Il Caso BioIniziativa Osservatorio Assolombarda - Università Bocconi Gruppo di lavoro coordinato dal Professor Salvio Vicari e dal Professor Gianmario Verona INDICE ANALITICO 1. Introduzione 3 2. Metodologia di Analisi Empirica 4 2.1. La Definizione del Campione 5 Il Modello: un’overview 6 3.1 Il Programma: una descrizione 6 3.2 Gli attori 7 3.3 Gli strumenti 8 3.4 Le Fasi in Dettaglio 8 4. Il ruolo di Finlombarda 13 5. Risultati del primo stadio del Programma: Alcuni Esempi 15 6. Gli Aspetti Salienti del Modello: gli Elementi di Successo dell’Iniziativa 21 7. Le Aree di Potenziamento 22 7.1 Gli Strumenti Integrativi 22 7.2 La Replicabilità del Modello 23 3. 1. Introduzione In un’economia basata sulla conoscenza e con l’accelerazione del processo di globalizzazione che riduce la rilevanza del fattore spaziale accentuando allo stremo quello temporale, la competitività del sistema territorio dipende in maniera crescente dalle risorse intangibili e dalla capacità di interazione, di collaborazione e di partnership. In un siffatto ambiente, ove la tecnologia e l’innovazione acquisiscono un ruolo strategico ai fini della determinazione del vantaggio competitivo delle imprese, la comprensione del processo di trasferimento tecnologico tra le organizzazioni diviene di grande interesse. Tra le diverse soluzioni identificate in questo contesto per supportare il processo di trasferimento della conoscenza, l’introduzione di un soggetto terzo rispetto alle parti che funga da intermediario risulta essere fondamentale al fine di incentivare e facilitare il processo di trasferimento della conoscenza e, in generale, per contribuire al radicamento di una cultura territoriale dell’innovazione. Lungo questa direzione s’inserisce il Programma Scouting promosso da BioIniziativa1); preso atto che, esiste un gap, un divario che separa il sapere scientifico-tecnologico dal sapere pratico, questa Iniziativa si propone di fare da “ponte” mettendo in comunicazione il mondo della ricerca, dei laboratori e delle Università con quello delle imprese e della finanza. I risultati emersi da questa Iniziativa, sia in termini di risposte positive offerte dai diversi attori coinvolti che di soluzioni concrete fornite dai progetti selezionati e implementati hanno stimolato un forte interesse ad identificare le specificità associate a tale Iniziativa e a ricostruirne il Modello al fine di individuarne 1) Per ulteriori informazioni si visiti il sito Internet: www.bioiniziativa.it. 3 gli aspetti connotanti e specificare i fattori critici che contribuirebbero a determinare il successo di una sua replicabilità in nuovi ambiti, geografici e/o settoriali. Partendo da queste considerazioni si è proceduto all’identificazione delle principali caratteristiche del Programma ricostruendo il Modello, adottato per la sua implementazione, secondo una prospettiva di knowledge management che, consente, di individuare le variabili critiche associate alle singole fasi, nonché di anticipare i possibili problemi e di introdurre i meccanismi necessari per la loro risoluzione. 2. Metodologia di Analisi Empirica Al fine del perseguimento degli obiettivi in questione si è optato per un approccio metodologico basato su un’indagine qualitativa attraverso una serie di interviste in profondità ad un campione rappresentativo dei diversi attori che hanno partecipato all’Iniziativa Il metodo delle interviste in profondità prevede un colloquio di tipo semi-strutturato e de-strutturato, cioè con domande di tipo semi-aperto o aperto. La griglia di domande è stata predisposta prima delle interviste, con la funzione di lista degli argomenti ma senza vincolare lo svolgimento della stessa; la flessibilità dello strumento ha permesso, infatti, non solo di approfondire i temi di maggiore interesse che sono emersi in ciascuna intervista o a proposito dei quali l’intervistato ha proposto spunti di particolare interesse per l’indagine, ma anche di definire domande ad hoc da rivolgere ai diversi attori che hanno partecipato all’Iniziativa. Ogni intervista ha incluso, quindi, una serie di domande trasversali e alcune domande più specifiche definite in funzione del ruolo ricoperto dal soggetto intervistato. La traccia comune dell’intervista era volta a: >> razionalizzare il metodo adottato per implementare il Programma attraverso una identificazione delle fasi in cui è stato articolato e, con riferimento ad ognuna di queste, degli obiettivi, delle principali attività svolte, degli attori inter- 4 venuti e degli strumenti utilizzati; >> identificare i punti di forza e di debolezza emersi durante le diverse fasi di implementazione del Metodo; >> specificare i fattori di successo e ostacolanti l’Iniziativa, cercando di individuare, a partire dal punto di vista dell’intervistato, quali strumenti integrativi sarebbe necessario incorporare nell’Iniziativa al fine di migliorarla. Le domande specifiche miravano principalmente a: >> entrare maggiormente nel dettaglio delle singole fasi ripercorrendo, passo dopo passo, l’intero processo; >> comprendere le origini e le determinanti dell’Iniziativa nonché lo stato dell’arte della stessa. Alcuni degli intervistati sono stati contattati più volte al fine di integrare il loro contributo e ottenere risposte su nuovi elementi che sono emersi nel corso delle diverse interviste; ad esempio, l’introduzione di una nuova fase, la collocazione di un’attività in una fase differente da quella inizialmente identificata o la definizione di una nuova attività da parte di un intervistato hanno costituito fonte per la determinazione di domande nuove e di approfondimento da rivolgere non solo ai soggetti da intervistare ma anche, e soprattutto, a quelli già contattati. Inoltre, una volta terminate tutte le interviste e a seguito della mappatura delle fasi, il Modello finale è stato sottoposto ad alcuni degli intervistati per verificarne la corrispondenza con quello effettivamente implementato. 2.1. La Definizione del Campione Nella selezione degli attori da intervistare si è cercato di assumere la prospettiva dei diversi soggetti coinvolti nel Programma, in base a: >> le diverse categorie di partecipanti: esperti (junior e senior), Comitato d’Indirizzo del Programma Scouting, Comitato Guida di BioIniziativa, responsabili scientifici ed operativi e utenti; >> la natura dei progetti, con riferimento alle diverse aree tematiche - Salute, Agroalimentare, Industria e Ambiente; >> la specificità degli outcome dei progetti - Collaborazione di Ricerca, Cessione di Brevetto/Know-How e Spin-off. 5 Il campione finale è risultato essere costituito da 18 intervistati di cui: >> 3 esperti junior – 2 Salute e 1 Agroalimentare; >> 3 esperti senior – 1 Salute; 1 Agroalimentare; 1 Industria-Ambiente; >> 6 utenti che hanno partecipato alla fase di Follow up - 1 Salute; 2 Agroalimentare; 3 Industria e Ambiente; >> 3 membri del Comitato Guida di BioIniziativa; >> 1 membro del Comitato d’Indirizzo; >> 1 responsabile operativo; >> 1 responsabile scientifico. 3. Il Modello: un’overview Al fine di identificare il Modello attorno al quale è stato articolato il Programma Scouting promosso da BioIniziativa si è scelto di adottare una prospettiva di knowledge management sono, cioè, stati analizzati i meccanismi – acquisizione, elaborazione e distribuzione - che regolano il flusso della conoscenza e delle informazioni tra diversi attori all’interno di uno specifico contesto. Partendo da questi presupposti e alla luce delle informazioni raccolte attraverso le interviste e le fonti secondarie, il Modello adottato per implementare il Programma Scouting2) è stato ricostruito procedendo lungo una duplice logica: i. mappatura delle fasi generali in ottica di obiettivi perseguiti; ii. definizione delle attività svolte nelle singole fasi per il raggiungimento di tali obiettivi, secondo una logica di input-output. 3.1 Il Programma: una descrizione Sono state identificate cinque fasi – Lancio del Programma, Raccolta e Analisi dei Dati, Selezione dei Progetti, Divulgazione dei Progetti e Follow up – e tredici attività – Avvio del Programma, Preselezione dei Progetti, Preparazione Interviste presso Enti, Stipula Accordo di Riservatezza, Visita degli Esperti, Compilazione Schede Progetto, Valutazione e Selezione Progetti, Definizione del 2) La ricostruzione delle fasi e delle attività è stata fatta con riferimento al primo stadio dell’Iniziativa, che ha visto (Settembre 2003/Luglio 2004) l’implementazione del Programma Scouting nell’area milanese, questa articolazione può essere ugualmente riferita al secondo stadio del Programma Scouting che ha avuto inizio parallelamente alla fase di Follow up 6 Fasi Profilo di Opportunità del Progetto, Redazione Opportunity Alerts, Acquisizione Liberatoria, Presentazione Pubblica, Promozione e Monitoraggio dei Contatti e Assistenza ed Elaborazione Business Plan. FASE I Lancio Programma Avvio Programma Attività Preselezione Progetti FASE II FASE III FASE IV FASE V Raccolta e Analisi Dati Selezione Progetti Divulgazione Progetti Follow up Preparazione interviste c/o enti Stipula Accordo di Riservatezza Cessione Brevetti/Know how Valutazione e Selezione Progetti Definizione del Profilo di Oppurtunità del Progetto Acquisizione Liberatoria Promozione e monitoraggio dei contatti Spin-off Presentazione Pubblica Assistenza ed elaborazione Business Plan Visita Esperti Redazione Opportunity Alerts Compilazione Schede Progetti Collaborazioni con industria Promozione e monitoraggio dei contatti 3.2 Gli attori Alla luce della caratterizzazione e numerosità degli attori intervenuti nell’Iniziativa è possibile offrirne una classificazione in funzione della tipologia di contributo principalmente apportato alla realizzazione del Programma: sostegno, implementazione e guida-supervisione. Tra gli attori che hanno fornito un supporto all’Iniziativa, in termini di sostegno all’istituzione della stessa o di comunicazione e diffusione degli obiettivi, vi sono numerose organizzazioni a carattere istituzionale quali la Fondazione Cariplo, l’Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia (IReR), la Regione Lombardia, Finlombarda S.p.A3) e Assolombarda. 3) D’ora in poi solo Finlombarda. Si distingue a tal proposito con il termine Finlombarda Gestioni SGR, l’intervento attivato dalla Società di gestione del Risparmio di Finlombarda. 7 Un contributo di sostegno ma nel contempo anche implementativo è stato offerto da Assotec. La gestione operativa del Programma è stata affidata a quattro team, ognuno composto da due membri, denominati esperto senior e esperto junior. Fondamentale per la fase di esecuzione dell’Iniziativa è stato, inoltre, il contributo fornito dai singoli ricercatori che vi hanno aderito e da Finlombarda. Il coordinamento delle attività è stato svolto dal Comitato d’Indirizzo (di cui fanno parte anche gli esperti senior), mentre il Comitato Guida ha rivestito un ruolo trasversale decisivo per la definizione dell’Iniziativa, l’avvio del Programma, la supervisione e il coordinamento dello stesso. 3.3 Gli strumenti Al fine di implementare in maniera efficace ed efficiente la varietà delle attività svolte nel corso del Programma, gli attori hanno fatto ricorso ad una serie di strumenti differenziati, quali: >> Accordi formali (Adesione a forme di finanziamento, Accordo di Riservatezza, etc.); >> Corsi e seminari su tematiche del Programma; >> Griglie (per classificazione e valutazione dei progetti, preparazione preBusiness Plan); >> Materiale informativo sui singoli progetti (tematiche; dati economico-finanziari, etc.); >> Schede di adesione (A) e di progetto (B,C); >> Strumenti di comunicazione tradizionali (opuscoli di presentazione del Programma; sito Internet; etc.) e personalizzati (incontri individuali; convegni; libro sugli Opportunity Alerts; libro sugli strumenti di Finanza Innovativa; etc.). 3.4 Le Fasi in Dettaglio Fase I: Lancio del Programma - La fase iniziale del Programma ha come obiettivo principale quello di dare avvio all’Iniziativa entrando, dapprima, in contatto con i possibili partecipanti e, successivamente, identificando e selezionando i diversi progetti legati al tema delle biotecnologie e coerenti con il disegno del Programma. 8 FASE I FASE II FASE III FASE IV FASE V Lancio Programma Raccolta e Analisi Dati Selezione Progetti Divulgazione Progetti Follow up Questa fase di lancio si compone di due attività principali: >> Avvio Programma: a seguito di un primissimo momento volto a far conoscere l’esistenza del Programma - sia tramite i più tradizionali strumenti di comunicazione (annunci su riviste specializzate, presentazioni on line, conferenze stampa etc.) che attraverso forme di comunicazione più dirette, di sensibilizzazione dei responsabili delle principali istituzioni di ricerca della Lombardia BioIniziativa ha identificato le strutture (Università, Centri di ricerca, etc.) potenzialmente interessate a partecipare al progetto. Successivamente, sono stati distribuiti form (Scheda A) volti a raccogliere alcune informazioni di base sui singoli progetti. >> Preselezione Progetti: i diversi form raccolti (circa 150) sono stati smistati sulla base delle tre prestabilite aree tematiche – Agroalimentare, Salute, Industria e Ambiente - tra i diversi team, i quali, successivamente, hanno dato inizio alla selezione dei progetti conformi alle richieste del Programma. Fase II: Raccolta e Analisi dei Dati - La seconda fase del Programma è volta alla raccolta di informazioni sui singoli progetti e all’istituzione di una relazione tra i principali attori coinvolti nel processo di gestione dell’Iniziativa. FASE I FASE II FASE III FASE IV FASE V Lancio Programma Raccolta e Analisi Dati Selezione Progetti Divulgazione Progetti Follow up Questa fase si compone di quattro attività principali volte a gestire la raccolta e l’organizzazione delle informazioni relative ai singoli progetti: >> Preparazione visite c/o enti: prima di ogni incontro gli esperti junior hanno approfondito le proprie conoscenze con riferimento alle tematiche affrontate dai singoli progetti. >> Accordo di Riservatezza: stipula di un accordo volto a garantire la riservatezza e confidenzialità delle informazioni, fornite dai proponenti, in cui si conferma 9 che queste verranno utilizzate al solo scopo di valutare le caratteristiche tecniche ed economiche del progetto. >> Visita esperti: incontri aventi natura conoscitiva e volti a comprendere il grado di coinvolgimento ed interesse dei ricercatori; la volontà di questi a collaborare e a condividere le proprie informazioni nel tempo è risultata essere uno degli elementi discriminanti per la successiva selezione. Recandosi presso i diversi enti gli esperti junior hanno raccolto elementi aggiuntivi, ulteriori dati e informazioni più dettagliate, al fine di approfondire i contenuti delle schede iniziali e procedere alla definizione delle schede di progetto. Queste visite potevano essere precedute, a seconda della discrezione degli esperti, da Incontri preliminari in cui venivano forniti ai ricercatori suggerimenti sui meccanismi e gli obiettivi delle surveys. >> Schede progetto: schede approfondite (Scheda B) in cui, ripercorrendo la struttura dei form, sono state archiviate informazioni approfondite sia sulla natura del progetto presentato che sull’anagrafica del proponente. Queste schede sono state utilizzate internamente dagli esperti per classificare e valutare i progetti. Fase III: Selezione dei Progetti – Questa fase centrale rappresenta la ‘fase filtro’ del Programma. FASE I FASE II FASE III FASE IV FASE V Lancio Programma Raccolta e Analisi Dati Selezione Progetti Divulgazione Progetti Follow up Le tre attività che la compongono sono volte, infatti, alla valutazione, selezione e definizione dei progetti meritevoli di essere ulteriormente sviluppati. In particolare: >> Valutazione e Selezione Progetti: integrando le diverse informazioni qualitative e quantitative raccolte nelle fasi precedenti e seguendo i criteri adottati da ogni singolo team, gli esperti junior - affiancati dai senior - hanno selezionato i progetti ritenuti più interessanti e aventi maggiori potenzialità di sviluppo futuro; >> Definizione del Profilo di Opportunità del Progetto: depurando il progetto 10 dalla parte solo scientifica, gli esperti hanno cercato di immaginare come esso si possa inserire nel mondo industriale; in questa attività rientra, quindi, anche un primo dibattito sui dati economico-finanziari legati all’implementazione dei progetti aventi come opportunità consigliata la realizzazione di uno spin-off; >> Opportunity Alerts: tutti i progetti (non solo quelli selezionati) sono stati dettagliatamente riportati in schede (Scheda C), denominate Opportunity Alerts. Fase IV: Divulgazione dei Progetti - La quarta fase è finalizzata alla pubblicazione e presentazione dei progetti e, quindi, alla proposizione di un primo contatto tra mondo accademico, imprenditoriale e finanziario. FASE I FASE II FASE III FASE IV FASE V Lancio Programma Raccolta e Analisi Dati Selezione Progetti Divulgazione Progetti Follow up Le due principali attività che compongono la fase sono: >> Acquisizione Liberatoria: concessione a BioIniziativa, da parte dei ricercatori, di rendere pubbliche le informazioni contenute nella Scheda C. >> Presentazione Pubblica: nel mese di luglio 2004 gli Opportunity Alerts sono stati pubblicati in un libro intitolato “Il Programma Scouting di BioIniziativa: Opportunity Alerts” nel corso di un convegno tenutosi presso Assolombarda - ”In Lombardia le biotecnologie si fanno impresa. I risultati del Programma Scouting di BioIniziativa” - in cui si sono riuniti gli oltre 100 gruppi di ricerca di Università, IRRCS ed Enti di Ricerca della Lombardia che hanno aderito all’Iniziativa e i principali esponenti del mondo finanziario, industriale e istituzionale della Regione Lombardia. Fase V: Follow up - La quinta e ultima fase del Programma ha come obiettivo quello di gestire i progetti che a seguito della presentazione pubblica hanno deciso di avvicinarsi in modo concreto al mondo dell’industria. FASE I FASE II FASE III FASE IV FASE V Lancio Programma Raccolta e Analisi Dati Selezione Progetti Divulgazione Progetti Follow up 11 Le attività svolte in questa fase sono, quindi, strettamente correlate alle opportunità dei singoli progetti, identificate nei tre seguenti ‘prodotti’: >> Cessione Brevetti e Know-How: progetti che hanno raggiunto risultati di interesse industriale che possono essere ceduti tramite adeguati accordi; >> Collaborazioni con l’Industria: progetti che non hanno ancora raggiunto risultati consolidati, per i quali il gruppo di ricerca proponente è disponibile ad avviare Collaborazioni di ricerca e sviluppo con partner industriali; >> Spin-off: progetti che, grazie ai risultati ottenuti, sono maturi per instaurare Collaborazioni con partner industriali e/o finanziari finalizzate all’avvio di imprese Spin-off. A seconda della natura dell’outcome associato ai singoli progetti gli esperti hanno intrapreso azioni differenti. Nel caso di Cessione Brevetti e/o Know How e Collaborazioni con l’Industria le attività degli esperti risultano essere principalmente volte alla promozione e monitoraggio dei contatti. L’intervento di BioIniziativa si concentra nelle prime fasi della relazione: gli esperti, infatti, coordinano e partecipano ai primi incontri tra impresa e ricercatore e definiscono gli accordi di secret agreement per garantire la tutela di quest’ultimo. Nel caso di Spin-off l’attenzione è volta ad assistere i ricercatori nell’elaborazione di un Business Plan necessario per accedere a fonti di finanziamento, siano esse private o pubbliche, quali, ad esempio, il Fondo Next promosso da Finlombarda Gestioni SGR. Nella definizione e nell’arricchimento di quello che viene considerato il “volano” da cui prende avvio la fase implementativa del progetto, il Business Plan, s’inserisce il contributo di BioIniziativa che ha dato vita ad un dialogo a tre voci tra gli Esperti, gli Operatori Finanziari e i Ricercatori. Punto di partenza è il Pre-Business Plan che, per i progetti selezionati, è stato realizzato dai ricercatori con il supporto degli esperti. Punto d’arrivo di un processo di costante interazione e perfezionamento è l’approvazione da parte dei diversi Operatori Finanziari dei progetti aventi un maggior potenziale non solo economico ma anche tecnico-scientifico. In questa direzione, la presenza di un Istituzione pubblico-privata quale Finlombarda è risultata essere determinante, in quanto ha contribuito a svilup- 12 pare e gestire interventi di finanza innovativa per le imprese e le Istituzioni e ad introdurre in Italia strumenti agevolativi comunitari e sovranazionali. 4. Il ruolo di Finlombarda A quel ruolo di propulsore rivestito nelle fasi iniziali di definizione e avvio dell’Iniziativa, Finlombarda ha affiancato attività volte, da un lato, a sostenere i gestori del Programma e, dall’altro, a “orientare” gli utenti che vi hanno partecipato. Pur essendo consapevole dell’importanza degli strumenti di finanza innovativa per l’applicazione di politiche per l’innovazione e la competitività, Finlombarda riconosce che la complessità caratterizzante queste politiche – che interessano, infatti, diversi attori, settori, fasi del processo di creazione del valore dalla conoscenza, tipologie d’investimento e realtà territoriali - non può essere soddisfatta da un unico strumento finanziario ma, richiede la mobilitazione di una gamma coordinata di processi differenziati ed un’articolazione di strumenti più rilevante di quella fino ad oggi implementata. Sulla base di queste considerazioni, Finlombarda si è fatta promotore della definizione, organizzazione e svolgimento di iniziative - quale quella promossa attraverso il Programma Scouting - volte a trovare un raccordo tra gli attori del mondo della ricerca, le istituzioni, il sistema industriale e il sistema finanziario e a definire e promuovere strumenti per lo sviluppo e per la creazione di imprese in settori altamente innovativi. Sin dalle fasi iniziali del Programma Scouting, Finlombarda si è attivata per avvicinare il ricercatore italiano a quel concetto di imprenditorialità largamente diffuso tra i ricercatori americani. Il supporto offerto agli esperti dai responsabili di Finlombarda nella stesura della griglia di definizione del Pre-Business Plan, nonché la distribuzione, da parte di Finlombarda, di materiale informativo sulla strumentazione finanziaria4) a disposizione dei ricercatori, rappresentano alcune delle attività intraprese in tale direzione. Finlombarda, tuttavia, è consapevole che un supporto di natura consulenziale seppur necessario non è sufficiente a stimolare la nascita di start up. Per raggiungere questo obiettivo ed evitare fenomeni di overlapping degli stru- 13 menti attivati dalle diverse amministrazioni, nonchè l’eccessiva parcellizzazione degli interventi dei policy makers, connessi al decentramento amministrativo in atto - facendo leva sulla sua pluri-decennale esperienza nel campo della finanza innovativa - Finlombarda ha stimolato l’intervento combinato di diverse amministrazioni pubbliche (addizionalità pubblico-pubblico) e di diversi attori (addizionalità pubblico-privato). In particolar modo, per accelerare il potenziamento della strumentazione finanziaria al servizio della competitività del sistema di imprese lombardo, Finlombarda ha promosso un intervento contenuto nel tempo e rivolto a specifici target di impresa tradizionalmente trascurati dagli investitori di mercato (i.e. seed capital, start up e spin-off, e piccole e medie imprese innovative). L’obiettivo non è solo quello di fornire un quadro di articolazione più completa ed una loro adeguata complementarietà ma, soprattutto, una loro attivazione sistemica. Concretamente queste azioni si sono tradotte in diverse misure d’intervento di finanza innovativa; tra quelle principalmente dirette al supporto delle diverse fasi di avvio di start up si distinguono ad esempio: >> i Voucher tecnologici5); >> i Pacchetti Integrati Agevolativi (PIA)6); >> il Fondo Next7). 4) Si veda la “Guida agli incentivi per la ricerca e l’innovazione tecnologica in Lombardia”(Finlombarda S.p.A, 2004). 5) I voucher tecnologici sono titoli di spesa rilasciati dall’amministrazione regionale nella forma di contributi a fondo perduto, nominativi e non trasferibili e destinati a soggetti beneficiari, con specifici requisiti, per l’acquisto di determinati servizi innovativi prevalentemente presso fornitori accreditati. I voucher tecnologici introdotti dall’amministrazione lombarda sono riconducibili a quattro tipologie di azione: • due diligence tecnologica, attività di consulenza prestata a favore dei Beneficiari finalizzata a fornire un supporto per la valutazione del livello di innovatività e di competitività delle tecnologie proposte nell’ambito di un progetto imprenditoriale o di un progetto di innovazione o trasferimento tecnologico nell’ambito di specifici settori applicativi innovativi; • business evaluation, attività di consulenza prestata a favore dei Beneficiari finalizzata a fornire un supporto per la valutazione economico-finanziaria nell’ambito di progetti di creazione di impresa o di progetti di innovazione o trasferimento tecnologico; • ricerca tecnico-scientifica specialistica mediante l’istituzione di rapporti di collaborazione ad attività di ricerca, selezione di personale qualificato per la realizzazione di ricerche tecnico-scientifiche specialistiche mediante istituzione di rapporti di collaborazione ad attività di ricerca di durata pari ad un anno, nella forma di assegni di ricerca; • assistenza alla brevettazione, attività di assistenza brevettale finalizzata al deposito di brevetti nazionali e/o alla loro stensione a livello internazionale. 6) I Pacchetti Integrati Agevolativi (PIA) per lo sviluppo delle Piccole e Medie Imprese (PMI) costituiscono un intervento agevolato che coordina più strumenti di sostegno alle imprese operanti in maniera sinergica all’interno di ciascuno dei nove pacchetti agevolativi introdotti dall’amministrazione regionale. I PIA sono una testimonianza dell’impegno della Regione Lombardia verso una significativa razionalizzazione degli strumenti agevolativi per le imprese lombarde, in coerenza con le finalità strategiche della programmazione regionale, finalizzata alla promozione ed all’avvio di nuove ed articolate iniziative imprenditoriali e di sviluppo imprenditoriale locale. 7) Il Fondo Next è un Fondo mobiliare chiuso, riservato ad investitori qualificati, che si caratterizza per essere sia un Fondo di Fondi sia un co-investment fund. Scopo principale di questo strumento è quello di stimolare gli operatori finanziari privati ad intervenire in ambiti di mercato strategici per lo sviluppo economico e competitivo del territorio. 14 Se i primi due strumenti, definiti dalla Regione Lombardia e attivati con il supporto di Finlombarda, sono diretti a favorire lo sviluppo di imprese innovative già avviate, il Fondo Next, coerentemente con gli obiettivi del Programma Scouting, rappresenta una misura per la promozione di start up in settori innovativi e preferibilmente caratterizzati da processi di trasferimento tecnologico dal sistema universitario e, in generale, dal mondo della ricerca. Fautore di un intervento continuo e ampio sul territorio imprenditoriale lombardo e consapevole del fatto che “ogni regime d’aiuto deve essere proporzionale alle imperfezioni del mercato”, Finlombarda riconosce la necessità di introdurre nuove azioni e strumenti volti a supportare i diversi stadi del processo di costituzione e sviluppo di una nuova impresa, quali, ad esempio, quelli volti a coprire l’area del seed capital e degli interventi di garanzia. In breve, è possibile leggere il contributo di Finlombarda al Programma Scouting in funzione della sua capacità di riconoscere nella nascita di techno start-up uno dei driver principali per gestire il processo di transizione verso l’economia della conoscenza. 5. Risultati del primo stadio del Programma: Alcuni Esempi Il Programma Scouting ha generato risultati che vanno ben oltre le aspettative iniziali, sia in termini di tasso di adesione che di numero di progetti aventi un risvolto “pratico”. Delle oltre 150 adesioni, 94 progetti sono riusciti ad arrivare alla fase di presentazione e di questi, oggi, poco meno della metà sono stati giudicati maturi per potenziali ricadute applicative. “I Progetti” Questa numerosità è affiancata anche da varietà; sono stati “raccolti”, infatti, progetti provenienti da tutte le discipline proposte e con applicazioni in diversi settori; dei 94 progetti pubblicati 38 sono relativi all’Area Salute, 43 all’Area Agroalimentare e i 13 rimanenti provengono dall’Area Industria e Ambiente. Più in particolare, con riferimento alle Collaborazioni con l’Industria 15 progetti hanno ricevuto l’attenzione di società interessate ad attivare forme di 15 Collaborazione; se per alcuni di questi progetti si sta valutando il riorientamento in direzioni più vicine all’utilizzazione industriale, altri hanno avuto già buon esito. Tra i primi rientra un progetto - proposto nell’Area Industria e Ambiente dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca (Dipartimento delle Scienze dell’Ambiente e del Territorio) - volto allo sviluppo di biosensori sensibilizzati8). Tra i secondi si distingue il progetto - proposto dall’Università degli Studi di Milano (Dipartimento di scienze Tecnologie Alimentari e Microbiologiche, nell’Area Industria e Ambiente –diretto alla realizzazione di una tecnica per lo smaltimento dei residui della lavorazione delle olive, in particolare delle acque di vegetazione9). Sono stati già costituiti 5 Spin-off, mentre un’altra decina sono in “gestazione” a vari gradi di maturazione. Uno degli Spin-off costituiti e, oggi, “sotto esame” da parte di Finlombarda, nell’ambito dell’Area Salute10) - proposto dall’Università degli Studi di Milano (Dipartimento delle Scienze Farmacologiche) – è quello avente come obiettivo l’offerta di competenze e tecnologie mirate all’ottenimento di modelli ottimizzati per la ricerca di base e per la ricerca farmaceutica applicata. Tra gli Spin-off in via di costituzione emergono due progetti nell’ambito del settore Agroalimentare: uno - proposto dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza (Facoltà di Agraria) – volto alla creazione di un sistema integrato di Tracciabilità (SIT) per la caratterizzazione ed il controllo delle produzioni alimentari tipiche; l’altro - proposto dall’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari di Milano (CNR) – è orientato alla standardizzazione delle produzioni casearie tipiche utilizzando come starters fermenti autoctoni selezionati11). Nessun risultato ad oggi è stato riscontrato con riferimento alla Cessione di Brevetti e/o Know How . Un numero elevato di progetti si trova ora in una condizione di “stato avanzamento”; si tratta di progetti che al momento della presentazione pubblica non 8) Ulteriori informazioni sul caso possono essere ricercate nella scheda C1 (Biosensori sensibilizzati per benzene) riportata in ‘Il Programma Scouting di BioIniziativa: Opportunity Alerts’. 9) Ulteriori informazioni sul caso possono essere ricercate nella scheda C12 (Bioconversione in compost dei sottoprodotti e reflui della produzione di olio vergine di oliva) riportata in ‘Il Programma Scouting di BioIniziativa: Opportunity Alerts’. 10) Ulteriori informazioni sul caso possono essere ricercate nella scheda A7 (Piattaforma per le Biotecnologie Cellulari) riportata in ‘Il Programma Scouting di BioIniziativa: Opportunity Alerts’. 11) Ulteriori informazioni sul caso possono essere ricercate nella scheda B21 (Creazione di una azienda per la produzione e distribuzione di starters per formaggi tipici) riportata in ‘Il Programma Scouting di BioIniziativa: Opportunity Alerts’. 16 erano considerati sufficientemente maturi per essere sostenuti ma che, grazie all’intervento di BioIniziativa, hanno ricevuto l’impulso e identificato le linee guida per svilupparsi. “Il Pensiero” Rileggendo i casi secondo il punto di vista degli attori protagonisti è possibile osservare come l’adesione e la partecipazione a questo Programma abbia rappresentato per i ricercatori uno “stimolo ad andare avanti”, ad intraprendere azioni o strade che altrimenti non sarebbero state individuate o considerate e, a comprendere meglio, la realtà implementativa legata ai loro progetti. L’esperienza con BioIniziativa è stata giudicata positivamente dai ricercatori e non viene esclusa una futura partecipazione al Programma se questo dovesse essere riproposto; essi sostengono che il principale beneficio generato dal Programma Scouting risiede nell’opportunità che questo ha offerto per instaurare un dialogo con il mondo imprenditoriale e finanziario. “BioIniziativa ha avuto la capacità di mettere in contatto due mondi diversi [finanza e ricerca] e di aprire una finestra conoscitiva” “L’esperienza con BioIniziativa è stata estremamente positiva […] è un modo per fare uscire i ricercatori dall’Università e offrire una ricaduta imprenditoriale” “Di tempo ne avevo già perso tanto qui invece dei benefici ci sono stati; in particolare, BioIniziativa si è rivelata essere un modo per cercare di avere contatti con le imprese […] l’Università sviluppa spesso lavori di tipo applicativo ma poi risulta difficile trovare contatti per l’applicazione”. “BioIniziativa è riuscita a mettere in contatto (anche fisicamente) i due mondi [ricerca e industria] […] perché quello che serve è che il ricercatore capisca cosa interessa all’impresa” “La presenza di finanziatori, di Istituzioni come la Fondazione Cariplo, la Regione Lombardia […] è stato un elemento importantissimo, che ha dato credibilità all’Iniziativa”. “La difficoltà di dialogo tra i due diversi mondi, ricerca e industria, sarebbe stata d’ostacolo alla gestione del progetto […] parliamo un linguaggio diverso […] mai e poi mai avrei compreso il significato di un termine come Spin-off o avrei saputo che cosa è un break even point ”. 17 Questa esperienza positiva deve il suo risultato soprattutto al supporto e alla capacità interpretativa degli esperti. “Gli esperti junior hanno una gran voglia di fare che ha sopperito alcune volte alla poca esperienza […] la definzione di un rapporto informale ha aiutato” “[…] senza il loro contributo non sarei riuscita a valorizzare commercialmente il mio progetto […] fanno molto di più di quello che mi sarei potuta aspettare” “La presenza degli esperti per gestire la fase di ricerca dei finanziamenti è risultata essere chiave […] hanno reso possibile il coinvolgimento di strutture così diverse ma fondamentali per trasformare la ricerca di base in applicata” Non sono mancate, tuttavia, alcune critiche negative generate per lo più da una sensazione di sconforto da parte di alcuni ricercatori che ad oggi non hanno visto ancora dei risultati concreti. “Nessuna critica quindi nei confronti dell’Iniziativa di per sé anche se mi sono sentito un po’ preso in giro, credevo nel finanziamento e invece […]”. Ad aspettative, che seppur varie, risultano essere fondate sui tradizionali stereotipi caratterizzanti iniziative simili – quali, ad esempio, l’ottenimento di finanziamenti – sono corrisposti risultati positivi ed inaspettati. “Credevo fosse un’indagine a tappeto su ricerche già avviate, senza alcuna ricaduta imprenditoriale […] invece, i risultati raggiunti sono stati superiori, ‘più ampi’ rispetto alle aspettative” “Questa volta le informazioni non sono rimaste nel cassetto, sebbene inizialmente giudicavo BioIniziativa come una delle tante iniziative volte a promuovere il rapporto industria-Università” “Avevamo bisogno di uno sguardo critico sulla nostra proposta […] eravamo già state esposte a numerose iniziative con obiettivi simili, tuttavia BioIniziativa ha offerto uno sguardo critico non solo focalizzato sul mondo della ricerca” 18 “Non ci credevamo eppure BioIniziativa ci ha aiutato a confezionare il progetto” A questi commenti positivi sui risultati raggiunti hanno fatto seguito anche critiche relative alla scarsa attenzione prestata da BioIniziativa nelle fasi di gestione dei progetti (Follow up). “L’assenza di BioIniziativa si è fatta sentire quando è stata notificata la Collaborazione […] a questo punto ho attivato ulteriormente l’Iniziativa, li ho informati perché mi sono chiesta: ma loro non s’interessano se le cose vanno avanti o meno? Eppure, in fondo la cosa più importante è la ricaduta. […] Quello che è mancato all’Iniziativa, per me, è stata solo la verifica a posteriori […] dovrebbero vedere i progetti (tutti) a che risultati hanno portato”. Nonostante l’obiettivo del Programma Scouting a vantaggio dei ricercatori fosse principalmente quello di “disporre di un quadro ragionevolmente accurato delle reali potenzialità delle ricerca lombarda in termini di creazione di nuove imprese e di valorizzazione economica dei risultati” (BioIniziativa), BioIniziativa è riuscita anche nell’intento di fornire ai ricercatori uno stimolo per continuare ad investire sui risultati raggiunti. “BioIniziativa è servita ad accelerare un processo che avremmo comunque attivato […]” “Se non ci fosse stata BioIniziativa sarei comunque andata avanti ma forse non mi sarei spinta fino a questo livello” “Ora grazie a BioIniziativa posso andare avanti, anzi, si stanno aprendo nuovi terreni su cui lavorare, l’Iniziativa non si è limitata ai temi che avevo proposto”. “BioIniziativa è stata non solo ‘una bella vetrina’ ma ha anche permesso di comprendere quali sono le effettive esigenze del mercato […] partecipando al Programma Scouting ho capito che esistono imprese per il mio progetto […] questo mi ha stimolato ad andare avanti nella ricerca più di quanto avrei fatto autonomamente”. “Non avrei potuto fare lo stesso senza BioIniziativa […] 19 Le principali difficoltà incontrate dai ricercatori sono riconducibili all’effettuazione dell’analisi di mercato, alla comunicazione agli esperti delle informazioni a carattere economico relative ai singoli progetti e alla redazione del Business Plan. “[gli esperti] volevano dritte per raccogliere le informazioni utili […] dovevo cercare di inserire dati per far quadrare le caselle […] mi sono dovuta far spiegare cosa significa e in che cosa consiste uno Spin-off”. “[…] per me era difficile quantificare i benefici associati al mio progetto […] riuscivo chiaramente a definire i benefici ambientali ma non a identificare il valore aggiunto in termini competitivi […] minori costi o maggiori ricavi”. In sintesi “BioIniziativa è stata importante e di aiuto per farci arrivare dove siamo arrivati […] e spero continuerà ad essere un partner importante nello sviluppare nuovi progetti” “BioIniziativa è uno strumento utile per stimolare i ricercatori a finalizzare la loro attività di ricerca, tuttavia “per me è stata anche una perdita di tempo perché mi ha bloccato per più di un anno […] “BioIniziativa è stata uno stimolo fondamentale [...] un ottimo trampolino di lancio fatto da persone in grado di trasferire i progetti dalla ricerca all’applicazione industriale”. “BioIniziativa è stata un’Iniziativa interessante, è auspicabile che sia riproposta in modo che si possano divulgare i risultati scientifici […] è un nuovo modo di fare scienza nell’impresa”. “BioIniziativa è stata determinante al fine di creare un contatto tra mondo universitario e impresa […] BioIniziativa ha avuto un ruolo di tramite” “BioIniziativa è un gioco di squadra in cui i privati si assumono la loro parte di responsabilità e in cui tutti contribuiscono con la propria esperienza” 20 6. Gli Aspetti Salienti del Modello: Elementi di Successo dell’Iniziativa gli Uno dei principali elementi associati al successo del Programma riguarda gli obiettivi dello stesso: dare corpo ad azioni imprenditoriali, piuttosto che a redigere documenti descrittivi dello stato dell’arte del biotech in una specifica area del mercato italiano. Un altro elemento determinante per il successo dell’Iniziativa risiede nell’immagine della stessa; la buona riuscita del Programma può essere, infatti, attribuita all’assoluta neutralità con cui questo è stato implementato. L’assenza di pressione politica, nonché la presenza di organizzazioni a carattere istituzionale hanno favorito una maggior propensione al dialogo e una maggior fiducia tra i diversi interlocutori. Un’influenza fondamentale nel garantire il successo dell’Iniziativa è stata esercitata dagli attori coinvolti. In particolare, ingredienti fondamentali sono risultati essere la dedizione con cui i diversi membri hanno gestito il Programma e l’esperienza e la cultura dei promotori della stessa. L’adozione di strumenti di analisi oggettivi e ‘user-friendly’ ha permesso ai ricercatori di sviluppare una capacità di autocritica, di autovalutazione delle proprie potenzialità, e agli esperti di cogliere, nella fase di selezione, il plusvalore (sia esso qualitativo o quantitativo) associato ad ogni progetto. Il successo dell’Iniziativa non può discernere dalla presenza di ricercatori particolarmente aperti al dialogo e alla condivisione delle proprie idee e di un ambiente pubblico e finanziario disposto a collaborare e a sostenere il Programma nelle sue diverse fasi. I risultati del Programma rappresentano una summa dei punti di forza associati all’Iniziativa, che è riuscita a: >> generare una risposta disinteressata da parte dei ricercatori: numerose istituzioni hanno aderito all’Iniziativa nonostante l’assenza di un bando o di una promessa economica; >> stimolare i ricercatori a pensare in termini di “applicazione”, di utilità della ricerca di base; >> ad entrare nelle Università, comunicando direttamente con i “vertici”; >> far incontrare il mondo accademico e della finanza, aprendo così, una porta 21 verso nuove (possibili) forme di collaborazione; >> far convergere l’attenzione e stimolare l’interesse delle istituzioni economiche verso l’identificazione e la creazione di una strumentazione finanziaria modulata. 7. Le Aree di Potenziamento 7.1 Gli Strumenti Integrativi L’introduzione di strumenti volti a garantire una continuità al Programma e a migliorarne la gestione rappresentano due delle condizioni indispensabili al fine di rilanciare l’Iniziativa in maniera efficiente ed efficace. ‘Allenare’ i ricercatori al confronto con il mercato e alla comprensione e utilizzo degli strumenti da questo offerti, rappresenta uno tra i meccanismi necessari a garantire una continuità di programmi come quello promosso da BioIniziativa: “occorre far nascere in Università il desiderio di fare impresa, di rischiare, di intraprendere […] tipico degli americani”. A tal proposito è necessario lavorare anche su condizioni abilitanti e di attrattività dei sistemi, identificando quei procedimenti in grado di stimolare l’interesse e l’attenzione dell’industria, del sistema politico e degli investitori. L’attivazione di un processo di marketing virale – fondato sul passaparola e sulla creazione di case histories testimonianti il valore del Programma - costituisce un primo passo per favorire l’adesione volontaria del ricercatore e per attivare politiche di crescita (bioincubatore, esternalità positive, etc.) verso iniziative come questa. Tra i meccanismi relativi alla gestione del Programma e diretti a sostenere le fasi di implementazione dell’Iniziativa, di prioritaria importanza risulta essere l’acquisizione di nuove risorse umane “eterogenee”, aventi in primo luogo competenze economiche, nonché l’introduzione di nuove figure – quali, ad esempio, quelle di supervisor - in grado di vigilare sull’operato dei singoli team e di fungere da interfaccia tra questi e il Comitato d’Indirizzo. La creazione di una ‘struttura di servizi’ in grado di fornire ed integrare competenze legali, tecniche ed economiche rappresenta uno tra i principali strumenti diretti a sostenere i momenti consecutivi l’implementazione dell’Iniziativa. 22 7.2 La Replicabilità del Modello Le caratteristiche degli attori coinvolti e il contesto di riferimento costituiscono i principali elementi caratterizzanti e concorrenti a determinare il successo di un sistema all’interno del quale un modello viene implementato. Le competenze e le conoscenze detenute da coloro che definiscono, implementano e coordinano il modello nonché le caratteristiche della domanda, in termini di numerosità e di apertura culturale, rappresentano solo alcune delle dimensioni rilevanti per sostenere il processo replicativo. Tra le altre di importanza strategica risulta essere la presenza di Istituzioni e/o organizzazioni in grado di sostenere strutturalmente – attraverso la predisposizione di strutture fisiche adeguate, la creazione di enti dedicati a sostenere e promuovere lo sviluppo di diverse aree strategiche, etc. - e a livello normativo – attraverso la definizione di decreti, incentivi fiscali, accordi territoriali, etc. – l’implementazione del modello. La Regione – con le sue politiche locali - e il settore – con le sue caratteristiche in termini di domanda (presenza di attori disposti e idonei a partecipare al processo), di offerta (presenza di iniziative simili, di prodotti sostitutivi e di potenziali entranti) e disponibilità di risorse (tangibili e intangibili, i.e. conoscenze; appropriabilità, etc.) - completano il quadro degli elementi caratterizzanti necessari a garantire lo svolgimento del processo. I risultati ottenuti, sin ad oggi, dal Programma Scouting s’inseriscono a supporto di quanto identificato da un punto di vista teorico. Frutto del combinarsi e del concorrere di una serie di fattori altamente idiosincratici e embedded nel contesto di riferimento, quale il settore delle biotecnologie in Lombardia, essi sono identificabili principalmente nella presenza: >> di esperti senior di “grande esperienza” e junior di “grande volontà”, che sono stati in grado di attivare una sostanziale rete di relazioni; >> di ricercatori disposti a partecipare all’Iniziativa, condividendo le proprie conoscenze e apprendendone di nuove; >> accanto alla Regione Lombardia, di organizzazioni a carattere istituzionale in grado di dare un’accelerazione alla diffusione e affermazione del Programma, nei suoi diversi stadi; >> nel territorio lombardo, di un numero elevato sia di centri di ricerca che di imprese operanti nel campo delle biotecnologie. 23 Finito di stampare il 6 Giugno 2005