Equipaggi Maurizio Capitani Comandanti Italiani, passione al timone Pietro Angelini Obiettivo conoscere i membri di Italian Yacht Masters, l’associazione dei comandanti italiani nata recentemente a Loano 32 febbraio 2014 Incontriamo in questa occasione Maurizio Capitani. Perché oggi i commenti sono tutti inglesi? Perché è la lingua del momento. Nel nostro campo, se non la sai non vai avanti. Con le tendenze del momento, le destinazioni sono le più disparate ed oltre a navigare nel Mediterraneo dobbiamo aspettarci anche di andare nei Caraibi, Dubai, Seychelles, Maldive, Tahilandia, Hong Kong etc per cui la comunicazione in lingua inglese è importante. L’abbiamo scelta anche come linguaggio di comunicazione sul nostro sito. Cosa piace del vostro mestiere ai giovani? Indubbiamente che si guadagna bene e che si gira molto. Poi un po’ di fascino della divisa. Cosa non piace? Non vorrei cadere in contraddizione col punto sopra ma forse dopo un po’ di tempo che sono a bordo avvertono la lontananza da casa e dagli amici. Cosa si dovrebbe fare per avvicinarli? Invogliarli facendo degli stages e spiegando loro come funziona la vita a bordo. Cosa si deve fare per diventare comandanti? Maurizio Capitani nasce al’Argentario e dopo avere compiuto gli studi all’ITN Giovanni da Verrazzano di Porto S. Stefano inizia a navigare con una compagnia petrolifera Americana dove naviga per cinque anni e prende il patentino da Aspirante CLC. Successivamente cambia compagnia di navigazione per scelta burocratica (serve la bandiera Italiana) per poter sostenere l’esame per la patente da CLC che sostiene nel novembre 1987 a Trieste. Dal 1988 cambia tipo di navigazione ed inizia a lavorare nel campo del diporto iniziando con uno yacht di 20mt subito al comando e da li inizia a crescere fino a prendere il comando di unità più importanti. Da 10 anni lavora per lo stesso Armatore ed è al comando di un Benetti di 42 mt e gestisce un equipaggio di 7 persone, fa parte inoltre del board direttivo di Italian Yacht Masters ed al tempo stesso di una società di marittimi nata circa 6 anni fa all’Argentario: la Lavoratori del Mare SrL. dell’equipaggio. Deve essere imbarcato con libretto in caso italiano o secondo la MLC i 16enni devono avere il contratto che limita le ore lavorative in quanto non maggiorenni. Quale è il rapporto con i cantieri per l formazione dei ragazzi a bordo? Ottimo in quanto ci siamo organizzati con Navigo che racchiude diversi cantieri nella sua struttura e stiamo intraprendendo insieme un cammino di formazione. Incidono i registri navali Esteri per la scelta degli equipaggi? Indubbiamente si. Devi essere certificato sotto tutti gli aspetti e caratteristiche che la bandiera richiede. Cosa pesa per la scelta degli equipaggi? La certificazione, la preparazione, la disponibilità a stare lontano da casa per un po’, la conoscenza della lingua. Per quale mestiere a bordo sono famosi gli italiani? Senza dubbio il cuoco. Cerco di entrare nella testa di un Armatore e penso che il cuoco è elemento importante a bordo ad un super yacht. Non dimentichiamo che anche il Comandante non è da meno in quanto sappiamo che lo stile che ci contraddistingue è fondamentale davanti ad Armatore ed ospiti. Le nostre conoscenze enogastronomiche, geografiche e storiche fanno si che oggi siamo, oserei dire completi nella nostra preparazione professionale e facciamo si che come ho detto prima, di trasmettere le nostre conoscenze e capacità ai nostri subalterni. Cosa fanno i comandanti italiani per promuoversi? Nel caso specifico di Italian Yacht Masters di cui orgogliosamente faccio parte; ci siamo costituiti come gruppo “di elite” dove per poterne far parte devi avere determinati requisiti e caratteristiche. Abbiamo organizzato una giornata denominata Captain’s Day dove abbiamo invitato Brokers, Crew Agencies ed operatori del © RIPRODUZIONE RISERVATA febbraio 2014 Maurizio Capitani settore ed abbiamo detto loro chi siamo, e nostri obiettivi relativi alla nostra volontà di espansione nel campo della nautica mondiale e abbiamo continuato partecipando a Saloni Nautici. GSF ad Amsterdam e last but not least saremo a YARE 2014 con un corner dedicato. Quali i miglori eventi internazionali? Indubbiamente Monaco e Fort Lauderdale Boat Shows, Global Superyacht Captai’s forum e nel futuro 2014 Yare sarà senz’altro un ottimo trampolino di lancio. Quali le migliori regate? Les Voiles de S.Tropez, Rolex Cup, Perini Cup, Regata Vele d’Epoca all’Argentario. Quali i migliori porti? Italiani: sono in Liguria più Porto Cervo, P. Rotondo, Mergellina (non me ne vogliano quelli che non ho messo) Altrove? Palma, Monaco, Cannes, Nizza, senza dimenticare che navigando nel Mediterraneo ci sono tante belle strutture ma ricordiamoci che anche fuori dal porto ci deve essere la ricettività. Cosa offre in più la Costa Azzurra e perchè c’è un così alto numero di barche italiane? Perché c’è tanta ricettività sotto tutti i punti di vista. Dai porti, agli hotels ai locali dove poter indirizzare il proprio Armatore per trascorrere una serata. Il clima è senz’altro buono durante tutto l’anno e per quanto riguardagli yachts italiani che hanno deciso di spostarsi in costa Azzurra non so il preciso motivo ma c’è sicuramente meno burocrazia e vedo che le cose vanno avanti lo stesso. F 33 Io sono un po’ conservatore e preferisco la via della carriera mercantile; quindi ITN e poi tutta la trafila burocratica a bordo (Allievo, Aspirante Capitano, Capitano di Lungo Corso). Se ci fosse però l’opportunità di implementare i programmi scolastici ed inserire il ramo di Comandante del diporto ne sarei favorevole. Ed è di questo che ci stiamo infatti occupando con Navigo. Quali i punti migliori nel mondo dove formarsi? Non andrei molto lontano e direi che studiare in Italia è più che sufficiente. Siamo in grado di preparare dei bravi Ufficiali di coperta e macchine. Tutto al più li manderei a studiare la lingua all’estero visto che, come precedentemente detto è di estrema importanza. Sono attuali i programmi dei nostri istituti nautici? Si. Anche se la scuola è stata rivoluzionata ed il nautico non esiste più e si va a progetto. C’è poi qualche istituto che ha ritenuto opportuno restare “Nautico” e rispetta l’insegnamento delle materie inerenti la navigazione etc. Servono i simulatori? Servono eccome. Ci sono dei nautici in Italia che sono ben attrezzati anche se sono simulatori computerizzati ed hanno anche il planetario vedi PSStefano. Ci sarebbe disponibilità da parte dei comandanti nel fare stage o docenze? Si. Tanta disponibilità a trasmettere le proprie esperienze e ad dare all’allievo un infarinatura generale su ciò che è il nostro mestiere. Che dicono le leggi in proposito? Trattano lo stagista allo stesso livello di un membro