COLLI EUGANEI Padova Venezia ............... Indice 2 Colli Euganei 4 La Storia 6 Vitivinicola La Costa 7 Il Petrarca 8 I Vini 7 14 21 Fior d’Arancio Prosecco Rime Disperse Compendium Merlot Cabernet Chardonnay Marzoche Serpino frizzante Posterità Secretum Secretum Rosè ............... Colli Euganei I l paesaggio che appare verso la fine del 1300 al primo sommo poeta italiano, non si discosta di molto da ciò che oggi attrae il visitatore, che per la prima volta si reca nei Colli Euganei. La vite, inframmezzata da alcuni olivi e da altre coltivazioni, presenzia i dolci declivi fino ad arrivare all’immediata pianura dalla quale emergono insoliti rilievi montagnosi. La natura particolarmente curiosa e intrigante nasconde un territorio molto antico e unico nel suo genere, sul quale si sono susseguiti, nel corso dei millenni, particolari fenomeni geologici che hanno impresso un forte carattere di unicità. Bisogna tornare indietro di oltre 150 milioni di anni fa, quando la pianura padana era soltanto una grande distesa di acqua marina e il suolo, che si andava formando, era costituito da depositi calcarei e di microrganismi, che oggi si possono riconoscere nel complesso sistema dei sottosuoli dei Colli Euganei. Le rocce di origine sedimentaria differiscono tra loro in base alle varie epoche di formazione. La ricchezza del sottosuolo si differenziano in rocce rosso “Ammonitici” (dal nome dei microrganismi che la compongono) , le più antiche, sono datate circa 130 milioni di anni, che si disputano il territorio con altre più recenti, circa 90 milioni di anni, denominate rocce “Biancone”, calcari compatti e bianchi spessi circa 250 metri, che si estendono al disotto della più recente roccia “Scaglia Rossa”, ben stratificata e dal 2 ............... Colli Euganei costituiti da rioliti, trachiti, notevolmente acide in quanto ricche in silice. Le eruzioni si verificarono in ambiente sottomarino e probabilmente i coni più elevati emersero dalla superficie del mare, determinando la creazione di un piccolo arcipelago di isolotti vulcanici, che conferirono al paesaggio euganeo quell'aspetto unico, suggestivo, così diverso dai vicini rilievi Berici e Lessini. Grazie a questi importanti fenomeni oggi i Colli Euganei presentano una grande varietà di sottosuoli e di clima che, determinano un habitat unico e particolarmente vocato per la coltivazione della vite e dell’ulivo, come si può evincere dalle numerose testimonianze che sono giunte a noi da tempi remoti. caratteristico colore rosso mattone (da 90 a 55 milioni di anni) e infine i terreni calcari più recenti che arrivano sino ai primi fenomeni vulcanici denominate, dato il loro particolare composizione calcare argillosa, “marne euganee”. Ma la complessità e la particolarità del territorio si evidenzia nell’Eocene superiore, circa 50 milioni di anni fa, dove hanno inizio le prime eruzione sottomarine che danno origine a terreni alcalini ricchi di lave basaltiche che costituiranno rilevanti strati di tufi. Una seconda eruzione, 30 milioni di anni dopo, nell’Oligocene inferiore, sprigiona magmi molto viscosi, la cui composizione, diversa dai precedenti, portò alla formazione dei caratteristici coni eruttivi euganei 3 ............... La Storia D è il materiale che dimostra la presenza e l’interesse romana in questa zona. Ma ciò che ci conforta maggiormente è come numerosi storici latini descrivono la coltivazione della vite e glorificano la qualità del vino dei Colli Euganei, luoghi peraltro particolarmente apprezzato non solo per la “deliziosa bevanda”, ma anche per le amatissime acque termale, che ne fecero dei Colli Euganei luogo di grande prestigio. La qualità dei vini dei Colli non venne meno anche dopo la caduta dell’impero romano, la nascita di numerose Abbazie sorte a partire dal XII secolo sono una chiara testimonianza dell’importanza e della salvaguardia della viticoltura euganea. ricordiamo il monastero, con annesso oratorio, dedicato a S. Giovanni evangelista di cui resta ancora la chiesetta, costruito sulla cima del monte Ricco nel 1203, edificato da religiosi Benedettini Bianchi della riforma Cluniacense, dipendenti direttamente dalla sede principale dell’ordine religioso situata a Cluny nei pressi della Borgogna, rinomata zona vitivinicola francese che all’ordine monastico deve molto. Tra l’XI e il XII secolo si affermarono alcune dinastie di signori rurali nel territorio circostante crescendo e consolidandosi intorno a castelli e strutture militari. In questo quadro sociale il vino dei colli trovò un terreno fertile per migliorare e ampliare la propria produzione, divenendo un indice di distinzione tra le varie signorie dell’epoca. I vini venivano classificati dalla provenienza e si dividevano in quelli provenienti dalla pianura e quelli prodotti nella Pedevenda cosi si chiamavano i colli. a sempre i Colli Euganei hanno rappresentato una forte attrattiva per l’uomo che fin dal Neolitico ha lasciato evidenti tracce di sé sulle pendici del Monte della Madonna e del Monte Venda. Le particolari condizioni pedoclimatiche, che fornivano protezione e riparo dall’insalubrità della pianura acquitrinosa e pericolosa, era un’attrattiva molto forte per coloro che cercavano un luogo dove vivere. Tre le diverse popolazioni che si sono insediate nei Colli Euganei, coloro che hanno lasciato una forte traccia sono stati, un popolo denominato gli Euganei, letteralmente tradotto “di nobile stirpe - ricco di ogni bene”, proveniente dall’antica Troia o più genericamente da Oriente, che apportarono intorno XV - XIII a.C. nuove conoscenze e soprattutto la coltura e la cultura della vite, sviluppando una fiorente civiltà progredita e raffinata: la Civiltà atestina avente un propriolinguaggio e una propria identità. La testimonianza più antica della presenza della vite e del vino nei Colli Euganei risale al VII-VI secolo a.C. evidenziato da recipienti di terracotta, ciotole, vasi e coppe rinvenuti in diversi luoghi. Dai ritrovamenti effettuati nelle tombe più ricche si può desumere che queste popolazioni erano dediti a pratiche e a un rito enoico-culturale di chiara origine greca, il simposium, nel quale si usava accompagnare il vino con espressione artistiche colturali di ognuno dei presenti. Emergono evidenti segni di influenza, nelle usanze di questo popolo, con modelli culturali Etruschi, segno di un proficuo rapporto culturale e commerciale. Ampio e ricco 4 ............... La Storia Testimonianza è il monte Riccio nei pressi di Monselice che a partire dal XIV secolo in pieno sviluppo del mercato del vino, in stampe antiche, lo ritroviamo con il nome di Montevignalesco proprio dovuto all’imponente crescita della coltivazione della vite su questo monte che lo occupava per intero. Ciò trasformò il paesaggio del monte in una miriade di piccole parcelle tendenzialmente a monocoltura. L'uva coltivata veniva chiamata “dorata” (probabilmente garganega) dalla quale si ricavava un ottimo vino, “il puro di monte” per differenziarlo da quello meno apprezzato della pianura, e decantato nei banchetti di molti nobili casati. La coltivazione della vite e del vino, anche sotto la dominazione veneziana, continuò a grandi livelli grazie alla continua richiesta del mercato che favori, da un lato, lo sviluppo della fiorente attività e dall’altro indebolì la qualità del vino prodotto. Si può comprendere come, in queste condizioni di mercato, dopo la terribile gelata del febbraio 1709 che distrusse i vigneti e gli uliveti di tutta Italia, la ricostruzione dei nuovi impianti venne eseguita utilizzando criteri volti a favore il reimpianto di vitigni fortemente produttivi e poco qualitativi. Ma le cose non volgevano per il meglio purtroppo, il XVIII per l’economia in genere e per il padovano è stato un periodo drammatico per i numerosi eventi che si sono scatenati. Al sorgere della giovane Italia agli inizi dell’800 la situazione vitivinicola vedeva una viticoltura fortemente penalizzata dalla presenza di un numero enorme di vitigni, in alcuni casi probabilmente sinonimi, come si può evincere da alcuni scritti: “Le uve bianche sono battezzate con un centinaio di nomi e centocinquanta quelle nere...”. Non meglio si presentava la trasformazione delle uve che era priva dei rudimenti minimi di tecnica enologica producendo vini: “ che non avrebbero bisogno di aggiunta di zucchero, perché contengono di solito il 10% di alcool, sufficiente per renderli navigabil...” ma “in questi vini l’acidità varia dal 12 al 15 per mille”. Proprio da queste osservazioni i viticultori più sensibili ricominciarono a ricostruire la provata viticoltura euganea. Il conte Corinaldi nel 1870 fu il primo che in Italia, esattamente a Lispida, importò dalla Francia, dalla zona di Bordeaux, due vitigni che si diffusero in tutto il Veneto: cabernet frank e sauvignon. Il miglioramento delle cultivar e degli impianti è sfociato con la “zonazione” del territorio, un accurato e moderno studio che permette di conoscere la vocazionalità dei Colli Euganei, analizzando i microclimi e le peculiarità de vitigni presenti per ottimizzare il rapporto genotipoambiente. Grazie alla “carta vocazionale” del territorio, un efficace strumento che esalta gli aspetti pedoclimatici in relazione al tipo di vitigno utilizzato, è possibile per ogni vitigno trovare il migliore habitat. Questo strumento è fondamentale per ottenere grandi risultati vitivinicoli ottimizzando le risorse, ma soprattutto ottenendo il massimo da un territorio così glorificato in passato, e senza ombra di dubbio così particolare e unico. 5 ............... l’Azienda L a Famiglia Facchin si è insediata nei Colli Euganei da molti anni, ma le prime notizie certe si hanno a metà del 1800 dove, semplici contadini con grande inventiva e voglia di fare, hanno cominciato a costruire il loro futuro. Nonostante le difficili prove a cui è stata sottoposta la viticoltura in quegli anni, oidio (1850), peronospora (1880) e in ultimo fillossera (1917), la famiglia Facchin ha tenuto duro superando le enormi difficoltà. Grazie al genio e alla tenacia di Felice, fratello del bisnonno, che con grandi sacrifici e con i guadagni ricavati dalla vendita di vini di maggiore qualità, fu in grado di acquistare la terra e iniziare una nuova e promettente vita. Pian piano da un’azienda tipicamente agricola con pochi ettari, si ampliò fino arrivare a una superficie di circa 100 ha, dove veniva coltivata oltre la vite e l’ulivo, svariati ettari a seminativo e a frutteto. Nel corso degli anni il vino rimaneva la voce economica più remunerativa, nonostante i numerosi tentativi di introduzione di nuove colture, come il baco da seta. Ma la svolta la diedero i due fratelli Giovanni e Sergio che con arguzia e la lungimiranza trasformarono la generica azienda agricola in una azienda specializzata per la produzioni di vini di qualità. Nei primi anni ’60 i fratelli Facchin erano un importante punto di riferimento per tutti coloro che volessero acquistare vini “fini” delle pregiate colline. Arrivavano con qualsiasi mezzo a cavallo, con il calesse e persino in bicicletta. La partenza era sempre difficile, la cantina brulicava di fedeli estimatori che passavano molto tempo a raccontare le loro avventure e la loro peripezie. Oggi l’azienda La Costa si sviluppa su 100 ha vitati, con terreni nelle zone maggiormente vocate dei Colli Euganei. La magnifica esposizione di Baone, dove il colore e gli eleganti profumi del cabernet si esaltano sulla terre di Scaglia rossa, magre e severe come si addice ai migliori siti viticoli. Storiche, oltre che qualitative, le vecchie vigne di Lispida, dove si mantiene ancora, nonostante una produzione estremamente limitata, le “vieilles vignes” di Cabernet Sauviognon e frank di oltre 100 anni. Zovon terreno ricco di lave trachitiche basiche che dona al Moscato giallo o bianco sentori di rara finezza. Vo’ e Cortelà, l’appezzamento più grande, dove troviamo alcuni vecchi filari di Pinella e Marzemina bianca, antichi e apprezzati vitigni autoctoni. Senza dimenticare la presenza di vigneti, come vuole la tradizione, di Prosecco, Garganega, Tocai, Chardonnay e Pinot bianco tra i vitigni bianchi, mentre nei rossi troviamo Marzemino, Raboso e Merlot. La conduzione dell’azienda e dei vigneti è sempre all’insegna della tradizione e della continuità familiare, Stefano, Alberto, Marco e Davide con il padre Giovanni sono determinati a proseguire la strada intrapresa dalla famiglia oltre cento anni fa. Il rispetto per le tradizioni e la cultura del proprio territorio, è un segno indistinguibile di questa azienda che, nonostante i continui aggiornamenti tecnici per migliorare la qualità, continua ad operare con l’attenzione e la dedizione di chi ha non solo un lavoro da compiere ma anche una grande responsabilità nel proseguire e mantenere le tradizioni. 6 ............... Il Petrarca L’ azienda La Costa si vuol far portavoce dell’espressione del territorio in tutte le sue forme pedologiche, climatiche e culturali, intende, per mezzo modo di vivere e questa unica e straordinaria bevanda che si chiama vino. Petrarca, poeta inquieto errante, sempre alla ricerca di risposte e in continuo conflitto con se stesso per dei suoi vini, far conoscere le prelibatezze dei Colli Euganei ed anche il ricco patrimonio culturale che queste terre esprimono. La storia dei “monti euganeis”, così lontanamente venivano chiamate questi rilievi, ha visto nascere, vivere e morire numerosi personaggi illustri, ma quello che desta maggiore essere uomo di religione, credente e devoto, ma con un insana attrazione per Platone e Cicerone simbolo dell’arte e della razionalità come strumento di rappresentazione del sensibile terreno, da lui ritenuta una caratteristica fondamentale interesse è certamente Francesco Petrarca. dell’animo umano. Il primo sommo poeta “italiano” negli poeta, amore-peccato, realtà-sogno, ultimi sette anni della sua vita si era terreno-celeste richiama inesora- stabilito proprio qui sui Colli bilmente l’incessante contrasto che Euganei, ad Arqua, un luogo avvolge il vino tra vizio e virtù, tra splendido dove, consigliato dal suo medico, coltivava la vigna e l’ulivo e male e bene, tra l’ignoranza e la cultura. beveva il vino che produceva. Ciò che sorprende è che prima di stabilirsi ad Arqua, il Petrarca, da convinto moralista quale era e come si confaceva ai quei tempi per una Tutte espressioni che coinvolgono il tessuto stesso della vita, che si perdono e che si ritrovano tra i meandri della psiche, nei miti espressi dall’immagine collettiva nei riti della Il continuo dualismo del sommo persona molto religiosa, era astemio. I Colli Euganei e i loro vini sono riusciti sorprendentemente a “far guarire” anche il sommo poeta. Non solo per questo l’azienda La Costa si è sentita di rendere omaggio a Petrarca, con l’annata 2004, a 700 anni dalla sua nascita, ma soprattutto per evidenti analogie che intercorrono tra il suo pensiero, il suo società passata e odierna. La sana rettitudine e moralità del Petrarca viene presa come riferimento dall’azienda La Costa per accrescere la dedizione e l’onestà nella coltivazione della vite e nella produzione del vino sinonimo di profonda etica che ha radice profonde nella famiglia e nel modo di vivere della famiglia Facchin. 7 ............... I Vini 8 7 14 21 MOSCATO GIALLO IGT DELLE VENEZIE Vitigno Moscato giallo 100%. Cenni storici Il moscato giallo è uno dei simboli dei colli Euganei, un vitigno presente sui dolci pendii già dal medioevo. Il moscato si è diffuso soprattutto sotto il dominio della Serenissima, grazie alle particolari caratteristiche legate alla natura del sottosuolo di origine vulcanica, che esaltano la finezza dei profumi e la consistenza al gusto. Il Moscato Giallo, vitigno storico e simbolo dei Colli Euganei, non poteva che essere un’occasione per ricordare il sommo poeta Petrarca, che visse e si spense tra questi Colli. Nell’irrequieta vita del poeta, il numero sette e i suoi multipli, ricorrono ripetutamente e segnano le più importanti tappe della sua travagliata esistenza, pertanto questo vino vuole essere un omaggio al pensiero e alla sua umana esistenza. Dopo aver lasciato Arezzo, la sua patria, passò 7 anni, di adolescenza spensierata e di grandi illusioni; seguirono gli studi a Bologna per 14 anni di “giovine baldanza” e di vita mondana; e infine il 6 aprile 1327 conobbe Laura e iniziò il suo amore, intenso e disperato, per ben 21 anni fino a quando Ella morì il 6 aprile 1348. Vinificazione La raccolta viene divisa in due distinti momenti nei quali, in funzione dell’annata, si raccoglie, nel primo, il moscato all’inizio della maturità per mantenere integro e fresco il caratteristico aroma; segue venti, trenta giorni dopo la raccolta, in una sorta di vendemmia “semi-tardiva”, l’uva con un grado zuccherino più alto. Le uve arrivate in cantina vengono diraspate e raffreddate fino a una temperatura di 7-8 gradi. Pressate sofficemente mediante una pressa pneumatica, il mosto ottenuto viene posto in una vasca di acciaio per 12 ore a temperatura controllata per illimpidirsi. Travasato viene fatto fermentare a temperatura controllata di 18-20 C. non completamente fino a un grado alcolico di circa 10,5-11 alcolici, in modo che il vino rimanga leggermente dolce. Raffreddato e filtrato viene lasciato un breve periodo in vasca e immediatamente imbottigliato. Ettari coltivati 6 ha. Tipologia Vulcanico. Tipologia Bianco fermo dolce. Degustazione Intrigante al naso, esprime tutti i caratteri aromatici del moscato giallo, il fruttato (pesca), il floreale (rosa) e lo speziato (salvia). Al palato si ripropone con tutta la sua personalità aromatica per un bere moderno, piacevole e leggermente dolce. Abbinamento consigliato In qualsiasi momento da solo. Si sposa bene con formaggi freschi, specie capra e con dolci secchi. È l’ideale per numerosi cocktail. Temperatura di servizio Da servire a 8-10 C. COLLI EUGANEI FIOR D’ARANCIO SPUMANTE COLLI EUGANEI DOCG Vitigno Moscato giallo 100%. Cenni storici La famiglia dei Moscati è alquanto numerosa e difficile per qualsiasi studioso la sua classificazione. È noto che il vitigno Moscato proviene dalla Grecia dove veniva coltivato producendo pregiatissimi vini dolci. Furono i romani, che apprezzavano particolarmente questo vitigno, a diffonderlo sui Colli Euganei. Il Moscato giallo è molto differente dal Moscato bianco sia per l’aspetto esteriore, assume a maturazione un intenso colore giallo, che per altre caratteristiche, ma ha in comune quella nota aromatica caratteristica dei Moscati che gli ha valso appunto il nome di Moscato. Vinificazione Le uve arrivate in cantina vengono diraspate e raffreddate fino a una temperatura di 7-8 gradi. Pressate sofficemente mediante una pressa pneumatica, il mosto ottenuto viene posto in una vasca di acciaio per 12 ore a temperatura controllata per illimpidirsi. Travasato viene fatto parzialmente fermentare a temperatura controllata di 18-20 C. fino a un grado alcolico di circa 5-6 gradi alcolici, in modo che il vino rimanga leggermente dolce. Raffreddato e filtrato viene lasciato un breve periodo in apposite vasche, dove con l’aggiunta di lieviti, viene fatto rifermentare per un periodo che varia dai 40 ai 90 giorni. Imbottigliato e tappato con il caratteristico tappo a fungo viene posto in commercio dopo alcuni mesi. Ettari coltivati 6 ha. Terreno Vulcanico e marnoso. Tipologia Spumante. Degustazione Al naso appaiono tutta le principesche note del moscato: rosa, albicocca, arancio,mela, spezie in una miscela elegante e raffinata. Nel palato si rafforzano, sovrapposti alle leggere bollicine che ingentiliscono ulteriormente il piacere percepito, finendo con una piacevole sensazione dolce. Abbinamento consigliato A fine pasto accompagnando dolci con poca crema, biscotti, torte di frutta. Temperatura di servizio Da servire a 8 C. COLLI EUGANEI PROSECCO SPUMANTE DOC EXTRA DRY Vitigno Prosecco, produzione massima di uva per ettaro t. 18 Cenni storici Le numerose ricerche effettuate non sono riuscite con certezza a identificare la vera patria dell’uva Prosecco, ma è certo che il nome di questo vitigno è stato dato dall’omonimo paese vicino a Trieste, dove veniva chiamato inizialmente Glera. Nel paese di Prosecco, pur vantando i natali di questo vitigno, oggi non è più presente se non molto limitatamente. Altra cosa certa è che l’uva Prosecco viene coltivata da immemore tempo sui pendii degli euganei e che quindi possa essere considerata a tutti gli effetti autoctona dei Colli Euganei. Comunque sia, l’uva Prosecco ha trovato sui Colli Euganei un’invidiabile e particolare habitat dove esprime alti livelli qualitativi. Vinificazione La raccolta dell’uva avviene leggermente in anticipo rispetto alla piena maturazione dato che la gradazione alcolica del vino base non superara i 10,5 alcolici. Le uve arrivate in cantina vengono diraspate e raffreddate fino a una temperatura di 78 gradi. Pressate sofficemente mediante una pressa pneumatica, e il mosto ottenuto viene posto in una vasca di acciaio per 12 ore a temperatura controllata per illimpidirsi. Travasato viene fatto fermentare a temperatura controllata di 18-20 C. Mediante costanti e accurati controlli si valuta se necessita di ulteriori travasi o altre operazioni di cantina. Il vino viene filtrato e preparato per la rifermentazione che avviene in apposite vasche chiamate autoclavi, dove raggiunge la pressione voluta e sprigiona tutti i requisiti qualitativi. Ettari coltivati 20 ha. Terreno Marne calcaree. Tipologia Spumante extra dry. Degustazione Profilo aromatico fresco e leggiadro con sensazioni che ricordano un bouquet floreale e note di frutta e agrumi. Il vino è come il profumo spensierato, piacevole, fresco e terribilmente accattivante. Abbinamento consigliato In qualsiasi momento da solo. Come aperitivo e antipasti di pesce crudo. Da merenda con salumi e formaggi leggeri. Temperatura di servizio Da servire a 6-8C. COLLI EUGANEI RIME DISPERSE PINELLA IGT DELLE VENEZIE Vitigno Pinella 100%. Cenni storici Esiste un certo legame tra Colli Euganei e il Friuli, in effetti come per il Prosecco anche per la Pinella si hanno notizie sin dall’inizio del ’300 di una Pinella friulano. Ma ciò che è certo è che sui Colli Euganei la viticoltura è molto antica (fra il VI e il V secolo a.C.), e che questo vitigno è da sempre stato identificato come riferimento qualitativo e come uno dei migliori vini dei Colli Euganei. A oggi comunque esistono nel mondo solo 10 ettari vitati a Pinella e si trovano sui Colli Euganei. Nonostante l’importanza storica, biologica e viticola questo vitigno è stato degradato a produrre un vino leggero, acidulo e frizzante. L’azienda La Costa ha raccolto la tradizione e la storia dei territori Euganei e ha voluto riproporre un vino che rispecchiasse le caratteristiche del vitigno e del territorio. Per questo motivo è stato dato il nome di una delle maggiori opere del Petrarca, che, probabilmente, mentre si ispirava a comporre le proprie “rime” sorseggiava il vino prodotto con questo particolare vitigno. Vinificazione La raccolta viene eseguita a mano, in cassette, quando l’uva ha raggiunto una maturazione ottimale. Le uve arrivate in cantina vengono diraspate e raffreddate fino a una temperatura di 7-8 gradi. Pressate sofficemente mediante una pressa pneumatica; il mosto ottenuto viene posto in una vasca di acciaio per 12 ore a temperatura controllata per illimpidirsi. Travasato viene fatto fermentare a temperatura controllata di 18-20 C. Raffreddato e filtrato viene lasciato un breve periodo in vasca e immediatamente imbottigliato. Ettari coltivati 1 ha. Terreno Marne calcaree. Tipologia Bianco fermo. Degustazione Si presenta al naso con fini e ricercati profumi che spaziano tra la frutta matura (mela golden), il tabacco e la salvia. Rotondo, strutturato e di carattere al palato dove sprigiona grande eleganza e persistenza. Abbinamento consigliato Pesce alla griglia, carni bianche e vitello in umido. Temperatura di servizio Da servire a 14-16 C. COLLI EUGANEI COMPENDIUM ROSSO COLLI EUGANEI DOC Vitigno Merlot 45%, Cabernet Sauvignon 30%, Cabernet Franc 25%. Cenni storici Direttamente provenienti da quei storici vitigni importati a Lispida dal conte Corinaldi i due cabernet (franc e sauvignon) e il merlot si fondono in un armonioso e affascinante vino come nella tradizione bordolese. Le viti da dove si ricava questo vino hanno mediamente 80 anni, nonostante la forma di allevamento espansa forniscono una quantità molto limitata. Per questo motivo il nome del vino riprende la nota opera del sommo poeta Petrarca, vissuto gli ultimi sette anni della sua vita ad Arquà con grande passione per l’agricoltura e la viticoltura, che ha come significato letteralmente dal latino “Il pesare insieme”, il “Compendium”, cioè l’essenza, il riassunto, fornendo lo spunto all’azienda La Costa per produrre un grande vino che riunisce insieme tutte le peculiarità qualitative, di ciò che rappresenta la viticoltura e il vino nei colli Euganei. Vinificazione L’uva giunta a maturazione viene raccolta manualmente in cassetta, e trasportata in cantina, dove diraspata, viene fatta fermentare in vasche di acciaio per 15-20 giorni a seconda dell’annata. Dopo la svinatura il vino viene posto in barriques di rovere francese (Allier) per circa 14-18 mesi per l’affinamento. Dopo alcuni travasi viene filtrato, imbottigliato e lasciato in bottiglia per qualche mese. Ettari coltivati 5 ha. Terreno Marne calcaree. Tipologia Vino fermo rosso. Degustazione Vino espressivo e di notevole profondità, aromaticamente complesso e gustativamente armonioso, riassume tutti i caratteri dell’incredibile territorio nel quale viene prodotto. Abbinamento consigliato Carni rosse e cacciagione. Formaggi media stagionatura. Temperatura di servizio Da servire a 16C. COLLI EUGANEI MERLOT IGT DELLE VENEZIE Vitigno Merlot 100%. Cenni storici Questo vitigno proviene dalla regione viticola del sud-ovest della Francia, in modo particolare dal circondario della Gironda chiamato Medoc e sembra sia stato importato verso la fine dell’800 in Friuli dal senatore Pecile e dal conte Brazza. Da qui diffuso e in tutta italia. Vinificazione L’uva giunta a maturazione viene raccolta manualmente in cassetta, e trasportata in cantina, dove diraspata, viene fatta fermentare in vasche di acciaio per 15-20 giorni a seconda dell’annata. Dopo la svinatura il vino viene conservato in vasche di cemento per meglio stabilizzarsi e pulirsi. Dopo alcuni travasi all’inizio del nuovo anno viene filtrato, imbottigliato e lasciato in bottiglia per qualche mese. Ettari coltivati 6 ha. Terreno Marne calcaree. Tipologia Vino fermo rosso. Degustazione Al naso emergono raffinati profumi di frutti di bosco, di spezie e di cuoio. L’attraente morbidezza, il perfetto equilibrio e la stuzzicante persistenza forniscono sensazione uniche al palato. Abbinamento consigliato Primi saporiti a base di ragù di carne e secondi di carni. Bene si abbina a formaggi non molto stagionati. Temperatura di servizio Da servire a 16C. COLLI EUGANEI CABERNET IGT DELLE VENEZIE Vitigno Cabernet Sauvignon 60%, Cabernet Franc 40%. Cenni storici Le uve provengono dallo storico vigneto di Lispida, dove è documentato che sia stato piantato il primo vigneto in Italia di Cabernet franc e sauvignon, direttamente importato dalla zona di Bordeaux in Francia, dal conte Corinaldi nel 1870, nella sua tenuta sui Colli Euganei. L’azienda La Costa oggi ha in conduzione, questi antichi e storici vigneti dai quali si ottiene un superbo vino. Vinificazione L’uva giunta a maturazione viene raccolta manualmente in cassetta, e trasportata in cantina, dove diraspata, viene fatta fermentare in vasche di acciaio per 15-20 giorni a seconda dell’annata. Dopo la svinatura il vino viene conservato in vasche di cemento per meglio stabilizzarsi e pulirsi. Dopo alcuni travasi all’inizio del nuovo anno viene filtrato, imbottigliato e lasciato in bottiglia per qualche mese. Ettari coltivati 10 ha. Terreno Marne calcaree. Tipologia Vino fermo rosso. Degustazione Al naso si evidenziano complesse note erbacee e speziate che si intrecciano elegantemente con aromi che ricordano i frutti di bosco. Al contatto con le papille gustative sprigiona una buona struttura e un’invidiabile equilibrio che accompagnato ad un’ottima persistenza ne esalta la piacevolezza. Abbinamento consigliato Primi saporiti a base di carne e secondi di carni. Bene si abbina a formaggi non molto stagionati. Temperatura di servizio Da servire a 14C. COLLI EUGANEI CHARDONNAY IGT DELLE VENEZIE Vitigno Chardonnay 100%. Cenni storici Questo vino è il frutto di un assemblaggio di vini prodotti da uve provenienti da tre zone molto diverse tra loro. L’apporto di caratteristiche aromatiche e gustative differenti fornisce un vino equilibrato e complesso. Le uve, vengono raccolte e vinificate separatamente data la differenza di esposizione, di terreni e di altitudine. Lo Chardonnay della zona di Lispida, quindi su un terreno calcare marnoso esprime molta eleganza e finezza, nella zona di Cortelà lo chardonnay fornisce uve atte a vini di buona struttura e longevi, nella zona di Vo vecchio fornisce struttura e alcolicità. Vinificazione La raccolta è frutto di una selezione manuale dei migliori grappoli dei vari vigneti che vengono raccolti e vinificati separatamente. Le uve arrivate in cantina vengono diraspate e raffreddate fino a una temperatura di 7-8 gradi. Pressate sofficemente mediante una pressa pneumatica, il mosto ottenuto viene posto in una vasca di acciaio per 12 ore a temperatura controllata per illimpidirsi. Travasato viene fatto fermentare mediante lieviti selezionati per circa 7-9 giorni a temperatura controllata di 20-22 C. Travasato viene lasciato in vasca sino all’imbottigliamento. Mediante costanti e accurati controlli si valuta se necessita di ulteriori travasi o altre operazioni di cantina. Imbottigliato con una leggera filtrazione viene lasciato qualche mese a maturare in bottiglia prima di essere posto in commercio. Ettari coltivati 6 ha. Terreno Marne calcaree, marne argillose. Tipologia Bianco fermo. Degustazione Al naso grande concentrazione di frutta matura, miele e fiori. Elegante e complesso anche al palato dove permane l’aspetto aromatico impreziosito da un’ottima struttura e da una lunga persistenza. Abbinamento consigliato Fornisce il meglio con i secondi a base di pesce, ma si abbina molto bene con zuppe, minestre e primi a base di pesce e verdure. Temperatura di servizio Da servire a 12C. COLLI EUGANEI MARZOCHE BIANCO IGT DELLE VENEZIE Vitigno Incrocio Manzoni 6.0.13 100% Cenni Storici Incrocio Manzoni 6.0.13: questa sigla identifica uno dei più riusciti incroci della carriera di ampelografo (studioso della vite), dell’illustre botanico della vite Giovanni Manzoni, per molti anni preside della glorioso scuola enologica di conegliano. Da madre Pinot Bianco e padre Riesling Renano, ottenne un figlio eccezionale. Fa capolino nei Colli Euganei da qualche decennio, rivelando presto grandi doti di finezza e armonia, Marzoche è un toponimo di un’area di proprietà dove sono posizionati i vigneti più prestigiosi dell’azienda che identificano questo terreno e la storia viticola dei Colli Euganei. Vinificazione da due genitori come il Riesling e il Pinot Bianco poteva nascere solo un figlio straordinario. L’uva ha maturazione medio precoce per cui la vendemmia si esegue nelle prime fasi. Le uve arrivate in cantina vengono diraspate e raffreddate fino a una temperatura di 7-8 gradi. Pressate sofficemente mediante pressa pneumatica, il mosto ottenuto viene posto in una vasca di acciaio per 12 ore a temperatura controllata per illimpidirsi. travasato viene fatto fermentare mediante lieviti selezionati per circa una decina di giorni a temepratura controllata vicina ai 20 C. Travasato viene lasciato in vasca sino all’imbottigliamento. Mediante costanti e accurati controlli si valuta se necessita di ulteriori travasi e altre operazioni di cantina. Imbottigliato con una leggera filtrazione viene lasciato qualche mese a maturare in bottiglia prima di essere posto in commercio. Ettari Coltivati 2 ha. Terreno marne calcaree. Tipologia Bianco Fermo. Degustazione Complesso e ricco al naso, dove rivela piacevoli note di tiglio e di pesca, con seducenti sensazioni di erbe aromatiche e nocciola. Al palato conferma tutte le attese, grazie alla buona struttura e alla leggiadra morbidezza. Lunga persistenza. Abbinamento consigliato Come aperitivo e antipasti di pesce crudo e crostacei. Da merenda con salumi e formaggi leggeri. Temperatura di servizio Da servire a 10C. COLLI EUGANEI SERPRINO FRIZZANTE COLLI EUGANEI DOC Vitigno Serprina 100%. Produzione massima di uva per ettaro t. 10. Cenni storici Le uve Serprino, da sempre coltivate sui Colli Euganei, dal punto di vista viticolo sono uguali e quindi considerate sinonimo dell’uva Prosecco. Le numerose ricerche effettuate non sono riuscite con certezza a identificare la vera patria, ma è certo che il nome di questo vitigno è stato dato dall’omonimo paese vicino a Trieste, dove veniva chiamato inizialmente Glera. Nel paese di Prosecco, pur vantando i natali di questo vitigno, oggi non è più presente se non molto limitatamente. Altra cosa certa è che l’uva Serprina viene coltivata da immemore tempo sui pendii degli euganei e che quindi possa essere considerata a tutti gli effetti uva autoctona dei Colli Euganei Comunque sia, l’uva Serprina ha trovato sui Colli Euganei un’invidiabile e particolare habitat dove si esprime a alti livelli qualitativi. Vinificazione La raccolta dell’uva avviene leggermente in anticipo rispetto alla piena maturazione dato che la gradazione alcolica del vino base non deve superare i 10,5 alcolici. Le uve arrivate in cantina vengono diraspate e raffreddate fino a una temperatura di 7-8 gradi. Pressate sofficemente mediante una pressa pneumatica e il mosto ottenuto viene posto in una vasca di acciaio per 12 ore a temperatura controllata per illimpidirsi. Travasato viene fatto fermentare a temperatura controllata di 18-20 C. Medianti costanti e accurati controlli si valuta se necessita di ulteriori travasi o altre operazioni di cantina. Il vino viene filtrato e preparato per la rifermentazione che avviene in apposite vasche chiamate autoclavi, dove raggiunge la pressione voluta. Ettari coltivati 6 ha. Terreno Collinare costituito da marne calcaree. Tipologia Frizzante bianco. Degustazione Profilo aromatico fresco e leggiadro con sensazioni che ricordano un bouquet floreale e note di frutta e agrumi. Il vino è come il profumo spensierato, piacevole, fresco e terribilmente accattivante. Propone gli stessi requisiti del prosecco spumante accompagnati da una spumosità più dolce. Abbinamento consigliato In qualsiasi momento da solo. Come aperitivo e antipasti di pesce crudo. Da merenda con salumi e formaggi leggeri. Temperatura di servizio Da servire a 8C. COLLI EUGANEI POSTERITÀ MOSCATO GIALLO IGT DELLE VENEZIE Vitigno Moscato giallo 100%. Cenni Storici Il moscato giallo è uno dei simboli dei Colli Euganei, un vitigno presente sui dolci pendii già dal medioevo. Il moscato si è diffuso soprattutto sotto il dominio della Serenissima, grazie alle particolari caratteristiche legate alla natura del sottosuolo di origine vulcanica, che esaltano la finezza dei profumi e la consistenza al gusto. Fin dal passato questo storico vitigno veniva raccolto tardivamente in modo che l’acino presentasse un grado zuccherino elevato, che permetteva di ottenere un vino molto morbido e vellutato. Un vino come si dice…. “da meditazione”, che invita ad alcune riflessioni filosofiche stimolate dal pensiero del sommo poeta Francesco Petrarca, che nel suo interloquire, poneva in risalto fondamentali tematiche quali lo scopo della vita e dell’essere umano e soprattutto la limitatezza del vivere e del “Tempo” che ci concede la vita. In questo breve spazio è doveroso lasciare qualcosa ai Posteri “Posterità”, coloro che seguiranno, che saranno indispensabili a tramandare la conoscenza, la cultura e le tradizioni alle generazioni future. La continuità attraverso le generazioni porta alla fama, al mito e quindi all’immortalità. Ma l’uomo è mortale e tutto ciò porta all’ “Eternità” non appartiene all’essere umano ma che è prerogativa solo degli dei… Per sottolineare l’impegno nella vita e nelle cose quotidiane in modo che le tradizioni e tutto ciò che ha significato e valore possa continuare, l’azienda La Costa ha prodotto tre differenti vini dolci: Posterità, moscato giallo, Tempo moscato bianco e Eternità, moscato rosa…. Vinificazione La raccolta avviene a mano, molto tardivamente, a seconda della stagione, 40/60 giorni dopo la maturazione. In questo periodo viene fatta una continua ed accurata selezione lasciando sulla pianta solo i grappoli più belli e più sani. L’uva raccolta viene posta in pressa e il mosto ricavato viene raffreddato fino a una temperatura di 7-8 gradi in modo che, posto in una vasca di acciaio per 12 ore a temperatura controllata, il mosto si illimpidisca. Travasato viene fatto fermentare in parte in legno (barriques) e in parte in acciaio a temperatura controllata di 18-20 C. Viene lasciato riposare per almeno sei mesi nei quali viene ripetutamente controllato e, se necessita, travasato per ottenere le sensazioni aromatiche volute. Dopo avere assemblato la parte in legno con quella in acciaio viene filtrato e imbottigliato. Ettari Coltivati 6 ha. Terreno vulcanico. Tipologia Biancoaromatico fermo dolce. Degustazione Suadente profumo di rosa, albicocca, vaniglia, con nuances di nocciola e rabarbaro. Elegante e vellutato al palato, con una dolcezza decisa, ma mai stucchevole. Sorregge lungamente il piacere del degustare con la gentile aromaticità che lo contraddistingue. Abbinamento consigliato In qualsiasi momento da solo. Si sposa bene con formaggi stagionati, con foie gras e dolci cremosi. Temperatura di servizio Da servire a 10-14C. COLLI EUGANEI SECRETUM SPUMANTE BRUT VSQ Vitigno Pinot Nero 50%, Chardonnay 40%, Pinot Bianco 10%. Cenni storici Nasce nel marzo 2002 quando, dopo una visita in cantina, assaggiamo un vino di una vasca situata all’estremità della cantina, molto acido, di poco grado, frutto di una vendemmia precoce. Un vino comunque buono ma molto più adatto a essere utilizzato come base per lo spumante. E così fu. Nacque il “segreto” qualcosa di nuovo per la zona che doveva rimanere conoscenza solo di pochi per gli anni che seguivano prima della presentazione sul mercato. Quale occasione migliore per battezzare questo spumante con la più importante delle opere in latino di Francesco Petrarca: Secretum meum o De Secreto conflictu curarum mearum, “Il segreto dissidio dei miei affanni”, un dialogo con Sant’Agostino, in presenza di una donna muta, la Verità, donna d’ineffabile luce, nel quale esamina fin nelle pieghe più intime il male che lo tormenta, l’inexpletum quiddam, qualcosa d’incompiuto, dovuto all’attaccamento al quadriceps monstrum delle passioni, cioè la paura, il desiderio, il dolore e la gioia, riconoscendosi colpevole di molti peccati, soprattutto di sensualità, e rivelando la mancanza di volontà al vero bene per l’attaccamento alle adamantine catene, le catene dell’amore e della gloria, dalle quali non sa liberarsi. Un tema molto indicato per uno spumante ricco di fascino, intrigante, perverso e sensuale. Vinificazione La raccolta dell’uva avviene leggermente in anticipo rispetto alla piena maturazione dato che la gradazione alcolica del vino base non deve superare i 10,5-11 alcolici. Le uve, raccolte in cassette, arrivate in cantina vengono raffreddate in un’apposita cella frigorifera fino a una temperatura di 7-8 gradi. Pressate sofficemente mediante una pressa pneumatica e il mosto ottenuto viene posto in una vasca di acciaio per 12 ore a temperatura controllata per illimpidirsi. Travasato viene fatto fermentare a temperatura controllata di 18-20 C. Mediante costanti e accurati controlli si valuta se necessita di ulteriori travasi o altre operazioni di cantina. Il vino viene filtrato e preparato per la rifermentazione, mediante l’aggiunta di lieviti selezionati e zucchero, posto in bottiglia, tappato con bidule e tappo metallico a corona. Rimane in cantina per almeno 24 mesi. Al momento prescelto viene posto sulle pupitre per ottenere la messa in punta necessaria per la completa pulizia della bottiglia mediante l’espulsione dei precipitati formati dalla rifermentazione. Dopo aver eseguito il degorgement la bottiglia viene tappata e lasciata riposare alcuni mesi prima di essere posta in vendita. Ettari coltivati 10 ha. Terreno Marne calcaree. Tipologia Spumante BRUT. Degustazione Complesso al naso, evidenti gli aromi terziari armonizzati con invitanti note di miele e frutta. In bocca le finissime bollicine accarezzano il palato producendo una sensazione piacevole e accattivante. Lungo, aromatico e vincente nel finale. Abbinamento consigliato Come esigente aperitivo e a tutto pasto, sa essere delicato con le verdure e il pesce; mascolino e deciso con le carni. Cosa chiedere di più. Temperatura di servizio Da servire a 8-10. COLLI EUGANEI SECRETUM SPUMANTE ROSÈ BRUT VSQ Vitigno Pinot Nero 100%. Cenni storici La presenza del pinot nero nel Veneto scatena il desiderio di produrre in giusto assemblaggio, uno spumante di gamma alta. Da sempre nei programmi aziendali esiste lo spumante rosè come forte attrattiva per l’appassionato esigente. L’occasione si presenta alla prima vendemmia del pinot nero, con il clone adeguato, in giusta scalarità di maturazione la raccolta procede per il pinot grigio e lo chardonnay che si avvalgono di un leggero anticipo sulla maturazione fisiologica per esprimere fragranza e corredo acido idoneo. È attraente il colore rosato che ricorda i petali della rosa, frutto di una attenta vinificazione mirata alla massima integrità compositiva del vino. Pinot grigio e chardonnay personalizzano il prodotto apportando finezza e note floreali piacevoli. Risulta uno spumante per le occasioni di ogni giorno, per gli eventi importanti, in amicizia e cordialità. Vinificazione La vendemmia precede di poco la maturazione fisiologica dei grappoli, intesa come stato sanitario ideale e maggiore accumulo di zuccheri. I vini derivati non devono superare i 10,5-11 gradi alcolici per una giusta presa di spuma. Le uve raccolte attentamente vengono rapidamente trasportate in cantina dove subiscono una pressatura soffice. Il mosto ottenuto, subito raffreddato viene inviato in vasca di acciaio per la decantazione. Il limpido viene travasato e destinato a fermentare a temperatura controllata intorno ai 18 C con l’impiego di lieviti selezionati. Il processo fermentativo si svolge dolcemente e in condizioni ottimali. Nasce così il vino per la produzione dello spumante che avverà dopo l’invernata successiva alla soste sulle feccie fini e al raggiunto illimpidimento. Ettari coltivati 10 ha. Terreno Marne calcaree. Tipologia Spumante BRUT. Degustazione Invitante all’olfatto, piacevole con sensazioni di rosa matura e sentori balsamici, all’analisi visiva attrae il tono rosato e il corredo di bollicine fini, persistenti e piacevolmente accattivante. Abbinamento consigliato Stuzzicante aperitivo, a discrezione accompagna tutto il pasto. Da fuori pasto è il giusto complemento per istanti di cordialità. Ideale per pietanze estive leggere e primi piatti. Temperatura di servizio Da servire a 8-10. COLLI EUGANEI SOC. AGRICOLA VITIVINICOLA LA COSTA dei F.lli Facchin s.s. Via Guglielmo Marconi, 1479 - 35030 Vo’ - Padova - Italia Tel 049 9940195 - [email protected] www.vinilacosta.it www.vinilacosta.it - www.vinilacosta.com