CAPITOLO XXIII:L’ETA’ NAPOLEONICA
1)IL DIRETTORIO
Morto Robespierre non vi era nessuna volontà di far cessare la rivoluzione e quindi
la repubblica.alla sinistra rappresentata da barere si opponeva la destra pronta a
eliminare quasiasi simbolo de terrore e soprattutto i fautori di esso tra i quali in
prima fila il comitato di salute pubblica le cui funzioni vennero ridotte alla politica
estera e militare e ai cui membri non venne più permesso di essere eletti.vennero
aboliti i comitati rivoluzionari e i tribunali e fu concesso agli accusati il diritto di
difesa precedentemente eliminato.la fine del terrore portò allora all’inosservanza
dei prezzi fissati dal calmiere(maximum);l’apparato industriale venne riconsegnato
ai privati e l’economia resa libera senza più vincoli.la produzione industriale venne
divisa in più poli in modo da evitare la concentrazione operaia mentre il valore
dell’assegnato diminuiva dando origine al fenomeno dell’inflazione.i
determinarono allora delle dinamiche sociali di sovvertimento dei valori imposti
dal periodo del terrore.i debitori videro azzerati i loro debiti e i creditori vennero
rovinati.i salariati agricoli,operai e del settore degli impieghi si videro svantaggiati
mentre la piccola proprietà contadina e le attività commerciali ne uscirono
rafforzate.la liberalizzazione dell’economia andò allora a vantaggio degli
speculatori,degli accaparratori ecc mentre l’indirizzo politico nuovo vide risvolti sia
sul piano internazionale che sul piano interno dando origine a rivolte.la destra
allora alla maggioranza non aveva un programma omogeneo che si identificava
perlopiù nella lotta alla fazione montagnarda ecc.in più tornarono in campo i preti
refrattari e i monarchici.prese allora piede un fenomeno chiamato terrore bianco
che si basava sulla “caccia all’uomo”questa volta nei confronti di coloro che
dapprima erano alla maggioranza ovvero sanculotti ,esponenti del movimento
parigino ,giacobini o montagnardi ecc.bande di MUSCADINS(così erano chiamati i
rappresentanti della gioventù d’oro in modo dispregiativo)procedettero allora alle
persecuzioni e alla caccia al sanculotto che vide spesso a capo delle bande ex
terroristi capaci di guidare la rivolta in modo efficiente conoscendo quelli che ai
muscadins apparivano non terroristi ma che in realtà lo erano.vennero allora
bandite le organizzazioni dei sanculotti e chiusi i club e lo stesso comitato di salute
pubblica venne incaricato di procedere all’azione di epurazione.ai ribelli della
vandea e a i perseguitati nel periodo del terrore venne concessa la libertà di
culto,l’amnistia e la restituzione dei beni.aveva avuto avvio la desanculottizzazione
e si era diffuso un sentimento di indulgenza nei confronti degli ex oppressi.fu allora
una voce importante e fuori dal coro quella di babau il quale precedentemente
aveva diretto un giornale,la tribune du peuple che si vedeva assolutamente
antirobespierriano e che invece ora rimpiangeva i tempi di Robespierre e spingeva i
sanculotti e i montagnardi alla ribellione.venne allora arrestato l’8 febbraio 1795
,chiaro segno dell’unione di forze politiche allora disgreganti e adesso pronte a
raggiungere i loro obbiettivi unendosi.in questo clima i movimenti quali le passate
giornate popolari non avrebbero portato a nulla anche per la mancanza di un
programma ideologico definito.non mancarono tuttavia manifestazioni di piazza
dovute alla crisi della moneta e alla carestia che portarono a un risvolto solo nella
seconda metà del marzo 1795 quando una folla di rappresentanti invase l’aula della
convenzione chiedendo pane e la costituzione del 93 non ancora applicata.dure
furono allora le repressioni e quasi inutili i moti di piazza.ad aprile la folla affamata
fece di nuovo irruzione nell’assemblea causando anche la morte di un deputato ma
portando altri deputati ad approvare il programma popolare mentre intanto si
procedette alle repressioni,agli arresti e ai processi nei confronti dei popolari e dei
deputati che con questi avevano stretto accordi.la rivoluzione popolare aveva però
fatto sorgere un problema ovvero aveva chiesto l’attuazione della costituzione del
’93.questo progetto preso in considerazione dalla convenzione dieci giorni prima
delle insurrezioni aveva allora portato ad accantonare l’idea in seguito ai
movimento popolari.fu cos’ che venne proposto di creare delle leggi che portassero
all’attuazione ma il vero problema era ora quello di creare una nuova costituzione
maggiormente ispirata ai principi conservatori.e così fu.nel maggio del 1795 si ebbe
la nuova costituzione ispirata al suffraggio su base censitaria,al bicameralismo e al
rafforzamento del potere esecutivo.non vi fu opposizione da parte dei membri della
convenzione nei confronti del progetto presentato e se modifiche ci furono,queste
portarono essenzialmente a maggiori restrizioni.unica proposta fu quella di
mantenere il suffraggio universale e come azzardò qualcuno di parlare di suffraggio
universale vero e proprio permettendo di votare anche alle donne.le discussioni
della convenzione sui principi della nuova costituzione si erano svolte in un
periodo di particolare tranquillità poiché sotto controllo erano tenute le tendenze
rivoluzionarie.in questo periodo la francia,grazie all’alleanza tra austria,prussia e
russia che diedero origine alla prima coalizione antifrancese,potè riconquistare il
belgio e muoversi bene sul piano internazionale.austria ,prussia e russia si
muovevano infatti nello stesso periodo nella direzione della polonia attaccando
varsavia.prima la russia poi la prussia attaccarono la polonia che con strenuo
cercava di difendersi rimettendoci solo soldati e rimanendo in un bagno di
sangue.fu così che il 3 gennaio 1795 venne concluso il trattato di Pietroburgo che
vedeva la spartizione del territorio solo tra austria e russia.la prussia allora si arrese
e con il trattato di basilea del 5 aprile 1795denunciò l’alleanza con l’austria e
riconobbe alla francia la conquista della riva sinistra del reno garantendo anche la
neutralità degli stati della germania.venne poi nuovamente chiamata a fissare
accordi con austria e russia ponendo fine all’esistenza della polonia incapace di
darsi un governo fermo e rigoroso.la francia si univa intanto all’olanda e alla spagna
mentre le trattative con l’austria non vennero mai portate a termine per il
sopraggiungere degli aiuti inglesi nei confronti dell’austria stessa a livello
finanziario e per il rifiuto di riconoscere alla francia i possedimenti della riva
sinistra del reno.tuttavia le condizioni di tranquillità interna consentirono alla
francia di portare a termine i lavori da parte della convenzione sul nuovo testo
costituzionale.i principi su cui discuteva furono quello del bicameralismo che vide
una sola opposizione e quello del potere esecutivo a cui venne proposto di
attribuire il diritto di veto nei confronti del potere legislativo e delle decisioni da
esso prese.veniva poi allegata a precedere la costituzione del 95 una carta non solo
dei diritti dei cittadini ma anche dei doveri:la dichiarazione dei diritti e doveri
dell’uomo e del cittadino,divisa in due parti:22 articoli sui diritti e 9 sui
doveri.all’art 3 veniva specificata l’uguaglianza giuridica dei cittadini ovvero che la
legge fosse uguale per tutti sia che proteggesse sia che condannasse.all’art 17 la
sovranità veniva vista come risiedente nei cittadini e non + nel popolo mentre l’art
18 vietava che solo parti di cittadini o cittadini soli stessi potessero attribuirsi la
sovranità.il principio su cui si basavano i doveri dei cittadini era:non fare agli altri
ciò che non vorresti fosse fatto a te e fai costantemente agli altri il bene che tu
vorresti ricevere.l’art 9 stabiliva che ogni cittadino dovesse i suoi servizi alla patria
e al mantenimento della libertà ,dell’eguaglianza e della proprietà,tutte le volte che
la legge lo avrebbe chiamato a difenderle.non c’era cenno del dovere-diritto di
insorgere contro il governo a favore dei cittadini.la nuova costituzione prevedeva
all’art 6 che le colonie francesi dacessero parte della repubblica e dunque dovessero
osservare anch’esse il testo costituzionale.l’iscrizione a ruolo delle imposte dirette
era condizione indispensabile per l’esercizio di voto nelle assemblee primarie ma
per essere elettore bisognava essere proprietario o usufruttuario di una proprietà
del valore corrispondente a150 giornate lavorative.il potere legislativo era
articolato in due camere.consiglio dei cinquecento e consiglio degli anziani.al primo
spettava la proposta di legge mentre l’approvazione o il rifiuto delle leggi
spettavano al consiglio degli anziani.il rifiuto di approvazione poteva avvenire per
annullamento.il potere esecutivo spettava a un direttorio di 5 membri in carica per
5 anni parzialmente rinnovati di un membro ogni anno e non rieleggibili prima di 5
anni.il direttorio era un organo collegiale a capo dello stato e del governo che si
occupava della sicurezza interna ed esterna alla repubblica e che non proponeva le
leggi ma poteva proporre un oggetto di discussione al potere legislativo.il potere
giudiziario era diviso da quello esecutivo e da quello legislativo;ribadito era il
principio del giudice naturale,quello del terzo grado di giudizio e della gratuità
dell’azione giudiziaria.la costituzione del 95 presentava dunque un carattere
perlopiù moderato rifacentesi alla costituzione del 89 piuttosto che a quella del
93.ma la convenzione temendo il troppo potere della destra decise di apportare
delle modifiche talvolta non del tutto lecite come ad esempio il fatto che i due terzi
dei membri delle nuove camere dovessero esser scelti tra i membri della
costituente.vennero poi riattribuiti i diritti civili ai vecchi esponenti sanculotti e
montagnardi mentre il tutto venne attuato prima del plebiscito al quale sarebbe
stata sottoposta la costituzione.il plebiscito del 1795 approvò la costituzione che per
le caratteristiche riportate da allora sarebbe stata fortemente legate ai colpi di stato
e ai colpi di mano.la destra allora utilizzò il metodo della sinistra di rivolgersi alla
popolazione cercando di dare origine a dei moti insurrezionali.intanto vennero
anticipate le elezioni per il parlamento e i membri eletti furono perlopiù moderati e
di destra.il nuovo parlamento procedette allora all’elezione dei 5 membri del
direttorio includendovi anche giacobini ecc a cui bisognò lasciare maggiore libertà
di riunirsi nei clubs e organizzazioni al fine di attuare il programma politico;questo
prevedeva:rivitalizzazione del commercio e dell’economia,rinascita del
patriottismo ,lotta ai tentativi di ricostituzione monarchica,risanamento del credito
pubblico.la libertà lasciata ai giacobini portò anche alla riapertura del giornale le
tribune du peuple di babef il quale procedette a invogliare la popolazione verso una
rivoluzione nei confronti del direttorio e della nuova costituzione.economicamente
si cercava di eliminare la circolazione della carta moneta e all’assegnato vennero
inutilmente sostituiti i mandati territoriali.sarebbe poi occorsa la ripresa della
guerra nel 1796 che ,grazie ai buoni esiti ristabilì l’equilibrio in francia ponendo fine
alla circolazione di carta moneta.
2)NAPOLEONE E L’ITALIA GIACOBINA
In italia lo stato della chiesa,la sardegna e il regno di napoli furono i maggiori
territori in cui si scontrarono vecchie e nuove tendenze culturali .dapprima l’italia
sembrò accogliere con fervore le idee rivoluzionarie e ciò si ripercosse anche in
ambito letterario(alfieri e foscolo),ma poi con il tempo,già dall’uccisione di luigi XVI
cambiò la prospettiva e ci si sentì non solo ostili ai principi della rivoluzione ma
anche bisognosi di un ritorno alle antiche tradizioni religiose e culturali viste ora
come maggiore punto di riferimento e fonte di certezza.simbolo di tutto ciò furono
gli incontri ravvicinati tra i sovrani del regno di napoli,Ferdinando IV di borbone e
maria carolina d’asburgo e il pontefice pio VI.a dar tuttavia manforte alle idee
rivoluzionarie erano i centri di informazione politica che contribuivano a far
penetrare in italia i principi proveniente dalla francia.fu così che da filo
conservatori si passò a filo rivoluzionari sostenendo le idee dei giacobini e di
Robespierre e soprattutto facendo riferimento alla costituzione repubblicana del
’93.nacquero allora logge massoniche e associazioni segrete che provvedevano alla
diffusione clandestina di idee e si svilupparono organizzazioni filo rivoluzionarie di
cui facevano parte alta borghesia e nobili mentre scarseggiavano le fazioni
popolari.anche nello stato della chiesa l’azione clamorosa di un abate sconvolse.tale
abate di nome niccolò spedalieri sostenne che i principi della rivoluzione erano in
realtà insiti nei vangeli.tuttavia si procedette alle prime repressioni tramite arresti
ecc mentre continuavano a crearsi organizzazioni nel regno di napoli e nel regno di
sardegna.ittorio amedeo IIIsi trova allora in grosse difficoltà poiché in piemonte
l’alleanza con la francia permette di concludere accordi e invece a torino a causa
della presenza di antirivoluzionari ciò non è possibile e difficile sembra essere la
situazione interna.il localismo,l’isolamento tra le diverse correnti giacobine in italia
denota sia la presenza di sette giacobine in italia presenti precedentemente alla
discesa dei francesi di napoleone e dall’altra l’influenza ideologica esercitata da
filippo buonarroti ,esule italiano in francia.egli era nato a pisa e qui aveva
distrattamente studiato diritto.la sua passione per il giornalismo e per l’illuminismo
lo portò ad avere i primi scontri con la polizia granducale e soprattutto i primi
contatti con la massoneria.insieme ad alcuni colleghi dell’università di pisa si
trovoò poi in corsica ed agì a favore della rivoluzione mentre intanto conosceva
Giuseppe e napoleone Bonaparte.nel corso di propaganda in toscana viene tratto in
arresto.in seguito conosce Robespierre e ne diventa seguace radicale ritrovandolo
poi a genova e convincendosi sempre + delle proprie tendenze “terroristiche”.era
stato poi arrestato qualche mese dopo la reazione termidoriana ed era uscito di
prigione in seguito all’amnistia concessa nel 1795.in seguito all’avanzare dei
termidoriani la sua posizione si fece ancora più radicale e
settaria.contemporaneamente usciva di prigione anche babeuf che nato a san
quintino in piccardia si era presentato da sempre come autodidatta sperimentando
sul campo lo scontro sociale interno al sistema giuridico feudale di cui aveva
proposto l’abolizione.in seguito aveva contribuito alla riaggregazione delle fasce
rimaste ancora robespierriane in un club chiamato pantheon che vedeva come
fondamentale l’ugluaglianza dei cittadini.intorno a babeuf si creò allora un
comitato insurrezionale che portò a vere e proprie congiure e rivoluzione in
particolare la “congiura degli eguali”.al popolo non si rivelava tutto poiché
l’organizzazione nel dettaglio era segreta.si diceva a questo solo il minimo
indispensabile per ricevere l’approvazione ed allargare le file
insurrezionali.tuttavia la propaganda di babeuf e dei suoi seguaci si svolgeva
tramite giornali e opuscoli e aveva ormai assunto il carattere puramente comunista
che portava la discussione a spostarsi dal piano della legge agraria alla proprietà
private che,solo se abbattuta avrebbe restaurato l’uguaglianza tra i cittadini e un
periodo paragonabile all’età dell’oro.la proposta era allora quella di concentrare
tutte le ricchezze e le proprietà in mano alla repubblica.il direttorio facente parte
della fazione opposta procedette alla chiusura del pantheon.Buonarroti continuava
a raccogliere attorno a se ex profughi e cittadini sostenitori della teoria di babeuf
invogliando ancora alla insurrezione mentre procedevano le operazioni militari
francesi in italia alle quali avrebbe giovato la presenza di insurrezioni per riuscire
nell’intento.così la francia riprese le proprie operazioni militari contro l’austria e
l’inghilterra.il progetto era quello di giungere in germania e poi a vienna
continuandoin irlanda alla ricerca degli anti inglesi che avrebbero aiutato la francia
ad impedire all’inghilterra di imporre la propria forza navale e militare.forze
minori avevano ruoli diversi.tra queste vi era l’armata italiana il cui comando era
stato affidato a napoleone Bonaparte.Napoleone nacque ad ajaccio in corsica nel
1769 da carlo e letizia ramolino e fu il secondo degli 8 fratelli sopravvissuti ai 14
totali.napoleone studiò presso il collegio reale di autun e presso la scuola militare di
brienne fino alla nomina di sottotenente dell’artiglieria.tornato in corsica aveva
preso parte a vani tentativi di sbarco in corsica.riprese poi servizio a nizza e venne
incaricato di conquistare tolone.augustin Robespierre gli conferì il titolo di generale
di brigata e questi successi repubblicani e robespierristi gli provocarono un periodo
di reclusione fin quando insidiatosi al comando dell’armata italiana sceso verso il
piemonte riuscì a sconfiggere le forze austro piemontesi e quelle sabaude
.l’armistizio di cherasco vedeva infine vittorio amedeo attribuire alla francia nizza e
la savoia e a cedere le fortezze per la prosecuzione delle operazioni militari
chiudendo i porti sardi alla conquista inglese.contemporaneamente avrebbe dovuto
prender piede a parigi la rivoluzione di babef ma.scoperta portò all’arresto di questi
e in seguito al processo alla condann morte mentre buonarroti venne arrestato e
grazie all’aiuto di napoleone intanto divenuto console venne poi liberato
continuando le proprie insurrezioni.napoleone entrava intanto a milano
sconfiggendo le truppe asburgiche costrette a riparare a mantova.con la
capitolazione di mantova il nord italia si privò di truppe antifrancesi.in seguito
l’esercito napoleonico procedeva verso parma.modena,massa e carrara,livorno
costringendo sovrani a trattative e a richiesta di paci onerose.lo stesso pontefice pio
VI dovette con il trattato di tolentino del 1797 rifiutare alla rivendicazione dei
diritti su avignone,cedere romagna,ravenna e ferrara e rispondere ad altri
oneri.napoleone procedeva ora verso vienna combatendo l’esercito austriaco e
passando per il territorio della repubblica di venezia.con l’austria napoleone giunse
ad un accordo che prenderà poi il nome di pace di campo formio(1797)con cui
cederà venezia all’austria ottenendo il belgio e la lombardia .il trattato di campo
formio sarà quello che provocherà maggiormente delusione nei confronti di
napoleone da parte degli italiani(foscolo).venezia seppur non fosse in guerra con
qualcuno venne utilizzata da napoleone nel trattato poiché utilizzata dallo stesso
per raggiungere vienna e poiché napoleone aveva spinto alcune città italiane a
muoversi contro venezia stessa.la francia dichiarò allora guerra a venezia nel
maggio 1797 e la città venne democratizzata.l’organo + importante,il senato,dimise
il doge lodovico manin ponendolo a capo di un governo democratico provvisorio
sotto controllo militare francese.in seguito poi agli accordi di parigi tra francia e
venezia questa era costretta a cedere parte della flotta,a pagare una grande
indennità e ad accettare la presenza di truppe francesi nel proprio
territorio.l’utilizzo di venezia da parte di napoleone aprì il periodo delle
infiltrazioni giacobine in italia sviluppatesi soprattutto nel territorio della
lombardia.qui giornali e opuscoli contribuivano a diffondere le idee e soprattutto
molti furono i giacobini accorsi a milano da ogni parte di italia.venne proposto un
concorso il cui quesito trattava quali dei governi liberi convenisse maggiormente
alla libertà d’italia.57 furono i partecipanti e a vincere fu Melchiorre gioia che
propose di ispirarsi ai principi della costituzione del 95 e quindi assumere posizioni
maggiormente moderate.ma a fronte delle diverse opinioni la lombardia rimaneva
sempre in mano a napoleone che portava avanti le proprie intensioni contro austria
e direttorio.importanza rilevante ebbero in questa fase le municipalità giacobine
che combatterono contro l’austria e che unendosi a napoleone proposero di unirsi
in quella che poi divenne la confederazione cispadana e che comprendeva reggio
emilia,modena,bologna ,ferrara .nel corso del secondo congresso cispadano
tenutosi a reggio venne proposto di trasformare la confederazione in una
repubblica comprendente anche la lombardia.la proposta venne approvata e in
seguito di propose di affidare a un comitato di otto membri la stesura di un testo
costituzionale mentre intanto veniva formato un governo provvisorio e proposto di
dotarsi di una bandiera tricolore(la nostra).napoleone respinse l’idea di un governo
provvisorio e invitò a riunirsi a modena.per il testo costituzionale i moderati
proponevano una linea perlopiù moderata sulla base della costituzione del 95.i
lavori per il testo costituzionale venivano seguiti gradualmente da napoleone fin
quando questa venne emanata definitivamente nel febbraio 1797e sottoposta a
referendum popolare.era accompagnata da una dichiarazione dei diritti e dei doveri
dei cittadini ,formata da 404 articoli e con un corpo legislativo bicamerale:consiglio
dei settanta e dei trenta su modello del consiglio dei cinquecento e degli anziani.il
potere esecutivo era affidato a un direttorio di 3 membri eletti dal corpo
legislativo.la chiesa cattolica era la religione ufficiale ma c’era la libertà di
culto.importante la fedeltà alla repubblica francese.napoleone procedette inoltre
alla ricompattazione dei territori del nord italia e difficile fu la trattazione che poi si
concluse con il trattato di campo formio che vide l’intenzione di napoleone di avere
la lombardia in cambio di venezia all’austria.il direttorio era contrario a questa
decisione.tuttavia seguendo le proprie intenzioni napoleone procedette alla
formazione della repubblica cisalpina con modena,venezia,reggio ,lombardia ecc
fissando milano come capitale e nominando un comitato diviso in 5 commissioni
competenti per materia per redigere la nuova costituzione che altro non sembrò
che una chiara ripresa di quella francese del 95.nell’ottobre del 1797 venne
ufficialmente firmato il trattato di campo formio e l’austria riconosceva come
propria la repubblica di venezia.tale evento provocò la disapprovazione dei
giacobini che videro in questo gesto una linea di chiaro tradimento da parte di
napoleone.emblematica la reazione del giacobino ugo foscolo che denunciò tutta la
propria delusione nei confronti di napoleone nelle ultime lettere di jacopo ortis in
cui il protagonista si suicida per le delusioni dovute ai motivi politici.alle divisioni
interne al direttorio si aggiungevano contrasti nel paese che portarono a
manifestazioni di terrore bianco e a insurrezioni da parte di una destra monarchica
ma costituzionale.le nuove elezioni videro vincente la destra procedette a favorire
il clero refrattario e gli emigranti mentre andò a svantaggio del direttorio che ora
aveva cm possibilità o quella di piegarsi alla sinistra o quella di attuare un vero e
proprio colpo di mano e riprendersi le proprie funzioni.venne così scoperta un
complotto che uno dei membri del consiglio degli anziani piche gru aveva con
alcuni rivoluzionari e questo fu l’evento che spianò la strada al direttorio.il 4
settembre 1797 venne attuato il colpo di mano e occupate le sedi della guardia
nazionale.il direttorio spiegò l’evento ai membri del consiglio dovuto al fatto che un
complotto monarchico sarebbe scattato da un momento all’altro contro la
repubblica.il direttorio riebbe allora i propri poteri esecutivi e procedette al
processo di epurazione della pubblica amministrazione,del clero refrattario e degli
emigranti.contemporaneamente alle vicende del colpo di mano napoleone potè
concludere le proprie trattative di politica estera così come aveva fatto con l’austria
senza essere disturbato dal direttorio che vedeva agire barrs8dalla cui parte era
napoleone)per il colpo di mano.la fragilità interna della francia e soprattutto
dell’italia si avvertì nel momento in cui la formazione delle repubbliche sorelle
vide un procedere non di pari passo.a roma ad esempio le rivolte giacobine non
ebbero l’effetto dirompente e determinante che avevano avuto nelle altre regioni e
comunque roma era ancora indebolita dalla situazione economica e sociale che si
era venuta a formare dopo il trattato di tolentino.fatale fu l’episodio che vide
ancora divenire repubblica in seguito all’influenza dei francesi.fu così che i cittadini
romani iniziarono a rivoltarsi agli edifici pubblici francesi compresa la sede
dell’ambasciatore e ciò portò la francia e ancona ad intervenire marciando su roma
per un mese dal gennaio al febbraio 1798.mancavano tuttavia delle sommosse
popolari che favorissero il processo di occupazione e queste si ebbero solo il 15
febbraio quando un gruppo di patrioti decise di proclamare la repubblica
incontrando però l’ostacolo di pio VI non intenzionato ad appoggiarla.fu necessario
allora l’intervento francese che intimò a pio VI di allontanarsi dalla città.venne
allora posto un governo provvisorio di 7 consoli incaricati di eseguire le leggi e
decretarne di nuove in base alle urgenze.la formazione del testo della nuova
costituzione venne conferita a 4 commissari francesi inviati a roma dal direttorio
che si limitarono però ad un adattamento della costituzione romana a quella
francese del 1795:potere legislativo affidato a due consigli tribunato e senato
composti rispettivamente da 72 e 32 membri,potere esecutivo affidato a 5 consoli e
separazione del potere giudiziario.l’art 369 sembrava però porre dei limiti ovvero
prevedeva un trattato di alleanza tra la repubblica romana e quella francese e
l’impossibilità di esecuzione delle leggi emanate dai romani a meno che non
venissero controllate prima dal generale comandante le truppe francesi a roma in
caricato di eseguire le leggi in base alle urgenze e formarne altre.la repubblica
romana era dunque limitata e soggetta a quella fancese.gli abitanti della città non
tardarono ad insorgere contro i francesi.scoppiò l’insurrezione che portò anche
all’abolizione dei feudi e dei fedecommessi e all’avvio della vendita dei beni
ecclesiastici avviata per far fronte alle contribuzioni imposte dalla repubblica
francese.tuttavia la francia decise in seguito di sedare le sommosse dichiarando lo
stato d’assedio e dunque annullando l’ordinamento costituzionale.intanto nel regno
di napoli le notizie sconvolgenti provenienti da roma causarono panico e paura nei
confronti della francia e di ciò approfittarono l’inghilterra e l’austria che con il
trattato di vienna del maggio 1798 formarono la congiunta antifrancese.nello
scontro navale di abusi(1 agosto 1798)la flotta inglese sconfisse quella francese
bloccando l’esercito di napoleone in egitto decidendo di procedere poi verso roma
per eliminare da questa la presenza francese.penetrando a roma l’esercito austro
borbonico sembrò dapprima avere la meglio ma venne sopraffatto il 4 settembre da
quello francese che lo costrinse alla ritirata.questo penetrò poi a napoli seminando
terrore e insurrezioni soprattutto da parte dei lazzari(plebe sostenitrice di
monarchia borbonica).i sovrani si rifugiarono a palermo e il vicario generale
francesco Pignatelli decise allora di chiedere una tregua alla francia che si sarebbe
accontentata delle solite indennità;emerse allora la fazione giacobina che occupato
castel sant’elmo proclamò la repubblica e si rivolse alla francia per avere il decreto
di nomina dell’assemblea dei rappresentanti della repubblica muniti del potere
legislativo ed esecutivo.venne inoltre chiesto,su modello di roma di avere dei
commissari per redigere il testo costituzionale ma il direttorio decise allora di
inviare faipoul un altro commissario incaricato di esercitare una certa pressione
fiscale.tuttavia le divergenze all’interno dell’amministrazione francese non
riuscirono a porre i presupposti e gli organi necessari alla formazione di questo
testo costituzionale della repubblica partenopea che tuttavia non venne mai attuato
poiché la francia perse ad un tratto il proprio interesse nei confronti del regno di
napoli.questa prevedeva il potere legislativo bicamerale ,diritto di voto a doppio
turno censita rio,potere esecutivo ad un organo collegiale di 5 membri detto
arcontato ,separazione dei tre poteri.non sopraggiunte esigenze belliche portarono
alla mancata discussione su quello che era il tema che maggiormente divideva i
giacobini al loro interno:l’abolizione della feudalità.venne abolito il fedecommesso
ma mentre da un lato si propose l’indennizzo sul feudo dall’altra si propose
l’incameramento al demanio che venne approvato non permettendo dunque di
procedere ad un’azione antifeudale.due furono gli eventi conclusivi della francia
avvenuti nel 1798:l’avversione alla repubblica cisalpina che voleva rendersi
indipendente dalla francia e la fine del piemonte come stato sovrano.per quanto
riguarda la prima il tutto fu causato dal rifiuto della repubblica di stringere un
trattato di commercio e di alleanza con la francia che portò la francia stessa ad
inviare a milano alla formazione di un nuovo testo costituzionale + rigido
nominando 5 membri del locale direttorio e ponendo misure più restrittive e di
controllo sulla stampa e le sedi dei circoli patriottici.per quanto riguarda il
piemonte vi fu una lunga occupazione militare che portò carlo emanuele IV a
lasciare il piemonte alla francia.tuttavia nel territorio piemontese molta fu la
delusione allo scoprire che non sarebbe stata istaurata una repubblica ma solo un
governo provvisorio al quale fu impedito di unirsi ad altre repubbliche
limitrofe.solo in seguito di avviò una discussione che portò alla presa di una
decisione.o nominare la repubblica o annettere alla francia.nominare la repubblica
avrebbe comportato il pagamento di contributi ala francia così come le altre
repubbliche facevano mentre essere annessi evitava questo peso.venne allora
istituito un plebiscito che vide l’annessione del piemonte alla francia.sorse dunque
tra il piemonte e la repubblica cisalpina un’organizzazione segreta a scopo
cospiratorio chiamata società dei raggi diretta a porsi contro il direttorio e a
formare un’unica e indivisibile repubblica italiana.probabilmente la società prese la
forma delle logge massoniche e distaccandosi poi da esse diede origine alle prime
società carbonare che propagarono nascendo in seguito l’ideale di un’italia unita e
repubblicana.
3)IL CONSOLATO
Napoleone lasciò milano per rientrare in francia nel 1797.comtemporaneamente si
sarebbe tenuto il congresso di rastadt che avrebbe stabilito il destino della riva
sinistra del reno.la situazione diplomatica tuttavia era abbastanza stabile:era ormai
data per certa la presenza francese nel belgio mentre impossibili sembravano
essere gli accordi con l’austria poiché questa aveva chiesto concessioni di territori
italiani provocando l’opposizione di napoleone.le repubbliche sorelle
infatti,versando contributi alla francia non facevano altro che aiutare la regione
nella propria azione di risanamento economico avviata e nella maggior parte
riuscita.la situazione economico-finanziaria francese allora migliorò di molto
provocando effetti negativi sugli strati più bassi della popolazione ma andando a
vantaggio dei contadini proprietari,della borghesia mercantile ed imprenditoriale
ecc.si avvicinavano allora le elezioni del 1798 che vedevano il direttorio interessato
a contrastare la sinistra giacobina diffondendo la paura di un ritorno al periodo del
terrore.in seguito poi a leggi truffaldine il sistema elettorale venne raggirato e a
questo problema si aggiungeva la decisione del congresso di rastadt di non cedere la
riva sinistra del reno.una serie di colpi di mano portarono alla formazione di altre
due repubbliche,quella batava e quella elvetica mentre intanto l’austria si
preparava ad una nuova guerra sostenuta dall’inghilterra.lo scenario diplomatico si
era dunque complicato dal 97 al 98.in effetti il progetto di napoleone era allora
quello di invadere l’egitto tramite una spedizione(allora sotto l’impero ottomano).le
ragioni di questa decisione sono tutt’oggi ambigue.si sa comunque che napoleone
rifiutò di attaccare direttamente l’inghilterra spostando la guerra da militare ad
economica ovvero cercando di bloccare le vie di comunicazione che permettevano
agli inglesi di nelson di commerciare con l’impero ottomano.salpato con 54.000
uomini e 200 studiosi di varie discipline da tolone il 19 maggio 1798 napoleone
conquistò malta muovendosi poi verso alessandria mentre intanto si dirigeva verso
el cairo dopo aver combattutto e vinto le forze dei mamelucchi nella battaglia delle
piramidi.tuttavia la flotta inglese di nelson il 1 agosto 1798 distrusse quasi
interamente ad abusi le forze francesi e lo stesso napoleone fu trattenuto in egitto.il
tempo trascorso qui permise a napoleone di riorganizzare le forze e soprattutto
l’amministrazione e le strategie da attuare mentre intanto i 200 studiosi permisero
di decifrare la scrittura egizia e di redarre un testo dal nome “descrizione
d’egitto”.la flotta francese sembrò allora essere minacciata da una successione al
trono che aprì la strada alla formazione di una coalizione antifrancese.era infatti
morta caterina II di russia alla quale era successo il figlio psicolabile paolo I.questi
aveva da sempre ostacolato i princìpi della rivoluzione e ora era intenzionato a
stringere accordi con altri stati al fine di contrastare la francia stessa.strinse
alleanza con il regno di napoli,con gli inglesi e con l’austria che sperava in un
attacco in italia per conquistare i territori non ceduti da napoleone.l’intento era
quello di muovere allora verso la prussia per coinvolgerla nell’alleanza ma essa
rimase neutrale.lo scenario allora fu l’italia.qui dopo gli sconti delle truppe austro
borboniche con quelle francesi che portarono alla fuga di Ferdinando IV e alla
formazione della repubblica partenopea ,l’alleanza austro-borbonica portò
all’occupazione del gran ducato di toscana e della repubblica di lucca che venne
demicraticizzata.qui e a firenze venne istaurato un governo provvisorio mentre pio
VI fu costretto ad abbandonare firenze e venne deportato in francia dove morì nel
1799.tutto questo rpima che napoleone rimanesse bloccato in egitto.ora che egli vi
si trovava l’italia non era + importante come precedentemente.l’importante era
riuscire ad avere la riva sinistra del reno e muoversi verso vienna.la russia
combattè efficacemente contro la francia riuscendo ad occupare milano
dissolvendo la repubblica cisalpina dove intanto i giacobini erano insolitamente
insorti contro la francia.in seguito l’esercito russo si mosse verso torino occupando
il piemonte.a sud intanto la sicilia rimasta borbonica vedeva la figura di fabrizio
ruffo di baranello che provvedeva ad occupare reggio calabria per poi risalire alla
conquista di napolitramite l’arruolamento di bande regolari di contadini e del
popolo nell’armata cristiana e reale con l’aiuto della quale riuscì a conquistare la
calabria.allora la francia rendendosi conto di non riuscire a combattere le truppe
del suvorov russe decisero di abbandonare il regno di napoli dirigendosi verso la
spezia.vennero però intercettate dall’esercito russo che procedette a distruggerle
lungo il fiume trebbia.alla francia rimaneva il solo territorio ligure.oltre alle
occupazioni di ruffo al sud e della russia al nord insorgenze popolari si
manifestarono e portarono alla diffusione del terrore bianco anche in italia.le
repubbliche sorelle del centro sud e i governi provvisori avevano allora i giorni
contati.intanto la repubblica partenopea veniva conquistata dalle truppe del
ruffo.le forze repubblicane disperse nel napoletano non riuscirono a far fronte
all’impero russo cosicchè il 13 giugno 99 si procedette alle capitolazione firmate da
russia,Inghilterra e turchia disponendo che in cambio dei forti utili a controllare il
porto e la città i patrioti repubblicani avrebbero avuto salva la vita e sarebbe stato
loro concesso il permesso di rimanere nel territorio indisturbati.nelson poco dopo
tradì le capitolazioni consegnando i repubblicani alla coalizione.le forze
repubblicane diedero allora origine a sussulti ed a insurrezioni che portarono poi
alla punizione della coalizione antifrancese grazie al rientro nella repubblica di
ferinando IV.il bagno di sangue del napoletano venne esposto nel saggio storico
sulla rivoluzione napoletana scritto da vincenzo cuoco ,uno dei pochi protagonisti
scampati all’eccidio.toccò poi al governo provvisorio toscano essere sgombrato
dalle insorgenze e questo avvenne grazie all’armata areatina in cui erano riunite
bande di contadine al cui comando vi era un ex ufficiale .lorenzo mari.le bande si
unirono poi a marche e ad umbria per la liberazione di roma mentre perugia fu
presa il 2 agosto.il cerchio si stringeva allora sempre più verso la capitale poiché le
forze napoletane avanzavano a sud ,quelle austriache a nord,insorgenti a est e
inglesi a Civitavecchia bloccandone il porto.il comandante delle truppe francesi
riuscì allora a giungere ad accordi con la flotta inglese e in cambio del porto di
Civitavecchia ottenne la possibilità di ritorno in francia sia per le truppe francesi
che per i giacobini romani.a roma rimaneva ancora il presidio francese
repubblicano di ancona che fu teatro del clamoroso caso lahoz.questi era un
generale giacobino al quale era affidato il dipartimento cisalpino del rubicone ed
era inoltre un membro della società dei raggi.lahoz aveva creato all’interno del
proprio dipartimento un’amministrazione autonoma insieme ad altri complici e,al
richiamo all’ordine del suo superiore si era unito agli insorgenti e alle truppe
austriache che insediavano ancona.in punto di morte mentre combatteva affermò
invece di non combattere né per la francia né per l’austria ma solo per l’italia.Fu
allora che napoleone nel 99 lasciato l’egitto rientrò in francia trovando davanti a se
una situazione militare complicata e instabile.a livello istituzionale non mancavano
i battibecchi tra i il direttorio e i due consigli.stava prendendo piede la sinistra
giacobina che voleva denunciare le misure liberticide del direttorio e il colpo di
mano del 98.i consigli attaccarono il direttorio per primi ma alla fine dell’estate si
ebbe già un recupero della legalità.vennero nuovamente ripristinate la libertà di
stampa e di associazione mentre a livello economico peggiorava la situazione e
nelle campagne continuavano le insurrezioni.il ritorno di napoleone in francia fu
sostenuto dal popolo e trionfante fu la sua entrata a parigi.intanto seyes che era
stato rieletto nel 1795 aveva avvertito la necessità di revisionare la costituzione
anche se ciò non era permesso dall’art 338 della stessa che prevedeva la triplice
deliberazione dei consigli in un arco di tempo di 9 anni per poi convocare
l’assemblea di revisione.ma la revisione era urgente e il consenso moderato
c’era.così si trovò un accordo e a saint cloud il potere legislativo dei due consigli di
riunì.il consiglio dei 500 però insorse contro napoleone provocandogli una ferita al
viso e suscitando la reazione del fratello più piccolo,luciano Bonaparte che,in
quanto presidente del consiglio dei 500 invitò le guardie che si occupavano della
sicurezza dei consigli a procedere nei confronti di deputati che avevano ostacolato
napoleone,il che portò allo sgombra mento in aula di tali oppositori.alcuni memebri
dei consigli favorevoli a seyes provvidero a nominare al posto dell’estinto direttorio
un consolato formato da tre triunviri:Bonaparte,sieyes e ducos;vennero inoltre
formate due commissioni da 25 componenti ciascuno che avrebbero avuto il
compito di redarre un nuovo testo costituzionale .napoleone avrebbe avuto il ruolo
di comprimario.seyes presentò allora un progetto che prevedeva sempre la
sovranità nazionale non la rappresentanza ma la fiducia popolare avrebbe dovuto
strutturare il nuovo sistema politico.le elezioni si ma non di deputati.piuttosto liste
di fiducia in ambito comunale,dipartimentale e nazionale che avrebbero dovuto
essere formate da un decimo dell’elettorato :un decimo di notabili del singolo
comune da cui sarebbero stati scelti i nomi di un decimo che avrebbe formato le
liste di fiducia dipartimentali dal cui decimo sarebbe stata tratta la lista di fiducia
nazionale da cui trarre ministri e membri di assemblee legislative.la scelta che
avrebbe chiuso questo circolo politico sarebbe spettata al grande elettore
(napoleone)che però non avrebbe avuto una funzione di governo e il cui ruolo
poteva essere riassorbito in qualsiasi momento dal senato.Fu così che mancò poco
alla lite tra seyes e napoleone che portò alla decisione di escludere il suo nome per
la nomina di grande elettore.il potere legislativo venne allora affidato a 4
assemblee(consiglio di stato,tribunato,corpo legislativo,senato conservatore)con 4
diverse funzioni complementari.si ripartiva allora con un nuovo progetto che
vedeva il governo affidato a 3 consoli definiti dall’art 39 del nuovo testo
costituzionale “il governo è affidato a 3 consoli in carica per dieci anni e in
definitivamente rieleggibili.primo console Bonaparte,secondo console cambacerès
ex ministro della giustizia e terzo console lebrun ex memebro della commissione
del consiglio degli anziani”.il senato di 60 membri non faceva parte del potere
legislativo ma controllava la costituzionalità delle leggi e e nominava i membri delle
assemblee legislative.il potere legislativo era affidato a due assemblee:tribunato e
corpo legislativo.il primo discuteva le proposte di legge emanate dal primo cosole
mentre il secondo poteva approvare o disapprovare.nasceva con l’art 52 un nuovo
organo:il consiglio di stato che si occupava di redigere i progetti di legge e i
regolamenti dell’amministrazione pubblica e le difficoltà che sorgevano in maniera
legislativa.questo organo assunse da allora molta importanza fino a divenire il
serbatoio da cui napoleone sceglieva ministri,ambasciatori e membri dell’alta
dirigenza dello stato.il testo della nuova costituzione era breve formato da circa 95
articoli e non preceduto dalla dichiarazione dei diritti…entrò in vigore il 25
dicembre del 1799 mentre il referendum popolare si ebbe nel 1800.la costituzione
dunque redatta in tutta fretta non permetteva di disciplinare nello specifico alcuni
capi che riguardavano il rapporto tra i cittadini e i pubblici poteri.la stabilità e
l’ordine militare di cui si aveva bisogno avevano portato al rovesciamento della
costituzione del 95.il consolato aveva rispetto al direttorio maggiore capacità
d’intervento e libertà d’azione oltre che il pieno consenso popolare.riprese allora
l’iniziativa militare che vide la francia raggiungere ancora l’italia e precisamente
genova unico possedimento francese.napoleone scelse la strada + lunga recandosi
prima a milano dove si incontrò con l’austria vincendo nella battaglia di
marengo.l’austria era costretta allora retrocedere e mentre napoleone si affrettava
ad occupare vienna francesco IId’austria fu costretto a ricorrere a trattative di pace
che videro il riconoscimento alla francia della riva sinistra del renoe del belgio,il
riconoscimento della ristabilita repubblica cisalpina e di quella ligure.garantire
l’indipendenza delle repubbliche batava ed elvetica.in cambio l’austria vedeva
nuovamente riconosciuto il dominito sul veneto e sulla costa dalmata.napoleone
era dunque tornato in italia e ora si occupava di firenze e del ramo borbonico che la
aveva occupata.vennero allora chiusi i porti alla flotta inglese mentre venne ceduto
alla francia l’antico stato dei presidi.elba e piombino.il problema rmaneva dunque
l’inghilterra costretta a trattative con la francia a causa della spossatezza
economica e delle albagie di paolo I il quale dopo aver lasciato la coalizione
antifrancese si mise da parte della francia e in seguito formò una lega di neutrali i
cui componenti erano quegli stati che subivano le rappresaglie inglesi per il loro
commercio con la francia.paolo primo morì poco dopo a Pietroburgo a causa di una
congiura.per combattere ancora contro la francia l’inghilterra avrebbe avuto
bisogno di altre forze europee a sostenerla ma ,esauritesi queste,decise di chiudere
il conflitto con la francia.il 25-27 marzo 1800 olanda,francia,spagna e Inghilterra
firmarono una pace europea che prevedeva il mantenimento di uno status quo e la
cessione da parte dell’inghilterra alle altre tre delle colonie progressivamente
conquistate durante la guerra.venivano salvaguardati portogallo e turchia e
riconosciuta la piccola repubblica delle isole jonie che era nata sotto napoleone e in
seguito al trattato di campo formio.napoleone aveva dato dunque alla francia una
pace vittoriosa e la sua figura assumeva sempre più prestigio.i successi si univano
alla politica interna decisamente migliorata.venne limitata la libertà di stampa e
l’opposizione giacobina sembrava essere quella + pericolosa che diede origine a
insurrezioni e nuovamente al periodo delle repressioni e degli arresti.venne inoltre
attribuito alla sinistra giacobina il mancato attentato alla vita di napoleone che in
seguito si scoprì dovuto a un rappresentante della destra cadoudal .anche qui vi
furono repressioni am in maniera minore perché la destra non era molto
pericolosa.napoleone fu portato allora a dare particolare attenzione alle misure di
polizia per le quali venne appositamente istituito un ministero affidato da
napoleone a fouchè dispisto a rinunciare a qualsiasi ideologia pur di mantenere la
sicurezza della regione.napoleone si occupò anche delle finanze e dell’istruzione.sul
paino finanziario venne istituita la banca di francia e vennero a coincidere le
entrate con le uscite.sul paino dell’istruzione napoleone diede molta importanza
poiché vedeva nella cultura il messo di formazione principale dei futuri dirigenti
dello stato.furono istituite scuole primarie e scuole secondarie che fornivano la
base fondamentale dell’istruzione e la tecnica commerciale mentre vennero istituiti
i licei,i collegi per la preparazione militare a cui si accedeva a 12 anni.erano istituite
6000 borse di studio.al termine degli studi si poteva accedere allora alle scuole di
specializzazione.ora a napoleone per completare il suo successo mancava solo una
risoluzione del problema della religione.morto pio VI in francia il conclave riunito
questa volta avenezia a causa degli scompigli elesse pio VII,barnaba chiaro
monti,che avrebbe dovuto far fronte alla difficile situazione napoleonica.il nuovo
pontefice si mostrò disponibile a concludere un accordo con la francia per porre
fine alle ostilità.così nel 1801 venne firmato il concordato tra francia e santa sede
che prevedeva la religione cattolica in francia e il recupero da parte del papa
dell’autorità persa precedentemene sul clero francese.maggiori difficoltà si ebbero
per l’episcopato nazionale.napoleone aveva infatti proposto di istituire in tutta la
francia 60 diocesi i cui vescovi avrebbero dovuto essere scelti da napoleone e ciò
implicava le dimissioni dell’intero episcopato in servizio .se queste si ebbero dai
vescovi costituzionali,furono impossibili per i vescovi refrattari che si unirono a
formare la petite eglise anticoncordataria.il nuovo episcopato vedeva 32 nuove
nomine:16 costituzionali e 12 refrattarie.vennero riistituiti gli ordini religiosi in
francia e la presenza religiosa si ebbe anche in ambito scolastico.poi napoleone con
gli articoli organici del culto cattolico stabilì il controllo politico per la
pubblicazione di documenti pontifici e in generale pose un leggero controllo da
parte dell’autorità politica sul clero.i vantaggi si avevano da entrambe le parti ma
soprattutto napoleone otteneva la chiusura di una pericolosa fonte
antirivoluzionaria.i successi di napoleone portarono il senato l’8 maggio 1802 a
concedere un prolungamento di dieci anni al primo console.ma napoleone si
aspettava molto di più e allora si decise di porre a plebiscito un quesito che
riguardava a possibilità o meno di concedere il consolato a vita a napoleone e
permettergli dunque designare il proprio successore .il plebiscito fu favorevole e
napoleone procedette subito alla integrazione e revisione del testo costituzionale
tramite un senato consulto(legge costituzionale)comunicato solo al consiglio di
stato e poi votato da senato il 4 agosto 1802.venne rivista la gerarchia
istituzionale.il senato dipendeva ormai dal consolato e il tribunato venne diviso in
sezioni e definitivamente soppresso nel 1807.venivano abolite le liste di fiducia
sotituite dai collegi elettorali .il potere del primo console veniva ulteriormente
rafforzato tramite la nomina del secondo e del terzo console.se il senato avesse
rifiutato le prime due persone proposte,la terza sarebbe stata obbligatoriamente
nominata.l’art 42 inoltre recitava che quando il primo console lo avrebbe ritenuto
opportuno avrebbe potuto nominare un cittadino incaricato di succedergli in caso
di morte.questo stava a sottolineare non solo l’inizio dell’impero ma il ritorno alla
democrazia diretta poiché si voleva legare al popolo le istituzioni politiche poiché
era il popolo stesso l’elemento da cui derivava ogni autorità naturale.
4)L’APOGEO DELL’IMPERO
Le decisioni prese da napoleone nel 1802 avevano portato l’europa soprattutto la
germania ad una situazione di tranquillità e di equilibrio che non del tutto
giovò.infatti l’inghilterra cercò di sabotare gli accordi tramando un attentato a
napoleone mentre il mantenimento per troppo tempo dello status quo portò a
vantaggi solo per la francia.si giunse allora ad uno scontro aperto tra Inghilterra e
francia che finirà solo con la battaglia di waterloo e con il congresso di
vienna.intorno a queste due grandi potenze gireranno poi tutte le altre europee.lo
scenario politico si spostò nuovamente in italia.con il rientro delle truppe francesi
in italia venne riploclamata la repubblica cisalpina ma,oltre alla creazione della
costituzione nulla ancora era stato fatto.napoleone decise allora di presentare un
proprio progetto di costituzione ad esecutivo forte.il progetto vedeva tre collegi
elettorali composti da 300 possidenti,200 commercianti e 200 dotti da cui un organo
detto censura avrebbe eletto i membri del corpo legislativo e della consulta la quale
avrebbe poi eletto il presidente.per discutere del progetto accuratamente
napoleone convocò a lione un’apposita consulta di 441 membri che portò alla sua
elezione a presidente della repubblica italiana non senza qualche
dissenso.attraverso il metodo delle costituzioni napoleone riuscì anche a
controllare la repubblica elvetica e l’impero germanico la cui dieta aveva sancito la
riduzione delle aggregazioni territoriali da 300 a 82.lo scontro tra Inghilterra e
francia si ebbe a causa di un mancato attentato alla vita di napoleona sempre da
parte di cadoudal il quale venne rintracciato insieme ai suoi sostenitori.napoleone
decise allora di porre fine a questi eventi provocando un episodio che fu da esempio
per tutti:venne rapito il duca d’enghien e in seguito processato e fucilato.l’attentato
a napoleone venne sfruttato dai francesi per sottolineare la necessità di dare una
stabilità al consolato napoleonico.venne proposto allora di passare dal consolato
all’impero.la proposta passò poi ad approvazione del senato e al plebiscito che
risultò favorevole.il senato consulto venne allora approvato e la nuova costituzione
del 1804 stabiliva non solo che napoleone era imperatore dei francesi ma
soprattutto stabiliva la successione dinastica maschile.ma poiché napoleone non
aveva avuto figli da Giuseppina gli era permesso di nominare nipoti o di adottare
figli.l’imperatore poteva inoltre nominare senatori illimitatamente.napoleone vollè
per la sanzione di pio VII che arrivò il 2 dicembre 1804 nella chiesa di notre
dame.pio VII unse napoleone che si cinse da solo il capo con la corona e incoronò
Giuseppina.tre mesi dopo napoleone diventava re di italia e veniva incoronato a
milano.ad aumentare l’ostilità dell’inghilterra nei confronti della francia fu
l’acquisizione da parte di essa della costa europea del mare del nord e il forte
svantaggio economico provocato agli inglesi.l0inghilterra unita ad Alessandro I
nuovo zar della russia chiese allora di rivedere l’accordo di amiens.lo scontro era
ormai inevitabile ma mentre la francia disponeva di un forte esercito,l’inghilterra
disponeva invece di una forte flotta che portà la francia a stringere alleanza con la
spagna tramite il trattato di parigi del 1805 e la stessa Inghilterra ad allearsi con la
russia col trattato di Pietroburgo dello stesso anno in quella che sarà poi la terza
coalizione antifrancese insieme a regno di napoli,ad austria e a svezia.la russia
strinse alleanza poiché interessata al riordinamento politico dell’europa e
all’occidentalizzazione della russia stessa.l’ostilità venne aperta dall’austria che
occupò la baviera alleata della francia.napoleone decise di ripiegare verso oriente in
modo da prevenire l’attacco inglese e conquistata magonza puntò verso il danubio
sconfiggendo l’esercito austriaco che capitolò.la francia guidata allora da
Villeneuve decise di creare un secondo centro di operazioni nel mediterraneo.la
francia il 21 ottobre 1805 aprì le ostilità per mare e l’inghilterra combattè con
accanimento fin quando lo stesso nelson perse la vita così come il capitano
spagnolo mentre Villeneuve rientrava in francia suicidandosi.la francia non aveva
più motivo di combattere e decise allora di chiudere le ostilità con l’inghilterra
mentre muoveva verso le forze austro-russe entrando a vienna liberamente.ad
austerlitz ingannando il fronte opposto napoleone costrinse francesco II e il fratello
carlo a giungere alla pace detta poi di presburgo che portò alla cessione alla francia
del veneto e della dalmazia mentre venivano riconosciute le repubbliche batava ed
elvetica e veniva pagata un’indennità di guerra.la pace di presburgo comportava
anche la fine del sacro romano impero di carlo v.francesco Ii fu costretto a
rinunciare alla corona e al titolo del sacro romano impero nel 1806.napoleone
procedeva allora nei confronti del regno di napoli che aveva aderito alla terza
coalizione antifrancese costringendo ferdinando IV all’ennesima fuga e ponendo al
trono il fratello Giuseppe Bonaparte mentre nella repubblica elevetiva diventata poi
regno di olanda pose il fratello luciano Bonaparte.ora toccava alla prussia in cui il
partito nazionale raccolto intorno alla regina luisa incitava all’attacco nei confronti
della francia.la prussia si unì allora a Inghilterra e russia nella 4 coalizione
antifrancese.mentre napoleone e la russia firmavano la pace marittima ,la russia
stessa firmò accordi con la prussia e la prussia con la svezia .napoleone mise
d’accordo tutti distruggendo prima l’esercito prussiano occupando varsavia e da qui
combattendo contro quello russo.le operazioni belliche avevano portato prestigio a
napoleone ma lo avevano costretto al blocco continentale già attuato
precedentemente dall’inghilterra che prevedeva il blocco dei traffici commerciali
diretti in francia e negli stati sottostanti la francia stessa.napoleone capì allora
l’inutilità di continuare la guerra con la russia e giunse ad una pace con Alessandro I
che prevedeva la creazione del regno di westfalia con i territori sottratti dalla
francia alla prussia ponendo a capo l’altro suo fratello girolamo mentre venne
costituito il granducato di varsavia.altre clausole prevedevano la cessione alla
francia da parte della svezia delle bocche di cattaro.francia e russia firmarono
anche una alleanza antinglese che divise l’europa in due parti:la russia agiva nei
confronti dell’impero ottomano e dell’asia mentre a napoleone rimanevano l’egitto
e la parte occidentale.serviva una scusa per aprire lo scontro e questa venne dai
traffici commerciali.poichè ogni nave diretta in regioni d’europa doveva passare
prima dal controllo inglese napoleone attraverso due decreti emanati nel 1807
proibì tale procedimento.la necessità però di far eseguire a tutte le coste i decreti di
napoleone portò a delle iniziative militari contro quegli stati che commerciavano
con l’inghilterra o che erano controllati economicamente da questa.fu così che
questa serie di provvedimenti fece scattare la reazione inglese soprattutto per
quanto riguardava il portogallo occupato dalla francia.vi fu allora un primo scontro
frontale tra inglesi e francesi e la penisola iberica divenne un ottimo terreno di
scontro.intanto napoleone colse al volo il fatto che in spagna vi fosse una ribellione
non nei confronti del re carlo IV ma nei confronti del governo.carlo IV abdicò allora
in favore del figlio Ferdinando VII ma napoleone si affrettò a concludere 4 trattati
con la famiglia reale:il primo il 5 maggio vedeva carlo IV annullare le dimissioni e
dare il trono a napoleone.il secondo il 10 maggio vedeva Ferdinando VII accettare le
clausole di quello del 5 maggio.il terzo il 5 luglio vedeva napoleone cedere la corona
al fratello Giuseppe rimpiazzato nel regno di napoli da Gioacchino murat e il quarto
il 15 luglio che vedeva quest’ultimo mettere il granducato di berg nelle mani di
napoleone.ma se le successioni e i cambiamenti politici non creavano problemi nei
territori controllati dalla francia,così non era per i territori della spagna in cui non
era presente un fronte così forte da sostenere la francia stessa.la spagna vedeva la
presenza di napoleone come un’occupazione straniera e utilizzando il metodo della
guerriglia costrinse le truppe francesi alla ritirata e tolse dal trono Giuseppe
Bonaparte.napoleone aveva ancora bisogno di Alessandro I per avere l’appoggio del
quale dovette consentire libera azione di questi in valacchia,moldavia e
finlandia.napoleone dapprima riuscì ad affrontare le forze spagnole ma poi l’austria
e la prussia stabilirono di nuovo un’alleanza che si pose cpme un altro grave
problema.inoltre la stasi dei porti e la fine dei traffici commerciali con l’inghilterra
svantaggiò sia la francia che la russia economicamente e nel regno d’olanda il
fratello di napoleone si mise contro napoleone stesso per proteggere il proprio
stato a causa delle perdite economiche avute in seguito al blocco di traffici con
l’inghilterra.la svolta era stata avvertita a parigi da toyllerand e fouchè che
invogliavano gli altri stati a porsi contro napoleone e si presentavano come uomini
senza ideali,moralità e coerenza.essi organizzarono anche una possibile successione
a napoleone e scoperti non vennero neanche processati ma se la cavarono con una
sfuriata pubblica.alle difficoltà con la spagna si aggiungeva il problema della nuova
alleanza austro-prussiana.austria e prussia dovevano allora riorganizzarsi
all’interno per far fronte alle superpotenze francesi.la prussia cercò di incidere
sull’occidentalizzazione del territorio abolendo la servitù della gleba e instaurando
l’autonomia delle città mentre in austria tutto fu agevolato e ci si basò sugli stessi
punti di forza della francia per sconfiggerla:orgoglio,dignità,sentimento nazionale
ecc…e si decise di attaccare il veneto dove la francia era meno protetta e dove era in
atto una insurrezione.fu una guerra di popolo che la francia non riuscì sempre a
fronteggiare finquando non arrivò l’aiuto dell’italia e con la pace di vienna del 1809
venne smantellata la quinta coalizione antifrancese anglo austriaca e le truppe
austriache si ritirarono perdendo gli sbocchi sul mare.trieste,gorizia dalmazia
costituivano ora le province illiriche.il trentino veniva ceduto all’italia.l’impero
francese estendeva il proprio dominio anche alla germania.le truppe francesi
entrarono anche a roma e penetrarono nella residenza pontificia del Quirinale
portando pio VII a savona poiché aveva tradito il decreto che non permetteva di
commerciare con l’inghilterra.finiva il potere temporale dei papi e l’ex stato della
chiesa passava sotto la francia.questo episodio provocò dei problemi religiosi in
francia tanto che furono sospese le consacrazioni episcopali per le diocesi
francesi.la russi invece non era soddisfatta perché non otteneva la galizia che
passava al granducato di varsavia mentre l’austria affidava la propria politica estera
a un diplomatico 36 enne ,metternich,il quale ebbe l’intelligenza di proporre a
Bonaparte il matrimonio con maria luisa figlia di francesco d’austria che portò
l’allora tensione tra l’austria e la francia a una vera e propria alleanza.napoleone
inoltre era senza eredi e questo matrimonio gli avrebbe dato la possibilità di
risolvere il problema della successione dinastica.ma lo scontento della russia
aumentò anche in seguito al tradimento di napoleone che aveva chiesto la mano ad
Alessandro I della sorella caterina e poi il 2 aprile 1810 aveva sposato maria luisa
che diede alla luce il tanto atteso erede altrono nel marzo 1811.la tesione tra russia
e francia aumentò così tanto da portare allo scontro aperto anche in seguito alla
crisi economica che aveva colpito la russia a causa del blocco continentale.la
preparazione di entrambe le parti era di uno schematismo essenziale.la francia
aveva dalla sua parte la prussia e l’austria mentre la russia aveva la svezia e
l’impero ottomano.era il 1812,era la guerra.napoleone convocò il re d’austria,quello
di prussia a desdra e partì con un seguito di 600.00 uomini puntando direttamente
su mosca.la russia invece aveva 300.000 uomini e costretta a retrocedere dalla
francia non oppose resistenza ma portò alla distruzione e alla razzìa del territorio
come era solita fare.la profondità del territorio russo e la distanza delle basi di
partenza rappresentavano il vero problema per la francia.napoleone nonostante le
difficoltà riuscì ad entrare a mosca nel 1812 ma quello che trovò fu una città
evacuata e in preda aun incendio.le forze francesi stavano per cedere e più che mai
era chiesta da napoleone la pace che non arrivò da parte di Alessandro I.la francia
fu costretta alla ritirata ma a ripercorrere la strada di andata che ormai con il
sopraggiungere della neve e le mancanze alimentari era più che mai simile a un
calvario.le truppe erano dimezzate e demotivate .napoleone si staccò allora da esse
e su una slitta ritornò in francia.mentre era impegnato in russia si diffuse in francia
la notizia della morte di napoleone e si tentò un colpo di mano per sottrargli
l’impero.iniziò il declino di napoleone e del suo impero.tutta l’europa sembrava
essere contro di lui e soprattutto venne la prussia che aveva combattuto contro la
russia era ora contro la francia.venne a crearsi la sesta coalizione antifrancese che
vide l’alleanza ispano –svedese,quella russo-prussiana,e quella anglo-svedese
mentre napoleone cercava di salvare il salvabile lasciando la reggenza nel 1813 alla
moglie maria luisa per avere almeno l’appoggio austriaco.napoleone cercò allora di
rimettere in piedi un esercito con i pochi rimasti e riuscì a vincere sulle truppe
russo-prussiane.vennero avviate poi trattative diplomatiche ma l’inghilterra fornì a
russia e prussia rinforzi a livello navale e terrestre.la francia si rivolse allora
all’austria,l’unica rimasta e napoleone si incontrò a desdra con metternich ne 1813
chiedendogli aiuto.egli fu molto duro nell’offrire il proprio aiuto alla francia e
impose a napoleone la restituzione delle penisole illiriche,lo scioglimento della
confederazione del reno e il recupero dell’integrità territoriale della prussia.per
napoleone accettare significava buttare all’aria tutti gli sforzi fatti in dieci
anni.decise di rimanere in piedi e l’austria entrò allora in guerra contro la francia
unendosi alla sesta coalizione.napoleone a desdra combattè le truppe austriache ma
uno scontro fu fatale. A lipsia tra il 16 e il 19 ottobre 1813 i soldati francesi vennero
battuti.ra iniziata ufficialmente la crisi dell’impero napoleonico e anzi la spagna,la
sassonia,la baviera,la germania e l’olanda entravano nella sesta coalizione contro i
francesi.lo stesso Gioacchino murat nel regno di napoli,cognato di napoleone,gli
voltò le spalle unendosi alla coalizione.la conseguenza fu che lo stato della chiesa
venne strappato alla francia poiché le forze del murat risalirono occupando roma
,ancona e bologna e costrinsero napoleone a liberare il papa che da fontainbleau
riuscì a tornare a savona e in seguito a roma.anche il figlio di Giuseppina eugenio
venne tentato dalle forze austriache e dallo stesso murat mentre a milano si
sviluppò un fronte politico detto degli italici capeggiato da federico confalonieri e
dal generale pino che proponevano uno sganciamento del regno di italia dalla
protezione napoleonica e che provocarono involontariamente la successiva
occupazione austriaca di milano.
5)IL RIPRISTINO DELL’ORDINE INTERNAZIONALE :LA RESTAURAZIONE E IL
CONGRESSO DI VIENNA
Nel 1813 metternich aveva offerto a napoleone la possibilità di mantenere i confini
naturali attraverso la pace.molto si sarebbe ottenuto se napoleone avesse lasciato il
comando francese.ma così non fu e le fasce sociali che con l’età napoleonica si
erano arricchite non erano disposte a porsi a favore di napoleone perdendo il
benessere raggiunto.fu così allora che il clero sa sempre monarchico creò una rete
politica appoggiata ai francesi ostile e oppositoria operando insurrezioni e
rivolte.presto sarebbe stata restaurata la monarchia.nel 1813 la camera legislativa
viste le condizioni del paese votò una mozione che attribuiva la colpa della
raggiunta situazione ad un’amministrazione oppressiva dal punto di vista militare e
fiscale.era dunque l’appello alla pace.napoleone vietò la pubblicazione della
mozione e anzi sospese l’attività della camera legislativa.a chantillon allora la
francia incontrò le potenze della sesta coalizione e,dopo un mese di trattative si
scoprì che la francia nulla poteva ottenere da quella pace se non le frontiere
naturali.austria,russia,prussia e Inghilterra firmarono allora un’alleanza il 1 marzo
1814 che prevedeva l’inizio di un’altra guerra con la francia e soprattutto
l’impossibilità di concludere paci separate.se l’esercito napoleonico di appena
60.000 uomini inizialmente sembrò resistere allo scontro,in seguito dovette cedere
nel momento in cui gli eserciti nemici occuparono tolosa,bordeaux e parigi.venne
formato un governo provvisorio a parigi che prevedeva tayllerand alla guida
mentre il 2 aprile 1814 il senato votava la decadenza di napoleone e la successiva
salita al trono di luigi XVIII fratello di luigi XVI e dunque il ristabilirsi della
monarchia.napoleone si era intanto ritirato a fontainbleu sperando in una strategia
o in un piano per non perdere la guida francese ma nulla fu possibile e il 4 aprile
abdicò in favore del figlio sperando nell’aiuto di Alessandro I che tuttavia nn arrivò
anzi confermò la decadenza dell’imperatore.l’11 aprile 1814 napoleone firmava il
trattato di fontainbleu secondo il quale gli rimaneva l’isola d’elba e 2 milioni di
franchi fornitigli annualmente.alla moglie rimanevano i ducati di parma,piacenza e
guastalla.il 17 aprile napoleone partiva verso l’isola d’elba.prima che parigi votasse
la decadenza di napoleone Taillerand aveva preparato un proclama al popolo in cui
si invitavano il senato e il governo provvisorio a provvedere alla stesura di un
nuovo testo costituzionale che contenesse il debito pubblico,gradi,onori e pensioni
dei militari e delle loro famiglie ecc.si cercava di fare avvertire il meno possibile il
passaggio dall’impero alla monarchia.una prima commissione venne incaricata di
redarre il testo ma,non riuscitaci ne venne incaricata un’altra e il testo fu reso noto
il 6 aprile 1814 e aveva un carattere di salvaguardia personale.la costituzione
sarebbe entrata in vigore solo con l’approvazione da parte di luigi XVIII il quale
propose invece di attuare un suo progetto che non portò alla costituzione ma alla
carta octroyee cioè concessa dal sovrano e non di diritto della nazione.tale carta
vedeva la libertà di culto e di stampa,l’eliminazione dello stato di polizia ,le
proprietà inviolabili mentre nella parte riguardante le forme di governo all’articolo
13 stabiliva che il potere esecutivo era affidato solo al re che proponeva le leggi
discusse poi e votate dalla camera dei pari e da quella dei deputati dei dipartimenti
.un potere legislativo dunque esercitato dal re e dalle due camere.la camera dei pari
era composta da membri eletti dal re in numero indeterminato e le sue votazioni
erano segrete mentre la camera dei deputati era elettiva su base censitaria.la
giustizia era amministrata in nome del re che nominava i giudici e venivano
garantiti i gradi,gli onori e le pensioni ai militari,era garantito il debito pubblico
ecc.intanto aumentavano lo scontento militare e quello interno a causa della
situazione economica complicata che portava il nuovo ministro delle finanze a
ricorrere a tagli su stipendi e pensioni.sul piano militare vennero messi a capo delle
truppe comandanti che mai avevano visto un campo di battaglia e che non avevano
dunque alcuna esperienza militare.napoleone seppe della difficile situazione
creatasi con la restaurazione della monarchi borbonica.nell’isola d’elba pagava il
prezzo che toccava ai vinti.luigi XVIII non rispettava gli accordi di fontainbleu non
cedendogli i franchi mentre la moglie non aveva intenzione di raggiungerlo e il
figlio era trattenuto a vienna.approfittando allora della difficile situazione creatasi
in francia,a capo di 1000 uomini aumentati poi lungo il tragitto napoleone nel 1815
rientrava a parigi per l’ultimo periodo che vide la sua presenza detto periodo dei
100 giorni.napoleone accolto festosamente volle essere affiancato da constant che
venne incaricato di rediere il nuovo testo della costituzione e da carnot che divenne
invece ministro degli interni.napoleone cercò di risollevare la situazione
amministrativa e militare ma la settima coalizione prendeva avvio ed era pronta a
dichiarare guerra.vi furono delle discussioni tra constant e napoleone riguardo il
testo della nuova costituzione poiché il primo ne voleva una completamente nuova
mentre il secondo voleva riallacciarsi a quella del 1804 ecc.constant vinceva su
napoleone stabilendo che alla camera dei pari il titolo poteva essere trasmesso per
nomina ed ereditarietà.napoleone si oppose finchè fu possibile ma un plebiscito
deluse le attese e molti furono gli astenuti.mentre continuavano a parigi le
discussioni per la nuova costituzione napoleone partecipava alla guerra contro la
settima coalizione.napoleone puntò al belgio ma si trovò davanti due coalizioni,una
prussiana e una anglo-tedesca-olandese che permise a napoleone di affrontare le
due forze separatamente.il 16 giugno 1815 a ligny napoleone investì e battè i
prussiani e nello stesso giorno cerca di attaccare le truppe anglo-tedesco-olandese
che però si uniscono a quelle prussiane.allora napoleone cerca di evitare che queste
si congiungano e raggiunge bruxelles e ordina un attacco alle truppe a waterloo
.l’esercito francese però non riesce a bloccare il congiungimento delle due forze che
a waterloo sconfiggono i francesi.napoleone rientra allora il 21 giugno a parigi e
abdica in favore del figlio.torna sul trono allora luigi XVIII che ristabilisce la carta
octroyee mentre napoleone cerca di imbarcarsi per gli stati uniti ma a causa dei
controlli inglesi ingenuamente cade nel tranello degli inglesi stessi e si imbarca
sulla nave britannica bellerophon.il governo inglese lo deporta allora a sant’elena
insieme a un piccolo gruppo di fedelissimi il 17 ottobre 1815.napoleone si spegne e
non si esclude la possibilità di avvelenamento il 5 maggio 1821.il suo mito entrava
allora nel circuito letterario europeo attraverso un sentimento di amore e di fedeltà
esplicato dalle due opere di stendal ,il rosso e il nero e la certosa di parma.poco
dopo il ritorno di luigi XVIII urgeva la risistemazione dell’assetto europeo che
venne effettuata a vienna dal settembre 1814 al giugno 1815 che videro protagonisti
i maggiori stati europei e le potenze vincitrici della sesta coalizione
antifrancese:austria,prussia,russia e Inghilterra che tolto il problema del nemico
comune francese null’altro avevano in comune.si concluse dunque il congresso di
vienna che altro non è che un insieme di trattati diplomatici firmati nel corso
dell’anno di lavori dalla francia gli altri stati delle coalizioni e da questi tra di loro.i
criteri formalmente ispiratori del congresso furono la restaurazione dell’ordine
internazionale antirivoluzionario,il principio dell’equilibrio,la legittimità
dinastica.a vienna furono rappresentati i maggiori stati:russia con ale I e
nesselrode;santa sede con il cardinal consalvi,francia con tayllerand;prussia con
federico Guglielmo III,austria con francesco II,Inghilterra con il ministro
castlereagh,danimarca con federico VI,baviera con Massimiliano I ecc.vediamo la
nuova sistemazione europea.la francia cedeva nizza e la savoia alla sardegna e
recuperava landau ,bouillon e philippeville.l’inghilterra recuperava l’hannover
mantenendo malta e le colonie strappate a francia e olande.la prussia era
interessata a un ampliamento del territorio il maggiore possibile.ebbe infatti
treviri,acquisgrana,colonia,sassonia,westfalia,posen ecc.al posto della
confederazione del reno ve ne fu una nuova di 39 stati tedeschi facenti capo ad una
dieta generale stabilita a francoforte sul meno e presieduta dall’imperatore
d’austria.olanda e belgio formavano i paesi bassi alla cui guida vi era Guglielmo
primo figlio di Guglielmo V .si ricostituiva la confederazione elvetica che rimaneva
neutrale e sui troni di spagna e portogallo tornavano Ferdinando VII e giovanni VI
di braganza.la svezia otteneva la norvegia dalla danimarca ma cedeva la finlandia
alla russia.la russia inglobava varsavia e bessarabia.l’italia napoleonica aveva visto il
16 aprile 1814 la convenzione militare di schiarino rizzino che vedeva chiuse le
ostilità tra napoli,regno di italia e austria.si voleva mantenere alla guida il figliaccio
di napoleone ,eugenio,ma il fatto che da milano era stata inviata a parigi una
delegazione per l’indipendenza e ora si era cambiata idea provocò la reazione degli
italici che diedero forma ad una sommossa a milano.l0austria ebbe allora
l’occasione di conquistare milano mentre murat attraverso il proclama di rimini
invitava gli italiani a combattere per l’indipendenza.ciò non ebbe seguito e murat
venne mandato in corsica in esilio lasciando il regno di napoli a Ferdinando IV di
borbone.cercò poi di riconquistare il regno sbarcando a pizzo calabro ma fallì e
venne processato e poi fucilato.la fine dei regni di italia e di napoli determinò il
nuovo assetto italiano al congresso di vienna e l’occupazione militare austriaca
della lombardia e del veneto portò alla formazione del regno lombardo-veneto
tradendo quello che era il principio del ristabilimento dell’ordine internazionale su
cui si era basato il congresso e ponendo a capo dl nuovo regno l’imperatore
d’austria che ne diveniva re.i principi del congresso venivano in realtà rispettati
solo quando erano vantaggiosi per le potenze vincitrici.e così il principio di
legittimità dinastica servì all’austria per creare una serie di statarelli controllati per
via familiare.il principio si applicò allora a parma,piacenza e guastalla lasciati a
maria luisa d’austria mentre il ducato di modena con reggio e mirandola fu
restituito a Ferdinando IV d’este.a maria beatrice d’este venne affidato il neo
istituito ducato di massa con carrara.la repubblica di lucca trasformata in ducato
per maria luisa di borbone figlia di carlo IV di spagna.il regno di sardegna inglobava
la repubblica di genova e l’islotto della capraia.il congresso riconosceva anche la
ricostituzione dello stato pontificio.il regno delle due siccilie venne affidato a
Ferdinando IV di borbone.l’italia dunque si vedeva divisa in 3 regni e 4 ducati che
non le permettevano più di avere la forma repubblicana.al congresso il principio
dell’equilibrio sembrava essere quello più invocato in tempi difficili e secondo un
progetto dello zar Alessandro I sarebbe stato utile creare una sorta di lega europea
che avesse il diritto di mediazione coattiva e che ponesse i presupposti di un diritto
delle genti.in realtà la proposta venne poi esaminata alla conclusione dei lavori del
congresso di vienna e si giunse alla formazione della santa alleanza sottoscritta da
Alessandro I,francesco II d’austria e federico Guglielmo III e che prevedeva la
fratellanza sovrana e la fraterna correzione;principi che si persero poi via via.infatti
sorti i primi moti liberali nel napoletano che portarono Ferdinando primo di
borbone a concedere e giurare una costituzione,gli stati della santa alleanza
sancirono il diritto di intervento che prevedeva l’intervento di altri stati con la
forza negli stati dove sommosse e rivolte avessero rovesciato i governi
legittimi.questo sistema non reggeva abbastanza e allora si delineò sempre più la
volontà di fissare un principio dell’equilibrio di cui metternich si fece principale
teorico e banditore.scopo dell’equilibrio era quello di garantire un periodo di
stabilità e di tranquillità .bisognava allora trovare lo strumento per garantire
questo equilibrio e imporre l’ordine e quale strumento migliore se non l’adesione
alla santa alleanza e l’amor di pace?una singola pace che garantisse il
mantenimento dello status quo internazionale e interno ai singoli stati.ma a
cambiare era stata la situazione europea.le imprese napoleoniche avevano portato i
popoli a vedere due soli principi in nome dei quali insorgere e battersi:la libertà e la
nazionalità.si era diffuso un amor di patria ma soprattutto la coscienza europea si
era risvegliata con la nazionalizzazione delle masse.una guerra ideologica che
vedeva la consapevolezza del motivo per cui si stava combattendo piuttosto che
l’impero,l’esercito per cui si stava combattendo.l’europa dei popoli e delle nazioni si
opponeva a quella dei governi e delle dinastie legittime.le guerre della libertà che
tuttavia non raggiungono essa ma la usano come vessillo dietro cui si celano
interessi economici ,strategici ecc.
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CAPITOLO XXIII:L`ETA` NAPOLEONICA 1)IL