NUMERO 1411 - 8 MAGGIO 2013 2 3 4 6 9 10 Mercato ETF Liquidità dei replicanti, gli investitori non si fermano al solo spread Pillole ETF Fusione tra due Lyxor ETF sulla volatilità Afflussi per oltre 10 mld $ sugli ETP ad aprile Nuove emissioni A Milano cinque nuovi ETF targati SPDR Spicca il low volatility sull’S&P 500 Focus Banca Imi Schiarita per le Borse europee, l’Italia tira la volata ETF in cifre ETF Plus: migliori, peggiori e più scambiati a uno e sei mesi Commento agli ETF Schiarita politica in Italia sostiene rally degli ETF a leva sul Ftse Mib L’ETF a bassa volatilità arriva a Milano È disponibile la nuova app di ETF news per il tuo Ipad, è gratis! a cura di Titta Ferraro MERCATO ETF 2 Liquidità degli ETF, gli investitori non si fermano al solo spread Come si valuta la liquidità Tra gli elementi centrali nella scelta di un ETF c’è sicuramente la liquidità e sono indubbiamente diversi gli indicatori che possono essere utilizzati per misurare il livello di liquidità di un fondo. Dall’Edhec European ETF Survey emerge che come misura di liquidità la maggior parte degli investitori va a guardare lo spread di mercato (79%), seguono a distanza il turnover (54%) e le masse in gestione (53%). Nel complesso, i risultati mostrano che il trading con gli ETF è percepito come più flessibile in termini di liquidità di altri tipi di fondi (85% degli intervistati d’accordo con questa affermazione). Inoltre, c’è forte sintonia circa il fatto che i volumi di negoziazione che caratterizzano gli ETF sono solo un aspetto e che la liquidità dell’indice sottostante è un elemento chiave nel determinare la liquidità di un ETF. “Presi insieme questi risultati suggeriscono che gli investitori credono che la liquidità di un ETF non si misura con i volumi di scambio delle quote, ma piuttosto dalla liquidità dell’indice sottostante - commenta l’Edhec - con lo spread denaro/lettera che quindi da solo non è sufficiente per misurare la liquidità di un ETF”. Focus sulle varie voci di costo costi Cresce la sensibilità alle varie voci che concorrono alla determinazione del costo complessivo. L’Edhec European ETF Survey vede infatti il Total Expense Ratio (TER), ossia l’indicatore utilizzato per valutare il costo totale annuo di un fondo, al primo posto tra gli elementi valutati con più attenzione prima di acquistare un fondo quotato a gestione passiva. Il 68% degli interpellati ha indicato il TER quale elemento “critico” nella scelta dell’ETF. Percentuale in deciso aumento rispetto al 61% emerso un anno prima, sopravanzando la scelta dell’indice sottostante (65,5%) che nel sondaggio precedente guidava la classifica dei fattori chiave più considerati. Terzo e quarto posto per altri due elementi che sono da ricondurre alla voce costi associati all’investimento: lo spread bid/ ask con il 59% e il tracking error con il 58%. Risultati che mostrano “un sempre maggiore screening dei costi degli ETF – rimarca l’istituto EDHEC – anche se si è in presenza di prodotti già a basso costo se paragonati con altri veicoli d’investimento”. Gli investitori appaiono consci del fatto che il TER rappresenta un indicatore sintetico puntuale dei costi diretti legati alla detenzione di un ETF, ma al tempo stesso è solo una dimensione della qualità e dell’efficienza degli ETF che va valutata guardando anche altre voci quali i costi di transazione, le prestazioni, il tracking error e la liquidità. Un futuro con più ETF emergenti Gli ETF sin dai loro albori sono stati percepiti principalmente come via d’accesso prioritaria per prendere posizione a basso costo su mercati azionari altrimenti difficilmente raggiungibili come quelli emergenti. A 20 anni dalla nascita dei primi replicanti, è ancora forte la brama di novità degli investitori per quanto concerne proprio l’offerta di ETF legati ai mercati emergenti. Alla domanda su quale tipo di strumento quotato a replica passiva si vorrebbe un ulteriore sviluppo nel futuro, gli investitori interpellati dal sondaggio condotto dall’EdhecRisk Institute mettono in cima alla lista dei desideri proprio gli ETF azionari legati ai mercati emergenti con una quota del 49% degli intervistati, in ascesa rispetto al 47% dell’anno prima. L’istituto Edhec rimarca come la richiesta di sviluppo di prodotti legati agli emergenti si conferma al primo posto nonostante i prodotti esistenti in questo segmento sperimentano afflussi importanti. Cresce anche la richiesta di prodotti sugli obbligazionari emergenti, con il 43% del totale dal 38% precedente. E la voglia di sviluppo di replicanti legati ad asset class in grado di offrire interessanti rendimenti è testimoniata dall’elevata richiesta su obbligazioni societarie (38%) e obbligazioni ad alto rendimento (36%), a conferma dei riscontri 2012 che hanno visto un crescente successo degli ETF legati a queste asset class (+11 miliardi di dollari su bond corporate e +5 miliardi su debito dei mercati emergenti). ETF, evoluzione scambi in Italia negli ultimi dieci anni 49% ETF su azionari emergenti ETF ETF ETF ETF ETF ETF ETF ETF ETF su bond emergenti su corporate bond su nuove forme di indici su bond high yield su materie prime su volatilità azionari style sulle valute sull'immobiliare 43% 38% 37% 36% 34% 34% 29% 28% 26% Fonte: Edhec Fusione tra due Lyxor ETF sulla volatilità A far data dal 22 maggio sarà operativa la fusione del Lyxor ETF S&P500 Vix Futures Enhanced Roll (ISIN FR0011026897) nel Lyxor ETF Unleveraged S&P500 Vix Futures Enhanced Roll (ISIN FR0011376565). Il primo alla chiusura del 21 maggio cesserà sia le negoziazioni sul mercato secondario di Borsa Italiana, sia i rimborsi e le sottoscrizioni sul mercato primario con la totalità degli attivi del Fondo Incorporato che sarà conferita al Fondo Incorporante. Per l’ETF incorporante è stata chiesta ammissione alla quotazione presso Borsa Italiana e, compatibilmente con le necessarie autorizzazioni, sarà quotato a partire dal 22 maggio. Afflussi per 10,3 mld $ sugli ETP ad aprile Ad aprile la raccolta globale degli ETP è stata pari a 10,3 miliardi di dollari portando a quota 79,9 miliardi di dollari gli afflussi da inizio anno rispetto ai 66,3 miliardi di dollari dello stesso periodo del 2012 (+20,5%). Lo riporta l’ultimo ETP Landscape – Industry Highlights sull’andamento del mercato degli ETP redatto dal BlackRock Investment Institute. I replicanti legati a mercati azionari hanno raccolto 9,6 miliardi di dollari mentre quelli obbligazionari 9,5 miliardi di dollari. Nel segmento del reddito fisso, ad aprile i flussi in ETP sui titoli governativi statunitensi hanno raccolto 2,2 miliardi di dollari, mentre gli ETP obbligazionari a breve scadenza hanno attratto la maggior parte dei flussi di reddito fisso, pari a 5,6 miliardi di dollari. Continuano invece i deflussi dagli ETP sull’oro pari a 8,7 miliardi di dollari. Da inizio anno i deflussi dagli ETP sul metallo giallo ammontano a quota 17,9 miliardi di dollari a causa dell’accresciuta volatilità del prezzo dell’oro. 3 Vanguard prepara lo sbarco a Hong Kong Vanguard si appresta a debuttare con un proprio ETF sul mercato asiatico. Shelly Painter, managing director di Vanguard nell’area asiatica, ha infatti preannunciato lo sbarco alla Borsa di Hong Kong. Il primo replicante si rifarà all’indice FTSE Asia Pacific ex-Japan. Vanguard, terzo emittente di ETF a livello globale con asset in gestione per 280 mld di dollari, mira ad estendere il raggio d’azione della società agli investitori retail asiatici. db x-trackers CSI 300 UCITS ETF La Cina a portata di mano 1 News Deutsche Asset & Wealth Management F a ET rop de u an n E gr i ù 00 pi 3 Il SI lC su NEWS DAL MONDO ETF Con il db x-trackers CSI 300 UCITS ETF è possibile investire con un’unica transazione in un RCPKGTGOQNVQFKXGTUKɦECVQFKC\KQPKFGNNC%KPCEQPVKPGPVCNG.oKPFKEG%5+EQORTGPFGKPHCVVK le A-shares emesse da società cinesi quotate nelle borse di Shanghai e Shenzhen, denominate KP4GPOKPDKGCNVTKOGPVKFKɨ EKNOGPVGCESWKUVCDKNKFCEQNQTQEJGPQPTKUKGFQPQKP%KPC Con un patrimonio gestito di quasi un miliardo di dollari in continua crescita, il db x-trackers CSI 300 UCITS ETF è il più grande ETF creato per replicare l’indice CSI 300 in Europa1. 1 Nome del prodotto ISIN Codice di neg. TER Dividenti db x-trackers CSI 300 UCITS ETF (1C) LU0779800910 XCHA 0,50% Capitalizzazione Fonte: DB ETF Ricerca, marzo 2013 www.dbxtrackers.it Prima dell’adesione leggere il documento di quotazione, il prospetto ed il KIID del comparto rilevante. Avvertenze – Potete ottenere gratuitamente tali documenti presso Deutsche Bank AG, Via Turati 27, 20121 Milano e sul sito www.dbxtrackers.com. db x-trackers è un marchio commerciale di proprietà di Deutsche Bank AG. Gli ETF descritti nel presente opuscolo informativo sono azioni di db x-trackers II, una società d’investimento costituita ai sensi del diritto lussemburghese nella forma di Société d’Investissement à Capital Variable (SICAV). Deutsche Bank AG e lo sponsor degli indici non rilasciano alcuna dichiarazione o garanzia circa i rendimenti che possono essere ottenuti dall’utilizzo del relativo indice. Le informazioni contenute nel presente documento sono destinate esclusivamente all’utilizzo in Italia. La pubblicazione del presente documento PQPEQUVKVWKUEGWPCOQFCNKV¼FKQɥGTVCCNRWDDNKEQFCRCTVGFK&GWVUEJG$CPM#)GPQPEQUVKVWKUEGQKPVGPFGHQTPKTGCNEWP giudizio, da parte della stessa, sull’opportunità dell’eventuale investimento ivi descritto. I prodotti descritti adottano una struttura swap based. Si prega di far rifermento alla sezione “Rischio di Controparte” presente nel Documento di Quotazione e nel Prospetto per una descrizione dettagliata dello stesso e delle tecniche per ridurlo attraverso il rilascio di una garanzia. Deutsche Asset & Wealth Management racchiude in sé tutte le attività di asset management and wealth management EQPFQVVGFC&GWVUEJG$CPM#)GFCNNGUWGɦNKCNKGUWEEWTUCNK&GWVUEJG#UUGV9GCNVJ/CPCIGOGPVHQTPKUEGRTQFQVVKGUGTXK\K CNNCRTQRTKCENKGPVGNCVTCOKVGWPCQRKÕUQIIGVVKIKWTKFKEKEJGRQUUQPQGUUGTGKPFGPVKɦECVKFCKENKGPVKCNNoKPVGTPQFGKEQPVTCVVK CEEQTFKOCVGTKCNKFKQɥGTVCQCNVTCFQEWOGPVC\KQPGRGTVKPGPVGCVCNKRTQFQVVKQUGTXK\K a cura di Titta Ferraro NUOVE EMISSIONI 4 SPDR porta in Italia l’ETF a bassa volatilità Con Wall Street che continua ad aggiornare i propri massimi storici, gli investitori implementano l’utilizzo degli ETF per prendere posizione sull’azionario a stelle e strisce. Un particolare incremento si segnala nei flussi rivolti verso i replicanti legati a indici a bassa volatilità, che si prefiggono di assicurare un contenimento del rischio a parità di rendimento atteso. Nonostante la volatilità decisamente bassa che caratterizza attualmente i mercati azionari, gli investitori si mostrano sempre più propensi a testare i pregi di questi indici che vanno oltre i tradizionali indici a capitalizzazione. Nei primi 4 mesi del 2013 gli afflussi medi mensili sugli ETF low volatility sono stati pari a 1,6 miliardi di dollari, più Il cross-listing che triplicati rispetto alla media dello stesso a Piazza Affari periodo del 2012. Il maggiore ETF al di 5 ETF da parte mondo tra quelli a strategia low volatility, il di State Street ha PowerShares S&P 500 Low Volatility ETF, a permesso l’approdo marzo ha superato l’asticella dei 4 miliardi di in Italia del primo dollari di masse gestite segnando anche una ETF low volatility sovraperformance rispetto all’S&P 500. Negli ultimi 12 mesi infatti l’indice S&P 500 Low Volatility ha offerto un ritorno del 20,4% rispetto al 19% segnato nello stesso arco di tempo dal più famoso indice market weight. Tra i vari ETF minimun volatility presenti sul mercato sussistono considerevoli differenze metodologiche nei vari indici replicati. Alcuni escludono le azioni più volatili, altri prendono un approccio più dinamico selezionando le azioni con un minore Beta. Il successo degli ETF bassa volatilità è stato indubbiamente trainato anche dall’aumento dell’offerta a livello globale con il numero degli ETF low volatility/minimum variance che ha raggiunto quota 35 sui vari mercati con asset in gestione per I 5 nuovi ETF portati a Milano da State Street 13,2 miliardi di dollari a fine aprile. Nome ETF In Italia lo Spdr S&P 500 Low Volatility ETF Tra gli ETF a bassa volatilità è da settimana scorsa disponibile anche sul mercato ETFPlus di Borsa Italiana lo Spdr S&P 500 Low Volatility ETF, già presente sulla Deutsche Boerse e sul London Stock Exchange e che è stato lo scorso ottobre il primo ETF a livello europeo a permettere di puntare su un SPDR Msci Emu Ucits SPDR DJ Global Real Estate Ucits SPDR S&P 500 Low Volatility Ucits SPDR Emerg Mkts Corporate Bond Ucits SPDR Citi Asia Local Govt Bong Ucits ISIN IE00B910VR50 IE00B8GF1M35 IE00B802KR88 IE00B7LFXY77 IE00B7GBL799 Ticker Code EURO IM GLRE IM LOWV IM EMCO IM ABND IM TER 0,30% 0,40% 0,35% 0,50% 0,50% Politica dividendi Capitalizzazione Capitalizzazione Capitalizzazione Capitalizzazione Capitalizzazione Fonte: State Street Global Advisors (SSgA) indice a bassa volatilità legato all’S&P 500. Questo ETF, che ha costo totale annuo (TER) dello 0,35%, prevede la capitalizzazione dei dividendi con una metodologia di replica fisica completa di una selezione dei 100 titoli dell’indice S&P 500 che presentano la più bassa volatilità storica. Nessun titolo può avere all’interno dell’indice un peso superiore al 4% (ribilanciamento previsto ogni tre mesi). Le altre proposte di SPDR SPDR ETFs, la piattaforma di Exchange Traded Funds (ETF) di State Street Global Advisors (SSgA), ha portato a Milano anche altri quattro ETF a replica fisica su equity e fixed income, già negoziati alla Deutsche Börse e al London Stock Exchange. Il nuovo Spdr Msci Emu Ucits ETF permette agli investitori di accedere a circa 240 titoli di 11 mercati dell’eurozona, che rappresentano circa l’85% della capitalizzazione della regione. “Con gli attuali alti livelli di dividendo e le interessanti valutazioni delle aziende rispetto ad altre aree e ai livelli storici – ha 5 Danilo Verdecanna, managing director di SSgA Italy Amundi quota un ETF sul Nasdaq con copertura valutaria commentato Danilo Verdecanna, Managing Director di SSgA Italy - ci sono buone ragioni per le quali molti dei nostri clienti guardano nuovamente all’azionario europeo come opportunità di crescita e investimento di lungo periodo nei loro portafogli”. “Questo ETF – ha Nuova quotazione sul listino milanese anche aggiunto Verdecanna - fa parte di un gruppo di SPDR da parte di Amundi ETF che il 7 maggio ha ETF che dà accesso a mercati azionari chiave dando agli fatto debuttare l’Amundi ETF Nasdaq-100 investitori un’esposizione ad un portafoglio diversificato di Eur Hedged Daily che replica l’andamento del Nasdaq 100 Currency Hedged Euro, un azioni nell’Eurozona e un accesso valutario unico all’euro, paniere focalizzato sui 100 titoli del comparto rendendo questo uno strumento tattico altamente liquido e tecnologico con la capitalizzazione più elevata cost effective”. Sempre nell’ambito azionario c’è lo Spdr e quotati sul Nasdaq. L’ETF incorpora un Dow Jones Global Real Estate ETF che permette di meccanismo di copertura della valuta. Il costo prendere esposizione sul settore immobiliare globale con annuo di gestione (TER) è pari allo 0,35%. l’inclusione anche dei mercati emergenti (appena meno L’ETF replica l’indice sottostante facendo del 5% dell’indice). ricorso a swap (replica sintetica) e pertanto Tra le nuove proposte portate in Italia dall’emittente l’investitore risulta esposto al rischio di statunitense c’è poi lo SPDR BofA Merrill Lynch controparte risultante dall’utilizzo di strumenti Emerging Markets Corporate Bond UCITS ETF che dà finanziari a termine conclusi con un altro agli investitori l’accesso a un portafoglio diversificato di istituto di credito (ossia al rischio che tale titoli di debito corporate investment grade e high yield dei istituto non onori i propri impegni relativi a mercati emergenti, denominati in dollari. Il benchmark tali strumenti). Lo stesso ETF, già presente a Parigi, presenta da inizio anno un saldo sottostante copre più di 25 mercati, circa 600 emissioni positivo di quasi il 10% rispetto al +11,5% e circa 230 emittenti con un rating minimo di CCC-. dell’indice Nasdaq 100 senza copertura Sempre legato al redito fisso c’è infine lo Spdr Citi Asia valutaria che ha beneficiato del lieve Local Govt Bong Ucits che replica la performance dei apprezzamento del dollaro rispetto all’euro. mercati del debito pubblico in valuta locale di diversi paesi asiatici, riflettendo fedelmente la performance dell’Indice Citi Asian Government Bond Investable Index. Amundi ETF Nasdaq-100 Eur Hedged Daily Indice di riferimento Nasdaq 100 Currency Hedged Euro “Gli investitori cercano opportunità per diversificare i loro Codice Isin FR0010949479 portafogli nei mercati emergenti sia azionari che fixed Codice di negoziazione NDXH income – rimarca Scott Ebner, global head of product Armonizzato Sì (UCITS IV) development di SSgA – e due degli SPDR ETF appena TER (costi totali) 0,35% l’anno quotati danno una via semplice, liquida e cost-effective Dividendi Capitalizzazione per accedere a segmenti di mercato fixed income in Metodo di replica Sintetica crescita come i corporate bond dei mercati emergenti e Fonte: Amundi ETF i titoli di debito asiatico in valuta locale.” FOCUS BANCA IMI Collegati al sito www.bancaimi.it per leggere tutte le ricerche o ascoltare i risultati con il servizio Podcast L’APPROFONDIMENTO DI BANCA IMI Schiarite all’orizzonte per le Borse europee, l’Italia tira la volata 6 Gli indici europei recuperano sulle attese di nuove manovre di stimolo alla crescita da parte della Banca Centrale Europea, confermate poi lo scorso 2 maggio con il taglio del tasso ufficiale di sconto allo 0,5% e diverse decisioni in merito alla liquidità e alle modalità di potenziamento del credito. Il presidente Draghi ha infatti sottolineato il deterioramento delle condizioni creditizie soprattutto per le piccole e medie imprese, stimando nel contempo una graduale ripresa economica solo nel 2° semestre e con rischi al ribasso. Il sostegno delle Banche Centrali sostiene Piazza Affari che supera l’impasse politica e può L’azionario europeo contare su un nuovo esecutivo. beneficia del sostegno In tale contesto, i Bancari di una Bce più votata guidano i rialzi, spinti anche dal allo stimolo della ridimensionamento dello spread crescita. Tokyo continua dei periferici. Nonostante il a cavalcare l’effetto BoJ recupero nel breve, l’Eurostoxx portandosi ai massimi perde forza relativa rispetto alle dal 2008 Borse statunitensi e a Tokyo; quest’ultima resta sostenuta dalla nuova politica fortemente espansiva di acquisto titoli ed è tornata sui massimi del 2008. In quest’ottica l’ondata di liquidità giapponese ha ridotto l’appeal dei titoli nipponici e potrebbe spostare l’interesse a favore di bond che offrono rendimenti interessanti come Spagna e Italia. Tali aspettative hanno ridimensionato lo spread Btp-Bund, nonostante lo stallo politico domestico dell’ultimo periodo, anche se poi concretamente non si sono ancora verificati massicci acquisti dei governativi italiani da parte del Giappone. Il piano di acquisto giapponese è di 78 mld di dollari al mese con l’obiettivo di eliminare la deflazione e riportare l’inflazione al 2% nel prossimo biennio: queste le direttive del nuovo governatore della Banca del Giappone Kuroda con lo yen indebolitosi fortemente sia nei confronti del dollaro in area 100 che dell’euro a 128 (minimi dal 2010). In tale contesto, il Giappone potrebbe recuperare in termini di competitività. Nonostante l’euforia delle ultime sedute, in Europa permane l’incertezza in merito alla crescita economica mondiale, accentuata dai recenti dati macro e dalla revisione al ribasso del FMI. Relativamente agli indici europei, ribadiamo ancora una volta la nostra positività su Zurigo e Londra, mentre il Dax nell’ultimo mese ha perso forza relativa, intimorito dall’indebolimento dello yen. Quest’ultimo impatterebbe sulle esportazioni tedesche, data la forte concorrenza tra le economie dei due Paesi. In tale contesto, il bancario resta sotto i riflettori, giocando un ruolo fondamentale sull’andamento degli indici. Nel breve, il settore recupera forza relativa sulla scia del ridimensionamento degli spread dei periferici, dopo le pesanti vendite scaturite dalla vicenda di Cipro. Quest’ultima era stata aggravata anche dalle affermazioni del presidente dell’eurogruppo Dijsselbloem in merito a un’eventuale estensione del modello adottato per le banche cipriote a quelle di altri paesi dell’eurozona per la risoluzione dei problemi del sistema finanziario. In tale contesto, il comparto ha poi recuperato sulla scia del via libera al progetto di Unione Bancaria dato dall’Ecofin, nonostante le resistenze della Germania, che avrebbe voluto modifiche dei Trattati e una più chiara distinzione del ruolo della BCE tra supervisione bancaria e politica monetaria. L’accordo politico raggiunto è infatti un altro passo avanti a favore dell’Europa con la BCE che conferma come le banche stiano ripagando in anticipo il denaro dato loro in prestito. Inoltre, il presidente della Bce Draghi ha esortato l’UE a concludere entro l’estate l’iter legislativo sulla supervisione unica bancaria, sottolineando che si tratta di un prerequisito per lavorare in modo tempestivo ed efficace affinché la Bce possa essere operativa a metà del 2014 come supervisore unico. Inoltre, le affermazioni precedenti di Dijsselbloem citate sopra sono state stemperate dal relatore del Parlamento europeo nei giorni scorsi. Quest’ultimo ha infatti affermato che sulla risoluzione dei fallimenti delle banche la garanzia dei depositi sotto i 100 mila euro saranno sempre garantiti nelle crisi bancarie, mentre quelli sopra questa quota subiranno perdite “soltanto come ultima opzione”. FOCUS BANCA IMI Collegati al sito www.bancaimi.it per leggere tutte le ricerche o ascoltare i risultati con il servizio Podcast Bruxelles. Azionario Europa tratta ancora a multipli interessanti Relativamente ai fondamentali dell’Eurostoxx i multipli di utile restano contenuti a fronte di utili in aumento del 13,8%, rivisti leggermente al ribasso rispetto alla precedente rilevazione, dopo il calo dell’1,3% registrato nel 2012. Analizzando i singoli indici, le attese di consenso per il Dax sono di un lieve calo degli utili per l’anno in corso, essendo l’unico che ha registrato una crescita anche nel 2012 del 15,1%. La Germania potrebbe risentire dell’aumento di competitività dei gruppi nipponici data la svalutazione dello Yen, anche se al momento sta beneficiando della lieve revisione al rialzo sulle stime di crescita del PIL per il 2013 da 0,4% a 0,5%. Di contro, l’Ibex risente del nuovo record in termini In termini di stime di crescita dell’Eurozona per l’anno in corso, le attese vertono per una lieve flessione dello 0,5% e solo nel 2014 si dovrebbe tornare a crescere dello 0,9%. Per il momento investimenti fissi e consumi privati e pubblici stentano a riprendersi. Di contro, si conferma a sostegno della crescita, la voce delle esportazioni, pur essendosi ridimensionata soprattutto per l’Italia. Relativamente ai Paesi sotto salvataggio come il Portogallo, si segnala che l’Eurogruppo ha allungato i tempi di rimborso dei prestiti internazionali. Il Governo di Lisbona ha visto la bocciatura della Corte Costituzionale portoghese ad alcune misure di austerità finalizzate al sostegno internazionale. Il Paese ha comunque ovviato predisponendo altre misure al fine di trovare una copertura adeguata per soddisfare le richieste di Crescita degli utili sui settori europei (€) Settore Valore Euro Stoxx Auto Banche Risorse di base Chimici Costruzioni e Materiali Servizi finanziari Alimentari Farmaceutici Beni e servizi Industriali Assicurazioni Media Petrolio & Gas Beni personali e per la casa Real Estate Retail Tecnologici Telecom Turismo e Tempo libero Utility 271,99 333,31 110,59 162,32 810,00 249,71 231,51 469,31 659,43 502,09 173,50 170,46 306,83 495,02 177,99 353,68 256,71 246,02 131,19 230,12 2012E 14,17 7,04 27,95 -98,91 14,58 14,10 13,54 20,09 16,35 17,07 10,34 13,84 8,48 22,08 16,93 17,38 35,08 10,01 19,05 8,86 P/E (x) 2013E 12,46 8,34 10,95 14,36 13,94 12,98 11,91 18,68 16,01 14,11 8,63 13,94 8,78 19,74 16,52 17,10 22,30 9,80 17,31 10,53 2014E 10,81 7,17 8,05 10,34 12,58 11,12 10,96 16,72 14,33 12,03 8,06 12,59 8,20 17,48 15,71 14,58 15,48 9,67 12,46 10,20 2012E -1,30 14,94 -24,04 Neg. -0,48 -7,14 -0,08 9,01 -3,88 9,09 29,07 -2,75 10,68 10,47 3,69 4,87 -56,58 -24,76 63,22 7,80 Var. EPS % 2013E 2014E 13,78 -15,62 High High 4,59 8,60 13,67 7,50 2,13 20,92 19,85 -0,68 -3,39 11,86 2,50 1,66 57,33 2,10 10,01 -15,86 15,19 16,31 36,07 38,82 10,84 16,72 8,63 11,72 11,73 17,35 7,08 10,68 7,03 12,90 5,15 17,29 44,06 1,39 38,97 3,23 Media 2013-14E 14,48 0,35 95,64 NS 7,71 12,66 11,15 9,61 6,93 19,14 13,47 5,00 1,82 12,38 3,82 9,47 50,69 1,74 24,49 -6,31 PEG (P/E 13E su var. EPS 2013-14E) Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. 0,86 24,03 0,11 NS 1,81 1,03 1,07 1,94 2,31 0,74 0,64 2,79 4,83 1,59 4,32 1,80 0,44 5,62 0,71 -1,67 Fonte: FactSet 7 di tasso di disoccupazione giunto al 27,2%, rispetto alle attese del 26,5%. Sempre in termini di attese degli utili, l’Ibex dovrebbe compensare il forte calo (-47,8%) dello scorso anno, a meno di nuove revisioni al ribasso. Lo SMI conferma stime di crescita degli utili a 14,7% per l’anno in corso a fronte di utili leggermente a premio rispetto al benchmark europeo, giustificati da un’economia molto più solida e da una volatilità più contenuta. A livello settoriale europeo ribadiamo la nostra moderata positività sui Bancari, tenendo conto della volatilità che caratterizza il comparto, come segnalato nei paragrafi precedenti. Confermiamo una moderata positività anche sull’Assicurativo, che risulta meno volatile data l’inferiore esposizione nei confronti dello spread, e in genere sui settori ciclici esposti sui mercati emergenti come il Lusso e gli Industriali. Il settore Energia resta penalizzato dai timori di un rallentamento della crescita economica mondiale e le revisioni del FMI a cui si aggiungono i recenti dati macro deludenti in Cina, dove il PIL nei primi tre mesi dell’anno è cresciuto del 7,7% su base annua, a un livello inferiore rispetto alle stime di mercato (+8,0%). Gli unici settori per i quali il consenso si attende un forte calo degli utili rispetto allo scorso esercizio sono le Utilities e il comparto Auto, ormai scontati dal mercato. Il comparto Auto continua infatti a risentire dei deludenti dati sulle immatricolazioni in Europa, potendo contare solo sulle crescite di Emergenti e Stati Uniti. Nonostante il quarto ribasso consecutivo della produzione edilizia nell’Eurozona, le Costruzioni mantengono prospettive di utili in crescita grazie ai paesi extra-UE. Nuovi massimi per Wall Street Gli indici statunitensi confermano nuovi massimi favoriti dall’elevata liquidità, restando focalizzati sulle prospettive di crescita economica per i prossimi trimestri, sostenute da dati macro superiori alle attese: la stagione delle trimestrali sta evidenziando una crescita degli utili mediamente superiore 8 alle attese nel 70,8% dei casi e nel 9,6% in linea, anche se le prospettive per il 1° trimestre indicano un leggero calo degli utili, già scontato dal mercato. Relativamente alla crescita del PIL, la revisione finale di quello relativo al 4° trimestre ha mostrato un dato migliore rispetto alle precedenti letture; pertanto, le attese per l’anno in corso sono state riviste al rialzo all’1,9%, con un ulteriore rafforzamento atteso per il 2014 al 3,1%. La volatilità sull’S&P500 torna in prossimità dei minimi assoluti in area 13-14 punti. Relativamente alla politica a sostegno dell’economia, e ai tassi di interesse particolarmente contenuti, Bernanke ha ribadito che la Fed manterrà in atto ampio stimolo ancora a lungo, sottolineando l’efficacia della QE nel ridurre i rendimenti a lungo termine e l’importanza del fatto che la politica monetaria rimanga accomodante. Secondo la Fed, tassi a lungo termine particolarmente contenuti per un periodo prolungato potrebbero generare un’eccessiva predisposizione al rischio, tuttavia rialzi prematuri dei tassi potrebbero soffocare la ripresa. Solo se si realizzeranno le previsioni del FOMC di graduale miglioramento dell’economia e dell’occupazione allora i rendimenti potrebbero aumentare gradualmente verso livelli più normali “su un arco di tempo di diversi anni”. Sul fronte occupazionale sono importanti indicazioni dai nuovi occupati aumentati oltre le attese, con il tasso di disoccupazione sceso al 7,5%, ovvero al minimo da gennaio 2009. Il segnale offerto risulta incoraggiante per la ripresa, dal momento che l’occupazione privata continua ad aumentare a un ritmo solido nei mesi di entrata in vigore dei tagli automatici della spesa pubblica. Per tale motivo, nei prossimi mesi è possibile attendersi una riaccelerazione della dinamica occupazionale, nonostante il freno della politica fiscale. Per quanto riguarda lo spinoso tema fiscale che impatta sulla crescita, i tagli automatici di spesa previsti dal Budget Control Act prevedono nel 2013 una riduzione a 85 mld di dollari sui sette mesi restanti dell’anno fiscale. I tagli dovrebbero essere applicati in modo lineare su tutte le spese. L’attuazione dei tagli sarà difficile, proprio perché la riduzione agirebbe in modo lineare, indipendentemente dai programmi (a parte un insieme di programmi esenti). I tempi di attuazione sono per molte voci di spesa di diverse settimane. Inoltre, circolano stime di riduzione ampia di occupati e di effetti molto negativi sull’economia, ma c’è grande incertezza sugli effetti dei tagli. Certamente, la riduzione anche solo temporanea di programmi essenziali (controllori di volo, uffici che forniscono servizi al pubblico) porterebbe grande disagio al funzionamento dell’economia. Pertanto, rimaniamo dell’opinione che nei negoziati in corso per l’estensione dell’esercizio provvisorio i tagli automatici vengano sostituiti con altre misure più razionali, prima che si sentano appieno gli effetti delle riduzioni arbitrarie dei programmi di spesa. Relativamente ai fondamentali, i multipli di utile dell’S&P500 si confermano superiori a quelli europei, come di consueto giustificati da crescite più elevate e volatilità inferiore e comunque inferiori rispetto alla media storica, a fronte di una crescita stimata dal consenso al 7,6% per il 2013 e all’11,3% per il 2014. Queste ultime seguono a crescite di rilievo del biennio precedente (+6,2% e +16% nello scorso anno e nel rispettivamente). Restano elevati i multipli sul Nasdaq Composite a fronte di utili attesi in aumento dell’8,4% per quest’anno e 18,6% per il 2014. A livello settoriale, secondo il consenso, le migliori crescite le esprime il Bancario, seguito dalle Costruzioni, che continuano a beneficiare di dati macro migliori delle attese, tra cui l’inaspettata crescita nelle costruzioni di nuove abitazioni. Di contro, si riducono gli aumenti di utili attesi per i Tecnologici. Piazza Affari rimbalza decisamente dai minimi favorita dal calo dello spread imputabile dapprima alle attese di acquisti da parte dei giapponese come sopra descritto e in seguito al superamento dell’impasse politico domestico, con la formazione del nuovo esecutivo. I dati macro restano comunque deludenti e in termini di crescita del PIL sono state riviste al ribasso le attese per l’anno in corso che vertono ora per un calo dell’1,5%. Date le caratteristiche anticipatorie della Borsa, il deciso recupero di forza relativa sembra significare che il peggio sia ormai alle spalle e che il nuovo Governo possa procedere nell’attuazione di quelle riforme di cui il Paese ha urgente necessità per uscire dal circolo vizioso attuale. Sui fondamentali i multipli del FTSE MIB si confermano contenuti e leggermente a sconto rispetto al benchmark europeo, a fronte di stime di crescita degli utili atti a compensare il calo dello scorso esercizio. La disoccupazione potrebbe tornare a salire in marzo all’11,8% dopo la flessione inattesa di febbraio all’11,6%, considerata temporanea. La fiducia delle imprese manifatturiere potrebbe tornare a calare in aprile, in linea con gli altri paesi dell’Eurozona, ma in stabilizzazione e sopra i minimi toccati circa un anno fa. Tecnicamente, l’S&P500 supera decisamente i massimi assoluti, avviandosi verso la prima barriera dei 1.645 punti e successivamente verso 1.661 e 1.705. Sul fronte opposto, i primi livelli supportivi importanti si trovano in area 1.5381.536. Lo Stoxx600 incontra forti resistenze in area 305306, mentre i primi supporti si trovano in area 283-282 e successivamente a 278-276. Per il FTSE MIB forte barriera in area 17.080, con possibili allunghi verso 17.284, area di fondamentale importanza. Di contro, i primi supporti si trovano a 16.260-16.220 e 15.887. A cura del Servizio studi e Ricerche Intesa Sanpaolo Il presente articolo costituisce l’estratto di un documento di ricerca redatto da Intesa Sanpaolo e distribuito da BancaIMI. Per ogni dettaglio informativo relativo al documento, alle avvertenze e ai conflitti di interesse dell’analista, di BancaIMI e del Gruppo Bancario di appartenenza (IntesaSanpaolo) si invita a voler consultare il sito www.bancaimi.it. OSSERVATORIO ETF I MIGLIORI A 1 MESE La pagina dei numeri di ETF News Europa - Indice EuroStoxx 50 Usa - Indice S&P 500 1650 2800 1600 1550 1500 2600 1450 1400 2400 1350 1300 2200 nov-12 dic-12 gen-13 feb-13 mar-13 CHIUSURA Eurostoxx50 Ftse Mib Dax30 Ftse100 3 MESI 2769 17122 8182 6557 5,67 3,53 7,56 5,02 apr-13 mag-13 VARIAZIONE% 6 MESI 12 MESI 12,12 13,31 14,24 13,89 24,30 23,54 27,71 18,43 Far East - Indice Nikkei 15000 14500 14000 13500 13000 12500 12000 11500 11000 10500 10000 9500 9000 8500 8000 nov-12 dic-12 gen-13 CHIUSURA Dow Jones S&P 500 Nasdaq Russell 2000 15056 1626 2953 968 feb-13 mar-13 3 MESI 7,52 7,09 6,70 5,81 apr-13 mag-13 VARIAZIONE% 6 MESI 12 MESI 17,44 18,00 15,12 21,81 16,34 19,20 12,61 21,90 Commodity - Indice CRB 340 320 300 280 dic-12 gen-13 CHIUSURA Giappone Cina Russia Brasile 1250 nov-12 14180 843 1452 56275 feb-13 mar-13 3 MESI 28,09 -0,95 -8,78 -3,42 apr-13 mag-13 VARIAZIONE% 6 MESI 12 MESI 61,65 41,21 2,85 -1,78 55,59 24,87 -2,06 -6,40 260 nov-12 dic-12 gen-13 CHIUSURA Crb Petrolio Wti Oro Cacao 289 96 1449 677 feb-13 mar-13 3 MESI -3,62 0,76 -11,97 -4,55 apr-13 mag-13 VARIAZIONE% 6 MESI 12 MESI -0,58 13,35 -15,03 -8,70 -1,68 -0,58 -8,60 1,61 Nelle tabelle sono riportati solamente gli Etf quotati sul segmento ETFplus di Borsa Italiana Spa. I dati sono elaborati su base quindicinale. Il trend indicato nelle ultime due colonne è dato dall’incrocio di due medie mobili. Per quella di breve periodo, l’indicazione è positiva tutte le volte che la media mobile esponenziale a 5 giorni perfora verso l’alto quella a 20 giorni mentre è negativa ogni volta che la media a 5 giorni perfora verso il basso quella a 20 giorni. Per quello di medio termine l’indicazione è positiva tutte le volte che la media mobile esponenziale a 20 giorni perfora verso l’alto quella a 50 giorni mentre è negativa ogni volta che la media a 20 giorni perfora verso il basso quella a 50 giorni. 9 PREZZO € Lyxor Etf Ftse Athex 20 1,694 Lyxor Etf Ftsemib Daily Lev 7,09 Etfx Ftse Mib Leveraged 2X 63,8 Rbs Leveraged Ftse Mib Etf 37,705 Ishares S&P Gl Clean Energy 3,83 MIGLIORI A 6 MESI Ishares Msci Jpn Month Eu Hd 35,00 Rbs Topix Eur Hedged Etf 30,00 Db X-Tr S&P 500 2X Leveraged 17,90 Ishares S&P Gl Clean Energy 3,83 Lyxor Etf Privex 5,21 I PEGGIORI A 1 MESE Rbs Short Ftse Mib Etf 66,99 Etfx Ftse Mib Super Short St 2X 46,87 Lyxor Etf Ftsemib Daily 2X short 21,17 Rbs Shortdax 2X Etf 33,56 Lyxor Etf Stx50 Dailyx2 Shrt 17,13 I PEGGIORI A 6 MESI Rbs Market Access Nyse Arca Gold Bugs 88,02 Lyxor Etf S&P 500 Vix Future 35,8 Etfx Daxglobal Gold Mining 18,75 Db X-Trackers S&P 500 2X Inv 6,585 Rbs Shortdax 2X Etf 33,56 I PIÙ SCAMBIATI / QUANTITÀ Lyxor Etf Ftsemib Daily Lev 7,09 Lyxor Etf Ftsemib Daily 2X short 21,17 Lyxor Etf Ftse Mib 17,34 Ishares Ftse Mib 10,33 Ishares S&P 500 Index Fund 12,33 I PIÙ SCAMBIATI / VALORE Lyxor Etf Ftsemib Daily 2X short 21,17 Lyxor Etf Ftse Mib 17,34 Lyxor Etf Ftsemib Daily Lev 7,09 Ishares Euro Stoxx 50 28,23 Ishares S&P 500 Index Fund 12,33 VOLUMI PER % 1 MESE PER % 6 MESI TREND BT TREND MT 163753 3591559 8425 296 9599 32,24 27,63 26,46 25,35 18,03 21,52 19,16 23,07 24,23 31,62 88792 7314 4575 9599 6328 6,43 6,89 7,86 18,03 6,38 60,81 59,28 32,10 31,62 30,58 32 13919 1737181 508 64366 -23,56 -23,40 -23,22 -17,02 -16,67 -27,64 -30,08 -28,88 -31,11 -27,11 = 2996 9016 8323 101909 508 -16,41 -8,84 -14,85 -11,07 -17,02 -44,70 -44,52 -42,02 -32,77 -31,11 = 3591559 1737181 1404529 543895 529928 27,63 -23,22 13,26 13,27 3,55 19,16 -28,88 13,11 13,83 13,04 28675010 23767680 23312010 11282890 8967827 -23,22 13,26 27,63 8,29 3,55 -28,88 13,11 19,16 13,31 13,04 = Fonte: Bloomberg - dati aggiornati al 08/05/2013 MESSAGGIO PUBBLICITARIO RIVOLTO SOLO AD OPERATORI PROFESSIONALI OSSERVATORIO ETF Il Commento agli ETF Etf con un +59,28%. Passando ai peggiori La buona intonazione di Piazza Affari, che dell’ultimo mese di contrattazioni, l’RBS nelle ultime settimane ha sfruttato lo schiarirsi Short Ftse Mib ETF ha ceduto il 23,56% e dello scenario politico con la formazione l’Etfx Ftse Mib Super Short 2X il 23,4%. A del governo di coalizione guidato da Enrico sei mesi bilancio deficitario per l’Rbs Market Letta, si riflette nelle performance degli Access Nyse Arca Gold Bugs strumenti quotati sul segna un saldo negativo del mercato ETFPlus 44,7% pagando il calo delle di Borsa Italiana. Calo spread e quotazioni dell’oro che si è fatto Nelle prime posizioni schiarita situazione sentire sui titoli delle società spiccano infatti gli politica galvanizzano aurifere che compongono strumenti a leva gli ETF a leva su l’indice sottostante. sull’indice Ftse Mib Tra i prodotti più scambiati con il Lyxor ETF Ftse Piazza Affari. per numero di pezzi spiccano Mib Daily Leverage in Nell’ultimo mese il Lyxor Etf Ftse Mib Daily progresso del 27,6% brilla anche l’ETF Leverage con una media nell’ultimo mese, sulla Grecia, male giornaliera di 3,59 milioni di seguito dall’Etfx Ftse invece gli short a pezzi. Seguono il Lyxor Etf Mib Leveraged 2X leva sul Ftse Mib Ftsemib Daily 2Xshort con (+26,46%). Meglio transazioni medie per 1,73 ha fatto solo l’unico milioni di pezzi e poi il Lyxor ETF sul mercato Etf Ftse Mib con scambi per 1,4 milioni di azionario greco presente a Milano, il Lyxor pezzi. Tra i più scambiati per controvalore ETF Ftse Athex 20, con un balzo del 32,2%. si segnala sempre il Lyxor Etf Ftsemib Daily Guardando agli ultimi 6 mesi si confermano 2X short con transazioni per 28,6 milioni di in testa gli Etf sul Giappone che offrono euro. Seguono il Lyxor Etf Ftse Mib con una copertura dal rischio cambio euro/yen. media di 23,7 milioni di euro e poi il Lyxor L’iShares Msci Japan Month Euro hedged Etf Ftse Mib Daily Leverage con transazioni guida la classifica dei rialzi a 6 mesi con un per 23,3 milioni di euro. +60,8%, seguito dall’Rbs Topix Eur Hedged La presente newsletter ETF News ha carattere puramente informativo e non rappresenta né un’offerta né una sollecitazione ad effettuare alcuna operazione di acquisto o vendita di strumenti finanziari. Il Documento è stato preparato da Brown Editore S.p.A (l’editore) in completa autonomia e riflette quindi esclusivamente le opinioni e le valutazioni dell’Editore stesso. Il presente Documento è distribuito per posta elettronica a chi è iscritto ai servizi di newsletter di Finanza.com ed a chi ne ha fatto richiesta, è destinato al pubblico indistinto e non può essere riprodotto o pubblicato, nemmeno in una sua parte, senza la preventiva autorizzazione scritta di Brown Editore S.p.a. Qualsiasi informazione, opinione, valutazione e previsione contenute nel presente Documento è stata ottenuta da fonti che gli Editori ritengono attendibili, ma della cui accuratezza e precisione l’editore non potrà essere ritenuto responsabile né possono assumersi responsabilità alcuna sulle conseguenze finanziarie, fiscali o di altra natura che potrebbero derivare dall’utilizzazione di tali informazioni. 10 ETF SHORT sul VIX (monetizzare il Contango della Volatilità) LYXOR ETF Lyxor* quota su Borsa Italiana un innovativo ETF Short sul VIX1: “Lyxor ETF Dynamic Short VIX Futures Index” (DSVO IM). L’ETF espone l’investitore (al lordo dei costi) ad un Indice Short sulla Volatilità (calcolato da CBOE)2 che storicamente, in media, rispetto agli indici azionari di Eurozona e USA ha registrato: 1) Migliori performancea; 2) Minore volatilitàb; 3) Correlazione bassa, nulla o negativac. Pertanto, alla luce di questo, l’ETF potrebbe rappresentare uno strumento di “asset allocation strategica” e di diversificazione di un portafoglio azionario. È rilevante notare che la Volatilità è solitamente in Contango3 e ciò causa un elevato costo (cost of carry)3 ìper gli strumenti Long di Volatilità: l’Indice replicato dall’ETF è rivoluzionario perché, grazie alla posizione Short, ìtrasforma il citato Contango da un elemento di costo ad un elemento di ricavo (al contempo I’Indice, essendo dinamico, ìcerca di proteggersi da movimenti avversi, cioè al rialzo, della Volatilità4). Info: www.ETFinfo.it/DSVO Nome ETF ISIN Bloomberg Reuters Costo annuo VIX SHORT 3 ETF sul VIX Lyxor ETF Dynamic SHORT VIX Futures Index LU0871961511 DSVO IM DSVO.MI 0,40% VIX Long / Cash Lyxor ETF Dynamic LONG VIX Futures Index LU0871960976 DLVO IM DLVO.MI 0,75% Lyxor ETF S&P 500 VIX Futures Enhanced Roll (LUX) LU0832435464 LVO IM LVO.MI 0,60% VIX Long Contatti: www.ETF.it | [email protected] | 800 92.93.00 | Consulenti 02 89.63.25.00 | Istituzionali 02 89.63.25.28 | LYXOR <GO> * I Lyxor ETF citati sono Sicav lussemburghesi gestite da Lyxor International Asset Management S.A. (qui per brevità “Lyxor”) i cui Prospetti sono stati approvati dalla CSSF. Per la data di approvazione si rinvia ai Prospetti. 1) La Volatilità può essere misurata dal VIX Index (“CBOE Volatility Index”) basato sulla volatilità implicita a 30 giorni desunta dai prezzi delle opzioni sull’indice S&P 500 quotate sul CBOE. Non è possibile investire direttamente sul VIX Index, ma solo sui relativi Future. Alla luce di questo l’indice (“Dynamic Short VIX Futures Index”) replicato dall’ETF investe “short” sui VIX Future a breve termine (max 20%) e sulla liquidità (max 100%): tempistica e pesi di tali investimenti sono definiti da un algoritmo prettamente quantitativo. 2) L’indice “Dynamic Short VIX Futures Index” è calcolato dal Chicago Board Options Exchange Incorporated (“CBOE”). 3) Con Contango qui si intende la situazione in cui i prezzi dei Future sul VIX siano maggiori rispetto al valore corrente (“spot”) del VIX. Questa situazione genera, in capo all’investitore che assume una posizione long sul VIX, un costo (“cost of carry”) che si realizza in caso di mantenimento nel tempo di tale posizione long sul VIX. 4) L’Indice replicato dall’ETF ottimizza la gestione spostandosi, se necessario, da una posizione Short sulla Volatilità ad una posizione in Liquidità al fine di difendersi da movimenti avversi (cioè al rialzo) della Volatilità (sulla base di un algoritmo prettamente quantitativo). a) Performance. Indice di Volatilità Short (Bloomberg: DSVIX): +12% a 1anno; +57% a 3 anni; +129% a 5 anni. Indice Euro Stoxx 50 (Bloomberg: SX5T): +8% a 1 anno; +2% a 3 anni; -8% a 5 anni. Indice S&P 500 (Bloomberg: SPX): +15% a 1anno; +49% a 3 anni; +55% a 5 anni. Fonte: Bloomberg, funzione COMP, indici Total Return Net convertiti in EUR, al 21/03/2013 (1 anno dal 21/03/2012; 3 anni dal 19/03/2010; 5 anni dal 20/03/2008). Performance troncate all’unità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. I citati rendimenti dell’Indice di Volatilità Short non tengono conto dei costi dell’ETF (0,40% all’anno), dei costi di negoziazione (di pertinenza del proprio intermediario) e degli oneri fiscali. b) Volatilità. Indice di Volatilità Short (Bloomberg: DSVIX): volatilità Ultima 10,02; Max 13,05; Min 10,02. Indice Euro Stoxx 50 (Bloomberg: SX5T): volatilità Ultima 17,90; Max 30,86; Min 17,90. Indice S&P 500 (Bloomberg: SPX): volatilità Ultima 11,86; Max 18,55; Min 10,71. Periodo 21/03/2012 - 21/03/2013. Fonte: Bloomberg, funzione HVT, calcolo basato su 52 rilevazioni settimanali (Hist Vol: 52; Period: Weekly), dati troncati al secondo decimale. c) Correlazione tra l’Indice di Volatilità Short (Bloomberg: DSVIX) e l’Indice Euro Stoxx 50 (Bloomberg: SX5T): -0,10% a 1anno; -0,15% a 3 anni; -0,15% a 5 anni. Correlazione tra l’Indice di Volatilità Short (Bloomberg: DSVIX) e l’Indice S&P 500 (Bloomberg: SPX): +0,49% a 1anno; +0,43% a 3 anni; +0,32% a 5 anni. Fonte: Bloomberg, indici Total Return Net convertiti in EUR, funzione CORR con rilevazioni settimanali. Al 21/03/2013 (1 anno dal 21/03/2012; 3 anni dal 21/03/2010; 5 anni dal 21/03/2008), dati troncati al secondo decimale. AVVERTENZE ETF ad alto rischio rivolto ad investitori con elevata conoscenza ed esperienza in prodotti finanziari complessi e con specifiche competenze sull’asset class “volatilità”. L’ETF è esposto al rischio di cambio EUR/USD in quanto l’ETF è negoziato in Euro, mentre l’indice replicato è denominato in Dollari U.S. La negoziazione dell’ETF dopo l’apertura dei mercati USA consente di godere della migliore liquidità generata dalla contestuale contrattazione dei VIX Future. I prezzi dei VIX Future a breve termine (su cui si basa in parte l’indice replicato dall’ETF) esprimono le aspettative del mercato in merito al “valore del VIX Index alla scadenza dei Future” (e non il “valore del VIX Index corrente”): pertanto l’evoluzione dei “prezzi dei VIX Future” (su cui si basa in parte l’ETF) non è identica all’evoluzione del “valore del VIX Index corrente”. Questo è un messaggio pubblicitario e non costituisce sollecitazione, offerta, consulenza o raccomandazione all’investimento. Il valore dell’ETF può aumentare o diminuire nel corso del tempo e l’investitore potrebbe non essere in grado di recuperare l’intero importo originariamente investito. Prima dell’investimento negli ETF sopra menzionati leggere attentamente i Prospetti, i “KIID” e i Documenti di Quotazione, disponibili sul sito www.ETF.it e presso Société Générale, Listed Products, via Olona 2, 20123 Milano, dove sono illustrati in dettaglio i relativi meccanismi di funzionamento, i fattori di rischio ed i costi.