DAVIDE SAC. Ile D'ANIMA NAPOLETANO gloriedi ^. Gennaro VITA OMAGGIO MONUMRNT AL MIRACOLO PROTETTORE CIPALE PRINDI Napoli Tip. • • Michele - Editore • • • 1912 d- Auria Pontificio NAPOLI DAVIDE D'ANNA SACERDOTE NAPOLETANO DI S. GENNARO LE GLORIE VITA MONUMENTI - MIRACOLO - OMAGGIO AL PRINCIPALE PROTETTORE O il nei 4.* edizione ed Patrono, gran Sangue la tua da Cittade... monumenti ventitré da d'alta tuo e Napoli PONTIFICIA illustrazioni Calata Trinità M. M«KKÌore. 1912 Te ampliata NAPOLI TIPOGRAFIA l'età D 5^ remola ammanta possanza suoi migliorata, corretta, arricchita NAPOLI DI AIRIA devota pur decanta. PROPRIETÀ LETTERARIA ino RPLVISIONE «ihil Franciscus obstut Can. 191 Sorrentino Theologus Ceiisor agosto ARCIVESCOVILE 2. Imprimatur Januarius Can. De Pompeis Il Santo Padre Pio X all'autore del libro Dal SHGRETERIA DI SUA 31406 ^y Se '' amote ae/Ta ^a/tono ai ne// tian^eìite , (s"/?a porta ciffà nata /e, c/ei afiimo "j"a /ncftfo ai/ ycoùo /a fìiaaaiotfnentc popo/o. pertanto graatto fnotfo o//tepu/o poraeìcj/i /tòro òtcoòo. ai zmcnazia, Co per cuore e tw/entieii veti incontro favotsvo/e per nti io .^ono ^•"e va/uo ta/reìnHìttni vi- i/npaite v.v aenti/fnente e^e^np/are a/tro t fnentre però, (^7c"ene(/iztone. kStfic/i (tìpoùto/i'ca ticonoycente ai tjiteòto .^cn^i con /a- ai òtinia. sincera aff.wo R. Rer.iio Si(/.D, lùf ae/ novi/e e fi- , ne votitomi cof prova e c/ie accteòcetne eòemp/ate c/eC un ,, c/ie i.\^//a/la vo/nto otnagaio fitee, c/afo in "^ennaro il/ac/ze /la (àJ/ Quanto / oua propone ut aìvozione / (Òiqnote, gloriedi ^. tfi'ifnenòo /le c/o lev. tìSzo c/affa "S. 5^ e// e jgoS. SANTITÀ N." / Luglio STATO DI to/o ralicatio, 26 Sn/f/orr Davide d Anna - yapo/i. Card. /?" ' ^" n'ir/a Merry del Val VOTO uri A SUA DEL ILL.^'^ EMINENZA CARDINALE IL Eminenza al nel DI del gennaio Le '' nelle Santo, PRISCO NAPOLI Rev.ma, lavoro modesto REV.^^a E GIUSEPPE ARCIVESCOVO Quando CUORE glorie di S. Gennaro il mìo in omaggio ,, centenarie feste sue la luce vide 1905 1' edizione, , da Confortato fui premurato pari della Pochi fecero glorie di dei al che edizione è più il caro tutti questo fatto il vivo napoletani attraverso grandioso di Martire , di Chiesa Gennaro. desiderio verso affermazioni gloria della buoni detestato far quale Lui e fece le conoscere sia la zione divo- V abbiano come , i secoli miracolo S. la fu dai insigne principalicittà, delle giro forma òi il miracolo , antiscientifiche e ciando incomin- scienziati pretesi ed insidiose riprovevole in lusinghiere, favore. Napoli, con nascere del incontrò certi che lodi e seconda una dopo napoletana, attestata farne esaurita. , anni criticando Tale a subito venne incoraggiamenti prima da quello, mio, merito ogni contro del e quali siano Suo sangue. le meraviglie Per edizione terza ed, non Grande Protettore, nostro che quello poco In emendare ed V. Eminenza lavoro Nella porpora, l'opera, altri che, di tale alcuni gratitudine a la pitoli ca- portanti im- dedica. bacio Eminenza dev.nio, Sac. 1912. meschino nenza 1' Emi- della sacra benedire. U.mo, agosto la prego ringrazio al volermi del degni accettazione, inchinandomi e prego 4 storiche argomenti su benignamente Dell' Napoli, al sempre ricerche rifacendo si perchè Rev.ma, Rev.ma La è , fiducia fare divozione gloria nuovi di pieno accettare V."" di mezzo la Cui il Signore, perchè napoletana. storia questo per sono contento sono dato accurate con aggiungendone di E cercato arricchire ed estero, ma la per esaurita, fa. si ho questa libro più sempre Gennaro; edizione. ha tutti, tra diffondere e conoscere dall' modestissima, ultimo me, a del S. una questa e quarta una mia opera Italia preparare di anche mesi dall' a Glorie diffusione larga \ per pochi compilarne questa incitato delle richieste a Di libro dopo insistenti costretto mio del essendosi per venni rag^ioni queste Vostra Rev.ma obl)lig.mo Davidk d' suddito Anna SEGRETERIA DEL CARDINALE ARCIVESCOVO DI MHPOLI o - 3/CollaI^ev.da Sigasrc, ^a fare " ririgra2ÌQdella della rae a dedica per l'alto nobilissimo, Ì)o dal mi ^. deL ristampa nuova ils gloriedi S. SeriRaro e che lodevole di che raggiungere. congratulo con voluto suo lavoro dubbio senza ,, soggetto, vuole 5. ha cui si *^. S. Signore le migliori grazie e occupa, ed di , pel implorandole gran cuore benedico. IKapoli,13 agosto 1912. f ili.'"" e Sig. Sac. 3/C. rCeverendo ©avide 9' ^^nna G. Card. fine Arcivescovo la " della Giudizi sullibro Le glorie diS, (ieonaro stampa „ tutti Da di e i conforto grande profondo col di con scrive Egli di di si fanno innanzi l'eco della come in S. e il S. le Gennaro del pressi hanno altri Due Gennaro. miracolo per della egli In tre due Napoli, il Santo. sette libro parte porgono, il Gennaro: S. della perimetro ed servato con- aveva il sesto, ti e, tolo capi- quinto mente, diretta- più azione è da dato Antignano. Coli' bel di centro zuoli, Poz- capitolo ottavo Napoli, gantirsi ingi- per il monumenti, grandiosi da Nola, Soccorpo (capitoli XV-XIX). molte e di nel in poi di chiese in amorosamente, S. di d' colle afferma Tesoro Vesuvio, ricordi dal del primo. il campo si perpetuarsi cento al Il intorno quale Iddio che secondo. al di Il quarto più articoli nel Santo vide volta della primi fasti dei Patrono. connettono ntoenia, meraviglioso Ma il siasmo entu- santo capitoli lato I tre del al sempre o ogni istam. prima Santo capitolo da selva, complemento si extra di il culto tefice, Pon- gli dirige che Napoli articoli sepolcro la del di settimo dall' a primo Napoli il sangue come al e libro suo Sommo ispirata è di popolo culminanti punti il parola sua civitatem tre dove la e densa Protegam il settimo Eino versità Uni- Scienze il dal incoraggiamento, trentacìnque una , .sono inizia benedetta fu che buon I martirio vivo di Rivista colto, e operoso paterno questo come città, il luogo ed di popolo, trittico, un Regia della nella dotto 1908. edizione Gennaro. voce del luogo il raccogliere nome Gaizo esprime del quello Arcivescovo. per al si sacerdote lettera una del libro, è sfato questo a 1' autore per Modestino così prima Cardinale nostro Prof. giugno una intorno incoraggiamento d'Anna, ricordo e di emessi sono Egli mese Davide si ed Napoli. DI D. che scienziato, del Lettere giudizi, di ancora Ed alle capitoli liquefazione del I). sangue. con pietà pari Seguono nell' antico reame, studia d'Anna del piazze specie ai terre, Davide estendersi Principali parla, vicine sparsi luoghi il sacerdote capitoli, questo consacra delle molte e di ed culto di Xapoti S. dedicate erudizione, copiosi ricordi naro. Gen- del storici 8 — — Protezione sulla di notizia egli omaggio, dell' Opportunamente i che Re resero luoghi i tradotti porge S. a dove in Napoli. di Città la verso visitarono che insigni, Gennaro S. è Gennaro, rima ottava Radente Gennaro il di sangue della inno r con al parla ed festa è T modo il riassunse (1760) Gennaro S. nei abbia Si Non il può buono suo lodarsi non quale, con per infine il Antonio che popolare dire, così libro Sodano , del nobile il 1905. sacerdote bravo e Santo. latini, Conchiude popolo. inno centenario del giorni versi i col , scrisse naggi perso- del , , cui dei e memoria la inoltre Dà di parola una egli che pensiero sincero ha plauso. nel avuto strare mo- , il che di popolo Napoli sia il di popolo Gennaro. S. M. potendosi Non l'elenco qui 1905 1908 e 30 e 20 (diario agosto giugno e Bollettino 1908. Napoli sacro) luglio del Rivista 1905. di Cuore 1908. L' 1908. di ad Voi. giugno L' Apostolato Gesti e e agosto fase. Indipendenza della 1908. maggio giugno Preghiera Mattino 1905. febbraio sione Discus- ed ottobre 1905 dicembre V, luglio 14 1909. settembre Antignano XV, 19 settembre Lettere Ecclesiastico Gennaro S. Nobilissima 15 Scienze Monitore 1908. 1905 1905, aprile 2 dà febbraio 14 gennaio Giudiziaria maggio 12 Romano 28 si stampa favorevolmente: parlarono ne Osservatore Tribuna e della giudizi Cattolica Libertà 1909. febbraio che 1915. 1908. altri gli giornali, e novembre i settembre 1908. Voce periodici giugno sacro) 17 1905 dei Cattolica Civiltà tutti riportare Gaizo DEL e ed 1904 1906. 1908. settembre Roma luglio agosto rio (dia- Mater rosa Dolo- 1908 e la Egli vi parìa la dopo tnllora mortt . Ebr. della Cenno La gloriosa nobile ai greca dai aprile 21 Gennaro (1) da casa dei Gianuari di Roma. dell' nella 272 anno S. nacque Egli al Quieto poli, Na- in della leggenda dell' tempo vuole si nacque imperatore Boldumiano e Gennaro, che Gianuari, , Consoli i sotto 4. nascita. traduzione , Aureliano Sua — cui antica Scherillo lo attesta come S. famiglia, ed discendente essere di avventurata e della quella è vita XI. Publio da , Stefano Januario Arconte della Città, da e Teonoria della miglia fa- , illustri Amata, ferv^enti Gennaro anche molto e nobiltà per noti divenne la per pio loro pietà virtuoso e Furono ricchezza. e essi carità e perciò ; Egli cristiano. stiani cri- perchè , formava primogenito, battezzato, dal manuele, di segno 11 come Santo il sollievo dalle appare S. Vescovo memorie Eufebio: imbandì giubilo ebbe tale in suoi dpi in famiglia ai poveri. vendo vi- che, Agata, nome a Em- monaco mensa una Venne cari. la occasione giorni sorella una dei storiche sette per solamente conforto e , ancora padre suo ad maritata venne nul)ilis- uomo un , Bruto simo, Acaci. degli Sua S. Gennaro, la per i ogni sua (1) e naco gli loro casa di V dagli le una vole note- bellezza, rara sua dettero dalla autori Aveva I casa. e nel ai che di «. hanno egli che genitori di anni pochi a distribuin' gueva distin- si e alla recitava renderlo vole ammire- più sempre appena incarico V vita manifestava si preghiere, elemosina Ricavato altri giorno santità. per oratorio poveri di cresceva divezzato, ancora non e , molto nell' placidità sua la per bambino ancora istesso tempo fanciullezza. Vergine affettuoso ogni verso in settimana l)isognosi. Gennaro seguita dello la Scherillo, vita greca del P. d") s TaKlialat.-I:! n.f.i .hi mo- P^innianiiele. 2 10 — adolescenza. Sua santità La In anni. la Fede venne le sua^ I e chiese allettandoli o dei e cibi con e di il voto Ed giunse fino castità perpetua istruire i altresì ad fanciulli, li conduceva lettere casa a e ; maestri con questi studi da verso probi molto la Vergine la Passione verso , profitto. cui per di Gesii una il ritiro molto Amava cristiani. il ed silenzio digiunava e , spesso in delizia nel baciare per avvia da divina virtù almeno suo addette erano quando al il puro sentiva ne dei servizio Da quel li pregava. i pellegrinied infermi, e poveri li malandati loro del misero stato pubblico braccia. nella Ammaestrato suo Vescovo, Era molto tificazione. sue addivenne spese dormendo subito per il sua, padrone, ma come fu casa come aperta da tenera tanto preso li che trasportava in sua suo poche la un sua stanza medici procurava nello disciplinae ammirato e, a perfe che alle persone, mai comandi, e, diede sua alla più tutti a cudiva più scrupolosa diligenzali acnell' uscire,trovando per istrada ridotto Aveva ospedale, ed siastica eccle- milizia la con , sulle la giorno Spesse volte in salute, era curava. casa non bisogno,non amico e suoi, avviò si famiglia agiata,in di Essendo zione. questa decisione per alla sacerdozio. al ascendere animo suo e spirituali; perciò le cose più attratto verso sempre il volere contro paterno, d' ascriversi per L' animo d' affetto segno malattia,il grave una sentiva decise, in ecclesiastico. lo stato per distribuito tutto aveva contentava molta Trovava Gesìi. poverellidi i Si Guarito sé, si con Cristo. Gesù poveri, e quando i sovvenire aveva di Passione della onore quello,che volte cose , morte, per si cose martiri i grande pietà verso carnefici i corpi di essi,dopo la loro a comprarsi dai dai decente dar loro una sepoltura e farli venerare avendo Cristo. nelle doni. con divozione tenera una istruito vute riceappena essi soleva condurli cimiteri,e poi genitori gli fecero studiare cristiani,ed il Santo giovane trasse Nutriva di avevano affezionarsi suoi fece ad dal Vescovo Per cristiane. delle alla visita molto madre , verità soltanto discorrere il Battesimo ricevere dovevano che stato destinato egli cresceva negli mava cose mondane, for- di parlasse il sentire dalla che misura a si non consolazione sua Essendo spirituali. della che voleva casa lui in aumentava — e di la notte a a , ad un medicine. dal esemplare virtìi. spirito di preghiera ore casa simile ecclesiastico studio modello sione compas- terra, e di aveva mor una 11 — stuoia per matera^'so plicità,sembrando -appartenesse guanciale poverello,ed e per un ricca a stimata e Suo Per queste virtù, che che vita anni di per tre mesi a digiunato fervore 30 celebrò Il novello abnegazione studiato con teologo. La nel prima L' Apostolato nel subito si mise sacerdotali. della e ebbe ammiratori dovunque: ecclesiastiche e con prime dignità le Perciò ingegno: molto le divine. verità Fedo la per Per delle carità sua far nei il da ai che Chiesa ed mise martiri, sommo eminenti stiani. cri- il suo profìtto a del del morte Egli pianse d' e da lui pania Cam- i caduti e si recava, Dovunque fedeli. giamento. incorag- l' intiera rialzare fare i cristiani morte alla cristiano. vero e pietà si era pubblicata amicizia singolare con illustri propositii vantaggio assisti aveva sua piene di amore spinse ad andare per lo santi La Il Santo filosofo lettere conforto arrecare perseverare immenso era della ed Egli, che ed gli erotici e fare conoscere per confutare il martirio infervorare i cristiani a subire scrisse scrisse La per bene egli per ottimo un slancio grande con presto dottrina sua ed sacerdozio. doveri adempiere i addivenne profìtto, della venne ordinato messa. ad fama anni 1' angelica per iniziato negli ordini sacerdote,dopo avere della Pentecoste con giorno grande la ministro acquistato,e aveva vita fu ; era sacerdozio. egli sua pietra.Vestiva con seni-, disprezzato quantunque una famiglia. all' età di 22 menava, ed fiacri, — ottenevano. padre. suo con genitore lagrime di il (luale morì , dolore. vero I dimostrazione vera una padre, furono i beni reni terfiliale amore. suo Dopo 1' esequie, disprezzaud(" la Chiesa metà dell' eredità e dispose metà per paterna sé. nulla riservare i poveri, senza per funerali, che del fece il per , per Il In per morte del I di cuor preghiere per Dio, Beneventani ed loro vescovo: per tale onorifico incarico. che all'autorità dato suo Beneventana T il Santo Ma essi, vescovo, avere il loro lutti» in era cevano i f»MÌ»'li fa- Teodato: tempi difficili e i ebbero egli godeva, tanto del Chiesa pastore, il Vescovo suo fervorose il la medesimo quel tempo la episcopato. suo condo pa"lre se- nuovo torbidi, che vano. corre- ispirazionedi scegliere (ìennaro per umiltà non la fama sa|)tMi(lo insistettero,tinche non essendo a voleva assumere univei*sale di tità, san- il Santo, cedendo nulla valsa (juelU 12 — della madre, a essi si cui — il vescovado accettò amor per Beneventani. grande giubilo dei per farlo di Dio e recati erano Tale persuadere, piangendo nomina della Chiesa arrecò molto con spiacere di- di Napoli, perchè esso si vedeva privare di uno che vantava d' avere degli ecclesiastici più illustri, per scienza, l' nobiltà. intervento autorevole Soltanto del loro per pietà e la dispiacenzadel clero naMarciano poletano, vescovo potette calmare del suo che nessuno clero si poteva il quale sentenziò volere. al divin Gennaro, recatosi a Roma gnato accompaopporre cembre dai Beneventani, dopo tre giorni di permanenza ai 25 diclero al , del 302 e, dopo due delle esercizio neir Appia, facendo accolto venne consacrato venne giorni nel Gennaro di fedeli. suoi dei Fu il da egli menò pastore santo, pieno di zelo padre Roma per la via dine, rettituagito con sempre fu della santità;e quale non aveva il sentiero per che vita, da e pastorale. sacerdozio camminando il tenore da zelo cellino; Mar- diocesi,in Benevento, ove tutto quel popolo. sua entusiasticamente ponteficeS. preghiera, in silenzio m ritornò l' ingresso nella Suo S. trascorsi funzioni sacre dal vescovo vescovo? Fu veramente gloria di Dio poverelli l' aiuto la per dei un per il bene alle vedove e , , di tutti,il maestro degli orfani, 1' amico vigile tutore degli dei una censore cura ignoranti, 1' affettuoso peccatori. Aveva e specialeper gì'infermi per gli afflitti. Lo zelo episcopalenon il nel spegnere la sua filiale verso fece ed essa , , dimora in Volgeva 303 di dell'estrema fu la editti reggendo Benevento viver a dal accompagnare ciarla riabbracamato suo per fissar la figlio. suo presso di dal nipote Sosio no impero di Diocleziano nell'anil decreto Cristo,allorché il feroce imperatore emanò distruzione dei cristiani. Questa decima persecuzione anno dell' con più fiera di tutte; vennero inaudita una imperiali, strage di di vescovi,si ebbe una vera d' Italia di lontano di affetto e madre; fu perciò lietissimo il decimonono abbattute più non si fece di natura i sentimenti cuore cara , Gennaro sua suo le chiese nello diciasHettemila e bruciati promulgatigli pratutto principio sorono carneficina,dovunque fu- i libri divini. d' spazio appena cristiani furore gran cristiani ebbe un mese In diverse furono vincie Pro- trucidati potendosi nemmeno non , tare con- della 11 Governatore gli uccisi nelle altre parti del mondo. ferocia senza una Campania, iJraconzio^con pari bandì gli editti infernali dell' imperatore contro i cristiani, ed, avido del loro in breve carneficina da riempire tempo operò tale una sangue, di uccisi e di sangue il cimitero di Nola. S. Gennaro non si Io f^marrì,nò aumentò nei carceri si sgomentò per il pericolo,che poteva lo zelo e dovunque v' era bisogno della sua luoghi oscuri e sotterranei a incoraggiarei confortare i santi al martirio, in correre; ma dava anopera timidi nelle ai carnefici, ai condannati. La fede da questa ispirare forza e costanza molte conversioni; persecuzione molto guadagnò, avvenendo ed il santo nel sabato di Pasqua amministrò vescovo molti il a altri Marco Aurelio, a cui predisse che, vea Battesimo, tra gli nuta la pace alla Chiesa, egli sarebbe stato nel suo successore e mezzo ad vescovado di infieriva la Desiderio. ossia fossieri, insieme ministero Miseno A il e Egli dove , orrida dal per i laici lui il Santo ed di ; che Tessalonica. 11 mato accla- entusiasticamente abbracciato con città nativa stati erano consolarli , che diede dopo a la la fino per cioè l^)ZZUoli una martiri Sosio catturato , soffrire consolarlo a il martirio; subirono fede di Cristo a suo fede. magistrato in ([uestidodici pure messo accorsero per del accompagnandoli venne venne cinque catturati del per online di S. Gennaro n"'l sostenere da espressamente Euticliete questa oittri S. Gennaro. di presenza di notte e , prigione. A di diocesi,seppe a costanza battuto venuti gioni pri- aiuto. chierici,specialmente d' essersi dopo e rinchiusi vescovo sua ai suoi Teodosio sepoltura. Frattanto la di e si popolo fu sua corse prigione. Alla conveniente nello Napoli. e vescovo vescovo fedeli suoi vennero ed il santo che nella godette,e ne Nola dei sette conforto fede distingueva molto nel persecuzione ed al quale predisse il Prigionia clero della grande fu la suoi parenti; e dopo due ed i poveri, inculcando avendo visitato gì'infermi coraggio ai Cristiani,partì per Benevento. e giunto banditori Cuma Napoli. Nella sua specialmente dai verso di permanenza, parole di Appena di esempio tali onori vederlo più i chierici, i lettori Modesto e portare ai martiri Sosio, che il e pochi Miseno, Eufemio martirio,ed abborrì egli giorni di Mentre ordinò Teodulo e lettere come trovò essi,dal clero nel gioia PI ozio sue della tempo si avviò tutti la città proponeva al subì ; le Natale S. Teofilo, S. Platone, i diaconi non pure dovevano diaconi, il diacono ai da cibo col S. Gennaro martirio. Nominò quelli che Visita pure Santo vigiliadi Massimo, gliesorcisti e e e nella sacerdoti consacrò si avverò. veramente come persecuzione, cui tra Festo Benevento, in una renda or- compagni, taluni il diacono baramente fu bar- Proculo ed , Acuzio; martire e, Sosio, poiché loro costoro amico, pubblicamente perciò ancho difesero furono 14 — — S. Gennaro crudelmente percossie rinchiusi in carcere. nella d'amor divino si tutti consolò ed infiammato portò pubblica essi Cristo predicò Gesù piiizza, Draconzio dagli angelied alla gli idoli pagani,che sentire il evangelo:il popolo1' applaudì. suo cattura,il Santo sua in preghieravengono sua la città. Il adornavano fu custodita rotti attimo un Timoteo,nel preside infernale, ordinò rabbia da ciò, preso ed la ordinò fosse che gionato impri- 8. Gennaro. Suo Santo Il , fede;ma la rimproverò al tiranno eipii, esortandolo in Cristo, in 1' accolse perfidoConsole dalla smuovere di alla presenza cortesia per farla il Santo Vescovo,fermo nei suoi princondotto fu arrestato , Il Timoteo. martirio. Nola con cecità nel grande voler non dere cre- lo sdegno divino. di piìifattola A siffatta esortazione il perfido ancora inviperito fosse gittato ordinò che Gennaro nace forin una trarre in prigione, di carcere 1' empio comando ardente. Dopo tre giorni venne il la Ma il fuoco un' ora sua e potenza, perdette eseguito. per fosse in stato florido rimase un come se illeso, prato,, pio vescovo Iddio. L' imperterrito si Timoteo lodando non e ringraziando fattolo di innanzi venire nuovo commosse e, per questo miracolo, altri rinunziassedi minacciò crudeli lo se non a tormenti, sé, non a provocare , alla fede. Il Santo sua sorrise sdegnato lo fece ricondurre dell' eculeo. I tendini da cedette neppure in nel e I Beneventani nutrivano trascorsi amato pastore,che l'offrì cuore dal dolore se , averle resi a fu ne morì. I buoni che essi ordine per i suoi con una Vescovo, che e si la verità a Nola incominciarono lora della fede di la quale di sopraffatta dopa sepoltura. di notte , conveniente al cocchio di Timoteo Nola a Pozzuoli. di costui da il diacono , corsero prividel erano Beneventani dettero chierici della chiesa , S. Gennaro. singolare per , aggiogato viene affetto pativaper resa consapevolela madre Dio e prostrataal suolo pregò; ma, ne quegli tormenta madre. sua sostenere le pietosiuffici, Il Santo Due un esporloal stesi questo martirio talmente digiunturaa suo posto.Il Santa di nuovo portatoin prigione. parecchigiorni,da Erano Cristo,quando venne di Morte ed con corpo semivivo queste minacele; onde carcere glifurono rimanere non a venire per a in censurare Pesto e il lettore Desiderio del loro Santo soccorso naro i carnefici di S. Gen- scagliavanoingiustamentecontro un Santo. Sapu- 10 — sulla Dio gli — confortati tutti i suoi compagni dopo aver raccomandò al si si col bacio dell' amore, a suolo, prostrò la sieme introncata testa gliocchi, gli venne e, fattosi bendare della mano coir indice destra,e dopo di lui furono tutti Solfatara. S. Gennaro, altri decollati. similmente I. Chiesa Fu costume sul templi martirio. di S. Gennaro della alla Chiesa, luogo stesso Quei luoghi fin dove gli Meda^lioue quello loro Nei di dai suoi eroi gli altri tra , di di Solfatara 8. Pozzuoli. primordi, del Vangelo nomi , di edificare subivano prendevano il ancora Gennaro. al ìnartyris perchè quivi innalzavasi, sacro Dio l'incruento sacrificio. a nome, l'altare,e s' immolava del loro natale,cioè il giorno del martirio giorni anniversari i fedeli visitavano dere specialmente le loro tombe per renwensa . , tra la stessa celebrazione , loro dei sacri riti , memoria. Gli Omelie. loro la martirio, inseriti nei libri della cio; in detto sacra liturgia,venivano giorno recitati nel divino uffii vescovi dell'epistoladella messa, e, prima della lettura ascendevano a venne spiegarlidalla cattedra; onde l'origine delle atti del piìi solenne 17 — Seguendo cioè 11 questa pia costumanza, anni dopo dove il Santo ed Foro di e così : i suoi ne « di corpi ebbero ed pellirli^ i la e? tra napoletani cittadino sul cristiana Con fede corpi, ad santi Questa Nel i chiesa Una sito dare L' iscrizione è anche corpo, Fin una loro spp- il santo ìnorto era tire mar- la per i renti paloro ai sepoltura Gennaro apparve suo parente, avvertendo dito, che stato ciso reera un da ed amici gli S. visione questa Gennaro ceduto bella esistente Capitolo di dal di modo che Pozzuoli V antica dritta. S. la seguente posteri ai testimone è di è riedificata. volte più chiesa cappella a una del vero Gennaro. : lannarii Sancii decollazione seconda fu , decollai ionis Il sito della Una diverse deceììtenfente modesta un essere testa. napoletani martirio Lociis delle soldati,S. dei nell'ampio suolo lapide quivi del quali si esprimono dorè volte crollante, pii^i formasse ne tani, napole- napoletani. chiesa 1580, eressero col alla dei i fedeli i cittadini , credo che insieme tutto atti, i i cittadini mentre martiri unitamente era e suo . napoletano, cercare in tempio Bolognesi. presto rapirliper per loro patrono pensavano dalla custodia ricuperabili un di luogo un chiesa medesimo sul » ragione, perchè, dei suddetti Slf), detto mai-tiri(j, scelsero laoc/o , Pozzuoli, questa quei martiri^ di il Vaticani di dai edificarono sostennero di dagli atti chiaro appare / si e compagni all' edificazione nell'anno i cristiani di S. Gennaro, morte si rileva Concorsero città la Vulcano, oggi Solfatara come onore, — di S. sulla messa (iennaro e dei della porta Ejns. Sociornm et coìnpagni. suoi ed chiesa è la guente se- , : lANUARIO DFVO lAM NE OLIM QUOD SOIXM XEAPOLITANA (1) Questa di questa ÌMcrizione chiesa. SACRI CIVITAS ^ CORPORIS HONORE SINK OBTRrNC.VTO SCKLKKF. DIOCLETIANI .\J':RE variaiinMito MADKRVT S.\NOUINE DIUTIUS (1) RKMANERCT PCU. riportata P. di F. autori MDI-XXX che hamio tato trat- 18 — Tradotta italiano in si esprime S. A PERCHÈ SANGUE DAL primo Le decollato. fu vive osservano nel e maggio, neir ora liquefa il sangue L' altro la Guida , è Duomo nel cui si S. Chiara in o Santo, di del statua una e piìi vera raccogliendo dice le si pario^ marmo chiesa della e di da testa sua S. fu eretta nella scultore sua S. Gennaro chiesa^ una facendosi Gennaro, uno di statua fedeli Quivi dai « tradizione della notizie memoria la marmo della : piccola, in bianco in visibili: tuttavia sono S. Gennaro. di , sebbene in appunto Solfatara sulla insigni monumenti. quale il santo Vescovo solennità,specialmentenel di precedente la prima domenica sabato parlando » 1580 ANNO antica. Il Sarnelli, « due sulla di monumento dicesi che ONORE NELL' sangue rosseggianti nelle e settembre 19 macchie SENZA POSE tempio si venerano pietra marmorea, la è CORPO NAPOLETANA COLLETTIZIO DANARO suddetto Nel Il SACRO LUNGO A BAGNATO STATO ERA CITTADINANZA LA CON PIÙ DIOCLEZLYNO EMPIO DEL RIMANESSE NON GENNARO CHE SUOLO IL così: DALL' DECOLLARE FATTO — scolpire gentilecon segni oltre suo quella matrona, che raccolse sangue la vera alla nobile effigie». maestria, reputasi da tutti essere zuoli, A dei molti Saraceni devastarono luoghi di Pozquesti tempo le più belle statue fra le altre questa di San e ruppero cui tagliarono il naso; il quale, essendosi Gennaro, poi disperso^ datiglida rifatto fa inutile dalla molti e farsi vedere, alla alla lasciando Sotto fine fu segno in molte ed (l) Sia nella ecc. queHto sua di che perfetta. dai pescatori dentro rinvenuto riconosciuto e si visibile il segno della di liberazione parti il del precedente grande opera: S. Gennaro-Napoli « L' affisse, del taglio. come alla appunto la ancora intera », vengono storia Fu della coutradetto oppugnati si cicatrice peste, che avvenne nel 1656 (1). miracolo, a statua^ dalla regno, 1713 avvicinato rimasta è statua lo continuando petruzza; ma, magistero alcuno, solo riuscito , come buttato,' . Xapoli fu essendo indarno ma , sostituzione però r orecchio bubone Napoli di fu quale, senza vede, del anni piìi volte reti: di città tentativo ogni Dopo ; ed il dal in cone Fal- racoli fatniglia, vita, mida Ruberto Beni 19 — Annesso alla "CÌardinoed una che n' era decoro con 1697 Nel 1701 Nel 1860, Nel di Napoli rifarla: la il de Vivo. dì 31 dicembre di Napoli marmo. la chiesa. dal soppresso che n' , molto somministrò rifece consacrata Napoli in tutta Pozzuoli di fu vi , giorno delle Ceneri, scoppiò e 1'unica piede le sole mura: di del 1866, Municipio il città 1877 Cantelmo il in popolo settembre 6 bel un , restaurò precedente notte S. Gennaro il con Cardinale Napoli incendio, rimanendo per Mons. di pregevole bassorilievo città la cappella di monastero un zelo. con la terribile ed e altare Nel denaro fabbricato 1' Arcivescovo un eresse fu poli, meravigliosa cisterna,e dal municipio di Naed è tutt' ora ed affidato padrone, fu concesso ai Frati Cappuccini, i quali ancora ciano oggi 1' uffi- santuario quel un chiesa — il to, pavimenlocale Vescovo dei il Convento era padrone, puccini, Cap- dicò riven- ne il possesso, nominandone custode il P. Diego da Sorrento, lode del nostro Municipio bisogna dire che in questo spazio ed a di tempo, settemila lavori diversi per fatti eseguire,ha più di speso lire (1) U. catacombe Nelle di Napoli di S. primitiva tomba La Gennaro. la pace alla Chiesa Magno, i per l'editto di Costantino Napoletani vollero possedere il corpo del loro concittadino. San Marciano, Gennaro, sepolto, dopo il martirio, nel campo pn»sso Data Solfatara la Lasciamo avvenuta di impregiudicata la questione se detta traslazione sia la cattedra di Napoli, o mentre sotto Zosimo, Vescovo città questa il Severo, Pozzuoli. di quale Il Vescovo di da occupata era ne (Jiovanni San Miseno Nola, Acerra, Atella, Cuma, l'intervento ed al popolo, con clero nel naro, in nn 1714. bellÌHsirao Sarebbe tieile così (1) P. di S. giorno mani Die^o Gennaro .Ipologia deniderabile del del anniversario libretto una delle i Vescovi invitò Napoli per la editicata certamente avea I, suo li ristampa martirio. miracoli di diocesi vicine congiunti dei S. San basilica. I^)zzuoli, ed e da ovvero 19 insieme di S. (ìen- Sapcli per ve«lerla popolo. da Sorrento in Pozzuoli — — Cenni Pozzuoli Storici 1H96. huI Monumento al settembre (ittmaro, di «ì beli' operetta di e Convento 20 — del si recò 315, ciano che su secondo d' della su tutti cui del il corpo in lo involse le in gì'indizi fondo un doveva Mdr- chiamato appartenere a sona per- di Napoli.Esso è alle falde dentali occifamiglia launaria un monticello, detto Monte Marcimio^ nei colli Leu- Le cogei^ di collina una , — S. Gennaro. e poi, scavato parla Plinio. Ivi celebrò la messa, soavissimo nostro odore, Martire, che tramandava adorni di oro, e tra panni di porpora riccamente dei ministri salmodie di catacombe ed sacri il giubilo universale, recò su nella città. nostra deposito colle di L' imponente corteo, giunto al Antignano, si fermò lo dopo il percorso di diverse miglia. Indi, con per riposarsi, entusiasmo stesso e solenne, portò quel santo corpo al pompa fuori la città,in un Cimitero di mezzo, sepolcro quivi presso il cimitero che sinistra tiene scavato e a superiore ed a dritta inferiormente, quello detto di S. Agrippino, il quale, già da due i colli per secoli Leucogei avuto aveva il sacro colà la sua ed tomba oratorio. Ciò viene , anche Le da Catacombe molti mai non La dagli atti vaticani napoletane, come confermato scrittori,furono cave prima di nella pietre,né notizia si ha loro vie dal e bolognesi. diffusamente è stato detto origine semplicisepolcreti, sotterranee. tempo della morte di Sant' Agrip- lil — pino, celebre nostro — del vescovo li, secolo il quando corp«) suo avello gentilizio. E per i m"»lti miracoli, quivi sepolto in un da quella tomba il Santo che piac([ue ai napoletani di operava, essere dappresso a lui, e così ebbe cominciamento e seppelliti dicesi inferiore. che sviluppo la catacomba, I cittadini che le tombe di famiglia fuori la città, aveano 1' delle XII anche antica la quale vietava i Tavole, legge per in vollero conservare sepolcri città, quest'uso sino all' ottocento. la 8. cui Ed ecco ragione, per Agrippino e S. (rennaro furono gentilizie. sepoltinelle loro tombe il loro I cristiani di Napoli, per la grande venerazione verso San Gennaro, martire pastore "S. Agrippino ed il concittadino scelsero d' essere sepoltipresso i loro avelli : così ivi i sepolcri si moltiplicarono da formare vastissima dare una necropoli.Coli' andel tempo, in Oratorio. quel sepolcro fu convertito fu , S. Severo (pialeè a la sinistra del Le da fu t("mba colle vede si tuttora come Severo S. mani proprie il ed ; sferito tra- dolo questa contigua basilica,collocan- in sepolcro, sul quale un Santo reliquie del della luogo Anche eo vestibolo la alle catacombe, 1' altare eresse la fine di verso secolo. quel del S. Gennaro di , dall'antica in basilica S. Gennaro di corpo fondò Giovanni, sepolcro di oratorio... l'oratorio, vi S. Severo, il corpo casione dentro Per ciò qual motivo maggior culto SS. dei tempo, tolte dai basilica di Culto col T ove ed Gennaro, mar- alla in avea (piesta •)C- lo trasferì sangue la città. le teste nella S. tomba /// : in fondo Avendo d;ilhi insieme od il capo staccò ne di Diacono beat issi ìhkìh rondidissc trasferì cavato parte al culto ebbe ( Jiovanni dice stthlattiìn. Mftrcidtio a Napoli, come flicitnr sua ìnnìtìi di Vescovo S. Gennaro, tijreìn lannarimii^ collocato nuMlcsim»» noi sempre basilica. S. basilica restarono imn di S. Patrono, al santo Apostoli loro Pietro corpi alle catacombe, in S. Giovanni modo quel a Paolo e fine fu di ? Il suo S. Giovanni fece Laterano. dere ren- che stesso , (piellostosso verso furono trasportate (Vedi Taglialatela, Gennaro). HI. monumenti Antichi e ad Il celebre 21)1, dice che cardinale tra i pontificia di S. Gennaro Antignano. Basilica Baronio nei suoi pietosiministeri Annali, al toni. atììdati al sesso 2.°,anno debole in ""'" di tempi "liiei per le altre il sangue e compivano il loro ufficio martiri dei reliquie dei morte, subendo e talvolta S.* Prassede di e sudore raccolto Una dubitare può in ampolle non ma facile è anni suo col Villa 0 la dal suo e finora e la 1' occasione colle sangue primo prodigio Non Cristo. traslazione del depositariadi , tutto quel tempo podere alcun da contrastata non quel che soro, te- il corpo , Marciano. delle al santo che si vescovo, ; ed ampolle con popolo, offerse le sacre domicilio e vu(jle tradizione immediatamente che fermato era tizia le- somma le collocava all' accanto in urna cui rinchiuse erano , dell'insigne Martire, quel sangue, allora che liquefece,in modo pareva Santo. dapprima impietrito, ampolle dal capo lo avvicinarono di del Santo, ed nuovo, dubitare,le piiida allegrezzaportate nella allora di e s'indurì il sangue si nuovo dal corpo allontanarono uscito miracolo l'Inaspettato convalidare Per le avendo il santo mentre , ossa liquefece.E prodigioseampolle prima; come furono così, non con grande città. La si fa il sabato tanta processione, che con pompa la prima domenica di maggio, ricorda tra 1' altro miracolo della liquefazionedel sangue di S. Gennaro. Un a della gioia. presule si donna il di alla , del martirio. del atleta donna pia per nel tumulato traslazione clero e le stato , suo La affermi; fosse sul seco recar nel corteo reliquie,passando il sacro Antoniana, oggi detta Antignano, la pia raccoglitrice abitava di che costei in quelle vicinanze, nipote , uscì di lo pietosa del Santo martirio nascosto rimase prima la che una dell' invitto dal ritiene, che serbasse Santo per dagliatti raccogliervidentro per sangue passarono , Nella la S. Gennaro. nel documento del pensiero Napoli. tradizione più antica lo anche in corpo La che precisare il tempo avvenuto memoria a^ì è afferma il bel martire dell' inclito molti vetro apposite ampolle Solfatara Xon di ebbe Eusebia nome quie reli- S. Gennaro di compagni , il sangue di S. Gennaro sul luogo stesso del che tradizione costante o si rileva martirio,come nare adu- S.* Pudenziana. dei sei martiri Se il sangue martirio, sia stato raccolto, non si sangue eroine per altre pericoli,sfidando i il gliere racco- Quelle talvolta che del o di quello era martiri. zelo, tanto con temevano non v' , goccioledel prezioso le di i cristiani fervore tempo , per legge nelle la la processionesi quale passò antiche costituzioni il faceva sacro su quellacollina corteo della Chiesa ; di dente preceil primo gnano d' Anti- si secondo dopo Napoli, dal^Duomo , 24 — (li del iiiarmu miracolo dedicato Santo, — da quei fedeli di tal memoria iu » . Nel signori in Nel del ricordo 1855 cappellina,fu alla vicino 1707, miracolo, re volta comprò a sua Calenda, e gettò le città ed chiesa fatto voto per in proprio avvenuto II, Ferdinando in , prima pietra del a cardinale dei causa Nel fu la Sisto del politici i quali manutenzione risparmiato dal archivio nei tempi di di La memoria santa interrotti però i lavori 1860. Stato andati famiglia spalle alle abbattuta. essere Sforza ; furono Riario mutamenti reale dovea dalla pontificale rito con messa nostro con per fu grande tempio un quale poi la chiesa antica della d' della nome dalla adiacenze pii quel luogo. , fondamenta da un'iscrizione messa esiste quantità di una si accordarono questo tempio piccone demolitore ; ma con sovvenzioni tutto nell'anno creti, de- questo 1895, non senza ?^P^"^- Facciata della chiesa Basilicale sulla collina del Vomero. molizione nei registridegli edifizi abbattuti. figurare neppure Dopo la dela lapide suddetta altri oggettiappartenentialla con al cappellina furono trasportatinella chiesa di San Gennarello Ma Vomero. spondere Napoli, divota a S. Gennaro, ha saputo ben ria riuest'onta sofferta. 25 — Una eletta ed chiesa schiera Il suolo le Corigliano,e pietà santi. Il nell'anno tempio poi dal Basiliche Pio Papa minori Santa i lavori Conte di X di con Roma, una Marino la costruzione sono spese per Il progetto fu del Commendatore fedeli. Basilica gentiluomini napoletani, superando iniziarono ostacoli,nel 1904 quello stesso sito. fu acquistato e donato dal in dei di — ficoltà dif- nuova Saluzzo di dalla sostenute Pi- Giuseppe 1905, fu elevato alla dignità di gli stessi onori e |)rivilegidelle alla e sottoposto immediatamente anche Sede, a venne gli appartiene ed apparterrà. cui a donato tempo suo quanto con IV. Chiesa Una delle cattedrale più di celebri Stefania volgarmente II secolo dell'antica di tema di poveri la chiesa sciuta ricono- , San detta Gennaro, v"ì1- (fuori le mura). extra-UKtMiia le adiacenti presso catacombe, nel ove sul principio del IV e sepolto S. Agrippino il glorioso corpo di S. (ìennarn. sul)ito Queste cripte cimiteriali dei due santi divennero fu colo, se- , di ed Nel in descrivere nota r antica basilica mani e in i ciò che di a i divini celebrare i fecero. vi presuli na[)oletani il vescovo S. Gennaro ove S. Severo tutto di offici. collocò ne questo quella eretta deve sul della intendersi corpo Il cf"rpo del Santo concittadino nostro fino al secolo IX, quando fu rapito dal del colle a tutti una proprie basilica teriale, cimi- Martire. santo restò E edificasse , il corpo: i nelle catadi S. (Jcnnaro combe primitiva tomba fedeli napoletani convertirono (pielsepolcro tradizione,che onore come divotamente la come oratorio dosi j)i-esso i padri nostri, rendenfreciuentatiche in essi si portavano tanto il clero dissi numenti mo- venerazione» somma quei luoghi vescovi la Napoli, dopo è errare il titolo dei chiesa questa extra-moenia. basiliche sotto S. Gennaro Sorse Gennaro senza , garmente S. quel luogo in principe di iienevento Io Sciupa attesta 1' anno S.n, come propriamente verso il quale (1) riporta pure le memorabili parole che un soldato dei Ix)ngobardi piangendo, dal campo napoletano, ritornando ri vintr // prrstdio ({ella ritta rapito: il gridando diceva : tmtfK), (irìinaro, rhr ri ha fjaardatoper tanto patrono nostro irriIl ìtostri ria Principe, inerito dei perrati ne ne va prr Sicone, e , « ^ . (1) 11 Ducato «li Napoli, 20 — tato i contro decise la catacombe di s. pirle il più grande S. Gennaro, S. ed (essendo e fosse stata sotto di città l'altare di basilichetta dappresso cemeteriale, di corpo 860, coni' è dalla edificò critica) silica, grande ba- catacombe cenobio, un ra- Benevento. 1' anno delle dendola ve- di cercò consiglio, con dopo vescovo, l' immediata altre cause, Napoli possedesse, il , la per tributaria;ma, sua altro iNapoli che e questa opinione più accettabile fondò benedettini ad in tesoro nostro V antica vi Ueunaro alleanza renderla e arricchirne Attanasio, presso città fortificata, si volse ben Le violata napoletani per assediare di — dipendenza la che diede del denza cre- ai monaci perchò vescovo, officiata. continuo 11 motivo cui venne per eh' essendo tolto il corpo santi vescovi, che ivi si edificata del santo trovavano, questa Patrono, di S. i fu chiesa nuova , corpi deglialtri Agrippine,vescovo, di Napoli, sepolto nel II secolo, di S. Lorenzo, anche vescovo 455 ,sepoltoneir anno 726, di S. Gaudioso, sepolto nell' anno di S. Nostriano e si esprime il de Lellis, ancome vescovo, che di Cristo 444 egli di Napoli, che visse nell' anno (1) rimasti erano venerazione. quasi senza « « » (1) Aggiunta con la segnatura alla Napoli X-H— 24. Sacra Ms. d. Bib: Nazionale voi. 5 e distinto 27 — Si ha memoria che i •chiesa fino all' anno — padri benedettini 1445, essendo officiata questa in quel tempo Nicolò avessero abate Napoli. da loro della lasciarono essi Perchè di officiar emigrazione sono patrie memorie. tempio questo le e cause trovandosene sconosciute,non fatto nelle cenno La basilica grande in eretta Santo del onore di forma è ramente ve- classica. Il serba tempio ed finestroni livello forme È il soffitto. gradini dal per le belle sopra si eleva stemperati colori; ma e con laterali (iuelli ed pila dell' osservato steso, In è ma S. Gennaro dipinto antiche restano morie me- appena furono mente orribil- cattedra pale episco- S. Pietro e plichevoli supsi credono quasi perduti, e notasi una iscrizione. mo, Fu fatto esso sotto catacombe adiacenti nelle sere es- San di rigidezzadel braccio lo pose che ritrovata fu È degno di bassorilievo la cadavere. un Cantei e chi entra restaurata. specialmente d' Cardinal questa basilica di il bellissimo altare quello con dritta a sconciamente un ove come dal basilichetta lustrale sotto morto, 1701 nel pittured' un' antica resta ove Triade, sono acqua catacomba, dritto antiche, Malinconico. Pietro Gennaro le tutte rappresentano alla innanzi nella quasi cona, abadiale, che opera La colonne con circolare, semi- ò inverniciati. della affreschi di arco Degli antichi affreschi maggior altare,e questi pure al restaurati o ; principale: l'abside nave un i meno italo-greche, il presbiterio si eleva distrutte. furono Gli navi tre a della antiche della l'altare furono importantissime iscrizioni, le quali, vandalicamente aggiustate,vennero adoperate per gradini per medesima. il pavimento della chiesa lavorar tempo spezzate ed un mensole e p»»r , Vari al incastonati lodevolmente anni iscrizioni dette di frammenti che muro, timi questi ul- in stati sono alle mena cii- tacombe. donati al pietà dei fedeli napoletani furono alla chiesa non pochi beni stabili,specialmente nei di Massa^ di Sómma, Pollena, R'jsina, Portici e Torre Dalla Anche la chiesa di stero a basilica r architetto restaurata tori e Maria Santa benedettini, situata anticamente La di quella era S. cadente, (Gaetano Fazzini. sulle falde del e noi la Vesuvio, fuori (ùMinaro 1SH4 Ultimamente fine gusto artistico con sotto di col d»'lla Vetrana le ttMiimenti del (ìreco. UKum- suo apparteneva mura. «lal- n'staurata venne ò stata dagli Kcc. mi ed cenobio , di bel nuovo signori (fovonia- vigilanza del eh. archeologo Mons. (t. A. (Jainnte. 28 — — Y. [Napoli,che fatto ha die ridestar sa Coir uscita Gennaro S. di istituì formò badia della laicale,e 1468 II, nel Paolo Pontefice del confraternita una viero Oli- Cardinale il XY secolo del , bolla con basilica nella dei la fine verso Carafa insegnata dal divin Maestro, cristiani gentilezza di sentire, carità, nobiltà di propositi. affetti, generosa dal cenobio extra-murano benedettini dei monaci di delicatezza sofferenze potente della negli animi e soave le lenire per ai sacri accanto sorgere per S. Gennaro,, di beneficenza templi, sublimi opere scino dei poverelli,spinta dal fail culto serbato ha vivo sempre Poveri. dei Ospizio di S. Gennaro un ospedale. La del bolla missione com- una plebei. e la affidare 1474, ad affidate vennero Y Sisto loro, il Pontefice dissidi tra dei con nobili cittadini di Sorti amministrazione ed direzione tuno, oppor- plebei, colsi spendeva soli ai cura stimò della rendita,che il supero obbligo di destinare doti alle donzelle dei poveri e per r ospedale,a beneficio per San Selleria delle quattro piazze del popolo.Capuana nubili r , , Mercato, Giovanni e i maestri ed Fu piazze ed chiesa che tempo monumenti dei danno eletti erano triennio per ospedale. un' si commise lamentata tanto dalica vanopera dal Celano , , facendo 1' antica perdere vollero restaurare del tempo della bellezza basilica; e, la chiesa, quello che dalla e lapidi strappate dalle catacombe basilica, fecero il pavimento della chiesa, disperdendo più le con grave, vecchia così questo gli amministratori perchè è in cui della economi proprio a dalle , elementi ^'li amatori preziosiper e delle studiosi cose antiche. L'anno la 1479 Napoli cara fu afflitta da fiero un nella città per sviluppatosi diffusamente pestilenziale, d' Aragona, di Calabria, Alfonso dal duca sostenuta morbo guerra le armi con 1' ospedale giovamento e sventura vivo nelle il sofferta, vittime, stipulata una la quale con che e furono di leato, al- tuosa lut- grande ricoverati nell' catacombe furono soccombettero convenzione fu catacombe le questa la ospedalevennero i cadaveri. seppelliti dolore dei napoletaniper la grave nel cuore ai posteri far perdere la memoria non per sollievo,perchè gli appestati,e Rimasto e Per i fiorentini. contro pontificie circostanza delle nostra nel stabilito che nell' immane 1 5bb in da ogni Carlo anno sciagura, venne Caracciolo dalla celebre di Yico; chiesa 29 — dell' Annunziata dovesse novembre recarsi alle per benedette, recitandosi r officiatura Lo dei ivi 15 fatte a lette ed messe cure, delicato 1479 lenì Ma in fu del aiuto nel solenne una e Viceré Papa che 1656 raccolse i loro ufficio, dando dal venire nel del 4 con dolori: nel e alle Las 164."] sche tede- truppe Torres piva com- duca di , il duca contro gli appestati,prodigò ricovero tempo , Medina, processione il dì suffragarequelle anime morti. affettuose altro un solenne una catacombe ospedale, che stesso loro uscire — di Parma. benemerito ospedale compì la più grande opera di carità,raggiungendo così l' apice della sua grandezza. In questo tempo scoppiò in Xapoli un' epidemia di peste, tanto terribile e spaventevole da rimanere deserta «m1 ammiserita solo la città,ma anclie bucina parte del reame non napoletano.Fu alhjra che vennero gittate le basi per fondare un ospizio,dove raccoglierei poveri, dei (jualiera gremita la città dopo il terribile flagello. il voto Xel 1667 fu adempito, e fu appunto scelto all'uopo di S. Gennaro, ceduto dalla congrega, l'ospedaleextramurale la quale ritenne sé la basilica. Così ebbe termine l' ospeper dale, ed ebbe dei poricovero origine 1' attuale ospizio,come veri dell' Mercè uno Con severe del di . Pietro Antonio mondo Rai- la missione comcooperazione d' una ospizio venne ampliato con pene febbraio 23 Gli 800. al accolti dell' L' per Al anche diviso ospizio venne il secondo i celibi titolo quello di " é S. il e stesso dei soltanto atti di di numero il primo del Viceré del e onde nome, suo (Jennaro iiggiunto Ma " . negli tempo per i fanciulli. ordine la denominazio (piesto ufficiali, perché tutti,come dei Gennaro Poveri. Il fronte- , di decorato del re due assegnarono Foggia, di statue del una marmo, Vicen\ II. Carlo (juesto ospizio il giovine He Spagna al ascesero Pietro Santi 8. di zelle, per doni coniupiti, il (piarto il terzo per di spazio cinque reparti: il santo lo chiamano gli anno. sesso t[UÌntoper fu Pietro, Ospizio rimasto oggi ancora "pizio venne r altra vedovi, S. Gennaro di in le adulte, per ed dello dell' altro e tutti a minaccia sotto nello ubbidito i) marzo obbligo , avessero uno fatto all' ospizio presentare non se fu 1667 febbraio 14 doversi , A e V cittadini cospicui editto accattoni e Viceré, Cardona, di affettuosa fabbriche. nuove nome sesso. ed efficace di di dal dell' altro e l' opera Felch questo annui mentre ducati e 350 la su la r^Ntle Tesoreria Regina i Reggente proventi della ne "iava di gana do- altrettjuiti 30 — --^ questi bisogna aggiungere ducati 400, oltre ducati 600, su gli stipendi dpi viceré Cardona. ligiosi, gli ordini di cittadini,le Università, alcuni Ordini re- Supplemento. A "li annui ad Tutti offerte annue con spizio.I governatoridella all' ospiziotutti i Si distinse basilica beni i cittadini tra primo governatore, Selvaieza, sita nelle Questa opera raggiunse il di illustre un del avvocato a favore al lasciò donzelle, che le di dall' età d'una si 10 Capua. Kegio Consiglio sacro a ; donnesche, dopo Per monastico. fondò le zione amministra,. anni, fondò un Collegio sotto le donzelle,istruite nella musica un di anno donne buona di povere conservatorio un seppe Giu- gli statuti il personale; giose più pie e reli- le distinguevanocome mezzo- nome rezione la di- 14 a badessa la tenuta perfezionamento per suo la sotto dettero ce- questa pia pio luogo di vicinanze o- chiesa. di popolo a capo di questa altri sei nuovi su governatori. Egli rifece alla beneficenza; restrinse indirizzo nuovo dando arti dall' antica testare che dell' scritture dal Pandolfi, eletto per pubbliche con derivanti nel il opera, chiamata al mantenimento concorsero qualunque direzione d' età e nelle- l'abito vestivano prova, e condizione superiora una , , fissando doti di ducati 50, rimanendo annue per ogni donzella negli altri repartil'antica divisione dei maschi^ fanciulli,celibi,, vedovi seminario il reparto, dove e eranoconiugati: e chiamò i fanciulli che s' istruivano nelle lettere Nel 1702 cui in del pia però valsero a musica. dallo decadere splendore, del viceré volere gli sforzi ed il buon fu distrutto, il conservatorio aggregato:, Il seminario tempo. cominciò opera collocata. stata era nulla A la nella e , debiti e miserie. precipitò a rovina con successivi 1' ag1806 e e provvedimenti presi nel 1738 gregazion 1808 dell' ospizio di S. Onofrio nel dei Vecchi e riuscirono nel 1809 1' non a ringiovanire ospizio. Visto poi che tale stato di cose niente a sierì approdava, s'impen- tutto I , molto dei lo sé a Stato,tanto 'da richiamare Luoghi per sottoporlialla direzione Pii Interno; il quale primo dei quali venne creò una del di commissione dichiarato 1' amministrazione Ministero tre l' del- individui, il Sopraintendente,come tuttora esiste. Ora il patrimonio rimanendo In un non ben bilancio pio luogo di del ammentava ricovera iiccogliepoveri questo ospizio é quasi del poca 1871 L. a la rendita mila. piìi le cinque da 50 a 70 mato, trasfor- dell' antico. cosa 175 tutto anni. del L' diverse Prima patrimoniodi questo- colo ospizio già da un sesoltanto famiglie,ma della legge 16 luglio 32 e tra essi quello S. Procolo, seno, S. contro levita Sosio, diacono Pozzuoli di della Chiesa Ss. Eutichete ed , nobili signoridella stessa iìiiianzi Tra a Acuzie , città, tutti rinchiusi iS. Geiinuro di Mi- nel carcere ivi esi- Timoteo. i dovette certamente essere consiglieridi Timoteo inutile tirio mara qualcuno, menare gli fece osservare esser tanti cristiani, senza i vescovi, i quali togliere di mezzo stente. che faceano era si che che successo, facevano la fede v' più sempre del era per aumentare uno solo il che uno a nome subiva il il sangue peiTra della si i vescovi Campania seppe nobili oriundo dai Gianuarii, (ìonnaro, cristiani, pronti anch' Nazareno. fedeli ; spesso martirio,diecimila dei numero essi a versar o.» d' e ingegno sublime venerato da «li manierf il Timoteo faticarono alla di religione emise ordini molto le comporre della dei riguardi tere dei pagani , ad un pure per affettato e la di imputato stato satelliti tario, volonNola riso, disse così e essere dei uno , nobiltà, per il tuo sapere condizione, che «levi subito, sempre a abl)racciare religiosa ed preparati sono ; non sm«*t- la religione più crudeli i te per al cipali prinvoglio Benevento di vescovo pre sem- cercò circostanza la tua per altrimenti : Cristo. severo professione tua vertire con- Cond(jtto cristiana setta da autoritii tanta a quindi S. (ìennaro fosse console, questi, quantunque, Sei voglio condannarti la di labbra sue : prigioniero usarti amato presto catturarlo; ed i suoi trovarlo, piùcliùeo:li,martire sé. del fiero presenza di aspetto truce e santo affettuose di per da presentò esercitava quale , si ed , tutti alla tutti non buone , tormenti. Il vescovo, da preso santo intimidirsi, dignitosamente senza orrore, dal pronunziare al suo rispose, che smettesse cospetto nei castighidtdla incorrere bestemmie, per non queir esecrande Il console divina indignato pel coraggio del Santo, giustizia. .Dove che minacce: attingi giungeva perfinoa fargli deHe tanta potenza? gli disse. Nella magia ? crederai forse ch«* il tuo Dio mi farà impaurire? Il Santo soltanto di farlo bruciare sentenza In in potenza magistrato, credutosi il che attesa un' orrida Intanto si avviava assistere al vista fra sorse di lui cosi gli astanti. trovare della tre alla Gennaro aperta spinsero in croce, fanciulli dignità, emise sua il Santo pronta, gente luogo dove S. lui rinchiuso venne al la armati della a resistenza, in fornace della forza mentre di fornace, il a per rilevare j)opolo , di dai satelliti del Ad un pietà sole, con- loro del cenin» credendo entrarvi ad , il Santo, quale Babilonia del e sentimento fornace. viva Colui, la paosi limitrofi andarono corte un placido e sereno silenzio imposto (Jennaro dai martirio. presenza porta e situata era Ma. sperando nella Nnla da i soldati condurlo per di venne capo di supplizio,mentre Comparso alla fosse folla Cimitile. il Santo nella offeso squallida prigione. gran a ma vivo. la fornace e una potenza alcuna, aveva non di Dio. nella fidava Allora rispose che Vescovo avea entrò , il segno custodito illesi i fattosi proferendola che con (icsù io Cn'stfK cenf Sifji/nrr soffrirei/urstie altri voijlio a/fnno pronto pel tuo sant(" noinr da tormeìiti; spero però che tìt rotf/inassistcntti, r ini aspetto preghiera: }[io Dio r 5 34 — fedel sei. te, che di cuore nella e di ; e fornace di liberar ini da accorresti Babilonia^ " . grande portento illeso A tal tra ammirevole confessando Dio dei le fiamme tre di esaudire tuo a chi a preghiere dei ti prego cosi onore e ti ama fanciulli anche gloria ed me a (Atti Vaticani). »S. Geuuaro un alle tormento (jftesto coìifusione degli idolatri Ma hai promesso quello^ che tutto siccome — «ull' si verificò eculeo. : si vide il Martire nere rima- passeggiare tra esse con gliangeli. prodigio rimasero meravigliati tutti i presenti, nel cuor loro la grandezza e la potenza del ciistifini. tanto e che Timoteo revocò 1' ordine. 35 — Da — questo prodigio,avvenuto il dotto Gesuita P. Putignani nella gitineS. laniiarìi, teggitore sulle fiamme perpetuare ed ai fornace la Colà dove i divoti Vesuvio dal eressero riedificata Nola, essendo in De rcdirìvo Dio al nostro a martirio di del dalla quel tempo prò- grande Nola, in il Santo, sì un da fu rinchiuso fuoco. 1()31, nel venne dei pietà sau- S. Gennaro, di distanza poca in cui ossen-a — cappella, la quale, quasi una nell'eruzione interamente opera dato da memoria nel gettato venne di Xola del posteri la si venerano, avvenimento, ancora un luogo detto Cimitile, il carcere, e fornace sublime tratto questo tramandare a sua risulta il potere del Vesuvio. — A nella medesimo Giovanni anno Duomo del canonici vescovo distrutta di Lan- Battista cellotti. Nel il 1700 tempietto sacro minacciando fare ed dimenticare mina tale un elegante forma, ; nuovamente era la divota ma rilevasi come da in iscrizione una potendo più ampia Napoli,non lo rifabbricò monumento, strutto, di- essere per ivi esistente. VII. Cappella ]\)Zzuoli è le tante per Il origine antichissima. che sorgenti calde (puteoli), il 521 marittimo eccellente ai disastri loro ville, fra Lucullo cui al Pozzuoli pa.sto delle del settembre In 305, sotto sul martire essa vi ebbe Nerone Haia. a golfo imitare per di Pozzuoli, una città. questa è Poma, dove Diocleziano, a Caligola Cicerone. e il santo che fiere. Colosseo treiìiuoti. Molti l^zzuoli da parando per l^ozzuoli,rivi ebbero romani assai fecero pont"* di barche un predilezionespecialeper in Traiano e cagionati dai Serse, fece costruire per passarvi a cavallo Fu le imposero che fuma, città porto. Augusto, Vespasiano le La Conquistata nella seconda guerra al già esteso molto questi contribuirono della città,dovuto, in gran parte, al suo Romani, commercio di dato venne la circondano. abitanti da C. a. le nome suo di Dicaiarchia. nome dai punica nel Pozzuoli. di d' fondata venne nell' Anfiteatro eretta (ionnaro esposto nore (juarto miil martire, nel 19 antiteatro, un S.Gennaro fu venne esposto alle un fiere, restando illeso. In un Artemisia corridoio delT (ientileschi , trovasi nel Duomo anfiteatro è raffigurante della città una copia il martirio, di Pozzuoli. dei ed quadro il cui di nale origi- — L' antiteatro di r aiuto Sebbene minor Anfiteatro e suir arena pietre su di m. S. girati a Colosseo del Geunnro pilastri eretti archi pietre,con diametro dove di fieli'anfiteatro — (luattro ingressi, ha lia malta, 3() di alle esposto veiiiio metri Capua (esso misura 72,22 sopra 42,33), pure e anche fiere. 147,50 si fa ordini. tre Roma senza su conto 116,44 potesse 35,000 contenere Dalle persone. altezze V occhio sue luogo Iddio santo martire volle Timoteo . si estende la manifestare sua a due mari. In questo onnipotenza per opera del ai più Gennaro. non contento d' aver sottoposto il martire 37 — duri in tornienti vista C'imitile, di placarsi, più Dio, invece superbo, crudele, fla S. volle innan/ì al in martirio "ta^ioue da autunnale senatori, nesse vescovo venissero ed tutta i suoi Timoteo il Santo inferocì, ed essendo Pozzuoli in quel tempo della catriM* cHHer»* per avea vanitoso, v«'n";ono Mottopusti al Po/.znoli. «ifiollata da centurioni, divertita di s' protezione che con (-(Mn|i:i;^MÌ ;^M"v;nii cocchio la in recarsi "*"! i suoi Gennaro — iinhill tribuni, per «renti'. (|U«'IIa dare Ordinò uno rd preferenza spettacolo,che tpil Santo che (piindi, romani lo^^atiorrcudanuMite in cui egli dnvea cocclii«» clii«*rici a con catione . ag^^iogatial , sedere , per . 38 — Nola da recarsi donne, si passava, uomini, tale spettacolo. Qui mi intanto tradizione che in l)retto il parroco rev.mo storiche delPantichissima di facile che iinagiiiare fanciulli si presenta corre , È Pozzuoli. a — 1' occasione Afragola. La Can. D. chiesa Luigi dovunque curiosi corressero di riferire riferisce nel lazzetta nelle di S. Marco vedere a pia una bel suo Notizie « Sylvisnella in li- Afragola 11 prefato autore la relazione riportatra i documenti Adorisio de lentile,che la scrisse nel 1569. città » . nel Questi a tempo, suo fuori, ma antica descrivere Santo da questo luogo r Afragola marmo €he Fede è poi da S. Marco ora si vede, non di che marmo beneùitto passò « dice più havimo nella chiesa, tradizione pigliassela protezione sedesse et stita esi- essere per questa selva, prima per reposasse che fosse se pietra una sopra di di pietra avesse predecato la Cristo e Io suo santo evangelio agli uomini, fare legne a questa selva dalli paesi del vicinato. questa a sopra a questo luogo della chiesa S. Marco, stato riuso, quando in di di Giesù venivano A che e chiesa ancora Marco che , e , Santa come pietra una che la di Don selva questa ma lo ci ancora portarono a Santo di Marco passato Santo è martirizzare lennaro Pozzuoli a solo non e se ci glofermò » . Stabilito il giorno dei giuochi essendosi preventivamente dal editto così detto munerario pubblico dere per ren, intimato con più di solenne la festa richiamare e grande moltitudine una il solenne proconsole con pompa tale presiedere a per spettacolo. Il Santo i con messo compagni venne gente, condotto essere in una sciolto il segno , colla cella ed dalle catene, il maestro fuori detta dell'antiteatro, nell' all'anfiteatro si recò del carcere spoUatorium^ aspettativa che Timoteo e per desse dei gladiatori che dirigeva lo spettacolo li asta nell' sua ferrata, spingesse anfiteatro,mentre i ossia le aprivano vivai, gabbie,per fare che le fiere , " i venatori si avventassero al martirio Ma, oh sopra colla ! i martiri. Questi intanto preghiera. portento divino. I santi martiri,muniti col della croce entrarono augusto segno , crudeli bestie, stizzite per fame, aizzate di si preparavano emettendo nel dai orrendi circo e fortificati ; e quelle sime gladiatori,avidis- ruggiti, si accinsero air impresa, muovendo le terribili zampe aprendo le orrende fauci e le narici insanguinate; ma, quando si trovarono a che qualsi ammansirono fino divenire passo di distanza da essi, a carne umana, , 40 - — Vili. Duomo Antico La sui Imsilica ruttami del il Grande La Ciò S. Restituta tempio alla decollazion»^ di S. Restituta. edificata venne Apollo,dopo data la col materiale pace da o tino Costan- Chiesa. dol i ni.irtiiio di «. Geiiiiiiro (V. pii."r. 39). principiidel ([iiartosecolo, essendo vescovo Zosinio. nelTanno Napoli :\\ì secondo alcuni, e nei avvenne di di in 'ó'S4:secondo verso altri 41 — Sebbene se facesse ne Costantino . sul Calendario rio fu in di secoli titolo noi tuttora trovò dei di di La chiesa è due corintio Le e colonne, alcune due, che dal tre per ordine la porta veri statue che si osservano di marmo con un giunse l' al- dina citta- maggiore edificato il porte. Le nel chiesa, e la Caritii. sime; antichis- sono di granito. Jje T sostengono L' interno di di ordine e altre maggiore cole pic- 1742 colonne due detta due Spinelli, ponendovi fu ornata con bianco. nuovo cattedrale. ed cipollazzo, all'altare Capitolo rev.mo Cardinale del in arco basilica della che sono cappellegentilizie, di tanti esistenti ivi i sepolcri arte come lebre CapitoloMetnìpolitano,([ualicpiellidel ce- la descrizione d' Cristo,gittata divenne rappresentanti la Fede due monumenti e tre con Cardinale stesso di marmo tribuna, sono alla gotica. costruito Tralasciando di illesa così cui, quale navate della è ella ; e in tempo, in laterali sono che fra isola. divisa sono Restituta, S. battello pertinenza dell' ill.mo dallo con ed santamente abbandonata monumenti; bianchi marmi di venerazione, vecchio un si spense, questa chiuse vennero Commonta- ([ualenel vol^^ere il titolo trrande la sopra questa è Metropolitanodi Napoli venne addirittura spirò , duomo, Stefonia, la per Napoli. il corpo di S. Restituta del VII secolo dall' isola di cattedrale venti dove patrona Questa chiesa tom. in che la metà Il fuoco acceso. e mai del S vergine africana, aperta seguace questa d' Ischia isola nella nel dice marmo, all' imperatore e^li venuto essere conserva, all' arbitrio ivi la costruzione Mazzocchi posterioriprese che tizzone sa Napoli dopo portato Ischia, e fu posto dei risalire si non pure Il dottissimo canonico — delle , illustri del uomini archeologo Simmaco ed altri,scrittori Iorio di a parlare solamente di Mazzocchi, lettorati e Simeoli, Ciampitti,de tilosoti , di m"Miti San L'altare ciò, che tutto ha profondi,mi attinenza dal uscire per non antico, bollissimo, di cui (lennaro, maggiore con fermerò i monu- compito prefìssomi. app«Mia due d'Ischia, già canonico restano del Vescovo restaurato venne a sposo grifi, si rileva da una del Duomo, Mons. Cotignola, nel 1 1)1)7. come di quel tempo. dal Capitolo che era dietro l'altare,messa iscrizione, tuale. tolto e sostituito dall'atnel 1S()2 venne Questo prezioso cimelio Nel e M. e 11)12 rimuoverlo del nostro per solenne urna e di marmo la loro con IV. S. Restituta In V. quest'anno venimento cinquantesimo anniversario del rinrendere più corpi il Capitolo volle bella sepoltura,facendo costruire una del (piestisanti maestoso corpi di S. (riovanni illustre Vesc("vo la ricorrenza di trovati i sacri furono i simboli , del martirio e quelliepiscopali, 6 42 — trovasi elle visibile sotto sacri corpi i due In altare si la testa di questo — maggiore, ed T altare di S. Restituta cui chiusi rin- sono S. Giovanni dipinto antico un osserva e in vescovo. pietra,rappresentante su S. Gennaro. alla del è opera soffitta, Giordano. indica Esso S. Restituta, celebre pennello di Luca estinta,condotta dagliangelisopra un battello piccolo,la Vergine in braccia, e S. Gennaro, che^ supplicol suo Bambino Maria chevole, da Sirena. impetra grazie per Partenope, figurata una Il quadro, In questa basilica Principio del in campeggia che che s' fu mezzo 1' antico osserva il , dove oratorio primo i convertiti di santuario in alla nei Napoli fede S. Maria primi esercitavano cultamente ocChiesa, della cristiana timore della atti religione gli per Maria cipio. SS. del Prinnicchia In vi una dipinsero persecuzione. del Iddio per opera Ma, fatto libero il culto del vero Costantino, fu demolito quest'oratorio per costruirvi la magno vi di questa città, e nuova basilica,che fu la prima cattedrale si fece r imagine della Vergine del Principio.L' imagine, che lamente si vede attualmente a mosaico, sedente sopra nobil seggio,belstata dipintaprima, è quella stessa che era lavorato, non dalla pietà del clero napoletano, rifatta nel 1322 essendo stata nel decimoquarto secolo, e vi la basilica quando fu restaurata si aggiunsero le due e S. Restituta,che imagini di S. Gennaro della secoli , in stanno vita di piedi. gli affreschi,che Maria, sono opera Tutti di cupolino, rappresentantila allievo, Balducci, ritoccati da un nel sono del Solimene. di Tralasciando in descrivere Nelle laterali mura è di bello corativo de- del lettore due larghe , glorie di S. Gennaro, sulle vi 1' attenzione richiamo oratorio questo quello,che tutto ivi esistenti. detta della cappella vi sono quella nel muro, dalla parte dell'epistola, vj sono scolpitiquindici quadretti;nei di S. Gennaro, ed in cinque di sopra vi è espresso il martirio manenti di essi si vede S. Gennaro, che sta nella fornace. Nei riuno di S. Eustachio e poi vi è r istoria di Sansone ; e neldi tavole r altro marmo marmo, pure Ferve in come insieme lavorate che trovasi a In bassorilievo. in « Evangeli!», cornu vi ò pita, scol- quadretti,l'istoria di Giuseppe il Giusto. naro, questione tra gli scrittori dei fatti gloriosidi S. Gentire, del santo Maril capo da quale vescovo e quale epoca di praticarsiin quel tempo, fosse, era pio costume slazione, colle sacre una specialetraampolle trasportato con in , neir antica cattedrale della « Stefania Dai » . opinione che S. Giovanni 1.° vescovo di Napoli più si ha trasferì il capo 43 — il sangue da S. Gennaro sul principio del V ed che nel — nella nioenia extra secolo. Sulla fede chronìcmt cattedrale fania Ste- (riovanni cono, Dia- di episcopale libro prezioso(a dire solo ecclesiastica, Schipa) per la storia nostra particolare non anche ma profana, e non priva di utilità per la storia Italia d' nelT 850 » generale sappiamo che S. Attanasio, vescovo, suo « dello , ebbe di cura che fare fu le V altare rivestito cui d' tutto piccole porte circondato argento, fece cappella di nella marmoreo d' argento pure ricami di ornamenti drappi con come cappella fu demolita, quando di e dirò in il sorse pensiero Stefania cattedrale la ai ed Angioini re innalzare di preziosi Essa oro. nel appresso di stra, balau- coperto e naro, Gen- S. una ligure in , XIV d' colo se- , in diroccare parte Duomo. l'attuale Di ai il (piadro.che fu donato, grande importanza è ancora nostri canonico della cattedrale tempi, dal defunto Luigi Paravanni di ingresso alla cappella di S. Giosul muro scandolo, e messo (ìarin Fonte, opera del celebre pennello di Domenico giulo, detto Micco Spadaro, che dipinse cogli usi e costumi del del Vesuvio la processione di S. Gennaro nella eruzione tempo del 1631. Fu anche di statua spesa Gennaro S. sulla là tomba, detta nel luglio 1891 L'altare un del Patrono Santo XVIII secolo nel eretto tidto poi e la che di stile del all'antico T altare rimettere per nella basilica collocate sinistra di chi entra a S. Restituta. di da Socrorpo, furono monumento, barocco, V altare e Parascandolo canonico detto del a e la statua allievo per suo eseguiti furono Vaccaro dal modellati , Borbone, Carlo del Re divozione nel 1747. IX. Chiesa S. Gennaro ora detta di " ad Diaconiam „ all' Olmo. detta di San ora piazzetta di S. (iennari^dlo all' Ohno. di S. Gennaro Biagio dei Librai, si eleva la chiesa parrocchiale del in onore contiene che la quale pei monumenti, air Olmo, santo Martire, ha grande importanza storica. mente dciriHnio, perchr-ivi anticaLa piazzetta portava il nome Nella v' ai ed dono in un era altri del di Santi», e S. appendeva andavano giuochi simili Dicesi s' dove vincitori,che molti. on«"re olmo, sulla dall'altra di S. (iennaro d' armi, piazza ili Carbonara, con la chiesa per questo fuori le si metteva profare giostre premio, che tirare a (irnuftrirlln nominata il diminutivo mura a cw- come ivi eretta per stinguerl di- (e.\tra moenia). 44 — alcuni Sebbene delle sei Costantino il una tutta Grande, pure credono ri in della città ove , imperatore che meritano vanni particolarmenteGiodella cose chiesa edificata chiesa da un propriamente di rinconPolluce (ove oggi sorge la stato il palagio dei Gianim- quel recinto, , diaconia Agnello, trigesimoterzo successore tempio di Castore e S. Paolo maggiore) fosse Arconti deir delle questa ti*o air antico di tempo altri autori, sono essere nome a tradizione, che chiesa questa la loro autorità, napoletano Aspreno. Santo E vi essere per autorevolissimo scrittore napoletana,che vescovo nel greche fondate chiese Diacono, di asseriscono scrittori considerazione la — e Santo il nostro nacque così : signor mon- Falcone. Quel luogo si veggono lo ad ancora tuttavia; attesta come detto è Arco^ perchè ma dagli non che vi degliArconti, 1' abitazione era archi Capaccio. scrittore parla la in ospizio dei leggenda greca, che il Santo stesso poi mutò pellegrinied in ospedale degli infermi, provvedendola d' ogni di comodità, di medici, di farmaci, ecc. mezzo Questa dovette Il codice nobiltà antica nostro ciò viene ritenendosi costante e da di o che tutto formato abbia i Sedili questo assai parte sospetto, di distinzione come S. Gennaro che secolo Sedile dei e Vili fu eretta molto cosa meno dal anche alle stampe. quel tempo ente come pubblica. questo, una a di nobili è basilica in certo, che in di onore quel tempo, S. Agnello, al 701 sulla cattedra di S. Aspreno dal 680 vernando gochiesa Egli napoletana per lo spazio di 21 anno. dal sedette del non classe , nel la esistendo 1' amministrazione della per governo Checché però dir si voglia di tutto ({uelluogo che magistralmente dimostrato Teatino, in un opuscolo, che diede è tradizione dalla venne Caracciolo padre Ma il ; della famiglia Giàsferita Roma, poi emigrata e tra- molti già patriziadi , Forcella favore , Gennaro, iXapoli a a confermato , laiaria di cui testimonianza aperta e eroe; S. Gennaro, di casa rende vaticano del la essere di vescovo Napoli di , la fu Laterache al Concilio vescovo, prese parte in Roma il pontificato di S. Agatone, come clie si tenne sotto leg- quel nense, della Chiesa gesi nelle memorie napoletana del dotto Can. Parascandolo, appellandosiil santo Vescovo Agnello umile vescovo di Napoli. Le notizie cronista IX ed del il X. intorno tempo Egli nell'interno a Giovanni Diacono , così della registrate dal vengono che visse tra il secolo diiesa questa , si (Agnello)edificò una del suo Napoli, in onore esprime città di : « silica banome 4i — institiiì la diaconia il mantenimento di al Natale lique (monete) e avere Diaconia al Ih Bagno Per ospedaleper un quei ricoverati frumento, di altrettante (misure) di nell'una ed ed «li S. a idea della Vescovi r elemosina ai vescovo erano orfani, pov»*ri L'assegnare poi Agnello tanta alla ducento dieci urne Geuuaro diaconia di vino, di per moggia mille sé- all'Olino. tanta per di copia di sapone tutto l'anno». "|U«d tempo, rirò rife- esprime in proposito. E da tutte quelle chiese, nelle (|uali distril)uire a assegnati i diaconi parole,con cui il Celano si dicevano sapersiche Diaconie le da^di antichi poveri,dotandola, , bastare festività da esatta di Fascina,di nell'altra un' i si vedove copia ". ed altri' ptTsoin» miserabili ". che fece il santo di sapone, diaconia, il Celano dice servisse per la- 4(; — — alla diaconia panni dell' ospedale, che era annesso il dotto P. Taglialatelanel la vera ragione ce V assegna libro, intitolato : Il Culto di S. Gennaro^ quando in fatto i vare ma ; suo dice dei bagni, fare menzione il sapone r assegnare significava di essa, servendo uniti alla diaconia, e diretti dal diacono per che quelli,che di uso Di diaconia. della questa il restando bagnavano, si già aveva usanza carico a sapone scritto anche il lebre ce- Mazzocchi. L' non uso dei era nuovo. dalle bagni Il pratica nelT la suir edificare Codice » greco di che Ecco L' Chiesa di Santo al la chiesa di sì S. cui Agnello diaconale napoletana,si cramento Sa- augusto in da greco, riportata dal Tutini, di S. Gennaro», riprodottaanche nella opera sua di San onore ricava « di vescovo , in Scherillo si amministrava un'omelia al capo X in greco Esame d' un si tratta. scoppiò estinta venne diacono Iacopo . 685 anno stero mona- purgarsi». a basilica questa Can. dal latino in il pratica dei bagni nei la ragione. Egli anche quei giornisolenni per Eucaristia,per la riverenza «Memorie sue donato da in preghiera,scritta ed assegni ne (rennaro, pati'ono della chiesa delle di tale uso , Napoli,volle o Lucca conferma che » veniva il corpo poi il motivo per fosse Lucca, si vide « in ricavato , ospedale, dell' anno, santa anche Quale Vitale S. di dei monasteri e istrumento un di quando 690, scrivendo Siccome « diaconie Arcivescovile anno giorni pili solenni : riporta 1' annesso con Il Mabillon, dice Muratori monache delle insieme uffizi delle dell' archivio carte tale gli tra Napoli volle del intercessione per Agnello, il il Vescovo fabbricare santo la basilica Essa del Vesuvio. terribile eruzione una Martire, reggendo la quale per gratitudine diaconia 1' annessa con ed ospedale. Niente ripugna fatto,riportatoper prim-O il Parascandalo napoletana essere una A prova -, nella asserendo l' istoria dire suo invenzione di contro « sorge in- Chiesa del Vesuvio Tutini. che in verun altro conoscere l'originedella il fatto indicato mento monu- Diacono, il silenzio di Giovanni che questo essa della Memorie « opera di questa eruzione afferma menzione, ed che meglio di ogni altro poteva di cui era titolare,fa supporre, trovasene .sia una Pure escogitata dal invenzione del vera per dal Tutini. sua di la narrazione ritenere a chiesa, dal Tutini » . L' aff'ermazione dal dotto del J^arascandalo è alla Filippino P. Taglialatelanella sua sua volta citata combattuta opera. 48 — Allora dato fu al santo fu tolto dai capo dai fratelli della Michele, 8. nella Un — solennemente vescovo sacro rinchiuso e corpo in dei 72 sacerdoti congrega fondata in detta parrocchianel ultimo S. di chiesa restauro antico il argenteo busto un il titolo sotto 1645, e di rita poi trasfe- principiidel secolo passata Stanislao Adinolfi, il quale ridusse la si trova numento oggi, priva di qualunque moai avvenne impulso del parroco per chiesa nello stato in cui ; ed Eort' Alba. fuori Michele il culto artistico. ed X. Chiesa La data non credendosi fosse tutti Da del S. Gennaro Spogliamortì. di questa chiesa, eretta in precisa della fondazione martire naro, e glorioso patrono della nostra città S. Gensi può chiaramente precisare. Essa è antichissima, del onore dì gli nome: delle scrittori « Duca dal eietta Sergio I, patrie cose Spogliamorti dato » a , nel secolo viene Vili. spiegato il perchè questa chiesa. In fatto dimora da è attestato gli ebrei, come Napoli hanno 8. Gregorio Magno, quando scriveva ludaei siquia Pascasio dem la Neapoli habitantes», e da Procopio, il quale attesta grande resistenza, fatta dai giudei di Napoli,all' aggressione di « Bellisario Neil' gli dell' 537 molestati i In in Napoli quei tempi chiesa di da di dai giudei sulla via. Oiudeca Da che non Napoli. appare chiaro essere esistiti secoli. nella deporre i cadaveri zioni si compivano le funspogliavano degli abiti i cadaveri, e si senza extra-moenia. ivi decretò ordinanza solcano Spogliamorti,dove direttamente S. Gennaro di parecchi i becchini S. Gennaro pollavano sua con testimonianze religiose,e dopo si I giudei queste solenni ebrei comune. era Carlo 1278 anno fossero Da nel altre pompe al comune Queste spoglievenivano cimitero comprate le esponevano alla pubblica vendita 1' uso nelle antiche vie di Napoli della abitanti,che ciò nacque A^ecchia abitate pure un tempo dagli ebrei , diramato alla pubblica in altre strade di esporre e poi anche , abiti vecchi mostra alla gente del popolo, come venderli per si pratica anche e Nuova, popolare quartiere del Mercato. Nel 1581 il rettore di questa chiesa,Ottavio Vulcano, la cedette alla congrega di S. Maria ciava che degli Angeli prima offinella chiesetta di S. Andrea a Capuana. Quei confrati diroccarono 1' antica si chiesa di S. Gennaro, bellamente che ricostruierigeva sopra quattro colonne di pregevole marmo, e oggidì nel , 49 — rono l'odierno dopo il 1(307. L' antica 1440 tempietto alla accosto in titolo luogo più Maria molto degli Angeli erano i sodalizi si fusero, formando in questo tempietto. In tale furono del coro secolo una Mare, a siccome e chiesa non si delle sale delT quadro dei dei musei altare si tuttora, le con siano andate crede Marco di S. e da Siena Nella fecero dal compiuta lire abbel- : 1" altro Questa di i fratelli chiesetta dell'ospedale lU'lle vicinanze Cardinale collocato Francesco, ora Vaccaro. appunto relazione, che ad F'irenze. di degl'Incurabili,nel vicolo, propvianientedetto: la Visita magnifiche gF intagli Sossio. e che Domenico di trovasi e Severino S. Gennaro poi della Vergine tra in sagrestia, è opera di Santa i confrati quivi trasportate che gareggia dicesi e nirsi riu- di numero, due ambeassottigliati sola nendosi una corporazione e riu- santi vedono, il verso desiderava , più esiste XV , della Ora Il circostanza lavoro prospere del conveniente: un degli Angeli, Battista, fondata di S. Giovanni chiesa Maria fli S. S. Giovanni di congrega col — Limoncello. detta per congrega Sforza nell' Sisto Riario anno di essa: si espressero sulla fondazione Nelle " 1860, alle regole stampate, di cui innanzi storiche,messe così la si esibisce presente fu fondato Maria nel la le di stanza mura Carrello nel dai Tutte modo dei fedeli ebbero che luogo ecc. nel V oratorio l'altra ufficiava funzionato in S. da suo di pra so- de Maria S. D. AHonso si facevan*» ticamente an- congregazione e precipue tra poveri carcerati in Vicaria negli ospedali, accompaLMiare fino S. Maria a , le varie vicend»' a "legliAngeli poco oltre politiche disperse,per rimase il 184H , per recchi pa- l' (juando al- mente degli Angeli si riunì legalchr Battista delle Discijìlinc prima Maria di S. Giovanni (ìiovanni dal fal"bricati napoletano, andarono S. di di ruine » reame di confraternita antica ai S. Il vestibolo beneficiati) misericordia sodalizio, per interdetto anni questa agli infirmi del le rendite rettor»* di opere di censo a Vulcano. il suo mangiare apprestare i servizi i cadaveri dal Varie a Ottavio le sopra di Cristoforo S. di chiesa sono (piai-tino, diruta, cappella, pure censo fratelli il dare erano segreteriaed a 1606. Rev. perpetuo di un' altra Virginibus,messa che nella con attuale congregazione che fu fondato e Capuano cappella, detta S. Gennariello, messa beneficiato e della V oratorio che . rettore e esistente dice il sedil un' antica esse confratelli degli Angeli, già presso poi dai 15tS0 copia, si una tizie no- Mare. parrocchia,per Alcune i restauri ha vctlte (|U»'sta chiesa fatti nella chiesa par7 50 — rocchiale di Giovanni S. — Porta in onde ; è qualclie notizia di quest'ultima. Negli atti della visita pastorale del Cardinale telmo si trovano registratele seguenti parole: anche Fondazione "^ sa da chi quando ne , signor Domenica SS. Sacramento nella agosto, Cappella dei In vari Negli antichi nel di chiesa 22 S. certo fu l' intervento si fa del dei Giovanni in l'anno nelil conservato KR. Canonici, Porta non questa chiesa. Sisto Kiario legge,che fu estaurita non di menzione Cardinale si luglio 1863, è, che interim dal trasportato». (1) istrumenti S. Visita atti della fatta novazione rin- Margherita e Paolo vicino dal detto processionaimente donde Caracciolo, con Parrocchia detta in La fu si non la benedizione 1683, ed Can- ss. , signor Cardinale Porta in antichissima. nell'anno 13 Giacomo però è propriis sumptibus, et Parrocchiale chiesa Giovanni essa Caracciolo Cardinale S. di ecc., fundamentis 1684, la detta Chiesa della ex fu riferire opportuno '* venuta Sforza,av- la fondazione « della strarsi; dimopuò chiaramente della regione di Montagna, D' Eugenio seggio della Casa di Carmignani nella Najwli Sacra Caracciolo ne rava curiporta, che questa casa zitelle il mantenimento, ed ogni anno maritava 10 povere sovveniva i poveri vergognosi.Fu a e posteriormenteelevata nell'anno 1568, perchè parrocchia;e pare che ciò sia avvenuto da tale epoca hanno cominciamento i libri parrocchiali avuto Fu un tempo questa chiesa di dritto patronato della chiesa dei Santi Severino delle antiche tidue e prime venSossio,e fu una parrocchie della città di Napoli, fino al secolo XVI, quando la chiesa in Porta^ divenendo parrocchiale fu trasferita in S. Giovanni appartenente al » . « » . da essa La accosto monache questo semplice rettoria. tempo trasferita in Porta trovasi ora parrocchia di S. Giovanni all' ingresso della porta principaledell'ospedale degl'Incurabili nella chiesa di S. Patrizia,un tempo appartenente alle del contiguo ex monastero. XI. Antico nella Nella della Tesoro venerabile Congrega del Xlll line secolo e di al (1) Diario Arcivescovile della bella Ms: funzione. voi. s. principio del in angusta, ed VI pag. dei Restituta diroccare pensiero ai nostri Ke Angioini di Stefania,perchè erasi resa relazione Cattedrale 912, Neri. XIV parte l'antica innalzare dove si legge il sorse il tedrale Catma- l'intera * gnifico si- — Duomo. nostro della Stefania di S. Gennaro, r oratorio ed restaurò abbellì Ecclesf'ae Neap. Fu deir abbattuto le in 1305, con al anche oratorio al lb4(i, dal a fine di dell' altare degnamente la conservare Esso oratorio. nuovo alle mezzo condo (]uali,se- la nuova Cattedrale. sorgere situato di chi sinistra a ad visibili essere S. di Il di del argento fedeli ai Gennaro, onde lavoro le fu fatto trono, Pa- Santo il 30 Aprilo inaugurandosi eseo:uito dagli venne chiudendole ampolle, sacre in più secoli fu il Tesoro della chiesa in esso (|ueste preziose depositate tutte ed fu ultimata aporta al pubblico quando per è non ed arricchire volume alla giorno 8 della pagina 0 aprile 1542 Visita viene torre sinistra di chi entra per nunziato an- cappella moclosto fervidi nelP sacro al suo ingrandire, nomo. , Francesco dell' Arcivescovo descritto questo oratorio: Francese») l'oratorio chiamato e Carafa, Tosoro, angolo maggiore la porta maggiore, noli' mcìlto Napoletani, sempre il Keverendi.ssimo esistonto Tale era un preziose relicjuiefurono gareggiassero oratorio (juest' visitò N^apoletano, j)osto nella i se Patrono, così le che editìzio uno Da dirò. tempo nel Duomo, Protettore. in Dopo Santa sporge del santo meraviglia santo sut" a che e miracolo accessibile. al loro amore come principio consisteva poco Carafa mano ziosi pre- avvenuta S. Gennaro. a il capo : il che avvenne dai registridella Zecca, esiste tuttora popolo il qui collocate, Nel fornico pensò un busto cappella del Tesoro, ed Pastori, si -4 torri, in sangue praticato con finestrino,che ornare delle V attuale rimanendo reliquie fino oratorio di tanti reale. sacro cattedrale, od Antistititìn : Patrono nostro edificare processione. casa fu tare lamen- a d' argento Questo r attuale di si rileva di stesso teca neir dalla conveniente dentro come argentieri una reliquiedel del e capo Carlo II solenne una Lo fuori incominciarono tempo mettendovi del le una reliquie del da si ebbe sua santi che , maggiore. porta questo Diacono opera distruzione cioè quei tempi, doveva propriamente venne oratorio lavorare nella estratte si stabilì di dalla Da di questo quelle preziose reliquie; ed, l'uso Quest' E anche Cattedrale. era fabbricato entra parla Giovanni , memoria, venne cui numenti preziosi mo- e sventuratamente sepolcri dei vennero come , loro tanti cubicolo tosto custodire di la presente allora, che Ben di vetusti distrutto S. Attanasio. e edificare andò Cdtaloijns,della monumenti neir tanti a il Chioccarello ragione con Insieme della Nel civescovo Ar- situato e chiesa a trovandovi tre 52 — altari nicchie, nelle quali erano nove e — nell' argenteo imbusto, V Ostensorio Due circostanze specialiconcorsero del di San Capo del sangue far a Gennaro Santo, ecc. » migliorare questo oratorio. sacro Essendo a il in ed lumaca di quella le sacerdote sangue Ciò del legno che della esiste nei si giorni può caddero — del cappellacostruita mentovata come — ampolle calare solito scalinata la S. solenni mità som- del dalle mani Gennaro, si poiché Cattedrale nella alla osservare casualmente di sangue tuttora tutta il capo il Patrono. santo il 13 avvenne era ed trovandosi a gennaio 1557 reggere della cappella il Rev. Mariano Catalano e le piede nel primo scalino,sdrucciolò, in , qualità di custode quale, ponendo il rotolarono Gli astanti ed rotte, 1' uso, venne ampolle che fatto Questo vige Cattedrale tutt^ delle » si ampolle fossero miracolosamente ma si ora si osservano. punto infrangersi, di sospendere le reliquie delle di chi , al collo le Loreto Galante dal le ampolle, senza riportato dal ò che disperso; ancora laccio un con credendo illese,come caduta della polle am- scala. si fosse ed sane fatto la tutta piangevano, il sangue rinvennero Dal per ; il « Guida « nelle reca Guida mani. della Sacra tana Metropolipoli Città di Na- della , Taglialatela Culto di S. Gennaro prodigio verificatosi fu la liquefazionedel dal e » vittoria una d' Alba « il ; riportata dal la per ed altre combattenti, la pia detta Bernardo che tutta era comoda circostanza voto recò e sua pericolo,che S. a Gennaro, salvo che avrebbe Ed infatti,conchiusa nell' stucchi solo, ina legno ad ed per duca Toledo, a Civitella istanza del e Quivi altri alla pregevole di Giovanni fresco nata, scali- la marito , a lumaca fu fatta fabbricare , ed da dono i due tra bellendo eseguì il voto, ab- elegante. dipinti a fresco,rappresentanti fatti del nuovo stimati ritoccati in seguito da bellissimi,vennero fece ornata spese 1 renzio del moglie. Maria in quella guerra il duca, suo se dipintia e sangue la pace 1557 anno di sue a , duchessa di si parti. La duchessa cappella di non sig. Ferrante il grave fosse tornato sano sposo, la cappella del Duomo. la Viceré quale Tronto, ad Ostia di Toledo, considerando il marito, fece correva assai » . L' altro opera della scuola. sua Cappella del di arte, suo Inoltre ritratto attribuita e la di testamento, Bellisario moglie del Co- viceré quello del marito, al Tiziano. di S. Gennaro, per ben tre secoli il capo ed il sangue fino all' edificazione del Tesoro, dove furono tate traspor- stettero cioè dette preziose reliquie con i santi patroni meno principali. 53 — — La dal cardinale arcivescovo cappella fu concessa Ascanio marino Filoalla congregazione dei Neri di .S. Kestituta, che per carità interveniva aHe di che morivano elezione esequie senzfi quelli, di sepoltura e che, prima di concessione ufficiava nella questa in Fonte, dove ha la propria sepoltura, cappella di S. Giovanni dove e Mario primamente fu istallata dall' arcivescov(j Carafa. I fratelli ed al di culto che I naro della hanno non mai al decoro mancato detta la cappella.Il quadro dell' altare maggiore, del Redentore, è del pennello nascita .Santafede. quadri di e congrega rappresenta Fabrizio di questa laterali questo altare,cioè a S. Kestituta come , gli pure di S. laterale il martirio esprimenti le figure di Paolo ?S. Kestituta, sono di Maio. affreschi Gennarr» di S. in un (ienmuro Francesco S. e , XTT. Facciata II cardinale di arcivescovo decorare d' essendo lavoro 1876 del il per stato V antico da Roma, dal Morelli , il Aloe migliore tra dal e un assai La concorsero. connn. vero ponell'anno poletani, na- venuto Vesj)ignani, vinta fu Alvino l' dal- essendo , commissione archeologica Fiorelli, direttore professore Monsignore del minatrice, esa- Museo, (ìalante dal , il Kuggi"'ro, come comm. solo non gara Enrico poletana, na- guasto concorso altri il il bisogno Cattedrale architetti gli tra senatore dal Chiesa di stucco ", bandì eseguirsi.Molti napoletano progetto giudicato dalla ]))ofessored' Sforza,sentendo XVIII secolo composta Kiario costruito architetto "ial senatore Duomo. degno prospetti^ la un espressamente il Sisto disegno da anche e forestieri, ma illustre del bello più ed i presentati. dell' arte architettonica maestro geniale disegno di questo valente ideato forma era a tricuspidale ispirandosi sui prosj)ettidelle più belle chiese italian»' di siffatto stile, modidlan«li Siena, di Orvieto dolo specialmente su e quelli dei Duomi la parte decorativa del secolo Vili, rimanendo quei per opera Duomo del dallo stih* richiesti napoU'tano. proprio ])articolari Ir tre cudovevam» decorare Tre mosaico spidi, grandiosi «piadria Il , che altre sorgevano decorazioni a corrispondenza delle in ed bassorilievi di abatr Hainboccio dell' Arcivescovo Errico Minutolo. , prelatoè huo dei nel navi mentre , raccolte mosaico da sii- . in"iuadravano piente ordinamento maggiore, clu' T illustre linee a tre 1407 la magniti(*a porta esegui per ordine La porta fatta costruire migliori lavori «li da questo «pieltemp»». — L' architrave è di un sol Faccciata 54 — pezzo: del ai Duomo. due lati sul dorso di due 56 - centrale parte costruttiva La i due lavoro, molto torri le due laterali la loro stantechè 70, trovasi m. ognuna avendo raggiunto per della Facciata pinnacoli pilastricon Per navata. -- che richiede costruzione ancora elevazione, dovendo raggiungere eseguita per soli m. 25, il basamento, che unisce la cornice, attualmente soltanto ora presi terminata, comlimitano la maggiore , la è corre, superiore alla porta centrale. rivestite di pietre; mentre la porzione, che sono che Esse eseguirsi,dovendosi ad in lati quattro eseguire, secondo che spesa, una giusto mi ed Miola, la I dal , della Egli la alla manifestò lava minacciosa pagno, le sacre al Nel città del dal due si richiede con pure direttori relatore due prof. Gra- Monsignor fatti di voro, la- del dal e bassorilievi rappresentano marmo. memorabili Gennaro, il Patrocinio cioè,che ed Napoli nel fermare estinguere s. di Vesuvio, quando dell'eruzione tempo dai nei effigiarsi Patrono del nostro vita Volendole .De Rosenheim comm. fatta da storie centrali bassorilievi rivestite essere competenti, 300,000 lire, fatta composta proposta per le diverse lante case decorazione. e resta stanti, circo- economicamente. Galante, approvò disopra delle riferito dai stato artistica Mons. da travertino oltrepassa le commissione La di è non criterio sviluppare dovranno e visibili, scoverte essere per tutti i al il Cardinale vulcanica del Buoncom- mostrando 1631 , ampolle, fece arrestare i costumi primo dall'artista; di si vedono e la lava di quel tempo confusi in fuoco; ed il tirio. mar- suo tutti vengono bellissimo un dotti ripro- insieme prelati,governatori ed alcuni popolani,che si spingono avanti nel vedere la processione mostrando denza conficuriosità e paura nella preghiera.Nel secondo bassorilievo poi, che ricorda di 8. Gennaro, si vede la decollazione questi in ginocchio con le braccia allargatee con gli occhi al cielo. Intorno al Santo anche i compagni sono cano martiri,un manipolo di militi,che cerd' allontanare la folla ed il carnefice che s' accinge ad lerace. Francesco eseguire il martirio. Tutto ò opera del comm. del Salvatore, in memoria al ReLa statua della dedicazione dentore di questo nuovo fu piazzata secolo, dalla Commissione nel luogo più alto della Facciata,propriamente nell'occhio della cuspide centrale. , , il Redentore siede in trono in atto di marmo un lavoro, eseguito masso fu scolpito dal Copparulo. Delle tre porte, la principale,come in del Bamboccio decorano a : e destra, le minori sono raffiguranola nuove. di benedire; del peso l' ho 1' ottimo e di 25 late, tonnel- descritta,e opera I consacrazione che bassorilievi , di s. Aspreno, rti primo di Napoli, che Candida, s. sinistra A il di vescovo e queste sono dello scultore opere Pietro s. alla presenza i barbari. istituisce Agrippino, che s. e fuga che Attanasio, s. degli ebdomadari, coro che Agnello s. si ammira fatta da venne benedice e sana una litica: para- Nel portale Pellegrino. sulla destra tunato, cuspide è la statua di S. Eustasio,a destra s. Fordi Napoli,ed a sinistra s. Massimo, anche vescovi nostro essendone stato autore Alberto Ferra. Sulla cuspide del vescovo cola portalea sinistra è la statua di S. Giovanni lo Scriba,nelP edidestra S. Pomponio sinistra S. Nostriano tutti vea a scovi di Napoli, che hanno lollo. Domenico per autore a , , Nel a due sono , s. delle centro Stefano a cuspidi, con medaglioni,i destra, di cui è vescovi Negli destra di e I di ne II S. sono decorano sinistra a i sono medaglioni, S. Restituta e e Belliazzi. torre di ticali ver- zone 4 con blemi; em- Lista. le finestre delle torri,sono opere artisti. primo Gennaro simboli, a stessa sinistra Busciolani, Irdi autori che bassorilievi, valenti ed Eufebio s. Raffaele autore angolidelle cuspidi della S. Gennaro le due cui terminano nella raffiguranel tondo destra a lateralmente e che torre due glorioso recanti angeli in adorazione, il detto caratterizzano il Il secondo santo. i nell'altra raffiguras. Restituta,anche fiancheggiatada due angeli nelle Allo in adorazione. stesso piano dei detti bassorilievi la Facciata, sono facce interne delle torri,che guardano verso torre , due di figuredi altorilievo dello scultore Tommaso l'imperatoreCostantino e s. Aspreno decorare Napoli.I medaglioni,che dovranno Solari, rappresentanti , la primo vescovo parte centrale Facciata,rappresentano le immagini dei Ss. Pietro e Paolo, santi, di cui si gloriaNapoli, i principali gli altri,che saranno sono poi degli artisti Belliazzi e Lettieri. Di questi lavori,molti sono già completi ed a posto, ed altri si debbono gli artisti nei loro studi. completare,lavorando lieve somma si è speso fino ad oggi la non Per quest'opera di più che 700000 lire, raccolte da elargizionidei nostri Car- della "linali dai ottenuti sussidi Economato, dal Comune, Si è lavorato circa, avendo per la dalla cardinale di di essa. La Fondo Arcivescovo Facciatji per quest'opera avuta Napoli,che Provincia Facciata Riario, SautVlice, sa dal , , tanto velino per T arcivescovo e il Culto per da oblazioni dallo , private. spazio di 29 anni i cardinali specialiprotettc»ri uni) Sarnelli, ed il nostro Prisco, gloriosameiìtereggente la Cliieha speso interesse per il compimento inauirunUa il IS iriuirno 1!M)5, con grande 8 58 — alla solennità autorità civili ed Kestano ora del clero, , popolo immenso feste con delle lavori compiersi i a Prisco Cardinale lodato del presenza — due civili religiose. e torri. XIII. Duomo. Napoli capitale del Reame, suU' antica Stefania. Sospesiin la nuova Cattedrale con Filippo Minutolo lavori,li riprese l'Arcivescovo del popolo, e furono poi compiuti sotto re Roberto fondata fu seguito i il concorso d'Angiò, essendo II Carlo Sotto d'Angiò. Per del tempio Alfonso Lo Notar I d' , scrittore fu paurosa correre a Giacomo essere , dove torre , si il miracolo e , rimasero che da due maggiore. Fu il tuta abbat- cadute travi le difesero e e caduti. S. Gennaro di tetto triste marmi di ivi a polle, am- sacre (1). la tribuna Spinellirifece il Cardinale della Maggiore che tolse dal centro Cardinale FilippoCaracciolo, che con ridusse Ducati e , y Altare collocò vi illese XVIII secolo Nel avvenuto funzionavano diagonale forma con avanzi il sangue cioè, che conservava , gotico. Napoletani forto grande sconrotti e pilastri osservando grandi pietre stile buoni , di dispersi montagne La dei appresero Cattedrale la sullo parte una quel!'ora in pietoso e donde Duomo, nostro crollata che attesta unanime grido un nel crollata 1456, essendo Aragona la rifece nel tremuoto un navata l'ingente poi il quarantamila (Lire 170,000) naco in cui oggi si trova stato Duomo sgombrando 1' intodalle colonne Altri restauri vennero eseguitisotto marmoree. del cardinale Sisto Riario Sforza; il quale nel 1871 il governo Michele dell'illustre la direzione fece rifare, sotto Ruggiero, di spesa , nello , , della le dorature La di due nell'interno chiesa latina. essi più grandi di colonne Caracciolo quello Sotto a Tribuna. navate tre di in forma nel bianco della r granito cinque. prima era di altro e di e perfettacroce delle navate, maggiore. Ognuno africano; marmo mattoni, fu Scipione Caracciolo nel il cardinale Nel 1744 bardiglio. 1443. fatto da 1631 e è i due Ciarletta lo rifece di Spinelliterminò crociera. altare,in un'urna Agrippino, Eutichete (1) Rivista 1' arco reggono , di maggiori no hanno 11 pavimento, che marmo è o Quattordici pilastrisostengono gli archi , adorno maggiore cona «Scienza ed e di porfido,sono Acuzio. Ferie»' voi. 65. i corpi dei Santi 59 — Tralasciando la descrizione — di i belli tutti che monumenti , Duomo nel sono soltanto che e di formano la gloriapartenopea, riguarda s. Gennaro, per vera ([uello,che dal compito propostomi. uscire Sui finestrone superiore vedesi dal tutto Filomarino cardinale Vesuviana del in memoria 1(5 dicembre 1631, nel di S. busto un della che lerò parnon Gennaro, famosa sovi mes- eruzione costernazione tanta crittò eruttata popolo napoletano per e cenere che coprì il cielo di Xapoli da sembrare, mentre si era in pieno meriggio, cupa il giorno giunto notte, e come in una di queste terribili giornate,che su del giudizio. Fu la punta del finestrone fu vista una luce, che rischiarò tutta la cattedrale nella vestito quale appaiava S. Gennaro calmente pontifi- il fuoco la fitta , dal Vesuvio, , , in Nella benedire piangendo monumento superba cappella ]ilinutolo, veramente fa cui menzione Decamerone, suo Dalla il popolo, che di del di atto tribuna vi è dal cardinale (fatta costruire Capece Minutolo) il cardiiuile tolse che i mausolei Errico il Duomo abbellire alla lateralmente collocare giornata Arcivescovo Spinelli nelT li fece 2.* blime, su- S. Gennaro. dipinto di un nella Boccaccio anche lo supplicava. , porta naro quadro, raffiguranteS. Gencolla (ìesualdo col cardinale inginocchioni vestito cappa nella destra in seconcistoriale: gno S. Gennaro gli tiene la mano in di protezione, ed alla sinistra vi è un giovanetto, con Nel giovanetto è di S. Gennaro. le ampolle del sangue mano 8. Restituta. di Si osserva il ritratto del cardinale del la metà dopo con (quadro La detta in Il quadro l'invasione poi,che nella Saraceni dei di la Cattedrale sta situato tutti Sicilia,dove trasportarlein nostra i vasi in e EvnngfUi reli(juiedei nel di S. (iennaro gliata spo- di altre ricchezze per sede. la loro era coniu (|ualiavevano città, i sacri rata deco- esprime Kpistolae, mi cor opera altrove venne delle Eutichete, compagni ed Acuzio poi età, situato tribuna (juadripiù grandi : quello maggiore esprime la traslazione martiri martirio. Questo XVIII. secolo fu altri dell'altare santi del in tenera Filomariiio Ascanio Halducci. pennello di un pure di questi barbari napoletaniafflitti dall' invasione la non pompa potendo celebrare con spoglio subito l e dallo festa dei , loro santi essi ad Protettori con , e visibilmente che S. apparvero i Saraceni; e, sortii poi in aria fugarono più legni,e, "lante della Detti santi preghiere ric(»rsero, S. Agrippino (iennaro e fervide fra , una fiera tempesta, essi, quelloin cui si trovava il merse som- coman- flottiglia. si manifestarono ad alcuni napoN*t:iiningiungendo loro co- — di recarsi i Saraceni Ciò rubato avevano accadde Attanasio città secondo V III. Il Del di è dopo Il cardinale tiene rafa la il — Perugino trovasi 987 anno essendo Vescovo primo quadro il celebre quadro gli Apostoli e S. ancora SS. con spalla del cardinale dipingere detto quadro dal questa il , fece d' Urbino Raffaello di nella cappella , Ca- Pietro presentemente e — Gennaro celebre funziona dove tavola su Oliviero la sopra maestro Parrocchia la , , invece tuttora come vede si la altare dell' Assunta, statua , , suir di pittore Corrado del è , mettendovi che fatto. , Maria mano esposto ciò tutto Pozzo. di quale fu così e : Spinellitolse deir Assunzione che Sicilia liberamente in prendere a quale fu la maggiore, scultore dallo eseguita Bracci. romano di patronato della famiglia cappella del Sacramento .vi dedicata al è un Salvatore, Capece Galeota, dipinto di San Gennaro, vestito pontificalmentealla greca, giudicandosiopera Nella , Tommaso di In degli Stefani, fiorì nel che decimo secolo. terzo che rapdipinta da Santolo Cirillo, presenta di allontanare della S. Gennaro atto in a Triade, pio tutti i mali, che alla città di Napoli. sovrastare possono Annibale Nella de Capua cappella fatta dall' arcivescovo tare dove trovasi pure il suo sepolcro,e dove era egli solito di ascolle confessioni in tempo del precetto pasquale, si vede un sagrestia vi la volta è , , busto mezzo in bronzo S. Gennaro di alla vestito lasciato città Alfonso alla Carafa dal chiesa ritenendosi card, di arcivescovo molti da che sia tichissimo, an- greca, , il questa tratto ri- vero , S. Gennaro. di XIY. Montevergine. Uno dei più decimoprimo non era fu la e fra la nelle ancora fasce da Pervenuto conforto un all' suo uso si convinse non , cielo,ed all' età di 15 penitenza nella solitudine diversi Nel viaggi,recandosi 1106 ebbe il i suoi che del a pensiero di sola abbandonato altro padre proponimento nudi A santamente. privo e che andare più di vivere celebri in Terra di ogni Dio nel , questo scopo nei il cristiana e l'educò e volta quando egli coltura sana secolo quantunque , una , deserto. piedi almeno lo allevò aver foce anni quale genitorimorirono s' ebbe ragione di il chiamare parente, di Vercelli del Eremiti , pure , educazione da di sorte madre, poiché Padri i solitari Guglielmo avuto avesse padre illustri vita di intraprese Santuari. Santa,per ve- 61 — i nerare tal fine — di luoghi santificati dalla presenza si recò nelle Puglie, sperando trovare porto di quella regione: Gesù incontratosi ma. Cristo,ed a in qualche imbarco S. (ìiovanni con Moutevergine. di di specchiata vita, tu da lui rieontrrmato nel blatera, uomo vita «li penitenza e di mortificazione, proponimento di menare dimora alto e roccioso ed elesse per sua in luogo solitario, un morato diF//y////«//o, monte, che chiamavasi per fama, che ivi avesse M(nit( chiamò il poeta Virgilio, che e rrnjinp, da poi si alla Vergine Maria, chiesa consacrata cmii un annesse» e una Fu nel costruito monastero, questo santuario in h'grinaggi,che vi Quantun(iue specialmente dai Benevento, si possano r epoca di questa traslazione e degli scrittori, pure è certo che di altri santi collocati in in 14S0 commenda Ferdinando non furono vasi maggiore, Nel celebre ormai reso tra il XII ?* pei continui napoh*tani il XIII pelche — "p('"»lo. il S. Gennaro. di corpo — si fanno, trasportato da venne 1129. dove e , il nel trasportati marmorei rimasero le con precisione stabilire le cause disconli siem» le "»pinioni di s. (ìennaru e quelli corpo con fino detto Questo porporato e singole iscrizioni all'anno M-'^O del Monastero il governi» (ìiovanni al Cardinale I. monastero, di di sotto 1'altare dopo. poco o Moutevergine Aragona, vennero fu dato tìgliodel intraprese il restauro di re (|uel 02 - tempio, maggiore, si trovarono santi martiri,e tra gli di parecchi corpi marmo, S. di quello anche 1' Altare rimuovere , di vaso nel e - fatto Questo Gennaro. adoperarono si napoletanigrande gioia, e suscitò varie in , altri cuori nei tutti i mezzi con dei per fu vicende non possibile quel tesoro. per del il cardinale al declinare tale Solo 1496, raggiungere scopo. di abdicato all' Arcivescovado che Carafa Oliviero già aveva VI Breve ad diretto dal Papa Alessandro un Napoli, ottenne Alessandro Carafa, fratello di Oliviero, succedutoglinella sede di trasportare autorizzato veniva napoletana col quale Breve Ma ottenere , , da città di nella Montevergine Napoli il corpo del santo martire Gennaro. mettere Alessandro, senza indugio,subito partì conte Montevergine in compagnia di suo fratello Ettore per Vicario del suo di Ruvo Arduino, vesc. generale Giacomo e del seguito. il rimanente di Lipari,con di facile riuscita fu L' opera perchè i religiosi però non di quellagita, si avvidero dello scopo della badia, non appena di opporsi con nella deliberazione rando ogni mezzo; vennero e, sernale Cardial intendere difesa fecero la porta pronti alla L'Arcivescovo , , , , , che Il Cardinale Santo. del mai avrebbero non consentito volle non maggiore rigore:e, ritiratosi in un Mercogliano, scrisse in Napoli al di di allora per il corpo consegnare a venire consigli a prossimo villaggio,detto gnava Federico, il quale rere 500 soldati a scopo di quei tempi, perchè mandasse all' obbedienza. ed obbligare quei monaci il monastero assediare da il priore fra Bernardino nella badia Ritornato frattanto del fatto, ripresei suoi Napoli,che ne era assente, ed, informato dell' accaduto. Con paterni suggerimenti frati,dispiacendosi fortemente in i padri Severino e di selva una del Furono tutto ricevere con che un il tutti in sacerdote dopo quello atto di in quel veramente di la celebrare di 1' urna di notte quelle in tempo — come di Cardinale per tarlo invi- pio Pastore si recò con accolto cenobio, dove venne dignità; e per assicurarsi gli venisse alla messa invitò il corpo ciò, ordinò sua frode nessuna la consacrazione e sacro alla dovuti gli onori questo , da San Il bramava. quanto dal monaci due mandati seguito suo sito monte. intanto a nascondere per nell' antico tal Francesco un profonda fossa,scavata reliquieii^una sante di giovatidell' opera altri cenobiti ossa sacre tefice, Pon- Sommo del comandi ai le rimettere obbligandoli a essendosi ubbidire ad li indusse ordinò fatta presenza , dei monaci , a giurare religiosi tento conAnzi, neppure praticarsiin quei tempi tutti i essere S. Gennaro. solca , ad — 64 — deir formati ipogeo, orizzontali, ed minori stile di bellissimo (li bronzo, perfettamente concordante da ognuno offrono bastoni due dalla superiore.L'ornamentazione immaginare. possa ornati Gli insieme unite cose ravvivati sono da sapienza ed confondere anziché la ed vista delicatezza la per dei Fa La questo in stadera una di tutta la marmo, di soffitta anche La delle maimoree quali , molti da stimandosi da fare riposare lo spirito di altarino poggia fac et di sono splendida è dieci sopra lonne co- cipollazzo marmo cella del dette di del Sole tempio colonne si vedono di ogni due essi vi è o di irltorno vaghi ornamenti, il Card. Carafa in avea di bassorilievi nicchia una dei Patroni santi care collo- di mente reliquie dei santi, secondo le nicchie nelle Hoc : marmo. dice, che Il Celano stemma ^ ricchi disegnati.Fra ben , motto ricchezza sua , sette della avanzo tutti pilastri, 18 mura con modo scolpitolo è col marmo Apollo. In corrispondenzadelle alle in si Mille fantastiche. ammaliare Yi armonica. sino vivrai. e cappella è severa. e dolcezza e consistente Carafa, rives. altezza , , tre nello piìiricca, che figuregentilie somma con loro la ò all'estremità da e bronzo in della metà quello con verticali traforata rete una rettangolare,rinchiuso spazio — altri le statue di Napoli. degli Apostoli 0 di tre navi, distinte dalle colonne, la La cappella ha forma sua lunghezza è di palmi 48, la larghezza di 36 e l'altezza di 15 fu fabbricata sotto la tribuna tato riporquesta, avendo e, siccome , notevole mutamento, lavorato finissimo, di composta in basso sono al urna modo in cassettoni da di e di S. Gennaro ed è ss. marmo La soffitta di essi in ciascuno figure dei di tutto mosaico. un rifatta. Carafa Alessandro sembrare marmo rilievo diverse napoletani Vi in dal card. pavimento del Soccorpo Il è fu Apostoli,di si ss. dono ve- scovi Ve- dottori. dicato altari,oltre l'altare maggiore, il quale è dedi bronzo chiusa cassa Santo, e sotto del quale in una di marmo fu naro, deposto il prezioso corpo di' S. Gendodici , essendosi ].* ivi collocato con solennità grande e festa nella viero 1506, dal card. Olidopo l'Epifania,nell'anno VI l' indulgenza dal Pontefice Alessandro Carafa,il quale ottenne plenaria per tutti i fedeli,che furono presentio che di tale giorno in visitata la cappella nella ricorrenza domenica avessero ogni anno. Dietro card. r altare Oliviero congiunte, maggiore si vede Carafa inginocchioni vestito con cappa la al statua naturale concistoriale tutta , in marmo con le di marmo del mani in 65 — Di (li pregare. vito da Como. atto — bel lavoro questo Il disegno della cappella con mente bassorilievi disposti con dei Malvito, uno primi architetti fu Tommaso autore i suoi l)iaiiclii i)t'lla- marmi , Il Fra citato già da et de et la in arte citate fo luy della si in destra a Como cita quella de di quadro al di il corpo col corpuscolo d' cospetto Si trova confessato avere col Bambino della S. Paolo in la fede cristallo con e Massimo, che fanciullo, cattolica: avanti. nell'antica posti febbraio drale, catte- es.sendo 1207, lora al- altare ò dipinto il nianire santo mano fu- figura di San gine olio;è della scuola di Solimene, e la Verdi (inolia d' oro rabescato, imitazione campo nella Giuseppe dipintaad un S. preside Flaviano. del ancora di Anselmo. Napoli questo sana Milano. trovasi d' argento, urna nomo stabilito trasportatiin Napoli detta Stefania,nel giorno 26 Nel In gran : scolpito furono Arcivescovo detta in nell' ottava cognomo ben ducato di conservano Essi scultura Cuma, insieme eglimartirizzato,per città anch' fu altarino primo suo si chiama soa loda conosciuto figure nutrito Io lo grato suo lo e tante de lo certo Malvito subta Nel gente ha qnal Siculo (lieto e multa dello stosso opera di quel tempo. è scultori e Bernardino Thotiiase fregi e Mal- detta Purità, che cappellauna nolla trovasi mezza Teatini (lei JM*. cliics;! in Maggiore. sagrestia si dalle custodiva fiamme. La nel archivio,che un d' di f«unita liccamento cappellaera strutto di- andò 1812 redi ar- lìvco ricordati: un essere degni sacri,e fra gli altri sono di fondo tenerissimo di stoffa fiori a d'argento su larghi piviale di la Margherita colore splendida veste della duchessa fragola: di tutti, la (pialeaveva attirato lo sguard"» invidioso f^ignatolli, della anche nclT accompagnarla regina Carolina: poicht* da un forte temporale e fece fu scampata gita a mare portarla a S. Gennaro Borbone, offerto per della santa La del card. per Arcivescovo nel il ed due farne ni;#itoreale del re Carlo voto di III di il sacrificio splendidepianete per Messa. di costruzione J" anni : una per (piesta Arciv. terminarla, Vincenzo 1511, avendolo cappella fu Oliviero e ciò Carafa. avvenne fatta Vi si nel tutta ficenza muni- impiegarono circa iriO(", «piando era Carafa, nipote di Oliviero, già preceduto nella dalla tomba nel il (pialemorì 150:^^ Ales9 60 — Sandro. Per fu spesa la bella somma di 15000 scudi, il dritto di patronato, che ora è del duca quest'opera riservandosi d' 1' Oliviero Andria, — la cappella di parecchi discendente, e dotando fondi 12 cappellanie,come anche per fare celebrare dere per provveallo stipendio del rettore dei a ddetti al servizio e chierici, della cappella. il Chariteo cantare Opera più che regale,e che mosse a zone (canXY v.v. 78-88): suo Chi i appieno nionnmenti, Honor del sumptuosi alta opra et rara insieme sede tempio, et qnei beati santi, gloriosi, Di Ch' essendo Tu gli D' un in sacello un hai construtto bianco marmo magnificentia Bara anchor Casa d' oration nobile La : degna et sacrata, architetto, et benegna. man privilegiodi lucrarsi Sisto Y, con del breve festa di La S. Gennaro di di le 18 19 visiteranno arricchita dal da anche Pontefice tutti quelli,che primi vesperi della , dai settembre. nel Carafa teleone,genitori di fu indulgenze concesse imbarocchita Riccardo Gennaro s. gennaio 1586, la comunicati, cappella nali cardi- degliArcivescovi Oliviero. ed del e sacrario etade, nostra a caritade cappella del soccorpo confessati ara ascosi, oscuro imniortal un questo ipogeo riposano le ceneri Alessandro et pario Rara Di In lodare può Eterni Ettore 1747 1' occasione per del trimonio ma- di MonMargherita Pignatelli con Carafa che fu , decapitatonella voluzion ri- del 1799, perdette tutta la sua bellezza. Nel luglio del 1891 Riccardo Carafa, duca di Andria, tardo fece togliere 1' altare barocco Oliviero nipote del Cardinale , eretto sulla tomba del Santo insieme alla balaustra , alla ed , statua, che allievo suo Come dal pure colore si ritiene nel il ad 1747 dal Yaccaro modellata divozione per prelodato duca va olio,gli stupendi del ed esegnita Carlo monarca menzionato battenti avere per di bronzo da un Borbone. liberati del cancello. XYI. Un Nei corpo capitoliprecedenti di S. Gennaro avvenimenti, che lo da voto. scrissi della Montevergine accompagnarono solenne a ; come del traslazione Napoli, con pure tutti scrissi gli della (i7 - grande venerazione Oliviero divozione e Carata che — che fece nutriva edificare a , monumentale il prezioso che Per del tesoro sacerdote , padre ha noi, così solenne quale , quello è morte sua potente alla mi venerazione Storia ad formulato Ecclesiastica un intercedere per così della ed è riosa glo- stato tamente cer- l'attenzione 8. Gennaro. di di E qui queir insigne professore P. Taglialateladei Filippini, da il Kev.mo il detto tore protet- un centenario , proposto per tefici Pon- avvenimento commemorazione; voto un sistenza as- indulgenze. rieliiamare piace riprodurre di 1905, i romani per l'Altissimo pii^i propizio per del gloriosocorpo trimonio pa- chierici. decimosesto solenne con il momento tutti del un coli' messe: figliaftettuosissimi presso nell'anno festeggiare fatto deposto assegnò il gran Santo verso col delle tesoro essi, sante e perba su- Protettore,e e 12 due e hi venne il Santo giornaliera di sagrestano pur credenti dei amore ove Martire verso scovo Arcive- spese la divozione aumentare e il culto celebrazione concorsero L' dell'inclito corpo vivo la per d' un sue cappella,detta soccorpo, mantenere per il Card. centenario,sicuro di faro grata cosa lettori. ai Ecco il voto del l^ertanto « fo chiai'o professore: ardentissimi. perdio voti si ridesti il culto e, del tenario cen- grande Maitire del il corpo verso , che in nccasinno , goglio l'orquell'insignedeposito,che a ragione formerebbe di ogni popolo cristiano,venga avvenire in con maggiore venerazione Chi tenuto. corpi dei di S. Cecilia in Montecassino conosce in Roma come Pietro principi degli Apostoli,S. di S. e Agnese: chi in sa modo i conservano Paolo, S. e qual si (pielli e custoditi sono in Assisi il corpo di S. Benedetto quello di chi ^ noto in Padova a quello di S. Antonio: , S. Francesco quale con ed venerazione Lecce S. Nicola, di già compreso, avrà di Perchè maggior non nostro quanto sia si pensa a tempio alla Martire invitto di giusto S. Cataldo, l' ardente spogliedi 8. Oronzio, sacre di per il corpo voto e lampade del venerazione principalePatrono le due quelli che richiamare scale. ? preziosocorpo Perchè non l' del- si circondano ('".iif«vxÌMii.' di mHi "'!»?'ìiiettono nel entrano (rennaroV Nel « che dalla dopo 1707, , S. le 8. Gennaro. « S. Apostolo, di Andrea S. ranto, Ta- Bari, Amalfi, culto altre città custodiscono tante e maj^nitìcenzadi e erompeva che la città a , gara Napoli fu dal liberata mandando furiosamonto fuoco e suvio Ve- cenere , spalancata voragine, Gennaro di i concorsero napoletani,erratial per fare dodici lon» lib»»ratorf aquile d' ar- 08 — — delle quali sosteneva nella testa grandi ciascuna di Su una lampada e negli artigliuna targhetta. queste erano i motti Sancto lanuario Vindici Grati Cives : scolpiti ben ^eiito , — MDCCVII Coìicordia — ^Bcf/?w Cinere Parta Barc/ato Ahacto Laetitia — Tenebris — Bello — Bepresso Bestituta Destriictis — Patria — Vesuvio — Igne — rata Ser- Coercito Bestincto Motu — Propìdsato. Le « furono lampade situate donate alla cappella del Soccorpo e capitellidelle dodici colonne, che sostengono la il luogo d' investigare,come è questo cappella. Non e quando disfatte. L' esempio però dei quelle argentee lampade andarono nostri da imitarsi nel prossimo centenario maggiori sarebbe e collocare e di dodici le presso i sotto scale, che che la così riuscire « r ardentissimo è Si facciano voto le Soccorpo ma , le di giorno quali accese culto dei napoletani e forestieri coloro mio, che e desidererei sentono , S. per il del dell' animo tutti pensassero al santo interno conducono, desto sempre Patrono. venerazione rispettoe nelP non esso il santo Questo anche per ad terrebbero notte verso « lampade, Gennaro. Non dare oso stima, consiglio scopo. dodici di lampade qualsiasi metallo dai o dodici quartieri della città,o dai diversi ordini del clero e del ri, laicato,dal Capitolo cioè, dal Corpo insegnante e dai Seminadai Maestri di Teologia e in Dritto, da' Parroci della città, da quei della diocesi,dal clero della città e della diocesi, dai di Napoli, dagli Ordini nobili l' dalReligiosi dalle Collegiate, , Archidiocesi dal Municipio , della paesi in ovvero a Gli basta me alunni 1' avere del Napoli manifestato , e da' Municipi si crederà il vivissimo desiderio. seminario specialmente quelli della S. Gennaro, potrebbero avere la , che di dette lampade, il Patrono A s' intitola voto miei del il corpo i fedeli disporre così e alla divozione merata, cacura verso (1). » questo modesti di dei altro modo qualunque , meglio : « diocesi di fatto dal voti santo di per dotto infervorare scrittore filippinoaggiunsi due i fedeli sempre più alla razione vene- Patrono. S. Gennaro, deposto nella sacra urna, resta nella chiusa che viene visitata a cappella sempre guisa di museo soltanto da quei forestieri, il che desiderano osservare superbo forse Santo sulla tomba del moìiumonto, senza profferire neppure Cauna preghiera. Sono sicuro che l'illustre patrono, Riccardo , (1) Vedi di Napoli Bollettino n. 4—16 — Pel marzo XVI 1904. centenario di S, Gennaro 1' Archidiocesi 69 — — (V Aiidria, nobile rafa, Duca patrizio,che restituì ai nella primiera semplicità T altare principale di pura to*j:lien(lol'altare forma, provvedere,affinchè nelle il duca così io feci S. di aprire V urna, Gennaro, Cardinale nostro vojjlia almeni^ aperta al publìlioo, ai sacerdoti di potere ivi dare per importanza massima del sacro riposano le ossa dove la tutta con concorrendo pregare, le feste centenarie. solenni più che voto, alle feste, fu di rendere a altro corpo la semplice e nascondeva, lo ed ai fedeli di potere liberamente celebrare Un che cappella venga mattino, per dare agio del ore barocco, oriorni nostri Vescovi dei , delle comitato feste, rivestire de' sacri indumenti, abbellita, riccamente il busto del insieme Santo, sull' sacre di ossa della in un'altra ampolline del maggiore del Duomo altare , festa le con del , prendole rico- bambagia e, nell' occasione fi-a mille cerei esporle solennemente dignitari , le del solennità, alla presenza dei Arcivescovo un' tenaria, cenurna, sangue ed alla blica pub- venerazione. Formulando S. Ed i questi Gennaro, che e — del e Di su Santo questi Prisco, che state si effettui due in celebre chiese, si queste proposte, naro S. Genglorificare e presiedutoda a Card. Arcivescovo, pose prodi poli Na- degne riuscissero del lampade artista lerace Fiancesco Comm. Cav. Cardinah» lodato del dono un ricchissime conim^Mnorativr, ed eseguitecon Esse Catello. Vincenzo porte del Soccorpo, ed all'ingresso delle collocate e loro attuare nominato le feste centenarie soltanto voti disegni artistici dal ad l^rotetton*. Protettore. consistente finezza e mirino beneamato il ncjstro delle care glorifi- che mira Padre nostro solo non altre,che di città apposito Comitato K.ma, facendo — le tutte un *S. Eminenza i mezzi tutti bensì altro della tutti, amanti con ma ebbi non concittadino, nostro napoletani industriarono voti sono ardono In tal»' Arcivesc(jvo. ch'Ilo stesso giorno e notte per divozione Cardinale dal medesimo congiuntura si ebbe anche V ordine emanato del se, medi fare aprire la cappelladel Soccorpo, ogni 19 al Rev.Mons. vescovo, Castelli,sacerdote Errico che zelante e ed al"nogazionene scrupolosità con la affidandone specialifunzioni, pubblico, con di fiducia cura cura al dt'lTArci- resecuzi"»ne. XVII. di Tesoro Entrando stra niente si osserva Tesoro nel Duomo la S. Architettura. Gennaro di magnifica di.S. (Jennaro, printMpah'a d»'superba cappella,detta nn'rita- Napoli per e in cui si la porta conservano non solamente 70 — il prezioso martire del tesoro prodigioso benanche ma — sangue voti e i molti , Pii.icipiReali, i cittadini, patrizi e di Cancello Essa sorse la città lo spazio di Il voto che fatto venne la governavano dopo la messa Mons. di e Donato degli Eletti si doveva dove dì spazio S. Gennaro liberata strage menava per per degli Eletti 1527, nel Duomo, De Bossis,alla presenza mezzo ^ Vincenzo notar recarono. Genuaro. Gennaio 13 vi al 1528. 1526 si Strino, vescovo d'Ischia, vicario generale, di la tale promise spendere per opera ed altre lire 4250 conservare per un tabernacolo Eucaristia;ma la santa questa d' oro, somma di lunga superata. gran critiche circostanze di quel poi Le città,il Per S. morbo pubblicamente solenne. di lire 42500 somma fu anni, di Tesoro questo dal cioè popolani, avendo cittadini, allorché peste, tre del dei voto per dalla brouzo dell' inclito il capo tributi, che i Sovraui, i ed di 80 anni si differisse tempo fecero l' adempimento sì del che per lo che voto , 72 - di sellila Paolo, del opera dal Fanelli. La maggiore, tutto argento corintio. porfidocon disegno maggiore vi sono che quattro più piccoli, e ss. una croce A'anta di cornice Francesco di su d' Essa l'altare Oltre Apostoli Pietro e dato Corset, francese, molto lo- forma in ordine di dei statue Cristofaro costruita di è le celebre cappella è architettura di si levano esse — La greca. prezioso un dorato rame sua altare fregi e Solimene. due altari laterali nei cappelloni che pilastri, i sotto sorgono due la cupola. sostengono colonne Quarantadue delle quali dieci palmi n su le sedici,che d' altezza, è pavimento disegno e coli' Dietro fronte l'altare chi a di broccatello sono le e di tutto altre maggiore nella ; di minori, sono cappella eseguito connesso, Fanzaga. cav. nel propriamente e altari ventisei. bellamente del i sette altari quattro di marmo assistenza entra ai adornano che muro, scavati due sono è di armadi , e all'altro, accanto uno alti poco più d' non , comunicanti metro, profondi 50 un loro. Questi tra centimetri sono larghi 64 e chiusi da due porte d' argento, ciascuna delle centimetri, e sono i vertici degli angoli liberi. Le quali ha due serrature presso custodite dall' Arcivescovo chiavi, che aprono superiormente, sono di Napoli ; mentre Deputazione del Tesoro della di San due affidate all' Ecc.ma sono Gennaro e per , al Sindaco essa , città. Neil' armadio che ò a sinistra dimezzata statua una le altre di chi di S. il muro, guarda Gennaro fatta si serva con- da costruire , Carlo ed II d'Angiò, re di Napoli,in oro fu deposta (e tuttora 1305, ove il ed si argento conserva) ; mentre , vengono sulla cima dal custodite quale si pongono Ascanio Arcivescovo balaustrate laterali sì furono , ad eccezione , La armadio. della Cardinale Le nell'altro le base ampolle, del la testa regnando lo stesso sovrano meglio vogliono altri,suo figlioRoberto, fu fatta la in cui si contengono le ampolle col sangue Martire nostro il 1304 tra della come o , , teca le , detta fu fatta di gento ar- quali teca, eseguire Filomarino. loni maggiore, che dei due cappelzaga Faneseguite su disegno del cavaliere laustrate le dette badelle porticine che chiudono dell' altare , le , quali sono di bronzo , e furono fatte da Onofrio d' Alessio. In fondo all' altare armadi si erge i due maggiore sopra la di di S. Gennaro statua grandezza bronzo, , , maestosamente in oltre il naturale, in Giuliano atto di benedire Finelli,che nel 1635 il popolo : fu chiamato del celebre opera da Carrara a 73 — bella posta. Questa maggiore, fa parte d' altrettante lateralmente bronzo di nicchie S. alla della di S. r altare, Aspreno, Finelli. del febio, S. Nel vi è pure la Andrea S. cappellone riniello , Marca e San Sotto di statua su sulla della Teresa dirimpettoS. S. Francesco e le statue alle di disegno porta Gaetano e di S. le statue statue poi.aumentando»,! \i sinistra a fli S. Tommaso e statue* Padova Domenico d'Atpiino Eucaristia, Fanzaga dritta a come , cesco Fran- Finelli, S. del dei sinistra: S. Ku- a del Viiuiccia. Uiandomenico (pu'lht di (piella r Attanasio S. presbitero Neil* altro sagrestiavi è S. Filippo del Madella del Fanzaga. S. Giacomo Paola sono del Nicola, sono d' di bronzo in sono statue sono Uciinan», la santa di S. di ". le tre conserva Antonio S. Avellino rinchiuse dif'i. lìia si cappella: Abate pure Patrizia. 8. e statue, che ^lontani, lato del sono cappellone,dove Saverio cioè quale ^ìevero dietro l'altare Teca. sialiia Tommaso S. Agnello Monterossi, fratelli del della (U-lla di «jpera del Agrip|)in() Finelli,al S. sono diitta a situata città. Ostensorio Dietro Gennaro, delle diciannove una Patroni santi di statua — si osservano d' argento con superiori.I*rima j calili Finelli: e le altre due, napoletano ignoto. un le altre le erano nicchie, iu cui dentro, reli(iuie in patroni.!.•nuove numero "tatue rispondenti cor- di si m»- io con- 74 — - delle statue e la luce sagrestia.Il colore di bronzo nell'ombra, questi superbi lavori. non propizia mettono sempre Sopra le cornici soprastantiai quattro altari minori vi sono due dell'intera na, tribuorgani presso l'altare maggiore. Sul cornicione le nuove che corre nicchie,stanno puttini di marmo. sopra La fabbrica della cupola è meravigliosamente costruita, contenendo due volte, Tuna l'altra,però quella di sopra è sopra foderata di piombo all' esterno ambedue si può libera tra e in servano , camminare. mente La alla bellezza si divisa è osserva in d' incominciare di si non ammirare restringe Sulla porta del la mitra Gennaro con di*S. grestia, sa- primo gresso in- in i sacerdoti purificare per misteri, è la anche stanze. Il lavacro i divini monumento necessità varie busto un pietra di paragone. del insigne questo cappella,essendo sola che in di di tutto prima ed marmo testa, è opera Fanzaga. La stanza di sinistra mano a chi entra è , Concezione colle ; r altare è fiancheggiato da colonne dove sauza, S. Gennaro, parano altre due ed le statue contengono decreto i ministri si del si 1891 questa di paretiincastrate di si brocatello. conservano mo mar- è Cappellafu una gioie di gli armadi, Patroni. santi Vi le conservano dei d'argento febbraio 25 dove e bellissima una , alla cappella dedicata Con che regio dichiarata numento Mo- nazionale. Metto termine la Chiesa ha artistico di questo capitolocon a e saputo promuovere essendo ; ed letterario la la storia considerazione. una e il conservare viva fra i tanto Sol- monio patri- napoletani ha come quei tempi fede, potuto registrare, quest' opera della sola si avendo a grandiosa eseguisse città, spese essa respinta da D.^ Caterina della Cerda e Sandoval moglie del viceré di Xapoli, il vecchio di Lemos, l'offerta di 30 conte mila scudi, pari a L. 138,000 per la fabbrica di essa; la quale fu poi donata ai PP. della Compagnia di Gesìi per fondazione somma del collegio e chiesa di S. Francesco Saverio,ora detta , di S. Ferdinando. XYIII. Tesoro I lavori di di S. Gennaro scultura dell' eseguiti col opera ; non che dovevano — insigne cappella e consenso parere toccò però l' istessa decorare il Affreschi unanime sorte e di Pitture. S. Gennaro dei alle opere magnifico tempio. deputati di rono ful' del- pittura , 75 — Si da misero racci i parte (Annibale), il — napoletani Reni i suoi e e invitati vennero , discepolied il Car- il Domenichino. Sorse triumvirato elie questo tra i napoletani pittoriun per loro aspra fece perchè il solo Zampieri (Domenichino) guerra, riuscì le pitture dei peducci della cupola a vincere, assumendo , degli e Ma pagò durante lendo, caro a il lavoro di prezzo fatica di e nio- pena , della cupola. rate considevanno pitture pittore bolognese non le come più belle, ma come quelle che preludiarono la sua Le fine altaretti. r infelice dell' esimio di nulla : rendono disposizionedei ed colori il le disegno rilevanti. Nel peduccio imagini superiormente il quale, insieme Fortezza, Gesù in con la città difende della tribuna dritta a della le Vi la meno di convertito, della e conforta che Tobia due col espresse Munificenza, e il martire gliArcangeli Michele, Napoli. dipinti anche sono Fiducia della trono, il Domenichino Gabriele Raffaele, e del simbolo pesce (lennaro, tore pecca- , abbracciantisi di simbolo e putti pace le di giustizia.Nel in basso peduccio dell' altro lato si vedono vano immagini della Fede, della Speranza e della Carità, che solleda puttini recanti i le mani S. Gennaro, circondato verso simboli della dignità del martirio ò e d^ trionfi di lui che Gesù Cristo, il quale dall'alto gli viene incontro. trasportato verso e , , , Nel peduccio "i vedono nel religiosadei del "lonna di basso nella inalbera fiducia nella e volto è la verso fede costante Maria, di Madre della il vessillo indic^ata di , di pietà alla Mapolle am- avversione nelT sacerdote, un ai domini, porta le cui S. Gennaro, verso da mostrat»^ Concezione che chi le sono sangue e di immagini delle specialiopere napoletani,rappresentate nella divozione Carmine all'eresia destra mano a macolata specialmente dell'Imdalla figura «b'ilo Zelo, Dio e calpesta i corpi e Penitenza, il peccato tigre. doma che coi flagelli simboleggiato da una a questi siml)oIi, che, accennando Sopra si vede la Vergine angioletto toglie un placa r irato Gesù, clie è in alto, mentre gli scritti di Calvino Lutero; di e nella finalmente e , , delicatamente nella la spada dalla di lui, id mano un la ricaccia altro guaina. Nel quarto peduccio, nella "lella Pietà che offre il parte interiore, e cuore Protettori, che Nella volta Agrippino la per pregam» della tribuna loro nella . e l^enitenza, S. che , , fanciulli, e della S. immagini Carità della V incenso , ai due ])orge monete in alto S. Gennaro, le sono Agnello si che flagella, antichissimi . città. part»» di iìp'7./«» "i v.'d.- S:»n 76 — — compagni Festo, Sossio,Procolo, Desiderio,Acuzio ed Eutichete, compagni di martirio, nell' anfiteatro di Pozzuoli alle fiere,le quali riverenti si prostrano. in mezzo mansuete e due Nei scompartimenti laterali è San Gennaro, che nudo viene Gennaro i e sottoposto air eculeo ridona e la vista cappellone a destra si osserva S. Desiderio, aggiogati al S. Festo e al cieco Nel fa così da trascinare della vòlta Nola nel S. mezzo morto, diacono Nel che un povero, e nel S. mezzo Timoteo. Gennaro , di carro Pozzuoli. a Nei Gennaro Timoteo, che li piccoli scompartimenti che , , ad in tiranno il sinistro, Santo, che dopo appare , il abbraccia S. Sossio. cappellone,a sinistra è dipinto S. Gennaro da Napoli, ed ai lati, è effigiato Saraceni quando del mezzo scaccia i alla appare Desiderio. Festo e egli madre, sua e quando Sopra la porta è dipinto il clero ed processionalmentele reliquie del Santo visitato è il per popolo essere in carcere , da che , portano protettidalle d' essere osservati : il degni pure melitano, cappuccino dipinto,che esorta il popolo alla penitenza,un carche l'apparizione impartisce l'assoluzione,come pure ad un del Santo fedele, al quale ordina dopo la sua morte il col la pia donna trovare suo e dito, reciso insieme capo che del suo raccoglieil sangue martirio,la traslazione delle sue Tutte opere del sangue. reliquie a Napoli, ed il primo miracolo eruzioni del Vesuvio. Sono , , , del , Domenichino. Altri affreschi da nella in più sagrestia,divi^ Nella di Nicola Rossi, nelle stanze stanze. prima, i dipinti sono destra di Luca mano a Giordano,, gli affreschi della volta sono S. Gennaro nella sinistra in stanza a mano esprimenti gloria, di Giacomo Fanelli. gli affreschi sono La menichino essere cupola della cappella doveva dipinta anche dal Donarla il quale si mise all' opera, che ma non potè termiLa della sua che gli sopravvenne. causa per la morte poli è ignota : il certo morte si è, che egli dovette fuggire da Nagl'inganni tramatiglida Bellisario Corenzio; il quale per usò le arti per intimorire tutte Guido Reni, che, recatosi pure in Napoli por tal proposito,malgrado le insistenze del cardinale Arcivesc("vo di quel tempo, Francesco Buoncompagno, volle per forza in patria sua. allora affidata ritornarsene L' opera venne al celebre Giovanni da Parma, il quale ordinò, che Lanfranco fossero prima cancellati i dipintidel Domenichino, e vi dipinse magistralmente la gloria dei beati. la Nell'anno 1787 dentro notte in una caddero più fulmini cupola, e depreziarono in vari punti questo meravigliosoedifisono , notarsi 77. — zio, specialmente col 1' oro delle fu poi disegno dall'ingegnere Ignazio di Nardi. di recente sembrava minacciasse la cupola, essendosi fenditure, che mettevano in pericoloi dipintidel Lanfranco; rinnovato osservate dell' Ecc.ma per opera ottimo restauro, e ma eseguito un Conte dal mura tutto ma : sull' antico e Anche si rodere — adottato Cattaneo, Deputazione del affresclii lieto di sono membro della stato essere lodata Tesoro venne rato assicu- Commissione, che sistema ticano nel Vatenuto gli di hi faello, Rafcupola Michelangelo e per loggia di per cioè della bene reticella, incastrati nel ({uello per tenere i dipinti. muro sei quadri dfl DomeniSopra i sei altarini laterali vi sono di rame chino dorato intarsiate di lapislazzoliin tra cornici tavole di rame quello del cappellone sinistro, argentate, meno che del celebre è opera lo Spanominato Giuseppe Ribera gnoletto è per lo stesso la , , , che e rappresenta cappellone in del S. Gennaro nella 11 fornace. dro qua- Evangelii esprime la decollazione di S. Gennaro i suoi compagni. Quello della prima cappelcon letta da parte dell' evangelo è un abbozzo del Domenichino, e vi ò sola testa una Quello, che r olio dalla ciechi ed Dair è di che altri infermi maggiore, si all'urna petto esprime di esprime la con dinota del infermi, senta rappre(xennaro. dell' olio. parte della i (Quello di fede rim- doli' immagine esibizione colla Epistola viva quali con sani. ritornano e San unzione dalla è risuscitato uomo un al semplice i vari Santo di e pia donna, che prende Santo e guarisce storpi, una innanzi parte poi quello, che dell' altare portano arde punto finita, tutto intercessione per rincontro, lampada, altra putto, di un risuscitato morto un di cornK S. Gennaro. Questi quadri dres, il quale non furono restaurati nel secolo passato dall' An- perfezione il lavoro, modo, che dopo qualche tempo più di prima i per comparvero del tutto tolti dal celebre difetti, pittore Nicola La Volpe, che bellezza. nelT antica nel restauro li ha rij)ristinati di Luca Li sagrestia vi sono 4 (juadriin rame (ìiordano, che indicano la sacra Famiglia, cioè la Vergine col {^ambino, S. Anna, S. Gioacchino S. Giuseppe. e di rame, Gli ovali, che gì' inginocchiatoi anche sono sopra del medepure rappresentanti (ìesù all' Orto ed in Croce, son eseguì esattezza con e , siuKj Gli zione, (ìiordano. la altri ovali sono Quattro di tela, cioè sopra i^iolo di Mai»». altri ovali, aneli»» l'Adulazione dei di rame, Magi, SS. di Trinità e Vincenzo la Circoncisione, l'Annunzia- Frate, presentano rapla Nascitii o 78 — la di — osservato un degno anche di essere dro quatesta del Salvatore, e sotta della scuola tiamminga : ò una si legge essere stata essa copiata dal velo della Veronica. Dopo si nota pure il disegno dello Zampieri, fatto col lapis rosso i suoi la decollazione dinotante carta, sopra E i Dottori. disputa tra S. Gennaro di con comgagni. XIX. di Il Tesoro Gioie, Indulgenze Cappella del La sovrani del e Tesoro Amministrazione. ha doni straordinarie ricchezze di , conservati popolo gelosamente di senza eccezione in Napoli. Basti avvenuti S. Gennaro ed in sorta, dire, che tutti vi si secoli spettati, rie per i mutamenti politici circa conservano 90 straordinario di numero quintali d' oggetti in argento ed un di doni Sono anche brillanti rarissimi,smeraldi, topazi, ecc. evidentemente sovrani, di principi,di divoti,che dimostrano nutrito i nostri padri quanto sia stata la fede, che hanno sempre , y L' imbusto protettore S. Gennaro. inclito il nostro verso argenteo di 11 d'Angiò, di Napoli, in alla Teca^ che conserva le La mitra preziosa con ed oro fatto costruire fu S. Gennaro in argento il sangue. infule sue di dorato, di col di 3694, denaro fu diamanti, lavorata raccolto da nel di smeraldi 1713 e di dall'artista pii cittadini,del 1305, piastre , incastrata nel d' lo Car- mente unita- argento rubini in Matteo Treglia 20,000 di ducati valore da mero nu- (85mila lire). 36 diamanti, grande composta di un nodo con cati 12 smeraldi, e 16 gianate, del valore di du-4 rubini, 3 zaftìri, 150 (lire 637,50). Un'altra collana più ricca, composta di 13 pezzi, di 1540 del valore di ducati 700 (lire2975). di smeraldi di bozzetti, jiietre di Casacadono della duchessa Una di brillanti, luna mezza 240 di ducati del valore lenda, d'undici (lire1020). brillanti, vi sono Una in tre pezzi;in quello di mezzo ciappa movibile Una collana , 4 zaffiri ed un brillante grande circondato , da altri brillanti , il nuformando altri 4 biillanti, mero negli altri due vi sono I di Borbone, nella prima di 175, dono Francesco del re visita al Santo, sabato 5 marzo 1825, del valore di ducati 2891 (lire 12286,75). Una savignè, regalata dalla regina Maria Cristina di Savoia, nel 1836, di brillanti e smeraldi di 130, del valore in num. di ducati 3682 (lire15648,50). come .so — triarre, ve spetti clie non ampolline le riporvi Lo Cristo un la per in ostie, tutto stesso da è di gloria,croci, lampade, porte di custodia,scatole messa, panelli, cam- per argento. nelle osservarsi Sotto Risorto. di carte — 1' altare cappelle minori da maggiore è anche paliotto,tutto fuso in argento ; di peso (lire84471,75). importo di ducati 8111 di , il meno ammirarsi libre 451, l' del- rappresenta la traslazione del corpo di S. Gennaro sandro Montevergine in questa capitale,compiuta dall'Arciv. Ales- In da si esso Carafa: dal d' del valore di del titolare in detta , Santi II. Xel pure sul modello d'argento, donati del nell'anno due grandi presbiterosi osservano dal Municipio di Napoli nel 1745, argento, offerti due. 11,199 (lire47595,25). d' poli Agrippino, di s. Severo, tutti Vescovi di NaL' epoca del di questi di s. Agnello Abate. Patronato è ab immemorabili. d'Aquino (epoca Seguono: s. Tommaso Eusebio, s. paliottisono A^inaccia della città di Napoli argento dei santi Patroni di 50; le quali-, unite num. a quella dell' Immacolata tuttora della cappella,sommano a 51, si conservano Esse di di s. Aspreno, s. Attanasio, di sono cappella. statue sono dell'artista lavoro Francesco re candelabri Le un Gli altri Marinelli. 1884 è di s. del patronato 1605) (1625) s. Francesco s. Andrea d'Avellino (1625) s. Patrizia Y. como (1641) s. Giacesco della Marca di Padova (1650) s. Fran(1647) s. Antonio V. (1664) s. FilippoNeri (1666) Saverio (1656) s. Teresa di Bari Gaetano Tiene s. (1675) s. Gregorio (1671) s. Nicola triarca M. Armeno Pietro M. Vesce (1690) s. Giuseppe, Pa(1676) s. chele (1690) s. Chiara V.(1689) s. Biagio Vesc. e M.(1690) s. Milena d' Assisi (1691) s. MaddaArcangelo (1691) s. Francesco Battista sco dei Pazzi (1692) s. Giovanni (1695) s. FranceJuniore (1699) s. Maria Egiziaca Borgia (1695) s. Candida Abate (1699) s. Antonio (1707) s. Ignazio Loyola (1754) s. M. cangelo Maddalena penit. (1757) s Irene V. M. (1760) s. Raff'aele Ar(1797) s. Luigi Gonzaga (1835) s. Agostino Vesc. (1836) s. Vincenzo Dott. Ferreri (1840) s. di Paola (1838) Francesco s. (1625) s. Alfonso Caracciolo Domenico M.* (1840) de s. Liguori Vesc. Francesco di e rolamo Gi- (1842) s. Giov. Giuseppe della Croce (1841) s. Anna (1845) s. Pasquale Ba3^1on (1845) s. Rocco (1856) s. Gioacchino cia LuV. (1895) s. Maria V. (1901) e s. Padre di M. Francesca V. Un nostra M. (1904). cumulo intine questa granspirituali privilegiadornano diosa silica Bala di i si cui cappella, simigiianti riscontrano,dopo nella dei ss. Apostoli Pietro e Paolo in Roma, solamente chiesa di s. Pietro il Principe degli Apoad Aram, ove di SI — stoli, venendo in Napoli,celebrò la messa, di Napoli.Basti dire primo vescovo spreno in tamente qualunque liberano plenaria,si domenica quaresima, spirituali. anime dal contare senza Pontefici diversi dell' che hanno Sant'A- consacrando che, visitandnla oltre annn divu- V indul«i:enza , due di I — purgatorio,tre in una gli altri innumerevoli arricchito il Tesoro menica do- nefici be- d" indulgenze , da alle anime del purgatorio, sono sto Siapplicarsianche Vili (1635) ecc. (13 giugno 1586), Paolo V (1605) Urbano Non è prescritta nessuna preghiera per guadagnare le dette indulgenze. il privilegiodi poter celeIn detta Cappella si gode anche brare V la pure tutti i Pio detta X solennità hchfhnutria in , dalla di per l'intiera 2 luglio1911 quali Pontefice ebbero ed mnggi"" di come potere in "'»'lp- "f'ttembr»' ?* feste di abolì molte ([uelledei anche Sede Santa ottava. del loro Arcivescovo mezzo il Romano due decreto le tra per ottenuto messa con precetto, si è delle giorni la seìne/ , recentemente brare del Santo votiva messa l'atroni. Santi Prisco Uanl: suj)plicarono di subito la soddisfazione doppio I napoletani nerla otte- di dopo il detto decreto K stato pure di somma soppressione lo stesso Pontefice ripristinò. poli munificenza gioia quest'atto di sublime pontificiaperchè Nadi temj)o ha potuto essere interruzione orgogliosa senza di di doppio preil giorno 19 settembre festa celebrare con cetto, bolla ordinato sua già dal Pontefice Gregorio XIV con una 20 maggio 1591. La Cappella del Tesoro è sottoposta all' autorità pontificia anche fu e la prima festa che . . essendo dalla esente l'Arcivescovo il diritto di soltanto,durante le per La ricevuto dal 10 vescovile col Capitolouna Deputazion»'. sono 12 scelti da li ed : sola in volta volta una pubblica forma all'anno, dietro av«Miti insegno pr»'('aj)p»'liani. famiglie patrizienapoletane e viene prcsiiMh» scelto da essi da ufficiata Visita in santa solfanti» . , sono dati anpatriziiscritti al libro d' oro vacanti, finire e non si possiuio rimpiazzare i i)osti Di'putazione volerli soggetti,feci voto all' Ecc. ma i nobili che ora , quasi a i scegliere,come del del risulta Popolo, vengono nel che clero , pure gestione avendo Tesori"M'e. mancando simi recarsi poter popolo : (juegliche chiamato Ed dalla Cappella è latizie,di cui due la funzioni sacre invito arcivescovile, giurisdizione da dalla quale costituzione si trovano quantunque buone non famiglie,ovvero "lel r. Tesoro, dal dile so- personagiririsjìettabili^da discendenti patrizi . sono dotati di alto li sa- 82 — — pietà insigne,di zelo ed operosità.Il tempo pare mi ragione. fin dalla fonè affidata dazione come parte poi amministrativa della cappella,alla regia Deputazione, di cui è presidente di Xapoli ; la città ha il diritto di patronato il Sindaco le paga annui ducati 4000 e (Lire cappella del Tesoro di pere ha dato , La , la su , 17,000) per Santo al fatto voto in sono pari che i cappellani, patrizie due dal popolo. al I perpetuo. nominati dal deputati infine dieci re, scelti i tra XX. di Chiesetta chiesetta Questa nella d' Ambra di origine.Il esprime : d' incerta e antica Xapoli « dell' arte storie dedicata S. a di e si così » Gennaro, d'incerta Dentice Passò quindi ceduta di uso per fabbricato nel Caracciolo casa bello e essi sec. libro dal ancora dal il presso comm. una di lato quasi del metà d'Aloe, Xapoli le sotto questa Cappella fu di dette Somma di del case concessa S. Si ricava pelle Cap- XVII, pubblicato « S. Januario beneficiale sita , marchese ad un Gennaro, successo il diocesana». sec. 1885: Cappella fu tutto Chiese le tutte gio. pala- suo , alla antichissima l' incendio di Catalogo sin » vergini povere dopo è è 1' uso di 1681; Xapoli seggio Capuano, taggiosa ; insieme « Stanislao Martire e intitolato rifatta finalmente e 174-1:, D' altro cappella serotina. in Oratori ed Vesc. Xel « trovasi fu il apparteneva all'antica sede arcivescovile Maximo. Patrono porta leggesi:Divo lannario Sulla cav. chiesetta, una XVI gentilizia, presso , alla ad origine.Xel divenne e grandioso Precede scale. nelle Eleonora mai quanto pareti e nelle altresì da sua Capuano. Capuano i tre grandi palazzi feudali dovrebbero spiegarsinella via nuova per dignità di civili ere veramente e data d' antica è Sedil a Sedil di vico Gennaro S. ai di certo Motservatorio con- congregate 16 dicembre , amministrata da di S. detta instituita, Francesco Buoncompagno fetto congregazione a questo efGennaro, presiedutadal Card. Arciv. una certa » . XXL S. Il Celano nel così 1631 , del Vesuvio Gennaro Cavalcanti. gine l'oriesprime circa questa chiesa: «Ebbe dello strepitosoincendio quando in occasione si stabilitasi dal , dei Cardinale Arciv. di Xapoli Buon- 83 — congregazione di signori, dottori e mercanti, a l'Arciv. di Napoli ed unitasi presiedeva per sempre una compagno di cui capo neir — Tesoro antico San di Gennaro che esercitandosi in varie , raccolsero pie opere in racchiusero d' Acjuino donzelle povere nella casa una «Bartolomeo , pericolanti principe di Capuano. Caramanica, d("nò vi si ad recarono la edificarono presente chiesa coli' solo donzelle Il governo, prima afHdato da governatori,scelti retto venne Il Dalbono nella la chiesa S. di Guida « nel numero di ta, estincongrega avvocati " e mercanti tra detta dintorni e dei edificazione ilCardinale ardente. . vere descri- Cavalcanti, ci fa anche Ricordevoli Massimo di Bartolomeo e Clemente. la placa con in questa sono e Buoncompagno nel » , il vulcano tarono mu- di civili condizione chiesa in detta esistere « una piccola tela sapere nella che Stanzioni. quale si effigia 8. Gennaro mano e alla detta Napoli Gennaro, miracolosa 1750 monastero annesso dote. con di zelle don- , ammettendo istituzione, Cresciute abitarle. loro 1642 sue in le e , Sedil strada in Monteoliveto,ed a dì 20 gennaio proprie case solenne giorno di domenica, con processione le dette le e varie , d'Aquino -". XXII. Chiesa Nella contrada II, duca è di di dedicato a al 1707, furono raccolte ivi quali,essendo di numero a 60 iji la ivi tempo fedeli. Ma, contenerle, si chiesetta ritirate state effetto, presso prima coir del por 8. Clomoute poter sotto De fonso Al- Aragona, vi un torio conserva- Riconosce la Vesuvio Matteis il sacerdote molte con che guita se- popolo cina Lu- HIuto ; le altre donzelle in povere affitto per detto mantenuto dato venivano per dalla piota più sufficiente a di Napoli generosità dell'Arcivescovo colT annossiì unendosi era consorvatorio, la direzione di la sussistenza. rappro"«'nt;ìS Ch'Hiroto elemosine NolPaltaro o S. e nendo rima- vescovo. dall' Arci- sacerdoti, scelti raccogliendo già ove (|Uoste con , andavano Paolo. al Antoni«" donn«' palazzonon donzelle ricavarno (juadro che un insieme il detto dalla quindici erano ed penitenza elemosine, ebbe di prediche, palazzo, che si prese in parrocchia di 8. Matteo, furono Anticamente è villa di facevano che un perchè sempre città d' del eruzione di Geronimo , la I figliodi Ferrante Clemente s. Papa con S. (Jennaro. glorioso le per apostolo 8. Francesco dei dalla , nell'anno molto detta così Neil' orrenda fondazione. seguente r Calabria, intitolata donne, Gennaro Duchesca, della chiesetta una Ss. dei per la maggioro vi (nMuuiro. opera 84 — Ed considerazione. una ora natura fatta si è Napoli bensì ma loro carità povere monasteri culto che molti V idea tutta bellezze sue i nostri della antenati , Cavasola dal le per ayendo generosità ferente. sofbisogni dell' umanità patrimonio delle Opere pie. Una ai il ricco n' è donzelle le la solo non provveduto Pruova legge voluta scomparire ammirare per , colla — sul seri di chiudere col conservatori fatto ha esse beneficenza, riducendo della nei di raggruppamento nuuiero vendere e i , tutti i legatidi appartenenti alle opere pie: essere soppressi.Con dolore profondo chiese e vanno per di la chiesa S. Gennaro de' Cavalcanti di nuovo poi finalmente manifesto. Perchè è non pericolo la legge ci dà, gP interessi dei mesi ; riaprì al si chiusa stata era constatai per culto. salvaguardare con i mezzi, che nostri poverelli? cattolica potrà scegliere nel Napoli che ò eminentemente far rispetseno tare suo uomini, che riunitisi in comitato sapranno disfatti sodtutti i legati di culto, che per legge debbono essere fondo stati soppressi dal dai gruppi, perchè non sono del culto, provvedendo così ai bisogni del povero anche clero, a come quelli della beneficenza. pure 11 , , XXllI. Chiesa L' non del origine di Torre trovandosi di 12(57 stimò Sola S. Gennaro che la città demolire Greco del memorie essa in Torre non va più Chiarito riportata dal , fece di il , fosse la fortezza dei quale Baroni. Greco. in là del più antiche fondata stata del in una Era vicino XIII, pergamena molta con Federico da sec. ragione II, allorché due a villaggi non Calastro, che ora più esistono ; e si trova ad esser l'ottava le Torri, che s'incontravano tra lungo la via venendo da Napoli ebbe minor vanto e perciò fu detta Ottava. Non la cosidetta Lagrima, che celebrato anche vino, oggi è un per che da dicesi Greco bellissimo epigramma inneggiato in un Pietro Gravina. L' eruzione, che più 1' ha tormentata, fu quella del 1631, la più memorabile dopo quella del 79. Rimase Torre del Greco distrutta per due terze parti ed il territorio tutto e , , , consumato. Il Vesuvio che rispettònel fece parlare tanto grande scavi, e ed arco un del rifatta di se il famoso Greco ed , alla il castello di avanzo si rinvenne torre, detta 1794 moderna avendo di Alfonso I bellissime cornici un , , torre. Nel 1799 Mercurio di due statue fatti vennero bronzo. oggi campanaria, con d'Aragona, di è la E. Presso chiesa Cali. gli la cipale prin- 85 — Romanzesco il ed dipartirsi — il giunp^eredei marinai di Torre la pesca Greco del corallo, che qui si lavora, e s' invia per e dapertutto,i cui trafficanti, divenendo agiati edificano case splendidimagazzini. Operai, artigiani,industrianti, marinai, hanno ciascuno il loro nelle fesanto in chiesa stività, per speciale protettore, e lo portano essendo un popolo religioso. Le eruzioni furono sì precipitevolisopra Torre, che la lava è del , raffreddata si vedeva ancora , città. Specialmente la aprì lungo pietre Alle falde della S. di a di Fu questa lo e le altre stesso fare nel di Torre circuito Salerno, a della vicine città edificata dalla dalia del Greco, dei cura essendo sorte, amministrata col Vesuvio, dal celebre tremuoti, che spesso anche e Napoli danni, risentiva ne scrittore della vita di il lavon» della fabbrica S. conoscere volle Si retta. e sieme sorteggiati in- stati Napoli, per in Scalzi, Carmelitani PP. la chiesa della Solfatara a per PP. ai Cappuccini. Per grazie del dai stra sini- a la chiesa eretta venne praticare che Pozzuoli quella città si protezione del Santo spiegata di Napoli in quella eruzione. città dopo l'incendio nostra religioniesistenti essere il suolo fuori larga lista, mandando seguire un totale sprofondamento. conduce favoriti 1(531 in affi(hita alla venne della vicoli nei del eruzione metri memoria chiesa doveva affidata da delle e furono chi in Torre con da più per strada, che 1681: molto , violenta Vesuvio, Gennaro, perchè nella tanto del prò del via fuoco e ha non , venne , Santo la per vicinanza sua riferito viene come F. (rennaro, libera rest«" Girolamo di S. Anna. S'iniziò venendo 1632, Monsignore Napoli Martino de ìielT chiesa grande prima pietra con dalla raccolto denaro, questa genorositàdei ivi annesso. del convento, per 1' edificazione dei il collegio per lo studio istallarono in esso Padri essendovi una volta festa da fedeli, servendo anche esse anno di Pozzuoli. Vescovo y Cardenas, molte somministrò di detta fabbrica Lion la costruzione per di somme la inaugurata di una , biblioteca superba per I detti loro vizi no- eftetto di rimasti 100 ducati signor Vincenzo legato di annui È pure da di nuove opere. Cessa, da imi)iegarsiper l'accpiisto di saarricchita cre ammirarsi la sagrestia, assai graziosa, essendo solevano e reli(|uie preziosi paramenti sacri. In c»gni anno dal un nel mese detta di chiesa calice a d' argento della dal gli ringraziare Kletti dicembre Municipio e buona chiesa. di Torre. della il Patrono somma Kssi città «li Napoli recarsi 8. ntìVendo un e tenimento manper il decoro nu..ri tutti L-b rii-evuti con di denaro venivano Gennaro, in 8G — — XXIV. Il Vomero, antichi. Or è da e poco resta; un anni su queste di funicolari ed elettrica anche al Vomero menano il nuovo, le vecsito. Fra chie più frequentato tale ameno sempre la Floridiana è la più celebre. Al Vomero rono villeggiaillustri personaggi napoletani : Salvator Rosa, Pietro il Fontano il Panormita (j. B. Della Porta, ecc. rendendo ville molti Giannone , Nella nuovo alture costrnzione recente dai tempi splendido quartiere con piazze, palazzi, trazione a fin ameiùssime ville dell' antico tram-elettrico al Vomero. S. Gennaro posto in alto, ha parecchi giardini.Due sorto ville di chiesa Parrocchiale , , Ricciardi villa stette Leopardi. In Giacomo tempo poco a tuosi sonVomero, in mezzo loroso doche tanta e ra gente attira, palazzie graziose piazze solamente, che il rione fosse privo d' un tempio pensare di codedicato al Signore per provvedere ai bisogni spirituali loro, questa amena deliziosa e del collina , che La r abitavano. santa Commissione una Mons. comune, venne sua eletti sacerdoti,presiedutadal di principaledi questo Si ai nuovi nerale ge- nei A-ari pietà non rioni; e, come così ebbe Essa il V^omero. e la chiesa rione presso la piazza al gloriosoprotettore si trova dedicata ò , Fu in osserva suo di , nuovo Gennaro. 1884 Vie. vita Vasto del nel santa chiese il rione per anche parrocchiale Bottino. delle l'edificazione provveduto S. di Carbonelli,sacerdote per istituì Sanfelice Card. dell' Arciv. mem. disegno dell' architetto grandezza ed eleganza rispondente costruita essa con tempi. XXV. Cappelle in Dopo che esiste non le chiesa o di San onore della città di Gennaro Napoli. principalichiese glorioso S. Gennaro del onore chiese descritto avere in erette varie il dovere in erette m' Napoli in di impone , cappellettain Napoli Gennaro una cappella che dire , abbia non , dedicata statua, al un che Per glorioso S. quadro, per la divozione i napoletani per nutrono di amore Nella Certosa di S. ne il hn-o accennerò Martino è ed immensa da una , affetto lare, partico- principaleProtettore. soltanto osservarsi le principali. nella tale monumen- sul disegno di cappella dedicata a San Gennaro di finissimi marmi. Merita specialeatVaccaro, ornata chiesa Antonio brevità altare un , la 88 — Lorenzo Caso. cartacea del In qnesta chiesa che nell'anno Santo, — da è osservarsi immagine sendo agli 11 dicembre, espericolodell' attiguo 1635 una con grande incendio tosto fu gittatanelle fiamme, e l' incendio conservatorio, venne L' illesa le di ciò si domato. tra fiamme, e immagine rimase nella curia arcivescovile. informazione fece giuridica e canonica da osservarsi al Santo Altre cappelle dedicate a Napoli sono Santa in S. Domenico i n alle Caterina Soriano, Sacrariientine, al Reclusorio,ecc. Porta a a Formello, in S. Anna Capuana scoppiato un , Il culto che città nostra basso S. Gennaro è XVI. Nel S. Gennaro di rione consacrò S. Biagio superiore vi è con coro Le S. Andrea. e rincontro distrutta esente. S. quadro di i santi Nella una o del scala 1656 e di Gennaro. Nella chiesa ex Sanfelice,che Ferdinando i santi Gennaro. con quasi era quella casa ne di S. Sebastiano: rappresentava la fu un tra un Vergine In sagrestia dei Loìnbardi. S. Anna colo se- l' immagine Agnello Maggiore. Nella 1^ cappellaa dritta v' è Giambattista Caracciolo,rappresentante la Vergine e in palazzo S. Felice Napoli in un rappresentante S. Gennaro nel del opera uscio,vedesi un Sanfelice peste. Francesco Giuseppe quadro Nicola, affresco un questo monastero, sopra a dalla S. e Trentatrè. meravigliosa della Vergine con la quale ricorda che iscrizione, una chiesa una nella vivo così tempo un Donnaregina. Nella 2.* cappella a sinistra v' è Vergine fiancheggiata da santi francescani,ed di della quadro fu S. Gennaro. a (liiesa Patrono quasi ogni , cappella Santo air inclito Giuseppe e Nella del De Maria. Bonnalhina. un quadro di S. Gennaro delle Grazie 2.* cappella a dritta v' è un S. Maria S. Gennaro. In sagrestia Toledo. S. Gennaro del De Vivo. Spirito Santo. a del Falciatore. S. Gennaro un e S. Antonio quadro della Vergine con legrini. La Giorgia. Un quadro del Santo d' ignoto autore. Pelallontana i fulmini In una che cappella S. Gennaro da Napoli di Onofrio Palumbo, discepolo del Caracciolo. Madi Paola, La S. Francesco terdoinini. e Aderginecon S. Gennaro tra , della scuola Monache. ed del Santo del Giordano. Sull' altare altri santi del Nella maggiore del Vaccaro. v' Santafede. S. Maria chiesa ex era la della Vergine ogni bene. con Un Montecalvario. d^ Trinità "^wW delle naro S. Gen- quadro ^M'àiQ m?i^- cordia. e Biagio. Con((uadro della Vergine con naro, Nella prima cappella a sinistra un (juadro di S. Gen4.* ca})pella di Fixxofalcone. Nella l^arrocchia a sinistra S. Marco di Luigi S. Gennaro un e quadro della Vergine con ed ^Musto. *S'. Fa.sfjualea Ghiaia. L'Immacolata^ S. Gennaro altri santi del Sarnelli. Fiedigrotta. Un (juadro del Santafede giore un S. Gennaro S. 89 — la rappresentante sinistra a Gennaro S. Gennaro Rocco. S. cappella una Parrocchia S. Gennaro. un con Un Ss. Francesco dei della v' è di statua arciconfraternita due Rossi in un In la S. altri santi. Liborio. Un R(v quadro di Maffeo, ledo. Tosopra altare dedicati» al Santo e ed Vergine iscrizione una nella Tarchiui. , cnri , S. e un sala della Annnnxiafn. S. (Gennaro. P/"/// dei si vedono cui S. sagrestiae di pella cap- p«'ste del Kió^j. (ìennaro. chiale Parroc- S. Gennaro quadri S. Gennaro. di quadro (riovanni Vergine Capodimonte, *S'.Giuseppe dei Xadi. marmo. reale di cappella a sinistra, una fac-simile di libera 1 .* Sebastiano S. quadro un chiesa^ nel reale bosco in Nella la con che Giuseppe, dipingereper la preservazionedalla In In (ti Mt/sro. Calabrese del S. e salia,fatto Cesarea. quadro un S. Ubaldo, e *S'.Agostiìtodegli Scalxi ossesso. un Vergine, S. — V tela di è una 8. Gennaro ed , altro S. (rennaro versi die quadro con santi. Sìwr Orsola. Un del Fischetti. quadro del Santo S. E fre ino. Un N. Maria S. Mofiica a quadro di S. (iennaro. di Angelo Roccadirame, la Nova. Un quadro di S. Gennaro 1456. L'Addolorala Poha discepolodello Zingaro nelT anno L' Immacolata teuKOVo. Un quadro Giacinto di Monache. In Vergine diversi S. Paolo X\'I del Festo appoggiati della cupola v' ò un Busto di S. Tra maggiore, i bassorilievi di San .s'. ('aferina del S. Gennaro. (piadrodi San Ffsfo. e figuradi mezza una sagrestia un S. (iennaro in V" naro Gen- sco affre- un r al In e v' è uno legno, dei Statua Corfr. l'na Parrocchia S. Maria con peducci Verrhio. X. dritta Agrippina. cappelladella di S. Madonna (iennaro. di l' del- di Lorefa. Nel quadro della Vergine Oliviero. S. Maria a v' ò uiui frontespizio v' è un quadro di capp«dl"»ni Mercafo. 8. Nicola. Crocifisso nella Lama del e N. Domenico Bottiglieri. dal 8. (Jennaro. S. G(Minaro. un Magno. in modellato ([uadrodi un dei uno d»'l H«'llisario. (irsit cappellone del Nel Foro lu Timoteo, di (MMinaro (Gennaro »S'.Giovanni (ìiovanni delle che v' è Marcellino carro S. v' è in Purgatorio un naro Gen- e iS'.(ìirolanìo tela una tribuna In Xs. al Gennaro Maggiore. altare S. Domenico Simonelli, rappresentante 8. (Jennaro, 8. Desiderio del S. sinistra cappellaa 8.* la rappresenta del Solimei (pialiS. (ìennaro ne. tra Anfore. secolo. dre. ma- Vac- , santi Virino Chiesa di Domenico (iennan» Nella v' C* Maggiore. Nella Gennaro. S. S. delle Monache. (juesta chiesa con di Lìrnrahili. Vergine del Rosario cJn Popoli,allievo del Massimo. della quadro un altare un Francesco S. caro. ed 8. Gennaro. con S. dretto (QuaPietà. Croce statua S. di naro. (ien- stile antico con Nella i^' pella di Portauova. capdi e"ì altri santi (iennam 8. delle Ora \ ir dei |N'";civendoli. In 13 90 — cappella v' una S. al è S. un Martire. -S. Pietro Gennaro, che Nella cappella a 2.^ si attribuisce di Porto Chiesa del Massimo. S. Gennaro un V Vecchi. Marco. de \' è sinistra dei Ciechi. dei Onofrio S. Gennaro e Vergine con V S. Genè la Vergine con naro. (Iella quadro un "S. Girolamo Nicola. 8. è - Salvo. S. Anna S. Gennaro e con ; nella piazza Vergine Immacolata v' è un obelisco,nel cui lato, che guarda a mezzodì, e' è una rilievo. S. Nicola alla Dogana. Un a immagine di S. Gennaro La S. Gennaro di Quadro S. Gennaro Un {lei Genovesi. attribuito a Gaetano della *S'.Giorgio Guarino. del Massimo. scuola ìn- L S. Giacomo pittura di S. Gennaro. degli spagnoli. In S. Maria del quadro di S. Gennaro. sagrestia un Il Giordano Pianto. dipinse, in due soli giorni, il Crocefisso la Vergine con S. Gennaro. Miracoli. i santi patroni e con Immacolata v' l' altri resa S. Anche Gennaro ed è con dipinti.S. TeV al Museo. ò una prodigiosa immagine di S. Gennaro, dalla quale dicesi sia uscita del sangue. (Per tutte e piìiancora Scalzo Cronache vedi Pietro di S. Andrea, Carmelitano d'Italia, Chiesa al Un altare al Bnoncammino Vasto. santo. toni. II). di S. Alfonso all' Arenaccia. Un quadro di S. Gennaro. Una coroììota. XXVI. edificate Chiese Il r in all' inclito culto Ma onore. le grande chiese volume sulla Madonna per tutte noi vicine. nominerò via la ingrandita e venne state edificate molte le sarebbe trattarle da Rimaìsta goduto sempre chiese in suo tanto sol- accennerò lunghe un neppure proposito.Parlerò delle S. Gennaro ficata Pollena, edi- in della al santuario Napoli mena da riaperta al ha sufficiente in di chiesa Napoli. fuori Gennaro non principale,che dell' Arco. Gennaro troppo per principali,perchè più a prima In andare non per sono San San nostro che universalità,tanto di onore lungo tempo pubblico per lo in abbandono, del zelo sacer- Ilardi. "lote Havvi un' altra chiesa del Santo in Secondigliano pietà di Giulio edificata , Jiel principio Moccia Una bisogni nell'anno 1630 e monastero in Santo. In quella di contrada. S. Gennaro Ottaiano, edificata napoletano Ferdinando del di Cesare sorge in ficata Aversa, edi- Battista Lilla. La per lo zelo del canonico alla chiesa,venne intitolata al detto Santo. pure mena chiesa dalla passato secolo per i chiesa strada,che Una del essa Sanfelice sono nel notevoli nel 1716, il podere eretta venne quadro del di cavaliere in S. Gennaro onore ed 91 — nonché dipinti del Saiifelice, altri Martire, donata rioso Benevento, che Ottajano stesso è da La esistere nel di chiesa la per pietà in podere suo nel di in Annunziata Pagano, riconoscimento della Xel intanto 3 Orsini scovo arcive- 1685 marito Pagano agosto ed che ha ragione la volle di fahbricare del Santo protezione la signora ChieroUa, anche dei suoi ai Francescani donava Montella, Napoli. Torre Andrea di suo r istrumento cardinale napoletano Francesco sac. Duomo 1681. sperimentata rimasta priva del am del Gennaro S. dal di Benedetto XIII. poi papa col nome ricordarsi anche un'altra stente chiesa, esi- del sagrestano maggiore del gl"»preziosareli(|uia fu la divozione per una Sanfelice al di In — dell' figli, Ospedale tre una Napoli m^vssa avere, coli' obbligo di fare celebrare in I dei suoi. frati la ingrandirono suffragio giornaliera chiesa, Per le vicende vi fabbricarono monastero. u un e politichesciti i di il la chiesa monaci, €he da alla mena La Tanno dal bel In chiesa, chiama 8. tempi 1614 il vi di in una il martirio esprimente di chiese S. 1S()0. (ùillo,sul Gennaro, suolo nato do- chiesa con riformati. due tutte rocchiali. par- costruzione menti con eleganti ornaampia Tra le altr»» cose oggetti preziosi. delle di^te bel (juadrn, parrocchie un di S. Gennaro, su lebre (juellodel cecopiato di sono dalla strada, fin eretta Nola, venne pietà dei fedeli. Nel- Scipione edificò V attuale poi ai padri Francescani due arricchite di Nola, Francesco di concesso ammirarsi Palma dormitorio un sono di spirito. La per congrega vasi di S. (iennaro tino al in Lauro monastero, ed da con vescovo Esse ò (xennaro marchese Amalfi adibita rimase di chiesa antichi un suo molti Bellisario. In edificata, per divozione (riialtit'ro,napoletano, una Benevento "li Taranto Mons. nell'anno 1129, come e messi ivi vennero di Pesto "l'ielli Altra Altre al dei v' è clu' del e dei Santo in si in (iu»vsta città Neofiti, detta ti'\a\;nin Gennaro con dedicata il S. a del nome (ion- Santo pJM* la loro (jnellaili S. (J»Minaro H^Uf'ViMito, m distrutte,coni»' tutt(» poi senza città, dell' Annunziata, padri Nella bella B;"neventano; i santi parrocchia,pigliandoancora in chiese, chiesa as"ai contrada. sono Greci grandt' divozione con ancora eretta Falcone lo storico attesta chiesa Desiderio. e chiesa naro, ed r intera dell' arcivescovo \ cniit' come quellaesistentt» Duomo, nel di S. Diod nel monastero dei cappidh* erotte molte enumerar»' tichità an- nella ito, india chiesi SiMviti. diocesi (hi ricordarsi di pure Benevento, l'antica e propriamente chiesa, la «(uab' r in Tcrvinura, ricca di orna- v 92 — menti rendite; di e di titolo Carmine del fare poteva clero sul Morena di comune chiesa di S. go~ Gennaro, zione giurisdi- aveva pontificali, la collazione gli luogo. Queste prerogative dopo del furono Madonna della minori dal prima della beneficiato ordini detto in Trento di il concilio Nel e dei dette Il rettore abate e conferiva esistenti benefici dei mitra della uso la , due morti. Si chiamava privilegi. molti deva altre le dei Monte del o laicali congreghe tre sono Cristo, e di Corpo dal consacrata venne Orsini. vi chiesa detta In 1687 nell'anno e arcivescovo cai'dinale — e abolite. tutto da si rileva esisteva, come legio privi- un San Pasquale II, una di Feniculo. di Ugone Infante, conte concessione Gennaro per In Pietra di Pusi, sempre paesi appartenentialla diocesi di edificata da quei buoni del Santo chiesa v' è una Benevento, altro un quale il di l'edificò solo non il patronato Neil' venne staurata re- 1703 anno famiglia Coscia; alla anche ma nuovo, anno cornicione, sopraggiunto distrutta. fu del tutto concesse giugno 1688, 5 ultimava si tremuoto, Orsini il Cardinale nel tremuoto Mentre 1602. nel la dal Conquassata 1631. di dell' Vesuvio del incendio il formidabile dopo terrazzani Pontefice del 1112 del chiesa l'accrebbe di Orsini. il lodato Cardinale pingue patrimonio,consacrandola chiesa di San di Pescara, trovasi una In Abruzzo, nel comune rico dell' imperatore Federescritto da un si rileva Gennaro, come un II del 1247. nel fondata dalla pietà del nel contado Termolense 1027 di nel Girso Santo al chiesa, dedicata Altra Abruzzo, venne Oderiso, che la dotò conte di rendite. molte In Puglia si può come da osservare In Lucca v' è Martire. ogni Di fa essa ville intitolata una S. menzione in S. a al parrocchiadedicata la festa celebrata anno altre antica un' anche esistendovi le tra detta grazie spiritualialla molte 1176, concedendo del chiesa^ una III di Alessandro pontificia bolla una al Santo è eretta Gregorio quella contrada chiesa. Gennaro, stro gloriosono- Viene papa. solennità. con I in e Terranova, soggetta per lo spirituale per il temporale chiesa quei tempi ai Padri di Montevergine, fu edificata una in onore In dallo "f del storico II Santo di un Essa monastero. ritornò nei confini così descritta viene de Montevergine P. Ovidio Ruggiero re ed Lueias: di Benevento con ostinatissima,si ritirò quella città esercito,ritrovando santo di Covante, nominato Gianuario; il Casale un predetto con monastero ove . la chiesa il re, di conversando santo con donò a Gianuario i S. il nel suo sale Ca- Guglielmo e monaci, v' istituì udiva la 93 — ed messa altri divini ed offici, si esercitava Cenesa, ed per le guerre Nell'anno 1350 I donato monaci invitarono fondare in nel il detto in detto feudo Euggiero. Oggi abate di Montevergine una terza che della chiesa S. di preferenza di D. di Napoli La 1' entrate ha del di cura finanche anime di le dal dipende e re l' dal- grande festa Monsignor Cosenza, pose la prima pietra di 1904 di Caserta ad Via nella sede essere della nella Fu altre menzionata. di Toledo, duca eretta d' d' merita Spagna dalla a pietà signe in- viceré Alba, già è celebrata essere il in tutto di mondo, Americhe. nelle Il culto donate Covante, , del Filippo IL del gloriosoSanto memoria dell' istesso onore ». Gennaro molte sale Ca- un città. Ferdinando sotto destare in in parrocchia La la chiesa e edificarono un punto centrale sorge dedicata S. Gennaro destinata a e Napoli^ parte, col monasterc». una vi e d'ottobre Caserta, con chiesa lasciato in , chiesa domenica di oggi posseduti convento, un detta Vescovo la Selva Guglielmo S. Lodovico il re la Regina e circa, avendo Monte vergine il vassallaggio del feudo, i a i vassalli di 8. Gianuario del Covante, per oggi detto Terranova Gianuario, assegnandovi Nell'ultima fu tevole, dilet- , a Covante, molto territorio quel Donò Casale , S. in cacce. altri territori ma Giovanna nelle — di tale consacrate a gode perciò più grandi meraviglie. S. Gennaro da universalità XXVII. Le principali piazze il dotto più di In — di esso delle cose che entrando vide comoda una Duomo cemente (ora sempli- piazza, attesta come sopra al 1252 tempio, stemma. Corrado un V attuale Guglia, alto antico - lo emblema Il Dalbono Svevo, dopo della fino nella città, che sua espugnata passando per la piazza del destriero. lo sfrenato piedistallo trionfatore da è al Nettuno. Circa la tradizione a cavallo, sacro danno tori le versioni, che molte ne gli scritsono di Nettuno, Corsiero del sole, patrie. Simbolo nello nel piazza, dove questa — innanzi conserva dice antico il famoso esisteva situato Guglia del Duomo. napoletano Celano, edificata fra due strade,le del Sole e l' una e maggiori di Nap("li,chiamata in essa già il tempio di Apollo e Luna, essendo della Diana 1322 esisteva S. Gennaro. scrittore antiche r altra la e principaledell' alla porta secondaria) Napoli cavallo Il famoso Innanzi a e " tora tut- (ruida • la Città, Duomo , Temendo 94 — il che domato in versi qui Fili Un , e \iene alle brijjliedel padrone cavallo. sojffjiogòquesto ! studi il bel : fuso essere e fatti da Gaetano lavoro Filangieri, del greco lavorato con dotti il cavallo^ freno, che imposto dopo. fu non fiaba vera dovuto origine, ha in una egli dotti : ultima dichiarata con obbedisce ora lìnpoletano re suonano che lo celebrò dopo accurati particolarità principe principalmente dal chiarissimo Questa e e sfrenato, j;in8to tradotti che libertà in Repubblica dimostrare per , di si reggeva Napoli freno un indizio o popolo troppo ardente, un latino in cui tempo, imporgli volle , aveva dal sin ardente, troppo sinonimo fosse significatonon suo — vallo superstizioso,credeva, che il capopolo napoletano,sempre da Virgiliosotto certa costruito avesse una costellazione, del popolo, virtù di guarire i cavalli ed era tale la fiducia Il la che poco mancò a lui ad volte esso, succedeva culto ducevano speciale.Si congli prestassero un torno i cavalli ammalati, facendoli girare tre volte inper impetrarne la guarigione, e quello,che alle non fortuito un per Villani Giovanni nelle cronache, della sue , di questo cavallo dice, che di vedere a andare attribuito veniva caso, di i maniscalchi a colo. mira- voluta magia Napoli, indegnati carono interessi,di notte tempo si redel magico destriero,e conchiude ventre del qual percussione et rottura, il dicto male i loro perforare il la narrazione: «dopo cavallo perdi le virtù ». di più la superstizione del popolo Nel 1322, accentuandosi del tempo ordinò, per il detto cavallo, il pio arcivescovo verso zione tradievitare mali maggiori, la disfatta del cavallo. Esiste una al la testa unita solamente restata popolare di essere di Maddalonl, situandola collo, che venne acquistata dal conte monumentale poi in fondo al cortile del suo palazzo presso la di Colombrano^ strada Nilo Carafa, Duca a Forcella,e Francesco dettò così: l'iscrizione in latino,che suona a eccellenza la mia Quale sia stata Quale la grandezza del corpo testa la sopravanzata Lo mostra gittò i freni superstizione e l'avarizia Un diedero Gli Il desiderio dei Qui Le Sappiano Che ciò gli si osservi del morte il valore accresce il capo maggior tempio il corpo. 1' insigne della hanno finì me la mi buoni tu campane Ne Con vi barbaro La amanti deve a città d' arte genere Carafa. Francesco di tal 96 — queste parole scolpite v' è Cav. del latinista Cosmo Sulla base Fanzaga fece cui faccia principalesi legge l'epigrafe Francesco, che tradotta, vale così: « » . piedistallo,sulla un — Amenta S. A Gennaro Potentissimo Della protettore Patria Napoli Al del e Regno riconoscente cittadino benemerito Innalzò. Nella facciata, che guarda la porta piccola del Duomo, v' ò scudo della città,al quale sovrasta il busto di S. Gennaro, cui piviale viene sollevato da due putti.Sul piedistallo sorge colonna d'ordine composito, ricca di festoni e d'intaglialla lo il una cui sommità è la di statua il popolo,opera di doinenico Monterossi,e bronzo del Patrono Tommaso forse in atto Montanaro, molto Cristofaro di benedire e Cian- di Griuliano Finelli. meglio che ha non questo stupendo monumento, fondazione,e si sostiene per ragione d' equilibriocolla periferia della base poggiata all' orlo dello scandinato sottoposto. Per questa opera si spesero più di 125,000 lire,raccolte dai generosi napoletani, divotissimi del Santo. Il Falcone riporta,che il dotto giureconsulto Matteo Egizio È dettò da 4 considerarsi iscrizioni nel 1711 la festa per del Santo, tasi solennizza- dette iscrizioni furono e speciale pompa, messe, ricchi ornamenti, attorno alla Guglia. Per la loro bellezza ho curato la versione, credendo fare cosa grata al lettore. con I. glorioso AI S. gì' innumerevoli Per Un eletti gli ricevuti peristilio con temporaneo Devoti Gennaro benefici il popolo ed ornati napoletano Posero II. Al Dal La Fu AI loro glorioso cui aiuto Arcivescovile Gennaro e voi. tutela conservata gli eletti Napoletano Salvatore, Mh. e napoletana repubblica accresciuta Donano (I; Diario S. potenza ed il popolo dedicano 1."^ pag. 204 a 206. con ne 97 — III. A Per primo te il cui sanjjne Ricorrendo La i tra il giorno deputazione Secondo padri nostri pubblica la salute la del difesa è trionfo tuo napoletana degli costumanza antenati Pose IV. Con disposizione d' animo quella pietà quale religiosainente qaella E Con la Noi Così con tu facciamo voglia che E la Accetta i voti festa per siano salvi te i cittadini cittji. glorioso o santo. XXVIII. Le principali piazze di Napoli Porta Venne famoso denominata, così Ferrante da Giuliano Ha pilastriscanellati ordine cliitrave. in t' coir : « attico, diviso di d' casa di seicento Carlo votivi,commessi Calabrese, dalla fece fu al Una un : S. di da Gennaro tempo c'era esso porta la Patria due tempo . San- e lievo bassori- un solita Patriae Al » scompartimentied subito dalla varie V, si vuole tutto innalzata per essere orribile famosa voto è formata composito e dello stesso fregio e la cornice. SuH'ar- imperiale.Sul ha fregiomarmoreo, Nel il architetto di » zione iscri« Carlo cornicione s' eleva ha in ancora dinando FerV un lo' mezzo Aragona. monumento tempo : Nobilissimae rex Nobilissima vari il esse, Ferdinandus in fatta fu ; ordine Ferrante re lo stemma messo Questo ad di rirfù r le statue sono mezzo della Re Nel nicchie, immagine latina stemma l'architrave, in Capua a il 1484, verso Onore d' capitello con due Agnello, ed, venne torri,dette anche sono conduce Maiano. da due accanto Capuana perchè Aragona di onore S. Gennaro. di costruire in consacrate città stata che sia stat») decorato di contesto una a edicola Mattia la città di ed modificazioni trofei con tistico ar- guerreschi. barocca, con Preti aggiunte. aft'reschi detto il Cavaliere nel Itìóf) liberatii , Napoli si In «piesta luttuosa evenienza pestilenza. dicanti. Santo di edificare un ospedale per i poveri mensolenne processionecolle reliquieebbe luogo ai i» 13 98 - novembre 11 sangue testimonianza del -- del gloriososan del miracolo. 1G59. Gennaro si vide liquefatto,come Ma gli affreschi del Calabrese^sparirono ben presto per opera delle pioggie, ed un mediocre pittoresostituì ad essi un Trionfo di S. Gennaro. Xel 1837, la nostra città fu travagliatada una forte invasione al patrocinio di S. Gennaro, colerica,e, ricorrendo si vide ben presto liberata dal morbo della di Napoli offerta grazia ricevuta, oltre Principe di Pettoranello , farsi dal da settembre dicembre e , in al torri novembre 14 d' Santo nelle ciascun tre anno di gio magsi dette anche feste , che buona una volta di far abbattere le il nostro Municipio- ripetutamente voto casupole,che si addossano far sorgere innanzi una e piazza, che faccia ad nel suo artistica del splendore la bellezza ammirare una , presente ed accogliere il dagli studiosi sindaco si vede. Voglio augurarmi, tenere dal noscenza rico- di rifare 1' edicola, compianto artista Maldarelli linee donna, e gli ornati barocchi dipingendoviuna Ma- le correggere che ancora voglia fatto , , r incarico due al Municipio al voto ai Per asiatico. fatto alla ognuno superbo- monumento. S. Porta Fu intitolata, perchè così fuori Pietro di ed operoso suo conduceva conosciuta alla col oggi di chiesa di nome S. naro Gen- Gennaro S. Poveri. dei del le mura; Gennaro celebre Toledo, spagnuolo del amante Gian di bel paese. nostro da viceré , Napoli, fu Giovandosi uu dei noma consigli Nola, Questa porta, dietro gli allargamenti murali fatti eseguire per ordine nel 1547, ebbe maggiore importanza e decoro. Neil' interno di S. Gennaro, collocatavi è la statua dai cittadini fatto al tempo della peste del 1656 voto colla seun guente per fece costruire la bella strada di Toledo. iscrizione: Divo JanuariO' Sospes « A S. Gennaro " All' esterno molti da giorno vi è un lui fatti sulle Apoiropaeo Neapolis Napoli affresco porte trovandosi di liberatore» grata » del Preti,1' unico, esistente,dei ò andato Napoli, ma sparendo in uno stato deplorevoletanto, ora giorno, è pittura proprio irriconoscibile. Il Preti, è risaputo por tradizione,con un'arma la XMBÒ» che di stok, sentinella, era guardia ad che per la bianca,detta una porta della 99 — città che lo non voleva fare — Ebbe entrare. , e mettersi uffici col del il debet Papa, conoscendone pur quale interpose troppo la valentia fu»;^ire i buoni nel pingere. di- non derogare alla legge di punire per di morte secondare i l)uoni uffici e pena , di far dipingere le 12 porte di Napoli di si stabilì senza niente detto in mori il che, la con Papa, affreschi il presso governo, Fu allora delitto tale salvo in di tempo ed egli pretendere, circostanza questa excellens « anche rimasto è lebre ce- arie, ut non » . Statua L' Immacolatella di S. Gennaro al Molo architettonica Domescultoria di nico e opera Antonio il quale le dette forma Vaccaro, ottagona, ponendovi simboli dell' V i da editicio cui Immacolata, prende sopra Ivi risiede il nome. la Capitaneria del porto uffici di con gli approdo al e porto, banchine essendo con stazione viene rapisce e divenuto mercantile mano il a anche una punto nel è dotto ha bella attribuita stata e documento comprovante detti portata furono ne Ispiigna.11 Capasso pubblica pure forma sotto popolo in quella occasione ed i ha autori il ma blicato pubbale Anni- diga Fontana, o che Nel L' Arsenale lanterna ! T' hai A minef Gigante iiniriiiolo pigliato li "iiiatto «le Io io non Htato militare lung(" i^OO Viceré il molo la fabbricò 1S26 venne di ripetuto dialogo tra muoio songo 1' ha arrohhato. se nel Francesco di marina il motto Molo: (juattro del Lo La IbHO anno in Ah Olivares. Merliano, dei diedero luogo alla tradizione ivi erano, L' op»'ni sphMidida fu I (juattro del molo». rapita ^^ Gigante La tutto d' Auria. Domenico Giovan e Aveva tori ([uasitutti gli scrit- star, che porto militare Martorelli. detto Nola, nuove completatadi e da opera con figure, che dal il 1560, Capasso wi^WArchir. Bartolomeo 4 nel da Gian il separa pitturadel bellissima a illuminazione dominio suo che con eretta Questa Caccavello così fontana 1562. un Le chiesetta una ed ha , fatti importanza sviluppata. Indi magazzini di scalo arricchendosi , dal grandissimo di marittima mano poco della movimento costruzione nuova al mare poco Il mare costruzioni. a del conto , una essa si tiene , Il movimento nostro elettrica, dove partenza e navigazione. dato ò ò (?p^'ni di Unmrnico del conte il governo ai legni da guerra. I la destinò 151)6 fu costruito innalzata m. per sotto nel 1555 ordine dal viceré di Ferdinando Medina. 1 di 100 — Per Aragona. del volere incendio rimanendo fino così bella scalinata A di al un una bella di forma stessa rinnovò della prima, 1' architetto all' del esterno, con una all' interno. alla ; illumina che ed di S. il nostro di esterna porta al naturale marmo il forte nome la riedificata per e quale tempo grandioso faro, statua il prende nel Fonseca piccolofortilizio v' è sulla 1842, marmo del sinistra Lo d' Alba Clemente civile genio sviluppatosifu distrutta Duca viceré — Porto s' innalza esso Gennaro, da e essa il molo. Ceva Grimaldi, Notizie di Napoli circa questa S. Gennaro, così si esprime : Carlo III ampliò la città dalla parte di Porto mando fordel Pillerò con strada al pasun ponte che sovrasta saggio scrittore , di statua Il « re , la barche delle la r Immacolatella. difesa a Suir e Fece edifizio della neir altro del piccolo intorno di magistrato fuori e salute,detto il deputazione della dell' Immacolata marmo molo braccio del molo prosieguo del secondo lanterna in avanti, vi costruì il forte di S. Gennaro del ciò eseguito nell'anno 1740. porto. Venne dalla grande al mare magnificoedifizio col spianata dal lato Concezione, v' innalzò la statua salute vi è la statua di da Carlo III fattavi apporre di S. Gennaro acciò trambi en- , vegliasseroalla A dei causa franco la recenti statua lavori commissione ivi rimossa venne , della protezione di Napoli » . il così eseguitiper da quel luogo dei monumenti e , Punto ad istanza e le intime per detto dei premure il Santo, fu collocata verso grande divozione in alto del grandioso fabbricato,che il Vesuvio. guarda verso Ed d' innalzare a una ragione i nostri antenati pensarono di S. Gennaro statua sul nostro porto perchè esso, difensore marinai, avendo essi , della dal città Vesuvio lo anche dovea del essere sendo es- mare , , la nostra Il Celano note del colle epigrafilatine di curarsene è la S. Gennaro di statua Napoli ; nel al un amanti articolo delle "' 8. Gennaro che di S. Gennaro ha del dal di la tutte per patrie.Ma appunti Antignano del da n. la statua Carlo III Borbone furono sono Molo 1.° 2-3 di 1905. S. Gennaro ; e le i benigni ripubblicatein state della e Barbuto, an. mi non privarne non senza mente personal- sostenute grande Federico rimosse fatta ricerca le fatiche trovarle essere Cari etti. statua Malgrado ogni l'ornava» ad dimostrato tempo Pochi cose le marine. cav. rimuovere rimetterle. fra città Chiarini, nel descrivere questa anche delle Molo, dice, che v'erano per rintracciarle con riuscito in nessun modo lettori bella più nel statua Bollettino L'amico molto epigrafipoi di autore più antica le ha vate rica- 101 — Edicola la Napoli per apprensione. S. Gennaro vicinanza molto di Autori di — del eredito Porta presso Capuana Vesuvio munte affermano, in è solo che, non continua il territorio Vesnvio. intero della del vicino da storici sentire le Vesuvio, la più volte terribile influenza triste Vieno città lontanissime. questo più spaventevolile riferito allurchè munte faceva , detonazioni sue ad appena argentea di S. Gennaro la statua si ò risentito anche ma che nostri eruzioni, sue ha Campania non esso e più state sono poste di erano fronte immediatamente l'ostensorio, e violente calmato. Ricordo L'eruzione del 471 solo brevità di amore per fu alcune eruzioni. principali spaventevole,che di.strusse molti così circonvicini. villajT:^i Xeir insieme a dui eruzione a Teocrito, Duca, extra moenia^ S. Gennaro il capo alla vista fatta coniare l'elogio di Essendo ora « giaceva il Suo a del ÌM).'? e Napoli,coli' della (juesta del ricordato è dalle eruzioiK' fiamme sotto t«'m|)o ;Mniiin/i;n«'ii.» in un' antica del Santo immagine città e, recando corpo voragine (ju"'lla all' istante Ij' avv»Miimento avvenuta Il cardinale delle dove Vesuvio del Liberatore tice, gli scrittori e della Napoli Agnello (()72-695) città, si recò col clero e popolo di , si estinse. i)S:{ (iS.j il vescovo ed dente arneta, mo- in greco ". HeiuMlctio eh'»'!;! li runic- "iiMira tima T ul- mondo. Haronio di del r»'li*|uir narra un'altra taumatin-M di due nel l.U)! altre che eruzioni "'essaron"» Mi.iftM.,.if,,i('di avvenute nel all'apparire X.iunlj 102 — si soleva che cavalcata in appunto era 1 canonici Vesuvio. bianchi i cavalli si ogni altra un' ecco poi il Vesuvio del moenia^ facevano rituali diede dal su e, dopo ritorno della Chiesa pilispavento, fruttifero Dicembre 16 Fortissimi questo flagelloe accompagnarono sembrare notte città all' arcivescovo non divenne cime eruzione sione Pas- Corniti. detti in celebre di della extra dagli antichi speciale menzione. una insieme cerimoniale stesso la domenica liberazione S. Gennaro a fin sulle secoli tre della rilevasi clie forse nella anno cattedrale recavano Napoletana, comunemente Ma da quest'epoca per ricordare memoria della Così al vescovado. Ma fare collo pontificale il solenne e anche proposito giova tale A — del tremuoti ed rita 1631, che meprecedettero ed densissimo un ubertoso. fumo faceva pienissimo giorno. Il popolo e spaventato si diede alle pie pratiche, le chiese ed insufficienti erano pel loro ministero, specie per le s' mentre in era , intimorito i sacerdoti Il cardinale confessioni. trovavasi Torre in venne , S. Gennaro, direzione,spingendo il fuoco e l' intercessione Napoli venne per 1' anno grazia ottenuta appresso 1698, anche festa del la città 1707 ha eretto di S. Elmo materie un cavalli tiro con a destra a 4 dì antecedente che con preceduto don a dal Domenico camera, ognuno i ministri ed di s' avevano nelle ed a di il Sindaco di ed appresso del carrozza veniva maestro incedeva cerimonie e la cedeva per la città. Pre- cavalcata sinistra stelli ca- province. Napoli per l'imperatore nostre viceré nuovo i segnata , la dal quattro trom- Viceré, tirata della carrozza Sindaco del e sinistra resi erano così dopo seguiva la carrozza i baroni e titolati, gli eletti Napoli. I nobili Viceré questa del eruzioni dell' Ovo spagnuolo Marlinez, . città Per trocinio istituita la festa del Pa- venne VI 6 liberata. Santo del austriaco,ordinò farsi una una compagnia di cavalleria b(»ttieri della città, seguiva poi una da altra prese altrove. bituminose spaventevole del e 1682, 1697 di speciale menzione, bisogno anche ai posteriper ricordare monumento Il 2 agosto 1707 fu un giorno di Napoli.Il e dominio Il conte Carlo le gloriosoavvenimento. per di fine del fu che tanto il ricordarsi da quella ma le a S. Gennaro. di Sono mare il vento che ecco di Napoli, cero Napoli.Si feper la stamente tua portatasiprocessionai Greco del pubbliche preghiere e di Arcivescovo Euoncompagno, gravemente capitano di dopo. 11 venivano a delle cavallo, giuirdie due aiutanti di al V. re, andavano bacile pieno d' oro. Seguivano poi tutti Sangro.Accosto con un un gran cavalleria che numero chiudeva d' ufficiali il reale ed corteo. un' altra Esso pagnia com- uscì da 104 — di primo Vescovo di Napoli, colle armi della città, ed 1' una tempo distruggitoredi ogni cosa dal nuovo distrutta,nel memoria Deputazione Ecc.ma spesa restituita Dalla stessa circostanza Parlare ai per di Tesoro in da somma S. e questo Gennaro. alla S. di onore Gennaro, onorare d' opera. S. Gennaro in tutti r oriente della Vesuvio, un' S. Gennaro. di col pregare a sua della encomio alla Reale il procurato avere tale a Patrono nel benefìci vi con marmo Rocco spesso 1' edicola napoletani,chi una soleva dal ebbe seguirono. ne è, al Ponte Padre detto divoto essere ricevuti maggiore cole, queste edi- di S. Gennaro che dalena Mad- ebbe con ai buoni Marinella di della descrivere divozione, che edicola patria, dei due Ponte al ricordare,chi Perciò strada Marinella alia storia e senza popolo, invogliarload per gli innumerevoli molto Cade ora la per deliberando gli avvenimenti, Padre coniare epigrafe. Gennaro la statua la ricorderò S. ricorderò descrivere ; nel Maddalena busto Marinella alla Rocco il di il Santo fuor un un' per Marinella via importanza guarda anche fatta monumento, Edicola sarebbe Verso la stessa spendersi. nell' fu Padre forma pubblico S. Gennaro degni lettori,amanti di S. Gennaro per di innalzati monumenti della rendere restauro Rocco Padre 1' antica anche Deputazione venne di medaglia argento con cospicua una secondo 1793 anno 1' altra e . del del progetto uopo 1' ha all' essendosi » una Deputazione di dicembre mese V occasione Colgo — destra a statua di di Santo mezze a ad innanzi chi essa S. Gennaro Patrono. la figuradi questo proposito far conoscere di Napoli oggi specialmente,che i signori insigne benefattore socialisti si vogliono fare chiamare del popolo. i salvatori a , il 4 ottobre Nacque in dei uno battezzato nella Francesco. sicuro era le all'Ordine Rocco. e In a se quale del amico popolo,P. quartieripopolaridi Napoli, Pendino, di S. Giovanni Parrocchia ordinato in Corte a sacerdote col e nome co, Roc- venne di 1723. di il nostro stesso, molto afflitto volta giovani studenti disimpegnò per 2 ai incarico. quel tempo sua nel insegnare la filosofia malincuore, pure lodevolmente incaricato tale onorifico a vero e giovane, dotato di molta intelligenza studioso, di raggiungere un zando gloriosoavvenire; ma, disprezfarsi ascrivendosi grandezze mondane, pensò religioso, il di P. Gregorio nome Domenicano, e prendendo sebbene anni il Il Fu Venne del 1700 viveva abbandonato popolo minuto dal pauperismo, generato dall' ozio,il promoveva lo scostume, il delitto. !(»"" — Commosso in vedere tanti — monelli coperti da luridi cenci, panche de^^liacquafrescai o , dormire sugli ciel a scalini sereno delle e le sotto chiese,delle fanciulle abbandonate dalle loro i. cmsenza imparare arte alcuna, e fare causa crescere, dulore. l*. Kocco un coi ragazzi debosciati,era gran mune per lerare Pa(b"» L' animo buon del non nobile poteva più a lungo tol- madri, tale sua attività badare a stato de|)lorevoI(» e zelo fatiche a ed favore ostacoli. di del c«»se. Drcist* popolo 1*. Kocco sp^ndcn* tutta moralizzarlo,senza per scenda in la alla mezzo u 100 — il esercita ed plebe largo la nostra rioni più luridi, frequentati e con di consolazione, la vede Si città. in le osterie nelle la amabilità sua la egliguadagna il popolo napoletano 1' ama vero padre e benefattore. ed suo il Benanche di morale del sociale di quest'uomo studiò Egli III Carlo re cuore lo e della i tutti, il come venera, grande superiore alla molto Dio, di la benevolenza convinto era forza forza armata. principaledella degradazione vagabondaggio e l'ozio. Napoli causa il popolo,cioè nostro stima, di si la amore con bisogni infervora i discoli, famiglie, corregge nelle pace , di Ritutti. stabilisce di ai disinteresse, provvede pace parole di le con , breve in deboli; lungo ed in quartieripiù popolari,nei più chiassose, nei ritrovi più in girando apostolato, nobile suo — il avendo più profonda oscurità,non i governanti pensabenefìcio della pubblica illuminazione, ne vano di avendo di rimediare a sconcio, questo per programma non imporre tasse. della pubblica illuminazione, da fu l'inventore Il 1^. Rocco il pubblico cui hanno aggravare copiatogli altri regni senza erario. Una notte egli,girando per le vie,trovò uccisa a terra fatto rattristò tanto Tale col suo amante. una giovane donna alla nella si trovava sera , del r anima r di accaduto, pregando delle ad P. loro delle case delle esse fu Rocco il di lasciare sovrano tutta mettere immagini ed accendere sacre lampade, Napoli così e ad contò gli rac- re lui il modo a di Napoli. Consigliòtutti i cittadini illuminare innanzi presentatosial subito frate, che buon un a stodia cu- la sera, di cenno illuminata. predilezioneper gli orfanelli. buon li va Di sera trovare a numero, per le vie,li raccogliein sulla sponda del fiume li reca Sebeto, li fa spogliaredi luridi cenci, li fa lavare, ripuliree poi li veste, affidandoli a delle buone bisogno di un sussidio dal re, un giorno famiglie.Avendo Ebbe questo III Carlo che del il sx tutti sovrano cenno un cappello gridando: Vedendo fonnava città,ne non esse avesse viva una dalla reggia derelitti lui Portici , alla Al Maddalena. della del con di il re; ed testa, il gli diede al giungere tutti i fanciulli frate saggio pasdella si tolsero gridò commosso sovrano di pensò pingue Rocco, e di fanciulle che senza un guida un giorno, gruppo il futuro perdute,gira per la contingente delle donne altra moneta raccoglie un buon numero, e, quantunque si scoraggia, cerca lire 4,25, non in tasca, che per volta: sua quei sul Ponte reale, ad carrozza ritorno faceva schierati mettere frate buon viva la carità ai queste ragazze, il P. napoletani,dicendo gli abitanti di esse « somma. una Queste le vie mi debbono hanno mantenere dato » . 107 — La cittadini, di raccolta prima arrivò arrivarono poi Le Ferreri P. 'Cioè Rocco delle esiste Sanità. Da la generosità dei ancora 27 genti alla di e voler eh' eraiio, aite poter lire 127,500. ad e per s' esse eraao malaffare. attuare un progetto, suo ospizio,che grande un a di re dismisura viziose si cliiaiuii e ra«razze. apprendendo un' pia gli costò opera Tale il persuade edificare Mercè cresciute erano anche 1275. alla vivere. ricoverate lire il ritiro, che ivi ricoverate, 300, a onestamente mescolate fondare a S. Vincenzo fruttò — raccogliessela povera gioventù, un' ricoverare ancora insegnare arte, si doveva quale gli storpi ed i ciechi di (jualunque età e la vecchiaia ed immediatamente la indigente. L' idea piacque al sovrano alla regina Amalia, la quale, entusiasta comunicò dell' idea dell' illustre frate, consegnò nelle mani del re le sue tutte gioie far subito in esecuzione il mettere grandioso progetto, che per affidato al genio del celebre architetto fiorentino venne cav.Fuga, il quale immantinente presentò il disegno, ed il Reale Albergo fu principiatoad edificarsi nel luglio del 1751. dei Poveri Altre i giuochi d' azzardo piaghe da guarire in Xapoli erano la prostituzione:ed anche il buon a frate, e questo rimediò di giuoco le case di far chiudere tutte consigliando al sovrano mila lire allo stato 225 fruttavano d'azzardo, malgrado che i sordi, Gli annue. ordini impoverite Per propria furono tale per vita , l'avvenuta del fatto girando egli di chiusura moltissime anche giuoco sicuro essere severissimi, emanati mette suo, essendo rimaste famiglie tiche. aristocra- repentaglio la a le strada' per verihcare per ha ritegno di entrare locali. Non stesso quei la sua C(Ui^ con e parola affascinatrice luoghi in luogo verte quelle disgraziate ed a sue spes»» le rinchiude lo sdegno delle più riottose e di (juelle temere sicuro, senza da il più turpe guadagno. E si ebbe che di esse facevano su e non poche volte venne quelle degli schiaffi, calci v percosse innominabili in liberato da certa. mort»' Xel il con seppelliti nobile suo grave nell' fossa esistente gran Il deirno Padre riesce utile inente un Xapoli: come 17()l. grande un per di Venne fatto era cuore della danno salute a convincere le re, mura della edificato Dio stava n«'lla orribile avvenne il una eh' in"bili, pi»polo, , ca.stigo,che pubblica,in degl' Incurabili. ospedale stesso fuori camposanto . ai sollievo |)»*r dare tanti trafìtto in vedere ogni giorno sugli ospedali recarsi poveri infermi, morti terialmente. guarirla ma- di anche pensò MigliorataXapoli moralmente, Camposanto, ora città, è sptH'iala infliggere per epidemia cosi no dell'an- detto v..^- 108 — Come che quello ed Somma, suole sempre esiliato venne queste buone di tutte compenso Rocco di dal mandato e andò egli vi nel lutto Napoli, immersa piange e vuole per forza il suo che, delle baionette della sua il fischio delle e per porte del Duomo dire era che ha a brodo punto, punte potevano col magistero otteneva le non del del Rocco re timore sdegno viva a si di San di volevano giori magscassinare la statua. forza egli pieno giorno tanto e dell' arcivescovo. e colla si espresse così Vesuvio, negò per prendersi L' 8 ammirabile. la statua dallo e tale a inoltrata sera cibi sani epidemia. arrivata prova 1' eruzione si i barrac- e dalla una per per compiacimento Il Padre farlo a costruire chiamare P. Rocco d' urgenza in la processione uscì al popolo, che molto con costretto fece L' arcivescovo s'era tanto trasportare gì'infermi, ciare biancherie, facendo bru- palle,si ne ottenere fece buon P. Rocco Sangue. 11 cardinale disordini,i popolani mossi seppe fu Napoli col Gennaro nardo Ber- stesso , solo sé verso al Duomo le frate nuove con parola.Nel 1779 se popolo in movimento agosto il avviò del popolo rivolte popolari,quello nelle lo e ministro,che come somministrò da del fiducia La salvò mezzi questi con della spoglievecchie, le spaventosa epidemia,, , degno frate Maddalena, vi fece lavare, rivestendoli li fece di Dio. il arrivato appena al Ponte suo novellamente. Napoli in venire Padre a gente dabbene : il superiore nel monastero- una per benefattore Tanucci, reggente lo Stato cooperato per 1' allontanamento coni re li- alla amore per accadde opere accadere Ma Non tale opera Fuga, spendendosi per cav. mila. 200 frate del disegno chic, sul — predica al popolo sua nel di timore di paura e quella sera di stile fu così graziosa Duomo. Siccome quella forma rirla: di rifenel popolo la calma, vale la pena da insinuare Sentite^ napoletani mei concittadini^prima che fossi raccolto tumultuante nostro tanto in "' chiamato da staììchfxxa S. arcìido d' andare in mi V Arcivescovo E. itn preso Paradiso: pò di sonno^ ci arrivai due bussai^ ribussai;finalmente S. Pietro mi disse: che vai facendo P. Rocco e Soìt pini di Protettore Vaitelo di Uri e feci voltare Iddio Napoli. trovare. a lo riconobbi a far risposi, vorrei timore e lo cessare Pietro S. Io subito : mi il ini si a ad fuoco e "per la , mi il desiderio venne fa aW oscuro, e mi riconobbe^ affacciò^ qiiesVora importnna? ore al dei coro vicino^gli tirai interporsipresso dal letto sul S. Geìinaro^ parlare con aprì la porta^ e mi disse: tw' indirizzai accostai pregai posi Vesuvio.^ed il delV avere SS. Mar- piviale,lo Altissimo pietà del 109 — — fedele popolo napoletano. Egli in solamente popolo napoletano mi finire con Dio è mattina che ti mi servirò, di continuo ed vattene svegliai intesi m' di esclude nui io di ma in offesadi continuo è non assiste la vuole non commette ai chiamare, , r Arcivescovo mi non , tuo peccati veramente sdegnato; ma Immacolata a placarsi^ Maria questo Questo tanti che con disse: veritii prego domani ora: tuoi che lo A napoletani. mi S. voleva E. itnportanxa. Sicché tani napolevi ripeto quello, che mi ha risposto S. Gennaro, che cioè., è ora, 71071 ma ino., fattogiorìio,onde pazientate un altro poco. L' opera benefica fino a tarda età sua egli la continuò rando gicosa per soìnma * , la città per Nella sovrano. fu generaleil dolore cadavere, «acro folla morte sua e immensa calesse un sopra bastava piangeva il napoletani, dopo tanti anni, delle una E strade perchè di non II fiume di « poeti S. che intitolata Ponte sul ha Il Celano » buon un micello ?detto è non » dato ed (|uelloche miglio dalle della ?s'introduce nei d'Angiò, trovandolo chiudere ed di Porto, sicché "ì: al scorre dicono, che città dal alla lato dt»! Carlo mare. 1 lini, lo fece da per Xapoli sito, acipiedotto dei macerazione il dal vengono 1' altro mentre che questo tìu- che ingrandire la città credere che (piest' acqua asciugare tanto d' onore, ricco per dimostrare di lato orientale acque, della destinato zioni disserta- tante a quanto mura, delle luogliil)assi si deve nome Maddalena occasione Vesuvio, il monte sotto suo il Carletti antiche trasporta porzione Bolla, al rioni. è sempre storiografi, e la trattenere a ? Gennaro » il benefattore. hanno nuovi perciò baciare a pubblica . Sebeto per di recava amato suo monumento Sebeto « d' onde povero Xapoli un Edicola nei agosto 1782, si la forza che , I 2 pianto, ognuno dal disposizione sua a il dì avvenuta ed il non messo ([U(dlato raccolta nei , bassi fondi quah' del arco ponti, La Di Scelgo dal di ne del che ivi è vi alla statua fronte posta, sotto del di S. (ìiovanni del P. Hocco P. Rocco Km.nio od di in onore S. verso di p»*ricolanti S. Gennaro. Gennaro fu grandi» «'d nionnnKMito. parola fanno prot»'ttore ch'i come l'ediccda anche è (|ualche brano lodato vesuviani, ai comuni m"Mia 'Sebeto erigerò quosto ciò storico che , divozione egli fece lava par- , Nepomuceno dei cui Columella. t» ponte, il scorre; di , Virgilio,Stazio Suir Stdx'tt) il favoloso formato avesse il P. Pietro il dottissimo vita del Capocelatn». P. degli Onofri cardinale ncH' Klogio Capecelutro. Hocco, pubblicatanel ISSI no — L' eruzione « ^ Rocco Padre Vesuvio all'aperto.Già il pisse in statua, da marmo sul Ponte sinistra comanda V del ha il da dinanzi ricordato poi è un' iscrizione, L* iscrizione pietà Il Per In Questa Ma ogni attorno la che statua, il dove collocate Fece iun:ilzare una maggiormente adoperava anche e si col^ pressa fu Ponte della della dei ed pago Rocca Maddalena statua. : frati sue Predicatori nella spese città statua la dopo ben S. di patrocinio anno il P. immagini qnesta GeJinaro del buon mone presto il popolo si diede divotissima una frate. adornata sta. allegrafe- ed lumi bellamente, attorno legrava ral- mentre festosa. in onorava non Ed celebrano sacre a musica eccitare per che d' artifizio, si accendevano infiorata popolo ottava ogni fuochi era e insistè statua. così Rocco le si appose colà fu eretta statua Si pregava si e Intanto P. Rocco, Neil' dice dell' etficact^ Si facevano sul raeritainente P. Gregorio qnale oltre memoria iscrizione Rocco statua, sinistro italiano in la appena per celebrarvi non colà al lato è volta del della questa a ancora che I cittadini La Il P. si scol« danna guarda fissamente, di non recar dal XIII con breve ottenne Papa Clemente di cento l'indulgenza giorni a chiunque- divotamente stesso S. Gennaro rappresentante Maddalena. Gennaro^ popolare- che ordinò, al che 1878, maggio prega l'occasione compiuta per È Celebrano. vestito pontificalmente: nella la destra benedice pastorale e con e quasi Napoli. Il P. Rocco del data avea Napoli il lavoro Vesuvio, al di comune della città scolaro uno mano a una eletti della gli 1767 di fatta locasse nel vieppiù la divozione a S. promuovere d' aggiungere alle alti-e feste una festicciuola anche ed del — diversi modi di queste divozione Protettore,^ il santo pubbliche manifestazioni,, la S. Gennaro verso , ne- altre. nella delle novena feste due al primo ad popolani il Santa il era Duomo, ed a pregare con chiassosi la consueta liquefazioneprodigiosa del sangue. per Nei suoi sermoni lo additava e spesso parlava di S. Gennaro come esempio. Donava V immaginetta del santo Protettore, e diceva a tutti i suoi cari devoti, che fossero principalmente affezionati della accorrere Madonna pietà di antico neir animo storiche era al S. Gennaro. di e suo stampo, dei apogeo. In non P. somma solo era da Rocco, vero piissimo e promuoveva del conservava popolo, ma tempi remotissimi, in cui fra la noi napoletano la le tradizioni pietà napoletana 112 — ed alle volte tale nobile Si narra atto — meritava la nella storia ecclesiastica, come corona del martirio. ho che Santa giàdetto, Prassede spesero tutte le loro ricchezze per la cura, che avevano di seppellire i cadaveri dei martiri e per r eroica generosità di raccoglierne il sangue. Xelle loro abitazioni, Pudenziana Santa e convertite secondo le due sorelle spugne dall' urna Ma poi in chiese,si V antichissima come si Negli atti e non da raccoglieva questo del martirio serbatoi, in cui , il sangue dei dove ricadeva. versavano e dei ancora veggono mai interrotta tradizione di S. martiri,raccolto con V sangue Ciprianosi legge,che i fedeli presentialla morte gittavanoai piedidei martiri dei pannolini. Lo stesso si leggenegliatti di S. Cecilia; anzi si sa che i fedeli terzo il sangue dal collo reciso dopo il presentiraccoglievano colpo dato dai carnefici. Di S. Massimo di Cuma si dice che la terra non be vette il suo sangue. Il celebre scrittore Mabillon dice che le spugne, i pannolini, ad asi veli servivano sorbire il sangue dei martiri, che posciasi faceva gocciolare in vasi d' argilla in ampolledi vetro: le quali venivano o messe conservati i corpidei dove venivano neglistessi cubicoli, Di questa opinionesono tutti gliscrittori, che hanno di Roma tiri. mar- tato trat- dal Bosio al De Rossi. E la sacra , Congregazionedei Riti nell'anno 1668 stabilì, come regolagenerale sotterranea un che, quando sui sepolcritrovasi dipintoo graffito ramo pahiiae nell' interno si rinviene una fialettamacchiata di sangue, ò indizio certo che in quel sepolcrovi è il corpo di di un santo martire. Gli antichi monumenti ci della storia dicono,che la fortunata di S. Gennaro. Essa venne ed al Agata,sorella e la napoletana matrona, Eusebia,raccolse da di San Napoliinsieme Gennaro , per col tradizione il sangue vescovo trovarsi sma Co- presente martirio, pia del Sangue,di S. Gennaro le j^ri unitive.^ sono (unpollirte Vi sono quelli che l'attestano, di grandeautorità, che lo ed altri, aft'ermando che le ampollinedi sangue, che si trovano negano, di diversa fattura. presso i corpi dei martiri di quell'epoca, sono Carlo A^III venuto cese in Italia nel 1495, dice lo scrittore franRoberto Guaguin, si trovò a Napoli nel terzo giorno di Stando il re innanzi al maggiore maggio, ed entrò nel Duomo. altare di questa chiesa,gli si portò il prezioso sangue del Santo dentro una grande ampolla di vetro. Poi glifu data una bacchetta d' argento per toccare il detto sangue, il quale era duro,come pietra:ma, appena fu per poco tempo ripostoin r altare, ad ammollirsi, su incominciò immantinente quasifosse come Le è tradizione. 113 — stato allora caduto da un vivente. Con uomo sangue le ampolle state aperte in chiaramente essere il sangue 1647 nacque estrarre anno la celebre ed i nobili della voluto •civescovo rimasta il rito colle passare custodito il tutto per Nella della duca della potersi fatto. lomarino Fil'ar- processione. fu stretto co- il vico per Regina, per evitare quella agitazione il in mentre da avere il cardinale ampolle sacre fu armata mano a , dalla nobiltà . nella chiesa l'ottava, in per contesa l' itinerario e Nilo, nel palazzo dirimpettoal i furori del popolare tumulto, trasportato guisa dal seguente tra il cardinale quella giornata,quando nel rifugiarsi, glorioso sangue anche ciò si dimostra Deputazione del Tesoro, per mutare storica si rileva come , Neil' E — cui decisione Angelo si sempre che tempo S. di Nilo, restando a avverò la contesa il miracolo, essersi anche ma dalla S. Sede. risoluta venne solo non istituito regolare processo, essendosi duto veche, ragioni per esperienza che, o per trascuraggine o per malizia dei che doveva passati arcivescovi,si faceva dono di quel sangue, dall' essersi si rileva essere gelosamente custodito, come messo peri nobili dal di le altre tra chiuse, l' infermità deposte r altra di versione quale avere con difeso i famosi torbidi lo (2),(juaiidocioè Arcivescovile 1649 invitato del Tesoro a di ami)olle del chiuse, in san,i;uo un nuovo la vera poi di dichiarane buto, signor Federico Bararticoli (1) ha difes.» stato fare doveva di S. (Jennaro, colla 1911 pajf. V artefice che già 6 n. 35 a erano (hu? ben Per reliciuiario. anno «r Aiitigiiftix» (1) BoUettiiio 1" voi. Arcive8c«)vile Diario (2) nel v"Mine ?• 37 1913 a 1° settembr»' Dé'puta- Reale 1' intervento con e Masaniello. di riportatodal Diaria documento il Cardinale Gennaro che p"*llani, l'operazione, e il Cardinale tali attacchi, essendo da presenziare,insieme S. tonuta contro popolaria tempo un con prova del Tesoro, maggiore critici^» p»'r ad aspre sempre segno i dritti della Chiesa, finanche (|uando coraggio Il Barbuto dotti due con fatto arcivescovo avvennero zione recentemente al spetta ecc. era Il merito narrazione casa dall' arcivescovo una nobili dai iigura del pio Cardinale la bella innesto tenuta Filomarino. Ascanio V altare in ermeticamente» fossero gli scrittori tutti asserito fatto (juesta bugiarda il del da ampolle dietro doppia chiave, Deputazione. tale Arcivescovo falsa una ecc. tìglia, sua le nicchia quest'epoca a di con dalla Fino in il sangue fatto condurre stabilito, che venne chiuse addussero, Filomarino cardinale Castiglioneper Perciò dopo emanata, di caph* mettere pun' per ermeticamente volte n. l' artefice. 1. tjf." 16 114 — lorzaiulo Ja svoltare le ampolle, che stavano dere per caIl pio cardinale molto s' impensierì per tale fattoterra. a qualche disastro,con e, prevedendo giubilo di tutti successo, ordinò che le ampolle seguitasseroa rimanere nella vecchia teca mano, ebbe Napoli perdere il Suo così e fece — da S. prezioso Gennaro altro un miracolo di non sangue. XXX. Il miracolo Le 1. S. ampolle Gennaro ed ha una S. Gennaro d' anello corona (1) La contenuto. loro forma da sormontata il di teca circolare piani, i quali proteggono le fiale reliquiariodi, d' cornice o crocifisso con o chiusa e da argento,, due stalli cri- ampolle, fissate per roso. gli estremi e ben otturate con mastice cenericcio,d' aspetto terDelle due è più grande, schiacciata, ampolline, 1' una a forma di pera, della capacità di circa 50 cmc. drica, cilin; l'.altra, più piccola. La prima è piena, per due terzi circa, di di caffè sostanza una come bruno-rossiccia, torrefatto,dura,, 1' altra secca; Pare piena, solo presenta che scritto è anche tempo un alcune o macchie sulle rossastre questa piccola fiala fosse reti. pa- stata Visita nella pastorale dell' Arcivescovo civescovi 1542, e posteriormente, per volere di Ardi fu il vuotato contenuto. Una e Re, ne porzione fu III di Borbone, e pare che portata in Spagna, dicesi,da Carlo sia quella conservata oggi in ricco reliquiario nella Cappella reale di Madrid. Nel principio del secolo 18." furono estratti dalla piccola fiala parecchi granelli per donarli a Filippo V di dice l' importante documento Spagna, infermo in Napoli, come d" autenticità riportato da Taglialatela rata (2).Tale reliquiaè venecome Francesco nella anche Carafa del Chiesa di dalla S. Gennaro piccola ampolla moenia. extra furono Probabilmente altre reliquie,come di Donnalbina, oggi dispersa, quella del Monastero e sulla quale scrisse di egregiamente il Barbuto (8); quella che era in casa manoscritto Aquino, secondo un posseduto dal Galante,e l'altra (1) Nella trattazione di utile chiedere 1' efficace della Hcienza, competente quale, piò lare di che esternare la i miei prestato (2) Mem. (3) il prete, conoscere Boll, st. della in in All' del d' e Antonio versato nelle del miracolo e sangue Antiguano, sento il suo per S. Gennaro. di di 1910, S. n. Genn. 4 e ho creduto l'uomo Amitrano, naturali, il spassionatamente glio me- saprà amico egregio ringraziamenti culto capitolo àottovQ occasione questa verità. difesa Bas. del materia sinceri crit. importantissimo questo cooperazione in estratte 5. scienze perciò gentile Napoli. il bisogna mento interessa- 1893. ili us- — Ferrara, casa Amitrano che liquefazione descritti eli segni mostra da (1). Che il contenuto lo sangue delle validamente provano sia ampolle le guenti se- ragioni: 1) La a cui tradixione contraddicono non martii-io e dalla granellinel frammisti gli Atti Leggenda la confermata delle raccogliere sulle zolle in è minuti ampolle, di il fretta vulcaniche iSolfatara. Infatti anche del che e greca, di presenza contenuto nel sangue .secolare, continua, della quello della fiala più grande lo Sperindeo (2),dopo la li(iuefazione ha potuto osservare tini granelli con forti lenti d' ingrandimento. , 2) L' a.spetto della occhi di chi è mostra , in versato di caratteri il contenuto quando li(|uefazionenon per agli .sostanza fisiologia, coagulato, sangue è solido pastoso o completa e di di recente quando la sangue emesso, talora con liquefazione è completa riflessi rossastri sanguigni alla superficie . , formazione con e di bollicine tenaci ed studiò profondamente quando, aderenti, a lo vetro, bruno strato Pico tutti e della aderente, strisce 11 l'imzo, il miracolo, fiala aderisce {:\)che che, notò alla parete del guardato stra p»»r trasparenza, moillustri osservatori, primo Molti rossastre. Mirandola della vivo. sangue scientificamente il contenuto sera, parecchie tra nel come Teca. così Machiavelli che chiamò uomo , ed quasi divino, riconobbero nei attermarono loro delle ampolle. sanguiirna elei contenuto libere da p(»terle sturare le fiale erano Quamlo il contenuto, del prima e, di vetro come al tempo miracolo, notare dopo avvenuta uscire intinta di di Carlo al prof. ed era (14$).')), tura na- osservarne permesso, guigno, pietradel coagulo sanbacehotta vedere la li(|uefazione. una si Xè saiiLMie. può'ammettei'e ìulmuiìo. la durezza 1910. 15 del » (1) € La Croce mag^'" ed. 3' Napoli, (2) Il niirac. di !^. Genn. 1S80: di S. fimiuaro. teca Napoli (3) La RÌ8poHta Vili scritti la Albini. Napoli, di d' Aiiriii. 1K90. idem. Siili» t«oA di naro. S. Gen- 116 — il sangue sostanza è una stessi luterani,che furono perchè e gli dei potersi usare L' era chimici o settembre bande 1902 del D tra nere mostrò e E ed quello analisi spettroscopica fu in Napoli 1' anno tenuta trattata stata di altre L' aumento dell' aumento il mento spettro d'assorbile cioè due , si non sostanze, come solutamente può asil picro- diminuzione o sul di mostrerà Davanti di r analisi ai chimica del contenuto per dell' nalment fi- poiché preconcetta, insiste idea miracoli (1). dovrebbe la scienza incredula sì evidenti prove di sangue; convincersi che si tratta ma, credere suo il peso specificodi esso Ciò meglio si del sangue. a vuol nel S. Gennaro di peso della teca in rapporto volume (reale ed obbiettiva)del che ampolla dimostra 1,055, quale è quello medio in seguito. circa S. Gennaro di Isenkrahe da miracolo dell' contenuto za Conferen- una miracolo competenza diminuzione in Zirpoli sul scorso tedesco in la o dallo data alta con volume recentissimo non lo Sperindeo e solo nel per altro è stato scoperto dalla chimica lucida esposizione dell' importanza di tale passato. Una secolo è Januario chiaramente scere ricono- per che carminio, 4) sensibilissima ossigenato, vivo sangue di Fraunofer, col quale confondere è facilmente, primi miracolo, mentre poi dicevano sangue, fisici per liquefarlo. oppositoridel esame caratteristico ed i tutti riconoscibile spettroscopico^prova qualsiasicorpo, fu praticato da 3) 25 mezzi da che affermavano concordemente — unico ampolla,come essa sul- mezzo sfuggita,e noi ed ogni siamo che, se si permettesse di fare quell'esame dolenti solo altra rigorosa indagine fisica,di cui saremmo lieti, della profanazione di tanta insigne reliquia, sorgerebbero altri nell' amohe assodato polla dubbi, anche quando fosse certamente sicuro per certi si la conoscere contenga puro verità. sangue. fatte,sui metodi seguiti,ed di metter^ in dubbio analizzatori, pur accadei'e che scientifiche 2. anno nuove prove, le ampolle si esauriscano Dks(;kizioxe per circostanze dkl il risultato si degli ; si ottenuto e, di prova potrebbe anche vuotino, le commissioni in prova, prima che (2). Il miracolo celebrano, eccezionali, quando si è feste,che delle sul valore sull' autorità anche la controversia miracolo. una Si discuterebbe ricerche chiederebbero di Si tratta ma avviene si è avverato «fatta baciare (1) Neapolitaiiinche BIiitwnuder-Regensburg, di S. Gennaro. Roma, (2; Silva. Il miracolo tre volte anche la teca l' alin a re 1912. Civiltà cattolica, 1905. 117 — illustri ad o personaggi tre domenica Catacomba o infine del traslazione della portata in processione per bliche pubsi è dovuta o aggiustare. festività ricorrono nel sabato che precede la prima : a) di maggio e negli otto giorni consecutivi, in ricordo calamite Le si è — Santo del corpo dell' agro Marciano alla della secondo la tradizione, prima liquefazione,avvenuta, ad Antignano in quell'occasione nel 19 b) settembre, del martirio nei dell' anniversario ottava e giorni seguente festa del nel ]6 nel in istituita 1632 Patrocinio, dicembre, e) stata suviana veringraziamento d' esser Napoli liberata dall' eruzione del 1631, la più tremenda ricordo storico di ?pò quella a e — — Pompei. distrusse che che tanto mancare, In il miracolo 18° secolo altri da fatta iniziati cenno che Il la il secolo a reliquie solo del di precedenza, dei alle ottava del 9 estratti sono anche seguente, mattino, dalle la festa chè perPatrocinio del che del Duomo fatto (1659), è occasione. queir noli' ottava l' argenteo sizione espo- forse maggio ed imbusto prima e di rispettive nicchie, della e in naio gen- Tale 1497. Cerimonieri 13 naro di S. Gen- corpo nel a volte. 37 il anche anni, poi fu disusata, avveniva e talvolta Deputaziono davanti ai dol 'W'- laica maggiore di ([ucllaCa[)pelia, viene avfanno preghiere dai sac^erdoti e dal popolo tinche non della Festività di maggio, nel sabato il miracolo. Invece dalla nicchia è estratto ?' poi mezzogi"uno, il solo imbusto altare . dal clero nella e Chiesa le statue patriziinapoletaniè condotto dai di Chiara. S. d'argento dei Nelle Patroni suddetta nella capitolo conviene ore processionalmente con pomeridiane, insieme la In dei del capovolgendola lentamente il miracolo avvenuto. se per confondere s' abolisse l' uso ri) tiene Tes(»ro, V. € Lii Croce è in mano di » «lei 5 miiKKÌ"" la teca tratto in Il Cardinale più i nemici sempre di avvicinare per un 11)12. l'ostensorio recando chiesa, d'ordinario avvicn»» ampolle. Il miracolo nel Duomo. processionedopo si riconduce dei giorni d' esposizioneil Tesoriere, ognuno Prelati col secondarli, l'Arcivescovo le con e si ebbe del metà incominciò 19° traslazione 150 rappresentantidel Cardinale soro, ed, espostiai lati delT si le arcivescovili il miracolo dopo dopo alla (1610) prima di quello del Tesoro dicembre, teca tino Napoli, avvenuta a mese settembre 19 il 16 un Diarii furono costante: circa per con istituita, (1) Nei fu tutto Montevergine fu questa Festività si esponevano della quarta tempi ricordo per in In della in che S. «• Chijira a capo tura, l'impugna- per rarsi per assicunel 1907, Prisco tratto ordinò verità che , momento la candela dietnv 118 — — tale constatazione. per si mantiene liquidotutto il Avvenuto r ostensorio sant::iie e al baciare dai popolo Canojiici giorno, ed Cappellani del nel settembre. Duomo dai proprie nicchie V imbusto si trova indurito. osservare maggio ripongono a si sera L' indomani il miracolo, fatto è Tesoro A la teca. e il nel e nelle d' ordinario il si ripete l'esposizione. più appariscente del complesso Uquefaxioìie miracolo di S. Gennaro, è il passaggio del contenuto dell' ampolla dallo stato talvolta un come solido, pietra,che si toccava la allo fluidità stato variabile verghetta, liquido,con tempo con dalla pastosa a quella dell' acqua tìn dell' volta tale etere, mutevole da un all' da un' all' altra. inizio della L' ora altro, giorno anch' è avviene esso liquefazione variabile, ma graduale per della rammollimento che si distacca generale raneamente contempomassa, sangue La e fenomeno ^ da è lento, ora talvolta lascia non durante a il superficiedel vetro. Dippiù rapido, dopo che per parecchio tempo è si è mantenuto clnro. La tenacemente di regola movimento, aderisce sera la tutta di traccia fatto se che viscosamente sulla il al ora il sangue liquefatta massa abbandona che parete caratterizza l'inizio miracolo, e solo (Punzo). alle pareti d' aspetto il corso della giornata,come durante si è osservato, ultimi delle un esempio recente, negli giorni Eccezionalmente si vede vetro attaccaticcia , limacciosa, anche dare per del settembre ottave Talvolta 1910el911. la del sangue liquefazione ò parziale e nel mezzo resta centrale rale, una o lateparte solida o globo^ che può essere al vetro, di forma libero o aderente sferica o a sbarra,e che lo piii si conserva integro per tutto il giorno e certe per volte fino all' indomani, estraendosi dalla nicchia il mattino guente, sesi era Il globo ò evidentemente come riposto la sera. costituito dalla stessa di quella liquefatta sia perchè sostanza la sua formazione è costante, sia perchè altrimenti non gerebbe galleg, e Il "Jra se tempo^ è basta che e che di un per la nicchia Teorica discorso dei tempo della Fergola Napoli (]),mentre (1) il susseguente è stessa illustre , il 3 miracoli apologetico diversa si densità. liquefazione,è variabilissimo. la teca, ora prima di estrarre nata gioraspettano delle ore, una il fenomeno raramente ancora altra s' attende la nella già avvenuta qualche minuto, talvolta intera notare noterebbe» ne sul maggio ospoHta miracolo del manca variabile da una ottava, in modo professore della 1795 cou il sangue metodo tutto. l' liquefazionealche K. si in uu rimento espedi Università liquefecedopo dimostrativo, di S. Gennaro. Bisogna Napoli, He^iiita da ed. del 1841. 120 — — persisted' ordinario fino di maggio la teca resta in dopo che nelF ottava a sera, anche la Cattedrale riposo per alcune ore del pomeriggio nel Tesoro, mentre del fenomeno tale che è La persistenza è chiusa. che qualdalla il indurito la teca nicchia, sangue volta, neir estrarre si era la servata osinalterata,come presenta alla superficie spuma di formazione La alcuni mesi bolle nel chiuderla prima. nei diversi costante è sempre giorni di un' ottava. non nerastra Questo rossastra. o fenomeno d' ordinario che notato tempo si era (raramente in settembre,come Da e di volume 11) nel del corso riempire fin tutta la dicare negli ultimi giorni dell' esposizionedi giuil 19 settembre, è solida o liquida.Invece di volume,, così aumentato dell'ampolla, talvolta notte la difficoltà la sostanza se il contenuto the duro è restato 1910 di gio magil sangue sì da , fiala, con dopo di anche giorno ed 1870, progressivamente liquefarsiaumenta nel nel nell' ottava giorni,si riduce di botto alla massa ampolla.Queste variazioni volumetriche 100 circa per circa 2[3 dell' primitiva, non leggi stabili e seguono perchè in condizioni ratura rapporto della tempenel di calore identiche maggio e studi di risulta dagli nel settembre, come Fergola e di Punzo, dice tali fasi opposte, e quando si tenga conto, come si hanno Silva, da quali minime quantità sieno rappresentatii coefficienti cubica di dilatazione (calcolidi Sperindeo),partendo dallo stata in sono non , solido ad sangue, ci può dimostrare liquidodel 0 pilielementare della C. il livello 26° sostanza, potrebbe progressivoaumento non Il spazio dopo che piiidi piana un alle ; il sangue , in modo pareti b) centrale del sangue, affermato esser ha di tante girando la talvolta e massa, faccia le vetro, si vede di millimetro. che credere lo e detto si è come , lo strato ad rente ade- aumento traspaparetidella fiala,rente la nettamente spumeggiante (Silva); d) di volume si deve notare l' aumento nella bolle volte vecchio 3 decimi a l'ampolla, capacità del- illusorio, perchè : a) prima ampolla è identico volume; e) guardando,attraverso quanto della 16° C. da aumento conto tenuto nell' massa il vuoto mascheri un per reale, non è aderisce non il calcolo pressione , che sollevarsi liquefazione (Punzo) la d' ordinario di la occupa data una dovuto che superficie contro alla 1' aumento chi zione formasi ha appariscenza di gallozzolee dippiìiqueste, disperse. teca, sarebbero senza zioni corrispondonovariadi un' importanza affatto singolarefenomeno di peso da Silva. Sperindeo nel da Sperindeo e confermate dimostrate sicure bilance e sibili, sen19 settembre 1902, pesando la teca con e poi quando , avvequando 1' ampolla era quasi colma Alle variazioni — volumetriche della massa 121 — il miracolo nuto il volume differenza 25 di cmc. rimastane 27 medio ; onde scema delT del quanti sangue, il contenuto del pesate conterrebbe ne ha con la nel di un al 19 da teca 26 and»j kg. 1,015 continuava ad è quel sangue mostrando tra che fasi La tradizione altrove,che nel Antignano il il mentre lume vo- volume tra si come secolare, e sottragga sia nuto avve- documento nessun rico sto- Non indubbiamente. avvalorarla possa documento ferma, af- continua, miracolo primo Finora 4° secolo. che trovato più ancor meravigliosemuta volta una sandosi, abbas- fìsica (1). miracolo. detto fatto discordanza le tante anche leggi della ho stato Tale , del come decrescere. a che Storia 3. liala 1,004. a sensibilmente il peso diminuì fino al 21, ma, sorprendente,dal 22 in poi andò aumentandosi, spesso densità del tutto alle a peso della peso liquido dal mostra 2-4 elementare mentre peso di porzione di calcolo un , il peso cioè , la notò metà a specificouguale a quello 1,055. Silva,ripetendo 1' esperienza con settembre notò nei 1904, diversi giorni variazioni Il livello circa cioè sangue, ottava due ricavasi ampolla diligentiricerche dell' le tra gr. ridotto era . di — criteri vi sono che la neghi e però alcun della anla grande solennità tichissima importanti per confortarla, come duceva processione di maggio, che nei primi tempi si condicate sul posto, dedi due chiese ad Antigiiano: l'esistenza 1' antica al Vomero, al Santo, V una, S. Gennarello lungo la pia dice la tradizione, abitava via Antiniana, in sito ove vi ha , , donna, che Antignano miracoh», antico del di ora , e oggi documento miracolo, de : Blasiis " dal nel al consistono d'altra menti N. il è guente se- grande una Cristo S. Gesù dal sul gue san- ampolla,si era in una contenuto sangue, beato dal ». fosse uscito in (jurlgiorno corpo se il miracolo, che riguardano 15*^ tino al 17° id^Kumcnti, di S. Gennaro. secolo fece luogo più parli specie illustrato al miracolo ha avut«" i;jS9 anno che autore, ed studiato relativo Il passo ISSI. processione del miracolo, che Dal 1390. Il Basilica. rinvenuto, òict^/tt/t/ "!'incerto i:UO 11 17 agosto dell* come liquefatto, finora autentico, il ("hronicon va la bella costruendo si sta storico giornale,che Prof, il avvenuto . dove è di la Piazza V altra, presso il sangue, e sarebbe demolita nel luogo ove conservava Quel in tilosotiche «" sacre, opere viaggi. Dal secolo 17** tali dncu- cenni brevi di indole, in relazioni in acciuistanomaggiore imp(»rtanza v (1) Volume-omaggio pel 16. « CViit. di S. pel Oennaro valore — ed l"*Aiiria. aut""»'» l^O.'. iri 122 — degli scrittori e tanto da larghezza, Diario del cui con alcuni permetterciin dati i la per — del si dell' mento, argodi studiare rativamente compa- casi Tesoro tratta quelliforniti da altri osservatori 1' accordo, specialmente se questi,come rilevarne e Fergola, Punzo, Sperindeo,Silva,hanno voluto istituire ricerche rigorose scientitìche sull' argomento. fino al 1647 di una l'assenza Per vera e propria Deputazione al d edicata culto delle reliquie di S. Gennaro, ecclesiastica, e s' iniziò che nel dispiacevolmenteun Diario ufficiale non 1659, 12 anni dopo l'inaugurazione della Cappella del Tesoro, solo, per e fortunata una del particolari le per notizie ricchi e prodigio,in riferite di dal è che al lasciano alcuni a noi come E' ricordo fino fare al alcuni dati il Pietrasanta orale, di cui vi ha riportatiin appendice modo dal costumi e sulle del Tesoro le con reliquie sono il sangue; nel con un' 4. Le fasi del miracolo, distici latini nei eco del dente, Ra- alla presente Opera. semplicitàdi dire e una nello stesso estratte tempo prove del di , seguenti indicazioni dalle ed ora, in cui nicchie; stato^ in cui si è trovato : giorno vava stato^ in cui si troper liquefarsi; nella nicchia; variazioni di volume ed impiegato riporlola sera misura; altri fenomeni che osservazioni storici,le afifermazioni (1) il Putignano e la , in che principio finoggi,malgrado le profonde differenze di epoche dice Gavóne constatato come (2) vien il miracolo le stati studiati , tradizione Diario delle 1610 , Xel tici auten- dispiacevoleconstatare nessun supporre scrittori sapere recchi padal seguiti, 1610, modo certo di documenti arcivescovili, storici,che di recente sono Barbuto. si dovettero certo come di fino pervenuto dato è Diari nei preziosidati diligentemente non circostanza, ci notevoli soprannaturale tanti attraverso Mingzw^ un' eccezione assolutamente osservati. secoli ed conservazione a) La — allo stato del vivo, ossigenato, ò tabile legge inelut- soprannaturale della di decomposizione dei corpi. E' noto infatti che il sangue è già in dopo 8 a 10 giorni da che è stato emesso, umano, quida, completa putrefazione ed in seguito evaporatasi la parte lisi condensa di polvere nericcia,come si ossotto forma serva , n^lle fiale trovate , presso il corpo Giustamente andati ed come parecchi scrittori, insistito oggi il Gavóne, hanno (1) TbauinaHÌa (2) Le célèbre rÌ9. Beauchesne verae rniracle 1909. Religionis, de Saint di il su molti martiri. Putignano questo nei miracolo tempi per- III. Janvier à Naples et h Poiizzole. Pa- 123 — che manente, i5i Sicilia,nel di il di tanti altri che primo, dirò, il fondamentale Fra prodigio napoletano. Anche Bernardino di le meravipubhlicato nel 1503, caiìta glie poema, ò nel osservano sno tale — miracolo: fo E Dh ral Sjiiigiie,per [nitrefatione b) Liquefazione (cambiamento tino sangue dalle riprendere i a virtù di chimici, come si riuscire può di recente, assolutamente inadatta il Cavéne quindi Gennaro ò le dice che ecc.) e volume la aggregazione) del allora fuoriuscito altri fenomeni con di venti solpeso. Con di Malassez, Potain, e di volta una sola, del sangue fibrina seconda una rendendola e gulato coa- (juindi (ìiustamente coagulazicuie. ogni liquefazione del fenomeno un miracoloso. Che di San sangue di miracoli traverso at- somma secoli ! tanti Date ad d' di sangue artificiale sciogliere,ma disgregando a Cristo, stato caratteri (colore, fluidità, spuma, vene le variazioni di sorprendenti, come il siero de conservato. elementari di dell' mento impossibilitàdi audel dei massa e corpi, spontaneo peso di volume di studiate fico scientile variazioni e con rigore peso, da uomini la cui ed onestà non valorosi, può competenza fatti assolutamente mettersi in dubbio, sono soprannaturali.Ijjidenburg, professore all'Università di Breslavia, in pohMuica con frode la possibilità di una rinon Cavéne, osò ammettere per all' universale 1' impossibila verità, quando è noto -conoscere lità rante dumateriale quelle mutazioni dell'inganno, continuando Io spero il sangue. la giornata, mentre si bacia che, se leggi di natura dell' immutabilità WtduT il parroco ad uno sciena dissiparecerti pregiudizi,che fanno vergogna (Muivincere bel libro il prof. Isenkrahe ;;iato, riesca col suo a la con celebre sua è non scommessa riuscito Ladenburg. cioè il iniraroh, che accontpaif/iatto speciali^ e) Le circostanze le pn'ghion» d"M sacerdoti la ricorrenza e di Festività del Santo, della testa, raccliiusa popolo, la presenza cristiano. glorificazionedell' invitto martire del è avvenuto 1(394 e la senza 1701, nel a Francesco II, re (pielladel Due delle del miracolo d) Coincidenxa posti.Sperindeo,Cav^'Mie Pozzuoli, formazione che di consiste e nel 174-^ maggio cui straordinarie, tra della presenza Talvolta testa, ed 24 nell' imbusto, in però il miracolo nel come diverse luglio corno ls;"«) tembre set- zioni esposi.ji\ niti Sicilie. a Poxitwli Xapoli, a Isenkrahe hanno rosseggiament»» studiato e talvolta sulla pietra,conservata perlineli(|uide ed in altri il mirami.» anche di nella nella chiesa 124 — Cappuccini de' secondo da immemorabile, a secolo del metà che maggio di ha Cappella reale ampolla III. Carlo con miracolo di Napoli, sia a rento, Diego da Sor- altra parte del libro,si leggono- di Madrid reliquiarioesiste una cola picda dicesi di S. Gennaro portatovi sangue de Ruberto, sacerdote sua napoletano, in un la viaggio in Spagna avviene la liquefazione (1). in potette osservare e meraviglioso si ripete Il fenomeno di Pozzuoli, al miracolo preziosi intorno , Il R.do servato os- scritti illustrato. Cavéne che Nella dati fu primi parecchi di questi affermano e in cenno dei interesse vivo con fatto ho cui decollato^ fenomeno opuscolo del P. Neil' settembre. a fu documenti i ma 18" il Santo questo prodigio col del contemporaneità la quale Certamente credenza. tempo risalgono Solfatara,sulla sulla pia una — , gli fu che assicurato di mo' a ancora, , eco, in di S. Gennaro, come i granelli piccole reliquie di sangue visti che talvolta si sono in S. Gennaro di sabbia coLira-rucenia^ di piccolisil ravvivamento sime rosseggiare il 19 settembre; come di di cui è un cotone, stropicciato» impronte, pezzo sporco il ed anche della Solfatara sulla settembre 1894 il 19 pietra rosseggiamento su d'un frammento, da quest'ultima staccato. il ravvivamento di Barbuto ha osservato Amitrano in compagnia Posildi quelle impronte nella chiesetta di Yillanova a la da parecchi anni osserva 1910, come lipo il 19 settembre rara, FerTommaso del Ccmm. in casa leliquia di sangue, conservata altre , , donataglida In o aderenti di sostanza al vetro. rosso-vive Giovanni Santo del Festività vischiosa sostanza una e, per alle letano. napo- laminette poche contengono di color nero indurita, piceo, non secca Nelle sacerdote Nappa, si piccola ampolla una straterelli D. zio suo da diventano nere emettono, alcune in trasparenza un che pareti del vetro, mostrando Talvolta color di sangue vivo. rosso compaiono rubino, come sul vetro minutissime (2). goccioline rosse di cui parecaltre liquefazionidi sangue^ e) Analogia con chie si attaccano in Napoli, come di in S. Gregorio Armeno; di S. Luigi nel Gesù chiesa di S. M. nella Presso Pantaleone ciò avviene Napoli a medico, in Battista S. Giovanni di S. Stefano vecchio della il 2G S. o (1) Boll. La Bas. "Croce,, Ant. del 1911, 15 n. della de M.* Alfonso in Nicomedia luglio , (2) 4. maggio 1910. S. Chiara; protomartirein nel sangue nel 311. cantare i Liguori dei cattivi. Redenzione (Amalfi)si liquefail martire morto di Mercede Ravello Ravello e Patrizia S di e di San Mentre vespridel 125 — — Santo, contemporaneamente un' altra porzione dello stesso gue sansi liquefa a Madrid nella chiesa dell' Incarnazione. Fa meraviglia come manifestazioni sì straordinarie sieno state ed anche nel mondo pel passato oggi poco conosciute e studiate "3attolico, mentre costituiscono analogia ?e per Gennaro confermano validissimo argomento un ed illustrano il di fede di miracolo San (l). f) Rapporti alcune tra fasi del miracolo e gli avveniìurnti Se storicamente in general»^ contemporanei (criteri pronostici). indiscutibili, formando sono una importantissima degli alti prova fini della Provvidenza però arduo problema ed interessa lo in il no studio pochi Putignano, tale tale e altra prodigio. Per delle del fasi ha circostanza tali Santo, talvolta è stici, prono- passati,come interessato che ò (fennaro, criteri secoli di voti del sono S. dei nei che ma di cavarne e da quanti miracolo sempre e, dir per vogliono avvenuto a scutere di- sito propo- investigazioniè importantissimo miracolo i attraverso documenti rici sto- anche della tradizione conto orale, consacrata, (2),tenendo ho detto,nei distici del Radente. del miracolo Se gli oppositori come posto avessero Il criterio od da è tutto Prima 1529 delle "la Calabrie nel delle regno il sabato 19 si sarebbero studio, non fatte affermazioni. settembre 2 Napoli),nel a da dell' armata parte tale fondamentale (terribilepeste carestia a è pronostico è se il miracolo È certo che quando nel solo giorno di una anche in alcuni seguenti la liquefazione manca La storia prevedersi (jualche grande calamità. del Diario si hanno esempii di tal g«'nere «lai no. o niente falsissime gratuite e tante al al gli oppositori del miracolo, se o solo vivamente anche così, il ordine determinarli trattato argomento il Pietrasanta ^d in Nel secolo e quasi 1885 19" del sangue già liquefattonella alcuni come miracolo gni. inseir)27 avvenuto non tutto Festività nelle nicchia mente completa- mancò il 80 aprile e il colerica). Il trovarsi (terribile invasione 188(j del mento (depreda- 155S e stività Fe- (grande parte dei Turchi), nel 1569 l)ue Sicilie),nel 1571 (assedio di Malta turca). maggio 1550 nuto avve- a tempo ò "ia ritenuto opportuno cioè , quindi un segno (scioltocon globo),ma in alcuni infausto,come maggio «»ttave, casi, essendosi conservato |)iij li(|UÌdo per uno sempre dice il Tutini, come come o più anni, deve int»'i'j)etrarsi, per uno dopo preghiere del popolo,e potrebbe esser le 1887 nel o (1) V. La « Cnx»- « "l.l 9 muikkIo 1909, del 16 ^ •e 26 (2) settembre Boll. B.I8. 1909. Antig. nov. e die. 1910. raaRgio 1910. «lol 1!» 126 — di segno — rono Così,ad esempio,i napoletanifugrande protezione. nel rinvenire confortati liquidoil sangue durante1631, presagiodi liberazione. s econdo 1' è quando il sangue, Segno felice, esperienzasecolare, incontro alla si testa tenne rim entre si posto liquefa, appena di signitìcato infausto la colliquazione indipendentemente tremenda l'eruzione dalla sempre del nel testa,come come 6 ottobre 1496 d' Checché Aragona (cronaca di Passaro). discutere volte Iddio si che, può quante il davanti Ferrante a pensi,non si benignadi far seguire dico per dissipare quel se ne di protezionee ciò segno invalso tra noi tanto che il miracolo pregiudizio , , del Festa sia segno di triste Patrocinio, miracolo,e , detto che già ai tempi nostri,mentre il miracolo sventuratamente Il miracolo fino a metà II si ai nuova. fatto e del secolo 16 più cembre diHo raro 18° fu costante. in mità tempi luttuosi con minaccia di calaè stato bastevole per tranquillizzare A tal propoNapoli. sito fatti di grande importanzae che non si possono sono gare spieagevolmente dalla scienza medica,tenuto conto della mancanza di mezzi ed igienicidell' epoca, quelliavveprofilattici nuti nel 1692 dalla peste che infieriva a Bari)^ (Napoliimmune nel 1743 (dallapeste a Messina) e nel 1816 (pestelimitata a Noia), facendo le più fervide preghiereal Santo. Questi fatti avvenuto ed altri moltissimi evidentemente Gennaro e legatoal miracolo del suo dimostrò il prof,del Gaizo (1). di San Criteri atteso dimostrano importantisono per aversi anche il miracolo e il Patrocinio che sangue, come lamente bel- il tempo quelliche riguardano è stato se questo completo o parziale. In previsionedi grandiepidemieil miracolo o è mancato del ho detto,o ò tardato molto. È un fatto, si può dire, tutto,come Il 19 settembre 1835 il prodigio ad un' ora avvenne di notte; il 19 settembre 1884 si attesero circa 4 ore. In quanto alla liquefazione cioè con globo,pare che parziale, sia segno infausto, quando il fenomeno persisteimmutato per 0 più giornidopo la Festività, uno trovandosi al mattino,nelP estrarre il sangue dalla nicchia, s'era la sera come costante. riposto e mancando maggio quindi per 1884 e 1910. uno Di o più giorniil miracolo,come questo segno detto nei è nel distici del Kadente. Comunemente diverso secondo Chiesa,ora ai si afferma le che il miracolo riferendosi Festività, regnanti.Ciò che (1) Volume-omaggio pel 16» Cent, si abbia al ora può dire di S. Gennaro. significatopopolo,ora alla un solo su quest'ar- Napoli, d'Aiiria 1906. 128 — la (li natura, è scoperte assurdo. un è fuori della le tutte note ancor sono Anzitutto di dubbio che le principiigenerali della l' immutabilità fisiologia come leggi nuove tìsica, del peso , , corpi, l' invariabilità dei non distruggere i potranno non chimica della che affermazione solita — del di fusione punto di ciascuno di essi fuoriuscito putrefazione del sangue solo è La dai vasi. natura un non complesso di leggi, ma anche mente una grande armonia, onde si può esser certi scientificadi una che, data 1' esistenza legge reale di natura, questa anche da un' altra reale ; quindi è chiaro smentita verrà non stabilire il fatto miracoloso bene si possa che senza bisogno di conoscere (1). perfettamente tutte le leggi di natura ad data una pressione la , « Nondimeno verità hanno i nemici della tra ipotesi l' una più falsa dell' alsimpatia ed antipatia a quella spiriticae , quella della forza psichica , luterana tante emesso da della Riforma della dall' epoca la contare senza stufa che , secondo , , di S. Gennaro! ham Graliquefare il sangue E importante notare 23. (2) ne confuta egregiamente ben che ipotesi per venir fuori ha dovuto ogni nuova distruggere dimostra molte le altre. Ciò che 1' errore assume pre semforme, ma tutti che che si convinti è resta sono quello Oggi, dopo di da che vi ha non quei Prelati, frode, ne soperchieria parte di fatti occhi i sotto numeroso svolgendosi gli popolo, quando V Aranti, si usa per — provato fino all' evidenza si è da' moderni anche miscugli tanti che è oppositori,non di più è fusibili sostanze bassa a fatto sangue, il riconosciuto di caso ricordare i temperatura, proposti Quelli che ammettevano giornali politici. 1' esistenza miscela di una gue senza qualsiasi invece di sanprove da avvalorata la tradizione storica, senza secoli,e, negavano dico di non mai volerlo, confessavano non aver studiato,ma In secondo di S. Gennaro. il miracolo osservato nemmeno luogo fatto che di liquefare un hanno tentativi non miscuglio,come, si di Luca 'de fecero a non e esperienze, Sperindeo, ma scopo e discussi anche su , è mai riuscito temperatura variabile di di per la di e tempo fenomeni volume fr»rmare i e di Da articolo un Hul miracolo di fine state sono di 8. Mnriuo Mons. Gennaro, a le sostanze carminata, , la scoperte d' uu' proposito pubblicato complesso sì sulla « Croce The Mistery of Naples - 1909. St. Louis e riazioni va- proposte cioccolatta, molto dopo tica ipotesi spiri» del 1906. (2) le escluse non tutte la lacca solforico , (1) Li peso. miscugli, come parafiiiia 1' etere quell'insieme con di diverse condizioni 1' accompagnano, che e nelle il miracolo rifare a (Nord-America). 25 vembre no- 120 — la reliquia del sanj^ue attestano la tradizione, il €lie fin dal Né luterani ipotesi,già nuovo pochi una o più di di miscuglio con sangue temperature relativamente a può nel ammettere mischiatovi che i nel sostanze è che sangue di a d Italia Seneca, altri abbia quella che caratteri die microbi si recchie pae riori,e sangue e bassa a di , d' dovrebbero di massa l' assurdo per gelatina,e deve essere dalla scienza potersi ben conservarsi moderna. per un due e di volume. tiObtanza, nei e si post»-- pensi che sostanze, come il la t«'mpo sf'uipre limitato, tutte praticheaccjuisite che tecnica tìsi"»iogica (juegli sterilizzato, con Non P^usebia , altre con inalterato di sa spremendo che, ampolla mischiare e secolo (|uando evidente. dei col omogenea beli' agio ed a densità 4." altre avere , più ancor defibrinato atfermato neir è nel nota ogni tempo all' i\7Ìone resistenza di temperatura del scuole tica organica, idenquei Napoli con degli scienziati una quella con e i con miscela invincibile formare la facoltà per le mani nelle teosofiche Duomo sostanze principio del il e coaguhusi a sciogliersi temperature, oltre quella di variare di peso tutti questi requisiti non può risponderenessuna fusibile ha non Leibnitz da 4.° secolo, nel una nel ed quelle di Galeno conserva perenne proprietà,cioè di ed 1906 «che 1' ammirazione . a dimostrare stravaganze potuto formare Inoltre » del di furono quella con la fine tra Plinio, di fioritura tempo, Ora riccio ter- provano come si dimostrato de' martiri, quella eseguita liquido di S. Antonino si dovrebbe mirabile sangue diverse po' di un con cui tra un miscuglio, che conservatrici del Giornale 1907, e socialisti,di capaci di fondere sostanze, raccogliere il dei in Piacenza, sangue del S° secolo. D' altra parte la storia della chimica parla il miscuglio. Ben disse Arena in una polemica,svoltasi contro libri menti docu- tempo L'archeologia ha raccoglierlo. chimiche, recente martire sul dal fa dai anni . analisi r altra come antichi fin emessa S. Gennaro, di sangue mischiarvi usavano venerata, ed L'unico basse. cristiani, nel primi ò stata Martirologioromano V è ventilata e di S. Gennaro 14.*' secolo. assurda meno — o il sangue chi per di S. (ìennaro lei,fosse riuscita gna spudetì- con a dovuto aggiungervi, agitando,pniehèsolo poi avrebbe tali sostanze r agitamento si può aver"' miscuglio, (juelle un con eseguite suUa Tutte queste operazionisi sarebbero conservatrici. Solfatara,quando i cristiani presential martiri»» appena el)bern il tempo e fuggire ! So poi di raccoglierequel poco di .sangue fossero state che post"'riormente ipotesisi ardisse supporre per comba nelT ampolh» d(»pn che fu t«)lta dalla Cataaggiunte sostanze libere ed aperte, non fino a (piando le ampolle erano e brinarlo e . 17 130 — — potrebbe spiep:areil prodigio aggiuntavi si qualunque sostanza e si sarebbero gli oli nel avvenuto si ammuffiti, 4.° secolo sarebbe poi grassi le le e alterata, poiché i gelatineinverminate, senze es- le avrebbero formato evaporazione, gomme dell' nel dei grumi eterogenei contenuto ampolla (Silva). modo L' ipotesidel calore. Ad facile ammettere è cosa ogni essiccate fondamento alcun senza per nell' che , ad altre ampolla ciò vi sia schiato mi- sangue la è risoluta, questione non perchè, qualunque sia il contenuto, i fatti meravigliosinon il miscuglio,. si possono Pure quelli che ammettono negare. all' ipotesi del calorico che dice Silva è ben tornano come r unica che e presentarsiin può parlare il linguaggio moderno scientifica avviene la liquefazione, veste come e che, pel modo che escluso il rammentre va mollimento può discutersi per un momento, sia cagionato da solventi,dissolventi o dall' azione dell' umidità su corpi deliquescenti(Punzo). Però anche 1' azione del calorico in chimica è esclusa a priori pel fatto assodato il calore che accelera il la coagulazione del sangue, fisiologica tra i corpi refrattarii quale, quando è coagulato va compreso mezzi fisici. a liquefarsicon L' azione del calorico,si affermò, sarebbe favorita dalle agitazioni della teca, ma migliaia d'osservatori, tra cui Punzo,. hanno il ripetutoche movimento, cui è sottoposta, è lentissimo, sostanze, con ma , , , , , consistendo se e solo quando neLcapovolgerla la si massa di Ben muova. in tratto tratto vedere per Isenkrahe, osserva che del sangue di S. Gennaro agitazionila massa ci vorrebbe di calore pari a 425 un equivalente meccanico di mosi può parlareassolutamente vimento Kilogrammetri! Del resto non il sangue nella nicchia: trovasi già liquefatto : a) quando il miracolo avviene b) quelle volte,in cui il 16 dicembre tre menla teca bera, li1' ampolla era è posta sul piedistallo ; e) quando cioè non chiusa nella teca e quindi capovolgibile ; d) quante volte pel passato il miracolo la teca ferma 0 avvenuto, tenendo sul piedistallo, del Tesoro. è scritto nel Diario come Come agirebbe, per ipotesi,il calorico ? Di calore diretto noa metri è a parlare,perchè le poche candele alcuni sono accese lontano anche dalla teca dal 1907, come detto ho è stato e abolito r uso della candela che fuggevolmente si avvicinava le con sciogliere per , , alla teca il vetro ai raggi per della osservare teca e delle si lascia calorifici), termiche , come se dimostrò sopratutto Melloni. superficiepiana, non si il miracolo ampolle per difficilmente per Dippiù prestano Per avvenuto. era dalle permeare bassa sorgenti di le lastre della altro (oj^acità 1' atermaneità zioni irradia- temperatura^ essendo teca a , a concentrare i raggi calorifici. 131 — Pensare di comunicazione a che stringono che baciano le calore della appendici reliquiario il — è dalle teca e assurdo. un del mani dalle sacerdote, dei fedeli, labbra AVeedal diceva Ben , controversia celebre nella candela una che I che li(iuefare la teca che da labbra, dei giorni dell' ottava e si è sangue alcuno cui fatto giornata rindeo , La essa delle subire deliere can- Nel il vetro. senza calore di comunicazione sfiorano ammettere pomeriggio alla fanno 3 maggio stessa dice mai — che causa massa sempre perdita li(|uidadurante è E ore, questo il sangue nell' esti-arre avvenuto stanze, specialicirco- con quella supposizioire.Ad es. 1° giorno dell'ottava, il sangue 1694, 11 per la notte. fluido si trova non , fatti. dei all' evidenza talora calore di Speperfetto il , cadere che assurda la teca il fenomeno nicchia, in il tempo, per un' intera durante cosa — nella ampolle eccezionalmente la doni. piede simili condizioni. persistenzadella fluidità altro prodigio,perdio, come un conservarla dalla a dere accen- del il miracolo, si mantiene perfettamente contrario Se mano avvenuto pensare come volesse si se dovrebbe è baciato, anche isolamento farebbe al di osservare. è dopo fuggevolmente l'abbia è la facile più esser maggio, quando la Cattedrale è chiusa, sperimentali rigorosi,come quelli di Speriudeo, il che visto sempre liquido per pareccliieore, senza studi per solo fisicamente falso (1) qualsiasiin sostanza una è 1831 1* appressare con fedeli baciano dire del mentre , fu trovato liquido,nel lunedì seguente fu duro e si attese un'ora e l' indurirsi o no si può dire che mezza j)er la liquefazione.Nò del sangue dipen"lada differenza di dopo riposto nelT armadio la notte rispettoa quelladella temperatura della nicchia durante esperienze esatte ha «liiìiostrato Cappella,perchè Sperindeo con "li grado centigrado. di 3 decimi è appena tale differenza in media che Ciò cause si spiega, perchè l'unica d' umidità: tappezzate di damasco. modo ad (|uindi in della solidificazione il sangue (1) De terra Lue» intorno e le ore della sono dell'altare paretidi legno sono sue del 1' indurirsi vi in certo quandi»,i)ur sera, pel bacio, come e perciò aderente sangue tinuando con- i^unzo, osservò Non al vetn». più densa tale generale la posizione di riposo cagione fondamen- tesi aft'ermazione prime mossa esser diventa massa correnti Dippiù dalle fin s" inizia non apertura dà nel recinto sua riparato da sito maggiore, nicchia alla intorno nel sta si è Cani. alla ò di tale Tua prova ••vidcnti' sangue. talvolta nella Festività di magche gio del fatto nello rinvenuto Sopra la una liquefazione celebra» del suDgae controversia di di stato stesso S. li"iuefazione dibattuta Gennaro. in Iii|flul- N»|"oli, 1836. 132 — — avvenuto a tre dicembre, menriposto dopo il miracolo al mattino, durante risce s'indudalla sera un'ottava, la massa fatto soprannaturale completamente. E' anche questo un s'era come che i tanti tra Infine s' di fusione, si la raggiunge allora non ora mai quello globo per legge di fusione. alla delle vi miracolo del V esistenza manifestamente nel osservano due l'una: uno più giorni contraddice o sia il Qualunque nell'avveramento o di temperatura S. Gennaro. di fusione vederlo sarebbe del anche del punto suo fenomeno nucleo, ed ora ora ragione no, ora laterale,grande o piccolo;o quest'ipotesi non ed il globo dovrebbe esistere contrariamente sempre che Infine l'osservazione. mostra sì se trale, cen- s' avvera ipotesisi per a ministrasse som- la liquefazio dopo diventar dovrebbe tutta la massa liquidae della stessa persisteretalvolta densità,dagli strati esterni agliinterni,e non il globo immutato un'intera liquida. giornata nella massa per calorico Che il calore quella c("me (1) ed aggiustar per dal altre Conte la avvenuta — Grabinski scottava saldatura,ed sul sorta miracolo osservazioni registratenel Diario teca, questa dall'argentiere per di alcune luminosamente riferita la è falsissimo influenza abbia non infine dimostrano ciò che — lo accertate, nella del pel zionale Rassegna naTesoro, nelle quali, comunicatole calore il sangue si manteneva duro pietra. l' influenza diretta di Riassumendo, va esclusa assolutamente retto di calore indinemmeno sorgenti calorifiche sulle ampolle; ma si sa, nei grandi amsi può parlare, perchè, secondo ben bienti, le del del navate la maestose come Tesoro, Cappella Duomo 19'',una piazza della città e, fin al principio del secolo di maggio, le oscillazioni di temperatura sono nella Festività eliminare lente. Per le sole piccole sorgenti di calorico bili, possi- come Sperindeo nel 1901 sperimentarono di il popolo, seguire il miracolo a ceri spenti ed allontanando volte dire che il prodigio è iiv venuto tante zioni per esposistraordinarie ad illustri personaggi senza davanti popolo. Rho far senza 8e nel 1643 solo dunque e la , temperatura dell'ambiente esterno può fluire in- mostrata esperienze rigorose è stata dida Sperindeo uguale a quella del sangue, bisogna conalla contrariamente ohiudere che il sangue di 8. Gennaro, di ogni corpo, legge del punto di fusione fisso ed invariabile fonde a già si ò detto,da pochi temperature diversissime,come sulla gradi sopra teca, zero e se a 30" C. Sorgono qui spontanee (1) Vedi r opera del con essa Cavéne secondo le l'ambiente. seguenti domande, pag, 242. come coroUarii, 133 — la cui a scienza variabile il anche spesso il fenomeno avviene dovuto si è mentre qualche è anno è tanto risposta alcuna. Perchè impiega a liquefarsia diverse ture temperaalla stessa temperatura ? Perchè in dicembre talvolta rapidamente, dopo breve tempo, che tempo, e dare può non — attendere lungo tempo finanche mancato la liquefazioneavviene atmosferica è ancora più bassa dell' ampolla si scioglietalvolta in ? Perchè settembre altre in e volte cembre di- in la la temperatura sera, quando del ? Se mattino il contenuto si spiega che dicembre, come trovasi sciolto a maggio ed a settembre ? Se per non sempre straordinarie il 26 e 31 quefatto esposizioni gennaio 1687 fu trovato lidice Cavéne si spiega che fu rinvenuto come duro, in piena estate, l'S giugno 1667 ed il 18 luglio 16i"l ? lutine, la stessa si spiega con come tava temperatura dell' ambiente, nell' otdi maggio l'aumento di volume ed a settembre la riduzione il sangue di S. Gennaro rapida? Evidentemente sfugge alla legge a , di fusione. U ifotesispiritica o ìnedianica come dunque ipotesidel calorico della e forza psichica. La le altre tutte , tramontata per ma sempre anch' è essa , gli oppositoridel non , miracolo i , quali, non potendo oggi più negare trattarsi di sangue vivo, pur ricorsi all' aiuto allo di forze occulte non arrendersi, sono Tali ipotesi, spiritismo^alla forxa j^sichica... perchè fondate su meritano di esser discusse seriamente, incognite scientifiche, non di , solo ma L' dimostrare per la bancarotta che ipotesispiriticaammette dei in nemici di S. (iennam. quella piccola parte di gue san- il vuole altri come spiritodisincarnato o fluido di vitale o perispiritoo corpo astrale del Santo che e Chi lo ridestereb secolare. in tratto si sveglierebbe dal tratto sonno ? Un' ignota affinità con lo spiritod* un vivente, o, di uno il meglio dimenticavo chiedo o scusa più medium posti tra la folla che prega, ed a preferenza tra le così detto del nostro Povere devote donne parenti di S. Gennaro. popoda Dumas! Alessandro siete state calunniate, specie 1ÌD0,quanto sia lo restato . , , Meno il male che quale, dopo che so circa r incarico è antico hanno non prima — di delle medium, furie, delle esistevano non di donne devote ha detto corretta. delle Perciò grosse per un ha — nelle Questa ipotesispiritica, sapendo d'esser brava ma dirigt'reil popolo costume delle coscienzioso sono dei difens(»ri, ultimo dei trovato esame un anche io, ora , , , cose, in ha Cavène, potuto sicurarsi as- ?' che istero-epilettielie gente, che assunto invocazioni molto il molte da due per dir , al Santo, chiese di occultismo, di coli se- cosi, coFiie Napoli. meritava francese, che ne preteso scienziato supina ignoranza della fenomenologia 134 — e come meglio dematerializzazioni, 0 di po' di un del sangue la verso del del miracolo, siero, acqua, medium, crede o, come dell' invisibile fessura ampolla o e zioni esteriorizza- sedute nelle spiritiche, più probabile, le onde addirittura che volerebbe herziane, il s' introdurrebbe attraverso Ecco il sangue. si scioglierebbe tutto vetro qualche gato spie- amici! teneatis ! Bisum di ma sottilissimo effluvio teca, attraverserebbe,come reliquiarioe parlato più del ha non agiterebbenell' ampolla, s' che vitale fluido serio storico studio dello — perfezionedi queste peregrine vedute è aria cattedratica, della forxapsichica^un r ipotesi sorta po' con ad la quale toglie il privilegiodi far il miracolo o uno più tutti di contenti Così il dà tutto lo medium son a popolo. e ! Che è cofar un sì grande miracolo cosa senza accorgersene che vorrebbe testa esprimere forxa psichica? E' un termine Ma Come basta. non quindi parte della scuola spiritista: di esso militano contro tutte le non acquisito dalla scienza, ma le persuasioni,la letteratura ragioni, le discussioni,gli esperimenti, l'alto valore scientifico della scuola immensa spiritualista. e della scuola dentro i confini cotesta In verità, anche spiritista, modo solo spiegata, nò ad un universalmente è ammessa, forza ne da tanto essere pressocchè un enigma. A presentarla nella sua la forza psichicasarebbe qualche cosa del più facile intelligenza, fuori di noi,trasmetdi uscir tendosi anche fluido nervoso, nostro capace concetto un di nuovo 1' etere attraverso Lombroso, che una è tra i cosmico più caldi e producendo come a sostenitori dell'esistenza però (1) che, 1' energia del distanze il quadrato delle forza, riconosce effetti distanza. di tale moto vibratorio si potrebbero distanza, non , con i a spiegare vorrebbero anche alcuni fatti telepatici che in questo modo spiegare. Tutti gli esperimenti addotti per provarne l' esistenza, fenomeni di ad es. le spettacolose esperienze di de Rochas, sono Richet. ha dimostrato come suggestione in soggetti ipnotizzati, atto In ogni caso trasmesso teccia un psichico dalla corperò sarebbe da un cervello ad un cerebrale di uno altro,e non sante penfiala. Nel in contenuta ad un materia una di inerte, po' le trasmissioni solo essa brevissima crescend de- , caso del miracolo di S. Gennaro si afferma la che somma delle deli dei fein tensione dal cervello energie psichiche,esteriorizzate di sia capace il miracolo che perchè avvenga pregano far di dare effetti fisici, chimici, ecc., i quali sarebbero causa dimostrato ha La scuola cora, anliquefareil sangue. spiriticanon di via né ragionamento come per via di esperienza,nò per , , (1) La Lettimi, 1906, p. 985. 136 — d' esporlo — Come pubbliche preghiere^ alle spiegare si in tutte affermato ste que- che ò liquefazione, quando per ò della forza mensa imnecessaria ottenerla una mezzo psichica per forza atmosfera una cogitatoria,una potentissima come risultante della forze delle dinamo somma elettrica, algebrica Ed d' a un più forte ragione, popolo pregante? psichiche ancora, alla sera s' indurisce, perchè quando si è detto, che il sangue la potentissima forza ? s' allontana, finisce pure la folla, che con E chiusa, nel pomeriggio dei giorni va che, a Cattedrale come si mantiene il di maggio, il sangue dell' ottava liquido,mentre la circostanze . popolo lontano è Il miracolo ? volte altre segue in di presenza scarsissimo mero nu- rapidamente : 1) quando in circostanze il sangue in tempi straordinarie, anche recenti, si è mostrato il a qualche illustre visitatore; 2) quelle volte che è avvenuto 16 dicembre, nella 'quale Festività vi ha pochissima gente in Cattedrale: ottave, nei quali il numero 3) nei giorni delle due si è dovuto dei fedeli è in generale limitato; 4) quando stare aggiuil talvolta avvenuto è la teca, nel qual caso prodigio. altri due dati di fatto A tutti questi aggiungiamo tissimi. importantardato ò mancato Il primo è che il miracolo o qualche di persone volta uno per e spesso più giorni, fino o per più o uno anni nei secoli preghiere per ottenerlo,delle processioni Così di penitenza, del risveglio del sentimento religioso. 19 1836 nel tembre setnel fu date vicine dire di e a noi, più per all' 1 pom. avvenne 1884, nel quale giorno il miracolo le circostanze quando la folla pregante, che gremiva il Duomo, per ardentemente di quei tempi paurosi,desiderava storiche fatto è che il prodigio. 11 secondo che si avverasse talvolta^ Alluda il miracolo, questo avviene. vorrebbero quando tutti non del Patrocinio, il 16 dicembre, nel qual giorno, quando alla Festa è ritenuto il fenomeno, si verifica presagio volgarmente come passati, ad di triste cosa. da Riassumendo, fondata vacua, della alla e effetti quando scienza forze potesse ò vera, nulla tre su sua psichiche a del un tale di ecc. e gran su di operare, e il di persone numei'O materia spiegarla. inerte; teoria di 8. 1' esistenza modo giorno questa la fenomenologia, miracolo assolutamente mostra incognite scientifiche: natura fisici, chimici, molteplici per è come di se parte l' ipotesi si una psichica, la forza ottenere fervide delle onta la centramento con- per dall'altra acquisita stanze storia,le circo- essere (iennaro','che essa non rebbe var- 137 — — XXXI. Autorevoli testimonianze sul Il carattere illustri miracolo di S. soprannaturale del ed riconosciuto anche scrittori miracolo di S. (Gennaro stranieri da Tra nazionalità ogni , illustri ad venuti dovuto il ammirare confessare che sempre dire che Tra sul testimonianza miracolo di di trattasi alcuni altr"^ o religioni modo fatto oltre- un «lavanti Inro tra do prodigio. , meraviglioso, senza convertiti prodigio, si sono che con gli illustri scrittori, tanto dai italiani personaggi questi parecchi protestantio appartenenti ad hanno ò stato i secoli, oltre che , d' scienziati e Gennaro attraverso attestato, ecclesiastici cumenti di a . alla i\ii\e. vera la loro autorità, S. Gennaro, ci hanno reso piace riferire i guenti se- : Silvio Enea Piccolomini , d' celebre un poi i^ipa Pio Andrea giureconsulto 11, nel Panoimitano Palermo I d' disse Aragona, di .sangue da liquido.Giovan hile dirsi a della entusiasmo nel 1(345 il Battista ina ^ scrisse qtiale Uilvolta Fregoso 150i) Fortunio litjuf'fazione. un colto dallo pure il uri Mere nel .stuporee Duval, geografo francese, nel discepolodi Campanella, accusati) solo non fasi negò, non parlando, i' da diffidentee uoìuo parlò del di credere satufue ehe S. (ieniuiro a rariffliosu. stato rasrr Così Severino, stesso al prodigio, dell»' ai luitacoli Il lurioso. cui dtnut sofo filo- somnn» omaggio poeticoa Carlo l'epigrafe liquefa, ed è sua nelT 178S, nu affermò sospetto d'eresia, pure tetnerariatnetite nel Vico uiirahile dell'edicola Hi')!). Lo come mostrò filosofo, il tnirae(du. re hircstiijareiutariio scrisse: Giambattista III, ma mira- di S. (Mannaro. KiliT) dice ndi #" parla c«»n sommo uuutivra ( cosa il l(i20. verso ratupanus dall' affettanel t(d' altra \7ùA Liceti, n.s e scrisse: sul mirac("lo volume intero df/ro, r I^igio inA Stefano rera. pur nel Kormann, giureconsultotedesco, morto che si vede fìttoad 0()(ji liquefareiti tuia Guicciardini . da Alfonso Napoli, ove era stato chiamato sarrosonto che i Napoletani ìnostrcmo (//tri Genìiaro, S. al ritorno che , , in scrive 145G si S. Caterina a F(»rmiell(».l)e di il regno Cepeda, scrittore spagnuolo, nel 1747 descrivendo può negare qursto pniNapoli dice: patente a tutti e neasuiu) lini: I"" dicIl filosofo ingh'se Huth'r diijio. protestante, nel ls44 li inir(uolo infìtti, d' ituotuprensiluleut* qualehe eosa , , de Heller, protestante, esclamò: il .sangue Mabillon di S. la Gennaro , nel suo Musaeuni « Oh! patria italirutn se tuia chiama la Sri nera nresae sareltfte ratioliea questa •". lijpiefjizione 18 138 — scrisse Questo : miracolo dison gli scrittori e Alessandro mia Dumas io una che davanti piangere al Direttorio 1799, la prima diceva: Dopo fu , Gennaro^ Per dire mia cui a cura diedi Catone Sii valici ? questo Supinate (1474) Pico — della parte fu visto eglistesso data le tutte 28 porte ai pregare nella in gennaio della di piedi qualità di medici giudizio,citerò: An autorevole Quali opere. rf'onore. Pandectae nelle scrisse: a guardia il loro naturalisti,emisero gelo d^ andare una ed Parigi,in visitato aver : Ad- da Championnet a degli scienziati,che, ora scrisse: liquefazione del sangue inviava sue di e contro IS"" delle Il Generale ateo, devozione difese (1842) » lettera,che città quantunque di lo tomo Corricolo « ci credo. alla così di Voltaire stesso protestanti nel nel dichiaro astronomo, oggetto continuo è Lo ammiraxioìie. somma S. celebre Lalande, ))icrnviijUa. una — Medicinales miracoli o Matthaei evidenti di Mirandola, profondo scienziato,scrisse nel più sono V opera della natura è impossibileche avveìiga 1506, che con In un quel miracolo. periodicoinglese.The Catholic Magazine^ si scrisse (1831) che il celebre fisico Onofrio racolosa Davj riputava mila liquefazionee poi ixì.^o^gÌMwìo : La testimonianza di Sir Onofrio equivale a molti volumi^ poiché egliteneva il tra i chimici ed a renderlo immortale basteranno primato anche la sua Lanterna di sicurezza, sue gli esperimenti e deduzioni in fatto di metallurgia. A lui non erano ignote le proprietà del calore. AVaterton,naturalista inglese,nel 1845 biamente indub- scrisse: miracolosa. prodotta da un'azione Pergola, illustre di Napoli nel 1820 scrisse morto professore dell' Università un' importante opera in difesa del miracolo, ricca di dati sperimentali , conchiuse e riputarsisoprannaturale.Il ad esso non sono applicabili è da che , celebre Zannotti 1871 nel disse: le leggi della scienza; però L'insigne geologo Stoppani scrisse plinto leggi comuni della Oliimica neir "Ii studiare a di il miracolo dire in al de Napoli, che le e quindi scienze.^ Professore Luca : un Ancor chii miracolo non vi di Punzo credeva dopo teria^ quella ma, fossesangue non Il I^unzo » il Prof. incaricò prima mentre Punzo seìnpre cui nel , Università sarebbe miracolo. e vero puro alle 1881 che si sottrae un Sebastiano , giunse è natura.^ iìiesplicabile per L' illustre soprannaturale. , nei suoi due . scoli opu- riferisce le esperienze scientifiche rigorosamente sterioso eseguite, conchiude: non sappiamo per nulla risolvere il MiProblema. che ha comLo Sperindeo,il valoroso piuto fisico, le ricerche sul di 8. più importanti Gennaro, spesangue cialmente , in ordine così alle conchiude variazioni nel suo di libro peso : ed all'esame al Miracolo troscopic spet- di S. Oen- 130 — {ne tutto varo facesse canzonar dai reryofpta preti Alle negare. Janiiario. Prof. senza Lo stesso di alla maggio principe credeva se ci credo per spiegarlo a risposta di si essa fatto che Viene il compianto ^ dal espresso venerando si trovava mentre in un Cap«Mlimontt\ Kicliiestn da un S. (jennaro, rispose:Sì, Altezza, Da scienza. sarebbero ed sdenta; Iti secoli di della e oltre spieijarnn fu insidie, miracolo onor da della onore conclusioni concetto Specola al in saper stesse Rinonapoli, astronomo sabato che ^ può non pur Prof. crederci bisoffìffi ìnancasse) sarebbe una altriìncnti — i preti 1600 ad anni sciamo riu- non infinocchiarci La ? il sorrise principe non piìi anzi anni S. Il Gennaro. omaggio a Gavóne, che ha può dire, il libro più completo e più suggestivo sul era secca ; , si recò dopo scritto, si di miracolo vi in sono fare a S. Gennaro, verità -che miracoli 5 scambievolmente dice: che formando ogni contraddixione può indebolire la che seria I nemici della che discussione, in conoscono pur tali fatti fossero nulla e in troppo di prove ^ Gennaro 1 » avversari 1. asseriscono. periodo, in pnMlicando cui da sMmpongono avrebbero sé, e vunque, do- jiosto I cattolici vi .som» se non che, m«'ttorli a ò tutt«» C(»ntinuo. in progresso di S. Gennaro miracolo nel motivo nessun fuga degli S. un è che rafforzino XII. miracoli la scienza straordinari, che tali, vi si vive oggi insieme che neme meno può distruggere, stessa delle forxe sconosciute. di dei verità si e ìion teoria miracolo S. Getniaro di coinpletauo Disastrosa — del si ìuiracolo ammirabile un XX Contraddittorio nel innanzi : ossi perderebbero. parlano di (jueavvenimento sto sono «• [)»»rciò meraviglioso sfMiza preconc^'tti, da parte degli ornasti studiosi. (ìi«"1' att^Mizione df'gni di tutta vandosi dei principiiammessi dagli stessi liberi pensatori, li solamente Amanti hanno sul è di invitati sempre miracolo della stata che « opera le scienze setnpre un (1) sostenere naturali litnite», loro con verità, un e, V serio contra«ldittorio di S. (ìennaro. sapendo avanti ricavalo «lalla € pur ///// ma troppi» hanno , pot»*n' in il prodigiosoavvenimento, conoscendo stato o andare posstnu) provare (^iH'Hto capitolo ili S. Gennaro; ji.ig. 333. la cono.scere liquefazionedol sangu»» inutile, pj'rchè gli avversari, leggi naturali "'on a far «li *lul Civiltà non liliro di Leon Cattolica» anno v»"run mo"lo dovevano r«v""ti«: iyt"H Il miracolo voi. 2. 140 -- finire per vengo dezze il fatto del miracolo. ammettere ai sottoporre a coloro sprezzantiverso molti di esempi lettoli,essi questi miscredenti di che vi non sono prestano véne, hanno un' Il suo ed importanza 1' evidenza troppo pur libro fu primo interpellato pro« miracoli citare cerità sin- tutta con S. di porterò Ri- Leon scrittore e^ degli dagli avvversari. dotto e Ca- i Gennaro, quali straordinario,e dimostrano- valore un del dei dai cattolici miracolo sul che- delle Potrei fede. accettati quelli richiesti dall' illustre riferiti nel studio questo sdegnosi richiesti stati mai Da si convinceranno sempre che contradittori , — miracolo stesso. francese,Alfonso Aulard, professore della Sorbona ed ecco in quale occasione. Al congresso detti liberi pensatori^tenuto dei così in Roma nel 1904, il Bertholt noto chimica come materialismo, per la sua per il suo mandato dichiarazione un' ampia in lode dei soci che aveva lavorano stabilire nel mondo il regno della ragione francata a dai vecchi Il giornale pregiudizi e da ogni stima di domma. un , , 1' Univers francese impugnando , vecchio del parole queste materialista provocò i liberi pensatori a spiegare il fatto del S. Gennaro, c1h3 in maggio e settembre si rinnova da tanti secoli: che il il sangue già sig.Bertholt ci dica come si liquefacciain due tempi per ordine del clero di Napoli: o, se darne A questa stìda taccia non sa dunque ecc. » spiegazione, tholt 1' Au-lard con una rispose il 29 settembre prosa intitolata: Bernel giornalelibero S, Gennaro e pensatore La Depèche de mazioni decladi frasi sarcastiche,di vuote Toulonse^ prosa tessuta , miracolo di « — difendere per mettendo sangue in di ridicolo 8. la il scienza grandioso Gennaro. 8. Ed è Gennaro così la detta voluto suo ciò a confutare tal significa che v' ha non fatti, essi Cattolica Civiltà di difensore, liquefazionedel della prosa dei intendono che il miracolo Dottamente proposito fece rilevare che in ragione, spiegazione scientifica cenno. ed neppure il miracolo un di ! Il dottore Ladenburg di , all' Università professore di chimica d'inaugurazione,fra 1' altro disse: «Noi Breslavia,nel discorso possiamo dii-e che la credenza mai vi è stato un al miracolo miracolo non Il zelante » ha alcun parroco . mento, fonda- Weber di lettera aperta a dare lo sfidò con Mertendorf, nel 4 aprile 1905 nella sua di di scienza,e sopratutto di professore qualità d'uomo al fatto della liquefazionein chimica, una spiegazione naturale dimostrare esservi inganno o frode,per rendere a parola, oppure così stata un $ervixio alla scienza arnica guadagnarsi così della un verità e ed alla nemica posto onorevole Chiesa^ che della fra è pre sem- e per menzogna; gli uomini benemeriti 141 - tleir umanità professoreper stesso e (1). Il parroco dichiarò italiane)per Gennaro, si mise altresì contradittorio un pronto esser — sostenere quando lo stesso contro dove e mille scommettere a disposizionedello a che oirlicredeva, nel lire (lOóO corone di San miracolo il v' è ne ria, soverchiequale riproducesirealmente, non Il professore,messo così ne alle strette, pensò menzogna. finalmente ai più di quattro mesi per prendere un e pai-tito; 18 agosto rifiutò la scommessa senza allegare né motivo, ne contradittorio che si vuole dagli non ragione. Ed è il secondo Ecco avversari. S. Gennaro feste filla si ebbe il Duca perchè L' il terzo. del centenarie chia.ssosa seduta una la Duchessa e seguente anno al nostro rarlamento, partecipatoalle d' Aosta avevano 1905, assistendo nel Santo di il miracolo per al miracolo ed nel duomo di Xapoli.Si immagini gno lo sdepontificale n' ebbero i,furibondi gli arral)biati deputati massoni Il focoso anticlericali. terpella Gaudenzi, repubblicano, ne fece una inmessa che , S. di della aveva per suscitato in dalla famosa Gavóne indirizzò avendo letto cioè servizio ebbe lui coraggio civile verità. sicuro essere per raccomandata. mai poteva le che ragioni sue da uscire come volontariamente s' a era o"xni parte che tanto dal favore alhi di che, sere italiana,es- Camera il Cavane "|uesta lettera di sentimento essa un' altra rità, ve- blicano, deputato repub- sfidato Povero fìaudenzi, pubblicamente quello che asseriva! (piesto increscio.so imbarazzo, messo, la conoscere al non pervenissea destinazione, speranze! venisse Leon scienziato un'impostura, lo pregava addurne le ragioni, onde dere ren- scrisse che Dopo quattm onesti. l' illustre fatta di A Vane supporre gue san- lotterà, in cui gli diceva S. Gennaro di alla da incidente animi tornata, da risposta: ed. animato dopo dodici giorni ne spedì gli una e la tutti (Jaudenzi il miracolo un V increscioso il baciato e , V asserzione lo stesso avere al venerato proteste si elevarono e soffocare trascorsi giorni principi reali Urli Gennaro. Camera sdegno i avere per preferì il silenzio. Vn a non nere soste- Non pendo sa- in cui egli altro tamente cer- avrebbe dell'onorevole duto creed accorto più asseniuito si prima di aft'ermare (pielloche non prudente di tacere dell' umiliazione. 1' onta subire si può sapere, sa, e non per non torno di riTanto più che la posta gli fece sottos(»rivero il modulo ricevuta a t.'rz;i l^'Oi; in K-.r..:. .mI uhm 5 a|)ril»' in data Forlì suo collegio. di Alberto scrisse Lo stesso pure al prof. professoreCavéne (1) Tnftu l:i I.-tteia. "Mii acciMiiio, il cit"ito libro di L*foii CiivéiK*. vi.I.-inlosi I.'ifirrrejmt intiTo. ni fluiti con- 142 — Ladeuburg, predandolo asseriva ciò fargli conoscere a disinvoltura tanta con — in che qual , esso modo fessore pro- cioè pesse sa- egli pure far liquefare il sangue di S. Gennaro (sic)come Il Ladenburg, con Chiesa. i preti della un po' piìi di garbo del vivere nelle forme che civile,rispose al Cavéne, adducendo ragioni di salute egli non poteva recarsi a Napoli; e così per senza sfuggiva alla discussione,che rimaneva risposta,onde non dalla vedersi schiacciato che lo stesso dimostrazione professore di chimica Cavéne fatto della avrebbe personalmente zione liquefadi S. Gennaro, in cui niente sangue i preti della chiesa né lo fanno, né del essendoché ciò ripugnando ed alla loro coscienza ed v' ha lo falso ;. di fare, lique- sanno al loro merato inte- onore anche taminata perchè, agendo diversamente, avrebbero conla Religione e si sarebbero resi ridicoli e spregiatiinnanzi tutti credenti scrissecredenti. 11 sig. Cavéne e non : a , seconda una lettera in invitandolo di data recarsi a grande curiosità, trovare altri Cavéne, a tanti secoli e il liberarsi dal studiare si in col a sua data di denburg Il La- 18 aprile salute,ma una patoia, scap- pretesto di impegno Certamente disposizione. , il sangue poter avere che altri scienziati di sterioso di questo mi- diversivo,trovando suo dagli tentata piìia questione solenne fessore, pro- oggetta un invano. cerca Breslavia da accennò non al succennato sempre chiave la conoscere scrisse chiaramente conoscere per da soluzione , volta questa fece che aprile 1906 in Napoli per una finalmente e scienziati, problema 1907 5 non lo sapeva nuti veimportanza di lui, erano essi da lontano ad esaminare i fatti,e studiarli accuratamente, derazione; tratto e ne avevano degne di consiconseguenze nuare ma l'egregiochiìnico pntssicuto amò meglio contiche essi non stono. esiignorare questi fatti,ed affermare anch' ad Questo è un non sistema minore comodo forse non ma scientifico. , Non debbono questi negatori del soprannaturale, i quali,non avendo argomenti scientifici per appoggiare la loro incredulità,non vogliono neppure vagliare il prò e il contra delle ragioni proposte. Gli apprezzamenti di questa loro condotta li lasciamo lettori. onesti agli Finalmente il Cavéne si rivolse al professore della Sorbona Aulard da costui anche una qualunque della per avere prova contra opinione che lo stesso aveva pubblicamente manifestata il miracolo « Voi così di S. Gennaro. negate, io vostro scusarsi non Nella avete delle buone r ho trovato nel lettera ragioni per vostro giornale libero pensatore Le voi che avete una il Cavéne competenza dirlo. Però articolo Depeche gli scrisse: de tali gioni ra- pubblicatonel Toulou.se. dovrete scientifica, tamente Ceravere 144 — suftVaiianei scovi soggetti per , Napoli, di o arcivescovo nel capo di ramoscelli mani di di corone di fiori ; rose perciò dell' Inghirlaìidata^ venuti e gì'inter- la festa questa essere e high tri andati. si chiamavano V ornati fiori,portando nelle altri disse si giurisdizioneall' arcivescovo andare tutti dovevano — la chiesa dove veva si doprima determinare condurre la processione lo piì^i designava quelle di ; e per "S. Ilaria in Cosmodin (Portauova) di Santa Maria Maggiore, (lei Ss. Apostoli,di S. Giovanni S. di Paolo tano) Maggiore, (S. Gaedi S. Andrea Nilo. Questa costumanza si praticòfino a e x^ir anno In quell'anno l'eletto del popolo fu Girolamo 1525. Pellegrino,il quale, per far cosa grata alla cittadinanza,pregò il Cardinale Vincenzo Carafa arcivescovo di poter solennizzare in queir anno la festa di maggio in onore di S. Gennaro nella Piazza della Sellarla, invece che in una delle chiese assegnate; soleva , ed il cardinale Da annuì tale istanza. a quel tempo si stabilì farsi la festa per giro in ciascuna mavano: Piazze, detti Sedili della città. Essi erano sei, e si chiadi Capuana, di Montagna, di Nilo, di Porto, di Portasi eseguiva nel seguente e del Popolo. Il rito.della funzione delle nova modo. Al Sedile nel mattino doveva si ove fermare la portavasi solennemente S. Gennaro coli' intervento Sedile governatoridella Reale dei e del Tesoro. Nelle r Arcivescovo ed appartenenti a quel Deputazione della Cappella interveniva processionalmente vespertinev' clero regolare e secolare,il ore col popolo in gran folla preziosa reliquia del Sangue di fondo addobbata veniva si erigeva r imbusto recitava ed. avveratosi dei fedeli, faceva il maestoso un d' e argento per Santo biltà no- della piazza per la archi trionfali,ed in altare,su cui si esponevano bellissimo del colla La Gennaro. San Viceré 1' accompagnamento festa, con a di statua Cavalieri dei il occasione sola la processione, argento di , le e sacre ampolle.L' civescovo ar- preghiere per la liquefazionedel sangue, miracolo, la processione,con grande giubilo le ritorno al Duomo. la 1800, aboliti dal governo i Sedili che amministravano città,si abrogò pure la processionedi maggio in dette piazze; traversar atin poi venne stabilito che la processione doveva e da allora attinenze che vie in parte tutte con avevano quelle Nel gli antichi si Sedili osserva ne fermarsi e fedelmente tuttora di S. Chiara. chiesa nella non essendo : che a va a alcun farsi nel sabato mezzogiorno a S. nulla in tica prabiata cam- , variato che dell'antico della , seguita Tale esce Chiara ove , precedente la prima dalla cattedrale accompagna la processione.Essa domenica prima la statua del di maggio processione ed Santo , 145 — il si forma: corteo sacro lo stendardo di dai portato una congrega lani naro. che ore presidentedi e pomeridiane i solenni Cattedrale d»'ir la massima ()spizio di Parrocchie della Severiana; S. antiche roci, le collegiatedi e aste vie che con delle cui la percorre S. Chiara. S. Sebastiano. Le Nelle nella Chiesa musicale detta di S. S. di v^Migono della i membri Prelati; seguono Sindaco tana, napole- concerto sacerdoti della pallio,le il sotto naro precede un dei chierici dei cento, Chiara di portantisulle spalleriml)Usto dalmatiche di che gentiluomini dell' aristocrazia di Interno vestiti di — dritto sost»Miut«» Heah- della di C'aiipolla Duomo, (ien- ('api)t'i- Deputazione processionesono: dctt(» dai S. San con il (ìen- rio, Purgato- gi«»rno. dopt»essersi cantati cessione vespridel Santo, esce la secoiKhi prei Ad essa veri poprendono parte pompa. (renniiro: indi seguono le eroci astili maggiori della città,il collegiodei I*JirMaria Maggiore, di S. (riovaniii Maggiore tutte le statue argentee dei Santi che sono 11» 14:6 — Patroni Stati dichiarati chiese, cui a si di minori — della città (le quali statue appartengono esse i cleri delle con in tive rispetnumera cinquanta il Capitolo Metropolitano,l'Arcivescovo ed i Cappellani che Prelati del quale i sostengono le aste del pallio sotto chierici vestiti dei sacri paramenti, portano sulle spalleil magnifico di S. Gennaro. La argenteo reliquiariodel sangue cessione pronella conservano Cappelladel nario, Tesoro); il Semi- , , passa per le vie S. Chiara. Le statue Duomo, e 1' Arcivescovo e L' e argento tutti 1' obbedienza immemorabile; tempo Vescovi dai di Concilio latela Il e dai del vita beneficiati del polo poSanto. in è uso- viene non stati esentati dopo P. propositoil dotto prestata del Taglia- Santo. di tale Sommo dal emanato in si fa , solenne,, maggiore,^ messa altare ora chiesa dal clero, come quale obbedienza come alla al del e manifestata ampolle sull' sacre scrive primo documento troviamo sacerdoti assiste essendone suffraganei, Trento, nella dei protezione le giore, Mag- parroci ritornano rimangono in avveratosi il quale indomani, domenica, l'Arcivescovo riceve i altri fra i lieti cantici S. Gennaro Trinità , con gli , V evidente per esponendosi da d' il miracolo per ottenere alla Cattedrale festante Forcella , con pregano ritorno Duomo del festa fatta Pontefice solennità più con IV Clemente lo sotto il , dell'Arcivescovo governo In il Sommo questo decreto settembre Vili ad il lustro Ayglerio, nell'anno Idus Gerarca Mail trasferiva farne per 1267. la festività del crescere la è solennità, e dare agio come ai contadini, occupati in settembre (1),anche a prender parte alla Festa. e più sempre detto nel ve Bre- , In tale occasione si aveva 1' atto pure di per obbedienza la demmia, ven- dei beneficiati al nostro In prosieguo Arcivescovo. maggiori e minori si ebbe come migliore svolgimento e regolaritàdi tale festa dal rituale Orsiniano vanni Giopubblicato dall' Arcivescovo appare , Orsini Un' altra Patrocinio processione suole di S. Gennaro. per ricordare formidabile la data farsi al 16 Venne scelto memorabile del 1857. a della del Vesuvio incendio trerauoto e Questa dicembre nei essa liberazione fatta intorno (1) Riportato Napoli, ristampa dal del Tutiiii. 1856. Mem., di Napoli dal posteriormentequella del processione (1650) ò stata tradizionale per decretato stato napoletani, essendo venisse la festa del per preferenza questo giorno XVI secolo che 1387. nel all' isolato vita, fin dalla metà del Duomo. miracoli e , culto del tato susci- l' entusiasmo fin da ribile ter- quel tempo Vi di prendeS. Genti. 147 — parte il Viceré, vano dai diari date la ai pure vi fossero Gennaro e che « cetto « camino « questa L' altra della 1 cavalli ecpopolo processione la p. porta la irrande p. (1) . nella celebre del dall' eruzione suvio. Ve- all' Arcivescovo insieme dal Duomo il solenne su San a lo con pontificale, al Vescovado, Chiesa cavalcata si rileva corno nafìcìletana ('omun»MiHMite , Ora loro Duomo astile E feste Senatore il Maestà Sua pagina 222 Carlo re da reduce notte A il Carmignano dei Personaggi una 18 Borbone, caccia, tenuta Si settembre. di (juanto l'autore (^pera venne del 17.'U. Inter- detta di n«»l settembre di Per 17;U-1735 l'anno Sicilia e naro Gen- morte? gi«»rnah'storico « Napoli si fecero che il Poveri. S. di onore beatissima la di ". in si facevano che la sotto dei S. (ìennaro a solennizzarne reami le feste quali, incedendo recano potrà leggere si due Giuseppe descrive salmi, si per idea nei avvenne di delle i partendo col insieme i cantori, cioò cimiliarca, recitando settembre un' averne e dire che in ebdomadari, i soli il canonico capo, croce di Passione, questa processione nella domenica si fa dal ore la nobiltà e la uscendo città ritorno della processione^ Coni iti. detti di Rittiali antichi dagli facevano perla def^^nadi ricordarsi,è quella dopo e, del S. Elmo, mente processionai , la Filomarino, entrò et della recavano cerimoniale zione eru- farsi. Cattedrale moenìa extra si fece generale capo vecchio, della si e corda ri- che malgrado il Cardinale liberazione canonici bianchi stesso 1647, Passione, consistente della Gennaro Tesoro di 17:^1 manoscritto ancora popolari,pure processione seguita a processione, che è pure domenica nel come jsi^rande rivò splendore,ar- non paura sparasse il lar^ro dell'Arcivescovato al Si ha della Citt"à dall' con che- p. solo memoria in dicembre del funzionante vicino piccola Ora conserva il Viceré, Annese fatta si tumulti prendendovi parte del tempo, il clero. , 16 dei ed Formiello. a che , che nobiltà liberazione processione diario prezioso città della Caterina santa a la del Duomo centenarie vesuviana, fino Un il Cardinale, dei Cerimonieri nel 1881, — che vi si recò due a nella villa del condusse col chese Mar- seguito , anche Duomo in ad triduo in molto per fiori,per Diario corte piazzettadella illuini nazione la fantastica che Guglia del si faceva il solito annuale per Principale Patrono si compìac(iue apparecchio alla sua festa. Il sovrano di di arazzi e ammirato gli splendidiaddobbi avere la magnifica illuniin;i/i..ì).' p«'r hi i:randiosa orche- del onore (1) osservare di nella nostro* «' Ma. Arcirescovile voi. -." non nuiif r.ti^t. 148 — che ";tra C' cui era avevano , astiche A voci, che questa festa parte prese armonia dolce con — le rinomate più arti- le lodi del Santo. cantavano molto popolo e specialmente non pochi della nobiltà, che prendevano posto in tribune distinte godersi del grandioso spettacolo. per Da , breve questa ben accorreva narrazione delle feste in S. di onore naro, Gen- si apprende con quale ardore di fede, e con quanto vivo i napoletani solennizzassero,specialmente in entusiasmo settembre, il loro santo Patrono. XXXIY. I Sedili di Napoli, ed del La storia merita delle cose Tesoro a per si raccoglievanoi questo emergevano erano attinenza i lettori interessa erano cittadini per degli antichi semplice trattenimento. uso di sono data antichissima di tempi del Ducato napoletano molto primi tempi questi Sedili erano quattro Capuana^ di Forcella, stenti esi, prima del dai Nei amanti delle , mille. S. Gennaro con grandi sale o delle rispettivecontrade i principali o solo cose private; ed pubblici affari, Siffatte istituzioni associazioni. fin Deputazione generale popoli italiani. Quando chiamati di cose tutti quelliche pubbliche, vi erano per ricchezze,per natali e per scienza. Dello stesso le piazze,le fraterie ed altre simili i sodalizi, pure un trattava tenore trattarvi Reale S. Gennaro. questi Sedili che hanno di essere qui ricordata ed patrie.In origine i Sedili si radunavano Fu di della di portici,ove convegno anche si i Patrizi di Montagna e e si chiamavano , di Nilo; ai Portauova. aggiunsero poi gli altri due di Porto e di I d' Angiò occupò il Regno, vi erano 29 Carlo questi Sedili o piazze,cioè sei maggiori e 23 minori ; ed, avendo stabilita Napoli sede cedere principale del suo dispose congoverno di privilegie predistinzioni ai Sedili maggiori rilevanti rogative, formandone Si ebbero un patriziatomunicipale. lamenti regol' di ammissione nuove famiglie patrizie. rigorosi per quali di si Allorché , Da questa epoca, la cittadinanza per venne effetto della divisa in due succennata riforma classi, cioè in sovrana, patrizidi piazza e popolo. I primi, che erano pochissimi,venivano sentati rappreda cinque Sedili con sei eletti ; ed il secondo, che dava il massimo l'eletto del popolo. contingente, da un solo,chiamato le altre prerogative delP epoca il 1800, si Fra Angioina, verso eleggevano due sindaci, uno nobile e 1' altro per il popolo,che alcuna autorità tranne non avevano quella per i ricevimenti , sovrani. Più tardi a tale carica si eliggevaun solo sotto il Vi- 140 — Marchese cere di Villafraiica. I — Sedili le spese formavano votavano donativi, eleggevano i deputati della salute, che tribunale, ed altre deputazioni.Questi eletti si Lorenzo, S. oltre ad i per un radunavano iiì altre esercitavano un giurisdizioni, tere poassoluto sull'annona: gli editti e Ixuidi della fedelissima di Napoli, ai trasgressoridei quali comminavano vere pene se- città di e, carcere di e galera,ritenendo che si così 1' abbondanza aveva nel popolo. Quello che più era importante, e formava la gemma piìi fulgida dei privilegiche loro spettavano, era il dei magistrati che sindacato in precedenza giudic^ira doveva d' dell' operato un magistrato, ed anche dell' intiera Corte della le le lagnanze del popolo, disoutore le accuse, Vicaria, sentire bandono si decretava V allontanamento, 1' abquali se risultavano vere, tuzione costidall' ufficio dei magistrati,come risulta da una del 1231 si ordinava Federico del sovrano 2**, pure che il della l()ro in possesso collegiodei magistrati prima di mettersi di S. Lorenzo doveva carica prestare il giuramento nel Tribunale le tutte alla presenza degli eletti ed obbligarsi di osservare poli. consuetudini, capitolie grazie che riguardavano la città di Na, , Nel ed in il nobili di appartenevano Oro. Per il governo pure non la durata carica in processionisolenni Col 1646 due nominare al beneplacito 1811 del il temp(» elevato a elevato a beni, Re Sedile eletti per ciascun biennio (1) e le fu atìì- V incarico e farsi in del ciascun Sedile con di decreto Horo dodici, senza tutti (1) Vedi il (lotto libro: di Geiiiiaro deU' S. 23 naio gen- il Sindaco di limitazione nobili. Nel tempo: 1861 e nel « Notiziario Archivario dell»4 C'av. 1852 IS15 venne venne d' Italia, per di l'autonomia il governo grata ai cosa del presidentedi detta Deputazione Napoli. Con un altro decreto del IT) agosto Deputati per la Cappella di S. (iennaro dieci, trono. Pa- attribuito venne Napoletani, volle risi"ettare "•..! |)atrim"'i.!.. questa insigne Cappella e il "um fare Santo le e (piesta prerogativa 1S06 Gioacchino la festa per onore ottobre 13 per un putazion De- la Reale stabilì dei numero Deputati i deputazioni, per la cappella poi creata due di poitata ad del sovrano. il voto venne solevano che decreto reale di fu stinato de- venne varie creare popolo emisero dei r amministrazione data di attribuzioni del Tesoro, composta e registrati vennero della Città era Gennaro, nel di S. renzo, Lo- S. ai tempi. Però più conforme Siccome tutti i privilegi. pcnh^ttf-ro che eletti del come del Tesoro essi Sedili ai avevano 1527 ad Regio Senato di tribunale col i Sedili aboliti che detto ascritti i Sedili nel i nobili libro un furono 1799 Reale Giuseppe dr.r.'t.. I.ii..- l)fpiit«/.i«n»e«Ini |V. Zampa ». 150 — — nominò vella nouna gotenenzialedel 5 gennaio dello stesso anno della rappresentanza popoconto Deputazione, e, tenuto lare, scelse dieci deputatida famiglie patrizieascritte al libro due dal popolo, restando d' oro, il Sindaco Presidente e sempre decreto di Napoli. Con reale colle il Sovrano stesse e norme, nominò eletti. Veramente i nuovi della oggi è encomiabile il governo Reale Deputazione, che con a capo l' illustre gentiluomo da altri nobili patrizionapoletano Principe Sirignano,coadiuvato tutti delle finanze del patrizi, gelosi Tesoro, ha pubbliche radicali mentarne miglioramenti alle stesse coli'aui redditi,e spendendoli in parecchie migliaiadi lire i restauri dei monumenti, dei fabbricati, per il consolidamento di un gli ornamenti gano ordecorativi,per la costruzione per le prescrizionipontifìcie, nonché liturgicosecondo per il portato per mutamenti e dei Prelati,del clero inferiore e del miglioramento economico personale della Real Cappella. Onore e gratitudine va dovuta dai Napoletani agi'insignibenemeriti di questa pubblica amministrazione. Ed brevemente scrivo ora questa Reale Fin Urbano per essi Vili la , detta Cappella,che pure ha quando la Cappella venne da Bolla con Monsignori Prelati di grande importanza. aperta al culto,il pontefice l' istoria dei del febbraio 27 1635 stabilì le norme il capo scelta dei Cappellani; del Tesoriere, che era del clero inferiore offici da celebrarsi e per i divini Cappella.I da Cappellani dovevano menzionati di in nati nomi- essere questi il dritto di patronato in il del 1527 riservato dominiuni voto perpetuum per non capellae aedificcmclae,nec praesentatio et confirììiatio eapdei editto del 25 l'abolizione pellanorum. Dopo Sedili,con aprile la ai nomina dei riservata scelta e era 1800, cappellani legi prividella Corona, dietro di siastici eccledi terna una presentazione alle famiglie iscritte nel Libro d' oro, che appartenenti ed aventi le qualità richieste gli antichi Sedili rappresentano dalla detta Bolla pontificia.Questa terna viene poi presentata dei sei ciascuno Sedili avendo , , dalla Reale Sovrano Deputazione col dritto di dei Nel di nomi per 1878 le due essi fin dal onorificenze Leone Xlll Tesoro scegliere Cappellani,nominati Prelati del per 1646. loro loro chi con stesse meglio crede. Sedile, si hanno Vennero accordate accordò le chiamati dai romani la mantelletta al norme Circa dici i do- tizie precise no- nel 1736 pontefici. violacea ad X del 6 novembre Papa Innocenzo 1647 dilucida la questione sulla nomina del Cappellano sero fosche in ogni vacanza Maggiore, detto Tesoriere, stabilendo di nomina bussolate le sei Piazze, ed il più anziano risul- unum AntUtitinn. La Bolla di 152 — del quella voragine ardente si estinse. Questa in \uv antica fatta moneta prodigioso è ricordato napoletanicoli' effigiedel Santo ed in greco 1' elo- all' istante monte, avvenimento dai coniare S. gio di fece poi tempi Vescovo edifìcaif 1' effìgiedi che fJ61 — in del e ((hilquadro Gennaro Llheratoìf air Olmo A' — de/la la Dinroiiia rendimento governo Duca di fiamme. e la cliiesa di grazie. Sergio Duca Napoli, vennero di S. CJennaro la città città dalle vestito piofessava Napoli, protetta da Solimene). del alla al suo S. Gennaro di Il Vescovo detta — A/rni Napoli e coniate oggi 837 Agnello naro 8. Gen- di 877 e di Attanasio delle monete — II col- zione la grande divogreca per A/rno Tutelare. Santo — e dal Vescovo S. Agrippi^ ]r)3 — incolume ilo, restò Questo ?dal Patrono, Capua. per Santo di colle offrì anno pregio gran , come , Sommo donativo alla Martirio del si chiesa nel dai lettura ad vedi In — Nella spesa a peste del Carafa appellatiKlrfti la si voleva frndrrr han VII. 4. a r^vitarsi ns. qui vi Gi- Anno — "ia era vennero nell' istesso Carafa, superba Cappella sotto Soccorpo, fu fatta costruire detta ro, il corpo di S. GennaA .4?///o 1527 causa custodire — i (lualivi fecero Ne sacre fu in Tfsoro rogate» on onore , nt n grande di S. (Gennaro ai pubblico istrumento coli' Reli(pii«s Cappella prrrntis rt Città Sanfelice Antonio edificare di voto del D. era detta a : dal trasferite assistenza Eletti della Città. In questo istrumento Ciritatrm spare (ratinue con- chiamato Patron appena — Cattedrale. edificare di di S. (ìeìinaro corpo la Città 13 gennaio, ai di Anno — delle officio da viene Per proteirirore la nel suo vennero protezione. della in' Napoli, i rappresentanti tra alle il peste. La Cappella,detta davanti ria l'isto- tutta attestato nosfer del per , Montagna, la famosa gennaio sua di panno Sinodale Alessandro Duomo, intìeriva che di la vanni (Gio- — Bollettino 2 pag. Gennaro S. san- Gennaro, un Barbuto, 4 il mese Traslazione della monumento e degli Cai)itolo che ai di Clemente Gennaro S. S. S. Anna, da Napoli, in elargitida cessare Oliviero dentro 13 di (lieti IHSS accompaf^nava Costituzione una a maggiore Sedile pel In Costituzione cominciò da Cardinale allora N." Reliquie dall'Arcivescovo r altare 7 Capitolo Metropolitano. F. di Napoli, avvenuta ed orribile pestilenza, da desolata della ? solenne che antipapa prinuis farorrthilisT)rfpìisoì\ gi(»rno e osser- tessito lavorata era lettera 1911 volta una questa Montevergine a si domenica a Napoli del T articolo Arcivescovo grazie e s ?città,i stabiliva sacre del argento arazzo divozione ove La dell' seguaci favori — nella Anno — il P. Girolamo Antignano Diano de le in novembre 18 — 1407 An;;iò la testa reverentinm di maggiore Francia, arazzi,secondo Gennaro in d' tuttora ricco un per nell' Archivio 1387 più ampia n Principe 11 spese simulacro di ab costo S. Gennaro. di conservava Questi due olerò. Carlo sue a il documento Pontefice, prezioso, comprato rubati Santo al e dice XXII 1440 città, difesa Riccardo Napoli che nella , oro 8. di magnifico Casa d' Angiò come Roberto d' Angiò Re — detto di di -dono ordinò un della 131S {"ti lannrni oro di situata La , maggio fece Il Re — in armi Anno — in dall' assedio S. Gennaro si racchiudesse oro, A'a. liberata l:iO') a tela — fu dall' Africa. venuti — Anno divozione Saraceni in una espresso gran Duomo. .l////o 10T7 nostro — dei si vede del di dall'invasione fatto tribuna suo — del si R.mo legge ditjnrtnr Drua mnrlHt rpidrmiar desru 154 — rcsUtnere et pe-sfe^ celebre La alla pristinum delle armi quale presero da città in vittoria fausti di Napoli in Pozzuoli y" Aìino — 1571 il Turco contro S. Gennaro di sue a Armo — panto, Le- a pronosticata La 1580 chiesa una spese convento annesso — . cristiane edificare coir siatum parte parecchi Napoletani,fu miracoli fece — — S. Gennaro a pei Cappuccini Napoli dai tremuoti. a renne pe- , memoria detta 1701 della chiesa dell' Eletto, liberazione fu D. cav. poi di Ferdinando abbellita ed restaurata Sanfelice il a quadri della chiesa. processioni colle Reliquie tela i piogge continue e vide subito Si Napoli nel e miracolo molte del di città con Tesoro Nella la La neir anno 1646 culto a S. Gennaro poi ed B. Miri Vindici sangninis ape 1621 Santo, che Spagne vi nelle sida dei un grosso napoletani. I Patrono. che totins Anno — al mundi ruzione ordinata e la una di le di sacre un Ai — Conte dai cronista colle in città di Vesaevi Ac Givi Patrono Per riparò orribili ai di a Formello a ampolle del bisogni « ». sìipremum VeDurante detonazioni coli' intervento a Porta dell' sangue fece Capuana ignivomo il segno sul di fu civescovo dell'Ar- del vista Diva vio, del Vesu- Capitolo col Clero seguiva un popolo immenso. Buoncompagno, corso ri- pesta tem- una grazieal sincrono pareva solventìtr fece all' isola di Ni- Eruzione dicembre. Napoli, Napoli.Si resero lo poco legge questa — — fino che , Cardinale si peste venti grano 16 delle una non miracolosamente. Monterey : Reliquie di S. Gennaro S. Catarina Tesoro grano finem^ quo cnncta igne fitta pioggia di cenere con processione di penitenza Card. Viceré di rappresentantidella 1631 dire bello di carico è dell' Oratorio fame spinto venne vascello che contribuì porta provvide dosi ponen- Cappelladel città,venne compiuta dei pietà napoletanipel la Carestia — la giugno 1527, ÈreptaNeapoUs — porta nostra del E — il vute le do- resero 7 la , Ancina Sulla al fu nel nuova Tesoro cappella vi Giovenale Janiiario Anno — al della Li — vi Ai — anno prima pietra della detta Saluzzo. di epigrafe:Divo — Napoletani nell' rinfocolare a Traslazione 1608 Cappella del in Giovanni Vescovo igne I , del zelo lità. morta- ricorso giorno comparvero emesso più ragguardevolimeraviglie di penitenza, recandosi Aimo — il voto di della grano. Patrono. Napoli eseguì gran pompa nel Duomo. festa di Si fece carestia. nello stesso e cariche Santo al occasione in , processione Testa. sua estere grazie rie Straordina- — S. Gennaro di notabile era una Sangue, navi 1600 dipinse — vi con reliquia della 1599 vi dirotte,che cagionarono una grande Aimo 1607 fugato quel flagello. regno Patrono Santo Aìini — direzione colla quale , Nel e del , Giunto piazzale il monte , croce, ed l.")") — air istante iiicomiiiciù Duomo del popolo. In nel seguente nonché quel visto colla gnglia terribile tale in al Iti dicembre anno Buoncompagno portandosi S. Gennaro Essendo Cai'd. Filomarino e di lo 1650 che gli Ospedale ntoiìiio exfrrf due di si sciolse Att/io con 1()()7 Anno poveri Ifi.lS scosse case. al A' tutti, tempi tanto la città. ficare edi- di la chiesii presse» di notte avdicembre vennero IH del la festa Napoli.Il in sangue Pati(K'ini«", dopo un'ora gioia di tutto il popolo, e(l il flagellosi arrestò Principiò (piest'anno c(»lla dirotta e continuata soro Nella danni. cappella del Tecagionò moltissimi 30 gennaio, dalla domenica esposte le reliqui*» — A' — ó il cielo Il sangue si sciolse e si rasserenò che tremuoto, giugno -Orribile Maggiore fece e la e cupola del (ìesù ili chiese rovina grande si esp(»se la testa di S. Gennam e «lalla ulteriori danni. ebbe la preservazioneda in questa cattedra a' 5 giugno anno si ringraziamento Caracciolo episcopaledi Iunico si rendessero solenni pratica. — della J////o liberazi"»ne KiU'J di XU Innocenzo di azioni — Napoli .V — le rovinò Nel Tesoro tuttora - peste, dopo Patrono Santo tremuoto protezione Napoli Card. Antonio Pignatelli—poi Papa come di il mendicanti — di del Nuovo, di i per orribile le Reliquie. baciò cappellae aut^nirioper dalla voto tempio di S. Paolo danneggiò la Cattedrale colonne e fecero ricorrendo seguente. lf)88 esposte nuovo — si tennero martedì Città Anno — per la città si delle al rumore ottobre di le Reliquie e in detta liberata venne fortissime pioggia, che nel » Gennaro, S. Tesoro felice di — cappelladel Messa stimato Napoli — Eletti della un "v fu che Luglio — l'Arcivescovo di S. Gennaro, la (/nififirnìn Masaniello, nella sangue Costantinopoli, prò l(i47 Anno Nei del Card. Reliquie — di di ogni li)^i2- liquido,con ammirazione sempre veduto in così bello,come mai averlo non calamitosi: Anno le peste. esporre celebrò osservandolo disse Fanzaga, dopo Patrocinio Anuo 8. Maria a tutte della del e 11 cardinale sangue, Viceré Nel seguente processioni. dei vascelli spagnuoli furono cannonate del processione. poi Cavalcanti. dei — presso rimaste povere la festa istituita Cf"n fece testa molte opera poli, Na- venne del S. Gennaro detto la rivoluzione scoppiata fecero del e liberazione della Napoli bronzo, processione generale coli' intervento Are. dalla A il città di al Santo chiesa una le fanciulle votiva con dì dell'Ascensione actlone fu giore pvu'ta mag- benedire di atto Greco. in oggi occasione in eretta del per incendio Sulla rappresentanti della statua , Anche dai Torre conservatorio un (Gennaro venne anno, in Vesuvio la innalzata S. ringraziamento del falde le 1" incendio. cessare a fu — sua 11 successore t»gni ordinò che grazie al Santo, 21 dalla febbraio -— In peste infierita 150 — 1691 nel Bari a od colT processione Aììììo dì 8 fu difesa martirio del 1698 nelle lumi e S. Gennaro delle che di Si fece elevato, in vista del Vesuvio, il legno della Santa Croce. Appena la pioggia Arciv. cessò Cantelmo fuoco del 1701 città,il Card. iSanto Patrono a' 23 morie me— del rata Vesuvio, duNapoli tale una si accesero i una cessione pro- seguente di tutto il dal Card. la lava fermò e cenere celebre si tratteneva a si sedò. In la liquefazione,il tumulto fuoco il pregare Tesoro nel reliquia del sangue di congiura si faceva settembre, mentre la con le in Nola la benedizione data Cantelmo Arciv. esposto avvenuta abbellire Scoppiata in Napoli la — Principe di Macchia, sulla ed Amio — — clero,del popolo, sulla piazza Formello a altare sul quale fu posto un era dì di S. Caterina A liquefece. osservano al ceré del Vi- e rappresentantidella piovve in mezzogiorno 5 una terribile tremuoto. ed si coli' intervento autorità. si eruzione che le vie. per I restaurare giorno folta,pesante, case di e Il altare un Memoranda — settimana. densa, suU' successe vollero Cautelino Arciv. S. Gennaro. da S. Gennaro di Giugno — una per cenere settembre ringraziamento Città, in Alino e Card. posto e liberata si fece provincie napoletane, del duro uscì — Napoli altre intervento il sangue A 1694 , in — ; rendimento quella di maggio, a' 26 processione,come grazie si fece una ed il Viceré il Clero, l'Arcivescovo settembre, intervenutovi Anno 1703 Continue piogge in Napoli e nel Regno. Si fece vi fu di esposizione al Tesoro, ed a dì 11 febbraio triduo un il Viceré. Le piogge processione di penitenza, intervenendovi di — — cessarono Aìifio — 1706 Ai — Terribile novembre. 3 tremuoto Si ordinò una processione negli Abruzzi. il clero di S. Gennaro, e v'intervenne di penitenza colla statua Aimo 1707 col Viceré. ed il Patriziato Napoli fu salva. del Vesuvio con fuoco, saette strepitie treAgosto. Eruzione con danni moltissimi — muoti. per la ostante Alle 21 ore fitta pioggia i lumi di 2 fuori Porta l'aria si oscurò agosto cene^'e; non sulle vie. Si accesi .sta di S. Gennaro dì del si vedeva fece la — camminare, non processione colla tea del Card. coli' intervento Capuana Napoli in Pignatellie del Viceré conte di Martinez, del 2 di Alle folla immensa. ore e clero, dei Deputati del Tesoro la pioggia di cenere, la processione,cessò notte, rientrando Arciv. l'aria Francesco divenne circostanza serena. S. Francesco di peccatori,predicando di S. On(»frio alla Vicaria. parve di Geronimo ad un operò immenso Il Santo quella grandi conversioni popolo di Geronimo predica ad ore 22 quando la tenebria ditemi^ è queste parole: ((Napolitani^ In evidentissimo. Il miracolo hi fuori cominciò porta la ed esordì piìifitta, A notte o giorno? era "•" — sua con mo- 107 — della iiuniento col disegno del innalzare busto celebre sulle in da liberazione scale di marmo Gennaro signori Deputati del le immagini argento con commemorativa in Tesoro di atto Testa del e esistente 1707, del Forniello a e del Tesoro l'inno di 1709 Xapoli nel di ogni ringraziamento s'intimò nostro per giorni lo del privata una molte tartane, die stale 100,000 e grano i quali in rendimento olio di et di collezione di da cappella si agosto canta no An- pericolo. — di olio e Di in vennero 130,(100 grande gioia dei grazie fecero Urbis flftinìnit t/ttirrit. Nella scampato recavano con l'a- Santo ììhrraiori la Per porto Dio a di medaglia di grano grande scarsezza esposizione al Tesoro, ed al dì Marzo. — due primi nei anno col (1). questa con fece il Vesuvio. una Sangue laìinario epigrafe:Dico collapsirincrrsfinidatori quiftis.Postfjinn/f A. D. MlJCCVJJ. Civcs Neapolitani inrohiìitrs trono Xapoli, obelisco un benedire nella Prota Carlo di Sanfelice, fu fatta coniare della signor del la città 1). Ferdinando S. Caterina di S. eruzione questa architetto Dai Medaglia — t«unola dini, concitta- solenne» sione procescesco (Jard. Fran- una l'Arcivescovo Gennaro, intervenendovi affollato ed rignatelli,il Viceré, i Deputati del Tesoro per poter celel)rare popolo, r Patrizi del Seggio di l*ortanova S. con della la festa magnificenza e pompa in giro si s(dennizzava che di S. (Gennaro, Seggio di Nnpnli. fecero diroccare dalle fondamenta colla più grande di (1) Su giovine no— meuti Carlo letterato 1906 anno per la medaglia questa n. bella 5— Al ha Prota distinto nel scritto Ijollissimo un Hollettino signore figurina favoritaci. di S. porgiamo zione Trasla- per ciasr'in molti pali articolo Cienuaro vivissimi ad il ... AhIìk ; ' riugratia- 158 — grandi alluvioni. Si supplicòcon si tranquillitàdell'atmosfera alterata più di Borbone del altro. un Anno — il Re medesimo consisteva in Protettore — cui S. Gennaro La razione deco- il effigiato hi sanguine vi è motto: Anno — III Carlo re di centro giglid'oro e col protezione del Santo. naro, S. Gen- né all'istante, Maestro. gran vennero Av- — a luglio il con alla novena cavalleresco nel croce, 1729 ottenne 3 si dichiarava una S. Gennaro foedus^alludendo A' l' insigne Ordine istituiva quale 1738 Aimo — una la e venne costruendone Portico, colP antico — 1743 sendo Es- — scoppiata la peste in Messina, e temendosi per Napoli,a' 22 la testa giugno si fece una processione di penitenza recandosi di S. Gennaro. Xon si vide qui contagio di peste, ed il miracolo del Sangue del grano settembre in biade e Crescendo la fu fausto. fu scarsissima fame, nel Tesoro di nel popolo penitenza nel una fin che di dal fame, di giorno due si fecero morte in A' Napoli. 6 marzo segni con veniva marzo provvide. A' 9 e poi altri grano: in in novene dieci bastimenti terribile mortalità giorno di i casi causa a malattia Nel Gennaro. S. a vennero marzo non anno, una cessione pro- aspettatiin quel essendosi sviluppato per sì, ma , crescendo 4 vi legni carichi di approdarono commessi A' 15 lugliodello stesso tempo. la città lui morbo epidemico ed della la carestia si sentiva raccolta , tre porto (li grano La — patrociniodel Santo. S. Gennaro, a novena Il Santo Duomo. al 1704. al si ricorse s' incominciò e Anno — e di corso , queste il morbo cominciò ogni malore. ottobre scoppiò una rombi spaventevoli cessato scemare. a Anito — Nel 1707. terribile dì Nella — del eruzione settembre 19 notte dal era al 20 19 Si udivano Vesuvio. copia di fiamme, bitume, sassi e al Il popolo a schiere,preceduto da Crocefissi, correva cenere. Si Duomo furono ove esposte le leliquie del Santo Patrono. fece poi una processione di penitenza, accompagnata dal Clero, della Maddalena, ove nobiltà e popolo, al Ponte giunta, il Card. con gran , Arciv. Sersale ignivomo. Si udì cosicché tutto: TJeiun di sul eretto ed allora ringraziamento. In ponte della al ogni anno del ringraziamento. 1770 continuarono ricorse al Santo 1771 questo piogge Patrono si fece Il Cardinale si 21 una e tempeste Dal di e di preghierenel Tesoro. Il processione di penitenza colla Sersale tornando pure benedisse il sereno l'inno di settembre mese terra venne di S. Gennaro, al Tesoro si canta — fatto statua con Arcivescovo acchetò ottobre questo marmorea 1770-71. Anni — la Maddalena in di memoria cessò il Te cantando al Duomo processioneritornò la orribile,e poi detonazione una al monte di rincontro di S. Gennaro la testa pose Si mare. dì 8 naio gensta. Tesacra lora ed alil mare, cielo. nel — 160 — Capeee Zurlo. A' preghiere il Servo sciolse,avvenendo si espose 22 — il Sangue nel Tesoro, e facenda di Dio D. Tommaso sac. Fiore, il Sangue si il miracolo della liquefazioneestemporaneamente. 11 Generale Championnet venuto qui coi francesi e come^ della Repubblica Partenopea volle visitare S. Gennaro. capo Aimo 1805 A' 26 in Napoli. luglio.Spaventevole tremuoto le fabbriche tutte Quasi ne risentirono,molte si dovettero puntellare crollanti si Nel Tesoro e perchè riparare sollecitamente. — — fece triduo un S. Gennaro. a questo flagelloogni del Murat, fare per Re come concede Anno — nel alla di del protezione del Vesuvio a' 21 rossiccia cenere Noia che giorno al e Duomo accesi ricorso A7ino — 1822 pregare Anno ringraziamento. 18S1 — all' oscuro li del la centenario Card. il Vesuvio Invasione colerica colle in il Sindaco novembre emise Santo Patrono da settembre 27 si processioni la Formello, ove il Te Deiim^ Anno Sangue, — renza ricor- naro, S. Gen- di 1' Arcivescovo a intonò di l' inno cantò Patrocinio del del molte il tutto per dicembre, per S. Caterina a e fuori 1836-37 — naro, patrociniodi S. GenCittà, Principe di Pettoranello,a' 14 rinnovò farsi 15 Festa Napoli. Si ricorse al il solenne dal dicembre e A' ampolle della e , A' Ruffo-Scilla Luigi benedisse ed della arrivò processione Vennero via. — Eruzione — fece che si rimase S. Gennaro. per Napoli in fuggire le lazioni popo24, Napoli,ebbe tanta pioggia dì sulla Patrono Decreto, gioie, e con ai RR. Cappellani del tata (Bari) che rimase limi- , fanali coi al Tesoro solenne facendosi ottobre, Nel Gioacchino , Tutelare. circostanti. paesi di origine Santo cominciata dei di ebbe di sta la Te- giorno offre al Santo un' abazia Peste — ove paese ed detto forma in reca di liberazione 9 ottobre A' — adornata argento 1816 in S. Gennaro: a Prelatizi onori gli Tesoro omaggio sfera ricca una di atto 1808 Napoli, si della esposta Anno — di memoria viene anno Patrono. Santo In Municipio iji ciascun voto di nelle tre di feste gio, magbilito sta- venne come anno al offerta una , nel Anno 1849 da bacia il Santo Patrono la Cardinali S. di 2000. novena in L' Arcivescovo Clero Al Dal col e Duomo 5 al popolo atfluenza 7 ottobre fu d' oro Anno — vi col celebra ed Riario la al Tesoro: messa in tal intimò al dona del , Il colera — e celebrato aveva — IX, Pio Pontefice quale 1854 1863. al solennemente reca settembre, Card. ad si fino continuata Il Sommo Gennaro, il calice scudi offerta settembre. 20 varii Sangue di ordinò A' — circondato valore Questa 1656. mese e a Napoli. Si il morbo prese parte sparve. dicol pubblica processione di penitenza. cojitinuata di popolo a pregare S. Gennaro. si resero pubblici ringraziamential Santo. una — 101 — Anno di 1857 A' — 16 che tremuoto S. di della Sforza Riario luglio. Solenne colla Regina Maria 24 nuovo al il di Sangue Duomo del del Vesuvio croce dal fatto iSdl .inno — tremu«jti e crisoliti Re Anno — dalla che Greco. del S. A. Emanuele si recò eruzione detonazioni le esposte erano di carovane Vesuvio. Si compì le al del Duomo triduo di dal Card. Annit gala il Sangue baciò Spaventevole grande (piantità, aprile 26 — in intense. Patrone^ Al Dunmo, fu un ove continuo . Riario Arciv. in veniva limitrofi al paesi preghiere Sforza. in Il popolo grandissimonumero tenere sera. — di aperto dalle |)rimeore sempre nella danno si deplorò alcun Non e la Il R"' Cmberto 21^ novembre di Napoli e col seguito in tre si dovette 1878 — Vittorio carrozze esposizione con Traslazione fino alla mattino città. un sera gennaio ó neonato e sibilmente sen- di e fu e andò A' — due «lai minacciati venute della ove Santo trono Pa- colerica al Tesoro col 4000, come il morbo cenere ed continue chiese, ordinate neir ottava Piovve 10 soro al Te- I^atrono, Tesoro, A' — Ai invasione 1870 nel 1872 reliquiedel accorrere tutte Anno — Vesuvio. del si udivano Patrono il Santo di — S. Gennaro a 1806 Anno di triduo di due. valore straordinario — con all'inclito novene bre dicem- S consegnò Terza — settembre illuminazioni. 1' altare. dietro e e Concorso visitare a trono. Pa- 1862 solenne Principessa Margherita di Savoia Gennaro, Principe di Napoli,in la il Santo Il dì — Anno — II 18()5-18()() del metà gioiaed di II, Si ricorse fìlagrana,del a tridui scemando. fuochi Francesco gravissimi danni con A'ittorio Emanuele Napoli. Napoli. Si fecero notato Ai — — Torre di di di in 1859 visitare per preghiere alla protezione di S. Gennaro. maggio. 11 Principe d' Ecpiilein forma dono Re cembre, di- il 16 V Gennaro. S. il fabbricato una Anno — Baviera baciava dopo giorno. scovo Arcive- il eruzione tutto di Sofia domenica A Patrocinio del processione la stesso al il Card. Napoli, scosse Basilicata. nella — Vittorio si recò la Forti soro, ampolla dietro 1' altare del Temento avveniprezioso Sangue abbassarsi e li([uefarsi. Il Anno noviMubre. ISfJO A' 7 e singolare. II venne Emanuele la prima volta a Napoli e per dietro ciare Duomo: V altare del Tesf"ro gli fu dato a ba- si vide Re nello ingresso il Re Mentre che danni di celebrarsi a luogo avesse liberazione dispose solita Gennaro, festa del Patrocinio. cagionarono gravi , memoria perenne dicembre, — Ai — Regina Margherita col Principe carrozze in di Corte ringraziamento il «lì 17 del si Te Deuin a a recarono Dio per dell«) stesso i Sovrani lo visitare scampato mese. osservarono S. al Gennaro al attentato Messa Tesor») Re, venuto av- e(l il canto la I)«"|)o privatamente il Sangue ?l 162 — 1' altare. dietro in brillanti e liotti di di 23 il valore nelle 'gennaio di Tommaso Gennaro in di colera L. la invase quattro S. Gennaro 6 pain suo — Duchessa di Baviera, colla loro al Tesoro di la e recarono gala, venerarono e Neil' Anno — Ai — — si di carrozze a Re 1884 raa- San le preziose Il terribile molte mietendo città nostra — nova, Ge- gliaia mi- , vittime. I Napoletani,non fiduciosi avi,ricorsero Il nostro Sassonia di Anno del nando genitore re FerdiA?ino 1884 100,000. dal fatta di circa 1884 si collocarono II Comm. episcopale croce una — Il — il dono recò Francesco re Patrono. Santo oro. il Duca p. m. ed Isabella di Savoia quattro reliquie del flagellodel d' ore Elisabetta di'e Maria gennaio era Tesoro promessa una Hanno IL dal donati argento adempimento A' cappella del Nella — dono laccio con 26 solenne questo : smeraldi Ai — forma in S. Gennaro a fel)braio 1879 Xoia di lN»nipeo Carafa Umberto Atmo — — Porporato ad invocare Arcivescovo — degeneri della la protezione di in quella che pietà degli S. Gennaro. luttuosa costanza cir- di rità caesempi splendidissimidi abnegazione e esposto prescrisse specialipreghiere al Santo Patrono 19 dì che nel Duomo, si vide settembre, stipato di popolo.Nel andò morbo il del Sangue di San il miracolo avvenuto Gennaro, sto sensibilmente cessando giorno per giorno e cessò del tutto. Que- diede — visibile segno di protezione Card. Arcivescovo dallo stesso pubblicamente di S. Gennaro attestato venne Sanfelice,il quale « del ringraziamen V inno popolo,ordinando Dio accosì : scriveva per lo scampato pericolo, cogliendo le preghiere dei Santi da noi invocati e special- « mente « Patrono « vendette « contine « venire « assaliti al Pastorale Lettera nella suo « della S. la di trattenere tuam — — Anno con A' 1886— , e angelo — ed inconianente decrescendo^qua^i ». mano sua Maria alV comandò Gennaro, manum Madre nostra comune dixit dell'inclito Nostro ministro delle sue angelo percutienti: noi vedemmo il morbo rapiditàonde ci aveva soro, () maggio nella Cappella del Tela stessa dell'ostensorio che argentiereaggiustò il manico raccliiude le reliquiedel Sangue di S. Gennaro, presente il Card. SuH' altare era esposta Arciv. Sanfelice, i Deputatied i Cappellani. del Cardinale, in mano la testa del Santo. Mentre la reliquiaera il Sangue prima tutto si sciolse in parte e così indurito venne venuto era riposto il reliquiario.Simile caso pure precedentemente avla 1886 a' 5 ago.sto 1869. In questo anno prima volta, per distinti i 1' della festa durante ottava per Parprincipale, fedeli, in pelParroci sacerdoti vennero roccliie con i rispettivi legrina e molti tando il Tesoro al Duomo, visitando ed il Soccorpo, recicdn il Santo Rosario. Questa pia praticasi ripete,sempre un artefice ìiV^ — maggior no. in successo, Anno 1S87 — Parrocchie pel al due della novena feste dei Traslazione Città, per turno, si recarono delle Litanie Lauretane in in le niairgio, pellegrinaggio la recita e i'atro- Santo della ghiera pre- Patrono; Santo anni, venti canto nello anno Nella — della al Tesoro ogni — ripigliandosiper la prima volta, dopo dini pratica divota, clie si comj)iva già dagli Or19 rE.mo Card. Sanfelice discese nel luglio questa A' Religiosi. — 1' antico altare scoperto dopo la demolizione per osservare dell'altro barocco che lo copriva, già fatto eseguire dal Soccorpo Re III. Carlo in 1889 dal settembre 19 volta prima altare ricca una dal e pianeta A' "?ento 20 il diretto Gerusalenmie a al Tesoro cuore si espose la messa, ove il Card. di dopo e ad esortava Sanfelice evitare la ordinava della di Traslazione Ussima grafia fu deposto Coro, fu ìììonet. "Tennaro Terra Santa Anno 1902 D. Giuseppe il ijrrandioso e — Anno cinipiestico Eucari- — dai diretto 10 Prisco, S. preci. — Lettera trascorsi al doppio rito de spenaIn detto addncenda. secoli propriamente et Mari, addi«»tro dietro coq sitnnlarrnm sjxrtas ejnsdrni enr^nis rondituìn si recc^ anfe- faisse visitare a il questa reduce Pellegrinaggio francese didl* .V^sunz' Padri Ag(»stiniani San da ' dicembre T L.mo pubbli(V)uiui avvenimento Dennt la festa tanti ove setteml)re i u^yyw Riti elevò transjcrrctnr 29 nacciava mi- finire di Te secondaria, sarrnla phts A' novena dei festa Ep. giorni di S. (»en- la effìgiedel Santo con storale, Pa- che sulla solenne (Gennaro e trono, Pa- agosto. Papa Leone cxeìnphiìn MCDXCVll 1899. \' la 27 (iennaro iria numerosissimo un S. lannarii ara an. Avno — nei un , Divi Neapo/im qnam di Montevergine edicola una A' — benché in di Corpo snh che Congregazione , Qnod mariììta 1894 ottava, con eretta i.scrizione: hac il chiesa Santo varie l'ichiaina cantarsi Reliquie ìtnnqnam di Santuario nel anno che celebrarsi festa S. delle classe del ])ubblicòuna colpa di Anno della decreto prima dotale, sacer- — di oltre cantando , — della Gennaro. la testa accennato aver , con XIII alla aitale trepidante per il morbo pei disordini popolariavveratisi sul castighi di Dio, ed nel giorno e naro di ringraziamento. XIII donata la per giubileo suo stato era Napoli agosto, usò pel Congresso , cui Anno , settembre suo pel Pontefice mente nuova- — 8. S. Leone a S. pellegriniascoltarono in offerta in , 8 Arcivescovo rossa, Sommo , Agli poi ricomposto di S. Restituta. Napoli omaggio a il francese, aprile pellegrinagtrio persone si recò i chiesa Lateranese medesimo Metropolitana di — fu il Cardinale Basilica Capitolo della 189S demolito apposita cappellanella A' — Il detto d«'l XVI Cardinale Lettera Arciv' Pa.storale notificando Centenario del martirio di 164 — S. Gennaro che Lui da pel 1905 1905 si svolsero del dal r imbusto SS. Settembre 10 Sacramento d' oro, Parroci ebbe S. Gennaro. di di le nostro nel feste- settembrevescovile Arci- Arcivescovo. Nella, processione col- i Nobili Parrocchie, Le — le associazioni parte presero lennità so- Commissione solenne luogo una missione com- straordinaria Gennaro, della Prisco Vi tutte S. di la S. Gennaro di Programma Card. un'apposita celebrarne Martirio il giusta approvato creando e Centenario — Centenario domenica 1905, presiedutaper A?ino — XVI nel ricorreva — del ascritti al libro- Ordini Religiosi,la Congrega dei Cento Sacerdoti,i ed le Collegiatedella città e diocesi,i due Seminari e il Capitolo della Cattedrale. Seguirono la processione 1' Ecc. ma chese Deputazione del Tesoro, vari Prelati,il Sindaco di Napoli Margli del Carretto, le Nella al domenica — Patrono v'era dalla un Schola da professoriromani solenne un illuminazione la via per gli edifici pirotecnici.Si fece il Card. da ogni giorno donzelle 24 Palazzo il 21 pranzo Nel dì 21 distrusse Ottaiano Anno — Spaventosa Giuseppe ed Annunziata ed di S. L. 125 fuochi e nel di di — del eruzione argento Si Gennaro. nel ciascuno a nica dome- cortile del scovile Arcive- salone poesia e 1906 feste- delle città. Nella poveri dicembre Arcivescovo. S. di 300 accademia , Torre a musicali lampade della sezione ogni splendida alla Marina ricordo Soccorpo maritaggi un Palme. domenica delle 12 di allepellegrinaggio ricche solenne una Card. al e- carrozze vi fu sere numeroso due davanti per Arcivescovile. si tenne tre poveri. Come donò di una povere, fu imbandito un dei Arciv. distribuzione dal il Duca Feria dall'angolo del S. Gennaro centenarie una Per ottavario. pure di fece napoletani.Assistettero e Duomo, privati della città,bande catacombe ardere camente ric- era della Valle in di S. Andrea Cantorum pontificaledel Card. Arcivescovo d'Aosta, venuti appositamente in due Seguì tutti del Duomo messa la Duchessa Corte. L' interno — con eseguita solenne di Chiese e alla della musica Roma, e toliche. cat- lampadari, drappi ed arazzi. In fondo dipintoesprimente la gloriadi S. Gennaro, coronatofunzioni vennero doppieri. Le sacre accompagnate numerosi alla le Parrocchie in tutte esulta. Napoli parato di associazioni — suo cona 17 le principalie principali conferenze si tennero popolari.Sulla porta maggiore del si leggeva questa iscrizione : Ogfii compiono sedici seDal dì che il Sangue di S. Gennaro Grata fu sparso Duomo foli autorità musica Il dì seduta pre- aprile, 8 che Vesuvio , in altri nacciando parte Boscotrecase, mi- paesi campi e vigneti,sepellendostrade e la abbattendo pioggia di genere e lapillo, dendo inva- circonvicini campagne ferrovia , sotto fitta circumvesu- i(;r" — \ì Tiaiia. furono mercoldì 11 sant"j, fìtta con r danni era l'imbusto uscire di Gennaro Duomo luiUt'iiali aprile,si sentivano pioggia iniagine di S. popolo al immensi — Processioni cenere. vi furono Napoli, A boati di del vivissime dispose,che del ressa istanze per far il Cardinale, S. Gennaro di suvio Vecol- penitenza le vie. La tutte per facea ohe enorme, vittime. t' cuntinui le vie. Informatone per esaudito il desiderio del popolo.Allora venisse processione. La statua incominciò a portarsi chierici, poi da robuste persone a spalledai popolari, accompagnata da tre Cappellani del Tesoro Sersale Lezzi. e Sangro Mons. Gen. Ferrari Vie. altri sacerdoti. seguiva con Appena dal la Duomo uscì simo processione, mentre prima era buio densisda migliaia di persone si constatò luce che una irragiò sul volto del simulacro del Santo Patrono. La processione per la via del Duomo arrivò alla Marina, ove M.r Vicario intonò s'improvvisò una , , , il Miserere ed Litanie Duomo tra S. Santi dei andò die alla Erano Tesoro. data , viano Vesu- dell' Osservatorio della ordine le litanie soro riportataal Te- fu aprile cominciò 11 porta di dalla intonò statua a Curia il attenderlo ad Duomo tendosi ripe- ritorno si fece processione La dalena, Mad- della al Vesuvio, vie stesse del maggiore Per si canta e le popolo. inc(ìntro dì dal r eruzione. solenne di Ponte al rinconti'o esposta. Il direttore riferì, che questa Per Benedizione. la rimase ove , fitta folla Sostò di messo Santi. All' altare e Santi. CapitoloMetropolitano,i Cappellani del Arciv. Restituta. fu dei una il Seminario, Il Card. dei il simulacro le al Litanie le e bilmente sensi- decrescere ogni corda ri- che anno, la S. Gennaro, si celebra si espone il Te Detim in ringraziamento dello messa pato scam- pericolo. XXXV. L' In tutti ^d i tutti ci e fosse Protettore ideali gli , iianno recato di fatto Napoli della S. Gennaro a hanno Xapoli nostra professato per napoletani ne hanno non sapere le sacre esservi la nostra scritto stato religione. in che re, e reliipiie presa strato dimo- divozione, della città la loro ardente hanno storici venerare a re i Sovrani tempi nobili più Difatti i inclito air dei omaggio sito, proposi non parte alle lenni so- processioni. La brevità ne dello citerò Il dotto importante P. a un s|)azÌMh.mi mi noterli p.'rm.'tf.* tutti rare, enume- solo. d' Onofri dell' Oratorio propositodel re Carlo ci III. fornisce una relazione 166 — 1734 capitò in Napoli dalla Cortedi Madrid, e propriamente da Aranquez, il corriere con la gradita della Spagna, Filippo Y, dinovella di avere il Monarca chiarato volontà la sua ed investiva a riguardo delle due Sicilie, Infante il Reale D. Carlo, suo della glio, fiproprietà e del dominio Re. Si spedirono perciò ordini e vero come legittimosovrano di subito A'assalli della Corona ai Feudatari e portarsi nella Al e capitale per riconoscere re. prestare 1' omaggio al nuovo giorno la 3Iaestà Sua, dopo desinato, volle col solito treno di tissimo gala portarsinella chiesa metropolitana a rendere grazie all'AlS. fosse la mattina stato a e Gennaro, quantunque a Sul del — mattino 15 maggio baciare il sangue (1). Neil' archivio della sagrestiadel Tesoro fu maggio 1734, D. Gennaro, dal sig. Protesoriere z' ora si liquefece; il giorno venne il Serenissimo Principe, D. Carlo 15 il « Deum Te in » rendimento registrato: trovo il sangue ritrovato del Vincenzo, a di di grazie al gloriosoSan duro dopo mezsacre reliquie si cantò Spagna, e e le venerare Infante Signore Iddio ed al Spagna dichiarato avendolo suo glorioso Santo padre re di di Napoli ; quale Te fu intonato nel Tesoro Deum re Eminentissimo di Pignatelli Arcivescovo sig. Cardinale , , , l' dal- » « bato, Sa- « poli, Na- , da assistito la porta del gli Ecc.mi 4 Canonici. ricevuto mi SignoriDeputati,assieme dagli Ecc. Tesoro Giovanni D. Eletti detto Venerato Carlo re avanti con Protesoriere , Francesco Don , Gargiulo,Sagrestano «Memoriale» Dal Fu della essersi , » . città nostra si rileva, che sulla scovo l'arcive- della soglia porta del dato ordine e Croce, venne Legno di presentare l' omaggio vassalli del regno ai feudatari al e il loro giuramento. ricevendo nuovo re, Il giornale istorico ci fa sapere, di Giuseppe Senatore che dopo , Duomo tutto il fatto popolo era trovare della il baciare fatto in curiosità somma di conoscere compiaciuto di fare il miracolo Carlo, nella processione di maggio. In sedile re del Martire, alla vista del suo sacro capo, immenso si liquefece meravigliosamente con stato non era popolo che da parecchio tempo miracolo così un pronto ed efficace. Gennaro si sarebbe S. come sotto il di Porto in nuovo il gue san- nuti quattro mi- giubilo del consolato con , Il re, in Aversa, questo nel 16 2" di perdio anno, di Nabuto detto mese. Pasriua maggio, subito corse Iddio ringraziaresolennemente a (1) In notizia avutane cioè venne il e a in tedrale quellacat- S. Gennaro. 25 aprile, si giorno 8, e Un ebbe 1' ottava altro la nella cessione promenica do- 1G8 — € S. storia d' Efraì/fo: u catafalco popolare napoletana di fa anni effettnava si al del cioè ebbe stato distrutto ed Stemmi iscrizioni. per s' innalzava sfarzo occupava le case altezza volta a festa di di vano questo e arco vano passa- Il grande grandi ste Le femeravigliarci. parte grandissima nella feste. non nache, storiche^Diari,Croreali, giornali,specialmente quelli pubblicati nei tempi viceracconti hanno meravigliosidi quanto si operava ogni anno ardore tali festeggiamenti,sempre con maggiore. dei vita per Lo il Duca 3.* ai giorno di Orilia del Governo del Popolo nel S. Giovanni Al ogni per di della scrisse si andava abiti industria Come volume un 1681 cavalcata, le di lo e popolo,per 27 la cesco Fran- scrittore la 500 festa popolarefatta in onore Battista. catafalco sontuoso 1629 primo 1626 nel fedelissimo Nel del onore pomposispagine su settimo celebrata Battista anno S. Giovanni pel Bernardino Duca; dello stesso Giuliani,Segretario scrisse di festa un opuscolo compose brate delle grandi feste cele- Capaccio dal all'apparatofatto volta,pel Duca' d'Alba. 4.* 1581 Cesare scrittore intorno o sima nel posteri la memoria ad S. Giovanni (o la vigilia) Lo d'Ossuna. scrisse Costa Tommaso scrittore memorie antiche paesi.Le nostri tramandare per in Piazza deve acquistato una religiose avevano di 600 religiosanel di statue commemorativo nelle i cortei processionied Era 500. larghezza della laterali. Nel 1' altare volta a scrive completavano ed arazzi la era frontoni, adorne nicchie erano tutta Quest'arco superava le vi cartoni,festoni e dove e del monumenti grandi ì frontoni ed le colonne l'addobbo. e dei colonne bili, no- innalzava trionfale. arco sopra architettonico dei trova, vassallo si citato,in un immenso e dipinto con legno lavorato da tipo popolo abbattimento tale Dopo popolo.Esso consisteva, come del il sedile scrittore sostenuto circolo. piena loro balìa. Il catafalco,che si Popolo, .ricordava appunto il luogo del piazza per fare il dire che a in era nella Fra falco cata- di scrittore anche ma governo, Carlo Vili sul il , , iibbattimento il detto sessantaquattro ; all' origine quanto gine ori- seppe GiuNapoli Nobilissima lo fa risalire Montemavor appunto a quel famoso del sedile del popolo, detto del seggio pittato^che solo per gli afrari popolo, che ivi si radunava, non De serviva ancora. L' importanza. secoli 4 a fatti di ricordano che straordinaria In il dotto Pendino, del Pennino, u rimonta catafalco del storica — dame e in in di gran cocchi livree; per riceverli la festa di S. il sfarzosi,sfoggiando popolo da degnamente. Giovanni, così parte anche i nobili ed il viceré pompa, sua per un lusso metteva il Corpus 1("9 — Doinini «' di di e fede S. (iennaro, il popolo ebbe il nell'anno — L'eletto 1525. Napoli pieno di fantasia Questo di S. (iennaro catafalco. suo di ebbe nane ori- del popolo (rirnlaino Pellegrino la processione di S. Gennaro nella piazza popolare, ove si recasse si sarebbero portate le due Reliquie, perchè da molto tempo prima si era introdotto della processione con r uso ambedue le reliquiee si faceva incontrare dall' Arcivescovo ottenne il sangue Dopo sullo Piazze nel 1527 il le di piazze giro di ritornò si faceva 152"Sin 1530 in Popolo quello quello di d'allora e tutte Per strare dimo- piazze la festa esempio 20 puana, Ca- di piazze:sicché nelle per nel che Piazza nel 8. (iennaro. a lusso trovo e la del le sei trascrivo la festa le conclusioni fu agosto Ì"22 ciso de- del con glorioso Santo per tre sere ed altri ornamenti, furono legname, pitture grandiosadi macchina Piazza tutte per e Montagna celebrarsi Montagna, Porto, nel di consacrarono entusiasmo di l'ottenne di alla sessennale si , 1526 quello per S. Gennaro del catafalco Sedile in Napoli alT uopo fece costruire il catafalco. chiesero lo stesso favore le esempio nel Sedile 1531 che con andò nel si stabilì ed nell'anno e 1529 Napoli che capo; stesso nobili, Portauova, del col dei Nilo, nel di di Deputati ducati mille per farsi la luminaria, aj)e"l altro. parare la piramide (catafolco)di lumi e torcie, musica Il popolo è sempre nelle sue tradizioni. tenace stato I). Michele Nel 1848 il conosciutissimo Vi.scusi,predicando ai pagati le per Pendino al libertà della piazze , che disse la popolo, accalcatosi lata: il idìto tutte doìi le tasse Ir che alta si passato col voce fa feste antiche. lo per aìiehe Parlan"lo popolar»'sarebbe vita lui,gli gridava: E si lepresso Michelet' Sì egli rispose loro. E si festaiu"»Io Tattr le feste. Il celebre , costruito aveva il Sissignore! anehe il e i noti ebbe ed luogo soltanto Scrivo in del piazzaiuoli movimenti la della di festa ora delle la Cuìitate, che tusiasta popolo en- ma per processionenon Armieri brò cele- solevano farsi nella sua dotta nel (.'ircolo cattolico del che le (.'antate dice, lirico,che si cantava delle feste del catafalco. sulle Cantatr conferenza eatafaleo,tenuta poema ! Si Mi( Itele. Viscusi degli il parroco per 1' occasione S. Gennaro Borrelli lt»05, il lo fece costruire, maggio 15 Miehek Messa. sommariamente onore Mons. il dì IK rira ad il catafalco decorato ratafalro,don eatajalea. VA gridò: Vira la rostitaxione, promise ed il Municipit» veramente lo miglio- stata di popolo gridava.E — prometteva al popolo in un giorno mezzo ^ ^ no rifa)/ costituzionale dell'oro. dell'età il ritorno "li Napoli il M) e sul dicembre speci»'"li piccolo acc(»mpagnato da strumenti e che, erano una 23 170 — dall' artista avere Furono teatrale. alla destinato quatitunque musica, cosidetta la grazia della e il fuoco fatte — che cantate di doveva camera, musica imitativa ricordavano e della i misteri , Vita, e Giovanni Sem le feste di per ìnìììi Battista^per ?S'.Gennaro. per il Corpus Do- ' scritte piìidotti poeti e dai migliori di musica di quel tempo. La maestri prima cantata, di cui si di S. Gennaro, è del 1645 ha notizia, fatta in onore del dott. Luise loele : poi si ha notizia di quella del Porpora di Giovanni di Camera maestro Campagna (1768); Pasquale Cafaro Queste cantate erano dai , , S. di Valente Giuseppe zia Q778). da encomiarsi. Il del 1769 Sedile del conto per nel Maestà, Mons. poeta Nilo. le parole per e stata del bella del celebre Cercià Conchiudo affetto per che della Cappella del Tesoro col questo capitolo storico S. Gennaro rivolgevano al Santo, anche dei rivolgimenti politiciper essere fu affisso di primi giorni del mese Xapoli. Così si esprimeva : S. « Gennaro Prega Che nce Che nce « Noi La r ira di questo libertà. per fare io € Si fosse sarrìa Si foHsemo era lo perchè ultimo un grata cosa L' avarrìa Tale del ma cartello, ebbe per ». per trovato Se Ma » sione parte dell' autorità dopo 1' affiscartello;perciò vennero dippiìiraddoppiate fu e mura : , affìsso che alle Governo stu l' autore dippiù secondo le ricerche napoletano 1798 stati, Signor mio il calamaro, ed io la carta crebbe zioso protetti.Gra- in dialetto dicembre letani napo- bidi più tor- siamo quattro penna, dei cuore Lui il divoto 'Eterno. Patre cagna dia la polizia tentò conoscere risposta un altro cartello di che momenti nei da dal beneditto lu tu La Però nel manoscritto nei (1787). musicata ricordare si il manifesto-cartello è pure 1860. nel radicato tanto era Feni- Paisiello venne , maestro di musica Capriglia, Cappellano che cantata la Gennaro S. Gennaro Miglione su di San Giovanni poeta abate Caracciolo Vincenzo una cantate pure le musiche sono scrisse Bella Gaetano di Belle Tesoro di su Il poema due musicò state mo saputo state ditto so al cartello lo lettore , manoscritto riportopure tre, da te ; duie, uno stato spirito e l'ingegno de nuje ; sulo, del nostro Popolo!!! : 171 — - XXXVll. che Personaggi vennero di 1644 6 — messa alla — vedere presenza. sua milanese, vedere D. maggio delle reliquie di S. 2 — Sicilia di venne Gennaro. del che 7 maggio reliquie ed — le sante esposero grande 1662 — gennaio Il venne venne Il Un — 1678 — rero, Benevento, il nome di Duca celebrò 22 23 — conte dalla Legato della Gennaro. Si minuti otto di 1674 Sicilia Il 11 — di sulla 81 — del S(»ro. Scozia — — Cattedrale alla Orsini di 1686 — gennaio alla tornò drale. I 1 — della "b'l sangue fì a processione protettore — ed 1702 latcì'p del giugno 21 — di 18 aprile due volte Pietro — maggio al Sedile II n^llo de (rennaro aprile 25 — Filippo V. — di Montagna re e S. dì II Orsini — Sardegna, di Span* gna di giorno por dal lui presentato Filippo V. di n» n»*l Te- (MMinaro Spagna dichiarò Il - Oennarn. stj'sso a sotto gennaio Filippo V. - di i»»li(|uie assistette S. Geniìaro il mirac(»Io dtdla li(|Ut»fazione Spagna. Avvenne il re accompagnò la procfssinn»»tino alla Cattt*Barberini Carlo 11 Cardinale 7 giugno legato — si recò Carlo II Cardinale Martinis, — Viceré di al Tesoro 1707 (T argento. assistette allo stilare della conte S. — b' venerar»» calicò lonia Vi- maggio S. il Virerò Tesoro 1702 — 6 Papa - — Portncar- Il Cardinale — il Tesoro al liquefattodi , 1702 1668 — Arcivescovo S. 22 — 1696 — visitò 1702 Arcivescovo. — — visitò stato era spagnuolo Cattedra Santo. Venne — il sangue Spagna con giugno , Cardinale si 1666 — Baviera dove Cardinale XIII. 16""7 — Altamira baciare si S. del Tesoro. — Viceré il sangue Principe Polacco. Boemia. — ascese air altare venne Un Il — di Benevento «lelT Eletto - Benedetto febbraio di Cappella processione Il dopo Il Cardinale — poi Papa messa 8 febbraio settembre che Cancelliere gran 1697 la fratello marzo Mantova. di che — , — di di Il Gt"vernatore Principe della Lignì reduce — 1679 — 18 — — il Tesoro sangue — visitare a Principe 1668 Principe di "^erè. a febbraio 1 — visitare — — — marzo — ampolline 1 gennaio pompa il Tesoro. 18 presenza. del le sciolse. 24 sua Maltese stazione 1648 — alla parte sciolse Trivulzio, S. Gennaro. di prese 1656 1661 si Cardinale , alla sciolse Tesoro tedesco, celebrò Oeiiiiaro maggio —Il — visitare a S. il sangue d'Austria Giovanni Cappella Harrac, A. di — a la Gennaro. il sangue 1647 5 — venne S. Il Cardinale aprile volle e visitare a di S. Barberini 7 maggio Gennaro. — offrì al Santo — La 1702 un — lissimo bel- regina «li l*o-7 luglio proe»»ssion»'.1707 Napoli per l'Imperatored'Austria, — 172 — S. Gennaro. visitò 1717 — Austriaco III offrì 1738 Gennaro offrì calice un d' Austria Carolina zaffiri. 1775 — d' 1760 — oro maggio rubini. e lo Car- — 1736 — — 11 — giugno — Venne — di brillanti croce una a le venerare Massimiliano 1' Arciduca S. Gennaro — S. Gennaro a dinando Fer- — rispettivapatena con 1775 La regina rubini e donò settembre 27 — la con brillanti einquecentottantaseitra di di brillanti croce brillanti. di croce una e 10 — basciatore l'Am- — — IV Maria 1734 — al Duomo Il Cardinale — il Cardinale — una Venne — Acquaviva di Napoli accompagna naro. Belluga, spagnuolo, a visitare il Tesoro di S. GenLa offrì a San 3 luglio regina Maria Amalia settembre 23 dicembre Galasso. conte S. Gennaro a 16 — — liquie re- tello fra- d' Austria , regina Maria della Alberto 1777 dicembre 16 — Gravina. di S. Gennaro di statua dicembre 16 re settembre Il Re — Duchessa 1814 — da accompagnato re 1825 in II di re di nella Napoli donò — per e la di d' tutto nascita argento "r Austria offrì di altezza — al ter. 1844 miracolo — 1849 a a le notabilità lire. 1831 S. Gennaro a — Francesco getto. 1836 suo 1837 — S. Gennaro — — — un con miglia fa- sua — di zaffiri d' chiesa 932 con oro di Savoia, a gliame fo- Ferdinando — baldacchino Maria Teresa l' del- dorato argento smeraldi brillanti nile mo- brillanti e lavorato Regina — Ferdinando Cristina monile -in Carlo aprile gennaio figliodonò un sfera rato do- città si recò 16 La — una palmi quattro circa 5 maggio Nella della liquefazione del Molti 4 maggio — — la — Maria — — pietre preziose. gennaio pissidedi — una dicembre — 1808 di S. Gennaro. il sangue offrì un visita al Santo tempestato — conia argento con 4 — 22 — e — di della 1818 — prima tutto smeraldi di brillanti Murat S. Gennaro a pietre preziose. 1832 Regina di Napoli, donò JI sua 13000 circa Gioacchino venerare a Duca molte con S. Gennaro. pezzi amovibili tre valore del I Francesco — — sfera una bre settem- 1801 — col sostengono tutte di gala al Tesoro di Spagna venne gran la 19 — Genova. alla parte di S. Gennaro. il Tesoro — Adelaide ven. presero 1801 , Sardegna S. Gennaro a angeli che 8 maggio due con — offrì Murat di Regina la e — di la — Sardegna Anna visitarono d'Aosta Gioacchino la e di di S. Gennaro. Maria L' Arciduchessa — di — offrì per brillanti. 1800 Savoia di regina e Patrocinio processione del luna Emanuele bre settem- Casacalenda di mexza 25 — Cappella. d'Aragona dei duchi Orsini Duchessa una Carlo — Borbone Clotilde IV La — 1777 — Il Principe aprile alla visita della Il Cardinale — 25 — IV. Acquaviva — 1799 — 1776 — Ferdinando re il Cardinale Tornò — del zio Carolina. e bini. ru- , di S. Chiara il famoso sangue dei Cardinali e assistette storico dei Hur- Vescovi,. 173 — che in erano Napoli del settembre Tesoro del patena. 1860 di 10 — dono fece 13 — maggio a crisoliti IX celebrò di 1849 — nella messa Santo al il calice 11 della salito quefazio li20 — cappella d'oro sentò pre- una placca una cui ò sospesa la e al trono patena d'argento dorato. Emanuele II visitò il Tesoro e Vittorio — al miracolo S. Chiara. Francesco — calice Gennaro S. di donò e un assistere chiesa Pio agosto S. Gennaro a 1862 sangue Santità S. Gennaro di — ad nella Sua — andarono — una — e croce 1878 23 nofìlogranacon brillanti e diamanti.-vembre I e Margherita col seguito reale visitarono Umberto la cappella di S. Gennaro e ringraziarlodello scampato per del offrirono al Santo adorna pericolo di regicidio, una croce a — — , brillanti 19 smeraldi e settembre Il duca — visitare da sostenuta il la e laccio un duchessa Santo, partendo di oro. d'Aosta 1905 — tamente apposi- vennero dalla — di reggia Capodimonte splendide Religiosamente assistettero al miracolo, osservarono la cappella del Tesoro, e poi in coro nel Duomo in apposite tribune reali furono presenti al solenne A' 30 nella chiesa di pontificaledel Cardinale. aprile 1910 a in due di carrozze Corte. — 8. Chiara Salvatore 1910 maggio il miracolo osservò insieme nella S. A. K. T Arciduca all'Arciduchessa Ca])pelladel d'Austria consorte. sua Tesoro assistè Ambrogio Agius benedettino, Apostolico nelle Isole Filippine. Arcivescovo seppe GiuA' — Mons. al miracolo tit. di 6 legato Palmira, De- XXXVIII. Ordine Il Carlo re di Cavalleresco istituito dal 111 Re celebrato con figliadel con re solennemente consorte sua in 1738, a Amalia, S. Gennaro L'anno dopo diversi divozione il Xll e regnante, cerimonie, i ; La l'ordine un j)rimi erano XIV, Henodetto e di di Tesoriere nominati un che onore cavalleresco. (rran Vesc«"vo ed o Maestro, ch'era dovevano Arcivescovo, un sere: es- stro Mae- Segretario.Kssi dovevano un istituiti Cavalieri per anche concessero (piattro Ufficiali, che un prestare giuramento. Vennero titoli di luglio del maggior accrescere per solenne si costituiva Cancelliere,cioè un di re e il 3 e , decreto, statuti, portanti l'approvagli zione pubblicati Esso privilegi. sempre Napoli in venne istituì, con furono Clemente di di attestato Borbone. di il matrimonio grande pompa di Polonia, il giorno do[)o colla , Maria S. Gennaro III Carlo dal favore di stizia gnizia e giu- re, i secondi por nobiltà. divisa dell'Ordine consisto in mi I O'-.. i".i-"tr.. .li ^.-ta 174 — dalla pendendo che rossa, colle S. in Gennaro di serve per fregiarsi il petto col Oltre a Il funzione. propria altari innalzare casa plenaria nei e XIY Benedetto prelevare i per fra r come vi i Faccio S. di voto previa In i vi del decorati , delle regno dine, questo Or- di molti sono ter po- entrate commende truppe Cavalieri sovrani ^ , Francia di re di dalle almanacco un facoltà ricche delle i Generali di Eccellenza. la tante fessione con- il titolo cento per formare d' Austria di Baviera e , , Tesoro 1808 fare Sassonia di altri. tanti e , scadere, fiorisca per tale A i detti onorificenza onore le del medaglie parte (1) una Patek Custos Tutela SiciLiARUM di (1) e Reale seta Giiiscardi 187. rossa — e gore in vi- del ottobre 5 del Tesoro detto nelle la maes'tà sacre dell' Arcivescovo consenso sopra loro , aveva gli prelatizila abiti e concesso che essi ^ tennero ne più conto. francese, non ha fatto di nuove Tesoro, a sue spese, con oro cinque raggi, rappresentanti da la leggenfra le palme del martirio con da: ; e nel Reltgionis Rex; la d' il Santo et col e tazione Depu- governo L' Amministrazione coniare nel Cappellani decoro Reale richiamare voluto Murat indossassero il Murat del caduta piìiil la , che oro ha ai ordinò uopo Cappellani d' medaglia dopo la Gennaro sempre 1912 quest' anno Gioacchino che accrescere funzioni. San di una concesse in che onorificenza r 186 Carlo re quarto un e riferire qui del che al dulgenza in- Gennaro. Debbo per avevano Prussia, di Sardegna 1' Ordine, anziché che di Danimarca, Gennaro anche è Imperatore lucrare messa, , dei riportato 1' elenco quali oltre i principi reali Sicilie Due 90 a y S. a concesse per Ordine. tale di sacri regni, per reali principi divisa colla due dei fissato a celebrare cavalieri annualmente ecclesiastiche e I far e giorni comunione. specialeper statuto per diminuirsi o dei anche 1' abito piacere del Gran privilegi spirituali: poter nella aumentarsi erano fu la con più grande In sanguine foedns. 1' Ordine per Cavalieri dei anche V Maestro. anche era numero potevano ma v' nistro si- altra Un' latino motto croce una smaltato. oro al fianco si riunisce si attacca nastro immagine questo, destra spalla Al punte. sue — nel suscepta; nell' esergo Deputazione fra due rovescio die ha Joachimus octobius nona dato giro ai scrizione l'i- d'alloro rami 1808. Napoleo: Colla Cappellani anche daglia me- il stro na- scarlatta. Saggio di storia civile del Municipio di Napoli pag. 176 — xinìnentì stn pe Cristo^ (iiesii lame chi a graxia accrìsce Oh! aspettammo. la dato. nosta Gnappone de e Fede^ la naro. Genchesta Fede santa Fede nosta dà e S. cu chesta pe de Fede^ Maria santa vevimmo, Cavaliere santa evviva nosta Fede chesta cu la Giesù^ de martere ha 'noe Evviva crede. nascimmo, Fede che Santo^ gran Gennaro S. Santo gran nun -— fa a ^ faccia tosta putente. qine. 2)e putente sola aiutace pe Così del Dio la le resia carità cielo, de Dio. grazie per vraccio pe nuie fa vulimmo V 'nce vraccio grazie de Vergine, de Verche Paraviso^ lu e vuosto carità. putente^ de ditte martirii^ hi e rità ca- munno ascurdaste^ Angelo necessità. la terminano mezzo grazie Maria lu tu tuie lu cu vuosto Maria^ tanta religioso, gloria., de li patre^ colonna Core 'w popolane sentimento le lu vinciste^ e vraccio lu necessità. 'nchesta tu de cu de presientale Signore gran Madre, onore Trinità^ mamma Colomba V ! Maria santa sente. de Oh graxia. fance Ss. la cu innato del loro nei miracolo fervorosa preghiera, napoletani, del loro nel santo frutto chiedere Patrono. a 177 — Distici latini — sul pronostico del miracolo / seguenti distici delV Elegia del (Jan. Gmnaro Hadente, scritti nel le varie riguardano fasi dtlla liquefazione del ,iangue di S. Gennaro, 8% liete o tristi della città e della Chiesa: sogliono presagire le cose Saepe mann rubet, Cnm speculor versans, Martem et Si subita nigricat, Cum fluitai, coelo Si durescit Cum adhuc, mihi et Si sala Quel Sangue Sdegno Se IN Saran guerre di pallor, tinto Se I funeste arene. la peste il frutto è Se ondeggia, Se bolle, si vedrà ! scaccia, se Patrio vedi lo di Vedrai fiorir un come Salvò Così Finché la sarai valle mali tu e quel Sangue (juesta o la terra guerra. mio felice, Pio di dall'ira sarai piante; i prati; all'arpeggio la pendice. «lì l'Arcang«'lo le soglie ebree dai da i turbini, tu su infuocati. Protettor, Cherubi mille (luauto tonante globi soggiorno, le piomberà cupo spumeggiare, Perchè oh I "laran non peste, il fuoco, La E o Sangue, cacciati turbo un innalzar Vesevo Deh Ma duro, porte, morte. al mezzo dolor nel saremo Se Il in globo un sorge Volte canit. ])ene. scene. Apportatrice di funeree Se è nero, picchierà le nostre Non aspettato, l'An«»*l «Iella Se pestis, il celeste Ih verrà è ! RIMA sehezie alle le me mala: fausta ahimè si mira, rosseggiar heu hoi'rida OTTAVA verserà : Sanguine, erit parlerà, quando i falli su : ntyat, mihi nnm PARAFRASI parat superando sunt laetor, spumat, : obortas in pallet, pecorique, hominique Cum tela terra liquefacto monte» ceu antris mihi mors pluvias exhorreo globus adparet Quot Fesuvius et cruorem, indomitum. monet me Si fervei, ruptis erumpet fata, mea 1760, da nitrire, campato. ti starà d' allato. 93 cui 178 — A S. Gennaro, è POPOLARE patria, sua Quando il collo fede sua Dalle vene Alla suoi piegò a morte, suggellar. lo patria accorta mano nascose, serbò. lo colle di Antiguano Nell'angustia lo trovò. Che sul Dietro i vetri Guarda A un Dalla rotta ai un Vigilante Piange chi un ginocchi tuoi ai chi t' ama occhi crede. occhi versò. tuo fede della il sangue e apristi gli giorno il sangue gli chi A precursor, sentinella. qui che Apri : protettor. Gennaro, A favella divini, segno Premuroso Tu cittadini i fulmini Ferma rosso e il chiedono dà bolle, uscì. vena morto, Quando O fumante dì Come è commosso il sangue e sangue, vivido così. quel Non ampolle delle popolo il Torna O a raccolse, Lo Forte. il i cari generose il sangue; Spicciò noi a abbandonar, volle nou La mezzo il Sauto, ancora La Ei in morto; Vive Napoli di patrono INNO Non — negò. tuo brontola il Vulcano, Quando morbo rio s' avanza, un Quando 1' freme Quando uragano. i campi isterilir, Quando Nel Di tuo sangue torbido men è la speranza avvenir ! MoNS. Prelato V venne uxno della al dal premiato Basilica Santo di daW nel autore dal domestico Comitato per Sodano di S. S. zione la riedifica- vozione dimusicare, e fatto Jntignano, per di questo libro, in occasione delle feste centenarie, S. Gennaro genio artistico bandito concoreo Antonio ad napoletano del noto maestro Scalella. INDICE Pontificia Lettera Dedica S. a di Risposta II. Prisco G. 4 5 Chiesa Vita di di libro D Solfatara alla di 7 Gennaro s. Gennaro s. catacombe di sol stampa della Nelle Card. accettazione. della Cenno il .... Giudizi I. E. 3 pag. ...... Napoli in La — Pozznoli 16 tomb primitiva 19 Gennaro 8. ..... III. Antichi monumenti IV. V. VI. Chiesa di Ospizio di in Cappella VII. Vili. IX. Duomo Chiesa di Chiesa XI. Antico XIII. prigione la e la for :n uell' in di Anfiteatro Pozznoli 35 40 Restituta s. Diacouiam,, "ad Gennaro s. detta ora 43 Olmo di Facciata Cattedrale della Tesoro di 48 Spogliamorti Gennaro s. Congrega XII. fu dove 28 Poveri. Santo eretta Antico X. 25 .... Cappella all' dei C'imitile, del nace Gen s. extra-moenia Gennaro 8. di .... Gennaro s. Pontificia 21 Antignano ad naro Basilica e nella dei Restituta s. venerabile 50 Neri Dnomo del :"8 Duomo .... XIV. XV. XVI. XVII. XVIII. XIX. ?50 Moutevergine «li Soccorpo Un di Dnomo nel Gennaro H 63 Napoli . 66 voto Tesoro di s. Gennaro Tesoro di s. Gennaro Tesoro di s. Chiesetta di — — 6» Architettnru Affreschi Gioie, Gennaro— e 7i Pitture Indulgenze . ed Am 78 ministrazione XX. .... . ...... s. Gennaro a SediI l'apuano H2 180 — XXI. S. Genuaro dei — Cavalcanti pag. ..... XXII. XXIII. Chiesa dei Chiesa di Gennaro ss. Gennaro s. Clemeute e in Torre 83 ...» Greco del . XXIV. Parrocchiale XXV. Chiesa Cappelle XXVI. XXVII. Chiese Le della edificate Le II famoso 8. di s. e s. Le di 2. Descrizione 3. Storia 4. Le miracolo ..... del i con Rapido delle cenno miracolo di storica di ...» s. ed di XXXVII. L' omaggio Catafalco, ossia di 8. ziati scien- e 137 143 Patrizi i s. R. della Gennaro Gennaro re di Arco Gennaro zione Deputa148 ...» città sulla Napoli di Trionfo ....... 139 feste delle e di Napoli — storici. dei 127 ...... . XXXVI. » » processioni di s. 122 .... Gennaro s. Tesoro protezione Gennaro » . avversari degli fuga delle Napoli, del Ricordi Gennaro Disastrosa onore di scrittori s. . il miracolo contro di illustri di logia ana- l'apporti pronostici) ipotesi testimonianze Importanza posti, avvenimenti gli e criterii colo mira- del altri in ed miracolo contemporanei, miracolo speciali, che liquefazioni di sangue, fasi Contraddittorio. (conservazione del circostanze Pozzuoli altre sul . miracolo, coincidenza il a Gennaro s. .... soprannaturale Napoli, Maddalena contenuto liquefazione, alcune Autorevoli La Gennaro s. ..... miracolo del di Sangue il loro ed del con XXXV. del del provo sedili dì della Ponte Gennaro s. ampolle tra I onore Capuana Edicola — sul ampolle miracolo a XXXIV. 93 .... Porta presso Gennaro s. delle in in consacrate " Capuana Gennaro accompagnano XXXIII. Duomo ....... di del del 90 naro Gen- s. a » Marinella sangue, XXXII. Napoli 86 Molo al Genuaro Rocco varie fuori Guglia la Napoli 86 » consacrate e » ....... Gennaro s. di Storia — Gennaro 8. Edicola XXXI. Napoli Si .... Gennaro s. cavallo Gennaro alla 5. di Porta Padre 1. di onore in Gennaro s. Napoli di Edicola Il in di principali piazze Statua XXX. di città Voraero al » . . di Porta XXIX. Genuaro s. onore principali piazze — XXVIII. in erette Chiese di 82 . a s. e Gennaro cantate » 151 » 165 . . . . in onore 167 181 — XXXVIIi. Personaggi che di Tesoro — vennero a visitare la «lei cappella Gennaro 8, pay. ..... XXXIX. Ordine re Cavalleresco Carlo di di III a. Gennaro istituito Preghiere " lane Di sogliono che a s. Gennaro distici alcuni dal Borbone . 173 . recitare divot. le p^pu- 175 ...,.." dell* 171 elegia del Can. Radente , Inno che riguardano del sangue popolare le di s. varie fasi della liquefazione Gennaro » 177 .... al Santo '. . . . . » 178