imma dardo
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SNC =coma
 Cuore = ridotta compliance,ipocontrattilità
 Sistema Gastrointestinale=ulcera da
stress,perdita della barriera anitibatterica
 Rene = clearence, flusso ematico
 Fegato = necrosi centro lobulare, alterazione
enzimatica
 Sistema endocrino= attivazione asse
ipotalamo,ipofisi-surrene, alterata risposta
periferica
 Sistema emocoagulativo= cid, aggregazione
piastrinica.

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 Le
infezioni da germi + o – e da agenti
microbici in generale, con liberazione di esoe endotossine;
 I traumi diffusi caratterizzati da quadro
settico e ipovolemico.
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Il riconoscimento di uno stato di shock in fase di
compenso è di un’importanza capitale ai fini
prognostici e terapeutici .
 PA pressione arteriosa è mantenuta normale;
 La perfusione periferica è insoddisfacente,le
estremità appaiono fredde; l’abbassamento della
pressione è lo spartiacque tra la fase di compenso
e quella di scompenso.
 Ipotensione,tachiaritmia o bradicardia sono segno
di cedimento dei meccanismi di compenso con
significato prognostico sfavorevole .

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 La
cute inizialmente pallida perde sfumature
grigiastre per diventare marezzata negli stati
avanzati di shock
 L’oliguria è indice di ridotta portata
sistemica
 L’attivazione della cascata infiammatoria è
tipica dello shock settico.
 CID
 Irrequietezza incontrollabile
 Desaturazione arteriosa
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Il paziente che presenta con i segni clinici
dello shock imminente o in atto, necessita di
valutazioni cliniche ravvicinate con
particolare riferimento :
 Allo stato di coscienza;
 Al tipo di respiro ;
 Allo stato della cute;
 Alla diuresi ;
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 Eseguire
monitoraggi continui della
frequenza cardiaca e respiratoria,della
pressione arteriosa,della saturazione di
ossigeno,nonché determinazione seriate del
pH acido e dei gas ematici.
 Eseguire esami come creatina,
elettroliti,enzimi,emogeniche,emocromo,col
ture del sangue,delle urine e di qualsiasi
altro sito potenzialmente infetto.
 Esami strumentali: RX torace, ECG
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 Il
trattamento va orientato su più linee e
monitoraggi precisi:
 Controllo della volemia mediante Nacl
20ml/kg in 30’ ripetere 10/20ml/kg in 30’ in
caso di mancata risposta
 Controllo della contrattilità e della portata
con infusione di inotropi e conotropi
 Controlli della sepsi con ATB, indi
Antibiogramma
 Una singola dose di idrocortisone sembra
essere efficace
 L’Antitrombina III va mantenuta su valori altiimma dardo
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 Tempestività
nel riconoscere tale urgenza e
le misure da mettere in atto in un paziente
con shock settico sono di fondamentale
importanza
 La collaborazione all’interno di un contesto
lavorativo come il nostro è di estrema
importanza
 Tutte le figure professionali devono saper
intervenire in caso di necessità
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 1°
infermiere esegue una prima valutazione
delle condizioni del paziente ,posizione
senza cuscino,supino,pervietà vie
aeree,PV;l’acronimo AVPU è diffusamente
utilizzato per valutare lo stato di coscienza
 2° infermiere o l ‘OSS chiamano il medico di
guardia e se necessita il rianimatore al 5272
 L’OSS collabora con gli infermieri contenendo
i genitori in assistenza, esegue eventuali
ordini dagli infermieri es. collocare il carrello
delle urgenze
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 Gli
infermieri allestiscono l’erogatore d’O2 e
la maschera adatta per l’età ,l’aspiratore
con sNG e ne verificano il
funzionamento,impostano il monitor per iPV
(PAOS,FC,FR,SaO2) deflussano Nacl 1000 ml
per eventuale infusione,diluiscono
idrocortisone da 1000 mg, preparano ambu e
mascherina , collabono con il ,medico.
 1° infermiere somministra farmaci sotto
prescrizione medica
 2° infermiere prepara altri eventuali farmaci
e collabora con 1° infermiere e con medico.
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 In
caso di trasferimento nel reparto di
rianimazione il 2° infermiere e l’OSS
preparano il necessario per poter effettuare
tale operazione con meno rischi possibili.
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Linee guida allo shock