CORSO DI FORMAZIONE PER RSPP personale dell’Agenzia delle dogane e dei Monopoli (rif. CIG ZD80C0A5F3) Corso di formazione per Responsabili del servizio di prevenzione e protezione ai sensi del D.Lgs. 81/2008 MODULO C – 24 ORE III giornata Ruolo dell’informazione e della formazione (SISTEMA DI PREVENZIONE E PROGETTAZIONE DIDATTICA) • Acquisire elementi di conoscenza relativi alle modalità con cui ORGANIZZARE e GESTIRE un SISTEMA di PREVENZIONE AZIENDALE: ‐ Dalla valutazione dei rischi alla predisposizione dei PIANI DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE IN AZIENDA (D.Lgs. 81/2008 e altre direttive europee) ‐ Le FONTI INFORMATIVE su salute e sicurezza del lavoro ‐ METODOLOGIE per una corretta informazione in azienda (riunioni, gruppi di lavoro specifici, conferenze, seminari informativi, ecc.) ‐ STRUMENTI di informazione su salute e sicurezza del lavoro (circolari, cartellonistica, opuscoli, audiovisivi, avvisi, news, sistemi in rete, ecc.) ‐ • • • • • Elementi di PROGETTAZIONE DIDATTICA: Analisi dei fabbisogni Definizione degli obiettivi didattici Scelta dei contenuti in funzione degli obiettivi Metodologie didattiche Sistemi di valutazione dei risultati della formazione in azienda RUOLO DEL RSPP OBIETTIVO primario è la prevenzione, che ha una natura multidimensionale. Assicurare condizioni di salute e sicurezza nel lavoro comporta problemi da affrontare sia con conoscenze tecniche che organizzativo‐psicosociali. RSPP E SISTEMA ORGANIZZATIVO COME FARE PREVENZIONE ? 1.Evidenzia al datore di lavoro l’esistenza di situazioni rischiose e/o dannose per la salute dei lavoratori 2.Propone soluzioni organizzative in grado di risolvere e prevenire le situazioni stesse La prevenzione, dunque, non può riguardare soltanto i dispositivi automatici di sicurezza, ma anche lo sviluppo delle competenze personali e relazionali. Tali competenze sono state definite dall’OMS “Life Skills” (competenze di vita): 1. Competenze sociali comunicare negoziare sviluppare relazioni interpersonali cooperare 2. Competenze cognitive prendere decisioni risolvere problemi pensare criticamente 3. Competenze emotive gestire lo stress aumentare l’autoregolazione e l’autoefficacia percepita • La formazione, l’informazione, l’addestramento e l’istruzione dei lavoratori rappresentano un adempimento obbligatorio di grande rilievo nella normativa in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro La formazione in materia di sicurezza diventa uno strumento per: ‐ migliorare le condizioni lavorative ‐ aiutare il lavoratore a preservare, se stesso e gli altri, dagli eventuali rischi legati al proprio lavoro (ruolo e mansione) 1. RSPP ‐ Valutazione dei rischi (analisi globale delle probabilità ‐ gravità di possibili lesioni ‐ danni alla salute che si possono verificare in una situazione pericolosa) omettere il D.L. (Datore di Lavoro) in grado di scegliere le adeguate misure di sicurezza per la salute dei lavoratori 2. RSPP ‐ Prevenzione ogestire le riunioni e i rapporti di lavoro, negoziando efficacemente le risorse per la prevenzione, l’individuazione, la definizione e la soluzione dei problemi. I provvedimenti in merito comprendono: 1. La prevenzione dei rischi professionali 2. L’informazione dei lavoratori 3. La formazione professionale dei lavoratori 4. L’organizzazione ed i mezzi destinati a porre in atto i provvedimenti necessari • ex art 21: “a tutti i lavoratori deve essere garantita un’ INFORMAZIONE in merito ai rischi presenti in azienda sia in generale, sia in relazione alla mansione svolta dal lavoratore” “L’approccio è di tipo partecipativo e non solo normativo rispetto al diritto all’ informazione e alla formazione; diritto oggettivo e a tutela collettiva, sul quale, in caso di controversie interviene, l’organismo paritetico territoriale costituito dalle organizzazioni sindacali dei Lavoratori e dei D.L” N.B. Gli organismi paritetici sono: • • Promozione ed orientamento in materia di formazione dei lavoratori Conciliazione di controversie sorte sull’applicazione dei diritti di rappresentanza, di informazione e di formazione previsti dalla normativa • ex art.9 “Il RSPP deve provvedere a “proporre” programmi di informazione e formazione dei lavoratori e a “fornire” ai lavoratori le informazioni.” Questo dipende comunque dalle informazioni date dal Datore di Lavoro in merito a: • • • • la natura dei rischi l’organizzazione del lavoro e la programmazione delle misure preventive e protettive i dati dei registri infortuni e delle malattie professionali le prescrizioni degli organi di vigilanza •DATORE DI LAVORO •DIRIGENTI E PREPOSTI •ASPP E RSPP (MODULI) •RLS (32 ORE) •FORMAZIONE IN MATERIA DI PREVENZIONE INCENDI (D.M. 1998) •FORMAZIONE PER IL PRONTO SOCCORSO (D.M. 388/2003) Quando si traduce in una presa di conoscenza e di coscienza, da parte degli individui, di “sé nell’organizzazione”. (Quaglino) Acquisizione di conoscenza Elaborazione dell’esperienza Cambiamento Il collegamento di ciò che viene appreso con ciò che fa parte della propria esperienza organizzativa. (Quaglino) NON BISOGNA CONFONDERE CIÒ CHE VIENE INSEGNATO CON CIÒ CHE VIENE APPRESO Si possono distinguere 3 passaggi: Capacità iniziale Processo di insegnamento‐apprendimento Capacità finale “Intervenire, in maniera finalizzata ed organizzata, sulla cultura professionale di individui e gruppi, attraverso metodologie dell’apprendimento consapevole" (Bruscaglioni) FORMAZIONE DI BASE INFORMAZIONE ADDESTRAMENTO SENSIBILIZZAZIONE _____________________________________________________________ SPECIALIZZAZIONE SUPERVISIONE AGGIORNAMENTO RIQUALIFICAZIONE FORMAZIONE CONTINUA O PERMANENTE E’ la trasmissione di nozioni e conoscenze 1. 2. 3. 4. 5. RIUNIONI GRUPPI DI LAVORO SPECIFICI CONFERENZE SEMINARI INCONTRI INFORMATIVI Le riunioni sono parte integrante della vita aziendale e organizzativa. Per renderle il più possibile efficaci bisogna prestare attenzione a degli aspetti chiave: • PREPARAZIONE • SVILUPPO DELLA RIUNIONE • FOLLOW‐UP 1. Assicuratevi che sia necessaria: se potete raggiungere lo stesso obiettivo senza indire una riunione fatelo 2. Chiarite l’obiettivo di ogni riunione, i partecipanti dovrebbero poter rispondere alla domanda: “perché sono qui?” 3. Coinvolgete le persone realmente importanti per lo svolgimento della riunione e per le decisioni 4. Distribuite in anticipo un ordine del giorno 5. Prima della riunione sondate il terreno con i partecipanti più importanti per eventuali modifiche all’O.D.G. 6. Assicuratevi che i partecipanti arrivino preparati, portando report e documenti necessari per l’oggetto della riunione 1. Dichiarate l’obiettivo della riunione in apertura lavori 2. Lasciate che ognuno dica la propria e poi fate attenzione alla comunicazione tra le persone. 3. Fate attenzione alle divagazioni in mille digressioni che allontanano dall’obiettivo e trasformano la riunione in una chiacchierata. 4. Terminate la riunione chiudendola formalmente e comunicando il piano operativo. Quando la riunione è terminata, siamo tentati di rilassarci: “Sono contento che sia finita”…ma la riunione che avete gestito non finisce quando si conclude l’incontro. In tempi rapidi dovreste inviare una comunicazione del tipo: “Grazie per il contributo dato alla riunione di questa mattina. Abbiamo scelto la XXXXX come fornitore delle nuove attrezzature lavoro. Penso che sia una buona decisione che ci avvicina ai nostri obiettivi. Le attività che vanno svolte a seguito sono le seguenti”: • approvazione e firma budget • telefonate per preventivo di spesa • smaltimento rifiuti per vecchie attrezzature • • • • • ANALISI DELLA DOMANDA RILEVAZIONE DEI BISOGNI PROGETTAZIONE ATTUAZIONE VALUTAZIONE DEI RISULTATI OBIETTIVI AZIENDALI Non è possibile creare una gerarchia di importanza delle diverse fasi del percorso di progettazione LA RIUSCITA DELLA PROGETTAZIONE DELL’INTERVENTO DIPENDE DA QUESTE “SCELTE”, CHE TRA DI LORO STANNO IN UN RAPPORTO DI COERENZA ELEMENTI DI PROGETTAZIONE DIDATTICA Analisi della domanda Esigenze di formazione degli individui Esigenze di formazione dell’organizzazione Addetti alla formazione Addetti all’organizzazione Analisi dei bisogni di formazione dell’organizzazione Analisi eventi critici Dati sui rischi Dati sulla formazione Analisi del sistema di attese Analisi del ruolo Analisi delle attività Dati sul personale Dati sulla organizzazione Analisi dei bisogni di formazione degli individui Per determinare il tipo di intervento e per progettare il percorso formativo, è necessario effettuare un’analisi dei bisogni al fine di individuare i principali obiettivi oggetto della formazione. mira a rilevare: • • • • • le caratteristiche dei partecipanti al corso: età, titolo di studio, ruolo aziendale, competenze di base gli argomenti che l’azienda desidera siano approfonditi principalmente le aspettative dei partecipanti e i loro personali obiettivi, che possono essere anche molto diversi da quelli della committenza le esigenze logistiche e organizzative da tenere in considerazione la presenza di personale di supporto all’attività (Tutor, Coordinatore interno, Responsabile di progetto, ecc.); Elementi fondamentali, per effettuare una formazione utile, sono conoscenza della cultura dell’organizzazione sulla prevenzione del rischio (da approfondire) ‐ valori condivisi (cosa significa lavorare in sicurezza? Cosa si intende per rischio lavorativo? Quali sono i margini di insicurezza accettabili ?) – routine lavorative (il lavoro è svolto in gruppo? Ogni lavoratore ha responsabilità specifiche nell’esecuzione del proprio lavoro?) – strategie operative (quali sono i lavori più rischiosi? Quali quelli più insidiosi? Quali le attività a rischio non evidente – sistemi premianti e quelli punitivi (sono state previste strategie in merito? Come è vissuto a livello di clima aziendale un incidente lavorativo? Che ripercussioni ha avuto anche dal punto di vista organizzativo) – clima diffuso nei vari settori: rapporto tra pari e con i superiori Questionario (semi strutturato o strutturato) Colloquio/intervista individuale (strutturata, semi‐struttrata, non strutturata, narrativa) Discussione/intervista di gruppo STRUMENTI DI RILEVAZIONE Metodo Principali vantaggi Principali svantaggi Intervista Consente di raccogliere molte informazioni Favorisce il coinvolgimento È molto flessibile Questionario Elevata efficienza L’analista non influenza le risposte Facilità di analisi dei risultati Scarsa efficienza Problemi di validità dei risultati: l’intervistatore può influenzare le risposte Problemi di analisi e confronto Basso coinvolgimento Non fornisca dati di sfondo Scarsa flessibilità Problemi di validità delle risposte Tra intervista e questionario in realtà c’è un continuum: due parametri: livello di strutturazione delle domande livello di analisi dei dati • L’obiettivo è mettere in rapporto più punti di vista diversi • Può essere definita intervista di gruppo una conversazione di gruppo con uno scopo (da 6 a 8 persone) • Si analizza il contenuto della conversazione ma anche le dinamiche che si instaurano, le modalità di interazione fra i partecipanti (in questo caso anche osservazione partecipe) DOMANDE L’intervista semi‐strutturata è caratterizzata da una serie di domande obbligatorie che vanno poste senza un ordine prefissato • domande poste in modo libero, per rilanciare quello che l’intervistato dice e approfondire • domande precise previste traccia con ordine variabile e meno intrusivo possibile • domande stimolo (iniziali) INTERVISTA SEMI‐STRUTTURATA (strumenti) TRACCIA • contiene le aree‐problema affrontare ma cerca di sfruttare le informazioni dell’intervistato per rilanciare con domande tutte le volte che vengono sfiorate le aree. • non usarla in modo rigido ma adattandosi ai ritmi e alla reattività dell’intervistato. Due fasi di costruzione: a) individuazione dei temi b) rapporto fra le aree e concreti elementi della storia delle persone, atteggiamenti e comportamenti da rilevare Percorso di costruzione di un intervista: • il tronco: concetto da analizzare • i rami: le varie suddivisioni del concetto • foglie: le domande • le gemme: gli indicatori di risposta e gli indici • AL DIRETTORE …… Gruppo 1° • DIMENSIONE ORG.VA E STRUTTURALE: n° di dipendenti, qualifica, ruolo, livello istruzione, esperienza lavorativa,interna, aggiornamento ufficio • BACKGROUND FORMATIVO: livello di istruzione, percorsi formativi effettuati • CLIMA ORGANIZZATIVO E ASPETTI RELAZIONALI: Lavoro di gruppo, livello motivazionale, valori, obiettivi condivisi e raggiunti. • OBIETTIVI ORG.VI E CORRELAZIONE CON EVENTUALI INTERVENTI FORMATIVI Gruppo 2° • AREA BISOGNI: Perché richiede questo tipo di corso? • AREA OBIETTIVI: Quale obiettivo vuole raggiungere? • AREA ANAGRAFICA: A chi e a quante persone vuole fare frequentare il corso? • AREA PRASSI LAVORATIVA: Esiste già il lavoro di gruppo? Se sì, con quali modalità? • AREA CLIMA: Se sì, si sono verificate criticità nel lavoro di gruppo e quali? » Il personale è ben disposto a lavorare in gruppo? • AREA ORGANIZZAZIONE DELL’INTERVENTO: Quali sono le Sue esigenze organizzative per poter erogare l’intervento? E’ un’ INTERVISTA SEMI O NON STRUTTURATA ma con alcune caratteristiche peculiari differenti: • definizione del formato del materiale atteso: si richiede di raccontare episodi lavorativi significativi • durata maggiore INTERVISTA NARRATIVA (strumenti) • La produzione di racconti si qualifica per la presenza di alcune regole: definizione dello scenario, personaggi, problema, peripezia, soluzione... • Non tutte le domande producono storie • Come essere certi che le storie che vengono raccontate siano vere? ………………………………………………………………………………………………………… • Le storie rappresentano le forma privilegiata dell’espressione di sé che ciascuno di noi utilizza: l’intervista narrativa permette di avvicinarsi al mondo cognitivo dell’interlocutore e di conoscerne le rappresentazioni della realtà. • L’intervista narrativa consente di “vedere” le situazioni, è uno strumento di rilevazione in cui c’è sia l’osservazione che l’ascolto • Vantaggi: Con popolazioni ampie, si ottengono dati in forma quantitativa e di più facile elaborazione e interpretazione • Svantaggi : dati in superficie e poco attendibili per motivi legati alla formulazione e compilazione delle domande Le domande chiuse (riconoscimento) aperte (recall) stimoli evocativi Le alternative di risposta: scala Likert scelta multipla l’ordine di importanza Una volta individuati gli obiettivi istituzionali e le caratteristiche dell’utenza: 1. MACROPROGETTAZIONE: obiettivi generali e piano di lavoro 2. MICROPROGETTAZIONE: scaletta dei singoli moduli e definizione delle metodologie (per adeguare le strategie didattiche agli obiettivi) ASPETTI FUNZIONALI ASPETTI STRUTTURALI o Lo scopo/oggetto di un CORSO o di un PROGRAMMA. o Il grado di raggiungimento di un obiettivo deve poter essere misurabile da indicatori all’interno di un quadro logico. o Nell’ambito di un programma di formazione, l’obiettivo sarà un’azione sullo sviluppo delle competenze specifiche che devono essere acquisite, mantenute o migliorate. Sono il prodotto del processo di insegnamento‐apprendimento. Si riferiscono a conoscenze, capacità e atteggiamenti che il soggetto deve possedere alla fine di un corso. Vengono definiti in termini di prestazione terminale, la quale è: ciò che il soggetto saprà fare al termine di quella fase del processo formativo; composta di conoscenze, capacità, atteggiamenti che il soggetto acquista/possiede come output del processo didattico. obiettivi cognitivi, che riguardano l’apprendimento di conoscenze e rientrano nell’area del ‘sapere’ (informazioni, dati, concetti, teorie, ecc.) obiettivi strumentali che concernono l’apprendimento di abilità (procedure operative manuali o mentali) ascrivibili all’area del “saper fare” obiettivi personali del soggetto (fattori emotivi, affettivi, comportamentali legati alla propria competenza nel campo professionale), connessi all’area del “saper essere”. Precisione Osservabilità dei comportamenti attesi Misurabilità delle performance. Sono vaghi ed ambigui I destinatari non sono ben definiti Si cambiano spesso gli scopi formativi Non sono realistici e sono ambiziosi Non è chiaro il collegamento tra obiettivi formativi e prestazione sul lavoro Il tipo di formazione non è appropriato alla richiesta 1. 2. 3. 4. 5. 6. Essere centrato sui partecipanti Dare luogo ad un comportamento osservabile Essere scritto in modo univoco Essere scritto con un verbo d’azione Descrivere le condizioni in cui si svolgerà il “comportamento osservabile” del partecipante Fissare alcune norme di riferimento per la performance del partecipante Aderire astenersi condurre correggere dire enumerare attenzione impiantare leggere occupare praticare rassicurare scrivere tener conto agire calcolare confrontare dare dirigere eseguire giustificare incoraggiare mantenere partecipare prevenire riempire selezionare utilizzare aiutare collocare conservare definire effettuare facilitare guidare introdurre modificare perseguire promuovere rimuovere spiegare usare applicar completare cooperare determinare elencare fare impedire iscrivere notare persuadere raccontare riscontrare suddividere Griglia della salute organizzativa (Williams) Fattori sociali Fattori mentali Fattori fisici Fattori ambientali Livelli gerarchici: il livello più alto può essere soddisfatto solo se è stato soddisfatto quello precedente “Lezione trasmissiva” versus “Lezione attiva” o o o o o Discussioni a tema/plenarie Brainstorming Utilizzo degli audiovisivi Lavoro di gruppo/esercitazioni Role playing Deve essere chiaro cosa e perché si valuta Oggetto della valutazione: 1. 2. 3. Gradimento Apprendimento Obiettivi organizzativi 1.Sono state acquisite nuove conoscenze? 2.Sono state acquisite nuove capacità? 3.Sono stati appresi strumenti per mettere in atto sistemi di auto‐ osservazione e autoregolazione dei propri atteggiamenti? PROSPETTIVA DI SVILUPPO OSSERVAZIONE sulla FORMAZIONE (ripensamento critico) SIGNIFICA RIFLETTERE SU (COSA) RISULTATI PROCESSO (esiti finali, obiettivi) (trasformazione) • OGGETTO trasformazione conoscitiva conoscenza trasformativa • FINALITA’ sviluppo e valorizzazione tre referenti del processo 1. DESTINATARI/ PARTECIPANTI 2. ORGANIZZAZIONE 3. FORMATORE/DOCENTE • Esplicitazione di un sistema di osservazione ‐ criticità (autorefenzialità) ‐ forza (modellizzazione del proprio “agire” personale e professionale) • Costruzione di un sistema di riferimento (indicatori coerenti che rispondano, in modo dialettico con le richieste dell’organizzazione) ‐ cosa ‐ come ‐ quando Singola unità formativa Giornata nel suo insieme Area tematica L’esperienza complessiva STRUMENTI DI VALUTAZIONE (questionario, osservazione, verifiche, colloquio) Reazione partecipanti Apprendimento/cambiamento Comportamento GRAZIE PER L’ATTENZIONE E BUON LAVORO