====== ADUC SALUTE ========================
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Dal 08-07-2011 al 14-07-2011
2011-28
COMUNICATI
- Tatuaggi temporanei. Da evitare
http://salute.aduc.it/comunicato/tatuaggi+temporanei+evitare_19316.php
- Pomodori antinvecchiamento? Mah!
http://salute.aduc.it/comunicato/pomodori+antinvecchiamento+mah_19308.php
- Padova. Pericolo ozono, ma l’obbligo di informazione non vale per il Comune di Padova che non protegge
la salute dei bambini
http://salute.aduc.it/comunicato/padova+pericolo+ozono+ma+obbligo+informazione+non_19301.php
- Rsa Livorno. Muore anziano il cui ricovero e' stato rifiutato dal Comune. Chi si sente responsabile? Il
digiuno di dialogo
http://salute.aduc.it/comunicato/rsa+livorno+muore+anziano+cui+ricovero+stato_19292.php
ARTICOLI
- Sono malato... presto, su Internet
http://salute.aduc.it/articolo/sono+malato+presto+internet_19306.php
- Medicina riproduttiva e diagnosi preimpianto. Intervista a ministro israeliano della Scienza
http://salute.aduc.it/articolo/medicina+riproduttiva+diagnosi+preimpianto_19304.php
- Germania. In merito alla diagnosi preimpianto: a quale embrione pensate?
http://salute.aduc.it/articolo/germania+merito+alla+diagnosi+preimpianto+quale_19290.php
LETTERE
- Calcolo Retta RSA
http://salute.aduc.it/lettera/calcolo+retta+rsa_232715.php
- Indennizzo Rsa
http://salute.aduc.it/lettera/indennizzo+rsa_232702.php
- Visita oculistica con lente non disinfettata
http://salute.aduc.it/lettera/visita+oculistica+lente+non+disinfettata_232689.php
- Visita medica
http://salute.aduc.it/lettera/visita+medica_232687.php
- Caro Dentista
http://salute.aduc.it/lettera/caro+dentista_232681.php
NOTIZIE
- ITALIA/Iniziative tossicodipendenze a Roma. Buona sinergia istituzionale
http://salute.aduc.it/notizia/iniziative+tossicodipendenze+roma+buona+sinergia_123475.php
- ITALIA/Staminali cerebrali. Ministro Fazio: auspico tempi brevi per valutazione sperimentazione
http://salute.aduc.it/notizia/staminali+cerebrali+ministro+fazio+auspico+tempi_123465.php
- ITALIA/Staminali neuronali. Piu' facile differenziarle grazie a nanopilastri
http://salute.aduc.it/notizia/staminali+neuronali+piu+facile+differenziarle_123464.php
- USA/L'effetto placebo funziona anche sul raffreddore
http://salute.aduc.it/notizia/effetto+placebo+funziona+anche+sul+raffreddore_123459.php
- ITALIA/Difendersi dagli incidenti domestici. Vademecum in 9 lingue dei Vigili del Fuoco
http://salute.aduc.it/notizia/difendersi+dagli+incidenti+domestici+vademecum_123458.php
- USA/Staminali. La cellula farmacista dell'organismo
http://salute.aduc.it/notizia/staminali+cellula+farmacista+dell+organismo_123456.php
- GIAPPONE/Staminali per produrre dente biotech
http://salute.aduc.it/notizia/staminali+produrre+dente+biotech_123455.php
- SPAGNA/Spesa farmaceutica. Madrid verso l'adozione del metodo della Galicia
http://salute.aduc.it/notizia/spesa+farmaceutica+madrid+verso+adozione+metodo_123453.php
- ITALIA/Biotestamento approvato alla Camera. L'ultima parola al medico
http://salute.aduc.it/notizia/biotestamento+approvato+alla+camera+ultima+parola_123457.php
- ITALIA/Parkinson. Censis: 73% malati si sente isolato
http://salute.aduc.it/notizia/parkinson+censis+73+malati+si+sente+isolato_123450.php
- ITALIA/Inquinamento compromette anche le nostre staminali
http://salute.aduc.it/notizia/iquinamento+compromette+anche+nostre+staminali_123445.php
- FRANCIA/I 'poppers' sono stati vietati
http://salute.aduc.it/notizia/poppers+sono+stati+vietati_123443.php
- SPAGNA/Il 62% degli adulti spagnoli e' oltre il peso forma
http://salute.aduc.it/notizia/62+adulti+spagnoli+oltre+peso+forma_123442.php
- USA/Voglia di cibi salati e' come tossicodipendenza
http://salute.aduc.it/notizia/voglia+cibi+salati+come+tossicodipendenza_123437.php
- USA/Fermare l'azione delle staminali tumorali
http://salute.aduc.it/notizia/fermare+azione+staminali+tumorali_123439.php
- /Allarme Ue per droghe sintetiche
http://salute.aduc.it/notizia/allarme+ue+droghe+sintetiche_123436.php
- SPAGNA/Donazione di organi: l'apporto degli stranieri
http://salute.aduc.it/notizia/donazione+organi+apporto+stranieri_123435.php
- /Dagli embrioni congelati nascono bambini più grandi
http://salute.aduc.it/notizia/dagli+embrioni+congelati+nascono+bambini+piu+grandi_123434.php
- SVEZIA/Staminali contro il mieloma multiplo. Studio europeo
http://salute.aduc.it/notizia/staminali+contro+mieloma+multiplo+studio+europeo_123425.php
- CANADA/Staminali generano numerosi tipi di cellule del sangue
http://salute.aduc.it/notizia/staminali+generano+numerosi+tipi+cellule+sangue_123423.php
- /Accordo antidroga tra governo Usa e Italia
http://salute.aduc.it/notizia/accordo+antidroga+governo+usa+italia_123422.php
- ITALIA/Spot italiano antidroga promosso in Ue
http://salute.aduc.it/notizia/spot+italiano+antidroga+promosso+ue_123416.php
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14-07-2011 09:47 Tatuaggi temporanei. Da evitare
Da evitare i tatuaggi neri provvisori (quelli che scompaiono dopo qualche giorno), proposti
sulle spiagge da simpatici individui che ne assicurano la totale innocuita'. Secondo l'Agenzia francese della
sicurezza sanitaria, possono essere all'origine dell'eczema allergico che puo' portare dritti all'ospedale. Sotto
accusa una sostanza, la parafenilendiammina (PPD), aggiunta all'henne' per dare il colore nero che e' piu'
apprezzato del colore abituale, che varia dal bruno all'arancio. L'eczema allergico (dermatite allergica) è una
reazione infiammatoria della pelle, causata da una ipereattivita' di alcune cellule del sistema immunitario ad
una determinata sostanza (allergene, in questo caso il PPD).
I villeggianti sono quindi avvertiti: meglio evitare il tatuaggio nero.
Primo Mastrantoni
13-07-2011 12:10 Pomodori antinvecchiamento? Mah!
Oggi la Coldiretti presenta il "superpomodoro antinvecchiamento tutto made in Italy".
Questi pomodori sarebbero "ricchi di antiossidanti e con molto piu' licopene, importante per combattere
l’invecchiamento e nella prevenzione delle malattie cardio-vascolari."
A questo proposito vediamo cosa dice la Efsa, l'Autorita' europea per la sicurezza alimentare, attraverso un
gruppo di esperti:
1. Sulla base dei dati presentati, il gruppo conclude che un rapporto di causa ed effetto non è stato stabilito
tra il consumo di licopene e la protezione del DNA, delle proteine e dei lipidi dal danno ossidativo.
2. Sulla base dei dati presentati, il gruppo conclude che un rapporto di causa ed effetto non è stato stabilito
tra il consumo di licopene e la protezione della pelle dai raggi UV.
3. Sulla base dei dati presentati, il gruppo conclude che un rapporto di causa ed effetto non è stato stabilito
tra il consumo di licopene e il contributo alla normale funzione cardiaca.
Che dire? Comprendiamo la necessita' di valorizzare un prodotto italiano, il pomodoro, appunto, che non
teme rivali in italianita', tant'e' che la produzione e il consumo e' tutto italiano, considerato che la famigerata
passata di pomodoro cinese viene si' importata, ma per essere inscatolata ed esportata. Ricordiamo che il
pomodoro non e' nato italiano ma e' stato importato dall'America nel 1596 e che la parte verde, che non si
dovrebbe mangiare, e' tossica perche' contiene solanina. Dopodiche' aggiungiamo che un piatto di spaghetti
al pomodoro, basilico e parmigiano (i tre colori della bandiera italiana) e' quello che preferiamo. Gusti
personali, ovviamente.
Primo Mastrantoni
11-07-2011 18:28 Padova. Pericolo ozono, ma l’obbligo di informazione non vale per il Comune di
Padova che non protegge la salute dei bambini
Soglia di informazione ozono superata oggi alla Mandria, 200 µg/m³ di veleni. Ed è il terzo giorno con il 27
giugno e il 4 luglio che il Comune mantiene un assoluto silenzio. Non c’è obbligo di legge che tenga: la sua
pagina web è ferma ai dati del 29 giugno.
Se poi seguiamo le indicazioni del sito del Comune e andiamo a leggere
le previsioni Arpav ci dicono che il bollettino ozono è sospeso dal settembre 2010.
Le blande misure contro l’inquinamento atmosferico che il Comune di Padova adotta nel periodo invernale si
fermano ad aprile. Come se di colpo i veleni nell’aria sparissero col sole dell’estate.
Ed invece l'ozono è un inquinante molto pericoloso e le sue concentrazioni dipendono fortemente dalle
condizioni atmosferiche, oltre che dalla presenza di sostanze inquinanti prodotte da varie sorgenti tra veicoli
a motore, industrie, processi di combustione. Gli effetti acuti per esposizioni a breve termine dell’ozono sono
modificazione della funzionalità polmonare, aumentata reattività delle vie respiratorie, esacerbazioni
dell'asma nelle persone suscettibili che fanno attività fisica e infiammazioni delle vie aeree.
La soglia di informazione viene raggiunta quando almeno una delle centraline di rilevamento della qualità
dell'aria registra una concentrazione di ozono nell'aria di 180 microgrammi al metro cubo e si chiama soglia
di informazione o di allarme proprio perché, quando viene superata, le autorità cittadine hanno l'obbligo di
informare la popolazione su: data, luogo, ora e durata in cui si è verificato tale superamento; possibile
evoluzione del fenomeno; gruppi di popolazioni a rischio; possibili effetti sulla salute e sulle precauzioni da
adottare per prevenire eventuali danni alla salute.
In città ci sono molte scuole, tra primarie e dell’infanzia e ci sono i centri estivi del Comune e quelli
organizzati dalle parrocchie e dalle associazioni, luoghi in cui i bambini sono spesso impegnati in attività
fisiche intense all’aperto nelle ore in cui si manifestano i massimi livelli di ozono, dalle ore 13/14 alle ore 18.
Lo sanno i genitori che i loro bambini a causa della maggior frequenza degli atti respiratori inalano quantità
maggiori di inquinanti e hanno anche maggiori probabilità di sviluppare l'asma o altre malattie respiratorie.
L'asma è la malattia cronica più comune nei bambini e può essere aggravata dall'esposizione ad ozono. Ci
rivolgiamo, nuovamente, all’amministrazione comunale affinchè emetta una ordinanza rivolta ai dirigenti dei
centri estivi pubblici e privati affinchè sia evitata l’esposizione alle alte concentrazioni di ozono ai bambini,
che hanno il diritto di vivere in un ambiente sano.
Maria Grazia Lucchiari
08-07-2011 12:44 Rsa Livorno. Muore anziano il cui ricovero e' stato rifiutato dal Comune. Chi si sente
responsabile? Il digiuno di dialogo
E' morto un signore ultrasessantacinquenne non autosufficiente, il cui ricovero in Residenza
Sanitaria Assistenziale (RSA) era stato rifiutato dal Comune di Livorno perche' quest'ultimo non ha voluto
sostenere le spese di degenza che la legge, invece, prevede.
Si sentono in qualche modo responsabili il Sindaco di Livorno, l'assessore toscano al Diritto alla Salute, il
direttore dell'Asl6 di Livorno? Non lo sappiamo, ma facciamo appello alla loro responsabilita' amministrativa
e alla loro coscienza.
La vicenda del signor X e' stata anche oggetto della conferenza stampa con cui ieri 7 luglio, a Livorno, il
delegato provinciale Aduc Gianfranco Mannini, ha iniziato un digiuno di dialogo con le amministrazioni locali
e regionali perche' sia costituita una commissione di inchiesta in consiglio comunale sulle sistematiche
violazioni di legge che vengono perpetrate dall'amministrazione della citta' in materia (1): a fronte di due
sentenze del Consiglio di Stato che hanno dato ragione ai ricorrenti (le rette per la degenza in RSA devono
tener conto dei redditi del solo assistito e non anche dei redditi dei parenti), l'amministrazione cittadina ha
pensato che la cosa migliore per non dover far fronte a queste spese e non dover osteggiare le richieste dei
degenti (che quando si rivolgono in giudizio vedono le proprie ragioni riconosciute), e' rifiutare il ricovero.
Nello specifico, la vicenda del signor X, e' stata oggetto di un esposto presentato in Procura della Repubblica
il giorno 6 luglio (2), lo stesso giorno in cui, la sera, il signor X e' morto.
Una vicenda di squallore amministrativo dove cedono ovviamente i piu' deboli che, se poi hanno anche
problemi psichiatrici come nel nostro caso, sono maggiormente deboli, emarginati e rifiutati dai cosiddetti
sani. Come ci accade spesso in casi del genere, ci viene il dubbio se la soglia di “normalita'” sia oltrepassata
da chi viene considerato pazzo o da chi dovrebbe garantire le cure alla comunita'.
Invitiamo calorosamente a leggere l'esposto depositato in merito: uno spaccato di vita quotidiana per molti e
di altrettanta quotidiana amministrazione civica e sanitaria.
Gianfranco Mannini
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12-07-2011 13:23 Sono malato... presto, su Internet
E' divenuto un riflesso. Che si tratti di emicranie, un mal di
schiena, l'annuncio di una diagnosi medica o piu' semplicemente un “bobo”, sei francesi su dieci si sono gia'
registrati in Internet, secondo un sondaggio CSA realizzato lo scorso febbraio su 995 persone. Una
proporzione che diviene di otto su dieci nella fascia d'eta' 18-24 anni.
Una volta in linea, questi internauti si documentano sicuramente bene, ma cambiano ugualmente consigli e
impressioni attraverso il computer. Gli 84 siti francesi di sanità-benessere che sono stati presi in
considerazione hanno attirato poco meno di 16 milioni di visitatori unici a marzo, secondo Médiamétrie. Piu'
di un internauta su tre (38,7%) e' andato a visitarli durante il mese.
Questa pratica, cominciata all'inizio degli anni 2000, sconvolge il rapporto tra curanti e curati, numerosi
pazienti si presentano ormai come “esperti”di fronte ad una professione medica un po' disorientata. Si
comprende facilmente che il ministero della Sanita' abbia dato mandato al Conseil général de l’industrie, de
l’énergie et des technologies (CGIET) per cercare di meglio identificare il fenomeno. “Abbiamo cercato di
capire cos succede in linea, si' da incoraggiare le buone pratiche, ma anche ad invitare alla prudenza su
approcci meno favorevoli dal punto di vista della sanita' pubblica”, spiega Robert Picard, referente sanitario
del CGIET.
Guidati da questa istituzione, due sociologi, Gérard Dubey e Sylvie Craipeau, hanno fatto durante un anno
un lavoro di cui il quotidiano Le Monde ha potuto prendere visione in esclusiva. Nelle carte di questi
osservatori, diverse sono le domande. L'informazione sanitaria online e 'affidabile? Implica dei rischi?
Questa pratica in rete favorisce l'edificazione di uno specifico sapere? E se si', quale? Questi ricercatori si
sono volontariamente limitati a tre patologie: il cancro, l'Aids e l'autismo.
Un'espressione spesso violenta e cruda
Prima constatazione, la Rete e' un formidabile ricettacolo dei mali dei francesi. Internet mette insieme una
massa d'informazione sempre piu' inedita che “per numerose patologie, essenzialmente quelle relative al
cancro, i recenti progressi della medicina prolungano i periodi di remissione, poiche' alcuni effetti non sono
piu' letali”; spiega Gérard Dubey. “Gli internauti si riversano sui particolari della malattia cronica. E' una
nuova esperienza che si fa online”.
Di fatto il Net abbonda di informazioni alquanto ansiogene, per cui e' il caso di prenderle con una certa
distanza. “Di fronte ad una diagnosi, i malati sono spesso vittime di cio' che si chiama crollo di identita'.
Vanno allora su Internet, essenzialmente di notte, per scaricare senza limiti le loro angosce”.
Principale problema di questa confessione online, “gli internauti hanno la tendenza a proteggere il proprio
spazio privato nell'ambito di quello pubblico”. I malati spesso si esprimo in modo violento e crudo sui loro
problemi, “senza codici o mediazioni per la loro famiglia o chi ricevera' i loro messaggi”.
Questo fattore e' pertanto piu' “aggravante” quando ci sono spesso persone “esse stesse rese fragili dalla
malattia”, che vanno a cercare informazioni online. Particolarmente coinvolti nel fenomeno sono i siti sanitari
generalisti che attraggono numerose persone, e su cui alcuni malati non hanno dubbi ad utilizzare le loro
patologie come “una sorta di rivendicazione identitaria”.
Questi siti rispondono ad una carenza
Pertanto, nota la sociologa Sylvie Craipeau, parlare online e' piu' facile sui piccoli forum, spesso specializzati
su patologie precise, come i siti creati dalle associazioni di malati. “Abbiamo notato che precise norme
vengono utilizzate. Gli internauti si frenano, non dicono tutto, non in qualsiasi momento. E' piu' simile ad una
piccola societa'”. Su questi siti abitualmente si organizzano progetti comuni come “lo scambio di modelli
educativi per i bambini autisti, oppure consigli di aiuti quotidiani per i malati di Aids, sullo stile
dell'associazione Les Petits Bonheurs”.
Piu' genericamente, il successo di queste reti e forum -secondo questi osservatori- deve rappresentare una
fonte di domande per gli addetti alla Sanita'. “Questi siti rispondono ad una carenza. I malati cercano di
sapere in Internet le cose pratiche e uno scambio di vedute che molto raramente hanno coi dottori o piu'
genericamente nell'istituzione sanitaria”. Gli internauti si scambiano buoni consigli pratici, regimi alimentari,
consigli di igiene ma anche le loro preoccupazioni piu' intime, come le trasformazioni delle relazioni sessuali
dopo una chemioterapia, per esempio.
Su alcuni siti si costruisce quindi “una sapere profano, pratico, complementare al sapere degli esperti
di medicina”. “Di conseguenza alcuni malati rivendicano questo sapere come un fattore importante per il
miglioramento del loro stato”. Si intravede l'inizio di un circolo virtuoso? “Sono passati i tempi quando il
dottore di famiglia temporeggiava e considerava la malattia del suo assistito rispetto al modo in cui lo stesso
entrava nel suo studio. Alcuni medici si considerano vittime della loro iper-specializzazione tecnica o del loro
non essere all'altezza dei tempi, sono candidati a questo nuovo tipo di informazioni, di cio' che ha espresso
questa esperienza online”.
Come se le reti e i forum riuscissero a ridare ai malati una importanza e un ruolo che essi avevano la
sensazione di aver poco a poco perso. Interessate a questi risultati, le Autorita' sanitarie intendono
approfondire questi canali di ricerca.
(Articolo di Laure Belot pubblicato su Le Monde del 12/07/2011)
redazione
12-07-2011 13:09 Medicina riproduttiva e diagnosi preimpianto. Intervista a ministro israeliano della
Scienza
Quasi nessun altro Stato concede tanta libertà alla medicina riproduttiva quanto Israele, e
in nessuno esistono laboratori tanto attivi. Si può persino scegliere il sesso del figlio. E la religione? Non è
un ostacolo, bensì l'humus.
Intervista di Martina Lenzen-Schulte a Daniel Herschkowitz -ministro, rabbino e matematico.
Frankfurter Allgemeine Zeitung: Com'è che un Paese religioso come il Suo è tanto aperto e, considerata
la dimensione della popolazione, scientificamente più operoso di qualsiasi altro nella medicina riproduttiva?
Daniel Herschkowitz: Abbiamo il vantaggio che la religione giudaica offre grande apertura alle conoscenze
scientifiche. Da noi la religione non frena di per sé la creatività scientifica. Ciò che spinge la ricerca a trovare
e a fare, in linea di massima deve anche poter essere realizzato. Non vogliamo giocare a fare Dio, ma la
nostra visione del mondo e la nostra filosofia non mettono, a priori, dei limiti alla scienza.
Faz: Vale anche per la diagnosi preimpianto? Da tempo in Israele è addirittura possibile scegliere tra
maschio o femmina quando in una famiglia ci siano già quattro figli dello stesso sesso.
Herschkowitz: Anche in Israele sono stati messi dei paletti in questo senso. Nel maggio 2005 è stato istituito
un comitato specifico, con il compito di decidere sulle richieste di scelta del sesso. A maggio 2001 erano
pervenute 337 istanze; 27 hanno ottenuto il via libera, ma 111 sono state respinte; 119 non sono ancora
state decise o i richiedenti hanno ritirato la domanda. Perciò anche da noi sono casi eccezionali.
Faz: Ma se si tratta d'impedire una malattia ereditaria, nel Suo Paese l'atteggiamento è molto liberale. In
Israele esistono tante grandi cliniche con esperienza di diagnosi preimpianto di livello mondiale.
Herschkowitz: Effettivamente in Israele c'è un'alta propensione a prevenire malattie ereditarie; e ciò vale
non solo per i test sugli embrioni. La scorsa settimana ho visitato un laboratorio dove soprattutto gli ebrei
ortodossi vanno a verificare, mediante la prova del sangue, l'eventualità di rischi genetici. Ed è usanza
comune che prima del matrimonio ci si accerti se nella coppia esista un elevato rischio di trasmettere
malattie. Capita che si arrivi a decidere di non sposarsi.
Faz: Rispetto alla pratica dei test genetici sugli embrioni, c'è differenza tra ebrei ortodossi-conservatori e altri
meno legati alla religione?
Herschkowitz: Da noi c'è in tutti i gruppi della popolazione un grande consenso per la diagnosi preimpianto
come prevenzione dalle malattie. Gli ebrei ortodossi, pur contrari all'interruzione di gravidanza, ricorrono alla
diagnosi preimpianto tanto quanto gli altri israeliani.
Faz: tenuto conto del numero di abitanti, da voi si fanno più interventi di fecondazione medicalmente assistita
che in ogni altro Stato al mondo. Anche la religione è motivo di consenso alla fecondazione in vitro più in
generale?
Herschkowitz: Avere figli è molto importante da noi. Per la maggior parte delle famiglie, e non solo per gli
ebrei ortodossi, vale: Siate fecondi e moltiplicatevi! Anche lo Stato ha un grande interesse ad aiutare chi
vorrebbe un figlio e finora non ci è riuscito. C'è il sostegno finanziario alla fecondazione in vitro per due figli a
coppia. Poichè i nostri medici hanno molta esperienza, le quote di successo sono particolarmente alte e
nello stesso tempo ci sono meno complicazioni che altrove.
Faz: Come vede la posizione tedesca riguardo alla diagnosi preimpianto, che fino a una settimana fa era
improntata a dubbi etici e più o meno un tabù?
Herschkowitz: Penso che andrebbe vista fondamentalmente come un'opportunità, e che ci si dovrebbe
aprire alle possibilità diagnostiche ad essa collegate. Se è possibile risparmiare a una famiglia la sofferenza
di un figlio malato, allora la scienza può e dev'essere d'aiuto.
(articolo comparso sul Frankfurter Allgemeine Zeitung del 10/07/2011. Traduzione di Rosa a Marca)
redazione
08-07-2011 11:32 Germania. In merito alla diagnosi preimpianto: a quale embrione pensate?
Alla vigilia della pronuncia parlamentare sulla diagnosi preimpianto,
che il 7 luglio ha ottenuto il via libera, Romano Minwegen, medico e avvocato, autore di saggi di teoria
giuridica sulla tutela dell'embrione, poneva questo quesito: Che cosa intendete quando parlate di embrione?
La sua tesi è che la legge che lo tutela sia irrimediabilmente obsoleta, essendo inevitabile che l'apparato
normativo arranchi dietro ai progressi della biologia cellulare.
Qui il suo articolo
Nella sentenza del 6 luglio 2010, la Corte di giustizia federale (BGH) ha sostenuto che l'uso di cellule
pluripotenti nella diagnosi preimpianto è eticamente ammissibile. L'argomento, secondo cui in questo caso
non si tratti dello stesso embrione contemplato dalla legge, si poggia sul paragrafo 8 della stessa, quando
stabilisce che l'embrione è: "l'ovocita umano fecondato, capace di svilupparsi in individuo a partire dalla
fusione del nucleo, e anche qualsiasi cellula totipotente prelevata dall'embrione che, in condizioni adatte,
riesca a dividersi e a svilupparsi in individuo".
Invece, le cellule pluripotenti sono cellule umane che hanno sì la capacità, in ambiente adeguato, di
moltiplicarsi attraverso la divisione cellulare, e in grado, se le condizioni lo consentono, di svilupparsi, loro o
le loro figlie, in diverse cellule specializzate, non però in un individuo. La Corte ha dunque ribadito che da qui
nasce il presupposto per usare, nella diagnosi preimpianto, delle cellule embrionali che dopo lo stadio a otto
cellule non siano più totipotenti.
Questa pronuncia s'innesta nella demarcazione tra cellule totipotenti e pluripotenti. Quando fu varata la
legge di tutela dell'embrione (1990) ancora non era stata elaborata la possibilità della "complementazione
tetraploide". Con l'aiuto di questa tecnica, introdotta negli anni '90 per provare la capacità di sviluppo di
singole cellule, è stato possibile creare nuovi topolini da linee staminali embrionali pluripotenti.
Embrioni ricavati da cellule pluripotenti
La complementazione tetraploide si svolge più o meno così: Con degli espedienti tecnici si fa in modo che gli
embrioni ai primi stadi si fondano in cellule con un quadruplo corredo cromosomico -il doppio del normale. Le
cellule con il quadruplo corredo cromosomico, capaci di svilupparsi solo limitatamente, vengono messe
insieme alle cellule pluripotenti, che praticamente vi si aggiungono come un panino imbottito. Questa
struttura viene poi impiantata nell'utero. Nel topo si sviluppano, in una certa percentuale, dei nuovi individui.
Così, il nuovo topo deriva esclusivamente dalle cellule di linee cellulari pluripotenti. Le cellule con il
quadruplo corredo cromosomico formano solo tessuti extraembrionali, per esempio la placenta.
Da questo risultato emerge con evidenza che la legge di tutela dell'embrione non è più attuale. Mediante la
tecnica descritta si possono creare in provetta degli individui a partire esclusivamente da cellule staminali
embrionali. Con ciò la definizione legale di legge di tutela dell'embrione si fa ambigua. La cellula staminale
embrionale è in grado "in presenza di altre condizioni necessarie (in questo caso l'aggiunta di cellule con il
quadruplo corredo cromosomico) di dividersi e di svilupparsi in un individuo". Dunque, queste cellule
sarebbero da considerare totipotenti in base alla legge. Dunque, la legge di tutela dell'embrione viene
scardinata dalla complementazione tetraploide. La distinzione tra cellule embrionali totipotenti e
pluripotenti non è più sostenibile nel momento in cui viene generato un nuovo individuo.
Lo stesso dicasi per lo stadio adulto. La nuova comparabile tecnica per creare "cellule staminali pluripotenti
indotte" (iPS) da cellule somatiche -della pelle o da tessuto adiposo- ha ulteriormente accentuato questa
situazione. Poiché dalle cellule iPS del topo è già stato possibile, con la complementazione tetraploide,
allevare nuovi individui, definire queste cellule come (anche qui solo) pluripotenti è discutibile.
Decisivo è l'annidamento nell'utero
Con la formazione di individui a partire da cellule pluripotenti, tutto l'impianto legislativo dev'essere rivisto.
Non è pensabile che le cellule totipotenti derivate da embrioni o da cellule pluripotenti, da cui si possono
altresì ottenere individui, possano essere penalmente tutelate da manipolazioni. Proprio perché manca un
ragionevole criterio per decidere quali cellule possano essere ancora manipolate. Giacché, per ottenere un
fondamento solido, dove per esempio tutte le cellule siano classificate come totipotenti, si dovrebbero
criminalizzare numerosi e importanti campi della medicina attuale.
Per coerenza, bisognerebbe, per esempio, inasprire anche la legge sull'aborto. Se un feto può essere
abortito, se gli embrioni possono essere uccisi con "la pillola del giorno dopo", allora non si capisce perché
non si possa fare ricerche con cellule ottenute in provetta. E d'altro canto, l'inasprimento della legge
sull'aborto non pare facilmente praticabile in Germania. Ma se già le normali cellule somatiche adulte sono
potenzialmente totipotenti, ancorché non un embrione nel significato contenuto nella legge che lo tutela,
allora non si possono vietare la clonazione riproduttiva, la formazione di chimere o di cellule ibride -per lo
meno fintanto che la punibilità attiene alla qualità dell'embrione.
D'altro canto, si potrebbe pensare di liberalizzare la ricerca su cellule embrionali e di proibire solo, come atto
sanzionabile, l'impianto nell'utero di cellule così manipolate. Infatti, dall'annidamento dell'ovocita fecondato
segue quello che nell'interpretazione della Corte federale è l'inizio di un essere con sufficienti potenzialità per
renderlo titolare di dignità umana. Tuttavia, di fronte alle variegate possibilità di trasformazione insito nel
"piano" per divenire uomo delle cellule totipotenti, la coerenza è difficile da mantenere. Oltre alla formazione
di un individuo, la cellula totipotente può diventare, a seconda delle condizioni in cui si trova, un clone, un
tumore, una parte dell'organismo materno (nel cuore di alcune mamme sono state trovate cellule funzionanti
del bambino), linee cellulari potenzialmente immortali, chimere in grado di vivere, e così via.
Se si parte dal fatto che un nuovo, ragionevole approccio scardina la differenza tra cellule staminali
totipotenti e pluripotenti, allora ha senso dire che si può fare ricerche sulle cellule embrionali -ed eseguire la
diagnosi preimpianto- fino al momento di impiantarle nell'utero. Solo quando è avvenuto l'inserimento
nell'utero interverrebbe la tutela della vita umana. Ne consegue che la diagnosi preimpianto, eseguita sulle
cellule prima dell'impianto, dovrebbe essere autorizzata anche in base alla legge vigente.
(articolo di Romano Minwegen per la Frankfurter Allgemeine Zeitung, 06-07-2011. Traduzione di Rosa a
Marca)
redazione
------------------------------------------LETTERE
12-07-2011 00:00 Calcolo Retta RSA
Mia madre 77enne invalida al 100%, che finora viveva in casa da sola, ha espresso il desiderio di entrare in
RSA. L'assistente sociale che la segue ha chiesto i movimenti del suo conto corrente e la mia dichiarazione
dei redditi. Asserisce che se necessitiamo di una 'procedura di urgenza' le servono anche i miei movimenti
altrimenti sarà inserita nella lista 'normale'. Da quello che ho letto sul vostro sito questa pratica è contraria
alla normativa attuale. Come posso difendere me e mia madre da questa presa di posizione dell'assistente
sociale?
Grazie
Simone, da Busto Arsizio (VA)
Risposta:
in questa fase hanno il coltello dalla parte del manico, perche' se lei non da' i documenti loro la
considereranno una mancata integrazione documentale e bloccheranno o archivieranno la pratica. Faccia
copia di tutto quello che deposita, chieda copia di tutti i documenti dell'istruttoria, e successivamente potra'
contestare l'operato illegittimo. se lo fa ora, ha come unica conseguenza che sua madre non verra' inserita.
ADUC Salute - http://salute.aduc.it/
12-07-2011 00:00 Indennizzo Rsa
Mio suocero durante la degenza in una RSA è caduto in terra rompendosi il femore, operato è deceduto
poco dopo per le conseguenze. Essendo inabile veniva spostato dalla sedia a rotelle tramite apposito
sollevatore. Una cinghia dello stesso rompendosi ne provocava la caduta. A che tipo di indennizzo ha diritto
mia moglie, sua figlia? Non avendolo chiesto nell'immediatezza dell'evento, esiste un limite temporale entro
cui va fatta la richiesta? Il fatto è accaduto il 23/07/09, il decesso il giorno 11/09/09. Ringrazio e porgo distinti
saluti.
Pierluigi, da Pisa
Risposta:
il diritto al risarcimento si prescrive in 5 anni, quindi siete ancora in tempo. Rivolgetevi al vostro legale di
fiducia.
ADUC Salute - http://salute.aduc.it/
11-07-2011 00:00 Visita oculistica con lente non disinfettata
Buongiorno,
vorrei avere per favore un VS. consiglio in merito a quanto di seguito espongo.
Giorno 15 giugno 2011 mia moglie si reca al pronto soccorso oculistico per dei fosfeni all'occhio sinistro,
viene visitata dal medico, solo sull'occhio sinistro viene utilizzata una lente che viene messa a contatto
dell'occhio, chiamata lente di Goldman. La diagnosi del medico esclude qualsiasi problema all'occhio. La
lente viene riposta nel suo contenitore senza essere prima disinfettata, sorgono quindi dei dubbi sulla sua
disinfezione prima del suo utilizzo sui pazienti. A distanza di una settimana mia moglie ha una congiuntivite,
solo all'occhio sinistro, viene visitata dal proprio oculista privato, dopo circa 10 giorni mia moglie ritorna dal
proprio oculista che fa una diagnosi piu' precisa, di congiuntivite virale, in particolare di cheratite puntata, e
mia moglie adesso deve farsi visitare ogni due giorni, per tenere sotto osservazione l'evoluzione della
cheratite, molto probabilmente causata da adenovirus.
Ho letto in rete di un caso analogo accaduto qualche anno fa, in provincia di Torino se ricordo bene, ma in
quel caso e' stato facile stabilire il nesso causale in quanto sono state ben tre persone, colleghi di lavoro, ad
accusare la stessa congiuntivite dopo una visita di controllo all'ospedale, per un tonometro non
adeguatamente disinfettato. Io sono certo che la lente di Goldman utilizzata sull'occhio di mia moglie sia la
causa, ma non posso provarlo. Le ferie sono state rovinate, ma passa in secondo piano, perche' al momento
mia moglie non vede bene, c'e' una diminuzione del visus, con l'uso di un collirio cortisonico si spera possa
migliorare le cicatrici corneali che il virus ha prodotto, ma non e' certo.
Vorrei per favore un VS. consiglio su come agire, un serio controllo sanitario potrebbe dimostrare quanto da
me ipotizzato, e cioe' che c'e' scarsa attenzione alle norme igieniche, che la lente incriminata non viene
disinfettata (dovrebbe essere immersa in soluzione di amuchina al 10%, l'adenovirus viene eliminato); vorrei
avere risarcimento del danno patito, ma prima di tutto avere piena certezza che le prossime visite in quel
pronto soccorso ospedaliero vengano effettuate rispettando le norme igieniche. Posso fare una segnalazione
alla procura della Repubblica esponendo solamente i fatti senza fare deduzioni? Posso fare una
segnalazione ai NAS? entrambe? obiettivamente esiste il ragionevole sospetto che l'infezione sia stata
contratta in ospedale, io che so che non c'e' stato altro contatto potenzialmente infetto oltre a quello in
ospedale, posso dire che e' certa la causa del contagio: la lente usata durante la visita al pronto soccorso.
Distinti saluti
Schiser
Risposta:
lo sa anche lei che senza dimostrazione con perizia, la cosa rimane li' e lei puo' solo cercare di istigare il
dubbio in chi poi potrebbe prendere in seria considerazione la sua segnalazione. Scartata la procura della
repubblica (non si tratta, almeno in generale, di un reato penale, cioe' fatto appositamente con l'intenzione di
ledere), le "rimane" la direzione dell'Asl specifica e l'assessorato alla Sanita' della sua regione, che se non
dovesse risponderle potra' essere intimato dal difensore civico regionale a cui potra' rivolgersi.
Con alcune di queste risposte in mano, e relativamente al tono e contenuti delle stesse, potra' valutare se ci
sono gli elementi per avviare una intimazione del rimborso del danno verso l'Asl, a partire da una messa in
mora:
http://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora_8675.php
11-07-2011 00:00 Visita medica
Gent.ma ADUC
mio nipote di tre anni è stato sottoposto a visita presso un ambulatorio di neuropsichiatria privato per dei
sospetti disturbi del linguaggio.
Al termine della visita durata circa 30 minuti, durante la quale lo specialista ha ipotizzato alcuni scenari poi
rivelatisi, a seguito di altre visite effettuate altrove, esagerati è stato detto a mio cognato che per il
pagamento poteva provvedere dopo alcuni giorni.
Quindi, quando si è recato allo studio per il pagamento (le predette altre visite non erano ancora state
effettuate) gli è stato chiesto l'importo di 150.00 euro come da depliant illustrativo che però prevedeva una
visita di un'ora e mezza.
A fronte del pagamento è stata rilasciata fattura ma è stato negato categoricamente, "in quanto non tenuti a
farlo", il rilascio di un referto o una qualunque documentazione riguardante l'esito della visita. Nonostante le
insistenze hanno detto che questo è quanto.
Mi chiedo se possono farlo. Il pagamento è stato regolarmente effettuato e senza alcuna polemica (prima del
rifiuto di rilasciare documentazione).
Cosa possiamo fare per ottenere quanto dovuto?
Grazie in anticipo
Antonio, da Concorezzo (MB)
Risposta:
in effetti ci sono visite e visite. Quelle che prevedono il rilascio di un referto in genere vengono fatte con una
maggiore cura (e costo) rispetto alle altre. Per cui, se non vi site accordati in precedenza per il rilascio di
questa documentazione, crediamo non ci siano gli estremi per pretenderla.
11-07-2011 00:00 Caro Dentista
Spett.ADUC,
Dopo una visita dentistica preventiva, mi erano state diagnosticate 9 carie ed una pulizia dentale.
Avevo chiesto alla prima visita un preventivo ma mi era stato promesso che durante la seconda seduta lo
avrei ricevuto.
Dopo la seconda seduta mi è stato detto che la dottoressa se ne era dimenticata e per la terza seduta
sarebbe stato pronto. Dopo la terza seduta (dopo aver effettuato ormai 5 otturazioni - nessuna di esse era
nuova ma trattasi di vecchie otturazioni secondo loro infiltrate, alcuna prova dell'infiltrazione) e dopo aver
richiesto per l'ennesima volta il preventivo, mi viene comunicato a voce l'ammontare di €1.600.
Ad oggi non ho ricevuto alcun preventivo con il dettaglio dei lavori fatti e da fare, ed ho disdetto l'ennesima
visita (ancora 4 carie da curare) e mi sono rivolto ad un altro dentista; il suo verdetto è stato: nessuna
carie!!!!
Come mi devo comportare?
Non vi è stata alcuna trasparenza da parte del medico il quale ha cercato di omettere sino alla fine
l'ammontare totale occludendomi la possibilità di valutare altri preventivi e dandomi quindi libera scelta prima
di iniziare il lavoro.
Non esiste un listino prezzi a cui si dovrebbero attenere i dentisti?
Non è stata posta in essere una truffa nei confronti di un neofita come me?
Aggiungo che NON sono stati effettuati trattamenti ulteriori (radiografie, devitalizzazioni, rimozione denti,
ecc...).
Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione e mi auguro possiate
aiutarmi a chiarirmi le idee.
Grazie
Alessandro, da Polonghera
Risposta:
il dentista e' stato poco diligente, ma anche lei, a fronte dell'assenza del preventivo, perche' lo ha fatto
procedere nelle cure? Allo stato c'e' il servizio parziale che le e' stato reso dietro suo consenso pur in
assenza di preventivo.
Su questo crediamo che possa fare poco rispetto alla richiesta di pagamento per quel servizio. Diverso,
invece, il discorso che quel servizio, visto il suo stato, non era necessario. Per cui consigliamo, quando
arrivera' la richiesta di pagamento, di contestare quest'ultima con una messa in mora a cui alleghera' la
perizia dell'altro dentista che dimostri l'inutilita' del loro intervento e l'errore della loro diagnosi:
http://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora_8675.php
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14-07-2011 19:03 ITALIA/Iniziative tossicodipendenze a Roma. Buona sinergia istituzionale
'Abbiamo inaugurato un percorso di confronto, condivisione e ricerca delle soluzioni che potra' diventare
metodo di lavoro per tutte le questioni che vedono la Pubblica Amministrazione e gli enti del terzo settore
impegnati nel difficile lavoro della lotta alle dipendenze'. E' quanto dichiara l'assessore alla Famiglia,
all'Educazione e Giovani, Gianluigi De Palo, a margine dell'incontro svoltosi questa mattina con il presidente
dell'Agenzia capitolina sulle Tossicodipendenze, Luigi Maccaro, il direttore dell'Agenzia, Massimo Canu, e gli
enti coinvolti nell'attuazione di alcuni progetti nel campo delle tossicodipendenze. 'Sono molto soddisfatto
dell'incontro - sottolinea l'Assessore - perche' finalmente l'Amministrazione capitolina sta adottando
provvedimenti efficaci per rispondere alle difficolta' di tipo economico ed amministrativo che alcuni enti
stanno incontrando. Il costante rapporto di collaborazione tra l'Assessorato e l' Agenzia - afferma De Palo - ci
ha permesso di dare risposte concrete in tempi decisamente celeri rispetto alla presa d'atto della condizione
di disagio di alcuni enti'.
Il presidente dell'Agenzia, Luigi Maccaro, precisa che in attuazione degli indirizzi ricevuti dall'assessore De
Palo, il Consiglio d'Amministrazione ha immediatamente provveduto allo snellimento delle procedure
amministrative. 'Intendo fare del mio meglio per costruire un clima di serenita', fiducia reciproca e
collaborazione - continua Maccaro -. Ritengo, infatti, che Pubblica Amministrazione ed enti del terzo settore
debbano lavorare insieme per rendere i migliori servizi possibili ai cittadini romani, in particolare nel delicato
settore della lotta alla droga'. Il direttore dell'Agenzia capitolina sulle Tossicodipendenze, Massimo Canu,
infine, conclude ribadendo che 'a seguito degli indirizzi del Consiglio d'Amministrazione dell'Agenzia
capitolina sulle Tossicodipendenze, sara' possibile liquidare gli interi importi. Inoltre si provvedera' alla
anticipazione delle somme necessarie all'erogazione dei servizi'.
13-07-2011 20:04 ITALIA/Staminali cerebrali. Ministro Fazio: auspico tempi brevi per valutazione
sperimentazione
'Auspichiamo che a fronte di una sperimentazione cosi' importante, che potrebbe aprire nuovi scenari per la
cura di malattie finora prive di terapie, la procedura di valutazione avvenga nel minor tempo possibile'. Lo ha
detto il ministro della Salute Ferruccio Fazio, durante il question time alla Camera, riferendosi al progetto di
sperimentazione clinica sulle cellule staminali cerebrali presso l'ospedale di Terni.
'Riconosciamo una grande importanza a questo progetto, tant'e' vero - ha affermato Fazio - che il ministero
della Salute ha destinato a fini di Ricerca su queste problematiche 3 mln di euro alla Regione Umbria, di cui
1,5 mln di euro specificatamente per le apparecchiature per questo protocollo data la grande rilevanza che
assegniamo a queste ricerche.
Quindi - ha aggiunto - sara' sicuramente nostra cura monitorare le varie fasi autorizzative e sperimentali'.
Questo progetto, ha quindi chiarito il ministro, 'e' orientato a mettere a punto un metodo per isolare le
staminali cerebrali al fine della creazione di una banca di staminali cerebrali umane'. Questo protocollo
sperimentale, ha precisato, 'e' stato inviato al comitato etico umbro per l'autorizzazione alla sperimentazione
cosi' come richiesto dalla normativa'.
Quanto pero' alla possibilita' di 'accelerare l'iter autorizzativo - ha sottolineato Fazio - questa non e'
competenza del ministero ne' dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco), proprio per evitare ogni possibile
ingerenza a cui potrebbero conseguire discriminazioni'. Fazio ha inoltre ricordato che e' in discussione in
commissione Affari sociali un ddl governativo che 'intende riformare, tra l'altro, proprio le procedure delle
sperimentazioni cliniche per evitare tempi e modalita' troppo lunghi'.
13-07-2011 20:02 ITALIA/Staminali neuronali. Piu' facile differenziarle grazie a nanopilastri
Se si utilizzano strutture a nanopilastri, cioe' molto piu' piccole del consueto, la differenziazione delle
staminali in cellule neuronali e' maggiore e piu' rapida. Lo hanno dimostrato gli esperimenti condotti col
progetto NanoScale, promosso da un consorzio multidisciplinare coordinato da Vincent Torre, docente della
Sissa di Trieste.
Ne fanno parte cinque centri europei di eccellenza (Sissa, Iom-Cnr, Ens (Ecole Normale Superieure di
Parigi), Nmi (Naturwissenschaftliches und Medizinisches Institut di Reutlingen), Dtu (Technical University
Denmark di Copenaghen) e piccole imprese high-tech italiane e tedesche. Partito nel 2008 e oggi in fase
conclusiva, il progetto e' finanziato dalla Commissione Europea con circa 3 milioni di euro.
E' stata studiata l'influenza di substrati con geometrie definite a livello nanometrico sulla differenziazione in
vitro di neuroni e la formazione di reti neurali: eventi e reazioni che avvengono alla scala di 1 Angstrom,
ovvero un decimillesimo di micron.
Il dato saliente e' che con questa tecnica e' possibile ottenere la differenziazione cellulare in laboratorio
senza l'utilizzo di agenti biochimici stimolanti, che comportano un rischio di proliferazione incontrollata,
dunque di tumore, abbastanza elevato. Non si tratta pero' di risultati definitivi, poiche' restano ancora da
chiarire pienamente i meccanismi genetici che influiscono sullo sviluppo cellulare indotto.
13-07-2011 15:44 USA/L'effetto placebo funziona anche sul raffreddore
L'effetto placebo cura il raffreddore: infatti le persone che usano una cura contro il
raffreddore, anche il classico 'rimedio della nonna', della cui efficacia sono convinti, guariscono prima degli
altri.
Sono i risultati di una ricerca pubblicata sulla rivista Annals of Family Medicine da Bruce Barrett
dell'Universita' del Wisconsin a Madison.
Gia' altri studi hanno mostrato che credere di ricevere un trattamento contro il dolore fa avvertire meno
dolore. A quanto pare l'effetto placebo funziona anche contro il raffreddore che notoriamente non ha cura;
eppure chi crede nei rimedi della nonna finisce per avere un decorso piu' rapido della 'malattia'.
I ricercatori hanno diviso in 4 gruppi 719 persone che avevano appena preso un bel raffreddore; poi hanno
dato al primo gruppo, informandoli di cosa stessero ricevendo, l'Echinacea (una pianta data di solito come
rimedio contro il raffreddore), al secondo e terzo gruppo l'Echinacea o una pillola placebo - senza dire loro
quale fosse il placebo - al quarto gruppo, infine, non hanno somministrato niente. In tutti e quattro i gruppi il
raffreddore si e' risolto nella consueta settimana di fastidiosi sintomi, ne' la durata ne' la sua intensita' sono
state ridotte dalle somministrazioni.
Poi i ricercatori si sono concentrati su 120 persone che avevano dichiarato di credere nell'efficacia
dell'Echinacea contro il raffreddore. Per questi fiduciosi la pianta fa effetto, infatti coloro che hanno assunto
l'Echinacea sono guariti in media 1,5 giorni prima e coloro che hanno assunto placebo credendo di
assumere la pianta in media 2,5 giorni prima.
L'effetto placebo, dunque, ancora una volta funziona, persino contro un malanno che non ha cura ma in
genere va via da se'.
13-07-2011 12:22 ITALIA/Difendersi dagli incidenti domestici. Vademecum in 9 lingue dei Vigili del
Fuoco
Come evitare i pericoli insidiosi che si nascondono tra le mura domestiche? Un aiuto
viene da “Casa Sicura”, la guida realizzata dai Vigili del Fuoco per prevenire gli incidenti nell’ambiente
casalingo, che è stata presentata oggi in Prefettura a Firenze. Stampata in nove lingue (oltre l’italiano,
inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, russo, cinese e arabo), la brochure è stata adottata come
strumento per divulgare tra gli stranieri la cultura della sicurezza e della prevenzione dal Consiglio Territoriale
per l’Immigrazione, l’organismo che ha sede in Prefettura per promuovere gli interventi finalizzati
all’inserimento degli immigrati nel contesto locale. Distrazione, impianti difettosi, negligenze, sono i fattori di
rischio più frequenti per l’incolumità delle persone nel luogo in cui abitualmente si sentono più sicure, la
propria abitazione, mentre è qui che si verifica un gran numero di infortuni. L’opuscolo illustra diverse
situazioni di pericolo e consiglia come intervenire in caso di incidente. Gas, elettricità, incendi, acqua, cadute
e sostanze tossiche sono gli argomenti affrontati con linguaggio e immagini semplici e chiari. Il vademecum
è scaricabile qui.
13-07-2011 10:44 USA/Staminali. La cellula farmacista dell'organismo
Quando c'e' bisogno di lei, e' sempre pronta all'azione. Basta un taglio,
un'infiammazione o l'attacco di un batterio, e subito provvede a fornire in loco tutte le 'medicine' naturali
necessarie per riparare il danno e favorire la rigenerazione. Questa 'farmacia' dell'organismo e' la cellula
staminale mesenchimale, descritta nelle sue incredibili potenzialita' da uno studio pubblicato sulla rivista Cell
Stem Cell.
Questo particolare tipo di cellula, che risiede sulla parete dei vasi sanguigni, e' da tempo oggetto di
numerose ricerche per le sue capacita' rigenerative. Gruppi di ricerca in tutto il mondo stanno provando a
usarla per ricreare in laboratorio interi organi da sostituire ad altri malati o danneggiati. Ora, pero', i biologi
della Case Western Reserve University di Cleveland hanno svelato altre utili e inaspettate proprieta'.
'La staminale mesenchimale - afferma il coordinatore dello studio, Arnold Caplan - e' paragonabile a una
farmacia che opera direttamente sul luogo del danno e fornisce tutti i rimedi necessari alla rigenerazione'.
Trascorre il suo tempo addormentata sulla parete dei vasi sanguigni, ma appena viene allertata, passa
subito all'azione. 'Davanti a se' - prosegue il ricercatore - la cellula alza una cortina di molecole che
controllano la risposta immunitaria in modo che non sia troppo aggressiva. Dal retro della cellula vengono
invece prodotte molecole che servono a creare un microambiente favorevole alla rigenerazione, in modo che
il tessuto si auto-ripari senza generare cicatrici'.
Diversi esperimenti hanno dimostrato che l'iniezione di queste cellule nel tessuto danneggiato o nel circolo
sanguigno porta benefici a diversi tipi di patologie come infarto, ictus, artrite e diabete giovanile. Un recente
studio dell'universita' di San Francisco ha addirittura dimostrato che le staminali mesenchimali sono capaci di
produrre antibiotici, o meglio una particolare proteina capace di uccidere uccide batteri come l'Escherichia
coli e lo Stafilococco aureo.
13-07-2011 10:38 GIAPPONE/Staminali per produrre dente biotech
Saranno necessari dieci anni di sperimentazione prima che i denti 'su
misura' coltivati in laboratorio diventino una realta'. E' la stima dello stesso coordinatore della ricerca,
Takashi Tsuji, dell'Universita' della Scienza di Tokyo.
'Trasformare questo traguardo in una pratica clinica richiedera' almeno 10 anni', ha detto il ricercatore,
intervistato dall'ANSA. Il risultato appena raggiunto e' sicuramente eccezionale ed e' una prova di principio
della possibilita' di coltivare in provetta organi maturi da trapiantare. Tuttavia la strada e' ancora lunga:
'dobbiamo identificare le cellule piu' efficaci da utilizzare per creare la gemma e condurre elaborate
sperimentazioni cliniche'.
Il dente e' stato costruito in laboratorio a partire da due tipi di cellule staminali: prima e' nata la gemma,
quindi il dente che ha cominciato a formarsi e' stato incanalato in una matrice a forma di anello per
controllarne dimensioni e forma e poi in una seconda struttura che ne ha guidato la crescita nelle tre
dimensioni. 'Una volta incapsulata, la gemma dentale ha cominciato ad accumulare gradualmente tessuto
duro, ad estendere la propria radice, ha aumentato il volume dell'osso alveolare, infine ha generato un'unita'
dentale con la corretta struttura di un intero molare, e la formazione corretta del tessuto periodontale intorno
all'osso alveolare', ha spiegato Takashi Tsuji. 'Abbiamo utilizzato la capsula perche' ancora non disponiamo
di un sistema tridimensionale per coltivare un dente provetta', ha detto ancora il ricercatore.
Una volta trapiantato nella bocca del topo, il molare ha attecchito: 'ha cominciato a funzionare nella
masticazione - ha detto il ricercatore - ed e' risultato capace anche di avvertire stimoli fisiologici come il
dolore'.
'Con questo risultato - ha concluso Takashi Tsuji - abbiamo fornito una prova di principio del fatto che e'
possibile sostituire organi maturi prodotti in laboratorio come terapia rigenerativa'. E' un passo in avanti
'importante - ha rilevato - perche' gli organi addominali, come fegato e reni, devono essere trapiantati solo
quando sono completamente maturi. Non basterebbe, cioe', impiantare una gemma dell'organo per sostituire
quello malato'. Adesso si e' davvero aperta la strada alle future 'fabbriche di organi'. (Paola Mariano per
agenzia Ansa)
13-07-2011 09:42 SPAGNA/Spesa farmaceutica. Madrid verso l'adozione del metodo della Galicia
La Comunidad di Madrid sta pensando di adottare il metodo di spesa farmaceutica in vigore in Galicia, si da'
risparmiare nella spesa complessiva. Il ministro della Sanita' aveva fatto ricorso al Tribunale Costituzionale,
che pero' in via di principio aveva dato ragione alla Giunta della Galicia, con una risoluzione in cui si
prendeva atto che con questo metodo si risparmiano, in media, nove milioni di euro al mese. Il ministero
sostiene che con l'applicazione delle nuove normative si risparmierebbe anche di piu', mentre le aziende
farmaceutiche si sono espresse contro l'iniziativa della Galicia.
Il metodo che vede favorevoli e contrari e' il seguente: quando si hanno piu' farmaci col medesimo principio
attivo che curano la medesima malattia ma che hanno diversi prezzi, il sistema sanitaria finanzia solo quello
che costa meno, sempre che questo non pregiudichi la qualita' del trattamento.
13-07-2011 01:48 ITALIA/Biotestamento approvato alla Camera. L'ultima parola al medico
Alla fine e' stato approvato. Con una settantina di voti di scarto (278 i si', 205 i contrari, 7 astensioni) il
disegno di legge sul testamento biologico ha avuto il tanto atteso via libera della Camera, modificato nel suo
impianto che lascia, in sostanza, l'ultima parola sul fine vita al medico.
Una legge 'saggia ed equilibrata' secondo il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, e che 'riafferma il
primato del Parlamento rispetto ai provvedimenti creativi della magistratura', come ha sottolineato anche il
ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, che tanto si e' speso in favore del provvedimento. Una legge al
contrario tacciata come inutile dalle opposizioni, visto che, con tutti i nuovi limiti introdotti con le correzioni in
Aula, di fatto le Dat saranno 'vietate', come ha sottolineato la presidente dei democratici Rosy Bindi, e
daranno il via a infiniti ricorsi alla magistratura.
Dopo due anni di lavoro in commissione, infatti, il testo e' stato modificato di nuovo in Aula, tra le proteste
delle opposizioni che hanno ribadito fino alla fine il 'no' a un testo 'oscurantista' che 'di fatto toglie la liberta' di
decidere ai cittadini', che e' solo 'una vendetta dopo il caso di Eluana Englaro'.
Il nuovo testo, che ora dovra' tornare in terza lettura al Senato, prevede, tra le altre cose, il divieto di
eutanasia, niente stop a idratazione e nutrizione se non per i malati terminali nei quali non siano piu' efficaci
o addirittura dannose. E niente vincoli per il medico che non dovra' nemmeno piu' confrontarsi, in caso di
controversia con il fiduciario, con un collegio di medici istituito ad hoc. Il cittadino che scrive la sua
dichiarazione anticipata di trattamento (Dat), peraltro, potra' solamente indicare i trattamenti che non vuole
ricevere mentre le Dat stesse entreranno in gioco solo quando sara' accertata l'assenza di attivita' cerebrale.
Proprio questa modifica, introdotta 'fuori sacco' dal relatore, ha fatto dire nei giorni scorsi al segretario del Pd
che cosi' si lasciano liberi i cittadini dalle macchine 'solo da morti'. Ma a nulla sono serviti gli appelli alla
riflessione, alla 'pieta' e al senso di umanita' ', a 'fermarsi'. Forte di un consenso sempre molto ampio grazie
al sostegno mai mancato dell'Udc, (in media un centinaio di voti di scarto nonostante i numerosi voti segreti)
dopo innumerevoli rinvii, e polemiche, la maggioranza ha potuto procedere spedita nelle votazioni (un
centinaio i voti solo oggi) dimostrando che la legge, come ha ribadito Roccella, 'e' largamente condivisa'.
E in effetti, nonostante qualche sporadico voto di coscienza (come quello di Calderisi) la maggioranza ha
tenuto compatta, dando via libera alla legga, ha osservato ancora Sacconi 'con ampio consenso nel segno di
quella laicita' adulta che si ancora ai valori della tradizione nazionale'. Mentre il tema ha diviso le opposizioni
al loro interno, in particolare il Pd, dove le spaccature sono state abbastanza evidenti fino all'ultimo voto,
quando 14 deputati, in testa Pierluigi Castagnetti, hanno optato per non votare. Intanto fuori da Montecitorio
il senatore del Pd, Ignazio Marino, annuncia che se il testo sara' approvato in via definitiva 'consentendo al
medico di sospendere le terapie quando il paziente e' morto' partira' subito una raccolta di firme per un
referendum abrogativo, certo di 'un consenso plebiscitario ancora piu' chiaro di quello sull'acqua o sul
nucleare'.
12-07-2011 14:45 ITALIA/Parkinson. Censis: 73% malati si sente isolato
Uno degli effetti piu' visibili del Parkinson e' che modifica la vita sociale di questi malati, che nel
73% dei casi si sentono isolati, il 57% inutile e il 13% ha visto disgregarsi la propria famiglia. E' questo uno
dei punti rilevati dall'indagine del Censis e Fondazione Serono, realizzata con il contributo della Federazione
nazionale Parkinson Italia e Azione Parkinson Lazio.
Uno degli aspetti piu' problematici della vita quotidiana di questi pazienti e' rappresentato dalla frequente
assunzione dei farmaci: in media ben 7,1 volte al giorno, con valori che oscillano da 4,9 per i malati lievi a
8,3 nei casi gravi. Il che fa si' che il 49% dei pazienti abbia bisogno di farsi aiutare da qualcuno per prendere
i farmaci negli orari giusti, mentre il 25% perde il controllo delle somministrazioni giornaliere almeno due
volte a settimana e uno su cinque si dimentica del tutto di prenderli. Inoltre il 17% lamenta difficolta' sulle
modalita' burocratiche con cui ottenere i farmaci, in particolare i pazienti piu' gravi (31%). Il peso economico
dei medicinali sul budget familiare e' un problema per un paziente su tre.
La terapia farmacologica e' inoltre spesso accompagnata da effetti collaterali: nausea, vomito e inappetenza
per il 40% dei pazienti, disturbi della sfera psichica (40%), della personalita' e comportamenti compulsivi
(34%). Complessivamente il 73% dei pazienti ha bisogno di un aiuto nella vita di tutti i giorni, e questo vale
per un terzo dei pazienti lievi, mentre il 27% non puo' contare su nessuno.
12-07-2011 13:31 ITALIA/Inquinamento compromette anche le nostre staminali
"Uno dei problemi che non viene assolutamente preso in considerazione è che se io
respiro pulviscolo è vero che questo mi va nei polmoni, ma nessuno pensa che questo materiale potrebbe
andare a minare la radice del nostro essere: le cellule staminali.
Pensiamo sempre all'inquinamento come a quella cosa che ti dà un tumore, ti rovina un organo o una
funzione.
Di fatto questo effetto può avvenire secondo noi a due livelli: uno alla cellula consolidata, un altro sul mio
tesoretto, cioè le mie cellule staminali che servono a tenermi il sistema sempre mantenuto. Fintanto che io
mino il mattone, cioè la parte più esposta, lo posso anche nel tempo riparare. Ma se io vado a minare la
radice, mi sego le gambe. E' come tagliare la radice ad un albero". Così il dottor Paolo Di Nardo, cardiologo
e docente dell'Università di Roma Tor Vergata, spiega all'AgenParl le ultime ricerche sui pericoli
dell'inquinamento. Da oltre 20 anni il dottor Di Nardo ha aperto a Tor Vergata un laboratorio che si occupa di
staminali. Il laboratorio ha ora sedi in tutto il mondo: una in Giappone, una di prossima apertura in Nord
America. Nel 1994 organizzò a Viterbo una settimana di conferenze chiamando i maggiori scienziati del
mondo a discutere della possibilità di rigenerare il cuore. "Allora - ricorda Di Nardo - era una follia, come dire
andiamo a piedi sulla luna, ora questo fatto è divenuto all'ordine del giorno, quasi banale".
"Stiamo mettendo a punto un modello sulla capacità delle staminali di incorporare nanoparticelle - continua
Di Nardo spiegando la recente attività del laboratorio - stiamo cercando di capire come la cellula staminale
umana, si badi non sperimentale, anzi siamo gli unici ad avere cellule staminali umane di cuore a livello
planetario, si comporta quando uno mi mette una pallina di qualcosa, il famoso pulviscolo. Stiamo facendo
un test con una delle sostanze a basso impatto, perché se a questa fase sperimentale ce ne mettiamo una a
più alto impatto, l'effetto potrebbe essere così dirompente da non farci capire. Abbiamo bisogno di qualcosa
che vada piano perché dobbiamo decifrare i singoli punti e capire cosa succede".
Quali le possibili soluzioni?
"Poss iamo identificare una serie di strategie, ma l'intervento come al solito non può essere monocorde. Non
è possibile riparare un danno che permane. Per far fronte a questo tipo di problematiche così a 360 gradi ci
vuole sempre un'azione duplice: la cura si fa sempre curando l'emittore.
La cura di queste cose si fa alla fonte. Non voglio parlare di prevenzione in senso banale, ma sicuramente ci
sono processi industriali che possono essere benissimo modificati senza aggravi particolari per l'azienda.
C'è un'altra parole chiave molto importante su cui noi stiamo lavorando, a dicembre abbiamo fatto un
convegno al Campidoglio e un altro lo faremo a gennaio 2012 a Firenze: la parola chiave è
standardizzazione. Noi abbiamo bisogno per le staminali da una parte e per gli studi di cui stiamo piu'
direttamente parlando dall'altra, di uno sforzo colossale e condiviso di standardizzazione.
Degli approcci, dei test, dei processi. Sennò non ne veniamo fuori. Non posso curare una persona qui in
modo diverso che in India o in America".
C'è bisogno di una regolamentazione da parte delle autorità?
"Le autorità sono molto sorde. A livello nazionale, non solo in Italia, ognuno cerca di scansare un po' il
problema. Alla fine della strada deve esserci un atto regolamentatorio, semplice ma estremamente chiaro,
altrimenti, ripeto, non se ne esce"
12-07-2011 08:07 FRANCIA/I 'poppers' sono stati vietati
Il ministro della Sanita' ha comunicato la decisione del Governo di vietare la
vendita al pubblico dei "poppers", in virtu' di un regolamento sugli stupefacenti che fa parte di un decreto
dello scorso 29 giugno. "L'offerta la pubblico di prodotti, fatta salva l'eccezione a fini medici, che contengono
alifatici alchil nitriti, ciclici o eterociclici e i loro isomeri, e' vietata".
Al di la' del loro uso originario contro alcune affezioni cardiache, questi preparati liquidi producono un "pop"
caratteristico all'inizio dell'assunzione, e sono consumati principalmente per il loro effetti annessi.
L'inalazione dei "poppers" provoca abitualmente una vasodilatazione cerebrale e genitale con, come effetti
secondari, sensazione di calore, tachicardia, cefalea, vomito, con un crollo della pressione sanguigna (o
collasso cardiovascolare) che puo' portare alla morte.
L'Observatoire français des drogues et des toxicomanies ha registrato un significativo aumento del consumo
di questi prodotti, soprattutto fra i giovani. Secondo questi dati,, i "poppers" sono sempre piu' in aumento:
5,3% dei 18-64enni ne hanno consumato nel corso della loro vita, rispetto al 3,9% del 2005.
12-07-2011 07:48 SPAGNA/Il 62% degli adulti spagnoli e' oltre il peso forma
Il 62% degli adulti spagnoli e' oltre il peso forma (39% sovrappeso e 23% obesi) e la causa principale e' la
sedentarieta' e la cattiva alimentazione, secondo lo Studio Enrica realizzato da specialisti della Universita'
Autonoma di Madrid, che hanno analizzato la situazione di 12.000 persone adulte.
L'86% degli adulti fa una vita sedentaria. Gli spagnoli passano in media 14 ore alla settimana a vedere la tv
e sette davanti al computer. "Al 50% dei cittadini viene consigliato di fare attivita' fisica, ma solo il 30% lo fa",
dice José Ramòn Benegas, uno dei dottori che ha realizzato lo studio. La dieta mediterranea tradizionale si
sta evolvendo con sempre piu' grassi animali. I grassi saturi sono assunti dal 12% degli spagnoli mentre le
raccomandazioni sono che non devono superare l'8%. Il tabagismo, infine e' sempre alto: fuma il 28% e
stessa percentuale per chi subisce il fumo passivo.
11-07-2011 21:02 USA/Voglia di cibi salati e' come tossicodipendenza
Voglie irrefrenabili di patatine fritte, noccioline o salatini? Secondo un team della Duke
University Medical Center Usa e di colleghi australiani, la 'fame' di cibi salati e' come una droga: le sostanze
stupefacenti, infatti, sfruttano le stesse cellule nervose e le connessioni cerebrali legate a un potente e
antichissimo istinto, ovvero la voglia di sale.
La ricerca sui roditori mostra come alcuni geni siano regolati in una parte del cervello che controlla l'equilibrio
di sale, acqua, energia e riproduzione: l'ipotalamo. Gli scienziati hanno scoperto che i modelli di geni attivati
stimolando un comportamento istintivo, come appunto la voglia di sale, sono gli stessi regolati dalla
dipendenza da cocaina e oppiacei (come l'eroina). "Siamo rimasti sorpresi nel vedere che, bloccando le reti
collegate alla dipendenza, si puo' interferire con la voglia di sodio", spiega Wolfgang Liedtke, assistente di
Neurobiologia e Medicina alla Duke University e autore della ricerca. "I nostri risultati hanno implicazioni
mediche profonde e di vasta portata: potrebbero portare a una nuova comprensione della dipendenza, ma
anche delle conseguenze dannose dell'eccesso di sodio, come l'obesita'". Lo studio e' stato pubblicato online
sui 'Proceedings of National Academy of Sciences'.
"Anche se istinti come la voglia di sale sono fondamentalmente programmi neurali genetici, possono essere
sostanzialmente modificati - spiega Derek Denton, dell'Universita' di Melbourne - In questo studio abbiamo
dimostrato che un istinto classico, la fame di sale, fornisce l'organizzazione neurale utile alla dipendenza da
oppiacei e cocaina".
11-07-2011 19:04 USA/Fermare l'azione delle staminali tumorali
Inibire un enzima per frenare lo sviluppo del glioma, una forma di tumore cerebrale. E' quanto emerge da
uno studio pubblicato su Cell dai ricercatori della Cleveland Clinic (Usa), secondo cui 'bloccando' l'aumento
del livello dell'enzima NOS2 (enzima ossido nitrico sintasi 2), e' possibile fermare l'azione delle cellule
staminali tumorali.
La ricerca, condotta su un gruppo di topi affetti da glioma ai quali era stato somministrato un farmaco in
grado di inibire l'NOS2, ha infatti dimostrato che la terapia e' in grado di rallentare la crescita del glioma.
Secondo gli esperti questo e' dovuto al fatto che in presenza di un elevato tasso dell'enzima le staminali
tumorali rilasciano una grande quantita' di ossido nitrico, sostanza il cui ruolo non risulta ancora chiaro, ma
che sembra legata alla resistenza ai trattamenti antitumorali.
11-07-2011 16:37 /Allarme Ue per droghe sintetiche
Bruxelles lancia l'allarme: 'Sono necessari interventi piu' incisivi in tutta l'Unione
europea per contrastare il crescente problema delle nuove droghe sintetiche sul mercato'. I dati parlano
chiaro. Solo nel 2010 l'Ue ha scoperto una quantità record di sostanze psicoattive - 41, contro le 24 dell'anno
precedente -, che provocano effetti simili a quelli di droghe pericolose, come l'ecstasy o la cocaina e che
sono vendute legalmente, in appositi negozi e su internet. Bruxelles ha quindi deciso di passare all'attacco.
"Dobbiamo attivarci a livello dell'Unione e proteggere i nostri figli', ha dichiarato la vicepresidente della
Commissione europea, responsabile per la giustizia, Viviane Reding, decisa a 'rafforzare le norme in vigore
per impedire che queste sostanze pericolose siano vendute liberamente sul mercato'.
Del resto, secondo un nuovo sondaggio Eurobarometro pubblicato oggi, le nuove sostanze, che provocano
effetti simili a quelli delle droghe illecite, sono sempre piu' diffuse: il 5% dei giovani europei, tra i 15 e i 24
anni, ha dichiarato di averne fatto uso. Nel caso dei giovani italiani intervistati la parte di coloro che
affermano di averla utilizzata e' lo 0,8%.
La percentuale sale pero' al 16% nel caso dell'Irlanda, seguita da Polonia (9%), Lettonia (9%), Regno Unito
(8%) e Lussemburgo (7%). La presidenza di turno polacca dell'Ue ha cosi' deciso di farne una priorita' del
proprio semestre.
Dal sondaggio emerge anche che un ragazzo su tre (32%) ha fatto uso di cannabis almeno una volta nella
vita, mentre per le ragazze il rapporto e' di uno a cinque (20%). Nel caso degli italiani, l'8,4% dice di averne
fatto uso negli ultimi 12 mesi.
Bruxelles sta quindi esaminando il modo per rendere piu' efficaci le norme europee contro le nuove droghe
sintetiche pericolose, ad esempio, 'mediante alternative alle sanzioni penali, nuove forme di monitoraggio
delle sostanze che suscitano preoccupazioni e l'allineamento delle misure di controllo previste per le droghe
a quelle esistenti nel settore della sicurezza alimentare e dei prodotti'. In autunno la Commissione
presentera' le nuove opzioni.
11-07-2011 15:18 SPAGNA/Donazione di organi: l'apporto degli stranieri
Il primato mondiale della Spagna in quanto a donazioni di organi è anche frutto del consenso espresso dagli
stranieri, in particolare dei britannici, i quali costituiscono non solo il più corposo contingente di turisti, ma
anche la maggiore "colonia" di residenti nella penisola iberica. Il 91% di loro si dice d'accordo all'espianto di
organi in caso di morte improvvisa, e solo il 9% non acconsente, come indicano gli ultimi dati
dell'Organizzazione dei Trapianti (ONT). In Gran Bretagna i no arrivano al 40%.
Come si spiega il successo spagnolo? Con l'ottimo lavoro di persuasione delle autorità preposte, dice ONT;
a ciò si aggiunga, secondo il suo direttore Rafael Matesanz, la particolare gratitudine dei britannici residenti,
e in primis dei pensionati, per l'assistenza fornita dal sistema sanitario spagnolo, che giudicano migliore di
quello in patria.
11-07-2011 13:55 /Dagli embrioni congelati nascono bambini più grandi
La fecondazione medicalmente assistita può incidere sulla grandezza dei neonati. Due
ricerche indipendenti, condotte in Francia e in Danimarca su migliaia di donne incinte, hanno mostrato che
gli embrioni congelati per essere poi impiantati nell'utero, spesso diventano più grandi e più pesanti. Tutt'e
due le équipe ipotizzano che la differenza stia nell'iperstimolazione ormonale che la donna subisce prima di
sottoporsi alla fecondazione in vitro; il gruppo danese aggiunge che anche il congelamento potrebbe avere
conseguenze dirette sugli embrioni. Anja Pinborg, del Rigshospital dell'Università di Copenaghen: "Lo si può
spiegare con i mutamenti dell'attività dei geni, derivati, nei primissimi stadi embrionali, dal congelamento e
dallo scongelamento". L'eventualità che possa nascere un bambino molto grosso con embrioni
crioconservati è superiore di 1,6 volte rispetto a quelli freschi e di 1,5 in confronto alla fecondazione naturale.
Ma sebbene il peso del neonato comporti spesso il parto cesareo, la salute del neonato non ne risente, ha
spiegato Sylvie Epelboin, responbsabile del gruppo di ricerca francese, che ha presentato i risultati al
congresso annuale di European Society of Human Reproduction and Embryology.
09-07-2011 18:03 SVEZIA/Staminali contro il mieloma multiplo. Studio europeo
I malati di mieloma multiplo potranno avere maggiori cure grazie ad un trapianto di cellule
staminali autologhe seguito da un trapianto allogenico di cellule di un fratello compatibile, rispetto ad un
trapianto autologo unico.
Uno studio europeo durato 60 mesi, ha fatto registrare una maggiore e significativa sopravvivenza nel
gruppo trattato con trapianto autologo-allogenico (35%) rispetto alle persone che hanno ricevuto solo un
trapianto autologo (18%). Il tasso di sopravvivenza per entrambi i gruppi, e' stato, rispettivamente, del 65 e
del 58%. Lo studio ha coinvolto 108 pazienti pazienti trattati col trapianto combinato e 249 col solo trapianto
autologo.
Come pubblica il Journal of Clinical Oncology nell'edizione online dello scorso 4 luglio, la chemioterapia in
alte dosi col trapianto di cellule staminali autologhe e' il trattamento di avvio per tutti i malati di mieloma
multiplo fino a 65 anni.
Lo studio e' stato coordinato dal dottor Bo Bjorkstrand, dell'Istituto Karolinska, in Svezia.
09-07-2011 13:49 CANADA/Staminali generano numerosi tipi di cellule del sangue
Alcuni ricercatori sono riusciti ad isolare un tipo di cellule staminali in grado di generare
numerosi tipi di cellule del sangue, tra cui i globuli bianchi del sistema immunitario e le piastrine che
consentono al sangue di coagulare, fino ai globuli rossi che trasportano l'ossigeno nel corpo.
“Abbiamo isolato una cellula che produce tutto l'armamentario del sistema del sangue, che e' la chiave per
massimizzare la forza potenziale dell'uso di cellule staminali per applicazioni piu' cliniche. Le cellule staminali
sono talmente rare che e' un po' come trovare un'anguilla in una botte di fieno”, ha spiegato John Dick della
University Health Network di Toronto, che ha guidato lo studio pubblicato sulla rivista “Science”. La ricerca e'
stata condotta su dei topi geneticamente modificati perche' non avessero un proprio sistema immunitario.
Dopo aver iniettato ai topi delle cellule del midollo osseo umano che si sono sviluppate, i ricercatori hanno
fatto si' che le cellule staminali generassero un sistema del sangue. L'individuazione di queste cellule
presenti nel midollo osseo, apre la strada alla comprensione della loro programmazione genetica.
Inoltre, questa scoperta apre la prospettiva per un futuro uso di cellule staminali per rigenerare il sistema del
sangue. Offre ugualmente la possibilita' di isolare cellule staminali dei pazienti in prospettiva di sviluppare le
loro proprie riserve di cellule del sangue. Attualmente le cellule staminali presenti nel sangue del cordone
ombelicale sono gia' sfruttate. Per un certo numero di pazienti, tuttavia, il campione di sangue di un solo
donatore non e' sufficiente. Questa scoperta e' una tappa importante per creare quantita' sufficienti di cellule
staminali che consentano una maggiore applicazione clinica.
09-07-2011 13:30 /Accordo antidroga tra governo Usa e Italia
Dopo aver constatato le identita' di vedute e le affinita' di intenti anche a livello internazionale sulle politiche
antidroga dei due paesi, lunedi' 11 luglio, presso la sede del Dipartimento Antidroga della Casa Bianca
(Ondcp) sara' siglato un accordo di collaborazione scientifica tra il Governo italiano, rappresentato dal
Senatore Carlo Giovanardi e i rappresentanti governativi del Dipartimento antidroga americano. Lo riferisce
una nota del Dipartimento politiche antidroga spiegando che la giornata, avra' inizio alle ore 9:00 con il
ricevimento della delegazione italiana, con a capo il Senatore Giovanardi che, sara' accolta da una
rappresentanza del governo americano nelle sale del Dipartimento Antidroga d'Oltreoceano, dove alle 10:30
sara' ufficialmente siglato l'accordo.
'Si tratta di un momento molto importante per l'Italia, - ha commentato Giovanardi - perche' per la prima
volta, attraverso questo protocollo di intesa, verranno condivise e create le basi per rafforzare ed
implementare la collaborazione bilaterale in materia di prevenzione, ricerca nel campo delle neuroscienze e
riabilitazione delle persone dipendenti da droghe nonche' delle politiche/strategie generali di azione'.
Grazie a questo accordo tutta la rete di ricerca e di assistenza italiana potra' avvalersi per il futuro delle piu'
autorevoli ricerche americane nel campo, 'con indubbio vantaggio per tutte le persone malate e per le loro
famiglie'.
'Stiamo costruendo una grande opportunita' di collaborazione per il nostro Paese - hanno dichiarato
Giovanni Serpelloni capo del Dipartimento Politiche Antidroga ed Elisabetta Simeoni (responsabile rapporti
internazionali del DPA) - e per tutte le strutture pubbliche e del privato sociale, nonche' delle regioni, che
operano nel campo della lotta alla droga. Dopo la stipula di questo accordo, seguiranno a breve una serie di
altri accordi con i principali istituti di ricerca degli Stati Uniti (NIDA e SAMSHA)'.
La giornata, proseguira' con la presentazione di programmi di prevenzione e trattamento quali il 'Demand
Reduction program'. Nel pomeriggio, e' previsto inoltre un dibattito sulla priorita' delle politiche Antidroga
negli Stati Uniti dove prenderanno parte le piu' alte cariche statunitensi in materia di contrasto alla droga.
08-07-2011 14:37 ITALIA/Spot italiano antidroga promosso in Ue
L'Italia e' stata protagonista in sede di Commissione Europea a Varsavia in una manifestazione per
promuovere in tutti i Paesi Membri lo spot antidroga realizzato dalla Presidenza del Consiglio con musica di
Nek. Il cantante italiano e' stato invitato ad accompagnare lo spot con un messaggio in inglese, visibile sul
sito del governo italiano e nella piattaforma della Commissione Europea, rivolto ai giovani per dissuaderli dal
venire in contatto con le sostanze stupefacenti.
'E' un riconoscimento - ha commentato il sottosegretario Carlo Giovanardi - che ci rende orgogliosi del lavoro
svolto dall'Italia nella lotta contro la droga, attraverso un messaggio realizzato con un linguaggio
comunicativo in grado di parlare a tutti i giovani europei'.
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