2015 AMMINISTRAZIONE COMUNALE EVENTI 2015 DIRETTORE Silvano Dominici COMITATO DI REDAZIONE Barbara Fellin, Fausto Garbato, Marika Agosti Impaginazione, grafica e stampa: CURIOSITÀ Tipografia INAMA (Taio) APPROFONDIMENTO ASSOCIAZIONI In copertina: opera dello scultore Giorgio Conta (bozzetto per Via Crucis) SVAGO Sommario 4 Intervento del Sindaco 43 Circolo Pensionati San Biagio 5 Assessorato alle opere pubbliche 44 Il coro Maddalene in Sardegna 7 Integrazione agricoltura, turismo, cultura: al meleto 45 Dopo 40 anni il coro Maddalene cambia presidente 8 Foreste 46 La Marianela 9 Assessorato alla cultura 47 Pro Loco Romallo 11 Corso di tennis tavolo 47 Coro Parocchiale 12 Giovedì d’agosto, Romallo mette tutti a posto 49 A.S.D. Terza Sponda 14 “Ozol con gusto” 50 L’attività dell’Anaune Val di Non 14 50° anniversario di sacerdozio di Don Mario Ferrari 50 A.S.D Ozolo Maddalene 15 La Croce Quotidiana 52 Rugby Cedroni: continua la crescita 16 Campionato Valligiano 53 Associazione parco fluviale Novella compie dieci anni 17 Ritorna alle origini con il groppello della Val di Non 54 Corpo Bandistico Terza Sponda 17 Agosti Marika, giovani all’estero 56 I Cacciatori 19 Esperienza Erasmus di Sabra Clauser 57 Controllo e manutenzione dei viglili del fuoco 20 Un romallese nella grande guerra 58 15° campeggio prov.le allievi vigili del fuoco 25 Padre Martirio 59 Bielorussia: viaggiare col cuore 26 Con la divisione motorizzata di Trento 61 Gruppo Missionario 31 I due altari romani i Romallo 61 Donne Rurali 32 Benvenuti ai romallesi nati nell’anno 2015 62 Giardino di Non: i novelli adamo ed eva 32 Storia dei Birti in Francia 63 Coro Terza Sponda 35 La riforma Istituzionale 64 Gruppo Alpini Romallo 2015; 60° di fondazione 37 Scuola elementare di Romallo... quanti ricordi 66 Lo chef consiglia 40 Dieci anni da romallesi 66 Cruciverba 42 Pronti per una nuova avventura Amministrazione Comunale INTERVENTO DEL SINDACO Cari Romallesi, siamo già arrivati al secondo ciclo dal punto di vista amministrativo. Il primo quinquennio è stato, dal punto di vista personale, pur con qualche momento di difficoltà, un grande successo. Ritengo che anche la nostra Comunità abbia vissuto una parentesi molto positiva ed abbia tratto giovamento dal nuovo slancio dato da un gruppo di giovani amministratori, accomunati dal dinamismo, dalla voglia di fare e dalla voglia di dare risposte concrete ai compaesani. Ci presentiamo ora con una squadra in parte riconfermata ed in parte rinnovata, ma sempre fondata sugli stessi principi che cinque anni fa ci hanno avvicinato alla Pubblica Amministrazione, ma oggi con un bagaglio di esperienze e di conoscenze che non ci fanno sentire secondi a nessuno. Le azioni che dobbiamo intraprendere, per quanto riguarda la prossima legislatura, vanno ad inserirsi in un quadro estremamente complesso nel quale si intersecano questioni scottanti e nodi strategici da sciogliere. Riforma istituzionale, secondo la quale dovremmo decidere del futuro del comune di Romallo, riduzione della spesa corrente, rapporti con la Provincia, pianificazione delle opere pubbliche e degli investimenti sono le prossime sfide che dovremmo affrontare, pur con la consapevolezza che, in cinque anni di esperienza amministrativa, abbiamo costruito le basi per dare al comune 4 ROMALLO | 2015 di Romallo il giusto peso politico negli equilibri territoriali. Relativamente al percorso di riforma del quadro amministrativo, l’auspicio forte è che il Territorio dell’area del Novella rimanga coeso e riesca a guardare al futuro in maniera unitaria per costruire un progetto che non si limiti alla pianificazione a breve termine ma sappia proiettarsi nel futuro, verso strategie nuove e tutte da sperimentare. Nel ringraziare gli Amministratori della passata e della nuova legislatura, tutti coloro che ci hanno sostenuto, i dipendenti, il mondo dell’Associazionismo che ci ha sempre dimostrato grande vicinanza, auguro a tutti voi un Buon Natale ed un 2016 pieno di serenità e di soddisfazioni grandi e piccole. Il Sindaco Silvano Dominici Amministrazione Comunale ASSESSORATO ALLE OPERE PUBBLICHE Un cordiale saluto a tutti voi cari compaesani. Il 2015 ha segnato l’inizio della 2^ legislatura condotta dalla lista Romallo Dinamica, lista che alle elezioni del maggio scorso ha visto rinnovata in parte la “squadra”, ma mantenuta salda la voglia di fare. Giunti a fine anno è giusto oltre che doveroso rivedere assieme l’operato dell’Amministrazione per tenervi aggiornati sulle cose che sono state fatte, su quelle che stiamo facendo e su quelle che faremo. Facendo questo speriamo vivamente di avere da voi, come sempre abbiamo ricevuto, nuovi stimoli per future progetti che avranno come scopo finale il benessere del nostro paese e di tutti noi !!! OPERE REALIZZATE: •Progetto lago (inizio 2012 – termine 2015): nel corso del corrente anno sono stati conclusi i lavori a corollario del “Progetto Lago; vi ricordo che si tratta di un’opera sovra comunale che coinvolge tutti i paesi rivieraschi e che per Romallo consiste in un percorso ciclo-pedolane di circa 5,5 km che passando per la nostra Pineta, tocca loc. San Biagio, salendo poi per la Strada “Da Le Sparangole”, per poi scendere in loc. Campel e raggiungere il “Pont De La Poina”. •Sistemazione parco giochi (inizio 2014 – termine 2015): nel corso del corrente anno sono stati portati a termine i lavori presso il parco giochi comunale. Oltre all’installazione della staccionata per delimitare e mettere in sicurezza l’area ed all’acquisto di un nuovi giochi (alcuni dei quali verranno consegnati la primavera prossima), è stato rinnovato l’impianto di irrigazione del parco e soprattutto seminato ex novo il manto erboso dopo un generale livellamento del terreno; operazioni semplici che hanno però dato una bella rinfrescata al nostro bel parco giochi molto apprezzato anche fuori paese. •Parco Madonna Pellegrina - Via F. Filzi: nel corso dell’anno sono stati ultimati i lavori di realizzo del nuovo piccolo “gioiello” di Romallo, qual è il parco pubblico adiacente a Piazza Madonna Pellegrina; tali lavori hanno peraltro permesso anche la riqualificazione/allargamento di Via F. Filzi. Oltre a ripristinare la pavimentazione in porfido a fronte del nuovo parco comunale, abbiamo provveduto a sistemare anche una fascia di rispetto stradale di proprietà demaniale, che anch’essa fungerà da cornice alla nostra Piazza. •Nuova Via Crucis: l’08.03.2015 alla presenta anche del Vescovo Mons. Luigi Bressan è avvenuta l’inaugurazione della nuova Via Crucis i cui capitelli sono stati gentilmente realizzati “pro bono” da Bertolini Renzo e nei quali abbiamo installato delle fusioni in bronzo del maestro Conta. L’opera ha trovato ampia copertura da contributo dedicato ed è stata supportata da un gruppo di lavoro comunale. •Lavori presso il Municipio: in concomitanza con le festività per il Raduno Mandamentale per il 60° di fondazione del Gruppo Alpini di Romallo, ed in occasione della mostra sulla 2^ Guerra Mondiale organizzata dal Gruppo Rayon II, è stata formalmente inaugurata la sala polifunzionale sita al piano terra del nostro Municipio; Sono inoltre in avanzata fase di progettazione i lavori per la nuova entrata del Municipio prospiciente la S.S. 42. ROMALLO | 2015 5 Amministrazione Comunale •A breve l’ambulatorio medico verrà spostato al piano terra del municipio in una collocazione più confortevole; •È stato ultimato l’impianto di generazione del calore a pellet per il riscaldamento del municipio. Oltre al riscaldamento della sede municipale si è optato per il riscaldamento dell’edificio della ex scuola elementare. Il tutto dovrebbe permettere un risparmio in termini di costo per il riscaldamento degli edifici pubblici di 5/6 mila euro all’anno; OPERE IN CORSO: •Apertura nuova variante PRG (quella in corso era stata aperta nel 2010 ed approvata nel 2011 all’inizio della precedente legislatura). •Acquedotto 2° lotto – Romallo / Revò: sono in corso di indizione gli appalti per l’affido del 2° lotto dell’acquedotto sovra comunale (tratto loc. segheria di Rumo – ripartitore Romallo/Revò). I lavori prevedono una spesa da progetto di € 1.721.000. •Asfaltatura strade con CMF: di fatto l’accordo con il CMF di Romallo, siglato ancora nel 2012, non ha trovato avvio per via della riconversione dell’impianto irriguo con conseguenti attraversamenti di strade comunali. Ultimati tali lavori, l’accordo dovrebbe trovare piena realizzazione (compartecipando alla spesa in parti uguali per la sistemazione strade in loc. Sguna, loc. Sota l’Or ed Or). •Sistemazione Laterale “Strada dal Lac”: nel corso del 2015 l’Amministrazione Comunale, in concerto con il Comune di Revò ed i 2 rispettivi CMF ha provveduto alla sistemazione della strada comunale laterale alla Strada dal Lac (trattasi di una strada a scavalco dei 2 comuni già oggetto di interventi nel passato). Tale lavoro ha permesso tra l’altro di ovviare ai notevoli problemi di sgrondo delle acque superficiali avuti nei periodi di forti piogge. OPERE IN PROGETTO •Allargamento S.S. 42 in Via IV Novembre: è ancora in itinere il progetto di allargamento della S.S. 42 nel tratto di via IV Novembre. L’operazione, per la quale confidiamo in un imminente avvio è interamente gestito dalla Provincia Autonoma di Trento; •Nuova strada Ozolo: l’Ufficio Bacini Montani della PAT, su segnalazione dei comandanti dei VVFF dei comuni che si affacciano sul Monte Ozolo sta per dare avvio ad una nuova strada taglia-fuoco in corrispondenza del “Doss Torresani”. Nel corso del 2016 la PAT andrà a sistemare la strada esistente e, soprattutto grazie al consenso dei privati proprietari che in questa sede ringrazio anche a nome della Comunità, realizzerà un tratto ex novo della strada dell’Ozolo, andando a creare un anello con Cloz. Inoltre sulla sommità del monte sarà realizzata una nuova piazzole dell’elicottero; la piazzola e la nuova strada “ad 6 ROMALLO | 2015 anello” permetteranno interventi più tempestivi e mirati in caso di incendi in montagna; ALTRI PROGETTI IN PILLOLE: Nel corso dell’ultima variazione di bilancio di fine novembre 2015, abbiamo messo in cantiere diversi progetti, che riassuntivamente vi elenco: •Sistemazione strada Sguna: opera di fatto compresa nell’accordo del 2012 CMF – Comune, che ad oggi verrà realizzata con fondi pubblici. •Captazione acque loc. Poz: opera di carattere sovra comunale unitamente al comune di Revò (come sistemazione laterale Strada dal Lac), che permetterà la captazione di acque di superficie che altrimenti potrebbero causare notevoli problemi in una zona delicata come quella oggetto d’intervento. •Ripavimentazione Via Buonarroti: rifacimento della pavimentazione dall’incrocio con Via Pineta fino all’abitazione della famiglia Albertini per manifesti ed impellenti necessità di ripristino. •Sistemazione Piazza Agosti: sarà un’opera generale di “rinfrescamento” architettonico della Piazza, oltre che di manutenzione straordinaria della stessa, con l’inserimento anche di alcune piccole aree a verde. •Nell’ottica di recupero del centro storico si prevede la realizzazione di nuovi parcheggi finalizzati al miglioramento delle condizioni di accessibilità al centro storico stesso; •Rifacimento marciapiede Via 4 Novembre (sotto cimitero): è un’opera che si collega direttamente con l’allargamento di via 4 Novembre in carico alla PAT. Il rifacimento del marciapiede nel tratto a valle del cimitero, di fatto non è previsto in tale opera e quindi l’amministrazione, in un ragionamento più ampio, ha valutato necessario tale intervento. •Sostituzione corpi illuminanti: grazie alla redazione del P.R.I.C. (Piano Regolatore Illuminazione Pubblica) eseguita la scorsa legislatura, sono emerse delle criticità circa l’impianto di illuminazione pubblica del nostro paese; si passerà dalle attuali lampade al sodio ad i più recenti proiettori a LED, che peraltro permetteranno un risparmio del 30% di energia elettrica. •Sistemazione Chiesa S. Vitale: a seguito della definizione con il Consiglio Pastorale ed i competenti uffici provinciali, dovrebbero iniziare nel corso del prossimo anno i lavori di sistemazione nostra Chiesa e del campanile. Sperando d’essere riuscito a darvi una chiara idea del nostro operato per l’anno 2015 e di quanto abbiamo in progetto per il nostro paese per il futuro, colgo l’occasione per porgere a voi ed alla vostre famiglie un caro augurio di Buone Feste e Felice 2016. Albertini Luca / Paternoster Ottavio Amministrazione Comunale Integrazione agricoltura, turismo, cultura: Al Meleto Questa è la mela che comparirà nella nuova area verde in piazza Madonna Pellegrina. Indica la partenza del percorso “al Meleto” percorso tematico sulla mela della Val di Non realizzato in collaborazione con Melinda – Azienda per il Turismo Val di Non – Strada della Mela e dei Sapori delle Valli di Non e di Sole e gestito con la preziosa collaborazione dell’Associazione Parco Fluviale Novella. Si tratta di un percorso di oltre cinque chilometri con una vista privilegiata sulla Valle e soprattutto sulla sua agricoltura frutticola destinata a diventare oltre che una grande risorsa per il settore primario anche un elemento di attrattività turistica. L’idea è nata da un sondaggio nel quale gli stessi soci del consorzio ortofrutticolo Melinda hanno auspicato la nascita di un percorso tematico sulla mela con la specifica finalità di spiegare ai turisti che ci visitano che cosa vuol dire fare frutticoltura in Val di Non. Il percorso infatti, oltre a mettere in luce scorci mozzafiato sul territorio della valle spiega mediante pannelli informativi con un linguaggio divulgativo adatto alle famiglie ed ai bambini il significato di alcuni concetti importanti come la lotta integrata, la funzione delle reti antigrandine, il ruolo degli insetti utili, la coltivazione del vitigno autoctono Groppello ecc. . Il tutto arricchito dalla presenza nei pressi del percorso di beni architettonici e artistici quali l’eremo di san Biagio e la Via Crucis e un gioiello dal punto di vista ambientale e paesaggistico come la forra del Novella. Il percorso è stato presentato in anteprima a Sanzeno nel mese di novembre all’assemblea ordinaria dell’APT Val di Non dalla direttrice Giulia Dalla Palma e dal presidente Andrea Paternoster. “Al Meleto” ha subito riscosso grande interesse da parte delle Amministrazioni comunali della valle e degli operatori del settore. L’inaugurazione ufficiale è stata programmata per il mese di aprile e rappresenterà senza dubbio un evento importante per il nostro Paese con portata mediatica senza alcun dubbio di spessore. Si tratta evidentemente di una prima stimolante esperienza che ha visto finalmente il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati: organizzazioni dei produttori frutticoli e operatori del settore turistico hanno lavorato davvero insieme per mettere in atto quel tanto atteso connubio tra agricoltura e turismo. Che il futuro sia già qui ? Elsa Bertoldi ROMALLO | 2015 7 Amministrazione Comunale FORESTE Porgendovi un caro saluto a tutti voi, cari compaesani, vorrei brevemente ripercorrere il 2015; anno che anche per il nostro bosco ha segnato delle tappe davvero importanti: •Redazione del nuovo Piano di Assestamento: 2016 – 2025 (in corso a cura del dott. agr. Covi Mauro – redattore anche del precedente Piano); •Nuova strada Ozolo: come fatto presente nell’articolo delle opere pubbliche, nel 2015 (progettazione) e nel 2016 (lavori) il’Ufficio Bacini Montani della PAT andrà a sistemare la strada esistente nonché a realizzare un tratto ex novo della strada dell’Ozolo (grazie al consenso di alcuni privati che personalmente ringrazio), andando a creare un anello con Cloz ed una nuova piazzole dell’elicottero sulla sommità dell’Ozolo. Dal punto di vista forestale, a nuova strada oltre che avere un’importantissima azione “taglia fuoco”, permetterà di coltivare zone boschive del nostro comune fino ad oggi praticamente vergini; •Scioglimento del Consorzio di Vigilanza Boschiva: recependo la L.P. 14/2014, in sede del consiglio comunale dd. 30.11.2015 è stato deliberato di sciogliere il Consorzio di Vigilanza Boschiva; i compiti del Consorzio non andranno a decadere, ma bensì saranno trasportati in un servizio di Gestione Associata; •Pulizia della nostra Pineta: effettuata nel periodo estivo/autunnale grazie alla collaborazione del progetto Azione 19 con l’operaio comunale. Anche quest’anno, come per il 2014, sia per raggirare il problema della scarsità di legname ad uso sorti derivante dell’incendio del 2007, l’amministrazione ha valutato (dopo un sondaggio di disponibilità tra gli stessi, di offrire ai censiti alcuni lotti di legname “a terra” accatastati in loc. Frari. Tale iniziativa, nonostante un sovraprezzo rispetto alla normale “sort” derivante dal recupero dei costi effettivamente sostenuti, ha permesso di evitare l’assegnazione di “sort” in zone difficilmente raggiungibili ed anche pericolose; zone che però risultano oramai essere le uniche coltivabili (in gergo forestale) in quanto le aree consuete sono pressoché esauste. Grazie al prezioso aiuto del nostro Custode Forestale, vi riepilogo la situazione dei lotti di legname del 2015: •Primavera 2015: primavera è stato utilizzato il lotto “la Val” assegnato nel 2014 alla ditta Fellin Egidio Srl di Revò dal quale sono stati ricavati 199 mc. netti; •Luglio 2015 (licitazione effettuata unitamente al Comune di Revò che era nella nostra stessa situazione 8 ROMALLO | 2015 per la medesima zona): venduto alla ditta Bertolini Nicola il lotto di schianti da vento in loc. Firosta – sez. 24 – prov. BZ di mc. tariffari 158 al prezzo di euro 85,00 al mc. Dalla misurazione finale sono risultati mc 93 netti a causa del deperimento del legname (schianti nello scorso inverno – asporto lotto a fine estate); •Ottobre 2015: si è provveduto a martellare un lotto nella sez. 13 (loc. Cavaioni) di mc. tariffari 413 con una presunta quantità di legname da opera di mc. 252. Questo lotto sarà posto in vendita prossimamente. E’ molto interessante vedere l’andamento delle sorti legna per i censiti •2009 richieste 85 sorti 315 mc3,7 mc/sort •2010 richieste 65 sorti 203 mc3,1 mc/sort •2011 richieste 90 sorti 360 mc4,0 mc/sort •2012 richieste 83 sorti 272 mc3,3 mc/sort •2013 richieste 75 sorti 230 mc3,1 mc/sort •2014 richieste 90 sorti 270 mc3,0 mc/sort •2015 richieste 78 sorti 280 mc3,5 mc/sort Vi rammento che, circa il prezzo delle sorti legna, dal 2011 è stato rideterminato a € 25 cadauna (fino al 2010 era di € 20 cadauna). Comproprietà Malga: nel corso dell’estate sono state realizzate dai Servizi Forestali di BZ le 2 strade, previste dall’ accordo con i 7 Masi (Malga Kessel), a servizio della proprietà della comproprietà malga di Revò. Sono stati ultimati i lavori di miglioramento del pascolo a monte della malga con un ulteriore ampliamento e con la definitiva asportazione della ramaglia che era rimasta a terra dai precedenti miglioramenti. Sperando d’essere riuscito nonostante la sintesi ad avervi dato una chiara idea del nostro operato per il “nostro” bosco, colgo l’occasione per porgere a voi ed alla vostre famiglie un caro augurio di Buone Feste e Felice 2016. Il Consigliere Delegato Amministrazione Comunale assesSorato alla cultura Un obiettivo di quest’amministrazione è di credere e investire nella cultura, intendendo con questa parola tutti i diversi significati che essa può avere: non solo sterile conoscenza acquisita sui libri ma sinonimo di apertura mentale e senso critico; sapere maturato dalle esperienze che ci hanno fatto crescere; cultura che è in grado di costruire il futuro e non di impoverirlo o di imbruttirlo; cultura intesa come capacità di riconoscere, di stupirci di fronte al bello e al dovere di conservarlo; cultura non come omologazione a uno standard ma acquisizione di base, che ci richiede l’apertura al confronto con realtà e mondi diversi, che impegna a reinventarci conservando le nostre certezze di base; cultura della diversità in tutte le sue accezioni, che mette noi stessi in confronto con l’altro e, dal confronto, ci permette di arricchirci delle differenze altrui; cultura come mantenimento delle proprie tradizioni e del senso di appartenenza al nostro territorio; cultura dell’ascolto. Anche quest’anno il giornalino ci offre la possibilità di rivedere assieme le iniziative dell’amministrazione in ambito culturale. Il nostro paese ha ospitato diverse serate: l’incontro dedicato al cammino Jacopeo Anaunia; quello proposto dal gruppo SAT giovanile di Fondo sul tema “Giovani e montagna”; la conferenza su nucleare e radiazioni del ROMALLO | 2015 9 Amministrazione Comunale gruppo Pace e Giustizia; le serate organizzate in occasione dei cento anni dalla guerra: in febbraio con il gruppo Rayon II, in agosto sui campi di Galizia (relatore Gialuigi Fait), in settembre (in occasione del raduno mandamentale degli alpini) sulla guerra d’Africa e mostra sui fronti Africano ed Europeo; l’incontro informativo sulla riforma istituzionale; la conferenza con lo psicoterapeuta Calliari Cristiano, dedicata al ruolo della famiglia oggi e accompagnata dal “coro dei pensionati della Terza Sponda”. Molto piacevole il concerto dei cori Maddalene e Sette Larici, che ha avuto luogo in marzo ed è stato organizzato in collaborazione con l’Associazione culturale Rezia, che ha invitato a presenziare anche la geologa Giulia Zanon che ha presentato un affascinante documentario sul Latemar. Sempre in marzo ha preso il via la rassegna teatrale della Marianela. L’evento dell’anno è però sicuramente stato l’inaugurazione della Via Crucis. Alcune di queste iniziative sono state molto partecipate e vissute come incontro di comunità, momento di festa e di condivisione; altre sono state occasione per approfondire tematiche nuove o già note, ma magari proposte partendo da un punto di vista differente. Per la realizzazione di ognuna di esse ringraziamo di cuore tutte le associazioni attive sul territorio, sempre molto disponibili e collaborative: grazie alla Pro Loco, alle donne rurali, al gruppo missionario, al circolo pensionati, ai vigili del fuoco, agli alpini, al coro parrocchiale e delle Maddalene, al corpo bandistico, alla Marianela, all’Associazione Parco fluviale Novella, all’associazione Rezia e a chi, a titolo personale, ha contribuito o preso parte alle iniziative realizzate nel nostro paese. A nome dell’amministrazione confermo che continueremo a sostenere tutte le iniziative e anche le eventuali richieste dei concittadini in tale ambito, nella speranza di riscontrare una partecipazione sentita. Termino augurando a tutti i Romallesi un sereno Natale e un 2016 ricco di salute ed esperienze positive. Vi segnaliamo che, attendendo il Natale, abbiamo creato con i bambini degli angoli decorati a festa. Di seguito gli appuntamenti per il periodo dicembre / gennaio a Romallo, che avete già ricevuto nelle vostre case, assieme agli eventi del Natale dei vicini comuni. 10 ROMALLO | 2015 Sabato 12 dicembre ore 18.00: festa di Santa Lucia Venerdì 18 dicembre ore 20.00: rassegna dei cori parrocchiali di Revò, Romallo, Livo e Tassullo - chiesa di S.Vitale Mercoledì 23 dicembre ore 18.00: gli auguri dei bambini ai nonni – Circolo Pensionati Giovedì 24 dicembre dopo SS.Messa: scambio degli auguri intorno al falò Lunedì 28 dicembre ore 20.30: spettacolo per bambini “… e bonanot sonadori!” con la filodrammatica “La Marianela” Lunedì 4 gennaio ore 20.30: proiezione del film “Hotel Transilvania” – teatro Sabato 9 gennaio ore 21.00: spettacolo “Tango Monsieur?” – teatro, filodrammatica di Ora Sabato 16 gennaio ore 21.00: spettacolo “La è stada grosa” – teatro, filodrammatica di Revò Domenica 17 gennaio ore 16.30: spettacolo “Circopizza XXL (ovvero extralarge) “- teatro, filodrammatica giovanile di Laives Sabato 23 gennaio ore 21.00: spettacolo a sorpresa – teatro Domenica 24 gennaio ore 16.30: Teatro Ragazzi, spettacolo “La seconda trincea (storie di donne nella Grande Guerra)” – teatro, con la scuola media e il Coro Maddalene di Revò Domenica 31 gennaio ore 16.30: Teatro Ragazzi, spettacolo “Na crocera…de sogno” – teatro, filodrammatica “S.Genesio” di Calavino e Associazione “Oasi della Valle dei Laghi” Fellin Barbara Eventi 2015 CORSO DI TENNIS TAVOLO Un’interessante novità ha coinvolto alcuni dei nostri ragazzi durante questi due ultimi mesi dell’anno. E’ stato organizzato un corso di tennis tavolo (guai a chiamarlo ping-pong per gli addetti ai lavori) aperto a tutti i ragazzi dalla terza elementare alla terza media, non solo residenti sul territorio comunale. Abbiamo raggiunto la ragguardevole quota (a mio avviso) di 21 partecipanti, ben rappresentati tra maschi e femmine dei paesi di Romallo, Revò, Cagnò e Brez. Proprio alla luce di que- sta ampia partecipazione, è stato necessario formare due gruppi per le attività. Il corso prevedeva dieci lezioni per l’apprendimento delle tecniche di base di questo sport olimpionico ed erano così strutturate: una prima parte dedicata al riscaldamento dei muscoli per evitare problemi, una seconda parte dedicata alla teoria ed un’ultima e più lunga parte dedicata alla pratica. Le lezioni sono state fatte da allenatori autorizzati dalla federazione e facenti parte del circolo Tennis Tavolo di Cles (visitate la pagina web http://www.cttcles.com per maggiori dettagli), circolo che attualmente conta circa 130 iscritti. Nella speranza che il corso sia stato gradito ai partecipanti (mentre scrivo il corso è ben lungi dall’essere terminato) posso anticiparvi che si sta pensando di riproporlo anche a gennaio: i destinatari però saranno gli adulti! Rimanendo in tema di nuove iniziative, stiamo organizzando anche un corso di aerobica, ma più avanti sapremo informarvi meglio. E mi raccomando seguite sempre quello che succede in paese, non si sa mai che ci siano delle sorprese anche per voi! Grazie a tutti! Alessandro Trainotti ROMALLO | 2015 11 Eventi 2015 GIOVEDI’ D’AGOSTO ROMALLO METTE TUTTI A POSTO Da un’idea nata quasi per caso, lo scorso agosto un’interessante serie di uscite sono state organizzate all’insegna dello stare assieme e del sano divertimento, cercando di sfruttare al meglio le caratteristiche dello stupendo territorio che ci circonda. La serie di appuntamenti è stata intitolata “Giovedì d’agosto, Romallo mette tutti a posto”. Come s’intuisce dal titolo, le varie uscite sono state svolte durante i giovedì d’agosto e lo scopo principale era cercare di renderli lieti al maggior numero di persone possibili: infatti, tutti potevano partecipare (dai 6 ai 99 anni come citava il volantino) con una quota veramente irrisoria, grazie al contributo del comune. Vorrei qui ripercorrere le tappe di quello che abbiamo fatto, per ricordare quei meravigliosi momenti a tutti i partecipanti, e condividerli anche con voi che state leggendo. La prima uscita, giovedì 6, ci siamo trovati tutti nel piazzale antistante alla chiesa alle 13 e con auto private ci siamo recati fino al parcheggio “Hofmahd” (prima delle gallerie che conducono alla val d’Ultimo). Da lì siamo partiti a piedi alla volta di Proves, percorren- 12 ROMALLO | 2015 do il sentiero naturalistico, attraverso i meravigliosi pascoli delle malghe di Cloz e di Revò. Dopo aver visto lungo la prima parte del nostro cammino cavalli, mucche e pure dei lama, abbiamo fatto una piccola pausa, durante la quale le nostre guide del corpo forestale ci hanno illustrato alcune varietà di fiori e piante, spiegandoci alcune loro caratteristiche principali. Abbiamo ripreso il cammino passando anche per la “Untere Kesselalm”, attraversando ruscelli, boschi e prati meravigliosi. I nostri piccoli (e anche i grandi ad essere sinceri) partecipanti hanno apprezzato molto le varie tappe che questo sentiero naturalistico sa offrire, il tutto condito dagli aneddoti riguardanti il territorio stesso che i nostri accompagnatori hanno saputo raccontarci. Il giovedì successivo abbiamo fatto una magnifica escursione in canoa canadese lungo le selvagge gole del Novella, scavate nel corso dei millenni dal torrente stesso. La giornata è stata tutto un susseguirsi di emozioni, dalla scoperta di questo paradiso nascosto, all’esperienza della canoa stessa, fino ad arrivare al fatto Eventi 2015 che i nostri vigili del fuoco volontari ci hanno accompagnati durante tutto il percorso con la moto d’acqua in dotazione al corpo. Penso che tutti i quasi trenta partecipanti (che bello vedere tutte quelle canoe scivolare allegramente a pelo d’acqua) siano stati felici di aver vissuto quell’avventura! Altro giovedì, altra escursione all’insegna dello sport im- mersi nella natura. Questa volta è stata la bici a farla da padrone, bici con la quale abbiamo percorso parte della ciclabile “Rankipino” fino a raggiungere la ex cava di Plan Palù nei pressi del campo sportivo di Cloz. Per recuperare le forze niente di meglio che un bel Nutellaparty! La giornata finale è stata lunga ma veramente speciale. Abbiamo iniziato con una bella escursione a piedi che ci ha portato dalla piazza di Romallo fino alla pineta, percorrendo la nuova via Crucis e risalendo dal percorso ciclo-pedonabile, passando per la zona delle Laste Rosse. Arrivati alla pineta, merenda e via con i giochi organizzati dal nostro gruppo giovani, in attesa dell’ottima cena che gli stessi consiglieri comunali hanno preparato e servito a tutti i partecipanti. Da non dimenticare la presenza del maestro chef Walter. La serata si è conclusa con l’intervento del gruppo astrofili dell’Astronomia valli del Noce presso la piazzola dell’elicottero per osservare tutti assieme le stelle. Quest’ultima parte della manifestazione era aperta a tutti i nostri compaesani. Per concludere vorrei ringraziare tutti quelli che in un modo o nell’altro hanno aiutato, mettendo a propria disposizione tempo, macchine per il trasporto ed esperienza. Sperando di non dimenticare qualcuno vorrei ringraziare: i forestali, mio suocero Lorenzoni Pierangelo, mia moglie, i vigili volontari di Romallo, Quaresima Lorenza e la scuola bici val di Non, le ragazze del gruppo giovani e Walter (El Mangia) e la Pro Loco in generale. Un ringraziamento speciale anche all’amministrazione comunale che tanto ha collaborato. E un grazie anche al meteo, che è sempre stato clemente ed ha aiutato a vivere al meglio tutte queste splendide giornate. Sono personalmente stato molto felice della risposta che l’iniziativa ha ottenuto, anche al di fuori dei confini comunali, ed il grazie più grande ve lo meritate voi tutti che avete partecipato! Alessandro Trainotti ROMALLO | 2015 13 Eventi 2015 “Ozol con Gusto, Quattro passi in Terza Sponda” Domenica 28 giugno grazie alle Pro Loco e i Comuni di Romallo, Cagnò, Revò, Cloz e Brez si è svolta la prima edizione della “Ozol con Gusto. Quattro passi in Terza Sponda”, una passeggiata gastronomica per tutta la famiglia alle pendici del Monte Ozol lungo il percorso della pista rampipedonale “Rankipino” per gustare cibi e vini della tradizione nonesa. Le cinque soste lungo il percorso, gestite dalle varie Pro Loco, hanno dato la possibilità a tutti i presenti di gustare vari prodotti: marmellate, succhi di mela, affettati, formaggi, canederli, polenta, spezzatino e vino groppello. Lungo la passeggiata i visitatori hanno potuto anche ammirare vari artisti intenti a realizzare delle opere nell’ambito dell’esibizione artistica “Arte per Boschi” organizzata dalle cinque Pro Loco. Grazie anche alla splendida giornata, l’iniziativa ha visto numerose presenze ed è riuscita a valorizzare lo splendido percorso della “Rankipino”. L’ Amministrazione Comunale e la Pro Loco vi invitano pertanto già da ora alla seconda edizione, che si terrà nell’estate 2016. Pancheri Stefano 50° ANNIVERSARIO DI SACERDOZIO DI DON MARIO FERRARI, LA COMUNITA’ LO FESTEGGIA Quest’anno la festa Patronale di San Lorenzo ha avuto un particolare significato: la Comunità di Romallo ha celebrato il 50° anniversario di ordinazione sacerdotale di Don Mario Ferrari, nostro Parroco. La Santa Messa è stata accompagnata dal Coro Parrocchiale ed hanno celebrato Don Enzo Luchi, Padre Celeste Luchi e Padre Isidoro Lorenzoni (tutti di Romallo). Padre Vito Dominici e Padre Valerio Dominici, impossibilitato ad intervenire, hanno voluto inviare le loro felicitazioni per il traguardo raggiunto. 14 ROMALLO | 2015 Nella Santa Messa abbiamo ringraziato il Signore per il dono del sacerdozio ed il tanto bene profuso da Don Mario nelle Comunità ove è passato in questi 50 anni. La Comunità di Romallo ha voluto ringraziare Don Mario, donandogli un quadro del nostro compaesano Riccardo Salvaterra, raffigurante la Chiesa di Romallo in notturna. Grazie Don Mario e Buon Natale da tutta la Tua Comunità. Clauser Renato Eventi 2015 LA CROCE QUOTIDIANA Al crepuscolo, immersi nella luce calda di un sole che si affaccia alla primavera, si è snodata domenica scorsa, 8 marzo, sulle strade di Romallo una folta processione di persone per ripercorrere la Passione di Cristo. Inaugurati i quindici capitelli della Via Crucis che sorgono lungo la via che conduce alla chiesetta di San Biagio, costruiti da Lorenzo Bertolini, maestro muratore. I manufatti ospiteranno le opere in bronzo raffiguranti gli ultimi momenti della vita terrena di Gesù, realizzati dall’artista Giorgio Conta (l’ideazione e la successiva creazione di queste opere hanno richiesto ben nove anni di lavoro): come ha sottolineato il presidente della Comunità di Valle Sergio Menapace, la Via Crucis di Romallo può essere un valore aggiunto per il patrimonio culturale e religioso in val di Non. La processione si è aperta con la benedizione dell’arcivescovo, che ha celebrato con don Mario Ferrari. Mons. Luigi Bressan ha invitato a cogliere il confronto che questi capitelli potranno portare a tutti con la loro bellezza: “Questa Via Crucis è la grande testimonianza si un Dio che ha voluto farsi come noi: lui stesso ha attraversato una sofferenza eccezionale per aiutare tutti gli uomini”. Ad ogni fermata si sono alternate le canzoni del coro parrocchiale, che con la loro interpretazione, hanno reso vive le immagini dei bassorilievi in bronzo, raccontando le tappe della crocefissione. Il loro racconto è stato attualizzato ricordando i mali che raffigurano la società moderna e che avvicinano i dolori umani a quelli patiti dal Cristo in croce. Riflettendo sui temi di giustizia e verità, ci si è interrogati se la coscienza sia in grado di schierarsi oggi con coraggio in difesa dei più deboli, resistendo all’ingiustizia e difendendo ovunque la verità violata. E’ l’ingiustizia che ha prodotto la crisi economica con le sue gravi conseguenze sociali come la precarietà e la disoccupazione. Un pensiero è stato rivolto dall’arcivescovo anche alle donne, nella loro Giornata: vittime di soprusi, schiavizzate dalla paura e dallo sfruttamento, “devono essere messe al centro delle scelte del legislatore, che le deve tenere in debita considerazione”. Dio ha voluto condividere l’esperienza umana, la fatica e la gioia, i tradimenti e le sofferenze: - ha ricordato l’Arcivescovo in conclusione- “è rimasto per noi, e questo ci dice di non aver paura per la nostra croce quotidiana”. Marta Battaini ROMALLO | 2015 15 Eventi 2015 CAMPIONATO VALLIGIANO Come sempre a presidiare il percorso e a garantire il servizio d’ordine, i nostri vigili del fuoco volontari; per il servizio sanitario erano presenti i volontari della Croce Rossa di Coredo, coadiuvati da dottor Alessandro Bertagnolli. Inoltre, per la buona riuscita della manifestazione, hanno collaborato varie associazioni, tra le quali la Pro-loco, il gruppo Amici del Carnevale ed il gruppo alpini, che oltre alla presenza durante tutta la manifestazione, hanno contribuito con l’ormai tradizionale cena per tutti i dirigenti ed atleti. Anche quest’anno, come ormai da alcuni anni, il Centro Sportivo Italiano, in collaborazione con le associazioni di Romallo, ha organizzato la prima gara valida per le qualificazioni provinciali di corsa su strada. Quest’anno si è vista la partecipazione di ben 350 atleti, numero mai raggiunto nelle precedenti edizioni, cosa che ci fa ben sperare per gli anni a venire. Molti, come di consueto, gli atleti di fama nazionale ed internazionale. Fra questi, il campione mondiale di corsa su strada, categoria Master, Franco Torresani, detto anche il “prete volante”; poi Bruno Baggia, campione europeo in quasi tutte le distanze; e ancora Alex Cavallar, campioncino oramai di valore nazionale, accompagnato da altri atleti di grande valore provinciale e regionale. Altrettanto nutrita e di valore la compagine femminile, con la famosa Mirella Bergamo, conosciuta in tutta Italia dagli addetti ai lavori per la sua partecipazione a svariate gare nazionali; Nadia Batocletti fresca vincitrice del campionato italiano sia di corsa campestre che di corsa in montagna; Endrizzi Alice protagonista di tante gare a livello nazionale e tante altre. 16 ROMALLO | 2015 Visto l’ormai collaudato ottimo percorso, la speranza di dirigenti ed atleti, rimasti molto soddisfatti, è quella di rivederci l’anno prossimo. Questa speranza è stata anche condivisa dalla presidenza del C.S.I. e dal presidente del C.O.N.I. di Trento. Ringraziando di nuovo tutti quelli che hanno collaborato alla giornata di sport in quel di Romallo, porgo un augurio di Buon Anno nuovo ed un arrivederci al 2016! Lorenzoni Pierangelo Curiosità RITORNO ALLE ORIGINI CON IL GROPPELLO DELLA VAL DI NON Conferme e soddisfazioni, riconoscimenti, presenze nelle guide e in molti eventi dedicati al vino chiudono con stimolo l’annata alle Lasterosse. Dietro alle Lasterosse una famiglia, una famiglia semplice di contadini, una famiglia che crede nelle origini, nel- la manualita del lavoro e nel vino. Questo vino, il Groppello di Revò, ancora poco conosciuto, ancora poco apprezzato, custode di un pezzo di storia e perfetta espressione del territorio, delle sue montagne e dei suoi abitanti, ha bisogno di farsi ascoltare. Proprio da una recente degustazione al buio dove non si vedevano le etichette ma erano protagonisti gli altri sensi, questo vino ha espresso il suo fascino, la sua particolarità, la sua unicità. Dall’ostinazione di fare e continuare a fare questo vino, alle Lasterosse nasce il “Privato”, una selezione di Groppello di Revò in purezza e maturato in botti di rovere nuove. Un’idea di riproporlo ed un invito a degustarlo. Fam. Pancheri AGOSTI MARIKA ci racconta l’esperienza di ragazza alla pari vissuta quest’estate... Per spiegare ciò che ho vissuto, parto dal motto generale di aupairworld. it: ”essere una ragazza alla pari é molto più di un semplice lavoro. É l’occasione ideale per fare una valida esperienza umana, crescere, diventare maturi e ampliare i nostri orizzonti, riuscendo così a mettere da parte i numerosi pregiudizi insiti dentro noi stessi a riguardo tutto ciò che non consideriamo appartenente al nostro Paese,cultura,tradizioni,lingua...”. Laureatami in data 31.03.15 presso l’Universitá degli Studi di Verona in Lingue e Culture per il Turismo,ho deciso di prendere il giusto tempo per me stessa, di partire per questa nuova sfida! Nel mio caso,l’unica vera incognita prima di partire riguardava essenzialmente la mia futura famiglia ospitante, conosciuta (ovviamente) solo tramite e-mail o Skype..i miei dubbi sono svaniti appena arrivata a Costanza,dove mi aspettavano, nel vero senso della parola, a braccia aperte. Per introdurmi fin da subito nella cultura tedesca, mi hanno preparato una tavola imbandita con piatti tipici! Dopo aver salutato i miei genitori é iniziata la mia avventura,all’insegna della positività e del tedesco. L’ambientamento non mi é risultato difficile,sia per la famiglia ineguagliabile sotto ogni aspetto, sia per quanto riguarda la città: Costanza é situata nella parte bassa della Germania,al confine con Svizzera e Austria...paesaggi mozzafiato, natura pura dove poter liberare la mente da qualsiasi pensiero negativo. La famiglia Struwe che mi ha ospitata é composta da papà Friedrich, pediatra specializzato in psicologia infantile, mamma Ellen, pediatra, e i 3 bambini, Adrian, Vivien e Annika ( 9,6,4 anni). Fin da subito ho notato una notevole differenza per quanto riguarda l’atteggiamento dei genitori verso i figli: in Germania i genitori risultano essere meno ossessivi e cercano sin dalla tenera età, di orientarli verso l’indipendenza.. Con questo non voglio dire che siano meno attenti o meno presenti nella loro vita di tutti giorni, ma hanno una concezione meno ossessiva. Si pensi che già ROMALLO | 2015 17 Curiosità al terzo giorno di permanenza avevo in affido per tutto il giorno tutti e 3 i piccoli. 70 km in macchina per portarli in un parco divertimento! Si sono fidati ciecamente di me sin dai primi giorni, cosa del tutto impensabile in Italia. La mia giornata iniziava al mattino presto, tra le 7 e le 7.30 quando ci ritrovavamo tutti in sala per fare colazione; la tipica colazione tedesca, che, per chi non l’avesse mai sperimentata, comprende un po’ di tutto: uova sode, salumi, verdure (cetrioli e pomodori), latte caldo, tè, pane burro e marmellata. Dopo aver aiutato la mamma a preparare i bimbi, accompagnavo i più grandi a scuola e talvolta la piccola all’asilo. Si raggiungeva tutto facilmente a piedi o in bicicletta: le maggiori e più importanti infrastrutture sono concentrate in uno spazio molto circoscritto. Rientrata a casa svolgevo i tipici mestieri casalinghi, dalla lavastoviglie alla lavatrice, dal sistemare un po’ la casa al giardinaggio! Preparavo il pranzo per i due bambini più grandi dato che la madre rientrava dal lavoro verso le 2...il po- meriggio avevo molto tempo da dedicare a me stessa... tra attività fisica, tanto sole e bagni nel rinomato Bodensee (Lago di Costanza appunto), shopping, visite alle città circostanti non mi sono fatta mancare nulla. Inoltre, tre volte in settimana, dalle 17.30 alle 21.30 svolgevo un corso intensivo in lingua tedesca,dato che tra gli obiettivi prefissati prima di partire c’era quello di rafforzare le mie conoscenze della lingua tedesca! All’inizio non è stato facile, tanti vocaboli, tanti modi di dire erano a me sconosciuti... ma già dalla seconda settimana ero già più sciolta nel parlare. Ulteriore differenza rispetto all’Italia e che smentisce i nostri pregiudizi nei confronti dei nostri vicini “crucchi” è l’importanza del saluto: per me è stata una cosa straordinaria vedere, come, persone che non ti hanno mai vista prima, mi regalavano un sorriso e un saluto caloroso, 18 ROMALLO | 2015 sia i più giovani che le persone anziane. Iniziare le giornate così mi hanno reso molto più piacevole la permanenza... da questo lato gli italiani hanno molto da imparare! La mia fortuna più grande è stata quella di capitare in una famiglia unita, con valori veri, dediti alla famiglia, alla comunità e al sociale. Mi hanno accolta nella loro casa come la figlia maggiore; è stato un rapporto bilaterale, uno scambio di conoscenze e tradizioni. Loro sono stati per me maestri perfetti di lingua e cultura tedesca, io, nel mio piccolo ho portato il nostro Trentino lí da loro! Una delle soddisfazioni e delle emozioni più grandi era quella, la domenica, di mettermi in cucina con tutti i bimbi per preparare il pranzo o la cena: Lasagne, pasta alla carbonara o al ragù, tortei da patate, gnocchi di patate, Strudel, sbrisolona, torta di grano saraceno… si insomma, anche in Germania mi sono dilettata ai fornelli! I bambini (la piccola un po’ meno, in quanto molto attaccata ai genitori) si sono subito aperti verso di me, e, col passare dei giorni si è creata quell’affinità per cui, dalla semplice ragazza italiana sono diventata <unsere große Schwester>, la loro sorella maggiore! Quanti giochi,quanti cartoni, quante risate la sera tutti e 4 in un letto....ma soprattutto, quanto tedesco! L’aver trascorso la maggior parte del tempo a contatto con i bambini mi ha aiutata molto nell’apprendimento della lingua; talvolta, appena si accorgevano di un mio errore, a modo loro,me lo facevano notare! Concludo dicendo che sono stati 3 mesi intensi, ricchi di emozioni e di esperienze nuove che ricorderò sempre con un sorriso; in questo arco di tempo ho riscoperto me stessa, il valore delle piccole cose come partire di casa zaino in spalla per andare a fare una nuotata al lago... attimi e momenti indimenticabili che hanno sicuramente contribuito a rafforzare la mia personalità e il mio carattere. Posso dire di essere fiera di me stessa, per tutto quello che ho fatto e trasmesso; sono tornata arricchita, e con una seconda famiglia a cui farò conoscere la nostra piccola realtà, Romallo, la prossima primavera! Consiglio a tutti i ragazzi volenterosi e con una gran voglia di mettersi alla prova di sfruttare questa straordinaria opportunità. L’unico prerequisito è la convinzione... l’essere proiettati in una realtà totale a te diversa, in una famiglia sconosciuta, all’inizio non è facile!! Marika Agosti Curiosità ESPERIENZA ERASMUS DI SABRA CLAUSER Sono stata in ERASMUS nell’anno 2014, ho svolto infatti presso la National University of Ireland a Galway il secondo semestre del primo anno di magistrale in Psicologia Clinica. Galway è una piccola città situata sulla costa occidentale dell’Irlanda, vicino alle famose Isole Aran, al bellissimo parco nazionale Connemara e alle spettacolari Scogliere di Moher. Durante i 5 mesi passati in questo fantastico paese ho avuto modo di scoprire non solo la cultura irlandese, ma innumerevoli altre culture: ogni mio compagno di viaggio portava infatti con se un bagaglio di conoscenze, modi di pensare, cibi, caratteri e tradizioni diverse dalla mia e che provenivano non solo dall’Europa, ma anche dagli USA, dal Brasile, dal Messico, dal Chile, dalla Cina e chi più ne ha più ne metta. La mia esperienza è stata per così dire diversa da quella di molti altri miei compagni di ERASMUS fin dall’inizio: non avendo infatti pernottato in ostello durante la ricerca di un appartamento, ma essedomi invece fatta ospitare da un ragazzo irlandese trovato attraverso il sito Couchsurfing, ho potuto fin da subito avere come guida una persona che già sapeva cosa mostrarmi e dove portarmi e che mi ha aperto le porte di questa nuova città e cultura irlandese, oltre ad aver scoperto così un grande amico. La particolarità del mio viaggio è poi continuata con la fortuna di aver trovato un appartamento con 2 ragazze e 1 ragazzo irlandesi, differentemente da molti studenti ERASMUS che normalmente vanno a vivere in appartamenti con altri studenti stranieri, questo mi ha permesso di vivere 2 fantastiche realtà: quella della multiculturalità e l’unione tra studenti stranieri e quella della cultura e della quotidianità irlandese. Certamente questa decisione ha portato a maggiori gioie ma anche a maggiori difficoltà poiché, nonostante il mio livello di inglese fosse già buono prima della partenza, scontrarsi con degli accenti diversi e con un gruppo di persone già unite da anni di università assieme non è stato facile. Mi ci è voluto un po’ di tempo per creare un legame con i miei coinquilini e per abituarmi al loro modo di parlare ed alle loro espressioni, ma una volta integrata, non solo con loro ma anche con i loro amici, ho potuto vedere davvero come sono scanditi i ritmi delle loro giornate, come si divertono la sera gli studenti irlandesi, come mangiano e cucinano, come sono differenti le loro abitudini e come anche loro avessero voglia di scoprire la nostra cultura italiana e rendermi soprattutto partecipe della loro. In realtà al di là della difficoltà di restare 5 mesi senza mangiare qualcosa che assomigliasse anche lontanamente ad una pizza italiana ed alle innumerevoli discussioni che ho dovuto sostenere quando si parlava di cottura della pasta, per il resto mi sono adattata molto facilmente alla vita in Irlanda. Il cibo, anche se non all’altezza di quello italiano, è pur sempre gustoso e devo ammettere che ogni tanto mi manca mangiare un buon piatto di Fish and Chips o una Shepherd’s Pie. Ma quello che più mi manca, oltre ai miei compagni di viaggio, sono le persone irlandesi e la loro ospitalità, mi manca entrare in un tipico Pub la sera e ordinare una Guinness al banco, perché potevi stare certo che quasi sempre qualcuno ti avrebbe parlato e ti avrebbe strappato un sorriso con la sua gentilezza e voglia di scambiare due parole; mi manca sedermi ad un tavolo ed ascoltare della buona musica dal vivo perché quella era una cosa che non mancava mai e che qui molto spesso purtroppo non c’è. Dell’Irlanda sono riuscita ad apprezzare addirittura la pioggia, perché si, arrivava quasi tutti i giorni e non ti dava segnale del suo arrivo, ma proprio per questo mi ha permesso di ridere tanto quando improvvisamente ci si trovava a correre zuppi sul marciapiede senza un riparo o si entrava nei bagni dell’università e quasi quotidianamente si trovava qualcuno che si asciugava i vestiti sotto il phon. Ma la cosa più bella della pioggia era che dopo di essa il cielo si apriva e improvvisamente usciva il sole che illuminava quelle distese di verde e di colori che a descriverli è impossibile, la natura e le sue bellezze ti riempivano gli occhi giorno dopo giorno e non si finiva mai di stupirsi per quanto bella e immensa fosse. Questa esperienza mi ha regalato tanto, perché sono tornata a casa con delle preziose amicizie da tutto il mondo e con ancora più voglia di scoprire cosa c’è fuori da questa Italia. Credo di essere tornata diversa dall’ERASMUS perché, per quanto difficile o facile sia, comunque è un’esperienza che ti forma e ti fa crescere anche se in così poco tempo. Stando lontani da casa e dalle proprie certezze si capisce molto di se stessi, dei propri limiti e delle proprie capacità, questa esperienza è un’opportunità che tutti dovrebbero cogliere perchè ti riempie di conoscenze e ti apre la mente verso culture e orizzonti che prima non potevi o non riuscivi a vedere. Devo anche dire che un’esperienza così ti fa apprezzare molto di più quello che c’è invece a casa, la famiglia e gli amici che aspettano il tuo ritorno e che sai che ci saranno sempre, starne lontano fa capire quanto fondamentali siano nella vita di tutti i giorni e quanto ci sia di bello anche in un paese piccolo come Romallo. L’Irlanda è stata per così dire una parentesi della mia vita, che purtroppo è finita troppo in fretta ma che porterò con me per sempre, perché solo chi è andato in ERASMUS può capire veramente cosa si provi e che effetti enormi abbia questo lungo viaggio nel determinare la tua visione sulle cose e sulla vita in generale. Scoprire il diverso ti permette di accettarlo e apprezzarlo più facilmente, ti da gli strumenti per vederne anche i lati negativi e ti da le capacità di apprezzare ciò che di bello c’è nella tua cultura d’origine e di vedere cosa invece andrebbe cambiato. Vivere all’estero per un periodo più o meno lungo è un’esperienza che auguro a tutti di avere il coraggio di provare, perché ne vale davvero la “pena”. Sabra Clauser ROMALLO | 2015 19 Approfondimenti UN ROMALLESE NELLA GRANDE GUERRA LA STORIA DI GIOVANNI PANCHERI GUSTIN vicenda dei soldati trentini che si trovarono coinvolti nella Prima guerra mondiale fu del tutto particolare e al contempo estremamente complessa. Giovanni, classe 1893, nacque a Romallo quando ancora il Trentino era compreso all’interno dei confini del multietnico Impero astro-ungarico, all’interno dei quali convivevano, non senza tensioni, i numerosi gruppi etnici dell’Europa centro-orientale e dei Balcani. Dalla fine dell’Ottocento e nel primo decennio del Novecento i fragili equilibri sui quali si reggeva la pace in Europa si ruppero sotto il peso sempre più forte dei nazionalismi e delle profonde rivalità economiche tra i grandi Stati europei, che a quel tempo estendevano la propria egemonia politica ed economica sull’intero mondo. Non a caso fu proprio un attentato di stampo nazionalistico che nel 1914 fece precipitare l’Europa, e il mondo intero, in una lunga e sanguinosa guerra. Il 28 giugno 1914, in occasione della visita dell’erede al trono dell’Impero austro-ungarico Arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo (che fino al 1918 faceva parte, come il Trentino del Impero Asburgico), il nazionalista serbo Gavrilo Princip riuscì ad assassinare l’Arciduca stesso assieme alla moglie Sofia. L’attentato suscitò enorme scalpore e provocò la rottura definitiva degli esili equilibri della stabilità politica europea. Sulla dx Giovanni in divisa militare italiana Tra i numerosi soldati di Romallo che combatterono la Grande Guerra, la vicenda di Giovanni Pancheri è certamente una delle più peculiari ed interessanti. Grazie ad un piccolo epistolario composto da 17 missive scambiate tra Giovanni e il padre Antonio durante tutta l’esperienza bellica è possibile ricostruire la sua storia. Il piccolo archivio privato di Giovanni, che la famiglia ha meritoriamente conservato e messo a mia disposizione in occasione della stesura della mia tesi di laurea, conserva documenti estremamente preziosi all’occhio dello storico, che vanno letti all’interno del proprio contesto storico per evitare facili fraintendimenti e inutili generalizzazioni. Ripercorrendo le tappe dell’esperienza di Giovanni è, infatti, possibile capire come la 20 ROMALLO | 2015 Soltanto un mese dopo l’attentato l’Europa intera si trovò travolta da una guerra che si credeva dovesse durare pochi mesi. Il primo agosto 1914 l’Imperatore Francesco Giuseppe fece diramare l’ordine di mobilitazione generale per i giovani di “tutti i suoi popoli”. Anche Giovanni, assieme a decine di compaesani, fu coinvolto dall’arruolamento di massa che lo costrinse presentarsi immediatamente presso il deposito del Secondo Reggimento dei K.u.K. Tiroler Kaiserjäger di Bressanone nel quale venne inquadrato. Dopo un breve periodo di addestramento i soldati erano pronti per essere inviati al fronte: sui campi di Galizia. Nel giro di pochi giorni Giovanni e i suoi commilitoni furono trasferiti dalle proprie case in Trentino sino ai confini più orientali dell’Impero, dove si trovarono subito a combattere contro l’esercito dello Zar di Russia Nicola II. Una guerra tragica, tra trincee e lunghi spostamenti di Approfondimenti fronte, bombardamenti e raffiche di mitragliatrice, contro il freddo, la fame, la fatica e il fango. Alcune preziose testimonianze della sofferenza e della tensione che i soldati provavano in quel contesto di guerra ci derivano dalle lettere che Giovanni stesso scrisse al padre Antonio in quei primi mesi di battaglie. Così Giovanni in una sua del 9 novembre 1914:«[...] Quà la va sempre lo steso il giorno dei santi mentre da noi si pregava io mi trovava in combattimento che durò 9 giorni dal quale uscii coll’aiuto di Dio illeso. [...]». È difficile capire con precisione il luogo esatto in cui il nostro compaesano stava combattendo, ma alla fine di novembre 1914 in un altra cartolina comunicava di trovarsi nei pressi del trincerone di Cracovia (Galizia nord-occidentale), dove in quei primi mesi di guerra si stavano combattendo feroci battaglie. Scriveva da Cracovia il 30 novembre 1914: «[…] Ora si trova quà tutto il reggimento e non so se restiamo quà o dove andiamo certo sempre a combattere perché adesso sono quà alle porte il nemico Fate dire 2 S. messe alla madonna all’altare di S. Vitale e che sia tirata giù la pala perché altro che un miracolo della madonna non e chè io sia sano e spero che mi conservi sempre così. [...]». Nelle difficili situazioni della guerra, a cui gran parte dei soldati non erano assolutamente preparati, Giovanni come gran parte dei commilitoni cercava di affidarsi alla clemenza di Dio e le richieste di preghiere e Sante Messe sono, assieme all’invio di generi alimentari o vestiario, le più frequenti all’interno delle lettere spedite dal fronte. Giovanni Pancheri con i suoi commilitoni in Cina. Sul retro riporta: «Ricordo Tientsin 1 settembre 1918». Sempre all’interno della corrispondenza ogni soldato cercava di ritagliarsi un piccolo spazio privato, mantenendosi in contatto con la famiglia e con la vita quotidiana di casa e del paese, cercando di evadere dalla tragedia che stavano vivendo. Così Giovanni sempre nella cartolina del 9 novembre 1914: «[…] Fatemi sapere come la è andata cole raccolte e se sapete qualcosa dei nostri parenti che si ritrovano quà in Galizia [...]». Giovanni riuscì a superare i primi, terribili mesi di guerra, durante i quali sul fronte galiziano perirono quasi un milione di soldati. Dalle informazioni disponibili, sembra che, dopo aver trascorso i primi mesi al fronte, Giovanni passò l’inverno nelle retrovie, in un ospedale nei pressi di di Andrichan (Galizia) da dove il nel febbraio del 1915 scrive rivolgendosi al padre: «[...]Quà c’e poca neve ma e freddo e a pensare che si deve ritornare a andare fa venire i brividi da capo ai piedi[...]»; e ancora: «[...]Dunque devo andare al reggimento con questo freddo e dolorosa ancor più ma Iddio mi salvo fin’ora e spero anche per l’avvenire[...]». Non era solo in freddo a spaventare Giovanni e gli altri soldati nelle sue stesse condizioni, ma soprattutto la paura di dover tornare al fronte sotto il tiro dei cannoni e delle mitragliatrici dell’esercito dello Zar. Da una sua missiva del 18 marzo 1915 capiamo che Giovanni tornò al fronte e in particolare nei pressi di Tarnow (Galizia centro occidentale), dove si stavano combattendo durissime battaglie, nelle quali molti suoi commilitoni morirono o caddero prigioniero dell’esercito avversario. Tra questi anche alcuni suoi compaesani dei quali cerca di conoscere la vicenda attraverso il padre; scrive, infatti, il 15 marzo 1915: «[...]Alla mattina i Russi sicura|mente erano la e lo fecero prigioniero. Dopo nepur questo più non lo vidi ma | si trova sicuro prigioniero. In quanto al rico io non l’ho mai visto neppure il reggimento dove si trova e vi prego se potete mandami la sua direzione e quella del zandalanda. Qua |adesso fà l’inverno vi e neve non tanta e vento siamo su di una piccola montagna a fianco di Tarnovv.[...]». ROMALLO | 2015 21 Approfondimenti Solo un mese più tardi, Giovanni si trovava ancora al fronte. Scriveva in proposito il 22 aprile 1915: «[...] È arrivato un nuovo battaglione da Brixen e credo ci siano dei paesani ma non l’ho ancor visto oggi lo spero, quà su quest’ala giungono molte trupe anche tedeschi presto sarano grandi batute Dio sa come la andrà ho molta paura pregate per mè e una s.messa alla Madonna fate celebrare che mi aiuti[...]». Le grandi battute di cui Giovanni scrive sono riferibili con ogni probabilità alla battaglia combattuta tra Gorlice e Tranow nella primavera-estate del 1915, la più imponente e importante tra quelle combattute sul fronte orientale durante la Grande Guerra e che permise all’esercito Austro-ungarico di riconquistare gran parte dei territori galiziani persi nei primi mesi del conflitto e spostare di centinaia di chilometri e est il campo di battaglia. Con ogni probabilità Giovanni fu, suo malgrado, protagonista di questa fondamentale vicenda bellica e, probabilmente, nel contesto di queste operazioni cadde prigioniero dell’esercito russo il 2 luglio 1915. Di qui inizia un altro lungo capitolo della storia del nostro compaesano, che condivise con altri 12.00015.000 trentini: quella della lunga prigionia nelle regioni interne della Russia. Non tutti caddero prigionieri involontariamente mentre stavano combattendo sul campo, per molti soldati la prigionia fu un modo di porre fine alle sofferenze della vita del fronte, ma anche per sfuggire al pesante pregiudizio che cadde sui soldati di lingua italiana (e quindi anche sui trentini) in seguito all’ingresso in guerra dell’Italia a fianco delle potenze dell’Intesa il 24 maggio 1915. Queste soldati furono condotti nei campi di prigionia nelle retrovie del fronte e sopravvissero lavorando come operai, artigiani, o più spesso come braccianti agricoli. Molti morirono per le precarie condizioni alimentari e igienico-sanitarie. Non fu questo il caso di Giovanni, il quale riuscì a sopravvivere nei campi di prigionia russi, molto probabilmente anche grazie alle sue competenza lavorative come agricoltore e carpentiere. Si conservano soltanto due cartoline del 1916, il cui contenuto è stato pesantemente compromesso dalla censura dei servizi postali militari e poco riescono a testimoniare, se non il forte controllo imposto sulla corrispondenza dei prigionieri austro-ungarici. La contingenza bellica rendeva, inoltre, molto difficile il lavoro delle poste e molto spesso le missive non venivano correttamente recapitate. Un 22 ROMALLO | 2015 aspetto questo che rendeva ancor più dura la vita dei prigionieri e dei soldati, i quali, attraverso un piccolo pezzo di carta riuscivano a mantenere vivi i contatti con i proprio cari, a sentirli vicini nonostante le miglia di chilometri che li separava dalla propria casa. In un contesto straordinario come quello bellico e di prigioni, infatti, la missiva ricevuta da un persona cara assumeva dei significati che travalicavano il semplice atto comunicativo, divenendo per molti una sorta di amuleto o di portafortuna da tenere sempre con sé. L’importanza della posta per i prigionieri, come per i soldati, è testimoniata anche da Giovanni, che il 3 luglio 1917 scriveva preoccupato da Tula (città poco a sud di Mosca): «[...]Caro padre, Se qualche buon’anima vi farà avere fra le mani questa mia vi facio sapere che io sto bene e così spero dico spero, sarà il simile di voi e famiglia. Da lungo tempo cioè dal mese di aprile scorso anno non ho da voi nessuna notizia Non so comprendere come la sia, sia la lontananza che ci separa e le letere a stento giungono quà sia che vi siete dimenticati di me non so. Io non passa giorno che abbia in mente mio padre e famiglia e penso spesso che anche voi quest’uragano non vi abbia involto e portato la dove romba il cannone a questo penso spesso e quasi tremo al pensarci. Addio vostro Giovanni». Poche righe che ci aiutano a capire l’importanza per gli uomini in guerra di riuscire a sapere qualcosa della propria famiglia, di essere rassicurati che almeno a casa tutti stavano bene, ma soprattutto di sapere che qualcuno, seppur da lontano, pensava e pregava per loro. Nonostante l’attenzione della censura, Giovanni riuscì a far arrivare al padre qualche informazioni sulle sue condizioni di vita in Russia, dove freddo, fame, malattie e pessime condizioni di vita e di lavoro erano presenza costanti nella quotidianità di ogni prigioniero. Così Giovanni in una sua missiva, in parte censurata, del 3 febbraio 1917 da Tula: «[...] Quà le anche seria la bocca e cara molto e chi stenta ache a riempirla. N[censura] ed anche con essi lavoriamo. Freddo fece nella metà di gennaijo fino 38 gradi ma anche vestiti ne abiamo di caldi peli di pecora e simili. Intanto vi saluto e vi dico di non togliervi fastidio per me solo pensate per voi e guardate che non vi manchi niente». Nel frattempo la storia faceva il suo corso. In Europa la guerra infuriava e niente portava a pensare che potesse concludersi in breve. La situazione interna all’Impe- Approfondimenti ro russo non era però delle migliori. Il profondo malcontento popolare già latente prima dell’inizio del conflitto si aggravò irrimediabilmente con le privazioni imposte dall’economia di guerra. I tempi per una rivoluzione popolare erano ormai maturi. Nel 1917 l’Impero dello Zar fu travolto dall’insurrezione comunista che provocò l’uscita della Russia dal conflitto e la fine della guerra sul fronte orientale. Giovanni, come molti altri prigionieri di guerra, dovette affrontare anche questo momento di totale confusione, dal quale riuscì ad uscire arruolandosi, infine, nei celebri “Battaglioni Neri” del Corpo di Spedizione Italiano in Estremo Oriente. A partire dal maggio 1915, infatti, vennero stretti degli accordi tra l’Italia e la Russia, da quel momento alleate, per la cessione di prigionieri di guerra austroungarici di lingua italiana. A Kirsanov fu organizzato un campo dove la Missione militare italiana raccoglieva tutti coloro che volevano fare ritorno in Italia come “irredenti”. Anche qualche migliaio di trentini optò per l’italianità diventando cittadino del Regno d’Italia. A determinare la scelta, al di là della convinzione nazionalistica, era spesso la volontà di porre fine alle soffe- renze della prigionia o cercare una strada più sicura per far rientro a casa. Nel 1917 la guerra civile in Russia costrinse le autorità italiane a sfruttare la ferrovia Transiberiana per cercare di far rimpatriare gli irredenti. Per gli ex prigionieri fu un viaggio tremendo nel freddo inverno siberiano. Alcuni di essi giunsero inizialmente a Vladivostok, altri in seguito a Tien Tsin, in Cina. Fu qui che alcuni di questi irredenti, che non riuscirono a far rientro in Europa attraverso l’America, furono arruolati nei “Battaglioni Neri”. Tra questi anche Giovanni Pancheri, inquadrato il 15 giugno 1918 nel 1°Reggimento Artiglieria da montagna del Corpo di Spedizione Italiano in Estremo Oriente, con il quale dovette ritornare nella Siberia centrale presso Krasnojarsk, per combattere contro le truppe rivoluzionarie comuniste. Così scriveva in una sua lettera al padre, riportando tutti i suoi spostamenti di quegli anni confusi: «Tien Sin (Cina) il 5 settembre 1919. Caro padre, Oggi mi metto a scrivervi sperando forse che questa mia vi giunga dopo tante che ne scrissi ed io è dal 9 aprile 1916 che non ho vostre nuove cioè da quando ero prigioniero in Russia più di 3 anni. Della mia venuta in Cina e tutto Giovanni Pancheri (seconda fila al centro) con alcuni suoi commilitoni in Cina. Sul retro riporta: Ricordo Tientsin giugno 1918. ROMALLO | 2015 23 Approfondimenti quello che passò fino un anno fà spero ve lo avranno fatto sapere e detto Arnoldo Arturo e Martin Rizzier da Revò che fummo in compagnia fino che loro partirono da qui lo scorso anno e spero ve lo avranno raccontato. Dopo che loro partirono noi restammo ancora quà fino a alla prima metà di ottobre poi partimo verso la Siberia con corpo di spedizione ed arrivamo il 21 Novembre a Krasnoiarsck una citta di circa 80 mila abitanti lungo la ferrovia Transiberiana e rimanemmo fino ai 6 agosto giorno in cui partimmo per rimpatriare diretti a Vladivostok, ma quando fummo in Harbin in Manciuria ci fu l’ordine di venire verso la Cina, a causa si dice del colera che c’è da Harbin-Vladivostock Durante la mia permanenza in Krasnoiarsck io scrissi molte lettere come i due paesani che sono qua e quelli di Revò ma ebbe solo risposta il Magagna da Revò che ebbe una lettera da casa. Io ebbi notizie da nostro cugino da Tregiovo dall’America ma ora è più di un anno che non ne ho neppure da lui, ma da voi e famiglia mi scriveva che non sapeva niente e nemmeno dei suoi». Solo nel novembre 1919 Giovanni, assieme ai suoi commilitoni del Regio esercito italiano, riuscì a partire dalla Cina per rientrare alle proprie case: la guerra in Europa era finita già da un anno. Il rientro in nave non fu breve e Giovanni ne ha tenuto memoria scrivendone le tappe sul proprio bauletto da viaggio. Imbarcatosi a Tien Tsing il 25 novembre 1919 alle ore 5 del pomeriggio, arrivò a Hong Kong e da qui ripartì verso Singapore il 14 dicembre. Il giorno di Natale alle ore 10 di mattina, lasciò Singapore in direzione dello Sri Lanka dove arrivò il primo gennaio 1920. Il 3 gennaio era già in partenza da Colombo e, dopo aver attraversato il Mar Arabico, arrivò ad Aden il 13 gennaio, da dove risalì il Mar Rosso fino a Suez. Il 20 gennaio attraversava il canale di Suez fino a Porto Said da dove il 22 gennaio si imbarcò verso l’Italia giungendo a Trieste il 27 gennaio 1920, da dove riuscì in qualche giorno a ritornare a Romallo dopo quasi sei anni di assenza. Ripercorrendo la peculiare vicenda di Giovanni Pancheri riusciamo a comprendere bene la complessità della vicenda dei trentini nella Grande Guerra. Partito con la divisa dell’Impero austro-ungarico, Giovanni rientrò a casa quasi sei anni dopo vestendo la divisa del Regno d’Italia: tra i primi romallesi a diventare suddito del Re d’Italia quando ancora il Trentino non era stato 24 ROMALLO | 2015 annesso allo Stato italiano. Il dramma vissuto dai trentini che ebbero la fortuna, come Giovanni, di sopravvivere alla guerra e rientrare alle proprie case non fu affatto facile. Molte cose erano cambiate negli anni della loro assenza in primo luogo l’appartenenza ad un nuovo stato nazionale che fino a qualche mese prima era formalmente quello contro cui avrebbero dovuto combattere. È difficile capire quali furono i reali sentimenti della gente trentina rispetto alle questione nazionale, di certo le sofferenze patite e la voglia di ricominciare riuscirono a far superare a molti quello che fu per il Trentino il capitolo più tragico della sua storia. Una storia scomoda che per decenni fu volutamente dimenticata o rammentata solo in misura parziale da una pesante propaganda nazionalista, che amplificò le vicende degli irredentisti e dimenticò quelle di tutti gli altri. Una storia che solo in tempi recenti è stato possibile ricostruire nella sua complessità, grazie anche al superamento di sterili interpretazioni nazionalistiche che tendevano a dividere il buono dal cattivo, anziché concentrarsi sulla vicenda umana di decine di migliaia di trentini che, in diverso modo, pagarono duramente la propria partecipazione ad uno degli eventi più tragici e laceranti della storia europea e mondiale. Dei circa 55.000 soldati che, come Giovanni Pancheri furono arruolati nelle fila degli Eserciti Imperiali Austroungarici, circa 10.500-11.000 non fecero più ritorno, tra questi anche numerosi nostri compaesani. CONSIGLI DI LETTURA: ANTONELLI QUINTO, I dimenticati della Grande Guerra. La memoria dei combattenti trentini (1914-1920), Il Margine, Trento, 2008. AMBROSI CLAUDIO, Vite internate Katzenau, 19151917, Fondazione Museo Storico del Trentino, Trento 2008. FAIT GIANLUIGI (a cura), Sui Campi di Galizia (19141917). Gli italiani d’Austria e il fronte orientale: uomini, popoli, culture, nella guerra europea, Museo Storico Italiano della Guerra, Rovereto 1998. LEONI DIEGO, ZADRA CAMILLO (a cura di ) La città di Legno. Profughi trentini in Austria 1915-1918, Temi, Trento,1981. Alessandro Gentilini Approfondimenti PADRE MARTIRIO Il 22 luglio del 1995, presso il convento della SS Annunciata di Piancorno (BS), moriva Padre Martirio Bertolini dell’ordine dei Frati Minori Cappuccini. Padre Martirio era nato a Romallo il 19 gennaio del 1923, quinto figlio di Daniele Bertolini e Ida Pancheri: all’anagrafe gli fu dato il nome di Daniele, come suo padre. Il 19 settembre 1934 entrò in seminario a Lovere (BG), dove frequentò la preparatoria e successivamente ad Albino (BG) e a Sovere Padre Martirio in occa(BG), dove proseguì con le sione dell’anniversario scuole medie ed il ginnadi sacerdozio di padre sio. Gianantonio Agosti Erano gli anni della guerra e Fra Martirio e compagni erano costretti a spostarsi frequentemente nei vari conventi per poter proseguire gli studi. Il 15 agosto 1944 emise la Professione perpetua a Bergamo; nello stesso convento seguì il primo anno di teologia che poté finire a Milano nel 1948. Durante il corso di teologia nel luglio del 1946 conseguì il diploma di maturità classica. Il 25 gennaio del 1948, nel santuario di S. Bernardino alle ossa in Milano, fu consacrato sacerdote dal Card. Idelfonso Schuster. Sempre a Milano fu iscritto dai superiori all’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove frequentò la facoltà di Scienze politiche e dove nel 1957, a conferma delle sue infinite doti morali e filosofiche, difese la Tesi di Laurea “P. Ignazio Imberi da Casnico O.F.M. Capp. (1571-1632). Studio e documenti inediti”, ricevendo con la stessa il Dottorato in Scienze Politiche. Durante questi anni di studio, precisamente nel 1951, venne assegnato al convento di Cerro Maggiore come lettore di filosofia e insegnante di altre materie; dopo circa un anno, venne nominato Direttore dello Studentato Filosofico dello stesso Istituto, permanendovi a prosecuzione di una brillante carriera ecclesiastica fino al 1958. Nel capitolo provinciale del 1958 fu eletto terzo Definitore e contemporaneamente venne trasferito a Cremona come direttore dello Studentato filosofico (1958-1961). Nel Capitolo del 1961 venne eletto primo Definitore e nominato Segretario provinciale; si trasferì perciò nel convento di Viale Piave a Milano, dove fu riconfermato negli stessi incarichi per un altro triennio (19641967). Finalmente nel capitolo provinciale del 1967, fu eletto Ministro Provinciale, carica riconfermata nel successivo capitolo del 1970. Durante questo periodo fu chiamato ad affrontare il difficile fenomeno del “68”; la contestazione giovanile investì anche i conventi, specialmente le case di formazione. Numerosi studenti di teologia abbandonarono e la crisi toccò anche i giovani sacerdoti. Importante ruolo ebbe nella creazione di nuovi conventi e missioni in Eritrea e successivamente in Brasile. Nel 1974 fu eletto Viceprovinciale del Maranhao-Parà in Brasile, dove restò a coprire tale carica fino al 1980. Iniziò così la sua avventura brasiliana con non poche difficoltà, come l’inesperienza in fatto di missioni, la non conoscenza della lingua ma anche l’opposizione di non pochi frati, che trovavano prematuro un progetto di tipo missionario in una vasta zona del Brasile, in un momento di cambiamento socio – politico del paese. Però padre Martirio raccolse la sfida e nel corso dei sei anni che seguirono, riuscì ad organizzare la Vice Provincia. Rientrato dal Brasile, venne destinato a Milano nel convento del sacro Cuore, dove gli fu affidato l’ufficio di economo provinciale, che svolse per quindici anni fino alla morte. Nel giorno del suo funerale, svoltosi a Milano nella chiesa del Sacro Cuore il 26 luglio 1995, Mons. Lino Garavaglia, Vescovo di Cesena e confratello di Padre Martirio, lo ricorda come un fratello carissimo, un padre attento, un amico fedele che dalla sua gente e dalla sua terra trentina aveva ereditato un pudore di sentimenti, un’austera fedeltà al dovere e un impegno intenso per tutto. Chiara Bertolini ROMALLO | 2015 25 Approfondimenti CON LA DIVISIONE MOTORIZZATA TRENTO, DA EL ADEM AD EL ALAMEIN STORIA DI UNA GRANDE DIVISIONE TRENTINA NELL’ESPERIENZA DELLA GUERRA D’AFRICA SETTENTRIONALE 1941 – 1943 In occasione del Raduno Mandamentale degli alpini, svoltosi a Romallo nel mese di settembre del corrente anno, era stata presentata a cura del Gruppo RAYON II una mostra sui fronti africano ed europeo durante la seconda guerra mondiale. Ad introduzione della stessa avevo tenuto una serata informativa sui fatti d’arme che avevano coinvolto il Regio Esercito nel corso della campagna d’Africa settentrionale, dal giugno 1940 al maggio 1943. Scorcio della mostra realizzata dal Gruppo RAYON II nella nuova sala a piano terra dell’edificio comunale, in occasione del Raduno Mandamentale e del 60° di Fondazione del Gruppo Alpini di Romallo – 04, 05, 06.09.2015 Ora, come approfondimento di quanto già trattato nel corso di quella serata, dedicherò questo spazio ad una Divisione del Regio Esercito Italiano che si è particolarmente distinta nel corso della Campagna in Africa Settentrionale; una divisione trentina e di trentini: La 1^ Divisione Motorizzata Trento. Prima di entrare nello specifico dell’argomento che tratteremo vorrei solo fare un veloce riepilogo di quelli che furono i fatti bellici della Guerra in ASI (Africa settentrionale Italiana). 26 ROMALLO | 2015 Il 10 giugno 1940, a seguito nel noto discorso che il Duce Benito Mussolini tenne dal balcone di Palazzo Venezia, il Regno d’Italia si trovò in Guerra contro Francia e Gran Bretagna. Tralasciando qui la situazione del Regio Esercito sui vari fronti (greco - albanese, francese, russo, dell’Africa orientale), vediamo quale era la situazione sul campo delle nostre truppe in Africa settentrionale. In Africa settentrionale erano schierate sul fronte quattordici divisioni con 236.000 soldati, suddivisi tra la 5ª Armata al comando del generale Italo Gariboldi (confine occidentale verso la Tunisia) e la 10ª Armata del generale Mario Berti schierata sul confine egiziano, tra la città di Bardia e le Oasi interne del deserto libico (Siwa). Il Comando Generale venne affidato al quadrumviro Italo Balbo, che il 28 giugno 1940 venne per errore ucciso dalla contraerea italiana nei cieli di Tobruch, in seguito all’abbattimento dell’aereo su cui si trovava, scambiato per un veivolo inglese. Fu così che il Comando venne affidato al generale Graziani, veterano della Guerra d’Etiopia dove, quando era comandante delle truppe fronte sud, si macchiò di crimini di Guerra ordinando decimazioni delle truppe indigene ed autorizzando l’uso di gas contro i nemici. Graziani, nonostante il suo carattere battagliero e la sue spiccate e riconosciute doti di stratega, si tenne sempre sulla difensiva nei primi mesi di Guerra. Il fronte libico est però fu presto teatro di grandi combattimenti. A partire dal mese di settembre le truppe italiane diedero inizio ad un’offensiva su larga scala, riuscendo a portarsi all’interno del territorio egiziano, sino alla cittadina di Sidi el Barrani, lungo la litoranea libica. La litoranea libica fu una grande via di comunicazione realizzata dal regime fascista che dal centro di Tripoli Approfondimenti Cartina dello scenario bellico in Africa Settentrionale – 1940/1943. Il confine est della Libia correva dalla cittadina costiera di Bardia alle Oasi del deserto di Siwa e Giarabub attraversava lungo la costa tutta la Cirenaica e la Marmarica, giungendo fino in territorio egiziano. La maggiorparte dei passaggi delle truppe durante la Guerra in Africa settentrionale si svolse su questa importante via di comunicazione. Dopo la morte di Balbo il Regime volle intitolare allo stesso la grande strada, che così divenne la Via Balbia. Nel mese di dicembre 1940 però le truppe inglesi prepararono una grande controffensiva: l’operazione Com- pass. In pochi giorni riuscirono a riconquistare il terreno perduto ed a prendere la cittadina di Bardia, catturando ben 30.000 prigionieri ed annientando due divisioni di fanteria tipo Africa Settentrionale (Marmarica, Cirene) e tre divisioni di Camice Nere (XXVIII OTTOBRE, XXIII MARZO, XXI APRILE), nonché le due uniche divisioni di fanteria libiche tutte composte da truppe indigene. L’offensiva Compass prosegue con grande slancio con la presa di Tobruch (20 gennaio, con la cattura di altri Gavetta incisa appartenuta ad un artigliere del 46° Reggimentoarti-moto Trento, della Divisione Motorizzata Trento. La gavetta è incisa con i fatti d’arme e le località in Africa settentrionale che hanno coinvolto la Divisione Trento. (Collezione Fausto Garbato) Casco coloniale modello Polo Helmet, appartenuto ad un Ufficiale del 46° Reggimento artiglieria motorizzata della Divisione Trento. (Collezione Fausto Garbato) ROMALLO | 2015 27 Approfondimenti 20.000 nostri soldati italiani) ed infine con la fase finale Nel gennaio 1942 e fino a maggio dello stesso anno di Beda Fomm (altri 35.000 soldati italiani catturati). nuova offensiva delle truppe dell’Asse: la famosa Batta- In seguito a tali fatti d’arme le truppe italiane vengono glia di Ain Gazala – Bir Acheim. Fu una grandissima praticamente annientate. Graziani viene sostituito al battaglia che riportò le truppe italo tedesche prima fino Comando dal Generale Gariboldi. Ne segue la primave- a Marsa Matruh e poi nel luglio 1942 fino alla stretta di ra del 1941, quando Hitler decide, su richiesta di Mus- el Alamein. solini, di inviare in aiuto alle truppe italiane il Deustche In questa tristemente nota località si combatterono due Africa Korps. grandi battaglie: la prima nella prima decade di luglio e Nel marzo 1941 le truppe dell’Asse passano così raffor- la seconda dalla fine di ottobre alla prima decade di zate al contrattacco, riprendendo la Cirenaica e la Tri- novembre. politania, fino a giungere a Marsa Matruh. L’enclave di El Alamein segnò la distruzione delle truppe italo tede- Tobruch viene accerchiata e per lunghi mesi assediata, sche, che dovettero arretrare fino al Mareth (Linea con- senza però che le truppe italo germaniche possano fine Tunisia – Libia). Bastico è destituito. La decima ar- riuscire a riconquistarla. mata italiana annientata. Nel giugno 1941 gli inglesi lanciano l’operazione Bat- Le truppe vengono riorganizzate nella prima armata ita- tleax e poi nel novembre 1941 l’operazione Crusader, riuscendo a riconquistare nuovamente tutto il terreno perduto e riportarsi fino alla testata della Cirenaica, ad El Agheila. In questo contesto si combatterono lunghe battaglie, ricordo ad esempio quella per la conquista dell’Oasi di Giarabub. Gariboldi è sostituito al Comando dal Generale Bastico, che avrà con il Generale Rommel, capo del Deutsche Africa Korps, non pochi dissidi. liana, al comando del Generale Giovanni Messe, reduce dal fronte russo. Ne seguirono mesi di combattimenti che sfociarono nella grande battaglia di Enfidaville, con la completa distruzione della Panzerarmee Africa e della prima armata del Regio Esercito. Il 13 maggio 1943 le truppe dell’Asse abbandonarono definitivamente la quarta sponda del Mediterraneo. LA DIVISIONE MOTORIZZATA TRENTO Protagonista di primo ordine di gran parte di questi fatti d’arme fu la 1^ Divisione Motorizzata Trento. La Divisione si costituisce nel 1935 a Trento, ove aveva sede in tempo di pace. Le truppe ed il Comando di Divisione si trovavano nell’attuale Caserma Battisti di Trento (62° fanteria, 46° artimoto) ed a Strigno (61° fanteria). Una vera rarità. Una delle otto drappelle da combattimento benedette insieme al labaro reggimentale nel 1936 e consegnate al 46° Reggimento Artiglieria Motorizzata Trento. Questa, insieme alle altre sette drappelle, venne impiegata durante la campagna in Africa Settentrionale e miracolosamente scampò alla distruzione dopo che tutto il Reggimento venne annientato nelle ultime fasi della battaglia grande di el Alamein. (Collezione Fausto Garbato) 28 ROMALLO | 2015 Caserma Battisti di Trento, già sede della Divisione fino al 1943 Approfondimenti Contava di circa 10.500 uomini: tra questi molti trentini e valligiani che presero parte a quasi tutti i combattimenti della Divisione (circa 3.000 trentini, tra Ufficiali, sottufficiali e soldati di truppa). Era composta da due reggimenti di Fanteria motorizzata: il 61° Sicilia ed il 62° Sicilia; da un reggimento di artiglieria motorizzata (46° artimoto), da un battaglione Scudetto omerale della Prima Divisione Motorizzata Trento misto del genio (il 51° del 4° reggimento) e da vari servizi di Divisione. Nel dicembre dello stesso anno, nel corso della campagna italo-etiopica, viene dislocata in Tripolitania a Barce. L’11 novembre del 1938 riceve alle dipendenze anche il 7° Rgt. Bersaglieri e il 2 gennaio 1939 assume il numero ordinativo di 102^ Divisione Motorizzata Trento. Il 10 giugno 1940, la Divisione è dislocata in Piemonte; non prende parte a combattimenti e dopo l’armistizio con la Francia rimane a riposo. Nel mese di marzo 1941 la Divisione viene trasferita al completo in Africa Settentrionale. Da un ritaglio di giornale dell’epoca, la concessione di croce di guerra al valore al sottotenente Avancini Guido di Brez, comandante autosezione del 61° Reggimento Fanteria della Divisione Trento. (Collezione Fausto Garbato) In aprile è nei pressi di Marsa el Brega, ad est di Ain el Gazala. Alcuni reparti della divisione partecipano all’attacco delle truppe nemiche accerchiate nella zona di Tobruch. Il 20 aprile la divisione è tutta schierata nella zona di Bu Amud ad est di Tobruch per l’assedio della fortezza. Il 21 gennaio 1942 riprende l’avanzata italo tedesca (Battaglia di Ain Gazala). Il 26 maggio entra a contatto con il nemico e attacca le posizioni da esso tenute a Bir Belabat a sud Ain el Gazala e le conquista dopo aspri combattimenti durati due giorni. Le unità della divisione si spingono in avanti e il 1° luglio raggiungono el Alamein. Il 2 luglio si schierano ad el Mitelriya, ma vengono precedute da un contrattacco nemico che mette in seria difficoltà la Divisione. Dal 10 luglio, sempre sulle stesse posizioni di el Alamein, vengono sostenuti ripetuti combattimenti che terminano alla fine di luglio. Dopo una sosta durata qualche settimana, il nemico il 23 ottobre 1942 passa al contrattacco e, nel settore della divisione, investe il caposaldo avanzato di El Ruweisat che il giorno successivo, dopo accaniti combattimenti, cade in mano inglese. Dal 29 ottobre al 4 novembre gli inglesi compiono numerosi tentativi per eliminare il saliente costiero e puntare su Sidi Aba el Rahman ma senza esito per la tenace resistenza delle unità della Divisione Trento. Ma la situazione ormai è insostenibile e la pressione nemica la costringe a ripiegare su Bir el Abd dove, superata da tutte le parti e rimasta isolata, il 4 novembre viene travolta dalla violenza dell’azione. La Divisione viene sciolta il 25 novembre in zona di operazioni. Il Generale Giorgio Masina seguì la sorte di tutti i suoi soldati, cadendo prigioniero degli inglesi. Della Divisione Trento si salveranno dalla morte e dalla prigionia solamente alcuni battaglioni del 7° Reggimento Bersaglieri. Questi reparti verranno poi riordinati ed indivisionati nella Divisione Corazzata Centauro. Nella battaglia di luglio cadde il Dott. Augusto Angeli di ROMALLO | 2015 29 Approfondimenti Il Generale Bernard Law Montgomery. L’antagonista di Rommel e del nostro Generale Bastico nelle ultime fasi della Guerra del deserto Cloz – sottotenente medico del 62° fanteria Trento, poi decorato alla memoria: si trovava in licenza a casa ma quando vide che la situazione si stava mettendo male per gli uomini della sua Divisione volle ritornare sulla linea del fronte. Oggi Egli riposa nel sacrario Militare di el Alamein, eretto per ospitare i resti dei nostri Caduti dal Maggiore Paolo Caccia Dominioni. Il Feldmaresciallo Erwin Rommel “la volpe del deserto” 30 ROMALLO | 2015 Durante la prima e seconda battaglia di el Alamein furono catturati numerosi trentini e valligiani, che seguirono poi le sorti dei circa 300.000 prigionieri di Guerra catturati in Africa Settentrionale, tra i campi di prigionia indiani, australiani, sudafricani, americani, inglesi ed algerini. Molti di loro furono letteralmente dimenticati dalle istituzioni locali e nazionali: tornarono in patria solo nel 1946 dopo mesi di stenti. Il soldato trentino d’Africa fu un soldato valoroso ed umile, che nonostante avesse combattuto per una causa di regime (già persa in partenza), riuscì a tenere alto l’onore. Questo grazie al caparbio carattere della gente di montagna, allo spirito di adattamento, al rispetto delle regole e delle istituzioni, allo spirito di sacrificio e all’altruismo che ha sempre caratterizzato la nostra gente nelle situazioni di bisogno. Soldati molto spesso dimenticati… i fantaccini della “Motorizzata Trento” che ebbero la sfortuna di vivere quel triste periodo, furono tra gli ultimi valorosi soldati italiani che calpestarono con i loro scarponi le sabbie del Deserto: dall’Egitto, alla Libia alla Tunisia. Molti di loro sono ancora li, nel Sacrario Militare di el Alamein, a ricordare l’inutilità e la crudeltà della guerra… di tutte le guerre. Fausto Garbato Approfondimenti I DUE ALTARI ROMANI DI ROMALLO Nel giornalino comunale del 2011 si era già accennato alla presenza in paese di una pietra lavorata interpretabile come parte di un altare risalente all’età romana (fig. 1). È con grande soddisfazione che quest’anno possiamo annunciare il reperimento di un secondo frammento di altare romano “fratello”, per così dire, del precedente (fig. 2). Entrambi i reperti sono stati trovati dal sig. Eligio Pancheri negli anni ’90 del XX secolo, durante i lavori di ampliamento del magazzino frutta del Consorzio Ortofrutticolo Terza Sponda in località Sotrùm; dallo stesso Pancheri sono stati salvati dall’oblio e consegnati al Comune di Romallo in vista di una loro degna valorizzazione. Le are (o altari) erano un tipo di monumento molto diffuso nell’impero romano e avevano una duplice finalità: potevano essere dedicate ad una o più divinità oppure potevano essere destinate ad un defunto e svolgere la medesima funzione ricoperta oggi dalle lapidi nei nostri cimiteri. Erano in genere composte da tre parti: una base più o meno ampia sopra cui era agganciato un fusto parallelepipedo, più stretto e spesso decorato da un’iscrizione, che a sua volta sosteneva il coronamento (o “cimasa”), la parte superiore dell’altare su cui ardeva il fuoco sacro o si effettuavano le libagioni in onore di dei o defunti. I due reperti di Romallo sono identificabili, senza ombra di dubbio, con la parte superiore di due altari, dei quali purtroppo sono andati dispersi i rispettivi Fig. 1 fusto e base. Pur nelle loro differenze i due frammenti mostrano caratteristiche comuni: un sistema di aggancio al fusto nella parte inferiore; una ricca cornice modanata che decora tre dei quattro lati; due elementi cilindrici scolpiti in rilievo e definiti “pulvini” che delimitano i lati corti della superficie superiore; un foro quadrangolare al centro del piano sommitale da cui si diparte uno stretto solco lineare, apprestamenti questi che servivano per l’aggancio di un elemento soprastante non conservato (quest’ultimo era in genere un bacile in bronzo che accoglieva il fuoco sacro e le libagioni, o una pigna scolpita in pietra che aveva un significato simbolico legato al mondo dei morti). In base al confronto con esemplari simili dell’Italia settentrionale, i due reperti possono essere datati all’età imperiale romana, in particolare potrebbero risalire ai secoli compresi tra il I ed il III d.C. Inoltre, la morfologia dei pezzi e il luogo di ritrovamento fanno propendere per una destinazione funeraria degli altari: in altre parole, essi dovevano svolgere la funzione di segnacoli sepolcrali posti al di sopra delle tombe in cui erano sepolti due antichi abitanti di Romallo. L’identità dei defunti non la conosciamo, ma era probabilmente registrata sull’iscrizione funeraria incisa sulla fronte dei fusti andati perduti. Questi ultimi potrebbero essere stati recuperati nei secoli come materiale da costruzione e riusati nelle murature delle vecchie case di Romallo: non è escluso che un giorno dalla parete di un appartamento o di una cantina del centro del paese possa far capolino un frammento di pietra con lettere romane, simile - per intendersi - alla lapide di Lucio Scanzio Crescente conservata nella parrocchiale di Revò, ma attribuibile ad uno dei nostri altari. Pur nella loro incompletezza le due are rappresentano dei documenti di assoluto rilievo nel panorama dell’archeologia anaune. Non solo arricchiscono l’elenco dei monumenti lapidei romani della valle, ma possiedono delle specificità che ne fanno, almeno fino ad oggi, dei pezzi unici: l’altare descritto nel 2011, ad esempio, non trova confronti in tutto il Trentino-Alto Adige per dimensioni (l’altare completo poteva raggiungere e superare il metro e ottanta di altezza!) e cura nella realizzazione. Fig. 2 Oggi le due pietre giacciono presso il Comune di Romallo in attesa di una loro prossima valorizzazione. Sono già in corso di stampa due articoli del sottoscritto ad esse dedicati, uno dei quali uscirà su una rivista scientifica internazionale di archeologia ed epigrafia latina. Nel corso del prossimo anno, inoltre, verrà progettata e verosimilmente realizzata un’esposizione permanente dei due altari presso il municipio di Romallo, in modo da renderli fruibili al grande pubblico e ridare loro la dignità che meritano. L’auspicio è che la riscoperta e la valorizzazione di questi due monumenti antichi possa portare al recupero di altri oggetti del genere e, più in generale, possa far crescere nella comunità l’interesse, la sensibilità e il rispetto per questi frammenti di storia del proprio paese. Denis Francisci ROMALLO | 2015 31 Approfondimenti BENVENUTO AI ROMALLESI NATI NELL’ANNO 2015 • POLETTI RAFFAELE, di CRISTIANO e CLAUSER LAURA, nato a Cles il 27.03.2015 • PANCHERI ZANOTELLI GEORG, di MAURIZIO e PANCHERI GIORGIA, nato a Cles il 11.05.2015 • CORRA’ TOMMASO di ADRIANO e SPADONI CLAUDIA, nato a Cles il 25.10.2015 • SALVATERRA GLORIA di MAURIZIO e GIRONIMI MARISA, nata a Cles il 17.11.2015 • MAGGI SELVAGGIA MARINA di GIORGIO e GARBATO ISABELLA, nata a Cles il 15.12.2015 STORIA DEI BIRTI IN FRANCIA La storia della famiglia Paternoster migrata in Francia (Birti) Mi presento: sono la Scoaniu (come diceva il mio papà) della prima generazione dei Birti di Romallo (TN) Italia nata in Francia: Christiane (Cricri) Paternoster Sappiamo che la famiglia dei nostri genitori era povera e numerosa (15 nati 8 vivi) e per poter sopravvivere mandavano i bambini a lavorare (a far i famei). Nella famiglia tutti si ricordano che Nonna Teresina accompagnava lo zio Pietro (che aveva 6 o 7 anni) fino alla Mendola e lo mandava giù dai Tedeschi a colpi di sassi perchè lui non voleva andare e lei ritornava a casa piangendo. Nel 1920 Nonna Teresina rimane da sola (Nonno Simone morì a conseguenza della guerra 14/18) con 8 figli, e per potere vivere, poichè non c’era lavoro, decise che i figli più vecchi dovevano andare all’estero a trovare lavoro per mandare i soldi per aiutare la Nonna a crescere i figli più piccoli e per permettere a loro di rimanere al paese. Nel 1924 Lorenzo (nato nel 1900) è venuto in Francia, andò prima a Parigi poi a Moirans, seguito da Nicolò (nato prima del 1900) che arrivò pochi mesi dopo. Nel 1926 Lorenzo si sposo con Carolina (anche Lei immigrata a 15 anni, di origini piemontesi, venuta da sola senza i genitori, la quale lavorava nella fabbrica di tessuto). Zio Lorenzo come primo 32 ROMALLO | 2015 lavoro faceva il carpentiere, poi come ‘capo cantiere’ nei lavori pubblici fino alla sua pensione. Nell’anno 1936 in Francia ci sono stati tanti scioperi, a causa della mancanza di lavoro e parlavano di rimandare gli immigranti nel loro paese d’origine. Lorenzo ha chiesto per lui e la sua famiglia il permesso di rimanere che, gli venne concessa per lui e per i figli Olivier, Iginio e Madeleine. Lo zio Nicolò arrivò in Francia nel 1924, si sposò con Fernande (di nascita francese) i quali hanno avuto 4 figli: Andre, Simon, Marie Theresa e Annie Zio Colò ha fatto vari impieghi (uno dei quali mi ricordo alla fabbricazione della carta) Zio Pietro (nato in 1904) arrivò nel 1928, sposato nel 1931 con Luigina (Maria) anche Lei per casualità viene dal Piemonte da un paese vicino a quello di Carolina, prima di sposarsi lavora sulle strade e anche come «terrassier». In seguito lui, Nicolaò, e Iginio hanno lavorato nella fabbrica di tegole dove c’erano altri di Romallo ma non mi ricordo più i nomi, era un lavoro molto duro, con tanto calore davanti ai forni. Zio Pietro ha avuto due figli Joseph et Fleurette, Anche loro hanno chiesto la nazionalità francese, ottenuta (se non ricordo male) nel 1938, è stato chiamato per la seconda guerra mondiale e venne fatto prigioniero dal 40 fino al 44 in Germania a Pomeranie, venne liberato e iniziò a lavorare nella cascina di suo suocero. Poi c’è Emma (nata nel 1906) arrivata in Francia nel 1928, ha lavorato nella fabbrica di tessuto. Si sposò con Pietro Approfondimenti Gallo (1897) anche lui italiano (dalla val d’Aosta) hanno avuto 5 figli maschi: Dominique, Iginio, Cesare, Michel, André. Anche loro chiesero la nazionalità francese dopo la nascita di André nel 1944, loro, però, abitavano a Grenoble dove Emma lavorava al Syndicat d’iniziative, e suo marito in una fabbrica di gomme per le macchine. I fratelli Birti si sono sistemati tutti qui a Moirans, i bambini andavano a scuola, alcuni in quella pubblica alcuni dalle suore. Si sono ben integrati con la società, abbiamo avuto tutti la nazionalità francese ma come dicevano i miei genitori “il campanile della chiesa di Romallo li chiamava sempre” per dire che avevano sempre nel cuore la loro terra d’origine. Con queste 5 rami di Birti abbiamo formato una gran famiglia molto unita, dove Lorenzo ha sempre fatto da padre. Se c’erano problemi si andava a prendere consiglio da Lui, La sua parola era indiscussa. Tutti i figli si sono anche loro sposati con persone d’origine italiana ma francesi di nascita. Anche loro si sono bene integrati nella società e nel lavoro. Da questa grande famiglia sono nati 24 nipoti, alcuni sono rimasti vicino ai nonni a Moirans, altri sono andati in Normandia, e altri ancora immigrati in Quebec (Montreal) per il lavoro, altri, sempre per lavoro, girano il mondo. Adesso voglio parlare un pò del mio Padre Iginio nato nel 1907 come pure la mia Mamma Catina Bertoldi (sorella di Cesare Bertoldi) di Romallo, nata nel 1907, Mio Papà mi parlava della Nonna, ricordo che mi raccontava dei contadini di Lauregno, mi faceva sempre ridere quando mi diceva che lassù mettevano le mutande alle galline per poter recuperare le uova, solo dopo esserci andata, ho capito il motivo: i prati erano in pendenza (erti en nonès) Non so quale mestiere ha fatto da giovane, ma dal maggio 1927 fino a settembre 1928 è stato militare nei Bersaglieri a Verona, era molto fiero di aver prestato servizio in questo corpo, pochi giovani erano stati scelti a fare i bersaglieri. Diceva: “Avevo la bici con le ruote piene non di gomma, difficile da stare in equilibrio ma con la piuma sul capello”. Quando ritornava a Romallo, le ragazze avevano tutte lo sguardo su di Lui. Un giorno andò a fare la serenata sotto le finestre della Catina Bertoldi, cosi mia mamma si innamorò… Lui è partito per la Francia nel 1929 mentre mia Mamma parti per l’America nel luglio del 1929. Quando mio papà arrivò a Moirans ha fatto vari mestieri, prima lavorò nella fabbrica di tegole poi nei lavori pubblici: faceva 40 km andata e ritorno in bici in montagna per lavorare e la sera si trovava al Bar con i compagni di Romallo dove ha trovato una morosa francese. Mia mamma Catina in America aveva trovato lavoro come sarta e il suo padrone voleva sposarla ma Lei aveva sempre il suo Iginio in testa. Dopo aver preso consiglio da sua sorella Lina, si imbarcò per la Francia, ma non sapeva nemmeno una parola di francese così capitò ad Havre. Mandò un telegramma a mio papà dicendo che sarebbe arrivata alla stazione ma ad aspettarla non c’era Iginio ma suo fratello Lorenzo per spiegargli la situazione, che colpo per Catina!! In Italia non poteva andare, ritornare in America? Era troppo difficile, quindi Lorenzo gli propose di stare lì un pò di tempo per aiutare sua moglie ad accudire i gemelli in arrivo. Mia Mamma era una bella donna, molto elegante, qui la chiamavano l’Americana. Visto questo il mio Papà (o forse, chissà, se Lorenzo gli aveva fatto la morale), lasciò l’amica e nel 1932 si sposarono. Nel 1933 nasce Giorgio mio fratello. La vita in questo periodo molto difficile poco lavoro e pochi soldi. Chiesero la nazionalità francese nel 1938, che gli venne concessa nel 1939 giusto per la dichiarazione della seconda guerra mondiale. Lo arruolarono soldato i primi mesi dell’anno, ma nel giugno del 1940 fu ferito al braccio e alla gamba, fatto prigioniero e dopo 2 mesi all’ospedale venne trasferito nel campo di Kaisersteinbruck, stalag 17a vicino a Vienna. Non era tanto lontano da Romallo ma non lo sapeva, prigioniero per 5 anni, ha trascorso brutti momenti, erano a gruppi di 6 che si sostenevano molto. In 44 sempre sotto sorveglianza lavoravano per una cascina. Quando sono stati liberati, molti furono mandati in Ucraina, mentre mio papà venne trasportato a Odessa. Aspettavano una nave che gli avrebbe portati a Marsiglia, mai arrivata. Allora fecero ritorno un po’ a piedi e un po’ in treno. Ci sono voluti 24 giorni per fare Odessa-Parigi. È stato l’ultimo prigioniero a rientrare a Moirans. Nessuno ormai lo aspettava più, ma alla notizia del suo arrivo, mia mamma è svenuta, mio fratello invece è andato alla stazione ad ROMALLO | 2015 33 Approfondimenti aspettarlo. Mio fratello mi disse che quando arrivò la corriera non ha visto mio papà ma da dietro si è sentito sollevare con una grande forza che gli sembrava che il suo petto si spaccasse, si sono guardati, non si riconoscevano, poi Papà ha preso un quadretto di cioccolata cosi vecchio che era bianco e duro, lo hanno mangiato insieme. Tutti dicevano che non era più il medesimo uomo, era dimagrito, ma anche di carattere era cambiato, pensava solo alla sua famiglia ed ad apprezzare ogni momento. Nel 1945 a Natale e capodanno, Lorenzo, Pietro, Iginio e famiglie sono andati a trovare la famiglia di Clauser Tillio (erano parenti) fu una gioia ritrovarsi dopo tutti questi brutti anni, fecero una grande festa e così, sono nata 9 mesi dopo nel 1946 (il ritorno del prigioniero)!!! Papà ha trovato lavoro in un’impresa di lavori pubblici, partiva per 8, 15 giorni a volte un mese o di più e quando ritornava era sempre una festa rivederlo. Vedo ancora mia Mamma lavare i piatti mentre papà gli asciugava cantando “questa sera è una brutta sera” e altre. E quando un giorno, al ritorno di Romallo gli ho cantato “vecchio scarpone”, si è commosso. Dopo la guerra sono stati anni difficili e mia mamma ha fatto vari mestieri e la sera faceva la sarta fino a tarda notte. Avevano sempre desiderato avere una casa loro così per racimolare qualche soldo in più mia mamma decise di seguire Papà nei cantieri per fare da mangiare a più di 60-70 operai. Si andava via per alcuni mesi da aprile fino ai primi giorni di novembre, in montagna. Quanti sacrifici, niente acqua corrente, si andava a cercare l’acqua nel lago, niente frigo, un fornello in una baracca di legno tanto che quando c’era il vento faceva molto freddo. Per questi mesi non andavo a scuola, mi portavo libri e quaderni per studiare da sola perché al ritorno c’era l’esame. Sono stata bocciata una volta, in montagna ero sempre con i bambini dei pastori, e in novembre, al ritorno a casa sentivo ancora nelle mie orecchie le pecore belare. Avevo i rasta ancora prima di Bob Marley!!! Non mi pettinavano quasi mai, quanta pazienza la zia Carolina aveva per pettinarmi al mio ritorno! ‘Ma no hai mai zapà i piocli’. Finalmente i genitori hanno potuto comperare un pezzo di terra e costruire la casa con l’aiuto dei fratelli e parenti. I miei genitori, come pure tutti i Birti e mogli, parlavano benissimo il francese, lo leggevano ma scriverlo era molto difficile. La mamma mi diceva che l’integrazione passa sempre per 34 ROMALLO | 2015 gli studi, aveva ragione. Ho in testa ancora la loro fierezza quando ho continuato gli studi, quando a 17 anni ho iniziato a lavorare, e per me quando ho potuto aiutarli a comperare col mio stipendio mensile la lavatrice, poi il frigo e la macchina. Avevo 20 anni quando gli ho portati a Romallo con la macchina, che ricordi, che gioia per papa ritrovare i suoi coscritti, la sua famiglia, e per me, tutti i miei cugini e cugine, gli amici, poter parlare con loro e farmi capire metà in italiano e metà en nonès!!! Quattro anni dopo papà morì, una vita difficile, cinque anni da prigioniero, e un duro lavoro, hanno fatto si che ne andò giovane. Mia Mamma ha continuato ad aiutare tutti, i suoi nipotini si ricordano sempre di Lei, delle risate, della sua gioa di vivere, dei suoi dolci. Tutti la prendono come esempio, Lei e zia Carolina mi hanno trasmesso il piacere di leggere e imparare e spero che anch’io abbia trasmesso questa voglia ai miei figli, Noël e Aurelie. Catina sarebbe fiera del suo nipote Noël per gli studi che ha fatto e per il mestiere che svolge (professore d’università e ricercatore in matematica applicata e informatica). Molto contenta anche di Aurelie (prima nel medicale e adesso professoressa) ha cercato fin da giovane di ritrovare le sue origine ha fatto uno stage con i ‘Trentini nel mondo’, un grazie ai miei cugini Guido e Michelangela che l’avete accolta a casa vostra. Ha studiato un anno all’università di Genova e un anno all’università di Milano infatti parla e scrive l’italiano meglio di me!!! In conclusione I Miei sono nati nel 1900, poveri, hanno dovuto emigrare, ma con tanta volontà sono riusciti a superare le difficoltà, hanno conosciuto due guerre con tanti danni ma sono rimasti in piedi vivendo in un secolo di tante scoperte. Saluto tutti i miei Birti e Bertoldi di Romallo (ho sempre una metà di me qui in Francia e una metà a Romallo, Saluto anche tutti quelli che conosco e non conosco, vi auguro Buon Natale e felice Anno Nuovo. Christiane (Cricri) Paterno Approfondimenti LA RIFORMA ISTITUZIONALE La riforma istituzionale, introdotta dall’ass.re provinciale Carlo Daldoss, ha posto tutti i Comuni con un numero inferiore a tre mila abitanti di fronte alla scelta tra “gestione associata dei servizi” e “fusione tra comuni”. Cerco di spiegare in modo estremamente sintetico che cosa comportano questi due diversi percorsi, rispondendo ad alcune domande che potrebbero idealmente essere state poste da un qualsiasi cittadino. Che cosa vuol dire “gestione associata dei servizi”? La gestione associata dei servizi comporta la condivisione delle risorse umane delle amministrazioni e la costituzione di centri di gestione per i singoli servizi (es: ufficio tecnico, tributi, ragioneria, ecc.), pur mantenendo la potestà delle Amministrazioni comunali ad oggi attive. In questo casola sfida, per altro non banale, è quella di garantire servizi dislocati sul territorio e contemporaneamente ridurre il livello di spesa corrente. Vi ricordo che nella pubblica amministrazione vige la regola del blocco turn over dei dipendenti (fino al 2016 si sostituisce 1 dipendente pubblico ogni 5 che terminano il loro rapporto di lavoro, dal 2016 si sostituirà1 dipendente su 10). Il principio della gestione associata prevede che i dipendenti che rimangono in servizio, sopperiscano ai dipendenti che vanno in pensione. Che cosa vuol dire “fusione dei comuni”? La fusione dei comuni presuppone invece, previo referendum a suffragio universale, la cancellazione delle singole amministrazioni a favore di una nuova unica amministrazione (quindi una nuova giunta comunale ed un nuovo consiglio comunale) e la nascita del comune unico così come in Val di Non è già successo a favore della nascita del comune di Predaia (nato dalla fusione dei comuni di Taio-Smarano-Vervò-Tres-Coredo), del comune di Ville d’Anaunia (nato dalla fusione dei comuni di Nanno-Tassullo-Tuenno), del comune del Contà (nato dalla fusione dei comuni di Terres-Flavon-Cunevo), del comune di Amblar-Don. Il solo processo di fusione bloccato per volontà popolare è stato quello dell’Alta Val di Non, che ha visto la vittoria dei “no” nel comune di Malosco. Complessivamente, il numero di comuni in Val di Non si è ridotto da 38 a 29 comuni. Le disposizioni relative al blocco del turn over, impartite per la gestione associata, restano valide anche in caso di fusione dei comuni. A che punto siamo con la riforma istituzionale? Ad oggi non vi è, di fatto, nulla di definitivo. Il 10 di novembre la Provincia Autonoma di Trento, attraverso una delibera della Giunta Provinciale, ha stabilito gli ambiti di gestione associata in tutta la Provincia di Trento, stabilendo, su indicazione delle amministrazioni comunali stesse, di individuare per il nostro territorio un ambito che comprendesse i comuni di Cagnò-Revò-Romallo-Cloz-Brez-Castelfondo. Il comune di Castelfondo nel frattempo ha eletto la nuova amministrazione, dopo sei mesi di commissariamento e dovrà decidere a breve se rimanere nell’ambito stabilito o avviare ragionamenti differenti. Qual è il punto di vista dell’Amministrazione comunale di Romallo? Il punto di vista del nostro Consiglio comunale è stato innanzitutto pienamente condiviso, fisso e chiaro fin dall’inizio della contrattazione con le altre amministrazioni. Chiarezza, determinazione, coerenza ci hanno davvero contraddistinto. L’idea di fondo è che il territorio del No- ROMALLO | 2015 35 Approfondimenti vella (per capirci da Cagnò a Castelfondo…con un ragionamento di apertura anche su Dambel ….) debba rimanere unito e che la creazione di confini che non trovano giustificazione, costituisca un limite per la costituzione di nuove strategie nella pianificazione urbanistica-economica-turistica-agricola. Nell’ultimissimo periodo, il quadro amministrativo della Val di Non e del Trentino è molto cambiato; la nascita di comuni con oltre 5 mila abitanti fa sì che i nostri interlocutori nella costruzione delle strategie di valle siano forti, organizzati e strutturati. Alcuni comuni che hanno deciso di intraprendere il percorso di fusione avevano già oltre 2 mila abitanti. Il territorio individuato per la gestione associata è il territorio ideale per una futura fusione tra comuni. Esso rappresenta l’ambito ideale nel quale si massimizza coesione territoriale, vocazionalita’, capacità di costruire strategie e di sentire il proprio peso politico. Da qui l’idea di costituire una gestione associata da considerare come un passaggio temporaneo nel quale uniformare regolamenti, piani regolatori, aliquote relative alla tassazione per poi avviare, senza passaggi forzati il processo di fusione prima del 2020. Questi adempimenti infatti richiedono di essere vagliati e condivisi tra le amministrazioni partner; vivecersa, proprio esperienze di recenti fusioni ci hanno fatto riflettere e credere che processi troppo rapidi possano accompagnarsi a sottovalutazioni di criticità iniziali, che meritano di essere sviscerate e messe a fuoco per creare un sistema di gestione coeso ed efficiente. La creazione di un comune grande non comporta il rischio di creare una struttura lontana dai cittadini? Questa è senza dubbio la sfida sulla quale dobbiamo lavorare noi amministratori. Creare strutture snelle e capaci di rispondere ai veri bisogni del cittadino e di far convergere interesse pubblico e interesse privato. L’impiego anche nella pubblica amministrazione di tecnologie informatiche mirate a ridurre i tempi della burocrazia è un dovere. La dimensione di circa 4 mila abitanti è inoltre la dimensione ottimale (lo dicono i dati….) per massimizzare la riduzione della spesa pubblica, garantendo nel contempo servizi di alto livello. Qual è il livello di spesa del comune di Romallo? Il comune di Romallo è tra i comuni che hanno una 36 ROMALLO | 2015 spesa reale inferiore alla spesa prevista dal fabbisogno standard. Il che vuol dire che spendiamo 374 mila euro all’anno contro i 417 mila euro all’anno previsti dalla PAT in base a vari parametri che tengono conto dei servizi, delle caratteristiche territoriali, del numero di abitanti. Il risparmio è disponibile per gli investimenti. La PAT ha comunque stabilito che anche noi possiamo contribuire a ridurre la spesa corrente dei comuni del Trentino (che alla fine del processo dovrebbero risparmiare circa 8 milioni) chiedendoci di tagliare 60 mila euro all’anno sulla spesa corrente. Si tratta sicuramente di un obiettivo non facile da raggiungere ma siamo pronti a fare la nostra parte rendendo più efficienti le nostre strutture dal punto di vista energetico, riorganizzando secondo i principi della gestione associata le risorse umane, ecc. Vi invito a porre altri quesiti o ad esporre vostre considerazioni all’amministrazione comunale attraverso il sindaco, la giunta, i consiglieri. Il processo partecipativo deve, per quanto possibile, coinvolgere tutti e tutti gli elementi raccolti contribuiscono a definire la situazione. Nel caso di fusione i comuni pre-fusione possono avere la garanzia di essere rappresentati nella giunta e nel consiglio del nuovo comune? Tale questione è già stata verificata. Vincolare i seggi del consiglio e della giunta ai comuni pre-fusione è anti-costituzionale. In democrazia valgono i numeri ed i voti. Solo al primo turno elettorale sono ammessi criteri vincolanti relativi alla rappresentanza sulla nomina degli assessori. Cosa succede al patrimonio forestale ed immobiliare del comune che intraprende il percorso di fusione? I patrimoni possono essere tutelati attraverso specifici accordi da stilare in fase di redazione del progetto di fusione. In alternativa si possono istituire le “Amministrazioni Separate di Uso Civico” ASUC specificatamente finalizzate alla gestione del patrimonio forestale. http://www.comunitrentini.it/Aree/Innovazione/Progetti/Fusione-dei-Comuni Silvano Domicini Approfondimenti SCUOLE ELEMENTARI DI ROMALLO……QUANTI RICORDI Passando per Via Bertolini a Romallo, molti di noi volgono spesso lo sguardo sull’edificio che attualmente ospita l’ambulatorio comunale, ma che fino al 2001 era uno dei simboli della nostra Comunità, centro delle istituzioni e della vita del paese. Già verso il 1868, quando Romallo apparteneva all’Impero Austro Ungarico, l’emanazione di un editto imperiale stabilì l’obbligatorietà dell’istruzione popolare a tutti i cittadini dell’impero. Prima di tale anno a Romallo l’istruzione era seguita da un Curato primissario. L’istruzione andava di pari passo con l’apprendimento della religione: potremmo definirla una specie di “catechesi” dell’era moderna. Il Curato insegnava le materie gratuitamente e le famiglie potevano o meno elargire offerte spontanee. Nel 1872 l’onere di mantenere il livello di istruzione tra la popolazione passò al Primissario civile. Padre Sisinio nella sua opera “Romallo, Brevi memorie” ricorda tra i primi Maestri il Sig. Slanzi, il Sig. Loner, la Sig.ra Vittoria Pedrotti, la Sig.ra Teresa Gentilini. In un primo periodo bambini e bambine frequentavano le lezioni separatamente: i bambini nella canonica; le bambine in un edificio in Piazza M. Pellegrina già sede del Municipio. Dal 1895 i bambini vennero mandati a Revò, in modo da potere prevedere un’istruzione più mirata con la suddivisione per classi di età. Questa situazione durò circa 7 – 8 anni. Successivamente le scuole vennero riportate nel paese. Scoppiò la Prima Guerra mondiale e dopo i ben noti fatti Romallo, con il resto del Trentino, passò al regno d’Italia. Giuseppe Bottai. Ministro dell’Educazione nazionale (dal ‘36 al ‘43) nel ’39 riforma la scuola attraverso la Carta della Scuola, provvedimento con forti connotati sociali. Nel 1938 è a Romallo per l’inaugurazione del nuovo edificio scolastico Indicate dalla freccia le particelle fondiarie 669 e 670, sulle quali è stato eretto l’edificio scolastico di Romallo - tratto dalla Mappa catastale storica Austro ungarica Dai primi anni trenta, sulla spinta del Curato don Zini, i romallesi sentirono il bisogno di erigere un nuovo edificio, più confacente e decoroso, e dove l’istruzione dei bambini potesse avvenire al meglio. Fu così che grazie al decisivo apporto della popolazione, che prestò gratuitamente ben 1264 giornate lavorative, grazie al taglio del legname offerto dal Comune unificato di Revò ed al loro trasporto offerto dai carrettieri di Romallo, venne finanziato il 50 % della spesa prevista, per l’erezione di un nuovo edificio su terreno sito nella parte nord della parte bassa del paese (za la Vila) sulle due particelle fondiarie 669 e 670 in Comune Catastale di Romallo. Il restante 50% dei fondi necessari per la costruzione dell’edificio venne chiesto nel 1938 dal Podestà al Ministero della Pubblica Istruzione (Ministero dell’Educazione Nazionale). Il finanziamento non tardò ad arrivare: ben 60.000 Lire dell’epoca. L’apertura del nuovo edificio scolastico e relativa inaugurazione avvenne in pompa magna, alla presenza dell’allora Ministro dell’Istruzione Bottai. L’edificio è stato oggetto di una prima grande ristrutturazione con ampliamento con progetto datato 25.01.1965 a firma dell’Ing. Silvio Zanoni. In quell’occasione si decise di ampliare il corpo di fabbrica a fianco dell’ edificio esistente. ROMALLO | 2015 37 Approfondimenti La previsione era quella di realizzare due nuove aule a piano rialzato ed a primo piano, l’ufficio comunale nella parte est del nuovo ampliamento e l’abitazione per il segretario comunale a secondo piano. A piano terra si prevedeva la realizzazione del magazzino per i vigili del fuoco. Il costo dei lavori era di 13.800.000 Lire – di cui 10.920.000 per lavori a base d’asta e 2.880.000 per somme a disposizione dell’Amministrazione, comprese spese per i nuovi arredamenti. Tali somme vennero successivamente coperte con contributo provinciale e mutuo. Nel medesimo periodo vennero realizzati alcuni lavori di piccola edilizia rurale scolastica, in seguito ad alcuni danni cagionati dallo sversamento di acqua dell’impianto idrico. Tutti questi lavori vennero portati a termine nel 1967. Ne seguì inaugurazione alla presenza delle autorità civili ed ecclesiastiche. Fu così che da tale data l’utilizzo del nuovo edificio venne ottimizzato. Nell’aula a piano rialzato verso sud venne previsto un bilocale per la Cassa Rurale; le aule prima e seconda vennero previste nell’altra aula a piano rialzato (primo piano); le classi terza, quarta e quin- 1967 - Benedizione degli Uffici comunali da parte del Parroco Don Luigi Lorandini Aule a piano rialzato prima del loro parziale utilizzo da parte della cassa Rurale Un momento dell’inaugurazione della nuova ala dell’edificio scolastico. Il Sindaco Angelo Dominici tiene il discorso inaugurale alla presenza delle autorità civili e religiose 38 ROMALLO | 2015 ta nelle aule a secondo piano, mentre gli uffici comunali nell’attuale Sala Minore (Ufficio e relativo Archivio). Arriviamo quindi al 1981, quando la Cassa Rurale trasferisce la propria sede in Piazza M. Pellegrina ed i Approfondimenti L’edificio scolastico nella veste ante lavori 1996. A sinistra l’antico corpo originario del 1938, nella parte destra l’ampliamento del 1967 locali fino ad allora occupati dalla stessa vengono utilizzati per il nuovo ambulatorio comunale, che fino a tale anno si trovava a secondo piano dell’edificio, nell’ex abitazione del Segretario comunale. La sistemazione venne realizzata con minima spesa, riattando le scalette di ingresso realizzate qualche anno prima per la Cassa Rurale. Sempre nel 1981 vennero demolite alcune solette nelle aule a piano secondo, con rafforzamento delle strutture portanti (Lavori realizzati dall’Impresa Edile di Giuseppe Pancheri “Bepi Boz”). Nel 1996 venne realizzato il cappotto termico e nello stesso periodo vennero realizzati il 1° lotto di ristrutturazione dell’edificio scolastico con rifacimento impianti tecnologici (Delibere 115/96 di approvazione del progetto in linea tecnica, 132 del 2.07.1996 in linea esecutiva); il 2° lotto con opere da muratore, da elettricista e termosanitarie; lavori in economia; tinteggiatura esterna e approntamento sala per il circolo anziani. Seguiranno il campo da calcetto, la cui pavimentazione venne completamente rinnovata con apertura di un Mutuo con l’Istituto di Credito Sportivo CONI nel 1998 (Delibera giuntale 145/98) ed infine la realizzazione degli spogliatoi nel 2001. Ultimo atto con le Scuole in fase di chiusura definitiva. Il 2001 è l’anno in cui le Scuole vengono definitivamente chiuse e tutti i nostri bambini vengono trasferiti nelle Scuole sovracomunali di Revò. L’edificio, occupato oggi dall’Ambulatorio (in fase di imminente trasloco nella nuova sede presso il Municipio) e dalle Associazioni (per la verità in maniera saltuaria e discontinua) si è ora svuotato dei suoni, dei rumori, degli schiamazzi, delle risate dei bambini per anni lo hanno reso “vivo”. La sua chiusura, con conseguente e contemporaneo spostamento dei bambini verso le Scuole di Revò, ha segnato l’inizio di un lento e progressivo degrado nel tessuto sociale del nostro paese, di un lento svuotamento della Piazze e di un inesorabile mutazione delle abitudini quotidiane della nostra gente. Fausto Garbato ROMALLO | 2015 39 Approfondimenti DIECI ANNI DA ROMALLESE Janusz Adam Slowik , nostro compaesano, è arrivato in Italia dal febbraio 1997. La prima esperienza lavorativa in Italia è stata in un’Azienda di produzione imballaggi per agricoltura, in un paese in provincia di Caserta. Dopo che il fratello Mariusz si è spostato in Trentino per la raccolta delle mele, anche Janusz ha seguito il familiare, trovando presto impiego presso l’attuale azienda dove lavora. Oggi Janusz vive a Romallo in Piazza Agosti, con la moglie Marta ed il figlio Olivier. questi sono ancora in contatto con me e familiari. Mi sentivo perfettamente integrato anche se non parlavo ancora bene l’italiano. Li si parlava uno stretto dialetto campano. Quando hai deciso di cambiare luogo di lavoro e di residenza? JANUSZ: Dopo che mio fratello Mariusz si è trasferito in Trentino, io e i miei genitori siamo tornati in Polonia, nella nostra regione di origine: Zielona Go’ra, nel paese di Malomice, che conta circa 8.000 abitanti. Il mio paese di origine è situato in una zona completamente pianeggiante, molto diversa dal Trentino. Perché avete poi deciso di ritornare? JANUSZ: Io avevo avuto occasione diverse volte di visitare mio fratello a Romallo. Il paese e la gente mi erano piaciute da subito. Quindi, dopo che i miei genitori sono tornati in Italia, a Romallo, ho deciso anche io di venirci. In Polonia ora c’è solo mia sorella maggiore, Urszula. Lei in Polonia ha famiglia. Molto bene. Allora raccontaci di te come romallese. Ciao Janusz. Raccontaci un po’ della tua esperienza in Italia. JANUSZ: Sono arrivato dalla Polonia per ricongiungermi con i familiari: mio papà, mia mamma e mio fratello. Mi sono trovato bene in Italia, perciò ho deciso di rimanere qui. All’inizio vivevo in una bella casetta vicino al mare. A Mondragone, in provincia di Caserta, ho lavorato per circa quattro anni in un’azienda di produzione imballaggi per l’agricoltura. Come ti trovavi in questa azienda? Ti sentivi integrato? JANUSZ: Mi trovavo molto bene in generale ed in quel periodo ho conosciuto diverse persone. Alcuni di 40 ROMALLO | 2015 JANUSZ: I primi due anni in Trentino ho abitato a Tuenno. Anche li mi trovavo bene. Nel 2004 mi sono trasferito a Romallo, dove c’erano i miei familiari. Prima lavoravo alla Ditta Ghezzi - Sistemi di Fissaggio di Tuenno. Poi, una volta trasferitomi a Romallo, sono andato a lavorare a Mezzolombardo, alla Ditta Europa Steel (2003 – 2009). Dal 2010 sono ritornato a lavorare alla Ditta Ghezzi. Che ci dici della tua attuale famiglia? JANUSZ: Ho conosciuto Marta, mia moglie, nel 2006. Marta in Polonia era originaria di Cracovia, Frazione Nowa Huta. Cracovia dal mio paese di origine dista ben 500 chilometri. Lei lavorava a Fondo all’albergo Lady Maria. E’ stato amore a prima vista! Ci siamo trasferiti nella nostra attuale casa di Piazza Agosti nel 2007. Prima abitavo in Via Pancheri . Il 04 gennaio 2008 ci siamo sposati. Nel 2010 è nato Olivier, il nostro piccolo. Approfondimenti Nel 2013, il 25 luglio, quando c’è stato il famoso incendio a Romallo voi eravate li…? JANUSZ: Si. Ricordo molto bene quanto accaduto. Noi eravamo di ritorno dall’aeroporto di Bergamo proprio quella sera. Siamo rientrati prima di mezzanotte e fino alle due siamo rimasti svegli. Fino a quell’ora tutto era apposto. Poi, verso le tre ho sentito un forte rumore. Pensando che fossero dei ladri mi sono alzato…. ed a quel punto un vicino di casa è venuto a dare l’allarme, avvisandomi che c’era un incendio. Ne è seguita una precipitosa fuga: in quel momento il mio pensiero è andato a mia moglie e mio figlio: abbiamo preso solo i documenti e niente altro e siamo scappati. Ancora oggi ricordo tutto molto bene. Olivier, nato in Italia, ha moltissimi amici. Anche io e Marta abbiamo amici. Ormai ci sentiamo romallesi al cento per cento. Hai pensato al tuo futuro in Italia? Dimmi qualcosa della gente di Romallo; una tua impressione.. JANUSZ: Si. Il nostro desiderio è quello di rimanere qui in Italia e costruire un futuro solido e certo per il nostro piccolo. L’occasione che mi è capitata con questo articolo è molto preziosa: posso farmi conoscere anche da chi non ancora mi conosce; posso fare capire a tutti i compaesani quali siano i sacrifici che noi immigrati abbiamo affrontato ed affrontiamo giornalmente. Mia moglie attualmente è impegnata nel volontariato. Io sto pensando seriamente di entrare attivamente in una delle belle associazioni del paese. Ringrazio tutti, specialmente mia moglie e mio figlio, i miei genitori e mio fratello. Un vero e sincero grazie ai proprietari della casa in cui vivo: Stefano e Lorenza. Con loro si è instaurato un bellissimo rapporto, all’insegna della reciproca stima e del reciproco rispetto. Grazie di cuore a tutti i romallesi! JANUSZ: Con la gente di Romallo mi sento molto bene: perfettamente integrato. Soprattutto mio figlio Slowik Janusz Adam Insomma: una grande fortuna nella tragedia. JANUSZ: Si verissimo. Tutto passato anche se spesso ci ricordiamo dell’accaduto ed alla fortuna che abbiamo avuto ROMALLO | 2015 41 Approfondimenti PRONTI PER UNA NUOVA AVVENTURA Volevamo iniziare questa nuova avventura insieme nel migliore dei modi e riuscire a far sentire tutti i bambini importanti, ognuno con le sue peculiarità così abbiamo deciso di affidarci ad un meraviglioso libro: NEL PAESE DELLE PULCETTE di Beatrice Alemagna ( ed Phaidon , 2009 ) Il paese delle pulcette è un vecchio materasso in fondo al giardino. Le pulcette ci abitano da tanti anni, ogni pulcetta nel suo buchino. Oggi è il compleanno della pulcetta cicciottella, sarà la prima volta che si incontrano. Finalmente suonano alla porta, la pulcetta corre ad aprire, ma la aspetta una brutta sorpresa, le ospiti non sono bianche e cicciottelle come lei. Fissando una pulcetta davanti a lei chiede con voce contrariata “E tu perché sei così magretta?” la pulcetta magra non sa cosa rispondere, guarda la sua vicina e le chiede: “E tu perché sei gialla come una banana?” Inizia così un giro di domande fra le pulcette: “Perché hai gli occhi così grandi?” “ Perché hai le gambe così lunghe?” “Perché sei variopinta come un pappagallo?” Ogni pulcetta giunge alla stessa conclusione:” non possiamo farci niente, non si può scegliere, si nasce come si nasce, uno diverso dall’ altro. Decidono allora insieme di dare inizio alla festa! Abbiamo letto in classe questa storia, drammatizzandola e interpretandola, cercando di trasporre il significato sul nostro gruppo classe. Ogni bambino si è presentato cercando di dire cosa gli piace fare in cosa riesce bene e dove invece trova delle difficoltà. Questo è servito per conoscerci meglio e per capire che in classe non siamo tutti uguali e che la nostra ricchezza sta proprio in questa nostra diversità, perché siamo differenti e, perciò, siamo speciali. 42 ROMALLO | 2015 Da qui è nata l’idea di realizzare il materasso delle pulcette. Con materiali di recupero lo abbiamo assemblato, poi ognuno di noi ha creato la sua pulcetta (anche gli insegnanti !) facendo in modo che lo rappresentasse e lo rendesse diverso da tutti gli altri… così è nato il nostro paese delle pulcette! I BAMBINI di CLASSE PRIMA della SP di Revò Associazioni CIRCOLO PENSIONATI SAN BIAGIO ROMALLO 2015 E’ passato un anno da quando abbiamo scritto l’ultimo articolo per il giornalino, con cui ogni anno il Comune da l’occasione per esprimere al meglio l’attività che durante tale periodo è stata svolta dal nostro Circolo. Anche durante il 2015 diverse sono state le occasioni ricreative, culturali e sociali che sono state organizzate in favore dei nostri tesserati e simpatizzanti del nostro circolo. All’interno del programma sociale del 2015, una delle manifestazioni più importati è stata la cerimonia del 10° anniversario del nostro gemellaggio con il “Centro sociale di Spello”. Accompagnati dal “Coro Abete Rosso” di Bedollo, lo scorso mese di maggio 2015, siamo stati ricevuti dalle varie autorità di Spello, Città di 12.000 abitanti in Provincia di Perugia, Il mese di settembre c’è stata anche da parte dei rappresentanti del loro centro sociale la visita a Romallo ed in Valle di Non, occasione per coinvolgerli nella raccolta delle mele. Il Circolo Pensionati San Biagio, dopo essere stato l’ideatore dei corsi dell’Università della Terza età nell’anno 2001, ha ospitato l’anno accademico 2013 – 2014 presso la propria sede, con numerosa partecipazione di studenti provenienti dai Comuni di Brez, Cagnò, Cloz, Revò e Romallo. Nel mese di aprile è stato fatto il pranzo sociale presso l’Albergo Bertolini di Romallo con la partecipazione numerosa di tesserati e simpatizzanti convenuti da diversi paesi della Valle di Non. Come tutti gli anni fra le varie attività del Circolo, vengono organizzate diverse gite di un giorno, sempre molto partecipate, con grande soddisfazione da parte degli organizzatori. Ormai da diversi anni il Circolo organizza un soggiorno marino estivo di 15 giorni, che coinvolge sempre molti partecipanti di diverse Comunità della Valle di Non. Il 12 novembre 2015 è stato organizzato presso la nostra sede un incontro con il Gruppo Giovani della terza sponda “Carez”. Nell’occasione è stato insegnato a loro un corso di cucina a base di pasti di una volta “Tortiei di patate” e “Minestra d’orzo” e contorni vari. Durante l’incontro da parte nostra è stata manifestata la disponibilità alla ripetizione di queste occasioni ed esperienze. Il mese di dicembre sarà organizzato un incontro presso la sede, per lo scambio di auguri per le feste natalizie e per l’anno nuovo, con probabile tombola e rinfresco per l’occasione. L’ultimo giorno dell’anno 2015 sarà organizzato il tradizionale cenone di fine anno, sempre presso la sede del Circolo. Ci sarebbe molto altro da dire sull’attività svolta durante il 2015, ma concludiamo per ringraziare tutti coloro che durante l’anno appena trascorso, hanno collaborato dando man forte per la continuazione della vita sociale del nostro Circolo pensionati San Biagio di Romallo. Un particolare grazie va rivolto all’Amministrazione comunale di Romallo, guidata dal nostro Sindaco Silvano Dominici, sempre presente alle nostre manifestazioni e con costante interessamento personale verso la nostra realtà durante tutto l’anno. Un grazie va anche al personale del Comune di Romallo (Vigilio e Fausto), per l’aiuto prestato nella predisposizione di alcune pratiche cartacee occorrenti per la segreteria del circolo. Per concludere un pensiero riverente va a tutti coloro che non sono più tra noi e saranno per noi un perenne ricordo. Il Presidente Lorenzoni Germano ROMALLO | 2015 43 Associazioni Il Coro Maddalene in Sardegna in occasione della “IV rassegna Nuoro città dei Cori” Da venerdì 19 a domenica 21 giugno u.s. il Coro Maddalene si è recato in trasferta in Sardegna per partecipare alla “IV rassegna Nuoro città dei Cori”. L’invito al nostro Coro, pervenuto via mail già il 9 febbraio 2015 dal Coro Nùgoro Amada, prevedeva una trasferta di tre giorni in Sardegna, nella Barbagia e precisamente nella città di Nuoro. Il Coro Nùgoro Amada, è nato all’inizio del 1993 con l’intento di riscoprire, salvaguardare e tramandare le più antiche melodie popolari Sarde. In particolare esegue canti popolari della musica della Barbagia indossando il costume tradizionale Nuorese. Il Coro Maddalene, con particolare soddisfazione ed entusiasmo, ha accettato l’invito e durante la primavera abbiamo portato a termine tutte le fasi organizzative per il buon fine del viaggio. Per l’occasione il coro ha imparato il famoso inno “Dimonios”, brano che abbiamo eseguito al termine del concerto di venerdì con la fanfara “Brigata Sassari” Il 19 si parte da Revò alle 04:30 per Milano Linate. Volo Alitalia con arrivo ad Alghero alle 9:45. All’aeroporto il 44 ROMALLO | 2015 Coro Nùgoro Amada ci attende con un grande cartello con scritto “Benvenuto Coro Maddalene”. E’subito amicizia e allegria. Fuori dall’aeroporto ci vengono offerti dal coro dei dolci tradizionali Sardi e del buon vino dolce. Si parte per Nuoro. Durante il viaggio, il presidente Piero Demurtas e gli altri appartenenti del coro Nùgoro Amada ci illustrano i paesaggi con le varie culture e ci spiegano le tradizioni sarde. Il paesaggio è incantevole. Purtroppo l’agricoltura evidenzia la mancanza di acqua, anche se ci dicono che in quella particolare zona della Sardegna l’acqua non manca. Il problema è che non ci sono impianti irrigui come siamo abituati a vedere nella nostra valle.. Un grande peccato. Arrivati a Nuoro, dopo il pranzo, riposo e a seguire prove generali. Alle 20:30 ha inizio il concerto nel Teatro Eliseo di Nuoro con l’esecuzione di 8 brani da parte del Coro Maddalene. Il Coro Nùgoro Amada, ci autorizza ad eseguire il canto popolare più famoso della Sardegna dal titolo “non potho reposare”. Al termine dell’esecuzione è un’ovazione..tutti i presenti in piedi per la bella esecuzione. Prima dell’esebizione finale del Coro Nùgoro Associazioni Amada, il Gruppo Folk “Murales di Orgosolo” ha eseguito alcuni canti a tenore. Quattro cantori che svolgono ruoli distinti. Il solista chiamato “sa boghe” viene accompagnato “ad accordi” da un coro a tre parti vocali. Anche l’inno “Dimonios” eseguito dalla Brigata Sassari con il Coro Maddalene è un successo. Cena nel parco della città con gli organizzatori e componenti di altri Cori preparata dai bravi Alpini in congedo del gruppo ANA Barbagia. Chiaramente il vino Cannonau non può mancare e ce n’è in abbondanza….. Sabato alle ore 10:00 siamo ricevuti in comune dal neo eletto Sindaco di Nuoro dott. Andrea Soddu. Nella sala consigliare il sindaco dà il benvenuto a tutti noi e ci illustra brevemente la storia e la situazione della città di Nuoro. Dopo l’intervento del Sindaco il Vicepresidente porta i saluti del Presidente Fauri, del Presidente emerito Vender, del Sindaco Maccani Yvette e di tutte le amministrazioni comunali da dove provengono i coristi del Maddalene. Infine dopo aver brevemente ricordato la storia del coro Maddalene, dalla sua fondazione fino ad oggi, vengono consegnati al Sindaco alcuni omaggi in ricordo della nostra valle. Pomeriggio trasferimento al villaggio “Agrustus di Budoni” vicino a San Teodoro con concerto e cena programmati per i due cori dall’organizzazione del villaggio. Oltre ai turisti Italiani nel villaggio vi sono parecchi turisti Francesi. Per la domenica gli impegni ufficiali sono terminati, ma il Coro Nùgoro Amada ci riserva ancora delle sorprese. Passeggiata in città e visita del Museo degli usi e costu- mi della Barbagia, trasferimento sul monte Ortobene per il pranzo preparato dagli amici del coro e dal gruppo alpini Barbagia. Si inizia con l’antipasto a base di formaggio pecorino e il pane “Carasau”, celebre per la sua finezza, per proseguire poi con l’agnello cotto al caminetto infilzato allo spiedo del girarrosto. Il tutto accompagnato da uno speciale Cannonau prodotto anche dal Presidente Piero. Il pomeriggio prosegue in allegria e in amicizia con esecuzione di canti Trentini e Sardi. Dopo il pranzo, in una cornice amichevole e allegra vengono consegnati al Coro Nùgoro Amada, agli Alpini e agli amici del coro alcuni omaggi della nostra terra che sono stati molto apprezzati. Verso le 16:30 dopo i saluti e gli abbracci ci siamo trasferiti ad Alghero per il rientro a Revò. Durante il rientro tutti i coristi hanno espresso grande soddisfazione e piacere per la buona riuscita del viaggio, ma anche contenti nel vedere la naturale e semplice ospitalità della gente Sarda. Durante tutta la nostra trasferta siamo stati accompagnati dal dott. Luigi De Carli di Trento che vive in Sardegna ma che periodicamente ritorna con la moglie in Trentino. Nel corso del 2016 il Coro Maddalene ha in programma di ricambiare la visita al Coro Nùgoro Amada e sicuramente anche in quell’occasione l’amicizia e l’allegria non mancheranno. Francesco Iori Dopo 40 anni di intensa attività il Cav. Carlo Vender lascia la carica di Presidente del Coro Maddalene. Nel mese di dicembre u.s. il Cav. Carlo Vender, presidente da più di 35 anni del Coro Maddalene, originario di Rumo ma trasferitosi da parecchi anni in quel di Parma per motivi di lavoro, ha comunicato al “suo” coro la volontà di lasciare la carica di Presidente. Il cav. Carlo Vender, classe 1927, ha per molti anni ricoperto in modo esemplare e con infaticabile sostegno la carica di Presidente del Coro Maddalene. Possiamo dire senza ombra di dubbio, che i componenti del Coro Maddalene nei molti anni di attività, hanno avuto la possibilità di viaggiare in tante parti del globo, conoscere moltissima gente e cantare con tanti cori di altre nazioni. Parecchie sono state le trasferte del Coro principalmente nei paesi dell’est, dove il Cav. Carlo Vender era molto conosciuto e stimato da cori e autorità locali. Il coro Maddalene nel mese di maggio, con apposita visita in quel di Parma, ha voluto ringraziare e festeggiare il suo “Presidente” con la moglie e amici per l’intensa attività svolta a favore della nostra associazione. In quell’occasione è stata consegnata una pergamena con l’indicazione della nomina a “Presidente Emerito” da parte del Coro Maddalene. Tutti noi coristi ringraziamo sentitamente il nostro “Pre- ROMALLO | 2015 45 Associazioni sidente Emerito” per quanto fatto in questi anni. Auguriamo a lui e alla moglie Bruna ancora tanta felicità e salute con la speranza che anche in futuro possa esserci vicino e sostenerci come lui ha sempre fatto in questi anni. Grazie Carlo. Il tuo coro Nell’assemblea ordinaria tenutasi in marzo 2015, il Coro Maddalene ha eletto quale nuovo presidente dell’associazione “Coro Maddalene” il Cav. Pierluigi Fauri di Livo. Vogliamo anche ricordare che nel corso del 2015, oltre ai tradizionali concerti, il coro ha partecipato a diverse rapresentazioni organizzate con gli alunni dell’Istituto Comprenivo Scuola Media di Revò per ricordare i 100 anni dall’entrata in guerra dell’italia. Nelle giornate dal 13 a 15 Novembre u.s., il Coro ha anche partecipato con altri sei cori proventienti dalla Provincia di Bolzano, ad una tre giorni di “esperienze vocali”, organizzato dalla Federazione cori dell’alto Adige della quale la Presidente è la nostra compaesana Tamara Paternoster. L’occasione è gradita per fare i migliori auguri di Buon Natale e di un Felice e Prospero 2016 a tutti da parte del Coro Maddalene. Francesco Iori LA MARIANELA Anche questo 2015 è giunto al termine e le feste sono ormai alle porte.... L’anno scorso ci siamo lasciati senza conoscere l’esito del concorso Mario Roat a cui abbiamo preso parte con il nostro ultimo lavoro: “ Sogno poetico di una gallina ritmica, ovvero: ah stiamo freschi se la Galina canta!”... E’ stato esaltante e sicuramente un po’ inaspettato ricevere non un solo premio, ma bensì: il premio della Giuria dei Giovani, il premio Gradimento del pubblico e un riconoscimento per le scenografie. Per questo motivo abbiamo deciso si riproporre “La Gallina canta” anche per questo 2015, in attesa di preparare qualcosa di nuovo per il prossimo anno... tante filodrammatiche che ci intratterranno e divertiranno con i loro spettacoli: Sabato 9 gennaio ore 21 filodrammatica di Ora: “Tango monsieur?” Sabato 16 gennaio ore 21 filodrammatica di Revò: “La è stada grosa” Sabato 23 gennaio ore 21: Spettacolo a sorpresa.... La novità del 2016 sarà una mini-rassegna del teatro dei ragazzi, che vedrà protagonisti i giovani attori di domani: Domenica 31 gennaio ore 16:30 Filo “S. Genesio” di Calavino e Associazione “Oasi della Valle dei Laghi”: “ ‘Na crociera...de sogno” Mi raccomando vi aspettiamo numerosi!!!! PS: Aiutateci a far rivivere il teatro, una realtà che purtroppo sempre più spesso sembra andare in declino... Nel frattempo stiamo allestendo uno spettacolo per Natale dedicato ai più piccoli ma non solo. Uno stravolgimento della fiaba dei fratelli Grimm: “I musicanti di Brema”, che ci vedrà in scena al teatro di Romallo il 28 dicembre con questo divertente riadattamento dal titolo: “...E BONANOT SONADORI!” Per chi non avesse ancora avuto modo di vedere il nostro spettacolo “Sogno poetico di una gallina ritmica.....”, saremo a Ora il 30 gennaio e a Malè il 20 febbraio 2016. Per gennaio è invece in programma la consueta rassegna Franco e Ivana, tre sabati in compagnia di altret- LA MARIANELA VI AUGURA BUONE FESTE E BUON 2016!!! 46 ROMALLO | 2015 Associazioni Pro Loco Romallo Anche quest’anno il direttivo della Pro Loco coglie l’occasione del bollettino Comunale per provare a sollecitare la popolazione riguardo quella che dovrebbe essere l’associazione più importante del paese. Ricordo che la Pro Loco di Romallo dispone di molte attrezzature, è in regola con tutta la documentazione fiscale e riceve regolarmente i contributi Provinciali e Comunali pertanto, un eventuale nuovo direttivo, potrebbe partire in tranquillità pensando solo a nuove iniziative o a come migliorare quelle già esistenti. Come già detto lo scorso anno siamo alla ricerca di un gruppo di volenterosi che prenda in mano il direttivo visto, che al momento, è formato solo dal presidente e dal segretario. Sperando che possa finalmente sbloccarsi qualcosa, il direttivo coglie l’occasione per porgere a tutti i più calorosi auguri di Buone Feste e vi attende numerosi dopo la Santa Messa della Vigilia per scambiarci gli auguri di Natale attorno al tradizionale falò. Grazie all’aiuto delle altre associazioni paesane, siamo riusciti a svolgere comunque tutte le manifestazioni previste ma è evidente che questa situazione non possa protrarsi ancora per molto. Pancheri Stefano coro parocchiale Anche quest’anno siamo giunti al consueto appuntamento degli auguri per le festività natalizie, quindi, come in tutte le aziende, tempo di chiusura dei conti e di bilancio annuale. Il coro ha partecipato e animato in modo solenne diverse festività durante tutto l’anno, ha accompagnato tanti nostri compaesani nel loro ultimo viaggio cantando le Lodi al Signore che li possa accogliere nella loro dimora eterna. Alternati a questi impegni istituzionali, ve ne sono stati altri che hanno portato allegria e spensieratezza nello stare insieme e nel partecipare alla vita del paese. mo cantato “Leggere son queste catene” dedicato a tutti i nostri coristi che purtroppo non sono più con noi. Durante il viaggio ci siamo fermati per il pranzo al passo Pordoi, dove abbiamo potuto ammirare le bellezze naturali e paesaggistiche delle nostre montagne. Cogliamo l’occasione per ricordare che le uscite Il primo impegno è stata la gestione del portone alla Festa Patronale di San Vitale, dove ci siamo impegnati nella realizzazione e nella vendita dei dolci. Il lavoro è stato grande ma altrettante le soddisfazioni, sia per il risultato che per la collaborazione e i rapporti che si sono costruiti. Altro momento conviviale è stata la gita che si è tenuta l’ultima domenica di giugno al Lago di Braies, di Misurina e piccolo giro delle Dolomiti. Sotto la cima del Sella abbia- ROMALLO | 2015 47 Associazioni sono sempre accompagnate dai nostri fedeli simpa- ra i sessant’anni e quindi l’età tende ad aumentare. tizzanti, che ascoltano volentieri i canti e al termine Anche per questo il coro è in cerca di nuovi elementi applaudono generosi. maschili e femminili per portare avanti questa tradi- Tali occasioni per noi sono sempre momento di cre- zione. scita e di confronto nell’intrecciare relazioni impor- Il canto è fondamentale per creare il clima di festa e tanti anche con persone fuori dall’ambito canoro. Nei di solennità che le cerimonie richiedono. E’ anche nostri viaggi abbiamo sempre il piacere di avere con motivo di unione, di relazione e di socializzazione im- noi il parroco Don Mario, che ci allieta con i suoi racconti, e il sindaco Silvano Dominici. portante per la comunità civile oltre che religiosa. E’ un esempio di volontariato che accompagna la cre- A Novembre abbiamo festeggiato la patrona del can- scita di fede in questi difficili momenti, dove facilmen- to e delle corali Santa Cecilia. La Santa Messa te si può smarrire il cammino. quest’anno ha avuto l’onore della partecipazione del Corpo Bandistico della Terza Sponda. A seguire vi è stato il pranzo per tutti i coristi, che si sono intrattenuti cantando e ricordando i bei momenti passati insieme. Il Natale è arrivato e il nostro augurio è quello che vi abbia portato gioia nel cuore e felicità per le vostre famiglie e che l’anno alle porte sia per voi altrettanto ricco di speranza e di fiducia per l’addivenire. Il coro parrocchiale è composto da circa una trentina di elementi, suddivisi in quattro voci canore: soprani, Il Coro Parrocchiale di Romallo contralti, bassi e tenori. Il 40% dei componenti supe- Luisa Pancheri e Sara Bertolini 48 ROMALLO | 2015 Associazioni A.S.D. TERZA SPONDA Sono già trascorsi sei anni dall’inizio dell’avventura nel Calcio a 5 per l’A.S.D. Terza Sponda, società nata nel 2010 a Romallo e ormai punto fermo nelle Valli del Noce per quanto riguarda questa disciplina. giore e la sola Val di Non può ora contare quattro squadre: oltre alla Terza Sponda sono infatti iscritte al campionato di Serie D il Cles c.a5, i Toros Locos e il T.N.T. Monte Peller. La stagione 2014/2015 si è purtroppo conclusa con il ritorno in Serie D, ma i ragazzi di Mister Rigatti hanno saputo dire la loro anche in un torneo dal livello decisamente superiore, raccogliendo risultati importanti in quella che è la massima serie provinciale. L’esperienza in C2 ha rappresentato un’opportunità unica per affrontare squadre provenienti dall’intero Trentino e conoscere realtà da tempo impegnate in uno sport sempre più praticato. Come ogni anno, l’A.S.D. Terza Sponda desidera porre a tutte la comunità i più sinceri auguri di buone festività, cogliendo l’occasione per ringraziare i numerosi sponsor locali, tra i quali il Comune di Romallo, e i tifosi che accompagnano la squadra in occasione delle partite casalinghe giocate presso la Palestra Comunale di Rumo. In questi anni trascorsi sui parquet, infatti, la crescita del movimento è stata notevole, con la nascita di nuove squadre e l’innalzamento del livello medio. Il numero di ragazzi che si avvicina a questo sport è sempre mag- Infine il più caloroso degli abbracci va alle nuove arrivate in casa Terza Sponda: Vera, Giulia e Gloria! Il direttivo Pancheri Stefano ROMALLO | 2015 49 Associazioni L’ATTIVITA’ DELL’ANAUNE VAL DI NON L’Anaune Val di Non è la società che opera anche nei paesi della Terza Sponda e si occupa in particolare della promozione sportiva del calcio per il settore giovanile. che gioca sul campo di Cloz. Nata nell’anno 2012 dalla fusione con la storica Anaune di Cles fondata nel 1905, collabora attivamente con la locale squadra dilettante dell’Ozolo Maddalene, che milita in Seconda Categoria. La sinergia tra le due società è alla base di un ampio progetto di raccolta e organizzazione dell’attività calcistica per bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni, suddivisi in 15 squadre delle varie categorie. Al compimento della maturità agonistica ogni calciatore, dopo aver fatto la trafila di tutto il settore giovanile, potrà quindi scegliere di proseguire con la disciplina nelle file della squadra locale Cles, di Livo, Rumo, Cloz e Brez; raccoglie circa 230 L’attività richiede un grande sforzo organizzativo fondato sul puro volontariato dei dirigenti, viene proposta in ben 10 Comuni diversi e si svolge sui campi di tesserati di cui oltre 200 in età giovanile, seguiti da circa 20 istruttori e allenatori. Presidente della società è Adrea Paternoster, mitico ristoratore della pizzeria Flamingo. Dal punto di vista economico l’attività si regge sulle entrate proprie, date dalle iscrizioni dei praticanti o da manifestazioni e quelle indispensabili dei contributi dei Comuni e delle Casse Rurali locali, oltre che della generosità di una serie di sponsor privati. A.S.D. OZOLO MADDALENE L’Associazione Sportiva Dilettantistica Ozolo Maddalene, nata nel 2012 dalla fusione delle società Monte Ozolo e Le Maddalene, svolge l’attività calcistica sui territori della Terza Sponda e del Mezzalone. Il Presidente è Franco Zadra, il cassiere Enzo Flor e la segretaria Martina Inama. La società gestisce direttamente una squadra di calcio maschile, che milita nel campionato di seconda categoria e una di calcio femminile, che milita in serie C. Tutte le squadre del settore giovanile sono invece gestite in collaborazione con l’Anaune Valle di Non. La squadra maschile gioca e si allena nel centro sportivo di Cloz. Dopo il deludente campionato dell’anno scorso, si è deciso di rinforzare la rosa per cercare di fare il salto di categoria. Alla corte del nuovo mister Donato Bernhardt, sono arrivati infatti Andrea Segna e Manuel Baggia dall’Anaune e c’è stato il grande ritorno di Paolo Kerschbamer, dopo tre anni di stop. 50 ROMALLO | 2015 Lo staff, oltre che dall’esperto e capace mister Bernhardt, è composto dal direttore sportivo Michele Urmacher, coadiuvato da Matteo Baggia mentre, come secondo allenatore e responsabile portieri, è confermato Charlie Silvestri. Il gruppo è sempre variegato, con ragazzi provenienti dalla Terza Sponda, dal Mezzalone, da Cles e dalla Val di Sole. Il campionato di quest’anno è molto difficile, ma la nostra squadra è veramente competitiva e si trova, al momento, in testa alla classifica. La squadra femminile invece partecipa ormai da anni al campionale regionale di serie C e raggruppa una ventina di ragazze provenienti in gran parte dalla Val di Non. La squadra è l’unica presente sul territorio delle Valli del Noce ed è allenata da mister Fruncillo, in collaborazione con Roberto Rizzi. I dirigenti responsabili della squadra sono Tito Demichei e Laura Morandell. Zadra Franco Associazioni Nei nostri paesi, ove manca Al di la della pratica della specifica disciplina, la socie- una società di riferimento, tà permette ai nostri bambini e ragazzi di praticare l’Anaune Val di Non è in grado di differenziare la l’attività sportiva differenziando l’offerta in base all’e- propria attività e si occupa mento. Involontariamente la pratica sportiva, oltre anche della della pallavolo, promozione disciplina praticata soprattutto dalle bambine e ragazze. I bambini di Cagnò, Revò, Romallo, Cloz e Brez si radunano due volte in settimana nella palestra di Cloz, dove le pazienti istruttrici Valentina e Marica insegnano la tecnica della pallavolo, con corsi differenziati di Minivolley per i più piccoli e corso specialistico per le ragazze delle scuole medie. tà-ponendo come principio basilare quello del divertiche essere estremamente benefica per la crescita psicofisica dei giovani atleti, stimola l’approfondimento di quei valori sociali e morali di aggregazione e condivisione, buoni principi e rispetto. Consci della valenza della proposta formativa e sportiva, l’Anaune Val di Non partecipa attivamente con un proprio rappresentante in seno al tavolo delle politiche giovanili di Carez. Zadra Franco ROMALLO | 2015 51 Associazioni Rugby Cedroni: continua la crescita!! I Cedroni hanno portato a termine il loro secondo campionato federale di Rugby di Serie C nella stagione 2014/2015. E’ stata una stagione avara di vittoria (solo una purtroppo) ma sta continuando il processo di crescita della squadra nonesa. Le ragazze assieme alle atlete di Rovereto hanno tenuto alto il nome della società finendo il loro girone di Coppa Italia al 4° posto. Da registrare infine l’esordio nei campionati giovanili di 2 giovani revodani: Daniele Facinelli si è distinto nel campionato U16 tra le file del rugby Trento, giocando titolare come flanker nr.7 e conquistando addirittura la convocazione nella selezione interregionale, mentre Matteo Paternoster ha giocato stabilmente titolare come pilone nel campionato U18 sempre nella squadra del rugby Trento, unica selezione provinciale che partecipa ai campionati giovanili di categoria. Complessivamente dunque è stato un anno più che positivo per la giovane società nonesa che conta oggi quasi 40 tesserati provenienti da ben 15 diversi comuni della Val di Non. E’ un bell’esempio di sovraterritorialità in un periodo in cui va molto di moda parlare di unioni dei comuni. Per la stagione 2015/2016 ci sono numerose novità: la prima squadra, complice qualche infortunio e qualche abbandono, ha deciso di scendere di categoria e partecipare al campionato UISP, dove si potrà misurare con squadre comunque di ottimo livello. Per la squadra 52 ROMALLO | 2015 femminile continuerà la collaborazione con la squadra di Rovereto per la partecipazione alla coppa Italia di rugby a VII femminile. I giovani continueranno a partecipare ai campionati giovanili di categoria nelle file del Rugby Trento come la scorsa stagione. L’obiettivo principale per la stagione sportiva in corso è quello di iniziare finalmente con le attività giovanili: il rugby è uno sport ricco di valori fondamentali per i bambini ed i ragazzi di tutte le età. Lealtà, senso di responsabilità, rispetto dell’avversario, spirito di sacrificio, altruismo, amicizia, impegno, gioco di squadra, coraggio, sono valori che i nostri figli devono imparare anche attraverso lo sport. Cercheremo di coinvolgere le scuole elementari e medie di con l’aiuto di un progetto sviluppato direttamente dalla Federazione Italiana Rugby. A partire da marzo 2016 inizieranno al campo di Revò anche i sabati dedicati al rugby per tutti i giovani dai 5 ai 16 anni. Sarà un’occasione per provare questo magnifico sport in assoluta sicurezza per cui invitiamo tutti i genitori a portare i propri figli al campo a provare!! Presidente ASD Rugby Cedroni Val di Non Nicola Straudi Associazioni Associazione Parco Fluviale Novella, Spente le dieci candeline… È proprio il caso di dirlo, l’Associazione Parco Fluviale Novella sta crescendo a vista d’occhio. Quest’anno ricorre infatti il decimo anniversario di attività del nostro gruppo, una realtà che ha saputo mantenere intatte nel tempo la stessa passione e la stessa vivacità dei primi anni. Come spesso ci capita di ricordare nei nostri incontri pubblici, forte dell’esperienza maturata e della solidità strutturale raggiunta l’Associazione sta oggi notevolmente allargando i propri orizzonti operativi affiancando alla consueta attività di gestione delle visite all’interno del Parco una serie di innumerevoli altre attività nei campi sociale e culturale. È per tale motivo che oggi, a differenza del passato, viene naturale non utilizzare come unico fattore di valutazione dell’andamento stagionale il numero di visitatori che, seppur in linea con le aspettative e con quanto registrato negli scorsi anni, non consentirebbe di apprezzare in maniera esaustiva i più ampi e ambiziosi risultati raggiunti. Tra questi ricordiamo la promozione di attività solidali per la raccolta fondi da destinare in beneficienza svolte in collaborazione con altri enti no profit nel corso dell’iniziativa Parcosolidale, la ricerca di nuovi partner con i quali confrontarsi e sperimentare nuove soluzioni di promozione del territorio come sancito con il recente avvio del gemellaggio con il Geoarcheoparck Grotte di Equi, la particolare attenzione dedicata all’educazione e alla sensibilizzazione ambientale che trova diretta applicazione nei laboratori didattici e nelle manifestazioni dedicate principalmente a studenti e bambini, la continua sperimentazione di nuove soluzioni finalizzate a coniugare la scoperta del territorio con la valorizzazione delle peculiarità culturali e tipiche dei nostri luoghi quali gli interventi musicali nel parco, le passeggiate gastronomiche, le visite a tema. Un insieme di attività che richiedono grande impegno per una associazione di volontariato come la nostra che, per le sue caratteristiche di unicità nel genere, viene oggi vista come importante punto di riferimento per altre realtà operanti nel settore turistico e culturale. Se oggi ci troviamo qui a festeggiare l’ambizioso traguardo dei dieci anni di attività lo dobbiamo sicuramente al lavoro svolto silenziosamente dalle numerose persone che a vario titolo hanno dedicato e dedicano tuttora parte del loro tempo per il Parco ma, principalmente, lo dobbiamo a coloro che con grande spirito di altruismo e amore per il territorio hanno assunto il ruolo di maggior responsabilità all’interno dell’Associazione ovvero a Carlo Polastri, presidente dagli inizi e fino al 2014 e a Fausto Garbato, presidente attuale. Un particolare ringraziamento è inoltre dovuto alle amministrazioni comunali di Dambel, Cloz e Romallo che in questi anni di attività ci sono sempre state vicine consentendoci di svolgere autonomamente e serenamente il nostro lavoro. Rinnovando a chiunque fosse interessato l’invito di entrare a far parte della nostra Associazione, vi auguriamo Buon Natale e felice anno nuovo. Il Segretario dell’Associazione Parco Fluviale Novella Michele Lorenzoni Foto di gruppo in occasione del gemellaggio con le Grotte di Equi. 7/8 novembre 2015. ROMALLO | 2015 53 Associazioni CORPO BANDISTICO TERZA SPONDA 2015, ANNO DI CAMBIAMENTI ED INNOVAZIONI Partendo dai più piccoli e non meno importanti componenti del nostro gruppo musicale, siamo felici di contare ben trenta allievi, che si suddividono tra coloro che studiano teoria musicale (tra questi ci sono dieci nuove “reclute”), e quelli che imparano l’arte del suonare. I nostri giovani allievi studiano sfruttando la nuova sede a Revò, ma da quest’anno le lezioni pratiche sono svolte anche in parte a Cloz, presso il circolo anziani in municipio. Passo importante sia per creare maggiore coesione sociale e musicale tra i paesi della terza sponda, sia per facilitare gli stessi ragazzi di Cloz che rappresentano un terzo degli allievi stessi. 54 ROMALLO | 2015 Per quanto riguarda la nuova sede, si può dire che è stata il secondo cambiamento più importante del 2015. Il comune di Revò ci ha gentilmente offerto l’uso del terzo piano delle ex elementari. Questa possibilità ci dà maggiore “autonomia musicale”, se così possiamo dire, e spazi più ampi. La decisione presa ha due necessità sostanziali alla sua origine. Si è voluto evitare il continuo disturbo che da anni ormai era arrecato con le lezioni alla ordinaria quiete della biblioteca e il bisogno del comune di avere più spazio per gli archivi. Il trasferimento è avvenuto in giugno, dopo circa sei mesi di ristrutturazione per adeguare lo spazio alle esigenze della banda, prima fra tutte la necessità di insonorizzare la sede ed evitare così la dispersione del suono che avrebbe potuto nuocere sia agli abitanti sia al coro Maddalene, che ha la sua sede al piano sottostante. La trasformazione che ha avuto maggior rilevanza sostanziale e formale è stato il passaggio ad Associazione Associazioni di Promozione Sociale a mezzo della modifica del nostro statuto, conformemente alle direttive della stessa federazione delle bande trentine. Ciò ci ha permesso di avere delle agevolazioni e aderire al 5x1000 (prossimamente saranno disponibili i dati bancari con cui sarà possibile fare eventuali donazioni). Questo servirà in futuro, si spera, ad agevolare il sostentamento della banda e continuare a svolgere le sue attività sociali a favore delle comunità locali e non solo. visto partecipi alla sfilata religiosa in favore della Comu- Quest’anno infatti oltre alle ormai tradizionali e sentite processioni religiose che sono diventate appuntamenti fissi, abbiamo ampliato il nostro orizzonte . Partendo dall’inaugurazione della caserma dei pompieri a Cloz , dal concerto a favore della raccolta fondi per il Nepal , passando per la notturna nelle grotte del Canyon del Rio Novella , il 120° anniversario dei vigili del fuoco di Banco e la desmalgiada a Rumo, siamo giunti anche a suonare per due eventi totalmente estranei alle nostre esperienze. Il primo riguarda la partecipazione all’inaugurazione dell’Oktoberfest a Gardaland. Il secondo evento ci ha quarant’anni di presenza, mentre per Alessandro Flaim nità peruviana di Trento, in occasione della giornata del Señor de los Milagros, importante ricorrenza sud americana. Al termine di questo lungo anno, ci accingiamo a festeggiare la nostra Patrona, Santa Cecilia, e tre dei nostri compagni che fanno parte dell’associazione da ormai qualche lustro. Per il presidente Bruno Iori ricorrono i e Andrea Bellotti i trenta ciascuno. Infine siamo lieti di invitarvi al nostro concerto di Natale che si terrà a Revò il giorno 3 gennaio 2016 ad ore 20.45. Ringraziandovi per il sostegno che di volta in volta ci date, vi auguriamo Buon Natale e Felice Anno Nuovo. Corpo Bandistico Terza Sponda di Revò. Martini Arianna ROMALLO | 2015 55 Associazioni i Cacciatori Giunti anche quest’anno alle festività natalizie, i ciazadori da romal vogliono porgere i migliori auguri di buone feste a tutta la popolazione, proponendo come ormai consuetudine, un articolo tratto dalla nostra rivista il “cacciatore trentino” scritto dal sig. Beppino Vanzetta che racconta di storie, usi e costumi di un tempo. Un particolare saluto va ai nostri compagni di tante belle avventure che ci hanno prematuramente abbandonato: Tarcisio Corrà e Giuseppe Garbato, due cacciatori della vecchia guardia con cui era veramente piacevole incontrarsi, sia durante le battute di caccia che in piazza o sotto la “noiara”: Waidmannsheil! Auguri di cuore a tutti!! Sulla destra orografica della Valle di Fiemme, sopra gli abitati di Ziano, Panchià e Tesero, si trova il monte Cornon, da sempre utilizzato dagli abitanti della lona per il pascolo di ovini, caprini e bovini. Gi dal fondovalle si notano le grandi falesie calcare e sopra il bosco di pino silvestre; luoghi selvaggi, silenziosi e dimenticati. Su queste rocce si trovano a migliaia le scritte datate dal 1100 al 1950 circa, reclinate con ocra rossa a base di ossido di ferro naturale, una pietra tenera e friabile, chiamata in dialetto locale “bol de besa” perché serviva a segnare le pecore. Detto materiale si trova in località “Al Bot” a quota 1540 slm sul catasto comunale di Ziano di Fiemme e di proprietà della Magnifica Comunità di Fiemme, di cui per 26 anni sono stato custode forestale. Dal 1924 al 1928 era stata tentata l’estrazione a livello industriale del mi- 56 ROMALLO | 2015 nerale, in seguito abbandonata per mancanza di redditività le scritte si trovano dalle prime rocce del monte a quota 1200 slm, fino alla sommità a 2100 s(m; queste iscrizioni sono state fatte soprattutto da pastori, ma anche da cacciatori e da chi si recava sulla montagna a falciare il fieno. Sono scritte bellissime, saltano all’occhio in maniera violenta per il colore rosso sangue; pastori e cacciatori avevano nello zaino un pezzo di “Bol de besa” e nei momenti di riposo si dedicavano a lasciare un segno del loro passaggio. Il materiale per scrivere veniva preparato in questo modo: veniva versata qualche goccia di latte caprino o ovino, o della saliva (dato che l’acqua sul monte Corion ~ rara) su di una pietra concava e si sfregava il “80t” su di essa finché diventava una poltiglia densa. Per pennello veniva usato un rametto masticato all’estremi per liberarne parzialmente le fibre. La scritta solitamente cominciava con le iniziali del nome e del cognome con l’anno, il giorno e il mese; a volte seguivano le lettere F.L. che significavano “fatto l’anno”, oppure F.L.D.S “fatto l’anno del Signore”. Attorno alle scritte a volte venivano disegnate delle cornici a forma di capitello, o dei cuori, croci ed altri simboli e il numero di animali portati al pascolo; ci sono delle scritte meravigliose, vere e proprie miniature. Anche i cacciatori hanno lasciato la loro testimonianza sul Cornon, raffigurando animali e scene di caccia. Bertoldi Lorenzo Associazioni Controllo e manutenzione degli impianti termici, una buona pratica di prevenzione e un obbligo di legge La manutenzione delle proprie caldaie e delle canne fumarie annesse non è solo un principio di buona precauzione, ma anche un obbligo imposto dalla legge. A verifica degli adempimenti imposti, la Provincia Autonoma di Trento compie all’incirca 3000 controlli l’anno a campione. Senza entrare nello specifico, cerchiamo di segnalare quali siano gli obblighi a cui ogni possessore di impianto termico deve adempire. In primo luogo è indispensabile un periodico controllo di manutenzione della caldaia. Tale controllo, per essere valido ai sensi della legge, deve essere effettuato da un ditta specializzata in grado di rilasciare l’apposita certificazione di verifica. La normativa non specifica una periodocità fissa per i controlli di manutenzione, che è però riportata nel libretto di uso e manutenzione fornito dai fabbricanti delle singole componenti dell’impianto e alle cui tempistiche ci si deve attenere (normalmente ogni anno). Il controllo di manutenzione ordinaria dell’impianto non deve essere confuso con quello di efficienza energetica (o prova fumi), la cui tempistica è invece definita dalla legge e va effettuato ogni due anni per impianti alimentati a combustibile liquido o solido (gasolio, legna, pellet), ogni quattro per quelli alimentati a gas. Tali controlli periodici, che per avere validità devono essere effettuati solo da personale professionalmente qualificato, vanno registrati su un apposito documento: il libretto d’impianto, che ogni installatore deve rilasciare e sul quale il manutentore deve registrare le regolari verifiche. A partire dal 15 ottobre 2014 la Provincia Autonoma di Trento ha introdotto l’obbligo di possesso del nuovo Libretto d’impianto per la clima- tizzazione, che sostituisce qualsiasi altro documento precedentemente posseduto e che ogni possessore di caldaie deve obbligatoriamente possedere. Eventuali mancanze del Libretto d’impianto per la climatizzazione o il mancato adempimento degli obblighi di manutenzione periodica e di controllo di efficienza energetica è sanzionato con multe che partono dai 500 euro per l’omessa manutenzione e possono arrivare fino a 6000 euro per il mancato rispetto dei limiti di rendimento del combustibile (fonte http:// www.ladige.it/popular/tecnologie/2015/11/17/controlli-caldaie-canne-fumarie-nuove-sanzioni-fino-6mila-euro. Riporta anche i decreti specifici e le sanzioni previste per ogni singola irregolarità). A parziale vantaggio dei possessori di impianti termici, la Provincia Autonoma di Trento ha però introdotto da poco il meccanismo del temperamento del regime sanzionatorio, che prevede la possibilità di mettersi in regola, entro un determinato periodo di tempo, nel caso un eventuale controllo da parte della stessa abbia riscontrato delle irregolarità. Passato il periodo previsto per ogni singola irregolarità, la PAT provvederà ad ulteriore verifica ed eventualmente a sanzionare il proprietario della caldaia che ancora non si fosse adeguato agli adempimenti previsti dalla legge. La severità di tali normative è giustificata dall’alta frequenza in provincia di incendi , circa 200, che ogni anno vengono causati dal surriscaldamento della canna fumaria o da interventi “fai da te” nell’ambito degli impianti termici. Nella maggioranza dei casi, infatti, tali incendi hanno origine da una scarsa pulizia o dalla cattiva realizzazione della canna fumaria e provocano ingenti danni alle abitazioni. È, dunque, comprensibile che una corretta costruzione e manutenzione degli impianti termici costituisce un elemento importante di prevenzione da eventuali incendi e garantisce assieme una maggior efficienza energetica di ogni impianto. Dal sito del Centro di Ricerca e tutela dei Consumatori e degli Utenti, si apprende che: “il costo dell’inter- ROMALLO | 2015 57 Associazioni vento di manutenzione varia dai 60,00 € ai 90,00 €, mentre quello di efficienza energetica dai 40,00 € ai 50,00 €. C’è chi offre il pacchetto per effettuare entrambi gli interventi ad 80,00 € complessivi” (fonte Comunicato Stampa del C.R.C.U Trento, 20 novembre 2013 www.centroconsumatori.tn.it/download/141dextHLFK9K. pdf). Le informazioni riportate nel articolo non hanno la pretesa di essere complete ed esaustive, per ulteriori informazioni più specifiche e per consultare il quadro normativo di riferimento invitiamo a consultare il sito internet della Provincia Autonoma di Trento http:// www.energia.provincia.tn.it/, nel quale vengono riportate dettagliatamente tutte le informazioni e le legislazioni necessarie. Ricordiamo, inoltre che i corpi dei vigili del fuoco vo- lontari non hanno alcuna competenza specifica in materia di controllo o verifica di impianti termici. Ma, considerata l’opportunità offerta da questo spazio e l’attualità della tematica, riteniamo importante almeno segnalare l’argomento affinché ognuno possa di seguito approfondire ed agire di conseguenza, avvalendosi nello specifico della consulenza del proprio progettista di fiducia o di una ditta specializzata nell’installazione e manutenzione di impianti termici, aggiornati sulle ultime novità legislative. Con questo invito alla prevenzione, il Corpo dei Vigili del Fuoco di Romallo augura a tutti il più sentito augurio di buone feste Il Comandante dei Vigili del Fuoco di Romallo Pancheri Matteo. 15° Campeggio Prov.le ALLIEVI Vigili del Fuoco Un’edizione da incorniciare è stato il quindicesimo campeggio estivo per gli Allievi dei Vigili del Fuoco a Pozza di Fassa Come sempre la manifestazione è promossa dalla Federazione dei Corpi dei Vigili del Fuoco Volontari in collaborazione con il Distretto della Val di Fassa, la Protezione Civile e numerosi enti di soccorso e di assistenza trentini. Iniziative di gruppo, sport all’aria aperta e manovre di addestramento sono state le attività che oltre millecento persone hanno svolto in quel caldo fine settimana di giugno. Il campeggio estivo vuole essere oltre che un’occasione di confronto e di formazione, un momento di svago per creare unità tra i ragazzi. I Vigili del Fuoco Allievi sono motivo di orgoglio per le nostre comunità, loro sono il futuro dei nostri Corpi. E questo lo ha affermato il presidente della Provincia, Ugo Rossi, durante i discorsi di conclusione del campeggio dicendo che i nostri allievi sono un orgoglio che si manifesta nel mettersi a disposizione, lavorando assieme ad altri, con la massima professionalità, senso 58 ROMALLO | 2015 di appartenenza, disciplina e rispetto delle regole. Con il nostro impegno e la nostra dedizione, cogliamo l’occasione di augurare a tutti voi un sereno Natale ed un felice Anno Nuovo. I Vigili del Fuoco Allievi di Romallo Pancheri Matteo Associazioni BIELORUSSIA: VIAGGIARE COL CUORE Quando, nell’ottobre 2014, il Piano Giovani di zona CAREZ convocò le associazioni del territorio perché da esse nascessero nuove idee per i progetti dell’anno a venire, la presidente dell’associazione Pace e Giustizia, Paola Martini, pur avendo in mente una qualche vaga proposta, non s’aspettava che dal seme gettato quella sera sarebbe nato il progetto #bielorussia. Il 31 agosto 2015, un gruppo di dieci ragazzi di Revò, Romallo, Cloz e Brez, accompagnati da due solerti guide dell’associazione, Maria Pia e Lorenzo, sostenuti finanziariamente e contenutisticamente dalla Provincia Autonoma di Trento e dall’Unità Pastorale, sono volati in Bielorussia, a toccare con mano ciò che l’associazione Pace e Giustizia fa in uno Stato forse non molto noto. PRIMO e SECONDO GIORNO Dopo 20 ore 42 minuti e 13 secondi, trascorsi tra pullman, aereo, treno, e mezzo di locomozione che definire furgone sarebbe ingeneroso verso quanti sono davvero tali, giungiamo a Gomel, capoluogo dell’omonima provincia nel sud-est della Bielorussia. Qui ci attende un discreto hotel e quattro ore di sonno (per chi ha compreso come si struttura il fuso orario locale; per gli altri, tre). L’indomani mattina ci rechiamo a Gubici, paese nel quale molti dei bambini che ogni anno trascorrono un mese in Italia, frequentano la scuola. È questo il primo giorno dell’anno scolastico e tutti brillano di un’inconsueta eleganza, tanto ricercata e costruita da suggerire uno stridente scollamento dal reale, come scopriremo di qui a poco. invece ora impressionati dalla povertà e dal degrado che affliggono queste famiglie, visibili nelle case cadenti e sporche, senza acqua corrente e servizi igienici. Capiamo solo ora che il motivo del viaggio dei bambini in Italia è sì quello di respirare aria migliore e disintossicarsi dalle scorie che ancora gravano pesantemente sull’atmosfera bielorussa, ma anche, e soprattutto, quello di dare esempio di un diverso modo di vivere. Ci spostiamo a Buda Kochilova e ne visitiamo l’ospedale pediatrico, dove l’associazione ha investito impegno e denaro nel nuovo colorato arredo. Di stanza in stanza, incontriamo molte mamme e bambini, felici di ricevere qualche giocattolo. Dopo un’inaspettata abbuffata, offertaci dall’ospedale (i bielorussi sanno essere molto accoglienti), completiamo il programma della giornata facendo visita all’istituto per bambini e ragazzi orfani e disabili di Ulukovie. Anche qui la felicità non manca, nonostante i genitori di questi bambini non ci siano più o li abbiano abbandonati perché piagati dall’alcolismo, che in Bielorussia dilaga tra la popolazione povera. Assistiamo a uno spettacolo scritto e interpretato da loro, nel quale traspongono, con canti e danze, gioie e sofferenze, disagi e domande. Regaliamo loro caramelle, vestiti e giocattoli, pegno dell’incontro che avremo con essi l’anno prossimo, quando verranno in Italia: un nuovo progetto, oltre al consueto mese estivo degli altri ragazzi, del quale tanto più ora ci sentiamo orgogliosi di essere parte. Il giorno si avvia a conclusione. Stanchi e felici andiamo a letto, ripensando alle esperienze vissute. La struttura ci pare ben costruita e funzionale. Parlando con i direttori, però, si constata penuria di materiale scolastico, che infatti l’associazione Pace e Giustizia provvede a fornire nelle proprie visite. Anche noi consegniamo quanto abbiamo portato. Facciamo visita alle classi, riconosciamo qualche volto: molti qui sono i bambini che sono stati presso di noi in Italia. E ancora di più sono quanti desiderano venirci o tornarci. La felicità che esprimono nei gesti d’allegria, vedendoci, è contagiosa e difficile a credersi. Ci facciamo accompagnare da alcuni di questi bambini a visitare le loro famiglie e le loro case: ci stupiamo, dovendo ripensare tutti i nostri preconcetti riguardo alla Bielorussia. Pensavamo che il suo problema principale fossero le radiazioni causate dalla scoppio della vicina centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina. Rimaniamo ROMALLO | 2015 59 Associazioni TERZO GIORNO QUARTO e QUINTO GIORNO Ormai sentendoci in qualche modo adottati dalla Bielorussia, ci pare di muoverci con disinvoltura, come se vivessimo qui da anni. La nostra meta odierna è Cecersk, altro paese della zona, dove incontriamo degli altri bambini a scuola. In questo istituto convivono ragazzetti più grandicelli e bimbi più piccoli, che ci accolgono come fossimo dei loro (e in effetti i nostri atteggiamenti frivoli e disincantati tradiscono un certo non so che di fanciullesco). Minsk, capitale della Bielorussia, alla quale arriviamo dopo 4 ballerine ore di pullman, non pare essere effettivamente in Bielorussia. O almeno non pare a chi, come noi, ha passato tre giorni in provincia. Si innalzano grattacieli, palazzi e musei, in un dinamismo che pare ignorare ciò che accade nei non troppo lontani villaggi. Sembra infatti di essere stati catapultati nella più ordinata delle città del nord Europa, pulita e culturalmente all’avanguardia: impressiona la grande biblioteca, e in sé, e se confrontata, appunto, con la povertà delle famiglie che abbiamo avuto la fortuna di incontrare. Per il pranzo, consumato in maniera frugale in uno spoglio parco cittadino, ci uniamo a dei giovani che qualche anno fa hanno passato qualche tempo nei nostri paesi. Oggi sono madri e padri di famiglia, o stanno costruendosi una vita autonoma. Accolti in casa da una di queste famiglie “figlie” dei soggiorni in Italia, notiamo con gioia che quei periodi non sono passati invano: l’appartamento, non sfarzoso e nemmeno ricco, è però curato, e, si potrebbe dire, all’occidentale. La speranza dell’associazione, insomma, ha trovato già in parte compimento. Dopo una serale pizza, torniamo all’hotel, per l’ultima notte nella provincia di Gomel. Domani ci attende Minsk, la capitale. E il confronto con quanto abbiamo visto finora (unito al rimpianto di non aver potuto trattenersi più tempo nella zona) sarà impressionante. 60 ROMALLO | 2015 La nostra visita si snoda tra chiese e vie. Due giorni che ci confermano le sperequazioni di uno Stato dalle nascoste contraddizioni. SESTO GIORNO Dopo poche ore di sonno, è tempo di rimettersi in marcia, e percorrere a ritroso le tappe che ci hanno condotto in Bielorussia, per riapprodare in Val di Non. Nessuno ha davvero voglia di rientrare. Ma c’è una consolazione: potremo ancora incontrarci, ormai legati da una tale esperienza, e fare partecipi tanti (anche quelli che stanno leggendo queste pagine) dei nostri giorni bielorussi Rita Clauser, Francesca Gironimi, Chiara Pancheri, Lorenzo Ferrari Associazioni GRUPPO missionario Il 2015 che sta per terminare ha visto il Gruppo Missionario attivarsi in diverse iniziative sempre mirate all’aiuto delle persone più bisognose. Abbiamo aderito al “Progetto papaye” per la Bolivia, dove da anni operano Oscar e Laura Strazzi, cerchiamo comunque ancora adesioni per poter concretizzare questo progetto di fondamentale importanza per le popolazioni boliviane. L’attività è proseguita con una campagna di raccolta fondi per le popolazioni nepalesi colpite dal tragico terremoto, il nostro aiuto è giunto a loro tramite l’associazione trentina Oskar for Langtang. Durante l’anno abbiamo anche organizzato alcune serate di sensibilizzazione missionaria con la volontaria Patrizia Cavallari che da diversi anni presta saltuariamente la sua opera di aiuto in un orfanatrofio. Il maggior impegno per noi è stata l’organizzazione della lotteria della sagra di San Lorenzo e nella stessa occasione quest’anno abbiamo voluto festeggiare i nostri missionari, Suor Giovanna Pancheri, Padre Ettore Zentile e Padre Vito Dominici, purtroppo quest’ultimo assente per motivi di salute. E’ stata una giornata intensa ricca di significato e di ringraziamento a loro che hanno dedicato la vita per gli “ultimi”. Alleghiamo copia del pro- getto papaye al quale invitiamo ad aderire, la vostra partecipazione ci permette di dare continuità alla missione di Oscar e Laura nel sostegno ai più bisognosi. Ringraziamo fin d’ora per essere al nostro fianco. Aiutateci ad aiutare. A tutti gli auguri di un sereno Natale e di un 2016 ricco di soddisfazioni e salute. IL GRUPPO MISSIONARIO Poda Ida Durante la realizzazione del bollettino abbiamo appreso della scomparsa di Padre Vito, che è morto l’11 dicembre 2015 a Nairobi (Kenya). donne rurali L’avvicinarsi delle Feste Natalizie e del Nuovo Anno, ci danno l’opportunità di fare un bilancio di quanto predisposto dal nostro gruppo nel 2015, non per elogiare quanto fatto ma per far conoscere la nostra attività. Il Gruppo Donne Rurali collabora, come ormai conusuetudine da parecchi anni, a supporto delle iniziative che vengono organizzate all’interno del paese per quanto riguarda la preparazione e gestione dei rinfreschi richiesti in più occasioni e si rende disponibile ogni qualvolta è opportuno il loro aiuto. La loro volontà è quella di operare a favore di tutta la comunità in modo da valorizzare tutti e sperando di fare il loro meglio. Il gruppo, formato da una quindici di volontarie, è stato presente anche per il 2015 in queste manifestazioni: Candelora a San Biagio con preparazione di minestra di trippe, festa dei portoni in occasione della sagra di S.Vitale, Sagra di San Lorenzo in aiuto all’Associazione Pro-Loco, incontro con il circolo pensionati della comunità di Mellau e infine di sostegno al Parco Fluviale Novella in occasione dell’annuale “Parco aperto”. Ha inoltre realizzato, anche per quest’anno, la creazione di vasi di fiori collocati all’interno del paese e lungo la provinciale. Auguri di Buon Natale e di un sereno 2016. Il Presidente: Magagna Lucia ROMALLO | 2015 61 Associazioni GIARDINO DI NON: I NOVELLI ADAMO ED EVA Ho scavalcato epoche, reciproche amanti, simbiosi danzanti, tempo col tempo, esente lo spazio. Memore di una mela. Ho mangiato dall’Albero Coevo di un melo schietto, reto. Nella Valle di Pomi, per l’istante gelati, vivendo tra quelli metaforici delle Esperidi; pomi anche della discordia, i novelli “Adamo ed Eva”, gelidi, mangiano mele, illusi di scansare ataviche ielle. David Wilkinson El David l’a scrit na poesia in onor del pom dela Val de Non; el che el vegn dal Inghiltera, che l’a girà el mondo, che el parla 8 o 9 lenghe. Enti primi versi, infati, el vuel dir che a forza de zirar gi par de viver da secoi, de aver fat tantissime esperienze, de aver cognosù persone, zent, popoli en tempi diversi. Ma canche l’è nu ci el se ricordava del famoso pom del Giardino Terrestre e l’a volest tastar el prim pom nones, da un dei pu vecli pomari, grandiosi e sinzieri, ma spezialment de l’epoca dei Reti, el prim popol che abitava prima de Cristo la Val de Non. Recordant la storia del pom de Adamo e Eva, al confront i nonesi de Adamo e Eva de ste epoche; sempre pomi dele bege, alora e ancia ades. (pomi anche della discordia). Ma dato che el David l’è ancia en grant studios de storia e dei miti, dela Grecia den bot, el se enmazina che noialtri nonesi viven en mez ai pomi che i gi encomia a chi delle Esperidi. Chesta l’era zent privileziada che la cogneva tender di e not al pomar de Giove, il capo de tuti i dei, en pomar che el fava pomi de or. 62 ROMALLO | 2015 Ma en puec el poeta el scherza su ancia sula nosa furia e desperazion de laorar, de pensar tut l’an ai pomari, ancia cante che l’è englaza. Ma non sarem boni de difenderme de tut dala crisi, dala furia del marcia internazionale, dale malatie e virus vari dei pomari “illusi di scansare antiche ielle”..ma noi entant seghiteren a laorar. Prof. Caterina Dominici Associazioni CORO TERZA SPONDA La prorompente crescita tumultuosa della cosiddetta civiltà dei consumi, cerca di cancellare o diminuire il valore e la memoria di canti e di consuetudini di un passato che è alla base della nostra civiltà. E il rimpianto nasce dalla riflessione sul presente che spesso appare arido e vuoto, senza un futuro e in contrapposizione di un’esistenza umile, semplice ma vissuta con tanta intensità. Il Coro pensionati della Terza Sponda attraverso le sue canzoni porta in tutte le Comunità la gioia di vivere un mondo di sentimenti e di affetti che la musica riesce a suscitare in tutte le persone. Certamente sentendo riecheggiare le note di queste canzoni, ognuno ritrova il gusto di un’allegria e serenità che sono autentiche quando sono vissute insieme ed in armonia con gli altri. Molti sono stati i concerti tenuti nei paesi della alle ottenendo sinceri applausi e riconoscimenti per la gioia e serenità che il Coro trasmette agli ascoltatori. Quest’anno la gioia e la serenità del gruppo sono state spezzate dalla scomparsa di un componente del coro: Mario. Mario con la sua umiltà e serenità era riuscito a conquistare la fiducia e l’amicizia di tutti. Orgoglioso della sua divisa e di appartenere al Coro, a cui dedicava attenzione e professionalità era sempre presente alle prove ed ai concerti, lieto di donare il suo consistente contributo. Ora continuerà ad essere presente ed il ricordo della sua serietà ci spronerà a portare e diffondere quei valori che lui stimava tanto. In questi giorni il Coro è impegnato nelle prove per preparare i concerti di Natale, riprendendo canzoni e nenie che hanno caratterizzato il nostro passato. A tutti i componenti del Coro un ringraziamento per l’impegno e la professionalità raggiunta. Grazie va al mastro Sergio Flaim per avere saputo trasmettere il suo entusiasmo e le sue capacità professionali. Un riconoscimento al fisarmonicista Corrà Eugenio, elemento importante per la buona riuscita dei nostri concerti. Buon Natale e Buon Anno! Corrà Giovanni ROMALLO | 2015 63 Associazioni GRUPPO ALPINI ROMALLO 2015: 60° DI FONDAZIONE E RADUNO MANDAMENTALE Come Capogruppo dò un caloroso saluto a tutti gli associati ed alla Comunità di Romallo. Il 2015 appena trascorso è stato un anno intenso e importante per la nostra associazione: abbiamo, infatti, celebrato il 60° di fondazione e raduno mandamentale. Organizzare al meglio questo evento, per noi, è stato stimolante e molto impegnativo; non sono mancati i disagi, legati in gran parte alla pioggia e in parte ad un inaspettato freddo, che hanno segnato i giorni precedenti la manifestazione; nonostante ciò, alpini e non, hanno unito le forze per assicurare la buona riuscita della festa. Tale unione è stata premiata con una splendida domenica di sole: molte autorità civili e militari presenti, molti i paesani e non paesani; il tutto allietato da una frizzante e ispirata fanfara, alla quale abbiamo espresso tutti i più sentiti complimenti. riaperto il Circolo, per offrire un punto di ritrovo e condivisione, proponendo cordialità e simpatia: vi attendiamo sempre numerosi. Come non ricordare l’alzabandiera del 4 novembre: è un appuntamento al quale siamo ormai molto legati. L’evento è stato accompagnato dal trombettista Andrea Bellotti e si è concluso nella nostra sede con la tradizionale cena del cuoco “Walter Mangia”. Come sempre la comunità ha risposto all’invito e ci auguriamo una sempre maggiore partecipazione per gli anni futuri. Donne Rurali, Pro Loco, giovani e meno, poi, hanno allestito il tendone in maniera impeccabile, proponendo un menù (il rancio alpino) degno dei migliori ristoranti, servendo in pochi minuti tutti i numerosissimi presenti. Nel pomeriggio è stata data la possibilità ai presenti di visitare la mostra sulla guerra, allestita dal gruppo RAYON II: un piccolo speciale angolo di storia che ha sicuramente impreziosito tutta la festa. Devo perciò ringraziare tutte le persone che hanno contribuito a rendere unico il nostro anniversario. Anche quest’anno ha riscosso molto successo la castagnata sociale; ottime caldarroste, ottimo brulè e ottima compagnia hanno richiamato mote persone. Ultimo importante impegno è stato la colletta alimentare a fine novembre: volontariato ed altruismo sono le basi che contraddistinguono gli alpini ed anche quest’anno, alle porte della cooperativa, abbiamo ottenuto ottimi risultati. Siamo soddisfatti ed orgogliosi della generosità dei romallesi. Auguro a tutti un buon Natale e Felice Anno Nuovo e, come sempre, viva gli Alpini. Concludo ricordando i nostri vari impegni di calendario: Il Capogruppo La prima domenica dopo le festività dei Santi abbiamo Clauser Armando Joseph 64 ROMALLO | 2015 Svago LO CHEF CONSIGLIA FLIRT CLUB Ingredienti: 5/10 Tequila 5/10 Acqua Tonica 5-6 foglie di basilico 6 cubetti di lime 3 cucchiai di zucchero di canna 1 rametto di basilico (decorazione) Ghiaccio q.b Occorrente: Bicchiere da long drink (tumbler alto) Cucchiaio lungo Pestello Preparazione: Con i cubetti di lime, pestare bene, aggiungere le foglie di basilico, pestare due volte delicatamente. Mettere un bicchiere (tumbler): 3 cucchiai di zucchero, colmare col ghiaccio e si comincia con 5/10 tequila, 5/10 di tonica e mescolare energicamente con un cucchiaio lungo. Guarnire con basilico e uno spicchio di lime schiacciato e un pizzico di zucchero di canna. MELON DAIQUIRI Ingredienti: 2 parti di Rum bianco 2 parti di Midori 1 parte di succo lime Fettina di lime (decorazione) Ghiaccio Occorrente: Skaker coppetta cocktail Preparazione: Mettere il ghiaccio nello shaker e versare il rum, Midori e il succo di lime (10cl, 10cl, 5cl), shakerare moderatamente per far sì che tutto si raffreddi. Versare tutto in una coppetta raffreddata col ghiaccio e decorare con le fettine di lime. BLOOD SHOT Ingredienti: 1 cubetto di ghiaccio ¼ vodka bianca ¼ vodka alla pesca ¼ Jaegermeister ¼ succo di mirtillo Occorrente: Shaker Bicchierini Preparazione: Versare tutto nello shaker assieme al ghiaccio, shakerare bene e servire nei bicchierini o cicchetti. Albertini Gioele ROMALLO | 2015 65 Svago CRUCIVERBA 1 17 18 19 2 3 20 9 10 23 11 12 4 5 6 7 22 8 13 24 14 15 16 PAR DRIT 1 El pu bel paes de la Val 2 El revers del men en matematica 3 I dis che a sentarte zo sora te ven le “mal de l’ors” 4 I la peta fuer le plante en tel bosc 5 Pare de me mare 6 Par salvarse la faza zerti lo clama “succo d’uva” 7 Santo Patrono de Romal 8 Scudela dela colazion 9 G’è chel William e chel de Spadoni 10 Ensema a costumi 11 En italian la clama soffitta 12 né so... né to... 13 Zidios o plen de enventiva 14 Se la paia en puec malvolintiera 15 Le puedes tirar zo sol dal noslar 16 Zona de pradi darenta a la Pineta 66 ROMALLO | 2015 PAR LONC 1 Verdure rose che ven sota la tera d’istà 2 om de... Om de sostanza 3 Località sota La Vila 5 Nè sì, né no 9 Un... de ciauzeti o de ganti 17 Robe preziose 18 Ensema ala zigola 19 L’è deventade ormai famose par el vin 20 Nom de feuna (Zoti o Bertolda) 21 Sei fa col pueu 22 Non pu malà 23 Contrari de deverzer 24 Me sentan zò tuti sora... 21 Questo giornalino è stampato interamente con carta riciclata. Il Comune di Romallo, in possesso della certificazione ambientale EMAS – attestante la volontà dell’ente di promuovere miglioramenti continui delle proprie prestazioni in campo ambientale é certificato PEFC.certificato che attesta che le forme di gestione boschiva rispondono a requisiti di sostenibilità. Anche con l’utilizzo di carta riciclata il Comune di Romallo intende confermare il proprio rispetto per l’Ambiente. “”Ringraziamenti sentiti dall’Amministrazione comunale, a tutti coloro che hanno cortesemente fornito gli articoli e partecipato alla redazione del bollettino.“” Con “#Tourista” occupazione per quattro giovani VAL DI NON – Scade il 23 maggio il termine per iscriversi al progetto “#Tourista”, opportunità di lavoro per un totale di 130 ore restituite per quattro giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni residenti nei cinque comuni della “Terza Sponda”. La proposta è firmata dal Piano giovani Terza Sponda, Val di Non, Cadez, sostenuto dalle amministrazioni comunali di Cagnò, Revò, Romallo, Cloz e Brez; il modulo di Iscrizione è disponibile sul sito www.nonline.it e va consegnato presso gli uffici municipali del Comune di Romallo entro le ore 19 di sabato 23 maggio. comune.romallo.tn.it