La motivazione individuale all’attività motoria e il counseling 1 Per riavere la giovinezza farei di tutto tranne alzarmi presto, fare ginnastica o essere rispettabile Oscar Wilde 2 La personalità e la disponibilità al cambiamento Proattività (area del controllo) Percezione di auto-efficacia Ottimismo cognitivo Persistenza Tolleranza alla frustrazione “Commitment” Capacità di stabilire obiettivi efficaci Autodisciplina 3 Senso di auto efficacia Corrisponde alle proprie convinzioni sulla capacità di ottenere determinati risultati. Ciò che le persone credono influenza stati affettivi, motivazione e comportamento. L’incapacità di controllare, o la convinzione di ciò, alimenta l’ansia, l’apatia e la disperazione. 4 Ottimismo cognitivo Dipende dalla percezione degli effetti del proprio comportamento: l’ottimista cognitivo tende a percepirsi come agente dei suoi risultati il pessimista ad attribuirli a cause esterne 5 Capacità di stabilire degli obiettivi efficaci E’ importante che le aspettative iniziali siano sufficientemente alte da motivare il soggetto, ma… non così alte da risultare poi irrealizzabili 6 Using the stages of change model to increase the adoption of physical activity among community participants Marcus BH et al. Am J Health Promot, 1992;6:424 Stadio iniziale Caratteristiche dello stadio Argomenti dei materiali specifici distribuiti Precontemplazione non praticano a. fisica nè vogliono cominciare Non coinvolti Contemplazione non praticano a. fisica ma vorrebbero cominciare Costo/beneficio dell’a. f., come ricompensarsi per l’a. f. 31.4% prep. 30.2% azione Preparazione praticano a. fisica irregolarmente C. sopra + come fissare obiettivi a breve/lungo termine, come organizzare il tempo, modalità di un programma di cammino 61.3% azione 4% contemplazione Azione praticano a. fisica regolarmente ma da poco Situazioni che possono portare a una ricaduta, come evitare i rischi dell’a. f., come trovare persone con cui praticare a.f. in compagnia 90% azione 10% regresso a uno stadio precedente Mantenimento praticano regolarmente Non coinvolti Stadio al termine dell’intervento 7 Validation of a counseling strategy to promote the adoption and the maintenance of physical activity by type 2 diabetic subjects Di Loreto C et al.Diabetes Care, 2003;26:404 • Lo studio valuta l’efficacia dell’approccio comportamentale su due gruppi di soggetti italiani con diabete tipo 2 (182 trattati e 158 controlli seguiti con il protocollo abituale per il diabete) • Dopo 2 anni, il 69% dei trattati e il 18% dei controlli avevano raggiunto l’obiettivo di incrementare l’attività fisica ai livelli consigliati (> 10 MET-h/settimana - p<0.001), con miglioramento significativo anche di BMI e HbA1c 8 Validation of a counseling strategy to promote the adoption and the maintenance of physical activity by type 2 diabetic subjects Di Loreto C et al.Diabetes Care, 2003;26:404 Aspetti comportamentali affrontati nelle sedute di counseling (30’): Motivazione Auto-efficacia Piacere nell’a. fisica Supporto (partner, amici) Comprensione delle informazioni ricevute Impedimenti alla modifica comportamentale Diario dell’a. fisica 9 Rinforzare politiche di supporto a livello ambientale Promuovere le conoscenze Promuovere reti sociali di supporto Incentivare la motivazione Rinforzare politiche di supporto a livello individuale Stabilire e mantenere un ambiente fisico di supporto Accrescere le abilità Aumentare la disponibilità al cambiamento Azioni per rafforzare il cambiamento 10 Barriere all’attività fisica Modif. da American Diabetes Association Barriere Possibili soluzioni Non dispongo di 30 minuti al giorno per l’attività fisica (a.f.) Farne quanta si può, iniziando anche con 10 minuti Dopo il lavoro sono troppo stanco Fare a.f. appena alzati o durante il giorno Non ho l’abbigliamento adatto Usare qualunque capo di vestiario comodo Mi vergogno a fare a.f. in gruppo Scegliere attività individuali (cammino, ginnastica seguendo una videocassetta) Temo che avrò male ai muscoli Iniziare molto gradualmente Ho paura delle crisi ipoglicemiche Consultare il medico curante Ho paura di lesioni alle ginocchia Provare col nuoto o con esercizi alla sedia Fa troppo caldo (freddo, umido) fuori Camminare in un centro commerciale Le strade vicino casa sono poco sicure Iscriversi ad attività in palestra Ho paura che la mia malattia peggiori a causa dell’a.f. Fare una visita medica prima di iniziare informandosi su rischi e controindicazioni La palestra/l’attrezzatura costano troppo Camminare; usare lattine di cibo come pesi Lo sport è noioso 11 Trovare attività piacevoli; variare spesso La bilancia dell’esercizio Vantaggi (a lungo termine) Calo di peso Benessere fisico Autostima Socializzazione Aumento di forza Miglioramento di ipertensione diabete ipercolesterolemia Svantaggi (immediati) Senso di disagio Costo Tempo Affaticamento 12 Counseling • Temine intraducibile (il senso è più articolato di quello dell’italiano “consulenza”) • Consiste in una relazione tra un “consulente”, o counsellor, e un “consultante” (che può essere una persona singola ma anche un piccolo gruppo) in cui il primo aiuta il secondo a capire meglio e a risolvere determinati problemi in maniera individualizzata • Si tratta di fornire alcune semplici norme preventive non come regole astratte e valide per tutti, ma discutendo con le persone il loro stile di vita, i cambiamenti possibili, le difficoltà e il modo più efficace per affrontarle 13 Ruolo del counselor Il counselor che voglia indurre una modifica dello stile di vita, ad esempio un aumento della quantità di attività fisica praticata, dovrebbe: • comprendere in quale stadio del cambiamento il soggetto si trova (cosa ne pensa dell’attività fisica in rapporto alla salute, ha già fatto dei tentativi di cambiamento o ne sta facendo, e da quanto tempo) • aiutare il consultante a percorrere le diverse fasi, una per volta • utilizzare nel lavoro adeguate tecniche di comunicazione (coerenza tra comunicazione verbale e non verbale, atteggiamento non giudicante, ascolto attivo) 14 Ruolo del counselor e fasi del cambiamento • Precontemplazione: discutere cosa ne pensa dell’a. fisica (importanza per la salute, possibilità di cambiare) • Contemplazione: aiuto per superare l’ambivalenza (informare sui benefici dell’a. fisica, evitando di dare regole rigide) • Preparazione: definire un piano d’azione (mettere in contatto con gruppi di cammino, o strutture e associazioni sportive) 15 Ruolo del counselor e fasi del cambiamento • Azione: discutere le possibilità di gratificazione connesse con l’a. fisica; potenziare il supporto sociale (ricerca di amici che forniscano sostegno o insieme a cui praticarla); fornire la disponibilità a incontri di counseling ravvicinati • Mantenimento: potenziare la modifica dello stile di vita (attività fisica ma anche alimentazione, fumo ecc); incontri di counseling più distanziati ma protratti nel tempo • Ricaduta: portare il soggetto a ripercorrere il ciclo (di solito si riesce a ripartire dalla fase di contemplazione) evitando critiche o giudizi 16 Livelli di azione L’azione del counseling avviene quindi a più livelli: • Informazioni • Abilità • Motivazione al cambiamento • Comportamenti e problemi che ostacolano il cambiamento • Autostima e fiducia nella possibilità di cambiare • Capacità di identificare e raggiungere obiettivi importanti e realizzabili per il soggetto 17 Abilità del counselor • Coerenza tra comunicazione verbale e non verbale (autenticità) • Capacità di ascolto • Empatia e buona capacità relazionale • Atteggiamento non direttivo e non giudicante • Conoscenze tecniche e professionali sul tema specifico (attività motoria, alimentazione) 18 Coerenza tra comunicazione verbale e non verbale • E’ più importante ancora della qualità dell’emozione espressa, positiva (simpatia o accettazione) o negativa (rifiuto, rabbia) • Se vi è una discordanza (“sono molto felice di vederla” e intanto guardo l’orologio), il messaggio non verbale tende a prevalere su quello verbale esplicito • Una discordanza persistente tra manifestazioni verbali e non verbali produce ambiguità, sensazione di disagio, rabbia o addirittura angoscia 19 Barriere alla comunicazione (Thomas Gordon, 1991) 1. Esigere 2. Avvertire, minacciare 3. Rimproverare, dire cosa si deve o non si deve fare 4. Consigliare, offrire soluzioni 5. Giudicare, criticare 6. Stereotipare, ridicolizzare 7. Interpretare 8. Apprezzare, dare valutazioni positive 9. Rassicurare, consolare 10. Indagare, mettere in dubbio 20 …………… - Quanto pesa una lagrima? - Secondo: la lagrima di un bambino capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino affamato pesa più di tutta la terra. …………… Gianni Rodari (A inventare i numeri. Da: Favole al telefono, Einaudi 1962) 21 Ascolto attivo Con questa tecnica • mi accerto di avere capito qual è il problema prima di fornire indicazioni ulteriori • comunico interesse per quello che la persona esprime • posso indagare meglio su ulteriori difficoltà al cambiamento, se la persona (sentendosi compresa) aggiunge altri particolari 22 Riformulazione La riformulazione consiste nel ripetere con altre parole e in maniera più concisa e chiara ciò che l’altro ha appena detto. In questo modo: • sono sicuro di non introdurre nulla di estraneo, di “interpretativo” • ho la prova di aver ascoltato e compreso ciò che l’altro tentava di comunicarmi • il soggetto si rassicura di essere riuscito a farsi comprendere • si sente sollevato perché può rimanere concentrato sul problema e su come lo vive, senza dover seguire con sforzo gli argomenti dell’operatore 23 Indicazioni pratiche Le modifiche dell’attività motoria dovrebbero preferibilmente inserirsi nelle abitudini quotidiane: fare le scale invece di usare l’ascensore; spostarsi a piedi o in bicicletta; pulire la casa o il garage, lavare l’auto; parcheggiare un po’ più distante dal lavoro o da casa; accompagnare i figli a scuola a piedi; iscriversi a una palestra, un gruppo escursionistico ecc; “adottare” un cane; abituarsi a fare delle pause nel corso della giornata 24 camminando o muovendosi un po’. tagliare 1-2 volte la settimana 3-4 volte la settimana Tutti i giorni La piramide dell’esercizio 25 Indicazioni pratiche • Iniziare da obiettivi contenuti (ad es. una camminata di 10 minuti 3 volte la settimana) e solo in un secondo momento aumentare la durata e la frequenza settimanale, fino ad arrivare a 30 o più minuti almeno 3 volte la settimana • Non è sempre vero che “per ottenere qualche risultato bisogna soffrire”; un indolenzimento muscolare è normale, ma se compare dolore interrompere lo sforzo Non scoraggiarsi: possono essere necessarie settimane o mesi prima di sperimentare i primi benefici dell’esercizio fisico 26 Indicazioni pratiche • Informare sui rischi della sedentarietà e dell’obesità • Verificare la motivazione a cambiare (tentativi in corso o passati) • Stabilire obiettivi realistici • Passare dal concetto di “corso di attività motoria” o di “dieta” a quello di “modifica stabile dello stile di vita” • Stimolare a un cambiamento graduale 27 Stimolare a un cambiamento graduale • Uno dei problemi più grossi della modifica di comportamento è quello del mantenimento a lungo termine (50% degli individui che aderiscono a un programma di attività fisica la abbandonano nei primi 3-6 mesi) • La compliance può essere maggiore se si incoraggia il passaggio da uno stadio all’altro anziché tentare di indurre gli individui direttamente all’azione • In caso contrario rischiano di beneficiare maggiormente dell’intervento preventivo coloro che ne hanno meno bisogno 28 Effects of exercise training on older patients with major depression Blumenthal JA et al.Arch Intern Med, 1999;159:2349 Lo studio confronta l’efficacia di un programma di esercizi fisici aerobici rispetto ai farmaci in 156 pazienti > 50 anni seguiti per depressione maggiore I pazienti sono stati suddivisi in tre gruppi (a. f., farmaci antidepressivi, entrambi) Dopo 16 settimane di trattamento l’efficacia dei tre approcci è risultata sovrapponibile, anche se con i farmaci si è ottenuta una risposta iniziale più rapida 29 Sexual function in men older than 50 years of age: results from the health professionals follow-up study Bacon CG et al.Ann Intern Med, 2003;139:161 Lo studio effettua un’analisi trasversale su 31742 sanitari partecipanti a uno studio prospettico Il questionario, inviato nel 2000, indagava fra l’altro su funzione sessuale, abitudini di vita e altri aspetti sanitari La prevalenza della disfunzione erettile (escludendo gli affetti da CR della prostata) è risultata inversamente proporzionale all’attività fisica praticata (p < 0.001 per il trend), con un effetto particolarmente accentuato (riduzione del 30% del rischio relativo) sopra i 32 MET-h/sett, equivalenti a 3 ore di corsa o 5 di tennis/sett 30 Il rilascio di endorfine è stimolato da: •Rapporto sessuale •Attività fisica •Alcuni cibi - cioccolato •Oppiacei •Stress e dolore (azione di contrasto) 31