su
“Vittime della strada e giustizia”. Ha
preso parte, tra gli altri, Viviane
Reding, Commissario Europeo per
la Giustizia, oltre che Vicepresidente
del Parlamento Europeo, che ha
parlato del “Pacchetto Vittime” della
Viviane Reding
Commissione Europea, comprendente la proposta di direttiva per la
tutela delle vittime recentemente
approvata dal Parlamento Europeo.
Tale direttiva introduce standard
minimi di tutela delle vittime per
garantire una tutela omogenea negli
Stati europei (ad esempio, generalizzando i centri di assistenza per le
11 ottobre 2012: una
data storica per l’AIFVS
vittime), e offrire garanzie per i sinistri avvenuti all’estero. Il Commissario Viviane Reding, nel sottolineare
l’importanza del tema, ha ribadito la
rilevante influenza che la Commissione Europea può svolgere in materia sui governi degli Stati Nazionali.
Al termine della conferenza, il nostro
delegato ha presentato alla Reding il
caso Casalboni, sottolineando che, se
da un lato il “Pacchetto Vittime” offre
risposte importanti per gli incidenti
trasfrontalieri, dall’altro occorre dare
risposte a chi, proprio per l’assenza
di simili tutele, ha già subito gravi
ingiustizie. Nel consegnare la presentazione del caso di Roberto Casalboni, Viviane Reding ha assicurato
che la sua segreteria è a disposizione
per i futuri contatti.
Utilizzeremo tale possibilità, ma non
potremo più dare risposte dirette alla
madre di Roberto, Ines Stella ved.
Casalboni, che in assenza di tali
tutele ha dovuto sopportare gravi
ingiustizie, perché Ines Stella non c’è
più, il suo cuore ha cessato di battere
la sera dell’11 dicembre scorso, consegnando a tutti noi il suo luminoso
esempio per proseguire con coraggio,
tenacia e rigore morale nel cammino
dell’AIFVS.
La Presidente dell’AIFVS invitata da
Benedetto XVI all’Apertura dell’Anno
della Fede
Dalla lettera di Sua Eccellenza Mons.
Rino Fisichella, riportiamo:
“… Ho il gradito incarico di comunicarLe
che il Santo Padre La invita ad essere presente
alla Santa Messa in Piazza San Pietro, alle ore
10,00 il prossimo 11 ottobre, per ricevere da
Lui copia del messaggio quale rappresentante
del mondo della sofferenza. Al termine della
celebrazione sarà nostra gradita ospite per il
pranzo”.
Un invito che segna, nel percorso dell’AIFVS, un chiaro riconoscimento della validità dell’impegno associativo per la difesa del
valore della vita, ed esprime nel contempo l’attenzione della Chiesa al doloroso problema
della strage stradale.
Un invito che, provenendo dalla più alta
autorità morale, conferma l’AIFVS quale interlocutore credibile delle istituzioni sociali, un
ruolo che la nostra Associazione ha saputo
guadagnarsi nel tempo, attraverso una scelta
radicale: porre il sacrifico a servizio della vita,
trasformare il dolore in una proposta di cambiamento, perché la società sia più civile e più giusta, liberandosi dalla devastante superficialità
di comportamenti egoistici ed irresponsabili.
Esprimiamo il nostro sentito ringraziamento per una scelta che non solo ci onora, ma
anche ci sostiene nell’impegno.
INES, una “Stella” per tutti noi
Si è spenta per sempre la vivida luce
della sua intelligenza, che, unitamente al
dolore ed alla solidità culturale, la
portava ad intraprendere azioni estremamente sorprendenti per abbattere il
burocratico “muro di gomma” delle istituzioni e l’abuso di potere, al fine di fare
emergere la consapevolezza nelle persone e nelle istituzioni che il limite invalicabile è segnato solo dal rispetto dei
diritti umani.
Nella sua durissima battaglia, tesa al
recupero della verità ed al riconoscimento della giustizia negata, bussa a
tutte le porte istituzionali in Italia ed in
Norvegia, percorre tutto l’iter giudiziario
in Norvegia fino alla Corte Europea dei
diritti dell’Uomo a Strasburgo e, pur se
dolorosamente offesa per la costante
negazione dei diritti di fronte a prove
schiaccianti, non piega la testa, ma
reagisce all'ingiusto verdetto norvegese,
al quale vuole opporre una condanna
pubblica, un verdetto morale, che stimoli
le istituzioni a porre fine all’incivile
abuso di potere.
Nonostante i suoi 86 anni, crea il
blog giustiziaperrobertocasalboni.blogspot.com ed inizia così la sua "lotta popolare" su internet, denunciando con
coraggio e con chiarezza di idee l'ostruzionismo e l'abuso di potere occorso nel
caso giudiziario relativo al Figlio, Vittima
innocente.
È una “denuncia pubblica”, un manifesto
morale, per stimolare
• coloro che non hanno rispettato l'etica professionale a non ripetere gli
errori commessi;
• le persone che hanno subito ingiustizie, a non chiudersi nel silenzio e a
non restare inerti perché, denuncia
su denuncia, l'abuso di potere finirà;
• le persone oneste e responsabili ad
essere solidali con chi lotta contro
l'Ingiustizia.
Il blog, riportato sul nostro sito, ha raccolto, oltre al pieno sostegno dell’AIFVS
a cui lei appartiene e della FEVR con le
varie associazioni di vittime europee,
anche innumerevoli pareri, provenienti
pure da lontane parti del mondo, tutti
concordi nell’esprimere il disprezzo
sociale verso sentenze ingiuste che,
anche se si debbono eseguire, non si possono moralmente accettare. Ines perviene così alla vera “sentenza
popolare” pronunciata “in nome
del popolo europeo” che, nel sancire la “Vittoria Morale”, penalizza
l’ingiusta “sentenza legale” emessa
dal potere giudiziario.
Una “Vittoria Morale” che porta in sé una grande carica eversiva e, nel coraggio
vittorioso della Madre, riscatta tutte le Vittime della Strada sepolte senza giustizia, e
permette alla Madre di morire serena per essere riuscita, lottando fino all’ultimo
respiro, a dare un senso al sacrificio della vita del Figlio e ad offrire uno stimolo alle
istituzioni per il loro rinnovamento.
All’AIFVS l’impegno a proseguire
nel cambiamento
Quasi fosse un comandamento, Ines, sempre in un’ottica europea, ci chiede di
“non lasciare perdere nel silenzio l’importante messaggio lanciato dal
popolo alle autorità”.
Un’istanza a suo tempo condivisa con
Ines Stella, perché le istituzioni, che
hanno inciso sulla sentenza ingiusta,
confrontandosi con il verdetto del
popolo, potranno riscoprire la loro
funzione di servizio a garanzia dei
diritti umani e della civiltà, ed i professionisti potranno recuperare il senso
dell’etica nel loro lavoro.
Noi, utilizzando le risultanze dei pareri
pervenuti nel blog, abbiamo già provveduto ad elaborare il testo da inviare,
unitamente alla FEVR, alle istituzioni
coinvolte.
A tal fine, nell’Assemblea Generale
della FEVR del settembre 2012,
l’AIFVS ha discusso il caso di Roberto
Casalboni, sottolineando la necessità
di una forte presa di posizione comune
da parte delle Associazioni europee
per la difesa dei diritti delle vittime, ed
ottenendo positivo riscontro.
Ci adopereremo, inoltre, per elaborare
proposte che, tenendo conto degli
standard minimi dei diritti delle
vittime già riconosciuti a livello europeo, assicurino una più ampia garanzia, come
la parità processuale fra vittima ed imputato.
Riconosceremo in questo nostro impegno il solco profondo tracciato da una Madre
tenace, che ha dedicato il sacrificio del Figlio al riscatto umano e sociale.
A conclusione dei pareri raccolti nel blog, Ines, considerando quasi compiuta la sua
missione, consegna a tutti le sue indicazioni che qui riportiamo:
“Ora lascio in eredità a Voi, che per i vostri figli volete una società migliore, il compito di andare avanti e di lottare, uniti all’AIFVS per ottenere leggi che difendano
le vittime e penalizzino i colpevoli e, nel contempo, per richiamare i giudici ad
applicare le leggi con il giusto equilibrio e la dovuta fermezza”.
Ines Stella resta nella storia della nostra Associazione come un gigante che ha testimoniato fino alla fine un’elevata visione dei valori, con la convinzione che dagli errori
potrà scaturire nella società il perfezionamento delle leggi e della loro amministrazione.
Motivata dalla sofferenza, sostenuta da salde convinzioni culturali ed etiche e
ritrovando nel suo dolore quello di tutte le madri, ha reso epico il suo impegno di
dare giustizia al figlio, destinandolo a tutte le vittime della strada sepolte senza
giustizia, ed al miglioramento sociale: ha considerato il nome di Roberto Casalboni
come l’emblema dell’ingiustizia a cui sono sottoposte le vittime, e la “Vittoria
morale” come il traguardo che, oltre a riscattare tutte le “Vittime della Strada”,
stimolerà la ri-evoluzione del Sistema giuridico-sanitario e del Codice della strada,
in una visione globale europeistica, al fine di salvare molte Vite umane.
Non solo in Italia si sottovaluta il reato...
E’ GIUNTO IL TEMPO DI DARE RISPOSTE E GIUSTIZIA ALLE VITTIME!
Partire dal peso umano della strage… dal ricordo di un sacrificio… per riaffermare il valore della vita…
per liberarci dai comportamenti prepotenti od omissivi di trasgressione delle norme.
Giornata Mondiale ONU del ricordo delle Vittime della Strada
3a domenica di novembre, da noi sottotitolata
Giornata del Ricordo e della Luce Ricordare per cambiare
BREVE RESOCONTO 2012
zione alla S. Messa, hanno svolto attività di
sensibilizzazione sociale, con diffusione di materiale
L’AIFVS, con l’Adesione del Presidente della Re- informativo, illuminazione di monumenti, affissione
pubblica, il patrocinio della Commissione Europea di manifesti, cortei, manifestazione delle croci, conRappresentanza in Italia, della Presidenza del Consi- certi, riflessioni e convegni.
glio dei Ministri, della Presidenza della Camera dei
Deputati, ha onorato le Vittime, come da tradizione,
con iniziative religiose e civili a livello sia locale che
nazionale, a fine di commemorazione e di sensibilizzazione sociale. Tenuto conto che la commemorazione dei nostri cari deve essere un imperativo per il
cambiamento, abbiamo voluto caratterizzare, a livello
nazionale, la Giornata del Ricordo con l’apposizione
di un poster che ricordi la vittima nel luogo in cui si
è verificato l’incidente: nelle varie città d’Italia in cui
ha sede l’AIFVS, dalle ore 16 alle ore 20 del 18 novembre, nei luoghi di alcuni incidenti sono stati esposti dei poster con le foto delle vittime, l’età e la data
del decesso, e una candela accesa dedicata al Sacrificio. A noi il compito di cogliere il messaggio della
luce e diffonderlo per riaffermare il valore della vita.
Per rafforzare la coralità dell’istanza di cambiamento, che parte dalla commemorazione delle tante
vittime della strage stradale, è stata realizzata una
Google Map, pubblicata sul sito dell’AIFVS
www.vittimestrada.org e sul portale della Giornata
Mondiale del Ricordo (www.worlddayofremembrance.org). In essa sono localizzati i luoghi della
commemorazione individuati attraverso un indicatore, cliccando sul quale si apre una scheda che visualizza i dati dei poster, e se la vittima è presente in
uno degli opuscoli vittime dell’AIFVS, cliccando sul
nome sarà possibile accedere direttamente alla sua
storia.
Hanno collaborato con l’AIFVS, nell’impegno di
sensibilizzazione sociale, la Lega Pallavolo Serie A
ed i suoi Club e la Legadue-Eurobet: in 27 campi
sportivi di Pallavolo e di Basket i giocatori sono scesi
in campo con le magliette “Fermiamo insieme la
strage stradale” e con lo striscione “La distrazione
nel gioco può farti perdere la partita, sulla strada
può trasformarti in un criminale. Pensaci!”
Nel territorio le sedi, come si rileva dal sito dell’AIFVS, oltre a dedicare alle vittime la partecipa-
L’IMPEGNO DELL’AIFVS PER LA PREVENZIONE E LA GIUSTIZIA
GIUSTIZIA PER LE VITTIME
È
da tempo
che
soste 
niamo un obiet 
tivo di priorità
assoluta: dare
giustizia alle
vittime e garanzie costituzionali ai loro
diritti, rendere i cittadini uguali dinanzi alla legge. A tal fine
abbiamo portato avanti diverse iniziative: convegni, manifestazioni, incontri con i poteri politici, ma spesso abbiamo dovuto
constatare nei decisori una condivisione di facciata dei problemi
delle vittime e, nel contempo, assistere a richieste di amnistia
per i detenuti. Come se la dignità debba essere assicurata alla
persona solo dopo aver compiuto un reato e negata quando
invece è stata resa vittima dal reato! La dignità è propria della
persona, va rispettata
nel
  

carcerato

 e ancor di più in chi è
vittima! Abbiamo dovuto assistere a pubbliche dichiarazioni in
 


parte accettabili ed in parte mistificatorie: da un lato si afferma
 



giustamente che il sovraffollamento
delle carceri calpesta la
  persona, dall’altro si tace dell’esistenza di molte
dignità della

 e si fa anche

carceri inutilizzate
silenzio sull’assenza di una
politica carceraria, volta al recupero della dignità della
persona attraverso percorsi di riflessione e di lavoro, che
rendano la pena rieducativa. E tuttavia, tacendo sulle responsabilità, si preferisce depotenziare il significato della pena
affermando che non è rieducativa, e proponendo soluzioni,
come l‘amnistia o l’indulto, che, oltre a lasciare inalterato il
problema dell’amministrazione della giustizia e del recupero
del detenuto, offendono le vittime.
Abbiamo messo in campo diverse iniziative finalizzate a sostenere i diritti delle vittime:
• la Conferenza del 23 maggio a Roma per la Giornata della
legalità e per la certezza della pena, proponendone l’istituzione, per essere una Giornata di incontro sul tema del riconoscimento dei diritti delle vittime e del superamento delle
discriminazioni tra vittime di diversi reati. Alla Conferenza
hanno partecipato, o direttamente o tramite adesione,
associazioni di diverse categorie di vittime, interessate al tema
dell’unicità della figura della vittima e della parità delle parti
nel processo;
• la Conferenza sulla “Riforma dell’omicidio colposo
stradale” per riaffermare la nostra proposta e confrontarla con
le tante altre in campo, rimaste tutte senza esito per una
impostazione politica orientata a considerare il debito pubblico
come l’unico problema sociale;
• incontri con i politici per impedire il sopruso di ridurre le
tabelle di risarcimento del danno alla persona, misura
considerata necessaria dal Governo per abbassare le tariffe
assicurative. L’AIFVS ha opposto che per abbassare le tariffe
rc auto si debbono abbassare gli incidenti, non i risarcimenti!
Ha chiesto di mettere da parte le Tabelle Ministeriali e di
utilizzare le Tabelle del Tribunale di Milano indicate dal Parlamento, dalla Corte di Cassazione e condivise dall’AIFVS.


 
Negli incontri con le autorità politiche, abbiamo riscontrato a
parole la condivisione per i problemi rappresentati, ma anche
la precisa volontà di non venire incontro alle richieste.
Abbiamo, pertanto, portato in piazza i problemi, con la manifestazione delle croci il
23 maggio a Piazza
San Silvestro a Roma,
e nella stessa piazza il
10 novembre per
manifestare contro la
riduzione dei risarcimenti e la criminalità
stradale.
Le iniziative, che hanno comportato un notevole impegno, pur
non avendo avuto un adeguato riscontro anche a causa del particolare momento politico, costituiscono un patrimonio di esperienza che l’AIFVS potrà sempre far valere nei confronti delle
istituzioni. Riproporremo la nostra proposta di legge 3274,
poiché riteniamo che chiunque decide di assumersi rischi irragionevoli
guidando in
modo azzardato e pericoloso e finisce
per uccidere
una persona o
provocare lo stato di coma irreversibile, deve rispondere del
grave reato di omicidio contro la vita, la salute, la famiglia ed
espiare una pena “congrua”. Inoltre, continueremo a chiedere
la modifica dell’articolo 111 della Costituzione per riconoscere
pari dignità processuale tra vittima ed imputato, come da proposte di politici reiterate nel tempo e mai attuate. Sul tema dei
diritti delle vittime, un aiuto arriva dal Parlamento Europeo, che
ha deliberato gli standard minimi per il rispetto dei loro diritti.
Un primo passo di particolare rilievo, del quale non ci siamo
fatta sfuggire l’importanza in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario.
L’AIFVS ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO
GIUDIZIARIO 2013
La nostra richiesta
alle Corti d’Appello
di partecipare all’inaugurazione dell’Anno Giudiziario è
stata proprio motivata dall’interesse ad
orientare l’attenzione
dei giudici sull’obiettivo di “mettere le
vittime al primo
posto”, come auspicato dal Commissario Europeo alla Giustizia, Viviane Reding. E nel contempo, screditando l’alibi dell’esigenza di nuove leggi per dare giustizia, abbiamo affermato
che si può fare di più e meglio pur con la normativa esistente,
visto che la rinnovata sensibilità sociale ha già motivato parecchi giudici ad emettere sentenze coraggiose, che puntano non
più sulla “pena minima” ma sulla “pena congrua” tenuto conto
Il governo che abbassa i risarcimenti del danno alla salute
sceglie di sostenere i poteri forti a danno delle Vittime
della gravità del reato. Il problema è, principalmente, di carattere culturale, perché la magistratura presti maggiore attenzione
alla valutazione dei fatti e sia pronta ad interpretare in modo innovativo la normativa esistente, anche per assicurare priorità ai
diritti della persona rispetto a quelli di proprietà. Il riferimento
è alla normativa sull’abbattimento delle barriere architettoniche, spesso interpretata a
danno del diritto alla mobilità
del disabile. Tenuto conto che
le vittime della strada non sono
solo coloro che muoiono ma
anche coloro che restano invalidi permanenti, abbiamo sottolineato la sentenza della Corte di
Cassazione n. 14096/2012 che chiarisce l’interpretazione da
dare alla legge speciale sull’abbattimento di tali barriere.
GLI STANDARD MINIMI PER I DIRITTI
DELLE VITTIME
COMMISSIONE EUROPEA
Strasburgo, 12 settembre 2012
ettere le vittime al primo posto: la
Commissione accoglie con favore
il voto del Parlamento europeo per
migliorare i diritti per 75 milioni di vittime di reati
La Vicepresidente della Commissione Europea, Viviane
Reding, Commissario alla Giustizia dell'Unione europea, ha
accolto oggi con favore il voto del Parlamento Europeo per
introdurre una nuova legge che migliori i diritti delle vittime di
reato in tutta l'UE. Il Parlamento Europeo ha votato in prima
lettura, con una schiacciante maggioranza (611 favorevoli, 9
contrari e 13 astenuti) a sostegno della proposta della Commissione di adottare una direttiva che fissi standard minimi per i
diritti delle vittime, ovunque si trovino nell'UE (cfr. IP/11/585).
Il voto in plenaria apre la strada per l'adozione formale da
parte del Consiglio nel mese di ottobre, in modo che la direttiva
possa diventare legge. Parlando oggi a Strasburgo, la vicepresidente Reding ha detto: “Ogni anno, circa il 15% degli europei,
ovverosia 75 milioni di persone, sono vittime di un reato.
Possono essere aggredite, derubate, o catturate in un attacco
terroristico. Questa nuova legge garantisce che le vittime di
reato non siano dimenticate. La direttiva fisserà standard
minimi europei, in modo che le vittime possano essere sicure
di ottenere aiuto e sostegno se sono a casa o in vacanza, a
Roma, Londra o Berlino. “E' un risultato storico e un segnale
forte dell’attenzione dell'Europa ai diritti dei cittadini. Anche
se non possiamo essere in grado di invertire la sofferenza delle
vittime o ripristinare ciò che hanno perso, siamo in grado di
ridurre la loro frustrazione dopo un delitto. Il nostro obiettivo
deve essere di mettere le vittime al primo posto. Questo è
ciò che meritano”.
“Vorrei ringraziare il Parlamento europeo per il sostegno
forte e molto sentito alla proposta della Commissione, e in
particolare i relatori, Teresa Jiménez-Becerril Barrio e Antonyia
Parvanova.”
Quadro di riferimento
La direttiva sugli standard minimi per le vittime è stata
presentata dalla Commissione nel maggio 2011 (IP/11/585 e
MEMO/11/310). La votazione in seduta plenaria di oggi al
Parlamento europeo segue l'approvazione da parte delle
commissioni del Parlamento Europeo per le Libertà civili, la
Giustizia e gli Affari interni e per i Diritti della donna e l'uguaglianza di genere (MEMO/12/541). Ciò è avvenuto dopo che il
Parlamento Europeo e il Consiglio dei Ministri hanno raggiunto
un accordo nel mese di giugno a seguito di negoziati intensi
M
mediati dalla Commissione Europea. Il progetto di legge ora
passerà al Consiglio dei Ministri per l'approvazione definitiva,
prevista entro le prossime tre settimane. Gli Stati membri
avranno poi due anni per attuare le disposizioni della direttiva
nel diritto nazionale.
La proposta di direttiva sulle norme minime per le vittime
farà in modo che, in tutti i 27 paesi dell'UE:
• le vittime siano trattate con rispetto e la polizia, i pubblici
ministeri e i giudici siano addestrati a trattare correttamente
con loro;
• le vittime ottengano informazioni sui loro diritti e sulla loro
vicenda con modalità per loro comprensibili;
• esistano strutture di supporto alle vittime in ogni Stato membro;
• le vittime possano, se lo vogliono, partecipare ai procedimenti giurisdizionali e vengano aiutate a seguire il processo;
• siano individuate le categorie più vulnerabili di vittime come i bambini, le vittime di stupro, o quelle con disabilità
- e siano adeguatamente protette;
• le vittime ricevano adeguata protezione nella fase delle
indagini e durante i procedimenti giudiziari.
IL NOSTRO APPELLO AI LEADER
DELLE COALIZIONI POLITICHE
In occasione delle competizioni elettorali abbiamo espresso
ai leader politici le nostre riflessioni e proposte sui due fronti
della prevenzione e della giustizia, sulle quali chiederemo di
confrontarci dopo la formazione del Governo.
Il contenuto dell’appello si può riscontrare sul nostro sito.
PREVENZIONE
“Insieme possiamo salvare milioni di vite”
Lo slogan dell’ONU e dell’OMS valorizza la sinergia e
l’impegno collaborativo, contestualizzando i problemi nel
territorio per ridurre l’incidentalità del 50%, e, tra gli obiettivi
strategici, il Decennio pone
particolare attenzione all’utenza debole, alla formazione
responsabile del conducente,
alle strade sicure, ai veicoli
intelligenti anche per prevenire l’errore umano, ed alla
riduzione delle conseguenze
sui feriti (vedi comunicato
FEVR - AIFVS). Le sedi hanno assicurato nel territorio la sensibilizzazione sociale, la collaborazione con le scuole per l’educazione stradale - con concorsi, produzione di video, borse
di studio dedicate al ricordo - il sostegno o la partecipazione
ad iniziative esterne di commemorazione o di sicurezza, la realizzazione di eventi commemorativi con tornei e spettacoli
musicali, la collaborazione con le amministrazioni locali anche
per la realizzazione di progetti e la segnalazione di situazioni
di pericolo, la partecipazione alle Consulte Regionali o Provinciali per la sicurezza stradale. Da segnalare la collaborazione
con il movimento salvaiciclisti, il protocollo d’intesa con il
Fondo Italiano per l’abbattimento delle barriere architettoniche,
il rapporto con il Ministero delle Infrastrutture per le barriere
di contenimento, il sostegno all’iniziativa di cambiamento
avviata dal comandante dei VV.UU. di Roma per assicurare un
dignitoso comportamento di servizio nel Corpo della Polizia
Municipale.
Alcune attività delle sedi sono riportate sul sito dell’AIFVS,
qui si riportano solo le comunicazioni pervenute da parte delle
sedi e del direttivo per essere inserite nel notiziario.
OSSERVATORIO DELL’INCIDENTALITÀ NEL TERRITORIO
a cura di Paolo Battistini
Presentiamo nelle due tabelle, una sintesi delle vittime da incidenti stradali estrapolata dalla rassegna stampa
nei primi sei mesi del 2012. La suddivisione è ripartita per mese, per giorno della settimana e per regione.
Una tabella più dettagliata sarà evidenziata al termine della rilevazione, in base a: luogo dell’incidente,
provincia, tipo di strada, età della vittima, ecc..
l lavoro darà modo ad un possibile e realistico confronto con i dati ISTAT del 2012 che usciranno a
Novembre del corrente anno, soprattutto per rilevare concordanze o differenze significative.
I dati, una volta completati anche con il contributo di Ezio Bressan sede di Alessandria, saranno messi a
disposizione di tutti i referenti provinciali.
I
CAMPAGNA “PROMESSA ANTI TRAUMA”
Giovedi 13 dicembre, 2012
Le vittime di incidenti stradali richiedono cure di emergenza efficaci.
L
e vittime della strada lanciano un appello ai medici di
tutto il mondo per un impegno a migliorare le cure prestate a chi resta gravemente ferito in un sinistro stradale.
Migliaia di decessi potrebbero essere evitati con la tempestiva somministrazione di un farmaco poco costoso, l'acido
tranexamico, che le vittime della strada desiderano sia
utilizzato negli ospedali. Nel tentativo di salvare vite
umane, le vittime stanno chiedendo ai medici di fare la
Promessa anti trauma:
www.traumapromise.org.
La promessa è un impegno pubblico a rendere
disponibile l'acido tranexamico quando necessario e
a formare le squadre di primo intervento all’utilizzo
del farmaco. Lo studio internazionale CRASH-2 ha
valutato l'effetto di acido tranexamico in 20.211 pazienti con emorragie a seguito di lesioni gravi
(trauma). Entro tre ore dal trauma, il farmaco ha ridotto il rischio di morte per dissanguamento a un
terzo. A meno di 10 dollari USA per il trattamento, è
una frazione del costo di un litro di sangue in molti
Paesi e uno dei più economici metodi esistenti per
salvare una vita. In un articolo pubblicato nello speciale di “The Lancet” sullo “Studio del peso mondiale delle malattie 2010” (Global Burden of Disease
Study 2010), i rappresentanti delle organizzazioni di
vittime e gli esperti di salute scrivono: "è uno dei più
convenienti modi per salvare una vita, e potrebbe
prevenire più di 100.000 morti premature ogni anno.
Abbiamo le prove, dobbiamo usarlo al servizio dell'umanità. L’articolo evidenzia che 1,3 milioni di persone muoiono ogni anno sulle strade.
Jeannot Mersch, presidente della FEVR (Federazione
europea delle vittime della strada) ha detto:“I familiari delle vittime della strada, rappresentando a livello europeo un’ampia componente delle persone
traumatizzate da lutti improvvisi e violenti, rivolgono
agli ospedali in Europa e nel mondo intero l’appello
a firmare la "Promessa anti trauma”.“Questa potrebbe davvero aiutarci a raggiungere l'obiettivo che
la Commissione Europea ha fissato, vale a dire una
riduzione del 50% delle vittime della strada entro il
2020. Invitiamo gli operatori sanitari in tutto il
mondo a impegnarsi di fronte alle rispettive comunità
a esaminare i risultati ottenuti con l’acido tranexamico e ad utilizzarlo per migliorare la cura dei pazienti traumatizzati.”
AIFVS e MINISTERO INFRASTRUTTURE
Gruppo di lavoro per la revisione delle istruzioni
tecniche per le strutture di contenimento lungo le
strade.
I colloqui con la Direzione generale per la sicurezza
stradale: iniziati male, finiti soddisfacentemente.
a cura di Domenico Cricchi, Sede di Rieti
P
resso il Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti è stato costituito un gruppo di lavoro per
la revisione delle istruzioni tecniche per le strutture di
contenimento lungo le strade: attualmente sono già
state esaminate le usuali barriere (guardrail), successivamente verranno trattate le barriere per motocicli.
Il gruppo di lavoro comprende rappresentanti istituzionali: lo stesso Ministero, le Università e l’ANAS;
partecipano solo come uditori rappresentanti dei portatori d’interesse: costruttori, società proprietarie di
autostrade, enti locali e rappresentanti dei consumatori: l’AIFVS non è stata invitata, mentre partecipa
l’Adiconsum (non so a quale titolo specifico!).
A seguito delle rimostranze della nostra presidente
al direttore generale dei trasporti, non essendo possibile modificare il gruppo di lavoro, siamo stati ammessi a due colloqui con la direzione generale per la
sicurezza stradale in persona del dirigente tecnico
Ing. Marasco: la prima volta per uno scambio di
opinioni, la seconda per suggerire delle modifiche ed
integrazioni al testo licenziato, prima che fosse
inviato al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e
poi alla Comunità Europea. Abbiamo partecipato in
entrambe le occasioni: la Presidente, l’ing. Fantini e
l’ing. Cricchi.
Prima di entrare nel merito dei nostri colloqui e
della nostra partecipazione occorre chiarire il tema
della revisione delle istruzioni (oggetto deformato
dall’informazione giornalistica, ad es. Il Secolo IXX
NOTE:
1. Ufficio stampa - Associazione Italiana Familiari e Vittime di Genova); lo riferisco come ci è stato spiegato nel
della Strada
primo incontro di settembre 2012:
2. Fonti: Haleema Shakur, Ian Roberts, Peter Piot, Richard Hor- il vecchio e unico sistema di omologazione italiano
ton, Etienne Krug, Jeannot Mersch, “Una promessa di salvare
delle barriere, entrato in vigore con DM 223/1992 e
100.000 pazienti traumatizzati”, in The Lancet. DOI:
3. CRASH-2 è uno studio condotto con il coinvolgimento di rivisto nel 2004, va in disuso per far posto alla libera
più di 20.000 pazienti adulti in 274 ospedali di 40 paesi, ed è circolazione delle merci nei paesi europei; merci tutstato finanziato dall'Istituto Nazionale inglese per la ricerca
tavia a bollo CE, cioè rispondenti alla normativa d’insanitaria (NIHR), nell’ambito del programma di valutazione
delle tecnologie sanitarie. I risultati sono stati pubblicati su The dirizzo europea, ma secondo le specifiche tecniche
Lancet nel giugno 2010. Tutti i dettagli dello studio e dell'arti- adottate da ciascun paese. Ovviamente, ci sarà diffecolo sono disponibili su www.lancet.com/crash-2
renza fra prodotti omologati in Germania e prodotti
omologati in Romania e in Italia si continueranno a
’acceleratore, fare i crash test, con modalità non molto diverse da
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quelle attuali e prodotti non troppo differenti;
potresti togliere v
- il recepimento delle direttive comunitarie è obblipre!
e salute per sem
gatorio per tutti i paesi e l’Italia non può sottrarvisi;
è da riconoscere che i veicoli tedeschi o francesi o
spagnoli non sono meno sicuri di quelli italiani ed
una situazione simile varrà anche per i prodotti in
acciaio di ritenuta delle strade;
- più che la resistenza delle barriere interessa la
duttilità, cioè la capacità di deformarsi assorbendo
l’energia del veicolo impattante; le situazioni sperimentate non sono tutte quelle possibili, ma solo
quelle che si verificano più frequentemente (angolo
d’incidenza di circa 20°, etc).
L’Ing. Marasco è stato molto esaustivo sugli
aspetti tecnici e procedurali che, tuttavia, non
interessavano, noi ascoltavamo attenti, a momenti
irrequieti, fino a che siamo riusciti a dire che
avevamo capito, che potevamo trasmettere queste
informazioni ai nostri associati e che, quantunque
alcuni concetti li conoscessimo già, non ci interessavano per niente i problemi procedurali e non
avevamo interessi particolari o personali da rappresentare, ma solo interessi generali e morali.
Particolarmente abbiamo rappresentato che dalle
esperienze della nostra Associazione emergeva la
necessità non tanto di avere barriere più prestanti in
termini di resistenza o di energia dissipata, ma
barriere più affidabili in termini di permanenza dei
requisiti iniziali nel tempo, correttamente installate e
manutenute, considerato che la maggior parte degli
incidenti stradali mortali a nostra conoscenza verificatasi a causa delle barriere, erano dipesi da particolari di montaggio errati o trascurati, da barriere
inesistenti dove il rischio era evidente, cioè in generale da una trascuratezza manutentiva e che le
esigenze di sicurezza dipendevano più dagli uomini
che dalle barriere.
In particolare abbiamo fatto notare che le già esistenti
“Istruzioni!tecniche per la progettazione, l'omologazione e l'impiego! dei dispositivi di ritenuta
nelle!strade” trascuravano completamente il collaudo
e la manutenzione che per noi risultavano aspetti
fondamentali da non poter essere trascurati ai fini di
una reale sicurezza.
A questo punto abbiamo percepito che il nostro
interlocutore aveva intuito che eravamo soggetti
portatori di una mentalità diversa e di interessi diversi
che integravano, senza interferire, i risultati e gli
interessi del lavoro del gruppo.
La Presidente ha fatto presente che non possiamo
perdere di vista che la salvaguardia del bene comune
è affidata alla competenza ed alla saggezza di
chiunque sia chiamato ad assolvere un impegno e,
pertanto, ciò che facciamo ci qualifica o ci squalifica
come persone e come professionisti; il che non è cosa
da poco!
Ricevuta in novembre la bozza delle istruzioni,
dopo pochi giorni siamo stati nuovamente ricevuti,
questa volta con la presenza della prof.ssa Maria La
Torre, dell’Università di Firenze.
Abbiamo discusso che le nuove norme comportano un notevole avanzamento sul piano degli indicatori teorici di sicurezza: nulla a che vedere con le
norme del 1992, ma sul piano delle applicazioni,
particolarmente della gestione e della manutenzione,
il vuoto normativo rimane totale.
Risultando evidente che nel gruppo di lavoro era
mancato l’apporto di professionisti con esperienza
cantieristica e di direzione dei lavori, ci è stato spiegato che le norme hanno lo scopo di adempiere ad
una direttiva europea che riguarda l’omologazione
del prodotto e la posa in opera, non altro!
La risposta era precisa, ma non soddisfacente, per
questo abbiamo insistito perché venisse allestito
almeno un manuale di buona pratica per il controllo
e la manutenzione ed abbiamo percepito l’intenzione
del Ministero di procedere su questa strada e ci siamo
impegnati a fornire degli esempi di cattiva manutenzione e gestione, magari di casi nei quali sono occorsi
degli incidenti mortali.
In concreto siamo riusciti ad integrare il punto
delle istruzioni riguardante l’accettazione delle
barriere in cantiere prevedendo un’accettazione
preliminare al montaggio su base documentale ed
una finale sulla base di visite ispettive e certificazioni
da redigersi in contraddittorio fra impresa esecutrice
e direzione dei lavori. L’ing. Marasco ha ribadito la
sua attenzione verso l’AIFVS comunicando alla
Presidente l’interesse per ulteriori incontri su questo
ed altri temi. Ora spetta a noi impegnarci.
COLLOCAMENTO LAVORATIVO
DEI DISABILI: VOGLIAMO PARLARNE?
a cura di Tiziana LUGARESI Sede Forli-Cesena
Sarebbe davvero scoraggiante che, dopo i tanti
echi suscitati dall’entrata in vigore delle nuove
norme sul collocamento obbligatorio, subentrasse, a
distanza di anni, un così poco interesse da parte della
collettività nei confronti di queste tematiche, tanto
da relegarne la trattazione solo nell’ambito dei
servizi specialistici o nei convegni per professionisti
del settore.
A tal proposito è necessario render noto che il
processo avviato con l’entrata in vigore della legge
68/99, che ha introdotto il concetto di collocamento
mirato, inteso come possibilità per la persona di
inserirsi in un posto di lavoro adeguato alle sue
capacità e per l’azienda di individuare nella presenza
del disabile una competenza utile, è tutt’altro che
ultimato. E’ vero che nelle realtà più avanzate,
numerosi inserimenti sono stati realizzati, con piena
soddisfazione sia per le
imprese che per le
persone disabili, per la
felice collocazione in
contesti che hanno
saputo accoglierle ed
impiegarle in mansioni
adeguate, con ottimi
risultati in termini
produttivi e relazionali.
Ma non può essere taciuto il fatto che su tutto il
territorio nazionale ancor molte aziende, alcune delle
quali tra l’altro multicertificate sul piano della qualità
e dell’etica aziendale o sensibili e partecipi come
sponsor ad iniziative di solidarietà, siano ancora
distanti dal pieno adempimento degli obblighi di
legge. E la responsabilità non va attribuita soltanto
alla crisi economica. Molti imprenditori infatti non
hanno ben compreso l’orientamento, gli obiettivi e
gli strumenti che la legge prevede e tendono ancor
oggi a vivere il dettato legislativo come un atto coercitivo, senza considerare che disabilità non è sinonimo di improduttività. Non si possono spiegare
diversamente i tentativi di evitamento, di slittamento
dei tempi e la scarsa disponibilità a individuare nel
proprio contesto lavorativo i profili più adatti ad
essere ricoperti da persone che presentano sì delle
limitazioni, ma che sono in possesso anche di competenze, attitudini, potenzialità che aspettano solo di
essere scoperte. Ad aggravare il quadro, a volte, c’è
anche l’incomprensibile atteggiamento di chiusura di
alcune realtà produttive nei confronti delle
esperienze di tirocinio, previste dalla normativa vigente come forme di avvicinamento graduale (e sempre a costo zero per l’impresa), al ruolo lavorativo.
La situazione è tale che la Commissione Europea
ha citato nel giugno scorso l'Italia davanti alla Corte
di Giustizia per l'incompleto recepimento della
Direttiva UE sulla lotta alla discriminazione sul lavoro. A suscitare d’altra parte non pochi interrogativi
è lo scarso controllo da parte delle istituzioni preposte ed il mancato ricorso agli strumenti sanzionatori
che la legge 68 prevede, unitamente all’eccessiva tolleranza rispetto alle richieste, a volte assurde, delle
stesse aziende, alla ricerca di profili introvabili pur
di procrastinare i tempi della reale presa in carico
lavorativa dei soggetti svantaggiati. E se il tema
dell’inclusione lavorativa entra spesso nelle pubbliche dichiarazioni dei nostri rappresentanti politici,
non è chiaro come, nel rapporto con piccoli o grandi
apparati economici, la nostra classe dirigente riesca
a tradurre in fatti concreti l'impegno prioritario della
tutela dei soggetti più deboli, e non finisca invece col
perdere di vista i propri obiettivi, indulgendo troppo
nell’apologia del privato e del profitto. Quello che è
vero è che, nella nostra realtà i giovani (per non parlare degli adulti), in condizioni di disabilità, nella fattispecie acquisita a seguito di incidente stradale, nel
tentativo di entrare o rientrare nel mondo del lavoro
sperimentano, attraverso un tormentato e deludente
iter di ricerca di una occupazione, il significato più
umiliante dell’esclusione. La sofferta testimonianza
di questi ragazzi che non vogliono assistenza, ma
chiedono un lavoro, interpella con forza non solo le
responsabilità istituzionali ed i diversi attori sociali,
ma chiama in causa il patto di solidarietà tra concittadini. Come comunità locale possiamo permettere
che le persone tra noi, che hanno già pagato un pesantissimo tributo in termini di sofferenze fisiche e
psicologiche, per non parlare delle loro famiglie,
come vittime della strada, siano sottratte alla vita
attiva e cadano nella marginalità, senza farcene
carico?
ALCUNE NOSTRE SEDI COMUNICANO:
INIZIATIVE 2012
SEDE DI PIOMBINO - Sandra Lunghini
23 Aprile: Giornata della sicurezza in sostegno della
campagna #salvaiciclisti
Mattina: «Pedalata azzurra»
organizzata da Asd Il Rivellino
con Porta a terra Desco, Aifvs,
Unione ciclisti, Avis e
Polisportiva Arci Uisp di
Venturina. Tavolo di sensibilizzazione e intervento Aifvs.
Pomeriggio: in presenza di molti cittadini extracomunitari, si
è svolta un’iniziativa distinta, incontro con particolare accento
sulla visibilità proposta al Centro soci Coop, da Aifvs, Uisp,
Consulta immigrati, associazione Ruggero Toffolutti e Comitato soci Coop con la collaborazione del Comune: proiezione
del video “ il ciclista illuminato”
http://iltirreno.gelocal.it/piombino/cronaca/2012/04/20/news/s
icurezza-in-bici-due-appuntamenti-sulla-prevenzione1.4397125
28 Aprile: partecipazione sede alla manifestazione Nazionale
a Roma #salvaiciclisti
1° maggio: partecipazione alla festa del lavoro organizzata
dall’Associazione Ruggero Toffolutti: dove abbiamo consegnato i gilet catarinfrangenti AIFVS ai profughi extracomunitari della zona.
14 e 15 maggio: partecipazione a Campiglia Marittima ad
incontri informativi e di sensibilizzazione: problemi alcol
correlati promossi dall’ACAT Val di Cornia
28 maggio: partecipazione Evento finale “Giornata per la
sicurezza stradale” con le scuole primarie e secondarie delle
scuole della Val di Cecina organizzato da: USL 6 di Livorno
in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale, le Forze
dell’Ordine e le Associazioni di volontariato.
Settembre: distribuzione volantini informativi #salvaciclisti
a pedalata AVIS
Novembre: partecipazione incontro progetto scolastico laboratorio di Eraldo Ridi “Gli altri. Cosa farò da grande.” al Centro Giovani “De Andrè” con i ragazzi e i genitori delle classi
3° medie della scuola “A. Guardi “
18 Novembre: G.Ricordo: S. Messa e affissioni manifesti
della memoria.Tavolo info e sensibilizzazione.
SEDE DI PADOVA - Vanna Detomi
“Quando guidi, pensa a chi ti ama”
Campagna di sensibilizzazione sociale per
la sicurezza stradale,
realizzata a Padova da
novembre 2012 a febbraio 2013, voluta dall’Assessore
alla
Polizia Municipale,
Marco Carrai, in collaborazione con AIFVS, APPE, ASCOM e Diocesi di Padova:
grandi poster sulle principali arterie di accesso alla città, su
tram e metrobus, monitor all’interno dei mezzi pubblici, locandine diffuse nelle scuole, autoscuole, bar e negozi, centri parrocchiali e ricreativi, invito alla prudenza diffuso tramite blog,
social network e comunicazioni web, immagini sorridenti di
amici, famiglie, ed i volti di due testimonial dell’impegno civile
per questa causa: la giornalista Rai Elisa Billato e la responsabile AIFVS di Padova, Vanna Detomi.
Paolo Battistini, responsabile della sede di Cona (VE), ha fornito alla stampa ed agli organizzatori dell’iniziativa i dati dell’incidentalità riferiti al territorio cittadino, che mostrano un
trend incoraggiante.
“Voglio Vivere”
Manifestazione dedicata alla memoria di Marco Donato e delle
vittime della strada. L’AIFVS, con i responsabili di sede Vanna
Detomi e Paolo Battistini, è stata ospite d’onore della serata
del 2 agosto 2012, svoltasi nella suggestiva cornice del
Castello d’Este. Un evento di grandi proporzioni con il coinvolgimento delle massime istituzioni del territorio e con gli
stand dimostrativi di AIFVS, VVFF, ULSS e SERT, AIDO,
AVIS, e gestito egregiamente dall’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo. Un’occasione per sensibilizzare i giovani,
e non solo, sugli effetti devastanti di una guida irresponsabile,
testimonianze, stand informativi, simulatori di guida, schermo
gigante con proiezione di filmati selezionati ed assemblati da
Paolo Battistini, danze e musica culminate nel concerto degli
Achtung Babies.
“Anna’s Festival”
Evento presso il Parco Morandi in ricordo di Anna Caenazzo
per proporre ai giovani riflessioni sul valore della vita da difendere anche sulla strada. Testimonianze di Vanna Detomi e
Paolo Battistini, interventi delle istituzioni, esperienze delle
Forze dell’Ordine su ciò che accade sulle strade con momenti
di grande impatto emotivo, ed infine i giovanissimi Tamburini
del Palio Arcella, gli spettacoli di danza dei giovani, le diverse
band in concerto hanno concluso l’evento con la gioia che
esprime la vita.
SEDE DI LODI - Marina Dordoni
“La musica è luce” Evento in memoria di Elio Baroni e per
tutte le Vittime della strada, per ricordare che la musica è luce
nel buio della solitudine di chi ha perduto la persona più cara
della vita e rimane solo, nella totale difficoltà di essere capito.
Un coinvolgente ed elevato evento di musica classica con le
Cameriste Ambrosiane in concerto con Rachel O’Brien, tenuto
nella Parrocchia dell’Assunzione della Beata Vergine Maria in
Villavesco (Lodi).
Una casa per i poveri in India
Tramite la Fondazione Fratelli Dimenticati onlus, costruita
Alla radice dei nostri
obiettivi un’unica motivazione
il valore della VITA!
anche con raccolta fondi, per ricordare il cuore generoso del
marito che ha perduto la vita a causa di un incidente stradale.
SEDE DI LEGNAGO - Lucio Ghirotto
Incontri con le scuole secondarie.
La sede, in collaborazione con la polizia locale è impegnata a
realizzare incontri con le scuole secondarie, circa 40 classi.
Vengono utilizzate le puntate del dvd Metticilatesta e dopo si
procede alla discussione, i ragazzi intervengono con le loro
esperienze, e si produce una riflessione che aiuta la loro crescita culturale e sociale.
Per ricordare le vittime
In data 4 maggio 2013 il Sindaco di Castagnaro dedicherà un
grande piazzale alle Vittime della Strada, con un campo didattico per l’educazione stradale. Siamo grati al Sindaco per questa attenzione.
SEDE DI POTENZA - Rosalba Romano
Una piazza per le Vittime
Il Sindaco di Satriano, Michele Miglionico, ha accolto la richiesta della responsabile di sede di Potenza di onorare le vittime della strada dedicando una via o una piazza. Con delibera
della Giunta Comunale, il Comune di Satriano ha deciso di intitolare una piazzetta del centro storico agli Angeli della
Strada. La cerimonia di intitolazione è avvenuta il 18 novembre 2012, nella ricorrenza della Giornata Mondiale del Ricordo
delle Vittime della Strada. Successivamente, si è svolto a
Satriano un convegno-dibattito sul tema della prevenzione
presso la Biblioteca Comunale Carolina D’Araio con la partecipazione delle autorità del territorio
SEDE DI AVIGLIANO UMBRO - Marcello Fiaschini
Sicurezza delle infrastrutture
Al fine di evitare il ripetersi di incidenti, si è provveduto a
segnalare il persistere della pericolosità dell’incrocio stradale
in Avigliano Umbro, nella intersezione delle vie: G. Salvemini
Madonna Delle Grazie - via G. Amendolia, dove manca la
segnaletica orizzontale dello Stop. Si è anche segnalata la
necessità, nel centro storico, di rinnovare la segnaletica orizzontale molto fatiscente. Finanziamenti accordati per la sicurezza stradale in Umbria ci fanno sperare nell’accoglimento
della nostra richiesta.
SEDE DI NAPOLI - Alessandro Petrosino
La sede di Napoli accoglie l’appello dei genitori del giovane
Antonio Lubrano Lobianco che, a distanza di quattro anni dalla
loro terribile e straziante tragedia, ancora chiedono giustizia e
di conoscere la verità sulla morte del figlio.
Antonio, un giovane ragazzo di Monte di Procida di 15 anni
appena compiuti, il 26 febbraio 2009 è morto cadendo dal suo
motorino. S’ipotizza che un’auto che saliva in senso contrario,
per evitarne un’altra che entrava in un cancello, si è allargata
e ha sbalzato il motorino, ma non si sono accertate con chiarezza le prove ed hanno chiuso il caso.
“Il tuo processo è stato archiviato ma ci sono tanti dubbi su
quella dinamica.Vogliamo che il precesso venga riaperto, non
ci arrenderemo, lotteremo sempre per te.” Queste sono le
parole dei genitori che chiedono ai giudici che venga fatta
totale chiarezza sulla dinamica dell’incidente.
Il Dirigente del Compartimento della Polizia Stradale per la
Campania ed il Molise, Dr. Giuseppe Salomone, ha invitato la
sede di Napoli alla proiezione del Film “YOUNG EUROPE”
giovedì 11 aprile alle ore 10.00 sala cinematografica FILANGIERI, per la campagna, rivolta agli studenti della scuola secondaria di secondo grado, finalizzata alla promozione e alla
sensibilizzazione della cultura e della sicurezza stradale:
"PROGETTO ICARUS"
Facciamo tutti qualcosa di più:
sosteniamo il valore
dell’osservanza della norma per
tutelare la civile convivenza,
per fermare la strage stradale.
Quando si comincerà a sentire in pubblico
di doversi vergognare anzichè essere
ammirato per stili di vita improntati alla
prepotenza, alla mancanza di rispetto e al
fastidio per gli altri, saremo davvero, in
senso proprio e simbolico, sulla
“buona strada”
(Giudice Guido Salvini, convegno AIFVS 22/06/2010)
Via A. Tedeschi, 82 - 00157 ROMA - Tel. 06 41 73 46 24 - Fax 06 23 32 16 163
www.vittimestrada.org
ASSEMBLEA NAZIONALE 27/28 APRILE 2013
Come da decisione del Consiglio direttivo, l’Assemblea
Nazionale dell’AIFVS è convocata a Roma sabato 27/28
aprile 2013. Si terrà in via Casilina n. 235, presso l’Istituto Maria SS. Assunta, in prima convocazione alle ore
8,30 ed in seconda alle ore 9,30 con il seguente o.d.g.:
ore 15,30
Votazione organi associativi e comunicazione dei
risultati
ore 17,30 - 19,00
Mozioni e proposte degli associati
ore 8,00
Inizio verifica del diritto di presenza e di voto e
validità delle deleghe;
ore 9,30
Relazione dei revisori dei conti e votazione bilancio
consuntivo 2012 e preventivo 2013
ore 10,30
Relazione della Presidente sull’attività dell’Associazione e sugli obiettivi futuri
ore 11,30
Interventi dei consiglieri e degli associati
ore 13,00
Pausa pranzo
ore 15,00
Ripresa dei lavori
Note organizzative
Onde ovviare a problemi di verifica, ciascuno dovrà
essere munito della documentazione che attesti la
regolarità dell’iscrizione o del versamento della quota
annua per sé e per le eventuali deleghe.
Per raggiungere l’Istituto
•
in auto la via Casilina è raggiungibile direttamente
dal raccordo anulare;
•
dalla Stazione Termini: bus 105, scendere alla
fermata Casilina S. elena;
•
dalla Stazione Tiburtina: bus 409, scendere
all’incrocio con la via Casilina
L’Istituto offre la possibilità di vitto ed alloggio.
Prenotazioni allo 06 27800818 (dire AIFVS)
Hai versato la quota contributiva annuale?
Hai avuto cura di procurare nuove iscrizioni?
Le quote sono invariate: € 10 quota minima; € 25 sostenitori; € 100 benemeriti.
Potrai versare sul c. c. postale n. 13211438 intestato ad
Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, oppure con Bonifico bancario
IBAN IT 07D02008051980000 10437812
Unicredit Banca, Roma, intestato alla Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada
L’ Associazione ha bisogno del sostegno di ciascuno di noi.
Non dimenticare di versare il tuo
5 x 1000 all’AIFVS
e di ricordarlo ai Tuoi amici
C.F.97184320584
Unisciti a noi per fermare la strage stradale e dare giustizia ai superstiti.
A cura di Giuseppa Cassaniti • Stampa: Tip. Aziende Riunite Raffa: ME | CT
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IL CASO DI ROBERTO CASALBONI Numero 1