Piano Azione Nazionale (P.A.N) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari
Lo scenario verso l’Agricoltura del 2020 ed il ruolo del
Professionista
Ruolo delle Regioni
e dei Servizi Fitosanitari
Federico Spanna
Direzione Agricoltura - Settore Fitosanitario Regione
Piemonte
Verona, 8 febbraio 2014
P.A.N.
Piano d’Azione Nazionale
per l’uso sostenibile dei prodotti
fitosanitari
Ricaduta su tutto il sistema agricolo
ed extra agricolo
Verona, 8 febbraio 2014
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Lo scenario verso l’Agricoltura del 2020 ed il ruolo del Professionista
SOSTENIBILE
• costruire un'economia a basse emissioni di CO2
• tutelare l'ambiente, ridurre le emissioni e prevenire la perdita
di biodiversità
• sviluppare nuove tecnologie e metodi di produzione verdi
• sfruttare le Reti su scala europea per conferire alle imprese
un ulteriore vantaggio competitivo
• aiutare i consumatori a fare delle scelte informate
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Lo scenario verso l’Agricoltura del 2020 ed il ruolo del Professionista
Direttiva 2009/128/CE “che istituisce un quadro per l’azione
comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei prodotti
fitosanitari”
“Garantire l’implementazione delle politiche e azioni volte alla
riduzione dei rischi e degli impatti sulla salute umana,
sull’ambiente e sulla biodiversità, derivanti dall’impiego di
prodotti fitosanitari”
•Sviluppo e promozione di metodi di produzione agricola a
basso apporto di prodotti fitosanitari
•Promozione dell’uso della difesa integrata e di approcci o
tecniche alternativi, quali il metodo dell’agricoltura biologica
e le alternative non chimiche ai prodotti fitosanitari.
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Piano d’Azione Nazionale
Ulteriori documenti/strutture da predisporre
Linee guida
Livello nazionale
Manuali di orientamento
Materiali informativi
Banche dati/Portali
Piani regionali di applicazione
Disciplinari
Manuali
Livello regionale
Accordi
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Soggetti coinvolti nell’attuazione del Piano
• Ministeri delle Politiche Agricole, dell’Ambiente, della Salute,
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
• Regioni e Province autonome, Comuni
• Enti pubblici di ricerca
• Enti gestori delle aree Natura 2000 e delle aree naturali protette
• Operatori agricoli e ogni altro utilizzatore di prodotti fitosanitari
• Produttori e i distributori di prodotti fitosanitari
• Soggetti che propongano metodologie e tecniche alternative
• Consulenti della difesa fitosanitaria
• Enti gestori delle reti ferroviaria e stradale
• Enti pubblici e privati che gestiscono aree verdi frequentate dalla
popolazione
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Lo scenario verso l’Agricoltura del 2020 ed il ruolo del Professionista
Obiettivi del Piano
 Ridurre i rischi e gli impatti dei prodotti fitosanitari sulla salute
umana, sull’ambiente e sulla biodiversità;
 Promuovere l’applicazione di difesa integrata, agricoltura
biologica e di altri approcci alternativi all’uso del mezzo
chimico;
 Proteggere gli utilizzatori dei prodotti fitosanitari e la
popolazione interessata;
 Tutelare i consumatori;
 Salvaguardare l’ambiente acquatico e le acque potabili;
 Conservare la biodiversità e tutelare gli ecosistemi.
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Contenuti del Piano
- Formazione e prescrizioni per gli utilizzatori, i distributori e i consulenti
- Informazione e sensibilizzazione
- Controllo delle attrezzature per l’applicazione dei prodotti fitosanitari
- Irrorazione aerea
- Misure specifiche per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua
potabile e per la riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari in aree
specifiche (ferrovie, strade, aree frequentate dalla popolazione, aree
naturali protette)
- Manipolazione e stoccaggio dei prodotti fitosanitari e trattamento dei
relativi imballaggi e delle rimanenze
- Difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari
Monitoraggio
Entrata in Vigore
- 1 gennaio 2014: Difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari
- 26 novembre 2015: rilascio nuova autorizzazione all’acquisto ed utilizzo
dei prodotti fitosanitari (patentino)
- 26 novembre 2015: rilascio nuovi certificati per la vendita e certificati per
la consulenza
- 26 novembre 2015: divieto di vendita agli utilizzatori non professionali di
prodotti fitosanitari che non rechino in etichetta la dicitura “prodotto
fitosanitario destinato agli utilizzatori non professionali”
- 26 novembre 2016: termine per completare il primo controllo funzionale
delle attrezzature professionali per l’applicazione dei fitofarmaci.
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Formazione e prescrizioni per gli utilizzatori,
i distributori e i consulenti
(articoli 7, 8, 9 e 10 del Dlgs 150/2012) Azione A1 PAN.
Certificato Abilitazione è requisito obbligatorio a partire
26.11.2015
Procedure di rilascio attivate a partire dal 26.11.2014
Ampliamento soggetti coinvolti
Acquirenti/Utilizzatori
Venditori
Consulenti
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Formazione e prescrizioni per gli utilizzatori, i distributori e i
consulenti (articoli 7, 8, 9 e 10 del Dlgs 150/2012).
Consulente
Difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari,
Metodi di produzione integrata e biologica,
Impiego sostenibile e sicuro dei prodotti fitosanitari
Metodi di difesa alternativi.
L’attività di consulente è incompatibile con coloro che hanno rapporti
di dipendenza o di collaborazione a titolo oneroso con Soggetti titolari
di autorizzazioni di prodotti fitosanitari.
Chi è in possesso di abilitazione alla vendita non potrà svolgere il
ruolo di consulente.
Formazione e prescrizioni per gli utilizzatori, i distributori
e i consulenti (articoli 7, 8, 9 e 10 del Dlgs 150/2012).
Principali Novità
Crediti formativi per rilascio e rinnovo – Riconoscimento
Corsi e-learning con tutoraggio
Aggiornamento obbligatorio
Rinnovo
Durata differenziata per le diverse tipologie coinvolte
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Formazione e prescrizioni per gli utilizzatori, i distributori e i
consulenti (articoli 7, 8, 9 e 10 del Dlgs 150/2012).
Possibili azioni regionali
1) Istituzione del percorso formativo per consulenti
2) Messa a punto di un sistema a crediti formativi (con possibilità di accordi con
Ordini e Collegi professionali per definire e riconoscere i percorsi formativi)
3) Realizzazione di piattaforme per corsi e-learning
4) Adeguamento ore di corso
5) Attivazione di esercitazioni pratiche
6) Possibilità di collegare la formazione di consulenti PAN e PSR
7) Aggiornamento del materiale già esistente (opuscolo) e realizzazione di nuovi
materiali (video, schede, …)
8) Messa a punto di formazione specifica per aziende ricadenti in aree SIC e
Natura 2000
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Informazione e sensibilizzazione (articolo 11 del D.lgs 150/2012)
Adempimento nuovo (Azione A2 PAN)
Entro 12 mesi dall’entrata in vigore del Piano le Autorità
competenti definiscono i programmi di informazione accurata
ed equilibrata e sensibilizzazione della popolazione sui rischi e
sui potenziali effetti acuti e cronici per la salute umana, per gli
organismi non bersaglio e per l’ambiente, derivanti dall’uso dei
prodotti fitosanitari, nonché sui benefici dell’utilizzo di metodi a
basso apporto di prodotti fitosanitari, con particolare riferimento
alla produzione integrata e a quella biologica.
Sito web nazionale di informazione rivolto a:
• utilizzatori professionali e non professionali
• popolazione generale e consumatori
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Informazione e sensibilizzazione (articolo 11 del D.lgs 150/2012)
Informazione sui trattamenti
Rivolta a popolazione potenzialmente coinvolta
Parchi, giardini, piste ciclabili, percorsi natura …..
Regione definisce le modalità
Non prevista apposizione di cartelli da parte agricoltori
Aziende a salvaguardia proprie produzioni possono chiedere
di essere informati dai confinanti
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Controlli delle attrezzature per l’applicazione dei prodotti
fitosanitari (articolo 12 del D.lgs 150/2012)
Adempimento nuovo – Azione A3 - PAN
Obbligatori: controlli funzionali periodici da svolgersi presso Centri
Prova autorizzati, regolazione o taratura manuale da parte utilizzatore
e manutenzione
Volontari: regolazione o taratura strumentale effettuata presso Centri
Prova autorizzati
Completamento primi controlli entro 26.11.2016
Rinnovo entro: 5 anni fino al 31.12.2020
3 anni periodo successivo
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LA DIRETTIVA 2009/128/CE
(Gli articoli della Direttiva che riguardano la
distribuzione dei prodotti fitosanitari)
Articolo 8: obbligo del controllo periodico della
funzionalità delle macchine irroratrici in uso
Articolo 11: misure specifiche per la tutela
dell’ambiente acquatico
Articolo 13: corretta gestione dei prodotti reflui del
trattamento
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CONTENUTI DEL DOCUMENTO PAN INERENTI IL
CONTROLLO FUNZIONALE PERIODICO DELLE
IRRORATRICI
Paragrafo A.3.2
•Entro il 26 novembre 2016 tutte le attrezzature impiegate per uso
professionale di seguito indicate dovranno essere state
controllate almeno una volta ed aver superato con esito
positivo il controllo stesso per poter continuare ad essere
utilizzate.
•Un secondo controllo entro il 31 dicembre 2020 e
successivamente un controllo ogni 3 anni.
•Le attrezzature nuove, acquistate dopo il 26 novembre 2011,
sono sottoposte al primo controllo funzionale entro 5 anni
dalla data di acquisto.
•Sono considerati validi i controlli funzionali eseguiti dopo il
26 novembre 2011 che hanno dato esito positivo e condotti da
Centri Prova formalmente riconosciuti dalle Regioni e Province
autonome.
CONTENUTI DEL DOCUMENTO PAN paragrafo A.3.4
ATTREZZATURE ESONERATE DAL CONTROLLO
irroratrici portatili e spalleggiate,
azionate dall’operatore
irroratrici spalleggiate a
motore prive di ventilatore.
Gli utilizzatori di queste macchine oltre ai normali corsi di
formazione previsti per chi impiega prodotti fitosanitari devono
essere informati sui rischi specifici legati all’impiego di tali
attrezzature e sulla necessità che l’utilizzatore effettui
manutenzioni e controlli periodici.
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CONTENUTI DEL DOCUMENTO PAN
REGOLAZIONE
Paragrafo A.3.6
Una regolazione (taratura)
periodica della macchina
irroratrice alle realtà colturali
aziendali DEVE essere eseguita
dall’utilizzatore, dopo
adeguata formazione,
impiegando strumenti in
dotazione alla macchina
irroratrice, quando presenti e
seguendo le indicazioni riportate
sul libretto di uso e
manutenzione.
Paragrafo A.3.7
Una regolazione (taratura)
strumentale della macchina
irroratrice PUO’ essere
eseguita presso i Centri Prova
autorizzati, a completamento
delle operazioni di controllo
funzionale, tramite idonee
attrezzature ed ha una validità
massima di 5 anni
Le Regioni e le Province
autonome possono
incentivare il ricorso alla
regolazione strumentale delle
irroratrici presso i Centri Prova
autorizzati
LA SITUAZIONE IN ITALIA
CHI EFFETTUA I CONTROLLI FUNZIONALI DELLE
IRRORATRICI IN USO
CENTRI PROVA RICONOSCIUTI A
LIVELLO LOCALE
(regione/provincia autonoma)
TECNICI ABILITATI
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COME SOTTOPORRE AL CONTROLLO LA
PROPRIA IRRORATRICE:
COSA DEVE FARE L’AGRICOLTORE
1. L'agricoltore, deve richiedere ad un centro
autorizzato di sottoporre la propria irroratrice al
controllo funzionale (l’elenco dei centri è disponibile sul
sito www.centriprovairroratrici.unito.it)
2. Si deve presentare nel luogo e nel giorno stabilito,
con la macchina irroratrice pulita in ogni suo
componente e con il trattore che viene
normalmente utilizzato per i trattamenti fitoiatrici
in azienda.
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COME SOTTOPORRE AL CONTROLLO LA
PROPRIA IRRORATRICE:
COSA DEVE FARE L’AGRICOLTORE
3. E’ opportuno che l’agricoltore prima di sottoporre la
propria irroratrice al controllo funzionale faccia una
verifica della funzionalità dei suoi principali
componenti.
AL TERMINE DEL CONTROLLO FUNZIONALE
All’irroratrice che ha superato il controllo funzionale
sono rilasciati una attestato di funzionalità che la
identifica in maniera univoca, un rapporto di prova in
cui sono sintetizzati i principali risultati della verifica e
un adesivo identificativo del superamento del
controllo da applicare all’irroratrice stessa.
Controlli delle attrezzature per l’applicazione dei prodotti
fitosanitari (articolo 12 del D.lgs 150/2012)
Problemi :
 Riuscire a predisporre un piano di attività che permetta di
restare entro i tempi prescritti (abilitare nuovi Centri e nuovi
tecnici, predisporre un piano temporale che tenga conto della
vetustà delle attrezzature, …)
 Non tutti i protocolli di controllo sono stati messi a punto e
non tutti quelli riconosciuti sono immediatamente attivabili a
livello dei Centri regionali
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Controlli delle attrezzature per l’applicazione dei prodotti
fitosanitari (articolo 12 del D.lgs 150/2012) Azione 3 - PAN
1) Adeguamento protocolli tecnici e normative regionali di
riferimento sia per il controllo funzionale sia per la taratura
2) Adeguamento sistema informativo
3) Aggiornamento della formazione dei tecnici ed abilitazione di
nuovi (corsi ad hoc)
4) Riconoscimento di nuovi Centri.
5) Potenziare il servizio di controllo ed assistenza dell’operato dei
centri e dei tecnici abilitati
6) Rinnovo ed integrazione strumentazioni per il controllo
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CONTENUTI DEL DOCUMENTO PAN (Azione A.6)
RELATIVI A MANIPOLAZIONE E STOCCAGGIO P.F. E
TRATTAMENTO RELATIVI A IMBALLGGI E RIMANENZE
(novembre 2013)
Entro il 1° gennaio 2015 tutti gli operatori
professionali dovranno rispettare le disposizioni
riportate nell’allegato VI del PAN (riferimenti: normativa
vigente, orientamenti e linee guida nazionali e regionali,
indicazioni emerse dal progetto TOPPS –
www.topps.unito.it) e relative a:
• Stoccaggio P.F.
• Manipolazione P.F. prima della distribuzione
• Manipolazione imballaggi e rimanenze P.F.
Misure specifiche per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile e
per la riduzione dell’uso dei prodotti fitosanitari in aree specifiche
(rete
ferroviaria e stradale, aree frequentate dalla popolazione, aree naturali
protette) articoli 14 e 15 D.lgs 150/2012
Coinvolge i settori agricolo ed extragricolo
Applicazione entro 2 anni dall’entrata in vigore Piano
Redazione Linee Guida entro 1 anno dall’entrata in vigore
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Lo scenario verso l’Agricoltura del 2020 ed il ruolo del Professionista
Tutela dell’ambiente acquatico e delle acque potabili
Azioni obbligatorie
Misure di: mitigazione, sostituzione, limitazione d’uso, eliminazione
di prodotti fitosanitari, iniziative di formazione ed informazione
Peculiarità del territorio e della sua fragilità, tipo di pressioni presenti
e risposta attesa, ecosistemi da salvaguardare
Linee guida, Piani di tutela delle acque e Piani di gestione dei distretti
idrografici, prescrizioni specifiche per la limitazione e/o sostituzione
dei prodotti fitosanitari che possono contaminare le acque destinate al
consumo umano, prodotti rinvenuti nelle acque superficiali e
sotterranee a seguito delle attività di monitoraggio ambientale
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Tutela dell’ambiente acquatico e delle acque potabili
Azioni Volontarie
 Azioni incentivabili PAC e PSR - Conformi alle linee guida.
 Applicazione di tecniche e pratiche volte al miglioramento
della qualità ambientale ed alla protezione dell’ambiente
acquatico dai fenomeni di inquinamento conseguenti alla
deriva, al ruscellamento e alla lisciviazione dei prodotti
fitosanitari.
 Costituzione di una idonea fascia di rispetto non trattata
lungo i corpi idrici.
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Difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari
(articoli 18, 19, 20 e 21 del D.lgs 150/2012)
Le strategie da mettere in atto comprendono:
•strategie di difesa integrata;
•misure di prevenzione basate su pratiche agronomiche;
•strategie di difesa biologica;
•uso di prodotti fitosanitari a base di sostanze attive a basso rischio (Reg.
1107/2009/CE).
E’ prevista inoltre una graduale riduzione delle quantità di prodotti fitosanitari
impiegati.
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Difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari
Azioni Volontarie
Raccordo con PAC e PSR
Tecniche e Disciplinari di produzione per ogni coltura
•pratiche agronomiche
•pratiche fitosanitarie
•limitazioni nella scelta dei prodotti fitosanitari
•limitazioni nel numero dei trattamenti
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Lo scenario verso l’Agricoltura del 2020 ed il ruolo del Professionista
Evoluzione metodi di difesa
0000-2014
Lotta
biologica
1960-1980
Lotta a
calendario
1980-1990
1990-2014
Lotta
guidata
Lotta
integrata
1990-2014
Produzione
integrata
1990-2014
Agricoltura
biologica
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Lo scenario verso l’Agricoltura del 2020 ed il ruolo del Professionista
Lotta
biologica
Lotta a
calendario
Lotta
guidata
Lotta
integrata
Produzione
integrata
Agricoltura
biologica
Tecnica che sfrutta i rapporti di antagonismo
fra gli organismi viventi per contenere le
popolazioni di quelli dannosi
Applicazioni ripetute a turni fissi a scopo cautelativo
senza verificare la reale necessità di compierli
Razionalizzazione degli interventi, introduzione del
concetto di soglia di intervento
Applicazione razionale di un complesso di misure colturali,
biologiche, chimiche o di selezione vegetale
Gestione mirata a valorizzare tutti i fattori positivi della coltura
da proteggere attraverso l’utilizzo dei metodi colturali,
biologici, biotecnici e chimici in modo coordinato e integrato
Esclusione dell’uso di prodotti di sintesi per la difesa
fitosanitaria e per la nutrizione delle piante
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Principi generali di difesa integrata (in 8 punti)
all. III, D.lgs. 150/2012
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Uso di tecniche integrative (mezzi agronomici, genetici,
igienici, impiego di organismi utili).
Monitoraggio, previsione e allertamenti.
Soglie di intervento territoriali.
Priorità ove possibile a mezzi biologici, fisici.
P.F. selettivi e a minor rischio possibile.
Dosi ridotte, ridotto n° di trattamenti per limitare
l’insorgenza di resistenze.
Diversificazione delle s.a. per limitare l’insorgenza di
resistenze (meccanismo d’azione).
Verifica del grado di successo delle strategie impiegate.
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Norme tecniche di produzione integrata
Le “Norme tecniche” sono impostate
in modo da consentire una corretta
gestione fitoiatrica che si basi su due
specifici momenti decisionali:
A-necessità o meno di intervenire e
scelta del momento ottimale
B- individuazione dei mezzi di difesa
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La difesa integrata ai sensi del D.lgs. 150/2012
Difesa integrata obbligatoria (art. 19)
Il Piano d’azione nazionale prevede:
 applicazione di tecniche di prevenzione e monitoraggio delle
infestazioni, delle infezioni e delle infestanti;
l’utilizzo dei mezzi biologici di controllo dei parassiti;
il ricorso a pratiche di coltivazione appropriate [produzione
integrata] e ….
l’uso di prodotti fitosanitari che presentino il minor rischio per la
salute umana e l’ambiente tra tutti quelli disponibili per lo stesso
scopo.
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Difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari
Azioni Obbligatorie - Regione
 Attivare / potenziare servizi d’informazione e comunicazione
 Predisporre e diffondere materiale informativo sulle tecniche per un uso
sostenibile dei prodotti fitosanitari e sugli obblighi definiti dal Piano
 Assicurare una rete di monitoraggio sullo sviluppo delle principali avversità
 Attivare, ove possibile, sistemi di previsione e avvertimento (bollettini)
 Promuovere l’assistenza tecnica e la consulenza agli utilizzatori professionali
sulla difesa fitosanitaria integrata, anche attraverso l’eventuale attivazione di
apposite strutture territoriali di coordinamento
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La difesa integrata ai sensi del D.lgs. 150/2012
Difesa integrata volontaria (art. 20)
Il Piano d’azione nazionale prevede:
norme tecniche specifiche per ciascuna coltura (disciplinari
regionali di produzione integrata), comprendenti pratiche
agronomiche e fitosanitarie, quali: rotazioni, monitoraggi
aziendali e/o territoriali, applicazione di soglie di intervento,
limitazioni nella scelta dei prodotti fitosanitari e nel numero
degli interventi;
tali DPI sono definiti secondo le modalità previste dal Sistema
di Qualità Nazionale di Produzione Integrata (SQNPI) di cui alla
legge n. 4 del 3 febbraio 2011.
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La difesa integrata ai sensi del D.lgs. 150/2012
Compiti delle Regioni
attuare gli interventi previsti dal Piano anche attraverso l’adozione di eventuali
“Piani d’Azione Regionali (PAR) che possono comprendere piani d’area e per
coltura;
aggiornare i disciplinari di produzione integrata in coerenza con il citato
“Sistema Nazionale di Qualità” di cui alla legge n. 4 del 3 febbraio 2011; I
disciplinari regionali, vincolanti per le aziende che aderiscono ai programmi di
difesa integrata volontaria, sono oggetto di periodiche revisioni e sono pubblicati
sui portali regionali e sul sito della Rete Rurale Nazionale;
garantire la realizzazione e/o il potenziamento di supporti tecnici e informativi
per le aziende, nonché il coordinamento dell’assistenza tecnica, in sinergia con le
attività di supporto previste per la difesa integrata obbligatoria e per l’agricoltura
biologica (risorse?);
promuovere eventuali servizi di consulenza innovativi;
individuare possibili strumenti finanziari per sostenere le aziende agricole e le
strutture impegnate nell’applicazione dei disciplinari richiamati al punto 2 (nuova
PAC 2014-2020?).
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Lo scenario verso l’Agricoltura del 2020 ed il ruolo del Professionista
Difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari (articoli
18, 19, 20 e 21 del D.lgs 150/2012) Azione A7 - PAN
1) Istituzione/coordinamento di reti di monitoraggio regionale sulle principali
avversità
2) Definizione di sistemi informativi adeguati
3) Predisposizione materiale/strumenti per rendere edotte le aziende in merito
agli obblighi previsti dal Piano (rivista, newsletter, sito, sportelli
informativi, …)
4) Predisposizione di specifiche “check list” relative ai controlli in azienda
5) Messa a punto di piattaforme di raccordo Ente pubblico – tecnici - aziende
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Piano Azione Nazionale (P.A.N) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari
Lo scenario verso l’Agricoltura del 2020 ed il ruolo del Professionista
CARATTERISTICHE DELLE RETI
AGROMETEOROLOGICHE
• ADEGUATO NUMERO STAZIONI AUTOMATICHE TARATE ED
EFFICIENTI IN GRADO DI CONTROLLARE UN TERRITORIO
• SISTEMA DI MANUTENZIONE E
RIPARAZIONE
• EFFICIENTI IN GRADO DI ACQUISIRE,
APPLICARE E DIFFONDERE I DATI IN
TEMPO “QUASI REALE”
• PROGRAMMI PER LA TEMPESTIVA
COPERTURA DEI DATI MANCANTI
(ricostruzione dati)
• TECNICHE DI SPAZIALIZZAZIONE DEI
DATI
Verona, 8 febbraio 2014
Piano Azione Nazionale (P.A.N) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari
Lo scenario verso l’Agricoltura del 2020 ed il ruolo del Professionista
RETE AGROMETEOROLOGICA
SITO WEB
Regola dei 3-10
Approccio Empirico
Voghera, Italia (1947)
Ètat Potentiel d’Infection model
Bordeaux, Francia (1983)
Downy Mildew foreCast
New York, USA (1997)
Modello UCSC
Piacenza, Italy (2004)
Approccio Meccanicistico
MODELLI FITOPATOLOGICI
esempio Plasmopara viticola
Caffi et al.,2009
Verona, 8 febbraio 2014
Piano Azione Nazionale (P.A.N) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari
Lo scenario verso l’Agricoltura del 2020 ed il ruolo del Professionista
Esempi di Modelli fitopatologici disponibili
Sono modelli di simulazione,
messi a punto da enti terzi.
 Ticchiolatura del melo
 Peronospora della vite
 Fusariosi della spiga
 Fusariosi del mais
Modello fitopatologico della peronospora della vite
Modelli entomologici
MODELLO DI LOGAN (1976)
Forni e Cossu,2009
Esempio di piattaforma informativa
per modelli entomologici
Modelli FECP-DSS
(FerraraCrop
ProtectionSupport
System)
Ricerca e sperimentazione a supporto del Piano
Alta Formazione
Elemento fondamentale per lo sviluppo di nuove molecole e di
nuove strategie
Collegamento con Progetti già in atto
Piattaforme tecnologiche, Reti di ricerca, Sistemi informativi
- Studi riguardanti la prevenzione e la gestione delle avversità biotiche
- Prevenzione e gestione di danni da avversità abiotiche
- Studi sulla resistenza ai prodotti fitosanitari delle avversità biotiche
- Studi dell’impatto ambientale dei prodotti fitosanitari e Residui
- Misure di mitigazione del rischio
- Indicatori di rischio
- Riduzione rischio di esposizione per gli operatori
Verona, 8 febbraio 2014
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Lo scenario verso l’Agricoltura del 2020 ed il ruolo del Professionista
PAN
VINCOLO OD OPPORTUNITA’ ?
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Diapositiva 1 - Collegio Nazionale dei Periti Agrari