SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO AUGUSTO CAPERLE CLASSE II C CARO AUGUSTO, TI SCRIVO… Novembre alle Caperle ANNO SCOLASTICO 2014-2015 3 novembre ‘14 Caro Augusto, questa mattina il cielo era nuvoloso, ma almeno non ha piovuto. Odio quando l’acqua mi penetra nei vestiti e l’aria fresca mi infreddolisce ancora di più! Alla prima ora abbiamo avuto inglese con la professoressa Guarinoni. Eravamo tutti un po’ distratti a chiacchierare tra noi o a farci degli scherzi con una cimice che svolazzava nell’aula. In classe nostra ci sono molte cimici e dei ragazzi di divertono a spaventare le ragazze lanciandogliele addosso. Per loro è divertente sentire i nostri gridolini che corrono da una parte all’altra dell’aula. Alle ragazze, invece, fanno “schifo” queste bestioline che abbiamo soprannominato “puzzone”. Spesso i professori ci riprendono e dicono di smetterla con la storia delle cimici. Al cambio dell’ora Caterina ha portato delle caramelle a scuola, forse erano le caramelle per il suo compleanno. Infatti, era stato domenica. Durante le lezioni non si può mangiare, ma noi non siamo riusciti a resistere alla tentazione, per cui al cambio dell’ora molti le hanno mangiate tutte, mentre alcuni si sono tenuti i pacchettini per la ricreazione. Venerdì la professoressa Bianchi avrebbe dovuto ritirarci il tema “diario”, ma non l’aveva fatto, così speravamo tutti che se ne fosse dimenticata anche oggi. Durante la ricreazione ci ripetevamo di non dirle niente, poi quando è arrivata ci siamo radunati intorno a lei, come un gregge al pastore e <Oggi devo ritirare il tema diario> ci ha detto come prima cosa. Forse ci aveva sentiti mentre ci ripetevamo di non ricordarglielo. Forse sapeva già che alcuni non l’avevano portato o che alcuni non l’avevano fatto. Infine siamo andati in mensa, un luogo che porta sempre con sé il ricordo della volta in cui Daniel aveva spremuto delle arance nel bicchiere e aveva messo le bucce nella caraffa. La cosa aveva irritato molto i professori che ci avevano sonoramente sgridati, ma noi invece lo avevamo trovato divertente. Spesso noi ragazzi abbiamo idee strane, che possono essere sbagliate, ma sono sempre spassose e straordinarie. Elisa 4 novembre ‘14 Caro Augusto, stamattina è stato uno shock per tutti perché la nostra professoressa di italiano Wanna Bianchi si aspettava molto di più da noi sui nostri temi-diario, ma i voti sono stati tutti sufficienti, a parte uno. Sono stato pienamente deluso anche io nonostante il mio voto ampiamente sufficiente. Oggi non è successo niente di particolare o importantissimo, a parte l’aver lavorato particolarmente bene con gli insegnanti. Alla ricreazione mancavano tutti quelli non tanto sani di mente che continuano a far confusione e per colpa loro ci vanno di mezzo delle persone tra cui io e altri miei compagni. Uno di questi è in classe mia (ma non lo voglio nominare!): queste persone mi stanno veramente sui nervi e quasi non ce la faccio più! Non è giusto che per colpa di qualcuno tutta la classe sprofondi! È come una mela marcia su un albero: per colpa di pochi che proprio non mi va giù, ci vanno di mezzo tutti e possiamo rischiare ingiustamente punizioni! Oggi, ad esempio, all’ingresso di un professore si era nascosto dentro all’armadio e quando è passato il tipo in questione è uscito e gli ha fatto BAH!!! E il professore l’ha mandato fuori dalla classe. Spero che si renda conto di quanto sta facendo e delle conseguenze delle proprie azioni e di cosa sta causando, cioè rovinare la più bella cosa che possa esistere a scuola: gli amici e l’amicizia e quindi il legame che ci lega come classe e che va oltre i libri, le interrogazioni e altre tante prove. Chissà come andrà domani……… Matteo 5 novembre ‘14 Caro Augusto, oggi è mercoledì e come al solito ho avuto sette ore di lezione. Nella terza ora, durante geografia, ho svolto un verifica, riguardante gli stati e le capitali d’Europa. Tutti avevano i libri e i quaderni aperti per ripassare, ma la professoressa è arrivata subito in classe e, quindi, li abbiamo dovuti chiudere. La professoressa Nifosì mi ha consegnato un foglio sul quale c’era disegnata la cartina geografica dell’Europa, sotto questa c’erano dei numeri con accanto il nome di uno stato o di una capitale. L’elenco non era completo, io dovevo aggiungere lo stato o la capitale mancante. Eseguito questo, dovevo ricercare e assegnare lo stato corrispondente. Durante tutto ciò, in classe c’era abbastanza silenzio, solo ogni tanto in sottofondo, si sentiva un leggero brusio, fortunatamente non sentito, o ignorato, dalla prof.ssa impegnata nel suo lavoro. Sovente sentivo anche dei piccoli suggerimenti, celati sotto forma di tosse. Questi rumori mi toglievano la concentrazione, anche se a momenti mi scoppiava un sorriso. Soffocato a mia volta da un colpo di tosse o da uno sbadiglio. Ogni tanto alzavo gli occhi e, guardando i miei compagni, capivo dalla loro espressione che alcuni di loro purtroppo erano in difficoltà. Probabilmente non avevano studiato a sufficienza, nonostante secondo me fossimo facilitati oltre che alla cartina sul muro, dalla cartina geografica sul foglio del compito che, anche se era muta, poteva aiutarci a identificare la posizione dei vari stati Europei. L’unica cosa che ci ha fatto rimanere di stucco è che la cartina dell’Europa politica è rimasta attaccata al muro della classe e quindi non era tanto giusto nei confronti di chi aveva studiato... alcuni, compresa me, erano rimasti ore sui libri ! Sinceramente per me non è stata così difficoltosa questa prova, forse perché avevo studiato molto ed ero quasi sicura del risultato. Quando stava quasi finendo l’ora disposizione, ho consegnato la verifica sperando in cuor mio che fosse andata bene. A chi aveva finito prima la professoressa ha dato i compiti per casa e ha detto avremo potuto iniziarli. Caro Augusto, dopo forse per la concentrazione mi è venuto un grande appetito, fortunatamente è suonata la campanella che preannunciava la sospirata ricreazione. Durante la pausa tutta la mia classe parlava della verifica. Tanti miei compagni dicevano che era stato un test difficilissimo, mentre altri erano molto tranquilli e rilassati, sicuri di aver raggiunto un buon voto. Ti saluto, Viola P.S. Aspetto con ansia il risultato della verifica, ti farò sapere! 6 novembre ‘14 Caro Augusto, oggi è un giorno particolarmente piovoso. A dire il vero è già da una settimana che piove a dirotto. E la verifica di scienze ha contribuito a rendere l’atmosfera ancora più malinconica. Il tempo non passa mai, prima della verifica io e gli altri eravamo ancora lì a ripassare, anche se a me non è servito, visto che poi mi ha fruttato l’insufficienza. Abbiamo trascorso la ricreazione dentro ed è stata di una noia mortale. Il pavimento era tutto bagnato per via delle scarpe fradice che sono passate nelle pozzanghere. In un attimo era già finita la pausa, poi mi sarebbero spettate altre due ore di storia e musica, ma sono passate più veloci del previsto. A un certo punto non avevo neanche voglia di uscire da scuola: al solo pensare a tutta quella pioggia e a quel freddo, mi sentivo congelare. La professoressa di musica ci ha detto che ci sarà l’opera tra poco, ma io quest’ultima l’avevo già vista e quindi non ci andrò. Nonostante queste giornate noiose, ci sono i miei amici a consolarmi con le loro risate. All’ultima ora, quella di musica, saremmo dovuti andare giù a suonare in aula, appunto di musica, ma quando la professoressa è entrata e ha compilato il registro, qualcuno ha fatto confusione e così siamo rimasti su a scrivere (ma tanto per me era la stessa cosa: le note le so). Finalmente al suono della campanella sono tornato a casa. Ludovico 7 novembre ‘14 Caro Augusto, oggi è venerdì, per me il giorno più bello della settimana perché inizia il week-end e si sta a casa da scuola. Forse è proprio questo che lo rende così emozionante per noi studenti... comunque ora ti racconto come ho vissuto questa giornata scolastica. Arrivata a scuola, dopo aver aspettato la professoressa di motoria (Cavallini), siamo partiti per lo spogliatoio per cambiarci e per poi andare in palestra. Appena entrate, come al solito, ci siamo lanciate tutte contro il termosifone per riscaldarci e dopo abbiamo iniziato a discutere di ragazzi e vestiti come facciamo spesso. Poi via in palestra per il riscaldamento: trenta giri di campo, stretching, trenta addominali ed esercizi per rafforzare i muscoli delle gambe. Divisi in gruppi da quattro o cinque e preso ognuno un attrezzo, dovevamo inventarci esercizi da proporre davanti a tutti. Io ero in gruppo con Anna, Iacopo e Alessandro e il nostro strumento erano i bastoni. Dopo esserci esibiti davanti agli altri la professoressa ci ha dato il voto: otto. L'ultima mezzora abbiamo giocato a Dogeball, un gioco americano molto conosciuto, che a me piace molto. L'anno scorso in un torneo, la mia classe era arrivata seconda. Al campanella andiamo subito nello spogliatoio, ci cambiamo e poi saliamo per l'ora di grammatica. Personalmente a me la grammatica non piace molto però, per fortuna, la nostra professoressa di italiano (Bianchi) la rende meno complicata e più divertente. Finalmente la ricreazione! Per tutti è il momento più bello della giornata scolastica, dove possiamo chiacchierare con i compagni di classe o magari di altre, ma soprattutto si mangia! Dopo tre ore di lezione, tutti hanno fame. La ricreazione dura quindici minuti, stiamo spesso fuori. Lo spazio del cortile è molto ampio con un campo da pallavolo, un campo da calcio e quattro panchine. E' il momento di ritornare in classe con la professoressa Marcolini, insegnante di tedesco, sinceramente una lingua che a me non piace, molto simile nei vocaboli all'inglese. Abbiamo iniziato a conoscere le materie scolastiche, i giorni della settimana e le ore… in tedesco ovviamente! Questa lezione mi è piaciuta, il che è strano. Ho capito l'argomento e ne sono stata interessata, infatti il tempo è volato e dopo il suono della campanella è entrato in classe il professore Tomassoni. Evviva l'ultima ora di scuola... matematica. Dopo espressioni, oggi radici quadrate. Sinceramente avevo avuto paura un po' perché mi è sempre sembrato un argomento complicato, ma in realtà non è così, è solamente l’operazione contraria delle potenze. A domani, Nicole 10 novembre ‘14 Caro Augusto, oggi è lunedì e, come tutti i lunedì, è stata una giornata impegnativa. Alla prima ora abbiamo avuto inglese, ma non è successo nulla di così interessante per cui valga la pena scrivere: abbiamo corretto i compiti e letto qualche dialogo sul libro. La seconda ora invece è stata piuttosto movimentata. Con il professore Benetti abbiamo infatti fatto una prova di evacuazione. Appena entrato l’insegnate di religione ci ha detto che questo tipo di prove serve a prepararci nell’eventualità che accada realmente qualcosa come un terremoto o un incendio. Ci ha anche spiegato quale era la via di fuga di ogni classe del terzo piano. A noi basta scendere per le scale principali e poi uscire dall’uscita secondaria. Ha discusso per circa un quarto d’ora raccomandandoci di rispettare la fila e di non spingere: avrebbe continuato per tutta l’ora, se non fosse stato per la campanella che alle 9.15 precise ci ha avvertito che avremo dovuto scendere. Ci siamo precipitati tutti giù in modo disordinato, ma abbastanza veloce da riuscire in un minuto ad arrivare in cortile. Alla fine delle scale, prima dell’atrio, c’era il professor Longobardi con il cronometro in mano pronto a fermarlo non appena gli saremmo passati davanti. Il punto di raccolta normalmente è al centro del campo da calcio, ma siccome oggi il prato è ricoperto di fango e non è successo nulla di realmente pericoloso, ci è stato detto di non andare e di rimanere sull’asfalto. Non appena il professore ha terminato di completare un modulo, siamo tornati in classe e si è congratulato con noi perché abbiamo fatto molta meno confusione di quanto pensasse. Giulia 11 novembre ‘14 Caro Augusto, con piacere ti scrivo per raccontarti come si è svolta la mia giornata scolastica. La sveglia è suonata alla solita ora, non proprio una sveglia vera e propria, ma mio papà che è entrato piano in camera mia, ha alzato la tapparella e, come al solito, mi ha detto: “Dai Ciccio che è ora di alzarsi”. Nel tragitto verso il bagno ho incontrato la mamma, che molto dolcemente mi ha dato il buongiorno e mia sorella che si era svegliata bene per cui ci siamo abbracciati. Vestiti, colazione e pronti per andare a scuola. A scuola mi ha accompagnato papà, che al mattino non è di tante parole e quindi mi sono limitato a comunicare lo stretto necessario, sosta dal Fornaio di Quinto per prendere un pezzo di schiacciata come merenda e arrivo a Marzana. Suona la campanella e la mattinata scolastica comincia. Inizia però con dei cambiamenti rispetto al previsto perché le Professoresse Bianchi e Forneron non c’erano (erano in gita con le classi terze) e quindi ci hanno fatto lezione le professoresse della 2B Conti e Voi. In quelle tre ore abbiamo svolto un tema in classe, si poteva scegliere tra tre argomenti (storico, diario e lettera ad un amico) e io ho optato per il titolo storico, scrivendo un racconto su Maometto II perché mi è sembrato quello più interessante. Dopo questo inizio la programmazione è stata regolare con il prof di matematica Tomassoni che ci ha fatto preparare sulla verifica che avremo tra pochi giorni. Mi pare di aver capito bene gli esercizi che ci verranno assegnati… mi pare!! Suona nuovamente la campanella che indica il termine delle fatiche scolastiche della mattinata, solo della mattinata perché a casa si studia. Ciliegina sulla torta è stata che l’autobus che prendo normalmente per tornare a casa si è rotto finché stava partendo dalla fermata e quindi ho dovuto aspettare il seguente con la pancia che brontolava dalla fame. Con questo ti saluto caro amico sperando di non averti annoiato troppo e di averti fatto capire come sono le mie mattinate scolastiche. Alla prossima Iacopo 12 novembre ‘14 Caro Augusto, oggi è mercoledì e a scuola ho avuto la giornata lunga , cioè finisco alle 15.55. Ho iniziato con una bella verifica di matematica sulle espressioni e le frazioni e chi ben comincia è a metà dell'opera. Durante il compito cera una calma che non sembrava reale. La verifica è stata un po’ difficile ma sono riuscita a concluderla. All’ultima ora della mattinata abbiamo avuto supplenza con un professore nuovo, a cui un mio compagno ha chiesto: “Lei crede negli alieni?”. Ed ecco che tutti ci mettiamo a ridere. Il professore invece gli ha risposto seriamente: “Non c'è nessuna prova scientifica”. A quel punto un altro mio compagno gli chiede per che squadra tifi e ci ha raccontato non segue il calcio, ma “un paio di anni fa con dei miei amici sono andato allo stadio e al termine della partita un intelligentone mise sotto l'autobus degli avversari dei petardi!” Poi tutti abbiamo iniziato a leggere il libro preso dalla nostra biblioteca scolastica. In mensa dove abbiamo mangiato e scherzato. In cortile faceva freddo e allora io e una mia amica abbiamo giocato a pallavolo per scaldarci. Al pomeriggio ho preso un bel nove in arte. Insomma ho trascorso bellissima giornata alle Caperle, che sta per “Ci Andiamo Per Essere Realmente Lavoratori Egregi”. Suonata la campanella mi sono fatta la cartella e mi sono avviata per andare a casa. Relax , merenda e …ancora compiti. Francesca 13 Novembre ‘14 Caro Augusto, oggi tocca a me scrivere il diario di bordo! Sono felicissima, vedrai che ti tratterò con cura. Dunque, potrei cominciare col dirti che stamattina mancava la professoressa Bianchi, quindi, purtroppo, abbiamo dovuto affrontare la verifica di storia (AIUTO!) con la professoressa di spagnolo Gonzales! Molto simpatica, non c’è che dire! Continuava a ripetere che non era lei l’insegnante e che quindi non poteva dirci niente. Bè, spero solo che, nel complesso, sia andata bene (dita incrociate). Potrei dirti anche, caro Augusto, che Tomassoni ci ha spiegato che è bruttissimo vedere ragazzi e ragazze della nostra età “mollare”. Ma questo non prima di aver tentato di spiegare a noi (teste di cocco) le radici quadrate. Solo Zanotti è riuscito a capirci qual cosa. Lui è il cervellone della classe. Ho scoperto che baratta pezzi di merenda altrui in cambio di una sistemata ai fogli di tecnologia!!! Vorrei farlo anch’io, ma, primo tecnologia non è mai stato (e mai sarà) il mio forte; secondo, considerando le merende degli altri, e contando gli altri...diventerei grassa! Comunque, scusa se sto parlando solo di me, adesso parliamo di Tomassoni. Dunque, dicevo che spiegare le radici quadrate a noi è facile, ma lui ci è riuscito! Nonostante tutte le osservazioni inutili e immancabili di alcuni compagni! “Dunque, avete capito: la radice è quel numero che elevato all’indice dà...” “Proffe, ho scoperto che qualsiasi numero dispari diviso due fa un numero e zero virgola cinque!” Ecco il livello scolastico! Oppure: “E no! Proffe!” o “Sì, ma scusi...” E allora su una baraonda. Comunque, dopo svariate interruzioni, il professore ha avuto pure il tempo di dirci che non dobbiamo spaventarci, arrenderci, sottovalutarci. Perché noi siamo bravi se vogliamo e possiamo tirare fuori la nostra bravura solo se ci buttiamo. Dobbiamo provare a risolvere problemi, espressioni, potenze, radici complicate! Se dopo non ti riescono fa lo stesso, ci riprovi...Ma se non capisci e la tua scuola futura sarà lo Scientifico: SEI F-I-N-I-T-O!!! Bene, chiudiamo la faccenda matematica e apriamo quella musica. Un paio di lezioni fa la professoressa si è arrabbiata con noi perché non riuscivamo a restare in silenzio per più di cinque secondi. D’altro canto, chi è che riesce a stare fermo, buono e zitto quando in un angolo dell’aula di musica c’è un enorme contrabbasso?! Così sono tre lezioni che restiamo in classe, anziché andare in aula di musica. Vorrei dire alla professoressa che, secondo me, siamo più concentrati giù, con la voglia di suonare, che “rinchiusi” a scrivere note sul quaderno pentagrammato. Devo ammettere però, che è affascinante anche scoprire la posizione del re alto, o imparare il simbolo del –diesis. In classe nostra c’è un alunno che suona il violino al conservatorio! È roba piccante! Devo dire che comunque la Forneron (la professoressa di musica) mi è sempre stata simpatica. L’anno scorso ho fatto teatro nero con lei. È un teatro in cui tu non parli, si vedono solo costruzioni fluorescenti grazie all’aiuto di una luce ultravioletta ed è divertentissimo! Poi con lei, sempre sorridente, è difficile essere tristi! Caro Augusto, spero non averti annoiato, augura buona fortuna alla professoressa Bianchi che sta tornando da Monaco con le terze, a Tomassoni e alla nostra allegra e sorridente classe: IIC!!! Caterina de’Manzoni 14 novembre ‘14 Caro Augusto, oggi nelle due prime ore abbiamo svolto motoria con la brava professoressa Cavallini, che ci ha chiesto di esibirci in alcune dimostrazioni, suddividendoci in vari gruppi. Nel mio ero l’unico maschio, ma mi importava (forse era anche meglio). Quando è toccato a noi eravamo molto emozionati perché temevamo di sbagliare. Alla fine abbiamo preso 10! Per fortuna, la professoressa è rimasta molto soddisfatta, poi visto che ci rimaneva un altro quarto d'ora l'abbiamo sfruttato per giocare a dogeball. L'ora che mi è piaciuta di più è stata la seconda, perché la professoressa Bianchi era in gita con la terza B all’oleificio Redoro e quindi le bidelle ci hanno suddivisi in altre classi. Subito dopo la ricreazione abbiamo svolto tedesco con la professoressa Marcolini. Secondo il mio punto di vista con il suo modo di insegnamento tedesco risulta più bello dell'anno scorso. Lei ci organizza sempre dei meravigliosi lavori. Ad esempio io e Matteo dobbiamo studiare i prodotti alimentari originali tedeschi, dovremo costruire un percorso e poi presentarlo alla classe con la lim. Nell'ultima ora il professore di scienze ci ha consegnato le verifiche che sono andate bene, perché erano facili, ma solo per chi aveva studiato. Il segreto infatti è solo quello: studiare molto, ma molto bene. Insomma è stato un giorno meravigliosamente meraviglioso e poi è venerdì... A domani, Filippo 17 novembre ‘14 Caro Augusto, oggi, come tutti i giorni, di primo mattino eravamo in fila nello spazio con segnato 2C. Dopo qualche minuto è arrivata la professoressa Guarinoni, vestita con jeans marroni chiari e una camicia abbinata ai pantaloni. Saliti in aula abbiamo separato i banchi perché dovevamo fare la verifica di inglese sui verbi irregolari: bisognava scrivere il verbo alla forma presente, poi al passato prossimo e infine la traduzione in italiano. Tutti abbiamo finito presto il test, quindi abbiamo potuto proseguire la lezione. Il professor Benetti è subito entrato, abbiamo acceso la lim e fatto un lavoro a gruppi su Gesù. Dovevamo formulare domande cui dare risposte e infine creare due tipologie di interrogativi: quelle riguardanti la vita di Gesù e quelle riguardanti i sentimenti che provava verso gli altri. Al suono della campanella il professore Benetti non ha fatto in tempo ad uscire dalla classe, che si è ritrovato davanti la professoressa Nifosì che ci ha chiesto subito se avessimo voluto la Nifosì buona o quella cattiva e tutti hanno detto quella buona, perché altrimenti alla prima interruzione ci avrebbe fatto verifica. Alla ricreazione siamo scesi di corsa a mangiare le nostre merende, tutti sfiniti dalle lezioni precedenti. Quando siamo saliti la professoressa Bianchi ci ha fatto vedere un film che si intitolava Luther. In mensa abbiamo mangiato bene, siamo usciti e abbiamo giocato a pallavolo maschi contro femmine (abbiamo vinto noi). Nelle ore di tecnologia abbiamo realizzato la proiezione ortogonale di una prisma a base esagonale, poi svolto ricerche sul computer. E’ stata una giornata intensa, ma bella. Nicola 18 novembre ‘14 Caro Augusto, oggi inaspettatamente è stata una giornata abbastanza interessante (almeno per me). Si sa che il martedì è sempre un po’ noioso e triste, ma questo è un’eccezione. Entriamo in classe, dopo una soddisfacente merenda, ci sediamo ai banchi, aspettando la nostra professoressa di lettere. Ad un certo punto entrano dei ragazzi di 2F e ci consegnano dei foglietti. Lì per lì avevo pensato “Sarà di nuovo la solita circolare...” e ho fatto fare un volo di sola andata nello zaino. Poi la nostra professoressa ci ha chiesto se avessimo ricevuto il foglietto dei corsi pomeridiani, il CeCulca. Così ho ripescato il foglietto che avevo considerato una circolare e l’ho osservato attentamente. Era proprio quello di cui ci aveva parlato la professoressa. Ora ti chiederai “cosa c’è di speciale in tutto ciò?”. Buona domanda. C’è di speciale che finalmente ero in seconda media e di conseguenza potevo forse iscrivermi al corso di latino!!! Ho aspettato un anno per avere l’occasione di studiarlo! Adesso l’unico problema è che (da quanto ho capito) bisognerebbe essere almeno in dieci tra tutte le classi seconde e io non so quanti altri parteciperanno al corso pomeridiano. Sono abbastanza in ansia. Menomale che ci sei tu con cui posso confidarmi e liberarmi un po’. Domani ti aggiornerò se saprò qualcosa in più. Fino ad allora però, stammi bene. Baci, Daniel 19 novembre ‘14 Caro Augusto, oggi siamo rimasti a scuola fino al pomeriggio e abbiamo svolto diverse lezioni avvincenti. Ad esempio alla quarta ora, con il professor Tomassoni, abbiamo realizzato degli interessanti esperimenti di scienze per calcolare la massa ed il peso. All’inizio dell’ora, quando è entrato in aula, tutta la classe era voltata verso il curioso scatolone, trapassato da un lungo bastone di ferro per poterlo sollevare più facilmente, che teneva in mano. Una volta appoggiato il tutto sulla cattedra, ha estratto dal contenitore una piccola bilancia ad alta sensibilità, nera, con una minuscola piattaforma, un microscopico schermo e qualche minuto tasto per accendere o regolare la bilancia; dopodiché ha preso un bicchiere di plastica trasparente, sui cui lati aveva inserito un piccolo nastrino verde, per formare un piccolo recipiente, come un secchiello. Infine ha estratto un dinamometro, cioè un oggetto simile ad un termometro per la febbre, ma quando attacchi qualcosa al suo uncino, la molla scende e segna quanti Newton in base al peso dell’oggetto pesato. Così, abbiamo iniziato a pesare diversi oggetti ad esempio piccole pietre, gessetti e pesi da qualche grammo. Prima lì pesava sulla piccola bilancia e poi sul dinamometro, dopodiché uno alla volta, ognuno di noi compagni andava alla cattedra e leggeva il peso preciso del contenuto del bicchiere prima in grammi e poi in Newton; alla fine il professore trascriveva il risultato sulla lavagna e noi lo riportavamo nella nostra tabella sul quaderno. Questo è stato un modo più divertente per capire e per imparare un nuovo argomento e sinceramente lo preferisco a leggere dal libro e cercare di capire le spiegazioni complicate proposte. Ci siamo proprio divertiti!!! Speriamo di fare ancora altre volte questo tipo di esperimenti nelle prossime lezioni. Per il resto la giornata è andata bene, ci hanno consegnato la verifica di matematica, in cui non ci sono state troppe insufficienze; c’è stata l’interrogazione di geografia di due miei compagni, che è andata discretamente bene; abbiamo avuto tedesco in cui ci sono stati presentati i giorni della settimana, diversi vocaboli sulle materie scolastiche e i numeri ordinali; per concludere abbiamo avuto due ore di arte dove abbiamo iniziato una tavola copiando degli oggetti per poi colorarli con dei pennarelli a punta fine a puntini, con ombre e diverse tonalità di colore . Caro Augusto ora vado a terminare i compiti e a studiare per la verifica di inglese sui verbi al passato e sulle professioni (speriamo che vada bene). A presto, Caterina Menegatti 20 novembre ‘14 Caro Augusto, oggi è stata una giornata molto bella e interessante. Al suono della prima campanella, la professoressa Cavallini di motoria, ci ha accompagnati nei spogliatoi per cambiarci i vestiti. Dopo aver indossato gli abiti adatti, siamo andati in palestra per fare trenta giri di corsa. Abbiamo fatto gli addominali in coppia e, dopo averli eseguiti, ci siamo divisi in due squadre per svolgere degli esercizi di basket. La professoressa ci ha spiegato alcune regole fondamentali della pallacanestro e poi ha dato il via alla partita. Io e la mia squadra abbiamo perso, però, l’importante è divertirsi. La campanella di fine lezione è suonata e noi siamo ritornati negli spogliatoi per rivestirci. La professoressa ci ha riportati nella nostra classe e ci ha salutato. Dopo questa lezione di motoria, ho scoperto di avere un’immensa passione per il basket. Quest’anno, dopo la scuola, pratico già nuoto e danza e quindi penso che l’iscrizione a un corso di basket dovrà aspettare il prossimo anno. Ciao Augusto ti devo lasciare perché devo prepararmi per andare a nuoto. Un enorme bacione dalla tua Anna 21 novembre ‘14 Caro Augusto, entriamo in classe e subito la professoressa d'inglese ci fa separare i banchi. L'ansia comincia a salire, non sapevo molto, anzi niente! Consegna la verifica, comincio a tremare e penso: perché il giorno prima non ho studiato! Oh con un otto, allora sì che i miei sarebbero stati contenti. Come è già successo credevo di sapere tutto, ma quando mi son trovato davanti alla verifica non sapevo più niente. La prof. comincia a spiegare come svolgere gli esercizi, ma io non ero interessato, perché cercavo di sapere da un mio compagno qualcos'altro del poco che avevo studiato. Ero terrorizzato, avevo paura di prendere quattro! Quando ho impugnato in mano la penna, anch’essa tremava come una foglia e cominciava a venirmi male alla pancia. Fatto quel poco di esercizi che sapevo, ho guardato il resto dei miei compagni che scrivevano e scrivevano… ero l'unico a non sapere nulla!!! Completato il resto degli esercizi, ho consegnato la verifica. Stavo quasi sudando dalla paura. Durante la ricreazione mi sono consolato un po': non ero l'unico a non aver studiato ed essere andato molto male. Per il resto della mattina ho cercato di dimenticarmi di quello successo. La giornata scolastica è scorsa velocemente, ma avevo molta paura che quando sarebbe arrivato il voto i miei genitori mi avrebbero lasciato in castigo e soprattutto temevo di non riuscire più a ricuperare. Nel pulmino avevo la nausea, arrivato a casa ero pronto a raccontare quello che era successo. Lorenzo 24 novembre ‘14 Caro Augusto, oggi è stata una giornata diversa perché abbiamo visto il film “Viaggio al centro della Terra” durante le ore di antologia. Lo abbiamo guardato poiché stiamo lavorando sul racconto d’avventura. Non abbiamo dovuto spostarci di aula, ma lo abbiamo visto grazie alla LIM, la lavagna multimediale che abbiamo in classe. Il film raccontava del viaggio del protagonista, Trevor, con suo nipote Shon e una ragazza di nome Anna al centro della Terra. Mi è piaciuto molto perché c’era azione e suspense. Ero seduto vicino a Carlo, il mio migliore amico, che mi anticipava le scene perché lo aveva già visto (diciamo che mi ha rovinato la visione del film, ma lo perdono!) Mi è piaciuto molto quando Shon, staccando dalla roccia pietre preziose, ha spaccato una lastra, facendo cadere tutti in un burrone profondo milioni di chilometri. Tutta la classe era ipnotizzata da questo film bello e appassionante, tanto che alla fine abbiamo applaudito e ringraziato la professoressa per averci concesso una lezione diversa dalle altre e più divertente. Mattia 25 novembre ‘14 Caro Augusto, oggi c’è stata una dura interrogazione di letteratura. I due minuti prima dell’ingresso della professoressa Bianchi speravamo avesse fatto sciopero o non avesse tempo per l’orale, cosa successa già lo scorso lunedì. L’insegnante sfortunatamente non aveva nessun tipo di febbre, ma invece aveva tutto il tempo di iniziare e finire accuratamente l’interrogazione. Mentre la prof.ssa estraeva la scatoletta con i bigliettini con i nomi degli interrogati, noi eravamo terrorizzati, ad ognuno batteva il cuore a mille. Ed ecco il bigliettino con il numero … uno, tre, sette, tredici e per finire diciannove. Al termine dell’interrogazione, poiché mancavano ancora cinque minuti prima dell’intervallo, la professoressa ha chiesto il nostro parere sui voti perché a lei sembrava che avessimo studiato poco. La mia impressione sembrava molto generosa rispetto le idee della docente, che aveva assegnato quattro voti discreti e uno gravemente insufficiente. Caro augusto, ti saluto e ti prometto che ti scriverò anche domani. Alessandro 26 novembre ‘14 Caro Augusto, mercoledì per noi significa...interrogazione di scienze e tedesco. Scienze, aria tesa in classe. Ecco, rivedo già il professore che sta entrando nella nostra classe. I primi cinque minuti Tomassoni compila il registro digitale e quello di carta...tutti noi abbiamo molta ansia. Non sappiamo quale numero pescherà da quei maledetti bigliettini che si ritrovano dentro la scatolina nel cassetto della cattedra. Sta per estrarre un bigliettino…ed ecco...non sono io! Inizia ad interrogare. Se mi avesse interrogato, sarebbe andato malissimo. Quando il professore ha fatto delle domande ho provato a rispondere. Alcune le sapevo, ma non volevo espormi per paura di sbagliare. La persona interrogata ha preso un bel voto. Ora bisognava solo sperare che non interrogasse qualcun'altro. Tutti felici per lo scampato pericolo abbiamo così iniziato a chiacchierare, finché il professore non ci ha rimproverato. Tutti zitti abbiamo affrontato l’ora successiva facendo esperimenti sulla massa e il peso. E poi è giunta la volta di Tedesco, materia difficile per chi non è tanto bravo, ma molto facile ad esempio per il nostro compagno Daniel, che proviene proprio dalla Germania. Io sapevo che la professoressa Marcolini mi avrebbe rivolto alcune domande e proprio per questo mi sono preparata, ma nemmeno stavolta ero tra gli interrogati. Così per aumentare un eventuale mio voto, ho iniziato ad alzare la mano e quando gli interrogati non hanno saputo una risposta, la professoressa mi ha chiamato e io ho risposto correttamente...e pensare che avevo l'ansia! Elisa 27 novembre ‘14 Caro Augusto, oggi è stata una giornata un po’ particolare: avevamo l’orale di storia. Tutta la classe era preoccupata, perché era la prima interrogazione del secondo “turno”. Non avevamo capito molto bene su che capitoli avrebbe interrogato. Alcuni sostenevano sul sette, altri sul nove e altri sull’otto. Io ho chiesto a de’ Manzoni e lei ha risposto che chiedeva anche il sette. Insomma, c’era un bel casino! Quando la professoressa è entrata, tutti ci siamo alzati in piedi e l’abbiamo salutata. Insieme abbiamo fatto il punto della situazione degli elaborati scritti che avevamo per casa. Poi, discutendo, lei ha detto che avrebbe avuto un bel po’ di lavoro per il weekend e ci ha mostrato alcuni temi della 3B che avrebbe dovuto correggere. Intanto erano arrivate le undici e mezzo e ha iniziato a spiegare quattro pagine di storia. Il tempo scorreva veloce e la tensione saliva. Prima le undici e quaranta, poi le undici e quarantanove, non vedevo l’ora che suonasse la campanella. A un certo punto l’insegnante ha guardato l’orologio e detto: <Mi dispiace ragazzi, ma oggi non riesco a interrogare.> E la classe ha tirato un sospiro di sollievo. Ed ecco la campanella suonare: non era morto nessuno. Tutti erano riusciti a controllare la propria agitazione. Tommaso 28 novembre ‘14 Caro Augusto, guarda cosa mi è successo alla fine della mia mattinata scolastica oggi! “Zarattini”, sento pronunciare il mio cognome dal prof. di matematica, mi dice di andare alla lavagna, dopo cinque minuti dall’inizio dell’esposizione orale un “TOC TOC” mi ha paralizzato!!! Si è aperta la porta ed è entrata la Dott. Nicoletta Morbioli!!! A questo punto, caro diario, la mia prima reazione è stata quella di simulare un forte mal di pancia per tornare al mio posto: va bene la tensione dell’interrogazione a sorpresa, ma con uno spettatore di quest’importanza … è un po’ troppo!! Per fortuna la dirigente mi ha messo subito a mio agio incitandomi. A questo punto, caro diario, mi rilasso un po’…in fondo in fondo mi ero preparato per tutto l’intero pomeriggio di ieri: ce la posso fare! La prova scorre semplicemente senza intoppi, finisco la mia espressione, rispondo più o meno precisamente alle domande abbastanza difficili del prof. e mi becco anche i complimenti per una risposta che ho dato e a cui nessun altro dei miei compagni precedentemente interrogati aveva risposto. In quel momento pensavo fosse finito tutto con il voto da parte del prof. Tomassoni sul libretto, mentre invece, con mia grande soddisfazione, la dirigente mi stampa il suo timbro sul voto firmando la mia buona prestazione. Caro diario secondo te è stata una mattina normale? O un episodio che comunque mi ricorderò per tanto tempo? So che non mi puoi rispondere, comunque sarebbe inutile: è stata una giornata memorabile!! Carlo 30 novembre ‘14 Caro Augusto, ecco concluso con oggi il mese di novembre e con esso il nuovo esperimento letterario della mia 2C: tenere un diario di classe ogni giorno di scuola per un mese intero. Ad ogni alunno era stata assegnata la sua giornata, che sarebbe per questo diventata un po’ speciale. Come una sorta di passaggio del testimone, gli alunni dovevano scambiarsi un diario di bordo, in cui raccontare singolarmente un pezzo di storia, creando così la loro personale tessera di un puzzle che ora si è completato. Bravi! Esperimento riuscito! Leggendo queste pagine, ne emerge uno spaccato di vita scolastica alle medie, che abbiamo voluto dedicare agli alunni delle classi quinte della primaria in questi giorni in visita da noi. In questo modo possono rendersi conto come sarà vivere alle Caperle. Le piovose giornate di novembre si sono alternate con la loro malinconica bellezza, mentre i ragazzi della 2C vivevano momenti e sensazioni diverse: la gioia dello stare con i compagni; la rabbia per gli amici che non si comportano bene mettendo nei guai tutta la classe; la noia delle ricreazioni trascorse all’interno; l’ansia per le molteplici verifiche e interrogazioni, alcune facili, altre impossibili. La vita di uno studente insomma è proprio una girandola di esperienze tutte diverse: possono passare da trenta esercizi di addominali ad impreviste prove di evacuazioni, dalla visione di film avvincenti a radici quadrate impossibili, da sospirate ricreazioni in cui si alternano litigi e riappacificazioni all’affascinante simbolo del –diesis, dall'ansia per verifiche difficili alla visita della dirigente durante una interrogazione. Tutti però hanno avuto modo di imparare molto e soprattutto acquisire insegnamenti fondamentali per la vita: mai spaventarsi, arrendersi o mollare, ma buttarsi, provare e soprattutto studiare tanto e bene. E alla fine anch’io ho scoperto qualcosa: chi l’avrebbe mai detto che innocenti bigliettini dentro una scatolina nel cassetto della cattedra potessero far precipitare una classe nel terrore più nero? A presto, Wanna Ps. Probabilmente ti sarai chiesto il perché di questo strano nome. Ecco subito svelato il mistero: dopo una seria discussione, abbiamo deciso di chiamarti come il Signor Caperle! Ovvio, no?