A n n o IV - N. 1 2 - Dicembre 1970 MONTEFIASCONE Sped. in abb. postale Gruppo III - N. 14 L'Epifania Annusava l'aria cercando di penetrare inquieto nel buio. Percepiva il brulicare della vita nella caverna. Erano i compagni che dormivano. Egli no. Sulla bocca dell'antro stava accosciato, proteso verso la vita ostile. Al buio perfino il respiro dei compagni diventava estraneo. Aspettava. Come avevano fatto da sempre i suoi padri e i padri dei padri. Era stato così da tempo immemorabile. Ma ogni volta c'era, nell'attesa, una punta di paura. Perché una volta o l'altra, forse, il Grande Mutamento non sarebbe venuto. E stringeva con le mani pelose il vecchio osso forato. Bisognava stare attenti, soffiare con forza appena si fosse mostrata la prima striscia rossa. Forse si era svegliato troppo presto, o forse... ma poi la pelle gli si aggricciò e sentì pungere per tutto il corpo la forza del sangue. Laggiù qualcosa schiariva. La fronte sfuggente divenne un groppo di vene tese, l'osso forato mugolò con tutta la spinta del fiato. Grida gutturali risuonarono nella caverna e il rombo delle buccine riempì lo spazio. Dovunque, uomini bassi, con la fronte sfuggente, sollevavano braccia scimmiesche verso il Grande Mutamento. Tutte le cose diventavano di nuovo familiari, amiche, benefiche. All'orizzonte spuntava la prima gloria del sole. • Tutti gli angoli visibili del cielo erano stati studiati, catalogati, messi in relazione, accuratamente. E si conoscevano ormai da secoli i nomi delle stelle e dei pianeti, comuni a tutti i popoli. E le leggi eterne del moto non erano più un segreto. I Magi sapevano. Avevano studiato a lungo. Avevano atteso da tempi lontani l'evento àella Luce. Da due notti la Luce era venuta. Si era manifestata con splendore improvviso nel segno della Divinità. Ma, stranamente, i Magi ne erano perplessi. Erano radunati a consiglio nel tempio del fuoco, silenziosi, i sapienti della Persia, forse i più saggi uomini del mondo. Nell'immobilità assoluta, l'unica cosa viva sembrava la fiamma che danzava da secoli nel grande tripode di bronzo. Alla fine il più vecchio parlò: " Fràtelli anche io, come voi, sono nel dubbio. Da tempo aspettavamo la venuta di Dio. Abbiamo letto nel cielo questa promessa. Ora l'ultimo segno è venuto. La luce ha dato il suo splendore nella notte, quando i due più grandi pianeti sono entrati in congiunzione col sole. Sappiamo che il pianeta Giove rappresenta la Divinità e Saturno è il segno di un piccolo popolo lontano. E' il popolo degli ebrei e, dai segni, pare che Dio sia sceso presso quella gente. Ma come? E perché scegliere una razza così trascurabile? Abbiamo atteso e studiato troppo per (Stralciamo dalla interessante conferenza che il prof. Volpini, preside della Siuola Media « A. Manzoni » ha tenuto non cercare di saperne di più. Noi vecchi resteremo in attesa, ma i più giovani dovranno andare; per sapere. La strada è lunga, ci vorranno degli anni a percorrerla, ma noi aspetteremo I giorni, scivolando veloci, resero ancor più esili le mani dei saggi, ancora più fonde le rughe sui volti di corteccia. Due anni. I vecchi videro di nuovo la Luce. Seppero così che i loro fratelli erano giunti. Poi ancora tempo e tempo. Finalmente fu celebrata la festa del ritorno. I sapienti erano ansiosi " Diteci, dunque, che avete visto? ". "\Abbiamo trovato la Divinità. Era la Regola Perfetta, la Luce Inestinguibile. Eravamo pronti a sentirci annientati dal Suo Potere ". E invece abbiamo pianto di dolcezza; la polvere del suolo è sembrata alle nostre facce una carezza di mamma. Perché Colui che è il Terribile abitava nella tenerezza della carne. E la nostra sapienza si è liquefatta davanti a Dio che ci guardava nel mistero degli occhi d'un bimbo. • E tu che leggi la memoria di questi antichi fatti? Tu, che vivi nel secolo delle scoperte più fantastiche? Anche se sei una persona qualunque puoi gareggiare con la sapienza dei Magi. Usi ogni giorno cose che a te sembrano tanto semplici e che a loro parrebbero sbalorditive. Ma non sei neppure tanto diverso dai primitivi che aspettavano l'alba. Anche tu sei pieno di paure e di dubbi. Le tue frustrazioni hanno creato una letteratura, i tuoi incubi hanno fatto la storia delle guerre. Anche tu hai bisogno del Grande Mutamento. Hai necessità di sentirti amiche tutte le cose. Dentro di te c'è l'istinto alla luce. « E la Luce venne ad illuminare la notte » - dice il Vangelo di Giovanni. I Magi la videro, la riconobbero, l'adorarono. Ma tu devi ritrovarla; personalmente. Non puoi affidarti all'esperienza di altri, non puoi rinunciare alla tua libera responsabilità. Dio è fatto così. Ti rispetta totalmente. Mette a tua disposizione la trasformazione delle cose attraverso la Luce che tu puoi trovare e portare nel mondo. Ma non ti violenta; attende. Tu puoi fare il Grande Mutamento, perché tutto è già avvenuto. Solo, tu devi riscoprirlo, per la parte dell'universo che rappresenti ed interpreti. Hai l'umiltà dei Magi? Saprai riconoscere Dio in un bimbo, in un debole, in un sofferente? ai genitori e Autorità, in occasione della inaugurazione dell'anno scolastico}. Quali sono dunque questi pericoli che minacciano così da vicino i giovani? Anzitutto l'eccessiva libertà, accompagnata da una disponibilità non indifferente di denaro e favorita dalla motorizzazione; poi il cinema, la stampa e, in questi ultimi tempi, la droga. MOTORIZZAZIONE E SOLDI Spesso i nostri giovanetti escono a quf.'siasi ora da casa e rientrano in qualsiasi momento, senza che i genitori si preoccupino di sapere dove sono andati, che cosa abbiano fatto e quali amicizie pratichino i figli, i quali hanno la possibilità di allontanarsi anche di molto dalle mura domestiche perché aumentano sempre più cololoro che a 14 anni, e forse anche prima, posseggono un motorino. I ragazzi dispongono largamente di soldi e questa disponibilità di denaro, senza doverne rendere conto a nessuno, certo non alimenta nei giovani il senso del risparmio, il senso dell'economia, il senso della rinuncia, con conseguenze ben prevedibili sul loro futuro. E la motorizzazione? E' diventata veramente un incubo, che minaccia non soltanto la salute psichica della nostra società, sottoposta ad un logorio ognora crescente dai rumori e dalla circolazione che diviene sempre più caotica, ma anche la incolumità fisica sia dei piccoli conducenti sia di tutti coloro che hanno la d'sav. ventura di trovarsi sulla loro stessa strada. Infatti spesso questi guidatori in erba, anche se conoscono le regole della buona educazione civile e del buon comportamento, sulla strada sono così frastornati dall'ebbrezza della velocità che tendono a dimenticare quelle regole, a non osservare quelle norme. CINEMA II secondo pericolo è quello del cinema; e non dico certo una novità se vi ricordo che almeno tre quarti dei film proiettati portano l'etichetta del « Vietato ai minori di 18 anni », una etichetta che ha il sapore di una beffa, perché se noi entriamo in una sala cinematografica dove si proietta questo tipo di film, troviamo sempre un certo numero di ragazzi minori, e anche di molto, di 18 anni, che sono entrati senza difficoltà, forse ad insaputa della famiglia, ma con il ben preciso intento di gustarsi il film proibito, dove predominano la violenza ed il sesso. E la gioventù si gode beatamente certe scene, si inebria davanti a certe figure, beve avidamente di certi discorsi, si interessa morbosamente certe trame, di certe vicende e qualche volta è portata ad imitarle. Certo è che il cinema, invece di essere scuola di educazione, si è degra. dato in genere a scuola di vizio e di depravazione. Il trionfo del sesso e della violenza è incontestato e quindi fa facile presa sulle menti, sui sentimenti, sui cuori vergini | e i ragazzi. Ma l'esaltazione del furto, l'esaltazione dell'omicidio, l'esaltazione del sesso e del vizio sessuale non sembrano preoccupare minimamente tante famiglie, che si disinteressano dei problemi dei loro figli, lasciando ad altri il delicato compito della educazione sesssuale: un compito che la Scuola (segue a pag. 8) 2 Jlettere aL giù mate SECONDA PRECISAZIONE Gent.mo Direttore, nel numero 11/1970 del Suo giornale il lettore G. L. riferisce un episodio accaduto nello Ospedale, per oui mi sento in dovere di fare alcune precisazioni. Da quanto ho potuto accertare è vero che una Signora ha chiesto ad un medico dell'Ospedale (e nell'Ospedale) di visitare il proprio bambino, ma è altresì vero che questo medico non presta servizio di guardia nell'Ospedale in quanto non appartiene a reparto di diagnosi e cura. Ed è norma che nell'Ospedale le visite agli ammalati esterni vengano fatte dal medico di guardia. Giustamente quindi il medico suddetto ha invitato la Signora a condurre il piccolo paziente nel proprio ambulatorio, poiché egli, non essendo di guardia non avrebbe potuto visitarlo in Ospedale. La ringrazio e distintamente La saluto. Prof. Mario Muzzolini Dirett. Sanitario Ospedale Civile di Montefiascone L'ENEL NON RISPONDE Gent.mo Direttore, le sarei estremamente grato se volesse pubblicare la copia dell'ultima lettera da me inviata all'ENEL il quale da oltre un anno resta muto a tutte le mie sollecitudini per il problema che descrivo più sotto. Per la stima che nutro per il Vostro giornale ho fiducia che qualche « papavero » dell'Ente si degni di dare disposizioni non dico per ovviare all'inconveniente lamentato dalla lettera che accludo, ma almeno per una p u r misera risposta: Questo è il testo dell'ultima lettera: « Spettabile ENEL, esercizio distrettuale del Lazio, Piazza Poli, 37 00187 - ROMA « In riferimento alla mia del 9 ottobre 1969, rimasta ad oltre tredici mesi senza risposta, nonostante i solleciti effettuati per telefono e a voce tramite gli Uffici ENEL di Montefiascone e di Viterbo, chiedo la rimozione urgente dei tralicci n. 10 e 11 installati sulla proprietà dei minori miei figli, anche perché non mi risultano eventuali trattative in merito. « Con l'occasione Vi comunico che, qualora non avrò nemmeno questa volta alcuna risposta, entro 15 giorni, rivolgerò istanza al Giudice Tutelare affinché disponga per curare gli interessi dei sopra citati minori ». Montefiascone, 11-11-1970 Giuseppe Marinelli Via Cassia, 40 - Montefiascone Non entriamo in merito alla questione, ma unc cosa abbiamo il dovere di rilevarla: quattordici mesi (ne è passato un'altro dal 16 novembre) per scrivere due righe sono, crediamo, eccessive. Un Ente serio come l'ENEL, potrebbe anche buttare giù una rispostina alle numerose lettere del nostro lettore ! * QUELLO OHE OSSERVO E CHE MI SEMBRA CHE NON VADA... Gent.mo Direttore, E' mia intenzione illustrare alcune lacune organizzative presenti nel mio bel paesino tanto ammirato dai molti turisti stranieri che ogni anno vi transitano. La colpa di queste carenze è ripartita tra la cattiva volontà dei cittadini e lo scarso interessamento del Comune. Passiamo ad esaminare in modo dettagliato le cose che non vanno. Gli orologi ci sono... ma non camminano. Qualcuno potrebbe obbiettare: ma questo cosa c'entra? Il problema non è così sciocco come potrebbe sembrare: è invece una dimostrazione della trascuratezza in cui versa la città. Tutti noi siamo al corrente del fatto che, nonostante recenti lavori di restauro, i due grandi orologi della facciata di S. Margherita sono in condizioni desolanti, essendo fermi da tempo immemorabile; ora, io mi domando: è mai possibile che una chiesa che fa parte del patrimonio artistico non solo del Lazio, ma di tutta la Nazione, debba essere lasciata in questo stato? Mi sembra per lo meno ingiusto e irriverente per i nostri antenati, che a costo di enormi sacrifici hanno edificato una costruzione di tale bellezza, permettere che il tempo faccia di lei scempio impunemente. In queste condizioni, il Duomo sembra mutilo: l'arte non può estrinsecarsi se l'opera che la rappresenta è incompleta. Dovunque la cittadina mostra i segni del tempo e nessuno sembra preoccuparsene seriamente, occorrerebbe restaurare edifici di una certa rilevanza non solo artistica ma anche storica in modo saggio ed equilibrato. Passiamo ora ad un'altra piaga che deturpa la bellezza del paese: lo stato della Rocca dei Papi. Lo spettacolo che si presenta ai visitatori è per lo meno avvilente: aiuole calpestate, siepi, fiori e piante danneggiate, mura e statue ornate di sfregi e scritte per lo meno biasimevoli. Ovunque, in terra, vi sono cartacce, ed ogni genere di immondizie: questo nonostante che siano presenti degli appositi cestini porta-rifiuti. Cosa vuol dire ciò? Che l'educazione ed il rispetto sia della natura che del prossimo non sono caratteristiche dei cittadini. Delle espressioni poco felici e delle bestemmie che contagiano e infestano il linguaggio della popolazione è inutile parlarne, perché è una cosa troppo manifesta. Non mi sembra poi molto felice l'idea di collocare i gabinetti pubblici troppo in evidenza... chi, infatti, si reca nel parco, vuole respirare aria pura e non certo il caldo profumo degli eescrementi degli altri: è una cosa indecente. E, visto che siamo in tema di indecenze, ecco un nuovo capitolo: i semafori di recente installati nella Cassia. Non sono mai in funzione, e le poche volte che funzionano non sono troppo regolari. I molti milioni usati per questo capolavoro, potevano essere impiegati per cose ben più urgenti ed importanti. Per esempio ci sono alcune vie secondarie che non sono sufficientemente sistemate, costringendo coloro che le transitano a fare indigestione di polvere, buche e sassi sporgenti. Questi ed altri problemi che per motivi di spazio non sto ad elencare, sono stati oggetto di lunghe quanto infruttuose discussioni. Spero vivamente che la popolazione si renda presto conto della non confortante situazione in cui versa il paese: è necessario un miglioramento perché Montefiascone conservi la sua caratteristica di cittadina accogliente e di piacevole soggiorno. Colgo l'occasione per invitare tutti i cittadini a formulare i loio migliori auguri per il vigile notturno Sig. Santini Urbano che recentemente % stato promosso, grazie al suo onesto e laborioso servizio, al grado di brigadiere. Faccio notare che se in questi ultimi tempi, i vandalismi e i i-jrti sono di molto diminuiti, buona parte dei merito va al Sig. Santini. Cumdi ancora auguri per una brillante e feli e ca. riera al nostro bravo, modesto e valoroso vigile notturno. Tommaso Franco Perché, sig. Tomaso, non e così generoso da regalare due orologi veri, da mettere al posto di quello non funzionante e di quello finto? . * « Segnalazione » Egregio Direttore, nella mia qualità di gestore della sala da ballo che ha formato oggetto di una « segnalazione dei lettori » nel n. 12 del vostro stimato giornale, mi corre doveroso obbligo precisare quanto segue: 1) E' vero che nella sala si balla tutte le feste comandate, del resto i balli sono legalmente autorizzati dalle autorità competenti; la tradizione è comunque recentissima e motivata dal fat- to che coloro i quali erano portati a questo divertimento, non trovandolo in loco, si recavano nei paesi vicini dove agiscono sale simili con rischi assai maggiori, se sono questi che preoccupano il sig. D.A.C., che quelli di restarsene nella propria città. Purtroppo di usanze e tradizioni ne sono cambiate e cambiano continuamente ben più gravi di queste ! 2) Inoltre è assurdo soltanto supporre che in una sala limitata da quattro mura, con ben puattordici finestre, bene illuminata anche se con luci moderne, continuamente controllata, i giovani frequentatori possano dedicarsi, oltre al ballo, a « tutt'altre attività ». Mi risulta, anzi, che molti frequentano la mia sala conoscendone la serietà. Per quanto sopra esposto è evidente che la segnalazione è perlomeno troppo allarmistica e non rispecchi affatto la realtà. Sono comunque grato a D.A.C, che mi dà la opportunità di tranquillizzare tutti coloro che potrebbero pensare chissà che cosa avvenga in quel « covo di assordanti rumori »; purtroppo di tali assordanti rumori è caratterizzata la musica di oggi ! Il gestore Agostino Filiè V S' 'i» « IV N o v e m b r e d i m e n t i c a l o » Egregio Direttore, nell'ultimo numero del giornale da Lei diretto e precisamente nel trafiletto « 4 Novembre Anniversario dimenticato » è chiamata in causa l'Associazione Combattenti e Reduci. Quale Presidente della locale Sezione tengo a precisare che lo Stato non dà contributi e che « i soldi delle tessere non vengono solo intascati ». Infatti per avere la « Licenza » del Circolo Ricreativo Combattenti e Reduci, occorrono almeno 100 iscritti e di questi soltanto 45 pagano la tessera, le altre '55 tessere vengono distribuite gratuitamente. Ciò con buona pace per il combattente E. G. e per il suo « credulone commentatore » del giornale. Non è quindi il 4 Novembre un anniversario dimenticato dai combattenti specialmente dai veterani della guerra 1915-18 che aspettano ancora la misera pensione di L. 5.000 mensili, ma dalle Autorità competenti che hanno dimenticato il significato di Patria per la quale abbiamo combattuto con tutto il vigore dei nostri venti anni mentre altri ci guardavano dalle finestre o peggio ancora ci tradivano vigliaccamente bivaccando allegramente in terra straniera. Grazie dell'ospitalità. Vittorio Giusti Presidente Sez. Combattenti e Reduci CONFEZIONI BATINELLI Il negozio dei giovani LE MIGLIORI CONFEZIONI da ALVARO Trattoria • Bar «AL PASSEGGERO» S p e c i a l i t à alla g r a t i c o l a B u c a t i n i alla m a t r i c i a n a Vini E S T I E S T I E S T 1 NUOVO S A L O N E R U S T I C O Via Dante A l i g h i e r i - Tel 8 1 3 0 MONTEFIASCONE Casa della Bomboniera da F R A N C O Piante - Fiori - Bulbi e Semi da fiori Addobbi e Confezioni Cesti c o n bomboniere CORONE E per floreali matrimoni CUSCINI 3 La di storia Montefiascone a cura di MARCELLO VICENDE DAL 1559 AL 1630 Il successore di Paolo IV f u Giovanni Angelo dei Medici che assunse il nome di Pio IV ( 15591565); anch'esso si dimostro benevolo verso i Falisci volendo tra l'altro che Montefiascone fosse protetta dal suo nipote il Cardinale Carlo -Borromeo (proclamato in seguito Santo). Pio IV volle riportare il nostro Municipio al suo antico splendore; ordinò partanto che il nostro Comune si regesse per mezzo di uno speciale Cardinale Governatore e nominò a questa eccelsa carica Ranuccio Farnese affinché Montefiascone non fosse più soggetto a Viterbo, cosa che era avvenuta da un secolo circa allorché la Rettoria f u trasferita dalla nostra Rocca in quella città. Pio IV si spense nel 1565 e l'anno successivo venne eletto Pontefice Michele Ghirglieri che prese i1 nome di Pio V (1566-72). Il novello Papa volle subito riconfermare a Montefiascone l'onore di un Cardinale Governatore che elesse a vita nella persona del Cardinale Alessandro Farnese omonimo del f u Papa Paolo III. Nel 1570 i Turchi, dopo aver conquistato l'isola di Cipro, mirabile f u la difesa dei Veneziani che avevano come comandante Marcantonio Bragadin ucciso barbaramente, minacciavano d'occupare l'intero Mediterraneo. I veneziani si unirono allora in una Lega con Filippo II e con tutti gli altri stati Italiani per fermare la minaccia tuica; anche un buon numero di Falisci, con a capo il loro Governatore Alessandro Farnese, partirono da Montefiascone per unirsi ai Veneziani. Il 7 ottobre 1571 all'imboccatura del golfo d : Lepanto la flotta della Lega si scontrò con la più numerosa flotta turca; dopo un furioso combattimento gli invasori vennero clamorosamente battuti. I 'anno dopo spirò Pio V e in sua vece venne eletto il Bolognese Gregorio XIII (1572-85), il riformatore del calendario. Sotto il regno di Sisto V Montefiascone tornò di nuovo libera dopo essere stata di nuovo assoggettata al governo di Viterbo da Gregorio XIII. Sisto V si mostrò prodigo verso i Falisci istituendo nella nostra città una nuova fiera che durava dal primo al quindici di agosto. Dopo il breve pontificato di Urbano VII (1590) venne assunto al soglio di Pietro NiccoR> Sfondrati che volle farsi chiamare Gregorio XIV (1590-91). Egli, appena eletto Papa, volle dare esecuzione al decreto emanato sotto Sisto V depistando un Cardinale quale governatore della nostra città e scelse per questa carica suo nipote Cardinale Paolo Sfondrati. In questo periodo Montefiascone era insidiata da diverse bande di briganti che si erano rifugiati nei pressi dei confini con la Toscana. Vennero prese tutte le precauzioni possibili dal nostro Municipio che ordinò f r a l'altro che i contadini entrassero entro le mura della città per maggiore sicurezza. Il nostro concittadino Vincenzo Pennoni venne eletto comandante delle truppe e in paritempo vennero poste numerose sentinelle alle porte della città. Al fine venne debellato il pericolo di queste bande ma in sua vece si stava preparando un altro male di gran lunga peggiore al precedente: la carestia. Il Municipio provvide in ogni maniera al bisogno della popolazione ma le premure risultarono alla fine vane per la mancanza di cereali. Morto Gregorio XIV venne proclamato Papa Innocenzo IX (1591) che governò per un solo mese ma in questo breve lasso di tempo il Santo Padre volle dare un attestato di riconoscenza verso questa peculiare città nominando castellano della Rocca il Falisco Valerio Scarinci carica che era stata ritenuta incompatibile per un abitante del luogo per diversi secoli. Al defunto Innocenzo IX successe sulla cattedra di Pietro Ippolito Aldobrandi, fiorentino, che p e s e il nome di Clemente V i l i (1592-1605). Anche questo Pontefice volle confermare l'indipendenza di Montefiascone installandovi un Commissario Stefano Graziani, prendendo a cuore anche MARI le cure del Municipio e affinché fosse saggiamente amministrato emanò una apposita Costituzione (1). Elesse il Pontefice poco dopo un nuovo Commissario nella persona di Clemente de' Rossi e gli diede dei poteri straordinari. i Giunta l'estate del 1594 Clemente V i l i venne in villeggiatura a Montefiascone rimanendovi per tutto il mese di settembre. Nella circostanza, veduto l'affetto dei Falisci, elesse come Commissario il nostro concittadino Malatesta dei duchi Malatesta. Morto Clemente e il di lui successore Leone XI venne eletto Pontefice Camillo Borghese che prese il nome di Paolo V (1605-1621). Il novello Papa volse anch'esso il suo sguardo verso Montefiascone; infatti mandò quassù il suo nipote Cardinale Borghese per provvedere ai bisogni dei Falisci investendolo di particolari favori (2). Mandò anche un nuovo Commissario nella persona di Olimpo Panielli nobile Modenese. Morto Paolo V gli successe-Gregorio XV e quindi Urbano VIII (1623-44). Nel 1630 il Vescovo Cardinal Laudivio Zacchia fece aggiungere alla incompleta costruzione della cattedrale il coro e al posto della cupola, per mancanza di fondi, fece ricoprire il tutto con un vasto tetto (3). (1) Riformarne. (2i Riformarne (3) Montefiascone Salotti. Ieri e oggi del Mons. danni. Ci piace a tal proposito riportare integralmente la descrizione dell'incendio come appare nel volume del De Angelis, Commentario storico critico su l'origine e le vicende della Città e chiesa Cattedrale di Montefiascone edizione 1841 a pagina 183: « In Dei Nomine Amen. Adì 4 Aprile 1670 la r.otte del Venerdì Santo s'incendiò la Chiesa Cattedrale di S. Margherita di questa Città di Montefiascone, che principó il fuoco nell'organo di detta chiesa causato da pochi carboni, che ci lasciò Mons. Francesco Vellesi organista, che se ne serviva per far le colle per accomodare dett'organo: l'ornamento di dett'organo diede fuoco al sesto, et Cuppola di detta Chiesa, et alla porta della medesima Chiesa, e perché quando corse il popolo, il foco era irreparabile per il favore del vento tramontana, che tirava in detta notte, non si poté salvare, se non il Santissimo, che per levarlo dall'altare, dove stava, Anzovino di Venanzo si mise tre volte tra le fiamme, et sempre ritornava indietro senza poterlo pigliare: finalmente s'abbagnio ben bene con l'acqua, e poposto ogni timore di foco arrivò dove stava detto Santissimo et pigliò tutto il tabernacolo, et illeso lo porto a salvamento. Del resto si ab- Latino LA PESTE A MONTEFIASCONE Nel 1657 iniziò a serpeggiare negli Stati della Chiesa la peste portata da alouni malati provenienti da Napoli; Montefiascone non tardò a provare più che ogni altro luogo gli effetti di quel terribile male che durò per ben due anni. Le vittime tra i Falisci raggiungsero livelli spaventosi tanto che i morti superavano un terzo dell'intera popolazione. L'allora Papa Alessandro VII apprese con dolore grande lo sterminio che la peste stava facendo in Montefiascone e vi spedì come Commissario Monsignor Lorenzo Bussi a prendere tutte le misure possibili affinché il morbo venisse stroncato. Il Vescovo di Montefiascone Gaspara Cecchinelli contribuì con una somma di 3.000 rll'acquisto dei medicinali; spese ingentissime vennero profuse dal Municipio per fornire medici e sfamare i poveri appestati. Splendido e mirabiles-fu il comportamento dei Padri Cappuccini stanziati in questo Cenobio che esposero a gravi rischi la propria vita pur di soccorrere gli infermi tanto che alcuni di essi, colpiti dal morbo, perirono. Grande esempio di solidarietà umana f u dato da Bagnoregio che spedì sul nostro monte commestiblii e aiuti di ogni sorta. Ma tutto f u vano. Alla fine della pestilenza nel 1659 Montefiascone aveva perso, come precedentemente accennato, oltre un terzo della popolazione; dalle ricche e suntuose dimore dei ricchi alle misere case dei poveri tutto aveva assunto un aspetto lugubre e di solitudine. Nella nostra Rocca non vi era più la Corte Pontificia, non più il Commissario e non più il presidio militare. Dello splendore degli anni precedenti più nulla se non nel ricordo dei sopravvissuti. L'INCENDIO DELLA CATTEDRALE Nel 1666 il Vescovo Gaspare Cecchinelli fece completare l'edificio della Cattedrale di S. Margherita con una modesta facciata. Quattro anni dopo e più esattamente la notte del 4 aprile 1670, venerdì Santo, scoppiò in S. Margherita improvvisamente un incendio. Le fiamme incrementate dal vento di tramontana arsero il tetto e tutti gli ornamenti in legno ad eccezione di un crocifisso ligneo che rimase miracolosamente intatto e viene ancora gelosamente conservato (vedi foto). Le strutture in pietra riportarono ingentissimi U crocifisso ligneo scampato all'incendio. (Foto Breccola) brugiorno tutte le banche, tutti li Confessonar j , la banca grande del Magistrato, la credenza de' Preti dove stavano li parati delli altari al num. di 17, li dui credenzoni al Rosario, li dui pulpiti delle reliquie, et del Predicatore, la sedia Episcopale con tutto il Coro, che era bellissimo, che ci si era speso novecento scudi a farlo con quattro quadri grandi, che valevano cento scudi l'uno, con tutti li libri corali, li legivi, il credenzone con li veli, dui pastorali et altre supellettili, tutti li candelieri di ottone più di mezzi squagliati, il campanello di metallo tutto il manico squagliato, li quadri delli altari si salvarono mezzi abbrugiati; resto solo il Santissimo Crocifisso, che si salvò con gran diligenza, che tre volte vi si accese il foco, s'abbrugiò il velo, che teneva d'avanti et u n poco il braccio sinistro di detto Crocifisso, che f u miracolo che Si salvasse. Cascò tutto il tetto con tutti li travi grossi, et piccoli, che non ne restò in piedi ne meno uno; li detti travi nel cascare sfondorno quattro sepolture dentro delle quali durò il foco molti giorni; si salvò la Sagrestia per la gran diligenza, che si fece, che per entrarvi dentro si smurò una fenestra da capo alla scalata che va alle campane et di lì entrarono molte genti, quai: credendosi non poterla salvare per il gran foco, che vedevano dentro detta Chiesa, che pareva (segue a pag. 5) 4 Panorama sportivo Commento, curiosità e dati statistici sul campionato di promozione Con la disputa della dodicesima giornata di campionato si è concluso l'ultimo impegno ufficiale dell'anno da parte delle squadre di Promozione eccetto la sola Vulsinia Bolsena, per quanto riguarda il girone A, impegnata in Coppa Italia. Siamo così giunti a tre soli turni dalla conclusione del girone d'andata con la conseguente proclamazione della squadra campione d'inverno. Per questo simbolici) ma ambito titolo sono in corsa le prime quattro squadre e più precisamente Astrea, Fregene, Bolsena e OMI ad un punto una dall'altra. Sembai-Jj fuori le quattro immediate inseguitrici appaiate a 14 punti tra le quali il Montefiascone. gli aziendali che hanno impegnato più del previsto i ragazzi di Fioravanti. Successivamente il Montefiascone si è recato nella tana del Boisena per l'attesissimo derby dell'Alto Lazio con le due squadre appaiate al secondo posto in classifica. Ancora una volta, a dispetto della tradizione, hanno avuto la meglio i lacuali ma mai punteggio è stato così bugiardo avendo i Falisr> dominato per lunghi tratti gli avversari. I bianco-azzurri ritornavano subito alla ribalta vincendo la successiva partita interna contro l'Allu- «H Marcello M a r i miere. Domenica 20 il Montefiascone ha giocato a Fregene e ancora una volta è stato sconfitto con una rete di scarto disputando in paritempo un'egregia partita che per una serie di circostanze, compendiate da una buona dose di sfortuna, lo ha visto battuto. La capolista Astrea vanta il miglior attacco del campionato con ben 19 reti all'attivo seguito da quello del Fregene, Ladispoli e Montefiascone con 16 marcature. La migliar difesa è quella dell'OMI avendo subito solamente 4 reti. Il peggior attacco è invece nuello dell'ATAC con sole 4 reti all'attivo mentre la stessa squadra detiene altri non desiderabili primati negativi: quello della peggior difesa con 26 reti subite e quello di non aver mai vinto in campionato. L'unica squadra imbattuta è, co- me premesso precedentemente, il Bolsena che ha pareggiato ben otto volte su dodici incontri. Le squadre corsare sono Astrea, Fregene e Bolsena che hanno ottenuto in trasferta otto punti. La compagine che ha sfruttato nella miglior maniera il fattore campo è quella Falisca che in casa ha ottenuto 5 vittorie e un pareggio totalizzando 11 punti sui 12 a disposizioneQuattro squadre non hanno mai vinto in trasferta e rispettivamente ATAC, Allumiere, La Gioia e Rieti. La imbattibilità interna è conservata da quattro squadre e cioè Boisena, OMI, Montefiascone e Astrea. Sino alla dodicesima giornata (Sono state segnate complessivametite 189 reti; le giornate che hanno visto più realizzazioni sonp la nona e l'undicesima con 21 mentre la quinta detiene il record negativo con sole 11 reti. I Falisci in questo mese hanno dapprima liquidato meritatamente in casa il fanalino di coda ATAC con un secco 3-1 ma il punteggio è stato troppo severo nei confronti delllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllltlllllllllllll Risultati e formazioni 29 NOVEMBRE Montefiascone ATAC 3-1 Montefiascone: Carli; Ceccarelii, Oriolesi; Simeoni, Angelonì, Serfustini; Dei Svaldi, Santini, Beffardi, Donati, Ferri (Tassoni dal 83'). ATAC: Luciani; De Chicchis, D'Andrea; Fiori, Raggi, Ventura; Angelini, Missori, Manfroni, Giovannini, Rocchetti. Marcatori: 43' Dei Svaldi, 57' Buffardi, 62' Manfroni, 84' Ceccarelii. Arbitro: Panarisi. 6 DICEMBRE Vulsinia Bolsena • Montefiasc. 10 V. Bolsena: Parlanti; Liberati, Fanelli; Menichelli, Parrino, Casciani; Sabatini, Poleggi, Maaten, Salvatori, Zaccheroni (Cirilli dal 78'). Montefiascone: Carli; Ceccarelii, Oriolesi; Simeoni, Cipriani, Serfustini; Dei Svaldi, Massella, Chiricozzi, Santini, Ferri (Tassoni dal 61'). Marcatore: Casciani al 27'. Arbitro: Mirabelli. 13 DICEMBRE: Montefiascone Allumiere 3-2 Montefiascone: Tanturli; Ceccarelii, Oriolesi; Simeoni, Ciprini, Serfustini; Dei Svaldi, Massella, Buffardi, Santini (56' Donati), Ferri. Allumiere: Sistili; Pelosi, Rufinì; D'Ezio, Mori; De Fazi; Marcelli, Rosati, Superchi .Guarda al 32'), De Paolis, Feoli. Marcatori: 1' Ferri, 15' Dei Svaldi, 52' Feoli, 56' Dei Svaldi (rigore), 70' Rosati. 20 DICEMBRE Fregene - Montefiascone 1-0 Fregene: Pucini; De Angelis, Loreti; Pesci, Ruffoni, Costariol; Lollini, Dal Moro, Pensierini, Pizzichini, Riccio (dal 68' Mangia). Montefiascone: Tanturli; Ceccarelii, Oriolesi; Simeoni, Cipriani, Serfustini; Chiricozzi, Angeloni, Buffardi, Santini, Ferri. Marcatore: Costariol all'82'. Arbitro: Orsini. / Nella foto da sinistra in piedi: L'allenatore Massimo Tassoni, Lozzi, lannetta, Carletti, Scoparo, Ballarotto, Mariani, Minciotti, Morleschi, Zucchetta, il dirigente signor Augusto Volpini, Menchinelli, Piferi, Tacchi, lacoponi, Cimarello. — Accosciati: Mocini, Busa, Bacchiarri, Bologna, Bracoloni, Porroni, Carini, Dominici, Donati, Carnevali, B urla, Manzi. La classifica dopo la nona giornata 1 Astrea 12 7 4 1 12 7 3 2 4 2 0 4 1 1 4 8 0 2 4 0 3 2 1 19 7 18 0 3 2 1 2 4 0 IP 13 6 7 17 — 1 16 — 2 2 Fregene 3 V. Bolsena 12 4 OMI 12 6 3 3 4 2 0 2 1 3 12 4 12 6 2 4 4 0 2 2 2 2 16 8 12 6 2 4 5 1 0 1 1 4 16 10 5 Ladispoli 6 Montefiascone MARCATORI 15 — 3 14 14 — 4 — 4 9 14 14 — 4 — 4 10 10 10 12 13 — 5 13 — 5 Maia Cat STEFER 12 13 6 2 4 4 1 1 2 1 3 15 10 6 2 4 3 1 2 3 1 2 11 Maccarese Palombara 12 5 3 4 3 1 2 10 12 5 3 4 11 Allumiere 12 4 2 6 2 2 2 4 1 1 1 2 3 4 1 1 0 1 5 11 21 10 — 8 12 STANDA 12 3 3 6 2 2 2 1 1 4 11 14 9 — 9 13 La Gioia Sud 12 3 2 7 3 1 2 0 1 5 11 13 8 —10 14 Rieti 12 2 3 7 2 2 1 0 1 5 5 11 7 —11 15 16 Tor di Quinto 12 2 3 7 1 2 3 1 1 4 9 21 7 —11 ATAC 12 0 3 9 0 2 4 0 1 5 4 26 3 —15 7 8 9 9 reti: Urbani (Astrea). 5 reti: Ghezzi (Astrea), Di Marco (Ladispoli), Ferri (Montefiascone). 4 reti: Costariol (Fregene), Dei Svaldi (Montefiascone), Giannini (OMI), Morelli (Tor di Quinto). 3 reti: Ricci (Astrea), Zaccheroni (Bolsena), Pensierini (Fregene), Gigli e Biferari (Ladispoli), Bovo (La Gioia iSud), Lavagnini (Maccarese), Zauli (Maia C&t), Buffardi (Montefiascone), Tomassoni II (Palombara), Ruggiero e Crocini (Standa), Tiberti (Tor di Quinto). 2 reti: Feoli, Marcelli e Rosati (Allumiere), Casciani e Salvatori (Bolsena), Mangia, Lollini e Pizzichini (Fregene), Petronilli e (segue a pag. 5) 5 La storia di Montefiascone (seguito da pag. 3) un mongibello, empirno molti sacchi di libri, et di tutte le robbe migliori, et le giettorno fuori da detta fenestra, come anco levorno le sante Reliquie, che pochi giorni prima l'havevano levate dal loco solito perché ci pioveva, et l'havevano messe in Sagrestia, che credo fosse per miracolo di Dio; perché se erano nel lor loco, era impossibile salvarle dal foco, et le portorno nella Cappella del Vescovato assieme con il Santissimo. Cascò poi un trave maestro grosso verso la porta della Sagrestia et diede foco alla portiera di detta porta; ma la diligenza del Sig. Canonico D. Paolo Spalletta, che stava al canto e*' dentro della porta di detta Sagrestia, per liberarla dal detto foco subito vi accorse con l'acqua, che teneva pronta e smorso la detta portiera, et poi smorsò il foco di quel capotrave, et liberò detta Sagrestia, che non s'ardesse come la Chiesa. Io credo, che detta Chiesa si abbrug•-"asse per volere di Dio, perché ci furono molte congiunture contrarie: prima il Sagristano erano solito dormire nella Sagrestia dove non potava dormire, perché nella segreta, o stanziola di detta Sagrestia ci era priggione una giovane di Bagnorea figliuola del Merenza, per cui subilo che haveva sonato l'Ave Maria consegniava la chiave della Chiesa al Sig. Don Quinto Magni, e quella sera per essere Venerdì Santo, che non si sonavano le campane, detto, Sagristano non a r d o a sonare l'Ave Maria de' vivi, né dei morti, perché se vi fosse andato facilmente si sareb- PANORAMA SPORTIVO Verduchi (Ladispoli), Gramaccioni, Moritesi e Di Felice (La Gioia Sud), Carrubba (Maccarese), Quintavalle e Troilo (Maia Cat), Mariani e Izzo (OMI), Mancuso e Mascioli (Palombara), Chiù (Rieti), Nobili (Standa), Biancolillo e Minelli (Stefer). LA COPPA DISCIPLINA Classifica dopo la 12.a giornata Grottaferrata - Bolsena p. 2 Astrea - Fregene 4 Ladispoli - Sezze - Standa 6 Montefiascone - Stefer 7 Nettuno - Pro Cisterna 8 Cynthia 9 La Gioia Sud - OMI 12 be accorto del foco. 2. Il detto Sagristano la detta sera voleva cominciare a parare la Chiesa per il Sabato Santo a mattina, et non potè trovare sig. Don Quinto, che haveva le chiavi di sotto Santa Margherita dove stavano le scale, che se cominciava a pararla, sarebbe durato quattro o cinque hore di notte, nel qual tempo principiò ad ardere l'organo, che si sarebbe facilmente riparato dalla rovina, che seguì. 3. Se non strillava quella giovane, che stava priggione nella Sagrestia, che s'affogava di gran fumé, et sentiva il rumore del foco, per essere nel primo sonno, si poteva anco abbruggiare la Sagrestia, et dove stanno le campane avanti se ne accorgesse nissuno. Rendemo gratie a sua Divina Maestà che ce ha salvate le sante Reliquie, la Sagrestia dove sono tutte le suppellettili, eccetto li parati delli Altari, et che non ha abbruggiato le case vicine, non ostante molto foco, che cascò, et porto il vento verso la Porticella, dove quelli vicini per il timore sgombrarono le loro case, et pregamo l'Altissimo, che habbia posto fine al nostro castigo, e che illumini l'Eminentissimo Sig. Card. Paluzz,i nostro Vescovo, et tutto il Clero, et popolo di questa Città per la refettione, et restauratione di questo Santo Tempio, che così sia. Amen. » (Estratta dal suo originale esistente in quest'Archivio Comunale annesso al protocollo 3 lett. D. pag. 348 del f u Biagio Gentili notaro pubblico). (continua) 6 DICEMBRE Bagnata - Montefiascone 0-2 Montefiascone: Mocini; Ballarotto, Palazzetti; Zucchetta, Mariani, Carletti; M'inciotti, Donati, Menchinelli, lannetta, Morleschi. 13 DICEMBRE Marcatori: Donati, Menchinelli. Vignanello - Montefiascone 5-2 Montefiascone: Mocini; Ballarotto, Palazzetti; Zucchetta, Mariani, Minciotti; Lozzi, Donati, Menchinelli, lannetta, Dominici. Marcatori: Donati, Menchinelli. 19 DICEMBRE Montefiascone - Civita C. 1-1 Montefiascone: Mocini; Ballarotto, Palazzetti; Bucchetta, Mariani, Carletti; Minciotti, Donati, Menchinelli, lannetta, Morleschi. Marcatore: Zucchetta. ALT! Offerta Campioni Promozione Risultati e f o r m a z i o n e 29 NOVEMBRE Pianoscarano - Montefiascone 5-1 Montefiascone Mocini (Scoparo) ; Ballaroto, Palazzetti; Minciotti, Mariani, Carletti; Lozzi, Zucchetta, Menchinelli, lannetta, Morleschi. Marcatore: Menchinelli. AUTO OFFICINA RIPARAZIONI F.LLI TRAPE' MASSIMA PRECISIONE E PUNTUALIA' Via dei Pini Tel. 8368 capo merceria Cartoleria Giocattoli Articoli da rugalo • •» aperto da CECCARELLI LUIGI detto G1GGI0NE in Via Dante Alighieri prssso il Periodico Mensile di Negozio abbigliamento, col- lezione Ragno, n e r i c a v e r e t e un eounpbtàniQnle A ? P S O FIAT S.N.C. VAIVI 8E3ÀTIS. F I T T A 7 E 3 ! di C. Caporossi e C. CONCESSIONARIA FIAT Uffici: Tel. 8000 Officina: Tel. 8402 Salone Esposizioni: Tel. 8173 AUTOVEICOLI USATI OLIO FIAT RICAMBI ORIGINALI FIAT MONTEFIASCONE - Via D. Alighieri Albergo Ristorante - Bar ITALIA Armeria dei FJli FERRAMENTA VERNICI - ARTICOLI DA PESCA (Bar- SCARPONI Montefiascone - Tel. 8 2 8 9 un nuova altro di corsettcria, d a l l a eLegsmti Piazza FANALI ^PauHwua l a Lo ni Roma psr 0J(XI terbi ceti monte Tel. 8058 AL TRIVIO DEI CAMPI Non ho bisogno di credere che questo respiro termini dove s'innalza la montagna, sono un povero idiota che Ti porta idee con la valva del suo orecchio e sempre attende una risposta per l'immane oceano da riempire. Termino qui, al trivio dei campi, sopra un muro di lucertole dove siedo assolato e pendolo i piedi sulla fossa ancora umida di silenziPiero Pieri GUARDANDO IL MARE Una vela un'ala di farfalla tesa su un cielo diluito d'impazienti onde. Azzurro il silenzio accelera i palpiti e colora di attesa la sete di chimere. Batte insidiosa l'onda... Il vento disegna sulla sabbia la rena svagata di un sorriso L. I . ORAZIONE PER GARGIA Garda, hanno spezzato la tua cetra sul diapason e tace la voce di Spagna. Mille croci dalle Asturie a Cordova hanno pianto il silenzio di notti gelate. Impenetrabile il tuo sepolcro volete far cantare le ossa del Cid? Garda, quale tristezza l'arena vuota sotto la luna. Umberto G. Ricci LA VOCE Favolosa AequÌ3iando Pallini, Nuovo Angolo delle Muse 3883 Montefiascone Direttore AGOSTINO BALLAROTTO Vice Direttore UMBERTO G. RICCI Responsabile ANGELO GARGIULI Segretario di Redazione: LUIGI MARI Redattori: MARGELLO MARI - QUINTINO MEZZOPRETE - ROBERTO FRANCIA VITTORIO SPINELLI - PAOLO SALVATORI - MARIO LOZZI Collaboratori: PIETRO VOLPINI - VINCENZO CARELLI - BRUNO MECUCCI. Fotoreporter: GIANFRANCO PEZZATO GIANCARLO BRECCOLA - FRANCESCO BRUCCHI. Diffusione: GINO LOZZI - MARIA LOZZI Direzione, Redazione, Amministrazione: 01027 Montefiascone, Via Trento 4 Tel. 8050 — c.c.p. 1/37007 intestato a Parrocchia di S. Margherita 01027 Montefiascone - Viterbo Suppl. a S. Maria Nuova, Reg. Trib. VT n. 153 del 30-10-1967. TIPOGRAFIA ARCHIMEDE QUATRINI Viale Trieste 133 - Viterbo - Tel. 32895 6 11 Rassegna del 1970 attraverso la Voce „ Intendiamo, con questa veloce carellata sugli ultimi dodici numeri del nostro giornale, rendere un definitivo omaggio all'anno che se ne è andato. Come ogni anno, anche il 1970 ha portato gioie e dolori, ha acceso speranze e ha confermato delusioni. Vediamo ora, come abbiamo registrato ogni mese, gli avvenimenti locali: è un diario di cose passate ma forse potremmo tutti ricavarne consigli per il futuro. GENNAIO 1970 — Circola la voce che LA STANDA verrà a Montefiascone, alla indignazione dei commercianti fa eco la soddisfazione dei consumatori..., ma poi tutto svanirà nel nulla di fatto. — Sorge il Movimento Artistico Culturale « La Tavolozza », ne è presidente il pittore Vincenzo Celeste. — Vengono ultimati i lavori di restauro della Chiesa del Borgale, per merito di alcuni devoti volenterosi guidati da Vincenzo Marconi. A premio e coronamento degli sforzi di questi bravi lavoratori, Mons. Vescovo celebra la prima messa nella Chiesa restaurata. — Mons. Luigi Boccadoro compie la Visita Pasforale in S. Flaviano. — Montefiascone ha un nuovo medico: il dr. Umberto Della Casa. FEBBRAIO 1970 — Si auspica finalmente una sanatoria nel traffico e nel parcheggio cittadino, ma anche questa volta non ne sortirà niente di nuovo. — La Voce pubblica una foto a documentazione dello scempio che si compie su un tratto dell'antica consolare Cassia, dove si divelgono e si asportano le millenarie pietre. — Il negozio Altorio si aggiudica il primo premio del Concorso Vetrine. — Terminano i lavori del riscaldamento in San Flaviano. — Si denuncia la « piaga del divorzio ». — La Pro-Loco si fa promotrice di una Mostra dell'Artigianato che però, se non andiamo errati, deve avere ancora luogo. MARZO 1970 — Inizia l'interesse locale per le prossime elezioni amministrative. Si invitano i partiti a non portare sulle piazze i soliti onorevoli, estranei alle necessità locali. — Lettera aperta di Angelo Manzi sulla Società Sportiva. — Intervista con il pittore Giulio Mariani che provocherà una certa polemica con i membri di un circolo artistico locale. — Si parla dell'illuminazione notturna dello Stadio Comunale; se ne parla ancora e se ne parlerà sempre. — C'è la crisi comunale per la rotttura della coalizione di maggioranza. Il PSI abbandona la Giunta. — Mons. Latino Salotti entra felicemente nei... 94 anni. APRILE 1970 — Il Vescovo parla delle vocazioni ai sacerdozio e indirizza un accorato appello ai fedeli interessati al problema. — Monito agli elettori: saper scegliere le persone responsabili nelle prossime elezioni comunali. — Il Presidente Ferlizzi risponde a Manzj sulla Società Sportiva. — Intervista con Antelio Jacoponi: la Pro-Loco non funziona perché non ha soldi ! — Il mercato del pesce deve essere trasferito in luogo più igienico. — Il dott. Mezzoprete fa il punto sulla situazione urbanistica locale, e sul villaggio svedese. — Renato Fioravanti è il nuovo allenatore (Iella squadra di calcio mentre il Montefiascone è sceso al 12. posto nella classifica. — Si parla delle frazioni dimenticate (La Madonnella). — Il cantante Nino Ferrer a cena dalla Cavalla, mentre il proprietario del Ristorante, il Sor Cesare viene allegerito della sua Giulia. MAGGIO 1970 — Elenco dei lavori effettuati, appaltati e deliberati dalla Giunta Comunale uscente. Zeri a non finire e cifre da capogiro. — Dopo tante proteste si da il nome a diverse vie, ma tutt'ora non è stata posta in opera la relativa targa ! — Lottizzazione della località Marcello, dove dovrebbe sorgere il tanto sospirato Villaggio Svedese. — Auspicato un Consorzio Turistico fra le ProLoco delle cittadine intorno al Lago di Boisena. Nulla di fatto. — Nuovi quadri dirigenziali del Gruppo Ciclistico Falisco. — D. Giuseppe Trapè è consacrato sacerdote. — L'Enciclopedia Rizzoli-Larousse dedica a Montefiascone una lunga descrizione. GIUGNO 1970 — Appello agli elettori: Salviamo l'Italia e p«;r quel che ci riguarda da vicino: salviamo Montefiascone. — Giochi della Gioventù: brillanti affermazioni degli studenti locali nella fase comunale. — Lungo articolo sulla situazione agricola lo-> cale. — Annuncio del volo aereo dei pellegrini a Lourdes. LUGLIO 1970 — Mons. Luigi Boccadoro nominato Vescovo di Viterbo. — Nessun mutamento politico in Comune dopo le elezioni del 7 giugno: stesse persone, stessa situazione. — Lo sviluppo economico locale: quali sono i presupposti per averlo realmente questo sviluppo? — Muore la signorina Jolanda Rubbi. — Festa di S. Margherita; tombola di mezzo milione. FRUTTA Chi e di turno? E VERDURA AGOSTO 1970 — Il Turismo a Montefiascone. — I barbari alla rocca si divertono a distruggere ciò che di bello è stato fatto in quella amena località. — Proposta di tassare ogni famiglia di L. 1.000 a favore della tanto sospirata « ESTATE FALISCA ». — Successo in campo nazionale dei nostri tiratori a piattello. — Restauri alla Madonna della Valle. — Appello dell'Istituto Magistrale delle Benedettine sulla soglia della definitiva chiusura. — Istituita a Villa Salotti la Scuola Media Statale. — Il programma della Fiera del Vino è privo di qualsiasi grande attrattiva. — Vivo successo della 2. Mostra Fotografica di S. Margherita. SETTEMBRE 1970 — Si protesta per la mancata costruzione dello Edificio Scolastico per l'Istituto Tecnico e per 10 Spreco del grosso affitto chiesto e ottenuto per uno stabile civile. — L'Ospedale Civile continua ad espandersi. — Sarà prossima la costruzione di una casa di riposo per anziani. — Padre Mariano a cena dal Sor Cesare. OTTOBRE 1970 — Regimildo Delle Monache confermato sindaco di Montefiascone. — Restauri in S. Flaviano per 20 milioni. — Il decennale della Società Sportiva. — Grave lutto giovanile: Giovannino Caciola muore in un incidente su un campo di sport. La costernazione e il dolore di tutta la cittadinanza sono davvero grandi. NOVEMBRE 1970 — Si lamenta il fatto notorio che tutti i lavori comunali procedono troppo lentamente. — Appello di Vincenzo Carelli per valorizzare 11 corteo storico rievocativo di Defuk. — Situazione scolastica locale: qualche novità ma di poco conto. — Si parla nuovamente di trasferire il poco igienico mercatino scoperto del pesce. Si salvi chi può! — La Cantina Sociale non è più dell'Est! Est!! Est!!! — La Parrocchia di S. Margherita ha allargato i confini. — Tragica morte di Renato Paolini. — Stralci della Lettera Pastorale: « La Fede oggi ». DICEMBRE 1970 — Il Collocamento: come funziona? — Si parla di droga a Montefiascone. — Pregevole avvio della squadra di calcio locale. — Segnalazioni dei lettori che riguardano la pubblica morale. — Mons. Boccadoro nominato Amministratore Apostolico di Bagnoregio. ALIMENTARI MACELLERIE 10 gennaio: Burla Domenica Allevo Elena Gatti Ennio Fabene Dante Pecugi Rosa Marzetti Torquato Carelli Edoardo Fetoni Alessandro Mezzetti Antonio fu A. Fabbro Manlio 17 gennaio: Ciucci Giuseppe Gaddi Angelo Torrigianl Maria Parti Mario Filiè Salvatore Sarchioni Domenica Cocciola Enrichetta Mezzetti Giuseppe Mezzetti Antonio fu D. Scoponi Giorgio 24 gennaio: Torriggiani Bruno Pepponi Margherita Governatori Augusta Mari Benigno Sennini Angelo Lanzi Adele Tofi Maria Ter. Ramaglionl Evarlsto Bellapadrona Erasmo Fetoni Vittorio (Zeppon.) Carletti Franco 31 gennaio: Burla Domenico Allevo Elena Galli Ennio Ettorri Giovanna Rocchi Domenico Pezzato Florido Sportoloni Umberto 7 febbraio: Ciucci Giuseppe Torriggiani Maria Gsdd' Angelo Fabene Dante Pecugi Rosa Marzetti Torquato Carelli Edoardo Fetoni Alessandro Mezzetti Antonio fu A. Fabbro Manlio Mezzetti Giuseppe Mezzetti Antonio fu D. Scoponi Giorgio 7 Salvaguardare il Patrimonio naturale Si è più volte da ogni parte esclamato che una delle ultime carte che il turismo locale conserva per giocare è t'ambiente naturale, ancora privo di quelle alterazioni e di quelle conseguenti deturpazioni che rappresentano l'amaro prezzo del progresso. La carenza di insediamenti industriali nel nostro territorio, sebbene molto negativa dal punto di vista economico generale, avrebbe come contropartita il grande merito di contribuire alla salvaguardia del patrimonio naturale. Anche la speculazione edilizia non ha presentato fin qui forme allarmanti, salvo casi sporadici. Nonostante ciò è da rilevare che l'attacco all'ambiente naturale come si è manifestato in molti angoli italiani è stato sempre caratterizzato da manifestazioni blande con incrementi nel tempo in maniera più che proporzionale. Quando i cittadini hanno notato e fatto notare la distruzione dell'ambiente naturale non è stato, per la maggior parte dei casi, più in tempo. Scopo della presente è di mettere in guardia l'opinione pubblica facendo notare come J'attacco al patrimonio naturale nella nostra zona si trovi già nella fase iniziale, rilevando l'insorgenza delle manifestazioni principali e collaterali. Il grido d'allarme per essere efficace deve essere tempestivo e seguito dagli opportuni mezzi di intervento. L'EQUILIBRIO NATURALE Il primo colpo che subisce l'ambiente naturale in seguito alle dannose azioni dell'uomo è la rottura dell'equilibrio naturale. Vediamo ora da un punto di vista naturalistico generale che significato riveste il mantenimento di detto equilibrio. L'ambiente naturale, selvaggio, non è come superficialmente si potrebbe credere, una mescolanza casuale di individui animali e vegetali. Il fatto stesso che un animale conduce la propria vita catturando e consumando altri animali dimostra che gli esseri viventi stanno tra loro in rapporti ben precisi la cui situazione ottimale è rappresentata dall'equilibrio tra le specie. Gli esseri si sono quindi nei millenni specializzati per l'ambiente in cui vivono In modo da rendere più agevoli le loro funzioni vitali. Il fatto ad esempio che gli insetti presentano una variabilità di apparati boccali (pungenti, masticatori ecc.) dimostra come questi piccoli esseri si siano pian piano specializzati per facilitare lo approvvigionamento degli alimenti. Nel mondo vegetale il fenomeno si manifesta con le stesse caratteristiche. Abbiamo piante che con il loro accrescimento cercano di soffocare le altre. Abbiamo inoltre fenomeni di simbiosi mutualistica in cui due o più individui si fondono armonicamente per trarre giovamento reciproco (caso dei licheni), vicino a casi di parassitismo in cui un esssere vive sfruttando lo altro. Gli esseri viventi animali e vegetali sono quindi tra loro in stretta competizione ed ogni specie, dalla nascita alla morte, conduce vita combattiva per il sostentamento; vita combattiva che dai naturalisti viene definita « lotta per l'esistenza ». Interessantissimo, ai fini del tema propostoci, è notare il fatto che non esistono soltanto equilibri tra le specie, sia animali che vegetali, ma anche una correlazione stretta tra esseri viventi ed ambiente in cui essi conducono la vita. Il terreno serve In definitiva allo sviluppo della vita animale e vegetale, ma la stessa vita animale e vegetale è capace di agire sul terreno trasformandolo chimicamente e fisicamente. Sappiamo infatti che il terreno agrario non è altro che il prodotto della disgregazione delle rocce per azione millenaria. Le piante stesse, ad esemplo, sono necessarie alla formazione alla conservazione del suolo. Infatti il terreno vive in un complicatissimo equilibrio di acqua, elementi minerali, materia organica animale e vegetale morta nonché organismi viventi. Per esempio In un ettaro di terreno si calcola una presenza media di una tonnellata di organismi viventi: essi, concatenati fra di loro e interdipendenti, conferiscono al suolo una determinata proprietà fisica e biologica. Se questo equilibrio viene alterato, per cause naturali o ar- tificiali, il terreno perde le sue caratteristiche e si decompone, si erode, provocando danni incalcolaDili. Le alluvioni che si susseguono in questi anni sono dovuti alla rottura dell'equilibrio naturale determinato dal disboscamento delie pendici. L uomo in definitiva deve imparare che la natura e un tutto unico, che non si può modificare una sua parte senza conseguenze su tutto il resto. Della natura fa parte anche l'uomo il quale ha il potere ai modificare profondamente l'ambiente. Lia sempre, ma con velocità enormemente accelerata negli ultimi venti anni, lo sta modificando in peggio portandolo gradualmente verso la distruzione. Tutte le modifiche negative che l'uomo apport i sulla terra si rifletteranno su se stesso con quella che gli esperti definiscono « Catastrofe ecologica ». il termine ecologica fu coniato dal naturalista Haeckel il quale lo osava per definire I « economia degli animali e delle piante ». Il suo significato si è ora allargato e l'ecologia è la scienza che studia le relazioni tra gli esseri viventi e I ambiente in cui essi vivono. L'azione distruttrice dell'uomo si traduce, a lungo andare, nella estinzione di molte specie. Secondo Pavan sono in imminente pericolo di estinzione 338 specie di uccelli e 288 specie di mammiferi. LE CAUSE La caccia spietata, i diboscamenti, alcune tecniche agricole, lo sviluppo industriale con i conseguenti inquinamenti, l'espansione urbanistica ecc. sono tutte cause della degradazione dell'ambiente naturale. I disboscamenti, abbiamo asserito, sono la causa prima delle alluvioni, ma ben altre funzioni vitali svolgono i boschi che qui, per brevità, siamo costretti a sorvolare. L'impiego dei prodotti chimici in agricoltura (diserbanti, insetticidi ecc.) è ancora più dannoso dal punto di vista naturalistico. Basti pensare che la distribuzione degli insetticidi sulle colture, oltre che distruggere i parassiti, distrugge tanti altri insetti che sono importanti ai fini dell'equilibrio biologico e le cui funzioni benefiche probabilmente la scienza ancora non le conosce. L'uomo ha oggi la capacità di cambiare faccia a gigantesche porzioni della superficie terrestre. Ma tali ampie e profonde modificazioni dell'assetto territoriale, seppure portate a termine a fin di bene, con la speranza di vita migliore, spesso raggiungono risultati contrari. La grande opera di colonizzazione del bacino del Rio delle Amazzoni, eliminando le foreste che proteggevano quel suolo ricco di ossido di ferro e di alluminio, ha portato in cinque anni alla completa laterizz^izione ed il terreno, prima fertile, si è trasformato in roccia. La grande diga di Assuan elevata In Egitto certo fornisce più elettricità al paese. Ma insieme con l'acqua trattiene anche il famoso limo del Nilo. La conseguenza è che la valle del Nilo è oggi meno fertile di mille anni fa e che il Mediterraneo è meno ricco di sostanze organiche. Ma la causa onnipresente della rottura dello ambiente naturale è l'inquinamento, balzato da questa estate alla cronaca in seguito alla pericolosità per le località balneari. L'inquinamento è figlio del progresso. Sfruttiamo le risorse elementari della natura, l'aria, l'acqua, le risorse forestali e minerali, per trasformarle in merci, le quali, a loro volta, diventano rifiuti. E' da questa catena che si genera quello che noi chiamiamo inquinamento. Questi rifiuti vengono riversati nell'ambiente naturale inquinando aria, acqua, mari e cibi. Le proporzioni del fenomeno sono enormi. Basti pensare che, secondo dati statistici, una citta media senza industrie rigetta nel suolo 500.000 tonnellate di acque luride, 12 tonnellate di solidi in sospensione, 2.000 di rifiuti, 150 di anidride solforosa, 100 di ossido d'azoto, idrocarburi, ossido di carbonio ecc. Le concause di cui sopra sono aggravate dal cosiddetto consumismo e cioè dal fenomeno per cui l'uomo moderno è portato fatalmente a produrre sempre di più per poter consumare sempre di più, e, quindi, ad accumulare sempre mag- giori quantità di rifiuti. Secondo un'indagine americana esistono attualmente più di 500.000 sostanze nuove inventate dall'uomo, e ad esse se ne aggiungono dalle 400 alle 500 ogni anno. Molte di queste sono sostanze plastiche, assolutamente indistruttibili. Merita un cenno anche il problema dei detersivi i quali presentano nella loro composizione percentuali variabili di solfonati non degradagli. Ciò significa che con le acque di scarico i detersivi passano dalle nostre abitazioni ai fossi, ai fiumi ed ai laghi (neanche il nostro lago è quindi immune da dette sostanze). Se queste sostanze chimiche raggiungono il terreno in esso si accumulano e a lungo andare, quando raggiungono un determinato livello determinano la morte di alcune specie vegetali più delicate. Ciò si può osservare anche alla periferia di Montefiascone in prossimità dei fossi di scarico delle acque luride. Purtroppo in questi casi le prime a morire sono le piante arboree, con grave inconveniente dal punto di vista paesaggistico. LE MISURE Sarebbe auspicabile nel nostro territorio comunale che gli sviluppi futuri, sia di carattere edilizio, sia di carattere industriale siano ben regimati allo scopo di fronteggiare l'attacco allo ambiente naturale. Circa gli sviluppi edilizi è auspicabile una disciplina urbanistica che non consenta Je costruzioni in quei pochi, fortunati, terreni boschivi ed in quegli ambienti a particolari caratteristiche idrogeologlche. Circa gli insediamenti industriali, se vi saranno, sarà necessaria una ubicazione il più distante possibile dal centro abitato, ma soprattutto in luoghi ove non sia possibile far giungere le acque di scarico al lago di Bolsena. Lo stesso criterio dovrebbe essere seguito da tutti i comuni che si affacciano sul lago. Altro punto Importante è la creazione di fasce di rimboschimento lungo le falde o, in ogni caso, nei terreni in forte pendio. Cosa ci sarebbe ad esempio di più bello e di più funzionale della totale destinazione a bosco del fianco collinare che si affaccia verso il lago al disotto della piazzetta di Belvedere? Quanto più elegante sarebbe dal punto di vista paesaggistico detta striscia di verde in luogo dello squallido cespuglieto interrotto dalla voragine della cava di lapillo? Ma non soltanto da parte delle Autorità competenti, anche da parte dei singoli cittadini dovrebbe scaturire la ferma volontà della difesa del verde, pubblico o privato che sia. A volte con troppa leggerezza sì abbatte un albero mastodontico, senza pensare al fatto che per ottenere piante del genere occorrono decenni e, spesso, secoli. Dove il problema del verde è più sentito spesso si osservano deviazioni di vere e proprie strade allo scopo di salvare alberi secolari. Ottimo indice è un certo interesse che si va maturando nella nostra città verso i giardinetti privati. Sono piuttosto diffuse alla feriferia piantagioni sparse di conifere o comunque di sempreverdi. Altro punto augurabile è l'impedimento della realizzazione del vecchio progetto SIT-ENEL. Detto progetto avrebbe catastrofici effetti sull'ambiente naturale sia per ciò che concerne la flora e fauna lacustre, sia per quanto riguarda il clima in prossimità del lago a causa del raffreddamento generale che si avrebbe. Realizzare tale progetto significherebbe entrare nella fase culminante del crollo ecologico. Dott. Quintino Mezzoprete Albergo " ALTAVILLA „ di M A R Z I A N T O N I O FERRUCCIO Via D. Alighieri 16 - Via del Pino MONTEFIASCONE Tel. 8414 Camere con bagno Riscaldamento centrale Ascensore ZONA QUIETA E PANORAMICA 8 I pericoli che minacciano la gioventù di oggi dono campagne di prevenzione, di informazione; ma io penso che, se non si colpisce il male alla radice, esso si estende, si dilata ed un giorno forse (Dio non voglia!) dovremo dire che anche in Italia avvviene quello che riferisce la rivista americana TV Guide, che in una inchiesta dichiara che in California calcolare quanta gent3 usa la marijuana, e quanto spesso, è una impresa disperata perché la droga è diventata un uso comune. A Hollywood, in molte case di persone note anche da noi, la marijuana viene regolarmente fumata dagli adolescenti sotto il controllo dei grandi: non possono fumarla mentre lavorano o fanno i compiti. Bisogna perciò parlare chiaro ai giovani, bisogna soprattutto fornire loro qualche cosa che li allontani da queste fonti del vizio, da queste fonti del male, dalla stampa pornografica, dal cinema osceno, dall'uso incontrollato e male condotto della libertà, dallo sperpero dei soldi non guadagnati, dall'abuso del mezzo motorizza, to e soprattutto dal vizio della droga, dalla tos. sicomania, che può condurre anche alla pazzia e alla morte, perché intacca profondamente i centri nervosi e mina le parti più vitali del nostro organismo. (seguito da pag. 1) finora non ha potuto assumersi, per cui i ragazzi hanno sui problemi sessuali un'informazione del tutto deformata, perché viene loro da coetanei o da amici poco maggiori di età, e che non può che essere dannosa. E purtroppo gli adulti non si sentono in grado di fornire quella giusta, quella precisa, quella adatta all'età e alla mentalità dell'adolescente. STAMPA La stampa tiene bordone al cinema, almeno certa stampa. Sappiamo tutti che tra le mani dei giovani circolano opuscoli pornografici, riviste oscene, dove trionfa il nudo e dove la posta, la parte cioè riservata alla corrispondenza con i lettori, forse è peggiore del racconto e delle figure, perché non mancano talora l'esaltazione, o almeno la giustificazione, dell'incesto e del vizio omosessuale. I giovani sprovvedutamente leggono e imparano le cose più immorali e meschine di questa nostra società consumistica, che offre al consumo tutto, compresi il sesso e le sue degenerazioni. Il sesso domina anche nei cartelloni pubblicitari; anzi sembra che non si possa fare più pubblicità senza il sesso. E queste figure che continuamente martellano la vista ed il sistema emotivo dei ragazzi finiscono per avere il sopravvento sulla loro resistenza morale e qualcuno più debole si sa come va a iinire. DROGA Ed ecco che entra in gioco la droga, questo ultimo ritrovato della nostra società, per cui il giovane, che vuole sfuggire alla noia, alla monotonia della vita di ogni giorno, crede di poterlo fare tuffandosi nel mondo dei sogni proibiti. Ecco quindi l'hashish, la marijuna, la cocaina, la metedrina, l'L. S. D., nell'uso dei quali i giovani credono di trovare la soluzione dei problemi che li angustiano e non si accorgono di trovare invece la rovina del loro fisico e della loro psiche. Ed infatti, usando la droga, c'è il rischio di infezioni locali e generali, di morti improvvise per arresto circolatorio, ittero da siringa, ittero tossico (soprannominato «epatite hippy»), deterioramento mentale e fisico, servitù della personalità, crisi sempre più frequenti di tipo confusionale e schizofrenico, più facile disponibilità a qualsiasi malattia. L'opinione pubblica si allarma nel leggere che in alcune « fumerie » scoperte nelle nostre maggiori città la maggioranza dei frequentatori era costituita da giovani studenti, anche di scuola media; si cerca di correre ai ripari: sì intrapren. COLLABORAZIONE TRA SCUOLA E FAMIGLIA Che cosa possono fare in tal senso la Scuola e la Famiglia? Anzitutto, e prima anche del controllo un'opera comune di educazione. Bisogna ridare ai giovanetti qualche ideale, perché i giovani di oggi sembrano soprattutto privi di un ideale che li soddisfi. In genere non hanno più l'ideale della religiosità, non hanno più l'ideale della patria, non hanno quello della solidarietà sociale, del lavoro come esplicazione della propria intelligenza e del proprio dinamismo. Hanno però ancora l'ideale dello sport; e forse sarà proprio per !a pratica sportiva che noi potremo offrire ai giovani il mezzo che li allontanerà dai luoghi e dalle occasioni di depravazione e di corruzione. Dobbiamo cioè dare ai giovani non il chiuso dei bar o dei cinema, ma l'aperto dei campi sportivi, dove l'attività è salute, dove l'agonismo è coraggio, è spirito di iniziativa, dove il gioco è causa, occasione di generosità, di solidarietà, di lealtà e di altruismo. Dobbiamo far capire ai giovani che la vita è conquista, è lotta, è sacrificio, che l'unica fonte del benessere materiale ed una delle più grandi soddisfazioni morali è il lavoro, che la religiosità, il senso civico, il rispetto degli altri non so. no vacue parole, ma sono e saranno sempre le virtù su cui poggia saldamente la dignità del- f G i r t i ' da ìm O Vasto pronta 4) a Cannelle, MACELLERIA Scopi Giorni Vitella - Vitellone Abbacchio e Polli C a r n e di prima qualità C.so C a v o u r 6 a - M o n f e f i a s c o n e rei. 8 2 4 5 T I LEONARDI assortimento nel l'uomo, che proprio per esse è diverso dagli altri esseri viventi, nei quali non risplende la divina favilla. Ma per convincere i giovani, bisogna farsi amare da essi, e per farsi amare bisogna essere degli amici che desiderano mettersi al fianco di altri amici in difficoltà per comprenderli e per aiutarli a superare il loro momento delicato. Occorre perciò che i genitori comprendano che è necessario parlare con i figli, conoscere dal di dentro i loro problemi, aiutarli a risolverli. (Ma perché questo avvenga occorreranno forse degli anni). Per ora si faccia quello che si può fare, soprattutto si eserciti sui figli il necessario controllo delle amicizie, che stringono e degli ambienti che frequentano; si conceda ai ragazzi una libertà regolata, facendo loro comprendere che non è possibile concedere ad essi, non ancora del tutto forniti del senso della responsabilità, quella libertà illimitata che pretendono. I genitori non facciano mancare ai figli nulla di quanto è necessario, ma neanche largheggino nell'elargire denaro, che viene spesso usato dai ragazzi in divertimenti non sempre leciti, quali il cinema, i flippers, il fumo. Per quanto riguarda i film vietati i genitori facciano appello alle autorità preposte al buon costume, alla moralità, all'ordine pubblico perché facciano osservare ai gestori dei cinematografi, troppo spesso indulgenti, il divieto di ingresso ai minori esclusi per legge dalla visione di un certo film, e suggeriscano ai rivenditori di riviste una prudente cautela nel vendere certa stampa agli adolescenti. La salute morale e fisica dei nostri giovanetti è un bene tropoo prezioso, un patrimonio di incomparabile valore per la società di domani; a noi educatori spetta per primi il dovere di salvaguardarlo e di difenderlo dai pericoli che lo minacciano. La Famiglia e la Scuola, mantenendo stretti raoporti ed efficacemente collaborando, potranno preparare degnamente i ragazzi alla vita, educandoli con opera paziente e costante, a divenire probi cittadini, onesti lavoratori, membri responsabili e coscienti di una società ordinata. Prof. Pietro Volpini Nuovo oltre 150 Deposito 40 - Tel. 8333 ad OLIO tipi in di carta Via delle (Montefiascone) a> O o 3 "O (D Q> Colori • •• * Stucchi * Rosoni a. i 9 Si puòconoscere Dio? CALENDARIO PARROCCHIALE MERCOLEDÌ' 6 GENNAIO Ci sono due modi di conoscere: l'uno diremo; l'altro indiretto. L'occhio percepisce la luce direttamente; l'intelligenza, l'essenza delle cose sensibili. E' chiaro che la nostra conoscenza di Dio non può essere di questo genere- Se avessimo la conoscenza immediata di Dio, cioè se conoscessimo Dio per intuizione, come si dice, non potremmo dubitare un istante della sua esistenza. Invece, non di rado, li dubbio s'affaccia, voluto o non voluto, alle deboli menti umane. Se avessimo la conoscenza diretta di Dio, inoltre, Dio, essere infinitaments sapiente e perfetto, origine e fine d'ogni cosa, inonderebbe talmente le nostre anime di scienza e di gioia da renderci perfettamente felici. Ma come può chiamarsi felice una vita come la nostra, afflitta da tanti dolori e privazioni? E' vero che il pensiero di Dio ci conforta, ma esso non impedisce che sentiamo l'amarezza dei nostri affanni e la punta dei nostri dolori. E' così manifesto che non abbiamo la conoscenza immediata di Dio, da sembrar opportuno di non soffermarci su questo punto. CONOSCENZA INDIRETTA Il secondo modo di conoscere è quello mediato o indiretto. Questo consiste nel risalire dall'esistenza e dalla natura di un'opera alla conoscenza dell'esistenza e della natura dell'autore. Supponiamo che un individuo non conosca né Dante, né Michelangelo e legga la Divina Com- media, o contempli la cupola di San Pietro: è possibile supporre che egli dubiti anche solo per un istante che quei capolavori hanno avuto un autore? Sarebbe ridicolo pensarlo. Dall'esistenza dell'opera si risale all'esistenza dell'autore. Ma non basta. Dall'esame della natura dell'opera è possibile anche conoscere, in qualche modo, la natura dell'autore. Se, leggendo un libro o contemplando un quadro, la nostra anima si sente profondamente commossa, spinta a compiere azioni virtuose ed eroiche, si conclude che anche l'autore doveva provare qualche cosa di simile, doveva essere un'anima eletta. Se, al contrario, leggendo alcune pagine o contemplando un'immagine, la nostra anima si sente turbata e ¡1 fondo melmoso della nostra corrotta natura si solleva ad intorbidire il candore della nostra coscienza, si deve concludere che l'autore doveva avere un'anima volgare.. Dall'esame d'un'opera, si viene dunque a conoscere, non solo l'esistenza dell'autore, ma anche, In qualche modo, la sua natura. Due abitatori del deserto, interrogati in qual modo conoscessero Dio, rispondevano: l'uno: « Allo stesso modo che riconosco dalle tracce segnate sulla sabbia che vi è passato un uomo o una belva », e l'altro: « Non è forse la aurora che mi annuncia il sole? ». La medesima cosa afferma la S. Scrittura. San Paolo dice ai Romani: • Dio invisibile s'è fatto visibile attraverso le sue creature ». E il salmista, contemplando le armonie del firmamento, esclama: « Coeli enarrant gloriam Dei et opera manuum eius annuntiat firmamentum ». Chi sono i Testimoni di Geova? Gent.mo Direttore, per la terza volta, sono venuti a casa mia i così detti Testimoni di GEBOA, portando stampa e soprattutto desiderosi di istruirmi nella loro dottrina. Anche se molto impegnata, solo per educazione, ho dovuto sorbettarmi un po' del loro indottrinamento. Naturalmente comprendo benissimo che si tratta di frottole (basti pensate che dicono che soltanto loro rimarranno in vita alla fine prossima del mondo!) ma sarei curiosa di conoscere qualcosa di più di questa strana setta. Non potrebbe parlarne nel suo interessante giornale? Non si potrebbe vietare tale propaganda? Farebbe una cosa gradita a tante persone. Ossequi. B.G. La ringrazio di cuore per l'occasione che mi offre di parlare di questo argomento, dato che, malgrado II buon senso dei nostri concittadini, i propagandisti di questa strana religione sembrano non disarmare, con il rischio di diventare petulanti. L'argomento è vasto e quindi lo tratterò a più riprese, illustrandone i vari aspetti. Premetto che nessuno (se si eccettua il buon senso e la fede dei cristiani) può impedire tale propaganda, anche se sinceramente bisogna essere un po' « tocchi » per divulgare e accettare simili « frottole » come lei giustamente ha detto. Si chiamano « Testimoni di Geova » e non Geboa, come lei ha scritto. A buon conto è sbagliato anche il nome Geova. Gli ebrei chiamavano Dio o col nome •< Adonai » che vuol « Signore » o col nome « lahveh ». Dove i Testimoni abbia- da no trovato Geova lo sanno solo loro I I Testimoni di Geova non sono protestanti, anche se partono dagli stessi principi. Accettano l'interpretazione personale ed arbitraria di qualche passo della S. Scrittura. II metodo di propaganda è questo: presentarsi con una Bibbia in mano, assicurando d'aver trovato il vero senso per raggiungere la « libertà » cioè ia « salvezza » e quindi accusare tutte le altre religioni — particolarmente la Chiesa Cattolica — di aver falsato l'insegnamento della Bibbia, di non comprenderne un'acca. Scopo che raggiungono: togliere la fede, allontanare dalla devozione. Costituiscono un superamento di qualsiasi forma di religione. E sono lì con la Bibbia in mano! Tutti gli altri; Giudei, Cattolici, Protestanti non hanno capito proprio nulla della Bibbia. Perché la Bibbia — dicono — afferma che ogni religione è opera di Satana, che n o i c'è alcuna differenza tra l'uomo e gli altri animali; che non c'è né giudizio, né-Inferno, né paradiso. Inoltre, dicono, la Bibbia insegna e comanda l'anarchia, la ribellione. EPIFANIA Festa della fanciullezza. Doni e regali non mancheranno per i nostri bambini. E' bello, però, abituarli ad essere generosi e quindi ad offrire qualcosa per i bimbi poveri e non cristiani. La Festa della Epifania è anche della S. Infanzia: i bimbi cristiani aiutano i missionari per il lavoro che svolgono tra i bimbi non cristiani. i.UNEDI' 18 GENNAIO FESTA DI S. ANTONIO E' una festa sentita ancora molto dai nostri fedeli, e si celebra nella chiesa di S. Andrea. Siccome quest'anno la festa cade di domenica e in domenica non si può fare, viene rimandata al lunedì seguente: 18 GENNAIO. Quindi: LUNEDI' 18 GENNAIO si cele breranno Sante Messe nella Chiesa di S. Andrea, alle ore 7-8-9-10-11. Si distribuiranno immagini del Santo. MERCOLEDÌ' 20 e GIOVEDÌ' 21 GENNAIO FESTA DI S. SEBASTIANO e S. AGNESE La gioventù maschile e femminile sicuramente — come è tradizione — organizzerà qualcosa da un punto di vista religioso e ricreativo. Basterebbero queste poche cose per screditare questa forma di pseudo-religione dei Testimoni di Geova. Riprenderemo il discorso nel prossimo numero de « La Voce » per parlare dell'origini dei Testimoni di Geova. Ditta Venanztni ARTICOLI DA REGALO E CERAMICHE Piazzale Roma, 10 MOBILI ANTICHI OGGETTI D'ARTE ANTICHI E MODERNI Via Dante Alighieri, 28 VISITATECI Impresa f u n e b r e Appaltatrice del Comune di Bolsena Via Castagno Ditto SCORSINO NUNZIO CONCESSIONARIO: BIRRA DREHER + ORANSODA LEMONSODA • PRODOTTI FERRARELLE ACQUE: SAN GEMINI FIUGGI CHIANCIANO BIBITE DI OGNI GENERE CONSEGNE A DOMICILIO Via Dante Alighieri lei. 8301 - 8109 Albanesi Telef. 8166 AUTOMOBILISTI! CHIEDETE LA POLIZZA ALLA LATINA ASSICURAZIONI Fiduciaria: Autoscuola Tedeschi Agente di zona: Vittorio Graffietti Tel. 8282 Agenzia Generale: Viterbo, via Cairoli - tel. 35.849 «Cesare alla Cai/alla» con il suo panorama di cielo, terra e lago, la sua cucina i suoi ampi saloni attrezzatissimi per banchetti, matrimoni, cerimonie, ecc. Sorelle Carelli TESSUTI E CONFEZIONI Montefiascone - Corso Cavour 15 MONTEFIASCONE Telefono 8068 io Fatti e LAUREA Il direttore della Scuola Card. Salotti, Emidio Lanciotti si è laureato a pieni voti in giurisprudenza, all'Università di Siena, discutendo una interessante tesi sugli aspetti giuridici della formazione professionale. Al nuovo dottore vadano le felicitazioni e gli auguri più cordiali. FIOCCO AZZURRO Il giorno dell'Immacolata è nato Germano Maurizi. Ai genitori, Bruno {già valido goleador della nostra squadra di calcio) e alla signora Domenica facciamo un coro di auguri. personaggi lunga vita e la migliore diffusione possibile.... per la quale ogni autentico cattolico dovrebbe sentirsi impegnato. Addetta agli abbonamenti è Suor Emanuela Vanic delle Maestre Pie Filippini. SUCCESSO DI PITTORI LOCALI Due pittori della « Tavolozza » sono andati a cogliere allori sulla riva dei mare. Il primo, Vincenzo Celeste, già premiato in diverse mostre, si è visto assegnare il premio acquisto del Consorzio Autonomo per il Porto di Civitavecchia, Organizzato fin nei minimi dettagli dal Movimento Artistico Culturale « La Tavolozza », il Concerto ha avuto, fra gli altri, il merito di aver attirato un gran numero di giovani per lo più studenti delle scuola locali e viterbesi. Il trattenimento vocale è stato caratterizzato da due parti, l'esecuzione di musica sacra e musica cosidetta profana. ma in Medicina e Chirurgia con 110 e lode, discutendo la tesi sulle « leucemie ». FIOCCO ROSA Maria Letizia, il 20 ottobre, è venuta a rallegrare il fratellino Luigi e i suoi genitori sig. Speranzosi e Giusti Fiorella. Felicita ha invece portato al Sig. Liberti Ferdinando e sua gentile consorte. Felicitazioni! Lusinghiero successo della Camerata Polifonica Viterbese in S. Flaviano NUOVO CAVALIERE Ci giunge notizia che l'Ufficiale Giudiziario addetto alla nostra Pretura, Francesco Solazzi... è stato fatto cavaliere. Di che ordine e grado, non sappiamo, ma egualmente vogliamo far giungere al Cav. Solazzi le nostre felicitazioni. ADDIO EST! EST!! EST!!! Sembra che la Cantina Cooperativa abbia dovuto dire addio all'etichetta Est Est Est. Difatti non avendo, i viticoltori della zona tipica, conferito l'uva alla suddetta Cantina questa non è più in grado di produrre il prelibato vino. E' stata tolta anche l'omonima insegna sui muri della Cantina ma una scritta che indichi la funzione di quel fabbricato non ci starebbe male, non vi pare ? RITORNA L'OSSERVATORE Con i primi di questo nuovo anno dovrebbe ritornare fra noi il settimanale diocesano l'Osservatore della Domenica. Ne è stata costituita già la Redazione formata da D. Aldo Bellocchio, D. Giacinto Pascarella, D. Roberto Burla e Umberto G. Ricci. La vastità delle Diocesi di Viterbo, Montefiascone, Tuscania, Acquapendente e Bagnoregio e la necessità di un « filo di collegamento » per usare un'espressione di Mons. Vescovo, reclamano a gran voce un proprio organo di stampa. Al nuovo settimanale auguriamo BENEMERITI DE « LA VOCE » Ha offerto L. 30.000: Bracoloni Alvaro. Hanno offerto L. 10.000: Saraca O.; Salviani C. Maiucoi E. Hanno offerto L. 5.000: Ricca V.; Famiglia B.; lovenitti G.; Rubbi R.; lacoponi L.; Mai A.; Col•linvitti G.; lovinitti A. Ha offerto L. 6,000: Santucci Gamberi M. Ha offerto L. 4.000: Mari M.; Moretti M. L. Fanali A. Hanno offerto L. 3.000: Morleschi G.; Ricca F.; Giusti D.; Mocini M.; Cagnucci C.; Rossi L. Hanno offerto L, 2.000: Carelli F.; Ugolini A.; Lampani A.; Adami P.; Bartolozzi G.; Fioretti A.; Perandria R.; Giulietti Salotti C.; Vaggi A.; Liverziani F.; Perello R.; E.G.Z.; lacoponi U-; Lozzi G.; Mecali M-; Fumagalli R.; Presciuttini A ; Lombardelli A.; Ouitarrini S.; Volpini E.; Ciuchi D.; Ranaldi F.; Porroni A.; Fanali E.; Bacchiarri F.; Vitangell L.; Lozzi P.; Fapperdue G.; Presciuttini G..; Pezzato F. Hanno offerto L. 1.500: Roncella G.; Clementi R..; Bartoleschi F. Ha offerto L.. 2.500: Porroni V. Hanno offerto L. 1.000: lacoponi L.; Mari C., lacoponi M.; Bracoloni F.; Bracoloni G.; Fanali F.: Pepponi F.; Fabene A.; F. R.; Spernanzoni Giusti F.; Salviani L.; Panichi S.; Sennini L.; Basili L.; Fratelli Mosca; Danti E.; Mocini Z.; Celeste V.; Durantini A.; Giraldo P.; Piero e Mauro; Perello C.; Mancini F.; Lupi A.; Liberti I.; Rubbi D.; Firmani M.; Monastero Benedettine; Maccaroni A ; Bacci R.; Rocchi B.; Marconi N.; Manzi G.; Ruin G. M.; Tassoni V.; Piero P.; Nardini G.; Carelli B.; Sermini F.; Piergiovanni C.; JVIenghini R.; Chierici G.; Tassoni F.; Ugolini A,; Ugolini G.; Ballarotto T.; Carelli L.; Patrizi O.; Perazza C.; Zelii A.; Mari B.; Starnini B.; Francia D.; Mons. Belardi O.; Trapè Domenico; Ferri B.; Crocetti A.; Rezzi E.; Marenghi L.; Zerbini F.; Bartoli Gaddi A.; Morleschi R.; Acciari F.; Bacchiarri A.; Manzi N. Hanno offerto L. 500: Monanni D.; Gualdesi V.; Menghini M.; Sorelle Fanali; Cianfano A.; Sileoni E.; Rosetta A.; Scutumella G. in occasione della XXIII Mostra Regionale di Arti Figurative allestita nel locali del Circolo culturale « Luigi Calamatta » di quella città. Il secondo, Mario Lorenzi, delicata « cesellatore »> di paesaggi e di marine, oltre ad essere stato vivamente ammirato ha realizzato un discreto gruzzolo con la vendita di una sua opera, esposta sempre al Circolo « Calamatta » di Civitavecchia. LAUREA Gualtiero Fioretti (e non Giuliano, come erroneamente pubblicato) è il giovane concittadino laureatosi a suo tempo presso l'Università di Roti Concerto tenuto nella parte superiore della Basilica di S. Flaviano, il 12 dicembre scorso, dalla ormai famosa « Camerata Polifonica Viterbese » diretta dal Maestro Zeno Scipioni, ha avuto un vero, concreto successo di pubblico. ^ ^ PRIMO PREMIO Il nostro concittadino Primo Pugliesi ha vinto il 1. premio olio alla 9.a Mostra Regionale di Pittura - Fotografia e Diapositiva a Milano. Il dipinto porta il titolo « Verso la libertà » e rappresenta l'uomo colpito e caduto sul filo spinato, mentre si appresta ad oltrepassarlo. Congratulazioni e ad meliora ! Al termine del riuscito Concerto il Maestro Scipioni ha espresso il desiderio di poter tenere un concerto nella magnificenza della Basilica di S. Margherita ove l'acustica resa efficientissima dalla grande cupola, darebbe ai canti polifonici la espressione più alta. C'è solo da augurarci che molto presto si abbia la fortuna di riascoltare questi magnifici cantori nell'Ideale ambiente della nostra Cattedrale... magari in occasione di qualche pubblica, sacra funzione. Umberto G. Ricci OREFICERIA E GIOIELLERIA UNO-A-ERRE - 1 AR ARGENTERIA FIORENTINA - CRISTALLERIA Di BOEMIA LE MARCHE SVIZZERE DI GRANDE PRESTIGIO > > Sicurtà e Lavoro O M E G A TISSOT > K'OAMFR >• L O N G I N E S LABORATORIO RIPARAZIONI e una garanzia e un affare per ogni sorte di assicurazione Pallini fi Celesti; Sede: Montefiascone - C.so Cavour, 6 - T. 8150 Succursale : Montefiascone-C.so Cavour, 102- T. 8142 Succursale : Bagnoregio - P.zza Cavour, 27 - T. 9121 HOTEL VITTORIA MONTEFIASCONE Piazzale Roma Telefono 8 4 3 3 Rivolgetevi a : Scutumella Mario Capobranco, 13 - Tel. 8321 Ottima Camere Sale con per cucina bagno banchetti Bar