Valli l'Adige POZZA DI FASSA Nel libretto informativo si ricorda come già nel 1904 gli ingegneri Stern e Hafferl avessero preparato un progetto di collegamento su rotaia Lavis-Moena lunedì 28 maggio 2012 25 Il presidente Girardi: «Proponiamo anche lo studio Qnex e il “vetturometro”per calcolare il costo effettivo dell’auto per le famiglie che può arrivare fino a 25 euro al giorno» La ferrovia dell’Avisio entra nelle case Storia, idee e piani stampati in 16 mila copie da Transdolomites e dal Comitato cembrano VALLE DI CEMBRA - È iniziata la distribuzione del libretto informativo «La ferrovia nelle valli dell’Avisio - Dorsale della mobilità per la riqualificazione ambientale e lo sviluppo dei territori». Della pubblicazione - curata dall’associazione «Transdolomites» assieme al comitato «Per non perdere il treno» - sono state tirate ben 16 mila copie. «Inizialmente doveva essere un libretto di una decina di pagine per portare nelle famiglie il dibattito sul trasporto ferroviario locale, ma abbiamo trovato tanti inserzionisti disposti ad appoggiare l’iniziativa e così siamo arrivati a 26 pagine dense di spunti ed informazioni», racconta soddisfatto Massimo Girardi, l’infaticabile presidente di Transdolomites. In effetti nell’opuscolo - oltre agli interventi dei responsabili delle associazioni impegnate a sostenere la validità della rotaia in un sistema di mobilità sostenibile si trovano anche informazioni e progetti di un tracciato ferroviario Lavis-Moena elaborato nel lontano 1904 dallo studio di ingegneria Stern & Hafferl. Grande «sponsor» di treni e tramvie in quell’epoca era il borgomastro di Trento, Paolo Oss Mazzurana, a cui il volumetto informativo dedica ampio spazio, mentre per la visione dell’intero progetto esecutivo della ferrovia per la Val di Fiemme attraverso la Val di Cembra si rimanda al sito www.treninodell’avisio. com. «Tra le altre cose che mi preme ROMALLO CAVALESE «Metroland? Una barzelletta» CAVALESE - Una serata di politica dal basso. Associazioni e comitati della Valle di Fiemme e Cembra si sono ritrovati all’istituto «La Rosa Bianca» di Cavalese per parlare di mobilità. Il treno dell’Avisio raccontato da una piccola mostra di pannelli a testimonianza della vecchia ferrovia Ora-Predazzo e degli attuali interventi che in Alto Adige hanno ripristinato le linee della Val Venosta e della Val Pusteria. Un viaggio attraverso il racconto del presidente di «Transdolomites» Massimo Girardi, degli esponenti del Comitato contro lo spreco, nato a Cavalese per opporsi alla realizzazione del tunnel previsto dal Piano della mobilità di Fiemme, e dei «ragazzi» del comitato spontaneo «Per non perdere il treno» della Val di Cembra. Un coro di no all’impostazione della Provincia attraverso il progetto «Metroland» e con Piano della mobilità di Fiemme, denso di tunnel, bretelle e autobus a idrogeno, acquistati per i Mondiali del 2013. I soldi sono pubblici e il comitato no tunnel di Cavalese, in prima fila Giuseppe Spazzali, l’avvocato Beppe Pontrelli e alcuni esponenti delle minoranze del consiglio comunale, avrebbe voluto partecipare alla scelta su come spenderli, chiedendo più volte un confronto con gli amministratori locali. «Non vogliamo prendere parte a un’idea delle valli come dormitorio, una logica malata rappresentata dalla barzelletta del metrò delle Dolomiti. Oltre l’80% del traffico è interno, brevi spostamenti tra i paesi, e serve soltanto a pochi un trasporto veloce verso Trento». M.Ci. Lo storico trenino della Val di Fiemme: la rotaia, abbandonata per la gomma, è tornata di grande attualità segnalare nel libretto - sottolinea Girardi - c’è pure il “Vetturometro”, un modo per calcolare i costi effettivi di un’auto per le famiglie. Ebbene fra benzina, usura, gomme, tasse e assicurazioni una macchina può pesare anche per 25 euro al giorno e in 5/6 anni il suo costo può arrivare fino al doppio dell’originario prezzo d’acquisto. Ecco che, con una buona politica delle infrastrutture che privilegi la rotaia, ogni famiglia delle valli potrebbe risparmiare parecchi euro ed evitare di essere costretta ad usare non dico la prima auto, ma almeno la seconda, riducendo comunque la spesa per la mobilità su gomma». Interessante anche la pubblicazione dello studio di fattibilità «Qnex», che offre vantaggi e svantaggi di diverse soluzioni ferroviarie in Trentino. C’è infine nel libretto informativo una parte «militante» con una sche- Incontro in Fiemme da per la raccolta di adesioni alla petizione popolare per chiedere alla Provincia di Trento «di promuovere la progettazione e la realizzazione della ferrovia che collega Trento alle Valli di Fiemme e Fassa attraverso la Valle di Cembra, favorendo la mobilità locale all’interno di ciascuna valle e nel contempo tra di esse». Di firme, comunque, ne sono state già raccolte 6000. Infine la scheda per la domanda di iscrizione a Transdolomi- tes, che attualmente conta un centinaio di soci. Impegnata anche sul fronte della «Convenzione delle Alpi», l’associazione è comunque molto attiva nella promozione del trasporto su rotaia, in un’ottica però di integrazione razionale con altre reti di viabilità. Mantiene contatti con la Provincia di Bolzano per quanto riguarda il tratto su rotaia che attraversa la Venosta e anche con la Svizzera per la ferrovia Retica. «Sono entrambi territori - conclude Girardi che si identificano ormai con il terno, dal punto di vista dello sviluppo economico e del turi- smo. E poi va detto che in Svizzera con oltre 200 società di trasporti riescono a coordinarsi senza i problemi che invece emergono nella nostra realtà in presenza di un numero di vettori decisamente molto più modesto. L’esempio di Coira è illuminante: qui in un’unica stazione si trovano, praticamente su una piastra a due livelli, il trenino a scartamento ridotto e il treno su binario normale per le grandi distanze, mentre ad un piano superiore ci sono le corriere collegate all’area ferrovia da scale mobili per i passeggeri». B. B. Investimento di 69 mila euro di cui 30 mila finanziati dalla Provincia Piano giovani, 8 progetti sul tavolo ROMALLO - Riparte con tante iniziative ed entusiasmo il piano giovani Carez, che coinvolge i giovani di Cagnò, Revò, Cloz, Brez e Romallo Comune capofila. Il Tavolo del confronto e della proposta è composto da una ventina di persone rappresentanti delle cinque amministrazioni comunali che aderiscono al Piano giovani e delle varie realtà associazionistiche e giovanili presenti sul territorio. Il referente tecnico Alessandro Rigatti e quello politico Silvano Dominici, sindaco di Romallo, sono soddisfatti di come sono andate le cose lo scorso anno e si augurano che i progetti messi in cantiere per l’anno corrente possano essere seguiti con interesse dagli adolescenti e dai giovani del territorio. «La filosofia del tavolo ha voluto essere quest’anno quella di farsi interprete dei bisogni dei giovani, progettando e proponendo iniziative diverse a favore dei ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 29 anni», ha spiegato Rigatti. Credendo fortemente nella necessità di coinvolgere più giovani, il tavolo ha abbassato il target di età a 11 anni anziché a 14 per iniziare il prima possibile a parlare di politiche giovanili e a coinvolgere i ragazzi nelle diverse iniziative culturali, creative e di scoperta. I progetti di quest’anno avranno un costo di 69 mila euro, di cui 30 mila finanziati dalla Provincia e la parte rimanente dai Comuni aderenti. Per Silvano Dominici il Tavolo del piano giovani di zona Carez rappresenta il punto di incontro tra amministrazioni comunali e giovani ed è dunque lo strumento principale per sviluppare una efficace politica giovanile sul territorio. «Si è voluta focalizzare l’attenzione dei progetti su tematiche come il coinvolgimento sociale e il legame dei giovani al territorio - ha precisato Dominici - e così abbiamo toccato i giovani nel vivo. La risposta è stata ottima, andando a centrare quelle ricadute sulla società che le amministrazioni si erano poste come obbiettivo». Otto le iniziative progettate, alcune delle quali già avviate come «Ciak-in», che vuole scoprire la “diversabilità” attraverso il canto e il cortometraggio. I ragazzi della Cooperativa Gsh, assieme ai coetanei locali, costruiranno alcuni video prendendo ispirazioni da celebri musiche italiane che hanno trasmesso messaggi e valori alla società. Il progetto «In forma artistica» vuole dare un tocco di colore a qualche angolo dei paesi sotto la guida dell’artista Jorgi Galindo, divenuto ormai famoso per la decorazione della facciata del centro sociale Bruno di Trento. Per diventare animatori di iniziative sociali, estive e culturali ci si potrà iscrivere al progetto «Animaestate», mentre per conoscere i segreti della cucina universale basta partecipare alla multiculturalità in cucina, dove i ragazzi stranieri porteranno la loro esperienza dietro i fornelli. Interessante il progetto «Anelli di stagioni» proposto e coordinato dal Coro Maddalene che intende, attraverso il canto, riscoprire tradizioni, storie e fatti del territorio. Non manca uno sguardo all’Europa con la proposta di visita del Cern di Ginevra alla scoperta dell’importante centro sperimentale e la visita alla centrale nucleare attiva di Muhlberg. Infine, per meglio interpretare gusti e tendenze dei giovani, una grande festa per tutti i maggiorenni ed un percorso di fotografia per cogliere le immagini che caratterizzano un mondo a volte considerato lontano e poco partecipe alla vita di comunità. W. I. Una delle attività del gruppo giovani Carisolo | Inaugurato il punto vendita dopo la conclusione di un investimento da 70 mila euro Servizi rinnovati nel negozio coop Un angolo del rinnovato primo piano del negozio della Famcoop CARISOLO - L’inaugurazione del rinnovato primo piano della Famiglia Cooperativa di Carisolo è stata occasione per sottolineare il ruolo sociale del punto vendita. Modesto Povinelli, presidente da febbraio 2011, ha evidenziato come l’intervento che ha reso il negozio più funzionale «sia la realizzazione di un progetto fortemente voluto dal cda». Il direttore Giulio Olivieri ha invece ringraziato i dipendenti e le ditte, dieci delle quali del paese, che hanno reso possibile la riapertura dopo cinque giorni di intenso lavoro: «Abbiamo cambiato il banco della gastronomia (nella foto), scaffalature e disposizione, predisposto il pane a libero servizio, riservato spazio adeguato ai prodotti biologici e per celiaci. Possiamo offrire salami di nostra produzione». Per il sindaco Arturo Povinelli «non si può immaginare la nostra comunità senza questo negozio». Marina Matterai, vice presidente della Federazione trentina delle cooperative ha definito questo «un traguardo importante di cui i soci devono essere soddisfatti». Dietro il nuovo bancone campeggia una gigantografia di Carisolo nel 1902, anno di fondazione della Famiglia Cooperativa, che oggi ha 400 soci e con questo intervento da 70 mila euro conta di mantenere i risultati dell’anno scorso quando il fatturato è stato di 2 milioni, l’utile di 16 mila ed il ristorno ai soci di 10 mila euro. G. Le.