Periodico di informazione, storia, cultura attualità La Magnifica Comunità di Fiemme Registrato Tribunale di Trento 28.11.1981 n. 351 NOVEMBRE 2002 Anno XX n. 3 - Quadrimestrale - Spedizione in abb. post. Comma 20/c Legge 662/96 - Filiale di Tn - Tassa Pagata Direttore responsabile: Mario Felicetti Comitato di Redazione: Elvio Partel - Renzo Paluselli Luca Giongo - Albino Defrancesco Foto: Giorgio Behmann Ufficio Forestale Comunità Mario Felicetti Foto di copertina: Valentino Rovisi Cristo e l’adultera, 1770 ca. olio su tela, cm. 83 x 115,5 Cavalese, Museo Pinacoteca della Magnifica Comunità di Fiemme Restauro: 2002, “Giotto” di P. Currò Dossi e F. Dalrì La foto è di Nicola Eccher - Trento Stampa: Nova Print - Carano Distribuzione gratuita ai “vicini” di Fiemme e ai “vicini” emigrati all’estero che ne facciano richiesta presso la segreteria della Comunità MAGNIFICA COMUNITÀ DI FIEMME 38033 CAVALESE (TN) - Piazza C. Battisti 2 Tel. 0462 340365 - Fax 0462 239441 15 DICEMBRE 2002: LA COMUNITÀ AL VOTO www.magnificacomunitafiemme.it E-mail: [email protected] 3 in questo numero: L’EDITORIALE Quattro anni a contatto Con una realtà che cresce LA MAGNIFICA COMUNITÀ TRA PASSATO E FUTURO DAL CONSIGLIO DEI REGOLANI SALVIAMO STRAMENTIZZO QUANDO I PROGETTI DIVENTANO REALIZZAZIONI GLI INTERVENTI PREVISTI NEL PROSSIMO ANNO 2003 CRONACHE COMUNITARIE: Benvenuto all’Arcivescovo Grazie a Padre Aldo La sfida dei boscaioli Elisa Sardagna nuova Soreghina Trecento pompieri a Varena per la manovra d’autunno Inaugurati a Cece il sentiero e la baita Operazione Arcobaleno: un diploma dalla Cri 28. Rassegna dei cori Mostra degli Schützen LA PAROLA AI VICINI QUATRO CIACERE CON GINO BELLANTE MONDIALI: PRONTI VIA! VALENTINO ROVISI NELLA BOTTEGA DEL GRANDE TIEPOLO NELL’INSERTO SPECIALE: Il libro di Tullio Sartori Montecroce Presentazione di ITALO GIORDANI I VICINI DI FIEMME SARANNO CHIAMATI AD ELEGGERE I NUOVI CONSIGLI DI REGOLA 15 DICEMBRE 2002: LA COMUNITÀ AL VOTO I capifuoco della valle dovranno eleggere i nuovi Consigli di Regola, che poi formeranno il Comun Generale. Il candidato che, all’interno di ciascuna Regola, otterrà il maggior numero di preferenze personali, diventerà il nuovo Regolano e farà parte del Consiglio dei Regolani, all’interno del quale saranno nominati successivamente lo Scario ed il Vicescario. Il 13 dicembre 2002, scade il mandato amministrativo degli organi istituzionali in carica nell’ultimo quadriennio. Domenica 15 dicembre, i Vicini capifuoco saranno chiamati dunque ad eleggere i nuovi Consigli di Regola, così come prevedono lo Statuto ed il Regolamento Elettorale. In ciascuna delle undici Regole del nesso comunitario, dovrà essere eletto il seguente numero di consiglieri (uno ogni 500 Vicini, con un minimo di tre): MOENA PREDAZZO ZIANO PANCHIÀ TESERO CAVALESE VARENA CARANO DAIANO CASTELLO-MOLINA TRODENA 4 consiglieri 7 consiglieri 3 consiglieri 3 consiglieri 4 consiglieri 6 consiglieri 3 consiglieri 3 consiglieri 3 consiglieri 3 consiglieri 3 consiglieri Complessivamente, saranno eletti 42 consiglieri di Regola, i quali, insieme, formeranno il Comun Generale. Il candidato che otterrà il maggior numero di consensi personali, rivestirà la carica di Regolano, mentre il secondo sarà il Viceregolano. In caso di parità di voti, sarà Regolano il più anziano di età. Gli undici Regolani formeranno il Consiglio dei Regolani, all’interno del quale saranno successivamente nominati lo Scario e il Vicescario. Il Comun Generale provvederà alla elezione del Collegio dei Revisori dei Conti e del Collegio di Controllo. GLI AVENTI DIRITTO AL VOTO A norma degli articoli 4 del Regolamento e 24 dello Statuto, hanno diritto al voto i Capifuoco, maschi e 2 femmine, iscritti negli elenchi elettorali aggiornati dalle Commissioni Matricolari. Il Capofuoco può delegare l’esercizio del voto ad altro Vicino maggiorenne del suo Fuoco, con apposita dichiarazione da rilasciare in calce all’attestato di iscrizione-avviso di votazione gli gli sarà recapitato nei giorni precedenti la consultazione; la firma del delegante deve essere autenticata dal Regolano o dal responsabile delle Matricole della Regola o, in sede di votazione, da un componente del seggio elettorale. GLI ELEGGIBILI Sono eleggibili alle caiche comunitarie i Vicini, di ambo i sessi, anche se non capifuoco, i quali, alla data delle elezioni, abbiamo compiuto 25 anni di età, con piena capacità giuridica e di agire, siano iscritti nelle Matricole della Regola in cui intendono candidarsi e non si trovino nelle condizioni di ineleggibilità o di incompatibilità previste dall’art. 26 dello Statuto. segno ben visibile in corrispondenza dei nomi dei candidati prescelti sull’elenco che, all’interno della scheda di votazione, riproduce la lista elettorale di Regola oppure, qualora il numero dei candidati sia inferiore al numero dei consiglieri da eleggere, scrivendo sulle righe riportate sulla scheda il nome e cognome dei candidati ai quali si intende attribuire il proprio voto. Per l’esercizio del voto, è necessario presentare al seggio l’attestazione di iscrizione-avviso di votazione, in particolare quando il voto viene esercitato per delega. QUANDO E DOVE SI VOTA Le votazioni si svolgeranno dalle ore 8 alle ore 19. I seggi elettorali devono essere costituiti entro le ore 7.30 del giorno della votazione, in tempo utile per provvedere alle operazioni preliminari ed organizzative necessarie, alle quali dovranno essere presenti tutti i membri del seggio. I seggi elettorali sono i seguenti: MOENA: Sala consiliare del Municipio PREDAZZO: Secondo piano del Municipio (due seggi) ZIANO: Municipio PANCHIA’: Municipio TESERO: Municipio - Piano rialzato CAVALESE: Palacongressi - Piano terra VARENA: Edificio ex Scuole Vecchie CARANO: Scuola Elementare DAIANO: Municipio - Piano terra CASTELLO: Sala della Canonica MOLINA: Casa Sociale TRODENA: Municipio - Piano terra. VALIDITÀ DELLE VOTAZIONI Regolamento) quando vi abbia partecipato almeno la metà (con arrotondamento all’unità superiore) del numero totale degli elettori di tutta la Comunità, considerata nel suo complesso, indipendentemente dal numero dei votanti in ciascuna delle singole Regole: nel caso in cui tale numero non sia raggiunto, la votazione è considerata non valida e deve essere ripetuta entro tre mesi. I Vicini di Fiemme sono quindi invitati ad esprimere il proprio voto. ATTENZIONE Quanti fossero impossibilitati, per documentati motivi di salute, a recarsi ai seggi, sono pregati di comunicarlo per tempo alla segreteria della Magnifica Comunità di Fiemme, in modo da consentirle di provvedere alla organizzazione del trasporto. Le votazioni si considerano valide (art. 11 del COME SI VOTA L’elettore può votare per un numero massimo di candidati pari a quello dei consiglieri da eleggere nella Regola di appartenenza. I voti dati in eccedenza comportano l’annullamento della scheda. Risulteranno eletti a consigliere di Regola coloro che avranno ottenuto il maggior numero di voti, in ordine decrescente. Qualora in qualche Regola non si presentino candidati o gli stessi siano in numero inferiore a quello previsto, il voto potrà validamente essere espresso anche in favore di altri Vicini della Regola non iscritti nella lista elettorale, purchè in possesso dei requisiti necessari; in tal caso, risulteranno eletti per primi i candidati iscritti nella lista elettorale e quindi coloro i quali avranno ottenuto il maggior numero di voti, in ordine decrescente. L’elettore potrà esprimere il voto, apponendo un 3 L’EDITORIALE QUATTRO ANNI A CONTATTO CON UNA REALTÀ CHE CRESCE Nel saluto di fine legislatura dello Scario uscente Elvio Partel, il ringraziamento caloroso nei confronti di quanti, Regolani, dipendenti, collaboratori esterni, enti ed associazioni, hanno fattivamente contribuito alla ulteriore crescita dell’Ente valligiano, per il raggiungimento di nuovi, importanti obiettivi. “Un’esperienza positiva, nel segno del buon senso, della correttezza e del rispetto reciproco”. Con la speranza che, su questa strada, si possa proseguire anche nel prossimo quadriennio. In questo momento particolare per la vita amministrativa della Magnifica Comunità di Fiemme, alla chiusura del mandato di questa Amministrazione, per la fine della legislatura, approfitto dell’ultimo numero del 2002 di questo periodico, che è anche l’ultimo numero del quadriennio, per un saluto di commiato e per fare un bilancio di questi quattro anni di lavoro. È sempre difficile sintetizzare un periodo di lavoro, trascorso giorno per giorno, a contatto soprattutto con problemi e difficoltà, ma sempre vissuto con il solo obiettivo di guidare questo Ente nel migliore dei modi. Ho vissuto momenti di sconforto, di amarezza, ma anche momenti di soddisfazione per i risultati ottenuti, per gli attestati di stima che ho ricevuto e che mi hanno sorretto nel mio mandato. Ci sarebbero tante cose da dire, esperienze da ricordare, ma penso, in questo momento, che la prima cosa da fare è ringraziare di cuore tutti coloro con i quali ho avuto rapporti di lavoro: i dirigenti delle varie aziende, gli impiegati, gli operai. Con loro ho cercato di avere un rapporto franco e sincero. Ho avuto anche momenti di discussione e di scontro, sempre comunque nel rispetto reciproco, ciascuno all’interno del proprio ruolo. Ringrazio i Regolani che hanno portato a termine questa legislazione. In quattro anni, è inutile negarlo, ci sono stati anche degli screzi, delle divergenze di vedute, ma alla fine si è sempre trovato l’accordo, improntato alla ricerca delle migliori soluzioni. Come in tutte le amministrazioni anche in Comunità si deve convivere e lavorare assieme, manifestando le proprie opinioni, magari più o meno condivise, però alla fine il bene per l’interesse della Comunità prevale sempre. Al momento della mia nomina e successivamente in più occasioni ho avuto modo di affermare una mia convinzione, poi suffragata dai fatti: per amministrare 4 c’è innanzitutto bisogno di persone disponibili, mature, di vedute aperte, ma soprattutto di persone con buon senso. Non c’era bisogno di fare politica, anzi. La politica doveva rimanere fuori dalla porta della Magnifica Comunità. Tutti principi che ho ritrovato in questa Amministrazione e che hanno permesso di lavorare in modo concreto e di portare a termine il mandato. È difficile far convivere 11 persone, ciascuna con le proprie convinzioni, con la propria personalità, con le proprie differenti vedute sulle varie problematiche, se non intervengono il buon senso, la tolleranza, la buona volontà e il rispetto reciproco. Cose che non sono mai mancate in questa Amministrazione. Il confronto è sempre stato senza “fronzoli”, schietto, semplice e diretto di persone che sanno guardarsi negli occhi, con la franchezza di chi non ha nulla da nascondere. È stato per me una palestra di vita, una esperienza positiva ed importante che mi ha arricchito, non solo amministrativamente, ma anche interiormente, confrontandomi con altri Regolani. Per questo li ringrazio di cuore. Ringrazio anche il Comun Generale per la dimostrazione di maturità, apertura, competenza e saggezza. Il rapporto con il Consiglio dei Regolani, fin dalla sua prima costituzione, è sempre stato conflittuale, in particolare per delle competenze ritenute inadeguate. Ciò ha condizionato in maniera negativa le sedute del Comun Generale. In questa legislazione i rapporti si sono rasserenati. C’è stato un avvicinamento fra le parti riuscendo così a concretizzare variazioni sia allo Statuto che al Regolamento elettorale. Siamo sulla strada buona e spero che la prossima amministrazione prosegua in questa direzione, per il bene dell’Ente. Rivolgo un ringraziamento ed un saluto cordiale a tutti coloro che per un motivo o per l’altro hanno collaborato con la Comunità e tuttora lo fanno. Ho avuto in questi anni la possibilità di conoscere tante persone con le quali si è instaurato un rapporto di stima, amicizia e di lavoro. Cito in particolare i boscaioli, anello importante della filiera legno, i trasportatori, i clienti, i fornitori, gli amministratori locali, provinciali e regionali, i singoli vicini, le associazioni, il mondo del volontariato, gli storici e cultori delle tradizioni locali, i religiosi che operano nel nesso comunitario, gli studenti di ogni ordine e grado, i professori e gli insegnanti con i quali si è instaurato un rapporto di collaborazione per far conoscere e studiare la nostra magnifica realtà ai giovani, destinati a diventare i futuri amministratori di domani. Fatti i doverosi ringraziamenti, approfitto ancora di questo notiziario per portare nelle case dei vicini l’augurio di Buon Natale. Stiamo vivendo un periodo difficile, guerre, odio razziale e religioso, disgrazie di ogni ordine e grado stanno sconvolgendo il mondo intero. Abbiano bisogno di pace e serenità. Nei prossimi giorni di festa, che ingigantiscono sia la felicità, ma anche il dolore, il mio pensiero va a chi soffre la solitudine, a chi è ricoverato negli ospedali, a chi soffre fra le mura domestiche. A loro giunga una parola di speranza e di pronta guarigione. Ricordo chi ha perso l’affetto dei suoi cari, chi vive in situazioni di disagio, chi vive una situazione di emarginazione, i disoccupati. A loro e a tutti i vicini, dal più profondo del cuore, l’augurio di trascorrere un Natale di Pace, nel calore familiare o con la vicinanza di una persona amica. A tutti auguro di cuore che il nuovo anno porti la salute, che è sicuramente il bene più prezioso, la felicità, che è il sale dalla vita, e tutte le soddisfazioni di questo mondo, in particolare sul lavoro e negli affetti familiari. Lo Scario Elvio Partel Auguri 5 IN SINTESI LE PRINCIPALI INIZIATIVE CONCRETIZZATE NEL CORSO DEL MANDATO LA MAGNIFICA IMPEGNATA TRA PASSATO E FUTURO A chiusura del mandato amministrativo, ed a nome del Consiglio dei Regolani e del Comun Generale, credo sia necessario fare un consuntivo dell’attività svolta in questi quattro anni, attività che, pur con i normali alti e bassi, credo sia sicuramente positiva, pur senza dimenticare che il tempo scorre anche per la Magnifica Comunità di Fiemme, che quindi deve continuamente “mettersi in gioco”, evolversi e mutare. Alla nuova Amministrazione toccherà quindi continuare il lavoro iniziato. Prima di passare ad illustrare l’attività più significativa svolta, mi corre l’obbligo di informare sinteticamente sull’attività istituzionale, che ha visto l’adozione del nuovo Statuto e del Regolamento Elettorale aggiornati, con alcune modifiche migliorative, alla luce dell’esperienza passata. Non è stato facile portare a conclusione l’opera, ma la sensibilità del Comun Generale ha permesso di superare tutti gli ostacoli. Da segnalare anche che i Regolani di Trodena, Carano e Moena hanno rassegnato le dimissioni nel corso del mandato, in quanto sono stati eletti a ricoprire importanti incarichi amministrativi nei rispettivi Comuni. RESTAURO DEL PALAZZO Tra le iniziative di maggiore rilevanza, delle quali l’attuale Amministrazione va più orgogliosa, c’è sicuramente quella di aver portato a termine l’iter per il restauro del Palazzo. Sono stati completati tutti i progetti, pur nella convinzione che l’attuale traguardo sia solo una tappa, in quanto è necessario recepire le legittime istanze della Provincia Autonoma di Trento, che vuole mantenere il più possibile gli aspetti originali e caratteristici del Palazzo, di fronte alle condizioni fisiche di un restauro che devono adattarsi alle continue scoperte. L’ottenimento del benestare della Commissione Beni Culturali e la conseguente presentazione della domanda di contributo ci fanno bene sperare per l’inizio dei lavori, che presumibilmente potrà avvenire il prossimo anno. L’opera è sicuramente importante ed anche la spesa prevista lo è (circa 10 milioni di Euro), mentre la durata dei lavori può arrivare a sette-dieci anni. Al termine dei lavori, il Palazzo sarà restituito alla Valle ed ai Vicini di Fiemme, per essere destinato ad importante sede museale ed espositiva, per la conservazione e la tutela della cultura e dell’arte di Fiemme, 6 motivo di orgoglio e testimone di una storia sicuramente importante ed unica. NUOVA SEDE PER GLI UFFICI Altro argomento che ci riempie di soddisfazione, collegato col restauro del Palazzo, è quello di aver finalmente trovato una adeguata sistemazione per gli uffici amministrativi dell’Ente che, col prossimo anno, potranno essere sistemati tutti nell’elegante palazzina posta nel centro di Cavalese, immediatamente sotto la sede della Pretura. In questo caso, è stato acquistato l’immobile che, a breve, sarà opportunamente adattato alle esigenze dell’Ente. Pur con interventi minimali, sarà possibile avere una sede adeguata e rappresentativa, dare al personale gli spazi necessari per lavorare in serenità ed ai Vicini la possibilità di trovare, insieme, in un’unica struttura, tutti gli uffici che meglio potranno quindi rispondere alle loro esigenze e necessità. La spesa complessiva sarà di circa 1 milione di Euro e sarà recuperata in parte dalla cessione di una porzione del complesso immobiliare autostazione di Predazzo. Visto che siamo in argomento, è necessario parlare della cessione dell’immobile, di cui si parlava da anni, in quanto non strategico con le esigenze dell’Ente e che, oltretutto, ha una redditività sicuramente insoddisfaciente. L’aver ceduto una parte dell’immobile alla Società Atesina SpA, verso un corrispettivo di circa 700.000 Euro, non toglie nulla ai Vicini, che continueranno ad avere l’autostazione, la quale invece potrà essere potenziata e meglio gestita direttamente dalla società che cura i collegamenti automobilistici. Di particolare importanza anche la destinazione a zona produttiva di una vasta area al passo di San Lugano. E’ stato affidato ad un professionista l’incarico di predisporre la lottizzazione dell’area, tanto che il prossimo anno i nuovi lotti artigianali potranno dare una risposta alla “fame” di spazi delle aziende locali. Ne parlo adesso anche se l’argomento interessa sia l’Azienda Segagione Legnami che l’Azienda Agricola Forestale: è stata recentemente effettuata una permuta di terreni con il Comune di Ziano di Fiemme, che permetterà alla Comunità di diventare proprietaria di tutto il piazzale di manovra della segheria e al Comune di disporre di un minimo spazio circostante gli edifici di Malga Sadole. ATTIVITÀ CULTURALI ATTENZIONE AI GIOVANI Dopo essermi dilungato sul Palazzo e sugli uffici, credo opportuno fare anche qualche richiamo alle attività culturali e di promozione dell’Ente. Tra le cose significative, credo vada annoverata la stampa dell’inventario dell’archivio storico della Comunità, che ha concluso un lavoro ponderoso iniziato qualche anno fa. La quantità e la significatività dell’archivio comunitario lo rendono uno dei più importanti della Provincia. L’auspicio è che possa diventare veicolo di informazione e di conoscenza non solo per gli addetti ai lavori ma anche per i Vicini che si avvicinano per la prima volta alla storia della Comunità. Sempre sotto l’aspetto culturale, bisogna ricordare l’acquisto dell’intera collezione del pittore Jose Anders di Cavalese, evitando così la dispersione delle opere e mettendo le basi per la loro valorizzazione. All’interno del percorso espositivo del Palazo ristrutturato, potranno infatti trovare adeguata collocazione nelle sale riservate agli artisti di Fiemme contemporanei. Tra le iniziative volte a promuovere e diffondere la conoscenza degli artisti fiemmesi, va sicuramente ricordata la collaborazione col Circolo Culturale Valentino Rovisi di Moena, che prende il nome dall’artista del quale sarà organizzata a breve una mostra proprio nel Palazzo comunitario, mostra arricchita e completata da un imponente catalogo, che per la prima volta getta una luce importante sull’artista, a torto considerato un artista minore. L’ultima operazione culturale di cui siamo credo legittimamente orgogliosi è la stampa dell’opera di Tullio Sartori Montecroce “La Comunità di Fiemme ed il suo diritto statutario”. Anche in questo caso, siamo riusciti ad annodare tutti i fili e a portare a termine un lavoro di cui si parlava da anni. Il libro è la traduzione dal tedesco del lavoro dell’autore, insigne giurista presso l’Università di Innsbruck, e costituisce sicuramente lo studio più importante e completo della Comunità, al quale hanno attinto a piene mani altri autori che si sono succeduti nel tempo e che magari hanno avuto fama maggiore di Tullio Sartori Montecroce. Anche questo è un tassello importante per capire e comprendere la storia della Comunità, anche perché l’edizione è stata completata con il “Quadernollo” e con la “Consuetudini di Fiemme”, finora inedite. Ne parliamo ampiamente nell’inserto centrale di questo numero del nostro periodico. Mi sembra anche doveroso ricordare l’organizzazione dell’importante convegno nazionale sul legno nel Terzo Millennio, organizzato nel 2002 e che si è rivelato particolarmente importante ed utile per capire il mercato del legno e come può un materiale antico come il legno essere usato dall’uomo del Terzo Millennio. Queste sono sicuramente iniziative che caratterizzano e distinguono l’operato di una amministrazione, ma che non devono farci dimenticare la quotidianità. Sono state anche in questi quattro anni sostenute ed incoraggiate le visite al Palazzo ed alle foreste comunitarie, da parte degli studenti delle scuole elementari. E’ grazie ad iniziative come queste che quelli che adesso sono piccoli Vicini potranno gustare e partecipare da grande alle iniziative sopra ricordate, sempre col legittimo orgoglio di far parte della magnifica Comunità di Fiemme. LE ATTIVITÀ SOCIALI Nel ricordare che la Comunità ha, da sempre, un importante ruolo nelle attività sociali, non possiamo non ricordare, oltre alla contribuzione annuale e ripetitiva in favore dei Vicini più bisognosi, anche la concessione ala Croce Bianca di Tesero, associazione da sempre impegnata nell’attività del soccorso e del trasporto infermi, di un contributo di 25 milioni di vecchie lire. Analogamente è stato concesso un contributo di 14 milioni al Corpo del Soccorso Alpino di Fiemme, importante realtà di volontariato valligiana che opera in una valle caratterizzata da montagne e da una presenza turistica sempre più consistente e sempre meno conscia dei propri limiti e delle proprie capacità. Da ricordare anche la concessione, nel solco della tradizione ormai consolidata, di un contributo di 24 milioni di lire all’Ospedale di Fiemme per l’acquisto di importante apparecchiatura diagnostica. In ultimo, voglio ricordare l’adesione alla Fondazione Stava 1985, con la sottoscrizione del fondo di dotazione per 5 milioni.. Anche in questo caso, si tratta di attenta considerazione per quelle realtà che forse operano con meno clamore e lontane dai riflettori, ma che, con il loro lavoro, evitano drammi come quello che ha colpito la Regola di Tesero e l’intera Valle di Fiemme. LA NUOVA S.P.A. Passando alle attività produttive della Comunità, in primo luogo l’Azienda Segagione Legnami ha beneficiato di consistenti interventi di miglioramento, con la sostituzione di macchine ed attrezzature. Nel corso del quadriennio, è stato sostituito un carrello elevatore, è stata aggiornata la refilatrice Esterer, completandola con la parte elettronica, è stato sostituito il sistema elettronico di misurazione delle tavole e dei tronchi, nonché la caldaia a servizio dei forni di essicazione. E’ stato altresì sostituito l’impianto di aspirazione e potenziato il reparto di produzione dei semilavorati, con l’aggiunta di due troncatrici e di una giuntatrice. Complessivamente, nei quattro anni, sono stati effettuati investimenti per circa 1 miliardo e 900 milioni di lire. La novità vera è però che col prossimo anno 7 l’Azienda Segagione Legnami opererà con una nuova società per azioni. Nel corso del corrente anno, è stata infatti costituita una società e richiesta la nomina di un perito stimatore dell’Attività dell’Azienda Segagione Legnami. Entro il corrente anno sarà quindi possibile conferire l’azienda nella società. Questo è sicuramente un passo importante che va nella direzione di modernizzare l’attività produttiva, che sempre meno può convivere con i tempi dell’ente pubblico: i mercati si evolvono giorno per giorno e quindi è necessario disporre degli strumenti opportuni. E’ da segnalare in ogni caso che in questa prima fase, forse il capitale sociale della società, denominata “Magnifica Comunità di Fiemme-Azienda Segagione Legnami SpA”, proprio per confermare la continuità e valorizzare un marchio ormai riconosciuto ed apprezzato dal mercato, è detenuto interamente dall’Ente, che resta anche proprietario di tutti gli immobili della segheria. IL PATRIMONIO FORESTALE L’ultimo punto che voglio trattare, non sicuramente per importanza ma perché è quello che ha richiesto il maggior impegno nella ricerca e nella sintesi, è relativo all’Azienda Agricola Forestale, che cura e gestisce quello che si può sicuramente considerare il “cuore” della Comunità, e cioè il patrimonio forestale. Non voglio dilungarmi sull’attività per così dire ordinaria dell’Azienda Agricola, come l’attività selvicolturale che ha garantito il materiale legnoso, ecocertificato, alla segheria (per inciso, l’ecocertificazione è stata recentemente rinnovata con ovvia soddisfazione, in quanto ha confermato un modo di operare estremamente valido ed efficace) o come l’attività agricola, con la messa a dimora di centinaia di migliaia di piantine che garantiscono un futuro ai nostri boschi o che permettono di anticipare l’opera della natura, come in occasione dei recenti schianti che hanno comportanto, tra le altre cose, un deprezzamento del valore del legname e la necessità di intervenire con celerità e solerzia nel recupero del materiale a terra e nella ricostruzione dei soprassuoli. È stato attivato il progetto dei lavori sulla L.P. 14/92 dell’agricoltura di montagna, con la collaborazione del Comprensorio C1 e del Comune di Moena, progetto che ha permesso il recupero di numerose strutture alpine destinate per lo più al ricovero degli escursionisti e dei pastori, ma che hanno una valenza che travalica l’effettivo utilizzo, in quanto fanno parte della storia del bosco e della Comunità. È stato attivato, quando il numero degli operai iscritti era sufficiente, il Progetto Azione 12, che ha permesso l’effettuazione di interventi significativi anche per la loro valenza sociale; tra tutti, il ripristino del sentiero per disabili che conduce al lago di Cece, con il recupero completo del fabbricato. Tra l’attività ordinaria, è poi da ricordare l’effettuazione dei consueti piani economici , nel I Distretto di Trento (Passo Cisa, Monte Corno, Fraul, Scales, Solaiolo, Lavazè), nel II Distretto di Trento (Val 8 Cadino), nel III Distretto A (Valmoena, Forame ed Inferno), nel III Distretto B (Cermis e Lagorai), nel VII Distretto (Monte Cornon). Da segnalare invece come novità assoluta la redazione dei piani dei Comuni di Panchià e Tesero. Si auspica che la collaborazione con i Comuni trovi nuova forza e vigore in quanto può sicuramente assicurare una marcia in più alla Valle di Fiemme. Da segnalare la decisione di dare nuovo sviluppo al vivaio di Solaiolo, sia con la posa di un impianto di irrigazione automatico che dotando la struttura di nuove macchine ed attrezzature. In prospettiva, è previsto anche il recupero del fabbricato, che potrebbe diventare importante luogo di rappresentanza dell’Ente. Tra gli investimenti effettuati nell’Azienda Agricola Forestale, da ricordare sono sicuramente la sostituzione della terna gommata, di un trattore, di un rimorchio e di un verricello forestale, per un costo complessivo di circa 250 milioni di lire. Sono state inoltre sostituiti quattro veicoli Fiat Panda. Da segnalare inoltre l’ampliamento del magazzino forestale di Molina di Fiemme, che permette adesso il ricovero di tutti i mezzi in dotazione, e la sottoscrizione di un protocollo di collaborazione con l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, per l’organizzazione di attività didattiche in campo forestale, a dimostrazione del livello di eccellenza raggiunto dall’Azienda Forestale. Ovviamente tutte queste iniziative ed attività comportano anche la necessità di disporre di personale tecnico preparato e competente: E’ stato assunto un nuovo tecnico forestale a tempo indeterminato, in sostituzione di altro dimissionario, ed uno a tempo determinato. Tra gli interventi di carattere straordinario, mi preme sottolineare gli interventi di costruzione di nuove strade forestali: sono stati aggiunti alla viabilità comunitaria circa 19 chilometri di nuove strade: Valsorda, Cercenai-Rio delle Pozze, Cercani-Pian dei Canoni, Rio Tò Bel-Pian dei Canoni, Rio Tò Bel-Rio di Sadole, Rio di Sadole-Pian dei Canoni, Costa Osela, Cancel-Rio delle Laste, Orti Valgrana-Storta, Mugon Aeroplano. In quest’ultimo caso, va sottolineata anche la fattiva collaborazione con il Comune di Castello/Molina di Fiemme, atteso che un tratto della strada serve il territorio di questo Comune. La spesa complessiva ammonta a circa 3 miliardi di lire, sui quali, è necessario ricordarlo, sono stati ottenuti contributi provinciali per circa 2 miliardi. Voglio concludere questa breve carrellata sui principali fatti che hanno caratterizzato questi quattro anni, ricordando l’adesione all’accordo volontario ambientale per la promozione e la diffusione di sistemi di gestione ambientale, in collaborazione con la Provincia e l’Agenzia Nazionale per la protezione dell’ambiente, e l’incremento del patrimonio forestale, con l’acquisto, in diverse zone della valle di Fiemme, di 76.868 metri quadrati di bosco. LO SCARIO Elvio Partel DAL CONSIGLIO DEI REGOLANI 20 SETTEMBRE 2002 INCARICO PROGETTUALE PER LA SISTEMAZIONE DELLA NUOVA SEDE Nella seduta del 31 luglio, il consiglio dei regolani aveva deciso l’acquisto dell’immobile ex sede Telecom, destinato ad ospitare gli uffici tecnici ed amministrativi dell’Ente, in vista degli ormai prossimi lavori di restauro del Palazzo. Dopo questa scelta, si è reso necessario procedere alla ristrutturazione e all’adeguamento funzionale dell’edificio. In modo particolare, è emersa la necessità di chiudere la parete a piano terra, in modo da ricavarne dei locali per uffici, mettere a norma gli impianti elettrici ed idraulici, rifare la pavimentazione di alcuni locali, procedere alla completa tinteggiatura. Con questi presupposti, è stato incaricato lo Studio tecnico del perito industriale Lorenzo Soppelsa di Cavalese per la predisposizione del progetto esecutivo, completo degli elaborati grafici e del computo metrico esecutivo. Il preventivo di parcella è stato pari a 9.215,53 Euro, comprese la direzione lavori, la misura e la contabilità finale. I lavori di sistemazione della struttura comporteranno una spesa complessiva prevista in circa 80.000 Euro. Gli uffici saranno trasferiti nella nuova sede non appena possibile. quadrati, tutte in comune catastale di Forno e tutte prive di interesse forestale. Il consiglio dei regolani ha deliberato quindi di chiedere la sospensione temporanea dell’uso civico, a decorrere dalla data stabilita dal Servizio Espropriazioni e fino al completamento dei lavori, al più tardi entro il 31 maggio 2004. Da segnalare l’intervento del regolano di Tesero Francesco Zanon, il quale ha chiesto che si chiarisca, una volta per tutte, se i terreni della Comunità sono assoggettati al vincolo d’uso civico o del diritto di “vicinia”, come previsto dallo Statuto. Dopo un breve dibattito, su proposta dello Scario Elvio Partel, si è deciso di chiedere sulla questione un parere legale. COLLETTORE ACQUE NERE MEDIL-FORNO-MEZZAVALLE PERMUTA DI TERRENI CON IL COMUNE DI ZIANO Con nota del 13 agosto, il Servizio Opere Igienico Sanitarie della Provincia Autonoma di Trento ha comunicato l’intenzione di realizzare al più presto il collettore principale della fognatura Medil-Forno-Mezzavalle, opera prevista nella terza modifica al Piano provinciale di risanamento delle acque nel bacino del torrente Avisio, con la prospettiva di garantire il risanamento delle risorse idriche, ripristinare la capacità di resistenza ecologica ed assicurarne la razionale utilizzazione per le esigenze legate all’alimentazione e agli usi sportivi, del tempo libero, della ricreazione e del turismo. Per l’esecuzione dei lavori, era prevista l’occupazione temporanea di alcuni terreni comunitari, in particolare tre porzioni rispettivamente di 50, 26 e 11 metri In data 5 settembre 2001, il Consiglio dei Regolani aveva autorizzato il Comune di Ziano a realizzare, su suolo comunitario, le opere di presa dell’acquedotto e la vasca di accumulo dell’impianto antincendio, oltre a posare le tubazioni interrate, al servizio di Malga Sadole. Il 2 agosto scorso, il Comune ha chiesto di poter acquistare dalla Comunità i terreni interessati ai lavori e di costituire una servitù di acquedotto per una larghezza di 2 metri e una lunghezza di 345, quindi per complessivi 690 metri quadrati. In più, lo stesso Comune ha espresso la volontà di acquistare anche una fascia di terreno circostante gli edifici di Malga Sadole, in modo da assicurare un minimo spazio di manovra 9 attorno alla struttura. Va ricordato che gli edifici sono di proprietà comunale mentre il pascolo che li circonda è di proprietà della Magnifica. In totale, 3.368 metri quadrati, il cui valore è stato fissato in 3.786,44 Euro. Nel contempo, la Comunità ha manifestato il proprio interesse per l’acquisto di altri terreni situati all’interno del piazzale della segheria, già in concessione all’Ente valligiano fino al 30 aprile 2003. Complessivamente 3.233 metri quadrati, con un valore di 166.984,45 Euro. Dopo una serie di incontri tra le parti, è stato raggiunto l’accordo per la permuta. La stessa, approvata dal consiglio dei regolani, prevede un conguaglio, a carico della Comunità, pari alla differenza dei valori determinati, vale a dire a 163.198,01 Euro. OPERE IDRAULICHE ALL’ALPE DI LUSIA Il Consiglio dei Regolani ha autorizzato la Sif Lusia di Moena ad interrare una cisterna di accumulo della capacità di 6000 litri d’acqua, da utilizzare per la raccolta delle acque sorgive, ed una tubazione, ad uso acquedotto, della lunghezza di circa 650 metri, destinata al servizio del nuovo fabbricato turistico di Valbona. Ovviamente sono state anche deliberate una serie di prescrizioni. Tra esse, il rispetto delle previsioni progettuali, in particolare quelle relative al pronto reinverdimento delle superfici smosse durante i lavori, la messa in atto di tutti gli accorgimenti idonei ad evitare problemi per l’attività dell’alpeggio, la possibilità per l’Ente di utilizzare eventualmente, in modo gratuito, l’acqua per le proprie esigenze, il pagamento di un indennizzo, una tantum, di 1000 Euro. PIANO DI INVESTIMENTI DI TUTELA AMBIENTALE Unanime l’approvazione del piano di investimenti per opere di sistemazione intensive ed estensive, a prevenzione e di difesa da possibili eventi calamitosi, previste l’anno prossimo nel Secondo Distretto della Val Cadino, nel Quinto Distretto Est di Predazzo e del Sesto Distretto di Moena. Interessata una superficie di oltre 38 ettari, per un costo totale di 95.354,73 Euro e comunque con il contributo provinciale previsto nella misura del 90%. Approvato anche il progetto degli interventi di ripristino ambientale nelle zone colpite dal nubifragio del settembre 2000 che ha abbattuto alcune grosse porzioni di bosco. Anche in questo caso, è previsto il finanziamento provinciale riferito al Piano di Sviluppo Rurale. Il Consiglio ha ritenuto di iniziare al più presto le operazioni di rimboschimento soprattutto per evitare la diffusione delle essenze forestali che ritardano il processo di rinnovamento naturale del bosco. Il progetto di recupero per il 2003, predisposto dall’Ufficio Forestale, interessa nello specifico la zona dei “Masi Bassi” in comune catastale di Castello e la zona di di “Valgrana-Costa di Mezzo” in comune cata- 10 stale di Cavalese. La spesa prevista è di 78.249,60 Euro. PIANO DI ASSESTAMENTO DEL SETTIMO DISTRETTO Alla fine del 2003, andrà a cessare la validità del Piano di Assestamento del settimo Distretto Forestale Monte Cornon, che interessa i boschi comunitari situati lungo la destra orografica dell’Avisio, nei comuni catastali di Tesero, Panchià e Ziano. Durante l’estate del prossimo anno, si dovranno quindi portare a termine le operazioni necessarie a redigere il piano che andrà in vigore nel 2004, presentando alla Provincia la domanda di contributo, corredata dal preventivo di un tecnico. Lo stesso piano, secondo il parere dell’Ufficio Tecnico Forestale, dovrà tenere nella massima considerazione un discorso di continuità nelle modalità gestionali, analizzando il rapporto uomo-territorio (inteso nelle sue più diverse accezioni di tipo economico, storico, culturale, sociale) e con un occhio di riguardo per le moderne esigenze di conservazione e tutela del patrimonio. Il programma di gestione che il nuovo piano di assestamento potrebbe andare a proporre, dovrà considerare quindi alcuni contenuti fondamentali, che fanno riferimento alla storia e all’evoluzione del territorio considerato e che sono in particolare: l’aspetto vegetazionale e forestale, con la conoscenza dello stato di salute del bosco, della composizione specifica, dell’incremento legnoso e dei fenomeni evolutivi in atto; l’attività zootecnica, partendo dal presupposto che la continuità dell'alpeggio è condizione indispensabile per il mantenimento di alcune peculiarità; le altre funzioni attribuibili alla foresta, compresi gli aspetti legati alla fruizione venatoria e turistico ricreativa. L’incarico della revisione el Piano Economico del settimo Distretto Forestale Monte Cornon è stato affidato al dottor Stefano Cattoi, responsabile dell’Ufficio Forestale. Il preventivo di spesa è pari a 28.749,60 Euro, dei quali 23.958 per onorari, spese di cavallettamento e confinazione e 4.891,60 per oneri fiscali. La revisione dovrebbe essere finanziata dalla Provincia nella misura dell’80%. STRADA FORESTALE CANCEL-RIO DELLE LASTE Costerà 321.532,01 Euro la strada forestale “Cancel-Rio delle Laste”, in comune catastale di Predazzo, il cui progetto è stato redatto dall’Ufficio Forestale. Si tratta della prosecuzione di un programma avviato negli anni scorsi e che prevede il collegamento diretto tra il Distretto Est ed il Distretto Ovest di Predazzo, con il recupero ed il potenziamento della viabilità esistente, al fine di garantire un più razionale trasporto del legname. È il secondo intervento in questa direzione, dopo il tratto “Tombol-Valmaggiore-Cancel”. Ad esso seguirà l’ultima parte dei lavori, per collegare il rio delle Laste con la zona denominata “La Granda”, nel Quinto Distretto Est. Dal punto di vista urbanistico, siamo in aree classificate a bosco. Nel considerare l’ampia zona boscata da servire, si è cercato di utilizzare al massimo la viabilità minore esistente, in modo da minimizzare l’impatto di nuove aperture stradali. Poco meno di tre quarti (1.781 metri) dello sviluppo complessivo (2.500 metri) si riferiscono alla manutenzione ordinaria di un’arteria trattorabile già esistente. Il resto (693 metri) costituisce una nuova strada di collegamento che, per circa 50 metri, ricalca una vecchia pista di esbosco del legname. L’esistenza di una viabilità realizzata nel secolo scorso, con tecniche costruttive per le quali si è fatto ampio ricorso all’impiego di pietra locale, ha imposto una doverosa attenzione al rispetto di tutti quei manufatti (muri di sostegno, canalizzazione delle acque) che ormai fanno parte integrante dell’ambiente, del quale costituiscono un pregevole elemento paesaggistico. Il mantenimento di questi aspetti, assieme ad altri lavori aggiuntivi richiesti per il consolidamento delle rampe a monte e a valle, con scogliere e terre rinforzate e ripristino dei caratteristici muretti in sasso, per il completo rifacimento di un ponte sul rio Pierenzen e per la messa in sicurezza dell’alveo di un rivo a carattere temporaneo, ha notevolmente inciso sui costi di costruzione previsti. Solo per il tratto soggetto a manutenzione straordinaria, la spesa preventivata è di circa 206.000 Euro. Un investimento comunque importante, tenuto conto che nei prossimi cinque anni di validità del piano economico, lungo questa strada potranno essere esboscati con autocarro almeno 5.000 metri cubi di legname di ottima qualità e che, nei prossimi decenni, si possono prevedere sensibili aumenti di ripresa. L’opera può beneficiare dei contributi previsti dal Piano di Sviluppo Rurale della Provincia, nella misura del 70% della spesa ritenuta ammissibile (lo Scario è stato autorizzato a presentare la relativa domanda), mentre l’esecuzione dei lavori è in programma nel corso della stagione operativa 2003, o in regia diretta o mediante appalto a ditte specializzate del settore. La direzione lavori sarà in ogni caso curata dall’Ufficio Forestale. MANUTENZIONE ORDINARIA DI STRADE FORESTALI Il Consiglio dei Regolani ha deliberato di approvare il progetto di manutenzione ordinaria delle strade forestali denominate “Pozze” (diramazione Bredene e Bocioni), in comune catastale di Predazzo, “Palù delle Rane” e “Bambesta-Stropaia”, in comune catastale di Ziano. Gli interventi, previsti nel prossimo anno 2003, riguardano 5,9 km di strade, principalmente con la sostituzione delle canalette di sgrondo delle acque meteoriche e la inghiaiatura del piano viabile, con ricarico di materiale legante. Il costo complessivo previsto è di 34.379,10 Euro, dei quali 27.285 per lavori a base d’asta, 1.364,25 per spese tecniche e 5.729,85 per Iva. Anche in questo caso, sarà presentata domanda di finanziamento in Provincia. CONTABILITÀ FINALE PER LA STRADA “TOMBOL-VALMAGGIORE-CANCEL” Il progetto complessivo dei lavori di miglioramento della viabilità forestale in località “TombolValmaggiore-Cancel” era stato approvato dal Consiglio dei Regolani ancora nella seduta del 20 marzo 1998. I lavori sono stati realizzati in regia diretta, come da delibera del 14 ottobre 1999. Il direttore dei lavori dottor Ruggero Bolognani ha ora predisposto la contabilità finale ed il certificato di regolare esecuzione dei lavori. Complessivamente, la spesa è stata di 179.931,07 Euro, con un risparmio, rispetto al preventivo, di oltre 11.000 Euro. La Provincia di Trento ha erogato già un acconto di 85.653,10 Euro. Il Consiglio ha chiesto il saldo, pari a 27.107,52 Euro. STAMPATO IL VOLUME DI TULLIO SARTORI MONTECROCE Ancora nel 2000, la Comunità di Fiemme aveva deciso di provvedere alla stampa, per la prima volta in italiano, del volume “La Comunità di Fiemme ed il suo diritto statutario” di Tullio Sartori Montecroce, insigne giurista trentino, docente all’Università di Innsbruck dal 1896 al 1905, anno in cui morì alla ancora giovane età di 42 anni. Il volume rappresenta una delle opere fondamentali sulla storia dell’Ente, alla quale hanno attinto anche numerosi studiosi successivi e che è stata edita nel 1891. Purtroppo la sola edizione tedesca ne ha limitato la conoscenza, per cui la Comunità ha deciso di provvedere alla traduzione e alla stampa in italiano. L’opera è stata integrata con una serie di significative annotazioni a margine del prof. Italo Giordani di Panchià, il quale ha curato anche alcune parti aggiuntive, riguardanti il Quadernollo della Comunità e le Consuetudini di Fiemme. La traduzione del volume è stata curata da Eleonora Vanzo di Cavalese, con la supervisione dell’avv. Michele Vescoli, per quanto si riferisce agli aspetti giuridici. La stampa è stata affidata alla Tipografia Nova Print di Cavalese, che ha presentato l’offerta migliore delle sei pervenute da parte di altrettante aziende regionali: 1000 copie al costo complessivo di 6.420 Euro più Iva. Ne parliamo diffusamente nell’ inserto speciale di questo numero. 11 DA DICEMBRE A MARZO 2003 LA MOSTRA DI VALENTINO ROVISI Il Circolo Culturale “Valentino Rovisi” di Moena, che l’anno scorso ha portato a termine una importante ricerca sul pittore dal quale prende il nome, ha intenzione di organizzare una mostra celebrativa dal titolo “Il metodo di una vera e lodevole imitazione: Valentino Rovisi nella bottega del Grande Tiepolo”. L’iniziativa troverà collocazione nelle sale del palazzo di Cavalese, sarà aperta ufficialmente il 6 dicembre e si concluderà il 1° marzo 2003, configurandosi anche come l’avvenimento culturale di maggiore significato in occasione dei prossimi Mondiali di Sci Nordico. La Comunità, oltre a mettere a disposizione i locali e le strutture espositive, con il prestito dei quadri e dei disegni di sua proprietà, ha garantito il proprio patrocinio, autorizzando fin d’ora la collaborazione del messo per il trasporto delle opere prestate da importanti istituzioni museali. Non è stato invece richiesto dagli organizzatori alcun intervento di carattere finanziario. 28. RASSEGNA DEI CORI COMUNITARI Come per gli anni scorsi, il Consiglio dei Regolani ha deciso di patrocinare la tradizionale rassegna dei cori della montagna di Fiemme, compresi nel nesso comunitario, svoltasi a Tesero sabato 19 ottobre, per l’organizzazione del coro Genzianella. L’impegno di spesa è stato pari a 2.000 Euro, destinati alla stampa del materiale pubblicitario e al rinfresco. 14 OTTOBRE 2002 AUTORIZZATI GLI INTERVENTI PER IL POTENZIAMENTO DELL’AREA DEL CERMIS Con otto voti favorevoli e l’astensione del regolano di Varena Albino Defrancesco, il Consiglio dei Regolani ha autorizzato la Società Funivie del Cermis alla realizzazione di un imponente piano di nuovi investimenti per ampliare, potenziare e rendere maggiormente utilizzabile l’area sciistica dell’Alpe Cermis, la quale ricade in massima parte su territorio di proprietà della Magnifica. Un programma che sarà realizzato nei prossimi cinque-sei mesi e per il quale serviva il completamento dell’iter preliminare, con le necessarie autorizzazioni, entro il 30 novembre, in modo da poter presentare, nei termini stabiliti dalla legge, le domande di contributo alla Provincia Autonoma di Trento. 12 Ci potrebbero essere anche delle modifiche, rispetto a quanto previsto, per effetto dell’andamento economico delle prossime stagioni e con riferimento alla possibilità di ottenere rimborsi da parte degli Stati Uniti, dopo il tragico evento del 3 febbraio 1998. Gli interventi programmati sono i seguenti: 1. Collegamento tra l’area sciabile di “Prafiorì” e quella di “Costabella”, da realizzarsi mediante una nuova pista, denominata “Forcella” (dal Paion del Cermis fino alla Forcella di Bombasel) e con la costruzione di uno skiweg di collegamento tra la pista “Prafiorì” e la pista “Costabella”, in senso contrario a quello esistente. Come conseguenza, ci sarà la demolizione dello skilift di “Bombasel” e sono inoltre previste anche delle opere paravalanghe, richieste dai servizi forestali competenti, in modo da mettere in sicurezza la pista “Prafiorì”. 2. Sostituzione della funivia di collegamento tra il Doss dei Laresi e la zona degli alberghi con una nuova telecabina ad agganciamento automatico e contestuale smantellamento della vecchia funivia, secondo tronco, ormai obsoleta e non più all’altezza delle moderne esigenze sciistiche, e della seggiovia quadriposto Olimpia, che dal Doss dei Laresi arriva al Campiol del Pel. 3. Ampliamento dell’area sciabile di Prafiorì, da realizzare attraverso l’allargamento della pista “Prafiorì” e della pista “Salera” (inutilizzata da molti anni) e sostituendo l’attuale skilift con una seggiovia quadriposto che parta dal Campiol del Cermis. A tale scopo, verrà utilizzata la quadriposto che dal Doss dei Laresi arriva al Campiol del Pel. L’autorizzazione è stata subordinata ad una serie di prescrizioni, tra le quali il pagamento dei seguenti indennizzi: AMPLIAMENTO AREA SCIABILE PRAFIORÌ E COLLEGAMENTO CON LA ZONA DI COSTABELLA PAION: per lo skiweg di collegamento (circa 6.000 metri quadrati) un indennizzo una tantum di 3.500 Euro per la durata (trentennale) della concessione; per l’allargamento della pista “Prafiorì” 9.500 Euro una tantum; per il prolungamento della pista “Prafiorì” fino al Campiol del Pel, 5.000 Euro una tantum più 115 Euro all’anno relativamente al diritto di superficie per la cabina di trasformazione; per l’allargamento e la sistemazione della pista “Salera”, 4.250 Euro una tantum. NUOVA TELECABINA DOSS DEI LARESI CERMIS: il nuovo impianto, che viaggia ad un’altezza più bassa rispetto alla funivia, abbisogna di una nuova traccia all’interno del bosco, pur riutilizzando il tracciato di una linea elettrica dismessa. L’indennizzo una tantum fissato è pari a 30.000 Euro, oltre ad una indennità di sorvolo (1.900 metri di linea) di 1.083 Euro all’anno e ad altri 1.083 Euro per i 19 piloni previsti. NUOVO IMPIANTO “CAMPIOL DEL CERMISCIMON DEL TO’ DELLA TRAPPOLA”: l’indennizzo una tantum è stato stabilito nella misura di 20.000 Euro, a cui vanni aggiunti altri 2.137 Euro all’anno per il diritto di sorvolo e per i 21 piloni che saranno costruiti e 4.230 Euro per il diritto di superficie. Il Consiglio dei Regolani ha anche chiesto alla società di prevedere una forma di collegamento con le malghe di proprietà dell’Ente in località “Campiol del Cermis” e la predisposizione in zona dei servizi (acqua, luce, fognatura), nella prospettiva di poter ristrutturare in futuro un immobile a fini turistici. Tra le altre condizioni poste per l’autorizzazione dei lavori, la costituzione di una fidejussione bancaria di 30.000 Euro, l’obbligo del completo smantellamento degli impianti da sostituire, con allontanamento in discarica del materiale di risulta e ripristino del terreno allo stato naturale, il pagamento del canone attuale di occupazione dei suoli anche per gli allargamenti delle nuove piste, il rimboschimento del vecchio skiweg di collegamento tra Prafiorì e Costabella, la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutte le strade di accesso ai cantieri, l’impegno all’eventuale indennizzo delle porzioni di bosco che dovessero risultare danneggiate. Astenuto, come ricordato, Albino Defrancesco, che non ha condiviso la scelta fatta, per motivazioni di carattere ambientale e di tutela del patrimonio boschivo, mentre si sono espressi a favore dell’operazione, con valutazioni diverse, il vicescario Renzo Paluselli e i regolani Giorgio Zorzi, Francesco Zanon, e Francesco Degiampietro. Da parte del revisore dei conti dottor Giancarlo Sontacchi, è stato suggerito di chiedere alla società Funivie del Cermis l’inserimento di un rappresentante dell’Ente valligiano all’interno del consiglio di amministrazione. La proposta è stata condivisa da tutti i Regolani. VENDITA TERRENO A SAN LUGANO Con lettera del 2 agosto 2002, il Comune di Trodena ha chiesto alla Magnifica Comunità di Fiemme di poter acquistare 135 metri quadrati di terreno a San Lugano, da anni in concessione al Comune, che lo utilizza come piazzola di sosta degli autobus di linea e dove si trova anche una pensilina per i viaggiatori in attesa. Unanime il Consiglio dei Regolani per l’accoglimento della richiesta. Il prezzo è stato complessivamente concordato nella misura di 5.865,75 Euro. ACQUISTO TERRENI FORESTALI A ROVER CARBONARE Accogliendo la proposta del signor Renzo Tavernar, per conto della signora Giulia Tavernar, originaria di Capriana anche se da tempo residente in provincia si Bergamo, il Consiglio ha deciso di acquistare 7.726 metri quadrati di terreni in comune catastale di Rover Carbonare, precisamente in località “Prati del Corno”, direttamente confinanti con la proprietà comunitaria e di indubbio interesse per l’Ente. Il prezzo è stato stabilito in 9.000 Euro. Va sottolineato che, nell’ultimo quadriennio, la Comunità ha acquistato la bellezza di 76.868 metri quadrati, aumentando considerevolmente il suo patrimonio. CEDUTA ALL’ATESINA PARTE DELL’AUTOSTAZIONE DI PREDAZZO Al termine di una trattativa portata avanti per circa un anno, con l’interessamento diretto dello Scario Elvio Partel e del Vicescario Renzo Paluselli, il Consiglio dei Regolani ha deciso di vendere alla società automobilistica Atesina di Trento il piazzale di sosta degli autobus, presso l’autostazione di Via Marconi a Predazzo, gli uffici e la sala autisti, la biglietteria-sala di aspetto e i servizi igienici. Il valore dei beni suddetti è stato concordato nella cifra di 695.000 Euro. Il primo passo, ha evidenziato lo Scario, nella direzione di vendere l’intero immobile, il quale non garantisce una rendita soddisfaciente e costante. Il ricavato è stato destinato alla parziale copertura delle spese di acquisto dell’edificio ex Telecom di Cavalese, dove saranno prossimamente trasferiti gli uffici della Magnifica, in vista dei lavori di completo restauro del cinquecentesco palazzo della sede. SOSTITUITA LA VECCHIA MACCHINA OPERATRICE Era in funzione dal 1996 ed aveva effettuato circa 8.000 ore di lavoro. Per questo si è reso necessario sostituirla con un nuovo mezzo. Il Consiglio dei Regolani ha deliberato di acquistare dalla ditta “VF Venieri Spa” di Lugo di Ravenna una nuova macchina operatrice, completa di cabina con riscaldamento, attacco rapido meccanico, benna anteriore standard completa di lama di protezione, comando idraulico ed elettrico per l’uso della benna miscelatrice, benna miscelatrice con resa di 700 litri, due benne per il retroescavatore e autoradio, al prezzo di 45.000 Euro, dai quali vanno detratti 17.500 Euro, relativi alla valutazione dell’usato. In totale, la Comunità ha affrontato una spesa di 27.500 Euro. Il mezzo sarà dato in dotazione all’Azienda Agricola Forestale. DIPENDENTI COMUNITARI Dal 30 novembre fino al termine del mandato amministrativo, è stato posto in aspettativa, su sua richiesta, il dipendente Francesco Casal, eletto sindaco di Capriana lo scorso maggio. Il Consiglio ha anche accolto la richiesta di riassunzione di Michele Dezulian, che aveva rassegnato le proprie dimissioni a far data dallo scorso 7 agosto. 13 20 SETTEMBRE 2002: APPROVATA UNA MOZIONE DAL CONSIGLIO DEI REGOLANI SALVIAMO STRAMENTIZZO Più volte discussa anche all’interno del Comitato Pesca, la situazione è stata oggetto di un lungo dibattito per ribadire la necessità di risolvere una volta per tutte, e con sollecitudine, un problema che suscita l’indignazione di residenti e ospiti. LA MOZIONE Riprendendo una tematica più volte affrontata e discussa all’interno del Comitato Pesca e richiamando la delibera adottata, a fine agosto, dal Consiglio Comunale di Castello-Molina di Fiemme, il Consiglio dei Regolani ha approvato il 20 settembre una mozione illustrata dal regolano di Predazzo Luca Giongo e relativa alla situazione di grave degrado in cui è venuto a trovarsi il bacino artificiale di Stramentizzo. Una gestione del lago che continua a suscitare l’indignazione, più che giustificata, dei residenti e degli ospiti, per i riflessi di ordine ambientale, ma anche per i problemi di sicurezza, che la situazione comporta. Il bacino idroelettrico di Stramentizzo e la relativa centrale di S. Floriano furono realizzati negli anni Cinquanta dalla società Avisio SpA, di cui la Comunità era socia al 20%, assieme alla Sit SpA di Trento e alla Regione Trentino Alto Adige. Con la nazionalizzazione dell’energia (1962), entrambi sono diventati di proprietà dell’Enel, ente che tuttora gestisce l’impianto. La diga è parte integrante del bacino idrografico dell’Avisio. Se nei decenni scorsi, la politica tesa al massimo sfruttamento delle risorse idriche ai fini della produzione di energia elettrica (basti pensare agli sbarramenti artificiali di Fedaia, Pezzè, Forte Buso e Stramentizzo) aveva già compromesso l’ambiente naturale, la successiva gestione delle acque ha ancora più aggravato le condizioni dell’intero torrente, soprattutto a causa del mancato rilascio della portata minima. L’accordo tra Provincia ed Enti Gestori sul rilascio obbligatorio delle acque dai bacini idroelettrici è stata sicuramente un passo avanti, ma è altrettanto chiaro che molto rimane da fare per raggiungere un equilibrio tra politica energetica, regimazione delle acque, politica turistica e salvaguardia dell’ambiente. Le prese di posizione, anche dure, della Magnifica, dei Comuni di Fiemme, delle Associazioni Pescatori e 14 SP Fersina-Avisio; la creazione di una diga di sbarramento per il materiale inerte ed il periodico asporto del materiale depositato; la regolamentazione, tramite una convenzione tra Enel e Provincia, delle modalità di utilizzo dell’acqua, tale da assicurare il mantenimento del livello del lago su limiti compatibili con le esigenze turistico-ambientali, specialmente durante la stagione estiva. La mozione è stata inviata alla Provincia di Trento (Giunta, Consiglio, Assessorato alle Fonti Energetiche, Assessorato all'Ambiente, Capigruppo, Servizio Faunistico, Servizio Geologico, Servizio Acque Pubbliche e Opere Idrauliche), all’Enel, al Compren- sorio di Fiemme, ai Comuni della vallata, al Comune di Anterivo, alla Provincia di Bolzano, all’Apt di Fiemme e alla stampa. Va ricordato infine (lo ha fatto il regolano di Tesero Francesco Zanon) che recentemente gli impianti idroelettrici dell’Enel, facenti parte del sito dell’Avisio, hanno ottenuto la certificazione Enas e la registrazione presso la Sezione Emas Italia del Comitato per l’Ecolabel e l’Ecoaudit. Nella dichiarazione ambientale 2000, che riporta la politica ambientale adottata dall’Enel, viene posta particolare attenzione su questi problemi, che si auspica possano essere risolti in tempi brevi e in via definitiva. LE MODALITÀ DI PESCA DEL 2003 degli Ambientalisti, nei confronti degli Enti gestori delle centrali e della Provincia, di fronte a situazioni inaccettabili (si veda, per esempio, lo svaso del bacino di Pezzè, che ha causato danni incalcolabili alla fauna ittica, determinando lo spostamento a valle, proprio a Stramentizzo, di tutto il fango fuoriuscito) hanno sicuramente prodotto effetti positivi, anche se molti interrogativi non hanno ancora trovato risposta. Uno di questi riguarda il livello della melma che ha ridotto in modo sensibile la luce del ponte lungo la strada provinciale Fersina-Avisio, con evidenti problemi per la stabilità del manufatto. Senza dimenticare il bassissimo livello delle acque, con la trasformazione del bacino in una distesa di limo e sabbia e con conseguenze devastanti per la fauna ittica. Il Consiglio dei Regolani ha pienamente condiviso le preoccupazioni espresse dal Comune di CastelloMolina, confermando le seguenti priorità: un radicale intervento di pulizia e di diradamento e/o taglio della vegetazione; un intervento di recupero del materiale inerte, specialmente nel tratto più prossimo alla foce dell’Avisio; la creazione, a scopi turistici, di un’area a verde attrezzato nella zona compresa tra la SS. 612 e la Approvate a fine novembre dal Consiglio dei Regolani, dopo essere state discusse dal Comitato Pesca, le modalità previste per l’anno prossimo non si discostano da quelle degli scorsi anni. In sintesi, eccone i contenuti principali: Apertura della stagione: è fissata alla prima domenica di marzo per l’intera asta dell’Avisio e del Travignolo, con la possibilità di spostamento della data in caso di limitata portata d’acqua. L’apertura dei rivi è stabilita per il 1° maggio, mentre i laghi alpini e i bacini artificiali saranno aperti non appena sgelata la maggior parte della loro superficie. Misura del pescato: non ci sono variazioni rispetto agli anni passati: 22 cm per la fario e l’iridea; 35 cm per la marmorata, l’ibrido di marmorata e la trota lacustre; 35 cm per il temolo, la cui cattura è consentita dal 1° maggio al 30 settembre; 22 cm per il salmerino comune; 15 cm per il salmerino alpino. Numero delle catture: complessivamente cinque pezzi per ciascuna uscita; per la marmorata, l’ibrido di marmorata e il temolo, un pezzo per ciascuna specie e per ogni uscita, comunque compresi nei cinque consentiti. Uscite: 70 all’anno, oltre le quali sarà applicata ai soci la quota valligiana. Quote sociali: per i soci ordinari 65 Euro; per quelli di età inferiore ai 14 anni, quota ridotta della metà; per i soci aggregati 97,50 Euro. Permessi giornalieri: il costo giornaliero per pescatori associati ad altre associazioni valligiane è di 6 Euro. Permessi d’ospite: 12 Euro per acque correnti e laghi alpini; 9 Euro per i bacini artificiali. Nella stessa giornata può essere utilizzato un solo permesso d’ospite per l’intera valle. L’importo è identico per i Vicini non associati ad alcuna associazione valligiana. Limitazione dei permessi d’ospite: sono stabiliti nella misura seguente: quattro permessi giornalieri a Moena, nessuna limitazione a Predazzo, 10 a Ziano e Panchià, 10 per Tesero, con cinque permessi nel tratto “no kill” e nessuna limitazione per i laghetti alpini, 15 a Cavalese, con cinque nel tratto “no kill”, 15 per Molina, relativamente alle acque correnti, nessuna limitazione invece per i laghi alpini e il bacino di Stramentizzo. Computo dei permessi d’ospite: i valligiani e i soci di una associazione pescatori di valle non verranno computati ai fini del contingentamento dei permessi d’ospite, a condizione che gli stessi esibiscano, all’atto della richiesta del permesso, il proprio libretto catture rilasciato dalla associazione di appartenenza e la tessera dell’associazione pescatori Valfiemme. Ami, esche, canne: la misura dell’amo è libera; con esche naturali è proibito l’uso di ami ed ancorette dotati di ardiglione; tali prescrizioni devono essere osservate in tutte le zone di pesca, compresi i laghi alpini e i laghetti artificiali; è vietato l’uso di più di due camole sulla camoliera; nelle acque correnti e nei laghi alpini, è consentita la pesca con l’uso di una sola canna. Chiusura della stagione: è prevista alla data del 30 settembre; le associazioni pescatori di Cavalese e Molina di Femme sono comunque autorizzate a proseguire fino al 30 novembre la pesca ai cavedani e alle scardole. Provvedimenti disciplinari: a carico di quanti non si comportano in modo corretto, sono confermate le sanzioni previste lo scorso anno; in caso di più infrazioni, si fa riferimento alla maggiore: ogni associazione può inasprire ulteriormente i provvedimenti sanzionatori, in caso di recidività degli interessati; ai soci sospesi, non potranno essere rilasciati permessi di pesca nell'ambito valligiano. CORSO DI ABILITAZIONE Proseguiranno anche l’anno prossimo i corsi di abilitazione alla pesca. Il prossimo appuntamento è fissato per il mese di febbraio 2003. In vista di tale scadenza, gli interessati devono presentare la relativa domanda di adesione, presso la segreteria della Magnifica Comunità, entro il 31 dicembre 2002. I nuovi abilitati potranno quindi iniziare la loro attività fin dall’apertura della prossima stagione ittica. 15 STRADE, STRUTTURE E RIMBOSCHIMENTI IN UNA INTENSA STAGIONE DI LAVORI. QUANDO I PROGETTI DIVENTANO REALIZZAZIONI La stagione lavorativa 2002 che si sta chiudendo è stato un anno di intensa attività per l’Azienda Agricola, impegnata su più fronti per dare attuazione ai programmi che il Consiglio dei Regolani ha messo in cantiere negli anni scorsi. In molti casi, infatti, si tratta di opere inserite nell’ambito di progetti corposi che, per la loro realizzazione richiedono inevitabilmente tempo, alla luce anche delle condizioni ambientali dei cantieri di lavoro che per diversi mesi all’anno non Il laghetto a Malga Corno sono agibili. Di seguito quindi si elencarealtà importantissimi per il mantenimento e la salvano alcune delle opere realizzate o in corso di ultimazio- guardia del patrimonio della Magnifica Comunità di ne, ben coscienti che si tratta delle più visibili sul terri- Fiemme. torio, soprattutto quelle documentate fotograficamente, Laghetto a MALGA CORNO: le abbondanti prema si devono ricordare anche tutti gli altri interventi cipitazioni primaverili hanno consentito il completo minori di manutenzione che ogni anno gli operai com- riempimento del laghetto, i cui lavori, iniziati lo scorso piono. anno, sono stati completati nei primi mesi del 2002. Il Proprio tali interventi di dettaglio, poco visibili, di mantenimento del livello dell’acqua nel corso di tutta manutenzione del bosco, della viabilità e dei fabbricati, la stagione ha dimostrato la buona realizzazione anche se non così appariscenti come gli altri, sono in dell’opera ed ha aggiunto un ulteriore motivo di valore PONTE in loc. VALGRANA: nella primavera del 2002 è stato completato il lavoro, iniziato nel tardo autunno precedente, con la messa in opera delle travi portanti e del tavolato. I lavori, su progetto dell’ing. Pederiva Alessandro di Cavalese, sono stati realizzati direttamente dagli operai dell’Azienda Agricola, particolarmente esperti in questo tipo di opere, avendone realizzate molte in passato. La struttura portante in travi di acciaio garantisce il transito di mezzi di portata idonea al trasporto del legname; il tavolato in legno di larice proviene direttamente dalla segheria della Magnifica, e permette un ottimo inserimento nell’ambiente boschivo. 16 Strade forestali ORTI STORTA MUGON AEROPLANO: la manutenzione straordinaria e la realizzazione della nuova arteria, entrambe finanziate sul PSR della Provincia per un importo di circa 210.000 € su oltre 300.000 € di spesa ammessa, hanno impegnato molte risorse e tempo, com’era prevedibile alla luce degli importi stanziati. La maggior parte del lavoro è stata comunque eseguita, e si prevede che nel 2003 rimarranno da completare soprattutto gli interventi di finitura. Strada forestale dei CERCENAI: è ormai giunto al termine l’impegno, durato più stagioni, di sistemazione della mulattiera dei Cercenai. Le ditte Alta Quota di Cavalese e Bortolas Scavi di Tesero, nel 2002 hanno ricostruito i ponti sul Rio della Conca e sul Rio Sadole e oggi la strada è perfettamente agibile e transitabile. Prima dell’approvazione della contabilità finale rimangono, anche in questo caso, alcuni limitati interventi di finitura. Il ponte sul rio della Conca Stalla del FORAME: In autunno, dopo l’utilizzo estivo del pascolo da parte del bestiame all’alpeggio, sono incominciati i lavori di ristrutturazione della stalla di malga Forame; a parte qualche giornata di cattivo tempo, l’impegno degli operai della Magnifica ha consentito ai lavori di arrivare ad un buon punto di realizzazione in maniera che per la prossima stagione d’alpeggio la struttura sia agibile. Baito delle CASERATTE nel C.C. Castello Molina di Fiemme: iniziati nel tardo autunno 2001, i lavori sono proseguiti e terminati nel corso del 2002. Come in altri casi analoghi, la ristrutturazione di questo fabbricato, oltre che per l’alpeggio, potrà rappresentare un importante punto di sosta e presidio del territorio anche per tutti i frequentatori della montagna. 17 Per quanto riguarda i lavori più strettamente connessi con la coltivazione forestale, gli operai della Magnifica nel corso del 2002 hanno provveduto alla realizzazioni di interventi colturali su oltre 30 ettari di superficie ed al rimboschimento dell’area della Perengola Entrambi gli interventi sono stati sostenuti finanziariamente con contributi dal PSR della Provincia; il primo con circa 57.000 €, mentre per il rimboschimento dell’area schiantata nel 2000, il contributo assegnato è stato pari a 45.000 €. Da sottolineare in questo caso l’estrema rapidità dell’intervento della Magnifica Comunità di Fiemme, che, dopo aver completato i lavori di allestimento del legname schiantato su questa superficie, estesa oltre 15 ettari, a distanza di poco più di un Rimboschimento alla Perengola anno dall’evento del 20 settembre 2000, ha già provveduto alla ricostituzione del bosco. La di provvedere quanto prima alla ricostituzione della dislocazione dell’area, situata sopra una strada a pub- copertura forestale che svolge anche funzioni di proteblico transito, ha ulteriormente accelerato la necessità zione contro il dissesto idrogeologico. GLI INTERVENTI DEL 2003 I programmi ed i lavori già approvati dal Consiglio dei Regolani prevedono un’intensa stagione lavorativa anche per il prossimo anno. Infatti, potendo beneficiare anche di una serie di possibilità contributive connesse con il Piano di Sviluppo Rurale della PAT, attuato con fondi in parte provenienti dalla Comunità Europea, si sono messe in cantiere opere ed interventi che si inseriscono nel continuo processo di coltivazione e miglioramento del patrimonio della Magnifica Comunità di Fiemme. In particolare, per quanto riguarda la viabilità forestale, oltre alla strada del Buson di Cazzorga, approvata dal Consiglio dei Regolani nella scorsa primavera, i cui lavori sono già iniziati in estate, per il 2003 è prevista la realizzazione della strada del Cancel Rio Laste, che in massima parte recupera l’attuale strada di Cece. Si tratterà di un intervento molto corposo (oltre 230.000 €) che prosegue l’opera già iniziata di miglioramento della viabilità in una zona forestalmente molto importante, con l’obiettivo finale (da concretizzarsi in più stralci realizzativi) di collegare il V Distretto Est della Magnifica attraverso una rete viabile forestale che eviti il giro del Lago di Fortebuso. Il contributo provinciale dovrebbe essere pari al 70% della spesa. Per i rimboschimenti l’UTF ha proposto di continuare l’opera di ricostituzione boschiva delle aree schiantate nel settembre 2000, predisponendo un progetto per le zone dei Masi Bassi in val Cadino e della Valgrana nel C.C. di Cavalese. Sulla spesa complessiva preventivata in circa 65.000 €, il contributo potrà ammontare ad un massimo di 45.000 €. Per quel che riguarda gli interventi coltura- 18 li, alla luce dei corposi finanziamenti già ottenuti nel 2002, per il prossimo anno si prevede di intervenire su circa 38 ettari con una spesa prevista pari a circa 75.000 €. Il relativo contributo dovrebbe essere pari al 90% della spesa ammessa. Nel prossimo anno inoltre dovranno essere realizzati, sulla base dell’art. 10 della L.P. 14/92, gli interventi alle strutture di malga e ad utilizzazione collettiva, di cui si era parlato nel numero 3/2001 del giornalino. Si tratta di interventi a carico di Malga Buse, Cazzorga, Moregna e dei Baiti di Val Sossoi e della Caserina. Proprio in questi giorni infatti, è arrivata comunicazione dell’avvenuto finanziamento dei lavori con un contributo provinciale di circa 144.500 € su una spesa ammessa di 160.000 €. Dott. Giorgio BEHMANN Il Cason di Cece CRONACHE COMUNITARIE BENVENUTO A MONS. BRESSAN Domenica 27 ottobre, è iniziata a Cavalese la visita pastorale dell’Arcivescovo di Trento mons. Luigi Bressan, che ha interessato, con una significativa serie di incontri, l’intero Decanato di Fiemme. La messa d’apertura è stata celebrata alle 15 del pomeriggio nella chiesa di S. Maria Assunta, gremita di fedeli e di autorità. Tra esse, lo Scario della Magnifica Comunità di Fiemme Elvio Partel, che ha portato all’illustre ospite il saluto della vallata, chiamata, pur dall’alto di una consolidata forza economica, a rispondere con generosità alle nuove urgenze sociali. All’Offertorio, l’arcivescovo ha avuto in dono dallo Scario un magnifico quadro in rame, opera di Ferdy Guadagnini, artista cavalesano di straordinaria bravura, le cui qualità sono ormai note non soltanto in valle ma anche a livello nazionale ed internazionale. Raffigurava lo stemma della stessa Magnifica Comunità. Il presule ha ringraziato, sottolineando la grande capacità organizzativa, culturale e sociale della gente di Fiemme, al cui interno si sono costruite importanti esperienze di volontariato in tutti i settori. La visita decanale di mons. Bressan si è conclusa domenica 1° dicembre con la messa celebrata nella Chiesa Arcipretale di Predazzo. Il quadro donato a Mons. Bressan GRAZIE A PADRE ALDO La Magnifica Comunità di Fiemme ha voluto salutare, attraverso una cerimonia ufficiale, padre Aldo Pancheri (nella foto), priore del convento dei Francescani di Cavalese, trasferito, in settembre, nella nuova sede di Mezzolombardo. L’incontro si è svolto giovedì 12 settembre, alle ore 17.30, nella sala dei Consessi del palazzo della sede. Lo Scario Elvio Partel ha ringraziato in modo caloroso il frate, ricordando il suo arrivo a Cavalese nel settembre del 1999 ed evidenziando soprattutto il suo grande impegno nel progetto di recupero della chiesa dei Francescani, avvenuto negli anni scorso proprio sotto la sua attentissima e qualificata regia. “Il monumento” ha tenuto a sottolineare lo Scario “è stato recuperato in tutto il suo splendore, sia sotto l’aspetto artistico e culturale, sia dal punto di vista della devozione, restando un riferimento sostanziale ed una porta sempre aperta per tutti i fedeli di Fiemme”. Partel ha quindi espresso un saluto cordiale di ben- venuto nei confronti del suo successore padre Renato Bregantini, proveniente da Campo Lomaso, dopo essere stato precedentemente in Bolivia, a Villazzano e a San Romedio. In un breve intervento, padre Aldo ha voluto soprattutto ricordare “un lavoro ordinario e silenzioso, una presenza in tutta semplicità”, ringraziando la valle di Fiemme “che mi ha accolto con grande simpatia e nei confronti della quale il mio rapporto è stato particolarmente positivo”. “Vengo qui con le migliori disposizioni” ha detto padre Renato “e Dio voglia che per questa valle ci siano ancora dei bei progetti nuovi, all’insegna della salute, della pace, della concordia e della collaborazione. Dove non arriverò con la forza fisica, voglio arrivare con quella della preghiera”. A padre Aldo la Comunità ha fatto omaggio di una bellissima scultura, opera dell’artista Felix Deflorian di Tesero, mentre padre Renato ha avuto in dono una pubblicazione sulla storia dell’Ente. 19 LA SFIDA DEI BOSCAIOLI Domenica 1 settembre, Molina di Fiemme ha ospi- vo al lariceto di Piazzol e il concerto della Fisorchestra tato, come ogni anno, la classica, tradizionale festa del “ARMONIA” di Treviso. boscaiolo, patrocinata dalla Magnifica Comunità, con la partecipazione del Comune di Castello-Molina, QUESTE LE CLASSIFICHE DELLE GARE: dell’Amministrazione Foreste Demaniali di Cavalese e ABBATTIMENTO E ALLESTIMENTO PIANPrimiero, dell’Ispettorato Distrettuale delle Foreste di TE: 1. Chiocchetti Silvio, Carlo jr ed Erwin di Cavalese, dell’Azienda Forestale del Baron Longo, Moena; 2. Dellagiacoma Dario Predazzo, Giongo dell’Associazione Boscaioli del Trentino e dell’AssoStefano Predazzo, Vanzo Paolo Ziano; 3. Giacomelli ciazione Forestale del Trentino, oltre che con il supporVitale e Giacomelli Moreno di Molina, Giacomelli to operativo del locale Comitato Manifestazioni, dei Franco di Predazzo; 4. Morandini Sergio e Vigili del Fuoco e della società Polisportiva di Molina. Morandini Nicola di Castello, Heinz Gianfranco di Una giornata di successo pieno, sia sotto il profilo meteorologico che dal punto di vista dei contenuti Carano; 5. Fanton Luciano di Tesero, Zanon Claudio di Tesero, Piazzi Giancarlo di Masi di Cavalese; 6. offerti da tutti i boscaioli intervenuti. Al mattino, c’è stato il benvenuto della Banda So- Baldessari Pietro, Dellagiacoma Michele, ciale di Molina, seguito dalla celebrazione della Santa Dellantonio Mauro Foreste Demaniali; 7. Zorzi Messa davanti alla Grotta della Madonna dei Boscaioli. Sergio di Cavalese, Corradini Enrico di Castello, Dopo il pranzo, è seguito nel pomeriggio il momen- Piazzi Marco di Masi; 8. Genetin Giancarlo, Tommasi Mauro e Capovilla Daniele di Valfloriana. to più atteso e spettacolare della manifestazione Con le prove di abbattimento e allestimento piante e FUORI GARA: Unterhauser Bruno, Haas Engelbert e Ballweber Alfred di Trodena. di scortecciatura e allestimento “bore”. Dimostrazioni di abilità che hanno ancora una volta ALLESTIMENTO E SCORTECCIATURA: 1. confermato la vitalità del settore, tecnicamente diverso Gurndin Richard Aldino; 2. Chiocchetti Silvio da un tempo, ma sempre in grado di produrre grandi Moena; 3. Giacomelli Franco Predazzo; 4. suggestioni. Chiocchetti Erwin Moena; 5. Dellantonio Mauro Nella gara di abbattimento (otto terne), imbattibile Predazzo; 6. Fanton Luciano Tesero; 7. Baldessari la famiglia moenese di Silvio Chiocchetti, con i figli Carlo ed Erwin. Fuori gara, tre boscaioli di Trodena Pietro Predazzo; 8. Vanzo Paolo Ziano; 9. Piazzi con il classico segone, Bruno Unterhauser (71 anni), Giancarlo Masi di Cavalese; 10. Giacomelli Vitale Molina; 11. Genetin Giancarlo Valfloriana; 12. Engelbert Haas e Alfred Ballweber. La prova di allestimento e scortecciatura (24 con- Zanon Claudio Tesero; 13. Capovilla Daniele correnti) ha fatto invece registrare l’ennesimo successo Valfloriana; 14. Chiocchetti Carlo jr Moena; 15. Brigadoi Celeste Predazzo; 16. Dellagiacoma Dario di Richard Gurndin di Aldino. Le competizioni sono state seguite da una giuria Predazzo; 17. Giongo Stefano Predazzo; 18. Piazzi composta da Silvano Gardener di Varena, Max Marco Masi; 19. Facchini Tullio Moena; 20. Zorzi Anmplatz di Trodena e Federico Marsonner di Aldino, Sergio Cavalese; 21. Giacomelli Moreno Molina; 22. con il dott. Stefano Cattoi e il dottor Giorgio Behmann, Corradini Enrico Castello; 23. Dellagiacoma tecnici forestali della Comunità, a ricoprire rispettivamente i ruoli di direttore di gara e segretario. Sergio Pasqualini e Mariano Tomasini sono stati i due cronometristi ufficiali. Foltissimo anche il pubblico raccolto lungo il declivio sovrastante la zona del “Lido” dove i boscaioli si sono sfidati a colpi di accetta e di motosega. Da ricordare infine gli appuntamenti dei giorni precedenti la festa: mercoledì 28 agosto, a Molina, in Sala Tisti, la proiezione di filmati in collaborazione con il Filmfestival della Montagna di Trento; giovedì 29 agosto, sempre in Sala Tisti, la serata musicale con Marco Graziola; venerdì 30 agosto, la serata con il gruppo folk di Carano; sabato 31 agosto, la passeggiata naturalistica con ritro- Allestimento con il segone 20 È ELISA SARDAGNA DI CASTELLO DI FIEMME LA NUOVA SOREGHINA DELLA MARCIALONGA Si chiama Elisa Sardagna, ha 25 anni e viene da Castello di Fiemme la nuova Soreghina della Marcialonga, destinata per un anno a ricoprire il ruolo di testimonial della gran fondo di Fiemme e Fassa, avviata, a fine gennaio 2003, a festeggiare la ricorrenza del Trentennale. Sulla scia della svedese “kranskulla” (l’incoronatrice della Vasaloppet, a cui la Marcialonga si è ispirata), avrà infatti l’impegnativo compito di presenziare a tutte le principali iniziative promozionali, oltre che naturalmente di incoronare il vincitore della trentesima edizione. È stata eletta giovedì 22 agosto a Predazzo, presso l’auditorium della Casa della Gioventù, al termine di una splendida serata, presentata da Mario Felicetti e che ha registrato la partecipazione di un pubblico folto, attento, entusiasta. Sul palco sono sfilate le otto candidate al titolo, segnalate dai rispettivi comitati locali di paese e che presentiamo in ordine rigorosamente alfabetico: Cristina Bazzanella di Cavalese, 28 anni, tra l’altro finalista di Miss Italia a Salsomaggiore Terme nel 1993; Francesca Brunel di Soraga, 28 anni, direttrice del Consorzio Albergatori Fassani di Pozza; Fabiana Ceol di Predazzo, 21 anni, studentessa al terzo anno di Economia e Commercio presso l’Università di Trento; Maura Degiampietro di Moena, 21 anni, studentessa presso la Facoltà di Scienze dei Beni Culturali dell’Università di Trento; Silvia Fabiani di Tesero, 18 anni, studentessa presso l’Istituto d’Arte di Pozza di Fassa; Katia Valentini di Mazzin, 25 anni, diplomata presso l’ITC di Predazzo; Sara Vian di Vigo di Fassa, 24 anni, studentessa presso la Facoltà di Psicologia dell’Università di Padova. Le tre finaliste Francesca Brunel, Elisa Sardagna e Sara Vian Elisa Sardagna L’ottava era naturalmente lei, Elisa Sardagna, prossima alla laurea in ingegneria civile presso l’Università di Trento. Tutte preparate, tutte belle, tutte in grado di parlare qualche lingua straniera, spigliate, capaci, pronte a sostenere con disinvoltura il dialogo con il presentatore che ha cercato di capirne un tantino più a fondo caratteristiche, interessi, hobby, motivazioni e speranze. Un compito difficile per la giuria, composta dallo Scario della Comunità Elvio Partel, dal presidente della Marcialonga Alfredo Weiss, dal presidente dell’Apt di Fassa Riccardo Franceschetti, dal direttore dell’Apt di Fiemme Guido Travaglia, dai giornalisti Renata Dantoni della rivista “VAI” e Margherita Detomas della Rai Ladina, oltre che da tre persone estratte a sorte tra il pubblico all’inizio della serata. Dopo la prima votazione, si sono qualificate per la finale a tre Francesca Brunel, Sara Vian ed Elisa Sardagna. Poi il momento decisivo, anche sofferto, vista la validità di tutte le pretendenti al titolo. La scelta ha alla fine premia- 21 to Elisa Sardagna, vincitrice con 69 voti, rispetto a Sara Vian, seconda con 62, e Francesca Brunel, terza con 58. Di Elisa ha colpito il sorriso luminoso, la semplicità, la modestia, la naturalezza, la voglia di rimanere ben ancorata con i piedi per terra, l’entusiasmo. La ragazza ideale dunque per succedere a Carlotta Nemela di Campitello, prima Soreghina nella stagione 20012002 e che, con un pizzico di emozione, ha passato il testimone. L’iniziativa è stata come sempre patrocinata dalla Magnifica Comunità, il cui Scario Elvio Partel ha consegnato alla vincitrice la fascia del successo. Ospite d’onore della serata, Lidia Trettel, medaglia di bronzo nel gigante parallelo di Salt Lake City, alle ultime Olimpiadi americane, che ha commentato le immagini della sua bellissima impresa, dichiarandosi pronta a continuare il proprio impegno almeno fino alle Olimpiadi di Torino 2006. Auguri di cuore da tutti gli sportivi. La serata ha registrato anche la coinvolgente esibizione del gruppo “Fuoriluogo Dance Company” di Trento, una delle più felici espressioni dell’attuale momento della danza trentina. Ha eseguito tre brani, ottenendo una messe di applausi. Meritatissimi. INAUGURATI A CECE IL SENTIERO E LA BAITA La avevamo presentata nello scorso numero di agosto. Una iniziativa importante, di grande significato, quella riguardante la realizzazione del nuovo sentiero che porta al lago di Cece, in comune catastale di Predazzo, e la ristrutturazione della baita situata in prossimità del bacino, nel totale rispetto della tradizionale tipologia. Le due opere sono state inaugurate ufficialmente sabato 26 ottobre, in una stupenda giornata autunnale, alla presenza di numerose autorità e di un buon numero di Vicini. Tra gli intervenuti, lo Scario Elvio Partel, accompagnato dal Vicescario Renzo Paluselli e da diversi Regolani, il presidente del Comprensorio di Fiemme Gianni Delladio (fondamentale il contributo del C1 e dell’Agenzia del Lavoro, attraverso il Progetto Azione 12), alcuni sindaci della valle, il presidente dell’Associazione SportAbili Dino Degaudenz (il sentiero è stato realizzato per consentire l’accesso anche alle persone disabili, oltre che ai bambini e agli anziani), il direttore d’area del Progetto Azione 12 Armando Pederzolli, che ha ringraziato tutti gli operai, guidati dal caposquadra Giovanni Delvai, i tecnici dell’Ufficio Forestale della Magnifica dott. Giorgio Behmann e dott. Stefano Cattoi. La cerimonia è stata coordinata dal Regolano di Predazzo Luca Giongo. Unanime l’apprezzamento per le due opere, portate a termine durante la scorsa estate 2002. 22 TRECENTO POMPIERI A VARENA PER LA MANOVRA D’AUTUNNO Sono stati circa 300 i vigili del fuoco che, domenica 29 settembre, hanno partecipato alla annuale manovra dimostrativa di spegnimento di incendio boschivo, organizzata nei dintorni di Varena dal corpo volontario di questo paese, guidato dal comandante Graziano Bonelli, con il patrocinio dell’Unione Distrettuale di Fiemme. Una esercitazione di grande respiri tecnico, anche se non ha potuto svolgersi nella zona prevista inizialmente, a causa della neve caduta abbondante in quota nei giorni precedenti, in quell’anticipo d’inverno che ha determinato tra l’altro un brusco abbassamento delle temperature. Ed era freddo intenso anche la mattina della manifestazione, pur accompagnato da una stupenda giornata di sole che, lentamente, ha riscaldato l’atmosfera e l’ambiente. L’allarme è scattato alle 7, con l’attivazione di tutti i corpi del Distretto di Fiemme. I primi a giungere sul posto dell’incendio simulato sono stati ovviamente i pompieri di Varena, seguiti da Cavalese, Carano e Daiano. Subito dopo, si sono formati tre gruppi operativi che hanno attivato altrettante condutture, tutte indirizzate nella zona interessata al sinistro: la prima dalle “Bancoline” con i gruppi richiamati sopra, impegnati a rifornire il bacino artificiale realizzato nelle vicinanze dell’incendio; la seconda dalla periferia di Cavalese con i pompieri di Capriana, Trodena, San Lugano, Molina e Castello; la terza addirittura dal rio Stava, sopra Tesero, con i corpi volontari di Tesero, Panchià, Ziano, Predazzo e Moena. Complessivamente sono stati utilizzati 14 km di manichette. Inoltre, viste le dimensioni dell’incendio, è stato fatto intervenire anche l’elicottero del corpo permanente dei Vigili del Fuoco di Trento. La manovra è andata avanti fino a mezzogiorno e si è conclusa con un breefing finale, che ha consentito ai comandanti e all’ispettore distrettuale Sergio Dagostin di fare il punto dell’operazione e di analizzarne in dettaglio i contenuti ed i risultati, giudicati molto soddisfacienti. Alla manifestazione sono intervenuti anche numerosi vigili del fuoco fuori servizio e tre squadre del soccorso alpino di Fiemme, coordinate da Gianpiero De Zolt, le quali hanno portato brillantemente a termine un’operazione di soccorso e di recupero di un giovane, disperso tra le rocce. Molte le autorità presenti (tra esse lo Scario Elvio Partel) che si sono vivamente complimentate con i protagonisti della manovra: Nel 2003, quest’ultima si svolgerà a Predazzo, mentre Moena ospiterà, a fine maggio, il convegno distrettuale di primavera. OPERAZIONE ARCOBALENO, UN DIPLOMA DALLA CRI La cerimonia al lago di Cece, alla fine del nuovo sentiero, e in alto la baita ristrutturata Con firma della presidentessa nazionale Maria Pia Garavaglia, la Magnifica Comunità di Fiemme ha ricevuto il mese scorso un importante riconoscimento. Si tratta di un diploma di merito per l’impegno profuso nel 1999 in occasione della operazione “Aiutiamo un bambino kosovaro”, all’interno dell’Operazione Arcobaleno, con la quale si era voluto manifestare la solidarietà della valle nei confronti del Kosovo, comunità balcanica drammaticamente colpita dagli effetti della guerra. I Vicini della Comunità erano stati invitati a rinunciare, almeno in parte, secondo la sensibilità di ciascuno, al diritto di legnatico, mettendo la somma a disposizione dell’ente per aiutare soprattutto i bambini di quella terra. L’iniziativa ha consentito a suo tempo di raccogliere la somma di oltre 16 milioni e mezzo di lire, consegnata, a fine ottobre dello stesso anno, al presidente provinciale della Croce Rossa Giorgio Tononi, nel corso di una apposita cerimonia ufficiale. Lo stesso Tononi aveva espresso grande apprezzamento per l’iniziativa, riconoscendo alla gente di Fiemme la particolarità di essere “sana e ricca di valori, al di là delle cose negative di ogni giorno”. Ora, dalla CRI di Roma, questo riconoscimento, accolto con particolare piacere dall’Ente valligiano. Il diploma arrivato dalla Croce Rossa Italina di Roma 23 28. RASSEGNA DEI CORI DELLA COMUNITÀ Sabato 19 ottobre, la sala pluriuso recentemente realizzata a Stava di Tesero ha ospitato la 28. Rassegna dei cori della Comunità di Fiemme. Una splendida serata di canzoni della montagna che ha registrato la partecipazione del Coro Enrosadira di Moena, diretto dal maestro Luigi Chiocchetti, del coro Negritella di Predazzo, diretto da Giuseppe Brigadoi, del coro Rio Bianco di Panchià, diretto da Paolo Defrancesco, del coro Genzianella di Tesero, diretto da Ezio Vinante, del coro Val Lubie di Varena, diretto da Michele Dellantonio e del Maennerchor Truden di Trodena, diretto da Ottmar Leimgruber. La manifestazione è stata organizzata dal coro Genzianella, con il tradizionale patrocinio della Magnifica, ed è stata presentata da Isabella Corradini. Quattro esecuzioni per ciascuno dei gruppi canori intervenuti, a confermare il sempre altissimo livello di preparazione e di espressività canora che i cori fiemmesi possono vantare, tra l’altro al termine di una stagione estiva che li ha visti tutti impegnati in numerosi concerti. Nel corso della serata, lo Scario Elvio Partel e il regolano di Varena Albino Defrancesco, responsabile del settore cultura, hanno consegnato a tutti i cori partecipanti il magnifico sigillo dell’Ente valligiano, mentre un riconoscimento particolare è andato a Gianpaolo Zorzi del coro Negritella di Predazzo per i suoi 30 anni di attività. IERI NEMICI OGGI AMICI MOSTRA DEGLI SCHÜTZEN Dal 3 al 17 novembre, il Palazzo della Magnifica altre, fino alla costituzione, nel 1988, della Comunità di Fiemme ha ospitato una bellissima mostra Federazione) e confermare “l’impegno volto a far riedegli Schützen dell’Alpenregion, associazione trans- mergere i segni di un passato nemmeno troppo lontano, frontaliera costituita nel 1975 e forma dai Gebirg- ma che qualcuno, colpevolmente, aveva provveduto a schützen della Baviera e dalle tre Federazioni degli cancellare o a nascondere, all’indomani della laceraSchützen del Tirolo storico (Tirolo, Sudtirolo e Tirolo zione della regione tirolese, avvenuta con la fine della Meridionale). L’esposizione si intitolava “Ieri nemici- prima guerra mondiale. Attraverso l’opera di studiosi, Oggi amici” ed era stata precedentemente allestita a alla cui onestà intellettuale dobbiamo la riscoperta e Trento, nel Palazzo della Provincia, dal 28 settembre al la divulgazione di tante pagine nobili del nostro passa12 ottobre, e quindi a Borgo Valsugana, presso la sede to” ha sottolineato Cadrobbi “abbiamo avviato comprensoriale, dal 19 ottobre al 30 ottobre. un’opera di informazione che ci ha visti protagonisti di Una iniziativa importante, “per riscoprire” come tante piccole iniziative espositive e di incontri di caratdiceva la presentazione “un pezzo di storia e di identità tere storico-culturale, attraverso i quali abbiamo cerdella nostra gente e ravvivare il senso di appartenenza cato di riscoprire un pezzo di storia e di identità della alla nostra terra”. nostra gente e di far rivivere il senso di appartenenza L’apertura ufficiale della mostra è stata fatta dome- alla nostra terra. La mostra non riveste però un signinica 3 novembre, al termine di una spettacolare mani- ficato esclusivamente informativo, ma rappresenta la festazione svoltasi nel corso del pomeriggio. Alle 14.30, oltre 150 esponenti delle sopracitate Federazioni di Schützen si sono radunati nel piazzale del Palacongressi, per dare quindi vita ad un colorato corteo fino alla Chiesa del Convento dei Padri Francescani, dove è stata celebrata la Messa. Subito dopo, si è formato un secondo corteo, fino al vicino Palazzo della Comunità, davanti al quale, con il coordinamento del prof. Flavio Tessadri, responsabile della cultura nella Federazione Trentina, si è svolta la cerimonia ufficiale di benvenuto. Per primo, ha preso la parola Carlo Cadrobbi, Comandante della Federazione Schützen del Tirolo Meridionale, per ribadire l’importanza degli Schützen del Trentino (la prima Compagnia fu rifondata a Mezzocorona nel 1982, poi ne seguirono Le autorità 24 A sinistra: la statua dello scultore Sandro Scalet. A destra: lo schieramento degli Schützen. viva testimonianza di un processo di pacificazione, consolidatosi e rafforzatosi attraverso gli anni, fra due popoli, quello bavarese e quello tirolese, che in passato si sono scontrati e si sono combattuti duramente”. Articolato il successivo intervento del sindaco di Cavalese dottor Mauro Gilmozzi, che ha parlato di “forte messaggio di amicizia e rispetto, tra genti che un tempo si sono combattute duramente, un messaggio di grande apertura e modernità che, peraltro, porta la mente di ciascuno di noi ad un passato di cui questa valle è stata orgogliosa protagonista ed è tutt’oggi testimone e custode. Questa mostra e la vostra presenza” ha aggiunto il sindaco “richiamano un periodo importante della storia di Cavalese e della comunità valligiana, custode di una cultura forgiata nel secolare quanto quotidiano rapporto di difesa della propria terra. Un rapporto costruito con esperienze di vita dura, ingegnosa, tenace, semplice nelle azioni quanto forte nei valori e nella Fede, Elementi che, messi insieme, ne hanno definito l’identità. Una storia di grande autonomia quella di Fiemme, di semi indipendenza, i cui ultimi bagliori risalgono proprio all’epoca delle invasioni franco-bavaresi. Ma questa storia” ha concluso Gilmozzi “non è stata fatta solo di guerre e privazioni. I palazzi e le antiche case che ci circondano rappresentano anche molto altro”. Ricordando quindi il significato di Casa Alberti, “sede della scuola pittorica di Fiemme”, Casa Muratori, “altro esempio di grande apertura intellettuale e culturale di Fiemme”, Palazzo Riccabona, “che testimonia la presenza di importanti famiglie”, la Lòza, con il Banco della Resòn, “simbolo di una democrazia che ha sempre voluto investire nella giustizia, nella civile integrazione sociale e culturale”, il Palazzo della Comunità “come espressione di unione e di apertura di questa piccola valle alpina che Venezia definiva Magnifica Sorella, espressione di un popolo che ha saputo difendersi ma anche guardare avanti, cogliere ed anticipare i cambiamenti epocali, custodire le memorie del passato per costruire il proprio futuro”. Altri interventi ufficiali sono stati quelli del presi- dente della Giunta Regionale Carlo Andreotti, che ha parlato di “atto di giustizia storica, per l’esaltazione dei valori della pace e dell’Europa unita”, con l’auspicio che venga cambiata (da 1915-18 a 1914-18) la data sulle targhe che ricordano la prima grande guerra “rimettendo al suo posto l’orologio della storia”, dello Scario della Comunità Elvio Partel, che ha parlato dei “sacrifici di tante persone in difesa della propria terra”, e del vicepresidente delle compagnie di Schützen del Tirolo maggiore Karl Pichler, il quale ha auspicato “che anche i giovani possano conoscere meglio la loro terra”. Dopo una spettacolare scarica di colpi di fucile a salve, autorità e pubblico sono entrate nel palazzo comunitario per visitare la mostra. Tra i presenti, anche il maestro Candido Degiampietro, lo storico di Fiemme per eccellenza, che, attraverso innumerevoli ricerche, ha contribuito in maniera determinante alla riscoperta di tanta parte della storia valligiana. L’esposizione era accompagnata dal pregevole catalogo del professor Franz Heinz von Hye, intitolato “Gli Schützen tirolesi e trentini e la loro storia”. Davanti all’entrata del palazzo, è rimasta per due settimane in bella mostra anche una splendida statua in legno, raffigurante uno Schützen, opera dello scultore monese Sandro Scalet, e particolarmente ammirata dai La sfilata 25 LA PAROLA AI VICINI A PROPOSITO DELLA NUOVA SEDE Riceviamo da Castello di Fiemme: “Di recente ho letto con piacere sulla stampa locale che finalmente, dopo tanto tempo, la Comunità Generale di Fiemme ha deciso ad unanimità dei propri Regolani di dotarsi di una nuova sede amministrativa, sia pure provvisoria, per dare spazio alla realizzazione dello storico Museo, fermo restando che la sede di rappresentanza dovrà sempre rimanere nello stesso storico palazzo. Il merito di questa importante decisione va soprattutto allo Scario in carica signor Elvio Partel, che con pazienza ed intelligenza ha saputo convincere tutti i Regolani della impellente necessità di tale soluzione. Il sottoscritto, allora presidente dell’Ente, ancora nel lontano 1958 non era riuscito a risolvere questo problema, già allora vivo, data la accanita opposizione dell’epoca, che si era proposta di bloccare qualsiasi iniziativa nostra. L’occasione migliore sarebbe stata proprio quella, in quanto, avutone sentore, l’avv. Rizzoli dr. Luciano, per incarico degli eredi, offriva il Palazzo Riccabona (Hotel Excelsior), posto di fronte al Palazzo comunitario, per una cifra che si aggirava sulla quindicina di milioni. In quel signorile fabbricato, con poche modifiche interne, nella parte anteriore avrebbero trovato spazio tutti gli uffici di cui la Comunità aveva bisogno, potendo così riservare la voluminosa porzione retrostante ad altri uffici quali il Catasto ed il Tavolare o magari anche il Comprensorio, che solo con ingenti spese trovarono sede altrove. Allora, nonostante l’evidente vantaggio, la proposta non otteneva il voto della maggioranza e fu la fortuna dei fratelli Gilmozzi che, malgrado le difficoltà momentanee, con lungimiranza ed intelligenza, non si lasciarono scappare l’affare, firmando il compromesso ancora in giornata. In seguito, nell’intento di veder realizzato il Museo Comunitario, il Comune di Cavalese, tramite il sindaco dr. Franzellin, offriva in permuta alla pari l’area dove ora ha sede la Telecom, in cambio del giardinetto posto a sud del Palazzo della Comunità. I due Enti approvarono le rispettive delibere e l’atto da me firmato e dal dr. Franzellin veniva steso davanti al notaio dr. Romano Nardin, alle condizioni che il Comune assumeva l’obbligo perenne del mantenimento del giardino, mentre la Comunità doveva iniziare i lavori di costruzione della nuova sede entro tre anni dalla firma. 26 QUATRO CIACERE con GINO BELLANTE La successiva amministrazione Vinante, non avendo evidentemente interesse a tale soluzione, lasciava scadere i termini ed il Comune di Cavalese ridiveniva proprietario del terreno cedendolo poi all’azienda dei telefoni. È quindi con mia grande soddisfazione che vedo finalmente la soluzione di questo problema, anche se non condivido la decisione di insediare definitivamente la sede amministrativa della Comunità in quel mediocre edificio, pur essendo posto in una bella zona. L’investimento edilizio è già un affare, ma la Comunità, per la sua secolare, prestigiosa importanza valligiana, secondo il mio parere merita ben altro. Se posso permettermi un suggerimento, con la buona volontà e la collaborazione del Comune di Cavalese, che ne trarrebbe un vantaggio incalcolabile dal lato turistico soprattutto, avrei individuato la zona ideale per una costruzione di prestigio, in stile nobiliare valligiano, da destinare alla nuova sede amministrativa della Comunità: in fondo a Viale Mendini, su quel terreno racchiuso tra la strada che porta ai Masi, il Viale della Pieve e la ex sede ferroviaria, con a disposizione circa 1.200 mq, senza intaccare il parcheggio antistante al Monumento dei Caduti. La piccola nicchia dedicata alla Madonna potrebbe venir incorporata nel nuovo fabbricato oppure spostata leggermente verso il viale della Parrocchiale. Anche in questo caso, l’acquisizione del terreno potrebbe avvenire con la permuta del giardinetto della Comunità, la cui superficie è similare. Angelo March Presidente della Comunità dal 1957 al 1960 L’attuale Hotel Excelsior a Cavalese Dal libro “SCINTILLE” del poeta indiano Tagore, ho colto questi pensieri e li sottopongo a quanti amano riflettere sulla saggezza della vita. “Per molti giorni, per molte miglia, con molte spese, per molti paesi andai a vedere i monti, andai a vedere il mare. A due passi da casa, non apersi gli occhi per vedere la goccia di rugiada sopra la spiga di grano”. Questo è quanto capita a noi: non sappiamo vedere, cogliere e godere le piccole gioie sparse quotidianamente ai bordi della nostra strada, e in più sono gratuite. LA RICETTA EL TORTEL Un altro di quei piatti tipici trentini che conservano profumi e sapori dei tempi passati, oltre ad essere di semplice esecuzione, economici e soprattutto genuini. ESECUZIONE: Si mescolano tre uova con tre bicchieri colmi di farina, un pizzico di sale e mezzo litro di latte freddo. Sbattere perché non sopravvengano grumi e fare in modo che la pasta sia piuttosto liquida. In una teglia per torte (meglio se di rame stagnato) si mette circa mezzo etto di lardo ben battuto, con poco olio, e si rosola. Quando il lardo si presenta dorato, si leva la teglia dal fuoco e si lascia riposare. Tagliare a fette due lucaniche, versare la pasta nella teglia, guarnire con le fette di lucaniche, affossandole nella pasta affinchè non brucino durante la cottura; cospargere infine con qualche fiocco di burro e mettere a forno caldo. Quando la crosta si presenta dorata, “el tortèl” è pronto: servirlo tiepido, accompagnato da una buona insalata, magari cappucci crudi, tagliati finissimi. LA POESIA EN ZIMITERI DE MONTAGNA di Giacomo Floriani Me piaseria polsar an santa paze en de stò zimiteri de montagna, con dentro poche cros e tanti nivi, con dentro pochi lussi e tanti fiori. Parlar de gai zedroni, de camozzi, de rampegade ‘n sengie malsicure, de tassi e volp stanae da le so tane. de fonghi, de becazze e de pasture. Ed de stò zimiteri larc ‘na spanda sempre avert per i morti e per i vivi, con de ‘n muiret che ogni tant el sbanda e sorvelià da ‘n ben gropet de pini. E dopo mè piaseria, a quela pòpa, che quando comparis le prime stéle la ciama e la riciama la so mama, regalarghe ‘na pùa de genzianele. Dentro, che polsa da pareci ani, gh’è ‘l Barbalonga, ‘n cazador coi fiochi, e arent el Brisa, ‘n zercador de fonghi che, bravo come lu, ghe n’era pochi. E fòra per l’istà e la primavera vardar le vache a nar a le so malghe, le cavre capitar de gran cariera e, sui dossi, le pègore che magna. Cossi ‘n de le not longhe e senza luna noaltri, senza tanti complimenti a la bona, soto ‘l gropet de pini, se poderia contarsela contenti. Ah si, mé piaseria polsar en paze en de stò zimiteri de montagna. 27 MONDIALI: PRONTI, VIA! Dopo le due gare di Coppa del Mondo di dicembre (sabato 14 con la 15 km a tecnica classica femminile e la 30 km a tecnica classica maschile), l’attenzione si sposta ormai al prossimo mese di febbraio, quando, il giorno 17, prenderà il via la attesissima kermesse iridata di Fiemme 2003. Dodici giorni pieni di competizioni, appuntamenti e iniziative, in grado di garantire grandi momenti di sport, di agonismo e di spettacolo, sulle piste del Centro del Fondo di Lago di Tesero e sui trampolini del Centro del Salto di Predazzo. Dodici anni dopo la prima esperienza del 1991, la valle di Fiemme si appresta dunque a vivere questa seconda, straordinaria esperienza, preparata con puntigliosa attenzione e grande meticolosità. È il momento di riproporre la nostra vallata all’attenzione del mondo, con le sue bellezze, il suo ambiente inimitabile, i suoi contesti naturali, il senso di ospitalità della sua popolazione, la perfezione di piste predisposte con la tradizionale professionalità. E in più, fatto da segnalare, la prestigiosa ecocertificazione UNI EN ISO 14001 per la gestione ambientale, ottenuta nel maggio scorso dal Comitato Organizzatore a confermare la volontà di non alterare per nulla l'ecosistema della valle, rispettandone fino in fondo i delicati equilibri che la hanno resa famosa. Un primo passo verso quella nuova gestione del territorio che ha già incontrato l’adesione convinta di numerosi enti ed operatori economici e turistici fiemmesi, in collaborazione con l’associazione ambientalista Ceiba e con la Provincia Autonoma di Trento. Oltre mille volontari, il coinvolgimento degli studenti, il supporto di tante organizzazioni locali, la fattiva collaborazione anche dalla Magnifica Comunità di Fiemme vanno a completare un discorso destinato ancora una volta al più completo successo. Nulla è stato lasciato al caso, per cui ogni problema potrà essere affrontato e risolto nella maniera più efficace. Ricordiamo, a proposito di Comunità, che, accanto alle medaglie della Fis, gli atleti protagonisti delle prove iridate riceveranno anche lo splendido trofeo offerto dalla stessa Comunità e del quale abbiamo ampiamente parlato nel numero di agosto. Non rimane dunque che attendere l’evento, del quale ricordiamo il calendario delle competizioni. IL PROGRAMMA DELLE GARE 18 FEBBRAIO 2003: 19 FEBBRAIO 2003: 20 FEBBRAIO 2003: 21 FEBBRAIO 2003: 22 FEBBRAIO 2003: 23 FEBBRAIO 2003: 24 FEBBRAIO 2003: 25 FEBBRAIO 2003: 26 FEBBRAIO 2003: 27 FEBBRAIO 2003: 28 FEBBRAIO 2003: 1 MARZO 2002: 28 15 km TC femminile - Mass start 30 km TC maschile - Mass start 10 km femminile TL Combinata nordica - Salto K 95 15 km maschile TL Combinata nordica - Fondo 15 km Qualificazioni alla gara di salto K 120 5+5 km duathlon femminile Gara individuale di salto speciale - K 120 10+10 km duathlon maschile Gara a squadre di salto - K 120 Combinata nordica - Salto K 90 a squadre Staffetta 4x5 km femminile mista Combinata nordica a squadre 4x5 km maschile TL Staffetta 4x10 km maschile mista Gara sprint maschile e femminile (qualificazioni e finali) Salto speciale K 95 - Qualificazioni Combinata nordica - Salto K 120 sprint 30 km femminile TL Combinata nordica - Fondo sprint 7,5 km Gara di salto speciale individuale - K 95 50 km maschile TL Cerimonia di chiusura. Valentino Rovisi: interprete della devozione dei vicini di Fiemme (a cura di Chiara Felicetti) Nella Venezia settecentesca, dominata dalla presenza del grande maestro Giambattista Tiepolo, ebbe la fortuna di formarsi, insieme a numerosi altri artisti provenienti da molte parti d’Italia e d’Europa, anche Valentino Rovisi, il pittore di Moena che con la sua attività artistica ha rappresentato l’anello di congiunzione più importante tra la Scuola pittorica di Fiemme e la cultura figurativa veneziana. A differenza di altri più noti artisti della Valle, la famiglia di Valentino non dovette giocare un ruolo determinante nella scelta della sua professione di pittore: al suo interno non si annoverano infatti membri che si siano accostati anche solo marginalmente all’arte. La famiglia dovette però agevolarlo – grazie alle relazioni commerciali che il padre intratteneva con la Serenissima – nella scelta di Venezia quale luogo ove svolgere la sua formazione, aiutandolo nella ricerca di una bottega nella quale praticare il garzonato, prima tappa per chiunque aspirasse ad intraprendere la carriera di artista. Nato a Moena nel 1715 e battezzato nella chiesa di San Vigilio il 23 dicembre di quell’anno, all’età di dodici anni Rovisi approdò per la prima volta in laguna. Egli trascorse a Venezia ben quattordici anni, seppur in due momenti distinti: dapprima tra il 1727 ed il 1732-33 come garzone, in seguito tra il 1743 e il 1753 presumibilmente come collaboratore di Tiepolo. Durante il secondo soggiorno, Rovisi si perfezionò nella maniera del maestro veneziano, studiandone le opere ed i ricchi repertori presenti nella bottega, copiando ed esercitandosi direttamente sui suoi dipinti. Rispetto al tradizionale percorso formativo e a quanto avveniva nelle accademie, dove l’interesse era rivolto agli antichi o ai grandi maestri del Cinquecento, il tirocinio dei giovani presso Tiepolo avveniva infatti nell’esercizio della copia dalle sue opere, così da impadronirsi dei modelli e metabolizzarne lo stile, divenendo parte di una bottega contrassegnata da un linguaggio definito e riconoscibile: quello del maestro appunto! Tale pratica, evidente in tutta la produzione di Rovisi, trova conferma in un altro allievo di Tiepolo, il pittore Johann Balthasar Bullinger (Zurich, 1713-1793) il quale, giunto a Venezia nel 1733, annotò nel suo diario: «Ogni mattina ero il primo ad arrivare, e continuavo a dipingere senza sosta fino a sera, il che, con l’aiuto e il consiglio del mio istruttore, mi fece fare tali progressi, il primo anno, che fui in grado di copiare altrettanto bene degli altri e persino meglio di certuni»1. Tiepolo proponeva dunque agli allievi il suo personale vocabolario, dando loro modo di apprendere il suo stile e quindi di partecipare alle sue grandi imprese decorative che andavano facendosi sempre più numerose e vaste, per far fronte alle quali necessitava di un gran numero di fidati e valenti collaboratori. Sebbene nei cantieri di Tiepolo ai collaboratori era concessa scarsa possibilità di notorietà gli veniva offerta l’opportunità di lavorare insieme a lui, ma soprattutto, una volta separatisi dal maestro, la possibilità di operare con quello che doveva essere considerato il linguaggio più ricercato dalle corti dell’epoca, quello tiepolesco appunto, che avrebbe garantito loro maggiori occasioni di lavoro. È questo quanto accadde a Rovisi che nella bottega di Tiepolo imparò in fretta, assorbendo tutto lo scibile sia dal punto di vista stilistico che soprattutto repertoriale. La dipendenza dalle opere del maestro rimase una costante lungo tutta l’attività del fiemmese che seguitò ad attingere dal repertorio figurativo tiepolesco tanto per le opere immediatamente suc- fig. 1 Trinità con i Santi Agostino, Antonio da Padova, Giacomo e Floriano, 1758 affresco, cm. 320 x 235 Moena, casa Sommavilla da Piaz Iscrizioni: nel cartiglio in basso "TVTELARI A FAME / BELLO ET INCE[N]DIO" 29 30 Comunità de Fiemme, et per anticha osservanza che tutti li Vicini et habbitanti nella Valle, et Comunità de Fiemme sono tenuti, et obligati à festeggiare et sollenizare ogni Anno in perpetuo li giorni, et feste sottoscritte ...», prevedendo per i non osservanti «Delle Penne et condanne, che si fanno contro le Regole che non vanno in Processioni»4. I numerosi pagamenti giunti a Rovisi dalla Regole della valle di Fiemme, in particolare da quella di Moena, la maggior parte dei quali riguardanti opere di tipo devozionale-processionale (dai gonfaloni, alle Vie Crucis, ai capitelli), lasciano ritenere che con la sua arte egli interpretasse, in quello specifico tessuto sociale, il ruolo di una sorta di ‘pittore della Comunità’, fatto questo che parrebbe trovare riscontro nella prassi che caratterizzava questi pagamenti, erogati parte in denaro, parte in natura. MOSTRA CELEBRATIVA PER IL 220ESIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI VALENTINO ROVISI Valentino Rovisi nella bottega del grande Tiepolo. “Il metodo di una vera e lodevole imitazione” Ancora una volta il Museo Pinacoteca della Magnifica Comunità di Fiemme è orgoglioso di poter svelare ai suoi Vicini un’altra pagina della sua storia, un importante tassello utile allo studio ed alla comprensione della sua preziosa collezione di dipinti. Dopo le mostre celebrative dell'opera dei pittori fiemmesi Michelangelo e Cristoforo Unterperger, si celebra quest’anno il duecentoventesimo anniversario della morte del pittore Valentino Rovisi, originario di Moena, con un’importante esposizione accompagnata da un volume riccamente illustrato, della vita e dell'opera dell'artista. Il volume, curato dalla dottoressa Chiara Felicetti, comprende importanti contributi di illustri esperti d’arte quali il professor Claudio Strinati, Soprintendente per i Beni Artistici e Storici del Lazio, il professor Giandomenico Romanelli, direttore dei Civici Musei Veneziani, il dottor Filippo Pedrocco conservatore del Museo del Settecento veneziano di Ca’ Rezzonico. La Magnifica Comunità di Fiemme in collaborazione col Circolo Culturale “Valentino Rovisi” si onora quindi di presentarlo a tutti i Vicini che possono così acquistarlo con uno sconto sul prezzo di copertina. L’iniziativa espositiva, ideata dal Circolo Culturale Valentino Rovisi di Moena e fatta propria dalla Magnifica Comunità di Fiemme, gode dell'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Autonoma Trentino Alto Adige – Südtirol, della Provincia Autonoma di Trento, dei Comuni di Moena e di Cavalese e registra l'importante compartecipazione del Castello del Buonconsiglio (che ospiterà la mostra dal 15 marzo al 15 giugno 2003). Elvio Partel - Scario - ✂ cessive al suo rientro dalla Serenissima che in quelle più tarde: era questo il “prezzo da pagare” al tempo ed al maestro. Oltre a questi elementi strettamente formativi, un ulteriore aspetto, connesso alla committenza, caratterizza la personalità artistica di Rovisi: gran parte delle richieste gli giungevano infatti da membri di famiglie mediamente benestanti, che volevano vedersi celebrare all’esterno delle loro case, in piccoli affreschi di tipo votivo, sotto i quali compariva il loro nome (fig. 1), ma soprattutto delle Regole che gli commissionavano tanto i cicli delle Vie Crucis come nel caso di Moena, Panchià, Tesero e Varena, che pale d’altare, come è emerso per la chiesa di Moena dove la Regola è intervenuta sul pagamento di due dipinti, entrambi destinati, in tempi diversi, all’altare maggiore (fig. 2). L’insieme di queste opere delinea la figura di Valentino Rovisi quale interprete di una pittura di tipo devozionale - familiare nel caso degli affreschi di facciata, o rappresentativa della religiosità dell’intera comunità per i capitelli o le Vie Crucis. Si tratta comunque di un’attività riconducibile all’interno di un processo di esternalizzazione legato alla proliferazione dei riti collettivi, processo al quale va riferita anche la produzione di gonfaloni per i quali le chiese più ricche investivano ingenti somme di denaro, sebbene si trattasse di apparati in certo qual modo effimeri, soprattutto per il fatto di essere continuamente esposti alle intemperie e quindi bisognosi di frequenti interventi di restauro, ma che svolgevano un’importante funzione rappresentativa dell’intera collettività. Anche nei bilanci di spesa delle Regole le commissioni di nuovi stendardi processionali, di rammendatura o ridipintura di aste, pomi, finiture varie, rappresentano una voce assai frequente e l’importanza attribuita a tale manufatto si esplicita con tutta evidenza nella presenza tra il personale a servizio delle Regole della Comunità della figura del “soprastante ai Confaloni”2. Le processioni erano del resto eventi fondamentali all’interno della vita civile - religiosa della Comunità, tanto da venir codificate nel Libro delle Antiche Consuetudini della Magnifica et Spetabile Comunità della Valle di Fiemme sin dal XVII secolo, rimanendo in vigore sino al 18073. Le norme contenute in questo libro dimostrano quanto la Comunità, e dunque le Regole, avessero parte attiva nell’organizzazione della vita religiosa della valle attraverso la partecipazione all’elezione tanto dei «Canevari, ovvero Massari, et Governatori delle Chiese e Capelle di Fiemme, così come delli Moneghi, overo Campanari». Quanto alle processioni, le Consuetudini fanno riferimento tanto a quelle ordinarie, legate al culto dei santi patroni delle chiese o alle feste di precetto, che a quelle straordinarie, mosse da eventi contingenti – «... che la Comunità per sua devotione fà votto di fare qualche Processioni estraordinaria in qualsivoglia Loco nella Valle et fuori della Valle per ottener dall’Omnipotente Iddio serenità, ovvero pioggia, o qualsivoglia altra grazia ...» – precisando come tutti gli abitanti della valle fossero tenuti a parteciparvi. Si legge infatti a questo proposito: «È stato osservato, et si osserva per devocione anticha, fatta per la TAGLIANDO DI ACQUISTO DEL VOLUME SUL PITTORE FIEMMESE VALENTINO ROVISI Il sottoscritto , Vicino della Comunità di Fiemme, residente a fig. 2 Consacrazione della chiesa e glorificazione del beato Adalpreto, 1761 olio su tela, cm. 316 x 163,5 Moena, Parrocchiale di San Vigilio, controfacciata Note: 1 C. Ulrich, Zürich um 1770. Johann Balthasar Bullingers Stadtansichten, Zürich 1967, pp. 10-11, cit. in B. Aikema, Tiepolo e la sua cerchia. L’opera grafica. Disegni dalle collezioni americane, Venezia 1996, pp. 23-25. 2 G. Delvaj, Notizie storico - statistiche sulla Val di Fiemme, Trento 1891, p. 25. 3 ASMCF, sc. 1, 8. 4 ASMCF, sc. 1, 8, cap. 1103, cc. 105-106, 108-109. in Via/Piazza/Località , acquista il volume: edizione lusso con cofanetto a 30 € (anziché 40 €) edizione in brossura a 28 € (anziché 35 €) presentando il tagliando direttamente alla biglietteria della mostra. Sede della mostra a CAVALESE: Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, piazza Cesare Battisti 2 Orario: 16.30-19.30 (escluso il lunedì) / 21.00-22.30 (dal 26 dicembre 2002 al 5 gennaio 2003; dal 18 febbraio al primo marzo 2003) 31 Cavalese, sabato 7 dicembre, ore 16.00 Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme Presentazione del volume T. SARTORI MONTECROCE, La Comunità di Fiemme e il suo diritto statutario Un nuovo libro Poiché questo numero del notiziario esce in anticipo rispetto al consueto, non è possibile pubblicare sotto forma di cronaca gli interventi dello scario e degli autori che saranno tenuti nel corso di una prossima cerimonia. Infatti nel pomeriggio di sabato 7 dicembre, nel Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, avverrà la presentazione ufficiale di un nuovo volume, qui rappresentato in fotografia: La Comunità di Fiemme e il suo diritto statutario, di TULLIO SARTORI MONTECROCE. Si è quindi pensato, d’accordo con il responsabile del periodico, dott. Mario Felicetti, di rendere noto in anticipo ai lettori il contenuto del libro, più o meno così come verrà presentato in quell’occasione al pubblico presente in sala. Il prof. Tullio Sartori Montecroce Le notizie sulla vita del prof. Tullio Sartori Montecroce sono state tolte da una ricerca del prof. Nikolaus Grass di Innsbruck, cortesemente inviate dal direttore della Biblioteca del Landesmuseum Ferdinandeum di Innsbruck, dott. Martin Bitschnau. L’autore del lavoro che viene ora pubblicato dalla Comunità, il prof. Tullio Sartori Montecroce, nacque e morì ad Innsbruck (1862-1905). Figlio del dott. Giovanni Sartori, un funzionario austriaco di grado elevato originario del Primiero, che per meriti di servizio aveva ottenuto il titolo ereditario di cavaliere di Montecroce, egli frequentò il liceo a Trento e poi seguì dei corsi universitari ad Innsbruck, Monaco, Berlino e Vienna, conseguendo prima la laurea in Filosofia, nel 1885, e poi quella in Giurisprudenza, nel 1890. Sua intenzione era di ottenere una cattedra universitaria ad Innsbruck, nella Facoltà di Diritto Tedesco e di Storia del Diritto Pubblico Austriaco con insegnamento nei corsi in lingua italiana. A questo scopo, conseguite le lauree, il dott. Tullio Sartori Montecroce frequentò appositi semestri di specializzazione, al termine dei quali, per ottenere la nomina a docente universitario, presentò nel 1891 un approfondito studio storico giuridico in lingua tedesca: Die Thal- und Gerichtsgemeinde Fleims und ihr Statutarrecht, cioè La Comunità giurisdizionale della Valle di Fiemme ed il suo diritto statutario; un dotto lavoro che venne subito apprezzato, tant’è vero che La copertina del volume edito dalla Magnifica Comunità di Fiemme: TULLIO SARTORI MONTECROCE, La Comunità di Fiemme e il suo diritto statutario, Cavalese 2002. l’anno seguente ottenne l’onore della pubblicazione sulla più importante rivista culturale dell’epoca in Tirolo: Die Zeitschrift des Ferdinandeums. Per potersi dedicarsi completamente alla stesura della tesi di dottorato, il Sartori chiese un periodo di aspettativa e venne appositamente in Fiemme per consultare l’Archivio della Comunità, la Biblioteca Muratori, gli Archivi Comunali di Cavalese e di Tesero. Inoltre prese nota in modo approfondito di quanto fin allora scritto da altri autori (il che era veramente pochino) e studiò la documentazione edita e inedita presente presso la Biblioteca del Ferdinandeum di Innsbruck e presso l’Archivio del Principato Vescovile di Trento, allora depositato ad Innsbruck e a Vienna (oggi conservato presso l’Archivio di Stato di Trento). In tal modo ottenne nel 1896, a soli 33 anni, la cattedra universitaria per l’insegnamento del Diritto Tedesco e della Storia del Diritto Pubblico Austriaco nei corsi in lingua italiana. Nel frattempo continuò la sua attività di ricercatore e pubblicò due altri volumi sulla storia del diritto tirolese, nel 1895 e nel 1902, ricchissimi di citazioni d’archivio e di acute osservazioni basate sul confronto delle fonti. Purtroppo si lasciò indirettamente coinvolgere dai I movimenti irredentistici che in quegli anni animavano fortemente gli studenti italiani all’Università di Innsbruck, tra cui Cesare Battisti. In seguito ai fatti di sangue avvenuti nell’autunno del 1904, venne dichiarato moralmente responsabile di quanto accaduto, dato che era il decano dell’appena neocostituita Facoltà di Diritto e di Scienze Politiche con insegnamento in lingua italiana, così che che i colleghi austriaci ne chiesero l’esclusione dal Senato Accademico. Già minato in salute, deluso ed amareggiato per quanto stava avvenendo, morì ad Innsbruck nel 1905, ad appena 42 anni d’età. In seguito alle vicende precedenti e conseguenti la prima guerra mondiale, il prof. Tullio Sartori Montecroce, cittadino austriaco a tutti gli effetti ma di origini e sentimenti italiani, benché fosse stato un brillante studioso di storia del diritto, venne dimenticato da una parte e dall’altra. Solamente il suo lavoro sulla Comunità di Fiemme mantenne costantemente nel tempo la sua validità presso gli studiosi ed ancor oggi viene citato in numerose pubblicazioni per gli aspetti storici ivi illustrati, ma soprattutto per le analisi ed i raffronti giuridici che arricchiscono l’esposizione. Il libro più importante finora scritto sulla storia della Comunità Il lavoro del Sartori Montecroce pubblicato nel 1892 è, senza tema di smentita, il libro più importante finora scritto sulla storia della Comunità di Fiemme. Non a caso è anche il più citato. Per noi tutti di lingua italiana ha, per così dire, il difetto di essere stato scritto e pubblicato in tedesco, con le conseguenti limitazioni e difficoltà. Forse questo è uno dei motivi della sua scarsa notorietà presso gli studiosi della nostra realtà provinciale. Eppure il breve profilo che egli traccia della storia della Comunità nella prima parte del suo lavoro, scritto quando praticamente non c’era nulla da leggere sulla Valle di Fiemme (a parte i manoscritti del prof. Nicolò Vanzetta, professore di letteratura all’Università di Innsbruck ad inizio Ottocento, che pochi conoscevano, ed a parte le poche copie delle consuetudini manoscritte ancora in circolazione) costituì un’assoluta novità per rigore metodologico e ricchezza documentaria. Lo stesso don Giorgio Delvai vi attinse a piene mani per la stesura definitiva delle sue Notizie storiche della Valle di Fiemme del 1903. Per la prima volta venne presentato in questo lavoro un profilo lineare, compiuto e documentato sulla storia della Comunità di Fiemme. Per la prima volta vennero presentati i moltissimi documenti su cui si basavano la ricostruzione storica ed i giudizi espressi dall’autore; documenti allora quasi tutti inediti, anzi per la maggior parte proprio sconosciuti. II Nella seconda parte del suo studio, che a dire il vero è quella di maggior valore scientifico, il prof. Sartori Montecroce affronta per primo ed in modo ancora insuperato la struttura giuridica della Comunità, così come i suoi statuti e la storia ce la presentano. È vero che è una parte specifica, in parecchi punti di difficile lettura, non bisogna nasconderlo; anzi, su questo avverto espressamente i lettori. Ma è anche vero che ci sono in quella alcune pagine alla portata di tutti, estremamente importanti e significative per quanto lo storico del diritto riesce a documentare. Ad esempio il Sartori sostiene che, giuridicamente, la Comunità non ha un’origine longobarda, come molti altri hanno affermato; che la parità dei sessi nel sistema giuridico fiemmese è una straordinaria specificità che la contraddistingueva da tutti gli altri statuti, sia verso sud che verso nord; che certe caratteristiche della struttura giuridica della nostra Comunità (come la conservazione dei placiti, cioè le assemblee giudiziarie di epoca carolingia) attestano un’antichità che va ben prima del Mille; che le modalità con cui si è conservata fino ad oggi la proprietà collettiva della Comunità, modalità che hanno messo in crisi più di una corte giudiziaria, compresa la nostra Corte di Cassazione, rimangono ancora un problema irrisolto; ancor oggi, iniziato il terzo millennio, non è pacifico se si tratti di un ente privato o di un ente pubblico. In altre parole, è possibile trovare più di una motivazione nello studio del prof. Sartori Montecroce, per comprendere come mai la nostra Comunità esista ancora e sia così vitale, diversamente dalla stragrande maggioranza delle altre comunità alpine che sono scomparse. E questo nuovo libro non è la storia di un relitto del passato, ma di un ente vivo, come siamo vivi noi che lo costituiamo. La traduzione Il testo del prof. Sartori Montecroce ha presentato alla traduttrice, signora Eleonora Vanzo di Cavalese, due notevoli difficoltà. La prima non sfugge a nessuno: il lavoro del nostro Autore ha più di 110 anni e la lingua, in questo arco di tempo, è cambiata e non poco. Ciascuno di noi se ne rende conto se prende in mano un autore italiano dell’Ottocento: certo che lo comprendiamo (quasi tutto), ma fanno anche sorridere certe forme obsolete e un periodare ormai del tutto in disuso. In tedesco è avvenuta una trasformazione ancora maggiore. Ma c’è una seconda e ben più pesante difficoltà: il testo del nostro Autore è di argomento giuridico, cioè contiene molti termini specifici, riferentesi ad istituti giuridici che, pur storicamente noti, sono per la maggior parte desueti. Se a questo aggiungiamo la particolarità della Il diploma di Giorgio Lichtenstein, principe vescovo di Trento (1390-1419), concesso alla Comunità di Fiemme il 5 febbraio 1403. Documento di proprietà privata, proveniente dall’Archivio della Comunità (capsa A, n° 7). lingua tedesca di far un grande uso di parole composte (a volte di impressionante lunghezza), ecco che la traduzione si fa decisamente complessa. Proprio per questo la traduttrice si è avvalsa, per una maggior sicurezza nella traduzione dei termini e degli istituti giuridici citati dal Sartori, della competenza professionale dell’avv. Michael Vescoli di Trodena. Ma per quanto la mia testimonianza possa valere, assicuro che proporre una traduzione italiana, da una parte comprensibile al lettore moderno e dall’altra fedele al testo originale, ha richiesto molta ma molta fatica; quindi questo laborioso impegno della signora Eleonora Vanzo ha conseguito un risultato pregevole. La trascrizione integrale del quadernollo Al termine della sua dissertazione, il prof. Sartori Montecroce allega un ricco elenco di informazioni bibliografiche, intitolato Contributo per una bibliografia degli statuti italo-tirolesi; un lavoro che oggi non è più utilizzabile come tale, in quanto tutte le collocazioni archivistiche da lui indicate andrebbero riviste. Ma per fortuna vi sono altri lavori che nel frattempo ci danno tutte le indicazioni necessarie; il primo è di M. NEQUIRITO, Le carte di regola delle comunità trentine, Mantova 1988; il secondo di F. GIACOMONI (a cura di), Carte di regola e statuti delle comunità rurali trentine, voll. 3, Milano 1991. Ma quello che a noi più interessa è che il prof. Sartori Montecroce allega la trascrizione del quadernollo, cioè del primo statuto scritto della Comunità a noi pervenuto, redatto in lingua italiana negli anni 1533/34 e seguenti. Fin allora questo testo era conosciuto solo dai pochissimi che avevano la ventura di possedere una copia manoscritta delle consuetudini con riportato anche il quadernollo (e si tratta di un paio di esemplari, non di più). Quindi grande merito al Sartori per aver reso pubblico tale statuto. In realtà, poiché la trascrizione del Sartori è parziale (omette tutto il lungo elenco delle montagne soggette a rotazione e delle pezze segabili con il loro valore in denaro) ed in parte anche imprecisa (errori di trascrizione), si è deciso con i responsabili della Comunità di pubblicare integralmente una copia del quadernollo che il Sartori non aveva potuto vedere, perché allora di proprietà privata (famiglia Spazzali di Cavalese). Si tratta di un volumetto scritto circa dieci anni dopo dallo stesso notaio dell’esemplare precedente, Lodovico Rotello di Gandino (BG), che in pratica costituisce la bella copia del primo. Infatti, rispetto a quello, pur essendo sostanzialmente invariato nel testo, è più ordinato nella scrittura e nell’impaginazione e molto più razionale nell’elencare i vari articoli che lo compongono. La lettura non sempre facile di questo testo in lingua italiana del Cinquecento ci dà una prima idea delle modalità con cui veniva all’epoca governata ed amministrata la Comunità e gestito il suo territorio; non per nulla il Sartori lo cita numerosissime volte nella sua esposizione per confrontarne gli articoli con quelli simili o diversi di tanti altri statuti delle comunità alpine dell’epoca. La trascrizione integrale delle consuetudini Con gli appena citati bibliografia e quadernollo si conclude il lavoro del prof. Tullio Sartori Montecroce. III Però egli, nella sua esposizione, quasi si scusa con i lettori di non aver avuto il tempo di trascrivere anche le consuetudini della Comunità di Fiemme, che, almeno come nome, erano e sono assai più note. Si è quindi ritenuto opportuno, in accordo con i responsabili della Comunità, completare ed arricchire il volume con la trascrizione delle consuetudini, che finora non sono mai state integralmente pubblicate: Libro I del commun di 125 articoli, Libro II del civil di 134 articoli, Libro III del criminal di 31 articoli (tutti e tre i libri scritti nel 1613), Libro IV Capitoli del fòntego di 38 articoli (scritti nell’anno 1598), Libro V Ordeni de boschi di 42 articoli (scritti nell’anno 1592). Così per la prima volta chiunque sia curioso di conoscere qualche particolare articolo può in modo facile consultare il volume e leggere ciò che gli interessa. Per poter effettuare una trascrizione il più possibile fedele al testo originario (che non ci è pervenuto), ci si è serviti del più antico esemplare noto (di proprietà privata), risalente al 1641 e scritto di proprio pugno dal notaio di Predazzo Valentino Solai, a quell’epoca vicario (= giudice) del comitato tirolese di Castello, Capriana, Valfloriana e Stramentizzo (fino al 1777 soggetti alla giurisdizione tirolese di Egna). In tal modo si è anche avuta la possibilità di fare un piccolo inventario delle copie manoscritte delle consuetudini conservate negli archivi e nelle biblioteche o di proprietà privata, per un totale di 17 esemplari. Segue tuttavia l’invito a comunicare alla Comunità l’eventuale esistenza di altre copie non registrate, conservate presso enti pubblici o presso privati. La pubblicazione di documenti Sempre in accordo con i responsabili della Comunità, si è ancora ritenuto opportuno allegare la trascrizione dei documenti più importanti riguardanti la storia della Comunità, citati dal Sartori Montecroce nella sua esposizione; egli infatti riporta integralmente un paio di documenti, mentre di molti altri pubblica solo i passi più importanti. I documenti pubblicati in questo libro sono 29. Gli originali sono conservati i presso l’archivio della Magnifica Comunità di Cavalese (n° 16 documenti), presso l’Archivio del Principato Vescovile di Trento (n° 8 documenti), presso la Biblioteca del Ferdinandeum di Innsbruck (n° 2 documenti estratti dal Codex Wangianus maior) ed infine presso privati (n° 3 documenti). È questa una parte importantissima dal punto di vista documentario, anche se esplicitamente riservata agli studiosi, se non altro perché i documenti sono tutti, eccetto uno, in lingua latina. Hanno tuttavia il non trascurabile pregio di mettere a disposizione del pubblico un patrimonio documentario di non sempre di facile IV accesso e di ancor meno facile lettura; e quindi di consentire approfondimenti e citazioni nell’ambito di lavori storici scientificamente corretti non basati solo su quanto affermato da altri. Le note integrative Alla dotta esposizione del dott. Tullio Sartori Montecroce è stato aggiunto un ulteriore arricchimento. Si comprende facilmente, infatti, che il professore nel suo approfondimento storico ha dato il massimo rispetto alle conoscenze in suo possesso e ai documenti a cui egli allora poteva accedere. In 110 anni, però, la ricerca sulla storia della Comunità di Fiemme ha fatto dei notevoli passi e nel frattempo c’è stato anche modo di individuare e trascrivere nuovi documenti o rivedere in diverso contesto alcuni di quelli conosciuti. Pertanto l’esposizione del prof. Sartori Montecroce è stata integrata con 79 note storico-archivistiche, mediante le quali fornire al lettore gli ultimi risultati della ricerca storica e, contestualmente, indicare con precisione la attuale collocazione dei singoli documenti citati, in modo che gli studiosi abbiano la possibilità di controllare sugli originali quanto viene esposto. Va quindi riconosciuto ai responsabili della Magnifica Comunità di Fiemme, il signor scario ed i suoi regolani, il merito di aver promosso questa pubblicazione, che consegna ai vicini ed agli studiosi, finalmente tradotto in italiano, uno studio basilare sulla sua struttura giuridica e che mette a disposizione di tutti la trascrizione integrale degli antichi statuti della nostra Comunità ed i documenti più importanti della sua storia secolare. I documenti di proprietà privata Dalla foto riportata a pagina precedente e dall’indicazione di provenienza dei documenti pubblicati nel libro, un attento lettore può notare che numerosi di essi, una volta conservati nell’Archivio della Comunità, oggi sono di proprietà privata. Il sottoscritto ha potuto vederli, esaminarli e trascriverli. Non solo, ma su invito del Comitato sostenitore di studi storici e scientifici della Valle di Fiemme, l’attuale amministrazione ha avviato le trattative per la loro acquisizione. Come appassionato studioso di storia locale, come vicino della Comunità, come presidente del Comitato, auspico che la trattativa possa avere esito positivo e che questi documenti, alcuni dei quali di rilevante importanza per la storia dell’ente comunitario, possano tornare nell’Archivio della nostra Magnifica Comunità di Fiemme. ITALO GIORDANI