Rischio calore
ARPA Rivista N. 2 marzo-aprile 2009
La prevenzione sanitaria in Emilia-Romagna,
il piano 2009
Anche per l’estate 2009 sono state definite Linee regionali di intervento per mitigare l’impatto di eventuali ondate
di calore che costituiscono un riferimento vincolante per i distretti che comprendono comuni con popolazione
superiore a 50.000 abitanti. Per garantire un livello omogeneo degli interventi gli strumenti individuati sono il
sistema regionale di previsione del disagio collegato ai fenomeni meteorologici, il coordinamento della gestione sociosanitaria dell’emergenza, la mappa territoriale delle persone a rischio, il monitoraggio accessi in Pronto soccorso
e ricoveri ospedalieri, oltre all’informazione ai cittadini in diverse lingue e all’analisi delle azioni messe in campo
dai 38 distretti dell’Emilia-Romagna.
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La Regione Emilia-Romagna ha
definito, fin dal 2004, provvedimenti che coinvolgono Comuni
e Ausl, anticipando indirizzi
attuativi del Fondo regionale
per la non autosufficienza (delibere di Giunta regionale
509/2007 e 1206/2007). Le Linee
per la definizione di programmi di
sostegno delle reti sociali e di prevenzione per i soggetti fragili
approvate con delibera di
Giunta regionale 1206/2007,
hanno avviato, nell’ambito della
programmazione locale, lo sviluppo di piani distrettuali finalizzati al contrasto dell’isolamento e della solitudine. Il
sostegno allo sviluppo di questi
programmi (che comprendono
interventi anche per le ondate di
calore) è assicurato anche con le
risorse del Fondo regionale per
la non autosufficienza, che prevede al riguardo una spesa di
circa 5,3 milioni di euro nell’anno 2009.
In tale contesto, anche per l’estate 2009, sono state definite
Linee regionali di intervento per
mitigare l’impatto di eventuali
ondate di calore che – vincolanti
per gli ambiti territoriali dei
distretti che comprendono
comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti, fatte salve
eventuali situazioni riferite a
comuni limitrofi a grandi centri
urbani – costituiscono proposte
utilizzabili anche da altri ambiti
territoriali.
STRUMENTI
DI SISTEMA
Al fine di garantire un livello
omogeneo di interventi sul territorio regionale, sono stati individuati diversi strumenti di sistema
di seguito sintetizzati.
Sul sito gestito da Arpa Emilia-Romagna, con la collaborazione della Regione e delle Aziende sanitarie locali, si trovano le previsioni
quotidiane di “disagio bioclimatico” per i tre giorni successivi, i piani d´intervento della Regione e delle Aziende Usl per fronteggiare
le emergenze e i consigli per limitare disagio e per prevenire il rischio calore
http://www.arpa.emr.it/disagio
Sistema regionale di previsione
del disagio connesso a fenomeni
meteorologici
Su tutto il territorio regionale è
operativo un sistema di previsione
giornaliero, per tutti i giorni della
settimana, del disagio bioclimatico, su un apposito sito web (v.
box), in grado di prevedere, con 72
ore di anticipo, il verificarsi di
situazioni di discomfort meteoclimatico.
Organizzazione della gestione
socio-sanitaria dell’emergenza
A livello regionale sono attuate
modalità di coordinamento generale sulla realizzazione in ambito
locale del modello organizzativo e
sugli interventi attivati, che si raccorda, secondo le necessità, con
Arpa e altri organismi coinvolti.
In ambito distrettuale la costruzione di una rete di coordinamenti
locali, costituita, in modo con-
giunto tra Aziende sanitarie ed
enti locali, consente la predisposizione di piani di intervento condivisi e coordinamenti operativi, per
il monitoraggio e l’attivazione
degli interventi (sociali e sanitari)
in caso di situazione di allarme
segnalato dal sistema di previsioni
meteoclimatiche. La rete si raccorda con tutti i soggetti del terzo
settore, dell’associazionismo e del
volontariato, per ottimizzare l’integrazione degli interventi.
Target dei soggetti fragili a
rischio in ambito distrettuale
La costruzione di una mappa
delle situazioni a rischio negli
ambiti distrettuali, in particolare
delle persone considerate fragili
non note ai servizi, è uno strumento operativo indispensabile,
per avviare piani di azione di
contrasto della solitudine e dell’isolamento, attivabili per qualsiasi
tipo di emergenza, attraverso la
collaborazione strutturata con
presidi ospedalieri, medici di
Numero verde rischio calore
800 033 033
Il numero verde del Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna è attivo nei
giorni feriali dalle 8.30 alle 17.30, il sabato dalle 8.30 alle 13.30; risponde alle
domande dei cittadini sul rischio calore e può trasferire, sempre gratuitamente per chi
chiama, la telefonata all’Urp dell’Azienda sanitaria di riferimento per gli
approfondimenti necessari
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medicina generale e servizi
sociali dei Comuni, considerando
come elemento fondamentale
l’assenza di persone in grado di
assicurare l’ascolto e il soddisfacimento di bisogni essenziali delle
persone fragili e a rischio.
Interventi informativi
La Regione ha messo a disposizione, nel sito web dedicato,
indicazioni per gli operatori, consigli utili per la popolazione e
indicazioni operative anche in
alcune lingue straniere, al fine di
favorire comportamenti più adeguati anche da parte delle assistenti familiari straniere.
Un altro strumento di utilità per i
cittadini è rappresentato dal
numero verde del Servizio sanitario regionale: 800 033 033
(attivo nei giorni feriali dalle 8.30
alle 17.30, il sabato dalle 8.30 alle
13.30) che può rispondere alle
domande dei cittadini sul problema e può trasferire, sempre
gratuitamente per chi chiama, la
telefonata all’Urp dell’Azienda
sanitaria di riferimento per gli
approfondimenti necessari.
A livello locale vengono predisposti strumenti e realizzate campagne informative mirate, che
offrono riferimenti diretti legati
al territorio di riferimento, per
garantire un’informazione generale e mirata a target specifici.
Monitoraggio accessi in Pronto
soccorso e ricoveri ospedalieri
Per verificare l’effetto delle
ondate di calore, è stato predisposto un sistema di monitoraggio sistematico degli accessi e dei
ricoveri da Pronto soccorso riferiti alle persone ultrasettantacinquenni, tramite pagina internet
appositamente predisposta. La
rilevazione coinvolge tutte le
Aziende sanitarie regionali ed è
operativa dal 1 giugno al 15 settembre 2009.
IL
MONITORAGGIO
DELLE
AZIONI IN AMBITO DISTRETTUALE
L’analisi delle azioni territoriali
messe in campo nei 38 Distretti
della Regione Emilia-Romagna
nell’estate 2009, evidenzia la
costituzione di una rete di coordinamenti territoriali, che coinvolge
13 Distretti (Città di Piacenza,
Parma, Reggio Emilia, Carpi,
Modena, Città di Bologna, Imola,
Centro-Nord, Faenza, Ravenna,
Forlì, Cesena-Valle del Savio,
Rimini) con comuni con popolazione maggiore di 50.000 abitanti
e 22 Distretti con comuni con
popolazione inferiore a 50.000 abitanti; complessivamente la rete di
coordinamento territoriale interessa 35 Distretti.
Nei 35 Distretti sono stati attivati
piani locali d’intervento, predisposti in modo congiunto con gli
enti locali e condivisi, di norma,
nell’ambito del Comitato di
Distretto e/o della Conferenza
territoriale sociale e sanitaria, con
il coinvolgimento delle associazioni, del volontariato, dei centri
di aggregazione locali, delle parrocchie, e, più in generale, dei
soggetti attivi nel territorio.
Da un punto di vista operativo,
gli interventi programmati
riguardano un rafforzamento dei
piani di assistenza a favore delle
persone già seguite dai servizi,
forme di sostegno e monitoraggio
(ad esempio televigilanza, punti
di ascolto), per le situazioni individuate attraverso il censimento
della popolazione a maggiore
rischio, raccordo con le strutture
residenziali e semiresidenziali
http://www.arpa.emr.it/pubblicazioni/calore/generale_577.asp
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Sul sito dedicato al rischio calore, tra i servizi più innovativi, sono presenti i depliant
realizzati dall’Ausl di Modena con i consigli per chi assiste persone a domicilio in sette
lingue diverse. http://www.arpa.emr.it/pubblicazioni/calore/generale_577.asp
del territorio per accoglienza
diurna temporanea, e, in alcuni
territori, trasmissione e-mail di
allerta al gruppo operativo, servizi sociali dei comuni, strutture
protette, medici di medicina
generale, servizio infermieristico
domiciliare.
Nei territori sono realizzati strumenti e campagne informative
mirati alla diffusione dei piani di
intervento posti in essere.
Le attività informative interessano
tre principali target di destinatari:
- popolazione generale
- popolazione a rischio
- operatori dei servizi della rete.
Nella maggior parte dei territori
sono adottate strategie informative specifiche per i diversi target:
- campagne di sensibilizzazione
- linee guida e incontri di coordinamento nella rete dei servizi
- informazioni inserite in siti web
aziendali, opuscoli, depliant,
locandine, inserzioni e spot informativi (stampa, radio e Tv locali)
per la popolazione generale.
Per la popolazione a rischio si è
privilegiata una modalità più
diretta con l’invio di lettere individuali o ai nuclei familiari di
anziani; in alcune realtà territoriali sono stati attivati il numero
verde informativo – operativo per
tutta la popolazione – e punti di
ascolto telefonici.
In conclusione le azioni messe in
campo evidenziano che la costruzione di un sistema integrato
sociale e sanitario, priorità del
Piano sociale e sanitario 20082010, si attua anche per gli interventi di contrasto agli effetti
delle ondate di calore, con l’impegno comune di Amministrazioni locali e Aziende sanitarie
valorizzando tutti i soggetti che
operano in ogni territorio: associazioni, volontariato, terzo settore, banche del tempo.
Clara Curcetti
L uisa Parisini
Assessorato Politiche per la salute
Regione Emilia-Romagna
Direzione generale Sanità e politiche
sociali
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