Movimento Comunitário
Vida e Esperança
ATTIVITà
svolte
2014
2015
MANAUS - AMAZZONIA - BRASILE
STORIA E PRESENTAZIONE
“... è dovere della famiglia, della comunità, della società in
generale e del potere pubblico assicurare, con assoluta priorità,
l’attuazione dei diritti che riguardano la vita, la salute,
l’alimentazione, l’educazione, lo sport, lo svago, la
professionalizzazione, la cultura, la dignità, il rispetto, la libertà e
la convivenza famigliare e comunitaria”.
Legge 8.069 dell’ ECA, articolo 4 e articolo 227 del CF.
Basandosi su questo diritto fondamentale e sul desiderio di seguire
Gesù Cristo, nelle aree missionarie di Santa Monica e santa Elena (che si
trovano nella zona Nord della periferia di Manaus), è sorto nel 1997 un
Movimento Comunitario. I coordinatori delle comunità cattoliche si sono
uniti e hanno cominciato a cercare il modo di aiutare le famiglie più
povere, e in particolare i bambini e gli adolescenti in situazione di rischio,
emarginati dalla società. È importante ricordare la presenza coraggiosa di
don Riccardo Zanchin, ispiratore del Movimento, che si è dedicato con
forza a questa causa fino ad oggi.
Il Movimento ha iniziato le sue attività nel 1997 con classi di
rinforzo scolastico e alfabetizzazione di adulti.
Nel 1998 si è avvertita la necessità di un riconoscimento giuridico
e così si è istituito il “Movimento Comunitario Vita e Speranza” (MCVE)
che, conforme all’articolo 2 del suo statuto, ha come scopo principale
quello di “incentivare gli abitanti dell’Area Missionaria di Santa Monica e
Sant’Elena e dei quartieri vicini a prendere iniziative e sviluppare
atteggiamenti che promuovano e difendano la cittadinanza e la dignità di
tutti, dando però la priorità agli esclusi, agli emarginati e ai poveri,
soprattutto giovani, attraverso attività di educazione integrale e
formazione al lavoro”.
Il Movimento negli anni 1999 e 2000 ha continuato il suo cammino
con le Scuoline comunitarie per i bambini. Nel frattempo si erano
presentate anche altre necessità: poiché molti bambini andavano a scuola
senza mangiare a causa del basso reddito delle loro famiglie, si è pensato
di avviare alcuni gruppi di Economia solidale con i genitori, per offrire
alle famiglie nuove risorse economiche. Inoltre, il desiderio di donare
nuove opportunità agli adolescenti che stavano vivendo situazioni di
disagio ha fatto sorgere in quegli anni il Progetto Orto.
Nel 2001 è iniziato invece il progetto Raggio di Luce volto ad
accogliere adolescenti incinte o già mamme per dar loro una nuova
prospettiva di vita.
Nel 2002, attraverso alcune sponsorizzazioni, siamo riusciti a
realizzare il sogno di aprire delle Scuole di informatica in alcune
comunità.
Nel 2003, come risposta alla situazione di scarsa igiene e alla
proliferazione di malattie nelle comunità, è sorta l’Equipe Ambientale,
che ancora oggi lavora nei quartieri promuovendo campagne di
educazione ambientale, raccolta differenziata e riciclaggio dei rifiuti.
Nel 2004 abbiamo iniziato il lavoro Contro la violenza domestica,
e in particolare abbiamo cercato di contrastare la violenza sulle donne.
Abbiamo accompagnato e sostenuto alcune mamme dei bambini dei nostri
progetti che ci avevano chiesto aiuto per uscire da situazioni di violenza.
Nel 2013, per continuare a servire le comunità in modo adeguato e
degno, e per rispondere alle nuove esigenze dei giovani, abbiamo unificato
i progetti Orto e Raggio di Luce creando un nuovo progetto che mira allo
sviluppo integrale dell’essere umano attraverso attività di formazione,
laboratori, accompagnamento psicologico ed educativo. Questo nuovo
progetto si svolge in uno spazio dell’Area missionaria chiamato Centro di
Formazione Awa’re e propone inclusione digitale, economia solidale,
sport
e
cultura,
mediazione
di
lettura,
rinforzo
scolastico,
accompagnamento sociale e psicologico.
Così è continuato fino ad oggi il cammino del Movimento
Comunitario Vita e Speranza, grazie anche a numerosi finanziatori che,
identificandosi con la nostra causa, hanno donato forza e un sostegno
significativo per l’organizzazione e il miglioramento dei progetti. Il lavoro
realizzato dall’MCVE non mira all’assistenzialismo, ma cerca di far sì che
ogni partecipante ai vari progetti si trasformi in un agente-protagonista
della propria storia nella società.
L’MCVE, come Gesù Cristo, continua ancora oggi a gridare contro
le situazioni che uccidono la vita, indicando cammini più giusti ed
egualitari, credendo e mostrando nella pratica che un mondo migliore è
possibile, con Vita e Speranza per tutti.
INTRODUZIONE
Il Movimento Comunitario Vita e Speranza con questa relazione
vuole presentare i progetti svolti fornendo anche alcuni dati. Sono state
realizzate molte attività, dalle visite alle famiglie per l’iscrizione, ai
progetti educativi, alle manifestazioni pubbliche.
L’MCVE ha sviluppato 10 linee di azione coinvolgendo circa 3000
bambini e adolescenti con i loro familiari e realizzando più di 3000
attività. I progetti si sono sviluppati grazie a un’équipe di 35 persone che
comprende educatori, coordinatori, volontari e stagisti.
I nostri servizi di psicologia e assistenza sociale hanno offerto consulenze
e formazione a 950 persone coinvolte nei progetti. Gli educatori hanno
potuto partecipare a 20 incontri di formazione, a un ritiro spirituale e a
una gita.
il
Gruppone
Missionario, padrini, scuole e parrocchie italiane,
il Centro
Quest’anno
i
nostri
sostenitori
sono
stati:
Missionario Diocesano di Treviso, la SEAS (Secreteria Statale di
Assistenzia Sociale e Cittadinanza), FPS (Fondo di Promozione Sociale).
Nostri collaboratori sono stati: l’Area Missionaria di Santa Helena (che
ha concesso gli spazi delle comunità per lo svolgimento dei progetti),
“Sesc Mesa Brasil” (donazione di alimenti), l’Università Nilton Lins
(stagiste), il CETAM e il Centro di Democratizzazione dell’Informatica
(laboratori di inclusione digitale), CDI, SEDUC (alfabetizzazione di
giovani e adulti).
L’anno è stato segnato da diversi eventi significativi, soprattutto a
causa dei cambiamenti verificatisi nel 2013 e nel 2014. Abbiamo vissuto
dei momenti difficili: è stato necessario costituire una nuova coordinazione
e ottenere di nuovo il permesso all’uso delle strutture per i progetti. Con
l’aiuto dello Spirito Santo di Dio questo processo di cambiamento è stato
superato; siamo riusciti a camminare con tutti in modo armonioso e a
strutturare una nuova gestione del Movimento, riaffermando che la nostra
missione è continuare il lavoro che già veniva svolto. Attraverso vari
incontri abbiamo coinvolto e reso partecipi di questi cambiamenti tutti gli
educatori, preparandoci insieme a nuove forme di collaborazione, ma
anche tenendo sempre presenti alcuni principi di vita e cristiani.
L’MCVE, negli anni, ha sempre più valorizzato la collaborazione pastorale
con l’Area Missionaria di Santa Elena, realizzando assieme diverse
attività. Possiamo ricordare:

la partecipazione all’incontro bimestrale della Pastorale di unità, ai
consigli pastorali delle comunità e dell’area missionaria;

la manifestazione per la condanna dell’ex-sindaco di Coarì;

la mobilitazione per la raccolta di firme per il Plebiscito popolare
per la riforma politica;

la campagna di sensibilizzazione per i padrini brasiliani;

eventi in collaborazione con il Forum e il Consiglio dei diritti dei
bambini e degli adolescenti;

la presenza nel Consiglio statale dei diritti dei bambini e degli
adolescenti;

la vendita di alimenti in vari Festival locali in collaborazione con lo
Stato dell’Amazzonia;

la preparazione e la realizzazione della visita ai progetti
dell’MCVE da parte del nostro vescovo, Don Sergio.
Nell’Assemblea Pastorale dell’Area Missionaria, ancora una volta, i
responsabili delle pastorali hanno scelto di continuare ad appoggiare in
modo prioritario i progetti sociali promossi dall’ MCVE nelle comunità.
Nelle pagine della storia dei 16 anni dell’ MCVE molte persone hanno
lasciato il loro segno, hanno scritto la loro parte, hanno lasciato un po’ di
sé, hanno portato un po’ di vita e di speranza.
Perciò scriviamo qui
il nostro più sincero ringraziamento per
tutte le persone che da lontano e da vicino hanno donato il loro tempo,
hanno donato la loro vita, hanno condiviso, hanno creduto nelle nostre
attività realizzate con grande energia e determinazione, con fede e
speranza, per una società senza sofferenze, senza violenza, con giustizia e
uguaglianza per tutti e tutte.
Con grande soddisfazione,
Il coordinamento del Movimento Comunitario Vita e Speranza
INCLUSIONE DIGITALE
Le scuole di informatica dell’MCVE, in collaborazione con il CDI
e il CETAM, offrono inclusione digitale alla popolazione della periferia di
Manaus, popolazione svantaggiata rispetto alle esigenze del mercato del
lavoro.
Nel 2014 abbiamo organizzato corsi di informatica base e
avanzata. Durante il corso è stata utilizzata la metodologia ispirata a Paulo
Freire e quindi si è data importanza alla promozione di una cittadinanza
attiva e critica che miri a una trasformazione della società attraverso l’uso
della tecnologia.
Ecco le attività realizzate dalle tre scuole di informatica, che
hanno
reso
possibili
professionalizzazione,
inclusione
digitale
e
formazione di cittadinanza attiva.
ATTIVITÀ REALIZZATE
Lezioni di informatica base e
avanzata
Settimana di uso corretto e del
riciclo dei mezzi tecnologici
Totale
NUMERO DI CORSI
Nº
PROMOSSI
BENEFICIARI
12
360
6
35
18
360
Il corso di informatica si è svolto
dal lunedì al venerdì nelle seguenti
comunità: Sagrada Família, Santo
Expedito, Santa Marta. Durante
l’anno si sono svolti 6 corsi di
informatica di base e 6 corsi di
informatica avanzata.
La settimana sull’uso corretto dei mezzi tecnologici ha incluso un
seminario su vantaggi e svantaggi di Internet, i diritti delle donne e i social
network. Il seminario è stato gestito dall’assistente sociale del progetto
“Ama la Vita”, un progetto del 18° Distretto di polizia del dipartimento di
Novo Israel. Si è sottolineata la responsabilità di fare un uso corretto dei
social network, cercando di mostrare i rischi che i giovani corrono nella
rete. Si è discusso anche dei diritti della donna nella società.
È stata inoltre realizzata un’attività di raccolta di materiale
tecnologico usato per avere l’opportunità di creare altri centri di inclusione
digitale e di trasformare in materiale riciclabile quello che sarebbe finito
nella spazzatura.
Alla fine di ogni corso si
è incentivato il fatto che
alcuni alunni potessero
specializzarsi, diventando
a loro volta educatori
delle
future
informatica.
.
classi
di
CENTRO FORMAZIONE AWA’RÈ
I principali destinatari delle attività portate avanti nel Centro di
Formazione Awa’rè sono bambini, adolescenti e donne che vivono
situazioni di emarginazione sociale, fragilità economica e disagio
familiare.
È per loro che abbiamo attivato corsi di chitarra, capoeira e
calcio: per rispondere all’urgenza di toglierli dalla strada ed allontanarli da
tutti i rischi ad essa connessi, proponendo loro un’alternativa che sia tanto
attrattiva quanto educativa.
Alle donne della comunità, molto spesso sole con figli a carico,
viene proposto di partecipare ad un corso di cucina. Attraverso questo
corso creano una preziosa rete di relazioni che permette loro di aiutarsi a
vicenda. Inoltre, grazie a ciò che apprendono, possono iniziare semplici
attività commerciali da cui trarre qualche entrata economica, che favorisce
la loro indipendenza.
Attraverso
quotidianamente i
ragazzi
in
un
percorso
educativo
e
formativo, che li
aiuta a prendere
in mano la propria
vita, a rompere il
circolo
di
i
progetti
del
Centro
Awa’rè
accompagnamo
violenza che spesso vivono in famiglia e a sognare un futuro diverso.
Ogni giornata inizia con la pulizia degli spazi, perché ognuno si
senta responsabile dell’ambiente che lo circonda. Poi si prega insieme, per
imparare a condividere con gli altri la propria dimensione spirituale e per
crescere nella fede. Periodicamente riflettiamo insieme su problematiche
che ci toccano da vicino (ad esempio politica e cittadinanza, droga,
educazione sessuale) per diventare più critici e non subire passivamente la
realtà.
Crediamo che la
trasformazione
abbia
inizio nei piccoli gesti
quotidiani e il Centro di
Formazione si propone
come un ambiente nel
quale i ragazzi possono
respirare relazioni
divertimento
regole
e
e
sani,
disciplina,
cura e rispetto verso
se stessi, gli altri e l’ambiente che li circonda. Solo così potranno essere
figli, fratelli, cittadini testimoni del cambiamento.
Nei diversi progetti dell’MCVE c’è una costante attenzione alla
dimensione psicologica e sociale della vita dei ragazzi. Attraverso figure
professionali come la psicologa e l’assistente sociale vengono realizzati
interventi educativi e
vengono
periodicamente visitate le
famiglie dei bambini e
degli
adolescenti
che
accompagnamo nei nostri
progetti. La visita alle
famiglie è un momento
fondamentale
per
conoscere la realtà da cui provengono e i problemi che stanno vivendo, in
modo da intervenire nel modo più adeguato. Uno degli obiettivi principali
dell’azione psicosociale che svolgiamo è quello di accompagnare le
persone in un processo di consapevolezza dei loro diritti per aiutarle a
renderli effettivi, migliorando così, la qualità della vita.
SCUOLINE COMUNITARIE
ATTIVITÀ LUDICHE E DI CITTADINANZA
Il progetto accompagna bambini
ed adolescenti attraverso attività sociopedagogiche
che
promuovono
la
cittadinanza, la dignità e che sanno essere
da stimolo per una trasformazione di vita.
La nostra sfida è quella di avere
uno sguardo sensibile e attento sull’intero
contesto di vita nel quale i bambini crescono, contesto fatto di relazioni
sociali ed affettive, sia familiari che comunitarie. Interveniamo con azioni
di promozione e protezione che hanno origine nel pensiero di Paulo Freire,
Piaget, e Maria Montessori. Le attività ludiche, cooperative, formative e
culturali, vengono pianificate settimanalmente sulla base delle necessità
che via via emergono dai bambini ed adolescenti, perché crediamo
fortemente che questi piccoli debbano sentirsi parte della comunità, liberi
di esprimersi e di far sentire la loro voce.
All’inizio dell’anno abbiamo visitato le famiglie delle comunità.
In questo modo abbiamo compreso la realtà in cui vivono i nostri bambini
e la loro storia familiare. Abbiamo cercato di capire se frequentavano la
scuola pubblica, la loro condizione abitativa, anagrafica e di salute, dando
la priorità di iscrizione al progetto a coloro che più avevano bisogno del
nostro servizio.
Le attività si svolgono dal martedì al venerdì, riservando il lunedì
alla programmazione delle attività, alla visita alle famiglie, alla formazione
e valutazione del progetto.
Nel
progetto
ha
concreto
il
l’obiettivo
di
alfabetizzare
tutti
bambini
per
motivi,
che,
non
quei
diversi
avrebbero
altrimenti accesso alla lettura
ed alla scrittura.
Ad
proposta
arricchire
la
didattica
si
aggiungono temi trasversali
come: educazione stradale, educazione ambientale, educazione alla
sessualità, etica, solidarietà e diritti dei bambini. Così, nelle scuoline,
oltre ai contenuti scolastici, i bambini imparano anche ad avere uno
sguardo critico sulla realtà.
ALCUNE DELLE ATTIVITA’ REALIZZATE:
GENNAIO / FEBBRAIO: allestimento delle aule e visita alle famiglie.
Crediamo che sia importante creare un ambiente accogliente in cui i
bambini possano imparare divertendosi. Per questo abbiamo dedicato il
primo periodo dell’anno ad abbellire e rendere stimolanti gli ambienti di
apprendimento con cartelloni colorati e preparazione di materiali didattici.
Le primissime attività
sono
state
sull’accoglienza
centrate
e
sulla
conoscenza reciproca fra i
bambini; inoltre tutti assieme
abbiamo stabilito le regole di
convivenza che ogni bambino
ha firmato prendendo così
l’impegno a rispettarle.
Attraverso la narrazione di alcune favole, i bambini hanno riflettuto
ed espresso le loro opinioni ed i loro vissuti su temi anche impegnativi
come la corruzione, il traffico di droga, furti ed assassinii e tutti i tipi di
violenza che la nostra città vive. La lettura ha un enorme potenziale nella
formazione dei giovani perché stimola l’immaginazione e trasmette grandi
insegnamenti e valori morali.
Vogliamo che i
bambini
sappiano
che
loro sono il futuro del
nostro
pianeta,
che
ognuno di noi ha il
diritto e il dovere di fare
la propria parte nella
costruzione
di
società più giusta.
una
MARZO e APRILE:
nei mesi di marzo e aprile
abbiamo parlato del rispetto
dell’ambiente in cui viviamo.
Vogliamo
risvegliare
bambini
una
ambientale,
nei
coscienza
cioè
la
consapevolezza che ciascuno,
attraverso piccole scelte quotidiane, può fare la differenza se saprà
prendersi cura di ciò che lo circonda.
MAGGIO e GIUGNO: in Brasile ciò che ha caratterizzato i mesi di
maggio e giugno sono state le “feste junine” e la Coppa del mondo. I
bambini percepiscono che attorno a loro c’è un grande fermento ed
assieme a loro abbiamo scoperto la storia e la simbologia di questi
importanti momenti
LUGLIO e AGOSTO: la
sessualità
è
una
dimensione
importante nella costruzione della
propria identità sociale, di genere, e
nelle relazioni con gli altri.
Per questo abbiamo deciso
di dedicare spazio a questa tematica
con un’ottica educativa tesa alla
prevenzione, nel rispetto di ogni fase dello sviluppo.
SETTEMBRE questo mese
è stato dedicato all’educazione
stradale,
attraverso
discussione,
cartelloni,
gruppi
costruzione
attività
drammatizzazioni.
ludiche
di
di
e
OTTOBRE:
Nel mese di ottobre abbiamo parlato dei diritti e dei doveri dei
bambini e degli adolescenti, includendo la tematica delle politiche
pubbliche, visto che nello stesso momento in Brasile c’era una grande
mobilitazione popolare per le elezioni politiche. I bambini, non indifferenti
a questo evento, ci hanno portato molte domande e curiosità; abbiamo
cercato di trovare assieme a loro delle risposte.
Abbiamo provato a comprendere a fondo il significato delle parole
“diritto” e “dovere”, a
capire che cosa questi
termini
comportano
nella quotidianità e a
cosa servono. C’è stata
grande partecipazione
da parte dei bambini e
alla
fine
simulato
votazione.
abbiamo
una
Un evento importante del mese di ottobre è stato la FESTA DEI
BAMBINI. Siamo stati presenti nelle varie comunità e abbiamo invitato i
bambini e le loro famiglie a partecipare alla festa. Abbiamo realizzato uno
spettacolo teatrale con un tema ecologico, seguito da vari laboratori
divisi per fasce d’età. Infine è stata offerta una merenda e abbiamo
concluso con una preghiera di ringraziamento nella quale i bambini hanno
chiesto la protezione dei loro genitori.
NOVEMBRE:
Nel mese di novembre,
abbiamo colto l’occasione del
Giorno
della
brasiliana
per
cultura
afro-
parlare
delle
differenze culturali tra i diversi
gruppi etnici presenti in Brasile;
abbiamo conosciuto artigianati,
musiche, tradizioni diverse per valorizzare la bellezza di ciascuno.
DICEMBRE:
Quest’anno abbiamo collaborato con il gruppo “Amici di Babbo
Natale”, che il giorno di Natale consegna dei regalini ai bambini che
vivono ai margini della città di Manaus. Questo gruppo ci ha consegnato
500 giochini da distribuire ai nostri bimbi.
Crediamo che, al di là
dell’ideologia consumistica che
spesso viene associata a questa
tradizione, valga la pena regalare
ai bambini dei momenti felici, in
cui possano dimenticare la loro
difficile realtà e, attraverso i
giocattoli (che molti dei nostri
bambini non hanno mai ricevuto)
sognare e divertirsi.
Ringraziamo questo gruppo per
aver collaborato con noi e per la loro
testimonianza di solidarietà.
Sempre nel mese di dicembre
abbiamo riflettuto sul significato del
Natale, sottolineando l’importanza di condividere questo momento con le
proprie famiglie. Abbiamo cercato
di capire come i bambini vivono il
Natale nelle loro case e abbiamo
voluto trasmettere il messaggio
d’amore che la nascita di Gesù
porta a tutti noi.
PROGETTO “COSTRUENDO LA PACE IN FAMIGLIA”
Con i genitori dei bambini che partecipano al progetto abbiamo
parlato dei cinque tipi di violenza che quotidianamente i loro figli
possono vivere: negligenza, lavoro minorile, violenza fisica, psicologica
e sessuale.
Siamo stati presenti in
quattro comunità. Ogni incontro
è iniziato con una preghiera di
benvenuto;
poi
la
nostra
psicologa, con il supporto di
video, canzoni e dinamiche, ha
coinvolto i genitori creando un
buon clima di dialogo, in cui ognuno si è sentito libero di esprimere i
propri vissuti e in qualche caso di chiedere aiuto.
Il
progetto
di
accompagnamento
familiare si è svolto
parallelamente
attività
portate
nelle scuoline.
alle
avanti
RACCOLTA FONDI E AUTOFINANZIAMENTO
Anche a Manaus, da qualche anno, ci sono padrini e madrine
brasiliani che sostengono i nostri progetti, non solo con aiuti economici,
ma anche condividendo con noi la lotta, i sogni e l’attenzione per i più
piccoli.
Si accoglie e si fa
fruttare ciò che di meglio
hanno le persone: la loro
solidarietà e lo spirito di
fratellanza,
che
si
esprimono attraverso la
presenza agli eventi che
promuoviamo, le donazioni volontarie, le preghiere, i sorrisi e altro ancora.
L’MCVE
sta
cercando
diverse
maniere
di
autofinanziarsi:
l’organizzazione di feste (come la notte culturale), la vendita di dolci
preparati dalle donne che partecipano al corso di cucina nel Centro di
Formazione AWA’RE’ e, recentemente, anche una bancarella di vestiti
usati.
MANIFESTAZIONI E ATTI PUBBLICI
Crediamo fortemente che la
nostra missione non può essere
slegata dal contesto economico,
politico e sociale del nostro Brasile.
Per questo vogliamo far sentire
forte la nostra voce partecipando
attivamente ed in modo costruttivo a
manifestazioni in favore dei diritti dei
più
emarginati
e
vulnerabili,
collaborando con organizzazioni sociali
che denunciano l’abuso di potere delle
autorità, la mancanza di rispetto della vita,
soprattutto di bambini ed adolescenti.
Da quest’anno, inoltre, l’MCVE è stato
scelto per entrare a far parte del Consiglio per
i diritti dei bambini e degli adolescenti dello
stato dell’Amazzonia. Questo per noi significa
un grande passo per realizzare interventi sempre
più decisivi a garanzia dei diritti dei nostri
bambini ed adolescenti.
Noi pensiamo al nostro servizio come ad
un ponte attraverso il quale i più poveri ed i più
fragili possono camminare e raggiungere una
vita più giusta.
SCAMBIO CULTURALE
Nel 2014 l’MCVE ha
accolto
sei
Gruppone
del
Missionario:
Emanuele,
Davide
volontari
Elena,
Cristina,
e Marino. Hanno
vissuto fianco a fianco con noi
in
questa
brasiliana,
calda
partecipando
terra
ai
progetti e vivendo le piccole e grandi gioie, ma anche le fatiche quotidiane.
È nata una forte amicizia, un legame importante, più forte della
distanza, che tuttora vive di amore, affetto, rispetto e solidarietà.
Nello stesso periodo, si trovava in Italia Nazarè Castro,
coordinatrice del Movimento, con la sua famiglia: il marito Pedro Paulo
e Pietra, la loro bambina di 3 anni. Grazie a questo scambio è stato
possibile far conoscere i diversi cambiamenti che hanno interessato la
direzione e la struttura del Movimento, conoscere e condividere l’impegno
ed il lavoro del Gruppone
Missionario, rafforzare il
legame di amicizia e di
fiducia che ci lega da
oltre 15 anni.
Quale può essere il tuo impegno?
Con il contributo di 18 euro mensili per 12 mesi
puoi sostenere i vari progetti e aiutare i bambini e le loro
famiglie a migliorare le loro attuali condizioni di vita.
C/C n° 28950319
intestato a:
Associazione Gruppone Camposampiero
Progetto Menor – Manaus
Per adesioni e informazioni:
Serena e Bepi 049.5794946
348.5474436
Stefania e Rudi 049.5791320 346.9682472
Francesca e Marco 0422.340390
Francesca e Diego 041.442977 347.9992407
Serena e Sandro 0423.545316 331.1018234
Loredana e Gabriele 340.4274037
Iniziativa promossa e sostenuta dal
Visita i siti:
www.gruppone.org
www.mcve.org.br
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Libretto attività svolte 2014-2015