TRA NARRAZIONE E RIFLESSIVITÀ.
ITINERARI PER LO SVILUPPO DI SÉ
E IL MIGLIORAMENTO
DELLE RELAZIONI
Università Cattolica del Sacro Cuore
Via Carducci, 30 - Milano
febbraio - giugno 2009
DIREZIONE SCIENTIFICA:
Prof.ssa Cristina Castelli
Ordinario di Psicologia dello sviluppo,
Università Cattolica del Sacro Cuore
COORDINAMENTO SCIENTIFICO:
Prof.ssa Lucia La Torre
Docente di Psicologia della relazione d’aiuto,
Università Cattolica del Sacro Cuore
FORMAZIONE PERMANENTE
PRESENTAZIONE
Il ciclo di corsi si contraddistingue per il suo carattere continuativo e vuole offrire, trasversalmente ai temi trattati, uno spazio di analisi e di riflessione sui comportamenti individuali.
È quindi finalizzato a potenziare le abilità sociali con cui la persona comunica e
si relaziona nei diversi contesti, lavorativi e non, in modo efficace e costruttivo
per il proprio benessere personale e quello altrui.
Verranno presentati strumenti cognitivi, linguistici, affettivi, tesi allo sviluppo di
competenze prosociali ed intrapsichiche, attraverso l'espressività, lo scambio
emotivo e rispecchiante con gli altri.
I partecipanti saranno così coinvolti attivamente in modo che possano rileggere
e confrontare la propria esperienza, aprirsi a nuove prospettive e nuovi sguardi,
attraverso processi di conoscenza.
La nuova consapevolezza sarà analizzata alla luce dei diversi paradigmi scientifici finora elaborati, in particolare alla matrice intersoggettiva affiancata dall’approccio narrativo.
I corsi, intervallati fra loro, hanno inoltre lo scopo di favorire la sperimentazione, con il ritorno nei contesti organizzativi d'appartenenza, delle riflessioni prodotte in aula e di facilitare quindi il collegamento fra il momento formativo e le
effettive esigenze lavorative.
LA NARRAZIONE COME CURA DI SÉ
Oggi mi sembra che al mondo esistano soltanto storie
che restano in sospeso e si perdono per la strada.
I. Calvino
Il mondo è pieno di storie,
circostanze e situazioni curiose
che aspettano solo di essere raccontate.
H. Arendt
PREMESSA
La vita quotidiana è cura. Cura di sé, cura dell’altro, della relazione, di un luogo,
della propria professione … Lavoro di cura.
La cura è un caleidoscopio di eventi e di narrazioni possibili.
Le nostre vite sono incessantemente intrecciate alle narrazioni, alle storie che raccontiamo o che ci vengono raccontate nelle forme più diverse, a quelle che
sogniamo o immaginiamo o vorremmo poter narrare. Tutte sono rielaborate
nella storia della nostra vita, che noi raccontiamo a noi stessi in un lungo monologo, episodico, spesso inconsapevole, ma virtualmente ininterrotto.
Nel raccontarsi, nel ricostruire l’esperienza, emergono gli schemi di senso che
abbiamo acquisito inconsapevolmente nel corso della nostra esistenza, schemi,
che, se non sottoposti ad una critica riflessiva, governano le prospettive di senso
attraverso le quali pensiamo e agiamo nel mondo.
Mentre ci rappresentiamo e ricreiamo la nostra storia, ci prendiamo in carico, ci
assumiamo la responsabilità di ciò che siamo stati e che abbiamo fatto. La modalità della cura come prendersi in cura, è un comprendere il proprio io e il proprio progetto di vita, e questo processo è al tempo stesso capacità oltre che possibilità autorigenerante, un itinerario di metamorfosi e cambiamento.
Il lavoro autobiografico, “con” la propria storia e “sulla” propria storia, ci aiuta
così a ritrovare e riconoscere risorse, desideri e progetti che forse si erano sottovalutati, e invita a procedere potenziando la propria autostima e autonomia
costruttiva.
La prospettiva narrativa e autobiografica permette altresì di diventare più consapevoli del proprio modo di prendersi cura degli altri proprio a partire da come
ci si prende cura di sé. La narrazione, infatti, consente di riconoscere parti di sé
nelle storie altrui e questa dimensione relazionale assolve una funzione sociale,
creando le basi di un “sentire comune” e di un “noi allargato”.
FINALITÀ
Il corso vuole offrire un’occasione per sperimentarsi in percorsi di ricerca attraverso la narrazione di sé: ricordi, emozioni, momenti cruciali personali e professionali della propria vicenda umana saranno al centro dell’attività. Lo scopo è di
rintracciare le linee di continuità e cambiamento che costellano e caratterizzano
sia la storia individuale sia il progetto di vita lavorativa dei partecipanti.
Attraverso la narrazione e l’ascolto della storia degli altri, ogni persona potrà fare
esercizio di consapevolezza e di apprendimento, grazie a nuove significazioni e
attribuzioni di senso della propria storia professionale.
OBIETTIVI
• Sperimentare la capacità narrativa come pratica per la cura e la conoscenza di Sé.
• Recuperare il passato per leggere, riconoscere e valorizzare le proprie risorse
interne.
• Comprendere i continui intrecci tra storia personale e storia professionale.
• Imparare ad ascoltare le storie altrui per imparare dall’esperienza degli altri.
• Riappropriarsi dei propri percorsi personali e professionali per accrescere nuove
competenze.
• Apprendere a utilizzare il racconto autobiografico nei propri contesti lavorativi.
DESTINATARI
Il corso si rivolge a coloro che per motivi professionali e/o personali sono interessati ad approfondire il tema proposto.
In particolare: psicologi, operatori socio-educativi, infermieri, assistenti sociali,
insegnanti di ogni ordine e grado, addetti allo sviluppo delle risorse umane e
tutti coloro che nella loro vita professionale intrecciano relazioni di crescita.
METODOLOGIA E STRUMENTI
La metodologia è orientata a valorizzare e contestualizzare le esperienze dei partecipanti e prevede l’utilizzo alternato di approfondimenti teorici, lezioni attive,
esercitazioni in piccoli gruppi, visione di filmati, questionari autovalutativi.
I partecipanti potranno portare con sé scritti personali, immagini, fotografie,
spezzoni di film rappresentativi dei propri paesaggi interiori, personali e professionali. Le testimonianze verranno utilizzate come stimoli narrativi.
Al termine dell’attività formativa verrà distribuito il materiale didattico, riassuntivo dell’intervento.
DURATA
Il corso si articola in 4 moduli per un totale di 16 ore complessive.
Le lezioni si terranno il 6-7 febbraio 2009, dalle ore 9.30 alle ore 18.30.
PROGRAMMA E CONTENUTI
Primo modulo (9.30-13.30)
UNA MAPPA PER ORIENTARSI
• Le storie siamo noi
• Gli intenti del lavoro narrativo
Secondo modulo (14.30-18.30)
DAL SILENZIO ALLA PAROLA
• I labirinti della memoria
• Narrazione e identità: i Sé nascosti
Terzo modulo (9.30-13.30)
DAL SENSO ALLA CURA
• Dal dialogo interiore al dialogo narrativo: talking cure
• Le trasformazioni narrative
Quarto modulo (14.30-18.30)
DAL RACCONTO PERSONALE A QUELLO PROFESSIONALE
• Lavoro e cura di sé: il lavoro in un racconto
• Narrare e ascoltare storie di lavoro: un invito al confronto
DOCENTI
Prof.ssa Lucia La Torre
DALLA CURA DI SÉ ALLA CURA DELL’ALTRO
Il segreto della cura del paziente.
È il prendersi cura del paziente.
Francis W. Peabody
Mentre perseguiamo l’irraggiungibile
rendiamo impossibile l’attuabile
R. Ardrey
PREMESSA
La relazione di cura è incontro tra soggetti agenti, in cui le dinamiche più
profonde possono sfuggire alla consapevolezza dei protagonisti.
L’emozione trascende il razionale, dando colore all’incontro.
Il pericolo è lasciarsi inconsapevolmente ottenebrare da questo sotterraneo
intreccio che agisce nel campo relazionale.
L’operatore, investito dall’emozione così pregnante e vivida dell’altro, può esserne contagiato, subirne gli effetti: alto è il rischio di una saturazione del pensiero.
Così come aiutare l’utente può far correre il rischio di sentirsi inconsapevolmente “bravo”, facendo perdere di vista l’altro.
È essenziale quindi che l’operatore non neghi quanto di emotivamente interviene nell’interazione ma, al contrario, abbia la curiosità di indagare le forze presenti nel campo relazionale, esplicitandole, rendendole punto di partenza nella
ricerca di Sé e di un incontro autentico con l’altro.
È il prendere coscienza delle proprie emozioni, frustrazioni, difese nella gestione
dell’interazione con l’utente che gli consente di orientarsi nella propria emozionalità.
Solo la consapevolezza della complessità insita nell’“essere con l’altro”, delle possibili forze in atto, il desiderio di indagare le motivazioni che spingono alla relazione stessa, offrono la possibilità di metabolizzare quanto sta accadendo, rendendolo conseguentemente pensabile e quindi maggiormente tollerabile.
La rappresentabilità di quanto accade è possibile se l’operatore sceglie di mettersi in gioco, mantenendo viva quella curiosità necessaria all’esplorazione di Sé,
affinché il vissuto possa divenire un alleato nella relazione di cura.
Tra quanti operano in ambito assistenziale non è raro riscontrare come la motivazione nei confronti della professione sia frequentemente minata sia da fattori estrinseci,
come i risultati che si riescono a raggiungere, sia dalla propria biografia personale.
Vi è tuttavia in ciascuno una tensione costante a rinnovare le ragioni di interesse verso il proprio lavoro.
Si tratta di un bisogno di senso che interpella ogni operatore e che si appaga
quando il soggetto riesce a ridare valore al proprio quotidiano, attraverso processi
che sono solo in parte consci. Quando ciò non avviene, la professione scade in
un mestiere deprivato sul piano motivazionale, espone il soggetto al burn-out e
si riflette nella qualità della relazione con gli utenti, i familiari ed i colleghi.
FINALITÀ
Il corso vuole offrire agli operatori strumenti cognitivi, linguistici e affettivi per
una lettura più consapevole delle dinamiche insite nella “relazione di cura”.
Il percorso avrà inizio da una riflessione sul concetto di Sé e sulla pratica professionale, intesa come un succedersi continuo di occasioni di crescita e di trasformazioni. Rivisitare l’esperienza individuale potrà permettere all'operatore
di risignificare la propria professionalità, oltre i saperi tecnicistici del proprio
lavoro.
OBIETTIVI
• Riconoscere e rafforzare i livelli di motivazione.
• Comprendere il significato del “curare” e dell’“aver cura”.
• Sviluppare una maggiore consapevolezza del ruolo delle proprie emozioni in
ambito lavorativo.
• Fornire nuove prospettive per la comprensione dei bisogni propri, dei colleghi
e degli utenti.
• Contribuire a diminuire la percezione di stress.
• Riconoscere i segnali del burn-out.
DESTINATARI
Il corso si rivolge a coloro che per motivi personali e/o professionali sono interessati ad approfondire il tema proposto. In particolare: psicologi, operatori
socio-educativi, infermieri, assistenti sociali, insegnanti di ogni ordine e grado,
addetti allo sviluppo delle risorse umane e tutti coloro che nella loro vita professionale intrecciano relazioni di crescita.
METODOLOGIA E STRUMENTI
La metodologia prevede l’utilizzo alternato di approfondimenti teorici, lezioni
attive, esercitazioni in piccoli gruppi, visione di filmati, questionari autovalutativi, racconti e discussioni di materiali relativi alla propria esperienza.
In situazioni emotivamente ricche, i partecipanti potranno esperire i propri vissuti, renderli comprensibili, accettabili, nominabili, condivisibili da tutti ed
acquisire così una maggiore consapevolezza di quello che vivono, con se stessi e
con gli altri.
Al termine dell’attività formativa verrà distribuito il materiale didattico, riassuntivo dell’intervento.
DURATA
Il corso si articola in 4 moduli per un totale di 16 ore complessive.
Le lezioni si terranno il 6-7 marzo 2009, dalle ore 9.30 alle ore 18.30.
PROGRAMMA E CONTENUTI
Primo modulo (9.30-13.30)
AUTOCONSAPEVOLEZZA SOGGETTIVA
• Motivazioni ed aspettative: l’investimento affettivo nella professione di cura
• Consapevolezza del proprio mondo interno ed esigenze del mondo della cura
Secondo modulo (14.30-18.30)
APPRENDERE DALL’ESPERIENZA
• Raccontare la cura
• L’incontro con la sofferenza, la sofferenza dell’incontro: un’esperienza di “social
dreaming”
Terzo modulo (9.30-13.30)
DALLA “NARRAZIONE DI SÉ”… ALLA “CURA DELL’ALTRO”
• Questa notte ho fatto un sogno: thinking group … la “memoria del futuro”
• L’incontro dialogico: le emozioni della cura, le parole della cura
Quarto modulo (14.30-18.30)
DALL’IDEALITÀ ALLA REALTÀ: UN NUOVO SCENARIO
• Stress: cosa lo rende un fenomeno negativo
• Burn-out: quando a far male è il male altrui
DOCENTI
Prof.ssa Lucia La Torre
IL COLLOQUIO. QUANDO DUE PERSONE PARLANO IN UNA
STANZA ... VOCI, LINGUAGGI, DISCORSI DELL’INCONTRO
Noi siamo un colloquio
E. Borgna
Molto ha esperito l’uomo.
Molti celesti ha nominato
da quando siamo un colloquio
e possiamo ascoltarci l’un l’altro
F. Holderlin
PREMESSA
Due persone si incontrano.
È il primo colloquio … l’incontro tra due mondi, quello del cliente con le sue
richieste più o meno esplicite, con il suo bisogno di cambiamento e le sue resistenze, con il suo carattere, la sua storia di vita, e quello dell’operatore con la sua
personalità, i suoi strumenti e la sua formazione specifica.
Sono presenti così due livelli: uno informativo e riguarda le motivazioni che
spingono la persona a cercare aiuto, la narrazione di molti aspetti della sua vita
attuale e passata, l’esplorazione del rapporto con se stessa e con la sua realtà.
L’operatore acquisisce una serie di informazioni che lo aiutano a farsi un quadro
della situazione, a valutare se le sue competenze possono essere d’aiuto alla problematica portata. In questo contesto egli decodifica le richieste della persona,
soprattutto quando sono implicite e gliele restituisce con accresciuta chiarezza.
L’altro livello, presente durante il primo colloquio, è di tipo conoscitivo e riguarda
il venire in contatto di due personalità, con le proprie storie ed i propri percorsi.
La comprensione emotiva o esperienza condivisa emerge nel “momento presente” dell’incontro, grazie alla partecipazione reciproca al campo intersoggettivo: le
due menti creano l’intersoggettività e l’intersoggettività modella le due menti.
Se il colloquio “psicologico” nella professione di aiuto non è solamente un elemento descrivibile in chiave tecnica, fattori tecnici, tuttavia, esistono e devono e
possono essere acquisiti.
Per l’istaurarsi di una buona “alleanza” di lavoro l’operatore deve infatti essere in
grado di gestire le tecniche di comunicazione ed i processi del colloquio: in questo modo viene facilitato il percorso di autoconsapevolezza in grado di cambiare
il modo di organizzare l’esperienza della persona.
FINALITÀ
Lo scopo generale è quello di accrescere la consapevolezza della complessità dell’incontro comunicativo e della discrezionalità dell’operatore nella gestione del colloquio.
Verranno altresì presi in considerazione la struttura e gli strumenti utilizzabili
all’interno del colloquio, oltre alle sue componenti principali: motivazione,
aspettative, richieste, sviluppo della domanda, risposta e conclusione.
OBIETTIVI
• Fornire gli elementi teorici della “matrice intersoggettiva”.
• Stimolare la riflessione sui possibili ambiti di applicazione del colloquio “psicologico”.
• Approfondire la struttura e gli strumenti utilizzabili all’interno del colloquio.
• Favorire l’acquisizione di consapevolezza del proprio stile relazionale nella conduzione del colloquio.
• Riflettere sul colloquio inteso come un privilegiato spazio-tempo in cui si strutturano racconti.
• Sviluppare abilità di counselling.
DESTINATARI
Il corso vuole essere un’occasione formativa per tutti coloro che, nel proprio
lavoro, utilizzano il colloquio. In particolare si rivolge a: psicologi, operatori
socio-educativi, infermieri, medici, assistenti sociali, consulenti.
METODOLOGIA E STRUMENTI
Il corso è basato sul coinvolgimento dei partecipanti attraverso l’esperienza
diretta, è cioè un lavoro teorico-esperienziale che aiuta ad apprendere le
modalità di ascolto dell'altro e l’espressione di Sé, favorendo il dialogo interpersonale.
La metodologia prevede l’utilizzo alternato di approfondimenti teorici, lezioni
attive, esercitazioni in piccoli gruppi, visione di filmati, questionari autovalutativi, racconti e discussioni di materiali relativi alla propria esperienza.
Al termine dell’attività formativa verrà distribuito il materiale didattico, riassuntivo dell’intervento.
DURATA
Il corso si articola in 4 moduli per un totale di 16 ore complessive.
Le lezioni si terranno il 3-4 aprile 2009, dalle ore 9.30 alle ore 18.30.
PROGRAMMA E CONTENUTI
Primo modulo (9.30-13.30)
ASPETTI COSTITUTIVI DEL COLLOQUIO
• Dalla teoria al colloquio
• Gli attori di un’esperienza condivisa: la sintonizzazione affettiva
Secondo modulo (14.30-18.30)
TU CHE MI GUARDI … IO CHE TI RACCONTO
• L’osservazione della comunicazione. I teatri del corpo
• Il colloquio come narrazione: emozioni e linguaggio nelle narrative
Terzo modulo (9.30-13.30)
COLLOQUIO IN CORSO
• Lo spazio del dialogo: setting e processo di relazione
• Dinamiche inter e intra individuali che sottendono la relazione operatoreutente
Quarto modulo (14.30-18.30)
COUNSELLING: AMBITI E CONTESTI
• Finalità e modelli di intervento
• Metodologia per lo sviluppo di strategie personali di coping
DOCENTI
Prof.ssa Lucia La Torre
ASSERTIVITÀ: ESPRESSIONE DELLA MENTE RELAZIONALE
Se proietto la mia stessa ombra sul mio cammino,
è perché c’è una lampada dentro di me che non è stata accesa
Tagore
Osare provoca angoscia.
Ma non osare significa perdere il proprio Sé…
e osare, nel senso più alto,
è precisamente diventare consapevoli di Sé
S. Kierkegaard
PREMESSA
L’assertività è la capacità di creare comunicazioni e gestire relazioni in modo
costruttivo, equilibrato e soddisfacente così da valorizzare modi di vedere e di
sentire propri e altrui.
Partecipare in modo competente all’interazione sociale non è sempre facile: le
situazioni in cui la relazione è causa di ansia, di frustrazione e di rabbia sono frequenti e hanno un effetto importantissimo sulla nostra autostima, intesa sia come
valutazione circa le informazioni contenute nel concetto di Sé, sia come reazione
emotiva che la persona sperimenta quando osserva e valuta cose diverse su di Sé.
Questa si sviluppa nel corso della crescita e dell’interazione continua del bambino con il proprio ambiente, fisico e sociale, attraverso rappresentazioni interne
che hanno la funzione di veicolare la percezione e l'interpretazione degli eventi,
consentendogli di fare previsioni e crearsi aspettative sugli accadimenti della propria vita relazionale. Permettono dunque al bambino, e poi all'adulto, di prevedere il comportamento dell'altro e ne guidano le risposte, soprattutto in situazioni di ansia o di bisogno.
Le persone possono essere consapevoli o no di questi schemi cognitivi: a volte si
presentano in modo automatico nella mente e sono talmente rapidi da passare
inosservati.
Conoscere le dinamiche attraverso le quali si sviluppa un’autostima positiva, riconoscere l'esistenza di stati mentali in Sé e negli altri, comprendere in che modo e
in quali situazioni si incontrano maggiori difficoltà ad essere assertivi, costituiscono la premessa per potenziare competenze sociali. Tali competenze sono tese al
superamento di atteggiamenti o rinunciatari o aggressivi, destinati entrambi ad
inquinare la vita di relazione, sia in ambito personale che professionale.
FINALITÀ
Il corso intende offrire ai partecipanti uno spazio di analisi e di riflessione sui
comportamenti individuali, attraverso l’espressività e lo scambio emotivo-rispecchiante con gli altri.
È finalizzato a potenziare le abilità sociali con cui comunicare e relazionarsi, in
modo efficace e costruttivo, per il proprio benessere personale e quello altrui.
OBIETTIVI
• Fornire gli elementi teorici della “matrice intersoggettiva”.
• Aumentare la consapevolezza del modo di pensare a se stessi.
• Conoscere le componenti individuali di pensieri, emozioni e comportamenti
adattivi ed inadattivi.
• Apprendere la natura dei processi attraverso i quali il nostro cervello percepisce
altre menti.
• Riconoscere il proprio, personale stile di comunicazione.
• Comprendere e allenare le componenti dello stile assertivo.
DESTINATARI
Il corso si rivolge a coloro che per motivi professionali e/o personali sono interessati ad approfondire il tema proposto.
In particolare: psicologi, educatori, assistenti sociali, formatori, insegnanti di
ogni ordine e grado, addetti allo sviluppo delle risorse umane e tutti coloro che
nella loro vita professionale intrecciano relazioni di crescita.
METODOLOGIA E STRUMENTI
La metodologia è orientata a valorizzare e contestualizzare le esperienze dei
partecipanti, a connettere riflessività ed azione, nell'ipotesi che gli apprendimenti più significativi e stabili siano quelli che procedono dall'esperienza, dai
problemi.
Il corso prevede l'utilizzo alternato di approfondimenti teorici e lezioni attive,
esercitazioni in piccoli gruppi, visione di filmati, questionari autovalutativi, racconti e discussioni di materiali relativi alla propria esperienza.
Al termine dell’attività formativa verrà distribuito il materiale didattico, riassuntivo dell’intervento.
DURATA
Il corso si articola in 4 moduli per un totale di 16 ore complessive.
Le lezioni si terranno l’8-9 maggio 2009, dalle ore 9.30 alle ore 18.30.
PROGRAMMA E CONTENUTI
Primo modulo (9.30-13.30)
L’ASSERTIVITÀ
• Modelli teorici a confronto
• Stili di adattamento e comportamenti sociali: aggressivo, passivo, assertivo
Secondo modulo (14.30-18.30)
LA STIMA DI SÉ
• Nascita del senso dell’autostima: esperienza e sviluppo del Sé. La resilienza
• Le distorsioni cognitive: elaborazione delle informazioni e rappresentazioni
mentali
Terzo modulo (9.30-13.30)
LA MENTE RELAZIONALE
• La matrice intersoggettiva: memoria, attaccamento e funzione riflessiva
• Connessioni interpersonali: come comprendiamo la mente degli altri
Quarto modulo (14.30-18.30)
LA COSTRUZIONE DEL COMPORTAMENTO ASSERTIVO
• Componenti fondamentali dell’assertività
• Finalità dell’essere assertivi
DOCENTI
Prof.ssa Lucia La Torre
INTELLIGENZA EMOTIVA.
SAPER GESTIRE LE PROPRIE EMOZIONI
Che cosa sono dunque? Una cosa che pensa.
E che cos’è una cosa che pensa?
R. Descartes
Siamo stranamente incapaci di essere consapevoli dei sentimenti,
di sentire profondamente gli eventi che ci riguardano.
Non siamo consapevoli del sentimento
che accompagna ciò che ci accade
Jung
PREMESSA
Le emozioni sono costantemente presenti nella nostra vita e il solo raziocinio
non è sufficiente per sopravvivere: moltissime delle nostre azioni sono determinate da valutazioni emotive, senza le quali non ci sarebbe neppure possibilità di
apprendere.
Nell’ultimo decennio si è verificata una profonda evoluzione nel modo di considerare l’intelligenza: si è riconosciuto che le emozioni svolgono un ruolo importante nelle operazioni cognitive. In altre parole la parte del nostro cervello che è
responsabile delle emozioni è in grado di inibire, ostacolare od anche favorire il
corretto funzionamento della parte deputata al pensiero razionale.
La capacità di saper riconoscere sentimenti, emozioni, stati d’animo è espressione dell’intelligenza emotiva, una risorsa molto preziosa per entrare in relazione
con il mondo interno e con il mondo esterno.
Secondo le recenti acquisizioni l’intelligenza emotiva è una capacità di relazione
“sorgente” di molte altre: la capacità di influenzamento, la capacità di leadership,
l’attitudine alla valorizzazione di sé e dell’altro.
Questa si fonda prevalentemente su due competenze principali, una personale,
caratterizzata da abilità specifiche come la consapevolezza, la padronanza di sé e
la motivazione, l’altra, sociale, che si basa sulle abilità di empatia e capacità di
comunicazione.
Diviene allora fondamentale imparare a gestire efficacemente le proprie emozioni, in modo da potenziare le proprie capacità cognitive e razionali.
La conoscenza delle proprie emozioni consente di governarle e di guidarle nelle
direzioni più vantaggiose: in tal modo si potrà migliorare la capacità di percepire e comprendere le nostre emozioni e quelle altrui, imparare sia a verbalizzarle
che ad esprimerle attraverso il canale non verbale e infine modularle per evitare
che l'ira e altre emozioni negative possano prendere il sopravvento.
FINALITÀ
Lo scopo generale del corso è divenire maggiormente consapevoli dell’origine
delle proprie emozioni, ma anche e soprattutto, riuscire a controllarle permettendo a se stessi di creare un senso di prospettiva sulle situazioni in cui si è coinvolti e di conseguenza permettere al pensiero razionale di agire in modo costruttivo.
OBIETTIVI
• Conoscere gli elementi fondamentali e teorici sull’argomento.
• Approfondire le abilità che compongono l’I.E.
• Riscoprire l’alfabeto del linguaggio emozionale.
• Far emergere il vissuto dei partecipanti sul proprio modo di vivere le emozioni.
• Migliorare la padronanza di Sé.
• Individuare i vantaggi personali, relazionali e professionali che possono derivare
dal miglior utilizzo della propria intelligenza emotiva.
DESTINATARI
Il corso vuole essere un’occasione formativa ed esperienziale per tutti coloro che per
motivi personali e/o professionali sono interessati ad approfondire il tema proposto.
In particolare: insegnanti, operatori socio-educativi, infermieri, formatori, assistenti sociali, addetti allo sviluppo delle risorse umane e tutti coloro che nella
loro vita professionale intrecciano relazioni di crescita.
METODOLOGIA E STRUMENTI
Il corso è caratterizzato da un lavoro esperienziale di gruppo. Le esercitazioni
nel “qui ed ora”, vogliono favorire l’applicazione nella vita quotidiana personale e professionale di quanto appreso emozionalmente durante le giornate. Il
corso prevede l’utilizzo alternato di approfondimenti teorici, e lezioni attive,
visione di filmati, questionari autovalutativi, racconti e discussioni di materiali relativi alla propria esperienza.
Al termine dell’attività formativa verrà distribuito il materiale didattico, riassuntivo dell’intervento.
DURATA
Il corso si articola in 4 moduli per un totale di 16 ore complessive.
Le lezioni si terranno il 5-6 giugno 2009, dalle ore 9.30 alle ore 18.30.
PROGRAMMA E CONTENUTI
Primo modulo (9.30-13.30)
LE TEORIE GUIDA
• Origine del binomio “Intelligenza Emotiva”
• Scoperte neurofisiologiche rilevanti
Secondo modulo (14.30-18.30)
LA CONSAPEVOLEZZA EMOTIVA
• Denominare gli stati emotivi interiori
• Comprendere le cause e gli effetti delle proprie emozioni
Terzo modulo (9.30-13.30)
L’AUTOCONTROLLO
• Dominare i propri stati interiori
• Ridurre gli impulsi distruttivi verso se stessi e verso gli altri
L’AUTOMOTIVAZIONE
• Perseguire gli obiettivi superando ostacoli ed insuccessi
• Indirizzare verso una meta la propria carica emotiva
Quarto modulo (14.30-18.30)
L’EMPATIA
• Meccanismi neurali dell’empatia: i “mirror neurons”
• La comprensione emotiva
LA GESTIONE DELLE RELAZIONI INTERPERSONALI
• Negoziare e risolvere situazioni di contrasto
• Costruire e alimentare relazioni soddisfacenti
DOCENTI
Prof.ssa Lucia La Torre, Dott.ssa Emanuela Canova
MODALITÀ DI ISCRIZIONE
Le iscrizioni dovranno pervenire 15 giorni prima dell’inizio del corso prescelto,
utilizzando l’apposito modulo inserito nella brochure, a:
Università Cattolica del Sacro Cuore
Formazione Permanente
Via Carducci, 30 - 20123 Milano
Fax 02.7234.5706
La quota di iscrizione ad ogni singolo corso è fissata in € 225,00 + IVA 20%
(€ 270,00) per ogni partecipante - quota di certificazione inclusa - e deve essere
versata contemporaneamente all’atto dell’iscrizione e non è rimborsabile. Per gli
iscritti all’Associazione “Ludovico Necchi” e all’Associazione Amici
dell’Università Cattolica la quota di partecipazione è fissata in € 200,00 + IVA
20% (€ 240,00).
Coloro che si iscriveranno a tutte le iniziative formative proposte potranno
usufruire della partecipazione gratuita ad una di esse.
Il numero massimo di partecipanti per ogni corso è fissato in 25 corsisti e prevede un numero minimo di 15.
Il versamento della quota di partecipazione può essere effettuato mediante:
- assegno bancario o circolare, bancomat o carta di credito (VISA, Mastercard o
Eurocard) presso la Formazione Permanente nei seguenti giorni ed orari: lun.
dalle ore 14.30 alle ore 16.30; mar. mer. gio. dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e
dalle ore 14.30 alle ore 16.30; ven. dalle ore 9.00 alle ore 12.00;
- conto corrente postale n. 15652209 intestato a: Università Cattolica del Sacro
Cuore - Largo A. Gemelli, 1 - 20123 Milano, specificando il nominativo del partecipante e il titolo del corso sulla causale del versamento;
- bonifico bancario intestato a: Università Cattolica del Sacro Cuore presso
Banca Intesa Infrastrutture e Sviluppo S.p.A. - Codice IBAN IT95 B 03309
03200 211610000191, specificando il nominativo del partecipante e il titolo del
corso sulla causale del versamento.
INFORMAZIONI
Università Cattolica del Sacro Cuore
Formazione Permanente
Via Carducci, 30 - 20123 Milano
Tel. 02.7234.5701 - Fax 02.7234.5706
E-mail: [email protected]
www.unicatt.it/formazionepermanente/mi
UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE
Formazione Permanente
TRA NARRAZIONE E RIFLESSIVITÀ.
ITINERARI PER LO SVILUPPO DI SÉ
E IL MIGLIORAMENTO DELLE RELAZIONI
SCHEDA DI ISCRIZIONE
Da inviare a: Università Cattolica del Sacro Cuore - Formazione Permanente
Via Carducci, 30 - 20123 Milano - Fax 02.7234.5706
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Data di nascita
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Indirizzo ................................................................................................................................................................... N. .............
Città
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C.a.p.
.....................
Prov.
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Tel. ....................................................................................... Cellulare ........................................................................................
E-mail ..............................................................................................................................................................................................
Titolo di studio ...........................................................................................................................................................................
Occupazione attuale ................................................................................................................................................................
Ente o azienda di appartenenza .........................................................................................................................................
...l... sottoscritt .... dichiara di aver versato la somma di €
partecipazione al corso:
..........................
La narrazione come cura di Sé
Dalla cura di Sé alla cura dell’Altro
Il colloquio. Quando due persone parlano in una stanza ...
voci, linguaggi, discorsi dell’incontro
Assertività: espressione della mente relazionale
Intelligenza emotiva. Saper gestire le proprie emozioni
a mezzo:
Assegno
C.C.P.
Bancomat
Carta di credito
(presso la Formazione Permanente)
Bonifico bancario
+ IVA 20% per quota di
6-7 febbraio 2009
6-7 marzo 2009
3-4 aprile 2009
8-9 maggio 2009
5-6 giugno 2009
DATI PER EMISSIONE FATTURA
Ragione sociale ..............................................................................................................................................................................
Via .............................................................................................................................................................................. N. ..................
C.a.p. ................…………. Città ..............................................................................................…………... Prov. ......................
Partita I.V.A. ..................................................................................................................................................................………….
Codice fiscale .................................................................................................................................................................………….
La fattura sarà emessa a pagamento avvenuto.
Data ................………….
Firma ...................................………….
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