NUMERO 181 - 12 FEBBRAIO 2015
2
3
4
6
8
9
Mercato ETF
Da Draghi sponda per un gennaio da record
per il mercato europeo degli ETF
News dal mondo ETF
Porte aperte
sulla Cina
Da Lyxor un ETF con hedge su JPX-Nikkei400
Due ETF iShares su corporate Ue e buyback Us
Tema caldo
La Cina corre meno, ma agli investitori piace di più. Dentro il Dragone con gli ETF
Focus Banca IMI
Il QE della Bce favorisce la propensione
al rischio
ETF in cifre
ETF Plus: migliori, peggiori
e più scambiati a uno e sei mesi
Commento agli ETF
Corrono gli ETF a leva legati
a Piazza Affari
È disponibile la nuova app di ETF news per il tuo Ipad, è gratis!
a cura di Titta Ferraro
MERCATO ETF
Da Draghi sponda per un gennaio da record
per il mercato europeo degli ETF
E’ stato un avvio d’anno con le marce alte inserite
per l’industria europea degli ETF. I flussi mensili
verso ETF quotati sui mercati europei hanno segnato un nuovo massimo storico, pari ad oltre un quinto
della raccolta dell’intero 2014. Una spinta decisiva è
arrivata dall’annuncio del quantitative easing da parte della Bce che ha scaldato le Borse europee con
rialzi vicini alla doppia cifra per Dax e Piazza Affari,
mentre Wall Street ha iniziato l’anno sottotono.
Effetto QE spinge gli ETF su equity UE
Differente umore nelle due sponde dell’Atlantico testimoniato proprio dall’andamento degli afflussi sugli
ETF nel primo mese dell’anno. Il BlackRock Global
ETP Landscape rimarca come proprio l’annuncio di
un piano di quantitative easing da parte della BCE
più aggressivo del previsto ha contribuito a registrare flussi di 8,4 miliardi di dollari per l’azionario
paneuropeo e 13,7 miliardi di dollari per ETP quotati in Europa. “Stiamo assistendo ad una rotazione
dai titoli azionari statunitensi ai titoli azionari europei
attraverso gli ETF. Si tratta del principale cambiamento rispetto al 2014”, commenta Ursula Marchioni
-responsabile della ricerca ETP per l’area EMEA di
iShares.
2
Non solo azioni
Il reddito fisso ha continuato lo slancio iniziato nel
2014 con i fondi quotati europei che hanno registrato in gennaio afflussi per 5,1 miliardi di dollari.
“Il contesto di bassi tassi di interesse sta guidando i
flussi verso il segmento del credito investment grade
in Europa –ha aggiuto Ursula Marchioni - - continuando la tendenza trainante dei flussi record degli
ETF obbligazionari lo scorso anno, attualmente affiancata da un ritorno di flussi nell’alto rendimento”.
Bond che potrebbero continuare ad attirare l’interesse degli investitori anche nei prossimi mesi. Anche
se la politica monetaria accomodante che la Bce
continua a perseguire è vantaggiosa per gli investimenti a rischio come le azioni e promuove di conseguenza ulteriori afflussi di ETF azionari focalizzati,
l’outlook 2015 di Deutsche Bank Research rimarca
come anche l’obbligazionario sarà molto richiesto
quest’anno. “Gli ETF obbligazionari sono particolarmente interessanti perché l’attività di market maker
significa liquidità sufficiente per gli investitori interessati al reddito fisso”, rimarcano gli esperti della
banca tedesca che vedono quest’anno consolidarsi
anche la crescita degli ETF smart beta che nel solo
2014 hanno visto 254 nuovi lanci a livello globale e
ora gestiscono 67 miliardi dollari.
Ritorno di fiamma sulle commodity
Le commodity hanno registrato un’accelerazione a
5,2 miliardi di dollari, la raccolta mensile migliore in
quasi cinque anni in scia agli afflussi sul greggio a
seguito del crollo dei prezzi del petrolio, così come
si sono osservati i primi significativi afflussi sull’oro
dallo scorso giugno. Gli investimenti maggiori hanno
riguardato i replicanti sul petrolio (+3,7 mld) e quelli
sull’oro (+2,3 mld).
Forti afflussi
soprattutto verso gli
ETF sull’azionario
Europa e ritorna
l’interesse verso le
commodity
NEWS DAL MONDO ETF
News
Da Lyxor un nuovo ETF con hedge giornaliero sul JPX-Nikkei 400
Ha fatto il suo debutto a inizio febbraio sulla Borsa di Parigi il primo ETF con
copertura del tasso di cambio che replica l’indice JPX-Nikkei 400. Il LYXOR
UCITS ETF JPX-Nikkei 400 Daily Hedged C-EUR che prevede la copertura
giornaliera del cambio Yen-Euro. L’indice JPX-Nikkei 400 è composto da azioni
sono selezionate principalmente sulla base della redditività del capitale (ROE) e
degli utili operativi, favorendo la presenza di società che hanno adottato standard
superiori di governance e trasparenza. Il nuovo ETF presenta un Ter pari a 0,25%
all’anno. Lyxor progetta di ampliare a breve la sua gamma di ETF hedged sul JPXNikkei 400.
iShares porta a Francoforte due ETF su corporate europeo e buyback Usa
Quotazione anche a Francoforte per due ETF di iShares che permettono di
prendere esposizione al mercato obbligazionario corporate europeo e alle società
statunitensi con in atto una strategia di buyback. L’iShares Euro Corporate
Bond BBB-BB UCITS ETF (IEBB) è il primo ETF in Europa ad offrire accesso
specifico al segmento dei corporate bond con rating investment grade o subinvestment grade denominati in Euro. L’indice utilizzato adotta la metodologia di
capitalizzazione di mercato ponderata, con un limite massimo del 5% per ogni
emissione. L’iShares US Equity Buyback Achievers UCITS ETF (BACK) investe
invece in società quotate al Nasdaq o al Nyse che hanno intrapreso un piano
di buyback delle loro azioni. Le società spesso riacquistano azioni proprie se
ritengono che esse siano sottovalutate al fine di ottimizzare la struttura del capitale.
Le società inserite nell’indice devono avere acquistato azioni proprie per almeno
il 5% del totale delle azioni emesse negli ultimi 12 mesi e dimostrare una stabilità
finanziaria secondo un processo di valutazione dei fondamentali.
Amundi prepara il lancio di un ETF su buyback Usa
Amundi prepara il lancio del primo ETF in Europa focalizzato sulle società dell’S&P
500 che portano avanti piani di buyback. Il fondo dovrebbe debuttare all’Euronext
di Parigi a fine mese con successivi cross-listing sugli altri principali mercati
europei. L’ETF fornirà esposizione ai componenti del S&P 500 con più significativi
programmi di acquisto di azioni proprie. I costituenti sono ugualmente ponderati
consentendo una pura esposizione al tema buyback.
3
Deutsche Asset
& Wealth Management
Il primo ETF fisico in Europa sull’indice
di azioni A cinesi CSI300
db x-trackers Harvest CSI300 Index UCITS ETF (DR)
ISIN
LU0875160326
TER
Dividendi
Replica
1,10%
Distribuzione
Diretta
Internet: www.dbxtrackers.it
Numero verde: 800 90 22 55
Prima dell’adesione leggere il documento di quotazione, il prospetto ed il KIID del comparto
rilevante.
Avvertenze – Potete ottenere gratuitamente tali documenti presso Deutsche Bank AG, Via Turati 27, 20121 Milano e sul
sito www.dbxtrackers.com. db x-trackers è un marchio commerciale di proprietà di Deutsche Bank AG. Gli ETF descritti
nel presente opuscolo informativo sono azioni di db x-trackers, una società d’investimento costituita ai sensi del diritto
lussemburghese nella forma di Société d’Investissement à Capital Variable (SICAV). Deutsche Bank AG e lo sponsor
degli indici non rilasciano alcuna dichiarazione o garanzia circa i rendimenti che possono essere ottenuti dall’utilizzo del
relativo indice. Le informazioni contenute nel presente documento sono destinate esclusivamente all’utilizzo in Italia. La
pubblicazione del presente documento non costituisce una modalità di offerta al pubblico da parte di Deutsche Bank AG
e non costituisce o intende fornire alcun giudizio, da parte della stessa, sull’opportunità dell’eventuale investimento ivi
descritto. Deutsche Asset & Wealth Management racchiude in sé tutte le attività di asset management and wealth
management condotte da Deutsche Bank AG e dalle sue filiali e succursali. Deutsche Asset & Wealth Management
fornisce prodotti e servizi alla propria clientela tramite una o più soggetti giuridici che possono essere indentificati dai
clienti all’interno dei contratti, accordi, materiali di offerta o altra documentazione pertinente a tali prodotti o servizi.
a cura di Titta Ferraro
TEMA CALDO
La Cina corre meno, ma agli investitori piace di più.
Dentro il Dragone con gli ETF
La Cina apre sempre più le porte del proprio mercato
dei capitali. Il progetto di fusione fra le Borse di Shanghai e Hong Kong, preannunciato la scorsa primavera
dal premier cinese Li Keqiang e ufficialmente partito
il 17 novembre sotto il nome di Shanghai-Hong Kong
Stock Connect, potrebbe essere seguito quest’anno da
un analogo provvedimento che estenderà l’accordo anche a Shenzhen, rendendo ancora più agevole l’accesso al mercato azionario cinese.
In attesa dello storico sorpasso ai danni degli Stati Uniti come prima economia mondiale, Pechino sta
quindi aprendo sempre più le proprie porte agli inve-
stitori esteri. Il mercato dei capitali cinese evidenzia
ancora con ampi margini di sviluppo risultando sottorappresentato a livello globale nonostante sia già nel
podio dei mercati più liquidi al mondo.
Crescita ai minimi dal 1990 spinge la Pboc ad agire
La Cina non si mostra più ossessionata dalla necessità di mantenere ritmi di crescita record e sta portando avanti la
transazione verLe A Shares
so un modello
mostrano una
di sviluppo meno
forza relativa
rispetto alle altre
azioni cinesi e non
mancano i catalyst
all’orizzonte
orientato sull’export e più basato sul sostegno dei consumi interni. Il 2014 si è chiuso con il tasso di crescita
del 7,4%, il più basso dal 1990. L’economia dell’ex
Celeste Impero mostra comunque segnali di salute
con produzione industriale e vendite al dettaglio incoraggianti e la Borsa cinese che nell’ultimo semestre
ha cavalcato le attese di un’impostazione sempre più
espansiva della People’s Bank of China (Pboc), oltre
all’effetto dell’annuncio dell’avvio dell’iter di integrazione tra le Borse di Shanghai e Hong Kong. Ultima mossa in ordine di tempo è stato il taglio del coefficiente di
riserva obbligatoria (RRR) per le banche commerciali
dal 20% al 19,5%. Una mossa attesa dai mercati poiché
nell’ultimo decennio la politica dei tassi e il coefficiente
di riserva obbligatoria si sono mossi quasi sempre parallelamente. “Il taglio dell’RRR fa sì che le banche com-
Msci China A shares
140
130
120
110
100
90
80
70
2010
2011
2012
2013
2014
2015
Fonte: Bloomberg
4
a cura di Titta Ferraro
TEMA CALDO
5
merciali abbiano ora più possibilità di concedere prestiti a imprese e famiglie”, rimarca Hans Bevers, Senior
Economist di Petercam, che vede comunque un impatto
limitato sui prestiti da tale misura decisa da Pechino.
“Questo non vuol dire che sia irrilevante – aggiunge
Bevers - Anzi, è sicuramente importante, nel senso che
suggerisce che la politica monetaria rimarrà in modalità
di allentamento per tutto il 2015 e forse oltre”.
Anche quest’anno il Pil cinese potrebbe segnare un
nuovo rallentamento con il target ufficiale sceso al 7%
dal 7,5% degli anni scorsi. E pertanto le attese sono
di ulteriori tagli dei tassi e del coefficiente di riserva
obbligatoria.
Marcia in più delle A Shares
Dopo il forte rally della seconda metà del 2014, lo
Shanghai composite ha iniziato l’anno prendendosi una
pausa di riflessione con un saldo 2015 attualmente lievemente negativo dell’1,5% circa. A un anno il bilancio
è decisamente positivo con un balzo del 55% (+30% nei
soli ultimi due mesi del 2014). Rally che nel 2014 è
stato accompagnato da un balzo del volumi scambiati
(+59%) e le azioni A Shares che hanno decisamente
sovraperformato rispetto alle H Shares. Le azioni di
classe “A” cinesi sono quotate sulle Borse di Shanghai
e Shenzhen in Renminbi e rappresentano il segmento di azioni cinesi più ampio. Attualmente sono circa
2.500 le azioni di tipo “A” e soltanto un centinaio quelle di tipo “B” quotate in dollari Usa (Shanghai) o dollari
di Hong Kong (Shenzhen) e 178 azioni di tipo “H”,
quotate sulla Borsa di Hong Kong. Solo gli investitori
stranieri designati dall’Authority Cinese come Qualified
Foreign Institutional Investors (QFII) o Renminbi Qualified Foreign Institutional Investors (RQFII) possono
investire in azioni “A”.
Cosa aspettarsi per il resto dell’anno? Secondo David
Flussi ETF vedono gli emergenti
asiatici in pole
L’inizio dell’anno non è stato entusiasmante per i
mercati emergenti in generale, anche per quanto
riguarda i flussi sugli ETF. “Il trend dei flussi è stato
debole a gennaio - rimarca Sebastian Mercado,
strategist di Deutsche Bank Markets Research
- per l’intero anno continuiamo a vedere meglio
l’area Asia-Pacifico, soprattutto se confrontata con
l’America Latina”. Nel report “The Flow Whisperer”
la casa d’affari tedesca rimarca come all’interno
dei singoli emergenti l’India continua a mostrare
la tendenza più forte con una buona consistenza
e anche la Turchia mostra una forte tendenza dei
flussi a inizio anno. La Cina continua a mostrare un
certo sostegno della domanda di investimenti “anche
se non molto significativo”. Sul fronte opposto, si
segnalano i trend negativi di Brasile, Messico e
Russia, tutti con forti deflussi che suggeriscono
pressione di vendita.
Zhang Qiang, Cio & Deputy Ceo di E Fund Management HK, l’azionario cinese offrirà anche quest’anno
ritorni a doppia cifra anche se la volatilità potrebbe
aumentare. “Il calo dei prezzi delle commodity genera
grandi benefici per l’economia cinese – ha rimarcato
Zhang Qiang nel corso di un convegno organizzata da
ETF Securities a Milano – e l’integrazione tra le varie
Borse cinesi dovrebbe portare ulteriori flussi verso le
azioni classe A”.
Tra i possibili catalyst che anche la probabile inclusione delle A Shares nell’MSCI Emerging markets Index.
Completa inclusione che porterebbe le azioni classe A
a contare per ben il 13% dell’indice guida dei mercati
emergenti (la Cina vale già il 20,17% dell’indice Msci
EM, ndr) che equivarrebbe a circa 182 mld di dollari di
nuovi flussi per prendere esposizione verso le A Shares, pari a circa il 5% della capitalizzazione totale delle
azioni A. L’annuncio sulla variazione della composizione degli indici è effettuato da Msci una volta l’anno a
giugno, con effettivo ingresso il maggio dell’anno dopo.
Effetto inclusione che in passato ha portato a forti rally,
in ultimo quello che ha riguardato nel 2013 Qatar ed
Emirati Arabi Uniti, che nell’anno tra annuncio ed effettiva inclusione nell’MSCi EM sono saliti rispettivamente
del 54% e 99%. “Se sia Shanghai e Shenzhen saranno collegate con la Borsa di Hong Kong – sottolinea
Mandy Chiu, direttore product strategy di Etf Securities
– aumenta anche la probabilità che MSCI decida di
includere le A Shares nei suoi benchmark azionari”.
Nel cuore della Cina con gli ETF
Gli ETF nell’ultimo anno sono stati un ottimo strumento
per prendere posizione sulle azioni classe A attraverso
la replica fisica di indici composti da A-Shares cinesi. I primi sono stati circa un anno fa il Csop Source
Ftse China A50 Ucits ETF e il db x-trackers Harvest
CSI300 Index UCITS ETF (DR), seguiti poi dall’ETFSE Fund MSCI China A GO UCITS ETF che replica l’indice Msci China A composto da quasi 500 titoli rispetto
ai 300 del CSI 300 e i soli 50 del Ftse China A50.
A livello settoriale il comparto finanziario pesa meno
del 40% nell’MSCI China A Shares, decisamente meno
rispetto al peso che ha negli altri indici; aumenta così
il peso di altri settori, in particolare industriali, tecnologici e beni di consumo discrezionali. Da ricordare che
gli ETF sulle azioni A sono esposte al rischio cambio
con l’ETF quotato in euro, l’indice sottostante in dollari
Usa e le azioni dell’indice in Renminbi. Gli investitori
beneficiano quindi di un eventuale apprezzamento del
renminbi nei confronti dell’euro.
FOCUS BANCA IMI
Collegati al sito www.bancaimi.it per leggere tutte le ricerche o ascoltare i risultati con il servizio Podcast
Il QE favorisce la propensione al rischio
6
Il QE annunciato dalla Banca Centrale Europea, superiore alle attese in termini quantitativi, favorisce la
propensione al rischio e ridona fiducia agli investitori.
In tale contesto allungano decisamente i listini europei,
nonostante un clima di volatilità estrema, anche a livello intraday. I mercati hanno superato senza traumi
la vittoria di Tsipras in Grecia, anche se al momento
permane allerta per la rinegoziazione del debito ellenico fra il nuovo governo e i creditori internazionali e
per le prossime elezioni in Spagna. I periferici come
FTSEMIB e IBEX recuperano forza relativa affiancandosi a DAX e CAC, che violano al rialzo barriere di
rilievo fornendo segnali di forza importanti. Per i listini
domestici ha giocato un ruolo chiave anche la riforma
delle banche popolari. Gli indici statunitensi perdono
forza relativa, sulla scia della debolezza del petrolio e
di alcune trimestrali finanziarie poco incoraggianti che
ne aumentano la volatilità, anche se l’S&P500 rimbalza
dall’importante area supportiva posta a 1.988.
Il lancio del piano della BCE prevede acquisti di titoli
governativi con rating investment grade pari a 60 mld
di euro al mese fino a settembre 2016 al fine di ridare
fiducia agli investitori e sostenere l’economia, anche se
la condivisione del rischio a livello europeo in caso di
eventuali default è pari solo al 20%: il restante 80% è
demandato alle Banche centrali dei singoli paesi. La
Banca Centrale Europea ha quindi lanciato un programma più importante delle attese in termini quantitativi, estendendo gli acquisti anche ai governativi con
scadenze a 30 anni, ma ha adottato modalità meno
aggressive in termini di rischio demandandone la gran
parte alle Banche centrali dei singoli paesi. L’obiettivo della BCE è quello di riportare il tasso e le attese
d’inflazione non lontano dal 2%, scongiurando così lo
spettro della deflazione. Nonostante l’opposizione della
Germania e di alcuni paesi nordici per gli acquisti di titoli
dei paesi periferici effettuati dalla BCE, al momento la
Banca Centrale sta guadagnando somme ingenti da tali
operazioni come risulta dall’ultimo bilancio; infatti, nel
biennio 2011-2013, solo di interessi attivi netti sono stati
realizzati 2 mld di euro, senza contare che gli acquisti
sono stati effettuati quando le quotazioni erano molto
basse e portandoli man mano a scadenza il capital
gain sarà particolarmente elevato; in tale contesto, la
BCE nel biennio citato ha distribuito utili pro-quota alle
Banche centrali nazionali per un totale di 3,1 mld di
euro, di cui 567 mln di euro alla Bundesbank. Il QE
dovrebbe consentire un’accelerazione della crescita che
per ora stenta a ripartire; inoltre, l’Eurozona può contare sulla maggior competitività dovuta alla debolezza dell’euro, che tenta un
timido rimbalzo dopo aver
A Piazza Affari una spinta in
registrato il minimo da 12
più è arrivata dalla riforma
anni contro dollaro (sotto
delle banche popolari
1,1098) sull’intervento da
parte della BCE.
In Grecia, la vittoria di Syriza (sinistra anti-europeista),
guidata da Tsipras, è decisamente più controllabile rispetto agli anni scorsi anche se le attese per un accordo in merito alla rinegoziazione del debito aumentano
la volatilità sui mercati. I conti ellenici sono fortemente
negativi, la recessione è profonda e il paese chiede di
allentare l’austerity per risollevarsi. Il partito ha ottenuto
149 seggi in Parlamento e ha trovato un alleato di estrema destra con un programma anti-austerity e disposto
a entrare nel governo per avere la maggioranza asso-
L’APPROFONDIMENTO
DI BANCA IMI
FOCUS BANCA IMI
7
Collegati al sito www.bancaimi.it per leggere tutte le ricerche o ascoltare i risultati con il servizio Podcast
tica elevata. Gli altri rischi si concentrano sul rallentamento
luta. La Grecia rappresenta il 2% dell’intero PIL dell’Eurozona
del ritmo di crescita nei Paesi emergenti, fra cui la Cina, e
e il 3% del debito e al momento non viene vista come una
il probabile rialzo dei tassi USA, che però al momento non
minaccia per i mercati, anche se permangono timori che altri
è atteso particolarmente aggressivo.
paesi possano prendere esempio; ad ogni modo, gli altri paesi
L’Euro Stoxx conferma multipli di utile moderatamente supeperiferici vantano ben altra situazione di bilancio. Nell’ultimo
riori alla media storica 2008/2014, ma resta a sconto rispetto
quinquennio il paese ellenico ha subito una contrazione del
ai principali indici internazionali e vanta attese di crescita degli
PIL pari al 25%, la disoccupazione è salita al 25% e quella dei
utili per il biennio 2015-2016 a 13,69% con un PEG (rapporto
giovani al 55%. Il rapporto debito/PIL è pari al 176%.
utili 2015 su crescite utili 2016) di poco sopra l’unità. Per il
La borsa svizzera tenta un recupero dopo il forte storno
2015 ci si attende ancora un anno di crescita moderata con
dovuto al rilevante e improvviso apprezzamento del franco
un PIL pari all’1,1%, mentre l’accelerazione è attesa per il
nei confronti dell’euro, quando la Banca Nazionale Svizzera
2016. La discesa dell’euro recente sostiene la competitività e
(BNS) in vista del QE a sorpresa ha tolto la parità fissa al
le esportazioni dei gruppi esposti a livello internazionale.
cambio. Dopo un apprezzamento giunto fino a oltre il 35%,
A livello settoriale europeo, Moderata Positività sul Lusso, per
al momento il franco oscilla intorno alla parità rispetto all’euro
il quale il consenso stima una riacceleracon margini del 20% rispetto al cambio
zione degli utili e che continua a mostrare
fisso di 1,2 dell’ultimo triennio: per l’ecoA
marzo
partirà
il
forza relativa, anche se la ripidità della
nomia svizzera tale situazione conduce
quantitative easing salita potrebbe accentuarne la volatilità.
a problemi di competitività.
da 60 mld di euro al Si eleva il giudizio a Moderatamente PoRelativamente ai rischi: si ribadisce la
mese. Sui mercati sitivo sul comparto Industriale, che conbassa crescita in Europa, anche se il QE
europei aumenta ferma forza relativa di breve superando i
dovrebbe favorirne la ripartenza; il prezla propensione al massimi dello scorso anno e tornando ai
zo del petrolio troppo basso aumenta la
rischio, mentre Wall livelli del 2000. I prezzi contenuti del pevolatilità dei listini poiché risulta sintomo
di una difficoltà di crescita dell’economia
Street rallenta trolio influiscono positivamente sui costi di
produzione, a cui si aggiungono gli effetti
globale. Se da una parte il petrolio dedella debolezza dell’euro, che favoriscono i gruppi maggiorbole sostiene i paesi importatori di energia e i settori che lo
mente esposti ai mercati esteri, e il QE, dato che un’inflazione
utilizzano nel processo produttivo, il fatto che sia troppo basso
più alta consentirebbe ai gruppi del settore manovre sulle
aumenta timori di deflazione e stagnazione in alcuni paesi.
politiche di prezzo, anche se la crisi russa e il rallentamento
Infatti, allo shock sul lato dell’offerta (con il mancato taglio di
dell’economia cinese restano fattori di rischio. Moderata Posiproduzione da parte dei paesi dell’OPEC) si associa sempre
tività anche per l’Auto, che beneficia particolarmente del calo
anche il dato della debole domanda a livello mondiale. Inoldel petrolio e degli stimoli monetari e sul Farmaceutico dopo
tre, i paesi produttori come la Russia rischiano una recesl’annuncio di operazioni straordinarie che coinvolgono primasione molto più profonda e riducono gli acquisti e quindi gli
rie società europee presenti a livello internazionale. Moderata
scambi commerciali, con risvolti negativi soprattutto su Italia
Positività anche per il comparto Energia, che recupera forza
e Germania con i quali hanno le relazioni più elevate e che
relativa nel breve dopo i ribassi dei mesi scorsi legati al forte
presentano nei confronti di Mosca una dipendenza energe-
L’APPROFONDIMENTO
DI BANCA IMI
calo del petrolio. Permane un’estrema volatilità sul comparto
Bancario, che ha beneficiato fortemente del QE e, sul fronte
domestico, della riforma varata dal Governo sulle popolari,
che ha decisamente creato appeal sul settore, ma ha anche
risentito delle lettere inviate dalla BCE di innalzamento dei
requisiti patrimoniali per alcuni istituti e dell’annuncio a sorpresa del maxi aumento di capitale del Santander. Neutralità
su Retail e Food & Beverage, che recuperano forza relativa
grazie al positivo andamento delle vendite natalizie, migliore
delle attese.
Prosegue la forza relativa del DAX che, dopo aver violato i
massimi dello scorso dicembre, sta registrando nuovi record.
Sul fronte macro, i dati sono incoraggianti: la Germania ha
raggiunto il pareggio di bilancio in anticipo nel 2014 e sia
l’istituto tedesco IFO che il Governo tedesco hanno rivisto
al rialzo le previsioni di crescita per il prodotto interno lordo fino all’1,5% dall’attuale target di 1,3% sull’indebolimento
dell’euro e il calo del greggio, con il PIL in aumento dell’1,5%
per il 2014 e per l’anno in corso, dal precedente +1,3%.
Inoltre, il tasso di disoccupazione di dicembre è sceso al
livello record del 6,5%. Lo ZEW sorprende al rialzo a 22,4
punti realizzando il terzo aumento consecutivo, l’IFO tedesco di gennaio si conferma in deciso miglioramento a 106,7
rispetto ai 105,5 di dicembre e sopra le attese.
Recuperano forza gli indici domestici, sostenuti soprattutto dai
Bancari e dalla riforma delle popolari. Il Quantitative Easing
pone le basi per sostenere la crescita, uno dei problemi più
rilevanti dell’Italia insieme al debito pubblico, giunto al 131,8%
del PIL. L’euro debole consente un recupero di competitività
e il petrolio a bassi prezzi favorisce la ripresa data la forte
dipendenza dall’estero in termini energetici. Il premio al rischio
resta elevato ed eventuali riduzioni di quest’ultimo su livelli
più consoni e simili a quelli degli indici europei core condurrebbero ad apprezzamenti importanti del nostro listino. In tale
contesto, si riporta a Moderatamente Positivo il giudizio sul
FTSEMIB. I dati macro reali continuano a evidenziare stagna-
8
ancora accomodante da parte della Fed. I dati macro eviil minimo del rame dal 2009, segnato dopo che la banca
zione, anche se la fiducia dei consumatori di gennaio torna
denziano lavoratori in aumento e il primo rialzo dei tassi è
mondiale ha tagliato le stime globali sulla crescita 2015 al
al livello dello scorso luglio. Di contro, scende a gennaio la
atteso per giugno con un graduale aumento, dato che il
3% dal 3,4% previsto a giugno e a +3,3% per il 2016 dal
fiducia delle imprese con la disoccupazione di dicembre vista
tasso di disoccupazione è in calo al 5,6% in dicembre e si
+3,5% stimato a giugno. La Fed nell’ultimo comunicato ha
ancora in aumento. Essendo un paese fortemente importatore
stima a 5,5% per quest’anno, ma non essendoci pressioni
manifestato timori di contagio del rallentamento globale e per
di energia, l’Italia dovrebbe beneficiare del prezzo del petrolio
sulle dinamiche salariali non ci sono stress sul lato inflaziolo scenario geopolitico; inoltre, l’apprezzamento del dollaro
così basso; inoltre, la debolezza dell’euro consente maggior
ne. Permane una moderata sopravvalutazione sui fondasull’euro riduce la competitività statunitense. Nel complesso,
competitività. Per il 2015 si stima una crescita del PIL pari allo
mentali dell’S&P500 in termini di P/E sia rispetto alla media
gli indici mantengono intatto il trend rialzista di lungo periodo,
0,4%, che segue al calo dello 0,4% del 2014. Per quanto
storica 2007-13 che al benchmark europeo, giustificati dalla
supportato dalla crescita economica sostenuta. I dati usciti
riguarda i fondamentali degli indici domestici, i multipli di P/E
congiuntura solida e da utili attesi in crescita dal consenso
in questo periodo confermano una ripresa solida, grazie alla
2015 si confermano a sconto rispetto all’Eurostoxx a fronte
anche per il prossimo biennio. Si ribadisce Moderata Posicrescita della domanda sia dei consumi sia degli investimenti
di crescite degli utili del biennio decisamente più elevate che
tività sull’indice.
privati. Il sostegno resta garantito anche dall’atteggiamento
portano a un PEG inferiore a 1 e decisamente più favorevole.
Al momento il nostro paese resta penalizzato da un
premio al rischio particolarmente elevato data la con- Multipli, crescite e PEG dei principali indici azionari (€)
giuntura sfavorevole e le difficoltà nel ritorno alla cresciValore
P/E (x)
Var. EPS %
PEG
ta. Gli indici statunitensi perdono forza relativa, sulla
(P/E
su
2014E
2015E
2016E
2014E
2015E
2016E
Media 2015-16E var. EPS15E
2016E)
scia della debolezza del petrolio, dell’apprezzamento
344,35
17,17
15,07
13,28
16,59
13,95
13,42
13,69
1,12
del dollaro e di alcune trimestrali del comparto Finan- Euro Stoxx
3.382,55
15,43
14,43
12,88
10,85
6,90
12,05
9,47
1,20
ziario poco incoraggianti che ne aumentano la volatili- Euro Stoxx 50
Stoxx
600
370,37
16,32
15,28
13,61
6,45
6,87
12,29
9,58
1,24
tà. Gli indici possono comunque contare sulla solidità
10.649,58
15,07
13,62
12,36
8,42
10,64
10,23
10,44
1,33
dell’economia, in un contesto in cui la Fed conferma DAX
CAC
40
4.640,69
15,82
14,83
13,25
9,58
6,64
11,91
9,28
1,25
un atteggiamento “prudente” nel percorso di rialzo dei
6.832,83
13,80
14,62
13,16
3,73
-5,55
11,06
2,75
1,32
tassi. D’altro canto, i bassi prezzi delle materie prime e FTSE 100
Ibex
35
10.581,54
18,35
15,32
13,05
18,74
19,76
17,46
18,61
0,88
le preoccupazioni sul fronte economico internazionale,
20.519,75
19,32
14,78
12,20
28,19
30,05
21,73
25,89
0,68
ridimensionate parzialmente dal QE in Europa, provo- FTSE MIB
FTSE
All
Share
21.729,27
20,29
14,89
12,31
23,19
36,46
21,38
28,92
0,70
cano comunque un aumento della volatilità anche sul
SMI
8.161,16
16,85
15,98
14,67
-1,96
5,44
8,91
7,17
1,79
mercato statunitense, con l’indice Vix che si allontana
2.051,82
17,67
16,82
14,93
5,81
5,06
12,65
8,86
1,33
dai minimi. La stagione delle trimestrali evidenzia sor- S&P500
NASDAQ
Composite
4.757,88
23,67
19,87
16,99
23,36
19,12
16,92
18,02
1,17
prese positive per il 68,8%, con un aumento degli utili
17.672,60
15,74
15,92
14,29
6,71
-1,08
11,36
5,14
1,40
ex-finanziari dell’8,3% a/a, che si comprime fortemen- Dow Jones Industrial
Nikkei 225
17.511,75
20,00
17,31
15,68
23,94
15,57
10,29
12,93
1,68
te con i risultati di questo comparto. Ad aumentare la
24.850,45
10,41
10,22
9,09
6,66
1,83
11,20
6,51
0,91
volatilità sono i nuovi minimi registrati dal petrolio, che Hang Seng
Sensex 30
29.278,84
20,54
17,70
14,96
6,32
16,02
18,35
17,18
0,97
pesano fortemente sugli utili del comparto energetico,
8.775,00
11,22
10,46
8,81
5,56
7,31
18,71
13,01
0,56
anche se sostengono l’accelerazione della spesa delle Bovespa
RTS Interfax
820,99
4,81
5,16
4,59
-3,02
-6,82
12,54
2,86
famiglie. Globalmente preoccupano i prezzi delle ma- Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto;0,41
terie prime molto bassi: al petrolio si aggiunge infatti Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet
OSSERVATORIO ETF
La pagina dei numeri di ETF News
Europa - Indice EuroStoxx 50
Usa - Indice S&P 500
2150
3600
2100
3400
2050
2000
3200
1950
1900
3000
1850
2800
ago-14
set-14
ott-14
nov-14
CHIUSURA
Eurostoxx50
Ftse Mib
Dax30
Ftse100
3 MESI
3348
20367
10664
6837
8,97
7,64
14,78
3,04
dic-14
gen-15
feb-15
VARIAZIONE%
6 MESI
12 MESI
11,01
6,50
17,13
2,96
9,95
4,21
13,45
2,34
1800
ago-14
set-14
ott-14
CHIUSURA
Dow Jones
S&P 500
Nasdaq
Russell 2000
17729
2047
4216
1196
nov-14
3 MESI
1,44
1,42
2,24
1,97
dic-14
gen-15
feb-15
VARIAZIONE%
6 MESI
12 MESI
7,84
6,80
9,48
5,36
11,72
13,67
18,21
6,55
Commodity - Indice CRB
Far East - Indice Nikkei
19000
340
18000
320
300
17000
280
16000
260
15000
240
14000
13000
ago-14
220
set-14
ott-14
CHIUSURA
Giappone
Cina
Russia
Brasile
17712
1080
826
49383
nov-14
3 MESI
3,09
13,46
-18,06
-7,55
dic-14
gen-15
feb-15
VARIAZIONE%
6 MESI
12 MESI
16,67
15,79
-29,96
-14,31
19,94
28,11
-37,17
0,10
200
ago-14
set-14
ott-14
CHIUSURA
Crb
Petrolio Wti
Oro
Cacao
228
50
1232
388
nov-14
3 MESI
-16,49
-35,14
6,35
3,68
dic-14
gen-15
feb-15
VARIAZIONE%
6 MESI
12 MESI
-23,88
-48,46
-5,47
8,62
-22,93
-49,36
-4,12
-12,23
Nelle tabelle sono riportati solamente gli Etf quotati sul segmento ETFplus di Borsa Italiana Spa. I dati sono elaborati su base quindicinale. Il trend indicato nelle ultime due colonne è dato
dall’incrocio di due medie mobili. Per quella di breve periodo, l’indicazione è positiva tutte le volte che la media mobile esponenziale a 5 giorni perfora verso l’alto quella a 20 giorni mentre
è negativa ogni volta che la media a 5 giorni perfora verso il basso quella a 20 giorni. Per quello di medio termine l’indicazione è positiva tutte le volte che la media mobile esponenziale a
20 giorni perfora verso l’alto quella a 50 giorni mentre è negativa ogni volta che la media a 20 giorni perfora verso il basso quella a 50 giorni.
9
I MIGLIORI A 1 MESE
Lyxor Etf Ftsemib Daily Lev
Etfx Ftse Mib Leveraged 2X
Lyxor Etf Levdax
Dbx Euro Stx 50 Levrged
Dbx Lev Dax Daily
I MIGLIORI A 6 MESI
Amundi Etf Leveraged Msci Us
Lyxor Etf Epra/Nareit Us
Lyxor Etf Levdax
Dbx Lev Dax Daily
Lyxor Ucits Etf Iboxx Usd T
I PEGGIORI A 1 MESE
Etfx Ftse Mib Super Sh St 2X
Lyxor Etf Ftsemib Daily 2Xsh
Dbx Short Dax 2X Daily
Lyxor Ucits Etf Euro Stoxx 5
Dbx Eur Stx 50 Double Short
I PEGGIORI A 6 MESI
Etfx Dax 2X Short Fund
Dbx Short Dax 2X Daily
Lyxor Etf Daily Shortdax X2
Lyxor Etf Ftse Athex 20
Dbx Eur Stx 50 Double Short
I PIÙ SCAMBIATI / QUANTITÀ
Lyxor Etf Ftsemib Daily Lev
Lyxor Etf Ftsemib Daily 2Xsh
Lyxor Etf Ftse Athex 20
Lyxor Etf Ftse Mib
Ishares S&P 500 Ucits Etf Di
I PIÙ SCAMBIATI / VALORE
Lyxor Etf Ftsemib Daily Lev
Lyxor Etf Ftse Mib
Lyxor Etf Ftsemib Daily 2Xsh
Ishares S&P 500 Ucits Etf Di
Ishares Euro Stoxx 50 Ucits
PREZZO €
VOLUMI
PER % 1 MESE
PER % 6 MESI
TREND BT
TREND MT
9,4
88,45
93,8
22,8
100,64
3217160
9104
22264
3914
2056
29,83
29,46
24,65
24,25
24,12
8,67
8,92
33,41
21,05
33,16










937,39
48,87
93,80
100,64
128,08
268
2920
22264
2056
6066
11,25
5,00
24,65
24,12
4,09
55,86
33,52
33,41
33,16
33,01










21,21
9,93
7,76
8,71
6,14
24980
1535254
16417
52164
4977
-24,50
-24,41
-20,58
-20,57
-20,57
-22,67
-22,28
-31,43
-25,66
-25,85










9,605
7,755
8,045
1,18
6,14
7958
16417
88516
1171442
4977
-20,46
-20,58
-20,54
0,00
-20,57
-31,61
-31,43
-31,24
-29,38
-25,85



=






9,40
9,93
1,18
20,70
18,13
3217160
1535254
1171442
1145808
643041
29,83
-24,41
0,00
14,07
5,50
8,67
-22,28
-29,38
6,39
24,96


=







9,40
20,70
9,93
18,13
34,16
26168190
20718900
13423270
8510237
7782203
29,83
14,07
-24,41
5,50
11,34
8,67
6,39
-22,28
24,96
11,16










Fonte: Bloomberg - dati aggiornati al 11/02/2015
OSSERVATORIO ETF
MESSAGGIO PUBBLICITARIO
PRODOTTO COMPLESSO
8 ETC su Commodity x3
Il Commento agli ETF
La presente newsletter ETF News ha carattere puramente informativo e non rappresenta né un’offerta né una sollecitazione ad effettuare alcuna operazione di acquisto o vendita di
strumenti finanziari. Il Documento è stato preparato da Brown Editore S.p.A (l’editore) in completa autonomia e riflette quindi esclusivamente le opinioni e le valutazioni dell’Editore
stesso. Il presente Documento è distribuito per posta elettronica a chi è iscritto ai servizi di newsletter di Finanza.com ed a chi ne ha fatto richiesta, è destinato al pubblico indistinto
e non può essere riprodotto o pubblicato, nemmeno in una sua parte, senza la preventiva autorizzazione scritta di Brown Editore S.p.a. Qualsiasi informazione, opinione, valutazione
e previsione contenute nel presente Documento è stata ottenuta da fonti che gli Editori ritengono attendibili, ma della cui accuratezza e precisione l’editore non potrà essere ritenuto
responsabile né possono assumersi responsabilità alcuna sulle conseguenze finanziarie, fiscali o di altra natura che potrebbero derivare dall’utilizzazione di tali informazioni.
10
ETC
Petrolio x3
Sottostante di Riferimento
MATERIE PRIME X3
Lyxor ETF Ftse Athex 20.
L’onda lunga del varo del quantitative
Cali di oltre il 15 per cento anche per i
easing e l’accordo per il cessate il fuoco
replicanti short a leva su Piazza Affari con
in Ucraina contribuiscono a tenere alto
saldi negativi di oltre il 24%. A sei mesi i
l’umore degli investitori europei. Piazza
peggiori performer sono invece gli short a
Affari nell’ultimo mese si è confermata tra
leva 2 sul Dax con cali superiori al 31%.
le migliori Borse monsiali e sul mercato
Tra i prodotti più scambiati per numero
ETFPlus di Borsa Italiana i maggiori
di pezzi spiccano sempre i prodotti legati
beneficiari sono stati gli ETF a leva sul
a Piazza Affari. Il Lyxor
Ftse Mib. Nell’ultimo mese
UCITS Etf Ftse Mib Daily
il Lyxor Etf Ftsemib Daily
L’ascesa del Ftse Leverage primeggia con
Leverage ha guadagnato
Mib ha fatto una media giornaliera
quasi il 30%, così come
l’Etfx Ftse Mib Leveraged
brillare gli ETF a di 3,21 milioni di pezzi.
2X. Terzo posto per
leva sull’indice Segue il Lyxor UCITS Etf
il Lyxor ETF LevDax
milanese. Tra i più Ftse Mib Daily 2X Short
transazioni medie
(+24,6%) grazie all’ascesa
scambiati spunta con
per 1,53 milioni di pezzi.
nei pressi dei massimi
anche il replicante Terzo posto per il Lyxor
storici dell’indice guida
sulla Borsa di Atene ETf Ftse Athex 20 con
tedesco. Guardando alle
1,17 mln di pezzi. Tra i più
performance degli ultimi
scambiati per controvalore
6 mesi a primeggiare è
emerge sempre il Lyxor UCITS Etf Ftse
l’Amundi ETF Leveraged Msci Usa con un
Mib Daily 2X Lev con transazioni per 26,16
progresso di oltre il 55 per cento. Seguono
milioni di euro. Seconda e terza piazza
a ruota due Etf legati all’immobiliare
rispettivamente per il Lyxor UCITS Etf Ftse
statunitense.
Mib con 20,7 milioni di euro e per il Lyxor
Tra i peggiori dell’ultimo mese spiccano
UCITS ETF Ftse Mib Daily 2x short con
invece i cali dell’ETF legato all’andamento
transazioni per 13,4milioni di euro.
della Borsa di Atene con un -21,7% per il
Collaterale
Codice ISIN
PETROLIO
Long/Short
LONG +3x
SÌ
XS1073721646
Codice Negoziazione
OIL3L
PETROLIO
SHORT -3x
SÌ
XS1073721729
OIL3S
GAS NATURALE
LONG +3x
SÌ
XS1073720911
GAS3L
GAS NATURALE
SHORT -3x
SÌ
XS1073721059
GAS3S
ORO
LONG +3x
SÌ
XS1073721133
GOLD3L
ORO
SHORT -3x
SÌ
XS1073721216
GOLD3S
ARGENTO
LONG +3x
SÌ
XS1073721307
SLVR3L
ARGENTO
SHORT -3x
SÌ
XS1073721489
SLVR3S
Il Gruppo Société Générale ha quotato su Borsa Italiana (ETFplus) una gamma di ETC Collateralizzati a Leva Fissa
Giornaliera +3x e -3xa su Gas Naturale, Oro, Petrolio e Argento.
Gli SG ETC x3 replicano indicativamente (al lordo dei costi) la performance giornaliera del sottostante di riferimento
moltiplicata per +3 (ovvero -3)b. La Leva Fissa è valida solo intraday e non per periodi di tempo superiori al giorno
(c.d. compounding effect)a.
Lo specifico indice sottostante di ogni SG ETC ed i dettagli del collaterale a garanzia del rischio di controparte sono
disponibili nelle pertinenti Condizioni Definitive (Final Terms). Société Générale è Garante e Calculation Agent di questi ETC
emessi da SG Issuer.
Gli ETC non prevedono la protezione del capitale e possono esporre ad una perdita massima pari al capitale investito.
Gli ETC a Leva Fissa sono prodotti complessi, altamente speculativi e presuppongono un approccio di breve termine.
Maggiori informazioni sugli SG ETC sono disponibili su: www.sginfo.it/ETC e su www.etc.societegenerale.it
Per informazioni:
790491
E-mail: [email protected]
(a) La leva 3 è fissa, viene ricalcolata ogni giorno ed è valida solo intraday. Pertanto gli ETC replicano indicativamente (al lordo dei costi) la performance del
sottostante di riferimento moltiplicata per +3 o -3 solo durante la singola seduta di negoziazione e in periodi di tempo superiori al giorno la performance degli
ETC può differire rispetto a quella del sottostante di riferimento moltiplicata per la leva (c.d. compounding effect). Nel caso in cui si mantenga la posizione
per più giorni, è opportuno rivedere ogni mattina tale posizione incrementandola o diminuendola al fine di riportarla in linea con le proprie esigenze di trading
o di copertura.
(b) Gli SG ETC sono negoziati in Euro pertanto, in caso di sottostanti di riferimento denominati in valuta diversa dall’Euro, l’investitore è soggetto al rischio
di cambio.
Questo è un messaggio pubblicitario e non costituisce sollecitazione, offerta, consulenza o raccomandazione all’investimento. Il valore dell’ETC può aumentare o diminuire nel corso del tempo ed il valore di rimborso del prodotto può essere inferiore al valore dell’investimento iniziale. SG Issuer è una public limited
liability company (société anonyme) che opera sotto il diritto lussemburghese ed è una entità parte del Gruppo Société Générale.
Prima dell’investimento leggere attentamente il relativo Prospetto di Base “Debt Instruments Issuance Programme – 29 April 2014”, approvato
dalla CSSF, e le pertinenti Condizioni Definitive (Final Terms) disponibili sul sito www.warrants.it e presso Société Générale - via Olona 2, 20123 Milano,
ove sono illustrati in dettaglio i relativi meccanismi di funzionamento, i fattori di rischio ed i costi.
Scarica

Clicca Qui Per Leggere ()