Periodico di informazione, storia, cultura attualità
La Magnifica Comunità di Fiemme
Registrato Tribunale di Trento 28.11.1981 n. 351
NOVEMBRE 2002
Anno XX n. 3 - Quadrimestrale - Spedizione in abb. post. Comma 20/c Legge 662/96 - Filiale di Tn - Tassa Pagata
Direttore responsabile:
Mario Felicetti
Comitato di Redazione:
Elvio Partel - Renzo Paluselli
Luca Giongo - Albino Defrancesco
Foto:
Giorgio Behmann
Ufficio Forestale Comunità
Mario Felicetti
Foto di copertina:
Valentino Rovisi
Cristo e l’adultera, 1770 ca.
olio su tela, cm. 83 x 115,5
Cavalese, Museo Pinacoteca della Magnifica Comunità
di Fiemme
Restauro: 2002, “Giotto” di P. Currò Dossi e F. Dalrì
La foto è di Nicola Eccher - Trento
Stampa: Nova Print - Carano
Distribuzione gratuita ai “vicini”
di Fiemme e ai “vicini” emigrati
all’estero che ne facciano richiesta
presso la segreteria della Comunità
MAGNIFICA COMUNITÀ DI FIEMME
38033 CAVALESE (TN) - Piazza C. Battisti 2
Tel. 0462 340365 - Fax 0462 239441
15 DICEMBRE 2002:
LA COMUNITÀ AL VOTO
www.magnificacomunitafiemme.it
E-mail: [email protected]
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in questo numero:
L’EDITORIALE
Quattro anni a contatto
Con una realtà che cresce
LA MAGNIFICA COMUNITÀ
TRA PASSATO E FUTURO
DAL CONSIGLIO DEI REGOLANI
SALVIAMO STRAMENTIZZO
QUANDO I PROGETTI
DIVENTANO REALIZZAZIONI
GLI INTERVENTI PREVISTI
NEL PROSSIMO ANNO 2003
CRONACHE COMUNITARIE:
Benvenuto all’Arcivescovo
Grazie a Padre Aldo
La sfida dei boscaioli
Elisa Sardagna nuova Soreghina
Trecento pompieri a Varena per la manovra d’autunno
Inaugurati a Cece il sentiero e la baita
Operazione Arcobaleno: un diploma dalla Cri
28. Rassegna dei cori
Mostra degli Schützen
LA PAROLA AI VICINI
QUATRO CIACERE CON GINO BELLANTE
MONDIALI: PRONTI VIA!
VALENTINO ROVISI NELLA BOTTEGA DEL GRANDE
TIEPOLO
NELL’INSERTO SPECIALE:
Il libro di Tullio Sartori Montecroce
Presentazione di ITALO GIORDANI
I VICINI DI FIEMME SARANNO CHIAMATI AD ELEGGERE I NUOVI CONSIGLI DI REGOLA
15 DICEMBRE 2002:
LA COMUNITÀ AL VOTO
I capifuoco della valle dovranno eleggere i nuovi Consigli di Regola, che poi
formeranno il Comun Generale. Il candidato che, all’interno di ciascuna Regola,
otterrà il maggior numero di preferenze personali, diventerà il nuovo Regolano
e farà parte del Consiglio dei Regolani, all’interno del quale saranno nominati
successivamente lo Scario ed il Vicescario.
Il 13 dicembre 2002, scade il mandato amministrativo degli organi istituzionali in carica nell’ultimo quadriennio.
Domenica 15 dicembre, i Vicini capifuoco saranno
chiamati dunque ad eleggere i nuovi Consigli di
Regola, così come prevedono lo Statuto ed il
Regolamento Elettorale.
In ciascuna delle undici Regole del nesso comunitario, dovrà essere eletto il seguente numero di consiglieri (uno ogni 500 Vicini, con un minimo di tre):
MOENA
PREDAZZO
ZIANO
PANCHIÀ
TESERO
CAVALESE
VARENA
CARANO
DAIANO
CASTELLO-MOLINA
TRODENA
4 consiglieri
7 consiglieri
3 consiglieri
3 consiglieri
4 consiglieri
6 consiglieri
3 consiglieri
3 consiglieri
3 consiglieri
3 consiglieri
3 consiglieri
Complessivamente, saranno eletti 42 consiglieri di
Regola, i quali, insieme, formeranno il Comun
Generale. Il candidato che otterrà il maggior numero
di consensi personali, rivestirà la carica di Regolano,
mentre il secondo sarà il Viceregolano.
In caso di parità di voti, sarà Regolano il più
anziano di età.
Gli undici Regolani formeranno il Consiglio dei
Regolani, all’interno del quale saranno successivamente nominati lo Scario e il Vicescario.
Il Comun Generale provvederà alla elezione del
Collegio dei Revisori dei Conti e del Collegio di
Controllo.
GLI AVENTI DIRITTO AL VOTO
A norma degli articoli 4 del Regolamento e 24 dello
Statuto, hanno diritto al voto i Capifuoco, maschi e
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femmine, iscritti negli elenchi elettorali aggiornati
dalle Commissioni Matricolari.
Il Capofuoco può delegare l’esercizio del voto ad
altro Vicino maggiorenne del suo Fuoco, con apposita
dichiarazione da rilasciare in calce all’attestato di iscrizione-avviso di votazione gli gli sarà recapitato nei
giorni precedenti la consultazione; la firma del delegante deve essere autenticata dal Regolano o dal
responsabile delle Matricole della Regola o, in sede di
votazione, da un componente del seggio elettorale.
GLI ELEGGIBILI
Sono eleggibili alle caiche comunitarie i Vicini, di
ambo i sessi, anche se non capifuoco, i quali, alla data
delle elezioni, abbiamo compiuto 25 anni di età, con
piena capacità giuridica e di agire, siano iscritti nelle
Matricole della Regola in cui intendono candidarsi e
non si trovino nelle condizioni di ineleggibilità o di
incompatibilità previste dall’art. 26 dello Statuto.
segno ben visibile in corrispondenza dei nomi dei candidati prescelti sull’elenco che, all’interno della scheda
di votazione, riproduce la lista elettorale di Regola
oppure, qualora il numero dei candidati sia inferiore al
numero dei consiglieri da eleggere, scrivendo sulle
righe riportate sulla scheda il nome e cognome dei candidati ai quali si intende attribuire il proprio voto.
Per l’esercizio del voto, è necessario presentare al
seggio l’attestazione di iscrizione-avviso di votazione,
in particolare quando il voto viene esercitato per delega.
QUANDO E DOVE SI VOTA
Le votazioni si svolgeranno dalle ore 8 alle ore
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I seggi elettorali devono essere costituiti entro le ore
7.30 del giorno della votazione, in tempo utile per
provvedere alle operazioni preliminari ed organizzative
necessarie, alle quali dovranno essere presenti tutti i
membri del seggio.
I seggi elettorali sono i seguenti:
MOENA: Sala consiliare del Municipio
PREDAZZO: Secondo piano del Municipio (due
seggi)
ZIANO: Municipio
PANCHIA’: Municipio
TESERO: Municipio - Piano rialzato
CAVALESE: Palacongressi - Piano terra
VARENA: Edificio ex Scuole Vecchie
CARANO: Scuola Elementare
DAIANO: Municipio - Piano terra
CASTELLO: Sala della Canonica
MOLINA: Casa Sociale
TRODENA: Municipio - Piano terra.
VALIDITÀ DELLE VOTAZIONI
Regolamento) quando vi abbia partecipato almeno la
metà (con arrotondamento all’unità superiore) del
numero totale degli elettori di tutta la Comunità, considerata nel suo complesso, indipendentemente dal
numero dei votanti in ciascuna delle singole Regole:
nel caso in cui tale numero non sia raggiunto, la votazione è considerata non valida e deve essere ripetuta
entro tre mesi.
I Vicini di Fiemme sono quindi invitati ad esprimere il proprio voto.
ATTENZIONE
Quanti fossero impossibilitati, per documentati
motivi di salute, a recarsi ai seggi, sono pregati
di comunicarlo per tempo alla segreteria della
Magnifica Comunità di Fiemme, in modo da
consentirle di provvedere alla organizzazione del
trasporto.
Le votazioni si considerano valide (art. 11 del
COME SI VOTA
L’elettore può votare per un numero massimo di
candidati pari a quello dei consiglieri da eleggere nella
Regola di appartenenza. I voti dati in eccedenza comportano l’annullamento della scheda. Risulteranno eletti a consigliere di Regola coloro che avranno ottenuto
il maggior numero di voti, in ordine decrescente.
Qualora in qualche Regola non si presentino candidati o gli stessi siano in numero inferiore a quello previsto, il voto potrà validamente essere espresso anche
in favore di altri Vicini della Regola non iscritti nella
lista elettorale, purchè in possesso dei requisiti necessari; in tal caso, risulteranno eletti per primi i candidati
iscritti nella lista elettorale e quindi coloro i quali
avranno ottenuto il maggior numero di voti, in ordine
decrescente.
L’elettore potrà esprimere il voto, apponendo un
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L’EDITORIALE
QUATTRO ANNI A CONTATTO
CON UNA REALTÀ CHE CRESCE
Nel saluto di fine legislatura dello Scario uscente Elvio Partel, il ringraziamento
caloroso nei confronti di quanti, Regolani, dipendenti, collaboratori esterni,
enti ed associazioni, hanno fattivamente contribuito alla ulteriore crescita dell’Ente
valligiano, per il raggiungimento di nuovi, importanti obiettivi.
“Un’esperienza positiva, nel segno del buon senso, della correttezza e del rispetto
reciproco”. Con la speranza che, su questa strada, si possa proseguire anche nel
prossimo quadriennio.
In questo momento particolare per la vita amministrativa della Magnifica Comunità di Fiemme, alla
chiusura del mandato di questa Amministrazione, per
la fine della legislatura, approfitto dell’ultimo numero
del 2002 di questo periodico, che è anche l’ultimo
numero del quadriennio, per un saluto di commiato e
per fare un bilancio di questi quattro anni di lavoro.
È sempre difficile sintetizzare un periodo di lavoro,
trascorso giorno per giorno, a contatto soprattutto con
problemi e difficoltà, ma sempre vissuto con il solo
obiettivo di guidare questo Ente nel migliore dei modi.
Ho vissuto momenti di sconforto, di amarezza, ma
anche momenti di soddisfazione per i risultati ottenuti,
per gli attestati di stima che ho ricevuto e che mi hanno
sorretto nel mio mandato.
Ci sarebbero tante cose da dire, esperienze da
ricordare, ma penso, in questo momento, che la prima
cosa da fare è ringraziare di cuore tutti coloro con i
quali ho avuto rapporti di lavoro: i dirigenti delle varie
aziende, gli impiegati, gli operai. Con loro ho cercato
di avere un rapporto franco e sincero. Ho avuto anche
momenti di discussione e di scontro, sempre comunque
nel rispetto reciproco, ciascuno all’interno del proprio
ruolo.
Ringrazio i Regolani che hanno portato a termine
questa legislazione. In quattro anni, è inutile negarlo,
ci sono stati anche degli screzi, delle divergenze di
vedute, ma alla fine si è sempre trovato l’accordo,
improntato alla ricerca delle migliori soluzioni.
Come in tutte le amministrazioni anche in
Comunità si deve convivere e lavorare assieme, manifestando le proprie opinioni, magari più o meno condivise, però alla fine il bene per l’interesse della
Comunità prevale sempre.
Al momento della mia nomina e successivamente in
più occasioni ho avuto modo di affermare una mia
convinzione, poi suffragata dai fatti: per amministrare
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c’è innanzitutto bisogno di persone disponibili, mature,
di vedute aperte, ma soprattutto di persone con buon
senso. Non c’era bisogno di fare politica, anzi. La politica doveva rimanere fuori dalla porta della Magnifica
Comunità. Tutti principi che ho ritrovato in questa
Amministrazione e che hanno permesso di lavorare in
modo concreto e di portare a termine il mandato.
È difficile far convivere 11 persone, ciascuna con le
proprie convinzioni, con la propria personalità, con le
proprie differenti vedute sulle varie problematiche, se
non intervengono il buon senso, la tolleranza, la buona
volontà e il rispetto reciproco. Cose che non sono mai
mancate in questa Amministrazione.
Il confronto è sempre stato senza “fronzoli”, schietto, semplice e diretto di persone che sanno guardarsi
negli occhi, con la franchezza di chi non ha
nulla da nascondere.
È stato per me una palestra di vita, una
esperienza positiva ed importante che mi ha
arricchito, non solo amministrativamente, ma
anche interiormente, confrontandomi con altri
Regolani. Per questo li ringrazio di cuore.
Ringrazio anche il Comun Generale per la
dimostrazione di maturità, apertura, competenza e saggezza.
Il rapporto con il Consiglio dei Regolani,
fin dalla sua prima costituzione, è sempre stato
conflittuale, in particolare per delle competenze ritenute inadeguate. Ciò ha condizionato in
maniera negativa le sedute del Comun
Generale. In questa legislazione i rapporti si
sono rasserenati. C’è stato un avvicinamento
fra le parti riuscendo così a concretizzare
variazioni sia allo Statuto che al Regolamento
elettorale. Siamo sulla strada buona e spero
che la prossima amministrazione prosegua in
questa direzione, per il bene dell’Ente.
Rivolgo un ringraziamento ed un saluto
cordiale a tutti coloro che per un motivo o per
l’altro hanno collaborato con la Comunità e
tuttora lo fanno.
Ho avuto in questi anni la possibilità di
conoscere tante persone con le quali si è
instaurato un rapporto di stima, amicizia e di
lavoro. Cito in particolare i boscaioli, anello
importante della filiera legno, i trasportatori, i
clienti, i fornitori, gli amministratori locali,
provinciali e regionali, i singoli vicini, le associazioni, il mondo del volontariato, gli storici e
cultori delle tradizioni locali, i religiosi che
operano nel nesso comunitario, gli studenti di ogni
ordine e grado, i professori e gli insegnanti con i quali
si è instaurato un rapporto di collaborazione per far
conoscere e studiare la nostra magnifica realtà ai giovani, destinati a diventare i futuri amministratori di
domani.
Fatti i doverosi ringraziamenti, approfitto ancora di
questo notiziario per portare nelle case dei vicini
l’augurio di Buon Natale. Stiamo vivendo un periodo
difficile, guerre, odio razziale e religioso, disgrazie di
ogni ordine e grado stanno sconvolgendo il mondo
intero. Abbiano bisogno di pace e serenità.
Nei prossimi giorni di festa, che ingigantiscono sia
la felicità, ma anche il dolore, il mio pensiero va a chi
soffre la solitudine, a chi è ricoverato negli ospedali, a
chi soffre fra le mura domestiche. A loro giunga una
parola di speranza e di pronta guarigione.
Ricordo chi ha perso l’affetto dei suoi cari, chi vive
in situazioni di disagio, chi vive una situazione di
emarginazione, i disoccupati.
A loro e a tutti i vicini, dal più profondo del cuore,
l’augurio di trascorrere un Natale di Pace, nel calore
familiare o con la vicinanza di una persona amica.
A tutti auguro di cuore che il nuovo anno porti la
salute, che è sicuramente il bene più prezioso, la felicità, che è il sale dalla vita, e tutte le soddisfazioni di
questo mondo, in particolare sul lavoro e negli affetti
familiari.
Lo Scario
Elvio Partel
Auguri
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IN SINTESI LE PRINCIPALI INIZIATIVE CONCRETIZZATE NEL CORSO DEL MANDATO
LA MAGNIFICA IMPEGNATA
TRA PASSATO E FUTURO
A chiusura del mandato amministrativo, ed a nome
del Consiglio dei Regolani e del Comun Generale,
credo sia necessario fare un consuntivo dell’attività
svolta in questi quattro anni, attività che, pur con i normali alti e bassi, credo sia sicuramente positiva, pur
senza dimenticare che il tempo scorre anche per la
Magnifica Comunità di Fiemme, che quindi deve continuamente “mettersi in gioco”, evolversi e mutare.
Alla nuova Amministrazione toccherà quindi continuare il lavoro iniziato.
Prima di passare ad illustrare l’attività più significativa svolta, mi corre l’obbligo di informare sinteticamente sull’attività istituzionale, che ha visto l’adozione
del nuovo Statuto e del Regolamento Elettorale aggiornati, con alcune modifiche migliorative, alla luce
dell’esperienza passata. Non è stato facile portare a
conclusione l’opera, ma la sensibilità del Comun
Generale ha permesso di superare tutti gli ostacoli.
Da segnalare anche che i Regolani di Trodena,
Carano e Moena hanno rassegnato le dimissioni nel
corso del mandato, in quanto sono stati eletti a ricoprire importanti incarichi amministrativi nei rispettivi
Comuni.
RESTAURO DEL PALAZZO
Tra le iniziative di maggiore rilevanza, delle quali
l’attuale Amministrazione va più orgogliosa, c’è sicuramente quella di aver portato a termine l’iter per il
restauro del Palazzo. Sono stati completati tutti i progetti, pur nella convinzione che l’attuale traguardo sia
solo una tappa, in quanto è necessario recepire le legittime istanze della Provincia Autonoma di Trento, che
vuole mantenere il più possibile gli aspetti originali e
caratteristici del Palazzo, di fronte alle condizioni fisiche di un restauro che devono adattarsi alle continue
scoperte.
L’ottenimento del benestare della Commissione
Beni Culturali e la conseguente presentazione della
domanda di contributo ci fanno bene sperare per l’inizio dei lavori, che presumibilmente potrà avvenire il
prossimo anno. L’opera è sicuramente importante ed
anche la spesa prevista lo è (circa 10 milioni di Euro),
mentre la durata dei lavori può arrivare a sette-dieci
anni.
Al termine dei lavori, il Palazzo sarà restituito alla
Valle ed ai Vicini di Fiemme, per essere destinato ad
importante sede museale ed espositiva, per la conservazione e la tutela della cultura e dell’arte di Fiemme,
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motivo di orgoglio e testimone di una storia sicuramente importante ed unica.
NUOVA SEDE PER GLI UFFICI
Altro argomento che ci riempie di soddisfazione,
collegato col restauro del Palazzo, è quello di aver
finalmente trovato una adeguata sistemazione per gli
uffici amministrativi dell’Ente che, col prossimo anno,
potranno essere sistemati tutti nell’elegante palazzina
posta nel centro di Cavalese, immediatamente sotto la
sede della Pretura.
In questo caso, è stato acquistato l’immobile che, a
breve, sarà opportunamente adattato alle esigenze
dell’Ente. Pur con interventi minimali, sarà possibile
avere una sede adeguata e rappresentativa, dare al personale gli spazi necessari per lavorare in serenità ed ai
Vicini la possibilità di trovare, insieme, in un’unica
struttura, tutti gli uffici che meglio potranno quindi
rispondere alle loro esigenze e necessità.
La spesa complessiva sarà di circa 1 milione di
Euro e sarà recuperata in parte dalla cessione di una
porzione del complesso immobiliare autostazione di
Predazzo.
Visto che siamo in argomento, è necessario parlare
della cessione dell’immobile, di cui si parlava da anni,
in quanto non strategico con le esigenze dell’Ente e
che, oltretutto, ha una redditività sicuramente insoddisfaciente.
L’aver ceduto una parte dell’immobile alla Società
Atesina SpA, verso un corrispettivo di circa 700.000
Euro, non toglie nulla ai Vicini, che continueranno ad
avere l’autostazione, la quale invece potrà essere
potenziata e meglio gestita direttamente dalla società
che cura i collegamenti automobilistici.
Di particolare importanza anche la destinazione a
zona produttiva di una vasta area al passo di San
Lugano. E’ stato affidato ad un professionista l’incarico di predisporre la lottizzazione dell’area, tanto che il
prossimo anno i nuovi lotti artigianali potranno dare
una risposta alla “fame” di spazi delle aziende locali.
Ne parlo adesso anche se l’argomento interessa sia
l’Azienda Segagione Legnami che l’Azienda Agricola
Forestale: è stata recentemente effettuata una permuta
di terreni con il Comune di Ziano di Fiemme, che permetterà alla Comunità di diventare proprietaria di tutto
il piazzale di manovra della segheria e al Comune di
disporre di un minimo spazio circostante gli edifici di
Malga Sadole.
ATTIVITÀ CULTURALI
ATTENZIONE AI GIOVANI
Dopo essermi dilungato sul Palazzo e sugli uffici,
credo opportuno fare anche qualche richiamo alle attività culturali e di promozione dell’Ente. Tra le cose
significative, credo vada annoverata la stampa
dell’inventario dell’archivio storico della Comunità,
che ha concluso un lavoro ponderoso iniziato qualche
anno fa. La quantità e la significatività dell’archivio
comunitario lo rendono uno dei più importanti della
Provincia.
L’auspicio è che possa diventare veicolo di informazione e di conoscenza non solo per gli addetti ai lavori
ma anche per i Vicini che si avvicinano per la prima
volta alla storia della Comunità.
Sempre sotto l’aspetto culturale, bisogna ricordare
l’acquisto dell’intera collezione del pittore Jose Anders
di Cavalese, evitando così la dispersione delle opere e
mettendo le basi per la loro valorizzazione.
All’interno del percorso espositivo del Palazo
ristrutturato, potranno infatti trovare adeguata collocazione nelle sale riservate agli artisti di Fiemme contemporanei.
Tra le iniziative volte a promuovere e diffondere la
conoscenza degli artisti fiemmesi, va sicuramente
ricordata la collaborazione col Circolo Culturale
Valentino Rovisi di Moena, che prende il nome
dall’artista del quale sarà organizzata a breve una
mostra proprio nel Palazzo comunitario, mostra arricchita e completata da un imponente catalogo, che per
la prima volta getta una luce importante sull’artista, a
torto considerato un artista minore.
L’ultima operazione culturale di cui siamo credo
legittimamente orgogliosi è la stampa dell’opera di
Tullio Sartori Montecroce “La Comunità di Fiemme ed
il suo diritto statutario”.
Anche in questo caso, siamo riusciti ad annodare
tutti i fili e a portare a termine un lavoro di cui si parlava da anni. Il libro è la traduzione dal tedesco del lavoro dell’autore, insigne giurista presso l’Università di
Innsbruck, e costituisce sicuramente lo studio più
importante e completo della Comunità, al quale hanno
attinto a piene mani altri autori che si sono succeduti
nel tempo e che magari hanno avuto fama maggiore di
Tullio Sartori Montecroce.
Anche questo è un tassello importante per capire e
comprendere la storia della Comunità, anche perché
l’edizione è stata completata con il “Quadernollo” e
con la “Consuetudini di Fiemme”, finora inedite.
Ne parliamo ampiamente nell’inserto centrale di
questo numero del nostro periodico.
Mi sembra anche doveroso ricordare l’organizzazione dell’importante convegno nazionale sul legno nel
Terzo Millennio, organizzato nel 2002 e che si è rivelato particolarmente importante ed utile per capire il
mercato del legno e come può un materiale antico
come il legno essere usato dall’uomo del Terzo
Millennio.
Queste sono sicuramente iniziative che caratterizzano e distinguono l’operato di una amministrazione, ma
che non devono farci dimenticare la quotidianità.
Sono state anche in questi quattro anni sostenute ed
incoraggiate le visite al Palazzo ed alle foreste comunitarie, da parte degli studenti delle scuole elementari. E’
grazie ad iniziative come queste che quelli che adesso
sono piccoli Vicini potranno gustare e partecipare da
grande alle iniziative sopra ricordate, sempre col legittimo orgoglio di far parte della magnifica Comunità di
Fiemme.
LE ATTIVITÀ SOCIALI
Nel ricordare che la Comunità ha, da sempre, un
importante ruolo nelle attività sociali, non possiamo
non ricordare, oltre alla contribuzione annuale e ripetitiva in favore dei Vicini più bisognosi, anche la concessione ala Croce Bianca di Tesero, associazione da sempre impegnata nell’attività del soccorso e del trasporto
infermi, di un contributo di 25 milioni di vecchie lire.
Analogamente è stato concesso un contributo di 14
milioni al Corpo del Soccorso Alpino di Fiemme,
importante realtà di volontariato valligiana che opera in
una valle caratterizzata da montagne e da una presenza
turistica sempre più consistente e sempre meno conscia
dei propri limiti e delle proprie capacità.
Da ricordare anche la concessione, nel solco della
tradizione ormai consolidata, di un contributo di 24
milioni di lire all’Ospedale di Fiemme per l’acquisto di
importante apparecchiatura diagnostica.
In ultimo, voglio ricordare l’adesione alla
Fondazione Stava 1985, con la sottoscrizione del fondo
di dotazione per 5 milioni.. Anche in questo caso, si
tratta di attenta considerazione per quelle realtà che
forse operano con meno clamore e lontane dai riflettori, ma che, con il loro lavoro, evitano drammi come
quello che ha colpito la Regola di Tesero e l’intera
Valle di Fiemme.
LA NUOVA S.P.A.
Passando alle attività produttive della Comunità, in
primo luogo l’Azienda Segagione Legnami ha beneficiato di consistenti interventi di miglioramento, con la
sostituzione di macchine ed attrezzature. Nel corso del
quadriennio, è stato sostituito un carrello elevatore, è
stata aggiornata la refilatrice Esterer, completandola
con la parte elettronica, è stato sostituito il sistema
elettronico di misurazione delle tavole e dei tronchi,
nonché la caldaia a servizio dei forni di essicazione. E’
stato altresì sostituito l’impianto di aspirazione e
potenziato il reparto di produzione dei semilavorati,
con l’aggiunta di due troncatrici e di una giuntatrice.
Complessivamente, nei quattro anni, sono stati
effettuati investimenti per circa 1 miliardo e 900 milioni di lire.
La novità vera è però che col prossimo anno
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l’Azienda Segagione Legnami opererà con una nuova
società per azioni. Nel corso del corrente anno, è stata
infatti costituita una società e richiesta la nomina di un
perito stimatore dell’Attività dell’Azienda Segagione
Legnami. Entro il corrente anno sarà quindi possibile
conferire l’azienda nella società.
Questo è sicuramente un passo importante che va
nella direzione di modernizzare l’attività produttiva, che
sempre meno può convivere con i tempi dell’ente pubblico: i mercati si evolvono giorno per giorno e quindi è
necessario disporre degli strumenti opportuni. E’ da
segnalare in ogni caso che in questa prima fase, forse il
capitale sociale della società, denominata “Magnifica
Comunità di Fiemme-Azienda Segagione Legnami
SpA”, proprio per confermare la continuità e valorizzare un marchio ormai riconosciuto ed apprezzato dal
mercato, è detenuto interamente dall’Ente, che resta
anche proprietario di tutti gli immobili della segheria.
IL PATRIMONIO FORESTALE
L’ultimo punto che voglio trattare, non sicuramente
per importanza ma perché è quello che ha richiesto il
maggior impegno nella ricerca e nella sintesi, è relativo
all’Azienda Agricola Forestale, che cura e gestisce
quello che si può sicuramente considerare il “cuore”
della Comunità, e cioè il patrimonio forestale.
Non voglio dilungarmi sull’attività per così dire
ordinaria dell’Azienda Agricola, come l’attività selvicolturale che ha garantito il materiale legnoso, ecocertificato, alla segheria (per inciso, l’ecocertificazione è
stata recentemente rinnovata con ovvia soddisfazione,
in quanto ha confermato un modo di operare estremamente valido ed efficace) o come l’attività agricola,
con la messa a dimora di centinaia di migliaia di piantine che garantiscono un futuro ai nostri boschi o che
permettono di anticipare l’opera della natura, come in
occasione dei recenti schianti che hanno comportanto,
tra le altre cose, un deprezzamento del valore del
legname e la necessità di intervenire con celerità e
solerzia nel recupero del materiale a terra e nella ricostruzione dei soprassuoli.
È stato attivato il progetto dei lavori sulla L.P. 14/92
dell’agricoltura di montagna, con la collaborazione del
Comprensorio C1 e del Comune di Moena, progetto
che ha permesso il recupero di numerose strutture alpine destinate per lo più al ricovero degli escursionisti e
dei pastori, ma che hanno una valenza che travalica
l’effettivo utilizzo, in quanto fanno parte della storia
del bosco e della Comunità.
È stato attivato, quando il numero degli operai
iscritti era sufficiente, il Progetto Azione 12, che ha
permesso l’effettuazione di interventi significativi
anche per la loro valenza sociale; tra tutti, il ripristino
del sentiero per disabili che conduce al lago di Cece,
con il recupero completo del fabbricato.
Tra l’attività ordinaria, è poi da ricordare l’effettuazione dei consueti piani economici , nel I Distretto di
Trento (Passo Cisa, Monte Corno, Fraul, Scales,
Solaiolo, Lavazè), nel II Distretto di Trento (Val
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Cadino), nel III Distretto A (Valmoena, Forame ed
Inferno), nel III Distretto B (Cermis e Lagorai), nel VII
Distretto (Monte Cornon). Da segnalare invece come
novità assoluta la redazione dei piani dei Comuni di
Panchià e Tesero. Si auspica che la collaborazione con
i Comuni trovi nuova forza e vigore in quanto può
sicuramente assicurare una marcia in più alla Valle di
Fiemme.
Da segnalare la decisione di dare nuovo sviluppo al
vivaio di Solaiolo, sia con la posa di un impianto di
irrigazione automatico che dotando la struttura di
nuove macchine ed attrezzature.
In prospettiva, è previsto anche il recupero del fabbricato, che potrebbe diventare importante luogo di
rappresentanza dell’Ente.
Tra gli investimenti effettuati nell’Azienda Agricola
Forestale, da ricordare sono sicuramente la sostituzione
della terna gommata, di un trattore, di un rimorchio e
di un verricello forestale, per un costo complessivo di
circa 250 milioni di lire. Sono state inoltre sostituiti
quattro veicoli Fiat Panda.
Da segnalare inoltre l’ampliamento del magazzino
forestale di Molina di Fiemme, che permette adesso il
ricovero di tutti i mezzi in dotazione, e la sottoscrizione di un protocollo di collaborazione con l’Istituto
Agrario di San Michele all’Adige, per l’organizzazione
di attività didattiche in campo forestale, a dimostrazione del livello di eccellenza raggiunto dall’Azienda
Forestale.
Ovviamente tutte queste iniziative ed attività comportano anche la necessità di disporre di personale tecnico preparato e competente: E’ stato assunto un nuovo
tecnico forestale a tempo indeterminato, in sostituzione
di altro dimissionario, ed uno a tempo determinato.
Tra gli interventi di carattere straordinario, mi
preme sottolineare gli interventi di costruzione di
nuove strade forestali: sono stati aggiunti alla viabilità
comunitaria circa 19 chilometri di nuove strade:
Valsorda, Cercenai-Rio delle Pozze, Cercani-Pian dei
Canoni, Rio Tò Bel-Pian dei Canoni, Rio Tò Bel-Rio
di Sadole, Rio di Sadole-Pian dei Canoni, Costa Osela,
Cancel-Rio delle Laste, Orti Valgrana-Storta, Mugon
Aeroplano. In quest’ultimo caso, va sottolineata anche
la fattiva collaborazione con il Comune di
Castello/Molina di Fiemme, atteso che un tratto della
strada serve il territorio di questo Comune.
La spesa complessiva ammonta a circa 3 miliardi di
lire, sui quali, è necessario ricordarlo, sono stati ottenuti contributi provinciali per circa 2 miliardi.
Voglio concludere questa breve carrellata sui principali fatti che hanno caratterizzato questi quattro anni,
ricordando l’adesione all’accordo volontario ambientale per la promozione e la diffusione di sistemi di
gestione ambientale, in collaborazione con la Provincia
e l’Agenzia Nazionale per la protezione dell’ambiente,
e l’incremento del patrimonio forestale, con l’acquisto,
in diverse zone della valle di Fiemme, di 76.868 metri
quadrati di bosco.
LO SCARIO
Elvio Partel
DAL CONSIGLIO
DEI REGOLANI
20 SETTEMBRE 2002
INCARICO
PROGETTUALE
PER LA SISTEMAZIONE
DELLA NUOVA SEDE
Nella seduta del 31 luglio, il consiglio dei
regolani aveva deciso l’acquisto dell’immobile ex sede Telecom, destinato ad ospitare
gli uffici tecnici ed amministrativi dell’Ente,
in vista degli ormai prossimi lavori di restauro del Palazzo.
Dopo questa scelta, si è reso necessario
procedere alla ristrutturazione e all’adeguamento funzionale dell’edificio. In modo particolare, è emersa la necessità di chiudere la
parete a piano terra, in modo da ricavarne
dei locali per uffici, mettere a norma gli impianti elettrici ed idraulici, rifare la pavimentazione di alcuni
locali, procedere alla completa tinteggiatura.
Con questi presupposti, è stato incaricato lo Studio
tecnico del perito industriale Lorenzo Soppelsa di
Cavalese per la predisposizione del progetto esecutivo,
completo degli elaborati grafici e del computo metrico
esecutivo. Il preventivo di parcella è stato pari a
9.215,53 Euro, comprese la direzione lavori, la misura
e la contabilità finale.
I lavori di sistemazione della struttura comporteranno una spesa complessiva prevista in circa 80.000
Euro. Gli uffici saranno trasferiti nella nuova sede non
appena possibile.
quadrati, tutte in comune catastale di Forno e tutte
prive di interesse forestale.
Il consiglio dei regolani ha deliberato quindi di
chiedere la sospensione temporanea dell’uso civico, a
decorrere dalla data stabilita dal Servizio Espropriazioni e fino al completamento dei lavori, al più tardi
entro il 31 maggio 2004.
Da segnalare l’intervento del regolano di Tesero
Francesco Zanon, il quale ha chiesto che si chiarisca,
una volta per tutte, se i terreni della Comunità sono
assoggettati al vincolo d’uso civico o del diritto di
“vicinia”, come previsto dallo Statuto.
Dopo un breve dibattito, su proposta dello Scario
Elvio Partel, si è deciso di chiedere sulla questione un
parere legale.
COLLETTORE ACQUE NERE
MEDIL-FORNO-MEZZAVALLE
PERMUTA DI TERRENI
CON IL COMUNE DI ZIANO
Con nota del 13 agosto, il Servizio Opere Igienico
Sanitarie della Provincia Autonoma di Trento ha comunicato l’intenzione di realizzare al più presto il collettore principale della fognatura Medil-Forno-Mezzavalle, opera prevista nella terza modifica al Piano provinciale di risanamento delle acque nel bacino del torrente
Avisio, con la prospettiva di garantire il risanamento
delle risorse idriche, ripristinare la capacità di resistenza ecologica ed assicurarne la razionale utilizzazione
per le esigenze legate all’alimentazione e agli usi sportivi, del tempo libero, della ricreazione e del turismo.
Per l’esecuzione dei lavori, era prevista l’occupazione temporanea di alcuni terreni comunitari, in particolare tre porzioni rispettivamente di 50, 26 e 11 metri
In data 5 settembre 2001, il Consiglio dei Regolani
aveva autorizzato il Comune di Ziano a realizzare, su
suolo comunitario, le opere di presa dell’acquedotto e
la vasca di accumulo dell’impianto antincendio, oltre a
posare le tubazioni interrate, al servizio di Malga
Sadole.
Il 2 agosto scorso, il Comune ha chiesto di poter
acquistare dalla Comunità i terreni interessati ai lavori
e di costituire una servitù di acquedotto per una larghezza di 2 metri e una lunghezza di 345, quindi per
complessivi 690 metri quadrati. In più, lo stesso
Comune ha espresso la volontà di acquistare anche una
fascia di terreno circostante gli edifici di Malga Sadole,
in modo da assicurare un minimo spazio di manovra
9
attorno alla struttura. Va ricordato che gli edifici sono
di proprietà comunale mentre il pascolo che li circonda
è di proprietà della Magnifica. In totale, 3.368 metri
quadrati, il cui valore è stato fissato in 3.786,44 Euro.
Nel contempo, la Comunità ha manifestato il proprio interesse per l’acquisto di altri terreni situati
all’interno del piazzale della segheria, già in concessione all’Ente valligiano fino al 30 aprile 2003.
Complessivamente 3.233 metri quadrati, con un valore
di 166.984,45 Euro.
Dopo una serie di incontri tra le parti, è stato raggiunto l’accordo per la permuta. La stessa, approvata
dal consiglio dei regolani, prevede un conguaglio, a
carico della Comunità, pari alla differenza dei valori
determinati, vale a dire a 163.198,01 Euro.
OPERE IDRAULICHE
ALL’ALPE DI LUSIA
Il Consiglio dei Regolani ha autorizzato la Sif Lusia
di Moena ad interrare una cisterna di accumulo della
capacità di 6000 litri d’acqua, da utilizzare per la raccolta delle acque sorgive, ed una tubazione, ad uso
acquedotto, della lunghezza di circa 650 metri, destinata al servizio del nuovo fabbricato turistico di Valbona.
Ovviamente sono state anche deliberate una serie di
prescrizioni. Tra esse, il rispetto delle previsioni progettuali, in particolare quelle relative al pronto reinverdimento delle superfici smosse durante i lavori, la
messa in atto di tutti gli accorgimenti idonei ad evitare
problemi per l’attività dell’alpeggio, la possibilità per
l’Ente di utilizzare eventualmente, in modo gratuito,
l’acqua per le proprie esigenze, il pagamento di un
indennizzo, una tantum, di 1000 Euro.
PIANO
DI INVESTIMENTI
DI TUTELA AMBIENTALE
Unanime l’approvazione del piano di investimenti
per opere di sistemazione intensive ed estensive, a prevenzione e di difesa da possibili eventi calamitosi, previste l’anno prossimo nel Secondo Distretto della Val
Cadino, nel Quinto Distretto Est di Predazzo e del
Sesto Distretto di Moena. Interessata una superficie di
oltre 38 ettari, per un costo totale di 95.354,73 Euro e
comunque con il contributo provinciale previsto nella
misura del 90%. Approvato anche il progetto degli
interventi di ripristino ambientale nelle zone colpite
dal nubifragio del settembre 2000 che ha abbattuto
alcune grosse porzioni di bosco. Anche in questo caso,
è previsto il finanziamento provinciale riferito al Piano
di Sviluppo Rurale. Il Consiglio ha ritenuto di iniziare
al più presto le operazioni di rimboschimento soprattutto per evitare la diffusione delle essenze forestali
che ritardano il processo di rinnovamento naturale del
bosco. Il progetto di recupero per il 2003, predisposto
dall’Ufficio Forestale, interessa nello specifico la zona
dei “Masi Bassi” in comune catastale di Castello e la
zona di di “Valgrana-Costa di Mezzo” in comune cata-
10
stale di Cavalese. La spesa prevista è di 78.249,60
Euro.
PIANO
DI ASSESTAMENTO
DEL SETTIMO
DISTRETTO
Alla fine del 2003, andrà a cessare la validità del
Piano di Assestamento del settimo Distretto Forestale
Monte Cornon, che interessa i boschi comunitari situati
lungo la destra orografica dell’Avisio, nei comuni catastali di Tesero, Panchià e Ziano. Durante l’estate del
prossimo anno, si dovranno quindi portare a termine le
operazioni necessarie a redigere il piano che andrà in
vigore nel 2004, presentando alla Provincia la domanda di contributo, corredata dal preventivo di un tecnico.
Lo stesso piano, secondo il parere dell’Ufficio Tecnico
Forestale, dovrà tenere nella massima considerazione
un discorso di continuità nelle modalità gestionali, analizzando il rapporto uomo-territorio (inteso nelle sue
più diverse accezioni di tipo economico, storico, culturale, sociale) e con un occhio di riguardo per le moderne esigenze di conservazione e tutela del patrimonio.
Il programma di gestione che il nuovo piano di
assestamento potrebbe andare a proporre, dovrà considerare quindi alcuni contenuti fondamentali, che fanno
riferimento alla storia e all’evoluzione del territorio
considerato e che sono in particolare: l’aspetto vegetazionale e forestale, con la conoscenza dello stato di
salute del bosco, della composizione specifica,
dell’incremento legnoso e dei fenomeni evolutivi in
atto; l’attività zootecnica, partendo dal presupposto
che la continuità dell'alpeggio è condizione indispensabile per il mantenimento di alcune peculiarità; le altre
funzioni attribuibili alla foresta, compresi gli aspetti
legati alla fruizione venatoria e turistico ricreativa.
L’incarico della revisione el Piano Economico del
settimo Distretto Forestale Monte Cornon è stato affidato al dottor Stefano Cattoi, responsabile dell’Ufficio
Forestale. Il preventivo di spesa è pari a 28.749,60
Euro, dei quali 23.958 per onorari, spese di cavallettamento e confinazione e 4.891,60 per oneri fiscali. La
revisione dovrebbe essere finanziata dalla Provincia
nella misura dell’80%.
STRADA FORESTALE
CANCEL-RIO DELLE LASTE
Costerà 321.532,01 Euro la strada forestale
“Cancel-Rio delle Laste”, in comune catastale di
Predazzo, il cui progetto è stato redatto dall’Ufficio
Forestale. Si tratta della prosecuzione di un programma
avviato negli anni scorsi e che prevede il collegamento
diretto tra il Distretto Est ed il Distretto Ovest di
Predazzo, con il recupero ed il potenziamento della
viabilità esistente, al fine di garantire un più razionale
trasporto del legname.
È il secondo intervento in questa direzione, dopo il
tratto “Tombol-Valmaggiore-Cancel”. Ad esso seguirà
l’ultima parte dei lavori, per collegare il rio delle Laste
con la zona denominata “La Granda”, nel Quinto
Distretto Est.
Dal punto di vista urbanistico, siamo in aree classificate a bosco. Nel considerare l’ampia zona boscata da
servire, si è cercato di utilizzare al massimo la viabilità
minore esistente, in modo da minimizzare l’impatto di
nuove aperture stradali.
Poco meno di tre quarti (1.781 metri) dello sviluppo
complessivo (2.500 metri) si riferiscono alla manutenzione ordinaria di un’arteria trattorabile già esistente. Il
resto (693 metri) costituisce una nuova strada di collegamento che, per circa 50 metri, ricalca una vecchia
pista di esbosco del legname.
L’esistenza di una viabilità realizzata nel secolo
scorso, con tecniche costruttive per le quali si è fatto
ampio ricorso all’impiego di pietra locale, ha imposto
una doverosa attenzione al rispetto di tutti quei manufatti (muri di sostegno, canalizzazione delle acque) che
ormai fanno parte integrante dell’ambiente, del quale
costituiscono un pregevole elemento paesaggistico. Il
mantenimento di questi aspetti, assieme ad altri lavori
aggiuntivi richiesti per il consolidamento delle rampe a
monte e a valle, con scogliere e terre rinforzate e ripristino dei caratteristici muretti in sasso, per il completo
rifacimento di un ponte sul rio Pierenzen e per la
messa in sicurezza dell’alveo di un rivo a carattere
temporaneo, ha notevolmente inciso sui costi di costruzione previsti. Solo per il tratto soggetto a manutenzione straordinaria, la spesa preventivata è di circa
206.000 Euro.
Un investimento comunque importante, tenuto
conto che nei prossimi cinque anni di validità del piano
economico, lungo questa strada potranno essere esboscati con autocarro almeno 5.000 metri cubi di legname di ottima qualità e che, nei prossimi decenni, si
possono prevedere sensibili aumenti di ripresa.
L’opera può beneficiare dei contributi previsti dal
Piano di Sviluppo Rurale della Provincia, nella misura
del 70% della spesa ritenuta ammissibile (lo Scario è
stato autorizzato a presentare la relativa domanda),
mentre l’esecuzione dei lavori è in programma nel
corso della stagione operativa 2003, o in regia diretta o
mediante appalto a ditte specializzate del settore. La
direzione lavori sarà in ogni caso curata dall’Ufficio
Forestale.
MANUTENZIONE
ORDINARIA
DI STRADE FORESTALI
Il Consiglio dei Regolani ha deliberato di approvare
il progetto di manutenzione ordinaria delle strade forestali denominate “Pozze” (diramazione Bredene e
Bocioni), in comune catastale di Predazzo, “Palù delle
Rane” e “Bambesta-Stropaia”, in comune catastale di
Ziano.
Gli interventi, previsti nel prossimo anno 2003,
riguardano 5,9 km di strade, principalmente con la
sostituzione delle canalette di sgrondo delle acque
meteoriche e la inghiaiatura del piano viabile, con ricarico di materiale legante.
Il costo complessivo previsto è di 34.379,10 Euro,
dei quali 27.285 per lavori a base d’asta, 1.364,25 per
spese tecniche e 5.729,85 per Iva.
Anche in questo caso, sarà presentata domanda di
finanziamento in Provincia.
CONTABILITÀ FINALE PER LA STRADA
“TOMBOL-VALMAGGIORE-CANCEL”
Il progetto complessivo dei lavori di miglioramento
della viabilità forestale in località “TombolValmaggiore-Cancel” era stato approvato dal Consiglio
dei Regolani ancora nella seduta del 20 marzo 1998. I
lavori sono stati realizzati in regia diretta, come da
delibera del 14 ottobre 1999.
Il direttore dei lavori dottor Ruggero Bolognani ha
ora predisposto la contabilità finale ed il certificato di
regolare esecuzione dei lavori.
Complessivamente, la spesa è stata di 179.931,07
Euro, con un risparmio, rispetto al preventivo, di oltre
11.000 Euro. La Provincia di Trento ha erogato già un
acconto di 85.653,10 Euro.
Il Consiglio ha chiesto il saldo, pari a 27.107,52
Euro.
STAMPATO IL VOLUME
DI TULLIO SARTORI MONTECROCE
Ancora nel 2000, la Comunità di Fiemme aveva
deciso di provvedere alla stampa, per la prima volta in
italiano, del volume “La Comunità di Fiemme ed il suo
diritto statutario” di Tullio Sartori Montecroce, insigne giurista trentino, docente all’Università di
Innsbruck dal 1896 al 1905, anno in cui morì alla ancora giovane età di 42 anni. Il volume rappresenta una
delle opere fondamentali sulla storia dell’Ente, alla
quale hanno attinto anche numerosi studiosi successivi
e che è stata edita nel 1891. Purtroppo la sola edizione
tedesca ne ha limitato la conoscenza, per cui la
Comunità ha deciso di provvedere alla traduzione e
alla stampa in italiano.
L’opera è stata integrata con una serie di significative annotazioni a margine del prof. Italo Giordani di
Panchià, il quale ha curato anche alcune parti aggiuntive, riguardanti il Quadernollo della Comunità e le
Consuetudini di Fiemme.
La traduzione del volume è stata curata da Eleonora
Vanzo di Cavalese, con la supervisione dell’avv.
Michele Vescoli, per quanto si riferisce agli aspetti giuridici.
La stampa è stata affidata alla Tipografia Nova Print
di Cavalese, che ha presentato l’offerta migliore delle
sei pervenute da parte di altrettante aziende regionali:
1000 copie al costo complessivo di 6.420 Euro più Iva.
Ne parliamo diffusamente nell’ inserto speciale di
questo numero.
11
DA
DICEMBRE A MARZO 2003
LA MOSTRA DI VALENTINO ROVISI
Il Circolo Culturale “Valentino Rovisi” di Moena,
che l’anno scorso ha portato a termine una importante
ricerca sul pittore dal quale prende il nome, ha intenzione di organizzare una mostra celebrativa dal titolo
“Il metodo di una vera e lodevole imitazione:
Valentino Rovisi nella bottega del Grande Tiepolo”.
L’iniziativa troverà collocazione nelle sale del
palazzo di Cavalese, sarà aperta ufficialmente il 6
dicembre e si concluderà il 1° marzo 2003, configurandosi anche come l’avvenimento culturale di maggiore
significato in occasione dei prossimi Mondiali di Sci
Nordico.
La Comunità, oltre a mettere a disposizione i locali
e le strutture espositive, con il prestito dei quadri e dei
disegni di sua proprietà, ha garantito il proprio patrocinio, autorizzando fin d’ora la collaborazione del messo
per il trasporto delle opere prestate da importanti istituzioni museali.
Non è stato invece richiesto dagli organizzatori
alcun intervento di carattere finanziario.
28. RASSEGNA
DEI CORI COMUNITARI
Come per gli anni scorsi, il Consiglio dei Regolani
ha deciso di patrocinare la tradizionale rassegna dei
cori della montagna di Fiemme, compresi nel nesso
comunitario, svoltasi a Tesero sabato 19 ottobre, per
l’organizzazione del coro Genzianella.
L’impegno di spesa è stato pari a 2.000 Euro, destinati alla stampa del materiale pubblicitario e al rinfresco.
14 OTTOBRE 2002
AUTORIZZATI
GLI INTERVENTI
PER IL POTENZIAMENTO
DELL’AREA DEL
CERMIS
Con otto voti favorevoli e l’astensione del regolano
di Varena Albino Defrancesco, il Consiglio dei
Regolani ha autorizzato la Società Funivie del Cermis
alla realizzazione di un imponente piano di nuovi investimenti per ampliare, potenziare e rendere maggiormente utilizzabile l’area sciistica dell’Alpe Cermis, la
quale ricade in massima parte su territorio di proprietà
della Magnifica.
Un programma che sarà realizzato nei prossimi cinque-sei mesi e per il quale serviva il completamento
dell’iter preliminare, con le necessarie autorizzazioni,
entro il 30 novembre, in modo da poter presentare, nei
termini stabiliti dalla legge, le domande di contributo
alla Provincia Autonoma di Trento.
12
Ci potrebbero essere anche delle modifiche, rispetto
a quanto previsto, per effetto dell’andamento economico delle prossime stagioni e con riferimento alla possibilità di ottenere rimborsi da parte degli Stati Uniti,
dopo il tragico evento del 3 febbraio 1998.
Gli interventi programmati sono i seguenti:
1. Collegamento tra l’area sciabile di “Prafiorì” e
quella di “Costabella”, da realizzarsi mediante una
nuova pista, denominata “Forcella” (dal Paion del
Cermis fino alla Forcella di Bombasel) e con la
costruzione di uno skiweg di collegamento tra la
pista “Prafiorì” e la pista “Costabella”, in senso
contrario a quello esistente. Come conseguenza, ci
sarà la demolizione dello skilift di “Bombasel” e
sono inoltre previste anche delle opere paravalanghe, richieste dai servizi forestali competenti, in
modo da mettere in sicurezza la pista “Prafiorì”.
2. Sostituzione della funivia di collegamento tra il
Doss dei Laresi e la zona degli alberghi con una
nuova telecabina ad agganciamento automatico e
contestuale smantellamento della vecchia funivia, secondo tronco, ormai obsoleta e non più
all’altezza delle moderne esigenze sciistiche, e
della seggiovia quadriposto Olimpia, che dal
Doss dei Laresi arriva al Campiol del Pel.
3. Ampliamento dell’area sciabile di Prafiorì, da
realizzare attraverso l’allargamento della pista
“Prafiorì” e della pista “Salera” (inutilizzata da
molti anni) e sostituendo l’attuale skilift con una
seggiovia quadriposto che parta dal Campiol del
Cermis. A tale scopo, verrà utilizzata la quadriposto
che dal Doss dei Laresi arriva al Campiol del Pel.
L’autorizzazione è stata subordinata ad una serie di
prescrizioni, tra le quali il pagamento dei seguenti
indennizzi:
AMPLIAMENTO AREA SCIABILE PRAFIORÌ
E COLLEGAMENTO CON LA ZONA DI COSTABELLA PAION: per lo skiweg di collegamento (circa
6.000 metri quadrati) un indennizzo una tantum di
3.500 Euro per la durata (trentennale) della concessione; per l’allargamento della pista “Prafiorì” 9.500 Euro
una tantum; per il prolungamento della pista “Prafiorì”
fino al Campiol del Pel, 5.000 Euro una tantum più 115
Euro all’anno relativamente al diritto di superficie per
la cabina di trasformazione; per l’allargamento e la
sistemazione della pista “Salera”, 4.250 Euro una tantum.
NUOVA TELECABINA DOSS DEI LARESI CERMIS: il nuovo impianto, che viaggia ad un’altezza
più bassa rispetto alla funivia, abbisogna di una nuova
traccia all’interno del bosco, pur riutilizzando il tracciato di una linea elettrica dismessa. L’indennizzo una
tantum fissato è pari a 30.000 Euro, oltre ad una indennità di sorvolo (1.900 metri di linea) di 1.083 Euro
all’anno e ad altri 1.083 Euro per i 19 piloni previsti.
NUOVO IMPIANTO “CAMPIOL DEL CERMISCIMON DEL TO’ DELLA TRAPPOLA”: l’indennizzo una tantum è stato stabilito nella misura di 20.000
Euro, a cui vanni aggiunti altri 2.137 Euro all’anno per
il diritto di sorvolo e per i 21 piloni che saranno
costruiti e 4.230 Euro per il diritto di superficie.
Il Consiglio dei Regolani ha anche chiesto alla
società di prevedere una forma di collegamento con le
malghe di proprietà dell’Ente in località “Campiol del
Cermis” e la predisposizione in zona dei servizi
(acqua, luce, fognatura), nella prospettiva di poter
ristrutturare in futuro un immobile a fini turistici.
Tra le altre condizioni poste per l’autorizzazione dei
lavori, la costituzione di una fidejussione bancaria di
30.000 Euro, l’obbligo del completo smantellamento
degli impianti da sostituire, con allontanamento in
discarica del materiale di risulta e ripristino del terreno
allo stato naturale, il pagamento del canone attuale di
occupazione dei suoli anche per gli allargamenti delle
nuove piste, il rimboschimento del vecchio skiweg di
collegamento tra Prafiorì e Costabella, la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutte le strade di accesso
ai cantieri, l’impegno all’eventuale indennizzo delle
porzioni di bosco che dovessero risultare danneggiate.
Astenuto, come ricordato, Albino Defrancesco, che
non ha condiviso la scelta fatta, per motivazioni di
carattere ambientale e di tutela del patrimonio boschivo, mentre si sono espressi a favore dell’operazione,
con valutazioni diverse, il vicescario Renzo Paluselli e
i regolani Giorgio Zorzi, Francesco Zanon, e Francesco
Degiampietro.
Da parte del revisore dei conti dottor Giancarlo
Sontacchi, è stato suggerito di chiedere alla società
Funivie del Cermis l’inserimento di un rappresentante
dell’Ente valligiano all’interno del consiglio di amministrazione. La proposta è stata condivisa da tutti i
Regolani.
VENDITA TERRENO
A SAN LUGANO
Con lettera del 2 agosto 2002, il Comune di Trodena ha chiesto alla Magnifica Comunità di Fiemme di
poter acquistare 135 metri quadrati di terreno a San
Lugano, da anni in concessione al Comune, che lo utilizza come piazzola di sosta degli autobus di linea e
dove si trova anche una pensilina per i viaggiatori in
attesa.
Unanime il Consiglio dei Regolani per l’accoglimento della richiesta. Il prezzo è stato complessivamente concordato nella misura di 5.865,75 Euro.
ACQUISTO TERRENI FORESTALI
A ROVER CARBONARE
Accogliendo la proposta del signor Renzo Tavernar,
per conto della signora Giulia Tavernar, originaria di
Capriana anche se da tempo residente in provincia si
Bergamo, il Consiglio ha deciso di acquistare 7.726
metri quadrati di terreni in comune catastale di Rover
Carbonare, precisamente in località “Prati del Corno”,
direttamente confinanti con la proprietà comunitaria e
di indubbio interesse per l’Ente. Il prezzo è stato stabilito in 9.000 Euro.
Va sottolineato che, nell’ultimo quadriennio, la
Comunità ha acquistato la bellezza di 76.868 metri
quadrati, aumentando considerevolmente il suo patrimonio.
CEDUTA
ALL’ATESINA
PARTE DELL’AUTOSTAZIONE
DI
PREDAZZO
Al termine di una trattativa portata avanti per circa
un anno, con l’interessamento diretto dello Scario
Elvio Partel e del Vicescario Renzo Paluselli, il
Consiglio dei Regolani ha deciso di vendere alla
società automobilistica Atesina di Trento il piazzale di
sosta degli autobus, presso l’autostazione di Via
Marconi a Predazzo, gli uffici e la sala autisti, la
biglietteria-sala di aspetto e i servizi igienici.
Il valore dei beni suddetti è stato concordato nella
cifra di 695.000 Euro.
Il primo passo, ha evidenziato lo Scario, nella direzione di vendere l’intero immobile, il quale non garantisce una rendita soddisfaciente e costante.
Il ricavato è stato destinato alla parziale copertura
delle spese di acquisto dell’edificio ex Telecom di
Cavalese, dove saranno prossimamente trasferiti gli
uffici della Magnifica, in vista dei lavori di completo
restauro del cinquecentesco palazzo della sede.
SOSTITUITA
LA VECCHIA
MACCHINA OPERATRICE
Era in funzione dal 1996 ed aveva effettuato circa
8.000 ore di lavoro. Per questo si è reso necessario
sostituirla con un nuovo mezzo. Il Consiglio dei
Regolani ha deliberato di acquistare dalla ditta “VF
Venieri Spa” di Lugo di Ravenna una nuova macchina
operatrice, completa di cabina con riscaldamento,
attacco rapido meccanico, benna anteriore standard
completa di lama di protezione, comando idraulico ed
elettrico per l’uso della benna miscelatrice, benna
miscelatrice con resa di 700 litri, due benne per il
retroescavatore e autoradio, al prezzo di 45.000 Euro,
dai quali vanno detratti 17.500 Euro, relativi alla valutazione dell’usato.
In totale, la Comunità ha affrontato una spesa di
27.500 Euro. Il mezzo sarà dato in dotazione
all’Azienda Agricola Forestale.
DIPENDENTI
COMUNITARI
Dal 30 novembre fino al termine del mandato
amministrativo, è stato posto in aspettativa, su sua
richiesta, il dipendente Francesco Casal, eletto sindaco
di Capriana lo scorso maggio.
Il Consiglio ha anche accolto la richiesta di riassunzione di Michele Dezulian, che aveva rassegnato le
proprie dimissioni a far data dallo scorso 7 agosto.
13
20 SETTEMBRE 2002: APPROVATA UNA MOZIONE DAL CONSIGLIO DEI REGOLANI
SALVIAMO STRAMENTIZZO
Più volte discussa anche all’interno del Comitato Pesca, la situazione è stata
oggetto di un lungo dibattito per ribadire la necessità di risolvere una volta per tutte,
e con sollecitudine, un problema che suscita l’indignazione di residenti e ospiti.
LA MOZIONE
Riprendendo una tematica più volte affrontata e
discussa all’interno del Comitato Pesca e richiamando
la delibera adottata, a fine agosto, dal Consiglio
Comunale di Castello-Molina di Fiemme, il Consiglio
dei Regolani ha approvato il 20 settembre una mozione
illustrata dal regolano di Predazzo Luca Giongo e relativa alla situazione di grave degrado in cui è venuto a
trovarsi il bacino artificiale di Stramentizzo.
Una gestione del lago che continua a suscitare
l’indignazione, più che giustificata, dei residenti e
degli ospiti, per i riflessi di ordine ambientale, ma
anche per i problemi di sicurezza, che la situazione
comporta.
Il bacino idroelettrico di Stramentizzo e la relativa
centrale di S. Floriano furono realizzati negli anni
Cinquanta dalla società Avisio SpA, di cui la Comunità
era socia al 20%, assieme alla Sit SpA di Trento e alla
Regione Trentino Alto Adige. Con la nazionalizzazione dell’energia (1962), entrambi sono diventati di proprietà dell’Enel, ente che tuttora gestisce l’impianto.
La diga è parte integrante del bacino idrografico
dell’Avisio. Se nei decenni scorsi, la politica tesa al
massimo sfruttamento delle risorse idriche ai fini della
produzione di energia elettrica (basti
pensare agli sbarramenti artificiali di
Fedaia, Pezzè, Forte Buso e
Stramentizzo) aveva già compromesso
l’ambiente naturale, la successiva
gestione delle acque ha ancora più
aggravato le condizioni dell’intero torrente, soprattutto a causa del mancato
rilascio della portata minima. L’accordo tra Provincia ed Enti Gestori sul
rilascio obbligatorio delle acque dai
bacini idroelettrici è stata sicuramente
un passo avanti, ma è altrettanto chiaro
che molto rimane da fare per raggiungere un equilibrio tra politica energetica, regimazione delle acque, politica
turistica e salvaguardia dell’ambiente.
Le prese di posizione, anche dure,
della Magnifica, dei Comuni di
Fiemme, delle Associazioni Pescatori e
14
SP Fersina-Avisio; la creazione di una diga di sbarramento per il materiale inerte ed il periodico asporto del
materiale depositato; la regolamentazione, tramite una
convenzione tra Enel e Provincia, delle modalità di utilizzo dell’acqua, tale da assicurare il mantenimento del
livello del lago su limiti compatibili con le esigenze
turistico-ambientali, specialmente durante la stagione
estiva.
La mozione è stata inviata alla Provincia di Trento
(Giunta, Consiglio, Assessorato alle Fonti Energetiche,
Assessorato all'Ambiente, Capigruppo, Servizio
Faunistico, Servizio Geologico, Servizio Acque
Pubbliche e Opere Idrauliche), all’Enel, al Compren-
sorio di Fiemme, ai Comuni della vallata, al Comune
di Anterivo, alla Provincia di Bolzano, all’Apt di
Fiemme e alla stampa.
Va ricordato infine (lo ha fatto il regolano di Tesero
Francesco Zanon) che recentemente gli impianti idroelettrici dell’Enel, facenti parte del sito dell’Avisio,
hanno ottenuto la certificazione Enas e la registrazione
presso la Sezione Emas Italia del Comitato per
l’Ecolabel e l’Ecoaudit.
Nella dichiarazione ambientale 2000, che riporta la
politica ambientale adottata dall’Enel, viene posta particolare attenzione su questi problemi, che si auspica
possano essere risolti in tempi brevi e in via definitiva.
LE MODALITÀ DI PESCA DEL 2003
degli Ambientalisti, nei confronti degli Enti gestori
delle centrali e della Provincia, di fronte a situazioni
inaccettabili (si veda, per esempio, lo svaso del bacino
di Pezzè, che ha causato danni incalcolabili alla fauna
ittica, determinando lo spostamento a valle, proprio a
Stramentizzo, di tutto il fango fuoriuscito) hanno sicuramente prodotto effetti positivi, anche se molti interrogativi non hanno ancora trovato risposta.
Uno di questi riguarda il livello della melma che ha
ridotto in modo sensibile la luce del ponte lungo la
strada provinciale Fersina-Avisio, con evidenti problemi per la stabilità del manufatto. Senza dimenticare il
bassissimo livello delle acque, con la trasformazione
del bacino in una distesa di limo e sabbia e con conseguenze devastanti per la fauna ittica.
Il Consiglio dei Regolani ha pienamente condiviso
le preoccupazioni espresse dal Comune di CastelloMolina, confermando le seguenti priorità: un radicale
intervento di pulizia e di diradamento e/o taglio della
vegetazione; un intervento di recupero del materiale
inerte, specialmente nel tratto più prossimo alla foce
dell’Avisio; la creazione, a scopi turistici, di un’area a
verde attrezzato nella zona compresa tra la SS. 612 e la
Approvate a fine novembre dal Consiglio dei
Regolani, dopo essere state discusse dal Comitato
Pesca, le modalità previste per l’anno prossimo non si
discostano da quelle degli scorsi anni.
In sintesi, eccone i contenuti principali:
Apertura della stagione: è fissata alla prima
domenica di marzo per l’intera asta dell’Avisio e del
Travignolo, con la possibilità di spostamento della data
in caso di limitata portata d’acqua. L’apertura dei rivi è
stabilita per il 1° maggio, mentre i laghi alpini e i bacini artificiali saranno aperti non appena sgelata la maggior parte della loro superficie.
Misura del pescato: non ci sono variazioni rispetto
agli anni passati: 22 cm per la fario e l’iridea; 35 cm
per la marmorata, l’ibrido di marmorata e la trota lacustre; 35 cm per il temolo, la cui cattura è consentita dal
1° maggio al 30 settembre; 22 cm per il salmerino
comune; 15 cm per il salmerino alpino.
Numero delle catture: complessivamente cinque
pezzi per ciascuna uscita; per la marmorata, l’ibrido di
marmorata e il temolo, un pezzo per ciascuna specie e
per ogni uscita, comunque compresi nei cinque consentiti.
Uscite: 70 all’anno, oltre le quali sarà applicata ai
soci la quota valligiana.
Quote sociali: per i soci ordinari 65 Euro; per quelli di età inferiore ai 14 anni, quota ridotta della metà;
per i soci aggregati 97,50 Euro.
Permessi giornalieri: il costo giornaliero per
pescatori associati ad altre associazioni valligiane è di
6 Euro.
Permessi d’ospite: 12 Euro per acque correnti e
laghi alpini; 9 Euro per i bacini artificiali. Nella stessa
giornata può essere utilizzato un solo permesso d’ospite per l’intera valle. L’importo è identico per i Vicini
non associati ad alcuna associazione valligiana.
Limitazione dei permessi d’ospite: sono stabiliti
nella misura seguente: quattro permessi giornalieri a
Moena, nessuna limitazione a Predazzo, 10 a Ziano e
Panchià, 10 per Tesero, con cinque permessi nel tratto
“no kill” e nessuna limitazione per i laghetti alpini, 15
a Cavalese, con cinque nel tratto “no kill”, 15 per
Molina, relativamente alle acque correnti, nessuna
limitazione invece per i laghi alpini e il bacino di
Stramentizzo.
Computo dei permessi d’ospite: i valligiani e i
soci di una associazione pescatori di valle non verranno computati ai fini del contingentamento dei permessi
d’ospite, a condizione che gli stessi esibiscano, all’atto
della richiesta del permesso, il proprio libretto catture
rilasciato dalla associazione di appartenenza e la tessera dell’associazione pescatori Valfiemme.
Ami, esche, canne: la misura dell’amo è libera; con
esche naturali è proibito l’uso di ami ed ancorette dotati di ardiglione; tali prescrizioni devono essere osservate in tutte le zone di pesca, compresi i laghi alpini e i
laghetti artificiali; è vietato l’uso di più di due camole
sulla camoliera; nelle acque correnti e nei laghi alpini,
è consentita la pesca con l’uso di una sola canna.
Chiusura della stagione: è prevista alla data del 30
settembre; le associazioni pescatori di Cavalese e
Molina di Femme sono comunque autorizzate a proseguire fino al 30 novembre la pesca ai cavedani e alle
scardole.
Provvedimenti disciplinari: a carico di quanti non
si comportano in modo corretto, sono confermate le
sanzioni previste lo scorso anno; in caso di più infrazioni, si fa riferimento alla maggiore: ogni associazione può inasprire ulteriormente i provvedimenti sanzionatori, in caso di recidività degli interessati; ai soci
sospesi, non potranno essere rilasciati permessi di
pesca nell'ambito valligiano.
CORSO DI ABILITAZIONE
Proseguiranno anche l’anno prossimo i corsi di abilitazione alla pesca. Il prossimo appuntamento è fissato
per il mese di febbraio 2003. In vista di tale scadenza, gli interessati devono presentare la relativa domanda di
adesione, presso la segreteria della Magnifica Comunità, entro il 31 dicembre 2002.
I nuovi abilitati potranno quindi iniziare la loro attività fin dall’apertura della prossima stagione ittica.
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STRADE, STRUTTURE E RIMBOSCHIMENTI IN UNA INTENSA STAGIONE DI LAVORI.
QUANDO I PROGETTI
DIVENTANO REALIZZAZIONI
La stagione lavorativa 2002
che si sta chiudendo è stato un
anno di intensa attività per
l’Azienda Agricola, impegnata
su più fronti per dare attuazione
ai programmi che il Consiglio
dei Regolani ha messo in cantiere negli anni scorsi.
In molti casi, infatti, si tratta
di opere inserite nell’ambito di
progetti corposi che, per la loro
realizzazione richiedono inevitabilmente tempo, alla luce
anche delle condizioni ambientali dei cantieri di lavoro che
per diversi mesi all’anno non Il laghetto a Malga Corno
sono agibili.
Di seguito quindi si elencarealtà importantissimi per il mantenimento e la salvano alcune delle opere realizzate o in corso di ultimazio- guardia del patrimonio della Magnifica Comunità di
ne, ben coscienti che si tratta delle più visibili sul terri- Fiemme.
torio, soprattutto quelle documentate fotograficamente,
Laghetto a MALGA CORNO: le abbondanti prema si devono ricordare anche tutti gli altri interventi cipitazioni primaverili hanno consentito il completo
minori di manutenzione che ogni anno gli operai com- riempimento del laghetto, i cui lavori, iniziati lo scorso
piono.
anno, sono stati completati nei primi mesi del 2002. Il
Proprio tali interventi di dettaglio, poco visibili, di mantenimento del livello dell’acqua nel corso di tutta
manutenzione del bosco, della viabilità e dei fabbricati, la stagione ha dimostrato la buona realizzazione
anche se non così appariscenti come gli altri, sono in dell’opera ed ha aggiunto un ulteriore motivo di valore
PONTE in loc. VALGRANA:
nella primavera del 2002 è stato completato il lavoro, iniziato nel tardo
autunno precedente, con la messa in
opera delle travi portanti e del tavolato. I lavori, su progetto dell’ing.
Pederiva Alessandro di Cavalese, sono
stati realizzati direttamente dagli operai dell’Azienda Agricola, particolarmente esperti in questo tipo di opere,
avendone realizzate molte in passato.
La struttura portante in travi di acciaio
garantisce il transito di mezzi di portata idonea al trasporto del legname; il
tavolato in legno di larice proviene
direttamente dalla segheria della
Magnifica, e permette un ottimo inserimento nell’ambiente boschivo.
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Strade forestali ORTI STORTA MUGON
AEROPLANO: la manutenzione straordinaria e la
realizzazione della nuova arteria, entrambe finanziate
sul PSR della Provincia per un importo di circa
210.000 € su oltre 300.000 € di spesa ammessa,
hanno impegnato molte risorse e tempo, com’era prevedibile alla luce degli importi stanziati.
La maggior parte del lavoro è stata comunque eseguita, e si prevede che nel 2003 rimarranno da completare soprattutto gli interventi di finitura.
Strada forestale dei
CERCENAI: è ormai
giunto al termine l’impegno, durato più stagioni,
di sistemazione della
mulattiera dei Cercenai.
Le ditte Alta Quota di
Cavalese e Bortolas Scavi
di Tesero, nel 2002 hanno
ricostruito i ponti sul Rio
della Conca e sul Rio
Sadole e oggi la strada è
perfettamente agibile e
transitabile.
Prima dell’approvazione della contabilità finale
rimangono, anche in questo caso, alcuni limitati
interventi di finitura.
Il ponte
sul rio della Conca
Stalla del FORAME: In autunno, dopo l’utilizzo
estivo del pascolo da parte del bestiame all’alpeggio,
sono incominciati i lavori di ristrutturazione della
stalla di malga Forame; a parte qualche giornata di
cattivo tempo, l’impegno degli operai della Magnifica
ha consentito ai lavori di arrivare ad un buon punto di
realizzazione in maniera che per la prossima stagione
d’alpeggio la struttura sia agibile.
Baito delle CASERATTE nel C.C. Castello
Molina di Fiemme: iniziati nel tardo autunno 2001, i
lavori sono proseguiti e terminati nel corso del 2002.
Come in altri casi analoghi, la ristrutturazione di questo fabbricato, oltre che per l’alpeggio, potrà rappresentare un importante punto di sosta e presidio del
territorio anche per tutti i frequentatori della montagna.
17
Per quanto riguarda i lavori più strettamente connessi con la coltivazione forestale, gli
operai della Magnifica nel corso del 2002
hanno provveduto alla realizzazioni di interventi colturali su oltre 30 ettari di superficie
ed al rimboschimento dell’area della
Perengola
Entrambi gli interventi sono stati sostenuti
finanziariamente con contributi dal PSR della
Provincia; il primo con circa 57.000 €, mentre per il rimboschimento dell’area schiantata
nel 2000, il contributo assegnato è stato pari a
45.000 €. Da sottolineare in questo caso
l’estrema rapidità dell’intervento della
Magnifica Comunità di Fiemme, che, dopo
aver completato i lavori di allestimento del
legname schiantato su questa superficie, estesa oltre 15 ettari, a distanza di poco più di un Rimboschimento alla Perengola
anno dall’evento del 20 settembre 2000, ha
già provveduto alla ricostituzione del bosco. La
di provvedere quanto prima alla ricostituzione della
dislocazione dell’area, situata sopra una strada a pub- copertura forestale che svolge anche funzioni di proteblico transito, ha ulteriormente accelerato la necessità zione contro il dissesto idrogeologico.
GLI INTERVENTI DEL 2003
I programmi ed i lavori già approvati dal Consiglio
dei Regolani prevedono un’intensa stagione lavorativa
anche per il prossimo anno.
Infatti, potendo beneficiare anche di una serie di
possibilità contributive connesse con il Piano di
Sviluppo Rurale della PAT, attuato con fondi in parte
provenienti dalla Comunità Europea, si sono messe in
cantiere opere ed interventi che si inseriscono nel continuo processo di coltivazione e miglioramento del
patrimonio della Magnifica Comunità di Fiemme.
In particolare, per quanto riguarda la viabilità forestale, oltre alla strada del Buson di Cazzorga, approvata dal Consiglio dei Regolani nella scorsa primavera, i
cui lavori sono già iniziati in estate, per il 2003 è prevista la realizzazione della strada del Cancel Rio Laste,
che in massima parte recupera l’attuale strada di Cece.
Si tratterà di un intervento molto corposo (oltre
230.000 €) che prosegue l’opera già iniziata
di miglioramento della viabilità in una zona
forestalmente molto importante, con l’obiettivo finale (da concretizzarsi in più stralci realizzativi) di collegare il V Distretto Est della
Magnifica attraverso una rete viabile forestale
che eviti il giro del Lago di Fortebuso. Il contributo provinciale dovrebbe essere pari al
70% della spesa.
Per i rimboschimenti l’UTF ha proposto di
continuare l’opera di ricostituzione boschiva
delle aree schiantate nel settembre 2000, predisponendo un progetto per le zone dei Masi
Bassi in val Cadino e della Valgrana nel C.C.
di Cavalese. Sulla spesa complessiva preventivata in circa 65.000 €, il contributo potrà
ammontare ad un massimo di 45.000 €.
Per quel che riguarda gli interventi coltura-
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li, alla luce dei corposi finanziamenti già ottenuti nel
2002, per il prossimo anno si prevede di intervenire su
circa 38 ettari con una spesa prevista pari a circa
75.000 €. Il relativo contributo dovrebbe essere pari al
90% della spesa ammessa.
Nel prossimo anno inoltre dovranno essere realizzati, sulla base dell’art. 10 della L.P. 14/92, gli interventi
alle strutture di malga e ad utilizzazione collettiva, di
cui si era parlato nel numero 3/2001 del giornalino. Si
tratta di interventi a carico di Malga Buse, Cazzorga,
Moregna e dei Baiti di Val Sossoi e della Caserina.
Proprio in questi giorni infatti, è arrivata comunicazione dell’avvenuto finanziamento dei lavori con un contributo provinciale di circa 144.500 € su una spesa
ammessa di 160.000 €.
Dott. Giorgio BEHMANN
Il Cason di Cece
CRONACHE
COMUNITARIE
BENVENUTO A MONS. BRESSAN
Domenica 27 ottobre, è iniziata a Cavalese la visita pastorale
dell’Arcivescovo di Trento mons. Luigi Bressan, che ha interessato,
con una significativa serie di incontri, l’intero Decanato di Fiemme.
La messa d’apertura è stata celebrata alle 15 del pomeriggio
nella chiesa di S. Maria Assunta, gremita di fedeli e di autorità. Tra
esse, lo Scario della Magnifica Comunità di Fiemme Elvio Partel,
che ha portato all’illustre ospite il saluto della vallata, chiamata, pur
dall’alto di una consolidata forza economica, a rispondere con
generosità alle nuove urgenze sociali.
All’Offertorio, l’arcivescovo ha avuto in dono dallo Scario un
magnifico quadro in rame, opera di Ferdy Guadagnini, artista cavalesano di straordinaria bravura, le cui qualità sono ormai note non
soltanto in valle ma anche a livello nazionale ed internazionale.
Raffigurava lo stemma della stessa Magnifica Comunità. Il presule
ha ringraziato, sottolineando la grande capacità organizzativa, culturale e sociale della gente di Fiemme, al cui interno si sono
costruite importanti esperienze di volontariato in tutti i settori.
La visita decanale di mons. Bressan si è conclusa domenica 1°
dicembre con la messa celebrata nella Chiesa Arcipretale di
Predazzo.
Il quadro donato a Mons. Bressan
GRAZIE A PADRE ALDO
La Magnifica Comunità di
Fiemme ha voluto salutare, attraverso una cerimonia ufficiale, padre
Aldo Pancheri (nella foto), priore del
convento dei Francescani di
Cavalese, trasferito, in settembre,
nella nuova sede di Mezzolombardo.
L’incontro si è svolto giovedì 12
settembre, alle ore 17.30, nella sala
dei Consessi del palazzo della sede.
Lo Scario Elvio Partel ha ringraziato
in modo caloroso il frate, ricordando
il suo arrivo a Cavalese nel settembre
del 1999 ed evidenziando soprattutto
il suo grande impegno nel progetto di
recupero della chiesa dei Francescani, avvenuto negli anni scorso proprio sotto la sua
attentissima e qualificata regia.
“Il monumento” ha tenuto a sottolineare lo Scario
“è stato recuperato in tutto il suo splendore, sia sotto
l’aspetto artistico e culturale, sia dal punto di vista
della devozione, restando un riferimento sostanziale ed
una porta sempre aperta per tutti i fedeli di Fiemme”.
Partel ha quindi espresso un saluto cordiale di ben-
venuto nei confronti del suo successore padre Renato Bregantini, proveniente da Campo Lomaso, dopo essere stato precedentemente in Bolivia, a
Villazzano e a San Romedio.
In un breve intervento, padre Aldo
ha voluto soprattutto ricordare “un
lavoro ordinario e silenzioso, una presenza in tutta semplicità”, ringraziando la valle di Fiemme “che mi ha
accolto con grande simpatia e nei
confronti della quale il mio rapporto
è stato particolarmente positivo”.
“Vengo qui con le migliori disposizioni” ha detto padre Renato “e Dio
voglia che per questa valle ci siano
ancora dei bei progetti nuovi, all’insegna della salute,
della pace, della concordia e della collaborazione.
Dove non arriverò con la forza fisica, voglio arrivare
con quella della preghiera”.
A padre Aldo la Comunità ha fatto omaggio di una
bellissima scultura, opera dell’artista Felix Deflorian di
Tesero, mentre padre Renato ha avuto in dono una pubblicazione sulla storia dell’Ente.
19
LA SFIDA DEI BOSCAIOLI
Domenica 1 settembre, Molina di Fiemme ha ospi- vo al lariceto di Piazzol e il concerto della Fisorchestra
tato, come ogni anno, la classica, tradizionale festa del “ARMONIA” di Treviso.
boscaiolo, patrocinata dalla Magnifica Comunità, con
la partecipazione del Comune di Castello-Molina,
QUESTE LE CLASSIFICHE DELLE GARE:
dell’Amministrazione Foreste Demaniali di Cavalese e
ABBATTIMENTO E ALLESTIMENTO PIANPrimiero, dell’Ispettorato Distrettuale delle Foreste di
TE:
1. Chiocchetti Silvio, Carlo jr ed Erwin di
Cavalese, dell’Azienda Forestale del Baron Longo,
Moena;
2. Dellagiacoma Dario Predazzo, Giongo
dell’Associazione Boscaioli del Trentino e dell’AssoStefano
Predazzo,
Vanzo Paolo Ziano; 3. Giacomelli
ciazione Forestale del Trentino, oltre che con il supporVitale
e
Giacomelli
Moreno di Molina, Giacomelli
to operativo del locale Comitato Manifestazioni, dei
Franco
di
Predazzo;
4. Morandini Sergio e
Vigili del Fuoco e della società Polisportiva di Molina.
Morandini
Nicola
di
Castello,
Heinz Gianfranco di
Una giornata di successo pieno, sia sotto il profilo
meteorologico che dal punto di vista dei contenuti Carano; 5. Fanton Luciano di Tesero, Zanon Claudio
di Tesero, Piazzi Giancarlo di Masi di Cavalese; 6.
offerti da tutti i boscaioli intervenuti.
Al mattino, c’è stato il benvenuto della Banda So- Baldessari Pietro, Dellagiacoma Michele,
ciale di Molina, seguito dalla celebrazione della Santa Dellantonio Mauro Foreste Demaniali; 7. Zorzi
Messa davanti alla Grotta della Madonna dei Boscaioli. Sergio di Cavalese, Corradini Enrico di Castello,
Dopo il pranzo, è seguito nel pomeriggio il momen- Piazzi Marco di Masi; 8. Genetin Giancarlo,
Tommasi Mauro e Capovilla Daniele di Valfloriana.
to più atteso e spettacolare della manifestazione
Con le prove di abbattimento e allestimento piante e FUORI GARA: Unterhauser Bruno, Haas Engelbert
e Ballweber Alfred di Trodena.
di scortecciatura e allestimento “bore”.
Dimostrazioni di abilità che hanno ancora una volta
ALLESTIMENTO E SCORTECCIATURA: 1.
confermato la vitalità del settore, tecnicamente diverso
Gurndin
Richard Aldino; 2. Chiocchetti Silvio
da un tempo, ma sempre in grado di produrre grandi
Moena;
3.
Giacomelli Franco Predazzo; 4.
suggestioni.
Chiocchetti
Erwin
Moena; 5. Dellantonio Mauro
Nella gara di abbattimento (otto terne), imbattibile
Predazzo;
6.
Fanton
Luciano Tesero; 7. Baldessari
la famiglia moenese di Silvio Chiocchetti, con i figli
Carlo ed Erwin. Fuori gara, tre boscaioli di Trodena Pietro Predazzo; 8. Vanzo Paolo Ziano; 9. Piazzi
con il classico segone, Bruno Unterhauser (71 anni), Giancarlo Masi di Cavalese; 10. Giacomelli Vitale
Molina; 11. Genetin Giancarlo Valfloriana; 12.
Engelbert Haas e Alfred Ballweber.
La prova di allestimento e scortecciatura (24 con- Zanon Claudio Tesero; 13. Capovilla Daniele
correnti) ha fatto invece registrare l’ennesimo successo Valfloriana; 14. Chiocchetti Carlo jr Moena; 15.
Brigadoi Celeste Predazzo; 16. Dellagiacoma Dario
di Richard Gurndin di Aldino.
Le competizioni sono state seguite da una giuria Predazzo; 17. Giongo Stefano Predazzo; 18. Piazzi
composta da Silvano Gardener di Varena, Max Marco Masi; 19. Facchini Tullio Moena; 20. Zorzi
Anmplatz di Trodena e Federico Marsonner di Aldino, Sergio Cavalese; 21. Giacomelli Moreno Molina; 22.
con il dott. Stefano Cattoi e il dottor Giorgio Behmann, Corradini Enrico Castello; 23. Dellagiacoma
tecnici forestali della Comunità, a ricoprire rispettivamente i ruoli di direttore di
gara e segretario. Sergio Pasqualini e
Mariano Tomasini sono stati i due cronometristi ufficiali. Foltissimo anche il pubblico raccolto lungo il declivio sovrastante la zona del “Lido” dove i boscaioli si
sono sfidati a colpi di accetta e di motosega.
Da ricordare infine gli appuntamenti
dei giorni precedenti la festa: mercoledì
28 agosto, a Molina, in Sala Tisti, la
proiezione di filmati in collaborazione
con il Filmfestival della Montagna di
Trento; giovedì 29 agosto, sempre in Sala
Tisti, la serata musicale con Marco
Graziola; venerdì 30 agosto, la serata con
il gruppo folk di Carano; sabato 31 agosto, la passeggiata naturalistica con ritro- Allestimento con il segone
20
È ELISA SARDAGNA DI CASTELLO DI FIEMME
LA NUOVA SOREGHINA DELLA MARCIALONGA
Si chiama Elisa Sardagna, ha 25 anni e viene da
Castello di Fiemme la nuova Soreghina della
Marcialonga, destinata per un anno a ricoprire il ruolo
di testimonial della gran fondo di Fiemme e Fassa,
avviata, a fine gennaio 2003, a festeggiare la ricorrenza
del Trentennale.
Sulla scia della svedese “kranskulla” (l’incoronatrice della Vasaloppet, a cui la Marcialonga si è ispirata),
avrà infatti l’impegnativo compito di presenziare a
tutte le principali iniziative promozionali, oltre che
naturalmente di incoronare il vincitore della trentesima
edizione.
È stata eletta giovedì 22 agosto a Predazzo, presso
l’auditorium della Casa della Gioventù, al termine di
una splendida serata, presentata da Mario Felicetti e
che ha registrato la partecipazione di un pubblico folto,
attento, entusiasta.
Sul palco sono sfilate le otto candidate al titolo,
segnalate dai rispettivi comitati locali di paese e che
presentiamo in ordine rigorosamente alfabetico:
Cristina Bazzanella di Cavalese, 28 anni, tra
l’altro finalista di Miss Italia a Salsomaggiore Terme
nel 1993; Francesca Brunel di Soraga, 28 anni, direttrice del Consorzio Albergatori Fassani di Pozza;
Fabiana Ceol di Predazzo, 21 anni, studentessa al
terzo anno di Economia e Commercio presso
l’Università di Trento; Maura Degiampietro di
Moena, 21 anni, studentessa presso la Facoltà di
Scienze dei Beni Culturali dell’Università di Trento;
Silvia Fabiani di Tesero, 18 anni, studentessa presso
l’Istituto d’Arte di Pozza di Fassa; Katia Valentini di
Mazzin, 25 anni, diplomata presso l’ITC di Predazzo;
Sara Vian di Vigo di Fassa, 24 anni, studentessa presso la Facoltà di Psicologia dell’Università di Padova.
Le tre finaliste Francesca Brunel, Elisa Sardagna e Sara Vian
Elisa Sardagna
L’ottava era naturalmente lei, Elisa Sardagna,
prossima alla laurea in ingegneria civile presso
l’Università di Trento.
Tutte preparate, tutte belle, tutte in grado di parlare
qualche lingua straniera, spigliate, capaci, pronte a
sostenere con disinvoltura il dialogo con il presentatore
che ha cercato di capirne un tantino più a fondo caratteristiche, interessi, hobby, motivazioni e speranze.
Un compito difficile per la giuria, composta dallo
Scario della Comunità Elvio
Partel, dal presidente della
Marcialonga Alfredo Weiss, dal
presidente dell’Apt di Fassa
Riccardo Franceschetti, dal
direttore dell’Apt di Fiemme
Guido Travaglia, dai giornalisti
Renata Dantoni della rivista
“VAI” e Margherita Detomas
della Rai Ladina, oltre che da
tre persone estratte a sorte tra il
pubblico all’inizio della serata.
Dopo la prima votazione, si
sono qualificate per la finale a
tre Francesca Brunel, Sara Vian
ed Elisa Sardagna.
Poi il momento decisivo,
anche sofferto, vista la validità
di tutte le pretendenti al titolo.
La scelta ha alla fine premia-
21
to Elisa Sardagna, vincitrice con 69 voti, rispetto a
Sara Vian, seconda con 62, e Francesca Brunel, terza
con 58.
Di Elisa ha colpito il sorriso luminoso, la semplicità, la modestia, la naturalezza, la voglia di rimanere
ben ancorata con i piedi per terra, l’entusiasmo. La
ragazza ideale dunque per succedere a Carlotta Nemela
di Campitello, prima Soreghina nella stagione 20012002 e che, con un pizzico di emozione, ha passato il
testimone.
L’iniziativa è stata come sempre patrocinata dalla
Magnifica Comunità, il cui Scario Elvio Partel ha consegnato alla vincitrice la fascia del successo.
Ospite d’onore della serata, Lidia Trettel, medaglia
di bronzo nel gigante parallelo di Salt Lake City, alle
ultime Olimpiadi americane, che ha commentato le
immagini della sua bellissima impresa, dichiarandosi
pronta a continuare il proprio impegno almeno fino alle
Olimpiadi di Torino 2006. Auguri di cuore da tutti gli
sportivi.
La serata ha registrato anche la coinvolgente esibizione del gruppo “Fuoriluogo Dance Company” di
Trento, una delle più felici espressioni dell’attuale
momento della danza trentina.
Ha eseguito tre brani, ottenendo una messe di
applausi. Meritatissimi.
INAUGURATI A CECE
IL SENTIERO E LA BAITA
La avevamo presentata nello scorso
numero di agosto. Una iniziativa
importante, di grande significato, quella riguardante la realizzazione del
nuovo sentiero che porta al lago di
Cece, in comune catastale di Predazzo,
e la ristrutturazione della baita situata
in prossimità del bacino, nel totale
rispetto della tradizionale tipologia.
Le due opere sono state inaugurate
ufficialmente sabato 26 ottobre, in una
stupenda giornata autunnale, alla presenza di numerose autorità e di un
buon numero di Vicini.
Tra gli intervenuti, lo Scario Elvio
Partel, accompagnato dal Vicescario
Renzo Paluselli e da diversi Regolani,
il presidente del Comprensorio di
Fiemme Gianni Delladio (fondamentale il contributo del C1 e dell’Agenzia
del Lavoro, attraverso il Progetto
Azione 12), alcuni sindaci della valle,
il presidente dell’Associazione
SportAbili Dino Degaudenz (il sentiero è stato realizzato per consentire
l’accesso anche alle persone disabili,
oltre che ai bambini e agli anziani), il
direttore d’area del Progetto Azione
12 Armando Pederzolli, che ha ringraziato tutti gli operai, guidati dal caposquadra Giovanni Delvai, i tecnici
dell’Ufficio Forestale della Magnifica
dott. Giorgio Behmann e dott. Stefano
Cattoi.
La cerimonia è stata coordinata dal
Regolano di Predazzo Luca Giongo.
Unanime l’apprezzamento per le
due opere, portate a termine durante la
scorsa estate 2002.
22
TRECENTO POMPIERI A VARENA
PER LA MANOVRA D’AUTUNNO
Sono stati circa 300 i vigili del fuoco che, domenica
29 settembre, hanno partecipato alla annuale manovra
dimostrativa di spegnimento di incendio boschivo,
organizzata nei dintorni di Varena dal corpo volontario
di questo paese, guidato dal comandante Graziano
Bonelli, con il patrocinio dell’Unione Distrettuale di
Fiemme.
Una esercitazione di grande respiri tecnico, anche
se non ha potuto svolgersi nella zona prevista inizialmente, a causa della neve caduta abbondante in quota
nei giorni precedenti, in quell’anticipo d’inverno che
ha determinato tra l’altro un brusco abbassamento delle
temperature.
Ed era freddo intenso anche la mattina della manifestazione, pur accompagnato da una stupenda giornata
di sole che, lentamente, ha riscaldato l’atmosfera e
l’ambiente.
L’allarme è scattato alle 7, con l’attivazione di tutti i
corpi del Distretto di Fiemme. I primi a giungere sul
posto dell’incendio simulato sono stati ovviamente i
pompieri di Varena, seguiti da Cavalese, Carano e
Daiano.
Subito dopo, si sono formati tre gruppi operativi
che hanno attivato altrettante condutture, tutte indirizzate nella zona interessata al sinistro: la prima dalle
“Bancoline” con i gruppi richiamati sopra, impegnati a
rifornire il bacino artificiale realizzato nelle vicinanze
dell’incendio; la seconda dalla periferia di Cavalese
con i pompieri di Capriana, Trodena, San Lugano,
Molina e Castello; la terza addirittura dal rio Stava,
sopra Tesero, con i corpi volontari di Tesero, Panchià,
Ziano, Predazzo e Moena. Complessivamente sono
stati utilizzati 14 km di manichette. Inoltre, viste le
dimensioni dell’incendio, è stato fatto intervenire
anche l’elicottero del corpo permanente dei Vigili del
Fuoco di Trento.
La manovra è andata avanti fino a mezzogiorno e si
è conclusa con un breefing finale, che ha consentito ai
comandanti e all’ispettore distrettuale Sergio Dagostin
di fare il punto dell’operazione e di analizzarne in dettaglio i contenuti ed i risultati, giudicati molto soddisfacienti.
Alla manifestazione sono intervenuti anche numerosi vigili del fuoco fuori servizio e tre squadre del
soccorso alpino di Fiemme, coordinate da Gianpiero
De Zolt, le quali hanno portato brillantemente a termine un’operazione di soccorso e di recupero di un giovane, disperso tra le rocce.
Molte le autorità presenti (tra esse lo Scario Elvio
Partel) che si sono vivamente complimentate con i protagonisti della manovra:
Nel 2003, quest’ultima si svolgerà a Predazzo, mentre Moena ospiterà, a fine maggio, il convegno distrettuale di primavera.
OPERAZIONE ARCOBALENO, UN DIPLOMA DALLA CRI
La cerimonia al lago di Cece, alla fine del nuovo sentiero, e in alto la baita
ristrutturata
Con firma della presidentessa nazionale Maria Pia Garavaglia,
la Magnifica Comunità di Fiemme ha ricevuto il mese scorso un
importante riconoscimento. Si tratta di un diploma di merito per
l’impegno profuso nel 1999 in occasione della operazione
“Aiutiamo un bambino kosovaro”, all’interno dell’Operazione
Arcobaleno, con la quale si era voluto manifestare la solidarietà
della valle nei confronti del Kosovo, comunità balcanica drammaticamente colpita dagli effetti della guerra.
I Vicini della Comunità erano stati invitati a rinunciare, almeno
in parte, secondo la sensibilità di ciascuno, al diritto di legnatico,
mettendo la somma a disposizione dell’ente per aiutare soprattutto
i bambini di quella terra.
L’iniziativa ha consentito a suo tempo di raccogliere la somma
di oltre 16 milioni e mezzo di lire, consegnata, a fine ottobre dello
stesso anno, al presidente provinciale della Croce Rossa Giorgio
Tononi, nel corso di una apposita cerimonia ufficiale. Lo stesso
Tononi aveva espresso grande apprezzamento per l’iniziativa, riconoscendo alla gente di Fiemme la particolarità di essere “sana e
ricca di valori, al di là delle cose negative di ogni giorno”.
Ora, dalla CRI di Roma, questo riconoscimento, accolto con
particolare piacere dall’Ente valligiano.
Il diploma arrivato dalla Croce Rossa Italina di Roma
23
28. RASSEGNA DEI CORI DELLA COMUNITÀ
Sabato 19 ottobre, la sala pluriuso recentemente
realizzata a Stava di Tesero ha ospitato la 28. Rassegna
dei cori della Comunità di Fiemme. Una splendida
serata di canzoni della montagna che ha registrato la
partecipazione del Coro Enrosadira di Moena, diretto
dal maestro Luigi Chiocchetti, del coro Negritella di
Predazzo, diretto da Giuseppe Brigadoi, del coro Rio
Bianco di Panchià, diretto da Paolo Defrancesco, del
coro Genzianella di Tesero, diretto da Ezio Vinante, del
coro Val Lubie di Varena, diretto da Michele
Dellantonio e del Maennerchor Truden di Trodena,
diretto da Ottmar Leimgruber.
La manifestazione è stata organizzata dal coro
Genzianella, con il tradizionale patrocinio della
Magnifica, ed è stata presentata da Isabella Corradini.
Quattro esecuzioni per ciascuno dei gruppi canori
intervenuti, a confermare il sempre altissimo livello di
preparazione e di espressività canora che i cori fiemmesi possono vantare, tra l’altro al termine di una stagione estiva che li ha visti tutti impegnati in numerosi
concerti.
Nel corso della serata, lo Scario Elvio Partel e il
regolano di Varena Albino Defrancesco, responsabile
del settore cultura, hanno consegnato a tutti i cori partecipanti il magnifico sigillo dell’Ente valligiano, mentre un riconoscimento particolare è andato a Gianpaolo
Zorzi del coro Negritella di Predazzo per i suoi 30 anni
di attività.
IERI NEMICI OGGI AMICI
MOSTRA DEGLI SCHÜTZEN
Dal 3 al 17 novembre, il Palazzo della Magnifica altre, fino alla costituzione, nel 1988, della
Comunità di Fiemme ha ospitato una bellissima mostra Federazione) e confermare “l’impegno volto a far riedegli Schützen dell’Alpenregion, associazione trans- mergere i segni di un passato nemmeno troppo lontano,
frontaliera costituita nel 1975 e forma dai Gebirg- ma che qualcuno, colpevolmente, aveva provveduto a
schützen della Baviera e dalle tre Federazioni degli cancellare o a nascondere, all’indomani della laceraSchützen del Tirolo storico (Tirolo, Sudtirolo e Tirolo zione della regione tirolese, avvenuta con la fine della
Meridionale). L’esposizione si intitolava “Ieri nemici- prima guerra mondiale. Attraverso l’opera di studiosi,
Oggi amici” ed era stata precedentemente allestita a alla cui onestà intellettuale dobbiamo la riscoperta e
Trento, nel Palazzo della Provincia, dal 28 settembre al la divulgazione di tante pagine nobili del nostro passa12 ottobre, e quindi a Borgo Valsugana, presso la sede to” ha sottolineato Cadrobbi “abbiamo avviato
comprensoriale, dal 19 ottobre al 30 ottobre.
un’opera di informazione che ci ha visti protagonisti di
Una iniziativa importante, “per riscoprire” come tante piccole iniziative espositive e di incontri di caratdiceva la presentazione “un pezzo di storia e di identità tere storico-culturale, attraverso i quali abbiamo cerdella nostra gente e ravvivare il senso di appartenenza cato di riscoprire un pezzo di storia e di identità della
alla nostra terra”.
nostra gente e di far rivivere il senso di appartenenza
L’apertura ufficiale della mostra è stata fatta dome- alla nostra terra. La mostra non riveste però un signinica 3 novembre, al termine di una spettacolare mani- ficato esclusivamente informativo, ma rappresenta la
festazione svoltasi nel corso del pomeriggio.
Alle 14.30, oltre 150 esponenti delle
sopracitate Federazioni di Schützen si sono
radunati nel piazzale del Palacongressi, per
dare quindi vita ad un colorato corteo fino
alla Chiesa del Convento dei Padri
Francescani, dove è stata celebrata la Messa.
Subito dopo, si è formato un secondo corteo, fino al vicino Palazzo della Comunità,
davanti al quale, con il coordinamento del
prof. Flavio Tessadri, responsabile della cultura nella Federazione Trentina, si è svolta la
cerimonia ufficiale di benvenuto.
Per primo, ha preso la parola Carlo
Cadrobbi, Comandante della Federazione
Schützen del Tirolo Meridionale, per ribadire
l’importanza degli Schützen del Trentino (la
prima Compagnia fu rifondata a
Mezzocorona nel 1982, poi ne seguirono Le autorità
24
A sinistra:
la statua
dello scultore
Sandro Scalet.
A destra:
lo schieramento
degli Schützen.
viva testimonianza di un processo di pacificazione,
consolidatosi e rafforzatosi attraverso gli anni, fra due
popoli, quello bavarese e quello tirolese, che in passato si sono scontrati e si sono combattuti duramente”.
Articolato il successivo intervento del sindaco di
Cavalese dottor Mauro Gilmozzi, che ha parlato di
“forte messaggio di amicizia e rispetto, tra genti che
un tempo si sono combattute duramente, un messaggio
di grande apertura e modernità che, peraltro, porta la
mente di ciascuno di noi ad un passato di cui questa
valle è stata orgogliosa protagonista ed è tutt’oggi
testimone e custode. Questa mostra e la vostra presenza” ha aggiunto il sindaco “richiamano un periodo
importante della storia di Cavalese e della comunità
valligiana, custode di una cultura forgiata nel secolare
quanto quotidiano rapporto di difesa della propria
terra. Un rapporto costruito con esperienze di vita
dura, ingegnosa, tenace, semplice nelle azioni quanto
forte nei valori e nella Fede, Elementi che, messi insieme, ne hanno definito l’identità. Una storia di grande
autonomia quella di Fiemme, di semi indipendenza, i
cui ultimi bagliori risalgono proprio all’epoca delle
invasioni franco-bavaresi. Ma questa storia” ha concluso Gilmozzi “non è stata fatta solo di guerre e privazioni. I palazzi e le antiche case che ci circondano
rappresentano anche molto altro”. Ricordando quindi
il significato di Casa Alberti, “sede della scuola pittorica di Fiemme”, Casa Muratori, “altro esempio di
grande apertura intellettuale e culturale di Fiemme”,
Palazzo Riccabona, “che testimonia la presenza di
importanti famiglie”, la Lòza, con il Banco della
Resòn, “simbolo di una democrazia che ha sempre
voluto investire nella giustizia, nella civile integrazione
sociale e culturale”, il Palazzo della Comunità “come
espressione di unione e di apertura di questa piccola
valle alpina che Venezia definiva Magnifica Sorella,
espressione di un popolo che ha saputo difendersi ma
anche guardare avanti, cogliere ed anticipare i cambiamenti epocali, custodire le memorie del passato per
costruire il proprio futuro”.
Altri interventi ufficiali sono stati quelli del presi-
dente della Giunta Regionale Carlo Andreotti, che ha
parlato di “atto di giustizia storica, per l’esaltazione
dei valori della pace e dell’Europa unita”, con l’auspicio che venga cambiata (da 1915-18 a 1914-18) la data
sulle targhe che ricordano la prima grande guerra
“rimettendo al suo posto l’orologio della storia”, dello
Scario della Comunità Elvio Partel, che ha parlato dei
“sacrifici di tante persone in difesa della propria
terra”, e del vicepresidente delle compagnie di
Schützen del Tirolo maggiore Karl Pichler, il quale ha
auspicato “che anche i giovani possano conoscere
meglio la loro terra”.
Dopo una spettacolare scarica di colpi di fucile a
salve, autorità e pubblico sono entrate nel palazzo
comunitario per visitare la mostra. Tra i presenti, anche
il maestro Candido Degiampietro, lo storico di Fiemme
per eccellenza, che, attraverso innumerevoli ricerche,
ha contribuito in maniera determinante alla riscoperta
di tanta parte della storia valligiana.
L’esposizione era accompagnata dal pregevole catalogo del professor Franz Heinz von Hye, intitolato “Gli
Schützen tirolesi e trentini e la loro storia”.
Davanti all’entrata del palazzo, è rimasta per due
settimane in bella mostra anche una splendida statua in
legno, raffigurante uno Schützen, opera dello scultore
monese Sandro Scalet, e particolarmente ammirata dai
La sfilata
25
LA PAROLA
AI VICINI
A
PROPOSITO DELLA NUOVA SEDE
Riceviamo da Castello di Fiemme:
“Di recente ho letto con piacere sulla stampa locale
che finalmente, dopo tanto tempo, la Comunità
Generale di Fiemme ha deciso ad unanimità dei propri
Regolani di dotarsi di una nuova sede amministrativa,
sia pure provvisoria, per dare spazio alla realizzazione
dello storico Museo, fermo restando che la sede di rappresentanza dovrà sempre rimanere nello stesso storico
palazzo.
Il merito di questa importante decisione va soprattutto allo Scario in carica signor Elvio Partel, che con
pazienza ed intelligenza ha saputo convincere tutti i
Regolani della impellente necessità di tale soluzione.
Il sottoscritto, allora presidente dell’Ente, ancora nel
lontano 1958 non era riuscito a risolvere questo problema, già allora vivo, data la accanita opposizione
dell’epoca, che si era proposta di bloccare qualsiasi iniziativa nostra.
L’occasione migliore sarebbe stata proprio quella, in
quanto, avutone sentore, l’avv. Rizzoli dr. Luciano, per
incarico degli eredi, offriva il Palazzo Riccabona (Hotel
Excelsior), posto di fronte al Palazzo comunitario, per
una cifra che si aggirava sulla quindicina di milioni.
In quel signorile fabbricato, con poche modifiche
interne, nella parte anteriore avrebbero trovato spazio
tutti gli uffici di cui la Comunità aveva bisogno, potendo così riservare la voluminosa porzione retrostante ad
altri uffici quali il Catasto ed il Tavolare o magari
anche il Comprensorio, che solo con ingenti spese trovarono sede altrove.
Allora, nonostante l’evidente vantaggio, la proposta
non otteneva il voto della maggioranza e fu la fortuna
dei fratelli Gilmozzi che, malgrado le difficoltà
momentanee, con lungimiranza ed intelligenza, non si
lasciarono scappare l’affare, firmando il compromesso
ancora in giornata.
In seguito, nell’intento di veder realizzato il Museo
Comunitario, il Comune di Cavalese, tramite il sindaco
dr. Franzellin, offriva in permuta alla pari l’area dove
ora ha sede la Telecom, in cambio del giardinetto posto
a sud del Palazzo della Comunità.
I due Enti approvarono le rispettive delibere e l’atto
da me firmato e dal dr. Franzellin veniva steso davanti
al notaio dr. Romano Nardin, alle condizioni che il
Comune assumeva l’obbligo perenne del mantenimento
del giardino, mentre la Comunità doveva iniziare i
lavori di costruzione della nuova sede entro tre anni
dalla firma.
26
QUATRO CIACERE
con
GINO BELLANTE
La successiva amministrazione Vinante, non avendo
evidentemente interesse a tale soluzione, lasciava scadere i termini ed il Comune di Cavalese ridiveniva proprietario del terreno cedendolo poi all’azienda dei
telefoni.
È quindi con mia grande soddisfazione che vedo
finalmente la soluzione di questo problema, anche se
non condivido la decisione di insediare definitivamente
la sede amministrativa della Comunità in quel mediocre edificio, pur essendo posto in una bella zona.
L’investimento edilizio è già un affare, ma la
Comunità, per la sua secolare, prestigiosa importanza
valligiana, secondo il mio parere merita ben altro.
Se posso permettermi un suggerimento, con la
buona volontà e la collaborazione del Comune di
Cavalese, che ne trarrebbe un vantaggio incalcolabile
dal lato turistico soprattutto, avrei individuato la zona
ideale per una costruzione di prestigio, in stile nobiliare
valligiano, da destinare alla nuova sede amministrativa
della Comunità: in fondo a Viale Mendini, su quel terreno racchiuso tra la strada che porta ai Masi, il Viale
della Pieve e la ex sede ferroviaria, con a disposizione
circa 1.200 mq, senza intaccare il parcheggio antistante
al Monumento dei Caduti. La piccola nicchia dedicata
alla Madonna potrebbe venir incorporata nel nuovo
fabbricato oppure spostata leggermente verso il viale
della Parrocchiale.
Anche in questo caso, l’acquisizione del terreno
potrebbe avvenire con la permuta del giardinetto della
Comunità, la cui superficie è similare.
Angelo March
Presidente della Comunità dal 1957 al 1960
L’attuale Hotel Excelsior a Cavalese
Dal libro “SCINTILLE” del poeta indiano Tagore, ho colto
questi pensieri e li sottopongo a quanti amano riflettere
sulla saggezza della vita.
“Per molti giorni, per molte miglia, con molte spese, per molti paesi
andai a vedere i monti, andai a vedere il mare. A due passi da casa, non
apersi gli occhi per vedere la goccia di rugiada sopra la spiga di grano”.
Questo è quanto capita a noi: non sappiamo vedere, cogliere e godere le piccole gioie sparse quotidianamente
ai bordi della nostra strada, e in più sono gratuite.
LA RICETTA
EL TORTEL
Un altro di quei piatti tipici trentini che conservano profumi e sapori dei tempi passati,
oltre ad essere di semplice esecuzione, economici e soprattutto genuini.
ESECUZIONE: Si mescolano tre uova con tre bicchieri
colmi di farina, un pizzico di sale e mezzo litro di latte
freddo. Sbattere perché non sopravvengano grumi e
fare in modo che la pasta sia piuttosto liquida.
In una teglia per torte (meglio se di rame stagnato) si
mette circa mezzo etto di lardo ben battuto, con poco
olio, e si rosola. Quando il lardo si presenta dorato, si
leva la teglia dal fuoco e si lascia riposare.
Tagliare a fette due lucaniche, versare la pasta nella
teglia, guarnire con le fette di lucaniche, affossandole
nella pasta affinchè non brucino durante la cottura;
cospargere infine con qualche fiocco di burro e mettere
a forno caldo.
Quando la crosta si presenta dorata, “el tortèl” è
pronto: servirlo tiepido, accompagnato da una buona
insalata, magari cappucci crudi, tagliati finissimi.
LA POESIA
EN ZIMITERI DE MONTAGNA
di Giacomo Floriani
Me piaseria polsar an santa paze
en de stò zimiteri de montagna,
con dentro poche cros e tanti nivi,
con dentro pochi lussi e tanti fiori.
Parlar de gai zedroni, de camozzi,
de rampegade ‘n sengie malsicure,
de tassi e volp stanae da le so tane.
de fonghi, de becazze e de pasture.
Ed de stò zimiteri larc ‘na spanda
sempre avert per i morti e per i vivi,
con de ‘n muiret che ogni tant el sbanda
e sorvelià da ‘n ben gropet de pini.
E dopo mè piaseria, a quela pòpa,
che quando comparis le prime stéle
la ciama e la riciama la so mama,
regalarghe ‘na pùa de genzianele.
Dentro, che polsa da pareci ani,
gh’è ‘l Barbalonga, ‘n cazador coi fiochi,
e arent el Brisa, ‘n zercador de fonghi
che, bravo come lu, ghe n’era pochi.
E fòra per l’istà e la primavera
vardar le vache a nar a le so malghe,
le cavre capitar de gran cariera
e, sui dossi, le pègore che magna.
Cossi ‘n de le not longhe e senza luna
noaltri, senza tanti complimenti
a la bona, soto ‘l gropet de pini,
se poderia contarsela contenti.
Ah si, mé piaseria polsar en paze
en de stò zimiteri de montagna.
27
MONDIALI: PRONTI, VIA!
Dopo le due gare di Coppa del Mondo di dicembre
(sabato 14 con la 15 km a tecnica classica femminile e
la 30 km a tecnica classica maschile), l’attenzione si
sposta ormai al prossimo mese di febbraio, quando, il
giorno 17, prenderà il via la attesissima kermesse iridata di Fiemme 2003.
Dodici giorni pieni di competizioni, appuntamenti e
iniziative, in grado di garantire grandi momenti di
sport, di agonismo e di spettacolo, sulle piste del
Centro del Fondo di Lago di Tesero e sui trampolini
del Centro del Salto di Predazzo.
Dodici anni dopo la prima esperienza del 1991, la
valle di Fiemme si appresta dunque a vivere questa
seconda, straordinaria esperienza, preparata con puntigliosa attenzione e grande meticolosità.
È il momento di riproporre la nostra vallata
all’attenzione del mondo, con le sue bellezze, il suo
ambiente inimitabile, i suoi contesti naturali, il senso di
ospitalità della sua popolazione, la perfezione di piste
predisposte con la tradizionale professionalità. E in
più, fatto da segnalare, la prestigiosa ecocertificazione
UNI EN ISO 14001 per la gestione ambientale, ottenuta nel maggio scorso dal Comitato Organizzatore a
confermare la volontà di non alterare per nulla l'ecosistema della valle, rispettandone fino in fondo i delicati
equilibri che la hanno resa famosa. Un primo passo
verso quella nuova gestione del territorio che ha già
incontrato l’adesione convinta di numerosi enti ed operatori economici e turistici fiemmesi, in collaborazione
con l’associazione ambientalista Ceiba e con la
Provincia Autonoma di Trento.
Oltre mille volontari, il coinvolgimento degli studenti, il supporto di tante organizzazioni locali, la fattiva collaborazione anche dalla Magnifica Comunità di
Fiemme vanno a completare un discorso destinato
ancora una volta al più completo successo.
Nulla è stato lasciato al caso, per cui ogni problema
potrà essere affrontato e risolto nella maniera più efficace.
Ricordiamo, a proposito di Comunità, che, accanto
alle medaglie della Fis, gli atleti protagonisti delle
prove iridate riceveranno anche lo splendido trofeo
offerto dalla stessa Comunità e del quale abbiamo
ampiamente parlato nel numero di agosto.
Non rimane dunque che attendere l’evento, del
quale ricordiamo il calendario delle competizioni.
IL PROGRAMMA DELLE GARE
18 FEBBRAIO 2003:
19 FEBBRAIO 2003:
20 FEBBRAIO 2003:
21 FEBBRAIO 2003:
22 FEBBRAIO 2003:
23 FEBBRAIO 2003:
24 FEBBRAIO 2003:
25 FEBBRAIO 2003:
26 FEBBRAIO 2003:
27 FEBBRAIO 2003:
28 FEBBRAIO 2003:
1 MARZO 2002:
28
15 km TC femminile - Mass start
30 km TC maschile - Mass start
10 km femminile TL
Combinata nordica - Salto K 95
15 km maschile TL
Combinata nordica - Fondo 15 km
Qualificazioni alla gara di salto K 120
5+5 km duathlon femminile
Gara individuale di salto speciale - K 120
10+10 km duathlon maschile
Gara a squadre di salto - K 120
Combinata nordica - Salto K 90 a squadre
Staffetta 4x5 km femminile mista
Combinata nordica a squadre 4x5 km
maschile TL
Staffetta 4x10 km maschile mista
Gara sprint maschile e femminile
(qualificazioni e finali)
Salto speciale K 95 - Qualificazioni
Combinata nordica - Salto K 120 sprint
30 km femminile TL
Combinata nordica - Fondo sprint 7,5 km
Gara di salto speciale individuale - K 95
50 km maschile TL
Cerimonia di chiusura.
Valentino Rovisi: interprete
della devozione dei vicini di Fiemme
(a cura di Chiara Felicetti)
Nella Venezia settecentesca, dominata dalla presenza del grande maestro Giambattista Tiepolo, ebbe la
fortuna di formarsi, insieme a numerosi altri artisti provenienti da molte parti d’Italia e d’Europa, anche
Valentino Rovisi, il pittore di Moena che con la sua
attività artistica ha rappresentato l’anello di congiunzione più importante tra la Scuola pittorica di Fiemme
e la cultura figurativa veneziana.
A differenza di altri più noti artisti della Valle, la
famiglia di Valentino non dovette giocare un ruolo
determinante nella scelta della sua professione di pittore: al suo interno non si annoverano infatti membri che
si siano accostati anche solo marginalmente all’arte. La
famiglia dovette però agevolarlo – grazie alle relazioni
commerciali che il padre intratteneva con la
Serenissima – nella scelta di Venezia quale luogo ove
svolgere la sua formazione, aiutandolo nella ricerca di
una bottega nella quale praticare il garzonato, prima
tappa per chiunque aspirasse ad intraprendere la carriera di artista.
Nato a Moena nel 1715 e battezzato nella chiesa di
San Vigilio il 23 dicembre di quell’anno, all’età di
dodici anni Rovisi approdò per la prima volta in laguna.
Egli trascorse a Venezia ben quattordici anni, seppur in due momenti distinti: dapprima tra il 1727 ed il
1732-33 come garzone, in seguito tra il 1743 e il 1753
presumibilmente come collaboratore di Tiepolo.
Durante il secondo soggiorno, Rovisi si perfezionò
nella maniera del maestro veneziano, studiandone le
opere ed i ricchi repertori presenti nella bottega,
copiando ed esercitandosi direttamente sui suoi dipinti.
Rispetto al tradizionale percorso formativo e a quanto
avveniva nelle accademie, dove l’interesse era rivolto
agli antichi o ai grandi maestri del Cinquecento, il tirocinio dei giovani presso Tiepolo avveniva infatti
nell’esercizio della copia dalle sue opere, così da impadronirsi dei modelli e metabolizzarne lo stile, divenendo parte di una bottega contrassegnata da un linguaggio
definito e riconoscibile: quello del maestro appunto!
Tale pratica, evidente in tutta la produzione di
Rovisi, trova conferma in un altro allievo di Tiepolo, il
pittore Johann Balthasar Bullinger (Zurich, 1713-1793)
il quale, giunto a Venezia nel 1733, annotò nel suo diario: «Ogni mattina ero il primo ad arrivare, e continuavo a dipingere senza sosta fino a sera, il che, con
l’aiuto e il consiglio del mio istruttore, mi fece fare tali
progressi, il primo anno, che fui in grado di copiare altrettanto bene degli altri e persino meglio di certuni»1.
Tiepolo proponeva dunque agli allievi il suo personale vocabolario, dando loro modo di apprendere il suo
stile e quindi di partecipare alle sue grandi imprese
decorative che andavano facendosi sempre più numerose e vaste, per far fronte alle quali necessitava di un
gran numero di fidati e valenti collaboratori.
Sebbene nei cantieri di Tiepolo ai collaboratori era
concessa scarsa possibilità di notorietà gli veniva offerta l’opportunità di lavorare insieme a lui, ma soprattutto, una volta separatisi dal maestro, la possibilità di
operare con quello che doveva essere considerato il linguaggio più ricercato dalle corti dell’epoca, quello tiepolesco appunto, che avrebbe garantito loro maggiori
occasioni di lavoro. È questo quanto accadde a Rovisi
che nella bottega di Tiepolo imparò in fretta, assorbendo tutto lo scibile sia dal punto di vista stilistico che
soprattutto repertoriale. La dipendenza dalle opere del
maestro rimase una costante lungo tutta l’attività del
fiemmese che seguitò ad attingere dal repertorio figurativo tiepolesco tanto per le opere immediatamente suc-
fig. 1
Trinità con i Santi Agostino, Antonio da Padova, Giacomo e
Floriano, 1758
affresco, cm. 320 x 235
Moena, casa Sommavilla da Piaz
Iscrizioni: nel cartiglio in basso "TVTELARI A FAME / BELLO
ET INCE[N]DIO"
29
30
Comunità de Fiemme, et per anticha osservanza che
tutti li Vicini et habbitanti nella Valle, et Comunità de
Fiemme sono tenuti, et obligati à festeggiare et sollenizare ogni Anno in perpetuo li giorni, et feste sottoscritte ...», prevedendo per i non osservanti «Delle Penne et
condanne, che si fanno contro le Regole che non vanno
in Processioni»4.
I numerosi pagamenti giunti a Rovisi dalla Regole
della valle di Fiemme, in particolare da quella di
Moena, la maggior parte dei quali riguardanti opere di
tipo devozionale-processionale (dai gonfaloni, alle Vie
Crucis, ai capitelli), lasciano ritenere che con la sua
arte egli interpretasse, in quello specifico tessuto sociale, il ruolo di una sorta di ‘pittore della Comunità’,
fatto questo che parrebbe trovare riscontro nella prassi
che caratterizzava questi pagamenti, erogati parte in
denaro, parte in natura.
MOSTRA CELEBRATIVA PER IL 220ESIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI VALENTINO ROVISI
Valentino Rovisi nella bottega
del grande Tiepolo. “Il metodo di
una vera e lodevole imitazione”
Ancora una volta il Museo Pinacoteca della Magnifica Comunità di Fiemme è orgoglioso di poter svelare ai
suoi Vicini un’altra pagina della sua storia, un importante tassello utile allo studio ed alla comprensione della sua
preziosa collezione di dipinti. Dopo le mostre celebrative dell'opera dei pittori fiemmesi Michelangelo e Cristoforo
Unterperger, si celebra quest’anno il duecentoventesimo anniversario della morte del pittore Valentino Rovisi, originario di Moena, con un’importante esposizione accompagnata da un volume riccamente illustrato, della vita e
dell'opera dell'artista.
Il volume, curato dalla dottoressa Chiara Felicetti, comprende importanti contributi di illustri esperti d’arte
quali il professor Claudio Strinati, Soprintendente per i Beni Artistici e Storici del Lazio, il professor
Giandomenico Romanelli, direttore dei Civici Musei Veneziani, il dottor Filippo Pedrocco conservatore del Museo
del Settecento veneziano di Ca’ Rezzonico. La Magnifica Comunità di Fiemme in collaborazione col Circolo
Culturale “Valentino Rovisi” si onora quindi di presentarlo a tutti i Vicini che possono così acquistarlo con uno
sconto sul prezzo di copertina.
L’iniziativa espositiva, ideata dal Circolo Culturale Valentino Rovisi di Moena e fatta propria dalla Magnifica
Comunità di Fiemme, gode dell'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e del patrocinio del Ministero per i
Beni e le Attività Culturali, della Regione Autonoma Trentino Alto Adige – Südtirol, della Provincia Autonoma di
Trento, dei Comuni di Moena e di Cavalese e registra l'importante compartecipazione del Castello del
Buonconsiglio (che ospiterà la mostra dal 15 marzo al 15 giugno 2003).
Elvio Partel
- Scario -
✂
cessive al suo rientro dalla Serenissima che in quelle
più tarde: era questo il “prezzo da pagare” al tempo ed
al maestro.
Oltre a questi elementi strettamente formativi, un
ulteriore aspetto, connesso alla committenza, caratterizza la personalità artistica di Rovisi: gran parte delle
richieste gli giungevano infatti da membri di famiglie
mediamente benestanti, che volevano vedersi celebrare
all’esterno delle loro case, in piccoli affreschi di tipo
votivo, sotto i quali compariva il loro nome (fig. 1), ma
soprattutto delle Regole che gli commissionavano tanto
i cicli delle Vie Crucis come nel caso di Moena,
Panchià, Tesero e Varena, che pale d’altare, come è
emerso per la chiesa di Moena dove la Regola è intervenuta sul pagamento di due dipinti, entrambi destinati, in tempi diversi, all’altare maggiore (fig. 2).
L’insieme di queste opere delinea la figura di
Valentino Rovisi quale interprete di una pittura di tipo
devozionale - familiare nel caso degli affreschi di facciata, o rappresentativa della religiosità dell’intera
comunità per i capitelli o le Vie Crucis. Si tratta
comunque di un’attività riconducibile all’interno di un
processo di esternalizzazione legato alla proliferazione
dei riti collettivi, processo al quale va riferita anche la
produzione di gonfaloni per i quali le chiese più ricche
investivano ingenti somme di denaro, sebbene si trattasse di apparati in certo qual modo effimeri, soprattutto per il fatto di essere continuamente esposti alle
intemperie e quindi bisognosi di frequenti interventi di
restauro, ma che svolgevano un’importante funzione
rappresentativa dell’intera collettività.
Anche nei bilanci di spesa delle Regole le commissioni di nuovi stendardi processionali, di rammendatura o ridipintura di aste, pomi, finiture varie, rappresentano una voce assai frequente e l’importanza attribuita
a tale manufatto si esplicita con tutta evidenza nella
presenza tra il personale a servizio delle Regole della
Comunità della figura del “soprastante ai Confaloni”2.
Le processioni erano del resto eventi fondamentali
all’interno della vita civile - religiosa della Comunità,
tanto da venir codificate nel Libro delle Antiche
Consuetudini della Magnifica et Spetabile Comunità
della Valle di Fiemme sin dal XVII secolo, rimanendo
in vigore sino al 18073.
Le norme contenute in questo libro dimostrano
quanto la Comunità, e dunque le Regole, avessero
parte attiva nell’organizzazione della vita religiosa
della valle attraverso la partecipazione all’elezione
tanto dei «Canevari, ovvero Massari, et Governatori
delle Chiese e Capelle di Fiemme, così come delli
Moneghi, overo Campanari». Quanto alle processioni,
le Consuetudini fanno riferimento tanto a quelle ordinarie, legate al culto dei santi patroni delle chiese o alle
feste di precetto, che a quelle straordinarie, mosse da
eventi contingenti – «... che la Comunità per sua devotione fà votto di fare qualche Processioni estraordinaria
in qualsivoglia Loco nella Valle et fuori della Valle per
ottener dall’Omnipotente Iddio serenità, ovvero pioggia, o qualsivoglia altra grazia ...» – precisando come
tutti gli abitanti della valle fossero tenuti a parteciparvi.
Si legge infatti a questo proposito: «È stato osservato,
et si osserva per devocione anticha, fatta per la
TAGLIANDO DI ACQUISTO DEL VOLUME
SUL PITTORE FIEMMESE VALENTINO ROVISI
Il sottoscritto
,
Vicino della Comunità di Fiemme, residente a
fig. 2
Consacrazione della chiesa e glorificazione del beato
Adalpreto, 1761
olio su tela, cm. 316 x 163,5
Moena, Parrocchiale di San Vigilio, controfacciata
Note:
1
C. Ulrich, Zürich um 1770. Johann Balthasar Bullingers
Stadtansichten, Zürich 1967, pp. 10-11, cit. in B. Aikema,
Tiepolo e la sua cerchia. L’opera grafica. Disegni dalle collezioni
americane, Venezia 1996, pp. 23-25.
2
G. Delvaj, Notizie storico - statistiche sulla Val di Fiemme,
Trento 1891, p. 25.
3
ASMCF, sc. 1, 8.
4
ASMCF, sc. 1, 8, cap. 1103, cc. 105-106, 108-109.
in Via/Piazza/Località
,
acquista il volume:
edizione lusso con cofanetto a 30 € (anziché 40 €)
edizione in brossura a 28 € (anziché 35 €)
presentando il tagliando direttamente alla biglietteria
della mostra.
Sede della mostra a CAVALESE: Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, piazza Cesare Battisti 2
Orario: 16.30-19.30 (escluso il lunedì) / 21.00-22.30 (dal 26 dicembre 2002 al 5 gennaio 2003; dal 18 febbraio al
primo marzo 2003)
31
Cavalese, sabato 7 dicembre, ore 16.00
Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme
Presentazione del volume
T. SARTORI MONTECROCE, La Comunità di Fiemme e il suo diritto statutario
Un nuovo libro
Poiché questo numero del notiziario esce in anticipo
rispetto al consueto, non è possibile pubblicare sotto
forma di cronaca gli interventi dello scario e degli autori
che saranno tenuti nel corso di una prossima cerimonia.
Infatti nel pomeriggio di sabato 7 dicembre, nel Palazzo
della Magnifica Comunità di Fiemme, avverrà la
presentazione ufficiale di un nuovo volume, qui
rappresentato in fotografia: La Comunità di Fiemme e
il suo diritto statutario, di TULLIO SARTORI MONTECROCE.
Si è quindi pensato, d’accordo con il responsabile del
periodico, dott. Mario Felicetti, di rendere noto in anticipo
ai lettori il contenuto del libro, più o meno così come
verrà presentato in quell’occasione al pubblico presente
in sala.
Il prof. Tullio Sartori Montecroce
Le notizie sulla vita del prof. Tullio Sartori Montecroce sono state tolte da una ricerca del prof. Nikolaus
Grass di Innsbruck, cortesemente inviate dal direttore
della Biblioteca del Landesmuseum Ferdinandeum di
Innsbruck, dott. Martin Bitschnau.
L’autore del lavoro che viene ora pubblicato dalla
Comunità, il prof. Tullio Sartori Montecroce, nacque e
morì ad Innsbruck (1862-1905). Figlio del dott. Giovanni
Sartori, un funzionario austriaco di grado elevato
originario del Primiero, che per meriti di servizio aveva
ottenuto il titolo ereditario di cavaliere di Montecroce,
egli frequentò il liceo a Trento e poi seguì dei corsi
universitari ad Innsbruck, Monaco, Berlino e Vienna,
conseguendo prima la laurea in Filosofia, nel 1885, e
poi quella in Giurisprudenza, nel 1890. Sua intenzione
era di ottenere una cattedra universitaria ad Innsbruck,
nella Facoltà di Diritto Tedesco e di Storia del Diritto
Pubblico Austriaco con insegnamento nei corsi in lingua
italiana.
A questo scopo, conseguite le lauree, il dott. Tullio
Sartori Montecroce frequentò appositi semestri di
specializzazione, al termine dei quali, per ottenere la
nomina a docente universitario, presentò nel 1891 un
approfondito studio storico giuridico in lingua tedesca:
Die Thal- und Gerichtsgemeinde Fleims und ihr
Statutarrecht, cioè La Comunità giurisdizionale della
Valle di Fiemme ed il suo diritto statutario; un dotto
lavoro che venne subito apprezzato, tant’è vero che
La copertina del volume edito dalla Magnifica Comunità di Fiemme:
TULLIO SARTORI MONTECROCE, La Comunità di Fiemme e il suo
diritto statutario, Cavalese 2002.
l’anno seguente ottenne l’onore della pubblicazione
sulla più importante rivista culturale dell’epoca in Tirolo:
Die Zeitschrift des Ferdinandeums.
Per potersi dedicarsi completamente alla stesura della
tesi di dottorato, il Sartori chiese un periodo di aspettativa
e venne appositamente in Fiemme per consultare
l’Archivio della Comunità, la Biblioteca Muratori, gli
Archivi Comunali di Cavalese e di Tesero. Inoltre prese
nota in modo approfondito di quanto fin allora scritto
da altri autori (il che era veramente pochino) e studiò
la documentazione edita e inedita presente presso la
Biblioteca del Ferdinandeum di Innsbruck e presso
l’Archivio del Principato Vescovile di Trento, allora
depositato ad Innsbruck e a Vienna (oggi conservato
presso l’Archivio di Stato di Trento).
In tal modo ottenne nel 1896, a soli 33 anni, la
cattedra universitaria per l’insegnamento del Diritto
Tedesco e della Storia del Diritto Pubblico Austriaco
nei corsi in lingua italiana. Nel frattempo continuò la
sua attività di ricercatore e pubblicò due altri volumi
sulla storia del diritto tirolese, nel 1895 e nel 1902,
ricchissimi di citazioni d’archivio e di acute osservazioni
basate sul confronto delle fonti.
Purtroppo si lasciò indirettamente coinvolgere dai
I
movimenti irredentistici che in quegli anni animavano
fortemente gli studenti italiani all’Università di Innsbruck,
tra cui Cesare Battisti. In seguito ai fatti di sangue
avvenuti nell’autunno del 1904, venne dichiarato
moralmente responsabile di quanto accaduto, dato che
era il decano dell’appena neocostituita Facoltà di Diritto
e di Scienze Politiche con insegnamento in lingua italiana,
così che che i colleghi austriaci ne chiesero l’esclusione
dal Senato Accademico.
Già minato in salute, deluso ed amareggiato per
quanto stava avvenendo, morì ad Innsbruck nel 1905,
ad appena 42 anni d’età. In seguito alle vicende precedenti
e conseguenti la prima guerra mondiale, il prof. Tullio
Sartori Montecroce, cittadino austriaco a tutti gli effetti
ma di origini e sentimenti italiani, benché fosse stato
un brillante studioso di storia del diritto, venne
dimenticato da una parte e dall’altra. Solamente il suo
lavoro sulla Comunità di Fiemme mantenne
costantemente nel tempo la sua validità presso gli studiosi
ed ancor oggi viene citato in numerose pubblicazioni
per gli aspetti storici ivi illustrati, ma soprattutto per le
analisi ed i raffronti giuridici che arricchiscono l’esposizione.
Il libro più importante finora scritto sulla storia della
Comunità
Il lavoro del Sartori Montecroce pubblicato nel 1892
è, senza tema di smentita, il libro più importante finora
scritto sulla storia della Comunità di Fiemme. Non a
caso è anche il più citato. Per noi tutti di lingua italiana
ha, per così dire, il difetto di essere stato scritto e
pubblicato in tedesco, con le conseguenti limitazioni e
difficoltà. Forse questo è uno dei motivi della sua scarsa
notorietà presso gli studiosi della nostra realtà provinciale.
Eppure il breve profilo che egli traccia della storia
della Comunità nella prima parte del suo lavoro, scritto
quando praticamente non c’era nulla da leggere sulla
Valle di Fiemme (a parte i manoscritti del prof. Nicolò
Vanzetta, professore di letteratura all’Università di
Innsbruck ad inizio Ottocento, che pochi conoscevano,
ed a parte le poche copie delle consuetudini manoscritte
ancora in circolazione) costituì un’assoluta novità per
rigore metodologico e ricchezza documentaria. Lo stesso
don Giorgio Delvai vi attinse a piene mani per la stesura
definitiva delle sue Notizie storiche della Valle di Fiemme
del 1903. Per la prima volta venne presentato in questo
lavoro un profilo lineare, compiuto e documentato sulla
storia della Comunità di Fiemme. Per la prima volta
vennero presentati i moltissimi documenti su cui si
basavano la ricostruzione storica ed i giudizi espressi
dall’autore; documenti allora quasi tutti inediti, anzi per
la maggior parte proprio sconosciuti.
II
Nella seconda parte del suo studio, che a dire il vero
è quella di maggior valore scientifico, il prof. Sartori
Montecroce affronta per primo ed in modo ancora
insuperato la struttura giuridica della Comunità, così
come i suoi statuti e la storia ce la presentano. È vero
che è una parte specifica, in parecchi punti di difficile
lettura, non bisogna nasconderlo; anzi, su questo avverto
espressamente i lettori. Ma è anche vero che ci sono in
quella alcune pagine alla portata di tutti, estremamente
importanti e significative per quanto lo storico del diritto
riesce a documentare.
Ad esempio il Sartori sostiene che, giuridicamente,
la Comunità non ha un’origine longobarda, come molti
altri hanno affermato; che la parità dei sessi nel sistema
giuridico fiemmese è una straordinaria specificità che
la contraddistingueva da tutti gli altri statuti, sia verso
sud che verso nord; che certe caratteristiche della struttura
giuridica della nostra Comunità (come la conservazione
dei placiti, cioè le assemblee giudiziarie di epoca
carolingia) attestano un’antichità che va ben prima del
Mille; che le modalità con cui si è conservata fino ad
oggi la proprietà collettiva della Comunità, modalità
che hanno messo in crisi più di una corte giudiziaria,
compresa la nostra Corte di Cassazione, rimangono
ancora un problema irrisolto; ancor oggi, iniziato il terzo
millennio, non è pacifico se si tratti di un ente privato
o di un ente pubblico.
In altre parole, è possibile trovare più di una
motivazione nello studio del prof. Sartori Montecroce,
per comprendere come mai la nostra Comunità esista
ancora e sia così vitale, diversamente dalla stragrande
maggioranza delle altre comunità alpine che sono
scomparse. E questo nuovo libro non è la storia di un
relitto del passato, ma di un ente vivo, come siamo vivi
noi che lo costituiamo.
La traduzione
Il testo del prof. Sartori Montecroce ha presentato
alla traduttrice, signora Eleonora Vanzo di Cavalese,
due notevoli difficoltà. La prima non sfugge a nessuno:
il lavoro del nostro Autore ha più di 110 anni e la lingua,
in questo arco di tempo, è cambiata e non poco. Ciascuno
di noi se ne rende conto se prende in mano un autore
italiano dell’Ottocento: certo che lo comprendiamo
(quasi tutto), ma fanno anche sorridere certe forme
obsolete e un periodare ormai del tutto in disuso. In
tedesco è avvenuta una trasformazione ancora maggiore.
Ma c’è una seconda e ben più pesante difficoltà: il testo
del nostro Autore è di argomento giuridico, cioè contiene
molti termini specifici, riferentesi ad istituti giuridici
che, pur storicamente noti, sono per la maggior parte
desueti. Se a questo aggiungiamo la particolarità della
Il diploma di Giorgio Lichtenstein, principe vescovo di Trento (1390-1419), concesso alla Comunità di Fiemme il 5 febbraio 1403.
Documento di proprietà privata, proveniente dall’Archivio della Comunità (capsa A, n° 7).
lingua tedesca di far un grande uso di parole composte
(a volte di impressionante lunghezza), ecco che la
traduzione si fa decisamente complessa. Proprio per
questo la traduttrice si è avvalsa, per una maggior
sicurezza nella traduzione dei termini e degli istituti
giuridici citati dal Sartori, della competenza professionale
dell’avv. Michael Vescoli di Trodena.
Ma per quanto la mia testimonianza possa valere,
assicuro che proporre una traduzione italiana, da una
parte comprensibile al lettore moderno e dall’altra fedele
al testo originale, ha richiesto molta ma molta fatica;
quindi questo laborioso impegno della signora Eleonora
Vanzo ha conseguito un risultato pregevole.
La trascrizione integrale del quadernollo
Al termine della sua dissertazione, il prof. Sartori
Montecroce allega un ricco elenco di informazioni
bibliografiche, intitolato Contributo per una bibliografia
degli statuti italo-tirolesi; un lavoro che oggi non è più
utilizzabile come tale, in quanto tutte le collocazioni
archivistiche da lui indicate andrebbero riviste. Ma per
fortuna vi sono altri lavori che nel frattempo ci danno
tutte le indicazioni necessarie; il primo è di M. NEQUIRITO,
Le carte di regola delle comunità trentine, Mantova
1988; il secondo di F. GIACOMONI (a cura di), Carte di
regola e statuti delle comunità rurali trentine, voll. 3,
Milano 1991.
Ma quello che a noi più interessa è che il prof. Sartori
Montecroce allega la trascrizione del quadernollo, cioè
del primo statuto scritto della Comunità a noi pervenuto,
redatto in lingua italiana negli anni 1533/34 e seguenti.
Fin allora questo testo era conosciuto solo dai pochissimi
che avevano la ventura di possedere una copia
manoscritta delle consuetudini con riportato anche il
quadernollo (e si tratta di un paio di esemplari, non di
più). Quindi grande merito al Sartori per aver reso
pubblico tale statuto.
In realtà, poiché la trascrizione del Sartori è parziale
(omette tutto il lungo elenco delle montagne soggette
a rotazione e delle pezze segabili con il loro valore in
denaro) ed in parte anche imprecisa (errori di
trascrizione), si è deciso con i responsabili della Comunità
di pubblicare integralmente una copia del quadernollo
che il Sartori non aveva potuto vedere, perché allora di
proprietà privata (famiglia Spazzali di Cavalese). Si
tratta di un volumetto scritto circa dieci anni dopo dallo
stesso notaio dell’esemplare precedente, Lodovico
Rotello di Gandino (BG), che in pratica costituisce la
bella copia del primo. Infatti, rispetto a quello, pur
essendo sostanzialmente invariato nel testo, è più ordinato
nella scrittura e nell’impaginazione e molto più razionale
nell’elencare i vari articoli che lo compongono.
La lettura non sempre facile di questo testo in lingua
italiana del Cinquecento ci dà una prima idea delle
modalità con cui veniva all’epoca governata ed
amministrata la Comunità e gestito il suo territorio; non
per nulla il Sartori lo cita numerosissime volte nella sua
esposizione per confrontarne gli articoli con quelli simili
o diversi di tanti altri statuti delle comunità alpine
dell’epoca.
La trascrizione integrale delle consuetudini
Con gli appena citati bibliografia e quadernollo si
conclude il lavoro del prof. Tullio Sartori Montecroce.
III
Però egli, nella sua esposizione, quasi si scusa con i
lettori di non aver avuto il tempo di trascrivere anche
le consuetudini della Comunità di Fiemme, che, almeno
come nome, erano e sono assai più note.
Si è quindi ritenuto opportuno, in accordo con i
responsabili della Comunità, completare ed arricchire
il volume con la trascrizione delle consuetudini, che
finora non sono mai state integralmente pubblicate:
Libro I del commun di 125 articoli, Libro II del civil di
134 articoli, Libro III del criminal di 31 articoli (tutti
e tre i libri scritti nel 1613), Libro IV Capitoli del fòntego
di 38 articoli (scritti nell’anno 1598), Libro V Ordeni
de boschi di 42 articoli (scritti nell’anno 1592). Così
per la prima volta chiunque sia curioso di conoscere
qualche particolare articolo può in modo facile consultare
il volume e leggere ciò che gli interessa.
Per poter effettuare una trascrizione il più possibile
fedele al testo originario (che non ci è pervenuto), ci si
è serviti del più antico esemplare noto (di proprietà
privata), risalente al 1641 e scritto di proprio pugno dal
notaio di Predazzo Valentino Solai, a quell’epoca vicario
(= giudice) del comitato tirolese di Castello, Capriana,
Valfloriana e Stramentizzo (fino al 1777 soggetti alla
giurisdizione tirolese di Egna). In tal modo si è anche
avuta la possibilità di fare un piccolo inventario delle
copie manoscritte delle consuetudini conservate negli
archivi e nelle biblioteche o di proprietà privata, per un
totale di 17 esemplari. Segue tuttavia l’invito a
comunicare alla Comunità l’eventuale esistenza di altre
copie non registrate, conservate presso enti pubblici o
presso privati.
La pubblicazione di documenti
Sempre in accordo con i responsabili della Comunità,
si è ancora ritenuto opportuno allegare la trascrizione
dei documenti più importanti riguardanti la storia della
Comunità, citati dal Sartori Montecroce nella sua
esposizione; egli infatti riporta integralmente un paio
di documenti, mentre di molti altri pubblica solo i passi
più importanti. I documenti pubblicati in questo libro
sono 29. Gli originali sono conservati i presso l’archivio
della Magnifica Comunità di Cavalese (n° 16 documenti),
presso l’Archivio del Principato Vescovile di Trento (n°
8 documenti), presso la Biblioteca del Ferdinandeum di
Innsbruck (n° 2 documenti estratti dal Codex Wangianus
maior) ed infine presso privati (n° 3 documenti).
È questa una parte importantissima dal punto di vista
documentario, anche se esplicitamente riservata agli
studiosi, se non altro perché i documenti sono tutti,
eccetto uno, in lingua latina. Hanno tuttavia il non
trascurabile pregio di mettere a disposizione del pubblico
un patrimonio documentario di non sempre di facile
IV
accesso e di ancor meno facile lettura; e quindi di
consentire approfondimenti e citazioni nell’ambito di
lavori storici scientificamente corretti non basati solo
su quanto affermato da altri.
Le note integrative
Alla dotta esposizione del dott. Tullio Sartori
Montecroce è stato aggiunto un ulteriore arricchimento.
Si comprende facilmente, infatti, che il professore nel
suo approfondimento storico ha dato il massimo rispetto
alle conoscenze in suo possesso e ai documenti a cui
egli allora poteva accedere. In 110 anni, però, la ricerca
sulla storia della Comunità di Fiemme ha fatto dei
notevoli passi e nel frattempo c’è stato anche modo di
individuare e trascrivere nuovi documenti o rivedere in
diverso contesto alcuni di quelli conosciuti. Pertanto
l’esposizione del prof. Sartori Montecroce è stata
integrata con 79 note storico-archivistiche, mediante le
quali fornire al lettore gli ultimi risultati della ricerca
storica e, contestualmente, indicare con precisione la
attuale collocazione dei singoli documenti citati, in
modo che gli studiosi abbiano la possibilità di controllare
sugli originali quanto viene esposto.
Va quindi riconosciuto ai responsabili della Magnifica
Comunità di Fiemme, il signor scario ed i suoi regolani,
il merito di aver promosso questa pubblicazione, che
consegna ai vicini ed agli studiosi, finalmente tradotto
in italiano, uno studio basilare sulla sua struttura giuridica
e che mette a disposizione di tutti la trascrizione integrale
degli antichi statuti della nostra Comunità ed i documenti
più importanti della sua storia secolare.
I documenti di proprietà privata
Dalla foto riportata a pagina precedente e
dall’indicazione di provenienza dei documenti pubblicati
nel libro, un attento lettore può notare che numerosi di
essi, una volta conservati nell’Archivio della Comunità,
oggi sono di proprietà privata. Il sottoscritto ha potuto
vederli, esaminarli e trascriverli. Non solo, ma su invito
del Comitato sostenitore di studi storici e scientifici
della Valle di Fiemme, l’attuale amministrazione ha
avviato le trattative per la loro acquisizione. Come
appassionato studioso di storia locale, come vicino della
Comunità, come presidente del Comitato, auspico che
la trattativa possa avere esito positivo e che questi
documenti, alcuni dei quali di rilevante importanza per
la storia dell’ente comunitario, possano tornare
nell’Archivio della nostra Magnifica Comunità di
Fiemme.
ITALO GIORDANI
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in questo numero - Magnifica Comunità di Fiemme