MUSIC BY LORIN MAAZEL Libretto by J.D. McClatchy and Thomas Meehan after George Orwell's 1984 Conductor LORIN MAAZEL Director ROBERT LEPAGE George Orwell (1903 – 1950) « Se i fatti invece dicono il contrario, allora bisogna alterare i fatti. Così la storia si riscrive di continuo. Questa quotidiana falsificazione del passato, intrapresa e condotta dal Ministero della Verità, è necessaria alla stabilità del regime. [...] La mutabilità del passato è il dogma centrale. » George Orwell (pseudonimo di Eric Arthur Blair; Motihari, 25 giugno 1903 – Londra, 21 gennaio 1950) è stato uno scrittore, giornalista e glottoteta britannico. Conosciuto come opinionista politico e culturale, ma anche noto romanziere, Orwell è uno dei saggisti di lingua inglese più diffusamente apprezzati del XX secolo. Probabilmente è meglio noto per due romanzi scritti verso la fine della sua vita, negli anni quaranta; l'allegoria politica de La fattoria degli animali e 1984, che descrive una così vivida distopia totalitaria dall'aver dato luogo alla nascita dell'aggettivo "orwelliano", oggi diffusamente utilizzato per descrivere meccanismi totalitari di controllo del pensiero. Orwell condusse sempre la sua attività letteraria in parallelo con quella di giornalista e attivista politico. Era e rimase sempre d'ispirazione socialista ma la presa di coscienza, anche in seguito a tragiche esperienze personali, delle contraddizioni e degli orrori del comunismo realizzato in Unione Sovietica sotto Stalin lo portarono a essere antisovietico e antistalinista, scontrandosi così con una consistente parte di sinistra europea. Nel 1946 Orwell scriveva di sé: "Ogni riga di ogni lavoro serio che ho scritto dal 1936 a questa parte è stata scritta, direttamente o indirettamente, contro il totalitarismo e a favore del socialismo democratico, per come lo vedo io." BIOGRAFIA George Orwell nasce da una famiglia di origini scozzesi che appartiene alla borghesia "alto-bassa" (o "nobiltà senza terra", come la definì lo stesso scrittore). Il padre, angloindiano, è funzionario dell'amministrazione britannica in India. Orwell torna in Inghilterra con la madre e le due sorelle nel 1907, in Sussex, dove si iscrive al collegio St. Cyprian di Eastbourne. Ne esce con una borsa di studio e un forte complesso d'inferiorità, dovuto alle umiliazioni e allo snobismo subiti negli anni da parte dei compagni di studio e della società inglese (come narrerà nel suo saggio autobiografico Such, Such were the Joys del 1947) Nel 1917 viene ammesso all'Eton College, che frequenta per quattro anni, e dove ha per insegnante Aldous Huxley (altro grande esponente della letteratura distopica), alle cui opere si ispirerà per 1984, il suo romanzo più celebre. In questo stesso periodo stringe amicizia con Cyril Connolly, futuro critico letterario. Nel 1922 lascia gli studi per seguire le orme paterne, e tornato in India, si arruola nella Polizia Imperiale in Birmania (Burma). Il 22 novembre dello stesso anno arriva a Mandalay. L'esperienza si rivela traumatica e il 1 gennaio 1928 si dimette. Ispirato all'esperienza di questo periodo è il successivo romanzo Giorni in Birmania (del 1934). Nello stesso anno 1928 parte per Parigi, dove spera di osservare con i propri occhi i bassifondi delle grandi metropoli europee. In questo periodo inizia a scrivere e lavora come sguattero in alcuni ristoranti. Sopravvive solo grazie alla carità dell'Esercito della Salvezza e sobbarcandosi lavori umilissimi. Un'esperienza che proseguirà anche in patria ispirando il suo romanzo d'esordio Senza un soldo a Parigi e Londra, pubblicato nel 1933 con lo pseudonimo di George Orwell. Pubblica il suo primo articolo su Le Monde nel 1928. L'anno successivo si trasferisce a Southwold, nel Suffolk, lavorando da recensore per l'"Adelphy" e il "New Statesman and Nation". Nell'aprile 1932 si trasferisce nel Middlesex, e inizia un lavoro da insegnante come maestro elementare per varie scuole private, che è costretto ad abbandonare per problemi di salute. Nel marzo dell'anno successivo pubblica La figlia del reverendo (1933) e accetta poi un lavoro part-time in una libreria e come critico di romanzi per il "New English Weekly". All'inizio del 1936 si trasferisce nel Lancashire e nello Yorkshire e in aprile si reca a Wallington, nello Hertforshire, dove pubblica Fiorirà l'aspidistra e poi, l'anno successivo, La strada per Wigan Pier, ispirati alla sua vita di miserie di quegli anni. A Wallington affitta in Kits Lane una casa nella quale una stanza è adibita a negozio, tanto che viene chiamata "The Stores" (i magazzini); nel negozio Eric ed Eileen vendono uova fresche del loro pollaio, bacon, latte delle loro capre e strisce di liquirizia. Il 9 giugno 1936 sposa nella chiesa anglicana di Wallington (nonostante entrambi si dichiarassero agnostici) Eileen O'Shaughnessy, sua compagna da un anno. A Wallington si trova la "Bury Farm", la fattoria che, secondo molti, Orwell usò per ambientare La fattoria degli animali. Scoppiata la Guerra Civile Spagnola, vi prende parte combattendo per il Partito Operaio di Unificazione Marxista (P.O.U.M. Partito Obrero de Unificacion Marxista), contro il dittatore Francisco Franco. Colpito alla gola da un cecchino franchista, rientra a Barcellona. Lascia la Spagna quasi clandestinamente. Di ritorno in Inghilterra scrive Omaggio alla Catalogna (1938), un diario-reportage contro i comunisti spagnoli (i quali agivano sotto lo stretto controllo dei "consiglieri" sovietici) accusati di aver tradito lealisti ed anarchici in Spagna. In settembre parte per il Marocco e, l'anno successivo, tornato in patria, scrive Una boccata d'aria (1939). Durante la Seconda Guerra Mondiale viene respinto dall'esercito come inabile e si arruola, nel 1940, nelle milizie territoriali della Home Guard, con il grado di sergente. In marzo Gollancz gli pubblica la raccolta di saggi Dentro la balena e, trasferitosi a Londra, cura per la BBC (l'ente radiotelevisivo britannico) una serie di trasmissioni propagandistiche rivolte all'India. Pubblica la raccolta di saggi Il leone e l'unicorno: il socialismo e il genio inglese (1941) e, tra il 1942 e il 1943, collabora alle riviste "Horizon", "New Statesman and Nation" e "Poetry London". In novembre abbandona la Home Guard e diviene direttore del settimanale di Sinistra "Tribune", che gli affida una rubrica (A modo mio). Inizia a scrivere La fattoria degli animali, che terminerà nel febbraio del 1944, ma che, per le chiare allusioni critiche allo stalinismo, molti editori si rifiuteranno di pubblicare. (In quel periodo la Russia di Stalin era alleata del Regno Unito contro il nazifascismo). Nel giugno 1944 adotta un bambino con il nome di Richard Horatio Blair, e nel febbraio dell'anno seguente si dimette da direttore del "Tribune" e diviene corrispondente di guerra da Francia, Germania e Austria, per conto dell'"Observer". Nello stesso anno (1945) muore la moglie Eileen, in seguito ad un intervento chirurgico, e "Secker & Warburg" gli pubblicano il suo primo romanzo di successo: La fattoria degli animali. Dal novembre 1946 all'aprile dell'anno successivo riprende a scrivere per il "Tribune" e nel 1947 si stabilisce con il figlio a Jura, un'isola delle isole Ebridi. Due anni dopo si risposa con Sonia Bronwell e si occupa della revisione della sua opera più celebre: 1984 (scritto nel 1948). Muore di tubercolosi il 21 gennaio 1950, in un ospedale di Londra. OPERE Orwell viene ricordato soprattutto per il contributo che diede alla letteratura distopica (Utopia alla rovescia), che utilizzò più volte nella lotta contro il totalitarismo. Dal punto di vista letterario egli si inserisce nel grande filone della letteratura satirica inglese, che si può far risalire a Jonathan Swift (con riferimento ad I viaggi di Gulliver, ma anche al raccontino Una modesta proposta). In realtà sono i suoi saggi ed articoli che - più di ogni altro suo scritto costituiscono il contributo maggiore di questo scrittore alla comprensione del suo (e anche del nostro, attuale) tempo, oltre che un alto esempio di esercizio della ragione e dello spirito critico, tramite uno stile assolutamente superbo. La sua scrittura, pur esprimendo concetti complessi, è chiara ed adotta parole ben comprensibili: Animal Farm in particolare è stato più volte usato come lettura nei corsi di lingua inglese per stranieri. Animal Farm/La fattoria degli animali è, sotto la parvenza di una favola per bambini, un'acuta parodia del comunismo realizzato in Unione Sovietica. (In una fattoria gli animali si ribellano ad un padrone umano crudele e dispotico solo per piombare in un dominio anche peggiore guidato da alcuni di essi, corrotti dall'avidità di potere e caratterizzato dall'icastico slogan: "tutti gli animali sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri.") Dal punto di vista più politico (parafrasando R.A. Heinlein) viene da pensare ad Orwell come un maestro severo, quelli di una volta, poco dediti ai buonismi ed alle frasi del tipo "in fondo quel teppistello è un bravo ragazzo". Orwell è un maestro che tramite le favole (La fattoria degli animali) ammonisce a non credere alle favole, che stimola a mantenere sempre alta la coscienza e lo spirito critico, a dubitare delle rivoluzioni, a dubitare del nostro stesso pensiero, perché potrebbe essere condizionato dal linguaggio (la neolingua di 1984) costruito apposta per incarcerare la nostra mente. Ed è severo perché ci punisce subito, mostrando le devastazioni provocate dal sonno della ragione. Il Romanzo « Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli... a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto. Dall'età del livellamento, dall'età della solitudine, dall'età del Grande Fratello, dall'età del Bispensiero... tanti saluti! » ( Winston Smith, 1984) « Se Arancia meccanica, così come 1984, rientra nel novero dei salutari moniti letterari - o cinematografici - contro l'indifferenza, la sensibilità morbosa e l'eccessiva fiducia nello Stato, allora quest'opera avrà qualche valore. » (Anthony Burgess) 1984 (Nineteen Eighty-Four) è il titolo di uno dei più celebri romanzi di George Orwell, pubblicato nel 1949 ma scritto nel 1948 (il titolo è ottenuto invertendo le ultime due cifre del primo anno della stesura). È stato definito il romanzo dell'utopia negativa. Trama In un futuro prossimo (l'anno 1984) la Terra è suddivisa in tre grandi potenze totalitarie perennemente in guerra tra loro: Oceania, Eurasia ed Estasia che sfruttano la guerra perenne per mantenere il controllo totale sulla società. In Oceania, dove la sede dei vari ministeri (Ministero dell'Amore, dell'Abbondanza, della Verità e della Pace) è Londra (in Oceania non c'è una vera e propria capitale, in quanto nessuno sa dove sia il G.F.), la società è amministrata secondo i principi del Socing (il socialismo inglese) e governata da un onnipotente partito unico con a capo il Grande Fratello, un personaggio che nessuno ha mai visto e che tiene costantemente sotto controllo la vita di tutti i cittadini (la sua figura è un incrocio fra Josif Stalin ed Adolf Hitler). I suoi occhi sono le telecamere che spiano la vita di qualunque cittadino, ed il suo braccio la psicopolizia che interviene in ogni situazione sospetta. Ovunque nella città sono appesi grandi manifesti che ritraggono il Grande Fratello e gli slogan del partito: «la guerra è pace», «la libertà è schiavitù», «l'ignoranza è forza». Il protagonista del romanzo, Winston Smith, è un membro subalterno del partito, incaricato di aggiornare i libri, gli articoli di giornale in modo da rendere riscontrabili e veritiere le previsioni fatte dal partito, contribuendo così ad alimentare la sua fama di infallibilità. Apparentemente docile, Winston in realtà mal sopporta i condizionamenti del partito. Accanto a lui agiscono altri due personaggi: Julia, della quale Winston è innamorato malgrado il divieto del partito ad usare il sesso al di fuori del concepimento, ed O'Brien, un importante funzionario che il protagonista crede amico. Nonostante il partito imponga la castità (il sesso è permesso al solo scopo di procreare), Winston e Julia diventano amanti e decidono di collaborare con un'organizzazione clandestina di resistenza, chiamata "Confraternita". Ma, una volta confidatisi con O'Brien, i due scoprono che questi è un membro della psicopolizia, governata dal Minamor (il Ministero dell'Amore, la cui funzione è di torturare i dissidenti). Il fine di O'Brien è insegnare a Winston la tecnica del Bispensiero attraverso tre fasi: apprendimento, comprensione, accettazione. La prima fase consiste nell'infliggere un dolore di intensità sempre crescente al condannato, in modo che egli accetti una realtà che non è tale. Winston riesce a resistere alla prima fase e, nella seconda, egli capisce di essere "l'ultimo uomo in Europa" (il primo titolo che Orwell aveva pensato di dare al libro), vale a dire l'ultimo guardiano dello spirito umano, e di avere l'aspetto — dopo le innumerevoli torture subite — di uno scheletro; ma è felice perché è conscio di non aver tradito Julia. Nella terza fase, Winston — che ha ancora qualche pensiero non ortodosso — viene portato nella Stanza 101. In questa stanza non è contenuto uno strumento di tortura preciso: esso infatti consiste nella materializzazione del peggior incubo di ogni persona. Winston viene minacciato con una gabbia, suddivisa longitudinalmente in due scomparti, all'interno dei quali ci sono dei topi (la sua fobia peggiore), che O'Brien sta per mettergli sulla testa. La sua sconfitta definitiva sopraggiunge quando, per fermare O'Brien, Winston si convince che l'unico modo per sfuggire a questa tortura è quella di interporre tra lui e la gabbia un altro essere umano e così urla «Fatelo a Julia!», perdendo così il suo ultimo sentimento umano. Winston apprende dunque da O'Brien i principi fondamentali del sistema sul quale si fonda lo stato e scopre che non è sufficiente confessare e obbedire alle regole, ma che il Grande Fratello vuole possedere anche l'anima e il pensiero dei suoi sudditi. Anche la stessa "Confraternita" è stata creata ad arte dalla psicopolizia come esca per individuare potenziali dissidenti. Alla fine, Winston viene costretto a cedere: rinuncia all'amore per Julia ed al libero pensiero, sottomettendosi e amando completamente il Grande Fratello, pronto a consegnarsi nelle mani del boia autenticamente convinto della propria colpevolezza. Note 1984 appartiene a quella serie di romanzi (tra cui Fahrenheit 451 di Ray Bradbury e Il mondo nuovo di Aldous Huxley, che di Orwell fu insegnante) che compaiono nell'Europa del primo e del secondo dopoguerra caratterizzati da connotazioni negative, segno di una crisi di valori che colpisce la borghesia e gli intellettuali in particolare. Con quest'opera Orwell intendeva lanciare un monito contro gli abusi del potere (manifestatisi in forme gravissime ed allarmanti negli anni intorno alla seconda guerra mondiale) contro l'appiattimento della coscienza e dei sentimenti e contro la sopraffazione mentale compiuta dalle ideologie. Il presente viene proiettato in una parabola futura per rendere maggiormente visibile il processo di massificazione in atto che i più sembrano accettare come prezzo da pagare in cambio della prosperità economica: la presenza di un numero ristretto di grandi potenze che si dividono la terra, la riscrittura faziosa del passato e l'uso propagandistico dei mass media erano temi ed aspetti della realtà attuali al tempo di Orwell. In 1984 lo Stato si identifica con il Partito Interno al cui capo vi è l'onnipotente Grande Fratello, modellato sul partito comunista sovietico in epoca staliniana. Il Partito realizza un regime totalitario che ottiene un controllo assoluto della coscienza individuale con i sistemi della persuasione coercitiva e della tortura. L'intreccio tra teoria politica e finzione romanzesca è rappresentato, ad esempio, dalla professione del protagonista, Winston Smith, il cui nome è "Winston" come Winston Churchill e "Smith", il più comune cognome anglosassone. Il problema della memoria, ossia delle correzioni fittizie che egli apporta retroattivamente ai giornali ed ai libri di testo, per far combaciare le previsioni in essi riportate con le azioni del Partito, ossessiona il protagonista: egli cessa di essere un oppositore del sistema solo quando cessa di credere al passato. Altro argomento che rimane sempre attuale è quello legato alla comunicazione, alla propaganda e al linguaggio, grazie all'invenzione orwelliana del bispensiero e soprattutto della neolingua: con la creazione della neolingua il partito censura l'utilizzo di molte parole, convogliando quelle sgradite (come ad esempio "libertà, democrazia, verità" e qualsiasi argomento che a queste possa ricondurre) in "psicoreato": in questo modo diventa impossibile formulare, e a lungo andare anche solo pensare ad un argomento "proibito". I semplici concetti che renderebbero discutibile l'operato del partito diventano inesprimibili. Ad esempio la frase "ogni uomo è libero" diverrebbe "ogni uomo è PSICOREATO". La stessa parola "psicoreato" va ben oltre il divieto di esprimersi, ma si spinge appunto a vietare anche solo di pensare in modo divergente dai dettami del governo totalitario sotto il Grande Fratello. Act I The opera opens in Victory Square, Airstrip One - the London of a not-too-distant future. A crowd is gathered for a blood-thirsty rally against the enemies of Oceania (chorus: "Hate! Hate! Hate!"). The assembled throng venerates the image of the Party's leader, Big Brother, which appears on a giant telescreen, and then takes up the national anthem ("All Hail Oceania!"). Winston Smith, a mid-level civil servant in the Ministry of Truth, has witnessed the scene and gives voice to his hatred of Big Brother and the madness of Doublethink - "War is Peace! Freedom is Slavery! Ignorance is Strength!" are recurring mottos flashed on the telescreen. Back at his desk, Winston sets to his assigned tasks, which are delivered by a new office girl, Julia. His orders are to continually revise official records so that Big Brother and the Party are always on the correct side of history. Winston chats with his fellow workers, Parsons and Syme, both of whom relish their duties. Parsons extols Big Brother's provision of all that a citizen might desire, even though he asks Winston in vain for a sharp razor blade, while Syme describes his fondness for the malleability of Newspeak, the official Party language, in a virtuosic aria "The beauty of Newspeak, sir!" O'Brien, Winston's superior and an Inner Party member, arrives and questions Winston somewhat mysteriously about his loyalty to the Party. At home that evening in his dreary flat, Winston sets out his thoughts in a newly purchased diary, careful to position himself outside the view of the omnipresent telescreen ("A place to think for myself"). He falls asleep, half drunk on Victory Gin, and awakes the next morning to the shrill commands of the Gym Instructress emanating from the telescreen ("Hands at sides, citizens!" a comic coloratura aria). Parsons and his children, enthusiastic members of the Young Spies, burst in on their way to Victory Square for the hanging of a Eurasian prisoner-of-war. The crowd in Victory Square is milling about in anticipation of the afternoon's hate rally and hanging. Various groups are present: Prole Children reciting nursery rhymes ("London Bridge is broken down"), the Young Spies taunting and setting fire to an old beggar-woman ("Die, blind hag!"), a Pub Quartet singing a sentimental love song ("It was only an 'opeless fancy") and Julia leading the Junior Anti-Sex League in a militant parade ("We pledge our lives to chastity"). Just as the prisoner is hanged, a rocket bomb falls nearby and bodies litter the scene. As the crowd disperses, Winston limps away. Winston stumbles upon the antique shop where he had purchased his forbidden diary. The kindly proprietor, Charrington, shows Winston a bedroom above the shop without a telescreen and the two reminisce vaguely about the city of old. After leaving the shop, Winston notices Julia, believing she is a member of the Thought Police sent to find him out. She runs offs but drops a piece of paper that says "I love you" and instructs Winston to meet her the next day in the belfry of an old church. In the belfry, Winston and Julia embrace cautiously, and she relates her story, telling of her own disillusionment with the Party ("You hide what you have to"). They declare their love for each other in a duet ("Let darkness do what powers might") before being interrupted by the sudden appearance of O'Brien, who summons them to his flat the next evening. In his sumptuous quarters, O'Brien turns off his telescreen and then reveals his purpose to Winston and Julia ("We live in a world of slogans and doubletalk"). He asks the lovers to join the Conspiracy against Big Brother and demands their absolute obedience. They agree, but only up to a point. Neither Winston nor Julia will pledge to abandon the other if so called upon. O'Brien accepts this and suggests they hide. Relishing their privacy in the room above Charrington's shop, Winston and Julia wonder if they will be able to stay together and vow never to betray each other ("What happens in our hearts"). After a blissful night, they overhear a Prole Woman in the backyard singing an old melody ("Stars still hang in the sky") just before Charrington, now revealed to be an agent of the Thought Police, bursts in to arrest both Winston and Julia, who are beaten and dragged off. Act II Winston is alone in a stark, white waiting room, though he is soon joined by a Drunken Woman who flirts crudely with him ("Come, my pretty"). A group of male prisoners, including Syme and Parsons, enters the cell, each accused of Thoughtcrime and subject to the terrors of Room 101. O'Brien appears, flanked by guards, and it dawns on Winston that O'Brien has been working for the Thought Police all along. Winston is taken to an examination room and strapped to a bed. O'Brien enters to preside over Winston's torture and "cure." Gradually, he breaks down Winston's resistance and describes how the Party seized control. He also reveals that Julia is being similarly tortured in another cell. An utterly exhausted Winston is left alone to hallucinate about his past in an anguished aria ("I remember the Golden Country"). He collapses and is ordered to Room 101. O'Brien again oversees Winston's torture, now in Room 101, where prisoners are confronted with their greatest fear. O'Brien insists that Winston will finally be made to love Big Brother, and threatens him with something unendurable to Winston: rats. This is enough to break Winston, who cries out, "Set the rats on Julia!" Some time later, Winston and Julia - both dead-eyed figures - meet by chance in the Chestnut Tree Café off Victory Square. With strains of a nostalgic cabaret song ("Remember when") filtering in from next door, the former lovers coldly acknowledge their betrayal of each other and part, knowing they may never meet again. Winston looks up at the telescreen, which has announced a great victory for Oceania, and for the first time declares his love for Big Brother. Around a transfixed Winston, life goes on in Victory Square and the Prole Woman appears to wash the Café's window, humming the same tender song once overhead by Winston and Julia.