sabato 24 luglio ore 21,15 Piazza San Francesco GRAN GALÀ DELLA LIRICA: estratti dai capolavori di Mozart, Donizetti, Verdi, Puccini, Bellini, Boito e Rossini. Wolfgang A. Mozart (1756-1791) Idomeneo (1781) Le nozze di Figaro (1786) Don Giovanni (1787) Così fan tutte (1790) Gioachino Rossini (1792-1868) L'Italiana in Algeri (1813) Semiramide (1823) Vincenzo Bellini (1801-1835) Norma (1831) Gaetano Donizetti (1797-1848) Anna Bolena (1830) Lucia di Lammermoor (1835) La Favorita (1840) Rita (1841) Don Pasquale (1843) Giuseppe Verdi (1813-1901) Il trovatore (1853) Arrigo Boito (1842-1918) Mefistofele (1875) Giacomo Puccini (1858-1924) La bohème (1896) Madama Butterfly (1904) Interpreti..........Marie-Claire Fafard-Blais, Susanne Feld, Rachel Hanauer, Erin Moll, Natasha Novitskaia, Kristen Seikaly, Annie Elizabeth Thompson, Julia Moorman, Sylvia Sharp, Marisan Corsino, Bor Liang Lin, Marco Varela, Joseph Beckwith, John Hummel, Russell Hoke, Lori Milbier, Matthew Bertuzzi .......................... direttore .................... Louis Salemno Orchestra Sinfonica G. Rossini ..................................................................... Produzione in collaborazione con The Professional Advantage oddisfatta della proficua esperienza del 2009, la scuola statunitense The Professional Advantage torna a proporre uno dei suoi master per cantanti lirici a Mercatello. Qui allievi e docenti trascorreranno nel centralissimo Palazzo Gasparini il mese di luglio, miscelando vocalizzi e canti alle grida che nello stesso periodo animeranno le vie e le piazze circostanti - invase dall’allegra e spensierata vivacità regalata alle antiche pietre della cittadina dalla festosa S 14 baldoria collettiva del Palio del Somaro - oltre che ai tradizionali inni e preghiere che accompagneranno fedeli e pellegrini nel loro omaggio ai 350 anni dalla nascita della Santa concittadina, Veronica Giuliani, e ai cori che sosterranno davanti agli schermi televisivi le squadre di calcio nelle fasi finali del Campionato del Mondo in Sudafrica. Si creerà in definitiva una commistione bizzarra e accattivante fra “sacro e profano”, “colto e popolare”, “ricco e po- vero”, dove differenze e barriere aleatorie saranno spazzate via dalla simpatica bravura degli americani e dall’apertura ospitale dei mercatellesi, sottolineando con forza lo spirito che è linfa della nostra manifestazione musicale. L’Opera Lirica, protagonista del concerto-saggio offerto al pubblico, meglio di ogni altra cosa palesa la sostanziale inesistenza di questi confini che per tutti noi fluttuano secondo lo stato d’animo, il momento, il contorno e mille altri fattori che a volte ci fanno preferire un tuffo in un bollente ballo di gruppo a un rilassante ascolto di una dolce aria, o viceversa. Il melodramma è, infatti, uno spettacolo teatrale serio, buffo, tragico, farsesco; fatto di scenografie e costumi alla cui azione scenica e recitazione sono abbinati il canto, la danza e la musica. Insomma una delle forme d’arte più complete, complesse e costose ma, allo stesso tempo, più popolari. La serata vuol donare ai presenti uno spaccato di questo mondo attraverso l’esecuzione di alcuni celeberrimi estratti da capolavori assoluti del genere, composti in tempi diversi e per gusti diversi dai massimi autori del passato. Ascolteremo, senza alcun ordine stabilito, numeri musicali fatti di momenti d'assieme e assoli, scritti per registri vocali differenti e che svarieranno tra climi e atmosfere diversificate commovendo o regalando un sorriso agli spettatori. Tralasciando la parte relativa agli albori del genere e alla prima pomposa retorica del barocco, il nostro itinerario salperà dalla seconda metà del secolo XVIII, dal compositore per antonomasia: Wolfgang Amadeus Mozart. Egli contribuì in maniera determinante alla riforma dell’Opera Lirica e al suo avvicinamento ad un pubblico più popolare, pennellando musica perfettamente aderente a trama, situazioni e personaggi. Questo, più che nell’Idomeneo Re di Creta, opera seria su cui sono comunque già presenti elementi di maggiore libertà formale, è ben evidente nella celebre e inarrivabile trilogia italiana, composta su libretti di Lorenzo Da Ponte: Le Nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan tutte. W.A. Mozart G. Rossini V. Bellini 15 G. Donizetti G. Verdi A. Boito 16 G. Puccinit Tutte e tre le opere sono ben rappresentate nel programma e costituiranno una sorta di introduzione allo spirito mozartiano, innovatore, fuori dagli schemi e capace, grazie al suo genio, di proporre situazioni e personaggi al tempo osteggiati e censurati. Ecco allora che il Conte delle Nozze viene ridicolizzato dai suoi stessi servi nel vano tentativo di rimanere ancorato a privilegi ormai arcaici come quello dello ius primae noctis; Don Giovanni, nobile libertino impenitente, ateo e irriverente fino a scherzare con le ombre dell'aldilà e sfidare il giudizio divino, è abbassato a livello di quel popolo che continuamente cerca di giocare; gli aitanti innamorati del Così fan tutte, vengono illuminati sulla crudeltà dei rapporti fra i sessi e sull’insensata pretesa di dominio maschile. Gioacchino Rossini, nato solo tre mesi dopo la scomparsa di Mozart e maturato nella sua lezione, seppe imprimere all’Opera Lirica uno stile destinato a far epoca nella prima metà dell’Ottocento. Musicò decine di libretti senza limite di genere; dalle farse alle commedie, dalle tragedie alle opere serie e semiserie, anche se viene ricordato soprattutto per aver portato a perfezione l'esperienza dell'opera buffa, abbandonando la commedia realistica in favore di una comicità assoluta, con punte di moderno surrealismo. Esempio illuminante ne è L’Italiana in Algeri, ancor oggi una delle opere del pesarese più rappresentate e amate nel mondo, e per la quale Stendhal coniò la definizione «follia organizzata». Di tutt’altro genere Semiramide, ultima e gigantesca opera seria scritta per un teatro italiano da Rossini, e della quale nel 2009 abbiamo proposto una splendida aria con coro durante il concerto di Mezz’Estate. Svanita la vena creativa rossiniana, uno dei pochi operisti in grado di proporre un nuovo stile personale, basato su una maggiore aderenza della musica al dramma e sul primato del canto espressivo - lirico - rispetto al canto fiorito, fu Vincenzo Bellini. Dotato di una prodigiosa vena melodica, dedicò la sua breve vita a cesellare melodie ma- giche, della più limpida bellezza, come la sua opera più popolare delle dieci composte: Norma. In essa l’orchestra è relegata al mero accompagnamento della voce, elevata per il soprano a uno dei ruoli più impervi, fin dalla sua celebre e temibile cavatina, Casta Diva. Cammino parallelo e inizialmente rivaleggiante con quello del catanese Bellini fu quello di Gaetano Donizetti, che allungò però la sua carriera fino a comporre di tutta fretta ben sessantanove opere. Egli seppe dare una sterzata più decisa verso il romanticismo, carico di contrasti drammatici e di esplicite incursioni nel realismo. Primo suo successo nel genere fu Anna Bolena, tappa fondamentale per guadagnare un ampio margine di autonomia rispetto alla tradizione rossiniana e pervenire così a modi e soluzioni drammaturgiche sempre più personali. A questa seguirono Lucia di Lammermoor, capolavoro assoluto e più famoso fra le rappresentazioni serie donizettiane, e La fovorite, opera scritta per il teatro dell’Opéra di Parigi. Donizetti non fu da meno nemmeno nel campo comico (a lui e al suo Elisir d’Amore quest’anno è riservato lo spazio teatrale di Musica&Musica) come evidenziano gli ascolti di due altre sue opere parigine: Rita, deliziosa, brillante e freschissima farsa per soli tre personaggi eseguita postuma, e Don Pasquale, melodramma comico della maturità composto in undici giorni e che esprime tutto il senso dell’umorismo del bergamasco. Sulla scia di Bellini e Donizetti, ma con una maggiore attenzione alla rappresentazione della realtà storica italiana e una più organica visione drammaturgica, si colloca la figura di Giuseppe Verdi, compositore che avremo occasione di analizzare meglio l’anno prossimo in occasione delle celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell’unità nazionale. Personaggio fra quelli che meglio identificano l’Opera Lirica italiana nel mondo, Verdi si affrancò con fatica dall’ingombrante peso dei suoi predecessori e vi riuscì in particolare grazie alla trilogia popolare - Rigoletto, Trovatore, Traviata - da cui ci godremo un assaggio dell’opera centrale, melodramma che nel 1864 venne scelta per inaugurare il nuovo Teatro Bramante di Urbania. Dramma di grande originalità, Il Trovatore si struttura su una vicenda povera di avvenimenti ma pregna di pagine ricche di patetismo e suggestioni. Librettista delle ultime grandi opere verdiane - ricordiamo il Falstaff rappresentato nel 2009 a Musica&Musica - il poeta Arrigo Boito è stato anche un compositore musicale, conosciuto soprattutto per il suo grandioso dramma Mefistofele, che sul modello wagneriano condensava l'intero Faust scritto da Goethe. Ridotta e rivista la prima deludente partitura del 1868, la successiva versione ottenne un successo internazionale che mantiene tutt’oggi un discreto numero di rappresentazioni. L’influenza di Wagner fu fondamentale anche nella formazione della figura di punta del mondo operistico italiano a cavallo fra Ottocento e Novecento: Giacomo Puccini. Questi si orientò caparbiamente verso drammaturgie distanti dalle tendenze dominanti, verista e dannunziana, ricercando ogni volta soluzioni originali, come quella elaborata per l’inusuale Trittico, dal quale nella scorsa stagione The Professional Advantage ci ha proposto Suor Angelica. Dedito in maniera quasi esclusiva alla musica teatrale, il compositore lucchese scrisse sempre pensando al suo pubblico, curando personalmente gli allestimenti e seguendo le sue dodici maniacali opere in giro per il mondo. Tra le più note sono certamente le due presentate questa sera: La bohème, ambientata nel favoloso mondo degli spiantati artisti parigini e delle loro mansarde, e Madama Butterfly, lacrimevole tragedia giapponese che ha per protagonista una giovane sedotta e abbandonata che finirà suicida. In definitiva uno spettacolo traboccante di spunti di riflessione e di approfondimento da vivere semplicemente come una splendida vacanza regalataci dal genio dei compositori e dalla fatica, impegno, passione e bravura dei giovani esecutori. 17