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BIBLIOGRAFIA SALENTINA
31. — GIULIO BERTONI, Un componimento aragonese per la guerra del Re
di Napoli contro i Turchi. In Cultura neolatina, II (1942), fase. II, pgg. 191-196.
Il componimento, tolto da < Poesie anonime, filza II, dell'Arch. estense
di Modena », si riferisce alla guerra d'Otranto del 1480. Secondo il B., fu
probabilmente inviato al Duca Ercole d'Este e alla consorte Eleonora, figlia
del Re Ferrante, nonché al fratello del Duca, Sigismondo, dall'oratore estense
a Napoli, Niccolò Sadoleto, che tante notizie trasmise alla corte di Ferrara
intorno all'avvenimento.
Si tratta di venti ottave, con schema abbaacca, composte in un misto di
catalano e di italiano con prevalenza del primo da uno degli aragonesi —
rimasto anonimo -- che bazzicavano nella corte di Napoli e rivolte ai Signori
d'Este per provocare soccorsi a favore del Regno invaso e dell'Italia minacciata dai turchi.
Il componimento, anche se poeticamente vale poco, come uno degli scarsi
riflessi letterari dell'invasione turca nel Salento e come grido disperato degli assaliti contro il pericolo, ha la sua importanza, e bene ha fatto il Bertoni, da poco defunto, a pubblicarlo. E perché di esso si abbia una più precisa idea, se ne riporta qui la seconda ottava:
Ja veys, senyor, la crueldad que ha fetta
lla dentro Otranto, dond es con tal rabia
que si non lo lansa el buen Dueh de Calabria,
fara otrotal de Brindis e Letxa.
La vuestra virtud en esto s aspetxa,
illustrissim senyor, y hayays piedad
de la tanto oppressa cristiandad
y no permitays esto mal che s annetza.
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32. — Rassegna di storia e bibliografia scolopica a cura di P.
XI-XII. Roma, 1942, 8°, pgg. 243.
LEODEGA-
RIO PICANYOL,
In questo volume che, ricorrendo il III centenario della morte del Galileo, l'Ordine delle Scuole Pie ha dedicato a rievocare i rapporti fra quel
Grande e gli Scolopi e a mettere in evidenza le tradizioni di questi nel campo
scientifico, è assegnato un onorevole posto al P. Carlo Giovanni Pirroni di
Campi Salentina (1640-1685).
Il Pirroni, che percorse tutta la carriera del suo Ordine sino al più alto
ufficio, quello di Preposito Generale raggiunto a trentasette anni, ebbe inoltre
grandi benemerenze per l'incremento dato alla cultura e all'insegnamento
scientifico, e fra esse è interessante la fondazione della casa o studentato
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Bibliografia Salentina
di S. Patitale° in Roma, divenuta, sotto il contemporaneo matematico Giovan Alfonso Borelli e conservatasi dopo, un vivaio di scienziati.
Il P. Pirroni è una interessante figura da mettere ancora in evidenza.
Di lui si ha, nell'Archivio generalizio di Roma, un carteggio inedito in due
volumi (il primo ad essere conservato di un Padre Generale) il quale si presterebbe ad illustrare l'esemplare governo dal P. Pirroni tenuto, « le direttive da lui tracciate in materia di studi e d'insegnamento, le iniziative prese,
e le disposizioni emanate », le quali « riscossero ovunque plauso ed amtnirazione >>, tanto che non fa meraviglia la sua rielezione nell'alto ufficio, allo
scadere del sessennio, cioè nel 1683, due anni prima della morte.
Invece di trattare nelle tesi argomenti di scarsa importanza, come talvolta avviene, perché qualcuno dei nostri giovani laureandi non esamina questa nobile figura di religioso che restaurò il movimento scientifico delle Scuole
Pie e confermò l'indirizzo pedagogico casalanziano, a cui allora e dopo parteciparono anche altri pugliesi dello stesso Ordine?
33. — EMANUELE MARTINA DA FRANCAVILLA, O. F. M. Cap., Cronaca dei
Frati Minori Cappuccini di Puglia, pubblicala dal P. ANTONIO DA STIGLIANO,
O. F. M. Cap., Bari, « L'Aurora Serafica », 1941. In 80 , di pgg. XXIV-234.
Il primitivo titolo della cronaca era 'storia cronologica dell'Ordine de'
Frati Minori Cappuccini di S. Francesco della Provincia di Otranto, che l'editore, a causa della sua estensione, ha sostituito con l'altro che ora le ha
dato. La cronaca fu composta intorno al 1730 e constava di due volumi manoscritti, che si conservavano nell'Archivio della Provincia di Puglia dei F.
M. Capp., ma il secondo di essi andò perduto, si che la presente pubblicazione è limitata al primo, comprendente i ricordi dell'Ordine sino al 1590.
E sebbene un altro cappuccino, Salvatore da Valenzano, nel compilare il
suo libro « I Cappuccini nelle Puglie » (Bari, 1926), si sia servito alla parola della cronaca del lontano confratello, tuttavia il recente editore di questa ha voluto pubblicarne il testo nella sua integrità.
La cronaca ha più un andamento biografico che storico, è fornita delle
effigi dei Ministri provinciali conservate dallo stesso manoscritto, ed è chiusa
da accurati indici. Essa, in fondo, può passare come un discreto contributo
alla conoscenza delle vicende dei cappuccini nella Puglia sino alla fine del
sec. XVI.
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ninascenza Salentina
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34. — I. CALMI, Lecce e il barocco. In Giornale della domenica, XIV, 5,
Roma 31 gennaio 1943; con 3 fott.
Espone in un breve articolo divulgativo le opinioni del Gregorovius e
del Maurel sul barocco leccese, aderendo infine alle idee del Bourget.
35. — FRANCESCO FORMIGARI, Il padre Ennio. In Messaggero, a. 65°,
n. 149, Roma, 23 giugno 1942, p. 3.
36. — ELOISA VILLANI, La pittura del seicento in Puglia, In Voce del
Popolo, a. 60°, ne. 18, 19, 20, 21, 22.
Dopo uno sguardo generale sul carattere della pittura del '600 in Pu3='; glia, l'autrice si sofferma sull'insigne pittore gallipolino G. A. Coppola del
quale esamina ampiamente con critica intelligente la vasta e complessa opera.
Auspichiamo di veder pubblicato in opuscolo questo studio, corredato di
molte fotografie.
37. EGIDIO BAFFI,
Gli avanzi archeologici della contrada Saturo. Ivi, a. 590,
n. 48.
38. — FRANCESCO RUGGIEBI, I casali del tarentino e « un anno di sterminio » del 700. Ivi, a. 60°, n. 11.
39. --
FRANCO FERRAIOLO, Il
vecchio « Paisiello » . Ivi, a. 59°, n. 19.
Parla delle vicende del teatro di Taranto intitolato a Paisiello.
Questo fascicolo è stato pubblicato il 30 novembre 1943
Giuseppe Nicola Vacca, Direttore e gerente responsabile
Lecce - R. Tipografia Editrice Salentina
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