8 – gli orizzonti dell'anno della vita consacrata CONDIVIDERE IL CAMMINO CON I LAICI La Chiesa, dedicando questo anno alla vita consacrata, stimola clero e laici ad impegnarsi a conoscere meglio la posizione della vita religiosa in diocesi e le sue esigenze, per annunciarla nelle omelie, nella catechesi, nella direzione spirituale, curando con diligenza le vocazioni. I laici con le persone consacrate possono e devono condividere ideali, spirito, missione. Alcuni Istituti religiosi hanno un’antica tradizione al riguardo, altri un’esperienza più recente. Di fatto attorno ad ogni famiglia religiosa, come anche alle Società di vita apostolica e agli stessi Istituti secolari, è presente una famiglia più grande, la "famiglia carismatica", che comprende più Istituti che si riconoscono nel medesimo carisma, e soprattutto cristiani laici che si sentono chiamati, proprio nella loro condizione laicale, a partecipare della stessa realtà carismatica. Anche costoro sono chiamati a vivere questo “Anno della Vita Consacrata” come una grazia che può renderli più consapevoli del dono ricevuto. Condividendolo con tutta la "famiglia", si può crescere e rispondere insieme alle chiamate dello Spirito nella società odierna. Quando i consacrati di diversi Istituti si incontreranno tra loro, è cosa buona che ci siano anche i laici, come espressione dell’unico dono di Dio, così da conoscere le esperienze delle altre famiglie carismatiche, degli altri gruppi laicali ed arricchirsi e sostenersi reciprocamente. Questo “Anno” non riguarda soltanto le persone consacrate, ma la Chiesa intera. Tutto il popolo cristiano prenda sempre più consapevolezza del dono che è la presenza di tante consacrate/i, eredi di grandi santi che hanno fatto la storia del cristianesimo. Cosa sarebbe la Chiesa senza san Benedetto e san Basilio, senza sant’Agostino e san Bernardo, senza san Francesco e san Domenico, senza sant’Ignazio di Loyola e santa Teresa d’Avila, senza sant’Angela Merici e san Vincenzo de Paoli? L’elenco si farebbe quasi infinito, fino a san Giovanni Bosco, alla beata Teresa di Calcutta. Il beato Paolo VI affermava: «Senza questo segno concreto, la carità che anima l’intera Chiesa rischierebbe di raffreddarsi, il paradosso salvifico del vangelo di smussarsi, il "sale" della fede di diluirsi in un mondo in fase di secolarizzazione» (Evangelica testificatio, 3). Tutte le comunità cristiane vivano questo Anno anzitutto per ringraziare il Signore e fare memoria grata dei doni ricevuti e che tuttora riceviamo per mezzo della santità dei Fondatori e delle Fondatrici e della fedeltà di tanti consacrati al proprio carisma. Stringiamoci attorno alle persone consacrate, per gioire con loro, condividere le loro difficoltà, collaborare con esse, nella misura del possibile, per il perseguimento del loro ministero e della loro opera, che sono poi quelli dell’intera Chiesa. Facciamo sentire loro l’affetto e il calore di tutto il popolo cristiano! E' una felice coincidenza che l'Anno della Vita Consacrata sia contemporaneo al Sinodo sulla famiglia. Famiglia e vita consacrata sono vocazioni portatrici di ricchezza e grazia per tutti, spazi di umanizzazione nella costruzione di relazioni vitali, luoghi di evangelizzazione. Ci si può aiutare gli uni gli altri. Parrocchia di S.Maria del Monte – Varese – 0332.229.223 La Città sul Monte [email protected] - www.sacromontedivarese.it [113] II dopo la Dedicazione - Tutti i santi – 1 novembre 2015 O peccatori e infelici, corriamo dalla Madre di Dio, e contriti prostriamoci gridando dal fondo dell’anima: o Regina, porgici aiuto, muoviti a pietà verso di noi! Affrettati, stiamo per perderci per la moltitudine dei peccati; non rimandare i tuoi servi delusi: tu sei l'unica speranza; non cesseremo mai noi, indegni, di predicare la tua potenza, o Madre di Dio. Se non fossi tu ad intercedere, chi ci libererebbe da tanti pericoli? Chi ci avrebbe preservati immuni fino ad oggi? Non ci allontaneremo, o Regina, da te; poiché tu salvi sempre i tuoi servi da ogni sventura. O potente interceditrice e baluardo inespugnabile, fonte di misericordia, rifugio del mondo, con insistenza a te diciamo: Santa Madre di Dio, liberaci dai pericoli, tu che sola soccorri con sollecitudine. (Dall'Ufficio mariano “Paraklisis”) 8. Professione di fede SALMO 15 - Proteggimi, Signore: in te mi rifugio. Ho detto a Dio: Sei tu il mio bene, senza di Te non ho alcun bene. Mi mostrerai il sentiero della vita, gioia piena alla Tua presenza. Q uesto breve salmo esalta l’amicizia con Dio, la gioia di credere, la comunione piena e indistruttibile con lui. E’ quasi la biografia spirituale di chi vive l’ebbrezza dell’estasi e dell’intimità divina. Si inizia col «sì», pieno e totale, detto con entusiasmo, a Dio che è il Bene, la Gioia, il Buono per eccellenza. Poi c’è un «no» risoluto all’idolatria: bisogna tagliare i ponti col passato per diventare creatura nuova ed inoltrarsi nell’itinerarío dell’esodo, per la libertà. L’«eredità» che interessa non ha prezzo. S.Agostino commenta: «Il salmista non dice: “O Dio, che mi darai mai come eredità?”. Tutto ciò che tu puoi darmi fuori di te è vile. Sii tu stesso la mia eredità. Sei tu che io amo... Essere colmato di Dio da Dio. Fuori di lui niente ti può bastare». Come lui, S. Teresa d’Avila nel “Cammino di perfezione” annota: “Nulla manca a chi possiede Dio: Dio solo gli basta!”. Sul sentiero della vita Dio dirige, governa, consiglia i suoi fedeli e ne illumina le coscienze: è come l’avvocato difensore che patrocina il suo assistito, è come il guerriero che sta vicino al suo protetto per provvedere alla difesa della persona che gli è cara. L’intimità con Dio nella fede è, perciò, sorgente di pace e di grande gioia. Il cammino della vita è una metafora universale, anche per mons. Tonino Bello: “Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita. Ho letto che gli uomini sono angeli con un’ala soltanto, possono volare solo rimanendo abbracciati. A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare che anche tu abbia un’ala soltanto. L’altra, la tieni nascosta: forse per farmi capire che anche tu non vuoi volare senza di me. Per questo mi hai dato la vita: perché io fossi tuo compagno di volo. Insegnami, allora, a librarmi con te. Perché vivere non è “trascinare la vita”, ma abbandonarsi, come un gabbiano, all’ebbrezza del vento. Vivere è assaporare l’avventura della libertà. Vivere è stendere l’ala, l’unica ala, con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner grande come te!”. (Mons. Tonino Bello) 16 • Salterio • Sacro Monte di Varese 17 • Salterio • Sacro Monte di Varese LA CRIPTA ROMANICA DEL SANTUARIO DI SANTA MARIA DEL MONTE NOMOS EDIZIONI I musei di Varese non si esibiscono ma anzi si celano dentro parchi storici, dietro le facciate di palazzi eccellenti, tra le case addossate del Sacro Monte; non sempre si fanno scoprire e amare a un primo sguardo. Tuttavia la ricchezza delle collezioni – dai reperti archeologici e storici alle opere d’arte – e la varietà e qualità delle attività proposte – visite guidate, esposizioni temporanee, laboratori, conferenze, spettacoli e momenti conviviali – ne fanno un luogo vivo che offre molte occasioni di conoscenza e svago. Ludendo docere. In copertina La Natività, particolare Santa Caterina d'Alessandria Per maggiori informazioni sui musei di Varese varesecultura.it/musei