UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA - REGIONE SICILIANA ASSESSORATO BILANCIO E FINANZE POR SICILIA – MISURA 6.05 LINEE GUIDA “RETI E SERVIZI PER LA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE” AZIONE 3 P.O.R. SICILIA 2000/2006 V.2402051 1 In rosso le parti modificate rispetto alla versione 310105. INDICE INTRODUZIONE ....................................................................................................................................3 SEZIONE I – IL PROGETTO ESECUTIVO .......................................................................................4 A. LE RETI CIVICHE......................................................................................................................4 B. PROGETTAZIONE DEL SITO INTERNET: ACCESSIBILITA’ ED USABILITA’...................................7 C. W3C ......................................................................................................................................10 D. PROTOCOLLO INFORMATICO ..................................................................................................11 E. INDICE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E POSTA CERTIFICATA.....................................17 F. FIRMA ELETTRONICA .............................................................................................................19 G. INTEROPERABILITÀ E COOPERAIONE APPLICATIVA .................................................................20 H. LA QUALITÀ DEI BENI E DEI SERVIZI ICT ................................................................................21 I. ADOZIONI INTERNAZIONALI ...................................................................................................23 P. SERVIZI DI ANAGRAFE ...........................................................................................................24 A) SERVIZI INFORMATICI ......................................................................................................................27 B) SVILUPPO SOFTWARE E AQUISTO LICENZE ........................................................................................27 C) BANCHE DATI ..................................................................................................................................27 D) HARDWARE .....................................................................................................................................28 D.1 Attrezzature e Strumentazioni ad ammortamento pluriennale .........................................28 D.2 MATERIALI DI CONSUMO ............................................................................................29 E) RETI ...............................................................................................................................................30 F) CONSULENZE SPECIALISTICHE ..............................................................................................32 F.1) Personale dipendente (NON APPLICABILE)........................................................................32 F.2. Personale esterno con rapporto assimilabile a lavoro dipendente: (NON APPLICABILE) ..32 F.3) Prestazioni esterne (Prestatori d’opera non soggetti a regime IVA)......................................32 F.4 Professionisti soggetti al regime IVA ...............................................................................32 F.5 Società ..............................................................................................................................33 G – CONNETTIVITÀ INTERNET ..............................................................................................................34 H – ADDESTRAMENTO PERSONALE ......................................................................................................34 I- DIREZIONE LAVORI E PROGETTAZIONE ............................................................................................34 I.1) Personale dipendente (NON APPLICABILE).........................................................................35 I.2. Personale esterno con rapporto assimilabile a lavoro dipendente: (NON APPLICABILE)....35 I.3) Prestazioni esterne (Prestatori d’opera non soggetti a regime IVA).......................................35 I.4 Professionisti soggetti al regime IVA ...............................................................................35 I.5 Società ..............................................................................................................................36 SEZIONE III – LA PROCEDURA DI RENDICONTAZIONE DELLA SPESA ............................37 SEZIONE IV - SCADENZARIO DEGLI ADEMPIMENTI..............................................................40 SEZIONE V - NORMATIVA DI RIFERIMENTO ............................................................................41 GLOSSARIO ..........................................................................................................................................43 2 INTRODUZIONE Il presente documento contiene le linee guida per la realizzazione dei progetti a valere sull’Azione 3 “RETI E SERVIZI PER LA SOCIETÃ DELL’INFORMAZIONE” Misura 6.05 del P.O.R. SICILIA 2000/2006, la determinazione dei costi eleggibili, nonchè le modalità e la tempistica connessa alla rendicontazione della spesa e relativo monitoraggio. In particolare, il documento riporta alcune indicazioni di tipo generale per la predisposizione, dal punto di vista tecnico, dei progetti di dettaglio richiesti dal Dipartimento Bilancio e Tesoro, nonchè alcuni riferimenti di norme, circolari, guide e documentazione tecnica da tenere in considerazione nella stesura del progetto. Il progetto esecutivo da presentare al Dipartimento Bilancio e Tesoro é composto dalle seguenti sezioni: • Allegato A.1 Descrizione del progetto • Allegato A.2 Riepilogo dei costi • Allegato B Servizi sviluppati L’importo delle singole voci di costo, per tipologia di spesa, riportate nell’apposito allegato dovranno essere quelle approvate . E’ ammessa la variazione di tali importi, nei limiti indicati nel disciplinare se tale variazioni sono funzionali ad una rimodulazione di alcune attività del progetto orientate a: 1) Supporto delle attività relative alle adozioni internazionali 2) Interoperabilità e cooperazione applicativa del sistema delle anagrafi Si pone in evidenza come il secondo dei punti sia, per l’amministrazione regionale, una attività strategica in termini di supporto ad una serie di azioni che verranno intraprese dall’amministrazione regionale al fine di controllare la spesa nel settore sanitario ed innalzare il livello dei servizi sanitari. 3 SEZIONE I – IL PROGETTO ESECUTIVO A. LE RETI CIVICHE Una rete civica è un ambiente telematico che si propone di promuovere e favorire la comunicazione, lo scambio e l'erogazione di servizi fra i cittadini e tutti i soggetti pubblici e privati che costituiscono una comunità locale e, al tempo stesso, di aprire la comunità locale alla comunicazione via rete con il resto del mondo. In tale ottica una rete civica garantisce quindi un diritto di cittadinanza telematica e si caratterizza per i seguenti elementi: − contenuto fornito dagli aderenti. Coloro che si sono ”iscritti“ o che aderiscono alla rete civica devono avere la possibilità di partecipare attivamente alla costruzione del contenuto della rete stessa (o partecipando a gruppi di discussione pubblici o costruendo autonomamente ”pagine“ informative di interesse generale); − comunicazione bidirezionale tra gli aderenti e coloro che forniscono informazioni sulla rete (siano essi amministratori, enti pubblici o privati cittadini). Non è sufficiente fornire informazioni (sull'esempio di un ``televideo evoluto") ma occorre agire in conseguenza dello stimolo fornito da tutti gli aderenti originando uno scambio costruttivo di idee e opinioni a tutto vantaggio del contenuto qualitativo della rete civica; − facilità d'uso. È fondamentale fornire ai cittadini uno strumento di utilizzo della rete il più semplice possibile ed il più possibile integrato; − economicità d'uso. Considerato che il servizio che si vuole fornire è indirizzato a tutta la cittadinanza si deve tenere conto dell'economicità di utilizzo del servizio stesso. Ciò comporta: iscrizione gratuita per l'utilizzo della rete civica, distribuzione gratuita dell’eventuale software necessario per l’uso dei servizi fruibili, condizioni agevolate per chi volesse pubblicare informazioni sulla rete; − condivisione di regole di buon comportamento telematico. Passo fondamentale delle reti civiche è quello di introdurre nel mondo Internet i propri aderenti, abituandoli al rispetto degli altri “cittadini virtuali" e al rispetto delle regole comuni di comportamento atte a salvaguardare i diritti di tutti a “essere in rete". Dal punto di vista infrastrutturale una rete civica è costituita da un insieme di nodi connessi tra loro in rete mediante una rete privata o mediante circuiti noleggiati da un operatore di telecomunicazione, connessi a sua volta ad altre reti (tipicamente Internet). L'accesso dall'esterno avviene mediante linee telefoniche via modem o, preferibilmente, via rete Internet per chi già possiede un collegamento. Dal punto di vista software, una rete civica fornisce a un largo numero di utenti che possono contemporaneamente collegarsi ad essa o da casa o da altri luoghi (ad esempio, biblioteche, scuole, uffici, etc.) la possibilità di: − mandare e ricevere e-mail ad altri aderenti alla rete civica e a utenti collegati su Internet; − iscriversi a liste di discussione (mailing list); − accedere ad informazioni testuali, grafiche o sonore contenute negli archivi della rete civica; inoltre possono essere resi disponibili per lo scaricamento una serie di programmi di utilità generale liberamente distribuibili; − accedere a servizi avanzati, quali la consultazione del difensore civico, l'espletamento di una pratica amministrativa, l'interrogazione di un data-base di pubblico interesse come ad esempio quello delle delibere comunali; 4 E’ possibile individuare quattro possibili tipologie di reti civiche e comunità on line: Civic Networks (o reti delle Pubbliche Amministrazioni); Community Free Nets (o reti dei cittadini); City Nets (reti in cui la città “si mette in mostra") Integrated Community on line (o comunità integrata on line) Le Civic Networks si propongono di migliorare la comunicazione e l’interazione fra amministrazione pubblica e cittadini rendendo più facile ed efficiente lo svolgimento dei compiti delle istituzioni. Le Community Free Nets hanno invece lo scopo dichiarato di facilitare la comunicazione fra le varie componenti della comunità, permettendo ad ogni suo appartenete di avere lo spazio e l’opportunità di esprimersi. Vengono realizzate essenzialmente grazie all’apporto degli stessi cittadini che forniscono i contenuti, decidono gli argomenti, ne delineano la struttura e lo sviluppo, propongono e realizzano nuovi servizi, partecipano alla loro gestione. Le City Nets sono reti nelle quali si mettono in mostra informazioni di tipo turistico, commerciale o relative a servizi di pubblico interesse (spettacoli, orari, prezzi, ecc.). Queste reti vetrina si differenziano tra loro a seconda che vogliano sviluppare l’immagine turistica della città, rivolgendosi soprattutto ad utenti esterni alla comunità, o che invece vogliano essere di supporto alle aziende ed al commercio locale, rivolgendosi quindi ad utenti interni alla comunità. Infine le Integrated Community on line i cui elementi caratterizzanti sono: − coinvolgere comunità di cittadini appartenenti a comuni limitrofi (solitamente medio piccoli) con le medesime condizioni socio-ecomomiche; − garantire una integrazione di servizi on line a cittadini ed imprese del territorio di riferimento, rendendo più efficace ed efficiente l’azione amministrativa; − l’elevato livello di interazione fra le pubbliche amministrazioni coinvolte, i cittadini e le imprese; − una struttura modulare in cui, accanto a spazi web che offrono servizi a cittadini ed imprese (ad esempio lo sportello unico telematico, sevizi on line per le famiglie, biblioteche digitali, etc) vi sono spazi autogestiti dagli utenti della community; − intranet/extranet per lo scambio di documenti fra le P.A. coinvolte; − partecipazione on line alla vita democratica (e-democracy). Mentre i primi tre modelli (di derivazione statunitense) sono più idonei per aree metropolitane e comuni sopra i 100.000 abitanti, il quarto modello di riferimento è più consono alla realtà italiana che si caratterizza per una quantità innumerevole di comuni medio-piccoli i cui cittadini hanno aspettative ed esigenze similari nonostante l’appartenenza ad amministrazioni differenti. Ciò a maggior ragione nel caso degli specifici progetti a cui si riferiscono queste linee guida, che vedono coinvolti aggregazioni di Comuni e Province. Proponiamo di seguito una road map per la nascita e crescita di una Integrated Community on line. La prima fase riguarda la nascita della rete civica. I comuni interessati dovranno procedere a stipulare un protocollo d’intesa (non necessario qualora siano già esistenti fra loro altre forme amministrative che li legano quali: Unioni di Comuni o Consorzi) in cui si impegnano a costituire ed alimentare la rete civica stabilendo quali servizi erogare on line ai propri cittadini con modalità similari. Nel medesimo protocollo dovranno nominare un loro rappresentante che farà parte del ”Comitato di gestione“: quest'ultimo avrà il compito di decidere le linee guida da tenere per lo sviluppo della rete civica, redigere i regolamenti d'uso interni, per i cittadini e per i fornitori di informazioni e far fronte a tutte le istanze di espansione della rete civica (potrà 5 quindi decidere in che modo accogliere le richieste di pubblicazione di informazioni da parte di chi manifesterà questa intenzione e deciderà anche come allargare la presenza di "nodi“ della rete civica in città). Si provvederà quindi alla infrastutturazione hardware e software della rete: verrà costituito uno Staff centrale che dovrà reperire e organizzare in modo sistematico le informazioni da pubblicare; gestire i newsgroup, garantire il funzionamento del software e dell’hardware, etc. Presso ciascuna amministrazione coinvolta saranno costituiti Staff Locali con il compito di reperire le informazioni locali. Tutti i funzionari coinvolti saranno dotati di firma digitale per garantire la certezza dei documenti inviati. Nell’avvio, di notevole importanza sarà la collaborazione del mondo della scuola; saranno presi degli accordi con le scuole medie inferiori e superiori per partecipare alla realizzazione della rete civica. Presso gli istituti scolastici coinvolti saranno istallate postazioni internet per collegarsi con la rete civica affinché possano: usufruire dei servizi da essi offerti; realizzare propri spazi all’interno della rete stessa. Inoltre per garantire la massima diffusione della rete potranno essere installate postazioni della rete presso sedi quali le biblioteche comunali. Sempre nella prima fase verrà predisposto un collegamento tra la rete civica e la rete Internet che permetterà agli utenti di quest'ultima di vedere il contenuto della rete civica, permetterà ad alcune postazioni all'interno degli enti di utilizzare in maniera completa Internet (comprese delle eventuali postazioni di accesso pubbliche) e permetterà lo scambio di e-mail tra utenti Internet e utenti della rete civica. Il collegamento adottato sarà basato sulla tecnologia xDSL. Per quanto concerne le soluzioni software per garantire la massima diffusione e l’abbattimento dei costi verrà effettuata una attenta valutazione di utilizzo di soluzioni software di tipo open source, sia per gli ambienti operativi che per le applicazioni software. Nella seconda fase si decideranno le modalità di ingresso di tutte le realtà non contemplate nella prima fase (privati, aziende ecc.) valutando ulteriori ampliamenti del numero di nodi (computer/server) della rete civica. Durante queste due fasi si cercherà di avviare, con le entità coinvolte, dei progetti di allargamento e potenziamento dei servizi offerti agli utenti al fine di rendere sempre più ``interattivo'' l'uso della rete civica. Si può pensare all'interrogazione di data-base pubblici all'interno delle amministrazioni (come ad esempio l'archivio delle delibere), al rilascio di certificati di vario tipo e così via. 6 B. PROGETTAZIONE DEL SITO INTERNET: ACCESSIBILITA’ ED USABILITA’ “Accessibile” ed “usabile” spesso vengono utilizzati come sinonimi. In realtà, pur sovrapponendosi parzialmente, i due termini hanno significati differenti. Quando si parla di “accessibilità” degli strumenti informatici si fa riferimento alle interfacce e ai sistemi di navigazione resi fruibili da chiunque, indipendentemente dal mezzo utilizzato, sia esso un browser, uno screen reader con uscita vocale o tattile, un browser testuale. Quando si parla di “usabilità” di un’interfaccia si fa riferimento alla possibilità, da parte di un utente generico, di reperire in modo semplice ed immediato le informazioni che sta cercando e di interagire con un sistema (ad esempio un sito di informazioni o una procedura complessa) senza ricorrere ad aiuti esterni. Si tratta di estendere al Web il principio generale di “progettazione universale” che tiene conto di tutti i possibili utenti, anche di quelli marginali. Seguire questo principio comporta un miglioramento dell’utilizzo da parte di tutti; si pensi, ad esempio, ai benefici generati dall’eliminazione delle barriere architettoniche o dalla progettazione dei rubinetti miscelatori che svolgono tutte le funzioni con una sola leva. Ogni volta che si progetta qualcosa ci si deve domandare, oltre a cosa si vuole fare, anche chi fruirà del prodotto finale. Le regole generiche che valgono per qualsiasi disciplina vengono parimenti adottate per il Web. Tenere conto dell’accessibilità di un servizio significa non escludere nessuno a priori, ma significa anche porre maggiore attenzione a particolari categorie di utenti. Di seguito vengono presentate le principali forme di disabilità e le soluzioni previste per agevolare l’accesso alle informazioni. Le disabilità fisiche possono essere ricondotte a quattro categorie: • Disabilità della vista (non vedenti e ipovedenti); • Disabilità dell’udito; • Disabilità motorie; • Disabilità cognitive. A queste categorie si possono aggiungere le disabilità temporanee (es. rottura di un arto superiore) e le disabilità professionali (es. sindrome del tunnel carpale). La disabilità della vista comprende diverse tipologie di utenti: i non vedenti, gli ipovedenti e i daltonici. I problemi di accesso alle informazioni in rete e più in generale l’utilizzo del computer,sono diversi per le differenti tipologie di utenti sopra descritte. Infatti, mentre i non vedenti utilizzano screen reader per accedere alle informazioni, i daltonici usano invece il computer nel modo tradizionale e le persone ipovedenti si collocano trasversalmente alle altre due categorie di utenti. A seconda della gravità dell’ipovisione, infatti, essi possono o navigare in modo tradizionale, utilizzando un browser, ingrandendo il carattere e magari servendosi delle versioni ad alto contrasto, oppure affidarsi ad uno screen reader. L’avvento delle interfacce grafiche ha offerto una modalità di interazione più amichevole: le operazioni avvengono attraverso la manipolazione di oggetti grafici di significato intuitivo. Ciò comporta la necessità di una ristrutturazione dell’informazione per consentire l’accesso agli utenti fruitori di screen reader e di una riorganizzazione della pagina, in modo che ciò che un utente normale abbraccia con la vista in modo panoramico (il cosiddetto colpo d’occhio), possa essere linearizzato e letto in modo sequenziale. Il grado di efficienza di uno screen reader dipende dalla complessità della struttura dell’informazione presentata a video; esso però non sempre riesce a riprodurre, in modo completo, una modalità di fruizione alternativa alle interfacce utente. Per non escludere gli utenti affetti da daltonismo è sufficiente non veicolare le informazioni unicamente attraverso l’uso del colore ed offrire un buon contrasto tra lo sfondo e il primo piano. Gli utenti ipovedenti sono particolarmente svantaggiati dall’attuale panorama di siti Internet, costruiti per lo più con criteri per loro assolutamente penalizzanti: combinazioni 7 testo-sfondo poco contrastate, immagini sotto il testo, caratteri troppo piccoli, uso eccessivo di corsivi e di allineamenti insoliti, e così via. Rendere un sito accessibile ad un ipovedente è un’attività complessa, a causa della molteplicità delle patologie esistenti. E’ però possibile seguire alcune semplici regole per agevolare, anche questa categoria di utenti, nell’accesso e nella fruizione delle informazioni. Pertanto si suggerisce di: − utilizzare caratteri leggibili preferendo i font senza le c.d. “grazie” (es. “Arial” e “Verdana”); − aumentare il contrasto del testo, soprattutto se si inserisce uno sfondo alla pagina; − non ridurre eccessivamente gli spazi per il posizionamento dei link e degli oggetti; − rendere esplicite immagini e aree attive attraverso l’utilizzo del “tag” “alt”; − posizionare in modo ravvicinato i “tag” nei “form” di compilazione per agevolare l’orientamento di chi utilizza software di ingrandimento (es. magnificatori di pagina). − permettere la personalizzazione del sito. Le difficoltà degli utenti con disabilità dell’udito (sordità parziale o completa) sono legate al sempre maggiore utilizzo di componenti audio all’interno delle pagine Web. I file audio, che fanno da corredo sonoro alla grafica, oppure le registrazioni – si pensi alla trasmissione delle sedute del Consiglio comunale - possono diventare una barriera soprattutto se il contenuto audio diventa una componente essenziale. Inoltre, per i non udenti congeniti, vanno tenute presenti le difficoltà di apprendimento del linguaggio e la conseguente difficoltà di comprensione di un testo scritto, soprattutto se è molto elaborato o se tratta di argomenti astratti. Pertanto è necessario prevedere una serie di accorgimenti: • sottotitolare i filmati, accompagnarli o sostituirli con segnalazioni visive quando i suoni veicolano importanti informazioni; • usare un linguaggio semplice, concreto e chiaro, soprattutto nelle forme di interazione con una procedura, in modo che le azioni da compiere e i risultati raggiunti siano immediatamente compresi senza fraintendimenti. Fino ad ora si è dato per scontato che la versione “solo testo”, preparata per gli utenti non vedenti, agevolasse anche gli utenti non udenti. In realtà non è così per le ragioni esposte e, in qualche caso, vale addirittura il contrario: una persona sorda riesce a comprendere meglio attraverso le immagini che non attraverso la lettura di un testo. Le disabilità di tipo fisico sono piuttosto numerose: da una modesta paralisi di un arto, all’incapacità di controllare i propri movimenti a causa di spasmi nervosi, sino ad una mobilità quasi nulla che consente l’interazione con un sistema solo attraverso un comando d’assenso, quale, ad esempio, il battito dell’occhio o il soffio in una cannuccia per la selezione dell’azione proposta. In tutti questi casi la difficoltà di accesso si presenta per ciò che riguarda i dispositivi di input dei comandi da parte dell’utente (es. compilazione di moduli). Le persone disabili motorie possono comunque accedere ai siti e ai servizi Web attraverso particolari supporti tecnologici e soluzioni specifiche. Di seguito vengono riportati alcuni dei supporti possibili: − tastiere dalle dimensioni ingrandite e con accorgimenti per evitare la pressione accidentale di tasti; − emulatori di mouse che consentono l’azione attraverso micro-movimenti; − emulazione di tastiera per coloro che possono interagire soltanto attraverso comandi sì/no; − algoritmi di previsione che riducono il campo di scelta in funzione dei caratteri già selezionati. Ad esempio, dopo la stringa “pr” il carattere successivo sarà sicuramente una vocale e dopo “semplicem”, quasi sicuramente il resto della parola sarà “ente”; 8 − linguaggi iconici o ideografici che permettono di selezionare intere parole o concetti con una singola azione. L’utente affetto da disabilità cognitiva a comprendere pagine Web con una struttura molto complessa o in cui siano presenti immagini in movimento troppo veloci. Le sue capacità di attenzione e concentrazione potrebbero non consentirgli di cogliere a fondo tutti gli aspetti dell’informazione presente nella pagina. Occorre pertanto evitare di sovraccaricare la pagina di contenuti e di ricorrere ad elementi in movimento o lampeggianti per attirare l’attenzione. Per ulteriori approfondimenti si rimanda all’allegato 1 –Legge Stanca 9 C. W3C Il World Wide Web Consortium (W3C)1 è il consorzio che si occupa di individuare e promuovere le direttive per lo sviluppo del Web. Sviluppa tecnologie che garantiscono l’interoperabilità (specifiche, guidelines, software e applicazioni) per guidare il Web ad esprimere il massimo del suo potenziale agendo come forum di informazioni, comunicazioni e attività comuni. Nel 1996 il W3C ha promosso l’iniziativa WAI (Web Accessibility Initiative) che ha come obiettivi la definizione e la diffusione dei principi dell’accessibilità e la determinazione delle linee guida da seguire in fase di progettazione e sviluppo di un sito Web. Ogni linea guida si suddivide in più punti di controllo che fanno riferimento a differenti livelli di priorità e conseguentemente di conformità. Attualmente, le direttive relative ai contenuti Web (WCAG) sono in fase di revisione. La seconda versione della raccomandazione del W3C raggruppa le caratteristiche di un sito Web accessibile attorno a quattro principi guida (“percepibile”, “operabile”, “comprensibile”, “resistente”). Osservatori esterni hanno rilevato che le specifiche delle WCAG 2.0 spostano la descrizione dell’accessibilità ad un grado più astratto e universale. Sarà importante, da parte della comunità dei progettisti e degli sviluppatori, fornire indicazioni su come passare dai principi teorici alla pratica quotidiana dello sviluppo Web. Si tratta, infatti, di una traduzione cruciale per giungere ad una vera e matura applicazione dell’accessibilità dei siti Internet. Si presentano nel seguito i livelli di priorità individuati nella prima versione delle linee guida ed una serie di suggerimenti che si dovrebbero sempre tenere presenti quando si affronta un qualsivoglia progetto Web. Priorità 1: Lo sviluppatore di contenuti Web deve conformarsi alle indicazioni relative al presente punto di controllo. In caso contrario, una o più categorie di utenti viene esclusa dall’accesso alle informazioni presenti nelle pagine. La conformità a questo punto di controllo costituisce un requisito base affinché alcune categorie di utenti siano in grado di utilizzare documenti Web. Priorità 2: Lo sviluppatore dovrebbe conformarsi a questo punto di controllo. In caso contrario a una o più categorie di utenti risulterà difficile accedere ai contenuti. Conformandosi a questo punto di controllo si rimuovono significative barriere per l’accesso ai documenti. Priorità 3: Lo sviluppatore può rispettare anche questo punto di controllo: così facendo viene migliorato l’accesso ai documenti. Nel caso in cui non dovessero essere rispettate le linee guida relative a questo punto, qualche categoria di utenti potrebbe essere ostacolata nell’accesso ai contenuti. Rispettando le priorità indicate si ottengono differenti livelli di conformità: • A: conforme a tutti i punti di priorità 1; • AA (doppia A): conforme a tutti i punti di controllo delle priorità 1 e 2; • AAA (tripla A): conforme a tutti i controlli relativi alle priorità 1, 2 e 3. Per ulteriori approfondimenti si rimanda a www.w3c.org 10 D. PROTOCOLLO INFORMATICO La Pubblica Amministrazione è una complessa macchina che consuma e produce un’enorme quantità di informazioni. Tali informazioni si materializzano sotto forma di documenti che hanno varia natura sia per ciò che concerne i contenuti (per esempio l’ordine di trasferimento di un impiegato o la cartella esattoriale inviata ad un contribuente non in regola) che la loro struttura fisica (per esempio un messaggio di posta elettronica o una classica lettera su carta). I documenti vengono prodotti, utilizzati, comunicati e mantenuti nell'esercizio delle attività amministrative che ogni P.A. svolge per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel proprio mandato istituzionale. Tali attività sono articolate per processi o, in alcuni casi, per veri e propri "procedimenti amministrativi", caratterizzati da sequenze di atti governate da regole e procedure più o meno complesse a seconda dello scopo e contesto del processo considerato. L'attività di protocollo è quella fase del processo che certifica provenienza e data certa di acquisizione del documento, mediante la sua identificazione univoca nell'ambito di una sequenza numerica collegata con l'indicazione temporale. La registrazione di protocollo svolge, quindi, un ruolo essenziale nella gestione dei procedimenti prevista ai sensi della legge 241/1990 e, più in generale, in tutti i processi amministrativi che prevedono fasi di attività e termini certi per la loro conclusione. Un processo amministrativo può essere supportato da strumenti informatici che siano in grado di facilitare e, laddove possibile, automatizzare le attività previste. Le tecnologie disponibili per queste scopo sono molteplici e sono spesso identificate con l’espressione “sistemi di supporto al lavoro cooperativo” (CSCW, Computer Supported Cooperative Work). Tali sistemi sono poi spesso raggruppati in due grandi famiglie di prodotti: i “workflow management systems” (WFMS) e i “sistemi di groupware”. Sono inoltre disponibili anche per le attività di protocollazione supporti informatici in grado di creare e gestire il protocollo informatico, cioè l’insieme delle registrazioni che vengono effettuate ogni qual volta un documento venga ricevuto o prodotto. Tali sistemi possono essere modularmente integrati in un sistema vero e proprio di supporto al lavoro cooperativo, oppure includere essi stessi alcune forme di minime supporto ai processi e ai flussi amministrativi. Il legislatore italiano si è ripetutamente occupato della gestione elettronica dei flussi documentali e del protocollo informatico. Al riguardo il quadro normativo vigente in materia si può così sintetizzare: 1. l’articolo 15, comma 2, della legge 15 marzo 1997, n. 59, che prevede che gli atti, dati e documenti, formati dalla pubblica amministrazione e dai privati con strumenti informatici e telematici, i contratti stipulati nelle medesime forme nonché la loro archiviazione e trasmissione con strumenti informatici, sono validi e rilevanti a tutti gli effetti di legge; 2. il decreto del Presidente della Repubblica 10 novembre 1997, n. 513, “Regolamento recante criteri e modalità per la formazione, l’archiviazione e la trasmissione di documenti con strumenti informatici e telematici, a norma dell’articolo 15, comma 2, della legge 15 marzo 1997, n. 59”; 3. l’art. 4 della legge 16 giugno 1998, n.191, e il relativo regolamento emanato con dPR 8 marzo 1999, n.70, in materia di telelavoro nelle pubbliche amministrazioni; 4. la delibera dell’AIPA del 30 luglio 1998, n.24, che definisce le regole tecniche sull’archiviazione ottica; 5. il decreto del Presidente della Repubblica 20 ottobre 1998, n. 428, recante “Regolamento per la tenuta del protocollo amministrativo con procedura informatica”, che fissa criteri e modalità per la gestione elettronica dei documenti, consente la 11 interoperabilità tra le amministrazioni pubbliche e l’accesso esterno al sistema documentario, compatibilmente con le norme sulla tutela dei dati personali; 6. il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 febbraio 1999, recante le “Regole tecniche per la formazione, la trasmissione, la conservazione, la duplicazione, la riproduzione e la validazione, anche temporale, dei documenti informatici ai sensi dell’articolo 3, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 10 novembre 1997, n.513”; 7. la circolare dell’Autorità per l’informatica nella pubblica amministrazione (AIPA) 26 luglio 1999, n.22, che detta le modalità per presentare le domande di iscrizione nell’elenco pubblico dei certificatori; 8. la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 ottobre 1999 sulla gestione informatica dei flussi documentali nelle pubbliche amministrazioni, che fornisce un fondamentale stimolo alle amministrazioni nella concreta attuazione del quadro normativo ora esistente, sollecitando un profondo cambiamento di tipo organizzativo e culturale ancor prima che un aggiornamento di tipo tecnologico. Il quadro normativo e tecnico viene completato - a norma dell'art. 4, comma 4, del dPR 20 ottobre 1998, n. 428 - con le regole e criteri relativi alle operazioni di registrazione di protocollo. Tale provvedimento rappresenta l’elemento conclusivo del quadro normativo e tecnico del nuovo sistema di gestione elettronica delle attività amministrative. L’Autorità per l’Informatica della Pubblica Amministrazione (AIPA) nel settembre 2000 ha reso disponibile le “Linee guida alla realizzazione dei sistemi di protocollo informatico e gestione dei flussi documentali nelle pubbliche amministrazioni”. Secondo tale documento uno dei primi obiettivi che ciascuna amministrazione si deve dare nel definire un progetto di informatizzazione dei flussi documentali (rispondente ai principi ed i requisiti fissati dal DPR 428/98) è quello di individuare il proprio “livello realizzativo”, corrispondente alle funzionalità che essa stessa vuole realizzare (Figura 1). 1 2 3 Nucleo minimo protocollo Gestione documentale Workflow documentali 4 BPR Figura 1 livelli realizzativi in un progetto di protocollo informatico e gestione dei flussi documentali In via indicativa, sono stati individuati quattro livelli di realizzazione del protocollo informatico - e quindi quattro diverse tipologie di intervento: 1. Nucleo minimo protocollo 2. Gestione documentale 12 3. 4. Workflow documentali BPR (Business Process Reengineering) Per nucleo minimo di protocollo si intende la gestione informatica dei documenti in modalità base. Esso è caratterizzato dalla realizzazione delle seguenti attività: - registrazione in un archivio informatico delle informazioni riguardanti un documento (numero, data, mittente/destinatario, oggetto, ecc.); - segnatura sul documento delle informazioni riguardanti il documento stesso (numero, data, AOO); - classificazione d’archivio per una corretta organizzazione dei documenti, corrispondenti alle funzionalità minime previste dall’art. 7 del DPR 428/98, alle quali può eventualmente essere aggiunta anche la indicazione dell’assegnatario sul registro di protocollo. Limitarsi a questo livello di realizzazione significa: - circoscrivere l’obiettivo dell’intervento alla registrazione dei documenti e alla loro organizzazione nel sistema documentario; - prendere in considerazione solamente i documenti protocollati; - coinvolgere nel processo di informatizzazione esclusivamente l’Ufficio Protocollo; - consentire l’accesso in via informatica alle informazioni relative ai documenti, ma non ai documenti stessi. Per gestione documentale si intende la gestione informatica dei documenti in modalità avanzata. E’ stata così denominata perché si tratta di una soluzione che privilegia ed esalta essenzialmente le potenzialità legate alla gestione informatizzata dei documenti e degli archivi. Essa consiste in realtà in una macro-categoria che ricomprende attività assai eterogenee, che variano a seconda del grado di funzionalità che si desideri attuare, ma che trovano una logica ben precisa per il loro accorpamento: ovvero il loro comune presupposto fondamentale, che è quello della dematerializzazione dei documenti cartacei e quindi della disponibilità degli stessi a livello informatico. Essa prevede le seguenti attività: - registrazione con trattamento delle immagini (scannerizzazione dei documenti cartacei); - assegnazione per via telematica al destinatario; - gestione avanzata della classificazione dei documenti (utilizzo di thesauri e vocabolari controllati, ecc.); - collegamento dei documenti alla gestione dei procedimenti. A queste può aggiungersi la: - realizzazione di un repository documentale per quei documenti di alto contenuto informativo che meritano uno specifico trattamento (prevedendo ad esempio la creazione di abstract, l'uso di parole chiave per una indicizzazione più dettagliata, ecc.) che può assumere la forma di una pubblicazione sul web, che si può considerare la forma attualmente più evoluta nel processo di creazione di un patrimonio informativo globale. Procedere a questo livello di realizzazione significa, in linea di massima (considerando il grande range di alternative attuabili): - privilegiare l’obiettivo della creazione di patrimonio informativo; - prendere in considerazione tutti i documenti, non solamente quelli protocollati; - coinvolgere nel processo di informatizzazione tutti gli uffici, almeno in parte; - consentire l’accesso in via informatica direttamente ai documenti. Nella categoria dei Workflow documentali si ricomprendono quelle attività di razionalizzazione (e conseguente informatizzazione mediante workflow) esclusivamente dei processi documentali di una Amministrazione, escludendo quindi quelli primari. Ciò non significa che non si avranno comunque benefici su tutta l’organizzazione, ma solo in via indiretta, agendo sui flussi documentali. In altre parole, in tale caso si decide di non entrare nel merito delle procedure interne. Potrebbe anche essere il caso, ad esempio, di quelle Amministrazioni che hanno già provveduto ad effettuare razionalizzazioni organizzative. 13 Essa prevede una o più delle seguenti attività: - informatizzazione dei processi relativi ai flussi documentali in entrata; - informatizzazione dei processi relativi ai flussi documentali in uscita; - informatizzazione dei processi relativi ai flussi documentali interni; - integrazione con gli eventuali workflow relativi ai processi primari. Procedere a questo livello di realizzazione significa, in linea generale (considerando il range di alternative attuabili): - privilegiare l’obiettivo della razionalizzazione ed informatizzazione dei flussi documentali; - prendere in considerazione tutti i documenti, anche quelli relativi agli iter di processo; - coinvolgere nel processo di informatizzazione tutti gli uffici; - consentire l’accesso in via informatica agli iter di processo. Il BPR (Business Process Reengeneering) è quella categoria che prevede la reingegnerizzazione dei processi dell’ente al fine di una loro successiva informatizzazione: in particolare vengono gestiti mediante sistemi integrati di workflow tutti quei processi che possiedono i requisiti di convenienza, ovvero la complessità, la ripetitività e la stabilità dell’iter. Il BPR rappresenta una scelta importante per molti motivi: - assetto organizzativo e qualità; - pianificazione strategica; - controllo di gestione; - monitoraggio dei costi e tempi. Il BPR incide profondamente nell’organizzazione della macchina amministrativa e pertanto necessita di tempi di realizzazione medio-lunghi. Come si può ben vedere, la scelta del tipo di intervento (nucleo minimo protocollo, gestione documentale, workflow documentali, BPR ) non solo ha pesanti ricadute in termini di complessità, di costi, di formazione, di ruoli coinvolti, ecc; ma ancora prima ha una specifica valenza strategica nel momento in cui definisce e qualifica il progetto stesso: Questa classificazione, a carattere ovviamente indicativo, deve essere letta con cautela. E’ molto probabile, ad esempio, che nel momento in cui si decida di arrivare alla informatizzazione dei processi documentali, si sia già provveduto – o si intenda provvedere contestualmente – all’attivazione della gestione documentale, avviando dapprima l’analisi organizzativa e in seguito lo studio del sistema informativo a supporto della razionalizzazione perseguita. Per quanto concerne l’architettura informatica da adottare c’è innanzitutto da distinguere tra il caso di realizzazione minima del sistema di protocollo informatico (ossia la esclusiva realizzazione delle essenziali funzioni di registrazione e classificazione previste dal DPR 428/98) e realizzazione di funzioni più avanzate funzionali alla automazione dei flussi documentali delle amministrazioni. La realizzazione del solo “nucleo minimo” rappresenta una posizione nella quale il sistema di protocollo informatico può essere l’unico sistema automatizzato dell’area organizzativa omogenea che tratti in modo strutturato informazioni su documenti. In questo scenario è probabile che non esistano altri strumenti automatizzati, al di fuori del registro di protocollo e del sistema di classificazione (o eventuali strumenti di office automation), per trattare informazioni correlate alla gestione documentale (come, ad esempio, procedimenti e loro iter, oppure il funzionario responsabile, l’assegnatario, le scadenze ecc.). Questo scenario è ipotizzabile nei casi in cui l’amministrazione tratti un volume estremamente basso di documenti, e quindi non sussistono le condizioni per rendere economicamente conveniente l’utilizzo di ulteriori strumenti informatici, oppure nel caso in cui ci siano vincoli sul grado di informatizzazione o il livello culturale informatico del personale. Mentre l’ultimo caso è auspicabilmente da superare, non è da considerarsi come condizione negativa la rinuncia all’utilizzo di ulteriori strumenti informatici per la gestione di informazioni sui documenti nel caso in cui il volume dei documenti trattati sia basso (ad esempio, non è detto che nel caso di un comune con 500 abitanti debba necessariamente avere 14 un sistema di workflow per tenere traccia dello stato delle poche pratiche che il comune tratta ogni anno). Se la scelta dell’amministrazione è di realizzare funzioni e servizi aggiuntivi rispetto al solo nucleo minimo si presentano diversi scenari e possibilità architetturali: - soluzione monolitica; - soluzione modulare; - soluzione intermedia. Un tipico scenario di soluzione monolitica è quello in cui il sistema di protocollo venga realizzato fin dall’inizio come un sistema in grado di gestire, oltre ai dati necessari alla tenuta del registro di protocollo, anche tipi di informazioni legati al trattamento dei processi svolti all’amministrazione, come “l’assegnatario della pratica”, “il fascicolo” o “il procedimento amministrativo”. In molti casi le amministrazioni adottano la soluzione di sviluppare una applicazione “ad hoc”, monolitica, incentrata sul registro di protocollo, ma in grado di gestire un po’ di tutto: il tracciamento delle pratiche attraverso forme più o meno sofisticate di workflow, alcune informazioni relative al controllo di gestione, una base dati documentale (usualmente limitata ai documenti protocollati con varie possibilità di accesso e ricerca). Tipicamente all’interno di applicazioni di questo tipo si fa riferimento alle informazioni sulla struttura organizzativa dell’amministrazione, cioè dipendenti, ruoli, uffici unità organizzative ecc. Quindi all’interno dell’applicazione di protocollo si viene a creare una base dati (parziale o totale, bene aggiornata o male aggiornata) della struttura organizzativa. Inoltre nella applicazione si viene spesso a creare un elenco di corrispondenti, cioè una base dati di soggetti contenente nomi, indirizzi ed altre informazioni, che interagiscono a vario titolo con l’amministrazione. Sia nel caso della struttura organizzativa e dei corrispondenti esterni, ma anche dei documenti, ci si trova di fronte ad una applicazione, cosiddetta di protocollo, ma che in realtà “invade” altri campi, cioè gestisce informazioni che rappresentano il patrimonio informativo dell’amministrazione indipendentemente dal fatto che siano collocate in un contesto di gestione documentale. In alcune realtà tale tipo di soluzione potrebbe ancora risultare conveniente. Laddove, ad esempio, la amministrazione sia caratterizzata da una forte staticità (procedimenti ben identificati con iter stabili, carichi di lavoro prevedibili ecc.) allora potrebbe aver senso costruire una applicazione monolitica perfettamente ritagliata su tali esigenze che, per definizione, non variano. In generate, tuttavia, una soluzione di tipo monolitico rappresenta una legacy che impedisce un facile adattamento del sistema di gestione documentale alla variazione delle esigenze dell’amministrazione ed alla evoluzione delle tecnologie e dell’offerta del mercato informatico. Un ulteriore scenario, che rappresenta il modello più evoluto, è quello della soluzione modulare in cui il nucleo minimo del protocollo sia visto come un modulo applicativo, esclusivamente dedicato al servizio di certificazione, con tutte le caratteristiche previste dal DPR 428/98 e dalle successive regole tecniche. Il modulo di protocollo, piuttosto che fornire direttamente all’utente le funzioni di certificazione previste, sarà accessibile da parte di altre applicazioni, o componenti, che costituiscono il sistema informatico dell’amministrazione. In altre parole, il servizio di protocollo è un servizio richiamabile da altre parti (e quindi integrabile nei più vari contesti applicativi). Nel contesto architetturale che si viene a delineare, oltre al servizio di certificazione di protocollo, dovrebbero essere messi a disposizione, centralmente a tutti i potenziali utilizzatori, altri servizi che costituiscono il patrimonio comune dell’amministrazione, secondo criteri opportuni di visibilità e sicurezza. Infine occorre tenere conto di possibili soluzioni intermedie. Ogni forma intermedia di configurazione tra lo scenario monolitico e quello modulare è ovviamente possibile, anzi è probabile che la maggioranza delle applicazioni esistenti ricada in questa categoria. A meno di applicazioni monolitiche basate su tecnologie proprietarie (ad esempio sistemi basati su mainframe) ogni soluzione che comporti l’uso di tecnologie di supporto aperte di tipo 15 client/server, facenti uso di strumenti ed ambienti di mercato, offre una qualche forma di modularità e di accessibilità. La soluzione più ricorrente è quella di incentrare il sistema di gestione del protocollo e delle pratiche su un database e offrire a vari profili client la possibilità di attivare diverse operazioni sul sistema. Su questi sistemi è possibile operare degli interventi tesi ad incrementare la modularità e l’indipendenza tra i vari componenti, fino ad arrivare ad una eventuale sostituzione di alcune funzioni. Le tecniche di wrapping e l’utilizzo di middleware specifico possono risultare di ausilio a queste iniziative di riconversione. Stabilire se è conveniente per una amministrazione avviare un programma di “modularizzazione” di un sistema di gestione documentale e di protocollo informatico è comunque una decisione che dovrà scaturire da una attenta valutazione dei costi e dei benefici dell’operazione. Per ulteriori approfondimenti si rimanda all’allegato 2–Linee Guida per l’adozione del Protocollo Informatico 16 E. INDICE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E POSTA CERTIFICATA Il D.P.C.M. del 31 ottobre 2000 istituisce l’Indice delle amministrazioni pubbliche e delle Aree Organizzative Omogenee, accessibile per via telematica, come supporto all’interoperabilità dei sistemi di protocollo informatico, specificando al contempo le informazioni minime che devono essere contenute nell’Indice e le modalità d’accesso e di gestione delle stesse, nonché che la realizzazione e la responsabilità del funzionamento dell’Indice della P.A. (IPA) sono affidate al CNIPA. Da un punto di vista informativo, l’IPA può essere considerato composto di due indici logici distinti: 1. l’indice delle unità organizzative (IUO), contenente le informazioni relative la struttura organizzativa delle amministrazioni accreditate presso l’indice; tale indice descrive la struttura organizzativa di ciascuna amministrazione in termini di unità organizzative e della relativa struttura gerarchica. Esso contiene, per ciascuna unità organizzativa, le informazioni riguardanti la sede o le sedi e la loro denominazione ed indirizzo postale, unitamente alle modalità di accesso telematico ad eventuali servizi applicativi on-line resi disponibili e gli indirizzi delle caselle di posta elettronica, eventualmente afferenti ad un sistema di Posta Elettronica Certificata. 2. l’indice delle Aree Organizzative Omogenee1 (IAOO), organizzato per amministrazioni e contenente le informazioni sulla composizione delle relative AOO. L’IAOO contiene la descrizione dei dati tecnici e di tutte le informazioni rilevanti che caratterizzano l’accesso telematico ad ogni AOO e, in particolare, per lo scambio di messaggi di posta elettronica verso le relative caselle di posta istituzionali, afferenti ad un sistema di Posta Elettronica Certificata. In esso le AOO sono organizzate in base alle amministrazioni di appartenenza e contengono l’indicazione delle unità organizzative utenti per le quali sono riferimento, descrivendo, di fatto, una partizione dell’insieme delle UO dell’amministrazione. La Posta Elettronica Certificata (PEC) è un servizio di messaggistica che, attraverso l’utilizzo degli standard riguardanti la posta elettronica, è in grado di fornire attestazioni di recapito con garanzia di identificazione del mittente e del destinatario. Il servizio comprende ulteriori funzionalità accessorie per garantire la confidenzialità, l’integrità, il non ripudio, la tracciabilità e la storicizzazione del flusso dei messaggi. Le attestazioni o ricevute di recapito sono messaggi di posta elettronica, generati automaticamente dal servizio di Posta Elettronica Certificata, utilizzati per attestare le fasi della trasmissione. Tali ricevute, firmate elettronicamente dal sistema emittente, contengono una serie di informazioni che caratterizzano l’evento cui sono associate, quali data e ora, mittente, destinatario, oggetto etc. Il servizio di PEC consentirà alla Pubblica Amministrazione centrale di disporre di un’infrastruttura di posta elettronica in linea con la normativa vigente in tema di trasmissione documentale (DPR 445/2000) e di avviare la gestione elettronica dei flussi documentali. L’utilizzo delle caselle di PEC implica l’abilitazione al transito dei protocolli POP3, IMAP4, SMTP e HTTPS, necessari per l’accesso alle stesse, da e verso i sistemi che erogano il servizio di PEC, operanti presso il Centro di Gestione dei servizi di Interoperabilità (CG-I) della RUPA. Il servizio di PEC è strettamente correlato all’IPA, che ne costituisce un prerequisito funzionale, poiché in esso sono pubblicati gli indirizzi di Posta Elettronica Certificata associati alle A.O.O. ed alle funzioni organizzative eventualmente previste dalle amministrazioni. Per l’avvio dei servizi di IPA e PEC, le amministrazioni interessate devono mettere in atto una serie d’azioni, sia di carattere organizzativo che tecnologico, al fine di permettere l’utilizzo degli stessi per la gestione e lo scambio di documenti elettronici, anche attraverso sistemi di protocollo informatico. 17 Il processo di gestione dei servizi vede coinvolti più attori con ruoli diversi in funzione delle specifiche attività svolte, quali: − consultazione delle informazioni contenute nell’IPA; − accreditamento di una PA presso l’Indice PA e presso il servizio di Posta Elettronica Certificata; − aggiornamento dei dati AOO e UO pubblicati nell’IPA; − accesso ai dati storici relativi all’IPA. Nell’ambito di tali attività alle amministrazioni spetta l’individuazione delle figure che ricopriranno i seguenti ruoli e l’attribuzione alle stesse delle relative responsabilità: − Referente Amministrazione: referente unico per entrambi i servizi, individuato dall'amministrazione in fase di accreditamento; tale figura è responsabile della comunicazione al Gestore/Fornitore dell’IPA, nei formati previsti, di tutte le informazioni relative ad iscrizione e cancellazione delle AOO ed alle modifiche nella struttura delle UO, comprese tutte le informazioni relative la Posta Elettronica Certificata. − Utente: generico utente che accede all’IPA per la consultazione delle informazioni ivi pubblicate, o un utente di PEC che attraverso account opportunamente abilitati e secondo le modalità previste accede alla propria casella di posta. Completano l’elenco le seguenti figure di coordinamento, esterne alle amministrazioni: − Responsabile IPA e PEC: supervisiona e coordina lo sviluppo e la gestione dei servizi di IPA e PEC, garantendo la coerenza del processo d’accreditamento di una amministrazione presso l’Indice e dei processi di comunicazione fra le PA ed il Gestore/Fornitore dell’IPA e della PEC. Tale funzione sarà ricoperta dal CNIPA, anche secondo quanto previsto dal DPCM 31/10/2000; − Gestore/Fornitore: garantisce la rispondenza dei dati forniti dalle PA con i dati effettivamente pubblicati nell’IPA; è responsabile di tutte le operazioni di gestione, manutenzione e pubblicazione dei dati forniti. È responsabile della creazione e gestione delle caselle di PEC secondo le informazioni fornite dalle PA. Tale funzione sarà svolta dalla società EDS Pubblica Amministrazione SpA,. fornitrice dei servizi. Per ulteriori approfondimenti si rimanda all’allegato 3 –Guida ai servizi di Indice delle Amministrazioni Pubbliche e delle Aree Organizzative Omogenee e Posta Elettronica Certificata 18 F. FIRMA ELETTRONICA La firma digitale è una informazione che viene aggiunta ad un documento informatico al fine di garantirne integrità e provenienza. Sebbene l’uso per la sottoscrizione dei documenti formati su supporti informatici sia quello più naturale, essa può essere utilizzata per autenticare una qualunque sequenza di simboli binari, indipendentemente dal loro significato. Un esempio sempre più comune di questo uso generalizzato è l’aggiunta di firme digitali ai file contenuti nella memoria di massa di un sistema di elaborazione onde contrastare gli attacchi dei virus e degli hacker. La principale differenza tra firma autografa e firma digitale sta nel fatto che la prima è direttamente riconducibile all’identità di colui che la appone, poiché la calligrafia è un elemento identificativo della persona, mentre la seconda non possiede questa proprietà. Per coprire questa deficienza si ricorre all’autorità di certificazione, il cui compito è quello stabilire, garantire e pubblicare l’associazione tra firma digitale e soggetto sottoscrittore. Per contro, mentre l’associazione tra testo di un documento e la firma autografa è ottenuta esclusivamente attraverso il supporto cartaceo, la firma digitale è intrinsecamente legata ad testo a cui è apposta, tanto che i due oggetti possono essere fisicamente separati senza che per questo venga meno il legame esistente tra loro. Conseguenza di ciò è l’unicità della firma digitale, nel senso che a testi diversi corrispondono firme diverse e quindi, nonostante la sua perfetta replicabilità, è impossibile trasferirla da un documento ad un altro. Per ulteriori approfondimenti si rimanda all’allegato 4 – Firma elettronica: tecnologie e standard 19 G. INTEROPERABILITÀ E COOPERAIONE APPLICATIVA Molti servizi pubblici, per poter essere forniti, richiedono l’interazione e la cooperazione di diverse pubbliche amministrazioni, attuate attraverso la definizione di un procedimento cooperativo multiente. Il livello di integrazione fra gli attori che partecipano al procedimento multiente è spesso insufficiente, lasciando al cittadino o all’impresa utente del servizio il compito di farsi carico della integrazione delle diverse amministrazioni. Quindi, per migliorare la qualità dei servizi multi-ente, è necessario rendere effettiva la possibilità di integrare i processi di backoffice delle amministrazioni coinvolte nel servizio. In tale ottica occorre che il processo di innovazione ed integrazione dei backoffice non risponda solo agli obiettivi di miglioramento dell’efficienza interna delle Amministrazioni, ma abbia il compito primario di migliorare l’offerta e la qualità dei servizi offerti ai cittadini, alle imprese o alle altre Amministrazioni utenti del servizio. E’ necessario che le amministrazioni centrali e periferiche forniscano agli altri soggetti pubblici, secondo modalità predefinite, l’accesso alle informazioni di competenza, attraverso servizi con cui operare l’interscambio dei dati per attuare i processi di cooperazione. Presso il CNIPA è stato istituito un apposito gruppo di lavoro che si è posto l’obiettivo di definire il modello, l’architettura e le regole per l’interoperabilità evoluta, la cooperazione e l’accesso ai servizi applicativi erogati dalle amministrazioni pubbliche nell’ambito del Sistema Pubblico di Connettività, portanto alla definizione: • dell’architettura, in termini di servizi infrastrutturali comuni e delle modalità di interazione fra i componenti • dell’organizzazione e delle regole di gestione e governo del sistema • degli standard e tecnologie da adottare Attualmente il CNIPA è impegnato nella redazione di tali ulteriori documenti e nella predisposizione di alcune prove - relativamente alla porta di dominio e alla struttura di registri utili per la definizione dei capitolati per la realizzazione dell'infrastruttura generale di cooperazione applicativa e per la qualificazione dei servizi. Tali attività termineranno, con i contributi alla revisione dei documenti da parte dei soggetti coinvolti (PAC, PAL, Associazioni di fornitori), presumibilmente entro marzo 2005. In linea con le attuali esigenze dell’Amministrazione Regionale, deve essere posta specifica attenzione alla realizzazione di infrastrutture di base per l’interoperabilità e la cooperazione applicativa, con specifico ed esclusivo riferimento alla cooperazione tra sistemi di anagrafe, coerentemente con i principi di cooperazione applicativa espressi a livello nazionale, nell’ottica di una visione condivisa, e la condivisione del modello di funzionamento definito a livello nazionale dai gruppi di lavoro del CNIPA, implementando operativamente funzionalità che consentono ad applicativi di competenza dell’Amministrazione regionale che trattano i dati anagrafici per le esigenze dell’Assessorato alla Sanità la comunicazione e la cooperazione, anche se appartengono a domini diversi. Per ulteriori approfondimenti si rimanda al sito www.cnipa.it, alla voce “Sistema Pubblico di Connettività e Cooperazione (SPC)” 20 H. LA QUALITÀ DEI BENI E DEI SERVIZI ICT Un apposito gruppo di lavoro del CNIPA ha realizzato le “Linee guida sulla qualità dei beni e dei servizi ICT per la definizione ed il governo dei contratti della Pubblica Amministrazione" Le Linee guida hanno lo scopo di definire: • un quadro di riferimento complessivo per l’appalto pubblico di servizi ICT da parte delle amministrazioni; • metodi quantitativi da applicarsi per definire misure di qualità ed identificare processi di misura, allo scopo di fornire indicazioni concrete, pragmatiche, immediatamente applicabili, sia alle amministrazioni appaltanti che ai fornitori offerenti; • adeguate clausole, da utilizzarsi in fase di negoziazione, per la definizione di capitolati e contratti pubblici per la fornitura di beni e servizi nel settore ICT, relative alla descrizione delle attività da prevedersi contrattualmente, ai prodotti che dette attività realizzano, agli indicatori e misure di qualità da riferirsi sia alle attività che ai prodotti; • clausole successivamente utili nella fase di attuazione dei contratti ICT, per la necessaria azione di governo del contratto e lo svolgimento del monitoraggio per la verifica del rispetto dei requisiti contrattuali in termini di tempi, costi e stato avanzamento lavori, quantità e qualità attese dei servizi ICT richiesti. Le Linee guida si rivolgono, simmetricamente, sia alle amministrazioni nel loro ruolo di stazioni appaltanti di beni e servizi ICT, che ai fornitori che a questi appalti partecipano. La biunivocità della relazione contrattuale porta inevitabilmente al risultato che una cosa suggerita a chi appalta si rifletta su chi offre e viceversa. Le più moderne forme di esternalizzazione dei servizi ICT (outsourcing) trasformano la relazione asimmetrica cliente – fornitore in più paritetiche relazioni tra partner, enfatizzando ancora maggiormente la dualità della relazione contrattuale. Dal punto di vista delle amministrazioni l’adozione delle Linee guida offre i seguenti vantaggi: • accelera la definizione degli atti di gara ICT; • omogeneizza gli atti di gara; • integra le diverse culture necessarie alla acquisizione delle forniture ICT; • permette di evidenziare e valorizzare le best practices. Dal punto di vista dei fornitori le "Linee guida" descrivono un approccio alla acquisizione di forniture ICT che: • aumenta la trasparenza delle gare; • riduce i possibili contenziosi tra fornitore e stazione appaltante; • permette di dare il giusto valore alla qualità dei servizi ICT offerti dal fornitore; • contrasta le logiche del ribasso di costo; • migliora la descrizione dei servizi ICT richiesti; • riduce i costi di predisposizione delle offerte. Per la stesura delle Linee guida si è adottato un approccio caratterizzato da: • Assunzione di punti di vista complementari per la definizione della qualità, il fruitore del servizio (utente finale), l’amministrazione appaltante il servizio (stazione appaltante), la qualità intrinseca del servizio; • Considerazione dell’intero ciclo di vita inerente l’acquisizione di una fornitura ICT (elaborazione delle strategie di acquisto, definizione delle modalità di appalto, definizione del contratto); • Considerazione di tutte le possibili dimensioni della qualità caratterizzanti prodotti e servizi ICT nelle diverse fasi del ciclo di vita; • Enfasi sulla concretezza attuata fornendo in termini pragmatici risposte a domande operative; • Eliminazione delle possibili ambiguità nell’adozione a livello contrattuale di livelli di servizio e indicatori di qualità. 21 Le Linee guida sono strutturate secondo 6 documenti distinti, denominati “Manuali” e 35 "Lemmi" allegati al Manuale operativo "Dizionario delle Forniture ICT elementari". .Manuale d’uso Presentazione e utilizzo delle Linee Guida 1. Manuale applicativo Strategie di acquisizione delle forniture ICT 2. Manuale applicativo Appalto pubblico di forniture ICT 3. Manuale operativo Dizionario delle forniture ICT elementari 4. Manuale applicativo Esempi di applicazione 5. Manuale di riferimento Modelli per la qualità delle forniture ICT Per ulteriori approfondimenti si rimanda all’allegato 5 – Linee Guida sulla qualità dei beni e dei servizi ICT per la definizione ed il governo dei contratti della Pubblica Amministrazione 22 I. ADOZIONI INTERNAZIONALI Il 22 settembre 2003 il Ministero della Giustizia e la Regione Siciliana – Assessorato della Famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per l’implementazione del processo delle adozioni internazionali promossa dalla Regione Siciliana, in rispetto al suolo affidato alle regioni dalla legge 476/98 ed in conformità al Piano Socio-Sanitario regionale ex legge 328/2000. Finalità ultima del progetto è da ricercarsi nella interconnessione telematica fra i tribunali per i minorenni siciliani e gli organi degli enti locali che con detti uffici giudiziari interagiscono, nell’ambito del procedimento di adozione internazionale, per rendere lo stesso più efficace. L’architettura informatica è basata sulla definizione di uno strato logico ed operativo, chiamato master data center (MDC) al servizio di tutti i soggetti che operano nel processo delle adozioni internazionali sul territorio siciliano. Funzionalmente il MDC può essere assimilato ad un Centro Servizi Territoriale tecnicamente impostato su un sistema web based che si appoggia su standard XML. Questo determina la possibilità da parte dei differenti attori coinvolti di condividere un medesimo sistema informativo, minimizzando gli investimenti infrastrutturali e di manutenzione evolutiva e aumentando la sicurezza del sistema. I Comuni e Province non dovranno dotarsi di software alcuno ma soltanto prevedere per codesto servizio la seguente dotazione: J. Personal Computer K. Stampante L. Lettore di smart card M. Connessione Internet N. Smart CARD con firma digitale O. Posta certificata 23 P. SERVIZI DI ANAGRAFE Per quanto concerne i servizi di anagrafe, i comuni dovranno fornire il tracciato dei record del data base dell’anagrafe in un formato che consenta l’interoperabilità dei dati (ad esempio XML). I dati dovranno essere disponibili su un Server accessibile on line, tramite internet, ovvero in modalità analoga (ad esempio web services) . Il Data Base dovrà contenere i seguenti campi: · cognome · nome · sesso · data di nascita · stato civile · comune di nascita · codice ISTAT del comune di nascita · codice fiscale · comune di residenza · codice ISTAT del comune di residenza · indirizzo di residenza · numero civico di residenza · CAP di residenza · data ultima modifica residenza · comune di domicilio · codice ISTAT del comune domicilio · indirizzo di domicilio · numero civico di domicilio · CAP di domicilio 24 SEZIONE II - CRITERI DI AMMISSIBILITA’ DEI COSTI Le presenti disposizioni integrano e non sostituiscono le vigenti norme nazionali e comunitarie dalle quali discendono le regole cui deve conformarsi l’attuazione delle operazioni di cui trattasi e per le quali si rimanda alla Sezione I – Normativa di riferimento. Per quanto non espressamente trattato si fa specifico riferimento al Regolamento (CE) N. 1685/2000 della Commissione, del 28 luglio 2000 recante disposizioni di applicazione del Regolamento (CE) N. 1260/1999 del Consiglio concernente l’ammissibilità delle spese delle operazioni cofinanziate dai Fondi strutturali. In linea generale un costo è ammissibile se: L’oggetto a cui il costo è riferito non ha già fruito di un contributo pubblico comunitario, nazionale o regionale; la spesa è stata effettivamente sostenuta dal soggetto che rendiconta e corrisponde a pagamenti effettivamente eseguiti ai sensi della norma n. 1 del Reg(CE)1685/2000 la spesa è stata sostenuta entro i termini di eleggibilità. il costo figura nelle tipologie ammesse nei bandi, avvisi o dispositivi contrattuali che regolano il rapporto fra il Dipartimento Bilancio e Tesoro ed il soggetto che rendiconta, quali la presente Guida. Per la verifica dell’ammissibilità di un costo sono adottati i seguenti criteri: Criterio della pertinenza I costi ammissibili devono essere strettamente connessi all’operazione approvata. L’inerenza del costo al progetto va riscontrata rispetto alla natura, e alla destinazione fisica del bene o servizio. Le spese effettivamente sostenute devono derivare da impegni giuridicamente vincolanti (contratti, lettere di incarico, ordinativi, ecc.) da cui risulti chiaramente l’oggetto della prestazione o fornitura, il suo importo, la sua pertinenza al progetto, i termini di consegna. Criterio della congruità Non vengono riconosciuti costi eccessivamente elevati, superflui o imputabili ad inadempimenti del soggetto che rendiconta (ad esempio penali od ammende). Un costo si considera eccessivamente elevato quando a insindacabile giudizio del Dipartimento Bilancio e Tesoro si discosta in maniera sensibile dal costo medio di mercato del bene o servizio acquisito per gli stessi scopi nello stesso periodo di tempo. Il costo è superfluo quando, ancorché correlabile al progetto, può essere evitato. A supporto delle verifiche di congruità il Dipartimento Bilancio e Tesoro fornisce specifiche indicazioni in merito al costo medio unitario di riferimento o imporre massimali nel rispetto dell’art.56 della LR 10/99. Inoltre quale strumento di verifica della congruità del costo del bene o della prestazione il Dipartimento Bilancio e Tesoro esamina le procedure utilizzate per la selezione del fornitore del bene o del prestatore d’opera o di servizio che, devono conformarsi alla vigente normativa comunitaria o nazionale in termini di Appalti o affidamento di incarichi professionali, nonché riferirsi a puntuali ricognizioni di mercato, quali l’esame di un numero minimo di cinque preventivi. 25 Criterio della coerenza L’ammissibilità dei costi viene valutata anche secondo il criterio di coerenza interna e contabile relativamente alle attività svolte ed alla rendicontazione di spesa esposta. Criterio del costo netto In ogni caso il costo riconoscibile si ottiene sottraendo dalla somma delle spese accertate eventuali detrazioni di spesa o ricavi. Criterio di inammissibilità legato alla tipologia del costo Per loro stessa natura, ed indipendentemente dalla loro legittimità o pertinenza, non sono, comunque, ammissibili i seguenti costi: oneri finanziari: gli interessi debitori, gli aggi, le spese e le perdite di cambio ed altri oneri meramente finanziari (norma 3.1 del Reg. 1685/2000); ammende, penali e spese per controversie legali (norma 3.5 del Reg.1685/2000); altre imposte, tasse o oneri: in particolare le imposte dirette e i contributi per la sicurezza sociale su stipendi e salari non costituiscono spesa ammissibile tranne quando sono effettivamente e definitivamente sostenuti dal beneficiario finale o dal singolo destinatario (norma 7.4 del Reg. 1685/2000); spese di rappresentanza: tese a promuovere l'immagine del contraente, soprattutto presso fornitori o partner negli affari. Sono considerate spese di rappresentanza anche cessioni a titolo gratuito di beni o servizi a detti soggetti; Criterio di ammissibilità dell’IVA A riguardo dell’ammissibilità dell’IVA si riporta il contenuto della norma n. 7 “IVA e altre imposte e tasse “ di cui al regolamento 1685/2000 della Commissione Europea: 1. L’IVA può costituire una spesa ammissibile solo se è realmente e definitivamente sostenuta dal beneficiario finale, oppure dal singolo destinatario nell’ambito dei regimi di aiuto ai sensi dell’articolo 87 del trattato, e nel caso di aiuti concessi dagli organismi designati dagli Stati. L’IVA che può essere in qualche modo recuperata, non può essere considerata ammissibile anche se non è effettivamente recuperata dal beneficiario finale o dal singolo destinatario 2. Quando il beneficiario finale o il singolo destinatario è soggetto ad un regime forfettario ai sensi del titolo XIV della sesta direttiva 77/388/CEE sull’IVA, l’IVA pagata è considerata recuperabile ai fini del punto 1. Di seguito vengono esposti i criteri specifici di ammissibilità dei costi articolati per macrovoci di spesa. 26 A) SERVIZI INFORMATICI In questa voce di costo sono ammissibili le spese sostenute per: • Realizzazione ed acquisto di servizi informatici di base e applicativi Per le tipologie di beni indicate, deve essere disponibile presso il soggetto che rendiconta la seguente documentazione: copia degli atti di impegno giuridicamente vincolanti (contratti, buoni d’ordine, etc.) con identificazione della tipologia del servizio e relativo costo fattura del fornitore; documentazione attestante l’avvenuto pagamento, quali, ad esempio, la ricevuta bancaria del bonifico, con indicazione nella causale del riferimento al progetto, della nota di debito e del beneficiario; Non sono comunque ammessi pagamenti in contanti. B) SVILUPPO SOFTWARE E AQUISTO LICENZE In questa voce di costo sono ammissibili le spese sostenute per: • Sviluppo di software • Implementazione di software • Acquisto di licenze Per le tipologie di beni indicate, deve essere disponibile presso il soggetto che rendiconta la seguente documentazione: copia degli atti di impegno giuridicamente vincolanti (contratti, buoni d’ordine, etc.) con identificazione della tipologia del bene e relativo costo documento di trasporto e/o buono di consegna del bene documento di presa in carico del bene fattura del fornitore; documentazione attestante l’avvenuto pagamento, quali, ad esempio, la ricevuta bancaria del bonifico, con indicazione nella causale del riferimento al progetto, della nota di debito e del beneficiario; Non sono comunque ammessi pagamenti in contanti. C) BANCHE DATI In questa voce di costo sono ammissibili le spese sostenute per: • Acquisizione di banche dati • Realizzazione di banche dati. 27 Per le tipologie di beni indicate, deve essere disponibile presso il soggetto che rendiconta la seguente documentazione: − copia degli atti di impegno giuridicamente vincolanti (contratti, buoni d’ordine, etc.) con identificazione della tipologia del bene e relativo costo − documento di trasporto e/o buono di consegna del bene (ove possibile) − documento di presa in carico del bene (ove possibile) − fattura del fornitore; − documentazione attestante l’avvenuto pagamento, quali, ad esempio, la ricevuta bancaria del bonifico, con indicazione nella causale del riferimento al progetto, della nota di debito e del beneficiario; Non sono ammessi pagamenti in contanti. D) HARDWARE D.1 - ATTREZZATURE E STRUMENTAZIONI AD AMMORTAMENTO PLURIENNALE Questa voce comprende i costi relativi ad apparecchiature e strumentazioni ad ammortamento pluriennale per interventi la cui finalità è la realizzazione o il potenziamento di hardware. In questo caso i costi sostenuti e ritenuti ammissibili sono riconosciuti nella loro globalità. Nel caso di progetti inerenti l’acquisto di attrezzature e strumentazioni sono ritenuti ammissibili i costi sostenuti per: − Apparati informatici Vengono riconosciuti sia i costi sostenuti per l’acquisto di beni nuovi di fabbrica direttamente dal fornitore o da suoi concessionari di zona, sia i costi sostenuti per l’acquisto di materiale usato. Nel caso di materiale usato, la spesa è ritenuta ammissibile se vengono soddisfatte le condizioni indicate alla norma n. 4 – Acquisto di materiale usato del Regolamento CE n. 1685/2000 del 28 luglio 2000. In particolare l’acquisto di materiale usato è consentito se: − è attestata l’origine esatta del materiale e se il bene non ha beneficiato di alcun contributo nazionale e/o comunitario negli ultimi sette anni. − il prezzo non è superiore al prezzo di mercato e risulta inferiore al prezzo del bene nuovo di fabbrica. − le caratteristiche tecniche sono rispondenti alle finalità ed esigenze del progetto cofinanziato − il bene è conforme alle norme standard pertinenti e vigenti − il bene è immediatamente disponibile e non necessita di interventi di manutenzione Sia nel caso di acquisto di materiale nuovo di fabbrica, che nel caso di acquisto di materiale usato, non sono ammessi costi inerenti a intermediazioni commerciali (p.e. commissioni bancarie per pagamenti su estero) Il costo ammissibile è costituito dal costo del bene acquistato e dai costi relativi ad eventuali dazi doganali, imballo e trasporto. Non sono ammessi i costi relativi ad eventuali contratti di manutenzione/assistenza tecnica da effettuarsi successivamente all’avvenuta installazione e collaudo dell’attrezzatura/strumentazione, anche se previsti nel contratto di fornitura. In ogni caso nel contratto deve essere ben identificato il costo attribuito a questo tipo di prestazioni. Sono ritenuti ammissibili, nel caso di allestimenti ex novo, i costi sostenuti per la prima fornitura di materiale di consumo specifico necessario per la fase di avvio delle attività, purché non prelevato da magazzino (di cui al successivo punto D2), nonché l’acquisto di software necessario a garantire la funzionalità delle attrezzature/strumentazioni. 28 Per “prima fornitura” si intende la quantità di materiale di consumo strettamente necessaria al primo funzionamento delle attrezzature e strumentazioni oggetto di cofinanziamento Nel caso di attrezzature informatiche sono ammessi costi sostenuti per l’aggiornamento dell’hardware già in possesso del soggetto che rendiconta. In particolare ci si riferisce a singoli componenti hardware (ad es.: espansioni di memoria; schede grafiche; etc). Per le tipologie di beni indicate, deve essere disponibile presso il soggetto che rendiconta la seguente documentazione: − copia degli atti di impegno giuridicamente vincolanti (contratti, buoni d’ordine, etc.) con identificazione della tipologia dell’attrezzatura/strumentazione e relativo costo. − documento di trasporto e/o buono di consegna del bene − libro cespiti con la descrizione dei beni. − fattura del fornitore; − documentazione attestante l’avvenuto pagamento, quali, ad esempio, la ricevuta bancaria del bonifico, con indicazione nella causale del riferimento al progetto, della nota di debito e del beneficiario; Non sono comunque ammessi pagamenti in contanti. Nel caso di acquisto di materiale usato dovrà essere disponibile anche la seguente documentazione: − documentazione idonea ad attestare l’origine esatta del materiale − attestazione da parte del venditore che il bene non ha beneficiato di alcun contributo pubblico nazionale, regionale e/o comunitario negli ultimi sette anni. − documentazione idonea a dimostrare che il costo non è superiore al prezzo di mercato e risulta inferiore al prezzo del bene nuovo di fabbrica. − documentazione idonea a dimostrare che le caratteristiche tecniche sono rispondenti alle finalità ed esigenze del progetto cofinanziato − documentazione idonea a dimostrare che il bene è conforme alle norme e standard vigenti e pertinenti al progetto cofinanziato. Non sono ammissibili i costi esposti nei riepiloghi analitici senza descrizione della spesa o con una descrizione da cui non sia desumibile la tipologia e la quantità del bene acquistato D.2 - MATERIALI DI CONSUMO Applicabile solo in quanto “prima fornitura”. Il costo del materiale acquistato è determinato in base al prezzo di fattura più dazi doganali, trasporto e imballo. Il soggetto che rendiconta deve conservare in originale presso la propria sede, la seguente documentazione da esibire in sede di verifica amministrativo-contabile: • documentazione relativa alla selezione del fornitore del bene; • ordine al fornitore contenente l’indicazione dell’esplicito riferimento al progetto; • documento di trasporto e buono di consegna (se applicabile); • fattura del fornitore contenente il riferimento all’ordine e il costo unitario del bene fornito; • documentazione attestante l’avvenuto pagamento, quali, ad esempio, la ricevuta bancaria del bonifico, con indicazione nella causale del riferimento al progetto, della nota di debito e del beneficiario; Non sono comunque ammessi pagamenti in contanti. 29 E) RETI Questa voce comprende i costi relativi ad apparecchiature e strumentazioni ad ammortamento pluriennale per interventi la cui finalità è la realizzazione o il potenziamento di reti . In questo caso i costi sostenuti e ritenuti ammissibili sono riconosciuti nella loro globalità. Nel caso di progetti inerenti l’acquisto di attrezzature e strumentazioni sono ritenuti ammissibili i costi sostenuti per la realizzazione e/o ammodernamento di: − Intranet − Extranet Vengono riconosciuti sia i costi sostenuti per l’acquisto di beni nuovi di fabbrica direttamente dal fornitore o da suoi concessionari di zona, sia i costi sostenuti per l’acquisto di materiale usato. Nel caso di materiale usato, la spesa è ritenuta ammissibile se vengono soddisfatte le condizioni indicate alla norma n. 4 – Acquisto di materiale usato del Regolamento CE n. 1685/2000 del 28 luglio 2000. In particolare l’acquisto di materiale usato è consentito se: − è attestata l’origine esatta del materiale e se il bene non ha beneficiato di alcun contributo nazionale e/o comunitario negli ultimi sette anni. − il prezzo non è superiore al prezzo di mercato e risulta inferiore al prezzo del bene nuovo di fabbrica. − le caratteristiche tecniche sono rispondenti alle finalità ed esigenze del progetto cofinanziato − il bene è conforme alle norme standard pertinenti e vigenti − il bene è immediatamente disponibile e non necessita di interventi di manutenzione Sia nel caso di acquisto di materiale nuovo di fabbrica, che nel caso di acquisto di materiale usato non sono ammessi costi inerenti a intermediazioni commerciali (p.e. commissioni bancarie per pagamenti su estero) Il costo ammissibile è costituito dal costo del bene acquistato e dai costi relativi ad eventuali dazi doganali, imballo e trasporto. Non sono ammessi i costi relativi ad eventuali contratti di manutenzione/assistenza tecnica da effettuarsi successivamente all’avvenuta installazione e collaudo dell’attrezzatura/strumentazione, anche se previsti nel contratto di fornitura. In ogni caso nel contratto deve essere ben identificato il costo attribuito a questo tipo di prestazioni. Sono ritenuti ammissibili, nel caso di allestimenti ex novo, i costi sostenuti per la prima fornitura di materiale di consumo specifico necessario per la fase di avvio delle attività, purché non prelevato da magazzino (di cui al precedente punto D2), nonché l’acquisto di software necessario a garantire la funzionalità delle attrezzature/strumentazioni. Per “prima fornitura” si intende la quantità di materiale di consumo strettamente necessaria al primo funzionamento delle attrezzature e strumentazioni oggetto di cofinanziamento Nel caso di attrezzature di rete sono ammessi costi sostenuti per l’aggiornamento dell’hardware o del firmware già in possesso del soggetto che rendiconta. In particolare ci si riferisce a singoli componenti hardware (ad es.: espansioni di memoria; interfacce di rete, matrice di commutazione; etc) o aggiornamenti della release firmware. Per le tipologie di beni indicate, deve essere disponibile presso il soggetto che rendiconta la seguente documentazione: − copia degli atti di impegno giuridicamente vincolanti (contratti, buoni d’ordine, etc.) con identificazione della tipologia dell’attrezzatura/strumentazione e relativo costo. − documento di trasporto e/o buono di consegna del bene 30 − libro cespiti con la descrizione dei beni. − fattura del fornitore; − documentazione attestante l’avvenuto pagamento, quali, ad esempio, la ricevuta bancaria del bonifico, con indicazione nella causale del riferimento al progetto, della nota di debito e del beneficiario; Non sono comunque ammessi pagamenti in contanti. Nel caso di acquisto di materiale usato dovrà essere disponibile anche la seguente documentazione: − documentazione idonea ad attestare l’origine esatta del materiale − attestazione da parte del venditore che il bene non ha beneficiato di alcun contributo pubblico nazionale, regionale e/o comunitario negli ultimi sette anni. − documentazione idonea a dimostrare che il costo non è superiore al prezzo di mercato e risulta inferiore al prezzo del bene nuovo di fabbrica. − documentazione idonea a dimostrare che le caratteristiche tecniche sono rispondenti alle finalità ed esigenze del progetto cofinanziato − documentazione idonea a dimostrare che il bene è conforme alle norme e standard vigenti e pertinenti al progetto cofinanziato. 31 F) CONSULENZE SPECIALISTICHE F.1) PERSONALE DIPENDENTE (NON APPLICABILE) F.2. PERSONALE ESTERNO CON RAPPORTO ASSIMILABILE A LAVORO DIPENDENTE: (NON APPLICABILE) F.3) PRESTAZIONI ESTERNE (PRESTATORI D’OPERA NON SOGGETTI A REGIME IVA) Si intendono le prestazioni dei soggetti esterni, rispetto al contraente, cui è demandata, sulla base di uno specifico incarico, la realizzazione di attività strettamente attinenti al progetto approvato e/o previste nello stesso, quali spese per consulenza scientifica e tecnica. Non sono rimborsate missioni e/o viaggi. La collaborazione deve risultare da lettera di incarico o contratto di collaborazione, sottoscritti dalle parti interessate. Sono ammissibili le seguenti forme contrattuali : − Prestazione Occasionale − Prestazione Coordinata e Continuativa a Progetto − Prestazione Coordinata e Continuativa (dove applicabile) Il soggetto che rendiconta deve conservare, in originale presso la propria sede, la seguente documentazione da esibire in sede di verifica amministrativo-contabile: curriculum vitae da cui risulti la competenza professionale relativa alla prestazione richiesta; lettera di incarico o contratto di collaborazione con descrizione dettagliata della prestazione e relativa accettazione (nel caso di personale della P.A. e di docenti universitari devono essere rispettate le disposizioni legislative che disciplinano la materia (D.P.R. 11.7.80 n. 382 e art. 58 commi 5, 6 e 7 del D. Lgs. 3.2.93 n. 29, successivamente modificato dall'art. 26 del D. Lgs. 31.3.98 n. 80 e dall'art. 16 del D. Lgs. del 29.10.98 n° 387) recante: indicazione del riferimento al progetto, oggetto dell’attività, periodo di svolgimento e output previsto, corrispettivi con indicazione del compenso per ora/giornata di prestazione, ove applicabile. documentazione comprovante l’avvenuta esecuzione della prestazione, (rapporti di attività, relazioni, verbali, ecc.) e/o attestazione di conformità del responsabile di progetto; nota di debito indicante: data, riferimento al progetto, attività svolta e output prodotto, corrispettivi e periodo di riferimento ove applicabile; documentazione attestante l’avvenuto pagamento, quali, ad esempio, la ricevuta bancaria del bonifico, con indicazione nella causale del riferimento al progetto, della nota di debito e del beneficiario; assegno bancario o circolare corredati da contabile bancaria di addebito in conto corrente; mandato di pagamento e relativa liquidazione. Non sono comunque ammessi pagamenti in contanti; ricevute di versamento dell’IRPEF relative alle ritenute d’acconto e degli oneri previdenziali. F.4 - PROFESSIONISTI SOGGETTI AL REGIME IVA La prestazione deve risultare da lettera di incarico o contratto di collaborazione professionale sottoscritti dalle parti interessate. 32 Il soggetto che rendiconta deve conservare, in originale presso la propria sede, la seguente documentazione da esibire in sede di verifica amministrativo-contabile: curriculum vitae da cui risulti la competenza professionale relativa alla prestazione richiesta; lettera di incarico o contratto di collaborazione con descrizione dettagliata della prestazione e relativa accettazione - nel caso di personale della P.A. e di docenti universitari devono essere rispettate le disposizioni legislative che disciplinano la materia (D.P.R. 11.7.80 n. 382 e art. 58 commi 5, 6 e 7 del D. Lgs. 3.2.93 n. 29, successivamente modificato dall'art. 26 del D. Lgs. 31.3.98 n. 80 e dall'art. 16 del D. Lgs. del 29.10.98 n° 387) - recante indicazione del riferimento al progetto; oggetto dell’attività, periodo di svolgimento, output previsto e corrispettivi con indicazione del compenso per ora/giornata di prestazione (ove applicabile); documentazione comprovante l’avvenuta esecuzione della prestazione, (rapporti di attività, relazioni, verbali, , ecc.) e/o attestazione di conformità del responsabile di progetto; fattura indicante: data; riferimento al progetto; attività svolta e output prodotto; corrispettivi e periodo di riferimento ove applicabile. documentazione attestante l’avvenuto pagamento, quali, ad esempio, la ricevuta bancaria del bonifico, con indicazione nella causale del riferimento al progetto, della nota di debito e del beneficiario; assegno bancario o circolare corredati da contabile bancaria di addebito in conto corrente; mandato di pagamento e relativa liquidazione. Non sono comunque ammessi pagamenti in contanti; ricevute di versamento dell’IRPEF relative alle ritenute d’acconto ed oneri previdenziali. F.5 - SOCIETÀ La prestazione deve risultare da lettera di incarico o contratto sottoscritti dalle parti interessate. Il soggetto che rendiconta deve conservare, in originale presso la propria sede, la seguente documentazione da esibire in sede di verifica amministrativo-contabile: documentazione relativa alla selezione del prestatore di servizio o di opera; lettera di incarico o contratto con descrizione dettagliata della prestazione: indicazione del riferimento al progetto; oggetto dell’attività, periodo di svolgimento e output previsto; corrispettivi con indicazione del compenso. documentazione comprovante l’avvenuta esecuzione della prestazione, (rapporti di attività, relazioni, verbali, ecc.) e/o attestazione di conformità del responsabile di progetto; fattura del fornitore indicante: data; riferimento al progetto; attività svolta e output prodotto; corrispettivi e periodo di riferimento ove applicabile. documentazione attestante l’avvenuto pagamento, quali, ad esempio, la ricevuta bancaria del bonifico, con indicazione nella causale del riferimento al progetto, della nota di debito e del beneficiario; assegno bancario o circolare corredati da contabile bancaria di addebito in conto corrente; mandato di pagamento e relativa liquidazione. Non sono comunque ammessi pagamenti in contanti. 33 G – CONNETTIVITÀ INTERNET In questa voce sono ammissibili i costi per le spese sostenute per: • indirizzo IP • acquisto domini • hosting/housing Non sono ammissibili costi relativi a canoni o consumi di traffico relativi a circuiti di telecomunicazione. Sono invece ammissibili i costi di attivazione di circuiti (costi una tantum di attivazione) Il soggetto che rendiconta deve conservare, in originale presso la propria sede, la seguente documentazione da esibire in sede di verifica amministrativo – contabile: • documentazione relativa alla selezione del fornitore del bene o prestatore di servizio; • Fatture del fornitore erogatore del servizio • documentazione attestante l’avvenuto pagamento,. Non sono comunque ammessi pagamenti in contanti; H – ADDESTRAMENTO PERSONALE In questa voce sono ammissibili i costi per le spese sostenute per: • addestramento e aggiornamento del personale addetto per le specifiche realizzazione Il soggetto che rendiconta deve conservare, in originale presso la propria sede, la seguente documentazione da esibire in sede di verifica amministrativo – contabile: • documentazione relativa alla selezione del fornitore del bene o prestatore di servizio; • Richiesta che origina il servizio • Fatture del fornitore erogatore del servizio • documentazione attestante l’avvenuto pagamento, quali, ad esempio, la ricevuta bancaria del bonifico, con indicazione nella causale del riferimento al progetto, della nota di debito e del beneficiario; assegno bancario o circolare corredati da contabile bancaria di addebito in conto corrente; mandato di pagamento e relativa liquidazione. Non sono comunque ammessi pagamenti in contanti; I- DIREZIONE LAVORI E PROGETTAZIONE 34 I.1) PERSONALE DIPENDENTE (NON APPLICABILE) I.2. PERSONALE ESTERNO CON RAPPORTO ASSIMILABILE A LAVORO DIPENDENTE: (NON APPLICABILE) I.3) PRESTAZIONI ESTERNE (PRESTATORI D’OPERA NON SOGGETTI A REGIME IVA) Si intendono le prestazioni dei soggetti esterni, rispetto al contraente, cui è demandata, sulla base di uno specifico incarico, la realizzazione di attività strettamente attinenti al progetto approvato e/o previste nello stesso, quali: − progettazione esecutiva − direzione lavori − collaudi Non sono rimborsate missioni e/o viaggi. La collaborazione deve risultare da lettera di incarico o contratto di collaborazione, sottoscritti dalle parti interessate. Sono ammissibili le seguenti forme contrattuali : − Prestazione Occasionale − Prestazione Coordinata e Continuativa a Progetto − Prestazione Coordinata e Continuativa (dove applicabile) Il soggetto che rendiconta deve conservare, in originale presso la propria sede, la seguente documentazione da esibire in sede di verifica amministrativo-contabile: curriculum vitae da cui risulti la competenza professionale relativa alla prestazione richiesta; lettera di incarico o contratto di collaborazione con descrizione dettagliata della prestazione e relativa accettazione (nel caso di personale della P.A. e di docenti universitari devono essere rispettate le disposizioni legislative che disciplinano la materia (D.P.R. 11.7.80 n. 382 e art. 58 commi 5, 6 e 7 del D. Lgs. 3.2.93 n. 29, successivamente modificato dall'art. 26 del D. Lgs. 31.3.98 n. 80 e dall'art. 16 del D. Lgs. del 29.10.98 n° 387) recante: indicazione del riferimento al progetto, oggetto dell’attività, periodo di svolgimento e output previsto, corrispettivi con indicazione del compenso per ora/giornata di prestazione, ove applicabile. documentazione comprovante l’avvenuta esecuzione della prestazione, (rapporti di attività, relazioni, verbali, ecc.) e/o attestazione di conformità del responsabile di progetto; nota di debito indicante: data, riferimento al progetto, attività svolta e output prodotto, corrispettivi e periodo di riferimento ove applicabile; documentazione attestante l’avvenuto pagamento, quali, ad esempio, la ricevuta bancaria del bonifico, con indicazione nella causale del riferimento al progetto, della nota di debito e del beneficiario; assegno bancario o circolare corredati da contabile bancaria di addebito in conto corrente; mandato di pagamento e relativa liquidazione. Non sono comunque ammessi pagamenti in contanti; ricevute di versamento dell’IRPEF relative alle ritenute d’acconto e degli oneri previdenziali. I.4 - PROFESSIONISTI SOGGETTI AL REGIME IVA 35 La prestazione deve risultare da lettera di incarico o contratto di collaborazione professionale sottoscritti dalle parti interessate. Il soggetto che rendiconta deve conservare, in originale presso la propria sede, la seguente documentazione da esibire in sede di verifica amministrativo-contabile: curriculum vitae da cui risulti la competenza professionale relativa alla prestazione richiesta; lettera di incarico o contratto di collaborazione con descrizione dettagliata della prestazione e relativa accettazione - nel caso di personale della P.A. e di docenti universitari devono essere rispettate le disposizioni legislative che disciplinano la materia (D.P.R. 11.7.80 n. 382 e art. 58 commi 5, 6 e 7 del D. Lgs. 3.2.93 n. 29, successivamente modificato dall'art. 26 del D. Lgs. 31.3.98 n. 80 e dall'art. 16 del D. Lgs. del 29.10.98 n° 387) - recante indicazione del riferimento al progetto; oggetto dell’attività, periodo di svolgimento, output previsto e corrispettivi con indicazione del compenso per ora/giornata di prestazione (ove applicabile); documentazione comprovante l’avvenuta esecuzione della prestazione, (rapporti di attività, relazioni, verbali, , ecc.) e/o attestazione di conformità del responsabile di progetto; fattura indicante: data; riferimento al progetto; attività svolta e output prodotto; corrispettivi e periodo di riferimento ove applicabile. documentazione attestante l’avvenuto pagamento, quali, ad esempio, la ricevuta bancaria del bonifico, con indicazione nella causale del riferimento al progetto, della nota di debito e del beneficiario; assegno bancario o circolare corredati da contabile bancaria di addebito in conto corrente; mandato di pagamento e relativa liquidazione. Non sono comunque ammessi pagamenti in contanti; ricevute di versamento dell’IRPEF relative alle ritenute d’acconto ed oneri previdenziali. I.5 - SOCIETÀ La prestazione deve risultare da lettera di incarico o contratto sottoscritti dalle parti interessate. Il soggetto che rendiconta deve conservare, in originale presso la propria sede, la seguente documentazione da esibire in sede di verifica amministrativo-contabile: documentazione relativa alla selezione del prestatore di servizio o di opera; lettera di incarico o contratto con descrizione dettagliata della prestazione: indicazione del riferimento al progetto; oggetto dell’attività, periodo di svolgimento e output previsto; corrispettivi con indicazione del compenso. documentazione comprovante l’avvenuta esecuzione della prestazione, (rapporti di attività, relazioni, verbali, ecc.) e/o attestazione di conformità del responsabile di progetto; fattura del fornitore indicante: data; riferimento al progetto; attività svolta e output prodotto; corrispettivi e periodo di riferimento ove applicabile. documentazione attestante l’avvenuto pagamento, quali, ad esempio, la ricevuta bancaria del bonifico, con indicazione nella causale del riferimento al progetto, della nota di debito e del beneficiario; assegno bancario o circolare corredati da contabile bancaria di addebito in conto corrente; mandato di pagamento e relativa liquidazione. Non sono comunque ammessi pagamenti in contanti. 36 SEZIONE III – LA PROCEDURA DI RENDICONTAZIONE DELLA SPESA La procedura di rendicontazione della spesa implica adempimenti specifici che non si esauriscono con la sola esposizione dei costi effettivamente sostenuti, ma si articola nei seguenti adempimenti: Esposizione dei costi effettivamente sostenuti di cui al format di rendicontazione; Dichiarazione di responsabilità e di conformità alla normativa vigente ; Relazione sullo stato di avanzamento delle attività svolte. La rendicontazione di spesa va completata dagli adempimenti connessi al monitoraggio procedurale e fisico. La rendicontazione è il processo di consuntivazione delle spese effettivamente sostenute dal soggetto che rendiconta per la realizzazione dell'intervento, finalizzato a: dimostrare lo stato di avanzamento finanziario del progetto (spesa effettivamente sostenuta); dimostrare lo stato di avanzamento fisico del progetto; dimostrare il rispetto dei requisiti e degli adempimenti per ottenere l'erogazione del contributo; L'attività di rendicontazione, quindi, alimenta un processo trasversale a tutta la gestione, che interagisce con l'attività di monitoraggio e di controllo. La rendicontazione di spesa deve riferirsi ad un unico progetto inteso come l’insieme delle azioni che fanno capo ad un unico atto contrattuale (contratto, convenzione, disciplinare, ecc.) sottoscritto fra il Dipartimento Bilancio e Tesoro il soggetto che rendiconta (inclusi: varianti, addendum ed ampliamenti riferiti al medesimo atto contrattuale). Essa si riferisce al complesso delle spese realizzate per l’esecuzione delle attività previste indipendentemente dalla fonte di finanziamento (comunitaria, nazionale pubblica, privata) che contribuisce a sostenere tali spese. La documentazione deve essere organizzata, conservata, esibita con riferimento al progetto in base al principio della “contabilità separata per centro di costo”. Qualora all'interno di una convenzione o disciplinare siano individuabili più iniziative caratterizzate da una propria autonomia progettuale la contabilità dovrà essere organizzata in modo da far riferimento alle singole iniziative, salvo presentare quadri di sintesi ben leggibili e interpretabili. I costi rendicontabili (secondo il criterio della “spesa effettivamente sostenuta” di cui alla norma n. 1 del Reg. CE 1685/2000) devono essere debitamente rappresentati e giustificati da idonea ed inequivoca documentazione, pena la non ammissibilità ai contributi. In linea generale, le spese sostenute devono essere giustificate da quattro tipologie di documenti che devono essere conservati ed esibiti su richiesta degli organi di controllo: giustificativi di impegno: sono rappresentati dai provvedimenti che originano la prestazione o fornitura (ad esempio: lettere di incarico, ordini di servizio, ordini di forniture, ecc.) in cui sia esplicitamente indicata la connessione e la pertinenza della spesa con l’operazione cofinanziata. Tali provvedimenti devono essere emessi prima dell’inizio della prestazione o della fornitura. Qualora applicabile (ad esempio acquisto di forniture, commesse esterne, ecc.) i giustificativi di impegno includono la verifica delle procedure di selezione del fornitore o prestatore d'opera secondo le modalità esposte per le singole voci di spesa della Sezione II della presente Guida; 37 giustificativi della prestazione o fornitura: sono documenti che descrivono la prestazione o fornitura (come ad esempio: fatture, ricevute esenti IVA, ecc.), fanno riferimento sia al giustificativo di impegno, che all’operazione cofinanziata e ne esibiscono il relativo costo. Su tutti gli originali dei titoli di spesa l’importo totale o parziale imputato a titolo di cofinanziamento deve essere annullato con un timbro ad inchiostro indelebile che riporta, la denominazione del Programma Operativo, l’indicazione della Misura e del Fondo che cofinanzia il progetto stesso. Il timbro suddetto deve essere realizzato in modo da prevedere uno spazio in cui inserire l’importo cofinanziato. Il timbro deve essere apposto sul documento originale e nella faccia a vista (non sul retro); giustificativi di pagamento: sono documenti che attestano in maniera inequivoca e correlata ai giustificativi di cui sopra, l’avvenuta liquidazione della prestazione o fornitura, quali, ad esempio: la ricevuta bancaria del bonifico, con indicazione nella causale del riferimento al progetto, della nota di debito e del beneficiario; assegno bancario o circolare corredati da contabile bancaria di addebito in conto corrente; mandato di pagamento e relativa liquidazione. Non sono ammessi pagamenti in contanti. In ogni caso i pagamenti sono ammessi solo se effettuati entro i termini temporali di eleggibilità della spesa previsti per il progetto; idonea documentazione probatoria delle attività realizzate (quale, ad esempio, report delle attività svolte, verbali, prodotti realizzati, ecc.) Tutta la suddetta documentazione deve essere conservata, in originale, presso il soggetto che rendiconta conformemente alle leggi nazionali contabili e fiscali e deve avere le seguenti caratteristiche: essere riferita a voci di costo ammesse; essere documentata con giustificativi originali; essere redatta in modo analitico riportando le voci di formazione del costo finale e l’indicazione del riferimento al “progetto”; essere priva di correzioni e leggibile in ogni parte, con particolare attenzione ai caratteri numerici (importi, date, ecc.); essere conforme alle norme contabili, fiscali e contributive nazionali; essere registrata nella contabilità generale del soggetto che rendiconta; avere data di liquidazione riferita al periodo di eleggibilità. essere riferite a spese sostenute secondo principi di economia e sana gestione finanziaria; essere riferite a spese contenute nei limiti dell’importo ammesso a cofinanziamento. In linea generale i costi sono riconosciuti solo se “effettivamente” e “direttamente” sostenuti dal soggetto che rendiconta nel periodo di eleggibilità; vale cioè per essi il criterio di “cassa”. Non saranno presi in considerazione pagamenti effettuati successivamente al sesto mese dalla data di conclusione delle attività di progetto e comunque non oltre la data di presentazione della rendicontazione finale di spesa, detto termine si applica anche in caso di conclusione del progetto anticipata rispetto alla data stabilita. In nessun caso sono ammessi a cofinanziamento costi calcolati in misura forfetarie. Non sono rendicontabili spese accessorie dipendenti da comportamenti anomali del soggetto realizzatore, quali: infrazioni, spese legali per contenziosi, interessi di mora per ritardato pagamento e similari. 38 I costi afferenti le diverse tipologie di spesa dovranno considerarsi comprensivi di I.V.A., solo nel caso in cui tale imposta non sia trasferibile. In questo caso il soggetto beneficiario del contributo fornirà apposita dichiarazione da cui risultino anche le motivazioni della suddetta non trasferibilità. In ogni caso il valore dell’I.V.A. dovrà essere identificato separatamente dall’imponibile. Nel caso di pagamenti effettuati a favore di fornitori residenti in paesi che non utilizzano l’Euro ogni singola operazione andrà convertita in Euro utilizzando il tasso di cambio medio del mese in cui l’operazione è stata liquidata. 39 SEZIONE IV - SCADENZARIO DEGLI ADEMPIMENTI I Comuni e/o Province Regionali aderenti alla rete dovranno formalizzare la partecipazione al progetto entro 15 giorni dalla pubblicazione del decreto di finanziamento in GURS, attraverso la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa di cui è disponibile un facsimile presso il sito della regione siciliana (www.regione.sicilia.it/bilancio) In tal caso il progetto è presentato dal Capofila che funge da stazione unica appaltante. Le coalizioni già costituite (ad esempio Unioni di Comuni, Consorzi etc) non dovranno sottoscrivere il protocollo d’intesa ma presenteranno direttamente il progetto attraverso l’Unione, il Consorzio etc. In tal caso stazione unica appaltante è l’Unione, il Consorzio etc. Tutte le coalizioni dovranno altresì produrre entro il medesimo termine di 15 giorni il Disciplinare e l’Atto di obbligo e di accettazione, debitamente firmati dal soggetto capofila. Il progetto esecutivo dovrà essere consegnato improrogabilmente, pena la revoca immediata del finanziamento, entro e non oltre 45 giorni dalla pubblicazione del decreto di finanziamento in GURS. Entro 10 giorni dalla consegna del progetto esecutivo il Dipartimento Bilancio e Finanze della Regione Siciliana provvederà all’approvazione dello stesso o alla formulazione di eventuali osservazioni. Approvato il progetto farà seguito l’erogazione del 100% del Finanziamento a valere sulla Misura 6.05. Le gare per la fornitura di beni, servizi, di project financing etc. oltre le consuete modalità di pubblicazione dovranno essere trasmesse all’Assessorato Bilancio e Finanze all’indirizzo: [email protected] affinché ne possa essere data diffusione massima. I progetti saranno oggetto di monitoraggio periodico e dovranno concludersi entro e non oltre 18 mesi dalla data di pubblicazione del decreto di finanziamento in GURS . 40 SEZIONE V - NORMATIVA DI RIFERIMENTO Nella presente sezione sono individuate le principali norme e documenti di riferimento per la predisposizione dei progetti esecutivi. ARGOMENTO TESTO DI RIFERIMENTO ALLEGATO Accessibilità Legge 4/2004 1 Protocollo Informatico Linee Guida per l’adozione del Protocollo Informatico 2 Posta Elettronica Certificata Guida ai servizi di Indice delle Amministrazioni Pubbliche e delle Aree Organizzative Omogenee e Posta Elettronica Certificata 3 Firma elettronica Firma elettronica: standard 4 tecnologie e Qualità dei beni e dei servizi Linee Guida sulla qualità dei beni e 5 ICT dei servizi ICT per la definizione ed il governo dei contratti della Pubblica Amministrazione Certificazione EN ISO 9000 Deliberazione 49/2000, 9 novembre Pubblicata nella G.U. nell’appalto dei sistemi 2000 - delibera:2000-11-09;49 20 dicembre 2000, n. informativi automatizzat Regole tecniche e criteri operativi 296, S.O per l’utilizzo della certificazione EN ISO 9000 nell’appalto di contratti relativi a progettazione, realizzazione, manutenzione, gestione e conduzione operativa dei sistemi informativi automatizzati, ex art. 7, co. 1, lett. a), del decreto legislativo 12 febbraio Riproduzione e conservazione Deliberazione 42/2001, 13 di documenti su supporto ottico dicembre 2001 e Note esplicative delibera:2001-12-13;42) Regole tecniche per la riproduzione e conservazione di documenti su supporto ottico. Pubblicata nella G.U. 21 dicembre 2001, n. 296 Riproduzione e conservazione Deliberazione 11/2004, 19 febbraio Pubblicata nella G.U. 9 di documenti su supporto ottico 2004 e Note esplicative Regole marzo 2004, n. 57 tecniche per la riproduzione e conservazione di documenti su supporto ottico idoneo a garantire la conformità dei documenti agli originali. 41 Comunicazioni elettroniche G.U. n. 214 del 15.09.200 Appalti pubblici di servizi Appalti pubblici di servizi Appalti Pubblici di beni D.Lgs. recante il Codice delle Comunicazioni Elettroniche (D.Lgs. 01.08.2003 - 3) Circolare CNIPA/CR/44, 5 ottobre 2004 - Indicazioni relative agli appalti pubblici per la fornitura di personal computer desktop. Decreto Legislativo 1995/157 Decreto Legislativo 2000/65 Decreto Legislativo 1992 n.358 Appalti Pubblici Legge Regionale 7/2003 www.regione.sicilia.it Appalti Pubblicata nella G.U. 12 ottobre 2004, n.240 www.regione.sicilia.it GU n.70 del 24/3/2000 www.regione.sicilia.i t 42 GLOSSARIO A ADSL (Asymmetric Digital Subscriber Line): tecnologia che permette la trasmissione di dati sulla linea telefonica tradizionale (doppino) per brevi distanze e con asimmetria tra la velocità di scaricamento (download) e di caricamento (upload). AIPA (vedi CNIPA): Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione costituita ai sensi dell’art.4 del Decreto Legislativo 12 febbraio 1993, n. 39 (G.U. 20/2/1993, n.42). AIPA è stata unificata nel 2003 con il Centro Tecnico della Presidenza del Consiglio dei Ministri e trasformata nel Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione (CNIPA). ASP (Active Server Pages): pagine dinamiche con estensione .asp che vengono processate lato server e che permettono di mostrare sulle pagine si un sito web dei dati contenuti in una base di dati. ASP (Application Srvice Provider): società che offre l'utilizzo via Internet di applicazioni software gestite in remoto da un Data Center. Gli applicativi risiedono e vengono eseguiti sui server dell'ASP e sono accessibili, con un semplice browser, tramite una rete IP (Internet). Autenticazione: operazione mediante cui è possibile verificare l’attendibilità di un identificativo, riferito ad una persona o ad un sistema elaborativo, associato ad una transazione o ad un messaggio. L’autenticazione è il mezzo attraverso cui il destinatario di una transazione o di un messaggio può decidere se accettare o meno tale transazione. B Banda larga (BL): il termine “banda” indica nelle telecomunicazioni la capacità trasmissiva di una rete o di un canale, ovvero la massima velocità alla quale è possibile trasferire le informazioni (misurata in numero di bit per secondo). Il termine “banda larga” (o l’equivalente inglese broadband) definisce un insieme di tecnologie che consentono di fornire all’utente collegamenti di velocità molto superiore a quelli della normale rete telefonica (che per definizione fornisce servizi a banda stretta o narrowband). Sfruttando infrastrutture e tecnologie innovative rispetto a quelle tradizionali è quindi possibile aumentare la velocità di comunicazione in generale, e l’accesso a Internet in particolare, permettendo di usufruire di servizi multimediali e ad alta interattività attraverso una connessione permanente alla rete (always on). Il legame tra le infrastrutture e i servizi abilitati è talmente forte, che solitamente si usa il termine “banda larga” in senso ampio ad indicare l’unione di tecnologie, servizi e contenuti, che possono essere fruiti grazie alle nuove tecnologie. Benchmarking: processo che consente a un'azienda di migliorare le proprie prestazioni e la propria posizione all'interno del mercato. Questo si ottiene attraverso un'attenta analisi comparativa di prestazioni, prassi, prodotti con quelli di aziende ritenute migliori. Il confronto permette di individuare gli obiettivi da perseguire e le strategie da porre in atto. BPR (Business Process Reengineering): processo che si propone di modificare un'azienda in modo radicale attraverso il coinvolgimento delle risorse personali nell'attività di cambiamento, maggiore flessibilità e diminuzione dei livelli gerarchici. Il fine è raggiungere miglioramenti significativi nell'organizzazione 43 C Carta d’identità elettronica / Carta nazionale dei servizi (CIE / CNS): sono carte a microprocessore, cosiddette “smart card”, che contengono tra le altre cose un “certificato digitale” che attesta la identità del portatore della carta e che consente in genere anche di apporre una “firma elettronica o digitale”. Per questo motivo, vengono usate per accertare l’identità degli utenti che intendono accedere a servizi telematici soggetti a requisiti di sicurezza e riservatezza o per firmare e trasmettere documenti elettronici con validità legale. La CIE, oltre all’identificazione elettronica, permette anche l’identificazione visuale (grazie alla fotografia) e sostituisce a tutti gli effetti l’attuale Carta d’Identità; come quest’ultima, vede quindi coinvolti nell’emissione il Ministero dell’Interno e i Comuni. La CNS ha invece principalmente una funzione di accesso e interazione con i servizi on-line e può essere emessa da qualunque pubblica amministrazione, nel rispetto degli standard e delle regole appositamente definiti. CNIPA: il Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione (CNIPA), istituito dall’ Art. 176 del D. Lgs. del 30 giugno 2003 n. 196 (G.U. n. 174 del 29 luglio 2003) opera presso la Presidenza del Consiglio per l’attuazione delle politiche del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie. Unifica in sé due organismi preesistenti: l’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione (AIPA) ed il Centro Tecnico per la R.U.P.A. sito Internet www.cnipa.gov.it Cooperazione applicativa: erogazione di servizi informatici a valore aggiunto che utilizzano le funzioni di due o più applicazioni, progettate per erogare servizi singolarmente, appartenenti a sistemi informatici diversi afferenti allo stesso o a differenti domini. CRM (Customer Relationship Management): soluzione tecnologica ed organizzativa di un'azienda per un efficace ed efficiente rapporto con il cliente attraverso strumenti informatici. Le applicazioni CRM permettono la raccolta, l'analisi e l'utilizzo delle informazioni sul cliente per rispondere alle sue esigenze ed instaurare un rapporto di fiducia. Customer satisfaction: la soddisfazione del consumatore, è il nuovo indice per valutare la salute di un'azienda. Esso rivela a quale livello l'azienda valorizza un patrimonio insostituibile: la clientela. D Data warehouse: letteralmente "magazzino di dati". E' un database di grosse dimensioni in grado di raccogliere, omogeneizzare, razionalizzare e rendere disponibili tutte le informazioni di un'azienda. Il data warehouse può essere suddiviso su più computer e può essere costituito da diversi database. Le informazioni contenute provengono da fonti differenti ed hanno diversi formati. Questo grande database è utilizzato come supporto alle decisioni aziendali. Digital divide: divario digitale, fa riferimento alle differenze che si osservano su scala territoriale (all’interno di una regione o tra più regioni) in relazione alla disponibilità di tecnologie e servizi digitali, in specifico, di infrastrutture e servizi a banda larga. Digitale Terrestre - DTT - Digital Terrestrial Television: sistema di diffusione di segnali televisivi digitali attraverso trasmettitori-ripetitori terrestri, ricevibili con le antenne esistenti. Si prevede che in breve tempo la DTT sarà in grado di veicolare potenzialmente applicazioni di carattere innovativo nell’area dei servizi pubblici e dell’interazione tra cittadini e amministrazioni pubbliche 44 DIT: Dipartimento per l’innovazione e le tecnologie è la struttura della Presidenza del Consiglio dei Ministri che risponde al Ministro per l’Innovazione delle Tecnologie. Dominio/Sottodominio: è definito come “l’insieme delle risorse (in particolare le procedure, i dati e i servizi) e delle politiche di una determinata organizzazione”. Il dominio è anche il confine di responsabilità di un’organizzazione, in particolare per quanto riguarda le politiche che definiscono il suo sistema informativo. Il dominio di una Amministrazione può eventualmente essere scomposto in più “sottodomini”. Detti sottodomini presentano tipicamente due valenze: una funzionale e una territoriale. Doppino: Costituisce i normali cavi telefonici ed è composto da due fili di rame intrecciati per ridurre le interferenze. DSL (xDSL): l’acronimo indica la famiglia Digital Subscriber Line, ossia l’insieme delle tecnologie sviluppate a partire dagli anni ‘70 per permettere la trasmissione digitale su uno o più doppini telefonici in rame sfruttando le caratteristiche trasmissive del mezzo. All’interno della famiglia, la x viene sostituita da una o più lettere che caratterizzano le singole tecnologie (ADSL, HDSL, SHDSL, VDSL, ecc.). La tecnologia ADSL è orientata prevalentemente al cliente residenziale, mentre le altre ai clienti affari. Il vantaggio di tutta la famiglia di tecnologie xDSL è la possibilità di utilizzare le tratte esistenti di infrastruttura di accesso e quindi di non richiedere l’esecuzione di lavori su terreno pubblico o all’interno delle abitazioni. E e-business: (letteralmente “attività economica elettronica”) termine più ampio di e-commerce (commercio elettronico), in quanto comprende l’intera gamma delle possibili applicazioni delle ICT alle attività di impresa interne ed esterne (non solo la gestione dei rapporti con i fornitori e con il mercato) e indica l’importanza e opportunità di collegare l’innovazione telematica alla revisione più complessiva della strategia di impresa. ECDL (European Computer Driving Licence): patente europea del computer. e-commerce: commercio elettronico, è l’insieme delle attività che avvengono in rete, tramite computer e collegamenti telematici e attraverso le quali imprese e consumatori realizzano transazioni commerciali. e-democracy: un sistema che promuove la partecipazione dei cittadini alle attività delle pubbliche amministrazioni e ai loro processi decisionali attraverso l’utilizzo delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione. e-government: governo o amministrazione elettronica, è la trasformazione delle attività amministrative e gestionali della pubblica amministrazione, delle modalità di erogazione dei servizi pubblici, dei processi di partecipazione ai meccanismi democratici, realizzata tramite un utilizzo intensivo delle nuove ICT. e-learning: (letteralmente “apprendimento elettronico”) secondo il Piano di azione di e-learning della Commissione Europea, con questo termine si intende “l’uso delle nuove tecnologie multimediali e di Internet per migliorare la qualità dell’apprendimento, grazie ad un accesso facilitato a risorse e servizi utili, nonché la possibilità di gestire scambi e collaborazioni a distanza”. Le soluzioni di e-learning più attuali riconoscono l’importanza dell’apprendimento come processo sociale, fornendo quindi opportunità di collaborazione con altri soggetti che 45 apprendono, di interazione con i materiali didattici e di guida da parte degli insegnanti, dei fornitori e dei tutor. Questi approcci centrati su chi apprende offrono un’ampia gamma di risorse di studio, personalizzate sulle sue esigenze. e-procurement: acquisti elettronici. Processo di approvvigionamento di beni sviluppato elettronicamente, mediante transazioni commerciali computerizzate. ERP (Enterprise Resource Planning): letteralmente "pianificazione delle risorse aziendali". L'espressione indica i software applicativi che gestiscono un insieme di attività aziendali. Queste applicazioni sono in grado di supportare importanti processi di business, quali ad esempio la pianificazione dei prodotti, la relazione con i fornitori, la gestione degli ordini e il servizio clienti. " F Fibra ottica: filamento in fibra di vetro utilizzato nelle telecomunicazioni, in grado di trasmettere segnali digitali ad alta velocità attraverso impulsi luminosi (anziché elettrici) e con una capacità di portata notevolmente superiore a quella dei tradizionali cavi in rame. Ogni fibra consiste di un'"anima" circondata da un rivestimento con un indice di rifrazione (deviazione dei raggi luminosi) molto basso. Firewall: letteralmente “muro tagliafuoco”. Insieme di software/hardware di sicurezza posto a protezione di una rete o di un computer, che impedisce la comunicazione diretta con la rete e i calcolatori esterni. Il firewall filtra i dati consentendo il passaggio solamente a determinati tipi di file provenienti da determinati terminali o da determinati utenti. Firma Digitale: il risultato della procedura informatica (validazione) basato su un sistema di chiavi asimmetriche a coppia, una pubblica e una privata, che consente al sottoscrittore tramite la chiave privata e al destinatario tramite la chiave pubblica, rispettivamente, di rendere manifesta e di verificare la provenienza e l’integrità di un documento informatico o di un insieme di documenti informatici. G Gateway (GW): Dispositivo che permette la connessione e lo scambio del traffico tra due reti differenti. H HDSL (High bit rate Digital Subscriber Line): (Vedi anche xDSL e ADSL) tecnologia che permette la trasmissione di dati a velocità elevate su linee telefoniche tradizionali. HDSL è una tecnologia simmetrica, cioè fornisce la stessa velocità sia in trasmissione che in ricezione (teoricamente fino a 155 Mbps). Host: termine generico che identifica un computer connesso ad una rete (p.e. LAN, Internet, Intranet) e quindi capace di comunicare con altri computer della rete (host). Hosting: collocazione di un sito Web all'interno di un server Internet che funge da nodo della rete. L'attività è svolta presso dei Provider che mettono a disposizione dei propri clienti una parte dell'hard disk e una parte della capacità di elaborazione del proprio server, ospitandone i siti. In questo modo gli utenti possono avere il loro sito senza necessariamente possedere un proprio servizio 46 Housing: servizio di mantenimento presso una struttura di un server funzionante come nodo Internet. Il servizio offerto dai Provider ai propri clienti permette a questi ultimi di risparmiare sul costo delle reti e delle apparecchiature dedicate, necessarie a mantenere un server stabilmente collegato alla Rete. HRM – Human Resources Management HRM: gestione delle risorse umane. Gli strumenti informatici utilizzati nelle relazioni tra l’azienda e i suoi dipendenti, considerati al tempo stesso come un capitale e come un "cliente interno". HTML (Hyper-Text Markup Language): è un linguaggio di programmazione estremamente diffuso che consente di gestire contemporaneamente file di testo, grafica e suoni per creare pagine Web. I ICT (Information Communication Technology): acronimo che sintetizza l’insieme della tecnologie informatiche e di quelle delle telecomunicazioni. Internet: rete internazionale composta da reti governative, accademiche, commerciali, militari e aziendali di tutto il mondo. Gli utenti che accedono a Internet possono leggere e scaricare dati pressoché su qualunque argomento da qualsiasi parte del mondo. Interoperabilità: possibilità da parte dei software applicativi di interagire tra loro attraverso formati aperti e standard, indipendenti da un singolo fornitore. Quando si parla di interoperabilità tra applicazioni si intende la capacità di una data applicazione di sfruttare le funzioni di un’altra applicazione; si dice che A e B interoperano se A è in grado di utilizzare le funzioni di B e viceversa. L’aspetto cruciale è rappresentato dalla definizione di interfacce applicative e modelli di interscambio pubblici (e possibilmente standard) che devono essere definite e validate da parte delle autorità competenti o comunque condivise dal maggior numero possibile di enti e produttori (standard di fatto). Intranet: rete ad accesso regolato progettata per la gestione e lo scambio di informazioni all'interno di un'organizzazione, sviluppata sulla base delle tecnologie Internet. In genere è posseduta da un'azienda ed è finalizzata a consentire la condivisione delle risorse e delle informazioni tra tutti i collaboratori interni che dispongono di un accesso. Può essere utilizzata per svariate funzioni (distribuzione di documenti, condivisione di software, accesso a database, formazione). ISDN (Integrated Services Digital Network): tecnologia per la trasmissione digitale integrata di dati e voce su linee telefoniche tradizionali. L'ISDN mette a disposizione due linee digitali che permettono la trasmissione di voce e dati a 64 Kbps. Per la connessione ad Internet è possibile utilizzare contemporaneamente entrambi i canali (arrivando così a 128 Kbps). ISP (Internet Service Provider): fornitore di servizi quali accesso alla rete Internet e posta elettronica. J Java: linguaggio di programmazione a oggetti per la costruzione di oggetti applicativi da scaricare a distanza. Consente di realizzare applicazioni di dimensioni sufficientemente piccole da poter essere scaricate via modem in pochi minuti. 47 L LAN (Local Area Network): (letteralmente “rete d’area locale”) infrastruttura software e hardware (schede di rete, cavi, switch) che interconnette un gruppo di computer e periferiche in un ambiente circoscritto (un ufficio, un edificio o un piano) ed all’interno di un dominio di amministrazione, in modo che non sia necessario ricorrere a servizi di telecomunicazione esterni. Consente lo scambio diretto di dati in formato elettronico ad alta velocità fra più di due computer. M MAN (Metropolitan Area Network): rete di trasmissione dati ad alta velocità che collega più postazioni all’interno di una area metropolitana MIT (Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie): è un Ministro senza portafoglio al quale sono state delegate, con il DPCM 9 agosto 2001, le funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di innovazione e tecnologie. N Network: (letteralmente “rete”), sistema per collegare insieme vari computer, in modo che possano condividere le risorse quali la memoria (disco fisso) e le periferiche (stampanti, scanner) e comunicare tra loro. I network locali più conosciuti permettono ai computer di usare e registrare programmi sul disk drive comune, ma non forniscono la comunicazione tra singoli computer. Nodo di rete: apparato in cui convergono (di solito per motivi di commutazione) vari flussi di traffico della rete. O Open source: (letteralmente “sorgente aperta”) indica una modalità di rendere accessibile e fruibile il codice con il quale viene scritto il software. Le licenze d'uso dei programmi informatici che ricadono sotto questa definizione, che è simile a quella di "software libero", devono rendere disponibile il codice sorgente del software a tutti coloro che lo usano e devono rendere possibile la sua redistribuzione, modifica e redistribuzione delle modifiche stesse. La licenza, inoltre, non deve contenere limitazioni sulle categorie di persone che ne possono trarre vantaggio, né porre restrizioni sul tipo di software che può essere distribuito insieme a quello in questione. Outsourcing: assegnazione di attività a società esterne o consulenti. Permette, ad esempio, di esternalizzare le operazioni di elaborazione dei dati invece che mantenere direttamente le risorse umane, l'hardware e il software necessari. P POP (Point Of Presence): sito che ospita un insieme di apparati che consentono l’accesso ad una rete di telecomunicazioni. Portale: è un punto d'accesso ad Internet che aggrega e mette a disposizione degli utenti un numero elevato d'informazioni e di servizi su un determinato argomento o settore (portale verticale) o su più argomenti o settori e consente di accedere ad altre risorse on-line già selezionate e classificate (es. Kataweb, Virgilio ecc.). 48 Protocollo: insieme di regole standard (sintattiche e semantiche) che permettono il trasferimento, la ricezione ed il riconoscimento delle informazioni tra computer differenti. Protocollo informatico: in Italia, il legislatore definisce protocollo informatico come “l'insieme delle risorse di calcolo, degli apparati, delle reti di comunicazione e delle procedure informatiche utilizzati dalle amministrazioni per la gestione dei documenti”, ovvero, tutte le risorse tecnologiche necessarie alla realizzazione di un sistema automatico per la gestione elettronica dei flussi documentali. Ogni sistema di protocollo informatico, che si intende adottare o realizzare, deve ottemperare a specifiche indicazioni, riportate nel Testo Unico sulla documentazione amministrativa (DPR 445/2000). Provider: fornitore. Società specializzata nel fornire servizi o beni a valore aggiunto. R Rete: l'insieme di infrastrutture che consentono di trasportare le informazioni generate da una sorgente a uno o più destinatari. Ogni utente ha bisogno di collegarsi soltanto con la rete e non con tutti gli altri utenti. Rete di accesso: l'insieme dei collegamenti che connettono l'utente con una rete per l'utilizzazione dei servizi. Router: nodo di commutazione a pacchetto di reti secondo il protocolli IP. Il dispositivo riceve pacchetti IP lungo una rete di comunicazione, individua un cammino verso il punto di consegna e invia il pacchetto al router successivo (o al terminale ricevente se questo è direttamente raggiungibile). RUPA / RUPAR: è la Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione (e sue diramazioni Regionali), prevista dalla legge n. 59 del 15 marzo 1997, che ha razionalizzato la situazione preesistente di una molteplicità di reti della PA, prevedendo un’unica rete omogenea per qualità, sicurezza e costi. Sotto il profilo tecnologico le precedenti reti, realizzate con soluzioni eterogenee (circuiti dedicati CDN, accessi X.25 e altri), si sono evolute in reti basate sul protocollo Internet (IP) che hanno favorito l'utilizzo della posta elettronica e del web. (vedi anche Servizio Pubblico di Connettività). S Server: computer su una rete locale dedicato allo svolgimento di un servizio preciso, come la gestione della rete stessa, la gestione delle periferiche di stampa (print server), lo scambio e condivisione di dati fra i computer (file server, database server). Un server può inoltre servire a inviare o ricevere posta elettronica (mail server) o a contenere i file di un sito web (web server). Server farm: sito dove sono raccolti server di operatori o clienti destinati a fornire servizi sulla rete. Service Provider: sono i fornitori di servizi in rete. Essi scelgono direttamente i "pacchetti di servizi" da offrire agli utenti, e seguono tutte le fasi di commercializzazione del servizio alla clientela (contratto, fatturazione, assistenza). Servizi a banda larga: servizi resi disponibili grazie all'utilizzo di tecnologie innovative e che si concretizzano nella convergenza di servizi di telecomunicazione, di diffusione e d'informatica 49 Sistema Pubblico di Connettività (SPC): è l’evoluzione in atto della RUPA, basata su un approccio “multi-fornitore” e sulla qualificazione dei diversi attori partecipanti. L’SPC può essere definito come "l’insieme di strutture organizzative, infrastrutture tecnologiche e regole tecniche, per lo sviluppo, la condivisione, l’integrazione e la circolarità del patrimonio informativo della pubblica amministrazione, necessarie per assicurare l’interoperabilità e la cooperazione applicativa dei sistemi informatici e dei flussi informativi, garantendo la sicurezza e la riservatezza delle informazioni." SOAP (Simple Object Access Protocol ): protocollo che nasce come uno standard aziendale progettato per migliorare l'interoperabilità, frutto del lavoro congiunto di aziende quali Microsoft, DevelopMentor, IBM, Lotus Development, UserLand e Sun Microsystems. Tale protocollo permette di costruire interfacce per lo scambio dei dati in formato XML tra applicazioni diverse. U UMTS (Universal Mobile Telecommunications Standard): sistema di comunicazione mobile di terza generazione, in grado di fornire dati a velocità superiori alle attuali, (capacità di banda pari a 2 Mbps) nonché di fornire servizi multimediali ad alta risoluzione, quali quelli di banca virtuale, di pagamento automatico, di commercio elettronico, di videoconferenza, di accesso ad Internet e di trasmissione di musica ad alta fedeltà. Con l'UMTS il cellulare è diventato un terminale multimediale in grado di ricevere comunicazioni voce, dati e immagini in movimento. V VPN (Virtual Private Network): rete privata virtuale. Una VPN permette di collegare reti private (LAN) anche se geograficamente distanti, con gli stessi protocolli utilizzati per Internet. W WEB: letteralmente "ragnatela". Il termine (per esteso WWW World Wide Web, "ragnatela mondiale") indica un servizio multimediale offerto su Internet. Da un punto di vista tecnico un sito WWW è formato da documenti HTML (Hipertext Markup Lancguage) che vengono distribuiti tramite il protocollo http. Web Service: applicazione software identificata da un URI (sistema per indicare in modo univoco una risorsa) la cui specifica può essere definita, descritta e pubblicata mediante meccanismi basati su XML e che supporta l'interazione diretta con altre applicazioni mediante messaggistica XML su protocolli Internet-based. WiFi (Wireless Fidelity): si tratta di uno standard tecnologico di trasferimento dati attraverso onde radio conosciuto tecnicamente come IEEE 802.11b (evoluto successivamente nella variante “g”) che permette di implementare reti LAN senza fili (wireless) con velocità dai 5.5 a oltre 100 Mbit/s Wireless: (letteralmente, “senza fili”), sistema di trasmissione voce e dati che non fa uso di cavi, ma che avviene attraverso le frequenze radio o mediante raggi laser. Workflow: è l'automatizzazione di un processo (parziale o completa) nel corso della quale dei documenti, delle informazioni o dei compiti passano da un partecipante all'altro, all'interno del gruppo di lavoro, conformemente ad un insieme di regole predefinite. Un sistema di workflow definisce, crea e gestisce l'esecuzione di tali processi. X 50 XML (eXtensible Markup Language): linguaggio markup che struttura le informazioni in modo che possano essere estratte ed utilizzate da altre applicazioni, come l'HTML, anche l'XML utilizza dei marcatori che vengono adottati per strutturare e definire le informazioni e non per visualizzarle. Un documento XML descrive un Web service e comprende informazioni che specificano esattamente come quel Web service debba operare. 51 ALLEGATO 1 55 Legge n. 4 del 9 gennaio 2004 Disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) ------------------------------------------------La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato; IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Promulga la seguente legge: Disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici Art. 1 (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere a tutte le fonti di informazione e ai relativi servizi, ivi compresi quelli che si articolano attraverso gli strumenti informatici e telematici. 2. È tutelato e garantito, in particolare, il diritto di accesso ai servizi informatici e telematici della pubblica amministrazione e ai servizi di pubblica utilità da parte delle persone disabili, in ottemperanza al principio di uguaglianza ai sensi dell'articolo 3 della Costituzione. Art. 2 (Definizioni) 1. Ai fini della presente legge, si intende per: a) «accessibilità»: la capacità dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari; b) «tecnologie assistive»: gli strumenti e le soluzioni tecniche, hardware e software, che permettono alla persona disabile, superando o riducendo le condizioni di svantaggio, di accedere alle informazioni e ai servizi erogati dai sistemi informatici. Art. 3 (Soggetti erogatori) 1. La presente legge si applica alle pubbliche amministrazioni di cui al comma 2 dell'articolo 1 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, agli enti pubblici economici, alle aziende private concessionarie di servizi pubblici, alle aziende municipalizzate regionali, agli enti di assistenza e di riabilitazione pubblici, alle aziende di trasporto e di telecomunicazione a prevalente partecipazione di capitale pubblico e alle aziende appaltatrici di servizi informatici. 2. Le disposizioni della presente legge in ordine agli obblighi per l'accessibilità non si applicano ai sistemi informatici destinati ad essere fruiti da gruppi di utenti dei quali, per disposizione di legge, non possono fare parte persone disabili. Art. 4 (Obblighi per l'accessibilità) 1. Nelle procedure svolte dai soggetti di cui all'articolo 3, comma 1, per l'acquisto di beni e per la fornitura di servizi informatici, i requisiti di accessibilità stabiliti con il decreto di cui all'articolo 11 costituiscono motivo di preferenza a parità di ogni altra condizione nella valutazione dell'offerta tecnica, tenuto conto della destinazione del bene o del servizio. La mancata considerazione dei requisiti di accessibilità o l'eventuale acquisizione di beni o fornitura di servizi non accessibili è adeguatamente motivata. 2. I soggetti di cui all'articolo 3, comma 1, non possono stipulare, a pena di nullità, contratti per la realizzazione e la modifica di siti INTERNET quando non è previsto che essi rispettino i requisiti di accessibilità stabiliti dal decreto di cui all'articolo 11. I contratti in essere alla data di entrata in vigore del decreto di cui all'articolo 11, in caso di rinnovo, modifica o novazione, sono adeguati, a pena di nullità, alle disposizioni della presente legge circa il rispetto dei requisiti di accessibilità, con l'obiettivo di realizzare tale adeguamento entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del medesimo decreto. 3. La concessione di contributi pubblici a soggetti privati per l'acquisto di beni e servizi informatici destinati all'utilizzo da parte di lavoratori disabili o del pubblico, anche per la predisposizione di postazioni di telelavoro, è subordinata alla rispondenza di tali beni e servizi ai requisiti di accessibilità stabiliti dal decreto di cui all'articolo 11. 4. I datori di lavoro pubblici e privati pongono a disposizione del dipendente disabile la strumentazione hardware e software e la tecnologia assistiva adeguata alla specifica disabilità, anche in caso di telelavoro, in relazione alle mansioni effettivamente svolte. Ai datori di lavoro privati si applica la disposizione di cui all'articolo 13, comma 1, lettera c), della legge 12 marzo 1999, n. 68. 5. I datori di lavoro pubblici provvedono all'attuazione del comma 4, nell'ambito delle disponibilità di bilancio. Art. 5 (Accessibilità degli strumenti didattici e formativi) 1. Le disposizioni della presente legge si applicano, altresì, al materiale formativo e didattico utilizzato nelle scuole di ogni ordine e grado. 2. Le convenzioni stipulate tra il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e le associazioni di editori per la fornitura di libri alle biblioteche scolastiche prevedono sempre la fornitura di copie su supporto digitale degli strumenti didattici fondamentali, accessibili agli alunni disabili e agli insegnanti di sostegno, nell'ambito delle disponibilità di bilancio. Art. 6 (Verifica dell'accessibilità su richiesta) 1. La Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per l'innovazione e le tecnologie valuta su richiesta l'accessibilità dei siti INTERNET o del materiale informatico prodotto da soggetti diversi da quelli di cui all'articolo 3. 2. Con il regolamento di cui all'articolo 10 sono individuati: a) le modalità con cui può essere richiesta la valutazione; b) i criteri per la eventuale partecipazione del richiedente ai costi dell'operazione; c) il marchio o logo con cui è reso manifesto il possesso del requisito dell'accessibilità; d) le modalità con cui può essere verificato il permanere del requisito stesso. Art. 7 (Compiti amministrativi) 1. La Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per l'innovazione e le tecnologie, anche avvalendosi del Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione di cui all'articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 12 febbraio 1993, n. 39, come sostituito dall'articolo 176 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196: a) effettua il monitoraggio dell'attuazione della presente legge; b) vigila sul rispetto da parte delle amministrazioni statali delle disposizioni della presente legge; c) indica i soggetti, pubblici o privati, che, oltre ad avere rispettato i requisiti tecnici indicati dal decreto di cui all'articolo 11, si sono anche meritoriamente distinti per l'impegno nel perseguire le finalità indicate dalla presente legge; d) promuove, di concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, progetti, iniziative e programmi finalizzati al miglioramento e alla diffusione delle tecnologie assistive e per l'accessibilità; e) promuove, con le altre amministrazioni interessate, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, l'erogazione di finanziamenti finalizzati alla diffusione tra i disabili delle tecnologie assistive e degli strumenti informatici dotati di configurazioni particolari e al sostegno di progetti di ricerca nel campo dell'innovazione tecnologica per la vita indipendente e le pari opportunità dei disabili; f) favorisce, di concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro per le pari opportunità, lo scambio di esperienze e di proposte fra associazioni di disabili, associazioni di sviluppatori competenti in materia di accessibilità, amministrazioni pubbliche, operatori economici e fornitori di hardware e software, anche per la proposta di nuove iniziative; g) promuove, di concerto con i Ministeri dell'istruzione, dell'università e della ricerca e per i beni e le attività culturali, iniziative per favorire l'accessibilità alle opere multimediali, anche attraverso specifici progetti di ricerca e sperimentazione con il coinvolgimento delle associazioni delle persone disabili; sulla base dei risultati delle sperimentazioni sono indicate, con decreto emanato di intesa dai Ministri interessati, le regole tecniche per l'accessibilità alle opere multimediali; h) definisce, di concerto con il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri, gli obiettivi di accessibilità delle pubbliche amministrazioni nello sviluppo dei sistemi informatici, nonchè l'introduzione delle problematiche relative all'accessibilità nei programmi di formazione del personale. 2. Le regioni, le province autonome e gli enti locali vigilano sull'attuazione da parte dei propri uffici delle disposizioni della presente legge. Art. 8 (Formazione) 1. Le amministrazioni di cui all'articolo 3, comma 1, nell'ambito delle attività di cui al comma 4 dell'articolo 7 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nonché dei corsi di formazione organizzati dalla Scuola superiore della pubblica amministrazione, e nell'ambito delle attività per l'alfabetizzazione informatica dei pubblici dipendenti di cui all'articolo 27, comma 8, lettera g), della legge 16 gennaio 2003, n. 3, inseriscono tra le materie di studio a carattere fondamentale le problematiche relative all'accessibilità e alle tecnologie assistive. 2. La formazione professionale di cui al comma 1 è effettuata con tecnologie accessibili. 3. Le amministrazioni di cui all'articolo 3, comma 1, nell'ambito delle disponibilità di bilancio, predispongono corsi di aggiornamento professionale sull'accessibilità. Art. 9 (Responsabilità) 1. L'inosservanza delle disposizioni della presente legge comporta responsabilità dirigenziale e responsabilità disciplinare ai sensi degli articoli 21 e 55 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ferme restando le eventuali responsabilità penali e civili previste dalle norme vigenti. Art. 10 (Regolamento di attuazione) 1. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con regolamento emanato ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400, sono definiti: a) i criteri e i princìpi operativi e organizzativi generali per l'accessibilità; b) i contenuti di cui all'articolo 6, comma 2; c) i controlli esercitabili sugli operatori privati che hanno reso nota l'accessibilità dei propri siti e delle proprie applicazioni informatiche; d) i controlli esercitabili sui soggetti di cui all'articolo 3, comma 1. 2. Il regolamento di cui al comma 1 è adottato previa consultazione con le associazioni delle persone disabili maggiormente rappresentative, con le associazioni di sviluppatori competenti in materia di accessibilità e di produttori di hardware e software e previa acquisizione del parere delle competenti Commissioni parlamentari, che devono pronunciarsi entro quarantacinque giorni dalla richiesta, e d'intesa con la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281. Art. 11 (Requisiti tecnici) 1. Entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge il Ministro per l'innovazione e le tecnologie, consultate le associazioni delle persone disabili maggiormente rappresentative, con proprio decreto stabilisce, nel rispetto dei criteri e dei princìpi indicati dal regolamento di cui all'articolo 10: a) le linee guida recanti i requisiti tecnici e i diversi livelli per l'accessibilità; b) le metodologie tecniche per la verifica dell'accessibilità dei siti INTERNET, nonchè i programmi di valutazione assistita utilizzabili a tale fine. Art. 12 (Normative internazionali) 1. Il regolamento di cui all'articolo 10 e il decreto di cui all'articolo 11 sono emanati osservando le linee guida indicate nelle comunicazioni, nelle raccomandazioni e nelle direttive sull'accessibilità dell'Unione europea, nonchè nelle normative internazionalmente riconosciute e tenendo conto degli indirizzi forniti dagli organismi pubblici e privati, anche internazionali, operanti nel settore. 2. Il decreto di cui all'articolo 11 è periodicamente aggiornato, con la medesima procedura, per il tempestivo recepimento delle modifiche delle normative di cui al comma 1 e delle innovazioni tecnologiche nel frattempo intervenute. La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica Italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Data a Roma, addì 9 gennaio 2004 CIAMPI Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri Stanca, Ministro per l'innovazione e le tecnologie Visto, il Guardasigilli: Castelli ALLEGATO 2 56 Decreto del 14 ottobre 2003 Approvazione delle linee guida per l'adozione del protocollo informatico e per il trattamento informatico dei procedimenti amministrativi (GU n. 249 del 25-10-2003) --------------------------------------------------IL MINISTRO PER L’INNOVAZIONE E LE TECNOLOGIE VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 agosto 2001, recante “Delega di funzioni in materia di innovazione e tecnologie al Ministro senza portafoglio, dott. Lucio Stanca”; VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, recante “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa”; VISTA la propria direttiva del 9 dicembre 2002, recante “Trasparenza dell’azione amministrativa e gestione elettronica dei flussi documentali”; VISTA la legge 27 dicembre 2002, n. 289, (legge finanziaria 2003) ed in particolare l’articolo 26; DECRETA Articolo 1 1. Sono approvate le allegate linee guida per l’adozione del protocollo informatico e per il trattamento informatico dei procedimenti amministrativi, che costituiscono parte integrante del presente decreto. Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. Roma, 14 ottobre 2003 IL MINISTRO Lucio Stanca ALLEGATO L INEE G UIDA PER L ’ADOZIONE DEL PROTOCOLLO INFORMATICO E PER IL TRATTAMENTO INFORMATICO DEI PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI 2 INDICE 1 INTRODUZIONE E NORMATIVA DI RIFERIMENTO ............................................................................................4 1.1 1.2 2 SCOPO DELLE LINEE GUIDA E OBIETTIVI STRATEGICI.........................................................................................................5 CENTRO DI COMPETENZA ......................................................................................................................................................6 ADEMPIMENTI DELLE AMMINISTRAZIONI...........................................................................................................6 2.1 A NALISI ED INDIVIDUAZIONE DELLE A REE ORGANIZZATIVE OMOGENEE .....................................................................8 2.2 IL MANUALE DI GESTIONE......................................................................................................................................................9 2.2.1 Adozione di un protocollo unico............................................................................................................................ 10 2.2.2 Piano di sicurezza dei documenti informatici...................................................................................................... 11 2.2.3 Scambio di documenti.............................................................................................................................................. 11 2.2.4 Descrizione del flusso di lavorazione dei documenti.......................................................................................... 11 2.2.5 Regole di smistamento ed assegnazione dei documenti ricevuti...................................................................... 12 2.2.6 Unità organizzative responsabili delle attività di registrazione e della documentazione ......................... 12 2.2.7 Documenti esclusi dalla registrazione di protocollo.......................................................................................... 12 2.2.8 Il sistema di classificazione dei documenti.......................................................................................................... 13 2.2.9 Modalità di produzione e conservazione delle registrazioni............................................................................ 13 2.2.10 Funzionalità del sistema di protocollo informatico............................................................................................ 14 2.2.11 Abilitazioni per l’accesso al sistema documentale............................................................................................. 14 2.2.12 Il registro di emergenza........................................................................................................................................... 14 3 PIANO OPERATIVO ........................................................................................................................................................... 16 3.1 3.2 4 FUNZIONALITÀ MINIME DEL PROTOCOLLO ..................................................................................................... 18 4.1 4.2 4.3 5 REQUISITI DELLA REGISTRAZIONE DI PROTOCOLLO.........................................................................................................19 REQUISITI DELLA SEGNATURA DI PROTOCOLLO ...............................................................................................................19 REQUISITI DI SICUREZZA DEL SISTEMA DOCUMENTALE E DEL SISTEMA DI PROTOCOLLO INFORM ATICO.................20 GESTIONE DOCUMENTALE E GESTIONE DEI FLUSSI DI LAVORO ......................................................... 21 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 5.6 6 ORGANIZZAZIONE DEL PERSONALE E FORMAZIONE ........................................................................................................16 SERVIZI VERSO CITTADINI E IMPRESE .................................................................................................................................16 REQUISITI DEI DOCUMENTI INFORMATICI ..........................................................................................................................22 REQUISITI RELATIVI AI FORMATI DEI DOCUMENTI INFORMATICI ...................................................................................22 SISTEMI DI IDENTIFICAZIONE ED AUTENTICAZIONE .........................................................................................................23 CONSERVAZIONE ED ESIBIZIONE DEI DOCUMENTI INFORMATICI ....................................................................................23 REQUISITI PER LA GEST IONE INFORMATICA DEI DOCUMENTI .........................................................................................23 REQUISITI DEL SISTEMA PER LA GESTIONE DEI FLUSSI DOCUMENTALI..........................................................................24 CONTESTO TECNOLOGICO DI RIFERIMENTO .................................................................................................. 25 6.1 6.2 6.3 6.4 6.5 VERIFICA DI CONFORMITÀ ...................................................................................................................................................25 SERVIZIO DI GESTIONE DEL PROTOCOLLO INFORMATICO E DEI FLUSSI DOCUMENTALI IN MODALITÀ ASP.............25 INTEROPERABILITÀ DEI SISTEMI DI PROTOCOLLO.............................................................................................................26 POSTA CERTIFICATA..............................................................................................................................................................26 COOPERAZIONE APPLICATIVA .............................................................................................................................................27 3 1 INTRODUZIONE E NORMATIVA DI RIFERIMENTO Con la direttiva del Ministro per l’innovazione e le tecnologie del 9 dicembre 2002 sono stati definiti gli indirizzi per l’adozione delle norme in materia di protocollo informatico e di trattamento elettronico dei procedimenti amministrativi. Il protocollo informatico e, più in generale, la gestione elettronica dei flussi documentali hanno la finalità di migliorare l’efficienza interna degli uffici attraverso l’eliminazione dei registri cartacei, la riduzione degli uffici di protocollo e la razionalizzazione dei flussi documentali. L’adozione di tali sistemi migliorerà inoltre la trasparenza dell'azione amministrativa attraverso strumenti che facilitano l’accesso allo stato dei procedimenti ed ai relativi documenti da parte di cittadini, imprese ed altre amministrazioni. Le Pubbliche Amministrazioni dal 1° gennaio 2004, ai sensi dell’art. 50, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, dovranno, quindi, attenersi ai principi e alle norme di seguito indicati: a) adozione del protocollo informatico per la registrazione dei dati e documenti delle Amministrazioni (art. 50 e ss. del D.P.R. 445/2000; decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 31 ottobre 2000, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21 novembre 2000, n. 272); b) trattamento dei procedimenti amministrativi gestito completamente in modo informatico (legge 7 agosto 1990, n. 241; D.P.R. 445/2000; decreto legislativo 23 gennaio 2002, n. 10); c) formazione e conservazione dei documenti informatici (deliberazione Aipa 51/2000, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 14 dicembre 2000, n. 291; deliberazione Aipa 42/2001, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 21 dicembre 2001, n. 296); d) sottoscrizione elettronica dei documenti informatici (d.lgs.10/2002; decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 febbraio 1999; decreto del Presidente della Repubblica 7 aprile 2003, n. 137 - “Regolamento di attuazione della direttiva Comunitaria 93/1999” - su firma elettronica); e) gestione informatica del sistema documentale e dei flussi documentali (deliberazione Aipa 51/2000; deliberazione Aipa 42/2001; D.P.R. 445/2000); f) accessi telematici ai dati, ai documenti, ai sistemi, alle banche dati (D.P.R. 445/2000, artt. 58, 59 e 60); g) sicurezza dei dati, dei documenti, delle tecnologie (decreto legislativo 30 giugno 2003, n.196; deliberazione Aipa 51/2000, art. 10; D.P.C.M. 31.10.2000, art. 7); h) direttiva sulla formazione del Ministro per la funzione pubblica del 13 dicembre 2001, pubblicata su Gazzetta Ufficiale del 31 gennaio 2002, n. 26; i) disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge 27 dicembre 2002, n. 289, art. 26). Si tratta di un quadro unitario nell’ambito del quale il protocollo informatico può essere adottato secondo due tipi di approccio, il primo completo ed il secondo caratterizzato da una gradualità nella realizzazione: 1) nel primo caso, protocollo, automazione della gestione e dell’ iter delle attività,formazione e conservazione dei documenti informatici costituiscono un unico sistema di “governo elettronico”; 2) nel secondo caso, il protocollo informatico si pone come il punto di avvio di un sistema amministrativo informatico nel quale l’informazione utilizzata è solo di tipo 4 “digitale”,valida in quanto tale, e l’informazione su supporti documentali cartacei viene “trasformata” in digitale. Ogni Amministrazione, in base alla propria situazione organizzativa e tecnologica, ferma restando la scadenza del 1° gennaio 2004, dovrà valutare la possibilità di adottare l’uno o l’altro approccio, partendo eventualmente da quello minimale per poi evolvere gradualmente verso un sistema gestionale completamente automatizzato. In tutti i casi, il livello minimale deve essere finalizzato a creare non solo un sistema di protocollo in linea con la normativa ma anche un sistema documentale che si caratterizza per essere un sistema digitale, con la relativa eliminazione dei documenti cartacei una volta trasformati in digitale. 1.1 Scopo delle linee guida e obiettivi strategici Lo scopo del presente documento è quello di contribuire a creare, fornendo un quadro unitario ed aggiornato, le condizioni organizzative, funzionali e tecnologiche per la progettazione, la realizzazione, lo sviluppo e la revisione dei sistemi informativi automatizzati al fine di avviare, entro l’anno 2003 e quindi dal 1° gennaio 2004, il protocollo informatico e gestire i procedimenti amministrativi in modo elettronico. Il documento è rivolto a tutte le Amministrazioni pubbliche e si prefigge di fornire alle stessa un supporto nell’interpretazione e attuazione delle leggi, al fine di contribuire a promuovere una revisione sostanziale dei procedimenti amministrativi, cogliendo così lo spirito della norma che ha inteso creare i presupposti di una semplificazione dei procedimenti amministrativi ed una maggior trasparenza dei processi verso il cittadino e l’impresa. Nel documento vengono esaminati gli adempimenti delle Amministrazioni, le funzionalità minime, la gestione documentale e la gestione dei flussi lavorativi, dando risalto alle attività che l’Amministrazione deve svolgere per ciascuna delle suddette fasi. Le linee guida in particolare riguardano: 1. gli adempimenti ai quali sono tenute le Amministrazioni: • assicurare le funzionalità minime di protocollo; • procedere all’archiviazione della documentazione sulla base del criterio per cui tutta la documentazione in ingresso diventa “digitale” secondo la normativa tecnica; • pianificare le attività al fine di realizzare un sistema di base protocollo-archiviazione che permetta di avviare il sistema documentale informatico sostitutivo di quello cartaceo; • accedere al protocollo-archivio informatico “solo” tramite una rete interna all’amministrazione anche al fine di eliminare la duplicazione di documenti e fascicoli cartacei, con significative economie gestionali sia interne sia per l’utenza; • pianificare le attività finalizzate alla gestione informatica dei procedimenti amministrativi al fine di sostituire, anche in modo graduale, il trattamento manuale degli stessi procedimenti; 2. la funzionalità minima da assicurare per l’avvio del protocollo informatico; 3. i requisiti dei sistemi documentali e procedimentali che costituiscono un vincolo progettuale e realizzativo ma anche una opportunità per avviare modalità omogenee di operatività; 4. aspetti tecnologici. Le presenti linee guida forniscono un quadro di riferimento generale di carattere normativo e, unitamente ai precedenti documenti emessi dall’Aipa, “Studio di prefattibilità sul Sistema di gestione dei flussi di documenti (Sistema GEDOC)”,"Linee guida alla realizzazione dei sistemi di protocollo informatico e gestione dei flussi documentali nelle pubbliche amministrazioni" 5 (GEDOC2), “Interoperabilità dei sistemi di protocollo informatico in ambiente distribuito”, e a quelli in via di elaborazione, intende offrire un insieme organico di strumenti di supporto per le Amministrazioni. 1.2 Centro di Competenza Con la Direttiva del 9 dicembre 2002 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 5 marzo 2003, n. 53, il Ministro per l’innovazione e le tecnologie, ha creato presso il Centro Tecnico per la R.U.P.A. un Centro di competenza per il Progetto Protocollo informatico e trasparenza amministrativa quale unico punto di riferimento, che svolge, in continuità con le attività già svolte dall’Aipa, funzioni di indirizzo e coordinamento e che promuove iniziative di affiancamento per garantire l'attuazione della Direttiva, in particolare attraverso: • le informazioni, le esperienze e i servizi messi a disposizione sul sito web sulla gestione elettronica dei documenti (http://protocollo.gov.it), le cui finalità sono la condivisione delle migliori pratiche e la sussidiarietà; • la collaborazione fornita dal Centro di competenza che può essere contattato al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected]; • incontri periodici con i referenti delle Amministrazioni allo scopo di verificare lo stato di avanzamento delle attività. Tra i suoi compiti in particolare si segnalano: • • • azioni di sensibilizzazione e comunicazione; rilevazione periodica dello stato di attuazione dei progetti; supporto alle amministrazioni, secondo un principio di sussidiarietà, attraverso l’erogazione di un servizio di gestione del protocollo informatico e dei flussi documentali in modalità ASP. 2 ADEMPIMENTI DELLE AMMINISTRAZIONI Le Pubbliche Amministrazioni, al fine di adottare entro il 1° gennaio 2004 il protocollo informatico e gestire i procedimenti amministrativi in modo elettronico, sono tenute ai seguenti interventi: a) provvedere ad introdurre, nei piani di sviluppo dei sistemi informativi automatizzati, progetti per la realizzazione di sistemi di protocollo informatico (art. 50, comma 1, del D.P.R.445/2000). b) predisporre appositi progetti esecutivi per la sostituzione dei registri di protocollo cartacei con sistemi informatici (art. 50, comma 2, del D.P.R. 445/2000); c) realizzare o revisionare i propri sistemi informativi (art. 50, comma 3, del D.P.R. 445/2000); I progetti dovranno essere pianificati in termini organizzativi, funzionali, tecnologici e finanziari, nel rispetto della data del 1° gennaio 2004. Il progetto esecutivo ha lo scopo di definire attività, tempi e costo-benefici per l’operazione di sostituzione anche ai sensi della Deliberazione Aipa 42/2001. Il sistema informativo viene considerato come un insieme integrato di dati, funzioni e tecnologie finalizzato non solo alla registrazione di dati e documenti in ingresso ed in uscita, ma anche 6 all’automazione del sistema procedimentale e documentale (protocollo, iter delle attività, atti e provvedimenti, documenti e modulistica, accessi telematici). Le Amministrazioni hanno l’obbligo di operare attraverso un piano di automazione adottato o da adottare, con riferimento al proprio ordinamento, per attuare quanto stabilito dal D.P.R. 445/2000 e secondo le norme tecniche vigenti (art. 51, comma 1, del D.P.R. 445/2000). Le stesse devono rivedere i sistemi informativi al fine di realizzare una automazione totale delle fasi di produzione, gestione, diffusione ed utilizzazione dei propri dati, documenti, procedimenti ed atti (art. 51, comma 2, del D.P.R. 445/2000). Gli interventi dovranno quindi comprendere una necessaria e preliminare azione di razionalizzazione e semplificazione delle attività, dei procedimenti, della documentazione e della modulistica (art.3, comma 3, della Deliberazione Aipa 51/2000). Allo scopo di fornire un promemoria e un valido supporto per una corretta scanzione temporale delle attività sopra riportate, la Direttiva del Ministro per l’innovazione e le tecnologie ha previsto fasi intermedie fino alla scadenza del 1 gennaio 2004. A questo fine le Amministrazioni che non abbiano ancora provveduto devono definire, con la massima tempestività, un piano d'azione dettagliato - il quale preveda lo svolgimento delle attività sotto elencate tenendo conto della citata scadenza per l'adozione del sistema di protocollo informatico - e comunicare tale piano al Centro Tecnico per la R.U.P.A., tramite il sito web http://protocollo.gov.it. Più in dettaglio è necessario: 1. individuare le Aree Organizzative Omogenee (AOO) e i relativi uffici di riferimento ai sensi dell’articolo 50, comma 4, del D.P.R. n.445/2000; 2. comunicare al Centro Tecnico la casella ufficiale di posta elettronica per l’iscrizione delle AOO nell'indice delle P.A.; 3. comunicare al Centro Tecnico, per ogni AOO istituita, il nominativo del responsabile del servizio per la tenuta del protocollo informatico, della gestione dei flussi documentali e degli archivi, ai sensi dell’articolo 61, comma 2, del DPR n. 445/2000; 4. adottare, per ogni AOO istituita, il manuale di gestione come previsto dalle regole tecniche di cui all’articolo 5 del D.P.C.M. 31 ottobre 2000; 5. pubblicare e rendere accessibile tramite internet il manuale di gestione che descrive il sistema di gestione e di conservazione dei documenti e fornisce le istruzioni necessarie per il corretto funzionamento del servizio per la tenuta del protocollo informatico (cfr. par.2.1.1); 6. predisporre un progetto operativo per la progressiva messa in opera di sistemi di protocollo informatico integrati con la posta elettronica certificata e la firma elettronica ai sensi dell'articolo 10, comma 3, del D.P.R. 445/2000 nel rispetto dei principi di interoperabilità di cui alla circolare Aipa del 7 maggio 2001; 7. predisporre correlate attività di formazione, d’intesa con il Dipartimento della funzione pubblica ai sensi della Direttiva sulla formazione del Ministro per la funzione pubblica del 13 dicembre 2001; 8. fornire informazioni al Centro Tecnico per la R.U.P.A. sull’avanzamento dei progetti, al fine di permettere delle rilevazioni periodiche sullo stato di attuazione della normativa. Inoltre, le Amministrazioni, per l'attuazione della trasparenza dell'attività amministrativa, devono svolgere, ove non vi abbiano provveduto entro la prevista scadenza, le seguenti azioni: 1. comunicare al Centro Tecnico il nome di un referente, al fine di definire le attività di interesse comune e concordarne i relativi tempi di realizzazione; 2. individuare i servizi di propria competenza erogati ai cittadini e alle imprese sia con modalità tradizionali sia in rete; 7 3. pianificare, secondo criteri di priorità, l'attuazione della trasparenza dell'azione amministrativa come definita in precedenza, tramite la predisposizione di progetti orientati a fornire ai cittadini e alle imprese servizi informativi con canali telematici diretti o attraverso intermediazione dell'Ufficio Relazioni con il Pubblico; 4. migliorare la comunicazione tra gli uffici e gli URP al fine di migliorare la comunicazione esterna e l’esercizio del diritto di accesso; 5. compilare, per ogni progetto una scheda informativa, secondo lo schema riportato in allegato alla Direttiva, da inviare al Centro tecnico. Le Amministrazioni, poi, con riferimento al proprio ordinamento, devono: a) pianificare le attività per la eliminazione dei diversi tipi di protocollo attivati, di cui all’articolo 3, comma 1,lettera d) del 31 ottobre 2000; b) accreditare l’Amministrazione presso l’IPA - Indice della Pubblica Amministrazione (articolo 12 del D.P.C.M. 31 ottobre 2000 recante Regole tecniche per il protocollo informatico); informazioni in proposito si trovano sul sito http://indicepa.gov.it La Direttiva è indirizzata a tutte le Amministrazioni centrali dello Stato e agli enti pubblici sottoposti alla vigilanza ministeriale. Per le regioni e gli enti locali territoriali la stessa costituisce contributo alle determinazioni in materia, nel rispetto della propria autonomia amministrativa. La Direttiva può rappresentare uno schema di riferimento anche per le altre Amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. 2.1 Analisi ed individuazione delle Aree Organizzative Omogenee Analisi organizzativa Preliminarmente si dovrebbe procedere all’analisi dei processi per articolandola per fasi: la loro semplificazione, fase 1: definizione del campo di applicazione dell’intervento organizzativo passo 1 – identificare l’ambito e i livelli di intervento; passo 2 – delineare il contesto; passo 3 – fissare gli obiettivi; fase 2: diagnosi delle criticità e delle priorità; passo 4 - ricostruire la mappa dei processi reali; passo 5 – definire le metriche della prestazione complessiva di processo; passo 6 – misurare la distanza fra obiettivi e situazione attuale; fase 3: riprogettazione dei processi; passo 7 – disegnare le alternative di riprogettazione; passo 8 – progettare il sistema di monitoraggio e controllo; passo 9 – preparare la gestione del cambiamento organizzativo; passo 10 – sperimentare e correggere le ipotesi di riprogettazione. 8 Definizione delle Aree Organizzative Omogenee Attraverso la individuazione e la definizione delle Aree Organizzative Omogenee (AOO) si rideterminano gli ambiti dei nuovi sistemi di protocollo informatico. Questa individuazione consente di arrivare ad una diminuzione e semplificazione dell'insieme dei sistemi di protocollo oggi esistenti. Il fenomeno della frammentazione dei registri di protocollo è una delle maggiori cause di inefficienze nella gestione dei documenti delle Pubbliche Amministrazioni. Tra le conseguenze negative derivanti da tale frammentazione va certamente citata la ripetuta protocollazione del documento (con annesse le operazione di registrazione di dati ridondanti) ad ogni passaggio anche tra strutture interne alla stessa Amministrazione, oltre alle notevoli difficoltà di reperimento del documento protocollato tali da rendere, paradossalmente, l'individuazione della collocazione fisica del documento un problema secondario rispetto all'individuazione del registro di protocollo in cui esso è stato registrato. Una AOO può essere definita come un insieme di unità organizzative dell’Amministrazione che usufruiscono, in modo omogeneo e coordinato, degli stessi servizi per la gestione dei flussi documentali. Una unità organizzativa associata ad una AOO è un utente dei servizi messi a disposizione dalla AOO stessa. Una AOO offre, in particolare, il servizio di protocollo dei documenti in entrata ed in uscita che avviene utilizzando una unica sequenza numerica, rinnovata ad ogni anno solare, propria all’area stessa (art. 61 D.P.R.445/2000) . Per ulteriori approfondimenti si può fare riferimento al documento "Linee guida alla realizzazione dei sistemi di protocollo informatico e gestione dei flussi documentali nelle pubbliche amministrazioni" (GEDOC2). Le Amministrazioni, al termine di questo processo di analisi, devono comunicare al Centro Tecnico per la R.U.P.A. la casella ufficiale di posta elettronica per l’iscrizione delle AOO nell'Indice della Pubblica Amministrazione. 2.2 Il manuale di gestione Il manuale di gestione, di cui all’articolo 5 del D.P.C.M. 31 ottobre 2000, descrive il sistema di gestione e di conservazione dei documenti e fornisce le istruzioni per il corretto funzionamento del servizio per la tenuta del protocollo informatico. Il responsabile del servizio di cui all’articolo 61 del D.P.R. 445/2000 ha il compito di predisporre lo schema del manuale di gestione. L’articolo 5 del predetto decreto è strutturato come un “indice” del manuale e cio’ facilita la redazione dello stesso; sono citati in particolare i seguenti punti: a) la pianificazione, le modalità e le misure di cui all’articolo 3, comma 1, lettera d); b) il piano di sicurezza dei documenti informatici di cui all’articolo 4, comma 4; c) le modalità di utilizzo di strumenti informatici per lo scambio di documenti all’interno ed all’esterno dell’area organizzativa omogenea; d) la descrizione del flusso di lavorazione dei documenti ricevuti, spediti o interni, incluse le regole di registrazione per i documenti pervenuti secondo particolari modalità di trasmissione, tra i quali, in particolare, documenti informatici di fatto pervenuti per canali diversi da quelli previsti dall’articolo 15 del presente decreto, nonché fax, raccomandata, assicurata; e) l’indicazione delle regole di smistamento ed assegnazione dei documenti ricevuti con la specifica dei criteri per l’ulteriore eventuale inoltro dei documenti verso aree organizzative omogenee della stessa amministrazione e/o verso altre amministrazioni; f) l’indicazione delle unità organizzative responsabili delle attività di registrazione di protocollo, di organizzazione e tenuta dei documenti all’interno dell’area organizzativa omogenea; g) l’elenco dei documenti esclusi dalla registrazione di protocollo; h) l’elenco dei documenti soggetti a registrazione particolare e le relative modalità di trattamento; 9 i) il sistema di classificazione, con l’indicazione delle modalità di aggiornamento, integrato con le informazioni relative ai tempi, ai criteri e alle regole di selezione e conservazione, anche con riferimento all’uso di supporti sostitutivi; l) le modalità di produzione e di conservazione delle registrazioni di protocollo informatico ed in particolare l’indicazione delle soluzioni tecnologiche ed organizzative adottate per garantire la non modificabilità della registrazione di protocollo, la contemporaneità della stessa con l’operazione di segnatura, nonché le modalità di registrazione delle informazioni annullate o modificate nell’ambito di ogni sessione di attività di registrazione; m) la descrizione funzionale ed operativa del sistema di protocollo informatico con particolare riferimento alle modalità di utilizzo; n) i criteri e le modalità per il rilascio delle abilitazioni di accesso interno ed esterno alle informazioni documentali; o) le modalità di utilizzo del registro di emergenza, inclusa la funzione di recupero dei dati protocollati manualmente. La corretta ed efficace attuazione delle norme in materia di protocollo e di sistema documentale informatico è strettamente correlata alla redazione del manuale. Per sua natura e struttura il manuale comprende analisi, decisioni, piani, iter delle attività, classificazioni, ecc., definiti in relazione alle specificità organizzative, funzionali, strutturali e di servizio dell’ Amministrazione di riferimento. E’ compito dei dirigenti e dei funzionari partecipare alla redazione del manuale per quanto riguarda le informazioni relative all’unità organizzativa di competenza, anche in relazione alla pubblicità del manuale stesso. Il manuale di gestione deve essere reso pubblico ed accessibile sia tramite internet (possibilmente sul sito del protocollo), sia attraverso supporti informatici o cartacei; deve essere redatto in modo chiaro, completo, e deve essere periodicamente aggiornato. Il manuale è quindi l’insieme delle regole certificate dall’Amministrazione per un corretto ed efficace funzionamento del sistema di protocollo, dei procedimenti amministrativi informatici e del sistema documentale. Lo schema del manuale è “comune” (di tipo “standard”) ma la redazione non può che essere effettuata su “misura” dell’Amministrazione di riferimento, in quanto sono compresi interventi di tipo organizzativo, procedurale ed informatico specifici dell’ente in questione, non “trasferibili”, in modo asettico e generalizzato, a tutti gli organismi pubblici. Una bozza di schema del manuale può essere consultata sul sito http://protocollo.gov.it. Alcune indicazioni utili per la redazione del manuale sono ricavabili anche da alcuni esempi già realizzati pubblicati sul sito http://protocollo.gov.it. Nei paragrafi che seguono sono riportati brevi suggerimenti sulle attività previste nell’ambito della redazione del manuale. 2.2.1 Adozione di un protocollo unico. Gli obiettivi da realizzare sono i seguenti: pianificazione, modalità e misure di cui all’articolo 3, comma 1, lettera d) del D.P.C.M. 31 ottobre 2000: eliminazione dei diversi protocolli di settore, di reparto, multipli per l’adozione di un unico protocollo (art.5, comma 2,lett. a). Le attività che discendono dall’applicazione della norma sono le seguenti: • censimento dei diversi protocolli; 10 • • • • analisi dei livelli di automazione; interventi organizzativi, procedurali e tecnici da effettuare per adottare il protocollo informatico; tempi di sostituzione; costi. 2.2.2 Piano di sicurezza dei documenti informatici Il responsabile del servizio di cui all’articolo 61 del D.P.R. 445/2000 ha il compito di predisporre il piano di sicurezza secondo quanto previsto dall’articolo 5, comma 2, lett. b), del D.P.C.M. 31 ottobre 2000. Le attività che discendono dall’applicazione della norma sono le seguenti: • • • • • analisi dei rischi in relazione alla tipologia dei documenti; analisi dei rischi in relazione alla tipologia dei dati personali (D.lgs. 196/2003); misure di sicurezza da adottare di tipo organizzativo, procedurale e tecnico; formazione dei dipendenti; monitoraggio periodico del piano di sicurezza. In particolare, il manuale dovrà fare riferimento ai requisiti di sicurezza di cui al punto 2.2.11. 2.2.3 Scambio di documenti. Con riferimento alle modalità di utilizzo di strumenti informatici per lo scambio di documenti all’interno ed all’esterno dell’area organizzativa omogenea, di cui all’articolo 5, comma 2, lett. c), del D.P.C.M. 31 ottobre 2000, le attività che discendono dall’applicazione della norma sono le seguenti: • • • rilevazione dei flussi documentali all’interno dell’ente (o delle AOO) e verso altri enti (o altre AOO); mappatura dei flussi; modalità e tecnologie per lo scambio dei documenti. La rilevazione dei flussi documentali è facilitata se viene effettuata nell’ambito di un censimento più ampio che comprenda anche le attività, le procedure, i procedimenti, la modulistica utilizzata (v. il punto successivo). 2.2.4 Descrizione del flusso di lavorazione dei documenti La descrizione nel flusso documentale dei documenti ricevuti, spediti o interni di cui all’articolo 5, comma 2, lett.d), del D.P.C.M. 31 ottobre 2000, costituisce l’aspetto fondamentale di tutto il processo di automazione del sistema documentale e procedimentale in quanto solo la conoscenza completa dell’iter delle attività permette di realizzare anche un processo di automazione in linea con i principi di trasparenza, efficienza, efficacia ed economicità. Le attività che discendono dall’applicazione della norma sono le seguenti: 11 • • • • • censimento di tutte le attività dell’ente (o dell’area organizzativa omogenea) al fine di descrivere la lavorazione dei documenti; il censimento dovrebbe riguardare i dati di base di ciascuna attività (denominazione,allocazione, durata,flusso procedurale,modulistica, norme di riferimento, fasi, risorse umane impegnate,pareri,ecc.); analisi del risultato del censimento; interventi di razionalizzazione delle singole attività; piano di automazione delle attività; regole di registrazione dei documenti. 2.2.5 Regole di smistamento ed assegnazione dei documenti ricevuti. Le attività che discendono dall’applicazione della norma di cui all’articolo 5, comma 2, lett. e) del D.P.C.M. 31 ottobre 2000, concernenti le regole di smistamento ed assegnazione dei documenti ricevuti, sono le seguenti: • • a seguito della registrazione dei documenti in entrata è necessario stabilire le regole per lo smistamento, l’assegnazione e la lavorazione degli stessi da parte dei responsabili dei procedimenti e nell’ambito delle aree organizzative omogenee; se si considera che i documenti sono per definizione “informatici” (o resi tali, se ricevuti come cartacei) allora sarà necessario definire con chiarezza e completezza le modalità di smistamento ed assegnazione di tipo elettronico, anche in considerazione di quanto stabilisce la legge 241/90 ed il relativo regolamento. 2.2.6 Unità organizzative responsabili delle attività di registrazione e della documentazione Le attività che discendono dall’applicazione della norma di cui articolo 5, comma 2, lett. f), del D.P.C.M. 31 ottobre 2000, concernente le unità organizzative responsabili delle attività di registrazione e della documentazione sono le seguenti: • nell’ambito dell’area organizzativa omogenea, e con riferimento al sistema organizzativo dell’ente, è necessario indicare le unità organizzative responsabili delle attività di registrazione e di organizzazione e tenuta della documentazione; • nel manuale sarà necessario quindi definire le funzioni specifiche di tali unità organizzative ed il profilo dei dipendenti che operano in tali unità. 2.2.7 Documenti esclusi dalla registrazione di protocollo Le attività che discendono dall’applicazione della norma di cui all’articolo 5, comma 2, lett. G e H del D.P.C.M. 31 ottobre 2000, concernenti i documenti esclusi dalla registrazione di protocollo, sono le seguenti: • riportare nel manuale l’elenco dei documenti esclusi dalla registrazione di protocollo ai sensi dell’articolo 53, comma 5, del D.P.R. 445/2000. 12 • riportare l’elenco dei documenti soggetti a registrazione particolare e le relative modalità di trattamento. Tali documenti vanno individuati dall’Amministrazione e possono essere registrati attraverso applicazioni diverse dal sistema di protocollo informatico. 2.2.8 Il sistema di classificazione dei documenti Il sistema di classificazione è lo strumento che permette di organizzare tutti i documenti secondo un ordinamento logico, con riferimento alle funzioni e alle attività dell’Amministrazione interessata. Le attività che discendono dall’applicazione della norma di cui all’articolo 5, comma 2, lett. i), del D.P.C.M. 31 ottobre 2000, sono le seguenti: • il sistema di classificazione dei documenti dovrà essere definito in ragione dell’ordinamento, dell’organizzazione e dei servizi della stessa Amministrazione. In particolare, la classificazione dovrà basarsi sui seguenti principi: • • • omogeneità tematica che caratterizza la stessa AOO (omogeneità funzionale) e che da questa viene prodotta a sua volta; autonomia dei documenti rispetto alla struttura organizzativa di riferimento che nel tempo può’ anche mutare di denominazione, articolazione e funzioni; reperibilità del documento, in primo luogo, rispetto all’argomento ed ai contenuti e, in secondo luogo, rispetto alla struttura organizzativa di riferimento. Il sistema di classificazione può seguire le regole generali definite dalla classificazione decimale. I sistemi di ricerca elettronica dovranno tenere conto del sistema di classificazione. Nel manuale dovranno essere indicate inoltre: • le modalità di aggiornamento del sistema; • tempi,criteri e regole di selezione e di conservazione; • l’uso di supporti sostitutivi. Ulteriori suggerimenti possono essere trovati nel documento "Linee guida alla realizzazione dei sistemi di protocollo informatico e gestione dei flussi documentali nelle pubbliche amministrazioni (GEDOC2)", reperibile nel sito web http://protocollo.gov.it. 2.2.9 Modalità di produzione e conservazione delle registrazioni Le attività che discendono dall’applicazione della norma di cui all’art. 5, comma 2, lett. l), del D.P.C.M. 31 ottobre 2000, concernenti le modalità di produzione e conservazione delle registrazioni, consistono nel riportare nel manuale: • • • le modalità di produzione e di conservazione delle registrazioni di protocollo informatico; l’indicazione delle soluzioni tecnologiche ed organizzative adottate per garantire la non modificabilità della registrazione di protocollo; la contemporaneità della registrazione con l’operazione di segnatura; 13 • le modalità di registrazione delle informazioni annullate o modificate nell’ambito di ogni sessione di attività di registrazione. In particolare, per quanto riguarda le informazioni annullate il manuale dovrà fare riferimento a quanto stabilito nell’articolo 8 del D.P.C.M. 31 ottobre 2000 (Annullamento delle informazioni registrate in forma non modificabile). 2.2.10 Funzionalità del sistema di protocollo informatico Le attività che discendono dall’applicazione della norma di cui all’articolo 5, comma 2, lett. m), del D.P.C.M. 31 ottobre 2000, concernenti la funzionalità del sistema di protocollo informatico sono le seguenti: • • 2.2.11 Il manuale deve contenere la descrizione funzionale ed operativa del sistema di protocollo informatico con particolare riferimento alle modalità d’uso; la descrizione dovrà essere effettuata con lo scopo di indicare con chiarezza e completezza l’utilizzabilità del sistema da parte di tutti coloro che sono abilitati ad operare nel sistema documentale e procedimentale dell’amministrazione. Il grado di chiarezza e completezza è strettamente correlato al grado di chiarezza e completezza di tutte le regole descritte nel manuale. Abilitazioni per l’accesso al sistema documentale Le attività che discendono dall’applicazione della norma di cui all’articolo 5, comma 2, lett. n), del D.P.C.M. 31 ottobre 2000, consistono nell’individuazione, con riferimento al tipo di accesso, dei criteri e delle modalità per il rilascio delle abilitazioni all’interno e all’esterno dell’amministrazione. Il manuale deve pertanto contenere la descrizione delle politiche di accesso ai documenti che l’Amministrazione intende adottare: • definendo, relativamente all’accesso ai documenti per gli utenti interni, i criteri di visibilità sulla base di ruoli e funzioni svolte dai dipendenti. • classificando, per quanto riguarda l’acceso da parte di utenti esterni (cittadini, imprese, altre amministrazioni), le modalità relative in due tipologie: −dirette se l’amministrazione ha previsto una canale di comunicazione con l’esterno in maniera automatizzata (es. via internet) −indirette nel caso in cui l’amministrazione permetta l’accesso ai documenti tramite una struttura di contatto con l’esterno (es. Ufficio Relazioni con il Pubblico, Call center ecc.) 2.2.12 Registro di emergenza Le attività che discendono dall’applicazione della norma di cui all’articolo 5, comma 2, lett. o), del D.P.C.M. 31 ottobre 2000, concernente il registro di emergenza, sono le seguenti: • riportare sul registro di emergenza la causa, la data e l’ora di inizio dell’interruzione nonché la data e l’ora del ripristino della funzionalità del sistema (art. 63, comma 1 del D.P.R. 445/2000); 14 • • il responsabile del servizio per la tenuta del protocollo informatico, della gestione dei flussi documentali e degli archivi deve dare l’autorizzazione ad operare in modo manuale (art. 63, comma 1 del D.P.R. 445/2000); riportare sul registro di emergenza le autorizzazioni all’uso di procedure manuali per periodi successivi alle 24 ore ed il numero totale di operazioni registrate manualmente. 15 3 PIANO OPERATIVO Il piano di attuazione prevede un censimento preliminare dei diversi protocolli esistenti, l’ analisi dei livelli di automazione, ma soprattutto gli interventi organizzativi, procedurali e tecnici da effettuare per adottare il protocollo informatico con i tempi di sostituzione e i costi derivanti. Uno dei primi obiettivi che ciascuna Amministrazione si deve dare nel definire un progetto di informatizzazione dei flussi documentali, è quello di individuare il proprio “livello realizzativo”, corrispondente alle funzionalità che essa stessa vuole realizzare. Le Amministrazioni definiscono quindi un piano d'azione dettagliato che preveda lo svolgimento delle attività elencate nel paragrafo 2, tenendo conto della citata scadenza del 1 gennaio 2004, prevista dal DPR 445/2000 per l'adozione del sistema di protocollo informatico. Tale piano d'azione deve essere inviato al Centro Tecnico per la R.U.P.A. attraverso il sito http://protocollo.gov.it. 3.1 Organizzazione del personale e formazione Nella fase di analisi organizzativa, gli elementi principali da tenere in considerazione sono: • • • • • • • la formazione culturale del personale; il piano di formazione obbligatorio ai sensi della Direttiva della Funzione Pubblica del 13 dicembre 2001; il dimensionamento degli organici tenendo presente la diversa organizzazione derivante dall’introduzione di un protocollo informatico (scadenze e tempi di inserimento dei documenti da protocollare); l’organizzazione di un servizio di help desk per gli utilizzatori del protocollo; la definizione dei profili professionali; l’assegnazione di incarichi di coordinamento; l’individuazione di referenti e capi progetto a seconda delle dimensioni dell’Amministrazione e quindi della tipologia di progetto previsto. All’analisi organizzativa si deve affiancare un progetto di formazione e comunicazione che deve essere di esempio e di impulso per l’intera Amministrazione . Deve essere in particolare prevista la realizzazione di un programma di formazione differenziato a seconda dei destinatari e articolato in moduli sia teorici che operativi per avviare e monitorare il processo di evoluzione delle competenze manageriali e professionali al fine di renderle più rispondenti e coerenti con le nuove esigenze. Il programma di formazione dovrà essere integrato da interventi di comunicazione, opportunamente pianificati, volti a migliorare il coinvolgimento e la sensibilizzazione del personale, promuovendone l’adesione agli obiettivi da raggiungere. 3.2 Servizi verso cittadini e imprese Lo sviluppo della Società dell’Informazione è una delle priorità del Governo: in questo contesto la prestazione di servizi on- line assume una particolare rilevanza. La finalità da perseguire è quella di permettere a cittadini e imprese di conoscere in tempi reali le informazioni relative allo stato delle attività amministrative di proprio interesse, migliorando di conseguenza l’efficienza, l’efficacia e l’immagine della Pubblica Amministrazione. 16 Il D.P.R. 445/2000, con riferimento ai principi stabiliti dalla legge 241/1990, ha definito tre tipi di accesso ai dati, documenti ed informazioni del sistema informatico: a) l’accesso al sistema da parte degli utenti appartenenti all’Amministrazione (art.58 del D.P.R. 445/2000); b) l’accesso esterno al sistema da parte dei soggetti che esercitano il diritto di accesso ai documenti amministrativi (art.59 del D.P.R. 445/2000); c) l’accesso al sistema di una pubblica amministrazione da parte di altre amministrazioni (art.60 del D.P.R. 445/2000). Per tutti i tipi di accesso, anche ai sensi della D.lgs 196/2003, le Amministrazioni dovranno definire le abilitazioni necessarie e le diverse modalità di interrogazione, selezione ed estrazione delle informazioni, a seconda del grado di riservatezza delle stesse e della tipologia di utenti, utilizzando firma digitale o certificati di autenticazione. In seguito, quindi, per l’accesso sicuro ai documenti potranno essere previste diverse modalità di identificazione e accreditamento degli utenti tramite strumenti quali la carta d’identità elettronica o la carta nazionale dei servizi. 17 4 FUNZIONALITÀ MINIME DEL PROTOCOLLO Le Amministrazioni devono garantire almeno la realizzazione del sistema di protocollo secondo i requisiti di operazioni ed informazioni,definite “funzionalità minime”, di cui agli articoli 53, 55 e 56 del D.P.R. 445/2000. Le operazioni di registrazione e di segnatura di protocollo indicate rispettivamente all’articolo 53 e all’articolo 55 nonché quelle di classificazione costituiscono attività necessarie e sufficienti per la tenuta del sistema di gestione informatica dei documenti da parte delle pubbliche amministrazioni. In particolare si sottolinea che a) con riferimento ai requisiti della registrazione, la registrazione di protocollo per ogni documento ricevuto o spedito dalle pubbliche amministrazioni è effettuata mediante la memorizzazione delle seguenti informazioni: • numero di protocollo del documento generato automaticamente dal sistema e registrato in forma non modificabile; • data di registrazione di protocollo assegnata automaticamente dal sistema e registrata in forma non modificabile; • mittente per i documenti ricevuti o, in alternativa, il destinatario o i destinatari per i documenti spediti, registrati in forma non modificabile; • oggetto del documento, registrato in forma non modificabile; • data e protocollo del documento ricevuto, se disponibili; • l’impronta del documento informatico, se trasmesso per via telematica, costituita dalla sequenza di simboli binari in grado di identificarne univocamente il contenuto, registrata in forma non modificabile. b) con riferimento ai requisiti della segnatura, le informazioni minime previste sono: • il progressivo di protocollo, secondo il formato disciplinato all’articolo 57; • la data di protocollo; • l'identificazione in forma sintetica dell’amministrazione o dell’area organizzativa individuata ai sensi dell'articolo 50, comma 4. c) con riferimento alla classificazione dei documenti, vedasi punto precedente 2.2.8. Il piano di classificazione o titolario di archivio si presenta, generalmente, come uno schema generale di voci logiche, stabilite in modo uniforme, rispondenti ai bisogni funzionali del soggetto produttore e articolate tendenzialmente in modo gerarchico al fine di identificare secondo uno schema logico che va dal generale al particolare l’unità archivistica, cioè l’unità di aggregazione di base dei documenti all'interno dell’archivio (ad esempio, il fascicolo, il registro, ecc.) entro cui i documenti sono ordinati secondo le funzioni/attività/affari e/o materie di cui partecipano. Per garantire le funzionalità minime, sotto il profilo documentale e tecnologico, il sistema di protocollo sarà costituito da risorse informatiche destinate non solo alla registrazione e alla segnatura ma anche alla conservazione della documentazione, secondo la deliberazione Aipa n. 42/2001 al fine di rendere concreto l’accesso alla documentazione da parte dei dipendenti abilitati sia in modalità locale che remota. Nei paragrafi seguenti vengono presentati i requisiti normativi applicabili per la realizzazione del nucleo minimo in un sistema di protocollo informatico. 18 4.1 Requisiti della registrazione di protocollo La registrazione di protocollo per ogni documento ricevuto o spedito dalle pubbliche amministrazioni secondo l’articolo 53 del D.P.R. 445/2000 è effettuata mediante la memorizzazione delle seguenti informazioni: • • • • • numero di protocollo del documento generato automaticamente dal sistema e registrato in forma non modificabile; data di registrazione di protocollo assegnata automaticamente dal sistema e registrata in forma non modificabile; mittente per i documenti ricevuti o, in alternativa, il destinatario o i destinatari per i documenti spediti, registrati in forma non modificabile; data e protocollo del documento ricevuto, se disponibili; l’impronta del documento informatico, se trasmesso per via telematica, costituita dalla sequenza di simboli binari in grado di identificarne univocamente il contenuto, registrata in forma non modificabile. Altri requisiti previsti: • Il sistema deve consentire la produzione del registro giornaliero di protocollo (art.53, comma 2, del D.P.R. 445/2000); • L’assegnazione delle informazioni nelle operazioni di registrazione di protocollo è effettuata dal sistema in unica soluzione, con esclusione di interventi intermedi, anche indiretti, da parte dell’operatore, garantendo la completezza dell’intera operazione di modifica o registrazione dei dati; • Per quanto riguarda l’impronta del documento si rinvia a quanto definito dall’articolo 17 del D.P.C.M. 31 ottobre 2000. Tutti i requisiti sopra riportati permettono di costruire un sistema di protocollo a supporto della trasparenza e della certezza del sistema amministrativo. 4.2 Requisiti della segnatura di protocollo Le informazioni minime previste per la segnatura secondo l’articolo 55 del D.P.R.445/2000 sono: a) il progressivo di protocollo, secondo il formato di cui all’articolo 57; b) la data di protocollo; c) l’identificazione in forma sintetica dell’amministrazione o dell’area organizzativa individuata ai sensi dell’articolo 50, comma 4. Le informazioni da includere nella segnatura sono definite dall’articolo 19 del D.P.C.M. 31 ottobre 2000. L’operazione di segnatura di protocollo va effettuata contemporaneamente all’operazione di registrazione di protocollo. Per quanto riguarda i requisiti del formato di segnatura si rinvia all’articolo 9 del D.P.C.M. 31 ottobre 2000. 19 Per ciò che concerne la segnatura dei documenti trasmessi si rinvia all’articolo 18 del D.P.C.M. 31 ottobre 2000. 4.3 Requisiti di sicurezza del sistema documentale e del sistema di protocollo informatico Il piano di sicurezza dei documenti informatici è previsto dall’articolo 7 del DPCM 31 ottobre 2000 e dall’articolo 10 della deliberazione Aipa n. 51 del 2000, in attuazione dell’articolo 18 del D.P.R. 513/97, come modificato dall’art. 9, comma 4 del D.P.R. 445/2000. Il piano di sicurezza deve considerare almeno i seguenti aspetti: • analisi dei rischi; • politiche di sicurezza; • interventi operativi; • misure di sicurezza per la tutela dei dati personali; • verifica ed aggiornamento del piano. In particolare, l’articolo 7 del D.P.C.M. 31 ottobre 2000 definisce i requisiti minimi di sicurezza dei sistemi di protocollo informatico. 20 5 GESTIONE DOCUMENTALE E GESTIONE DEI FLUSSI DI LAVORO Per Gestione documentale si intende la gestione informatica dei documenti in modalità avanzata. Si tratta di una soluzione che privilegia ed esalta essenzialmente le potenzialità legate alla gestione informatizzata dei documenti e degli archivi. Essa consiste in realtà in attività assai eterogenee, che variano a seconda del grado di funzionalità da attuare, ma che trovano il loro comune presupposto fondamentale nella dematerializzazione dei documenti cartacei e quindi della disponibilità degli stessi a livello informatico. Essa prevede le seguenti attività: • registrazione con trattamento delle immagini (acquisizione digitalizzata dei documenti cartacei); • assegnazione per via telematica al destinatario; • gestio ne avanzata della classificazione dei documenti; • collegamento dei documenti alla gestione dei procedimenti. A queste può aggiungersi la realizzazione di uno specifico archivio documentale per quei documenti di alto contenuto informativo che meritano uno specifico trattamento (prevedendo ad esempio la creazione di compendi, l'uso di parole chiave per una indicizzazione più dettagliata, ecc.). La gestione dei flussi di lavoro realizza le seguenti funzionalità (vedasi punto precedente 2.2.4): • informatizzazione dei processi relativi ai flussi documentali in entrata e in uscita; • informatizzazione dei processi relativi ai flussi documentali interni; • integrazione con i flussi di lavoro. Questa ultima fase è quella che prevede la reingegnerizzazione dei processi dell’Amministrazione al fine di una loro successiva informatizzazione: in particolare vengono gestiti mediante sistemi integrati di flussi di lavoro tutti quei processi che possiedono i requisiti di complessità, ripetitività e stabilità dell’iter. E’ evidente che se lo scopo da perseguire è la revisione e la razionalizzazione dei processi amministrativi (Business Process Reengeneering), il raggiungimento di tale obiettivo è propedeutico per l’attuazione anche del Progetto Protocollo e Gestione documentale. Per poter affrontare i problemi specifici di una corretta gestione elettronica dei documenti, è opportuno analizzare, in sintesi, natura e finalità del sistema documentario, nonché le attività principali che lo caratterizzano, a cominciare dal concetto e dalla funzione del documento, dalla definizione di sistema documentario e di archivio, dall'analisi delle principali funzioni che caratterizzano nel modello organizzativo e normativo italiano la formazione dei documenti (registrazione dei documenti e registrazione di protocollo, classificazione d'archivio), nonché la tenuta degli archivi e gli aspetti organizzativi (le funzioni del Servizio per la tenuta dei documenti e degli archivi, il manuale di gestione previsto dalle regole tecniche del D.P.R. 428/98). Nella più recente attività normativa italiana, a partire dalla legge 241/1990, il documento è definito in quanto rappresentazione del contenuto di atti. L'elemento qualificante dell'entità documentaria (cioè la ragione della sua produzione e tenuta) è, infatti, costituito dalla relazione con l'attività amministrativa e pratica cui partecipa in quanto strumento di memorizzazione stabile nel tempo e nello spazio. 21 I requisiti per l’adozione del protocollo informatico ed il trattamento elettronico dei procedimenti amministrativi riguardano il documento informatico, il formato dei documenti informatici, la firma digitale, l’archiviazione dei documenti, l’accesso telematico, la sicurezza. I requisiti vincolano le Amministrazioni non solo sul piano organizzativo e tecnologico ma anche per quanto attiene le acquisizioni dei relativi servizi e tecnologie tramite le procedure di appalto. I requisiti definiti dal legislatore riguardano: • • • • • i documenti informatici; i formati relativi ai documenti informatici; la firma digitale nei documenti informatici; la gestione informatica dei documenti; la gestione dei flussi documentali. 5.1 Requisiti dei documenti informatici La formazione e la conservazione dei documenti informatici delle Pubbliche Amministrazioni (art.3 della deliberazione Aipa 51/2000) devono essere effettuate secondo i seguenti requisiti: • • • • • • identificabilità del soggetto che ha formato il documento informatico e dell’amministrazione di riferimento; sottoscrizione, quando prescritta, dei documenti informatici tramite la firma digitale ai sensi del D.lgs 10/2002 e delle vigenti norme tecniche; idoneità dei documenti ad essere gestiti mediante strumenti informatici e ad essere registrati mediante il protocollo informatico, ai sensi del D.P.R. 445/2000; accessibilità ai documenti informatici tramite sistemi informativi automatizzati; leggibilità dei documenti; interscambiabilità dei documenti. Il legislatore sottolinea che solo l’esistenza di tutti i requisiti rende validi e rilevanti i documenti a tutti gli effetti di legge (art.3, comma 2, della Deliberazione Aipa 51/2000). La formazione e la conservazione non sono considerate dal legislatore solo una operazione tecnologica ma, prima dell’intervento di automazione, il sistema documentale e procedimentale devono essere sottoposti a processi di semplificazione e razionalizzazione (legge 241/90; art.3, comma 3, della Deliberazione Aipa 51/2000). I contenuti e la struttura dei documenti sono definiti dalla dirigenza e nell’ambito dell’autonomia delle Amministrazioni, con riferimento all’ordinamento delle stesse(art.3, comma 4, Deliberazione Aipa 51/2000). In particolare, per quanto riguarda le modalità di trasmissione e registrazione dei documenti informatici si rinvia a quanto stabilito dall’art. 15 del D.P.C.M. 31 ottobre 2000. Per la leggibilità dei documenti nel tempo si rinvia a quanto stabilito dall’articolo 16 del D.P.C.M. 31 ottobre 2000 e alla deliberazione Aipa n. 42/2001 che sostituisce la precedente deliberazione n. 24/1998. 5.2 Requisiti relativi ai formati dei documenti informatici. I formati adottati devono possedere almeno i seguenti requisiti (art. 4 della Deliberazione Aipa n. 51/2000): 22 • • • • • consentire, nei diversi ambiti di applicazione e per le diverse tipologie di trattazione, l’archiviazione, la facilità di lettura, l’interoperabilità e l’interscambio dei documenti; la non alterabilità del documento durante le fasi di accesso e di conservazione; la possibilità di effettuare operazioni di ricerca tramite indici di classificazione e di archiviazione, nonché sui contenuti dei documenti; l’immutabilità nel tempo del contenuto e della sua struttura (per cui i documenti informatici non devono contenere macroistruzioni o codice eseguibile, tali da attivare funzionalità che possano modificarne la struttura o il contenuto); la possibilità di integrare il documento informatico con immagini, suoni e video, purché incorporati in modo irreversibile e nel rispetto dei requisiti di cui alle lettere b) e d) della citata deliberazione. 5.3 Sistemi di identificazione ed autenticazione Per la formazione e la gestione di documenti informatici per i quali non è prevista la sottoscrizione, le Pubbliche Amministrazioni possono utilizzare sistemi elettronici di identificazione ed autenticazione nell’ambito della propria autonomia organizzativa e dei processi di razionalizzazione (art. 5, comma 3, della Deliberazione Aipa 51/2000). 5.4 Conservazione ed esibizione dei documenti informatici Per la conservazione e la esibizione dei documenti informatici (art. 7 della Deliberazione Aipa n. 51/2000) si applicano le norme di cui alla deliberazione Aipa n. 42/2001 e agli articoli 60 e 61 del DPCM 8 febbraio 1999 e successive modificazioni ed integrazioni. Attraverso la conservazione elettronica dei documenti si eviteranno duplicazioni e accumuli di copie cartacee e verrà favorita la trasformazione graduale degli archivi cartacei della P.A. in sistemi informativi automatizzati ad alto livello di sicurezza ed affidabilità. Inoltre, sarà possibile realizzare sistemi di ricerca più efficaci e più efficienti. Al riguardo si sta ultimando la stesura di un documento rivolto alle Amministrazioni, recante linee guida per l’archiviazione e per la conservazione documentale; tale documento intende ampliare il presente contesto, esaminando anche alcuni aspetti dell’archiviazione e della conservazione digitale strettamente connessi ai processi di archiviazione sostitutiva. 5.5 Requisiti per la gestione informatica dei documenti Il sistema di gestione informatica dei documenti (art. 52 del D.P.R. 445/2000) deve: • • • • garantire la sicurezza e l’integrità del sistema; garantire la corretta e la puntuale registrazione di protocollo dei documenti in entrata ed in uscita; fornire informazioni sul collegamento esistente tra ciascun documento ricevuto dall’Amministrazione e gli atti dalla stessa formati al fine dell’adozione del provvedimento finale; consentire il reperimento delle informazioni riguardanti i documenti registrati; 23 • • consentire, in condizioni di sicurezza, l’accesso alle informazioni del sistema da parte dei soggetti interessati, nel rispetto delle disposizioni in materia di “privacy” con particolare riferimento al trattamento dei dati sensibili; garantire la corretta organizzazione dei documenti nell’ambito del sistema di classificazione d’archivio adottato. Gli interventi sopra indicati esprimono un sistema di gestione documentale di tipo integrato, definito in tutti i suoi aspetti strutturali, funzionali e relazionali sotto il profilo documentale, organizzativo ed informatico. La gestione documentale di questo tipo non può essere delegata solo ai responsabili dei sistemi informatici; soggetti interessati sono anche i dirigenti e/o i responsabili delle diverse unità organizzative, i quali decidono le regole interne da adottare in materia documentale. 5.6 Requisiti del sistema per la gestione dei flussi documentali Il sistema per la gestione dei flussi documentali, oltre a possedere i requisiti di cui all’articolo 52 del D.P.R. 445/2000, ai sensi dell’articolo 65 del D.P.R. 445/2000, deve anche: • • • • fornire informazioni sul legame esistente tra ciascun documento registrato, il fascicolo ed il singolo procedimento cui esso è associato; consentire il rapido reperimento delle informazioni riguardanti i fascicoli, il procedimento ed il relativo responsabile, nonché la gestione delle fasi del procedimento; fornire informazioni statistiche sull’attività dell’ufficio; consentire lo scambio di informazioni con sistemi per la gestione dei flussi documentali di altre amministrazioni al fine di determinare lo stato e l’iter dei procedimenti complessi. Tale sistema di gestione dei documenti e dei relativi flussi è di tipo “aperto”, totalmente informatico, e deve quindi essere progettato e realizzato in tutte le sue componenti “prima” dell’automazione del sistema stesso. Ciò significa che le amministrazioni devono definire tipologia dei documenti, relazioni tra documenti e procedimenti, struttura dei fascicoli relativi ai procedimenti, iter dei procedimenti stessi, sistemi di ricerca dei documenti e dei fascicoli. Anche in questo caso, non si tratta di una operazione informatica ma di un intervento complesso di tipo documentale, organizzativo, procedurale e tecnico che deve impegnare tutta la dirigenza e/o i responsabili delle unità organizzative. 24 6 CONTESTO TECNOLOGICO DI RIFERIMENTO Al fine di adottare un sistema di protocollo informatico a norma del D.P.R. 445/2000, da parte di ciascuna Amministrazione deve esserne valutato l’impatto sul sistema informativo. Le indicazioni in merito alla soluzione da adottare dipendono dal contesto specifico. Per le architetture di riferimento si può consultare il documento ”Linee guida alla realizzazione dei sistemi di protocollo informatico e gestione dei flussi documentali nelle pubbliche amministrazioni” (GEDOC 2), pubblicato dall’Autorità per l’informatica nella pubblica amministrazione nel settembre 2000. Tuttavia, qualunque sia la soluzione tecnologica adottata, si deve tenere presente che il sistema deve essere dotato di alta affidabilità ed in particolare devono essere previste le soluzioni di emergenza in caso di caduta del sistema, in quanto l’applicazione ai processi di lavoro di ciascuna Amministrazione può risultare particolarmente critica (D.P.C.M. 31 ottobre 2000, art.7 Requisiti minimi di sicurezza dei sistemi di protocollo informatico). A tal fine è necessario approntare un piano e delle procedure di sicurezza (vedasi punto precedente 2.2.2), e le informazioni trattate devono rispondere ai principi di riservatezza imposti dalla normativa sulla “privacy”. 6.1 Verifica di conformità Allo scopo di fornire un ausilio alle Amministrazioni nell’attuazione del progetto di automazione della tenuta del protocollo e della gestione elettronica dei documenti ed in particolare nella verifica delle funzionalità dell’applicazione realizzata/acquisita, il Centro di Competenza ha redatto e pubblicato (cfr. http://protocollo.gov.it) il documento “Supporto alla verifica e alla valutazione dei Sistemi di protocollo informatico e di gestione dei flussi documentali”, contenente una lista di controllo per la verifica della conformità di tali sistemi ai requisiti desumibili dal quadro di riferimento normativo e tecnologico. Inoltre, tutte le Amministrazioni, indipendentemente dalla scelta effettuata, possono trovare in tale documento un elenco di requisiti di tipo organizzativo che specifica il contesto organizzativo e di processo coerente con l’introduzione del sistema di protocollo informatico. 6.2 Servizio di gestione del protocollo informatico e dei flussi documentali in modalità ASP Al fine di fornire ulteriori strumenti per l’attuazione della normativa sulla gestione elettronica dei documenti, il Centro Tecnico per la R.U.P.A. ha promosso la realizzazione di un servizio di gestione del protocollo informatico e dei flussi documentali in modalità ASP per le pubbliche amministrazioni. Con questo obiettivo il Centro tecnico, avvalendosi della Consip nella funzione di stazione appaltante, ha in corso di espletamento la procedura di gara per l’affidamento del servizio ad operatori di mercato (vedasi bando per la procedura di gara ristretta pubblicato sul sito http://protocollo.gov.it). Il servizio offerto alle Amministrazioni si articola in: - REPRO - Gestione nucleo minimo protocollo - GEDOC - Gestione documentale - STORE – Archiviazione ottica dei documenti - Altri servizi accessori tra cui servizi di supporto, consulenza organizzativa (BPR); formazione. 25 La fornitura sarà regolata da un contratto quadro stipulato tra il fornitore aggiudicatario e il Centro Tecnico per al R.U.P.A. della durata di 48 mesi prorogabile per ulteriori 24 mesi. Tale servizio è rivolto a tutte le Pubbliche Amministrazioni previste dal Decreto legislativo 165/2001 che devono manifestare al Centro Tecnico la loro volontà di aderire attraverso la sottoscrizione di una specifica convenzione pubblicata sul sito http://protocollo.gov.it. Le Amministrazioni potranno usufruire del servizio emettendo specifici “Ordinativi di fornitura” nell’ambito del contratto quadro, sottoscritto dal Centro Tecnico con il fornitore aggiudicatario. L’Amministrazione aderente potrà usufruire in modo flessibile di qualsiasi servizio tra quelli previsti dalla fornitura con il solo vincolo di aderire al servizio REPRO per un periodo di almeno 24 mesi. I servizi GEDOC, STORE e gli altri servizi accessori, potranno essere richiesti solo dopo aver aderito al servizio di base REPRO. Alla scadenza del contratto verrà fornito all’Amministrazione il software applicativo e la relativa documentazione . Qualora l’adesione delle Amministrazioni superi i massimali previsti per la fornitura in corso di aggiudicazione, il Centro Tecnico provvederà a bandire ulteriori gare per l’aggiudicazione di nuove forniture. In tal caso, in caso si manifesti l’esigenza da parte di gruppi di Amministrazioni locali aggregate a livello territoriale, il Centro Tecnico potrà verificare la possibilità di specializzare la fornitura sul territorio, favorendo la gestione locale di analoghe iniziative. Il servizio proposto è fortemente innovativo in quanto, in attuazione delle norme finalizzate alla semplificazione dei procedimenti amministrativi, applica il principio del “riuso” del software di proprietà del Ministero dell'economia e delle finanze e si avvale per la prima volta di un servizio erogato in modalità ASP. Tali scelte permettono, da un lato, di rendere disponibile il servizio in tempi rapidi, dall’altro, di limitare i costi a carico delle Amministrazioni a quelli relativi all’effettivo utilizzo del servizio (costi a consumo). 6.3 Interoperabilità dei sistemi di protocollo La circolare Aipa del 7 maggio 2001 recepisce le indicazioni presenti nel D.P.R. 445/2000 e fornisce le regole tecniche per l’interoperabilità dei sistemi di protocollo, ossia per il “trattamento automatico, da parte di un sistema di protocollo ricevente, delle informazioni trasmesse da un sistema di protocollo mittente, allo scopo di automatizzare le attività ed i processi amministrativi conseguenti”. Il Centro Tecnico rende disponibili alcune caselle di posta elettronica da utilizzate per effettuare i test di interoperabilità dei sistemi di protocollo informatico. 6.4 Posta certificata Laddove lo scambio dei flussi comporta uno scambio documentale lo strumento tecnico a supporto è la posta certificata. Quest’ultima, ai sensi dell’articolo 14 del D.P.R. 445/2000, è un servizio di messaggistica che, attraverso l’utilizzo dei relativi standard, è in grado di fornire ricevute di recapito. Le stesse, firmate elettronicamente dal sistema emittente, sono messaggi generati automaticamente dal servizio di posta certificata, recanti una serie di informazioni che caratterizzano l’evento cui sono associate. Ulteriori funzionalità accessorie riguardano la garanzia della confidenzialità, dell’integrità, e della storicizzazione delle ricevute di recapito. Il servizio di posta certificata è strettamente correlato all’Indice della PA, poiché in esso sono pubblicati gli indirizzi di posta certificata associati alle AOO e alle funzioni organizzative eventualmente previste dalle Amministrazioni. 26 6.5 Cooperazione applicativa Tra gli obiettivi del piano d’azione di e- government, necessari a mettere in atto procedure di trasparenza degli atti amministrativi, l’erogazione di servizi integrati ai cittadini e alle imprese implica l’integrazione tra i servizi di diverse Amministrazioni. Sul piano tecnologico ciò si traduce nell’adozione di uno standard comune per le singole interazioni tra le Pubbliche Amministrazioni, definito nella busta di e-government allegata al relativo Bando e nelle successive specifiche indicazioni che verranno fornite da parte del Centro tecnico per la R.U.P.A.. 27 ALLEGATO 3 57 Emesso da: Titolo documento: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Codice doc.: Area infrastrutture nazionali condivise Guida ai servizi di Indice delle amministrazioni pubbliche e delle aree organizzative omogenee e Posta Elettronica Certificata Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 1 di 32 Emesso da: Titolo documento: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Codice doc.: INDICE 1. MODIFICHE DOCUMENTO........................................................................................................................ 3 2. RIFERIMENTI................................................................................................................................................ 3 3. TERMINI E DEFINIZIONI .......................................................................................................................... 4 4. OBIETTIVI E CONTENUTI DEL DOCUMENTO..................................................................................... 5 5. I SERVIZI IN SINTESI................................................................................................................................... 5 5.1. 5.2. 6. ACCESSO ED UTILIZZO DEI SERVIZI ...................................................................................................... 8 6.1. 6.2. 6.3. 7. L’INDICE DELLE P.A. E DELLE A.O.O. ................................................................................................................................ 5 LA POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA ...............................................................................................................................7 RUOLI E COMPITI ...................................................................................................................................................................... 8 PREDISPOSIZIONE DEI DATI PER L’INSERIMENTO NELL’IPA.........................................................................................10 PROCEDURE DI GESTIONE DEI SERVIZI .............................................................................................................................11 6.3.1. Accreditamento PA..........................................................................................................................................................12 6.3.2. Raccolta ed invio delle informazioni da pubblicare ............................................................................................................13 6.3.3. Rimozione di una PA dall’IPA ......................................................................................................................................13 6.3.4. Iscrizione AOO ...............................................................................................................................................................14 6.3.5. Modifica UO ...................................................................................................................................................................14 6.3.6. Modifica AOO................................................................................................................................................................15 6.3.7. Cancellazione AOO ........................................................................................................................................................15 6.3.8. Conservazione dati storici .................................................................................................................................................16 6.3.9. Accesso ai dati storici .......................................................................................................................................................16 6.3.10. Consultazione dell’IPA ..............................................................................................................................................16 6.3.11. Accesso alle caselle di PEC.........................................................................................................................................17 6.3.12. Riepilogo Ruoli/Fasi..................................................................................................................................................17 MODALITÀ E FORMATI PER L’INVIO DEI DATI...................................................................................18 7.1. 7.2. 7.3. 7.4. 7.5. DATI RIGUARDANTI L’AMMINISTRAZIONE........................................................................................................................19 7.1.1. Esempio LDIF (amministrazione) ..................................................................................................................................21 7.1.2. Esempio Testo con delimitatore (amministrazione) ...........................................................................................................22 DATI RELATIVI ALL’AREA ORGANIZZATIVA OMOGENEA .............................................................................................22 7.2.1. Esempio LDIF (AOO) ..................................................................................................................................................24 7.2.2. Esempio Testo con delimitatore (AOO) ...........................................................................................................................24 DATI RELATIVI ALLE UNITÀ ORGANIZZATIVE.................................................................................................................24 7.3.1. Esempio LDIF (U.O.) ...................................................................................................................................................26 7.3.2. Esempio testo con delimitatore (U.O.) ..............................................................................................................................28 ULTERIORI ISTRUZIONI SUL FORMATO DEI DATI .............................................................................................................29 7.4.1. Dominio di Posta Elettronica Certificata..........................................................................................................................29 7.4.2. Codici...............................................................................................................................................................................29 7.4.3. Nomenclatura delle AOO................................................................................................................................................30 7.4.4. Sintassi dei campi descrittivi .............................................................................................................................................31 7.4.5. Formato delle date ............................................................................................................................................................31 TRASMISSIONE DEI DATI .......................................................................................................................................................32 Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 2 di 32 Emesso da: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Titolo documento: Codice doc.: 1. MODIFICHE DOCUMENTO Descrizione Modifica Edizione Data Prima emissione 1 30/07/2002 Modifica tracciati ed esempi per l’invio dei dati da pubblicare 2 31/10/2002 Aggiornamenti al formato dei dati da inviare per la pubblicazione 3 18/12/2002 Versione ad uso interno non pubblicata 4 n/a Estensione dati pubblicati nell’IPA, aggiornamento schemi ed esempi 5 16/06/2003 Aggiornamento esempi LDIF e Testo 6 15/12/2003 Modifica formato LDIF per AOO (§ 7.2) 7 19/02/2004 Aggiunta esempi per formati LDIF e Testo 8 4/03/2004 Inserimento paragrafo 7.5 per la trasmissione dei dati 9 10/03/2004 Inseriti riferimenti ad attributo “dominioPEC” 2. RIFERIMENTI Codice Titolo DPCM 31/10/2000 Decreto PCM del 31/12/2000: Regole tecniche per il protocollo informatico di cui al DPR 20/10/1998 n.428 Circ. 7/5/2001 n.AIPA/CR/28 Circolare AIPA del 7/5/2001 di cui all.art. 18, comma 2, del DPCM 31/10/2000 AttoAggiuntivo2 Interoperabilità R.U.P.A. Atto Aggiuntivo n.2 al Contratto Quadro per i Servizi di Interoperabilità R.U.P.A. Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 3 di 32 Emesso da: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Codice doc.: Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Titolo documento: 3. TERMINI E DEFINIZIONI Termine/Acronimo R.U.P.A. PA AOO Descrizione Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Pubblica Amministrazione Area Organizzativa Omogenea UO Unità Organizzativa IPA Indice della Pubblica Amministrazione IAOO Indice delle Aree Organizzative Omogenee IUO Indice delle Unità Organizzative PEC Posta Elettronica Certificata CA Certification Authority LDAP Lightweight Directory Access Protocol LDIF LDAP Data Interchange Format DIT Directory Information Tree Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 4 di 32 Emesso da: Titolo documento: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Codice doc.: 4. OBIETTIVI E CONTENUTI DEL DOCUMENTO Nel presente documento sono descritti i compiti e le attività a carico delle amministrazioni pubbliche che devono essere avviate per l’attivazione dell’Indice della Pubblica Amministrazione (IPA) e per l’accesso al servizio di Posta Elettronica Certificata (PEC) disponibile nell’ambito della R.U.P.A.. Tali compiti sono descritti nelle procedure di gestione dei servizi. Una particolare attenzione è stata posta alle modalità ed ai formati che devono essere utilizzati da parte delle amministrazioni per la comunicazione delle informazioni che saranno pubblicate nell’IPA. 5. I SERVIZI IN SINTESI 5.1. L’Indice delle P.A. e delle A.O.O. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 31 ottobre 2000, recante le regole tecniche per il protocollo informatico nella pubblica amministrazione, istituisce l’Indice delle amministrazioni pubbliche e delle Aree Organizzative Omogenee, accessibile per via telematica, come supporto all’interoperabilità dei sistemi di protocollo informatico. In tale decreto sono state indicate le informazioni minime che devono essere contenute nell’Indice e le modalità d’accesso e di gestione delle stesse; la realizzazione e la responsabilità del funzionamento dell’Indice sono affidate al CNIPA. Il servizio di Indice delle amministrazioni pubbliche (IPA) realizzato vede l’estensione delle informazioni gestite e la possibilità d’integrazione con altri indici, peraltro prevista dal legislatore, al fine di costituire un punto di riferimento per l’individuazione e l’accesso ai servizi telematici offerti dalla Pubblica Amministrazione. Da un punto di vista informativo, l’IPA può essere considerato composto di due indici logici distinti: 1. l’indice delle unità organizzative (IUO), contenente le informazioni relative la struttura organizzativa delle amministrazioni accreditate presso l’indice; Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 5 di 32 Emesso da: Titolo documento: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Codice doc.: 2. l’indice delle Aree Organizzative Omogenee1 (IAOO), organizzato per amministrazioni e contenente le informazioni sulla composizione delle relative AOO. L’IUO descrive la struttura organizzativa di ciascuna amministrazione in termini di unità organizzative e della relativa struttura gerarchica. Esso contiene, per ciascuna unità organizzativa, le informazioni riguardanti la sede o le sedi e la loro denominazione ed indirizzo postale, unitamente alle modalità di accesso telematico ad eventuali servizi applicativi on-line resi disponibili e gli indirizzi delle caselle di posta elettronica, eventualmente afferenti ad un sistema di Posta Elettronica Certificata. L’IAOO contiene la descrizione dei dati tecnici e di tutte le informazioni rilevanti che caratterizzano l’accesso telematico ad ogni AOO e, in particolare, per lo scambio di messaggi di posta elettronica verso le relative caselle di posta istituzionali, afferenti ad un sistema di Posta Elettronica Certificata. In esso le AOO sono organizzate in base alle amministrazioni di appartenenza e contengono l’indicazione delle unità organizzative utenti per le quali sono riferimento, descrivendo, di fatto, una partizione dell’insieme delle UO dell’amministrazione. Lo schema utilizzato, esemplificato nella figura seguente, modella tale struttura logica creando dei legami tra UO ed AOO attraverso collegamenti bidirezionali, al fine di soddisfare esigenze di navigabilità e ricerca nell’IPA, a partire da informazioni sulla struttura organizzativa dell’amministrazione. Ad una Area Organizzativa Omogenea (AOO) corrisponde un insieme di unità organizzative dell’amministrazione che usufruiscono, in modo omogeneo e coordinato, dei servizi informatici per la gestione dei flussi documentali, ed in particolare, del servizio di protocollazione. 1 Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 6 di 32 Emesso da: Titolo documento: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Codice doc.: Il corretto e tempestivo aggiornamento delle informazioni pubblicate nell’IPA sarà responsabilità diretta delle singole amministrazioni, secondo le modalità descritte in seguito. 5.2. La Posta Elettronica Certificata La Posta Elettronica Certificata (PEC) è un servizio di messaggistica che, attraverso l’utilizzo degli standard riguardanti la posta elettronica, è in grado di fornire attestazioni di recapito con garanzia di identificazione del mittente e del destinatario. Il servizio comprende ulteriori funzionalità accessorie per garantire la confidenzialità, l’integrità, il non ripudio, la tracciabilità e la storicizzazione del flusso dei messaggi. Le attestazioni o ricevute di recapito sono messaggi di posta elettronica, generati automaticamente dal servizio di Posta Elettronica Certificata, utilizzati per attestare le fasi della trasmissione. Tali ricevute, firmate elettronicamente dal sistema emittente, contengono una serie di informazioni che caratterizzano l’evento cui sono associate, quali data e ora, mittente, destinatario, oggetto etc. Il servizio di PEC consentirà alla Pubblica Amministrazione centrale di disporre di un’infrastruttura di posta elettronica in linea con la normativa vigente in tema di trasmissione documentale (DPR 445/2000) e di avviare la gestione elettronica dei flussi documentali. L’utilizzo delle caselle di PEC implica l’abilitazione al transito dei protocolli POP3, IMAP4, SMTP e HTTPS, necessari per l’accesso alle stesse, da e verso i sistemi che erogano il servizio di PEC, operanti presso il Centro di Gestione dei servizi di Interoperabilità (CG-I) della RUPA. Il servizio di PEC è strettamente correlato all’IPA, che ne costituisce un prerequisito funzionale, poiché in esso sono pubblicati gli indirizzi di Posta Elettronica Certificata associati alle A.O.O. ed alle funzioni organizzative eventualmente previste dalle amministrazioni. Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 7 di 32 Emesso da: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Titolo documento: Codice doc.: 6. ACCESSO ED UTILIZZO DEI SERVIZI Per l’avvio dei servizi di IPA e PEC, le amministrazioni interessate devono mettere in atto una serie d’azioni, sia di carattere organizzativo che tecnologico, al fine di permettere l’utilizzo degli stessi per la gestione e lo scambio di documenti elettronici, anche attraverso sistemi di protocollo informatico. A causa dello stretto legame fra i due servizi e del carattere propedeutico dell’IPA rispetto alla PEC, le attività e le procedure di seguito descritte riguarderanno prevalentemente il primo, a meno di peculiarità, opportunamente evidenziate, relative al secondo. 6.1. Ruoli e compiti Il processo di gestione dei servizi vede coinvolti più attori con ruoli diversi in funzione delle specifiche attività svolte, quali: • • • • consultazione delle informazioni contenute nell’IPA; accreditamento di una PA presso l’Indice PA e presso il servizio di Posta Elettronica Certificata; aggiornamento dei dati AOO e UO pubblicati nell’IPA; accesso ai dati storici relativi all’IPA. Nell’ambito di tali attività alle amministrazioni spetta l’individuazione delle figure che ricopriranno i seguenti ruoli e l’attribuzione alle stesse delle relative responsabilità: • • Referente Amministrazione: referente unico per entrambi i servizi, individuato dall'amministrazione in fase di accreditamento; tale figura è responsabile della comunicazione al Gestore/Fornitore dell’IPA, nei formati previsti, di tutte le informazioni relative ad iscrizione e cancellazione delle AOO ed alle modifiche nella struttura delle UO, comprese tutte le informazioni relative la Posta Elettronica Certificata. Utente: generico utente che accede all’IPA per la consultazione delle informazioni ivi pubblicate, o un utente di PEC che attraverso account opportunamente abilitati e secondo le modalità previste accede alla propria casella di posta. Completano l’elenco le seguenti figure di coordinamento, esterne alle amministrazioni: • Responsabile IPA e PEC: supervisiona e coordina lo sviluppo e la gestione dei servizi di IPA e PEC, garantendo la coerenza del processo d’accreditamento di una amministrazione presso l’Indice e dei processi di comunicazione fra le PA Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 8 di 32 Emesso da: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Titolo documento: • Codice doc.: ed il Gestore/Fornitore dell’IPA e della PEC. Tale funzione sarà ricoperta dal CNIPA, anche secondo quanto previsto dal DPCM 31/10/2000; Gestore/Fornitore: garantisce la rispondenza dei dati forniti dalle PA con i dati effettivamente pubblicati nell’IPA; è responsabile di tutte le operazioni di gestione, manutenzione e pubblicazione dei dati forniti. È responsabile della creazione e gestione delle caselle di PEC secondo le informazioni fornite dalle PA. Tale funzione sarà svolta dalla società EDS Pubblica Amministrazione SpA,. fornitrice dei servizi. Con la tabella seguente s’intende fornire una descrizione schematica dei ruoli e delle attività di competenza delle specifiche figure sopra definite. Funzione • Referente Amministrazione • • Utente • • Responsabile IPA e PEC • • Guida_IndicePA_PostaCert.doc Elenco compiti/responsabilità fornisce, in fase di accreditamento dell’amministrazione c/o l’IPA, nei formati previsti, i dati relativi la struttura organizzativa della PA e le sue AOO, comprese tutte le informazioni relative la PEC, indicandone anche i rispettivi responsabili; fornisce al Gestore dell’IPA tutti i dati necessari per definire variazioni alla struttura organizzativa della PA. accede alla propria casella di PEC attraverso account opportunamente abilitati e secondo le modalità previste; accede alle informazioni dell’IPA attraverso le interfacce di consultazione rese disponibili dal Gestore/Fornitore. supervisiona lo sviluppo e la gestione dell’IPA e della PEC; coordina il processo di accreditamento di una PA presso l’IPA; coordina il processo di rimozione di una PA dall’IPA. Pagina 9 di 32 Emesso da: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Titolo documento: Funzione • • • • • • Gestore/Fornitore • • • • Codice doc.: Elenco compiti/responsabilità effettua l’accreditamento di una PA presso l’IPA, creando la radice per la sua struttura organizzativa; coordina il processo di rimozione di un PA dall’IPA; esegue il caricamento nell’IPA dei dati sulla struttura delle UO della PA forniti dal Responsabile dell’Amministrazione; esegue modifiche alla struttura delle UO di una PA, su indicazione del Responsabile dell’Amministrazione; esegue l’iscrizione/cancellazione delle AOO nell’IPA, su indicazione del Responsabile dell’Amministrazione; esegue modifiche dei dati delle AOO di una PA su indicazione del Responsabile della AOO stessa; è responsabile dell’integrità fisica e logica dei dati contenuti nell’IPA e deve provvedere alle operazioni di salvataggio con cadenza periodica ed a quelle straordinarie in caso di aggiornamenti; è responsabile della disponibilità dei servizi di consultazione ed aggiornamento; deve fornire, su richiesta del Responsabile dell’Amministrazione o del Responsabile dell’IPA, i tracciati delle modifiche effettuate o i file LDIF costituenti l’archivio storico; è responsabile della creazione e gestione delle caselle di PEC, per il servizio disponibile in ambito RUPA, secondo le informazioni fornite dalle PA aderenti al servizio. 6.2. Predisposizione dei dati per l’inserimento nell’IPA Le amministrazioni utente dell’IPA e della PEC devono predisporre i dati e le informazioni di propria competenza per le quali è prevista la pubblicazione nell’IPA. Una parte di tali informazioni è richiesta per l’erogazione del servizio di Posta Elettronica Certificata. Tali informazioni dovranno essere comunicate al Gestore dell’IPA nei formati e con le modalità comunicate dallo stesso. L’insieme minimo di informazioni necessario per il supporto all’interoperabilità dei sistemi di protocollo informatico, previsto dal DPCM del 31/10/2000, riguarda: • • la denominazione, il codice identificativo e l’indirizzo postale di ciascuna amministrazione; l’elenco delle AOO di ciascuna amministrazione; Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 10 di 32 Emesso da: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Codice doc.: Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Titolo documento: • • • la denominazione, il codice identificativo, l’indirizzo telematico della casella istituzionale di posta elettronica di ciascuna AOO; l’elenco degli uffici o unità organizzative utente di ciascuna AOO. l’eventuale riferimento al manuale di gestione della AOO reperibile in forma di documento informatico. Per consentire la completa gestione delle informazioni relative la struttura delle amministrazioni e per agevolare l’individuazione e l’accesso ai servizi telematici offerti, è necessario prevedere la pubblicazione nell’IPA delle seguenti ulteriori informazioni: • • • • • • • • struttura organizzativa di ciascuna amministrazione accreditata descritta in termini di relazioni fra le UO; denominazione, indirizzo di ciascuna UO; casella ufficiale di struttura (eventualmente di PEC), telefono, fax ed altri eventuali canali di comunicazione verso ciascuna UO; collegamento alla AOO di riferimento per ciascuna UO; elenco di altri servizi telematici eventualmente disponibili presso una AOO e/o UO, come ad esempio un sito web o un indice particolare che riporta l’elenco delle persone e dei ruoli, oppure un qualsiasi servizio applicativo accessibile remotamente via rete; eventuali dati relativi la sicurezza, come ad esempio il collegamento alla certification authority emittente i certificati X.509v3 utilizzabili per la connessione telematica sicura, l’autenticazione dei messaggi e/o degli interlocutori; elenco dei servizi telematici offerti da ciascuna UO e relativi collegamenti; collegamenti ad altri indici specifici gestiti autonomamente da ciascuna amministrazione o UO. 6.3. Procedure di gestione dei servizi Le operazioni e le attività di gestione dell’IPA e della PEC che vedono direttamente coinvolte le singole amministrazioni attraverso i ruoli precedentemente descritti, sono le seguenti: • • • • • • accreditamento di una amministrazione, secondo l’art 12 del DPCM 31/12/2000; raccolta ed invio delle informazioni da pubblicare riguardo alle UO ed alle AOO; aggiornamento delle informazioni da pubblicare riguardo alle UO ed alle AOO; rimozione di una amministrazione accreditata; conservazione dei dati storici; consultazione. Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 11 di 32 Emesso da: Titolo documento: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Codice doc.: La coerenza del processo di accreditamento di una amministrazione presso l’IPA verrà garantita dal Responsabile dell’IPA (ruolo assegnato al CNIPA), come successivamente descritto in dettaglio. L’inserimento, la modifica e la cancellazione di informazioni contenute nell’IPA, dovrà avvenire, di concerto con l’amministrazione, mediante lo scambio di documenti firmati, anche digitalmente. L’elenco delle informazioni da pubblicare, dovrà essere trasmesso al Gestore dell’IPA, nei formati indicati nel capitolo successivo, con una delle seguenti modalità: • come allegato, firmato digitalmente dal referente dell’amministrazione, ad un messaggio di posta elettronica2; • attraverso l’interfaccia web disponibile sul sito http://indicepa.gov.it. In caso di utilizzo di quest’ultima modalità, il gestore dell’IPA provvederà, una volta ricevuto l’elenco, a richiedere al referente dell’amministrazione la conferma formale dei dati forniti. Di seguito sono dettagliate le fasi di gestione dell’IPA che vedono direttamente coinvolte le amministrazioni. 6.3.1. Accreditamento PA 1. la PA richiede al Gestore dell’IPA l’accreditamento presso l’Indice, inviando l’apposito modulo disponibile sul sito web http://indicepa.gov.it; 2. il Gestore dell’IPA, di concerto con l’amministrazione in questione e con il Responsabile dell’IPA, verifica che la PA possieda i requisiti necessari all’accreditamento, definisce un codice identificativo per la stessa ed acquisisce quindi i dati previsti per l’accreditamento, tra i quali il dominio di riferimento per la PEC; 3. il Gestore dell’IPA provvede a creare nell’IPA la struttura dati necessaria a contenere i dati della PA (crea il ramo o=AMM,c=it) e nel sistema di PEC il dominio di riferimento indicato; 4. il Gestore dell’IPA comunica via e-mail al Referente della Amministrazione l’avvenuto accreditamento fornendo il codice assegnato all’amministrazione da utilizzare nella segnatura di protocollo, e le credenziali per l’accesso all’area riservata del sito web IPA. 2 Tale modalità implica che le figure interessate siano preventivamente dotate di opportuna carta di firma digitale. Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 12 di 32 Emesso da: Titolo documento: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Codice doc.: Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata 6.3.2. Raccolta ed invio delle informazioni da pubblicare 1. il Referente della Amministrazione provvede ad acquisire le informazioni sulle UO e sulle AOO da pubblicare sull’IPA, le predispone nei formati previsti e le fornisce al Gestore dell’IPA secondo le modalità indicate nel capitolo successivo; 2. il Gestore dell’IPA: • provvede ad eseguire le verifiche di consistenza logica e sintattica dei dati ricevuti; • invia al Referente dell’Amministrazione, in formato elettronico o cartaceo a seconda della modalità di trasmissione utilizzata (e-mail firmata o upload via web), l’elenco delle modifiche richieste, unitamente ai risultati dei controlli effettuati; • in assenza di errori o di incompletezza dei dati, esegue, quindi, un caricamento preliminare dei dati ricevuti, inviando al Referente dell’Amministrazione conferma dell’avvenuta pubblicazione; 3. il Referente dell’Amministrazione, sottoscrive (digitalmente nel caso in cui l’invio sia stato effettuato per via elettronica) e rinvia al Gestore dell’IPA l’elenco delle modifiche eseguite; qualora fossero necessarie delle revisioni, si ritorna al passo 1, per tutti i dati coinvolti; 4. il Gestore dell’IPA, ricevuto l’elenco sottoscritto, provvede al consolidamento della struttura dell’indice ottenuto ed alla sua pubblicazione. 6.3.3. Rimozione di una PA dall’IPA La rimozione di un’amministrazione dall’IPA può avvenire a seguito di: • chiusura dell’amministrazione; • fusione o accorpamento di due o più amministrazioni; In entrambi i casi, la comunicazione dell’evento è a cura del Referente dell’Amministrazione o, in sua vece, del Responsabile dell’IPA; tale comunicazione deve pervenire al Gestore dell’IPA mediante documento firmato (digitalmente nel caso di documento informatico) indicando la data di decorrenza di tale variazione. Una volta ricevuta la richiesta, il Gestore dell’Indice provvede a chiederne l’approvazione al Responsabile dell’Indice. Ricevuta la conferma, il Gestore dell’Indice effettua la cancellazione dei dati di pertinenza dell’Amministrazione dall’indice, previo salvataggio degli stessi in formato LDIF ai fini della loro archiviazione. Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 13 di 32 Emesso da: Titolo documento: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Codice doc.: 6.3.4. Iscrizione AOO 1. il Referente dell’Amministrazione fornisce al Gestore dell’IPA i dati, nei formati previsti, relativi alla AOO da iscrivere, indicandone il rispettivo responsabile e l’indirizzo di PEC della casella istituzionale; 2. il Gestore dell’IPA: • provvede ad eseguire le verifiche di consistenza logica e sintattica dei dati ricevuti; • invia al Referente dell’Amministrazione, in formato elettronico o cartaceo a seconda della modalità di trasmissione utilizzata al passo 1 (e-mail firmata o upload via web), l’elenco delle modifiche richieste, unitamente ai risultati dei controlli effettuati; • in assenza di errori o di incompletezza dei dati, esegue, quindi, un caricamento preliminare dei dati ricevuti, inviando al Referente dell’Amministrazione conferma dell’avvenuta iscrizione; 3. il Referente dell’Amministrazione sottoscrive (digitalmente nel caso in cui l’invio al punto 2 sia stato effettuato per via elettronica) e rinvia al Gestore dell’IPA l’elenco delle modifiche eseguite. Qualora fossero necessarie delle revisioni, si ritorna al passo 2, per tutti i dati coinvolti; 4. il Gestore dell’IPA, ricevuto l’elenco sottoscritto, provvede al consolidamento della struttura dell’indice ottenuto ed alla sua pubblicazione. 6.3.5. Modifica UO 1. il Referente dell’Amministrazione fornisce al Gestore dell’IPA, nei formati previsti, l’indicazione delle variazioni da effettuare alle UO pubblicate; 2. il Gestore dell’IPA: • provvede ad eseguire le verifiche di consistenza logica e sintattica dei dati ricevuti; • invia al Referente dell’Amministrazione, in formato elettronico o cartaceo a seconda della modalità di trasmissione utilizzata al passo 1 (e-mail firmata o upload via web), l’elenco delle modifiche richieste, unitamente ai risultati dei controlli effettuati; • in assenza di errori o di incompletezza dei dati, esegue, quindi, un caricamento preliminare dei dati ricevuti, inviando al Referente dell’Amministrazione conferma dell’avvenuta iscrizione; 3. il Referente dell’Amministrazione, sottoscrive (digitalmente nel caso in cui l’invio al punto 2 sia stato effettuato per via elettronica) e rinvia al Gestore dell’IPA l’elenco delle modifiche eseguite. Qualora fossero necessarie delle revisioni, si ritorna al passo 2, per tutti i dati coinvolti; Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 14 di 32 Emesso da: Titolo documento: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Codice doc.: 4. il Gestore dell’IPA, ricevuto l’elenco sottoscritto, provvede al consolidamento della struttura dell’indice ottenuto ed alla sua pubblicazione. 6.3.6. Modifica AOO 1. il Referente dell’Amministrazione fornisce al Gestore dell’IPA, nei formati previsti, l’indicazione delle variazioni da effettuare alle AOO pubblicate; 2. il Gestore dell’IPA: • provvede ad eseguire le verifiche di consistenza logica e sintattica dei dati ricevuti; • invia al Referente dell’Amministrazione, in formato elettronico o cartaceo a seconda della modalità di trasmissione utilizzata al passo 1 (e-mail firmata o upload via web), l’elenco delle modifiche richieste, unitamente ai risultati dei controlli effettuati; • in assenza di errori o di incompletezza dei dati, esegue, quindi, un caricamento preliminare dei dati ricevuti, inviando al Referente dell’Amministrazione conferma dell’avvenuta iscrizione; 3. il Referente dell’Amministrazione, sottoscrive (digitalmente nel caso in cui l’invio al punto 2 sia stato effettuato per via elettronica) e rinvia al Gestore dell’IPA l’elenco delle modifiche eseguite; qualora fossero necessarie delle revisioni, si ritorna al passo 2, per tutti i dati coinvolti; 4. il Gestore dell’IPA, ricevuto l’elenco sottoscritto, provvede al consolidamento della struttura dell’indice ottenuto ed alla sua pubblicazione; 6.3.7. Cancellazione AOO 1. il Referente dell’Amministrazione fornisce al Gestore dell’IPA, nei formati previsti, l’indicazione del codice della AOO da cancellare; nonché le modifiche da effettuare alle UO conseguenti alla riassegnazione degli uffici utente ad altre AOO; 2. il Gestore dell’IPA: • provvede ad eseguire le verifiche di consistenza logica e sintattica dei dati ricevuti; • invia al Responsabile della AOO, in formato elettronico o cartaceo a seconda della modalità di trasmissione utilizzata al passo 1 (e-mail firmata o upload via web), l’elenco delle modifiche richieste, unitamente ai risultati dei controlli effettuati; • in assenza di errori o di incompletezza dei dati, esegue, quindi, un caricamento preliminare dei dati ricevuti, inviando al Responsabile della AOO conferma dell’avvenuta iscrizione; Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 15 di 32 Emesso da: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Titolo documento: Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Codice doc.: 3. il Referente dell’Amministrazione, sottoscrive (digitalmente nel caso in cui l’invio al punto 2 sia stato effettuato per via elettronica) e rinvia al Gestore dell’IPA l’elenco delle modifiche eseguite; qualora fossero necessarie delle revisioni, si ritorna al passo 2, per tutti i dati coinvolti; 4. il Gestore dell’IPA, ricevuto l’elenco sottoscritto, provvede al consolidamento della struttura dell’indice ottenuto ed alla sua pubblicazione. 6.3.8. Conservazione dati storici Il Gestore dell’Indice effettua sull’IPA le modifiche richieste, previa archiviazione della base dati esistente e del file LDIF contenente le modifiche da apportare. 6.3.9. Accesso ai dati storici Su richiesta del: • Responsabile dell’IPA, • Referente dell’Amministrazione, • Responsabile dell’AOO, saranno rese disponibili le informazioni contenute nell’IPA, ad una certa data, in un formato convenuto (ad esempio LDIF), ovvero i tracciati delle modifiche effettuate in un intervallo di tempo. 6.3.10. Consultazione dell’IPA Sono previste due modalità di accesso/consultazione dei dati contenuti nell’IPA: • tramite protocollo LDAP, con opportune query da sistemi ed applicazioni presenti sulla RUPA e/o da Internet; • tramite interfaccia WEB per utenti delle PA accreditate e/o presenti sulla RUPA e per l’utente generico da Internet. Per la costruzione delle query LDAP sarà resa disponibile la struttura dell’IPA. Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 16 di 32 Emesso da: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Codice doc.: Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Titolo documento: 6.3.11. Accesso alle caselle di PEC L’accesso alle caselle di PEC può avvenire utilizzando: • un client di posta elettronica, fra quelli collaudati, utilizzando i protocolli POP3 o IMAP4 e SMTP; • un browser web, utilizzando il protocollo HTTPS. Il dettaglio della configurazione dei client e le modalità operative di utilizzo del servizio saranno descritte in un apposito manuale utente. 6.3.12. Riepilogo Ruoli/Fasi Nella seguente tabella sono riassunte le attività di competenza dei diversi ruoli in relazione alle varie fasi previste per la gestione dell’IPA e della PEC precedentemente descritte. Per le attività va utilizzata la legenda descritta in calce: Ruoli Responsabi le IPA e PEC Gestore Fornitore Referente Amministrazione C V, M I, S C V, M I,S C,I V, M I, S Iscrizione AOO C V, M I, S Modifica AOO C V, M C, I, S Cancellazione AOO C V, M I, S Modifica UO C V, M I, S Conservazione dati storici C M Accesso dati storici R, A I Fasi Accreditamento di una PA Raccolta ed invio informazioni da pubblicare Rimozione di una PA Consultazione IPA Guida_IndicePA_PostaCert.doc Utente R, A A Pagina 17 di 32 Emesso da: Titolo documento: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Codice doc.: Accesso alle caselle di PEC I M V S A C R A = comunicazione informazioni; = inserimento, modifica e/o cancellazione dati; = verifica dati; = sottoscrizione; = accesso/consultazione dati; = coordinamento e/o supervisione; = ricerca/richiesta dati storici 7. MODALITÀ E FORMATI PER L’INVIO DEI DATI Le amministrazioni che intendono accreditarsi all’IPA ed utilizzare la PEC, dovranno fornire i dati per la pubblicazione e per le successive modifiche, su file elettronici di tipo “testo”, in uno dei seguenti formati: • formato standard LDIF; • testo con campi separati dal carattere “pound” (“#”). In entrambi i casi, i file devono essere in formato testo piatto (estensione “.txt” o “.text”) con righe delimitate dai caratteri di controllo CR/LF (carriage return/line feed) e senza ulteriori informazioni di formattazione. Se viene utilizzato il primo formato (LDIF) tutte le informazioni, sia quelle riguardante l’amministrazione che quelle riguardanti le UO e le AOO, dovranno essere contenute in unico file. Se, invece, viene utilizzato il secondo formato (testo delimitato da “#”), le informazioni dovranno essere inserite suddivise su file distinti, uno per quelle relative all’amministrazione, uno per le UO ed uno per le AOO. Le UO e le AOO saranno descritte in tali file una per riga. Nei paragrafi successivi sono illustrati i campi richiesti per le diverse tipologie di dati, unitamente a degli esempi pratici. Tali schemi sono applicabili tanto al primo caricamento dati, quanto ai successivi invii finalizzati alla modifica dei dati stessi già presenti: ciò vuol dire che ciascuna amministrazione, dovrà comunicare sempre l’intero corpus dei dati da pubblicare, anche nel caso di modifiche riguardanti uno o più oggetti; semplicemente, le entry non modificate saranno re-inviate senza modifiche assieme alle altre. Le colonne riportate nelle seguenti tabelle indicheranno: • N: progressivo numerico del campo; • Dato: descrizione del contenuto del campo; Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 18 di 32 Emesso da: Titolo documento: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata • • Codice doc.: Attributo LDIF: nome del campo secondo la sintassi LDIF (N/A=campo non applicabile per il formato LDIF); Obbligatorio: indicazione di obbligatorietà per il campo. Nel caso di utilizzo del formato testo con delimitatore, per i campi non obbligatori non valorizzati deve essere riportato comunque il delimitatore (##). L’unico delimitatore che non deve essere inserito è quello che delimita a destra l’ultimo campo di ciascuna riga. Negli esempi riportati, si farà riferimento ad una struttura del tipo riportato nella figura che segue: Elemento Descrizione Radice iPA Amministrazione Ufficio/UO AOO Relazione gerarchica Relazione biunivoca 7.1. Dati riguardanti l’Amministrazione L’Amministrazione deve comunicare al Gestore dell’iPA i seguenti dati: N. 1 2 3 Descrizione dato nome esteso amministrazione indirizzo sede legale amministrazione CAP sede legale amministrazione Guida_IndicePA_PostaCert.doc Attributo LDIF description street postalcode Obbligatorio Si No No Pagina 19 di 32 Emesso da: Titolo documento: N. 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 16+6*(n-1) 17+6*(n-1) 18+6*(n-1) 19+6*(n-1) 20+6*(n-1) 21+6*(n-1) 22+6*(n-1) Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Descrizione dato città sede legale amministrazione provincia di appartenenza sede legale3 regione di appartenenza sede legale Nome responsabile4 Cognome responsabile Nome referente5 Cognome referente Indirizzo e-mail referente Telefono Referente Dominio di Posta Elettronica Certificata6 URL sito istituzionale7 Numero n dei servizi offerti8 Nome servizio 1 Descrizione servizio 19 Fruibilità da internet del servizio 110 URL servizio 111 E-mail servizio 112 Telefono servizio 1 … Nome servizio n Descrizione servizio n Fruibilità da internet del servizio n URL servizio n E-mail servizio n Telefono servizio n Titolo del Responsabile Codice doc.: Attributo LDIF l provincia regione nomeResp cognomeResp givenName sn mail telephoneNumber dominioPEC sitoIstituzionale N/A nomes descrizioneS fruibs servizioTelematico mails telephoneNumbers Obbligatorio No No No No No Si Si Si Si No No Si8 No No No No No No nomes descrizioneS fruibs servizioTelematico mails telephoneNumbers titoloResp No No No No No No No Sigla targa automobilistica. Nome e cognome del Ministro, Presidente, Direttore o carica simile dell’amministrazione. 5 Referente unico dell’amministrazione per i servizi di Indice PA e Posta Elettronica Certificata. 6 Nome, scelto dall’amministrazione, del dominio dedicato al servizio di Posta Elettronica Certificata. Per la compilazione di tale campo, consultare la sezione “Istruzioni per la compilazione”. 7 Indicare, se esiste, l’indirizzo internet da cui si accede alla pagina principale del sito istituzionale dell’amministrazione. 8 N° totale dei servizi erogati trasversalmente all’Amministrazione, le cui responsabilità non sono direttamente riconducibili ad un’Unità od Ufficio: qualora tale numero sia diverso da 0, saranno da intendersi obbligatori anche i successivi n campi. 9 Descrizione sintetica ma esauriente delle caratteristiche del servizio offerto e delle modalità di accesso. 10 Indicare “SI” se il servizio è fruibile digitalmente (accesso via internet o altra rete), “NO” altrimenti: tale campo è obbligatorio qualora sia specificato l’attributo “servizioTelematico”. 11 Indirizzo Internet per l’accesso al servizio. 12 Ove non si ritenga possibile indicare recapiti specifici del servizio, indicare i recapiti (e-mail e telefono) dell’U.R.P. a cui sia possibile chiedere informazioni sul servizio. 3 4 Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 20 di 32 Emesso da: Titolo documento: 7.1.1. Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Codice doc.: Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Esempio LDIF (amministrazione) I dati evidenziati in grassetto sono a carico del Gestore dell’IPA: l’Amministrazione è tenuta ad utilizzare i dati comunicati dal Gestore in sede di accreditamento. dn: o=m_ef13, c=it objectclass: top objectclass: organization objectclass: amministrazione o: m_ef description: Ministero dell’Economia e delle Finanze street: Piazza Mastai, 11 postalcode: 00100 l: Roma provincia: RM regione: Lazio sitoIstituzionale: www.finanze.it logoAmm: Finanze.gif nomeResp: Sergio cognomeResp: Bruni TitoloResp: Direttore codiceAmm: 111030003201 nomes: 1#servizio dipartimento politiche fiscali descriziones: 1#Il servizio consente di... fruibs: 1#si servizioTelematico: 1#http://www.finanze.it/polfisch mails: 1#[email protected] telephonenumbers: 1#02333456 tipoAmm: A dominioPEC: finanzecert.it dn: uid=m_ef-mrossi, ou=m_ef, o=referenti objectclass: top objectclass: person objectclass: organizationalperson objectclass: inetorgperson objectclass: newPilotPerson givenname: Mario sn: Rossi cn: Mario Rossi telephonenumber: 06.23456 mail: [email protected] uid: m_ef-mrossi Per quanto riguarda il logo dell’Amministrazione, riportato dall’attributo “logoAmm” ed il cui inserimento è a carico del Gestore dell’iPA, esso dovrà essere una immagine in formato gif, fornita dall’Amministrazione stessa, di dimensioni non superiori ad 85x85 pixel. 13 Codice della amministrazione fornito dal Gestore dell’Indice in fase di accreditamento. Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 21 di 32 Emesso da: Titolo documento: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Codice doc.: Tale logo potrà essere inviato al Gestore dell’IPA mediante posta elettronica all’indirizzo [email protected]. Una volta ricevuta l’immagine, il logo stesso sarà inserito dal Gestore dell’IPA, nel file LDIF. 7.1.2. Esempio Testo con delimitatore (amministrazione) Ministero dell’Economia e delle Finanze#Piazza Mastai, 11#00100#Roma#Lazio #RM#Sergio#Bruni#Mario#Rossi#[email protected]#06.23456#finanzecert.i t#www.finanze.it#1#servizio dipartimento politiche fiscali#Il servizio con sente di...#si#http://www.finanze.it/dippolfisc#[email protected]#02333456# Direttore 7.2. Dati relativi all’Area Organizzativa Omogenea Una AOO è una funzione organizzativa che cura le funzioni di registrazione di protocollo per tutte le unità organizzative ad essa afferenti. Ogni AOO è collocata presso una unità organizzativa, pertanto è necessario descrivere tale unità, analogamente a tutte le altre unità organizzative dell’amministrazione, secondo il formato descritto nel paragrafo 7.3 Per ciascuna AOO, l’amministrazione dovrà fornire i seguenti dati: N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Dato Codice AOO14 Nome AOO14 Indirizzo e-mail istituzionale AOO15 Nome responsabile16 Cognome responsabile16 E-Mail responsabile Telefono responsabile Data istituzione Data soppressione URL CA emittente certificato17 Attributo LDIF aoo description mail nomeResp cognomeResp mailResp telephoneNumberResp dataistituzione datasoppressione CAurl Obbligatorio Si Si Si Si Si No No Si No No Vedi le istruzioni per la codifica e nomenclatura delle AOO. Indirizzo della casella “istituzionale” di posta elettronica certificata associato all’AOO: tale indirizzo dovrà obbligatoriamente essere di Posta Elettronica Certificata. 16 Nome e Cognome del responsabile dell’AOO e del relativo sistema di protocollo informatico. 14 15 Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 22 di 32 Emesso da: Titolo documento: N. 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Codice doc.: Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Dato Telefono Fax Città Indirizzo CAP Regione provincia Numero “n” uffici afferenti18 Codice ufficio 119 Codice ufficio 2 Attributo LDIF Obbligatorio telephonenumber No facsimiletelephonenumber No l No street No postalcode No regione No provincia No N/A Si codiceuff No codiceuff No ... 18+n 19+n 20+n 21+n 22+n 23+n 24+n 25+n 26+n 27+n 28+n 29+n 30+n 31+n ... 20+n+6*(p-1) Codice ufficio n Numero “p” dei servizi Telematici20 Nome Servizio 1 Descrizione Servizio 1 Fruibilità da internet del servizio 1 URL servizio 121 E-mail referente servizio 1 Telefono referente servizio 1 Nome Servizio 2 Descrizione Servizio Telematico 2 Fruibilità da internet del servizio 2 URL servizio 2 E-mail referente servizio 2 Telefono referente servizio 2 codiceuff N/A nomes descriziones fruibs servizioTelematico mailS telephonenumbers nomes descrizioneS fruibs servizioTelematico mails telephonenumbers Nome Servizio p nomes 21+n+6*(p-1) 22+n+6*(p-1) 23+n+6*(p-1) 24+n+6*(p-1) 25+n+6*(p-1) Descrizione Servizio Telematico p Fruibilità da internet del servizio p URL servizio p E-mail referente servizio p Telefono referente servizio p descrizioneS fruibs servizioTelematico mails telephonenumbers No Si No No No No No No No No No No No No No No No No No No Collegamento alla Certification Authority per la verifica della validità dei certificati da utilizzare per l’accesso a servizi protetti. 18 N° degli uffici/unità afferenti all’AOO per il protocollo informatico: tale numero va specificato comunque anche se non vi sono uffici afferenti (ad es. Per una AOO rimossa). 19 Lista dei codici degli uffici di cui alla nota precedente; tali uffici devono essere già presenti nell’IPA. 20 N° totale dei servizi telematici di competenza dell’AOO: indicare tale numero comunque. Se non vi sono servizi specificare “0”. 21 Indirizzo internet e descrizione breve del servizio. 17 Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 23 di 32 Emesso da: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Titolo documento: Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Codice doc.: 7.2.1. Esempio LDIF (AOO) Nell’esempio seguente, per brevità, alcuni campi non sono riportati. I dati riportati in grassetto sono imposti dal Gestore dell’IPA. dn: aoo=aoofin02, o=m_ef, c=it objectclass: top objectclass: aoo aoo: aoofin02 description: Dipartimento per le Politiche Fiscali mail: [email protected] caurl: http://www.poste.it dataistituzione: 1997-05-20 codiceuff: ou=uff01, o=m_ef, c=it codiceuff: ou=uff02, ou=uff01, o=m_ef, c=it codiceuff: ou=uff03, ou=uff01, o=m_ef, c=it telephonenumber: 025487911 l: milano nomeResp: Mario cognomeResp: Rossi telephonenumberResp: 06.23456 mailResp: [email protected] nomes: 1#servizio dipartimento politiche fiscali descriziones: 1#Il servizio consente di... fruibs: 1#si servizioTelematico: 1#http://www.finanze.it/polfisch mails: 1#[email protected] telephonenumbers: 1#02333456 7.2.2. Esempio Testo con delimitatore (AOO) aoofin02#dipartimento per le politiche fiscali#politichefiscali@finanz e.it#mario#rossi#[email protected]#02.9951437#19970520##http://ww w.poste.it#065487911##milano###Lombardia#MI#3#uff01#uff02#uff03#1#serv izio dipartimento politiche fiscali#Il servizio consente di...#si#http ://www.finanze.it/dippolfisc#[email protected]#02333456 Come si può osservare, laddove un campo non è definito (ad esempio il numero di telefono) è necessario che compaia un campo vuoto (##). 7.3. Dati relativi alle Unità Organizzative Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 24 di 32 Emesso da: Titolo documento: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Codice doc.: Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Le unità organizzative devono essere specificate nel file di definizione di dati, in un ordine “top-down”: ciò vuol dire che dovranno comparire prima le Unità Organizzative di livello alto e solo successivamente le Unità Organizzative ad esse afferenti. Ad esempio se un ufficio “X” appartiene ad una unità organizzativa “U” gerarchicamente superiore, nel file dovrà essere definita prima “U” e poi “X”. Per ciascun ufficio/unità, l’amministrazione dovrà fornire i seguenti dati: N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 Dato Codice Ufficio22 Nome Ufficio Codice UO di appartenenza23 Codice AOO di appartenenza24 indirizzo e-mail ufficio25 Casella di Posta Elettronica Certificata26 URL CA emittente certificato Telefono Fax Città Indirizzo CAP regione provincia Nome responsabile Cognome responsabile E-Mail responsabile Telefono responsabile Numero “p” dei servizi27 Nome servizio 1 Descrizione Servizio 128 Fruibilità da Internet Servizio 129 URL servizio 1 E-Mail referente Servizio 130 Attributo LDIF ou description dn aooref mail st CAurl telephonenumber facsimiletelephonenumber l street postalcode regione provincia nomeResp cognomeResp mailResp telephoneNumberResp N/A nomeS descrizioneS fruibS servizioTelematico mailS Obbligatorio Si Si Si Si No Si No No No No No No No No Si Si No No Si No No No No No Codice univoco utilizzato o proposto dall’amministrazione. Codice dell’unità organizzativa (ufficio, divisione, direzione, dipartimento) gerarchicamente superiore che deve essere già presente nell’IPA o comparire all’interno del file inviato. 24 Codice dell’AOO a cui l’unità fa riferimento per il protocollo informatico. 25 Tale indirizzo, se di Posta Elettronica Certificata, deve fare riferimento al dominio di Posta Elettronica Certificata dell’amministrazione. 26 Indicare “SI” se l’indirizzo specificato nel campo 5 fa riferimento ad una casella di Posta Elettronica Certificata, “NO” altrimenti; è obbligatorio se il campo 5 è valorizzato. 27 N° totale dei servizi, sia telematici che non, di competenza dell’unità: tale valore è obbligatorio. Indicare “0” se non vi sono servizi di competenza dell’unità. 28 Descrizione sintetica ma esauriente delle caratteristiche del servizio offerto e delle modalità di accesso. 29 Indicare “SI” se il servizio è fruibile digitalmente (accesso via internet o altra rete), “NO” altrimenti. 22 23 Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 25 di 32 Emesso da: Titolo documento: N. 25 26 27 28 29 30 31 ... 20+6(p-1) 21+6(p-1) 22+6(p-1) 23+6(p-1) 24+6(p-1) 25+6(p-1) Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Codice doc.: Dato Telefono referente Servizio 1 Nome servizio 2 Descrizione Servizio 2 Fruibilità da Internet Servizio 2 URL servizio 2 E-Mail referente Servizio 2 Telefono referente Servizio 2 Attributo LDIF telephonenumberS nomeS descrizioneS fruibS servizioTelematico mailS telephonenumberS Nome servizio p Descrizione Servizio p Fruibilità da Internet Servizio p URL servizio p E-Mail referente Servizio p Telefono referente Servizio p nomeS descrizioneS fruibS servizioTelematico mailS telephonenumberS Obbligatorio No No No No No No No No No No No No No 7.3.1. Esempio LDIF (U.O.) dn: ou=uff01, o=m_ef, c=it objectclass: top objectclass: organization objectclass: organizationalunit objectclass: ufficio o: m_ef ou: uff01 description: Ufficio per il Federalismo Fiscale street: via scarlatti, 30 mail: [email protected] st: no caurl: http://www.sia.it l: Milano regione: Lombardia provincia: MI postalcode: 00192 nomeResp: Vittorio cognomeResp: Bianchi mailResp: [email protected] telephonenumberResp: 06.23459 aooref: aoo=aoofin02, o=m_ef, c=it servizioTelematico: 1#http://www.finanze.it/fedfisch.htm descrizioneS: 1#Web Ufficio per il Federalismo Fiscale nomeS: 1#Web Ufficio per il Federalismo Fiscale fruibS: 1#true telephonenumberS: 1#021412133 mailS: 1#[email protected] dn: ou=uff02, o=uff01, o=m_ef, c=it 30 Ove non si ritenga possibile indicare un referente specifico, indicare i recapiti (e-mail e telefono) dell’U.R.P. a cui sia possibile chiedere informazioni sul servizio. Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 26 di 32 Emesso da: Titolo documento: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Codice doc.: objectclass: top objectclass: organization objectclass: organizationalunit objectclass: ufficio o: m_ef ou: uff02 description: Ufficio tasse street: via dei laghi, 40 mail: [email protected] st: no caurl: http://www.postecom.it l: Roma regione: Lazio provincia: RM postalcode: 00155 nomeResp: Giovanni cognomeResp: Caruso mailResp: [email protected] telephonenumberResp: 06.234566777 aooref: aoo=aoofin02, o=m_ef, c=it dn: ou=uff03, o=uff01, o=m_ef, c=it objectclass: top objectclass: organization objectclass: organizationalunit objectclass: ufficio o: m_ef ou: uff03 description: Ufficio relazioni con il pubblico street: piazza Nievo, 4 mail: [email protected] st: si caurl: http://www.infostrada.it l: Roma regione: Lazio provincia: RM postalcode: 00155 nomeResp: Antonio cognomeResp: Cabrini mailResp: [email protected] telephonenumberResp: 06.234566768 aooref: aoo=aoofin02, o=m_ef, c=it servizioTelematico: 1#http://www.finanze.it/urp.htm descrizioneS: 1#Web Ufficio relazioni con il pubblico nomeS: 1#Sportello relazioni con il pubblico fruibS: 1#true telephonenumberS: 1#021412135 descrizioneS: 2#Il servizio accoglie ricorsi e reclami ed e’ in funzione dalle 8.00 alle 14.00 dal lunedi al venerdi nomeS: 2#Sportello ricorsi fruibS: 2#false telephonenumberS: 2#06992135 Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 27 di 32 Emesso da: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Titolo documento: 7.3.2. Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Codice doc.: Esempio testo con delimitatore (U.O.) uff01#Ufficio per il Federalismo Fiscale##aoofin02#[email protected]#no#http:/ /www.sia.it###milano#via scarlatti, 30#00192#Lombardia#MI#Vittorio#Bianchi#v. [email protected]#06.23459#1#Web Ufficio Federalismo Fiscale#Web Ufficio Fed eralismo Fiscale#true#http://www.finanze.it/fedfisch.htm#referente.federalism [email protected]#021412133 uff02#Ufficio tasse#uff01#aoofin02#[email protected]#no#http://www. postecom.it###roma#via dei laghi, 40#00155#Lazio#RM#Giovanni#Caruso#g.caruso@ finanze.it#06.234566777#0 uff03#Ufficio relazioni con il pubblico#uff01#aoofin02#[email protected]#si# http://www.infostrada.it###Roma#piazza Nievo, 4#00155#Lazio#RM#Antonio#Cabrin i#[email protected]#06.234566768#2#Sportello relazioni con il pubblico#Web Ufficio relazioni con il pubblico#true#http://www.finanze.it/urp.htm##021412 135#Sportello ricorsi#Il servizio accoglie ricorsi e reclami ed e’ in funzion e dalle 8.00 alle 14.00 dal lunedi al venerdi#false###06992135 Si osservi che per “uff01” che dipende direttamente dall’amministrazione, il “codice UO di appartenenza” non è stato specificato, mentre tale informazione è indispensabile per poter correttamente collocare gli altri due uffici. Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 28 di 32 Emesso da: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Titolo documento: 7.4. Codice doc.: Ulteriori istruzioni sul formato dei dati 7.4.1.Dominio di Posta Elettronica Certificata Per la corretta compilazione del campo relativo al dominio di Posta Elettronica Certificata, attenersi alle seguenti linee guida. 1. Il nome dovrà aderire agli standard internet esposti nelle RFC 1035 e 1101. In sintesi esso potrà contenere solo caratteri alfabetici e numeri; l’unico carattere speciale ammesso è “-” (il trattino, codice ASCII 45). I caratteri alfabetici potranno essere maiuscoli o minuscoli, ma ciò sarà ininfluente ai fini dell’identificazione del dominio stesso, cioè i domini “TestPEC.Rupa.it” e “testPEC.rupa.it”, sono indistinguibili ai fini dell’identificazione del dominio da parte del sistema DNS di Internet. 2. Il nome di dominio proposto per le caselle di Posta Elettronica Certificata dovrà essere distinto da quello utilizzato per le caselle di posta elettronica ordinaria. Ciò si può effettuare o indicando un sottodominio del dominio già utilizzato (ad es. postacertificata.cri.it), oppure indicando un nuovo dominio di secondo livello (ad es. cripost.it). In quest’ultimo caso, sarà necessario seguire le procedure di registrazione ordinarie, concordate con il proprio Provider/Maintainer. 7.4.2. Codici Nella compilazione dei dati, l’Amministrazione è tenuta ad indicare alcuni codici, da assegnare alle Unità Organizzative ed alle Aree Organizzative Omogenee. Per quanto riguarda i codici delle AOO, ancorchè a carico dell’Amministrazione, essi dovranno essere soggetti ad alcune restrizioni, riportate nella Circolare AIPA 7/5/2001 n.AIPA/CR/28 e successive integrazioni, che riassumiamo di seguito per brevità. • un CodiceAOO è codificato mediante un sottoinsieme dei caratteri previsti dalla specifica US-ASCII a 8 bit; il codice è composto da una sequenza di lettere maiuscole ([A-Z]), lettere minuscole ([a-z]), cifre decimali ([0-9]) e dai caratteri “-” e “_”; • un CodiceAOO deve avere una lunghezza non superiore a 16 caratteri. Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 29 di 32 Emesso da: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Codice doc.: Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Titolo documento: Per omogeneità, le stesse regole dovranno essere applicate anche ai codici delle Unità Organizzative. I codici relativi all’Amministrazione da utilizzare anche nella segnatura di protocollo sono, invece, assegnati dal Responsabile dell’iPA in sede di Accreditamento, sulla base delle seguenti regole: • per i Ministeri, il codice sarà “m_”, seguito dall’acronimo del ministero stesso, ad esempio per il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il codice sarà “m_ef”; • per le Regioni, il codice sarà “r_”, seguito dai primi sei caratteri del nome della regione (spazi esclusi), ad esempio per la Regione Valle D’Aosta, il codice sarà “r_valled”; • per le Province, il codice sarà “p_”, seguito dalla targa della provincia, ad esempio per la Provincia di Rieti, il codice sarà “p_ri”; • per i Comuni, il codice sarà “c_”, seguito dal codice identificativo del comune come da Codice Fiscale; ad esempio per il Comune di Gallio, il codice sarà “c_d882”; • per tutti gli altri Enti, il codice sarà un acronimo al massimo di 16 lettere, ad esempio per l’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per i Lavoratori dello Spettacolo, il codice sarà “enpals”. L’Amministrazione è tenuta a rispettare il codice assegnato in sede di accreditamento ogniqualvolta esso dovrà comparire nei dati inviati (ad esempio nel formato LDIF). 7.4.3. Nomenclatura delle AOO Le Aree Organizzative Omogenee individuate dall'Amministrazione costituiranno, attraverso le rispettive caselle istituzionali di posta elettronica certificata, i canali privilegiati per lo scambio di documenti elettronici e per l'accesso al sistema di protocollo informatico. E’ opportuno, pertanto, che il nome scelto per l'AOO compaia anche nell'indirizzo di posta elettronica della relativa casella istituzionale e che nella definizione di tali nomi si prendano in considerazione i seguenti criteri: • dal punto di vista semantico, il nome dell'AOO dovrebbe far risaltare la collocazione della stessa nell'ambito della struttura organizzativa dell'ammnistrazione, rimandando all'unità o all'insieme di unità organizzative a Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 30 di 32 Emesso da: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Codice doc.: Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Titolo documento: cui è associabile (ad es. Direzione, Dipartimento, Ufficio periferico, ecc.), con una nomenclatura semplice che ne espliciti le attività e/o il ruolo, evitando le sigle e gli acronimi che potrebbero risultare incomprensibili; • 7.4.4. dal punto di vista sintattico, anche in osservanza di quanto previsto nella RFC 2822 riguardo al formato dei messaggi internet, il nome non dovrebbe superare i 30 caratteri (per rimanere nel limite di circa 70 caratteri comprendendo il nome del dominio di posta) e può essere composto da caratteri alfanumerici (sia maiuscoli che minuscoli) e dai caratteri speciali di seguito racchiusi fra virgolette: Carattere Codice ASCII “.” 46 “*” 42 “-” 45 “/” 47 “_” 95 “|” 124 Sintassi dei campi descrittivi Tra i dati forniti dall’amministrazione, alcuni campi quali “description”, “nomeResp”, “cognomeResp”, “nomeS”, “descrizioneS”, “street”, “l”, devono aderire alla specifica “US7Ascii”. Ciò vuol dire che tali campi possono contenere solo i caratteri il cui codice ASCII è compreso tra “32” (spazio) e “126” (tilde “~”). 7.4.5. Formato delle date Le date di istituzione e soppressione delle AOO, dovranno essere aderenti allo standard specificato dalla ISO 8601 e cioè “AAAA-MM-GG”. Ad esempio se la data è 5 Dicembre 2003, essa dovrà essere resa come “2003-12-05”. Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 31 di 32 Emesso da: Titolo documento: Centro nazionale per l’informatica nella P.A. Tipo documento: Area infrastrutture nazionali condivise Data emissione: Guida ai servizi Guida_IndicePA_PostaCert.doc 15 Marzo 2004 Edizione: n° allegati: 9 0 Guida ai servizi di Indice P.A. e Posta Certificata Codice doc.: 7.5. Trasmissione dei dati Le modalità di trasmissione dei dati sono due: 1. Invio mediante funzionalità “TRASFERISCI” presente nell’area riservata del sito http://www.indicepa.gov.it. I files, inviati attraverso la form, subiscono un processo automatico di verifica sintattica e, se il file non rispetta i formati previsti, verrà visualizzato un report degli errori riscontrati, in modo da velocizzare le operazioni di correzione da parte di chi invia. Se il file soddisfa i requisiti, verrà visualizzato un report che include anche la visualizzazione del file giunto sul sistema a maggior garanzia della corretta ricezione dei dati da parte del sistema automatico. La pubblicazione dei dati stessi sarà successivamente comunicata per e-mail al referente che ha effettuato l’invio, unitamente al dump completo del database riguardante l’amministrazione (in formato LDIF). Tale file potrà essere utilizzato, ad esempio, per comunicare future variazioni. 2. Invio mediante messaggio di posta elettronica con allegato firmato digitalmente dal referente dell’amministrazione. Per i files inviati in tale modalità, la pubblicazione dei dati è di norma soggetta a tempi tecnici più lunghi in quanto il Gestore dell’iPA dovrà verificare la firma dell’allegato e successivamente, in caso di errori, comunicare il report degli stessi al referente ed attendere un nuovo invio. Guida_IndicePA_PostaCert.doc Pagina 32 di 32 ALLEGATO 4 58 Firma elettronica: tecnologie e standard Sommario L a diffusione degli strumenti informatici e la parallela crescita della comunicazione attraverso le reti di calcolatori hanno posto con pressante urgenza il problema della sostituzione del tradizionale documento cartaceo con un equivalente strumento informatico. Il meccanismo universalmente adottato per costruire tale strumento è la firma digitale basata sulla crittografia a chiavi pubbliche. Vengono qui discussi a livello elementare i concetti fondamentali e le tecnologie su cui la firma digitale si basa. La firma digitale La firma digitale è una informazione che viene aggiunta ad un documento informatico al fine di garantirne integrità e provenienza. Sebbene l’uso per la sottoscrizione dei documenti formati su supporti informatici sia quello più naturale, essa può essere utilizzata per autenticare una qualunque sequenza di simboli binari, indipendentemente dal loro significato. Un esempio sempre più comune di questo uso generalizzato è l’aggiunta di firme digitali ai file contenuti nella memoria di massa di un sistema di elaborazione onde contrastare gli attacchi dei virus e degli hacker. La principale differenza tra firma autografa e firma digitale sta nel fatto che la prima è direttamente riconducibile all’identità di colui che la appone, poiché la calligrafia è un elemento identificativo della persona, mentre la seconda non possiede questa proprietà. Per coprire questa deficienza si ricorre all’autorità di certificazione, il cui compito è quello stabilire, garantire e pubblicare l’associazione tra firma digitale e soggetto sottoscrittore. Per contro, mentre l’associazione tra testo di un documento e la firma autografa è ottenuta esclusivamente attraverso il supporto cartaceo, la firma digitale è intrinsecamente legata ad testo a cui è apposta, tanto che i due oggetti possono essere fisicamente separati senza che per questo venga meno il legame esistente tra loro. Conseguenza di ciò è l’unicità della firma digitale, nel senso che a testi diversi corrispondono firme diverse e quindi, non ostante la sua perfetta replicabilità, è impossibile trasferirla da un documento ad un altro. La base della firma digitale: la crittografia a chiavi pubbliche I meccanismi di firma digitale poggiano essenzialmente sopra gli algoritmi crittografici a chiavi pubbliche, che sono detti anche a chiavi asimmetriche poiché utilizzano chiavi diverse per le operazioni di codifica e decodifica. La chiave di codifica Kc e quella di decodifica Kd vengono utilizzate all’interno delle rispettive funzioni C e D per trasformare la sequenza binaria che costituisce un messaggio M nel corrispondente messaggio cifrato X, risultando: X=C(Kc,M) ; M=D(Kd,X) La condizione più importante che deve essere soddisfatta affinché il sistema costituito dalla coppia di funzioni C e D e dalla coppia di chiavi Kc e Kd sia utilizzabile come sistema di cifratura a chiavi pubbliche è che la conoscenza della chiave pubblica Kp non consenta di determinare la chiave segreta Ks. Algoritmo di Diffie-Hellman Nel 1976 Diffie ed Hellman [DIHE76] hanno descritto un protocollo per lo scambio di una chiave segreta sopra un canale insicuro; tale meccanismo era stato inteso essenzialmente per risolvere il problema dell’avvio di un normale sistema di cifratura a chiavi simmetriche, quale il DES [FIPS46, FIPS81], ma in realtà ha posto le basi della crittografia a chiavi pubbliche. Il protocollo, utilizzato da due interlocutori A e B, può essere descritto come segue: 1. 2. 3. 4. 5. A e B scelgono pubblicamente un insieme di interi G=[0,N-1] ed un suo elemento s. A sceglie in modo casuale un elemento a di G, calcola sa mod N e lo invia a B. B sceglie in modo casuale un elemento b di G, calcola sb mod N e lo invia ad A. A, ricevuto sb, calcola K= (sb)a mod N. B, ricevuto sa, calcola K= (sa)b mod N. In questo modo entrambi gli interlocutori possiedono la chiave K ma sopra il canale insicuro sono stati trasferiti solo N, s, samod N ed sbmod N che non consentono di ricostruire K. In realtà la determinazione di a noti s ed sa richiede la soluzione del problema del logaritmo discreto che consiste nella determinazione dell’intero che corrisponde al logaritmo in una base intera di un intero di cui è noto solo resto della divisione rispetto al modulo N. Tale problema è computazionalmente difficile. Lo RSA Proposto nel 1978 da Rivest, Shamir e Adleman [RSA78], da cui il nome, è il primo sistema di crittografia a chiavi pubbliche basato sui concetti proposti da Diffie ed Hellman ed è anche quello attualmente più diffuso ed utilizzato. Il metodo si basa sulla fattorizzazione di interi di grandi dimensioni e per utilizzarlo ciascun interlocutore deve compiere le seguenti azioni: 1. 2. 3. 4. Scegliere due grandi interi p e q che siano primi; il loro prodotto corrisponde al valore di N utilizzato nel calcolo del modulo nelle operazioni di codifica e decodifica. Scegliere un intero c, che sia primo rispetto ad T = (p-1)× (q-1), da utilizzare quale chiave pubblica di codifica Kp. Calcolare l’intero d per il quale risulta c× d mod T = 1, che verrà usato come chiave segreta di decodifica Ks. Rendere pubblici N e la chiave Kp=c. Il messaggio cifrato X corrispondente ad un messaggio M si ottiene dalla relazione: X=Mc mod N mentre la decodifica avviene secondo la relazione: Xd mod N = (Mc mod N)d mod N = Mcd mod N = M. La sicurezza dello RSA è affidata alla difficoltà di determinare i fattori primi di un intero quando questo è molto grande, difficoltà che aumenta in modo esponenziale al crescere del numero di bit usati per la chiave. Algoritmo di ElGamal Più vicino dello stesso RSA all’impostazione di Diffie ed Hellman, di cui è di fatto un’estensione, è l’approccio proposto da ElGamal nel 1985 [ELGA85], nel quale ciascun interlocutore opera nel seguente modo: 1. 2. 3. Vengono scelti con opportuni criteri gli interi N ed s, con 0 < s < N, che sono resi pubblici. Viene scelto un intero k < N che verrà utilizzato come chiave privata Ks. Viene calcolato e reso pubblico il valore di sk mod N che verrà utilizzato come chiave pubblica Kp. La cifratura di un messaggio è un’operazione un po’ più complessa che nel caso dello RSA. Indicate con α e β le chiavi segrete scelte da A e B, cosicché Kpa = sα mod N e Kpb = sβ mod N risultano essere le rispettive chiavi pubbliche, se A vuole inviare un messaggio a B deve effettuare le seguenti operazioni: 1. 2. 3. 4. Scegliere un intero h < N e calcolare x1 = sh mod N. Calcolare K = (Kpb)h mod N. Calcolare x2 = K× M mod N. Inviare come messaggio cifrato X la coppia (x1, x2). Il destinatario B, che riceve x1 = sh mod N e possiede β, calcola a sua volta K = (sh)β e recupera M dividendo x2 per il valore di K appena ricavato. In pratica il sistema di ElGamal può essere riguardato come un cifrario simmetrico nel quale però la chiave di codifica, da utilizzare anche per la decodifica, viene generata dinamicamente e comunicata, sfruttando il protocollo di scambio di Diffie-Hellman, insieme con il messaggio. Il meccanismo di cifrare i messaggi con un sistema simmetrico, generando in modo casuale per ciascuno di essi una nuova chiave che viene allegata, cifrata mediante un sistema a chiavi pubbliche, al messaggio stesso, viene largamente utilizzato per sopperire alla intrinseca inefficienza dei cifrari asimmetrici e consentire la cifratura in linea dei messaggi scambiati in un sistema di comunicazione. La sicurezza del sistema di ElGamal è ovviamente uguale a quella del protocollo di Diffie-Hellman e si basa sulla complessità di soluzione del problema del logaritmo discreto. Le curve ellittiche Sono stati proposti sistemi crittografici a chiavi asimmetriche che possono essere riguardati come una generalizzazione di quelli sopra descritti. Infatti, dal punto di vista matematico un tale sistema può essere considerato come una trasformazione sopra gli elementi di un insieme che possiede la struttura di gruppo algebrico, è quindi possibile ottenere sistemi diversi e con differenti caratteristiche di sicurezza sostituendo l’insieme di base. In particolare è possibile utilizzare come gruppo di base l’insieme dei punti di una curva ellittica definita su di un campo finito, che costituisce un gruppo abeliano [MENE93]. Il vantaggio principale che si ottiene con tale approccio è che una scelta opportuna della curva utilizzata dal sistema di cifratura consente di ottenere una complessità matematica del problema della rottura del codice nettamente superiore a quella dei problemi della fattorizzazione di un intero di grandi dimensioni o del calcolo del logaritmo discreto. Uso degli algoritmi crittografici asimmetrici per la firma digitale I metodi crittografici a chiavi pubbliche possono essere utilizzati per costruire strumenti per la firma digitale, la differenza principale tra le due applicazioni risiede nel ruolo delle chiavi. Nella crittografia la chiave pubblica viene utilizzata per la cifratura mentre il destinatario usa quella privata per recuperare il messaggio. Nella firma il messaggio M non è in genere cifrato ed è direttamente disponibile per il destinatario, viceversa l’autore utilizza la funzione di cifratura C e la chiave privata Ks per generare il valore di X che, aggiunto ad M, ne certifica la provenienza grazie alla segretezza della chiave privata. X costituisce la firma digitale di M. Chiunque può accertare la provenienza del messaggio utilizzando la chiave pubblica Kp per verificare che il valore della firma corrisponda al messaggio grazie alla relazione: D(Kp,X) = M In realtà la verifica della corrispondenza tra firma e messaggio garantisce solo che questa è stata generata mediante la chiave privata corrispondente a Kp, occorre perciò assicurare per altra via la corrispondenza tra chiavi e soggetto autore del messaggio. A tale scopo viene utilizzata la "Autorità di Certificazione" (AC), la quale, dopo aver accertato dell’identità del possessore della chiave privata e della corrispondenza tra questa e quella pubblica, certifica l’identità del possessore della chiave privata (a meno della rottura della sua segretezza). L’uso dell’autorità di certificazione consente di raggiungere, oltre la certezza dell’identità dell’autore di un messaggio, anche l’impossibilità da parte di questi di ripudiare i messaggi da lui generati; infatti, essendo l’unico detentore della chiave privata è anche l’unico soggetto in grado di generare firme verificabili con la corrispondente chiave pubblica. Sebbene qualunque sistema crittografico a chiavi pubbliche possa essere utilizzato per generare firme elettroniche, un aspetto di grande importanza pratica consiste nella disponibilità di algoritmi di codifica e decodifica specificamente adatti per la generazione e la verifica della firma. Infatti, dato che di norma il messaggio M è direttamente disponibile per il destinatario insieme con X, non si ha alcun interesse nella possibilità di ricostruire M da X. Ciò consente di ridurre molto la lunghezza di X a beneficio dell’efficienza delle operazioni naturalmente lente di codifica e decodifica. C’è un altro aspetto di notevole interesse pratico legato alla disponibilità di algoritmi diversi per la cifratura e la firma. Il governo americano impedisce l’esportazione di software di cifratura che utilizzi chiavi di lunghezza tale da garantire la resistenza del cifrario per un periodo relativamente lungo. Un’analoga limitazione non si applica agli algoritmi di generazione e verifica di firme elettroniche a patto che questi non siano modificabili in modo da renderli utilizzabili per la cifratura. Lo RSA L’uso dello RSA per generare firme elettroniche [RSA78] si basa semplicemente sull’inversione del ruolo delle chiavi rispetto a quello per assicurare la riservatezza, la principale differenza tra le due applicazioni sta nel fatto che per la firma si evita di applicare l’operazione di codifica all’intero testo. Ciò è particolarmente conveniente vista la complessità, e quindi la lentezza, delle operazioni coinvolte. In pratica il testo da firmare viene "compresso" in una sorta di "riassunto", che viene spesso riferito come "impronta", mediante una opportuna funzione di hash progettata in modo da rendere trascurabile la probabilità che da testi diversi si possa ottenere il medesimo valore. La dimensione del riassunto è fissa ed è molto più piccola di quella del messaggio originale; infatti è dell’ordine del centinaio di bit, ciò rende la generazione della firma, effettuata a partire dall’impronta anziché dal testo, estremamente più rapida. Qualche dettaglio su come venga realizzata questa operazione verrà fornito nella sezione successiva. ElGamal L’algoritmo proposto da ElGamal per la firma digitale [ELGA85] è alquanto diverso da quello già citato destinato alla cifratura. Per generare la firma di un testo M occorre effettuare le seguenti operazioni: 1. 2. 3. 4. Generare casualmente un intero h nell’intervallo [0, N-1] che sia primo rispetto N-1. Calcolare u=sh mod N. Risolvere rispetto a v la relazione di congruenza M ≡ Ks u + h v mod (N-1). La firma di M è la coppia (u,v). La verifica della firma viene effettuata in base alla relazione: sM = Kpu uv mod N La sicurezza del sistema è basata sul fatto che la determinazione di una coppia di valori (u,v) che soddisfi la precedente equazione richiede la soluzione del problema del logaritmo discreto nel caso in cui si fissi u e si cerchi di determinare v di conseguenza; nel caso opposto, ossia fissando v e cercando di calcolare u, si incappa in una congruenza esponenziale mista per la quale non sono noti algoritmi efficienti di soluzione. Schnorr Il metodo di generazione della firma dovuto a Schnorr [SCHN91] è analogo a quello di ElGamal, dal quale differisce essenzialmente per l’introduzione di una funzione di hash H che associa a ciascun messaggio ed a ciascuna chiave un intero in un intervallo di ampiezza predefinita T. La procedura di generazione della firma è la seguente: 1. 2. 3. 4. 5. Generare casualmente un intero h nell’intervallo [0,N-1]. Calcolare u=sh mod N. Calcolare il valore della funzione di hash corrispondente al messaggio ed ad u, ossia e=H(M,u). Calcolare v=Ks e + h mod N La firma di M è la coppia (v,e). La verifica si effettua nel modo seguente: 1. 2. Calcolare sv. Calcolare Kp Anche la sicurezza del sistema di firma di Schnorr, come quello di ElGamal, è legata alla complessità di soluzione del problema del calcolo del logaritmo discreto. Il vantaggio principale che questo algoritmo presenta rispetto al precedente è la possibilità di scegliere la dimensione della firma selezionando opportunamente l’ampiezza T del codominio della funzione di hash. DSS Il Digital Signature Standard [FIPS186], proposto dal NIST (National Institute of Standard and Technology) nel 1991, è sostanzialmente una variante del metodo di Schnorr in cui la funzione di hash H ha come unico argomento il messaggio e quindi il suo valore non dipende dalla chiave di cifratura. L’utilizzazione del sistema richiede preliminarmente la generazione delle chiavi secondo la seguente procedura: 1. 2. 3. 4. 5. Scegliere tra 2511 e Scegliere Scegliere Scegliere Calcolare un intero P, da usare nelle operazioni di modulo, che deve essere un numero primo compreso 2512. un intero Q, divisore primo di P-1 compreso tra 2159 e 2160. un intero G, nell’intervallo [0,P-1]. di un intero x nell’intervallo (0,Q), che costituisce la chiave privata Ks. l’intero y = Gx utilizzato come chiave pubblica Kp. Ottenute le chiavi, la generazione della firma per un messaggio M si ottiene nel modo seguente: 1. 2. 3. 4. Scegliere casualmente un intero h compreso nell’intervallo (0,Q). Calcolare l’intero u = (Gh mod P) mod Q. Determinare il valore di v risolvendo la relazione H(M)= Ks u + h v (mod Q). La firma di M è la coppia (u,v). La verifica viene condotta mediante la seguente procedura: 1. 2. 3. 4. 5. Determinare il valore w tale che w v = 1 mod Q Calcolare i = H(M) w mod Q. Calcolare l = u w mod Q. Calcolare t = ((Gi Kp) mod P) mod Q. Verificare che t = u. Il DSS è di fatto una variante dell’algoritmo di Schnorr e quindi deve la sua robustezza alla complessità del problema del logaritmo discreto, tuttavia la predefinizione dei limiti di variabilità dei parametri di base ha attirato numerose critiche riguardo l’effettiva sicurezza raggiungibile. Il processo di firma digitale Il processo di firma digitale richiede che l’utente effettui una serie di azioni preliminari necessarie alla predisposizione delle chiavi utilizzate dal sistema di crittografia su cui il meccanismo di firma si basa; in particolare occorre: 1. 2. 3. 4. la la la la registrazione dell’utente presso un’autorità di certificazione, generazione di una coppia di chiavi Ks e Kp, certificazione della chiave pubblica Kp, registrazione della chiave pubblica Kp. Una volta espletate tali operazioni, per tutta la durata del periodo di validità della certificazione della chiave pubblica, l’utente è in grado di firmare elettronicamente un numero qualunque di documenti sfruttando la sua chiave segreta Ks,. Tale periodo può essere interrotto prima del suo termine naturale dalla revoca della certificazione, che di norma viene effettuata su richiesta del proprietario qualora egli ritenga che la segretezza della sua chiave privata sia stata compromessa, ma che potrebbe avvenire anche per iniziativa dell’AC, ad esempio perché l’utente non ha più titolo per l’uso della chiave. Il processo di sottoscrizione, schematicamente mostrato nella Figura 1, consta di una sequenza di tre operazioni: 1. 2. 3. generazione dell’impronta del documento da firmare, generazione della firma mediante cifratura dell’impronta, apposizione della firma al documento. DOCUMENTO FUNZIONE DI HASH IMPRONTA DOCUMENTO ALGORITMO DI DECODIFICA FIRMA DIGITALE CHIAVE PRIVATA Figura 1 - Generazione della firma digitale Le fasi di tale processo e quelle preliminari di registrazione dell’utente e certificazione delle chiavi verranno ora ordinatamente analizzate con qualche dettaglio. Registrazione dell’utente La registrazione dell’utente presso una autorità di certificazione ha il duplice scopo di rendere questa certa della sua identità ed instaurare con esso un canale di comunicazione sicuro attraverso il quale verranno fatte viaggiare le chiavi pubbliche di cui viene richiesta la certificazione. All’atto della registrazione l’autorità di certificazione attribuisce all’utente un identificatore, di cui viene garantita l’univocità, attraverso il quale sarà possibile a chiunque reperire in modo diretto e sicuro i certificati rilasciati al soggetto all’interno dei cataloghi pubblici in cui questi sono registrati. La registrazione avviene attraverso la seguente procedura: 1. 2. 3. 4. L’utente richiede alla AC la registrazione fornendo la documentazione richiesta da questa per accertare la sua identità. Verificata la validità della richiesta, AC attribuisce all’utente un identificatore di cui essa garantisce l’univocità. La AC inserisce l’utente con l’identificatore attribuitogli nei cataloghi di utenti registrati che essa gestisce. La AC fornisce attraverso un canale sicuro la chiave crittografica che l’utente dovrà utilizzare per le richieste di certificazione delle chiavi e per accedere ai registri dell’autorità. La necessità di utilizzare un canale sicuro di comunicazione tra utente ed autorità di certificazione, asserita al precedente punto 4, non è motivata da esigenze di riservatezza, infatti su tale canale viaggiano essenzialmente chiavi pubbliche, ma di autenticità. Infatti l’autorità di certificazione, quando riceve una richiesta da un utente, deve avere la certezza che questa provenga effettivamente da lui e non da qualcuno che lo sta impersonando. Ciò non può essere sempre ottenuto con la normale firma digitale, basti pensare al caso della richiesta di certificazione della prima chiave oppure a quella di revoca di una chiave. Analoghi problemi sorgono per l’utente nei confronti dell’AC quando, ad esempio, questi abbia necessità di verificare la validità della chiave di certificazione che potrebbe, in un caso estremo, essere stata revocata. In realtà la possibilità di verificare con certezza la validità della chiave pubblica di certificazione, e quindi la disponibilità di un canale sicuro attraverso cui effettuare tale operazione, è l’elemento base per garantire l’affidabilità dell’intero sistema di firma digitale, infatti dalla validità di questa può essere fatta scaturire la garanzia di validità di tutte le altre. Generazione della coppia di chiavi L’utente, mediante un programma adatto al sistema crittografico adottato, genera una coppia di chiavi. Una di esse, quella da utilizzare per le operazioni di cifratura e quindi per la generazione della firma, sarà mantenuta segreta ed assumerà il ruolo di Ks. L’altra, destinata alla verifica, verrà resa pubblica attraverso la certificazione e corrisponderà perciò a Kp. Certificazione della chiave pubblica La certificazione della chiave pubblica ha lo scopo di rassicurare chiunque riceva un documento correttamente firmato, circa l’identità del soggetto che ha apposto la firma. L’operazione avviene attraverso tre passi: 1. 2. 3. L’utente invia alla AC la richiesta di certificazione per la chiave Kp generata nella fase precedente, autenticandola mediante la chiave ricevuta dalla AC durante il processo di registrazione. L’autenticazione può avvenire sia mediante cifratura del messaggio di richiesta, ovvero mediante la sua sottoscrizione digitale. Poiché lo scambio di messaggi implicato nella certificazione è bilaterale, in questa fase si possono utilizzare algoritmi di crittografia simmetrici. La AC genera il certificato e lo sottoscrive per garantirne la provenienza che potrà essere accertata da chiunque utilizzando la chiave pubblica di AC. Il certificato viene inviato al richiedente. Registrazione della chiave pubblica Una volta emesso, il certificato può essere reso disponibile in uno o più cataloghi ai quali può accedere chiunque abbia bisogno di accertare la validità di una sottoscrizione digitale. Questa operazione viene di norma effettuata, almeno per i cataloghi di sua competenza, dalla AC, contestualmente all’emissione. Generazione dell’impronta Al testo da firmare viene applicata una funzione di hash appositamente studiata che produce, secondo il meccanismo sinteticamente mostrato nella Figura 2, una stringa binaria di lunghezza costante e piccola, normalmente 128 o 160 bit. La funzione di hash assicura l’unicità di tale stringa, nel senso che a due testi diversi non corrisponde la medesima impronta. Sono disponibili diversi algoritmi di generazione, quali, ad esempio, MD2 [KALI92], MD4 [RIVE90] e MD5 [RIVE92], originariamente progettati per operare in combinazione con lo RSA ma utilizzabili con qualsiasi cifrario. Sono disponibili anche algoritmi di hash per i quali è in corso la standardizzazione ufficiale da parte organismi internazionali, ne sono un esempio il RIPEMD a 128 e 160 bit ed il Secure Hash Algorithm (SHA-1) [JTC196]. Figura 2 - Generazione del'impronta L’utilità dell’uso dell’impronta è duplice, in primo luogo consente di evitare che per la generazione della firma sia necessario applicare l’algoritmo di cifratura, che è intrinsecamente inefficiente, all’intero testo che può essere molto lungo. Inoltre consente l’autenticazione, da parte di una terza parte fidata, della sottoscrizione di un documento senza che questa venga a conoscenza del suo contenuto. Una tipica situazione in cui si sfruttano tali caratteristiche dell’impronta è la marcatura temporale che verrà discussa più avanti. Generazione della firma La generazione della firma consiste semplicemente nella cifratura, con la chiave segreta Ks, dell’impronta digitale generata il precedenza. In questo modo la firma risulta legata da un lato, attraverso la chiave segreta usata per la generazione, al soggetto sottoscrittore, e dall’altro, per il tramite dell’impronta, al testo sottoscritto. In realtà l’operazione di cifratura viene effettuata, anziché sulla sola impronta, su una struttura di dati che la contiene insieme con altre informazioni utili, quali ad esempio l’indicazione della funzione hash usata per la sua generazione. Sebbene tali informazioni possano essere fornite separatamente rispetto alla firma, la loro inclusione nell’operazione di codifica ne garantisce l’autenticità. Apposizione della firma La firma digitale generata al passo precedente viene aggiunta in una posizione predefinita, normalmente alla fine, al testo del documento. Normalmente, insieme con la firma vera e propria, viene allegato al documento anche il valore dell’impronta digitale ed eventualmente il certificato da cui è possibile recuperare il valore della chiave pubblica. È evidente che essendo il legame tra firma e documento, stabilito attraverso l’impronta, di natura puramente logica, la firma stessa e le informazioni aggiuntive eventualmente ad essa associate possono essere registrate e gestite in modo del tutto separato rispetto al testo sottoscritto; in particolare possono trovarsi su supporti e sistemi di elaborazione del tutto indipendenti tra loro. Verifica della firma digitale L’operazione di verifica della firma digitale, mostrata schematicamente in Figura 3, viene effettuata ricalcolando, con la medesima funzione di hash usata nella fase di sottoscrizione, il valore dell’impronta e controllando che il valore così ottenuto coincida con quello generato per decodifica della firma digitale stessa. DOCUMENTO FUNZIONE DI HASH IMPRONTA DOCUMENTO ALGORITMO DI DECODIFICA FIRMA DIGITALE CHIAVE PUBBLICA Figura 3 - Verifica della firma digitale Per facilitare l’operazione di verifica viene di solito allegato al documento firmato anche il certificato relativo alla chiave pubblica. Ciò non sarebbe strettamente necessario, dato che questo dovrebbe essere sempre recuperabile dal registro pubblico del certificatore, tuttavia, specie nel caso in cui la struttura di dati che costituisce la firma è povera di informazioni, tale ricerca potrebbe essere notevolmente onerosa, soprattutto se il registro in cui cercare non è univocamente determinato. Al contrario, la disponibilità del certificato consente di disporre immediatamente delle seguenti informazioni, difficilmente contenute nella firma: 1. 2. 3. La chiave pubblica di verifica, mediante cui è possibile effettuare subito un controllo preliminare che consente, in caso di fallimento, di evitare ogni ulteriore azione. L’identità dell’autorità di certificazione che ha emesso il certificato. Questa informazione è preziosa per determinare le modalità di accertamento della validità della firma. Il codice di identificazione del certificato assegnato dal certificatore. Il suo possesso consente di accedere ai registri in modo diretto, evitando ricerche basate sull’identità del sottoscrittore, che sono inefficienti e maggiormente soggette ad errori. La presenza di un certificato formalmente valido non può però esimere dalla verifica presso il certificatore, è infatti possibile che sia sopraggiunta una revoca della chiave di sottoscrizione, o, all’estremo, di quella di certificazione. Marcatura temporale Qualora sia necessario attribuire ad un documento certezza circa il momento in cui questo è stato redatto ed è divenuto valido, si ricorre alla sua marcatura temporale. Questa consiste nella generazione da parte di una terza parte fidata, normalmente una AC, di una ulteriore firma digitale aggiuntiva rispetto a quella del sottoscrittore. CHIAVE PUBBLICA IMPRONTA DOCUMENTO ALGORITMO DI DECODIFICA MARCA TEMPORALE CHIAVE PUBBLICA Figura 4 - Generazione della marca temporale L’operazione, rappresentata schematicamente nella Figura 4, avviene secondo la seguente procedura: 1. 2. 3. 4. L’impronta del documento viene inviata al servizio di marcatura temporale, l’impronta costituisce un riferimento certo al testo originale ma non ne consente la ricostruzione, pertanto la marcatura può essere effettuata senza compromettere la confidenzialità del testo. Il servizio di marcatura aggiunge all’impronta ricevuta la data e l’ora, ottenendo una "impronta marcata". L’impronta marcata viene cifrata con la chiave segreta del servizio, ottenendo la marca temporale da cui è possibile recuperare, mediante la chiave pubblica del servizio, l'impronta del documento e la data e l'ora della sua generazione. La marca temporale viene inviata al richiedente il quale la allega al documento. La marcatura temporale presenta interessanti analogie con l'autenticazione e può essere usata per garantire che un documento non venga in secondo tempo sostituito con uno diverso da parte dell’autore stesso. La standardizzazione Sotto la spinta delle applicazioni commerciali, ed in particolare di quelle bancarie, sono stati sviluppati numerosi standard, tanto de iure che de facto, relativi all’uso delle tecniche crittografiche, che possono trovare applicazione per la sottoscrizione digitale. Nell’ambito della standardizzazione ufficiale, un ruolo determinante é ovviamente giocato dall’International Standard Organization, che costituisce l’ente normatore primario a livello internazionale. Tale organismo ha emanato numerose norme in campo crittografico, destinate principalmente al settore bancario ed a quello della tecnologia dell’informazione, le più significative sono elencate nell’Appendice. Si tenga presente che, per la normazione in campo informatico, l’ISO opera in congiunzione con l’International Electrical Commission (IEC), con la quale ha costituito un apposito comitato tecnico congiunto, la Joint Technical Comittee n° 1 (JTC1). Accanto all’ISO, ed in modo coordinato con esso, opera l’International Telecommunication Union (ITU), che ha sostituito lo storico CCITT ed emette "raccomandazioni" che hanno valore di norme primarie nei settori delle telecomunicazioni (ITU-T) e della radiodiffusione (ITU-R). Da esso i provengono le raccomandazioni X.400 ed X.500 che hanno una importanza fondamentale per i sistemi di messaggistica elettronica. In particolare alla famiglia X.500 appartiene la raccomandazione X.509 verso cui stanno convergendo tutti i sistemi di autenticazione e firma digitale quale standard per i certificati. Il coordinamento tra ITU ed ISO è, almeno per le questioni che hanno riflessi sulla firma digitale, molto stretto. Infatti l’intera famiglia X.500 è emanata in modo congiunto, ossia a ciascuna "raccomandazione" ITU-T corrisponde uno "standard internazionale" ISO tali che il testo di entrambi è esattamente lo stesso. Nell’Appendice é riportata la tabella di corrispondenza tra i due tipi di norme, si noti la diversa tecnica di numerazione usata dai due enti: l’intera famiglia ITU-T è associata ad un’unica norma ISO/IEC, la 9594, con ciascuna raccomandazione in corrispondenza di una parte di questo standard. Accanto agli enti normatori internazionali non può essere ignorato il ruolo delle maggiori organizzazioni di standardizzazione americane. Il National Institute of Standards and Technology (NIST) è già stato ricordato per la definizione del Digital Signature Standard (DSS). Ad esso si affianca lo American National Standards Institute (ANSI), ben noto per i suoi standard largamente diffusi nel mondo dell’informatica, che ha emesso numerose norme per il settore finanziario tra cui vale la pena ricordare la X9.30.1, che definisce il Digital Signature Algorithm (DSA), e la X9.30.2, che specifica il Secure Hash Algorithm (SHA-1) recepito anche dall’ISO nella norma ISO/IEC CD 10118-3 [JTC196]. Deve essere infine menzionato lo Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE), al quale si deve tra l’altro la standardizzazione di Ethernet, che sta compiendo un notevole sforzo per sviluppare uno standard unico ed integrato comprendente tutti gli algoritmi asimmetrici attualmente disponibili, da quelli basati sulla fattorizzazione degli interi, a quelli che sfruttano il problema del logaritmo discreto, a quelli che usano le proprietà delle curve ellittiche. Tale progetto di standard viene indicato con la sigla P1363. Parallelamente agli standard ufficiali, e per alcuni versi in anticipo rispetto a questi, sono stati sviluppati e si sono affermati alcuni standard di fatto che non possono essere trascurati, soprattutto perché possono vantare un numero di implementazioni ed una quantità di utenti superiore a quella degli standard de iure. In tale ambito deve essere ricordato in primo luogo Pretty Good Privacy (PGP), cui deve essere riconosciuto il merito di aver diffuso la crittografia a chiavi pubbliche, sia pure più con lo scopo di proteggere la riservatezza della comunicazione che per l’autenticazione dei documenti. Il pacchetto, originariamente sviluppato al Massachussets Institute of Technology (MIT) e finora di libero utilizzo per scopi non commerciali, è attualmente lo strumento maggiormente usato in ambito privato ed anche il primo a consentire l’uso, accanto al tradizionale RSA, del DSS. Per la diffusione nei prodotti commerciali deve essere infine considerato il Public Key Crypto System (PKCS), un insieme di specifiche tecniche pubblicate dalla RSA Inc. con lo scopo di fornire uno strumento atto a garantire l’interoperabilità dei prodotti utilizzanti il cifrario di Rivest Shamir e Adleman. In definitiva gli standard attinenti la firma digitale maggiormente rilevanti a livello europeo possono essere inquadrati in quattro filoni principali: 1. 2. 3. 4. standard bancari; norme ISO per la tecnologia dell’informazione; PGP; PKCS. Gli standard utilizzati nel settore bancario rivestono particolare importanza poiché sono quelli maggiormente consolidati e collaudati; d’altra parte essi si presentano in realtà come una molteplicità di norme eterogenee e sostanzialmente incompatibili tra loro, sviluppate sotto la spinta di specifiche applicazioni, quali il trasferimento di ordinativi, l’effettuazione di transazioni con carta di credito e così via. L’integrazione dei servizi e dei vari circuiti bancari ha comunque portato allo sviluppo di strumenti di interoperabilità e alla progressiva convergenza verso le norme di maggiore generalità. L’eterogeneità presente nel settore si manifesta in modo eclatante nella sostanziale incompatibilità tra norme emanate dalla stessa organizzazione, come accade nel caso degli standard internazionali emanati dall’ISO per il settore bancario da un lato e per quello della tecnologia dell’informazione dall’altro. Questi ultimi, più recenti, costituiscono la base su cui costruire sistemi interoperabili e durevoli nel tempo. Un fatto che conforta questa prospettiva é la progressiva convergenza, nel settore più maturo della tecnologia, quello dei certificati, verso lo X.509 come standard di base unico, eventualmente esteso in modo diverso secondo le particolari necessità, ma comunque universalmente supportato nelle caratteristiche essenziali. In effetti fino ad oggi le tecniche crittografiche, anche a chiavi pubbliche, sono state utilizzate essenzialmente per assicurare la riservatezza della comunicazione e quindi la compatibilità e l’interoperabilità erano considerate caratteristiche di secondaria importanza, se non addirittura potenzialmente pericolose. Il ribaltamento della prospettiva introdotto dalla firma digitale, che deve garantire l’autenticità di un documento di fronte a chiunque e non solo per il diretto destinatario, porterà, come è successo nei protocolli di comunicazione, ad una rapida convergenza verso gli standard maggiormente efficaci. Appendice Principali norme ISO L’elenco che segue riporta quelli più direttamente correlati con le problematiche connesse alla firma digitale. ISO/IEC 8372:1987 Modes of operation for a 64-bit block cipher algorithm. ISO/IEC 8731-1:1988 Banking - Approved Algorithms for Message Authentication - Part 1: DEA ISO/IEC 8731-2:1992 Banking - Approved Algorithms for Message Authentication - Part 2: Message Authentication Algorithm ISO/IEC 8732:1988 Banking - Key management (wholesale) ISO/IEC 9796:1991 Information technology - Security techniques - Digital signature scheme giving message recovery. ISO/IEC 9796-2:1997 Information technology - Security techniques - Digital signature scheme giving message recovery – Part 2: Mechanisms Using a Hash-Function ISO/IEC 9797:1994 Information technology - Security techniques - Data integrity mechanism using a cryptographic check function employing a block cipher algorithm. ISO/IEC 9798-1:1991 Information technology - Security techniques - Entity authentication mechanism - Part 1: General model (in revisione come DIS). ISO/IEC 9798-2:1994 Information technology - Security techniques - Entity authentication mechanism - Part 2: Mechanisms using symmetric encipherment algorithms. ISO/IEC 9798-3:1993 Information technology - Security techniques - Entity authentication mechanism - Part 3: Mechanisms using a public key algorithm. ISO/IEC 9798-4:1995 Information technology - Security techniques - Entity authentication mechanism - Part 4: Mechanisms using a cryptographic check function. ISO/IEC WD 9798-5:1995 Information technology - Security techniques - Entity authentication mechanism Part 5: Mechanisms using zero knowledge techniques. ISO/IEC 9979:1991 Data cryptografic techniques - Procedures for the registration of cryptographic algorithms. ISO/IEC 10116:1991 Information technology - Security techniques - Modes of operation for an n-bit block cipher algorithm (in revisione come DIS). ISO/IEC 10118-1:1994 Information technology - Security techniques - Hash-functions - Part 1: General. ISO/IEC 10118-2:1994 Information technology - Security techniques - Hash-functions - Part 2: Hash-functions using an n-bit block cipher algorithm. ISO/IEC CD 10118-3 Information technology - Security techniques - Hash-functions - Part 3: Dedicated hashfunctions. ISO/IEC CD 10118-4 Information technology - Security techniques - Hash-functions - Part 4: Hash-functions using modular arithmetic. ISO/IEC 10126-1:1991 Banking - Procedures for message encipherment (wholesale) - Part 1: General principles. ISO/IEC 10126-2:1991 Banking - Procedures for message encipherment (wholesale) - Part 2: DEA algorithm. ISO/IEC 11166-1:1994 Banking - Key management by means of asymmetric algorithms - Part 1: Principles, procedures and formats. ISO/IEC 11166-2:1994 Banking - Key management by means of asymmetric algorithms - Part 2: Approved algorithms using the RSA cryptosystem. ISO 11568-1:1994 Banking - Key management (retail) - Part 1: Introduction to key management. ISO 11568-2:1994 Banking - Key management (retail) - Part 2: Key management techniques for symmetric ciphers. ISO 11568-3:1994 Banking - Key management (retail) - Part 3: Key life cycle for symmetric ciphers. ISO DIS 11568-4 Banking - Key management (retail) - Part 4: Key management techniques for public key cryptosystems. ISO DIS 11568-5 Banking - Key management (retail) - Part 5: Key life cycle for public key cryptosystems. ISO DIS 11568-6 Banking - Key management (retail) - Part 6: Key management schemes. ISO/IEC DIS 11770-1 Information technology - Security techniques - Key management - Part 1: Framework. ISO/IEC 11770-2:1996 Information technology - Security techniques - Key management - Part 2: Mechanism using symmetric techniques. ISO/IEC DIS 11770-3 Information technology - Security techniques - Key management - Part 3: Mechanism using asymmetric techniques. Corrispondenza ITU-T X.5xx e ISO/IEC 9594 ITU-T ISO/IEC Titolo X.500 9594-1 X.501 9594-2 Information technology - Open Systems Interconnection - The Directory: Models X.509 9594-8 Information technology - Open Systems Interconnection - The Directory: Authentication framework X.511 9594-3 Information technology - Open Systems Interconnection - The Directory: Abstract service definition X.518 9594-4 X.519 9594-5 Information technology - Open Systems Interconnection - The Directory: Protocol specifications X.520 9594-6 Information technology - Open Systems Interconnection - The Directory: Selected attribute types X.521 9594-7 Information technology - Open Systems Interconnection - The Directory: Selected object classes X.525 9594-9 Information technology - Open Systems Interconnection - The Directory: Replications X.530 9594-10 Information technology - Open Systems Interconnection - The Directory: Overview of concepts, models and services Information technology - Open Systems Interconnection - The Directory: Procedures for distributed operation Information technology - Open Systems Interconnection - The Directory: Use of systems management for administration of the Directory Riferimenti [DIHE76] W. Diffie e M. Hellman, "New directions in cryptography", in "IEEE Transactions on Information Theory", vol. 22 (1976), pp. 644-654. [ELGA85] T. ElGamal, "A Public-Key Cryptosystem and a Signature Scheme Based on Discrete Logarithms", in "IEEE Transactions on Information Theory", vol. 31 (1985), n. 4, pp. 469-472. [FIPS46] National Bureau of Standards, "Data Encryption Standard", Federal Information Processing Standard, U.S. Department of Commerce, FIPS PUB 46-2, Washington, DC, 1993. [FIPS81] National Bureau of Standards, "DES Modes of operation Change Notices 1-2", Federal Information Processing Standard, U.S. Department of Commerce, FIPS PUB 81, Washington, DC, 1980. [FIPS186] National Bureau of Standards, "Digital Signature Standard (DSS) Change Notice", Federal Information Processing Standard, U.S. Department of Commerce, FIPS PUB 186, Washington, DC, 1994. [JTC196] International Organization for Standardization and International Electrotechnical Commission Joint Technical Committee 1, "ISO/IEC Draft International Standard 10118-3: Information technology - Security techniques - Hash functions - Part 3: Dedicated Hash functions", 1996. [KALI92] B. Kaliski, "RFC 1319: The MD2 Message-Digest Algorithm", Internet Activities Board, Aprile 1992. [MENE93] A. Menezes, "Elliptic Curve Public Key Cryptosystems", Kluwer Academic Publishers, Norwell, Massachusetts, 1993. [RIVE90] R. L. Rivest, "The MD4 Message Digest Algorithm", in "Advances in Cryptology - CRYPTO ‘90", Lecture Notes in Computer Science, n. 537, Springer-Verlag, Berlino, 1991, pp. 303-311. [RIVE92] R. L. Rivest, "RFC 1321: The MD5 Message Digest Algorithm", Internet Activities Board, Aprile 1992. [RSA78] R. L. Rivest, A. Shamir e L. Adleman, "A Method for Obtaining Digital Signatures and Public-Key Cryptosystems", in "Communications of the ACM", vol. 21 (1978), n. 2, pp. 120-126. [SCHN91] C. Schnorr, "Efficient signature generation by smart cards", in "Journal of Cryptology", n. 4 (1991), pp. 161-174. ALLEGATO 5 59 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Linee guida sulla qualità dei beni e dei servizi ICT per la definizione ed il governo dei contratti della Pubblica Amministrazione Modelli per la Qualità delle Forniture ICT Manuale di riferimento Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Pagina 1/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT INDICE 1. GENERALITÀ SUL DOCUMENTO........................................................................................................ 3 2. GRUPPO DI LAVORO ........................................................................................................................... 3 3. MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT....................................................................... 3 4. PUNTI DI VISTA PER LA DEFINIZIONE DELLA QUALITÀ ................................................................ 3 4.1. QUALITÀ INTRINSECA DELLA FORNITURA ..................................................................................... 3 4.2. PUNTO DI VISTA DEL FRUITORE ....................................................................................................... 3 4.3. PUNTO DI VISTA DI CHI APPALTA ..................................................................................................... 3 5. CICLO DI VITA DELLE FORNITURE .................................................................................................... 3 5.1. PROCESSI PRIMARI ............................................................................................................................. 3 5.1.1. PROCESSO DI ACQUISIZIONE ........................................................................................................ 3 5.1.2. PROCESSO DI FORNITURA ............................................................................................................. 3 5.1.3. PROCESSO DI PROGETTAZIONE ................................................................................................... 3 5.1.4. PROCESSO DI REALIZZAZIONE E COLLAUDO ............................................................................ 3 5.1.5. PROCESSO DI GESTIONE OPERATIVA ......................................................................................... 3 5.1.6. PROCESSO DI MANUTENZIONE ..................................................................................................... 3 5.2. PROCESSI TRASVERSALI................................................................................................................... 3 5.2.1. PROCESSO DI GESTIONE................................................................................................................ 3 5.2.2. PROCESSO DI DOCUMENTAZIONE................................................................................................ 3 5.2.3. PROCESSO DI GESTIONE DELLA CONFIGURAZIONE ................................................................ 3 5.4.3 PROCESSO DI ASSICURAZIONE QUALITÀ ................................................................................... 3 6. CATEGORIE ED ATTRIBUTI DI QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT................................................. 3 Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 2/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT 6.1. CARATTERISTICHE DI QUALITÀ (ISO 9126) ..................................................................................... 3 6.2. DIMENSIONI DI QUALITÀ (SERVQUAL) ............................................................................................. 3 6.3. MODELLO DI QUALITÀ ADOTTATO ................................................................................................... 3 6.4. INDICATORI DI QUALITÀ ..................................................................................................................... 3 7. GLOSSARIO .......................................................................................................................................... 3 8. BIBLIOGRAFIA ...................................................................................................................................... 3 8.1. TESTI...................................................................................................................................................... 3 8.2. SITI INTERNET ...................................................................................................................................... 3 8.3. RIVISTE .................................................................................................................................................. 3 Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 3/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT 1. GENERALITÀ SUL DOCUMENTO Le Linee guida sulla qualità dei beni e dei servizi ICT per la definizione ed il governo dei contratti della Pubblica Amministrazione hanno lo scopo di definire: o un quadro di riferimento complessivo per l’appalto pubblico di servizi ICT da parte delle amministrazioni; o metodi quantitativi da applicarsi per definire misure di qualità ed identificare processi di misura, allo scopo di fornire indicazioni concrete, pragmatiche, immediatamente applicabili, sia alle amministrazioni appaltanti che ai fornitori offerenti; o adeguate clausole, da utilizzarsi in fase di negoziazione, per la definizione di capitolati e contratti pubblici per la fornitura di beni e servizi nel settore ICT, relative alla descrizione delle attività da prevedersi contrattualmente, ai prodotti che dette attività realizzano (deliverables contrattuali), agli indicatori e misure di qualità da riferirsi sia alle attività che ai prodotti; o clausole successivamente utili nella fase di attuazione dei contratti ICT, per la necessaria azione di governo del contratto e lo svolgimento del monitoraggio per la verifica del rispetto dei requisiti contrattuali in termini di tempi, costi e stato avanzamento lavori, quantità e qualità attese dei servizi ICT richiesti. Per la realizzazione di queste Linee guida, il gruppo di lavoro ha dovuto, propedeuticamente alla scrittura delle diverse tipologie di forniture ICT, definire un modello che costituisse il riferimento univoco al quale rifarsi. Ciò è stato reso necessario dall’elevato parallelismo con il quale si è proceduto alla scrittura delle Linee guida ed al grande numero di persone che hanno direttamente contribuito con propri scritti. L’approccio alla base del lavoro, più dettagliatamente illustrato nel Manuale d’uso “Presentazione ed utilizzo delle Linee guida”, si basa: o sull’identificazione dei diversi punti di vista per la definizione della qualità concorrenti in ambito contrattuale; o sull’analisi dell’intero ciclo di vita che realizza la fornitura; o sull’identificazione di indicatori di qualità da riferirsi alle caratteristiche di qualità delle attività e prodotti del ciclo di vita. Questi tre aspetti fondanti del lavoro svolto sono stati esplicitati e dibattuti prima ancora di iniziare il lavoro di descrizione delle forniture ICT. A queste riflessioni si è scelto di riferirsi con il termine di “Modelli per la qualità delle forniture ICT”. Scopo di questo manuale di riferimento è presentare i “Modelli per la qualità delle forniture ICT” illustrando gli standard e le logiche adottate per la descrizione delle forniture elementari e la definizione della loro qualità. Diversamente dalle altre componenti delle Linee guida, Manuali applicativi e Dizionario delle forniture ICT, questo manuale non esprime “ragionamenti in materia di appalto” o fornisce “ricette contrattuali” di immediata applicazione in fase di definizione o governo di un contratto ICT. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 4/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Ciò nonostante si è ritenuto utile completare ed integrare i contenuti affrontati dalle Linee guida in un ottica operativa e pragmatica con un Manuale di riferimento che fornisse i riferimenti culturali di base e puntamenti a possibili approfondimenti. Questo manuale di riferimento presenta: o punti di vista per la definizione di qualità o processi del ciclo di vita della generica fornitura o categorie ed attributi di qualità della generica fornitura o glossario (definizioni e acronimi) o bibliografia (testi, articoli, siti) Riferimenti o UNI CEI ISO/IEC 12207: 2003 "Tecnologia dell'informazione - Processi del ciclo di vita del software"; o Norma ISO/IEC 9126-1:2001 “Software engineering - Product quality - Part 1: Quality mode”.l Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 5/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT 2. GRUPPO DI LAVORO Le Linee guida di cui il presente manuale fa parte integrante sono state elaborate da un Gruppo di lavoro, dedicato alla qualità dei beni e dei servizi ICT per la definizione ed il governo dei contratti ICT della Pubblica Amministrazione. Il Gruppo di lavoro è stato costituito nel dicembre 2003 dal Centro nazionale per l’informatica nella pubblica amministrazione (CNIPA), in modo tale da rappresentare al suo interno sia alcune amministrazioni centrali, che le associazioni di categoria dei fornitori di servizi ICT. Il Gruppo di Lavoro, di cui è referente l’Ing. Marco Martini, Componente dell’Organo collegiale del CNIPA, è stato coordinato dal Dott. Marco Gentili, Dirigente del CNIPA. Fanno parte del Gruppo di lavoro: Monica Barattieri Dario Biani Annarita Bove Antonello Busetto Arnaldo Carbone Caterina Ciarallo Alfredo D’Amato Giuseppe Neri Giorgio Pala Enrico Pesce Roberto A. Romano Giorgio Turconi in rappresentanza del Ministero di Giustizia; CNIPA; in rappresentanza del MIUR in rappresentanza di FEDERCOMIN; in rappresentanza di CONSIP; CNIPA; in rappresentanza dell'INPS; in rappresentanza di ASSINFORM; CNIPA, consulente; in rappresentanza di SOGEI in rappresentanza di ANASIN/AITech; CNIPA, consulente. Pur non partecipando al Gruppo di lavoro, la Banca d’Italia ha messo a disposizione l’esperienza codificata nel proprio manuale di qualità del software e fornito utili indirizzi sul tema dei servizi afferenti allo sviluppo del software, in particolare si ringraziano: Stefano Fabrizi Dario Russo Le Amministrazioni direttamente coinvolte nel Gruppo di lavoro, hanno partecipato ai lavori e contribuito alla redazione delle Linee anche per il tramite di proprio personale non direttamente rappresentato nel gruppo, si ringraziano per questo: Sergio Giacoponi Gianfranco Pontevolpe Carla Mastino Marina Venzo Aldo Mastroianni Le imprese associate a Anasin/AITech, Assinform e Federcomin, chiamate a partecipare dalle proprie associazioni, hanno risposto con entusiasmo e partecipato alla definizione delle Linee guida mettendo a disposizione le proprie fattive esperienze di erogazione dei servizi ICT e predisposizione di offerte. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 6/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Hanno contribuito con particolare continuità una ventina di diverse imprese, tra le più rappresentative del mercato ICT nazionale, che hanno contribuito affiancando il gruppo di lavoro con circa 80 persone loro dipendenti. Accenture Bull Laser Memory card ACI Informatica COMPUWARE GETRONICS SAP Italia Alcatel CSC Italia Microsoft Business Object EDS Italia IBM Sistemi Informativi Atesia Elsag Symantec C&M Group FINSIEL ORACLE Italia Telecom Italia Un particolare ringraziamento va pertanto a: Guido Allegrezza Brunello Bonanni Paolo Buttinelli Marco Casazza Giuseppe Conforti Maurizio De Benedetto Laura Destro Barbara Donato Salvatore Ferraro Giovanni Gadaleta Ludovico Gullifa Fabrizio Liberatore Giacinto Lopiccolo Loredana Mancini Giacomo Massi Francesco Meneghetti Mario Modesti Daniele Pagani Giuliano Perego Romano Poggi Domenico Pugliese Andrea Rigoni Alessandro Rossi Giacomo Samuelli Ferretti Teresa Saragò Lorenzo Severini Alfredo Vessicchio Emanuela Banzo Piero Bordoni Roberto Caldarella Alessandra Chianese Luigi Costantini Alfonso De Cristofaro Giuseppe di Cesare Carla Fabiano Assunta Formato Aurora Girolamo Vittorio La Commare Ferdinando Liberti Francesco Magatti Andrea Manuti Ettore Mastrorilli Luigi Mezzanotte Franco Moselli Marco Palermo Marcella Pignatiello Andrea Praitano Annalisa Quagliata Massimo Rocchi Maurizio Sacchetti Vincent N. Santacroce Emanuela Savelli Francesco Strata Stefania Zaccagnini Danilo Bianco Giuseppe Borgonovo Maurizio Caminiti Fabio Conciatori Carmine D'arconte Roberto De Preta Marco Di Leo Elena Farina Alessandro Fossati Andrea Giuliani Cristina Leonardi Stefania Lombardi Luca Malagodi Francesco Marconi Alessandro Mehlem Giuseppe Militello Federico Morena Paola Palleschi Giovanni Pistarini Anna Prelati Antonio Lorenzo Rassu Paolo Roncella Bruno Salvadori Lorella Santucci Bruno Scialpi Marco Tampelloni In varie fasi del lavoro il Gruppo si è avvalso anche dei contributi e dei suggerimenti di altre persone ed aziende ICT che, pur non essendo coinvolte operativamente nella scrittura delle Linee guida, hanno seguito con interesse i lavori. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 7/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT 3. MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Nell’impostazione della struttura delle Linee guida, si è cercato di identificare il percorso logico più opportuno per definire dei modelli di qualità delle forniture ICT per la Pubblica Amministrazione. Non essendo disponibile in letteratura alcun riferimento certo e puntuale, si è deciso di procedere su due fronti paralleli. Da un lato si è cominciato a definire il campo di riferimento reale, sviluppando due tipi di analisi delle forniture ICT: o la prima, per identificare il più efficace livello di granularità atto a definire un insieme il più possibile esaustivo di “forniture elementari”, desunte dall’esperienza e dalla realtà del mercato attuale; ciò allo scopo di costruire un “dizionario delle forniture ICT” con valenza operativa e di orientamento per il futuro; o la seconda per ottenere, in analogia con quanto sopra, il quadro delle strategie di acquisizione delle forniture ICT per arrivare alla migliore prospettiva per l’appalto pubblico delle medesime forniture. Dall’altro, si è cercato di inquadrare la problematica della qualità senza partire da una pagina bianca, ma facendo riferimento a capisaldi solidi ed affermati, nel contesto dell’esperienza legata alle vicende delle Norme ISO e delle decennali attività industriali di sviluppo software. Si è perciò integrata la moderna visione che privilegia la cultura del servizio nei confronti di quella del prodotto, con il pur necessario recupero dei valori che al prodotto sono legati. Ciò ha comportato la necessità di ripartire con la definizione delle caratteristiche di qualità secondo i diversi punti di vista delle parti in gioco: o il fruitore (utente finale, sia che si tratti del cittadino utente dell’Amministrazione, sia che si tratti dell’operatore, appartenente all’Amministrazione, che opera all’interno del processo); o l’appaltatore ovvero la stazione appaltante; o la fornitura come portatrice della sua qualità intrinseca. A questo proposito, in relazione alle varie proposte della letteratura in materia, il modello preso a riferimento per descrivere il ciclo di vita di una fornitura ICT è quello indicato dalla norma UNI CEI ISO/IEC 12207. Infatti, sebbene esso sia concepito per la descrizione di processi legati allo sviluppo del software, nondimeno risulta facilmente generalizzabile alla realizzazione di prodotti, servizi e sistemi in senso più ampio. La norma, infatti, definisce un insieme di processi, attività e compiti progettati per essere personalizzati rispetto ai diversi progetti software, permettendo l’eliminazione di processi, attività o compiti non applicabili. La norma, inoltre, non prescrive l’adozione di una particolare metodologia di sviluppo, né impone uno specifico ciclo di vita (a cascata, a spirale, incrementale o iterativo), elementi questi che possono variare in funzione dei processi produttivi e delle metodologie in uso presso ciascun Fornitore. Ciò che prescrive lo standard è che, qualunque sia il ciclo di vita adottato, debbano essere comunque svolti, in modo formalizzato e controllato, alcuni processi di base. Infine si è innestato su quanto previsto dalla norma ISO/IEC 9126-1:2001 sulla qualità del prodotto software il risultato dell’integrazione dei modelli di qualità sviluppati per i servizi (Servqual). Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 8/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT 4. PUNTI DI VISTA PER LA DEFINIZIONE DELLA QUALITÀ L’ approccio adottato per la stesura delle Linee guida prevede di considerare diversi punti di vista al fine di identificare misure di qualità da rappresentare contrattualmente. Detti punti di vista sono quelli: o della qualità intrinseca del servizio, direttamente correlata a caratteristiche di qualità del servizio e dei prodotti correlati; o del fruitore del servizio (utente finale), direttamente interessato alla cosiddetta qualità attesa e percepita (qualità in uso); o della amministrazione appaltante il servizio (stazione appaltante), interessata ai processi di sviluppo e di erogazione messi in atto dal fornitore. I paragrafi seguenti esplorano queste diverse dimensioni di qualità che hanno tutte la necessità di trovare rappresentazione all’interno dei contratti ICT. 4.1. QUALITÀ INTRINSECA DELLA FORNITURA Per lo sviluppo della Società dell’Informazione si attribuisce grande rilievo alla “digitalizzazione” delle Amministrazioni pubbliche ed in particolare alla diffusione delle tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni (ICT) come strumento per realizzare il miglioramento della qualità dei servizi resi agli utenti ed accelerare il cambiamento dell’azione amministrativa verso obiettivi di efficienza ed efficacia. Lo sviluppo di soluzioni ICT di ausilio per un’Amministrazione, sia per svolgere proprie funzioni istituzionali sia per erogare servizi on-line ai cittadini e alle imprese, è un’attività complessa ed in continua evoluzione, che richiede professionalità e strutture specialistiche non sempre presenti nell’ambito di organizzazioni il cui core business è basato sulla erogazione di servizi di pubblica utilità; per tali motivi le Amministrazioni tendono sempre più ad acquisirle rivolgendosi al mercato. L’affidamento avviene attraverso l’esperimento di procedure concorsuali, svolte nel rispetto delle disposizioni normative nazionali e comunitarie, e la successiva sottoscrizione di un contratto con il Fornitore selezionato. Il prodotto finale dell’attività amministrativa, di cui i servizi erogati ai cittadini ed alle imprese costituiscono parte rilevante, è direttamente influenzato dall’insieme dei processi attuati da tutte le entità organizzative delle Pubbliche Amministrazioni Centrali (PAC) e Locali (PAL) coinvolte, incluse le organizzazioni dei loro Fornitori. Ne deriva che l’aspetto del rapporto con i Fornitori risulta determinante ed è importante stabilire nei contratti regole precise riguardo alle forniture che si richiedono ed ai relativi requisiti di qualità. La complessità, in tal senso, sta nel fatto che le forniture informatiche oggetto dei contratti stipulati dalle Amministrazioni, si configurano in genere come acquisizione di servizi, che vengono erogati da un Fornitore per un certo periodo di tempo e che non sono necessariamente correlati alla produzione di beni materiali o immateriali, salvo ci siano beni rinvenienti contrattualmente determinati. D’altra parte, anche nel caso della più semplice transazione in cui si realizza la consegna di un prodotto, esiste un rapporto comunicativo tra il Fornitore e l’Acquirente entro cui la transazione stessa si sviluppa e si configura come un servizio. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 9/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Sebbene un servizio, a differenza di un prodotto materiale, non si qualifichi per delle proprietà intrinseche e comporti delle logiche di acquisto diverse dalle logiche di acquisto di un prodotto, un aspetto che accomuna prodotti e servizi è insito nel concetto stesso di qualità. Secondo le norme ISO, la qualità può essere definita come … l’insieme delle proprietà e delle caratteristiche di un prodotto/servizio che gli conferiscono l’attitudine a soddisfare esigenze o aspettative espresse o usualmente implicite o obbligatorie del cliente e di altre parti interessate. Ai fini della definizione, in ambito contrattuale, dei requisiti di qualità di un prodotto/servizio e delle relative modalità di verifica e controllo, è necessario pertanto identificare i clienti e le altre parti interessate alla fornitura che, nell’ambito di una Amministrazione che stipuli un contratto con un Fornitore, possono essere rappresentate dalle seguenti figure: o fruitore o utente finale: la persona o l’organizzazione che utilizzerà il prodotto/servizio oggetto di fornitura contrattuale o beneficerà dei risultati (centro di costo); o appaltatore: la persona o l’organizzazione che richiede il prodotto/servizio, ad uso del fruitore, attraverso la stipula di un contratto con un Fornitore. Fanno capo alla figura dell’appaltatore, potendo consistere in una stessa entità organizzativa o in entità distinte, le seguenti: o la persona o l’organizzazione che finanzia il progetto per l’acquisizione della fornitura (centro di spesa); o la persona o l’organizzazione che è responsabile, dal lato dell’Amministrazione acquirente, di realizzare il progetto (centro di responsabilità). E’ il principale interlocutore del Fornitore, per quanto riguarda le modalità di sviluppo e gestione della fornitura, secondo i requisiti espressi nel contratto. Per quanto riguarda poi l’identificazione delle proprietà e delle caratteristiche di qualità, prendendo spunto dal modello di qualità proposto dalla norma ISO/IEC 9126-1:2001, presentato di seguito in questo stesso manuale successivo, è possibile caratterizzare un prodotto/servizio per aspetti legati a: o Qualità interna: prodotto/servizio; determinata dall’insieme delle caratteristiche interne del o Qualità esterna: determinata dall’insieme delle caratteristiche che si manifestano all'esterno, quando il prodotto/servizio è usato come parte di un sistema; dette caratteristiche sono un risultato delle caratteristiche interne del prodotto/servizio; o Qualità in uso: effetto combinato, per l'utente, delle caratteristiche di qualità interna ed esterna del prodotto/servizio. Lo schema seguente mostra le relazioni esistenti tra qualità interna, qualità esterna e qualità in uso: la qualità del processo contribuisce a migliorare la qualità interna ed esterna del prodotto/servizio e quest’ultima contribuisce a migliorare la qualità in uso; similarmente, la valutazione della qualità in uso può fornire un feedback per il miglioramento del prodotto/servizio, e la valutazione del prodotto/servizio può fornire un feedback per il miglioramento del processo. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 10/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT processo effetti del prodotto/servizio prodotto/servizio influenza qualità del processo influenza attributi interni di qualità dipende da misure di processo influenza attributi esterni di qualità dipende da misure interne attributi di qualità in uso dipende da misure esterne Contesto d’uso misure di qualità in uso Ai fini della pianificazione e del controllo delle misure di qualità di un prodotto/servizio oggetto di fornitura contrattuale, le caratteristiche di qualità intrinseche del prodotto/servizio (qualità interna) o legate all’utilizzo del prodotto/servizio come parte di un sistema (qualità esterna) o in uno specifico contesto d’uso (qualità in uso), sono da esaminare con riferimento ai seguenti diversi aspetti, legati allo sviluppo, alla erogazione ed alla valutazione da parte dell’utente finale del prodotto/servizio: o Qualità attesa (o prevista): è determinata dalle esigenze esplicite, implicite, obbligatorie o latenti, ovvero dalle attese del cliente; o Qualità progettata: è il livello di qualità definito nell’ambito del processo di sviluppo della fornitura, sulla base delle caratteristiche di qualità attesa; regola il sistema organizzativo, le modalità di realizzazione del prodotto/servizio e le condizioni operative di funzionamento; o Qualità erogata (dimostrata): è il livello di qualità risultante dal processo di gestione operativa, ovvero relativo al prodotto/servizio realizzato/erogato ed è oggettivamente dimostrato. E’ l’aspetto di qualità per il quale vanno pianificate ed effettuate le misure in ambito contrattuale, al fine di applicare penalità in caso di mancato rispetto dei requisiti di qualità fissati. Le verifiche vanno commisurate alle effettive esigenze di misura, visto che l’implementazione e la gestione di un sistema di misura è di per sé un costo per l’Amministrazione e per il Fornitore. o Qualità percepita: è il livello di qualità che l’utente valuta, in base all’esperienza d’uso e tramite il confronto tra le prestazioni erogate e le proprie attese. Essa è influenzata non soltanto dall’esperienza recente sul prodotto/servizio, ma anche da altri fattori, tra i quali le precedenti esperienze vissute, il paragone con prodotti/servizi analoghi, nonché l’immagine complessiva dell’organizzazione che realizza/eroga il prodotto/servizio. Lo scostamento della qualità percepita dalla qualità attesa, determina il livello di soddisfazione dell’utente finale. In particolare, data la complessità tecnica, per la fornitura di un servizio ICT è di norma necessario che il committente predisponga un documento esterno al contratto, nel quale definisce in dettaglio l’oggetto della prestazione che richiede. Questo documento, chiamato “Service Level Agreement (SLA)”, descrive la prestazione richiesta, gli obblighi del Fornitore e gli obblighi e i diritti del committente e può essere parte del Capitolato Tecnico o un suo allegato. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 11/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Non esistono SLA standard, ma in sostanza devono essere precisate in dettaglio le condizioni nelle quali ha validità l’accordo (ambientali, organizzative, tecniche, ecc.) e il livello delle prestazioni attese (il livello di possesso atteso di determinate caratteristiche). Comunque, a prescindere dalle metodologie e dai sistemi di misura che si possono adottare, ciò che conta è che il processo di pianificazione e controllo delle caratteristiche di qualità dei prodotti/servizi oggetto della esecuzione di un contratto, rilevi e renda coerenti le diverse concezioni di qualità da parte dei clienti della fornitura, diversità derivanti dalle differenze che necessariamente contraddistinguono il punto di vista di chi usufruisce del prodotto/servizio dal punto di vista di chi appalta. 4.2. PUNTO DI VISTA DEL FRUITORE Il termine fruitore si riferisce al soggetto che è l’utente o il beneficiario dei prodotti/servizi oggetto di fornitura. In tal senso possono essere fruitori: o utenti finali esterni alle Amministrazioni, ovvero i cittadini o le imprese che possono direttamente usufruire dei prodotti/servizi realizzati in esecuzione del contratto; o utenti finali interni ad una stessa Amministrazione o a più Amministrazioni, quali ad es. dipendenti che utilizzano i prodotti/servizi per svolgere compiti istituzionali dell’Amministrazione di appartenenza; o utenti interni o esterni ad una Amministrazione, appartenenti a Fornitori terzi, che devono assicurare la gestione operativa e la manutenzione dei prodotti e servizi realizzati in esecuzione del contratto. Le diverse tipologie di utenti finali, tra le quali quelle sopra evidenziate, concorrono ad identificare le caratteristiche di qualità che determinano il profilo di qualità attesa del prodotto/servizio da parte del fruitore. Ogni fruitore, infatti, prende in considerazione e valuta prevalentemente quelle caratteristiche di qualità che risultano direttamente osservabili in relazione alle proprie esigenze. In tal senso il livello di qualità attesa da parte di un fruitore che utilizzi il prodotto o servizio come utente finale è necessariamente diverso dal fruitore che dovrà prendere in carico la manutenzione o la gestione del prodotto. Con riferimento al modello proposto dalla norma ISO/IEC 9126-1:2001, l’utente finale apprezzerà prevalentemente l’usabilità e la funzionalità del prodotto; l’utente manutentore o gestore privilegerà anche la manutenibilità. Tralasciando i casi in cui il fruitore sia l’utente manutentore o gestore, visto che generalmente una Amministrazione affida al Fornitore tutte le attività relative al ciclo di vita della fornitura, si può dire che: o l’usabilità, intesa come capacità del prodotto di essere capito, utilizzato e gradito; o la funzionalità, intesa come capacità del prodotto di soddisfare le esigenze dell’utente; o l’affidabilità, intesa sia come disponibilità in termini assoluti del prodotto o servizio, sia come tolleranza ai guasti atta a garantire la disponibilità del prodotto; Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 12/117 CNIPA o MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT l’efficienza temporale, come capacità di rispondere tempestivamente alla richieste o tempo di risposta (a titolo di esempio, la reattività che un prodotto software deve mostrare ad uno specifico comando impartito dall’utente; la rapidità di intervento di un servizio di manutenzione attivato mediante call center da un utente); siano le caratteristiche di qualità comunemente prese a riferimento per determinare il profilo di qualità attesa di un prodotto da parte del fruitore. Dal momento che spesso l’utente non è esperto di tecnologie informatiche, un aspetto rilevante per il fruitore è la gradevolezza e la comprensibilità della interfaccia del prodotto che, proprio perché spesso è l'unica parte del sistema con cui l'utente entra in contatto, deve essere userfriendly (amichevole per l’utente) e consentire un facile reperimento delle funzioni di interesse. Nel caso di accesso al sistema da parte di disabili (es. di tipo motorio, visivo, uditivo), una caratteristica rilevante è l’accessibilità, che prevede il rispetto di specifiche norme. L'accessibilità è un prerequisito dell’usabilità e non la sostituisce. Al di là delle caratteristiche di qualità di prodotti/servizi che siano maggiormente significative dal punto di vista del fruitore e che possono essere rilevate dal modello proposto, è importante evidenziare che ciò che è più facilmente misurabile e pertanto direttamente percepibile dall’utenza non è tanto la qualità interna, risultato del processo di sviluppo, quanto la qualità che attiene all’interazione dell’utente con le risorse e le attività dell’organizzazione preposte alla erogazione del servizio, elementi che determinano la qualità percepita ed il livello di soddisfazione dell’utente rispetto al prodotto/servizio realizzato/erogato. La soddisfazione, misurata attraverso lo scostamento tra qualità percepita e qualità attesa, è una reazione dell’utente influenzata dall’esperienza diretta sull’utilizzo del servizio (qualità in uso), in cui le caratteristiche “oggettive” del prodotto/servizio (qualità erogata) sono valutate alla luce delle aspettative, cioè delle prestazioni attese, ma sono anche influenzate dalla comunicazione ricevuta, dal contesto esterno e da altri fattori che caratterizzano le modalità di erogazione del servizio, quali l’accessibilità, gli strumenti utilizzati, le procedure applicate e, non ultime, la competenza e la cultura “customer-oriented” (orientata al cliente) del personale che interfaccia direttamente l’utente. Questo ultimo punto dimostra come la soddisfazione dell’utente sia altresì collegata alla soddisfazione dei dipendenti, sulla quale incidono diversi elementi, tra i quali il trattamento economico, le responsabilità ed il coinvolgimento nell’ambito della organizzazione, la crescita professionale, l’ambiente di lavoro. E’ frequente, infatti, rilevare che un dipendente scontento e demotivato molto difficilmente si dimostra cortese ed efficiente verso il proprio interlocutore; per contro un dipendente soddisfatto è una persona motivata, che è solito adottare un approccio proattivo verso l’interlocutore, contribuendo a migliorarne la percezione sulla qualità del servizio reso. Si può quindi concludere che ciò che è importante dal punto di vista del fruitore, è che lo scostamento tra percezioni ed attese risulti minimo; tale risultato non implica peraltro che la qualità interna e la qualità erogata siano meno importanti: si tratta infatti di dimensioni non alternative, ma complementari ai fini del buon esito del servizio, al quale contribuisce in modo determinante l’attenzione posta alle esigenze del fruitore in tulle le attività che caratterizzano il ciclo di vita della fornitura. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 13/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT 4.3. PUNTO DI VISTA DI CHI APPALTA Il termine appaltatore è utilizzato in questo contesto per riferirsi al soggetto che rappresenta il cliente diretto del Fornitore nell’ambito di un contratto stipulato da una Amministrazione per l’acquisizione di un prodotto/servizio ICT e che, oltre a curare le procedure concorsuali per la selezione del Fornitore, ha la responsabilità di gestire il contratto con il Fornitore aggiudicatario per tutto il ciclo di vita della fornitura. Nell’organizzazione di chi appalta sono quindi presenti, oltre a potenziali fruitori e beneficiari del prodotto servizio oggetto di fornitura, le entità organizzative che hanno in capo la responsabilità di finanziare e realizzare il progetto e per le quali è necessario perseguire obiettivi di: o efficacia, intesa come grado di rispondenza dell’output agli obiettivi; o efficienza, intesa come rapporto input/output, ovvero come relazione tra prestazioni ottenute e costi sostenuti. Risulta quindi importante dal punto di vista di chi appalta, da un lato garantire che il prodotto/servizio oggetto di fornitura risponda alle esigenze dell’Amministrazione, soddisfi le necessità dei fruitori e sia realizzato/erogato nel rispetto dei requisiti contrattuali, garantendo appropriate prestazioni rispetto alle risorse utilizzate; dall’altro assicurare che la soluzione identificata ben si inserisca nel contesto informativo cui è destinata. In tal senso, nel procedere all’acquisizione del prodotto/servizio, nel definire i fornitura e nell’effettuare valutazioni in corso d’opera durante l’esecuzione risultano importanti dal punto di vista dell’appaltatore quegli aspetti razionalizzazione della modalità di acquisizione della fornitura, tra i quali si titolo indicativo e non esaustivo: requisiti della del contratto, connessi alla evidenziano a o l’integrazione del prodotto/servizio oggetto di acquisizione nel sistema informatico preesistente e la salvaguardia degli investimenti già effettuati. Da tale punto di vista, con riferimento alle caratteristiche di qualità indicate nel modello proposto, assumono importanza caratteristiche quali la interoperabilità, intesa come capacità di interazione del prodotto/servizio con uno o più sistemi, la conformità alla funzionalità, intesa come grado di rispondenza a standard, convenzioni e norme di legge in materia e la coesistenza, intesa come capacità di coesistere con un altro prodotto/servizio in un ambiente specificato o le esigenze di addestramento/formazione del personale, connesse all’acquisizione delle fornitura. Obiettivo dell’appaltatore è adottare soluzioni che non operino sconvolgimenti nelle prassi di lavoro in uso presso l’Amministrazione e/o che siano facilmente utilizzabili da parte degli utenti. Tale obiettivo è più facilmente perseguibile se il prodotto/servizio presenta caratteristiche di usabilità ed in particolare di comprensibilità, di apprendibilità e di operatività. o la possibilità che il prodotto/servizio sia in grado di operare in ambienti diversi. Detta funzione è garantita dal livello di portabilità della soluzione, caratteristica che risulta importante per l’appaltatore sia a fronte della necessità di garantire il costante adeguamento tecnologico dell’ambiente in cui il prodotto/servizio opera, sia ai fini di assicurare la possibilità di subentro di un nuovo Fornitore alla scadenza del contratto. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 14/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Gli aspetti sopra evidenziati contribuiscono a determinare il profilo di qualità attesa dal punto di vista dell’appaltatore e influenzano le misure effettuate nel corso della esecuzione del contratto. In particolare dal punto di vista di chi appalta assume importanza prioritaria la valutazione della qualità delle prestazioni erogate dal Fornitore nel corso della durata del contratto secondo misure oggettive di caratteristiche di qualità (qualità erogata o dimostrata), che consentono di evidenziare il grado di conformità delle prestazioni ottenute rispetto ai requisiti contrattuali. In tale ottica, oltre alle caratteristiche di qualità già evidenziate, possono essere di interesse per l’appaltatore: o valutazioni relative alla funzionalità, volte in particolare a stabilire se la soluzione realizzata è in grado di portare effettivamente a termine le operazioni per la cui esecuzione è stata definita e progettata; o valutazioni derivanti da “prove di sforzo'', volte ad individuare i limiti del sistema che realizza l’ambiente di esercizio del prodotto o di erogazione del servizio rispetto al dimensionamento adottato ed i margini di ampliamento a fronte del variare dei parametri di dimensionamento (per esempio numero di utenti serviti, quantità di dati, tempi di esecuzione); o valutazioni relative all’efficienza, aventi l’obiettivo di verificare la capacità di fornire prestazioni appropriate relativamente alla quantità di risorse utilizzate, in condizioni stabilite; o valutazioni volte a verificare l’affidabilità, con particolare riferimento alla capacità di ristabilire un livello di prestazioni specificato a fronte di malfunzionamenti; o valutazioni di adeguatezza, essenzialmente indirizzate alla verifica dell'appropriatezza del prodotto/servizio per eseguire un particolare compito e a stabilire se e come esso è in grado di soddisfare i requisiti per i quali è stato progettato. Includono valutazioni di tipo riassuntivo, destinate a verificare se un sistema già esistente è conforme e soddisfa le esigenze degli utenti cui è destinato e valutazioni di tipo formativo effettuate all’inizio della progettazione di un sistema allo scopo di stabilire le linee guida per il suo sviluppo futuro. Risultano inoltre importanti misure atte a rilevare il livello di soddisfazione dei fruitori, attraverso la valorizzazione dello scostamento tra qualità attesa e qualità percepita; dette misure consentono all’appaltatore di individuare i driver (linee guida) per migliorare il servizio erogato, apportando le opportune modifiche in corso d’opera al contratto, ovvero per meglio dirigere in futuro le scelte relative all’acquisizione di nuovi prodotti e/o servizi. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 15/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT 5. CICLO DI VITA DELLE FORNITURE Sulla base delle definizioni proposte dalla normativa ISO, una fornitura informatica oggetto di un contratto stipulato tra un’Amministrazione e un Fornitore è il risultato “tangibile” (materiali; documenti; hardware) o “intangibile” (software; servizi; conoscenze) di un’attività o di un insieme di attività correlate (processi); dette attività, nell’insieme, costituiscono il ciclo di vita della fornitura. Sebbene in un rapporto contrattuale tra Amministrazione e Fornitore, una fornitura abbia inizio con le attività che seguono la sottoscrizione del contratto e termini alla scadenza del contratto stesso, il ciclo di vita della fornitura copre l’intervallo temporale che va dalla nascita dell’esigenza da parte dell’Amministrazione di procedere all’acquisizione di un prodotto o di un servizio, alla dismissione del prodotto o alla cessazione del servizio oggetto di acquisizione, attraverso le fasi intermedie di realizzazione, nelle quali si concentrano le attività che hanno una più alta incidenza sulla qualità finale. Le modalità di acquisizione e di realizzazione di una fornitura sono diverse a seconda delle caratteristiche proprie di ogni tipologia e sono significativamente influenzate, tra l’altro, dalle politiche organizzative e dalle procedure, strategie e metodologie di acquisto in uso presso ciascuna Amministrazione. Nel presente paragrafo si intende presentare un metodo per definire e verificare in corso d’opera una fornitura informatica, al fine di consentire alle Amministrazioni di acquisire prodotti e/o servizi che siano effettivamente rispondenti alle esigenze espresse ed implicite degli utenti e che ben si integrino nel contesto informativo cui sono destinati. Il metodo proposto prende in esame l’intero ciclo di vita di una fornitura; fare riferimento ad un ciclo di vita, significa prevedere un’organizzazione sistematica delle attività da svolgere secondo processi opportunamente coordinati tra loro, scanditi dalla emissione di prodotti su cui si esercitano operazioni di riesame, verifica e validazione in corso d’opera. In tal modo: o si definiscono delle regole di comportamento e dei momenti formali di controllo, sia per il Fornitore sia per l’Amministrazione, che consentono di evitare manifestazioni di criticità non desiderate di tempi, di costi e di qualità o che comunque ne riducono significativamente la probabilità di occorrenza; o si costruisce una “traccia logica” della storia della realizzazione e del controllo, che dà evidenza delle operazioni effettuate e delle decisioni prese e che garantisce efficacia nella copertura rispetto alle criticità non volute e capacità di recupero al loro eventuale insorgere; o si garantisce il raggiungimento degli obiettivi fissati e la coerenza tra gli stessi obiettivi ed il risultato finale, ovvero si riduce significativamente il rischio che il risultato finale sia non conforme agli obiettivi iniziali. In relazione alle varie proposte della letteratura in materia, il modello che si prende a riferimento per descrivere il ciclo di vita di una fornitura informatica è direttamente derivato da quello indicato dalla norma UNI CEI ISO/IEC 12207. Modello che, sebbene sia concepito per la descrizione di processi legati allo sviluppo del software, risulta facilmente generalizzabile alla realizzazione di prodotti, servizi e sistemi in senso più ampio. La norma, infatti, definisce un insieme di processi, attività e compiti progettati per essere personalizzati rispetto ai diversi progetti software, permettendo l’eliminazione di processi, attività o compiti non applicabili. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 16/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT La norma, inoltre, non prescrive l’adozione di una particolare metodologia di sviluppo, né impone uno specifico ciclo di vita (a cascata, a spirale, incrementale o iterativo), elementi questi che possono variare in funzione dei processi produttivi e delle metodologie in uso presso ciascun Fornitore. Ciò che prescrive lo standard è che, qualunque sia il ciclo di vita adottato, debbano essere comunque svolti, in modo formalizzato e controllato, alcuni processi di base. In questo contesto il modello è preso a riferimento in via indicativa, con le opportune generalizzazioni e/o integrazioni, allo scopo di consentire l’individuazione in modo sistematico e, per quanto possibile, esaustivo di tutte le caratteristiche di qualità di attività e prodotti, intermedi e/o finali, che costituiscono il risultato dei processi attuati da un Fornitore in esecuzione di un contratto stipulato con un’Amministrazione. In particolare, seguendo le indicazioni della norma, i processi del ciclo di vita di una fornitura sono scomposti in attività e per ciascuna attività sono identificati i relativi prodotti (documenti, software, soluzioni). La scomposizione si arresta ad un livello di dettaglio che consenta di individuare attività e prodotti che possono essere oggetto di verifica, validazione e, nei casi applicabili di accettazione da parte dell’Amministrazione nel corso della esecuzione di un contratto. Attività e prodotti sono indicati non con lo scopo di stabilire nome, formato e contenuto espliciti, quanto con lo scopo di evidenziare i “deliverables tipo” di un contratto sui quali l’Amministrazione può esercitare gli opportuni controlli per verificare in itinere il rispetto di tempi, costi e qualità. Una volta individuati attività e prodotti “tipo” di ogni processo del ciclo di vita, è possibile definire, rispettivamente per le attività e per i prodotti, le caratteristiche di qualità che si ritengono maggiormente significative in funzione della tipologia di ciascuna classe di fornitura e degli obiettivi di qualità attesa sul risultato finale. La norma ISO/IEC 12207 definisce tre tipologie di processi, classificati in: o Processi primari. I processi primari sono i processi core business, orientati alla generazione di prodotti e di servizi verso l’utente finale. Sono sviluppati nell’ambito di ogni singolo progetto finalizzato alla realizzazione di una fornitura e riguardano sia l’Amministrazione che il Fornitore. o Processi di supporto. I processi di supporto, ad uso interno all’organizzazione che eroga il servizio, sono utilizzati e svolti come parte integrante di altri processi e contribuiscono ad assicurare il successo e la qualità del progetto nel suo complesso. o Processi organizzativi. I processi organizzativi, di tipo manageriale, sono di solito sviluppati fuori dell’ambito di specifici progetti. Riguardano la pianificazione e il controllo del progetto, nonché la gestione delle risorse umane e materiali necessarie per la conduzione delle attività contrattuali. I processi primari sono i processi produttivi veri e propri ed includono, oltre ai processi che regolano l’acquisizione della commessa (Acquisizione) e la gestione dei rapporti con il cliente (Fornitura), il processo di Sviluppo, articolato nelle fasi di progettazione e realizzazione, il processo di Gestione operativa, del quale è parte integrante l’assistenza agli utenti ed infine il processo di Manutenzione, che include le attività relative alla migrazione e alla dismissione del prodotto o alla cessazione del servizio. I processi di supporto sono indipendenti dal processo primario cui si riferiscono e sono svolti in più momenti; includono la Gestione della documentazione, la Gestione della configurazione, il processo di Assicurazione Qualità, unitamente ai processi di Verifica, Validazione, Riesame Congiunto con il Committente, Verifiche Ispettive ed infine il processo di Risoluzione dei problemi (anomalie o non-confomità). Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 17/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT I processi organizzativi sono trasversali ai processi primari e ai processi di supporto ed includono l’insieme delle attività necessarie per realizzare con successo il progetto e che riguardano in particolare il processo di Gestione del progetto, di Gestione delle infrastrutture, di Formazione e di Miglioramento. I 17 processi sopra indicati, definiti dalla norma, sono composti da “attività” (insieme di azioni coerenti), a loro volta ulteriormente scomponibili in “compiti” (o azioni di base). Attività e compiti generano prodotti (documenti, software, servizi, soluzioni). Nella figura che segue si riporta lo schema dei processi proposti dalla norma. UNI CEI ISO/IEC 12207 PROCESSI PRIMARI PROCESSI DI SUPPORTO Processo di Documentazione Processo di Acquisizione Processo di Gestione della Configurazione Processo di Fornitura Processo di Assicurazione Qualità Processo di Verifica Processo di Gestione operativa Processo di Sviluppo Processo di Validazione - Progettazione - Realizzazione Processo del Riesame Congiunto Processo di Verifica Ispettiva Processo di Manutenzione Processo di Risoluzione dei problemi PROCESSI ORGANIZZATIVI Processo di gestione Processo di Infrastruttura Processo di miglioramento Processo di Formazione Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 18/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Esula dagli scopi del presente lavoro descrivere in dettaglio lo standard proposto dalla norma, alla quale si rimanda per ogni esigenza di ulteriore approfondimento. Ai fini delle Linee guida e della descrizione delle forniture ICT si è scelto di semplificare il ciclo di vita proposto dalla norma UNI/CEI ISO/IEC 12207 riducendo il numero di processi da 17 a 9. In particolare si sono raggruppati all’interno di un unico processo, denominato processo di Assicurazione Qualità, molti dei processi di supporto (quelli circondati da un contorno a pallini nella precedente figura raffigurante il ciclo di vita della ISO/IEC 12207): Assicurazione Qualità, Verifica, Validazione, Riesame Congiunto con il Committente, Verifiche Ispettive e Risoluzione dei problemi (anomalie o non-conformità). Analogamente si sono raggruppati all’interno di un unico processo, denominato processo di Gestione, tutti i processi organizzativi (circondati da un contorno a pallini nella precedente figura raffigurante il ciclo di vita della ISO/IEC 12207): Gestione del progetto, Gestione delle infrastrutture, Formazione e di Miglioramento. In aggiunta si è lasciata cadere la distinzione tra processi di supporto e processi organizzativi raggruppandoli insieme sotto la dizione di processi trasversali (alle singole forniture ICT). Lo schema che ne risulta è rappresentato dalla seguente figura. Ciclo di vita adottato per le Forniture ICT PROCESSI PRIMARI PROCESSI TRASVERSALI Processo di Acquisizione Processo di Gestione Processo di Fornitura Processo di Documentazione Processo di Gestione operativa Processo di Sviluppo Processo di Gestione della Configurazione - Progettazione - Realizzazione Processo di Manutenzione Processo di Assicurazione Qualità Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 19/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Riassumendo il Ciclo di vota adottato per le forniture ICT nelle presenti Linee guida definisce due tipologie di processi, classificati in: o Processi primari. I processi primari sono i processi core business, orientati alla generazione di prodotti e di servizi verso l’utente finale. Sono sviluppati nell’ambito di ogni singolo progetto finalizzato alla realizzazione di una fornitura e riguardano sia l’Amministrazione che il Fornitore. o Processi trasversali. I processi trasversali, ad uso interno all’organizzazione impegnata nella fornitura, sono utilizzati e svolti come parte integrante di altri processi e contribuiscono ad assicurare il successo e la qualità del progetto nel suo complesso riguardando la pianificazione e il controllo del progetto, nonché la gestione delle risorse umane e materiali necessarie per la conduzione delle attività contrattuali. Nel prosieguo, i processi individuati nel modello di ciclo di vita adottato sono descritti con le opportune personalizzazioni e generalizzazioni rispetto alla norma ISO/IEC 12207, con l’obiettivo di individuare attività e prodotti che possano essere presi a riferimento per descrivere le classi di forniture ICT e le relative misure di qualità. Il nome attribuito a ciascuna attività e a ciascun prodotto è puramente indicativo del contenuto e non esclude la possibilità che l’attività o il prodotto si articolino rispettivamente in più attività o più prodotti. La descrizione dei processi e la scomposizione di ciascun processo in attività e prodotti, non implica che per ciascuna classe di fornitura debbano essere ugualmente considerati, ai fini delle misure di qualità, tutti i processi, con le attività ed i prodotti indicati. L’identificazione delle attività e dei prodotti di ciascun processo da prendere in considerazione nella descrizione di una classe di fornitura e le relative caratteristiche di qualità, sono funzione della tipologia e della specificità di ciascuna classe, ivi inclusi dimensioni, criticità e rischi. 5.1. PROCESSI PRIMARI I processi primari sono i processi produttivi veri e propri ed includono, oltre ai processi che regolano l’acquisizione della commessa (Acquisizione) e la gestione dei rapporti con il cliente (Fornitura), il processo di Sviluppo, articolato nelle fasi di progettazione e realizzazione, il processo di Gestione operativa, del quale è parte integrante l’assistenza agli utenti ed infine il processo di Manutenzione, che include le attività relative alla migrazione e alla dismissione del prodotto o alla cessazione del servizio. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 20/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT 5.1.1. PROCESSO DI ACQUISIZIONE Obiettivi Il processo riguarda le attività che deve svolgere l’Amministrazione per acquisire un prodotto o un servizio ed ha l’obiettivo di definire le caratteristiche della fornitura richiesta, in termini di contenuti, tempi e modalità di esecuzione, requisiti di qualità. Attivazione del processo Il processo è attivato dall’Amministrazione quando nasce l’esigenza di acquisire un prodotto o un servizio per conseguire determinati obiettivi. Detti obiettivi possono scaturire, per esempio, in fase di pianificazione strategica pluriennale e/o di analisi dei processi interni, dalla necessità di adempiere a disposizioni normative, dall’esigenza di migliorare e/o di offrire servizi all’utenza, dalla necessità di migliorare la produttività interna o l’interoperabilità e la cooperazione con altre Amministrazioni. Attività e prodotti Nello schema che segue si fornisce una rappresentazione delle attività proprie del processo di Acquisizione e dei prodotti che costituiscono il risultato di ciascuna attività, per i quali si fornisce a seguire una descrizione delle finalità e dei contenuti. Processo di Acquisizione Attività Prodotti AC-A1 Definizione delle esigenze AC-A2 Preparazione della richiesta d’offerta AC-A3 Monitoraggio del Fornitore ACA1-O1 Studio di fattibilità ACA2-O1 Documenti di gara (Bando di gara; Schema di contratto; Capitolato Tecnico; Schema di offerta tecnico-economica) ACA3-O1 Registrazioni Definizione delle esigenze. Include l’insieme delle attività svolte dall’Amministrazione preliminarmente alla indizione della gara per selezionare un Fornitore al quale affidare la realizzazione del prodotto. Dette attività riguardano in particolare: o la formulazione dei fabbisogni di informatizzazione, sulla base dell’analisi dei processi interni e degli obiettivi da perseguire; o l’identificazione della soluzione e la valutazione della fattibilità, dal punto di vista tecnico, dei costi connessi alla realizzazione, dei benefici attesi, dei rischi e dei vincoli tecnologici, temporali e normativi; o l’analisi del “make or buy”, intesa come valutazione dell’opportunità di esternalizzare, in tutto o in parte la realizzazione del progetto e la definizione delle modalità di selezione del Fornitore. Il risultato di tale attività è un documento, Studio di fattibilità, che può essere redatto secondo le “Linee guida per la realizzazione degli studi di fattibilità” emesse dall’AIPA (oggi CNIPA). Preparazione della richiesta di offerta. A completamento della definizione delle esigenze, quando l’Amministrazione abbia ritenuto opportuno e conveniente procedere all’acquisizione Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 21/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT della fornitura ed abbia definito sia il contesto della fornitura, sia le modalità di selezione del Fornitore, l’Amministrazione avvia la redazione dei documenti necessari per espletare la procedura di gara. Detti documenti, che descrivono in termini quantitativi e qualitativi l’oggetto della fornitura, i requisiti e le relative modalità di esecuzione, vanno redatti secondo le disposizioni normative, nazionali e comunitarie, di riferimento per la tipologia di gara che si deve espletare (pubblico incanto; licitazione privata; appalto concorso; trattativa privata) e in relazione alle norme che regolano le procedure di acquisto presso ciascuna Amministrazione. In linea di massima, i documenti da predisporre sono il Bando di gara, la lettera d’invito a presentare l’offerta, lo schema di contratto, il capitolato tecnico, lo schema di offerta tecnico-economica che dovrà essere presentata da ciascun partecipante alla gara, la documentazione per la richiesta del parere di congruità tecnico-economico di cui all’art. 8 del decreto legislativo 12 febbraio 1993, n. 39. Una volta che sia stata espletata la gara, i documenti di gara predisposti dall’Amministrazione nell’ambito della presente attività e l’offerta tecnico-economica presentata dal Fornitore aggiudicatario, nell’ambito del processo di Fornitura, debitamente rivisti per riflettere eventuali modifiche emerse nel corso del procedimento di gara e sottoscritti dalle parti contraenti, costituiscono la baseline di contratto e regolano l’esecuzione della fornitura per tutto il ciclo di vita, salvo le modifiche che dovranno essere apportate nel corso dell’esecuzione degli altri processi. Monitoraggio del fornitore. A seguito della sottoscrizione del contratto con il Fornitore aggiudicatario l’Amministrazione, sia in conformità a quanto previsto all’articolo 13, comma 2, del decreto legislativo 12 febbraio 1993, n. 39, sia al fine di assicurare che la fornitura sia realizzata nel rispetto dei requisiti di tempi, costi e qualità indicati nei documenti contrattuali, ha il compito di eseguire il monitoraggio delle prestazioni rese dal Fornitore per tutta la durata del contratto. L’attività è effettuata con riferimento alle disposizioni normative vigenti in materia, tra le quali la Circolare del 28 dicembre 2001, n. AIPA/CR/38, alla quale si può far riferimento per rilevare le principali attività ed i relativi prodotti. Accettazione e completamento. L’accettazione della fornitura da parte dell’Amministrazione è effettuata attraverso il collaudo, attività descritta nell’ambito del processo di Realizzazione. Successivamente al collaudo con esito positivo della fornitura, l’Amministrazione deve farsi carico della gestione operativa e della manutenzione, nei casi in cui dette attività non siano per contratto a carico del Fornitore. Il completamento può coincidere con la scadenza del contratto, cui può seguire il subentro di un nuovo Fornitore, ovvero con la dismissione del prodotto o la cessazione del servizio oggetto di fornitura. Dette attività sono descritte nell’ambito del processo di Manutenzione. Chiusura del processo Il processo si conclude con l’accettazione della fornitura e quando risultino completate tutte le attività a carico del Fornitore in esecuzione del contratto. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 22/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT 5.1.2. PROCESSO DI FORNITURA Obiettivi Il processo riguarda le attività che deve svolgere il Fornitore, a partire dalla predisposizione dell’offerta tecnico-economica in risposta ad una richiesta di proposta da parte di un’Amministrazione, sino alla realizzazione ed alla consegna della fornitura, in caso di aggiudicazione della commessa. Attivazione del processo Il processo è attivato dal Fornitore a fronte della decisione di predisporre un’offerta per rispondere alla richiesta di presentazione di una proposta da parte di un’Amministrazione. Il processo prosegue quindi con la sottoscrizione del contratto con l’Amministrazione, in caso di aggiudicazione della commessa, con la determinazione delle procedure e delle risorse necessarie a gestire ed assicurare la corretta esecuzione della fornitura e con lo svolgimento di tutte le attività previste nell’ambito del contratto. Attività e prodotti Nello schema che segue si fornisce una rappresentazione delle attività del processo di Fornitura che riguardano la fase precedente la sottoscrizione del contratto. Le attività che il Fornitore deve svolgere a valle della sottoscrizione del contratto, ricadono nell’ambito degli altri processi primari, organizzativi e di supporto del ciclo di vita della fornitura, descritti nei relativi paragrafi a seguire. Per le attività ed i prodotti presentati nello schema che segue, si fornisce una descrizione delle finalità e dei contenuti. PROCESSO DI FORNITURA ATTIVITÀ PRODOTTI FO-A1 Preparazione della risposta FOA1-O1 Offerta tecnico-economica FO-A2 Riesame e sottoscrizione del contratto FOA2-O1 Baseline di contratto (Contratto; Capitolato; Offerta tecnico-economica) Preparazione della risposta. In risposta alla richiesta di una proposta da parte di un’Amministrazione (bando di gara, lettera d’invito, ecc.), il Fornitore predispone un’offerta in cui definisce modalità, tempi e costi per realizzare la fornitura, nel rispetto dei requisiti specificati dall’Amministrazione nei documenti di gara (capitolato tecnico, schema di contratto, ecc.). Il risultato dell’attività è l’offerta tecnico-economica che è vincolante per il Fornitore e, in caso di aggiudicazione della commessa, diviene parte integrante della baseline di contratto. Riesame e sottoscrizione del contratto. In caso di aggiudicazione della commessa, il Fornitore deve negoziare e sottoscrivere il contratto con l’Amministrazione. E’ parte integrante dell’attività un riesame del contratto da sottoscrivere, al fine di assicurare che i requisiti siano adeguatamente definiti e documentati, che eventuali scostamenti tra i requisiti riportati nel contratto e quelli riportati nell’offerta siano risolti e che esistano le capacità per soddisfare i requisiti indicati. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 23/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Il risultato dell’attività, a valle della sottoscrizione del contratto tra le parti e dell’accettazione di tutte le clausole contenute nel contratto stesso e nei suoi allegati, è la baseline di contratto, intesa come insieme dei documenti contrattuali (Contratto, Capitolato Tecnico, Offerta tecnico-economica) prodotti nell’ambito dei processi di Acquisizione e Fornitura, che regolano l’esecuzione della fornitura durante il ciclo di vita. Chiusura del processo Il processo di Fornitura si conclude con il completamento da parte del Fornitore di tutte le attività previste in esecuzione del contratto. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 24/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT 5.1.3. PROCESSO DI PROGETTAZIONE Obiettivi Obiettivo della Progettazione è specificare le caratteristiche della fornitura a partire dai requisiti indicati negli atti contrattuali, definendo le modalità di realizzazione, di verifica e collaudo, di gestione operativa e manutenzione della fornitura, anche con riferimento ai mezzi ed alle risorse umane e materiali necessarie per svolgere tutte le attività proprie dei processi prima indicati. Il processo è gestito a livello di progetto secondo il processo di Gestione; le infrastrutture e le esigenze di formazione del personale preposto alla conduzione delle attività, sono definite e gestite rispettivamente secondo il processo di Infrastrutture ed il processo di Formazione. Attivazione del processo Il processo è svolto dal Fornitore ed è attivato a valle della sottoscrizione del contratto. Sono dati di input del processo l’insieme dei documenti che costituiscono la Baseline di contratto prodotti nell’ambito dei processi di Acquisizione e di Fornitura, ovvero il Contratto, il Capitolato tecnico, l’Offerta tecnico-economica del Fornitore. Attività e prodotti Nello schema che segue si fornisce una rappresentazione delle attività proprie del processo di Progettazione e dei prodotti che costituiscono il risultato di ciascuna attività, per i quali si fornisce a seguire una descrizione delle finalità e dei contenuti. Processo di progettazione Attività Prodotti PR-A1 Analisi dei requisiti PR-A2 Progettazione tecnica PR-A3 PR-A4 Progettazione applicativa Progettazione Test e Collaudi PRA1-O1 Specifica dei requisiti PRA2-O1 Architettura tecnica PRA2-O2 Specifiche dei servizi PRA3-O1 Specifiche funzionali PRA3-O2 Disegno della Base Dati PRA3-O3 Prototipo PRA4-O2 Specifiche di collaudo Analisi dei Requisiti. A partire dai requisiti della Fornitura indicati nei documenti contrattuali, il Fornitore definisce tutti i requisiti, espliciti, impliciti ed obbligatori, che regoleranno la fornitura nel corso della esecuzione del contratto. In tale attività è necessario preliminarmente identificare con precisione tutti gli attori interessati alla fornitura, i destinatari diretti e gli utenti finali e confermare/rivedere le rispettive necessità relative ad obiettivi e requisiti della fornitura. Sulla base delle necessità degli utenti, delle relative priorità e delle caratteristiche specifiche di ogni tipologia di fornitura, devono essere definiti e documentati i requisiti organizzativi e legati a profili utenti e casi d’uso, i requisiti di sicurezza e di riservatezza, i requisiti di Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 25/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT ingegneria dei fattori umani (ergonomia), i requisiti del sistema, del prodotto software e/o del servizio, con riferimento al profilo di qualità previsto nel Piano di qualità ed alle caratteristiche di funzionalità, usabilità, manutenibilità, prestazioni, ..; i requisiti di progettazione, realizzazione, gestione operativa e di manutenzione, i requisiti di qualificazione, i vincoli normativi e/o di aderenza a standard, i vincoli tecnologici, i vincoli ambientali e/o legati al riuso di componenti, le esigenze di addestramento degli utenti. Nella specificazione dei requisiti, deve essere assicurata la rintracciabilità delle necessità dell’Amministrazione, la coerenza con le necessità stesse, la fattibilità della progettazione, della gestione operativa e della manutenzione. Il risultato dell’attività è costituito dalla Specifica dei requisiti, ovvero da un documento o insieme di documenti, nei quali sono descritti tutti i requisiti della fornitura, identificati e classificati, nel senso sopra indicato, secondo criteri documentati. Progettazione Tecnica. Sulla base dei requisiti indicati nella Specifica dei requisiti, il Fornitore definisce l’architettura tecnica del sistema. L’architettura tecnica individua le componenti hardware, software ed infrastrutturali del sistema, le relative configurazioni e le operazioni manuali. Il Fornitore definisce il servizio da fornire e le relative modalità di realizzazione, di erogazione e di controllo delle caratteristiche di qualità. Per la soluzione progettuale devono essere garantite la rintracciabilità dei requisiti, la coerenza con i requisiti stessi, l’adeguatezza delle norme di progetto e dei metodi utilizzati, la fattibilità della realizzazione, della gestione operativa e della manutenzione. Il risultato dell’attività può essere costituito dalle seguenti tipologie di prodotti: o Architettura tecnica, documento o insieme di documenti, nei quali è descritta la soluzione progettuale, ovvero l’architettura hardware e software del sistema che realizza gli ambienti logici di sviluppo, collaudo ed esercizio, secondo le indicazioni prima riportate; o Specifiche del servizio, documento o insieme di documenti nei quali, con riferimento alle prescrizioni della norma UNI EN 29004-2:1994 "Elementi di gestione per la qualità e del sistema qualità. Guida per i servizi", è descritto il servizio con le relative caratteristiche (Specifiche del servizio), i mezzi e le modalità per realizzare ed erogare il servizio (Specifiche di realizzazione del servizio) e per controllare i livelli di qualità (Specifiche di controllo qualità). Progettazione Applicativa. L’attività è eseguita dal Fornitore nel caso in cui la fornitura richieda la realizzazione di soluzioni software. Con riferimento ai requisiti del prodotto software da sviluppare e/o del servizio da erogare, indicati nella Specifica dei requisiti, il Fornitore definisce l’architettura del prodotto e gli elementi software, dettagliando per ciascun elemento, le componenti ad alto livello e le relative unità software (moduli applicativi) che devono essere codificate e sottoposte a prova. Il Fornitore definisce altresì le interfacce (tra unità software, tra componenti, tra prodotto ed utente), il disegno concettuale, logico e fisico della Base Dati, la documentazione utente (manuali, help, tutorial, wizard, ..), il diagramma delle classi e delle interazioni nel caso di soluzioni Object Oriented e quanto specifico in funzione della tecnologia di sviluppo da adottare. Nella soluzione progettuale deve essere garantita la rintracciabilità dei requisiti e la coerenza esterna con i requisiti, la coerenza interna tra i componenti e le unità software, la fattibilità Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 26/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT della realizzazione, della gestione operativa e della manutenzione. Il risultato dell’attività può essere costituito dalle seguenti tipologie di prodotti: o Specifiche funzionali – Documento o insieme di documenti nei quali è indicata l’architettura e le componenti software, il dettaglio dei moduli applicativi, il disegno delle interfacce e della documentazione utente. Il documento contiene la rappresentazione dei processi e del flusso di dati che tali processi utilizzano e trasformano, le interazioni tra il prodotto da realizzare ed il sistema. o Disegno della Base Dati – Documento o insieme dei documenti nei quali è descritto il modello concettuale e logico dei dati. o Prototipo - Modello che contiene tutte le caratteristiche tecniche (funzionali, prestazionali, di usabilità, ecc.) di un prodotto. Progettazione Test e Collaudi. E’ parte integrante del processo di progettazione, la definizione dei test interni (test unitari, test funzionali, test di prodotto, test di integrazione, test di sistema e test di qualificazione finale) che dovranno essere eseguiti dal Fornitore prima del rilascio al collaudo, per garantire che quanto realizzato sia conforme ai requisiti indicati nella Specifica dei Requisiti e agli obiettivi fissati nel Piano di qualità. Tutti i test interni dovranno essere descritti nel Piano di test, ovvero in un documento o in un insieme di documenti nel quale, oltre ai casi di test, sono descritti l’ambiente e le risorse necessarie per l’esecuzione dei casi di test e le modalità di gestione delle anomalie, in coerenza con il processo di Risoluzione dei problemi. Il documento in genere non è un deliverable contrattuale; tuttavia, in fase di esecuzione del collaudo della fornitura, la Commissione di collaudo incaricata dall’Amministrazione può prendere visione del Piano dei test e dei relativi risultati (Test Data Report). Nel corso di tale attività il Fornitore deve specificare le operazioni di verifica che potranno essere effettuate dall’Amministrazione per eseguire il collaudo della fornitura. Nella descrizione delle prove di collaudo deve essere garantita la rintracciabilità dei requisiti indicati nei documenti contrattuali e nella Specifica dei Requisiti e la coerenza con i requisiti stessi. Il risultato dell’attività è costituito dalle Specifiche di collaudo, ovvero da un documento o insieme di documenti che potranno essere utilizzati a titolo di guida dalla Commissione di collaudo nominata dall’Amministrazione acquirente per eseguire il collaudo della fornitura. Il documento definisce le prove di collaudo in coerenza con i requisiti indicati nei documenti contrattuali e meglio dettagliati nella Specifica dei requisiti; definisce le specifiche dell’ambiente di collaudo, che dovrà riprodurre fedelmente l’ambiente di esercizio, e le figure professionali che saranno dal Fornitore per assistere la Commissione nella esecuzione delle operazioni di collaudo. Chiusura del processo La progettazione deve essere sottoposta a Verifica, allo scopo di assicurare la correttezza e la coerenza rispetto ai requisiti in ingresso. Il processo si conclude di norma con un riesame della progettazione, ovvero con un’analisi formale della capacità di quanto progettato di soddisfare i requisiti, espliciti, impliciti ed obbligatori, indicati nei documenti del contrattuali e/o espressi dall’Amministrazione. La funzione è a carico del Fornitore ed è svolta in collaborazione formalizzata con il Committente, nell’ambito del processo di Riesame congiunto. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 27/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Il riesame si completa con la Validazione da parte del Fornitore e l’approvazione formale dei prodotti del processo da parte dell’Amministrazione, approvazione che definisce la baseline di progettazione. Il processo di Progettazione produce alla fine i seguenti risultati: o conferma/specifica dei requisiti utente; o Baseline di progettazione, intesa come insieme dei documenti che descrivono la soluzione progettuale e che regolano le modalità di realizzazione, di gestione operativa e di manutenzione della fornitura; o aggiornamento dei prodotti del processo di Gestione, (Piano di progetto, Piano di qualità, ..). Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 28/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT 5.1.4. PROCESSO DI REALIZZAZIONE E COLLAUDO Obiettivi Obiettivo della Realizzazione è l’implementazione della soluzione progettuale, in termini di infrastruttura tecnologica, codice, basi di dati, documentazione utente, servizi; seguono l’esecuzione dei test ed il collaudo di quanto realizzato, secondo le specifiche prodotte nel processo di Progettazione. I processi e le attività da svolgere sono regolati dai processi organizzativi e supportati dai processi di supporto. Attivazione del processo Il processo è svolto dal Fornitore ed è attivato a chiusura del processo di Progettazione. Sono dati di input del processo la Specifica dei requisiti e l’insieme dei documenti che costituiscono la baseline di progettazione, prodotti nell’ambito del processo di Progettazione. Attività e prodotti Nello schema che segue si fornisce una rappresentazione delle attività proprie del processo di Realizzazione e dei prodotti che costituiscono il risultato di ciascuna attività, per i quali si fornisce a seguire una descrizione delle finalità e dei contenuti. Processo di Realizzazione e collaudo Attività Prodotti RE-A1 Codifica REA1-O1 Prodotto software RE-A2 Predisposizione del sistema REA1-O2 Infrastruttura di collaudo e di esercizio RE-A3- Produzione della documentazione REA1_O3 Documentazione utente RE-A4 Qualificazione finale REA4-O1 Certificazione di rilascio al collaudo RE-A5 Installazione REA5-O1 Piano di installazione REA6-O1 Verbale di collaudo REA6- O2 Fornitura (prodotto software - sistema documentazione utente) in esercizio nella configurazione di base RE-A6 Collaudo Codifica. In accordo con i documenti di output del processo di Progettazione, il Fornitore avvia la realizzazione di quanto richiesto contrattualmente; in particolare, in caso di fornitura di servizi che prevedano lo sviluppo di soluzioni applicative, il Fornitore, sulla base delle Specifiche funzionali, realizza il prodotto, procedendo alla codifica del software, sviluppando e documentando moduli, componenti e banche dati, ovvero provvedendo alla modifica del software nel caso in cui non si tratti di un nuovo sviluppo. A completamento dei test unitari sui singoli moduli il Fornitore, per ciascun elemento software definito nel processo di Progettazione, procede alla integrazione delle unità software e dei componenti, eseguendo quindi i test funzionali per verificare che nell’insieme gli aggregati soddisfino i requisiti dell’elemento software. Segue quindi l’integrazione degli elementi software e l’esecuzione del test di prodotto, volto a verificare che il software Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 29/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT realizzato, con relativi dati e documentazione, soddisfi i requisiti specificati nel processo di Progettazione. E’ parte integrante dell’attività la produzione di procedure operative che regolamentino sia le modalità di gestione operativa che le modalità di manutenzione. Il risultato dell’attività è il Prodotto software, ovvero l’insieme degli elementi software integrati, con relativi dati e documentazione nella configurazione finale risultante dal test di prodotto. Predisposizione del sistema. In accordo con i documenti che descrivono l’architettura tecnica e/o le Specifiche di realizzazione del servizio, il Fornitore procede alla predisposizione della infrastruttura hardware e software necessaria per realizzare il sistema che ospiterà gli ambienti logici di collaudo e di esercizio, provvedendo ad eseguire l’installazione e l’integrazione delle componenti hardware e software. In accordo con il Piano di Test, il Fornitore esegue i test unitari delle specifiche componenti hardware e software, i test di integrazione, volti soprattutto a verificare gli aspetti di integrazione inter-intra componenti hardware e software ed i test di sistema, volti a verificare il corretto funzionamento del sistema rispetto ai requisiti specificati nel processo di Progettazione. E’ parte integrante dell’attività la produzione di procedure operative che regolamentino sia le modalità di gestione operativa che le modalità di manutenzione. Il risultato dell’attività è l’Infrastruttura hardware e software che ospiterà gli ambienti logici di collaudo ed esercizio, intesa come insieme di componenti hardware e software integrati, con relativa documentazione, con le procedure e con quanto propedeutico all’installazione ed esercizio del prodotto software sviluppato o all’erogazione del servizio, nella configurazione finale risultante dal test di sistema. Produzione della documentazione. Parallelamente alla codifica del software e/o alla predisposizione del sistema il Fornitore procede alla produzione della Documentazione utente (manuali utente, tutorial, help, wizard, ..). La documentazione utente deve essere predisposta secondo standard e requisiti fissati nel processo di Progettazione e deve essere oggetto di verifiche formalizzate per verificarne la corrispondenza ai requisiti. Le verifiche devono inoltre accertare l’accuratezza, la comprensibilità e più in generale l’usabilità della documentazione. Qualificazione finale. Propedeutica al rilascio della fornitura al collaudo presso l’Amministrazione, è l’esecuzione di test di validazione o qualificazione finale di quanto realizzato (prodotto software; infrastruttura di collaudo ed esercizio; documentazione utente), come ultima valutazione dello stato di consolidamento della fornitura e della sua capacità di superare il collaudo finale. I risultati di tale test, insieme a quelli di tutti i test, verifiche, validazioni e riesami effettuati precedentemente, anche relativamente ai prodotti output del processo di Progettazione, concorrono alla formulazione, da parte del Fornitore, di una Certificazione di rilascio al collaudo della fornitura. Installazione. L’attività riguarda l’installazione del prodotto software sviluppato nell’ambiente di esercizio e/o l’esecuzione di compiti, non svolti nell’ambito dell’attività di Predisposizione del sistema, volti a rendere operativo il sistema o l’ambiente di erogazione del servizio. Detti compiti possono riguardare, senza la pretesa di essere esaustivi: l’attivazione di profili utente per la sicurezza; l’attivazione di postazioni di lavoro; la configurazione di prodotti software; il caricamento iniziale di dati nelle delle basi dati, a partire da sistemi preesistenti (legacy Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 30/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT systems) per il tramite di attività di migrazione, o direttamente da dati cartacei tramite attività di acquisizione dati (data entry). L’attività è svolta secondo un Piano di installazione, correlato al Piano di progetto, nel quale sono indicati attività, tempi, modi e risorse necessarie. Il risultato dell’attività è il sistema che ospita l’ambiente di erogazione del servizio, con il prodotto software sviluppato e le relative basi dati installate e correttamente funzionanti, secondo i requisiti contrattuali e progettuali, ovvero con tutto quanto necessario a garantire l’erogabilità dei servizi oggetto di fornitura, nel rispetto dei requisiti contrattuali e di progettazione. Collaudo. L’attività è eseguita da una Commissione di collaudo nominata dall’Amministrazione ed individuata, nella sua composizione, sulla base delle capacità professionali e di giudizio richieste. La Commissione opera con autonoma responsabilità e secondo le prescrizioni della normativa di riferimento ed ha il compito di verificare che quanto realizzato dal Fornitore sia conforme ai requisiti indicati nella baseline di contratto. Possono essere oggetto di collaudo, secondo quanto richiesto nel contratto, il prodotto software realizzato, il sistema che ospita l’ambiente di esercizio, il modello di funzionamento del servizio oggetto di fornitura e tutta la documentazione utente. Le prove di collaudo sono di regola eseguite nell’ambiente di collaudo predisposto dal Fornitore secondo quanto specificato nel processo di Progettazione. Il Fornitore deve supportare la Commissione nella esecuzione delle prove, nel rilevamento dei risultati, nella stesura del rapporto finale. Per svolgere le prove di collaudo la Commissione può utilizzare, a titolo di guida, le Specifiche di collaudo predisposte dal Fornitore nell’ambito del processo di Progettazione, e può prendere visione dei risultati dei test interni eseguiti dal Fornitore nel corso del processo di Realizzazione e di ogni registrazione concernente le attività di Riesame, Verifica e Validazione svolta. Il Piano di collaudo, la documentazione di esecuzione delle prove e delle non-conformità rilevate dovranno essere formalizzati in documenti. La verifica con esito positivo della fornitura termina con l’emissione di un Verbale di collaudo positivo, che sancisce la conformità ai requisiti contrattuali del prodotto software e/o l’erogabilità del servizio oggetto di fornitura. L’accettazione da parte dell’Amministrazione dell’esito positivo del collaudo, dà luogo all’accettazione della fornitura. In caso di esito negativo del collaudo e/o di non-conformità rispetto ai requisiti contrattuali, il Fornitore, in accordo con il processo di Risoluzione dei problemi, è tenuto a rimuovere i malfunzionamenti e a presentare nuovamente la fornitura al collaudo, nei tempi e nei modi stabiliti nel contratto. La conclusione del collaudo con esito positivo e l’accettazione da parte dell’Amministrazione della fornitura, comportano il congelamento della configurazione di base del prodotto software e/o del sistema che ospita l’ambiente di erogazione del servizio. Avviamento alla gestione operativa. Successivamente all’accettazione della fornitura può essere prevista una attività di avviamento che consiste nell’esercizio del prodotto software nella configurazione di base presso utenze pilota. Tale attività ha l’obiettivo di verificare l’affidabilità, le prestazioni, l’usabilità, la sicurezza del prodotto e la sua manutenibilità. A conclusione del periodo di avviamento viene fornito un “Rapporto su qualità e prestazioni del prodotto software” in cui sono riportati gli indicatori rilevati ed il relativo andamento rispetto ai valori di soglia e/o target di riferimento prefissati. Il periodo di garanzia ha di norma durata di 12 mesi. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 31/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Chiusura del processo La Realizzazione si conclude con il completamento con esito positivo del collaudo. Il processo produce, in sintesi, i seguenti risultati: o rilascio del prodotto software e/o del sistema che realizza l’ambiente di erogazione del servizio, corredati della relativa documentazione utente; detti elementi sono individuati e documentati, nelle loro componenti, nella configurazione risultante dal collaudo, che rappresenta la configurazione di base per le successive attività previste nell’ambito dei processi di Gestione operativa e Manutenzione; o rilascio della documentazione utente, nella configurazione risultante dal collaudo; o aggiornamento della baseline di progettazione e dei prodotti del processo di Gestione. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 32/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT 5.1.5. PROCESSO DI GESTIONE OPERATIVA Obiettivi Obiettivo del processo è l’erogazione dei servizi, unita alla conduzione funzionale e tecnica del sistema. Le attività da svolgere sono regolati dai processi organizzativi e supportati dai processi di supporto. Attivazione del processo Il processo è attivato al termine del processo di Realizzazione, con la messa in esercizio del prodotto software e/o del sistema che ospita l’ambiente di erogazione del servizio, corredati della documentazione utente e della documentazione necessaria per la gestione. In particolare sono input del processo, oltre ai prodotti delle attività di Realizzazione, la Specifica dei requisiti, le Specifiche del servizio, le Specifiche di realizzazione del Servizio e le Specifiche di controllo qualità del servizio, prodotte nel processo di Progettazione, come eventualmente modificate dal processo di Realizzazione, nonché le procedure operative prodotte nell’ambito del processo di Realizzazione. Attività e prodotti Nello schema che segue si fornisce una rappresentazione delle attività proprie del processo di Gestione operativa e dei prodotti che costituiscono il risultato di ciascuna attività, per i quali si fornisce a seguire una descrizione delle finalità e dei contenuti. Processo di Gestione operativa Attività Prodotti GO-A1 Prove delle forniture rilasciate in esercizio GO-A2 Gestione operativa GO-A3 Assistenza agli utenti GOA1-O1 Fornitura (prodotto software – sistema documentazione utente) nella nuova configurazione GOA2-O1 Registrazioni relative alla conduzione tecnico-funzionale del sistema GOA3-O1 Registrazioni relative all’assistenza fornita GOA3-O2 Registrazione dei problemi e delle richieste di modifica provenienti dall’utente Prove delle forniture rilasciate in esercizio. Per ogni nuova versione dei componenti del prodotto software e/o del sistema rilasciata in esercizio, il Fornitore deve svolgere appropriati test che verifichino la capacità del componente (nella versione in prova) di soddisfare i requisiti specificati per la sua gestione operativa. L’esecuzione di tali test deve essere propedeutica alla accettazione in gestione operativa del componente. In particolare, i test devono accertare che il componente si attivi, esegua correttamente le sue funzioni, termini le sue attività così come descritto nei manuali di gestione operativa e nei piani relativi e che non determini malfunzionamenti nelle altre componenti del sistema (test di non regressione). Il risultato dell’attività è il prodotto software e/o il sistema nella nuova configurazione (configurazione corrente). Gestione Operativa. In accordo con le Specifiche di realizzazione del servizio e le Specifiche di controllo qualità del servizio, il Fornitore eroga il servizio oggetto di fornitura contrattuale. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 33/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Oltre ai compiti che sono specifici della tipologia di servizio da erogare, indicati nei documenti sopra citati, il Fornitore nell’ambito di tale attività svolge in via continuativa un insieme di compiti che sono finalizzati a garantire che il sistema operi in accordo con quanto contenuto nelle Specifiche del servizio e nella documentazione utente e che rendono possibile la corretta fruizione del servizio da parte dell’utente finale. Detti compiti possono includere, ad esempio: o inizializzazione e disattivazione di componenti del sistema; o presidio degli strumenti di controllo e degli ambienti di controllo; o gestione delle procedure operative; o gestione degli accessi e delle convenzioni; o interventi sui malfunzionamenti hardware e software per il ripristino delle funzionalità; o controllo della operatività del sistema e gestione delle procedure di restart e recovery; o gestione dei supporti utilizzati nella gestione dei dati e delle stampe; o controllo remoto dei sistemi non presidiati, installati presso utenze periferiche; o schedulazione ed esecuzione delle attività e produzione rapporti di riepilogo. L’attività di Gestione operativa deve essere svolta in accordo con il Piano di progetto, il Piano di qualità ed eventuali documenti correlati ed in accordo con le procedure e la documentazione predisposta allo scopo nell’ambito del processo di Realizzazione. Nello svolgimento di questa attività, devono essere identificate, registrate e risolte, le anomalie riscontrate, in accordo con il processo di Risoluzione dei problemi. E’ parte integrante dell’attività la predisposizione ed attivazione del sistema per controllare in via continuativa che le Specifiche del servizio siano soddisfatte e per rilevare e misurare la qualità del servizio erogato. Le registrazioni delle misure effettuate devono permettere di valutare l’andamento del servizio e le azioni correttive/preventive da intraprendere per assicurare il rispetto dei requisiti di qualità contrattuali. Il risultato dell’insieme dei compiti che il Fornitore svolge nella Gestione operativa è costituito dalle Registrazioni delle attività svolte per garantire il corretto funzionamento del sistema e l’erogazione del servizio all’utente finale in accordo con le Specifiche del servizio e la documentazione utente. Assistenza agli utenti. Il Fornitore, su richiesta, deve fornire assistenza e consulenza agli utenti nell’utilizzo del sistema. Le richieste di assistenza, che devono essere registrate e tracciate fino alla loro conclusione, possono dare luogo a modifiche al sistema. Tali modifiche, che possono consistere in correzioni permanenti, nuove versioni che includano funzionalità o funzioni precedentemente omesse o miglioramenti del sistema, devono essere gestite in accordo con il processo di Manutenzione. Chiusura del processo Il processo di Gestione operativa è attuato in via continuativa fino alla conclusione del ciclo di vita della fornitura, che può coincidere con la dismissione del prodotto software o del sistema Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 34/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT da parte dell’Amministrazione o con la scadenza del contratto, nel caso in cui sia previsto dall’Amministrazione il subentro di un nuovo Fornitore. Il processo produce, in sintesi, i seguenti risultati: o corretto funzionamento del sistema ed erogazione del servizio agli utenti nel rispetto delle Specifiche del servizio e della documentazione utente; o aggiornamento alla configurazione di base del prodotto software e/o del sistema e conseguenti modifiche alla documentazione utente Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 35/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT 5.1.6. PROCESSO DI MANUTENZIONE Obiettivi Obiettivo del processo è sottoporre a modifica il prodotto software e/o il sistema preservandone l’integrità. Il processo include le attività di migrazione e dismissione. Le modifiche devono essere attuate e gestite in accordo con il processo di Gestione delle Configurazione. Attivazione del processo Il processo è attivato quando è necessario apportare modifiche al prodotto software, al sistema ed alla relativa documentazione. L’esigenza di modifica può nascere nell’ambito del processo di Gestione operativa ed in particolare da segnalazione dell’utente o da parte dello stesso Fornitore o può derivare da richieste dell’Amministrazione. Sono input del processo i prodotti del Processo di Progettazione e di Realizzazione. Il processo deve essere attuato secondo piani e procedure documentate. Attività e prodotti Nello schema che segue si fornisce una rappresentazione delle attività proprie del processo di Manutenzione e dei prodotti che costituiscono il risultato di ciascuna attività, per i quali si fornisce a seguire una descrizione delle finalità e dei contenuti. Processo di Manutenzione Attività MA-A1 MA-A2 Prodotti Analisi dei problemi e delle modifiche MAA1-O1 Piano delle modifiche MAA2-O1 Fornitura (prodotto software - sistema documentazione utente) nella nuova configurazione MAA2-O2 Registrazioni relative alle modifiche ed alle prove MAA3-O1 Fornitura (prodotto software - sistema documentazione utente) in esercizio nella nuova configurazione (configurazione corrente) Esecuzione delle modifiche MA-A3 Riesame/accettazione delle modifiche MA-A4 Migrazione MAA4-O1 Piano di migrazione MA-A5 Dismissione MAA5-O1 Piano di dismissione Analisi dei problemi e delle modifiche. Il Fornitore deve analizzare le Registrazione dei problemi e delle richieste di modifica provenienti dall’utente, nonché ogni altra richiesta o esigenza di modifica al prodotto software e/o al sistema, in base ai seguenti elementi: o Tipologia: correttiva, migliorativa, preventiva, adattativa ad un nuovo ambiente; o Campo di applicazione: ampiezza della modifica, elementi del sistema da modificare, tempi richiesti, costi previsti; Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 36/117 CNIPA o MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Criticità: impatto sul funzionamento del sistema, sulle prestazioni e sulla sicurezza. Le modifiche di tipo correttivo sono innescate da impedimenti all’esecuzione di funzioni o da differenze riscontrate fra l’effettivo funzionamento del prodotto software e quello atteso, previsto nella relativa documentazione o comunque determinato dalla prassi dell’utente. Tali modifiche, a differenza delle altre tipologie sopra indicate, seguono una modalità di esecuzione di tipo continuativo ed, in linea di massima, non sono pianificabili, essendo orientate alla rimozione dei difetti causati dal prodotto software o dal sistema stesso. Il risultato dell’attività è il Piano delle modifiche, ovvero un documento o un insieme di documenti nel quale sono indicati le tipologie di modifiche, i risultati dell’analisi per quanto riguarda il campo di applicazione e la criticità di ciascuna modifica, nel senso sopra indicato, le opzioni di soluzione. Fatta eccezione per le modifiche di tipo correttivo che non sono pianificabili, il Fornitore deve ottenere dall’Amministrazione l’approvazione del Piano delle modifiche prima di dare luogo alla esecuzione delle modifiche individuate. Esecuzione delle modifiche. Sulla base del Piano delle modifiche, il Fornitore realizza le modifiche seguendo il processo di Progettazione ed il processo di Realizzazione ed in particolare assicurando che: o siano definiti, eseguiti e documentati i test (unitari, funzionali, di prodotto, di sistema, di non regressione) delle parti modificate e non modificate (unità software, componenti ed elementi di configurazione) del sistema. L’esecuzione dei test deve essere effettuata nell’ambiente di collaudo ed i risultati devono essere documentati. o sia assicurata la completa e corretta realizzazione dei requisiti nuovi o modificati. Deve essere inoltre assicurato il corretto funzionamento del sistema rispetto ai requisiti originali non modificati. Il risultato delle attività è costituito dal prodotto software e/o dal sistema, con relativa documentazione, nella nuova configurazione, verificata nell’ambiente di collaudo rispetto ai requisiti nuovi e ai requisiti non modificati. Riesame/Accettazione delle modifiche. L’attività è volta a verificare l’integrità del sistema modificato, attraverso riesami condotti con l’Amministrazione o con l’organizzazione che autorizza le modifiche sulla base di tutte le registrazioni relative alle modifiche effettuate ed ai risultati delle prove eseguite (Test Data Report). L’approvazione delle modifiche da parte dell’Amministrazione, secondo modalità stabilite nel contratto, comporta l’accettazione da parte dell’Amministrazione del prodotto software e/o del sistema, con la relativa documentazione, nella nuova configurazione (configurazione corrente), che diviene operativa nell’ambiente di esercizio e in relazione alla quale vengono svolte le attività proprie dei processi di Gestione operativa e di Manutenzione. Migrazione. L’attività è svolta nel caso in cui debba essere effettuata la migrazione del prodotto software e/o del sistema che realizza l’ambiente di erogazione del servizio in un nuovo ambiente operativo o nel caso in cui debba subentrare un nuovo soggetto nella erogazione del servizio oggetto di fornitura contrattuale. In tal caso il Fornitore deve pianificare ed eseguire tutte le attività necessarie a garantire il corretto funzionamento del prodotto software e/o del sistema o a garantire la corretta erogazione del servizio in un nuovo ambiente. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 37/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Il Fornitore deve predisporre un Piano di migrazione, che indichi: o requisiti della migrazione; o attività di migrazione; o mezzi, modalità e tempi per eseguire la migrazione; o modalità di verifica del prodotto software, del servizio e/o del sistema nel nuovo ambiente operativo. Nel caso in cui alla scadenza del contratto sia prevista l’erogazione del servizio da parte di un nuovo soggetto, il Piano di migrazione deve contenere tutte le informazioni necessarie per consentire il subentro, con particolare riferimento a: o procedure, documentazione e quanto necessario per la gestione operativa e la manutenzione del sistema; o modalità di erogazione della formazione e dell’affiancamento al soggetto subentrante. Il Fornitore deve svolgere in parallelo le attività del processo di gestione operativa nell’ambiente di origine, fino al completamento della migrazione ed alla verifica del corretto funzionamento di quanto realizzato. Il completamento delle attività di migrazione deve essere notificato a tutti gli interessati. Tutta la documentazione, il codice e i dati associati al prodotto software, al sistema o al servizio devono essere archiviati, quando necessario, e accessibili in accordo con i requisiti contrattuali. Dismissione. Quando l’Amministrazione abbia deciso di procedere alla dismissione del prodotto software e/o del sistema o di sospendere l’erogazione del servizio, il Fornitore deve predisporre ed eseguire un Piano di dismissione delle attività connesse, con particolare riferimento alle attività di gestione operativa e di manutenzione. Il documento deve contenere dati di pianificazione con riferimento agli elementi di seguito elencati: o cessazione totale o parziale del servizio e dell’assistenza dopo un determinato periodo di tempo; o archiviazione del prodotto software e della relativa documentazione associata; o responsabilità per ogni eventuale necessità di assistenza da fornire in futuro; o transizione al nuovo prodotto software e/o al nuovo sistema, qualora applicabile; o accessibilità alle copie degli archivi dei dati e della documentazione Il Piano di dismissione, con l’indicazione delle attività previste, deve essere notificato agli utenti interessati. Le notifiche devono comprendere: o descrizione delle attività di sostituzione o di aggiornamento, con relative date di disponibilità; o descrizione delle altre opzioni di assistenza disponibili una volta che il supporto sia stato rimosso. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 38/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT In caso di avvio di un nuovo prodotto software e/o di un nuovo sistema in sostituzione del precedente, dovrebbero essere condotte attività di parallelo tra dismissione del vecchio ambiente ed avvio del nuovo. Il completamento delle attività di dismissione deve essere notificato a tutti gli interessati. Tutta la documentazione, il codice e i dati utilizzati dal prodotto software e/o dal sistema o ad essi associati devono essere archiviati, quando necessario, e accessibili in accordo con i requisiti contrattuali. Chiusura del processo Il processo di Manutenzione è attuato in via continuativa fino alla conclusione del ciclo di vita della fornitura, che può coincidere con la dismissione del prodotto software o del sistema da parte dell’Amministrazione o con la migrazione in un nuovo ambiente operativo alla scadenza del contratto, nel caso in cui sia previsto dall’Amministrazione il subentro di un nuovo Fornitore. Il processo produce, in sintesi, i seguenti risultati: o corretto funzionamento del prodotto software e/o del sistema, attraverso attività che assicurano in via continuativa la rimozione dei malfunzionamenti, il miglioramento delle funzionalità e delle prestazioni, l’adeguamento costante all’ambiente tecnologico; o definizione delle modalità di migrazione e dismissione del prodotto software e/o del sistema o di cessazione del servizio. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 39/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT 5.2. PROCESSI TRASVERSALI I processi trasversali, ad uso interno all’organizzazione impegnata nella fornitura, sono utilizzati e svolti come parte integrante di altri processi e contribuiscono ad assicurare il successo e la qualità del progetto nel suo complesso, includono la Gestione, la Gestione della documentazione, la Gestione della configurazione, l’Assicurazione Qualità. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 40/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT 5.2.1. PROCESSO DI GESTIONE Obiettivi Obiettivo del processo è consentire al Fornitore la conduzione coordinata del progetto che deve essere sviluppato in esecuzione del contratto, con l’obiettivo ultimo di completare con successo il progetto, nel rispetto dei requisiti di tempi, costi e qualità indicati nei documenti contrattuali. Ricadono nell’ambito di questo processo tutte le attività preliminari all’avvio del processo di Progettazione, come la pianificazione delle attività, l’acquisizione delle risorse, la definizione dell’organizzazione del progetto e l’avvio delle attività, nonché tutte le attività di coordinamento delle risorse assegnate al progetto in corso d’opera; il processo include inoltre le attività di controllo dell’andamento del progetto, la produzione di stati di avanzamento di tutte le attività necessarie al conseguimento degli obiettivi contrattuali, inclusa la fornitura alle parti interessate delle informazioni sulle evoluzioni e sugli avanzamenti del progetto e della opportuna documentazione e le attività condotte per identificare, valutare e gestire i rischi del progetto. Ricadono nell’ambito di questo processo la definizione e manutenzione dell’infrastruttura necessaria allo svolgimento degli altri processi, questa ultima attuata in via continuativa fino alla conclusione di tutti i processi del ciclo di vita della fornitura che lo utilizzano. L’infrastruttura può includere hardware, software, strumenti, tecniche, norme e apparecchiature per i processi di Progettazione, Realizzazione, Gestione Operativa e Manutenzione, nonché per i processi di Gestione della Documentazione e Gestione delle Configurazioni. Il processo ha anche l’obiettivo di misurare e migliorare i processi attuati dal Fornitore nell’ambito del ciclo di vita della fornitura fino alla conclusione di tutti i processi svolti dal Fornitore per eseguire la fornitura oggetto del contratto. Anche rendendo disponibile, in via continuativa, personale adeguatamente addestrato e formato all’avvio di ciascuna attività pianificata per l’esecuzione del contratto.. Attivazione del processo Il processo è svolto dal Fornitore ed è attivato a valle della sottoscrizione del contratto. Sono dati di input del processo l’insieme dei documenti che costituiscono la baseline di contratto, prodotti nell’ambito dei processi di Acquisizione e di Fornitura, ovvero il Contratto, il Capitolato tecnico, l’Offerta tecnico-economica del Fornitore. A questi si aggiungono l’insieme dei documenti prodotti nel processo di Progettazione per quanto concerne la definizione dell’infrastruttura e le Registrazioni prodotte nel corso della esecuzione delle attività, rilevanti ai fini delle misure da effettuare per ciascun processo, per quanto concerne il miglioramento dei processi produttivi. Di norma le principali milestones che regolano la pianificazione delle attività ed il rilascio all’Amministrazione di prodotti intermedi e/o finali sono fissati nel contratto. Ulteriori momenti e/o elementi di verifica possono essere concordati tra Fornitore ed Amministrazione nel corso della esecuzione del contratto. Le attività di “pianificazione” vera e propria di tempi, costi, qualità, gestione rischi e gestione delle comunicazioni, sono propedeutiche a tutti i processi del ciclo di vita e sono volte a programmare tutte le attività da svolgere nel corso della esecuzione del contratto, in modo da Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 41/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT rispettare i vincoli ed i requisiti previsti nel contratto stesso. I documenti di pianificazione ed in particolare la baseline dei tempi e dei costi e della qualità, costruita in questa fase iniziale, costituisce il programma di riferimento con il quale confrontare i successivi aggiornamenti nelle fasi realizzative ed esercitare le funzioni di controllo fino alla conclusione del progetto. Attività e prodotti Nello schema che segue si fornisce una rappresentazione delle attività proprie del processo di Gestione e dei prodotti che costituiscono il risultato di ciascuna attività, per i quali si fornisce a seguire una descrizione delle finalità e dei contenuti. Processo di Gestione Attività Prodotti GE-A1 Pianificazione del progetto GEA1-O1 Piano di progetto GE-A2 Analisi dei rischi GEA2-O1 Piano di gestione dei rischi GE-A3 Pianificazione della comunicazione GEA3-O1 Piano di gestione delle comunicazioni GE-A4 Pianificazione della qualità GEA4-O1 Piano di qualità GE-A5 Esecuzione del progetto GEA5-O1 Registrazioni GEA5-O2 Richieste di cambiamenti GEA6-O1 Stato Avanzamento Lavori (SAL) GEA7-O1 Registrazioni GEA7-O2 Richieste di cambiamenti Definizione dell’infrastruttura GEA8-O1 Specifiche dell’infrastruttura Manutenzione dell’infrastruttura GEA9-O1 Registrazioni GE-A10 Definizione dei processi GEA10-O1 Disegno dei processi GE-A11 Valutazione dei processi GEA11-O1 Registrazioni GE-A12 Miglioramento dei processi GEA12-O1 Piano di miglioramento dei processi GE-A13 Definizione delle esigenze GEA13-O1 Piano di formazione GE-A14 Sviluppo del materiale di formazione GEA14-O1 Materiali didattici e strumentazione GE-A15 Esecuzione della formazione GEA15-O1 Registrazioni GE-A16 Conclusione del progetto GEA16-A1 Archivio del progetto GE-A6 Controllo del progetto GE-A7 Revisione, Riesame e valutazione GE-A8 GE-A9 Pianificazione del progetto. Il punto di partenza per la pianificazione del progetto da realizzare in esecuzione del contratto, è la definizione degli obiettivi del progetto (ambito del progetto), ovvero dei criteri qualitativi e quantitativi che devono essere soddisfatti perché il progetto possa considerarsi completato con successo; segue, quindi, l’individuazione di tutte le entità organizzative (individui o organizzazioni) che sono attivamente coinvolte nel progetto, o i cui interessi possono essere influenzati, in modo positivo o negativo, dall’esito del progetto. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 42/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT In genere le entità organizzative interessate alla fornitura oggetto di un contratto includono le seguenti: o Responsabile di contratto – la persona, rispettivamente lato Fornitore e lato Amministrazione, che è responsabile di tutto quanto attiene alla esecuzione del contratto; o Responsabile di progetto – la persona, rispettivamente lato Fornitore e lato Amministrazione, che è responsabile di gestire il progetto. Le figure del Responsabile di contratto e del Responsabile di progetto in molti casi possono coincidere; in altri si differenziano per i profili professionali richiesti, che nel caso del Responsabile di contratto risultano più orientati alle competenze giuridico-amministrative. o Centro di costo – la persona o l’organizzazione che beneficerà dei risultati del progetto; o Centro di responsabilità – la persona o l’organizzazione, rispettivamente lato Fornitore e lato Amministrazione, che è coinvolta a vario titolo nella realizzazione il progetto; o Centro di spesa – l’organizzazione che provvede ad impegnare i fondi per il progetto. Segue quindi la pianificazione operativa vera e propria che, a partire dai deliverables contrattuali, ovvero dalle attività e dai prodotti propri dei processi primari, ed attraverso una scomposizione secondo un livello di dettaglio via via crescente, porta a definire una disaggregazione gerarchica del lavoro da svolgere ed all’individuazione delle unità elementari di lavoro, alle quali è possibile assegnare tempi di esecuzione, risorse e costi. Tale attività consente di definire la baseline di riferimento per misurare le prestazioni di tempi e costi nel corso della esecuzione del progetto. Il risultato dei compiti sopra descritti è contenuto nel Piano di progetto, ovvero un documento (o un insieme di documenti) formale, approvato, utilizzato per gestire e controllare l’esecuzione del progetto. Il Piano di progetto è un documento dinamico, che può variare man mano che si consolidano le informazioni sul progetto, a differenza della baseline dei tempi e dei costi che invece è uno strumento di controllo, che può variare di regola solo a fronte di cambiamenti approvati degli obiettivi di progetto. Il Piano di progetto può essere organizzato e presentato in diversi modi; in genere include almeno, direttamente o attraverso il riferimento ad altri documenti, le seguenti informazioni: o informazioni di sintesi sulle caratteristiche del progetto (requisiti e/o obiettivi strategici che il progetto si prefigge di soddisfare; descrizione del prodotto e/o del servizio che il progetto dovrà realizzare per soddisfare i requisiti del contratto; durata complessiva (inizio – fine); eventuali vincoli e supposizioni; eventuali risorse che devono essere rese disponibili dalle Amministrazioni; Responsabile di progetto assegnato); o gli obiettivi del progetto e le entità organizzative coinvolte; o l’organizzazione di progetto, le risorse assegnate ed i relativi ruoli e profili professionali; o le interfacce organizzative e tecniche; o la Work Breakdown Structure (WBS) riferita alle attività ed ai prodotti propri dei processi primari, ovvero la scomposizione dei deliverables contrattuali al fine di Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 43/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT definire le unità di lavoro al livello di dettaglio in base al quale sarà necessario esercitare il controllo in fase di esecuzione del progetto; o la stima dei costi, la programmazione temporale delle attività e le assegnazioni di responsabilità per ciascuna unità di lavoro della WBS; o la baseline di riferimento per misurare le prestazioni di tempi e costi; o la definizione della periodicità con cui verrà rilevato lo stato di avanzamento lavori (SAL), le metriche da utilizzare per misurare l’avanzamento, le date programmate di svolgimento di Riesami e Verifiche; o le principali milestones, vale a dire i momenti a cui corrispondono fatti rilevanti dal punto di vista gestionale e che sostituiscono dei punti di controllo essenziali per la verifica del corretto avanzamento dei lavori; o i problemi aperti e/o le decisioni pendenti; o le modalità per la gestione dei cambiamenti. Analisi dei rischi. Include le attività condotte per identificare, valutare e gestire i rischi del progetto. Non è un’attività da attuarsi una tantum, ma dovrebbe essere eseguita in modo sistematico durante tutto il ciclo di vita della fornitura. L’identificazione dei rischi ha come scopo principale quello di identificare e classificare le principali sorgenti di rischio del progetto in esame. Le sorgenti di rischio più comuni sono: o cambiamenti di requisiti e/o requisiti ambigui; o errori, omissioni o incorretta applicazione dei requisiti in fase di progettazione; o sottostima di tempi, costi e risorse; o non chiara definizione di ruoli e responsabilità; o non adeguata competenza del personale; o dipendenze esterne. Una volta individuate e classificate le sorgenti di rischio, si determina: o la probabilità (alta; media; bassa) che si verifichino fattori di rischio da ciascuna classe; o la frequenza con cui potrebbero verificarsi; o la fase del progetto nella quale potrebbero accadere; o l’impatto sul progetto (alto; medio; basso), valutato prendendo in esame la perdita (economica; di immagine o altro) che si avrebbe se l’evento si verificasse; o le entità organizzative coinvolte. Dalla combinazione di uno o più degli elementi precedentemente evidenziati, si determina l’approccio da seguire per la gestione. In particolare, la valutazione porta il Responsabile di progetto a decidere quali rischi debbano essere : Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 44/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT o mitigati (attraverso azioni preventive/correttive volte a limitare la probabilità che si verifichino e l’impatto sul progetto); o accettati (accettare le conseguenze); o evitati (attraverso azioni volte ad eliminare le cause). Il risultato dell’attività è il Piano di gestione dei rischi o un documento equivalente che, oltre a documentare i risultati delle fasi di identificazione e valutazione, nel senso sopra indicato, descrive le azioni e le procedure per gestire i rischi e le responsabilità di gestione delle varie aree di rischio. Pianificazione delle comunicazioni. E’ l’attività con la quale si determinano le esigenze di informazione e di comunicazione di tutte le entità organizzative coinvolte nel progetto e/o destinatarie dei risultati del progetto. Il prodotto dell’attività è il Piano di gestione delle comunicazioni, o un documento equivalente, che includa almeno: o un metodo di raccolta ed archiviazione delle varie tipologie di informazione; o un sistema di distribuzione, che dettagli a chi andranno le informazioni ed in che modo (rapporti scritti, incontri, ecc.): o una descrizione delle informazioni da distribuire (tipologia, formato, contenuto, livello di dettaglio, convenzioni/definizioni da assumere); o una programmazione temporale, che assicuri la tempestività nella generazione e distribuzione delle informazioni; o un metodo per aggiornare e revisionare il Piano di gestione delle comunicazioni in funzione delle evoluzioni del progetto. Il livello di dettaglio del documento è dettato dalle esigenze di condivisione di informazioni e comunicazioni determinate dal progetto. Pianificazione della qualità. E’ l’attività con la quale, a partire dai requisiti specificati nei documenti contrattuali, si dettagliano e si documentano tutti i requisiti di qualità espressi, impliciti ed obbligatori e si definisce come tali requisiti saranno soddisfatti e controllati. Il prodotto dell’attività è il Piano di qualità, o un documento equivalente, che deve indirizzare il controllo di qualità, l’assicurazione di qualità ed il miglioramento di qualità per tutte le fasi del ciclo di vita della fornitura. Descrive almeno gli obiettivi di qualità, i controlli e le verifiche, i criteri di entrata/uscita delle varie fasi progettuali, i criteri di accettazione dei prodotti delle fasi. Esecuzione del progetto. L’attività consiste nella esecuzione di quanto pianificato nel Piano di progetto, nel Piano di gestione dei rischi, nel Piano di gestione delle comunicazioni e nel Piano di qualità. In particolare in tale fase si dà luogo alla esecuzione delle attività proprie dei processi primari, secondo il programma temporale definito nel Piano di progetto, alla gestione dei rischi, secondo il Piano di gestione dei rischi, alla distribuzione delle informazioni secondo il Piano di gestione delle comunicazione. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 45/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Nel corso di tale attività, sulla base dei risultati dell’attività di Controllo del progetto di seguito descritta, il Fornitore deve rilevare, analizzare e risolvere criticità e problemi emersi. La risoluzione di tali problemi può comportare modifiche ai piani. I prodotti dell’attività, oltre ai prodotti propri di ciascuna attività afferente ai processi primari che vengono svolti in tale ambito, sono: o le Registrazioni delle attività svolte; o eventuali richieste di cambiamenti (estendere l’ambito del progetto; modificare la stima dei costi, ecc.), che danno quindi luogo ad una modifica ai piani. Controllo del progetto Il controllo viene esercitato costantemente durante l’esecuzione del progetto. L’obiettivo è rilevare e gestire i cambiamenti rispetto ai piani, al fine di assicurare il completamento del progetto nel rispetto dei tempi, dei costi e della qualità richiesta. I compiti principali sono costituiti dal controllo complessivo dei cambiamenti e dalle registrazione delle prestazioni di progetto. Il controllo complessivo dei cambiamenti consiste essenzialmente nel coordinare e gestire i cambiamenti attraverso tutto il progetto. I cambiamenti si rilevano attraverso: o il controllo dei tempi: rilevazione dei cambiamenti alla schedulazioni rispetto alla baseline dei tempi; o il controllo dei costi: rilevazione dei cambiamenti al budget del progetto rispetto alla baseline dei costi; o il controllo della qualità: verifica che i risultati delle varie fasi rispettino i requisiti di qualità; o il controllo dei rischi: verifica dell’efficacia delle azioni previste per mitigare/evitare i rischi e gestione dei cambiamenti nei rischi individuati. La registrazione delle prestazioni di progetto ha lo scopo di raccogliere in modo sistematico i risultati sull’andamento del progetto, in modo da fornire alle entità organizzative interessate le informazioni sull’avanzamento delle attività in termini di quantità messe in opera (attività completate e/o deliverables prodotti) e risorse spese. Il risultato finale dell’attività di Controllo del progetto è uno Stato Avanzamento Lavori (SAL), ovvero un documento, o un insieme di documenti, prodotti periodicamente, secondo la periodicità e le modalità indicate nel Piano di progetto ed approvate dall’Amministrazione, che contenga almeno le seguenti informazioni: o registrazioni sullo stato delle attività alla data; o registrazioni sull’avanzamento alla data; o previsioni e stime a finire Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 46/117 CNIPA o MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT risultati delle attività svolte in esecuzione del Piano di progetto (quali deliverables sono stati parzialmente o completamente realizzati, in che tempi e con quali costi rispetto alle previsioni indicate nelle rispettive baseline). Revisione, riesame e valutazione. Periodicamente, secondo la periodicità e le modalità indicate nel Piano di progetto e nel Piano di qualità e comunque quando opportuno, vanno effettuate delle Revisioni a vari livelli (nell’ambito del team di progetto; con le entità organizzative interessate), aventi ad oggetto elementi quali: o esame delle attività correnti e del loro stato; o verifica dello stato di avanzamento delle attività e degli eventuali scostamenti dai piani; o esame delle criticità ed identificazione delle relative azioni correttive; o analisi dei rischi in essere e delle azioni collegate. Il Fornitore deve assicurare che i piani e le attività svolte nell’ambito del processo di gestione siano adeguati rispetto ai requisiti contrattuali. I prodotti dell’attività, sono: o le Registrazioni; o eventuali richieste di cambiamenti, che danno quindi luogo ad una modifica ai piani. Definizione dell’infrastruttura. All’avvio del processo di Progettazione, il Fornitore deve pianificare e definire l’infrastruttura necessaria per svolgere tutte le attività previste nell’ambito dei processi del ciclo di vita della fornitura. In particolare, sulla base dei requisiti contrattuali, della Specifica dei requisiti e considerando le procedure applicabili, le norme, gli strumenti e le tecniche, il Fornitore deve definite le risorse hardware e software, i mezzi materiali e quanto altro necessario a soddisfare i requisiti del processo che utilizza il processo di Infrastruttura e deve pianificare e documentare la relativa configurazione, in accordo con il processo di Gestione della Configurazione. Il risultato dell’attività è costituito dalle Specifiche dell’Infrastruttura, ovvero un documento o un insieme di documenti nel quale, per ciascun processo che utilizza il processo di Infrastruttura, è definita l’infrastruttura da utilizzare e sono indicate le modalità di realizzazione con costi e vincoli temporali, le caratteristiche di funzionalità, prestazioni, sicurezza, riservatezza, disponibilità, requisiti di spazio e attrezzature, la configurazione delle risorse hardware, software e della documentazione. L’installazione della infrastruttura è propedeutica alla esecuzione del processo che la richiede. Manutenzione dell’infrastruttura. Il Fornitore deve assicurare che l’infrastruttura sia gestita, mantenuta e se necessario modificata, al fine di garantire che continui a soddisfare i requisiti del processo che la utilizza. Detta attività è svolta nell’ambito dei processi di Gestione operativa e di Manutenzione e dà luogo ai prodotti ivi evidenziati. Le modifiche alla infrastruttura vengono realizzate in linea con il processo di Gestione della Configurazione. Il Fornitore nel corso dell’attività produce le Registrazioni relative alla gestione della infrastruttura e alle modifiche effettuate Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 47/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Definizione dei processi. Con riferimento ai processi che caratterizzano il ciclo di vita della fornitura, il Fornitore identifica, organizza e gestisce la propria rete di processi e le relative interfacce. In particolare devono essere individuati e pianificati tutti i processi che hanno diretta influenza sulla qualità della fornitura e che possono avere impatto sulla soddisfazione dell’utente. Detti processi sono descritti in un documento o in un insieme di documenti, Disegno dei processi, nel quale oltre ad essere indicati attività, input ed output dei processi, sono indicate le loro applicazioni a specifici casi ed i meccanismi di controllo volti a sviluppare, monitorare, valutare e migliorare i processi stessi. Valutazione dei processi. E’ l’attività volta a misurare le prestazioni di ciascun processo, in termini qualitativi e quantitativi. Le valutazioni sono condotte periodicamente ad intervalli definiti, secondo piani, sulla base dei dati (dati prestazionali; dati tecnici; dati sui costi della qualità; ecc.) tratti dalle Registrazioni delle attività svolte in esecuzione dei processi stessi. I risultati di ciascuna valutazione, documentati nelle relative Registrazioni, costituiscono i dati di input necessari per il miglioramento dei processi. Miglioramento dei processi. I risultati dell’attività di valutazione vengono analizzati dal Fornitore per individuare i punti di forza e di debolezza dei processi impiegati. Queste analisi rappresentano l’input per la definizione ed attuazione di un Piano di miglioramento dei processi, che individui le azioni correttive e preventive da adottare al fine di risolvere e prevenire i problemi e le non-conformità nei prodotti oggetto di fornitura, nonché allo scopo di raccomandare modifiche nello sviluppo del progetto (o di progetti successivi) e determinare i necessari avanzamenti tecnologici. Nel corso di tale attività viene aggiornata la documentazione dei processi, per riflettere le modifiche attuate per migliorare i processi stessi. Definizione delle esigenze. Sulla base dei requisiti del progetto, il Fornitore definisce le esigenze di acquisizione di nuove risorse specialistiche e/o di sviluppo delle capacità professionali esistenti all’interno dell’organizzazione. In particolare il Fornitore, in relazione alle attività indicate nel Piano di progetto, definisce la tipologia delle risorse necessarie con il livello di formazione richiesto e predispone un Piano di formazione, nel quale sono decritti i requisiti delle risorse, le necessità di formazione, i contenuti degli interventi formativi richiesti, le modalità di erogazione della formazione (corsi in aula, training on the job, ecc.), i materiali didattici e gli strumenti da utilizzare, i tempi di esecuzione. Il Piano deve prevedere inoltre specifiche attività di valutazione del grado di apprendimento degli allievi, ai fini della valutazione dell’efficacia del processo formativo. Nella pianificazione degli interventi formativi il Fornitore deve assicurare che personale adeguatamente formato sia disponibile in modo tempestivo per le attività pianificate. Sviluppo del materiale di formazione. E’ l’attività di predisposizione del materiale didattico e degli strumenti da utilizzare per eseguire gli interventi formativi, in accordo con quanto stabilito nel Piano di formazione. Esecuzione della formazione. E’ l’esecuzione del Piano di formazione, secondo tempi e modi ivi indicati. L’attività dà luogo alle Registrazioni degli interventi formativi effettuati, che consentono di valutare l’efficacia del processo formativo e di pianificare ulteriori interventi, in funzione di nuove esigenze. Conclusione del progetto. E’ l’attività conclusiva, che comprende l’esecuzione di tutti gli adempimenti di fine contratto, la verifica del completamento effettivo di tutte le attività e la Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 48/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT verifica finale, avente lo scopo di misurare il successo del progetto rispetto agli obiettivi. E’ parte integrante dell’attività la storicizzazione dei documenti e delle registrazioni prodotte nel corso della esecuzione del processo, che devono essere archiviati secondo modalità specificate nel contratto. Il risultato dell’attività è l’Archivio di progetto, inteso come l’insieme di tutte le informazioni che lo definiscono e lo caratterizzano, in riferimento all’intero ciclo di vita, raccolte, gestite ed utilizzate dalla nascita al completamento, ovvero fino alla conclusione del contratto con l’Amministrazione. Chiusura del processo Il processo di Gestione si conclude quando risultino completate tutte le attività e gli adempimenti previsti dal contratto e siano soddisfatti gli obiettivi del progetto. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 49/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT 5.2.2. PROCESSO DI DOCUMENTAZIONE Obiettivi Obiettivo del processo è consentire al Fornitore la gestione sistematica dei documenti prodotti nel ciclo di vita della fornitura. Secondo la norma ISO 9001, i meccanismi di gestione della documentazione si applicano sia ai documenti che ai dati. I dati possono essere tabelle, grafici, diagrammi di flusso, banche dati, prospetti, dati informatici e qualunque altra forma di rappresentazione di informazioni relative al ciclo di vita della fornitura. Il processo si esplica attraverso un insieme di attività volte a pianificare, progettare, produrre e distribuire i documenti necessari a tutte le entità organizzative interessate. Attivazione del processo Il processo è svolto dal Fornitore in via continuativa, indipendentemente dai processi primari attivati con la sottoscrizione del contratto. La definizione delle modalità di gestione dei documenti connessi al ciclo di vita della fornitura segue la sottoscrizione del contratto. Sono dati di input i requisiti indicati nei documenti che costituiscono la baseline di contratto, prodotti nell’ambito dei processi di Acquisizione e di Fornitura, nonché i documenti prodotti nell’ambito del processo di Progettazione, nei quali sono specificati regole, strumenti, standard e convenzione per la produzione e gestione dei documenti relativi alla fornitura. Attività e prodotti Nello schema che segue si fornisce una rappresentazione delle attività proprie del processo di Documentazione e dei prodotti che costituiscono il risultato di ciascuna attività, per i quali si fornisce a seguire una descrizione delle finalità e dei contenuti. Processo di Documentazione Attività Prodotti DO-A1 Pianificazione DOA1-O1 Piano di gestione della documentazione DO-A2 Progettazione e sviluppo DOA2-O1 Documento approvato DO-A3 Distribuzione e conservazione DOA3-O1 Registrazioni DO-A4 Manutenzione DOA4-O1 Documento approvato (nuova versione) Pianificazione. Il Fornitore deve definire e documentare le modalità per identificare tutti i documenti che devono essere prodotti durante il ciclo di vita della fornitura e per regolamentare le relative modalità di progettazione, sviluppo, distribuzione, conservazione e manutenzione. I documenti prodotti nel ciclo di vita della fornitura possono essere in genere di origine interna e di origine esterna. I documenti di origine interna sono tutti i documenti generati all’interno della organizzazione del Fornitore, prodotti nel corso della esecuzione del contratto; possono essere deliverable contrattuali, quali documenti di Specifiche, manuali utente, documenti di pianificazione, ecc, o possono essere documenti contenenti istruzioni o guide sulle attività da svolgere e sulle relative modalità di svolgimento. I documenti di origine esterna includono i documenti prodotti da entità organizzative esterne all’organizzazione del Fornitore e rilevanti per la fornitura, quali ad esempio le norme, gli standard, i documenti emessi dall’Amministrazione, i documenti dei sub-fornitori, ecc. Tali documenti devono essere gestiti Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 50/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT esclusivamente in configurazione secondo il loro livello di aggiornamento (revisione, versione, ecc.) e secondo le modalità previste di distribuzione e di conservazione. Tutti i documenti, sia di origine interna che di origine esterna, che servono per descrivere la fornitura in tutto il ciclo di vita, devono essere gestiti in configurazione, in accordo con il processo di Gestione della Configurazione. Il risultato dell’attività di Pianificazione è il Piano di gestione della documentazione, ovvero un documento o un insieme di documenti nel quale sono identificati e classificati per tipologia e contenuti, secondo criteri ivi indicati, tutti i documenti che devono essere prodotti durante il ciclo di vita della fornitura e, per ciascun documento identificato, sono indicati un identificativo (titolo o nome), lo scopo, i destinatari, le procedure e responsabilità per input, sviluppo, riesami, modifiche, approvazioni, produzione, conservazione, distribuzione, manutenzione, gestione della configurazione, pianificazione delle versioni intermedie e finali. Progettazione e sviluppo. Sulla base del Piano di gestione della documentazione, ciascun documento di origine interna identificato deve essere progettato secondo modelli di documentazione applicabili per quanto riguarda formati, descrizioni del contenuto, marcature di sicurezza e di proprietà, imballaggio ed altri eventuali elementi di presentazione, in accordo con i requisiti e con gli standard eventualmente fissati nei documenti contrattuali e/o nell’ambito del processo di Progettazione. Completato il disegno dei documenti, è possibile attivare per ciascun documento il flusso di sviluppo, utilizzando strumenti automatici per la documentazione e prevedendo le appropriate forme di controllo (redazione, verifica ed approvazione) da parte di personale autorizzato, che ne verifica l’adeguatezza rispetto ai requisiti indicati. Il risultato dell’attività è il documento approvato, che può proseguire nel successivo iter di distribuzione e di conservazione, secondo le modalità fissate nel Piano di gestione della documentazione. Distribuzione e conservazione. E’ l’attività relativa alla distribuzione dei documenti e alla loro conservazione, secondo le modalità indicate nel Piano di gestione della documentazione. L’attività riguarda sia i documenti di origine interna che i documenti di origine esterna. La distribuzione è finalizzata ad assicurare che siano disponibili edizioni appropriate dei documenti a tutte le entità organizzative interessate, siano esse interne o esterne all’organizzazione del Fornitore. Per la distribuzione possono essere utilizzati diversi supporti, quali carta, dispositivi elettronici o altre tipologie di supporto. La distribuzione è effettuata di regola secondo elenchi di distribuzione prestabiliti e può avvenire in forma controllata o non controllata, a seconda che sia a carico dell’entità emittente distribuire eventuali nuove versioni del documento o debba essere l’entità ricevente a richiederne eventuali nuovi aggiornamenti. Per quanto riguarda la conservazione, di cui è parte integrante l’archiviazione, i materiali originali devono essere conservati secondo i requisiti di tempi e modi relativi a conservazione delle registrazioni, riservatezza, sicurezza, manutenzione ed eventuali prescrizioni normative. La conservazione dei documenti deve prevedere modalità, quali ad esempio la gestione di elenchi dei documenti, atte ad impedire l’utilizzo di documenti non più validi e superati. Il risultato dell’attività è rappresentato dalle Registrazioni relative alla distribuzione ed alla conservazione dei documenti. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 51/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manutenzione. Nel caso in cui i documenti di origine interna, approvati e distribuiti, debbano essere modificati, si applica il processo di Manutenzione, con particolare riferimento alle attività di Analisi dei problemi e delle modifiche, Esecuzione delle modifiche, Riesame/accettazione delle modifiche. La progettazione e sviluppo del documento modificato e la relativa distribuzione e conservazione, avvengono attraverso le attività sopra descritte e secondo il Piano di gestione della documentazione. Per i documenti da gestire in configurazione, le modifiche devono essere apportate in accordo con il processo di Gestione della configurazione. Il risultato dell’attività è costituito dal documento nella nuova versione. Chiusura del processo Il processo di Gestione della documentazione si conclude con la conclusione del ciclo di vita della fornitura, quando risultino completate tutte le attività relative alla distribuzione e conservazione dei documenti ed in generale tutte le attività previste nel Piano di gestione della documentazione. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 52/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT 5.2.3. PROCESSO DI GESTIONE DELLA CONFIGURAZIONE Obiettivi Il processo ha l’obiettivo di garantire l’integrità e la rintracciabilità di tutti gli elementi che compongono la fornitura nell’intero ciclo di vita, attraverso attività, sia tecniche che gestionali, d’identificazione e documentazione delle caratteristiche funzionali e fisiche degli elementi, di controllo dei cambiamenti delle caratteristiche, di registrazione e notifica dello stato di realizzazione. La gestione della configurazione identifica la configurazione di un prodotto in alcuni momenti del ciclo di vita; si basa sulla creazione progressiva di baseline, ognuna delle quali definisce lo stato del prodotto in un dato momento. Ogni modifica apportata ad un elemento della baseline deve essere effettuata in modo controllato. Attivazione del processo Il processo è svolto dal Fornitore in via continuativa, indipendentemente dai processi primari attivati con la sottoscrizione del contratto. La definizione delle modalità di gestione della configurazioni dei prodotti connessi al ciclo di vita della fornitura segue la sottoscrizione del contratto. Sono dati di input i requisiti indicati nei documenti che costituiscono la baseline di contratto, prodotti nell’ambito dei processi di Acquisizione e di Fornitura, nonché i documenti prodotti nell’ambito del processo di Progettazione, nei quali sono specificati regole, strumenti e modalità per la gestione delle configurazioni dei prodotti oggetto del contratto. Attività e prodotti Nello schema che segue si fornisce una rappresentazione delle attività proprie del processo di Gestione della Configurazione e dei prodotti che costituiscono il risultato di ciascuna attività, per i quali si fornisce a seguire una descrizione delle finalità e dei contenuti. Processo di Gestione della Configurazione Attività Prodotti CO-A1 Pianificazione CO-A2 Identificazione della configurazione COA1-O1 Piano di gestione della configurazione COA2-O1 Documenti di configurazione COA2-O2 Prodotto nella configurazione di base CO-A3 Controllo della configurazione COA3-O Prodotto nella configurazione corrente CO-A4 Registrazione dello stato di configurazione COA4-O1 Registro delle configurazioni CO-A5 Rilascio e consegna COA5-O1 Registrazioni Pianificazione. Il Fornitore deve definire e documentare le modalità di gestione delle configurazioni dei prodotti durante il ciclo di vita, attraverso la predisposizione di un Piano di gestione della configurazione, ovvero di un documento o di un insieme di documenti nel quale sono indicati: o le attività di gestione della configurazione, le procedure, il programma temporale di svolgimento delle attività; Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 53/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT o le entità organizzative coinvolte nella esecuzione delle attività, le responsabilità assegnate a ciascuna e la loro interrelazione con altre organizzazioni, tra le quali quelle preposte alle attività proprie dei processi di Realizzazione e Manutenzione; o gli strumenti, le tecniche e le metodologie di gestione della configurazione da utilizzare; o lo stadio al quale ciascun elemento dovrebbe essere passato sotto controllo di configurazione. Identificazione della configurazione. Il Fornitore, in accordo con il Piano di gestione della configurazione, deve identificare e documentare gli elementi di configurazione e le loro versioni. Per ciascuna versione di ciascun elemento devono essere identificati la documentazione che stabilisce la baseline, le connessioni con la versione, ogni altro dettaglio che ne permetta l’identificazione, ivi incluse le necessarie caratteristiche funzionali e fisiche di ciascun elemento, con le interfacce, le modifiche, le deroghe e le concessioni (documenti di configurazione). Per esempio per i prodotti software, per ciascuna versione di un elemento devono essere identificati le specifiche tecniche e funzionali, gli strumenti di sviluppo che abbiano influenza su tali specifiche, le interfacce con altri elementi software o con l’hardware ed i documenti e gli archivi informatici relativi all’elemento. L’identificazione dell’elemento software deve essere di regola organizzata in modo che si possa dimostrare la relazione tra l’elemento ed i requisiti contrattuali. Il Fornitore deve identificare le versioni degli elementi di configurazione che, integrati tra loro, costituiscano una specifica versione del prodotto completo. Con accordi formali, in momenti determinati del ciclo di vita, deve essere stabilita la configurazione di base del prodotto ed usata come punto di partenza per il controllo formale della configurazione e per lo sviluppo delle versioni successive (configurazione corrente). Per esempio, in un rapporto contrattuale tra Fornitore ed Amministrazione la configurazione di base di un prodotto a completamento del processo di Realizzazione è ratificata dalla conclusione con esito positivo del collaudo. L’attività di identificazione della configurazione, produce come risultati i documenti di configurazione, che descrivono le caratteristiche funzionali e fisiche di ciascun elemento di configurazione, secondo quanto sopra indicato, e la ratifica della configurazione di base del prodotto. Controllo della configurazione. L’attività è svolta secondo il Piano di gestione della configurazione ed ha lo scopo di assicurare che, dopo il rilascio iniziale dei documenti di configurazione e la ratifica della configurazione di base, tutte le modifiche siano apportate in modo controllato. In particolare nel corso di tale attività il Fornitore deve: o identificare e registrare le richieste di modifica; o analizzare e valutare le modifiche, con riferimento ai requisiti, al campo di applicazione (ampiezza della modifica; elementi da modificare) ed alla criticità (impatto sul funzionamento del prodotto, sulle prestazioni e sulla sicurezza). o sottoporre i risultati dell’analisi all’iter di approvazione previsto nel Piano di gestione della configurazione; o attuare e verificare le modifiche approvate; o rilasciare gli elementi modificati. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 54/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Per proteggere l’integrità della configurazione e fornire la base per il controllo delle modifiche è necessario che gli elementi di configurazione, le unità che le costituiscono e la documentazione relativa siano tenuti dal Fornitore in un ambiente che: o sia commisurato con le condizioni ambientali richieste (ad esempio software, dati, documenti, ecc.); o li protegga da modifiche non autorizzate o da danneggiamenti; o fornisca i mezzi per ricostruirli in caso di danneggiamento; o nel caso di software, dati, documenti e disegni, permetta il recupero di una copia dell’originale sotto controllo; o consenta di relazionare la configurazione del prodotto come risultante rispettivamente dal processo di Progettazione e dal processo di Realizzazione. Il risultato dell’attività è rappresentato dall’insieme degli elementi modificati che nell’insieme costituiscono il prodotto nella configurazione corrente. Registrazione dello stato della configurazione. L’attività consiste nel predisporre registrazioni sulla gestione della configurazione e rapporti di situazione che mostrino lo stato e la storia degli elementi controllati, inclusi i documenti relativi alla baseline. La registrazione dello stato di configurazione inizia dal momento in cui i dati di configurazione sono generati per la prima volta. Il Fornitore in particolare deve alimentare e gestire un Registro delle configurazioni, che consenta di documentare lo stato di costruzione di ciascun prodotto e dei relativi elementi nelle diverse versioni e nelle diverse fasi del ciclo di vita, con particolare riferimento a: o prodotti in corso di realizzazione, di gestione operativa e di manutenzione o in esercizio presso le Amministrazioni; o elenco degli elementi controllati e dei documenti relativi alla baseline; o configurazione di base ciascun prodotto, che rappresenta la definizione del prodotto nel momento specifico; o configurazione corrente, costituita dalla configurazione di base e dalle modifiche approvate, realizzate e collaudate; o documentazione riguardante le modifiche e lo stato di attuazione, verifica e collaudo delle stesse. Rilascio e consegna. L’attività riguarda il rilascio, la consegna e la conservazione dei prodotti e della relativa documentazione. Propedeutica al rilascio è la valutazione della configurazione del prodotto, avente lo scopo di assicurare la completezza funzionale e fisica degli elementi rispetto ai requisiti. I materiali originali (codice, documenti, ..) devono essere mantenuti per tutto il ciclo di vita e devono essere trattati, consegnati e conservati nel rispetto di requisiti relativi a conservazione delle registrazioni, riservatezza, sicurezza, manutenzione ed eventuali prescrizioni normative. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 55/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Il risultato dell’attività è rappresentato dalle Registrazioni relative al rilascio ed alla consegna dei prodotti. Chiusura del processo Il processo di Gestione della Configurazione si conclude con la conclusione del ciclo di vita della fornitura, quando risultino completate tutte le attività relative al rilascio ed alla consegna dei prodotti ed in generale tutte le attività previste nel Piano di gestione della configurazione. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 56/117 CNIPA 5.4.3 MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT PROCESSO DI ASSICURAZIONE QUALITÀ Obiettivi Il processo ha l’obiettivo di fornire adeguate assicurazioni che i prodotti ed i processi svolti nel ciclo di vita della fornitura siano conformi ai requisiti specificati e conformi ai relativi piani. La norma UNI CEI ISO/IEC 12207 prevede che il processo di Assicurazione Qualità debba essere svolto in modo coordinato con i processi di Verifica, Validazione, Riesame congiunto, Verifica Ispettiva e Risoluzione dei problemi. Per tale motivo detti processi, nel seguito, sono visti come attività proprie del processo di Assicurazione Qualità, essendo ad esso strettamente collegati. Attivazione del processo Il processo è attivato parallelamente al processo di Gestione e svolto dal Fornitore secondo attività pianificate, in accordo quanto definito nel Piano di qualità. Attività e prodotti Nello schema che segue si fornisce una rappresentazione delle attività del processo di Assicurazione Qualità; sono incluse in tale ambito anche le attività proprie dei processi di Verifica, Validazione, Riesame congiunto, Verifiche ispettive e Risoluzione dei problemi, in quanto sono strettamente connesse all’assicurazione qualità. Per tutte le attività ed i prodotti evidenziati, si fornisce a seguire una descrizione delle finalità e dei contenuti. Processo di Assicurazione Qualità Attività Prodotti AQ-A1 Pianificazione AQA1-O1 Piano di assicurazione qualità AQ-A2 Assicurazione qualità AQA2-O1 Registrazioni AQ-A3 Verifica AQA3-O1 Registrazioni AQ-A4 Validazione AQA4-O Registrazioni AQ-A5 Riesame congiunto AQA5-O1 Registrazioni AQ-A6 Verifica ispettiva AQA6-O1 Piano di verifica AQA6-O2 Rapporto di verifica AQA7-O1 Piano di gestione dei problemi AQA7-O2 Registrazioni AQ-A7 Risoluzione dei problemi Pianificazione. Sulla base dei requisiti del progetto e in accordo con il Piano di qualità ed il Piano di progetto, il Fornitore deve sviluppare ed attuare, per tutta la vita del contratto, un Piano di assicurazione qualità che contenga i seguenti elementi: o livelli di qualità, metodologie, procedure e strumenti per svolgere le attività di assicurazione qualità; o procedure relative al riesame del contratto ed alla conseguente coordinazione; Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 57/117 CNIPA o MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT risorse, programma temporale e responsabilità della conduzione delle attività di assicurazione qualità, ivi incluse le attività di Verifica, Validazione, Riesame congiunto, Verifica ispettiva. Assicurazione qualità. L’attività si specializza nelle seguenti: o Assicurazione di prodotto - è volta ad assicurare che tutti i piani predisposti in esecuzione del contratto soddisfino il contratto stesso, siano tra di loro compatibili e siano eseguiti secondo le modalità richieste. E’ finalizzata inoltre ad assicurare che i prodotti siano realizzati in aderenza ai piani e che, al momento della consegna, soddisfino i requisiti contrattuali e siano accettabili dall’Amministrazione. o Assicurazione di processo – è volta ad assicurare che tutti i processi relativi al ciclo di vita della fornitura (Fornitura, Progettazione, Realizzazione, Gestione operativa, Manutenzione e processi di supporto) sviluppati in esecuzione del contratto soddisfino il contratto stesso e siano aderenti ai piani. Ha l’obiettivo inoltre di assicurare che quanto realizzato da sub-fornitori soddisfi i requisiti del contratto principale stipulato dal Fornitore con l’Amministrazione. o Assicurazione del sistema qualità – include le ulteriori attività di gestione della qualità, che devono essere assicurate secondo i requisiti della norma ISO 9001 e come specificato nel contratto. Il risultato dell’attività è rappresentato dalle Registrazioni relative alle attività svolte e ai risultati conseguiti. Verifica. Le verifiche sono eseguite, secondo piani, su attività e prodotti del ciclo di vita che si ritengono critiche in base alle finalità, all’impatto sul progetto ed alla complessità. L’attività può essere condotta con vari gradi di indipendenza, nel senso che, a seconda degli obiettivi e del prodotto da sottoporre a verifica, il grado di indipendenza può spaziare da una stessa persona o persone differenti nella stessa organizzazione, sino a persone di organizzazioni differenti. La verifica può specializzarsi nelle seguenti attività: o Verifica del contratto - ha lo scopo di verificare aspetti quali la capacità del Fornitore di soddisfare i requisiti, la coerenza dei requisiti e l’adeguatezza rispetto alle necessità dell’utente, l’esistenza di procedure formali per la gestione delle modifiche ai requisiti, per la risoluzione dei problemi, per l’accettazione della fornitura e per la gestione dei rapporti tra i contraenti. o Verifica del processo – è volta a verificare che ciascun processo sviluppato per l’esecuzione del progetto sia adeguato ed eseguito secondo i piani ed in accordo con il contratto e che il personale assegnato sia adeguato alle esigenze ed opportunamente formato, come richiesto dal contratto. o Verifica dei requisiti – è eseguita al fine di assicurare che i requisiti siano coerenti, fattibili, verificabili e che siano appropriatamente distribuiti sugli elementi hardware, sugli elementi software e sulle attività manuali, in accordo con i criteri di progettazione e possano essere sottoposti a prove o Verifica della progettazione – ha lo scopo di assicurare la correttezza e la coerenza della soluzione progettuale rispetto ai requisiti. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 58/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT o Verifica del prodotto – è volta a determinare che il prodotto software, il sistema o, più in generale, il risultato di un’attività soddisfi i requisiti o le condizioni imposti loro dalle attività precedenti, che detti elementi siano tracciabili verso la progettazione e verso i requisiti, che siano corretti e verificabili. o Verifica della integrazione – è volta a verificare che le unità ed i componenti software di ciascun elemento siano state completamente e correttamente integrati, che gli elementi hardware, gli elementi software e le attività manuali siano state completamente e correttamente integrate nel sistema, e che i compiti e le attività di integrazione siano state svolte secondo i piani. o Verifica della documentazione – ha lo scopo di assicurare che la documentazione sia adeguata, completa e coerente, che sia prodotta tempestivamente e che sia gestita in configurazione secondo le procedure previste. Il risultato dell’attività è rappresentato dalle Registrazioni relative alle attività svolte e ai risultati conseguiti. Validazione. La validazione ha lo scopo di determinare che il prodotto realizzato soddisfi i requisiti iniziali, fissati nel contratto e che operi correttamente in relazione alla sua destinazione d’uso. Analogamente alla Verifica, l’attività può essere condotta con vari gradi di indipendenza, nel senso che, a seconda degli obiettivi e del prodotto da validare, il grado di indipendenza può spaziare da una stessa persona o persone differenti nella stessa organizzazione, sino a persone di organizzazioni differenti. L’attività è condotta secondo un piano (Piano di test o documento equivalente), nel quale sono indicati gli elementi da validare, i test da eseguire, le risorse necessarie e le relative responsabilità, il programma temporale di esecuzione dei casi di test, le modalità di notifica dei risultati agli interessati. Il risultato dell’attività è rappresentato dalle Registrazioni relative alle attività svolte, di cui sono parte integrante i risultati dei test eseguiti (Test Data Report). Riesame congiunto. E’ eseguito da una qualsiasi delle parti contraenti, l’Amministrazione o il Fornitore, che possono svolgere rispettivamente il ruolo di parte riesaminante e parte riesaminata, con lo scopo di valutare lo stato ed i prodotti di un’attività; il riesame congiunto può essere eseguito periodicamente per tutta la durata del contratto, secondo date identificate nel Piano di progetto, oppure può essere svolto in modo non pianificato, quando ritenuto necessario da una delle due parti. In ogni caso è eseguito previa definizione dei prodotti e dei problemi oggetto di riesame, delle risorse coinvolte, dei mezzi e delle modalità di conduzione. Il riesame congiunto può specializzarsi nelle seguenti attività: o Riesame della gestione del progetto – è volto a valutare lo stato del progetto in relazione ai piani di progetto, ai documenti di stato avanzamento lavori, alle norme e linee guida applicabili, allo scopo di verificare che le attività procedano secondo i piani e di intraprendere le opportune azioni per modificare la direzione del progetto e/o valutare e gestire i rischi rilevati. o Riesame tecnico – è condotto sui prodotti delle attività, con lo scopo di verificare che essi siano completi, conformi alle norme e alle specifiche, siano realizzati in accordo con il programma temporale e possano essere dati in input all’attività successiva. L’attività Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 59/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT è anche volta a verificare che la progettazione, la realizzazione, la gestione operativa e la manutenzione siano condotte secondo i piani. Il risultato dell’attività è rappresentato dalle Registrazioni relative alle attività svolte e ai risultati conseguiti. Per quanto riguarda i risultati, in particolare, le parti devono concordare le reciproche responsabilità di gestione delle azioni conseguenti. Verifica ispettiva. Le Verifiche Ispettive interne (verifiche ispettive di prima parte), di responsabilità del Fornitore, sono eseguite allo scopo di determinare se le attività svolte ed i risultati ottenuti sono in accordo con quanto pianificato e risultano adeguati per il conseguimento degli obiettivi contrattuali. Sono programmate e condotte periodicamente, secondo date indicate nei piani di progetto, e sono effettuate da personale con competenze multidisciplinari, individuato in modo da assicurare la completa indipendenza da chi ha diretta responsabilità per le attività ed i prodotti sottoposti a verifica. L’esecuzione di ciascuna verifica ispettiva è preceduta dalla predisposizione ed invio alla/e organizzazione/i interessata/e di un Piano di verifica, volto a stabilire obiettivi ed estensione della verifica, attività e prodotti oggetto di verifica, entità organizzative interessate, modalità di esecuzione, documenti di riferimento e criteri di entrata e di uscita della verifica. La verifica è di regola condotta attraverso colloqui con il personale, esame delle registrazioni delle attività interessate e dei relativi prodotti, esame dei documenti di riferimento ed osservazione diretta del modo di operare rispetto ai documenti di riferimento. A conclusione della verifica viene redatto un rapporto di verifica, o documento equivalente, distribuito alla parte verificata ed alle entità organizzative interessate, nel quale sono indicati i risultati della verifica e la pianificazione delle azioni di soluzione ai problemi o alle non conformità rilevate. In relazione a quanto stabilito nel contratto, il Fornitore deve consentire all’Amministrazione la facoltà di procedere alle Verifiche ispettive di seconda parte, di cui all’art. 8 della Deliberazione AIPA n. 49/2000, verifiche che dovranno essere condotte secondo le modalità indicate dalla norma EN ISO 10011. Inoltre il Fornitore, se previsto, deve rendere disponibile all’Amministrazione la documentazione attestante l’esito delle visite di sorveglianza della società di certificazione della qualità (Verifiche ispettive di terza parte). Risoluzione dei problemi. Il processo ha l’obiettivo di analizzare i problemi e le non-conformità, qualunque sia la loro natura o origine, che vengono individuati durante l’esecuzione dei processi del ciclo di vita della fornitura. L’obiettivo è fornire un modo tempestivo, responsabile e documentato per assicurare che tutti i problemi rilevati siano analizzati e risolti e siano individuate le linee di tendenza, al fine di intraprendere per tempo adeguate azioni preventive. I problemi e le non-conformità relative ad attività e prodotti devono essere gestiti dal Fornitore secondo un ciclo chiuso, in grado di assicurare che per ciascun problema venga intrapresa una azione, che le parti interessate siano informate dell’esistenza del problema e della sua evoluzione, che siano identificate, analizzate e rimosse le cause e siano fornite soluzioni in merito, che sia tracciato e riportato lo stato del problema e siano conservate le relative registrazioni, in accordo con quanto previsto dal contratto. Per ciascun problema il Fornitore, in un Piano di gestione dei problemi o in un documento equivalente, deve definire le modalità di gestione, provvedendo in particolare a classificare ciascun problema per categoria e priorità, secondo uno schema predefinito, ad eseguire analisi Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 60/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT volte a verificare l’impatto del problema sul progetto, le linee di tendenza, le soluzioni da implementare, le responsabilità ed i tempi per implementare le soluzioni, le relative modalità di esecuzione e verifica. Le verifiche devono assicurare che le modifiche siano state apportate correttamente, che non abbiano introdotto ulteriori problemi e che le linee di tendenza negative siano state invertite. L’esecuzione del Piano di gestione dei problemi, documentata dalle Registrazioni relative alle attività svolte, consente la risoluzione del problema e delle sue cause, che deve essere verificata secondo quanto previsto nel Piano e notificata tempestivamente alle parti interessate. Chiusura del processo Il processo di Assicurazione Qualità è attuato in via continuativa fino alla conclusione di tutti i processi svolti dal Fornitore per eseguire la fornitura oggetto del contratto. Le Registrazioni ed i prodotti delle attività relative al processo di Assicurazione Qualità devono essere resi disponibili all’Amministrazione, secondo quanto stabilito nel contratto, e costituiscono dati di input al processo di Miglioramento. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 61/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT 6. CATEGORIE ED ATTRIBUTI DI QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Il concetto di qualità si è significativamente trasformato negli ultimi anni. Questa evoluzione è conseguenza della crescente attenzione da parte dei fornitori alla soddisfazione del cliente come fattore critico di successo. Un presupposto fondamentale per raggiungere questo obiettivo riguarda i processi di erogazione dei servizi adottati dai fornitori che devono essere definiti, formalizzati, controllati e, se necessario, modificati in base al monitoraggio dei risultati. Un altro elemento altrettanto importante riguarda l’individuazione di tutti requisiti di qualità della fornitura, compito che spetta prevalentemente al cliente sulla base delle proprie esigenze e che deve chiaramente descrivere negli atti contrattuali. Per fornire un supporto allo svolgimento di questa attività l’ISO (International Standard Organization) ha prodotto una serie di norme sia sulla qualità dei processi produttivi sia sulla qualità dei prodotti/servizi. In particolare per quanto riguarda i prodotti software è stato definito un modello di riferimento, rappresentato dalla norma ISO/IEC 9126:2001, nel quale sono definite 6 caratteristiche principali di qualità interna ed esterna (con 27 sottocaratteristiche) e 4 fattori di qualità in uso. Questa norma è stata emessa in una prima versione nel 1991, e poi revisionata nel 2001 con l’emissione di una nuova versione dal titolo “Information Technology: Software product quality” suddivisa in quattro parti. La prima versione definiva nelle linee generali anche un modello di valutazione della qualità basato sulle sei caratteristiche. Con la successiva versione questa parte è stata enucleata e inglobata nella norma ISO/IEC 14598 dal titolo “Software Product Evaluation”. Riguardo ai servizi, una possibile definizione è la seguente tratta dal glossario dei termini e delle definizione per la qualità di cui alla norma UNI EN ISO 9000:2000: il servizio è il risultato di attività svolte all’interfaccia tra fornitore e cliente e di attività proprie del fornitore per soddisfare le esigenze del cliente. Le caratteristiche intrinseche di un generico servizio derivanti da questa definizione si riflettono sul rapporto tra cliente e fornitore che si viene ad instaurare in conseguenza dell'erogazione di un servizio e, conseguentemente, sul contratto che formalizza tale rapporto. Relativamente alla definizione data i servizi si caratterizzano, rispetto ad altre tipologie di forniture, quali l’acquisto o locazione di beni (anche software) o le opere pubbliche, per alcuni elementi distintivi fondamentali: o sono intangibili, qualificandosi in termini delle loro prestazioni piuttosto che relativamente a qualche attributo fisico posseduto; possono in ogni caso essere connessi alla realizzazione del servizio la fabbricazione, utilizzazione, acquisto o locazione, di beni tangibili; o sono attività continuative, in altre parole la produzione, o erogazione del servizio, e la sua fruizione non sono separabili; ovviamente come vedremo meglio di seguito la continuità di erogazione del servizio può anche attuarsi per il tramite di unità elementari, discrete, di servizio attivate nel tempo automaticamente o su specifica richiesta dell’utente; Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 62/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT o presentano una forte variabilità nel tempo, da attribuirsi a possibili fluttuazioni, delle componenti organizzative, tecnologiche, umane, e dallo stesso processo del fornitore fornisce la prestazione, che influenzano le prestazioni raggiunte; o sono eterogenei, variando nelle prestazioni, da fornitore a fornitore, al variare del processo produttivo o ciclo di vita adottato; da utente ad utente, al variare del modus operandi adottato in funzione delle conoscenze e competenze pregresse. In funzione delle caratteristiche evidenziate, per i servizi sono proposti in letteratura diversi modelli di riferimento per la misura della qualità che differiscono in parte dal modello per la valutazione del prodotto software rappresentato dalla norma ISO/IEC 9126. Questi modelli di valutazione della qualità dei servizi si basano sulla percezione che ha il cliente del servizio erogato ed a questo scopo stabiliscono delle caratteristiche di qualità del servizio alle quali tipicamente un utente si riferisce nella valutazione del servizio (punti di vista di chi appalta e, soprattutto, del fruitore). Queste caratteristiche sono misurate attraverso un’indagine diretta sugli utenti del servizio per rilevarne il grado di soddisfazione. Questo tipo di rilevazione ha però due limiti importanti: il primo riguarda il carattere soggettivo della valutazione che, in parte, può essere superato selezionando e dimensionando correttamente il campione d’indagine, il secondo riguarda il fatto che si tratta di una valutazione di carattere qualitativo e non quantitativo fatta in corso d’opera non utile, quindi, per stabilire i requisiti di qualità del servizio negli accordi contrattuali con il fornitore. E’ necessario che le caratteristiche di qualità che percepisce il cliente siano espresse in forma quantitativa per poter essere definite preliminarmente, concordate e misurate durante l’erogazione in modo oggettivo. A questo scopo occorre individuare indicatori specifici per tipologie di servizio, che consentano di tradurre almeno in parte le aspettative di qualità dell’utente, attraverso la definizione di valori di soglia. Il tipo di relazione tra grado di soddisfazione dell’utente ed i valori di soglia degli indicatori adottati può essere individuato basandosi su esperienze pregresse sul medesimo servizio o servizi simili. Per questo risulta essenziale che nel corso di erogazione di un servizio sia effettuato un monitoraggio continuo degli indicatori di qualità e rilevazioni periodiche sulla soddisfazione degli utenti. I modelli più diffusi per la rilevazione della soddisfazione del cliente sono quelli proposti da Parasuraman e Kano che definiscono le caratteristiche di qualità che concorrono alla valutazione della soddisfazione dei clienti. 6.1. CARATTERISTICHE DI QUALITÀ (ISO 9126) La nuova norma ISO 9126 “Information Technology: Software product quality” definisce una classificazione gerarchica a due livelli dei requisiti di qualità dei prodotti software. Tale classificazione può essere, almeno in parte adottata, per classificare anche i requisiti di qualità dei servizi. La norma individua tre classi di qualità, qualità esterna, qualità interna e qualità in uso: o la qualità esterna si riferisce alle caratteristiche del prodotto rilevabili in fase di esecuzione nell’ambiente in cui sarà utilizzato, in un certo qual modo corrisponde al punto di vista di chi appalta; Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 63/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT o la qualità interna si riferisce alle caratteristiche rilevabili analizzando il codice e la documentazione di progetto e per l’utente, come punto di vista corrisponde alla qualità intrinseca della fornitura.; o la qualità in uso si riferisce a caratteristiche del prodotto rilevabili in uno specifico contesto e misura quanto il prodotto supporta l’utente nel raggiungere i suoi obiettivi, corrisponde pienamente al punto di vista del fruitore. Se si considera che l’utilizzo di un prodotto non è altro che un servizio che questo eroga ad un utente, è possibile utilizzare la parte del modello di qualità proposto dalla norma che riguarda la qualità esterna e la qualità in uso per descrivere la qualità in merito alla modalità di erogazione di un servizio. Estendendo questo approccio, si può ritenere che il prodotto sia il risultato dell’attività di progettazione e realizzazione del servizio stesso (es. Nr. di addetti, curricula professionali, strumenti di supporto, organizzazione, etc.) e quindi può essere applicato al risultato dei processi di progettazione e realizzazione del servizio. Il modello proposto individua per la qualità interna e esterna sei caratteristiche e 27 sottocaratteristiche associate come segue: Qualità interna ed esterna Funzionalità Affidabilità Usabilità Efficienza Mantenibilità Portabilità • Adeguatezza • Maturità • Comprensibilità • Prestazioni • Analizzabilità • Adattabilità • Modificabilità • Installabilità • Stabilità • Coesistenza • Collaudabilità • Sostituibilità • Conformità • Conformità • Accuratezza • Tolleranza ai • Apprendibilità guasti • Interoperabilità • Sicurezza • Conformità alla • Operabilità • Ripristinabilità • Conformità funzionalità alla affidabilità temporali • Utilizzo risorse • Conformità • Attrattività alla efficienza • Conformità alla usabilità alla mantenibilità alla portabilità La qualità in uso è descritta attraverso quattro caratteristiche che non sono associate a sottocaratteristiche: Qualità in uso Efficacia Produttività Salvaguardia Soddisfazione Tra queste caratteristiche quelle che descrivono meglio i requisiti di qualità di erogazione di un servizio sono le 4 caratteristiche che si riferiscono alla qualità in uso e la funzionalità, l’affidabilità, l’usabilità, l’efficienza per la qualità interna/esterna. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 64/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Per ogni sottocaratteristica sopra elencata le norma ISO 9126 parte 2, 3, 4 individua una o più metriche per poter misurare in modo quantitativo il profilo di qualità di un prodotto software. Sono proposte metriche (o indicatori) diverse per misurare la stessa sottocaratteristica in quanto riguardano aspetti specifici che insieme concorrono a valutare la medesima. Ogni fornitura ha esigenze specifiche anche in relazione alla qualità ed è necessario, quindi, selezionare di volta in volta le metriche opportune. Per esempio se abbiamo l’esigenza di sviluppare dei programmi batch, che sappiamo saranno utilizzati solo per una volta, non si dovrà dare enfasi al grado di strutturazione del suo codice che misura la facilità di comprensione del programma in fase di manutenzione. Questa metrica diviene al contrario importante in un’applicazione ad alto grado di utilizzo, che si interfaccia o integra numerose applicazioni e per la quale si prevede un esteso periodo di esercizio. Tale considerazione può essere estesa anche ai profili di qualità che riguardano le modalità di erogazione di un servizio. 6.2. DIMENSIONI DI QUALITÀ (SERVQUAL) Ogni servizio ha lo scopo primario di soddisfare i bisogni di chi lo utilizza e di conseguenza il grado di soddisfazione del cliente è la misura che permette di stabilire se il servizio è erogato con il giusto livello di qualità. Negli ultimi tre decenni un consistente numero di studiosi ha affrontato il tema della qualità e della sua misura e il concetto che si è andato via via affermando è che la qualità del servizio è il risultato tra il confronto che fa il cliente tra le sue aspettative riguardo a quanto dovrebbe offrire il fornitore e le prestazioni effettivamente erogate. L’indagine svolta tramite interviste a 12 focus group da Parasuram, Zeithalm e Berry ha fatto emergere che il cliente associa la qualità del servizio alla differenza tra le sue aspettative e la percezione del servizio riguardo a dieci diversi aspetti di valutazione: o Aspetti fisici: aspetto delle strutture fisiche, dell’attrezzatura, del personale e degli strumenti di comunicazione; o Affidabilità: capacità di prestare il servizio promesso in modo affidabile e preciso; o Capacità di risposta: volontà di aiutare i clienti e di fornire prontamente il servizio; o Competenza: possesso delle abilità e delle conoscenze necessarie a prestare il servizio; o Cortesia: gentilezza, rispetto, considerazione e cordialità del personale; o Credibilità: attendibilità, credibilità ed onestà; o Sicurezza: assenza di pericoli, rischi o dubbi; o Accessibilità e facilità di contatto; o Comunicazione: informazione ai clienti, mediante linguaggi comprensibili ed attenzione ad ascoltarne la voce; o Comprensione del cliente: impegno preconoscere i clienti e le loro esigenze. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 65/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Nell’ottica di sviluppare un sistema di misura della discrepanza tra percezioni e aspettative del cliente Parasuram, Zeithaml e Berry hanno sviluppato un sistema per la misura della qualità (Servqual) basato sulle differenze tra due valutazioni effettuate su una scala a sette valori da applicare a 97 proposizioni inerenti le 10 dimensioni sopra elencate. Il sistema Servqual è stato successivamente affinato in quanto, dall’analisi dei risultati dell’applicazione del metodo, risultarono effettivamente significative 34 proposizioni e sette dimensioni di qualità. La somministrazione successiva del sistema così modificato a 200 clienti di cinque diverse categorie di servizi ha permesso di semplificare ulteriormente il modello eliminando ulteriori proposizioni scarsamente rilevanti in modo da creare un modello a 5 dimensioni di qualità e 22 proposizioni. Dimensioni di qualità Aspetti fisici • aspetto delle attrezzature • aspetto delle strutture fisiche • aspetto del personale a contatto con il cliente • aspetto dei materiali associati al servizio (opuscoli, presentazioni, ecc) Capacità di risposta Affidabilità • mantenimento delle promesse Capacità di rassicurazione • tempestività di • Il personale deve erogazione • interesse a risolvere i problemi del cliente • corretta erogazione del servizio la prima volta ispirare fiducia • disponibilità ad • I clienti devono aiutare il cliente sentirsi sicuri nelle loro transazioni • personale disponibile quando richiesto • il personale deve essere cortese • Il personale deve • puntualità Empatia • Attenzione individuale al cliente • orari di apertura comodi • personale che si occupa personalmente dei clienti avere le competenze • personale che ha a cuore i principali per rispondere interessi del cliente efficacemente alle domande dei clienti • personale che comprende le specifiche esigenze dei clienti • informare il cliente su quando sarà erogata la prestazione Il sistema Servqual è stato realizzato per poter essere applicato ad un’ampia gamma di servizi. La struttura di base messa a punto dagli autori su cinque servizi di riferimento e basata su queste cinque dimensioni, può essere adattata e personalizzata, se necessario, modificando, sostituendo o aggiungendo nuove proposizioni che meglio si adattano alle caratteristiche del servizio ed al contesto di erogazione. Le dimensioni di qualità del sistema Servqual corrispondono ai punti di vista di chi appalta e del fruitore del servizio. Il sistema Servqual risulta particolarmente valido quando è impiegato in modo ripetuto insieme ad altri metodi di misura della qualità in quanto permette di stabilire delle affidabili correlazioni tra quanto si aspetta il cliente e gli indicatori quantitativi di misura della qualità del servizi. In questo modo è anche possibile seguire l’evoluzione delle aspettative e delle percezioni dei clienti rispetto alle diverse dimensioni di qualità del servizio. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 66/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Analizzando le 22 proposizioni del sistema Servqual è possibile in parte associare le 5 dimensioni di qualità alle caratteristiche e sottocaratteristiche definite dalla norma ISO 9126. La tabella che segue indica dimensioni e caratteristiche di qualità che presentano aspetti comuni: Caratteristiche di qualità ISO 9126 Aree di qualità qualità esterna Caratteristiche Dimensioni di qualità (SERVQUAL) aspetti affidabilità fisici Funzionalità X Affidabilità X Usabilità capacità capacità di di empatia rassicurazione risposta X Efficienza X X X X Manutenibilità Portabilità qualità in uso Efficacia Produttività Salvaguardia Soddisfazione X X 6.3. MODELLO DI QUALITÀ ADOTTATO I due modelli di qualità descritti individuano, in parte, elementi diversi da utilizzare nella descrizione del profilo di qualità di un servizio. E’ opportuno quindi fare riferimento ad un modello completo che rappresenti tutti gli elementi e che aggreghi insieme quelli comuni. A tale scopo occorre confrontare le definizioni associate alle caratteristiche/sottocaratteristiche di qualità nella norma ISO 9126 interpretate nell’ottica più generale di erogazione di un servizio e le definizioni delle dimensioni/proposizioni del modello Servqual. Il modello che si propone, riassunto nella tabella della pagina seguente, si compone di 10 caratteristiche di qualità e 32 sottocaratteristiche. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 67/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Caratteristiche Sottocaratteristiche Funzionalità adeguatezza accuratezza interoperabilità sicurezza conformità alla funzionalità Affidabilità maturità tolleranza ripristinabilità conformità Usabilità comprensibilità apprendibilità operabilità attrattività conformità all’usabilità Efficienza efficienza temporale utilizzazione delle risorse conformità all’efficienza Manutenibilità analizzabilità modificabilità stabilità testabilità conformità alla manutenibilità, Portabilità adattabilità installabilità coesistenza sostituibilità conformità alla portabilità Efficacia efficacia Produttività produttività Salvaguardia salvaguardia Soddisfazione empatia capacità di rassicurazione Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 68/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Le relative definizioni delle caratteristiche e sottocaratteristiche del modello di qualità adottato, riportate di seguito, possono essere applicate ad ogni specifico processo di cui si compone un servizio. Funzionalità. Nel servizio/prodotto sono presenti le funzioni che, con le relative proprietà, gli conferiscono la capacità di soddisfare le esigenze dell’utente. Sottocaratteristiche associate: o o o adeguatezza - presenza delle funzioni appropriate per i compiti specificati e gli obiettivi dell’utente accuratezza - capacità di fornire i corretti o concordati risultati o effetti con il necessario grado di precisione; interoperabilità – capacità del servizio/prodotto di interagire con uno o più sistemi specificati; o sicurezza – capacità di proteggere i dati e l’informazione in modo da evitare che persone o sistemi non autorizzati possano acquisirla o modificarla e in modo da non rifiutarne l’accesso alle persone e ai sistemi autorizzati; o conformità alla funzionalità – capacità di rispettare standard, convenzioni e norme di legge e normative similari relativamente alla funzionalità. Affidabilità. Capacità di mantenere un determinato livello di operatività in determinate condizioni di utilizzo. Sottocaratteristiche associate: o maturità – capacità di erogare correttamente il servizio/prodotto la prima volta senza o tolleranza - capacità di mantenere un livello specificato di prestazioni in caso di la necessità di dover ripetere la prestazione e puntualità nell’erogazione della prestazione; malfunzionamenti; o ripristinabilità –capacità di ristabilire un livello di prestazioni specificato in caso di o conformità - capacità di essere conforme a standard, convenzioni o regole pertinenti malfunzionamento; all’affidabilità. Usabilità. Capacità del servizio/prodotto di essere compreso, imparato, usato ed essere attraente per l’utilizzatore, quando sia usato in condizioni specificate. Sottocaratteristiche associate: o comprensibilità, capacità di mettere l’utente in grado di capire se il servizio è adeguato, e come può essere utilizzato per compiti particolari e particolari condizioni d’uso. o apprendibilità, capacità di mettere l’utente in grado di imparare ad usare il servizio. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 69/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT o operabilità, capacità di mettere l’utente in grado di controllare l’avanzamento a seguito o attrattività, capacità del servizio/prodotto di essere attraente per l’utilizzatore anche in o conformità all’usabilità, capacità di rispettare standard, convenzioni, raccomandazioni stilistiche o regole riguardanti l’usabilità. di una richiesta di prestazione. relazione alla comodità dell’orario di erogazione del servizio, all’aspetto delle attrezzature, delle personale a contatto con il cliente e del materiale associato al servizio (opuscoli, presentazioni, ecc). Efficienza. Capacità del servizio/prodotto di fornire appropriate prestazioni relativamente alla quantità di risorse usate, in condizioni stabilite. Sottocaratteristiche associate: o Efficienza temporale, capacità di rispondere tempestivamente alle richieste e di erogare o Utilizzazione delle risorse, capacità di usare quantità e tipi appropriati di risorse o tempestivamente la prestazione in condizioni stabilite. durante lo svolgimento delle sue funzioni in condizioni stabilite. Conformità all’efficienza, capacità di rispettare standard o convenzioni riguardanti l’efficienza. Manutenibilità. Capacità del servizio/prodotto di essere modificato. Le modifiche possono includere interventi sull’organizzazione, le risorse e gli strumenti a fronte di cambiamenti di ambiente, e di requisiti e specifiche funzionali. Sottocaratteristiche associate: o Analizzabilità, capacità del servizio/prodotto di essere diagnosticato relativamente a o Modificabilità, capacità di consentire la realizzazione di una modifica specificata. o Stabilità, capacità di evitare effetti inattesi dovuti a modifiche degli elementi di cui si o o deficienze nell’erogazione, o relativamente agli elementi, di cui si avvale, da identificare per essere modificati. avvale il servizio. Testabilità, capacità di consentire la validazione di a seguito di modifiche degli elementi. Conformità alla manutenibilità, capacità di rispettare standard o convenzioni riguardanti la manutenibilità. Portabilità. Questa caratteristica si adatta in particolare ad un prodotto software e riguarda la capacità di essere trasferito da un ambiente ad un altro. Sottocaratteristiche associate: o Adattabilità, capacità di adattarsi a diversi ambienti specificati senza l’impiego di azioni o mezzi diversi da quelli forniti espressamente a questo scopo per il software considerato. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 70/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT o Installabilità, capacità di essere installato in un ambiente specificato. o Coesistenza, capacità di coesistere con altro software indipendente in un ambiente comune, condividendo risorse comuni. o Sostituibilità, capacità di essere utilizzato nello stesso ambiente al posto di un altro o Conformità alla portabilità, capacità di rispettare standard o convenzioni riguardanti prodotto software specificato per lo stesso scopo. la portabilità. Efficacia. Capacità di mettere in grado gli utenti di raggiungere obiettivi specificati con accuratezza e completezza in un contesto d’uso specificato. Produttività. Capacità di mettere in grado gli utenti di impiegare quantità di risorse appropriate in relazione all’efficacia ottenuta in un contesto d’uso specificato. (Risorse rilevanti in relazione alla produttività possono includere il tempo per completare il lavoro, l’impegno dell’utente, materiali o il costo finanziario dell’utilizzazione). Salvaguardia. Capacità di ottenere livelli di rischio accettabili per danni alle persone, all’azienda, al software, alla proprietà o all’ambiente in uno specifico contesto d’uso. Soddisfazione. Capacità di soddisfare gli utenti in uno specificato contesto d’uso (la soddisfazione è la risposta dell’utente all’interazione con il servizio). Sottocaratteristiche associate: o Empatia, capacità del personale di porre attenzione individuale al cliente, di o Capacità di rassicurazione, capacità del personale di ispirare fiducia, di essere cortese, comprendere le specifiche esigenze dei clienti, di avere a cuore i principali interessi del cliente, di dimostrare impegno nel risolvere i problemi, di informare il cliente su quando sarà erogata la prestazione. di trasmettere sicurezza nelle sue transazioni. 6.4. INDICATORI DI QUALITÀ Per la misura delle caratteristiche e sottocaratteristiche del modello sopra descritto, si propone un insieme di indicatori di qualità per la definizione del profilo di qualità del servizio. Per ogni singola fornitura occorre preliminarmente selezionare le caratteristiche e sottocaratteristiche di qualità significative e scegliere successivamente gli indicatori di qualità associati, che descrivono più efficacemente questi elementi nel contesto di riferimento della fornitura. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 71/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Ogni indicatore di qualità adottato deve essere quindi associato ad un valore di soglia o valore obiettivo, che può essere determinato prendendo a riferimento dati di letteratura o, se disponibili, valori relativi a precedenti forniture equivalenti che dovranno essere personalizzati in base alle specifiche esigenze. La tabella che segue, a fronte delle 10 caratteristiche di qualità e delle 32 sottocaratteristiche definite all’interno del modello di qualità adottato, presenta per ciascuna di queste ultime un esempio di indicatore di qualità. Ad ogni sottocaratteristica di qualità possono essere associati più indicatori, quelli di seguito identificati, uno per sottocaratteristica, vogliono solo essere degli esempi. Per questo motivo la lista degli indicatori di qualità di seguito prodotta non deve essere intesa in senso esaustivo. Metriche di misura della qualità – 1/4 caratteristica/ sottocaratt. funzionalità/ adeguatezza nome della metrica descrizione della metrica misura, formula e dati elementari adeguatezza funzionale misura il rapporto tra funzioni implementate e funzioni richieste funzionalità/ accuratezza accuratezza delle funzioni implementate X = 1-A/B A = numero delle funzioni mancanti. B = Numero di funzioni previste nei requisiti X = A/B A = numero di funzioni implementate con il livello di accuratezza richiesto B = numero di funzioni i cui requisiti prevedono specifici livelli di accuratezza funzionalità/ interoperabilità Difetti nello scambio dei dati tra applicazioni funzionalità/ sicurezza controllo degli accessi funzionalità/ conformità conformità funzionale misura il rapporto tra funzioni implementate con il livello di accuratezza richiesto e le funzioni i cui requisiti prevedono specifici livelli di accuratezza misura il numero di casi in cui X = 1-A/B la funzione di interfaccia A = numero di casi in cui è usata la provoca errori funzione di interfaccia e sono rilevati errori. B = numero di casi in cui è usata la funzione di interfaccia Conta il numero dei requisiti X = A/B di controllo degli accessi A = numero dei requisiti di controllo degli implementati rispetto al accessi implementati numero dei requisiti di B = numero dei requisiti di controllo degli controllo degli accessi accessi Conta il numero di item per i X = A/B quali è assicurata la A = numero di item per i quali è assicurata conformità rispetto al numero la conformità di item per i quali è richiesta B= numero di item per i quali è richiesta la la conformità conformità Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 72/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Metriche di misura della qualità –2/4 caratteristica/ sottocaratt. affidabilità/ maturità nome della metrica descrizione della metrica Conta il numero di errori che si presentano durante un periodo definito e calcola l’intervallo medio tra due errori Malfunzioni che misura il rapporto tra le impediscono l’utilizzo del malfunzioni che producono la sistema sospensione dell’uso del sistema ed il totale delle malfunzioni rilevate Y=T/A T = somma degli intervalli di tempo tra due errori A = numero totale di errori rilevati affidabilità/ ripristinabilità disponibilità misura la disponibilità del servizio in un determinato periodo di tempo X = { To / (To + Tr) } To = tempo in cui il servizio è operativo Tr = tempo per le riparazioni affidabilità/ conformità conformità per l’affidabilità usabilità/ comprensibilità completezza della descrizione X=1- A/B A = Numero di elementi implementati conformi riguardo all’affidabilità B = Numero totale di elementi per cui è richiesta la conformità X=A/B A = Numero di funzioni comprensibili B = Numero totale di funzioni usabilità/ apprendibilità facilità d’uso delle funzioni usabilità/ operabilità comprensibilità dei messaggi/ comunicazioni misura la conformità del prodotto/servizio a regolamenti, standard e convenzioni applicabili riguardo all’affidabilità Misura la percentuale di funzioni che risultano comprensibili dopo la lettura della descrizione del prodotto/servizio Misura il tempo necessario per apprendere ad usare una funzione misura il grado di comprensione dei messaggi/comunicazioni trasmessi in fase di utilizzo del prodotto/servizio usabilità /attrattività attrattività dell’interazione con il prodotto/servizio conformità all’usabilità affidabilità/ tolleranza usabilità/ conformità all’usabilità tempo intercorrente tra due errori (MTBF) misura, formula e dati elementari Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA misura quanto l’utente valuta attraente l’interazione con il prodotto/servizio misura la conformità del prodotto/servizio a regolamenti, standard e convenzioni applicabili riguardo all’usabilità Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved X = 1- A/B A = numero di malfunzioni che producono la sospensione dell’uso del sistema B = numero di malfunzioni rilevate T = tempo medio necessario per imparare ad utilizzare una funzione correttamente X = A / UOT A = numero di volte che l’utente deve ripetere la stessa operazione in quanto non è in grado di operare correttamente a fronte di un messaggio UOT = periodo di osservazione Uso di questionari e metodi assegnazione del punteggio X=1- A/B A = Numero di elementi implementati conformi riguardo all’usabilità B = Numero totale di elementi per cui è richiesta la conformità Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 73/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Metriche di misura della qualità – 3/4 caratteristica/ sottocaratt. efficienza/ efficienza temporale efficienza/ utilizzazione delle risorse efficienza/ conformità all’efficienza nome della metrica descrizione della metrica tempo di risposta misura il tempo medio di attesa tra la formulazione di una richiesta e la sua completa evasione per i prodotti sw si misura il numero di errori che misura il grado di utilizzo si verificano in una unità di di dispositivi di I/O, tempo simulando una memoria, risorse di condizione di massimo carico trasmissione. X = Tmedio / TXmedio Tmedio = ∑(Ti) / N, (per i=1 a N) TXmedio = tempo medio di risposta richiesto X=A/T A = numero di messaggi di errore T = tempo di osservazione per i servizi si misura il grado di competenza e di efficienza del personale impiegato. conformità all’efficienza Uso di questionari e metodi assegnazione del punteggio per la valutazione della competenza delle risorse misura quanto l’utente valuta competente il personale preposto all’erogazione del servizio misura la conformità del prodotto/servizio a regolamenti, standard e convenzioni applicabili riguardo all’efficienza misura il grado di difficoltà nel diagnosticare malfunzionamenti manutenibilità/ analizzabilità supporto alla diagnosi manutenibilità/ modificabilità efficienza del ciclo di modifica misura il tempo medio necessario a rimuovere un malfunzionamento manutenibilità/ stabilità stabilità a seguito di interventi misura la percentuale di interventi di modifica che producono malfunzioni manutenibilità/ testabilità efficienza per i test misura il tempo necessario per verificare l’effettiva rimozione di un malfunzionamento manutenibilità/ conformità alla manutenibilità conformità alla manutenibilità Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA misura, formula e dati elementari misura la conformità del prodotto/servizio a regolamenti, standard e convenzioni applicabili riguardo alla manutenibilità Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved X=1- A/B A = Numero di elementi implementati conformi riguardo all’efficienza B = Numero totale di elementi per cui è richiesta la conformità X=A/B A = Numero di malfunzionamenti che possono essere diagnosticate con il supporto delle funzioni di diagnosi B = numero totale di malfunzionamenti rilevati Tempo medio: Tav = Somma (Tu) / N Tu = tempo intercorrente tra la richiesta di intervento ed il suo completamento N = numero di interventi richiesti X = Na / Ta Na = Numero di interventi che hanno prodotto malfunzioni Ta = Tempo di erogazione durante il periodo di osservazione successivo all’intervento X = Somma(T) / N T = Tempo impiegate per assicurarsi l’effettiva risoluzione di un malfunzionamento N = numero di malfunzionamenti risolti X=1- A/B A = Numero di elementi implementati conformi riguardo alla manutenibilità B = Numero totale di elementi per cui è richiesta la conformità Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 74/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Metriche di misura della qualità – 4/4 caratteristica/ sottocaratt. portabilità/ adattabilità portabilità/ installabilità nome della metrica descrizione della metrica misura, formula e dati elementari facilità di porting del software facilità di installazione misura la facilità di adattare il software all’ambiente misura la facilità di installazione del software all’ambiente operativo portabilità/ coesistenza Utilizzo concorrente con altri sistemi portabilità/ sostituibilità continuità nell’uso dei dati misura il numero di malfunzioni nell’unità di tempo dovuti ad utilizzo concorrente con altri sistemi misura la quantità di dati che è possibile usare passando dal precedente software senza effettuare interventi portabilità/ conformità alla portabilità conformità alla portabilità efficacia efficacia del task T = Tempo speso dall’utente per adattare il software all’ambiente X=A/B A = Numero di casi in cui l’utente riesce a modificare le operazioni di installazione per esigenze specifiche B = Numero totale di casi in cui l’utente tenta di modificare le operazioni di installazione X = A/T A = numero di malfunzioni nel periodo T T = periodo di utilizzo in concorrenza con altri sistemi X=A/B A = numero di dati usati con il software da sostituire che possono essere usati senza interventi B = numero di dati usati con il software da sostituire che devono essere usati X=1- A/B A = Numero di elementi implementati conformi riguardo alla portabilità B = Numero totale di elementi per cui è richiesta la conformità M = 100-ΣAi Ai = percentuale di obiettivo raggiunto produttività produttività economica salvaguardia salute e sicurezza dell’utente soddisfazione/ empatia empatia soddisfazione/ capacità di rassicurazione capacità di rassicurazione Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA misura la conformità del prodotto/servizio a regolamenti, standard e convenzioni applicabili riguardo alla portabilità misura la percentuale di obiettivi del servizio/prodotto raggiunti nel suo utilizzo misura il rapporto tra costo di utilizzo e riduzione del costo per la svolgimento dei compiti dell’utente C = Cu/Cr Cu = costo di utilizzo in un periodo di tempo Cr = Risparmio economico nello svolgimento dei compiti dell’utente in periodo di tempo misura l’incidenza di problemi X = 1-A / B di salute sugli utenti A = numero di utenti che presentano ripetuti sintomi di stanchezza, mal di testa, ecc. B = numero totale di utenti misura la percezione Uso di questionari e metodi assegnazione dell’utente riguardo alla del punteggio disponibilità nel porre attenzione individuale al alle sue esigenze, di avere a cuore i suoi principali interessi, di dimostrare impegno nel risolvere i problemi, di informarlo su quando sarà erogata la prestazione misura la percezione Uso di questionari e metodi assegnazione del punteggio dell’utente capacità del personale di ispirare fiducia, di essere cortese, di trasmettere sicurezza nelle sue transazioni. Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 75/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT 7. GLOSSARIO Access Provider Fornitore di accesso; qualsiasi organizzazione che, essendo collegata direttamente a Internet, vende ad altri la possibilità di accedervi. Accessibilità Proprietà dei sistemi informatici di essere fruibili senza discriminazioni. ACD (Automated Call Distributor); dispositivo che permette di smistare le chiamate in arrivo, gestendone la priorità e monitorando i tempi di attesa. Addetti ICT Addetti inquadrati in un profilo tecnico informatico che, in maniera prevalente o esclusiva, svolgono attività proprie dell’ICT, nonché addetti in possesso di qualifica tecnica informatica che esercitano attività diverse. Comprende anche il numero di addetti non inquadrati in un profilo tecnico che svolgono, di fatto, attività informatica a livello professionale, indipendentemente dal possesso di una qualifica tecnica informatica. ADSL (Asymmetric Digital Subscriber Line); protocollo di comunicazione digitale per la trasmissione di informazioni multimediali ad alta velocità ottenuta sfruttando per intero il flusso disponibile sul cavo telefonico, ma privilegiando asimmetricamente la ricezione da parte dell’utente. AIPA (Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione); istituita ai sensi del decreto legislativo 12 febbraio 1993, n. 39 e nel 2003 trasformata nel Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione (CNIPA). Ambiente elaborativo Categoria di risorse informatiche integrate (elaboratori, software di base, software middleware) utilizzabile con regole e comandi specifici e noti. Amministrazione Generica amministrazione dello stato: Ministeri, Enti pubblici non economici nazionali, Regioni, Enti locali. Ampiezza di banda Differenza tra la frequenza più alta e quella più bassa utilizzabili nel canale di trasmissione. Indica la quantità di dati che possono transitarvi nell'unità di tempo. Usualmente è misurata in bit al secondo (bps). Per esempio, l'ampiezza di banda di un comune modem è di circa 15.000 bps, sufficiente per trasferire una intera pagina dattiloscritta in 1 secondo. Per trasferire un filmato a pieno schermo e a pieno movimento (full-motion full-screen) necessita invece una ampiezza di banda di circa 10.000.000 bps. Analogico Forma d'onda o segnale continuo (come la voce umana). V. digitale Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 76/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT ANSI (American National Standards Institute); ente americano, membro dell’ISO (International Organization for Standardization), responsabile dell'approvazione di standard in molte aree, compresi computer e telecomunicazioni. Antispamming: Antivirus API v. spamming. v. virus. (Application Programming Interface): insieme di procedure disponibili al programmatore per migliorarne la produttività. Applet Piccolo programma che può essere prelevato velocemente dalla rete e usato da qualsiasi computer dotato di un browser capace di eseguire codice Java. Applicazione Complesso di programmi software in grado di realizzare, in un determinato ambiente elaborativo, funzioni informatiche che soddisfano un insieme completo e coerente di esigenze di automazione. Architettura aperta Architettura per cui esistono degli standard di pubblico dominio (non proprietari) e a cui terze parti possono aderire per sviluppare prodotti. Per esempio, l'architettura del linguaggio Java è aperta, quella di ActiveX no (proprietà Microsoft). Architettura applicativa Schema che descrive le applicazioni ed i legami tra esse in un determinato contesto (ad esempio nell'ambito di un sistema informatico). Area organizzativa omogenea Insieme di funzioni e di strutture, individuate dall’Amministrazione, che opera su tematiche omogenee e che presenta esigenze di gestione della documentazione in modo unitario e coordinato ai sensi dell’articolo 2, comma 2, del D.P.R. n. 428/98. In particolare, ciascuna AOO mette a disposizione delle unità organizzative clienti il servizio di protocollazione dei documenti in entrata ed in uscita, utilizzando una unica sequenza numerica, rinnovata ad ogni anno solare, propria alla AOO stessa. Arrotondamento Procedimento mediante il quale si determinano le cifre significative di un numero, o il valore considerato significativo, trasformandolo in un altro numero, prossimo per eccesso o per difetto. ASP (Application Service Provider); qualunque fornitore che cede in uso a terzi server e software applicativo. Assicurazione della qualità (o garanzia della qualità); insieme di tutte le attività pianificate e sistematiche, attuate nell'ambito del sistema qualità e di cui, per quanto occorre, viene data dimostrazione, messe in atto per dare adeguata confidenza che un'entità (processo, prodotto, organizzazione) soddisferà i requisiti per la qualità. ATM (Asyncronous Transfer Mode); standard per la trasmissione di dati ad alta velocità. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 77/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Autenticazione Processo attraverso cui, in una comunicazione tra due parti (uomoelaboratore, elaboratore-elaboratore) una parte verifica la veridicità dell’identità asserita dall’altra. L’autenticazione si basa in genere sulla verifica di alcune proprietà che si conoscono essere possedute dalla controparte. L'autenticazione è il mezzo attraverso cui il destinatario di una transazione o di un messaggio può decidere se accettare o meno tale transazione. Autorizzazione Operazione con cui un dominio di sicurezza decide se accettare o meno la richiesta di attivazione di una determinata operazione informatica proveniente da un messaggio o una transazione. Bacino di utenza Insieme degli utenti di un particolare servizio. Backbone All'interno di una rete, i tratti di linea con la più alta velocità. Il loro insieme costituisce una sorta di "spina dorsale" destinata a sorreggere la maggior parte del traffico, da cui il nome. Back-up Copia di riserva (di file, documenti, applicazioni, ecc.) su memorie di massa quali hard-disk esterni, CD-ROM o CD-RW. Generalmente le copie di backup vengono effettuate in automatico da specifiche applicazioni, a scadenze periodiche. Banda larga Modalità di trasmissione “veloce” (almeno superiore ai 128 Kbps ) di contenuti informativi digitalizzati. Banner Insegna; piccolo spazio pubblicitario realizzato inserendo su una pagina web un annuncio concepito proponendo un link per attrarre verso un sito dell'inserzionista, normalmente a scopo commerciale; è una delle forme pubblicitarie più diffuse su Internet. Base dati Insieme di dati omogenei di interesse rilevante di una o più unità organizzative, memorizzati in uno o più archivi informatici, organizzati ed accessibili mediante uno strumento software (ad es. sistemi di gestione di basi di dati, sistemi di information retrieval), la cui dimensione è espressa usualmente in Gigabyte. Baseline Configurazione (di un documento, di un prodotto, di un contratto, ecc.) formalmente stabilita ad un momento ben determinato, utilizzata come riferimento per attività successive. Baud Nell'uso comune indica il numero bit che un modem è capace di trasmettere o ricevere in un secondo (quindi coincide con bps). Tecnicamente il baud è il numero di segnali discreti in un secondo; se ogni segnale rappresenta un solo bit, baud e bps coincidono. BBS (Bulletin Board System); sistema di bacheca elettronica online. Un BBS è un computer che utilizza programma server al quale gli utenti possono collegarsi, usando un software di comunicazione, lasciando propri messaggi e leggendo quelli di altri utenti. Comportamento al meglio; Best Common Practice (BCP): documenti che suggeriscono alcuni modi di comportamento/configurazione che non rappresentano degli standard obbligatori, ma sono consigliati. Best practice Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 78/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT BIP (Base Informativa di Progetto); insieme di tutte le informazioni che definiscono e caratterizzano un progetto, in riferimento all’intero ciclo di vita, raccolte, gestite ed utilizzate dalla nascita al completamento.. Blog: Termine nato dalla contrazione di Web e Log. Il Weblog è una pagina web strutturata come un diario che raccoglie testi aperti ai commenti dei lettori. Ogni nuovo intervento aggiunto ai precedenti. Bookmark Segnalibro; riferimento ad una pagina Web, di solito memorizzato in un apposito elenco mantenuto dal browser. Costituisce un modo per ricollegarsi velocemente ad una determinata pagina. Bps (Bits Per Second); unità di misura della velocità di trasferimento (v. ampiezza di banda) in una trasmissione seriale. Per es., un modem da 28.800 bps è capace di spostare 28.800 bit al secondo. Bridge Ponte; dispositivo che inoltra il traffico tra segmenti di reti. V. gateway. Browser Programma che permette la visualizzazione delle pagine Web e l'utilizzo dei servizi offerti dalla navigazione in rete. Bus Dispositivo che mette in comunicazione unità diverse, ad esempio la CPU e la memoria o la memoria e una unità periferica. Byte Unità di misura (simbolo B) della quantità di informazione; è formato da 8 bit e pertanto è in grado di rappresentare 28 = 256 informazioni diverse. I multipli sono conteggiati in potenze di due: 1 KiloByte (KB) = 210 Byte = 1024 Byte 1 MegaByte (MB) = 210 KiloByte = 1024*1024 Byte = 1.048.576 Byte 1 GigaByte (GB) = 210 MegaByte = 10243 Byte = 1.073.741.824 Byte e via di seguito. Meccanismo di memorizzazione ad alta velocità che può essere costituito da una sezione riservata della memoria centrale o da un dispositivo di memorizzazione indipendente. I tipi di caching comunemente usati sono due: memory caching and disk caching. Nel primo caso una porzione di memoria a più alta velocità (SRAM Static RAM) viene utilizzata al posto della più lenta DRAM (Dynamic RAM) per migliorare l’accesso a dati e istruzioni di più frequente uso. Nel secondo caso si applica lo stesso principio spostando temporaneamente il contenuto di porzioni di disco nella RAM. Caching: Call Center Strumento di gestione del contatto con l’utente che utilizza il canale telefonico. Gestisce nuove modalità di erogazione dei servizi, in parallelo o in alternativa ai servizi erogati presso lo sportello fisico; supporta il coordinamento dei processi di servizio tra front office e back office. V. Help Desk. Capacity planing Attività di analisi e previsione sull’uso delle risorse dei sistemi gestiti per proporre e pianificare le future necessità informatiche. CBT (Computer Based Training); termine generico che indica prodotti di autoistruzione da fruire mediante computer. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 79/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Certificati elettronici Attestati elettronici che collegano i dati utilizzati per verificare le firme elettroniche ai titolari e confermano l’identità dei titolari stessi (D.Lgs.10/2002). Certificati qualificati Certificati elettronici conformi ai requisiti di cui all’allegato I della direttiva 1999/93/CE, rilasciati da certificatori che rispondono ai requisiti fissati dall’allegato IL della medesima direttiva (D.Lgs.10/2002). Certificatore Colui che presta servizi di certificazione delle firme elettroniche o che fornisce altri servizi connessi alle firme elettroniche (D.Lgs.10/2002). È certificatore autorizzato il certificatore abilitato inserito nell’elenco pubblico dei certificatori, previsto dall’articolo 28, comma 6, del DPR 28 dicembre 2000, n. 445 e specificato nel DPCM 8 febbraio 1999, mantenuto dal CNIPA. Certificazione Risultato della procedura informatica, applicata alla chiave pubblica e rilevabile dai sistemi di validazione, mediante la quale si garantisce la corrispondenza biunivoca tra chiave pubblica e soggetto titolare cui essa appartiene, si identifica quest’ultimo e si attesta il periodo di validità della predetta chiave ed il termine di scadenza del relativo certificato, in ogni caso non superiore a tre anni (DPR 28/12/2000 n.445). CGI Centro di Gestione Interoperabilità della RUPA. Change management Attività riguardante la pianificazione, l’attuazione e la verifica dei cambiamenti dell’hardware, l’evoluzione dei sistemi operativi e dei prodotti software di base, dei prodotti applicativi e delle relative correzioni, necessari a garantire il corretto funzionamento dei sistemi. Chat Chiacchiera; forma di comunicazione in rete che consente di comunicare con uno o più utenti attraverso computer. Check list Lista di controllo, usata per verificare le fasi di operazioni complesse. Chiave biometrica Sequenza di codici informatici utilizzati nell’ambito di meccanismi di sicurezza che impiegano metodi di verifica dell’identità personale basati su specifiche caratteristiche fisiche dell’utente (DPR 28/12/2000 n.445). Chiave privata Elemento della coppia di chiavi asimmetriche, destinato ad essere conosciuto soltanto dal soggetto titolare, mediante il quale si appone la firma digitale sul documento informatico o si decifra il documento informatico in precedenza cifrato mediante la corrispondente chiave pubblica (DPR 28/12/2000 n.445). Chiave pubblica Elemento della coppia di chiavi asimmetriche destinato ad essere reso pubblico, con il quale si verifica la firma digitale apposta sul documento informatico dal titolare delle chiavi asimmetriche o si cifrano i documenti informatici da trasmettere al titolare delle predette chiavi (DPR 28/12/2000 n.445). Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 80/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Chiavi asimmetriche Coppia di chiavi crittografiche, una privata ed una pubblica, correlate tra loro, da utilizzarsi nell’ambito dei sistemi di validazione o di cifratura di documenti informatici (DPR 28/12/2000 n.445). Chioschi telematici Elaboratori che forniscono informazioni e servizi al pubblico, generalmente tramite un video display multimediale, distribuiti sul territorio, anche presso altre Amministrazioni. Ciclo di vita del servizio Insieme delle fasi che vanno dalla concezione e progettazione del servizio alla sua realizzazione, messa in opera, manutenzione e dismissione. Classe di fornitura Categoria di prodotti / servizi che presentano caratteristiche omogenee per finalità e per modalità di realizzazione e gestione. Client Programma usato per ottenere dati da un programma server residente su un altro computer ovunque situato. Ogni programma client è progettato per colloquiare solo con uno o più particolari tipi di programmi server, ed ogni server richiede un determinato tipo di client. Clustering Tecnica di analisi dei dati volta alla selezione e raggruppamento di elementi omogenei in un insieme di dati. Tutte le tecniche di clustering si basano sul concetto di distanza tra due elementi. La tecniche di clustering vengono utlizzate generalmente quando si hanno tanti dati eterogenei e si è alla ricerca di elementi anomali. CMS (Content Management System); v. CNIPA Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione; istituito con le norme contenute nell’art. 176 del D. Lgs n. 196, 30/6/03. Committente Soggetto fisico o giuridico le cui esigenze sono oggetto della realizzazione di un servizio. Commutazione di pacchetto Tecnica di comunicazione in cui i pacchetti di dati sono smistati attraverso i vari dispositivi della rete, permettendo l'uso della stessa linea fisica da parte di diversi utilizzatori allo stesso tempo. Compressione Processo di ricodificazione dei dati in modo che occupino un numero inferiore di byte. Vi sono tecniche distinte per la compressione di file, di immagini, di audio, di filmati, ecc. Comunicazione Processo di trasferimento di informazioni (messaggio) da un punto (emittente) ad un altro (ricevente) mediante l’uso di un codice (linguaggio) e attraverso un mezzo (canale). Il processo di comunicazione di dati digitali può essere totalmente o parzialmente telematico. Configurazione Descrizione di un prodotto in termini di aggregato di entità/componenti (elementi di configurazione). Configurazione corrente Configurazione di base con le relative modifiche approvate. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 81/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Configurazione di base Configurazione di un prodotto, formalmente stabilita ad un momento ben determinato, utilizzata come riferimento per attività successive. La configurazione di base e le relative modifiche approvate costituiscono la configurazione corrente. Conformità Soddisfacimento di requisiti specificati. Consistenza del campione Percentuale di eventi sui quali vengono rilevate le misure, rispetto al totale degli eventi su cui potrebbero essere rilevate. Contact Center Punto di accesso ad un insieme di funzioni di assistenza attraverso il telefono e/o e-mail. Call center “evoluto” che integra, oltre a quello telefonico, anche altri canali di comunicazione ed erogazione del servizio. Gestisce simultaneamente l’insieme dei canali di contatto: lo sportello fisico, la posta, il telefono, il fax, l’e- mail, il web, le messaggerie su telefoni cellulari, etc. v. Call Center e Help Desk. Contact Router Sistemi di distribuzione intelligente delle chiamate. Content filtering Funzione di controllo sull’accettabilità dei contenuti in transito sulla rete. Content Management System Sistema che gestisce lo sviluppo e la strutturazione dei contenuti su un database su cui sono archiviati testi, audio, immagini, video. Content security Funzione che rileva e blocca i contenuti malevoli. Contratto Accordo tra due o più parti per costituire, regolare o estinguere un rapporto giuridico patrimoniale, suscettibile di essere valutato in termini economici. Controllo della qualità Tecniche e attività a carattere operativo messe in atto per soddisfare i requisiti della qualità. Courseware Termine usato per indicare i contenuti didattici erogati in un corso di autoistruzione (CBT o WBT). Criterio di attivazione di un servizio Condizione o evento che stabilisce l’inizio temporale della esecuzione del servizio. Criterio di chiusura di un servizio Condizione o evento che stabilisce la conclusione temporale della esecuzione del servizio. Criterio di misura Regola che si applica nel rilevare le misure. Crittografia Tecnica matematica con cui i dati vengono manipolati allo scopo di impedire a chiunque, tranne al destinatario, di leggerli. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 82/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT CRM (Customer Relationship Management); approccio per la gestione complessiva e integrata della relazione con il cliente (utente del servizio). Insieme di metodologie di gestione dei processi e delle attività inerenti il governo della relazione con il cliente, dalla fase di individuazione e segmentazione, all’acquisizione, alla fidelizzazione, fino allo sviluppo di soluzioni durature di lungo periodo. Nel settore pubblico si parla di Citizen Relationship Management. CSS (Cascading Style Sheets); modelli di stile di documento che permettono di specificare effetti speciali da applicare al testo, che verrà poi interpretato dal Browser. CTI (Computer Telephony Integration); integrazione tra i sistemi telefonici e l’hardware e il software dei computer. Database Data Warehouse v. Base Dati Magazzino di dati; secondo alcuni autori il DW è semplicemente un sinonimo di database fisico (relazionale o multidimensionale) che contiene dati; secondo altri il DW può essere definito come una raccolta di dati integrata. Dato Rappresentazione di un fenomeno della realtà di interesse in un formato codificato, in modo tale da essere memorizzabile ed elaborabile mediante sistemi informativi. Dato elementare Dato che rappresenta un aspetto della realtà di interesse non ulteriormente scomponibile. Dato pubblico Dato detenuto da soggetti pubblici perché raccolto o utilizzato da soggetti pubblici, nell’ambito dei propri fini istituzionali. Dato sensibile Dato personale idoneo a rivelare l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l’adesione a partiti, sindacati, associazioni o organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale. DB (Data Base); v. Base Dati. Decompressione Processo per riottenere i dati originari a partire da quelli in precedenza compressi. Default Valore predefinito, impostato automaticamente dal sistema, a meno che non venga specificato esplicitamente un altro valore. Deliverable Elemento di fornitura; elemento che può essere oggetto di verifica, validazione e accettazione da parte della Stazione Appaltante nel corso dell’esecuzione del contratto di fornitura. Dial-up Connessione temporanea tra due macchine, stabilita attraverso una normale linea telefonica. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 83/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Digitale Contrapposto ad analogico, indica la rappresentazione di un segnale utilizzando esclusivamente due simboli (0 e 1). Praticamente tutti i segnali analogici (continui) possono essere rappresentati in formato digitale (discreto). V. analogico Dipartimentali Elaboratori di fascia media, generalmente utilizzati come nodo elaborativo autonomo o nell’ambito di un’architettura client/server. Disaster recovery Recupero; procedura di ripristino dell’informazione andata distrutta. DNS (Domain Name System); sistema di denominazione del dominio. Database che contiene una lista di indirizzi IP, strutturato in maniera gerarchica e consistente in domini, sottodomini, siti e host. I nomi hanno la forma user @ host.site.subdomain.domain Docente o Tutor o Mentor; persona che assicura l’erogazione del servizio formativo nel rispetto del programma previsto, cura le esercitazioni pratiche e i casi di studio ed assiste i partecipanti in azioni di recupero e approfondimento. Documento d’identità elettronico Documento analogo alla carta d’identità elettronica rilasciato dal comune fino al compimento del quindicesimo anno di età (DPR 28/12/2000 n.445). Documento informatico Rappresentazione informatica di atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti (DPR 28/12/2000 n.445). Dominio Parte di indirizzo Internet che viene dopo il simbolo @ e serve per l’organizzazione e la rintracciabilità degli indirizzi stessi. V. Nome di dominio Dominio di posta elettronica certificata Corrisponde ad un dominio DNS dedicato alle caselle di posta elettronica degli utenti di posta elettronica certificata. Dominio e sottodominio Si definisce il dominio come "l'insieme delle risorse (in particolare le procedure, i dati e i servizi) e delle politiche di una determinata organizzazione". Il dominio è anche il confine di responsabilità di un'organizzazione, in particolare per quanto riguarda le politiche che definiscono il suo sistema informativo. Il Dominio di una Amministrazione può eventualmente essere scomposto in più "Sottodomini". Detti Sottodomini presentano tipicamente due valenze, una funzionale e una territoriale. Download Scaricare; effettuare il download di un file significa scaricarlo per esempio da un server al computer dell’utente. DSN (Delivery Status Notification); funzionalità di notariato nei sistemi di posta elettronica. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 84/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT ECTF (Enterprise Computer Telephony Forum): associazione internazionale che promuove l’interoperabilità di prodotti e servizi di comunicazione coordinando lo sviluppo di standard industriali a tale scopo. EFF (Electronic Frontier Foundation); organizzazione costituita per studiare l'impatto sociale del crescente uso di strumenti informatici per comunicare e trasferire informazioni. eGif (eGoverment Interoperability Framework); insieme di politiche e standard raccomandati per l’interoperabilità dei sistemi IT pubblici. E-learning Utilizzo delle nuove tecnologie multimediali e di Internet per migliorare la qualità dell’apprendimento agevolando l’accesso a risorse e servizi nonché gli scambi e la collaborazione a distanza (CEC 2001:2). Metodologia didattica che offre la possibilità di erogare contenuti formativi elettronicamente attraverso Internet o reti Intranet. Elemento di configurazione Entità all’interno di una configurazione che può essere univocamente identificata ad un dato punto di riferimento e trattata come una singola entità nel processo di gestione della configurazione. E-mail (Electronic Mail); trasmissione elettronica di messaggi, che possono includere testo e allegati, da un computer ad un altro collocato all'esterno o all’interno dell'organizzazione. Enti locali Enti la cui sfera di competenza è circoscritta territorialmente e che perseguono fini delimitati settorialmente. Ne fanno parte, ad esempio, le Camere di commercio, industria e artigianato, gli Istituti autonomi per le case popolari, le Aziende di promozione turistica, i Consorzi di bonifica, gli Enti porto, i Parchi nazionali. Enti previdenziali Enti pubblici che gestiscono forme obbligatorie di previdenza e assistenza. Rientrano in questa classe, ad esempio, Inps, Inail, Inpdai, Enpals, ecc. E-procurement Servizio attivato dal portale degli Acquisti in rete della Pubblica amministrazione realizzato dal Ministero dell'economia e delle finanze (http: //www.acquistinretepa.it); si tratta di acquisti, approvvigionamenti elettronici effettuati attraverso bandi di gara e aste on-line; la nuova disciplina introdotta dall’art. 26 della Legge n. 488 del 1999 permette di attivare un’asta telematica permanente ove si possono incontrare offerta e domanda, in tempo reale, garantendo sempre all’amministrazione le migliori condizioni di mercato. Anche la pubblicazione dei bandi di gara può avvenire in via telematica. ERP (Enterprise Resource Planning); Pianificazione delle Risorse della Organizzazione; sistemi costituiti da un insieme di applicazioni informatiche in grado di gestire i processi aziendali di tipo amministrativo, produttivo e finanziario, basandosi su una base di dati unica e sul concetto di integrità del dato. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 85/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT ESMTP/MIME (Enhanced Simple Mail Transfer Protocol / Multipurpose Internet Mail Extension); Estensione Multiuso di Posta Internet; protocollo che permette il trasferimento di file binari (immagini, audio, fax, ecc.) senza doverli convertire in file di testo come accade per il protocollo SMTP. Ethernet Standard molto diffuso per connettere computer in una LAN. Ethernet permette una ampiezza di banda di circa 10 Mbps e può essere usata su molti tipi di computer. Eudora Programma client di posta elettronica molto diffuso in ambiente Macintosh e Windows. Consente a chiunque con un account POP di ricevere e mandare messaggi elettronici via Internet. Inoltre, consente di trasferire anche file binari. Evidenza oggettiva Informazione la cui veridicità può essere dimostrata sulla base di fatti acquisiti a seguito di osservazioni, misurazioni, prove od altri mezzi. Extranet Estensione della rete Intranet interna, da una realtà locale ad una realtà aperta anche alla stessa Internet, pur rimanendo nella stessa organizzazione (Amministrazioni con più sedi distribuite sul territorio). FaD Formazione a Distanza, generalmente suddivisa in tre "generazioni"; prima generazione, costituita dai corsi per corrispondenza; seconda generazione (sistemi CBT), basata su sussidi multimediali come videocassette e CD-ROM; terza generazione (e-learning), basata sulla Rete (sistemi WBT). FAQ (Frequently Asked Question); lista di domande (e relative risposte) fatte di frequente su un determinato argomento, generalmente raccolta in apposite pagine web. Fibra ottica Sottili filamenti di vetro o plastica che trasportano un segnale luminoso generato da un laser. Generalmente sono più costosi di altri supporti, ma consentono di raggiungere altissime velocità di trasmissione. File transfer Processo di copiatura di un file da un computer ad un altro. File Transfer Protocol V. FTP. Finestra temporale di erogazione Periodo di tempo sul quale viene calcolato il livello di servizio. Firewall Muro di fuoco; combinazione di hardware e software progettata per impedire accessi non autorizzati a (e da) reti private. Il suo utilizzo tipico è quello di impedire agli utenti provenienti da Internet l'accesso non autorizzato ad una Intranet. Un firewall può fornire anche altri servizi quali autenticazione dell'utente e traduzione di indirizzi. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 86/117 CNIPA Firma digitale MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Informazione aggiunta a un documento informatico per garantirne integrità e provenienza. Risultato della procedura informatica (validazione) basata su un sistema di chiavi asimmetriche a coppia, una pubblica e una privata, che consente al sottoscrittore tramite la chiave privata e al destinatario tramite la chiave pubblica, rispettivamente, di rendere manifesta e di verificare la provenienza e l’integrità di un documento informatico o di un insieme di documenti informatici (DPR 28/12/2000 n.445). Firma elettronica Insieme dei dati in forma elettronica, allegati oppure connessi tramite associazione logica ad altri dati elettronici, utilizzati come metodo di autenticazione informatica; (D.Lgs.10/2002). Firma elettronica Firma elettronica ottenuta attraverso una procedura informatica che garantisce la connessione univoca al firmatario e la sua univoca avanzata identificazione, creata con mezzi sui quali il firmatario può conservare un controllo esclusivo e collegata ai dati ai quali si riferisce in modo da consentire di rilevare se i dati stessi siano stati successivamente modificati (D.Lgs.10/2002). Fornitura Istanza della classe di fornitura vista nello specifico contratto (di fornitura); un contratto può comprendere più classi di fornitura e, per ognuna, più forniture. Le modalità di acquisizione e di verifica della qualità possono variare in funzione delle specificità di ogni singola fornitura e sono significativamente influenzate, tra l’altro, dalla organizzazione e dalle modalità di acquisizione adottate. Fornitura Risultato di un’attività o di un insieme di attività correlate (processi). Può coincidere con un prodotto software, con un sistema, con un servizio, con materiali hardware, con un documento. Forum Ambienti virtuali all’interno dei quali gli utenti possono discutere di argomenti di interesse comune. Simili ai blog (v.) ma gli interventi si suddividono per argomento e generalmente manca il calendario per rivisitare vecchi interventi. Blog e forum sono particolari Content Management System (CMS). Frame Relay Protocollo di comunicazione per reti geografiche che su suddivide i dati da inviare in strutture di lunghezza variabile, allocando ampiezza di banda a richiesta.. Freeware Modalità di distribuzione del software. L'autore mette a disposizione gratuitamente il programma non richiedendo alcun compenso per il suo utilizzo, ma limitandone i diritti di sfruttamento commerciale. V. Pubblico dominio e Shareware. FTP (File Transfer Protocol); protocollo di trasferimento file in Internet. Full Duplex Circuito o dispositivo capace di trasmettere in entrambe le direzione nello stesso tempo (per es. come nelle normali conversazioni telefoniche). V. Simplex e Half Duplex. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 87/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Gateway Qualsiasi strumento hardware o software che effettua conversioni tra protocolli diversi. In senso lato, il termine gateway viene usato per qualsiasi meccanismo che consente l'accesso ad un altro sistema. Ultimamente, si preferisce usare il termine router anzichè gateway. GCA Gestione controllo accessi. Gestione dei documenti Insieme delle attività finalizzate alla registrazione di protocollo e alla classificazione, organizzazione, assegnazione e reperimento dei documenti amministrativi formati o acquisiti dalle Amministrazioni, nell’ambito del sistema di classificazione d’archivio adottato; essa è effettuata mediante sistemi informativi automatizzati. (DPR 28/12/2000 n.445). Gestione per la qualità Insieme delle attività di gestione che determinano la politica per la qualità, gli obiettivi e le responsabilità, e li traducono in pratica, nell'ambito del sistema qualità, con mezzi quali la pianificazione della qualità, il controllo della qualità, l'assicurazione della qualità, e il miglioramento della qualità. GSF Gestione della sicurezza fisica. GSI Gestione della Sicurezza Infrastrutturale. GUI (Graphical User Interface); termine con cui si indicano ambienti grafici a finestre (quali Windows, OS/2, MacIntosh o XWindows) che consentono agli utenti di interagire con programmi sofisticati tramite icone, bottoni, tastiera e mouse. Half Duplex Circuito o dispositivo capace di trasmettere in entrambe le direzioni, ma non allo stesso tempo. V. Full Duplex, Simplex. HDSL (High-data-rate DSL); tecnologie trasmissive analoghe ad ADSL ma con distanza inferiore ai 10 Km. HDU (Hard Disk Unit); disco rigido, disco fisso (memoria di massa, memoria secondaria). Help desk Centro assistenza (call center) che fornisce supporto tecnico. L'help desk (tramite telefono, fax, e-mail) può aiutare l'utente nel corretto utilizzo di un prodotto, oppure nel consigliare il centro di riparazione più vicino. Home page Pagina base; viene intesa in due significati diversi: 1) la pagina Web visualizzata come primo documento all'avvio di un browser; 2) la pagina principale di un sito Web. Host Termine generico che identifica un computer connesso ad una rete (p.e. LAN, Internet, Intranet) e che funge da contenitore di servizi disponibili per altri computer. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 88/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Hosting Forma di esternalizzazione in cui il fornitore, utilizzando le proprie infrastrutture e le proprie piattaforme, eroga servizi personalizzati per conto del cliente, ma non necessariamente fornisce anche i prodotti per la fruizione dei servizi. Housing Forma di esternalizzazione in cui il fornitore ospita e gestisce presso proprie infrastrutture gli apparati del cliente necessari all’erogazione del servizio per conto del cliente. Il fornitore provvede alla connettività, alla rete e ai servizi a valore aggiunto quali: il monitoraggio 24x7, la sicurezza (firewall), il backup, la gestione dei malfunzionamenti su richiesta del cliente, la consulenza. I servizi di consulenza sono generalmente fatturati ad un canone fisso mensile basato su un insieme predefinito di ore di supporto. HTML (Hyper Text Markup Language); linguaggio di marcatura ipertestuale per la costruzione di pagine o documenti ipertestuali del World Wide Web. HTTP (Hyper Text Transfer Protocol); protocollo per il trasferimento di pagine ipertestuali e risorse nel World Wide Web. HTTPS (Secure HTTP); estensione del protocollo HTTP per effettuare transazioni sicure, con dati crittografati e autenticazione del mittente. Hyperlink V. Rimando, Hypertext e Ipertesto. Hz (Hertz); unità di misura della frequenza (o della ampiezza di banda). Sinonimo di cicli/secondo. IAB (Internet Architecture Board); organizzazione tecnica che supervisiona l'intera suite di protocolli di Internet. È costituita da due "task force": IETF e IRTF. ICT (Information and Communication Technology); specifica di Information Technology (IT) che enfatizza l'aspetto delle comunicazioni nell'IT. IDS (Intrusion Detection System); funzionalità di monitoraggio delle attività sospette sulla rete. IEEE (Institute of Electrical and Electronic Engineers); organizzazione internazionale, membro ISO, con il ruolo di definire standard. IEEE 802 Insieme di standard IEEE dedicato ai protocolli per le LAN. IETF (Internet Engineering Task Force); comunità di progettisti di rete, operatori, produttori e ricercatori il cui fine è quello di coordinare la gestione e l'evoluzione di Internet. È la maggiore fonte di proposte di protocolli standard, che sono sottomettessi allo IAB per l'approvazione finale. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 89/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT IMAP (Internet Message Access Protocol); standard per la posta elettronica, permette l'accesso ad un server mail e di manipolare i messaggi come se si stesse lavorando in locale senza bisogno di scaricare i file. Questo tipo di accesso offre maggiore elasticità rispetto al POP3 (Post Office Protocol 3). IMS (Instructional Management Systems); progetto per la standardizzazione della formazione online e offline e in particolare per la definizione delle specifiche riguardanti l’e-learning. Indicatore di qualità Parametro (numerico) che descrive in termini quantitativi la metrica (una metrica può essere costituita da più indicatori). Ad un indicatore sono associati obiettivi / valori soglia che definiscono i livelli di servizio. Indicatore di qualità e misura sono considerati sinonimi. Indice delle P.A. Indice delle Pubbliche Amministrazioni istituito dal DPCM 31/10/2000 presso il Centro Tecnico (ora CNIPA), accessibile per via telematica (http://indicepa.gov.it). Consente alle singole amministrazioni il reperimento delle informazioni associate ad un documento informatico protocollato e trasmesso per via telematica. Indirizzo elettronico Identificatore di una risorsa fisica o logica in grado di ricevere e registrare documenti informatici (DPR 28/12/2000 n.445). Indirizzo E-mail Indirizzo di posta elettronica di un utente; ha la forma nome@dominio dove nome solitamente coincide con lo userid dell'utente e dominio ha la forma di un nome di dominio. Indirizzo IP Numero di identificazione associato a ogni singolo computer connesso a Internet. Internet Rete globale che consente la connessione di diversi tipi di reti e lo scambio di informazioni tra gli utenti, indipendentemente dal computer o dalle reti utilizzate. Internet Provider Fornitore di Internet; azienda o istituzione che fornisce “connettività” ovvero il collegamento alla rete Internet. Interoperabilità Capacità di operare in cooperazione soprattutto per quanto riguarda lo scambio di dati. Intranet Rete privata basata sulle stesse tecnologie di Internet, ma ristretta ad un determinato gruppo, ad esempio tutti i dipendenti di una Amministrazione, protetta da firewall (v.) e non accessibile, o solo parzialmente visibile, all’esterno. IP (Internet Protocol); protocollo di comunicazione su Internet. IP Telephony Servizi integrati fonia/dati. Ipertesto Qualsiasi testo che contiene rimandi ad altri documenti. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 90/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT IPSEC (IPSecurity); insieme di protocolli per la sicurezza sviluppati dallo IETF. IRC (Internet Relay Chat); sistema di comunicazione che permette agli utenti di conversare e trasferire programmi in tempo reale attraverso Internet. IRTF (Internet Research Task Force); una delle due task force della IAB che si occupa della definizione di standard per Internet di lungo periodo e di altri aspetti teorici. ISBN (International Standard Book Numbering); standard internazionale per la numerazione dei libri. ISDN (Integrated Services Digital Network); rete digitale a servizi integrati, per le comunicazioni di voce e dati in maniera integrata e in formato digitale attraverso il cavo telefonico, a una velocità di trasmissione superiore a quella di una linea analogica. ISO (International Standards Organization); organizzazione responsabile della creazione di standard internazionali in varie aree, compresi computer e telecomunicazioni. I suoi membri sono le organizzazioni che definiscono gli standard a livello nazionale. ISOC (Internet Society); organizzazione non a fini di lucro che facilita ed assiste l'evoluzione tecnica di Internet, promuovendo lo sviluppo di nuove applicazioni. ISP (Internet Service Provider): fornitore di servizi Internet; qualunque soggetto che fornisce servizi di connettività a Internet, sia a titolo gratuito che a pagamento. ITSEC (Information Technology Security Evaluation Criteria). IVR (Interactive Voice Response); sistemi di risposta automatica. JAVA Linguaggio di programmazione sviluppato da Sun Microsystems, specificatamente progettato per la scrittura di programmi che possono essere scaricati sul proprio computer dalla rete ed immediatamente eseguiti. Utilizzando piccoli programmi Java (chiamati Applets), le pagine Web possono includere animazioni, effettuare calcoli e quant'altro. JPEG (Joint Photographic Expert Group); standard per la compressione di immagini fotografiche, dal nome del gruppo che lo ha proposto. È possibile raggiungere rapporti di compressione elevatissimi, al costo dell'introduzione di leggere distorsioni nell'immagine. Know-how Possesso di specifiche cognizioni che consentono di svolgere in modo ottimale un’attività. LAN (Local Area Network); rete che utilizza un protocollo diverso da TCP/IP; è una rete che connette computer all’interno di uno stesso edificio. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 91/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT LDAP (Lightweight Directory Access Protocol); protocollo di rete utilizzato dai server di posta elettronica per gestire le liste degli utenti e gli indirizzi di posta elettronica dei server per ottenere una "mappa" generale degli utenti. Legacy Eredità; sistemi pre-esistenti ereditati dal passato, ancora utili, che necessitano in genere di re-ingegnerizzazioni o di interventi manutentivi per eliminare il degrado. Leverage v. Scalabilità. Link Collegamento; nei sistemi ipertestuali un link è un segno di interconnessione tra elementi sorgente ed elementi destinazione. Un link su un testo, su un'immagine o su qualsiasi oggetto multimediale richiama un'altro elemento. (v. rimando). Livello di servizio Misura che rappresenta il grado con il quale determinate caratteristiche di un servizio soddisfano i requisiti del committente. Load balancing Bilanciamento del carico; funzionalità per l'ottimizzazione delle risorse di calcolo che migliora le performance dei servizi forniti. Termine che identifica un file in cui si tengono registrate le attività compiute da un computer o da un’applicazione. Log Login Azione di collegarsi ad un sistema informatico. Tipicamente consiste nell'immettere il proprio userid (non segreto) e la propria password (segreta). Look & Feel. Termine che si riferisce all’aspetto generale e all’operatività di un’interfaccia utente. (Media Access Control): indirizzo o identificativo univoco di un elemento di una rete o di un messaggio. MAC Macromedia Linguaggio di programmazione di Director di Macromedia tramite il quale è possibile creare applicazioni multimediali molto evolute. Mailbox Casella postale di un utente (ospitata generalmente su un server) nella quale vengono conservati temporaneamente i messaggi prima di essere scaricati sul computer dell’utente stesso dal programma client di posta elettronica. Mailing list Sistema (solitamente automatizzato) che, ricevuto un messaggio e-mail da un utente, lo invia a tutti i componenti registrati di una lista. Mainframe Elaboratore centrale caratterizzato da molteplicità di utenza, elevata capacità elaborativa (espressa usualmente in milioni di istruzioni per secondo -Mips).e possibilità di trattare ingenti quantità di dati. MAN (Metropolitan Area Network); rete di calcolatori che serve un'area estesa approssimativamente quanto una città. Tipicamente, tali reti sono realizzate tramite fibre ottiche. Manuale della qualità Documento che enuncia la politica per la qualità e descrive il sistema qualità di una organizzazione. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 92/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di gestione Documento che descrive il sistema di gestione e conservazione di documenti di una AOO (D.P.C.M. 31 ottobre 2000, articolo 5). Manutenzione del software Insieme degli interventi su applicazioni esistenti, volti a garantire la piena funzionalità del software applicativo. Si suddivide in: manutenzione correttiva, volta alla rimozione di errori e malfunzionamenti; manutenzione adattativa, volta all'impiego di nuove versioni del software di ambiente (linguaggi DBMS, sistemi operativi...); manutenzione migliorativa, relativa a modifiche effettuate, dopo il rilascio in produzione, per migliorare l'applicazione. MByte v. Byte MDN (Message Delivery Notification); funzionalità di notariato nei sistemi di posta elettronica. Memoria di massa Dispositivi di memorizzazione collegati a mainframe e computer dipartimentali in esercizio, costituiti prevalentemente da dischi magnetici e dotati di capacità dell’ordine dei Gigabyte (GB). Mentoring Vedi Tutoraggio. Metadati Base informativa addizionale che arricchisce i dati contenuti nel data warehouse e chiamati in gergo “data about data” coioè dati relativi ai dati. Metrica Termine collettivo usato per indicare (uno o) più indicatori (omogenei) di qualità. Una metrica può articolarsi su più indicatori (misure). Ad una metrica non sono direttamente associati obiettivi o valori soglia. Una metrica fa generalmente riferimento alle caratteristiche e sottocaratteristiche di qualità definite dalla ISO. Middleware Software che si interpone tra due applicazioni e permette il passaggio dei dati. Un esempio di middleware è il programma che estrae informazioni da un database e genera pagine web dinamicamente dopo aver letto la richiesta fatta dall’utente. MIME (Multipurpose Internet Mail Extension): standard per allegare file binari (grafici, audio, ecc.) ai messaggi e-mail. Mirroring Mirror, specchio. Effettuare lo specchio di un sito web significa riprodurne una copia e riproporla su uno o più domini diversi dall'originale (sito ufficiale), per permettere ai navigatori alternative di accesso. In questo modo più copie del sito, distribuite in Internet, riducono i rischi di congestione, alleggeriscono il carico di lavoro dei server web e di conseguenza permettono accessi più veloci. Misura Processo che porta alla determinazione di un valore numerico che rappresenta il comportamento di una o più componenti di un servizio, sotto determinate condizioni, rispetto a dei requisiti fissati. MMS (Multimedia Message Service): messaggistica per la telefonia cellulare, predisposta per l'invio di immagini, audio e video. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 93/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Modalità di accesso al servizio Modalità con cui un utente ha la possibilità di fruire del servizio. Ad esempio, per un servizio di assistenza, una telefonata al servizio di help desk, o l'invio di una e-mail alla casella di posta appropriata. Modalità di raccolta delle misure Caratteristiche del processo di misura relative a strumenti, tecniche di campionamento e criteri di arrotondamento. Modalità di rappresentazione delle misure Metodo per visualizzare ed interpretare le misure rilevate, ai fini della rendicontazione. Modalità di rendicontazione Modalità con cui il fornitore del servizio documenta al committente l’andamento del servizio. Modem Dispositivo che modula i segnali digitali uscenti da un computer o da altro dispositivo digitale in segnali analogici per una linea telefonica convenzionale e rimodula il segnale analogico ricevuto in risposta e lo converte in segnale digitale per il dispositivo digitale. MPEG (Moving Pictures Experts Group); formato di file per la memorizzazione di filmati che consente elevati livelli di compressione. Per poter visualizzare il filmato viene richiesta un’apposita scheda MPEG o un processore molto potente con un apposito programma (player MPEG). MPLS (Multiprotocol Label Switching): iniziativa IETF per integrare a livello IP varie informazioni tecniche (ampiezza di banda, ecc.) relative e tratti di rete, per dare agli operatori maggiore flessibilità nella gestione dei problemi di traffico. MTA (Message Tranfer Agent); programma responsabile di ricevere le e-mail e distribuirle ai destinatari. MTBF (Mean Time Between Failure); tempo medio tra due guasti successivi; è una misura di affidabilità di un prodotto, abitualmente espressa in ore. Nodo Ogni singolo calcolatore connesso in una rete. Nome di dominio Identificativo univoco di un computer connesso su Internet. I nomi di dominio hanno sempre 2 o più parti, separate da un punto. La parte più a sinistra è quella più specifica e quella a destra è quella più generale e costituisce il dominio vero e proprio. Non conformità Non soddisfacimento di requisiti specificati. Normalizzazione Procedimento o metodo convenzionale utilizzato per associare ad un indicatore una grandezza o una quantità di riferimento a prescindere da quella effettivamente in servizio. Vanno fornite le regole per passare dal valore non normalizzato a quello normalizzato. Normativa ISO Normativa emessa dall’International Organiziation for Standardization (ISO). Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 94/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT NTP (Network Time Protocol); servizio automatico di sincronizzazione del tempo ufficiale di rete da una fonte attendibile. Obiettivo del servizio Fine per il quale il servizio è realizzato ed erogato, sempre legato ad una specifica esigenza del committente. On site Attività svolta presso il Cliente secondo due possibili modalità: 1) gestita dal Cliente: in questo caso il fornitore provvede esclusivamente a fornire le apparecchiature richieste; 2) gestita dal Provider: in questo caso il fornitore assicura al cliente la fornitura della soluzione così come disegnata da un’apposita progettazione e provvede alla sua gestione on site e/o in remoto. Open architecture V. Architettura aperta. Open-source Categoria di licenze d'uso volte a permettere la diffusione delle conoscenze, invece di fornire restrizioni per il loro uso (www.opensource.org). Le licenze che ricadono sotto questa definizione devono rendere disponibile il codice sorgente del software a tutti coloro che lo usano, e devono rendere possibile la sua ridistribuzione, la sua modifica e la ridistribuzione delle modifiche stesse. La licenza, inoltre, non deve contenere limitazioni sulle categorie di persone che ne possono trarre vantaggio, né porre restrizioni sul tipo di software che può essere distribuito insieme a quello in questione. OSI (Open Systems Interconnection); modello di riferimento che definisce gli standard della comunicazione tra computer. È costituito da una struttura a 7 livelli che descrive le architetture di rete e come i dati vengono scambiati. Outsourcing Affidamento all’esterno di tutto o parte di un’attività di servizio. PABX (Private Automatic Branch Exchange): centrale telefonica privata che adotta una specifica numerazione per i telefoni interni, di solito raggiungibile anche come derivazione dalla linea telefonica pubblica. Pacchetto La più piccola unità di dati inviata attraverso una rete. Pacchetto applicativo Software acquistato in forma standard o personalizzabile, anche a cura dell’utente, che integra funzioni relative a un’attività specifica o a un insieme integrato di attività. Packet Switching V. Commutazione di pacchetto. Pagina Termine generico per indicare una certa quantità di dati visualizzati sullo schermo. Su Internet, il termine pagina è associato principalmente al WWWeb e coincide con un documento HTML. Può contenere testo, immagini e qualsiasi altro oggetto. Il WWW può essere visto come l'insieme di tutte le pagine di tutto il mondo. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 95/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Password Parola d’ordine; misura di sicurezza impiegata per limitare l’accesso a sistemi informatici o a file riservati. Le parole d'ordine sono stringhe di caratteri alfanumerici che consentono di verificare l’identificazione di chi è autorizzato ad accedere ad un sistema protetto. Patrimonio applicativo Software applicativo complessivamente sviluppato, espresso in migliaia di linee di codice (Kloc). Per linea di codice si intende l’istruzione elementare di un linguaggio di programmazione. Patrimonio informatico Insieme di tecnologie, applicazioni informatiche e basi di dati. PDF (Portable Document Format); formato di file della Adobe Systems, per la visualizzazione e la stampa di documenti contenenti testo e immagini. PDL V. Postazione di Lavoro. Peer-to-peer A differenza del modello client-server, nel modello peer-to-peer ogni nodo della rete può svolgere sia funzioni di client che funzioni di server. Penale Sanzione applicabile da un committente di un servizio al fornitore, nel caso in cui il servizio non venga erogato conformemente ai requisiti. Porta usualmente ad una riduzione del compenso pattuito con il fornitore. Periodicità della rendicontazione Intervallo temporale di erogazione del servizio coperto da un rapporto di consuntivo sull'andamento del servizio predisposto dal fornitore. Periodo di osservazione Periodo temporale contrattuale nel quale il livello di servizio viene verificato (può corrispondere all'intero periodo nel quale il servizio deve essere erogato o ad una parte di tale periodo). Personal computer Stazione di lavoro intelligente di utilizzo individuale, operante autonomamente, o in emulazione di terminale di altri sistemi o collegata in rete. Phase Out Tempo in cui termina la garanzia dell’assistenza, da parte delle case costruttrici, delle apparecchiature messe fuori produzione. Piano della qualità Documento che precisa le particolari modalità operative, le risorse e le sequenze delle attività relative alla qualità di un determinato prodotto, progetto, o contratto. Piattaforma tecnologica di CRM Applicazioni in grado di realizzare una completa gestione della relazione con il cliente. Integrano i sistemi di front-office (call/contact center, ecc.) con i sistemi di back-office (datawarehouse, ecc.). PM V. Project Management). Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 96/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT POP (Post Office Protocol); protocollo progettato per consentire a programmi di e-mail di leggere la posta da un mail server. Acquistando un accesso ad Internet da un provider, solitamente si riceve anche un POP account (cioè una specie di casella postale) grazie al quale è possibile ricevere posta. Esistono tre versioni di questo protocollo: POP, POP2 e POP3. L'ultima versione, non compatibile con le precedenti, è la più evoluta e quella più diffusa attualmente. V. SMTP. Portabilità Capacità di un'applicazione di operare in più ambienti elaborativi. Portale Sito web che costituisce una porta di ingresso ad un gruppo consistente di risorse di Internet o di una Intranet e offre una serie di servizi quali: news, posta elettronica via browser, chat, motori di ricerca, shopping on line. Per facilitare la ricerca, gli argomenti in un portale sono raccolti per categorie: viaggi, meteo, politica, cinema, TV, computer, educazione, musica, cultura, finanza, lavoro, scienze, sport, salute, divertimenti (giochi on line), attualità, ecc. Molti portali sono costruiti e manutenuti con componenti software chiamati portlets. I portali Web “verticali” o di nicchia (per questi viene proposto il neologismo “vortali”) sono dedicati ad argomenti specialistici o a fasce particolare di utenti. Portlets Componenti software di un portale, realizzati mediante il linguaggio Java, per elaborare le richieste e generare contenuti dinamici. Posta elettronica V. E-mail. Postazione di lavoro (PdL); stazione di lavoro individuale che consente ad un utente di svolgere il proprio lavoro utilizzando il sistema informatico; può essere costituita da una stazione di lavoro intelligente (workstation/personal computer) o non intelligente (terminale). Potenza di calcolo Capacità eleborativa dei computer, espressa normalmente in Mips (Milioni di istruzioni per secondo) o in Mflops (Milioni di istruzioni in virgola mobile per secondo). PPP (Point to Point Protocol); protocollo maggiormente utilizzato per realizzare delle connessioni TCP/IP via telefono e quindi per accedere ad Internet. PRISM (Publishing Requirements for Industry Standard Metadata); standard per i formati di descrizione dei contenuti web. Problem management Attività finalizzata all’analisi (problem determination), alla gestione e alla soluzione dei problemi (problem solving) riguardanti l’erogazione dei servizi. Project Management Attività di conduzione coordinata di un progetto nel rispetto dei requisiti di tempi, costi e qualità indicati nei documenti contrattuali. . Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 97/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Processo Insieme di attività tra loro correlate, finalizzate al raggiungimento di un obiettivo predefinito. Procurement Approvvigionamento. Prodotti o servizi digitali Beni o servizi che possono essere ordinati e consegnati direttamente da un computer attraverso Internet come, ad esempio, file musicali, giochi, software, giornali on-line, servizi di consulenza, ecc. Prodotto software Insieme di programmi che regolano il funzionamento di un elaboratore e l'elaborazione dei dati. Può essere di tipo applicativo o di sistema. Programma applicativo Insieme delle funzionalità messe a disposizione dell’utente per soddisfare le sue esigenze. Proprietà di una misura Attributi che una misura deve possedere per poter essere utilizzabile ai fine della composizione della valutazione di un servizio. Protocollo Descrizione formale del formato dei messaggi e delle regole che devono seguire due computer affinchè lo scambio possa avvenire. I protocolli possono essere di basso livello (come spedire i bit e i byte attraverso la rete) o di alto livello (come scambiarsi documenti, file o altri oggetti). Per esempio, il TCP/IP è un protocollo di basso livello, l'HTTP è un protocollo di alto livello. Provider V. ISP. Provisioning Approvvigionamento. Proxy Meccanismo (hardware e/o software) tramite il quale un sistema si sostituisce ad un altro nel rispondere alle richieste di un computer remoto. Pubblico Dominio Software o altro materiale liberamente utilizzabile senza alcuna limitazione. V. Freeware e Shareware. Punto di accesso Componente del servizio di posta elettronica certificata che fornisce i servizi di accesso per l’utente, l’emissione della ricevuta di accettazione e realizza l’imbustamento del messaggio originale nel messaggio di trasporto. Punto di consegna Componente del servizio di posta elettronica certificata che effettua la consegna del messaggio nella casella di posta elettronica dell’utente destinatario, verifica la provenienza/correttezza del messaggio ed emette la ricevuta di avvenuta consegna. Punto di ricezione Componente del servizio di posta elettronica certificata che riceve il messaggio all’interno di un dominio di posta certificata, effettua i controlli sulla provenienza/correttezza del messaggio, emette la ricevuta di presa in carico, imbusta i messaggi errati in un messaggio di anomalia di trasporto. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 98/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Qualità Insieme delle caratteristiche di un'entità (processo, prodotto, organizzazione), che ne determinano la capacità di soddisfare esigenze espresse o implicite. Qualità di un dato Caratteristica del dato desiderata dagli utenti. RAM (Random Access Memory); supporto di memoria su cui è possibile leggere e scrivere informazioni con un accesso "casuale", ovvero senza dover rispettare un determinato ordine sequenziale, come ad esempio avviene per un nastro magnetico. Il termine è correntemente attribuito a supporti di memoria a stato solido facenti parte dell’hardware di un computer, utilizzati per formare la memoria principale del calcolatore che ospita il sistema operativo, i programmi ed i dati. RDF (Resource Description Framework); linguaggio simile all'XML. Dovrebbe costituire il nocciolo duro del cosiddetto "Semantic Web". Con RDF è possibile fare asserzioni utilizzando delle "triple" composte da soggetto, predicato e oggetto. Registrazione Documento che fornisce evidenza oggettiva di attività eseguite o risultati ottenuti. Registro Pubblico Registro, archivio, albo formato, utilizzato, conservato da un’Amministrazione pubblica, previsto da leggi o regolamenti, che raccoglie dati connessi all’espletamento delle attribuzioni e dei servizi svolti dall’Amministrazione. Repository Deposito di informazioni. Requisiti per la qualità Espressione delle esigenze o loro traduzione in un insieme di requisiti espressi quantitativamente o qualitativamente, per le caratteristiche di un'entità (processo, prodotto, organizzazione) al fine di consentirne la realizzazione e l'esame. Responsabile della qualità dei dati Soggetto che, all’interno dell’Amministrazione, ha il compito di definire le regole organizzative e di attuare le iniziative volte al continuo miglioramento delle diverse qualità dei dati trattati nell’Amministrazione. Responsabilità Comportamento di un soggetto che, se porta alla violazione di un accordo di servizio, può portare il soggetto a doverne rispondere. Rete geografica Insieme di linee di trasmissione, apparecchiature di gestione e controllo, software operativo e di controllo che realizza la trasmissione di dati tra diverse localizzazioni di un'Amministrazione o tra Amministrazioni diverse. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 99/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Rete locale Insieme di linee di trasmissione, apparecchiature di gestione e controllo, software operativo e di controllo che realizza la trasmissione di dati tra diversi elaboratori e posti di lavoro di un’Amministrazione, in una singola localizzazione fisica. v. LAN RFC (Request For Comments); procedura (e il documento da essa prodotto) per creare nuovi standard su Internet, dopo approvazione da parte della IETF. I documenti in procinto di diventare standard evolvono secondo i seguenti passi: Proposed Standard: specifica sufficientemente stabile, di un certo interesse nella comunità Internet, ma non ritenuta sufficientemente matura; Draft Standard: richiede almeno due implementazioni che abbiano dimostrato la loro interoperabilità; con ciò l’IESG ritiene lo standard sufficientemente maturo; Standard: richiede un numero di implementazioni significativo e una notevole esperienza dimostrata dagli utenti; gli viene assegnato un numero progressivo nella lista degli standard (STD); I documenti che non sono ritenuti adatti ad essere Internet Standards vengono etichettati come: Experimental: relativo a qualcosa ancora in fase di ricerca, pubblicato a titolo informativo. Può essere l'output di un gruppo di lavoro Internet (sia IETF che IRTF), oppure un contributo individuale; Informational: documento di tipo informativo; non rappresenta raccomandazione di sorta; Historic: standard ormai completamente rimpiazzati oppure caduti in disuso; Best Common Practice (BCP): documenti che suggeriscono alcuni modi di comportamento / configurazione consigliati. Queste specifiche diventano spesso standard de facto. Rimando Parola, frase, o immagine che collega il documento Web che la contiene ad un altro. I browser evidenziano il rimando tramite un determinato colore o tramite una sottolineatura; un clic sul rimando causa il richiamo del documento collegato. Router Instradatore. Dispositivo (hardware o software) che interconnette reti. RSS (Really Simple Syndication); formato per la distribuzione e la diffusione su diversi canali (syndication) di liste di link, titoli e sommari di news. RUPA Rete Unitaria delle Pubbliche Amministrazioni. SAL Stato Avanzamento Lavori. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 100/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Scalabilità Possibilità di far crescere ed evolvere un sistema aumentandone o sostituendone componenti, oppure di estendere le funzioni di un software applicativo. Security Host Hardening Processo di definizione, mantenimento e controllo delle politiche di configurazione e di aggiornamento dei sistemi rilevanti per l’Organizzazione (in termine di sistema operativo e applicazioni di base). Server Computer o programma che fornisce un determinato tipo di servizio ad un programma client in esecuzione su un computer remoto. Una stessa macchina può eseguire contemporaneamente più di un programma fungendo quindi da server per più client sulla rete. Service Provider V. ISP. Servizi ICT Servizi di Information and Comunication Technology, basati su tecnologie informatiche, non destinati alla produzione di beni materiali o immateriali, che vengono forniti per risolvere le esigenze di un committente relativamente alla progettazione, realizzazione, manutenzione, gestione e conduzione operativa di sistemi informativi automatizzati. Servizi Internet mobili Servizi Internet disponibili attraverso un terminale senza fili (telefono mobile, assistente personale digitale - personal digital assistant, terminali senza fili o computer palmari) utilizzando il protocollo WAP (Wireless Application Protocol) o la rete GPRS (General Packet Radio Service). WAP è un protocollo che rende possibile l'adattamento dei formati Internet alle caratteristiche di un GSM. GPRS è una tecnologia che rende possibile inviare/ricevere blocchi di dati da/a un telefono cellulare. Servizio Insieme di processi finalizzati al soddisfacimento di requisiti dati da un committente, per un determinato periodo di tempo, mediante l'impiego di risorse umane e/o strumentali, aventi un valore economico non necessariamente correlato alla produzione di beni materiali. Servizio ICT Servizio svolto con l'ausilio determinante delle tecnologie informatiche. Servizio in modalità ASP Il fornitore assicura l’erogazione dei servizi previsti e la fornitura dei prodotti necessari alla loro fruizione. Si tratta di forniture che fanno riferimento prevalentemente a servizi standardizzati, erogati con bassissimi livelli di personalizzazione. Servizio informatico Applicazione rivolta ad una determinata tipologia di utenza (cittadini, imprese, associazioni di categoria, ecc.) che ha l'obiettivo di soddisfare specifiche esigenze di carattere conoscitivo o procedurale. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 101/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Servizio on line Modalità innovativa di erogazione dei servizi da parte della Pubblica Amministrazione mediante il canale telematico (Internet). Sono stati introdotti nel documento “E- Europe 2002 Impact and Priorities” – Commission of the European Communities - Brussel 13.03.2001 (COM 2001) 140 final, e distinti in quattro livelli di offerta, che vanno dalla semplice offerta di informazioni fino al servizio elettronico completo e alla compilazione di moduli e formulari, autenticazione compresa. SGML (Standard Generalized Markup Language); metalinguaggio utilizzato per descrivere altri linguaggi, che permette di definire tipi di documenti strutturati. Da SGML derivano HTML e XML (v.). Shareware Modalità di distribuzione del software. L'autore del programma permette ai potenziali utenti di provarlo per un certo periodo di tempo senza alcun costo. Trascorso tale periodo, se l'utente vuole continuare ad usare il programma deve pagare l'importo richiesto. V. Pubblico dominio. S-HTTP (Secure Hyper Text Transfer Protocol); v. HTTPS. Sicurezza Insieme delle misure (di carattere organizzativo e tecnologico) tese ad assicurare a ciascun utente autorizzato (e a nessun altro) i servizi previsti per l’utente stesso o la categoria di sua appartenenza, nei tempi e secondo le modalità previste. Simplex Trasmissione di dati che avviene solo in una direzione (per es., le trasmissioni televisive). V. Half Duplex e Full-Duplex. Sistema Insieme di elementi integrati composti da uno o più processi, hardware, software, capacità e risorse che sono in grado di soddisfare requisiti specificati o obiettivi. Sistema elaborativo Risorsa, basata su elaboratori e software di base, in grado di svolgere funzioni informatiche predefinite o personalizzate sull'esigenza dell'utenza. Sistema informatico Insieme dei sistemi elaborativi e delle applicazioni che automatizza un determinato comparto industriale o della Pubblica Amministrazione. Sistema informativo Insieme di strumenti automatici e manuali, procedure, risorse umane, flussi informativi, norme organizzative, orientato alla gestione delle informazioni di interesse di un'azienda o di un Ente per il perseguimento dei propri fini. Sistema per la gestione della sicurezza delle informazioni Sistema che definisce le politiche per la sicurezza del sistema informativo; individua i confini del sistema informativo in termini di struttura organizzativa, collocazione fisica, risorse e tecnologie; analizza adeguatamente i rischi in modo da identificare le minacce alle risorse, le vulnerabilità e gli impatti sull’impresa e quindi determini il livello di rischio globale; seleziona i controlli ritenuti appropriati. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 102/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Sistema qualità Struttura organizzativa, procedure, processi e risorse necessari ad attuare la gestione per la qualità. Sito web Gruppo di documenti, file, immagini, suoni, database associati nell’ambito del WWW. Gli elementi di un sito web vertono generalmente su uno o più argomenti omogenei e sono collegati tramite collegamenti ipertestuali. La maggior parte dei siti web hanno una Home Page come punto di partenza che spesso costituisce l’indice del sito. SLA (Service Level Agreement); accordo con il quale il fornitore definisce a priori il livello di prestazioni cui è tenuto nei confronti del committente. Smartcard Carta magnetica di riconoscimento. SMS (Short Message System); messaggistica per la telefonia cellulare, predisposta per l’invio di brevi messaggi di testo. SMTP (Simple Mail Transfer Protocol); protocollo per il trasporto di posta elettronica, presente nel modello TCP/IP al Livello Applicazione. È un protocollo da server a server e quindi, per poter leggere la posta tramite un client occorre un altro protocollo (v. POP). SNA (Systems Network Architecture); architettura di rete usata da mainframe IBM e compatibili. Software Insieme delle diverse tipologie di programmi utilizzate nei sistemi informatici. Spamming Termine tratto da spam, nome di una canzone dei Monty Python; invio in grande quantità di messaggi elettronici non richiesti (generalmente commerciali). Può essere fatto attraverso qualunque media, il più comune è l'e-mail. SPC Servizio Pubblico di Connettività; sistema di connettività federato per la connessione delle Pubbliche Amministrazioni centrali e locali (evoluzione della RUPA). Specifica Documento che stabilisce dei requisiti. Specifica del servizio Insieme delle caratteristiche che descrivono un servizio. SSL/TLS (Secure Socket Layer / Transport Layer Security); protocollo progettato dalla Netscape per realizzare comunicazioni cifrate su Internet. La versione 3.0, rilasciata nel 1996, è stata utilizzata come base di sviluppo per il protocollo TLS che è uno standard IETF definito nella RFC2246. Standard Normativa, raccomandazione; si distinguono standard “de iure” o “de facto”. I primi sono quelli formalizzati da enti autorizzati di standardizzazione, per es. l’ISO; i secondi sono norme imposte per diffusione o popolarità da un’industria. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 103/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT STD Sottoinsieme dei documenti RFC assurti a dignità di standard. La loro lista ufficiale è mantenuto all'indirizzo http//info. internet.isi.edu80/innotes/std/files/std1.txt . V. FYI. Storyboard Sceneggiatura; sequenza di bozzetti o immagini e didascalie che riassumono la trama di uno spettacolo o di una comunicazione pubblicitaria o educativa. Storyboarding Attività di creazione di uno storyboard. Streaming Tecnologia per la riproduzione di file multimediali inviati tipicamente attraverso Internet. Tag Specie di comando, racchiuso tra parentesi angolari, che costituisce l'elemento caratterizzante l'HTML (per es. <h1>, </H1>, <IMG SRC="stella.gif">). Talk Protocollo che permette a due persone di comunicare in modalità sincrona (in tempo reale) scambiandosi messaggi immediatamente visualizzati sullo schermo del computer remoto. Se si desidera comunicare contemporaneamente con più di una persona, occorre usare IRC. TCP/IP (Transmission Control Protocol / Internet Protocol); protocollo sul quale è basata la rete Internet. Template Modello. Terminale Postazione di lavoro non dotata di capacità di elaborazione propria e perciò collegata a uno o più elaboratori. TIFF (Tag Image File Format); formato di file per memorizzare immagini tipicamente acquisite tramite scanner. Titolario di classificazione Strumento attraverso cui è organizzato il sistema documentale dell’ente, ed è strutturato su livelli differenti di classificazione. Ai sensi del DPR 445/2000, art. 26, capo 4, per titolario di classificazione si intende un quadro alfanumerico di riferimento per l'archiviazione, la conservazione e la individuazione dei documenti. Il titolario di classificazione si suddivide in titoli, a loro volta ripartiti in classi. All'interno di ciascuna classe, ciascun documento deve essere inserito in un fascicolo. Ogni classe ha un numero variabile di fascicoli, dipendente dagli affari e dai procedimenti amministrativi istruiti all'interno della medesima. TLC Contrazione del termine Telecomunicazione. TLS v. SSL Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 104/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Token ring Tipologia di LAN, adottata da IBM e canonizzata nello standard IEEE 802.5, in cui tutti i nodi sono collegati con una topologia ad anello. Ogni nodo passa costantemente un messaggio di controllo (detto token) al nodo successivo, il nodo che possiede il token può inviare dei dati. È uno di tipi di LAN più diffuso (insieme a Ethernet); la sua tipica larghezza di banda è di 16 Mbps. Transazione Insieme di messaggi correlati che svolgono un'operazione elementare unitaria che mantiene la consistenza della base informativa. Turnover Sostituzione, avvicendamento del personale. Tutoraggio Attività di guida e supervisione di studenti o ricercatori. Unità di misura Unità fisica che definisce il riferimento da adottare nella misura di un fenomeno. Unità organizzativa interna Per unità organizzativa interna di primo livello s’intende l’articolazione costituita mediante atto formale della struttura organizzativa dell’Amministrazione, che costituisce centro di responsabilità gerarchica e/o funzionale ed il cui responsabile si trova, per incarico dirigenziale in posizione di dipendenza organizzativa diretta dagli organi di responsabilità e di decisione politica dell’Amministrazione stessa. Per unità organizzativa interna di livello intermedio s’intende la partizione interna dell’Amministrazione costituita mediante atto formale il cui responsabile, generalmente per incarico dirigenziale, opera alle dirette dipendenze gerarchiche e o funzionale di unità organizzative interne di primo livello. URL (Uniform Resource Locator); indirizzo di una pagina su Internet. È costituito di tre parti: il nome del servizio (ad es. http:// che rappresenta il servizio HTTP (v.), il nome del server o del sito (che inizia normalmente con “www” e finisce con un suffisso che ne indica il tipo (“.com” se commerciale, “.it” se italiano, ecc.) e il nome del documento o del file (che indica dove si trova la pagina all’interno del server o del sito). URN (Uniform Resource Name); per evitare la temporaneità tipica degli URL, sono stati introdotti gli URN che, per definizione, sono permanenti ed individuano univocamente una risorsa nel WWW. USB (Universal Serial Bus); modalità tecnica per migliorare la connettività esterna dei computer. User-id) (User Identity): identità dell’utente; identificatore univoco di un utente in un sistema. Tipicamente, va specificato all'atto del collegamento, insieme ad una password. Utente Addetto di un’unità organizzativa che, nell'ambito del processo di servizio al quale è assegnato, sistematicamente interagisce (con attività di elaborazione, acquisizione dati, controllo) con il sistema informatico. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 105/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Utente disabile Utente di un sistema informatico caratterizzato da limitazioni fisiche o psichiche che rendono indispensabile l’utilizzo di specifiche tecnologie di supporto per l’accesso. Valore di soglia Valore di riferimento posto ad una misura rilevata durante l'erogazione del servizio (o ad una elaborazione di misure) nella definizione di un livello di servizio. La formula con la quale il valore di soglia è correlato ad una misura è in genere una disequazione. Valutazione dei livelli di servizio Esame sistematico del livello con il quale una determinata componente di un servizio soddisfa determinati requisiti, in un determinato periodo di osservazione, in una data finestra temporale di erogazione di un servizio. Verifica ispettiva Esame sistematico ed indipendente mirato a stabilire se le attività svolte per la qualità ed i risultati ottenuti sono in accordo con quanto stabilito, e se quanto stabilito viene attuato efficacemente e risulta idoneo al conseguimento degli obiettivi. Virus Programma con la capacità di riprodursi da un computer ad un altro, all'insaputa del suo utilizzatore. Al verificarsi di determinati eventi, può rivelare la sua presenza causando inconvenienti più o meno disastrosi sul computer su cui è in esecuzione. Voice compression Compressione della voce; conversione di un segnale vocale analogico in un segnale digitale, riducendo al minimo la larghezza di banda necessaria (teoricamente 16 Mbps). VoIP (Voice over Internet Protocol); protocollo che consente di stabilire una comunicazione vocale attraverso Internet. VRML (Virtual Reality Modeling Language); estensione di HTML per la simulazione di scenari virtuali con cui interagire via WWW. VRU (Voice Response Unit); sistemi di risposta vocale automatica. W3C (World Wide Web Consortium); organizzazione che rilascia gli standard ufficiali dei protocolli utilizzati in Internet. WAN (Wide Area Network): rete geografica. Rete di computer che ricopre un'area geografica molto estesa, e che interconnette sia singoli host che LAN o MAN, dislocati nell’area. Negli uffici pubblici spesso si creano delle WAN tra host, attraverso la normale linea telefonca, oppure per mezzo di linee dedicate, o via satellite. WAP (Wireless Application Protocol): protocollo di applicazione senza fili; permette di ricevere e spedire informazioni tramite dispositivi senza fili, tra i quali il telefono cellulare. WBT (Web Based Training); prodotti multimediali per l’apprendimento in rete. Web V. World Wide Web. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 106/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Webmaster Responsabile tecnico della gestione di un server Web. Lo si può contattare per malfunzionamenti tecnici riguardanti il sito di cui è responsabile. Web server farm Farm, fattoria. Termine generico per indicare il luogo in cui sono presenti dei server per il servizio di hosting, homing e lo sviluppo di applicazioni e servizi per l'IT. Problematiche affrontate nelle web farm sono quelle inerenti il. load balancing, per una distribuzione ottimale di servizi offerti in rete e il Fault tolerance, tolleranza ai guasti. Wireless Lan o Wlan (Wireless Local Area Network); sistema di comunicazione flessibile e accrescibile nella sua estensione, o alternativo ad una rete fissa (wired Lan). In una Wlan viene utilizzata una tecnologia di radio frequenza per la ricetrasmissione dei dati, minimizzando la necessità di connessioni via cavo (wired), favorendo così una discreta mobilità. Una WLan consente una velocità massima di trasmissione dati (bit rate) pari a 11Mbps, minore di quella di una rete wired, ma superiore alle possibilità consentita dai terminali mobili comuni. Workflow Flusso di lavoro; il Workflow Management System è un sistema per la gestione dei processi aziendali mediante documenti elettronici. World Wide Web Rete estesa al mondo; conosciuta anche come Web, definisce un'architettura software per accedere a documenti tra loro collegati e distribuiti sul mondo intero. WS (Web Services); sistema software identificato dalla RFC 2396, le cui interfacce pubbliche, il protocollo ed il formato dei dati sono definiti e descritti utilizzando il linguaggio XML. WWW V. World Wide Web. XDSL (x Digital Subscriber Line); tecnologie progettate per aumentare l'ampiezza di banda attraverso l'utilizzo di fili telefonici di rame. Comprende le seguenti tecnologie IDSL, HDSL, SDSL, ADSL, RADSL, VDSL, DSL-Lite. XHTML (eXtended Hypertext Markup Language); v. HTML. XML (eXtensible Markup Language); linguaggio derivato dall'SGML (v.) il metalinguaggio che permette di creare altri linguaggi. Mentre l'HTML è un'istanza specifica dell'SGML, XML costituisce a sua volta un metalinguaggio, più semplice dell'SGML, largamente utilizzato per la descrizione di documenti sul web. L'XML viene utilizzato per definire le strutture dei dati invece che per descrivere come questi ultimi devono essere presentati. Tali strutture vengono definite utilizzando dei marcatori (markup tags). Diversamente dall'HTML, l'XML consente all'utente di definire marcatori personalizzati, dandogli il controllo completo sulla struttura di un documento. Si possono definire liberamente anche gli attributi dei singoli marcatori. La specifica XML, largamente utilizzata in ambito Internet, è lo standard per la definizione di documenti. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 107/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT ZIP Formato di compressione file più diffuso al mondo, originariamente sviluppato da Phil Katz, i cui programmi PKZip e PKUnZip effettuano, rispettivamente, il lavoro di compressione e di decompressione. Zmodem Protocollo di trasferimento file tra due computer connessi direttamente via modem. È lo standard attualmente più utilizzato poiché permette sia il trasferimento di più file sia la ripresa del loro trasferimento in caso di interruzione. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 108/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT 8. BIBLIOGRAFIA La bibliografia di seguito riportata non deve essere intesa in senso esaustivo. Immensa è la letteratura disponibile in lingua inglese, peraltro usualmente di più difficile accesso da parte delle pubbliche amministrazioni. Per questo ci si è maggiormente concentrati su testi disponibili in lingua italiana limitandosi a indicare alcune prime letture di carattere generalistico e di orientamento. I testi referenziati si riferiscono alle edizioni effettivamente consultate, per quelle più lontane nel tempo potrebbero esistere versioni successive. I testi sono elencati in ordine decrescente di anno di pubblicazione in riferimento a venti categorie tematiche: o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o Public Procurement Outsourcing Information Technology Process Engineering IT Management Project Management Monitoring & Control Benchmarking Quality Management Quality Management - CMM Quality Management - TQM Quality Management - ISO 9000 Quality Management - Auditing Qualità dei Dati Qualità dei Servizi Customer Satisfaction Sw Quality Sw Usability Sw Engineering Sw Measurement Per quanto riguarda i siti Internet sono stati indicati i principali siti italiani ed esteri legati alle seguenti categorie tematiche: o o o o o o o Public Procurement Outsourcing Sw Engineering Certificazione Normazione Accreditamento Altre Istituzioni / Associazioni interessate al tema della qualità Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 109/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT 8.1. TESTI Public Procurement Argomento / Titolo Bandi di Gara di Forniture e Servizi L'ABC degli Appalti di Forniture e Servizi Appalti Pubblici di Servizi L'evoluzione della Pubblica Amministrazione italiana Outsourcing Argomento / Titolo L’outsourcing e i nuovi scenari della terziarizzazione Il Project Finance nelle aziende pubbliche Sistemi informativi – Volume V – Contratti e qualità Autore R. Bonavia, G. Gallo-Orsi G. Turco Liveri Del Castillo, C. Galtieri, U. Realfonzo A cura di R. Leonardi, F. Boccia Autore L. Fumagalli, P. Di Cioccio F. Amatucci A cura di C. Batini, B. Pernici, G. Santucci Nuove strategie d'acquisto R. Perrotin, J.M. Loubère Outsourcing e valorizzazione delle competenze A. De Paolis Gestire l’outsourcing S. Valentini I Servizi di Outsourcing Informatico C. Pasini L’Outsourcing nei Sistemi Informativi Aziendali R. Virtuani I Contratti di Impresa C. Guerrieri Outsourcing nelle Tecnologie dell’Informazione R. Glucksmann, M. Ricciardi Il ricorso alla finanza privata per la realizzazione di opere Unità Tecnica di Finanza di Progetto pubbliche ICT Argomento / Titolo Autore Rapporto sull'Informatica e le Telecomunicazioni Assinform Information Technology e gestione del cambiamento R. Ravagnani organizzativo Le Soluzioni Informatiche per l’Impresa C. Guerrieri Il Sistema Informativo Aziendale P. F. Camussone Process Engineering Argomento / Titolo Autore Innovazione dei Processi T. H. Davenport La Gestione per Processi A cura di P. De Risi Governo e miglioramento dei processi J. Tsourias Il Miglioramento dei Processi nel Settore dell’IT M. Maiocchi Processi Aziendali e Sistemi Informativi G. Bracchi, G. Motta BPR Riprogettazione dei processi aziendali H. J. Johansson, P. Mc Hugh A. J. Pendlebury, W. A. Wheeler III ICT Management Argomento / Titolo Autore La Politica di Mercato nei settori ad alta tecnologia R. Fiocca Il Cambiamento Organizzativo nell'Information V. Merlyn, J. Parkinson Technology Informatica e Pubblica Amministrazione: proposta per uno A. Sarti sviluppo integrato Information Technology e Management A. Leggio Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Editore Il Sole 24 Ore libri Il Sole 24 Ore libri Il Sole 24 Ore libri Anno 1999 1999 1998 Il Sole 24 Ore libri 1997 Editore Franco Angeli EGEA Franco Angeli Franco Angeli Franco Angeli Franco Angeli Franco Angeli Franco Angeli Il Sole 24 Ore libri ETAS Libri CIPE Editore Assinform EGEA Anno 2002 2002 2001 2000 2000 1999 1999 1997 1995 1994 Anno 2004 2000 Il Sole 24 Ore libri Etas Libri 1999 1998 Editore Franco Angeli Nuovo Studio Tecna Franco Angeli Franco Angeli Franco Angeli Il Sole 24 Ore libri Anno 2000 1999 1998 1998 1997 1994 Editore Giuffrè Franco Angeli Anno 1998 1995 IDC Italia 1995 Il Sole 24 Ore libri 1993 Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 110/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Project management Argomento / Titolo Organizzare e Gestire Progetti Project Management, 7a edizione Tecniche di Project Management 7a edizione Gestire i Rischi di Progetto Lavorare per progetti. Project management e processi progettuali, 4a edizione Le sfide di management del XXI secolo A handbook of walkthroughs, inspections and technical reviews Benchmarking Argomento / Titolo Benchmarking nella pubblica amministrazione Il Benchmarking Benchmarking for competitive advantage Monitoring & Control Argomento / Titolo La pratica della valutazione Valutare per Governare Il Check-up dei Sistemi Informativi Monitoraggio & Valutazione dei Progetti Contabilità dei Costi. Contabilità per centri di costo e activity based costing, 2a ed. Information Technology in action Monitoraggio dei progetti di investimento Controlling software projects Software engineering economics Quality Management Argomento / Titolo Il Quality Manager tra azienda e mercato Juran's Quality Control Handbook - 5th edition Applicazioni Informatiche per la Qualità Progettare in Qualità La qualità Perché, per chi e come farla Attractive quality and must be quality Juran on Planning for Quality Managing Quality La qualità non costa Quality Management - Capability Maturity Model Argomento / Titolo CMM for software vers. 1.1 Software Engineering Institute (SEI) Assessment Methodology Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Autore E. Baglieri, A. Biffi, E. Coffetti C. Ondoli, N. Pecchiari, M. Pilati R.D. Archibald R. Amato, R. Chiappi G. Iacono M. Baldini, A. Miola, P.A. Neri Franco Angeli Franco Angeli Franco Angeli Franco Angeli 2000 2000 1999 1999 P.F.Drucker D. Fredman Franco Angeli Little Brown 1999 1982 Autore F. Marchitto G.H. Watson Boxwell Editore Franco Angeli Franco Angeli Mc Graw Hill Anno 2001 1995 1994 Autore V. Masoni A cura di G. Azzone, B. Dente P. F. Camussone V. Masoni L. Brusa Editore Franco Angeli Etas Libri Etas Libri Franco Angeli Giuffrè Anno 2002 1999 1998 1997 1995 R. Wang L. Cappugi T. De Marco B.W. Boehm Yourdon Press Franco Angeli Yourdon Press Prentice Hall 1993 1992 1982 1981 Autore A cura di R. Scaramuzza J.M. Juran A cura di V. Scialla P. De Risi Giorgio Pala N. Kano J.M. Juran D. Garvin P. Crosby Editore Nuovo Studio Tecna J.M. Juran editor Il Sole 24 Ore libri Il Sole 24 Ore libri Franco Angeli Goal/QPC NY Free Press NY Free Press Mc Graw Hill Italia Anno 1999 1998 1996 1996 1994 1994 1988 1988 1986 Autore M. Paulk e altri SEI Editore SEI SEI Anno 1993 1987 Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Editore Etas Libri Anno 2000 Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 111/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Quality Management - Total Quality Model Argomento / Titolo La gestione totale della qualità come strategia per il successo dell'impresa La Qualità Totale nella Pubblica Amministrazione Gemba Kaizen, a commonsense, low cost approach to management Sette Strumenti Manageriali della Qualità Totale Autovalutazione basata sulla gestione della qualità totale. Modello Europeo Come costruire la qualità totale Total Quality Control, 3a ed. Qualità Totale Kaizen: The Key to Japan's Competitive Success Quality Management - ISO 9000 Argomento / Titolo Guida alla Qualità, 5a edizione ISO 9000 Handbook - 3rd edition Qualità, Affidabilità, Certificazione Guida alla certificazione ISO 9000 Guida all’interpretazione ed all’utilizzo delle norme ISO 9000 La qualità certificata ISO 9000 Quality Systems Handbook Quality Management - Auditing Argomento / Titolo Le verifiche ispettive interne della qualità nella ISO 9000 Gli Audit sulla Qualità Qualità dei Dati Argomento / Titolo Improving Data Warehouse and Business Information Quality: Methods for Reducing Costs and Increasing Profits Data Quality for the information age Qualità dei Servizi Argomento / Titolo La Carta dei Servizi, Valutazione e miglioramento della qualità nella P.A La valutazione dei risultati nelle pubbliche amministrazioni Organizzare la Qualità nei Servizi Migliorare la qualità dei servizi per soddisfare le crescenti aspettative dei clienti Utenti e pubblica amministrazione Misura e valutazione dei servizi pubblici La qualità nel servizio; Tosalli A. Customer satisfaction Argomento / Titolo Misurare la soddisfazione dei clienti Customer oriented software quality assurance Handbook of customer satisfaction measurement Un metodo per la misurazione della customer satisfaction Measuring Customer Satisfaction: developement and use of questionnaires Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Autore R. Galimberti, M. Maiocchi Editore Franco Angeli G. Negro, B. Susio M. Imai Il Sole 24 Ore libri Mc Graw Hill 1998 1997 A. Galgano EFQM Il Sole 24 Ore libri EFQM 1994 1994 T. Conti A. Feigenbaum A. Galgano M. Imai Sperling & Kupfer Mc Graw Hill Il Sole 24 Ore libri Mc Graw Hill 1992 1991 1990 1986 Autore Annuario A cura di R. Peach G. Mattana I. Tsiourias B. Jensen Editore Nuovo Studio Tecna Mc Graw Hill Franco Angeli Franco Angeli Franco Angeli G. Iacono D. Hoyle A. Tencati Butterworth Heinmann Autore C. Del Gobbo, C. Reda D. Aerter Editore Franco Angeli Franco Angeli Anno 1998 1996 Autore L. English Editore John Wiley & Sons Anno 1999 T.C. Redman Artech House Autore R. Ruffini Editore Guerini e Associati Anno 1999 G. Rebora Guerini e Associati 1999 G. Negro A cura di L. Negri Il Sole 24 Ore libri Nuovo Studio Tecna 1999 1998 Editore Franco Angeli Prentice Hall sito internet UTET sito internet Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Anno 2000 1999 1999 1996 1995 1995 1994 A cura di G. Barbieri, V. Lo Moro Il Mulino A cura di G. A. Certomà, V. Lo Moro, Il Mulino R. Malizia T. Conti, A. Pettigiani, M.G. Pettigiani Bariletti Editori Autore B. E. Hayes F.P. Ginac N. Hill GRAMMA B.E. Hayes Anno 1998 1996 1996 1995 1990 Anno 2000 1997 1996 1993 1992 Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 112/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Sw Quality Argomento / Titolo The handbook of software quality assurance Il Test e la Qualità del Software Software Quality: Analysis & Guidelines for Success ISO 9000-3 a tool for software product and process improvement ISO 9001 interpreted for software organizations ISO 9001 & Software Quality Assurance Software inspection Il Sistema Qualità del Software La Qualità nei Progetti Software Software Quality Engineering: a total technical and management approach Sw Usabilità Argomento / Titolo Il computer invisibile Usabilità dei siti web Software for Use: A Practical Guide to the Models and Methods of Usage Centered Design The Usability Engineering Lifecycle: A Practitioner's Handbook for User Interface Design Usability Engineering LifeCycle Il disagio tecnologico Contextual Design: A Customer-Centered Approach to Systems Designs Cost-Justifying Usability Usability engineering Usability inspection methods Sw Engineering Argomento / Titolo Software engineering standard – A user’s road map Autore A cura di G.G. Schulmeyer A. Cignoni, P. De Risi C. Jones R. Kehoe, A. Jarvis Editore Prentice Hall Il Sole 24 Ore libri Int. Thomson Pub. Springer A. Ronald D. Ince T. Gilb, D. Graham S. Nocentini A. Banci, G. Iacono M.S. Deutsch, R.R. Willis Paradoxicon Pub. Mc Graw Hill Addison Wesley Etas Libri Franco Angeli Prentice Hall Autore D.A. Norman M. Visciola L. Constantine, L. Lockwood Editore Apogeo Apogeo Addison Wesley D. Mayhew Morgan Kaufmanns 1999 D.J. MayHew A. Cooper H. Beyer, K. Holtzblatt Morgan Kaufmanns Apogeo Morgan Kaufmann 1999 1999 1997 Bias, D.Mayhew J. Nielsen J. Nielsen, R.L. Mack Academic Press Morgan Kaufmann John Wiley & Sons 1994 1994 1994 Autore J.W. Moore Editore IEEE Computer Society Press Franco Angeli John Wiley & Sons Blackwell Businness Mc Graw Hill Oxford University Press Mondadori Informatica La Manutenzione del Software Applicativo Encyclopedia of software Engineering Software process assessment & improvement Software Engineering Metrics - Vol. I Japan's Software Factories M. Sorrentino, G. De Gregori J. Marciniak Kuvaja Simila ed altri M. Shepperd M.A. Cusumano Ingegneria del Software C. Ghezzi, A. Fuggetta, S. Morasca, A. Morzenti, M. Pezzé R.S. Pressman Humphrey Watts J. Martin E. Yourdon Principi di ingegneria del software Managing the software process Information Engineering - Book I, II, III Analisi strutturata dei sistemi Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Mc Graw Hill Italia Addison Wesley Prentice Hall Jackson Libri Anno 1998 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1993 1993 1988 Anno 2000 2000 1999 Anno 1998 1995 1994 1994 1993 1991 1991 1991 1989 Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 113/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Sw Measurement Argomento / Titolo Misurare il software Estimating software costs Software metrics, a rigorous approach 2nd edit. Function Point Qualità e Quantità nei Sistemi Software Metrics and Models in Software Quality Engineering O-O software metrics Practical implemetation of software metrics Software metrics for product assessment Practical software metrics for project mangement and process improvement Applied software measurement Function point analysis, Difficulties and improvements Cost estimation for software development Programming Productivity Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Autore L. Buglione C. Jones N.E. Fenton, S.L. Pfleeger F. La Noce D. Natale S.H. Kan M. Lorenz, J. Kidd P. Goodman R. Bache G.Bazzana R.B. Grady Editore Franco Angeli Mc Graw Hill Thomson Learning Franco Angeli Franco Angeli Addison Wesley Prentice Hall Mc Graw Hill Mc Graw Hill Prentice Hall 1992 C. Jones IEEE Mc Graw Hill Transaction on Sw Engineering Addison Wesley Mc Graw Hill 1991 1988 B. Londeix C. Jones Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Anno 1999 1998 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1993 1987 1986 Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 114/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT 8.2. SITI INTERNET Public Procurement Argomento / Organizzazione Autorità per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione (AIPA) Comunità Europea, le pagine della DG XV – “Mercato interno e servizi finanziari” offrono informazioni relativamente alle direttive comunitarie in materia di appalti pubblici. Progetto comunitario SIMAP , presenta informazioni relative alle regole ed alle procedure per gli appalti pubblici, tra queste la classificazione CEE "Common Procurement Vocabulary", CPV, anche lingua italiana, aggiornata all’ultima versione. Information Services Procurement Library (ISPL), fornisce la versione 1, del 1996, di Euromethod, metodo di gestione dei contratti successivamente evolutosi e venduto sotto il nome di ISPL Outsourcing Argomento / Organizzazione Outsourcing Institute ente americano di consulenza Centro di consulenza americano Società di management consulting Everest Sw Measurement Argomento / Organizzazione International Function Point User Group (IFPUG) Associazione Gruppo Utenti Function Point Italia (GUFPI) Certificazione di qualità Argomento / Organizzazione ANGQ Associazione Nazionale Garanzia della Qualità ASQ American Society for Quality CISQ Federazione CISQ, Certificazione Italiana Sistemi Qualità Aziendali Commissione Europea - DG III EFQM European Foundation For Quality Management EOQ European Organization For Quality EOTC European Organisation for Conformity Assessment European Quality Policy Globus International Quality Group IATCA International Auditor and Training Certification Association IQNet The International Certification Network ISO 9000 e ISO 14000 - Sito ufficiale ISO ISO 9000: Year 2000 Revisions - Sito ufficiale ISO Ministero Industria - sistema italiano della certificazione e della qualità Q&C Qualità e Competitività Quality Digest magazine Quality magazine Quality Today SINCERT The European Information Service on Conformity Assessment Activities Vision 2000 - Il futuro dei sistemi qualità Gestito da UNI. Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Indirizzo Sito Internet http://www.aipa.it/ http://europa.eu.int/ http://simap.eu.int/ http://www.fast.de/ISPL/ Indirizzo Sito Internet http://www.outsourcing.com/ http:// www.outsourcing-expert.com/ http:// www.outsourcing-mgmt.com/ Indirizzo Sito Internet http://www.ifpug.org/ http://www.gufpi.com/ Indirizzo Sito Internet http://www.angq.com/ http://www.asq.org http://www.cisq.com/ http://europa.eu.int/comm/dg03/index_en.htm http://www.efqm.org/ http://www.eoq.org/start.html http://www.eotc.be/ http://europa.eu.int/comm/dg03/directs/dg3a/a3/qua lity/home_en.htm http://www.globusregistry.com/cgibin/Home/Public/homesummary.cgi http://www.iatca.com/ http://www.iqnet-certification.com/ http://www.iso.ch/9000e/9k14ke.htm http://www.iso.ch/9000e/revisionstoc.htm http://www.minindustria.it/Dgspc/Ispettorato/Patto _sociale.htm http://www.qec.it/home.html http://www.qualitydigest.com/ http://www.qualitymag.com/ http://www.qualitytoday.com/ http://www.sincert.it/ http://www.ticqa.eotc.be/ http://www.unicei.it/vision2000/home.html Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 115/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Normazione Argomento / Organizzazione CEI Comitato Elettrotecnico Italiano CEN European Committee For Standardization CENELEC European Committee for Electrotechnical Standardization Direttive Nuovo Approccio ECMA Standardizing Information and Communication Systems ETSI European Telecommunications Standards Institute IEC International Electrotechnical Commission IETF Internet Engineering Task Force ITU International Telecommunication Union JTC1 - Joint Technical Committee 1 W3C World Wide Web Consortium EUR-Lex Banca dati della legislazione comunitaria Guida all'implementazione delle direttive Nuovo Approccio e Approccio Globale ISO International Organization for Standardization Nuovo Approccio e Approccio Globale Q&C Quando & Come - aggiornamento sulle novità legislative e normative UNI Ente Nazionale Italiano di Unificazione UNINFO Ente di normazione per le Tecnologie Informatiche e loro applicazioni Accreditamento Argomento / Organizzazione EA European co-operation for Accreditation Membri effettivi e associati dell'EA IAF International Accreditation Forum Organismi che hanno firmato l'accordo IAF MLA Altre Istituzioni / Associazioni interessate al tema dell'IT management Argomento / Organizzazione AICQ Associazione Italiana Cultura Qualità FITA Federazione Italiana Industrie e Servizi Professionali e del Terziario Avanzato Forum per la Società dell'Informazione - Presidenza del Consiglio dei Ministri SEI/CMM Software Engineering Institute/Capability Maturity Model for Sw UNIONCAMERE Unione Italiana delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Indirizzo Sito Internet http://www.ceiuni.it/ http://www.cenorm.be/ http://www.cenelec.org/ http://www.newapproach.org/directiveList.as http://www.ecma.ch http://www.etsi.org http://www.iec.ch/ http://www.ietf.cnri.reston.va.us/home.html http://www.itu.int/ http://www.jtc1.org http://www.w3.org/ http://europa.eu.int/eur-lex/it/search.html http://www.eotc.be/news/ec/ec_guide/ http://www.iso.ch/ http://www.newapproach.org/home.asp http://www.qec.it/quandoecome/home.html http://www.uni.com/ http://www.uninfo.polito.it/ Indirizzo Sito Internet http://www.european-accreditation.org/ http://www.europeanaccreditation.org/mla/member.html http://www.iaf.nu/ http://www.iaf.nu/mlist.asp Indirizzo Sito Internet http://www.aicq.it/ http://www.fita.it http://www2.palazzochigi.it/fsi/ http://www.qpmg.com/sei.htm http://www.unioncamere.it Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 116/117 CNIPA MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT 8.3. RIVISTE Denominazione Rivista Azienda Pubblica De Qualitate Economia & Management Informatica ed Enti Locali Qualità Numero d'Oggetto/Part Number MANUALE 6 Copyright CNIPA Descrizione Rivista bimestrale dedicata alla tematica alla teoria ed alla prassi del management, edita da Maggioli. Rivista mensile che tratta il tema della qualità, curandone sia gli aspetti tecnici che quelli organizzativi e del personale, nei diversi settori tra cui anche quello dei servizi e dell'information technology, edita da Nuovo Studio Tecna. Rivista bimestrale della Scuola di Direzione Azienale della Università Bocconi di Milano, dedicata alle tematica politico-economiche, organizzative, del personale, gestionali, in cui è sistematicamente trattato anche il settore dell'information technology, edita da Etas. Rivista mensile dedicata al tematica del cambiamento organizzativo e tecnologico nel contesto della pubblica amministrazione locale attuato per il tramite dell'innovazione tecnologica, edita da Maggioli. Rivista bimestrale che tratta il tema della qualità, curandone sia gli aspetti tecnici che quelli organizzativi e del personale, nei diversi settori tra cui anche quello dei servizi e dell'information technology, edita dall'Associazione Italiana Cultura Qualità (AICQ). Ed./Issue Data/Date Com. Mod./Ch. Notice 1.0 25.01.2005 --- Tutti i diritti riservati - All rights reserved Manuale di riferimento MODELLI PER LA QUALITÀ DELLE FORNITURE ICT Manuale di riferimento Pagina 117/117