DOCUMENTO DI
VALUTAZIONE DEI RISCHI
(ai sensi e per gli effetti degli artt 17 – 28 D.Lgs. 81/08)
Via Piero da Lissone n. 75
20035 Lissone
Revisione 02 - febbraio 2014
Documento di Valutazione dei Rischi
Rev: 02
Data: 02/2014
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SOMMARIO
1
NOTIZIE DI CARATTERE GENERALE
3
1.1
NOTIZIE GENERALI SULL'AZIENDA
3
1.2
STAFF DELLA SICUREZZA
3
1.3
PRINCIPALI ATTREZZATURE UTILIZZATE
4
1.4
PRINCIPALI SOSTANZE IMPIEGATE
4
CRITERI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO
5
2.1
PREMESSA
5
2.2
INDIVIDUAZIONE DEI PERICOLI
6
2.3
SOGGETTI ESPOSTI A RISCHIO
7
2.4
ANALISI DELLE PROBABILITA' DI ACCADIMENTO DEI RISCHI POTENZIALI
7
2.5
GIUDIZIO SULLA GRAVITA' DEI PERICOLI
8
2.6
CRITERI PER L'INDIVIDUAZIONE DELLA PRIORITA' DEGLI INTERVENTI
8
2.7
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
9
2.8
CRITERI GENERALI PER PROCEDERE ALLA VALUTAZIONE DEI RISCHI DI INCENDIO
10
2
2.8.1
2.8.2
2.8.3
2.8.4
2.8.5
Identificazione dei pericoli di incendio
Individuazione dei soggetti esposti a rischio di incendio
Eliminazione o riduzione dei pericoli di incendio
Valutazione del rischio di incendio residuo
Adeguatezza delle misure di sicurezza
3
VALUTAZIONE DEI RISCHI
12
VALUTAZIONE DEI RISCHI PRESENTI NELLA SEDE
12
3.1
3.2
3.2.1
VALUTAZIONE DEI RISCHI PER MANSIONE
ADDETTI PERSONALE DI SEGRETERIA E AMMINISTRAZIONE
10
10
10
11
11
17
17
3.3
VALUTAZIONE DEI RISCHI AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 151 DEL 26/03/01
“TESTO UNICO DELLE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE IN MATERIA DI TUTELA E SOSTEGNO
DELLA MATERNITÀ E DELLA PATERNITÀ”.
22
3.3.1
3.3.2
3.4
3.4.1
3.4.2
3.4.3
3.4.4
3.4.5
3.5
PERSONALE D’UFFICIO
ELENCO DELLE MANSIONI VIETATE ALLE LAVORATRICI GESTANTI
VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO
Premessa
Introduzione
Definire lo stress
Valutazione rischio stress da lavoro correlato
Conclusioni
DOCUMENTO SULLA PROTEZIONE CONTRO LE ESPLOSIONI
3.5.1
IDENTIFICAZIONE E VALUTAZIONE DEI RISCHI DI ESPLOSIONE
4
CHIUSURA DEL DOCUMENTO
22
27
31
31
31
32
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33
33
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1 NOTIZIE DI CARATTERE GENERALE
1.1 NOTIZIE GENERALI SULL'AZIENDA
Azienda:
A.S.M.L. SPA
Indirizzo Sede
Via Piero da Lissone n. 75
C.A.P.:
20035
Comune:
Lissone
Telefono:
039.5963338
Fax
039.5963303
Settore:
Servizi
N. dipendenti
2
Legale Rappresentante:
1.2
Dr. Vittorio DASSI
STAFF DELLA SICUREZZA
Datore di Lavoro
Dr. Vittorio Dassi
Responsabile del Servizio di Prevenzione e
Protezione (R.S.P.P.)
Dr. Enrico Taglione - Novaconsult
Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
(RLS)
DA NOMINARE
Personale incaricato di attuare le misure
Antincendio
DA NOMINARE
Pronto Soccorso
DA NOMINARE
Professionisti e strutture esterne che hanno fornito
supporti specialistici
Novaconsult Sicurezza e Ambiente
Via Gaggia n. 1/a – 20139 Milano
Tel. 02.57408940
Ai sensi dell’art. 35 del D. Lgs. 81/08, saranno programmate le riunioni periodiche del servizio di
prevenzione e protezione e saranno coinvolte tutte le posizioni sopra citate.
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1.3 PRINCIPALI ATTREZZATURE UTILIZZATE
Le principali attrezzature utilizzate consistono in:
−
personal computer (video, tastiera, mouse, …)
−
stampanti
−
telefoni
−
fax
−
fotocopiatrici
−
altre attrezzature da ufficio
−
automobile
1.4 PRINCIPALI SOSTANZE IMPIEGATE
Le uniche sostanze chimiche presenti sono i comuni detergenti per la pulizia degli ambienti.
In merito alle sostanze presenti per le mansioni da ufficio, sono presenti:
− Toner delle fotocopiatrici,
− Cartucce delle stampanti,
− Colle,
− Diluenti/solventi.
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2 CRITERI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO
2.1
PREMESSA
Il Decreto Legislativo 81/08 prevede che il datore di lavoro proceda alla valutazione dei potenziali pericoli
rappresentati dalle strutture, attrezzature, attività e processo produttivo dell’azienda (catene di montaggio,
lavoro notturno, ecc.), analizzando anche argomenti non direttamente inerenti all’attività stessa con lo
scopo di escluderne la rilevanza.
Devono quindi essere presi in considerazione i rischi cui sono esposti i lavoratori, valutandoli anche in
ottica di categorie particolari, come i lavoratori minorenni, appartenenti alle categorie protette o le
lavoratrici in gravidanza o in puerperio o in periodo di allattamento.
In seguito a tale valutazione, il datore di lavoro deve redigere una relazione nella quale siano specificati i
criteri adottati per la valutazione stessa, nonché la descrizione dei provvedimenti da adottare ed il
programma di attuazione degli interventi migliorativi. Tale valutazione ha come obiettivo il miglioramento
della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro.
Per una corretta comprensione della terminologia utilizzata in questo documento riteniamo necessario
innanzi tutto fornire le seguenti definizioni, tratte dalla normativa europea UNI EN ISO 12100-1:2005:
Pericolo:
fonte di possibili lesioni o danni alla salute;
Situazione pericolosa:
qualsiasi situazione in cui una persona (o più persone) è esposta ad
uno o più pericoli;
Rischio:
combinazione di probabilità e di gravità di possibili lesioni o danni alla
salute in una situazione pericolosa;
Valutazione dei rischi:
valutazione complessivo della probabilità e della gravità di possibili
lesioni o danni alla salute in una situazione pericolosa; tale valutazione
deve essere finalizzata alla scelta di adeguate misure di sicurezza.
Per giungere alla valutazione del rischio abbiamo adottato i seguenti criteri:
1) Individuazione dei pericoli (attraverso l'osservazione e lo studio del processo lavorativo);
2) Individuazione dei soggetti esposti al rischio tenendo conto delle lavoratrici gestanti, puerpere e in
periodo di allattamento;
3) Analisi della probabilità di accadimento delle situazioni pericolose;
4) Giudizio sulla gravità dei rischi potenziali (tale giudizio si basa sulla stima delle conseguenze
producibili dai rischi);
5) Individuazione delle priorità degli interventi necessari per eliminare o contenere i rischi.
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2.2 INDIVIDUAZIONE DEI PERICOLI
All'individuazione dei pericoli, si è giunti attraverso l'osservazione dei vari processi lavorativi tenendo conto
sia delle normali operazioni di lavoro sia delle operazioni particolari (ad esempio manutenzione e pulizia
degli impianti).
Al termine di questa fase sono stati identificati una serie di pericoli potenziali (riportati nella tabella
seguente). Un’ulteriore accurata indagine ed analisi, del ciclo produttivo, ha portato all'individuazione dei
pericoli effettivamente presenti in azienda.
Tabella - Elenco dei pericoli
1
Illuminazione
2
Ambiente termico
3
Aerazione
4
Rumore
5
Vibrazioni
6
Sostanze pericolose e sostanze chimiche
7
Esposizione ad agenti cancerogeni
8
Esposizione ad agenti biologici
9
Radiazioni ionizzanti e non
10
Sistemazione del posto di lavoro
11
Sistemazione dell'ambiente di lavoro
12
Macchine, apparecchi mobili, apparecchi di sollevamento, apparecchi a pressione
13
Attrezzi manuali
14
Elettricità
15
Immagazzinamento
16
Incendio ed esplosione
17
Videoterminali
18
Movimentazione manuale dei carichi
19
Rapina ed aggressione
20
Stress da lavoro-correlato
21
Differenze di genere, età e provenienza dei lavoratori
Abbiamo quindi redatto, per ogni pericolo, una scheda di controllo (ispirandosi a quanto pubblicato
dall'Ispesl, dall'Associazione Ambiente e Lavoro, dalle linee guida emesse dal Ministero francese del
Lavoro, dalle Linee guida Federambiente – Gruppo di Lavoro Sicurezza) alla quale faremo riferimento nei
capitoli successivi.
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2.3 SOGGETTI ESPOSTI A RISCHIO
L'esposizione eventuale a rischio è stata ricercata per mansione, o per gruppi omogenei di dipendenti che
operano nello stesso ambiente di lavoro e che svolgono la stessa operazione-mansione: per ognuna di tali
mansioni sono stati individuati i principali rischi a cui può essere soggetta.
2.4 ANALISI DELLE PROBABILITA' DI ACCADIMENTO DEI RISCHI
POTENZIALI
La valutazione della probabilità di accadimento dei rischi potenziali è stata eseguita tenendo conto sia
delle condizioni (di attrezzature, impianti, procedure lavorative, ecc.) rilevate sul posto di lavoro, sia di
quanto verificatosi in passato in azienda (incidenti e situazioni pericolose che non hanno prodotto
incidenti), sia delle condizioni che possono rendere più o meno frequente l'accadimento di un evento
incidentale (ad esempio il buon addestramento e formazione del personale o la presenza di dispositivi
protettivi adeguati).
Facendo riferimento ad alcune classificazioni presenti in letteratura, è stata predisposta una tabella
suddividendo i rischi potenziali in quattro classi in base alla probabilità di accadimento prevista, riportando
a fianco un valore (da uno a quattro) che sarà successivamente utilizzato per determinare la priorità degli
interventi.
Livello
A
B
C
D
Improbabili
Poco probabili
Probabili
Altamente probabili
Tabella - Probabilità di accadimento dei pericoli
Valore
Criteri
1
La mancanza rilevata può provocare un danno in
concomitanza di eventi poco probabili.
Non sono noti episodi già verificatisi.
Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità.
2
La mancanza rilevata può provocare un danno solo in
circostanze sfortunate di eventi.
Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi.
Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande
sorpresa.
3
La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se
non in modo automatico o diretto.
E' noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto
seguito il danno.
Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe una
moderata sorpresa in azienda.
4
Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata ed
il verificarsi del danno per i lavoratori.
Si sono già verificati danni per la stessa mancanza
rilevata.
Il verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata
non costituirebbe alcuno stupore in azienda.
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2.5 GIUDIZIO SULLA GRAVITA' DEI PERICOLI
Il giudizio sulla gravità dei pericoli è stato dato suddividendo i pericoli in quattro classi in base al danno
derivabile dall'esposizione agli stessi (invalidità temporanea o permanente, esposizione cronica con effetti
reversibili o irreversibili); analogamente a quanto fatto per la valutazione della probabilità, riportiamo una
scala delle gravità (un valore da 1 a 4):
Tabella - Gravità dei pericoli
Livello
Valore
Criteri
Il danno che può scaturire dal pericolo individuato
consiste in un’inabilità rapidamente reversibile.
A
Lieve
1
B
Medio
2
Il danno che può scaturire dal pericolo individuato
consiste in un’inabilità reversibile.
C
Grave
3
Il danno che può scaturire dal pericolo individuato
consiste in un’invalidità parziale.
D
Gravissimo
4
Il danno che può scaturire dal pericolo individuato
consiste, in effetti, letali o di invalidità totale.
2.6 CRITERI PER L'INDIVIDUAZIONE DELLA PRIORITA' DEGLI INTERVENTI
La valutazione del rischio va eseguita tenendo conto sia della probabilità di accadimento dell'evento (in
altre parole del pericolo), sia della gravità delle conseguenze possibili; indicando con R il rischio, con P la
probabilità di accadimento dell'evento e con G la gravità delle conseguenze, si può dire che:
R = f (P,G)
cioè il rischio è funzione sia della probabilità dell'evento che della gravità delle conseguenze; infatti, rischi
estremamente probabili ma che producono danni lievi possono essere meno considerevoli di rischi che
presentano probabilità di accadimento inferiori ma danni attesi superiori.
Essendo impossibile disporre di funzioni matematiche che leghino le tre variabili sopra individuate e non
essendo possibile stimare con precisione le probabilità di accadimento degli eventi pericolosi sia i danni
attesi (stante la molteplicità di situazioni lavorative, di possibili elementi pericolosi e di modalità di
incidente), abbiamo preferito utilizzare quanto proposto da alcuni Autori, valutando il rischio con la
formula:
Rischio = P * G
utilizzando per probabilità di accadimento dei pericoli e gravità del danno i valori riportati ai paragrafi n.2.4
e 2.5.
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Da questa operazione si ricava una stima del rischio esistente e quindi una priorità degli interventi, per
eliminare o ridurre i rischi.
Probabilità
4
4
8
12
16
3
3
6
9
12
2
2
4
6
8
1
1
2
3
4
1
2
3
4
Danno
I rischi maggiori occupano, in tale matrice, le caselle in alto a destra, che corrispondono a valori elevati di
danno e probabilità, mentre i rischi minori occupano le posizioni in basso a sinistra.
Tale rappresentazione fornisce un punto di partenza per la definizione di priorità degli interventi per la
riduzione dei rischi. Infatti, possiamo suddividere i rischi in quattro classi:
Classe A
Rischio > 8
Classe B
4 ≤ Rischio ≤ 8
Azioni correttive indilazionabili
Azioni correttive necessarie da programmare
con urgenza
Classe C
2 ≤ Rischio ≤ 3
Azioni correttive e/o migliorative da
programmare nel breve - medio termine
Classe D
Rischio = 1
Azioni migliorative da valutare in fase di
programmazione
2.7 MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Per i rischi individuati sono state identificate le possibili misure di prevenzione e protezione applicabili per
l'eliminazione o la riduzione degli stessi.
La scelta delle misure di prevenzione e protezione applicabili è stata fatta considerando la seguente scala
di priorità (per quanto concerne la tipologia di intervento):
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Interventi che producano l'eliminazione del rischio
Sostituzione di qualcosa di rischioso con altro meno rischioso
Segregazione della fonte di rischio
Separazione del rischio dalle persone
Istituzione di metodi sicuri di lavoro che riducano il rischio
Procedure scritte diffuse e comprensibili
Controllo adeguato da parte dei responsabili
Formazione, informazione, istruzioni, segnaletica
Dispositivi di Protezione Individuale
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2.8 CRITERI GENERALI PER PROCEDERE ALLA VALUTAZIONE DEI RISCHI
DI INCENDIO
La valutazione dei rischi di incendio si articola nelle seguenti fasi:
1. identificazione dei pericoli di incendio;
2. individuazione dei lavoratori e di altre persone presenti nel luogo di lavoro esposte a rischi di incendio;
3. eliminazione o riduzione dei pericoli di incendio;
4. valutazione del rischio di incendio residuo;
5. verifica della adeguatezza delle misure di sicurezza esistenti e/o individuazione di eventuali ulteriori
provvedimenti necessari ad eliminare o ridurre i rischi residui di incendio.
2.8.1
Identificazione dei pericoli di incendio
All'identificazione dei pericoli si giunge attraverso l'osservazione dei processi lavorativi e delle attività
svolte dagli addetti, dei materiali combustibili e/o infiammabili immagazzinati e manipolati, delle fonti di
calore e sorgenti di innesco presenti, delle caratteristiche costruttive del luogo di lavoro.
2.8.2
Individuazione dei soggetti esposti a rischio di incendio
L’individuazione di persone esposte a rischi particolari in caso di incendio, per la specifica mansione o per
il tipo di attività svolta nel luogo di lavoro, si basa sulla presenza di:
♦
♦
♦
♦
♦
♦
aree di riposo;
pubblico occasionale;
persone con ridotte o impedite capacità motoria, uditiva e visiva;
persone che non hanno familiarità con i luoghi e con le relative vie di esodo;
lavoratori in aree a rischio specifico di incendio;
persone incapaci di reagire prontamente in caso di incendio.
La valutazione dei rischi potenziali è eseguita tenendo conto sia delle condizioni (di attrezzature, impianti,
procedure lavorative, ecc.) rilevate sul posto di lavoro, sia delle condizioni che possono rendere più o
meno frequente l'accadimento di un evento incidentale (ad esempio il buon addestramento e formazione
del personale o la presenza di dispositivi di protezione adeguati).
2.8.3
Eliminazione o riduzione dei pericoli di incendio
Per i pericoli individuati si valuta se essi possano essere:
♦
♦
♦
♦
eliminati;
ridotti;
sostituiti con alternative più sicure;
separati o protetti dalle altre parti del luogo di lavoro.
Sono quindi identificati i possibili provvedimenti da adottare e la loro programmazione nel tempo.
Naturalmente si è verificato che tali misure (tecniche, organizzative, procedurali) comportino effettive
riduzioni di rischio e non determinino pericolosità aggiuntive né intralci alle attività.
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2.8.4
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Valutazione del rischio di incendio residuo
Dopo aver effettuato l’identificazione dei pericoli di incendio, l’individuazione delle persone esposte a
rischio particolare ed aver verificato ogni possibile soluzione per eliminare o ridurre i pericoli, è possibile
determinare il livello di rischio di incendio residuo del luogo di lavoro, in base a quanto riportato
nell’Allegato I del D.M. 10/03/98, si definisce:
A) LUOGO DI LAVORO A RISCHIO DI INCENDIO BASSO
Luogo in cui sono presenti sostanze a basso tasso di infiammabilità e le condizioni locali e di esercizio
offrono scarse possibilità di sviluppo di principi incendio ed in cui, in caso di incendio, la probabilità di
propagazione è da ritenersi limitata.
B) LUOGO DI LAVORO A RISCHIO DI INCENDIO MEDIO
Luogo in cui sono presenti sostanze infiammabili e/o condizioni locali e/o di esercizio che possono favorire
lo sviluppo di incendi ma in cui, in caso di incendio, la probabilità di propagazione è da ritenersi limitata.
C) LUOGO DI LAVORO A RISCHIO DI INCENDIO ELEVATO
Luogo in cui, per la presenza di sostanze altamente infiammabili e/o per le condizioni locali e/o di
esercizio, sussistono notevoli probabilità di sviluppo di incendi e nella fase iniziale sussistono forti
probabilità di propagazione delle fiamme.
2.8.5
Adeguatezza delle misure di sicurezza
In conclusione, è necessario verificare se le misure di sicurezza esistenti risultano in linea con i criteri
generali di prevenzione incendi e, soprattutto, adeguate alla categoria di rischio individuata, con
particolare riferimento a:
♦
♦
♦
♦
misure relative alle vie di esodo in caso di incendio;
misure per la rivelazione e l’allarme in caso di incendio;
attrezzature ed impianti di estinzione degli incendi;
informazione e formazione antincendio del personale.
Ogni carenza deve essere eliminata e, qualora ciò non sia possibile, si renderà necessaria l’adozione di
altre misure di tipo compensativo.
Nelle attività soggette al controllo obbligatorio da parte dei Comandi Provinciali dei vigili del fuoco, che
hanno attuato le misure previste dalla vigente normativa, in particolare per quanto attiene il
comportamento al fuoco delle strutture e dei materiali, compartimentazioni, vie di esodo, mezzi di
spegnimento, sistemi di rilevazione ed allarme, impianti tecnologici, è da ritenere che le misure attuate in
conformità alle vigenti disposizioni siano adeguate.
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3 VALUTAZIONE DEI RISCHI
Di seguito è stata effettuata la valutazione dei rischi sia per la Sede che per singola mansione.
Nonostante tutti i pericoli già in precedenza individuati (vedere tab. § 2.2) siano potenzialmente convertibili
in un rischio, di seguito non sono stati presi in considerazione quelli che, per la tipologia di attività svolta
nella Sede, hanno una probabilità di accadimento praticamente irrisoria e trascurabile.
3.1 VALUTAZIONE DEI RISCHI PRESENTI NELLA SEDE
Nella tabella seguente indichiamo, per tutti i rischi presi in considerazione, se il rischio è potenzialmente
riscontrabile o meno nello Sede; successivamente è descritta la situazione societaria attuale con
riferimento ad ogni singolo rischio riportato in tabella.
Tabella - Identificazione dei pericoli presenti negli uffici
Rischi potenziali
SI
NO
1
Illuminazione
X
2
Ambiente termico
X
3
Aerazione
X
4
Rumore
X
5
Vibrazioni
6
Sostanze pericolose e sostanze chimiche
X
7
Esposizione ad agenti cancerogeni
X
8
Esposizione ad agenti biologici
9
Radiazioni ionizzanti e non
X
10
Sistemazione dei posti di lavoro
X
11
Sistemazione degli ambienti di lavoro
X
12
Pericolosità dovute a macchine, attrezzatura, ecc…
X
13
Attrezzi manuali
X
14
Elettricità
15
Immagazzinamento
16
Incendio ed esplosione
X
17
Videoterminali
X
18
Movimentazione manuale dei carichi
X
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Rapina ed aggressione
X
X
X
X
X
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ILLUMINAZIONE
I locali sono ben illuminati sia naturalmente che artificialmente: ogni locale, con postazioni fisse di lavoro,
è dotato di una finestra. E’ stato predisposto un sistema di illuminazione artificiale con lampade incassate
nel controsoffitto e lampade da tavolo. L’illuminazione di tutti gli ambienti è tale da permettere una facile
lettura sia dei documenti direttamente dallo schermo del personal computer, sia dei documenti da
digitare.
E’ presente l’illuminazione di emergenza.
AMBIENTE TERMICO
Le condizioni ambientali sono soddisfacenti: temperatura, umidità e velocità dell'aria sono idonee al lavoro
eseguito nei mesi estivi e in quelli invernali.
I livelli di temperatura sono controllati tramite un impianto di riscaldamento centralizzato e un impianto di
condizionamento. Sulle pareti non si riscontrano macchie di umidità e non si registra la presenza di
correnti d’aria.
AERAZIONE
L'aerazione è soddisfacente in tutti gli ambienti di lavoro ed adeguata alle attività svolte.
Nel caso si verifichino condizioni diverse da quelle attuali, prevedere dei rilievi all’interno degli ambienti di
lavoro.
RUMORE
Non è riscontrabile un’esposizione significativa al rumore per i dipendenti, in quanto non sono presenti
sorgenti specifiche particolarmente disturbanti. Il rumore quindi non disturba l’attenzione e la
comunicazione verbale.
Si può ragionevolmente ritenere che l’esposizione dei dipendenti sia ovunque inferiore ad 80 dBA, quindi
si ritiene non essere fonte di pericolo.
VIBRAZIONI
Negli uffici non sono presenti sorgenti di vibrazioni.
SOSTANZE PERICOLOSE e SOSTANZE CHIMICHE
Per lo svolgimento delle mansioni lavorative, i dipendenti vengono a contatto esclusivamente con i prodotti
chimici legati alle stampanti e fotocopiatrici (cartucce del toner). L’utilizzo di queste attrezzature non è
comunque continuativo ma sporadico; inoltre tali prodotti sono contenuti in appositi contenitori ritirati e
smaltiti dalla ditta incaricata della manutenzione e assistenza, quindi il rischio che ne deriva è moderato.
Per quanto riguarda i prodotti chimici utilizzati per le pulizie, essi vengono adoperati esclusivamente dalla
società esterna incaricata.
ESPOSIZIONE AD AGENTI CANCEROGENI
Negli uffici non sono presenti agenti che ad oggi presentino una nota azione cancerogena.
Inoltre secondo quanto richiesto dal Dpcm del 14 dicembre 1995 e dall’art. 51 della L. 3/03, ed in
ottemperanza del D.lgs 81/08, è stato imposto il “Divieto di fumo” in tutti i locali della sede prevenendo
l’esposizione dei dipendenti e degli utenti al fumo passivo. Al piano terra è presente il cartello di
segnalazione “divieto di fumo”.
Il fumo passivo è infatti stato ufficialmente classificato come agente cancerogeno del gruppo 1 (cioè nel
gruppo dove esistono certezze scientifiche) nella monografia IARC (Agenzia Internazionale di Ricerca sul
Cancro di Lione) sulla valutazione dei rischio da cancerogeni per l’essere umano.
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ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI
Non sono presenti agenti che ad oggi presentino una nota azione biologica.
RADIAZIONI IONIZZANTI E NON
Si esclude la presenza di fonti di radiazioni ionizzanti e non.
Tutti gli schermi presenti negli uffici sono comunque marcati CE; il marchio garantisce che i livelli dei
campi elettromagnetici sono al di sotto dei limiti raccomandati.
SISTEMAZIONE DEI POSTI DI LAVORO
I posti di lavoro sono di dimensioni sufficienti per lo svolgimento delle singole attività e nessuna
postazione obbliga il lavoratore a movimenti o posture inopportune; l'ordine delle postazioni di lavoro è
garantito anche nei periodi di lavoro intenso.
SISTEMAZIONE DEGLI AMBIENTI DI LAVORO
Altezza, cubatura, superficie, spazi di lavoro
Gli ambienti di lavoro rispettano i limiti di legge per quanto riguarda altezza, cubatura, superficie dei locali.
Lo spazio disponibile per i dipendenti è sufficiente in tutte le aree degli uffici.
Pavimentazione e aperture o buche nella pavimentazione
La sede è caratterizzata da pavimentazione in parquet, tranne nei servizi igienici dove il pavimento è
costituito da piastrelle e in altro locale ufficio dove esiste un pavimento rialzato. La pavimentazione non
presenta protuberanze, buche, aperture o piani inclinati che possano costituire un pericolo per i
dipendenti.
Pareti
Le pareti sono imbiancate con pittura chiara, tranne nei servizi igienici dove sono parzialmente
piastrellate.
Finestre
In tutti i locali sono presenti finestre che assicurano sufficienti valori di illuminazione ed aerazione naturale;
tutte le aperture sono dotate di dispositivi di chiusura che permettono agli operatori una manovrabilità
delle stesse in sicurezza.
Servizi igienici e locale ristoro
Nella sede sono presenti due servizi igienici, in buono stato di conservazione, mantenuti puliti e
caratterizzati da superfici lavabili, acqua corrente, detergenti ed asciugamani.
E’ presente anche un locale ristoro dove sono installati un frigorifero, un forno microonde e una macchina
per il caffè. Tutti gli elettrodomestici sono in buono stato di manutenzione.
Sono presenti boiler nel bagno per la fornitura di acqua calda.
Locale server
Il server è installato in un locale apposito, nel seminterrato, a cui si accede tramite una scala. All’interno di
tale locale è installato anche un gruppo di continuità. In questo locale è presente un estintore con
adeguata capacità estinguente.
Vie di Fuga - Uscite di Emergenza-Estintori
La sede è dotata di due accessi: la porta di ingresso, dotata di porta antintrusione tradizionale da
condominio, non apribile verso l’esodo e non dotata di maniglione antipanico; la seconda posizionata in
prossimità della scala per scendere al piano terra, dotata di maniglione antipanico, apribile nel verso
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dell’esodo, consente di uscire in luogo sicuro, nel cortile del condominio . Quest’ultima è dotata di idonea
cartellonistica di segnalazione.
Sono presenti 2 estintori, uno posizionato all’ingresso e un altro nel locale ristoro (oltre a quello nel locale
server).
Gli estintori sono sottoposti al controllo semestrale previsto dalla normativa.
PERICOLOSITA’ DOVUTA A MACCHINE E ATTREZZI MANUALI
Negli uffici non sono presenti macchinari particolarmente pericolosi. L’attrezzatura utilizzata consiste in
Personal Computer, stampanti, telefoni, fax, fotocopiatrici, centralina telefonica e server centrale.
L’attrezzatura è adeguatamente mantenuta e sottoposta e regolare revisione.
Anche gli attrezzi manuali comunemente utilizzati (forbici, tagliacarte, taglierini, ecc.) non sono fonte di
rischi rilevanti; infatti, tali attrezzi sono appropriati per la tipologia di lavoro svolto e si trovano in buono
stato di pulizia, conservazione e manutenzione.
ELETTRICITA'
Negli uffici non sono presenti mansioni particolarmente esposte a rischio elettrico; infatti, le operazioni di
manutenzione e riparazione degli impianti vengono eseguite da operatori appartenenti a ditte esterne.
IMMAGAZZINAMENTO
Negli uffici sono presenti alcuni armadi metallici utilizzati come archivio. Gran parte della documentazione
aziendale è conservata nella ex sede di via Matteotti, attualmente usata come archivio. In questa sede, gli
impiegati accedono saltuariamente per svolgere ricerche d’archivio e cercare documenti.
INCENDIO ED ESPLOSIONE
Di seguito viene riportata la valutazione effettuata.
Materiali infiammabili e
facilmente combustibili
Sorgenti di innesco e fonti
di calore
Vernici, solventi e adesivi
Non presenti
Gas infiammabili
Non presenti
Carta, materiale da imballaggio e Sono presenti alcuni armadi metallici
materiali plastici, rifiuti
utilizzati come archivio.
I locali sono mantenuti liberi dai rifiuti.
Manufatti infiammabili e rivestimenti Parte degli arredi sono in legno
combustibili
(scrivanie), parte in metallo (armadi) e in
materiale imbottito (per le sedie, ecc.). La
pavimentazione è ovunque (tranne nei
servizi igienici) in parquet.
Presentano un buono stato di
conservazione.
Prodotti chimici
Sono presenti in quantità limitata i prodotti
utilizzati per la pulizia dei locali.
Fiamme libere o scintille dovute a Non presenti
processi di lavoro
Sorgenti di calore causate da attriti
Non presenti
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Lavoratori e altre persone
presenti esposti a rischi
particolari
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Data: 02/2014
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Macchine ed attrezzature elettriche Sono presenti diverse postazioni
non
installate
o
utilizzate informatiche, le attrezzature tipiche di
correttamente
ufficio (fotocopiatrici, telefoni, ecc.) e, in
una stanza dedicata, il server. Vi è poi un
locale ristoro. Le apparecchiature sono
comunque adeguatamente installate.
Presenza di fumatori
All’interno dei locali è vietato fumare.
Presenza di persone in aree isolate o Non sono presenti luoghi isolati.
ad alto rischio di incendio
Aree destinate al riposo
Esiste un locale dotato di frigorifero,
macchinetta del caffè e forno microonde.
Le attrezzature sono comunque lontane
da materiali infiammabili.
Presenza di persone con ridotte
Non sono presenti persone con ridotte
capacità motoria, uditiva e visiva
capacità motorie o appartenenti alle
categorie protette
Presenza di pubblico occasionale o di Sporadicamente possono essere presenti
persone che non hanno famigliarità persone che hanno poca famigliarità con il
con i luoghi e le vie di esodo
luogo, sono comunque sempre affiancate
da rappresentanti dello società.
In base ai criteri di cui all’Allegato 1 del D.M. 10/03/98, gli uffici risultano quindi essere a rischio
d’incendio basso, secondo quanto premesso al paragrafo 2.8.4. del presente documento. Sono presenti
sostanze a basso tasso di infiammabilità e le condizioni dei locali e di esercizio offrono scarse possibilità
di sviluppo di principi incendio e, in caso di incendio, la probabilità di propagazione è da ritenersi limitata.
I dipendenti saranno informati sul rischio di incendio e verrà predisposta un’adeguata procedura
da attuare in caso di emergenza.
VIDEOTERMINALI
Tutti i videoterminali utilizzati sono di costruzione recente ed i monitor sono a bassa emissione di
radiazione.
L’organizzazione delle postazioni dei videoterminali saranno mantenute conformi a quanto
riportato nell’allegato XXXIV del D.lgs..81/08
- strumentazione posta di fronte all’operatore, con il video ad una distanza di 50-70 cm;
- orientazione del video tale che l’illuminazione artificiale non rientri nel campo visivo, mentre
quella naturale non determini abbagliamenti ed eccessivi contrasti (orientazione ideale a 90°
rispetto le finestre); comunque non devono essere presenti riflessi fastidiosi;
- monitor con possibilità di essere regolato in inclinazione e luminosità/contrasto;
- postazione dotata di una sedia a 5 razze, regolabile sia in altezza che nello schienale;
- piano di lavoro fisso o regolabile con altezza compresa tra 70-80 cm.
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
Negli uffici non vengono movimentati manualmente carichi rilevanti.
RAPINA E AGGRESSIONE
Le attività svolte dalla società non sono di interesse per eventuali furti ad aggressioni. L’accesso agli uffici
è anche limitato dal servizio di portineria del palazzo.
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Data: 02/2014
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Documento di Valutazione dei Rischi
3.2 VALUTAZIONE DEI RISCHI PER MANSIONE
3.2.1
ADDETTI PERSONALE DI SEGRETERIA E AMMINISTRAZIONE
Si occupano di tutte le attività di gestione ed amministrazione della società, svolgendo esclusivamente
lavoro presso i locali della sede.
Rischi potenziali
SI
NO
1
Illuminazione
X
2
Ambiente termico
X
3
Aerazione
X
4
Rumore
X
5
Vibrazioni
6
Sostanze pericolose e sostanze chimiche
X
7
Esposizione ad agenti cancerogeni
X
8
Esposizione ad agenti biologici
X
9
Radiazioni ionizzanti e non
X
10
Sistemazione del posto di lavoro (posture irregolari)
11
Sistemazione dell’ambiente di lavoro
X
12
Pericolosità dovute a macchine
X
13
Elettricità
14
Immagazzinamento
15
Incendio ed esplosione
X
16
Videoterminali
X
17
Movimentazione manuale dei carichi
X
18
Rapina ed aggressione
X
19
Altri pericoli dovuti allo specifico lavoro eseguito
X
20
Stress da lavoro-correlato
21
Differenze di genere, età e provenienza dei lavoratori
Pericoli identificati:
•
Illuminazione
•
Ambiente termico
•
Aerazione
•
Rumore
•
Sostanze pericolose e sostanze chimiche
X
X
X
X
X
X
Documento di Valutazione dei Rischi
•
•
•
•
•
•
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Esposizione ad agenti cancerogeni
Sistemazione del posto di lavoro
Elettricità
Incendio ed esplosione
Utilizzo videoterminali
Stress da lavoro-correlato
ILLUMINAZIONE
La sede dispone di sufficiente luce naturale e illuminazione artificiale. L’illuminazione dell’ambiente è tale
da permettere sia una facile lettura dei documenti direttamente dallo schermo del personal computer sia
la lettura dei documenti da digitare.
L’impianto di illuminazione artificiale garantisce una illuminazione uniforme in tutti gli ambienti e assicura
un’adeguata flessibilità in funzione delle esigenze del lavoro da svolgere.
Valutazione del rischio esaminato:
Indice di Probabilità:
2 (Poco probabile)
Indice di Danno-Gravità:
1 (Lieve)
Rischio:
2 (Classe C: Priorità medio termine)
Misure preventive e protettive:
• Garantire sempre una corretta illuminazione artificiale
• Programmare una regolare manutenzione dell’impianto di illuminazione
AMBIENTE TERMICO
Le condizioni ambientali sono soddisfacenti; temperatura, umidità e velocità dell'aria sono idonee al lavoro
eseguito nei mesi estivi e in quelli invernali.
Valutazione del rischio esaminato:
Indice di Probabilità:
2 (Poco probabile)
Indice di Danno-Gravità:
1 (Lieve)
Rischio:
2 (Classe C: Priorità medio termine)
Misure preventive e protettive:
• Nel caso si verifichino situazioni diverse da quelle attuali, saranno previsti dei rilievi microclimatici
AERAZIONE
L'aerazione è soddisfacente ed adeguata all’attività svolta.
Nel caso si verifichino condizioni diverse da quelle attuali, saranno previsti dei rilievi all’interno degli
ambienti di lavoro.
Valutazione del rischio esaminato:
Indice di Probabilità:
2 (Poco probabile)
Indice di Danno-Gravità:
1 (Lieve)
Rischio:
2 (Classe C: Priorità medio termine)
Misure preventive e protettive:
• Nel caso si verifichino situazioni diverse da quelle attuali, saranno previsti dei rilievi all’interno degli
ambienti di lavoro
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RUMORE
Il rumore non disturba l’attenzione e la comunicazione verbale. Si può ragionevolmente ritenere che
l’esposizione sia ovunque inferiore ad 80 dBA, quindi si ritiene non essere fonte di pericolo. Nel caso si
verifichino situazioni diverse da quelle attuali, saranno previsti dei rilievi all’interno degli ambienti di lavoro.
Valutazione del rischio esaminato:
Indice di Probabilità:
2 (Probabile)
Indice di Danno-Gravità:
1 (Lieve)
Rischio:
2 (Classe C: Priorità medio termine)
Misure preventive e protettive:
• Nel caso si verifichino situazioni diverse da quelle attuali, saranno previsti dei rilievi all’interno degli
ambienti di lavoro
ESPOSIZIONE A SOSTANZE PERICOLOSE O SOSTANZE CHIMICHE
Il personale d’ufficio utilizzando la strumentazione classica da ufficio (fax, fotocopiatrice, stampante, colle,
ecc.), può essere esposta alle sostanze chimiche derivanti da solventi, toner, ecc.
La bassissima frequenza di manipolazione di agenti chimici pericolosi e le modalità delle operazioni fa
comunque ritenere MODERATO il rischio chimico degli operatori.
Valutazione del rischio esaminato:
Indice di Probabilità :
Indice di Danno-Gravità :
Rischio:
2 (Poco probabile)
1 (Lieve)
2 (Classe C: Priorità medio termine)
Misure preventive e protettive:
•
•
Aggiornare la formazione e l’informazione dei dipendenti sul rischio chimico e riguardo le misure
protettive per l’utilizzo di alcune sostanze (es. cambio del toner, ecc.)
Utilizzo di idonei dispositivi di protezione individuale (guanti monouso)
ESPOSIZIONE AD AGENTI CANCEROGENI
Il fumo passivo è stato ufficialmente classificato come agente cancerogeno del gruppo 1 (cioè nel gruppo
dove esistono certezze scientifiche) nella monografia IARC (Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro
di Lione) sulla valutazione dei rischio da cancerogeni per l’essere umano. Con l’entrata in vigore della
normativa L. 03/03 ed in ottemperanza del D.lgs 81/08, in tutti gli ambienti lavorativi è vietato fumare.
Idonea cartellonistica di divieto è esposta negli uffici.
L’esposizione può portare, secondo gli studi medici, all’insorgenza di possibili forme di cancro.
Valutazione del rischio esaminato:
Indice di Probabilità:
1 (Poco probabile)
Indice di Danno-Gravità:
3 (Grave)
Rischio:
3 (Classe B: Priorità breve termine)
Misure preventive e protettive:
• Mantenere il divieto di fumo negli uffici.
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SISTEMAZIONE DEL POSTO DI LAVORO (POSTURE IRREGOLARI)
I posti di lavoro sono in genere di dimensioni sufficienti per lo svolgimento delle singole attività. Al fine di
evitare l’insorgenza di problemi muscolo–scheletrici in seguito all’assunzione di posture inopportune,
l’organizzazione degli spazi, e soprattutto delle postazioni di lavoro, evita di dover mantenere posizioni di
torsioni, innaturali, ecc. In particolare, i videoterminali sono stati posizionati in modo da minimizzare questi
pericoli.
Valutazione del rischio esaminato:
Indice di Probabilità:
2 (Poco probabile)
Indice di Danno-Gravità:
1 (Lieve)
Rischio:
2 (Classe C: Priorità medio termine)
Misure preventive e protettive:
• Miglioramento della disposizione degli arredi e delle apparecchiature nel caso si verifichino situazioni
difformi da quelle rilevate
ELETTRICITÀ
La presenza di apparecchi elettrici e di elettricità, rappresenta un pericolo grave (possibilità di contatto
accidentale con gli elementi sotto tensione). I cavi elettrici hanno idonea resistenza rispetto alle condizioni
di lavoro del luogo in cui si trovano.
Il personale sarà adeguatamente formato ed informato circa i pericoli elettrici presenti e circa le corrette
modalità di esecuzione delle operazioni.
Valutazione del rischio esaminato:
Indice di Probabilità :
1 (Improbabile)
Indice di Danno-Gravità :
3 (Grave)
Rischio:
3 (Classe C: Priorità medio termine)
Misure preventive e protettive:
• Effettuare la manutenzione all’impianto elettrico e di messa a terra con cadenza quinquennale.
• Programmare i corsi di formazione ed informazione
INCENDIO ED ESPLOSIONE
Il pericolo di incendio potenzialmente esiste nei luoghi di lavoro per la presenza di materiale cartaceo, di
apparecchiature elettriche, ecc (per una analisi più approfondita vedere § 3.1, al paragrafo dedicato).
Il personale sarà inoltre informato sulle modalità di comportamento da tenere in caso di emergenza.
Valutazione del rischio esaminato:
Indice di Probabilità :
1 (Improbabile)
Indice di Danno-Gravità :
3 (Grave)
Rischio:
3 (Classe C: Priorità medio termine)
Misure preventive e protettive:
• Predisposizione procedura di emergenza e planimetrie, loro divulgazione
• Corso di formazione e informazione interna di prevenzione incendi ai sensi del DM 10/03/98
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UTILIZZO VIDEOTERMINALI
Il personale di segreteria e dell’amministrazione, nella propria attività lavorativa utilizza il Personal
Computer in modo saltuario. L’utilizzo del videoterminale è da ritenersi inferiore alle venti ore settimanali.
Per questo non si possono ritenere gli impiegati “addetti a videoterminale” secondo quanto previsto
dall’art. 173 del D.Lgs. 81/08.
La società provvederà comunque a verificare la conformità del posto di lavoro al videoterminale secondo
quanto previsto dal dall’allegato XXXIV del D.Lgs. 81/2008
Valutazione del rischio esaminato:
Indice di Probabilità :
2 (Probabile)
Indice di Danno-Gravità :
1 (Medio)
Rischio:
2 (Classe C: Priorità medio termine)
Misure preventive e protettive:
• Verifica periodica di tutte le attrezzature secondo i requisiti indicati dal D.lgs. 81/08.
STRESS DA LAVORO-CORRELATO
Il D.lgs. 81/08 sancisce all’art. 28 l’obbligo da parte del datore di lavoro di considerare e valutare anche la
componente psicologica del lavoro. Mediante apposite linee guida fornite dal Ministero de Lavoro è stata
effettuata la Valutazione del rischio Stress, di cui si rimanda al Par. 3.4. L’analisi effettuata comunque non
ha evidenziato particolari situazioni di stress lavoro correlato .
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3.3 VALUTAZIONE DEI RISCHI AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO N.
151 DEL 26/03/01 “TESTO UNICO DELLE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE IN
MATERIA DI TUTELA E SOSTEGNO DELLA MATERNITÀ E DELLA
PATERNITÀ”.
Il testo unico relativo alla tutela e sostegno della maternità (D.Lgs. 151/01) evidenzia come, a causa dei
cambiamenti fisici cui è soggetta la lavoratrice, può essere necessario modificare le mansioni lavorative
affidatele, in modo da tutelare la sua salute e sicurezza e anche quella del nascituro.
Il D.Lgs. 151/01 art.11 c.1, prevede che il Datore di Lavoro effettui la valutazione dei rischi prevista dagli
artt. 17-28 del D.Lgs. 81/08, con particolare riferimento, oltre a quelli già esaminati per ciascuna mansione
precedentemente, all’esposizione ad agenti particolari:
RISCHI POTENZIALI
1
Illuminazione
2
Ambiente termico
3
Aerazione
4
Esposizione al rumore
5
Utilizzo videoterminali e sistemazione della postazione di lavoro
6
Esposizione a sostanze pericolose o rischio chimico
7
Rischio biologico
8
Agenti fisici
9
Fatica mentale
Tale valutazione ha come obiettivo di rimuovere il pericolo, evitare il rischio e assicurare che non
subentrino danni alla salute della persona e del bambino.
Il lavoro svolto dalle lavoratrici è raggruppabile per tutte le singole mansioni come “lavoro d’ufficio” e, nel
caso, a seguito dell’analisi del medico competente, dovrà essere confermato come idoneo anche in caso
di maternità, senza quindi evidenziare la necessità di una eventuale revisione delle mansioni lavorative
della dipendente.
3.3.1
PERSONALE D’UFFICIO
In questo gruppo omogeneo sono riunite più mansioni distinte ma con caratteristiche comuni e che quindi
presentano gli stessi rischi potenziali.
Il lavoro che svolgono le dipendenti è identificato come lavoro d’ufficio e consiste nella predisposizione
della documentazione amministrativa e relativa alla causa, nelle ricerche presso enti esterni o presso il
Cliente, nella gestione delle cause in tribunale e nei contatti con il Cliente
Fra le mansioni considerate si individuano, personale di segreteria e amministrazione.
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ILLUMINAZIONE
La scarsa e l’eccessiva illuminazione possono provocare disturbi e affaticamento delle funzioni visive.
Anche un impegno continuativo e prolungato in operazioni che richiedono una visione ravvicinata e la
presenza di difetti visivi non corretti, mal corretti o difficilmente correggibili possono essere causa di
affaticamento visivo.
I disturbi agli occhi si manifestano con bruciore, senso di fastidio, prurito, arrossamento della congiuntiva,
dolore ai bulbi oculari e mal di testa. Sono disturbi transitori che scompaiono dopo un adeguato periodo di
riposo, ma spesso comportano un abuso di antidolorifici. Le addette effettuano pause secondo necessità
ed inoltre si programmeranno corsi di formazione e informazione in materia specifica.
Valutazione del rischio esaminato:
Indice di Probabilità :
1 (Improbabile)
Indice di Danno-Gravità :
3 (Medio)
Rischio:
3 (Classe C: Priorità: medio termine)
Misure preventive e protettive:
• Aggiornare la formazione e l’informazione delle addette in materia specifica
• Assicurarsi che le addette possano effettuare delle pause (almeno ogni due ore di attività) in base alle
singole esigenze
AMBIENTE TERMICO
Durante la gravidanza le donne sopportano meno il calore ed è più facile che svengano o risentano di
stress da calore. L'esposizione al calore può avere esiti nocivi sulla gravidanza. Anche l'allattamento può
essere pregiudicato a causa della disidratazione da calore.
Il lavoro a temperature molto fredde può essere pericoloso per le gestanti e i nascituri. I rischi aumentano
comunque nel caso di un'esposizione a improvvisi sbalzi di temperatura.
I principali problemi derivano, quindi, dalla mancata osservanza di un regime di comfort termico,
dall’eccessiva secchezza dell’aria, dalla disomogeneità termica tra le diverse aree operative.
In tutti gli ambienti di lavoro la situazione è generalmente confortevole, sono evitate le correnti d’aria
direzionali, gli spifferi e la cattiva distribuzione dell’aria condizionata.
Valutazione del rischio esaminato:
Indice di Probabilità :
1 (Improbabile)
Indice di Danno-Gravità :
3 (Medio)
Rischio:
3 (Classe C: Priorità: sempre)
Misure preventive e protettive:
• Aggiornare la formazione e l’informazione delle addette in materia specifica
AERAZIONE
La qualità dell’aria negli uffici è influenzata da diversi fattori tra i quali la presenza di microrganismi: funghi,
batteri, virus che trovano facile terreno di sviluppo negli impianti di condizionamento non sottoposti a
adeguata manutenzione o sulle superfici tessili non sottoposte a regolare pulizia.
L’inquinamento dell’aria può derivare anche dalla presenza di persone, dall’attività lavorativa, dai materiali
di costruzione e di arredo (fumo di tabacco, fibre di vetro presenti nelle condutture degli impianti e nelle
controsoffittature).
L’apporto di aria fresca e pulita nell’ambiente è bilanciato al tipo di attività, alle dimensioni dei locali e al
numero di persone ospitate.
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Valutazione del rischio esaminato:
Indice di Probabilità :
1 (Improbabile)
Indice di Danno-Gravità :
3 (Medio)
Rischio:
3 (Classe C: Priorità: sempre)
Misure preventive e protettive:
• Aggiornare la formazione e l’informazione delle addette in materia specifica.
ESPOSIZIONE AL RUMORE
Il rumore non disturba l’attenzione e la comunicazione verbale.
Per le donne gestanti e più precisamente per il nascituro, il rumore diventa un rischio grave con
un’esposizione prolungata a rumori forti (superiore a 80 dBA), mentre per le puerpere e per le donne in
periodo di allattamento, non pone problemi specifici.
A questo proposito si ritiene che l’esposizione sia ovunque inferiore a 80 dBA e quindi non si ritiene
essere fonte di pericolo per la funzione uditiva e per garantire le attività mentali tipiche del lavoro di ufficio.
Valutazione del rischio esaminato:
Indice di Probabilità :
1 (Improbabile)
Indice di Danno-Gravità :
3 (Grave)
Rischio:
3 (Classe C: Priorità: sempre)
Misure preventive e protettive:
• Assicurarsi che tutte le donne in gravidanza non siano esposte a livelli di rumore superiori ai valori
limite nazionali in quanto i dispositivi di protezione individuali non proteggono il nascituro
• Aggiornare la formazione e l’informazione delle addette in materia specifica
UTILIZZO DEL VIDEOTERMINALE E SISTEMAZIONE DELLA POSTAZIONE DI LAVORO
Il videoterminale è uno strumento di lavoro come tanti altri mezzi e anche in questo caso i rischi sono
determinati dal tipo di lavoro (data entry, assistenza, ecc) e dall’intensità di utilizzo dello stesso (attività al
VDT come componente principale o saltuaria del lavoro). Per le addette gestanti i principali problemi sono
quelli relativi alle posture di lavoro, all’illuminazione in presenza di forte impegno visivo, alla monotonia e
ripetitività del contenuto del lavoro che potrebbe portare ad affaticamento mentale (utilizzo medio del
videoterminale maggiore di 20 ore settimanali).
Saranno organizzati i corsi di formazione specifica in materia in cui si evidenzierà l’importanza della
postura e delle pause lavorative (ogni due ore di lavoro).
Per quanto concerne i rischi legati alle radiazioni, non si evidenziano pericoli potenziali per le donne in
gravidanza.
Le postazioni di lavoro sono in genere di dimensioni sufficienti per lo svolgimento delle singole attività: si
provvederà affinché l’organizzazione degli spazi non richieda alle lavoratrici movimenti o posture
inopportune.
Valutazione del rischio esaminato:
Indice di Probabilità :
1 (Improbabile)
Indice di Danno-Gravità :
2 (medio)
Rischio:
2 (Classe C: Priorità medio termine)
Misure preventive e protettive:
• Aggiornare la formazione e l’informazione delle addette in materia specifica anche con la
distribuzione di opuscoli informativi
• Miglioramento della disposizione degli arredi
Documento di Valutazione dei Rischi
Rev: 02
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ESPOSIZIONE A SOSTANZE PERICOLOSE O RISCHIO CHIMICO
Data la loro mansione, le lavoratrici gestanti non entrano in contatto con sostanze chimiche che possono
pregiudicare il loro stato di salute.
Le uniche sostanze chimiche presenti all’interno degli uffici sono quelle utilizzate dagli addetti alla pulizia;
si raccomanda di verificare l’esistenza delle relative schede di sicurezza e l’archiviazione delle stesse, in
caso di necessità, presso gli uffici.
Valutazione del rischio esaminato:
Indice di Probabilità :
1 (Improbabile)
Indice di Danno-Gravità :
2 (medio)
Rischio:
2 (Classe C: Priorità medio termine)
Possibili interventi:
• Evitare la pulizia dei locali durante l’orario di lavoro
RISCHIO BIOLOGICO
L’attività di ufficio non espone a particolari rischi biologici. Si raccomanda comunque una pulizia ordinaria
e periodica di arredi, tessuti (tende), ambienti di lavoro ed eventualmente di impianti di condizionamento
per minimizzare la possibilità di sviluppo di agenti dannosi.
Valutazione del rischio esaminato:
Indice di Probabilità :
1 (Improbabile)
Indice di Danno-Gravità :
2 (medio)
Rischio:
2 (Classe C: Priorità medio termine)
Misure preventive e protettive:
• Mantenere i locali in buono stato di pulizia
• Aggiornare la formazione e l’informazione delle addette in materia specifica
FATICA FISICA
Il lavoro si svolge prevalentemente in posizione seduta, spesso prolungata. Il lavoro a videoterminale se
non effettuato in posizioni ergonomiche può comportare disturbi cronici alla colonna vertebrale e
infiammazioni di muscoli e tendini.
Valutazione del rischio esaminato:
Indice di Probabilità :
3 (Probabile)
Indice di Danno-Gravità :
2 (Medio)
Rischio:
6 (Classe C: Priorità breve termine)
Misure preventive e protettive:
• Miglioramento della disposizione degli arredi
• Aggiornare la formazione e l’informazione delle addette in materia specifica anche con la distribuzione
di opuscoli informativi
FATICA MENTALE
I rischi prodotti dallo stress sono presenti e variano ampiamente in funzione delle singole caratteristiche
del lavoro.
Il lavoro a tempo pieno di “data entry o di videoscrittura” possono risultare stressanti se troppo monotoni e
ripetitivi.
Documento di Valutazione dei Rischi
Rev: 02
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In genere, è nelle situazioni dello svolgimento di compiti sempre più strazianti, prescrittivi e poco flessibili,
che si rivelano situazioni riconducibili alla fatica mentale.
Valutazione del rischio esaminato:
Indice di Probabilità :
1 (Poco probabile)
Indice di Danno-Gravità :
3 (Medio)
Rischio:
3 (Classe C: Priorità: medio termine)
Misure preventive e protettive:
• Diversificare l’attività e fare periodicamente delle pause
• Aggiornare la formazione e l’informazione delle addette in materia specifica
AGENTI FISICI
Di seguito vengono riportati dei pericoli da prendere in considerazione, come espressamente richiesto dal
D.lgs 151/01, ma che non hanno riscontri nelle mansioni lavorative soggette all’analisi:
• colpi, vibrazioni meccaniche, movimenti: le lavoratrici operano all’interno di un edificio nel quale
non sono presenti sorgenti di vibrazioni;
• movimentazione manuale dei carichi: le mansioni di ufficio non comportano la movimentazione di
carichi; eventuali movimentazioni di oggetti non pesanti e non voluminosi (faldoni, documenti)
non dovranno essere effettuati con frequenze e movimenti che possano creare pericolo per la
gestante, seguendo fra l’altro i criteri dell’Allegato XXXIII del D.Lgs. 81/08. Di tali precauzioni
dovrà essere informata la lavoratrice.
• movimenti e posizioni di lavoro, spostamenti (interni o esterni allo stabile): le mansioni oggetto
della presente valutazione dei rischi non comportano lo svolgimento delle proprie mansioni
all’esterno del luogo di lavoro. In ogni caso è fatto divieto assoluto alla lavoratrice gestante ogni
attività lavorativa che comporti l’utilizzo di scale (D.Lgs. 151/01 all. A).
EVENTUALE NECESSITA’ DI RICOLLOCAZIONE
Il lavoro sembrerebbe completamente compatibile con lo stato di gravidanza, non richiedendo quindi
l'eventuale ri-collocazione delle lavoratrici in gravidanza, visti i rischi presenti.
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3.3.2
Rev: 02
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ELENCO DELLE MANSIONI VIETATE ALLE LAVORATRICI GESTANTI
Così come previsto dall’art. 7 commi 1 e 2 del D.Lgs. 151/01, le lavoratrici gestanti sono sollevate dallo
svolgere le mansioni elencate negli allegati A e B:
Mansioni non idonee
Fabbricazione e manipolazione di esplosivi
In serragli contenenti animali feroci o velenosi, condotta e governo di
tori e stalloni
Di mattatoio
Manipolazione di apparecchiature relative a gas compressi, liquidi o
in soluzione
Su tini, bacini, serbatoi, damigiane o bombole contenenti agenti
chimici (tossici, corrosivi, esplosivi, infiammabili, nocivi, irritanti)
Con rischi di crolli e allestimenti e smontaggio delle armature esterne
delle costruzioni
Con rischi elettrici da alta tensione
Con ritmo determinato dalla macchina e pagati a cottimo
Utilizzo di forni a temperatura superiore a 500 °C ed operazioni di
demolizione, ricostruzione e riparazione degli stessi; lavoro ai
laminatoi
Nelle fonderie
Processi elettrolitici
Produzione dei metalli ferrosi e non ferrosi e loro leghe
Produzione di oggetti in “metallo duro”
Produzione e lavorazione dello zolfo
Escavazioni, estirpazione del materiale, collocamento e smontaggio
armature, conduzione e manovra mezzi meccanici, taglio dei massi,
smarino
In gallerie, cave, miniere, torbiere e industria estrattiva in genere.
Lavorazione dei minerali e delle rocce
Lavorazione dei tabacchi
Costruzione, trasformazione, riparazione, manutenzione e
demolizione delle navi, (esclusi lavori di officina eseguiti nei reparti a
terra)
Produzione e lavorazione di calce e cemento
Lavorazioni a rischio silicotigeno
Manovramento apparecchi di sollevamento a trazione meccanica
(esclusi ascensori e montacarichi)
In pozzi, cisterne ed ambienti assimilabili
Nei magazzini frigoriferi
Conduzione veicoli di trasporto e di macchine operatrici semoventi
con propulsione meccanica; pulizia e servizio dei motori e degli
organi di trasmissione in moto.
Metallizzazione a spruzzo
Legaggio ed abbattimento degli alberi
Pulizia di camini e focolai negli impianti di combustione
Periodo di esonero
Applicabilità
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Data: 02/2014
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Periodo di esonero
Applicabilità
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Raffinazione del nichel a temperature elevate (all. XLII, c.3 D.Lgs 81/2008)
Produzione di auramina col metodo Michler (all. XLII, c.1 D.Lgs 81/2008)
Produzione di alcool isopropilico con processo agli acidi forti (all. XLII, c.4
D.Lgs 81/2008)
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Lavorazione della carta
Lavorazione della gomma
Lavorazione del vetro
Lavorazione del cuoio
Lavorazioni con radio, raggi X e sostanze radioattive
Lavorazioni con radiazioni ultraviolette e infrarosse
Lavori che impiegano macchine portatili con utensili, ad asse
flessibile, per calzaturifici e motoseghe
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Mansioni non idonee
Apertura, battitura, cardatura e pulitura delle fibre tessili, del crine
vegetale ed animale, delle piume e dei peli
Produzione e lavorazione di fibre minerali e artificiali
Cernita e trituramento degli stracci e della carta usata senza
adeguati DPI
Impiego macchine scuotenti o che trasmettono forti vibrazioni
Produzione di polveri metalliche
Saldatura e taglio dei metalli con arco elettrico o con fiamma
ossidrica o ossiacetilenica
Nelle macellerie con l’impiego di utensili taglienti, seghe e macchine
per tritare
Gestazione e fino
all’interdizione dal lavoro
Con macchina mossa a pedale o comandata a pedale, quando ritmo
Gestazione e fino
frequente e faticoso
all’interdizione dal lavoro
Assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie
Gestazione e fino
infettive, nervose e mentali
all’interdizione dal lavoro
Gestazione e fino
Monda e trapianto del riso
all’interdizione dal lavoro
A bordo di navi, aerei, pullman e ogni altro mezzo di comunicazione
Gestazione e fino
in moto
all’interdizione dal lavoro
Processo esposto ad agenti chimici-biologici per cui è stato
Gestazione e 7 mesi dp
individuato un TLV (all. XXXVIII, D.Lgs. 81/2008)
Su scale ed impalcature mobili-fisse
Trasporto di pesi (a braccia, spalle, con carretti a ruote)
Sollevamento di pesi (carico-scarico e connessi)
Gestazione e 7 mesi dp
Gestazione e 7 mesi dp
Gestazione e fino
Manovalanza pesante
all’interdizione dal lavoro
Stazionamento in piedi per più di metà dell’orario lavorativo o obbligo
Gestazione e fino
ad una posizione affaticante
all’interdizione dal lavoro
vedere
§ 3.3.1
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perché i carichi
movimentati sono
modesti e sporadici
(eventuali pratiche e
faldoni)
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Data: 02/2014
Pagina 29
Periodo di esonero
Applicabilità
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Mansioni non idonee
Atmosfera a pressione superiore a quella naturale (es. camere in
pressione, immersioni subacquee)
Esposizione a radiazioni ionizzanti, a raggi laser ed a altre onde
elettromagnetiche
Esposizione > 1 millisievert
rumori (esposizione > 80 dB)
Agenti chimici-biologici per cui è stato individuato un TLV (all.
XXXVIII, D.Lgs. 81/2008)
Esposizione a toxoplasma (a meno di sufficiente protezione)
Esposizione al virus della rosolia (a meno di sufficiente protezione)
Gruppi 3 e 4, ai sensi del titolo X d.lgs 81/2008 e quelli
geneticamente modificati gruppo II di cui d.lgs 224/2003 e
206/2001.
carbonchio e morva
leptospirosi
tubercolosi, sifilide ed altre malattie trasmissibili
Sostanze e preparati classificati tossici (T), molto tossici (T+),
corrosivi (C), esplosivi (E) o estremamente infiammabili (F+)
Sostanze e preparati classificati nocivi (Xn)
frasi:R39,R40,R42,R43,R46,R48,R60,R61
Sostanze e preparati classificati irritanti (Xi)
frasi: R42, R43
sostanze e preparati cancerogene e mutagene (tit. IX Capo II D.Lgs.
81/2008 )
Esposizione a prodotti farmaceutici.
Piombo, leghe e composti
amianto
ferro (ossido)
polveri di zolfo
polveri di talco
mercurio, amalgame e composti
fosforo e composti
arsenico, leghe e composti
berillio, leghe e composti
cromo, leghe e composti
cadmio, leghe e composti
vanadio, leghe e composti
manganese, leghe e composti
nichel, leghe e composti
fluoro, cromo, bromo, iodio e composti
acido nitrico, ossidi di azoto e ammoniaca
anidride solforosa, acido solforico e idrogeno solforato
tallio, leghe e composti
gestazione e per tutto il
periodo di allattamento
gestazione
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situazione da
approfondire
eventualmente con il
medico competente
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Periodo di esonero
Applicabilità
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Mansioni non idonee
antimonio, leghe e composti
osmio, leghe e composti
selenio, leghe e composti
rame, leghe e composti
stagno, leghe e composti
zinco, leghe e composti
acido carbammico, tiocarbammico e composti
solfuri di bario, calcio e sodio
ozono, ozonuri e perossidi
acido cianidrico, cianuri e con i composti del cianogeno, acido
isocianico e dei suoi esteri
Alcoli e glicoli
Ossidi, cloruri, solfuri di carbonio
idrocarburi, composti e derivati
nitroderivati alifatici, esteri dell’acido nitrico
chinoni e derivati
fenoli ed omologhi
amine alifatiche e aromatiche e con idrazine aromatiche e loro
derivati
chetoni e derivati alogenati
eteri, epossidi ed esteri organici e loro derivati
aldeidi, acidi organici, tioacidi, anidridi e loro derivati
sali di platino, palladio e cobalto
resine sintetiche e loro polimeri
enzimi
miceti e b.subtilis
persolfati
polveri di legno
fibre di asbeto e con silicio
farine o polveri alimentari
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3.4 VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO
3.4.1
Premessa
Il D.Lgs. 81/2008, integrato dal D. Lgs. 106/2009 all’art. 28 comma 1-bis stabilisce l’obbligo della
valutazione di tutti i rischi, compresi i rischi particolari “tra cui anche quelli collegati allo stress lavorocorrelato” secondo i contenuti dell’accordo europeo dell’8 ottobre 2004.
Data la natura soggettiva dei fattori psicosociali che influenzano lo stress per la valutazione del rischio
stress lavoro-correlato è necessario ricorrere a concetti e metodologie specifici della ricerca psicosociale;
quest’ultima propone metodi qualitativi e quantitativi.
3.4.2
Introduzione
Con l’emanazione del D.Lgs. 9 Aprile 2008 n. 81 e s.m.i. si ha che la contemplazione dei rischi di natura
psico-sociale trova pieno riconoscimento e puntuale identificazione; in particolare viene reso esplicito al
datore di lavoro l’obbligo di valutare il rischio “stress da lavoro”.
L’articolo 28 comma 1 di detto decreto stabilisce, infatti, che la valutazione dei rischi “deve riguardare tutti i
rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a
rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress – lavoro correlato, secondo i contenuti
dell’accordo europeo dell’8 ottobre 2004.”
Nell’Accordo Europeo siglato a Bruxelles l’8 ottobre del 2004 da CES-sindacato Europeo; UNICE –
confindustria europea; UEAPME - associazione europea artigianato e PMI; CEEP – associazione europea
imprese partecipate dal pubblico impiego e di interesse economico generale, e recepito nell’accordo
interconfederale del 9 giugno 2008, lo stress viene definito come una condizione, accompagnata a
malessere e disfunzioni fisiche, psicologiche o sociali, che consegue dal fatto che le persone non si
sentono in grado di rispondere alle richieste o di essere all’altezza delle aspettative.
In pratica l’individuo può ben adattarsi a reagire alle pressioni cui è sottoposto nel breve termine, e questo
può essere considerato anche positivo, ma di fronte ad una esposizione prolungata a forti pressioni egli
avverte grosse difficoltà di reazione. Inoltre i singoli individui possono reagire differentemente ad una
stessa situazione oppure reagire diversamente a situazioni similari in momenti diversi della propria vita.
Lo stress quindi non è una malattia ma una esposizione prolungata ad esso può ridurre l’efficienza sul
lavoro e causare problemi di salute.
Lo stress potenzialmente può colpire qualsiasi posto di lavoro e qualunque lavoratore indipendentemente
dalla dimensione dell’azienda, dal campo di attività, dal tipo di contratto o di rapporto di lavoro.
Tutte le manifestazioni di stress sul lavoro non vanno però considerate causate dal lavoro stesso; è pur
vero che anche lo stress indotto da fattori esterni all’ambiente di lavoro può condurre a cambiamenti nel
comportamento e ridurre l’efficienza sul lavoro, in tal caso entriamo, però, in una sfera che sfugge al
controllo e al potere del datore di lavoro; quest’ultimo può intervenire sull’organizzazione del lavoro,
sull’ambiente lavorativo, ma non sulla sfera privata del lavoratore.
L’obiettivo del citato Accordo Europeo del 2004 è, appunto, quello di offrire ai datori di lavoro un modello
che consenta di individuare, prevenire e gestire i problemi legati allo stress lavoro correlato.
Considerare il problema dello stress sul lavoro può voler dire una maggiore efficienza e un deciso
miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, con conseguenti benefici economici e
sociali per le aziende, i lavoratori e la società nel suo insieme.
Documento di Valutazione dei Rischi
3.4.3
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Pagina 32
Definire lo stress
I sintomi dello stress si manifestano come disturbi a livello fisico (emicrania, disturbi gastrointestinali,
variazione della pressione arteriosa, ecc.); a livello comportamentale (abuso di alcool, farmaci, tabacco,
droghe, ecc.); a livello psicologico (disagio, ansia, irritabilità, depressione, ecc).
Il lavoratore distressato assume un atteggiamento di fuga dal lavoro, di difficoltà nelle relazioni
interpersonali e di decremento della performance. Forme di disagio psicologico legate allo stress da
lavoro, se protratte nel tempo, diventano delle vere e proprie sindromi, quali la Sindrome Corridoio,
caratterizzata dalla mancanza di gestire le competenze lavorative e quelle private e il Burn-out, che
colpisce soprattutto i lavoratori appartenenti alle professioni “di aiuto”.
3.4.4
Valutazione rischio stress da lavoro correlato
A.S.M.L. Spa ha provveduto, nel rispetto di quanto richiesto dalla normativa vigente, all’approccio sul tema
“stress da lavoro correlato”.
In data 6 novembre 2013 si è svolta presso la sede di Via Pietro da Lissone 75 una nuova valutazione del
rischio stress da lavoro correlato, già precedentemente effettuata nel 2011, attraverso:
1. una riunione in cui erano presenti:
-
Datore di lavoro
Vittorio Dassi
-
Dipendente
Graziano Mariani
-
Collaboratore
Edoardo Trivulzio
-
Responsabile del Servizio di Prevenzione e
Protezione
Novaconsult Sicurezza e Ambiente,
nella persona di Enrico Taglione
avente l’obiettivo di individuare gli aspetti che possono essere presi in considerazione come
indicatori di situazioni di stress.
2. la raccolta dei dati relativi ad elementi che oggettivamente possono rivelare situazioni di stress
per i lavoratori, eventi “sentinelle” (ore di malattia, infortuni, turn over, ferie, ecc.) con lo scopo
anche di definire eventualmente dei gruppi omogenei di lavoratori e di mansioni che possono
essere interessati al problema.
3.4.5
Conclusioni
Dall’analisi effettuata emerge un risultato di rischio pari a 11 (undici), corrispondente ad un livello di rischio
basso. Tale risultato è identico a quello ottenuto nella precedente valutazione del 2011 e non evidenzia
particolari condizioni di stress correlate al lavoro.
Si prevede di ripetere la valutazione del rischio stress lavoro correlato entro due anni (come richiesto dalla
normativa vigente), salvo cambi organizzativi aziendali.
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3.5 DOCUMENTO SULLA PROTEZIONE CONTRO LE ESPLOSIONI
L’art. 290 del D.Lgs. 81/08 ha richiesto espressamente di valutare il rischio di esplosione all’interno del
luogo di lavoro.
Il datore di lavoro deve elaborare e tenere aggiornato un “documento sulla protezione contro le
esplosioni”, nel quale siano precisati (194 D.Lgs. 81/08):
•
l’identificazione e la valutazione dei rischi di esplosione;
•
le misure prese per la protezione da atmosfere esplosive;
•
la classificazione in zone degli ambienti di lavoro (allegato XLIX , D.lgs 81/08);
•
dove sono state applicate le prescrizioni minime di sicurezza (allegato L, D.lgs 81/08);
•
l’applicazione ed il mantenimento in efficienza dei luoghi e delle attrezzature di lavoro in un’ottica
di sicurezza.
3.5.1
IDENTIFICAZIONE E VALUTAZIONE DEI RISCHI DI ESPLOSIONE
Il verificarsi di un’esplosione dipende dalla contemporanea presenza di tre fattori:
1.
miscela esplosiva;
2.
innesco;
3.
comburente.
Poiché l’analisi dei rischi viene condotta per gli ambienti di lavoro e attività, si può ragionevolmente
ipotizzare, che sia sempre presente una quantità sufficiente di comburente da non poter essere
considerato un parametro limitante e/o gestibile per influire sulla probabilità dell’evento esplosivo.
Negli uffici, l’unica fonte di emissione di possibili atmosfere esplosive potrebbero essere i prodotti chimici
utilizzati per le pulizie: i prodotti sono in quantità limitate, stoccati lontano da fonti di calore; gli uffici
possono quindi essere classificati come non pericolosi.
Come inneschi non sono presenti fiamme libere, organi in attrito, ecc.; le uniche condizioni critiche sono le
attrezzature elettriche, soggette comunque a regolare manutenzione e revisione e mantenute in buone
condizioni di utilizzo.
Gli uffici non rientrano quindi nella classificazione in zone secondo l’allegato XLIX del D.lgs 81/08e non è
stato necessario implementare misure di prevenzione e protezione dedicate a limitare il verificarsi di
esplosioni.
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4 CHIUSURA DEL DOCUMENTO
Sede e data di compilazione:
MILANO, FEBBRAIO 2014
FIRME:
Direttore d’Azienda
___________________________________
(Vittorio DASSI)
Il Responsabile
del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP)
____________________________________
(Enrico TAGLIONE)
Il Rappresentante dei Lavoratori
per la Sicurezza (RLS) (per presa visione)
____________________________________
(da nominare)
(*)
Il presente documento verrà revisionato secondo quanto previsto dal D. Lgs. 81/08, in occasione di modifiche del sistema
organizzativo significative ai fini della sicurezza e della salute dei lavoratori (ristrutturazione di sede, acquisizione o
sostituzione di attrezzature o macchine, prescrizioni e/o disposizioni degli enti di vigilanza, ecc…), ovvero su richiesta del
rappresentante dei lavoratori.
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