Primi pozzi petroliferi
A cura di
Matteo Ziino
Luca Giorgione
Il rapporto Silliman
• Con il rapporto di
Silliman gli investitori
iniziarono seriamente a
credere nell'impresa.
Restava però un problema
fondamentale da
risolvere. Per far decollare
l'olio di pietra nel ricco e
vasto mercato
dell'illuminazione era
necessario estrarlo in
grandi quantità e a costi
contenuti.
Il sistema degli stracci
• Il sistema tradizionale di
estrazione del petrolio
nell'ottocento era basato
sul vecchio sistema degli
stracci ed inoltre era limitato
allo sfruttamento dele sole
pozze superficiali di petrolio a
cielo aperto. Un metodo
primitivo e a basso costo che
riusciva a soddisfare a
malapena la domanda di
petrolio per fini medicinali e
che difficilmente poteva
essere preso in considerazione
nel progetto di Bissell.
L’idea
• Venne valutata l'ipotesi di
scavare sulle sorgenti di
petrolio in superficie ma la
produzione addizionale di
petrolio che ne conseguiva
era troppo bassa per
compensare gli elevati costi
degli scavi. Dinnanzi a
questo problema l'intero
progetto di Bissell subì una
lunga fase di stallo durata
un intero anno. Con il
passare del tempo iniziava a
ridursi sempre più la fiducia
degli investitori.
La perforazione
• George Bissell propose
l'uso
della perforazione medi
ante trivelle,
accantonando del tutto
il metodo dello scavo in
superficie. La sua
proposta non era
campata in aria ed era
frutto del suo acuto
spirito di osservazione.
Perforazioni in Cina
• Bissell osservò come in Cina
venisse utilizzata da secoli la
tecnica della perforazione per
estrarre sale dalle cave di
salgemma anche a migliaia di
metri di profondità. In particolar
modo Bissell osservò come un
sottoprodotto dell'attività di
estrazione del sale fosse proprio
l'olio minerale utilizzato dai cinesi
per fabbricare prodotti
farmaceutici. L'idea di Bissell era
pertanto logica e semplice:
estrarre petrolio tramite
la tecnica di perforazione
utilizzata in Cina.
Gli scettici
• Propose il suo progetto agli
investitori e non mancarono
derisioni e scetticismo. Il
banchiere James
Townsend di New Haven gli
diede però ascolto
finanziando la prima attività
di trivellazione del petrolio
della storia nel territorio
della Pennsylvania. Fu
incaricato a coordinare i
lavori Edwin L. Drake,
tuttofare e uomo di fiducia
di Townsend.
Il primo tentativo
• Dopo alcune scelte sbagliate,
Drake decise di avviare la
perforazione nella località di
Titusville nei pressi di una nota
sorgente di petrolio in superficie.
Era la primavera del 1858.
• Dopo oltre un anno di trivellazioni
finanziate da Townsend la
squadra di Drake non aveva però
ottenuto alcun risultato concreto
e gli investitori iniziarono ad
uscire dal progetto. Lo stesso
Townsend decise la sospensione
delle attività di perforazione
nell'agosto del 1859.
Finalmente il petrolio
• In quel lontano mese di agosto
accade però qualcosa che
cambiò la storia. Poco prima di
ricevere la comunicazione
della sospensione dei lavori la
trivella raggiunse un crepaccio
a ventuno metri di profondità.
Il giorno dopo iniziò a
fuoriuscire un liquido scuro.
Drake diede l'ordine di
pomparlo dal sottosuolo
mediante una semplice pompa
a mano estraendo in questo
modo grandi quantità di
petrolio. Era il 27 agosto 1859.
La corsa al petrolio
• La notizia sorprese gli
investitori nel momento in cui
nessuno ormai sperava più nel
buon esito dell'attività di
trivellazione. Esplose un
entusiasmo contagioso e tutti
organizzarono in fretta
una grande corsa al
petrolio per accaparrare i
terreni di Titusville e avviare
l'attività di estrazione tramite
l'innovativo metodo della
perforazione di profondità. Lo
stesso Bissell acquistò molti
terreni nei pressi di Titusville.
Titusville
• In poco tempo la
località di Titusville si
trasformò in un grande
campo di pozzi
petroliferi. Era appena
iniziata l'epoca del
petrolio.
FINE
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