Contenuto
I) L’IDENTITA’ DEL CVS
1) C. V. S. – Un mondo in tre parole
2) Il CVS: carisma e organizzazione
3) La dimensione ecclesiale, testimoniale e progettuale: elementi portanti e
dinamica apostolica concreta
4) L’icona dei discepoli di Emmaus: quattro pilastri per un unico progetto di
vita
II) I SETTORI GIOVANILI ALL’INTERNO DEL CVS
1) Un po’ di storia
2) I settori giovanili a partire dalle intuizioni di Mons. Luigi Novarese
3) I protagonisti del percorso e la dinamica propria dei settori giovanili del CVS
III) LA DIMENSIONE METODOLOGICA E GLI ITINERARI FORMATIVI
1) Il progetto formativo globale e la sua articolazione
2) I percorsi formativi
3) La particolarità del gruppo attivo (soggetti con ritardi cognitivi)
III) LA DIMENSIONE METODOLOGICA E GLI ITINERARI FORMATIVI (3) La particolarità del gruppo attivo
Già dal 1953, gradualmente, inizia l’attenzione di
Mons. Novarese a questo tipo di disabilità,
che egli chiama ‘sofferenza psichica’.
Tra la fine degli anni ’70 e gli inizi degli anni ’80
l’attività con e per questo genere di portatori di
handicap viene estesa a tutta l’Associazione.
III) LA DIMENSIONE METODOLOGICA E GLI ITINERARI FORMATIVI (3) La particolarità del gruppo attivo
Nel tempo, in molti Centri diocesani, è partito e si è consolidato un cammino
importante riguardante i soggetti con ritardi cognitivi, che – nella prassi –
vengono indicati a partire da un’espressione particolare,
‘gruppo attivo’, espressione legata:
a) al tipo di relazione che essi hanno tra loro, con gli altri Civuessini e con il
Signore (attiva, pratica, esperienziale, più che concettuale);
b) all’idea che riteniamo si debba
avere di essi: diversamente-‘attivi’:
ovvero con un modo tutto loro di
vivere, pensare, muoversi: con una
mente che, forse, proprio perché
presenta dei limiti dal punto di vista
della capacità logico-razionali, è molto
più legata alla prassi e all’azione
rispetto a quella di noi cosiddetti
‘normodotati’;
c) al tipo di formazione che viene
pensata e portata avanti con e per loro
(con una catechesi, una liturgia e una
serie laboratori inter-attivi, non basati
sul livello astrattivo-cognitivo, ma sul
livello dell’esperienza, dell’emotività,
dell’immediatezza).
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III.3a) Gruppo Attivo: introduzione