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ommario
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Dal
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unicipio
La vita dal
Vita delle
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ssociazioni
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ttualità
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Speciale
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L
La
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toria
77
ettori scrivono
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Milly Carlucci alle Terme
con “Mela Verde” su Retequattro
Paolo Brosio al Museo della Malga
con Linea Verde su Rai1
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edazionale
Cari lettori,
è con estremo piacere che il Comitato di Redazione, proseguendo nell’incarico, ha elaborato un nuovo numero del “Garzonè”, perseguendo l’obiettivo di non limitarsi a registrare i traguardi raggiunti in campo amministrativo o sociale, ma di essere strumento collettivo, attraverso cui ognuno partecipa in prima persona nella veste di attore e regista del cambiamento.
Guardando avanti non possiamo dimenticare quanti in passato hanno
collaborato e sostenuto questo periodico comunale ed il nostro ringraziamento
va a tutti loro.
Confidiamo che voi tutti continuiate a fare la vostra parte, uscendo dal
guscio e sentendovi coinvolti in questo progetto di crescita che, numero dopo
numero, continua. Solo con la partecipazione di tutti, gli interessi individuali
saranno superati da quelli collettivi, insieme recupereremo il gusto del confronto, del dialogo aperto e sincero.
L’invito è quindi quello di interpellateci, fornendoci notizie, segnalazioni,
fotografie, commenti o quant’altro riterrete utile ed opportuno.
Grazie
La Redazione
3
Dal
M
unicipio
Saluto del sindaco
Cari concittadini,
a maggio è partita la XII legislatura dopo la ricostituzione del Comune
di Caderzone, con un Consiglio comunale molto rinnovato e motivato. Compiute le nomine nei vari organismi comunali e sovracomunali, l’Amministrazione comunale si è subito attivata per dar corso alle nuove iniziative inserite
nel programma di legislatura e per portare a termine i lavori in corso.
I prossimi cinque anni saranno improntati obbligatoriamente verso un
nuovo modo di agire, che dovrà necessariamente tener conto delle mutate
condizioni congiunturali del sistema economico italiano e internazionale.
L’adesione dell’Italia all’Europa impone che ad ogni livello istituzionale siano rispettati degli obiettivi economico-finanziari, indispensabili per confrontarsi con il mondo globalizzato. Parrebbe impossibile che un Comune piccolo
come il nostro debba tenere conto del sistema internazionale, ma anche noi
non possiamo restare passivi.
L’Europa prima, lo Stato italiano e la Provincia di Trento poi, ci chiedono di rispettare il cosiddetto «Patto di stabilità» che, in parole più semplici, ci
impone di controllare la spesa, rispettando i limiti imposti dai Governi nazionali. E così già dal 2006, le principali voci del bilancio comunale vedranno,
dopo anni di incremento, una stagnazione e se non addirittura una riduzione delle risorse.
A titolo puramente esemplificativo la voce del personale dovrà ridursi
dell’1%, le spese ordinarie del 2%, per non parlare degli investimenti che, con
i dati già in nostro possesso, nel prossimo quinquennio, subiranno un taglio
superiore al 25%. Ecco quindi la necessità di rettificare alcuni obiettivi e comportamenti che senz’altro andranno a toccare anche il singolo cittadino.
L’intenzione dell’Amministrazione comunale, per quanto possibile, è
quella di non incidere ulteriormente sul prelievo alle famiglie, ma di
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M
ottimizzare la spesa eliminando se necessario, alcuni interventi o iniziative
che non sono strettamente necessarie o che non contribuiscono in modo significativo alla crescita sociale ed economica della nostra società. La scelta su
cosa, come e quando tagliare i finanziamenti e ridimensionare gli obiettivi
non è facile da definirsi, in quanto, si è ben consapevoli che le richieste, generalmente derivano dalla convinzione che ciò che si chiede sia il più giusto, il
più indispensabile ed il più motivato. Ciononostante con attenzione, imparzialità e con la visione del quadro amministrativo complessivo, opereremo in
modo che le decisioni vadano a interessare un po’ tutti i settori, in modo da
rendere meno sensibile il citato taglio delle spese.
Per agevolare la nostra azione e per far sì che il peso delle decisioni sia il
più leggero possibile, è auspicabile che ogni cittadino condivida le nuove
necessità e metta in essere dei comportamenti virtuosi nei confronti della
cosa pubblica. In altre parole: se ognuno di noi usa la cosa pubblica con rispetto e contrasta i modi impropri di cittadini maleducati, permetterà a tutti
di risparmiare denari che potranno essere meglio utilizzati per il bene della
Comunità. Il rispetto ed il far rispettare il suolo pubblico, le attrezzature, gli
impianti, le dotazioni e le infrastrutture, aiuteranno in modo consistente la
finanzia pubblica. Oltre a questo è necessario, da parte di tutti i componenti
della Comunità, di un rinnovato spirito di volontariato che è sempre stato un
vanto della Comunità di Caderzone e che molto ha contribuito e continuerà a
contribuire alla nostra crescita economica e sociale.
Maurizio Polla
5
M
Esito dell’urna
Elezioni amministrative svoltesi l’8 maggio 2005
COMUNE
Caderzone
ISCRITTI
513
ORE 11
ORE 17
ORE 22
VOTANTI %
VOTANTI %
VOTANTI (M+F) %
124
256
435 (219+216)
24,17%
49,90%
84,79%
2000
79,64% Candidati alla carica di sindaco:
Polla Maurizio – Lista: Insieme per Caderzone
Ventura Lorenza – Lista: Comunità Futura
Comunità Futura
Totale voti 152, pari al 36,19%
Voti di preferenza
Mosca Marcello 47
Mosca Gianni 38
Polla Marco 35
Turri Anna 23
Mosca Romeo 22
Alberti Angela 22
Sartori Davide 21
Sartori Moreno 13
Falcone Francesca Lucia 13
Frigotto Flavia 9
Zago Marcella 8
Insieme per Caderzone
Totale voti 268, pari al 63,81%
Voti di preferenza
Mosca Gianni 64
Sartori Flavio 61
Amadei Nicola 45
Polla Federico 39
Polla Armando 38
Polla Ivana 34
Amadei Matteo 29
Mosca Emilio 27
Dal Pont Ivo 24
Sartori Manuel 23
Polla Franco 18
Schede non valide 15 di cui 5 bianche
6
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Consiglio comunale:
Nominativo
1.
Polla Maurizio
2.
Amadei Matteo
3.
Amadei Nicola
4.
Dal Pont Ivo
5.
Mosca Emilio
6.
Mosca Gianni Piazzi
7.
Mosca Giovanni Carlet
8.
Mosca Marcello
9.
Polla Armando
10. Polla Federico
11. Polla Ivana
12. Polla Marco
13. Sartori Flavio
14. Turri Anna
15. Ventura Lorenza
Carica ricoperta
Sindaco
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Giunta comunale:
Nominativo
1. Polla Maurizio
2. Mosca Giovanni Carlet
3. Amadei Nicola
4. Polla Ivana
5. Sartori Flavio
Carica ricoperta
Sindaco
Vicesindaco – Assessore all’agricoltura, foreste, manutenzioni ordinarie e coordinamento operai
Assessore al Turismo, Pro Loco, A.P.T. e Artigianato
Assessore alle Politiche Sociali, Sport,
Associazionismo, Commercio e Politiche
della Pace
Assessore ai Lavori Pubblici e Istruzione
7
Caderzone a Linea Verde
8
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Commissione edilizia
geom. MATTEO AMADEI
geom. IVO DAL PONT
dott. EMILIO MOSCA
dott. ing. TULLIO SARTORI
sig. ARMANDO POLLA
esperto in edilizia
esperto in edilizia
esperto in fisica - tecnica
esperto in edilizia
esperto in commercio
della suddetta Commissione, presieduta dal Sindaco o un Assessore o consigliere suo delegato, fanno parte anche l’esperto in urbanistica nominato con
decreto sindacale e i membri di diritto di seguito riportati:
dott. ing. CARLO CARÈ
esperto in urbanistica
dott. ing. GIANPIETRO AMADEI
comandante locale dei Vigili del Fuoco
sig. GIORDANO POLLA
rappresentante della Pro Loco
geom. GIORGIO RICCADONNA
responsabile del Servizio Tecnico
(senza diritto di voto)
dott.ssa DOMENICA DI GREGORIO segretario comunale
(senza diritto di voto)
RAPPRESENTANTE B.I.M.
RAPPRESENTANTE COMITATO
DI DISTRETTO A.P.S.S.
RAPPRESENTANTE
TERME VAL RENDENA
RAPPRESENTANTI
COMPRENSORIO
Polla Armando
Polla Ivana
Bonazza Loredana
Polla Federico
Mosca Marcello
RAPPRESENTANTI
COMITATO REDAZIONE GARZONÈ Dal Pont Ivo
Polla Federico
Ventura Lorenza
Turri Anna
RAPPRESENTANTE
PARCO ADAMELLO BRENTA
Mosca Emilio
RAPPRESENTANTE
CONSORZIO SERVIZIO VIGILANZA
BOSCHIVA VAL RENDENA
Mosca Giovanni
9
La vita dal
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umün
Anagrafe 2005
NATI
Maschi 7 - Femmine 2 – Totale 9
MORTI
Maschi 6 - Femmine 5 – Totale 11
MATRIMONI
N. 4
IMMIGRATI
MASCHI 14 – FEMMINE 10
TOTALE 24
EMIGRATI
MASCHI 15 – FEMMINE 14
TOTALE 29
SITUAZIONE AL 31.12.2005
MASCHI 321 – FEMMINE 297
TOTALE 618
FAMIGLIE 272
Cortesia Udalrico Gottardi, foto da Mostra “Il bosco digitale”
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Censiti per anno di nascita al 31.12.2005
1910
1911
1912
1913
1914
1915
1916
1917
1918
1919
1920
1921
1922
1923
1924
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1926
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1
2
2
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4
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5
4
3
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1930
1931
1932
1933
1934
1935
1936
1937
1938
1939
1940
1941
1942
1943
1944
1945
1946
1947
1948
1949
4
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2
6
4
7
8
4
6
5
3
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9
9
7
13
7
7
9
1950
1951
1952
1953
1954
1955
1956
1957
1958
1959
1960
1961
1962
1963
1964
1965
1966
1967
1968
1969
6
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7
5
10
8
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10
8
10
10
15
3
11
12
12
8
12
8
6 febbraio 2006, la fiamma olimpica è a Caderzone
11
1970
1971
1972
1973
1974
1975
1976
1977
1978
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
11
12
15
11
12
9
4
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7
7
9
4
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6
7
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5
3
6
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1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2
5
0
7
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5
7
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11
7
10
8
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4
9
TOTALE
618
C
Al temp a Cadarciun dal 2004
Al temp a Cadarciun dal 2005
Mis
Giner
Fivrer
Marz
Avril
Mac
Giugn
Lui
Agust
Setembar
Utubar
Nuembar
Dizembar
Sul
Acqua
Nef
Gnignugnignela
Vent
4
3
1
1
1
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1
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/
/
1
-10
- 8
-12
- 2
+ 2
+10
+ 7
+ 6
+ 8
+ 2
- 8
- 14
- 1
+ 1
+ 7
+10
+18
+20
+19
+16
+15
+ 9
+ 7
- 3
291
18
4
52
12
- 14
+20 112 ghei
30
27
26
21
24
27
21
22
20
23
24
26
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2
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1
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2
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1
1
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5
5
2
8
6
8
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3
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Nevicata gennaio 2006
12
Frot
Caft
Cm Di Nef
7
3
17
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/
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40
44
C
Al termometro al vardu ala duman ali set e meza.
L’invern pasà le stà bel e cun poca nef, al vintun di giner ali una l’era +24° parchè
ghera al föhn ca le in vent chi vegn da nord cal si scavda quanca al pasa sali Alpi.
In dai di di vent le sempre sta bel temp!
Al nof di avril fo par la not l’ha flucà e ne vignu quatru ghei.
Vers i des di giugn le sta frot e ala duman ali set l’era pu du.
Al vintitri di giugn ghe stà in tempural e sal camp par na saiota è mort quatru
manzoc dal pietro.
Al vintiset di giugn la nef in dai graper da garzunè le nada via tuta.
Agust le sta brut e frot; al zinc ali set e meza di duman l’era pu set.
Al quatru di setembar vers sira ghe sta in tempural cun na grandinada.
Stistà e staftun ghe sta na butada di funz ca nu mi rigort da averni mai vist ci tanc
in dizembar la fluca e la fat frot al trenta ali set e meza l’era men quatordas e fò al
Lagomago l’era men disdot
In Garzunè ghe in laras ca le in dali pianti monumentali del trentino.
Ia stimà cal gabia zinc-sezent agn e a in metru e trenta da tera al ga na circonferenza
da quatru metri e utantazinc ghei. Le al laras dal bait dai purcei.
Sala culm vers al corn aft ghe su du cirmi (pino cembro) ca le na pianta ca nu si gata
di spos dali nosi bandi.
I operai dal Parco Adamello Brenta ia giustà al sinter da San Giulian, sai zapei, e ia
fat in bel mister.
Par sighitar al discorso dal logn ca le la sicunda casa dai Trentin, me capita da vardar
i cartei ca la fat sala muntagna al Parco: al cartel al par di cartun presa o compensato,
e al pal di fer!!
Le nada amu ben ca nu i lia fac di plastica.
Daniele Mosca
Guardiabosc
13
incontri
Caderzone,
8 maggio 2005,
visita della Pro Loco
di Tradate - Abbiate
14
C
Il Bilancio di previsione
dell’esercizio finanziario 2006
è stato approvato dal Consiglio Comunale
in seduta del 21 dicembre 2005
con delibera n. 35/05.
Presenta le seguenti risultanze:
ENTRATA
TITOLO I - Entrate tributarie
TITOLO II - Entrate da contributi
e trasferimenti correnti della Provincia e altri Enti
TITOLO III - Entrate extratributarie
TITOLO IV - Entrate per alienazione di beni patrimoniali,
trasferimenti di capitali e riscossione di crediti
TITOLO V - Entrate da accensione di prestiti
TITOLO VI - Entrate da servizi per conto di terzi
TOTALE
AVANZO DI AMMINISTRAZIONE applicato al bilancio
TOTALE COMPLESSIVO ENTRATE
SPESA
TITOLO I - Spese correnti
TITOLO II - Spese in conto capitale
TITOLO III - Spese per rimborso prestiti
TITOLO IV - spese per servizi per conto di terzi
TOTALE
DISAVANZO DI AMMINISTRAZIONE
TOTALE COMPLESSIVO SPESE
COMPETENZA
€
256.650,00
€
€
601.756,00
359.295,00
€
€
€
€
€
€
883.785,00
2.633.520,00
189.700,00
4.924.706,00
156.532,00
5.081.238,00
COMPETENZA
€
962.331,00
€ 3.348.837,00
€
580.370,00
€
189.700,00
€ 5.081.238,00
€
€ 5.081.238,00
L’ufficio Ragioneria
rag. Barbara Collini
15
C
Anno 2005
Elenco delle concessioni di edificare
autorizzazioni edilizie rilasciate
denunce d’inizio attività presentate
1/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - SARTORI MARIA ROSA - sostituzione parapetto poggiolo a primo piano, attualmente in ferro, con uno in
legno come quello esistete a piano sottotetto e rifacimento del pavimento in
piastrelle - P.ed. 229/2 - via G. Verdi
1/2005 - Autorizzazione - POLLA DARIO - POLLA MARCO - posa in opera
di n. 2 pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria sulla falda
sud dell’edificio, aventi le dimensioni di complessivi ml. 2.00 * 2,00 circa P.ed. 376 - via Pozze
1/2005 - Concessione - VALENTINI ANDREA - costruzione deposito - garage
interrato al servizio della ditta - P.f. 593/1 - località Cavada
2/2005 - Autorizzazione - MOSCA NIVES - SABINI FLAVIO - risanamento
con sistemazione esterna edificio senza modifica della destinazione d’uso P.ed. 11 P.M. 3 - via Mantova
2/2005 - Concessione - SARTORI OSVALDO - costruzione di un laboratorio
artigianale di falegnameria interrato, con sovrastante edificio da adibire ad
uffici, sala esposizione e servizi - Pp.ff. 328/2 - 333/2 - 339 - 341 - P.ed. 556 via Pozze
2/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - SARTORI GIORGIO - CUNACCIA
LORENZO - prolungamento stradina trattorabile per l’accesso ai fondi rustici, avente larghezza di ml. 2,50 con ulteriore banchina di ml. 0,50, con partenza da quella esistente - Pp.ff. 1385/4 - 1402/2 - 1403/1 - 1405/2 - 1405/4 1408 - località Valisel
3/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - BUSNELLI CLAUDIO - BUSNELLI
DANIELA - INZAGHI ANGELA LALLA - variante in corso d’opera al pro-
16
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getto di risanamento con cambio di destinazione d’uso del sottotetto i cui
lavori sono stati autorizzati con concessione ad edificare n. 2 di data 26/02/
2003 - P.ed. 32 PP.MM. 1 - 2 - 5 - P.f. 1759 - via G. Prati
3/2005 - Autorizzazione a lottizzare - POLLA GIMMI - POLLA MARINO FONTANA MARIA VITTORIA - POLLA ADRIANO - BONOMI WILLIAM SARTORI RITA COSTANZA - POLLA DARIO di Polla Dino Fabrizio e Marco S.n.c. - EURO DATA S.a.s. di Lorenzi Cristina &. C. - convenzione ex art.
90 L.P. 05/09/1991 n. 22 e.s.m. - lavori di costruzione strada di penetrazione
e opere di urbanizzazione primaria per la lottizzazione in località “Pozze” ambito “A” - Pp.ff. 338 - 342/1 - 350/1 - 350/2 - 351/1 - 351/2 - 353/4 - 355 358 - località Pozze
3/2005 - Concessione - BONAZZA LINA - FAUSTI GESUINA - SARTORI
GIANFRANCO - SARTORI SEVERINO - ricavo unità immobiliari a piano
sottotetto con cambio di destinazione d’uso e sistemazione edificio - P.ed.
369/1 PP.MM. 2 - 3 - 5 - via Regina Elena
4/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - MOSCA CLAUDIO - MOSCA
GIAMPAOLO - sostituzione di un serbatoio per GPL esistente con un nuovo
contenitore da litri 1.650 in serbatoio fisso interrato protetto da rivestimento
in resine epossidiche - P.ed. 317 - P.f. 414/6 - via Regina Elena
4/2005 - Concessione - POLLA MARINO - SARTORI LUIGI - risanamento
con sopraelevazione edificio adibito a stalla e fienile e ricostruzione cascinello
in aderenza sul lato nord attualmente allo stato di rudere - Pp.ed. 173/2 173/4 - P.f. 1513/1 - località Gelada
5/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - SARTORI GIORGIO - realizzazione
poggiolo a piano sottotetto fronte sud, costruzione camini, finestra a filo falda e modifiche interne - P.ed. 421 - via A. Diaz
5/2005 - Concessione - POLLA FIORE - ricostruzione cascinello attualmente
allo stato di rudere - P.ed. 166 - località Gelada
6/2005 - Concessione - POLLA GIOVANNI BATTISTA - realizzazione legnaia
- deposito rimorchi agricoli in aderenza all’edificio esistente e realizzazione
pollaio con recinzione in rete metallica plastificata verde - P.ed. 515 - P.f. 987/
2 - località Pan
17
C
6/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività in Sanatoria - CHESI LIDIA - FORCHETTA PATRIZIA - AMIGHINI ROMANO GIACOMO - TOVINI
GIACOMINO - PRETTI MARIO - GIGLIOTTI ANGELA - RESCONI GIOVANNI - DONATI ANNAMARIA - sanatoria varianti distributive interne ai
piani interrato e primo e modifiche al prospetto sud - condominio “Il Parco”
- P.ed. 448 PP.MM. 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - via Regina Elena
7/2005 - Concessione - POLLA MARIO - ampliamento del cascinello esistente per realizzazione bagno al servizio dell’edificio e realizzazione del sistema
di smaltimento dei reflui tramite fossa biologica Imhoff e a dispersione P.ed. 485 - P.f. 1510/1 - località Gelada
7/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - PEDERZOLLI GIOVANAZZI FABIO - LORENZI CRISTINA - PEDERZOLLI GIOVANAZZI ELDA - realizzazione tettoia in legno sul fronte sud e varianti interne ed esterne - Pp.ed. 557
- 565 - via Bassett
8/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - MOSCA ONORIO - tinteggiatura
completa edificio colore bianco con contorni e zoccolo colore rosa antico,
carteggiatura e mordentatura parti lignee colore noce chiaro e sostituzione
attuali parapetti poggioli e scala in legno colore noce chiaro - P.ed. 346 - via
Belvedere
8/2005 - Concessione - SARTORI VITTORIO - cambio di destinazione d’uso
da stalla e fienile a residenziale con varianti interne ed esterne - P.ed. 372
P.M. 1 - località Pulic
9/2005 - Concessione - FRIZZI GIOVANNI - costruzione volume accessorio
non abitativo di pertinenza dell’edificio - P.ed. 519 P.M. 1 - via Pozze
9/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - MOSCA DANIELE - MOSCA ENRICO FELICE - posa in opera di n. tre collettori solari per la produzione di
acqua calda sanitaria sulla falda est dell’edificio, aventi le dimensioni di
ml. 2,25 * 2,40 circa, costruzione canna fumaria e relativa torretta e sostituzione generatore di calore con potenzialità inferiore a 34 kw - P.ed. 345 - via
Belvedere
10/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - G.R. IMMOBILIARE di LEONE
ROBERTA in Amadei - rifacimento scala di accesso all’edificio con posa in
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opera di gradini in granito bocciardato e sostituzione attuale parapetto in
legno con uno in ferro battuto - P.ed. 6 - via Regina Elena
10/2005 - Concessione - SARTORI ARRIGO - SARTORI TULLIO - SARTORI
ILDE - sistemazione e completamento edificio con ampliamento di volume e
ricavo di n. dieci unità immobiliari - P.ed. 555 - P.f. 586/6 - via Belvedere
11/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - SALVADEI LIVIO - sostituzione
attuale recinzione metallica plastificata verde con analoga delle medesime
caratteristiche - P.f. 695/1 - via A. Diaz
11/2005 - Concessione - DURIGA S.r.l. - costruzione edificio di civile abitazione con ricavo di n. cinque unità immobiliari e realizzazione delle sistemazioni esterne dello stesso - Pp.ff. 429/2 - 431/1 - 432/1 - 1843 - via Duriga
12/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - POLLA ELISA - posa in opera di
grigliato in piastre di calcestruzzo delle dimensioni di cm. 60 * 60 con
delimitazione in cordonate di granito - P.f. 60/2 - via S. Giuliano
12/2005 - Concessione - MORATELLI LUCIANO - MORATELLI ANNA MORATELLI ANTONELLA - MORATELLI MARIA ROSA - risanamento con
cambio di destinazione d’uso della soffitta - P.ed. 43 P.M. 6 - via A. Manzoni
13/2005 - Concessione - VILLE SUL GOLF S.r.l. - varianti interne ed esterne
con aumento di volume e parziale cambio di destinazione d’uso da artigianale a residenziale, con ricavo di n. cinque unità immobiliari - P.ed. 556 - via
Pozze
13/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - CUNACCIA LORENZO - trasformazione di coltura con taglio piante, arbusti, estirpazione ceppaie e sistemazione terreno - Pp.ff. 1405/2 - 1405/4 - 1408 - 1411/1 - 1411/2 - località Palos
14/2005 - Concessione - MONTEDIL S.p.A. - costruzione edificio di civile
abitazione con ricavo di n. cinque unità immobiliari - Pp.ff. 327/3 - 327/5 località Pozze
14/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - CUNACCIA LORENZO risanamento edificio con parziale cambio di destinazione d’uso da stalla e
fienile a residenziale e realizzazione del sistema di smaltimento dei reflui
19
C
tramite fossa biologica Imhoff e a dispersione - P.ed. 126 - Pp.ff. 1405/2 1405/4 - 1408 - 1411/1 - località Palos
15/2005 - Concessione in Sanatoria - BIASI SILVANO - BIASI MARIA ELISA
- BIASI LILIANA - sanatoria varianti esterne ed interne - opere realizzate in
difformità parziale dalla licenza di costruzione n. 83 di data 04/08/1970 P.ed. 6 P.M. 2 - via Regina Elena
15/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - MACCARRONE LUCILLO - posa
in opera di n. tre pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria
sulla falda sud dell’edificio, aventi le dimensioni di ml. 2,38 * 1,15 circa P.ed. 416 - via Regina Elena
16/2005 - Concessione - SARTORI OSVALDO - costruzione alloggio del proprietario nell’ambito dei lavori di realizzazione laboratorio artigianale di
falegnameria - P.f. 341 - via Pozze
16/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - POLLA GIORDANO - costruzione
autorimessa di pertinenza dell’edificio e sistemazione area esterna - P.ed. 454
- P.f. 78/4 - via Bassett
17/2005 - Concessione - MOSCA ALBERTO - cambio di destinazione d’uso
con opere del primo piano da rurale a residenziale - P.ed. 103 P.M. 3 - località
Salamon
17/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - SEBASTIANI EMANUEL - variante
preliminare al progetto di costruzione edificio unifamiliare di civile abitazione, i cui lavori sono stati autorizzati con concessione di edificare n. 31/03 di
data 09/12/2003 - P.f. 80/1 - via Bassett
18/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - POLLA LUIGIA - realizzazione
recinzione in legno di larice con altezza pari a ml. 1,00 - Pp.ff. 1582 - 1584 1788 - località Fontane
19/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - POLLA DINO - POLLA ALDO POLLA ROMANO - manutenzione straordinaria della falda sud del tetto,
consistente nella sostituzione dell’orditura secondaria, del tavolato e del manto
di copertura con nuovo manto in onduline zincate color testa di moro - P.ed.
175/2 P.M. 1 - 2 - 3 - località Michel
20
C
20/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - FREDDI FRANCESCO - restauro con
trasformazione di destinazione d’uso - Pp.ed. 107 - 108 - P.f. 1110 - località Bacioc
21/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - AMADEI GIULIANO - AMADEI
ALFREDO - AMADEI VITO - AMADEI ROBERTO - AMADEI MAURIZIO AMADEI MATTEO - AMADEI MARTINA - AMADEI FEDERICA - AMADEI
TIZIANO - posa in opera di solari per la produzione di acqua calda sanitaria
sulla falda sud dell’edificio - P.ed. 422 - Pp.ff. 570/2 - 571 - via A. Diaz
22/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - STOCCO UGO - variante per costruzione timpano sul fronte sud nell’ambito del progetto di costruzione edificio unifamiliare di civile abitazione con contestuale demolizione dell’edificio esistente P.ed. 274, i cui lavori sono stati concessionati con provvedimento n. 14 di data 08/08/2002 - P.ed. 274 - Pp.ff. 74/2 - 79/3 - 81/1 - 81/2 - 82 via G. Prati
23/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - COOPERATIVA PARCHEGGI
CADERZONE Società Cooperativa Edilizia - costruzione nuovo parcheggio
interrato e di superficie con accessi da via Girolamo III^ Bertelli - Pp.ff. 1754/
4 - 553/3 - via A. Diaz
24/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - POLLA MAURIZIO - POLLA ROBERTO - variante in corso d’opera ex art. 86 della L.P. 05/09/1991 n. 22 al
progetto di costruzione appartamento a piano sottotetto e rifacimento poggioli
esistenti, i cui lavori sono stati autorizzati con concessione di edificare n. 22
di data 22/07/2003 - P.ed. 511 P.M. 3 - località Pan
25/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - FAMIGLIA COOPERATIVA di
CADERZONE - messa a norma impianto elettrico esistente e adeguamento
uscite di emergenza e scala di collegamento tra il piano terra e il primo piano
- P.ed. 239/1 - via Regina Elena
26/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - FOSTINI ELENA - variante ai lavori
di realizzazione recinzione della proprietà sul lato sud dall’autorizzata in
ferro battuto zincato a rete metallica plastificata verde e costruzione cancello
di ingresso sul lato ovest - P.ed. 423 - via Regina Elena
27/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - MOSCA ADRIANO - MOSCA
FLAVIO - MOSCA GIOVANNI - MOSCA SERGIO - MOSCA VALENTINO -
21
C
rifacimento rivestimento scala interna in granito della Val Genova, sostituzione parapetto e tinteggiatura murature - P.ed. 408 - via A. Diaz
28/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - MOSCA VALENTINO - rifacimento stradina di accesso alla proprietà con posa in opera di sassi in granito annegati su fondo in cemento - P.f. 1785 - località Michel
29/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - POLLA MAURO - posa in opera di
pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria sulla falda sud dell’edificio, aventi le dimensioni di ml. 2,00 * 4,00 circa - P.ed. 513 - località Pan
30/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - CUNACCIA LORENZO - variante
al progetto di risanamento edificio con parziale cambio di destinazione d’uso
da stalla e fienile a residenziale e realizzazione del sistema di smaltimento
dei reflui tramite fossa biologica Imhoff e a dispersione o= - P.ed. 126 - Pp.ff.
1405/2 - 1405/4 - 1408 - 1411/1 - località Palos
31/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - CASIRAGHI GIOVANNI - posa in
opera di serbatoio gasolio da riscaldamento della capacità di litri 2.000 a servizio dell’unità immobiliare - P.ed. 29/1 - P.f. 61 - via G. Prati
32/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - POLLA LILIANA - esecuzione di
opere di manutenzione straordinaria, consistenti nella sostituzione del
portoncino di ingresso al piano terra fronte ovest e dei serramenti esterni al
secondo piano con nuovi serramenti in alluminio colore marron scuro come
l’attuale - P.ed. 314 - via Regina Elena
33/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - FREDDI FRANCESCO - realizzazione intercapedine areata nell’ambito dei lavori di restauro con cambio di
destinazione d’uso - Pp.ed. 107 - 108 - P.f. 1110 - località Bacioc
34/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - DEREVITSKY GUJA - opere di manutenzione straordinaria consistenti nella sostituzione del parapetto del poggiolo, nella nuova intonacatura e tinteggiatura facciata lato est - P.ed. 16/1
P.M. 4 - via Regina Elena
35/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - POLLA ALDO - POLLA DINO POLLA FABRIZIO - POLLA ITALO - POLLA ROMANO - realizzazione
cordolo in cemento per consolidamento muratura e sostituzione recinzione
22
C
in rete metallica plastificata verde - Pp.ff. 70/4 - 70/5 - via G. Prati
36/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - STOCCO UGO - variante in corso
d’opera ex art. 86 L.P. 05/09/1991 n. 22 e s.m. al progetto di costruzione edificio unifamiliare di civile abitazione con contestuale demolizione dell’edificio esistente, i cui lavori sono stati concessionati con provvedimento n. 14 di
data 08/08/2002, e posa in opera di n. tre pannelli solari per la produzione di
acqua calda sanitaria sulla falda sud dell’edificio - P.ed. 274 - Pp.ff. 74/2 - 79/
3 - 81/1 - 81/2 - 82 - via G. Prati
37/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - POLLA DOMENICO - POLLA
DARIO - costruzione abbaini per accesso al tetto sui fronti nord e sud - P.ed.
61/1 PP.MM. 1 - 4 - vicolo dell’Arco
38/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - BONAZZA LINA - SARTORI
GIANFRANCO - installazione serbatoio GPL fisso interrato da litri 1.650 al
servizio dell’edificio P.ed. 369/1 PP.MM. 2 - 3 - 5 nell’ambito dei lavori di
ricavo unità immobiliari a piano sottotetto con cambio di destinazione d’uso
e sistemazione edificio, autorizzati con concessione ad edificare n. 03 di data
28/02/2005 - P.f. 234/1 - via Regina Elena
39/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - VILLE SUL GOLF S.r.l. - installazione serbatoio GPL fisso interrato in polietilene da litri 2.300 sul terreno di
pertinenza e al servizio dell’edificio - P.ed. 566 - via Pozze
40/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - POLLA ELIO - realizzazione impianto termico con posa in opera di caldaia murale e alimentazione da bidoni
mobili di GPL situati sul poggiolo a secondo piano al servizio dell’edificio P.ed. 325 P.M. 3 - via Alla Sega
42/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - BONAZZA LINA - FAUSTI
GESUINA - SARTORI GIANFRANCO - SARTORI SEVERINO - realizzazione pensilina in legno in aderenza al fronte est e posa in opera copertura al
cancello di accesso - P.ed. 369/1 PP.MM. 2 - 3 - 5 - via Regina Elena
43/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - RIPOLI FILOMENA - realizzazione
scala a chiocciola interna di collegamento tra il piano terra e il primo piano e
opere di manutenzione straordinaria dei locali esistenti senza cambio di destinazione d’uso - P.ed. 41 P.M. 8 - via G. Prati
23
C
44/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - SARTORI IOLANDA - tinteggiatura
esterna facciate e parti in legno con mantenimento delle tinte esistenti - P.ed.
57/1 - vicolo dell’Arco
45/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - MOSCA LORENZO - esecuzione di
opere di manutenzione straordinaria consistenti nel rifacimento del servizio
igienico esistente con sostituzione della pavimentazione, del rivestimento,
dei sanitari, rifacimento dell’impianto sanitario e sostituzione dei serramenti
interni - P.ed. 339 P.M. 1 - via Belvedere
46/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - SARTORI ARRIGO - posa in opera
di n. tre pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria sulla falda
sud dell’edificio, aventi le dimensioni di ml. 2,38 * 1,14 circa - P.ed. 412 - via
Belvedere
47/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - MOSCA BARBARA - MOSCA
GIANNI - MOSCA VITTORIO - variante in corso d’opera ex art. 86 L.P. 05/
09/1991 n. 22 e s.m. al progetto di costruzione edificio bifamiliare di civile
abitazione con contestuale demolizione dell’edificio esistente - Pp.ed. 347 404 - P.f. 693/2 - via A. Diaz
49/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività in Sanatoria - DE STEFANI
SIMONE - MELLIA SALVATORE - GHIDINELLI GIANCARLO - ZERBINI LUIGI - BRINDISI GIUSEPPINA - ROSA FEDELE & C. S.n.c. - POLLA
ALESSANDRO - GHIDINELLI PAOLA - DI CERBO GIUSEPPINA - BRESCIANI MARIA LUISA - BRESCIANI GIANFRANCAÿÿ= - sanatoria varianti distributive a piano interrato - P.ed. 448 PP.MM. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 7 - 13 - via Regina Elena
50/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - VILLE SUL GOLF S.r.l. - modifiche
interne con ricavo di n. otto unità immobiliari in luogo delle cinque
concessionate con provvedimento n. 13/05 di data 18/10/2005 - P.ed. 556 via Pozze
51/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - SARTORI DORA - realizzazione
abbaino sul fronte ovest, sostituzione del manto di copertura con posa di
tegole marsigliesi in cotto e tinteggiatura della parte di proprietà di colore
azzurro - P.ed. 43 P.M. 3 - via A. Manzoni
24
C
52/2005 - Denuncia d’Inizio di Attività - POLLA DINO - POLLA DARIO costruzione poggioli a piano secondo e sottotetto sulla facciata sud e sostituzione attuali parapetti in ferro da realizzare in legno come quelli nuovi - P.ed.
456 P.M. 2 - via Regina Elena
ALTRI ATTI NELL’ANNO 2005
- Espressione di n. 10 “accertamento di conformità”
- Espressione di n. 05 “parere preventivo”
Caderzone, lì 05/01/2006
IL TECNICO COMUNALE
geom. Giorgio Riccadonna
Nonostante le grandiose nevicate i nostri operai hanno svolto perfettamente lo sgombero della neve con
puntualità ed impegno. Importante, affinché l’ambiente sia piacevole e la circolazione funzionale, è che
tutti noi caderzonesi collaboriamo pulendo le superfici vicino alle nostre proprietà anche se ricadono
sul suolo comunale, come è sempre stato fatto in passato.
25
C
Raccolta differenziata
Finalmente la Provincia ed i Comuni del Trentino hanno raggiunto, dopo
anni di dibattiti, l’accordo per costruire
un termovalorizzatore (inceneritore) da
100.000 ton./anno nel comune di
Trento. L’accordo comprende anche la
percentuale di raccolta differenziata che
ogni comunità dovrà realizzare per avere l’autosufficienza di smaltimento a livello provinciale.
La percentuale fissata, affinché il sistema provinciale di smaltimento dei
rifiuti articolato sulla capacità volumetrica residua delle discariche e il costruendo impianto di termovalorizzazione, è pari al 65% dei rifiuti prodotti.
È una percentuale molto alta, ma necessaria per non dover esportare
rifiuti fuori dalla Provincia, con gli enormi oneri finanziari che ne conseguirebbero e che andrebbero a gravare anche sulle nostre famiglie.
Per questo motivo, tutta la comunità comunale deve essere impegnata a
migliorare la percentuale di raccolta differenziata già molto buona (49,20%)
raggiunta nel 2005. Con la buona volontà, che fino ad oggi tutti avete dimostrata, anche la sfida del 65% sarà vinta.
Per far ciò raccomandiamo che i rifiuti conferiti al C.R.M. siano differenziati il più possibile e che, gli oggetti voluminosi composti da più materiali
(plastica + legno o legno + acciaio, ecc.) siano separarti e conferirti come materiali distinti da riciclare, anziché considerati dei rifiuti ingombranti.
Chi ha il giardino è pregato, se non lo avesse già fatto, di utilizzare il
contenitore specifico per la trasformazione della sostanza organica in compost.
I contenitori vengono distribuiti gratuitamente dal Comune previa prenotazione presso gli uffici comunali.
Caderzone senza traffico
Il 22 dicembre 2005, dopo circa due anni di lavoro, è stata aperta la circonvallazione di Strembo e Caderzone, 2 Km. di strada dei quali 450 ml. in
galleria, che hanno permesso di eliminare gran parte del traffico veicolare
che transitava da sud a nord e viceversa nel cuore del paese.
Dopo Madonna di Campiglio è toccato a noi, approfittando di situazioni
particolarmente favorevoli, avere il primo lotto della strada alternativa del
fondo valle della Rendena. È stata un’opera importante che a conti fatti verrà
26
C
a costare circa 13-14 milioni di Euro.
Aver tolto il traffico dal centro del
paese è, e sarà, una nuova grande opportunità di sviluppo, poiché siamo i
primi nella nostra valle a poter usufruire di questa importante novità.
Un centro abitato libero dal rumore, dai gas di scarico e dal pericolo è ciò che tutti i cittadini di ogni
località desiderano come luogo in cui
viverci. Sta a noi adesso valorizzare questa differenza, facendo sì che i turisti
scelgano il nostro territorio oltre che per le bellezze naturali, storiche e
architettoniche anche, e soprattutto, per la qualità della vita e per la tranquillità di cui potranno godere.
Chi ha potuto visitare le vallate dell’Austria e della Baviera, avrà
senz’altro appezzato i centri abitati, normalmente tranquilli e lontani dal traffico veicolare, la popolazione si sposta a piedi o in bicicletta in un ambiente
ordinato ed a misura d’uomo, dove ogni scorcio sembra una cartolina che
invoglia a viverci.
27
C
Apertura nuova scuola
La ripresa dell’anno scolastico dopo le vacanze natalizie è coincisa con
l’apertura della scuola dopo i lavori di ristrutturazione iniziati nel giugno
2004. Il 9 gennaio 2006 è stata una giornata di festa per i scolari, per l’Amministrazione comunale e per la Comunità tutta. Alla presenza degli alunni, dei
genitori, dei docenti, dei progettisti, del Dirigente scolastico Prof. Vigilio
Sartori, dell’Assessore Regionale Adelino Amistadi, del Sindaco di Pinzolo
dott. William Bonomi, del Consiglio comunale, nonché dei cittadini di
Caderzone, è stata nuovamente aperta la scuola.
I lavori hanno interessato tutto l’edificio risalente al 1954, per adeguarlo
alla normativa antisismica e, nel contempo, ricavandone ulteriori spazi a disposizione degli scolari, costituiti da una nuova ed ampia palestra sul lato
ovest, dalla sala mensa per 90 posti, dalla luminosa e spaziosa aula magna
nel sottotetto e dall’aula di informatica – debitamente attrezzata con moderni
personal computer acquistati con i fondi messi a disposizione della Direzione didattica e dal BIM del Sarca.
28
C
L’edificio è stato dotato anche di una scala di sicurezza e, sul muro portante della stessa, i soci volontari della SAT Valgenova hanno realizzato una
moderna parete attrezzata per l’arrampicata.
Nel corso del 2006 l’opera sarà definitivamente completata con la sistemazione dell’arredo esterno ed interno, nonché con la sistemazione dell’adiacente caserma dei Vigili del Fuoco.
L’opera è stata portata a buon fine grazie all’impegno degli uffici comunali, dell’assessore comunale all’istruzione Flavio Sartori, delle imprese di
costruzione e delle ditte artigiane che hanno realizzato gli impianti tecnologici, i pavimenti ed i rivestimenti e le dotazioni.
Bandiera arancione
Il nostro Comune si è candidato a ricevere il “Marchio di qualità Turistico Ambientale per l’Entroterra”
Bandiere Arancioni di proprietà del Touring Club Italiano.
La Bandiera Arancione è una selezione di centri
abitati di qualità – attualmente 100 in tutt’Italia – verificati e testati da parte di esperti del TCI che
nell’anonimato visitano e giudicano le località che si
sono candidate.
Per Caderzone, qualora venissimo scelti, questo
marchio di qualità rappresenta una grandissima opportunità.
Il Touring Club Italiano è la più grande associazione volontaristica italiana con più di 500.000 soci
tesserati, sempre più esigenti e selettivi negli itinerari alla scoperta dell’Italia
e si occupa di turismo, di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano.
Poter essere annoverati nell’elenco dei Comuni “Bandiera Arancione” ci
consentirà di essere proiettati turisticamente a livello nazionale in un segmento turistico della popolazione altamente sensibile e attento ai valori della
qualità e questo sarà un elemento di notevole incremento delle presenze turistiche durante tutto l’arco dell’anno.
Molti sono i fattori che intervengono nella scelta della località, le
macroaree d’analisi sono cinque e vanno dall’accoglienza ai servizi recettivi
e complementari, dai fattori di attrazione turistica alla sostenibilità e qualità
ambientale alla valutazione qualitativa. Sarà quindi una valutazione qualità
della complessiva del nostro territorio, che prenderà in considerazione la cura
e l’ordine del centro abitato, la segnaletica, i sentieri e le attrezzature turisti-
29
C
che, l’affabilità e ospitalità dei residenti, la qualità architettonica degli edifici.
Viene rilevata inoltre la presenza di interventi colti a promuovere il rispetto
dell’ambiente e delle risorse paesaggistiche del nostro territorio, la tutela e
conservazione delle aree verdi, il rapporto qualità-prezzo delle infrastrutture turistico-alberghiere, della ristorazione agli agriturismi, ai bed&breakfast
agli appartamenti, ma anche servizi complementari quali visite culturali,
escursioni naturalistiche, attività culturali di qualità e manifestazioni ed eventi
organizzati in tutto il corso dell’anno. In altre parole sarà effettuata una “radiografia” del nostro vivere quotidiano.
Qualora venissimo scelti, il marchio “Bandiera Arancione” è temporaneo, due anni, e subordinato al mantenimento dei requisiti accertati al momento del processo di valutazione, dopo di ché dovremmo riconquistarcelo.
È sicuramente una grande sfida che, se vinta, porterà grandi frutti.
L’assessore comunale al turismo Nicola Amadei è fortemente impegnato su questo tema e prossimamente contatterà tutte categorie per stimolarne
la sensibilità e la partecipazione a questo importante progetto.
È necessario però che tutti i cittadini si sentano partecipi di questa sfida,
migliorando e curando le loro proprietà, partecipando alle manifestazioni e
soprattutto, comportandosi in modo cordiale e affabile con le persone che
scelgono Caderzone per la loro vacanza.
Il sindaco
Maurizio Polla
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C
Novità relative all’imposta comunale
sugli immobili (I.C.I)
Il Consiglio Comunale nella seduta del 21 dicembre 2005 con atto n. 34
ha deliberato aliquota, detrazione e norme regolamentari per l’applicazione
dell’I.C.I. con decorrenza 01 gennaio 2006, come di seguito riportato (le novità sono sottolineate):
1.aliquota I.C.I. ordinaria al 6 per mille.
2.aliquota I.C.I. ridotta al 4 per mille per:
- l’abitazione principale dei soggetti residenti e che dimorano abitualmente
nell’immobile posseduto, in qualità di proprietari o titolari di altro diritto reale di godimento o da parenti del proprietario o del titolare di altro
diritto reale di godimento, in linea retta di I° grado (padre, madre e figli)
e in linea collaterale di II° grado (fratelli e sorelle);
- gli immobili adibiti ad attività produttive in genere (artigianali, industriali, commerciali, di servizio ecc.);
- gli immobili destinati di fatto a stalla e/o fienile;
3.di assimilare all’abitazione principale, l’unità immobiliare posseduta dalla
persona anziana e/o disabile ospite di Case di Riposo o altri Istituti Sanitari, in qualità di proprietario o di titolare di altro diritto reale di godimento, purché non locata.
4.di determinare la detrazione per l’abitazione principale in € 258,00 ed
applicando la stessa anche ad immobili utilizzati, quale dimora abituale,
da parenti del proprietario o del titolare di altro diritto reale di godimento, in linea retta di I° grado (padre, madre e figli) e in linea collaterale
di II° grado (fratelli e sorelle).
5.di considerare quale parte integrante dell’abitazione principale, anche
se distintamente iscritta in catasto il garage, box e posto auto, una soffitta e una cantina, purché siano durevolmente ed esclusivamente asservite
alla predetta abitazione.
6.di non accertare il maggior valore delle aree fabbricabili, nei casi in cui
l’imposta dovuta sia versata sulla base di valori non inferiori a quelli
stabiliti nell’allegata tabella, che fa parte integrante e sostanziale della
presente deliberazione e che potrà annualmente essere aggiornata, fermo restando comunque che il valore delle stesse è quello venale in comune commercio, come stabilito dal comma 5, dell’art. 5, del Decreto
31
C
Legislativo n. 504 di
data 30.12.1992.
7.di specificare che i
terreni edificabili
sono soggetti all’imposta I.C.I., indipendentemente
dalla superficie del
lotto, della sua configurazione mappale e morfologica;
8.di disporre, per gli
edifici al di fuori del
centro abitato (case
da mont – parco di
campagna) al fine di disincentivare la speculazione edilizia:
· l’applicazione dell’aliquota I.C.I. ridotta del 4 per mille qualora il proprietario si impegni con apposito atto predisposto dall’Amministrazione Comunale a non alienare l’immobile per un periodo di 10 anni, salvo
cause di forza maggiore (in caso di morte);
· l’applicazione dell’aliquota I.C.I. ordinaria elevata al 6 per mille per edifici fuori del centro abitato (case da mont – parco di campagna) qualora
il proprietario non sottoscriva l’atto di cui sopra, quindi rimane libero di
alienare, locare etc. l’immobile di proprietà.
9.di dare atto che, con riferimento alla scadenza versamenti dell’I.C.I., i
pagamenti potranno essere effettuati come di seguito: acconto e saldo
nelle rispettive scadenze di giugno e dicembre, oppure in unica soluzione con versamento dell’importo totale dovuto, a dicembre.
10.di dare atto che i terreni ricadenti in zona “parco del golf” sono esentati dal pagamento dell’ICI solamente qualora i proprietari si impegnino con apposito atto predisposto dall’Amministrazione Comunale
a rinnovare per almeno 9 anni il contratto di affittanza in essere con il
Comune di Caderzone. Per i terreni compresi nella zona “parco del
golf” ma di fatto non utilizzati dal Comune per il campo del golf l’esenzione è subordinata a un impegno con apposito atto predisposto dall’Amministrazione Comunale a concedere l’uso del terreno in
concomitanza con manifestazioni di carattere sportivo o collettivo fino
al 2026, corrispondente all’anno di scadenza rinnovata dei contratti dei
terreni utilizzati per il gioco del golf.
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C
COMUNE DI CADERZONE
PROVINCIA DI TRENTO
Tabella riassuntiva del valore venale dei terreni siti in c.c. di Caderzone secondo la
destinazione prevista dal programma di fabbricazione vigente, da considerare per il
pagamento dell’imposta comunale sugli immobili (ICI) con decorrenza 01.01.2006
DESTINAZIONE DI ZONA
DENSITÀ EDILIZIA
VALORE AL MQ.
——-
€. 70,89
B1 RESIDENZIALI INTENSIVE
2.00 MC/MQ
€. 157,32
B2 RESIDENZIALI SEMINTENSIVE
1.20 MC/MQ
€. 125,56
B3 RESIDENZIALI SEMIESTENSIVE a
1.00 MC/MQ
€. 110,04
B4 RESIDENZIALI SEMIESTENSIVE b
1.00 MC/MQ
€. 110,04
C1 RESIDENZIALI SEMINTENSIVE
1.20 MC/MQ
€. 125,56
C2 RESIDENZIALI SEMIESTENSIVE
1.00 MC/MQ
€. 94,54
D1 ALBERGHIERE
2.50 MC/MQ
€. 102,65
D2 TURISMO SOCIALE
2.00 MC/MQ
€. 79,02
D3 TERZIARIE E TURISTICHE
2.00 MC/MQ
€. 87,14
AI NUCLEI STORICI (CENTRO STORICO)
D4 PRODUTTIVE50% RAPP. COP.
€. 87,14
D6 AGRITURISTICHE
——-
€. 55,38
D7 AUTORIMESSE
——-
€. 70,89
0,70 MC/MQ
€. 28,40
E5 PARCO DEL GOLF
——-
€. 11,81
F1.1 ATTREZZATURE COLLETTIVE
——-
€. 31,76
F2.1 VERDE SPORTIVO
——-
€. 11,81
F2.2 VERDE ATTREZZATO
——-
€. 11,81
F3.4 PARCHEGGI
——-
€. 31,76
D8 ALBERGHIERE IN TERRITORIO AGRICOLO
Il Responsabile Ufficio Tributi
dott.ssa Maturi Tiziana
33
Vita delle
A
ssociazioni
Novità per Santa Cecilia
La Festa di Santa Cecilia 2005.
Domenica 20 novembre 2005 il Coro parrocchiale e la Banda Comunale
di Caderzone, come ogni anno si sono ritrovati per festeggiare Santa Cecilia.
Alle 19 nella chiesa di San Biagio si è svolta la Santa Messa in onore della
Santa, accompagnata dalle musiche della Banda e dalle canzoni del Coro,
quest’ultimo sempre presente alle principali funzioni.
Don Bruno durante l’omelia ha sottolineato l’importanza dell’associazionismo, inteso come valore Cristiano e, considerando la varietà di divertimenti e di svago che ci offre la società al giorno d’oggi, ha sottolineando
l’importanza del ritrovarsi sia per partecipare alle prove che alle manifestazioni e, per quanto riguarda il Coro, anche l’importanza di animare la Santa
Messa. Quindi, per usare le sue parole «la vittoria sulla pigrizia».
Al termine, una buona pizza in compagnia ha concluso la bella serata.
La Banda ha un nuovo Maestro.
Per la Banda è stato un incontro molto importante poiché ha sancito la
fine della collaborazione col maestro Gianfranco Stanchina che ci lascia dopo
aver diretto la nostra Banda dal novembre 1999. Non sto qua ad elencarvi i
traguardi raggiunti, nè i vari appuntamenti (anche importanti e significativi)
34
A
nei quali il maestro ci ha guidati. Mi preme ricordare che attraverso la sua
guida il nostro gruppo è cresciuto ed anche attraverso gli insegnanti dei corsi, i nostri ragazzi ci hanno dato la possibilità di diventare un gruppo completo e autosufficiente, creando le basi per un futuro ricco di soddisfazioni.
L’arduo compito di guidarci nell’immediato futuro spetta al maestro
Antonio Vergara di Mori, già insegnante nei corsi di ottoni realizzati in collaborazione con la Scuola Musicale di Tione, ed ai corsi estivi al monte di
Mezzocorona. Egli ha accettato l’incarico con grande entusiasmo.
Anche a nome di tutti i bandisti, rinnovo nuovamente un grande ringraziamento al maestro Gianfranco Stanchina, ed auguro al maestro Antonio Vergara ed alla Banda Comunale di Caderzone un futuro ricco di soddisfazioni.
35
A
Il bilancio sociale della Banda Comunale di Caderzone
Considerando come
aziende di tipo privatistico
sempre di più redigano il
bilancio sociale al fine di
riuscire a dimostrare il grado di presenza stessa all’interno di un paese, una città, una Regione, una Nazione, nasce spontaneo un interrogativo: «è utile che la
Banda Comunale misuri il
suo grado di presenza all’interno di una comunità di Caderzone?».
Sinceramente per chi vive quest’esperienza come amministratore,
strumentista, componente del sodalizio musicale, non ce ne sarebbe la necessità in quanto egli ne è parte attiva integrante e ne conosce le varie peculiarità
ed ha quindi una quantità di informazioni tali che gli consentono di conoscere fino in fondo il fenomeno.
Però credo che sia necessario stilare un bilancio sociale dell’attività della
Banda, per informare in primis quei suonatori un po’ “distratti”, i genitori
degli allievi bandisti ed in generale tutti i cittadini (taluni male informati) su
cosa sia il fenomeno bandistico per la comunità di Caderzone.
Le caratteristiche dell’associazione Banda Comunale di Caderzone:
Scopi musicali:
l la formazione musicale a chiunque si voglia avvicinare al sodalizio;
l la qualità della formazione attraverso insegnanti qualificati
Scopi sociali:
l la trasversalità dei componenti che aderiscono al movimento. (bambini
– giovani – adulti) Individui “maschi e femmine”. Articolo 3 dello statuto sociale;
l l’aggregazione sociale sviluppata attraverso l’incontro tra varie componenti;
l la costante presenza nella vita del paese nei vari momenti di aggregazione.
36
La missione
A
1. diffondere la musica – art. n. 2 dello Statuto:
- organizzando annualmente corsi di solfeggio partendo dalla classe terza;
- cercando di estendere anche nei paesi vicini la cultura della musica
bandistica;
- organizzando annualmente corsi di strumento per allievi bandisti;
- favorendo il crearsi di componenti disponibili a frequentare corsi di
miglioramento (futuri maestri);
- creando nella comunità l’abitudine all’ascolto di musica popolare (moderna o tradizionale);
- presenza alle varie manifestazioni di festa organizzate in paese.
2. Fornire agli allievi e ai musicisti i miglior insegnanti al costo più vantaggioso possibile.
- Il maestro della Banda è insegnante diplomato in conservatorio capace,
disponibile e con attitudine all’insegnamento. Il nostro sodalizio si compone di 46 elementi. L’attuale direttore della Banda Comunale è il maestro Antonio Vergara di Mori, diplomato presso il conservatorio di
Trento in corno.
- Gli insegnanti dei corsi provengono dalla scuola musicale di Tione,
diplomati e professionali. Di seguito si riporta l’elenco :
l
Gilberto Bonapace corso di ance con 10 allievi diploma di clarinetto.
l
Monica Castellani corso di ottoni con 7 allievi diploma di formazione musicale e di trombone a tiro. Segue anche il corso di solfeggio con 16 allievi.
l
Franco Puliafito corso di corno con 1 allievo diploma di direzione di
banda e di corno.
l
Evj Luminata corso di flauto con 3 allieve diploma di flauto.
l
Victor corso di percussioni con 1 allievo
All’interno della nostra realtà bandistica, con questi allievi è stata creata
la “Bandina”, che si è costituita lo scorso novembre, per dare la possibilità
agli allievi della Banda di trovarsi una volta alla settimana ed iniziare a suonare assieme. La nostra Bandina è composta da dodici ragazzi che frequentano i corsi strumentali dal secondo anno in poi e che sono in attesa di avere un
livello sufficiente per entrare a far parte della Banda.
La Bandina viene tenuta da una bandista Michela Mosca che, proseguendo un corso di introduzione alla direzione di banda, continua la sua opera
nel segno di un servizio reso al sodalizio.
37
A
Da tre anni la Federazione delle Bande ha stipulato un accordo con la
Scuola Musicale di Tione per garantire lo svolgimento dei corsi. Gli insegnanti
vengono assunti direttamente dalla Scuola Musicale che si occupa direttamente dei contratti e delle assicurazioni derivanti dal lavoro dipendente.
La Banda versa alla Federazione una quota pari a € 200,00 per il corso di
strumento e € 35,00 per ogni allievo che frequenta il corso di solfeggio.
Ai genitori sono chiesti € 140,00, i rimanenti € 95,00 escono dal bilancio
della Banda comunale.
Questo avviene quale contributo alla diffusione della cultura musicale
nei nostri paesi.
La Federazione a sua volta, versa alla Scuola Musicale il denaro proveniente dalla Banda € 235,00 cui si aggiunge una quota di eguale entità proveniente dalla Provincia quale contributo ai corsi.
3. Essere costantemente presenti e radicati nella comunità offrendo momenti di aggregazione:
- attività e manifestazioni svolte nel 2005;
- Vaso della fortuna organizzato per la Sagra di San Giuliano che coinvolge
tutto il gruppo;
- “Abbraccio di luce”, manifestazione del dicembre scorso che ci ha visti
partecipi al regalo dell’abete al Papa in piazza San Pietro a Roma.
4. Garantire strumenti idonei per le esecuzioni dei servizi:
questo senza dubbio è un altro aspetto molto oneroso dell’impegno finanziario.
Accanto alla necessità di dover dare ai componenti degli strumenti adeguati e di buona qualità, si presenta una necessità di contenimento dei costi
di gestione di un’associazione alla quale fanno riferimento una settantina di
elementi.
Ci troviamo inoltre di fronte ad un passaggio da definire storico, che è il
cambio delle divise. Questo comporta un impegno finanziario rilevante, nonché una scelta impegnativa dal punto di vista dell’immagine nei confronti di
chi ci guarda.
Un piano di finanziamento è stato inoltrato al Comune di Caderzone,
alla Cassa Rurale di Strembo Bocenago e Caderzone. Questo intervento eccezionale prevede la redazione di un bilancio preventivo straordinario.
Vi aspettiamo numerosi anche al Concerto di Primavera che si terrà a Pasqua.
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A
Il Corpo Volontario dei Vigili del Fuoco
di Caderzone
L’organico 2005
Amadei Gianpietro – Comandante
Polla Mario
- Vicecomandante
Polla Luciano – Caposquadra
Amadei Nicola – Segretario
Sartori Tullio – Cassiere
Mosca Giovanni – Magazziniere
Amadei Giovanni – Vigile
Mosca Guido – Vigile
Polla Claudio – Vigile
Polla Fabrizio – Vigile
Polla Roberto – Vigile
Salvadei Loris – Vigile
Sartori Davide – Vigile
Il falò a chiusura della Festa dell’Agricoltura 2005
39
A
…dalla Compagnia Schützen Rendena
Silvano Capella
capitano della Schützen Kompanie Rendena
Quando la scorsa primavera ci è pervenuto l’invito da parte dell’associazione “La Trisa” a partecipare al 50° dalla fondazione del loro gruppo a
Mortaso, abbiamo accettato ben volentieri, poiché siamo sempre stati molto
legati alle tradizioni delle nostre vallate e volevamo dare, con la nostra presenza, un solido contributo di stima e riconoscenza a chi con tanti sacrifici ha
portato in tutto il mondo l’esempio tangibile della laboriosità delle nostre
genti di montagna.
Ci siamo trovati nella piazza di Mortaso al gran completo, seguiti dagli
sguardi curiosi di tanta gente venuta da tutta la vallata, unitamente alla banda musicale di Caderzone ed a tante autorità.
Tutti insieme, con alcuni “moléti” che spingevano le loro caratteristiche
“Slaifere”, ci siamo avviati in corteo verso la chiesa di Spiazzo per
la Santa Messa solenne e, successivamente verso le scuole dove era
stato allestito un grande tendone.
Qui, davanti alle autorità in
una cornice di folla indescrivibile,
abbiamo sparato in onore dei
“Moleti” una salva con i caratteristici fucili Maser, raccogliendo
calorosi applausi.
La festa si è conclusa con un
ottimo pranzo offerto dall’organizzazione e con una visita alla
bellissima mostra di oggetti,
utensili ed immagini storiche di
questi 50 anni di vita della
“Trisa”.
Distinti saluti e grazie per
l’ospitalità.
40
A
…perchè ospitare
un bambino bielorusso?
Devo andare in vacanza.
Non capisco la sua lingua.
Magari è troppo vivace.
Mio marito non vuole.
Non ho tempo da buttare via.
È un impegno troppo grande.
Mio figlio è geloso.
La mia casa è troppo piccola.
Non ho esperienza con bambini.
Sto già tutto l’anno con bambini.
E se mi affeziono troppo?
I miei figli sono troppo piccoli.
I miei figli sono troppo grandi.
Non ho neanche figli.
Sono troppo giovane.
Sono troppo vecchia.
Ma chi me lo fa fare?
Uffa ancora con questo Chernobyl!!!
Ci sono tanti motivi per non ospitare un bambino bielorusso,
io ne ho trovato uno per farlo:
per AMORE.
Una mamma “ospitante”.
Chi fosse interessato ad ospitare un bambino bielorusso nell’autunno 2006,
può avere chiarimenti ed informazioni rivolgendosi a Moschetti Loredana Strembo 0465.804361.
41
A
Nasce la nuova Sezione
SAT “Val Genova”
Durante l’Assemblea dei delegati SAT,
svoltasi sabato 23 aprile 2005 presso l’Aula
Magna dell’istituto Agrario di San Michele
all’Adige, il Presidente della SAT Franco
Giacomoni, ha consegnato ufficialmente alla
nuova Sezione “Val Genova”, il gagliardetto
sezionale.
Il riconoscimento a Sezione è stato deliberato dal Consiglio centrale SAT nella riunione del 29 ottobre 2004, dopo il benestare
della Sezione madre “Carè Alto”, che ha ospitato il Gruppo fin dal 1985.
Franco Giacomoni Presidente generale
S.A.T. e la Guida Alpina Luca Leonardi
La nuova Sezione fa riferimento ai CoPresidente S.A.T. Val Genova
muni di Bocenago, Caderzone e Strembo.
Al Presidente Luca Leonardi ed ai suoi collaboratori gli Auguri di buon
lavoro con un benaugurante Excelsior!
Dal bollettino SAT n.2 del 2005
«Il Bosco Digitale:
dalla micronatura alla Computer Art»
Negli scatti esposti nel periodo
Natalizio a Caderzone, Udalrico
Gottardi, ha catturato i colori di una
pozzanghera a primavera, delle farfalle in estate, dei ricci con le castagne in
autunno o la neve e il ghiaccio in inverno ed a sua volta, ha trasformato questi
scatti con riusciti effetti di computer art
rimodellando e dando nuova forza
espressiva alla natura.
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A
Il miglioramento ambientale ed il
recupero dell’habitat del Gallo forcello
La Sezione cacciatori
Il rettore Marino Polla
La Sezione cacciatori di Caderzone ringrazia tutti i soci ed i volonterosi che nel mese di luglio 2005
hanno partecipato alle due giornate di lavoro e ripristino ambientale dell’habitat del Gallo forcello.
In località “Costa” e “Dosson” nel Comune
Catastale di Caderzone abbiamo disboscato ed
estirpato sterpaglie ed arbusti su una superficie di circa 15.000 metri quadri.
La Sezione ringrazia anche il Comune di Caderzone per la concessione
nei confronti della Provincia, in specialmodo predisponendo le carte che hanno
permesso di ottenere le licenze e la presenza del personale della Stazione
Forestale di Spiazzo.
Le zone “Costa” e “Dosson” sono confinanti con le località “l’Amola”,
“San Giuliano” e “Garzoné”, habitat del Gallo forcello e del Gallo cedrone
che si nutrono di mirtilli, ginepri ed altre bacche. Essi si nutrono anche di
vermi, originati dallo sterco (boacce) delle mucche all’alpeggio. Speriamo che
i contadini continuino a portare le mucche in alpeggio, come da tradizione e
spero che quest’azione di volontariato per la montagna possa proseguire.
Soci della Sezione Cacciatori di Caderzone:
Polla Mario, Polla Marino, Polla Marzio Polla Stefano, Polla Renato, Polla
Oscar, Sartori Biagio, Sartori Gianpietro, Sartori Moreno, Sartori Manuel,
Sartori Arrigo, Sartori Eros, Sartori Valter, Sartori Giorgio, Valduga Giorgio,
Valduga Giuseppe, Giacometti Bernardino, Mosca Cristian, Salvadei Giuliano, Damonte Gerolamo.
Il Direttivo:
Rettore:
Vice rettore:
Consiglieri:
Revisori:
Polla Marino
Valduga Giuseppe
Polla Renato, Sartori Valter,
Giacometti Bernardino.
Sartori Gianpietro, Polla Marzio.
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A
ttualità
40° di Sacerdozio del Parroco
don Bruno Armanini
In occasione della solennità della Madonna del
Rosario, l’Amministrazione
comunale ed il Consiglio
Pastorale, hanno offerto
una graziosa festa in onore
del loro pastore che, appena da tre anni, opera nella
Comunità dei Santi Biagio
e Giuliano.
Parole affettuose e sincere sono state
espresse da Bruno Salvadei e dal sindaco Maurizio Polla a nome di tutta la Comunità.
La soddisfazione del festeggiato traspariva evidente dal suo volto raggiante.
Anche i suoi familiari sono rimasti molto
soddisfatti nel vedere che l’operato di un loro
congiunto è apprezzato da molte persone. Loro
stessi hanno ringraziato quanti si sono sobbarcati
un impegno che richiede tempo ed energie.
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A
Una nuova cappella
Tempo fa, nell’ambito dell’Amministrazione comunale ed in collaborazione con la Parrocchia, è nata l’idea di costruire una piccola cappella (capitello) nella zona tra il parco giochi in località “Li Cani” ed il Lagomago.
Nel progetto sono stati coinvolti i pensionati che si sono riuniti in assemblea e, dopo opinioni divergenti sulla forma, sul luogo ed anche sulle modalità di finanziamento, hanno deciso di costituire un apposito Comitato che si
occupasse di portare a termine il progetto.
Il Comitato, dopo alcune riunioni, ha deciso di assegnare l’incarico
all’ingegner Gianpaolo Mosca e per finanziare l’opera ha aperto un conto
corrente bancario presso la Cassa Rurale di Strembo-Bocenago-Caderzone n.
9231 (Cin: K; Abi: 08251; Cab: 35550).
Invitiamo la popolazione a voler versare una generosa offerta poiché
pensiamo che, con l’aiuto dei pensionati e dei volontari di Caderzone, possiamo realizzare l’opera che sorgerà su un terreno di proprietà comunale.
Fiduciosi di una vostra adesione, il Comitato ringrazia anticipatamente.
Il Comitato pro nuova Cappella
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A
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A
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Festa
dell’Agricoltura
7 agosto 2005
A
La Festa dell’Agricoltura 2005
Domenica 7
agosto 2005 si è svolta l’ormai tradizionale Festa dell’Agricoltura, organizzata con
rinnovato entusiasmo dal Comune di
Caderzone con la collaborazione della Pro
Loco e dell’Associazione Culturale Museo della Malga. La
manifestazione,
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A
giunta all’undicesima edizione, ha avuto come momento di
maggior richiamo la
sfilata delle vacche di
Razza Rendena per
le vie del paese, accompagnate dalla
Banda comunale, dal
Gruppo Folcloristico
“le Castellane”, da
carri con le attrezzature agricole per la
fienagione, sia d’epoca che moderne. Da
segnalare la presenza di un nutrito pubblico di turisti giunti da tutta la Val
Rendena, che si sono mescolati ai Caderzoni, ancora molto legati alle proprie
radici contadine. Erano presenti numerose autorità tra cui l’Assessore provin-
49
A
ciale all’Agricoltura e al Turismo Tiziano Mellarini che, nel
suo discorso di saluto, ha sottolineato come «questa manifestazione dimostri che la
zootecnia di montagna e il turismo si possono reciprocamente valorizzare».
La Festa dell’Agricoltura
quest’anno è risultata ancora
più interessante grazie alla
partecipazione di un gruppo
di allevatori vicentini che, assieme a Guido Salvadei e agli
altri allevatori di Caderzone,
hanno simulato davanti agli
incuriositi turisti come avveniva in passato la stima, la contrattazione, e la compravendita del bestiame. Ha colpito tutti il fatto che in passato, una
volta concordato il prezzo di
vendita di un animale, bastava una stretta di mano a sancire l’affare.
La giornata ha avuto anche un approfondimento culturale con l’inaugurazione della mostra “Natura Naturans” dell’artista primierotto Giuliano
Orsingher che ha
esposto le sue installazioni nel palazzo
Lodron Bertelli.
Dopo la cena a
base di polenta carbonera, appena si è
fatto buio, è stato acceso il grande falò
propiziatorio che ha
concluso una riuscitissima manifestazione.
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A
Festa dell’alpeggio a Malga Campastril
Giovanni Mosca
Un numeroso gruppo di volontari, delle più svariate Associazioni del
paese, sabato 28 maggio 2005 ha preso parte alla giornata dell’Alpeggio
tenutasi a Malga Campastril.
Su invito dell’assessore all’agricoltura e foreste Mosca Giovanni si
sono presentate una trentina di persone, dai vari Amministratori al corpo
forestale, dai componenti della Pro Loco ai Vigili del Fuoco, dagli stessi
Cacciatori al Sezione S.A.T., agli Alpini e, non per ultimi anche i rappresentanti della Banda Comunale.
Tutte queste persone, attive nelle proprie Associazioni, hanno messo
a servizio del territorio il loro tempo libero, dando man forte agli stessi
allevatori che “conducono” la malga.
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A
La giornata si è svolta alla malga Campastril e tutti questi volontari,
dotati di molta buona volontà e qualche attrezzo, si sono prodigati nel
tagliare ed estirpare una zona del pascolo che lentamente la vegetazione
stava aggredendo riducendo la superficie pascoliva ma, soprattutto, degradando la zona di accesso al lago di Vacarsa.
Sicuramente, è stata una giornata all’insegna della fatica e del lavoro,
ricompensata dallo spirito di volontariato e dalla voglia di stare insieme,
lavorando e nello stesso modo rendendosi utili per il territorio, in questo
caso la montagna che necessita sicuramente di essere mantenuta e curata.
Visto il grande successo dell’iniziativa, si è già predisposto di inserire questa giornata nel “calendario” dei prossimi anni, individuando fin
d’ora la zona che sarà soggetta alla bonifica della giornata dell’alpeggio
della prossima primavera.
L’Amministrazione comunale, a fine giornata ha offerto ai partecipanti il pranzo preparato presso la stessa malga dal Gruppo “Le
Castellane”, creando così un ulteriore momento di aggregazione e spirito
di volontariato, già forte nel nostro paese.
Colgo l’occasione per formulare fin d’ora, a tutte le associazioni del
paese ed ai volontari, l’invito ad intervenire alla prossima giornata
dell’alpeggio e ringrazio pubblicamente tutte le persone che hanno partecipato alla scorsa edizione, dando il loro contributo alla buona riuscita
della giornata.
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A
Gli alberi di Rendena
N°
Nome
Nome latino
1
Abete bianco
Avèz, Avöz, Aöz
Abete rosso
Pec’, Pöc’
Acero campestre
Asar, Tavèra
Acero montano
Asar
Ailanto
Püzolent, Spüzulent
Betulla
Badòl, Badùl, Bedol, Bödul
Biancospino
Biancospino, Piròtul
Carpino bianco
Carpan-fò
Carpino nero
Carpan, Carpan negro
Castagno
Castegna, Castögna
Ciliegio selvatico
Ciarésa, Cirésa salvadaga,
Cirésa, Ceresa
Corniolo
Cornàl, Curnàl
Edera
Edera
Faggio
Fò
Frangola
Sanguinìn
Frassino maggiore
Frassan
Abies alba
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
Picea excelsa
Acer campestre
Acer pseudoplatanus
Ailanthus altissima
Betula pendula
/B. pubescens
Crategus monogyna
Carpinus betulus
Ostria carpinifolia
Castanea sativa
Prunus avium
Cornus mas
Hedera helix
Fagus sylvatica
Frangula alnus
Fraxinus excelsior
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17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
A
Gelso
Morus alba e Morus nigra
Mor, Mur
Ginepro comune
Juniperus communis/var. “nana”
Ginevro, Ginivro, Ginivru
Ippocastano
Aesculus ipocastanum
Castègna d’India, Castögna d’India
Larice
Larix decidua
Làras
Ligustro
Ligustrum vulgare
Maggiociondolo
Laburnum alpinum/L.anagyroides
Egal
Melo comune
Malus communis
Pom, Pum
Nocciolo
Corylus avellana
Golanèr, Gulanèr, Còlar
Noce
Juglans regia
Nos, Nus
Olmo campestre
Ulmus campestris o minor
Olm,Ulm
Olmo montano
Ulmus montana o glabra
Olm,Ulm
Ontano bianco
Alnus incana
Avan, Ofnu, Ofno, On, Unu, Ufnu
Ontano nero
Alnus glutinosa
Averna, Verna, Ofnu negro, Ofno, On, Unu
Ontano verde
Alnus viridis
Maras-c
Orniello
Fraxinus ornus
Frassan
Pero corvino
Amelanchier ovalis
Milon
Pino cembro
Pinus cembra
Cirmol, Cimbro, Cirmul
Pino mugo
Pinus mugo
Müc
Pino nero
Pinus nigra
Pin negro
54
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
Pino silvestre
Pin
Pioppo nero
Albara
Pioppo tremulo
Albara
Prugnolo
Brügnöl
Robinia
Rubìn, Rübìn
Rovere
Roar, Ruar
Roverella
Salice bianco
Salöcia/Salacèr
Salicone
Gatol, Gatul
Sambuco montano
Saù, Saù Ros, Saü
Sambuco nero
Saù, Saù negru, Saü
Sanguinella
Sanguinin
Scotano
Sorbo degli uccellatori
Temal, Tömal, Tömar
Sorbo montano
Erba föi
Susina
Brügna
Tasso
Nas, Tas, Martél
Tiglio
Teia, Töia
Viburno
Antana
Vitalba
Vidalba
A
Pinus sylvester
Populus nigra
Populus tremula
Prunus spinosa
Robinia pseudoacacia
Quercus petraea
Quercus pubescens
Salix alba/Salix alba var.”vitellina”
Salix caprea
Sambucus racemosa
Sambucus nigra
Cornus sanguinea
Cotinus coggygria
Sorbus aucuparia
Sorbus aria
Prunus domestica
Taxus baccata
Tilia cordata/Tilia platyphyllos
Viburnum lantana
Clematis vitalba
55
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Aldo e Lotte (sa ‘l so Michel)
Disegno di Alfredo Amadei
A
Metina
Un mistero in Franciacorta
Walter Facchinelli
Incipit «Quando ti alleni ad
osservare, ti ritrovi in un arcobaleno di colori di cui non avresti mai
immaginato l’esistenza. Puoi ad
esempio, vedere che intorno tutto
parla di ciò che cerchi, e così trovi
sempre quello che ti serve, anche
quando non sai che ti serve».
Le scuderie del Palazzo Lodron Bertelli il 5 gennaio 2006 sono
state la splendida cornice della presentazione del romanzo “Metina
Un mistero in Franciacorta”.
Accanto al sindaco Maurizio
Polla sono intervenuti gli autori
Alessia Baisiolo, Renato Hagman ed
i professor Giuseppe Magurno in
qualità di presentatore dell’opera
letteraria e moderatore della serata.
Renato Hagman e Alessia Biasiolo
Il sindaco ha avuto parole di
elogio per l’opera e per gli autori che, dopo la presentazione ufficiale a Brescia, si è tenuta a Caderzone perché luoghi, vicende e personaggi sono legati
alla Val Rendena.
Per Alessia Biasiolo, psicopedagogista, poetessa e giornalista, “Metina”
è un primo cimento su un testo di grandi dimensioni realizzato con Renato
Hagman che ne è protagonista, voce narrante e memoria storica degli
accadimenti legati alla sua famiglia.
Renato Hagman, dal canto suo, è figura nota in Val Rendena, cuoco,
poeta, sommelier, ha aperto il bar “Azzurro” a Madonna di Campiglio divenendo il punto di riferimento e d’incontro per le “glorie” azzurre dello sport.
«Metina, ha affermato il sindaco Polla, è un bel romanzo, accattivante,
pieno di colpi di scena che cattura il lettore e lo invoglia nella lettura per
scoprire cosa accadrà in seguito».
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A
La storia romanzata è quella della famiglia di Renato Hagman, un filo
narrativo che indaga il vissuto di tre generazioni presentando la storia dell’Italia e dell’Europa.
Il libro, articolato in due parti la prima narra la storia della famiglia, la
seconda inizia con la nascita di Renato e si sviluppa fino ai giorni nostri.
La colonna portante del romanzo è la figura di Metina, nome che si può
far risalire al greco “Metis” e sta a significare astuzia, furbizia, intelligenza.
Nella storia della famiglia Hagman questa figura femminile importante e
significativa, con una predestinata ciclicità è presente in tutte le generazioni.
Nel romanzo Metina rappresenta una sorta di maledizione, da qui sottotitolo “Un mistero in Franciacorta”, poiché la figura di Metina – nome di
fantasia – è legata ad un susseguirsi di eventi negativi.
A caricare il mistero vi è la presenza predominante e ricorrente, nella
storia della famiglia Hagman, del numero “6”. Un mistero …nel mistero.
Il motivo del libro, ha spiegato Renato Hagman, è quello di «rendere
omaggio a mia mamma», una donna a cui Renato deve tutte sé stesso, ma il
libro da saga familiare si trasforma per il lettore in un’introspezione, alla ricerca di identità e delle proprie radici.
Non a caso Metina è la bisnonna, la nonna ed infine la mamma di Renato.
Quelle di Alessia Biasiolo sono parole scritte per ricordare, ma anche
per riflettere sul senso della vita. Queste pagine da storia familiare si trasformano “misteriosamente” in uno specchio nel quale il lettore pensa, ripensa e
riflette sulla propria vita, lasciandosi coinvolgere nella narrazione di vicende
familiari e nella presentazione di quei fatti storici che infiammano ed infervorano l’Italia e l’Europa a partire dall’Ottocento.
Renato Hagman nel
concludere la bella serata
a Caderzone ha letto, con
la voce rotta dall’emozione le ultime righe del romanzo: «Ed ora… Sono
ancora qui, sul terreno dei
miei cari, a raccontarmi
una storia come se fosse
un libro, un romanzo, di
cui ho trovato le tracce il
giorno in cui l’ho avuto in
regalo tra le mani, con la
parola fine».
58
A
I Cantori della Stella della Val Rendena
riuniti a Caderzone
I suggestivi “Canti della Stella” interpretati dai Cantori della Stella della
Val Rendena, hanno chiuso “Abbraccio di Luce - Presepi in Val Rendena”, la
manifestazione organizzata dalle Pro Loco della Val Rendena in collaborazione con le Parrocchie, i Comuni e l’Azienda per il Turismo Spa Madonna di
Campiglio Pinzolo Val Rendena.
La bella sala del Palazzo Lodron Bertelli è stata la degna cornice del primo ritrovo dei Cantori della Stella della Val Rendena, che ad un attento e
numeroso pubblico hanno proposto i loro suggestivi “Canti della Stella”.
«In molti paesi della Val Rendena, ha spiegato Walter Facchinelli, presidente del Circolo culturale “il Faggio Val Rendena” che con la Pro Loco di
Caderzone ha organizzato l’iniziativa, nel periodo tra Natale e l’Epifania un
gruppo di cantori, mascherati da santi Re Magi, fanno rivivere una delle tradizioni popolari più antiche di tutto l’arco alpino. Visitando le case eseguono
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A
un canto caratteristico e ricevono in cambio doni ed offerte. Un cantore porta
la Stella, spesso illuminata ed in alcuni casi riccamente addobbata, che viene
fatta roteare allo scandire del canto». A Caderzone erano presenti “gli Stellari”
di Vigo Rendena e Darè, Verdesina, Villa Rendena e Javré. «Noi siamo i tre re
venuti dall’Oriente, ha spiegato Facchinelli, è il canto della Stella maggiormente eseguito in Val Rendena, anche se il testo cambia da un paese all’altro.
Il testo dei canti è spesso tramandato di padre in figlio ed è alla memoria dei
più anziani che molti stellari della Val Rendena hanno attinto per recuperare
testi e melodie».
Quest’usanza è testimoniata da Michelangelo Mariani in “Trento con il
suo Sacro Concilio” che nel 1673 ebbe a scrivere «a Trento i canti della stella
sono eseguiti in tre lingue: latino, italiano e tedesco.
In Val Rendena vi sono Cantori della Stella anche a Carisolo ed a Pinzolo.
Nepomuceno Bolognini, accorto etnografo che nel 1882 trascrisse fedelmente
i tre canti eseguiti ancor oggi a Pinzolo, mentre il repertorio dei “Cantori” di
Carisolo è il più ricco poiché composto di sei canti. «In passato, afferma Walter
Facchinelli, gli “Stellari” giravano di casa in casa, sia di giorno che di notte,
ed erano spesso in concorrenza per assicurarsi i maggiori frutti della questua
che consisteva in farina, spressa, burro, noci e frutta che venivano consumati
per una cena speciale. Oggi vengono raccolte offerte in denaro che, con la
collaborazione delle Parrocchie, sono destinate alle Missioni».
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A
Centro Studi Val Rendena
Gli inizi degli anni Settanta rappresentarono per
Pinzolo una stagione particolarmente felice per la cultura locale. Nella primavera del 1972 era stata istituita la
Biblioteca comunale e nell’autunno quanti gravitavano
intorno ad essa diedero vita al Centro Studi Val Rendena.
L’ente si proponeva (ex art.2 dello Statuto) “la difesa del territorio, dell’ambiente e delle tradizioni della Val Rendena promuovendone le iniziative culturali e quant’altro si riteneva necessario per la realizzazione di tali obiettivi”.
Alla prima assemblea generale parteciparono 36 soci provenienti dai
diversi paesi della valle.
Presidente fu eletto l’ingegner Dante Ongari, vice il dottor Carmelo
Binelli, segretaria Elisabetta Maturi. L’attività messa in cantiere veniva distribuita su tutta la valle con serate culturali, proiezioni di diapositive, rappresentazioni, recite di poesie in dialetto, dibattiti su temi di attualità.
Oggi si avverte l’esigenza di “rifondare” un laboratorio di idee e proposte in Val Rendena riprendendo il cammino tracciato dalle esperienze positive che in passato hanno contribuito alla crescita culturale locale.
Di fronte ad una certa stagnazione culturale, alla mancanza di un senso
di appartenenza vivo al territorio e alla comunità, al rischio di ignorare se
non addirittura distruggere le risorse ambientali e i valori sociali che da sempre hanno caratterizzato il nostro territorio, si avverte la necessità di dare un
contributo alla costruzione di un ragionamento condiviso di valle, sulle
problematiche comuni e sulle prospettive per il futuro.
È più che mai necessario favorire un dibattito, stimolare una discussione
a partire innanzitutto, dalla diffusione della conoscenza delle radici e del
patrimonio culturale esistente e misconosciuto.
Nelle riunioni preparatorie sono emerse alcune proposte di attività che
potranno costituire la base per il programma definitivo:
- ripresa, elaborazione e pubblicazione del lavoro di ricerca storico/
archivistica;
- diffusione mediante attività editoriale, dei materiali elaborati;
- elaborazione di un piano di lavoro per l’edizione di una “Storia della
Val Rendena”;
61
A
- realizzazione di un audiovisivo (film) sulla vita di Rendena nel secolo
scorso;
- istituzione di un concorso per opere inedite di giovani autori rendenesi
(poesia, prosa, musica, teatro, arti figurative, computer-art) e di iniziative per la valorizzazione degli autori rendenesi scomparsi e in attività;
- organizzazione di incontri-dibattiti sulle principali questioni sociali,
ambientali, istituzionali di interesse di Valle;
- censimento-analisi e valorizzazione delle peculiarità ancora riconoscibili del paesaggio tradizionale e recupero e valorizzazione dei tratti caratteristici del paesaggio oggi perduti;
- collaborazione e supporto all’attività di altre organizzazioni che operano sul territorio;
- recupero e valorizzazione dei cimiteri di guerra (Spiazzo e Pinzolo);
- organizzazione di un’antologia di “memorie” attraverso la collaborazione con chi ha già raccolto testimonianze dirette e attraverso l’acquisizione
di ulteriori testimonianze;
Per adesioni e candidature:
[email protected]
I bambini della V Elementare in visita al municipio di Caderzone
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Speciale
«Molte persone si spostano
per abitare
in un Comune della Val Rendena
diverso dal proprio.»
Analisi del fenomeno
... scelta o necessità?
“il Garzonè” - n. 28, febbraio 2006
63
Speciale
Caderzone, Festa dell’Agricoltura 2005
64
Speciale
L
a domanda che il Comitato di Redazione del Garzonè si è posta per questo numero, circa i motivi della sempre più forte richiesta di abitare a
Caderzone da parte di persone provenienti dagli altri paesi della Val Rendena,
mi ha indotto a riflettere se ciò è dovuto ad un fatto puramente economico,
legato alla maggiore disponibilità di alloggi a costi più contenuti che altrove
o, se invece il motivo debba essere ricercato nel mutato tessuto economico
sociale ed infrastrutturale di Caderzone creatosi in quest’ultimo decennio.
Probabilmente entrambe le motivazioni sono valide e si sommano quando
uno deve fare la scelta di spostarsi da un luogo all’altro, ma credo che l’accrescimento della qualità della vita della nostra Comunità, intendendo con il
binomio “qualità della vita” la maggiore dotazione di servizi e infrastrutture,
nonché la buona qualità architettonica e paesaggistica abbia giocato, e giochi,
un ruolo prioritario nella preferenza.
All’inizio del mio impegno come primo cittadino di Caderzone (anni Novanta), in occasione delle riunioni di Valle con i colleghi sindaci o per altri
motivi istituzionali, quando la discussione verteva su problemi o eventi che
riguardavano noi o i Comuni più a sud (sota al pont da Cadarciun), a me sembrava che si parlasse di estranei o di paesi del Terzo mondo. Questo atteggiamento, probabilmente era rappresentativo del pensiero comune delle genti
dei nostri comuni limitrofi a nord e quindi, prendere in considerazione l’opzione di andare ad abitare a Caderzone voleva dire scendere di rango o meglio essere dei poveracci. Forse mi sbaglierò, ma questo modo di pensare ha
circolato per diversi anni e, solo da poco tempo a questa parte, la nostra
immagine appare “quasi” allo stesso livello e tale da non sminuire chi sceglie
di appartenere alla nostra Comunità.
Un altro aspetto che ritengo possa concorrere alla propensione per il
nostro territorio è senz’altro la cordialità e la disponibilità dei Caderzoni nei
confronti dei nuovi arrivati.
Chi s’informa del carattere del popolo con cui dovrà, in seguito, convivere non potrà che sentire degli apprezzamenti molto positivi. La conoscenza delle difficoltà che incontra chi si sposta dal proprio luogo natio, acquisita
da generazioni di emigranti, quali erano i nostri avi, ha fatto sì che in tutti gli
strati sociali ci sia una grande apertura verso il nuovo vicino.
In conclusione credo che l’aspetto economico possa senz’altro essere
molto determinante, a volte obbligatorio, per scegliere il luogo in cui vivere,
ma appena è possibile, a costo anche di grandi sacrifici, la scelta ricade sul
sito in cui l’habitat è più favorevole ed il luogo più gratificante.
di Maurizio Polla
65
Speciale
D
a sempre l’Europa è stata scenario di migrazioni di migliaia di uomini e
di donne, che, per scelta o per necessità, si sono spostate da un paese o addirittura da un continente ad un altro. Si è parlato di grandi migrazioni fin dai
tempi della scoperta dell’America, momento in cui l’Europa ha visto diminuire la sua popolazione.
Persone che cambiavano la loro vita, attirate dalla speranza di “fare fortuna”, che a quel tempo significava seguire per esempio il grande sogno delle miniere d’oro, o semplicemente trovare una terra più fertile da coltivare.
Per molti si è trattato solo di pochi anni vissuti lontano dalla propria famiglia, mentre per altri è cominciato un processo inverso di ricongiungimento
familiare che ha trasformato la migrazione temporanea in vero e proprio
stanziamento. Dal secolo scorso ad oggi il fenomeno della migrazione occupa le pagine di tutti i quotidiani.
Ma perché la gente lascia la propria casa, la propria cultura?
Che cosa sperano di trovare coloro che compiono spostamenti simili in
tutto il mondo?
66
Speciale
Ci possono essere motivi molto diversi tra loro che spingono le persone
a migrare, a lasciare il proprio paese e la famiglia, nonché casa, abitudini e
vita quotidiana, e paradossalmente sembra che queste persone non abbiano
nulla in comune tra loro. Invece credo che, al di là di religione, colore della
pelle, Paese di provenienza, un comune denominatore ci sia, e si chiami semplicemente, ma non banalmente “cercare di stare meglio”.
In questo spazio cercherò di esprimere il mio pensiero riguardo le nuove migrazioni, quelle che interessano i Comuni della Rendena, in particolare
dal nord della Rendena verso il sud, quelle di chi alla valigia di cartone ha
sostituito il computer portatile.
Provando a fare un’analisi sociologica del fenomeno le motivazioni possono essere:
1.
possedere una casa;
2.
migliorare le proprie condizioni economiche e di vita;
3.
offrire un futuro migliore ai propri figli.
In questi tempi di villaggio globale, la figura dell’emigrante ha perso
quell’aura di coraggio e di fascino che lo ha da sempre contraddistinto nell’immaginario comune e nella letteratura, a favore di un’immagine più concreta e razionale; il fattore che spinge a muoversi e lasciare il proprio “campanile” è la ricerca dell’abitazione in una posizione che sia geograficamente
comoda per recarsi sul posto di lavoro, che abbia una giusta collocazione dei
servizi e delle attività commerciali.
Purtroppo, sia a Madonna di Campiglio e negli ultimi anni anche a
Pinzolo, si assiste all’omologazione di questi paesi turistici con conseguente
perdita di identità; le abitazioni hanno raggiunto costi non più sostenibili in
rapporto alla qualità degli spazi vivibili ed esterni, per di più i proprietari di
seconde case affittano preferibilmente a non residenti, per tempi brevi e guadagni sostanziosi e rapidi, piuttosto che a nuclei familiari per tempi continuativi.
Ecco allora come la migrazione avviene a macchia d’olio tenendo come
primo obiettivo il rapporto qualità/prezzo dell’abitazione, ma anche puntando alla ricerca della qualità che coinvolge tanto l’edificato quanto l’arredo, il verde, e, come già detto, la collocazione dei servizi e delle attività commerciali, al fine di rendere non solo vivibili ma anche attraenti e vivaci le
diverse realtà urbane.
È importante quindi che le nuove espansioni debbano assicurare pregi e
qualità e non aggiungere periferie, come sta avvenendo a Pinzolo verso
Carisolo ed a Carisolo stesso.
67
Speciale
Riferendomi a Caderzone, concludo con questa affermazione: pochi paesi
hanno una dotazione così diffusa del verde e una collocazione dello stesso
così nevralgica.
Se poi consideriamo la modesta dimensione urbana complessiva e il contesto naturale che ci circonda, il giudizio che esprimo è di una realtà fortunata.
Questo stupendo patrimonio va lasciato alle future generazioni con l’impegno di valorizzarlo, come si è fatto fino ad ora, ma soprattutto di estenderlo nella caratterizzazione del “paese che cresce nei piccoli spazi, che cresce
su se stesso”.
Lorenza Ventura
F
ino a qualche decennio fa in Val Rendena, come in generale anche nelle
altre zone del Trentino, dal cognome di una persona si poteva dedurre il paese
di residenza. Ogni Comune infatti era associato a non più di quattro o cinque
cognomi e le poche eccezioni erano legate soprattutto a trasferimenti dovuti a
lavoratori forestieri stabilitisi nella zona, comunque abbastanza rari poiché l’economia povera della Val Rendena ha determinato per gran parte del secolo scorso
notevoli emigrazioni e poche immigrazioni, perlopiù limitate al periodo dei
lavori della S.I.S.M. per lo sfruttamento idroelettrico dell’acqua.
Ora non è più così, le condizioni socio-economiche sono cambiate, siamo tutti più ricchi e la fiorente industria del turismo ha reso anche la Val
Rendena una terra di immigrazione che attira lavoratori sia dall’Estero che
da altre città o Regioni d’Italia.
Riprendendo il pensiero iniziale, si può affermare che al giorno d’oggi la
corrispondenza tra un Comune ed i relativi cognomi caratteristici è sempre
meno valida ed è ultimamente influenzata anche da un altro fenomeno: lo
spostamento di molte persone della Rendena che vanno ad abitare in un Comune diverso da quello in cui sono nate e cresciute.
È difficile dire se si tratta di scelta o di necessità, anche se in generale sembra
che prevalga il bisogno di trovare una casa in un territorio dove il mercato immobiliare sta facendo lievitare i prezzi degli appartamenti e degli affitti verso cifre
esorbitanti, spesso non accessibili ai giovani che intendono “metter su casa”.
Nel prendere la decisione su dove andare ad abitare, pesa sempre di più
l’aspetto economico e sempre meno il dover lasciare il paese di origine per-
68
Speciale
ché, nelle nuove generazioni è molto meno radicato il senso di appartenenza
ad una Comunità a causa del mutamento delle condizioni socio economiche.
Tutti si spostano per andare a scuola e per lavorare, pochissimi ormai
vivono delle risorse della terra, i diritti di uso civico hanno perso gran parte
della loro importanza e si sta progressivamente perdendo l’identità comunale; la residenza è quasi soltanto un dato anagrafico e fortunatamente le persone sono più aperte ed i sentimenti campanilisti si sentono sempre meno.
Tuttavia il problema del trovare la casa nelle nostre zone resta, nonostante
ci sia la disponibilità a cambiare Comune di residenza. Per tentare di risolverlo
la Provincia di Trento ha varato una legge che disciplina la perequazione urbanistica tra residenza ordinaria e per le vacanze, con l’obiettivo di mettere un
freno alle “seconde case” che rovinano il territorio e, contemporaneamente, di
favorire i residenti alla ricerca della “prima casa”, possibilmente nel luogo al
quale si sentono più legati o che comunque preferiscono.
Federico Polla
69
Speciale
V
iviamo un’era di grandi migrazioni, intere popolazioni abbandonano le
loro terre, minacciate dalla guerra, dalla fame, dalla miseria per cercare la sopravvivenza altrove. Un fenomeno che abbraccia i cinque Continenti e ne
ridisegna i confini: politici, economici e culturali.
L’ingiustizia, l’avidità, il fallimento della politica internazionale, sono
all’origine di tale tragedia storica.
Storicamente differenti, ma sempre legati alla sopravvivenza, sono i fenomeni emigratori che hanno caratterizzato l’Europa tra l’800 e il ‘900 in tempi e modi diversi determinando un esodo di 40 milioni di persone.
La sola Val Rendena nei primi anni del Novecento perse 1/3 della popolazione maschile e 1/4 di quella femminile.
Fu una vera “Odissea” l’emigrazione dei Rendeneri in Italia e all’Estero;
fu un sacrificio umano che ha gettato le basi per la costruzione dell’attuale
benessere.
L’ambiente geografico, il clima, la terra, così severi verso un’economia
basata sull’agricoltura e l’allevamento, si sono rivelati fonte di facile ricchezza e oggetto di selvaggia speculazione con la nascita ed il consolidamento
dell’industria turistica. L’alta Val Rendena con i Comuni di Pinzolo e Carisolo
ne sono un esempio evidente: sviluppo urbanistico irrazionale, mancanza
d’infrastrutture, vendita e svendita del territorio. Aree di grande pregio si
sono trasformate in zone dormitorio: le seconde case hanno preso il
sopravvento e fanno bella mostra di sé, chiuse e inaccessibili ai residenti.
A pagarne le conseguenze sono le nuove generazioni, chiamate alla resa
dei conti: l’immediato beneficio economico dato dalla vendita del territorio
pare consumato. Diventa per loro impossibile o molto difficile costruire, comprare, prendere in affitto una casa per viverci.
Ne consegue una migrazione interna alla Valle, da nord a sud; perlopiù
costituita da coppie giovani e/o da famiglie mononucleari, non disposte o
non in grado di sopportare i prezzi imposti dal mercato immobiliare.
Altro fenomeno recente, che va sempre più diffondendosi, è la vendita
di un immobile in area “economicamente pregiata” ed il conseguente acquisto in zone della media/bassa Val Rendena, più vantaggiose da un punto di
vista economico e molto pregiate in termini ambientali. Una nuova
valorizzazione dei paesi fino ad oggi ritenuti poco appetibili dalle lobby immobiliari e che godono quindi di un’atmosfera quasi intatta: più spazio, più
verde, più silenzio, più equilibrio.
Un nuovo tipo di emigrazione dunque, che ha radici nell’opulenza, non
più nella miseria e nel sacrificio che sono all’origine della nostra storia.
70
Speciale
Di pari passo muta il tessuto sociale; cambiano i rapporti che legano la
persona alla famiglia, al paese, alla valle. Si esce dall’ombra del Campanile
per estendere il senso d’appartenenza ad un territorio più ampio inteso come
proprio.
Argomenti politici che ora sono di grande attualità, si parla infatti di
Ambito di Valle, di Comunità , di nuove alleanze per affrontare il futuro.
Il futuro di quel che resta della Val Rendena si gioca su una scommessa:
- far tesoro dell’esperienza dei paesi ormai chiusi nella morsa della speculazione, evitando di riprodurre un sistema economico fallimentare che
non pone limiti allo sfruttamento ambientale; pianificando uno sviluppo che chiede di rinunciare alla quantità a favore della qualità, evitando
che il territorio sia trasformato in bene di consumo e le persone in consumatori;
- oppure continuare la grande partita a dama, giocata su di un piano infinito. Una partita a dama dove le pedine sono i boschi, i prati, le case e le
persone.
Non c’è programma elettorale o discorso politico che non sia infarcito di
parole abusate e svuotate di significato come «nostra gente, nostri figli, nostra terra, nostra identità, nostra tradizione…».
Nostra, o meglio, dei nostri padri è stata la capacità di vivere e sopravvivere in un ambiente spesso ostile, sempre amato e rispettato.
C’è stato consegnato un patrimonio culturale, maturato sul rigore, sulla
fatica, sul senso d’appartenenza.
C’è stato consegnato un patrimonio intatto di straordinaria bellezza.
Ed è grazie a questo patrimonio naturale, che ci è data la possibilità di
vivere “facendo turismo”.
È tardi per chiederci quale turismo? È ora, di chiederci quanto ancora
dobbiamo divorare ed essere divorati prima di fermarci e pensare?
A quanto ed a quale denaro siamo disposti a rinunciare per restare “padroni” di una terra, di un modo di vivere “…per essere”.
Quanto denaro e quale fatica siamo disposti ad investire perché lo sviluppo avvenga sul piano della crescita personale e della consapevolezza?
Quali risposte alle giovani intelligenze che chiedono progetti e c’interrogano
sul futuro?
È il concetto di sviluppo che deve cambiare, è questa la scommessa con
il futuro: della Val Rendena e del mondo intero.
Anna Turri
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Speciale
Numai dré
I nava par al mundu,
a guadagnarsi l’ pan,
i scundiva in grup in gula,
cul so valisot in man.
Alquanc i a fat furtuna,
dalonc i sa casà,
e ‘n la so val straulintera,
i vegn, fo par l’istà.
I ghi uria pu galantom,
bon pastur, cu ‘l so bastun,
e, pazienza madurar i pir sa i pum,
ma no, ca i ghi öla dar anca rasùn.
Ades, al mundu al va pu rüz,
par quasi i l’abbia invià,
ghe sempru pu da curar,
anca sa manca ‘l flà.
Ghe vargügn chi cambia casa,
par al fit chi custa car,
o par vivar la famöia,
apè al postu da laurar.
Uramai, ghe apena l’ computer,
chi gà sempru pu cirvel tacà,
la televisiun, l’e ‘n ciel chi stumaga,
numa cul mundu squintarnà.
Tanc i laga chi ‘l pu bel,
val, paes, amici e nìu,
i sparìs, i va dalonc,
infumanè, i cur dre al so pìu.
Ai sì öl maridar par sempru,
plin di amur e dediziun,
ma sa passa qualchi an,
ga ne mèz par ogni cantun.
Ghe anca tanta brava gent,
chi laùra e si cuntenta,
in gran cör senza malizia,
da la vita nu s’ lamenta.
Le, ca sa un l’implanta ‘l ciò,
cun na tanaia e umiltà,
ghi uria anca col chi l’cava,
si no ‘l ciò, al resta ‘n plantà.
Numai drè, amù par stu secul,
i ciar di luna lagumai star,
sempru crözarghi, vargut da dar,
e dop… numai drè ca le ‘n bel nar.
Alfredo Amadei
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Speciale
L
e vicissitudini della gente di Rendena sono caratterizzate da significativi
eventi migratori che hanno lasciato il segno contribuendo alla formazione
dell’attuale assetto socio economico.
Passiamo infatti dai consistenti esodi della popolazione locale di fine
800 e inizi 900, al periodo delle grandi opere idroelettriche degli anni 50, al
successivo boom economico di questi ultimi decenni, legato allo sviluppo
dell’attività turistica ed urbanistica, con rientro e richiamo di capitali e maestranze.
In quest’ultima fase sono avvenuti i cambiamenti più significativi, con
un notevole sviluppo socio economico a prevalente indirizzo turistico, interessando l’intera vallata, in modo decrescente dall’alta alla bassa Rendena.
Stiamo infatti assistendo ad una profonda e veloce trasformazione del
territorio caratterizzato da un’intensa urbanizzazione volta prevalentemente
al soddisfacimento del mercato turistico immobiliare, alla nascita di nuove
attività ricettive turistico alberghiere, di ristorazione e commerciali, ed al continuo potenziamento delle attività ricettive, degli impianti e dei servizi esistenti.
Naturalmente la realizzazione di nuove strutture e di nuovi impianti, è
legato all’aumento della presenza turistica, che diventa indispensabile per il
sostegno dell’economia locale.
In questo modo iniziano a saltare i delicati equilibri territoriali tra popolazione residente e turistica, si può notare infatti, a fronte di una limitata
presenza stanziale, una grande dotazione di strutture abitative e servizi,
dimensionati per sopperire alle punte stagionali di maggior afflusso con un
sostanziale esubero fuori stagione.
Grazie alle sue pregiate caratteristiche paesaggistico – ambientali, assistiamo ad una crescente domanda turistica, che ha trasformato rapidamente
la Rendena in terra di investimento e conquista, dove la popolazione locale
viene spesso spodestata dalla potenza economica esterna, rimanendo talvolta vittima di un fenomeno difficilmente controllabile.
Questo aspetto si nota soprattutto quando viene il momento di metter
su famiglia acquistando o affittando una casa per la propria residenza. Rivolgendosi verso il libero mercato, passiamo dai prezzi proibitivi dell’alta
Rendena ad una più sostanziale equità della media e bassa valle.
Inevitabilmente questo fenomeno sperequativo porta ad un flusso
migratorio della popolazione residente e dei nuovi arrivi, verso i comuni della valle con il miglior rapporto tra prezzo degli immobili e qualità dei servizi
offerti.
73
Speciale
Anche se non traspare chiaramente, le persone che decidono di trasferirsi in un altro paese, valutano attentamente tutte le condizioni e le possibilità
con una sorta di calcolo, che tiene conto dell’impegno economico, della futura qualità della vita, della presenza dei servizi primari, della vicinanza con
paesi più forti, della possibilità di sviluppo, della salvaguardia del capitale
investito, della vicinanza al posto di lavoro ed ai familiari.
Questo fenomeno poco considerato, sta interessando in realtà una trentina di famiglie all’anno che si spostano all’interno della Rendena per soddisfare e migliorare le proprie condizioni abitative incidendo talvolta significativamente sul tessuto sociale e culturale del paese ospitante.
Nonostante gli aspetti negativi, le sofferenze e le difficoltà che possono
produrre i trasferimenti di residenza, rinunciando ad abitare nel paese di
origine, credo vi siano degli aspetti altrettanto positivi quali la realizzazione
dei propri sogni, delle proprie aspettative e non da meno il contributo offerto
per abbattere quel muro invisibile rappresentato dal campanilismo ancora
ben radicato nelle realtà locali, aprendo le porte ad altre mentalità ed ampliando i propri orizzonti.
Ivo Dal Pont
L
e migrazioni, da sempre, hanno caratterizzato la storia dell’uomo rimescolando completamente la geografia umana del pianeta ed anche la Val
Rendena non è immune da questo fenomeno che avviene sia da un paese
all’altro della Valle, sia da altri Paesi del mondo.
In passato si credeva che a spostarsi fossero le idee, mentre le persone
rimanevano dov’erano. Oggi, nell’era di Internet, della globalizzazione più
esasperata, quasi paradossalmente abbiamo capito che le idee camminano
sulle gambe degli uomini e che la “mobilità” è il sale del progresso.
Questo viaggio, che avvenga dal Sud del mondo o dal Nord della Val
Rendena, comporta – sempre – delle incognite. Nascono dubbi legati all’accettazione da parte degli abitanti del nuovo territorio, ci sono i “pregiudizi”
che generano insicurezza e isolamento. Vi sono gli elementi vincolati alla
“cultura” ed alla capacità di “intercultura” del nuovo luogo di residenza.
Quello dell’intercultura è un concetto ancora poco esplorato, ma, con il
quale ci troviamo a fare i conti tutti i giorni. Nell’aprirci ai “foresti” – siano
essi d’altri paesi della Valle o del mondo – dovremmo tenere ben presente
che la cultura di un popolo non è qualcosa di immutabile.
74
Speciale
Anche gli alberi malgrado abbiano radici profonde e fusti possenti ogni
anno germogliano rinnovandosi e si aprono alla possibilità di nuove contaminazioni. È l’evoluzione naturale.
La stessa evoluzione può esser applicata alla società, spesso vista dagli
studiosi come un organismo in continua trasformazione, in questo caso si
parla di progresso.
L’intercultura arriva a stravolgere il concetto stesso di cultura. L’idea di
cultura di una popolazione di individui non è qualcosa di dato, immutabile,
di perfettamente delineabile e ne determina – cristallizzandoli – i comportamenti di chi appartiene a quella società.
Nel terzo millennio è obsoleto parlare di rivendicazioni identitarie di un
paese rispetto ad un altro –magari entrambi posti nella stessa realtà territoriale – non è certo più possibile differenziare e collocare gli individui in un
certo posto nella divisione del territorio, della ricchezza e della società.
La storia della Val Rendena ci ricorda – qualora gli stessi Rendeneri lo dimenticassero – che non vi sono culture date, descrivibili con generalizzazioni e
con confini netti, tracciati una volta per tutte. Inconsciamente il DNA della nostra gente è fatto di culture “meticce”, dinamiche perché continuamente
rinegoziate e quindi in divenire. Le culture sono fatte dalle persone, dagli individui concreti che vivono, pensano, si spostano, si relazionano, apprendono, ecc.
Si pensi alla Campiglio turistica, al fenomeno dell’emigrazione di salumai
e arrotini, all’immigrazione dei “calabresi” nel periodo dei lavori della Sism
e si consideri le potenzialità che si sono innestate a Caderzone come in tutta
la Val Rendena, grazie a questi scambi di idee, di abitudini, di relazioni. Si
pensi alle stesse risorse intellettuali generate da una Valle che si apre all’esterno
anche come territorio di villeggiatura.
Ieri come oggi, il primo fattore che spinge le persone a spostarsi è la
cosiddetta densità di saturazione di un territorio che si raggiunge quando vi
sono troppe persone e mancano gli spazi e le risorse per poter condurre una
vita “normale”. Oggi in Val Rendena non è la fame a generare questi
spostamenti – soprattutto da Nord a Sud – la spinta a migrare è dovuta alla
ricerca di spazi vuoti, meno costosi e più vivibili.
Quello che caratterizza oggi la nostra Valle è il “rimescolarsi forzato”
delle persone e delle idee. Le cause sono molteplici e vanno dalla ricerca di
una casa o di un lavoro, o avvengono per matrimonio, convenienza economica o quant’altro.
Oggi ci troviamo di fronte ad uno straordinario “ponte tra culture”, che
mescola i lemmi dialettali – fino a ieri diversi da ogni paese della Valle – così
come le relazioni sociali, le conoscenze e le attività economiche.
75
Speciale
Proprio per questi motivi non saranno più il Comune, il campanile o la
piazza i centri dell’universo-paese, ma sarà la Val Rendena essa stessa il luogo privilegiato dello scambio e del confronto, della scoperta, della somiglianza e dell’alterità. La Valle diventerà la dimensione territoriale ideale per la
crescita economica e per lo sviluppo di un pensiero critico che determini limiti e potenzialità allo sviluppo. Questa nuova entità territoriale sarà generata non dalle leggi (vedi quella della Riforma Istituzionale), ma scaturirà dalle
persone che eleggeranno la Val Rendena quale territorio ideale per viverci e
per rivisitare pregiudizi e luoghi comuni, per far nascere nuove collaborazioni e visioni identitarie comuni, basate su termini quali cultura comune, integrazione, diversità, migrante, confine, Nord e Sud…
I nostri giovani con la loro abitudine a spostarsi, a ritrovarsi qui o là
senza alcun preciso riferimento parentale legato al proprio paese,
sono l’esempio più
eclatante e sotto gli occhi di tutti.
Provate a pensare
alle infinite commistioni generate dalle
migrazioni delle persone e guardatevi intorno, sicuramente troverete altri esempi che
toccano l’aspetto culturale, storico, economico, amministrativo.
Solo il fatto pensare, di ragionare, di
scrivere o di leggere, di
alzare barricate o abbatterle, rende il fenomeno dell’emigrazione meno invisibile!
Il nominare le
cose, come sempre, le
fa esistere.
Walter Facchinelli
Il Sindaco di Weissbach all’ingresso di Caderzone
76
La
S
toria
La storia del Bar Posta
Diego Amadei
Negli anni 1947-1948, il Bar Posta nacque per volontà della Pro Loco, in
quel contesto fu allargata anche la piazza, abbattendo un alto muro che fiancheggiava l’attuale statale e scavando molti metri cubi di materiale per portarla al livello attuale.
Tutto il materiale fu scavato a mano con “pic e badil” ed il trasporto fu
effettuato con un camion Tre Assi e scaricato a fianco della statale verso casa
“dai Plodi”.
L’apertura del
bar è avvenuta nella
primavera del 1949 e
fu preso in gestione
dal signor Virgilio
Giustina che lo tenne
fino al 1953.
Furono anni veramente d’oro, di forti guadagni essendoci in quegli anni a
Caderzone molti lavoratori bresciani,
bergamaschi e calabresi che lavoravano
alla perforazione delle gallerie per conto
della Sism ora Enel.
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A fianco del bar, verso Ovest c’era l’Ufficio postale, ad Est un portico utilizzato da chi aspettava la corriera.
A Caderzone in quegli anni esistevano ben quattro bar: il “Posta”, “alla
Torre”, “al Ponte” e “al Bon”. Il bar “al Ponte” aveva due giochi delle bocce e
quattro stanze, piene giorno e notte, nel senso che, chi lavorava di notte in
galleria, di giorno dormiva e viceversa. Questo bar faceva anche servizio di
cucina.
Il bar “al Bon” con stanze e cucina faceva, al pari del “Ponte”, servizio
continuo.
In quegli anni era nato un altro bar con ristorante, forse abusivo, che si
trovava dove attualmente abita il signor Aldo Sartori, in piazza “dai Brie”,
era gestito da bresciani.
La quantità di gente che abitava a Caderzone – i più tanti erano calabresi,
tanto che veniva chiamato “Catanzaro” – era al di sopra della recettività, non
esistevano appartamenti da affittare (seconde case), al massimo era disponibile una stanza o una vecchia cucina dove si ritiravano cinque o sei persone.
Per molti di Caderzone l’affittare questa stanza o “cusinaccia” permetteva di
pagare il conto alla Cooperativa.
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Da qui è nata la cultura che ha portato, in seguito, a sistemare le seconde
case da affittare nei periodi estivi dando avvio al turismo che ci ha fatto crescere in paese, senza avere la necessità di emigrare.
Ritornando al bar “Posta”, terminata la gestione del Virgilio, lo stesso
anno – era il maggio del ’53 – subentrarono Agnese Maganzini e Gino Sartori
e vi restarono per quattro anni. Il bar fu gestito da Giovanna Polla “Biasin”
solo per un anno e mezzo, dicembre 1959. Dal gennaio del 1960 all’aprile
1963 l’esercizio pubblico fu in gestione a Regina e Pina Foccoli di Strembo,
seguita da Giacomina Sartori fino all’aprile 1968.
Nel periodo 1950-1970 nacquero sul territorio comunale di Caderzone
altri quattro bar: “alle cascate Nardis”, “Pineta”, “al Rio” e “Rustic”.
Nei vent’anni successivi il lavoro nei bar è cambiato: da clienti di “mezza Italia” che, quando prendevano la paga la spendevano in baldorie seguite
da beghe e risse, si è passati alla frequentazione dei nostri paesani che, grazie
al boom economico avevano in tasca qualche soldo in più ed alla presenza di
turisti che, diventavano anno dopo anno più numerosi. Purtroppo loro erano
presenti solo nei mesi estivi poiché il turismo invernale interessava solo Madonna di Campiglio.
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Ma ritorniamo al “nostro” bar. Il riscaldamento era come negli altri “centralizzato”, nel senso che era riscaldato da una stufa a legna posta al centro
del locale.
Dal primo maggio 1968 all’aprile 1973 il bar fu gestito da Diego Amadei,
durante questa gestione fu riaperta anche la pompa di benzina “Total” gestita
da Severino “dai Monac”, situata ad Est del bar, e chiusa qualche anno dopo.
La benzina alla prima apertura costava 120 lire, però fu sempre in costante
aumento. Nel 1968, prima di entrarvi, fu cambiato il pavimento, fino ad allora in legno poggiato sulla terra, fu sostituito con un pavimento in piastrelle,
fu rifatto anche l’intonaco del soffitto, sistemati i bagni e, la stufa a legna fu
sostituita con una a kerosene.
Nel maggio del 1973 la gestione passò a Fernanda Dalbon, nell’aprile
1978 si assistette alla definitiva chiusura del bar.
Da quel momento vi entrò la Gabriella di Strembo con la sua attività di
parrucchiera, cui subentrò la Sabrina Giacometti fino agli anni Novanta quando il locale fu totalmente chiuso ad ogni attività.
Il Comune decise così di abbatterlo per costruirvi l’attuale struttura multiservizi.
Bravo Gabriele! ... l’arte la sà ncarnà (Foto Alfredo Amadei)
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Primo Pellegrinaggio dopo 50 anni
dalla Guerra 1915-1918
La Guida alpina Gianfranco Albertini che con
Valentino Mosca e Giorgio
Sartori salirono il 12 luglio
1918 sul Cavento a quota
3.402 per murare la Targa
in marmo da loro stessi trasportata e che porta la scritta: «Ai Caduti del Cavento.
Gli Alpini della Rendena.
20.7.1968».
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La squadra di Weissbach - Comune
gemellato con Caderzone - che ha
partecipato alla 24h Mtb del 2005
...incontri
Francesco Moser a Caderzone
Visita di caderzonesi alla “Bottega dei Moschi” a Mondovì
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ettori scrivono
Dolomiti di Brenta
Camminando tra le pietre
Di queste alte cime
L’eterno si fa vicino
Ed io scheggia
nell’infinito che si ripete.
Commuovendomi tra le pietre
Di queste alte cime
Ancora un po’ ti ho incontrato
Là,
dove il fiato si fa corto
più libere
si parlano le anime.
(R.S.)
Caderzone, 20 agosto 2005
Malga Boch allo Spinale
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Alla cortese attenzione del Sindaco.
Gentile Sindaco,
desidero esprimere la mia ammirazione per la personale di Giuliano
Orsingher che ho avuto occasione di visitare questa estate.
Mi ripromettevo da un po’ di scriverLe, perché ho trovato la mostra davvero bella e allestita in modo suggestivo e originale. Ero in vacanza a Campiglio
e sono venuta a Caderzone per accompagnare i miei genitori alle Terme: non
sapevo della mostra, non conoscevo l’artista ed è stato particolarmente piacevole trovare una cosa così bella e inaspettata.
Sono stata di recente alla Biennale di Venezia e ad Artissima a Torino e
mi è tornata alla mente la mostra vista questa estate nel Comune da Lei amministrato. Desidero farLe i complimenti, sia per la splendida ristrutturazione
del palazzo in cui erano ospitate le opere, sia per la scelta coraggiosa di presentare un artista non figurativo in un piccolo centro di montagna: sono felice di essere capitata per caso; la prossima volta verrò di proposito, con la
certezza di trovare altre sorprese di bellezza e ingegno.
Grazie e cordiali saluti.
Daniela Fabrizi
Pro Loco Tradate-Abbiate
Piazza Mazzini, 6 21049 Tradate (Va)
Egr. Sig. Polla Maurizio
Sindaco di Caderzone
Tradate, 15 maggio 2005
Ci complimentiamo con Lei per la Sua rielezione a Sindaco di Caderzone.
Le auguriamo un buon lavoro e ci auguriamo di poterci incontrare quanto
prima.
Pro loco Tradate-Abbiate
Il Presidente
Filippini Cecilia
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Ricordi
Le maitinade del ‘32 (cortesia Sartori Alvise)
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Frabosa Sottana, 21 novembre 2005
Il 21.11.05 una delegazione del Comune di Caderzone e del Museo della Malga è stata ospite del
Comune di Frabosa Sottana (Cuneo) ove è stato inaugurato il Museo etnografico. Il Sindaco di Frabosa
Sottana e il dott. Giovanni Comino avevano fatto visita al nostro museo per prendere nota della nostra
iniziativa ed in occasione dell’apertura del loro museo ci hanno invitati a presenziare.
Nella foto il Sindaco di Caderzone consegna al Sindaco di Frabosa Sottana un’antica trappola d’orso,
per il nuovo museo.
Gent.mo Arch. Maurizio Polla
Ho ricevuto le copie del libro “I ferri del mestiere” che mi ha cortesemente inviato unitamente alle lettera di accompagnamento ricca di gentili
parole di apprezzamento.
Mi creda, l’ospitalità offerta è stata per noi una gradita occasione per
rendere tutti voi partecipi dei nostri sinceri sentimenti. Lo rifaremmo volentieri.
Entro fine anno procederemo ad attivarci meglio, a seguito di una recente riunione avvenuta presso la sede comunale di Frabosa Sottana, per produrre opuscoli illustrativi organizzare le visite, ecc..
Ad oggi, comunque, sono oltre 600 le persone (scuole in maggioranza)
che hanno visitato il museo e buone le speranze per recuperare le quattro
stanze del piano interrato.
Spero e mi auguro, come Lei, che tra i due musei possano esserci future
sinergie che superando ogni ottimale rapporto personale, approdino a comuni obiettivi.
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La trappola per orsi, vostro prezioso omaggio, è stato posta nell’ingresso al museo (con un prudente catenaccio!) ed un’apposita targa.
Colgo l’occasione per inviarle un CD con le foto della cerimonia inaugurale.
Voglia gradire i saluti miei, di mia moglie e della mia segretaria che conserva un antico ed ottimo ricordo di Caderzone e di estenderli a tutti i componenti della vostra graditissima visita.
Cordialmente.
Giovanni Comino
Alla Redazione del Garzoné
Per il Pascoli la poesia è una lampada che illumina le scene e le ore più
intime della vita umana. Il Garzone ne è così convinto che , in ogni numero,
include alcune poesie dei suoi lettori. Anche i versi più semplici, scritti magari
nel locale dialetto, quando essi vengono dal cuore, riescono benefici. Piace sicuramente sentire la voce di chi è sensibile alle cose belle e durevoli, di coloro
che sanno cogliere il valore di certi ricordi, che descrivono con passione le bellezze della natura. Nel Garzone n. 27 possiamo leggere “Momento settembrino”
di Rusconi (pag. 72), “Sorrisi alla vita” di Salvadei (pag. 45), “Autunno” della
Collini (pag. 55), “L’ultimo ciuf” di Caola (pag. 47), “Campano” e “Cari i me
bei viciocc” di Amadei (pagg. 35-58) . Per gustare queste poesie non occorre
necessariamente l’esperienza della scuola: si richiede anzitutto la partecipazione dei sentimenti. La nostra vita interiore è il miglior maestro del gusto poetico. La sovrapposizione dei pensieri che nascono dalla lettura è proficua quando diamo udienza a noi stessi, sia per impressioni personali, sia per il semplice
desiderio di veder chiaro nello stato dello spirito altrui.
Ricordiamo che la poesia, come la musica, illumina e riscalda insieme.
Poi c’è il gusto del ritmo: le parole
sotto l’influsso del sentimento assumono un ordine particolare, così che il suono dei versi diventa poesia.
Alfredo Amadei è presente nel Garzone anche con due disegni, sempre piacevoli ed espressivi: la campana, portata
tra le robuste braccia di Valentino (pag.
34) e i due gotti ben sistemati su un caratteristico pancone. Le scritte inneggianti a
Caderzone e agli Anziani non potevano
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trovare una collocazione
più indovinata.
Ma veniamo alle
pagine dello Speciale anziani, definito dal Sindaco “il tema centrale dell’edizione invernale del
Garzone”. Un tema a me
caro, avendo oramai
compiuto 82 anni.
Dall’arguta pagina
56 di Francesco Polla si
possono ricavare utili
considerazioni. Ogni
scritto di questa sezione
Polla Valentino Maestro campanaro
è frutto di uno spiccato
riguardo per la nostra stimata “verde età” di pensionati.
Visti così, sentiamo di essere ancora una parte viva della società. A
Caderzone, tra i tanti che io non posso conoscere, avete pure l’esempio meraviglioso del M.° Tranquillo Giustina, il quale non invecchierà mai finché potrà leggere e scrivere. Egli si è ammalato gravemente, ma non si è arreso,
anche e soprattutto per la voglia di continuare un lavoro, che madre natura
gli assegnò quale compito ingegnoso da portare avanti a fin di bene, per amore
della conoscenza e della verità.
Ho apprezzato le osservazioni di Maurizio Polla (pagg. 49-50). Nella sua
posizione di sindaco, quindi politicamente interessato immagino alle prossime votazioni, egli non ha esitato a rilevare le discrepanze esistenti tra le due
generazioni dei nostri tempi. Una verità che condivido pienamente.
II mondo è cambiato, è vero: in meglio sotto molti aspetti, in peggio per
altri. Il Sindaco, di fronte al comportamento corretto e civile degli anziani,
toccato con mano in occasione della loro festa, dice quanto diverse siano invece le rilassate consuetudini moderne di una certa gioventù.
Colpito dalla prudenza degli anziani, dal riguardo cioè con cui essi svolgevano ogni loro azione, egli si rammarica che ai nostri tempi questa dote sia
del tutto scomparsa. Se qualche giovane ne ha preso nota, sarebbe interessante conoscere la propria valutazione. Confrontarsi, può giovare a tutti.
Cordialmente.
Walter Camatti
16 febbario 2005 Monzambano (MN)
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Caro Sindaco,
durante il periodo di cura alle Terme di Caderzone, ho avuto modo di
appezzare a pieno l’iniziativa straordinaria dello sfruttamento del tesoro idrico
che tu hai risaputo valorizzare.
Ai molti complimenti che ti sono certamente arrivati da più parti, desidero aggiungere anche i miei con il ringraziamento di un Rendenero che ora
ha un motivo in più per essere orgoglioso della sua valle.
La realtà termale, unitamente al campo da golf, alla valorizzazione dell’attività zootecnica, al museo, alle iniziative culturali legate al richiamo della storia
della comunità di Caderzone, ed in particolare la rivalutazione dell’assetto urbanistico del tuo paese, mantenendo stilemi e materiali tradizionali, evidenziando
la straordinaria tecnica urbanistica, spontanea, frutto di una sensibilità e di uno
spiccato senso estetico e pragmatico insieme, della nostra gente.
Il tuo è ora il paese che più degli altri in Rendena, forse l’unico che si è
aggiornato urbanisticamente alle esigenze attuali, senza scompaginare le sue
peculiarità tradizionali.
Passeggiando per i viali di Caderzone, si susseguono visuali sorprendenti di grande suggestione, quasi mai banali. Un risultato sorprendente di
1969, quadretto raffigurante Palazzo Lodron Bertelli, opera di Angelo Dorna
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un complesso di iniziative private seppur disciplinate da autorizzazioni viste le inevitabili resistenze degli innumerevoli proprietari di abitazioni, spesso propensi a soluzioni più “moderne”.
Ed è questo il grande merito della tua Amministrazione, retta da un Sindaco che si è giustamente guadagnato la fiducia totale e la stima della sua
gente, ma che soprattutto ama il suo paese che amministra con grande intelligenza, avvalorata dalla cultura e dalla sensibilità professionale.
Della mia “esperienza curativa” desidero rilevare le funzionalità delle strutture termali, ma soprattutto la cortesia e la professionalità dei vari addetti.
Ora permettimi degli amichevoli suggerimenti: ritengo vada maggiormente evidenziata la presenza delle Terme Sant’Antonio di Caderzone. In
particolare suggerirei di posare delle indicazioni evidente al bivio delle Sarche
ed a quello di Tione di Trento.
Inoltre: riservare alcuni posti macchina in Piazza Sant’Antonio per i clienti
delle Terme, per un tempo massimo di 1 ora (complessivamente il tempo
necessario per le cure) adottando una tessera, rilasciata dalle Terme all’inizio
ciclo, da apporre sul cruscotto della macchina.
Penso che a questo tu ci abbia già riflettuto.
Ciao Maurizio, porta pazienza se dei vecchi danno consigli anche superflui.
Con cordialità
dr. ELIO CAOLA - Pinzolo
Caderzone 16 dicembre 2005
Spettabile
Amministrazione del Comune di
Caderzone
38080 Caderzone (Tn)
c.a. Preg.mo Sig.
Sindaco arch. Polla dott. Maurizio
Gentile Signor Sindaco,
anche quest’anno ci stiamo dando da fare per organizzare il caratteristico Mercatino di Natale che si raccoglierà intorno al rione Lodron Bertelli.
Dieci saranno le deliziose casette in legno che daranno lustro ai prodotti
e manufatti di artigiani e commercianti del luogo.
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Inoltre dal 18 dicembre, lungo il percorso del mercatino, cinque artigiani
del Bleggio porteranno in mostra i loro presepi che rimarranno poi in esposizione fino al prossimo 8 gennaio 2006 p.v..
Quest’anno però abbiamo voluto fare di più… Grazie alla disponibilità
di artigiani, commercianti e professionisti di Caderzone, della Cassa Rurale
di Strembo - Bocenago - Caderzone e di altri, siamo riusciti ad acquistare le
dieci casette in legno che siamo lieti di poter donare al Comune di Caderzone,
con l’auspicio che queste possano tornare utili per le manifestazioni che questo Comune organizzerà in futuro.
È un dono quale piccolo segno tangibile della nostra gratitudine per
quanto questa Amministrazione ha fatto a favore dello sviluppo turistico e
per quanto continuerà a fare in futuro e, nell’augurarLe un Natale ricco di
serenità Le inviamo i nostri più cordiali saluti.
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Tecnico Armani – Caderzone; Cassa Rurale di Strembo-Bocenago-Caderzone;
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odontotecnico – Caderzone.
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Prot. n. 3739
L
Caderzone, 22 dicembre 2005
OGGETTO: Mercatino di Natale.
Il 16 dicembre, con grande piacere, abbiamo avuto la lettera con cui la
Vostra Azienda ha contribuito all’acquisto delle casette per la realizzazione
del mercatino di Natale ed in seguito ad uso della Pro Loco e del Comune.
La Vostra disponibilità e generosità è stato un atto importante per la
crescita sociale ed economica della Comunità di Caderzone ed inoltre rappresenta un valido esempio nei confronti delle altre componenti della Cittadinanza.
Compartecipando alle iniziative con un minimo sforzo di tutti si possono raggiungere degli ambiti obiettivi, come è stato dimostrato con il regalo di
Natale che avete elargito alla Comunità di Caderzone.
Nuovamente, a nome dell’Amministrazione Comunale e nostro personale, un sincero grazie e con l’impegno che quanto da Voi è stato fatto sarà
divulgato all’intera Comunità.
AugurandoVi Buone Feste l’occasione è gradita per porgere cordiali saluti.
L’ASSESSORE AL TURISMO
- rag. Nicola Amadei -
IL SINDACO
- dott. arch. Maurizio Polla -
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Caderzone 1939 visto da Bocenago. Cortesia Giorgio Zotta
Mosca Miradio, Maria, Venanzia, Luigia e
Dallagiacoma Giacomo
Ricordi
Bassett, Virginia Sartori con la sorella Giuditta
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Scarica

nr 28 - luglio 2005 - Comune di Caderzone