Commissione Escursionismo C.A.I. BELLUNO In collaborazione con il CAI Peveragno (CN) GIRO DEL MONVISO 24 – 27 LUGLIO 2014 La Commissione Escursionismo del Cai di Belluno organizza – in collaborazione con la Sezione C.A.I. di Peveragno (CN) un trekking di quattro giorni sul Monviso, la cima più alta delle Alpi Cozie (3.842 m). Si tratta di un itinerario ad anello su quattro tappe, dormendo in tre rifugi. DESCRIZIONE DEL PERCORSO 1) Da Castello di Pontechianale (Val Varaita) al rifugio Bagnour, attraverso il Bosco dell’Allevè. Dislivello in salita: 400 m - Dislivello in discesa: nessuno - Tempo di percorrenza: ore 1,30-2 Breve tappa in salita che si abbina perfettamente con l’arrivo a Castello in auto o con i mezzi pubblici; la mulattiera che collega gli antichi alpeggi di montagna attraversa dapprima radi pascoli in mezzo a larici secolari per poi addentrarsi nel fitto bosco di Cembri. Poco a valle dell’abitato di Castello, in corrispondenza di una antica cappella votiva a lato della strada (1600 m) s’imbocca la mulattiera per il rifugio Bagnour, ampiamente segnalata da una bacheca in legno finemente scolpita. Si sale gradualmente sul solare versante della valle incontrando piccoli agglomerati di antiche baite realizzate nella notte dei tempi da abili montanari, e si arriva al bivio per il Lago Secco (1850 m) che si stacca sulla destra del percorso principale. La mulattiera si addentra ora nel Bosco dell’Allevè, fitta e suggestiva foresta di pini Cembri; lasciato a sinistra il bivio (1950 m) per Pian Meyer, seguendo il percorso principale, si raggiunge in breve il rifugio Bagnour (2017 m) presso l’omonimo laghetto. 2) Dal rifugio Bagnour al rifugio Giacoletti per i passi di San Chiaffredo e Gallarino, il Colle di Viso e il Lago Chiaretto. Dislivello complessivo in salita: 1300 m (800 m + 500 m) - Dislivello complessivo in discesa: 550 m (150 m + 400 m) - Tempo di percorrenza: ore 6-6,30 Si attraversano ambienti molto belli e vari: dai pini cembri del Bosco dell’Allevè si passa alle pietraie e ai laghetti dell’alto Vallone delle Giargiatte, poi si arriva ai piedi della gigantesca parete orientale del Monviso. Dal rifugio (2017 m) si segue a ritroso l’itinerario di salita fino al bivio (1950 m) per Pian Meyer, si percorre la mulattiera che, tagliando a mezza costa fra i pini, raggiunge Pian Meyer (2126 m), bellissimo prato punteggiato di pini dove il rio divaga formando suggestivi meandri. La mulattiera risale il Vallone delle Giargiatte, passando per l’ampia conca del Gias Fons (2365 m) che si apre tra la Rocca Jarea e le Rocce Meano. Innalzandosi con vari tornanti si raggiunge la conca superiore. Proseguendo sul sentiero che passa a breve distanza dal Bivacco Bertoglio, si superano tre specchi d’acqua, il Lago Bertin (2701 m), un laghetto senza nome e il Lago Lungo (2743 m) e si raggiunge l’ampia depressione del Passo di San Chiaffredo (2764 m) sullo spartiacque tra la Valle Varaita e Po. La mulattiera taglia quasi in piano le pendici meridionali di Punta Trento e giunge in breve al Passo Gallarino (2727 m). Qui si gira a sinistra e si scende, tagliando a mezza costa le pendici orientali di Punta Trento e Punta Michelis. Si attraversa la selvaggia conca che ospita i laghi delle Sagnette (2567 m) e si arriva in vista del Lago Grande di Viso, sovrastato dalla gigantesca parete orientale del Monviso. Si lascia il lago a sinistra e in breve si arriva al rifugio Quintino Sella (2640 m) ore 3.30. Dal Quintino Sella (2640 m) storico rifugio dedicato al fondatore del CAI, si segue la mulattiera che, in lieve salita, conduce all’ampia depressione del Colle del Viso (2650 m) tra il Monviso e il Viso Mozzo. Si procede fra grossi massi, costeggiando il Viso Mozzo, poi si scende con varie svolte sulle pendici nord occidentali della Rocca Trunè. Il sentiero taglia alla base la morena settentrionale del Monviso, poi scende con alcuni tornanti al Lago Chiaretto (2261 m), dal caratteristico colore azzurro lattiginoso. Tagliando a mezza costa i pendii che sovrastano il lago, si arriva ad un bivio a quota 2310 m circa. Si lascia a destra la mulattiera che scende al Pian del Re, e si prende a sinistra il sentiero che sale alla Colletta dei Laghi (2389 m). Dopo una breve discesa, il sentiero sale diagonalmente, lasciando in basso a destra il Lago Lausetto, fino a incontrare a quota 2560 m circa, la diramazione per la Punta Roma e il Passo Giacoletti. Proseguendo a destra sul sentiero principale si risalgono le ripide pendici delle Rocce Alte, poi si percorre l’ampia conca fino al Colle Losas tra le Rocce Alte e Punta Udine, dove sorge il rifugio Giacoletti (2741 m) (ore 2.30 dal Rif. Quintino Sella, totale 6 ore). Spettacolare la visione del tramonto sulla parete settentrionale del Monviso. 3) Dal rifugio Giacoletti al rifugio Vallanta, per il “Sentiero del Postino” e il Buco di Viso e il Passo di Vallanta. Dislivello in salita: 800 m (450 m + 350 m) - Dislivello complessivo in discesa: 1050 m (250 m + 450 m+350m) - Tempo di percorrenza: ore 6,30 L’itinerario percorre lo storico “Sentiero del Postino”, nato per collegare le vecchie caserme militari delle Traversette e del Losas. Suggestivo il passaggio dal Buco di Viso primo traforo delle Alpi datato 1478 (è indispensabile la pila per affrontare i 75 metri della galleria). Dal rifugio Giacoletti (2741 m) si scende verso nord seguendo il sentiero lungo un canalone di detriti e nevai, fino al bivio, a quota 2500 m circa, dove a sinistra, abbandonato il sentiero che scende verso Pian del Re, s’imbocca il “Sentiero del Postino”. Si percorre l’aerea cengia erbosa che taglia orizzontalmente il versante Est della Punta Venezia e oltrepassata la pietraia del Colour Bianco, si raggiunge a quota 2550 m circa il sentiero che da Pian del Re sale al Colle delle Traversette; qui termina il “Sentiero del Postino” (30 minuti circa). Da qui si segue a sinistra la mulattiera che sale verso il Colle delle Traversette. Dopo aver raggiunto la conca del Pian Mait (2700 m), si affronta una salita a zig-zag e si passa nei pressi della Fonte Ordi (2787 m) e della Caserma delle Traversette: poco dopo si lascia a destra la traccia per il Passo Luisas e si continua sul ripido sentiero, raggiungendo un altro bivio. Qui si può abbandonare il sentiero che sale al sovrastante Colle delle Traversette (2950 m), per andare a destra, raggiungendo in breve l’ingresso del Buco di Viso (2882 m). L’accesso non presenta problemi (consigliata pila frontale) dal versante italiano, ma giunti dall’altra parte spesso si dovrà salire tra la neve e la parete (se il passaggio è ancora ingombro, bisogna tornare indietro e salire al Colle delle Traversette). Percorso il traforo e raggiunto il versante francese, si effettua una lunga traversata a mezza costa sotto una parete rocciosa, poi si piega a sinistra, scendendo a svolte verso una conca di pascoli. Sotto i ruderi delle Bergerie du Gran Vallon, si incontra il sentiero che proviene dal Col Selliere, e subito dopo (2465 m) il largo sentiero che collega il Belvédère du Viso al rifugio Viso: seguendolo verso sinistra con piacevole percorso pianeggiante si arriva al rifugio (2460 m) ore 3,30. Dal rifugio si sale dapprima al lago Lestio (2510 m) e poi al Passo di Vallanta (2815 m) ore 2, il quale segna il confine tra la Francia e l'Italia. Dal passo si scende lungo il Vallone di Vallanta fino a raggiungere il rifugio di Vallanta (2450 m) ore 1, totale 6,30 4) Dal rifugio Vallanta a Castello di Pontechianale Dislivello in salita: nessuno - Dislivello in discesa: 850 m - Tempo di percorrenza: ore 2 Un'ultima discesa nel piacevole Vallone di Vallanta riconduce a Castello, dove si conclude il Giro di Viso. Dal rifugio Vallanta si segue il sentiero che si abbassa gradualmente su Pian Para (2350 m). Si continua sulla destra orografica del torrente, che si attraversa in prossimità del Gias d'Ajaut (fontana della salute, 2036 m). Si rimane per breve tratto sulla sinistra orografica del torrente, e dopo la Grangia del Rio lo si riattraversa. Poco dopo si incontra il bivio (1900 m circa) per il Passo di San Chiaffredo, un’ultima lieve discesa lungo il Vallone di Vallanta ci riporta a Castello (1603 m) dove è iniziato l’anello. Possibilità di finire in gloria al Rifugio Allevè di Castello o alla Locanda Peiro Groso di Chianale per gustare le tipiche ravioles della Val Varaita. *** INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI Numero posti disponibili: per le dimensioni ridotte di almeno uno dei rifugi, il numero massimo di partecipanti è fissato in 14. Viaggio: il viaggio avverrà con due pulmini da 9 posti; prima della partenza verrà organizzata una riunione fra i partecipanti e gli accompagnatori per organizzare la trasferta. Attrezzatura: da montagna (scarponi, giacca a vento, pile/maglione pesante, poncho/ombrello, ricambi per quattro giorni, pila/asciugamano per il rifugio). Iscrizioni: presso il Negozio Mazzonetto in Via Col di Lana a Belluno (Tel. 0437-94.04.97) versando una caparra di 50,00 € - non vengono accettate iscrizioni prive del pagamento della caparra. Soci CAI: la quota di partecipazione è fissata in 150,00 € (VIAGGIO ESCLUSO*) - Non Soci CAI: la quota di partecipazione è fissata in 170,00 € (VIAGGIO ESCLUSO*) - per l’iscrizione è necessario lasciare alcuni dati per attivare l’assicurazione. Accompagnatori: Ortensia Baggio (Tel. 328-81.79.286) e soci CAI PEVERAGNO Informazioni: Barbara Foggiato (Tel. 340-400.45.68) * Costo del viaggio: costo noleggio, benzina e pedaggi autostradali *** I RIFUGI Rifugio Bagnour: 2.017 m s.l.m. Il rifugio Bagnour è situato nel cuore del bosco dell’Alevè, la più grande estensione di pini cembri in purezza d’Italia. La struttura è stata ideata nel 1941, con finalità di avamposto per il presidio del bosco dalla Milizia Forestale dello stato. Durante il periodo della II° guerra Mondiale è stata utilizzata come punto di avvistamento degli aerei nemici. Finita la guerra la struttura è stata abbandonata, per poi essere recuperata creando un piccolo ed accogliente rifugio alpino. http://www.rifugiobagnour.it/ - Telefono: 3204260190 Rifugio Vitale Giacoletti: C.A.I. Sezione Barge Comune di Crissolo - al colle del Losas, gruppo del MonViso (Alpi Cozie) , a 2.741 m s.l.m www.giacoletti.it Telefono rifugio (+39)-0175.940104 Rifugio Vallanta: in Valle Varaita. L’inaugurazione del nuovo rifugio Vallanta è avvenuta il 25 settembre del 1988. Si tratta di un edificio del tutto singolare, articolato su pianta a forma di triangolo rettangolo, coperto da un tetto a falda unica. Il rifugio è moderno e confortevole, ben inserito nell’ambiente circostante. Il rifugio si trova alla testata del vallone di Vallanta, ai piedi del Viso di Vallanta e non lontano dai piccoli ma suggestivi laghi di Vallanta e dal passo di Vallanta che scende in in territorio francese. http://www.rifugiovallanta.it/ - Telefono rifugio: 0175.956025 CARTOGRAFIA Istituto Geografico Centrale f. 6 Monviso 1:50.000 N.B.: l programma potrà subire variazioni ad insindacabile giudizio degli accompagnatori Tutti i partecipanti devono compilare e firmare il modulo allegato al presente programma.