i diritti del
lavoro
L’amico si vede nel bisogno
È il momento di essere uniti!
È l’ora di sindacalizzarsi alla VPOD!
Organo del Sindacato dei servizi pubblici
Numero 6, giovedì 2o giugno 2013
OK per iniziative asili
nido/Comuni e referendum carceri!
Partecipa all’assemblea
degli statali e dei docenti:
mercoledì 26 giugno,
ore 18.00, Ristorante
Bricola Rivera
Indennità festivi/notturne nel settore sociosanitario: vogliamo
fatti, non parole!
Le richieste
sindacali al Governo ticinese
di Raoul Ghisletta, segretario VPOD Ticino
Le richieste formulate dai tre sindacati per l’incontro del 12
giugno scorso con il Governo presuppongono l’avvio di una
reale trattativa su due punti centrali:
rivalutazione generale degli stipendi per tutti i dipendenti,
per recuperare le perdite degli ultimi 15 anni, come pure
adeguamento delle differenti indennità;
riduzione del tempo di lavoro senza perdita salariale:
- diminuzione graduale dell’orario per gli impiegati a 41 e
poi a 40 ore settimanali;
- diminuzione di un’ora-lezione dell’onere d’insegnamento
dei docenti a partire da 50 anni di età, rispettivamente di
due ore-lezione a partire da 55 anni.
Continua a pagina 2
Le richieste sindacali al Governo ticinese
Editoriale
Continua dalla prima
I CCL sono una misura
«d’interesse pubblico»
di Ewald Ackermann,
Unione sindacale svizzera
L’Unione sindacale svizzera (USS)
resta favorevole agli accordi bilaterali
conclusi con l’Unione europea (UE) e
quindi alla libera circolazione delle
persone. Ma a condizione che le
misure d’accompagnamento siano
più efficaci. Tutti i settori hanno bisogno di salari minimi come protezione
contro il dumping salariale, per cui
bisogna concludere e rendere obbligatori un numero sempre maggiore
di contratti collettivi di lavoro (CCL).
Questo il punto saliente del programma adottato dall’Assemblea dei delegati dell’USS lo scorso 3 giugno. (…)
Per un’applicazione corretta delle
misure d’accompagnamento, i delegati USS chiedono che vi siano maggiori controlli e che per le regioni di
frontiera la Confederazione dia un
contributo supplementare. I salari di
riferimento, che servono a identificare il dumping, devono invece essere
fissati in funzione dei salari usuali del
settore e non devono essere troppo
bassi. Bisogna infine meglio proteggere i sindacalisti contro rappresaglie
e licenziamenti, poiché giocano un
ruolo importante nel controllo delle
condizioni di lavoro.
Numerosi casi di dumping salariale
sono stati poi portati alla luce nell’ambito di musicisti, cura a domicilio
e giornalismo. In questi settori
l’estensione dei CCL per ragioni “di
interesse pubblico” sarebbe necessario. Diversi delegati, provenienti
soprattutto da Ginevra e Ticino, hanno infine messo in guardia contro la
xenofobia e le divisioni tra lavoratrici
e lavoratori che si stanno creando. Se i
sindacati non riuscissero a eliminare
il dumping salariale con misure d’accompagnamento efficaci, il rischio è
che la mano d’opera indigena veda
sempre più nei lavoratori e nelle lavoratrici straniere/i la concorrenza sleale all’origine del dumping, rimettendo in discussione persino il principio
della libera circolazione.
Su queste due rivendicazioni i sindacati e
il Consiglio di Stato approfondiranno la
valutazione degli aspetti finanziari, in
particolare per quanto riguarda la riduzione del tempo di lavoro settimanale.
Inoltre i tre sindacati hanno chiesto di
chiarire la questione della consultazione
dei sindacati sulle questioni relative alle
condizioni contrattuali e lavorative del
personale dello Stato. In particolare è
necessario chiarire l’applicazione dell’art. 1d LORD in vigore dal 1.8.2012: “Il
Consiglio di Stato informa il personale e le
sue organizzazioni in merito alla politica
del personale. Consulta il personale, tramite le sue organizzazioni: a) prima di
procedere a modifiche delle leggi e dei
regolamenti che definiscono le condizioni
di lavoro del personale; b) prima di creare
o modificare sistemi per il trattamento di
dati che riguardano il personale; c) per
questioni legate alla sicurezza sul lavoro e
per i provvedimenti sull’igiene del lavoro;
d) sulle questioni relative alla formazione
del personale. Le organizzazioni del personale e singoli dipendenti possono prendere posizione e presentare proposte su
questioni professionali o concernenti
l’Amministrazione cantonale in generale.” Si tratta di un articolo che codifica
quanto stabilito dal Tribunale federale,
per cui non è una novità assoluta: è vero
però che in Ticino non mancano le modifiche di regolamenti e leggi concernenti il
personale effettuate senza consultare il
personale (l’esempio più clamoroso
riguarda la privatizzazione parziale della
sorveglianza carceraria, oggetto del
nostro referendum in queste settimane).
Il Consiglio di Stato si è detto disponibile
a rivedere la prassi, che implica anche
una maggiore sensibilizzazione delle
direzioni dipartimentali (vedi modifiche
di classificazione in passato decise
dall’Istituto assicurazioni sociali, vedi
codice etico deciso dalla Divisione delle
contribuzioni, ecc.)
Infine nell’incontro abbiamo ottenuto di
poter affrontare già nelle prossime settimane con il Consiglio di Stato la questione dell’applicazione delle sentenza
Orange del Tribunale federale per il pagamento delle indennità festive e notturne
nei periodi di malattia, infortunio e congedi pagati del dipendente. La sentenza
tocca sia gli enti sociosanitari sussidiati
di diritto privato (in particolare per il
pagamento dei retroattivi cui hanno
diritto i dipendenti), sia i dipendenti dello Stato che prestano lavoro nelle fasce
disagiate (OSC, polizia, ecc., che sottostanno al diritto pubblico).
A fine agosto il Governo indirà un nuovo
incontro con i tre sindacati per discutere il preventivo 2014: dato il disavanzo
di 300 milioni previsto per il 2014, il
Consiglio di Stato ha preannunciato
chiaramente ai sindacati la necessità di
effettuare drastici tagli e aumenti di
imposte per risanare il deficit strutturale. Diventa pertanto molto importante
la definizione di una posizione comune
dei tre sindacati di fronte ai grossi problemi che scaturiranno dal preventivo
2014. Occorre concretizzare la volontà
di lottare per supportare le rivendicazioni e per contrastare i tagli, siano essi
tagli delle condizioni di lavoro, siano
essi tagli sul servizio pubblico (ivi comprese le privatizzazioni). Inoltre una
posizione intersindacale forte e coerente presuppone anche un chiaro sostegno al reperimento di nuove entrate
indispensabili per garantire il funzionamento dei servizi pubblici. Ancora in
questi giorni vediamo che i soldi in
Ticino ci sono: vi sono Comuni che
chiudono i conti in nero, per cui è
indubbio che occorra maggiore solidarietà tra il livello locale e quello cantonale, ritenuto che non pochi moltiplicatori comunali d’imposta sono bassi (le
nostre due iniziative popolari costituzionali sul tema comunale -solidarietà
nel finanziamento dei servizi sociosanitari/scolastici e per le aggregazioni
hanno un’evidente rilevanza). L’invito
alle colleghe e ai colleghi è a partecipare
all’assemblea intersindacale statali/docenti del 26 giugno alle 18.00 alla
Bricola di Rivera, che discuterà della
difficile situazione che si prospetta e
delle azioni sindacali da preventivare
per l’autunno.
Assemblea intersinda-
cale dei dipendenti del
Cantone e della Scuola
cantonale e comunale
Mercoledì 26 giugno,
ore 18.00, ristorante alla
Bricola a Rivera
i diritti del lavoro
2
Sommario
Il segreto bancario è alla frutta
La vertenza che da tempo
oppone la Svizzera all’Unione europea sulla questione della fiscalità e in
particolare della lotta
all’evasione fiscale ha
registrato nelle scorse settimane un nuovo e decisivo passo in
avanti.
di informazioni. Se a tutto ciò aggiungiamo gli accordi in materia sottoscritti da
alcuni dei paesi in questione tra cui la
Svizzera con gli Stati Uniti – l’accordo
Ftca –, che prevede appunto lo scambio
di informazioni, non era più possibile da
parte di Lussemburgo e Austria rifiutare
quello che avevano ammesso con gli
americani.
di Werner Carobbio, già consigliere nazionale
Di fatto con la decisione dei ministri delle finanze dell’UE è facile prevedere che
quel che ancora resta in piedi del segreto
bancario già parecchio ridimensionato
con tutta una serie di precedenti accordi
in materia di assistenza fiscale è ormai
giunto alla frutta. Con buona pace di chi
in Svizzera e in Ticino – partiti borghesi,
UDC e Lega dei ticinesi in particolare –
vorrebbe ancora il segreto bancario nella
costituzione. La Svizzera è ormai con le
spalle al muro e non avrà molte altre
scelte che quella di entrare finalmente in
materia. Cosa che del resto anche vari
ambienti bancari ormai riconoscono
come passo obbligato. Tanto più che il
problema è in discussione non solo negli
ambienti dell’Unione europea ma anche
in quelli dell’OCDE e del G20.
Infatti la riunione mensile dei ministri
delle finanze della citata Unione (Ecofin)
ha dato mandato al commissario europeo per la fiscalità di avviare negoziati
con la Svizzera in vista dell’adozione del
sistema di scambio automatico di informazioni. In altre parole dell’introduzione della possibilità di avere accesso ai
conti bancari aperti in Svizzera da cittadini europei non residenti nel nostro
paese. Il mandato in questione è esteso a
quattro altri paesi che coprono la pratica
dell’evasione fiscale dietro il segreto
bancario: Liechtenstein, Monaco, San
Marino e Andorra.
La decisione presa dall’Unione europea
non costituisce certo una sorpresa.
Intanto perché la prassi dello scambio
automatico di informazioni è norma
praticata
dal
2003
nell’ambito
dell’Unione europea. Poi perché le difficoltà finanziarie di quasi tutti gli stati
membri hanno fatto della lotta all’evasione fiscale e dell’obiettivo del ricupero
dei molti miliardi che sfuggono alla giusta imposizione fiscale oltre che una
priorità una necessità. E per finire i
recenti cambiamenti di posizione di
Lussemburgo e Austria che fino a poco
tempo fa avevano opposto forte resistenza in nome della difesa del loro segreto
bancario hanno dato via libera alla concessione del mandato in questione. La
Svizzera ha così perso i suoi due alleati
all’interno dell’UE in materia di rifiuto
della pratica dello scambio automatico
Certo la strada per giungere alla soluzione del problema è ancora lunga, ma
ormai è segnata. Alla fine di quello che
sarà comunque un percorso tutto sommato ad ostacoli si potrà porre la parola
fine a una pratica scandalosa che permette a una minoranza di super ricchi di non
pagare in fatto di imposizione fiscale il
dovuto. E in questa ottica è senz’altro giustificata la richiesta anche della Svizzera
che la pratica dello scambio automatico
di informazioni valga a livello mondiale
per tutte le piazze finanziarie.
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La VPOD ti aiuta
Docenti nominati ma ancora precari
Direzione OSC: dialogo impossibile?
Lottiamo per l’applicazione
della sentenza Orange!
30'000 firme raccolte
dal Sindacato VPOD
Maggiori controlli
sull’uguaglianza salariale
Frontalieri: patrimoniale
sulle attività all’estero
Unità amministrative autonome
Offerte di lavoro
Appuntamenti sindacali
Adesione Sindacato VPOD
In breve
In 2700 a Ginevra
per i diritti sindacali
Bisogna mettere fine alle pratiche da
gangster consistenti nel mettere alla
porta i salariati che difendono il loro
contratto di lavoro collettivo (CCL), l’
“esempio” del licenziamento dei 22
scioperanti dell’Hôpital de la
Providence non deve prodursi mai
più: con questo messaggio oltre 2700
persone hanno manifestato lo scorso
1 giugno a Ginevra davanti alla sede
dell’organizzazione internazionale
del lavoro (OIL) dove è stata depositata una denuncia contro la Confederazione.
Obiettivi
Il centro commerciale
Nel corso di fotografia CSIA 2012-13
Canvetto Luganese - Fondazione Diamante
Dal 6 giugno al 14 settembre 2013
Dal martedì al sabato, 08.30 - 24.00
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i diritti del lavoro
Il Sindacato VPOD ti aiuta: NO alla privatizzazione a S. Gallo
Il Sindacato dei servizi pubblici VPOD ha
ottenuto una grande vittoria a San Gallo
contro la privatizzazione della locale
azienda
dei
trasporti
(St.Galler
Verkehrsbetriebe - VBSG) e la sua suddivisione in due società anonime. I risultati della votazione sono stati nettissimi:
12'846 NO contro 7'027 SI (646 voti in
bianco) con una partecipazione del
45,4%. È dal 2008 che il Sindacato VPOD
combatteva il progetto assieme al personale dell’azienda pubblica dei trasporti.
Ora il Sindacato
esige dal Municipio
della Città la stipulazione di accordi
con le altre aziende
regionali di trasporto per rafforzare il trasporto pubblico. Anche la
posizione del personale viene salvaguardata dal buon
risultato della
votazione.
Questo è un discorso
che vale anche in Ticino, dove il
Sindacato VPOD si batte con un
referendum contro la privatizzazione parziale della sorveglianza
carceraria che ha raccolto quasi
9'000 firme (necessarie 7'000 firme di aventi diritto di voto).
Vince la lista del Sindacato VPOD Ticino
Alle elezioni per l’Istituto di Previdenza
del Canton Ticino la lista del Sindacato
VPOD Ticino ha ottenuto la rielezione
degli uscenti avv. Giovan Maria
Tattarletti e lic. iur. Lorenzo Quarenghi,
ai quali si affiancheranno gli eletti OCST
(Gianni Guidicelli e Maddalena ErmottiLepori) e CCS (Vinicio Malfanti) in qualità di rappresentanti del personale in
seno al Consiglio d’amministrazione
fino al 30 giugno 2016.
La lista VPOD ha raggiunto il primato
con il 42,4% dei voti (35% all’OCST e
22,5% al CCS). Le schede per la lista
VPOD sono state 1'367 (1'088 per OCST,
673 per CCS e 622 schede senza intestazione). Le schede bianche sono state 129
e le schede nulle 7. In totale i votanti
sono stati 3'886 su un totale di 14'617
aventi diritto, pari ad un tasso di partecipazione del 26,6%, che andrà indubbiamente migliorato in futuro (cosa tuttavia
possibile unicamente se le elezioni
diventeranno regolari).
È un risultato importante, che conferma
sia la fiducia di una parte consistente dei
dipendenti pubblici nei confronti del
nostro Sindacato, sia la qualità dei nostri
candidati. Formuliamo un complimento a
tutti i candidati della lista VPOD per l’ottima votazione personale e complessiva,
come pure auguri di buon lavoro agli eletti.
Avv. Tattarletti Giovan Maria
Pubblichiamo i voti personali
dei candidati VPOD:
Giovan Maria Tattarletti, 2'567 voti (eletto)
Quarenghi Lorenzo
Lorenzo Quarenghi, 2'390 voti (eletto)
Stefano Mayor, 2'310 voti
(primo subentrante)
Graziana Rigamonti Villa, 2'292 voti
(seconda subentrante)
Anna Abbondanza, 2'192 voti
(terza subentrante)
Contestata la revisione del ROD a Bellinzona
Si trascina ormai da diversi anni la revisione del Regolamento organico dei
dipendenti comunali di Bellinzona
(ROD). Il Municipio della capitale nelle
scorse settimane, dopo diversi mesi di
latitanza, ha incontrato l'assemblea del
personale esponendo le linee generali
del progetto, che ha un obiettivo di
risparmio di 600'000 franchi.
di Stefano Testa,
segretario cantonale aggiunto VPOD Ticino
In particolare il progetto prevede un
abbassamento dei massimi salariali deli diritti del lavoro
le classi delle funzioni meglio retribuite,
un allungamento delle carriere, l’introduzione di una classe salariale d’entrata
e la riduzione dell’indennità di famiglia
(economia domestica) ai livelli di quella
prevista dallo Stato. Per contro il
Municipio ha deciso di non fare tagli sui
salari correnti dei dipendenti (come fatto dal Cantone) e di garantire a tutto il
personale i diritti acquisiti. L’assemblea
del personale ha rigettato all’unanimità
la proposta municipale dando mandato
al FUD (commissione del personale e
dei Sindacati) di negoziare con l’esecutivo. Purtroppo il risultato delle negozia4
zioni non ha portato ad un cambiamento sostanziale della proposta. Il
Municipio di Bellinzona ha pertanto
licenziato il messaggio per la revisione
del ROD, accogliendo unicamente la
proposta di introdurre un‘indennità per
le famiglie monoparentali. Non è invece
stata accettata l’abolizione della nuova
classe d’entrata. Confidiamo che il
Consiglio Comunale stralci questa
misura che combattiamo da sempre. Il
personale della Città dovrà riunirsi nuovamente in assemblea per decidere le
azioni sindacali da intraprendere.
Affaire à suivre...
Docenti nominati ma ancora precari
Ho una laurea in geografia. Oggi si direbbe che
detengo un master: sono
cambiati i nomi, ma i titoli
sono perfettamente equiparati e riconosciuti al
punto che si può ottenere
senza alcun problema la sostituzione del
primo con il secondo.
di Adriano Merlini, presidente VPOD docenti
Da 20 anni sono alle dipendenze dello
Stato in qualità di docente. I primi 11 li ho
passati con lo statuto di incaricato, quando non di supplente: in pratica sapevo al
mese di luglio se, quanto e dove avrei
avuto lavoro come docente a partire da
agosto. Ho insegnato alle Scuole Medie,
alla Scuola Cantonale di Commercio, alla
Scuola Cantonale di Amministrazione, al
Liceo, alla Propedeutica, quasi sempre
con più sedi di più ordini contemporaneamente e spostandomi tra Barbengo e
Lodrino, passando per Bellinzona e
Locarno. Alla faccia di chi il posto nello
Stato è garantito e tranquillo! Nei primi
anni ho svolto anche un’attività indipendente quale consulente di studi di pianificazione del territorio: conosco dunque un po’ anche il
lavoro nell’economia privata.
Mi piaceva operare in due
realtà tanto diverse, ma ad un
certo punto lo Stato mi ha
imposto la scelta e la passione per l’insegnamento è prevalsa. Perché questo lungo
preambolo
personale?
Perché di fatto oggi un curricolo come il mio è impossibile: c’è un’abilitazione molto
più lunga per ogni ordine di scuola; ma
soprattutto perché oggi il mio datore di
lavoro, lo Stato ticinese, non riconosce
più la mia abilitazione all’insegnamento
che lo stesso Stato mi ha rilasciato anni fa
e che ha verificato più volte, con le visite
dei direttori e degli esperti disciplinari in
carica nelle varie sedi dove ho operato,
prima di concedermi lo statuto di nominato. Se oggi uscissi dalla scuola, anche
per un solo anno, mi troverei a dover concorrere per ottenere l’accesso al
Dipartimento
Formazione
e
Apprendimento (DFA), Istituto nel quale
dovrei svolgere una nuova abilitazione,
come se il mio titolo precedente e la mia
esperienza professionale non esistessero. Fantascienza? Mica tanto: capita,
raramente, ma capita. Nessuno delle
centinaia di docenti nella mia situazione
(46 anni, abilitato ante IAA/ASP/DFA), è
al sicuro da eventi personali
imprevedibili o da riforme del
settore nel quale insegna. Si
parla tanto di flessibilità
dei docenti e di valoriz-
zazione delle esperienze accumulate, per
cui in qualità di presidente del comitato
docenti VPOD ho cordialmente invitato i
vertici del DECS a reagire rapidamente,
con una soluzione legale che permetta di
evitare che anche un solo docente ticinese possa ancora trovarsi la porta chiusa in
faccia perché, malgrado se ne riconoscano i meriti e le qualità, l’applicazione
rigorosa delle norme vigenti impediscano il prevalere del buon senso.
La risposta del DECS
La questione dei docenti nominati
prima dell’introduzione dell’abilitazione presso gli istituti IAA/ASP/DFA
è stata discussa durante i lavori del
tavolo lo scorso 13 giugno. Si è riusciti
a strappare così al DECS la garanzia
che in caso di riforme da parte del
datore di lavoro (per esempio una
modifica delle griglie orarie), il
Dipartimento prevedrà delle misure
di salvaguardia per il proprio personale. In casi singoli, invece, per persone che decidessero di dimissionare
per ragioni individuali, il DECS si dice
disponibile a discutere con il docente
stesso affinché si trovi una soluzione
adeguata: prima accordando congedi
speciali, poi agevolando il rientro e il
conseguimento del titolo abilitativo
mancante tramite incarichi limitati
nelle scuole medie e medie superiori
(abilitazione parallela) o professionali
(abilitazione en emploi). Una regolamentazione generale invece non
sembrerebbe possibile a livello legale,
senza contare che implicherebbe una
disparità di trattamento tra i docenti.
Nuovo sito internet per giovani apprendisti
Ogni anno più di 70mila giovani cominciano un apprendistato in azienda.
Hanno generalmente tra i 16 e i 18 anni e
non conoscono per così dire nulla del
mondo del lavoro. Firmando un contratto d’apprendistato si sono impegnati a
lavorare al servizio di un datore di lavoro
in cambio della loro formazione. A questo titolo, il datore non mancherà di
ricordare loro che sono sottoposti a un
certo numero di compiti.
Al contrario, gli apprendisti, poco
coscienti dei loro diritti, non sono spesso
in grado di farli rispettare. Certi padroni
hanno la tendenza, per esempio, a
“dimenticare” che un giovane di 16 anni
non può essere ingaggiato per più di 9
ore al giorno. O che un’apprendista venditrice non potrebbe lavorare la domenica. Esiste infatti una protezione specifica
per i giovani lavoratori e lavoratrici affinché non si comprometta il loro sviluppo
personale, fisico e psichico.
Coscienti di queste difficoltà, la
Commissione giovani dell’Unione sindacale svizzera (USS) ha aggiornato il
5
suo “bestseller”, la guida “Difendo i miei
diritti. Giovane apprendista: i tuoi diritti
dalla A alla Z”. Al contempo è stato messo
a disposizione un sito internet, contenente tutte le informazioni indispensabili (condizioni di lavoro, formazione,
assicurazioni sociali, imposte, disoccupazione,...) così come le referenze alle
basi giuridiche. La guida esiste in francese e tedesco e può essere comandata (4
franchi per l’esemplare cartaceo) all’indirizzo [email protected]
i diritti del lavoro
Direzione OSC: dialogo impossibile?
Dopo mesi di incontri tra
Direzione, sindacati e operatori del Servizio di Socioterapia ci si trova in una
situazione di stallo.
di Massimo Mantovani, sindacalista VPOD
L’11 giugno si è tenuta una riunione tra
Direzione OSC, sindacati e una delegazione di operatori del Servizio di Socioterapia
dell’OSC. Questi incontri nascono con l’intenzione espressa dal Servizio di Socioterapia di affrontare taluni aspetti conflittuali e controversi, tra cui la definizione di
un responsabile del Servizio.
Ricordiamo che la questione si trascina
ormai da due anni e che Sindacati e opera-
tori avevano formulato la propria richiesta
tenendo conto, oltre alla specificità del servizio, del fatto che da un lato il responsabile
dovrà gestire degli operatori sociali e la loro
utenza, dall’altro che dovrà operare in un
ambito che vede coinvolta tutta la rete dei
servizi OSC e il resto del territorio.
Tradotto in termini semplici la nostra
richiesta è che il servizio sia diretto da un
responsabile come già a suo tempo (e non
solo da un coordinatorecome proposto dalla Direzione) e che quest’ultimo abbia una
formazione in ambito sociale, potendo
quindi, come peraltro previsto dal suo
mansionario, confrontarsi in maniera paritaria coi responsabili degli altri settori.
Visto che il servizio di Socioterapia deve
interagire con tutte le componenti
dell’OSC, deve poterlo fare attraverso un
responsabile che per posizione gerarchica
e formazione possa far valere il punto di
vista e le ragioni degli operatori del Servizio.
È stata più volte ribadita da parte nostra la
necessità di tener conto di questi fattori, ma
da parte della Direzione si è tenuto un
atteggiamento di chiusura che non favorisce certo il dialogo e la gestione partecipativa prevista dalla pianificazione socio psichiatrica.
Sindacati e operatori del servizio di socioterapia respingono inoltre al mittente l’accusa di non voler confrontarsi. Noi siamo per
il confronto e il dialogo, ma non accettiamo
imposizioni e ribadiamo le nostre richieste.
Ci auguriamo che nel corso del prossimo
incontro, previsto per il 1 ottobre sia possibile restaurare un clima più sereno…
Colonie dei Sindacati: aperte le iscrizioni 2013
In montagna a Rodi: ragazzi/e da 6 (2007) a 13 anni (2000)
1° turno: sabato 29 giugno – sabato 13 luglio
2° turno: martedì 16 luglio – martedì 30 luglio
Rette: sindacalizzati Fr. 340.–
non sindacalizzati Fr. 440.–
Al mare a Igea Marina: ragazzi/e da 6 (2007) a 12 anni (2001)
1° turno: domenica 14 luglio – martedì 30 luglio
Rette: sindacalizzati Fr. 590.–
non sindacalizzati Fr. 690.–
Sussidi: per famiglie bisognose possono essere richiesti alla cancelleria del proprio Comune.
Informazioni: Colonie dei Sindacati, viale Stazione 31, 6500 Bellinzona. Tel. 091/826.35.77 – Fax: 091/826.31.92
&
Iscrizioni: all’ indirizzo citato tramite il tagliando
Vi prego di spedirmi n°
moduli d’iscrizione alla colonia:
montana di Rodi
Indirizzo (in stampatello):
Luogo e data:
Firma:
i diritti del lavoro
6
marina di Igea
Lottiamo per l’applicazione della sentenza Orange in Ticino!
Un primo passo è fatto. Come richiesto
dal Sindacato VPOD nella lettera dello
scorso 29 aprile al Consiglio di Stato, nell’incontro tra Governo e sindacati del 12
giugno 2013 il consigliere di Stato
Beltraminelli ha indicato che nelle prossime settimane indirà un
colloquio, per trovare una
soluzione che metta termine all’illegalità nel
pagamento delle indennità per lavoro festivo e
notturno nei casi di assenza pagata del dipendente
(vacanze, malattia, infortunio e gravidanza principalmente). Il Sindacato VPOD
rivendica pure il pagamento della tredicesima sulle
indennità festive e notturne da parte delle
istituzioni sociali, cliniche e case anziani.
re sociosanitario privato in Ticino. In tal
modo il Tribunale federale (già preceduto
dal Tribunale cantonale) ha confermato
l’obbligo di retribuire ai
dipendenti le indennità festive e notturne durante i periodi nei quali sono
in assenza pagata
per malattia, infortunio, gravidanza e vacanza
(trattandosi di
una parte di salario regolare che
spetta al dipendente). Quante
sentenze del Tribunale federale, del
Tribunale cantonale e dei
Pretori sono necessarie per
ripristinare la legalità al Sud
delle Alpi?
di Sindacato VPOD Ticino
Il calcolo della retribuzione
delle indennità nei periodi
di assenza pagata del
dipendente va fatto pertanto in base alla sentenza del Pretore di Locarno
dell’8 aprile 2011: le indennità per lavoro notturno e per lavoro festivo (feste infrasettimanali, sabati e domeniche) percepite durante l’anno civile dal
Come già più volte riportato ne I diritti del lavoro, lo
scorso 5 febbraio 2013 il Tribunale federale ha respinto il ricorso di un datore di
lavoro del settore sociosanitario ticinese
contro la sentenza del Pretore di Locarno,
che applicava la sentenza Orange al setto-
dipendente vanno sommate e divise per i
mesi effettivamente lavorati (eventualmente i giorni effettivamente lavorati:
21,7 è la media dei giorni lavorativi in un
mese).
Il Sindacato VPOD ha esortato i datori di
lavoro del settore sociosanitario privato
ticinese (precisiamo che l’Ente ospedaliero cantonale è già in regola da 5 anni) a
voler procedere analogamente per i
dipendenti nel pagamento delle indennità notturne e festive durante i periodi di
assenza e a versare la 13a mensilità sulle
indennità. I dipendenti hanno diritto al
minimo al versamento degli arretrati
maturati durante l'anno in corso e durante gli ultimi 5 anni (di più se vi sono già dei
procedimenti in corso da parte dei dipendenti per rivendicarne il pagamento).
Evidentemente esiste un grosso problema finanziario, determinato cinque anni
fa dal rifiuto di istituzioni sociali, cliniche
e case anziani a seguire l’Ente ospedaliero
cantonale nell’applicazione della sentenza Orange del Tribunale federale in Ticino.
Per questo motivo il Sindacato VPOD e il
Consiglio di Stato, segnatamente al
Dipartimento socialità e sanità, si siederanno ad un tavolo per trovare una soluzione finanziaria globale appoggiata da
Cantone e Comuni.
Misure di risparmio al Centro Sociale Onsernonese
Lo scorso 26 aprile si è tenuta l’assemblea del personale del Centro Sociale Onsernonese (CSO) alla presenza
della commissione del personale, dei sindacati e del
Consiglio direttivo del
CSO. Durante la riunione si è discusso
della difficile situazione finanziaria e si
è cercato di trovare una soluzione volta a
salvaguardare i posti di lavoro.
applicare tale misura unicamente alle
classi di salario sopra la 18ma classe.
Durante le discussioni assembleari il personale ha rifiutato tale proposta, in quanto la stessa andava a colpire unicamente
una parte dei dipendenti e ha adottato
una controproposta basata su un concetto di solidarietà, che prevede una suddivisione percentuale sui salari di tutti i
dipendenti. È passato infatti il principio
che, se vi è da fare un sacrificio, lo stesso
debba essere preso a carico in maniera
uguale da tutti. Il personale ha però anche
specificato che questo importante sacrificio può essere accettato unicamente per
un anno. Durante l’assemblea sono stati
inoltre segnalati alla Direzione problemi
interni, sui quali la stessa si è già chinata o
si chinerà nell’immediato.
di Stefano Testa,
Segretario cantonale aggiunto VPOD Ticino
La proposta del Consiglio direttivo del
CSO era di applicare una misura di contenimento delle spese analoga a quella
effettuata dal Cantone (2% di taglio salariale sopra 65'000 franchi di stipendio per
un tempo pieno). L’idea del CSO era di
7
i diritti del lavoro
Asili nido, aggregazioni comunali e lotta alle privatizzaz
ziativa scuole comunali, iniziativa scuole medie e iniziativa
settore universitario) e in ambito comunale (iniziativa per un
finanziamento comunale solidale dei servizi sociosanitari e
scolastici fondamentali). Senza le iniziative popolari del
Sindacato VPOD Ticino il dibattito in questi ambiti sarebbe
dominato da proposte che vengono unicamente dalla destra
(vedi iniziativa popolare Ghiringhelli sui Comuni, vedi iniziativa popolare per le ore di civica, vedi mozione per il salmo
svizzero, vedi proposte parlamentari per ridurre/plafonare le
spese dei servizi sociosanitari indipendentemente dall’evoluzione sociodemografica).
Il referendum è invece una battaglia difensiva del Sindacato
per annullare una privatizzazione parziale nel settore carcerario decisa dal Parlamento ticinese nel mese di aprile 2013, che
potrebbe costituire un pericoloso esempio per altri ambiti.
Dovremo ora nei prossimi mesi mobilitarci per portare avanti
questi temi, in particolare per assicurare dei buoni risultati a
livello parlamentare e a livello di votazione popolare. Chi dorme non piglia pesci!
Il Sindacato VPOD Ticino, grazie anche alla mobilitazione dei
propri membri, ha raccolto circa 30’000 firme in due mesi per
potenziare gli asili nido e migliorare i salari delle operatrici
rafforzare il servizio pubblico e democratizzare i Comuni ticinesi
combattere la privatizzazione parziale della sorveglianza carceraria.
Ringraziamo tutti coloro che ci hanno aiutato a raggiungere
questo difficile traguardo!
Come sindacato dei servizi pubblici dobbiamo essere propositivi, oltre che difensivi. L’iniziativa per migliorare gli asili
nido e l’iniziativa per rafforzare i Comuni servono a far progredire l’organizzazione dei servizi collettivi alla popolazione in
Ticino e a tutelare le condizioni di lavoro dei dipendenti di
questi settori. Il Canton Ticino deve migliorare i propri servizi
alla popolazione in tempi rapidi, guardando all’evoluzione
rapida della società e del mondo, invece di guardarsi l’ombelico e di litigare, come fanno molti nostri politici conservatori!
Queste due iniziative popolari fondamentali completano le
nostre precedenti iniziative popolari in ambito scolastico (ini-
9’000 firme contro le privatizzazioni insensate
Il Sindacato dei servizi pubblici VPOD Ticino -con il sostegno di FACTI, FSFP, del CCS (ma non dell’OCST, che purtroppo ha preso una posizione neutrale sul tema, non volendo inimicarsi le agenzie private di sicurezza) e dei partiti di
sinistra- ha raccolto 9’242 firme a sostegno del referendum
lanciato contro la privatizzazione parziale della sorveglianza carceraria, che vuole affidare a ditte di sicurezza private
alcuni compiti spettanti agli agenti di custodia pubblici. La
maggioranza del Parlamento e del Governo vuole premiare
ditte che assumono personale a ore poco formato e che
creano posti, i quali non saranno certo destinati ai residenti.
Forti preoccupazioni esistono anche sul piano della sicurezza delle carceri e per i rischi nella gestione di persone detenute con forti problematiche personali, che verrebbero affidate a sorveglianti privati poco qualificati. Lo Stato non può
e non deve speculare sulla sicurezza, ma deve formare un
numero sufficiente di agenti di custodia cantonali per
affrontare i compiti attuali e futuri delle strutture carcerarie.
Si tratta inoltre di uno dei pochi ambiti dove l’assunzione è
riservata a cittadini nazionali.
Sulle scuole comunali il Parlamento si svegli!
Nel 2009 il Sindacato VPOD ha consegnato, con altre organizzazioni, l’iniziativa popolare “Aiutiamo le scuole comunali – Per il futuro dei nostri ragazzi” supportata da 11’000
firme. Siamo indignati per il ritardo nei lavori della
Commissione scolastica del Parlamento ticinese, che impedirà l’attuazione della riduzione degli allievi da 25 a 22 al
massimo per classe nelle scuole comunali e medie a partire
dall’anno scolastico 2013/14, come proposta dal Governo
nel messaggio 6713 in risposta all’iniziativa che chiedeva la
riduzione a 20 allievi al massimo per classe sia per le scuole
elementari, sia per le scuole dell’infanzia. Inoltre come sindacato chiediamo una immediata rivalutazione dei salari
molto bassi dei docenti delle scuole comunali. Una delegazione VPOD si è recata il 19 giugno davanti al Parlamento per
sostenere queste rivendicazioni.
i diritti del lavoro
8
zioni: il Sindacato VPOD Ticino raccoglie 30’000 firme!
11’000 firme per le aggregazioni comunali
L’iniziativa popolare costituzionale denominata “Rafforzare
i Comuni” vuole aggregare i Comuni ticinesi, in particolare
nel Bellinzonese, nel Locarnese, nel Basso Mendrisiotto, nel
Vedeggio, nel Malcantone e nelle Valli superiori del Ticino,
per garantire la presenza di servizi pubblici di qualità su tutto
il territorio e per riequilibrare la forza dei vari Comuni, oggi
spaccati tra pochi grandi Comuni forti e molti Comuni deboli. 11’271 cittadini hanno firmato l’iniziativa necessaria a
rimodellare in modo razionale il servizio pubblico locale. Se
accolta dalla maggioranza del popolo ticinese (la votazione
cantonale è obbligatoria), l’iniziativa popolare costituzionale permetterà di creare Comuni forti in grado di discutere
con il Cantone su quello che è logico e razionale fare a livello
locale e su quello che deve essere fatto dall’amministrazione
cantonale. Inoltre l’iniziativa popolare democratizza la vita
politica locale: essa prevede l’elezione delle commissioni di
quartiere con compiti importanti di tutela del territorio, la
riduzione del quoziente per iniziative e referendum comunali e la soppressione di numerosi consorzi (forma giuridica
poca democratica). In tal senso l’iniziativa è utile anche ai
Comuni che hanno già operato delle aggregazioni, come
Lugano e Mendrisio, dove il problema del ruolo insufficiente
delle commissioni di quartiere è tornato d’attualità nelle
scorse elezioni comunali.
9’000 firme per sostenere gli asili nido
L’iniziativa popolare legislativa a favore di “Asili nidi di qualità
per le famiglie” è volta a consolidare il finanziamento pubblico (cantonale e comunale) degli asili nido e dei servizi extrascolastici privati (associazioni no profit), in modo da garantire finalmente salari dignitosi alle operatrici e posti di lavoro
attrattivi per i residenti, come pure rette accessibili alle famiglie (che vorremmo fossero plafonate a 800 Fr. mensili e
modulate in funzione del reddito). Questa iniziativa popolare
legislativa ha quasi raggiunto le 9’000 firme (minimo 7’000
firme), godendo di un appoggio anche di varie operatrici
degli asili nido. È un’iniziativa estremamente progressista,
che va incontro ai bisogni delle famiglie ticinesi e all’evoluzione socioeconomica, permettendo in particolare (ma non
solo) alle donne di conciliare sempre meglio famiglia e lavoro. Ora il Governo e il Parlamento dovrà tenerne conto e non
potranno tagliare sugli investimenti previsti in questo ambito
dal piano finanziario cantonale perché non hanno reperito i
mezzi necessari. Grazie all’iniziativa popolare il medesimo
discorso vale per i Comuni, molti dei quali sinora non hanno
fatto abbastanza per sostenere queste indispensabili strutture sociali, per non dire che se ne sono disinteressati. In effetti
non mancano in Ticino le persone e i politici che per motivi
ideologici ritengono che l’ente pubblico non debba sostenere gli asili nido e i servizi extrascolastici.
Un successo da festeggiare!
Per ringraziare del duro lavoro svolto, invitiamo il personale degli asili nido che ha collaborato alla riuscita dell’iniziativa a unirsi a noi per un brindisi giovedì 27 giugno 2013
dalle ore 19.30 al Ristorante alla Bricola a Rivera.
9
i diritti del lavoro
Uguaglianza salariale: verso maggiori controlli
Il primo maggio scorso, il
Consiglio federale ha deciso
di aumentare di due unità
la dotazione di personale
dell’Ufficio federale per
l’uguaglianza fra donne e
uomini (UFU). Sarà così possibile controllare veramente i salari nel campo degli
appalti pubblici della Confederazione.
di Christina Werder, segretaria centrale USS
La legge federale sugli acquisti pubblici
(LAPub) prevede, all’articolo 8, che la
Confederazione dia appalti solo ad aziende che garantiscono l’uguaglianza salariale fra donne e uomini. Decisamente un
principio esemplare! Nella pratica però
esiste un grande “ma”. La Confederazione
ha chiaramente dato mandato all’UFU di
vegliare sull’applicazione della legge per
quanto riguarda l’uguaglianza salariale,
senza però fornire mezzi specifici per
farlo, così che l’UFU deve finanziare le
sue attività con il budget normale. Si capisce quindi facilmente come è possibile
che dall’introduzione della disposizione
nel 2006, appena 20 aziende siano state
controllate. Nel 2010 su 377 appalti aggiudicati solo 4 controlli sono stati effettuati.
L’Unione sindacale svizzera (USS) ha protestato a più riprese contro questa applicazione lacunosa dell’uguaglianza dei
salari in materia di appalti pubblici.
Anche la consigliera federale Evelin
Widmer-Schlumpf ha dovuto riconoscere
davanti ai parlamentari che i controlli
erano troppo rari. Ma ora, preparato il
terreno tramite gli interventi parlamen-
tari e le linee direttive sull’uguaglianza
dei sessi del programma di legislatura
del Consiglio federale, lo stesso è uscito
dal torpore. Durante la seduta del 1 maggio, ha approvato la creazione di due
posti
supplementari
all’UFU.
Quest’ultimo dovrà innanzitutto organizzare un numero maggiore di controlli
nell’ambito degli appalti pubblici della
Confederazione. In altre parole, l’UFU
potrà finalmente portare a termine il
proprio mandato non solo con i semplici controlli a sondaggio.
Questa decisione non è tuttavia ancora
stata definitivamente “presa”. Il
Consiglio federale deve di fatto confermare l’aumento della dotazione di personale quando si pronuncerà sull’insieme delle risorse destinate al personale. Si
vedrà allora quanto la proposta è seria.
Quindi, in sintesi provvisoria, il
Consiglio federale non frena più per
quanto concerne l’uguaglianza salariale
tra donne e uomini. È una buona cosa,
ma bisogna andare ancora più lontano: i
politici devono finalmente introdurre
ovunque dei meccanismi efficaci per
controllare il rispetto dell’uguaglianza.
L’ABC delle donne. Un omaggio a Rezia Boggia
È dedicato “A Rezia, dinamica compagna del Coordinamento” l’opuscolo redatto per la ricorrenza dei 20 anni del Coordinamento donne della sinistra. Il traguardo è stato festeggiato sabato 15 giugno a Bioggio, dove tra un pasto in compagnia e le relazioni di Lidia Menapace (partigina e già senatrice italiana),
Marina Carobbio (consigliera nazionale) e altre amiche, è stata presentata
anche questa pubblicazione. L’ambizione, rivela l’editoriale, era quella di raccogliere e presentare alcune delle sfumature del mondo femminile di oggi, un
ventaglio di sensibilità, esperienze, opinioni esposte rigorosamente in ordine
alfabetico. Parole di donne, sulle donne, in omaggio alle compagne che non
sono più con noi…
È possibile ordinare l’ opuscolo presso il Coordinamento donne della sinistra, al
costo di 5 franchi (costi di spedizione non compresi). Il ricavato verrà devoluto
al Movimento dei Senza Voce.
i diritti del lavoro
10
Frontalieri: patrimoniale sulle attività finanziarie all’estero (IVAFE)
Il decreto legislativo n. 201/2011 (detto «salva Italia»), ha introdotto, a partire dal periodo fiscale 2011, un’imposta sulle persone fisiche che riguarda anche i frontalieri. Ricordiamo che i soli
lavoratori frontalieri domiciliati nella fascia dei 20 km dal confi-
ne NON devono dichiarare il reddito da lavoro, cosa che invece
sono tenuti a fare i lavoratori, con permesso di frontaliere, domiciliati FUORI DALLA SUDDETTA FASCIA DI CONFINE. Per info:
[email protected] oppure 0041 91 911 69 30
11
i diritti del lavoro
Unità amministrative autonom
esplicitazione dei conflitti di interesse tra parlamento, governo e
amministrazione
Con il messaggio 6716 del 5 dicembre 2012 il
Consiglio di Stato ha proposto un progetto di
“Legge sul finanziamento tramite il budget globale
e il mandato di prestazione delle Unità amministrative autonome” (LUAA). Concretamente chiede
la trasformazione in Unità amministrative autonome (UAA) di cinque servizi, tra cui l’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale, coinvolti nella fase pilota sin dal 2006 e la
possibilità di estendere tale modo di gestione ad altri servizi.
Gli svantaggi sarebbero invece i seguenti:
è necessario un ripensamento politico
sono necessari importanti modifiche di legge
il rispetto dei mandati deve essere assicurato con dei meccanismi di controllo che generano costi elevati
il processo per creare un’UAA è lungo e complesso.
di Graziano Pestoni, già segretario VPOD Ticino
1.4) Uno staff dipartimentale
La SUPSI rileva ancora la necessita di disporre presso le Direzioni
dei dipartimenti di uno staff di specialisti in grado di elaborare dei
mandati di prestazione sufficientemente dettagliati, per almeno
attenuare “l’asimmetria informativa” e la cosiddetta cattura del
controllore da parte del controllato.
L’UAA, come ricorda anche il CdS, è uno strumento proposto nel
1998 dalla ditta Arthur Andersen (AA), autrice del rapporto
“Amministrazione 2000”, la discussa riforma dell’Amministrazione cantonale ticinese. La AA non era una ditta qualsiasi. Essa
aveva sposato i concetti del New public management (NPM), la
cosiddetta “nuova gestione pubblica”, figlia dell’ideologia liberista,
secondo la quale il mercato, la concorrenza e il profitto sarebbero
i migliori strumenti per gestire la cosa pubblica. La AA aveva proposto la privatizzazione di una serie di servizi cantonali e le UAA
avrebbero dovuto costituire una prima tappa verso la privatizzazione totale dei servizi. Esse costituiscono quindi un reale pericolo, poiché potrebbero essere il grimaldello verso la cessione successiva ai privati di importanti servizi pubblici.
1.5 ) Un’inchiesta
La SUPSI per sostenere la sua proposta ricorda che inchieste in
quattro cantoni (Basilea-Campagna, Soletta, Turgovia e Zurigo)
hanno rilevato un grado di soddisfazione pari al 62%. Sono
stati tuttavia interpellati soltanto membri del parlamento,
del governo e quadri dell’amministrazione e sono invece
stati esclusi dall’inchiesta il personale, i sindacati, l’utenza.
2) Una (inaccettabile) scelta ideologica
L’adozione delle UAA costituisce una scelta ideologica che
considera i principi dell’economia privata migliori rispetto a quelli dell’economia pubblica. Nel rapporto della
SUPSI si indica chiaramente che si vorrebbe introdurre la
concorrenza e sopprimere monopoli pubblici, nonché privilegiare gli aspetti di mercato rispetto alla soddisfazione dei
bisogni dell’utenza. Si tratta di principi liberisti.
1) Definizione, scopo e funzionamento
Il CdS ha affidato alla SUPSI il mandato di seguire la fase sperimentale e di formulare una precisa proposta. Essa è contenuta in
un rapporto del 15 novembre 2010, allegato al messaggio governativo. I cui contenuti si possono riassumere come segue:
1.1) Le UAA introducono due nuovi strumenti di lavoro
il mandato di prestazione (contratto di prestazione): rappresenta lo strumento di gestione principale. Indica concretamente gli
obiettivi che devono essere raggiunti da parte della UAA: le caratteristiche, i destinatari, gli standard qualitativi, i costi unitari e
complessivi.
La SUPSI ricorda (pag. 57) che l’elaborazione di un mandato di
prestazione esige molta attenzione, sovente sottovalutata: in particolare si riscontra un insufficiente grado di dettaglio e difficoltà
nel definire adeguati indicatori dei risultati conseguiti;
Non sorprende la posizione del Consiglio di Stato in
quanto questa scelta, fatta negli anni Novanta, è
stata sistematicamente confermata, come
lo confermano ancora le recenti proposte
di contenimento dei costi. Sorprende invece che le stessa filosofia sia stata adottata
acriticamente anche dalla SUPSI.
I vantaggi dell’UAA indicati dalla
SUPSI sono affermazioni generiche
non suffragate da fatti, addirittura a volta smentite dai fatti stessi.
Perché il privato sarebbe più efficiente del pubblico? Perché il
monopolio pubblico (in taluni settori particolarmente delicati
quali la prevenzione nel campo sociale e psicosociale) dovrebbe
essere connotata negativamente? Quali vantaggi apporterebbe la
concorrenza?
il conto prestazioni: è il documento in cui sono riassunti i principali gruppi di prestazioni dell’UAA, corredati di qualità e costi
pianificati.
1.2) Separazione politica strategica e operativa
Un’altra caratteristica fondamentale dell’UAA è la separazione tra
la conduzione politico-strategica e quella operativa.
L’affermazione secondo la quale l’UAA migliorerebbe la motivazione del personale è smentita dai fatti. Nel periodo coperto dalla
fase sperimentale la situazione presso l’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale è peggiorata. L’inchiesta effettuata dalla commissione del personale sul personale della Clinica psichiatrica
cantonale (autunno 2011) ha dato, tra l’altro, i seguenti risultati:
1.3) Vantaggi e svantaggi
La SUPSI riassume come segue i vantaggi delle UAA:
aumento della flessibilità operativa
maggiore motivazione del personale
attenuazione del regime di monopolio statale
utilizzo di strumento tipici dell’economia privata in grado di
favorire la concorrenza
maggior efficacia
orientamento alla copertura dei costi
i diritti del lavoro
il 78% giudicava negative le sue condizioni di lavoro
il 77% che i cambiamenti intervenuti negli ultimi anni hanno
avuto un’incidenza negativa sulla qualità di vita, sulla qualità del
lavoro (67.5) e sull’utenza (89%)
12
me: complesse, inutili, dannose
Il regime contrattuale previsto dalla UAA, contrariamente a quanto si vorrebbe far credere, non introduce più flessibilità, poiché
definisce per un certo periodo la quantità e la qualità delle prestazioni (sulla base di principi finanziari) e solo con difficoltà il servizio potrebbe adeguarsi ai mutamenti dei bisogni dell’utenza.
Questo sistema privilegia l’aspetto aziendale (e quindi anche la
limitazione delle prestazioni), al diritto del cittadino di disporre
per esempio di un servizio sociale o sanitario previsto dalla legge.
Si introduce il principio della scarsità delle risorse e si rimette in
discussione il principio dell’uguaglianza di trattamento.
Va ancora rilevato che l’esigenza di una maggiore autonomia
gestionale, soprattutto in campo finanziario, sarebbe possibile
con un semplice adeguamento della legge in materia, per esempio conferendo la possibilità di riportare all’anno successivo
l’avanzo d’esercizio oppure di superare il credito concesso.
3) Complesse, inutili, pericolose, dannose
3.1 Gli indicatori di prestazione: complessi e manipolabili
L’UAA necessita di un contratto tra il Dipartimento e la Direzione
dell’unità amministrativa. La SUPSI ammette che questa operazione è complessa, difficile e onerosa e necessiterebbe, tra
l’altro di uno staff specialistico dipartimentale per la definizione delle prestazioni da erogare (quantità e qualità).
Oltre all’onere supplementare richiesto, il sistema si scontra con altre difficoltà:
l’impossibilità di standardizzare ogni
prestazione per misurarne la qualità e la
quantità: come si potrebbe quantificare, per
esempio in campo sociopsichiatrico, l’attività di prevenzione sul territorio? Individuale
e di gruppo? Oppure la presa a carico dei
pazienti psichiatrici?
la rigidità: il personale dovrebbe occuparsi
del paziente secondo i suoi bisogni o limitare
l’attività sulla base di parametri finanziari? E se
la casistica dovesse peggiorare e necessitare complessivamente di più risorse? Si dovrebbe aspettare
la fine del mandato per adeguare le risorse ai bisogni?
la manipolazione degli indicatori: tutta la letteratura in materia (vedi ad esempio Peter Knoepfel, Idheap) attira l’attenzione
sulle difficoltà di mettere in atto un sistema efficace di controllo delle prestazioni. L’asimmetria dell’informazione e delle
competenze, inevitabile, tra i responsabili dell’UAA e il
Dipartimento, impedisce di fatto un reale controllo. Il controllore per svolgere il proprio compito dipenderebbe dal controllato.
3.2 L’UAA riduce il controllo democratico
L’UAA limita i compiti del Gran Consiglio e del Consiglio di
Stato che sarebbero chiamati soltanto a definire le scelte strategiche generali. Il dipartimento dovrebbe stipulare il contratto di
prestazione. L’UAA è responsabile dell’operatività.
Lo Stato (GC, CdS) dovrebbe quindi evitare di intervenire nella
gestione quotidiana. È noto tuttavia che il modo con cui una
decisione viene applicata è spesso determinante per il destina-
tario e quindi, la rinuncia volontaria dello Stato a svolgere direttamente taluni compiti riveste un’importanza capitale, poiché
priva l’Ente pubblico e quindi la collettività delle possibilità di
intervento. A lungo termine assisteremo a conflitti di interesse
poiché le esperienze dimostrano che il Parlamento vorrà
riprendere prerogative abbandonate all’esecutivo.
3.3 L’UAA sviluppa il corporativismo
Il responsabile dell’UAA sarà interessato unicamente all’ottenimento dei risultati nel proprio settore, perché è su questo che
verrà premiato o sanzionato. Avrà tendenza a trascurare la collaborazione con altre unità ammnistrative, salvo laddove i suoi
compiti glielo prescrivono esplicitamente.
3.4 La realizzazione degli obiettivi non è garantita
Il responsabile dell’UAA deve eseguire i compiti prescritti dal
contratto di prestazione. Tuttavia la sua responsabilità è limitata poiché comporta unicamente l’obbligo di “diligenza” per realizzare lo scopo prefissato. Potremo pertanto assistere a manifeste inadempienze, senza che ci sia la possibilità di intervenire
fino alla scadenza del mandato.
3.5 Peggioramenti per il personale
Le norme contrattuali, almeno nella fase attuale, rimangono
quelle prescritte per tutti i dipendenti dello Stato. Due sono
comunque le modifiche di rilievo. Primo. La possibilità per il
responsabile dell’UAA di assumere personale precario. In caso
di bisogno di personale supplementare si potrebbe pertanto
assistere nuovamente all’aumento di personale con meno diritti. Secondo. Vista l’accresciuta competenza del responsabile
dell’UAA, in caso di necessità sarà più difficile per il personale
chiedere l’intervento del Consiglio di Stato.
Conclusioni
L’UAA è fondata su principi finanziari. Essa dimentica i valori,
fondamentali, della collaborazione, scorda volutamente che il
cittadino ha precisi diritti, sanciti dalla legge. Il cliente (perché
l’UAA di fatto trasforma il cittadino in cliente) può beneficiare
di prestazioni soltanto nella misura in cui è in grado di pagare.
Non a caso la ditta Arthur Andersen ha proposta anche l’introduzione del cosiddetto principio della corresponsione, ossia la
fatturazione sistematica di ogni prestazione.
Si tratta di uno stravolgimento dei rapporti tra Stato e cittadino:
un allontanamento del cittadino dall’amministrazione e dai
servizi sociali e sanitari.
Per risolvere il problema di una maggiore autonomia delle
unità amministrative, sicuramente necessaria in una certa
misura, non è necessario l’adozione di un sistema tanto complesso e oneroso, con così tante controindicazioni. Si può
accordare la necessaria autonomia alle varie unità amministrativa senza aumentare la burocrazia. L'elaborazione del mandato di prestazione e la definizione degli indicatori quantitativi e
qualitativi e di tante altre cose, necessitano di tempo e risorse.
Tempo e risorse che vengono sottratte all’attività.
Riteniamo pertanto inadeguato, inutile e dannoso lo strumento dell’UAA. Auspichiamo quindi che il Gran Consiglio metta
fine a questa esperienza e sappia invece garantire la qualità del
servizio pubblico attraverso la rivalutazione dei principi fondamentali del pubblico impiego, quali la socialità, la disponibilità,
la giustizia, l’equità.
13
i diritti del lavoro
Offerte di lavoro
Confederazione
(http://www.stelle.admin.ch/it)
Cantone Ticino
Amministrazione dello Stato:
58/13 Collaboratore/trice scientifico/a
(con titolo accademico) subordinamentamente Funzionario/a tecnico/a presso l’Ufficio della progettazione del
Sopraceneri, Bellinzona (scadenza prorogata fino al 24 giugno) si richiamano le
condizioni generali valide per il concorso (www.ti.ch/concorsi);
64/13 1 Apprendista operatore/trice per
la comunicazione con la clientela, per il
periodo dal 1° settembre 2013 al 31 agosto 2016, presso la Sezione della circolazione di Camorino (scadenza 21 giugno)
si richiamano le condizioni generali valide per il concorso (www.ti.ch/concorsi);
65/13 Apprendista giardiniere (vivaista), per il periodo dal 1° settembre 2013
al 31 agosto, presso il Vivaio forestale
cantonale di Lattecaldo (Morbio
Superiore), (scadenza 21 giugno) si
richiamano le condizioni generali valide
per il concorso (www.ti.ch/concorsi);
66/13 Collaboratore/trice scientifico/a
(con titolo accademico) incaricato/a
presso lo Stato maggiore della Polizia
cantonale (scadenza 2 luglio) si richiamano le condizioni generali valide per il
concorso (www.ti.ch/concorsi);
Scuole:
Divisione della scuola: vicedirettore/vicedirettrice delle scuole medie per le
sedi di: Biasca, Gordola, Lugano Viale
Cattaneo, Massagno, Viganello (scadenza 21 giugno);
Municipio di Camorino: animatori
doposcuola e doposcuola scolastico,
anno 2013/2014 (scadenza 21 giugno,
ore 16.00);
Municipio di Lugano: direttore c/o
l’Istituto Scolastico comunale; architetto
o ingegnere tecnico edilizia privata
(addetto esame progetti) presso il
Dicastero edilizia privata (scadenza 24
giugno, ore 14.30);
Ente Ospedaliero Cantonale:
EOC, ospedale multiuso del Ticino:
assunzione apprendisti come assistente
di studio medico, cuoco in dietetica,
giardiniere, impiegato di commercio,
impiegato in logistica, impiegato d’economia domestica, informatico, operatore di edifici ed infrastrutture, operatore
sociosanitario, panettiere-pasticciereconfettiere. Data d’entrata: luglio/agosto
2013 Informazioni dettagliate sul foglio
ufficiale 12/2013 dell’8 febbraio;
Case Anziani, Cliniche, Enti,
Fondazioni, Servizi:
ATAN Ass. Ticinese strutture d’accoglienza per l’infanzia: coordinatore/trice a tempo parziale (scadenza 25 giugno)
info: www.atan.ch;
Municipio di Chiasso: apprendista cuoco/a in dietetica presso gli Istituti sociali
di Chiasso – II. Bando (scadenza 28 giugno, ore 16.00);
Associazione SALVA Servizio Ambulanza Locarnese e Valli: impiegato/a di commercio (scadenza 28 giugno ore 11.00);
Municipio di Bellinzona: casa anziani
comunale assunzione personale 2013
(infermiere/i, operatrici/operatori socio
sanitari, assistenti di cura CRS, ausiliarie/i di cura, ergoterapista, ausiliarie/i
settore alberghiero (scadenza 30 giugno)
Informazioni sul foglio ufficiale n.
14/2013 del 15 febbraio;
Servizio Cure a Domicilio del Luganese
SCuDo: un/a responsabile servizi IT
Information Technologies (scadenza 30
giugno);
Radix della Svizzera italiana: operatore/trice a tempo parziale (scadenza 19 luglio);
Diversi:
Unione Ticinese Operai Escursionisti,
Biasca: custode capanna Cava (f.u.
46/2013);
Municipio di Bellinzona: un/una
Respondabile InfoCentro AMB (un/una
Segreario/(a amministrativo/a) presso le
Aziende Municipalizzate Bellinzona
(scadenza 28 giugno, ore 16.00);
Municipio di Terre di Pedemonte: operaio
comunale (scadenza 8 luglio, ore 17.00).
Corsi Croce Rossa Svizzera
Per informazioni e iscrizioni: settore corsi CRS, Corso S. Gottardo 70, 6830 Chiasso, tel. 091/682 31 31 (08.30 – 11.30),
e-mail: [email protected], www.crs-corsiti.ch
Corsi
Locarno sede CRS
Bellinzona sede CRS
Baby-sitting
Tandem (13-20 anni)
27 e 28 giugno 2013
(09.00-11.30/13.30-16.00)
Tandem (13-20 anni)
26 e 27 agosto 2013
(09.00-11.30/13.30-16.00)
Calabretta
Tandem (13-20 anni)
27 e 28 giugno 2013
(09.00-11.30/13.30-16.00)
Margnetti
Margnetti
Tandem (13-20 anni)
26 e 27 agosto 2013
(09.00-11.30/13.30-16.00)
Calabretta
Faido
Baby-sitting
24 e 25 giugno 2013
(9.00-11.30/13.30-16.00)
Corsi
Baby-sitting
Coppa Dotti
Lugano sede CRS
TANDEM
27, 28 giugno 2013
(9.00-11.30 / 13.30-16.00)
Collaboratrice sanitaria
Approfondimento
i diritti del lavoro
Chiasso sede CRS
Reggiani
TANDEM
27, 28 giugno 2013
(9.00-11.30 / 13.30-16.00)
Calatti
TANDEM
26, 27 agosto 2013
(9.00-11.30 / 13.30-16.00)
Poma
TANDEM
26, 27 agosto 2013
(9.00-11.30 / 13.30-16.00)
Calatti
Corso n. 10/2013
1, 4, 8, 11, 15, 18 luglio 2013
(8.00-12.00 / 13.00-17.00)
Scaravaggi
14
Servizi CGIL per i frontalieri
iscritti al sindacato VPOD
Como
Camera del lavoro, per info generali
su sedi e orari: 031239 311
Patronato INCA via Italia Libera 25
lu-me-ve 8.30-14.30
ma-gio 9.00-12.30 / 16.00-18.30
sa 9.00-11.30
Per info sulle altre sedi provinciali
del patronato: 031 239 390
CAAFCGIL Centro servizi fiscali
via Anzani 12b
lu-ve 8.30-12.30 / 14.00-18.00
Per appuntamenti o per info sulle
altre sedi del CAAF: 031 260 375
Permanenze Coordinamento
frontalieri CGIL
Bizzarone c/o biblioteca
(palazzo comunale) ma 17.00-18.00
Olgiate Comasco c/o Camera
del lavoro CGIL tel. 031 944 321
via Vittoro Emanuele 63
me 17.00-18.30
«i grappoli»
6997 Sessa - Telefono: 091- 608 11 87 - Fax: 091- 608 26 41
[email protected]
[email protected] www.grappoli.ch
APPUNTAMENTI GIUGNO 2013
Venerdì 21 giugno, ore 20h30 o 21h00
Piscina Party, Balli latini-americani
In prima serata: grigliata
Giovedì 27 giugno, ore 20h00 o 20h30
Ballo liscio
In prima serata: grigliata
Venerdì 28 giugno, ore 20h30 o 21h00
Piscina Party, Balli latini-americani
In prima serata: grigliata
Varese
Camera del lavoro per info generali
su sedi e orari: 0332 276 111
CAAFCGIL Centro servizi fiscali,
via Nino Bixio 37
Per appuntamenti o per info sulle
altre sedi del CAAF: 0332 810 478
Comitato docenti straordinario
26 giugno 2013, ore 17.00
Ristorante Bricola, Rivera
Assemblea intersindacale dipendenti cantone e docenti scuole cantonali e comunali
26 giugno 2013, ore 18.00
Ristorante Bricola, Rivera
Incontro e aperitivo con il personale
degli asili nido
27 giugno 2013, ore 19.30
Ristorante Bricola, Rivera
Comitato di regione
28 agosto 2013, ore 20.15
Ristorante Casa del Popolo
Porlezza via Garibaldi 54
tel. 0344 725 73 ma 16.00-18.00
sa 9.00-11.30
Patronato INCA, via Nino Bixio 37
lu-ve 9.00-12.00 / 15.00-18.00
Appuntamenti sindacali
Buona estate
alle colleghe e ai colleghi
dal segretariato VPOD Ticino
Permanenze patronato INCA/CGIL
Chiusure estive
segretariati VPOD Ticino
Segretariato di Bellinzona
Da venerdì 28 giugno (dalle ore 12.00)
a domenica 7 luglio 2013
Da mercoledì 31 luglio (dalle ore 12.00)
a domenica 18 agosto 2013
Arcisate Via Trieste 10
tel. 0332 851 722
me 9.00-12.00 / 16.30-18.30
gio-ve 9.00-12.00
Segretariato di Lugano
Chiuso venerdì 2 agosto 2013
Chiuso venerdì 16 agosto 2013
Besozzo via 25 aprile c/o Camera
del lavoro tel. 0332 771 035
lu-me 15.00-18.30 gio-ve 9.00-12.00
Impressum
Redazione:
Segretariato SSP/VPOD, Regione Ticino
Via S. Gottardo 30, CP 748, 6903 Lugano
Tel. 091 911 69 30 - Fax 091 911 69 31
[email protected]
Raoul Ghisletta (responsabile),
Fausto Calabretta,
Daniela Casalini -Trampert,
Massimo Mantovani,
Paola Orsega-Testa, Linda Cortesi,
Stefano Testa, Laura Calebasso.
Cassa malati collettiva VPOD
La Cassa malati collettiva VPOD (tel. 091 911 69 30)
gestisce 3 marchi del gruppo HELSANA, ossia:
vi assicuriamo
Chiusura redazionale:
10 giorni prima dell’uscita
Frequenza: mensile
Grafica: Studio Warp, S. Antonino
Stampa: Tipo Aurora SA, Canobbio
Abbonamenti:
Gratuito per i soci VPOD,
Fr. 55.- per i non soci in Svizzera
Fr. 70.- per i non soci all’estero
Il prossimo numero de
“I diritti del lavoro”
uscirà giovedì 5 settembre 2013
!
sicurezza a basso prezzo
Per tutti gli attuali assicurati
è possibile fare un cambio, ad esempio passare
da Helsana ad Helsana collettiva VPOD;
da Avanex a Avanex collettiva VPOD;
da Progrès a Progrès collettiva VPOD.
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È necessario richiedere l’apposito formulario presso il nostro ufficio.
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i diritti del lavoro
Zentralsekretariat VPOD Postfach 8279, 8036 Zürich
GAB 8036 Zürich
50 franchi per chi procura un nuovo socio!
Sindacato VPOD Ticino
Sito VPOD Ticino: www.vpod-ticino.ch
Segretariato VPOD Lugano
Aperto tutti i giorni, orari: 8.00-12.00/13.30-17.30
Tel. 091 911 69 30 - Fax 091 911 69 31
E-mail: [email protected]
CP 748, Via S. Gottardo 30, 6903 Lugano (4°piano, vicino stazione FFS, davanti Ufficio del Lavoro)
Sindacato svizzero dei servizi pubblici VPOD Regione Ticino
Aderire al Sindacato è semplice!
Per conoscere la quota mensile chiami il numero 091 911 69 30
P.F. scrivere in stampatello
Cognome e Nome
Sesso M
Data di nascita
F
Sede VPOD Locarno
Aperto il lunedì : 14.00-17.00
e il giovedì : 9.00-12.00 - Tel. 091 751 00 47
Piazzetta dei Riformati 1, 6600 Locarno
Data d’adesione
Via e numero
No. Postale e domicilio Sede VPOD Balerna
Aperto il martedì (se festivo mercoledì ):
13.30-17.00 - Tel. 091 646 00 69
E-mail: [email protected]
Via L. Favre 10, 6828 Balerna
sede Associazione Inquilini Mendrisiotto
Nazionalità
Tel. /Cel. e-mail
Datore di lavoro
Professione
% lavoro Sede VPOD Biasca
Via Nadro 3, su appuntamento, tel. 079 708 24 40
Stipendio lordo annuo
Sindacato precedente Giornale in lingua: I
T
F
La VPOD regala 50.- Fr. di premio a chi le ha consigliato di aderire al Sindacato
Cognome, nome, indirizzo
Luogo, data
Firma
La /il sottoscritta/o dichiara con la presente di aderire al Sindacato svizzero dei
servizi pubblici – VPOD e s’impegna a rispettarne gli statuti.
50 franchi per chi procura un nuovo socio!
Per ogni adesione al Sindacato VPOD verrà riconosciuto un premio speciale di 50 franchi
per il propagandista.
E a chi si iscrive al Sindacato VPOD
un orologio rosso con spilla o una penna USB
Come funziona?
Ufficio VPOD Bellinzona
Aperto da lunedì a giovedì : 8.00-12.00 / 13.30-17.30
venerdì : 08.00/12.00 (pomeriggio chiuso)
Tel. 091 826 12 78 - Fax 091 825 26 14
E-mail: [email protected]
CP 1216, Piazza Collegiata, Salita S. Michele, 6501
Bellinzona (2° piano, sopra orologeria Tettamanti)
Permanenza INCA
Istituto Nazionale Confederale di Assistenza
italiani all’ estero c/o sede UNIA Manno,
Via Vedeggio 1, Uovo di Manno II° piano,
martedì e giovedì ore 14.00-18.00
(su appuntamento), tel. +41 91 611 17 11
c/o sede UNIA Locarno, Via della Posta 8,
mercoledì ore 14.00-18.00 (su appuntamento),
tel. +41 91 735 35 80
c/o sede UNIA Biasca, Via Franscini 14,
lunedì ore 16.00-18.00 (su appuntamento),
tel. +41 91 862 12 44
Cassa disoccupazione
Syndicom - VPOD
Bellinzonese e valli, dal 24.06.2013 al 01.09.2013
Sede centrale a Bellinzona
Piazza G. Buffi 6A - CP 1270 - 6501 Bellinzona
Tel. 091/826 48 83 - Fax 091/826 48 84
LU -MA-ME-GIO 09.00 - 11.30
VE chiuso tutto il giorno
Ogni membro che si iscriverà al sindacato riceverà in
regalo un magnifico orologio rosso con spilla oppure
un'utilissima penna USB (a scelta).
Luganese e valli
Sportello presso VPOD di Lugano (vedi sopra)
Tutti i giorni: 09.00-11.30 / 14.00-17.00
Come ritirare il premio?
Locarnese e valli
Sportello presso VPOD di Locarno (vedi sopra)
Una volta compilata l'adesione al Sindacato VPOD potete
ritirare l'orologio o la penna USB presso i segretariati sindacali di Lugano o Bellinzona.
i diritti del lavoro
Mendrisiotto
Sportello presso VPOD di Balerna (vedi sopra)
Biasca e valli
Solo recapito postale: CP 2455 - 6710 Biasca
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I Diritti del Lavoro 6/2013