A n n o IV - N. 1 2 - Dicembre
1970
MONTEFIASCONE
Sped. in abb. postale Gruppo III - N. 14
L'Epifania
Annusava l'aria cercando di penetrare
inquieto nel buio. Percepiva il
brulicare
della vita nella caverna. Erano i compagni
che dormivano. Egli no. Sulla bocca dell'antro stava accosciato, proteso verso la
vita ostile. Al buio perfino il respiro dei
compagni diventava estraneo.
Aspettava.
Come avevano fatto da sempre i suoi padri e i padri dei padri. Era stato così da
tempo
immemorabile.
Ma ogni volta c'era, nell'attesa, una punta di paura. Perché una volta o l'altra, forse, il Grande Mutamento non sarebbe venuto. E stringeva con le mani pelose il
vecchio osso forato.
Bisognava stare attenti, soffiare con forza appena si fosse mostrata la prima striscia rossa. Forse si era svegliato
troppo
presto, o forse... ma poi la pelle gli si aggricciò e sentì pungere per tutto il corpo
la forza del sangue. Laggiù qualcosa schiariva.
La fronte sfuggente divenne un groppo
di vene tese, l'osso forato mugolò con tutta la spinta del fiato. Grida gutturali risuonarono nella caverna e il rombo delle
buccine riempì lo spazio.
Dovunque, uomini bassi, con la
fronte
sfuggente, sollevavano braccia
scimmiesche verso il Grande Mutamento. Tutte le
cose diventavano di nuovo familiari, amiche, benefiche.
All'orizzonte spuntava la prima
gloria
del sole.
•
Tutti gli angoli visibili del cielo erano
stati studiati, catalogati, messi in relazione, accuratamente.
E si conoscevano ormai da secoli i nomi delle stelle e dei
pianeti, comuni a tutti i popoli. E le leggi eterne del moto non erano più un segreto.
I Magi sapevano. Avevano studiato a lungo. Avevano atteso da tempi lontani l'evento àella Luce.
Da due notti la Luce era venuta. Si era
manifestata con splendore improvviso nel
segno della Divinità.
Ma, stranamente,
i Magi ne erano perplessi. Erano radunati a consiglio nel tempio del fuoco, silenziosi, i sapienti della
Persia, forse i più saggi uomini del mondo. Nell'immobilità
assoluta, l'unica cosa
viva sembrava la fiamma che danzava da
secoli nel grande tripode di bronzo.
Alla fine il più vecchio parlò: " Fràtelli
anche io, come voi, sono nel dubbio. Da
tempo aspettavamo la venuta di Dio. Abbiamo letto nel cielo questa
promessa.
Ora l'ultimo segno è venuto. La luce ha
dato il suo splendore nella notte, quando
i due più grandi pianeti sono entrati in
congiunzione col sole.
Sappiamo che il pianeta Giove rappresenta la Divinità e Saturno è il segno di
un piccolo popolo lontano. E' il popolo degli ebrei e, dai segni, pare che Dio sia
sceso presso quella gente. Ma come?
E perché scegliere una razza così trascurabile?
Abbiamo atteso e studiato troppo per
(Stralciamo dalla interessante conferenza che il prof. Volpini, preside della
Siuola Media « A. Manzoni » ha tenuto
non cercare di saperne di più. Noi vecchi
resteremo in attesa, ma i più giovani dovranno andare; per sapere. La strada è
lunga, ci vorranno degli anni a percorrerla, ma noi
aspetteremo
I giorni, scivolando veloci, resero ancor
più esili le mani dei saggi, ancora
più
fonde le rughe sui volti di corteccia.
Due anni. I vecchi videro di nuovo la
Luce. Seppero così che i loro fratelli erano giunti.
Poi ancora tempo e tempo.
Finalmente fu celebrata la festa del ritorno. I sapienti erano ansiosi " Diteci,
dunque, che avete visto? ".
"\Abbiamo trovato la Divinità. Era la
Regola Perfetta, la Luce Inestinguibile.
Eravamo pronti a sentirci annientati
dal
Suo Potere ".
E invece abbiamo pianto di dolcezza; la
polvere del suolo è sembrata alle nostre
facce una carezza di mamma.
Perché Colui che è il Terribile
abitava
nella tenerezza della carne. E la nostra sapienza si è liquefatta davanti a Dio che ci
guardava nel mistero degli occhi
d'un
bimbo.
•
E tu che leggi la memoria di questi
antichi
fatti?
Tu, che vivi nel secolo delle
scoperte
più
fantastiche?
Anche se sei una persona
qualunque
puoi gareggiare con la sapienza dei Magi.
Usi ogni giorno cose che a te sembrano
tanto semplici e che a loro
parrebbero
sbalorditive.
Ma non sei neppure tanto diverso dai
primitivi che aspettavano l'alba. Anche tu
sei pieno di paure e di dubbi. Le tue frustrazioni hanno creato una letteratura, i
tuoi incubi hanno fatto la storia
delle
guerre.
Anche tu hai bisogno del Grande Mutamento. Hai necessità di sentirti
amiche
tutte le cose. Dentro di te c'è l'istinto alla
luce.
« E la Luce venne ad illuminare la notte » - dice il Vangelo di Giovanni.
I Magi la videro, la riconobbero,
l'adorarono.
Ma tu devi ritrovarla;
personalmente.
Non puoi affidarti all'esperienza di altri,
non puoi rinunciare alla tua libera responsabilità.
Dio è fatto così. Ti rispetta
totalmente.
Mette a tua disposizione la trasformazione delle cose attraverso la Luce che tu
puoi trovare e portare nel mondo. Ma non
ti violenta;
attende.
Tu puoi fare il Grande Mutamento,
perché tutto è già avvenuto.
Solo, tu devi riscoprirlo, per la
parte
dell'universo che rappresenti ed interpreti.
Hai l'umiltà dei Magi? Saprai riconoscere Dio in un bimbo, in un debole, in un
sofferente?
ai genitori e Autorità, in occasione della inaugurazione dell'anno scolastico}.
Quali sono dunque questi pericoli che minacciano così da vicino i giovani?
Anzitutto l'eccessiva libertà, accompagnata da
una disponibilità non indifferente di denaro e favorita dalla motorizzazione; poi il cinema, la
stampa e, in questi ultimi tempi, la droga.
MOTORIZZAZIONE E SOLDI
Spesso i nostri giovanetti escono a quf.'siasi ora da casa e rientrano in qualsiasi momento,
senza che i genitori si preoccupino di sapere dove sono andati, che cosa abbiano fatto e quali
amicizie pratichino i figli, i quali hanno la possibilità di allontanarsi anche di molto dalle mura
domestiche perché aumentano sempre più cololoro che a 14 anni, e forse anche prima, posseggono un motorino.
I ragazzi dispongono largamente di soldi e
questa disponibilità di denaro, senza doverne
rendere conto a nessuno, certo non alimenta nei
giovani il senso del risparmio, il senso dell'economia, il senso della rinuncia, con conseguenze ben prevedibili sul loro futuro.
E la motorizzazione? E' diventata veramente
un incubo, che minaccia non soltanto la salute
psichica della nostra società, sottoposta ad un
logorio ognora crescente dai rumori e dalla circolazione che diviene sempre più caotica, ma
anche la incolumità fisica sia dei piccoli conducenti sia di tutti coloro che hanno la d'sav.
ventura di trovarsi sulla loro stessa strada. Infatti spesso questi guidatori in erba, anche se
conoscono le regole della buona educazione civile e del buon comportamento, sulla strada sono così frastornati dall'ebbrezza della velocità
che tendono a dimenticare quelle regole, a non
osservare quelle norme.
CINEMA
II secondo pericolo è quello del cinema; e
non dico certo una novità se vi ricordo che almeno tre quarti dei film proiettati portano l'etichetta del « Vietato ai minori di 18 anni », una
etichetta che ha il sapore di una beffa, perché
se noi entriamo in una sala cinematografica dove si proietta questo tipo di film, troviamo sempre un certo numero di ragazzi minori, e anche
di molto, di 18 anni, che sono entrati senza difficoltà, forse ad insaputa della famiglia, ma con
il ben preciso intento di gustarsi il film proibito,
dove predominano la violenza ed il sesso. E la
gioventù si gode beatamente certe scene, si inebria davanti a certe figure, beve avidamente
di
certi discorsi, si interessa morbosamente
certe trame, di certe vicende e qualche volta è
portata ad imitarle. Certo è che il cinema, invece di essere scuola di educazione, si è degra.
dato in genere a scuola di vizio e di depravazione.
Il trionfo del sesso e della violenza è incontestato e quindi fa facile presa sulle menti, sui
sentimenti, sui cuori vergini | e i ragazzi. Ma l'esaltazione del furto, l'esaltazione dell'omicidio,
l'esaltazione del sesso e del vizio sessuale non
sembrano preoccupare minimamente tante famiglie, che si disinteressano dei problemi dei loro
figli, lasciando ad altri il delicato compito della
educazione sesssuale: un compito che la Scuola
(segue a pag. 8)
2
Jlettere aL giù mate
SECONDA PRECISAZIONE
Gent.mo Direttore,
nel numero 11/1970 del Suo giornale il lettore G. L. riferisce un episodio accaduto nello
Ospedale, per oui mi sento in dovere di fare
alcune precisazioni.
Da quanto ho potuto accertare è vero che una
Signora ha chiesto ad un medico dell'Ospedale
(e nell'Ospedale) di visitare il proprio bambino,
ma è altresì vero che questo medico non presta
servizio di guardia nell'Ospedale in quanto non
appartiene a reparto di diagnosi e cura. Ed è
norma che nell'Ospedale le visite agli ammalati
esterni vengano fatte dal medico di guardia.
Giustamente quindi il medico suddetto ha invitato la Signora a condurre il piccolo paziente
nel proprio ambulatorio, poiché egli, non essendo di guardia non avrebbe potuto visitarlo in
Ospedale.
La ringrazio e distintamente La saluto.
Prof. Mario Muzzolini
Dirett. Sanitario
Ospedale
Civile di
Montefiascone
L'ENEL NON RISPONDE
Gent.mo Direttore,
le sarei estremamente grato se volesse pubblicare la copia dell'ultima lettera da me inviata all'ENEL il quale da oltre un anno resta muto a tutte le mie sollecitudini per il problema
che descrivo più sotto.
Per la stima che nutro per il Vostro giornale
ho fiducia che qualche « papavero » dell'Ente si
degni di dare disposizioni non dico per ovviare
all'inconveniente lamentato dalla lettera che accludo, ma almeno per una p u r misera risposta:
Questo è il testo dell'ultima lettera:
« Spettabile ENEL,
esercizio distrettuale del Lazio,
Piazza Poli, 37
00187 - ROMA
« In riferimento alla mia del 9 ottobre 1969, rimasta ad oltre tredici mesi senza risposta, nonostante i solleciti effettuati per telefono e a voce
tramite gli Uffici ENEL di Montefiascone e di
Viterbo, chiedo la rimozione urgente dei tralicci
n. 10 e 11 installati sulla proprietà dei minori
miei figli, anche perché non mi risultano eventuali trattative in merito.
« Con l'occasione Vi comunico che, qualora non
avrò nemmeno questa volta alcuna risposta, entro 15 giorni, rivolgerò istanza al Giudice Tutelare affinché disponga per curare gli interessi dei
sopra citati minori ».
Montefiascone, 11-11-1970
Giuseppe Marinelli
Via Cassia, 40 - Montefiascone
Non entriamo in merito alla questione, ma unc cosa abbiamo il dovere di rilevarla:
quattordici mesi (ne è passato un'altro dal 16 novembre) per scrivere due righe sono, crediamo, eccessive.
Un Ente serio come l'ENEL, potrebbe
anche
buttare giù una rispostina alle numerose
lettere
del nostro lettore !
*
QUELLO OHE OSSERVO E CHE MI SEMBRA
CHE NON VADA...
Gent.mo Direttore,
E' mia intenzione illustrare alcune lacune organizzative presenti nel mio bel paesino tanto
ammirato dai molti turisti stranieri che ogni anno vi transitano.
La colpa di queste carenze è ripartita tra la
cattiva volontà dei cittadini e lo scarso interessamento del Comune.
Passiamo ad esaminare in modo dettagliato le
cose che non vanno.
Gli orologi ci sono... ma non camminano.
Qualcuno potrebbe obbiettare: ma questo cosa c'entra? Il problema non è così sciocco come
potrebbe sembrare: è invece una dimostrazione
della trascuratezza in cui versa la città. Tutti
noi siamo al corrente del fatto che, nonostante
recenti lavori di restauro, i due grandi orologi
della facciata di S. Margherita sono in condizioni desolanti, essendo fermi da tempo immemorabile; ora, io mi domando: è mai possibile che
una chiesa che fa parte del patrimonio artistico
non solo del Lazio, ma di tutta la Nazione, debba
essere lasciata in questo stato? Mi sembra per lo
meno ingiusto e irriverente per i nostri antenati, che a costo di enormi sacrifici hanno edificato una costruzione di tale bellezza, permettere
che il tempo faccia di lei scempio impunemente.
In queste condizioni, il Duomo sembra mutilo:
l'arte non può estrinsecarsi se l'opera che la rappresenta è incompleta.
Dovunque la cittadina mostra i segni del tempo e nessuno sembra preoccuparsene seriamente, occorrerebbe restaurare edifici di una certa
rilevanza non solo artistica ma anche storica in
modo saggio ed equilibrato.
Passiamo ora ad un'altra piaga che deturpa la
bellezza del paese: lo stato della Rocca dei Papi.
Lo spettacolo che si presenta ai visitatori è
per lo meno avvilente: aiuole calpestate, siepi,
fiori e piante danneggiate, mura e statue ornate
di sfregi e scritte per lo meno biasimevoli. Ovunque, in terra, vi sono cartacce, ed ogni genere di immondizie: questo nonostante che siano presenti degli appositi cestini porta-rifiuti. Cosa vuol dire ciò? Che l'educazione ed il rispetto
sia della natura che del prossimo non sono caratteristiche dei cittadini. Delle espressioni poco
felici e delle bestemmie che contagiano e infestano il linguaggio della popolazione è inutile
parlarne, perché è una cosa troppo manifesta.
Non mi sembra poi molto felice l'idea di collocare i gabinetti pubblici troppo in evidenza...
chi, infatti, si reca nel parco, vuole respirare aria pura e non certo il caldo profumo degli eescrementi degli altri: è una cosa indecente.
E, visto che siamo in tema di indecenze, ecco
un nuovo capitolo: i semafori di recente installati nella Cassia. Non sono mai in funzione, e le
poche volte che funzionano non sono troppo regolari. I molti milioni usati per questo capolavoro, potevano essere impiegati per cose ben più
urgenti ed importanti.
Per esempio ci sono alcune vie secondarie che
non sono sufficientemente sistemate, costringendo coloro che le transitano a fare indigestione di
polvere, buche e sassi sporgenti.
Questi ed altri problemi che per motivi di spazio non sto ad elencare, sono stati oggetto di
lunghe quanto infruttuose discussioni.
Spero vivamente che la popolazione si renda
presto conto della non confortante situazione in
cui versa il paese: è necessario un miglioramento perché Montefiascone conservi la sua caratteristica di cittadina accogliente e di piacevole
soggiorno.
Colgo l'occasione per invitare tutti i cittadini a
formulare i loio migliori auguri per il vigile notturno Sig. Santini Urbano che recentemente %
stato promosso, grazie al suo onesto e laborioso
servizio, al grado di brigadiere. Faccio notare
che se in questi ultimi tempi, i vandalismi e i
i-jrti sono di molto diminuiti, buona parte dei
merito va al Sig. Santini.
Cumdi ancora auguri per una brillante e feli e
ca. riera al nostro bravo, modesto e valoroso vigile notturno.
Tommaso
Franco
Perché, sig. Tomaso, non e così generoso da
regalare due orologi veri, da mettere al posto di
quello non funzionante e di quello finto? .
*
« Segnalazione »
Egregio Direttore,
nella mia qualità di gestore della sala da ballo che ha formato oggetto di una « segnalazione
dei lettori » nel n. 12 del vostro stimato giornale, mi corre doveroso obbligo precisare quanto
segue:
1) E' vero che nella sala si balla tutte le feste comandate, del resto i balli sono legalmente
autorizzati dalle autorità competenti; la tradizione è comunque recentissima e motivata dal fat-
to che coloro i quali erano portati a questo divertimento, non trovandolo in loco, si recavano
nei paesi vicini dove agiscono sale simili con rischi assai maggiori, se sono questi che preoccupano il sig. D.A.C., che quelli di restarsene
nella propria città.
Purtroppo di usanze e tradizioni ne sono cambiate e cambiano continuamente ben più gravi
di queste !
2) Inoltre è assurdo soltanto supporre che in
una sala limitata da quattro mura, con ben
puattordici finestre, bene illuminata anche se
con luci moderne, continuamente controllata, i
giovani frequentatori possano dedicarsi, oltre al
ballo, a « tutt'altre attività ». Mi risulta, anzi,
che molti frequentano la mia sala conoscendone la serietà.
Per quanto sopra esposto è evidente che la segnalazione è perlomeno troppo allarmistica
e
non rispecchi affatto la realtà.
Sono comunque grato a D.A.C, che mi dà la
opportunità di tranquillizzare tutti coloro che
potrebbero pensare chissà che cosa avvenga in
quel « covo di assordanti rumori »; purtroppo di
tali assordanti rumori è caratterizzata la musica di oggi !
Il gestore Agostino Filiè
V
S'
'i»
« IV N o v e m b r e d i m e n t i c a l o »
Egregio Direttore,
nell'ultimo numero del giornale da Lei diretto e precisamente nel trafiletto « 4 Novembre
Anniversario dimenticato » è chiamata in causa
l'Associazione Combattenti e Reduci.
Quale Presidente della locale Sezione tengo a
precisare che lo Stato non dà contributi e che
« i soldi delle tessere non vengono solo intascati ».
Infatti per avere la « Licenza » del Circolo Ricreativo Combattenti e Reduci, occorrono almeno 100 iscritti e di questi soltanto 45 pagano la
tessera, le altre '55 tessere vengono distribuite
gratuitamente.
Ciò con buona pace per il combattente E. G. e
per il suo « credulone commentatore » del giornale.
Non è quindi il 4 Novembre un anniversario dimenticato dai combattenti specialmente dai veterani della guerra 1915-18 che aspettano ancora
la misera pensione di L. 5.000 mensili, ma dalle
Autorità competenti che hanno dimenticato il
significato di Patria per la quale abbiamo combattuto con tutto il vigore dei nostri venti anni
mentre altri ci guardavano dalle finestre o peggio ancora ci tradivano vigliaccamente bivaccando allegramente in terra straniera.
Grazie dell'ospitalità.
Vittorio Giusti
Presidente Sez. Combattenti e Reduci
CONFEZIONI
BATINELLI
Il negozio dei giovani
LE MIGLIORI CONFEZIONI
da ALVARO Trattoria • Bar
«AL PASSEGGERO»
S p e c i a l i t à alla g r a t i c o l a
B u c a t i n i alla m a t r i c i a n a
Vini E S T I E S T I E S T 1
NUOVO S A L O N E R U S T I C O
Via Dante A l i g h i e r i - Tel 8 1 3 0
MONTEFIASCONE
Casa della Bomboniera
da F R A N C O
Piante - Fiori - Bulbi e Semi da fiori
Addobbi
e Confezioni
Cesti c o n bomboniere
CORONE
E
per
floreali
matrimoni
CUSCINI
3
La
di
storia
Montefiascone
a cura di MARCELLO
VICENDE DAL 1559 AL 1630
Il successore di Paolo IV f u Giovanni Angelo
dei Medici che assunse il nome di Pio IV ( 15591565); anch'esso si dimostro benevolo verso i
Falisci volendo tra l'altro che Montefiascone fosse protetta dal suo nipote il Cardinale
Carlo
-Borromeo (proclamato in seguito Santo).
Pio IV volle riportare il nostro Municipio al
suo antico splendore; ordinò partanto che il nostro Comune si regesse per mezzo di uno speciale Cardinale Governatore e nominò a questa
eccelsa carica Ranuccio Farnese affinché Montefiascone non fosse più soggetto a Viterbo, cosa che era avvenuta da un secolo circa allorché
la Rettoria f u trasferita dalla nostra Rocca in
quella città.
Pio IV si spense nel 1565 e l'anno successivo venne eletto Pontefice Michele Ghirglieri che prese
i1 nome di Pio V (1566-72). Il novello Papa volle
subito riconfermare a Montefiascone l'onore di
un Cardinale Governatore che elesse a vita nella
persona del Cardinale Alessandro Farnese omonimo del f u Papa Paolo III.
Nel 1570 i Turchi, dopo aver conquistato l'isola
di Cipro, mirabile f u la difesa dei Veneziani che
avevano come comandante Marcantonio Bragadin ucciso barbaramente, minacciavano d'occupare l'intero Mediterraneo. I veneziani si unirono allora in una Lega con Filippo II e con tutti
gli altri stati Italiani per fermare la minaccia
tuica; anche un buon numero di Falisci, con a
capo il loro Governatore Alessandro
Farnese,
partirono da Montefiascone per unirsi ai Veneziani. Il 7 ottobre 1571 all'imboccatura del golfo
d : Lepanto la flotta della Lega si scontrò con la
più numerosa flotta turca; dopo un furioso combattimento gli invasori vennero clamorosamente
battuti.
I 'anno dopo spirò Pio V e in sua vece venne
eletto il Bolognese Gregorio XIII (1572-85), il riformatore del calendario. Sotto il regno di Sisto
V Montefiascone tornò di nuovo libera dopo essere stata di nuovo assoggettata al governo di
Viterbo da Gregorio XIII. Sisto V si mostrò prodigo verso i Falisci istituendo nella nostra città
una nuova fiera che durava dal primo al quindici
di agosto.
Dopo il breve pontificato di Urbano VII (1590)
venne assunto al soglio di Pietro NiccoR> Sfondrati che volle farsi chiamare Gregorio
XIV
(1590-91). Egli, appena eletto Papa, volle dare esecuzione al decreto emanato sotto Sisto V depistando un Cardinale quale governatore
della
nostra città e scelse per questa carica suo nipote Cardinale Paolo Sfondrati.
In questo periodo Montefiascone era insidiata
da diverse bande di briganti che si erano rifugiati nei pressi dei confini con la Toscana. Vennero prese tutte le precauzioni possibili dal nostro Municipio che ordinò f r a l'altro che i contadini entrassero entro le mura della città per
maggiore sicurezza. Il nostro concittadino Vincenzo Pennoni venne eletto comandante
delle
truppe e in paritempo vennero poste numerose
sentinelle alle porte della città. Al fine venne
debellato il pericolo di queste bande ma in sua
vece si stava preparando un altro male di gran
lunga peggiore al precedente: la carestia. Il Municipio provvide in ogni maniera al bisogno della popolazione ma le premure risultarono alla
fine vane per la mancanza di cereali.
Morto Gregorio XIV venne proclamato Papa
Innocenzo IX (1591) che governò per un solo mese ma in questo breve lasso di tempo il Santo
Padre volle dare un attestato di riconoscenza
verso questa peculiare città nominando castellano della Rocca il Falisco Valerio Scarinci carica
che era stata ritenuta incompatibile per un abitante del luogo per diversi secoli.
Al defunto Innocenzo IX successe sulla cattedra di Pietro Ippolito Aldobrandi, fiorentino, che
p e s e il nome di Clemente V i l i (1592-1605). Anche questo Pontefice volle confermare l'indipendenza di Montefiascone installandovi un Commissario Stefano Graziani, prendendo a cuore anche
MARI
le cure del Municipio e affinché fosse saggiamente amministrato emanò una apposita Costituzione (1).
Elesse il Pontefice poco dopo un nuovo Commissario nella persona di Clemente de' Rossi e
gli diede dei poteri straordinari.
i
Giunta l'estate del 1594 Clemente V i l i venne in
villeggiatura a Montefiascone rimanendovi per
tutto il mese di settembre. Nella circostanza, veduto l'affetto dei Falisci, elesse come Commissario il nostro concittadino Malatesta dei duchi
Malatesta. Morto Clemente e il di lui successore
Leone XI venne eletto Pontefice Camillo Borghese che prese il nome di Paolo V (1605-1621). Il
novello Papa volse anch'esso il suo sguardo verso Montefiascone; infatti mandò quassù il suo nipote Cardinale Borghese per provvedere ai bisogni dei Falisci investendolo di particolari favori (2).
Mandò anche un nuovo Commissario nella persona di Olimpo Panielli nobile Modenese. Morto
Paolo V gli successe-Gregorio XV e quindi Urbano VIII (1623-44).
Nel 1630 il Vescovo Cardinal Laudivio Zacchia
fece aggiungere alla incompleta costruzione della
cattedrale il coro e al posto della cupola, per
mancanza di fondi, fece ricoprire il tutto con
un vasto tetto (3).
(1) Riformarne.
(2i Riformarne
(3) Montefiascone
Salotti.
Ieri e oggi del Mons.
danni. Ci piace a tal proposito riportare integralmente la descrizione dell'incendio come appare
nel volume del De Angelis, Commentario storico
critico su l'origine e le vicende della Città e chiesa Cattedrale di Montefiascone edizione 1841 a
pagina 183:
« In Dei Nomine Amen. Adì 4 Aprile 1670 la
r.otte del Venerdì Santo s'incendiò la Chiesa Cattedrale di S. Margherita di questa Città di Montefiascone, che principó il fuoco nell'organo di
detta chiesa causato da pochi carboni, che ci
lasciò Mons. Francesco Vellesi organista, che se
ne serviva per far le colle per accomodare dett'organo: l'ornamento di dett'organo diede fuoco al sesto, et Cuppola di detta Chiesa, et alla
porta della medesima Chiesa, e perché quando
corse il popolo, il foco era irreparabile per il favore del vento tramontana, che tirava in detta
notte, non si poté salvare, se non il Santissimo,
che per levarlo dall'altare, dove stava, Anzovino
di Venanzo si mise tre volte tra le fiamme, et
sempre ritornava indietro senza poterlo pigliare: finalmente s'abbagnio ben bene con l'acqua,
e poposto ogni timore di foco arrivò dove stava
detto Santissimo et pigliò tutto il tabernacolo,
et illeso lo porto a salvamento. Del resto si ab-
Latino
LA PESTE A MONTEFIASCONE
Nel 1657 iniziò a serpeggiare negli Stati della
Chiesa la peste portata da alouni malati provenienti da Napoli; Montefiascone non tardò a provare più che ogni altro luogo gli effetti di quel
terribile male che durò per ben due anni.
Le vittime tra i Falisci raggiungsero livelli
spaventosi tanto che i morti superavano un terzo dell'intera popolazione.
L'allora Papa Alessandro VII apprese con dolore grande lo sterminio che la peste stava facendo in Montefiascone e vi spedì come Commissario Monsignor Lorenzo Bussi a prendere
tutte le misure possibili affinché il morbo venisse stroncato. Il Vescovo di Montefiascone Gaspara Cecchinelli contribuì con una somma di 3.000
rll'acquisto dei medicinali; spese
ingentissime
vennero profuse dal Municipio per fornire medici e sfamare i poveri appestati.
Splendido e mirabiles-fu il comportamento dei
Padri Cappuccini stanziati in questo Cenobio che
esposero a gravi rischi la propria vita pur di
soccorrere gli infermi tanto che alcuni di essi,
colpiti dal morbo, perirono. Grande esempio di
solidarietà umana f u dato da Bagnoregio che
spedì sul nostro monte commestiblii e aiuti di
ogni sorta. Ma tutto f u vano. Alla fine della pestilenza nel 1659 Montefiascone aveva perso, come precedentemente accennato, oltre un terzo
della popolazione; dalle ricche e suntuose dimore dei ricchi alle misere case dei poveri tutto
aveva assunto un aspetto lugubre e di solitudine.
Nella nostra Rocca non vi era più la Corte Pontificia, non più il Commissario e non più il presidio militare.
Dello splendore degli anni precedenti più nulla
se non nel ricordo dei sopravvissuti.
L'INCENDIO DELLA CATTEDRALE
Nel 1666 il Vescovo Gaspare Cecchinelli fece
completare l'edificio della Cattedrale di S. Margherita con una modesta facciata.
Quattro anni dopo e più esattamente la notte
del 4 aprile 1670, venerdì Santo, scoppiò in S.
Margherita improvvisamente un incendio.
Le
fiamme incrementate dal vento di tramontana arsero il tetto e tutti gli ornamenti in legno ad
eccezione di un crocifisso ligneo che rimase miracolosamente intatto e viene ancora gelosamente conservato (vedi foto).
Le strutture in pietra riportarono ingentissimi
U crocifisso ligneo scampato all'incendio.
(Foto
Breccola)
brugiorno tutte le banche, tutti li Confessonar j , la banca grande del Magistrato, la credenza
de' Preti dove stavano li parati delli altari al
num. di 17, li dui credenzoni al Rosario, li dui
pulpiti delle reliquie, et del Predicatore, la sedia
Episcopale con tutto il Coro, che era bellissimo, che ci si era speso novecento scudi a farlo
con quattro quadri grandi, che valevano cento
scudi l'uno, con tutti li libri corali, li legivi, il
credenzone con li veli, dui pastorali et altre supellettili, tutti li candelieri di ottone più di mezzi squagliati, il campanello di metallo tutto il
manico squagliato, li quadri delli altari si salvarono mezzi abbrugiati; resto solo il Santissimo Crocifisso, che si salvò con gran diligenza,
che tre volte vi si accese il foco, s'abbrugiò il
velo, che teneva d'avanti et u n poco il braccio
sinistro di detto Crocifisso, che f u miracolo che
Si salvasse. Cascò tutto il tetto con tutti li travi
grossi, et piccoli, che non ne restò in piedi ne
meno uno; li detti travi nel cascare sfondorno
quattro sepolture dentro delle quali durò il foco molti giorni; si salvò la Sagrestia per la gran
diligenza, che si fece, che per entrarvi dentro si
smurò una fenestra da capo alla scalata che va
alle campane et di lì entrarono molte genti, quai: credendosi non poterla salvare per il gran foco, che vedevano dentro detta Chiesa, che pareva
(segue a pag. 5)
4
Panorama sportivo
Commento, curiosità e dati statistici
sul campionato di promozione
Con la disputa della dodicesima
giornata di campionato si è concluso l'ultimo impegno ufficiale
dell'anno da parte delle squadre di Promozione eccetto la sola
Vulsinia
Bolsena, per quanto riguarda il girone A, impegnata in Coppa Italia.
Siamo così giunti a tre soli turni
dalla conclusione del girone d'andata con la conseguente proclamazione della squadra campione d'inverno. Per questo simbolici) ma ambito titolo sono in corsa le prime
quattro squadre e più precisamente Astrea, Fregene, Bolsena e OMI
ad un punto una dall'altra. Sembai-Jj
fuori le quattro immediate inseguitrici appaiate a 14 punti tra le quali il Montefiascone.
gli aziendali che hanno impegnato
più del previsto i ragazzi di Fioravanti. Successivamente il Montefiascone si è recato nella tana del Boisena per l'attesissimo derby dell'Alto Lazio con le due squadre appaiate al secondo posto in classifica.
Ancora una volta, a dispetto della
tradizione, hanno avuto la meglio i
lacuali ma mai punteggio è stato
così bugiardo avendo i Falisr> dominato per lunghi tratti gli avversari. I bianco-azzurri ritornavano subito alla ribalta vincendo la successiva partita interna contro
l'Allu-
«H Marcello M a r i
miere.
Domenica 20 il Montefiascone ha
giocato a Fregene e ancora una volta è stato sconfitto con una rete
di scarto disputando in paritempo
un'egregia partita che per una serie di circostanze, compendiate da
una buona dose di sfortuna, lo ha
visto battuto.
La capolista Astrea vanta il miglior attacco del campionato
con
ben 19 reti all'attivo seguito
da
quello del Fregene, Ladispoli e Montefiascone con 16 marcature.
La migliar difesa è quella dell'OMI avendo subito solamente 4
reti. Il peggior attacco è
invece
nuello dell'ATAC con sole 4 reti all'attivo mentre la stessa
squadra
detiene altri non desiderabili primati negativi: quello della peggior
difesa con 26 reti subite e quello
di non aver mai vinto in campionato.
L'unica squadra imbattuta è, co-
me premesso precedentemente, il
Bolsena che ha pareggiato ben otto volte su dodici incontri. Le squadre corsare sono Astrea, Fregene
e Bolsena che hanno ottenuto in
trasferta otto punti. La compagine
che ha sfruttato nella miglior maniera il fattore campo è quella Falisca che in casa ha ottenuto 5 vittorie e un pareggio totalizzando 11
punti sui 12 a disposizioneQuattro squadre non hanno mai
vinto in trasferta e rispettivamente
ATAC, Allumiere, La Gioia e Rieti.
La imbattibilità interna è conservata da quattro squadre e cioè Boisena, OMI, Montefiascone e Astrea.
Sino alla dodicesima giornata (Sono state segnate complessivametite 189 reti; le giornate che hanno
visto più realizzazioni sonp la nona e l'undicesima con 21 mentre la
quinta detiene il record
negativo
con sole 11 reti.
I Falisci in questo mese hanno
dapprima liquidato meritatamente in
casa il fanalino di coda ATAC con
un secco 3-1 ma il punteggio è stato troppo severo nei confronti delllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllltlllllllllllll
Risultati e formazioni
29 NOVEMBRE
Montefiascone ATAC 3-1
Montefiascone: Carli; Ceccarelii, Oriolesi; Simeoni, Angelonì, Serfustini; Dei Svaldi, Santini, Beffardi, Donati, Ferri (Tassoni dal 83').
ATAC: Luciani; De Chicchis, D'Andrea; Fiori, Raggi, Ventura; Angelini, Missori, Manfroni, Giovannini, Rocchetti.
Marcatori: 43' Dei Svaldi, 57' Buffardi, 62' Manfroni, 84' Ceccarelii.
Arbitro: Panarisi.
6 DICEMBRE
Vulsinia Bolsena • Montefiasc. 10
V. Bolsena: Parlanti; Liberati, Fanelli; Menichelli, Parrino, Casciani;
Sabatini, Poleggi, Maaten, Salvatori, Zaccheroni (Cirilli dal 78').
Montefiascone: Carli;
Ceccarelii,
Oriolesi; Simeoni, Cipriani, Serfustini; Dei Svaldi, Massella, Chiricozzi, Santini, Ferri (Tassoni dal
61').
Marcatore: Casciani al 27'.
Arbitro: Mirabelli.
13 DICEMBRE:
Montefiascone
Allumiere 3-2
Montefiascone: Tanturli; Ceccarelii,
Oriolesi; Simeoni, Ciprini, Serfustini; Dei Svaldi, Massella, Buffardi, Santini (56' Donati), Ferri.
Allumiere: Sistili; Pelosi,
Rufinì;
D'Ezio, Mori; De Fazi;
Marcelli,
Rosati, Superchi .Guarda al 32'),
De Paolis, Feoli.
Marcatori: 1' Ferri, 15' Dei Svaldi,
52' Feoli, 56' Dei Svaldi (rigore),
70' Rosati.
20 DICEMBRE
Fregene - Montefiascone 1-0
Fregene: Pucini; De Angelis, Loreti; Pesci, Ruffoni, Costariol; Lollini, Dal Moro, Pensierini, Pizzichini, Riccio (dal 68' Mangia).
Montefiascone: Tanturli; Ceccarelii,
Oriolesi; Simeoni, Cipriani, Serfustini; Chiricozzi, Angeloni, Buffardi, Santini, Ferri.
Marcatore: Costariol all'82'.
Arbitro: Orsini.
/
Nella foto da sinistra in piedi: L'allenatore Massimo Tassoni, Lozzi, lannetta, Carletti, Scoparo, Ballarotto,
Mariani, Minciotti, Morleschi, Zucchetta, il dirigente signor Augusto Volpini, Menchinelli, Piferi, Tacchi,
lacoponi, Cimarello.
—
Accosciati: Mocini, Busa, Bacchiarri, Bologna, Bracoloni, Porroni, Carini,
Dominici, Donati, Carnevali, B urla, Manzi.
La classifica dopo la nona giornata
1 Astrea
12
7 4 1
12
7 3 2
4 2 0
4 1 1
4 8 0 2 4 0
3 2 1
19
7
18
0
3 2 1
2 4 0
IP
13
6
7
17
— 1
16
— 2
2
Fregene
3
V. Bolsena
12
4
OMI
12 6 3 3 4 2 0 2 1 3 12 4
12 6 2 4 4 0 2 2 2 2 16 8
12 6 2 4 5 1 0 1 1 4 16 10
5 Ladispoli
6 Montefiascone
MARCATORI
15
— 3
14
14
— 4
— 4
9
14
14
— 4
— 4
10 10
10 12
13
— 5
13
— 5
Maia Cat
STEFER
12
13
6 2 4
4 1 1
2 1 3
15 10
6 2 4
3 1 2
3 1 2
11
Maccarese
Palombara
12
5 3 4
3 1 2
10
12
5 3 4
11
Allumiere
12
4 2 6
2 2 2
4 1 1 1 2 3
4 1 1 0 1 5
11 21
10
— 8
12
STANDA
12
3 3 6
2 2 2
1 1 4
11 14
9
— 9
13
La Gioia Sud
12
3 2 7
3 1 2
0 1 5
11 13
8
—10
14
Rieti
12
2 3 7
2 2 1
0 1 5
5 11
7
—11
15
16
Tor di Quinto
12
2 3 7
1 2 3
1 1 4
9 21
7
—11
ATAC
12
0 3 9
0 2 4
0 1 5
4 26
3
—15
7
8
9
9 reti: Urbani (Astrea).
5 reti: Ghezzi (Astrea), Di Marco
(Ladispoli), Ferri
(Montefiascone).
4 reti: Costariol
(Fregene),
Dei
Svaldi (Montefiascone), Giannini (OMI), Morelli (Tor di Quinto).
3 reti: Ricci (Astrea), Zaccheroni
(Bolsena), Pensierini (Fregene),
Gigli e Biferari (Ladispoli), Bovo (La Gioia iSud),
Lavagnini
(Maccarese), Zauli (Maia
C&t),
Buffardi (Montefiascone), Tomassoni II (Palombara), Ruggiero e
Crocini (Standa), Tiberti (Tor di
Quinto).
2 reti: Feoli, Marcelli e Rosati (Allumiere), Casciani e
Salvatori
(Bolsena), Mangia, Lollini e Pizzichini
(Fregene), Petronilli e
(segue a pag. 5)
5
La storia di Montefiascone
(seguito da pag. 3)
un mongibello, empirno molti sacchi di libri, et
di tutte le robbe migliori, et le giettorno fuori
da detta fenestra, come anco levorno le sante
Reliquie, che pochi giorni prima l'havevano levate dal loco solito perché ci pioveva, et l'havevano messe in Sagrestia, che credo fosse per miracolo di Dio; perché se erano nel lor loco, era
impossibile salvarle dal foco, et le portorno nella Cappella del Vescovato assieme con il Santissimo. Cascò poi un trave maestro grosso verso la porta della Sagrestia et diede foco alla
portiera di detta porta; ma la diligenza del Sig.
Canonico D. Paolo Spalletta, che stava al canto
e*' dentro della porta di detta Sagrestia, per liberarla dal detto foco subito vi accorse con
l'acqua, che teneva pronta e smorso la detta portiera, et poi smorsò il foco di quel capotrave, et
liberò detta Sagrestia, che non s'ardesse come
la Chiesa. Io credo, che detta Chiesa si abbrug•-"asse per volere di Dio, perché ci furono molte congiunture contrarie: prima il Sagristano erano solito dormire nella Sagrestia dove non potava dormire, perché nella segreta, o stanziola
di detta Sagrestia ci era priggione una giovane
di Bagnorea figliuola del Merenza, per cui subilo che haveva sonato l'Ave Maria consegniava la
chiave della Chiesa al Sig. Don Quinto Magni,
e quella sera per essere Venerdì Santo, che non
si sonavano le campane, detto, Sagristano non
a r d o a sonare l'Ave Maria de' vivi, né dei morti, perché se vi fosse andato facilmente si sareb-
PANORAMA
SPORTIVO
Verduchi (Ladispoli), Gramaccioni, Moritesi e Di Felice (La Gioia
Sud), Carrubba
(Maccarese),
Quintavalle e Troilo (Maia Cat),
Mariani e Izzo (OMI), Mancuso e
Mascioli (Palombara), Chiù (Rieti), Nobili (Standa), Biancolillo e
Minelli (Stefer).
LA COPPA DISCIPLINA
Classifica dopo la 12.a giornata
Grottaferrata - Bolsena
p. 2
Astrea - Fregene
4
Ladispoli - Sezze - Standa
6
Montefiascone - Stefer
7
Nettuno - Pro Cisterna
8
Cynthia
9
La Gioia Sud - OMI
12
be accorto del foco. 2. Il detto Sagristano la
detta sera voleva cominciare a parare la Chiesa
per il Sabato Santo a mattina, et non potè trovare sig. Don Quinto, che haveva le chiavi di
sotto Santa Margherita dove stavano le scale,
che se cominciava a pararla, sarebbe
durato
quattro o cinque hore di notte, nel qual tempo
principiò ad ardere l'organo, che si sarebbe facilmente riparato dalla rovina, che seguì. 3. Se
non strillava quella giovane, che stava priggione
nella Sagrestia, che s'affogava di gran fumé, et
sentiva il rumore del foco, per essere nel primo
sonno, si poteva anco abbruggiare la Sagrestia,
et dove stanno le campane avanti se ne accorgesse nissuno.
Rendemo gratie a sua Divina Maestà che ce
ha salvate le sante Reliquie, la Sagrestia dove
sono tutte le suppellettili, eccetto li parati delli
Altari, et che non ha abbruggiato le case vicine,
non ostante molto foco, che cascò, et porto il
vento verso la Porticella, dove quelli vicini per
il timore sgombrarono le loro case, et pregamo
l'Altissimo, che habbia posto fine al nostro castigo, e che illumini l'Eminentissimo Sig. Card.
Paluzz,i nostro Vescovo, et tutto il Clero, et
popolo di questa Città per la refettione, et restauratione di questo Santo Tempio, che così
sia. Amen. » (Estratta dal suo originale esistente in quest'Archivio Comunale annesso al protocollo 3 lett. D. pag. 348 del f u Biagio Gentili notaro pubblico).
(continua)
6 DICEMBRE
Bagnata - Montefiascone 0-2
Montefiascone: Mocini; Ballarotto,
Palazzetti; Zucchetta,
Mariani,
Carletti; M'inciotti, Donati, Menchinelli, lannetta, Morleschi.
13 DICEMBRE
Marcatori: Donati, Menchinelli.
Vignanello - Montefiascone 5-2
Montefiascone: Mocini; Ballarotto,
Palazzetti;
Zucchetta,
Mariani,
Minciotti; Lozzi, Donati, Menchinelli, lannetta, Dominici.
Marcatori: Donati, Menchinelli.
19 DICEMBRE
Montefiascone - Civita C. 1-1
Montefiascone: Mocini; Ballarotto,
Palazzetti;
Bucchetta,
Mariani,
Carletti; Minciotti, Donati, Menchinelli, lannetta, Morleschi.
Marcatore: Zucchetta.
ALT!
Offerta
Campioni Promozione
Risultati e f o r m a z i o n e
29 NOVEMBRE
Pianoscarano - Montefiascone 5-1
Montefiascone Mocini
(Scoparo) ;
Ballaroto, Palazzetti;
Minciotti,
Mariani, Carletti; Lozzi, Zucchetta,
Menchinelli, lannetta, Morleschi.
Marcatore: Menchinelli.
AUTO OFFICINA RIPARAZIONI
F.LLI TRAPE'
MASSIMA PRECISIONE
E PUNTUALIA'
Via dei Pini
Tel. 8368
capo
merceria
Cartoleria
Giocattoli
Articoli
da
rugalo
• •»
aperto da
CECCARELLI LUIGI
detto G1GGI0NE
in Via Dante Alighieri
prssso
il
Periodico Mensile di
Negozio
abbigliamento,
col-
lezione Ragno, n e r i c a v e r e t e
un
eounpbtàniQnle
A ? P S O
FIAT
S.N.C.
VAIVI
8E3ÀTIS.
F I T T A 7 E 3 !
di C. Caporossi e C.
CONCESSIONARIA FIAT
Uffici: Tel. 8000
Officina: Tel. 8402
Salone Esposizioni: Tel. 8173
AUTOVEICOLI USATI
OLIO FIAT
RICAMBI ORIGINALI FIAT
MONTEFIASCONE - Via D. Alighieri
Albergo Ristorante - Bar ITALIA
Armeria
dei FJli
FERRAMENTA
VERNICI - ARTICOLI DA PESCA
(Bar-
SCARPONI
Montefiascone - Tel. 8 2 8 9
un
nuova
altro
di corsettcria, d a l l a
eLegsmti
Piazza
FANALI
^PauHwua
l a Lo ni
Roma
psr
0J(XI
terbi
ceti
monte
Tel. 8058
AL TRIVIO DEI CAMPI
Non ho bisogno di credere
che questo respiro
termini
dove s'innalza la montagna,
sono un povero idiota
che Ti porta idee
con la valva del suo orecchio
e sempre attende una risposta
per l'immane oceano da riempire.
Termino qui, al trivio dei campi,
sopra un muro di lucertole
dove siedo assolato
e pendolo i piedi sulla fossa
ancora umida di silenziPiero Pieri
GUARDANDO IL MARE
Una vela
un'ala di farfalla
tesa su un cielo
diluito
d'impazienti
onde.
Azzurro
il silenzio accelera
i palpiti e colora
di attesa la sete
di chimere.
Batte
insidiosa l'onda...
Il vento disegna
sulla sabbia
la rena svagata
di un sorriso
L. I .
ORAZIONE PER GARGIA
Garda,
hanno spezzato
la tua cetra
sul diapason
e tace
la voce di Spagna.
Mille croci
dalle Asturie
a Cordova
hanno pianto
il silenzio
di notti gelate.
Impenetrabile
il tuo sepolcro
volete far cantare
le ossa del Cid?
Garda,
quale tristezza
l'arena vuota
sotto la luna.
Umberto G. Ricci
LA VOCE
Favolosa
AequÌ3iando
Pallini,
Nuovo
Angolo delle Muse
3883
Montefiascone
Direttore
AGOSTINO BALLAROTTO
Vice Direttore UMBERTO G. RICCI
Responsabile ANGELO GARGIULI
Segretario di Redazione: LUIGI MARI
Redattori: MARGELLO MARI - QUINTINO
MEZZOPRETE - ROBERTO FRANCIA VITTORIO SPINELLI - PAOLO SALVATORI - MARIO LOZZI
Collaboratori: PIETRO VOLPINI - VINCENZO CARELLI - BRUNO MECUCCI.
Fotoreporter: GIANFRANCO PEZZATO GIANCARLO BRECCOLA - FRANCESCO
BRUCCHI.
Diffusione: GINO LOZZI - MARIA LOZZI
Direzione, Redazione, Amministrazione:
01027 Montefiascone, Via Trento 4
Tel. 8050 — c.c.p. 1/37007 intestato a
Parrocchia di S. Margherita 01027 Montefiascone - Viterbo
Suppl. a S. Maria Nuova, Reg. Trib. VT
n. 153 del 30-10-1967.
TIPOGRAFIA ARCHIMEDE QUATRINI
Viale Trieste 133 - Viterbo - Tel. 32895
6
11
Rassegna del 1970 attraverso la Voce „
Intendiamo, con questa veloce carellata sugli
ultimi dodici numeri del nostro giornale, rendere un definitivo omaggio all'anno che se ne è
andato. Come ogni anno, anche il 1970 ha portato gioie e dolori, ha acceso speranze e ha confermato delusioni.
Vediamo ora, come abbiamo registrato ogni
mese, gli avvenimenti locali: è un diario di cose passate ma forse potremmo tutti ricavarne
consigli per il futuro.
GENNAIO 1970
— Circola la voce che LA STANDA verrà a Montefiascone, alla indignazione dei commercianti fa eco la soddisfazione dei consumatori...,
ma poi tutto svanirà nel nulla di fatto.
— Sorge il Movimento Artistico Culturale « La
Tavolozza », ne è presidente il pittore Vincenzo Celeste.
— Vengono ultimati i lavori di restauro della
Chiesa del Borgale, per merito di alcuni devoti volenterosi guidati da Vincenzo Marconi.
A premio e coronamento degli sforzi di questi bravi lavoratori, Mons. Vescovo celebra la
prima messa nella Chiesa restaurata.
— Mons. Luigi Boccadoro compie la Visita Pasforale in S. Flaviano.
— Montefiascone ha un nuovo medico: il dr.
Umberto Della Casa.
FEBBRAIO 1970
— Si auspica finalmente una sanatoria nel traffico e nel parcheggio cittadino, ma anche questa volta non ne sortirà niente di nuovo.
— La Voce pubblica una foto a documentazione
dello scempio che si compie su un tratto dell'antica consolare Cassia, dove si divelgono
e si asportano le millenarie pietre.
— Il negozio Altorio si aggiudica il primo premio del Concorso Vetrine.
— Terminano i lavori del riscaldamento in San
Flaviano.
— Si denuncia la « piaga del divorzio ».
— La Pro-Loco si fa promotrice di una Mostra
dell'Artigianato che però, se non andiamo errati, deve avere ancora luogo.
MARZO 1970
— Inizia l'interesse locale per le prossime elezioni amministrative. Si invitano i partiti a
non portare sulle piazze i soliti onorevoli, estranei alle necessità locali.
— Lettera aperta di Angelo Manzi sulla Società
Sportiva.
— Intervista con il pittore Giulio Mariani che
provocherà una certa polemica con i membri
di un circolo artistico locale.
— Si parla dell'illuminazione notturna dello Stadio Comunale; se ne parla ancora e se ne
parlerà sempre.
— C'è la crisi comunale per la rotttura della
coalizione di maggioranza. Il PSI abbandona
la Giunta.
— Mons. Latino Salotti entra felicemente nei...
94 anni.
APRILE 1970
— Il Vescovo parla delle vocazioni ai sacerdozio
e indirizza un accorato appello ai fedeli interessati al problema.
— Monito agli elettori: saper scegliere le persone responsabili nelle prossime elezioni comunali.
— Il Presidente Ferlizzi risponde a Manzj sulla
Società Sportiva.
— Intervista con Antelio Jacoponi: la Pro-Loco
non funziona perché non ha soldi !
— Il mercato del pesce deve essere trasferito
in luogo più igienico.
— Il dott. Mezzoprete fa il punto sulla situazione urbanistica locale, e sul villaggio svedese.
— Renato Fioravanti è il nuovo allenatore (Iella squadra di calcio mentre il Montefiascone
è sceso al 12. posto nella classifica.
— Si parla delle frazioni dimenticate (La Madonnella).
— Il cantante Nino Ferrer a cena dalla Cavalla,
mentre il proprietario del Ristorante, il Sor
Cesare viene allegerito della sua Giulia.
MAGGIO 1970
— Elenco dei lavori effettuati, appaltati e deliberati dalla Giunta Comunale uscente. Zeri a
non finire e cifre da capogiro.
— Dopo tante proteste si da il nome a diverse vie, ma tutt'ora non è stata posta in opera la relativa targa !
— Lottizzazione della località Marcello, dove dovrebbe sorgere il tanto sospirato Villaggio
Svedese.
— Auspicato un Consorzio Turistico fra le ProLoco delle cittadine intorno al Lago di Boisena. Nulla di fatto.
— Nuovi quadri dirigenziali del Gruppo Ciclistico Falisco.
— D. Giuseppe Trapè è consacrato sacerdote.
— L'Enciclopedia Rizzoli-Larousse dedica a Montefiascone una lunga descrizione.
GIUGNO 1970
— Appello agli elettori: Salviamo l'Italia e p«;r
quel che ci riguarda da vicino: salviamo Montefiascone.
— Giochi della Gioventù: brillanti affermazioni
degli studenti locali nella fase comunale.
— Lungo articolo sulla situazione agricola lo->
cale.
— Annuncio del volo aereo dei pellegrini
a
Lourdes.
LUGLIO 1970
— Mons. Luigi Boccadoro nominato Vescovo di
Viterbo.
— Nessun mutamento politico in Comune dopo
le elezioni del 7 giugno: stesse persone,
stessa situazione.
— Lo sviluppo economico locale: quali sono i
presupposti per averlo realmente questo sviluppo?
— Muore la signorina Jolanda Rubbi.
— Festa di S. Margherita; tombola di mezzo milione.
FRUTTA
Chi
e
di
turno?
E
VERDURA
AGOSTO 1970
— Il Turismo a Montefiascone.
— I barbari alla rocca si divertono a distruggere ciò che di bello è stato fatto in quella
amena località.
— Proposta di tassare ogni famiglia di L. 1.000
a favore della tanto sospirata « ESTATE FALISCA ».
— Successo in campo nazionale dei nostri tiratori a piattello.
— Restauri alla Madonna della Valle.
— Appello dell'Istituto Magistrale delle Benedettine sulla soglia della definitiva chiusura.
— Istituita a Villa Salotti la Scuola Media Statale.
— Il programma della Fiera del Vino è privo di
qualsiasi grande attrattiva.
— Vivo successo della 2. Mostra Fotografica di
S. Margherita.
SETTEMBRE 1970
— Si protesta per la mancata costruzione dello
Edificio Scolastico per l'Istituto Tecnico e per
10 Spreco del grosso affitto chiesto e ottenuto per uno stabile civile.
— L'Ospedale Civile continua ad espandersi.
— Sarà prossima la costruzione di una casa di
riposo per anziani.
— Padre Mariano a cena dal Sor Cesare.
OTTOBRE 1970
— Regimildo Delle Monache confermato sindaco
di Montefiascone.
— Restauri in S. Flaviano per 20 milioni.
— Il decennale della Società Sportiva.
— Grave lutto giovanile: Giovannino
Caciola
muore in un incidente su un campo di sport.
La costernazione e il dolore di tutta la cittadinanza sono davvero grandi.
NOVEMBRE 1970
— Si lamenta il fatto notorio che tutti i lavori
comunali procedono troppo lentamente.
— Appello di Vincenzo Carelli per valorizzare
11 corteo storico rievocativo di Defuk.
— Situazione scolastica locale: qualche novità
ma di poco conto.
— Si parla nuovamente di trasferire il poco igienico mercatino scoperto del pesce. Si salvi chi può!
— La Cantina Sociale non è più dell'Est! Est!!
Est!!!
— La Parrocchia di S. Margherita ha allargato
i confini.
— Tragica morte di Renato Paolini.
— Stralci della Lettera Pastorale: « La Fede oggi ».
DICEMBRE 1970
— Il Collocamento: come funziona?
— Si parla di droga a Montefiascone.
— Pregevole avvio della squadra di calcio locale.
— Segnalazioni dei lettori che riguardano
la
pubblica morale.
— Mons. Boccadoro nominato Amministratore
Apostolico di Bagnoregio.
ALIMENTARI
MACELLERIE
10 gennaio:
Burla Domenica
Allevo Elena
Gatti Ennio
Fabene Dante
Pecugi Rosa
Marzetti Torquato
Carelli Edoardo
Fetoni Alessandro
Mezzetti Antonio fu A.
Fabbro Manlio
17 gennaio:
Ciucci Giuseppe
Gaddi Angelo
Torrigianl Maria
Parti Mario
Filiè Salvatore
Sarchioni Domenica
Cocciola Enrichetta
Mezzetti Giuseppe
Mezzetti Antonio fu D.
Scoponi Giorgio
24 gennaio:
Torriggiani Bruno
Pepponi Margherita
Governatori Augusta
Mari Benigno
Sennini Angelo
Lanzi Adele
Tofi Maria Ter.
Ramaglionl Evarlsto
Bellapadrona Erasmo
Fetoni Vittorio (Zeppon.)
Carletti Franco
31 gennaio:
Burla Domenico
Allevo Elena
Galli Ennio
Ettorri Giovanna
Rocchi Domenico
Pezzato Florido
Sportoloni Umberto
7 febbraio:
Ciucci Giuseppe
Torriggiani Maria
Gsdd' Angelo
Fabene Dante
Pecugi Rosa
Marzetti Torquato
Carelli Edoardo
Fetoni Alessandro
Mezzetti Antonio fu A.
Fabbro Manlio
Mezzetti Giuseppe
Mezzetti Antonio fu D.
Scoponi Giorgio
7
Salvaguardare il Patrimonio naturale
Si è più volte da ogni parte esclamato che
una delle ultime carte che il turismo locale conserva per giocare è t'ambiente naturale, ancora
privo di quelle alterazioni e di quelle conseguenti deturpazioni che rappresentano l'amaro prezzo del progresso.
La carenza di insediamenti industriali nel nostro territorio, sebbene molto negativa dal punto di vista economico generale, avrebbe come
contropartita il grande merito di contribuire alla salvaguardia del patrimonio naturale.
Anche la speculazione edilizia non ha presentato fin qui forme allarmanti, salvo casi sporadici.
Nonostante ciò è da rilevare che l'attacco all'ambiente naturale come si è manifestato in
molti angoli italiani è stato sempre caratterizzato da manifestazioni blande con incrementi nel
tempo in maniera più che proporzionale. Quando
i cittadini hanno notato e fatto notare la distruzione dell'ambiente naturale non è stato, per la
maggior parte dei casi, più in tempo.
Scopo della presente è di mettere in guardia
l'opinione pubblica facendo notare come J'attacco al patrimonio naturale nella nostra zona
si trovi già nella fase iniziale, rilevando l'insorgenza delle manifestazioni principali e collaterali.
Il grido d'allarme per essere efficace deve essere tempestivo e seguito dagli opportuni mezzi di intervento.
L'EQUILIBRIO NATURALE
Il primo colpo che subisce l'ambiente naturale in seguito alle dannose azioni dell'uomo è la
rottura dell'equilibrio naturale.
Vediamo ora da un punto di vista naturalistico
generale che significato riveste il mantenimento di detto equilibrio.
L'ambiente naturale, selvaggio, non è come
superficialmente si potrebbe credere, una mescolanza casuale di individui animali e vegetali.
Il fatto stesso che un animale conduce la propria vita catturando e consumando altri animali
dimostra che gli esseri viventi stanno tra loro
in rapporti ben precisi la cui situazione ottimale è rappresentata dall'equilibrio tra le specie.
Gli esseri si sono quindi nei millenni specializzati per l'ambiente in cui vivono In modo da
rendere più agevoli le loro funzioni vitali. Il fatto ad esempio che gli insetti presentano una variabilità di apparati boccali (pungenti, masticatori ecc.) dimostra come questi piccoli esseri
si siano pian piano specializzati per facilitare lo
approvvigionamento degli alimenti.
Nel mondo vegetale il fenomeno si manifesta con le stesse caratteristiche. Abbiamo piante che con il loro accrescimento cercano di soffocare le altre. Abbiamo inoltre fenomeni di simbiosi mutualistica in cui due o più individui si
fondono armonicamente per trarre giovamento
reciproco (caso dei licheni), vicino a casi di parassitismo in cui un esssere vive sfruttando lo
altro.
Gli esseri viventi animali e vegetali sono quindi tra loro in stretta competizione ed ogni specie, dalla nascita alla morte, conduce vita combattiva per il sostentamento; vita combattiva che
dai naturalisti viene definita « lotta per
l'esistenza ».
Interessantissimo, ai fini del tema propostoci,
è notare il fatto che non esistono soltanto equilibri tra le specie, sia animali che vegetali, ma
anche una correlazione stretta tra esseri viventi
ed ambiente in cui essi conducono la vita.
Il terreno serve In definitiva allo sviluppo della vita animale e vegetale, ma la stessa vita animale e vegetale è capace di agire sul terreno
trasformandolo chimicamente e fisicamente.
Sappiamo infatti che il terreno agrario non è
altro che il prodotto della disgregazione delle
rocce per azione millenaria.
Le piante stesse, ad esemplo, sono necessarie alla formazione alla conservazione del suolo.
Infatti il terreno vive in un complicatissimo equilibrio di acqua, elementi minerali, materia organica animale e vegetale morta nonché organismi
viventi.
Per esempio In un ettaro di terreno si calcola
una presenza media di una tonnellata di organismi viventi: essi, concatenati fra di loro e interdipendenti, conferiscono al suolo una determinata proprietà fisica e biologica. Se questo equilibrio viene alterato, per cause naturali o ar-
tificiali, il terreno perde le sue caratteristiche
e si decompone, si erode, provocando danni incalcolaDili. Le alluvioni che si susseguono in questi anni sono dovuti alla rottura dell'equilibrio
naturale determinato dal disboscamento
delie
pendici.
L uomo in definitiva deve imparare che la natura e un tutto unico, che non si può modificare una sua parte senza conseguenze su tutto il
resto.
Della natura fa parte anche l'uomo il quale ha
il potere ai modificare profondamente l'ambiente.
Lia sempre, ma con velocità enormemente accelerata negli ultimi venti anni, lo sta modificando in peggio portandolo gradualmente verso
la distruzione.
Tutte le modifiche negative che l'uomo apport i sulla terra si rifletteranno su se stesso con
quella che gli esperti definiscono « Catastrofe
ecologica ». il termine ecologica fu coniato dal
naturalista Haeckel il quale lo osava per definire
I « economia degli animali e delle piante ». Il suo
significato si è ora allargato e l'ecologia è la
scienza che studia le relazioni tra gli esseri viventi e I ambiente in cui essi vivono.
L'azione distruttrice dell'uomo si traduce, a
lungo andare, nella estinzione di molte specie.
Secondo Pavan sono in imminente pericolo di estinzione 338 specie di uccelli e 288 specie di
mammiferi.
LE CAUSE
La caccia spietata, i diboscamenti, alcune tecniche agricole, lo sviluppo industriale con i conseguenti inquinamenti, l'espansione urbanistica
ecc. sono tutte cause della degradazione dell'ambiente naturale.
I disboscamenti, abbiamo asserito, sono la causa prima delle alluvioni, ma ben altre funzioni
vitali svolgono i boschi che qui, per brevità, siamo costretti a sorvolare.
L'impiego dei prodotti chimici in
agricoltura
(diserbanti, insetticidi ecc.) è ancora più dannoso dal punto di vista naturalistico.
Basti pensare che la distribuzione degli insetticidi sulle colture, oltre che distruggere i
parassiti, distrugge tanti altri insetti che sono
importanti ai fini dell'equilibrio biologico e le
cui funzioni benefiche probabilmente la scienza
ancora non le conosce.
L'uomo ha oggi la capacità di cambiare faccia
a gigantesche porzioni della superficie terrestre.
Ma tali ampie e profonde modificazioni dell'assetto territoriale, seppure portate a termine a fin
di bene, con la speranza di vita migliore, spesso
raggiungono risultati contrari.
La grande opera di colonizzazione del bacino
del Rio delle Amazzoni, eliminando le foreste
che proteggevano quel suolo ricco di ossido di
ferro e di alluminio, ha portato in cinque anni
alla completa laterizz^izione ed il terreno, prima
fertile, si è trasformato in roccia.
La grande diga di Assuan elevata In Egitto certo fornisce più elettricità al paese. Ma insieme
con l'acqua trattiene anche il famoso limo del
Nilo. La conseguenza è che la valle del Nilo
è oggi meno fertile di mille anni fa e che il Mediterraneo è meno ricco di sostanze organiche.
Ma la causa onnipresente della rottura dello
ambiente naturale è l'inquinamento, balzato da
questa estate alla cronaca in seguito alla pericolosità per le località balneari.
L'inquinamento è figlio del progresso.
Sfruttiamo le risorse elementari della natura,
l'aria, l'acqua, le risorse forestali e minerali, per
trasformarle in merci, le quali, a loro volta, diventano rifiuti. E' da questa catena che si genera quello che noi chiamiamo inquinamento. Questi rifiuti vengono riversati nell'ambiente naturale inquinando aria, acqua, mari e cibi.
Le proporzioni del fenomeno sono enormi. Basti pensare che, secondo dati statistici, una citta media senza industrie rigetta nel suolo 500.000
tonnellate di acque luride, 12 tonnellate di solidi
in sospensione, 2.000 di rifiuti, 150 di anidride
solforosa, 100 di ossido d'azoto, idrocarburi, ossido di carbonio ecc.
Le concause di cui sopra sono aggravate dal
cosiddetto consumismo e cioè dal fenomeno per
cui l'uomo moderno è portato fatalmente a produrre sempre di più per poter consumare sempre di più, e, quindi, ad accumulare sempre mag-
giori quantità di rifiuti.
Secondo un'indagine americana esistono attualmente più di 500.000 sostanze nuove inventate dall'uomo, e ad esse se ne aggiungono dalle
400 alle 500 ogni anno. Molte di queste sono
sostanze plastiche, assolutamente indistruttibili.
Merita un cenno anche il problema dei detersivi
i quali presentano nella loro composizione percentuali variabili di solfonati non degradagli. Ciò
significa che con le acque di scarico i detersivi
passano dalle nostre abitazioni ai fossi, ai fiumi ed ai laghi (neanche il nostro lago è quindi immune da dette sostanze). Se queste sostanze chimiche raggiungono il terreno in esso si
accumulano e a lungo andare, quando raggiungono un determinato livello determinano la morte di alcune specie vegetali più delicate. Ciò si
può osservare anche alla periferia di Montefiascone in prossimità dei fossi di scarico delle acque luride. Purtroppo in questi casi le prime a
morire sono le piante arboree, con grave inconveniente dal punto di vista paesaggistico.
LE MISURE
Sarebbe auspicabile nel nostro territorio comunale che gli sviluppi futuri, sia di carattere
edilizio, sia di carattere industriale siano ben regimati allo scopo di fronteggiare l'attacco allo
ambiente naturale.
Circa gli sviluppi edilizi è auspicabile una disciplina urbanistica che non consenta Je costruzioni in quei pochi, fortunati, terreni boschivi ed
in quegli ambienti a particolari caratteristiche
idrogeologlche.
Circa gli insediamenti industriali, se vi saranno, sarà necessaria una ubicazione il più distante possibile dal centro abitato, ma soprattutto
in luoghi ove non sia possibile far giungere le
acque di scarico al lago di Bolsena.
Lo stesso criterio dovrebbe essere seguito da
tutti i comuni che si affacciano sul lago.
Altro punto Importante è la creazione di fasce di rimboschimento lungo le falde o, in ogni
caso, nei terreni in forte pendio.
Cosa ci sarebbe ad esempio di più bello e di
più funzionale della totale destinazione a bosco
del fianco collinare che si affaccia verso il lago
al disotto della piazzetta di Belvedere? Quanto
più elegante sarebbe dal punto di vista paesaggistico detta striscia di verde in luogo dello squallido cespuglieto interrotto dalla voragine della
cava di lapillo?
Ma non soltanto da parte delle Autorità competenti, anche da parte dei singoli cittadini dovrebbe scaturire la ferma volontà della difesa del
verde, pubblico o privato che sia.
A volte con troppa leggerezza sì abbatte un
albero mastodontico, senza pensare al fatto che
per ottenere piante del genere occorrono decenni e, spesso, secoli.
Dove il problema del verde è più sentito spesso si osservano deviazioni di vere e proprie
strade allo scopo di salvare alberi secolari.
Ottimo indice è un certo interesse che si va
maturando nella nostra città verso i giardinetti
privati. Sono piuttosto diffuse alla feriferia piantagioni sparse di conifere o comunque di sempreverdi.
Altro punto augurabile è l'impedimento della
realizzazione del vecchio progetto SIT-ENEL.
Detto progetto avrebbe catastrofici effetti sull'ambiente naturale sia per ciò che concerne la
flora e fauna lacustre, sia per quanto riguarda
il clima in prossimità del lago a causa del raffreddamento generale che si avrebbe.
Realizzare tale progetto significherebbe entrare nella fase culminante del crollo ecologico.
Dott. Quintino Mezzoprete
Albergo " ALTAVILLA „
di M A R Z I A N T O N I O
FERRUCCIO
Via D. Alighieri 16 - Via del Pino
MONTEFIASCONE
Tel. 8414
Camere con bagno
Riscaldamento centrale
Ascensore
ZONA QUIETA E PANORAMICA
8
I pericoli che minacciano
la gioventù di oggi
dono campagne di prevenzione, di informazione;
ma io penso che, se non si colpisce il male alla radice, esso si estende, si dilata ed un giorno
forse (Dio non voglia!) dovremo dire che anche in Italia avvviene quello che riferisce la rivista americana TV Guide, che in una inchiesta
dichiara che in California calcolare quanta gent3 usa la marijuana, e quanto spesso, è una impresa disperata perché la droga è diventata un
uso comune. A Hollywood, in molte case di persone note anche da noi, la marijuana viene regolarmente fumata dagli adolescenti sotto
il
controllo dei grandi: non possono fumarla mentre lavorano o fanno i compiti.
Bisogna perciò parlare chiaro ai giovani, bisogna soprattutto fornire loro qualche cosa che
li allontani da queste fonti del vizio, da queste
fonti del male, dalla stampa pornografica, dal
cinema osceno, dall'uso incontrollato e
male
condotto della libertà, dallo sperpero dei soldi
non guadagnati, dall'abuso del mezzo motorizza,
to e soprattutto dal vizio della droga, dalla tos.
sicomania, che può condurre anche alla pazzia
e alla morte, perché intacca profondamente i
centri nervosi e mina le parti più vitali del nostro organismo.
(seguito da pag. 1)
finora non ha potuto assumersi, per cui i ragazzi
hanno sui problemi sessuali un'informazione del
tutto deformata, perché viene loro da coetanei o
da amici poco maggiori di età, e che non può
che essere dannosa. E purtroppo gli adulti non
si sentono in grado di fornire quella giusta, quella precisa, quella adatta all'età e alla mentalità
dell'adolescente.
STAMPA
La stampa tiene bordone al cinema, almeno
certa stampa. Sappiamo tutti che tra le mani dei
giovani circolano opuscoli pornografici, riviste
oscene, dove trionfa il nudo e dove la posta, la
parte cioè riservata alla corrispondenza con i
lettori, forse è peggiore del racconto e delle
figure, perché non mancano talora l'esaltazione,
o almeno la giustificazione, dell'incesto e del vizio omosessuale. I giovani
sprovvedutamente
leggono e imparano le cose più immorali e meschine di questa nostra società consumistica,
che offre al consumo tutto, compresi il sesso
e le sue degenerazioni. Il sesso domina anche
nei cartelloni pubblicitari; anzi sembra che non
si possa fare più pubblicità senza il sesso. E queste figure che continuamente martellano la vista ed il sistema emotivo dei ragazzi finiscono
per avere il sopravvento sulla loro resistenza
morale e qualcuno più debole si sa come va
a iinire.
DROGA
Ed ecco che entra in gioco la droga, questo
ultimo ritrovato della nostra società, per cui il
giovane, che vuole sfuggire alla noia, alla monotonia della vita di ogni giorno, crede di poterlo
fare tuffandosi nel mondo dei sogni proibiti. Ecco quindi l'hashish, la marijuna, la cocaina, la
metedrina, l'L. S. D., nell'uso dei quali i giovani credono di trovare la soluzione dei problemi che li angustiano e non si accorgono
di trovare invece la rovina del loro fisico e
della loro psiche. Ed infatti, usando la droga, c'è il rischio di infezioni locali e generali,
di morti improvvise per arresto circolatorio, ittero da siringa, ittero tossico (soprannominato
«epatite hippy»), deterioramento mentale e fisico, servitù della personalità, crisi sempre più
frequenti di tipo confusionale e schizofrenico,
più facile disponibilità a qualsiasi malattia. L'opinione pubblica si allarma nel leggere che in alcune « fumerie » scoperte nelle nostre maggiori città la maggioranza dei frequentatori era costituita da giovani studenti, anche di scuola media; si cerca di correre ai ripari: sì intrapren.
COLLABORAZIONE TRA SCUOLA E FAMIGLIA
Che cosa possono fare in tal senso la Scuola e la Famiglia? Anzitutto, e prima anche del
controllo un'opera comune di educazione. Bisogna ridare ai giovanetti qualche ideale, perché i
giovani di oggi sembrano soprattutto privi di un
ideale che li soddisfi. In genere non hanno più
l'ideale della religiosità, non hanno più l'ideale
della patria, non hanno quello della solidarietà
sociale, del lavoro come esplicazione della propria intelligenza e del proprio dinamismo. Hanno
però ancora l'ideale dello sport; e forse sarà
proprio per !a pratica sportiva che noi potremo
offrire ai giovani il mezzo che li allontanerà dai
luoghi e dalle occasioni di depravazione e di corruzione. Dobbiamo cioè dare ai giovani non il
chiuso dei bar o dei cinema, ma l'aperto dei
campi sportivi, dove l'attività è salute, dove l'agonismo è coraggio, è spirito di iniziativa, dove
il gioco è causa, occasione di generosità, di solidarietà, di lealtà e di altruismo.
Dobbiamo far capire ai giovani che la vita è
conquista, è lotta, è sacrificio, che l'unica fonte
del benessere materiale ed una delle più grandi
soddisfazioni morali è il lavoro, che la religiosità, il senso civico, il rispetto degli altri non so.
no vacue parole, ma sono e saranno sempre le
virtù su cui poggia saldamente la dignità del-
f G i r t i ' da
ìm
O
Vasto
pronta
4)
a
Cannelle,
MACELLERIA
Scopi Giorni
Vitella - Vitellone
Abbacchio
e Polli
C a r n e di prima qualità
C.so C a v o u r 6 a - M o n f e f i a s c o n e
rei. 8 2 4 5
T
I
LEONARDI
assortimento
nel
l'uomo, che proprio per esse è diverso dagli altri esseri viventi, nei quali non risplende la divina favilla.
Ma per convincere i giovani, bisogna farsi
amare da essi, e per farsi amare bisogna essere
degli amici che desiderano mettersi al fianco di
altri amici in difficoltà per comprenderli e per
aiutarli a superare il loro momento delicato. Occorre perciò che i genitori comprendano che è
necessario parlare con i figli, conoscere dal di
dentro i loro problemi, aiutarli a risolverli.
(Ma perché questo avvenga occorreranno forse degli anni). Per ora si faccia quello che si
può fare, soprattutto si eserciti sui figli il necessario controllo delle amicizie, che stringono
e degli ambienti che frequentano; si conceda ai
ragazzi una libertà regolata, facendo loro comprendere che non è possibile concedere ad essi,
non ancora del tutto forniti del senso della responsabilità, quella libertà illimitata che pretendono.
I genitori non facciano mancare ai figli nulla
di quanto è necessario, ma neanche largheggino
nell'elargire denaro, che viene spesso usato dai
ragazzi in divertimenti non sempre leciti, quali
il cinema, i flippers, il fumo.
Per quanto riguarda i film vietati i genitori facciano appello alle autorità preposte al buon costume, alla moralità, all'ordine pubblico perché
facciano osservare ai gestori dei cinematografi,
troppo spesso indulgenti, il divieto di ingresso
ai minori esclusi per legge dalla visione di un
certo film, e suggeriscano ai rivenditori di riviste una prudente cautela nel vendere certa stampa agli adolescenti.
La salute morale e fisica dei nostri giovanetti
è un bene tropoo prezioso, un patrimonio di incomparabile valore per la società di domani; a
noi educatori spetta per primi il dovere di salvaguardarlo e di difenderlo dai pericoli che lo minacciano.
La Famiglia e la Scuola, mantenendo stretti
raoporti ed efficacemente collaborando, potranno preparare degnamente i ragazzi alla vita, educandoli con opera paziente e costante, a divenire probi cittadini, onesti lavoratori, membri responsabili e coscienti di una società ordinata.
Prof. Pietro Volpini
Nuovo
oltre
150
Deposito
40
- Tel. 8333
ad
OLIO
tipi
in
di
carta
Via
delle
(Montefiascone)
a>
O
o
3
"O
(D
Q>
Colori
• ••
*
Stucchi
*
Rosoni
a.
i
9
Si puòconoscere Dio?
CALENDARIO PARROCCHIALE
MERCOLEDÌ' 6 GENNAIO
Ci sono due modi di conoscere: l'uno diremo;
l'altro indiretto.
L'occhio percepisce la luce direttamente; l'intelligenza, l'essenza delle cose sensibili. E' chiaro che la nostra conoscenza di Dio non può essere di questo genere- Se avessimo la conoscenza immediata di Dio, cioè se conoscessimo Dio
per intuizione, come si dice, non potremmo dubitare un istante della sua esistenza.
Invece,
non di rado, li dubbio s'affaccia, voluto o non
voluto, alle deboli menti umane.
Se avessimo la conoscenza diretta di Dio, inoltre, Dio, essere infinitaments sapiente e perfetto, origine e fine d'ogni cosa, inonderebbe talmente le nostre anime di scienza e di gioia da
renderci perfettamente felici. Ma come
può
chiamarsi felice una vita come la nostra, afflitta
da tanti dolori e privazioni? E' vero che il pensiero di Dio ci conforta, ma esso non impedisce
che sentiamo l'amarezza dei nostri affanni e la
punta dei nostri dolori. E' così manifesto che non
abbiamo la conoscenza immediata di Dio, da
sembrar opportuno di non soffermarci su questo punto.
CONOSCENZA INDIRETTA
Il secondo modo di conoscere è quello mediato o indiretto. Questo consiste nel risalire dall'esistenza e dalla natura di un'opera alla conoscenza dell'esistenza e della natura dell'autore.
Supponiamo che un individuo non conosca né
Dante, né Michelangelo e legga la Divina Com-
media, o contempli la cupola di San Pietro: è
possibile supporre che egli dubiti anche solo per
un istante che quei capolavori hanno avuto un
autore? Sarebbe ridicolo pensarlo. Dall'esistenza
dell'opera si risale all'esistenza dell'autore. Ma
non basta. Dall'esame della natura dell'opera è
possibile anche conoscere, in qualche modo, la
natura dell'autore. Se, leggendo un libro o contemplando un quadro, la nostra anima si sente
profondamente commossa, spinta a compiere azioni virtuose ed eroiche, si conclude che anche
l'autore doveva provare qualche cosa di simile,
doveva essere un'anima eletta. Se, al contrario,
leggendo alcune pagine o contemplando un'immagine, la nostra anima si sente turbata e ¡1
fondo melmoso della nostra corrotta natura si
solleva ad intorbidire il candore della nostra coscienza, si deve concludere che l'autore doveva
avere un'anima volgare.. Dall'esame d'un'opera,
si viene dunque a conoscere, non solo l'esistenza dell'autore, ma anche, In qualche modo, la
sua natura. Due abitatori del deserto, interrogati in qual modo conoscessero Dio, rispondevano:
l'uno: « Allo stesso modo che riconosco dalle
tracce segnate sulla sabbia che vi è passato un
uomo o una belva », e l'altro: « Non è forse la
aurora che mi annuncia il sole? ».
La medesima cosa afferma la S. Scrittura. San
Paolo dice ai Romani: • Dio invisibile s'è fatto
visibile attraverso le sue creature ». E il salmista, contemplando le armonie del firmamento, esclama: « Coeli enarrant gloriam Dei et opera
manuum eius annuntiat firmamentum ».
Chi sono i Testimoni di Geova?
Gent.mo Direttore,
per la terza volta, sono venuti a casa mia i
così detti Testimoni di GEBOA, portando stampa e soprattutto desiderosi di istruirmi nella loro dottrina. Anche se molto impegnata, solo per
educazione, ho dovuto sorbettarmi un po' del loro indottrinamento. Naturalmente comprendo benissimo che si tratta di frottole (basti pensate
che dicono che soltanto loro rimarranno in vita
alla fine prossima del mondo!) ma sarei curiosa di conoscere qualcosa di più di questa strana setta. Non potrebbe parlarne nel suo interessante giornale? Non si potrebbe vietare tale
propaganda? Farebbe una cosa gradita a tante
persone.
Ossequi.
B.G.
La ringrazio di cuore per l'occasione che mi
offre di parlare di questo argomento, dato che,
malgrado II buon senso dei nostri concittadini,
i propagandisti di questa strana religione sembrano non disarmare, con il rischio di diventare
petulanti.
L'argomento è vasto e quindi lo tratterò a più
riprese, illustrandone i vari aspetti.
Premetto che nessuno (se si eccettua il buon
senso e la fede dei cristiani) può impedire tale
propaganda, anche se sinceramente bisogna essere un po' « tocchi » per divulgare e accettare
simili « frottole » come lei giustamente ha detto.
Si chiamano « Testimoni di Geova » e non Geboa, come lei ha scritto. A buon conto è sbagliato anche il nome Geova. Gli ebrei chiamavano
Dio o col nome •< Adonai » che vuol « Signore »
o col nome « lahveh ». Dove i Testimoni abbia-
da
no trovato Geova lo sanno solo loro I
I Testimoni di Geova non sono protestanti, anche se partono dagli stessi principi.
Accettano l'interpretazione personale ed arbitraria di qualche passo della S. Scrittura.
II metodo di propaganda è questo: presentarsi con una Bibbia in mano, assicurando d'aver
trovato il vero senso per raggiungere la « libertà » cioè ia « salvezza » e quindi accusare tutte
le altre religioni — particolarmente la Chiesa
Cattolica — di aver falsato l'insegnamento della Bibbia, di non comprenderne un'acca.
Scopo che raggiungono: togliere la fede, allontanare dalla devozione.
Costituiscono un superamento di qualsiasi forma di religione. E sono lì con la Bibbia in mano!
Tutti gli altri; Giudei, Cattolici,
Protestanti
non hanno capito proprio nulla della Bibbia.
Perché la Bibbia — dicono — afferma che ogni
religione è opera di Satana, che n o i c'è alcuna
differenza tra l'uomo e gli altri animali; che non
c'è né giudizio, né-Inferno, né paradiso.
Inoltre, dicono, la Bibbia insegna e comanda
l'anarchia, la ribellione.
EPIFANIA
Festa della fanciullezza. Doni e regali
non mancheranno per i nostri bambini.
E' bello, però, abituarli ad essere generosi e quindi ad offrire qualcosa per i
bimbi poveri e non cristiani.
La Festa della Epifania è anche della S.
Infanzia: i bimbi cristiani aiutano i missionari per il lavoro che svolgono tra i
bimbi non cristiani.
i.UNEDI' 18 GENNAIO
FESTA DI S. ANTONIO
E' una festa sentita ancora molto dai nostri fedeli, e si celebra nella chiesa di
S. Andrea.
Siccome quest'anno la festa cade di domenica e in domenica non si può fare,
viene rimandata al lunedì seguente: 18
GENNAIO.
Quindi: LUNEDI' 18 GENNAIO si cele
breranno Sante Messe nella Chiesa di
S. Andrea, alle ore 7-8-9-10-11.
Si distribuiranno immagini del Santo.
MERCOLEDÌ' 20 e GIOVEDÌ' 21 GENNAIO
FESTA DI S. SEBASTIANO e S. AGNESE
La gioventù maschile e femminile sicuramente — come è tradizione — organizzerà qualcosa da un punto di vista
religioso e ricreativo.
Basterebbero queste poche cose per screditare questa forma di pseudo-religione dei Testimoni di Geova.
Riprenderemo il discorso nel prossimo numero de « La Voce » per parlare dell'origini dei Testimoni di Geova.
Ditta
Venanztni
ARTICOLI DA REGALO E CERAMICHE
Piazzale Roma, 10
MOBILI ANTICHI
OGGETTI D'ARTE ANTICHI E MODERNI
Via Dante Alighieri, 28
VISITATECI
Impresa f u n e b r e
Appaltatrice del Comune di Bolsena
Via Castagno
Ditto SCORSINO NUNZIO
CONCESSIONARIO:
BIRRA DREHER +
ORANSODA
LEMONSODA •
PRODOTTI FERRARELLE
ACQUE: SAN GEMINI
FIUGGI
CHIANCIANO
BIBITE DI OGNI GENERE
CONSEGNE A DOMICILIO
Via Dante Alighieri
lei. 8301 - 8109
Albanesi
Telef. 8166
AUTOMOBILISTI!
CHIEDETE LA POLIZZA ALLA
LATINA
ASSICURAZIONI
Fiduciaria: Autoscuola Tedeschi
Agente di zona: Vittorio Graffietti
Tel. 8282
Agenzia Generale:
Viterbo, via Cairoli - tel. 35.849
«Cesare alla Cai/alla»
con il suo panorama di cielo, terra e lago,
la sua cucina i suoi ampi saloni attrezzatissimi per banchetti, matrimoni, cerimonie, ecc.
Sorelle Carelli
TESSUTI
E CONFEZIONI
Montefiascone - Corso Cavour 15
MONTEFIASCONE
Telefono
8068
io
Fatti
e
LAUREA
Il direttore della Scuola Card. Salotti, Emidio
Lanciotti si è laureato a pieni voti in giurisprudenza, all'Università di Siena, discutendo una interessante tesi sugli aspetti giuridici della formazione professionale. Al nuovo dottore vadano
le felicitazioni e gli auguri più cordiali.
FIOCCO AZZURRO
Il giorno dell'Immacolata è nato Germano Maurizi. Ai genitori, Bruno {già valido goleador della nostra squadra di calcio) e alla signora Domenica facciamo un coro di auguri.
personaggi
lunga vita e la migliore diffusione possibile....
per la quale ogni autentico cattolico dovrebbe
sentirsi impegnato. Addetta agli abbonamenti è
Suor Emanuela Vanic delle Maestre Pie Filippini.
SUCCESSO DI PITTORI LOCALI
Due pittori della « Tavolozza » sono andati a
cogliere allori sulla riva dei mare. Il primo, Vincenzo Celeste, già premiato in diverse mostre,
si è visto assegnare il premio acquisto del Consorzio Autonomo per il Porto di Civitavecchia,
Organizzato fin nei minimi dettagli dal Movimento Artistico Culturale « La Tavolozza »,
il
Concerto ha avuto, fra gli altri, il merito di aver
attirato un gran numero di giovani per lo più
studenti delle scuola locali e viterbesi.
Il trattenimento vocale è stato caratterizzato
da due parti, l'esecuzione di musica sacra e musica cosidetta profana.
ma in Medicina e Chirurgia con 110 e lode, discutendo la tesi sulle « leucemie ».
FIOCCO ROSA
Maria Letizia, il 20 ottobre, è venuta a rallegrare il fratellino Luigi e i suoi genitori sig. Speranzosi e Giusti Fiorella. Felicita ha invece portato al Sig. Liberti Ferdinando e sua gentile consorte. Felicitazioni!
Lusinghiero
successo
della Camerata
Polifonica
Viterbese
in S. Flaviano
NUOVO CAVALIERE
Ci giunge notizia che l'Ufficiale Giudiziario addetto alla nostra Pretura, Francesco Solazzi... è
stato fatto cavaliere. Di che ordine e grado, non
sappiamo, ma egualmente vogliamo far giungere al Cav. Solazzi le nostre felicitazioni.
ADDIO EST! EST!! EST!!!
Sembra che la Cantina Cooperativa abbia dovuto dire addio all'etichetta Est Est Est. Difatti
non avendo, i viticoltori della zona tipica, conferito l'uva alla suddetta Cantina questa non è
più in grado di produrre il prelibato vino. E'
stata tolta anche l'omonima insegna sui muri
della Cantina ma una scritta che indichi la funzione di quel fabbricato non ci starebbe male,
non vi pare ?
RITORNA L'OSSERVATORE
Con i primi di questo nuovo anno dovrebbe ritornare fra noi il settimanale diocesano l'Osservatore della Domenica. Ne è stata costituita già
la Redazione formata da D. Aldo Bellocchio, D.
Giacinto Pascarella, D. Roberto Burla e Umberto
G. Ricci. La vastità delle Diocesi di
Viterbo,
Montefiascone, Tuscania, Acquapendente e Bagnoregio e la necessità di un « filo di collegamento » per usare un'espressione di Mons. Vescovo, reclamano a gran voce un proprio organo di stampa. Al nuovo settimanale auguriamo
BENEMERITI DE « LA VOCE »
Ha offerto L. 30.000: Bracoloni Alvaro.
Hanno offerto L. 10.000: Saraca O.; Salviani C.
Maiucoi E.
Hanno offerto L. 5.000: Ricca V.; Famiglia B.;
lovenitti G.; Rubbi R.; lacoponi L.; Mai A.; Col•linvitti G.; lovinitti A.
Ha offerto L. 6,000: Santucci Gamberi M.
Ha offerto L. 4.000: Mari M.; Moretti M. L.
Fanali A.
Hanno offerto L. 3.000: Morleschi G.; Ricca F.;
Giusti D.; Mocini M.; Cagnucci C.; Rossi L.
Hanno offerto L, 2.000: Carelli F.; Ugolini A.;
Lampani A.; Adami P.; Bartolozzi G.; Fioretti A.;
Perandria R.; Giulietti Salotti C.; Vaggi A.; Liverziani F.; Perello R.; E.G.Z.; lacoponi U-; Lozzi
G.; Mecali M-; Fumagalli R.; Presciuttini A ; Lombardelli A.; Ouitarrini S.; Volpini E.; Ciuchi D.;
Ranaldi F.; Porroni A.; Fanali E.; Bacchiarri F.;
Vitangell L.; Lozzi P.; Fapperdue G.; Presciuttini
G..; Pezzato F.
Hanno offerto L. 1.500: Roncella G.; Clementi
R..; Bartoleschi F.
Ha offerto L.. 2.500: Porroni V.
Hanno offerto L. 1.000: lacoponi L.; Mari C.,
lacoponi M.; Bracoloni F.; Bracoloni G.; Fanali
F.: Pepponi F.; Fabene A.; F. R.; Spernanzoni
Giusti F.; Salviani L.; Panichi S.; Sennini L.; Basili L.; Fratelli Mosca; Danti E.; Mocini Z.; Celeste V.; Durantini A.; Giraldo P.; Piero e Mauro;
Perello C.; Mancini F.; Lupi A.; Liberti I.; Rubbi
D.; Firmani M.; Monastero Benedettine; Maccaroni A ; Bacci R.; Rocchi B.; Marconi N.; Manzi
G.; Ruin G. M.; Tassoni V.; Piero P.; Nardini G.;
Carelli B.; Sermini F.; Piergiovanni C.; JVIenghini
R.; Chierici G.; Tassoni F.; Ugolini A,; Ugolini
G.; Ballarotto T.; Carelli L.; Patrizi O.; Perazza
C.; Zelii A.; Mari B.; Starnini B.; Francia D.;
Mons. Belardi O.; Trapè Domenico;
Ferri B.;
Crocetti A.; Rezzi E.; Marenghi L.; Zerbini F.;
Bartoli Gaddi A.; Morleschi R.; Acciari F.; Bacchiarri A.; Manzi N.
Hanno offerto L. 500: Monanni D.;
Gualdesi
V.; Menghini M.; Sorelle Fanali; Cianfano A.; Sileoni E.; Rosetta A.; Scutumella G.
in occasione della XXIII Mostra Regionale di Arti Figurative allestita nel locali del Circolo culturale « Luigi Calamatta » di quella città.
Il secondo, Mario Lorenzi, delicata « cesellatore »> di paesaggi e di marine, oltre ad essere stato vivamente ammirato ha realizzato un discreto
gruzzolo con la vendita di una sua opera, esposta sempre al Circolo « Calamatta » di Civitavecchia.
LAUREA
Gualtiero Fioretti (e non Giuliano, come erroneamente pubblicato) è il giovane concittadino
laureatosi a suo tempo presso l'Università di Roti Concerto tenuto nella parte superiore della
Basilica di S. Flaviano, il 12 dicembre scorso,
dalla ormai famosa « Camerata Polifonica Viterbese » diretta dal Maestro Zeno Scipioni, ha avuto un vero, concreto successo di pubblico.
^
^
PRIMO PREMIO
Il nostro concittadino Primo Pugliesi ha vinto il 1. premio olio alla 9.a Mostra Regionale di
Pittura - Fotografia e Diapositiva a Milano. Il
dipinto porta il titolo « Verso la libertà » e rappresenta l'uomo colpito e caduto sul filo spinato, mentre si appresta ad oltrepassarlo. Congratulazioni e ad meliora !
Al termine del riuscito Concerto il Maestro
Scipioni ha espresso il desiderio di poter tenere
un concerto nella magnificenza della Basilica di
S. Margherita ove l'acustica resa efficientissima
dalla grande cupola, darebbe ai canti polifonici la
espressione più alta.
C'è solo da augurarci che molto presto si abbia la fortuna di riascoltare questi
magnifici
cantori nell'Ideale ambiente della nostra Cattedrale... magari in occasione di qualche pubblica, sacra funzione.
Umberto G. Ricci
OREFICERIA E GIOIELLERIA UNO-A-ERRE - 1 AR
ARGENTERIA FIORENTINA - CRISTALLERIA Di BOEMIA
LE MARCHE SVIZZERE DI GRANDE PRESTIGIO
>
>
Sicurtà e Lavoro
O M E G A
TISSOT
>
K'OAMFR
>•
L O N G I N E S
LABORATORIO RIPARAZIONI
e una garanzia
e un affare
per ogni sorte
di assicurazione
Pallini fi Celesti;
Sede:
Montefiascone - C.so Cavour, 6 - T. 8150
Succursale :
Montefiascone-C.so Cavour, 102- T. 8142
Succursale :
Bagnoregio - P.zza Cavour, 27 - T. 9121
HOTEL VITTORIA
MONTEFIASCONE
Piazzale Roma
Telefono 8 4 3 3
Rivolgetevi a :
Scutumella Mario
Capobranco, 13 - Tel. 8321
Ottima
Camere
Sale
con
per
cucina
bagno
banchetti
Bar
Scarica

L`Epifania