PERIODICO QUADRIMESTRALE - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - ART. 2 COMMA 20/LETT. C. - LEGGE 662/1996 - PADOVA CMP
anno XVI n° 70-71
UN’ASSOCIAZIONE PER IMPARARE A VIVERE MEGLIO
CENTRO DI RIABILITAZIONE MALATI NEOPLASTICI - PADOVA
CONOSCIAMO IL PATRIMONIO DI PADOVA
CHIESA DI SANTA MARIA IN VANZO
Fonte
GUIDA ai BENI STORICO-ARTISTICI della
PROVINCIA di PADOVA
a cura di Ruggiero Marconato – Fotografie Giampaolo Di
Claudio
Provincia di Padova – Assessorato alla Cultura
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CONOSCIAMO IL PATRIMONIO DI PADOVA
Questa chiesa, costruita nel 1436 da Domenico
Campolongo e ampliata nel 1525 su disegno di Lorenzo da
Bologna, è oggi incorporata nel Seminario Vescovile fondato
da San Gregorio Barbarigo e si trova in via del Seminario.
La chiesa - ad unica navata - è una delle più suggestive
della città. All’interno si trovano numerose opere d’arte del
Cinquecento: gli affreschi con Dottori della Chiesa, Virtù e
Apostoli sono di Domenico Campagnola, del quale è pure
la tela col Battesimo di Gesù; sopra il terzo e il quinto altare
a sinistra due rare tele bassanesi: L’Adorazione dei pastori di
Francesco Da Ponte (1549-1592) e la Sepoltura di Gesù di
Jacopo Da Ponte (1517-1592), firmata e datata 1574.
Nell’abside sta la Madonna col bambino in trono, quattro
santi e due angeli, opera tarda e firmata di Bartolomeo
Montagna (1450 – 1523), mentre nel Catino è l’affresco
con l’Incoronazione della Vergine attribuito a Girolamo
Dal Santo. Nella parete destra si trova una Crocifissione di
Michele da Verona, firmata e datata 1505.
Altre tele di autori minori, come Pasquale Ottino e l’Aliense,
completano il ricco patrimonio della chiesa.
anno XVI n° 70-71
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Associazione “Noi e il Cancro – Volontà di Vivere” ONLUS - Via Paruta, 32 – 35126 Padova
tel. 049 – 8025069 fax 049 – 8035774 e-mail: [email protected]
sito Internet: www.volontadivivere.org
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dell’Associazione: Euro 50,00
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ricordati di firmare il modello per la destinazione
del cinque per mille nel riquadro “sostegno del
volontariato....” e di inserire il nostro codice
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I proventi del cinque per mille contribuiscono
al mantenimento dell’Associazione e di tutti i
servizi offerti; per questo ti chiediamo di fare
“passa parola” con le persone che conosci,
perché con un piccolo gesto puoi aiutarci molto.
Adesso ancora di più, visto che la quota che ci
arriva dal cinque per mille è in diminuzione.
Ti ricordiamo inoltre che puoi comunque
continuare a destinare anche l’otto per mille
come hai sempre fatto.
Questa è solo un’opportunità in più.
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Siamo soci di:
SOMMARIO
Pag. 6 EDITORIALE
Pag. 7 LETTERE AL DIRETTORE
Pag. 9 LA PAGINA DELLO PSICOLOGO
I gruppi di auto mutuo aiuto: ritrovare se stessi
attraverso la condivisione
Pag. 10 APPUNTAMENTI E NUOVE OPPORTUNITA’
Festa Provinciale del Volontariato
Maratona Komen a Bologna
Corso di Burraco
Corso di Meditazione “ArmoniosaMente”
Seminario “L’umorismo è una cosa seria”
Seminari “Alimentazione: Prevenzione e cura delle
malattie”
Gruppo di auto mutuo aiuto
Nuovo servizio informativo: le volontarie
dell’Associazione nell’ambulatorio di Chirurgia
Plastica
Sportello per le problematiche di lavoro
NATALE 2013
Concerto “Natale Insieme” con Amazing Gospel
Choir
Cena degli Auguri
APPUNTAMENTI 2014
Gruppo “Crescere con arte”: Laboratorio e
spettacolo teatrale “Lisistrata”
Pag. 13 LA VOCE DEL MEDICO
Alimenti, integratori e cancro. Luci ed ombre di un
dibattito pluridecennale
Pag. 16 NOTIZIE EVENTI E RECENSIONI
Incontro “Il Sistema ACT:
Attività motoria e nutrizione.
Nuove acquisizioni per la prevenzione dei tumori”
Conferenza Consultiva del Volontariato
Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico
Assemblea Generale Europa Donna Italia
Notizie dalla Consulta Femminile del Comune di
Padova
Seminario “Donna, lavoro, salute: risultati di una
ricerca in Azienda Ospedaliera e IOV”
Recensione del Convegno “Fertilità dopo il cancro
al seno e impatto psicologico”
Approfondimento: Fertilità dopo il cancro. Due
storie simbolo.
Recensione del Convegno “Progetto Martina.
Prevenzione, salute e rispetto dell’altro. Parte dai
giovani il cambiamento culturale”
Pag. 24 VARIE
Pag. 25 INFORMAZIONI UTILI
Pag. 26 I NOSTRI SOSTENITORI
Pag. 28 AGENDA
Pag. 29 PROMEMORIA
Pag. 30 COLLABORAZIONI
Pag. 31 LA PAGINA DELLA POESIA
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SOMMARIO
Pag. 3 CONOSCIAMO IL PATRIMONIO DI PADOVA
EDITORIALE
LA SOLITUDINE
di Caterina Tanzella
EDITORIALE
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Spesso sento persone che si lamentano della solitudine nella quale vivono – a causa della perdita di una persona cara o perché i
figli hanno lasciato il nido o per via del pensionamento. Poiché penso che la causa citata dovrebbe avere un tempo più o meno di
durata, credo che il permanere del senso di solitudine come negatività derivi da un’insicurezza interiore mai affrontata che faceva
dipendere da qualcos’altro la propria vita.
Oggi, con le occasioni che si presentano e con il frenetico rincorrersi della vita, la solitudine non dovrebbe più angustiare le
persone; sta a noi vederla come opportunità di riflessione, di libertà, di riposo e siccome Lucia Andriolo Stagno – nostra socia – ha
così ben descritto cosa fare per “star bene” la inserisco volentieri nel mio editoriale, perché ne condivido ogni parola.
CIÒ CHE “CI FA BENE”
di Lucia Andriolo Stagno
Fa bene al cuore ogni tanto ricordare a noi stessi ciò che ci fa bene, ci fa star bene e stimola le nostre migliori energie. Sicuramente
ci fa bene uscire da casa e dal nostro guscio (di dolore, malattia, rimpianti, rimorsi, paure), stare in compagnia, fare volontariato.
Sicuramente nutre il nostro spirito la relazione con gli altri, il confronto, il dialogo, il divertimento. Nutre il nostro corpo il ballo, il
movimento - stimolatore di endorfine, che promuovono il buonumore - e la voglia di vivere. Insomma il contatto con l’esterno e gli
altri, nelle sue molteplici forme è indispensabile per darci ossigeno, attuare un processo di osmosi (equilibrio) necessario a tenerci
coi piedi per terra, progettare e aprirci nuovi orizzonti. Però… anche la solitudine è fonte di vitalità. “Beata solitudo”, dicevano gli
antichi. “Paurosa solitudo” diremmo noi. Come dirimere la questione? Forse bisogna intendersi sul termine. Solitudine, quella che ci
piace e ci fa bene, non va intesa come isolamento, abbandono, rifiuto, ma come momento prezioso per noi per ritrovarci, attingere
alle risorse del nostro sé più profondo, per ritrovare la nostra autenticità, darci e ricordarci le nostre priorità. Allora la solitudine
può diventare il fondamento di una vera autonomia (capacità di autogestione) e di indipendenza e autosufficienza (capacità di
badare a se stessi), al di là di ogni dipendenza. Solitudine allora come una “casetta” da cui entrare e uscire frequentemente per
ritrovarci e poi di nuovo spenderci in una relazione sana con gli altri, un “luogo“ ideale da cui trarre linfa, alimento per una vita più
nostra, centrata su noi stessi e i nostri veri bisogni. L’esperienza di malattia, che molte di noi stanno vivendo o hanno già vissuto e
superato, è sempre un’esperienza severa che ci costringe, gioco forza, a sperimentare una solitudine che magari, altrimenti, non
avremmo volontariamente cercato e che talvolta ci spaventa proprio. Ci sono pause dal lavoro più o meno lunghe, tempi di attesa,
convalescenza, defaticamento che ci danno l’opportunità (vediamola così…) di stare più a contatto con noi stessi, elaborare il
nostro vissuto di malattia e integrarlo in una più profonda visione di sé. Sfruttiamo queste situazioni per trarre il meglio da un
contatto benefico con noi stessi, non per chiuderci al mondo ma per coltivare un equilibrio e una serenità interiore che favoriscano
un processo di guarigione e ripresa di una vita migliore. Finiamo allora con un invito ad aprirci, nelle vicende più o meno belle della
vita, al mondo, agli altri ma anche a noi stessi, chiave di volta della nostra personalissima esistenza.
LETTERE AL DIRETTORE
Gent.ma M.,
siamo amareggiate per la perdita della sua cara mamma,
sperando che non abbia sofferto molto.
In questa cogliamo l’occasione di formulare le nostre più
sentite condoglianze nella speranza che il Signore vi aiuti ad
accettare la perdita di una persona cara quale può essere
una madre.
Se in famiglia ci sono persone che possono aver bisogno
di un sostegno psicologico per fronteggiare crisi dovute al
lutto, possiamo organizzare qualche incontro (dietro vostra
richiesta) con i nostri specialisti.
Desidero esprimere la gratitudine di tutta l’Associazione per
aver scelto noi per la vostra donazione.
Per le modalità del versamento in memoria potete utilizzare
benissimo il bollettino postale; se ci sono persone che
secondo voi dobbiamo ringraziare personalmente potete
comunicarci i nomi e gli indirizzi.
Grate per l’attenzione, auguriamo serene festività pasquali.
Caterina
La ringrazio. Mia mamma, aveva avuto un tumore già
vent’anni fa e in quell’occasione aveva conosciuto la vostra
Associazione alla quale si era appoggiata trovando una serie
di benefici di cui era riconoscente. Recentemente purtroppo
si è dovuta arrendere ad un secondo tumore che l’ha portata
via in otto mesi. Terrò presente comunque che in caso di
bisogno posso contattarvi per un sostegno psicologico.
Quando le cugine di mia mamma hanno proposto la loro
offerta, ci siete venuti in mente voi.
Le invierò dunque la somma tramite bollettino postale ed
eventualmente le scriverò un indirizzo al quale far pervenire
i ringraziamenti.
Buona Pasqua anche a lei e grazie per l’aiuto che date a chi
è in una condizione di difficoltà e fragilità.
M.
Caro A.,
a volte non servono molte parole per esprimere, come ha
fatto lei, riconoscenza per aver trovato nell’Associazione
un qualificato punto di riferimento per il suo problema, noi
lo riscontriamo giornalmente nel vedere che le persone
stanno meglio, sono più serene, che affrontano la vita con
più coraggio. Io devo dirle che l’ammiro per non aver avuto
timore di entrare in un ambiente prettamente femminile.
Per i meritati complimenti che rivolge ai nostri collaboratori
caro A., ha ragione!!! La scelta può essere laboriosa ma
se non sono competenti e non hanno quella componente
di umanità necessaria, in un ambiente come il nostro non
hanno futuro.
Pertanto mi unisco ai suoi ringraziamenti per esprimere
profonda gratitudine a tutti i nostri collaboratori per il loro
prezioso contributo operativo che da sempre ha qualificato
l’impegno dell’Associazione.
Grazie, un caro saluto unito all’augurio di buone ferie per lei
e famiglia.
Caterina
[\
Capita che nel bel mezzo della vita un maremoto
scuota il tranquillo scorrere del vivere
e ti senti in un vicolo cieco
presa all’angolo da questa malattia (........il cancro)
che sembra senza uscita.
Incredula e attonita ascoltai le parole del chirurgo
il 13 Giugno 2012
e senza avere il tempo di pensarci molto
mi trovai due giorni dopo in sala operatoria.
Grazie a Dio per i doni che mi ha dato
e di avermi fatto conoscere l’Associazione Noi e il cancro
- Volontà di Vivere soprattutto grazie alla Presidente Sig.ra
Caterina Tanzella che con animo gentile e con mano aperta
mi ha fornito gli strumenti necessari in questi frangenti e
grazie alle volontarie che con cuore aperto mi hanno accolto
e con pazienza si prendono cura di me, del mio corpo e dei
miei pensieri.
Conosco bene il mondo del volontariato e state pur certe che
siete sempre nei miei pensieri e nelle mie preghiere in modo
che possiate continuare nella vostra missione sempre con lo
7
LETTERE AL DIRETTORE
Buongiorno,
vi scrivo in quanto in famiglia vorremmo effettuare una
donazione alla vostra associazione in memoria della mamma
che è recentemente mancata.
Vorrei chiedere se sia possibile farlo attraverso il bollettino
postale accluso alla rivista.
In attesa di un vostro riscontro, cordiali saluti,
M. Z.
Mi chiamo A. e non sono di tante parole! Ci tenevo però a
ringraziare l’Associazione Volontà di Vivere che frequento
da circa 3 anni, poiché ho avuto buoni risultati per il mio
problema: linfedema braccio destro.
Ho frequentato altre sedi ma il risultato che ho ottenuto qui è
indiscutibile!!!
Durante le varie sedute ho cambiato terapiste ma tutte
competenti nelle propria mansione e disponibili al dialogo
inerente al problema ed altro. L’Associazione mi dà la
disponibilità per quanto possibile di orario e prenotazioni.
Ringrazio l’Associazione e tutti i suoi collaboratori.
stesso spirito di quando avete cominciato.
Indispensabile è la vostra opera per le donne colpite e
segnate così duramente dalla vita, nella giungla della “Sanità”
fra tagli e sprechi fra oneri e onori il pregio più grande è la
bontà del cuore.
Del vostro cuore.
Un fregio impresso nella mente di tutte noi.
Con affetto
N. B.
LETTERE AL DIRETTORE
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Carissima N.,
credo che chiunque abbia vissuto la tua stessa esperienza,
leggendo la tua bellissima lettera, rivivrà certi momenti non
più con l’amarezza di un tempo ormai superato ma con
l’animo colmo di speranza per se, per te e per tutte le donne
che vanno incontro loro malgrado al terremoto cancro.
Hai ragione, dobbiamo sempre ringraziare il Signore dei doni
che ci ha dato, il tempo che continuiamo a vivere è un Suo
dono e diventa ancora più prezioso se sappiamo utilizzarlo
con intelligenza ed umana comprensione.
Fare volontariato in ambito oncologico insegna molto e rende
migliori anche le persone più scettiche, prova anche tu N.;
con l’animo che ti ritrovi non dovresti trovare difficoltà e
aiuteresti molto gli altri.
Grazie a nome di tutti e buone vacanze
Caterina.
[\
Per Caterina.
Ciao. Sono ancora viva! Pigra, ma viva. Ti ringrazio tanto per
i tuoi saluti. Spero che tutto vada bene sia per te che per
l’associazione.
Mi faccio viva per chiederti delle informazioni per una mia
giovane parente, purtroppo colpita dal male al seno.
E’ stata operata due volte, a breve distanza, di un nodulo.
Ora si sta sottoponendo ad un ciclo di radiazioni a Vicenza.
Le radiazioni la stanno prostrando molto fisicamente e,
dovendo anche lavorare come impiegata in una ditta privata,
é molto provata. Alla notte, inoltre, non riesce a riposare bene
a causa delle vampate di calore provocate dalla menopausa
indotta.
Mi é ritornato alla mente un servizio pubblicato sulla vostra
rivista, nel quale venivano dati dei consigli e dei suggerimenti
per affrontare al meglio prove come questa. Vi si parlava di
consigli riguardanti l’alimentazione e venivano dati anche
altri suggerimenti utili. So che non si tratta di provvedimenti
risolutivi, ma se servissero a meglio sopportare le cure,
penso che le sarebbero provvidenziali.
Purtroppo non ricordo da quale testo fossero tratti.
Vorresti tu indicarmi il titolo di quella pubblicazione o altra
analoga, per poterla procurare per la mia parente?
So di averti dato delle indicazioni molto vaghe, ma spero che
in associazione ci sia materiale sull’argomento.
Mi scuso tanto per il fastidio che ti procuro, ma conto sulla tua
grande disponibilità.
Io per il momento sto bene, mi occupo dei miei pronipoti, del
piccolo museo che abbiamo qui e...di molte altre cose.
Ti ringrazio tanto e ti saluto cordialmente.
E. P.
Cara E.,
tra i libri che abbiamo pubblicato, quello che risponde in
modo più efficace ai problemi della tua parente è “Dalla
sofferenza alla rinascita”. Questo volume dedica in
particolare un capitolo alla menopausa, con una serie di
consigli anche alimentari, e uno in modo più specifico ad
una sana e corretta alimentazione, sempre con indicazioni
pratiche. Immagino sia quello che avevi in mente. Se non
ne hai già una copia, faccelo sapere che te ne inviamo una.
Un caro saluto e te e un augurio alla tua parente.
Caterina Tanzella
LA PAGINA DELLO PSICOLOGO
I GRUPPI DI AUTO MUTUO AIUTO:
RITROVARE SE STESSI ATTRAVERSO LA CONDIVISIONE
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LA PAGINA DELLO PSICOLOGO
La diagnosi di cancro solitamente rappresenta una sorta di spartiacque tra un “prima” e un “dopo”,
andando ad “etichettare” la persona, da un momento all’altro, con il termine “malato”. Quando viene
comunicata la diagnosi, infatti, è come se si scatenasse un terremoto nella vita della persona e dei
familiari che le stanno accanto, una vera e propria minaccia per l’equilibrio emotivo, che arriva a creare
un vero e proprio punto di rottura persino del senso più profondo di sé, cioè l’identità, termine che già nella
sua etimologia -da “idem”, “stesso-medesimo”- contiene il bisogno dell’essere umano di sperimentare
un sentimento di continuità nella propria esistenza.Dai racconti delle persone che afferiscono alla nostra
Associazione si evince che la fase più delicata, oltre alla comunicazione della diagnosi, inizia al momento
della dimissione dai luoghi di cura, del rientro a casa, nella cosiddetta “normalità”, normalità che ad un
certo punto non viene più vissuta come tanto scontata. Ed è in questi momenti che la persona sente
addosso tutto il peso delle problematiche legate alla malattia, aggravate dalla solitudine, dall’angoscia e
dalla paura, che possono mettere in serio pericolo l’equilibrio psico-fisico.
Non si dovrebbe mai dimenticare, infatti, che quando si ammala il corpo, si ammala anche la psiche,
perché noi non abbiamo solo un corpo, noi siamo un corpo, un corpo che ci fonda, che ci dice chi siamo, corpo con il quale ci relazioniamo e con cui
stiamo al mondo.
La medicina troppo spesso si “dimentica” che il nostro corpo non è una macchina, ma è un corpo vivo, che parla di noi, della nostra biografia, delle
nostre relazioni, pertanto il cancro rappresenta davvero un’esperienza complessa e profonda, su cui è importante riflettere, soprattutto dal punto di
vista emotivo-affettivo. Questo perché il cancro non è sempre la principale causa della sofferenza psicologica, poiché ogni persona è frutto di una storia
unica e irripetibile, all’interno della quale la malattia si contestualizza e acquisisce particolari significati.
Molte donne, durante gli incontri di gruppo, raccontano di non sentirsi più le stesse di prima e di aver cambiato il modo di vedere anche gli altri, ma
unito a questo affermano spesso di non sapere ancora chi sono o dove stanno andando. “Il cancro ti fa diventare più egoista” dice qualcuna, alludendo
al bisogno di centrare l’esistenza esclusivamente sulle proprie priorità, allontanandosi a volte dalle relazioni abituali, nelle quali capita spesso di non
sentirsi capiti. Ecco il valore della condivisione tra chi può comprendere nel profondo, perché ci è già passato.
Infatti, quando si affronta un’esperienza intensa e destabilizzante come la malattia oncologica, un gruppo di auto mutuo aiuto può rappresentare una
grande opportunità di crescita e di condivisione. Avere un luogo protetto e riservato dove poter concedersi il “lusso” di “togliere la maschera”, di essere
finalmente libere di poter esprimere autenticamente i propri vissuti, trovando nelle compagne ascolto, comprensione ed accoglienza, può dare la spinta
per andare avanti, per uscire dal proprio guscio di dolore, sentendo che non si è sole a vivere certe esperienze. Condividere con rispetto ed empatia
aiuta a mettersi nuovamente in gioco, a rimettere in moto la vita con rinnovato entusiasmo e vitalità, attribuendo un senso all’esperienza che si sta
attraversando, anche se questo costa fatica.
Le donne che partecipano a tali gruppi condividono l’esperienza della malattia e parti importanti della loro storia, a volte fragilità, ed altre risorse e
potenzialità; in ogni caso piccoli tesori che ognuna, con generosità e coraggio, mette a disposizione del gruppo.
Il gruppo è infatti un momento in cui si intrecciano, da una parte, la dimensione comune del sentirsi tutte “sulla stessa barca” e dall’altra, le peculiari
esperienze e vissuti di ognuna, offrendo così la grande opportunità di prendere contatto con parti di sé ancora poco elaborate e di riconoscere i
cambiamenti che avvengono internamente, spesso inconsapevolmente, attraverso lo sguardo attento e amorevole delle compagne.
Le donne che partecipano ai gruppi hanno dimostrato inoltre che di fronte ad un evento traumatico come il cancro, sia possibile reagire positivamente,
gestendo la sofferenza, cambiando il proprio modo di pensare e reagire, quando le circostanze non possono farlo; questo perché non sono solo gli
eventi che capitano ad essere importanti, ma anche il modo con il quale ci si rapporta e trasforma in relazione ad essi.
L’obiettivo principale di un gruppo di auto mutuo aiuto consiste perciò nel dare un senso al percorso di sofferenza che accompagna la malattia,
rispettando l’unicità di ogni singola esperienza, sostenendo e incoraggiando i partecipanti lungo tutto il percorso. Attraverso la condivisione di comuni
vissuti emotivi da una parte e la differenziazione dell’elaborazione dell’esperienza, attraverso l’utilizzo di diversi punti di vista dall’altra, è possibile
avviare un vero e proprio percorso di crescita e cambiamento interiore. Abbiamo visto, infatti, che il cancro costituisce un’esperienza fortemente
traumatica e destabilizzante, un momento di crisi profonda per la persona, ma vorrei ricordare anche che la parola “crisi” nella lingua cinese è
rappresentata da due ideogrammi distinti che si riferiscono alle parole “pericolo, rischio” ed “opportunità”. La crisi, dunque, come quella attraversata
nell’esperienza oncologica, può essere un’importante opportunità di cambiamento, perché, come sosteneva lo psicoanalista Racamier, “per ritrovarsi
bisogna prima perdersi”.
L’esperienza “limite” che il cancro comporta costringe in un certo senso la persona a confrontarsi con il proprio modo di “stare al mondo”, interrogandosi
sull’autenticità della propria esistenza.
Il percorso che negli anni ho condiviso con queste donne ha mostrato come la necessità di liberarsi da vincoli e condizionamenti e di capire nel
profondo quale sia la propria strada, siano elementi comuni in tutte le storie. La malattia è stata infatti, quasi per tutte, un “campanello d’allarme”, un
segnale di qualcosa che non “funzionava” più.
Molte volte infatti, accettando ed elaborando vissuti intensi e dolorosi, come la rabbia, la paura, la sensazione di impotenza e precarietà, emerge il
bisogno profondo di riconciliarsi con se stessi e con la vita. Perché il cancro può rappresentare davvero, anche se dolorosamente, un’opportunità di
cambiamento, per ritrovare se stessi, per riprogettarsi, al di là della tendenza ad identificarsi con la malattia, con il corpo malato, perché, come già
sottolineato, il cancro coinvolge la persona in tutta la sua identità e mondo relazionale.
In tutto questo il gruppo ha un’importanza fondamentale: stare nel proprio dolore, attraversarlo consapevolmente, dargli un senso, recuperando così
la propria vita e libertà, sono compiti molto difficili se affrontati esclusivamente da soli. La condivisione in un gruppo di persone che sta affrontando le
stesse problematiche aiuta dunque a non sentirsi soli, stimolando la trasformazione dei limiti in risorse, offrendo la possibilità di accogliere nuovi punti
di vista, modalità diverse per rielaborare le proprie esperienze.
Concludo queste riflessioni con una frase dello scrittore Baricco, dalla quale si può cogliere il valore intimo e profondo del cambiamento, insito come
possibilità nell’esperienza oncologica, soprattutto se condivisa, purché ci sia il coraggio di lasciare che esso avvenga:
“Perché ciò che si salverà non sarà mai quello che abbiamo tenuto al riparo dai tempi, ma ciò che abbiamo lasciato mutare, perché ridiventasse se
stesso in un tempo nuovo”.
Dott.ssa Chiara Vitalone
Psicologa, Psicoterapeuta
APPUNTAMENTI E NUOVE OPPORTUNITÀ
FESTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO
DOMENICA 22 SETTEMBRE
Riproponiamo con piacere per l’autunno l’appuntamento con
il Corso di Burraco, che previsto per alcuni mesi fa non si
è potuto tenere per motivi indipendenti dalla nostra volontà.
A condurre le lezioni sarà la nostra socia Andreina Sartori.
Vista la grande diffusione di questo gioco e l’interesse
a partecipare ai tornei manifestato da molte persone ci
auguriamo che questa iniziativa riscuota successo.
La prima lezione è prevista per martedì 8 ottobre alle ore
15.00 in sede.
Per informazioni e iscrizioni contattare la Segreteria.
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APPUNTAMENTI E NUOVE OPPORTUNITÀ
CORSO DI BURRACO
DA MARTEDI’ 8 OTTOBRE
Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con la Festa
Provinciale del Volontariato, giunta alla decima edizione;
domenica 22 settembre le piazze del centro storico saranno
pacificamente “invase” dalle varie realtà solidali che operano
nel nostro territorio. Anche l’Associazione sarà presente
con un proprio stand, dove troverete le nostre volontarie
e materiale informativo vario. Per tutta la cittadinanza
questa giornata è una bella opportunità per conoscere le
Associazioni della nostra città e – magari – per scoprire il
desiderio e l’attitudine a fare volontariato.
MARATONA KOMEN A BOLOGNA
DOMENICA 29 SETTEMBRE
Domenica 29 settembre si corre a Bologna la VII edizione
della Race for the Cure, la maratona organizzata dalla Susan
G. Komen per raccogliere fondi, sensibilizzare l’opinione
pubblica sull’importanza della prevenzione e sostenere le
donne che stanno combattendo o hanno superato la malattia.
Si può partecipare alla corsa di 5 km o alla passeggiata di 2
km con percorsi che - dalle ore 10.00 - attraverseranno il
centro di Bologna.
L’Associazione intende essere presente con una squadra e
aspetta quindi le vostre numerose adesioni!
Vi esortiamo a coinvolgere per solidarietà amici e parenti, per
partecipare ad una manifestazione che si è sempre rivelata
molto emozionante.
Iscrizioni e informazioni in Segreteria entro il 22 settembre.
CORSO DI MEDITAZIONE
“ARMONIOSAMENTE”
DA MERCOLEDI’ 16 OTTOBRE
La meditazione tibetana è alla base del protocollo
“ArmoniosaMente”, che l’Associazione propone dopo la
positiva esperienza dell’anno scorso in collaborazione con
la Dott.ssa Francesca Fossi, psicologa esperta di tecniche
olistiche. Il progetto prevede cinque incontri a cadenza
settimanale (a partire da mercoledì 16 ottobre) della durata
di due ore ciascuno (a partire dalle ore 15) per un numero
massimo di 10 partecipanti; a conclusione del ciclo è previsto
un ultimo incontro di follow-up.
Più nello specifico, gli incontri saranno così strutturati: nel
primo incontro di tipo informativo la Dott.ssa Fossi presenterà
il protocollo e farà una presentazione riguardante la pratica
meditativa e i suoi effetti in campo oncologico; i rimanenti
quattro incontri servono ad insegnare al gruppo di pazienti
una meditazione con visualizzazione tesa a ridurre lo stress
e le forme di disagio psicologico delle pazienti, a potenziare
l’effetto delle terapie e la volontà di guarigione.
I risultati ottenuti nella settima edizione di “ArmoniosaMente”
con 14 donne operate per tumore al seno condotta nei mesi
di ottobre, novembre e dicembre 2008 ha messo in luce i
seguenti risultati:
• posizionamento attivo delle pazienti nei confronti
del percorso di guarigione;
• percezione di presa in carico ed interesse da parte
del personale medico;
• minor senso di isolamento percepito grazie ai
legami interni al gruppo;
La meditazione ha favorito un maggior controllo sullo stress,
la riduzione di ansia e depressione legate alla malattia, un
incremento di atteggiamenti mentali positivi, la riduzione della
tensione muscolare e degli effetti collaterali di chemioterapia
e radioterapia. Il protocollo “ArmoniosaMente” è attualmente
utilizzato in ASL e AO dell’Emilia Romagna, della Lombardia,
del Piemonte e della Toscana, messo in atto dal 2000 dal Prof.
Gioacchino Pagliaro, Psicologo e Psicoterapeuta, Direttore
dell’U.O.C. di Psicologia Clinica Ospedaliera dell’Azienda
AUSL di Bologna.
Per sabato 26 ottobre proponiamo in sede un seminario
di mezza giornata condotto dal nostro psiconcologo, Dr.
EvelinoTrevisan, che - come ogni anno, a conclusione del
seminario tenuto durante l’inverno e concluso in primavera –
– tratterà la tematica facendone un’interessante sintesi
e approfondendo quei punti che maggiormente hanno
interessato i partecipanti. Il tema dell’incontro – che si terrà
dalle ore 9.30 alle ore 12.30 in sede – sarà “L’umorismo è
una cosa seria”.
La partecipazione è gratuita e aperta a tutti; sono invitate
anche tutte le Associazioni oncologiche del Veneto.
Per le iscrizioni rivolgersi in Segreteria.
SEMINARI
“ALIMENTAZIONE: PREVENZIONE E CURA
DELLE MALATTIE”
DA MARTEDI’ 29 OTTOBRE
Prosegue questo autunno l’attività di gruppo sulle tematiche
alimentari guidata dalla Dr.ssa Chiara Zorzin, dietista. Inizia infatti da fine ottobre una serie di appuntamenti dedicati
all’approfondimento del ruolo dell’alimentazione in alcune tra
le più comuni malattie e alterazioni dello stato di salute. Tali
seminari diventeranno un momento di dialogo e di confronto
sulle strategie alimentari da adottare per prevenire e curare
malattie come l’osteoporosi, l’ipertensione, l’ipercolesterolemia, l’ipertrigliceridemia, il diabete, l’iperuricemia e la stipsi.
Queste le tematiche dei primi tre incontri, che si svolgeranno
di martedì dalle 16.30 alle 18.00
“Il ruolo della dieta nell’Osteoporosi” 29 ottobre 2013
“Il ruolo della dieta nell’Ipertensione” 12 novembre 2013
“Il ruolo della dieta nel controllo del Colesterolo e dei
Trigliceridi” 26 novembre 2013
I successivi 3 seminari, previsti nei mesi di gennaio e febbraio
2014 (date ancora da stabilire) verteranno sui seguenti temi:
“Il ruolo della dieta nel Diabete”, gennaio 2014
“Il ruolo della dieta nell’Iperuricemia”, febbraio 2014
“Il ruolo della dieta nella Stipsi”, febbraio 2014
GRUPPO DI AUTO MUTUO AIUTO
APERTE LE NUOVE ISCRIZIONI PER
L’AUTUNNO 2013
Si è appena conclusa l’esperienza di quest’anno del gruppo
di auto mutuo aiuto, gestito dalla Dott.ssa Chiara Vitalone,
psicologa e psicoterapeuta. Il gruppo di auto mutuo aiuto è
un luogo protetto e rassicurante, che può rappresentare, per
quanti vi partecipano, una grande opportunità di crescita,
condivisione e cambiamento.
Il senso di accoglienza e di riservatezza che una simile
esperienza porta con sé può dare la spinta a chi ha
attraversato la malattia oncologica, per esprimere i propri
vissuti, traendo la forza per rimettere in moto la propria vita,
grazie alla comprensione, alla condivisione e all’autentica
vicinanza empatica delle “compagne di viaggio”.
Il nuovo gruppo riprenderà in autunno, nella giornata di
martedì - dalle 16,30 alle 18,00 - con frequenza quindicinale.
Per informazioni e iscrizioni si prega di contattare la
Segreteria.
NUOVO SERVIZIO INFORMATIVO:
LE VOLONTARIE DELL’ASSOCIAZIONE
NELL’AMBULATORIO DI CHIRURGIA
PLASTICA DELL’OSPEDALE DI PADOVA
AUTUNNO 2013
Parte ad autunno 2013 un nuovo progetto dell’Azienda
Ospedaliera di Padova in collaborazione con la nostra
Associazione, che riguarda l’inserimento e la presenza di
alcune volontarie presso il Poliambulatorio del Monoblocco,
nei giorni in cui è attivo l’ambulatorio di Chirurgia Plastica
destinato alle donne sottoposte a mastectomia e alla
conseguente ricostruzione mammaria, con I’obiettivo di
fornire sostegno a tutte le interessate.
Le pazienti, al momento della dimissione dal Reparto, saranno
già informate dai medici e dal personale infermieristico, della
possibilità di ricevere un sostegno nella fase di follow up
gestito a livello ambulatoriale.
Le volontarie, su richiesta delle interessate, offrono:
• ascolto e supporto alle pazienti e alle loro famiglie;
• conforto alle persone operate di cancro, tramite
testimonianza diretta di guarigione e di recupero di una vita
normale;
• distribuzione di materiale informativo di interesse.
Tutte le volontarie che partecipano al progetto hanno
seguito un corso di formazione organizzato ad hoc dall’URP
dell’Ospedale e saranno coinvolte anche nelle attività di
formazione permanente previste dall’Associazione.
Siamo orgogliosi che l’Associazione sia parte attiva
di questo nuovo servizio informativo, che riteniamo
molto importante perché volto a sostenere le donne
in un momento delicato del percorso di cura; è questa
un’ulteriore dimostrazione del nostro impegno costante
nel rispondere ai bisogni e alle problematiche sempre
più specifiche in tema di malattia oncologica.
11
APPUNTAMENTI E NUOVE OPPORTUNITÀ
SEMINARIO
“L’UMORISMO E’ UNA COSA SERIA”
SABATO 26 OTTOBRE
SPORTELLO PER LE PROBLEMATICHE
DI LAVORO
DI MERCOLEDI’ SU APPUNTAMENTO
NATALE 2013
CONCERTO “NATALE INSIEME”
CON AMAZING GOSPEL CHOIR
SABATO 23 NOVEMBRE
APPUNTAMENTI E NUOVE OPPORTUNITÀ
12
In un mondo del lavoro particolarmente fragile ed articolato,
aiutare le donne a difendere i loro diritti, soprattutto nel
momento in cui stanno lottando contro il cancro, è sempre più
difficile. La nostra Associazione ritiene che la mancanza di
informazione sia il problema contro cui concentrare le proprie
energie. Come nella prevenzione, infatti, anche nel campo
del lavoro essere correttamente informate rappresenta
un’arma fondamentale. Per questo, abbiamo voluto istituire
un servizio in più per tutte le donne che ritengono di essere
discriminate o pensano di aver subito un torto nell’ambito
della loro attività professionale durante il periodo di cura. Un
esperto di questioni di lavoro sarà in sede a disposizione
per eventuali quesiti il mercoledì pomeriggio dalle 16 alle
18, previo appuntamento. L’Associazione Noi e il Cancro
– Volontà di Vivere, in oltre trent’anni di vita, ha combattuto
e vinto numerose battaglie in difesa delle donne operate
al seno, come ad esempio quella sulla prescrizione per la
gratuità delle protesi mammarie per le pazienti sottoposte
a mastectomia e in seguito per togliere l’obbligo di esibire
il certificato di invalidità per ottenerla. In una situazione di
incertezza economica diffusa, non possiamo trascurare
l’influenza dell’aspetto psicologico sullo spirito con cui le
donne affrontano un periodo lungo e difficile come quello
della malattia e di determinate cure, che a loro volta incidono
profondamente sull’emotività e sull’equilibrio psicofisico
personale, familiare e lavorativo.
Il Concerto di Natale si terrà quest’anno un po’ in anticipo e si
svolgerà sabato 23 novembre alle ore 20.30 al Santuario
di Monteortone, suggestivo luogo di preghiera situato sui
Colli Euganei. Protagonista della serata sarà l’Amazing
Gospel Choir, gruppo vocale di Este. Nato nel 2001 sotto
la direzione di Marica Fasolato, il gruppo iniziale di una
quindicina di coristi si evolve musicalmente raggiungendo nel
giro di pochi mesi un organico di circa quaranta elementi di
diverse età e nazionalità. Il coro si propone di approfondire lo
studio e lo spirito dei canti afro-americani, spiritual e gospel.
Particolare attenzione viene riservata alla traduzione e alla
presentazione dei testi, con agganci e riferimenti biblici. Fin
dall’inizio il gruppo ha fatto una scelta solidale ben precisa,
devolvendo la quasi totalità delle entrate in favore di progetti
di beneficenza; si tratta di un modo di operare ammirevole,
che rende eventi ancora più speciali i loro concerti.
Vi aspettiamo numerosi per godere del bel concerto e
raccogliere un po’ di fondi che vanno a sostenere i vari servizi
che offriamo per il recupero psicofisico e della qualità della
vita dei nostri assistiti.
CENA DEGLI AUGURI
SABATO 30 NOVEMBRE
La consueta bella serata dedicata agli Auguri Natalizi si terrà
sabato 30 novembre alle ore 19.00 presso il Ristorante “La
Piroga” di Tencarola di Selvazzano. Ad allietarci ci saranno
musica e ballo. Nel corso della serata ci sarà una raccolta
fondi per l’Associazione con la ricca lotteria organizzata dalle
nostre volontarie, una lotteria che chiunque abbia o sappia
fare qualcosa può aiutarci ad arricchire. Aspettiamo quindi le
vostre adesioni entro martedì 26 novembre.
GRUPPO “CRESCERE CON ARTE”:
LABORATORIO E SPETTACOLO
TEATRALE “LISISTRATA”
Con l’anno nuovo è ricominciata l’attività del gruppo “Crescere con arte”,
coordinato dalla Dott.ssa
Chiara Vitalone, psicologa
e psicoterapeuta, sotto la
guida del regista Bruno
Lovadina e dell’attrice Federica Santinello, entrambi dell’Associazione Bel.
Teatro di Padova. Questa
volta l’opera portata in scena dalle nostre attrici sarà “Lisistrata”, testo originale di Aristofane, rivisitato poi nella drammaturgia da Federica Santinello.
Questa la trama.
Nel 411 a. C., in un’Atene sempre più logorata dalla guerra del
Peloponneso, Aristofane mette in scena una delle più vivaci
fantasie di potere che l’antichità ci abbia lasciato, parlando di
problemi che coinvolgono direttamente la coscienza collettiva
della comunità, in primis la pace.
Le donne greche delle due parti belligeranti, capeggiate da
Lisistrata, si coalizzano e occupano l’acropoli di Atene, per
opporsi alla testarda e cieca volontà di guerra degli uomini,
adottando una strategia paradossale ma vincente, con lo
scopo di portare al raggiungimento della pace.
Le donne decidono di usare il proprio corpo come strumento
di ricatto, mettendo gli uomini di fronte ad un dilemma: o la
rinuncia al piacere sessuale, o il perseguimento di una linea
politica conciliatrice, che da soli non possono e non vogliono
percorrere.
La scelta femminile di fare o non fare l’amore sarà fatta
dunque per l’amore stesso: in tal modo la guerra sarà
smascherata nella sua concreta negatività, come privazione
dei diritti naturali e della felicità comune e individuale.
Lisistrata è la prima commedia greca con protagonista
femminile ed è il primo testo della cultura occidentale che
affronti il problema dell’emarginazione femminile, senza
limitarsi al lamento patetico; nel testo di Aristofane la funzione
comico-drammatica esprime infatti un’energica volontà delle
donne di cambiare il mondo e di porsi come soggetto storico.
Dunque le donne come protagoniste attive di un profondo
cambiamento nella comunità.
I laboratori teatrali tuttora in corso si concluderanno in
occasione della rappresentazione teatrale che si terrà
domenica 23 febbraio 2014 alle ore 17, presso l’Auditorium
San Gaetano, in Via Altinate, a Padova (data e luogo soggetti
a riconferma – per informazioni contattare la Segreteria
dell’Associazione).
Vi aspettiamo numerosi allo spettacolo e intanto facciamo un
doveroso ringraziamento al regista Bruno, alla drammaturga
Federica e ai volenterosi attori: Dolores, Giuseppina, Chiara,
Marina, Laura, Miriam, Madina, Marisa, Alice, Lino e Vittorio.
LA VOCE DEL MEDICO
Prosegue la nuova rubrica tenuta da medici che si occupano
direttamente o indirettamente di problematiche attinenti
al paziente oncologico. L’argomento presentato in questo
numero è – come dice il titolo dell’articolo – oggetto di
dibattito ormai da anni; ad esporlo uno specialista altamente
qualificato.
Buona lettura!
Alimenti, integratori e cancro.
Luci ed ombre di un dibattito pluridecennale
Dottor Pier Luigi Longhin
U.O. Medicina Interna
Ospedale “Immacolata Concezione” Piove di Sacco (PD)
Da molti anni è dibattuto il rapporto tra alimentazione e
malattia.
Ne sono prova i numerosi studi portati a termine per le
malattie cardiovascolari. In questo ambito sono emerse
testimonianze concordi nell’affermare come la modificazione
dello stile di vita porti a cospicui vantaggi.
Possiamo ricordare almeno due modi con i quali si è arrivati a
queste conclusioni. Sono stati eseguiti studi prospettici, ovvero
studi nel corso dei quali una popolazione viene seguita nel
corso di anni, con attento controllo delle consuetudini, dello
stile di vita (ad esempio il consumo di tabacco e di alcoolici)
e studi sperimentali, nei quali un corposo campione viene
diviso in gruppi che vengono sottoposti a tipi di trattamento
diversi, poi confrontati fra loro.
Si è notato come la riduzione del fumo, del consumo di sale
e di grassi nell’alimentazione, l’aumento dell’attività fisica
e il controllo del peso portino ad un netto miglioramento
delle condizioni di salute. In particolare si è dimostrato un
generale allungamento della vita media, una riduzione del
numero delle persone che contraggono il diabete mellito,
una riduzione o minor gravità dell’ipertensione arteriosa,
una minor comparsa di infarti, ictus ed in genere una minor
comparsa di malattie.
Per quanto riguarda il cancro le relazioni sono sicuramente
più complesse.
Innanzitutto perché la dizione “cancro” non definisce una
malattia ma un tipo di malattie che può colpire i diversi organi
del nostro corpo. Poi perché le indagini epidemiologiche
vengono fatte generalmente per il tipo specifico di neoplasia
(es. neoplasia del polmone o della mammella).
In ogni caso, da molti anni, nonostante esistano grandi zone
d’ombra sulle cause che determinano l’insorgenza dei vari di
tipi di neoplasia nei diversi tipi di persone, viene affermato, a
tutti i livelli di responsabilità sanitaria , che il cancro trova la
maggior parte dei suoi fattori di rischio non nella genetica ma
nell’ambiente in cui noi viviamo (inquinamento in senso lato),
nelle nostre abitudini (es. fumo e alcoolici) e nella nostra
alimentazione.
Ancora nel 1996 un noto trattato statunintense di nutrizione
clinica (Krause’s: Food Nutrition & Diet Therapy) affermava
“...se la stima che l’80-90% del cancro sia correlato a fattori
13
APPUNTAMENTI 2014 / LA VOCE DEL MEDICO
APPUNTAMENTI 2014
LA VOCE DEL MEDICO
14
ambientali è corretta, includendo la stima del 35% correlato
alla dieta, si può pensare che la maggior parte dei cancri
umani sia potenzialmente prevenibile”.
Da dove nascono queste convinzioni?
Da studi di confronto tra popolazioni diverse si è notato come
alcuni tipi di cancro siano più frequenti in alcune e meno in
altre. Considerando la migrazione delle stesse popolazioni
in altri contesti si è notato come queste popolazioni
acquisissero il rischio delle popolazioni residenti. Per
esempio, in Giappone la mortalità per cancro del colon e
della mammella è bassa mentre la mortalità per cancro dello
stomaco è alta. Negli Stati Uniti si verifica l’opposto. Lo studio
dei giapponesi emigrati negli Stati Uniti mostra come essi si
ammalino allo stesso modo della popolazione USA e non di
quella del Giappone.
In ogni caso lo studio della relazione tra dieta e neoplasia
è complesso in quanto l’evoluzione della malattia è per
definizione molto lunga e l’esposizione a fattori ambientali
può modificarsi nel tempo.
Inoltre molte aspettative, relative a sostanze contenute
nei cibi teoricamente molto promettenti, non sono state
confermate da studi di popolazione.
Tuttavia, nonostante tali riserve, vengono formulati dagli
organismi internazionali consigli generali allo scopo di ridurre
il rischio di malattia (vedi appendice).
A tutt’oggi si sottolinea come solo il 5-10% delle cause di
cancro sia legato a cause genetiche, mentre il 90-95% sia
legato ad altri fattori così distribuiti: tabacco 20-25%; dieta
30-35%; infezioni 15-20%; obesità 10-20%; altri fattori 1015%.
Per venire all’oggetto di questo contributo possiamo
considerare vari aspetti.
La riduzione di calorie complessive allunga la vita.
Infatti, studi compiuti su animali da esperimento hanno
mostrato come una modesta riduzione del peso corporeo,
mantenuta nel tempo, consenta un allungamento della vita
dell’animale.
Tali aspetti sono variamente espressi nell’uomo. Si va da
dati epidemiologici correlati all’obesità, a ipotesi di influenze
enzimatiche o attività ormonali legate all’aumento del tessuto
adiposo.
In particolare da più parti si è segnalato come le persone
obese si ammalino più spesso di alcuni tipi di neoplasia.
Distinguiamo un gruppo di neoplasie ormono–correlate come
mammella–ovaio e altre come neoplasia dell’intestino.
In ogni modo le linee guida internazionali consigliano un
controllo del peso come fattore protettivo. Tradotto: per gli
obesi cercare di perdere peso fino al peso più facilmente
mantenibile; per i soggetti in sovrappeso ridurre di alcuni kg
il loro peso e mantenerlo.
A tale scopo si è enfatizzato non solo il controllo del cibo
assunto ma anche l’utilità di una regolare attività fisica.
Si sono compiuti studi che hanno cercato di mettere in
relazione il consumo di un tipo particolare di cibo con tipi
particolari di cancro.
I dati migliori che abbiamo sono relativi al consumo di carni
rosse e al consumo di alcoolici.
Le carni rosse sono state considerate potenzialmente
pericolose non per loro caratteristiche biologiche ma per
sostanze applicate dall’uomo per motivi di conservazione o
per effetto di particolari modalità di cottura. In particolare le
carni rosse sono incriminate per due motivi:
1) il trattamento con nitrati e nitriti, allo scopo di impedire lo
sviluppo del botulino, determina lo sviluppo nello stomaco
di derivati tossici con rischio di sviluppo di neoplasie dello
stomaco e dell’esofago;
2) la cottura alla brace / barbecue determina il depositarsi di
derivati della combustione del carbone sulla carne che poi
verrà consumata. Tali fattori sono notoriamente tossici. Per
tali motivi il consumo della carne rossa viene sconsigliata.
Per quanto riguarda l’alcool possiamo dire che esso sia
considerato tra i più sospettati killer in circolazione. Cavo
orale, laringe, esofago, stomaco, pancreas, fegato, sono
alcune delle sedi più frequenti di malattia legata all’eccessivo
consumo di alcoolici.
Sono più a rischio gli accaniti fumatori poiché un alto consumo
di alcoolici aumenta di molto la probabilità di ammalarsi di
cancro in altre sedi oltre al polmone.
Inoltre l’alcool risulta di per sé tossico e responsabile di gravi
invalidanti malattie non neoplastiche come la cirrosi epatica
e la pancreatite cronica.
E’ perciò vitale che tutti, adulti e adolescenti, siano consapevoli
di quanto sia pericolosa tale sostanza. In considerazione
di modesti effetti vasodilatatori di altre sostanze favorevoli
presenti nel vino (come il resveretrolo) è stato consigliato il
consumo massimo di 1 bicchiere di vino a pasto per il sesso
maschile e 1/2 per il sesso femminile in considerazione della
diversa capacità di neutralizzare l’alcol etilico nei due sessi.
Si ricorda come siano stati compiuti numerosi studi allo scopo
di identificare sostanze utili nella frutta e nella verdura .
La maggior parte degli studi documenta un’aumentata
capacità di eliminazione dei radicali liberi e di sostanze che
possono interferire negativamente con il normale sviluppo
delle cellule del nostro organismo.
Segnaliamo qui alcuni aspetti.
Carotenoidi: vari carotenoidi (derivati della vitamina A) sono
contenuti in molti tipi di frutta e verdura (carote, spinaci,
peperoni, pomodori, meloni, albicocche). La vitamina A, in
forme chimiche di deposito, si ritrova nell’olio di fegato di
merluzzo, nel burro, nelle uova crude, in formaggi, fegato e
pesce azzurro.
Particolare enfasi viene oggi attribuita al LYCOPENE. Esso
può arrivare a rappresentare fino al 50% dei carotenoidi
sierici. E’ presente in cocomeri, albicocche, pompelmo,
pomidoro. Altro carotenoide studiato è il RESVERETROLO.
E’ contenuto nel vino rosso e in frutti come uva, arachidi e
more. E’ stato studiato in vari tipi di neoplasie umane. Avrebbe
la capacità di interferire su funzioni di crescita cellulare e di
favorire la riduzione di uno stato infiammatorio generale che
favorisce, nel corso di anni lo sviluppo di neoplasie, come
pure di altri tipi di malattia.
Non sono stati dimostrati effetti positivi dall’assunzione di alte
quantità di vitamine antiossidanti (tipo C ed E) in quanto tali
sostanze sembrano avere effetti diversi secondo le diverse
concentrazioni e contesti diversi. A basse dosi risultano
favorevoli, ad alte dosi possono essere dannose. Ciò è stato
documentato già negli anni ’90.
L’assunzione di prodotti a base di erbe da parte del paziente
oncologico dovrebbe essere ridotta al minimo necessario,
condividendo la scelta con il medico oncologo che può ben
informare sui vantaggi o sui rischi dimostrati.
Quella parte di imponderabilità della genesi e del decorso
della malattia oncologica non giustifica il fatto di non operarsi
per una vita più sana.
Bibliografia
1) www. lilt.it lega italiana per la lotta contro i tumori
2) Wicki A ., Hogmann J.: Diet and cancer, Swiss Med.
Wkly. 2011: 141: w 13250
3) Key TJ: Fruit and vegetables and cancer risk. British
Journal of Cancer ( 2011) 104 , 6-11
4) Franceschi S.: Alcohol and cancer in Advances in
Nutrition and Cancer 1999, 43-49
5) Cochrane Database Syst Rev 2013
Appendice
CODICE EUROPEO CONTRO IL CANCRO:
Adottando uno stile di vita più salutare è possibile
evitare alcune neoplasie e migliorare lo stato di salute .
1)
Non fumare; se fumi, smetti; se non riesci a smettere
non fumare in presenza di non fumatori.
2) Evita l’obesità.
3) Fai ogni giorno attività fisica.
4) Mangia ogni giorno frutta fresca e verdura di stagione:
almeno cinque porzioni. Limita il consumo di alimenti
contenenti grassi di origine animale.
5) Se bevi alcoolici, che siano birra, vino o liquori, modera
il consumo a non più di due bicchieri al giorno se sei un
uomo e ad uno se sei una donna.
6) Presta attenzione all’eccessiva esposizione al sole. E’
importante proteggere bambini e adolescenti. Coloro
che hanno la tendenza a scottarsi devono proteggersi
per tutta la vita.
7) Osservare scrupolosamente le raccomandazioni
per prevenire nei posti di lavoro e nell’ambiente
l’esposizione ad agenti cancerogeni noti, incluse le
radiazioni ionizzanti. Se diagnosticati in tempo molti
tumori sono curabili.
8) Rivolgiti al medico per nei, dispepsia cronica, tosse
insistente, noduli di non chiara natura.
9) Screening per tumore del collo dell’utero per le donne
dai 25 anni in poi (pap test).
10) Screening mammografico per donne sopra i 50 anni.
11) Screening per colonscopia per uomini e donne con più
di 50 anni.
12) Vaccinazione per epatite “B”.
15
LA VOCE DEL MEDICO
E’ venuta così a cadere l’ipotesi di somministrazione di alte
dosi vitaminiche come protettiva o terapeutica. Tuttavia
è da ricordare che sono tuttora in corso studi su nuove
molecole, derivate della vitamina A e della vitamina D, allo
scopo di aprire nuove opportunità terapeutiche. E’ opportuno
verificare, con un esame del sangue, i propri livelli di vitamina
D, molto spesso carenti. La correzione è farmacologica,
semplice e quanto mai opportuna.
Sono stati anche confezionati prodotti nutraceutici (alimenti
che associano caratteristiche nutrizionali a proprietà curative
dimostrate) commercializzati negli Stati Uniti ed in Europa.
Una serie di sostanze con proprietà antitumorali si trovano
in the, spezie, mele, aglio e broccoli. Studi compiuti su
ammalati di vari tipi di tumore hanno mostrato assenza di
aggravamento delle malattie se si bevono fino a 900 ml di
the al giorno.
I dati della letteratura scientifica indicano inoltre un uso in
costante aumento di medicine non convenzionali nei pazienti
oncologici in prevalenza con preparati a base di erbe. I valori
variano molto da paese a paese e anche per tipologia di
malattia. E’ stato, per esempio, riportato che molte pazienti
con neoplasie della mammella o ginecologiche assumono
rimedi a base di erbe, vitamine o supplementi durante il
trattamento chemioterapico, con particolare riferimento a
prodotti della medicina tradizionale cinese.
Sebbene la fitoterapia sia una modalità di trattamento che
presenta meno effetti avversi rispetto alla farmacoterapia
convenzionale sono ben noti sia i rischi di tossicità diretta
dei preparati vegetali sia quelli di interazione con le terapie
farmacologiche, mettendo spesso in difficoltà il medico
oncologo nel valutare l’origine di eventuali effetti secondari.
I prodotti a base di erbe più utilizzati dal paziente oncologico
sono il ginseng, il vischio, la miscela di erbe Essiac, il ginkgo,
l’aglio, la curcuma, lo zenzero, l’astragalo e il fungo cinese.
Molte erbe mancano di studi di efficacia e tollerabilità. Alcuni
studi preclinici (sperimentali su animali) però hanno dimostrato
che alcuni farmaci fitoterapici potrebbero aumentare la
sensibilità delle cellule tumorali ai chemioterapici e ridurre
la tossicità da chemioterapia come per esempio l’astragalo
nelle neoplasie polmonari o il fungo cinese in alcune
neoplasie. Però alcune erbe come iperico, aglio, ginkgo,
ginseng, echinacea e kava sono state segnalate come
causa di potenziali interazioni farmacocinetiche negative
con farmaci antitumorali. Si può assistere ad aumento
della tossicità del chemioterapico Imatinib (usato in alcune
leucemie) in chi assume ginseng, o a riduzione dell’efficacia
clinica del Bortezomib (nel mieloma multiplo) in caso di uso
concomitante di iperico o thè verde.
Alcune erbe hanno dimostrato una certa efficacia nel controllo
di alcuni sintomi collaterali da chemioterapia come, ad
esempio, il ginseng per la fatica e lo zenzero per la nausea.
Per altre erbe l’utilizzo non è comunque scevro da rischi di
effetti avversi o di interazione.
In conclusione è di fondamentale importanza ricordare che
la malattia oncologica è una malattia a causa multifattoriale,
nella quale più fattori, genetici ma soprattutto ambientali,
influiscono nell’origine e anche nel decorso. Uno stile di vita
sano e un’alimentazione equilibrata sicuramente riducono il
rischio di malattia e migliorano la possibilità di guarigione.
NOTIZIE EVENTI E RECENSIONI
INCONTRO
“Il SISTEMA ACT: ATTIVITA’ MOTORIA
E NUTRIZIONE.
NUOVE ACQUISIZIONI PER LA
PREVENZIONE DEI TUMORI”
MARTEDI’ 12 MARZO
NOTIZIE EVENTI E RECENSIONI
16
Si è tenuto in sede, il 12 marzo scorso, il previsto incontro con
gli esponenti del sistema A.C.T. (Attivi Contro il Tumore), dottor
Nicola Sponsiello, professor Diego Sarto e dottor Giovanni
Maria Scapol. L’assunto base della breve conferenza si può
riassumere così: integrando bene un’alimentazione sana
con una calibrata attività motoria è possibile ridurre di molto
l’insorgenza di malattia tumorale come anche di recidive.
I dati statistici che ci sono stati illustrati rilevano una forte
incidenza di uno stile di vita sano nel ridurre la patologia.
Soprattutto, sia l’alimentazione che lo sport sono aspetti del
quotidiano che possiamo controllare con consapevolezza,
volontà e motivazione. L’approccio che loro propongono è di
tipo scientifico, ossia ogni persona, aiutata dal medico, deve
perseguire un perfetto bilanciamento tra calorie introdotte
e calorie consumate per far funzionare in modo armonioso
tutto l’organismo.
E’ stata comunque più volte ribadita l’importanza di usare il
vecchio “buon senso” che porta a non eccedere e a sfruttare
i benefici dei cibi, limitandone gli effetti negativi (insorgenza
di infiammazione generale, predisponente alla patologia).
“L’uomo è ciò che mangia”, diceva Feuerbach nell’Ottocento.
Aveva colto, intuito, il potere che ha il cibo di trasformarsi in
“materia” di carne e ossa, ma anche pensieri e sentimenti.
Adesso abbiamo anche dimostrazioni scientifiche che
rilevano quanto il cibo sia davvero un componente più o meno
di qualità nel costruire e sostenere il nostro corpo oppure
anche a predisporlo a indebolimento e malattia. Lo stesso
discorso può essere fatto per l’attività fisica, che si declina
in potenziamento della resistenza, forza e flessibilità. Queste
tre dimensioni portano a una maggiore ossigenazione di
ogni cellula del corpo, con effetti benefici a livello organico,
ma anche psicologico grazie al rilascio della serotonina,
“l’ormone del buonumore”. Il movimento è vita e pertanto va
perseguito con la stessa tenacia con cui teniamo alla nostra
sopravvivenza. Alla luce di questo, andrebbe migliorata
la nostra responsabilità nel perseguire e mantenere la
salute, che non è affidata solo al caso o alla fortuna, ma sta
anche nelle nostre mani (anzi bocca e piedi…). Vediamo
questa responsabilità come un privilegio, perché ci dà il
piacere di poter davvero fare qualcosa di concreto per noi.
Cogliamo l’energia che prima o poi sentiamo riaffiorare in
fase di convalescenza per incanalarla verso l’acquisizione di
uno stile di vita più sano, più attivo ed equilibrato.
CONFERENZA CONSULTIVA DEL
VOLONTARIATO
LUNEDI’ 18 MARZO
AZIENDA OSPEDALIERA PADOVA
Lunedì 18 marzo si è riunita nell’Aula Magna della Palazzina
Servizi la Conferenza Consultiva del Volontariato. L’incontro
era stato organizzato dall’Azienda Ospedaliera e voluto
in particolare dal direttore generale di recente nomina
Claudio Dario, per conoscere la realtà del terziario sociale
padovano attivo in ambito socio sanitario. I rappresentanti
di diverse associazioni hanno presentato le rispettive storie,
scopi, mezzi e difficoltà. La presidente di Volontà di Vivere
Caterina Tanzella ha illustrato le motivazioni che hanno
animato l’Associazione fin dalla sua fondazione, nel 1979,
per iniziativa di un gruppo di donne guarite dal tumore al
seno. “Volontà di vivere - ha proseguito la presidente - non si
occupa degli aspetti medici del cancro, ma degli effetti intimi,
psicologici, fisici e relazionali causati dalla malattia”. Caterina
Tanzella ha ricordato i 2.500 iscritti e illustrato i servizi forniti,
soffermandosi sui più richiesti, come il sostegno psicologico
e il linfodrenaggio. “Attualmente – ha aggiunto – siamo
impegnate con una serie di convegni, progetti, laboratori,
corsi, seminari e incontri”. Tra tutti, è stato descritto il Progetto
Martina, che da quattordici anni informa dai 1.700 ai 2.000
ragazzi delle quarte e quinte superiori su un corretto stile vita
nell’ottica della prevenzione. “Il volontariato – ha concluso
Tanzella – è una scelta consapevole e libera da vincoli e
condizionamenti economici, arricchisce l’umanità ampliando
il proprio progetto di vita, ti fa sentire parte di qualcosa di
grande ed è un impegno civile di responsabilità e solidarietà
che può essere svolto a qualsiasi età”. Il direttore Dario ha
ascoltato attentamente tutti gli interventi e ha assicurato
la massima collaborazione dell’Azienda Ospedaliera con
il mondo del volontariato, all’origine – ha detto – della sua
stessa scelta verso la professione medica.
GIORNATA MONDIALE SUL
TUMORE OVARICO
MERCOLEDI’ 8 MAGGIO
ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA,
MILANO
L’8 maggio scorso si è svolto a Milano presso lo IEO (Istituto
Europeo di Oncologia) un dibattito pubblico in occasione
della Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico. Il convegno è
stato organizzato dall’Associazione ACTO (Alleanza Contro
il Tumore Ovarico), con la partecipazione di Eva Negri e
Maurizio D’Incalci (Istituto di Ricerche Farmacologiche
Mario Negri), Pier Giuseppe Pellicci (Direttore Dipartimento
Oncologico Sperimentale dello IEO), Nicoletta Colombo
ASSEMBLEA GENERALE
EUROPA DONNA ITALIA 2013
GIOVEDI’ 4 LUGLIO - NAPOLI
Pubblichiamo il resoconto della Signora Roberta Zambotto,
nuova volontaria dell’Associazione, che ha partecipato in
rappresentanza dell’Associazione insieme alla Prof.ssa
Lucia Andriolo all’Assemblea Generale di Europa Donna
Italia, tenutasi a Napoli giovedì 4 luglio 2013.
Ecco un breve sunto di quanto abbiamo vissuto a Napoli
giovedì 4 luglio la prof.ssa Lucia Andriolo ed io. A parte il
viaggio in treno comodo ma infinito, giunte al convegno
ci dicono che di 20 associazioni iscritte sono 16 quelle
intervenute per un totale di circa 50 presenti. Abbiamo avuto
modo di presentarci alla sig.ra Ada Grignaschi, segretaria
di Europa Donna che già conosce la Presidente Caterina
Tanzella e di ascoltare la Presidentessa Rosanna D’Antona
nel suo discorso di benvenuto. Ada sottolinea che rispetto
al 2012 il numero delle presenti è raddoppiato, mentre io mi
domandavo come mai ci fossero così poche donne!
Indubbiamente interessanti gli interventi dei relatori: il dott.
Cataliotti - Presidente e Direttore Scientifico di European
Cancer Care Certification - che si sta impegnando per
l’approvazione anche in Senato di un decreto legge che
inquadri secondo chiare linee guida l’istituzione delle
Breast Unit presso tutti gli ospedali del territorio nazionale.
Con statistiche alla mano si sono resi conto che grazie
alla presenza di queste unità ALTAMENTE specifiche e
provviste di un serie di medici adeguati e preparati solo
per la cura del tumore al seno e che danno centralità alla
paziente, evitandole di correre da un ambulatorio all’altro,
il tasso di mortalità’ si abbassa di un ulteriore 18%. Fermo
restando che tutta l’equipe deve essere certificata secondo
standard ben precisi, tra cui garantire un numero di interventi
non inferiore a 150 all’anno. Si è presentato anche il dott.
Tinterri - Direttore Breast Unit Humanitas Cancer Center di
Rozzano (MI) - con una relazione sulla esigenza sempre più
marcata della qualità della ricostruzione del seno operato,
dando importanza ad una ricostruzione estetica che ricrei
un aspetto giustamente armonioso e soddisfacente; credevo
fosse una cosa ovvia e scontata ma non avevo idea di che
devastanti ferite si portano appresso tante signore operate!!!
Altro aspetto interessante è stato estrapolato dalla dott.ssa
Baggiani, responsabile del servizio di infertilità femminile
dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Mi) - che si impegna e segue tutte quelle GIOVANI donne che, contratto il
tumore al seno, non vogliono perdere la possibilità di divenire
madri dopo le cure oncologiche. Arrivate le 15 del pomeriggio si riuniva la consulta che presentava la Sig.ra Musumeci
come papabile presidente… ma il tempo per noi era terminato e dopo una breve presentazione della Associazione da
parte di Lucia abbiamo salutato e, augurando a tutte buon
lavoro, siamo salite su un taxi alla volta della stazione.
Queste le considerazioni immediate:
- necessita’ di informare tutte le donne sull’importanza dello
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NOTIZIE EVENTI E RECENSIONI
(Direttore Unità di Ginecologia Oncologica Medica dello IEO)
e Paolo Scollo (Presidente Società Italiana di Oncologia
Ginecologica). In tale occasione si è cercato di fare il punto
sulla situazione attuale in merito alle nuove opportunità
terapeutiche per questo tumore approfittando della giornata
di solidarietà internazionale (16 paesi aderenti).
Il tumore ovarico è una patologia ginecologica ancora oggi
molto resistente alle terapie, con una prevalenza di 4900
nuovi casi l’anno in Italia, con 3200 decessi all’anno e una
sopravvivenza a 5 anni complessivamente circa del 40%.
L’ 80% delle diagnosi è già in fase avanzata in quanto ancor
oggi non si conosce la cellula precursore della malattia, cioè la
cellula precancerosa e non esistono strumenti di prevenzione
secondaria come il pap test per il tumore della cervice uterina,
così come non esistono test di screening precoce, come la
mammografia per il tumore al seno. Pertanto non si riesce a
ridurre il numero di nuovi casi riscontrati annualmente, né ad
aumentare le diagnosi precoci.
Quasi tutte le donne colpite da tumore ovarico vengono
sottoposte ad un intervento chirurgico come parte del
trattamento iniziale. Dopo l’intervento chirurgico, viene di
norma somministrata la chemioterapia al fine di diminuire le
possibilità di recidiva del tumore, ridurre i sintomi e migliorare
la qualità di vita delle pazienti. Il trattamento farmacologico
standard a base di paclitaxel e carboplatino è la combinazione
terapeutica migliore, immodificata da circa 30 anni.
La ricerca negli ultimi 30 anni ha fatto progressi minimi
aumentando la sopravvivenza media a 5 anni per questo
tumore dal 38 % al 41 %, mentre i progressi in altri campi,
ad esempio il tumore al seno, hanno portato negli stessi anni
ad un aumento della sopravvivenza dal 30% al 90%, merito,
oltre che delle nuove terapie mirate, anche della prevenzione
e della diagnosi precoce.
La sperimentazione nella ricerca di nuove terapie è
evidentemente lenta e insufficiente perché ci troviamo davanti
ad un tumore che “cambia”, cioè “muta”, in continuazione
diventando resistente alla terapia e anche perchè i tempi
della sperimentazione sono inesorabilmente lunghi.
Solo negli ultimi cinque anni la sperimentazione di nuove
terapie più mirate e più efficaci si sta associando alla terapia
tradizionale. Presto sarà possibile usare anche in Italia, come
negli altri paesi europei, il bevacizumab o la trabectedina
per questo tipo di tumore. Sono inoltre in atto incoraggianti
studi su farmaci in grado di alterare il microambiente nel
quale il tumore si sviluppa, come ad esempio i nuovi farmaci
antiangiogenetici (nintedanib e pazopanib), o su farmaci
in grado di inibire la replicazione della cellula tumorale,
soprattutto nelle forme geneticamente indotte, come i parpinibitori.
La tendenza attuale della ricerca è di riuscire a trovare una
cura più stabile che cronicizzi la malattia e aiuti a convivere
con essa, sicchè il futuro ci porti a debellarla o comunque
a riconoscerla precocemente, aumentando le possibilità
di terapia e migliorando la prognosi. La sensibilizzazione
internazionale può essere un’occasione per diffondere
la conoscenza di tale forma tumorale e uno stimolo per la
ricerca.
Luisa Toderini
screening preventivo dato che il tumore al seno è stato
classificato come malattia sociale;
- disponibilità per riuscire ad informare delle cure e dei centri
più adeguati le donne che si trovano coinvolte in questa
malattia;
- aspirare all’associazionismo nazionale per avere MOLTO
peso sociale e politico per richiedere le cure sanitarie
adeguate equiparandoci alla media D’AVANGUARDIA
EUROPEA;
NOTIZIE EVENTI E RECENSIONI
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- essere presenti nel territorio per consolidare centri di aiuto
e organizzare incontri e/o convegni per sensibilizzare la
popolazione:
CONSULTA FEMMINILE
DEL COMUNE
DI PADOVA
SEMINARIO
“DONNA, LAVORO, SALUTE:
RISULTATI DI UNA RICERCA IN AZIENDA
OSPEDALIERA E IOV”
GIOVEDI’ 27 GIUGNO
SALA ROSSINI, CAFFÉ PEDROCCHI
- riconoscere che ci sono tantissimi operatori che stanno
dando il meglio di se per aiutarci a sconfiggere il tumore
al seno ma che hanno bisogno della nostra voce per dare
luce al loro lavoro.
Cara Roberta,
innanzi tutto, ringrazio te e Lucia per la disponibilità a
partecipare all’interessante Convegno organizzato da E. D.
a Napoli, consentendomi di partire e poter risolvere alcuni
impegni personali che continuavo a procrastinare da molto
tempo. Devo dirti che l’entusiasmo che leggo nel sunto che
hai fatto della giornata con E. D., mi porta a pensare di aver
trovato una valida FORZA nuova per l’Associazione; mi
complimento per le tue osservazioni in merito ai contenuti
del convegno e ai suggerimenti che offri per stimolare la
gente a prendersi più cura della propria salute. Certamente
E. D. conta molto nell’aiuto che possono offrire le donne delle
Associazioni. Per questo, ripeto, ben vengano forze nuove
e nuovi entusiasmi, per continuare non solo ad esserci ma
sopratutto ad andare oltre la grande esperienza accumulata
in tanti anni di impegno profuso a favore delle donne operate
al seno.
Grazie ancora ad entrambe... e un benvenuto di cuore a
Roberta!
Caterina
NOTIZIE DALLA
Come già anticipato nel numero scorso, la Consulta Femminile
si sta occupando del tema “Donna e Lavoro”, con particolare
attenzione ai problemi della donna malata. Giovedì 27 giugno
si è tenuto in Sala Rossini del Caffè Pedrocchi un seminario
per presentare i risultati dell’indagine promossa dai CUG
(Comitato Unico di Garanzia) di Azienda Ospedaliera e IOV
congiuntamente alla Consulta sullo stato di salute dei propri
dipendenti. Questo è il primo di una serie di appuntamenti
che prevede l’analisi dell’impatto della malattia sul mondo del
lavoro femminile. Qui si analizzavano alcuni settori della PA,
successivamente sarà analizzato il tema dell’impatto della
malattia oncologica sul luogo di lavoro sia dal punto di vista
della donna lavoratrice che da parte dell’impresa.
Dopo l’introduzione della Presidente della Consulta Dr.ssa
Nadia Sassano e i saluti delle Autorità cittadine, rappresentate
dall’Assessore Fabio Verlato, dalla Consigliera con delega
alla Pace e alle Pari Opportunità Milvia Boselli e dalle Autorità
di Azienda Ospedaliera e IOV, sono stati presentati i risultati
delle indagini dalla Dr.ssa Silvana Bortolami e dal Dr. Daniele
Ciresola. Nel Seminario, moderato dalla Dr.ssa Elisabetta
Lenzini, i risultati delle indagini sono stati successivamente
commentati dal punto di vista psicologico, medico,
psichiatrico e del Consigliere di Fiducia.Tra gli interventi delle
Associazioni componenti la Consulta, sono stati analizzati
gli aspetti legali-normativi a cura della Dr.ssa Maria Grazia
Luna e gli aspetti della donna malata dalla nostra volontaria
Dr.ssa Madina Fabretto. Ci sembra importante riportare
l’intervento integrale di Madina, accolto con grande interesse
dai presenti.
Sline Giacomazzi e Simonetta Piva
Rappresentanti di Volontà di Vivere all’interno della Consulta
Femminile
La nostra Associazione, impegnata da oltre trent’anni a
sostenere le donne operate al seno in tutte le loro esigenze,
avverte, soprattutto nel momento attuale, la necessità di un
confronto più proficuo tra tutti i soggetti interessati al rapporto
tra donne, lavoro e salute.
Riteniamo che l’informazione sia il punto su cui far
convergere le nostre energie. Come l’informazione è stata
preziosa per agire sul fronte della prevenzione e debellare
la malattia, così deve esserlo anche per garantire alle donne
gli strumenti necessari ad esercitare appieno quel diritto al
lavoro e all’inclusione sociale che la legge garantisce loro.
Capita che le donne non conoscano i loro diritti, perché la
condizione di malattia, soprattutto per i malati di cancro, è
una condizione straordinaria. Cambiano le coordinate e le
priorità e anche donne informate e documentate spesso
faticano ad occuparsi dei loro diritti in un momento di così
grave difficoltà. Molte non lo fanno perché temono di perdere
il loro lavoro, anche se le loro assenze sono contenute. Infatti
spesso le persone si assentano il meno possibile anche per
mantenere una forma di normalità e per non isolarsi. Ma
capita che una donna rientri al lavoro pensando di ricevere
comprensione e trovi ostilità. Come Associazione abbiamo
riscontrato questi problemi.
Abbiamo pertanto avviato un’indagine conoscitiva per capire
quanto le donne conoscano i loro diritti e quanto li vedano
rispettati, per individuare le situazioni di crisi, per denunciare
eventuali abusi o discriminazioni subiti dalle donne durante
il periodo di cura o quello del rientro al lavoro. Il ruolo delle
associazioni infatti, non è soltanto quello di fornire determinati
servizi alle persone in difficoltà, ma sta anche nell’ascoltare,
catalizzare, definire i loro bisogni. Lo stato d’animo con cui
una donna riprende il lavoro dipende molto dal modo con
cui ha affrontato la malattia, ma soprattutto dalla sensibilità
dei colleghi e dei datori di lavoro. Nei Paesi Bassi è stato
attuato un programma di supporto ai pazienti tumorali che
riprendono il lavoro e che prevede un intervento educativo
sul paziente stesso e il coinvolgimento del medico curante e
del medico aziendale.
L’Associazione Volontà di Vivere ha anche realizzato un
opuscolo dal titolo: “Diritti e tutela della persona malata e
suo rientro al lavoro”, che consegnamo alle donne quando
andiamo a trovarle in ospedale dopo l’intervento chirurgico.
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NOTIZIE EVENTI E RECENSIONI
Intervento di Madina Fabretto
Abbiamo inoltre istituito un servizio di consulenza su questi
temi, per informare le donne sui loro diritti e per sostenere
quelle che ritengono di essere discriminate o di aver subito
un torto sul lavoro durante il periodo di cura. In una situazione
di incertezza economica diffusa, non possiamo trascurare
l’influenza dell’aspetto psicologico sullo spirito con cui le
donne affrontano un momento delicato come quello della
malattia e di determinate terapie, che incidono profondamente
anche sull’emotività e sull’equilibrio psicofisico.
L’ordinamento giuridico ha previsto speciali norme per tutelare
la dignità del malato affetto da patologia oncologica. Tali
norme riguardano l’applicazione del part time, compiti adatti
alle condizioni fisiche del lavoratore e modalità del rientro
al lavoro. Ma l’involuzione subita dal mondo del lavoro, con
l’emergere di figure professionali atipiche, difficili da regolare,
limita l’applicazione di tali norme. La crisi non giova al rispetto
delle regole. La tendenza è quella di liberarsi della persona più
debole e meno tutelata. Io sono stata mandata via dal posto
dove lavoravo da dodici anni mentre facevo la chemioterapia.
Porto il mio caso non perché penso sia straordinario, ma
proprio perché so che, purtroppo, non lo è. Il mese scorso,
in occasione della giornata del malato oncologico, la Favo
(Federazione delle associazioni di Volontariato in Oncologia)
ha presentato al Senato un’indagine Censis sulle donne a
cui è stato diagnosticato un tumore alla mammella: il 10% di
queste donne ha perso il lavoro (il 3,4% per licenziamento,
mentre il 6,2% ha dovuto dare le dimissioni per cessata
attività). Posso dire per esperienza, mia e delle donne con
le quali ho avuto modo di confrontarmi in Associazione, che
quando si sta male quello che più si desidera è il semplice
ritorno alla normalità, a una quotidianità fatta di impegno,
di svago e di relazioni affettive serene. Il lavoro è parte
integrante di questa normalità. Il lavoro ti dà sicurezza, ti dà
un ruolo nella società e ti permette di vivere dignitosamente.
Tutti ne abbiamo bisogno, ma forse le persone malate ne
sentono un’esigenza ancora maggiore.
L’auspicio della nostra Associazione è che il dialogo tra i
diversi soggetti attivi sul territorio interessati alla tutela del
lavoro femminile durante la malattia, o alla tutela della salute
della donna sul lavoro – due temi diversi, ma in fondo per
molti aspetti simili – prosegua in futuro e coinvolga tutti gli
Enti, le Istituzioni, le associazioni e gli attori della società
civile che fino ad ora se ne sono tenuti al di fuori.
RECENSIONE DEL CONVEGNO
“FERTILITA’ DOPO IL CANCRO AL SENO E
IMPATTO PSICOLOGICO”
LUNEDI’ 22 APRILE
NOTIZIE EVENTI E RECENSIONI
20
Hanno invitato le donne alla fiducia, pur mantenendo la
necessaria prudenza, gli esperti intervenuti al Convegno
“Fertilità dopo il cancro al seno e impatto psicologico”,
organizzato dalla nostra Associazione e svoltosi lo scorso
aprile al Centro Culturale San Gaetano. Per la scottante
attualità del tema e per l’interesse suscitato, l’incontro è
stato di ispirazione per altri appuntamenti analoghi che si
stanno organizzando in tutta Italia sullo stesso argomento.
Il convegno è stato aperto dalla presidente dell’Associazione
Caterina Tanzella, seguita dai saluti delle autorità tra cui Pier
Franco Conte, direttore di Oncologia Medica II allo IOV e
Fabio Verlato, Assessore alle Politiche sociali del Comune
di Padova.
I relatori sono stati introdotti dal moderatore Adriano
Fornasiero, primario di Oncologia Medica all’Ospedale di
Piove di Sacco, che ha sottolineato come l’età media della
prima gravidanza sia passata dai 25/26 anni degli anni
Ottanta agli attuali 32/33. Ma quando una donna si ammala
di cancro, teme che le conseguenze della chemioterapia o
dell’ormonoterapia le impediscano di avere bambini. “Ma
perché la coppia che passa attraverso queste esperienze
desidera ardentemente un bambino?”, si è chiesto Fornasiero.
Le ragioni sono molte, tra le quali il recupero della femminilità
da parte della paziente.
Le terapie innovative per preservare la fertilità delle donne
con carcinoma mammario sono state illustrate da Lucia Del
Mastro, ricercatrice all’Istituto Tumori di Genova (nella foto,
un momento della relazione).
Ogni anno in Italia vengono diagnosticati 160.000 nuovi casi
di tumore nella popolazione femminile. Il 10% di questi casi
riguarda donne dai 15 ai 44 anni e per il 40% si tratta di tumore
alla mammella. “Il trend”, ha detto Del Mastro, “è in aumento
nella fascia di età molto giovane. Spesso l’oncologo non
parla degli effetti della chemio sulla fertilità e sensibilizzare
gli oncologi verso questa problematica è un obiettivo di
primaria importanza, anche perché l’Italia è tra i Paesi
europei quello con l’età più alta per la prima gravidanza”.
E’ stato osservato che le percentuali di sopravvivenza non
differiscono per le donne che hanno o non hanno avuto una
gravidanza dopo le terapie e ne consegue che la gravidanza
non ha impatto negativo sulla possibilità di recidive. Altri studi
confermano che la chemioterapia non ha effetti negativi sul
feto. Per preservare la fertilità ci sono diverse tecniche, come
la crioconservazione degli ovociti o la somministrazione di
farmaci che inibiscono l’attività ovarica durante le terapie,
ponendo l’ovaio in uno stato di quiescenza.
Milvia Boselli, Consigliera comunale con delega alle Pari
Opportunità, ha portato al convegno il proprio punto di
vista come biologa. “La fertilità”, ha detto, “è un tema che
tocca i bisogni più intimi delle donne e della loro affettività.
Lo dico come biologa e come donna che ha vissuto quattro
anni e mezzo fa l’esperienza del cancro al seno. Un evento
traumatico per tutte le donne, dal quale a volte si esce più
forti”. “Per l’approccio alla fertilità”, ha aggiunto, “la donna
deve essere messa in grado di scegliere quello che è
meglio per lei e per questo è fondamentale un approccio
interdisciplinare”.
Le questioni sono numerose, anche secondo il dottor
Fernando Bozza, direttore della Breast Unit dello IOV (nella
foto, un momento della relazione).
.
“E noi medici”, ha detto, “non sempre siamo chiari”. Il 26%
dei casi di cancro al seno riguardano donne in età fertile, che
spesso non sono del tutto consapevoli delle modificazioni alla
fertilità prodotte da chemioterapia e ormonoterapia. Ma c’è un
rischio correlato alla gravidanza dopo il cancro al seno? La
domanda interessa donne in buona salute e in remissione di
malattia. Bozza ha citato uno studio francese e uno danese.
Nelle donne che hanno portato a termine una gravidanza
si osserva una diminuzione del rischio di morte. Sembra
inoltre che le donne con tumori a basso rischio presentino
un vantaggio in caso di gravidanza. Sono dati che non
hanno ancora una spiegazione scientifica. Si parla di “effetto
materno” sulla salute. E’ necessario tuttavia rispettare alcune
condizioni. Più tempo trascorre dalle terapie alla gravidanza,
migliore è la prognosi. Gli esperti concordano che i cinque
anni rappresentano un periodo ideale.
Una casistica delle donne che sono state seguite nella
nostra città, non solo allo IOV, è stata quindi illustrata dalla
dottoressa Cristina Ghiotto, oncologa della Breast Unit.
“E’ stato osservato”, ha detto, “che più la donna è vicina
all’età della menopausa, più c’è il rischio che i trattamenti
di chemioterapia o ormonoterapia inducano alla menopausa
APPROFONDIMENTO:
FERTILITÀ DOPO IL CANCRO,
DUE STORIE SIMBOLO
Susi: “Racconto la mia storia perchè mi sento fortunata”
Ha accettato di raccontare la sua storia perché sente di
essere stata fortunata. “Talmente fortunata – dice – che forse
qualcuno, sapendo quali erano le mie condizioni, può rendersi
conto di avere speranze e prospettive per il futuro”. Nel 1993,
quando si accorse di avere un nodulo al collo, Susi lavorava
in uno studio medico. I dottori le avevano consigliato di fare
dei controlli, ma lei aveva sistematicamente ignorato le loro
raccomandazioni, con quel pizzico di incoscienza tipico della
gioventù. “Un giorno però”, racconta, “alla loro ennesima
insistenza cominciai a spaventarmi e decisi di andare dal
medico di base, che giudicò del tutto infondate le mie paure.
Disse che il nodulo era dovuto a un’infiammazione di natura
muscolare. Tornata allo studio, i medici mi diedero un ordine
perentorio: domani non farti vedere in studio e vai a fare delle
analisi. Feci una radiografia del torace. Il tecnico mi chiese
per quale ragione mi ero sottoposta a quell’indagine e quindi
mi disse di aspettare lì, perché mi avrebbero dato il referto
immediatamente”.
La diagnosi era di linfoma. Pressoché immediato il ricovero al
reparto di Patologia Medica II, all’epoca diretta dal Professor
Girolami, Aiuti Pietrogrande e Caenazzo. Ci tiene a ricordarli,
dice, “perché lo meritano. Hanno iniziato subito le indagini
per la stadiazione”, ricorda. “Era un secondo stadio. Il 17
giugno iniziai la chemioterapia e alla fine di quella ci fu la
radioterapia, prima alla milza poi al torace. Preferisco non
soffermarmi”, aggiunge, “sui suoi devastanti effetti collaterali.
Avevo 23 anni. Mi avevano detto che la radioterapia splenica
(della milza, n.d.r.) rende molto difficile schermare le ovaie
e che quindi ero ad altissimo rischio di sterilità. Ma durante
la terapia prendevo la pillola per mettere a riposo i follicoli”.
Poi, concluse le terapie, il ciclo mestruale non era tornato.
“Subito mi buttai nel lavoro a capofitto”, ricorda, “per
riconoscenza nei confronti dei medici dello studio che si
dimostrarono sempre disponibili e comprensivi. Anche se
fisicamente, ero molto debilitata, ma dovevo dimostrare a
tutti coloro che mi avevano abbandonata nella solitudine
della malattia che ce l’avevo fatta. Ma nel settembre del ’96
diedi le dimissioni, perché riconosciuti i miei limiti, sentivo il
bisogno di tranquillità. E spontaneamente, dopo due mesi
ricomparve il ciclo mestruale. Ad agosto dell’anno successivo
rimasi incinta. Chiesi una consulenza teratologia e genetica
per assicurarmi che non ci fossero problemi e le indagini
esclusero che ci fossero danni al feto. Così nel ’98 è nata la
mia prima figlia e nel 2004 ho avuto un bambino”.
Beatrice: “Diventare mamma è stato come rinascere”
Mi sono ammalata in un momento molto difficile della mia
vita, a causa di un lutto molto sofferto. Era il settembre 2002:
avevo 32 anni, ero sposata da poco e non avevo figli. E’ stata
la mia ginecologa, che è anche mia cugina, a individuare un
nodulo al seno. La mammografia ha confermato che i suoi
sospetti erano fondati. Abbiamo chiesto immediatamente un
appuntamento col dottor Fernando Bozza, che mi ha ricevuta
il 30 ottobre. Il chirurgo ha capito subito che era necessario
agire d’urgenza e mi ha sottoposta all’ago aspirato.
Martedì 5 novembre mi hanno chiamata dalla citologia. Sono
corsa a ritirare il referto per mostrarlo al Dott. Bozza, che
mi ha confermato la diagnosi: carcinoma della mammella.
Per prima cosa gli ho chiesto se avrei potuto ancora avere
un bambino: lui ha risposto che ci avremmo pensato a
tempo debito e poi ha chiamato la Dott.ssa Ghiotto, che mi
ha ricevuta subito e da quel momento è diventata la mia
oncologa.
Mi hanno detto che avrei fatto un periodo di chemioterapia,
poi sarei stata operata e poi avrei fatto altra chemioterapia.
E’ stata proprio la Dott.ssa Ghiotto ad affrontare il tema
maternità chiedendomi se desideravo, una volta guarita,
avere dei figli. Certo che volevo dei figli, ma se questo
avesse ritardato l’inizio delle cure o, peggio, compromesso la
guarigione, preferivo lasciar perdere. Ed è stata sempre lei a
dirmi: “Non si chiuda nessuna porta, perché poi si ricomincia
a star bene e si riprendono i progetti lasciati in sospeso”.
Per questo, contestualmente alle terapie, mi ha proposto
di sottopormi ad un’iniezione mensile di Decapeptyl, un
farmaco che serve a mettere a riposo le ovaie, procurando di
fatto una menopausa.
Il 15 novembre, dopo due settimane dall’ago aspirato, ho
fatto la prima seduta di chemioterapia. In questo periodo,
durato praticamente un anno, ho continuato a fare le iniezioni
di Decapeptyl, subendo tutti i sintomi della menopausa, con
effetti collaterali piuttosto pesanti. Quando si sono uniti a quelli
del Taxotere (un farmaco chemioterapico) ho cominciato a
sentirmi veramente molto debole. Ricordo che mi ero fatta
fissare le terapie ogni venerdì, così da riprendermi durante
il weekend e tornare al lavoro il lunedì. Ma a quel punto ho
alzato bandiera bianca e sono rimasta a casa per un mese.
Bozza mi ha operata nell’aprile del 2003. La Risonanza
Magnetica prima dell’intervento aveva rivelato una
remissione totale del tumore, ma vista la giovane età, sono
stata sottoposta comunque a mastectomia e a svuotamento
ascellare. L’esame istologico dei linfonodi si è rivelato
negativo. A maggio ho ricominciato la chemioterapia e l’ho
continuata per altri tre mesi. Poi i capelli hanno ricominciato
a crescere, sono tornata al lavoro, cominciavo a riprendere
le forze…
Purtroppo, però, l’espansore mi ha fatto infezione. Ho chiesto
un consulto ad un chirurgo plastico che operava ad Udine e
mi ha proposto la ricostruzione con il lembo addominale. Ho
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NOTIZIE EVENTI E RECENSIONI
stessa”. Tuttavia oggi abbiamo a disposizione una quantità
di metodi per preservare la fertilità, grazie ai quali, dai casi
osservati, sembra che la gravidanza abbia addirittura un
effetto protettivo sulla salute della donna.
L’incontro è stato concluso dalla psicologa, psicoterapeuta
e sessuologa Serenella Salomoni, anche lei operata al
seno, che ha trattato gli aspetti psicologici del cancro al
seno relativi alla seduzione ed alla maternità. “La malattia”,
ha osservato, “fa spesso emergere i problemi all’interno
della coppia e a volte li aggrava. Il dialogo, in questi casi,
è fondamentale”. Riuscire a mantenere un buon rapporto
di coppia è importante soprattutto in caso di maternità. Un
bisogno profondo, soprattutto per la donna.
NOTIZIE EVENTI E RECENSIONI
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accettato e mi sono operata il 9 giugno 2004. L’intervento è
durato tredici ore e mezza. In seguito ho dovuto fare altri due
interventi di rimodellamento e la forma definitiva l’ho ottenuta
dopo tre interventi, l’ultimo dei quali nel dicembre 2005.
Nel frattempo continuavo anche a fare i normali controlli
con la dottoressa Ghiotto, che mi ha confermato che potevo
tentare di avere un bambino. All’inizio di maggio ho fatto il test
di gravidanza. Per prima cosa ho telefonato alla dottoressa
che mi ha subito convocata e mi ha detto: “Questo bambino
è molto importante, per lei e per tutti noi”.
Avevo 36 anni, 3 anni dopo aver avuto il cancro. Ho fatto
l’esame prenatale: era una bambina, ed era sana. La
gravidanza è andata benissimo, la scadenza prevista era il
2 gennaio, invece la bambina è nata il 24 dicembre, un vero
regalo di Natale. Quando l’ho presa tra le braccia, mi sono
sentita finalmente libera e guarita e, per la prima volta da
quando mi ero ammalata, ho avuto paura di morire.
delle donne.
Il convegno era stato aperto dal saluto della presidente
dell’Associazione “Noi e il Cancro – Volontà di Vivere”
Caterina Tanzella, che aveva presentato l’Associazione
illustrandone gli scopi principali.
Sono seguiti i saluti di: Guido Scutari, Pro Rettore
dell’Università; Maria Grazia D’Aquino, referente per
l’Area Materno Infantile dell’Ulss 16; Leandro Comacchio,
Assessore Provinciale alle Politiche giovanili della Provincia;
Fabio Verlato, Assessore Comunale alle Politiche Sociali;
Maurizio Benato, Presidente dell’Ordine dei Medici di Padova;
Paolo Jacolino, responsabile Ufficio Scolastico Provinciale e
Giorgio Ortolani, Presidente Centro Servizio Volontariato di
Padova.
RECENSIONE DEL CONVEGNO
“PROGETTO MARTINA. PREVENZIONE,
SALUTE E RISPETTO DELL’ALTRO.
PARTE DAI GIOVANI IL CAMBIAMENTO
CULTURALE”
MARTEDI’ 14 MAGGIO
Percezione del rischio e rispetto dell’altro. Sono questi i
due grandi temi messi in evidenza dal Convegno dedicato
al Progetto Martina svoltosi il 14 maggio scorso nell’Aula
Magna del Bo. L’incontro ha concluso un anno di attività
informativa dell’Associazione sulla prevenzione rivolta ai
ragazzi delle scuole superiori, integrandola con questi due
aspetti importanti che potranno guidarli nella loro vita. In
particolare, il tema della percezione del rischio nei giovani è
stato sviluppato dal dottor Evelino Trevisan, psicoterapeuta
e psiconcologo, da anni collaboratore dell’Associazione, che
ha messo in guardia una platea di ragazzi attenta e partecipe
dal pericolo di una sottostima del rischio, sottolineando invece
il ruolo formativo della prevenzione, intesa innanzitutto come
espressione dell’equilibrio psicofisico della persona.
“Amarsi nel rispetto dell’altro” è stato invece il tema
affrontato dal giudice Graziana Campanato, attualmente
Presidente della Corte d’Appello di Brescia e Presidente
dell’Associazione Donne Magistrato Italiane, che in passato
ha guidato per sei anni il Tribunale dei Minori del Veneto e ha
condotto processi importanti come quello contro Autonomia
Operaia, la Mala del Brenta e i cosiddetti “Serenissimi”.
Graziana Campanato, portando anche esempi tratti dalla sua
esperienza personale, ha esortato i ragazzi al rispetto di se
stessi e degli altri, facendo anche riferimento a due importanti
convenzioni del Consiglio d’Europa recepite lo scorso anno a
livello nazionale: quella che punta alla protezione dei bambini
contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale, conosciuta come la
Convenzione di Lanzarote e la Convenzione di Istanbul, che
si propone di proteggere le donne da ogni forma di violenza,
di eliminare ogni discriminazione per una reale parità fra i
sessi, di promuovere la cooperazione internazionale e
predisporre politiche per la protezione e l’assistenza in favore
Annamaria Cavezzana, referente per la formazione scolastica
dell’Associazione, ha quindi ringraziato i dirigenti scolastici
per l’adesione al Progetto Martina e la dottoressa Antonella
Agnello, ginecologa e componente del Consiglio Direttivo
dell’Ordine dei Medici di Padova, ha illustrato l’esperienza
del Progetto Martina dal punto di vista del medico. I ragazzi
hanno poi riservato un’accoglienza particolarmente calda al
professor Matteo Ometto, referente alla Salute per l’Istituto
Ruzza, che ha descritto la propria esperienza nell’ambito del
progetto. La sua efficacia e l’interesse suscitato nei ragazzi
è risultato evidente nelle testimonianze di due studentesse:
Anna Supino dell’Istituto Barbarigo e Chiara Brunazzo
dell’Istituto Calvi.
A conclusione della mattina c’è stato il saluto dei genitori di
Martina, Gianni e Luciana Michelazzo, che hanno esortato
i ragazzi a mettere in pratica quanto suggerito in materia di
prevenzione durante gli incontri del Progetto, aggiungendo
commossi “Così farete molto felici i vostri genitori, che
potranno godervi a lungo, con gioia, con amore e tanta tanta
salute”.
Riportiamo l’elenco dei medici che hanno collaborato – a
titolo completamente gratuito - in questo anno scolastico
alla realizzazione del progetto nelle scuole; a tutti loro
va il ringraziamento dell’Associazione. Anche l’Azienda
Ospedaliera di Padova ha voluto premiare la grande
disponibilità e lo spirito solidale di questi specialisti
consegnando loro un Attestato di Riconoscenza in occasione
del Convegno del 14 maggio.
(...) I medici sono riusciti a superare quel pudore dei giovani
che spesso preferiscono tacere curiosità o dubbi che
potrebbero invece fare la differenza in futuro.
Noi giovani pensiamo che il tumore “capiti”, che non ci siano
modi per combatterlo se non sperare di essere fra i fortunati
che non ne sono affetti: il “Progetto Martina” ci ha insegnato
che la prevenzione tocca a noi e ha contribuito a farci capire
quanto le decisioni e lo stile di vita possano condizionare la
nostra salute.
TESTIMONIANZE DAL CONVEGNO
(...) Come giovane sono grata a chi non si stanca di seminare
il bene in noi e di ripeterci in ogni modo quanto sia importante
il rispetto a la cura di sè.
Chiara, studentessa dell’Istituto Calvi
È riduttivo, a mio parere, parlare del Progetto Martina come di
un progetto di “prevenzione”. Non si tratta nemmeno di sola
“educazione alla salute”. È più profondamente un progetto
di educazione alla vita in senso pieno. E lo è principalmente
per la sua origine: la storia di Martina, che da sola arriva al
cuore dei giovani; lo è anche per il coraggio di parlare di ciò
che spaventa di più l’essere umano (la malattia, il dolore, la
morte) con parole di fiducia e speranza. Lo è, infine, per la sua
finalità che più che di prevenzione ai tumori è di promozione
di una cultura a favore della vita.
Così che il Progetto Martina si inserisce a pieno titolo nella
scuola di oggi, la “scuola delle competenze”, in particolare
nel compito specifico della scuola stessa di promuovere e
favorire il pieno sviluppo della persona nella costruzione
della propria identità personale, un’identità che deve
essere capace di autonomia e responsabilità, ingredienti
indispensabili per una positiva vita personale e sociale.
Prof. Matteo Ometto, Referente alla Salute Istituto “Ruzza”
23
NOTIZIE EVENTI E RECENSIONI
Anna, studentessa dell’Istituto Barbarigo
Questi i nomi degli specialisti:
Antonella Agnello, Bruno Azzena, Domenico Battaglia,
Monica Bertocco, Patrizia Bertoli, Matteo Bordignon, Mattia
Calandriello, Jacopo Dal Maso, Donato Dente, Simonetta
Fracalanza, Fedra Gottardo, Francesco Grosso, Alessandro
Iannetti, Giuseppe Maio, Domenico Massari, Jessica Rodi,
Vito Ruvolo, Fabio Vianello.
VARIE
COMUNICAZIONI DELLA SEGRETERIA
VARIE
24
Desideriamo sensibilizzare tutta l’utenza sul fatto che spesso
gli appuntamenti fissati non vengono rispettati.
Ogni utente ha infatti il DIRITTO di usufruire dei servizi attivati
dall’Associazione, però ha il DOVERE di RISPETTARE
l’impegno preso perchè:
- tutti i professionisti hanno UN COSTO
- ogni appuntamento che salta allunga le liste d’attesa per chi
ha bisogno
Chiediamo pertanto di avvisarci tempestivamente in
caso di impedimenti di qualsiasi tipo che non permettano
di usufruire del servizio prenotato; questo ci metterà in
grado di chiamare un altro utente in lista d’attesa.
E’ possibile contattarci telefonando al numero
049 – 8025069 oppure, negli orari di chiusura dell’Associazione,
• tramite un SMS al numero 331 – 1477310 specificando
il vostro nome, cognome, numero telefonico e data
dell’appuntamento
• con una mail all’indirizzo [email protected]
• per fax al numero 049 – 8035774
Nel caso di appuntamenti di drenaggio linfatico manuale va
tenuto presente il seguente promemoria:
il linfodrenaggio opera sul sistema di difesa del nostro corpo
quindi va fatto in condizioni generali di salute buone; in particolare
si ricorda che è controindicato nelle seguenti situazioni:
• stati febbrili
• infiammazioni
• infezioni (mal di gola, herpes etc.)
• problemi cutanei di non precisa natura
• terapia farmacologica in corso e/o recente (con
antibiotici, cortisone etc.); in questo caso il trattamento di
linfodrenaggio non può essere effettuato prima che siano
passati 15 giorni dalla fine del farmaco
• in attesa di eventuali esami istologici.
In caso di dubbio si consiglia comunque di consultare
il proprio medico; si ricorda inoltre che la prescrizione
necessaria per accedere al servizio di linfodrenaggio deve
essere periodicamente aggiornata (almeno ogni 6 mesi).
INDUMENTI USATI: DOVE SONO I
RACCOGLITORI DI VOLONTA’ DI VIVERE
A seguito di numerose richieste pubblichiamo un elenco
di luoghi dove sono presenti i raccoglitori di abiti usati i cui
proventi sono destinati all’Associazione.
A Padova: in Via Gattamelata vicino al distributore; nei
pressi delle parrocchie del Bassanello, della Mandria, delle
Padovanelle, a Ponte di Brenta, Ponterotto e Voltabarozzo,
Inoltre ci sono raccoglitori anche a Noventa Padovana,
Saccolongo, Veggiano, Abano Terme e Villafranca
Padovana; si trovano in genere nei pressi delle parrocchie.
ELENCO ASSOCIAZIONI AMICHE
Con l’aiuto della nostra Associazione sono nate nel territorio
altre associazioni affini, affichè tutti i malati oncologici,
ovunque vivano, abbiano accesso all’informazione, alla
diagnosi tempestiva, alle terapie, alla riabilitazione, e sia
loro garantita la qualità dei servizi ed il pieno rispetto della
loro dimensione umana e culturale. Questo l’elenco delle
realtà presenti nelle province di Padova, Vicenza, Venezia.
Associazione “Riprogettare la vita”:
c/o Ospedale di ESTE (PD) - Via S. Fermo 6
tel.0429/618138 - 333/6559412.
Associazione “Insieme per Mano”:
Riva dell’Ospedale 25 - 35013 CITTADELLA (PD)
tel/fax: 049/9424459 - email: [email protected]
Associazione “Fiori di Cactus”
Via S. Fabris, 35 - 35012 CAMPOSAMPIERO (PD)
tel/fax: 049/9303559 - cell:347/9740234
Associazione “Raggio di Sole”
Via S. Lorenzo 40 (entrata da via Sant’Angelo),
36035 MARANO VICENTINO (VI)
tel/fax:0445-560840 - email: [email protected]
Associazione “Mai Soli”
Ospedale San Bassiano, Punto Associazioni
BASSANO DEL GRAPPA (VI) - tel: 0424/525173
Piazzale Cadorna, 47 - ROMANO D’EZZELINO
tel. 348 0066349
Centro Diurno Anziani SAN GIUSEPPE DI CASSOLA
Associazione “Gruppo Speranza”
Via Don Bosco 21 - 30010 PEGOLOTTE DI CONA (VE)
tel/fax: 0426-59165 - cell: 338-7801654
email: [email protected]
Associazione “Sole Donna”
C/o Ospedale Civile di Dolo - Edificio 6 (ex geriatria)
Riviera XXIX Aprile 2, 30031 DOLO (VE)
tel. 041/5133434 - cell: 339/2997117
Associazione “Pensiamo Positivo”
Ospedale di Piove di Sacco - sez. associazioni 1° piano
parte vecchia
Via San Rocco 17, Piove di Sacco (PD)
tel 349-7456723 / 338-7294175 / 347-8696670
email: [email protected]
Associazione “Le mani”
Via dell’Artigianato 4, Canove di Roana - Altopiano di Asiago (VI)
tel: 0424 692300 cell: 3474825078
email: [email protected]
CONGRATULAZIONI
ALLA DOTTORESSA VITALONE !
Giovedì 13 giugno la Dottoressa Chiara Vitalone, psicologa
che collabora da tempo con l’Associazione, ha raggiunto un
importante traguardo nella sua formazione professionale,
conseguendo la specializzazione in Psicoterapia presso
l’Istituto Aretusa, Scuola di Psicoterapia psicoanalitica
fenomenologica di Padova. Alla neo psicoterapeuta, le
congratulazioni e gli auguri di tutta l’Associazione.
SICONUROENDOCRINOLOGICO
INFORMAZIONI UTILI
2) PRESENTARE all’INPS direttamente via Internet, oppure
tramite Patronato o Associazioni di categoria la domanda di
riconoscimento dei benefici
Il servizio di linfodrenaggio che offre l’Associazione è
da ritenersi un servizio d’emergenza per “tamponare” le
necessità delle pazienti che non possono aspettare i lunghi
tempi per i servizi offerti dal Servizio Sanitario Nazionale.
Per accedere è richiesta la prescrizione scritta da parte
di un medico (preferibilmente fisiatra, oncologo, oppure il
chirurgo che ha effettuato l’intervento) che attesti che non
ci sono controindicazioni per l’effettuazione del trattamento;
il numero di sedute necessarie verrà poi stabilito dalle
fisioterapiste in base alle singole necessità.
Solitamente i medici prescrivono un ciclo di 10 sedute,
ma questo è unicamente dovuto al fatto che il Servizio
Pubblico “passa” un ciclo all’anno di quella durata. Poiché
la nostra Associazione, purtroppo, non è in convenzione,
non dobbiamo sottostare a tale vincolo burocratico; se le
nostre terapiste riscontrano che una paziente ha bisogno
di 20 massaggi continuati, faremo di tutto per offrirle delle
sedute a breve, in altri casi potrebbe bastare un massaggio
di mantenimento al mese.
Consigliamo comunque a tutti gli utenti di effettuare
l’iter richiesto dal Servizio Pubblico (in esenzione
grazie al codice 048): visita fisiatrica durante la quale verrà
correttamente stabilità l’entità del problema e, se prescritto,
ciclo di linfodrenaggio. Entrambe queste prestazioni sono
prenotabili tramite il CUP ma, mentre per la visita fisiatrica
i tempi d’attesa sono abbastanza brevi, questi si allungano
enormemente per i massaggi.
Dopo aver fatto la visita fisiatrica consigliamo di prendere
comunque l’appuntamento per il linfodrenaggio con il SSN e,
in attesa di venire chiamati per il ciclo, è possibile rivolgersi
alla nostra Associazione che può venire in aiuto offrendo
trattamenti periodici che vanno a coprire il tempo di attesa.
Nel caso si venga chiamati dall’Ospedale consigliamo di
disdire l’appuntamento con noi, ma non rinunciare a quello
che viene offerto dal Servizio Pubblico, perché altrimenti
sarà difficile essere reinseriti in lista d’attesa. Così facendo
ci si assicura il ciclo che viene garantito annualmente in
convenzione (dopo il primo, si verrà richiamati di anno in anno)
e per i mantenimenti o per necessità particolari che dovessero
subentrare è sempre disponibile la nostra Associazione.
3) La CONVOCAZIONE A VISITA AMBULATORIALE
O DOMICILIARE avverrà entro il termine di 15gg dalla
domanda.
[\
Legge 247/2007
L’art. 1 al comma 44 che ha modificato l’art. 12 bis del D.lgs.
n.61/2000, riconosce ai lavoratori affetti da patologia oncologica,
che siano in grado di lavorare, la possibilità di trasformare il
rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale fino a quando
il miglioramento delle condizione di salute non consentirà loro di
riprendere il normale orario di lavoro.
Riproponiamo il seguente schema informativo, visto
l’alto numero di persone che ci chiede informazioni o
che spesso arriva in ritardo a presentare la domanda
dell’invalidità, sperando possa esservi utile:
Chi intende presentare domanda per il riconoscimento
dell’invalidità deve:
1) Recarsi da un MEDICO ABILITATO ALLA COMPILAZIONE
ON LINE del certificato medico introduttivo; alla fine della
procedura verrà rilasciato un codice da utilizzare per la
presentazione della domanda.
4) CONSEGNA ESITO PROVVISORIO
Visita Ambulatoriale –> immediatamente
Visita Domiciliare -> entro 2 giorni
Agli invalidi civili riconosciuti con una percentuale maggiore
del 74% possono essere elargiti dei benefici economici.
Poiché tali benefici sono legati alla situazione del reddito
personale e familiare e sono soggetti a variazioni,
consigliamo agli aventi diritto di rivolgersi ad un Patronato o
ad una Associazione di Categoria.
Al lavoratore dipendente (pubblico o privato) viene
riconosciuto il diritto ad un periodo di congedo non retribuito,
continuativo o frazionato, fino a un massimo di 2 anni per
gravi e documentati motivi familiari, garantendo il diritto alla
conservazione del posto di lavoro, ma vietando lo svolgimento
di qualsiasi attività lavorativa (Legge 53/2000).
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Legge 104/1992
Consente anche alle persone affette da patologia oncologica
i benefici previsti in caso di riconoscimento dello stato di
handicap, o handicap grave.
Legge 80/2006
Prevede all’art. 6 alcune modifiche all’applicazione della
normativa riguardante gli accertamenti di Invalidità Civile
e dello stato di Handicap, garantendo tempi più rapidi per
l’accesso ai benefici connessi al giudizio espresso dalla
Commissione.
Legge 68/1999
Prevede la possibilità di essere assunti in imprese private
ed enti pubblici in base ai posti riservati alle persone a cui è
stata riconosciuta un’ invalidità civile superiore al 45%.
Vi segnialiamo che queste e altre informazioni sono
consultabili anche on line nel sito
www.volontadivivere.org.
25
INFORMAZIONI UTILI
COME USUFRUIRE DEL SERVIZIO
DI LINFODRENAGGIO MANUALE IN
ASSOCIAZIONE
I NOSTRI SOSTENITORI
I NOSTRI SOSTENITORI
26
Ringraziamo coloro che, dal
06/02/2013 al 10/07/2013 hanno
contribuito con le loro offerte
a mantenere attivi i servizi di
riabilitazione in atto.
Ricordiamo che, essendo la
nostra Associazione riconosciuta
come ONLUS, i contributi inviati
per conto corrente postale, per
bonifico bancario o direttamente
presso di noi con assegno, sono
deducibili in base all’Art. 13 del
D.L. 460/97.
Non è possibile detrarre
i versamenti effettuati in
contanti
Adami Raffaella
Agostinis Elisabetta
Agresti Agar
Alibardi Daniela
Andreasi Bassi Isabella
Andreosi Rosanna
Andriolo Lucia
Arcangeli Michela
Artosin Giuseppina
Artuso Lara
Ass.ne Gruppo Speranza
Ass.Lodigiana Amici Oncologia
Badan Natalina
Baldan Flora
Bano Maurizio
Baraldo Monica
Barbasetti Francesca
Barison Anna
Bassini Antonia
Battistello Carlisa
Battistello Violetta
Belluco Marisa
Bettella Vittorina
Bertola Francesca
Betto Nazzarena
Biasiolo Dolores
Bilato Rosanna
Bitca Liubovi
Bolzonella Lilia
Bonato Giannina
Bonon Giovanna
Bonon Nedda
Bonvicini Faustina
Bortolami Nicoletta
Braghetto Patrizia
Branca Maria Rosaria
Braus Sandra
Bresciani Marta
Brugiolo Antonia
Brugnolo Cinzia
Brussolo Alma
Buonerba Lilia
Camporese Mirella
Camuffo Roberta
Candian Sonia
Canovese Bertilla
Capitanio Roberta
Cappellaro Roberta
Caprara Maria Luisa
Cardin Andreina
Carlin Emanuela
Caron Michela
Carraro Clara
Carraro Maria
Caruso Arcangela
Casarini Angela
Cavalletto Elisa
Cavattoni Anna
Cavedon Renato
Cavezzana Annamaria
Cavezzana Luciana
Cazziola Clara
Cecchinato Raffaella
Cesaro Antonella
Cesaro Maria Luisa
Coccato Adriana
Codogno Sofia
Constantin Clementina
Contiero Roberta
Cornale Elisabetta
Costa Angelina
Cuscianna Antonietta
D’Anna Maria Cassella
Dainese Donatella
Dainese Silvia
De Angelis Adele
De Cecco Cristina
De Guarrini Liliana
De Luca Carmela
De Simoni Sabina
De Toni Donatella
Del Giudice Augusta
Di Blasio Gabriella
Discardi Adriano
Doimo Maria
Donegà Anna
Esposito Anna
Fabretto Madina
Fantini Luigina
Ferrari Paola
Formenton Luca
Fornasari Emanuela
Francescato Marina
Franceschetti Paola
Franchin Marisa
Franco Maria Donata
Galdini Bruna
Gambato Rossella
Germani Costanza
Geron Sonia
Giacomazzi Teresa
Ghiro Ornella
Glinni Lucia
Grassi Antonietta
Gregio Piera
Gruppo ginnastica
Gusella Dina
Hervaud Christiane
Iamele Paola
Konstantin Clementina
Lana Cristina
Lanzilao Daniela
La Rosa Annamaria
Lauvergnac Antonella
Lazzaro Susanna
Lentola Mariarosa
Levorato Marina
Lionello Martina
Longhin Emilia
Longo Katiuscia
Lorenzin Barbara
Lunardi Anna
Luxardo Susanna
Mancini Paola
Manoni Diana
Marangon Assunta
Marcato Cristina
Marchi Lauretta
Marchi Maria Sofia
Marchioro Flora
Marcolin Annamaria
Martinello Giancarla
Masiero Elisabetta
Masin Luciana
Mason Anna
Massella Cristina
Maurelli Maria
Melato Rosanna
Meneghello Simonetta
Meneghini Paola
Menoni Liliana
Miazzo Mara
Morandin Vanda
Muiesan Anna
Muti Cosetta
Nascimbeni Daniela
Negretto Anna Maria
Nicastri Margherita
Nicoletto Cinzia
Occhionero Antonio
Ortis Francesca
Palo Giuseppina
Parolin Marina
Pavan Nicola
Pavanato Maria Loredana
Pegoraro Emanuela
Penzo Alessandro
Peretto Marina
Pezzato Gianna
Piccoli Luigia
Piccolo Sandra
Pilotto Grazia
Pini Laura
Pisani Maria Assunta
Pizzato Enzina
Pizzo Sonia
Polchi Maria Gabriella
Polin Luciana
Porrino Gabriella
Povoleri Maria
Presti Ida
Preto Lucia
Rampazzo Gabriella
Rampazzo Sonia
Ravazzolo Laura
Ravazzolo Teresa
Reggi Maria Grazia
Righetto Laura
Rizzi Cecilia
Rodella Paola
Rossetto Gina Livia
Rostellato Roberta
Rudella Maria Grazia
Russo Maria
Sabbion Lucia
Salmaso Nunzia
Salmistraro Margherita
Salvioni Marina
Sartori Sandra
Scarpazza Ines
Segato Barbara
Sernini Marcella
Silvan Maria Luisa
Stanchi Marina
Stimamiglio Anna
Stivanello Anna
Stocchi Anna
Stocchi Chiara
Stramazzo Liviana
Tanzella Caterina
Tiepolo Doretta
Toffano Graziella
Tognon Annamaria
Tognon Luisa
Tonin Mirta
Torresin Nadia
Trevisan Ornella
Trevisan Tullia
Trivillin Laura
Turiani Erica
Vanzo Elda
Varisco Lina
Varotto Sfefania
Vellar Donatella
Venturini Rosetta
Verza Francesco
Verza Luisa
Vitalone Vincenzo
Voltolina Giorgia
Weber Ruth
Zaggia Sandra
Zambotto Roberta
Zampieron Sandra
Zampieron Tosca
Zanforlin Brunetta
Zanetti Roberta
Zanovello Milvia
Zen Lucia
Zitti Rosa
Ringraziamo sentitamente
tutti coloro che, indicando
il nostro codice fiscale
80040220289 nel
riquadro “sostegno del
volontariato....”della
dichiarazione dei redditi,
hanno scelto di destinare il
cinque per mille alla nostra
Associazione.
RINGRAZIAMENTI PER DONAZIONI PARTICOLARI
L’Associazione offre tanti servizi ad un numero sempre crescente di assistiti e per farlo deve contare sull’autofinanziamento. Per
questo i gesti di generosità fatti da amici e simpatizzanti sono non solo estremamente graditi ma molto importanti, perché – tutti
insieme – ci permettono di continuare a garantire quantità e qualità dei servizi.
In questo numero vogliamo ringraziare per il loro contributo la Sig.ra Maria Antonietta Battistella, la Sig.ra Giselda Bertin, la
Sig.ra Massimiliana Boggian, la Sig.ra Luciana Giorato e la Sig.ra Flora Giuliano.
Inoltre ringraziamo di vero cuore Filippo Crispo, fautore della Rassegna Internazionale Teatro Classico Antico “Citta’ Di
Padova” che si è svolta dal 13 al 19 maggio 2013 nel Chiostro Albini, presso i Musei Civici Eremitani; il regista, grande amico
dell’Associazione, ha dato a Volontà di Vivere la possibilità di essere presente in occasione di tutti gli spettacoli per raccogliere
fondi e far conoscere i propri servizi e le attività.
Il nostro ringraziamento va anche alla Compagnia Teatrale “Teatro dei Ciaffi”, dell’amica Ester Viviani, che ha devoluto
all’Associazione l’incasso dell’applaudito spettacolo di musica e teatro “Storia della Italia. Il Ventennio visto dal basso”, andato in
scena lo scorso 11 maggio al Piccolo Teatro Don Bosco.
Ringraziamo ancora per le loro donazioni: la Sig.ra Susanna Luxardo, la Sig.ra Diana Manoni, la Dr.ssa Nicoletta Sonino, la
Sig.ra Sabrina Toniolo, il Sig. Alberto Varotto, la Sig.ra Michela Zotti.
Infine, un ringraziamento davvero particolare va alla Sig.ra Silvia T. per aver offerto all’Associazione la protesi che non ha
usato – perché è stata sottoposta alla ricostruzione mammaria. Sono ausili che l’Associazione offre a persone sole e avanti con
gli anni che trovano complicato seguire l’iter burocratico per ottenerli dal Servizio Sanitario Nazionale. Grazie anche a coloro
che portano le parrucche, perché con la crisi economica che stiamo vivendo si può favorire qualche donna in chemioterapia
che non potrebbe comprarla.
Ringraziamo infine per il sostegno dato alle nostre iniziative con contributi significativi i seguenti Enti e Ditte:
Comune di
Padova
Carissimo/a amico/a,
come avrai potuto notare fino ad ora il nostro Notiziario ti è stato inviato indipendentemente dal fatto che tu abbia fatto
pervenire o meno un’offerta a supporto dell’Associazione.
Vorremmo continuare a mantenere questo impegno ma questa pubblicazione, tra stampa e spedizione, ha un costo
sempre più importante per le nostre finanze; per questo - se l’invio del notiziario è per te cosa gradita - ti chiediamo di
aiutarci, contribuendo per quanto ti è possibile.
Certi della tua collaborazione, ti ringraziamo comunque per il sostegno.
Associazione Volontà di Vivere
Corsi di formazione per operatori
(medici, psicologi, infermieri,
fisioterapisti) e volontari.
27
I NOSTRI SOSTENITORI
Un ringraziamento particolare va anche al Sig. Gianni Michelazzo, grande sostenitore di Volontà di Vivere, che in occasione del
suo compleanno ha promosso una raccolta fondi tra gli amici facendo pervenire una considerevole donazione all’Associazione.
AGENDA
L'Associazione riapre dopo la pausa estiva
Dom. 22 sett. 2013
Festa Provinciale del Volontariato in Piazza della Frutta a
Padova
Dom. 29 sett. 2013
Maratona Komen a Bologna - iscrizioni in segreteria
Marte. 8 ott. 2013
15,00
Prima lezione del corso di Burraco
28
Merc. 16 ott. 2013
15,00
Primo incontro del corso "Armoniosamente"
iscrizioni in segreteria
AGENDA
Lun. 2 sett. 2013
Sab. 26 ott. 2013
9,30
Mart. 29 ott. 2013
16,30
Seminario aperto a tutti "Il ruolo della dieta nell'osteoporosi" - in sede
Mart. 12 nov. 2013
16,30
Seminario aperto a tutti "Il ruolo della dieta nell'ipertensione" - in sede
Sab. 23 nov. 2013
20,30
Concerto Gospel presso il Santuario di Monteortone,
il ricavato sarà devoluto in favore delle attività dell'Associazione
Mart. 26 nov. 2013
16,30
Seminario aperto a tutti "Il ruolo della dieta nel controllo del
colesterolo e dei trigliceridi" - in sede
Sab. 30 nov. 2013
19,00
Cena per lo scambio degli auguri natalizi presso il ristorante
"PIROGA" di Selvazzano con musica, ballo e lotteria
Seminario aperto a tutti "L'umorismo è una cosa seria" - in sede
Ven. 20 dic. 2013
Ultimo giorno di attività prima della Vacanze Natalizie
Mart. 7 genn. 2014
L'Associazione riapre dopo le Vacanze Natalizie
Gennaio 2014
Seminario aperto a tutti "Il ruolo della dieta nel diabete" - in sede,
chiamare in segreteria per la data esatta
Febbraio 2014
Seminario aperto a tutti "Il ruolo della dieta nell'iperuricemia" - in
sede, chiamare in segreteria per la data esatta
Febbraio 2014
Seminario aperto a tutti "Il ruolo della dieta nella stipsi" - in sede,
chiamare in segreteria per la data esatta
Ven. 31 gen. 2014
21,00
Primo incontro della Consulta Maschile - in sede
Ven. 28 feb. 2014
21,00
Secondo incontro della Consulta Maschile - in sede
Merc. 5 mar. 2014
17,00
I incontro del gruppo "Costruire resilienza" aperto a tutti - in sede
Merc. 12 mar. 2014
17,00
II incontro del gruppo "Costruire resilienza" aperto a tutti - in sede
Merc. 19 mar. 2014
17,00
III incontro del gruppo "Costruire resilienza" aperto a tutti - in sede
Merc. 26 mar. 2014
17,00
IV incontro del gruppo "Costruire resilienza" aperto a tutti - in sede
Merc. 02 apr. 2014
17,00
V incontro del gruppo "Costruire resilienza" aperto a tutti - in sede
Mart. 15 apr. 2014
Ven. 28 mar. 2014
Ultimo giorno di attività prima della Vacanze Pasquali
21,00
Merc. 23 apr. 2014
Terzo incontro della Consulta Maschile - in sede
L'Associazione riapre dopo le Vacanze Pasquali
Ven. 2 mag. 2014
21,00
Quarto incontro della Consulta Maschile - in sede
Ven. 30 mag. 2014
21,00
Quinto incontro della Consulta Maschile - in sede
PROMEMORIA
SEGRETERIA
•
•
•
•
•
•
Servizio di sostegno psicologico e psicosomatico,
consulenza e psicoterapia: incontri individuali per
pazienti e familiari
Servizio di psicoterapia di coppia
Consulta maschile per mariti e compagni
Seminari
Gruppi di auto aiuto
Incontri di formazione per le volontarie
ACCOGLIENZA
Di martedì (mattina e pomeriggio) e venerdì (mattina) previo
appuntamento telefonico.
SPORTELLO PER LE PROBLEMATICHE
DI LAVORO
Di mercoledì pomeriggio, previo appuntamento
telefonico.
SERVIZIO DI PROVA PROTESI,
CORSETTERIA E FORNITURA DI TUTORE
ELASTICO E PARRUCCHE
Di martedì mattina previo appuntamento telefonico.
SERVIZIO DI LINFODRENAGGIO MANUALE
Metodo Vodder (con prescrizione da parte di un
fisiatra o di uno specialista), chiamando in segreteria per
l’appuntamento. Il servizio - svolto da quattro terapiste - è
disponibile tutti i giorni, mattina e pomeriggio.
ATTIVITA’ MOTORIE
• GINNASTICA SPECIFICA per il braccio e la spalla
• GINNASTICA DI MANTENIMENTO
• DANZAMOVIMENTOTERAPIA
• YOGA
• Corsi di avviamento al NORDIC WALKING
Per informazioni e iscrizioni contattare la segreteria.
EDUCAZIONE ALIMENTARE
Incontri di gruppo mensili.
Corsi di formazione per operatori
(medici, psicologi, infermieri,
fisioterapisti) e volontari.
CAMPAGNE DI FORMAZIONE SULLA
PREVENZIONE RIVOLTE AI GIOVANI E
CONVEGNI.
GITE E CONVIVI, VISITE CULTURALI.
I SERVIZI DI SERVIZIO PSICOLOGICO
E DI RIABILITAZIONE FISICA SONO
ACCESSIBILI A PAZIENTI CON QUALSIASI
PATOLOGIA ONCOLOGICA SENZA NESSUNA
PRECLUSIONE.
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PROMEMORIA
Per qualsiasi informazione rivolgersi in Via Paruta al N. 32
tel: 049-8025069 fax: 049-8035774
e-mail: [email protected]
sito internet: www.volontadivivere.org
facebook: Volontà di Vivere
dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle 12.00 e dalle ore
15.00 alle ore 18.00; il venerdì dalle 8.30 alle 12.00
PSICOLOGIA
COLLABORAZIONI
AMBULATORIO
PSICONEUROENDOCRINOLOGICO
con la Dr.ssa Nicoletta Sonino
Mercoledì pomeriggio ore 14.00-17.00 in Via
Scrovegni 12 – Padova. Per appuntamento, telefonare
al CUP al n. 840000664 con impegnativa per “Visita
psiconeuroendocrinologica”.
COLLABORAZIONI
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L’Associazione non ha delegato nessuno a raccogliere
offerte a domicilio.
Per iscriversi e sostenere l’Associazione basta effettuare un
versamento sul c/c postale n. 000014469357
intestato a: “Ass.ne Noi e il Cancro - Volontà di Vivere”
ONLUS – Via Paruta, 32 – 35126 PADOVA
SEGRETERIA DI REDAZIONE:
AMBULATORIO FISIATRICO
con la Dr.ssa Sonia Fasolo, presso l’Ospedale dei Colli.
Per appuntamento chiamare il CUP al n° 840000664, con
impegnativa.
AMBULATORIO GINECOLOGICO
con la Dr.ssa Polonia, presso la Clinica GinecologicaOstetrica (Piano Terra). Per appuntamento chiamare al n.
840000664, con impegnativa.
UFFICIO PER I SERVIZI SOCIALI DEL
COMUNE DI PADOVA
per l’attività motoria presso le piscine di Abano.
Per informazioni chiamare il numero 049 - 8205001.
PER FREQUENTARE LE ATTIVITÀ
DELL’ASSOCIAZIONE E PER PRENOTARE I SERVIZI
INDIVIDUALI RIVOLGERSI IN
VIA PARUTA, 32 - PADOVA
(Zona S. Rita, raggiungibile con gli autobus N. 5 e 16)
tel. 049 - 8025069
presso l’Associazione Volontà di Vivere
Hanno collaborato alla redazione di questo numero:
Andriolo Stagno L., Conca L., Fabretto M. Falasco M.,
Giacomazzi S., Piva S., Tanzella C., Toderini L., Trevisan
E., Vitalone C., Zambotto R.
La collaborazione alla rivista è aperta a tutti.
Decliniamo la responsabilità per gli articoli pubblicati, che
ricade esclusivamente sugli autori.
I diritti d’autore dei lavori sono riservati all’Associazione
Volontà di Vivere.
LA PAGINA DELLA POESIA
DONNA
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è a colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
Insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!!!
Madre Teresa di Calcutta
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LA PAGINA DELLA POESIA
i giorni si trasformano in anni...
Associazione “Noi e il Cancro - Volontà di Vivere”
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SETTEMBRE 2013
Periodico quadrimestrale
Direttore di redazione:
Federica Cappellato
Direttore Responsabile:
Caterina Tanzella
Stampa:
Print House S.r.l.
Autorizzazione Tribunale di Padova
n° 1274 del 27.3.1991
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anno XVI n° 70-71 - Volontà di vivere