Università degli Studi di Pisa
Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in Infermieristica
Anno Accademico 2009\2010
Terapia Intensiva Aperta: un Cambiamento Necessario
L’infermiere come professionista della relazione interpersonale
nell’umanizzazione delle cure
Candidato: Luca Pecorini
Relatore: Prof.ssa Lorella Neri
La Terapia Intensiva
La terapia intensiva è il reparto ospedaliero dove
vengono garantite al paziente critico cure
intensive, come ad esempio il supporto delle
funzioni vitali, che sono rese necessarie dal suo
particolare stato di salute.
Terapia Intensiva
Chiusa
L’accesso ai visitatori è consentito
in ristrette fasce orarie e ad un
numero limitato di persone dopo
opportuna vestizione
L’accesso ai visitatori è
consentito durante la maggior
parte della giornata, anche a più
persone contemporaneamente e
senza vestizione
Terapia Intensiva
Aperta
Terapia Intensiva Aperta
VANTAGGI
•Nessun aumento del rischio
infettivo
•Minor livello di stress per il
paziente
•Minor livello di stress per la
famiglia
•Nessuna riduzione
dell’efficacia delle cure
•Preservazione o
miglioramento dei parametri
vitali
•Rassicurazione
•Miglior comunicazione
•Possibilità di miglior
assistenza nel fine vita
•Possibilità di riduzione dei
costi
SVANTAGGI
•Possibile allungamento dei
tempi dell’assistenza
•Atteggiamento ipervigilante
•Possibile riduzione di tempi
e spazi “privati” per l’equipe
•Necessità di cambiamento
culturale e della pratica
quotidiana
•Necessità di formazione del
personale
Terapia Intensiva Aperta
Per i pazienti
Per i familiari
Umanizzazione
delle cure
Per gli operatori sanitari
L’infermiere grazie a
 Profilo professionale
 Codice deontologico
 Ordinamento didattico
Counseling
infermieristico verso i
familiari
Soddisfare i loro
bisogni
Responsabilità
dell’integrità del
sistema-famiglia
Prima accoglienza in
reparto e spiegazione
delle regole da
rispettare
PISA
VERONA
BENEVENTO
LEGNANO
FRANCIA 2% - 23%
E perché non a Livorno?
SVEZIA 70%
FIRENZE
U.K. 35%
MILANO
TORINO
Il questionario B.A.V.I.Q.
Beliefs and
Attitude toward
Visiting in
Intensive care unit
Questionnaire
34 Infermieri
Hanno compilato
11 Medici
27 Infermieri ( 79,5%)
6 Medici (54,5%)
Il B.A.V.I.Q
Il questionario B.A.V.I.Q.
30 Domande con 5
possibilità di risposta
▼Fortemente in disaccordo
▼In disaccordo
▼Né d’accordo né in disaccordo
▼D’accordo
▼Fortemente d’accordo
5 Ambiti di risposta
1) Verso i pazienti
2) Verso i visitatori
5) Orientamenti in tema di visita
3) Verso gli operatori
4) Verso l’organizzazione
Il questionario B.A.V.I.Q.
5%
Le visite determinano un
effetto benefico nella
persona assistita
D'accordo
15%
Neutri
80%
Una politica di visita
aperta sulla persona
assistita può
In disaccordo
Favorire la ripresa
75%
Attutire il disagio
63%
Favorire la comunicazione
64%
Il questionario B.A.V.I.Q.
Per il 75% diminuirebbe
l’ansia nei visitatori
Per il 45% rispetto
dell’autonomia del paziente
Per il 70% adattarsi alle
necessità del paziente
Per il 68% sensazione di
controllo
Per il 59% durata
limitata delle visite
Per il 55% può
essere un utile
supporto alle cure
Il questionario B.A.V.I.Q.
Una media del 55% è d’accordo con
l’uso dei D.P.I. per i visitatori.
(70% sovrascarpe – 40% cuffia)
Il 100% ritiene indispensabile il
lavaggio delle mani
Sono INUTILI, non
prevengono le infezioni
e aumentano i costi
L’unico vero modo di limitare
la trasmissione di patogeni
Il questionario B.A.V.I.Q.
55%
Personale sanitario favorevole ad una
politica di visita aperta
70%
Personale
sanitario
favorevole +
personale
sanitario neutro
Ma quanto tempo si dovrebbe
dedicare alle visite?
Dati errati?
5%
8%
Incongruenze?
18%
30%
39%
0-30'
>30'-1h
>1-3h
>3-6h
>6h
Problemi?
Il questionario B.A.V.I.Q.
Nessun errore!
I dati sono corretti ed evidenziano una forte volontà di cambiare
Le percentuali discordanti
sono indice
▼Paura davanti alla novità
▼Mancanza di formazione
▼Persistenza di un modello
assistenziale medico-centrico
L’importante è procedere verso il cambiamento in modo graduale
Concludendo…
“Non esistono in letteratura delle
basi scientifiche che giustifichino
una politica di visita chiusa delle TI”
(Slota, 2003)
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