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a cura dello Spi nazionale in collaborazione con Spi Marche
2 gennaio 2011
tutti i numeri del mese corrente
i due lampi di oggi
1 - Pensioni, stop ai contanti, ma il sindacato dei pensionati non ci sta
2 - Camusso, rischio tensioni sociali, necessario piano per il lavoro
www.libereta.it
Pensioni, stop ai contanti, ma il sindacato dei pensionati non
ci sta
Addio al pagamento in contanti delle pensioni con importo superiore a mille euro. Dal 7 marzo 2012, ha
annunciato l'Inps, gli assegni sopra i mille euro non verranno più pagati in banconote. Dura presa di posizione
del segretario generale del sindacato pensionati della Cgil Carla Cantone.
Ieri l'Inps ha inviato circa 450 mila lettere ai pensionati con
pensioni mensili superiori a mille euro. «Come è noto – si legge
nella nota dell’Istituto – la legge n. 214 del 22 dicembre 2011 (la
manovra del governo Monti) ha stabilito che le pubbliche
amministrazioni devono utilizzare strumenti di pagamento
elettronici, disponibili presso il sistema bancario o postale, per la
corresponsione di stipendi, pensioni e compensi di importo
superiore a mille euro (limite che potrà essere modificato in futuro
con decreto del ministero dell'economia e delle finanze)».
L'adeguamento alle nuove modalità di pagamento dovrà avvenire
entro il 6 marzo 2012.
I pensionati che stanno ricevendo la lettera dell'istituto potranno
comunicare entro il mese di febbraio 2012 – spiega l'Inps – le
nuove modalità di riscossione, scegliendo tra l'accredito in conto
corrente, su libretto postale o su carta ricaricabile. La richiesta di
variazione della modalità di pagamento potrà essere inoltrata
attraverso il sito internet dell’Inps da parte dei soggetti in possesso
di pin, oppure direttamente a una struttura territoriale dell'istituto.
In alternativa, la richiesta potrà essere fatta presso gli uffici bancari
o postali, secondo le consuete modalità".
La decisione dell'istituto incontra la decisa opposizione del segretario generale dello Spi Cgil Carla Cantone che
chiede un tavolo immediato per evitare di penalizzare oltre modo i pensionati. «E’ del tutto incomprensibile
l’imposizione del governo di bloccare l’erogazione in contanti delle pensioni sopra i 1.000 euro. In questo
modo – ha dichiarato il segretario generale del sindacato pensionati della Cgil Carla Cantone – i pensionati
saranno obbligati per decreto ad aprire un conto corrente bancario o postale. Non intendiamo assolutamente
rassegnarci ad accettare questa norma ed è per questo che chiediamo all’Inps di essere meno passivo rispetto
alle decisioni del governo e di aprire con urgenza un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali».
Leggi tutto: http://www.libereta.it/archivio-news/82-libereta/459-pensioni-stop-pagamenti-in-contanti-oltre-1000-euroq-.html
www.cgil.it
Camusso, rischio tensioni sociali, necessario piano per il
lavoro
Con il nuovo anno il Segretario Generale della CGIL torna ad indicare una strada per la crescita del Paese
fatta di "nuove occasioni di lavoro per giovani e donne e lavori meno instabili e precari per tutti.
Indispensabile ridurre il numero e la tipologia dei contratti instabili e atipici"
"Lavoro, il vero augurio per il 2012, buon anno!". E' questo il messaggio lanciato via twitter dal Segretario
Generale della CGIL, Susanna Camusso, per il nuovo anno.
Tuttavia, il 2012 si configura già come un anno tutt'altro che semplice. "C'è un rischio reale di tensioni sociali
crescenti nei prossimi mesi", avverte il numero uno del sindacato di Corso d'Italia "per effetto - spiega - del
forte impatto della recessione su occupazione e redditi". Esiste dunque "il rischio - prosegue Camusso - che
cresca il conflitto sociale con l'aumento delle diseguaglianze".
La soluzione individuata dalla CGIL rimane quella di "un piano per il lavoro, la vera emergenza". Il governo,
secondo il leader della CGIL, "è meglio che abbia più coraggio di quanto ne ha avuto finora e apra un confronto
esplicito e costruttivo con le parti sociali sui temi della crescita e dell'occupazione. Noi vogliamo confrontarci
sulla crescita del Paese, e per noi crescita vuol dire creare nuove occasioni di lavoro per giovani e donne e
lavori meno instabili e precari per tutti". "Per questo - precisa Camusso - proponiamo un nuovo 'Piano del
lavoro'. Crediamo sia indispensabile ridurre il numero e la tipologia dei contratti instabili e atipici, moltiplicata
in maniera irresponsabile dal governo Berlusconi".
In vista del confronto con il governo sulla riforma del mercato del lavoro, prevista per il 13 gennaio prossimo,
Camusso afferma "bisogna intendersi bene. Alcune proposte di contratto unico hanno solo il nome: sono un
messaggio pubblicitario ingannevole. Infatti tutto resta com'è ora - sottolinea - e si aggiunge un'ulteriore
tipologia. Non crediamo sia questa la strada giusta". "Pensiamo piuttosto - spiega ancora Camusso - a una
forma prevalente di assunzione (in qualche modo incentivata) che sia di inserimento e formazione insieme, sia
per giovani e donne sia per cinquantenni che hanno perso il lavoro e faticano a reinserirsi. La formazione sul
lavoro è più utile e costa meno della formazione nei centri di formazione".
Altro nodo cruciale riguarda la riforma degli ammortizzatori, "per tutelare maggiormente chi perde il lavoro, spiega il Segretario Generale della CGIL - senza rinunciare agli interventi urgenti che si proporranno nei
prossimi mesi. Fare queste due operazioni a parità di spesa 2011 ci sembra molto difficile".
"Fuori discussione" invece la questione dell'articolo 18. "Non c'entra niente - afferma Camusso - con i problemi
della crescita e della riforma del mercato del lavoro. Lo dicono molti economisti, giuristi e molte imprese, non
solo i sindacati". "L'idea poi - spiega il Segretario Generale della CGIL - che togliendo una salvaguardia a chi
ce l'ha aumenti il grado di tutela per tutti è ridicola e penosa. Sarebbe come dire - prosege - che abbassare i
salari dei livelli professionali più alti faccia crescere l'eguaglianza di reddito fra i lavoratori. Quello sull'articolo
18 è un accanimento ideologico sollevato da persone che spesso non sanno di cosa parlano e di quanto poco
ricorso se ne faccia nella realtà".
Un problema ancora tutto da risolvere è quello relativo alla riforma del sistema previdenziale, "per noi il
capitolo sulle pensioni non è chiuso - insiste Camusso - ci sono delle ingiustizie e delle discriminazioni che
gridano vendetta e vanno risolte. Penso soprattutto a coloro che hanno perso e perderanno il lavoro e a chi stava
maturando il diritto di andare in pensione e si vede di colpo allungato il lavoro di 5 anni. Questo non è giusto, è
inaccettabile".
Due le strade da percorrere, indicate dal Segretario Generale della CGIL, per favorire la crescita: la coesione
sociale e territoriale, e precise strategie politiche. Rivolgendosi al Presidente del Consiglio, Camusso afferma
"il professor Monti è disponibile a condividere strategie e politiche? Se lo è noi faremo, come sempre negli
anni, la nostra parte". La coesione sociale si può raggiungere solo attraverso " la condivisione, l'equità nei
sacrifici e nei benefici, non con il rigore cieco e l'aumento delle diseguaglianze'', mentre per la coesione
territoriale, conclude Camusso "bisogna partire da investimenti nel Mezzogiorno per lo sviluppo e per
l'occupazione. Non più lavoro nero e non più assistenza".
Leggi tutto: http://www.cgil.it/DettaglioDocumento.aspx?ID=18065
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