CALABRIA SOCCORSO RETE
E/U
S.
A. EM 1 1 8
PR06ETTODI
RIORDINO, RIOR6ANIZZAZIONE
E REIN6E6NElUZZAZIONE
DELLA
RETE UR6ENZA / EMER6ENZA
RE610NE CALABRIA
NEL lUSPRTIO DEI DETrAMI DEL DP6R 1é OTTOBRE. 2010
Strutture e articolazioni della Rete:
Centrali operative
118, Elisoccorso, Postazioni di emergenza
territoriale (PET),
Punti di Primo Intervento (PPI), Continuità Assistenziale, Ospedali sede di HUB,
Ospedali sedi di SPOKE, Ospedali Generali, Ospedali di Montagna,
Documento elaborato a cura del Gruppo Tecnico di Lavoro
Decreto del Dirigente Generale Dipartimento Tutela della Salute
CAPTo
(
REINGEGNERIZZAZIONE
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Prefazione
Premesso che l'esigenza primaria da perseguire in qualsiasi Sistema Salute deve essere la garanzia di fornire alla
popolazione un'assistenza continua per 24 ore per tutti i sette giorni della settimana; l'obiettivo principale e ineludibile
che ci dovremo porre sarà quello di assicurare "all'ambito territoriale di riferimento" intersettorialità e integrazione degli
interventi, nella Governance e nella gestione del Welfare Sanitario e Socio-assistenziale.
Bisogna pertanto favorire lo sviluppo di un Nuovo Modello Integrato dei Servizi Sanitari nel Territorio Calabrese,
operandosi per realizzare quelle collaborazioni e integrazioni funzionali tra le diverse "anime" del "Sistema Salute".
Si deve anzitutto, auspicare un'inversione di tendenza rispetto alla prassi (consolidata e diffusa peraltro in tutta Europa)
dell'erogazione delle cure in maniera puntiforme, procedendo a organizzarle all'interno di Reti e Sistemi di Servizi che
operano con un'unica finalità d'intenti: fornire risposte concrete ai bisogni della gente.
Una così nobile finalità, si potrà perseguire solamente se riusciremo a far comunicare tra loro tutte le professionalità,
da coloro che veicolano l'accesso ai servizi sanitari e sociali, ai professionisti deputati a dare risposta ai bisogni espressi;
mutuando anche le realtà di disagio sociale che non riescono a esprimersi.
La Mission del Nuovo Modello del Sistema Salute in Calabria deve porsi come scopo il miglioramento della salute dei
cittadini Calabresi e deve avere come obiettivi specifici
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il miglioramento dei Percorsi Assistenziali
l'integrazione delle Risorse professionali
la semplificazione dei Percorsi di accesso alle prestazioni
l'appropriatezza della Spesa Sanitaria
in parole povere, si dovrà prestare particolare attenzione agli aspetti tecnici e legislativi, che dovranno interagire per una
riconduzione della Medicina Territoriale al proprio ruolo originario, per favorire l'intercettazione del fabbisogno sanitario,
e indirizzare le risposte nelle forme più appropriate.
Fondamentale per lo sviluppo e la realizzazione di un simile Sistema, sarà l'impiego di Strutture idonee, dotate di
adeguate attrezzature per fornire e assicurare prestazioni Specialistiche e Diagnostiche, organizzate in modo tale da
garantire il mantenimento su tutto il Territorio di un buon livello di Servizi e una Continuità Assistenziale funzionale ai
bisogni dei cittadini.
Il Modello Organizzativo dovrà articolarsi e svilupparsi nel rispetto dei dettami legislativi che hanno ispirato i recenti
Accordi Collettivi Nazionali e Regionali, mutuando dalle Normative di riferimento gli aspetti più significativi, che meglio
rispondono a implementare un Sistema Sanitario così particolare.
La necessità di sperimentare al più presto l'ideazione e la creazione di "forme evolute" di Organizzazioni Sanitarie
Territoriali (già prefigurate dai vigenti Accordi Nazionali), comporterà l'awio e lo sviluppo di un processo culturale dell'intera
Comunità Calabrese, che dovrà contribuire con una partecipazione attiva, a indirizzare e sostenere le scelte
organizzative e gestionali, che la Sanità Calabrese dovrà awiare e sviluppare nei prossimi anni.
I punti cardini di un simile Percorso culturale e gestionale, devono potersi poggiare su basi concrete Tecnico giuridiche e di certezza per quanto concerne le disponibilità finanziarie, tali da favorire una fase di Pianificazione e
Programmazione Sanitaria ragionata, fondata su basi scientifiche certe, che permettano di ricercare le formule migliori
per il soddisfacimento dei bisogni di salute dei cittadini Calabresi, tali da sviluppare un Circuito Virtuoso per una vera
Promozione della Salute.
I risultati attesi di un Progetto - Modello Organizzativo di siffatta natura, puntano principalmente a
1. garantire ai cittadini risposte sanitarie e socio-assistenziali sulle 24 ore
2. organizzare e orientare i Servizi affinché la domanda venga intercettata e indirizzata in modo appropriato
3. prevedere uno snelli mento delle procedure burocratiche a favore dei cittadini, facilitare l'accesso ai servizi
Purtroppo l'attuale pletora di Figure Professionali, che ruotano intorno ai pazienti, agendo in modo non coordinato (e
generano confusione e una condizione di discontinuità dei processi assistenziali; si
dovrà pertanto promuovere una maggiore integrazione degli interventi, con un coordinamento attivo ed efficace delle
spesso senza comunicare tra di loro),
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diverse forme assistenziali (riconducendose il caso lo richiedesse, alcune funzioni a un'unica Figura Professionale),
semplificando così l'accesso alle prestazioni e favorendo i cittadini nell'individuazione dell'interlocutore.
Per il futuro si dovrà prevedere, organizzare e sviluppare una reale integrazione tra la Medicina di Base e gli
Specialisti Territoriali e Ospedalieri, tale da garantire una continuità assistenziale completa, che assicuri cure migliori
nelle condizioni più idonee e appropriate possibili; si potrà così dare finalmente una vera risposta Medico-Infermieristica
e Specialistica sulle 24 ore anche ai pazienti in ADI, e si potranno organizzare e gestire Piani Assistenziali personalizzati
per Pazienti che soffrono di patologie croniche evolutive.
Pensare di favorire lo sviluppo della domiciliarità dei Percorsi curativi, a fronte delle attuali soluzioni assistenziali [che
prevedono- soprattuttoper i pazientimenoabbientie/o affettida patologiecronico-degenerative- l'istituzionalizzazionein Strutture
di Cura],non deve essere un'utopia, ma diventare al più presto una realtà, che permette di ottenere un duplice scopo:
.•• ridurre i costi assistenziali e migliorare la qualità di vita dei pz
.•• modificare l'impatto dal punto di vista umano e sociale dell'atto assistenziale, che
spesso si rivela mortificante sia per il paziente sia per l'intero nucleo familiare
Finalità Progettuali
Premesso che è stata già prevista a livello Dipartimentale l'istituzione del Coordinamento dei Direttori delle Centrali
Operative 118 e del Comitato dei Direttori DEA, in due distinti Organismi (vedidecretoDG del 22 marzo2010 n° 3539) ; questo
documento si prefigge come scopo l'Obiettivo di fornire utili indicazioni Operative, per ricondurre le diverse articolazioni
Aziendali, che si trovano a operare nella Rete dell'Emergenza Urgenza Territoriale Calabrese, all'uniformità di
comportamento su tutta la Regione, con l'intento dichiarato di omogeneizzare le attività e le Procedure del S. U. Em 118,
per perseguire gli obiettivi fissati dal Piano di Rientro.
Uno degli obiettivi prioritari del nostro Sistema Sanitario risulta essere il potenziamento delle prestazioni di Medicina
di Assistenza Primaria, evitando il fin troppo frequente improprio ricorso ai servizi Ospedalieri, riportando così sul
territorio la gestione di quei casi che per la loro tipologia non necessitano di ricovero elo prestazioni di PS.
In tale ottica la Medicina di Base, la Continuità Assistenziale e la Specialistica Territoriale e Ospedaliera dovranno
interagire con la Rete dell'Urgenza IEmergenza, al fine di garantire una continuità assistenziale completa che assicuri
l'appropriato trattamento al paziente e nel contempo contribuisca, attraverso percorsi stabiliti, a orientare in maniera
opportuna la domanda.
Il Sistema di Urgenza Emergenza 118, ha il compito di garantire la medicalizzazione rapida del paziente critico, e il
suo altrettanto rapido trasporto in condizioni di sicurezza, nei centri attrezzati per il trattamento della patologia specifica
(centralizzazione). Per raggiungere efficacemente quest'Obiettivo, uno degli strumenti fondamentali è il Servizio di
Soccorso Sanitario con elicottero (Elisoccorso). A tal proposito. il riordino e la riorganizzazione della Rete, non potranno
prescindere dalla prescrizione del Piano di Rientro che prevede la riduzione del numero di basi da quattro a tre.
Per quanto conceme l'organizzazione delle PET, questa deve essere proporzionata e adeguata agli standard
previsti in sede di Conferenza Stato Regioni, e nel rispetto di criteri oggettivi che contemplino le seguenti variabili:
• densità abitativa,
• distanze e percorrenze,
• caratteristiche territoriali,
• flussi viaggianti e turistici, ecc.,
Risulta altresì indispensabile pianificare, entro e non oltre sei mesi dalla decretazione, la separazione delle attività
di urgenza ed emergenza dai Trasporti Ordinari che, devono essere assicurati dai Presidi Ospedalieri come previsto
dalle normative vigenti; la Govemance resterà a carico delle Centrali Operative e dovrà essere disciplinata da precisi
Protocolli Operativi tra SUEm 118 e Direzioni Sanitaria di Presidio.
Dove le condizioni strutturali/organizzative lo consentiranno le postazioni di PET saranno dislocate negli ex Presidi
Ospedalieri o CAPT ed opereranno congiuntamente ai PPI e alle Continuità Assistenziale, differenziando le risposte
all'utenza secondo patologie e codici colore.
Evoluzione- sviluppo dei PPI nel brevel medio periodo: Atteso che nel riordino della Rete Ospedaliera, nelle
strutture riconvertite elo da riconvertire è prevista l'attivazione (transitoriamente) del PPI, in attesa che il Presidio diventi
CAPT I Casa della Salute e risponda cosi alla sua vocazione di Continuità Assistenziale; di seguito ( a frontedei risultati
del monitoraggiodelle attività, nel rispettodei dettamidel DPGR 18 del 2010) si prevede che gradualmente le funzioni e le
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attività assicurate dai PPI, saranno assorbite dalle articolazioni che cominceranno ad operare in forma integrata con i
PPI e cioè le PET, le Postazioni di Continuità Assistenziale e gli studi associati dei Medici di Medicina Generale.
In tal senso, tale evoluzione del Modello Organizzativo - gestionale vuole rappresentare sempre più una migliore
modalità di offerta sanitaria, che culminerà con la futura trasformazione delle PET in PPS.
Ciò premesso, atteso che in atto le prestazioni in regime di emergenza/urgenza sono assicurate seguendo regole
disposte prevalentemente a livello Aziendale ( che tutto ciò genera da parte delle Centrali Operative risposte differenti da
ASP ad ASP); risulterà di fondamentale importanza il contributo dei Tavoli Tecnici dedicati, per la costruzioni di
Procedure e Percorsi univoci e condivisi. Inoltre lo sviluppo delle Reti e i relativi Percorsi Organizzativi, devono
permettere di mettere in atto sinergie di Progetti e di Modelli Gestionali e Funzionali, al cui centro devono restare i
bisogni dei cittadini (con particolare attenzione al Paziente fragile).
Il Percorso Clinico relazionale tra professionisti deve promuovere la realizzazione di Strumenti ( Protocolli, Linee
Guida, Procedure, Percorsi Formativi e Comunicativi) che permetteranno agli attori delle future Reti, di armonizzare i
comportamenti e parlare un linguaggio comune, che aiuti a orientare il paziente dal punto di vista clinico-diagnostico, in
modo efficace ed efficiente e soprattutto con appropriatezza prescrittiva .
In ultima analisi l'Obiettivo dichiarato è quello di dare piena attuazione alla centralità del paziente, promuovendo la
cooperazione, migliorando la qualità e la sicurezza delle cure, rafforzando l'innovazione, la ricerca e la sorveglianza
epidemiologica, l'integrazione dovrà consentire inoltre di accrescere le competenze, condividere le informazioni, le
buone pratiche e l'expertise e ottimizzare l'uso delle risorse.
Inoltre la "realizzazione"topografica dei Bacini di Utenza, costruita attraverso lo "Studio articolato" delle Variabili
Orografiche e delle caratteristiche statistico - epidemiologiche della popolazione (da aggiornare almeno annualmente)
permetterà nel medio- lungo termine di poter disporre della Mappatura dei Bisogni Sanitari di tutto il Territorio. Ciò
faciliterà sia la Pianificazione dell'Offerta dei Servizi che un'equa distribuzione delle risorse; inoltre si potranno meglio
configurare e dimensionare i Distretti Sanitari e gli ambiti territoriali.
Reti Assistenziali per i Percorsi diagnostico - terapeutici
Il potenziamento delle Reti Assistenziali è una rivoluzione culturale e organizzativa che deve coinvolgere e
riguardare tutte le componenti del Sistema, tale da garantire un'equa assistenza su tutto il Territorio Regionale.
In tal senso si è ritenuto di proporre l'introduzione del Modello di Rete Assistenziale "HUB e Spoke" che prevede la
distribuzione e la concentrazione delle Patologie Complesse o che richiede Sistemi di Gestione complessi nei Centri
HUB, tali da garantire al paziente la migliore assistenza possibile e offrirgli le migliori tecnologie disponibili.
Il dialogare / ragionare in Rete tra HUB / SPOKE, rappresenta sicuramente una crescita professionale e culturale,
non solo degli operatori coinvolti, ma anche di tutti gli attori dell'intero Sistema Salute. Nella logica dei criteri che stanno
alla base della realizzazione delle Reti Assistenziali, gli operatori devono essere in continuo collegamento per scambiare
conoscenze e informazioni per meglio guidare il paziente nei vari percorsi diagnostici assistenziali ottimizzando le
prestazioni e il corretto utilizzo dei servizi disponibili.
La costruzione delle reti e la corretta modalità di presa in carico del cittadino e l'individuazione del percorso
assistenziale da realizzare nell'ambito del Sistema Reticolare "Reti di Assistenza per Specialità" allo scopo di garantire la
continuità assistenziale integrata Territorio - Ospedale - Territorio.
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REQUISITI GENERALI E SPECIFICI, ORGANIZZA TIVI E STRUTTURALI,
DEL SISTEMA DI URGENZA I EMERGENZA 118 DELLA REGIONE CALABRIA
Il percorso di riordino, riorganizzazione e reingegnerizzazione del S. U. Em. 118, si pone come ambizioso traguardo,
non solo l'obiettivo di favorire nuove configurazioni organizzative, ma anche di farle funzionare veramente, realizzando
così il cambiamento tanto auspicato.
Questo documento ha la finalità di fornire utili indicazioni Operative alle Aziende, che si trovano a operare nella Rete
dell'Emergenza Urgenza Calabrese, per uniformare su tutto le Attività e le Procedure del S. U. Em 118 al fine di r
raggiungere gli obiettivi fissati dal Piano di Rientro, volendo così superare le difficoltà e le Criticità di Sistema, attribuibili
a problemi di varia natura, che hanno caratterizzato gli ultimi 15 anni di funzionamento del Servizio 118 della Regione
Calabria.
I lavori di riorganizzazione e razionalizzazione degli interventi, vogliono e devono assicurare uniformità di risposta
alla domanda, prevedendo nel contempo, l'integrazione funzionale e gestionale della Continuità Assistenziale nel S. U.
Em 118; il tutto per perseguire un duplice scopo:
1) rispettare i dettami tracciati dal Decreto 18/2010 e richiamati dalle Linee Guida dettate dalla Consulta Stato
Regioni, del 20 aprile 2011;
2) assicurare e ottimizzare la continuità di cura al cittadino in ogni "segmento" della "filiera assistenziale";
mutuando e favorendo così una reale e completa integrazione delle Tre Reti Assistenziali:
1) Urgenza/ Emergenza
2) Ospedaliera
3) Territoriale
Premessa
Uno degli obiettivi prioritari del nostro Sistema Sanitario è il potenziamento delle prestazioni di Medicina di
Assistenza Primaria, evitando il fin troppo frequente improprio ricorso ai servizi Ospedalieri e riportando così sul territorio
la gestione di quei casi che per la loro tipologia non necessitano di ricovero elo prestazioni di PS.
Per perseguire tali Livelli di performance, bisogna saper promuovere l'avvio di Percorsi Virtuosi che consentano
all'Organizzazione del Sistema Salute di garantire:
1.
una concreta "centralità del paziente" nelle attività assistenziali attraverso processi assistenziali e
organizzativi orientati al rispetto e alla specificità della persona (personalizzazione);
2.
una sempre maggiore attenzione alla relazione / comunicazione tra professionisti
3.
semplificazione, trasparenza, accesso alle informazioni; accessibilità, vivibilità e comfort delle strutture
e cittadini / paziente;
L'Obiettivo che ci si deve prefiggere è quello di garantire che l'organizzazione sanitaria definisca le modalità e i
contenuti attraverso i quali praticare una concreta "centralità del paziente" nelle attività assistenziali; oltre all'impegno a
rendere i luoghi di assistenza e i programmi diagnostici e terapeutici orientati quanto più possibile alla persona,
considerata nella sua interezza fisica, sociale e psicologica.
Il concetto di "centralità del paziente" nei Servizi Sanitari è stato più volte affermato in questi anni nella normativa
Nazionale e Regionale, attraverso tale assunto si vuole enfatizzare come i Servizi Sanitari debbano essere progettati ed
erogati in modo da rispondere ai bisogni e alle esigenze del paziente, in modo appropriato e secondo il criterio costoefficacia.
L'emergere di tale concetto è altresì, in sintonia per il superamento del Modello bio-medico a favore del più
complesso Modello bio-psicosociale della malattia, che riconosce l'interazione dei fattori psico-sociali con quelli biochimici come determinanti del benessere dell'individuo e che comporta uno spostamento del focus dell'intervento
assistenziale dalla "malattia" alla "persona" nella sua interezza; nella convinzione che le cure "centrate sul paziente"
possono influenzare l'esito delle cure contribuendo a migliorare le sue condizioni.
Inoltre dando piena attuazione alla centralità del paziente, promuovendo la cooperazione, migliorando la qualità e la
sicurezza delle cure, rafforzando l'innovazione, la ricerca, e la sorveglianza epidemiologica, si creano le condizioni per
mutuare quell'integrazione funzionale che consente di accrescere le competenze, condividere le informazioni, le buone
pratiche e l'expertise e ottimizzare l'uso delle risorse.
In tale ottica la Medicina di Base, la Continuità Assistenziale e la Specialistica Territoriale e Ospedaliera dovranno
interagire con la Rete dell'Urgenza IEmergenza, al fine di garantire una continuità assistenziale completa che assicuri
l'appropriato trattamento al paziente e nel contempo contribuisca, attraverso percorsi stabiliti, a orientare in maniera
opportuna la domanda.
Risulta importante in tal senso, uniformare le Procedure, i Protocolli e le Regole delle cinque Centrali Operative 118;
altrettanto importante è il rinnovamento Tecnologico Informatico delle centrali in modo da consentire di interfacciare in
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tempo reale le comunicazioni tra i vari attori dell'emergenza extra e intra Ospedaliera. Per es. localizzazione mezzi di
soccorso sul territorio, permanenza dei mezzi nei P.S., consegna dei pazienti in P.S., conoscere la situazione dei Posti
Letto e delle gravità dei singoli degenti nei P.S., nelle UU.OO. e soprattutto nell'area critica.
Ciò premesso, se risulta evidente la necessità di pensare e lavorare in maniera innovativa per arrivare
Servizi Sanitari di alta qualità, è altrettanto vero che si debbano sviluppare dei Modelli d'investimento
caratterizzati dall'appropriatezza prescrittiva e delle prestazioni, così da poter garantire certezza attuativa sia
clinica (per garantire il miglior stato di salute) sia di economicità procedurale; anche e soprattutto per
aggredendola, la "Spesa storica", attribuibile anche a Percorsi Assistenziali obsoleti e non più rispondenti a
adeguatamente i bisogni espressi e non della domanda di salute.
a erogare
sostenibili,
di efficacia
convertire,
riscontrare
Riteniamo sia oggi un'opportunità per la Regione Calabria, sperimentare, tra i primi, un approccio sistemico e
metodologicamente innovativo, per la riconversione di Ospedali desueti in nuove Strutture, finalizzate alla gestione delle
patologie a maggior impatto Socio - Sanitario, utilizzando alcuni "settori di specificità", quale limen da cui trarre azioni
proporzionate e consequenziali, così da poter incidere in tutte quelle filiere assistenziali, che generano dispendio e
diseconomia, trasformandole in un percorso ramificato di opportunità visibili e quantizzabili (capaci di modificare la scena
dell'offerta sanitaria), da cui ricavare indicazioni ed esperienza, per nuovi assetti riproponibili in settori differenti, sui quali
si potranno porre le basi per la futura Programmazione Sanitaria Regionale.
La Regione Calabria (con il supporto di AGENAS nella sua opera di affiancamento per la realizzazione dei Piani di Rientro),
cosciente che qualunque razionalizzazione della Rete Ospedaliera e qualunque approccio organizzativo all'attività
Territoriale, non può prescindere dall'implementazione di un'efficace ed efficiente Rete dell'Urgenza/Emergenza
integrata, ha ritenuto opportuno istituire un Gruppo di Lavoro multidisciplinare, costituito da figure professionali esperti di
settore, che operano nel quotidiano nelle diverse Aree d'intervento e che interagiscono per assicurare le prestazioni in
regime di Urgenza/Emergenza. (Vedi Decreto n. 7029 del 16 giugno 2011)
Descrizione
dell'attuale
aspetto Organizzativo
del SUEM 118 Regionale
In applicazione della normativa nazionale e alle determinazioni - Leggi, Decreti, Circolari - Regionali, in Calabria la
componente Urgenza/Emergenza extra Ospedaliera del soccorso, ha raggiunto l'impianto strutturale, costituito da:
5 Centrali Operative (CO) Provinciali, Catanzaro, Cosenza, Crotone, Vibo Valentia, Reggio Calabria;
4 Basi di elisoccorso (Cosenza, Lametia Terme, Cirò Marina e Locri) di cui la base di Lametia operativa in h24;
54 Postazioni di Emergenza Te"itoria/e (PET), dotate di ambulanze medicalizzate con Autista, Infermiere e
Medico (MSA), di cui: 18 PET CS, 14 PET Cl, 4 PET KR, 5 PET We 13 PET RC;
.• 1 auto medica h 12 a CS (MSA);
4 3PET con ambulanza non medicalizzata con Infermiere e personale socco"itore volontario (MSB);
.••• 5 MSBase di cui 4 a CS e 1 a KR e 1 a RC in H12;
.• 25 ambulanze di Presidio di cui 20 a CS, 4 a CZ e 1 a RC;
••• Postazioni occasionali (estive, per manifestazioni, ecc.).
.•
.•
.•
COMPONENTI della RETE
1.
•
•
Centrale Operativa 118, dotata di numero di accesso breve e unico, sulla quale convergono tutte le chiamate di
soccorso, i collegamenti di allarme sanitario, dotata di un sistema informatico, personale dedicato, ecc., il tutto in grado di
coordinare il Sistema di Emergenza Territoriale;
Postazione di Emergenza Territoriale (PET), composto da strutture logistiche, dagli operatori, dai mezzi, che
garantiscono il governo clinico dell'intervento sul territorio nella fase di avvicinamento al Pronto Soccorso di destinazione.
Una Rete di Strutture funzionalmente differenti e in grado di rispondere alle necessità d'intervento in base alle loro
caratteristiche strutturali, organizzative e professionali:
o
o
o
o
Punti di Primo Intervento;
Strutture di Pronto Soccorso, Accettazione, Medicina d'Urgenza inserite nei diversi contesti di Stabilimento Ospedaliero;
Dipartimento di Emergenza Urgenza Accettazione di I livello (DEA Spoke);
Dipartimento di Emergenza Urgenza Accettazione di Il livello (DEA Hub).
Tutta l'organizzazione del S. U. Em. 118 - ricomprendendo il trasporto infermi in Emergenza - Urgenza e in regime
ordinario, il trasporto sangue ed emoderivati, l'attività per espianti trapianti, ecc. - a oggi è di competenza delle Aziende
Sanitarie Provinciali e la Responsabilità è assegnata al Direttore della Centrale Operativa 118.
SIGNIFICATI E CRITERI GENERALI
Il Piano attuativo Regionale per l'Urgenza - Emergenza, vuole configurarsi come lo strumento di programmazione
con il quale, nei limiti delle risorse disponibili e nell'ambito delle disposizioni del Piano di Rientro, il Dipartimento Tutela
della Salute programma le attività da svolgere per il Riordino del Sistema.
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Con questo documento i Direttori delle Centrali Operative 118 e i componenti il Gruppo di Lavoro, intendono fornire i
loro contributi quale strumento utile a favore dei vari interlocutori, chiamati a un impegno progettuale per orientare le
scelte. In tal senso ci si propone di utilizzare i suggerimenti, come guida per il lavoro di progettazione operativa al fine di
dare concretezza agli indirizzi generali.
Breve escursus storico della gestione dell'Emergenza Regionale
Il Sistema 118 nella Regione Calabria è stato istituito nel 1995, secondo decreto ministeriale del 27 marzo 1992. In questi anni il servizio di
urgenza ed emergenza 118 ha svolto, come gli compete, un ruolo centrale nella rete dell'emergenza territoriale e nella gestione del paziente critico,
diventando il tessuto connettivo anche della rete di emergenza ospedaliera.
Nella Regione Calabria pur esistendo Linee Guida Regionali uniche, si possono ancora riscontrare delle differenze comportamentali
nell'implementazione delle norme nei diversi ambiti territoriali provinciali. Pur tuttavia tale organizzazione ha soddisfatto le richieste urgenti, tra
eccellenze e criticità del Sistema, parzialmente addebitabili anche alle criticità e ai limiti della Rete Ospedaliera Regionale.
Attualmente il S. U. Em 118, oltre all'istituzionale compito del soccorso sul territorio, svolge un ruolo importante e basilare nella gestione del
trasporto dei pazienti dagli Ospedali a bassa intensità di cura a quelli a più elevata specializzazione, nel rispetto del modello HUB e SPOKE di
organizzazione Ospedaliera attivo nella nostra Regione; nel contempo provvede anche, qualora richiesto e necessario, ad assicurare il trasporto in
regime ordinario (cosiddetti Taxi Sanitari, consulenze, trasporto sangue ed emoderivati, attività per espiantiltrapianti, ecc.); a tutt'oggi tali
incombenze sono di competenza delle Centrali Operative 118.
Atteso che attualmente per il trattamento delle patologie complesse (Cardiovascolare, Traumatologica, Stroke - Cerebrovascolare, ecc.),
l'organizzazione in Calabria ha fatto emergere alcune criticità, ascrivibili anche alla assenza di un Sistema strutturato e integrato all'interno della
Filiera del Soccorso (assenza di strumenti idonei di tele - medicina, per la trasmissione di dati e immagini), sono allo studio degli accorgimenti sia
di innovazione tecnologica , che di rivisitazione dei Modelli organizzativi e gestionali, che dovranno sviluppare una maggiore integrazione
funzionale tra le diverse 'anime' del Sistema Salute Calabrese.
Cenni e richiami degli ATTI e provvedimenti adottati dalla Regione Calabria quali adempimenti finalizzati al rispetto dei dettami e delle
normative Nazionali in materia di Piano di razionalizzazione e di qualificazione del Servizio Sanitario Regionale
Il Piano di Rientro dal disavanzo della Regione Calabria 'Piano di Razionalizzazione e Riqualificazione del Servizio Sanitario Regionale' è stato
siglato con l'Accordo del 17.12.2009 e prevede una serie di interventi da attivare nell'arco del triennio 2010-2012 finalizzati a ristabilire l'equilibrio
economico-finanziario della Regione. In particolare, per il Sistema Emergenza - Urgenza prevede che una corretta riorganizzazione della rete
dell'emergenza ospedaliera passa attraverso una più razionale presenza della rete territoriale del 118, che garantisce la tempestiva stabilizzazione
dei pazienti critici di quel determinato territorio e la conseguente allocazione alla sede più idonea per il trattamento definitivo, in armonia con una
efficiente ed equilibrata rete per le patologie complesse.
Con il Decreto dirigenziale 23.12.2009, n. 23605 è stato attivato il flusso informativo sull'assistenza sanitaria in emergenza-urgenza per il
monitoraggio delle attività e degli accessi ai Pronto Soccorso in attuazione del Decreto del Ministero della Sanità 17.12.2008 con il quale è stato
emanato il Regolamento recante 'Istituzione del sistema informativo per il monitoraggio delle prestazioni erogate nell'ambito dell'assistenza
sanitaria in emergenza-urgenza'. Con il Decreto del Commissario ad Acta 22.10.2010, n. 18 - è stata approvata la riorganizzazione delle reti
ospedaliera, emergenza-urgenza e territoriale.
Nell'Allegato 2 è stato approvato il riordino della rete dell'emergenza-urgenza con riferimento a principi fondamentali di analisi e progettazione
quali l'individuazione e l'implementazione della rete di emergenza nelle sue integrazioni tra il sistema di emergenza territoriale 118 e la rete
ospedaliera secondo il criterio Hub and Spoke, Pronto Soccorso semplice nell'ospedale generale, Pronto Soccorso di base nell'ospedale di zona
montana, Punti di primo intervento nell'ospedale distrettuale, postazioni ambulanza (postazioni emergenza territoriale) come canovaccio di base su
cui costruire la rete di tutte le patologie, ecc. Il Decreto n. 18 del 2010, all'Allegato 2 evidenzia, inoltre, come la razionalizzazione della rete
dell'emergenza-urgenza debba interessare anche l'ambito della Continuità Assistenziale, iniziando dalla centralizzazione delle chiamate presso le
Centrali Operative 118, con apposito nucleo di valutazione e gestione delle stesse.
In attuazione di quanto programmato con il Decreto n. 18 del 2010, con Decreto dirigenziale 16.06.2011, n. 7029 è stato istituito il Tavolo di
Lavoro permanente sull'emergenza-urgenza presso il Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie.
Con la DGR 05.05.2009, n. 247 è stato approvato il regolamento di compartecipazione della spesa dei cittadini per gli accessi ai Pronto
Soccorso, integrato con il Decreto del Commissario ad Acta 06.05.2011, n. 37.
Per dare attuazione a quanto programmato con il Decreto n. 18 del 2010, con la DGR 17.06.2011, n. 255 avente per oggetto 'Obiettivi PSNApprovazione linee progettuali anno 2011 (Accordo Stato-Regioni 20.04.2011 rep. atti n. 84 /CSR)', è stato approvato, nella linea progettuale Cure
Primarie, il progetto 'Sistema Informativo Unico Regionale -118 Calabria' destinato alla gestione delle emergenze sanitarie del Servizio 118 della
Regione Calabria per il potenziamento delle cure primarie al fine di dare una risposta alle esigenze rilevate nel Decreto n. 18 del 2010
implementando un sistema unico di gestione del servizio emergenza-urgenza 118 adeguato alle esigenze operative.
Nella riorganizzazione della rete regionale dell'emergenza-urgenza, a integrazione della DGR n. 255 del 17.06.2011 e in ottemperanza
all'Accordo Stato-Regioni 27.07.2011 rep. atti n. 135 /CSR., è stato approvato, con DGR 26.09.2011, n. 434 il progetto 'Riorganizzazione della rete
regionale dell'emergenza-urgenza e continuità delle cure: integrazione della Continuità Assistenziale nella Centrale Operativa del 118' al fine di
realizzare e integrare all'interno del Sistema Informativo del servizio 118 delle componenti applicative destinate alla gestione delle attività del
servizio di Continuità Assistenziale della Regione Calabria.
ASPETTI STRUTTURALI E LOGISTICI
Il Modello Ospedaliero Hub e Spoke, impone a tutti gli attori di offrire e ricevere collaborazione e non può
prescindere da una puntuale definizione di un Sistema di comunicazione omogeneo. Gli attuali sistemi tecnologici in
dotazione alle Centrali Operative, sono basati essenzialmente su un Sistema vetusto di telefonia che collega PPI, PET e
Ospedali. Risulta inoltre carente la Rete radio che collega la Centrale Operativa e le postazioni mobili. Il Sistema
tfl)-
Al
~
7)Z/
REINGEGNERIZZAZIONE
S. U. EM 1 18
Informatico, anch'esso vetusto, non assicura l'integrazione con i DEA, non permette il prelievo dei flussi informatici e la
tracciabilità dei mezzi mobili di soccorso in tempo reale. Non c'è omogeneità al momento, nell'utilizzo della Modulistica (
pur disponibile) su tutto il Territorio Regionale.
Il giusto concetto di centralizzazione del paziente critico, se per un verso ha apportato concreti benefici nel
tempestivo trattamento terapeutico (come nei pazienti neurochirurgici), dall'altro ha determinato un congestionamento
dei centri HUB, per l'accesso improprio di pazienti a bassa criticità. Un'efficiente sistema di trasmissione dati e immagini
porrebbe almeno parzialmente rimedio a tale criticità; tale soluzione tecnologica nella disponibilità delle ambulanze del
Sistema 118, rendendo possibile la consultazione tempestiva dello Specialista, permetterebbe la corretta gestione
·centralizzata" dei pazienti (vedi ad esempio paziente con infarto STEMI) e il trattamento terapeutico già dal luogo
dell'evento.
Proposte e soluzioni sostenibili nel breve periodo
Per far fronte a tali disagi, e con l'obiettivo di individuare delle proposte organizzative innovative, è stato istituito a
cura del Dipartimento Salute un Tavolo Tecnico Multidisciplinare ( coinvolgendo Rianimatori, Cardiologi, Neurologi,
Neurochirurghi, Ginecologi, Neonatologi, Pediatri, Nefrologi, Internisti, Specialisti dell'Area dei Servizi, ecc.), con il
compito di elaborare delle proposte sostenibili e condivise, per una riorganizzazione ottimale, efficiente ed efficace della
Rete dell'Urgenza / Emergenza; nella convinzione e consapevolezza che sia necessaria una organica integrazione fra
S. U. Em 118, DEA di 1 e 2 Livello, Reti Specialistiche e i Distretti Territoriali con la definizione di precise "regole"
mirate a normare rapporti, ruoli e competenze.
Risulta altresì di fondamentale importanza, definire relazioni con tutti gli Enti e Istituzioni non sanitari, come ad
esempio i VV. FF., le Forze dell'Ordine, la Protezione Civile e il Soccorso Alpino, con i quali si deve interagire e
collaborare nella gestione complessiva del soccorso nelle grandi e piccole emergenze, con la regia e il Coordinamento
delle Prefetture. Occorre inoltre ridefinire e rivalutare il ruolo e il prezioso contributo del Volontariato Sociale a
integrazione delle funzioni del Sistema 118, favorendo e contribuendo così a fornire una più completa risposta sanitaria
sostenibile ai cittadini Calabresi.
Il riordino della Rete Ospedaliera, e la riconversione di molti piccoli Presidi Ospedalieri, prevede l'istituzione (al posto
di alcuni Pronto Soccorso) di Punti di Primo Intervento, per i quali sono necessari ambienti e dotazioni tecnologiche
atte al trattamento delle urgenze minori e alla stabilizzazione del paziente critico, al fine di consentirne il trasporto in
sicurezza al Presidio Ospedaliero appropriato. Da questo riordino è facile intuire la probabilità (in una prima fase) di un
incremento del numero di trasferimenti secondari di pazienti da Strutture a bassa intensità di cura, verso gli Ospedali
HUB e Spoke ad alta intensità di cura.
Tale riorganizzazione dovrà attenzionare inoltre le Urgenze Psichiatriche, alla luce anche delle difficoltà/criticità
dell'attuale offerta di ospedalizzazione, che spesso comporta il trasferimento del paziente (a cura del S. U. Em 118) in
Strutture anche al di fuori della Regione Calabria.
Il Piano di Riordino della Rete Urgenza / Emergenza Regionale, prevede tra l'altro la Riorganizzazione e la
Reingegnerizzazione del Sistema di Continuità Assistenziale, in quanto l'attuale Modello, nonostante il numero di
postazioni, non soddisfa appieno le esigenze della popolazione assistita.
Infine, particolare attenzione è riservata alla Formazione di tutto il personale e all'aggiornamento delle
Tecnologie e del Modello Organizzativo, che dovrà tendere a favorire e mutuare i tre obiettivi così declinati:
0
.:.
.:.
0
acquisizione di nuove conoscenze tecnico-professionali,
rivisitazione dei Processi Organizzativi - gestionali,
e Reingegnerizzazione dei Sistemi gestionali.
Ciò premesso, la Regione Calabria all'interno dei propri Sistemi di Governance dell'Offerta Sanitaria, vuole
promuovere dei Processi di Monitoraggio, Controllo e Verifica delle performance, attraverso lo sviluppo di Strumenti che
permettano di :
.:.
aggiornamento
1) Definire dei Processi Assistenziali e Organizzativi orientati ad accogliere le differenti esigenze degli utenti relative all'età, al
genere e a particolari condizioni di salute e di fragilità fisica e psicologica, tenendo conto delle specificità religiose, etniche e
linguistiche dei cittadini, avendo cura nel contempo di mutuare e favorire i percorsi assistenziali;
2) Misurare la Qualità della relazione tra professionisti sanitari, pazienti e loro familiari;
3) Assicurare l'accesso agevolato alle prestazioni assistenziali, semplificando gli adempimenti amministrativi e assicurando
un'informazione tempestiva e trasparente;
4) Fornire luoghi di cura "a misura d'uomo·, ovvero luoghi accessibili e confortevoli.
8
REINGEGNERIZZAZIONE
INNOVAZIONE ORGANIZZATIVA
S. U. EM 1 18
NEL MEDIO PERIODO:
Studio di fattibilità per la realizzazione di un'Area integrata per l'Urgenza I Emergenza
Salute (DPGR nella qualità di Commissario ad Acta, n° 34 del 06/05/2011 e n° 106 del 20/10/2011.)
nei CAPT/Case
della
L'Obiettivo che ci si propone con lo Studio di fattibilità, è quello di verificare le condizioni logistiche I organizzative I
gestionali e funzionali per far coesistere all'interno dei CAPT le diverse "anime" operanti nella Rete Urgenza /
Emergenza Territoriale ( PPI, PET e Continuità Assistenziale ).
Studio di fattibilità Area Integrata/ Urgenza Emergenza nei CAPT
Premesso che l'Accordo Stato Regioni del 20 aprile 2011 ( rep. atti n. 84/CSR), sancisce tra l'altro che:
.:.
E' Opinione condivisa che soltanto attraverso il coinvolgimento e l'integrazione di tutti i servizi sanitari territoriali e
Ospedalieri, cosi come fra i diversi Enti, si possa instaurare una concreta continuità assistenziale che accompagni il cittadino e
la famiglia in ogni momento della ·catena di cura".
•:. E' pertanto, prioritario realizzare interventi di razionalizzazione della rete dell'Emergenza Urgenza integrandola con
quella di assistenza territoriale al fine di superare la frammentarietà degli interventi, produrre una più elevata qualità
assistenziale ed anche per liberare importanti risorse da impiegare per il potenziamento del sistema a livello territoriale .
•:. E' sentita, quindi, come improcrastinabile l'esigenza di mettere a punto le azioni necessarie a riqualificare il Sistema
dell'assistenza sanitaria territoriale mediante l'adozione di Modelli Organizzativi che, nel rispetto dei diversi contesti regionali,
presentino caratteristiche di integrazione al fine di ampliare l'orizzonte dell'assistenza sanitaria.
Atteso che, nell'ALLEGATO A del su citato accordo si richiamano i dettami per assicurare la "Continuità delle cure in un
Sistema Integrato; Modelli organizzativi 118 e C. A., nel merito si propone di prevedere con gradualità e tempistica
diversificata l'awio e la realizzazione di:
.:.
MODELLO A: prevede l'integrazione dei medici di CA in un'area dedicata nell'ambito della Centrale Operativa provinciale
di riferimento, con ampliamento dell'orario di attività nelle ore diurne;
.:.
MODELLO B: prevede l'integrazione funzionale, dove esistono le Centrali di Ascolto autonome, tra la Centrale Operativa
118 di riferimento e la Centrale di Ascolto, utilizzando tecnologie compatibili e protocolli operativi concordati e condivisi,
con ampliamento dell'orario di attività nelle ore diurne;
.:.
MODELLO C: prevede l'istituzione di un cali center di secondo livello con attività di filtro delle chiamate
Nell'ambito delle ipotesi enunciate, in primis la Regione Calabria dotata (attualmente) di 5 Centrali operative su base
provinciale sperimenterà il modello A con verifica dei risultati nel primo semestre di attività integrata C.O. 118 e C.A.
Con tale sperimentazione organizzativa - gestionale si vogliono promuovere a Livello Territoriale le condizioni
favorenti l'integrazione funzionale tra le diverse articolazioni della Rete dell'Urgenza / Emergenza, realizzando così le
premesse per consentire ai diversi attori del Sistema Salute di comunicare e interagire tra di loro, onde pervenire nel
breve di colmare quella "Zona grigia" che si frappone tra Ospedali e Territorio.
In tale contesto potrebbero trovare ·spazio logistico" le Strutture di assistenza intermedia che si integrerebbero con
l'offerta Sanitaria dei CAPT ( nel rispetto di quanto previsto dai dettami del Decreto 18/2010), completando così la filiera
assistenziale che consentirebbe le dimissioni protette dei soggetti fragili e dei grandi anziani, e promuovendo nel
contempo una più appropriata ricerca di Modelli assistenziali sul Territorio per quei Pazienti che necessitano di
assistenza in Strutture a media intensità di cure.
(
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9
REINGEGNERIZZAZIONE
S. U. EM 1 18
Capitolo 1 •CENTRALI OPERATIVE
Il Responsabile di Centrale Operativa coordina e gestisce l'organizzazione complessiva e gli aspetti funzionali del
Sistema 118, le risorse umane e tecnologiche a essa afferente. Di fatto afferiscono al Sistema 118 una notevole quantità
di Risorse Umane ( Medici, Infermieri, Autisti, Volontari soccorritori, Amministrativi)
un elevato numero di mezzi,
attrezzature e tecnologie; inoltre la CO mantiene continui e costanti rapporti con altri Enti ( Prefettura, Protezione
Civile, Carabinieri, Polizia di Stato, Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino ecc.), nel contempo è deputata alla gestione delle
Maxiemergenze (calamità naturali, incidenti maggiori).
Il rispetto delle procedure dei protocolli e la formazione, in
ambito Regionale, è garantito dal Coordinamento dei Direttori di Centrale quale organismo indipendente rispetto al
Comitato dei Direttori dei DEA.
I Responsabili delle Centrali si fanno parte diligente per le rilevazione e il costante aggiomamento del documento dei
rischi, collaborando e interagendo con il Responsabile SPPR Aziendale, inoltre assicurano Piani di emergenza per Siti e
Strutture particolari, grandi Eventi, gruppo Operativo di sicurezza negli stadi, Emergenza neve, Piani di esodo estivo
ecc.).
Per gli aspetti organizzativi e amministrativi del Sistema, i Responsabili delle Centrali Operative sono stati negli anni
referenti diretti degli organi assessorili competenti in materia di emergenza territoriale; la Centrale Operativa, in quanto
gestore di risorse umane, tecnologiche e per peculiarità di funzioni svolte, risulta essere una Struttura Organizzativa di
elevata complessità.
Sulla scorta delle evidenze sopra richiamate, l'incarico di Responsabile della Centrale Operativa SUEM 118, non può
che essere conferito a un professionista che abbia già maturato pregevole e continuativa esperienza nell'ambito
dell'Emergenza Urgenza 118, anche e soprattutto per assicurare continuità operativa e gestionale in un particolare
momento di riorganizzazione e integrazione di servizi e risorse.
Procedure Organizzative
Ogni Centrale Operativa deve mappare il suo Territorio, conoscere le peculiarità della popolazione, saper definire i
Standard ambientali di riferimento, onde poter assicurare un ottimale utilizzo dei mezzi di soccorso, e conoscere i tempi
necessari per il trasporto dei pazienti.
In particolare, poiché le tipologie di tali mezzi costituiscono un mix che si differenzia nei singoli territori, al fine di
stabilire tipologie e modalità dei mezzi impiegati, devono essere definiti:
2. Procedure di attivazione
per l'invio dei mezzi in funzione della criticità stimata
(Codici Rossi, Giallo, Verde, Bianco);
3. Sistema di indicatori
e di standard articolato
su :
• Tempo di arrivo sul posto del primo mezzo di soccorso;
• Tempo di ospedalizzazione.
Devono inoltre essere considerati quali elementi di pianificazione:
A) i Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (POTA}regionali strutturati;
B) i tempi di riferimento per le patologie complesse quali il Politrauma, la Sindrome Coronaria Acuta, Arresto
Cardiocircolatorio
C) le funzioni
(Defibrillazione Precoce), lo Stroke.
e le attività assicurate dai PPI , gradualmente
saranno assorbite dalle articolazioni che cominceranno a
operare in forma integrata con i PPI e cioè le PET, le Postazioni di Continuità Assistenziale e gli studi associati dei
Medici di Medicina Generale. In tal senso, tale evoluzione del Modello Organizzativo - gestionale vuole rappresentare
sempre più una migliore modalità di offerta sanitaria, che culminerà con la futura trasformazione delle PET in PPS.
Figure professionali
delle Centrali operative:
1. Un Direttore Responsabile di Centrale;
2. 8 Medici dipendenti assegnati alla Centrale Operativa;
3. 24 Infermieri Professionali per le Centrali Operative di Catanzaro, Cosenza e Reggio, 18 per quelle di Vibo e Crotone per la
gestione operativa delle attività del servizio;
4. 2 Coordinatori Infermieristici , uno per la centrale operativa e uno per le postazioni di Emergenza Territoriale (per le Centrali
di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria), mentre può essere sufficiente un solo Coordinatore per le Centrali di Crotone e Vibo
Valentia;
5. 2 Amministrativi, che assolvano compiti e funzioni di segreteria per le Centrali di Catanzaro, Cosenza e Reggio C., e almeno
un amministrativo per le Centrali Operative di Crotone e Vibo;
6. 1 Operatore Esperto Informatico per la complessa gestione e manutenzione della rete;
7. 1 Coordinatore Tecnico Autista (turnista) per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi su base provinciale.
10
REINGEGNERIZZAZIONE
S. U. EM 1 18
Si rileva la necessità che le Risorse Umane delle Centrali Operative 118, siano sempre a regime per ogni profilo
professionale, che lo stesso risulti stabilmente assegnato; evitando il ricorso agli incarichi temporanei, motivo di
dispersione di professionalità con specifica formazione. Inoltre risulta di vitale importanza assegnare il personale per
ogni profilo professionale, nel rispetto delle documentate esigenze, e così come previsto dalle normative Nazionali e
Regionali.
Attuale organico e Profili Professionali assegnati per singola Centrale Operativa e P. E. T. (vedi Tab. n.1)
Requisiti strutturali minimi Centrale Operativa 118 : Ambienti o Spazi
•
•
•
•
•
•
Area operativa tale da garantire la non interferenza fra i tavoli operativi;
Area dedicata al coordinamento per le maxi emergenze stabilmente attrezzata con tavoli di lavoro
rapidamente trasformabili in tavoli operativi;
Locale tecnologico per attrezzature telefoniche, informatiche e radio in luoghi protetti.
Area per formazione del personale (corsi aggiornamento etc ..) con tecnologia adeguata.
Area dirigenziale e relazionale.
Area dei Servizi idoneamente attrezzata per soddisfare le esigenze del personale assegnato.
Requisiti tecnologici
Sistema telefonico
Il Sistema telefonico deve essere stabilmente interconnesso e compatibile con la "Rete telefonica Regionale", deve
consentire collegamenti diretti con le altre Centrali Operative, le varie PET e le Basi di Elisoccorso, con gli Ospedali e le
Strutture Territoriali sedi di :
•
•
•
•
•
•
Punti di Primo Intervento - Continuità Assistenziale Estiva
Servizi di Pronto Soccorso - Accettazione· Medicina d'Urgenza,
Dipartimento di Emergenza Urgenza Accettazione di I Livello (DEA Spoke),
Dipartimento di Emergenza Urgenza Accettazione di Il Livello (DEA Hub),
I numeri di Pronto Intervento 115, 112, 113,
Prefettura e Centrali Operative Protezione Civile.
Il Sistema e la Rete devono garantire la visualizzazione del numero di telefono chiamante e la registrazione di tutte le
chiamate radio e telefoniche connesse all'attività di servizio. Inoltre le Centrali telefoniche viciniori devono essere
collegate tra loro con funzioni di backup reciproco. I Direttori Generali delle Aziende devono condividere preliminarmente
un Sistema telefonico unico Regionale.
Sistema delle Radio· frequenze
Copertura minima necessaria: 85 % del territorio delle zone altimetriche rientranti nelle Comunità montane ed il 95%
del territorio delle zone altimetriche non rientranti nelle comunità montane.
Sistema Informatico
Ogni chiamata deve essere inserita sul Sistema Informatico in tempo reale. I dati di chiamata devono essere
automaticamente interfacciati con i dati territoriali (toponomastica) e la disponibilità dei mezzi. Tutti i Sistemi Informativi
in dotazione alle C.O. devono essere allineati allo stesso orario.
Il Sistema informatico effettuando rapidamente il report dei casi trattati deve essere in grado di :
.:.
.:.
.:.
.:.
.:.
.:.
.:.
.:.
Registrare le richieste di soccorso;
Identificare con certezza il luogo in cui si è verificato l'evento (Comune, Località, Via e numero civico) verificando
l'esattezza dei dati immessi (con possibilità di geo-localizzazione cartografica);
Proporre la criticità dell'evento (verde, giallo, rosso) sulla base delle informazioni raccolte;
Registrare in modo univoco i tempi dell'intervento con interfaccia ai sistemi di geo-localizzazione del mezzo di
soccorso;
Interagire direttamente con i sottosistemi radio e telefonico al fine di dare continuità al flusso informativo,
mantenendone la congruità ed impedendo la dispersione o l'errata trasmissione di informazioni necessarie;
Le PET e i PPI devono essere dotati di client periferici per l'interconnessione del sistema informatico in modo che
online si possa inviare la chiamata su scheda predefinita con i relativi dati e poi ricevere la scheda completata con i
relativi dati anagrafici e clinici dei soccorsi, trattati elo trasportati;
Interagire con i sistemi regionali di acquisizione dei flussi informativi in tempo reale (G, EMUR, ecc.);
Data base aggiornato: mezzi, le attrezzature, gli elettromedicali, i farmaci e quant'altro necessario alle attività del
servizio;
.:. SistemaInformaticoper la gestionedei postilelto di areacritica;
.:.
Cablaggio strutturato in tutta l'area di centrale.
REINGEGNERIZZAZIONE
S. U. EM 1 18
Onde mutuare e supportare le difficoltà attuali, il Dipartimento Tutela della Salute ha disposto e impartito opportune
indicazioni ai Direttori Generali Aziendali, affinché provvedano all'aggiornamento del Sistema Telefonico, nelle more del
Nuovo contratto Telecom; per il Sistema Informatico, è già stato chiesto l'utilizzo in uso gratuito del Programma di
gestione, in dotazione alla Regione Piemonte (non avendo ricevuto riscontro favorevole, quanto richiesto con DPGR
361/2011 alla Sicilia), che potendosi interfacciare con il Sistema satellitare, potrà assicurare tra l'altro anche la geo localizzazione dei mezzi di soccorso.
Fattori di sviluppo
Risulta di fondamentale importanza dare "stabilità" e certezze nell'assicurare Risorse Umane e Professionali,
ricorrendo ove fosse necessario, ad avvisi interni di mobilità e/o promuovendo un migliore utilizzo delle professionalità
della Continuità Assistenziale che nel breve/medio periodo dovranno operare in forma integrata nella Rete
Urgenza/emergenza.
Per quanto concerne l'Innovazione Tecnologica, questa dovrà svilupparsi in forma integrata e adeguata per
assicurare standard più elevati di quelli attuali, in tal senso si sta procedendo attraverso l'acquisizione di :
~ Sistemi telefonici integrati e dedicati per mutuare e favorire le comunicazioni con le PET,PPI C.A. PS,
Rianimazioni, UTlC, Direzione Sanitaria, Prefettura.
Sistema di radiocomunicazione con i mezzi di soccorso.
Telefonia mobile con GPRS integrato (tipo palmare) e Sistemi cartografici per l'individuazione
target e relativo invio coordinate per l'Elisoccorso.
~ Sistema Informatico integrato DEA, PS, 118, prelievo e gestione dei flussi di dati.
~ Sistema di registrazione.
~
~
Risulta altresì indispensabile
del
poter disporre di :
~
Sistemi tecnologici per la gestione di patologie specifiche come trasferimento ECG, consultazione
cardiologica e terapia extraospedaliera.
~ Una sala attrezzata e dedicata alla gestione di maxiemergenze o di grandi eventi.
~ Postazioni telefoniche e spazi idonei ad allocare presso le Centrali Operative i Medici di Continuità
Assistenziale.
Ulteriori Acquisizione
di Servizi e Strumenti Operativi
Le Strutture di Soccorso e/o Trasporto pazienti in emergenza-urgenza e in condizioni di gestione ordinaria, devono
applicare Metodologie e Procedure documentate, che attestino i Livelli di Sicurezza ed efficienza dei mezzi e delle
strumentazioni utilizzate; nonché assicurare lo Standard Formativo e Operativo del personale impiegato.
E' in fase avanzata lo sviluppo di una cartella di soccorso unica per le 5 Centrali Operative. È altresì
necessario creare un Centro di Costo Unico su base Aziendale, per il S. U. Em 118, sarebbe auspicabile altresì poter
assicurare la centralizzazione della Governance, per gli approvvigionamenti di Strumenti, Presidi, Farmaci e Materiali
necessari al buon funzionamento di : Centrali Operative, PET, PPI e postazioni di Continuità Assistenziale.
A tal fine nel breve - medio periodo saranno individuate dal Dipartimento Tutela della salute le Aziende Capofila,
onde poter mutuare e contribuire a favorire i Processi di armonizzazione nelle scelte delle strategie Aziendali, e
facilitare nel contempo l'attivazione delle Procedure di acquisto per assicurare la bisogna in tema di Telefonia,
l'Innovazione Tecnologica, l'acquisizione di Beni e Servizi (quali mezzi, apparecchiature elettromedicali e informatiche,
farmaci, presidi sanitari, ecc) onde fornire in tempi certi l'acquisizione e/o l'integrazione degli Strumenti operativi
indispensabili per sviluppare adeguatamente tutti i segmenti del Sistema. A tal fine è già stata inoltrata richiesta di riuso
del Sistema di gestione informatica del SUEm 118 e allo stato siamo in attesa di riscontro.
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12
REINGEGNERIZZAZIONE
S. U. EM 1 18
Capitolo 2 •ELISOCCORSO
Il Sistema di Urgenza Emergenza 118, ha il compito di garantire la medicalizzazione rapida del paziente critico, e il
suo altrettanto rapido trasporto in condizioni di sicurezza, nei centri attrezzati per il trattamento della patologia specifica
(centralizzazione). Per raggiungere efficacemente questo Obiettivo, uno degli strumenti fondamentali è il Servizio di
Soccorso Sanitario con elicottero (Elisoccorso).
La scelta di utilizzare l'Elisoccorso interviene quando l'intervento con il mezzo aereo, risulta essere il più idoneo
come risposta a uno specifico codice di valutazione. La disponibilità di un elicottero di soccorso, permette di trasportare
un'Equipe altamente specializzata in luoghi distanti, nei quali i mezzi medicalizzati impiegherebbero molto tempo, e
permette nel contempo di ricoverare il paziente critico nell'ospedale idoneo con minore disagio per il paziente.
La Regione Calabria si è dotata di un Servizio di Elisoccorso costituito da tre basi in Servizio diurno (H/J), e una in
Servizio diurno / notturno (H/24). Le prime tre basi sono localizzate a Cosenza, Cirò e Locri; la quarta è localizzata
all'interno dell'Aeroporto di Lamezia Terme. La dislocazione delle quattro basi segue criteri geografici che assicurano
una omogenea copertura del territorio, garantendo così livelli uniformi di assistenza ai cittadini. Il riordino e la
riorganizzazione della Rete Emergenza/Urgenza non potranno comunque prescindere dalla prescrizione del
Piano di Rientro (nel rispetto dei dettami dell'art. 22 , comma 4, del D. L. n. 78 del 1° Luglio 2009, con modificazioni della Legge
n.102 del 3 Agosto 2009), che prevede la riduzione del numero di basi da quattro a tre ( /I Piano di Rientro è stato
approvato con D.G. R. n. 845 del 16/1212009, sottoscritto tra il Ministero dell'Economia e delle Finanze, il Ministero della Salute e il
Presidente della Regione Calabria il 1711212009, successivamente
integrata dalla D.GR. n. 97 del 1210212010 )
La programmazione e la pianificazione del Servizio di Elisoccorso risultano ad oggi, di competenza del Dipartimento
Tutela della Salute e Politiche Sanitarie; la gestione amministrativa è di pertinenza delle ASP nel cui territorio ricadono le
basi. Alla Centrale Operativa di Catanzaro ( attuale Azienda Capofila ), è attribuita la funzione di Coordinamento
regionale delle basi elisoccorso e delle relative eliambulanze.
Il Direttore della C. O. dell'Azienda, individuata come capofila, deve elaborare e condividere con i Direttori delle altre
Centrali Operative, il nuovo Protocollo Organizzativo - Operativo - Gestionale e Clinico dell'attività del Servizio di
Elisoccorso, nonché definire degli Strumenti oggettivi per il Monitoraggio delle prestazioni e la Valutazione di
appropriatezza quali - quantitativa.
L'organizzazione generale del Servizio, l'elaborazione dei turni del personale sanitario e la loro periodica
rendicontazione, sono demandate al Direttore della C.O. con la maggiore anzianità di servizio maturata nell'ambito
dell'Elisoccorso Regionale.
FATIORI DI SVILUPPO
Sono stati individuati alcuni interventi mirati ad aumentare efficienza ed efficacia del servizio:
.•
costante monitoraggio dell'appropriatezza delle prestazioni erogate;
.•
revisione critica dell'attività sanitaria
e aeronautica di Elisoccorso attraverso periodici audit interni;
.•
implementazione di un Sistema di radiocomunicazione
integrato con le Strutture del Sistema Urgenza
Emergenza;
.• realizzazione di Elisuperfici certificate HI24 all'interno dei centri Hub;
.• analisi delle elisuperfici esistenti sul Territorio e implementazione di una Rete di Elisuperfici Ospedaliere
certificate, alcune delle quali abilitate anche alle operazioni notturne;
••• definizione di criteri razionali per l'individuazione dei centri Spoke, degli Ospedali Generali e di Zona Montana
nel cui contesto allocare elisuperfici certificate;
.•
.•
definizione di criteri razionali per l'individuazione della tipologia operativa delle elisuperfici (HIJ - H124) in
relazione alle esigenze del territorio
elaborazione di raccomandazioni per la progettazione e la realizzazione delle Elisuperfici, a supporto dei Servizi
Tecnici delle singole Aziende Sanitarie e Ospedaliere
Nell'ambito della pianificazione Regionale, il Progetto per l'implementazione di una Rete di Elisuperfici Ospedaliere
certificate fa assumere, al Servizio di Elisoccorso, una valenza strategica di rilevanza assoluta, in considerazione,
soprattutto, della necessità di riconfigurare la Rete Ospedaliera Calabrese.
Il ruolo del Servizio di Elisoccorso Regionale, supportato dalla presenza di un adeguato numero di Elisuperfici, risulta
quindi determinante, per offrire e garantire su tutto il territorio Calabrese, e in particolare laddove siano previste la
chiusura o la riconversione di Presidi Ospedalieri, livelli uniformi di assistenza per l'emergenza/urgenza.
È stata prevista nell'Allegato tecnico al Capitolato di oneri dell'Appalto per l'affidamento del Servizio di Soccorso
Sanitario con elicotteri per la Regione Calabria, la presenza delle seguenti Elisuperfici H/24 :
1~
/$
/-0)
/
REINGEGNERIZZAZIONE
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
S. U. EM 1 18
HUB - Az. Osp. Pugliese Ciaccio - CATANZARO
HUB - Policlinico Universitario- CATANZARO
HUB - Az. Osp. Bianchi-Melacrino-Morelli - Reggio Calabria
HUB - Az. Osp. Annunziata - COSENZA
SPOKE - P.O. San Giovanni di Dio - CROTONE
SPOKE - P.O. Jazzolino - Vibo Valentia
SPOKE - P.O. Ferrantazzo - Lametia Terme (CZ)
SPOKE - P.O. di Rossano (CS)
SPOKE - P.O. di Castrovillari (CS)
SPOKE - P.O. di Cetraro (CS)
SPOKE - P.O. di Polistena (RC)
Tale elenco, da considerarsi indicativo e non esaustivo, potrà / dovrà essere integrato dalla realizzazione di ulteriori
Elisuperfici in funzione delle variabili (viabilità e tempi di percorrenza, distanza da strutture sanitarie, densità abitativa,
orografia, dati statistici relativi al pregresso utilizzo dell'eliambulanza ecc.), che saranno tenute in debita considerazione
per la Programmazione e lo sviluppo del Servizio di Elisoccorso della Regione Calabria.
La diversa destinazione d'uso degli Stabilimenti Ospedalieri, la trasformazione dei loro Servizi di Pronto Soccorso in
P.P.I. , potrà / dovrà prevedere se necessaria l'eventuale progettazione e costruzione di Elisuperfici certificate, per
consentire il rapido trasferimento protetto del paziente critico verso la Struttura Ospedaliera più adeguata.
Richiami contrattuali
I declaratoria
Servizi:
Sviluppo Sistemi di Verifica e Controlli appropriatezza
Il Servizio di Elisoccorso viene attivato in Calabria nel 1998 con l'apertura della base diurna (H/J) di Cosenza, alla
quale seguono nel 2000 quelle di Lamezia Terme e nel 2001 di Locri. La Regione successivamente, attraverso una
nuova Gara d'appalto, ha ampliato l'offerta sanitaria rivolta ai propri cittadini con l'apertura della base di Cirò e la
trasformazione di quella di Lamezia da H/J a H/24.
Il personale sanitario è stato selezionato attraverso un bando, per soli titoli, rivolto a professionisti già operanti e
strutturati nell'ambito del Sistema Sanitario Regionale. I medici, preferibilmente Anestesisti Rianimatori e gli infermieri,
già operanti in area critica, sono stati scelti in funzione di documentate expertise e know how nell'ambito
dell'emergenza/urgenza ospedaliera e territoriale (caratteristiche queste che saranno poi riprese in Conferenza StatoRegioni il 22 marzo 2005). Costituiscono un pool che è stato addestrato ed è periodicamente sottoposto a re-training
formativi specifici, aeronautici e clinici.
È necessario, nel breve periodo, provvedere all'integrazione delle basi elisoccorso con le Centrali Operative;
da queste ultime dipenderanno gerarchicamente·
quali loro articolazioni· per la gestione. L'attuale Modello
Organizzativo dovrà inoltre essere implementato attraverso la realizzazione di una Struttura funzionale con
compiti di Coordinamento
delle tre basi di Elisoccorso;
questo per sfruttare in maniera ottima le, anche
attraverso il Coordinamento dei Direttori delle Centrali Operative 118 (da istituire con apposito Atto Deliberativo) le
peculiarità del Servizio di Elisoccorso.
Atteso che è stato sottoscritto con il Raggruppamento Temporaneo d'Impresa (RTI) vincitore della Gara di appalto,
un Contratto della durata di sei anni, periodo durante il quale sarà necessario monitorare l'attività del Servizio in termini
di efficienza, efficacia e appropriatezza delle prestazioni. Fondamentale risulterà l'implementazione di strumenti di
verifica e di controllo dei dati trasmessi attraverso il Sistema Informatico.
Il Contratto di cui sopra (a firma del Dirigente Vicario Dr Antonino Bonura) - tra il Dipartimento Tutela della Salute e la
Società Elitaliana S.pA in raggruppamento temporaneo d'imprese con Inaer Helicopter ed Elilombarda - è stato
stipulato in data 28 luglio 2009 (registrato il 29 Luglio 2009 al n° 826, serie 3 ) .
Con Decreto n. 14307 del 27 / 7 / 2009 si è provveduto all'aggiudicazione
Sanitario con elicotteri della Regione Calabria.
definitiva del Servizio di Soccorso
Si vogliono di seguito richiamare alcuni criteri contenuti nel dettato Contrattuale , specificatamente
obbligazioni previste
1.
riguardo alle
a carico dell'Ente Appaltante, art. 3 "La gestione operatività del servizio di elisoccorso è affidata alla Centrale di
Coordinamento Regionale .... ." omissis.
" L'organizzazione delle attività aeronautiche e di supporto, a terra ed in volo, è di esclusiva responsabilità della DA nel
rispetto degli obblighi contrattuali assunti...•
1~
REINGEGNERIZZAZIONE
2.
S. U. EM 1 18
a carico della D A , art. 2 " La DA è tenuta a fornire elicotteri, capacità organizzativa, forza lavoro, attrezzature, materiali
e supporti logistici nel rispetto degli Standard industriali riconosciuti, delle Normative internazionali, delle Leggi e dei
Regolamenti Nazionali e regionali .. "."
risulta parte integrante del Contratto l'allegato Capitolato d'oneri che detta le caratteristiche degli Elicotteri, dei
Servizi, dell'organizzazionegenerale e precisa che il personale sanitario del Servizio è fornito dall'Ente Regione.
In tal senso, in ossequio a quanto previsto dall'art.12 del Capitolato d'oneri, è stata istituita con Decreto Dirigenziale
n. 10257 del 13/ 7 / 2010, una Commissione Tecnica di Monitoraggio- Servizio di Soccorso Sanitario con Elicotteri, il
cui Coordinamento è stato affidato al Responsabile Regionale del Servizio di Elisoccorso; l'attività di Monitoraggio e
Sorveglianzasulla corretta esecuzionedel contratto si esplica in termini di :
a) buon andamento delle attività operative
b) corrispondenza quantitativa e qualitativa delle prestazioni
c) rispetto dei tempi
d) verifica del puntuale adempimento delle prestazioni oggetto del contratto in contraddittorio con la D. A.
Per espletare i compiti come sopra attribuiti, la Commissione potrà effettuare visite periodiche programmate,
nonché sopralluoghi anche senza preavviso.
I Servizi offerti e garantiti da Contratto, riportati nel Capitolato (art. 10 - Ambito di svolgimento del Servizio) risultano essere:
.:.
.:.
.:.
.:.
.:.
.:.
.:.
.:.
.:.
.:.
.:.
soccorso sanitario extraospedaliero a seguito di incidenti del traffico, infortuni sul lavoro,
o comunque a seguito
di situazioni o patologie che mettano a rischio la sopravvivenza di una singola persona o di una collettività
interventi di tipo primario, ovvero trasferimenti del paziente dal luogo in cui si è verificato l'evento acuto al Presidio
Ospedaliero più idoneo
trasporto di tipo secondario, ovvero trasferimento di pazienti critici da Ospedale a Ospedale, anche finalizzato all'espianto o
impianto di organi
trasporto di neonati a rischio posti anche in incubatrice
trasporto di sangue, plasma e loro derivati, antidoti e farmaci rari
trasporto urgente di equipe e materiale ai fini di prelievo o trapianto di organi o tessuti
soccorso sanitario sui territori di entrambi i litorali della Regione Calabria
soccorso sanitario, condizioni meteo permettenti, sulla dorsale appenninica della Regione Calabria
trasporti, trasferimenti regionali ed extraregionali
soccorso e trasporto in occasione di emergenza di massa
macroemergenze e soccorsi su terreni ostili, secondo necessità
Le prestazioni richieste I erogate dovranno essere valutate, validate e certificate, in funzione della loro
tipologia, dalla Centrale Operativa competente per territorio e trasmesse alla Struttura funzionale di
Coordinamento Regionale delle basi elisoccorso ed all'A.S.P. Capofila per l'adozione dei successivi adempimenti
amministrativi (verifica appropriatezza, verifica e controllo congruità fatturazione, nonché invio dei dati - flusso G relativi alle prestazioni erogate a pazienti residenti e non nel territorio regionale. Tale soluzione è coerente con il
ruolo di vigilanza che deve essere esercitato dalle Aziende ai sensi del DPGR 10112011).
OBIETTIVI prefissati nel medio termine
4. Riduzione dei tempi d'intervento.
4. Maggior specificità e precocità nel trattamento dei politraumatizzati
sull'eliambulanza
legati agli esiti.
e dei traumatizzati cranici per la presenza
del medico anestesista rianimatore: miglior out come per il Paziente e riduzione dei costi sociali
4. Rapidità nei trasferimenti protetti di pazienti critici fruitori delle reti cardiologica, neurologica e del trauma.
.•• Adeguato soccorso su tutto il territorio regionale, incluse zone inaccessibili al trasporto su gomma
.•• Trasferimento da centri Spoke, Ospedali Generali ed Ospedali di Zona Montana verso i centri HUB ovvero
trasferimenti extraregionali per patologie non trattate nella Regione Calabria (es. cardiochirurgia
neonata/e/pediatrica, ustioni, trapiantologia) anche durante le ore notturne.
.•• Avvio di un sistematico Monitoraggio del Servizio, con
1.
2.
mutuato
Valutazione di appropriatezza delle prestazioni,
Implementazione puntuale delle Norme contrattuali;
e supportato adeguatamente dai Responsabili delle C. O., nel rispetto degli adempimenti Contrattuali.
Escursus cronologico dei provvedimenti adottati dalla Regione Calabria riconducibili all'attivazione ed allo
sviluppo del Servizio di Elisoccorso Regionale
Premesso che Il Servizio di Elisoccorso in Calabria si è sviluppato alla fine degli anni novanta, secondo i
seguenti provvedimenti:
.:.
DGR n. 3016 del 16 I 6 11997 - Approvazione
Bando di Gara
(
REINGEGNERIZZAZIONE
S. U. EM 1 18
.:.
DDG n. 337 del 3/11 11999 - Aggiudicazione
.:.
Contratto aggiuntivo del 4 Giugno 2001 - Istituzione Base di Locri
gara di Appalto·
.:.
L.R. 11 1 2004 - Piano Sanitario Regionale ( previsione delle 3 Basi di Cosenza, Lamezia e Locri)
.:.
DDG n. 2214 del 28.02.2005 •Bando Gara d'appalto per l'aggiudicazione
.:.
DDG n. 13002 del 2.9.2005 - Revoca del DDG n. 2214 del 28.02.2005 a seguito di osservazioni mosse dali' ENAC con
nota n. 1130 dell'B. 7.2005
.:.
DDG n.16571 del 9.11.2005 - Costituzione Commissione per la predisposizione
.:.
DDG n. 15465 del 12.10.2007 - Bando Gara d'Appalto per il Servizio di EIi·avio Soccorso con l'utilizzo di un
Aeromobile di stanza a Lamezia Terme e n. 4 Elicotteri, così distribuiti: Lamezia T., Crotone, Montalto Uffugo
(CS) e Locri ( RC). La distribuzione delle basi è stata determinata sulla scorta di quanto contenuto nelle 'Linee di indirizzo per il
Riordino della organizzazione e delle attività sanitarie' approvate con DGR n. 94 del 13.2.2007 ( pago 33 dell' allegato). Tale
dislocazione è stata ripresa nella proposta di PSR 2007 - 2009 approvata con provvedimento DGR n. 694 del 9.11.2007 (pag. 117
dell'allegato)
.:.
DDG n. 21445 dell'11 112 1 2008 - Approvazione Bando di Gara ( il nuovo Bando di Gara si è reso necessario in quanto il
precedente, di cui al citato DDG 15465/2007, è andato deserto l, con la previsione delle seguenti quattro basi: Lamezia,
Crotone, Locri e Cosenza (quest'ultima nelle more della predisposizione del sito individuato nel territorio di San Marco Argentano)
.:.
DDG 14307 del 28/7/2009
.:.
DGR 845 del16/121
2009 - Approvazione Piano di Rientro dai disavanzi Sanitari (passaggio
entro i/31 / 12/2010 - pg. 17 dell'Allegato)
dei Servizi
di un nuovo Capitolato d'appalto
- Aggiudicazione definitiva del Servizio Elisoccorso
da quattro a tre basi
In considerazione del fatto che, nel rispetto dei dettami previsti dal Piano di Rientro, si dovrà procedere in tempi brevi
alla riduzione delle basi di elisoccorso (da 4 a tre), sono già state avviati i Processi ed i Percorsi utili e funzionali per la
realizzazione di quanto previsto.
In tal senso attraverso la socializzazione dei dati di attività dell'ultimo biennio il Gruppo di Lavoro con il prezioso
supporto degli esperti Agenas, sta approntando uno Studio di Fattibilità che contestualmente permetterà di individuare le
migliori sedi per la dislocazione delle future basi, che utilizzando al meglio la prevista Rete di Elisuperfici, assicurerà la
migliore copertura dell'intero territorio Regionale.
E' in via di trasmissione l'approvazione del regolamento di attivazione del Servizio di Eliambulanza ai sensi del
DPGR n° 7/2011
Ovviamente si dovrà affrontare in tempo utile anche l'aspetto tecnico giuridico riconducibile ai contenuti dell'attuale
contratto di servizio con la società Elitaliana ed associate, ed in tal senso sono già stati avviati i contatti con i
rappresentanti legali per affrontare e dirimere eventuali problematiche di tipo tecnico - gestionale.
REINGEGNERIZZAZIONE
S. U. EM 1 18
Capitolo 3 •POSTAZIONI EMERGENZA TERRITORIALE (PET)
L'attuale organizzazione delle PET deve essere proporzionata e adeguata agli standard previsti in sede di
Conferenza Stato Regioni, e nel rispetto di criteri oggettivi che contemplino le seguenti variabili:
•
•
•
•
densità abitativa,
distanze e percorrenze,
caratteristiche territoriali,
flussi viaggianti e turistici, ecc.,
In tal senso si procederà contestualmente al riordino, utilizzando gli stessi criteri per la ridistribuzione territoriale delle
postazioni di Continuità Assistenziale, nel rispetto delle esigenze che emergeranno dalla definizione dei nuovi Bacini di
utenza, e rispondenti ai dettami del DPGR 18/2010.
Le PET medicalizzate devono essere integrate e supportate da ambulanze adibite a taxi sanitari, onde assicurare
un'efficace ed efficiente Rete di trasporto. Tale soluzione organizzativa dovrebbe meglio soddisfare i bisogni nel breve
medio periodo; per il futuro utilizzando i dati del monitoraggio di un congruo periodo di attività si procederà a ricercare
eventuali soluzioni alternative che possono meglio soddisfare le domande del settore di concerto con gli esperti Agenas
che affiancano gli organismi regionali impegnati nell'elaborazione dei Piani di riordino.
Personale e Profili professionali delle PET
Le Risorse Umane, Medici, Infermieri e Autisti devono essere assegnati (a qualunque titolo) a tempo pieno al S. U.
Em 118, tale personale è posto alle dipendenze del Direttore della Centrale Operativa 118, ed utilizzato in via esclusiva
per tutte le prestazioni (richieste) gestite e coordinato dalla CO. Pertanto il suddetto personale, nel rispetto della
normativa vigente, fermo restando l'assegnazione lavorativa al S.U.Em 118, potrà e dovrà essere utilizzato in ambito
provinciale dal Direttore della C. O., per soddisfare la domanda di servizi e le prestazioni, nel rispetto delle priorità e
della programmazione del lavoro.
Per quanto riguarda lo stato dell'arte il Medico della PET, su richiesta della Centrale Operativa, assicura:
1. Soccorso avanzato su Ambulanza,
2. Soccorso con automedica,
3. Trasferimenti assistiti
4.Assistenza in occasione di eventi o manifestazioni di massa
La flessibilità nell'utilizzo delle risorse umane e dei profili professionali, risulta essenziale in questa fase di Riordino
organizzativo - gestionale e funzionale, per favorire e mutuare le opportune rivisitazioni degli attuali Modelli Operativi,
assicurando nel contempo quelle opportunità che il Sistema Salute nel suo complesso potrebbe cogliere per una
radicale revisione dell'offerta di Servizi, che miri ad una rimodulazione e reingegnerizzazione della Rete dell'Urgenza /
Emergenza Regionale.
Ovviamente affinché tali proposizioni diventino la base su cui poggiare la futura Programmazione del Servizio
Sanitario Regionale, risulta non più procrastinabile la necessità di assicurare al S. U. Em. 118, le opportune ed adeguate
risorse umane e tecnologiche, indispensabile per supportare una organizzazione innovativa, finalizzata a soddisfare la
domanda di salute; in tal senso bisogna eliminare, laddove ancora esistono le commistioni e/o le sovrapposizioni (vedi
l'attuale organizzazione di alcuni Pronto Soccorso, di PPI / PET / 118), provvedendo ad una migliore definizione dei ruoli
e delle competenze, attraverso regole certe e sostenibili.
E' indispensabile pianificare, entro e non oltre sei mesi dalla decretazione, la separazione delle attività di urgenza
ed emergenza dai Trasporti Ordinari che devono essere assicurati dai presidi ospedalieri come previsto dalle normative
vigenti e già attive in altre regioni.
La Governance resta a carico delle Centrali Operative e dovrà essere disciplinata da precisi Protocolli tra S.U.Em
118 e Direzioni Sanitaria di Presidio; tali strumenti operativi devono prevedere e disporre una netta separazione dalla
gestione dell'emergenza da tutte quelle prestazioni riconducibili ai trasporti ordinari, la cui Gestione Operativa sarà di
competenza esclusiva delle Direzioni Sanitarie di Presidio. La declaratoria delle prestazioni dovrà trovare puntuale
esplicitazione all'interno dei Protocolli.
Requisiti strutturali PET
Le PET, quale articolazione del S. U. Em 118, fanno parte del Sottosistema emergenza territoriale, come tale rappresentano
attualmente la sede di sosta e di partenza delle Unità Operative Mobili, che effettuano l'attività di soccorso. La loro dislocazione sul
territorio dovrà risultare strategica rispetto alla rimodulazione territoriale per bacini di utenza, tale da dare copertura a tutti gli
interventi di primo soccorso territoriale che presentino la caratteristiche dell'urgenza - emergenza.
W
/
r
.
REINGEGNERIZZAZIONE
S. U. EM 1 18
Compatibilmente con la disponibilità di soluzioni logistiche (che eventualmente dovranno essere ricercate), le PET, dovranno
trovare integrazione funzionale con PPI, Continuità Assistenziale e gli studi associati dei Medici di Medicina Generale.
Si prevede, nel breve / medio periodo, la rivisitazione delle funzioni delle PET con la collocazione strategico- funzionale rispetto
alle integrazioni / collaborazioni con PPI (di cui assorbiranno le funzioni) con Continuità Assistenziale (che supporteranno le attività
delle PET quando impegnate in missioni di soccorso), infine interagiranno con i Medici di Medicina Generale nel rispetto delle
funzioni previste dal Progetto (Modello Organizzativo Regionale integrato di Cure per la non autosufficienza (già avviato nella
provincia di Cosenza).
La rimodulazione delle funzioni - attività assegnate alle PET, saranno riorganizzate e denominate PET/Punti di Primo Soccorso
nell'ambito della Rete delle postazioni di Emergenza Sanitaria Territoriale.
Ambienti o spazi
Le postazioni devono poter usufruire di Locali e di spazi adeguati, correlati alla tipologia ed al volume delle attività erogate,
poter garantire la sosta del personale , locale per biancheria pulita, locale per biancheria sporca, spazio magazzino / farmacia,
luogo per il lavaggio esterno degli automezzi("), sanificazione e pulizia interne dei mezzi. Un numero adeguato di Servizi igienici
dotati di doccia. I requisiti minimi strutturali per l'assistenza al paziente dovrà prevedere: locale visita, locale attesa, servizi igienici
dedicati, funzione registrazione/archivio informatizzato.
I mezzi di soccorso operativi (immediatamente disponibili al servizio), devono sostare in luogo dedicato (con apposito riparo
dalle variazioni climatiche), e rapidamente collegato con la viabilità ordinaria.
Requisiti Tecnologici
PET
Sistema telefonico ed informatico
Ogni postazione PET, deve essere collegata direttamente con la Centrale Operativa 118, sia con telefono fisso
derivato che con collegamento ADSL per la trasmissione dati.
Sistema radio
Ogni postazione PET deve essere dotata di radio fissa canalizzata e collegata al Sistema radio della Centrale
Operativa 118. La radio deve esser dotata di sistema di batterie atto a garantire il funzionamento per 24 ore in
mancanza di alimentazione elettrica.
Requisiti Minimi strumentali
Le postazioni PET dovranno essere di norma dotate di : Lettino visita, lampada a luce diretta, set medicazioni
monouso, carrello per medicazioni e Set suture, Set ferri sterilizzati o monouso, stecche flessibili per stabilizzazioni
piccoli traumi, cateteri venosi periferici, cateteri vescicali. Per gli apparati elettromedicali si fa riferimento a quanto
previsto nella dotazione dei mezzi di soccorso della PET in Stand-by.
Fattori di sviluppo
L'implementazione delle risorse di Soccorso sul Territorio, con l'utilizzo più consistente e organizzato delle
Associazioni di Volontariato, consentirà di migliorare la risposta sanitaria in materia di soccorso; permettendo di passare
da un Sistema rigido (basato solo su punti medicalizzati), a un Sistema dinamico e flessibile, con una nuova Rete a
maglie strette e variabili, con "punti" diversi di soccorso territoriale (PET/Pps, Elisoccorso, Ambulanze con il solo
Infermiere, Automedica, Ambulanze con Volontari, con utilizzo dei mezzi anche a cadenza stagionale ove necessario).
Tale Riorganizzazione, ulteriormente perfezionata e/o potenziata, sarà adottata a Modello, quando il Sistema entrerà
a regime.
Deve essere agevolato, all'occorrenza, l'utilizzo estemporaneo del personale (Medico, Infermiere, Autista) fra le PET,
in modo da fronteggiare al meglio eventuali disservizi legati a esigenze estemporanee di assenza di personale e/o
assicurare e mutuare il soddisfacimento di esigenze del Servizio e contrattuali (vedi Reperibilità).
Obiettivi di breve e medio termine
•
La rimodulazione delle attuali PET in PET/PPS costituirà una risposta assistenziale più vicina all'utenza e più
facilmente fruibile dalla stessa. Permetterà ai cittadini di ottenere l'erogazione delle specifiche prestazioni stabilite
(risoluzione di patologie acute di bassa complessità), contribuendo così anche alla diminuzione degli accessi
impropri ai Pronto Soccorsi.
•
Produrre vantaggi sulla tempistica d'intervento, ricorrendo anche, in caso di necessità a eventuali
rendez-vous con l'automedica o con l'ambulanza medicalizzata.
•
Prefigurare e dettare dei "criteri" contrattuali che contemplino gli aspetti economici, tecnici e giuridici
univoci, per accedere alle convenzioni con le Associazioni di volontariato.
Definire, pianificare e programmare un Sistema centralizzato per l'acquisto dei mezzi di soccorso
necessari per il rinnovo costante del parco macchine.
•
(
S. U. EM 1 18
REINGEGNERIZZAZIONE
Rideterminazione per la distribuzione territoriale delle PET : PROPOSTA METODOLOGICA
Il sistema del S. U. Em. 118 della Regione Calabria, è stato istituito nell'anno 1995 nella sola provincia di Crotone, in
seguito dal 1997 tale organizzazione è stata allargata alle altre province calabresi. Nel periodo di riferimento il
fabbisogno delle postazioni di soccorso avanzato (MSA) e di base (MSB), veniva formulato da ogni singola azienda, nel
corso degli anni la domanda crescente di servizi ha trovato un positivo riscontro. Tant'è che l'offerta nell'Anno 2010
aveva raggiunto un numero di PET così suddiviso:
Mezzi Soccorso
Catanzaro
Cosenza
Crotone
Reggio C.
ViboV.
Totale Generale
MSA
14
18
4
13
5
54
Auto medica
O
1
O
O
O
1
MSB
1
1
O
1
O
3
MS base
O
4
1
1
3
9
di Presidio
4
20
O
1
O
25
92
I
Il Tavolo Tecnico per l'Emergenza ha assolto, tra i tanti obiettivi, anche quello di calibrare il numero e la distribuzione
delle PET; in tal senso sono state definite stabilite alcune variabili fondamentali quali: l'orografia del territorio, le vie di
comunicazione e la densità di popolazione, tenendo altresì conto anche della distribuzione dei Servizi di Pronto
Soccorso dei Centri Hub, degli Ospedali Spoke, degli Ospedali Generali e di quelli di Montagna, nonché dei Punti di
Primo Intervento (PPI) e dei CAPTo
A questo scopo i componenti il Tavolo Tecnico per l'emergenza, hanno individuato il numero di mezzi di soccorso
medicalizzati necessari sul Territorio Regionale utilizzando il criterio, già efficacemente adottato da altre Regioni, che si
basa sull'attribuzione di una ambulanza avanzata ogni 60.000 abitanti o per la copertura di un Territorio con una
superficie di 350 Kmq.; inoltre si è ritenuto utile l'applicazione di un correttivo che consenta la copertura ottimale delle
zone montane e collinari.
La formula per la determinazione
delle postazioni di emergenza è la seguente:
(P.R.P. : 60.000) + (P.R.M: 40.000) (S.P.: 350 Kmq.) +(S.M. : 300 Kmq.)
--------------------------+---------------------------= numero MSA
2
2
Dove: P.R.P. = Popolazione residente in area di pianura - P.R.M. = Popolazione residente in area montana e collinare
S.P. = Superficie pianura - S.M. = Superficie montana e collinare
La carenza di volontariato addestrato e formato, e contestualmente la mancanza di mezzi MSB e MSbase in grado
da supportare le attività del SUEM 118, determinano assistenza in termini di minuti / pro - capite pari a 14.45, un punto
inferiore rispetto alla media.
Altro elemento di riflessione è rappresentato dal fatto che l'assistenza in urgenza dovrebbe essere garantita al
cittadino, entro 8 minuti in Area Urbana e 20 minuti in Area extra - urbana, condizione che attualmente risulta garantita al
90% della popolazione calabrese residente in pianura e al 30% della popolazione montana / pedemontana; queste
percentuali, la seconda in particolare, dovrebbe essere migliorata.
Ciò premesso, per poter garantire:
.•
.•
Un aumento dell'assistenza in minuti pro capite, da 14,66 media regionale a 15/16 min.;
La riduzione dei tempi d'intervento nelle aree montane e pedemontane (entro almeno 20 min. in Area extraurbana)
si rende necessario un correttivo, nella formula in precedenza enunciata che consiste nella diminuzione:
a)
b)
del numero degli abitanti da assistere in area pedemontana
la superficie dell'area pedemontana in Kmq di assistenza
Entrambe le correzioni consentiranno di aumentare l'assistenza in minuti / pro-capite e il raggiungimento del
parametro temporale per una percentuale maggiore di cittadini (pedemontani) che diventerebbero raggiungibili entro i 20
minuti in area extraurbana.
Dai dati Istat del 31 dicembre 2005 risulta:
Popolazione Residente
CATANZARO
COSENZA
CROTONE
REGGIO CALABRIA
VIBO VALENZIA
TOTALE GENERALE
Pianura
Montagna
Collina
Totale Provinciale
70.501
50.108
99.970
66.544
O
49.235
277.969
28.226
99.227
16.590
249.842
405.720
44.926
398.452
154.156
369.578
733.797
173.122
564.223
287.123
471.247
1.253.096
170.746
2.011.466
19/:&J
/~
REINGEGNERIZZAZIONE
S. U. EM 1 18
Tali dati confrontati con quelli in possesso dalla Regione Calabria, aggiornati al 30 ottobre 2011 e distribuiti per fasce
di età, sono sovrapponibili ai dati Istat di riferimento. Analizzando tali dati in cui si evidenzia un aumento della
popolazione anziana e dei bambini fa presupporre una aumento del numero degli interventi globali dei S.U.Em.
Nel breve e medio periodo saranno monitorizzate nelle diverse Provincie la morbilità (intesa come aumento di
frequenza di riacutizzazione della patologie croniche), la fragilità (intesa come presenza di più patologie che da sole
non determinerebbero acuzie) e la cronicità con l'obiettivo di armonizzare e adattare la domanda alle singole specificità
provinciali.
Mentre l'estensione in Kmq è la seguente
AREA
CATANZARO
Pianura
Monti
Collina
TOTALE
160
773
1.458
2.391
COSENZA
352
3604
2.696
6.652
CROTONE
623
441
663
1.727
REGGIO CALABRIA
223
1273
1.687
3.183
VIBO VALENZIA
O
216
923
1.139
TOTALE
1.358
6307
7.427
15092
L'applicazione della formula con gli opportuni correttivi sopra indicata, determina un fabbisogno di :
REGIONE CALABRIA
1.540219 : 60.000 + 471.247 : 30.000
2
--
CALCOLO COMPLESSIVO
I
I
8785: 300 + 6307 : 200
2
DELLE P. E. T.
I
I
Fabbisogno
Azienda Sanitaria Provinciale CATANZARO
320.343 : 60.000
+
49.235 : 30000
455.828: 60.000
+
I
277.969 : 30.000
2
.. Fabbisogno
P.E.T.
8,12
L
Azienda Sanitaria Provinciale COSENZA -- Fabbisogno
P.E.T.
1618: 350
I
2
Generale 51,10
+
773: 200
I
2
I
I
3408: 350
+
3604 : 200
2
I
I
22,52
Azienda Sanitaria Provinciale CROTONE -- Fabbisogno
144896: 60.000
+
28226: 30.000
l
1286: 350
I
2
+
441: 200
2
I
I
4,92
Azienda Sanitaria Provinciale REGGIO CALABRIA -- Fabbisogno
464.996: 60.000
+
99227: 30.000
2
I
l
1.910: 350
+
1273: 200
2
I
I
P.E.T.
P.E.T.
11,89
Azienda Sanitaria Provinciale VIBO Valenza -- Fabbisogno P.E.T.
154.156: 60.000
+
2
16590: 30.000
1
I
923: 350
+
2
216: 200
I
I
3,64
Per quanto riguarda il numero dei mezzi MSB e di MS base, bisognerà rideterminarlo in funzione delle esigenze che
si verranno a determinare, con la realizzazione del numero di elisuperfici ed in base all'effettiva popolazione residente ,
che non può essere raggiunta entro gli 8 - 20 minuti e soprattutto, sulla scorta dell'Offerta di Servizi che si realizzerà
quando andrà a regime lo sviluppo delle Reti.
Il monitoraggio costante e permanente dei dati, che sarà effettuato a scadenza regolare con la verifica della
inappropriatezza, garantirà un sicuro ed efficace parametro per adeguare l'offerta di servizi, sia in termini di eventuale
integrazione di mezzi, che con riduzione degli stessi se risultassero in esubero.
La stima potrebbe essere di un MSB ogni 45.000 abitanti determinando un fabbisogno di :
Catanzaro
MSB n° 08 ogni 45.000 abitanti
Cosenza
MSB n° 16 ogni 45.000 abitanti
Crotone
MSB n° 04 ogni 45.000 abitanti x un totale di 34 MSB determinando un incremento di 31 MSB
Reggio C.
MSB n° 12 ogni 45.000 abitanti
Vibo V.
MSB n° 04 ogni 45.000 abitanti
A tale riguardo sarebbe utile una Direttiva di riferimento quadro, valida per tutti gli Enti di volontariato, finalizzata alla
stipula di convenzioni uguali su tutto il Territorio Regionale e, solo dopo, si potrebbero quantificare il fabbisogno reale,
che tenga conto delle variabili : Basi di Elisoccorso, Elisuperfici, tempi d'intervento, orografia del territorio e del
necessario supporto logistico ai mezzi MSA nelle macro-emergenze, nelle Aree critiche individuate, che tenga conto
anche dei flussi turistici stagionali (invernali - estivi).
(
çp
20 /
S. U. EM 1 18
REINGEGNERIZZAZIONE
Da quanto ciò esposto si possono determinare le seguenti condizioni dei mezzi di soccorso:
Territori Provinciali
Catanzaro
Cosenza
Crotone
Reggio Calabria
Vibo Valenza
Totale Offerta attuale
Mezzi di Soccorso ATIUALI
MSA
MSB
b~e
m~l~a
14
O
1
O
4
18
1
1
4
20
4
13
O
O
O
1
O
1
O
1
1
O
1
3
9
O
25
5
54
3
Mezzi di Soccorso RIORGANIZZATI
3~:d~nti
lica MSB
b~e
Ilieri
10
O
1
O
4
21
1
1
13
6
3~:d~enb
alien
94
I
MSA
~l~
5
12
4
O
O
O
1
52
O
1
1
1
O
3
3
9
1
2
1
18
86
I
Queste valutazioni e le ulteriori riflessioni legate anche alle diverse modalità organizzative aziendali, guardando alle
specificità territoriali, (MSA, Auto medica, MSB, MSB base) porteranno a una definizione della Rete del Soccorso
Territoriale sufficientemente omogenea ed elastica su tutto il Territorio Calabrese.
AII'omogeneizzazione strutturale e logistica dovrà corrispondere un'equità comportamentale delle attuali Cinque
Centrali Operative, che si potrà realizzare solo se si definiranno Protocolli e raccomandazioni concordati e condivisi, e
previo l'adozione e la contestualizzazione di Linee Guida accreditate e rispondenti alle diverse esigenze territoriali e di
contesto.
Prestazioni Sanitarie tratta bili nelle PET/PPS
Congiuntivite, Corpo estraneo congiuntivale, Patologie prime vie aeree, Otalgie, Dolori articolari temporo mandibolari, Dolore alveolo dentario, gengivo- stomatite, costo - condrite, gastroenteriti non complicate, cistite,
ritenzione urinaria, dolore mestruale, dolori muscolari, contusioni e distorsioni minori, sintomatologie osteo - articolari,
lacerazione semplice, profilassi antitetanica, suture di brevi ferite (lineari e non estetiche), punture da animali marini ed
insetti, ferite superficiali da non suturare, abrasioni, dermatiti da contatto, ustioni da mezzi fisici e chimici, fino al secondo
grado, di piccola estensione, orticaria, crisi di panico.
La dotazione farmacologica minima dovrà essere adeguata al trattamento delle patologie indicate.
Organizzazione e Modello gestionale delle PET I PPS
Il cittadino potrà rivolgersi direttamente alle PET/PPS dove troverà la risposta alle problematiche riferite alle patologie
individuate, qualora non trovi risposta sanitaria adeguata alle sue patologie, sarà cura del personale sanitario orientare
l'utente ad altri livelli di assistenza.
Nel caso in cui il Medico in servizio nella PET/PPS sia impegnato fuori sede, il cittadino deve mettersi in contatto,
attraverso un telefono reso disponibile presso la Struttura, con la Centrale Operativa 118. Si provvederà attraverso
campagne informative all'utenza, suggerire ai cittadini di consultare preventivamente la Centrale Operativa 118, prima di
recarsi direttamente alla postazione, al fine di evitare inutili attese. Nessuna responsabilità potrà essere attribuita al
Medico che debba interrompere la prestazione a causa della necessità di svolgere un intervento di maggiore
complessità, disposto dalla Centrale di riferimento
Per quanto non espressamente esplicitato e richiamato nel testo del presente capitolo in materia di normative regolanti i
rapporti di lavoro dei diversi profili professionali, si rimanda ai CCN e decentrati.
(
21flJ)
REINGEGNERIZZAZIONE
S. U. EM 1 18
Capitolo 4 •PUNTI DI PRIMO INTERVENTO (PPI)
Nelle
Accessi,
tipologie
dedicate,
more dell'emanazione di un Decreto Regionale esplicativo sul "criterio temporale" di Certificazione degli
sul Modello gestionale e funzionale, sulla operatività delle articolazioni con le quali il PPI dovrà interagire, per le
di prestazioni che la Struttura dovrà assicurare; si sta procedendo a definire e delineare delle Linee di indirizzo
finalizzate ad omogeneizzare ed uniformare gli attuali Modelli comportamentali.
Requisiti minimi organizzativi
La dotazione delle Risorse Umane e dei profili professionali indispensabili per una gestione adeguata della Struttura
PPI ( nelle more della realizzazione nelle strutture integrate PPI - PET - C.A. ) , deve prevedere e ricomprendere:
•
•
•
Personale Medico dedicato, presente per tutto il tempo di apertura del Servizio.
Personale Infermieristico a supporto per assicurare adeguata assistenza infermieristica;
Le attività potranno articolarsi nelle 12/24 ore giornaliere, secondo le specifiche esigenze territoriali.
Si dovrà procedere alla registrazione di tutte le prestazioni dei casi trattati, usando la diligenza di fornire e assicurare
la puntuale tracciabilità dell'attività svolta; in tal senso si procederà ad elaborare e/o integrare la relativa Modulistica, che
sarà uniformata su tutto il Territorio Regionale; fornendo altresì tutti i supporti informatici necessari a mutuare la gestione
informatizzata dei Servizi.
Requisiti minimi organizzativi
tecnologici
Devono essere disponibili le Attrezzature di base necessari per un Ambulatorio di tipo Ospedaliero, compresa la
disponibilità di 02, usando l'accortezza di integrarle con:
1.
2.
3.
4.
5.
Elettrocardiografo;
Aspiratore;
Monitor - defibrillatore multiparametrico a dodici derivazioni con trasmissione dati
Set per sostegno delle funzioni vitali, materiale e presidi per effettuare una rianimazione cardiopolmonare
e avanzata, sia per adulto sia per bambino.
Collegamento telefonico punto-punto telefonico con la Centrale Operativa e il DEA di riferimento.
Requisiti minimi organizzativi
•
•
•
•
•
•
di base
strutturali
Due ambulatori per visita,
Un ambiente per l'attesa;
Un locale per stazionamento del personale;
Depositi per biancheria pulita/sporca;
Servizi igienici.
Gruppo di Continuità;
Obiettivi e relativi indicatori
Assicurare una idonea risposta alla domanda di salute dei cittadini, soprattutto in prossimità delle mutate condizioni
assistenziali, che si realizzano laddove si procede a rivisitazioni organizzative e gestionali di Presidi Ospedalieri, con
relative modifiche dell'offerta di Servizi Sanitari e Socio - assistenziali; in tal senso bisogna usare la diligenza
.• di prevedere l'utilizzo di strumenti informatici atti alla trasmissione della certificazione degli esami
laboratoristici e radiologici eseguiti nello stesso Presidio Ospedaliero, ma validati dagli specialisti
competenti presenti in altri Stabilimenti Ospedalieri;
.• di monitorare costantemente e permanentemente l'andamento degli eventi, onde poter intervenire
tempestivamente per adeguare le prestazioni e l'organizzazione, alle eventuali mutate esigenze del
Territorio e/o del singolo Bacino di utenza.
Dove esigenze strutturali/organizzative
lo consentiranno le postazioni di PPI saranno dislocate negli ex presidi
ospedalieri o CAPT ed opereranno congiuntamente alle PET 118 e Continuità Assistenziale, differenziando le risposte
all'utenza secondo patologie e codici colore.
Evoluzione· sviluppo dei PPI nel breve e medio periodo
Atteso che nel riordino della rete ospedaliera, nelle strutture riconvertite elo da riconvertire è prevista l'attivazione
(transitoriamente) del Ppi, in attesa che il Presidio diventi Casa della Salute e risponda così alla sua vocazione di Continuità
REINGEGNERIZZAZIONE
S. U. EM 1 18
Assistenziale, e previsto che a fronte dei risultati del monitoraggio delle attività, nel rispetto dei dettami del DPGR 18 del 2010, che
gradualmente le funzioni e le attività assicurate dai PPI saranno assorbite dalle articolazioni che cominceranno ad operare in forma
integrata con i PPI e cioè le PET, le Postazioni di Continuità Assistenziale e gli studi associati dei Medici di Medicina Generale.
In tal senso tale evoluzione rappresenterà sempre più una migliore modalità di offerta sanitaria con la futura trasformazione
delle PET in PPS.
Per quanto non espressamente esplicitato e richiamato nel testo del presente capitolo in materia di normative regolanti i
rapporti di lavoro dei diversi profili professionali, si rimanda ai CCN e decentrati.
AREA NORD
(ASPCS)
AREA CENTRO
cz - MP W)
(A8P KR - MP
LEGENDA
AREA SUD
(ASPRC)
1
Hub - DEA Il livello
2
SpoU - DEA I livellO
3
0IIpedaIe generala
4
0epedaIe di mila mont.na
•
CAPT (DPGR n. 3412011)
•
Il
SIruIIu •• riablllIaIiva
De l''IraaIWerIInt''''
•• o. r1DaIwWtIra"'"
1130.QI.2D11
Il3O.DS.2Dt2
REINGEGNERIZZAZIONE
S. U. EM 1 18
Capitolo 5 •CONTINUITA' ASSISTENZIALE
L'Organizzazione Mondiale della Sanità considera la continuità delle cure, uno degli indicatori più sensibili del buon
funzionamento di un Servizio Sanitario, perché aggiunge al tradizionale concetto di cure, quello della presa in carico del
paziente, ai diversi Livelli della Rete Assistenziale tra Territorio ed Ospedale. A fronte di tali enunciati si assiste ad un
costante chiusura o riconversione di piccoli Ospedali a cui frequentemente fa da contraltare un'assistenza territoriale
inadeguata, che scarica sui pazienti e sulle loro famiglie gli oneri della gestione della malattia.
Tutto ciò è aggravato spesso anche e soprattutto dal cattivo funzionamento dell'offerta sanitaria esistente; in
particolare dobbiamo assistere ad evidenti ritardi di adeguamento tecnico-strutturale, importanti problemi organizzativi gestionali e qualche volta ai comportamento del personale , che si rivela poco o scarsamente preparato e adeguato a
rispondere a nuovi e crescenti bisogni assistenziali.
Inoltre ospedalizzazioni improprie e mancata integrazione tra gli Erogatori dell'Assistenza Sanitaria, rappresentano
un binomio pericoloso, che si ripercuote sui cittadini e determina una crescita incontrollabile della Spesa Sanitaria. E'
evidente che i bisogni sanitari crescenti, (anche in relazione ad una diversa sensibilità e giusta attenzione dei cittadini nei
confronti del "bene salute") a fronte della necessità di dar loro risposte compiute, finora hanno determinato una decisa
caratterizzazione e un rilevante incremento delle prestazioni sul versante dell'offerta (non sempre rispondente al
soddisfacimento dei bisogni), risultando spesso non coerenti con l'obiettivo di contenimento dei costi.
Il Decreto n° 18 del 20 ottobre 2010, all'Allegato 2, evidenzia come "la razionalizzazione della Rete dell'Emergenza
Urgenza debba interessare anche l'ambito della Continuità Assistenziale, iniziando dalla centralizzazione delle chiamate presso le
Centrali Operative 118, con apposito nucleo di valutazione e gestione delle stesse". In tal senso, nel pieno rispetto dei dettami
normativi, si sta procedendo a predisporre la bisogna, per consentire alla Continuità Assistenziale, di poter usufruire
delle dotazioni tecnologiche delle Centrali Operative, con indiscutibili benefici in termini di ottimizzazione degli interventi,
monitoraggio delle attività e riduzione dei tempi di attesa dell'utenza.
Altri elementi di razionalizzazione, deriveranno da una più idonea distribuzione delle postazioni di Continuità
Assistenziale; infatti, si prevede di riorganizzare il Servizio (che può contare attualmente su 335 postazioni e 1195 Medici),
modulandolo e integrandolo in una più organica e appropriata Rete Territoriale e Ospedaliera dell'Emergenza.
L'integrazione della Continuità Assistenziale nel Sistema 118, interessando e coinvolgendo diversi "soggetti" e
"attori" (Centrale Operativa, PPI/PET/Pps, DEUA, PS, Reti delle patologie complesse, ecc.), potrà mutuare e garantire
omogeneità e continuità al trattamento del paziente; dal momento in cui insorgono i primi sintomi della sua patologia,
fino al definitivo ricovero nella "Struttura Sanitaria" più idonea e nel più breve tempo possibile.
Tale integrazione organizzativa - gestionale rappresenta altresì, il primo momento di accoglienza della domanda di
salute dei cittadini, e consente la possibilità di intercettare preventivamente i Codici Bianchi e Verdi, per indirizzarli nella
maniera più idonea, e nello stesso tempo prevenire l'utilizzo non appropriato dei Presidi Ospedalieri e dei P. S. A
proposito dell'integrazione della Continuità Assistenziale nel Sistema 118, si rimanda ai dettami delle Linee Guida
(Conferenza Stato Regioni) emanate con Decreto Ministeriale del 20 aprile 2011 e successive integrazioni, per la
realizzazione degli Obiettivi di carattere prioritario e di rilievo Nazionale per l'Anno 2011.
Stato dell'arte dell'attuale offerta organizzativa
di Continuità Assistenziale
(Vedi Tab. 2 e 3)
Per assicurare uniformità alla domanda, si è ritenuto opportuno considerare il Territorio, come un insieme di Bacini di
utenza, con il fine di identificare uno Strumento oggettivo, da utilizzare per la Pianificazione del fabbisogno e la
Programmazione della distribuzione delle postazioni di Continuità Assistenziale, tenendo presente le specificità che
caratterizzano i diversi territori Calabresi.
La popolazione calabrese, pari a 2.009.330 abitanti di cui il 51% femmine e il 49% maschi, è distribuita su 409
comuni dei quali si vuole per comodità rappresentare il quadro suddiviso per range rispetto alla densità abitativa:
Distribuzione della rapolazione in ambito Regionale, accorpata per Range definiti in base alla densità abitativa e
raggruppamento dei omuni che ricadono all'interno dei Range di riferimento con esplicitazione % della popolazione
Range
da 60.000 a 180.000
a 15.000 a 40.000
Popolazione
481.226
351.877
da 5.000
815.000
503.671
da 3.000 a 5.000
da 1.000 a 3.000
da 300 a 1.000
Totale Generale
294.515
326.677
51.364
2.009.330
Comuni
5
15
62
76
179
72
409
Percentuali
24%
17%
25%
15%
16%
3%
100%
Dalla disamina di cui sopra e dalle relative Tabelle esplicative (vedi allegato), dove risultano elencati i comuni
che compongono i diversi "raggruppamenti" per densità abitativa, si può facilmente comprendere la dispersione della
popolazione in tanti piccoli comuni dislocati prevalentemente in aree disagiate, dove spesso l'unica offerta sanitaria è
rappresentata dal Medico di Continuità Assistenziale.
{
24ç2/
S. U. EM 1 18
REINGEGNERIZZAZIONE
In un momento storico in cui si sta procedendo alla chiusura o alla riconversione dei piccoli Ospedali, la
soppressione di tali servizi aumenta il rischio sanitario per la popolazione di quei territori.
Anche per le motivazioni di cui sopra, diventa di fondamentale importanza la suddivisione del territorio per bacini di
utenza, che diventeranno "lo strumento" su cui puntare per la modulazione e la dislocazione territoriale delle postazioni
di Continuità Assistenziale e della distribuzione delle risorse; in tal senso si è ritenuto di poter classificare i Bacini di
Utenza suddividendoli in tre categorie:
o
Aree metropolitane
o
Aree urbanel Aree extra-urbane
Per la definizione del dimensionamento
peso, sono così di seguito identificate:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
o
Aree disagiate
dei Bacini di utenza le variabili da considerare, a diverso titolo e
La densità popolazione ed eventuale variazione stagionale
Le vie di comunicazione e orografia
I dati statistico - epidemiologici che contestualizzino la distribuzione della popolazione per range di età, tenendo
conto della prevalenza della morbosità, cronicità e fragilità
La presenza all'interno del bacino di utenza di offerta sanitaria intesa come strutture Ospedaliere pubbliche e
private elo altre forme di assistenza sanitaria.
I dati epidemiologici - statistici relativi alla casistica delle prestazioni rese in regime di Urgenza Emergenza
La presenza di Strutture ricettive (alberghi, centri di accoglienza, ecc.)
Alla luce della disamina di cui ai paragrafi precedenti, si può ragionevolmente affermare che la distribuzione della
popo l'azione nel. d"Iversl comuni" nsu Ita essere que Ila rappresen t ata neIla seguen te Tabe Ila.
Distribuzionedei comuni nelle diverse provincie in basealle diverseclassiper densità di popolazione
li dati di cui alla tabella seguente sono stati rilevati dall'anagrafica
dei Singoli comuni alla data dello 01/012010)
300/1000
TotaliComuni
Range
60/180.000
15/40.000
5/15.000
3/5.000
1/3.000
Cosenza
1
22
27
71
25
9
155
ReggioC.
1
4
20
17
33
22
97
Catanzaro
17
2
O
7
19
35
80
ViboV.
O
1
6
30
5
8
50
Crotone
1
1
7
10
5
3
27
179
72
TotaleGenerale
5
62
15
76
409
Totaleabitanti
326.677
51.364
481.226
351.877
503.671
294.515
2.009.330
Postazioni
C.A.
Bacinidiutenza
10000
3500
25000
275
Postazioni
C-A.
50
192
32
NumeroPostazioni
perassicurare
laCentralizzazione
dellechiamatenelleattualiCentraliOperative
subaseProvinciale
5
TOTALE
GENERALE
dellePostazioni
Territorialiaregime
280
Nella ridistribuzione delle risorse da assegnare ai diversi bacini di utenza, saranno ovviamente privilegiate le postazione
dislocate nelle aree disagiate, mentre per le aree metropolitane, urbane ed extraurbane, saranno applicati dei criteri che tengano in
debita considerazione le altre variabili menzionate nella declaratoria di cui sopra.
In base alle esigenze assistenziali su ambiti territoriali a elevato flusso turistico, saranno individuate dalle ASP, in
piena autonomia postazioni di Guardia Turistica stagionale (estiva - invernale), considerata la vocazione turistica della
Regione Calabria intesa anche come copertura del fabbisogno di assistenza sanitaria, espressamente prevista dalla
normativa vigente.
A regime, il sistema di governo delle chiamate verso la Continuità Assistenziale sarà assicurato da un numero unico
dedicato, su base provinciale, il tutto sarà garantito dalla creazione di posti operatori dedicati, dislocati nella Centrale
Operativa 118 di riferimento.
Ipotesi Progettuale : L'Obiettivo che si vuole perseguire è quello di modulare la distribuzione, l'organizzazione e la
gestione delle risorse umane nelle diverse postazioni di Continuità Assistenziale, il più possibile rispondente alle
necessità territoriali, il tutto con una particolare attenzione nel privilegiare l'integrazione dei diversi profili professionali
che operano nella Rete dell'Urgenza / Emergenza Calabrese.
I principi di cui al paragrafo precedente troveranno puntuale implementazione solo se saranno soddisfatti le condizioni
di seguito enunciate:
*
*
*
un recupero di efficienza delle Strutture di offerta, che dovrebbero prestare anche maggiore attenzione
all'appropriatezza delle prestazioni erogate
uno sforzo reale nel ridefinire "nuove regole" per rendere più efficiente il Sistema Sanitario, prestando particolare
attenzione alla "fase di programmazione", per creare maggiore equità nella distribuzione delle risorse, e norme
chiare per le verifiche sull'utilizzo appropriato dei servizi erogati
una qualificata e significativa valorizzazione degli operatori sanitari, ricercando quelle migliorie operative e
organizzative che facilitino i "nuovi" processi gestionali di sistema, favorendo nel contempo anche una forte e
permanente attività formativa
{
S. U. EM 1 18
REINGEGNERIZZAZIONE
QUALI SOLUZIONI NEL MEDIO TERMINE : Nella tabella è riportato lo stato dell'arte e le soluzioni da attuare
nell'immediato e implementate gradualmente man mano che vengono completate la riorganizzazione ospedaliera e la
rete delle patologie complesse per garantire una idonea e opportuna copertura dei territori calabresi.
RIORDINO e REINGEGNERIZZAZIONE
SITUAZIONE Postazioni C. A. ANTE DECRETO 18/2010
ASP
COMUNI
Cosenza
POSTAZIONI ATIUAlI
I STEP
IISTEP
Numero Postazioni
Numero Postazioni
Popolazione
Numero Postazioni
155
734.652
123
113
102
Reggio Calabria
97
565.756
81
81
76
Catanzaro
80
368.219
60
57
50
Crotone
27
173.812
31
27
24
Vibo Valenza
39
50
166.891
Numero Postazioni p!r assicurare la Centralizzazione delle
chiamate nelle attuah Centrali Operative su base Provinciale
26
23
TOTALE Generale
409
334
2.009.330
Rapporto ottimale.llrevisto dalle vigenti normative
tra MEDIA ABIT NTI / MEDICI = 5000 +/_ 30%
I
5
Sit a 'one Attuale 6 020
U Zl
•
303
280
6.500
7.500
In caso di dismissione di Postazioni di CA le attività saranno rimodulate, tenendo presente non solo la densità
abitativa, ma anche le vie di comunicazione, la distribuzione dei presidi ospedalieri, delle PET, dei PPI, dei Centri di
accoglienza per immigrati, i tempi di percorrenza, centri a maggior flusso turistico invemale ed estivo, ecc.,.
Il Dipartimento della Salute periodicamente effettuerà un monitoraggio di tutte le attività per confezionare la migliore
risposta possibile all'utenza anche con la ridefinizione degli orari nell'arco delle 24 ore e integrazione con le altre risorse,
nel rispetto delle specificità dei bacini di utenza.
Nelle postazioni di Continuità Assistenziale più periferiche e disagiate saranno dislocati defibrillatori semiautomatici,
e i Medici saranno addestrati all'utilizzo di questi apparecchi in modo da poter riscontrare l'immediata risposta negli
eventi di "Morte Cardiaca Improvvisa".
Saranno inoltre fomiti di apposite apparecchiature per la trasmissione dell'ECG, in modo da intercettare
immediatamente eventuali IMA e quindi iniziare l'appropriato trattamento sin dall'inizio della sintomatologia seguendo
predefiniti protocolli terapeutici e l'invio nella sede clinica più idonea, nel rispetto di quanto previsto dai Protocolli della
Rete Cardiologica.
E' prevista, altresì, la centralizzazione delle chiamate attraverso un unico Numero Verde Provinciale (116117),
direttamente dal cittadino alle Sale Operative 118 competenti per territorio, nonché l'integrazione dei Medici della CA
presso le Centrali 118 secondo esigenze di popolazione; si prevede altresì, la ridistribuzione della dislocazione delle
Postazioni di C. A., degli orari di servizio; l'utilizzo di nuove tecnologie specifiche per un immediato e costante
interfacciamento tra i vari attori dell'emergenza, per il tramite dell'operatività organizzativa e clinica (secondo predefiniti
omogenei Protocolli e Procedure); inoltre la formazione e l'addestramento comune, la verifica delle attività, ecc., aiuterà
a raggiungere l'ottimale razionalizzazione delle risorse e quindi migliorerà l'efficienza, l'efficacia e l'economicità
dell'intero Sistema d'emergenza.
Dove esigenze strutturali/organizzative lo consentiranno le postazioni di Continuità Assistenziale, saranno dislocate
negli ex Presidi Ospedalieri o CAPT e opereranno congiuntamente ai PPI e alle PET 118, differenziando le risposte
all'utenza secondo patologie e codici colore. Ciò consentirà agli utenti di usufruire di un ampio ventaglio di servizi
sanitari diversificati in relazione alle loro diverse esigenze. Nel contempo permette di sviluppare conoscenze e
competenze (know-how) e stimolare motivazioni nel personale Sanitario al fine di farlo sentire parte attiva e integrata
nella struttura e nei cambiamenti all'intemo della stessa.
Sistema di controllo e governo delle attività : Deve essere volta alla generazione di un Sistema di flussi -Monitoraggio -- Socializzazione dei dati -- Elaborazione di Reportistica, finalizzata a meglio mutuare e supportare la
Govemance dell'Area di Continuità Assistenziale. In tal senso si impone il completamento dell'lnformatizzazione e della
Centralizzazione delle chiamate.
Formazione
Si rimanda al Capitolo 8 - FORMAZIONE - PROCESSI di COMUNICAZIONE - Umanizzazione dei Percorsi Assistenziali
Per quanto non espressamente esplicitato e richiamato nel testo del presente capitolo, in materia di normative regolanti i
rapporti di lavoro dei diversi profili professionali, si rimanda ai CCN e decentrati.
26~'
REINGEGNERIZZAZIONE
S. U. EM 1 18
Capitolo 6· RETI PER PATOLOGIE COMPLESSE
Le Reti e i Dipartimenti esistenti ante Decreto 18/2010 (Cardiologia, Trauma, Stroke, Nefro - dialitica) e quelle da
istituire (Psichiatrica, Materno Infantile, Ortopedico - Traumatologico, Oncologica integrata dettami Legge 38/2010,
Diabetologica e Dipartimento di Prevenzione) sono allo studio del tavolo Tecnico Regionale con gli esperti AGENAS e i
Responsabili Aziendali per definirne i percorsi Assistenziali e Clinici.
Stato dell'arte, proposte e soluzioni
Atteso che in atto le Reti sono attuate con disposizioni prevalentemente Aziendali, ogni Centrale Operativa gestisce
con le risorse attualmente disponibili generando risposte differenti da ASP ad ASP. Il contributo dei Tavoli Tecnici
dedicati, sarà fondamentale per la costruzioni di Procedure e Percorsi univoci e condivisi.
Lo sviluppo delle Reti e i relativi Percorsi Organizzativi, devono consentire di mettere in atto sinergie di Progetti e di
Modelli Gestionali e Funzionali, al cui centro devono restare i bisogni dei cittadini (con particolare attenzione del
Paziente fragile).
Il Percorso Clinico relazionale tra professionisti riguarda la realizzazione di Strumenti (Protocolli, Linee Guida,
Procedure, Percorsi Formativi e Comunicativi) che permetteranno agli attori delle future Reti, di armonizzare i
comportamenti e parlare un linguaggio comune, che aiuti a orientare il paziente clinicamente con efficacia ed efficienza
e soprattutto con appropriatezza.
Ciò porta alla responsabilizzazione dei professionisti, sviluppa le capacità di lavorare in Team, valori essenziali per la
costruzione delle Reti, dei Percorsi Assistenziali integrati, l'implementazione dei Percorsi Formativi e della
comunicazione e soprattutto della umanizzazione dei rapporti tra professionisti.
Il disegno delle RETI deve prevedere una diversificazione dell'offerta Specialistica, che dovrà trovare uniformità e
omogeneità nel rispetto delle Risorse Umane disponibili con particolare riguardo nelle Aree assistenziali del Dipartimento
Materno - Infantile, del Dipartimento Oncologico integrato con i dettami della Legge 38 /2010, del Dipartimento Salute
Mentale - Neuropsichiatria Infantile e del Dipartimento di Prevenzione - Veterinaria. )
Obiettivo di processo
L'obiettivo è di dare piena attuazione alla centralità del paziente promuovendo la cooperazione, migliorando la
qualità e la sicurezza delle cure, rafforzando l'innovazione, la ricerca, e la sorveglianza epidemiologica. L'integrazione
consente inoltre di accrescere le competenze, condividere le informazioni, le buone pratiche e l'expertise e ottimizzare
l'uso delle risorse.
Ipotesi progettuale
In tutti i sistemi sanitari avanzati l'integrazione è ritenuta un elemento che concorre a caratterizzare l'eccellenza.
Sviluppare reti e percorsi integrati Ospedale-Territorio e ospedale con altri ospedali significa attuare sinergie di progetti
di cura e di modelli organizzativi al cui centro devono restare i bisogni del paziente, in particolar modo del paziente
fragile.(L'Ufficio Regionale Europeo deIl'OMS, nell'ambito del progetto PATH, ha proposto una metodologia di analisi per
la valutazione della performance degli ospedali che include, fra l'altro, /'integrazione dei servizi dell'intero sistema di
erogazione delle prestazioni, ritenuto fattore per la definizione dell'eccellenza in quanto capace di influenzare l'efficacia,
la sicurezza e l'efficienza dei servizi sanitari e delle cure erogate)
L'organizzazione relazionale riguarda la realizzazione di scambi riferiti ad aspetti tecnico-professionali e organizzativi
(protocolli, linee-guida, procedure, programmi di ricerca e formazione) e si potranno attuare attraverso l'utilizzo degli
strumenti ICT disponibili (teleconsulto e telemedicina nelle sue varie modalità) nonché comprendere la mobilizzazione di
personale qualificato ai fini del massimo orientamento al paziente delle attività assistenziali.
Tale premessa è assolutamente coerente con l'evoluzione dei percorsi di miglioramento della qualità concernente le
organizzazioni sanitarie.
Nella convinzione che la competenza professionale rappresenta sempre più un elemento critico per dare
soddisfacimento alla mission di offrire servizi di buona qualità al paziente, risulta consequenziale che oltre agli aspetti
tradizionalmente riconosciuti delle competenze ascrivibili alle abilità tecniche, altri aspetti più recentemente considerati
declinano oggi la capacità di offrire una buona assistenza sanitaria (altri aspetti più recentemente considerati) tra questi
gli standard ·professionali"quali:
a)
la responsabilizzazione
(accountability) dei professionisti;
(
REINGEGNERIZZAZIONE
b)
c)
S. U. EM 1 18
la capacità di lavorare in team;
la capacità di costruire reti e percorsi assistenziali integrati e l'implementazione della comunicazione
della umanizzazione dei rapporti tra i professionisti oltre che di quelli tra medico paziente.
e
Va/endo perseguire e rispondere a tali enunciati si dovrà documentare che nelle strutture sanitarie siano presenti
evidenze relative ai seguenti requisiti:
1. Realizzazione di reti assistenziali che contemplino:
•
•
l'integrazione tra ospedale e territorio (e)
la promozione di modelli di continuità che garantendo costante e reciproca comunicazione e sviluppino specifici
percorsi diagnostico terapeutico assistenziali anche in collegamento con le strutture socio-sanitarie;
2. Partecipazione alla realizzazione di reti tra centri regionali, nazionali e internazionali, con eguale livello di
competenza, in particolari ambiti quali le alte specialità e le malattie rare.
Elenco riepilogativo del Sistema Reticolare che dovrà supportare la Rete Emergenza /Urgenza Territoriale
Rete malattie Cerebro- Cardiovascolare
Rete Ictus Stroke ( sub •articolazione Rete Cefalee )
La rete istituita con Delibera di Giunta Regionale n. 728 del 4/11/2009 con l'obiettivo di razionalizzare tutto il percorso assistenziale
all'Ictus (prevenzione, ospedalizzazione, diagnosi, terapia e riabilitazione) attraverso l'ottimizzazione e l'utilizzo delle risorse. Rete già
progettata ed in alcune ASP già attiva.
Rete Cardiologica
La rete è stata istituita con delibera di Giunta Regionale n. 3635/2007 e trasmessa in data 15 gennaio 2009. L'obiettivo che ci si prefigge
è quello di riqualificare la rete attuale riducendo La mortalità e morbilità tramite un'organizzazione capillare che permette di intervenire il
più precocemente possibile.
Rete del trauma
Obiettivo della rete del trauma è di garantire l'ottimale assistenza al paziente traumatizzato in tutte le sue fasi, dal primo soccorso
all'ospedalizzazione, attraverso un piano di riorganizzazione che contestualizzi i contenuti della delibera di Giunta Regionale n0727/2009 alle
indicazioni dettate dal D.G.R. 18/2010, al fine di migliorare l'out come del paziente.
Rete dell' Area Materno Infantile
Rete Ostetrico ginecologica (D.G.R. 25/02/2009, 582/2010, 255/2011), Rete neonatale, Rete pediatrica l'obiettivo è l'organizzazione di una rete per
il percorso nascita, il cui costrutto fondamentale deve riguardare l'assistenza integrata territori%spedale, alla madre, al neonato e al bambino,
attraverso l'elaborazione e l'implementazione di protocolli e procedure, atti a garantire efficienza delle cure ed efficacia dei servizi.
Rete Nefro - Dialitica
L'obiettivo della Rete Nefro . Dialitica calabrese è di assicurare la qualità tecnico-organizzativa delle prestazioni attraverso la specialità del
trattamento, la tempestività dell'intervento, la continuità dell'assistenza, la integrazione tra servizi, la verifica e revisione periodica dei processi, dei
risultati e dei fabbisogni.
Rete Psichiatrica - Salute Mentale
Si è provveduto ad istituire un Gruppo di Lavoro partecipato, del quale fanno parte gli esperti Agenas, per la definizione della Rete della Psichiatria,
gli obiettivi prefissati sono:
-/ definire i nodi e le sedi di riferimento della rete psichiatrica calabrese in armonia con la rete Hub and Spoke e Territoriale Regionale, nel
rispetto dei dettami del DPGR 18/2010;
-/ razionalizzare l'offerta per raggiungere gli standard qualitativi e quantitativi definiti dal DPGR 18/2010;
-/ bilanciare l'offerta nella Regione tra le Aree; garantire l'accessibilità alle strutture in tempi idonei con copertura di tutto il territorio anche per
quanto riguarda gli interventi in 'emergenza'; assicurare i collegamenti delle strutture tramite un sistema di rete integrato;utilizzare le
risorse in modo appropriato, efficiente e rispettoso di elevati standard qualitativi.
Rete della Prevenzione
Settori della Sanità Pubblica - Sanità Animale - Igiene degli Alimenti - SPISAL - Medicina delle Comunità e Medicina Legale. L'obiettivo principale
di questa rete è quello di favorire la cultura della prevenzione a qualsiasi livello con il fine di individuare precocemente e monitorare le cause per
costruire le Mappe di Rischio indispensabili alla Programmazione Sanitaria e alla definizione dei piani attuativi d'intervento. Tutto ciò è propedeutico
per l'adozione nell'immediatezza di tutte le misure sanitarie necessarie per fronteggiare adeguatamente le eventuali emergenze.
Rete Oncologica integrata con Legge 38: Terapia del Dolore e Cure Palliative. L'introduzione di un approccio innovativo,
mediante l'applicazione di una gestione integrata del paziente con dolore, permette una razionalizzazione della spesa corrente e un governo clinico
del percorso ispirato a criteri di appropriatezza.
Rete dei Servizi Diagnostico - Strumentali - Laboratoristica - Centri Trasfusionali- Rete Trapianti d'organo
SI RIMANDA AGLI SCHEMI RAPPRESENTATIVI DEI DIVERSI MODELLI DI RETI CHE INSISTONO SUL TERRITORIO E/O
SONO IN FASE DI IDEAZIONE E SVILUPPO A CURA DEI TAVOLI TECNICI DEDICATI
\
~
I
28.çZ?
REINGEGNERIZZAZIONE
Capitolo
7 - FORMAZIONE·
PROCESSI
di COMUNICAZIONE
S. U. EM 1 18
- Umanizzazione
dei Percorsi Assistenziali
La Conferenza Stato Regioni nella seduta del 22 Maggio 2003 definisce la formazione e l'aggiornamento per tutti gli
operatori del servizio 118 (medici, infermieri, autisti e volontari). I Percorsi Formativi devono essere programmati,
coordinati e attuati di concerto con il Direttore della Centrale Operativa 118 e devono erogare conoscenza, operatività e
comportamenti concernenti l'emergenza.
Qualora l'iter formativo di aggiornamento o di re-training preveda una frequenza ospedaliera, le Direzioni Sanitarie
dei Presidi sono obbligate a fornire il supporto didattico e logistico, nonché certificare sia la frequenza che il
raggiungimento degli obiettivi formativi. Risulta altresì indispensabile uniformare i Percorsi formativi e programmare la
Formazione di tutto il personale (Medici, Infermieri, Autisti, Volontari) delle diverse articolazioni della Rete: C. O., Pronto
Soccorso, PPI, PET, Continuità Assistenziale, ecc.
Ulteriore attenzione bisogna riservare ai programmi di simulazione Medica avanzata, in cui tutti gli operatori possano
mettersi in gioco, operando in scenari di Emergenza 1 Urgenza e in assenza di rischio, grazie all'uso di manichini
computerizzati. Infatti, spesso queste situazioni sono caratterizzate nella realtà da momenti concitati, dove le decisioni
assurgono a momenti salvavita.
In altri termini la Formazione (in particolare per Aree critiche come l'Urgenza 1 Emergenza), come fonte di
conoscenza e good practices, non potrà essere solamente teorica, ma dovrà prevedere anche la "fase" pratica, con
particolare attenzione alla sicurezza del paziente. In tal senso è importante una Metodologia Formativa all'avanguardia,
in cui la simulazione avanzata del caso clinico, risulti lo strumento privilegiato, dove l'eventuale "errore" serve per
imparare.
La promozione di questi strumenti, oltre ad agevolare il lavoro quotidiano, è fondamentale per evitare elo ridurre i
possibili errori, quindi diventa parte integrante di un programma di safety. Inoltre il valore aggiunto di queste "metodiche"
formative, è la concreta possibilità di imparare a lavorare in gruppo come dovrebbe avvenire nella realtà.
Nel rispetto delle disamine di cui sopra si prevede di organizzare i Percorsi e i Programmi in:
• un primo Livello di Formazione di base centrato sugli aspetti organizzativi, tecnologici, gestionali, relazionali, clinici
che coinvolga tutti i profili professionali e discipline facenti parte della filiera dell'Emergenza/Urgenza.
• un secondo Livello dedicato a tutti gli attori di cui sopra, ma con approfondimenti specifici, nel rispetto dei profili
professionali, discipline, qualifiche, compiti e funzioni attraverso lo svolgimento di Corsi monotematici.
• Un terzo Livello per le figure Dirigenziali (Strutture Complesse, Semplici) con Master dedicati.
E' prevista e obbligatoria anche la integrazione formativa per quei professionisti che risultano già certificati negli
aspetti formativi di cui sopra.
I percorsi formativi articolati ai diversi livelli q uanti-qualitativi, devono assicurare ai profili professionali una crescita
delle capacità e delle performance, che dovrebbero portare e assicurare certamente a un miglioramento della offerta di
Servizi e a una notevole riduzione del Rischio Clinico.
BISOGNI FORMATIVI per i diversi Profili Professionali
della Rete dell'Emergenza.
Il personale Medico che opera nelle diverse articolazioni del SUEm 118 (Centrale Operativa· PPI- PET - PPS
- Continuità Assistenziale - Elisoccorso) deve possedere competenze:
• sull'Organizzazione Territoriale (distribuzione dei mezzi per RCP di base e avanzata e la loro modalità di attivazione),
• sui concetti di Tecnica Ospedaliera e Sanità Pubblica,
• conoscere gli aspetti Etici e di Medicina Legale.
• avere cognizioni sull'importanza sulla raccolta, trasmissione e gestione dati anche in telemedicina.
• dimostrare interesse e avere conoscenze sulle tecnologie usate nei Sistemi di Comunicazione.
E deve altresì essere in grado di :
• eseguire una rianimazione cardio-polmonare di base ed avanzata, compresa la gestione delle vie aeree,
• riconoscere e trattare le più frequenti situazioni peri-arresto,
• attuare una corretta gestione e stabilizzazione del trauma nei vari gradi di severità,
• trattare un paziente intossicato,
• leggere l'elettrocardiogramma e trattare le aritmie,
• interpretare l'emogasanalisi e trattare i disturbi acido-base.
L'acquisizione di tali competenze avviene attraverso i seguenti corsi di formazione specifica: BLSD, PBLSD, ACLS,
PBALS/PALS, PTC/PHTLS, Corso di gestione avanzata delle vie aeree, Corso di Tossicologia con conoscenze di
NBCR, Corso di Elettrocardiografia o audit clinico annuale di almeno 50 tracciati ECG, Corso sulla gestione di
maxiemergenze e catastrofi, ecc.
29~
REINGEGNERIZZAZIONE
S. U. EM 1 18
Inoltre i Dirigenti Medici della Centrale Operativa e per il prossimo futuro i Medici che dovranno operare
nell'Elisoccorso devono avere conoscenze relative all'organizzazione e alla gestione del SSR, di legislazione sanitaria
sull'Organizzazione del Servizio di Urgenza/Emergenza Ospedaliero ed Extraospedaliero, dei Modelli e criteri di
Ospedalizzazione dei pazienti.
Deve avere approfondite conoscenze e padronanza:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
dei Sistemi di Comunicazione
(telefonici dedicati, sistema fisso/mobile/cellulare, reti di comunicazione
rete telefonica, la comunicazione via radio, sistemi di geo-localizzazione e di cartografia).
del Triage extraospedaliero,
delle modalità di allertamento delle strutture ospedali ere, dell'elisoccorso regionale,
del trasporto aereo dei pazienti critici,
dei criteri di ospedalizzazione e centralizzazione secondo la Rete Hub & Spoke,
conoscere i Rischi legati al territorio di competenza.
conoscere il Sistema di Protezione Civile.
avere conoscenze sui Piani di Emergenza Ospedalieri.
conoscere il Sistema 118 della propria Regione e delle Regioni viciniori.
sovrapposte alla
Il mantenimento della competenza clinica comporta per il personale in servizIo l'acquisizione dei titoli
eventualmente mancanti e l'aggiornamento delle competenze secondo programmazione della Struttura di
appartenenza anche in considerazione di diversificazioni delle competenze e dei percorsi formativi in conseguenza di
esigenze o percorsi clinico-assistenziali particolari.
Infermiere Professionale della Centrale Operativa 118 ed Elisoccorso.
Il personale deve avere acquisito un'esperienza pregressa di almeno 2 anni nel DEA o in area critica. Deve aver
effettuato i seguenti corsi: BLSD, PBLSD, ACLS, PALS, Corso traumi, Corso sull'applicazione di protocolli clinici validati
nelle principali patologie, Corso gestione clinica/organizzativa Maxiemergenze, Corso sulle tecniche di comunicazione e
relazionali, Corso regionale operatori di centrale (64 ore).
Deve inoltre avere le seguenti conoscenze/competenze: nozioni sull'Organizzazione del servizio di emergenza
extraospedaliero (Centrale Operativa e Sistema 118), conoscenze sulle tecnologie utilizzate nei sistemi di
comunicazione (sistema telefonico fisso/mobile/cellulare, sistemi telefonici dedicati, reti di comunicazione sovrapposte
alla rete telefonica, la comunicazione via radio, sistemi di geolocalizzazione e di cartografia), elementi di formazione per
emergenze NBCR, conoscenza delle modalità dei criteri di ospedalizzazione e centralizzazione dei pazienti, elementi di
Triage extraospedaliero e nelle maxiemergenze, sull'elettrocardiografia di base ed aritmie, sulle tecniche intermedie per
la gestione delle vie aeree (presidi sovraglottici), sull'utilizzo di attrezzature per la ventilazione assistita, per il
monitoraggio e trasmissione ECG, sulla mobilizzazione/immobilizzazione per il caricamento e il trasporto del paziente
traumatizzato e sulle tecniche di estricazione.
Il mantenimento della competenza clinica comporta per il personale in servizio l'acquisizione dei titoli
eventualmente mancanti e l'aggiornamento delle competenze secondo programmazione della Struttura di
appartenenza anche in considerazione di diversificazioni delle competenze e dei percorsi formativi in conseguenza di
esigenze o percorsi clinico-assistenziali particolari.
Personale infermieristico delle Postazioni di Emergenza Territoriale (PPI- PPS)
L'infermiere dell'Emergenza Territoriale di nuova assunzione dovrà completare il seguente iter formativo entro i primi
3 anni, secondo un Piano Annuale programmato.
Corso di BLSD, PBLSD, corso traumi base e/o avanzato, corso sull'applicazione di protocolli clinici validati nelle
principali patologie; sull'elettrocardiografia di base ed aritmie, sulle tecniche intermedie per la gestione delle vie aeree
(presidi sovraglottici), sull'utilizzo di attrezzature per la ventilazione (CPAP), per il monitoraggio e trasmissione ECG,
sulla mobilizzazione /immobilizzazione per il caricamento e il trasporto del paziente traumatizzato e sulle tecniche di
estricazione, sul Triage extraospedaliero e nelle maxiemergenze. Deve possedere nozioni sull'Organizzazione del
servizio di emergenza extraospedaliero (Centrale Operativa e Sistema 118), deve conoscere le tecnologie utilizzate
nei sistemi di comunicazione (sistema telefonico fisso/mobile/cellulare, sistemi telefonici dedicati, reti di comunicazione
sovrapposte alla rete telefonica, la comunicazione via radio). Deve conoscere i mezzi ed i presidi a disposizione (tecnica
sanitaria), compreso l'uso di estintori, dei dispositivi di protezione individuale, le tecniche di guida in sicurezza e di
ricognizione ambientale, la capacità di recupero di pazienti in ambienti difficili, le nozioni sulle emergenze NBCR. Deve
inoltre avere acquisito nozioni sulle tecniche di comunicazione e relazionali, conoscenza delle modalità dei criteri di
ospedalizzazione e centralizzazione dei pazienti.
30~
REINGEGNERIZZAZIONE
S. U. EM 1 18
Il mantenimento della competenza clinica comporta per il personale in servizio l'acquisizione dei titoli eventualmente
mancanti e l'aggiornamento delle competenze secondo programmazionedella Struttura di appartenenza anche in
considerazione di diversificazioni delle competenze e dei percorsi formativi in conseguenza di esigenze o percorsi
clinico-assistenzialiparticolari.
Autista strutturato, dipendente, non volontario
Il personale deve effettuare prima dell'immissione in servizio un percorso di formazione di almeno 100 ore
complessive distribuite tra discipline teoriche, stages teorico-pratici e tirocinio pratico in affiancamento per almeno
40 ore, formazione alla guida sicura per un totale di ore non inferiore a 10, comprensive di teoria e pratica (utilizzo di
segnalazioni acustichee visive di allarme, e comportamentiguida secondo quanto indicatodal codice stradale).
Per il mantenimento delle competenze sulla guida debbono essere svolte almeno 10 ore teorico-pratiche di
aggiornamentoannue; saranno necessari retraining per un totale di 24 ore di formazioneteorico pratiche.
AI fine della verifica del percorso formativo si precisa che verranno prese in considerazione solamente le attività
formative acquisite presso Aziende Sanitarie della Regione Calabria, relative agli ultimi tre anni per i corsi di Primo
Soccorso e mobilizzazione del paziente e tutti i corsi di cultura generale sanitaria utili al miglioramento della
collaborazione nelle lavoro in TEAM, senza attribuire compiti e funzioni riconducibili direttamente allo
svolgimento di professioni sanitarie.
Soccorritore volontario
Per essere adibito al soccorso il volontario deve aver effettuato un percorso di addestramento di non meno di 100
ore comprensive di attività teorica e pratica strutturate in un Corso di Formazione teorico pratico organizzato e gestito
dalla Centrale Operativa 118 ed un successivo periodo di affiancamento sui mezzi soccorso avanzato addetti al
soccorso di almeno 60 ore.
Per quanto attiene i contenuti ci si riferisce all'Accordo Stato Regioni 22/05/2003 (G.U. 196/25 del 2003). Per il
mantenimento delle competenze debbono essere effettuate almeno 10 ore teorico- pratiche annue e turni di
affiancamentostrutturato di almeno 24 ore/anno sui mezzi soccorso avanzato addetti al soccorso.
Umanizzazione dei Percorsi Assistenziali
L'umanizzazione dei percorsi assistenziali intesa come attenzione alla persona nella sua totalità, fatta di bisogni
organici, psicologici e relazionali, integrata dalla capacità di rendere i luoghi di cura e le stesse pratiche medico
assistenziali "aperti, sicuri e senza dolore", conciliando politiche di accoglienza, informazione e comfort con percorsi
assistenzialicondivisi e partecipatidal cittadino.
Ciò premesso, la Regione Calabria all'interno dei propri Sistemi di Governance dell'Offerta Sanitaria, vuole
promuovere dei Processidi Monitoraggio,Controllo e Verifica delle performance,attraverso lo sviluppo di Strumenti che
permettanodi:
1. Definire dei Processi Assistenziali e Organizzativi orientati ad accogliere le differenti esigenze degli utenti relative
all'età, al genere e a particolari condizioni di salute e di fragilità fisica e psicologica, tenendo conto delle specificità
religiose, etniche e linguistiche, avendo cura nel contempo di mutuare e favorire i percorsi assistenziali per:
• il bambino in ospedale e in assistenza domiciliare e residenziale; il percorso nascita; l'assistenza agli anziani.
• il supporto psicologico per assistere i pazienti e i loro familiari in situazioni specifiche (oncologia; trapianti; malati
terminali; parenti di malati terminali; donne che hanno subito violenza.)
• l'ampliamento degli orari di visita e di assistenza negli Ospedali e nelle strutture residenziali/ospedaliere;
• l'assistenza sanitaria e la multiculturalità; l'informazione al paziente con opuscoli multilingua;
• l'adeguamento degli orari dell'organizzazione sanitaria ai ritmi fisiologici della persona;
2) Misurare la Qualità della relazione tra professionisti sanitari, pazienti e loro familiari, con particolare riferimento a:
• la formazione degli operatori sanitari alle abilità procedurali di counselling (empatia, congruenza, accettazione
incondizionata, comunicazione di "cattive notizie");
• la formazione del personale di contatto con il pubblico (comunicazione e comunicazione telefonica, negoziazione,
tecniche di gestione strutturata dei conflitti);
• l'adozione di modalità di lavoro secondo le logiche dell'équipe multidisciplinare
• la partecipazione del paziente al processo assistenziale come esperto della propria situazione.
• l'esistenza di procedure che agevolino la possibilità per un paziente ricoverato di richiedere un secondo parere medico
3) Assicurare l'accesso agevolato alle prestazioni assistenziali, semplificando gli adempimenti amministrativi e
assicurando un'informazione tempestiva e trasparente.
4) Fornire luoghi di cura "a misura d'uomo", ovvero luoghi accessibili e confortevoli, con particolare riferimento a:
• il comfort delle sale di attesa e della hall delle strutture sanitarie (ambulatori, pronto soccorso, ecc.);
31;:b)
REINGEGNERIZZAZIONE
S. U. EM 1 18
• l'utilizzo dei colori nei percorsi di accesso alle strutture;
• la promozione e lo sviluppo del modello ergonomico delle camere di degenza;
• la cura degli arredi, delle finiture, dei colori, ecc. dei locali nei quali si svolgono particolari attività assistenziali.
PROCESSI di COMUNICAZIONE interna/esterna
Attraverso questo concetto si enfatizza come i servizi sanitari debbano essere progettati ed erogati in modo da
rispondere ai bisogni e alle preferenze del paziente, in modo appropriato e secondo il criterio costo-efficacia.
L'emergere di tale concetto è, altresì, in sintonia con il superamento del modello bio-medico a favore del più
complesso (modello bio-psicosociale) della malattia, che riconosce l'interazione dei fattori psico-sociali con quelli biochimici come determinanti del benessere dell'individuo e che comporta uno spostamento del focus dell'intervento
assistenziale dalla "malattia" alla "persona" nella sua interezza per perseguire una performance assistenziale così
innovativa, si prevedono la promozione e l'avvio di percorsi virtuosi.
Stakeholder e cittadini
Nei confronti dei portatori d'interesse e dei cittadini è fondamentale promuovere iniziative per garantire l'appropriato
utilizzo dei Servizi di Urgenza / Emergenza, attraverso la realizzazione di una campagna informativa sulle modalità di
accesso ai Servizi, favorendo il coinvolgimento delle comunità a vari livelli, comprese le scuole e i cittadini stranieri.
Particolare attenzione sarà riservata anche alla comunicazione interna (Professionisti e Profili professionali coinvolti nei
Processi - Percorsi Assistenziali) ed esterna: nell'ambito della comunicazione esterna è necessario distinguere quattro
diversi livelli rivolti a :
ENTI·· Istituzioni ••Stakeholder's (Portatori d'interesse) •• Scuola •• Popolazione
i quali saranno debitamente informati sull'organizzazione del servizio d'emergenza extra e intra ospedaliero, attraverso
programmi di diffusione della cultura dell'emergenza; saranno esplicitati i percorsi assistenziali e clinici secondo quanto
previsto dal progetto di Riordino e Reingegnerizzazione della rete dell'Emergenza Urgenza.
Per tale obiettivo ci si avvarrà di incontri informativi divulgativi anche attraverso i mass media nonché con la
distribuzione di appositi opuscoli.
Ciò e' coerente inoltre con una politica di razionalizzazione dei costi e di empowerment della popolazione.
Per il Piano delle attività, si rimanda all'accordo di collaborazione tra Dipartimento Tutela della Salute e AGENAS per la
Realizzazione di una Campagna Nazionale di informazione per la promozione del corretto uso del 118 e dei
Servizi di Urgenza/ Emergenza in Calabria (Vedi allegato) ".
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3~
REINGEGNERIZZAZIONE
S. U. EM 1 18
Capitolo 8 - MAXIEMERGENZA
INTRODUZIONE
Tale settore è regolamentato da normative nazionali quali la legge n. 225 del 24 febbraio 1992, D.M. GU n.81 del 06
febbraio 2001, PCDM del 03 /12/2008, DPCM 25 maggio 2011, DPCM GU n. 250 del 26 ottobre 2011.
Tra i vari attori che devono concorrere alla pianificazione ed eventuale operatività in caso di maxiemergenze di
qualsiasi natura vi è la F2 (Funzione 2 - Sanità) - vedi D.M. G.U. n. 81 del 6 febbraio 2001 e tabelle allegate -; questa è
di precipua pertinenza e competenza della Sanità.
Sia nella pianificazione che nell'operatività il ruolo centrale del coordinamento interforze è assunto dalle singole
Prefetture (UTG) competenti per territorio provinciale; infatti, è proprio Sua Eccellenza il Prefetto che in tempi di pace
attraverso i responsabili dei diversi settori e funzioni coordina il tavolo tecnico per la definizione e stesura dei Piani
Provinciali di Maxi emergenza e in caso di reale necessità istituisce il CCS (CENTRO di COORDINAMENTO
SOCCORSI) presso la Prefettura.
Nella Funzione Sanità l'interlocutore privilegiato è la centrale Operativa 118 tant'è che il responsabile della stessa o
un suo delegato fa parte del CCS per il coordinamento dei soccorsi e trasporti dei feriti. Nel CCS vi sarà anche il
responsabile del distretto territoriale per il coordinamento delle atre attività legate alla sanità quali gli alimenti, i farmaci,
la veterinaria, il sociale, l'igiene, ecc.
Ogni centrale Operativa 118 della Calabria ha il proprio PIANO PROVINCIALE di Intervento nel quale è prevista e
dettata ogni singola procedura secondo prevedibili situazioni di gravità e risorse proprie ed esterne.
Il Dipartimento Tutela della Salute ha il ruolo e il compito di mantenere i rapporti istituzionali con la Protezione Civile
Nazionale. In caso di necessità si istituisce la Sala Operativa Regionale di Protezione Civile presso la quale dovrà
essere presente un medico urgentista 118, delegato dal Direttore del Dipartimento, che con uno staf di medici tra cui
uno di direzione sanitaria o prevenzione ed infermieri di centrale 118 manterranno i collegamenti con il DICOMAC.
CENNI SULLO STATO DELL'ARTE
Da sempre sono attivi presso le Centrali Operative, gruppi di lavoro dedicati che si occupano della Pianificazione e
Organizzazione dell'intervento sanitario in caso di eventi maggiori, maxiemergenze o catastrofi, nel rispetto dei dettami
della vigente legislazione. In tal senso, nel tempo è stato formato il personale SUEM 118, con corsi dedicati e con
esercitazioni sul campo, organizzati dalle singole ASP o dalle Prefetture Provinciali.
Si è provveduto altresì (solo in alcune Centrali Operative) ad allestire postazioni dedicate in caso di maxiemergenza,
dotate di telefonia, punto informatizzato, con annesso stazione radio per collegamenti tramite ponte radio della
Protezione Civile. Inoltre è stato allestito un Magazzino Logistico Provinciale dotato di lotti catastrofe per un PMA di 4
Posti Letto (in collaborazione con la Protezione Civile).
Per l'emergenza NBCR sono stati redatti Protocolli Operativi, ed è stata definita la Formazione di un Gruppo
Operativo addestrato, in collaborazione con i W. FF.
Sono stati instaurati rapporti istituzionali continui con gli Enti preposti alla gestione di tutti tali eventi (Prefettura,
Protezione Civile, VV.FF., Soccorso Alpino, ANAS), i Responsabili delle Centrali Operative partecipano regolarmente ai
Tavoli Tecnici per la preparazione dei Piani di Sicurezza e di Emergenza degli insediamenti ad alto rischio.
Fattori di sviluppo
E' previsto l'aggiornamento professionale di tutti gli operatori del servizio, tramite l'erogazione di corsi e
l'organizzazione di altre esercitazioni con scenari diversi (anche con problematiche NBCR).
E' necessario mantenere costante nel tempo l'adeguamento, l'incremento e l'implementazione della dotazione
strumentale dedicata (radiocomunicazioni, presidi strumentali, dotazioni logistiche), per assicurare e potenziare la
possibilità di risposta, sia in caso di eventi maggiori (maxiemergenze o catastrofi), sia in caso di grandi eventi simulatiprogrammati; altresì si rende opportuno l'adeguamento della logistica dedicata agli eventi NBCR (al momento è presente
sul Territorio Regionale una Tenda di decontaminazione).
Risulta già in programma, per il prossimo anno, un Piano Progetto integrato con le Direzioni Sanitarie dei Presidi
Ospedalieri ASP, per il coordinamento della Gestione delle Maxiemergenze Intra - Ospedaliere.
Di fondamentale importanza, risulta l'attenzione che sarà riservata agli strumenti di Comunicazione, dove è prevista
l'implementazione delle apparecchiature Radio di tutta la Rete dell'Emergenza / Urgenza, che risulteranno
~4~3~
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REINGEGNERIZZAZIONE
S. U. EM 1 18
opportunamente integrate al programma di gestione di cui sarà dotato il SUEM 118 Regionale, che ha tra le sue
componentistiche, oltre la geo-localizzazione dei mezzi di soccorso, la comunicazione per via satellitare.
Tale implementazione di Servizi, si rende possibile, anche grazie all'integrazione e alla collaborazione con
l'Assessorato Regionale di Tutela e Ambientale, che assicura la disponibilità di programmi di gestione del Territorio, per
il tramite dell'utilizzo della Cartografia Regionale, che consente di identificare le zone a rischio e la relativa viabilità. Ciò
consente, inoltre, l'elaborazione di piani programmatici mirati, con la definizione, individuazione e la creazione di Bacini
di utenza, che rappresentano delle mini articolazioni territoriali, che permetteranno di meglio rispondere in caso di grandi
calamità ad indirizzare i primi interventi.
Un elenco particolareggiato degli enti afferenti al sistema integrato per la prevenzione dei rischi naturali elo
tecnologici è rappresentato in tabella 5
Esperienze organizzative e formative
Il giorno 26 novembre 2011 si è tenuta una esercitazione Nazionale in collaborazione con la Protezione Civile per posti di comando
tra Sala Operativa Italia - Sala Operativa Regionale - Centro Coordinamento Soccorsi - Centri Operativi Misti - Centri Operativi
Comunali. Sono state effettuate delle esercitazioni con scenari specifici in ogni provincia della Regione Calabria. Uno in particolare
ha destato l'attenzione della Protezione Civile che per la prima volta in Italia ha testato un piano (MEDEVAC) di evacuazione di un
gran numero di feriti, codici Gialli e Rossi, con l'utilizzo di aerei ed elicotteri dall'aeroporto verso altre Regioni.
Cenni di alcuni indicatori e richiami sul Sistema integrato per la prevenzione dei rischi nelle maxiemergenze
Dare una pronta risposta in caso di Maxi-Emergenza, su tutto il Territorio Regionale, che assicuri una corretta
gestione dell'evento, un fattivo coordinamento con gli Enti e le Istituzioni interessate, un'autonomia logistica almeno per
le prime sei ore.
Gli indicatori sono:
1. linee guida di ogni Centrale Operativa del SUEM118 e la loro verifica annuale;
2. integrazione delle stesse a livello regionale rispettando le specificità territoriali;
3. Integrazione delle stesse con le linee guida di altri enti e strutture;
Data la specifiCità e la complessità di questo capitolo è fondamentale l'integrazione delle strutture dipartimentali di
riferimento funzionali al Sistema Integrato per la prevenzione dei rischi naturali elo tecnologici che interagiscono nel
sistema delle Maxiemergenze Sanitarie e rappresentate da:
Dipartimento Presidenza: Settore Protezione Civile e Servizi connessi
Dipartimento Lavori Pubblici: a) Settore Programmazione e .... Norme sismiche
b) Autorità di bacino
Dipartimento Urbanistica: Centro Cartografico
Dipartimento Ambiente: Centro Funzionale Multirischi e Servizio Metereologico
Dipartimento Personale: a) Sistema Informatico Regionale b) Società dell'Informazione
Dipartimento Agricoltura
ARSSA: a) Servizio Agrometereologico b) Servizio Podologico c) Servizio Agrocartografico d) Servizi Multimediali
AFOR : Consorzi di bonifica
Dipartimento Salute: Elisoccorso
Obiettivi e relativi indicatori
Dare una pronta risposta in caso di Maxi-Emergenza, su tutto il Territorio Regionale, che assicuri una corretta
gestione dell'evento, un fattivo coordinamento con gli Enti e le Istituzioni interessate, un'autonomia logistica almeno per
le prime sei ore.
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~ 4~34
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Capitolo 9 - STRUMENTI, REGOLE E LINEE DI INDIRIZZO
La caratteristica dell'emergenza è l'imprevedibilità, in realtà ciò che non è prevedibile delle situazioni di emergenza è
il momento in cui esse si verificheranno, ed per tale motivo che disporre di regole, procedure, linee guida aiuta ad
affrontarle meglio.
La carenza di Linee Guida Regionali, nonché l'assenza di Indirizzi Formativi comuni, ha generato una diseguaglianza
tra i Modelli Organizzativi delle diverse Centrali Operative, favorendo lo sviluppo di "Sistemi" 118 calabresi diversificati,
tale situazione risulta ulteriormente gravata dalla mancanza di indicatori certi per la definizione degli organici sia nelle
Centrali che nelle PET.
Ogni Centrale SUEm 118, nel rispetto delle Linee Guida Nazionali e Regionali esistenti, ha rimodulato alle proprie
esigenze ed esperienze, le regole e le Procedure, creando disparità di risposte tra i vari Sistemi 118 Regionali.
AI fine di porre rimedio a tale situazione, la Direzione Generale del Dipartimento Tutela della Salute, di concerto con i
5 Direttori delle Centrali 118, ha provveduto ad emanare il Decreto n07029 del 16/ 06/2011, che contempla la
costituzione del Gruppo di Lavoro multidisciplinare, di cui fanno parte integrante i Direttori Generali delle Aziende
Sanitarie e Ospedaliere, con l'intento di implementare e rendere omogenea l'Offerta di Servizi mirata a soddisfare la
domanda sanitaria in regime di Emergenza/Urgenza (tale Organismo ha fatto tesoro degli elaborati prodotti dal gruppo
tecnico Emergenza 118 Elisoccorso - decreto n° 3703 del 23 marzo 2010) .
Il tal senso si è provveduto a disaminare le Procedure esistenti, onde contestualizzarle alle mutate esigenze dettate
dal Riordino delle tre Reti Assistenziali, di seguito si riportano le tematiche attenzionate :
o Ricezione delle chiamate;
o Valutazione della chiamata;
o Invio del Mezzo adeguato;
o Gestione dei trasferimenti assistiti (RETI);
o Procedure operative dei mezzi di soccorso (BLS-D, ACLS. B.);
o Procedura di attivazione in caso di incidente maggiore/maxiemergenze;
o Verifica dei materiali, farmaci ed elettromedicali con compilazione check-list;
L'implementazione delle regole esistenti e lo sviluppo di altre, concordate e condivise, diventa una delle priorità sia
per dare risposte certe e qualificate alla domanda di salute della popolazione e soddisfare i bisogni sanitari espressi dai
cittadini, sia per mutuare e favorire la nuova configurazione del Sistema 118 Regionale, che diventerà espressione di
innovazione gestionale, con
• La istituzione di nuove Reti ( oltre quelle già esistenti) per la gestione delle patologie complesse,
• L'attivazione e lo sviluppo del PPI,
• L'integrazione delle postazioni di Continuità Assistenziale ( Guardie Turistiche)
• La definizione geografica dei Bacini di utenza, ecc.
• La formulazione di una nuova programmazione di Percorsi Formativi
STRUMENTI DI VERIFICA E CONTROLLO DEI PERCORSI ASSISTENZIALI
AI fine di migliorare il servizio relativo alla Rete Urgenza/Emergenza si ritiene di dovere procedere alla definizione di
Linee Guida per la verifica e il controllo del percorso assistenziale.
L'obiettivo è contribuire al miglioramento della qualità delle performance e dei processi di erogazione delle
prestazioni sanitarie in ambito di dipartimenti/articolazioni organizzative attraverso l'implementazione di un sistema
strutturato di valutazione.
Le diverse attività di valutazione, tese a migliorare i processi clinici e manageriali, l'equità di accesso delle
prestazioni erogate e la soddisfazione dei cittadini, debbono essere inserite all'interno di in quadro di riferimento
aziendale per la valutazione sistematica della qualità dei servizi, che preveda un sistema strutturato di analisi delle
performance.
Per corrispondere a tale criterio la Regione Calabria, il Dipartimento Salute per il tramite delle aziende Sanitarie e
Ospedaliere dovranno documentare che nelle strutture sanitarie siano presenti evidenze relative ai seguenti requisiti:
1.
Attuazione di programmi di audit clinici strutturati e formalizzati;
2.
Valutazione degli esiti che si avvalgano anche di strumenti riconosciuti e condivisi a livello nazionale
( Programma nazionale di valutazione degli esiti);
I
Jb~
35
REINGEGNERIZZAZIONE
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3.
Monitoraggio
4.
Diffusione di report sulla qualità dei servizi erogati, sia all'interno
in particolare all'utenza.
del raggiungi mento degli obiettivi stabiliti di qualità dei servizi;
della struttura/Azienda
sia all'esterno
e
Risulta quindi fondamentale il momento della verifica esterna; le procedure di verifica debbono, analogamente ai
contenuti, rispondere a requisiti essenziali e deve essere garantita la loro effettiva esecuzione da parte di un "organismo
accreditante" definito e con modalità di lavoro predeterminate.
Ai fini della competenza attribuita alle regioni/province autonome, dall'art. 8 quater comma 1, in merito al rilascio
dell'accreditamento istituzionale le stesse identificano organizzazioni, accreditanti, le quali dovranno:
1. stabilire la propria politica (mission e vision);
2. individuare in maniera esplicita le relazioni istituzionali da intrattenere;
3. definire la propria organizzazione interna, che comprenda la identificazione e la gestione delle risorse umane coinvolte, la
pianificazione, effettuazione e valutazione delle proprie attività, anche al fine del loro miglioramento;
4. mantenere le relazioni con i portatori di interesse;
5. definire le procedure con le quali scelgono, formano, addestrano, aggiornano e gestiscono i valutatori per l'accreditamento;
6. assicurare che siano adottate le procedure di verifica esplicitamente definite e che siano applicati i requisiti definiti a livello
regionale.
La Regione dovrà garantire la formazione necessaria per le competenze che dovranno sostenere il processo di
accreditamento. E' necessario predefinire requisiti e criteri di modalità delle verifiche nonché la tempistica delle
scadenze; gli stessi criteri dovranno essere utilizzati non solo per il rilascio dell'accreditamento ma anche per il rinnovo
della certificazione.
Per garantire un adeguato supporto alle Aziende si concorda di istituire un tavolo permanente istituzionale regionale
che costituisca un riferimento per lo sviluppo e l'applicazione di "buone pratiche" condivise, in termini di contenuto dei
modelli, di formazione dei valutatori regionali, di modalità di verifica e di sviluppo di azioni coerenti alle valutazioni
effettuate. Il tavolo permanente dovrà avere anche il compito di monitorare la corretta attuazione e gestione del sistema,
anche attraverso verifiche dirette presso le organizzazioni sanitarie.
Si precisa che si dovrà procedere a verifiche e controlli periodici secondo i criteri che già previsti ed utilizzati per
l'accreditamento istituzionale e integrati da indicatori specifici di settore.
A tal fine, in analogia a quanto disposto con Intesa Stato Regioni del 16 dicembre 2010 per il sistema di valutazione
dei centri trasfusionali, si procederà all'istituzione di un elenco regionale di valutatori che dovranno essere
opportunamente formati e continuamente aggiornati secondo modalità determinate di concerto dal Ministero della salute,
dall'Agenas e dalle Regioni/Province Autonome per il tramite del tavolo permanente. Tale sistema potrà essere attuato
sia per le verifiche dei requisiti istituzionali sia per quelli ulteriori.
AI fini di preparare le verifiche che l'UE disporrà sui centri presenti in Italia candidati ad entrare nelle reti determinate
dalla Direttiva 2011/24 UE, nonché per gli adempimenti degli artt. 4 e 8 comma 6 lett. C Direttiva 2011/24/UE e per ogni
altra necessità correlata all'implementazione della Direttiva di cui trattasi, un gruppo, che sia espressione paritetica del
livello regionale e nazionale (MdS e Agenas), composto da esperti inseriti nell'elenco dei valutatori di cui sopra,
prowederà a fornire ogni utile supporto funzionale per gli adempimenti che verranno ad essere determinati per
l'attuazione delle disposizioni europee. È necessario prevedere inoltre un meccanismo di feedback delle informazioni
relative alle verifiche al fine di preparare l'impianto per l'implementazione della Direttiva 2011/24/EU nel nostro paese.
Si seguiranno le indicazioni in uso al Sistema di Valutazione dei Centri Trasfusionali (Intesa Stato Regioni del 16
dicembre 2010), per costituire un elenco di valutatori, la composizione del Gruppo di Valutatori dovrà essere
programmata dal Dipartimento Regionale della Salute e dalla AGENAS.
Tra gli indicatori utilizzabili per monitorizzare l'aderenza agli Obiettivi potrebbe essere utile introdurre gli indicatori di
LEU (Livelli Essenziali di Umanizzazione ) . Ciò nasce dalla necessità di garantire tra gli aspetti di un buon servizio
sanitario anche la garanzia e il coinvolgimento dei cittadini attraverso l'implementazione dell'empowerment.
Questo allineerebbe anche la Rete dell' Emergenza / URGENZA al rispetto della Carta dei Diritti Europei dei
C·Itta d"In! C he preve d e :
Dirittoa misurepreventive
Dirittoallaliberascelta
Dirittoall'accesso
Dirittoallainformazione
Dirittoal consenso
Dirittoallaprivacye
Dirittoal rispettodel
Dirittoal rispettodi
Dirittoallasicurezza
Dirittoalla innovazione
allaconfidenzialità
tempodei pazienti
standarddi qualità
Dirittoa evitarele sofferenzee il dolorenonnecessari I Dirittoa un trattamentopersonalizzato I Dirittoal reclamo I Dirittoal risarcimento
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Capitolo 10 • La Programmazione e lo sviluppo della Rete Emergenza/Urgenza Territoriale nel breve
medio - lungo termine
L'idea di fondo dell'intero programma progettuale è di far leva su motivazione, pro positività, professionalità di una
quota non irrilevante di dirigenti e funzionari dell'Assessorato e delle ASP per proporre e attuare cambiamenti
organizzativi al loro interno. Il messaggio, i programmi, e i passi operativi delle iniziative saranno supportati da una
consulenza abilitante e non sostitutiva.
Risulta importante in tal senso, operare e indirizzare il Sistema affinché si adoperi per uniformare le Procedure, i
Protocolli e le Regole delle attuali cinque Centrali Operative 118, altrettanto importante è il rinnovamento Tecnologico
Informatico di dette centrali, in modo da consentire di interfacciare in tempo reale le comunicazioni tra i vari attori
dell'emergenza extra e intra Ospedaliera - per conoscere tempestivamente la localizzazione dei mezzi di soccorso sul
territorio, la loro permanenza nei P.S., la gestione dei pazienti in P.S., conoscere la situazione dei Posti Letto e delle
gravità dei singoli degenti nei P.S., nelle UU.00. e soprattutto nell'area critica.
Il Modello Ospedaliero Hub e Spoke, impone a tutti gli attori di offrire e ricevere collaborazione e non può
prescindere da una puntuale definizione di un Sistema di comunicazione omogeneo, atteso che gli attuali sistemi
tecnologici in dotazione alle Centrali Operative, sono basati essenzialmente su un Sistema vetusto di telefonia che
collega PPI, PET e Ospedali, risulta non più procrastinabile procedere in tempi rapidi all'aggiornamento tecnologico delle
Centrali Operative e di tutte le rimanenti articolazioni della Rete.
Particolare attenzione si vuole riservare agli strumenti gestionali, in tal senso la Regione Calabria all'interno dei propri
Sistemi di Governance dell'Offerta Sanitaria, vuole promuovere dei Processi di Monitoraggio, Controllo e Verifica
delle performance, attraverso lo sviluppo di Strumenti che permettano di:
3) Definire dei Processi Assistenziali e Organizzativi orientati ad accogliere le differenti esigenze degli utenti relative
all'età, al genere e a particolari condizioni di salute e di fragilità fisiche e psicologiche, tenendo conto delle
specificità religiose, etniche e linguistiche dei cittadini, avendo cura nel contempo di mutuare e favorire i percorsi
assistenziali;
4) Misurare la Qualità della relazione tra professionisti sanitari, pazienti e loro familiari;
5) Assicurare l'accesso agevolato alle prestazioni assistenziali, semplificando gli adempimenti
assicurando un'informazione tempestiva e trasparente;
6) Fornire luoghi di cura "a misura d'uomo", ovvero luoghi accessibili e confortevoli.
amministrativi
e
AI fine di raggiungere questi Obiettivi, diventa indispensabile dotarsi di strumenti per la Valutazione del Rischio
Clinico e per il Controllo dell'appropriatezza, che consentano (attraverso la raccolta e la socializzazione dei dati e delle
segnalazioni - creazione di Banche Dati strutturate - che alimentino costantemente il Sistema dei Flussi Informativi
Regionali e Ministeriali), di monitorare costantemente:
1. Eventuali errori di processo.
2. Eventuali carenze della Norma I Regola.
Onde mutuare e supportare alcune delle attuali difficoltà, il Dipartimento Tutela della Salute ha disposto e impartito
opportune indicazioni ai Direttori Generali Aziendali, affinché prowedano all'aggiornamento del Sistema Telefonico; per
il Sistema Informatico, è già stato deliberato l'utilizzo in uso gratuito del Programma di gestione, in dotazione a un'altra
Regione (DPGR 361/2011), che potendosi interfacciare con il Sistema satellitare, potrà assicurare tra l'altro anche la geo
-localizzazione dei mezzi di soccorso.
In proiezione futura risulta necessario, (nel breve periodo), prowedere all'integrazione delle basi Elisoccorso con le
Centrali Operative, da cui dipenderanno gerarchicamente - quali loro articolazioni - per la gestione; in tal senso si
prevede di implementare l'attuale Modello Organizzativo attraverso la realizzazione di una Struttura funzionale
nell'ambito dell'Azienda Capofila con compiti di Coordinamento delle future tre basi di Elisoccorso; questo per utilizzare
in maniera ottimale (anche attraverso il Coordinamento dei Direttori delle Centrali Operative 118 - già previsto), le
potenzialità e le peculiarità del Servizio di Elisoccorso.
Evoluzione- sviluppo del Servizio di Elisoccorso Regionale nel breve I medio periodo.
In considerazione del fatto che, nel rispetto dei dettami previsti dal Piano di Rientro si dovrà procedere in tempi brevi
alla riduzione delle basi di Elisoccorso (da 4 a tre), sono già stati awiati i Processi e i Percorsi utili e funzionali per la
realizzazione di quanto previsto.
A tal proposito, owiamente si dovrà affrontare in tempo utile anche l'aspetto Tecnico - giuridico riconducibile ai
contenuti dell'attuale Contratto di Servizio con la Società Elitaliana ed associate, e in tal senso sono già stati awiati i
contatti con i Rappresentanti Legali per affrontare e dirimere eventuali problematiche di tipo Tecnico - gestionale
REINGEGNERIZZAZIONE
S. U. EM 1 18
e nel medio I lungo termine
.
una volta inquadrate le problematiche sopra richiamate, si dovrà procedere in tempi brevi a realizzare degli Studi di
fattibilità che permettano di individuare: la collocazione geografica delle 3 Basi di Elisoccorso, la loro Integrazione
funzionale e gestionale con Centrali Operative di riferimento, la progettazione e la realizzazione delle Elisuperfici a
supporto della Rete Regionale.
Evoluzione, sviluppo e integrazione della Rete Emergenza· Urgenza Territoriale e i Piani per la Gestione delle
Urgenze / Emergenze intra·Ospedaliere nel medio periodo
Per perseguire tale Obiettivo (elemento imprescindibile per completare il Sistema della Rete dell'Emergenza I
Urgenza), si dovrà procedere al più presto a disegnare la Rete Ospedaliera integrata Pubblico - Privata, che
rappresenta lo "snodo" principale del Sistema delle tre Reti, senza il quale non sarà possibile avviare il
Percorso per "disegnare" gli itinerari delle Reti per Patologie complesse e dei Servizi.
Tempistica per lo sviluppo e la realizzazione del Piano - Programma delle principali innovazioni organizzative·
gestionali delle diverse articolazioni del SUEm 118 Calabrese
1. Pianificazione e Definizione dei Bacini di Utenza : realizzare le pre-condizioni per "disegnare" i diversi Livelli
territoriali che si caratterizzano per le specificità Oro - geografiche e che nel contempo permettano di considerare
i fabbisogni assistenziali nel rispetto delle "variabili" per classi di età e morbilità della popolazione (con particolare
riguardo alle "fragilità"e cronicità);
2. Realizzazione dei Nuovi assetti organizzativi che permettano di avviare i Processi e i Percorsi per lo sviluppo del
nuovo Modello integrato per la gestione della Urgenza/Emergenza territoriale, attraverso l'organizzazione
dei PPs (Punti di primo soccorso), quali Strutture organizzative integrate sul Territorio che consentano di
superare la Fase transitoria dei PPI, realizzando contestualmente l'integrazione funzionale tra PET e Continuità
Assistenziale, e creando le condizioni favorenti le interrelazioni gestionali con Associazionismo MMG/PLS;tutto
ciò dovrebbe mutuare e favorire la realizzazione del l° Livello assistenziale H 24 delle Cure Primarie, quale
vero "filtro" per i Codici Bianchi e Verdi attualmente trattati in regime ospedaliero nei Pronti Soccorso
3. Ideazione e Sviluppo del Sistema di Governance per il Govemo gestionale e funzionale della Rete
Emergenza/UrgenzaTerritoriale attraverso l'individuazione di:
• Strumenti operativi e Sistemi di Monitoraggio delle prestazioni
• Verifica e Controllo dell'appropriatezza e delle performance
4.
Sviluppo, aggiornamento Tecnologico e Informatizzazionedelle "Centrali Operative" , tale da mutuare, favorire e
facilitare alla completa Centralizzazione delle chiamate ( ricomprendendo anche la Continuità Assistenziale) nel
breve I medio periodo, e creando le condizioni per l'attivazione del numero unico 112 Regionale
5.
Piano - Programma dei Bisogni Formativi dei diversi profili Professionali, a supporto dei Nuovi Modelli
Organizzativi - gestionali della Rete dell'Emergenza/Urgenza Territoriale
6.
Pianificazione, Programmazione e Sviluppo di Modelli integrati che favoriscano la compiuta realizzazione del
Sistema reticolare delle tre Reti: Urgenza Emergenza - Ospedaliera Pubblico e Privata - Territoriale; il tutto per
consentire la realizzazione delle Reti delle patologie Complesse
PIANIFICAZIONE
CAPITOLO
E
PROGRAMMAZIONE
DELLE
AZIONI
CON
RELATIVA
TEMPISTICA
PER
SINGOLO
DEL PROGETTO DI RIORDINO
CAP 1 - Centrali Operative
Entro tre / sei mesi definire i fabbisogni con adeguamento dei requisiti minimi strutturali delle Centrali Operative e dei
sistemi a supporto quali:
1.
2.
3.
4.
5.
Telefonia
Informatico
Rete Radio frequenze 118
Geolocalizzazione dei mezzi di soccorso
Centralizzazione delle chiamate di CA
(
CAP 2 - Elisoccorso
Analisi e socializzazione dei dati di attività, derivanti dal monitoraggio base per base per riproporre entro sei mesi / un
anno un pianodi fattibilitàper una gradualeapPIiCaZiO)
~.~
'fo)-
38 ~
REINGEGNERIZZAZIONE
1.
2.
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Riduzione delle basi da quattro a tre
Rimodulazione e rideterminazione delle basi e individuazione delle elisuperfici di destinazione sanitarie che tenga conto
della razionalizzazione delle stesse in funzione delle reti Ospedaliere (Hub e Spoke) e delle patologie complesse
CAP 3 PET
Entro tre
1.
2.
3.
4.
I sei mesi razionalizzare e armonizzare le attività secondo le linee trattate nel documento di riordino puntando:
Adeguamento strutturale, informatico e tecnologico
Adeguamento elettromedicali e rinnovo parco ambulanze, auto mediche, carrello maxi-emergenza
Separare le attività di urgenza ed emergenza 118 dai trasferimenti ordinari. Adeguamento dei mezzi e del personale
tecnico autista ai bisogni dei Presidi Ospedalieri
Completamento del Monitoraggio delle attività che rappresenta un sicuro ed efficace parametro per adeguare l'offerta di
servizi, sia in termini di eventuale integrazione di mezzi, che una riduzione degli stessi qualora risultassero in esubero.
CAP 4 - PPI
Entro tre I sei mesi completamento del programma di riconversione degli ospedali come previsto dal decreto 18.
1. L'avvio delle attività di Monitoraggio degli accessi ( già in corso in alcune ASP), sancirà e determinerà il passaggio del
PPI dalla gestione Ospedaliera alle C.O. SUEm 118 (unità di misura: 6000 accessi in H24/ annui e 3000 H12/ annui).
2. I PPI, H12 o H24, saranno momentaneamente dislocati negli ex Presidi Ospedalieri ed opereranno di concerto alle PET
118 e Continuità Assistenziale, differenziando le risposte all'utenza secondo patologie e codici colore.
3. Individuazione e definizione dei criteri di valutazione per la selezione del personale da assegnare al PPI al momento della
integrazione funzionale con le articolazioni delle C.O. SUEm 118.
4. Il monitoraggio continuo e permanente, dovrà consentire di intervenire tempestivamente per adeguare l'organizzazione del
lavoro utilmente per assicurare le prestazioni necessarie ai bisogni e alle specificità del Territorio e/o del Bacino di utenza.
CAP 5 - C. A.
Il Decreto n° 18 del 20 Ottobre 2010, all'Allegato 2, evidenzia come "la razionalizzazione della Rete dell'Emergenza
Urgenza debba interessare anche l'ambito della Continuità Assistenziale, iniziando dalla Centralizzazione delle chiamate
presso le Centrali Operative 118, con apposito Nucleo di Valutazione e Gestione delle stesse". In tal senso, nel pieno
rispetto dei dettami normativi, si procederà a predisporre l'adeguamento strutturale per consentire alla Continuità
Assistenziale, di poter usufruire delle dotazioni tecnologiche delle Centrali Operative, con indiscutibili benefici in termini
di ottimizzazione degli interventi, monitoraggio delle attività e riduzione dei tempi di attesa dell'utenza.
Entro tre / sei mesi si partirà con:
1. adeguamento programma Informatico integrato di Gestione SUEm 118 e Continuità Assistenziale
2. Centralizzazione delle chiamate, con numero telefonico dedicato
3. Monitoraggio delle chiamate ( quale strumento utile per una più razionale ed efficace valutazione dell'utilizzo ottimale delle
risorse umane delle postazioni di Continuità Assistenziale).
4. Le successive azioni saranno sviluppate in un arco temporale da 6/12 mesi con l'adeguamento del personale in base ai
carichi di lavoro e la ridefinizione dei Bacini di utenza
5. nelle aree urbane/disagiate le Postazioni di Continuità assistenziale dovranno trovare giusta collocazione in locali adeguati
CAP 7 - RETI
Lo sviluppo e la realizzazione delle Reti e dei Dipartimenti (Cardiologia, Trauma, Stroke, Nefro - dialitica) e quelle da
istituire (Psichiatrica, Materno Infantile, Ortopedico - Traumatologico, Oncologica integrata dettami Legge 38/2010,
Diabetologica e Dipartimento di Prevenzione ), sono allo studio del Tavolo Tecnico Regionale con gli esperti AGENAS e
i Responsabili Aziendali, e dovranno definirne i Percorsi Assistenziali e Clinici, da condividere con i gestori della Rete
dell'Emegenza / Urgenza Territoriale.
La costituzione di tali Reti necessita di una attenta valutazione su come rendere partecipativi i contributi e la
collaborazione tra l'Ospedalità Pubblica e quella Privata , su tale offerta di servizi si dovranno stabilire i Percorsi
diagnostici - terapeutici e assistenziali. Da implementare le azioni di teleconsulto e telemedicina a supporto delle stesse.
Attualmente è già completato il percorso della Rete "Stroke" che si allega al documento ed entro tre / sei mesi saranno
avviati i Percorsi Formativi e lo studio di Protocolli Operativi per l'implementazione e l'attuazione della stessa.
CAP 8 - Formazione
La Formazione del Personale ( in particolare per chi opera nelle Aree critiche come l'Urgenza / Emergenza), come fonte
di conoscenza e good practices , non potrà essere solamente teorica, ma dovrà prevedere anche la "fase" pratica, con
particolare attenzione alla sicurezza del paziente. In tal senso è importante una Metodologia Formativa all'avanguardia,
J,~9çP
REINGEGNERIZZAZIONE
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in cui la simulazione avanzata del caso clinico, risulti lo strumento privilegiato, dove l'eventuale "errore" serve per
imparare.
Si precisa che già sono stati espletati nelle diverse Aziende alcuni corsi per tutto gli operatori, mentre si procederà
all'espletamento a gestione diretta con Certificazione Regionale di Corsi Formativi sugli aspetti organizzativi ed operativi
nonché sui Percorsi Assistenziali secondo contenuti omogenei, uniformi e condivisi tra i Direttori di Centrale non appena
sarà definita la Rete dell'Emergenza I Urgenza intra - Ospedaliera e completata la Rete delle Patologie Complesse.
CAP 9 - Maxiemergenza
Entro tre I dodici mesi saranno implementate:
1.
le attività di Coordinamento Regionale per ridefinire il ruolo centrale del Dipartimento per fornire una risposta immediata e
uniforme su tutto il Territorio Regionale
2.
le azioni mirate all'integrazione e alla collaborazione con l'Assessorato Regionale di Tutela e Ambientale, che assicura la
disponibilità di programmi di gestione del Territorio, per il tramite dell'utilizzo della Cartografia Regionale, che consente di
identificare le Zone a Rischio e la relativa viabilità
3.
l'elaborazione di piani programmatici mirati, con la definizione, individuazione e la creazione di Bacini di utenza, che
rappresentano delle mini articolazioni territoriali, che permetteranno di meglio rispondere in caso di grandi calamità ad
indirizzare i primi interventi
4.
l'aggiornamento professionale di tutti gli Operatori delle UU. 00. e dei Servizi che interagiscono nell'Area dell'Emergenza
/ Urgenza, tramite l'erogazione di Corsi tematici dedicati e l'organizzazione di altre esercitazioni con scenari modulati
ARGoMENTI DA 1M" INENTARE NlLL'ATTUALI PROGETTO DI RIORDINO
Entro tre I sei mesi saranno implementate le attività di coordinamento regionale per ridefinire il ruolo del servizio 118
per dare attuazione pratica in merito a:
1.
Trasporti secondari urgenti protetti, differibili,
2.
eventi straordinari
e manifestazioni
ordinari, ecc.
di interesse pubblico
3.
la creazione di protocolli
4.
Stabilire le regole relative ai rapporti con le strutture private e convenzionate
alle attività di emergenza-urgenza
e procedure per il soccorso a mare
relativamente
40~
~
REINGEGNERIZZAZIONE
S. U. EM 1 18
INDICE
Prefazione
Requisiti generali e specifici, organizzativi e strutturali
pago 2
Capitolo 1 . Centrali Operative
pago 10
pago 4
- Figure professionali delle Centrali Operative
- Requisiti tecnologici
- Fattori di sviluppo
Capitolo 2 •Elisoccorso
- Fattori di sviluppo
- Richiami contrattuali/declaratoria
- Obiettivi
pag.13
servizi
Capitolo 3· Postazioni Emergenza Territoriale (PET)
pag.16
- Requisiti strutturali PET
- Obiettivi di breve e medio periodo
- Rideterminazione per la distribuzione territoriale delle PET
- Prestazioni Sanitarie trattabili nelle PET/PPS
- Organizzazione e modello gestionale nelle PET
Capitolo 4 - Punti Di Primo Intervento (PPI)
pag.22
- Obiettivi e relativi indicatori
Capitolo 5 - Continuità Assistenziale
pago 24
- Stato dell'arte dell'attuale offerta organizzativa
- Ipotesi progettuale
- Quali soluzioni a medio termine
- Sistema di controllo e governo delle attività
- formazione
Capitolo 6 - Reti Per Patologie Complesse
pag.29
-Obiettivo di processo
-Ipotesi Progettuale
Capitolo 7 - Formazione e Processi di Comunicazione
pag.31
-Bisogni formativi
-Umanizzazione dei percorsi assistenziali
-processi di comunicazione
Capitolo 8 - Maxiemergenza
pag.36
-Cenni sullo stato dell'arte
-Fattori di sviluppo
-Cenni di alcuni indicatori e richiami sul sistema integrato
-Obiettivi e relativi indicatori
Capitolo 9 - Regole e Linee di indirizzo
pag.38
-Strumenti di verifica e controllo dei percorsi assistenziali
Capitolo 10 - La programmazione e lo sviluppo della rete della rete Emergenza/Urgenza
Territoriale nel breve medio -lungo termine
pag.40
(
REINGEGNERIZZAZIONE
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Normative Nazionali - leggi e decreti Regionali, circolari e indirizzi Regionali di Riferimento
Legge 24 febbraio 1992, n, 225, Istituzione del servizio nazionale della protezione civile;
D,lgs 30 dicembre 1992 n, 502 e s, m, e i
G,U, Serie Generale n, 76 del 31 marzo 1992) 'legge istitutiva 118'
Gazzetta Ufficiale n, 121 del 25/5/92 'Criteri e requisiti per la classificazione degli interventi di emergenza';
Atto di Intesa Stato Regioni dell' 11/04/1996 ' linee guida ministeriali'
Gazzetta Ufficiale N, 196 del 25 Agosto 2003: «Linee guida su formazione, aggiornamento e addestramento permanente del personale
operante nel sistema di emergenza/urgenza»;
Conferenza Stato - Regioni del 3 febbraio 2005: Linee Guida per l'organizzazione dei servizi di soccorso sanitario con elisoccorso
Regolamento ENAC: Norme operative per il servizio medico di emergenza con elicotteri Edizione n04 del 15 dicembre 2009
Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i Medici di Medicina Generale ai sensi dell'art, 8 D,lgs 502/92 come modificato
dai D, Igs 517/93 e 229/99,
Intesa Stato Regioni del 16 dicembre 2010
Conferenza Stato Regioni del 27 luglio 2011 ' Integrazione della Continuità Assistenziale con il sistema 118 Regionale'
Direttiva 2011/24 EU
D.lgs 38/2010
Leggi e Decreti Regionali, Circolari e indirizzi Regionali di Riferimento
Direttiva assessorile 848 del 12 gennaio 1998;
Circolare Assessorato Regionale Sanità pro!. n, 16236 del 18/9/1996
interventi di razionalizzazione sul territorio;
'standard di
minima per l'attivazione della centrale operativa ed
Circolare D.G, Assessorato Regionale Sanità pro!. n, 5858 del 07/03/2001;
Circolare D,G, Assessorato Regionale Sanità pro!. n, 27361 del 30/11/2001 ;
Accordi Integrativo Regionale per Medici della Continuità Assistenziale ed Emergenza Territoriale, delibera di Giunta Regionale n° 611 del
2005
Decreto del n° 14307 del 28 luglio 2009
DPGP n018 ottobre 2010
D,GR N" 845 del 22 dicembre 2009
Rete cardiovascolare Delibera di Giunta Regionale n, 3635/07 del 15/01/2009
Rete Trauma Delibera di Giunta Regionale n, 919 del 9/12/2008
Rete Stroke Delibera di Giunta Regionale n, 728 del 4/11/2009
Bozza di protocollo di intesa tra Dipartimento Tutela della salute - Direzione Generale- e Protezione Civile Regionale per grandi rischi;
Protocolli e procedura operative in uso nelle Centrali Operative
Allegato tecnico al capitolato di oneri dell'appalto per l'affidamento del servizio di soccorso sanitario con elicotteri per la Regione Calabria
REINGEGNERIZZAZIONE
S. U. EM 1 18
Attuale organico e Profili Professionali assegnati per singola Centrale Operativa e P. E. T. TAB n.1
AZIENDE SANITARIE
PROVINCIALI
I
n. PET
P. E. T. (MSA)
MEDICI
INFERMIERI
CATANZARO
3
6
18
14
84
84
COSENZA
3
6
18
18
108
108
CROTONE
2
6
12
4
24
24
VIBO VALENTIA
2
6
12
5
30
30
REGGIO CALABRIA
3
6
18
I I
13
78
78
13
30
78
II
54
324
324
TOTALE GENERALE
Stato dell'arte dell'attuale offerta organizzativa di Continuità Assistenziale (Tabella 2 e 3)
Si riporta di seguito la Tabella riepilogativa e riassuntiva, relativa al numero delle postazioni di Continuità Assistenziale, riferite al
periodo antecedente alla pubblicazione del Decreto n o 18 del 20 Ottobre 2010, con evidenza della distribuzione territoriale delle
postazioni, suddivisa per ASP e relativo confronto con la situazione a tutt'oggi.
Stato dell'arte POSTAZIONI di CONTINUITA' ASSISTENZIALE prima e dopo l'emanazione del Decreto 18/2010
A. S. P.
STATO ATTUALE
ANTE DPGR 18/2010
CATANZARO
60 ?
58
121
COSENZA
121
31
CROTONE
34
VIBO VALENTIA
39
39
REGGIO CALABRIA
81
90
TOTALE POSTAZIONI C. A.
332
342
Allo stato attuale e sulla scorta delle socializzazione dei dati disponibili, la situazione è quella riportata nella Tabella successiva
con riferimento al numero dei Medici incaricati a tempo indeterminato / determinato o attualmente utilizzati in altri Servizi, precisando
che nella Tabella non sono stati conteggiati g~ incaricati a tempo indeterminato nella Continuità Assistenziale a 24 ore + dodici ore di
incarico nei SUEm 118.
Distribuzione del Personale Medico della Continuità Assistenziale
A. S. P.
TEMPO
TEMPO Indeterminato
CATANZARO
103
COSENZA
276
CROTONE
69
VIBO VALENTIA
95
REGGIO CALABRIA
162
TOTALE MEDICI UTILIZZATI
705
Tabella 4 Cap
nelle diverse Aree Provinciali per Ruoli e Funzioni
Determinato
ALTRE FUNZIONI
146
2
129
40
47
15
64
14
30
3
1195
416
74
Tipologia di bacino di utenza :
TIPOLOGIA DI BACINO UTENZA
AREA METROPOLITANA
FINALITA'
REQUISITI
TECNOLOGICI
Dotazione personale
Riduzione accessi a bassa intensità di cura al P.S.
Riduzione dei tempi di attesa e di assistenza in sede
AREA URBANA - EXTRA-URBANA
Riduzione dei tempi di risposta sanitaria
all'Urgenza - Emergenza
AREA DISAGIATA
Riduzione dei tempi di
risposta ottimizzando il 'Free
Terapy' in attesa del mezzo
MSA
Informatizzazione e supporto di telemedicina, dotazione di minima per gli interventi a bassa intensità di cure, DAE e presidi per
garantire le funzioni vitali.
Informatizzazione on-line delle postazioni anche al fine di adempiere a quanto richiesto per la certificazione
coerente alle finalità indicate e su autonoma determinazione delle ASP.
REINGEGNERIZZAZIONE
S. U. EM 1 18
Componentidel Gruppo di Lavoroche hanno partecipatoalla stesura dei lavori:
Dr. Saverio Laganà
Dr. Domenico Minniti
Team Manager
Dirigente Medico Esperto
Dr. Lo Presti Salvatore
Dirigente di Settore Regione Calabria
Dr.ssa Silvana De Filippis Dirigente Regione Calabria
Dr. Eliseo Ciccone
Dirigente Centrale Operativa SUEm 118 Catanzaro
Dr. Riccardo Borselli
Dirigente Centrale Operativa SUEm 118 Cosenza
Dr. Gaspare Muraca
Dirigente Unità Operativa SUEm 118 Crotone
Dr. Caglioti Domenico
Dirigente Centrale Operativa SUEm 118 Reggio Calabria
Dr. Antonio Talesa
Direttore Centrale Operativa SUEm 118 Vibo Valentia
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Allegato-Progetto di Riordino Riorganizzazione