PERIODICO QUADRIMESTRALE - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - ART. 2 COMMA 20/LETT. C. - LEGGE 662/1996 - PADOVA CMP anno XVI n° 70-71 UN’ASSOCIAZIONE PER IMPARARE A VIVERE MEGLIO CENTRO DI RIABILITAZIONE MALATI NEOPLASTICI - PADOVA CONOSCIAMO IL PATRIMONIO DI PADOVA CHIESA DI SANTA MARIA IN VANZO Fonte GUIDA ai BENI STORICO-ARTISTICI della PROVINCIA di PADOVA a cura di Ruggiero Marconato – Fotografie Giampaolo Di Claudio Provincia di Padova – Assessorato alla Cultura 3 CONOSCIAMO IL PATRIMONIO DI PADOVA Questa chiesa, costruita nel 1436 da Domenico Campolongo e ampliata nel 1525 su disegno di Lorenzo da Bologna, è oggi incorporata nel Seminario Vescovile fondato da San Gregorio Barbarigo e si trova in via del Seminario. La chiesa - ad unica navata - è una delle più suggestive della città. All’interno si trovano numerose opere d’arte del Cinquecento: gli affreschi con Dottori della Chiesa, Virtù e Apostoli sono di Domenico Campagnola, del quale è pure la tela col Battesimo di Gesù; sopra il terzo e il quinto altare a sinistra due rare tele bassanesi: L’Adorazione dei pastori di Francesco Da Ponte (1549-1592) e la Sepoltura di Gesù di Jacopo Da Ponte (1517-1592), firmata e datata 1574. Nell’abside sta la Madonna col bambino in trono, quattro santi e due angeli, opera tarda e firmata di Bartolomeo Montagna (1450 – 1523), mentre nel Catino è l’affresco con l’Incoronazione della Vergine attribuito a Girolamo Dal Santo. Nella parete destra si trova una Crocifissione di Michele da Verona, firmata e datata 1505. Altre tele di autori minori, come Pasquale Ottino e l’Aliense, completano il ricco patrimonio della chiesa. anno XVI n° 70-71 4 Associazione “Noi e il Cancro – Volontà di Vivere” ONLUS - Via Paruta, 32 – 35126 Padova tel. 049 – 8025069 fax 049 – 8035774 e-mail: [email protected] sito Internet: www.volontadivivere.org COD. FISC. 80040220289 Riconoscimento giuridico N. 115 (PD/495) L’Associazione è iscritta al Registro Regionale del Volontariato Veneto al N. PD0050, al Registro Provinciale delle libere forme associative al N. 25/A e al Registro Comunale al N.125 sez. 5 Quota annua suggerita per sostenere le attività dell’Associazione: Euro 50,00 Quota sostenitore: Euro 250,00 Quota simpatizzante: libera Conto corrente postale: 000014469357 Conti Correnti Bancari: BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA Ag. S. Osvaldo IBAN: IT38Y0103012194000001032671 BANCA DI CRED. COOP. DI CARTURA Fil. Ponte S. Nicolò – IBAN: IT66W0845262770010130001749 Quando compili la dichiarazione dei redditi, ricordati di firmare il modello per la destinazione del cinque per mille nel riquadro “sostegno del volontariato....” e di inserire il nostro codice fiscale: 80040220289 I proventi del cinque per mille contribuiscono al mantenimento dell’Associazione e di tutti i servizi offerti; per questo ti chiediamo di fare “passa parola” con le persone che conosci, perché con un piccolo gesto puoi aiutarci molto. Adesso ancora di più, visto che la quota che ci arriva dal cinque per mille è in diminuzione. Ti ricordiamo inoltre che puoi comunque continuare a destinare anche l’otto per mille come hai sempre fatto. Questa è solo un’opportunità in più. BANCA CARIGE Ag. Via Paruta IBAN: IT56G0343112116000000110580 Siamo soci di: SOMMARIO Pag. 6 EDITORIALE Pag. 7 LETTERE AL DIRETTORE Pag. 9 LA PAGINA DELLO PSICOLOGO I gruppi di auto mutuo aiuto: ritrovare se stessi attraverso la condivisione Pag. 10 APPUNTAMENTI E NUOVE OPPORTUNITA’ Festa Provinciale del Volontariato Maratona Komen a Bologna Corso di Burraco Corso di Meditazione “ArmoniosaMente” Seminario “L’umorismo è una cosa seria” Seminari “Alimentazione: Prevenzione e cura delle malattie” Gruppo di auto mutuo aiuto Nuovo servizio informativo: le volontarie dell’Associazione nell’ambulatorio di Chirurgia Plastica Sportello per le problematiche di lavoro NATALE 2013 Concerto “Natale Insieme” con Amazing Gospel Choir Cena degli Auguri APPUNTAMENTI 2014 Gruppo “Crescere con arte”: Laboratorio e spettacolo teatrale “Lisistrata” Pag. 13 LA VOCE DEL MEDICO Alimenti, integratori e cancro. Luci ed ombre di un dibattito pluridecennale Pag. 16 NOTIZIE EVENTI E RECENSIONI Incontro “Il Sistema ACT: Attività motoria e nutrizione. Nuove acquisizioni per la prevenzione dei tumori” Conferenza Consultiva del Volontariato Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico Assemblea Generale Europa Donna Italia Notizie dalla Consulta Femminile del Comune di Padova Seminario “Donna, lavoro, salute: risultati di una ricerca in Azienda Ospedaliera e IOV” Recensione del Convegno “Fertilità dopo il cancro al seno e impatto psicologico” Approfondimento: Fertilità dopo il cancro. Due storie simbolo. Recensione del Convegno “Progetto Martina. Prevenzione, salute e rispetto dell’altro. Parte dai giovani il cambiamento culturale” Pag. 24 VARIE Pag. 25 INFORMAZIONI UTILI Pag. 26 I NOSTRI SOSTENITORI Pag. 28 AGENDA Pag. 29 PROMEMORIA Pag. 30 COLLABORAZIONI Pag. 31 LA PAGINA DELLA POESIA 5 SOMMARIO Pag. 3 CONOSCIAMO IL PATRIMONIO DI PADOVA EDITORIALE LA SOLITUDINE di Caterina Tanzella EDITORIALE 6 Spesso sento persone che si lamentano della solitudine nella quale vivono – a causa della perdita di una persona cara o perché i figli hanno lasciato il nido o per via del pensionamento. Poiché penso che la causa citata dovrebbe avere un tempo più o meno di durata, credo che il permanere del senso di solitudine come negatività derivi da un’insicurezza interiore mai affrontata che faceva dipendere da qualcos’altro la propria vita. Oggi, con le occasioni che si presentano e con il frenetico rincorrersi della vita, la solitudine non dovrebbe più angustiare le persone; sta a noi vederla come opportunità di riflessione, di libertà, di riposo e siccome Lucia Andriolo Stagno – nostra socia – ha così ben descritto cosa fare per “star bene” la inserisco volentieri nel mio editoriale, perché ne condivido ogni parola. CIÒ CHE “CI FA BENE” di Lucia Andriolo Stagno Fa bene al cuore ogni tanto ricordare a noi stessi ciò che ci fa bene, ci fa star bene e stimola le nostre migliori energie. Sicuramente ci fa bene uscire da casa e dal nostro guscio (di dolore, malattia, rimpianti, rimorsi, paure), stare in compagnia, fare volontariato. Sicuramente nutre il nostro spirito la relazione con gli altri, il confronto, il dialogo, il divertimento. Nutre il nostro corpo il ballo, il movimento - stimolatore di endorfine, che promuovono il buonumore - e la voglia di vivere. Insomma il contatto con l’esterno e gli altri, nelle sue molteplici forme è indispensabile per darci ossigeno, attuare un processo di osmosi (equilibrio) necessario a tenerci coi piedi per terra, progettare e aprirci nuovi orizzonti. Però… anche la solitudine è fonte di vitalità. “Beata solitudo”, dicevano gli antichi. “Paurosa solitudo” diremmo noi. Come dirimere la questione? Forse bisogna intendersi sul termine. Solitudine, quella che ci piace e ci fa bene, non va intesa come isolamento, abbandono, rifiuto, ma come momento prezioso per noi per ritrovarci, attingere alle risorse del nostro sé più profondo, per ritrovare la nostra autenticità, darci e ricordarci le nostre priorità. Allora la solitudine può diventare il fondamento di una vera autonomia (capacità di autogestione) e di indipendenza e autosufficienza (capacità di badare a se stessi), al di là di ogni dipendenza. Solitudine allora come una “casetta” da cui entrare e uscire frequentemente per ritrovarci e poi di nuovo spenderci in una relazione sana con gli altri, un “luogo“ ideale da cui trarre linfa, alimento per una vita più nostra, centrata su noi stessi e i nostri veri bisogni. L’esperienza di malattia, che molte di noi stanno vivendo o hanno già vissuto e superato, è sempre un’esperienza severa che ci costringe, gioco forza, a sperimentare una solitudine che magari, altrimenti, non avremmo volontariamente cercato e che talvolta ci spaventa proprio. Ci sono pause dal lavoro più o meno lunghe, tempi di attesa, convalescenza, defaticamento che ci danno l’opportunità (vediamola così…) di stare più a contatto con noi stessi, elaborare il nostro vissuto di malattia e integrarlo in una più profonda visione di sé. Sfruttiamo queste situazioni per trarre il meglio da un contatto benefico con noi stessi, non per chiuderci al mondo ma per coltivare un equilibrio e una serenità interiore che favoriscano un processo di guarigione e ripresa di una vita migliore. Finiamo allora con un invito ad aprirci, nelle vicende più o meno belle della vita, al mondo, agli altri ma anche a noi stessi, chiave di volta della nostra personalissima esistenza. LETTERE AL DIRETTORE Gent.ma M., siamo amareggiate per la perdita della sua cara mamma, sperando che non abbia sofferto molto. In questa cogliamo l’occasione di formulare le nostre più sentite condoglianze nella speranza che il Signore vi aiuti ad accettare la perdita di una persona cara quale può essere una madre. Se in famiglia ci sono persone che possono aver bisogno di un sostegno psicologico per fronteggiare crisi dovute al lutto, possiamo organizzare qualche incontro (dietro vostra richiesta) con i nostri specialisti. Desidero esprimere la gratitudine di tutta l’Associazione per aver scelto noi per la vostra donazione. Per le modalità del versamento in memoria potete utilizzare benissimo il bollettino postale; se ci sono persone che secondo voi dobbiamo ringraziare personalmente potete comunicarci i nomi e gli indirizzi. Grate per l’attenzione, auguriamo serene festività pasquali. Caterina La ringrazio. Mia mamma, aveva avuto un tumore già vent’anni fa e in quell’occasione aveva conosciuto la vostra Associazione alla quale si era appoggiata trovando una serie di benefici di cui era riconoscente. Recentemente purtroppo si è dovuta arrendere ad un secondo tumore che l’ha portata via in otto mesi. Terrò presente comunque che in caso di bisogno posso contattarvi per un sostegno psicologico. Quando le cugine di mia mamma hanno proposto la loro offerta, ci siete venuti in mente voi. Le invierò dunque la somma tramite bollettino postale ed eventualmente le scriverò un indirizzo al quale far pervenire i ringraziamenti. Buona Pasqua anche a lei e grazie per l’aiuto che date a chi è in una condizione di difficoltà e fragilità. M. Caro A., a volte non servono molte parole per esprimere, come ha fatto lei, riconoscenza per aver trovato nell’Associazione un qualificato punto di riferimento per il suo problema, noi lo riscontriamo giornalmente nel vedere che le persone stanno meglio, sono più serene, che affrontano la vita con più coraggio. Io devo dirle che l’ammiro per non aver avuto timore di entrare in un ambiente prettamente femminile. Per i meritati complimenti che rivolge ai nostri collaboratori caro A., ha ragione!!! La scelta può essere laboriosa ma se non sono competenti e non hanno quella componente di umanità necessaria, in un ambiente come il nostro non hanno futuro. Pertanto mi unisco ai suoi ringraziamenti per esprimere profonda gratitudine a tutti i nostri collaboratori per il loro prezioso contributo operativo che da sempre ha qualificato l’impegno dell’Associazione. Grazie, un caro saluto unito all’augurio di buone ferie per lei e famiglia. Caterina [\ Capita che nel bel mezzo della vita un maremoto scuota il tranquillo scorrere del vivere e ti senti in un vicolo cieco presa all’angolo da questa malattia (........il cancro) che sembra senza uscita. Incredula e attonita ascoltai le parole del chirurgo il 13 Giugno 2012 e senza avere il tempo di pensarci molto mi trovai due giorni dopo in sala operatoria. Grazie a Dio per i doni che mi ha dato e di avermi fatto conoscere l’Associazione Noi e il cancro - Volontà di Vivere soprattutto grazie alla Presidente Sig.ra Caterina Tanzella che con animo gentile e con mano aperta mi ha fornito gli strumenti necessari in questi frangenti e grazie alle volontarie che con cuore aperto mi hanno accolto e con pazienza si prendono cura di me, del mio corpo e dei miei pensieri. Conosco bene il mondo del volontariato e state pur certe che siete sempre nei miei pensieri e nelle mie preghiere in modo che possiate continuare nella vostra missione sempre con lo 7 LETTERE AL DIRETTORE Buongiorno, vi scrivo in quanto in famiglia vorremmo effettuare una donazione alla vostra associazione in memoria della mamma che è recentemente mancata. Vorrei chiedere se sia possibile farlo attraverso il bollettino postale accluso alla rivista. In attesa di un vostro riscontro, cordiali saluti, M. Z. Mi chiamo A. e non sono di tante parole! Ci tenevo però a ringraziare l’Associazione Volontà di Vivere che frequento da circa 3 anni, poiché ho avuto buoni risultati per il mio problema: linfedema braccio destro. Ho frequentato altre sedi ma il risultato che ho ottenuto qui è indiscutibile!!! Durante le varie sedute ho cambiato terapiste ma tutte competenti nelle propria mansione e disponibili al dialogo inerente al problema ed altro. L’Associazione mi dà la disponibilità per quanto possibile di orario e prenotazioni. Ringrazio l’Associazione e tutti i suoi collaboratori. stesso spirito di quando avete cominciato. Indispensabile è la vostra opera per le donne colpite e segnate così duramente dalla vita, nella giungla della “Sanità” fra tagli e sprechi fra oneri e onori il pregio più grande è la bontà del cuore. Del vostro cuore. Un fregio impresso nella mente di tutte noi. Con affetto N. B. LETTERE AL DIRETTORE 8 Carissima N., credo che chiunque abbia vissuto la tua stessa esperienza, leggendo la tua bellissima lettera, rivivrà certi momenti non più con l’amarezza di un tempo ormai superato ma con l’animo colmo di speranza per se, per te e per tutte le donne che vanno incontro loro malgrado al terremoto cancro. Hai ragione, dobbiamo sempre ringraziare il Signore dei doni che ci ha dato, il tempo che continuiamo a vivere è un Suo dono e diventa ancora più prezioso se sappiamo utilizzarlo con intelligenza ed umana comprensione. Fare volontariato in ambito oncologico insegna molto e rende migliori anche le persone più scettiche, prova anche tu N.; con l’animo che ti ritrovi non dovresti trovare difficoltà e aiuteresti molto gli altri. Grazie a nome di tutti e buone vacanze Caterina. [\ Per Caterina. Ciao. Sono ancora viva! Pigra, ma viva. Ti ringrazio tanto per i tuoi saluti. Spero che tutto vada bene sia per te che per l’associazione. Mi faccio viva per chiederti delle informazioni per una mia giovane parente, purtroppo colpita dal male al seno. E’ stata operata due volte, a breve distanza, di un nodulo. Ora si sta sottoponendo ad un ciclo di radiazioni a Vicenza. Le radiazioni la stanno prostrando molto fisicamente e, dovendo anche lavorare come impiegata in una ditta privata, é molto provata. Alla notte, inoltre, non riesce a riposare bene a causa delle vampate di calore provocate dalla menopausa indotta. Mi é ritornato alla mente un servizio pubblicato sulla vostra rivista, nel quale venivano dati dei consigli e dei suggerimenti per affrontare al meglio prove come questa. Vi si parlava di consigli riguardanti l’alimentazione e venivano dati anche altri suggerimenti utili. So che non si tratta di provvedimenti risolutivi, ma se servissero a meglio sopportare le cure, penso che le sarebbero provvidenziali. Purtroppo non ricordo da quale testo fossero tratti. Vorresti tu indicarmi il titolo di quella pubblicazione o altra analoga, per poterla procurare per la mia parente? So di averti dato delle indicazioni molto vaghe, ma spero che in associazione ci sia materiale sull’argomento. Mi scuso tanto per il fastidio che ti procuro, ma conto sulla tua grande disponibilità. Io per il momento sto bene, mi occupo dei miei pronipoti, del piccolo museo che abbiamo qui e...di molte altre cose. Ti ringrazio tanto e ti saluto cordialmente. E. P. Cara E., tra i libri che abbiamo pubblicato, quello che risponde in modo più efficace ai problemi della tua parente è “Dalla sofferenza alla rinascita”. Questo volume dedica in particolare un capitolo alla menopausa, con una serie di consigli anche alimentari, e uno in modo più specifico ad una sana e corretta alimentazione, sempre con indicazioni pratiche. Immagino sia quello che avevi in mente. Se non ne hai già una copia, faccelo sapere che te ne inviamo una. Un caro saluto e te e un augurio alla tua parente. Caterina Tanzella LA PAGINA DELLO PSICOLOGO I GRUPPI DI AUTO MUTUO AIUTO: RITROVARE SE STESSI ATTRAVERSO LA CONDIVISIONE 9 LA PAGINA DELLO PSICOLOGO La diagnosi di cancro solitamente rappresenta una sorta di spartiacque tra un “prima” e un “dopo”, andando ad “etichettare” la persona, da un momento all’altro, con il termine “malato”. Quando viene comunicata la diagnosi, infatti, è come se si scatenasse un terremoto nella vita della persona e dei familiari che le stanno accanto, una vera e propria minaccia per l’equilibrio emotivo, che arriva a creare un vero e proprio punto di rottura persino del senso più profondo di sé, cioè l’identità, termine che già nella sua etimologia -da “idem”, “stesso-medesimo”- contiene il bisogno dell’essere umano di sperimentare un sentimento di continuità nella propria esistenza.Dai racconti delle persone che afferiscono alla nostra Associazione si evince che la fase più delicata, oltre alla comunicazione della diagnosi, inizia al momento della dimissione dai luoghi di cura, del rientro a casa, nella cosiddetta “normalità”, normalità che ad un certo punto non viene più vissuta come tanto scontata. Ed è in questi momenti che la persona sente addosso tutto il peso delle problematiche legate alla malattia, aggravate dalla solitudine, dall’angoscia e dalla paura, che possono mettere in serio pericolo l’equilibrio psico-fisico. Non si dovrebbe mai dimenticare, infatti, che quando si ammala il corpo, si ammala anche la psiche, perché noi non abbiamo solo un corpo, noi siamo un corpo, un corpo che ci fonda, che ci dice chi siamo, corpo con il quale ci relazioniamo e con cui stiamo al mondo. La medicina troppo spesso si “dimentica” che il nostro corpo non è una macchina, ma è un corpo vivo, che parla di noi, della nostra biografia, delle nostre relazioni, pertanto il cancro rappresenta davvero un’esperienza complessa e profonda, su cui è importante riflettere, soprattutto dal punto di vista emotivo-affettivo. Questo perché il cancro non è sempre la principale causa della sofferenza psicologica, poiché ogni persona è frutto di una storia unica e irripetibile, all’interno della quale la malattia si contestualizza e acquisisce particolari significati. Molte donne, durante gli incontri di gruppo, raccontano di non sentirsi più le stesse di prima e di aver cambiato il modo di vedere anche gli altri, ma unito a questo affermano spesso di non sapere ancora chi sono o dove stanno andando. “Il cancro ti fa diventare più egoista” dice qualcuna, alludendo al bisogno di centrare l’esistenza esclusivamente sulle proprie priorità, allontanandosi a volte dalle relazioni abituali, nelle quali capita spesso di non sentirsi capiti. Ecco il valore della condivisione tra chi può comprendere nel profondo, perché ci è già passato. Infatti, quando si affronta un’esperienza intensa e destabilizzante come la malattia oncologica, un gruppo di auto mutuo aiuto può rappresentare una grande opportunità di crescita e di condivisione. Avere un luogo protetto e riservato dove poter concedersi il “lusso” di “togliere la maschera”, di essere finalmente libere di poter esprimere autenticamente i propri vissuti, trovando nelle compagne ascolto, comprensione ed accoglienza, può dare la spinta per andare avanti, per uscire dal proprio guscio di dolore, sentendo che non si è sole a vivere certe esperienze. Condividere con rispetto ed empatia aiuta a mettersi nuovamente in gioco, a rimettere in moto la vita con rinnovato entusiasmo e vitalità, attribuendo un senso all’esperienza che si sta attraversando, anche se questo costa fatica. Le donne che partecipano a tali gruppi condividono l’esperienza della malattia e parti importanti della loro storia, a volte fragilità, ed altre risorse e potenzialità; in ogni caso piccoli tesori che ognuna, con generosità e coraggio, mette a disposizione del gruppo. Il gruppo è infatti un momento in cui si intrecciano, da una parte, la dimensione comune del sentirsi tutte “sulla stessa barca” e dall’altra, le peculiari esperienze e vissuti di ognuna, offrendo così la grande opportunità di prendere contatto con parti di sé ancora poco elaborate e di riconoscere i cambiamenti che avvengono internamente, spesso inconsapevolmente, attraverso lo sguardo attento e amorevole delle compagne. Le donne che partecipano ai gruppi hanno dimostrato inoltre che di fronte ad un evento traumatico come il cancro, sia possibile reagire positivamente, gestendo la sofferenza, cambiando il proprio modo di pensare e reagire, quando le circostanze non possono farlo; questo perché non sono solo gli eventi che capitano ad essere importanti, ma anche il modo con il quale ci si rapporta e trasforma in relazione ad essi. L’obiettivo principale di un gruppo di auto mutuo aiuto consiste perciò nel dare un senso al percorso di sofferenza che accompagna la malattia, rispettando l’unicità di ogni singola esperienza, sostenendo e incoraggiando i partecipanti lungo tutto il percorso. Attraverso la condivisione di comuni vissuti emotivi da una parte e la differenziazione dell’elaborazione dell’esperienza, attraverso l’utilizzo di diversi punti di vista dall’altra, è possibile avviare un vero e proprio percorso di crescita e cambiamento interiore. Abbiamo visto, infatti, che il cancro costituisce un’esperienza fortemente traumatica e destabilizzante, un momento di crisi profonda per la persona, ma vorrei ricordare anche che la parola “crisi” nella lingua cinese è rappresentata da due ideogrammi distinti che si riferiscono alle parole “pericolo, rischio” ed “opportunità”. La crisi, dunque, come quella attraversata nell’esperienza oncologica, può essere un’importante opportunità di cambiamento, perché, come sosteneva lo psicoanalista Racamier, “per ritrovarsi bisogna prima perdersi”. L’esperienza “limite” che il cancro comporta costringe in un certo senso la persona a confrontarsi con il proprio modo di “stare al mondo”, interrogandosi sull’autenticità della propria esistenza. Il percorso che negli anni ho condiviso con queste donne ha mostrato come la necessità di liberarsi da vincoli e condizionamenti e di capire nel profondo quale sia la propria strada, siano elementi comuni in tutte le storie. La malattia è stata infatti, quasi per tutte, un “campanello d’allarme”, un segnale di qualcosa che non “funzionava” più. Molte volte infatti, accettando ed elaborando vissuti intensi e dolorosi, come la rabbia, la paura, la sensazione di impotenza e precarietà, emerge il bisogno profondo di riconciliarsi con se stessi e con la vita. Perché il cancro può rappresentare davvero, anche se dolorosamente, un’opportunità di cambiamento, per ritrovare se stessi, per riprogettarsi, al di là della tendenza ad identificarsi con la malattia, con il corpo malato, perché, come già sottolineato, il cancro coinvolge la persona in tutta la sua identità e mondo relazionale. In tutto questo il gruppo ha un’importanza fondamentale: stare nel proprio dolore, attraversarlo consapevolmente, dargli un senso, recuperando così la propria vita e libertà, sono compiti molto difficili se affrontati esclusivamente da soli. La condivisione in un gruppo di persone che sta affrontando le stesse problematiche aiuta dunque a non sentirsi soli, stimolando la trasformazione dei limiti in risorse, offrendo la possibilità di accogliere nuovi punti di vista, modalità diverse per rielaborare le proprie esperienze. Concludo queste riflessioni con una frase dello scrittore Baricco, dalla quale si può cogliere il valore intimo e profondo del cambiamento, insito come possibilità nell’esperienza oncologica, soprattutto se condivisa, purché ci sia il coraggio di lasciare che esso avvenga: “Perché ciò che si salverà non sarà mai quello che abbiamo tenuto al riparo dai tempi, ma ciò che abbiamo lasciato mutare, perché ridiventasse se stesso in un tempo nuovo”. Dott.ssa Chiara Vitalone Psicologa, Psicoterapeuta APPUNTAMENTI E NUOVE OPPORTUNITÀ FESTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO DOMENICA 22 SETTEMBRE Riproponiamo con piacere per l’autunno l’appuntamento con il Corso di Burraco, che previsto per alcuni mesi fa non si è potuto tenere per motivi indipendenti dalla nostra volontà. A condurre le lezioni sarà la nostra socia Andreina Sartori. Vista la grande diffusione di questo gioco e l’interesse a partecipare ai tornei manifestato da molte persone ci auguriamo che questa iniziativa riscuota successo. La prima lezione è prevista per martedì 8 ottobre alle ore 15.00 in sede. Per informazioni e iscrizioni contattare la Segreteria. 10 APPUNTAMENTI E NUOVE OPPORTUNITÀ CORSO DI BURRACO DA MARTEDI’ 8 OTTOBRE Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con la Festa Provinciale del Volontariato, giunta alla decima edizione; domenica 22 settembre le piazze del centro storico saranno pacificamente “invase” dalle varie realtà solidali che operano nel nostro territorio. Anche l’Associazione sarà presente con un proprio stand, dove troverete le nostre volontarie e materiale informativo vario. Per tutta la cittadinanza questa giornata è una bella opportunità per conoscere le Associazioni della nostra città e – magari – per scoprire il desiderio e l’attitudine a fare volontariato. MARATONA KOMEN A BOLOGNA DOMENICA 29 SETTEMBRE Domenica 29 settembre si corre a Bologna la VII edizione della Race for the Cure, la maratona organizzata dalla Susan G. Komen per raccogliere fondi, sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione e sostenere le donne che stanno combattendo o hanno superato la malattia. Si può partecipare alla corsa di 5 km o alla passeggiata di 2 km con percorsi che - dalle ore 10.00 - attraverseranno il centro di Bologna. L’Associazione intende essere presente con una squadra e aspetta quindi le vostre numerose adesioni! Vi esortiamo a coinvolgere per solidarietà amici e parenti, per partecipare ad una manifestazione che si è sempre rivelata molto emozionante. Iscrizioni e informazioni in Segreteria entro il 22 settembre. CORSO DI MEDITAZIONE “ARMONIOSAMENTE” DA MERCOLEDI’ 16 OTTOBRE La meditazione tibetana è alla base del protocollo “ArmoniosaMente”, che l’Associazione propone dopo la positiva esperienza dell’anno scorso in collaborazione con la Dott.ssa Francesca Fossi, psicologa esperta di tecniche olistiche. Il progetto prevede cinque incontri a cadenza settimanale (a partire da mercoledì 16 ottobre) della durata di due ore ciascuno (a partire dalle ore 15) per un numero massimo di 10 partecipanti; a conclusione del ciclo è previsto un ultimo incontro di follow-up. Più nello specifico, gli incontri saranno così strutturati: nel primo incontro di tipo informativo la Dott.ssa Fossi presenterà il protocollo e farà una presentazione riguardante la pratica meditativa e i suoi effetti in campo oncologico; i rimanenti quattro incontri servono ad insegnare al gruppo di pazienti una meditazione con visualizzazione tesa a ridurre lo stress e le forme di disagio psicologico delle pazienti, a potenziare l’effetto delle terapie e la volontà di guarigione. I risultati ottenuti nella settima edizione di “ArmoniosaMente” con 14 donne operate per tumore al seno condotta nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2008 ha messo in luce i seguenti risultati: • posizionamento attivo delle pazienti nei confronti del percorso di guarigione; • percezione di presa in carico ed interesse da parte del personale medico; • minor senso di isolamento percepito grazie ai legami interni al gruppo; La meditazione ha favorito un maggior controllo sullo stress, la riduzione di ansia e depressione legate alla malattia, un incremento di atteggiamenti mentali positivi, la riduzione della tensione muscolare e degli effetti collaterali di chemioterapia e radioterapia. Il protocollo “ArmoniosaMente” è attualmente utilizzato in ASL e AO dell’Emilia Romagna, della Lombardia, del Piemonte e della Toscana, messo in atto dal 2000 dal Prof. Gioacchino Pagliaro, Psicologo e Psicoterapeuta, Direttore dell’U.O.C. di Psicologia Clinica Ospedaliera dell’Azienda AUSL di Bologna. Per sabato 26 ottobre proponiamo in sede un seminario di mezza giornata condotto dal nostro psiconcologo, Dr. EvelinoTrevisan, che - come ogni anno, a conclusione del seminario tenuto durante l’inverno e concluso in primavera – – tratterà la tematica facendone un’interessante sintesi e approfondendo quei punti che maggiormente hanno interessato i partecipanti. Il tema dell’incontro – che si terrà dalle ore 9.30 alle ore 12.30 in sede – sarà “L’umorismo è una cosa seria”. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti; sono invitate anche tutte le Associazioni oncologiche del Veneto. Per le iscrizioni rivolgersi in Segreteria. SEMINARI “ALIMENTAZIONE: PREVENZIONE E CURA DELLE MALATTIE” DA MARTEDI’ 29 OTTOBRE Prosegue questo autunno l’attività di gruppo sulle tematiche alimentari guidata dalla Dr.ssa Chiara Zorzin, dietista. Inizia infatti da fine ottobre una serie di appuntamenti dedicati all’approfondimento del ruolo dell’alimentazione in alcune tra le più comuni malattie e alterazioni dello stato di salute. Tali seminari diventeranno un momento di dialogo e di confronto sulle strategie alimentari da adottare per prevenire e curare malattie come l’osteoporosi, l’ipertensione, l’ipercolesterolemia, l’ipertrigliceridemia, il diabete, l’iperuricemia e la stipsi. Queste le tematiche dei primi tre incontri, che si svolgeranno di martedì dalle 16.30 alle 18.00 “Il ruolo della dieta nell’Osteoporosi” 29 ottobre 2013 “Il ruolo della dieta nell’Ipertensione” 12 novembre 2013 “Il ruolo della dieta nel controllo del Colesterolo e dei Trigliceridi” 26 novembre 2013 I successivi 3 seminari, previsti nei mesi di gennaio e febbraio 2014 (date ancora da stabilire) verteranno sui seguenti temi: “Il ruolo della dieta nel Diabete”, gennaio 2014 “Il ruolo della dieta nell’Iperuricemia”, febbraio 2014 “Il ruolo della dieta nella Stipsi”, febbraio 2014 GRUPPO DI AUTO MUTUO AIUTO APERTE LE NUOVE ISCRIZIONI PER L’AUTUNNO 2013 Si è appena conclusa l’esperienza di quest’anno del gruppo di auto mutuo aiuto, gestito dalla Dott.ssa Chiara Vitalone, psicologa e psicoterapeuta. Il gruppo di auto mutuo aiuto è un luogo protetto e rassicurante, che può rappresentare, per quanti vi partecipano, una grande opportunità di crescita, condivisione e cambiamento. Il senso di accoglienza e di riservatezza che una simile esperienza porta con sé può dare la spinta a chi ha attraversato la malattia oncologica, per esprimere i propri vissuti, traendo la forza per rimettere in moto la propria vita, grazie alla comprensione, alla condivisione e all’autentica vicinanza empatica delle “compagne di viaggio”. Il nuovo gruppo riprenderà in autunno, nella giornata di martedì - dalle 16,30 alle 18,00 - con frequenza quindicinale. Per informazioni e iscrizioni si prega di contattare la Segreteria. NUOVO SERVIZIO INFORMATIVO: LE VOLONTARIE DELL’ASSOCIAZIONE NELL’AMBULATORIO DI CHIRURGIA PLASTICA DELL’OSPEDALE DI PADOVA AUTUNNO 2013 Parte ad autunno 2013 un nuovo progetto dell’Azienda Ospedaliera di Padova in collaborazione con la nostra Associazione, che riguarda l’inserimento e la presenza di alcune volontarie presso il Poliambulatorio del Monoblocco, nei giorni in cui è attivo l’ambulatorio di Chirurgia Plastica destinato alle donne sottoposte a mastectomia e alla conseguente ricostruzione mammaria, con I’obiettivo di fornire sostegno a tutte le interessate. Le pazienti, al momento della dimissione dal Reparto, saranno già informate dai medici e dal personale infermieristico, della possibilità di ricevere un sostegno nella fase di follow up gestito a livello ambulatoriale. Le volontarie, su richiesta delle interessate, offrono: • ascolto e supporto alle pazienti e alle loro famiglie; • conforto alle persone operate di cancro, tramite testimonianza diretta di guarigione e di recupero di una vita normale; • distribuzione di materiale informativo di interesse. Tutte le volontarie che partecipano al progetto hanno seguito un corso di formazione organizzato ad hoc dall’URP dell’Ospedale e saranno coinvolte anche nelle attività di formazione permanente previste dall’Associazione. Siamo orgogliosi che l’Associazione sia parte attiva di questo nuovo servizio informativo, che riteniamo molto importante perché volto a sostenere le donne in un momento delicato del percorso di cura; è questa un’ulteriore dimostrazione del nostro impegno costante nel rispondere ai bisogni e alle problematiche sempre più specifiche in tema di malattia oncologica. 11 APPUNTAMENTI E NUOVE OPPORTUNITÀ SEMINARIO “L’UMORISMO E’ UNA COSA SERIA” SABATO 26 OTTOBRE SPORTELLO PER LE PROBLEMATICHE DI LAVORO DI MERCOLEDI’ SU APPUNTAMENTO NATALE 2013 CONCERTO “NATALE INSIEME” CON AMAZING GOSPEL CHOIR SABATO 23 NOVEMBRE APPUNTAMENTI E NUOVE OPPORTUNITÀ 12 In un mondo del lavoro particolarmente fragile ed articolato, aiutare le donne a difendere i loro diritti, soprattutto nel momento in cui stanno lottando contro il cancro, è sempre più difficile. La nostra Associazione ritiene che la mancanza di informazione sia il problema contro cui concentrare le proprie energie. Come nella prevenzione, infatti, anche nel campo del lavoro essere correttamente informate rappresenta un’arma fondamentale. Per questo, abbiamo voluto istituire un servizio in più per tutte le donne che ritengono di essere discriminate o pensano di aver subito un torto nell’ambito della loro attività professionale durante il periodo di cura. Un esperto di questioni di lavoro sarà in sede a disposizione per eventuali quesiti il mercoledì pomeriggio dalle 16 alle 18, previo appuntamento. L’Associazione Noi e il Cancro – Volontà di Vivere, in oltre trent’anni di vita, ha combattuto e vinto numerose battaglie in difesa delle donne operate al seno, come ad esempio quella sulla prescrizione per la gratuità delle protesi mammarie per le pazienti sottoposte a mastectomia e in seguito per togliere l’obbligo di esibire il certificato di invalidità per ottenerla. In una situazione di incertezza economica diffusa, non possiamo trascurare l’influenza dell’aspetto psicologico sullo spirito con cui le donne affrontano un periodo lungo e difficile come quello della malattia e di determinate cure, che a loro volta incidono profondamente sull’emotività e sull’equilibrio psicofisico personale, familiare e lavorativo. Il Concerto di Natale si terrà quest’anno un po’ in anticipo e si svolgerà sabato 23 novembre alle ore 20.30 al Santuario di Monteortone, suggestivo luogo di preghiera situato sui Colli Euganei. Protagonista della serata sarà l’Amazing Gospel Choir, gruppo vocale di Este. Nato nel 2001 sotto la direzione di Marica Fasolato, il gruppo iniziale di una quindicina di coristi si evolve musicalmente raggiungendo nel giro di pochi mesi un organico di circa quaranta elementi di diverse età e nazionalità. Il coro si propone di approfondire lo studio e lo spirito dei canti afro-americani, spiritual e gospel. Particolare attenzione viene riservata alla traduzione e alla presentazione dei testi, con agganci e riferimenti biblici. Fin dall’inizio il gruppo ha fatto una scelta solidale ben precisa, devolvendo la quasi totalità delle entrate in favore di progetti di beneficenza; si tratta di un modo di operare ammirevole, che rende eventi ancora più speciali i loro concerti. Vi aspettiamo numerosi per godere del bel concerto e raccogliere un po’ di fondi che vanno a sostenere i vari servizi che offriamo per il recupero psicofisico e della qualità della vita dei nostri assistiti. CENA DEGLI AUGURI SABATO 30 NOVEMBRE La consueta bella serata dedicata agli Auguri Natalizi si terrà sabato 30 novembre alle ore 19.00 presso il Ristorante “La Piroga” di Tencarola di Selvazzano. Ad allietarci ci saranno musica e ballo. Nel corso della serata ci sarà una raccolta fondi per l’Associazione con la ricca lotteria organizzata dalle nostre volontarie, una lotteria che chiunque abbia o sappia fare qualcosa può aiutarci ad arricchire. Aspettiamo quindi le vostre adesioni entro martedì 26 novembre. GRUPPO “CRESCERE CON ARTE”: LABORATORIO E SPETTACOLO TEATRALE “LISISTRATA” Con l’anno nuovo è ricominciata l’attività del gruppo “Crescere con arte”, coordinato dalla Dott.ssa Chiara Vitalone, psicologa e psicoterapeuta, sotto la guida del regista Bruno Lovadina e dell’attrice Federica Santinello, entrambi dell’Associazione Bel. Teatro di Padova. Questa volta l’opera portata in scena dalle nostre attrici sarà “Lisistrata”, testo originale di Aristofane, rivisitato poi nella drammaturgia da Federica Santinello. Questa la trama. Nel 411 a. C., in un’Atene sempre più logorata dalla guerra del Peloponneso, Aristofane mette in scena una delle più vivaci fantasie di potere che l’antichità ci abbia lasciato, parlando di problemi che coinvolgono direttamente la coscienza collettiva della comunità, in primis la pace. Le donne greche delle due parti belligeranti, capeggiate da Lisistrata, si coalizzano e occupano l’acropoli di Atene, per opporsi alla testarda e cieca volontà di guerra degli uomini, adottando una strategia paradossale ma vincente, con lo scopo di portare al raggiungimento della pace. Le donne decidono di usare il proprio corpo come strumento di ricatto, mettendo gli uomini di fronte ad un dilemma: o la rinuncia al piacere sessuale, o il perseguimento di una linea politica conciliatrice, che da soli non possono e non vogliono percorrere. La scelta femminile di fare o non fare l’amore sarà fatta dunque per l’amore stesso: in tal modo la guerra sarà smascherata nella sua concreta negatività, come privazione dei diritti naturali e della felicità comune e individuale. Lisistrata è la prima commedia greca con protagonista femminile ed è il primo testo della cultura occidentale che affronti il problema dell’emarginazione femminile, senza limitarsi al lamento patetico; nel testo di Aristofane la funzione comico-drammatica esprime infatti un’energica volontà delle donne di cambiare il mondo e di porsi come soggetto storico. Dunque le donne come protagoniste attive di un profondo cambiamento nella comunità. I laboratori teatrali tuttora in corso si concluderanno in occasione della rappresentazione teatrale che si terrà domenica 23 febbraio 2014 alle ore 17, presso l’Auditorium San Gaetano, in Via Altinate, a Padova (data e luogo soggetti a riconferma – per informazioni contattare la Segreteria dell’Associazione). Vi aspettiamo numerosi allo spettacolo e intanto facciamo un doveroso ringraziamento al regista Bruno, alla drammaturga Federica e ai volenterosi attori: Dolores, Giuseppina, Chiara, Marina, Laura, Miriam, Madina, Marisa, Alice, Lino e Vittorio. LA VOCE DEL MEDICO Prosegue la nuova rubrica tenuta da medici che si occupano direttamente o indirettamente di problematiche attinenti al paziente oncologico. L’argomento presentato in questo numero è – come dice il titolo dell’articolo – oggetto di dibattito ormai da anni; ad esporlo uno specialista altamente qualificato. Buona lettura! Alimenti, integratori e cancro. Luci ed ombre di un dibattito pluridecennale Dottor Pier Luigi Longhin U.O. Medicina Interna Ospedale “Immacolata Concezione” Piove di Sacco (PD) Da molti anni è dibattuto il rapporto tra alimentazione e malattia. Ne sono prova i numerosi studi portati a termine per le malattie cardiovascolari. In questo ambito sono emerse testimonianze concordi nell’affermare come la modificazione dello stile di vita porti a cospicui vantaggi. Possiamo ricordare almeno due modi con i quali si è arrivati a queste conclusioni. Sono stati eseguiti studi prospettici, ovvero studi nel corso dei quali una popolazione viene seguita nel corso di anni, con attento controllo delle consuetudini, dello stile di vita (ad esempio il consumo di tabacco e di alcoolici) e studi sperimentali, nei quali un corposo campione viene diviso in gruppi che vengono sottoposti a tipi di trattamento diversi, poi confrontati fra loro. Si è notato come la riduzione del fumo, del consumo di sale e di grassi nell’alimentazione, l’aumento dell’attività fisica e il controllo del peso portino ad un netto miglioramento delle condizioni di salute. In particolare si è dimostrato un generale allungamento della vita media, una riduzione del numero delle persone che contraggono il diabete mellito, una riduzione o minor gravità dell’ipertensione arteriosa, una minor comparsa di infarti, ictus ed in genere una minor comparsa di malattie. Per quanto riguarda il cancro le relazioni sono sicuramente più complesse. Innanzitutto perché la dizione “cancro” non definisce una malattia ma un tipo di malattie che può colpire i diversi organi del nostro corpo. Poi perché le indagini epidemiologiche vengono fatte generalmente per il tipo specifico di neoplasia (es. neoplasia del polmone o della mammella). In ogni caso, da molti anni, nonostante esistano grandi zone d’ombra sulle cause che determinano l’insorgenza dei vari di tipi di neoplasia nei diversi tipi di persone, viene affermato, a tutti i livelli di responsabilità sanitaria , che il cancro trova la maggior parte dei suoi fattori di rischio non nella genetica ma nell’ambiente in cui noi viviamo (inquinamento in senso lato), nelle nostre abitudini (es. fumo e alcoolici) e nella nostra alimentazione. Ancora nel 1996 un noto trattato statunintense di nutrizione clinica (Krause’s: Food Nutrition & Diet Therapy) affermava “...se la stima che l’80-90% del cancro sia correlato a fattori 13 APPUNTAMENTI 2014 / LA VOCE DEL MEDICO APPUNTAMENTI 2014 LA VOCE DEL MEDICO 14 ambientali è corretta, includendo la stima del 35% correlato alla dieta, si può pensare che la maggior parte dei cancri umani sia potenzialmente prevenibile”. Da dove nascono queste convinzioni? Da studi di confronto tra popolazioni diverse si è notato come alcuni tipi di cancro siano più frequenti in alcune e meno in altre. Considerando la migrazione delle stesse popolazioni in altri contesti si è notato come queste popolazioni acquisissero il rischio delle popolazioni residenti. Per esempio, in Giappone la mortalità per cancro del colon e della mammella è bassa mentre la mortalità per cancro dello stomaco è alta. Negli Stati Uniti si verifica l’opposto. Lo studio dei giapponesi emigrati negli Stati Uniti mostra come essi si ammalino allo stesso modo della popolazione USA e non di quella del Giappone. In ogni caso lo studio della relazione tra dieta e neoplasia è complesso in quanto l’evoluzione della malattia è per definizione molto lunga e l’esposizione a fattori ambientali può modificarsi nel tempo. Inoltre molte aspettative, relative a sostanze contenute nei cibi teoricamente molto promettenti, non sono state confermate da studi di popolazione. Tuttavia, nonostante tali riserve, vengono formulati dagli organismi internazionali consigli generali allo scopo di ridurre il rischio di malattia (vedi appendice). A tutt’oggi si sottolinea come solo il 5-10% delle cause di cancro sia legato a cause genetiche, mentre il 90-95% sia legato ad altri fattori così distribuiti: tabacco 20-25%; dieta 30-35%; infezioni 15-20%; obesità 10-20%; altri fattori 1015%. Per venire all’oggetto di questo contributo possiamo considerare vari aspetti. La riduzione di calorie complessive allunga la vita. Infatti, studi compiuti su animali da esperimento hanno mostrato come una modesta riduzione del peso corporeo, mantenuta nel tempo, consenta un allungamento della vita dell’animale. Tali aspetti sono variamente espressi nell’uomo. Si va da dati epidemiologici correlati all’obesità, a ipotesi di influenze enzimatiche o attività ormonali legate all’aumento del tessuto adiposo. In particolare da più parti si è segnalato come le persone obese si ammalino più spesso di alcuni tipi di neoplasia. Distinguiamo un gruppo di neoplasie ormono–correlate come mammella–ovaio e altre come neoplasia dell’intestino. In ogni modo le linee guida internazionali consigliano un controllo del peso come fattore protettivo. Tradotto: per gli obesi cercare di perdere peso fino al peso più facilmente mantenibile; per i soggetti in sovrappeso ridurre di alcuni kg il loro peso e mantenerlo. A tale scopo si è enfatizzato non solo il controllo del cibo assunto ma anche l’utilità di una regolare attività fisica. Si sono compiuti studi che hanno cercato di mettere in relazione il consumo di un tipo particolare di cibo con tipi particolari di cancro. I dati migliori che abbiamo sono relativi al consumo di carni rosse e al consumo di alcoolici. Le carni rosse sono state considerate potenzialmente pericolose non per loro caratteristiche biologiche ma per sostanze applicate dall’uomo per motivi di conservazione o per effetto di particolari modalità di cottura. In particolare le carni rosse sono incriminate per due motivi: 1) il trattamento con nitrati e nitriti, allo scopo di impedire lo sviluppo del botulino, determina lo sviluppo nello stomaco di derivati tossici con rischio di sviluppo di neoplasie dello stomaco e dell’esofago; 2) la cottura alla brace / barbecue determina il depositarsi di derivati della combustione del carbone sulla carne che poi verrà consumata. Tali fattori sono notoriamente tossici. Per tali motivi il consumo della carne rossa viene sconsigliata. Per quanto riguarda l’alcool possiamo dire che esso sia considerato tra i più sospettati killer in circolazione. Cavo orale, laringe, esofago, stomaco, pancreas, fegato, sono alcune delle sedi più frequenti di malattia legata all’eccessivo consumo di alcoolici. Sono più a rischio gli accaniti fumatori poiché un alto consumo di alcoolici aumenta di molto la probabilità di ammalarsi di cancro in altre sedi oltre al polmone. Inoltre l’alcool risulta di per sé tossico e responsabile di gravi invalidanti malattie non neoplastiche come la cirrosi epatica e la pancreatite cronica. E’ perciò vitale che tutti, adulti e adolescenti, siano consapevoli di quanto sia pericolosa tale sostanza. In considerazione di modesti effetti vasodilatatori di altre sostanze favorevoli presenti nel vino (come il resveretrolo) è stato consigliato il consumo massimo di 1 bicchiere di vino a pasto per il sesso maschile e 1/2 per il sesso femminile in considerazione della diversa capacità di neutralizzare l’alcol etilico nei due sessi. Si ricorda come siano stati compiuti numerosi studi allo scopo di identificare sostanze utili nella frutta e nella verdura . La maggior parte degli studi documenta un’aumentata capacità di eliminazione dei radicali liberi e di sostanze che possono interferire negativamente con il normale sviluppo delle cellule del nostro organismo. Segnaliamo qui alcuni aspetti. Carotenoidi: vari carotenoidi (derivati della vitamina A) sono contenuti in molti tipi di frutta e verdura (carote, spinaci, peperoni, pomodori, meloni, albicocche). La vitamina A, in forme chimiche di deposito, si ritrova nell’olio di fegato di merluzzo, nel burro, nelle uova crude, in formaggi, fegato e pesce azzurro. Particolare enfasi viene oggi attribuita al LYCOPENE. Esso può arrivare a rappresentare fino al 50% dei carotenoidi sierici. E’ presente in cocomeri, albicocche, pompelmo, pomidoro. Altro carotenoide studiato è il RESVERETROLO. E’ contenuto nel vino rosso e in frutti come uva, arachidi e more. E’ stato studiato in vari tipi di neoplasie umane. Avrebbe la capacità di interferire su funzioni di crescita cellulare e di favorire la riduzione di uno stato infiammatorio generale che favorisce, nel corso di anni lo sviluppo di neoplasie, come pure di altri tipi di malattia. Non sono stati dimostrati effetti positivi dall’assunzione di alte quantità di vitamine antiossidanti (tipo C ed E) in quanto tali sostanze sembrano avere effetti diversi secondo le diverse concentrazioni e contesti diversi. A basse dosi risultano favorevoli, ad alte dosi possono essere dannose. Ciò è stato documentato già negli anni ’90. L’assunzione di prodotti a base di erbe da parte del paziente oncologico dovrebbe essere ridotta al minimo necessario, condividendo la scelta con il medico oncologo che può ben informare sui vantaggi o sui rischi dimostrati. Quella parte di imponderabilità della genesi e del decorso della malattia oncologica non giustifica il fatto di non operarsi per una vita più sana. Bibliografia 1) www. lilt.it lega italiana per la lotta contro i tumori 2) Wicki A ., Hogmann J.: Diet and cancer, Swiss Med. Wkly. 2011: 141: w 13250 3) Key TJ: Fruit and vegetables and cancer risk. British Journal of Cancer ( 2011) 104 , 6-11 4) Franceschi S.: Alcohol and cancer in Advances in Nutrition and Cancer 1999, 43-49 5) Cochrane Database Syst Rev 2013 Appendice CODICE EUROPEO CONTRO IL CANCRO: Adottando uno stile di vita più salutare è possibile evitare alcune neoplasie e migliorare lo stato di salute . 1) Non fumare; se fumi, smetti; se non riesci a smettere non fumare in presenza di non fumatori. 2) Evita l’obesità. 3) Fai ogni giorno attività fisica. 4) Mangia ogni giorno frutta fresca e verdura di stagione: almeno cinque porzioni. Limita il consumo di alimenti contenenti grassi di origine animale. 5) Se bevi alcoolici, che siano birra, vino o liquori, modera il consumo a non più di due bicchieri al giorno se sei un uomo e ad uno se sei una donna. 6) Presta attenzione all’eccessiva esposizione al sole. E’ importante proteggere bambini e adolescenti. Coloro che hanno la tendenza a scottarsi devono proteggersi per tutta la vita. 7) Osservare scrupolosamente le raccomandazioni per prevenire nei posti di lavoro e nell’ambiente l’esposizione ad agenti cancerogeni noti, incluse le radiazioni ionizzanti. Se diagnosticati in tempo molti tumori sono curabili. 8) Rivolgiti al medico per nei, dispepsia cronica, tosse insistente, noduli di non chiara natura. 9) Screening per tumore del collo dell’utero per le donne dai 25 anni in poi (pap test). 10) Screening mammografico per donne sopra i 50 anni. 11) Screening per colonscopia per uomini e donne con più di 50 anni. 12) Vaccinazione per epatite “B”. 15 LA VOCE DEL MEDICO E’ venuta così a cadere l’ipotesi di somministrazione di alte dosi vitaminiche come protettiva o terapeutica. Tuttavia è da ricordare che sono tuttora in corso studi su nuove molecole, derivate della vitamina A e della vitamina D, allo scopo di aprire nuove opportunità terapeutiche. E’ opportuno verificare, con un esame del sangue, i propri livelli di vitamina D, molto spesso carenti. La correzione è farmacologica, semplice e quanto mai opportuna. Sono stati anche confezionati prodotti nutraceutici (alimenti che associano caratteristiche nutrizionali a proprietà curative dimostrate) commercializzati negli Stati Uniti ed in Europa. Una serie di sostanze con proprietà antitumorali si trovano in the, spezie, mele, aglio e broccoli. Studi compiuti su ammalati di vari tipi di tumore hanno mostrato assenza di aggravamento delle malattie se si bevono fino a 900 ml di the al giorno. I dati della letteratura scientifica indicano inoltre un uso in costante aumento di medicine non convenzionali nei pazienti oncologici in prevalenza con preparati a base di erbe. I valori variano molto da paese a paese e anche per tipologia di malattia. E’ stato, per esempio, riportato che molte pazienti con neoplasie della mammella o ginecologiche assumono rimedi a base di erbe, vitamine o supplementi durante il trattamento chemioterapico, con particolare riferimento a prodotti della medicina tradizionale cinese. Sebbene la fitoterapia sia una modalità di trattamento che presenta meno effetti avversi rispetto alla farmacoterapia convenzionale sono ben noti sia i rischi di tossicità diretta dei preparati vegetali sia quelli di interazione con le terapie farmacologiche, mettendo spesso in difficoltà il medico oncologo nel valutare l’origine di eventuali effetti secondari. I prodotti a base di erbe più utilizzati dal paziente oncologico sono il ginseng, il vischio, la miscela di erbe Essiac, il ginkgo, l’aglio, la curcuma, lo zenzero, l’astragalo e il fungo cinese. Molte erbe mancano di studi di efficacia e tollerabilità. Alcuni studi preclinici (sperimentali su animali) però hanno dimostrato che alcuni farmaci fitoterapici potrebbero aumentare la sensibilità delle cellule tumorali ai chemioterapici e ridurre la tossicità da chemioterapia come per esempio l’astragalo nelle neoplasie polmonari o il fungo cinese in alcune neoplasie. Però alcune erbe come iperico, aglio, ginkgo, ginseng, echinacea e kava sono state segnalate come causa di potenziali interazioni farmacocinetiche negative con farmaci antitumorali. Si può assistere ad aumento della tossicità del chemioterapico Imatinib (usato in alcune leucemie) in chi assume ginseng, o a riduzione dell’efficacia clinica del Bortezomib (nel mieloma multiplo) in caso di uso concomitante di iperico o thè verde. Alcune erbe hanno dimostrato una certa efficacia nel controllo di alcuni sintomi collaterali da chemioterapia come, ad esempio, il ginseng per la fatica e lo zenzero per la nausea. Per altre erbe l’utilizzo non è comunque scevro da rischi di effetti avversi o di interazione. In conclusione è di fondamentale importanza ricordare che la malattia oncologica è una malattia a causa multifattoriale, nella quale più fattori, genetici ma soprattutto ambientali, influiscono nell’origine e anche nel decorso. Uno stile di vita sano e un’alimentazione equilibrata sicuramente riducono il rischio di malattia e migliorano la possibilità di guarigione. NOTIZIE EVENTI E RECENSIONI INCONTRO “Il SISTEMA ACT: ATTIVITA’ MOTORIA E NUTRIZIONE. NUOVE ACQUISIZIONI PER LA PREVENZIONE DEI TUMORI” MARTEDI’ 12 MARZO NOTIZIE EVENTI E RECENSIONI 16 Si è tenuto in sede, il 12 marzo scorso, il previsto incontro con gli esponenti del sistema A.C.T. (Attivi Contro il Tumore), dottor Nicola Sponsiello, professor Diego Sarto e dottor Giovanni Maria Scapol. L’assunto base della breve conferenza si può riassumere così: integrando bene un’alimentazione sana con una calibrata attività motoria è possibile ridurre di molto l’insorgenza di malattia tumorale come anche di recidive. I dati statistici che ci sono stati illustrati rilevano una forte incidenza di uno stile di vita sano nel ridurre la patologia. Soprattutto, sia l’alimentazione che lo sport sono aspetti del quotidiano che possiamo controllare con consapevolezza, volontà e motivazione. L’approccio che loro propongono è di tipo scientifico, ossia ogni persona, aiutata dal medico, deve perseguire un perfetto bilanciamento tra calorie introdotte e calorie consumate per far funzionare in modo armonioso tutto l’organismo. E’ stata comunque più volte ribadita l’importanza di usare il vecchio “buon senso” che porta a non eccedere e a sfruttare i benefici dei cibi, limitandone gli effetti negativi (insorgenza di infiammazione generale, predisponente alla patologia). “L’uomo è ciò che mangia”, diceva Feuerbach nell’Ottocento. Aveva colto, intuito, il potere che ha il cibo di trasformarsi in “materia” di carne e ossa, ma anche pensieri e sentimenti. Adesso abbiamo anche dimostrazioni scientifiche che rilevano quanto il cibo sia davvero un componente più o meno di qualità nel costruire e sostenere il nostro corpo oppure anche a predisporlo a indebolimento e malattia. Lo stesso discorso può essere fatto per l’attività fisica, che si declina in potenziamento della resistenza, forza e flessibilità. Queste tre dimensioni portano a una maggiore ossigenazione di ogni cellula del corpo, con effetti benefici a livello organico, ma anche psicologico grazie al rilascio della serotonina, “l’ormone del buonumore”. Il movimento è vita e pertanto va perseguito con la stessa tenacia con cui teniamo alla nostra sopravvivenza. Alla luce di questo, andrebbe migliorata la nostra responsabilità nel perseguire e mantenere la salute, che non è affidata solo al caso o alla fortuna, ma sta anche nelle nostre mani (anzi bocca e piedi…). Vediamo questa responsabilità come un privilegio, perché ci dà il piacere di poter davvero fare qualcosa di concreto per noi. Cogliamo l’energia che prima o poi sentiamo riaffiorare in fase di convalescenza per incanalarla verso l’acquisizione di uno stile di vita più sano, più attivo ed equilibrato. CONFERENZA CONSULTIVA DEL VOLONTARIATO LUNEDI’ 18 MARZO AZIENDA OSPEDALIERA PADOVA Lunedì 18 marzo si è riunita nell’Aula Magna della Palazzina Servizi la Conferenza Consultiva del Volontariato. L’incontro era stato organizzato dall’Azienda Ospedaliera e voluto in particolare dal direttore generale di recente nomina Claudio Dario, per conoscere la realtà del terziario sociale padovano attivo in ambito socio sanitario. I rappresentanti di diverse associazioni hanno presentato le rispettive storie, scopi, mezzi e difficoltà. La presidente di Volontà di Vivere Caterina Tanzella ha illustrato le motivazioni che hanno animato l’Associazione fin dalla sua fondazione, nel 1979, per iniziativa di un gruppo di donne guarite dal tumore al seno. “Volontà di vivere - ha proseguito la presidente - non si occupa degli aspetti medici del cancro, ma degli effetti intimi, psicologici, fisici e relazionali causati dalla malattia”. Caterina Tanzella ha ricordato i 2.500 iscritti e illustrato i servizi forniti, soffermandosi sui più richiesti, come il sostegno psicologico e il linfodrenaggio. “Attualmente – ha aggiunto – siamo impegnate con una serie di convegni, progetti, laboratori, corsi, seminari e incontri”. Tra tutti, è stato descritto il Progetto Martina, che da quattordici anni informa dai 1.700 ai 2.000 ragazzi delle quarte e quinte superiori su un corretto stile vita nell’ottica della prevenzione. “Il volontariato – ha concluso Tanzella – è una scelta consapevole e libera da vincoli e condizionamenti economici, arricchisce l’umanità ampliando il proprio progetto di vita, ti fa sentire parte di qualcosa di grande ed è un impegno civile di responsabilità e solidarietà che può essere svolto a qualsiasi età”. Il direttore Dario ha ascoltato attentamente tutti gli interventi e ha assicurato la massima collaborazione dell’Azienda Ospedaliera con il mondo del volontariato, all’origine – ha detto – della sua stessa scelta verso la professione medica. GIORNATA MONDIALE SUL TUMORE OVARICO MERCOLEDI’ 8 MAGGIO ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA, MILANO L’8 maggio scorso si è svolto a Milano presso lo IEO (Istituto Europeo di Oncologia) un dibattito pubblico in occasione della Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico. Il convegno è stato organizzato dall’Associazione ACTO (Alleanza Contro il Tumore Ovarico), con la partecipazione di Eva Negri e Maurizio D’Incalci (Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri), Pier Giuseppe Pellicci (Direttore Dipartimento Oncologico Sperimentale dello IEO), Nicoletta Colombo ASSEMBLEA GENERALE EUROPA DONNA ITALIA 2013 GIOVEDI’ 4 LUGLIO - NAPOLI Pubblichiamo il resoconto della Signora Roberta Zambotto, nuova volontaria dell’Associazione, che ha partecipato in rappresentanza dell’Associazione insieme alla Prof.ssa Lucia Andriolo all’Assemblea Generale di Europa Donna Italia, tenutasi a Napoli giovedì 4 luglio 2013. Ecco un breve sunto di quanto abbiamo vissuto a Napoli giovedì 4 luglio la prof.ssa Lucia Andriolo ed io. A parte il viaggio in treno comodo ma infinito, giunte al convegno ci dicono che di 20 associazioni iscritte sono 16 quelle intervenute per un totale di circa 50 presenti. Abbiamo avuto modo di presentarci alla sig.ra Ada Grignaschi, segretaria di Europa Donna che già conosce la Presidente Caterina Tanzella e di ascoltare la Presidentessa Rosanna D’Antona nel suo discorso di benvenuto. Ada sottolinea che rispetto al 2012 il numero delle presenti è raddoppiato, mentre io mi domandavo come mai ci fossero così poche donne! Indubbiamente interessanti gli interventi dei relatori: il dott. Cataliotti - Presidente e Direttore Scientifico di European Cancer Care Certification - che si sta impegnando per l’approvazione anche in Senato di un decreto legge che inquadri secondo chiare linee guida l’istituzione delle Breast Unit presso tutti gli ospedali del territorio nazionale. Con statistiche alla mano si sono resi conto che grazie alla presenza di queste unità ALTAMENTE specifiche e provviste di un serie di medici adeguati e preparati solo per la cura del tumore al seno e che danno centralità alla paziente, evitandole di correre da un ambulatorio all’altro, il tasso di mortalità’ si abbassa di un ulteriore 18%. Fermo restando che tutta l’equipe deve essere certificata secondo standard ben precisi, tra cui garantire un numero di interventi non inferiore a 150 all’anno. Si è presentato anche il dott. Tinterri - Direttore Breast Unit Humanitas Cancer Center di Rozzano (MI) - con una relazione sulla esigenza sempre più marcata della qualità della ricostruzione del seno operato, dando importanza ad una ricostruzione estetica che ricrei un aspetto giustamente armonioso e soddisfacente; credevo fosse una cosa ovvia e scontata ma non avevo idea di che devastanti ferite si portano appresso tante signore operate!!! Altro aspetto interessante è stato estrapolato dalla dott.ssa Baggiani, responsabile del servizio di infertilità femminile dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Mi) - che si impegna e segue tutte quelle GIOVANI donne che, contratto il tumore al seno, non vogliono perdere la possibilità di divenire madri dopo le cure oncologiche. Arrivate le 15 del pomeriggio si riuniva la consulta che presentava la Sig.ra Musumeci come papabile presidente… ma il tempo per noi era terminato e dopo una breve presentazione della Associazione da parte di Lucia abbiamo salutato e, augurando a tutte buon lavoro, siamo salite su un taxi alla volta della stazione. Queste le considerazioni immediate: - necessita’ di informare tutte le donne sull’importanza dello 17 NOTIZIE EVENTI E RECENSIONI (Direttore Unità di Ginecologia Oncologica Medica dello IEO) e Paolo Scollo (Presidente Società Italiana di Oncologia Ginecologica). In tale occasione si è cercato di fare il punto sulla situazione attuale in merito alle nuove opportunità terapeutiche per questo tumore approfittando della giornata di solidarietà internazionale (16 paesi aderenti). Il tumore ovarico è una patologia ginecologica ancora oggi molto resistente alle terapie, con una prevalenza di 4900 nuovi casi l’anno in Italia, con 3200 decessi all’anno e una sopravvivenza a 5 anni complessivamente circa del 40%. L’ 80% delle diagnosi è già in fase avanzata in quanto ancor oggi non si conosce la cellula precursore della malattia, cioè la cellula precancerosa e non esistono strumenti di prevenzione secondaria come il pap test per il tumore della cervice uterina, così come non esistono test di screening precoce, come la mammografia per il tumore al seno. Pertanto non si riesce a ridurre il numero di nuovi casi riscontrati annualmente, né ad aumentare le diagnosi precoci. Quasi tutte le donne colpite da tumore ovarico vengono sottoposte ad un intervento chirurgico come parte del trattamento iniziale. Dopo l’intervento chirurgico, viene di norma somministrata la chemioterapia al fine di diminuire le possibilità di recidiva del tumore, ridurre i sintomi e migliorare la qualità di vita delle pazienti. Il trattamento farmacologico standard a base di paclitaxel e carboplatino è la combinazione terapeutica migliore, immodificata da circa 30 anni. La ricerca negli ultimi 30 anni ha fatto progressi minimi aumentando la sopravvivenza media a 5 anni per questo tumore dal 38 % al 41 %, mentre i progressi in altri campi, ad esempio il tumore al seno, hanno portato negli stessi anni ad un aumento della sopravvivenza dal 30% al 90%, merito, oltre che delle nuove terapie mirate, anche della prevenzione e della diagnosi precoce. La sperimentazione nella ricerca di nuove terapie è evidentemente lenta e insufficiente perché ci troviamo davanti ad un tumore che “cambia”, cioè “muta”, in continuazione diventando resistente alla terapia e anche perchè i tempi della sperimentazione sono inesorabilmente lunghi. Solo negli ultimi cinque anni la sperimentazione di nuove terapie più mirate e più efficaci si sta associando alla terapia tradizionale. Presto sarà possibile usare anche in Italia, come negli altri paesi europei, il bevacizumab o la trabectedina per questo tipo di tumore. Sono inoltre in atto incoraggianti studi su farmaci in grado di alterare il microambiente nel quale il tumore si sviluppa, come ad esempio i nuovi farmaci antiangiogenetici (nintedanib e pazopanib), o su farmaci in grado di inibire la replicazione della cellula tumorale, soprattutto nelle forme geneticamente indotte, come i parpinibitori. La tendenza attuale della ricerca è di riuscire a trovare una cura più stabile che cronicizzi la malattia e aiuti a convivere con essa, sicchè il futuro ci porti a debellarla o comunque a riconoscerla precocemente, aumentando le possibilità di terapia e migliorando la prognosi. La sensibilizzazione internazionale può essere un’occasione per diffondere la conoscenza di tale forma tumorale e uno stimolo per la ricerca. Luisa Toderini screening preventivo dato che il tumore al seno è stato classificato come malattia sociale; - disponibilità per riuscire ad informare delle cure e dei centri più adeguati le donne che si trovano coinvolte in questa malattia; - aspirare all’associazionismo nazionale per avere MOLTO peso sociale e politico per richiedere le cure sanitarie adeguate equiparandoci alla media D’AVANGUARDIA EUROPEA; NOTIZIE EVENTI E RECENSIONI 18 - essere presenti nel territorio per consolidare centri di aiuto e organizzare incontri e/o convegni per sensibilizzare la popolazione: CONSULTA FEMMINILE DEL COMUNE DI PADOVA SEMINARIO “DONNA, LAVORO, SALUTE: RISULTATI DI UNA RICERCA IN AZIENDA OSPEDALIERA E IOV” GIOVEDI’ 27 GIUGNO SALA ROSSINI, CAFFÉ PEDROCCHI - riconoscere che ci sono tantissimi operatori che stanno dando il meglio di se per aiutarci a sconfiggere il tumore al seno ma che hanno bisogno della nostra voce per dare luce al loro lavoro. Cara Roberta, innanzi tutto, ringrazio te e Lucia per la disponibilità a partecipare all’interessante Convegno organizzato da E. D. a Napoli, consentendomi di partire e poter risolvere alcuni impegni personali che continuavo a procrastinare da molto tempo. Devo dirti che l’entusiasmo che leggo nel sunto che hai fatto della giornata con E. D., mi porta a pensare di aver trovato una valida FORZA nuova per l’Associazione; mi complimento per le tue osservazioni in merito ai contenuti del convegno e ai suggerimenti che offri per stimolare la gente a prendersi più cura della propria salute. Certamente E. D. conta molto nell’aiuto che possono offrire le donne delle Associazioni. Per questo, ripeto, ben vengano forze nuove e nuovi entusiasmi, per continuare non solo ad esserci ma sopratutto ad andare oltre la grande esperienza accumulata in tanti anni di impegno profuso a favore delle donne operate al seno. Grazie ancora ad entrambe... e un benvenuto di cuore a Roberta! Caterina NOTIZIE DALLA Come già anticipato nel numero scorso, la Consulta Femminile si sta occupando del tema “Donna e Lavoro”, con particolare attenzione ai problemi della donna malata. Giovedì 27 giugno si è tenuto in Sala Rossini del Caffè Pedrocchi un seminario per presentare i risultati dell’indagine promossa dai CUG (Comitato Unico di Garanzia) di Azienda Ospedaliera e IOV congiuntamente alla Consulta sullo stato di salute dei propri dipendenti. Questo è il primo di una serie di appuntamenti che prevede l’analisi dell’impatto della malattia sul mondo del lavoro femminile. Qui si analizzavano alcuni settori della PA, successivamente sarà analizzato il tema dell’impatto della malattia oncologica sul luogo di lavoro sia dal punto di vista della donna lavoratrice che da parte dell’impresa. Dopo l’introduzione della Presidente della Consulta Dr.ssa Nadia Sassano e i saluti delle Autorità cittadine, rappresentate dall’Assessore Fabio Verlato, dalla Consigliera con delega alla Pace e alle Pari Opportunità Milvia Boselli e dalle Autorità di Azienda Ospedaliera e IOV, sono stati presentati i risultati delle indagini dalla Dr.ssa Silvana Bortolami e dal Dr. Daniele Ciresola. Nel Seminario, moderato dalla Dr.ssa Elisabetta Lenzini, i risultati delle indagini sono stati successivamente commentati dal punto di vista psicologico, medico, psichiatrico e del Consigliere di Fiducia.Tra gli interventi delle Associazioni componenti la Consulta, sono stati analizzati gli aspetti legali-normativi a cura della Dr.ssa Maria Grazia Luna e gli aspetti della donna malata dalla nostra volontaria Dr.ssa Madina Fabretto. Ci sembra importante riportare l’intervento integrale di Madina, accolto con grande interesse dai presenti. Sline Giacomazzi e Simonetta Piva Rappresentanti di Volontà di Vivere all’interno della Consulta Femminile La nostra Associazione, impegnata da oltre trent’anni a sostenere le donne operate al seno in tutte le loro esigenze, avverte, soprattutto nel momento attuale, la necessità di un confronto più proficuo tra tutti i soggetti interessati al rapporto tra donne, lavoro e salute. Riteniamo che l’informazione sia il punto su cui far convergere le nostre energie. Come l’informazione è stata preziosa per agire sul fronte della prevenzione e debellare la malattia, così deve esserlo anche per garantire alle donne gli strumenti necessari ad esercitare appieno quel diritto al lavoro e all’inclusione sociale che la legge garantisce loro. Capita che le donne non conoscano i loro diritti, perché la condizione di malattia, soprattutto per i malati di cancro, è una condizione straordinaria. Cambiano le coordinate e le priorità e anche donne informate e documentate spesso faticano ad occuparsi dei loro diritti in un momento di così grave difficoltà. Molte non lo fanno perché temono di perdere il loro lavoro, anche se le loro assenze sono contenute. Infatti spesso le persone si assentano il meno possibile anche per mantenere una forma di normalità e per non isolarsi. Ma capita che una donna rientri al lavoro pensando di ricevere comprensione e trovi ostilità. Come Associazione abbiamo riscontrato questi problemi. Abbiamo pertanto avviato un’indagine conoscitiva per capire quanto le donne conoscano i loro diritti e quanto li vedano rispettati, per individuare le situazioni di crisi, per denunciare eventuali abusi o discriminazioni subiti dalle donne durante il periodo di cura o quello del rientro al lavoro. Il ruolo delle associazioni infatti, non è soltanto quello di fornire determinati servizi alle persone in difficoltà, ma sta anche nell’ascoltare, catalizzare, definire i loro bisogni. Lo stato d’animo con cui una donna riprende il lavoro dipende molto dal modo con cui ha affrontato la malattia, ma soprattutto dalla sensibilità dei colleghi e dei datori di lavoro. Nei Paesi Bassi è stato attuato un programma di supporto ai pazienti tumorali che riprendono il lavoro e che prevede un intervento educativo sul paziente stesso e il coinvolgimento del medico curante e del medico aziendale. L’Associazione Volontà di Vivere ha anche realizzato un opuscolo dal titolo: “Diritti e tutela della persona malata e suo rientro al lavoro”, che consegnamo alle donne quando andiamo a trovarle in ospedale dopo l’intervento chirurgico. 19 NOTIZIE EVENTI E RECENSIONI Intervento di Madina Fabretto Abbiamo inoltre istituito un servizio di consulenza su questi temi, per informare le donne sui loro diritti e per sostenere quelle che ritengono di essere discriminate o di aver subito un torto sul lavoro durante il periodo di cura. In una situazione di incertezza economica diffusa, non possiamo trascurare l’influenza dell’aspetto psicologico sullo spirito con cui le donne affrontano un momento delicato come quello della malattia e di determinate terapie, che incidono profondamente anche sull’emotività e sull’equilibrio psicofisico. L’ordinamento giuridico ha previsto speciali norme per tutelare la dignità del malato affetto da patologia oncologica. Tali norme riguardano l’applicazione del part time, compiti adatti alle condizioni fisiche del lavoratore e modalità del rientro al lavoro. Ma l’involuzione subita dal mondo del lavoro, con l’emergere di figure professionali atipiche, difficili da regolare, limita l’applicazione di tali norme. La crisi non giova al rispetto delle regole. La tendenza è quella di liberarsi della persona più debole e meno tutelata. Io sono stata mandata via dal posto dove lavoravo da dodici anni mentre facevo la chemioterapia. Porto il mio caso non perché penso sia straordinario, ma proprio perché so che, purtroppo, non lo è. Il mese scorso, in occasione della giornata del malato oncologico, la Favo (Federazione delle associazioni di Volontariato in Oncologia) ha presentato al Senato un’indagine Censis sulle donne a cui è stato diagnosticato un tumore alla mammella: il 10% di queste donne ha perso il lavoro (il 3,4% per licenziamento, mentre il 6,2% ha dovuto dare le dimissioni per cessata attività). Posso dire per esperienza, mia e delle donne con le quali ho avuto modo di confrontarmi in Associazione, che quando si sta male quello che più si desidera è il semplice ritorno alla normalità, a una quotidianità fatta di impegno, di svago e di relazioni affettive serene. Il lavoro è parte integrante di questa normalità. Il lavoro ti dà sicurezza, ti dà un ruolo nella società e ti permette di vivere dignitosamente. Tutti ne abbiamo bisogno, ma forse le persone malate ne sentono un’esigenza ancora maggiore. L’auspicio della nostra Associazione è che il dialogo tra i diversi soggetti attivi sul territorio interessati alla tutela del lavoro femminile durante la malattia, o alla tutela della salute della donna sul lavoro – due temi diversi, ma in fondo per molti aspetti simili – prosegua in futuro e coinvolga tutti gli Enti, le Istituzioni, le associazioni e gli attori della società civile che fino ad ora se ne sono tenuti al di fuori. RECENSIONE DEL CONVEGNO “FERTILITA’ DOPO IL CANCRO AL SENO E IMPATTO PSICOLOGICO” LUNEDI’ 22 APRILE NOTIZIE EVENTI E RECENSIONI 20 Hanno invitato le donne alla fiducia, pur mantenendo la necessaria prudenza, gli esperti intervenuti al Convegno “Fertilità dopo il cancro al seno e impatto psicologico”, organizzato dalla nostra Associazione e svoltosi lo scorso aprile al Centro Culturale San Gaetano. Per la scottante attualità del tema e per l’interesse suscitato, l’incontro è stato di ispirazione per altri appuntamenti analoghi che si stanno organizzando in tutta Italia sullo stesso argomento. Il convegno è stato aperto dalla presidente dell’Associazione Caterina Tanzella, seguita dai saluti delle autorità tra cui Pier Franco Conte, direttore di Oncologia Medica II allo IOV e Fabio Verlato, Assessore alle Politiche sociali del Comune di Padova. I relatori sono stati introdotti dal moderatore Adriano Fornasiero, primario di Oncologia Medica all’Ospedale di Piove di Sacco, che ha sottolineato come l’età media della prima gravidanza sia passata dai 25/26 anni degli anni Ottanta agli attuali 32/33. Ma quando una donna si ammala di cancro, teme che le conseguenze della chemioterapia o dell’ormonoterapia le impediscano di avere bambini. “Ma perché la coppia che passa attraverso queste esperienze desidera ardentemente un bambino?”, si è chiesto Fornasiero. Le ragioni sono molte, tra le quali il recupero della femminilità da parte della paziente. Le terapie innovative per preservare la fertilità delle donne con carcinoma mammario sono state illustrate da Lucia Del Mastro, ricercatrice all’Istituto Tumori di Genova (nella foto, un momento della relazione). Ogni anno in Italia vengono diagnosticati 160.000 nuovi casi di tumore nella popolazione femminile. Il 10% di questi casi riguarda donne dai 15 ai 44 anni e per il 40% si tratta di tumore alla mammella. “Il trend”, ha detto Del Mastro, “è in aumento nella fascia di età molto giovane. Spesso l’oncologo non parla degli effetti della chemio sulla fertilità e sensibilizzare gli oncologi verso questa problematica è un obiettivo di primaria importanza, anche perché l’Italia è tra i Paesi europei quello con l’età più alta per la prima gravidanza”. E’ stato osservato che le percentuali di sopravvivenza non differiscono per le donne che hanno o non hanno avuto una gravidanza dopo le terapie e ne consegue che la gravidanza non ha impatto negativo sulla possibilità di recidive. Altri studi confermano che la chemioterapia non ha effetti negativi sul feto. Per preservare la fertilità ci sono diverse tecniche, come la crioconservazione degli ovociti o la somministrazione di farmaci che inibiscono l’attività ovarica durante le terapie, ponendo l’ovaio in uno stato di quiescenza. Milvia Boselli, Consigliera comunale con delega alle Pari Opportunità, ha portato al convegno il proprio punto di vista come biologa. “La fertilità”, ha detto, “è un tema che tocca i bisogni più intimi delle donne e della loro affettività. Lo dico come biologa e come donna che ha vissuto quattro anni e mezzo fa l’esperienza del cancro al seno. Un evento traumatico per tutte le donne, dal quale a volte si esce più forti”. “Per l’approccio alla fertilità”, ha aggiunto, “la donna deve essere messa in grado di scegliere quello che è meglio per lei e per questo è fondamentale un approccio interdisciplinare”. Le questioni sono numerose, anche secondo il dottor Fernando Bozza, direttore della Breast Unit dello IOV (nella foto, un momento della relazione). . “E noi medici”, ha detto, “non sempre siamo chiari”. Il 26% dei casi di cancro al seno riguardano donne in età fertile, che spesso non sono del tutto consapevoli delle modificazioni alla fertilità prodotte da chemioterapia e ormonoterapia. Ma c’è un rischio correlato alla gravidanza dopo il cancro al seno? La domanda interessa donne in buona salute e in remissione di malattia. Bozza ha citato uno studio francese e uno danese. Nelle donne che hanno portato a termine una gravidanza si osserva una diminuzione del rischio di morte. Sembra inoltre che le donne con tumori a basso rischio presentino un vantaggio in caso di gravidanza. Sono dati che non hanno ancora una spiegazione scientifica. Si parla di “effetto materno” sulla salute. E’ necessario tuttavia rispettare alcune condizioni. Più tempo trascorre dalle terapie alla gravidanza, migliore è la prognosi. Gli esperti concordano che i cinque anni rappresentano un periodo ideale. Una casistica delle donne che sono state seguite nella nostra città, non solo allo IOV, è stata quindi illustrata dalla dottoressa Cristina Ghiotto, oncologa della Breast Unit. “E’ stato osservato”, ha detto, “che più la donna è vicina all’età della menopausa, più c’è il rischio che i trattamenti di chemioterapia o ormonoterapia inducano alla menopausa APPROFONDIMENTO: FERTILITÀ DOPO IL CANCRO, DUE STORIE SIMBOLO Susi: “Racconto la mia storia perchè mi sento fortunata” Ha accettato di raccontare la sua storia perché sente di essere stata fortunata. “Talmente fortunata – dice – che forse qualcuno, sapendo quali erano le mie condizioni, può rendersi conto di avere speranze e prospettive per il futuro”. Nel 1993, quando si accorse di avere un nodulo al collo, Susi lavorava in uno studio medico. I dottori le avevano consigliato di fare dei controlli, ma lei aveva sistematicamente ignorato le loro raccomandazioni, con quel pizzico di incoscienza tipico della gioventù. “Un giorno però”, racconta, “alla loro ennesima insistenza cominciai a spaventarmi e decisi di andare dal medico di base, che giudicò del tutto infondate le mie paure. Disse che il nodulo era dovuto a un’infiammazione di natura muscolare. Tornata allo studio, i medici mi diedero un ordine perentorio: domani non farti vedere in studio e vai a fare delle analisi. Feci una radiografia del torace. Il tecnico mi chiese per quale ragione mi ero sottoposta a quell’indagine e quindi mi disse di aspettare lì, perché mi avrebbero dato il referto immediatamente”. La diagnosi era di linfoma. Pressoché immediato il ricovero al reparto di Patologia Medica II, all’epoca diretta dal Professor Girolami, Aiuti Pietrogrande e Caenazzo. Ci tiene a ricordarli, dice, “perché lo meritano. Hanno iniziato subito le indagini per la stadiazione”, ricorda. “Era un secondo stadio. Il 17 giugno iniziai la chemioterapia e alla fine di quella ci fu la radioterapia, prima alla milza poi al torace. Preferisco non soffermarmi”, aggiunge, “sui suoi devastanti effetti collaterali. Avevo 23 anni. Mi avevano detto che la radioterapia splenica (della milza, n.d.r.) rende molto difficile schermare le ovaie e che quindi ero ad altissimo rischio di sterilità. Ma durante la terapia prendevo la pillola per mettere a riposo i follicoli”. Poi, concluse le terapie, il ciclo mestruale non era tornato. “Subito mi buttai nel lavoro a capofitto”, ricorda, “per riconoscenza nei confronti dei medici dello studio che si dimostrarono sempre disponibili e comprensivi. Anche se fisicamente, ero molto debilitata, ma dovevo dimostrare a tutti coloro che mi avevano abbandonata nella solitudine della malattia che ce l’avevo fatta. Ma nel settembre del ’96 diedi le dimissioni, perché riconosciuti i miei limiti, sentivo il bisogno di tranquillità. E spontaneamente, dopo due mesi ricomparve il ciclo mestruale. Ad agosto dell’anno successivo rimasi incinta. Chiesi una consulenza teratologia e genetica per assicurarmi che non ci fossero problemi e le indagini esclusero che ci fossero danni al feto. Così nel ’98 è nata la mia prima figlia e nel 2004 ho avuto un bambino”. Beatrice: “Diventare mamma è stato come rinascere” Mi sono ammalata in un momento molto difficile della mia vita, a causa di un lutto molto sofferto. Era il settembre 2002: avevo 32 anni, ero sposata da poco e non avevo figli. E’ stata la mia ginecologa, che è anche mia cugina, a individuare un nodulo al seno. La mammografia ha confermato che i suoi sospetti erano fondati. Abbiamo chiesto immediatamente un appuntamento col dottor Fernando Bozza, che mi ha ricevuta il 30 ottobre. Il chirurgo ha capito subito che era necessario agire d’urgenza e mi ha sottoposta all’ago aspirato. Martedì 5 novembre mi hanno chiamata dalla citologia. Sono corsa a ritirare il referto per mostrarlo al Dott. Bozza, che mi ha confermato la diagnosi: carcinoma della mammella. Per prima cosa gli ho chiesto se avrei potuto ancora avere un bambino: lui ha risposto che ci avremmo pensato a tempo debito e poi ha chiamato la Dott.ssa Ghiotto, che mi ha ricevuta subito e da quel momento è diventata la mia oncologa. Mi hanno detto che avrei fatto un periodo di chemioterapia, poi sarei stata operata e poi avrei fatto altra chemioterapia. E’ stata proprio la Dott.ssa Ghiotto ad affrontare il tema maternità chiedendomi se desideravo, una volta guarita, avere dei figli. Certo che volevo dei figli, ma se questo avesse ritardato l’inizio delle cure o, peggio, compromesso la guarigione, preferivo lasciar perdere. Ed è stata sempre lei a dirmi: “Non si chiuda nessuna porta, perché poi si ricomincia a star bene e si riprendono i progetti lasciati in sospeso”. Per questo, contestualmente alle terapie, mi ha proposto di sottopormi ad un’iniezione mensile di Decapeptyl, un farmaco che serve a mettere a riposo le ovaie, procurando di fatto una menopausa. Il 15 novembre, dopo due settimane dall’ago aspirato, ho fatto la prima seduta di chemioterapia. In questo periodo, durato praticamente un anno, ho continuato a fare le iniezioni di Decapeptyl, subendo tutti i sintomi della menopausa, con effetti collaterali piuttosto pesanti. Quando si sono uniti a quelli del Taxotere (un farmaco chemioterapico) ho cominciato a sentirmi veramente molto debole. Ricordo che mi ero fatta fissare le terapie ogni venerdì, così da riprendermi durante il weekend e tornare al lavoro il lunedì. Ma a quel punto ho alzato bandiera bianca e sono rimasta a casa per un mese. Bozza mi ha operata nell’aprile del 2003. La Risonanza Magnetica prima dell’intervento aveva rivelato una remissione totale del tumore, ma vista la giovane età, sono stata sottoposta comunque a mastectomia e a svuotamento ascellare. L’esame istologico dei linfonodi si è rivelato negativo. A maggio ho ricominciato la chemioterapia e l’ho continuata per altri tre mesi. Poi i capelli hanno ricominciato a crescere, sono tornata al lavoro, cominciavo a riprendere le forze… Purtroppo, però, l’espansore mi ha fatto infezione. Ho chiesto un consulto ad un chirurgo plastico che operava ad Udine e mi ha proposto la ricostruzione con il lembo addominale. Ho 21 NOTIZIE EVENTI E RECENSIONI stessa”. Tuttavia oggi abbiamo a disposizione una quantità di metodi per preservare la fertilità, grazie ai quali, dai casi osservati, sembra che la gravidanza abbia addirittura un effetto protettivo sulla salute della donna. L’incontro è stato concluso dalla psicologa, psicoterapeuta e sessuologa Serenella Salomoni, anche lei operata al seno, che ha trattato gli aspetti psicologici del cancro al seno relativi alla seduzione ed alla maternità. “La malattia”, ha osservato, “fa spesso emergere i problemi all’interno della coppia e a volte li aggrava. Il dialogo, in questi casi, è fondamentale”. Riuscire a mantenere un buon rapporto di coppia è importante soprattutto in caso di maternità. Un bisogno profondo, soprattutto per la donna. NOTIZIE EVENTI E RECENSIONI 22 accettato e mi sono operata il 9 giugno 2004. L’intervento è durato tredici ore e mezza. In seguito ho dovuto fare altri due interventi di rimodellamento e la forma definitiva l’ho ottenuta dopo tre interventi, l’ultimo dei quali nel dicembre 2005. Nel frattempo continuavo anche a fare i normali controlli con la dottoressa Ghiotto, che mi ha confermato che potevo tentare di avere un bambino. All’inizio di maggio ho fatto il test di gravidanza. Per prima cosa ho telefonato alla dottoressa che mi ha subito convocata e mi ha detto: “Questo bambino è molto importante, per lei e per tutti noi”. Avevo 36 anni, 3 anni dopo aver avuto il cancro. Ho fatto l’esame prenatale: era una bambina, ed era sana. La gravidanza è andata benissimo, la scadenza prevista era il 2 gennaio, invece la bambina è nata il 24 dicembre, un vero regalo di Natale. Quando l’ho presa tra le braccia, mi sono sentita finalmente libera e guarita e, per la prima volta da quando mi ero ammalata, ho avuto paura di morire. delle donne. Il convegno era stato aperto dal saluto della presidente dell’Associazione “Noi e il Cancro – Volontà di Vivere” Caterina Tanzella, che aveva presentato l’Associazione illustrandone gli scopi principali. Sono seguiti i saluti di: Guido Scutari, Pro Rettore dell’Università; Maria Grazia D’Aquino, referente per l’Area Materno Infantile dell’Ulss 16; Leandro Comacchio, Assessore Provinciale alle Politiche giovanili della Provincia; Fabio Verlato, Assessore Comunale alle Politiche Sociali; Maurizio Benato, Presidente dell’Ordine dei Medici di Padova; Paolo Jacolino, responsabile Ufficio Scolastico Provinciale e Giorgio Ortolani, Presidente Centro Servizio Volontariato di Padova. RECENSIONE DEL CONVEGNO “PROGETTO MARTINA. PREVENZIONE, SALUTE E RISPETTO DELL’ALTRO. PARTE DAI GIOVANI IL CAMBIAMENTO CULTURALE” MARTEDI’ 14 MAGGIO Percezione del rischio e rispetto dell’altro. Sono questi i due grandi temi messi in evidenza dal Convegno dedicato al Progetto Martina svoltosi il 14 maggio scorso nell’Aula Magna del Bo. L’incontro ha concluso un anno di attività informativa dell’Associazione sulla prevenzione rivolta ai ragazzi delle scuole superiori, integrandola con questi due aspetti importanti che potranno guidarli nella loro vita. In particolare, il tema della percezione del rischio nei giovani è stato sviluppato dal dottor Evelino Trevisan, psicoterapeuta e psiconcologo, da anni collaboratore dell’Associazione, che ha messo in guardia una platea di ragazzi attenta e partecipe dal pericolo di una sottostima del rischio, sottolineando invece il ruolo formativo della prevenzione, intesa innanzitutto come espressione dell’equilibrio psicofisico della persona. “Amarsi nel rispetto dell’altro” è stato invece il tema affrontato dal giudice Graziana Campanato, attualmente Presidente della Corte d’Appello di Brescia e Presidente dell’Associazione Donne Magistrato Italiane, che in passato ha guidato per sei anni il Tribunale dei Minori del Veneto e ha condotto processi importanti come quello contro Autonomia Operaia, la Mala del Brenta e i cosiddetti “Serenissimi”. Graziana Campanato, portando anche esempi tratti dalla sua esperienza personale, ha esortato i ragazzi al rispetto di se stessi e degli altri, facendo anche riferimento a due importanti convenzioni del Consiglio d’Europa recepite lo scorso anno a livello nazionale: quella che punta alla protezione dei bambini contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale, conosciuta come la Convenzione di Lanzarote e la Convenzione di Istanbul, che si propone di proteggere le donne da ogni forma di violenza, di eliminare ogni discriminazione per una reale parità fra i sessi, di promuovere la cooperazione internazionale e predisporre politiche per la protezione e l’assistenza in favore Annamaria Cavezzana, referente per la formazione scolastica dell’Associazione, ha quindi ringraziato i dirigenti scolastici per l’adesione al Progetto Martina e la dottoressa Antonella Agnello, ginecologa e componente del Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici di Padova, ha illustrato l’esperienza del Progetto Martina dal punto di vista del medico. I ragazzi hanno poi riservato un’accoglienza particolarmente calda al professor Matteo Ometto, referente alla Salute per l’Istituto Ruzza, che ha descritto la propria esperienza nell’ambito del progetto. La sua efficacia e l’interesse suscitato nei ragazzi è risultato evidente nelle testimonianze di due studentesse: Anna Supino dell’Istituto Barbarigo e Chiara Brunazzo dell’Istituto Calvi. A conclusione della mattina c’è stato il saluto dei genitori di Martina, Gianni e Luciana Michelazzo, che hanno esortato i ragazzi a mettere in pratica quanto suggerito in materia di prevenzione durante gli incontri del Progetto, aggiungendo commossi “Così farete molto felici i vostri genitori, che potranno godervi a lungo, con gioia, con amore e tanta tanta salute”. Riportiamo l’elenco dei medici che hanno collaborato – a titolo completamente gratuito - in questo anno scolastico alla realizzazione del progetto nelle scuole; a tutti loro va il ringraziamento dell’Associazione. Anche l’Azienda Ospedaliera di Padova ha voluto premiare la grande disponibilità e lo spirito solidale di questi specialisti consegnando loro un Attestato di Riconoscenza in occasione del Convegno del 14 maggio. (...) I medici sono riusciti a superare quel pudore dei giovani che spesso preferiscono tacere curiosità o dubbi che potrebbero invece fare la differenza in futuro. Noi giovani pensiamo che il tumore “capiti”, che non ci siano modi per combatterlo se non sperare di essere fra i fortunati che non ne sono affetti: il “Progetto Martina” ci ha insegnato che la prevenzione tocca a noi e ha contribuito a farci capire quanto le decisioni e lo stile di vita possano condizionare la nostra salute. TESTIMONIANZE DAL CONVEGNO (...) Come giovane sono grata a chi non si stanca di seminare il bene in noi e di ripeterci in ogni modo quanto sia importante il rispetto a la cura di sè. Chiara, studentessa dell’Istituto Calvi È riduttivo, a mio parere, parlare del Progetto Martina come di un progetto di “prevenzione”. Non si tratta nemmeno di sola “educazione alla salute”. È più profondamente un progetto di educazione alla vita in senso pieno. E lo è principalmente per la sua origine: la storia di Martina, che da sola arriva al cuore dei giovani; lo è anche per il coraggio di parlare di ciò che spaventa di più l’essere umano (la malattia, il dolore, la morte) con parole di fiducia e speranza. Lo è, infine, per la sua finalità che più che di prevenzione ai tumori è di promozione di una cultura a favore della vita. Così che il Progetto Martina si inserisce a pieno titolo nella scuola di oggi, la “scuola delle competenze”, in particolare nel compito specifico della scuola stessa di promuovere e favorire il pieno sviluppo della persona nella costruzione della propria identità personale, un’identità che deve essere capace di autonomia e responsabilità, ingredienti indispensabili per una positiva vita personale e sociale. Prof. Matteo Ometto, Referente alla Salute Istituto “Ruzza” 23 NOTIZIE EVENTI E RECENSIONI Anna, studentessa dell’Istituto Barbarigo Questi i nomi degli specialisti: Antonella Agnello, Bruno Azzena, Domenico Battaglia, Monica Bertocco, Patrizia Bertoli, Matteo Bordignon, Mattia Calandriello, Jacopo Dal Maso, Donato Dente, Simonetta Fracalanza, Fedra Gottardo, Francesco Grosso, Alessandro Iannetti, Giuseppe Maio, Domenico Massari, Jessica Rodi, Vito Ruvolo, Fabio Vianello. VARIE COMUNICAZIONI DELLA SEGRETERIA VARIE 24 Desideriamo sensibilizzare tutta l’utenza sul fatto che spesso gli appuntamenti fissati non vengono rispettati. Ogni utente ha infatti il DIRITTO di usufruire dei servizi attivati dall’Associazione, però ha il DOVERE di RISPETTARE l’impegno preso perchè: - tutti i professionisti hanno UN COSTO - ogni appuntamento che salta allunga le liste d’attesa per chi ha bisogno Chiediamo pertanto di avvisarci tempestivamente in caso di impedimenti di qualsiasi tipo che non permettano di usufruire del servizio prenotato; questo ci metterà in grado di chiamare un altro utente in lista d’attesa. E’ possibile contattarci telefonando al numero 049 – 8025069 oppure, negli orari di chiusura dell’Associazione, • tramite un SMS al numero 331 – 1477310 specificando il vostro nome, cognome, numero telefonico e data dell’appuntamento • con una mail all’indirizzo [email protected] • per fax al numero 049 – 8035774 Nel caso di appuntamenti di drenaggio linfatico manuale va tenuto presente il seguente promemoria: il linfodrenaggio opera sul sistema di difesa del nostro corpo quindi va fatto in condizioni generali di salute buone; in particolare si ricorda che è controindicato nelle seguenti situazioni: • stati febbrili • infiammazioni • infezioni (mal di gola, herpes etc.) • problemi cutanei di non precisa natura • terapia farmacologica in corso e/o recente (con antibiotici, cortisone etc.); in questo caso il trattamento di linfodrenaggio non può essere effettuato prima che siano passati 15 giorni dalla fine del farmaco • in attesa di eventuali esami istologici. In caso di dubbio si consiglia comunque di consultare il proprio medico; si ricorda inoltre che la prescrizione necessaria per accedere al servizio di linfodrenaggio deve essere periodicamente aggiornata (almeno ogni 6 mesi). INDUMENTI USATI: DOVE SONO I RACCOGLITORI DI VOLONTA’ DI VIVERE A seguito di numerose richieste pubblichiamo un elenco di luoghi dove sono presenti i raccoglitori di abiti usati i cui proventi sono destinati all’Associazione. A Padova: in Via Gattamelata vicino al distributore; nei pressi delle parrocchie del Bassanello, della Mandria, delle Padovanelle, a Ponte di Brenta, Ponterotto e Voltabarozzo, Inoltre ci sono raccoglitori anche a Noventa Padovana, Saccolongo, Veggiano, Abano Terme e Villafranca Padovana; si trovano in genere nei pressi delle parrocchie. ELENCO ASSOCIAZIONI AMICHE Con l’aiuto della nostra Associazione sono nate nel territorio altre associazioni affini, affichè tutti i malati oncologici, ovunque vivano, abbiano accesso all’informazione, alla diagnosi tempestiva, alle terapie, alla riabilitazione, e sia loro garantita la qualità dei servizi ed il pieno rispetto della loro dimensione umana e culturale. Questo l’elenco delle realtà presenti nelle province di Padova, Vicenza, Venezia. Associazione “Riprogettare la vita”: c/o Ospedale di ESTE (PD) - Via S. Fermo 6 tel.0429/618138 - 333/6559412. Associazione “Insieme per Mano”: Riva dell’Ospedale 25 - 35013 CITTADELLA (PD) tel/fax: 049/9424459 - email: [email protected] Associazione “Fiori di Cactus” Via S. Fabris, 35 - 35012 CAMPOSAMPIERO (PD) tel/fax: 049/9303559 - cell:347/9740234 Associazione “Raggio di Sole” Via S. Lorenzo 40 (entrata da via Sant’Angelo), 36035 MARANO VICENTINO (VI) tel/fax:0445-560840 - email: [email protected] Associazione “Mai Soli” Ospedale San Bassiano, Punto Associazioni BASSANO DEL GRAPPA (VI) - tel: 0424/525173 Piazzale Cadorna, 47 - ROMANO D’EZZELINO tel. 348 0066349 Centro Diurno Anziani SAN GIUSEPPE DI CASSOLA Associazione “Gruppo Speranza” Via Don Bosco 21 - 30010 PEGOLOTTE DI CONA (VE) tel/fax: 0426-59165 - cell: 338-7801654 email: [email protected] Associazione “Sole Donna” C/o Ospedale Civile di Dolo - Edificio 6 (ex geriatria) Riviera XXIX Aprile 2, 30031 DOLO (VE) tel. 041/5133434 - cell: 339/2997117 Associazione “Pensiamo Positivo” Ospedale di Piove di Sacco - sez. associazioni 1° piano parte vecchia Via San Rocco 17, Piove di Sacco (PD) tel 349-7456723 / 338-7294175 / 347-8696670 email: [email protected] Associazione “Le mani” Via dell’Artigianato 4, Canove di Roana - Altopiano di Asiago (VI) tel: 0424 692300 cell: 3474825078 email: [email protected] CONGRATULAZIONI ALLA DOTTORESSA VITALONE ! Giovedì 13 giugno la Dottoressa Chiara Vitalone, psicologa che collabora da tempo con l’Associazione, ha raggiunto un importante traguardo nella sua formazione professionale, conseguendo la specializzazione in Psicoterapia presso l’Istituto Aretusa, Scuola di Psicoterapia psicoanalitica fenomenologica di Padova. Alla neo psicoterapeuta, le congratulazioni e gli auguri di tutta l’Associazione. SICONUROENDOCRINOLOGICO INFORMAZIONI UTILI 2) PRESENTARE all’INPS direttamente via Internet, oppure tramite Patronato o Associazioni di categoria la domanda di riconoscimento dei benefici Il servizio di linfodrenaggio che offre l’Associazione è da ritenersi un servizio d’emergenza per “tamponare” le necessità delle pazienti che non possono aspettare i lunghi tempi per i servizi offerti dal Servizio Sanitario Nazionale. Per accedere è richiesta la prescrizione scritta da parte di un medico (preferibilmente fisiatra, oncologo, oppure il chirurgo che ha effettuato l’intervento) che attesti che non ci sono controindicazioni per l’effettuazione del trattamento; il numero di sedute necessarie verrà poi stabilito dalle fisioterapiste in base alle singole necessità. Solitamente i medici prescrivono un ciclo di 10 sedute, ma questo è unicamente dovuto al fatto che il Servizio Pubblico “passa” un ciclo all’anno di quella durata. Poiché la nostra Associazione, purtroppo, non è in convenzione, non dobbiamo sottostare a tale vincolo burocratico; se le nostre terapiste riscontrano che una paziente ha bisogno di 20 massaggi continuati, faremo di tutto per offrirle delle sedute a breve, in altri casi potrebbe bastare un massaggio di mantenimento al mese. Consigliamo comunque a tutti gli utenti di effettuare l’iter richiesto dal Servizio Pubblico (in esenzione grazie al codice 048): visita fisiatrica durante la quale verrà correttamente stabilità l’entità del problema e, se prescritto, ciclo di linfodrenaggio. Entrambe queste prestazioni sono prenotabili tramite il CUP ma, mentre per la visita fisiatrica i tempi d’attesa sono abbastanza brevi, questi si allungano enormemente per i massaggi. Dopo aver fatto la visita fisiatrica consigliamo di prendere comunque l’appuntamento per il linfodrenaggio con il SSN e, in attesa di venire chiamati per il ciclo, è possibile rivolgersi alla nostra Associazione che può venire in aiuto offrendo trattamenti periodici che vanno a coprire il tempo di attesa. Nel caso si venga chiamati dall’Ospedale consigliamo di disdire l’appuntamento con noi, ma non rinunciare a quello che viene offerto dal Servizio Pubblico, perché altrimenti sarà difficile essere reinseriti in lista d’attesa. Così facendo ci si assicura il ciclo che viene garantito annualmente in convenzione (dopo il primo, si verrà richiamati di anno in anno) e per i mantenimenti o per necessità particolari che dovessero subentrare è sempre disponibile la nostra Associazione. 3) La CONVOCAZIONE A VISITA AMBULATORIALE O DOMICILIARE avverrà entro il termine di 15gg dalla domanda. [\ Legge 247/2007 L’art. 1 al comma 44 che ha modificato l’art. 12 bis del D.lgs. n.61/2000, riconosce ai lavoratori affetti da patologia oncologica, che siano in grado di lavorare, la possibilità di trasformare il rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale fino a quando il miglioramento delle condizione di salute non consentirà loro di riprendere il normale orario di lavoro. Riproponiamo il seguente schema informativo, visto l’alto numero di persone che ci chiede informazioni o che spesso arriva in ritardo a presentare la domanda dell’invalidità, sperando possa esservi utile: Chi intende presentare domanda per il riconoscimento dell’invalidità deve: 1) Recarsi da un MEDICO ABILITATO ALLA COMPILAZIONE ON LINE del certificato medico introduttivo; alla fine della procedura verrà rilasciato un codice da utilizzare per la presentazione della domanda. 4) CONSEGNA ESITO PROVVISORIO Visita Ambulatoriale –> immediatamente Visita Domiciliare -> entro 2 giorni Agli invalidi civili riconosciuti con una percentuale maggiore del 74% possono essere elargiti dei benefici economici. Poiché tali benefici sono legati alla situazione del reddito personale e familiare e sono soggetti a variazioni, consigliamo agli aventi diritto di rivolgersi ad un Patronato o ad una Associazione di Categoria. Al lavoratore dipendente (pubblico o privato) viene riconosciuto il diritto ad un periodo di congedo non retribuito, continuativo o frazionato, fino a un massimo di 2 anni per gravi e documentati motivi familiari, garantendo il diritto alla conservazione del posto di lavoro, ma vietando lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa (Legge 53/2000). NORMATIVA DI RIFERIMENTO Legge 104/1992 Consente anche alle persone affette da patologia oncologica i benefici previsti in caso di riconoscimento dello stato di handicap, o handicap grave. Legge 80/2006 Prevede all’art. 6 alcune modifiche all’applicazione della normativa riguardante gli accertamenti di Invalidità Civile e dello stato di Handicap, garantendo tempi più rapidi per l’accesso ai benefici connessi al giudizio espresso dalla Commissione. Legge 68/1999 Prevede la possibilità di essere assunti in imprese private ed enti pubblici in base ai posti riservati alle persone a cui è stata riconosciuta un’ invalidità civile superiore al 45%. Vi segnialiamo che queste e altre informazioni sono consultabili anche on line nel sito www.volontadivivere.org. 25 INFORMAZIONI UTILI COME USUFRUIRE DEL SERVIZIO DI LINFODRENAGGIO MANUALE IN ASSOCIAZIONE I NOSTRI SOSTENITORI I NOSTRI SOSTENITORI 26 Ringraziamo coloro che, dal 06/02/2013 al 10/07/2013 hanno contribuito con le loro offerte a mantenere attivi i servizi di riabilitazione in atto. Ricordiamo che, essendo la nostra Associazione riconosciuta come ONLUS, i contributi inviati per conto corrente postale, per bonifico bancario o direttamente presso di noi con assegno, sono deducibili in base all’Art. 13 del D.L. 460/97. Non è possibile detrarre i versamenti effettuati in contanti Adami Raffaella Agostinis Elisabetta Agresti Agar Alibardi Daniela Andreasi Bassi Isabella Andreosi Rosanna Andriolo Lucia Arcangeli Michela Artosin Giuseppina Artuso Lara Ass.ne Gruppo Speranza Ass.Lodigiana Amici Oncologia Badan Natalina Baldan Flora Bano Maurizio Baraldo Monica Barbasetti Francesca Barison Anna Bassini Antonia Battistello Carlisa Battistello Violetta Belluco Marisa Bettella Vittorina Bertola Francesca Betto Nazzarena Biasiolo Dolores Bilato Rosanna Bitca Liubovi Bolzonella Lilia Bonato Giannina Bonon Giovanna Bonon Nedda Bonvicini Faustina Bortolami Nicoletta Braghetto Patrizia Branca Maria Rosaria Braus Sandra Bresciani Marta Brugiolo Antonia Brugnolo Cinzia Brussolo Alma Buonerba Lilia Camporese Mirella Camuffo Roberta Candian Sonia Canovese Bertilla Capitanio Roberta Cappellaro Roberta Caprara Maria Luisa Cardin Andreina Carlin Emanuela Caron Michela Carraro Clara Carraro Maria Caruso Arcangela Casarini Angela Cavalletto Elisa Cavattoni Anna Cavedon Renato Cavezzana Annamaria Cavezzana Luciana Cazziola Clara Cecchinato Raffaella Cesaro Antonella Cesaro Maria Luisa Coccato Adriana Codogno Sofia Constantin Clementina Contiero Roberta Cornale Elisabetta Costa Angelina Cuscianna Antonietta D’Anna Maria Cassella Dainese Donatella Dainese Silvia De Angelis Adele De Cecco Cristina De Guarrini Liliana De Luca Carmela De Simoni Sabina De Toni Donatella Del Giudice Augusta Di Blasio Gabriella Discardi Adriano Doimo Maria Donegà Anna Esposito Anna Fabretto Madina Fantini Luigina Ferrari Paola Formenton Luca Fornasari Emanuela Francescato Marina Franceschetti Paola Franchin Marisa Franco Maria Donata Galdini Bruna Gambato Rossella Germani Costanza Geron Sonia Giacomazzi Teresa Ghiro Ornella Glinni Lucia Grassi Antonietta Gregio Piera Gruppo ginnastica Gusella Dina Hervaud Christiane Iamele Paola Konstantin Clementina Lana Cristina Lanzilao Daniela La Rosa Annamaria Lauvergnac Antonella Lazzaro Susanna Lentola Mariarosa Levorato Marina Lionello Martina Longhin Emilia Longo Katiuscia Lorenzin Barbara Lunardi Anna Luxardo Susanna Mancini Paola Manoni Diana Marangon Assunta Marcato Cristina Marchi Lauretta Marchi Maria Sofia Marchioro Flora Marcolin Annamaria Martinello Giancarla Masiero Elisabetta Masin Luciana Mason Anna Massella Cristina Maurelli Maria Melato Rosanna Meneghello Simonetta Meneghini Paola Menoni Liliana Miazzo Mara Morandin Vanda Muiesan Anna Muti Cosetta Nascimbeni Daniela Negretto Anna Maria Nicastri Margherita Nicoletto Cinzia Occhionero Antonio Ortis Francesca Palo Giuseppina Parolin Marina Pavan Nicola Pavanato Maria Loredana Pegoraro Emanuela Penzo Alessandro Peretto Marina Pezzato Gianna Piccoli Luigia Piccolo Sandra Pilotto Grazia Pini Laura Pisani Maria Assunta Pizzato Enzina Pizzo Sonia Polchi Maria Gabriella Polin Luciana Porrino Gabriella Povoleri Maria Presti Ida Preto Lucia Rampazzo Gabriella Rampazzo Sonia Ravazzolo Laura Ravazzolo Teresa Reggi Maria Grazia Righetto Laura Rizzi Cecilia Rodella Paola Rossetto Gina Livia Rostellato Roberta Rudella Maria Grazia Russo Maria Sabbion Lucia Salmaso Nunzia Salmistraro Margherita Salvioni Marina Sartori Sandra Scarpazza Ines Segato Barbara Sernini Marcella Silvan Maria Luisa Stanchi Marina Stimamiglio Anna Stivanello Anna Stocchi Anna Stocchi Chiara Stramazzo Liviana Tanzella Caterina Tiepolo Doretta Toffano Graziella Tognon Annamaria Tognon Luisa Tonin Mirta Torresin Nadia Trevisan Ornella Trevisan Tullia Trivillin Laura Turiani Erica Vanzo Elda Varisco Lina Varotto Sfefania Vellar Donatella Venturini Rosetta Verza Francesco Verza Luisa Vitalone Vincenzo Voltolina Giorgia Weber Ruth Zaggia Sandra Zambotto Roberta Zampieron Sandra Zampieron Tosca Zanforlin Brunetta Zanetti Roberta Zanovello Milvia Zen Lucia Zitti Rosa Ringraziamo sentitamente tutti coloro che, indicando il nostro codice fiscale 80040220289 nel riquadro “sostegno del volontariato....”della dichiarazione dei redditi, hanno scelto di destinare il cinque per mille alla nostra Associazione. RINGRAZIAMENTI PER DONAZIONI PARTICOLARI L’Associazione offre tanti servizi ad un numero sempre crescente di assistiti e per farlo deve contare sull’autofinanziamento. Per questo i gesti di generosità fatti da amici e simpatizzanti sono non solo estremamente graditi ma molto importanti, perché – tutti insieme – ci permettono di continuare a garantire quantità e qualità dei servizi. In questo numero vogliamo ringraziare per il loro contributo la Sig.ra Maria Antonietta Battistella, la Sig.ra Giselda Bertin, la Sig.ra Massimiliana Boggian, la Sig.ra Luciana Giorato e la Sig.ra Flora Giuliano. Inoltre ringraziamo di vero cuore Filippo Crispo, fautore della Rassegna Internazionale Teatro Classico Antico “Citta’ Di Padova” che si è svolta dal 13 al 19 maggio 2013 nel Chiostro Albini, presso i Musei Civici Eremitani; il regista, grande amico dell’Associazione, ha dato a Volontà di Vivere la possibilità di essere presente in occasione di tutti gli spettacoli per raccogliere fondi e far conoscere i propri servizi e le attività. Il nostro ringraziamento va anche alla Compagnia Teatrale “Teatro dei Ciaffi”, dell’amica Ester Viviani, che ha devoluto all’Associazione l’incasso dell’applaudito spettacolo di musica e teatro “Storia della Italia. Il Ventennio visto dal basso”, andato in scena lo scorso 11 maggio al Piccolo Teatro Don Bosco. Ringraziamo ancora per le loro donazioni: la Sig.ra Susanna Luxardo, la Sig.ra Diana Manoni, la Dr.ssa Nicoletta Sonino, la Sig.ra Sabrina Toniolo, il Sig. Alberto Varotto, la Sig.ra Michela Zotti. Infine, un ringraziamento davvero particolare va alla Sig.ra Silvia T. per aver offerto all’Associazione la protesi che non ha usato – perché è stata sottoposta alla ricostruzione mammaria. Sono ausili che l’Associazione offre a persone sole e avanti con gli anni che trovano complicato seguire l’iter burocratico per ottenerli dal Servizio Sanitario Nazionale. Grazie anche a coloro che portano le parrucche, perché con la crisi economica che stiamo vivendo si può favorire qualche donna in chemioterapia che non potrebbe comprarla. Ringraziamo infine per il sostegno dato alle nostre iniziative con contributi significativi i seguenti Enti e Ditte: Comune di Padova Carissimo/a amico/a, come avrai potuto notare fino ad ora il nostro Notiziario ti è stato inviato indipendentemente dal fatto che tu abbia fatto pervenire o meno un’offerta a supporto dell’Associazione. Vorremmo continuare a mantenere questo impegno ma questa pubblicazione, tra stampa e spedizione, ha un costo sempre più importante per le nostre finanze; per questo - se l’invio del notiziario è per te cosa gradita - ti chiediamo di aiutarci, contribuendo per quanto ti è possibile. Certi della tua collaborazione, ti ringraziamo comunque per il sostegno. Associazione Volontà di Vivere Corsi di formazione per operatori (medici, psicologi, infermieri, fisioterapisti) e volontari. 27 I NOSTRI SOSTENITORI Un ringraziamento particolare va anche al Sig. Gianni Michelazzo, grande sostenitore di Volontà di Vivere, che in occasione del suo compleanno ha promosso una raccolta fondi tra gli amici facendo pervenire una considerevole donazione all’Associazione. AGENDA L'Associazione riapre dopo la pausa estiva Dom. 22 sett. 2013 Festa Provinciale del Volontariato in Piazza della Frutta a Padova Dom. 29 sett. 2013 Maratona Komen a Bologna - iscrizioni in segreteria Marte. 8 ott. 2013 15,00 Prima lezione del corso di Burraco 28 Merc. 16 ott. 2013 15,00 Primo incontro del corso "Armoniosamente" iscrizioni in segreteria AGENDA Lun. 2 sett. 2013 Sab. 26 ott. 2013 9,30 Mart. 29 ott. 2013 16,30 Seminario aperto a tutti "Il ruolo della dieta nell'osteoporosi" - in sede Mart. 12 nov. 2013 16,30 Seminario aperto a tutti "Il ruolo della dieta nell'ipertensione" - in sede Sab. 23 nov. 2013 20,30 Concerto Gospel presso il Santuario di Monteortone, il ricavato sarà devoluto in favore delle attività dell'Associazione Mart. 26 nov. 2013 16,30 Seminario aperto a tutti "Il ruolo della dieta nel controllo del colesterolo e dei trigliceridi" - in sede Sab. 30 nov. 2013 19,00 Cena per lo scambio degli auguri natalizi presso il ristorante "PIROGA" di Selvazzano con musica, ballo e lotteria Seminario aperto a tutti "L'umorismo è una cosa seria" - in sede Ven. 20 dic. 2013 Ultimo giorno di attività prima della Vacanze Natalizie Mart. 7 genn. 2014 L'Associazione riapre dopo le Vacanze Natalizie Gennaio 2014 Seminario aperto a tutti "Il ruolo della dieta nel diabete" - in sede, chiamare in segreteria per la data esatta Febbraio 2014 Seminario aperto a tutti "Il ruolo della dieta nell'iperuricemia" - in sede, chiamare in segreteria per la data esatta Febbraio 2014 Seminario aperto a tutti "Il ruolo della dieta nella stipsi" - in sede, chiamare in segreteria per la data esatta Ven. 31 gen. 2014 21,00 Primo incontro della Consulta Maschile - in sede Ven. 28 feb. 2014 21,00 Secondo incontro della Consulta Maschile - in sede Merc. 5 mar. 2014 17,00 I incontro del gruppo "Costruire resilienza" aperto a tutti - in sede Merc. 12 mar. 2014 17,00 II incontro del gruppo "Costruire resilienza" aperto a tutti - in sede Merc. 19 mar. 2014 17,00 III incontro del gruppo "Costruire resilienza" aperto a tutti - in sede Merc. 26 mar. 2014 17,00 IV incontro del gruppo "Costruire resilienza" aperto a tutti - in sede Merc. 02 apr. 2014 17,00 V incontro del gruppo "Costruire resilienza" aperto a tutti - in sede Mart. 15 apr. 2014 Ven. 28 mar. 2014 Ultimo giorno di attività prima della Vacanze Pasquali 21,00 Merc. 23 apr. 2014 Terzo incontro della Consulta Maschile - in sede L'Associazione riapre dopo le Vacanze Pasquali Ven. 2 mag. 2014 21,00 Quarto incontro della Consulta Maschile - in sede Ven. 30 mag. 2014 21,00 Quinto incontro della Consulta Maschile - in sede PROMEMORIA SEGRETERIA • • • • • • Servizio di sostegno psicologico e psicosomatico, consulenza e psicoterapia: incontri individuali per pazienti e familiari Servizio di psicoterapia di coppia Consulta maschile per mariti e compagni Seminari Gruppi di auto aiuto Incontri di formazione per le volontarie ACCOGLIENZA Di martedì (mattina e pomeriggio) e venerdì (mattina) previo appuntamento telefonico. SPORTELLO PER LE PROBLEMATICHE DI LAVORO Di mercoledì pomeriggio, previo appuntamento telefonico. SERVIZIO DI PROVA PROTESI, CORSETTERIA E FORNITURA DI TUTORE ELASTICO E PARRUCCHE Di martedì mattina previo appuntamento telefonico. SERVIZIO DI LINFODRENAGGIO MANUALE Metodo Vodder (con prescrizione da parte di un fisiatra o di uno specialista), chiamando in segreteria per l’appuntamento. Il servizio - svolto da quattro terapiste - è disponibile tutti i giorni, mattina e pomeriggio. ATTIVITA’ MOTORIE • GINNASTICA SPECIFICA per il braccio e la spalla • GINNASTICA DI MANTENIMENTO • DANZAMOVIMENTOTERAPIA • YOGA • Corsi di avviamento al NORDIC WALKING Per informazioni e iscrizioni contattare la segreteria. EDUCAZIONE ALIMENTARE Incontri di gruppo mensili. Corsi di formazione per operatori (medici, psicologi, infermieri, fisioterapisti) e volontari. CAMPAGNE DI FORMAZIONE SULLA PREVENZIONE RIVOLTE AI GIOVANI E CONVEGNI. GITE E CONVIVI, VISITE CULTURALI. I SERVIZI DI SERVIZIO PSICOLOGICO E DI RIABILITAZIONE FISICA SONO ACCESSIBILI A PAZIENTI CON QUALSIASI PATOLOGIA ONCOLOGICA SENZA NESSUNA PRECLUSIONE. 29 PROMEMORIA Per qualsiasi informazione rivolgersi in Via Paruta al N. 32 tel: 049-8025069 fax: 049-8035774 e-mail: [email protected] sito internet: www.volontadivivere.org facebook: Volontà di Vivere dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00; il venerdì dalle 8.30 alle 12.00 PSICOLOGIA COLLABORAZIONI AMBULATORIO PSICONEUROENDOCRINOLOGICO con la Dr.ssa Nicoletta Sonino Mercoledì pomeriggio ore 14.00-17.00 in Via Scrovegni 12 – Padova. Per appuntamento, telefonare al CUP al n. 840000664 con impegnativa per “Visita psiconeuroendocrinologica”. COLLABORAZIONI 30 L’Associazione non ha delegato nessuno a raccogliere offerte a domicilio. Per iscriversi e sostenere l’Associazione basta effettuare un versamento sul c/c postale n. 000014469357 intestato a: “Ass.ne Noi e il Cancro - Volontà di Vivere” ONLUS – Via Paruta, 32 – 35126 PADOVA SEGRETERIA DI REDAZIONE: AMBULATORIO FISIATRICO con la Dr.ssa Sonia Fasolo, presso l’Ospedale dei Colli. Per appuntamento chiamare il CUP al n° 840000664, con impegnativa. AMBULATORIO GINECOLOGICO con la Dr.ssa Polonia, presso la Clinica GinecologicaOstetrica (Piano Terra). Per appuntamento chiamare al n. 840000664, con impegnativa. UFFICIO PER I SERVIZI SOCIALI DEL COMUNE DI PADOVA per l’attività motoria presso le piscine di Abano. Per informazioni chiamare il numero 049 - 8205001. PER FREQUENTARE LE ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE E PER PRENOTARE I SERVIZI INDIVIDUALI RIVOLGERSI IN VIA PARUTA, 32 - PADOVA (Zona S. Rita, raggiungibile con gli autobus N. 5 e 16) tel. 049 - 8025069 presso l’Associazione Volontà di Vivere Hanno collaborato alla redazione di questo numero: Andriolo Stagno L., Conca L., Fabretto M. Falasco M., Giacomazzi S., Piva S., Tanzella C., Toderini L., Trevisan E., Vitalone C., Zambotto R. La collaborazione alla rivista è aperta a tutti. Decliniamo la responsabilità per gli articoli pubblicati, che ricade esclusivamente sugli autori. I diritti d’autore dei lavori sono riservati all’Associazione Volontà di Vivere. LA PAGINA DELLA POESIA DONNA Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe, i capelli diventano bianchi, Però ciò che è importante non cambia; la tua forza e la tua convinzione non hanno età. Il tuo spirito è a colla di qualsiasi tela di ragno. Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza. Dietro ogni successo c’è un’altra delusione. Fino a quando sei viva, sentiti viva. Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo. Non vivere di foto ingiallite… Insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni. Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te. Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto. Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce. Quando non potrai camminare veloce, cammina. Quando non potrai camminare, usa il bastone. Però non trattenerti mai!!! Madre Teresa di Calcutta 31 LA PAGINA DELLA POESIA i giorni si trasformano in anni... Associazione “Noi e il Cancro - Volontà di Vivere” ONLUS Via Paruta, 32 35126 PADOVA Tel. 049 8025069 Fax: 049 8035774 E-mail: [email protected] Sito Internet: www.volontadivivere.org Cod.Fisc.: N. 70-71 80040220289 SETTEMBRE 2013 Periodico quadrimestrale Direttore di redazione: Federica Cappellato Direttore Responsabile: Caterina Tanzella Stampa: Print House S.r.l. Autorizzazione Tribunale di Padova n° 1274 del 27.3.1991 Spedizione in abbonamento postale Art. 2 comma 20/C Legge 662/1996 - Padova CMP