Circolo Didattico di Caluso MATERIALI PER LA PRIMA ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI NELLA SCUOLA DELL'INFANZIA -disegno realizzato da alcuni bambini della Scuola dell’Infanzia di Caluso- Dite: è faticoso frequentare i bambini. Avete ragione. Poi aggiungete: bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccolo. Ora avete torto. Non è questo che più stanca. E' piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all'altezza dei loro sentimenti. Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi. Per non ferirli. J . Korczack, da “Quando ridiventerò bambino”, Luni, Milano, 1996 Dal pensiero di J.Korczack, pedagogo polacco, si può intuire quanto sia delicato il lavoro dell’insegnante. I bambini hanno sentimenti “alti”, sono piccoli e indifesi e allo stesso tempo molto curiosi e portano con sé patrimoni culturali vari. Ogni adulto, educatore, insegnate, deve pertanto essere sensibile, empatico e capace di ascoltare e rispettare i sentimenti dei bimbi. La scuola, come ci ricorda lo studioso Giovanni Maria Bertin, deve poter essere una “scuola inattuale”, capace di vedere oltre il presente e di favorire, per ogni bambino, la costruzione della propria identità-differenza positiva sapendo che “il sé si realizza se si realizza assieme agli altri”. Crescere nel rispetto dell’altro e nella solidarietà è importantissimo, fin da piccoli i bambini devono essere educati e aiutati a costruirsi delle regole morali profonde. La scuola dell’infanzia deve pertanto promuovere: la cooperazione, la curiosità verso l’alterità, la parola e l’ascolto, l’assenza di pregiudizi e, soprattutto, l’attenzione all’altro come risorsa per ognuno, abbandonando quei sentimenti egoistici e competitivi che talvolta la società attuale richiede. attenzione alla costruzione dell’identità incontro con l’alterità condivisione di regole Promozione della lingua italiana ascolto e rispetto confronto con la diversità La commissione per gli alunni stranieri ha elaborato un “kit di accoglienza” per il primo inserimento degli alunni stranieri nella Scuola dell'Infanzia. Tale materiale comprende: Progetto accoglienza e integrazione 1.1 alcune proposte di presentazione al gruppo 1.2 attività individualizzate rivolte ai bambini stranieri Scheda di rilevazione del comportamento linguistico e relazionale del bambino straniero. 2.1 Osservazioni sulla conoscenza della lingua/della comunicazione 2.2 Osservazioni sul comportamento e l’interazione Schede e materiale operativo. 1. PROGETTO ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE Le insegnanti delle scuole dell’infanzia statale predispongono abitualmente e da sempre un ambiente sereno, motivante e ricco di stimoli, dove ogni bambino e bambina di qualsiasi nazionalità può sentirsi accolto, accettato e valorizzato. Nei primi giorni di scuola l’attività sarà incentrata sulla conoscenza reciproca (soprattutto mediante giochi per imparare i nomi dei compagni e delle maestre e per presentarsi), sull’esplorazione dell’ambiente interno ed esterno dell’edificio, sul riconoscimento degli spazi e degli oggetti di uso personale (es. armadietto, bavaglino), sul gioco libero e guidato (giochi mimici, canzoncine, filastrocche...) e sulle prime esperienze di routine (appello, calendario, conta dei presenti, riordino, conversazioni guidate, ecc.). In questa fase è fondamentale il rispetto del silenzio, considerando che, il bambino appena arrivato in Italia è immerso in un mondo di suoni e parole nuove, ed è impegnato ad osservare, discernere ed interiorizzare le nuove esperienze. È importante riservare degli spazi e dei tempi in cui possa conoscere gli oggetti, i materiali, gli ambienti, le persone per apprenderne il nome e contestualizzarli. L’accoglienza dell’alunno straniero deve avvenire in un clima di classe gioioso e di attesa del nuovo arrivato, con la collaborazione diretta degli altri bambini. Per favorire l’interazione tra pari e lo sviluppo di varie competenze, occorre innanzitutto organizzare la sezione e il salone in angoli tematici (angolo della casina, angolo della manipolazione e della pittura, angolo delle costruzioni, angolo dei travestimenti,…) dove il bambino straniero può scegliere il gioco che più preferisce. 1.1 alcune proposte di presentazione al gruppo É fondamentale prevedere momenti guidati, in cerchio, durante i quali i bambini si presentano l’uno all’altro e si conoscono, capiscono i gusti, le differenze/uguaglianze e le abitudini dei compagni. A tal proposito, nell’allegato n°1 si riportano alcuni esempi di canzoni, di filastrocche e di giochi e alcune fiabe che provengono da varie parti del mondo. 1.2 attività individualizzate rivolte ai bambini stranieri Oltre ai momenti di gioco libero e di attività guidate per la prima accoglienza e l’inserimento di un bambino straniero in sezione, è indispensabile valutare le competenze linguistiche dell’alunno e attivare, se è necessario, un progetto individualizzato che miri ad alfabetizzare il piccolo attraverso l’acquisizione delle prime parole (parola-frase) per esprimere bisogni e per farsi capire. A tal fine si possono proporre ATTIVITÀ varie quali: o Esecuzione di azioni su consegna verbale. o Utilizzo di oggetti concreti per l’osservazione, la lettura, la conoscenza del nome e in seguito l’associazione dell’azione. o Lettura e giochi con immagini (disegni, fotografie, libri, giochi strutturati ad esempio il memory) per apprendere il nome delle cose, per costruire sistematicamente frasi, per comunicare ed interagire. o Conversazioni a tema. o Giochi per l’interazione e la socializzazione. o Esperienze corporee. o Brevi narrazioni MEZZI E STRUMENTI Riviste didattiche, immagini (di cose, aggettivi, azioni) tratte da libri presenti nella scuola. I percorsi suggeriti costituiscono alcuni dei punti di partenza per percorsi che potranno essere attuati nel contesto di un laboratorio interculturale vedi ad esempio il “progetto integrazione alunni stranieri” in allegato n°2 . Gli stimoli potranno essere narrazioni, immagini, oggetti, materiali, musiche. La metodologia d’azione proposta ai bambini potrà essere l’ascolto, la conversazione, il disegno o la pittura, la creazione di oggetti con varie tecniche manipolative. LA STRUTTURA DELL’ATTIVITA’ Ogni attività dovrà essere strutturata prevedendo : o uno svolgimento creativo e divertente che aumenti le pregresse conoscenze ed abilità; o l’utilizzo di molteplici linguaggi espressivi; o la collaborazione tra gli alunni stranieri e gli alunni italiani al fine di stimolare l’integrazione e la coesione nel gruppo. o è importante stimolare i bambini stranieri più timidi o con difficoltà a fare delle domande, magari chiedendo ad un compagno italiano di suggerirgli la domanda. ATTIVITA’ DI VERIFICA Il bambino potrà ripetere più volte gli esercizi, anche a distanza di tempo; è importante che l’insegnante gratifichi il raggiungimento dell’obiettivo. Il bambino sarà invitato ad eseguire l’attività, prima lentamente come una chiocciola, poi in modo più veloce come un leprotto che corre veloce. A tal proposito sulla scheda potranno essere disegnate una chiocciola e una lepre. 2. SCHEDA DI RILEVAZIONE DEL COMPORTAMENTO LINGUISTICO E RELAZIONALE DEL BAMBINO STRANIERO La scheda di rilevazione del comportamento linguistico e relazionale riportata nell’allegato n°3 è stata elaborata per valutare la competenza linguistico-comunicativa in lingua italiana e la capacità relazionale degli alunni stranieri che frequentano la scuola dell’Infanzia. Questo strumento è utile per valutare le capacità di ascolto e di comprensione, le modalità di relazione e il comportamento dell'alunno al fine di procedere all'attivazione di laboratori di recupero linguistico. 3. SCHEDE E MATERIALE OPERATIVO Nell’allegato n°4 vengono inseriti alcuni materiali utili a facilitare la comunicazione scuolafamiglia e i dialoghi insegnante-bambino. Attraverso le immagini relative alla scansione scolastica giornaliera e agli angoli di sezione i bimbi che non capiscono l’italiano riescono a partecipare con consapevolezza alle varie proposte didattiche. ALLEGATI allegato n°1 ESEMPI DI CANZONI ♫ MENO MALE CHE C’E’ Rit: Meno male meno male che c’è una scuola per me (2V.) E’ una casetta molto carina con dentro pure una cucina Salto gioco e mi diverto, vado in salone oppure all’aperto. Ho tanti amici per mano, sento vicino chi è lontano. Rit: Meno male... Dipingo il cielo con un pennello e con le dita un alberello Per far felice una capretta con i miei piedi faccio l’erbetta Dentro al cerchio sono un gatto e tu un topolino che sfugge di scatto Rit: Meno male... Parlo, canto, sono un attore, invento rime e ascolto storie Se questo è tanto o poco, lungo o corto, è sempre un gioco. C’è la maestra che con simpatia, mette in moto la mia fantasia. Rit: Meno male... ♫ ♪ LA CANZONE DELLA FELICITA’ Se sei triste e ti manca l’allegria, scaccia fuori la malinconia. Vieni con me, t’insegnerò la canzone della felicità. Bom bom bom ♫ batti le ali, muovi le antenne, dammi le tue zampine, vola di qua e vola di là: ♫ la canzone della felicità ♪ ESEMPI DI GIOCHI DI GRUPPO PER LA SOCIALIZZAZIONE DIMMI CHI SEI l’insegnante passa una palla ad uno dei bambini seduti in cerchio, dicendogli: “Chi sei?”, il bambino dice il suo nome e, se vuole aggiunge una sua caratteristica o una cosa che gli piace (es. sono Marco e ho i capelli ricci, mi piace andare in bicicletta), poi passa la palla ad un altro e così via. LA MACCHINA DEI NOMI i bambini sono seduti in cerchio, l’insegnante consegna ad uno di loro un’automobilina e questi dice: “Mi chiamo ... e la mia macchinina va da... (pronunciando il nome, oppure qualche caratteristica del compagno), quest’ultimo fa lo stesso con un altro e così via. SUSCI SUSCI DANCE i bambini sono disposti in cerchio, in piedi; una maestra inizia a dire la filastrocca (TESTO A), mentre tutti gli altri rispondono (TESTO B): A: Ehi bambini B: Che c’è? A: Lo sapete? B: Che cosa? Battendo le mani a ritmo si dice A: Che (nome di un/a b.no/a) è un tipo un po’ speciale Poi tutti, battendo le mani: e tutti lo sappiamo per cui balliamo insieme la Susci susci dance facendo mulinello con le braccia nelle 4 direzioni: E susci susci in basso, e susci susci in alto e susci susci a destra e susci susci a sinistra. Si ripete con altri nomi (anche affidando a qualche bambino il compito d’iniziare la filastrocca). CORRO CORRO un altro modo per fare il giro dei nomi che si svolge sempre in cerchio; all’inizio un’insegnante sta dentro il cerchio per far partire il gioco e, correndo intorno dice: “Corro corro corro per la mia strada”, gli altri correndo sul posto, ripetono: “Corro corro corro per la mia strada”, l’insegnante si ferma davanti ad un bambino (le prime volte davanti ad una collega, per far imparare il gioco) e dice: “Incontro (nome) e lo/la saluto così”, tutti ripetono “Incontro (nome) e lo/la saluto così”, l’insegnante facendo i gesti appropriati dice: “Dammi il 5, dammi il 10, dai vieni con me” (gli altri possono ripetere con chi hanno vicino) e prende sottobraccio chi ha scelto. Il bambino prende il posto della maestra e il gioco ricomincia. ADESSO TOCCA A… Mettiamo in un sacchetto tutte le foto dei bambini e le mescoliamo bene con la mano, un bambino pesca una foto e la mostra ai compagni che dicono il nome del bambino raffigurato. Si ripete con tutte le foto che poi verranno appese al cartellone delle presenze. LE PRESENTAZIONI (BENVENUTI) i bambini si muovono liberamente nel salone, ascoltando una musica, quando questa viene interrotta si fermano davanti ad un compagno e si presentano reciprocamente; quando la musica riprende, si procede in coppia, tenendosi per mano. Allo stop della musica, ci si ferma davanti ad un’altra coppia e si procede in quattro. Si continua fino allo stop conclusivo stabilito dall’insegnante. LA RAGNATELA DELL’AMICIZIA (VI PRESENTO IL MIO AMICO) i bambini si siedono attorno ad un grande cartellone posto a terra e lanciandosi a turno un gomitolo, dicono: “Mi chiamo... Vi presento il mio amico/a ...”, il bambino chiamato incollerà sul cartellone il filo coprendolo con la sua foto. Alla fine otterremo una bella ragnatela di amicizie, da appendere ad una parete. ESEMPI DI LETTURE E FIABE DEL MONDO Perché le storie più belle chiedono di essere narrate quando il sole se ne va e la luce si rifugia dietro le montagne. E allora, come un griot, il narratore comincia: “Adesso ti racconto una storia” “Racconta” “C’era una volta ....” “Ma tu c’eri? Hai visto? “ “Sì che c’ero. C’era una volta ....” “Se mi ascolti ti racconto una storia” “E’ una storia che è successa davvero?” “Non lo so, ma è una bella storia” “Allora racconta......” Graziella Favaro LA VOLPE E IL FENICOTTERO (MAROCCO) Era finalmente arrivata la bella stagione anche nel palmeto. Un uccello ogni giorno raccoglieva e intrecciava piccoli rametti e morbide pagliuzze per costruire il nido. Depose poi le uova e all’alba e al tramonto cantava felice sognando di vedere i suoi uccellini volare coraggiosi e liberi nel cielo azzurro. Dopo molti giorni le uova si schiusero e i piccoli uscirono beccando il guscio. Crescevano belli e grassottelli ricoperti di soffici piume ed erano quasi pronti per le prime lezioni di volo. Ma un brutto giorno ai piedi dell’albero arrivò una volpe affamata che si mise a gridare minacciosa: - Dammi i tuoi piccoli, altrimenti salgo sull’albero e uccido te e i tuoi figli. Impaurito, l’uccello non sapeva che cosa fare e gettò in pasto alla volpe i piccoli. Passò del tempo e venne di nuovo la bella stagione. L’uccello depose ancora le uova, ma era terrorizzato all’idea che la volpe potesse ritornare. Non cantava più ed era sempre triste. Un giorno capitò lì vicino un fenicottero e gli chiese il perché di tanta tristezza e l’uccello raccontò la sua storia e la fine terribile dei suoi piccoli. Allora il fenicottero disse: - Non devi temere: la volpe non è capace di salire sull’albero e, anche se cercasse di farlo, tu potrai volare via portando con te gli uccellini. Dopo un po’ di tempo di nuovo le uova si aprirono e gli uccellini si sistemarono nel nido. Un brutto giorno arrivò la volpe e gridò di nuovo le sue minacce terribili, ma la madre rispose come il fenicottero le aveva insegnato e salvò così i suoi piccoli. La volpe capì subito chi aveva suggerito all’uccello il modo per difendersi e andò a cercare il fenicottero per vendicarsi . Lo trovò intento a pulire le sue penne sulla riva del fiume e, furba com’era, decise di tendergli un trabocchetto. - Come fai a proteggerti se soffia il vento da destra? gli chiese la volpe. - Mi giro dalla parte opposta, rispose il grande uccello,ruotando il colo con eleganza . - E se invece il vento soffia da sinistra? insistette la volpe. - Anche in questo caso seguo la direzione del vento, rispose il fenicottero. - E se il vento ti assale da tutte le parti ? - Metto la testa sotto l’ ala e aspetto che il vento passi. Ma, così dicendo, il fenicottero non nascose la testa sotto l’ala . Rimase vigile e attento perché temeva l’astuzia della volpe e la sua cattiveria. Così la volpe non riuscì a ferirlo. Da quel giorno iniziò l’inimicizia tra la volpe e il fenicottero. Che continua ancora oggi… C’era non c’era. Così cominciano le fiabe che spesso vengono raccontate al buio. In alcuni paesi infatti si crede che raccontarle di giorno porti male! GUHÀ, VENDITORE DI STOFFE (MAROCCO) Miral, la giovane moglie di Guhà, tesseva stoffe di bellissima seta, con disegni e colori meravigliosi. Un giorno Miral diede a Guhà una delle stoffe perchè andasse a venderla al suq e si raccomandò perchè la vendesse a buon prezzo. Al mattino presto Guhà si recò in città e quasi subito incontrò un gruppo di mercanti. La stoffa era davvero molto bella, e anche i mercanti se ne accorsero, ma poichè erano uomini molto avidi, si misero d’accordo fra loro ed offrirono a Guhà solamente pochi soldi, facendogli credere che la stoffa era poca e che non era nemmeno tessuta molto bene. Guhà capì che volevano imbrogliarlo e decise di non accettare la loro offerta. Tornato a casa, raccontò tutto alla moglie ed insieme decisero di ricambiare l’avidità dei mercanti facendo loro uno scherzo. Presero tutte le vecchie scarpe, pantofole e ciabatte che avevano in casa, le avvolsero nella stoffa di seta, così che diventò un grosso rotolo, e sembrava molto più grande e più lunga di quanto non fosse in realtà. Il giorno dopo Guhà prese il rotolo di stoffa e ritornò di nuovo al suq. Incontrò gli stessi mercanti ed offrì loro la pezza di seta, chiedendo un prezzo molto più alto di quello che gli avevano offerto il giorno prima, dato che questa volta la stoffa era più grande. I mercanti accettarono la sua richiesta, convinti di fare un ottimo affare, perchè la seta era davvero bellissima. Lo pagarono quindi in monete sonanti, presero la stoffa e se ne andarono contenti. Ancora più contento era Guhà, che aveva finalmente ottenuto un buon prezzo per la stoffa tessuta da Miral. Così Guhà ebbe il giusto prezzo per la sua stoffa ed i mercanti ebbero la giusta stoffa per il loro prezzo. MARUF E IL DROMEDARIO (TUNISIA) C’era e non c’era, in tempi non lontani, un uomo di nome Maruf, che per procurarsi un po’ di denaro era capace di qualunque imbroglio. Maruf non possedeva altro al mondo che un dromedario di nome Giamal, intelligente quanto un uomo e forse anche di più, tanto che il suo padrone, era riuscito a insegnargli un bel trucco. Le cose andavano così: Maruf portava il suo dromedario in città e lo vendeva a buon prezzo. Poi l’animale seguiva il nuovo padrone, restava con lui per una settimana e un bel giorno scappava via e tornava dal vecchio proprietario. Dopo un po’ Maruf lo vendeva di nuovo e così guadagnava ancora. Ormai, con questo sistema, il dromedario era passato per le mani di una ventina di compratori, ritrovando ogni volta la strada di casa. Giamal, però, tornava dal padrone sempre più di malavoglia perché Maruf non era per niente gentile e, oltre a insultarlo continuamente, ogni tanto gli allungava anche qualche bastonata. Una volta che il dromedario tornò a casa dopo ben cinque settimane, il padrone lo accolse peggio del solito: “Sei qui, finalmente, bestiaccia! Adesso ti insegno io!” E cominciò a suonargliele di santa ragione. Giamal non ci fece troppo caso perché si sa che i dromedari hanno la pelle dura, finché Maruf gridò: “Brutta bestia, sei peggio di un asino!” Ora tutti sanno che i dromedari detestano gli asini e li considerano animali stupidi e ridicoli, perciò Giamal si sentì profondamente offeso e si disse: “Asino a me! Ma se ho una delle più belle gobbe di tutto il deserto, se trotto più veloce di un cavallo! Questa Maruf me la paga, lo giuro sui peli della mia coda!”Il giorno dopo Maruf portò il suo dromedario al mercato e lo vendette di nuovo. Stavolta però lo aspettò inutilmente, perché Giamal non tornò più. Prese la strada del deserto e se ne andò fra le dune di sabbia dorata in cerca di avventure. FIABA TRATTA DA “RACCONTAMI UNA FIABA” Progetto sulla narrazione interculturale promosso dalla Regione Marche. allegato n°2 ESEMPI DI ATTIVITÀ INDIVIDUALIZZATE UN LIBRETTO DEDICATO AL BAMBINO STRANIERO, DAL TITOLO “ Benvenuto a …” Si tratta di costruire per il nuovo alunno un “libretto” con disegni preparati dai compagni che potrà essere consegnato al momento del suo inserimento in sezione. UN ESEMPIO DI PROGETTO DI INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI Finalità La didattica per favorire l’inserimento dei bambini stranieri nelle nostre scuole, assume sempre maggiore importanza, si specializza e i percorsi si arricchiscono delle trasformazioni operative dovute alle necessità contingenti, ai cambiamenti sociali e all’individualizzazione. Una delle problematiche che spesso viene registrata riguarda l’avvio dell’insegnamento della lingua italiana per bambini stranieri che frequentano la Scuola dell’Infanzia. Occorre quindi predisporre in piano di intervento atto a favorire nel migliore dei modi il loro inserimento e la loro integrazione affinché vi sia: o apprendimento della lingua italiana; o potenziamento dell’integrazione e la creazione di relazioni significative. Obiettivi o fornire ai bambini stranieri gli strumenti linguistici favorevoli alla loro socializzazione e scolarizzazione; o sviluppare le competenze linguistiche che permettono di partecipare alle attività comuni della classe; o favorire l’apprendimento della lingua italiana; o comprendere la lingua parlata nelle situazioni di vita più comuni. Metodologia Ogni attività dovrà essere strutturata prevedendo: o indagine conoscitiva sul comportamento linguistico. o uno svolgimento creativo e divertente che aumenti le pregresse conoscenze ed abilità; o l’utilizzo di molteplici linguaggi espressivi; o l’utilizzo finalizzato alla comprensione delle locuzioni temporali e spaziali; o la collaborazione tra gli alunni stranieri e gli alunni italiani al fine di stimolare l’integrazione e la coesione nel gruppo; o l’importanza di stimolare i bambini stranieri più timidi o con difficoltà a fare delle domande; o la richiesta costantemente dell’attenzione oculo-uditiva del bambino: mentre l’alunno ascolta lo si deve invitare ad osservare la bocca dell’insegnante. Attività Le attività saranno incentrate su: o riconoscere e denominare le parti del corpo; o comprendere ed eseguire comandi che richiedono una risposta fisica; o esprimere stati fisiologici; o esprimere gusti; o esprimere bisogni fisiologici; o offrire o chiedere qualcosa da mangiare; o ringraziare e rispondere in modo pertinente; o eseguire giochi e comprendere regole. Materiale o carte che rappresentano oggetti, sensazioni fisiche o bisogni; o semplici giochi strutturati (es. Memory); allegato n°3 2. SCHEDA DI RILEVAZIONE DEL COMPORTAMENTO LINGUISTICO E RELAZIONALE DEL BAMBINO STRANIERO SCUOLA DELL’INFANZIA …..................................................................... DATA DI SOMMINISTRAZIONE………………………………………… COGNOME NOME DATA DI NASCITA NAZIONALITA’ DATA DI ARRIVO 2.1 Osservazioni sulla conoscenza della lingua/della comunicazione Lingua orale, comprensione 1. Risponde fisicamente a semplici consegne Si No Parzialmente 2. Comprende semplici consegne, ma risponde usando prevalentemente codici extralinguistici. Si No Parzialmente 3.Comprende semplici frasi e domande Si No Parzialmente Lingua orale, produzione 1. Risponde se l’insegnante rivolge una domanda a risposta chiusa Si No Parzialmente 2. Risponde se l’insegnante rivolge una domanda a risposta aperta. Si No Parzialmente Si No Parzialmente 3. Sa formulare domande esprime verbalmente bisogni personali Si No Parzialmente Lingua orale: caratteristiche, strategie e funzioni 1. Ha un bagaglio lessicale limitato Si No Parzialmente Si No Parzialmente 2. Chiede aiuto se non capisce 3. Chiede il significato di parole che non capisce o che non conosce Si No Parzialmente 4. Comprende la lingua italiana usata per esprimere se stesso (gusti, stati) Si No Parzialmente 5. Comprende la lingua italiana usata per entrare in contatto con gli altri Si No Parzialmente 6. Comprende la lingua italiana usata per ottenere qualcosa Si No Parzialmente 7. Comprende la lingua italiana usata per descrivere cose, azioni, persone, chiedere informazioni Si No Parzialmente 2.2 Osservazioni sul comportamento e l’interazione Comportamento relazionale e comunicativo 1. Interagisce con adulti e compagni Si No Parzialmente 2. Interagisce solo in rapporti a due persone Si No Parzialmente Si No Parzialmente 3. Interagisce con i coetanei 4. Cerca di comunicare comunque, anche se possiede limitati strumenti linguistici Si No Parzialmente 5. Ricerca il contatto oculare dell’interlocutore Si No Parzialmente 6. Prende senza chiedere il materiale degli altri Si No Parzialmente Si No Parzialmente Si No Parzialmente 7. Mimetizza la sua diversità 8. Enfatizza la sua diversità Comportamento e competenze scolastici, approccio alle attività 1. Manifesta interesse verso le attività Si No Parzialmente 2. Manifesta interesse verso alcune attività in particolare Si No Parzialmente 3. Sa colorare, disegnare incollare e ritagliare. Si No Parzialmente Altre considerazioni ---------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------- -------- ---------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------ Data/e di rilevazione ---------------------------------------------------------------- -------------------------- Note e piano d’intervento --------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- allegato n°4 ESEMPI DI SCHEDE E MATERIALE OPERATIVO COMUNICAZIONI AI GENITORI ORARI DI FUNZIONAMENTO DELLA SCUOLA PER IL BUON FUNZIONAMENTO DELLA SCUOLA DEVO RISPETTARE GLI ORARI ENTRATA: DALLE ORE …. ALLE ORE …. USCITA POMERIDIANA DALLE …. ALLE ORE …. RACCOMANDIAMO LA PUNTUALITÀ DI ENTRATA E DI USCITA ORARI INSERIMENTO NUOVI ISCRITTI PRIMI GIORNI DAL GIORNO …. AL GIORNO….. DALLE …../ ….. ALLE ….. MANGIO A CASA DAL GIORNO …. AL GIORNO….. DALLE …../ ….. ALLE ….. PROVO A FERMARMI ANCHE A PRANZO IMMAGINI RELATIVE AGLI ANGOLI DI SEZIONE ANGOLO DELLA LETTURA CASETTA COSTRUZIONI MANIPOLAZIONE PITTURA E DISEGNO IMMAGINI RELATIVE ALLA SCANSIONE GIORNALIERA