C o m u n i c a t o a i m e d i a − Berna, 25 ottobre 2012
Risultati del sondaggio organizzato dalla Fondazione Svizzera di Cardiologia per
la giornata dell'ictus cerebrale (World Stroke Day) del 29 ottobre 2012
Fibrillazione atriale e ictus cerebrale: un nesso a molti non noto
In Svizzera sono già circa 100'000 le persone che soffrono del più frequente
disturbo del ritmo cardiaco, la fibrillazione atriale. Due pazienti su cinque non
sono consapevoli che questo disturbo comporta un maggiore rischio di ictus
cerebrale. E la popolazione in generale non conosce ancora i sintomi dell'ictus
cerebrale. Questo dato è emerso dal sondaggio della Fondazione Svizzera di
Cardiologia condotto nell'agosto 2012.
La fibrillazione atriale aumenta di cinque volte il rischio di ictus cerebrale. Ma due
pazienti su cinque non lo sanno. È quanto risulta da un sondaggio rappresentativo
condotto dalla Fondazione Svizzera di Cardiologia. A torto, approssimativamente 40'000
persone delle circa 100'000 colpite temono di più la morte cardiaca improvvisa del
pericolo che origina nel cervello. E non sono migliori neppure le conoscenze della
popolazione sull'ictus cerebrale: un terzo degli intervistati non ne conosce i sintomi. È
positivo, invece, lo stato delle conoscenze, davvero buono, sui fattori di rischio dell'ictus
cerebrale.
Le lacune conoscitive influiscono sul successo del trattamento
Hanno partecipato al sondaggio, commissionato dalla Fondazione Svizzera di
Cardiologia, 421 persone affette da fibrillazione atriale, 120 medici e un campione
rappresentativo della popolazione. Il sondaggio mostra in quali ambiti permangono delle
lacune conoscitive ed è necessario intervenire. La ragione per cui è stato svolto questo
sondaggio è legata alla fibrillazione atriale, responsabile di circa il 15% dei casi di ictus
cerebrale. Secondo il parere unanime degli esperti e anche dei medici intervistati,
questo disturbo del ritmo, che origina negli atri cardiaci, aumenterà in modo evidente nei
prossimi anni a causa dell'evoluzione demografica. Per i pazienti, la fibrillazione atriale è
spesso molto spiacevole e motivo di preoccupazione. Si manifesta con attacchi; eppure
nonostante ciò tre persone su quattro colpite, intervistate per il sondaggio, giudicano la
qualità della propria vita buona e molto buona e l'assunzione giornaliera di medicamenti
non rappresenta per loro un problema. Controlli medici meno frequenti della diluizione
del sangue, che sarebbero possibili grazie alla più recente generazione di antitrombotici,
sarebbero apprezzati da molti pazienti, soprattutto dai pazienti che lavorano. A circa due
terzi degli intervistati risulta chiaro che i medicamenti contro la fibrillazione atriale
dovrebbero “diluire” il sangue e impedire la formazione di trombi. Circa il 40% dei
pazienti non sa invece che la fibrillazione atriale comporta anche un rischio di ictus
cerebrale chiaramente più elevato, motivo per cui – non stupisce affatto – soltanto il
13% degli intervistati associa alla propria terapia un'azione preventiva dell'ictus
cerebrale. Secondo il professor Andreas Hoffmann, presidente della Commissione
pazienti della Fondazione Svizzera di Cardiologia, questi risultati dimostrano che sono
opportune e necessarie ulteriori misure di divulgazione, affinché i pazienti siano
consapevoli di questo importante nesso. Conoscere questo aspetto aiuterebbe ad
aumentare l'efficacia del trattamento ed a ridurre ulteriormente i casi di ictus cerebrale
causati da fibrillazione atriale. In un paziente su quattro, l'ictus cerebrale sfocia in un
evento letale e, in un paziente su tre, in un evento accompagnato da una menomazione.
Il messaggio non sempre passa
Tuttavia, la “colpa” delle conoscenze insufficienti non può essere attribuita ai medici
curanti. Tre quarti di essi informa sempre i propri pazienti sul pericolo di ictus cerebrale,
un quarto quasi sempre. La mancanza di conoscenze da parte dei pazienti consente
piuttosto di dedurre che le informazioni, principalmente comunicate soltanto a voce, non
sempre vengono comprese dalle persone interessate, che dopo la visita medica non
hanno più a disposizione quelle informazioni importanti, legate alla loro malattia. La
Fondazione Svizzera di Cardiologia incoraggia, quindi, i pazienti a formulare domande
ai medici, a farsi spiegare i nessi tra malattia e rischi, nonché l'azione e l'obiettivo dei
medicamenti prescritti. È del tutto evidente che molti pazienti – e non soltanto quelli
affetti da fibrillazione atriale – necessitano di ulteriori informazioni, oltre a quelle che
ricevono durante il colloquio con il medico, in modo da poterle leggere con calma e nei
propri tempi. Queste risorse sono disponibili, ma vengono offerte da meno della metà
dei medici quando informano i propri pazienti. “Questo approfondito intervento
divulgativo può essere ancora notevolmente migliorato”, conferma Therese Junker,
direttrice della Fondazione Svizzera di Cardiologia.
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La popolazione non conosce i sintomi dell'ictus cerebrale
Il sondaggio ha chiarito anche quali siano le conoscenze della popolazione. Prima, la
buona notizia: i 500 adulti intervistati (età 35+) nella Svizzera tedesca e nella Svizzera
romanda menzionano importanti fattori di rischio per l'ictus cerebrale. Soltanto il 14%
non ne riferisce nessuno. “Questo dato dimostra che gli sforzi compiuti per informare e
sensibilizzare alla prevenzione dell'ictus cerebrale, hanno portato dei frutti ed è
necessario proseguire in questa direzione”, afferma il PD Dott. Patrik Michel, direttore
della Stroke Unit del Centro ospedaliero universitario vodese (CHUV) e membro della
Commissione informazione e prevenzione della Fondazione Svizzera di Cardiologia.
Quasi tutti gli intervistati hanno almeno sentito parlare dei disturbi del ritmo cardiaco e
due terzi della fibrillazione atriale, ma non li collegano all'ictus cerebrale. È
preoccupante lo stato delle conoscenze della popolazione sui sintomi dell'ictus
cerebrale. Un terzo degli intervistati non conosce neppure un singolo sintomo. Tra quelli
riferiti da alcuni intervistati, molti sono sbagliati e non rientrano tra i sintomi tipici
dell'ictus cerebrale, quali la paralisi e i disturbi della vista e del linguaggio. Questo
spiega anche il motivo per cui, in caso di ictus cerebrale, spesso si perda tempo
prezioso durante il trasporto in ospedale, riducendo così notevolmente le possibilità di
sopravvivenza delle persone colpite.
Informazioni sulla fibrillazione atriale, sui disturbi del ritmo cardiaco e sull'ictus
cerebrale
L'opuscolo informativo per i pazienti “La fibrillazione atriale” può essere ordinato
gratuitamente presso la Fondazione Svizzera di Cardiologia: telefono 031 388 80 80,
www.swissheart.ch/pubblicazioni. Ulteriori informazioni sono disponibili ai seguenti link:
Fibrillazione atriale:
www.swissheart.ch/fibrillazione
Disturbi del ritmo cardiaco:
www.swissheart.ch/ritmo
Ictus cerebrale:
www.swissheart.ch/ictus
Reagire correttamente in caso di emergenza:
www.swissheart.ch/emergenza
www.helpbyswissheart.ch
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Fibrillazione atriale
La fibrillazione atriale, il più frequente disturbo del ritmo cardiaco, è causata da una
“tempesta elettrica” negli atri cardiaci. In Svizzera ne soffrono circa 100'000 persone. E la
fibrillazione atriale aumenterà nei prossimi anni ancora in modo evidente: ne sono concordi
gli esperti e i medici che hanno partecipato al sondaggio. Il disturbo si manifesta come
battito cardiaco accelerato, batticuore – “come se nel mio petto si verificasse un terremoto”
– con il polso irregolare, talvolta notevolmente accelerato, resistenza ridotta, fiato corto,
dolore al petto, nonché costrizione e senso di angoscia conseguenti. Poiché il cuore non
batte regolarmente per periodi che durano da minuti a giorni, gli atri non si contraggono più
regolarmente. Questa caotica attività cardiaca può determinare la formazione nel cuore di
trombi, che raggiungono il cervello, dove provocano l'ictus cerebrale.
Il sondaggio rappresentativo sulla fibrillazione atriale e l'ictus cerebrale, condotto
nell'agosto 2012 tra la popolazione, medici e pazienti, è stato promosso dalla
Fondazione Svizzera di Cardiologia in collaborazione con l'istituto di ricerche di mercato
GfK ed una farmacia specializzata e col sostegno finanziario della Bayer (Svizzera) SA.
World Stroke Day
La giornata mondiale dell'ictus cerebrale (World Stroke Day) si tiene ogni anno il
29 ottobre ed è stata ideata dalla World Stroke Organization.
www.worldstrokecampaign.org
Indicazione per i media
È possibile leggere questo testo e prendere visione del materiale fotografico sul sito Web
www.swissheart.ch/media o richiedere che vengano inviati per e-mail. È possibile richiedere per e-mail
la relazione dei risultati del sondaggio sulla fibrillazione atriale , condotto tra pazienti, medici e
popolazione, in tedesco o francese, alla Fondazione Svizzera di Cardiologia ([email protected])
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Persona di contatto
Christa Bächtold
Responsabile settore pazienti
Fondazione Svizzera di Cardiologia
Schwarztorstrasse 18, casella postale 368, 3000 Berna 14
Telefono 031 388 80 96
[email protected]
www.swissheart.ch
Informazioni mediche
Professore Andreas Hoffmann
Presidente della Commissione pazienti della Fondazione Svizzera di Cardiologia
Lange Gasse 78, 4052 Basilea
Telefono 061 279 98 22
[email protected]
PD Dott. Patrik Michel, a partire dal 29 ottobre 2012
Membro della Commissione informazione e prevenzione della
Fondazione Svizzera di Cardiologia
Direttore della Stroke Unit, CHUV, Unità cerebrovascolare, Servizio di neurologia
Rue du Bugnon, 46, 1011 Losanna
Telefono 079 556 84 16
[email protected]
La Fondazione svizzera di cardiologia – attiva contro le cardiopatie e l'ictus cerebrale
La Fondazione Svizzera di Cardiologia si impegna affinché diminuisca il numero delle persone
affette da malattie cardiovascolari o colpite da ictus cerebrale, si evitino le menomazioni e le morti
premature a causa di una malattia cardiovascolare e per le persone colpite la vita resti degna di
essere vissuta. La Fondazione Svizzera di Cardiologia, fondata nel 1967, è un'organizzazione di
pubblica utilità, indipendente e certificata dalla fondazione ZEWO, che si finanzia principalmente
attraverso le donazioni.
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