Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto
Direzione Generale
Ufficio IV – Ordinamenti scolastici – formazione – diritto allo studio
Seminario regionale per i Dirigenti Scolastici
Relazione:
Identità della scuola secondaria di 1° grado e nuovo ruolo nella
società della conoscenza
Piero Cattaneo
- SMS “Griffini” – Casalpusterlengo (LO)
- Università Cattolica Sacro Cruore – MI e PC
Padova, 16 marzo 2011
Articolazione della comunicazione:
1. Alcuni interrogativi ricorrenti sull’identità e sul ruolo
della scuola secondaria di 1° grado oggi
2. I “passaggi” che ne hanno caratterizzato la storia e i
cambiamenti più significativi
3. Le “questioni” urgenti; gli elementi di criticità; i
problemi aperti
4. I “contributi” delle esperienze in atto per la ricerca di
un nuovo profilo istituzionale
1. Alcuni interrogativi ricorrenti
A) La scuola Secondaria di 1° grado (o scuola media) ha
ancora un senso oggi nel nuovo quadro istituzionale?
- elevamento dell’obbligo di istruzione (D.M. n. 139 del
22.08.2007)
- il “significato” di secondarietà per un segmento
scolastico collocato nel 1° ciclo di istruzione
- l’impianto ordinamentale (le materie, il loro numero;
il monte ore; i tempi scuola; la durata triennale …)
- l’esperienza degli istituti comprensivi
B) Quali processi, che cosa caratterizza l’apprendimento, quali le
motivazioni verso la scuola dei ragazzi e delle ragazze nella
fascia di età 11-14 anni?
* i ragazzi e le ragazze pre-adolescenti hanno bisogno,
soprattutto oggi, di essere “accompagnati”, “orientati”, “guidati”
− a stare nella relazione con l’adulto (genitori, docente,
dirigente scolastico …)
- ad accettare di stare nella relazione con i “compagni”
rispettando e valorizzando la “diversità”
- ad essere disponibili a “fare i conti” con quanto viene
proposto sul piano dell’apprendimento, andando oltre gli
interessi e gli spontaneismi personali, mantenendo
comunque una motivazione verso la scuola
− i ragazzi e le ragazze della fascia di età 11-14 anni
avvertono l’esigenza (il bisogno) di una “maturità” nel
cercare senso e significato nelle esperienze (scolastiche e
non), nell’autonomia personale nelle scelte e nella gestione
e organizzazione del loro quotidiano, negli atteggiamenti di
criticità verso quanto viene loro proposto
 hanno bisogno di un metodo di studio
 hanno bisogno di imparare non solo nozioni e
abilità ma di saper connettere le esperienze
scolastiche alla storia personale (apprendimento
significativo)
- la scuola secondaria di 1° grado è la scuola che aiuta i preadolescenti a “connettere” le varie esperienze di vita
all’esperienza scolastica. E’ la scuola del metodo di studio e
di lavoro
C) … ma la scuola secondaria di 1° grado è ancora utile?
 Certamente sì, ma a certe condizioni: occorre
− saper accogliere e accompagnare ragazzi e ragazze nel loro
bisogno di essere “protagonisti” sempre e comunque
− saperli orientare nel loro rapporto con il “reale” quotidiano,
con il contingente, con il futuro
− garantire l’apprendimento di conoscenze, abilità e competenze
necessarie ad agire in modo responsabile e consapevole nelle
varie situazioni della vita quotidiana
− conoscere, riconoscere, assumere valori di riferimento
autonomamente e agire con coerenza e responsabilità
ma come?
2. Come sono cambiate nel tempo le “Idee guida” della
scuola media? Quali le ragioni dei mutamenti? Quali
le “idee guida” attuali?
“La scuola media concorre a promuovere la formazione dell’uomo e
del cittadino secondo i principi sanciti dalla Costituzione e
favorisce l’orientamento dei giovani ai fini della scelta
dell’attività successiva (art. 1, c. 2 – Legge 31.12.1962, n. 1859)
* formazione della persona
* formazione del cittadino
* formazione del lavoratore
Nei programmi scolastici del 1977 (DM 9.2.1977) vengono indicate 4
finalità:
* scuola della formazione dell’uomo e del cittadino
* scuola che colloca nel mondo
* scuola orientativa
* scuola secondaria nell’ambito dell’istruzione obbligatoria
Nella riforma dei cicli scolastici, del 2000 (legge n. 30/2000) la scuola
elementare e la scuola media erano unificate in un’unica scuola di
base di sette anni con ben sette finalità:
▪ acquisizione e sviluppo delle conoscenze e delle abilità di base
▪ apprendimento di nuovi mezzi espressivi
▪ potenziamento delle capacità relazionali e di orientamento nello
spazio e nel tempo
▪ educazione ai principi fondamentali della convivenza civile
▪ consolidamento dei saperi di base, anche in relazione alla
evoluzione sociale, culturale e scientifica della realtà contemporanea
▪ sviluppo delle competenze e delle capacità di scelte individuali atte
a consentire scelte fondate sulla pari dignità delle opzioni culturali
successive
Nella legge delega del 2003 e nel decreto legislativo delegato le
finalità della scuola media, ridenominata scuola secondaria di 1°
grado (all’interno del 1° ciclo di istruzione) sono esplicitate come
segue (art. 2, c. 1, lettera f):
▪ la crescita delle capacità di studio
▪ il rafforzamento delle attitudini all’interazione sociale
▪ l’acquisizione di conoscenze e abilità
▪ lo sviluppo delle competenze e delle capacità di scelta e
l’acquisizione degli strumenti per orientarsi e proseguire
l’istruzione e la formazione
Nel Pecup e nelle Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio
Personalizzati le finalità e le caratteristiche della scuola secondaria di
1° grado sono ricapitolate come segue:
▪ scuola dell’educazione integrata della persona
▪ scuola che colloca nel mondo
▪ scuola orientativa
▪ scuola dell’identità
▪ scuola della motivazione e del significato
▪ scuola della prevenzione dei disegni e del recupero degli svantaggi
▪ scuola della relazione educativa
Con il DM 31.07.2007 vengono emanate nuove Indicazioni per il
curricolo che indicano queste finalità dell’intero primo ciclo:
“la promozione del pieno sviluppo della persona (…) in questa
prospettiva la scuola accompagna gli alunni nell’elaborare il senso
della propria esperienza, promuove la pratica consapevole della
cittadinanza attiva e l’acquisizione degli alfabeti di base della
cultura”
Con l’Atto di Indirizzo dell’8 settembre 2009 il Ministro Gelmini
rinvia l’armonizzazione delle Indicazioni Nazionali ( i due testi:
Moratti e Fioroni) ad un regolamento da emanarsi entro l’a.s. 20112012
3. Problemi aperti; questioni urgenti; elementi di criticità
a) Identità della scuola media
- una scuola primaria della prima
alfabetizzazione culturale
Terra di mezzo tra
- un secondo ciclo a canne d’organo
(cultura liceale; culturale tecnicoprofessionale)
▪ a cosa deve servire la scuola media?
▪ quale deve essere la sua identità e la sua finalità?
▪ come è necessario che cambi rispetto al secolo scorso per venire
incontro alle esigenze dei pre-adolescenti di oggi, così diversi da
quelli di 50 anni fa?
b) Quali apprendimenti significativi deve fare conseguire a tutti gli
alunni e quali spazi opzionali di sperimentazione e di
orientamento deve lasciare ai singoli studenti?
c) Quale assetto delle discipline e del relativo monte ore?
R. Mazzeo, Scuola media: come uscirne? (da Il sussidiario. Net –
7.03.2009)
“Ci sono troppe materie nella scuola media ed ognuna di esse ha la
pretesa di imporsi come essenziale al cammino di conoscenza
dell’alunno, senza volere e tenere conto dei mezzi con le altre. … Io
immagino una scuola secondaria di primo grado, snella e leggera,
adeguata al desiderio di riscoprire e di avventurarsi nei nodi della
cultura.
Una scuola, inizialmente in continuità con la primaria, sempre più
vicina ad una reale secondarietà, per cui offre strumenti veramente
essenziali, lascia spazio e tempo per sintesi personali e critiche,
punta a far maturare le competenze chiave richieste dalla società
della conoscenza e della globalizzazione”.
▪ ll Piano degli studi e il monte ore negli anni:
Piano degli studi
Orario settimanale
in media 10 discipline senza distinzione
tra le materie obbligatorie e le
discipline opzionali
dalle 25-31 ore del Ministro Gui
alle 27-30 ore del Ministro Moratti
alle 30 ore del Ministro Gelmini
+ le opzioni per il tempo prolungato
Punti di criticità:
a) l’insegnamento dell’informatica
b) L’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione
c) Le 150 ore annuali per le attività integrative interdisciplinari a
classi aperte
d) Il ricorso al 20% della quota oraria per l’autonomia
d) La valutazione e l’esame di Stato conclusivo del 1° ciclo – La
certificazione delle competenze
− la differenza più vistosa tra i diversi ordinamenti è il passaggio dai
voti in decimi delle origini ai giudizi analitici e sintetici (Malfatti),
all’uso di lettere, alla scala nominale NS, S, B, D, O presa a
prestito dal decreto 26.8.1981 (esami di licenza media) al ritorno
dai voti in decimi (Gelmini)
N.B. – differenza spesso solo di facciata per la scarsa incidenza
sull’attività didattica nelle aule di entrambi i sistemi di
valutazione
− la disposizione del DPR n. 122/2009 circa l’innalzamento del voto
insufficiente o sufficiente sembra essere peggiore della
promozione dell’alunno con insufficienze dichiarate sul
documento di valutazione
− la certificazione delle competenze (normalmente disciplinari)
appare un semplice doppione del documento di valutazione
Esame conclusivo del 1° ciclo di istruzione
Sostanzialmente rimane l’impianto previsto dal DM 26.8.1981
Poche sono le “novità”, ma “novità” importanti, spesso motivo di
confusione e conflittualità all’interno e all’esterno della scuola
a) Il voto di idoneità
b) La prova scritta della seconda lingua (a discrezione della
scuola)
c) La prova nazionale predisposta dall’INVALSI
d) La media aritmetica, quali criteri per la definizione del voto
complessivo
La certificazione delle competenze:
- Quali competenze?
- Quale modello di certificazione
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