9 771591 042007 50308 Domenica 8 marzo 2015 ANNO L NUMERO 58 EURO 1,40* Domani parte il Qe di Draghi di GIAMPAOLO PANSA Arrivano trecento miliardi Ecco come guadagnarci Il rendimento di Bot e Btp sarà vicino a zero: fondi, azioni e bond per fare ancora soldi Risparmi fino a 40 miliardi sui mutui. Gode pure lo Stato: 5 miliardi in meno di interessi di UGO BERTONE - CARLO PELANDA - ANTONIO SPAMPINATO alle pagine 2-3 Nel Cremlino di Renzi dire di sì oppure tacere «Sai che cosa mi ricorda Palazzo Chigi? Il Cremlino» dice un vecchio collega che ha fatto per parecchio tempo il corrispondente dall’Unione sovietica. La sua sicurezza mi sorprende: «Perché il Cremlino?». Lui risponde: «Per molti motivi. Il primo è che nessuno conosce davvero che cosa accada in quel palazzo. Quali sono gli obiettivi di chi ci lavora? Che intendono fare dell’Italia e del potere che hanno raccolto per strada, grazie a un insieme di circostanze oscure e senza essere eletti da nessuno? Ma la ragione più forte è un’altra. Come nel vero (...) segue a pagina 7 Le tragedie parallele di Fitto e Tosi I KAMIKAZE DEL CENTRODESTRA Altro che padani e Casa Pound Gli squadristi sono a sinistra E vogliono menare Salvini VIENI A TROVARCI ANCHE SUL SITO di MAURIZIO BELPIETRO L’ultima puntata della guerra dei Roses scoppiata nel centrodestra pare riguardi il logo di Forza Italia. Raffaele Fitto per ottenere ciò che Silvio Berlusconi non gli vuol dare, cioè la guida del partito, sarebbe ricorso agli avvocati, cercando di strappare con il codice civile il marchio che l’ex Cavaliere lanciò nel lontano 1994. Statuto alla mano, l’uomo che oltre vent’anni fa fondò Forza Italia non potrebbe né guidare Forza Italia né decidere chi mettere in lista alle prossime elezioni. Dunque l’ex governatore della Puglia chiede che sia la magistratura a pronunciarsi. Che l’esponente (...) di MARIO GIORDANO Alla fine i fascisti sono sempre gli stessi. Quelli rossi. Non c’è verso: abbiamo passato una settimana a sentire ironie sulla marcia romana della Lega, Salvini il nuovo Mussolini, «felpetta nera con la scrittina aspetta e spera che il Nord s’avvicina», Casa Pound in salsa verde, il pericolo della nuova destra, il fascio-leghismo, all’armi siam razzisti, i «balilla della Le Pen» (...) segue a pagina 8 La sfida nella Chiesa segue a pagina 5 E Papa Bergoglio demolisce i precetti sacri dei ciellini di ANTONIO SOCCI ::: Tra toghe e partiti In prescrizione la giustizia e le sue riforme di FILIPPO FACCI Sulla giustizia fioccano trattative - essenzialmente tra Pd e Ncd - come se si trattasse di una spartizione politica e non diun confronto tra riforme utili o inutili. Un emendamento Pd-Scelta civica ha addirittura proposto che i tempi diprescrizione della corruzione passino da 10 anni a quasi 22, un’eternità che lascia perplessianche molti esponenti della maggioranza. Ma in attesa che il disegno di legge approdi in Senato - il 17 marzo - è la retorica sulla (...) segue a pagina 6 La richiesta dell’inviato Onu. Già operative tre navi italiane Appena il 18 febbraio, erano Lega Nord e Fratelli d'Italia a chiedere un blocco navale per fermare sulle coste libiche i barconi carichi (...) Che cosa è accaduto ieri in piazza San Pietro fra papa Bergoglio e gli aderenti a Comunione e liberazione? Per capirlo bisogna fare un passo indietro. Il 3 marzo scorso,nell’omelia di santa Marta, il papa disse: «Ma come posso convertirmi? La sporcizia del cuore non si toglie come si toglie una macchia... Si toglie col “fare”... cioè la strada del fare il bene.E come faccio il bene? È semplice! “Cercate la giustizia, (...) segue a pagina 10 segue a pagina 9 Flotta Ue per fermare i clandestini in Libia di MAURIZIO STEFANINI Decliniamo in “U” il terzo sesso di GILBERTO ONETO a pagina 8 Nella Roma di Marino La resistenza solidale dei pendolari Un appartamento dentro la scuola Viaggiare in due con un biglietto Così 200 bidellivivono da abusivi La scatola per aggirare gli aumenti di BRUNELLA BOLLOLI Vedute mozzafiato da un attico a due passi da via Veneto e palme tropicali in giardino senza spendere un euro: Roma non finisce di stupire in quanto a sprechi comunali e cattive abitudini. Capitale delle occupazioni abusive, ora con lo scandalo Affittopoli (...) segue a pagina 14 LEGGINE SALVA-CASTA Se i cassintegrati Alitalia prendono 30mila al mese è colpa di Letta e Renzi di SANDRO IACOMETTI a pagina 17 * Con: "I 100 CAPOLAVORI DELLA MUSICA CLASSICA" CD 1 € 2,00; "I MIEI GIORNI CON ORIANA FALLACI" € 7,00; "IL TEATRO DELLE MASCHERE" € 11,00; "50 SUPERALIMENTI" € 9,00. di ALESSANDRO DELL’ORTO Un po’ per una questione di soldi - di questi tempi chissenefrega di passare per tirchi -, un po’ per protesta - a quel paese i continui rincari -, un po’ per sentirci più vicini alle grandi capitali europee che sono sempre un pizzico (eufemismo) avanti di noi. (...) segue a pagina 16 Prezzo all’estero: CH - Fr 3.50 / MC & F - € 2.40 2 PRIMO PIANO __Domenica 8 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: I NOSTRI PORTAFOGLI PIOVONO SOLDI In arrivo 300 miliardi da Draghi Domani parte il Qe: 60 miliardi al mese fino al 2016. All’Italia andranno più dei 150 miliardi previsti ■■■ Domani prende il via il quantitative easing della Banca centrale europea. Fortemente voluto da Mario Draghi e osteggiato dalla Germania, il piano prevede l’acquisto da parte dell’istituto di Francoforte di 1.140 miliardi di titoli di debito, per la gran parte pubblici (quasi 800 miliardi), di titoli cartolarizzati (Abs), obbligazioni bancarie garantite (covered bond), obbligazioni di sette istituzioni europee (quali Bei e i due fondi Salva stati Efsf e Esm) e di sette agenzie nazionali. Il piano durerà 19 mesi, fino a settembre 2016, e permetterà l’acquisto di titoli pari a 60 miliardi di euro al mese. L’importo che verrà “investito” in Italia sarà di complessivi 147 miliardi. Ma potrebbero arrivare a 300 a se- conda delle scelte di investimento delle diverse banche centrali europee. L’offerta è rivolta agli operatori professionali e quindi esclude (direttamente) i privati. L’obiettivo dichiarato della Bce è quello di portare l’inflazione a un valore prossimo ma inferiore al 2%. L’istituto guidato da Draghi però non nasconde altre finalità, seppure siano al di fuori del suo mandato, quali la ripresa economica,la riduzione della disoccupazione, l’aumento degli investimenti e la fine del credit crunch. Per quanto riguarda l’indice europeo dei prezzi al consumo,il recente calo del prezzo del petrolio, seppure sia una notizia positiva per privati e imprese, ha portato a un’ulteriore drastico calo del- le attese inflattive. Nel 2015, nonostante il Qe, l’inflazione si manterrà prossima allo zero con punte negative mentre i primi effetti sui prezzi, prevede la Bce, arriveranno alla fine dell’anno. Nel 2016 l’inflazione dovrebbe attestarsi intorno all’1,5% e nel 2017 all’1,8%. Uno degli effetti del quantitative easing sarà l’ulteriore indebolimento della moneta unica che, già con l’effetto annuncio, è scivolata ai minimi da 11 anni e mezzo nei confronti del biglietto verde, a 1,0961 dollari. Questo spingerà ulteriormente le esportazionideiprodotti europei verso i mercati extra-Ue, con notevoli vantaggi alle economie nazionali che hanno già un forte supportoo dall’export, come l’Italia. A caccia di occasioni ::: UGO BERTONE ■■■ Attenti, sta per piovere. Ma non aprite l’ombrello. Semmai preparate i secchi per raccogliere almeno qualche goccia della liquidità innaffiata dal giardiniere della Bce, ovvero Mario Draghi. Prendono il via stamane gli acquisti di titoli da parte della Banca Centrale: 1.140 miliardi in 19 mesi per l’eurozona, ovvero almeno 170 miliardi destinati all’economia di casa nostra. In una cornice così favorevole, tutto sembra facile, anche troppo: la Borsa guadagna, da inizio anno il 18%; i titoli di Stato decennali hanno dimezzato lo spread nei confronti dei titoli tedeschi garantendo guadagni a due cifre a chi ha venduto dodici mesi dopo l’investimento. Ed è andata addirittura meglio a chi ha puntato sul dollaro: il 2,7% di guadagno da mercoledì scorso, il 15% circa da gennaio. Ma c’è ancora tempo? Oppure il bazooka di Draghi si limiterà a premiare le banche e la grande finanza,che siè mossa in anticipo? Un po’ di spazio c'è. Anche con i rendimenti ridotti al lumicino. 1) Già, quel che colpisce di più è la caduta impressionante dei rendimenti. Un terzo dei titoli che circolano oggi in Europa oggi rendono meno di zero. A partire dai due terzi delle emissioni tedesche, negative fino ad una durata di sei anni. I titoli fino a due anni, gli Schatz, hanno valori inferiori a -0,2%, cioè il costo delconto corrente che le banche devono pagare per parcheggiare i titoli presso la Bce. La cosa ci interessa perché il regolamento del Qe vieta alle banche centralidi com- Titoli di Stato, azioni e polizze come guadagnare con la Bce Per chi punta su Bot, Btp (rendimenti vicini allo zero) e bond meglio affidarsi a un gestore La Borsa ha già corso molto, ma ci sono ancora margini.Magari investendo negli Etf prare titoli che rendano meno del c/c presso la banca centrale. Perciò, domani (e ancor di più nel prossimo futuro se i rendimenti scenderanno) gli istituti potranno comprare pochi Bund ma saranno costretti a puntare su Italia, Spagna o Portogallo. 2) Anche così si spiega l’accelerazione della corsa dei Btp: su un orizzonte a 1 anno ormai il Tesoro paga meno dello 0,10% (Bot 12 mesi) per finanziarsi, a 2 anni paga lo 0,14%, a 5 anni lo 0,50% e a 10 anni l’1,27%. Rendimenti all’apparenza ridicoli. E i costi di gestione non possono superare, qualunque sia l’importo del deposito, i 10 euro al semestre. In realtà, non è affatto escluso che la forbice tra titoli italiani e quelli tedeschi scendano ancora, verso i 50-60 punti punti. Nella sostanza, per chi già possiede i Btp non è il momento di vendere. 3) Anche chi entra oggi sul mercato delle obbligazioni statali può fare buoni affari. I titoli italiani potrebbero seguire la strada di quella di Dublino,già oggilargamente sotto il rendimento dell’1%. L'importante è saper costruire un portafoglio capace di privilegiare le scadenze più lunghe (dieci anni ma anche una spruzzata di quindicen- nali), di sfruttare anche le eventuali«mode» (i nuovisettennali, ad esempio) e differenziare gli acquisti tra Italia, Spagna e Portogallo, forse il Paese più conveniente. Insomma, si richiede grande competenza, molto tempo e pure grandi capitali. Ma non temete. Esistono gli strumentiadeguati a partire dainumerosi fondi di investimento monetari,obbligazionari e bilanciati. Un’occhiata al sito Morningstar consentirà al risparmiatore di valutare rendimenti e volatilità delle varie proposte. 4) Una soluzione a basso costo e ad alta efficienza anche per i portafogli più mode- il graffio Allarme Padoan Passi che secondo Renzi l’economia sia in miglioramento grazie alle sue riforme. Ma se lo dice Padoan, allora la cosa si fa seria. Visto che anche uno studente universitario al primo anno sarebbe in grado di spiegare che dipende da Draghi. Ora capiamo perché non lavora più all’Ocse. sti può essere rappresentata dagliEtf, una speciale categoria di fondi che si limitano a replicare indici di Borsa, senza intervento attivo di un gestore. Per intervenire sul segmento dei titoli di Stato italiani si può puntare su iShares Italy Government Bond UCITS ETF (da identificare in banca con il codice Isin IE00B7LW6Y90) quotato su Borsa Italiana. Per chi vuol distribuire il rischio anche su Madrid esiste l’iShares Spain Government Bond UCITS ETF (Isin IE00B428Z604) quotato su Deutsche Borse. 5) Per chi punta a soluzioni «tranquille» anche in un momento così propizio, vale la pena di guardare alle polizze vita che offrono: garanzia sul capitale, un seppur modesto rendimento minimo garantito e si presentano con risultati interessanti delle gestioni separate, resi possibili dalle plusvalenze sui titolidi stato accumulai in magazzino da banche ed assicurazioni. Attualmente le gestioni separate rendono l’1,5-2% in più del Btp decennale (ma al lordo del rendimento trattenuto dalle compagnie).È inevitabile che questi valori siano però destinati a scendere. Anche se i gestori stanno puntando verso emissioni corporate. 6) Non esistono, infatti, solo i titoli di Stato ma anche le emissioni delle varie aziende, destinate a crescere in questi mesi. Le società, infatti, hanno interesse a sostituire con nuovi bond i vecchi prestiti, assai più cari. Per i risparmiatori conviene inserire (anche qui attraverso quote di fondi specializzati) acquisti di "carta" che renda un po' di più dei titoli pubblici. Ma gli emittenti migliori, vedi Nestlè, Bmw, Ferrovie tedesche, rendono ormai solo lo 0,1% o anche meno. In Italia Terna è scivolata allo 0,48% (durata 2 anni e nove mesi), l'Eni tratta a 0,556% a 4 anni e due mesi. 7) Per chi vuol cavalcare la buona stagione c’è anche la Borsa. Nonostante il forte rialzo degliultimimesi,esistono ampi margini di ripresa. Per più motivi: 1) Il miglioramento della congiuntura; 2) Il calo del petrolio; 3) Il recupero del dollaro sull'euro; 4) La maggior fiducia nei confronti dell’Italia. Ma l’imminente svolta dei tassi americani si tradurrà in una stagione di turbolenza per tutti i mercati, Piazza Affari compresa. Forse, per sfruttare la manna di Draghi è meglio non prendere il largo con le azioni. Le alternative non mancano. 3 PRIMO PIANO __Domenica 8 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: I NOSTRI PORTAFOGLI ::: Commento I quattrini non arriveranno alle Pmi se il governo non dà garanzie sui prestiti ::: CARLO PELANDA Mario Draghi ha fortemente voluto il Qe che prevede l’acquisto di 60 miliardi di titoli di Stato al mese per i prossimi 19 mesi: dal marzo del 2015 fino a settembre del 2016 per un totale di 1.140 miliardi. All’Italia ne dovrebbero andare 147, alla Germania 215 e alla Francia 169 [Ansa] I conti tornano Mutui leggeri e interessi in calo Così gli italiani risparmieranno L’ondata di liquidità ridurrà il costo dei prestiti per circa 40 miliardi. Vantaggi anche per il credito al consumo e per lo Stato che spenderà 5 miliardi in meno per il debito ::: ANTONIO SPAMPINATO ■■■ I risparmi per le casse dello Stato derivantidal qualtitative easing della Bce saranno rilevanti, circa 5 miliardi all’anno. Il fatto di avere un acquirente certo per il proprio debito, schiaccia infatti il tasso di interesse che il Tesoro dovrà pagare per le prossime emissioni di titoli. Solo fino a qualche settimana fa, con lo spread tra i Btp decennali e gli omologhitedeschi- i più virtuosid’Europa e quindi il punto di riferimento per tutti - che aveva appena superato verso il basso l’asticella dei cento punti base, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan gongolava per i risparmi in conto interessiche potevano toccare i 2 miliardi di euro nel 2015. Ma l’ottimismo, seppure cauto, della Bce ha portato gli esperti a stracciare le precedenti previsioni e a farne di nuove: la spesa per il servizio del debito sarà tra 67,9 e 69,8 miliardi, tra i quattro e i sei miliardi in meno rispetto ai 74,3 miliardi preventivati dal Tesoro. Manna dal cielo. I benefici per lo Stato saranno enormi e c’è già chi chiede, come Unimpresa, che vengano girati pari pari a imprese e privati tagliando il carico fiscale. Ma quanto durerà questo stato di euforia? Non a lungo, visto che al termine del piano di quantitative easing, settembre 2016, l’inflazione prevista dovrebbe attestarsi intorno all’1,5% contro lo zero, o meno, attuale e visto che la Federal Reserve Usa dovrebbe iniziare il suo processo di rialzo dei tassi. E anche se Draghi ha detto più vol- te che i tassi di interesse rimarranno bassi per molto tempo, non è certo scritto sulla pietra che rimarranno rasoterra. È bene però godersi il momento. I benefici derivanti dal Qe non si fermano certo allo Stato. Anche i privati avranno la propria rivincita, in particolare chi negli anni scorsi è indebitato per acquistare casa. Le banche avranno a disposizione una buona quantità di denaro aggiuntivo che aumenterà ulteriormente se andrà in porto il progetto della “Bad bank” a cui girare, a prezzi da super-saldo, i debiti incagliati o in sofferenza che hanno nei bilanci e che impediscono, anche per le regole sempre più rigide volute dall’Europa, una corretta circolazione del denaro. I tassi di interesse sui nuovi mutui ipotecari, già in costante ca- il graffio Non sapere un Fico «Noi e Salvini siamo mondi lontani, non ci piace quello che dice e che fa la Lega e non ci piace l’alleanza con Forza Nuova». Lo ha detto Roberto Fico, M5S, che confonde Forza Nuova con CasaPound. Ma soprattutto non sa che in Europa i grillini sono alleati con l’anti-immigrati Farage e con un polacco di estrema destra (Iwaszkiewic), che sostiene sia legittimo picchiare mogli e figli. Qualcuno informi Fico. Naturalmente via mail. lo negli ultimi mesi, dovrebbero subire un’ulteriore contrazione. Grazie alla surroga del mutuo, è possibile estinguere il vecchio prestito più caro per accenderne uno più conveniente. Secondo i calcoli effettuati da Mutuionline, la surroga potrebbe portare a liberare risorse per 30-40 miliardi. Nel 2002 un mutuo a tasso fisso su un importo di 120 mila euro poteva costare il 6,45% all’anno di interessi, tasso che scendeva al 4,8% nel 2013 e che oggi in media supera ancora il 3,5% (a volte abbondantemente). Naturalmente i risparmi, e non pochi, ci saranno anche nel caso di apertura di nuovi mutui. E se a questo si aggiunge che i prezzi degli immobili impiegheranno un po’ di tempo prima di mettere a segno rimbalzi consistenti - con alcune eccezioni derivanti da eventi straordinari come l’Expo a Milano - c’è un’alta probabilità di mettere a segno buoni affari: comprare casa a prezzi bassi e con costi finanziari minimi. Costi finanziari che scenderanno anche per altri tipi di prestiti, come i crediti personali o al consumo e questo agevolerà l’acquisto da parte delle famiglie di beni e servizi grazie alla riduzione dei costi sull’approvvigionamento del denaro. Costeranno meno le vacanze pagate con i prestiti delle banche e con le carte di credito revolving. In quest’ultimo caso il taglio dei costi potrebbe essere rilevante visto che in genere i tassi di interesse per le carte “a rate” sono spesso salatissimi (persino superiori al 20% per importi fino a 5 mila euro). ■■■ Il governo va pressato affinché interpreti in modo attivo e non passivo l’opportunità di crescita offerta dal programma Bce che inizierà domani. Se farà troppo poco, infatti, lo stimolo monetario non produrrà crescita. Non si tratta solo del rischio diperdere un’opportunità, ma di uno più grave: se alla fine del 2016, quando la Bce terminerà il programma e smetterà dicomprare debito italiano,la crescita restasse bassa, allora il mercato sconterebbe nuovamente un destino di insolvenza del debito stesso aumentandone i costidi rifinanziamento, con conseguenze già viste nel 2011, questa volta peggio. Quindi fare crescita e ridurre il debito è una assoluta priorità, adesso e non domani. Per questo osservo con preoccupazione una posizione per lo più passiva del governo. Non vorrei essere scorretto: è molto attivo, ogni giorno una novità economica, ma queste novità sono insufficienti. Lo si ricava dai programmi e dalle previsioni del governo stesso: la crescita prevista nel 2015-16 è minima, di fatto stagnazione;la pressione fiscale resterà sostanzialmente inalterata e depressiva, la riduzione della spesa irrilevante, sul debito niente: tanto rumore per nulla. Per altro, basterebbe leggere le dichiarazioni di Padoan in merito alla dottrina fiscale a cui aderisce: le tasse vanno spostate dove pesano di meno, ma non ridotte, posizione tipica degli economisti di sinistra che si pongono il problema di come mantenere sostenibile un modello di statalismo assistenziale e non quello di stimolazione del mercato.In sintesi,questo governo ha una missione di manutenzione del modello, ma non di crescita, e sulla riduzione del debito tace. Cosa vorrà e potrà realisticamente fare un governo così orientato in base al requisito di crescita, legato alla solvibilità del debito, detto in apertura? Temo ci metterà nei guai perché quello che vorrà e potrà fare nel prossimo biennio sarà molto meno di quanto è necessario. Sarebbero salvifiche elezioni e la vittoria di un centrodestra con mandato liberalizzante? Certo, ma è del tutto improbabile che ciò avvenga in tempo utile, anche qualora la destra rinsavisse offrendo un progetto razionale e credibile capace dicompattare ilpopolo del mercato che è maggioranza nella nazione. Quindi, pragmaticamente e per interesse nazionale, bisogna trovare soluzioni che, inevitabilmente, siano compatibili con la missione di manutenzione statalista del governo ed allo stesso tempo risanatrici e almeno un po’ pro-crescita. Provo ad abbozzare un menù. Le piccole imprese che costituiscono più dell’80% del nostro sistema industriale non godranno della liquidità creata dalla Bce per la loro non piena aderenza agli esagerati requisiti di merito di credito emessidalle varie autorità di vigilanza bancaria europea e hanno bisogno di una garanzia temporanea per accedere al credito stesso, soprattutto, a basso costo: non peserebbe molto allo Stato creare una temporanea garanzia integrativa perl’accesso alcredito molto più ampia di quella in atto. Migliaia di aziende ancora vitali, ma con problemi di continuità aziendale per le perdite subite durante la recessione, si salverebbero se fossero aiutate da un fondo di ri-patrimonializzazione, già pensato dal governo, ma molto più esteso. Prioritaria, poi, sarebbe la predisposizione di un’operazione patrimonio (pubblico) contro debito,così sintetizzabile:(a) inserire in un veicolo societario unico la proprietà di immobili, partecipazioni, valori di concessione, sia statali sia locali; (b) emettere delle obbligazioni con rendimento sottostante la valorizzazione di tali beni, disegnandole in modo da renderle attraenti; (c) pagare i titoli di debito giunti a maturazione con tali obbligazioni invece di emettere nuovo debito. Il mio gruppo di ricerca stima che in tal modo si potrebbe ridurre il debito, ora oltre i 2 trilioni, di circa 400-500 miliardi in un triennio. Impostare subito tale azione significa poter arrivare alla fine del programma Bce con un progetto (non-deflazionistico) credibile di riduzione dell’enorme debito nazionale e dei suoi costi annui che, anche se con crescita ancora non convincente, almeno manterrebbe l’Italia a galla. Anche un governo socialistoide può fare queste semplici e sane cose. Ma chi lo presserà? Il Parlamento attuale è troppo vago e disordinato. Mi chiedo se il Presidente della Repubblica, di cui ho stima, veda il pericolo qui tratteggiato per la nazione e possa pensare ad un gesto di indirizzo. www.carlopelanda.com 4 PRIMO PIANO __Domenica 8 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ verso le Regionali DI NUOVO IN CAMPO Oggi interverrà via telefono per lanciare la candidatura di Schittulli in Puglia: «Presto sarò anche fisicamente in giro per l’Italia» Ore 12, Silvio torna libero «Ma non c’è da festeggiare» Berlusconi può ricominciare a fare campagna anche se crescono i timori per la decisione in Cassazione sul caso Ruby. Su Salvini: «Si è montato la testa, così perdiamo due Regioni» ::: PAOLO EMILIO RUSSO ROMA ■■■ È il giorno tanto atteso, della «liberazione». Quest’oggi a mezzogiorno, infatti, Silvio Berlusconi avrà finito di scontare la sua pena ed ora è un uomo libero. «Non c’è niente da festeggiare», smorza però gli entusiasmi di chi lo chiama. Terminata venerdì l’assegnazione ai Servizi sociali, finita la pena comminata dal Tribunale di Milano, l’ex premier potrà finalmente lasciare la Lombardia, muoversiliberamente sul territorio nazionale, cosa che prima gli era impedita. Di più: nel giro di qualche giorno riavrà anche il passaporto e, di conseguenza, la possibilità di lasciare l’Italia, partecipare ai vertici internazionali. «Non è finito niente, continua la persecuzione, non so cosa succederà martedì...»,aggiunge, sempre al telefono. I legalidel Cavaliere hanno «brutte sensazioni» rispetto al pronunciamento della Cassazione sulprocesso cosiddetto Ruby. Già due settimane fa aveva stoppato l’iniziativa proposta da Marcello Fiori, capo dei Club Forza Silvio, che intendeva organizzare un “evento-festa” per la sua liberazione. La fine dei “lavori forzati” a Cesano Boscone non significherà l’abbandono degli anziani coi quali è stato a contatto per quasi un anno, anzi: «Tornerà ogni settimana all’Istituto Sacra Famiglia», annuncia - a sorpresa - Il Mattinale. Che quella cui è stato costretto sia stata «un’esperienza toccante» lo ripete spesso, ma che avrebbe proseguito il lavoro con gli anziani malati, non lo sapeva nessuno. Da questa sera l’ex premier non sarà più costretto a rincasare per le 23 e potrà tornare nelle sue ville in Piemonte o a in Sardegna,se vorrà, ma, soprattutto, potrà tornare sui palchi per tenere comizi, condurre «da protagonista» la campagna elettorale per le Regionali. Questa mattina interverrà al telefono all’apertura della campagna elettorale di Fracesco Schittulli, ex fittiano che ha candidato governatore di centrodestra alla Regione Puglia. «Ci ha promesso che verrà fisicamente da noi, più avanti», garantisce il candidato, che ha il sostegno di tutti gli altri partiti della coalizione. Berlusconi ha fretta di chiudere la partita per le candidature e ancora ieri ha parlato di «fastidio» per i continui rinvii dovuti ai «problemi che sta creando» Matteo Salvini.Il fac- cia a faccia avuto col leader della Lega Nord, infatti, non ha risolto nè il problema del Veneto nè quello della Campania. «Si sta montando la testa, ma se qualcuno non lo fa ragionare, corriamo il rischio diregalare le nostre due Regioni più importanti al Pd», avvi- sa il Cavaliere, sempre in contatto con Maria Rosaria Rossi, Deborah Bergamini e Altero Matteoli, titolari della praticaalleanze per Fi. L’ex premier sembra molto preoccupato per quanto sta avvenendo in Campania, dove l’alleanza con Ncd e Udc è Manifestazione di Fdi a Venezia Meloni ancora in piazza Con lei pure un ex grillino ■■■ Venezia blindata per la manifestazione organizzata da Fratelli d’Italia e da alcuni esponenti della Lega, e «guidata» da Giorgia Meloni e Ignazio La Russa. Ieri, per partecipare, sono arrivati da tutto il Paese. Secondo gli organizzatori i partecipanti sono stati tra gli otto e i diecimila. Quasi trecento i poliziotti mobilitati per impedire il «contatto» con la contro-manifestazione organizzata dalla sinistra antagonista. Sul palco in campo San Geremia ci sono anche il tecnico veneziano rapito in Libia Gianluca Salviato, Adriano Sabbadin figlio di Lino, ucciso da Cesare Battisti, e Walter Rizzetto, ex Cinquestelle, il padre di Matteo Vanzan, militare italiano, primo caporal maggiore dei Lagunari, morto in combattimento in Iraq. Numerosi gli slogan in favore del benzinaio di Nanto Graziano Stacchio, che però non è intervenuto. «Vogliamo far nascere un nuovo centrodestra», ha detto La Russa , «e oggichiudiamo il cerchio dopo la manifestazione della Lega a Roma, di cui siamo stati ospiti. Oggi ricambiamo il gesto per fare fronte comune contro la politica di Matteo Renzi». A Venezia si è vissuto «un altro impor- decisiva e governa l’unico forzista in carica, Stefano Caldoro. Il «veto» del Carroccio ha già fatto “scappare” l’Udc, ma Silvio vuo tenersi almeno Angelino Alfano e isuoi.La Regione che alle Politiche ha garantito al Pdl il pareggio al Senato è quella dove l’ex premier ha ATTACCO A NORDEST Due momenti della manifestazione organizzata da Fratelli d’Italia a Venezia. Sul palco però stavolta non c’era Salvini [Ipa e Ansa] tante momento di quel fronte antiRenzi che abbiamo costituito per costruire un'alternativa al governo e ai suoimandanti, cioè l'Europa di burocrati e tecnocrati, che tiene conto solo degli interessi delle lobby». Così Giorgia Meloni ha spiegato il senso della manifestazione. È stata scelta Venezia, ha poi sottolineato la Meloni, «sia perché qui si vota, sia perché è un simbolo di quelle piccole e medie imprese vessate e costrette a chiudere, di quegli imprenditori costretti a gesti estremi dal governo. Ma siamo qui anche per manifestare la nostra solidarietà a Graziano Stacchio, che merita una medaglia d’oro. Non è voluto intervenire, ma rispetto le sue scelte perché capisco il suo non voler essere trasformato in un eroe». Una Lega spaccata, con Tosi in uscita, non piace ai Fdi, ha detto la Meloni: «Spero in una ricomposizione all’interno della Lega tra Matteo Salvini e Flavio Tosi. Vorrei che tornassero a dialogare per il bene del loro movimento e del centrodestra». Al corteo in molti hanno inneggiato a «il Faro libero», in riferimento ai circoli nati a sostegno della Fondazione di Tosi. C.MA. Per Berlusconi stasera finisce l’obbligo di rientro alle 23 [Lapr.] scelto personalmente il coordinatore, Domenico De Siano, e dove è cresciuta politicamente la sua compagna, Francesca Pascale. A Caldoro,illeader Fi ha dato pieno mandato a ricostruire la coalizione e il governatore, dopo lunghe trattative con la capogruppo Ncd Nunzia De Girolamo, ieri ha sentito al telefono Raffaele Fitto. «Il modello che funziona è il modello-Lombardia», avvisa l’ex ministro Maria Stella Gelmini. Lì il centrodestra governa unito, con dentro tutti: «O siamo uniti o perdiamo tutti», avverte Berlusconi. Per niente Serenissimi Nuovo vertice della Liga Ma Salvini snobba Tosi ■■■ Resta ilgrande gelo tra Flavio To- si e Matteo Salvini, ma non è chiaro quando finirà questa guerra fredda che continua da settimane. Da una parte, il leader della Liga Veneta e i suoi fedelissimi non intendono stracciare la tessera della fondazione del sindaco, Ricostruiamo il Paese, come via Bellerio ha chiesto difare entro domani per evitare l’espulsione. Dall’altra, Salvini ripete che in Veneto è impegnato «a lavorare con Luca Zaia. Non ho più tempo per le polemiche interne, per i litigi e per le beghe». Tosi ha chiesto al leader di non mettere fuorigioco la sua creatura (inaugurata nel 2013 col via libera di Maroni), e soprattutto pretende che venga ritirato il«commissario elettorale» Giampaolo Dozzo. Che nelle intenzioni di Salvini dovrebbe mediare tra Tosi e Luca Zaia su liste e candidature. Ma Matteo non ha convocato alcun vertice per analizzare le richieste di Tosi: «Discorso chiuso». E quindi c’è curiosità per domani: cosa succederà se - come è praticamente scontato - Tosi e i suoi non stracceranno la tessera di Ricostruiamo il Paese? La sensazione è che da ambo le parti tirino la corda, ma senza voler dare lo strattone decisivo. Quello che certificherebbe la rottu- ra. Per ora, l’unica novità arriva proprio dal Veneto, perché per sabato prossimo Tosi ha convocato il Parlamentino della Liga per «dare comunicazioni» e discutere delle liste. È la seconda riunione nel giro di una decina di giorni. L’ultima è andata in scena mercoledì scorso, 48 ore dopo il federale, e aveva rispedito al mittente le decisioni di via Bellerio. Ieri pomeriggio Salvini non s’è presentato a Venezia, alla manifestazione contro Renzi organizzata da Giorgia Meloni, per impegni familiari (tra cui la partita del figlio, come ha detto alle agenzie). In laguna s’è fatto sostituire dal capogruppo alla Camera, Massimiliano Fedriga. In mattinata Salvini è andato a Genova per rilanciare la candidatura di Edoardo Rixi in Regione. Il comizio è stata disturbato dai centri sociali. «Ma qui possiamo vincere» dice il leader che lascia aperta la porta per un’intesa con gli azzurri. Non s’è scomposto neanche per la frecciata di Raffaella Paita, candidata del Pd: «Chi semina fascismo raccoglie Resistenza». Risposta: «La Paita è l’assessore alla difesa del suolo, pensavo che prendesse lo stipendio per difendere i cittadini dalle alluvioni». M. PAN. 5 PRIMO PIANO __Domenica 8 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ verso le Regionali PARADOSSI Assurdo pensare di sottrarre Fi a Berlusconi: è lui il partito. E i lumbard rischiano di fare il record di voti e contare meno di quando erano al 5% C’è una follia suicida nel centrodestra Fitto va dagli avvocati per strappare il simbolo di Forza Italia al Cav e nella Lega litigano sulla candidatura in Veneto: beghe interne il cui risultato sarà cancellare quel che resta dei moderati. E consegnare il Paese a Renzi per i prossimi vent’anni ::: segue dalla prima MAURIZIO BELPIETRO (...) di un partito che dello strapotere dei giudici fece una delle sue principali ragioni di vita alla fine si rivolga ai giudici affidando loro la responsabilità di dirimere una bega politica è già di per sé comico e anche un po’ incredibile. Ma che Fitto lo faccia rivendicando per sé e non per Berlusconi il diritto di usare il simbolo di Forza Italia è ancora più comico e surreale. Per un motivo semplice: Forza Italia è Berlusconi. I voti, tanti o pochi che siano rimasti, sono voti di Berlusconi. Dunque estrometterlo a suon di articoli statutari non solo è bizzarro, ma è soprattutto una follia. Anzi, un atto di autolesionismo politico. Lo scontro dentro quello che un tempo era il partito più votato dagli italiani credo infatti che abbia raggiunto il suo punto più basso. Peggio di così sarà difficile fare. Soprattutto dopo questo, sarà difficile trovare elettoriche siano disposti a dare il loro voto ai protagonisti di battaglia combattuta all’ultimo colpo basso. Ma se Forza Italia è ridotta male, non meglio sta la Lega, che pur essendo salita nei sondaggi rischia di regalare il Veneto alla sinistra perché i suoi capetti litigano. Tutto nasce dalconflitto fra l’attuale governatore Luca Zaia e il sindaco diVerona Flavio Tosi. Il secondo ambiva a prendere il posto del primo sulla base di promesse passate al pubblico non del tutto note.Tuttavia, quando si è trattato di decidere la scelta è caduta su Zaia, forse per calcolo interno, forse per non regalare a Tosi una tribuna che poi gli consentisse la scalata al partito. Bega Nord l’abbiamo soprannominata noi di Libero. Sta di fatto che il bocciato non ci sta e minaccia dicandidarsi contro Zaia,mettendo insieme una sua lista appoggiata da Ncd, Italia Unica (ilmovimento fondato da Corrado Passera) e altri. Nella guerra di Kramer contro Kramer, una battaglia fra fratelli coltelli, ovviamente rischiano di rimetterci tutti e due, consentendo alla candidata del Pd di trionfare. Un risultato che regalerebbe al partito del premier una vittoria inattesa e donerebbe alla sinistra una regione che di sinistra non è mai stata, neanche nella prima Repubblica, dove anzi la Dc stravinceva facendo incetta di voti a mani basse. Il risultato di questa bella operazione porterebbe a rendere ancor più ininfluenti di quanto già ora non siano i partitidicentrodestra.La Lega nonostante le sia attribuito un consenso che dalla sua nascita non è mai stato nemmeno sfiorato, sarebbe fuori da quasi tutto, dal governo e, fatta eccezione per la Lombardia, dalle regioni del Nord,cioè avrebbe meno voce in capitolo di quando aveva il cinque per cento. Stesso risultato per Forza Italia, che, se perdesse la Campania, dove per il Pd corre Vincenzo De Luca, ossia un osso duro, non disporrebbe di un solo governatore in tutta Italia. Per non parlare poi di Ncd e Fratelli d’Italia, ovvero delle formazioni minori, che si troverebbero schiacciati, i primi da Renzi e i secondi da Salvini. Insomma, un capolavoro, che forse soltanto impegnandosi si potrebbe raggiun- ::: CHI SONO L’AZZURRO Raffaele Fitto è nato a Maglie il 28 agosto 1969. Già governatore della Puglia e ministro per gli Affari regionali dal 2008 al 2011 IL LEGHISTA Flavio Tosi è nato a Verona il 18 giugno 1969: sindaco di Verona dal maggio 2007, è stato rieletto nel 2012 LE RIMOSTRANZE IN FI Eletto all’Europarlamento nel 2014, Fitto ha criticato più volte le scelte del Cav: «Facciamo da scendiletto al governo». Silvio lo definisce «un dc» MARETTA NELLA LIGA Tosi, leader della Liga Veneta, pretende di avere l’ultima parola su liste e candidature. Ma Zaia non ci sta: per risolvere la lite, Salvini ha individuato un commissario elettorale (Giampaolo Dozzo) ma il sindaco, contrariato, minaccia di candidarsi contro il Carroccio SFIDA FINALE Tra Fitto e il Cav è polemica anche per il finanziamento al partito. Tosi, invece, ha convocato il consiglio della Liga per sabato prossimo. Ma entro domani dovrebbe stracciare la tessera della sua Fondazione «Ricostruiamo il Paese», pena l’espulsione dal Carroccio [email protected] @BelpietroTweet Adulatori interessati La sinistra elogia Flavio ma lo mollerà come Fini ■■■ È quando iniziano a elogiarti perché sei «moderato» che devi sentire puzza di fregatura. Con quelli di sinistra, d’altronde, funziona così: se tutto ad un tratto smettono di darti del pericolo per la democrazia e prendono a sotterrarti di salamelecchi i più impensati, è perché si sono resi conto che potresti tornare utile. In attesa, si capisce, di scaricarti con le cattive una volta venuta meno detta utilità. È successo con l’ex leader di An Gianfranco Fini, è successo con l’ex premier Mario Monti, sta succedendo adesso con Flavio Tosi. Che, da quando medita di rompere le uova nel paniere a Lega e Forza Italia correndo en solitaire contro il governatore uscente Luca Zaia, è improvvisamente diventato un beniamino: un coraggioso, uno con cui si può dialogare, una bravissima persona che non si capisce cosa ci faccia ancora in quel partito pieno di estremisti brutti e cattivi. Un moderato, per l’appunto. A sentire la candidata del centrosinistra alla Regione Alessan- gere. Ora, può darsi che tutto ciò risponda a un disegno, ma io non riesco a intravedere quale sia e temo che con me non lo vedano neppure gli elettori. A che serve dividersi e litigare per il logo o la leadership se poi si finisce fuori da ogni gioco? I protagonisti di queste guerra all’ultimo dispetto capiscono che così consegneranno il Paese a Renzi per i prossimi vent’anni e cancelleranno per altrettanti la possibilità che in Italia esista un centrodestra? E se lo comprendono perché insistono su una linea che porta solo alla disfatta di un’intera area politica? Possibile che personalismi e ambizioni riescano a prevalere su tutto e l’idea di uno schieramento moderato che rappresenti la maggioranza venga invece dopo di tutto? A queste domande, non mie ma digran parte deglielettori che votano o hanno votato Forza Italia e Lega, mipiacerebbe che rispondessero i protagonisti di questa guerra dei Roses formato italiano. Non sono io a dover spiegare ma loro. Per questo motivo mi aspetto che, in una pausa tra una bega e l’altra, qualcuno si faccia vivo. Altrimenti dovrei concludere che i litiganti sono già morti. I due ribelli del centrodestra: il forzista Raffaele Fitto, che da lealista è diventato il nemico interno del Cav, e il sindaco leghista di Verona, Flavio Tosi ai ferri corti con Salvini [Lapresse] dra Moretti, Tosi è addirittura «un bravo amministratore, una persona moderata con cui ci si può confrontare sui contenuti». E pazienza se è la stessa Moretti che, fino a pochi mesi fa, se parlava di Tosi era per dargli del razzistone e pazienza se questa caterva di elogi viene da quella stessa sinistra che, da che il sindaco di Verona ha fatto la propria comparsa sulla ribalta politica, non aveva fatto altro che dipingerlo come uno squadrista bello e buono formatosi politicamente nella curva degli ultrà dell’Hellas e buono tutt’al più a farci fare brutta figura con l’estero multando i bambini che mangiano i panini in piazza. Tutto perdonato, tutto dimenticato. Intuito che Tosi a questo giro può rivelarsi il più inatteso degli alleati nel tentativo di azzoppare l’odiato ticket Silv-Salv, a sinistra sono partiti con lo spellamento delle mani con secondo fine incorporato. Ci manca giusto che, dalemianamente, arrivino a gridare «Tosi costola della sinistra», ma forse è solo questione di tempo. M. G. Le mosse dell’ex ministro Fitto pensa alle vie legali E perde pezzi per strada ::: ROMA ■■■ «Se la prendono più con me che con Matteo Renzi...». Raffaele Fitto non si presenterà questa mattina all’apertura della campagna elettorale di Francesco Schittulli, il candidato del centrodestra per la sua Regione, la Puglia. Il suo forfait - dal valore fortemente simbolico - sarà compensato da una telefonata di Silvio Berlusconi, da oggi formalmente “libero”. L’ex ministro per gli Affari regionali ha tenuto ieri un altro incontro pubblico dei suoi “Ricostruttori” e lo ha fatto nella Regione che insieme al Veneto - avrà un ruolo decisivo alle prossime elezioni, cioè a Napoli, in Campania. «Non offendiamo e non siamo contro qualcuno», ha garantito Fitto, «ma non siamo disponibili ad assistere a soprusi come i commissariamenti». L’ex capo del “lealisti”, che il Cavaliere continua ad ignorare, ha in mente una escalation che potrebbe, «in caso di nuove epurazioni» diventare addirittura una questione giudiziaria. I fittiani, infatti, ventilano l’ipotesi di ri- volgersi alla magistratura per contestare la «legittimità» degli organismi dirigenti di Fi - mai completati per volontà del fondatore - e, di conseguenza, tutti gli atti firmati dall’amministratrice straordinaria del partito, Maria Rosaria Rossi. La minaccia dei fittiani tradisce il sospetto che la capo segreteria del Cavaliere, al momento di controfirmare le liste, possa escludere i membri del gruppo. L’opa giudiziaria potrebbe addirittura essere sul simbolo di Fi. La “campagna” dei fittiani prosegue oggi in Sicilia. Ieri, alla Mostra d’Oltremare, si sono visti (a sorpresa) anche due ex An come l’ex ministro Mario Landolfi ed Enzo Nespoli, oltre alla deputata Fi,Pina Castiello. Era assente Vincenzo D’Anna, senatore di Gal, «amico di Nicola Cosentino dal 1985». Se Fitto ha sentito Stefano Caldoro al telefono e gli ha garantito il suo appoggio, D’Anna la pensa diversamente: «Tra Caldoro o De Luca propenderei per il secondo...». Cosentino, nel 2010, avversò la candidatura del governatore. P.E.R. 6 PRIMO PIANO __Domenica 8 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ i guai della sinistra ::: DOSSIER APERTI Esecutivo in affanno pure su banche popolari, giustizia, riforma istituzionale. Fitto avverte il Cav: «Se lo aiutiamo è imbarazzante» Riforma inutile Allungare i processi è una barbarie La colpa delle prescrizioni è dei pm ::: segue dalla prima FILIPPO FACCI (...) demonizzata prescrizione a lasciare basiti, stante l’impressionante quantità di sciocchezze che si va sentendo e leggendo. Se i processi vanno in prescrizione, infatti,è essenzialmente colpa dei magistratie del sistema in cuisimuovono: lo dimostra il semplice fatto che tre quarti delle prescrizioni matura durante le indagini preliminari e non dopo il rinvio a giudizio. I dati sono quelli che sono: ecco perché le ipotesi al vaglio della Commissione Giustizia suonano troppo assurde per essere vere, troppo fuori bersaglio per essere serie. Si è parlato, oltretutto,di congelare i termini di prescrizione sino al rinvio a giudizio o addirittura sino alla sentenza di primo grado, senza intervenire sulla durata della fase preliminare che appunto è quella che incide dipiù, e che dura semplicemente - al di là di ogni termine teorico - quanto pare ai pubblici ministeri. I quali, da una parte, sono costretti a fascicolare anche una spaventosa quantità di notizie di reato farlocche,dovute, destinate all’oblio; ma dall’altra sono comunque coloro che decidono - in virtù dell’ipocrita «obbligatorietà dell’azione penale» quali fascicoli prenderanno la polvere e quali invece passeranno in corsia di sorpasso. Sono i magistrati a decidere le sorti delle montagne di pratiche che ogni tanto mostrano in tv a proposito di tempi geologici della giustizia: mentre non è chiaro chi controlla i fascicoli che vengono dimenticati e quelli che diventano improvvisamente urgenti. La semplice verità è che, all’ipertrofia della giustizia,i magistrati pongono parziale rimedio in maniera del tutto discrezionale. Che cosa ha dimostrato nei mesi scorsi, tra l’altro, il caso Bruti LiberatiRobledo? Che un cittadino, nel registro degli indagati, può essere iscritto o non iscritto secondo discrezione, che si può farlo, non farlo o farlo sei mesi dopo, farlo col suo nome o con uno di fantasia, si può dimenticarsi di un fascicolo per un mese o addirittura per sei mesi e lasciarlo chiuso in cassaforte. Sono infinite le cose che si possono fare: mandare un fascicolo a un dipartimento oppure a un altro, farlo rimpallare in eterno, rubricarlo a modello 45 o 44 o su altri binari morti, regolarsi diversamente a seconda che ci siano delle elezioni politiche o delle trattative d’affari, riesumare un fascicolo dormiente solo perché è uscito un articolo di giornale. E, se qualcosa non quadra, si può dire che è tutta colpa degli incombenti tempi di prescrizione. Il maggiorresponsabile dei tempi geologici della giustizia, beninteso, resta un sistema farraginoso e assurdo, quello dei fascicoli appunto obbligati, ciò che porta in particolare alcuni reati - soprattutto ambientali ed edilizi - a prescriversi la metà delle volte. Mentre la corruzione, che in termini di prescrizione non è un’emergenza, si prescrive il 10 per cento delle volte, non di più. Ma è facile che l’occuparsene, ora, sulla base di sondaggi e contingenze, torni politicamente utile al governo Renzi: a costo di ripropinare la balla storica della prescrizione dovuta all’azione dilatoria degli avvocati: perché si sa, il nostro sistema è troppo garantista, c’è gente che se condannata pretende addirittura di impugnare le sentenze.Se un avvocato chiede un rinvio, la prescrizione si sospende: ma i cronisti spesso si dimenticano di ricordarlo; la schiacciante maggioranza dei rinvii è richiesta dai magistrati, ma anche questo passa in secondo piano. I magistrati in compenso incolpano i politici o meglio la legge ex Cirielli, quella che nel 2005 diminuì i termini di prescrizione e però aumentò le pene per i recidivi: ma resta inspiegato come mai i prescritti prima della Cirielli erano 210mila e successivamente sono diventati 113mila: in altri termini,dal2006 a oggi le prescrizioni sono diminuite del 50 per cento. E si potrebbe ottenere molto di più, se non si pretendessero cose assurde (tipo abolire l’Appello) e se i riti alternativi venissero riformati in modo da essere un po’ meno respingenti, o, ancora, se si decidesse a procedere a una depenalizzazione vera anziché istituire commissioni su commissioni. Nei ritagli di tempo, poi, si potrebbe addirittura perdere qualche minuto per spiegare agli italiani magari durante un talkshow, peccato che siano pochi - che cosa sia esattamente la prescrizione e perché appartenga alla civiltà giuridica dei principali sistemi penali d’Occidente: spiegare che non è un oggetto misterioso teso ad assicurare impunità ai colpevoli, ma un istituto che oltretutto tutela il corretto accertamento dei fatti e quindi una giustizia degna di tanto nome.Ai magistrati che lamentano il prezzo sociale ed economico della prescrizione, insomma, andrebbe spiegato che devono guardarsi in casa; di passaggio - a proposito di prezzi sociali ed economici si potrebbe ricordargli il numero di procedure aperte in vent’annidi ingiusta detenzione: 22mila fascicoli per 567 milioni di euro pagati dallo Stato. Fisco e Italicum nella palude Renzideve mendicare voti La delega fiscale è ancora in alto mare dopo 11 mesi. E la nuova legge elettorale è rinviata in estate, un anno dopo la tabella di marcia originaria. Il premier spera in ex grillini e forzisti ::: MARCO GORRA ■■■ Fosse tutto facile co- me fare un’intervista in tv. Alle otto della sera, Matteo Renzisi presenta ai microfoni del Tg1 per spargere la consueta dose di futuro roseo e avvenire luminoso: va tutto bene, e per quello che non va ancora bene è solo questione di minuti. «Sul fisco», spiega il premier, «non dobbiamo fare pasticci». Dato che «per fare un fisco più semplice bisogna da un lato stangare quelli che non pagano le tasse, gli evasori veri,ma dall’altro bisogna creare un clima che non sia di oppressione», ne consegue che il governo voglia prendersi tutto il tempo necessario. Quanto si debba ancora aspettare il famoso ddl, però, non è dato sapere: «Ci siamo quasi», si limita a dire il premier. Il problema è che è suppergiù un anno che «ci siamo quasi». Più precisamente, sono undici mesi da che il governo ha ricevuto dal Parlamento la delega in materia fiscale. Undici mesi nei quali è stato fatto poco e niente: «Da allora», nota il parlamentare forzista Daniele Capezzone, sono arrivati «solo 3 decreti (appena il 10-15% dei contenuti della delega)». Se la delega fiscale piange, la legge elettorale non ri- de. E, anzi, rischia persino di sopravanzare la riforma di cui sopra quanto a lungaggine. L’ultima tempistica l’ha data ieri mattina il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, la quale ha assicurato che «l’obiettivo è il varo definitivo l’entro l’estate». Sorvolando sul fatto che si tratta della stessa identica frase che veniva proferita nella primavera di un anno fa, l’allungamento subito dal cronoprogramma della legge elettorale negli ultimi mesi ha del fantascentifico. Sotto Natale giuravano che,insieme alla riforma costituzionale, l’Italicum sarebbe stato l’ancella dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica, con approvazione non oltre l’ultima settimana di gennaio. Avvertiti i primi marosi da incipiente rottura del Nazareno, l’orizzonte temporale del via libera alla riforma delsistema di voto era slittato prima a febbraio (deadline a sabato 8, successivamente corretta a sabato 15) per poi essere ulteriormente spostata ad un indefinito momento di inizio marzo. La scorsa settimana, poi, il governo aveva messo nero su bianco nella lettera di intenti inviata alla Commissione europea che la nuova legge elettorale sarebbe stata approvata «entro aprile». Ieri,l’ultimo allungo annunciato dalla Boschi,con l’Itali- DDL IN SENATO Corruzione, Grasso inciampa sul canguro «Tempi rapidi», ma Nitto Palma lo smentisce Botta e risposta sul ddl anticorruzione tra il presidente del Senato Piero Grasso e il presidente della Commissione Giustizia di Palazzo Madama Francesco Nitto Palma (Forza Italia). «Spero che il governo, come promesso, presenti in commissione l’emendamento sul falso in bilancio e la commissione, come assicurato dal presidente Palma, porti in Aula il testo in tempi rapidi», ha detto Grasso. Qualche ora e Nitto Palma lo ha gelato: «Il presidente Grasso mi attribuisce una promessa su un fatto che fuoriesce dalla mia disponibilità. In commissione non è previsto il contingentamento dei tempi né il cosiddetto canguro, quantomeno nei modi recentemente utilizzati in Aula». Tempi lunghi, insomma. cum da licenziare in tempo utile per la pausa estiva dei lavori parlamentari. Delega fiscale e riforma elettorale, dunque. Ma anche ddl popolari, prescrizione, anticorruzione, riforma istituzionale. Dovunque si volga lo sguardo, l’immagine che si vede è sempre la stessa: quella del pantano. E non potrebbe essere diversamente: da quando è venuta meno l’intesa con Forza Italia, il Senato è diventato ufficialmente un Vietnam dove è pericoloso anche solo pensare di mettere piede, figurarsi farci passare le leggi. Per questo, il governo cerca di blindare il blindabile a Montecitorio e di ridurre all’osso i passaggi a Palazzo Madama. Il problema, però, è che per blindare servono i voti, e con questi chiari di luna è sempre meglio allargare il perimetro.Per la pratica Italicum, il premier confida nel soccorso (magari propiziato da qualche voto a scrutinio segreto) di ex grillini e forzisti di varia osservanza. Circostanza, quest’ultima, che mette sul chi va là l’ala più anti-renziana degli azzurri, quella che fa capo a Raffaele Fitto: «Un voto a favore dell’Italicum da Forza Italia», mette le mani avanti l’ex governatore pugliese, «sarebbe paradossale e imbarazzante». 7 PRIMO PIANO __Domenica 8 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ UOMO SOLO I centri di potere burocratico, economico, giudiziario e culturale non hanno il coraggio di combatterlo. I rivali politici non ne hanno la forza i guai della sinistra Matteo non tollera dissensi Ilrottamatore diventa zar Non ricorda nessun leader del passato, è egocentrico, cinico, strafottente, vendicativo Tiene i ministri sottomessi e non ha veri oppositori: un pericolo per la democrazia ::: segue dalla prima GIAMPAOLO PANSA Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, 40 anni, è a Palazzo Chigi dal 22 febbraio 2014 [LaPresse] Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti [LaPresse] Jobs Act non per tutti Poletti cancella i co.co.co ma ne assume 7 al ministero ::: TOBIA DE STEFANO ■■■ «Oggi è il giorno atteso da anni. Il JobsAct rottama cococo e cocopro vari e scrosta le rendite di posizione dei soliti noti». Cosìtwittava, trionfante, il 20 di febbraio Matteo Renzi. Il riferimento era ai decreti attuativi della riforma del lavoro che a partire dal 7 marzo hanno introdotto il contratto a tutele crescenti. Nelle intenzioni del governo, grazie agli sgravi contributivi e alle nuove regole che «facilitano» i licenziamenti, dovrebbe diventare la porta d’ingresso pricipale al mondo del lavoro e sostituire le sacche di mala-precarietà. Peccato che alle parole non corrispondano gli esempi. Perché, se è vero che le nuove regole valgono solo per i privati e non per la pubblica amministrazione, è altrettanto vero che nel ministero principe della riforma, quello del lavoro di Giuliano Poletti, negli ultimi mesi sono stati sottoscritti ben sette contratti di collaborazione (4 a partire dal novembre del 2014). Lo rivela il giornale on line Linkiesta con tanto di nomi e cognomi dei nuovi assunti e la sottolineatura di una coincidenza: la stessa provenienza geografica del consulente e del suo capo. Maurizio Ferlaino, tanto per dire, è un giornalista freelance di Novara e darà una mano al- la sottosegretaria Franca Biondelli (Pd) di Borgomanero, provincia di Novara. Oppure, Costantino Monteleone che prima del contratto di collaborazione al ministero era consigliere comunale a Bari, la citta del «suo» sottosegretario, Massimo Cassano (Ncd). E Alessia Fragassi che è salentina come Teresa Bellanova (Pd). Compensi? L’economista Giacomo Vaciago avrà un compenso di 25 mila euro lordi all’anno, mentre Monteleone e Fragassi di cui sopra raggiungono quota 30 mila.Ma il paradosso più evidente è che proprio nei mesi caldi del Jobs Act (fine 2014, inizio 2015), quando si discuteva con forza della necessità di varare un contratto a tutele crescenti che andasse a sostituire la maggior parte degli altri contratti precari, il ministero accellerava la sua caccia ai co.co.co. Il 10 novembre (20 mila euro) era la volta di Ferlaino, appunto. E il 13 dello stesso mese veniva assicurato un compenso da 25 mila euro al professore della Statale di Milano Stefano Sacchi. Mentre il 24 dicembre 2014 e il 26 gennaio 2015 iniziavano gli incarichi del consigliere giuridico Olga Pirone (20 mila euro) e del professore Riccardo Del Punta (25 mila euro) come esperto del mercato del lavoro. Quando si dice, fai quello che dico, ma non fare quello che faccio. (...) Cremlino, la fortezza di molti leader sovietici e oggi di Vladimr Putin, anche quello di largo Chigi è abitato da una persona sola che sta diventando sempre più potente». La persona sola è Matteo Renzi, il nostro premier. Non esiste ancora un’analisi spassionata del leader fiorentino. Tuttavia qualche elemento del suo identikit lo conosciamo. Ha un alto concetto di sé. L’autostima non ha incertezze. È tutto preso dalla propria volontà e intelligenza.Non assomiglia a nessuno dei leader della Prima Repubblica. Neppure Alcide De Gasperi o Palmiro Togliatti erano come lui. Soltanto Amintore Fanfani, un altro toscano, ma di Arezzo, presentava gli stessi difetti: l’arroganza, il fastidio sprezzante per le lungaggini del Parlamento, la convinzione di essere il meglio del meglio. Era sicuro di vincere sempre. Poi incontrò la disfatta nel referendum contro il divorzio. Matteo rifletta. È il carattere a suggerire a Renzi la forma di governo che preferisce. L’ha spiegata più volte e l’ha ripetuta nell’ultima, importante intervista a Marco Damilano dell’Espresso. Ha detto: «Per il governo io ho in testa il modello di una giunta che funziona con un forte potere di indirizzo del sindaco». In apparenza la parola «giunta» è innocua. Ma pronunciata dal nostro premier assume un significato equivoco. La politica mondiale ne ha conosciute molte di giunte, comprese quelle dei militari golpisti. E dal dopoguerra in poi abbiamo visto molti leader autoritari che sostenevano di essere soltanto gli amministratori della loro nazione. SINDACO D’ITALIA Renzi si presenta come il sindaco d’Italia. Ma non ha nulla di chi si accolla la difficoltà di lavorare per i cittadini. Lui lavora per se stesso. Matteo è il centro della vita di Matteo. È un logorroico, capace di pronunciare un’infinita quantità di parole. Si sente un gigante tra i nani. È un cinico senza limiti, lo ha dimostrato nella conquista volpina di Palazzo Chigi, attuata con l’assassinio politico di un premier del suo stesso partito. È un campione della promessa a vuoto, dell’annuncio senza costrutto, dell’ottimismo predicato in ogni istante.Sempre a velocità folle. Un vecchio motto dice: puoi illudere uno per un’infinità di volte e puoi illudere tutti una volta sola. Ma non puoi ingannare tutti ogni volta. Renzi non si cura di questa regola saggia. Nel Cremlino di Matteo domina la strafottenza.La parola renzista è sostanza. Le promesse si avverano da sole. Il suo verbo non ammette dubbi e meno che mai resistenze. Pensa di avere la meglio su tutto e su tutti. Il dissenso è un atteggiamento proibito che rasenta il reato. La regola è una sola: obbedire o tacere. La sottomissione di chi gli sta accanto è la virtù indispensabile per sopravvivere. Lo dimostra la sorte deiministri di Renzi. Un critico sorprendente, il direttore del Foglio Claudio Cerasa, venerdì ci ha spiegato che non contano quasi nulla. Tranne una:la ministra per le Riforme costituzionali, Maria Elena Boschi, che ha ottenuto persino un ufficio all’interno del Cremlino. Gli altri e le altre, nel giro di appena un anno, appaiono comparse. La ministra Maria Carmela Lanzetta aveva l’incarico degli Affari regionali, ma è sparita, oggi sta da qualche parte in Calabria. La ministra della Difesa, Roberta Pinotti, voleva invadere la Libia, ma il premier l’ha bacchettata sulle dita e ridotta al silenzio. La stessa sorte è toccata al ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, che ha parlato ignorando le intenzioni del premier. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan,non sapeva nulla deldecreto fiscale. La ministra dell’Istruzione, Stefania Giannini, è stata messa nell’angolo da Renzi sulla questione dei professori da assumere. Si è dichiarata «basita», ossia stupefatta, ma non ha trovato il coraggio di dimettersi. Un sindaco «dal forte potere d’indirizzo» può preoccuparsi dei suoi assessori? Ma non scherziamo! Il premier tiene conto soltanto della cerchia ristretta degli uomini di mano, a cominciare dal sottosegretario Luca Lotti,il meno raccontato dai media, uno sconosciuto. Un gradino più sotto stanno i consiglieri, primo fra tutti Andrea Guerra,già amministratore delegato di Luxottica. Sono figure difficili da definire. Senza un profilo istituzionale certo, il loro potere è uno stato di fatto. Contano perché il premier ha deciso così. Almeno per oggi. il graffio La tempistica di Passera Il governo Renzi «ha sprecato un anno con riforme che non sono la priorità del Paese e che sono peraltro pessime». Così Corrado Passera, a proposito della legge elettorale e delnuovo Senato. D’altronde l’ex ministro sa di cosa parla: il suo governo Monti è durato circa un anno e mezzo, interamente inutile e dannoso. Teme che il record venga eguagliato. Nel vero Cremlino sovietico accadeva di peggio. Una ministra ripudiata come la povera Lanzetta sarebbe finita in un gulag siberiano. La Federica Mogherini, spedita in Europa con un incarico di cartapesta,prima dipartire per Bruxelles avrebbe fatto un corso rapido di rieducazione nel collegio della Lubianka, la polizia segreta. Il Cremlino di Renzi è meno sanguinario. Qui bisogna soltanto dire di sì, oppure tacere. E se non sei disposto al silenzio, non ti resta che accomodarti fuori dall’uscio. Comunque sia, la vita all’interno di Palazzo Chigi potrebbe essere soltanto un affare del giornalismo d’inchiesta. Non è una specialità oggi molto diffusa, ma in fondo i media non sono l’unica arma da usare per mettere in sicurezza una democrazia. Il vero interrogativo che ci dobbiamo porre è se il modello Cremlino possa espandersi nei rapportifra ilcittadino e il potere politico. Qui arriviamo al dunque. Ossia alla domanda delle domande: il forte «potere d’indirizzo» che connota il renzismo può mutarsi in qualcosa di peggio? DOMANDA DELLE DOMANDE Per peggio intendo una democrazia che, giorno dopo giorno, si incammina verso una mutazione profonda che ha un unico traguardo: il regime di un uomo solo al comando. Sappiamo che Renzi irride quanti ne parlano. Ritiene che sia una fantasia malata fatta circolare da Renato Brunetta, l’oppositore più tenace nel giro di Silvio Berlusconi. Eppure il quesito non è ozioso. Se al Cremlino ci sta un signore che si ritiene investito di una missione storica e non ha modi cortesi, anzi è molto vendicativo, il risultato è fatale. Qualunque centro di potere, burocratico, economico,giudiziario o culturale,prima di prendere una decisione vorrà sentire l’opinione del premier. Tanti si arrendono senza avere il coraggio di combattere. E consegnano all’uomo del Cremlino la loro libertà. Siamo già di fronte a una democrazia dimezzata. Una condizione che può soltanto peggiorare. Per una circostanza che sta sotto gli occhi ditutti. Ilmodello Cremlino, ovvero il renzismo nella versione più dura, non ha oppositori. La destra e la sinistra mostrano le stesse pulsioni suicide. All’interno dei loro fortini sempre più fragili, si insultano, si combattono, si distruggono. La loro stupidità rasenta il tradimento. Sono le quinte colonne del generalissimo calato in armi da Firenze. Non s’illudano: dentro Palazzo Chigi è già pronto il mattatoio dove verranno decapitate. 8 ITALIA __Domenica 8 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: LE FIGURACCE DELLA SINISTRA La provocazione Non solo donne: il terzo sesso va declinato in «u» ::: segue dalla prima MARIO GIORDANO (...) e «peccato non ho messo il fez», come cantava l’altra sera Maurizio Crozza. Abbiamo passato una settimana a interrogarci sulla piazza violenta, la retorica lumbarda-ducesca, l’estremismo in versione brianzola. E poi però guarda che scoperta, a menare le mani a Genova ieri sono stati i centri sociali. Gli anarchici. I soliti, insomma. Quelli che ogni volta che vedono uno che non la pensa come loro ritengono doveroso impedirgli di parlare. O, in qualche caso, impedirgli anche di esistere. Quelli che, se va bene, quando scendono in piazza spaccano le vetrine. Quando va male spaccano le teste. Comunque, in ogni caso, spaccano.I veri antidemocratici,insomma. Veri fascisti. Ovviamente, di sinistra. Fateci caso: c’è mai stato un leghista che ha tentato di impedire con la violenza una manifestazione della sinistra? Ho provato a pensarci: non mi è venuto in mente niente. Le uniche aggressioni che ricordo ad opera dei leghisti sono quelle alla polenta col formaggio, quando si avventano sui banchetti delle feste padane. Non innalzano barricate:almassimo barbecue. Piuttosto che gonfiare di botte qualcuno si gonfiano lo stomaco con ruspanti mangiate. Alle bottiglie incendiarie preferiscono quelle della grappa. Si può dire lo stesso dei sinceri democratici della sinistra barricadera? Macché. Anche ieri a Genova l’hanno dimostrato. «Sono stufo di fare comiziblindati», s’è lamentato Salvini. Difficile dargli torto, non vi pare? Eppure, chissà perché, non si sono sentiti appelli per salvare la democrazia dai soliti fascisti rossi. E vi sfido a trovarne qualcuno sui quotidiani di questa mattina. Forse che aggredire un leghista non è un reato? L’altro giorno si è scoperto che il procedimento contro i no Tav che nel 2005 pestarono Borghezio mandandolo all’ospedale, è stato archiviato alcuni anni fa, all’insaputa di tutti, soprattutto all’insaputa dell’interessato. Oggi si scopre che il segretario della Lega non può organizzare una normale manifestazione in piazza in vista delle elezioni regionali perché c’è qualche facinoroso che vuole impedirglielo a suon di botte. E allora: possibile che, VIOLENTI IN AZIONE La protesta dei centri sociali contro la visita a Genova di Salvini. I manifestanti hanno anche distrutto due targhe dedicate a Ugo Venturini, operaio militante del Msi morto nel 1970 dopo essere stato colpito al capo da una bottiglietta piena di sabbia, partita da un gruppo di contestatori dell’estrema sinistra, mentre assisteva a un comizio di Almirante [Ansa] Lo sfogo del segretario: stufo di fare comizi blindati Tornanoipicchiatorirossi per romperela faccia a Salvini A Genova i no global hanno spaccato tutto per impedire una manifestazione padana Altro che Casa Pound e il pericolo fascio-leghista, gli anti-democratici stanno a sinistra “ ■ Salvini vuole liberare la Liguria: gli ricordo che qui i fascisti hanno perso già una volta, per sempre, 70 anni fa RAFFAELLA PAITA (candidata del centrosinistra per la presidenza della Regione) nonostante questo, tutti parlino solo del pericolo fascista della Lega? Insomma: possibile che si veda il pericolo fascista in chi vuolfare una pacifica manifestazione e non in chi la vuole impedire? In chi si presenta in piazza armato tutt’al più di una felpa colorata e non in chi si presenta in piazza in assetto da guerriglia? Già sento nelle orecchie l’obiezione di specie: «Eh, ma i toni di Salvini…». I toni, ecco. Alle orecchiette sensibili dei benpensanti danno fastidio i toni. Forse il segretario della Lega non ha fatto abbastanza gargarismi con l’Eau di Chanel, forse usa termini un po’ grezzi, forse a volte non sciacqua l’eloquio nel fiu- il graffio O il Colle o niente Laura Boldrini, 6 marzo, sull’ipotesi di una donna al Quirinale: «L’opinione pubblica sembra fidarsi più delle donne, che meglio di altri possono svolgere ruoli determinanti per il Paese». Laura Boldrini, 7 marzo, sulle indiscrezioni giornalistiche secondo le quali Renzi le avrebbe proposto la candidatura a sindaco di Milano: «Siamo fuori da ogni realtà. È una cosa che non esiste, sono solo voli pindarici». Evidentemente per una donna come lei ci vuole un ruolo più determinante per il Paese. me deisalotti banal-chic.Si capisce. E certamente urla per farsi sentire da un popolo incazzato. Alza la voce, sicuro. Ma non ha mai alzato le mani. E allora perché continuiamo a sentire persone che si scandalizzano per chi alza la voce e non si scandalizzano invece per quelli che alzano le mani? Perché le aggressioni dei centri sociali sono considerate quasi routine? Solo perché questi giovanotti sono di sinistra? Solo perché nascondono la violenza sotto le magliette di Che Guevara? Hasta il pestaggio siempre? Fra l’altro è andata bene che ieri a Genova erano in pochi. Ma avanti di questo passo, voi capirete, la violenza corre il rischio di moltiplicarsi. Il meccanismo, in effetti, è consolidato: si grida al finto pericolo fascista di Salvini e così si dà il via libera ai veri fascisti per aggredirlo. Lui è già stufo di fare comizi blindati, ma forse non basta ancora. Bisognerà aumentare le misure di sicurezza intorno a lui. Bisognerà proteggerlo a dovere. Adottare protocolli adeguati, come insegna il nostro premier quando va a sciare a Courmayeur o in gita ad Arezzo. Che dite: che ci voglia un Renzicottero anche per il segretario della Lega? ■■■ In tanti se la sono presa con la Boldrini per la storia della «presidenta». Ogni persona sensibile deve invece apprezzare e sostenere questa fondamentale riforma linguistica che mette fine a secoli di incertezze e paturnie, soprattutto giovanili, collegate alla sgangheratezza e alla scarsa logica della lingua italiana. Chi di noi, sui banchi delle elementari, non ha infatti vissuto dei piccoli drammi in grado di incrinare certezze e lasciare imperiture cicatrici nella psiche: perché uomo al plurale non fa uomi, come logica e regola vorrebbero? Perché un dito e un uovo quando sono più di uno sono costretti a cambiare sesso e diventare dita e uova? Ci sono casi anche più drammatici di confusione di genere e di numero: una forbice e due forbici sovvertono ogni ordine e appartenenza sessuale. Anarchia e parolibertarismo inquinano il dizionario. Fa benissimo la presidenta a lanciare questa rivoluzione copernicana e dovrebbe spingere il suo afflato riformista fino a toccare i cognomi, imponendo desinenze «alla russa»: lei dovrebbe diventare Laura Boldrina e il suo consorte Boldrino. Solo pochi autorevoli casi, come Renzi e Belsusconi, potrebbero restare invariati sia perché meriterebbero a pieno di rientrare nella fattispecie dei plurali maiestatis, sia come riconoscimento del valore famigliare (anzi familistico) di tali patronimici. Proprio per la sua profonda essenza progressista, la riforma dovrebbe anche tenere conto di tutte le sfumature che la lingua di Dante (Danto?) ignora: nel suo impianto reazionario e anche un po’ fascista, l’italiano non contempla infatti il genere neutro che esiste invece in idiomi più politicamente corretti. Ci sono situazionidolorosamente scabrose che non sfuggono alla sensibilità della presidenta: Luxuria va chiamato onorevolo oppure onerevola? Per non parlare di casi aggrovigliatissimi come quelli di Vendola o Crocetta. Serve una soluzione davvero radicale. Purtroppo le vocali a disposizione sono quasi esaurite e si può solo ricorrere alla «u» per il singolare e alla «y» per il plurale, come in gay. La cosa è complicata dalla crescente variegazione del mondo LGBT (LesbicheGay-Bisessuali-Transgender): si potrebbe ricorrere alle vocali celtiche in un turbinio di dieresi che a qualcuno potrebbe sembrare però un po’ troppo leghista. Un sindacü rischierebbe di perdere un po’ di autorevolezza in parecchie città della Padania più rozza e profonda. La cosa non risolverebbe neppure il caso dei bisessuali che dovrebbero ricorrere a dittonghi, un vezzo molto francese ma scomodo. La vicenda è complessa e la presidenta dovrebbe affidarla a un comitato scientifico di alto livello. Resta un dubbio: a un uomo, segretario, onorevolo o presidento si può dare tranquillamente dello stupido o del cretino; di una donna, segretaria, onorevola o presidenta si può dire che è stupida o cretina. Dar del pirla a una signora va bene, ma come si fa a dire che un maschio è pirlo senza attribuirgli immeritate doti calcistiche? GILBERTO ONETO (con la “o”) 9 ITALIA __Domenica 8 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: FEDE E POLITICA Contraddetti anche Wojtyla e Ratzinger ::: segue dalla prima ANTONIO SOCCI Così Bergoglio demolisce i sacri precetti di Cielle (...) soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova”». In quelle stesse ore don Julian Carron, responsabile pro tempore di CL, sul tema della conversione scriveva l’esatto opposto: «Ogni volta che davanti a questa o quella situazione ci chiediamo che cosa papa Bergoglio e don Cardobbiamo fare, dimostriamo ron,pur da posizionicontrapche non abbiamo ancora ri- poste, si sono trovati conversposto a quella domanda. genti nel tentativo di liquidaNiente lo documenta più di re proprio questa via, che questo “che cosa fare?”. Ab- Giussani ha percorso dando biamo una cosa da fare, solo vita a Comunione e liberaziouna: convertirci». ne, la via che Giovanni Paolo Bergoglio identifica la con- II e Benedetto XVI hanno riversione con un “fare”, con conosciuto e sostenuto, esun attivismo sociale che ab- sendo anche la loro e quella biamo già visto in America della Chiesa. Certo, ieri a RoLatina e qui negli anni Settan- ma si è reso omaggio all’uota in certi gruppi cattolici di mo Giussani, ma trasformasinistra, dove alla fine Cristo to in un santino e isolato dalsi riduceva a “pretesto” per la sua storia. Tentando di deun attivismo sempre più poli- legittimare e archiviare l’opetico e ideologizzato. Invece ra che da lui è nata, il popolo don Carron percorre la via di di Comunione e liberazione un ripiegamento intimistico e la sua formidabile presenza che toglie alla fede e alla co- sociale e culturale, la sua orimunità cristiaginale creativina ogni dinatàche daglianmica umana ni Settanta ha espressiva e si incontrato e risolve in quelcoinvolto tanla “scelta relitissimi giovagiosa” che deni e molti non cenni fa venne credenti. Oggi fatta dall’Aziorestare fedeli ne Cattolica e con il cuore a fu sempre quella storia, c o m b a ttu ta «a quella forda don Giussama diinsegnani come il suimento, alla cido delcattoliquale siamo cesimo. Giusstaticonsegnasani aborrì al- Don Giussani [Fotogramma] ti» (Ratzinlo stesso moger), significa, do la riduzione “sociale” e at- secondo Bergoglio, essere tivistica del cristianesimo che «guide da museo e adoratori considerava succube delle di ceneri». E purtroppo don ideologie. Carron converge su questa Fra la risposta bergogliana “liquidazione” di una storia del “fare” e quella carroniana comunitaria e di una presendell’intimismo psicoanaliti- za eccezionale. co, c’è infatti una terza rispoCosì però Bergoglio dice il sta, quella giusta, che è sem- contrario di quanto hanno afpre stata espressa, potente- fermato Giovanni Paolo II, mente, da don Giussani, da Benedetto XVI e don GiussaGiovanni Paolo II e da Bene- ni. È innegabile, se non si detto XVI. Si potrebbe sinte- vuol nascondere la testa sottizzare così: l’incontro con to la sabbia. Faccio due esemCristo, attraverso il volto dei pi.Una delle bastonate di Bersuoi amici, della comunità goglio a CL è cristiana, dà senso e bellezza sull’autoreferenzialità. In efalla vita, abbraccia e cambia fetti CL, come altre realtà ectutta la persona, tutta la sua clesiali, oggi ha questo grave esistenza, e genera un popo- problema, tanto è vero che la lo che ha uno sguardo origi- sua presenza pubblica è presnale su tutto, che ha un giudi- soché svaporata, e però Berzio cristiano su ogni aspetto goglio non ha colpito solo l’atdella vita personale e sociale, tuale CL carroniana, ma anproponendo a tutti un oriz- che e soprattutto il forte senzonte più umano e più vero so di appartenenza che Giusdi quello delle ideologie do- sani ha insegnato, cioè minanti. l’identità comunitaria tuttora Ieri, in piazza San Pietro, viva dei ciellini. Il Papa esalta l’attivismo sociale proprio dei cattolici di sinistra. Mentre riduce don Giussani a un santino e bolla il movimento come «autoreferenziale» Papa Francesco durante la visita effettuata ieri alla parrocchia di Ognissanti [Lapresse] Infatti ha detto: «Quando siamo schiavi dell’autoreferenzialità finiamo per coltivare una spiritualità di etichetta: “Io sono CL”. Questa è l’etichetta. E poi cadiamo nelle mille trappole che ci offre il compiacimento autoreferenziale». Ma è facile ricordare parole opposte di Giussani sull’ “essere di CL”. Proprio l’altroieri il portavoce di CL, Alberto Savorana, in un’intervista, ricordava che il nome del Movimento nacque da un volantino degli uni- versitari nel 1969: «Un giorno, entrando in uno dei locali frequentati da questi studenti, in via Ariosto a Milano, don Giussani vede quel volantino appeso, con riferimento al nome scelto da quelli della Statale, e dice: “Ecco, noi siamo il nome che si sono dati gli universitari, perché comunione è liberazione”». La seconda bastonata bergogliana è arrivata quando ha contrapposto il carisma a Gesù Cristo, mentre invece - L’ESAGERAZIONE DI UN PARROCO DI COMO «Ideologia gay più pericolosa dell’Isis» «L’ideologia gender è più pericolosa dell’Isis. La prima ci attacca dall'interno, la seconda dall’esterno». Una frase shock pronunciata a fine messa da don Angelo Perego, parroco di Arosio, piccolo comune in provincia di Como, in un breve discorso per presentare un incontro aperto ai fedeli, in programma il 27 marzo, sul tema delle identità di genere. E scoppia la bufera, anche perchè uno dei presenti in chiesa pubblica tutto su Facebook, criticando apertamente l’episodio. Ne è nato un «caso», a cominciare dal paese ora diviso fra chi difende il sacerdote e chi lo condanna per quanto detto. Perchè la frase crea un quanto meno azzardato accostamento tra terrorismo e teoria dell’identità sessuale. Contattato, don Angelo ribadisce: «Non sono omofobo, per nulla. E' una sciocchezza quella di cui mi chiedete conto, è una piccola cosa. Non sono contro l’omosessualità, ho parlato di ideologia gender e ho detto che è più pericolosa del terrorismo Isis o islamico». come ha spiegato mille volte don Giussani - «il carisma è l’avvenimento di Cristo secondo la modalità con cui investe il mio presente... facilita l’appartenenza a Cristo, cioè è l’evidenza dell’avvenimento presente oggi... In questo senso il carisma introduce alla totalità deldogma».Giussani spiegava bene la parola: «Un carisma si può definire come un dono dello Spirito dato a una persona in un determinato contesto storico, affinché quell’individuo dia inizio a una esperienza di fede che possa risultare in qualche modo utile alla vita della Chiesa. Sottolineo il carattere esistenziale del carisma: esso rende più convincente, più persuasivo, più “abbordabile” il messaggio cristiano proprio della tradizione apostolica. Un carisma è un terminale ultimo dell’Incarnazione, cioè una modalità particolare attraverso la quale il Fatto di Gesù Cristo uomo-Dio mi raggiunge e, per il tramite della mia persona, può raggiungere altri». Invece Bergoglio contrappone le due cose: «Ricordate che il centro non è il carisma, il centro è uno solo, è Gesù, Gesù Cristo! Quando metto al centro il mio metodo spirituale, il mio cammino spirituale, il mio modo di attuarlo, io esco di strada». Il messaggio implicito era il seguente: adesso dimenticate la vostra storia e il vostro carisma per seguire me e le mie idee.In realtà, nella storia della Chiesa, la ricchezza è stata proprio nella diversità di carismi: i benedettini sono diversi dai francescani, i domenicani dai gesuiti, i carmelitani dai comboniani. E tutti sono centrati su Cristo. Anche i papi dei nostri anni hanno affermato cose opposte all’idea bergogliana.Per esempio,GiovanniPaolo II, in una lettera a Giussani peril50˚anniversario della nascita del Movimento, nel febbraio 2004, volle ripetere ai ciellini ciò che già tante volte aveva detto: «Rinnovate continuamente la scoperta delcarisma che vi ha affascinati ed esso vi condurrà più potentemente a rendervi servitori di quell’unica potestà che è Cristo Signore!». Poi espresse un altro giudizio diametralmente opposto a quello pronunciato ieri da Bergoglio: «Il vostro Movimento ha voluto e vuole indicare non una strada, ma la strada per arrivare alla soluzione di questo dramma esistenziale. La strada, quante volte Ella lo ha affermato, è Cristo». Papa Wojtyla definiva il Movimento «uno dei germogli della promettente “primavera” suscitata dallo Spirito Santo negli ultimi cinquant’anni». E, considerato che erano stati anni segnati «da una sofferta contrapposizione con le ideologie imperanti,da una crisi deiprogetti utopistici e, più recentemente, da una diffusa tendenza al relativismo, allo scetticismo, al nichilismo, che rischiano di estinguere i desideri e le speranze delle nuove generazioni»,il grande papa Wojtyla invitava tutti i ciellini «a risalire all’esperienza sorgiva da cui il Movimento ha preso le mosse, rinnovando l’entusiasmo delle origini. È infatti importante mantenersi fedeli al carisma degli inizi per poter rispondere efficacemente alle attese e alle sfide dei tempi». L’opposto di quello che si è sentito ieri. 10 ESTERI __Domenica 8 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: ALLARME IMMIGRAZIONE BLOCCO ANTI-INVASIONE L’Onu si sveglia: muro di navi per fermare gli sbarchi L’operazione dovrebbe essere messa in atto dall’Ue sotto guida italiana. Ma non si può prescindere dal sì di Putin ::: segue dalla prima MAURIZIO STEFANINI (...) di fuggiaschi: poveri disgraziatiin grande maggioranza, ma tra i quali si sa che l'Isis infiltrerebbe i propri uomini, e sui quali stanno ingrassando mafie di tutti i tipi. Sono passate appena due settimane, e adesso è addirittura l'Onu che propone di farlo, attraverso Bernardino León. Non è un politico a sospetto di demagogia, ma lo stesso inviato dell'Onu incaricato della mediazione che in Marocco sta cercando di togliere terreno all'Isis attraverso la creazione di un esecutivo libico di unità nazionale tra quelli che vengono attualmente definiti Governo di Tripoli e Governo di Tobruch. E non lo ha detto in un comizio, ma in un'intervista al molto istituzionale Corriere della Sera. Tra l'altro, León propone il blocco navale proprio in alternativa a un intervento militare in Libia, che considera irrealistico. Dunque, non si tratterebbe di un intervento di peace-keeping. Nel ricordare che «l’Unione è già presente nel Mediterraneo con le navi di Frontex,assieme a quelle della Marina italiana, per salvare coloro che rischiano la vita in mare, ma questo non è legato all' ipotesi di una forza navale Ue allargo della Libia»,la Mogherini chiarisce pure che sarebbe cosa diversa dallo stesso Frontex. Esperto di diritto internazionale marittimo, l'ammiraglio Fabio Caffio ha a sua volta avvertito che «blocco navale è un termine improprio». Indica infatti una misura di guerra: come quella adottata da Israele nei confronti di Libano e Gaza nel 2006 e nel 2009, o quella che Kennedy impose contro Cuba all'epoca della crisi dei missili. Eventualmente, a dichiararlo dovrebbero essere ilgoverno egiziano e/o quello di Tobruc, che ha ilriconoscimento internazionale. Quello di cui parla León sarebbe più propriamente un embargo navale,come quello che già fu fatto per la Libia nel 2011. Potrebbe però integrarsi con un blocco costiero deciso da Tobruc. L'Ue non ha grande tradizione di azioni militari, mentre la sigla della Nato appare compromessa dal coinvolgimento nella guerra contro Gheddafi. Proprio per l'offerta di León l'operazione dovrebbe essere sotto etichetta Onu. Per questo è importante l'assenso russo, e a parte il sì in Consiglio di Sicurezza Putin potrebbe anche fornire navi. Si parla anche di una partecipazione di Francia, Regno Unito, Germania, Spagna, Malta e Stati Uniti. Il nucleo principale delle forze dovrebbe però essere italiano, come la guida: dopo tutto, il problema è soprattutto nostro. Già uno schieramento è precostituito dalla tre navi che la settimana scorsa sono salpate per la Libia ufficialmente per esercitazioni: il cacciatorpediniere Caio Duilio, la fregata Carlo Bergamini e la nave da sbarco San Giorgio. Ma al momento dell'intervento militare internazionale che portò alla caduta del regime di Gheddafi, la Marina Militare aveva invece mobilitato la portaerei Giuseppe Garibaldi con a bordo i caccia Av8 Harrier, il cacciatorpediniere Andrea Doria, la fregata Euro e il rifornitore Etna. Il think tank GeopoliticalCenter ha stimato che per un blocco navale ci vorrebbero almeno 5000 uomini sul terreno a difesa delle struttura strategiche: potrebbero venire dalle brigate alpine Julia e Taurinense o dalla brigata corazzata Ariete. Poi dai 4 ai 6 droni da media e bassa quota, per la sorveglianza delle coste. E una nave con funzioni di comando e capacità di appoggio aereo, tipo la portaerei Cavour. Due cacciatorpediniere, per la protezione aerea. Una decina di unità minori, corvette e pattugliatori, per VERSO L’ITALIA Da portavoce dell’Unhcr la Boldrini criticò aspramente gli accordi tra Berlusconi e Gheddafi che impedivano gli sbarchi di clandestini [LaPresse] imporre fisicamente il blocco navale. E, soprattutto, chiare regole di ingaggio. Le imbarcazioniche portano armio petrolio potrebbero infatti essere fermate senza troppi complimenti: se necessario, anche sparandogli addosso. Ma bisognerebbe stabilire che fare delle navi che partono con a bordo migranti: eventualmente, stabilendo anche dove gli stessi migranti dovrebbero essere sbarcati e risistemati. Non in Europa, perché incentiverebbe le partenze. Se riportarli in Libia fosse pericoloso, bisognerebbe trovare una terza soluzione del tipo degli statarelli dell'Oceania in cui l'Australia sistema coloro che sbarcano sulle sue coste in attesa di stabilire se hanno diritto di asilo o no. Omicidio Nemtsov Pista islamica, Mosca ci crede davvero Arrestati due caucasici, forse ceceni. Sarebbero gli esecutori materiali, ma sui mandanti è silenzio ::: CARLO PANELLA ■■■ Due caucasici, probabilmente ceceni, sono stati arrestatiieri dalla polizia di Mosca come esecutori assassini di Boris Nemtsov. Il capo dei servizi di sicurezza federali russi (Fsb), Alexander Bortnikov è stato parco di spiegazioni: «Come risultato del lavoro investigativo svolto, oggi sono stati arrestati due sospettati di aver commesso il crimine, Anzor Kubashev e Zaur Dadayev». Più loquace Vladimir Markin, portavoce del Comitato Investigativo Federale, l'Fbi russo: «Siamo in grado di confermare che i due fermati sono responsabili dell'organizzazione e dell’esecuzione dell'uccisione di Nemtsov». Frase ambigua che pare significare - al solito - che le forze di sicurezza russe si limiteranno a addossare tutte le colpe ai soli sicari, senza preoccuparsi di rintracciare i mandanti del delitto (come accadde, fra le molte critiche deglioppositori di Putin, per i due assassinidella giornalista dell'opposizione Anna Politkovskaja, uccisa nell'ottobre del 2006). I due sicari sarebbero stati individuati non solo ricorrendo alle registrazioni delle tante telecamere piazzate sul luogo del delitto, ma anche grazie alle “tracce organiche” riscontrate sui sedili dell'auto usata per l'agguato, rintracciata dopo il delitto. Segno questo, che il Dna dei due sospettati era noto alle forze di sicurezza e che quindi si tratta o dimilitanti politici ceceni, o dimalavitosi, o di qualcuno comunque sotto controllo. Si conferma così la pista caucasica, avanzata con rilievo dai media ufficiali i giorni successivi la morte di Nemtsov, con molti possibili sbocchi. Il primo, su cui punterà probabilmente tutto l'impianto accusatorio, porta a frange islamiste dell'estremismo ceceno, in lotta da anni contro la “pacificazione” col pugno di ferro operata da Putin tramite lo spietato governatore della Cecenia, Ramazan Kadyrov. È sicuramente questa la versione più gradita alCremlino, perché fa emergere il ruolo - reale - Il politico russo dell’opposizione Boris Nemtsov assassinato per le vie del centro di Mosca il 27 febbraio scorso. I principali sospetti cadono ora su due persone provenienti dal Caucaso arrestate ieri [Ansa] di Putin come intransigente oppositore del terrorismo jihadista, che in Cecenia imperversa da anni e che oggi vede sicuramente l'impianto di consistenti nuclei legati al Califfo Nero Abu Bakr al Baghdadi. Il non piccolo problema, però, è che l'intensa opera di denuncia di Boris Nemtsov, non ha mai riguardato la questione cecena. Manca insomma ENNESIMO SCEMPIO L’Isis si accanisce contro i tesori di Hatra Dopo aver distrutto il museo di Mosul e le rovine di Nimrud, i militanti dell’Isis hanno colpito i resti dell’antica città di Hatra, a circa cento chilometri a Sud di Mosul, fondata dalla dinastia seleucide nel III secolo a.C. e patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Non è ancora chiara l’entità dei danni - sicuramente inestimabile - ma un residente della zona ha dichiarato di aver sentito una forte esplosione e altri testimoni affermano di aver visto gli jihadisti distruggere alcuni degli edifici più grandi dell’antica città. Ad Hatra sono presenti i templi dedicati a Nergal, Ermes, Atargatis, Allat, Shamiyyah e Samas. Un portavoce del Partito democratico curdo, Saeed Mumuzini, alla tv curda Rudaw ha affermato che «gli jihadisti hanno rubato le monete d’oro e d’argento usate dai re assiri che erano custodite nella città». L’Unesco ha definito le azioni degli jihadisti «una pulizia culturale» paragonandole al pari dei crimini di guerra. il movente, a meno che non si sostenga l'ardita tesi che i terroristi ceceni hanno eliminato Nemtsov per incrinare l'autorità di Putin. Scenario abbastanza tortuoso, ma comunque possibile. La seconda ipotesi è che i due siano jihadisti che hanno ucciso Nemtsov perché ebreo e perché si era molto esposto come sostenitore pieno di Charlie Hebdo dopo la strage di Parigi. Ipotesi possibile e drammatica, se vera. Se i fratelli Kouachi e Hamid Hussein, l'attentatore di Copenaghen, hanno trovato emuli a Mosca, saremmo di fronte a un fenomeno epidemico più che inquietante. È comunque certo che non verrà mai seguita la terza pista: i due sono pedine dei servizi segreti russi deviati. L'attentato può infatti essere nato all'interno degli opachi centri di potere russi, per ottenere il risultato, pienamente conseguito, di mostrare al mondo e al paese che Putin è incapace di garantire la sicurezza, che non ha tutto sotto controllo, come ama far credere. Sarebbe insomma opera diuna spietata opposizione interna al regime, pronta a tutto pur di colpire Putin. Ma se così è stato, non lo sapremo mai. 11 ESTERI __Domenica 8 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: ALLARME IMMIGRAZIONE Memoria corta Le colpe di Ue e Nazione Unite sugli scafisti e l’Isis in Libia Sono stati loro ad opporsi agli accordi con Gheddafi, a fargli la guerra e ad aprire le braccia agli immigrati. Ora sono costretti ad intervenire ::: FRANCESCO BORGONOVO ■■■ All'improvviso scopriamo di essere circondati da determinati paladini della lotta all'immigrazione. Prima il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans si premura di spiegarci che per contrastare i flussi migratori fuori controllo bisogna venire a patti con regimi dittatoriali. Poi Fabrice Leggeri, il direttore esecutivo di Frontex, dichiara allarmato che «a seconda delle fonti, ci viene segnalato che ci sono tra i 500mila e un milione di migranti pronti a partire dalla Libia». Infine, ieri, si è espresso Bernardino Léon, l'inviato delle Nazioni Unite in Libia. In un’intervista al Corriere ha dichiarato che «c'è una misura che l'Unione Europea può prendere subito: presidiare in forze il mare davanti alla Libia. L'Italia non può farlo da sola, ha bisogno di aiuto.Sono certo che ilConsiglio di sicurezza dell'Onu appoggerebbe l'iniziativa». Peccato che le istituzioni che ora parlano di interventi radicali siano le stesse che hanno prodotto questa situazione disastrosa. È stato un rapporto di Frontex a spiegare che ilmotivo principale per cui dalla Libia è in arrivo un'orda di disperati è il caos totale in cui versa il Paese nordafricano: «Una condizione ideale per i ::: trafficanti di esseri umani che operano impunemente». Basterebbe ricordare che fu l'Unione europea, nel febbraio 2011, a imporre sanzioni economiche alla Libia di Gheddafi e a vietare al raìs l'ingresso sul proprio territorio. E oggi ci vengono a parlare di dialogo con i regimi? Anche l'Onu, sulla Libia, ha fatto la sua parte: il 17 marzo del 2011, con la risoluzione 1973, ha autorizzato «la comunità internazionale ad istituire una no-fly zone in Libia e a utilizzare tutti i mezzi necessari per proteggere i civili ed imporre un cessate il fuoco». È stata quella risoluzione a fornire una copertura all'intervento militare, avviato dalla Francia appena due giorni dopo. Del resto, sono state sempre l'Onu e l'Unione europea a porre le basi del conflitto. Un ruolo di primo piano fu giocato da Laura Boldrini, che allora era portavoce dell'Unhcr, ovvero il programma Onu per i rifugiati politici. Fu proprio questa organizzazione a alimentare le voci secondo cui il regime si sarebbe reso responsabile di torture e violenze. Questa campagna cominciò poco dopo gli accordi che il governo Berlusconi prese con Gheddafi, sempre aspramente criticati dalla Boldrini, ma non solo. La commissaria dell'Unione europea Cecilia Malmström, per Ildiario diBuonanno Ma più che nell’Occidente qui a Tobruk si spera nel generale Haftar ::: GIANLUCA BUONANNO ■■■ Questo é il mio secondo gior- no di missione in Libia, e adesso mi sto recando nella città di Al Bayda, nel Nord del Paese, nella regione della Cirenaica, che un tempo era un lembo di terra italiana. Mi sono spostato in aereo da Tobrouk ad Al Bayda, perché c’erano molti rischi e abbiamo dovuto risolvere non pochi problemi legati alla sicurezza: la zona,infatti, è bersagliata dai terroristi dello Stato islamico di Al Baghadi, che stringe la sua morsa anche qui in Cirenaica, così come nella zona di Tripoli, dove da poche settimane è entrata in azione un’ala dello Stato islamico, denominata «Isis per la Provincia di Tripoli». I libici mi stanno dando una grossa mano e adesso sto percorrendo questo tratto di strada in automobile.Questa vasta area di recente è stata bersagliata dai terroristi dell'Isis che hanno colpito utilizzando il metodo classico dell'attacco suicida. Qui tutti ricordano come un incubo i due kamikaze che si sono fatti esplodere seminando morte e terrore. Prima a Tobrouk nei pressi del quartier generale dell'intelligence militare, e poi ad Al Bayda, uccidendo e ferendo vittime innocenti. Nel pomeriggio sono iniziati i colloqui con i massimi vertici del governo libico: prima un incontro con il vice ministro degli Esteri e poi il colloquio con Akila Saleh Issa, presidente del Parlamento libico. Qui tutti mi vedono come l'unico italiano che ha avuto il coraggio di venire fin da loro; vorrebbero che io li rappresentassi sia in Italia che in Europa e che diventassi così la voce del governo libero della Libia. Per domani è previsto un nuovo incontro con il presidente del Parlamento, che mi accompagnerà fino a Tobruk per una visita ufficiale al Parlamento riunito in seduta straordinaria. La Libia è un Paese martoriato dalla guerra civile: vi sono attualmente due governi che devono far fronte all'avanzata jihadista, il gover- no di salvezza nazionale di Omar al Hasi, con base a Tripoli, e il governo di al Thani, con base a Bayda, dove mi trovo in questo momento. Vi sono anche due Parlamenti, quello di Tripoli, e quello di Tobrouk. E vi sono anche due eserciti chiamati, l'uno “Alba della Libia”, finanziato dal governo di Tripoli e l'altro “Dignità della Libia”, guidato dal generale Khalifa Haftar,un eroe nazionale che proprio domani presterà giuramento come comandante supremo dell'esercito libico. Il generale Khalifa è stato imprigionato e torturato da Gheddafi, e qui tutti lo considerano come l'unico in grado di riportare l'ordine e liberare il Paese Akila Saleh Issa e Gianluca Buonanno [A. Carugati@Kika Press] dall'avanzata jihadista, che colpisce duramente sia con i miliziani dell’Isis, che con i terroristi di Ansar al Sharia, non meno feroci e brutali. Il generale Khalifa che incontrerò domani,sta lavorando per riorganizzare l'esercito e abbattere i terroristi: molti lo hanno visto andare in prima linea e combattere con i suoi uomini ed è per questo che qui molti giovani si arruolano come volontari:sifidano solo di lui,e vogliono cacciare quanto prima i jihadisti dalla città di Misurata. Mi rendo conto di un'altra cosa: qui tutti vedono male sia l'America che il Qatar e la gente non vuole un governo misto o di unità nazionale: il popolo si fida solo del governo di al Thani e del suo eroico comandante, il generale Khalifa Haftar. Prima dell'incontro con il presidente del Parlamento, mi sono immerso per un attimo nella realtà di questa città di 250 mila abitanti, la quarta città del Paese per popolazione: al Beyda la Bianca, in epoca fascista era chiamata Beda Littoria. Tutti parlano l'italiano e molte parole sono comuni come parcheggio, cancello, volante, cambio. Mi chiamano per nome e midicono: «Italiano kawi, italiano sei forte!». Domani dopo la visita al parlamento e il colloquio con il generale Khalifa Haftar,sarà la volta diun altro importante colloquio: quello con il primo ministro al Thani. esempio, dichiarò che non si poteva sottoscrivere alcun accordo con Gheddafi poiché la Libia non aveva firmato la Convenzione di Ginevra.Nel frattempo, l'alto commissariato per i rifugiati sosteneva che nel Paese ci fossero «spaventose condizioni di accoglienza», dunque costruire dei centri di raccolta per gli immigrati sarebbe stato in qualche modo irrispettoso dei diritti umani. La Boldrini, da portavoce Onu, ha sempre sostenuto che gli immigrati presenti sul suolo libico erano profughi, e dunque andavano accoltie aiutati. Ilgoverno libico rispondeva che per la maggior parte, invece, sitrattava di «migranti economici», cioè persone in cerca di fortuna su un territorio che ha sempre accolto altissime percentuali di immigrati provenienti dal Centro Africa. Non a caso la rivista panafricana New African ha denunciato il fatto che in Libia, dopo la “primavera araba”, gli immigrati neri sono discriminati o rimpatriati.Eppure, sulla base delle stesse teorie che in Italia hanno portato alle politiche delle porte aperte senza limiti, il governo libico fu accusato di violare i diritti umani. Per tutta risposta, i libici fecero sapere che sul loro territorio l'Unhcr della Boldrini non era più gradito. Risultato: ennesima campagna contro la Libia che se la prende con le associazioni umanitarie. Ecco, questo è il clima culturale che ha portato alla guerra. Lo stesso che è stato costruito anche nei confronti della Siria di Assad. Sempre la Boldrini, un paio di anni fa, andava ripetendo che la situazione del Paese era insostenibile, che si assisteva a un indegno «spargimento di sangue». Bene,ad oggi anche la Siria è stata destabilizzata, creando le condizioni che hanno permesso allo Stato islamico di imporsi. L'Onu ora propone di collaborare nel blocco navale. Però l'Ue, nel vertice di Roma sull'immigrazione dell'agosto 2014, ci disse che Frontex non poteva aiutarci nella gestione di Mare Nostrum perché non aveva fondi. Parole di Cecilia Malmström, quella che tifava contro Gheddafi. Non c'erano soldi, certo, però l'Europa ha finanziato con almeno 175 milioni di euro la “ricostruzione” della Libia dopo la guerra civile. Mare Nostrum costava all'Italia circa 114 milioni di euro all'anno. L'Ue contribuiva stanziando appena 12 milioni. La Grecia, però, tra il 2011 e il 2013 ha ricevuto circa 230 milioni di aiuti per il contrasto all'immigrazione. E mentre noi dovevamo cavarcela da soli e salvare i migranti, i greci costruivano un muro di 12,5 km per proteggere il confine con la Turchia. Nel 2013, il Parlamento europeo se l'è presa con la Bossi-Fini, proponendo di «modificare o rivedere normative che infliggono sanzioni a chi porta assistenza in mare». Peccato che la legge non proibisse di portare assistenza, semmai multava chi si rendeva responsabile di trasportare i clandestini. In pratica, colpiva gli scafisti. Ma il Parlamento europeo, in nome del consueto buonismo pro immigrati, voleva cancellare le sanzioni a chi trafficava in esseri umani. E adesso vengono a dirci che l'Italia è a rischio e urgono contromisure. 12 __Domenica 8 marzo 2015__ __Domenica 8 marzo 2015__ 13 14 ATTUALITÀ __Domenica 8 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ DENUNCIATE DUE AMERICANE BANDE ITINERANTI Scrivono sul Colosseo e sifanno un selfie Le responsabili sono due californiane di 21 e 25 anni che ora devono rispondere di danneggiamento aggravato su edificio di interesse storico per aver inciso le loro iniziali con una moneta su un muro interno del Colosseo. Poi non contente, davanti allo sfregio, si sono fatte un selfie con il cellulare. Le due turiste americane sono state denunciate ieri dai carabinieri della stazione di piazza Dante. [Ansa] ::: segue dalla prima BRUNELLA BOLLOLI (...) torna alla ribalta delle cronache anche la storia dei bidelli in pensione che vivono nelle scuole pubbliche a spese nostre e non se ne vogliono andare. Dimore di tutto rispetto, nella maggior parte dei casi, anche di 80-100 metri quadrati, in pieno centro, come a via dell’Olmata (di fronte alla basilica di Santa Maria Maggiore), o nella storica via Giulia, dietro piazza Farnese. In angoli da sogno dove una casa, anche piccola, ai comuni mortali costa in media 1.500 euro al mese.Zero, invece, per gli ex custodi pur se titolari di una pensione di oltre mille euro al mese. A Roma si calcola che siano tra 200 e 300 le situazioni da sanare, con bidelli abusivi dentro gli istituti, anche perché dal primo gennaio di quest’anno, con la fine delle province e la creazione di Roma città metropolitana tutte le scuole, comprese le medie superiori prima di competenza di Palazzo Valentini, rientrano nel demanio comunale. Tradotto: è il Campidoglio di Ignazio Marino a dovere gestire tutte le scuole, dagli asili nido ai licei. Pare che gli assessori Masini (Scuola) e Cattoi (Patrimonio) abbiano assicurato entro il 2016 un monitoraggio completo degli immobili romani ad uso scolastico, ma intanto poco o nulla è cambiato da quando, ancora con Walter Veltroni primo cittadino, si sono registrate le prime denunce sulle case a sbafo occupate da personale non più in servizio. L’associazione nazionale presidi, guidata da Mario Rusconi, si è rivolta alle varie amministrazionisenza ottenere grandirisultati. «Vada lei direttamente alla Finanza a fare la denuncia di occupazione abusiva mi sono sentito dire dalle istituzioni quando ero al Newton», spiega a Libero il Fermano i turisti fingendosi poliziotti e li derubano La Roma degli scandali Una casa a sbafo nella scuola Così 200 bidelli vivono da abusivi Hanno smesso di lavorare, ma non di vivere negli alloggi all’interno degli istituti Per loro è una pacchia: non pagano un euro d’affitto né le bollette di luce e gas ::: LA SCHEDA QUASI 300 CASI Sono quasi 300 i pensionati, ex custodi delle scuole romane che si occupavano di aprire e chiudere i portoni di licei ed elementari, che vivono ancora negli appartamenti di proprietà pubblica che avrebbero dovuto restituire, ma che occupano con mogli, figli e nipoti QUARTIERI Sono le scuole di primo grado a risentire maggiormente delle occupazioni abusive. Si va dal Centro al quartiere TriesteSalario, da Trionfale a Prati fino a Ponte di Nona, Labaro e Prima Porta LICEO NEWTON Nella succursale del liceo Scientifico Newton la sala docenti è allestita in mezzo a un corridoio perché il custode, in pensione da oltre 10 anni non ha intenzione di lasciare lo stabile con giardino e terrazza. E non paga né luce, né gas dirigente scolastico, «come se dovesse essere un preside a procedere con lo sfratto di un bene pubblico. Mi sono fatto sentire con il governo Monti, quando si era in piena fase di rispetto dell’etica e della legalità e ci sollecitavano a segnalare gli abusi. Sono andato perfino in tv a Ballarò, ma non è cambiato niente. Mi creda», allarga le braccia Rusconi, che oggi insegna all’università, «più che Affittopoli qui siamo di fronte a Gratisopoli». Se, infatti, fino agli anni ’90, una legge consentiva al bidello-custode di abitare in locali della scuola pubblica, spesso con utenze pagate e niente canone di locazione da versare in cambio del controllo e della vigilanza del plesso, ora non è più così. Mancano gli spazi per gli studenti,servono nuove aule do- ve fare lezione e il custode spesso possiede un proprio alloggio altrove, che magari affitta a terzi. Inoltre, molti Comuni hanno dismesso la figura del custode, che è del tutto scomparsa dai profili delpersonale comunale transitato nel 2000 alle dipendenze dello Stato. Eppure, e qui viene il bello, l’appartamento già assegnato è rimasto nelle disponibilità dell’ex-custode e della sua famiglia. Solo in rarissimi casi, forse per placare le polemiche, si è deciso di fare corrispondere un affitto, comunque irrisorio: non oltre 80 euro al mese. Ma c’è di più. Visto che siamo in Italia dove il malcostume sale in cattedra, ecco che fioccano i casi di appartamento abusivo ereditato illegalmente. Cioè, il bidello-custode dalla pensione è passato direttamente a miglior vi- Nella capitale si gira il nuovo film di James Bond Strade chiuse e paparazzi in terrazza: 007 frutta 16 milioni ::: BEATRICE NENCHA ■■■ «Ma quando arrivano i boli- di?». È la domanda che serpeggia fra residenti e commercianti del rione Monti, che da domani sera alle 21 alle 5.30 di martedì vedranno un’intera strada della zona, via Panisperna, trasformata nel set di un rocambolesco inseguimento nel nuovo «007Spectre» , 24˚ episodio della saga di James Bond. I bolidi non sono ancora arrivati, ma al loro posto sono già in funzione da ieri, in tutte le vie, gli «squaletti» dell'Ama per una pulizia straordinaria pagata dalla produzione. Nonostante i motori siano ancora spenti - oggi il ciak si sposta su via Nomentana,dove i residentipare abbiano affittato i terrazzi a mille euro per i curiosi - l’economia del rione si è già messa in moto. «Sono tre mesi che sto parlando con tutti, residenti e attività commerciali, che sono stati contattati, tanto che alla fine qualcuno, che il lunedì è chiuso, ha provato a riaprire solo per noi» commenta ironico il responsabile delle riprese, Giuseppe Linardi della Toro Media, che segue la produzione in Italia per conto della Mgm. Lo incontriamo a via Panisperna. C'è un accordo di riservatezza con la casa americana che vieta di svelare dettagli, cifre incluse, ma ci conferma i 16 milioni di euro che il film avrebbe generato «solo diindotto tra gli stipendi delle maestranze, gli hotel e i locali affittati per la produzione». Il Campidoglio stima tra 600mila e un milione di euro i soli incassi per l'occupazione di suolo pubblico. A svelare altri dettagli, pensano iresidenti. «Il mio condominio ha preso 500 euro per ospitare un addetto alla sicurezza all'interno, che ci accompagnerà nel caso dovessimo uscire con urgenza - racconta Pasquale Molinari, 83 anni, inquilino di uno degli stabili interessati inoltre faranno riprese dalmio terrazzo, affittato per altri 1600 euro. Tra scioperi o maratone, benvenga un evento che fa guadagnare la giornata a tutti». Filosofia sposata dal gestore del bistrot Barzilai, che terrà chiusa l'attività ma in cambio l'affitterà per l'intera giornata alla troupe: «Chiudere di lunedì non sarà un grosso danno, e se ne ricaverà una pubblicità a livello mondiale». Meno contenti i ta, ma la casa dentro la scuola è sempre occupata dai congiunti. «Solo due vani niente dipiù»,è la giustificazione degli inquilini senza contratto. «Erano forse ex lavatoi», si è detto dell’attico dello storico liceo Tasso, poco distante da Villa Borghese. Ma c’è anche chi si è trovato a non sborsare mezzo euro per la manutenzione (ci pensa il Comune, cioè i contribuenti romani) e chi ha faticato, come il dirigente dell’elementare Alfieri, per farsi ridare indietro dall’ex guardiano la chiave di uno spazio che serviva per allargare la mensa. Eclatante l’abuso nella siccursale del liceo Newton dove la sala docenti è allestita in mezzo a un corridoio perché il custode, andato in pensione da più di dieci anni non ha alcuna intenzione di lasciare lo stabile. Sono bande specializzate, itineranti, che si fingono poliziotti, fermano il turista, mostrano la placca fasulla appartenente alle forze dell’ordine, perquisiscono il malcapitato, si fanno consegnare il portafogli con documenti e soldi e il furto è compiuto. Il denaro sparisce e anche i falsi agenti. Nel 2014 di impostori ne sono stati denunciati (o arrestati) una trentina. Nel 2015, in due mesi, sono già 12 gli indagati finiti nelle maglie di 5 operazioni. Ieri i carabinieri hanno arrestato 5 romeni. Due si fingevano poliziotti con due turisti finlandesi a piazza Venezia, a Roma. E subito dopo, poco distante, in via Torino, i militari hanno acciuffato altri tre dell’Est che truffavano un cinese. Il giorno prima stessa storia. All’Eur, nei pressi dello Sheraton Hotel, in via del Pattinaggio, due iraniani stavano controllando una coppia di assistenti di volo dello Sri Lanka. Passava una pattuglia dei carabinieri del Radiomobile e i militari hanno capito subito che qualcosa non andava. I falsi agenti sono montati sulla Fiat Punto e sono scappati. Solo che i militari li hanno inseguiti e bloccati. Hanno portato i due in caserma e li hanno arrestati con l’accusa di furto aggravato in concorso. Gli stranieri hanno moltissimi precedenti penali per azioni eseguite non solo a Roma ma anche in altre città d’arte. Risultano residenti a Castel Volturno, in Campania. E l’auto è intestata a un pluripregiudicato di Mondragone, nella stessa regione. Il fenomeno criminale è in aumento. Il malaffare rende parecchi soldi e si corrono meno rischi di una rapina in banca: al massimo si può prendere una condanna per furto o truffa. Daniel Craig sul set del nuovo film di James Bond «Spectre», girato a Roma. Per le scene con l’Aston Martin sono state riparate le buche piccoli artigiani, come il falegname Paolo: «La vera generosità è quella dei monticiani, che hanno devoluto i cento euro di indennizzo al rifacimento delle strisce pedonali ma col rischio che un’auto ci sfondi la vetrina: non era meglio fare la scena in digitale?». Oltre ai vari indennizzi ai negozi e ai condomini di via Panisperna, «al termine delle riprese, la produzione eseguirà una pulizia straordinaria della strada e rifarà a sue spese la segnaletica orizzontale» assicura la consigliera del territorio Nathalie Naim, «ho anche chiesto, come piccolo risarcimento al rione, di rimettere i parapedonali rotti, perché in fondo hanno sequestrato un angolo di centro storico che è tra i più belli ma più fragili della città». 15 ATTUALITÀ __Domenica 8 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Autolesionismo all’italiana Basta un viadotto rotto e il Sud si blocca Chiuso un tratto della Salerno-Reggio:solo gli allungamenti di percorso dei tir provocano un danno da 1,5 milioni al giorno ::: ENRICO PAOLI ■■■ Almeno per una volta ri- ponete nell’armadio delle frasi fatte termini come «mafia» e «coppola», «lupara» e «comitati d’affari» . Perché la Sicilia che stiamo per raccontarvi è un’altra cosa. Talmente altro da non sembrare Italia, visto che un pilone crollato sulla Salerno-Reggio Calabria rischia di bruciare qualcosa come un milione mezzo di euro al giorno. A tanto ammonta il valore commerciale dei prodotti agricoli che, per 10 mesi all’anno, partono dall’isola verso il Nord. Per non dire della Calabria. Frutta,verdura,ortaggi e primizie devono arrivare entro 22 ore dalla raccolta sui banchi dei mercati. La chiusura dell’autostrada a Laino Borgo, in provincia di Cosenza, con tanto di sigilli e commissione parlamentare d’inchiesta, costringe gli autotrasportatori siciliani e calabresi a cambiare strada e allungare i tempi.Corridoio tirrenico e costa jonica. E le 22 ore diventano 30, se tutto va bene, con la merce che arriva già da buttare. «Tangenti e mazzette» contro la rivincita dell’agricoltura. Medio evo contro futuro. Lo Stato contro gli imprenditori. Con un’inchiesta in corso la stessa Anas afferma che «non sono prevedibili i tempi di riapertura del tratto». Modesto flashback. Un articolo apparso sul New York Times nell’ottobre 2012 diceva che «nulla rappresenta il fallimento dello Stato Italiano più dell’autostrada che da Salerno arriva a Reggio Calabria». I lavori sono iniziati nel 1960 e chissà quando finiranno. Se finiranno mai. Dal 2010 ad oggi nei cantieri infiniti dell’autostrada della vergogna sono morti 12 operai. L’ultima vittima si chiama Adrian Miholca. Venticinque anni, lavorava sul viadotto «Italia», il più alto del nostro Paese, all’altezza di Laino Borgo. Quel pomeriggio era a bordo di una piccola ruspa durante i lavori di «predisposizione della demolizione» del vecchio viadotto, quando è precipitato da 80 metri insieme a uno dei piloni portanti del ponte. Ora il tratto tra i caselli di La- gonegro Nord e Sibari è stato chiuso per ragioni di sicurezza, e l’Anas ha aperto una commissione d’inchiesta interna. Nessuno sa quando riaprirà. «L’unica vera soluzione» dice Salvatore Bella, presidente dell’Aitras che rappresenta circa 15 mila trasportatori siciliani, «è il rilancio delle autostrade del Mare. Più volte abbiamo sottoposto la questione al ministro Lupi, ma l’Europa ha tagliato fondi e il governo non è più in grado di garantire lo sconto del 30%». Cosa voglia dire tutto ciò è presto detto. Un carico di prodotti ortofrutticoli, da Palermo a Milano, vale in media fra i 3 e 4 mila euro. Il costo per l’autotrasportatore, via terra, è di 800 euro. Via Mare si sale a 1300. Con la riduzione del 30%, come avveniva sino al ::: LA SCHEDA IL DANNO ECONOMICO La chiusura dell’autostrada a Laino Borgo, in provincia di Cosenza, con tanto di sigilli e commissione parlamentare d’inchiesta, sta costringendo gli autotrasportatori siciliani e calabresi a cambiare strada ed allungare così i tempi.Tutto questo si calcola provoca un danno economico di 1,5 milioni di euro ogni giorno L’AUTOSTRADA SA-RC I lavori della Salerno-Reggio Calabria sono iniziati nel 1964 e chissà quando finiranno. E se, alla fine, termineranno. Nel 1997 il termine dei lavori era stato previsto per il 2003, poi rinviato al 2008 e quindi nuovamente posticipato al 2013. Alla fine del 2013, poi, il Governo ha previsto fondi per terminarla entro la fine del 2016. Si tratta di 442,9 km in gestione all’Anas 2010 prima l’Europa bloccasse l’intervento governativo, i trasportatori erano passati tutti dall’autostrada alle navi, con grande vantaggio per il traffico e l’ambiente. E gli autotrasportatori, coi loro 500 tir all’anno, sono un tassello strategico del sistema Sicilia,dove l’agricoltura muove un volume di affari che oscilla fra i 5 e i 10 miliardi di euro. «Forse nessuno se rende conto davvero, ma le vere industrie dell’isola sono l’agricoltura e il turismo», dice Salvatore Giardina, imprenditore delsettore ed ex vicepresidente di Confagricoltura, «ilresto è marginale. Gli imprenditori agricoli, però, sono legati agli autotrasportatori, perché la competitività dipende dalla rapidità con la quale la merce arriva nei mercati. Senza le au- I DUE ERANO SCOMPARSI IN MESSICO 50 ANNI FA ■■■ Stavolta è proprio il caso di par- lare di Enel «salvavita». Infatti, senza l’intervento dei tecnici della società elettrica,un ragazzo gravemente malato di Oriolo Romano (Viterbo), costretto a vivere attaccato a un macchinario salvavita, probabilmente non ce l’avrebbe fatta. A causa del maltempo che ha colpito mezza Italia nelle scorse ore, nella zona era saltata la luce e la madre del giovane ha subito chiamato i carabinieri che, dopo avere reperito un gruppo elettrogeno (il macchinario aveva un’autonomia di solo un’ora e mezza), hanno contattato una squadra di tecnici dell’Enel. Che, in poco tempo, hanno raggiunto l’abitazione e riattivato l’elettricità. Per i due tecnici interve- tostrade del mare, visto che la Salerno-Reggio è un imbuto sempre più stretto, rischiamo di essere battuti dalla Spagna». Nel settore agricolo, in Sicilia, lavorano almeno 20 persone in forma diretta, a cui va aggiunto un consistente indotto, stimato in 10 mila unità. Ma non ci solo i produttori siciliani a pagare un prezzo altissimo, peraltro non richiesto, al moloch dello spreco autostradale. Anche gli imprenditori calabresi, altro segmento importante della filiera agricola nazionale, sono costretti ad allungare di almeno 3 o 4 ore i tempi per il trasporto delle loro merci. «Col blocco dell’autostrada siamo anche noi nel dramma», dice Nicola Cilento, componente della giunta di Confagricoltura, «le produzioni di fragole del lamentino o le primizie della piana di Sibari rischiano di arrivare sui mercati che sono già da buttare. Oggi il settore chiede A per B, ovvero oggi per domani. Solo così si è competitivi». E così l’Italia delle eccellenze, delle produzioni di alto livello che vanno al di là dell’immaginario collettivo, a dettare legge è un pilone, un’autostrada che è solo una lingua d’asfalto che mangia soldi e divora vite. E dove il ponte sullo Stretto non la affatto una soluzione, almeno a breve termine. È l’Italia bellezza, e tu non puoi farci niente... Scalatori mummificati abbracciati nella neve I corpi di due alpinisti mummificati sono stati ritrovati a circa 5.270 metri sulla vetta più alta del Messico, El Pico de Orizaba, detto anche «Citlaltépetl» («monte della stella»). I corpi sarebbero rimasti sul ghiacciaio per circa 50 anni. Subito le famiglie di vari alpinisti scomparsi (anche dagli Stati Uniti, Germania e Francia) hanno chiesto la prova del Dna per l’identificazione delle salme. Emergenza maltempo Tecnici Enel «eroi» salvano la vita a un ragazzo malato nuti - Paolo Cioccolini e Simone Verrocchia, entrambi di 33 anni - quella diieri ovviamente resterà una giornata indimenticabile. «Appena ci hanno spiegato la situazione, abbiamo fatto una corsa corso contro il tempo per raggiungere il luogo del guasto ed effettuare il ripristino» hanno raccontato, «per riallacciare l’elettricità abbiamo tagliato grossi rami e piante che si erano abbattuti sulla linea elettrica per il maltempo. Siamo felici che tutto sia andato per il meglio». Intanto per il maltempo, in Abruzzo sono ancora 55mila le famiglie Una frana a Chiani (Napoli) [Ansa] senza energia elettrica. Intanto, la Protezione Civile ha diramato l’allerta maltempo anche per i prossimi giorni in diverse regione del Meridione: Abruzzo, Molise ma in particolare Calabria e Sicilia orientale con venti forti e nevicate sui rilievi anche a bassa quota. Per comprendere la gravità della situazione basti pensare che nelle ultime ore, nelle regioni maggiomente colpite dall’ondata di maltempo, gli interventidei vigili del fuoco sono stati oltre 8.500. Nel frattempo, la Coldiretti ha calcolato i primi danni: CONTROLLI NAS Sequestrate 18 tonnellate di cibo avariato Diciotto tonnellate di alimenti scaduti, in cattive condizioni igienico sanitarie e privi di tracciabilità sono state sequestrate dai carabinieri del Nas, nell’ambito di una serie di controlli eseguiti in Abruzzo, Campania, Piemonte e Puglia negli ultimi 15 giorni. In diversi stabilimenti di produzione e vendita sono stati trovati prodotti scaduti anche da 7 anni, uccelli ed escrementi nei locali. I Nas di Pescara hanno sequestrato tre tonnellate di alimenti di origine animale nel corso dei controlli a 14 negozi itineranti che operano nei mercati delle principali città abruzzesi: elevate decine di sanzioni per mancata tracciabilità e scarse condizioni igieniche e strutturali. Durante i controlli alle macellerie e agli stabilimenti di lavorazione carni, i carabinieri sono intervenuti sulla macellazione clandestina di agnelli privi di bollo sanitario e hanno rinvenuto carcasse di animali attinte da muffe che però, ripulite e sezionate, sarebbero arrivate comunque sulle tavole dei consumatori. l Nas di Foggia, in un’industria dolciaria della zona della Capitanata, hanno sequestrato dieci tonnellate di materie prime, tra cui farine, margarina e sciroppi, utilizzate per la produzione di coni e cialde per gelati, scaduti da anni, nonché prodotti dolciari pronti per la vendita, conservati in locali in stato di degrado, con macchinari e attrezzature sporche. All’interno della struttura c’erano poi volatili ed escrementi sul pavimento. solo in Toscana ammontano a circa 300 milioni di euro. E nelle prossime ore ha annunciato che chiederà l’immediato avvio delle procedure per avviare la dichiarazione di calamità naturale nei territori colpiti. Infine il Codacons ha già lanciato l’allarme prezzi: «Più volte» spiega il presidente Carlo Rienzi, «abbiamo assistito a immediati rincari speculativi dei prezzi in occasione delle ondate di maltempo. Il rischio concreto è che qualcuno, nei vari passaggi di filiera dal campo alla tavola, decida di lucrare sulle condizioni meteo aumentando da subito i prezzi e generando ricarichi ingiusti che provocano un danno sia ai coltivatori sia ai consumatori». 16 ATTUALITÀ __Domenica 8 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Il «ticket crossing» si diffonde in molte città italiane ::: segue dalla prima ALESSANDRO DELL’ORTO (...) Un po’ per tutto questo anche Torino, così come molte altre città italiane, si è convertita al “Ticket crossing”, il metodo organizzato (al confine della legalità) per viaggiare sui mezzi pubblici spendendo meno. Anzi, sprecando meno. E allora via con il risparmio, se dovete girare in tram e autobus sotto la Mole (sia in centro che in San Salvario), perché basterà prestare attenzione alla targhetta di cartone arancione bordata di nero con la scritta “Fino al novantesimo” per partecipare attivamente all’iniziativa: l’invito, per ora anonimo, è affisso a molte fermate deitrasporti pubblici. SOLIDARIETÀ DA BUS Il biglietto non scaduto silascia in un contenitore così potrà essere utilizzato dal viaggiatore successivo notazione «titolo strettamente personale», che parecchie aziende pubbliche stampano sui propri biglietti, a Torino non compare neppure.E dunque non c’è nulla di illecito. Basta infilare il ticket nella busta e sperare di trovarne uno buono quando se ne ha bisogno. Quello che a noi sembra una grande novità, in realtà è una pratica molto diffusa in Europa. In Portogallo, per esempio, qualcosa del genere era stato fatto da cittadini che appendevano alle fermate bottigliette in plastica dell'acqua minerale tagliate a metà, dove si era invitati a lasciare i biglietti “semiusati”, contro l'aumento del prezzo dei trasporti. LA PROPOSTA DI SALVINI LO SCAMBIO Già, ma come funziona il “Ticket crossing”? Facile capire il meccanismo, anche perché troverete una spiegazione sotto la targhetta: «Se non utilizzi tutti i novanta minuti del tuo biglietto non buttarlo, lascialo qui per i prossimi passeggeri». Tradotto, dopo aver obliterato il tagliando ed essere giunto a destinazione, il titolare di un titolo di viaggio controlla quanto tempo di validità rimane e in caso passa a un nuovo passeggero il suo biglietto oppure lo deposita nel punto di ticket crossing che si trova appeso vicino alle fermate. Al contrario, prima di salire sul mezzo di trasporto, il viaggiatore può controllare che qualcuno non abbia lasciato un biglietto ancora valido nel punto di scambio o attendere da chi scende un atto di generosità: in in questo modo si può approfittare del minutaggio rimanente e se si arriva prima del termine della validità si può addirittura ripetere l’operazione a favore di altri. LEGALE O ILLEGALE? OCCHIO ALLE PALINE DEI MEZZI PUBBLICI Esempi di «ticket crossing» in varie città italiane: in alto da sinistra, un contenitore di biglietti davanti a una fermata di mezzi pubblici a Brescia, poi volantini a Padova, una bottiglia ad Alessandria, un altro contenitore di Bologna [web] Ma tutto ciò è lecito? E cosa ne pensano gli addetti ai lavori? A Torino il Gtt (Gruppo torinese trasporti), che - ovviamente - si dichiara del tutto estraneo alla questione, non ritiene di dover protestare contro la nuova “solidarietà”. Teoricamente, il biglietto è un titolo personale di viaggio, ma una volta acquistatolo ognuno in effetti può donarlo a chi gli pare, anche perché l’an- Sì, perché uno dei primi motivi per cui affidarsi al riciclaggio dei tagliandi è proprio quello di combattere i costi ufficiali.In Italia, a sposare (la prima è stata Padova) e pubblicizzare questa idea, è stata la Lega Nord nell’estate di quattro anni fa. Per protestare contro il rincaro del 50 per cento del biglietto per i mezzi pubblici Atm, deciso a Milano dalla giunta di Giuliano Pisapia, Matteo Salvini aveva invitato a mettere in pratica il “Ticket crossing”: «Contro il caro biglietto invitiamo i milanesi che scendono da bus e tram a offrire a chi sale i loro biglietti usati e non ancora scaduti», aveva spiegato il capogruppo del Carroccio in consiglio comunale. Piano piano, ora, tutte le città italiane si stanno organizzando. Da Genova a Bologna (promosso nel 2013 dal collettivo Làbas: «Certo, è una risposta piccola al caro biglietto, ma mettendola in piedi anche con altri comitati può diventare sempre più grande»), da Vicenza a Trento (lo organizzarono nel 2011 il centro sociale Bruno e il collettivo studentesco: su internet c’è addirittura una mappa con segnalate le fermate che lo prevedono), da Milano a Torino fino a Roma (nel 2012 lo proposero i gruppi Facebook chiamati “Piano Bit”, “Ticket Crossing Roma”" e “Atac Timbra& Condividi”): viaggiare con i mezzi pubblici riciclando i biglietti usati ora è possibile. E pure comodo. Un po’ per una questione di soldi, un po’ per protesta, un po’ per sentirci più vicini alle grandi capitali europee. Rovigo, l’uomo denunciato per uccisione di animale. Michela Brambilla: veterinario da radiare Getta dal finestrino il cane, che sopravvive e torna a casa. E poi lo sopprime ::: DANIELA MASTROMATTEI ■■■ Era stanco del suo cagnolino e ha pensato di gettarlo dal finestrino dell’auto in corsa, mentre percorreva la Transpolesana. A compiere il terribile gesto un rodigino che ha caricato in macchina il suo cane (un carlino) e ha iniziato a percorrere la regionale, in direzione di Verona. Ad un certo punto, l’uomo ha abbassato il finestrino anteriore dell’automobile e ha scaraventato il povero animale sull’asfalto. Una storia orribile. Innanzitutto c’è da chiedersi, chi è questo essere umano che si «stanca» del suo cane. Ci si può stancare dell’automobile, del frigorifero, della lavastoviglie, di un mobile di casa, ma non dell’amico a quattro zampe. Chi è che questo essere umano che invece di amare e coccolare il proprio cane lo prende come fosse un sacco della spazzatura e lo trascina in auto magari con l’inganno, facendoglicredere di andare a fare una corsa al parco. E lui tutto contento di poter trascorrere deltempo con ilsuo padroncino,si ritrova invece catapultato fuoridal finestrino. Disumano. Ma l’ani- male nonostante una zampa fratturata e alcuni ematomi, sanguinante, ha iniziato a percorrere la Transpolesana per far ritorno a casa. Lungo la strada ha incontrato una ragazza che si è fermata per soccorrerlo ed evitargli di essere investito. Lo ha accompagnato da un veterinario che dopo avergli prestato le prime cure, grazie al microchip, è riuscito a risalire al suo proprietario. Il medico, ignaro di quanto fosse accaduto, ha dunque riconsegnato il cane al padrone che ha finto di averlo smarrito e ha raccontato che lo stava cercando da giorni. Quella specie di essere umano, a questo punto, invece di pentirsi del suo orribile gesto si è rivolto a un secondo veterinario di Rovigo per finire il lavoro: ucciderlo. E un veterinario omicida lo ha trovato. Il medico che aveva prestato le prime cure all’animale, dopo aver saputo che il suo collega aveva accettato di praticargli l’eutanasia, lo ha denunciato. Il proprietario del cagnolino è ora indagato per maltrattamenti e uccisione di animale e rischia da 4 mesi a due anni di reclusione. Da chiarire anche la posizione del veteri- Cucina in tv e obesità Il legame è certo Tanti programmi di cucina in tv e il girovita si allarga. Secondo i ricercatori della Cornell University, negli Usa, esiste un legame fra i «cooking show» e i kg di troppo: guardare cuochi che cucinano piatti elaborati e calorici rende queste pietanze più socialmente accettabili. E la popolarità degli chef può peggiorare il problema. L’equipe ha intervistato 500 donne con un’età media di 27 anni, confrontando il peso di quelle che cucinavano e guardavano anche programmi di cucina in tv con le altre che si preparavano da mangiare ma non erano appassionate di queste trasmissioni. Ebbene, secondo i risultati pubblicati sulla rivista «Appetite», le prime pesano circa 6 kg in più. Arriva «Hello» la Barbie che parla L’ultima nata di casa Mattel è «Hello Barbie»: la bambola che conversa con le bambine realizzata con la collaborazione di ToyTalk. Presentata pochi giorni fa al New York Toy Fair, sarà in commercio entro la fine del 2015 e costerà all’incirca 80 dollari. La novità, forse lanciata dal colosso dei giocattoli per tentare di risalire nelle vendite sempre più in calo, viene connessa alla rete via wi-fi e può avere delle vere e proprie conversazioni, oltre ad intrattenere con giochi interattivi, raccontare storie e scherzare con i bambini. I piccoli potranno interagire con la Barbie attraverso un microfono e altoparlante situato sulla collana argentata e fashion della bambola. «Hello Barbie» è dotata di batterie ricaricabili che permettono di giocare per un’ora di seguito prima di doverla ricaricare. La bambola vestita con jeans e una maglietta bianca con la scritta «Hello Barbie». nario che ha praticato l’eutanasia. «Spero che il veterinario, che deve salvare gli animali e non ucciderli, venga radiato», dice con rammarico l’onorevole Michela Vittoria Brambilla,presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente. «Purtroppo nessuno dei due finirà in carcere, tutto si risolverà con un patteggiamento», continua l’ex ministro del Turismo, «le pene attuali nei confronti di chi maltratta gli animali sono inconsistenti; ora aspettiamo di vedere quanti danni farà la depenalizzazione dei reati per “particolare tenuità del fatto”. Saranno cancellati con un colpo di spugna trent’anni di battaglie animaliste». Speriamo di no. Leggine ad personas Il Pd ci fa pagare i cassintegrati Alitalia Prima il governo Monti e poi quello Letta hanno alzato a tre euro a biglietto il contributo per il fondo degli ex piloti e hostess Un tesoretto da 220 milioni che paga «stipendi» fino a 30mila euro lordi al mese. E Renzi ha allungato il paracadute di due anni ::: SANDRO IACOMETTI ::: ■■■ Qualcuno, come i 36 piloti ex Alitalia e Meridiana pizzicati dalla Gdf qualche settimana fa, aveva persino deciso diarrotondare la cassa integrazioni lavorando illegalmente all’estero. Un bel coraggio, considerato che grazie ai contribuenti italiani i dipendenti delle compagnie aeree in esubero possono intascare fino a 30mila euro lordi al mese. Ad alzare definitivamente il velo sul generoso aiutino pubblico destinato al personale di volo e di terra dei vettori nazionali, che in diverse occasioni anche noi di Libero abbiamo denunciato, è stato il neo presidente dell’Inps, Tito Boeri, nell’ambito dell’operazione trasparenza con cui la sezione del sito Inps chiamata «porte aperte» si ripropone di svelare i retroscena dei fondi speciali gestiti dall’istituto. Quello per il Trasporto aereo (Fsta), si legge nella scheda tecnica, preleva circa 220 milioni l’anno dai cittadini, «più del finanziamento annuo per la lotta alla povertà attraverso il Sostegno di inclusione attiva». La legge istitutiva del Fondo per l’integrazione dei trattamenti di mobilità, cig e solidarietà (del 2004) prevedeva un contributo solo a carico di datori di lavoro (0,375%) e dei lavoratori (0,125%), escluse le componenti accessorie del salario. Ma la musica è rapidamente cambiata. Ed oggi l’Fsta è alimentato principalmente dall’addizionale comunale sui diritti d’imbarco di 3 euro. Un’anomalia a cui la Fornero ha dato un termine temporale (il 2014), ma che il Destinazione Italia di Letta nel dicembre 2013, con l’attuale premier Matteo Renzi che già faceva il severo cane da guardia del governo, ha tranquillamente prorogato fino al 2019 per agevolare la vendita di Alitalia agli arabi. A questo scopo l’addizionale è stata aumentata di 1 euro (era a 2) mentre la scorsa estate accordi di governo con le parti sociali hanno aumentato il periodo di godibilità del beneficio da parte dei lavoratori fino a 9 anni dai precedenti 7, aggiungendo anche il pagamento dei contributi previdenziali. In questo periodo, alla faccia degli esodati, gli ex lavoratori delle compagnie aree prendono stipendi da favola semplicemente stando a casa. Il Fondo garantisce, infatti, un’integrazione del salario all’80%. Il che significa, come scrive Boeri, che i lavoratori percepiscono una prestazione che supera di gran lunga il massimale di 1167,91 euro previsto per cig e mobilità. Con assegni che scavallano spesso i 10mila euro lordi mensili e in alcuni casi limite si avvicinano ai 30mila euro. Il tutto dal 2007 al 2014 è costato quasi 1,4 miliardi. Di cui, stando alle percentuali definitive del 2013, il 98% a carico dei viaggiatori attraverso l’addizionale. twitter@sandroiacometti Commento Per agganciare la ripresa mondiale è l’ora del ricambio generazionale ::: BRUNO VILLOIS ■■■ La crescita delle impre- Confusione fiscale Unico escluso dal 730 precompilato Occhio al Pin per chi vuole fare da sé ■■■ Alla faccia della semplificazio- ne, continuiamo a ricevere moltissime segnalazioni di lettori disorientati dal nuovo 730 precompilato. Per tentare di tranquillizzare almeno una fascia di contribuenti che la semplificazione se l’erano già fatta in casa compilando e presentando autonomamente il modello per la dichiarazione dei redditi senza ricorrere ad un professionista abilitato ricordiamo, innanzitutto, che la riforma non interessa Unico. Il modello Unificato compensativo dovrà essere presentato obbligatoriamente (tranne rari casi in cui è possibile optare per la forma cartacea) per via telematica (direttamente o tramite intermediario) entro il 30 settembre 2015. Per quanto riguarda il 730, il contribuente può continuare a presentare il modello ordinario al sostituto d’imposta compilando il modulo cartaceo. In alternativa, può utilizzare il modello precompilato messo a disposizione dall’Agenzia delle entrate sul proprio sito dal 15 aprile. In questo caso, se non si vuole ricorrere al Caf, bisognerà prima entrare in possesso del pin per accedere al cassetto fiscale, poi scaricare il modulo, verificare la correttezza deidati, aggiungere eventuali spese mediche (che l'amministrazione dovrebbe inserire dal 2016) e infine, entro il 7 luglio, rispedirlo tramite la stessa sezione internet, che provvederà a rilasciare una ricevuta. Strada, quest’ultima, un pochino più tortuosa. Che costringerà molti a rivolgersi ad un professionista. con il patrocinio di golden sponsor Osservatorio Med-Golfo Expo Milano 2015 - Dubai 2020 Gulf&Med Il mercato, gli investimenti e la finanza islamica Hub Italia, business per la crescita European Business Forum Mercoledì 25 marzo 2015 Blend Tower Business Center Piazza IV Novembre, 7 - Milano (di fianco alla Stazione Centrale) Ore 9.30 - 13.00 Iscrizione gratuita. Posti limitati. Partecipazione fino a esaurimento posti in sala. se a capitale famigliare ha avuto un’impennata, aumentando di oltre un quarto negli ultimi 10 anni. IlFortunal Global 500 ha stimato che quasi un quinto della maggiori imprese del mondo sono sotto controllo famigliare. Sono state le economie emergenti a dare la scossa, in aree geografiche dove il controllo delle imprese, digrandi e media dimensione, è a maggioranza assoluta, a livello famigliare. In Europa la media è di circa un terzo, da noi supera il 40% delle maggiori 300 imprese nostrane, delle quali un numero non certo irrilevante è costituito da multinazionali, situazione che fa ulteriormente aumentare la percentuale vicina alla maggioranza assoluta delle aziende italiane. Conduzione famigliare significa radicamento sul territorio e senso di appartenenza molto marcati, Ferrero, Del Vecchio,Aleotti, Barilla, ne sono esempi acclarati, essi, come moltissimi altri, rappresentano una certezza invidiabile per i territori dove sono nate. Purtroppo ci sono anche numeri elevati di imprese di medie dimensioni che non hanno ancora intrapreso le vie del mondo e che quasi sicuramente, visto ormai l’affollamento, difficilmente riusciranno ad intraprenderle. Oltre all’internazionalizzazione il tema del ricambio generazionale è sicuramente ilpiù rilevante e sovente lontano da sponsor avvenire. Sono pochi i casi di grandi e medie imprese a capitale famigliare, in cui la guida è nelle mani di under 50, si contano sulle dita delle mani quelle a guida under 40. Il cambio generazionale porta con sé modernizzazione, sia nelle produzioni che in tutti gli altri aspetti aziendali, tra i quali la digitalizzazione è ormai una componente indispensabile per potersi affermare e competere a livello internazionale. Il caso del più grande gruppo farmaceutico, a capitale interamente italiano della famiglia Aleotti di Firenze, è un esempio di grande lungimiranza del papà, il quale, ben oltre due lustri or sono, ha affidato ai due figli posizioni strategiche, grazie alle quali, negli ultimi 10 anni, hanno portato il gruppo a raddoppiare fatturato e redditività. Purtroppo il caso citato non ha molti altri esempi nel nostro Paese. Negli Usa esistono soci di riferimento, i quali dettano le linee programmatiche e tengono saldamente in mano il timone, l'età media di costoro è ampiamente under 50 anni, e il ricambio generazionale è avvenuto nei piani alti del management, con il loro imprimatur. L’uscita dalla crisi, forse prossima, sarà banco di prova per le nostre imprese per continuare a crescere e aumentare il peso globale. I migliori risultati arriveranno dalle aziende che affideranno alle nuove generazioni la loro guida. supporting partner albaraka.com media partner Per informazioni e iscrizioni: Fondazione ISTUD | Tel. 0323.933.801 | [email protected] | www.istud.it 18 __Domenica 8 marzo 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it A tu per tu di MATTIAS MAINIERO ::: lelettere [email protected] Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere“. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano, via fax al n. 02.999.66.264. SALVINI strappo con Berlusconi e Forza Italia per il proseguo delle riforme, quelle riforme che si sono arenate, in seguito alla arroganza e testardaggine delprimo ministro Renzi che è andato per la sua strada imperterrito come se fosse un dittatore. Ora trova difficile convincere la sua minoranza dem, andare avanti, e che fa? Spudoratamente dice: io sono stato leale riguardo al famoso e criticato dai suoi Patto delNazareno.Questicattocomunisti credono di fare il bello e il cattivo tempo a loro piacimento. Il guaio è che gli interlocutori interessati (Berlusconi, con i suoi Verdini, Brunetta ecc...) per troppa lealtà che li distingue si faranno ancora una volta mettere nel sacco dalla volpe Renzi. E cosi via fino al 2018 quando ilcentrodestra andrà inevitabilmente in soffitta. Quanti voti guadagnati Caro Mainiero, a proposito di anglicismi: whistleblowing (soffiata nel fischietto)! Scopro che è nato per smantellare ifunzionariinfedeli del Fisco. Di fatto si fonda sulla delazione. A me, che ho fatto le serali, ricorda tanto le “Boche de Leon” del Palazzo Ducale intorno al 1300! Mi tolga la curiosità, ci vede tanta differenza? Non so se la Lega sia di destra o di sinistra, secessionista o fascista e se il suo programma sarà salvifico. Sono certo tuttavia che ogni barcone di immigrati le porterà voti. Salvini, come un ragno al centro della ragnatela, aspetta le mosche (voti) che la politica dissennata sulla gestione dell’immigrazione gli porterà.La situazione è oramai intollerabile sotto ogni aspetto: politico (sicurezza), finanziario e morale. Come italiano mi sento responsabile di quei disperati che incontrano la morte nel viaggio verso la speranza. Alessandro Giusti e.mail Luigi Callegari Voghera (Pv) Whistleblowing: delazione o dovere civico? *** La differenza c’è. Nelle “Bocche di Leone” della Repubblica di Venezia tutti potevano depositare la propria denuncia. Erano sparse per la città, le Bocche, quasi fossero moderne cassette postali. C’era chi si lamentava per le tasse, chi denunciava criminali o presunti tali, chi segnalava soprusi amministrativi, chi se la prendeva con i potenti, il vicino di casa, l’amante della moglie. Vendette private, faide, immondizia a non finire assieme ai reati veri. Così, verso la metà del ’500, la Repubblica fu costretta a correre ai ripari: pur non abolendo le Bocche, stabilì che ogni denuncia, per essere presa in considerazione, doveva essere accompagnata dal nome di almeno tre testimoni. Immagino che per colpa delle Bocche, assieme a tanti colpevoli, molti innocenti finirono nei guai. Il “whistleblowing” no. Il “whistleblowing” non è la Bocca del Leone: è riservato ai dipendenti dell’Agenzia delle Entrate, è rigorosamente regolamentato, è sottoposto al vaglio di appositi uffici ed è pratica diffusa all’estero dove pare funzionare bene. In Inghilterra e negli Usa nessuno storce il naso, perché lì denunciare chi è corrotto, chi sbaglia, è un dovere civico. Da noi è una delazione e un sopruso, perché pare che da noi a sbagliare sia chi segnala, non chi è corrotto o ruba o è fannullone, salvo poi arrabbiarci per i corrotti, i ladri e i fannulloni. P.S. Concordo: “whistleblowing”, come il corrispondente sostantivo “whistleblower”, è termine orribile. Ma in italiano (come avverte l’Accademia della Crusca) non esiste un corrispettivo adeguato. Ovvio: se certe pratiche non fanno parte della nostra cultura, perché dovremmo avere un termine per indicare il tentativo di far funzionare correttamente i nostri pubblici uffici? [LaPresse] [email protected] segui la rubrica anche su www. RENZI/1 ce, una politica che sapesse decidere assumendosi le proprie responsabilità senza farsi immobilizzare da veti contrapposti e discussioni infinite. Che non sono sinonimo di democrazia ma ne rappresentano spesso la negazione. Renzi vorrebbe infinocchiare con qualche supercazzola anche Putin, ma lui lo guarda con aria beffarda e lo rimanda a scuola di politica estera. Prescrizione lunga o processi brevi? I sinistri spingono per allungare i tempi della prescrizione. Signori, cambiate prospettiva e attivatevi per ridurre i tempi dei processi. Se ce la farete riusciremo ad averli in tempi civili, oltretutto secondo le indicazioni dell’Europa alla quale ricorrete ogniqualvolta vi fa comodo. Se i tempi saranno contenuti potremo avere la certezza di condannare dei colpevoli reali e non supposti e la condanna inflitta sarebbe a questo punto giusta. Un consiglio per il futuro L’amico Putin Quando Berlusconi andava dall'amico Putin, stampa e politici di sinistra si scatenavano contro il Cav perché se la faceva con un nemico della democrazia, dimenticando che molti di loro erano stati per anni sul libro-paga dell'organizzazione umanitaria (il Kgb) per il quale Zar Vladimir lavorava. Adesso che Renzi si è presentato al Cremlino facendo allo stesso salamelecchi e vantandolo come sicuro alleato contro il terrorismo, dove sono tutti quei ciarlatani di cui sopra? Eppure pochi giorni fa lo accusavano ancora difar ammazzare i suoi nemici politici per strada come il peggiore dei mafiosi! RENZI/3 Il ripensamento sulle riforme Abbandonati dal Comune di Roma Estrazione del 7/03/2015 REDDITI Ministre «povere» ma belle Risulta dai redditi dei politici relativi all’anno 2013 che Marianna Madia e Maria Elena Boschi sono le più povere tra i ministri. A questo punto si potrebbe fare il remake in versione femminile del mitico film "Poveri ma belli". DEMOCRAZIA Il ritorno necessario della politica Ritengo che i recenti governi tecnici, sfociati nel governo Renzi, hanno rappresentato una forzatura della democrazia. In Italia sarebbe utile, inve- BARI 72 82 86 35 CAGLIARI 13 42 76 49 77 FIRENZE 77 14 64 30 86 1 4 GENOVA 7 MILANO 55 26 10 48 29 44 NAPOLI 78 85 74 27 50 PALERMO 70 43 65 16 55 ROMA 43 45 17 23 86 TORINO 30 71 VENEZIA 81 54 61 67 66 NAZIONALE 4 2 7 33 12 23 18 33 90 71 10eLOTTO N. oro 72 1 7 13 14 26 30 42 43 45 54 55 70 71 72 77 78 81 82 85 86 SUPERENALOTTO Rudi Vido e.mail Da quanto si apprende dai giornali, intenzione di Renzi sarebbe quella di voler ricucire lo EDILIZIA POPOLARE LOTTO Benito Cheli e.mail Carlo Xavier e.mail Claudio Iona e.mail Fulvio Bellani e.mail Un consiglio al Signor Maurizio Landini, egregio sindacalista della Fiom. Facile è fare il padrone nelle aziende altrui. Adesso vuole fondare un nuovo partito (lo so che è facile fondare un nuovo partito). Provi a creare un'azienda tutta sua, con le capacità e conoscenze che ha, il successo è assicurato. Perché non ci prova? RENZI/2 Alla fine è risultato che Berlusconi non ha mai affermato che «Angela Merkel è una culona inchiavabile». Ce n'è abbastanza per citare perdiffamazione chi ha diffuso la diceria, richiedendo il risarcimento dei danni morali e materiali. E dovrebbe costituirsi parte civile l'Italia, lesa nella dignità e nell’immagine da coloro che hanno descritto in tal modo il presidente del Consiglio. GIUSTIZIA/1 LANDINI Marco Gladiatore Firenze La falsa intercettazione Mario Pulimanti Lido di Ostia (Roma) Salvatore Naldi e. mail La visita in Russia GIUSTIZIA/2 La combinazione vincente 26 - 36 - 56 - 68 - 73 - 81 Numero jolly: 62 Numero SuperStar: 5 QUOTE SUPERENALOTTO • Nessun ”6” (jackpot 7.000.916, 33) • Nessun ”5+1” • Ai 9 ”5” vanno € 27.999,78 • Ai 754 “4” vanno € 339,20 • Ai 25.807 ”3” vanno € 19,67. QUOTE SUPERSTAR • Nessun “5 stella” • Ai 4 “4 stella” vanno € 33.920,00 • Ai 168 “3 stella” vanno € 1.967,00 • Ai 2.024 “2 stella” vanno € 100,00 • Ai 14.297 “1 stella” vanno € 10,00 • Ai 35.554 “0 stella” vanno € 5,00. • Montepremi: € 1.679.986,41 DISTRIBUTORE PER L’ITALIA E L’ESTERO PRESS-DI Distribuzione Stampa e Multimedia Srl STAMPA DIRETTORE RESPONSABILE Maurizio Belpietro LITOSUD SRL - Via Aldo Moro 2- Pessano con Bornago (MI) VICE DIRETTORI Massimo de’ Manzoni (vicario) - Franco Bechis Fausto Carioti - Pietro Senaldi L’UNIONE SARDA S.p.A. Centro stampa - Via Omodeo, 5 - 09030 Elmas (CA) LITOSUD SRL - Via Carlo Pesenti 130 - Roma S.t.s. S.p.A. - Strada V zona industriale, 35 - Catania Gli inquilini delle case d’edilizia popolare del Comune di Roma hanno ricevuto la seguente comunicazione: «Per tutte le richieste ed esigenze di natura manutentiva, La invitiamo a contattare esclusivamente il Dipartimento Patrimoni di Roma Capitale». Il che significa che quando c’è un guasto, un muro esterno il cui intonaco cade a pezzi, un’infiltrazione d’acqua, una ringhiera erosa dalla ruggine che rischia di travolgere qualche bambino, un’invasione della schifosissima blatta rossa americana, tutte cose assieme a molte altre presenti in Via A. Mammucari, 25 – 3 A, non bisogna più rivolgersi alla Romeo Gestioni. Per vostra fortuna, dirà qualcuno, visto che vi lamentavate della cattiva amministrazione della Romeo Gestioni. Ed invece gli inquilini adesso hanno cominciato a rimpiangerla, la Romeo Gestioni,giacché se prima qualche diritto si poteva ottenere, adesso non c’è speranza alcuna. La segnalazione per quella ringhiera pericolante, tanto per fare un esempio,aspetta invano da mesiuna risposta. Eppure gliinquilini, tranne qualche eccezione, pagano tutti regolarmente il loro bravo equo canone (non qualche euretto come certi privilegiati nel centro di Roma), e pagano per gli oneri accessori, acqua, luce, manutenzione (?). Comune di Roma, Comune di Roma, perché ci hai abbandonati? Veronica Tussi e.mail EDITORIALE LIBERO S.r.l. SEDE LEGALE: Viale Luigi Majno, 42 - 20129 Milano CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE: Arnaldo Rossi CONSIGLIERI: Carlo Lancella - Stefano Cecchetti CERTIFICATO N. 7804 DEL 09/02/2015 ISSN 1591-0423 DIRETTORE GENERALE Stefano Cecchetti REDAZIONE MILANO e AMMINISTRAZIONE Viale L. Majno, 42 - 20129 Telefono: 02.999.666 - Fax: 999.66.264 REDAZIONE ROMA Via Trinità dei Pellegrini, 12 - 00186 Telefono: 06.999.333 - Fax: 06.999.33.443 TESTATA: Opinioni nuove - Libero Quotidiano Contributi diretti legge 7 agosto 1990 n. 250 nº 58 anno L Registrazione nº 8/64 del 22/12/1964 - Tribunale di Bolzano La tiratura di domenica 8 marzo 2015 è di 107.582 copie 19 __Domenica 8 marzo 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Filo diretto con Maurizio Belpietro vai su www.liberoquotidiano.it e clicca Su Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi. Posta prioritaria DI MARIO GIORDANO Lo strano silenzio sul processo a Standard & Poor’s Caro Giordano, le vicende della macroeconomia vengono in genere percepite da noi gente comune come questioni tecniche complicate o come manovre occulte delle stanze dei bottoni che passano sopra le nostre teste. L’informazione ha un dovere: spiegare al popolino cosa accade, e lo dovrebbe fare anche se le faccende da illustrare possano spiacere al governo o disturbare i manovratori. È accaduta una cosa gravissima, di cui voi e pochi altri vi siete occupati: il declassamento dell’Italia da parte delle agenzie di rating internazionali che è costa- BUROCRAZIA La burocrazia trae sostegno dalla propria inefficienza, facendo credere al cittadino, mediante assoluta mancanza di trasparenza e tramite un vocabolario incomprensibile ai più, di essere funzionale al buon andamento della società. In realtà il cittadino è in questo modo costretto a ricorrere ad intermediari (i burocrati d’apparato per finire agli impiegati comunali) per farsi aiutare a districare matasse complicatissime fatte di norme astruse e borboniche, il cui impiego in una società veramente liberale sarebbe ridicolo ed obsoleto. BANCHE Andrea Danubi - Castiglione della Pescaia stro patrimonio industriale è fatto di pmi manifatturiere cui sitoglierebbe terreno sotto ipiedi. Sarebbe un genocidio. Ma chi suggerisce queste cose al premier Matteo Renzi? Vogliamo distruggere i nostri gioielli perché le piccole banche, nate nel XIX secolo contro le usure delle monete dei sette stati preunitari,sono di estrazione cattolica e furono fondata da preti di campagna? Vogliamo le banche estere che fanno finanza soltanto? La Germania salvò le banche popolari regionali con il denaro pubblico perché considerava la loro diversità una ricchezza. I cittadini ostaggi Angelo Catalano e.mail to al Paese due miliardi e mezzo di euro. Una manovra che aveva lo scopo di indebolire il governo in carica nel 2011 fino a portarlo alla resa. Questa manipolazione del mercato fu un colpo di Stato attuato scientemente contro l’Italia e avvallato in malafede dai signori Monti e Napolitano. Il pm Ruggiero della procura di Trani sta portando avanti una inchiesta meritoria, ma un governo serio avrebbe avuto il dovere di spalleggiarlo, costituirsi e chiedere i danni perché tutti noi ne abbiamo pagato le conseguenze. Invece no: silenzio totale dei politici, per ragioni ideologiche e di poltrona, e della grande informazione, che invece dovrebbe occuparsene diffusamente. E gli italiani, che vanno in piazza per qualunque richiamo populista, che organizzano fiaccolate per qualsiasi bischero che voleva fare l’eroe pacifista in Medio Oriente, si dimostrano, per gran parte, un branco di pecoroni ignoranti e quel che è peggio rassegnati. Mi dà una parola di conforto, caro Giordano? Giancarlo Politi e.mail LINGUA Un milione di nuovi arrivi La grammatica politicamente corretta Un milione di immigrati sono pronti a sbarcare sulle nostre coste. Non ho ancora capito se il nostro governo ha mandato gliincursori della S.Marco e della Consubin sulla nave S.Giorgio a prendere il sole oppure a fare azioni preventive, distruggendo i barconi (vuoti) in procinto di partire per l’Italia. Abele Ardemagni e.mail Chiederei a Laura Boldrini perché la donna è una persona e l'uomo non è un persono. D'altra parte lei ricopre una carica istituzionale e ogni deputato è un carico! Ogni donna dovrebbe pagare una tassa, ma ad ogni uomo dovrebbe toccare un tasso (d'interesse). Povera Italia! Ogni italiano finirà in un fosso, ma ogni italiana in una fossa! NORD: Alta pressione e tempo stabile su tutto le regioni con clima asciutto. Da segnalare il passaggio di nubi alte nella seconda parte del giorno, anche spesse sul Triveneto. CENTRO: Bel tempo tutte le regioni con cieli in prevalenza sereni e clima ben asciutto. Residua variabilità solo su Abruzzo, ma senza precipitazioni associate. Temperature stazionarie. SUD: Tempo ancora a tratti instabile tra Calabria e Sicilia con piogge ed acquazzoni sparsi, neve sui rilievi oltre i 500/900m; bel tempo prevalente altrove con ampi spazi soleggiati. NORD: Tempo stabile e per buona parte soleggiato, salvo velature di passaggio anche compatte sul Triveneto ma senza fenomeni. Temperature in lieve calo. CENTRO: Nubi in contenuto aumento su Toscana e Sardegna occidentale; ampiamente soleggiato su Lazio, Umbria e regioni adriatiche. Temperature in lieve rialzo. SUD: Insiste il maltempo su Sicilia e bassa Calabria con precipitazioni sparse. Bello invece su Campania e basso Adriatico. Temperature in lieve aumento. Gianni Darrico e.mail IMMIGRAZIONE/2 Governo irresponsabile RASSEGNA STAMPA Ogni torinese brucia 776 euro l’anno alle slot machine? Secondo la statistica del famoso pollo di Trilussa, dato che io spendo zero, qualcuno ne spende 1552... Italo Lovrecich e.mail Mirko Sannino e.mail Spese pazze Adesso basta! Che è questo tentativo maldestro di rovinare le banche popolari e le banche di credito cooperativo trasformandole in società per azioni? Il no- IMMIGRAZIONE/1 Fontex (non inutili voci di paese): arriveranno presso il nostro paese nel 2015 un milione di immigrati. Bene, sarebbe il caso di fermare questa invasione, trovare una soluzione. No, il nostro ministro Gentiloni dice di non fare allarmismo. Queste sono parole vergognose e pericolose, se dettate dal responsabile degli affari esteri. GIOCO La congiura contro le popolari Più che darle una parola di conforto, caro Andrea, posso assicurarle che continueremo a informarla puntualmente al contrario di altri. Non si sarà perso i servizi del bravissimo Giacomo Amadori. E quindi non le sarà sfuggito che, l’altro giorno, sul Corriere della Sera è comparso magicamente un ritratto agiografico, lungo mezza pagina e dedicato a Maria Cannata, la dirigente del Tesoro che fece materialmente il pagamento a Morgan Stanley. Una specie di santino, in cui si scoprono le passioni della signora Cannata, dal tifo calcistico (tiepidamente Juve) ai gialli d’autore, la sua frequenza in palestra (due volte la settimana). Ma ci si dimentica banalmente di chiederle conto delle dichiarazioni che lei ha fatto a Trani. Anzi, della inquietante vicenda, nello sdolcinato quadretto nemmeno si fa menzione. Che è un po’ come fare un bel ritratto di Harrison Ford dimenticandosi di dire che s’è appena sfracellato al suolo con il suo aereo. È il giornalismo (italiano) bellezza. «Libero» censurato Quel “simpaticone” di Gerardo Greco alle otto di mattina, presentando la rassegna stampa delle prime pagine dei vari giornali, quando arriva il turno di Libero, non solo evita di commentarlo ma lo copre subito con altri giornali: come è democratico, vero? Ugo Gaiera e.mail NORD: Proseguono le condizioni di cieli sereni su tutti i settori, salvo qualche possibile passaggio di nubi sulle Alpi centrali ma senza fenomeni. Temperature senza grosse variazioni. CENTRO: Poco o parzialmente nuvoloso su dorsale laziale e interne. Cieli generalmente sereni su coste tirreniche e adriatiche. Temperature stazionarie. SUD: Tempo in netto miglioramente su tutti i settori. Continua instabilità con qualche pioggia su Sicilia. Più soleggiato su tutte le altre regioni. Mari calmi o poco mossi. Temperature previste oggi PUBBLICITÀ NAZIONALE Direzione Generale: Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02.3022 1/3837/3820 - Fax 02.30223214 e-mail: [email protected] Per le filiali di competenza territoriale: www. system24. ilsole24ore.com PUBBLICITÀ LOCALE Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 20090 Assago (Milano) Tel. 02. 57577.605/640 - [email protected] PUBBLICITÀ ONLINE Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02 30223003 - Fax 02 30223058 e-mail: [email protected] www. websystem. ilsole24ore . com Abbonamenti nazionali ● 12 mesi: 6 giorni ● 6 mesi: 6 giorni ● 3 mesi: 6 giorni ● 12 mesi: 5 giorni ● 6 mesi: 5 giorni ● 3 mesi: 5 giorni ● 12 mesi: 4 giorni ● 6 mesi: 4 giorni ● 3 mesi: 4 giorni .....................................€ 290 .....................................€ 155 .....................................€ 85 .....................................€ 250 .....................................€ 130 .....................................€ 70 .....................................€ 205 .....................................€ 105 .....................................€ 60 Il versamento dovrà essere intestato a: Editoriale Libero S.r.l. Viale L. Majno, 42 - 20129 Milano 800984824 MIN MAX Modalità di pagamento: ● versamento su C/C Postale n. 41953050 ● Bonifico banc. Unicredit s.p.a. Largo Angelo Fochetti 16, Roma IBAN: IT43B0200805346000500035665 ANCONA AOSTA BARI BOLOGNA Per l’attivazione si prega di inviare i dati precisi dell’intestatario dell’abbonamento, unitamente alla ricevuta del versamento effettuato, al Fax 02.999.66.279 Ufficio Abbonamenti e arretrati del quotidiano: Tel. 02.999.666 e-mail: [email protected] Orario: 10.00-12.30 (dal lunedì al venerdì) Arretrati del solo quotidiano: disponibili, salvo esaurimento scorte, le copie dell’ultimo anno. € 3,00 cad. con richiesta scritta, accompagnata dall’importo in valori bollati, indirizzata a Libero - Uff. Arretrati Viale L. Majno, 42 20129 Milano CAGLIARI CAMPOBASSO FIRENZE GENOVA L'AQUILA MILANO 5 2 8 1 5 0 3 8 -5 4 10 16 12 12 14 5 13 16 5 15 MIN MAX NAPOLI PALERMO PERUGIA POTENZA PRATO ROMA FIUMICINO TORINO TRENTO TRIESTE VENEZIA 7 9 2 0 3 1 2 2 6 3 14 12 7 7 13 13 14 17 12 12 20 __Domenica 8 marzo 2015__ SPECIALI 21 Numero 158 __Domenica 8 marzo 2015__ SETTIMANALE DI SATIRA AUTARCHICA a cura di Francesco Borgonovo e Alessio Di Mauro G entile ministro, inutile dire che come tutti gli italiani sono innamorato di lei. Volevo chiederle: per quanto riguarda la riforma della Pubblica Amministrazione, può lasciare tutto così? Non riformiamo le cose perfette. Anche perché bene o male abbiamo tutti un parente o un familiare che lavora nella PubbliAmministrazione. di Maurizio Milani ca Non andiamo a complicare le cose con spostamenti di dipendenti da un settore all’altro. Va tutto benissimo così. C’è qualche inefficienza, okay, ma nel settore privato non ce ne sono? No, perché le parlo francamente, pensavo che lei facesse finta di voler riformare la Pubblica Amministrazione ma in realtà come tutti quelli che l’han preceduta... Invece stavolta mi sto preoccupando. Ripeto: pensiamoci bene ad andare a toccare un meccanismo che funziona al 100%! Anche i permessi sindacali se ci sono avranno il loro motivo. Tutto, tutto va lasciato così, tutto! Gentile ministro, la saluto e le comunico che domani mi sposo con un’altra (anche lei donna funzionaria). Sì, sono stufo di aspettare una risposta che non arriva mai! In arrivo dalla Libia un milione di migranti Mare Mostrum MILANI ITALIA P.S. Ho cambiato idea. Gentile ministro, prosegua nella sua riforma, è la cosa più giusta da fare. Un saluto sincero. *** Ieri in un momento di sconforto ho cercato di entrare alla Pinetina. Intanto che i giocatori dell’Inter si allenavano, sono andato a rubare negli spogliatoi. Campagnaro mi ha bloccato, era andato a fare la doccia prima. Io ho spiegato che sono disoccupato e lui mi ha lasciato andare. La refurtiva l’ho data indietro. Alla sera l’Inter non c’era. Sono tornato alla Pinetina e ho rubato quel che c’era. Con i soldi della vendita della refurtiva seguirò l’Inter a Wolfsburg, dove spero di stabilirmi e iniziare una nuova attività. di Ottavio Cappellani G razie ai servizietti deviati, perversi e un po’ feccia, noi di LiberoVeleno siamo andati con Gianluca Buonanno in Libia. Ecco l’intervista sull’aereo. LIBEROVELENO: Cosa stiamo andando a fare in Libia? BUONANNO: Andiamo a battere l’Isis. LIBEROVELENO: Noi? BUONANNO: E che c’entrate voi? Io da solo! Voi siete qui solo per parlare di me. Senza che appena vedete l’Isis piglia e vi viene in mente di batterlo voi. L’idea ce l’ho avuta prima io, quindi lo batto io. LIBEROVELENO: Si figuri. Ma perché lo sta facendo? BUONANNO: Ma scusate, li leggete i giornali? Ormai la Lega è il partito di maggioranza in Sicilia. L’Isis vuole invadere la Sicilia. Vado a difenderla, ormai è padana. La Padania dichiara guerra all’Isis LIBEROVELENO: Ha un piano per battere l’Isis? BUONANNO: No, credo che improvviserò. Avete visto come sono bravo in diretta? Ho battuto i Rom in diretta, posso battere anche l’Isis. LIBEROVELENO: Ma almeno ha delle armi? BUONANNO: Ho i carto- nati sagomati di Formigli. I cartonati sagomati di Formigli sono la feccia dei cartonati sagomati. Li uso come esca. L’Isis va lì, gli sembra che Formigli lo vuole invitare in trasmissione, e io ZAC gli zompo addosso. Poi ho i santini, una copia di Charlie Hebdo, la bandiera del Pie- monte, una foto di D’Annunzio, due snack al cioccolato e malto e un sudoku per passare il tempo mentre mi apposto. Modestia a parte sono abbastanza equipaggiato. LIBEROVELENO: E se dovessero rapirla? BUONANNO (RIDE SUPERIORE): Non dovete pagare il riscatto. Mica sono come a quelle due, come si chiamavano, Tetra e Granfessa. Io, se mi rapiscono, piglio l’Isis e gli faccio fare sesso non consenziente. Non so se mi sono spiegato. LIBEROVELENO: Programmi per il futuro? BUONANNO: Innanzitutto battere i terremoti. I terremoti sono la feccia delle catastrofi naturali. E poi voglio battere i Reptiliani. I Reptiliani sono i terroni degli alieni. Se ho tempo mi piacerebbe battere anche l’euro. Ma c’è Salvini che dice che l’euro lo vuole battere lui. Non è che posso fare tutto io. 22 SPECIALI __Domenica 8marzo2015__ La giornata di... Joseph Ratzinger di Simone Morano ORE 9.56 “Santità, c’è al telefono ancora quello che non crede in Dio”. “Ma chi, Bertone?”. “No, non quello, l’altro: Odifreddi”. “Digli che finisco di guardare l’ultima puntata di The Big Bang Theory e lo richiamo”. ORE 10.04 “Piergiorgio, sono io, ciao. Dimmi tutto. Ancora dubbi su Gesù?”. “No, Santità, stavo solo pensando una cosa. Il nome. Gesù Bambino. Insomma, per essere il vicepresidente di Dio, potevano dargli un nome diverso, un po’ meno da Melevisione”. “Gesù non è il vicepresidente di Dio”. “Ah”. ORE 12.00 Va a un brunch con Lorena Bianchetti. “Santità, se Lei potesse parlare con Dio, cosa gli chiederebbe?”, chiede Ratzinger alla Bianchetti. “Guarda, Peppe, noi scopriremo se Dio esiste solo una volta morti. Come mossa non mi sembra geniale, ecco. Da parte di Dio, intendo. Ah, e poi un’altra cosa. I cinepanettoni. Se Gesù non fosse nato il 25 dicembre, Natale in India sarebbe mai esistito?”. ORE 13.20 Legge su Tvblog che Raiuno sta pensando di realizzare una fiction dedicata alla sua vita, con protagonista Beppe Fiorello. Beh, gli è andata bene. Fosse stata su Canale 5, lo avrebbe interpretato Manuela Arcuri. ORE 19.30 Poiché, da quando è stato esonerato, durante il giorno si annoia spesso, chiama il centralino di TV2000 fingendo di essere Bergoglio, ma lo riconoscono subito. Allora va a cena con Claudia Koll e Giovanni Lindo Ferretti, con i quali sta tentando di modernizzare la Chiesa. “Proposte?”. “Una cosa che mi sono sempre chiesta su Dio è: come fa a ricordarsi se uno è andato a Messa o no? C’è qualcuno che gli tiene la contabilità? Cioè, metti che c’è uno che è sempre andato a Messa tranne che nell’ultimo mese di vita, e uno che c’è andato solo l’ultimo mese, chi è che fa più bella figura? Secondo me dovrebbero prendere le firme, come all’università”. “Ehm, sì, d’accordo, Claudia, ci penseremo. Tu, Giovanni, che dici?”. “Credo che la Messa sarebbe più interessante se il prete usasse delle diapositive durante la predica. «Ecco, vedete, qui è quando Gesù è in croce. Purtroppo c’era brutto tempo, d’altronde è sempre così, oh. Ah, questo invece sono io in spiaggia che dico il Credo. Qui è dove do le ostie, quelli lì a fianco sono i chierichetti». Piuttosto, ripenserei alla confessione. Cioè: come funziona? Il parroco improvvisa al momento o c’è un tariffario stabilito? «Dunque, guida senza cintura tre Ave Maria, rapina in banca cinque Gesù d’Amore Acceso, partecipazione a un meet-up M5S tre preghiere a scelta». Bisognerebbe chiarire, magari fare una cosa sul web, le Confessionarie, qualcosa del genere”. Il tecnico di Montecitorio resetta la Boldrini L Massimiliano Ciarrocca d Il bug della presidente Laura LANDINI “Laura, il sindacato è con te.” BOLDRINI “Gra-zie.” BERSANI “Quello che Renzi sta facendo in parlamento non ci piace per niente santiddio. Perché non passi con noi?” BOLDRINI “Gra-zie.” LANDINI “Non ti stiamo chiedendo di far cadere il governo, è chiaro. Anche perché senza Renzi noi dove andiamo? Siamo finiti…” BOLDRINI “Gra-zie.” BERSANI “Passa con noi Laura…” BOLDRINI “Gra-gra-zie.” BERSANI “Come?” BOLDRINI “Gra-gra-gragra.” LANDINI “Che?” cambiarle l’hard disk. Lei monta un BX971, un po’ vecchio come processore ma molto affidabile. Allora Laura, adesso resetto il sistema e installo la nuova versione del firmware. Sei pronta?” BOLDRINI “Gra-gra-gra.” TECNICO “Niente, è ancora impallata. Va bene. Riavvio e vediamo cosa succede, ok Laura?” BERSANI “Impallata?” TECNICO “Sì. Abbiamo un piccolo bug software. Questo modello in genere non esprime mai opinioni personali e tende a non contrastare i capi. Ce la siamo vista brutta con la storia del jobs act.” BERSANI “Cioè, Laura è..” Nella stanza entra un tecnico informatico. TECNICO “Permesso.” BERSANI “Prego?” TECNICO “Avete notato se il sistema si è riavviato?” LANDINI “Che sistema?” TECNICO “Ha dato messaggi strani?” BERSANI “Ah, dice gragra-gra. Lei chi è?” TECNICO “Adesso provo a TECNICO “Un BX971, sì. Che poi sapete chi vanno a incularsi se succede qualcosa no? Sempre noi tecnici, è chiaro.” LANDINI “Cos’è, uno scherzo?” TECNICO “No no. È un BX971 originale, giuro. Non avete visto come leggeva le schede? Bian-ca. Bian-ca. Ma-tta-re-lla. Ok, scusate. Sistemi riavviati. Salve, Laura. Come stai?” BOLDRINI “Be-ne.” TECNICO “Cosa ci dici del jobs act?” BOLDRINI “Siamo in linea con il senso del governo: portare l’Italia fuori dal pan-tano. Lavoriamo in emer-genza per il bene del paese.” TECNICO “Perfetto. Dimmi altro di te, Laura.” BOLDRINI “Amo i comunisti ricchi. Amo gli scialli colorati e farmi fotografare in mezzo ai negri e ai poveracci. Non disdegno un sussurro di Chanel e i piatti macrobiotici.” BERSANI “Laura…” BOLDRINI “Non parlo con voi due. Addio.” TECNICO “Ora va alla perfezione.” Dopo la standing ovation per Buonanno Omicidio Nemtsov Una claque di non udenti per Formigli Verificare l’alibi di Fernando Alonso di Gemma Gaetani di Adelmo Monachese O spite di Piazza Pulita lunedì scorso, Gianluca Buonanno della Lega Nord, ha affermato che “i Rom sono la feccia della società”. È seguito un applauso SCROSCIANTE. Dal quale il conduttore, mentre le palle degli occhi gli cadevano a terra per lo stupore, si è dissociato, affermando di provare vergogna per il plauso nei confronti di una tale affermazione. In effetti, siamo rimasti fortemente stupiti anche noi che il pubblico di una trasmissione tv orientata a centrosinistra un altro po’ facesse la ola, poi gridando slogan come “Sì al rum, no al Rom, ghiaccio sul rum, fuoco sui Rom!”. Ci siamo chiesti se erano gli stessi che battevano le mani quando Nichi Vendola, festeggiando la vittoria di Giuliano Pisapia in Piazza Duomo a Milano, il 30 maggio 2011, disse che grazie al neosindaco PD era arrivato il tempo di “abbracciare i nostri fratelli e le nostre sorelle Rom alla faccia loro” (del centrodestra). Se erano gli stessi, forse allora anelavano a un abbraccio col coltello in mano per piantarlo nelle schiene dei Rom, ci siamo detti... Oppure hanno capito che Buonanno avesse detto che i rom fossero la faccia della società. Oppure erano non udenti, non hanno sentito niente e hanno semplicemente applaudito. Non sappiamo. Comunque Formigli sta valutando la possibilità di prender davvero dei non udenti come claque che applaude a comando, per evitare nuovi scollamenti tanto clamorosi tra l’indirizzo ideologico del polit talk e quello del suo pubblico. A quel punto, anche un monologo pro Rom di tre ore riceverà 92 min di applausi come la definizione del ragionier Ugo di “cagata pazzesca” de La Corazzata Potemkin nel film Il secondo tragico Fantozzi. E Corrado sarà felice. S veglia!1! Informatevi!1!1! Striscia la notizia ha dato in anticipo il vincitore di Masterchef ma mica possono svelarli tutti loro i segreti del potentato Cottocomunista che ci governa segretamente. Ecco la verità sull’omicidio Boris Nemtsov. L’oppositore di Putin è stato ucciso il giorno in cui in Russia si festeggiavano i servizi segreti perché, si, in Russia da quest’anno è stata istituita la festa dei servizi segreti. A dire il vero la festa esisteva da 66 anni ma solo ora è stato tolto il segreto di Stato sull’usanza che prevede celebrazioni ed esibizioni di sculture di insabbiamenti. Ci sono tre correnti di pensiero nell’analisi di questo colpo mortale alla persona fisica di Boris ma anche alla democrazia russa dove sono, come è noto, talmente tolleranti con le minoranze che dispongono solo d’acqua frizzante perché i due atomi di idrogeno picchiano in continuazione quello di ossigeno. Il 49,5% pensa che Putin sia stato il mandante, troppe le coincidenze, come nel caso di Anna Politkovskaja, uccisa il giorno in cui Putin festeggiava il compleanno spegnendo 54 molotov. Forse non ha dato lui l’ordine diretto, immagino i sottoposti che avranno pensato: “E ora che gli regaliamo? Ha già tutto!”, ed ecco che a qualcuno viene la bell’idea per compiacerlo. Non il mandante ma l’utilizzatore finale si. L’altro 49,5% sostiene che non possa essere stato Putin per gli stessi identici motivi del 49,5% precedente. L’1% si chiede se il Parma finirà il campionato. Per me è stato Alonso. A SPECIALI __Domenica 8 marzo 2015__ Lo Stato islamico apre allo sport L’Isis: “Sì al lancio del gay” di Giuseppe Pollicelli . a è o n n e . . , l l n l - A lcuni tra i maggiori esperti internazionali di terrorismo e politica estera si stanno interrogando, in queste ore, sul significato da attribuire all’inattesa apertura mostrata dall’Isis nei confronti dello sport, una delle attività umane che fino a oggi erano state considerate vietatissime dallo Stato islamico. In un filmato fatto circolare a partire da ieri sera e già visionato su Internet da milioni di persone, un uomo incappucciato - esprimendosi in un arabo dalle chiare inflessioni ciociare, il che ha indotto gli analisti a pensare a un ennesimo caso di foreign fighter - ha reso noto che l’Isis intende elevare addirittura al rango di sport nazionale il lancio dell’omosessuale. Tale pratica era già stata fatta conoscere al mondo, nelle scorse settimane, per mezzo di alcuni filmati in cui si vedono dei gay bendati venire scaraventati giù da un alto palazzo, ma ora l’Isis ha deciso di darle delle regole precise così da farne uno sport a tutti gli effetti. Il vincitore sarà naturalmente chi riuscirà a scagliare l’omosessuale più lontano, ma è allo studio la possibilità di assegnare punteggi più alti ai giocatori che, per rendere maggiormente difficoltosa la propria prova, scegliessero di effettuare il getto bendando se stessi anziché il gay. L’iniziativa dell’Isis ha suscitato ovunque reazioni contrastanti, anche in Italia. C’è chi, come il presidente della Figc Carlo Tavecchio, la giudica positivamente (“Di fronte a uno sport, qualunque esso sia, bisogna comunque gioire”) e chi invece, come Matteo Salvini, la trova inammissibile: “Perché i gay sì e i rom no?”, si è domandato il leader leghista. Non solo Isis e migranti Tutti i negoziati dell’Unione di Stefano Pisani L’ i e i Europa ha annunciato che il problema migranti va affrontato “stringendo accordi con i dittatori per risolvere il problema all’origine”. Siamo venuti in possesso di un dossier che contiene i prossimi negoziati pianificati dalla Commissione Ue per la risoluzione di questioni internazionali. n - Aridatece Baffone di Giovannino Guareschi (a cura di Egidio Bandini) AUSTERITÀ NUOVE PROSPETTIVE - Un sovversivo! Ha ordinato una bistecca! - Dice d’aver trovato il sistema per diminuire i costi e rallentare la corsa all’inflazione? - Sì; adesso pago i fornitori soltanto con assegni a vuoto SETTIMANALE DI SATIRA AUTARCHICA Fondato da Francesco Borgonovo e Alessio Di Mauro COLLABORANO Egidio Bandini, Ottavio Cappellani, Massimiliano Ciarrocca, Silvio Di Giorgio, Dragan, Gemma Gaetani, Flavio Gipo, LaFont, Walter Leoni, Maurizio Milani, Adelmo Monachese, Simone Morano, Panif, Giuseppe Pellegrini, Stefano Pisani, Giuseppe Pollicelli, Renato Santin, Scronda CONTATTI [email protected] - twitter @liberoveleno VIRUS EBOLA Occorre persuadere il virus Ebola a non sterminare la specie umana. A questo proposito, il virus è già stato contattato da un ambasciatore e si è detto disponibile al dialogo (nota: inviare condoglianze a vedova ambasciatore). Su sua iniziativa, si terrà prossimamente un tavolo di trattative in Sierra Leone senza tute né vaccini sottomano. Ottime prospettive. ’NDRANGHETA L’inaugurazione ufficiale di Expo2015 è alle porte e la ’Ndrangheta non ha ancora finito i lavori. Inviare sollecito. Nota: catturare zingari da gettare nei pilastri, per accelerare i lavori? (v. Salvini) MATTEO SALVINI Ora che la Lega sta per spaccarsi, è “emergenza negri”. Salvini e Tosi si disputeranno gli extracomunitari da demonizzare in campagna elettorale. Una contesa che potrebbe far nascere grave confusione nella base, con i salviniani che ameranno i “negri” che Tosi vuole espellere e i tosiani che nutriranno analoghi sentimenti verso quelli odiati da Salvini. Crisi da scongiurare. (nota: rimuovere le ragnatele dal seggio in Parlamento Ue di Matteo Salvini) ISIS Organizzare in Siria il workshop: “Quali sono i limiti dello sbudellamento?”. Assicurarsi che tutti i relatori siano laureati in diritto e teologia e abbiano fatto testamento. LOTTO Risolvere urgentemente il problema della quaterna 5-7-47-63 che non esce da 38 anni sulla ruota di Roma. Emissario Ue designato: James Bond. 23 A Salsomaggiore in campo e a tavola con don Camillo Al via la III edizione del concorso fotografico «Italian Liberty» Domani alle 15,30 in campo, allo stadio Francani di Salsomaggiore (Parma), le squadre impegnate nel triangolare «A tavola con don Camillo e Peppone»: la Nazionale Sindaci, la Seleçao Sacerdoti e la Nazionale Ristoratori. Ospiti d’onore Gene Gnocchi ed Enrico Beruschi. L’incasso a offerta libera andrà alla Scuola “Gocce d’acqua” in Congo. Alle 19,30, cena di gala all’Hotel Porro: il ricavato andrà all’associazione “Faro 23” di Salsomaggiore che si occupa di disabili. Info 0523/385130. Al via la terza edizione del concorso «Italian Liberty», creato da Andrea Speziali per celebrare e censire il patrimonio Art Nouveau del nostro Paese (ville, palazzi, monumenti, sculture e arti applicate) tramite fotografie (massimo 30) e video (solo un filmato). Per questa edizione è stata aggiunta un’ulteriore categoria: «The World Art Nouveau», per raccontare le opere liberty presenti fuori dall’Italia. Iscrizioni fino al 31 ottobre. Info: www.italialiberty.it. Antologia di racconti Tutte le sfumature (rosa) del crimine Investigatrici, vittime e assassine: le regine del giallo svelano l’altra metà - quella oscura - del cielo Perché le femministe possono essere più spietate del Kgb e le mogli più subdole di ogni uxoricida ::: GIANLUCA VENEZIANI Dal mito alla cronaca ■■■ Le femministe sanno es- sere più spietate del Kgb. E, infischiandosene della solidarietà e della lotta di genere, possono arrivare a uccidere altre donne per ragioni economiche, invidie sentimentali e rivalità professionali. O addirittura per vendere una copia in più del proprio giornale. A gettare una luce sinistra sul movimento di liberazione femminile, nel giorno in cui si celebra la Festa della Donna, ci pensa la raccolta di racconti Signore in giallo (Einaudi, pp. 266, euro 12), che schiera in campo una squadra di 11 autrici di razza, capaci di indagare la perversione “in rosa” nelle sue diverse declinazioni: dai profili di donne detective che fiutano i crimini delle loro consimili ai casi di donne assassine e di donne vittime delle loro stesse nefandezze. Sembra un’esecuzione da Guerra Fredda, ma è una vendetta tra scrittrici rivali,ad esempio, la storia raccontata da Barbara Wilson in Assassinio alla fiera internazionale del libro femminista, in cui la russa Olga Stanislavkigijovic, viene uccisa nel bel mezzo di una rassegna letteraria a Vladivostok, alla fine degli anni ’80. Subito si pensa a un’epurazione da parte del regime sovietico nei confronti di un’intellettuale dissidente, rea di chiedere maggiori diritti per le donne. E invece si scopre che, dietro l’omicidio, si muove una trama oscura di illazioni e macchina del fango ordita da una rivista femminista, Trash Out, che si occupa di stroncare le scrittrici e le artiste poco gradite al movimento e di gettare discredito, tra gossip e commenti volgari, sulle loro vite private, tanto più se depravate o sessualmente disordinate. «Non possiamo vivere nell’aria rarefatta della solidarietà femminista. Le nostre divisioni sono troppo profonde per essere colmate», commenta dopo il delitto la direttrice del giornale, cinica e determinata come «un diavolo che veste Pravda». Tutto interno al mondo femminile è anche lo scontro che si consuma nel racconto della regina del genere, Agatha Christie (Il caso della domestica perfetta): qui il gioco della delazione e della calunnia femminili non conduce al delitto, ma a licenziamenti immotivati e a furti ai danni di altre donne; mentre la pratica della simulazione e della dissimulazione, di cui Signore belle e mortali Quando il male è donna ■■■ È insondabile il mistero per cui chi è capace ROSA DIABOLICO Dall’alto in basso: Anne Parillaud nel film «Nikita» (1990) di Luc Besson; le scrittrici Daphne du Maurier (1907-1989) e Patricia Highsmith (1921-1995) e la copertina dell’antologia Einaudi due sorelle, Lavinia ed Emily Skinner, sono maestre, porta il lettore a credere che possa esistere un perfetto maggiordomo donna. Ci vorrà il fiuto di un’altra donna, l’investigatrice Miss Marple, per scoprire che delle due l’una: o la domestica in questione non esiste, oppure non è così perfetta. Ma l’astio delle donne può anche oltrepassare il confine del proprio sesso e rivolgersi verso il maschio. È il caso della vicenda raffinata scritta da Daphne du Maurier, talento di razza della narrativa thriller e horror, che stavolta - in una fiction story che parla di assassine - riesce anche a raccontare una (tragica) storia d’amore. Le atmosfere diBaciami ancora, sconosciuto, nonostante il titolo mucciniano, sono quelle cupe, quasi macabre, di un’Inghilterra ferita dai bombardamenti tedeschidurante la Seconda guerra mondiale,che prova a risollevarsi attraverso gli attacchi aerei della Raf. Quegli scontri in cielo causano tuttavia le morti di soldati, che rendono vedove le loro mogli, nonché distruzioni di case e famiglie di civili. Una donna non ce la fa reggere lo stress e si vendica proprio contro ipresuntifautori della difesa d’Inghilterra: gli aviatori della Raf, che lei squarcia e lascia morire vicino a un cimitero, ergendosi così a eroina della ritorsione femminile contro lo spirito marziale mascolino. Le donne che odiano gli uomini, però, sanno esercitare la propria crudeltà anche nei confronti di individui loro molto più vicini, come mariti e amanti.In questa spietatezza tutta domestica, una forma di uxoricidio al contrario, si esercita la malvagità della protagonista del racconto inquietante di Patricia Highsmith, Trappola di ghiaccio. Qui la volontà di sbarazzarsi del proprio coniuge si appella alle formule più subdole dell’astuzia femminile, simulando incidenti in casa, organizzando trappole ingegnose, attirando la preda ignara all’interno del patibolo. Così la tattica della signora Olivia Armory funziona - nel giro di pochi mesi vengono fatti fuori, quasi fossero semplici disgrazie, sia il marito Peter che l’amante Stephen fino a quando la donna non inciampa nel congegno da lei stessa messa a punto. E si suicida a sua insaputa, passando da carnefice a vittima. A dimostrazione che il Male sa ritorcersi contro chi lo compie: maschi e femmine o, meglio,Male e Female, come dicono gli inglesi. di dare la vita è in grado allo stesso modo di toglierla. Dal mito alla storia fino alla cronaca nera, colpisce la potenza distruttiva di donne, geniali o gelose, comunque grandi nel male. Ecco perché affascina e sgomenta allo stesso tempo il volume Il cuore nero delle donne. Otto storie di assassine (Guanda, pp. 288, euro 17,50), un viaggio a cura di Luca Crovi nell’altra metà del cielo, ma anche nel suo lato più oscuro. Ne è paladina Clitemnestra, madre e protagonista della tragedia greca, nonché anti-Penelope per eccellenza: se questa accoglie amorevolmente l’uomo che l’ha tradita,l’altra uccide alritorno l’uomo che lei ha tradito. Nessuna donna efferata come lei, però, agisce da sola. La moglie di Agamennone si avvale del sostegno di Egisto, così come la monaca di Monza (al secolo, Marianna de Leyva) si fa trascinare da Egidio, lo sciagurato. Ma non solo per amore (proibito) agisce la mano delle donne assassine. Spesso i loro omicidi sono una ribellione contro ilpotere costituito, verso cui provano ripugnanza, puressendone parte integrante. Si dovette alla mente criminale e alla conoscenza di erbe velenose di una donna, chiamata Locusta, se mezza classe dirigente ai tempi di Nerone venne eliminata (dall’imperatore Claudio a Britannico, da Agrippina fino ad Afranio Burro) e se la stessa dinastia Giulio-Claudia si esaurì, con il suo ultimo Cesare trascinato nella follia omicida. Di un altro Cesare (era il fratello) provò a sbarazzarsi un’altra grande avvelenatrice della storia, Lucrezia Borgia, «la più grande puttana di Roma», come lei stessa si definiva, ma anche l’unica figura in grado di contrastare l’ascesa dell’uomo indicato dal Machiavelli come l’unificatore d’Italia: il duca Valentino. Alla nobiltà vanno ricondotti altri due crimini al femminile, alimentati dal senso dell’onore tradito. Due contesse, Maria Elena Tiepolo e Pia Bellentani, si trasformarono in omicide, credendo di salvare la rispettabilità del marito e dell’esercito (la Tiepolo, moglie di un capitano, si sbarazzò così dell’amante, il bersagliere Quintilio Polimanti) o di riscattare la propria dignità di donna ferita e disprezzata (è il caso dell’altera e adultera Bellentani). Nondimeno, spesso il demone del Male attecchisce nel cuore di una donna per nessun’altra ragione che il gusto del Male stesso: ne fu spinta Leonarda Cianciulli, la Saponificatrice di Correggio, la cui storia sconvolse l’Italia dell’epoca fascista. Per poi essere dimenticata dall’irrompere della Grande Storia, con metodi di eliminazione dei nemici - cremati o trasformati in saponi - che avrebbero ricordato tristemente quelli della Cianciulli. G. VEN. 25 CULTURA Appello online I resti di Dante Virgili rischiano di finire nell’ossario comune __Domenica 8 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ È stato il nostro Céline, ma senza la riabilitazione postuma. Il nome di Dante Virgili è noto in Italia solo a una piccola comunità di cultori di libri maledetti. Tale è senz'altro il suo romanzo La distruzione, del 1970, scritto in uno stile acido e sperimentale, pieno di visioni apocalittiche, di ossessioni hitleriane e di incubi sadomaso, un po’ alla Burroughs e un po’ alla Ballard. Edito da Mondadori, nel 2003 fu ripubblicato da Pequod, scatenando un caso editoriale. Ci si domandò chi fosse questo profeta del nichilismo nostrano e, non esistendo foto dell’autore, fu messa in dubbio perfino la sua esistenza. Nel 2008 la Pequod pubblicò anche il suo secondo romanzo inedito, Metodo della sopravvivenza. Fosse stato americano, Virgili sarebbe un autore underground di culto. Essendo italiano, oggi persino i suoi resti vivono nell’oblio. Secondo quanto riportato dal giornalista Gerardo de Stefano sul quotidiano online Il Primato Nazionale, infatti, al cimitero mila- JOE ABERCROMBIE DUELLI, CAVALLI E CORSA ALL’ORO Un particolare della copertina dell’edizione originale di «Red Country» (2012) con la mappa del mondo creato dall’autore. Sotto, lo scrittore britannico Joe Abercrombie (1974): i suoi libri sono pubblicati in Italia da Gargoyle l’episodio «Co-Dependent’s Day» (tradotto in italia con «Fatti e assuefatti»), i pestiferi Bart e Lisa si rivolgono al regista Randall Curtis, evidente parodia di George Lucas, invitandolo a riprendere la retta via con la saga di Star Wars che non ha più il fascino dei primi tempi. Randall nicchia, poi fa ammenda e giura che «tornerà a saccheggiare le trame dei film western, così come ha fatto nelle opere di maggior successo in tutta la sua carriera». Ecco risolto in due corrosive parole il dilemma della classificazione come fantascienza o fantasy... Joe Abercrombie, che del fantasy è un giovane alfiere di enorme successo, saggiamente non si fa scrupoli nel rendere nota la sua posizione anagrafica di figlio legittimo del genere western. Tanto da dedicare spudoratamente - lui che ha scritto la popolarissima trilogia epicfantasy La prima legge e figura tra gli autori della serie della BBC The Worlds of Fantasy - nientemeno che a Clint Eastwood il suo ultimo romanzone Red Country (Gargoyle, pp. 640, euro 24,90, traduzione di Benedetta Tavani). Inoltre, prima che qualcuno glielo rinfacci, ha creduto bene di ammettere - Tra delirio e poesia Le «Lettere d’amore» di Maurizio Milani a donne fuori portata ■■■ «Gentilissima Naomi, non da oggi ma da Lo scrittore britannico si cimenta in un avvincente fanta-western senza pistole Sofisticate tecnologie e arti magiche convivono in un mondo tutto da scoprire ■■■ I Simpson hanno capito tutto. Nel- A. SCI. ::: PAOLO BIANCHI Il fantasy incontra Butch Cassidy e lo massacra a colpi di mannaia ::: FELICE MODICA nese di Musocco la salma di Virgili è stata sul punto di finire nell’ossario comune. L’intervento di pochi appassionati ha fatto sì che ciò non accadesse e si è riusciti a mantenere temporaneamente ferme le spoglie nel deposito del cimitero, fino al 31 marzo, in attesa di una soluzione. È nata anche una raccolta fondi sul sito http://www.gofundme.com/nxnsf8 oppure tramite Paypal: [email protected] (causale: La distruzione). nella pagina dedicata ai ringraziamenti - di aver gloriosamente massacrato la storia di Butch Cassidy. Chiarito che Abercrombie ha scritto un soggetto western, ambientato in un mondo di fantasia e con personaggi dai nomi strani e dalle improbabili vicissitudini, si deve dire anche che la storia è avvincente e le oltre seicento pagine scorrono veloci che è una bellezza. C’è tutto del grande film di cowboy: i cavalli, il bestiame, l’assalto alla diligenza (anche se proprio diligenza non è, piuttosto un carro rinforzato che trasporta tesori), lo strizzabudella, persino la corsa all’oro e, naturalmente, i nativi “selvaggi”, che poi tanto selvaggi non sono e qui si chiamano «Spettri». Ci sono i banditi, i mercenari, i cattivi, i cattivissimi, i buoni e quelli che non si capisce bene dove stanno o da che parte andranno a finire, proprio come nella vita. Ci sono le puttane, gli ubriaconi, i giocatori d’azzardo, i saloon e i politici corrotti. C’è pure - fatto inedito per il genere - una donna a capo di un’intera città. La chiamano «Il Sindaco», al maschile, ma non fatelo sapere alla Boldrini… Non mancano poi gli autoctoni depositari di una antica sapienza e pronti alla futura riscossa grazie al combinato disposto di sofisticate tecnologie e vecchie arti magiche. Il tutto, però, si svolge in un tempo in cui l’uomo non ha sostanzialmente inventato nulla di più intelligente di una lama o una freccia, per difendersi ed offendere. Eppure, la contraddizione in termini- quasi un ossimoro - del western senza pistole prende vita e convince. Sono duelli entusiasmanti con le sciabole, mattanze a colpi di mannaia e alabarda, accoltellamenti furiosi, imboscate con archi e balestre, che saettano dardi infuocati. A volte scontri all’ultimo sangue all’interno di un ring, addirittura per decidere le sorti di una città e forse di un mondo. Scontri condotti a mani nude, da campioni nati per uccidere. Tutto questo sarà superato quando un bandito mercenario troverà applicazione pratica a una micidiale polvere esplosiva che permette di scagliare lontano proiettili cavi, progettati per espandersi, dilaniando, all’interno del corpo del bersaglio. Ma qui si esula dal campo del fantasy. Sono infatti facilmente riconoscibili i famigerati Dum-Dum bullets, dal nome del deposito di munizioni che l’esercito coloniale inglese aveva a Calcutta sul finire del XIX secolo. Munizioni poi vietate dalla Convenzione dell’Aja del 1899. La realtà supera sempre la fantasia, anzi, il fantasy. sempre sono innamorato fisso di lei. Siamo a livello di donna più bella della storia. Sono un diplomato di cinquantun anni compiuti ieri. Sono del segno del sagittario, per cui sensibile e romantico. Amo il teatro, la poesia e di conseguenza ho subito installato sulla mia villetta i pannelli solari. Secondo lei è giusto che adesso il governo italiano levi gli incentivi? Se sapevo che faceva così non li mettevo e lasciavo il tetto in amianto». Così inizia una delle missive che il comico Maurizio Milani spedisce a una settantina di destinatarie, nel volume Lettere d’amore (Wingsbert House, pp. 224, euro 14) che già nel sottotitolo, «Perché le donne vogliono l'uomo che nel parlare esagera», rivela la natura sbilenca e surreale dell’umorista di Codogno. Milani ha costruito ed elegantemente dilapidato una carriera televisiva, è stato uno dei cabarettisti più brillanti di Zelig, poi un bel giorno si è concentrato sulla scrittura, sfornando una serie di libri tanto strampalati quanto esilaranti. Collabora regolarmente a quotidiani come Il Foglio e Libero e dice cose intelligenti con leggerezza e apparente disprezzo del senso comune. Milani è sempre stato un uomo libero, e nel mondo dello spettacolo è famoso per le scelte antitetiche a qualunque opportunismo. La sua lingua riproduce l’inflessione della parlata della Bassa padana, anche in forma scritta. Ilsuo registro è continuamente sospeso tra temi alti e bassi, e da lì trae forza la sua vis comica. Fra le lettere d’amore che si diverte a rivolgere a femmine completamente al di fuori della sua portata (e da quella di ogni uomo comune) ne inserisce alcune a donne che invece conosce, o potrebbe aver conosciuto, e che forse frequenta. E qui sta il bello. Per esempio, quando scrive «Marianna! Non ho mai cominciato una lettera d'amore così sincera. Parliamoci chiaro, tutte le altre lettere d'amore (specialmente a Mia Ceran) erano dei depistaggiper farti ingelosire» sta parlando a Marianna Rizzini, giornalista del Foglio. Segue una serie di divagazioni deliranti. Al delirio tuttavia Milani alterna momenti di poesia e di dolcezza. Per esempio in una lettera, una delle più corte, rivolta a una campionessa di tennis russa (e donna bellissima): «Gentilissima Maria Sharapova, la amo e basta! Il mio sogno sarebbe fare un set con lei in un campetto di periferia a Milano (superficie veloce). La gente passa, vede due che giocano a tennis ma non fa caso a noi. Non sanno che c'è la più bella e brava tennista della storia. PS: Fine lettera d’amore». Le donne a cui l’autore scrive in fin dei conti costituiscono uno spaccato di quello che il pubblico ammira o addirittura venera nella società dei media occidentali, che è in fin dei conti una società dello spettacolo. Forse non a caso, la prima lettera va a Valérie Trielweiler, la ex première dame di Francia. Una donna caduta, anche per sua volontà, al centro di infiniti pettegolezzi. Ma un’altra va ad Angela Cavagna, una delle prime veline televisive, amata per le sue grazie abbondanti. Come dire, nel Grande Tritacarne c’è posto per tutti. Anzi, per tutte. 26 SPETTACOLI __Domenica 8 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ JOAN BAEZ «Tutto sui miei amori: Dylan e Steve Jobs» La cantautrice è in Italia per una serie di concerti: «Sul palco canto anche Gianni Morandi» ::: LEONARDO IANNACCI ■■■ È ancora una figlia degli anni Sessanta, non soltanto una sopravvissuta ad essi. Joan Baez ha raggiunto le 74 primavere, le porta molto bene e gira il mondo per continuare a fare la cosa che le riesce meglio: cantare. E incantare con i suoi classici - We shall overcame e Diamond&Rust in testa - chi di anni ne ha tanti e la ricorda usignolo nella celebre tre giorni di pace, amore e musica a Woodstock, quando era l’icona femminile di quell’ideale pacifista che andava tanto di moda. Oggi, di quell’ideale, la signora Baez, che si trova in Italia per quattro concerti soldout (il primo ieri sera a Bologna, oggi a Udine, lunedì a Roma e giovedì 12 a Milano), ha ricordi ancora nitidi e soltanto sfumati dall’età e dal tempo che scorre: era una ragazzina quando alla Casa Bianca c’era Lindon Johnson, è una signora dai modi eleganti oggi, nell’era di Barack Obama. Su Obama la signora Baez dice: «Sono felice che in questi giorni abbia deciso di recarsi in Alabama per celebrare la ricorrenza della storica marcia degli afroamericani contro il razzismo, avvenuta Joan Baez dopo il concerto di Bologna oggi è a Udine, domani a Roma e il 12 a Milano nel 1965. Momento che ha ispirato il film Selma. Io c’ero quel giorno di 50 anni fa, così come ero presente due anni prima alla convention durante la quale Martin Luther King pronunciò la famosa frase anti-razzista: I have a dream. Per questo ho votato per Obama, mi ha stregato per la sua capacità dialettica assaisimile a quella di King. Tuttavia oggi non so se lo rifarei. La politica e tutto quello che avviene nella sala Ovale della Casa Bianca, restano sempre più forti degli ideali più nobili». Donna libera, intelligente, coraggiosa da qualunque parte (politica) la si guardi, Joan Baez è stata la compagna di personaggi epocali: Bob Dylan, per esempio: «Eravamo giovani e ci unì, nel 1963, l’attivismo sociale. Gli anni nei quali abbiamo iniziato a suonare hanno rappresentato un periodo straordinario e irripetibile. Però bisogna smettere di pensare di farli rivivere perché questo non accadrà mai. Da 25 anni non scrivo più canzoni e non so perché, forse nel mio intimo sento che non sono più in grado di farlo e per questo mi sono data alla pittura, che è la mia vera grande passione attuale». Altri amori importanti nella vita di Joan Baez sono stati l’attivista David Harris, suo marito sino al 1973, e Steve Jobs, il genio e fondatore della Apple: all’epoca della loro relazione lui aveva 26 anni, Joan 40. «Steve era un non rivoluzionario che ha dato vita a una rivoluzione unica», ricorda. Infine Furio Colombo, il giornalista italiano che lei definisce «più di un fidanzato, una persona che mi ha fatto amare l’Italia e mi ha guidato verso un percorso di conoscenza verso il vostro paese più che unico». Itinerario che ha portato la Baez, a fine anni ’60, a scoprire una canzone diventata la bandiera musicale di Gianni Morandi. Quel brano era C’era un ragazzo che come amava i Beatles e i Rolling Stones, coverizzata dalla Baez su tutti i palcoscenici pop-folk del mondo. «Feci mia anche Un mondo d’amore di Gianni. In questi concerti italiani non potrei togliere dalla scaletta queste canzoni, amo l’Italia e questa musica. Se mi esibisco in un Paese che ha una cultura così profonda come il vostro non posso esimermi da rispettare la sua musica». Conclude l’artista: «Sono sempre attenta a quello che sta succedendo nel mondo e nel posto in cui suono e questo influenza il concerto. In queste quattro date sarò in compagnia di due soli musicisti: Gabriel Harris, percussionista, e Dirk Powell, un multistrumentista capace di passare dal banjo al violino o alle tastiere». Di Caprio produce per Netflix Dopo l’esperienza di Virunga, il film denuncia sui bracconieri di gorilla in Congo, la casa produttrice di Leonardo Di Caprio, l’Appian Way (letteralmente, via Appia), ha trovato un accordo pluriennale con Netflix, la regina della tv via streaming mondiale, per la produzione di altri doc o docu-series. Il tema rimane quello dell’ambiente, della tutela e conservazione. Di Caprio seguirà tutti i progetti che saranno identificati insieme a Netflix (la piattaforma che ha trasmesso il cult House of cards). Sky Arte, non-stop per l’8 marzo Oggi, per la Festa della donna, Sky Arte HD (120 e 400 di Sky) celebra alcune delle figure femminili più grandi di tutti i tempi con una programmazione ad hoc, tesa sia a ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche conseguite dalle donne, sia a sensibilizzare l'opinione pubblica in merito alle tante discriminazioni e violenze di cui le donne sono purtroppo ancora vittime in molti paesi del mondo. A dare il via a questa maratona tutta al femminile sarà Siouxsie Sioux - Finale (ore 6.00), il concerto dell'eccentrica e anticonformista fondatrice delle Banshees Susan Janet Ballion. 27 SPETTACOLI __Domenica 8 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Al lavoro su due film UNA FRASE OMOFOBA UNA VITA DA LEROY «Ho fatto l’attore anche se tutti mi dicevano che era un mestiere da gay» ::: ANNAMARIA PIACENTINI ■■■ È l’ora di cena, a Monte- carlo,quando incontriamo Philippe Leroy, l’attore più prolifico degli ultimi 40 anni. Ha il viso rilassato e un drink in mano. Al Festival della commedia di Ezio Greggio è pronto per ritirare ilPremio alla Carriera durante la serata di Gala (in onda tra due settimane su Rete4). Come i personaggi dei suoi film è terribilmente determinato. Temi che in lui ci sia più virtuosismo che anima, ma bastano dieci minuti e qualche battuta per sciogliere il ghiaccio e cogliere la sua gentilezza di azione e di pensiero: «Non amo farmiintervistare», annuncia, «se posso evito sempre. E se accetto e poi mi stanco, vado via». Lo dice con quel sorrisetto ironico che dopo 190 film non ha ancora cancellato. Ripercorriamo con lui le tappe delsuo cinema. Da L’occhio selvaggio, di Paolo Cavara, dove interpreta un reporter in giro per il mondo a I cavalieri della vendetta, di Carlos Saura. DaLe voci bianche a Sette uomini d'oro a La Mandragola di Alberto Lattuada. Anche se in Italia lo ricordano nei panni di un personaggio che ha tenuto incollati davanti alla tv milioni di telespettatori Yanez De Gomera nello sceneggiato televisivo Sandokan, di Sergio Sollima. Una carriera divisa tra Francia e Italia, sempre con lo stesso successo. Non si considera una star, ma un attore per caso. E ci confessa: «Sono stato un ufficiale paracadutista e ho fatto la guerra». E allora, partiamo da qui. Leroy, come è cominciata la sua avventura? «Non credo nella scaramanzia, ma posso assicurarle che con tutto ciò che ho vissuto, oggi non dovrei essere qui». Si spieghi meglio. «Sono stato protagonista di esperienze forti,incredibili, perché ho sempre creduto nella mia bandiera. Ero giovane e pieno di sogni quando mi sono arruolato per essere utile al mio Paese. Con il grado di sottotenente,nel ’58 ho combattuto in Algeria e Indocina». Per il suo comportamento ha ricevuto due Legion d’O- “ LA GUERRA ■ Ero giovane e pieno di sogni quando mi sono arruolato per essere utile al mio Paese. Con il grado di sottotenente, ho combattuto in Algeria e Indocina PROGETTI ■ Ho girato «Una gita a Roma» con Claudia Cardinale e «La notte è piccola per noi», di Gianfrancesco Lazzotti. Nel frattempo, mi lancio ancora con il paracadute! Philippe Leroy al Festival della Commedia di Montecarlo, diretto da Ezio Greggio [Splash] nore. Ma perché ha scelto di arruolarsi e di rischiare la vita? «Ho sempre creduto in ciò che ho fatto. Ancora oggi penso che sia inutile stare comodamente seduto in poltrona a lamentarsi». Cosa ha fatto dopo il suo rientro a Parigi? «Dopo la guerra ho trovato un lavoro. A Parigi vendevo prodotti chimici per gli americani. Sono sempre stato un tipo molto equilibrato e serio in ogni cosa che facevo. Poi gli americanimi hanno detto: arrivederci e grazie!». Per quale motivo? «Mi hanno chiamato per girare il mio primo film che invece di durare quattro settimane, è terminato dopo nove. Lo ammetto, sono un attore per caso. Infatti, ero indeciso se accettare o meno. Fare l’attore per me era una cosa assurda. Inoltre mi avevano detto che gli attori erano tutti omosessuali». Con tutto il rispetto per gli omosessuali, era una bufala pazzesca. Però il film lo ha fatto, giusto? «Infatti non era vero nulla! Accettai di girare Le trou (Il buco) di Jacques Becher, con Jean Keraudy e Michael Constantin. Un film molto interessante, che non ho mai dimenticato. In seguito, sono andato in Italia». Si dice che sia fuggito in Italia per ragioni politiche, vero o falso? «Sì, ma è acqua passata, meglio non parlarne. Sono arrivato a Roma,era una bella giornata. Mi sono recato a Piazza di Spagna: ero solo, senza soldi e non parlavo l’italiano». Come ha fatto a cavarsela? «Sono stato fortunato.Considero la mia buona stella quella che mi sono tatuato al ritorno dall’Algeria. Stavo per entrare in un alberghetto, ex casa diappuntamenti, quando mi sono sentito chiamare: Leroy, cosa fai in Italia?». Chi era? «Vittorio Caprioli. Parlammo un po' e lui mi disse: vieni con me, sei un bravo attore e ti voglio nel mio primo film. Era Leoni al sole. Ho accettato per sopravvivere, ma di quel film, non mi sono mai pentito». Di film ne ha girati 190. Qual è quello che ha amato di più? «La vita di Leonardo Da Vinci di Renato Castellani. Una storia formidabile e un personaggio indimenticabile. Miha insegnato tutto». Se si volta indietro, quanti errori ha fatto? «Non ho rimpianti, ma di errori ne ho fatti tanti. E me ne frego!». La scelta perfetta è la sua famiglia. Ha sposato Silvia Tortora e ha due figli meravigliosi. Il merito è della sua buona Stella? «Perché no! Sono la cosa più bella e importante della mia vita. Amo mia moglie e i miei figli con cui ho un ottimo rapporto. Si può chiedere di più?». Intanto torna sul grande schermo. Titoli e regie, s'il vous plait... «Ho due progetti in uscita: Una gita a Roma con Claudia Cardinale, per la regia di Karin Proia e La notte è piccola per noi, di Gianfrancesco Lazzotti. Nel frattempo, quando posso mi lancio ancora con il paracadute. I personaggi che ho interpretato spesso erano a rischio. Dalla guerra e dal mio mestiere ho imparato che la vita va vissuta». Con Caterina Collovati ■■■ Un talk su cronaca, politica e attualità, in onda dal lunedì al venerdì, dalle 11.30 alle 13, sul canale 53 delDigitale Terrestre (Italia 53). Ospiti autorevoli in studio, ma soprattutto una grande interazione col pubblico, vero protagonista del format. Detto da Voi è il contenitore del mattino condotto con successo da Caterina Collovati. Un programma, nato a fine 2013, che ha subito alcuni cambiamenti, come ci spiega la conduttrice: «Intan- to, prima andavamo in onda solo nei giorni dispari, mentre adesso siamo in diretta dal lunedì al venerdì. Quindi, abbiamo due puntate in più. Inoltre, la scorsa edizione ci occupavamo per lo più di politica; ora diamo più spazio ad altri argomenti, come l’attualità e la cronaca. Per esempio abbiamo appena trattato gli ospedali, con particolare attenzione ai casi di malasanità. Non mancano, di tanto in tanto, alcune parentesi di leggerezza». La Collovati tiene molto a chiarire l'essenza del programma, che «come dice il titolo stesso, è l’in- tervento del pubblico. Per una rete che va in onda in tutta Italia - dichiara la presentatrice -, ritengo che questa sia una rarità: diamo voce agli spettatori e ci basiamo prevalentemente su quello che per loro conta davvero, sugliargomenti da cuidimostrano di essere più toccati. Per esempio, parlando di malasanità, una signora di Salerno ci ha telefonato in studio raccontando di aver chiamato un’ambulanza del 118 che non aveva neanche il medico a bordo». Un format basato sull’interazione, dunque, che avviene grazie ai nuovi Ritorno al Futuro è un film omofobo? A partire da recenti scoperte, qualcuno ha iniziato a domandarselo. Sono passati trent’anni dall’uscita della pellicola cult con Michael J. Fox, eppure, gli strampalati Marty e Doc continuano a far parlare di sé. Stavolta, il viaggio nel tempo della mitica macchina DeLorean è tornata sotto i riflettori a causa della diffusione sul web di una scena inedita: a quanto pare, la sequenza sarebbe stata tagliata per via di una battuta omofoba; da qui la polemica. Stiamo parlando del primo capitolo della trilogia di Ritorno al Futuro: il protagonista riesce ad andare avanti e indietro nei decenni e così si ritrova involontariamente nel passato, portando scompiglio nella storia d'amore (ancora agli inizi) dei suoi genitori. I due protagonisti vengono catapultati negli anni Cinquanta. Marty discute con Doc a proposito dell'incontro galante che, paradossalmente, sta per avere con sua madre: «Sono queste le cose che rovinano tutto in modo irreversibile - dice il giovane, interpretato da Fox - E se poi tornassi nel futuro e venisse fuori che sono gay?». Nella scena tagliata, dunque, il protagonista è agitato dall’appuntamento con la sua mamma e chiede consiglio al mentore e compagno di viaggio Doc: «Non so se riesco andare fino in fondo a questa cosa. Non posso credere che devo provarci con mia madre, sono queste le cose che mandano tutto a rotoli. Cosa succerebbe se tornassi nel futuro e venisse fuori che sono gay?». Confortante, ma non troppo la risposta di Doc: «E perché non dovresti essere felice?». Marty resta attonito, muto e visibilmente imbarazzato. G.L.M. Caterina Collovati conduce «Detto da voi» sul canale 53 del Digitale Terrestre (Italia 53) «Detto da voi», talk in cui è il pubblico che fa le domande ::: GIOVANNI LUCA MONTANINO «Ritorno al futuro» Dopo 30 anni spunta la censura mezzi: «Le nostre scalette vengono stravolte ogni giorno dalla gente che partecipa attivamente: è quello il senso. Rispetto al passato - spiega ancora la Collovati -, oltre alle telefonate, quest’anno gli spettatori intervengo- no attraverso i social e mandano le proprie testimonianze via Twitter». Caterina Collovati ha una lunga carriera televisiva alle spalle e oggi, al timone di un programma pensato da lei,si sente appagata: «Ho la soddisfazione di andare in onda con un format mio su una tv nazionale. Non mi sento inferiore a tante conduttrici dei cosiddetti canali di punta Detto da Voi mi dà grandi soddisfazioni, perché sono costretta a fare quasi tutto da sola: certo, sarebbe più facile lavorare con decine di autori, come in Rai». 28 PALINSESTI __Domenica 8marzo2015__ RAI UNO RAI DUE RAI TRE CANALE 5 ITALIA UNO RETE QUATTRO LA 7 6.00 8.30 8.55 6.00 7.55 8.00 8.00 8.45 8.50 8.20 7.50 6.00 6.30 10.30 10.55 12.00 12.20 13.30 14.00 16.30 16.35 18.50 20.00 20.35 21.30 23.35 0.40 1.05 2.20 2.50 3.20 4.30 Rai Parlamento Punto Europa UnoMattina In Famiglia. Condotto da Tiberio Timperi e Ingrid Muccitelli A sua immagine Dalla Chiesa San Giovanni Battista in San Giovanni La Punta (Catania) Santa Messa Da Piazza San Pietro Recita dell’Angelus Da Sanremoinfiore Linea verde “Sanremoinfiore 2015” (Dir.) TG1 L’Arena. Condotto da Massimo Giletti TG1 - Che tempo fa Domenica in “Omaggio a tutte le donne”. Condotto da Paola Perego e Pino Insegno L’eredità. Condotto da Fabrizio Frizzi TG1 Affari tuoi. Condotto da Flavio Insinna Prima tv Braccialetti rossi 2 “Quarta puntata” TG1 60 Secondi Speciale TG1 Settimanale del TG1 TG1 Notte Che tempo fa Applausi Settenote “Musica e musiche” Sottovoce Joe Petrosino “Quarta puntata”. Con Adolfo Celi, Pino Ferrara DA DA DA 10.00 10.45 11.30 13.00 13.30 13.40 13.45 15.30 17.05 17.10 18.10 19.35 20.30 21.00 21.45 22.40 1.00 1.20 1.50 1.55 2.00 3.35 Heartland “La ragazza dei miracoli” “La piccola Taylor” con Amber Marshall Alla ricerca dei lupi della costa Cronache animali Mezzogiorno in famiglia “Sfida tra Bienno e Matelica” TG2 TG2 Motori Meteo 2 Quelli che aspettano Quelli che il calcio. Condotto da Nicola Savino con Massimo Caputi, Daniele Tombolini TG2 L.I.S. - Meteo 2 RaiSport Stadio Sprint Rai Sport 90° Minuto Squadra Speciale Cobra 11 “Il talento di Semir” TG2 - 20.30 Prima tv N.C.I.S. “Così vanno le cose” con Mark Harmon Novità - Prima tv C.S.I.: Cyber “Sequestro 2.0” con Peter MacNicol La Domenica Sportiva TG2 Sorgente di vita Meteo 2 Appuntamento al cinema Prima tv Two Days (Drammatico, 2011) con Randy Molnar, Kevin DeLeon, Chelsea Lee. Regia di José Zambrano Cassella. Videocomic 10.25 11.10 11.30 12.00 12.25 12.55 13.00 14.00 14.15 14.30 15.00 15.05 15.45 18.55 19.00 19.30 20.00 20.10 21.45 23.30 23.45 Abbasso la ricchezza! (Commedia, 1946) con Anna Magnani, Virgilio Riento, Lauro Gazzolo. Regia di Gennaro Righelli. Community - L’altra Italia TGR Estovest TGR RegionEuropa “Mattarella a Bruxelles” TG3 TGR Mediterraneo “Dalla Francia al Marocco, sfida verde” FIGU - Album di persone notevoli “Eusebio” Il posto giusto TG Regione - Meteo TG3 In 1/2 h. Condotto da Lucia Annunziata TG3 L.I.S. Kilimangiaro - Il borgo dei borghi Kilimangiaro - Ci divertiremo un mondo Meteo 3 TG3 TG Regione - Meteo Blob Che tempo che fa “Ospite la pop star Madonna”. Condotto da Fabio Fazio con Filippa Lagerback e Luciana Littizzetto Presa diretta “Spending Review”. Condotto da Riccardo Iacona TG3 - TG Regione Gazebo “Focus sulla politica” 10.10 11.10 12.00 13.00 13.40 14.00 18.45 19.55 20.00 20.40 21.10 23.20 23.50 0.55 1.40 2.15 3.50 4.20 5.15 5.45 Prima Pagina Traffico Meteo.it TG5 Mattina TGCom Le frontiere dello spirito Madagascar L’isola delle meraviglie Le storie di Melaverde Melaverde TG5 - Meteo.it L’arca di Noè Domenica Live. Condotto da Barbara d’Urso Avanti un altro. Condotto da Gerry Scotti TG5 - Prima Pagina TG5 - Meteo.it Paperissima Sprint. Condotto da Juliana Moreira con il Gabibbo Prima tv Il segreto “Soledad riceve un telegramma da Pia e Roque”. Con Alex Gadea, Maria Bouzas, Sandra Cervera L’isola dei famosi La settimana X-Style TG5 Notte Meteo.it Paperissima Sprint. Condotto da Juliana Moreira con il Gabibbo Quo Vadis, Baby? TG5 - Meteo.it Eleventh Hour “Miracolo” con Rufus Sewell TG5 - Meteo.it Mediashopping SATELLITI FILM SPORT 19.25 Ultraviolet Con Milla Jovovich SCM 19.30 Boog & Elliot a caccia di amici SCF 20.15 Teen Beach Movie Con Ross Lynch DY 21.00 Justin e i Cavalieri valorosi SCF 21.00 Jack e Jill Con Adam Sandler SCC 21.00 17 ragazze Con Louise Grinberg SCU 21.00 Red Eye Con R. McAdams SCM 21.00 A Mighty Heart - Un cuore grande Con Angelina Jolie SCP 21.00 Empire Prima parte Con Santiago Cabrera F 21.00 Sons of Liberty Ribelli per la libertà Un gioco pericoloso Con Ben Barnes THC 21.10 The Twilight Saga: Breaking Dawn Parte 1 Con Kristen Stewart SCH 21.10 Prima tv Allacciate le cinture Con Kasia Smutniak SC1 22.30 Sotto il segno del pericolo Con Harrison Ford SCM 22.35 Shaolin Soccer Arbitri, rigori e filosofia zen Con Stephen Chow SCC 22.40 Il mio amico Ted Con Alyssa Shafer SCF 22.40 Still Life Con Tao Zhao SCU 22.55 Friends with Money Con Jennifer Aniston SCP LEGENDA C CN D ES DY Cult Cartoon Network Discovery Chan. HD Eurosport HD Disney Channel 14.00 Salto con gli sci, Coppa del mondo Lahti: HS 130 (Diretta) ES 15.25 Calcio, Bundesliga Colonia - Eintracht Francoforte (Diretta) SP3 15.45 Biathlon, Mondiali Inseguimento F (D) ES 18.00 World Golf Championships - Cadillac Championship Giornata finale (Diretta) SP3 18.15 Basket, Coppa Italia A2 Finale (Diretta) SP2 19.00 Automobilismo, FIA WTCC GP Argentina: Gara 1 (Diretta) ES 20.00 Automobilismo, FIA WTCC GP Argentina: Gara 2 (Diretta) ES 20.30 Basket, NBA Golden State - LA Clippers (Diretta) SP2 20.35 Calcio, Serie A Napoli Inter (Diretta) SP1 22.00 Calcio, Major League Soccer 2015 (Diretta) ES 0.00 Calcio, Major League Soccer 2015 (Diretta) ES HD 13.00 13.55 14.10 14.15 17.30 17.45 18.30 19.00 19.55 20.30 21.30 23.50 10.00 10.50 11.30 12.00 13.55 14.40 14.45 17.15 18.55 19.35 21.15 23.30 23.35 1.30 TELEFILM Rai 4 Rai 5 21.00 N.C.I.S. “Doppio gioco” FC 21.00 Le streghe dell’East End “Buon compleanno” FL 21.10 House of Cards Gli intrighi del potere “Chapter 27” SKA 21.20 I Thunderman NCK 21.45 Sam & Cat NCK 21.50 Sabrina vita da strega DY 21.55 C’era una volta “Eroi e cattivi” F 22.00 N.C.I.S. “Il miglior amico” FC 22.10 Sam & Cat NCK 22.10 House of Cards - Gli intrighi del potere “Chapter 28” SKA 22.20 Cyber Girls DY 22.45 In Tour DY 22.50 N.C.I.S. “Affari interni” FC 22.50 Prima tv New Girl “Squalo” F 22.55 Grey’s Anatomy “Una scala per il paradiso” FL 22.55 Doggywood DY 21.10 Prima tv Doctor Who 8 “Mummy on the Orient Express” con Peter Capaldi 22.00 Agents of S.H.I.E.L.D. “L’Hub” con Clark Gregg 22.45 Fist of the North Star (Azione, 1995) con G. Daniels. Regia di T. Randel. 21.15 I grandi fenomeni della natura 22.10 Luca Ronconi 23.15 Donne senza uomini (Dram., 2009) con P. Ferydoni. Regia di S. Neshat. DOCUMENTARI RAGAZZI 20.10 Disney Topolino DY 20.15 Steven Universe CN 20.40 Lo straordinario mondo di Gumball CN 21.30 Regular Show CN 22.20 Lo straordinario mondo di Gumball CN 22.35 La leggenda di Korra NCK 22.45 Lo straordinario mondo di Gumball CN 23.00 La leggenda di Korra NCK Canale disponibile anche in alta definizione NGC SC1 SCC SCF SCH 12.25 8.30 9.00 Superpartes. Condotto da Piero Vigorelli Magnifica Italia Terra!. Condotto da Toni Capuozzo (Repl.) Dal Santuario della Beata Vergine - Pompei (Napoli) Santa Messa Le storie di viaggio a... TG4 - Meteo.it Walker Texas Ranger “La vera forza” Prima tv Donnavventura Dietro le quinte Tootsie (Commedia, 1982) con Dustin Hoffman, Jessica Lange, Charles Durning. Regia di Sydney Pollack. L’uomo della valle (Western, 1958) con George Montgomery, Randy Stuart, Susan Cummings. Regia di Paul Landres. TG4 - Meteo.it CentoVetrine Io sto con gli ippopotami (Avvven ntura, 1979) con Terence Hill, Bud Spencer, Joe Bugner. Regia di Italo Zingarelli. I bellissimi di R4 Identità violate (Thriller, 2004) con Angelina Jolie, Ethan Hawke, Kiefer Sutherland. Regia di D.J. Caruso. TG4 Night News 6.55 7.00 7.30 7.50 7.55 9.45 11.00 12.40 13.30 14.00 14.40 16.15 18.15 20.00 20.35 21.10 0.00 0.15 CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE 20.55 Prima tv Indagini ad alta quota NGC 21.00 Come è Fatto D 21.10 Ink Master: tatuaggi in gara SKU 21.50 Cosa ti dice il cervello? NGC 21.55 Quattro matrimoni in Italia FL 21.55 Tatuaggi da incubo SKU 22.00 Prima tv Marchio di fabbrica D F Fox HD FC-FL Fox Crime HD Fox Life SKA Sky Atlantic MGM Metro Goldwyn Mayer NCK Nickelodeon 10.20 Lupin III e l’escusività della nebbia (Animazione, 2007) Regia di Toshihiko Masuda. Junior (Commedia, 1994) con Arnold Schwarzenegger, Danny De vito, Emma Thompson. Regia di Ivan Reitman. Studio Aperto Meteo.it Sport Mediaset - XXL L’isola dei famosi Speciale Flash vs Arrow Impatto dal cielo (Azione, 2008) con David James Elliott, Yee Jee Tso, Natasha Henstridge. Regia di Mike Rohl. Speciale Lucca Comics 2014 The Big Bang Theory “L’obliterazione estrattiva” “La configurazione abitativa” Studio Aperto Meteo.it Transporter - The Series “Punto morto” L’isola dei famosi Wild - Oltrenatura Lanterna verde (Azione, 2011) con Ryan Reynolds, Blake Lively, Peter Sarsgaard. Regia di Martin Campbell. The Island (Fantascienza, 2005) con Ewan McGregor, Scarlett Johansson, Steve Buscemi. Regia di Michael Bay. National Geo.HD Cinema 1 HD Cinema Comedy HD Cinema Family HD Cinema Hits HD SCM Cinema Max HD SCP Cinema Passion HD SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD SKU Sky Uno THC The History Channel Rai Storia 20.55 Il tempo e la storia 21.30 Binario Cinema Rosenstrasse (Drammatico, 2003) con Katja Riemann. Regia di M. von Trotta. 23.45 Il tempo e la storia Rai Movie 21.15 Padrona del suo destino (Drammatico, 1998) con Catherine McCormack. Regia di M. Herskovitz. 23.10 The Newsroom “Amen” Cielo 21.10 The Green Hornet (Azione, 2011) con Seth Rogen. Regia di Michel Gondry. 23.25 Prima tv The Invisible War (Documentario, 2012) con Amy Zieringm Kirby Dick. Regia di Kirby Dick. TGLa7 Morning News - Meteo - Oroscopo Informazione Movie flash Omnibus - Rassegna Stampa TG La7 Meteo Omnibus Coffee Break. Condotto da Tiziana Panella L’aria che tira Il Diario. Condotto da Myrta Merlino Le strade di San Francisco “Il tempo è scaduto” con Karl Malden TG La7 TG La7 Cronache. Condotto da Bianca Caterina Bizzarri Suor Thérèse “Omicidio nel seminterrato” con Dominique Lavanant Joséphine, ange gardien “Sorelle nemiche” L’ispettore Barnaby “La strega di paglia” con John Nettles TG La7 Crozza nel paese delle meraviglie. Condotto da Maurizio Crozza La Gabbia. Condotto da Gianluigi Paragone (Diretta) TG La7 Il mio amico Eric (Commedia, 2009) con Éric Cantona, Steve Evets, John Henshaw. Regia di Ken Loach. CLASS TV Class Cnbc (Canale 507 di Sky) 14.00 15.50 17.00 18.00 20.30 21.00 Class Life Art TV My Tech Ride&Drive Design&Living Tefas Class Horse (Canale 221 di Sky) 18.30 Highlights FEI World Cup Driving 2015: Budapest 20.10 Around the World on Horseback 20.30 Class Horse TG Weekend Iris Class TV Moda 21.00 Mediterraneo (Commedia, 1991) con D. Abatantuono. Regia di G. Salvatores. 23.55 Amnèsia (Commedia, 2002) con D. Abatantuono. Regia di G. Salvatores. 18.00 Full Fashion Designer 20.30 Fashion Dream 21.00 Full Fashion Designer 23.30 Ladies (Canale 180 di Sky) CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE Joi Action Mya 19.35 Dr. House - Medical Division “Brutto” “Non voglio sapere” 21.15 The Big Bang Theory “La minimizzazione del rientro” “L’eccitazione olografica” 22.05 How I Met Your Mother “Il medaglione” “Il ritorno” 19.30 Transporter - The Series “Soldi, donne e guai” 20.25 Supernatural “Un pezzettino di Kevin” 21.15 I signori della fuga “Il venditore di fumo” con Domenick Lombardozzi 22.00 Action Magazine 22.10 I signori della fuga “Il piano di Emmy” 19.30 Hart of Dixie “Una gara per l’amore” con Rachel Bilson 20.25 The Originals “Vivi e vegeti” con Joseph Morgan 21.15 Prima tv The Originals “Ad ognuno il proprio figlio” con Joseph Morgan 22.05 The Vampire Diaries “Voltare pagina” Premium Cinema Studio Universal Premium Calcio 21.15 Il principe del deserto (Drammatico, 2011) con Tahar Rahim, Antonio Banderas. Regia di JeanJacques Annaud. 23.35 Il grande Match (Commedia, 2013) con Sylvester Stallone, Robert De Niro, Jon Bernthal. Regia di Peter Segal. 21.15 Incontri ravvicinati del terzo tipo (Fantascienza, 1977) con François Truffaut, Richard Dreyfuss, Bob Balaban. Regia di Steven Spielberg. 23.40 Fog (Horror, 1980) con Janet Leigh, Jamie Lee Curtis, Adrienne Barbeau. Regia di John Carpenter. 17.05 17.20 19.05 19.30 20.45 Highlights serie A Serie A Live Highlights serie A Serie A Live Calcio, Serie A 2014/2015 Napoli - Inter (Posticipo 26a giornata) (Diretta) 22.40 Serie A Live 0.00 Premium Sport SPECIALI 29 QUOTIDIANO __Domenica 8 marzo 2015__ Alendronato e vitamina D, le due guardie per combatterla Presentato a Darmstadt il bilancio di un anno difficile Osteoporosi, ladra di ossa Merck chiude bene il 2014 silenziosa e sottovalutata Kley: «Un anno di successo» FLAVIA MARINCOLA Solo in Italia colpisce più di 5 milioni di persone. Capace di togliere qualità di vita ma anche di portare all’invalidità. Eppure la malattia non è considerata. Infatti, solo il 24, 5 % degli italiani (è l’Istat a dirlo) dopo i 45 anni si sottopone a un controllo in assenza di sintomi. Ma, la frattura da fragilità ossea, è il primo campanello d’allarme che la situazione è già seria e compromessa. Ma se ben gestita la malattia non deve far paura ma nonostante questo appena il 24% di chi dovrebbe seguire una terapia si vede prescrivere il farmaco (lo rivelano i dati Aifa) e di questi il 12% abbandona. Da vittime a complici. Perché non basta bere un bicchiere di latte o assumere un po’ di vitamina D per combattere l’osteoporosi. Addirittura servono due guardie per una ladra: il principio attivo, l’alendronato, e la vitamina D, che lavorando in stretta sinergia in un’unica as- PER I MEDIA UN PREMIO GIORNALISTICO La FEDIOS (Federazione Italiana Osteoporosi e Malattie dello Scheletro) , in collaborazione con SIOMMMS (Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro), anche quest’anno lanciano il Premio giornalistico scientifico ‘Osteoporosi: la malattia di cui non si conoscono i rischi’ sulla prevenzione dell’osteoporosi, allo scopo di diffondere una maggiore conoscenza dell’osteoporosi e, soprattutto, sulla sua prevenzione. Per maggiori dettagli sulle modalità di partecipazione consultare il bando del Concorso disponibile sul sito della FEDIOS all’indirizzo www.fedios.org e sul sito della SIOMMMS all’indirizzo www.siommms.it. (F. MAR.) sunzione settimanale, consentono una gestione della malattia più semplice ed efficace. La terapia con alendronato/colecalciferolo è una delle strategie terapeutiche a disposizione del medico per combattere l’osteoporosi. L’osteoporosi non fa paura perché non si conosce, perché la si considera un ‘acciacco’ dell’età. È per questo che la Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (SIOMMMS) insieme alla Federazione Italiana Osteoporosi e Malattie dello Scheletro (FEDIOS) hanno realizzato una campagna informativa, ‘Osteoporosi-Storia di una Ladra di Ossa’ resa possibile grazie al contributo non condizionante di MSD Italia: un opuscolo informativo rivolto ai pazienti con consigli pratici su come prevenire e gestire ‘la ladra di ossa’. ANDREA SERMONTI Merck ha dimostrato di avere ‘le spalle larghe’: i risultati di bilancio presentati nei giorni scorsi a Darmstadt (Ger) in tutti e tre i settori oeprativi – Healthcare, Life Science e Performance Materials hanno fatto definire dal CEO di Merck Karl-Ludwig Kley il 2014 “Un anno di successo’, chiuso con importanti acquisizioni. «Abbiamo fortemente rafforzato tutti e tre i settori in cui opera la nostra azienda - ha aggiunto Kley - E inoltre, con l’acquisizione di AZ Electronic Materials, l’offerta di acquisto di Sigma-aldrich e l’alleanza con Pfizer nel settore dell’immunooncologia abbiamo gettato il seme per un ‘ulteriore crescita ed espansione». Che nel 2015 porterà, secondo gli analisti, ad una leggera crescita nelle vendite organiche. Parlando del ramo biofarmaceutico di Merck, Kley ha sottolineato come si sia registrata una crescita organica delle vendite del 3,6% nel 2014, guidata prevalentemente nei mercati emergenti. E a questa crescita hanno contribuito quasi tutti i franchising di MerckSerono, anche se il record lo detiene il ramo ‘fertilità’, in modo particolare nei mercati emergenti. Rebif, Erbitux Euro 904.000.000. Con Gonal-f, e Gonal-f. Utilizzato per trattare l'ormone principale ricombile forme recidivanti di sclerosi nante utilizzato nel trattamento multipla, il farmaco ha registrato della sterilità, Merck ha registrato un lieve calo delle vendite orga- una crescita organica delle venniche dello -0,2% nel dite del 9,1% nel 2014. Tra No2014, nonostante la nostante gli effetti negacrescente pressiotivi dei cambi, le venne competitiva dite di Gonal-f sono delle formulacresciute raggiunzioni orali. Tra gendo il montante turbolenze vadi Euro 628 milioni. lutarie del «Questi dai di svi1,2%, vendite luppo sono il risulRebif pari a € 1,8 tato della nostra promiliardi. Nel 2014, gressiva trasformazione le vendite del farmaco e della strategia di creKarl-Ludwig Kley oncologico Erbitux sono scita a lungo termine cresciute organicamente del ha concluso Karl-Ludwig Kley 5,9%. Compresi gli effetti negativi Merck si sta così trasformando dei cambi di -3,4%, le vendite di in una società di ‘tecnologia gloErbitux sono aumentate com- bale’ altamente specializzata, plessivamente di 22 milioni di con l'obiettivo di contribuire a euro, raggiungendo un tetto di migliorare la vita dei pazienti». Al Congresso della Società Italiana di Medicina Estetica Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI Siringa pre-riempita e nuova posologia Gori: «Input imprenditoriale per lo studio medico estetico» Infermieri sul territorio Novità sul ‘ranibizumab’ LARA LUCIANO Ing. Gori, anche quest’anno al Congresso SIME si parlerà dello sviluppo imprenditoriale dello studio medico estetico? Ritengo che per la figura professionale del medico estetico, oltre ad essere fondamentale una pratica medica impeccabile, sia necessario sviluppare delle competenze manageriali che gli permettano di gestire al meglio la propria ‘imprenditorialità’. Affinché questo avvenga nel migliore dei modi è necessario proporre ai medici estetici gli aggiornamenti sulle tendenze del mercato della Medicina Estetica, odierne e future; è proprio in quest’ottica che è stato definito un argomento chiave per la discussione di quest’anno ovvero ‘Come aumentare la soddisfazione del paziente che si rivolge al medico estetico’. In altre parole questo significa rivolgersi la seguente domanda: oltre ad un trattamento medico effettuato a regola d’arte quali altri strumenti ha il medico a disposizione? Come pensa di proporre questa item/1033-intervista-con-l%E sessione perché sia di massima 2%80%99ing-giacomo-gori.html. utilità per il medico? Tutto ciò per favorire il dibattito Si è deciso di coinvolgere alcune e la massima interazione neldelle aziende più rappresentati- l’ambito della sessione. ve del settore per un confronto Appare dunque utile, secondo con i medici, in modo tale da Lei, il connubio Società Scienpoter meglio valutare quali siano tifiche-aziende? gli obiettivi del paziente quando Secondo me il confronto è egli ricorre agli interventi di me- estremamente utile e non a cadicina estetica. Infatti, sarà or- so per quest’anno si è scelta la ganizzata una tavola romodalità della Tavola Rotonda nella quale si tonda che permette un affronteranno aperconfronto diretto e tamente le nuove costruttivo. Sono frontiere legate alconvinto che la le attività, non somassimizzazione lo mediche, che delle opportunità possano portare ad che il settore della una massimizzazioMedicina Estetica ofGiacomo Gori fre passano sempre di ne della soddisfazione del paziente. Inoltre sarà più attraverso una codata la possibilità a tutti i medici struttiva collaborazione tra Meche lo volessero di inoltrare do- dico, Società Scientifiche ed mande che saranno poi rivolte, Aziende, le quali, con la loro riattraverso una rappresentanza cerca e sviluppo, contribuiscodella società SIME, ai responsa- no al miglioramento del servibili aziendali. Per porre eventuali zio finale che viene reso al padomande basterà inviarle al por- ziente. Un dialogo costruttivo tale www.lamedicinaestetica.it tra i tre soggetti non può che al seguente link: migliorare la percezione del sethttp://www.lamedicinaestetica.i tore nel pubblico e la soddisfat/categorie-articoli-argomenti/ zione del paziente finale. «Abbiamo la migliore ‘sanità’ del mondo» ci dicono gli esperti. Sarà, ma già l’anno scorso circa un italiano su sei ha usufruito di prestazioni di assistenza infermieristica erogate privatamente e hanno speso per queste, di tasca propria, 2,7 miliardi di euro. I dati sono quelli della ricerca del Censis “Infermieri e nuova sanità: opportunità occupazionali e di upgrading. Le prestazioni infermieristiche nella domanda di assistenza sul territorio”, elaborata per la Federazione dei Collegi IPASVI in occasione del XVII Congresso nazionale, che si è chiuso ieri a Roma e che per tre giorni ha visto riuniti gli infermieri d'Italia per dibattere sul ruolo di questa figura professionale nella nuova Sanità e per sancire un nuovo Patto per l'assistenza con i cittadini. «Credo sia nostro compito intervenire – commenta la senatrice Annalisa Silvestro, Presidente della Federazione IPASVI – non solo per ridare appropriatezza e continuità alle prestazioni infermieristiche, ma anche per mettere in sicurezza il cittadino nei casi in cui ricorre a persone al di fuori della professione. Potremmo coinvolgere il Parlamento per una proposta di legge che defiscalizzi le prestazioni assistenziali sanitarie se effettuate da infermieri e le Aziende sanitarie perché inseriscano e mantengano strutturalmente nel territorio infermieri educatori per informare, educare ed addestrare i familiari o i loro sostituti ad un accudimento informato, corretto e sicuro dei loro cari». (N. COG.) Edema maculare diabetico (DME), una complicanza della retinopatia diabetica, che costituisce la causa più comune di perdita della funzione visiva e rappresenta nei Paesi industrializzati la principale causa di cecità in età lavorativa, che nel nostro Paese colpisce il 40% degli oltre 3 milioni gli italiani con diabete. Ne hanno parlato gli oltre 150 gli oftalmologi e gli esperti riuniti a Milano alla terza edizione dell’evento ‘Maculive’ organizzato da Novartis per discutere l’attuale scenario clinico terapeutico e le prospettive future, con un approccio multidisciplinare, al fine di garantire una terapia sempre più individualizzata per una sempre più efficace gestione del paziente affetto da patologie retiniche. Occhi puntati su ranibizumab, il primo farmaco anti-VEGF autorizzato e rimborsato per il trattamento della perdita della vista dovuta a DME in Italia. Nelle patologie maculari secondarie a diabete, ha dimostrato un’efficacia superiore ai trattamenti in precedenza ritenuti lo standard terapeutico (laser e cortisonici). Durante il Convegno sono state presentate anche le ultime novità sul farmaco: la formulazione in siringa pre-riempita e l’aggiornamento dello schema posologico, entrambi di recentissima approvazione, consentono non solo una maggiore precisione dell’iniezione, ma anche la potenziale riduzione del rischio di eventi avversi correlati alla sterilità. (E. SER.) Redazione: [email protected] Calcio: pari Dortmund, ko del Wolfsburg Sci, terzo Heel nella libera di Kvitfjell Europei di Tiro, argento per Campriani In Bundesliga il Dortmund, avversario della Juve in Champions, pareggia (0-0) ad Amburgo. Il Wolfsburg, giovedi contro l’Inter in E-League, perde in trasferta (2-1) con l’Augsburg. Nella Liga il Real Madrid sconfitto (1-0) in casa del Bilbao. La pista di Kvitfjell, in Norvegia, porta bene a Werner Heel: aveva vinto la prima volta nel 2008. Ieri l’azzurro, nella discesa libera, ha chiuso al terzo posto alle spalle dell’austriaco Hannes Reichelt e del canadese Manuel Osborne-Paradis, terzo . Niccolò Campriani ha vinto ieri l’argento nella carabina 10 metri agli Europei di tiro a segno, in svolgimento ad Arnhem. L’argento olimpico diLondra 2012 ha chiuso alle spalle del bulgaro Rizov e davanti all’altro bulgaro Charheika. ::: Ilpallone diLuciano Campionato falsato? Qualcuno ora può dirlo ::: LUCIANO MOGGI ■■■ Nella settimana che ha portato alla decisione di far giocare il Parma, dopo due giornate saltate, il calcio italiano non ha fatto una bella figura. Questa settimana è stata anche quella di Roma-Juventus, la sfida più importante della nostra Serie A. Due eventi che hanno confermato come il nostro movimento è oramai anni indietro a federazioni come quella tedesca, spagnola o inglese, sia come struttura organizzativa e apicale, ma anche dal punto di vista qualitativo e tecnico. La sfida tra giallorossi e bianconeri non è stato un bello spettacolo. Ma se da un lato la tattica della Signora era comprensibile e funzionale, visto il +9, non si capisce come la Roma di Garcia (che ieri ha modestamente ammesso che a questo punto è meglio difendere il 2˚ posto che sognare il Tricolore)non abbia giocato con la voglia e la determinazione necessarie per vincere.I roboanti proclami del francese sono ora ricondotti ad una più mite idea di guardarsi le spalle invece che puntare verso una ormai irraggiungibile Juve. Lunedì scorso si è visto un gioco scialbo, senza grandi occasioni, un 1-1 firmato da Tevez e Keita (miglior giallorosso in campo) che ha lasciato il distacco inalterato tra le due compagini. Che sono le più forti, ma più che per bravura propria, soprattutto per negligenza degli avversari. Negligenza che bisogna attribuire anche ad alcuni dirigenti e direttori sportivi del nostro campionato. Come per esempio quelli della Roma che, a gennaio, hanno fallito il mercato con gli acquisti di Doumbia (sponsorizzato da Garcia) e Ibarbo, lasciandosi scappare un gioiello come Salah che, invece, gli ottimi osservatori della Fiorentina avevano già adocchiato quando l’egiziano era al Basilea, prima di finire al Chelsea alla corte di Mourinho. Doumbia e Ibarbo, al di là dei loro infortuni, non sono neanche adatti al gioco giallorosso. Il primo è stato preso per sostituire Destro, ma ha caratteristiche completamente diverse, mentre l’ex cagliaritano è un contropiedista, tattica che non si addice alla Roma. Chi, invece, l’affare l’ha fatto è proprio la società di Della Valle con il Chelsea. I viola hanno dato via Cuadrado, troppo individualista e spesso avulso nel contesto fiorentino, per avere a disposizione il Messi d’Egitto che si è integrato perfettamente negli schemi di Montella. Consoliamoci, ma non troppo, con il ritorno al calcio giocato del Parma. Troppi faccendieri senza possibilità economiche si sono accostati a questa gloriosa società. Nessuno di loro, fino ad ora, ha dimostrato di poter gestire il club. In soccorso dei gialloblù è arrivata la Lega calcio con i 5 milioni di euro attinti dal «fondo multe». Una scelta che ha creato molte polemiche. Il voto non unanime delle 20 società di serie A sul voler prestare questi soldi al Parma alimenta le accuse di campionato falsato, rilanciate ieri anche da Gasperini, critiche che potranno tornare fuori in ogni momento da qui alla fine. A San Siro intanto il Milan butta via una vittoria già sua, per colpa di una dormita della difesa a tempo scaduto. La classifica è quella che il Diavolo si merita, però basta con le accuse a Inzaghi: se i suoi commettono simili errori... Chi vince e convince è invece la Samp, organizzata e con un Eto’o pericolo costante: l’Europa non è un sogno. Povero Diavolo Filippo Inzaghi, 41 anni, mister del Milan: finora vinte 8, pareggiate 11, perse 7 [Ansa] ::: GIAMPIERO DE CHIARA MILANO Il Milan pareggia col Verona a San Siro 2-2 e recrimina per una vittoria sfumata in pieno recupero. Torna in pericolo la panchina di Inzaghi. I rossoneri soffrono molto nel primo tempo la verve dei veneti. Toni su rigore (18’) segna l’1-0, ma sempre con un penalty (41’) Menez fa l’1-1. Poi il gol di Mexes (ad inizio ripresa) sembra regalare i tre punti al Milan. Ma a gelare il Meazza ci pensa Lopez con un diagonale vincente a trenta secondi dal fischio finale. MILAN (4-3-3) Diego Lopez 6: Toni, sul rigore, lo beffa con il «cucchiaio». Sul 2-2 non può far nulla. Bonera 6: frastornato dall’inizio sprint dei veneti, si riprende col passare dei minuti. Paletta 5.5: troppierroriin impostazione. Mexes 7: si procura il rigore e segna il gol dell’2-1. Un giocatore rigenerato. Antonelli 6.5: sempre propositivo, una vera freccia sulla sinistra. Poli 6: solido ed ordinato. Muntari 5.5: ingenuo sul penalty dato al Verona. Confusionario. Bonaventura 6: non ha il fisico dell’interno di centrocampo, ma l’intelligenza e la visione di gioco sì. Menez 6: segna il rigore che fa rinascere il Milan (dal 47’ st Destro sv). Cerci 5: non sfrutta la chance da titolare che gli regala Inzaghi (dal 19’ st Honda 6: più vivace di Cerci). Pazzini 5.5: gioca al posto di De- Suicidio del Milan al 94’. Al Meazza, Toni porta in vantaggio il Verona su rigore Menez-Mexes firmano la rimonta, ma Nico Lopez trova il 2-2 a tempo scaduto Su Inzaghi restano nuvole minacciose. Cerci delude, Destro entra solo al 92’ MILAN-VERONA 2-2 RETI: 18’ rig. Toni, 41’ rig. Menez, 2’ st Mexes, 49’ st N. Lopez. MILAN (4-3-1-2): Diego Lopez; Bonera, Paletta, Mexes, Antonelli; Poli, Muntari, Bonaventura; Menez (47’ st Destro); Cerci (19’ st Honda), Pazzini (32’ st Bocchetti). All. Inzaghi. VERONA (4-3-3): Benussi; Ionita, Moras, Marques (5’ st Rodriguez), Pisano; Sala, Tachtsidis, Hallfredsson (18’ st Obbadi); Jankovic (34’ st Nico Lopez), Toni. All. Mandorlini. ARBITRO: Giacomelli. NOTE: ammoniti Poli, Ionita, Hallfredsson. stro,ma non incide (dal 32’ st Bocchetti sv). VERONA (4-3-3) Benussi 5.5: sul rigore di Menez si tuffa troppo presto. Ionita 6: dopo l’inizio arremban- te, si limita a difendere. Ammonito, era diffidato salterà la prossima sfida in casa contro il Napoli. Moras 5.5: commette, ingenuamente, il fallo da rigore su Mexes. Marques 6: bene in marcatura, difetta con la palla tra i piedi. Esce per infortunio (dal 5’ st Rodriguez 6: subito reattivo). Pisano 6.5: salva bene su Antonelli e si spinge spesso in attacco. Sala 6 : centrocampista di lotta e di governo. Tachtsidis 6: sfiora il pareggio con una clamorosa traversa, ma sbaglia sulla rete di Mexes. Hallfredsson 5.5: tatticamente intelligente, ma i piedi non sono il suo forte (dal 18’ st Obbadi 6: copre la sua zona) Jankovic 6: giocatore di classe e di tocchi sopraffini. Cala nella ripresa (dal 34’ st N. Lopez 6.5: al 94’ regala il pareggio al Verona). Toni 6.5: segna il suo 31˚gol in 60 partite col Verona. Gomez 5.5: in ombra. Sampdoria-Cagliari 2-0 Primo squillo di Eto’o, Mihajlovic inguaia Zola ::: GENOVA ■■■ Seconda vittoria consecutiva e quinto posto per la Sampdoria, che aggancia momentaneamente la Fiorentina in zona Europa League.A Marassi, Mihajlovic batte il Cagliari e inguaia ancora di più Zola, fermo a un solo punto nelle ultime sei partite. Apre le danze De Silvestri, di testa, su un corner di Muriel. Il raddoppio porta la firma di Eto’o, preferito a Okaka e al primo gol con la maglia blucerchiata, grazie a un destro potente sul primo palo sul quale però il portiere dei sardi Brkic non è immune da colpe. A complicare la situazione degli ospiti l’espulsione di Avelar all’82’, per doppia ammonizione. Cartellino giallo, fra i doriani, per Acquah, che, diffidato, salterà la trasferta di lunedì 16 marzo in casa della Roma. SAMPDORIA-CAGLIARI 2-0 RETI: 33’ De Silvestri, 27’ st Eto’o SAMPDORIA (4-3-3-): Viviano 7; De Silvestri 7, Silvestre 6, Romagnoli 6.5, Regini 6; Acquah 6.5 (66’ Soriano 5.5), Palombo 6.5, Obiang 6; Muriel 6 (59’ Okaka 6), Eto’o 7 (86’ Duncan Sv), Eder 6.5 All.Mihajlovic. CAGLIARI (4-3-3): Brkic 6.5; Ale. González 6 (88’ Ceppitelli Sv), Rossettini 6, Capuano 6, Avelar 6; Dessena 5.5 (61’ Sau 5.5), Cossu 6, Crisetig 6 (77’ Husbauer 5,5); M’Poku 7, Longo 6.5, Farias 5. All. Zola. ARBITRO: Tommasi. NOTE: amm Cossu, Acquah, Romagnoli. Esp. Avelar (doppia amm.). 31 SPORT __Domenica 8 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Tanti auguri Trost: agli Europei argento nel salto in alto Coppa Davis, il doppio italiano vale il 2-1 sul Kazakistan ■■■ Con un finale thrilling agli Europei indoor di Praga, Alessia Trost conquista la medaglia d’argento nel salto in alto. Dopo tanti podi nelle categorie giovanili, ecco la prima affermazione tra le “grandi” per la pordenonese: seconda al termine di una gara molto combattuta dove, pur su quote non altissime (1,97 metri), ha do- vuto arrendersi a Maria Kuchina, amica-nemica per le tante sfide da ragazzine. Appaiate a 1,97, è stato necessario lo spareggio a oltranza fra quota 1,99 e 1,97: al quarto salto a 1,97, Alessia fallisce, la russa no,ma la medaglia è comunque uno strepitoso regalo per il compleanno dell’azzurra (21 anni) che cade proprio oggi. ■■■ Grazie a una buona solidità mentale e all’Hawk-Eye (se non ci fosse stato, chissà cosa avrebbero combinato i patriottici giudici di linea...), il doppio azzurro Bolelli-Fognigni batte in quattro set (7-6 6-3 6-7 6-4) quello kazako Nedovyesov-Golubev, portando l’Italia sul 2-1. Un punto fondamentale, ottenuto nono- stante un rocambolesco tie-break (durato 25 minuti con 6 matchpoint cancellati ai nostri), che ci rende i favoriti d’obbligo. Oggi (dalle 9 su Supertennis) gli ultimi due singolari, con la sfida tra i numeri 1 Seppi e Kukushkin e, a seguire, Bolelli (ieri il migliore, riscattata la brutta sconfitta di venerdì) contro Golubev. NON SOLO PARMA Queiclub a rischio crac senza riflettoritv Da Monza a Lecce, tante le realtà in crisi: ma per loro il calcio dei big non si mobiliterà ::: FRANCESCO P. GIORDANO ■■■ Più che il campionato, ad 2-0 2-2 Juventus Roma Napoli Lazio Fiorentina Sampdoria* Genoa** Torino Inter Milan* Palermo Sassuolo Verona* Empoli Udinese** Chievo Atalanta Cagliari* Cesena Parma*** (-1) 58 49 45 43 42 42 36 36 35 35 34 29 29 28 28 25 23 20 19 10 SERIE B, 30ª GIORNATA Carpi e Bologna avanti tutta Avellino da solo al 3˚posto La 30ª di Serie B: Catania-Spezia 2-2; Crotone-Trapani 1-0; Latina-Carpi 0-1; Livorno-Ternana 3-1; Modena-Frosinone 1-0; Perugia-Lanciano 0-0; Pescara-Vicenza 2-2; Vercelli-Brescia 0-0; Varese-Bologna 1-3; Avellino-Bari 2-0; Entella-Cittadella (domani 20:30). Classifica: Carpi 59, Bologna (-1) 51, Avellino 49, Vicenza 48, Frosinone 47,Livorno 47, Pescara 43, Spezia 43, Lanciano e Perugia 40, Bari 37, Ternana 36, Modena 36, Vercelli 34, Cittadella, Trapani e Latina 34, Entella 33, Brescia 33, Catania 31, Crotone 31, Varese (-3) 28. essere salvate sono state le apparenze. Oggi il Parma torna in campo dopo aver saltato le gare contro Udinese e Genoa, ma la sfida contro l’Atalanta ha tanto di surreale. «Lavoriamo per dimostrare le nostre capacità, questo è l’aspetto che affrontiamo con maggiore serenità», ha sottolineato iltecnico Donadoni. Ma nessuno,tantomeno igiocatori, può essere sereno. Il salvataggio da parte della Lega, che ha garantito al Parma 5 milioni di euro per concludere la stagione, è un omaggio più alle pay tv che alla squadra ducale. Terminato il campionato, il Parma resterà abbandonato a se stesso,a meno di ipotetici mecenati. Ecco perché la situazione nello spogliatoio resta tesa, perché il futuro continua ad essere scuro: «Negli ultimi due mesi, questo gruppo ha avuto una notevole caduta», ha proseguito Donadoni. Il caso Parma ha scosso la coscienza del calcio italiano. Eppure è un fenomeno tutt’altro che nuovo: negli ultimi 5 anni, sono state 37 le società fallite nel panorama professionistico. Tra Serie B e Lega Pro, dove i riflettori delle pay tv sono meno luminosi o del tutto spenti, succede che società nascono e muoiono nell’arco di poche stagioni, il tutto nell’impotenza, se non nell’indifferenza, delle istituzioni calcistiche. La riforma della Lega Pro, che ha portato da 90 a 60 le società iscritte al campionato, è stata attuata proprio in funzione di premiare le realtà sane. Ma strumenti in grado di prevenire casi di club insolventi non sono mai stati introdotti. Proprio in Lega Pro, il Monza, vittima di una storia grottesca, è sull’orlo del fallimento. A inizio stagione si perdono le tracce del presidente Armstrong, che viene coinvolto in uno scandalo finanziario. Nessuno paga più i giocatori, che fanno partire la messa in mora: a dicembre, un misterioso compratore inglese, Dennis Bingham, promette di saldare tutte le pendenze, prima divolatilizzarsi anche lui. Mentre la squadra cola a picco, con l’ultima vittoria datata 7 dicembre (ieri 0-0 a Como), una nuova cordata, guidata da Piero Montaquila, prova a salvare il club. Ma la procedura fallimentare è già in atto, martedì si attende il responso del tribunale. Ci sono poi altre società che, pur non rischiando nel breve periodo il fallimento, fanno i conti con un equilibrio finanziario precario. In B, il presidente del Varese Laurenza, ha messo in vendita a titolo gratuito le sue quote. Do- po aver garantito un milione di euro per permettere la sopravvivenza del club, il vicepresidente Imbrogia sta cercando nuovi soggetti in grado di garantire stabilità. Un incubo da cui sembra essere uscito da poco il Brescia, dove Corioni ha passato la mano dopo 23 anni. Dopo il rischio concreto della messa in mora da parte dei giocatori, l’arrivo di Rinaldo Sagramola, ex ad di Palermo e Samp, ha sbloccato la situazione: «Tutti gli stipendi sono stati pagati, ora risaneremo la società». Epiloghi lieti si attendono a Lecce, dove la famiglia Tesoro ha messo in vendita il club, annunciando di non voler più versare un euro nelle casse societarie; a Barletta, dove per ora il fallimento è scongiurato; a Torre Annunziata, dove il Savoia ha un rosso di due milioni di euro; a Mantova e Reggio Calabria, dove si invocano nuove figure che possano garantire un futuro più roseo. Per loro il fondo-multe difficilmente sarà di nuovo scomodato. Napoli-Inter alle 20.45 Mancio pensa al futuro: «Scudetto il prossimo anno» ::: MATTEO SPAZIANTE no poi riusciti ad invertire la tendenza, visto il pari con i campani all’andata, il ko con la Roma all’O■■■ L’Inter all’esame big. I nerazzurri stasera limpico e l’1-1 contro la Juve a gennaio. Una vitto(20.45) contro il Napoli tornano al ria soprattutto per rimanere agganSan Paolo dopo la cocente eliminaciati altreno Europa,questo l’obiettizione in Coppa Italia, ma soprattutvo dell’Inter: «In quest’ottica, batteto sfidano la terza forza del campiore un avversario che sta sopra di noi nato, match che Ranocchia e comin classifica ci farebbe bene», dice pagni falliscono da ben tre anni. Mancini, che guarda già alla prossiL’ultima vittoria infatti contro una ma stagione: «Stiamo facendo un ladelle prime tre in classifica è datata voro importante per raccogliere i 9 dicembre 2012, quando a San Sifrutti nell’immediato ma anche ro i gol di Guarin e Cassano manda- Roberto Mancini [Credit] guardando al futuro. L’anno prossirono ko proprio il Napoli. In panchimo dovremo lottare per lo scudetna c’era Stramaccioni, né Mazzarri né Mancini so- to», la promessa dell’allenatore nerazzurro. 32 __Domenica 8 marzo 2015__ VIA TORTONA Quadri d’autore a 100 euro Ecco la fiera d’arte low cost servizio a pagina 39 LOTTA AL DIVIETO I NUMERI DI IERI ::: 12 Borseggi ::: 3 Scippi ::: 4 Rapine ::: 11 Truffe ::: 1 Furti in appartamenti e negozi ::: 1 Furti di autovetture ::: 3 Furti a bordo di autovetture ::: 5 Arresti La Brambilla all’attacco «Fate entrare i cani all’Expo» servizio a pagina 39 Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]. Pubblicità: SpeeD Società pubblicità editoriale e Digitale, Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 - 20090 Assago (Milano); tel. 02.57577.605/640 ::: La scelta diMatteo SeSalvininonsicandida creiundelfinoleghista oappoggiazzurrieNcd ::: MASSIMO COSTA ■■■ Guardando alla faida quotidiana che si sta consumando nella sinistra milanese, verrebbe da dire che il centrodestra tra un anno avrà una occasione irripetibile per riconquistare Milano. Il Pd pronto a fare le scarpe a Pisapia, Pisapia vicino al passo indietro dopo un solo mandato, una serie grottesca di ipotetici successori Dem, il continuo piagnisteo dell’ala arancione contro i renziani pigliatutto. Insomma, dopo cinque anni di governo deludente - per ammissione di una larga parte dell’elettorato progressista - il centrodestra si presenta sul dischetto del rigore. Però i rigori bisogna tirarli e segnarli. Soprattutto bisogna trovare il rigorista: Matteo Salvini, il leader più in vista oltre che il più temuto dai suoi avversari, non ha ancora deciso. Sfido Renzi per la premiership o mi butto su Palazzo Marino? Prima o poi dovrà imboccare una strada. Qualunque sia la decisione, una cosa è certa: oggi Salvini è l’unico cavallo leghista in grado di scendere in campo. Non ci sono all’orizzonte altri ronzini lumbard con chance di vittoria. Proprio per questo, se dovesse scegliere l’impervia strada verso Palazzo Chigi il leader leghista avrebbe davanti due strade: coltivare una classe dirigente cittadina del Carroccio in grado di affermarsi, ma i tempi non paiono ancora maturi; oppure appoggiare, turandosi il naso e seppellendo magari controvoglia l’ascia di guerra, un eventuale candidato di Forza Italia (o, peggio, del Nuovo centrodestra). Altrimenti ci sarebbe un vincitore già scritto, e non sarebbe nel campo del centrodestra. Paradossalmente, se dovesse sfilarsi dalla corsa, Salvini dovrebbe lottare con ancora più forze per un centrodestra unito. Scrivendo prima un programma, mettendo in chiaro prima le priorità per la città. A questo punto presentarsi insieme contro il favorito candidato Pd sarebbe un segnale di maturità politica.A meno che Salvini voglia coprirsi ancora un po’, ripetendo ancora per qualche mese che «non vuole lasciare campo libero a Renzi». Per poi presentarsi sul dischetto e provare a conquistare la poltrona oggi occupata da Pisapia. Dopo le polemiche sul cantiere di viale Tunisia Guerra infinita di Pisapia alle auto Piste ciclabili per altri 118 milioni Da corso Sempione a via Mecenate: nuovo piano con 186 km di corsie. Il centrodestra: soldi buttati ■■■ Immaginando il futuro di Milano, Giuliano Pisapia e gli assessori della sua giunta, vedono solo biciclette. Niente più automobili, o meglio, lo stretto indispensabile perché i milanesi dovranno muoversi fondamentalmente a bordo delle ecologiche due ruote. Complice di questo progetto non può essere altro che la creazione di piste ciclabili. Chilometri di corsie destinate alla circolazione di biciclette. Per questo c’è un piano da 118 milioni per fare 186 km di nuove piste. LA ROMENA: FETO MORTO PER LE BOTTE. MA ORA È INDAGATA PER CALUNNIA L’unico aborto era quello della verità servizio a pagina 35 MANOVRE A SINISTRA Il Pd festeggia Renzi e archivia Giuliano ■■■ Piangeva, parlava alle telecamere con l’affanno di chi è agitato. Diceva di aver abortito a causa delle manganellate ricevute dalla polizia durante lo sgombero del 18 novembre scorso, quando gli agenti liberarono i due centri sociali anarchici in zona Corvetto. La donna, una ro- ■■■ Una festa (con tanto di torta) per dire «Buon compleanno governo Renzi». Così il Pd ha celebrato il primo anno del Matteo premier e messo una pietra sopra l’eventuale ricandidatura di Pisapia a Milano che, per prendere tempo, è andato in vacanza. mena di 37 anni che aveva occupato abusivamente un appartamento Aler, secondo i giudici del tribunale di Milano si è inventata tutto ed è stata denunciata per calunnia. A smentire le sue parole è l’autopsia sul feto di sei mesi. SALVATORE GARZILLO a pagina 34 servizio a pagina 37 Continua il sondaggio di «Libero» sul nome ideale Il dossier a Palazzo Marino Forza Italia: per vincere a Milano replichiamo l’alleanza del Pirellone Il trans fa la sentinella antidegrado «Denuncio il caos di via Padova» ■■■ Se nel Pd crescono le fibrillazioni attorno alla ricandidatura di Giuliano Pisapia, nel centrodestra sale la voglia di riprendersi una città che da sempre è il simbolo della rivoluzione liberale: Milano.Per farlo pe- ■■■ Federica risiede da anni in rò,secondo il capogruppo al Pirellone,Claudio Pedrazzini «Bisgona andare tutti assieme, senza divisione, come succede in Lomabrdia». E dice «no» sui gruppi uiniti Fi-Ncd. FABIO RUBINI a pagina 37 via Padova (il laboratorio multiculturale di Pisapia) ed è uno degli angeli custodi della zona. Il suo vero nome, però, cela una storia completamente diversa. Lei, Federica, in passato, era un lui. Ma questo San Colombano al Lambro (Mi) Pattuglia armata per difendere il vino doc dai cinghiali ::: MARIANNA BAROLI ■■■ Sulla collina di San Colombano al Lambro è partita la grande caccia al cinghiale. Non una caccia qualsiasi, ma una vera e propria missione per uccidere gli animali colpevoli di rovinare i vigneti pregiati dell’unico vino doc milanese. La guerra contro i cinghiali era iniziata già nelle scorse settimane quando i 50 esemplari di suino selvatico si erano resi protagonisti di incidenti stradali. Il gruppo, infatti, dopo aver conquistato la collina, aveva deciso diespandere la loro area di azione dalle campagne del lodigiano alle colline pavesi. Da qui, la decisione di intervenire e di avviare una campagna di contenimento per gli animali, ormai ritenuti completamente fuoricontrollo. A firmare l’ordinanza per legalizzare l’abbattimento dei cinghiali, il consiglio comunale di San Colombano in accordo con l’ambito di caccia locale. Il bottino, nella prima notte, fa sperare il sindaco: durante la prima battuta di caccia sono stati abbattuti un maschio adulto di oltre un quintale di peso e due giovani da cinquanta chilogrammi l’uno. La missione è di abbattere almeno 15 capi dei 50 nel branco composto soprattutto da femmine agguerrite e dai loro piccoli. per i molti residenti che si affidano a lei come baluardo della sicurezza della zona, non conta. Da anni denuncia il degrado della zona e lamenta: «Pisapia ci ha abbandonato». servizio a pagina 35 34 CRONACA __Domenica 8 marzo 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Dopo lo sgombero di novembre al Corvetto GIALLO A BERGAMO «Ho abortito per le botte» La romena accusò la polizia Ora è indagata per calunnia Donna di29 anni arrivain ospedale con un neonato morto La donna aveva attribuito la perdita del feto a una presunta manganellata degli agenti Perla Procura,che l’ha intercettata mentre cercava falsi testimoni,siè inventata tutto ::: SALVATORE GARZILLO ■■■ Piangeva, parlava alle telecamere con l’affanno di chi è agitato. Diceva di aver abortito a causa delle manganellate ricevute dalla polizia durante lo sgombero del 18 novembre scorso, quando gli agenti liberarono i due centri sociali anarchici in zona Corvetto, il Corvaccio e il Rosanera. La donna, una romena di 37 anni che aveva occupato abusivamente un appartamento Aler,ha detto tante cose da quel giorno ma secondo i giudici del tribunale di Milano erano tutte bugie e per questo è stata denunciata per calunnia. A smentire le sue parole è l’autopsia sul feto di sei mesi, dalla quale si scopre che l’aborto è stato spontaneo e dovuto «con certezza» a cause interne. La consulenza di un anatomopatologo e di un ginecologo sostiene che non è stata colpa della presunta manganellata. Cisono dubbianche sulfat- LA DENUNCIA E GLI SCONTRI A sinistra la donna che ha denunciato di aver perso il bambino per le violenza; a destra due immagini degli scontri di quel giorno [Ftg] to che abbia davvero ricevuto il colpo. Gli investigatori hanno guardato centinaia di foto e quaranta ore di filmati registrati quel giorno senza trovare traccia della manganellata. Neppure i testimoni ascoltati hanno potuto confermare la presenza della donna al momento degli scontri. Le uniche persone che hanno giurato di aver visto la botta sulla pancia sono state sua sorella e un’amica, entrambe però denunciate per calunnia. Nel decreto di perquisizione a casa delle indagate si legge inoltre che le intercettazioni disposte dal pm Prisco e dal procuratore aggiunto Romanelli hanno rivelato il tentativo di convincere altre persone a raccontare una versione diversa dalla verità. Altre bugie per incastrare i poliziotti. Tra i potenziali testi c’era una donna romena che si è rifiutata di partecipare alla truffa e ha così evitato la denuncia.Non sapeva che mentre parlava al telefono con la connazionale c’erano gli agenti della polizia locale ad ascoltare. Secondo l’avvocato della donna,Danilo La Monaca, «è più facile prendersela con i più deboli piuttosto che con i più forti. E la Procura, a mio avviso, non ha fatto indagini a sufficienza, mentre la polizia ha fornito po- chissimi filmati e non tutti quelli che aveva a disposizione». Si riaccende intanto lo scontro politico. «I centri sociali riescono ad essere paladini non solo dell’illegalità, ma anche della menzogna: gli attivisti si prodigano nella ricerca di testimoni falsi a sostegno di fatti mai avvenuti contro le forze dell’ordine» attacca Riccardo De Corato, vice-presidente del consiglio comunale e capogruppo di Fdi-An in Regione. «Se il problema delle occupazioni abusive è scoppiato in tutta la sua forza è conseguenza del fatto che il Comune ha abbassato la guardia su questo fronte. Pisapia prenda concreti provvedimenti per il ripristino della legalità». Arriva all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo con un bimbo di due settimane senza vita. Un bimbo che non risulta nato in nessuna struttura ospedaliera, né è stata mai registrata la sua nascita. Una donna di 29 anni, A.M., è indagata per omicidio colposo. «L'ho partorito in una casa... stava bene», avrebbe detto. I medici, però, non hanno potuto fare altro che verificare il decesso. Sarà l’autopsia a chiarire le cause. Una vicenda dai molti contorni inspiegabili sulla quale sta cercando di far luce la Procura di Bergamo. La donna è ora ricoverata in stato confusionale in Psichiatria. Rischia l’accusa di infanticidio o di abbandono di neonato, qualora dovesse emergere che il bambino sia morto perché non accudito adeguatamente. Il piccolo, stando a un primo esame esterno del corpicino, non avrebbe segni di violenze. A.M. è arrivata al pronto soccorso con il neonato in braccio, accompagnata da un conoscente. La donna, separata da circa un anno, era tornata a vivere nel quartiere Colognola, nella stesso complesso di case in cui risiedono anche i genitori. G. SPA. CRONACA __Domenica 8 marzo 2015__ 35 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Dopo le polemiche sul cantiere di viale Tunisia Guerra alle auto: altre ciclabili per 118 milioni Da corso Sempione a via Mecenate: per la giunta serve un nuovo piano con 186 km di corsie. Il centrodestra: soldi buttati ::: MARIANNA BAROLI ■■■ Immaginando il futuro di Milano, Giuliano Pisapia e gli assessori della sua giunta, vedono solo biciclette. Niente più automobili, o meglio,lo stretto indispensabile perché i milanesi dovranno muoversi fondamentalmente a bordo delle ecologiche due ruote. Complice di questo progetto non può essere altro che la creazione di piste ciclabili.Chilometri di corsie destinate alla circolazione di biciclette. Il programma è stato messo per iscritto nel «Pums», il Piano della Mobilità Sostenibile. Approvato dalla giunta, rimarrà a disposizione di tutti per 60 giorni per permettere a coloro che vorranno di prenderne non solo visione ma di formulare eventuali proposte e obiezioni. È questo il caso di Ciclobby che, entro il 27 aprile (data ultima per presentare i propri progetti e le proprie idee), formulerà le proprie ipotesi da consegnare al Comune di Milano proprio in merito dimobilità a due ruote. Intanto, quello è sotto gli occhi di tutti è il fatto che a Milano si cercheranno 118 milioni di euro per la realizzazione di una rete portante di186 km di cui 110 sui grandi percorsi radiali e 38 su percorsi anulari. Oltre alla creazione di nuovi percorsi, quindi, per cui è già stato individuato l’asse SempioneCertosa-Gallarate ma anche il Naviglio Pavese e l’itinerario Venezia-Buenos Aires-Monza, ci saranno però migliorie per i percorsi già esistenti oltre che la manutenzione, il risanamento e la pulizia dei bordi delle strade e degli assetti circolatori difficili per i ciclisti. In una città in cui le buche per strada sono ormai all’ordine del giorno, il progetto di costruire nuove piste ciclabili fa dicutere la politica. Non solo per l’effettiva mancanza di fondi e la difficoltà di coprire spese straordinarie per la manutenzione stradale cittadina, ma anche per i toni di critica con cui, ultimamente, i milanesi hanno accolto questo tipo di lavori. È il caso per esempio della tanto discussa e criticata pista ciclabile di viale Tunisia. Vista dall’amministrazione come uno dei progetti di punta, si è rivelato essere un cantiere interminabile che ha creato disagi e lamentele continue tra negozianti e residenti costretti a vivere tra le grate del cantiere. A storcere il naso per la pista, i cui lavori attualmente sono in ritardo di oltre tre mesi, anche gli stessi ciclisti che lamentano la mancanza di cura dei dettagli e il percorso a ostacoli in alcuni punti. «Pensavamo di averle viste tutte con la pista ciclabile di via Gallarate che compa- OPERE CONTESTATE Nella tabella il piano delle nuove piste ciclabili della giunta Pisapia. Nella foto sopra quella in via di costruzione in viale Tunisia, sotto la ciclo-pedonalizzazione di piazza Castello [Fotogramma] re e scompare a ogni nuova asfaltatura e invece, eccoci di nuovo» ha commentato ironico il consigliere di Forza Italia, Fabrizio De Pasquale. «Considerando il livello di utilizzo da parte dei ciclisti, i lavori effettuati fino a ora sono costati un milione di euro a ciclista» ha continuato De Pasquale secondo cui, simbolo di questa «follia da pista ciclabile» è «il percorso che unisce via Stephenson al centro che è diventato il percorso preferito per collegare i campi rom di viale Certosa al centro città». Critico sul progetto di spostare ulteriori fondi per la costruzione di piste ciclabili, anche Riccardo De Corato, ex vice sindaco e consigliere comunale di Fratelli d’Italia. «La loro politica è quella disincentivare l’utilizzo delle auto» ha ricordato De Corato «e hanno pensato bene di farlo tagliando il calibro delle strade con piste ciclabili che non servono a nessuno visto che, così co- me le fanno, ingolfano il traffico e basta». «Questo è un inutile spreco di denaro» ha concluso De Corato «tanto ormai i ciclisti si sentono padroni della città e sfrecciano ovunque, piste ciclabili e non». La «sentinella» «Io, trans, denuncio il degrado di via Padova» Federica ha raccolto un dossier sull’emergenza sicurezza: «Aggressioni e inciviltà, siamo lasciati soli dal Comune» LA MOZIONE La Lega all’attacco: «Per Expo via le lucciole dalle strade di Milano» Una mozione della Lega per chiedere al Consiglio comunale di «ripulire» in vista di Expo le strade della città dalle prostitute. «La stima - spiega il capogruppo del Carroccio Alessandro Morelli - è che l’Esposizione porterà a Milano circa 15 mila operatori e operatrici del sesso in più. Per questo chiediamo al sindaco sotto sfratto di Milano, di attuare da subito tutte le iniziative possibili per evitare che le nostre strade siano invase durante i sei mesi di Expo da prostitute creando degrado in intere aree della città». E ancora: «I milanesi si sono accorti del cambio di gestione della città anche dal fatto che molte strade sono di nuovo invase da prostitute. Gli proponiamo di intervenire prima di lasciare la città per interrompere subito anche la tratta delle donne, un gesto che, alla vigilia della festa della donna, varrebbe molto di più dell'inutile mazzetto di mimosa». ■■■ Federica risiede da anni in via Padova (quello che per il sindaco Pisapia doveva essere il laboratorio multiculturale della città) ed è uno degli angeli custodi della zona. Il suo vero nome, però, cela una storia completamente diversa. Lei, Federica, in passato, era un lui. Ma questo per i molti residenti che si affidano a lei come baluardo della sicurezza della zona, non conta. Federica infatti combatte da anni contro «il disagio che si vive nel quartiere». Può raccontarci, dal suo punto di vista, come si vive in via Padova? «Si vive sentendosi impotenti. Non è una situazione facile, la nostra. Qui c’è gente che continua a delinquere indisturbata perché siamo abbandonati da tutti». Chi vi ha abbandonato? L’amministrazione? «Quale amministrazione? Siamo abbandonati da tutti e non solo dalla giunta comunale, anche da chi dovrebbe provvedere alla nostra sicurezza». Lei provvede a segnalare quasi quotidianamente i disagi della zona. Le rispondono? «Io faccio fotografie e invio costantemente email agli assessori, al sindaco, al prefetto. Le risposte tardano sempre ad arrivare». Ha anche avuto un incontro Federica, «sentinella» di via Padova con l’assessore Granelli. Com’è andato? «Mi sono recata con le mie segnalazioni in piazzale Baracca. La sua risposta mi ha lasciata molto male. “Contro l’inciviltà non possiamo fare nulla”. E allora chi dovrebbe aiutarci?». Delusa? «Moltissimo. E dal prefetto e dal questore. Dopo le mie segnalazioni sono stata contattata dall’ispettrice di zona che mi ha anche chiesto “come mi sono permessa” di contattarli». Insomma, una Milano da cambiare secondo lei. «Completamente, e iniziando proprio da via Padova». Cosa vi aspettate da Pisapia nel futuro? «Che si accorga come l’anomalia di questa zona ormai sia sotto gli occhi di tutti. Di come la gente scappi da qui, preferisca lasciare Milano piuttosto che trasferirsi in questa zona. Qui è la vera Expo, quella del degrado però». Un problema che si ripercuote anche sull’economia. «Certo. Gli appartamenti qui sono completamente svalutati e anche chi vende ci rimette sempre almeno 50-70 mila euro». Può raccontarci quale episodio di violenza le è rimasto impresso? «In via Arquà uno dei residenti, stanco delle continue scorribande, ha urlato ai ragazzi in auto di smetterla. Lui abita al primo piano, i ragazzi in tutta risposta gli hanno lanciato delle pietre contro, rompendo i vetri delle finestre. E ancora. Le continue segnalazioni sui dieci centri massaggi in fila che non ammettono donne. Perché? Sappiamo tutti benissimo cosa succede all’interno ma nessuno fa nulla». Anche lei è stata vittima di minacce. «Continue. L’ultima giovedì perché ho chiesto a un ragazzino se, per favore, di giorno può spegnere la luce all’ingresso del palazzo». M. BAR. 36 __Domenica 8 marzo 2015__ CRONACA __Domenica 8 marzo 2015__ 37 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Continua il sondaggio di «Libero» sul candidato ideale La ricetta di Pedrazzini «Per vincere a Milano serve il modello Pirellone» Il capogruppo azzurro in Regione: subito un’intesa con Lega Nord e Ncd, il nome può arrivare dalla società civile. No al gruppo unico con gli alfaniani ::: FABIO RUBINI ■■■ Se nel Pd crescono le fi- DA DOMANI L’ortomercato apre le porte nei giorni feriali Da oggi l’Ortomercato sarà aperto anche nei giorni feriali. Da lunedì a venerdì si potrà andare a comprare dalle 10 alle 12. Un’allargamento importante se si considera che fino a ieri l’Ortomercato era aperto solo al sabato mattina (in questo caso resta l’orario tradizinale dalle 9 alle 11). La decisione di cambiare politica d’apertura è stata presa dalla Commissione Mercato Ortofrutticolo riunitasi lo scorso 25 febbraio e che ha visto la partecipazione dei rappresentati dell'Amministrazione, Sogemi, grossisti, dettaglianti, ambulanti e produttori agricoli. «La scelta di estendere l’orario di apertura al pubblico dei mercati generali, dal sabato a tutti i giorni della settimana, esclusa la domenica - spiega l’assessore al Commercio e Attività produttive Franco D’Alfonso - rappresenta un segno tangibile della volontà di Sogemi e dell’amministrazione di avvicinare sempre di più i milanesi a una realtà come i mercati generali, che vogliono porsi quale vero e proprio moderno hub agroalimentare al servizio della città. Sono lieto che l’accordo tra Sogemi, grossisti, commercianti sia fissi che ambulanti prosegue D’Alfonso - abbia permesso di superare le problematiche relative all’apertura anticipata alle 4, trasformando così una criticità in una concreta opportunità di miglioramento dei servizi offerti ai cittadini». brillazioni attorno alla ricandidatura di Giuliano Pisapia, nel centrodestra sale la voglia di riprendersi una città che da sempre è il simbolo della rivoluzione liberale: Milano. La preda è in affanno e ora come mai in questi quasi quattro anni, è il momento di lanciarsi all’inseguimento. Ed è qui che emergono tutti i dubbi di un centrodestra diviso tra le voglie di grandezza di Matteo Salvinie la ragion politica che vorrebbe un’alleanza aperta a tutte le forze che storicamente rappresentano quella parte politica. Di questa se- dialogo di coalizione. Tutti inrealtà ha dovuto scendere a SCAMPATO PERICOLO conda schiera fa parte Clau- sieme dobbiamo fare uno patti con l’Europa. Non vordio Pedrazzini, capogruppo sforzo per condividere un prorei che anche qui finisse in di Fi in Regione e membro getto comune.Dobbiamo priquesto modo...». del coordinavilegiare il reaAl Pirellone si parla di riumento regionale, all’ideale». nificare i gruppi di Fi e Ncd. le di Mariastella De Gasperi? La notizia è confermata da I milanesi possono tirare un sospiro di sollievo. Lau- diversi esponenti dei due Gelmini. «Sì. È necesra Boldrini, presidente in carica della Camera, non partiti. Lei cosa ne pensa? Pedrazzini, sario fare i conha nessuna intenzione di concorrere alla carica di come vede la siti con la realtà, «(ride). Le basta come risindaco della città. «Faccio questo lavoro (il presi- sposta?». tuazione a Mialtrimentisifinidente della Camera, ndr), mi basta e mi avanza e lano? sce su un palco Anche no... sono onoratissima di farlo», ha spiegato la Boldrini «Lo scenario a urlare e a dire «Scherzi a parte è scontato a chi le chiedeva conto di alcune indiscrezioni di dire che noi e Ncd abbiamo mi sembra inteparolacce, ma i stampa che la vedevano quale candidata di Matteo valori e progetti in comune, ressante. C’è problemi della Renzi alla poltrona oggi occupata dal non più ap- ma credo che la divisione in molta confusiogente non si riprezzato (dal premier) Giuliano Pisapia. ne nel centrosi- Claudio Pedrazzini [Ftg] solvono. Prendue gruppi abbia notevolLa risposta della Boldrini, intercettata al Quirinale mente rasserenato il clima e nistra perché si diamo Tsipras. a margine delle celebrazioni della «Giornata inter- favorito il dialogo. Andiamo sono resi conto che la rivolu- Secondo me i suoi elettori nazionale della Donna», però è stata lapidaria. avanti così. Marciamo divisi zione arancione non ha fun- non sono più molto contenti «Faccio questo lavoro, mi basta e mi avanza e sono per colpire uniti... E poi non zionato. Noi dobbiamo esse- di averlo votato. In campaonoratissima di farlo». re bravi ad approfittarne». gna elettorale ha fatto fuoco e sono mai andato così d’accorHa un candidato? fiamme, ma alla prova con la F.RUB. do con i ciellini come ora...». «Gallera si sta muovendo bene, ma penso si possa attingere anche dalla società civile». E Salvini? «Mi sembra si sia già chiamato fuori...». Tutti insieme o solo con la Lega, senza Ncd? Torta di compleanno per celebrare il primo anno di governo del premier. Via alla lotta per la successione all’avvocato arancione «Fatico a pensare a come si ■■■ Per sfogliare la margherita «mi possa battere il centrosini::: LA SITUAZIONE candido, non mi candido, mi candido, stra, sia a livello locale sia nanon mi candido...», Giuliano Pisapia zionale, stringendo il recinto I DUBBI DI GIULIANO s’è preso qualche giorno di vacanza aldelcentrodestra anziché allarDa tempo Giuliano Pisapia sembra avel’estero con la moglie Cinzia Sasso. Il garlo. No, si deve andare tutti re dubbi su una sua eventuale ricandidaPd milanese, invece, per sfogliare la insieme, anche con Ncd. Gli tura. Il sindaco si era dato tempo fino sua di margherita «lo ricandido, non lo esempi di quello che possiaalla fine di Expo (30 ottobre) per sciogliere la riserva, ma la sua decisione potrebricandido, lo ricandido, non lo ricandimo fare andando uniti sono lì be arrivare anche prima do...» si è riunito al Cam di corso Garida vedere, in Lombardia cobaldi per fare la festa a Renzi e al suo me in Veneto». E QUELLI DEM governo che giusto ieri compiva un anA proposito di Veneto. I dubbi sulla ricandidatura di Giuliano no. C’è una gran confusione. Si Pisapia li ha anche il Pd. Il partito di Matteo Renzi rinfaccia al sindaco di non aver «Buon compleanno governo Renzi» sente di escludere che quesaputo imprimere a Milano quel cambiaera iltitolo dell’incontro che si è conclusta situazione possa non mento sperato. Sotto accusa sono finite so con tanto di taglio di torta. In passaavere riflessi al Pirellone? soprattutto le politiche della casa e la to non si ricordano feste per il «Buon «Da parte nostra sì, con Mavicinanza, ritenuta eccessiva, al mondo La torta in onore del primo compleanno di Renzi [Ftg] degli antagonisti dei centri sociali compleanno governo Prodi» o per il roni lavoriamo bene. Certo «Buon compleanno governo D’Aleche se in Veneto si dovesse IPOTESI ma». Segni dei tempi che cambiano. so per decidere il mio successore deve da giorni: «Non è detto che la coalizioandare alla rottura è difficile Nel caso, sempre più probabile, in cui Quello che non cambia in casa Pd è passare dalle primarie e non è detto ne debba essere una fotocopia di quelimmaginare che tutto fili liPisapia non si ricandidi a sindaco sono invece la voglia di non ricandidare Pisache il Pd vinca». Dall’altra il Pd che an- la del 2011. Nel Pd c’è chi come me scio in Lombardia...». già pronti alcuni nomi da sottoporre alle segreterie (se si trova l’accordo niente pia a sindaco di Milano. A furia di senuncia: «Le primarie? Se troviamo un vorrebbe fare un ragionamento diverLa riunificazione del cenprimarie). Tra questi spiccano quelli degnali lo ha capito anche ilsindaco, semcandidato comune, anche no». Poi c’è so». Con chi? I nomi che spuntano con trodestra è auspicabile già gli attuali assessori Pierfrancesco Majoripre più dubbioso nel presentare la sua la questione della coalizione. Per Pisa- più insistenza sono quelli di Emauele per le prossime amminino e Cristina Tajani, il parlamentare Emaricandidatura. Del resto le due parti pia «si deve riproporre quella vincente Fiano, Pierfrancesco Majorino, Crististrative? nuele Fiano e Umberto Ambrosoli, già perdente alle regionali contro Roberto non potrebbero essere più distanti. Da del 2011». Pietro Bussolati, segretario na Tajani e Umberto Ambrosoli. «Noi siamo dell’idea che Maroni un lato c’è Pisapia che dice: «Il percormetropolitano del Pd, ammette invece nei territori debba prevalere il F.RUB. Dopo i rumors la Boldrini si chiama fuori «Non voglio correre a Palazzo Marino» Le manovre a sinistra Il Pd festeggia Renzi e archivia Pisapia 38 CRONACA __Domenica 8 marzo 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it TuttoMilano Mercati I PISANI DOSSI - Via Pisani Dossi - zona 3 I EUSTACHI - Via Eustachi - zona 3 Domani I PONTI ETTORE - Via Ponti Ettore - zona 6 I FAUCHE' - Via Fauchè - zona 8 I SAN MARCO - Via San Marco - zona 1 I GARIGLIANO - Piazza Minniti - zona 9 I ARPINO - Via Ferrieri - zona 7 I SANTA TERESA - Via Santa Teresa - zona 5 I CAMBI - Via Cambini - zona 2 I TRECHI - Via Trechi - zona 9 I CESARIANO - Viale Elvezia - zona 1 I ZAMAGNA - Via Zamagna - zona 7 I DE PREDIS - Via J. da Tradate - zona 8 Martedì I GHINI - Via Ghini - zona 5 I A. VENEGONi - Via A. Venegoni - zona 7 I KRAMER - Via Goldoni-Via Kramer - zona 3 I BARIGOZZI - Via A. Mazzucotelli - zona 4 I SAN MINIATO - Via San Miniato - zona 9 I MORETTO DA BRESCIA - Via Reni - zona 1 I B. MARCELLO - Via B. Marcello - zona 3 I STROZZI - Via Strozzi - zona 6 I PALMI - Via Forze Armate - zona 7 I BONOLA - Via A. Cechov - zona 8 I VASARI - Via Vasari - zona 4 ::: le lettere I GRATOSOGLIO SUD - Via Saponaro - zona 5 I MOMPIANI - Via Panigarola - zona 4 I PAPINIANO - Piazza Sant’Agostino - zona 1 I PASCARELLA - Via Pascarella - zona 8 Chiusura al traffico: Viale Lodovico Scarampo: rallentamenti causa lavori stradali per M5 secondo tratto. Termine previsto per il l’inizio del 2015. Alzaia Naviglio Grande (tratto da via Valenza al civico 98): chiusura al traffico della strada nell'ambito dei lavori Expo 2015. Termine dei lavori previsto: 31 marzo 2015. Via Cristina Belgioioso e via G.B. Grassi - Lavori Expo 2015: chiusura al traffico (definitiva) di via Cristina Belgioioso, con deviazione di tutto il traffico veicolare in entrata e uscita da Milano sulla Strada Statale n° 233 "Varesina”. Via Ponte Vecchio: all'altezza di Piazza dei Piccoli Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi CONTI IN BILICO La faida a sinistra Lucia Ghezzi Milano Commenta anche su Fb e Twitter @liberomilano ELISEO MULTISALA VIA TORINO 64 - TEL. 0272008219-899678903 ANTEO SPAZIOCINEMA VIA MILAZZO, 9 - TEL. 026597732 Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza 15.00-20.00-22.30 Le mani sulla città 11.00 The Search 11.00-15.00-17.00-19.50-22.00 Maraviglioso Boccaccio 11.00-15.00-17.40-20.00-22.30 Birdman 15.10-17.40-20.10-22.30 Big Hero 6 11.00 Suite Francese 17.50 APOLLO SPAZIOCINEMA GALL. DE CRISTOFORIS 3 - TEL. 02780390 Birdman Timbuktu The Search Black Or White Whiplash Vizio di forma ARCOBALENO FILMCENTER 12.40-17.50-20.10-22.30 13.00-15.00-17.50-20.15-22.35 12.50-15.10-17.40-20.00-22.15 13.00-15.20-17.40-22.30 13.00-15.30-20.00 15.00-17.00-19.45-22.10 VIALE TUNISIA 11 - TEL. 199208002 Vizio di forma Birdman Romeo e Giulietta - Dal Bolshoi di Mosca Whiplash ARIOSTO SPAZIOCINEMA 15.30-18.15-21.00 15.00-19.15-21.30 16.00 17.15-19.20-21.30 VIA ARIOSTO, 16 - TEL. 0287085730 Il nome del figlio Still Alice ARLECCHINO 15.00-19.00-21.00 17.00 VIA S. PIETRO ALL’ORTO, 9 - TEL. 0276001214-899678903 Vizio di forma BELTRADE 15.30-19.00-22.00-V.O.SOTT. VIA OXILIA, 10 - TEL. 0226820592 Kiki - Consegne a domicilio Triangle Alla ricerca di Vivian Maier Love Is All Advanced Style - Le signore dello stile Frances Ha CENTRALE MULTISALA 15.00 17.00 18.10-V.O.SOTT. 19.40-V.O.SOTT. 21.00-V.O.SOTT. 22.20-V.O.SOTT. VIA TORINO 30/32 - TEL. 02874826 Turner Melbourne Il segreto del suo volto CINEMAX SAN CARLO 15.00-18.10-21.20 14.10-22.30 16.15-18.20-20.30 VIA ENRICO MOROZZO DELLA ROCCA, 12 - TEL. 02 48199689 Shaun, Vita da Pecora - Il Film Selma - La strada per la libertà COLOSSEO 15.00-17.00 18.45-21.05 V.LE MONTE NERO, 84 - TEL. 0259901361-899678903 Nessuno si salva da solo Vizio di forma Focus - Niente è come sembra Birdman Non sposate le mie figlie! DUCALE MULTISALA 15.30-17.50-20.20-22.30 15.00-17.05-19.50-22.30 15.30-17.50-20.20-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-17.50-20.20-22.30 PIAZZA NAPOLI 27 - TEL. 199208002 Nessuno si salva da solo 15.30-17.30-19.30-21.30 Vizio di forma 15.30-18.15-21.00 Romeo e Giulietta - Dal Bolshoi di Mosca 16.00 Black Or White 14.50-19.15 Noi e la Giulia 21.30 Birdman 17.00-19.20-21.30 Whiplash 15.30-17.45-22.30 Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza 17.45-20.15-22.30 Maraviglioso Boccaccio 15.00-17.30-20.00 The Search 14.45-17.20-19.55-22.30 Birdman 15.00-20.00-22.30 GLORIA MULTISALA CORSO VERCELLI 18 - TEL. 0248008908 Spongebob - Fuori dall’acqua Cinquanta sfumature di grigio American Sniper Nessuno si salva da solo Shaun, Vita da Pecora - Il Film MEXICO 11.00-15.20-17.20 19.30 22.00 15.30-17.40-20.15-22.30 11.10 VIA SAVONA, 57 - TEL. 0248951802 Patria Selma - La strada per la libertà 15.30-19.40 17.15-21.30 ODEON - THE SPACE CINEMA VIA SANTA RADEGONDA, 8 - TEL. 892111 Focus - Niente è come sembra 12.00-14.30-17.00-19.30-22.00 Spongebob - Fuori dall’acqua 12.00-14.30-17.00-19.20 Superfast & Superfurious 12.10-14.35-17.00-22.15 Nessuno si salva da solo 19.25-20.40-21.50 Cinquanta sfumature di grigio 13.00-16.00-19.00-22.00 Nessuno si salva da solo 12.00-14.25-17.00 Superfast & Superfurious 19.25 Selma - La strada per la libertà 21.45 Mune - Il guardiano della luna 12.00 Noi e la Giulia 14.05-16.40-19.15-21.50 Shaun, Vita da Pecora - Il Film 11.50-14.00 Mortdecai 16.50-19.25-22.10 Automata 13.30 Selma - La strada per la libertà 16.20 Le leggi del desiderio 19.35-22.10 Kingsman - Secret Service 13.30-16.20-19.20-22.15 Notte al museo 3 - Il segreto del faraone 14.00-16.30 ORFEO MULTISALA VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039 Spongebob - Fuori dall’acqua Spongebob - Fuori dall’acqua (3D) Non sposate le mie figlie! Kingsman - Secret Service Focus - Niente è come sembra PALESTRINA 14.45-16.40 18.35 20.30-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 15.15-17.40-20.05-22.30 La teoria del tutto The Repairman Dancing with Maria PLINIUS MULTISALA 16.00 18.15-21.30 20.00 VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103 Focus - Niente è come sembra Birdman Spongebob - Fuori dall’acqua Cinquanta sfumature di grigio Kingsman - Secret Service Nessuno si salva da solo Noi e la Giulia Superfast & Superfurious Mortdecai UCI CINEMAS BICOCCA 15-17.30-20.20-22.30 15.30-17.50-20.10-22.30 15-17-19.30 21.15 15-17.30-20-22.30 15.30-17.50-20.10-22.30 15 17.30-22.30 20.30 VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960 Birdman Superfast & Superfurious Selma - La strada per la libertà Spongebob - Fuori dall’acqua Superfast & Superfurious 15.15-17.40-20.10-22.40 Focus - Niente è come sembra 11.20-14.00-16.30-19.00-21.30 Cinquanta sfumature di grigio 14.10-17.00-19.45-22.35 Mune - Il guardiano della luna 11.30 Noi e la Giulia 14.30-17.10-19.55-22.30 Notte al museo 3 - Il segreto del faraone 11.10 The Search 15.30-18.30-21.30 Nessuno si salva da solo 14.55-17.25-19.55-22.25 Shaun, Vita da Pecora - Il Film 11.25 Kingsman - Secret Service 11.15 Non sposate le mie figlie! 15.10-17.35-20.05-22.25 American Sniper 19.00-22.00 Spongebob - Fuori dall’acqua 14.20-16.40 Le leggi del desiderio 19.50 Notte al museo 3 - Il segreto del faraone 14.45-17.20 Vizio di forma 22.20 Automata 21.30 Cinquanta sfumature di grigio 15.30-18.30 Black Or White 14.15-17.00-19.50-22.30 Mortdecai 14.50-17.20-20.00-22.35 Cinquanta sfumature di grigio 21.30 Shaun, Vita da Pecora - Il Film 14.10-16.15-18.25 Kingsman - Secret Service 16.15-19.30-22.35 Focus - Niente è come sembra 15.00-17.30-20.00-22.40 Il settimo figlio 17.30-19.50-22.20 Mune - Il guardiano della luna 15.15 UCI CINEMAS CERTOSA VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960 Noi e la Giulia 17.15-19.50-22.25 Shaun, Vita da Pecora - Il Film 11.30-14.45 Kingsman - Secret Service 19.35-22.30 Superfast & Superfurious 11.30-14.15-17.00 Focus - Niente è come sembra 19.50-22.25 Spongebob - Fuori dall’acqua 11.40-14.30-17.25 Kingsman - Secret Service 11.00-14.00-17.00 Superfast & Superfurious 20.00-22.30 Nessuno si salva da solo 19.45-22.15 Notte al museo 3 - Il segreto del faraone 11.30-14.20-17.10 Birdman 22.20 Focus - Niente è come sembra 11.15-14.30-17.25 Spongebob - Fuori dall’acqua 20.00 Cinquanta sfumature di grigio 11.15-14.15-17.00-19.50-22.40 Birdman 19.40 Mortdecai 22.20 Nessuno si salva da solo 11.40-14.30-17.15 SPAZIO OBERDAN CINETECA ITALIA VIA PALESTRINA, 7 - TEL. 0287241925 14.35-17.10-19.50-22.35 11.30 22.10 11.15-15.10-17.30-19.50 VIALE VITTORIO VENETO 2 - TEL. 0277406300 Goltzius and the Pelican Company Words with Gods Difret - il coraggio per cambiare Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante 14.30 16.45 19.15 21.15 HINTERLAND ASSAGO VIALE MILANOFIORI - TEL. 892960 Birdman Cinquanta sfumature di grigio Shaun, Vita da Pecora - Il Film Kingsman - Secret Service Superfast & Superfurious Nessuno si salva da solo Non sposate le mie figlie! Spongebob - Fuori dall’acqua Kingsman - Secret Service Superfast & Superfurious Turno diurno I CENTRO v. Orefici, 2; v. San Calimero, 1; c.so Garibaldi, 49; v. San Vittore, 12. I NORD v.le Certosa, 121; v. Murat, 5; v.le Affori, 10; v. Palanzone, 33; v. E. De Marchi, 45; v. Fabio Filzi, 10. I SUD v.le Lucania, 10; v. Val di Sole, 22; c.so San Gottardo, 1; v.le Famagosta, 36. I EST c.so Buenos Aires, 39; v.le Monza, 177; v. E. Lussu, 1; V. Denti, 2; v. Casoretto, 37; v. Nino Bixio, 1; v. Amadeo, 40; v. Cadore, 29; v. Toscolano, 1. I OVEST p.za Bolivar, 11; v. Giambellino, 131; v. delle Forze Armate, 212; v. Rembrandt, 22; v. E. Kant, 8; v. Silva, 39; v. Pier della Francesca, 3. Turno notturno (dalle ore 21 alle ore 8,30) p.za Clotilde, 1; p.za Cinque Giornate, 6; c.so S. Gottardo, 1; v.le Zara, 38; v. R. Di Lauria, 22. Aperte 24h: Via Boccaccio, 26; V.le Famagosta, 36; Stazione Garibaldi (P.za S, Freud); p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45; v.le Lucania, 6; Corso Magenta, 96; v.le Testi, 90 Villa Corvini celebra la natura EVENTO Domani, alle ore 17.30, presso la Pinacoteca di Brera, in sala della Passione, si terrà la conferenza Bramante tra pittura e architettura.Le incisioni, le medaglie, di Howard Burns, docente dell’Architettura alla Harvard University, professore emerito alla Normale di Pisa. L’evento sarà presentato da Sandrina Bandera, soprintendente e direttore della Pinacoteca di Brera. In questa occasione verrà presentato il catalogo della mostra Bramante a Milano. A 500 anni dalla morte di Bramante, Brera lo celebra con questa mostra, che tratteggia la sua poliedrica personalità e ricostruisce il suo lungo soggiorno in Lombardia e a Milano, e l’impatto che le sue opere hanno avuto sugli artisti lombardi. Domani, Pinacoteca di Brera. Ingresso libero Che fine hanno fatto le stazioni sponsorizzate del metrò? Se ne parlava più di un anno fa, poi tutto era stato rimandato. Eppure mi sembrava un’ottima idea quella di incassare i fondi dei privati accostando il nome dell’azienda alle stazioni. Grazie ai soldi delle aziende, poi, si potrebbe garantire il restyling delle stazioni o almeno un minimo di manutenzione.Forse non basteranno, ma gli eventuali proventi potrebbero anche evitare nuovi rincari dei ticket. Insomma, era un’ottima idea sotto tutti i punti di vista. L’altro capitolo ancora inesplorato riguarda la cessione delle aziende partecipate del Comune. Possibile che non si sia ancora pensato, vista la penuria di fondi nelle casse di Palazzo Marino, a cedere mense, impianti sportivi e aeroporti? Siamo sicuri che il servizio peggiorerebbe, se il Comune avesso solo un compito di controllo e non di gestione diretta? Bisognerebbe quantomeno aprire un dibattito, ma invece noto che si preferisce sempre frignare contro il governo che taglia i fondi. Oppure, ancora peggio, si preferisce alzare le tasse. Luca Vincini e-mail MILANO Martiri sarà chiusa la traffico, per consentire l'esecuzione di lavori stradali di riqualificazione. Termine lavori previsto: 12 aprile 2015. Via Carissimi: in prossimità del civico 12, sarà chiusa al traffico veicolare in entrambe le direzioni. Termine dei lavori previsto: 2 aprile 2015. Traffico difficoltoso in: Via Gallarate, Molino Dorino: traffico difficoltoso verso Pero e Tang. Ovest, per modifica della viabilità, ambito lavori Expo 2015. Via Varesina: traffico intenso, in entrambi i sensi di marcia, per lavori di costruzione pista ciclabile. Termine lavori previsto: 31 marzo 2015. Bramante a Brera Mostra e dibattito Vendiamo le municipalizzate Davvero stucchevole il rimpallo tra Pisapia e il Pd. Mi candido, non mi candido. Non mi candido ma voglio scegliere il successore. Mi candido ma decido io. A poco più di un anno dal voto, i problemi di Milano sembrano passati in secondo piano. Tiene banco solo la questione interna alla sinistra sulle candidature. La sensazione è che ormai si tiri a campare, senza davvero pensare a fare qualcosa di buono. Troppo diverse le varie anime del centrosinistra di governo, probabilmente,per tentare di guidare Milano per altri 5 anni. (dalle ore 8,30 alle ore 21,00) ::: appuntamenti Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected] Via posta vanno indirizzate a: LiberoMilano - viale L. Majno 42, 20129 Milano. PISAPIA E IL PD Farmacie UCI CINEMAS FIORI 22.35 11.20-17.00-19.50-22.15 14.40 11.20-17.10-22.30 14.50-20.10 11.20-14.30-17.15-19.40-22.10 11.40-14.50-17.10-19.30-21.45 11.40-14.20-17.25-19.50 14.20-19.40 11.40-17.20-22.30 Il corteo medievale parte dal Castello RASSEGNA Nella settecentesca Villa Corvini a Parabiago (Mi), sabato 14 e domenica 15 marzo, dalle ore 10 alle 19,30 sisvolgerà la nona edizione di Arte & Natura- Fiori in Villa. Una ricca esposizione di artigianato artistico di qualità ispirato alla natura, florovivaismo e prodotti naturali. A interpretare, rappresentare e celebrare la natura ci sono ceramisti, vivaisti specializzati, particolari scultori, pittori, sartorie, orafi e altri artisti e artigiani. È patrocinato da Regione Lombardia e Comune di Pariabago, ideato ed organizzato da Associazione culturale e artistica Iperbole ed Eventi doc di Myriam Vallegra in collaborazione con Centro Servizi Corvini. Dal 14/03, Villa Corvini, Ingresso libero Noi e la Giulia 19.50-22.25 Notte al museo 3 - Il segreto del faraone 15.00-17.20 Shaun, Vita da Pecora - Il Film 11.30 Cinquanta sfumature di grigio 14.10 Il settimo figlio 22.25 Noi e la Giulia 17.10 Selma - La strada per la libertà 19.45 Mortdecai 11.20-17.20-19.50-22.25 Focus - Niente è come sembra 11.30-14.50-17.30-20.00-22.30 Spongebob - Fuori dall’acqua 15.00 CERRO MAGGIORE THE SPACE CERRO MAGGIORE VIA TURATI, 62 - TEL. 892111 Spongebob - Fuori dall’acqua 11.40-14.05-16.30 Automata 14.25-17.00 Nessuno si salva da solo 15.00-17.30-20.00-22.30 Non sposate le mie figlie! 19.35-21.55 Kingsman - Secret Service 14.30-17.30-20.30 Superfast & Superfurious 12.00-14.35-17.00-19.25-21.50 Cinquanta sfumature di grigio 14.20-17.10-18.55-21.50 Focus - Niente è come sembra 20.00-21.10-22.30 Vizio di forma 15.30 Spongebob - Fuori dall’acqua 12.40-18.50 Birdman 21.15 Le leggi del desiderio 19.40 Shaun, Vita da Pecora - Il Film 11.50-14.20-16.40 Il settimo figlio 22.15 Noi e la Giulia 19.00-21.45 Focus - Niente è come sembra 11.30-14.15-16.45-19.15-21.50 Mortdecai 14.40-17.10-19.40-22.10 Mune - Il guardiano della luna 11.55-15.10-17.25 Notte al museo 3 - Il segreto del faraone 11.30-12.30 MELZO ARCADIA MULTIPLEX Nessuno si salva da solo Spongebob - Fuori dall’acqua Cinquanta sfumature di grigio Superfast & Superfurious Birdman Kingsman - Secret Service Focus - Niente è come sembra 14.50-17.10-20.10-22.10 14.30-16.30-18.30-20.25 22.20 15.10-17.40-20.20-22.35 17.40 14.40-17.20-20.00-22.30 15.00-17.30-20.30-22.40 VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444 PADERNO DUGNANO LE GIRAFFE VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250 Cinquanta sfumature di grigio 11-14.20-16.40-19-21.20 Il settimo figlio 16.40-20.40 Le leggi del desiderio 10.50-14.40-18.40-22.40 Cinquanta sfumature di grigio 15-17.30-20.20-22.40 Spongebob - Fuori dall’acqua 14.40-16.40-18.40-20.30 Selma - La strada per la libertà 22.30 Noi e la Giulia 10.50-14-16.20-18.30-20.40-22.50 Superfast & Superfurious 10.40-15-17-19-21 Spongebob - Fuori dall’acqua 11-15-17-19 Focus - Niente è come sembra 21.20 Notte al museo 3 - Il segreto del faraone 10.40-14.40-16.40-18.40 Mortdecai 20.40-22.40 Shaun, Vita da Pecora - Il Film 10.40-14.30-16.30-18.30 Black Or White 20.20-22.40 Taken 3 - L’ora della verità 14.20-18.40 Automata 11-16.30-21 Kingsman - Secret Service 11-14-16.30-19-21.30 Nessuno si salva da solo 10.40-14.30-16.30-18.30-20.30-22.30 Focus - Niente è come sembra 10.50-14.30-16.30-18.30-20.30-22.30 PIOLTELLO UCI CINEMAS PIOLTELLO Noi e la Giulia Nessuno si salva da solo Kingsman - Secret Service 11.10-14.45-17.30-20.10-22.45 11.10-14.30-17.30-19.50-22.10 22.15 VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960 INIZIATIVA Oggi, alle ore 17, da Piazza Castello a Palazzo Reale, vi sarà un corteo di 60 figuranti in abiti trecenteschi.In testa al corteo ci sarà Francesco Sforza a cavallo, a seguire nobili, armati,popolani, musici, dame e cavalieri. Sforza porterà con sé un manoscritto appartenuto alla sua famiglia, che consegnerà agli organizzatori della mostra al suo arrivo a Palazzo Reale, dove verrà esposto lo stendardo della mostra. Ad accompagnare il corteo ci saranno tamburi e chiarine. Il corteo è a cura dell’Associazione Italia Medievale, che ha come principale obbiettivo la promozione del patrimonio storico e artistico del Medioevo italiano. L’evento è gratuito. Oggi, piazza Castello Ingresso libero Spongebob - Fuori dall’acqua 11.00-15.10-17.30-20.00 Il settimo figlio | Imax (3D) 11.05-14.00-16.10-18.25-20.40-22.50 Cinquanta sfumature di grigio 11.15-14.10-17.00-19.50-22.40 Birdman 19.40-22.15 Notte al museo 3 - Il segreto del faraone 11.05-15.00-17.20 Focus - Niente è come sembra 11.10-14.15-17.00-19.40-22.10 Superfast & Superfurious 11.20-14.00-16.10-18.20-20.30-22.40 Le leggi del desiderio 22.30 Selma - La strada per la libertà 19.50 Spongebob - Fuori dall’acqua 11.10-14.40-17.10 Focus - Niente è come sembra 20.15-22.45 Shaun, Vita da Pecora - Il Film 11.05-14.00-16.05-18.10 Automata 22.35 Kingsman - Secret Service 11.00-14.00-16.55-19.45 Black Or White 11.20-14.15-16.55-19.35-22.15 Non sposate le mie figlie! 11.15-14.00-16.10-18.20-20.30-22.40 Mortdecai 11.20-17.15-19.40-22.10 Mune - Il guardiano della luna 14.50 ROZZANO THE SPACE CINEMA ROZZANO C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111 Spongebob - Fuori dall’acqua Mortdecai Cinquanta sfumature di grigio Kingsman - Secret Service Noi e la Giulia Focus - Niente è come sembra Mortdecai Le leggi del desiderio Vizio di forma Birdman Nessuno si salva da solo Automata Il settimo figlio Shaun, Vita da Pecora - Il Film Non sposate le mie figlie! Spongebob - Fuori dall’acqua Focus - Niente è come sembra Superfast & Superfurious Cinquanta sfumature di grigio Mune - Il guardiano della luna SAN GIULIANO MILANESE 14.10-16.30-18.50 21.50 15.30-18.25-21.40 15.40-18.35-21.35 16.50-19.30-22.15 14.55-17.25-20.00-22.30 16.15 18.45 21.25 18.55-21.45 14.50-17.20-19.50-22.25 14.20 17.00-19.30-22.10 14.30-16.45 19.15-21.40 15.10-17.30-20.00 16.30-19.00-21.30 14.55-17.15-19.35-22.00 22.20 14.40-16.10 MOVIE PLANET S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 899 552578 (PREN.) Spongebob - Fuori dall’acqua Noi e la Giulia Focus - Niente è come sembra Spongebob - Fuori dall’acqua Cinquanta sfumature di grigio Kingsman - Secret Service Nessuno si salva da solo SESTO SAN GIOVANNI C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547 20,00 22,30 14,50-17,20-19,50-22,30 15,00-17,20 14,50-17,20-19,50-22,30 14,30-17,00-19,40-22,30 15,00-17,20-20,00-22,30 SKYLINE MULTIPLEX Mune - Il guardiano della luna 11.15-14.30 The Search 16.45-19.35-22.20 Shaun, Vita da Pecora - Il Film 11.15-15.55-17.50 Le leggi del desiderio 13.35 Birdman 19.50-22.20 Notte al museo 3 - Il segreto del faraone 11.15-15.30-17.30 Noi e la Giulia 17.40-20.10-22.35 Focus - Niente è come sembra 11.15-13.35-15.50-18.05-20.20-22.35 Spongebob - Fuori dall’acqua 11.15-14.00-16.05-18.10-20.20 Cinquanta sfumature di grigio 22.35 Kingsman - Secret Service 11.15-14.40-17.20-20.00-22.40 Superfast & Superfurious 11.15-14.00-16.05-18.15-20.25-22.35 Nessuno si salva da solo 14.00-16.10-18.20-20.30-22.35 Black Or White 11.15-15.00-19.40-22.10 Interstellar | Imax 15.00-18.25-21.50 CRONACA __Domenica 8 marzo 2015__ 39 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Lotta al divieto La Brambilla all’attacco: «Spazi per gli animali dentro il sito di Expo» ■■■ «É inaccettabile che il posto per gli ani- ESPOSITORI INTERNAZIONALI Due scatti dell’ultima edizione della fiera dell’arte low cost, che sbarca in via Tortona dal 19 marzo con un’ampia sezione di opere sotto i 500 euro [Ftg] L’evento «Affordable Art Fair» Quadri d’autore a 100 euro La fiera dell’arte low cost In via Tortona prezzi per tutte le tasche nella rassegna di opere provenienti da tutto il mondo ::: MASSIMO DE ANGELIS ■■■ L’arte «low cost» sbarca a Milano. Prendete un giovane pittore,scultore o fotografo, poiindividuate una galleria con la missione di promuovere i baby talenti e infine immaginate un appassionato desideroso di investire a lungo termine su una promessa del futuro.Mescolate questi tre ingredienti e viene fuori «Affordable Art Fair», la mostra mercato dedicata ai collezionisti e a chi si avvicina per la prima volta al settore con tanto entusiasmo ma pochi soldi da spendere. La manifesta- zione,unica nel suo genere, si terrà negli spazi del «Superstudio Più» di via Tortona dal giovedì 19 marzo a domenica 22, per quattro giorni di full immersion negli stand di 95 espositori internazionali. Al pubblico verranno mostrate al pubblico solo opere di valore non superiore a 6mila euro, mentre sarà sviluppata un’apposita sezione con proposte comprese nel range da 100 a 500 euro, soglia psicologica per un principiante.Viene garantita la partecipazione di gallerie di assoluto livello, italiane e straniere, capaci di sele- zionare oggetti interessanti per diversi gusti e soprattutto qualsiasi budget. Il principio della kermesse è proprio quello di rendere accessibile l’arte, trasformandola da elitaria (e irraggiungibile) alla portata di tutte le tasche. Non solo business o trattative di lavoro, in quanto sono anche in calendario attività didattiche per adulti o ragazzi, tra laboratori e tavole rotonde, così da trascorrere un pomeriggio all’insegna dell’arte contemporanea. Per conoscere meglio i giovani creativi, e valorizzarne le capacità, ogni giorno all’ora del tè saranno programmate esi- bizioni dal vivo, con un occhio di riguardo alla street art. I migliori under 40 dell’anno, potranno invece presentare i propri lavori attraverso canali privilegiati e la consulenza di noti collezionisti. Due comunque gli appuntamenti da non perdere: l’evento inaugurale con la performance «decostruttiva» di Michelangelo Pistoletto e venerdì 20 marzo la maratona «Night Out» alla scoperta, dalle 19 alle 24, di 50 location milanesi,spesso fuori dei circuiti tradizionali, dove ammirare la produzione di opere d’arte. Sempre a un prezzo abbordabile. mali ad Expo sia solo nei piatti». Michela Vittoria Brambilla, ministro per il Turismo nell’ultimo governo Berlusconi, nota per la spiccata sensibilità ambientalista, pretende risposte dagli organizzatori dell’Esposizione universale di Milano. Le critiche mosse alla manifestazione sono due: all’esponente forzista non va giù che nei padiglioni tematici non sia previsto spazio per le culture vegane e vegetariane, così come non piace che nella cittadella in via di costruzione a Rho non sarà consentito l’ingresso agli animali domestici. «Mi aspetto che Expo sia anche un’occasione per riflettere sullo status degli animali - afferma la La Brambilla[Ftg] Brambilla - «sulla sofferenza negli allevamenti intensivi, sulla loro non sostenibilità ambientale ed economica». L'invettiva della deputata forzista, che è anche presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, arriva durante un convegno organizzato con l’Associazione italiana turismo responsabile. Dalla soluzione delle due criticità segnalate, sostiene,non passa solo la completezza del programma di Expo, ma la stessa riuscita dell’evento. «C’è il rischio concreto - spiega - di vedere una manifestazione ambiziosa ridursi ad una versione planetaria delle sagre di villaggio, dove governi o multinazionali si contendono gli spazi per impiantare il chiosco e vendere le proprie specialità». Le soluzioni: fare in modo che a Expo si possa incontrare la cultura vegana («Rappresenta 75 milioni di persone») e allestire spazi per i visitatori con animali domestici. «Al momento non è un buon inizio». R.PRO. __Domenica 8 marzo 2015__