i diritti del lavoro L’amico si vede nel bisogno È il momento di essere uniti! È l’ora di sindacalizzarsi alla VPOD! Organo del Sindacato dei servizi pubblici Numero 6, giovedì 2o giugno 2013 OK per iniziative asili nido/Comuni e referendum carceri! Partecipa all’assemblea degli statali e dei docenti: mercoledì 26 giugno, ore 18.00, Ristorante Bricola Rivera Indennità festivi/notturne nel settore sociosanitario: vogliamo fatti, non parole! Le richieste sindacali al Governo ticinese di Raoul Ghisletta, segretario VPOD Ticino Le richieste formulate dai tre sindacati per l’incontro del 12 giugno scorso con il Governo presuppongono l’avvio di una reale trattativa su due punti centrali: rivalutazione generale degli stipendi per tutti i dipendenti, per recuperare le perdite degli ultimi 15 anni, come pure adeguamento delle differenti indennità; riduzione del tempo di lavoro senza perdita salariale: - diminuzione graduale dell’orario per gli impiegati a 41 e poi a 40 ore settimanali; - diminuzione di un’ora-lezione dell’onere d’insegnamento dei docenti a partire da 50 anni di età, rispettivamente di due ore-lezione a partire da 55 anni. Continua a pagina 2 Le richieste sindacali al Governo ticinese Editoriale Continua dalla prima I CCL sono una misura «d’interesse pubblico» di Ewald Ackermann, Unione sindacale svizzera L’Unione sindacale svizzera (USS) resta favorevole agli accordi bilaterali conclusi con l’Unione europea (UE) e quindi alla libera circolazione delle persone. Ma a condizione che le misure d’accompagnamento siano più efficaci. Tutti i settori hanno bisogno di salari minimi come protezione contro il dumping salariale, per cui bisogna concludere e rendere obbligatori un numero sempre maggiore di contratti collettivi di lavoro (CCL). Questo il punto saliente del programma adottato dall’Assemblea dei delegati dell’USS lo scorso 3 giugno. (…) Per un’applicazione corretta delle misure d’accompagnamento, i delegati USS chiedono che vi siano maggiori controlli e che per le regioni di frontiera la Confederazione dia un contributo supplementare. I salari di riferimento, che servono a identificare il dumping, devono invece essere fissati in funzione dei salari usuali del settore e non devono essere troppo bassi. Bisogna infine meglio proteggere i sindacalisti contro rappresaglie e licenziamenti, poiché giocano un ruolo importante nel controllo delle condizioni di lavoro. Numerosi casi di dumping salariale sono stati poi portati alla luce nell’ambito di musicisti, cura a domicilio e giornalismo. In questi settori l’estensione dei CCL per ragioni “di interesse pubblico” sarebbe necessario. Diversi delegati, provenienti soprattutto da Ginevra e Ticino, hanno infine messo in guardia contro la xenofobia e le divisioni tra lavoratrici e lavoratori che si stanno creando. Se i sindacati non riuscissero a eliminare il dumping salariale con misure d’accompagnamento efficaci, il rischio è che la mano d’opera indigena veda sempre più nei lavoratori e nelle lavoratrici straniere/i la concorrenza sleale all’origine del dumping, rimettendo in discussione persino il principio della libera circolazione. Su queste due rivendicazioni i sindacati e il Consiglio di Stato approfondiranno la valutazione degli aspetti finanziari, in particolare per quanto riguarda la riduzione del tempo di lavoro settimanale. Inoltre i tre sindacati hanno chiesto di chiarire la questione della consultazione dei sindacati sulle questioni relative alle condizioni contrattuali e lavorative del personale dello Stato. In particolare è necessario chiarire l’applicazione dell’art. 1d LORD in vigore dal 1.8.2012: “Il Consiglio di Stato informa il personale e le sue organizzazioni in merito alla politica del personale. Consulta il personale, tramite le sue organizzazioni: a) prima di procedere a modifiche delle leggi e dei regolamenti che definiscono le condizioni di lavoro del personale; b) prima di creare o modificare sistemi per il trattamento di dati che riguardano il personale; c) per questioni legate alla sicurezza sul lavoro e per i provvedimenti sull’igiene del lavoro; d) sulle questioni relative alla formazione del personale. Le organizzazioni del personale e singoli dipendenti possono prendere posizione e presentare proposte su questioni professionali o concernenti l’Amministrazione cantonale in generale.” Si tratta di un articolo che codifica quanto stabilito dal Tribunale federale, per cui non è una novità assoluta: è vero però che in Ticino non mancano le modifiche di regolamenti e leggi concernenti il personale effettuate senza consultare il personale (l’esempio più clamoroso riguarda la privatizzazione parziale della sorveglianza carceraria, oggetto del nostro referendum in queste settimane). Il Consiglio di Stato si è detto disponibile a rivedere la prassi, che implica anche una maggiore sensibilizzazione delle direzioni dipartimentali (vedi modifiche di classificazione in passato decise dall’Istituto assicurazioni sociali, vedi codice etico deciso dalla Divisione delle contribuzioni, ecc.) Infine nell’incontro abbiamo ottenuto di poter affrontare già nelle prossime settimane con il Consiglio di Stato la questione dell’applicazione delle sentenza Orange del Tribunale federale per il pagamento delle indennità festive e notturne nei periodi di malattia, infortunio e congedi pagati del dipendente. La sentenza tocca sia gli enti sociosanitari sussidiati di diritto privato (in particolare per il pagamento dei retroattivi cui hanno diritto i dipendenti), sia i dipendenti dello Stato che prestano lavoro nelle fasce disagiate (OSC, polizia, ecc., che sottostanno al diritto pubblico). A fine agosto il Governo indirà un nuovo incontro con i tre sindacati per discutere il preventivo 2014: dato il disavanzo di 300 milioni previsto per il 2014, il Consiglio di Stato ha preannunciato chiaramente ai sindacati la necessità di effettuare drastici tagli e aumenti di imposte per risanare il deficit strutturale. Diventa pertanto molto importante la definizione di una posizione comune dei tre sindacati di fronte ai grossi problemi che scaturiranno dal preventivo 2014. Occorre concretizzare la volontà di lottare per supportare le rivendicazioni e per contrastare i tagli, siano essi tagli delle condizioni di lavoro, siano essi tagli sul servizio pubblico (ivi comprese le privatizzazioni). Inoltre una posizione intersindacale forte e coerente presuppone anche un chiaro sostegno al reperimento di nuove entrate indispensabili per garantire il funzionamento dei servizi pubblici. Ancora in questi giorni vediamo che i soldi in Ticino ci sono: vi sono Comuni che chiudono i conti in nero, per cui è indubbio che occorra maggiore solidarietà tra il livello locale e quello cantonale, ritenuto che non pochi moltiplicatori comunali d’imposta sono bassi (le nostre due iniziative popolari costituzionali sul tema comunale -solidarietà nel finanziamento dei servizi sociosanitari/scolastici e per le aggregazioni hanno un’evidente rilevanza). L’invito alle colleghe e ai colleghi è a partecipare all’assemblea intersindacale statali/docenti del 26 giugno alle 18.00 alla Bricola di Rivera, che discuterà della difficile situazione che si prospetta e delle azioni sindacali da preventivare per l’autunno. Assemblea intersinda- cale dei dipendenti del Cantone e della Scuola cantonale e comunale Mercoledì 26 giugno, ore 18.00, ristorante alla Bricola a Rivera i diritti del lavoro 2 Sommario Il segreto bancario è alla frutta La vertenza che da tempo oppone la Svizzera all’Unione europea sulla questione della fiscalità e in particolare della lotta all’evasione fiscale ha registrato nelle scorse settimane un nuovo e decisivo passo in avanti. di informazioni. Se a tutto ciò aggiungiamo gli accordi in materia sottoscritti da alcuni dei paesi in questione tra cui la Svizzera con gli Stati Uniti – l’accordo Ftca –, che prevede appunto lo scambio di informazioni, non era più possibile da parte di Lussemburgo e Austria rifiutare quello che avevano ammesso con gli americani. di Werner Carobbio, già consigliere nazionale Di fatto con la decisione dei ministri delle finanze dell’UE è facile prevedere che quel che ancora resta in piedi del segreto bancario già parecchio ridimensionato con tutta una serie di precedenti accordi in materia di assistenza fiscale è ormai giunto alla frutta. Con buona pace di chi in Svizzera e in Ticino – partiti borghesi, UDC e Lega dei ticinesi in particolare – vorrebbe ancora il segreto bancario nella costituzione. La Svizzera è ormai con le spalle al muro e non avrà molte altre scelte che quella di entrare finalmente in materia. Cosa che del resto anche vari ambienti bancari ormai riconoscono come passo obbligato. Tanto più che il problema è in discussione non solo negli ambienti dell’Unione europea ma anche in quelli dell’OCDE e del G20. Infatti la riunione mensile dei ministri delle finanze della citata Unione (Ecofin) ha dato mandato al commissario europeo per la fiscalità di avviare negoziati con la Svizzera in vista dell’adozione del sistema di scambio automatico di informazioni. In altre parole dell’introduzione della possibilità di avere accesso ai conti bancari aperti in Svizzera da cittadini europei non residenti nel nostro paese. Il mandato in questione è esteso a quattro altri paesi che coprono la pratica dell’evasione fiscale dietro il segreto bancario: Liechtenstein, Monaco, San Marino e Andorra. La decisione presa dall’Unione europea non costituisce certo una sorpresa. Intanto perché la prassi dello scambio automatico di informazioni è norma praticata dal 2003 nell’ambito dell’Unione europea. Poi perché le difficoltà finanziarie di quasi tutti gli stati membri hanno fatto della lotta all’evasione fiscale e dell’obiettivo del ricupero dei molti miliardi che sfuggono alla giusta imposizione fiscale oltre che una priorità una necessità. E per finire i recenti cambiamenti di posizione di Lussemburgo e Austria che fino a poco tempo fa avevano opposto forte resistenza in nome della difesa del loro segreto bancario hanno dato via libera alla concessione del mandato in questione. La Svizzera ha così perso i suoi due alleati all’interno dell’UE in materia di rifiuto della pratica dello scambio automatico Certo la strada per giungere alla soluzione del problema è ancora lunga, ma ormai è segnata. Alla fine di quello che sarà comunque un percorso tutto sommato ad ostacoli si potrà porre la parola fine a una pratica scandalosa che permette a una minoranza di super ricchi di non pagare in fatto di imposizione fiscale il dovuto. E in questa ottica è senz’altro giustificata la richiesta anche della Svizzera che la pratica dello scambio automatico di informazioni valga a livello mondiale per tutte le piazze finanziarie. 4 5 6 7 8 10 11 12 14 15 16 La VPOD ti aiuta Docenti nominati ma ancora precari Direzione OSC: dialogo impossibile? Lottiamo per l’applicazione della sentenza Orange! 30'000 firme raccolte dal Sindacato VPOD Maggiori controlli sull’uguaglianza salariale Frontalieri: patrimoniale sulle attività all’estero Unità amministrative autonome Offerte di lavoro Appuntamenti sindacali Adesione Sindacato VPOD In breve In 2700 a Ginevra per i diritti sindacali Bisogna mettere fine alle pratiche da gangster consistenti nel mettere alla porta i salariati che difendono il loro contratto di lavoro collettivo (CCL), l’ “esempio” del licenziamento dei 22 scioperanti dell’Hôpital de la Providence non deve prodursi mai più: con questo messaggio oltre 2700 persone hanno manifestato lo scorso 1 giugno a Ginevra davanti alla sede dell’organizzazione internazionale del lavoro (OIL) dove è stata depositata una denuncia contro la Confederazione. Obiettivi Il centro commerciale Nel corso di fotografia CSIA 2012-13 Canvetto Luganese - Fondazione Diamante Dal 6 giugno al 14 settembre 2013 Dal martedì al sabato, 08.30 - 24.00 3 i diritti del lavoro Il Sindacato VPOD ti aiuta: NO alla privatizzazione a S. Gallo Il Sindacato dei servizi pubblici VPOD ha ottenuto una grande vittoria a San Gallo contro la privatizzazione della locale azienda dei trasporti (St.Galler Verkehrsbetriebe - VBSG) e la sua suddivisione in due società anonime. I risultati della votazione sono stati nettissimi: 12'846 NO contro 7'027 SI (646 voti in bianco) con una partecipazione del 45,4%. È dal 2008 che il Sindacato VPOD combatteva il progetto assieme al personale dell’azienda pubblica dei trasporti. Ora il Sindacato esige dal Municipio della Città la stipulazione di accordi con le altre aziende regionali di trasporto per rafforzare il trasporto pubblico. Anche la posizione del personale viene salvaguardata dal buon risultato della votazione. Questo è un discorso che vale anche in Ticino, dove il Sindacato VPOD si batte con un referendum contro la privatizzazione parziale della sorveglianza carceraria che ha raccolto quasi 9'000 firme (necessarie 7'000 firme di aventi diritto di voto). Vince la lista del Sindacato VPOD Ticino Alle elezioni per l’Istituto di Previdenza del Canton Ticino la lista del Sindacato VPOD Ticino ha ottenuto la rielezione degli uscenti avv. Giovan Maria Tattarletti e lic. iur. Lorenzo Quarenghi, ai quali si affiancheranno gli eletti OCST (Gianni Guidicelli e Maddalena ErmottiLepori) e CCS (Vinicio Malfanti) in qualità di rappresentanti del personale in seno al Consiglio d’amministrazione fino al 30 giugno 2016. La lista VPOD ha raggiunto il primato con il 42,4% dei voti (35% all’OCST e 22,5% al CCS). Le schede per la lista VPOD sono state 1'367 (1'088 per OCST, 673 per CCS e 622 schede senza intestazione). Le schede bianche sono state 129 e le schede nulle 7. In totale i votanti sono stati 3'886 su un totale di 14'617 aventi diritto, pari ad un tasso di partecipazione del 26,6%, che andrà indubbiamente migliorato in futuro (cosa tuttavia possibile unicamente se le elezioni diventeranno regolari). È un risultato importante, che conferma sia la fiducia di una parte consistente dei dipendenti pubblici nei confronti del nostro Sindacato, sia la qualità dei nostri candidati. Formuliamo un complimento a tutti i candidati della lista VPOD per l’ottima votazione personale e complessiva, come pure auguri di buon lavoro agli eletti. Avv. Tattarletti Giovan Maria Pubblichiamo i voti personali dei candidati VPOD: Giovan Maria Tattarletti, 2'567 voti (eletto) Quarenghi Lorenzo Lorenzo Quarenghi, 2'390 voti (eletto) Stefano Mayor, 2'310 voti (primo subentrante) Graziana Rigamonti Villa, 2'292 voti (seconda subentrante) Anna Abbondanza, 2'192 voti (terza subentrante) Contestata la revisione del ROD a Bellinzona Si trascina ormai da diversi anni la revisione del Regolamento organico dei dipendenti comunali di Bellinzona (ROD). Il Municipio della capitale nelle scorse settimane, dopo diversi mesi di latitanza, ha incontrato l'assemblea del personale esponendo le linee generali del progetto, che ha un obiettivo di risparmio di 600'000 franchi. di Stefano Testa, segretario cantonale aggiunto VPOD Ticino In particolare il progetto prevede un abbassamento dei massimi salariali deli diritti del lavoro le classi delle funzioni meglio retribuite, un allungamento delle carriere, l’introduzione di una classe salariale d’entrata e la riduzione dell’indennità di famiglia (economia domestica) ai livelli di quella prevista dallo Stato. Per contro il Municipio ha deciso di non fare tagli sui salari correnti dei dipendenti (come fatto dal Cantone) e di garantire a tutto il personale i diritti acquisiti. L’assemblea del personale ha rigettato all’unanimità la proposta municipale dando mandato al FUD (commissione del personale e dei Sindacati) di negoziare con l’esecutivo. Purtroppo il risultato delle negozia4 zioni non ha portato ad un cambiamento sostanziale della proposta. Il Municipio di Bellinzona ha pertanto licenziato il messaggio per la revisione del ROD, accogliendo unicamente la proposta di introdurre un‘indennità per le famiglie monoparentali. Non è invece stata accettata l’abolizione della nuova classe d’entrata. Confidiamo che il Consiglio Comunale stralci questa misura che combattiamo da sempre. Il personale della Città dovrà riunirsi nuovamente in assemblea per decidere le azioni sindacali da intraprendere. Affaire à suivre... Docenti nominati ma ancora precari Ho una laurea in geografia. Oggi si direbbe che detengo un master: sono cambiati i nomi, ma i titoli sono perfettamente equiparati e riconosciuti al punto che si può ottenere senza alcun problema la sostituzione del primo con il secondo. di Adriano Merlini, presidente VPOD docenti Da 20 anni sono alle dipendenze dello Stato in qualità di docente. I primi 11 li ho passati con lo statuto di incaricato, quando non di supplente: in pratica sapevo al mese di luglio se, quanto e dove avrei avuto lavoro come docente a partire da agosto. Ho insegnato alle Scuole Medie, alla Scuola Cantonale di Commercio, alla Scuola Cantonale di Amministrazione, al Liceo, alla Propedeutica, quasi sempre con più sedi di più ordini contemporaneamente e spostandomi tra Barbengo e Lodrino, passando per Bellinzona e Locarno. Alla faccia di chi il posto nello Stato è garantito e tranquillo! Nei primi anni ho svolto anche un’attività indipendente quale consulente di studi di pianificazione del territorio: conosco dunque un po’ anche il lavoro nell’economia privata. Mi piaceva operare in due realtà tanto diverse, ma ad un certo punto lo Stato mi ha imposto la scelta e la passione per l’insegnamento è prevalsa. Perché questo lungo preambolo personale? Perché di fatto oggi un curricolo come il mio è impossibile: c’è un’abilitazione molto più lunga per ogni ordine di scuola; ma soprattutto perché oggi il mio datore di lavoro, lo Stato ticinese, non riconosce più la mia abilitazione all’insegnamento che lo stesso Stato mi ha rilasciato anni fa e che ha verificato più volte, con le visite dei direttori e degli esperti disciplinari in carica nelle varie sedi dove ho operato, prima di concedermi lo statuto di nominato. Se oggi uscissi dalla scuola, anche per un solo anno, mi troverei a dover concorrere per ottenere l’accesso al Dipartimento Formazione e Apprendimento (DFA), Istituto nel quale dovrei svolgere una nuova abilitazione, come se il mio titolo precedente e la mia esperienza professionale non esistessero. Fantascienza? Mica tanto: capita, raramente, ma capita. Nessuno delle centinaia di docenti nella mia situazione (46 anni, abilitato ante IAA/ASP/DFA), è al sicuro da eventi personali imprevedibili o da riforme del settore nel quale insegna. Si parla tanto di flessibilità dei docenti e di valoriz- zazione delle esperienze accumulate, per cui in qualità di presidente del comitato docenti VPOD ho cordialmente invitato i vertici del DECS a reagire rapidamente, con una soluzione legale che permetta di evitare che anche un solo docente ticinese possa ancora trovarsi la porta chiusa in faccia perché, malgrado se ne riconoscano i meriti e le qualità, l’applicazione rigorosa delle norme vigenti impediscano il prevalere del buon senso. La risposta del DECS La questione dei docenti nominati prima dell’introduzione dell’abilitazione presso gli istituti IAA/ASP/DFA è stata discussa durante i lavori del tavolo lo scorso 13 giugno. Si è riusciti a strappare così al DECS la garanzia che in caso di riforme da parte del datore di lavoro (per esempio una modifica delle griglie orarie), il Dipartimento prevedrà delle misure di salvaguardia per il proprio personale. In casi singoli, invece, per persone che decidessero di dimissionare per ragioni individuali, il DECS si dice disponibile a discutere con il docente stesso affinché si trovi una soluzione adeguata: prima accordando congedi speciali, poi agevolando il rientro e il conseguimento del titolo abilitativo mancante tramite incarichi limitati nelle scuole medie e medie superiori (abilitazione parallela) o professionali (abilitazione en emploi). Una regolamentazione generale invece non sembrerebbe possibile a livello legale, senza contare che implicherebbe una disparità di trattamento tra i docenti. Nuovo sito internet per giovani apprendisti Ogni anno più di 70mila giovani cominciano un apprendistato in azienda. Hanno generalmente tra i 16 e i 18 anni e non conoscono per così dire nulla del mondo del lavoro. Firmando un contratto d’apprendistato si sono impegnati a lavorare al servizio di un datore di lavoro in cambio della loro formazione. A questo titolo, il datore non mancherà di ricordare loro che sono sottoposti a un certo numero di compiti. Al contrario, gli apprendisti, poco coscienti dei loro diritti, non sono spesso in grado di farli rispettare. Certi padroni hanno la tendenza, per esempio, a “dimenticare” che un giovane di 16 anni non può essere ingaggiato per più di 9 ore al giorno. O che un’apprendista venditrice non potrebbe lavorare la domenica. Esiste infatti una protezione specifica per i giovani lavoratori e lavoratrici affinché non si comprometta il loro sviluppo personale, fisico e psichico. Coscienti di queste difficoltà, la Commissione giovani dell’Unione sindacale svizzera (USS) ha aggiornato il 5 suo “bestseller”, la guida “Difendo i miei diritti. Giovane apprendista: i tuoi diritti dalla A alla Z”. Al contempo è stato messo a disposizione un sito internet, contenente tutte le informazioni indispensabili (condizioni di lavoro, formazione, assicurazioni sociali, imposte, disoccupazione,...) così come le referenze alle basi giuridiche. La guida esiste in francese e tedesco e può essere comandata (4 franchi per l’esemplare cartaceo) all’indirizzo [email protected] i diritti del lavoro Direzione OSC: dialogo impossibile? Dopo mesi di incontri tra Direzione, sindacati e operatori del Servizio di Socioterapia ci si trova in una situazione di stallo. di Massimo Mantovani, sindacalista VPOD L’11 giugno si è tenuta una riunione tra Direzione OSC, sindacati e una delegazione di operatori del Servizio di Socioterapia dell’OSC. Questi incontri nascono con l’intenzione espressa dal Servizio di Socioterapia di affrontare taluni aspetti conflittuali e controversi, tra cui la definizione di un responsabile del Servizio. Ricordiamo che la questione si trascina ormai da due anni e che Sindacati e opera- tori avevano formulato la propria richiesta tenendo conto, oltre alla specificità del servizio, del fatto che da un lato il responsabile dovrà gestire degli operatori sociali e la loro utenza, dall’altro che dovrà operare in un ambito che vede coinvolta tutta la rete dei servizi OSC e il resto del territorio. Tradotto in termini semplici la nostra richiesta è che il servizio sia diretto da un responsabile come già a suo tempo (e non solo da un coordinatorecome proposto dalla Direzione) e che quest’ultimo abbia una formazione in ambito sociale, potendo quindi, come peraltro previsto dal suo mansionario, confrontarsi in maniera paritaria coi responsabili degli altri settori. Visto che il servizio di Socioterapia deve interagire con tutte le componenti dell’OSC, deve poterlo fare attraverso un responsabile che per posizione gerarchica e formazione possa far valere il punto di vista e le ragioni degli operatori del Servizio. È stata più volte ribadita da parte nostra la necessità di tener conto di questi fattori, ma da parte della Direzione si è tenuto un atteggiamento di chiusura che non favorisce certo il dialogo e la gestione partecipativa prevista dalla pianificazione socio psichiatrica. Sindacati e operatori del servizio di socioterapia respingono inoltre al mittente l’accusa di non voler confrontarsi. Noi siamo per il confronto e il dialogo, ma non accettiamo imposizioni e ribadiamo le nostre richieste. Ci auguriamo che nel corso del prossimo incontro, previsto per il 1 ottobre sia possibile restaurare un clima più sereno… Colonie dei Sindacati: aperte le iscrizioni 2013 In montagna a Rodi: ragazzi/e da 6 (2007) a 13 anni (2000) 1° turno: sabato 29 giugno – sabato 13 luglio 2° turno: martedì 16 luglio – martedì 30 luglio Rette: sindacalizzati Fr. 340.– non sindacalizzati Fr. 440.– Al mare a Igea Marina: ragazzi/e da 6 (2007) a 12 anni (2001) 1° turno: domenica 14 luglio – martedì 30 luglio Rette: sindacalizzati Fr. 590.– non sindacalizzati Fr. 690.– Sussidi: per famiglie bisognose possono essere richiesti alla cancelleria del proprio Comune. Informazioni: Colonie dei Sindacati, viale Stazione 31, 6500 Bellinzona. Tel. 091/826.35.77 – Fax: 091/826.31.92 & Iscrizioni: all’ indirizzo citato tramite il tagliando Vi prego di spedirmi n° moduli d’iscrizione alla colonia: montana di Rodi Indirizzo (in stampatello): Luogo e data: Firma: i diritti del lavoro 6 marina di Igea Lottiamo per l’applicazione della sentenza Orange in Ticino! Un primo passo è fatto. Come richiesto dal Sindacato VPOD nella lettera dello scorso 29 aprile al Consiglio di Stato, nell’incontro tra Governo e sindacati del 12 giugno 2013 il consigliere di Stato Beltraminelli ha indicato che nelle prossime settimane indirà un colloquio, per trovare una soluzione che metta termine all’illegalità nel pagamento delle indennità per lavoro festivo e notturno nei casi di assenza pagata del dipendente (vacanze, malattia, infortunio e gravidanza principalmente). Il Sindacato VPOD rivendica pure il pagamento della tredicesima sulle indennità festive e notturne da parte delle istituzioni sociali, cliniche e case anziani. re sociosanitario privato in Ticino. In tal modo il Tribunale federale (già preceduto dal Tribunale cantonale) ha confermato l’obbligo di retribuire ai dipendenti le indennità festive e notturne durante i periodi nei quali sono in assenza pagata per malattia, infortunio, gravidanza e vacanza (trattandosi di una parte di salario regolare che spetta al dipendente). Quante sentenze del Tribunale federale, del Tribunale cantonale e dei Pretori sono necessarie per ripristinare la legalità al Sud delle Alpi? di Sindacato VPOD Ticino Il calcolo della retribuzione delle indennità nei periodi di assenza pagata del dipendente va fatto pertanto in base alla sentenza del Pretore di Locarno dell’8 aprile 2011: le indennità per lavoro notturno e per lavoro festivo (feste infrasettimanali, sabati e domeniche) percepite durante l’anno civile dal Come già più volte riportato ne I diritti del lavoro, lo scorso 5 febbraio 2013 il Tribunale federale ha respinto il ricorso di un datore di lavoro del settore sociosanitario ticinese contro la sentenza del Pretore di Locarno, che applicava la sentenza Orange al setto- dipendente vanno sommate e divise per i mesi effettivamente lavorati (eventualmente i giorni effettivamente lavorati: 21,7 è la media dei giorni lavorativi in un mese). Il Sindacato VPOD ha esortato i datori di lavoro del settore sociosanitario privato ticinese (precisiamo che l’Ente ospedaliero cantonale è già in regola da 5 anni) a voler procedere analogamente per i dipendenti nel pagamento delle indennità notturne e festive durante i periodi di assenza e a versare la 13a mensilità sulle indennità. I dipendenti hanno diritto al minimo al versamento degli arretrati maturati durante l'anno in corso e durante gli ultimi 5 anni (di più se vi sono già dei procedimenti in corso da parte dei dipendenti per rivendicarne il pagamento). Evidentemente esiste un grosso problema finanziario, determinato cinque anni fa dal rifiuto di istituzioni sociali, cliniche e case anziani a seguire l’Ente ospedaliero cantonale nell’applicazione della sentenza Orange del Tribunale federale in Ticino. Per questo motivo il Sindacato VPOD e il Consiglio di Stato, segnatamente al Dipartimento socialità e sanità, si siederanno ad un tavolo per trovare una soluzione finanziaria globale appoggiata da Cantone e Comuni. Misure di risparmio al Centro Sociale Onsernonese Lo scorso 26 aprile si è tenuta l’assemblea del personale del Centro Sociale Onsernonese (CSO) alla presenza della commissione del personale, dei sindacati e del Consiglio direttivo del CSO. Durante la riunione si è discusso della difficile situazione finanziaria e si è cercato di trovare una soluzione volta a salvaguardare i posti di lavoro. applicare tale misura unicamente alle classi di salario sopra la 18ma classe. Durante le discussioni assembleari il personale ha rifiutato tale proposta, in quanto la stessa andava a colpire unicamente una parte dei dipendenti e ha adottato una controproposta basata su un concetto di solidarietà, che prevede una suddivisione percentuale sui salari di tutti i dipendenti. È passato infatti il principio che, se vi è da fare un sacrificio, lo stesso debba essere preso a carico in maniera uguale da tutti. Il personale ha però anche specificato che questo importante sacrificio può essere accettato unicamente per un anno. Durante l’assemblea sono stati inoltre segnalati alla Direzione problemi interni, sui quali la stessa si è già chinata o si chinerà nell’immediato. di Stefano Testa, Segretario cantonale aggiunto VPOD Ticino La proposta del Consiglio direttivo del CSO era di applicare una misura di contenimento delle spese analoga a quella effettuata dal Cantone (2% di taglio salariale sopra 65'000 franchi di stipendio per un tempo pieno). L’idea del CSO era di 7 i diritti del lavoro Asili nido, aggregazioni comunali e lotta alle privatizzaz ziativa scuole comunali, iniziativa scuole medie e iniziativa settore universitario) e in ambito comunale (iniziativa per un finanziamento comunale solidale dei servizi sociosanitari e scolastici fondamentali). Senza le iniziative popolari del Sindacato VPOD Ticino il dibattito in questi ambiti sarebbe dominato da proposte che vengono unicamente dalla destra (vedi iniziativa popolare Ghiringhelli sui Comuni, vedi iniziativa popolare per le ore di civica, vedi mozione per il salmo svizzero, vedi proposte parlamentari per ridurre/plafonare le spese dei servizi sociosanitari indipendentemente dall’evoluzione sociodemografica). Il referendum è invece una battaglia difensiva del Sindacato per annullare una privatizzazione parziale nel settore carcerario decisa dal Parlamento ticinese nel mese di aprile 2013, che potrebbe costituire un pericoloso esempio per altri ambiti. Dovremo ora nei prossimi mesi mobilitarci per portare avanti questi temi, in particolare per assicurare dei buoni risultati a livello parlamentare e a livello di votazione popolare. Chi dorme non piglia pesci! Il Sindacato VPOD Ticino, grazie anche alla mobilitazione dei propri membri, ha raccolto circa 30’000 firme in due mesi per potenziare gli asili nido e migliorare i salari delle operatrici rafforzare il servizio pubblico e democratizzare i Comuni ticinesi combattere la privatizzazione parziale della sorveglianza carceraria. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno aiutato a raggiungere questo difficile traguardo! Come sindacato dei servizi pubblici dobbiamo essere propositivi, oltre che difensivi. L’iniziativa per migliorare gli asili nido e l’iniziativa per rafforzare i Comuni servono a far progredire l’organizzazione dei servizi collettivi alla popolazione in Ticino e a tutelare le condizioni di lavoro dei dipendenti di questi settori. Il Canton Ticino deve migliorare i propri servizi alla popolazione in tempi rapidi, guardando all’evoluzione rapida della società e del mondo, invece di guardarsi l’ombelico e di litigare, come fanno molti nostri politici conservatori! Queste due iniziative popolari fondamentali completano le nostre precedenti iniziative popolari in ambito scolastico (ini- 9’000 firme contro le privatizzazioni insensate Il Sindacato dei servizi pubblici VPOD Ticino -con il sostegno di FACTI, FSFP, del CCS (ma non dell’OCST, che purtroppo ha preso una posizione neutrale sul tema, non volendo inimicarsi le agenzie private di sicurezza) e dei partiti di sinistra- ha raccolto 9’242 firme a sostegno del referendum lanciato contro la privatizzazione parziale della sorveglianza carceraria, che vuole affidare a ditte di sicurezza private alcuni compiti spettanti agli agenti di custodia pubblici. La maggioranza del Parlamento e del Governo vuole premiare ditte che assumono personale a ore poco formato e che creano posti, i quali non saranno certo destinati ai residenti. Forti preoccupazioni esistono anche sul piano della sicurezza delle carceri e per i rischi nella gestione di persone detenute con forti problematiche personali, che verrebbero affidate a sorveglianti privati poco qualificati. Lo Stato non può e non deve speculare sulla sicurezza, ma deve formare un numero sufficiente di agenti di custodia cantonali per affrontare i compiti attuali e futuri delle strutture carcerarie. Si tratta inoltre di uno dei pochi ambiti dove l’assunzione è riservata a cittadini nazionali. Sulle scuole comunali il Parlamento si svegli! Nel 2009 il Sindacato VPOD ha consegnato, con altre organizzazioni, l’iniziativa popolare “Aiutiamo le scuole comunali – Per il futuro dei nostri ragazzi” supportata da 11’000 firme. Siamo indignati per il ritardo nei lavori della Commissione scolastica del Parlamento ticinese, che impedirà l’attuazione della riduzione degli allievi da 25 a 22 al massimo per classe nelle scuole comunali e medie a partire dall’anno scolastico 2013/14, come proposta dal Governo nel messaggio 6713 in risposta all’iniziativa che chiedeva la riduzione a 20 allievi al massimo per classe sia per le scuole elementari, sia per le scuole dell’infanzia. Inoltre come sindacato chiediamo una immediata rivalutazione dei salari molto bassi dei docenti delle scuole comunali. Una delegazione VPOD si è recata il 19 giugno davanti al Parlamento per sostenere queste rivendicazioni. i diritti del lavoro 8 zioni: il Sindacato VPOD Ticino raccoglie 30’000 firme! 11’000 firme per le aggregazioni comunali L’iniziativa popolare costituzionale denominata “Rafforzare i Comuni” vuole aggregare i Comuni ticinesi, in particolare nel Bellinzonese, nel Locarnese, nel Basso Mendrisiotto, nel Vedeggio, nel Malcantone e nelle Valli superiori del Ticino, per garantire la presenza di servizi pubblici di qualità su tutto il territorio e per riequilibrare la forza dei vari Comuni, oggi spaccati tra pochi grandi Comuni forti e molti Comuni deboli. 11’271 cittadini hanno firmato l’iniziativa necessaria a rimodellare in modo razionale il servizio pubblico locale. Se accolta dalla maggioranza del popolo ticinese (la votazione cantonale è obbligatoria), l’iniziativa popolare costituzionale permetterà di creare Comuni forti in grado di discutere con il Cantone su quello che è logico e razionale fare a livello locale e su quello che deve essere fatto dall’amministrazione cantonale. Inoltre l’iniziativa popolare democratizza la vita politica locale: essa prevede l’elezione delle commissioni di quartiere con compiti importanti di tutela del territorio, la riduzione del quoziente per iniziative e referendum comunali e la soppressione di numerosi consorzi (forma giuridica poca democratica). In tal senso l’iniziativa è utile anche ai Comuni che hanno già operato delle aggregazioni, come Lugano e Mendrisio, dove il problema del ruolo insufficiente delle commissioni di quartiere è tornato d’attualità nelle scorse elezioni comunali. 9’000 firme per sostenere gli asili nido L’iniziativa popolare legislativa a favore di “Asili nidi di qualità per le famiglie” è volta a consolidare il finanziamento pubblico (cantonale e comunale) degli asili nido e dei servizi extrascolastici privati (associazioni no profit), in modo da garantire finalmente salari dignitosi alle operatrici e posti di lavoro attrattivi per i residenti, come pure rette accessibili alle famiglie (che vorremmo fossero plafonate a 800 Fr. mensili e modulate in funzione del reddito). Questa iniziativa popolare legislativa ha quasi raggiunto le 9’000 firme (minimo 7’000 firme), godendo di un appoggio anche di varie operatrici degli asili nido. È un’iniziativa estremamente progressista, che va incontro ai bisogni delle famiglie ticinesi e all’evoluzione socioeconomica, permettendo in particolare (ma non solo) alle donne di conciliare sempre meglio famiglia e lavoro. Ora il Governo e il Parlamento dovrà tenerne conto e non potranno tagliare sugli investimenti previsti in questo ambito dal piano finanziario cantonale perché non hanno reperito i mezzi necessari. Grazie all’iniziativa popolare il medesimo discorso vale per i Comuni, molti dei quali sinora non hanno fatto abbastanza per sostenere queste indispensabili strutture sociali, per non dire che se ne sono disinteressati. In effetti non mancano in Ticino le persone e i politici che per motivi ideologici ritengono che l’ente pubblico non debba sostenere gli asili nido e i servizi extrascolastici. Un successo da festeggiare! Per ringraziare del duro lavoro svolto, invitiamo il personale degli asili nido che ha collaborato alla riuscita dell’iniziativa a unirsi a noi per un brindisi giovedì 27 giugno 2013 dalle ore 19.30 al Ristorante alla Bricola a Rivera. 9 i diritti del lavoro Uguaglianza salariale: verso maggiori controlli Il primo maggio scorso, il Consiglio federale ha deciso di aumentare di due unità la dotazione di personale dell’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donne e uomini (UFU). Sarà così possibile controllare veramente i salari nel campo degli appalti pubblici della Confederazione. di Christina Werder, segretaria centrale USS La legge federale sugli acquisti pubblici (LAPub) prevede, all’articolo 8, che la Confederazione dia appalti solo ad aziende che garantiscono l’uguaglianza salariale fra donne e uomini. Decisamente un principio esemplare! Nella pratica però esiste un grande “ma”. La Confederazione ha chiaramente dato mandato all’UFU di vegliare sull’applicazione della legge per quanto riguarda l’uguaglianza salariale, senza però fornire mezzi specifici per farlo, così che l’UFU deve finanziare le sue attività con il budget normale. Si capisce quindi facilmente come è possibile che dall’introduzione della disposizione nel 2006, appena 20 aziende siano state controllate. Nel 2010 su 377 appalti aggiudicati solo 4 controlli sono stati effettuati. L’Unione sindacale svizzera (USS) ha protestato a più riprese contro questa applicazione lacunosa dell’uguaglianza dei salari in materia di appalti pubblici. Anche la consigliera federale Evelin Widmer-Schlumpf ha dovuto riconoscere davanti ai parlamentari che i controlli erano troppo rari. Ma ora, preparato il terreno tramite gli interventi parlamen- tari e le linee direttive sull’uguaglianza dei sessi del programma di legislatura del Consiglio federale, lo stesso è uscito dal torpore. Durante la seduta del 1 maggio, ha approvato la creazione di due posti supplementari all’UFU. Quest’ultimo dovrà innanzitutto organizzare un numero maggiore di controlli nell’ambito degli appalti pubblici della Confederazione. In altre parole, l’UFU potrà finalmente portare a termine il proprio mandato non solo con i semplici controlli a sondaggio. Questa decisione non è tuttavia ancora stata definitivamente “presa”. Il Consiglio federale deve di fatto confermare l’aumento della dotazione di personale quando si pronuncerà sull’insieme delle risorse destinate al personale. Si vedrà allora quanto la proposta è seria. Quindi, in sintesi provvisoria, il Consiglio federale non frena più per quanto concerne l’uguaglianza salariale tra donne e uomini. È una buona cosa, ma bisogna andare ancora più lontano: i politici devono finalmente introdurre ovunque dei meccanismi efficaci per controllare il rispetto dell’uguaglianza. L’ABC delle donne. Un omaggio a Rezia Boggia È dedicato “A Rezia, dinamica compagna del Coordinamento” l’opuscolo redatto per la ricorrenza dei 20 anni del Coordinamento donne della sinistra. Il traguardo è stato festeggiato sabato 15 giugno a Bioggio, dove tra un pasto in compagnia e le relazioni di Lidia Menapace (partigina e già senatrice italiana), Marina Carobbio (consigliera nazionale) e altre amiche, è stata presentata anche questa pubblicazione. L’ambizione, rivela l’editoriale, era quella di raccogliere e presentare alcune delle sfumature del mondo femminile di oggi, un ventaglio di sensibilità, esperienze, opinioni esposte rigorosamente in ordine alfabetico. Parole di donne, sulle donne, in omaggio alle compagne che non sono più con noi… È possibile ordinare l’ opuscolo presso il Coordinamento donne della sinistra, al costo di 5 franchi (costi di spedizione non compresi). Il ricavato verrà devoluto al Movimento dei Senza Voce. i diritti del lavoro 10 Frontalieri: patrimoniale sulle attività finanziarie all’estero (IVAFE) Il decreto legislativo n. 201/2011 (detto «salva Italia»), ha introdotto, a partire dal periodo fiscale 2011, un’imposta sulle persone fisiche che riguarda anche i frontalieri. Ricordiamo che i soli lavoratori frontalieri domiciliati nella fascia dei 20 km dal confi- ne NON devono dichiarare il reddito da lavoro, cosa che invece sono tenuti a fare i lavoratori, con permesso di frontaliere, domiciliati FUORI DALLA SUDDETTA FASCIA DI CONFINE. Per info: [email protected] oppure 0041 91 911 69 30 11 i diritti del lavoro Unità amministrative autonom esplicitazione dei conflitti di interesse tra parlamento, governo e amministrazione Con il messaggio 6716 del 5 dicembre 2012 il Consiglio di Stato ha proposto un progetto di “Legge sul finanziamento tramite il budget globale e il mandato di prestazione delle Unità amministrative autonome” (LUAA). Concretamente chiede la trasformazione in Unità amministrative autonome (UAA) di cinque servizi, tra cui l’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale, coinvolti nella fase pilota sin dal 2006 e la possibilità di estendere tale modo di gestione ad altri servizi. Gli svantaggi sarebbero invece i seguenti: è necessario un ripensamento politico sono necessari importanti modifiche di legge il rispetto dei mandati deve essere assicurato con dei meccanismi di controllo che generano costi elevati il processo per creare un’UAA è lungo e complesso. di Graziano Pestoni, già segretario VPOD Ticino 1.4) Uno staff dipartimentale La SUPSI rileva ancora la necessita di disporre presso le Direzioni dei dipartimenti di uno staff di specialisti in grado di elaborare dei mandati di prestazione sufficientemente dettagliati, per almeno attenuare “l’asimmetria informativa” e la cosiddetta cattura del controllore da parte del controllato. L’UAA, come ricorda anche il CdS, è uno strumento proposto nel 1998 dalla ditta Arthur Andersen (AA), autrice del rapporto “Amministrazione 2000”, la discussa riforma dell’Amministrazione cantonale ticinese. La AA non era una ditta qualsiasi. Essa aveva sposato i concetti del New public management (NPM), la cosiddetta “nuova gestione pubblica”, figlia dell’ideologia liberista, secondo la quale il mercato, la concorrenza e il profitto sarebbero i migliori strumenti per gestire la cosa pubblica. La AA aveva proposto la privatizzazione di una serie di servizi cantonali e le UAA avrebbero dovuto costituire una prima tappa verso la privatizzazione totale dei servizi. Esse costituiscono quindi un reale pericolo, poiché potrebbero essere il grimaldello verso la cessione successiva ai privati di importanti servizi pubblici. 1.5 ) Un’inchiesta La SUPSI per sostenere la sua proposta ricorda che inchieste in quattro cantoni (Basilea-Campagna, Soletta, Turgovia e Zurigo) hanno rilevato un grado di soddisfazione pari al 62%. Sono stati tuttavia interpellati soltanto membri del parlamento, del governo e quadri dell’amministrazione e sono invece stati esclusi dall’inchiesta il personale, i sindacati, l’utenza. 2) Una (inaccettabile) scelta ideologica L’adozione delle UAA costituisce una scelta ideologica che considera i principi dell’economia privata migliori rispetto a quelli dell’economia pubblica. Nel rapporto della SUPSI si indica chiaramente che si vorrebbe introdurre la concorrenza e sopprimere monopoli pubblici, nonché privilegiare gli aspetti di mercato rispetto alla soddisfazione dei bisogni dell’utenza. Si tratta di principi liberisti. 1) Definizione, scopo e funzionamento Il CdS ha affidato alla SUPSI il mandato di seguire la fase sperimentale e di formulare una precisa proposta. Essa è contenuta in un rapporto del 15 novembre 2010, allegato al messaggio governativo. I cui contenuti si possono riassumere come segue: 1.1) Le UAA introducono due nuovi strumenti di lavoro il mandato di prestazione (contratto di prestazione): rappresenta lo strumento di gestione principale. Indica concretamente gli obiettivi che devono essere raggiunti da parte della UAA: le caratteristiche, i destinatari, gli standard qualitativi, i costi unitari e complessivi. La SUPSI ricorda (pag. 57) che l’elaborazione di un mandato di prestazione esige molta attenzione, sovente sottovalutata: in particolare si riscontra un insufficiente grado di dettaglio e difficoltà nel definire adeguati indicatori dei risultati conseguiti; Non sorprende la posizione del Consiglio di Stato in quanto questa scelta, fatta negli anni Novanta, è stata sistematicamente confermata, come lo confermano ancora le recenti proposte di contenimento dei costi. Sorprende invece che le stessa filosofia sia stata adottata acriticamente anche dalla SUPSI. I vantaggi dell’UAA indicati dalla SUPSI sono affermazioni generiche non suffragate da fatti, addirittura a volta smentite dai fatti stessi. Perché il privato sarebbe più efficiente del pubblico? Perché il monopolio pubblico (in taluni settori particolarmente delicati quali la prevenzione nel campo sociale e psicosociale) dovrebbe essere connotata negativamente? Quali vantaggi apporterebbe la concorrenza? il conto prestazioni: è il documento in cui sono riassunti i principali gruppi di prestazioni dell’UAA, corredati di qualità e costi pianificati. 1.2) Separazione politica strategica e operativa Un’altra caratteristica fondamentale dell’UAA è la separazione tra la conduzione politico-strategica e quella operativa. L’affermazione secondo la quale l’UAA migliorerebbe la motivazione del personale è smentita dai fatti. Nel periodo coperto dalla fase sperimentale la situazione presso l’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale è peggiorata. L’inchiesta effettuata dalla commissione del personale sul personale della Clinica psichiatrica cantonale (autunno 2011) ha dato, tra l’altro, i seguenti risultati: 1.3) Vantaggi e svantaggi La SUPSI riassume come segue i vantaggi delle UAA: aumento della flessibilità operativa maggiore motivazione del personale attenuazione del regime di monopolio statale utilizzo di strumento tipici dell’economia privata in grado di favorire la concorrenza maggior efficacia orientamento alla copertura dei costi i diritti del lavoro il 78% giudicava negative le sue condizioni di lavoro il 77% che i cambiamenti intervenuti negli ultimi anni hanno avuto un’incidenza negativa sulla qualità di vita, sulla qualità del lavoro (67.5) e sull’utenza (89%) 12 me: complesse, inutili, dannose Il regime contrattuale previsto dalla UAA, contrariamente a quanto si vorrebbe far credere, non introduce più flessibilità, poiché definisce per un certo periodo la quantità e la qualità delle prestazioni (sulla base di principi finanziari) e solo con difficoltà il servizio potrebbe adeguarsi ai mutamenti dei bisogni dell’utenza. Questo sistema privilegia l’aspetto aziendale (e quindi anche la limitazione delle prestazioni), al diritto del cittadino di disporre per esempio di un servizio sociale o sanitario previsto dalla legge. Si introduce il principio della scarsità delle risorse e si rimette in discussione il principio dell’uguaglianza di trattamento. Va ancora rilevato che l’esigenza di una maggiore autonomia gestionale, soprattutto in campo finanziario, sarebbe possibile con un semplice adeguamento della legge in materia, per esempio conferendo la possibilità di riportare all’anno successivo l’avanzo d’esercizio oppure di superare il credito concesso. 3) Complesse, inutili, pericolose, dannose 3.1 Gli indicatori di prestazione: complessi e manipolabili L’UAA necessita di un contratto tra il Dipartimento e la Direzione dell’unità amministrativa. La SUPSI ammette che questa operazione è complessa, difficile e onerosa e necessiterebbe, tra l’altro di uno staff specialistico dipartimentale per la definizione delle prestazioni da erogare (quantità e qualità). Oltre all’onere supplementare richiesto, il sistema si scontra con altre difficoltà: l’impossibilità di standardizzare ogni prestazione per misurarne la qualità e la quantità: come si potrebbe quantificare, per esempio in campo sociopsichiatrico, l’attività di prevenzione sul territorio? Individuale e di gruppo? Oppure la presa a carico dei pazienti psichiatrici? la rigidità: il personale dovrebbe occuparsi del paziente secondo i suoi bisogni o limitare l’attività sulla base di parametri finanziari? E se la casistica dovesse peggiorare e necessitare complessivamente di più risorse? Si dovrebbe aspettare la fine del mandato per adeguare le risorse ai bisogni? la manipolazione degli indicatori: tutta la letteratura in materia (vedi ad esempio Peter Knoepfel, Idheap) attira l’attenzione sulle difficoltà di mettere in atto un sistema efficace di controllo delle prestazioni. L’asimmetria dell’informazione e delle competenze, inevitabile, tra i responsabili dell’UAA e il Dipartimento, impedisce di fatto un reale controllo. Il controllore per svolgere il proprio compito dipenderebbe dal controllato. 3.2 L’UAA riduce il controllo democratico L’UAA limita i compiti del Gran Consiglio e del Consiglio di Stato che sarebbero chiamati soltanto a definire le scelte strategiche generali. Il dipartimento dovrebbe stipulare il contratto di prestazione. L’UAA è responsabile dell’operatività. Lo Stato (GC, CdS) dovrebbe quindi evitare di intervenire nella gestione quotidiana. È noto tuttavia che il modo con cui una decisione viene applicata è spesso determinante per il destina- tario e quindi, la rinuncia volontaria dello Stato a svolgere direttamente taluni compiti riveste un’importanza capitale, poiché priva l’Ente pubblico e quindi la collettività delle possibilità di intervento. A lungo termine assisteremo a conflitti di interesse poiché le esperienze dimostrano che il Parlamento vorrà riprendere prerogative abbandonate all’esecutivo. 3.3 L’UAA sviluppa il corporativismo Il responsabile dell’UAA sarà interessato unicamente all’ottenimento dei risultati nel proprio settore, perché è su questo che verrà premiato o sanzionato. Avrà tendenza a trascurare la collaborazione con altre unità ammnistrative, salvo laddove i suoi compiti glielo prescrivono esplicitamente. 3.4 La realizzazione degli obiettivi non è garantita Il responsabile dell’UAA deve eseguire i compiti prescritti dal contratto di prestazione. Tuttavia la sua responsabilità è limitata poiché comporta unicamente l’obbligo di “diligenza” per realizzare lo scopo prefissato. Potremo pertanto assistere a manifeste inadempienze, senza che ci sia la possibilità di intervenire fino alla scadenza del mandato. 3.5 Peggioramenti per il personale Le norme contrattuali, almeno nella fase attuale, rimangono quelle prescritte per tutti i dipendenti dello Stato. Due sono comunque le modifiche di rilievo. Primo. La possibilità per il responsabile dell’UAA di assumere personale precario. In caso di bisogno di personale supplementare si potrebbe pertanto assistere nuovamente all’aumento di personale con meno diritti. Secondo. Vista l’accresciuta competenza del responsabile dell’UAA, in caso di necessità sarà più difficile per il personale chiedere l’intervento del Consiglio di Stato. Conclusioni L’UAA è fondata su principi finanziari. Essa dimentica i valori, fondamentali, della collaborazione, scorda volutamente che il cittadino ha precisi diritti, sanciti dalla legge. Il cliente (perché l’UAA di fatto trasforma il cittadino in cliente) può beneficiare di prestazioni soltanto nella misura in cui è in grado di pagare. Non a caso la ditta Arthur Andersen ha proposta anche l’introduzione del cosiddetto principio della corresponsione, ossia la fatturazione sistematica di ogni prestazione. Si tratta di uno stravolgimento dei rapporti tra Stato e cittadino: un allontanamento del cittadino dall’amministrazione e dai servizi sociali e sanitari. Per risolvere il problema di una maggiore autonomia delle unità amministrative, sicuramente necessaria in una certa misura, non è necessario l’adozione di un sistema tanto complesso e oneroso, con così tante controindicazioni. Si può accordare la necessaria autonomia alle varie unità amministrativa senza aumentare la burocrazia. L'elaborazione del mandato di prestazione e la definizione degli indicatori quantitativi e qualitativi e di tante altre cose, necessitano di tempo e risorse. Tempo e risorse che vengono sottratte all’attività. Riteniamo pertanto inadeguato, inutile e dannoso lo strumento dell’UAA. Auspichiamo quindi che il Gran Consiglio metta fine a questa esperienza e sappia invece garantire la qualità del servizio pubblico attraverso la rivalutazione dei principi fondamentali del pubblico impiego, quali la socialità, la disponibilità, la giustizia, l’equità. 13 i diritti del lavoro Offerte di lavoro Confederazione (http://www.stelle.admin.ch/it) Cantone Ticino Amministrazione dello Stato: 58/13 Collaboratore/trice scientifico/a (con titolo accademico) subordinamentamente Funzionario/a tecnico/a presso l’Ufficio della progettazione del Sopraceneri, Bellinzona (scadenza prorogata fino al 24 giugno) si richiamano le condizioni generali valide per il concorso (www.ti.ch/concorsi); 64/13 1 Apprendista operatore/trice per la comunicazione con la clientela, per il periodo dal 1° settembre 2013 al 31 agosto 2016, presso la Sezione della circolazione di Camorino (scadenza 21 giugno) si richiamano le condizioni generali valide per il concorso (www.ti.ch/concorsi); 65/13 Apprendista giardiniere (vivaista), per il periodo dal 1° settembre 2013 al 31 agosto, presso il Vivaio forestale cantonale di Lattecaldo (Morbio Superiore), (scadenza 21 giugno) si richiamano le condizioni generali valide per il concorso (www.ti.ch/concorsi); 66/13 Collaboratore/trice scientifico/a (con titolo accademico) incaricato/a presso lo Stato maggiore della Polizia cantonale (scadenza 2 luglio) si richiamano le condizioni generali valide per il concorso (www.ti.ch/concorsi); Scuole: Divisione della scuola: vicedirettore/vicedirettrice delle scuole medie per le sedi di: Biasca, Gordola, Lugano Viale Cattaneo, Massagno, Viganello (scadenza 21 giugno); Municipio di Camorino: animatori doposcuola e doposcuola scolastico, anno 2013/2014 (scadenza 21 giugno, ore 16.00); Municipio di Lugano: direttore c/o l’Istituto Scolastico comunale; architetto o ingegnere tecnico edilizia privata (addetto esame progetti) presso il Dicastero edilizia privata (scadenza 24 giugno, ore 14.30); Ente Ospedaliero Cantonale: EOC, ospedale multiuso del Ticino: assunzione apprendisti come assistente di studio medico, cuoco in dietetica, giardiniere, impiegato di commercio, impiegato in logistica, impiegato d’economia domestica, informatico, operatore di edifici ed infrastrutture, operatore sociosanitario, panettiere-pasticciereconfettiere. Data d’entrata: luglio/agosto 2013 Informazioni dettagliate sul foglio ufficiale 12/2013 dell’8 febbraio; Case Anziani, Cliniche, Enti, Fondazioni, Servizi: ATAN Ass. Ticinese strutture d’accoglienza per l’infanzia: coordinatore/trice a tempo parziale (scadenza 25 giugno) info: www.atan.ch; Municipio di Chiasso: apprendista cuoco/a in dietetica presso gli Istituti sociali di Chiasso – II. Bando (scadenza 28 giugno, ore 16.00); Associazione SALVA Servizio Ambulanza Locarnese e Valli: impiegato/a di commercio (scadenza 28 giugno ore 11.00); Municipio di Bellinzona: casa anziani comunale assunzione personale 2013 (infermiere/i, operatrici/operatori socio sanitari, assistenti di cura CRS, ausiliarie/i di cura, ergoterapista, ausiliarie/i settore alberghiero (scadenza 30 giugno) Informazioni sul foglio ufficiale n. 14/2013 del 15 febbraio; Servizio Cure a Domicilio del Luganese SCuDo: un/a responsabile servizi IT Information Technologies (scadenza 30 giugno); Radix della Svizzera italiana: operatore/trice a tempo parziale (scadenza 19 luglio); Diversi: Unione Ticinese Operai Escursionisti, Biasca: custode capanna Cava (f.u. 46/2013); Municipio di Bellinzona: un/una Respondabile InfoCentro AMB (un/una Segreario/(a amministrativo/a) presso le Aziende Municipalizzate Bellinzona (scadenza 28 giugno, ore 16.00); Municipio di Terre di Pedemonte: operaio comunale (scadenza 8 luglio, ore 17.00). Corsi Croce Rossa Svizzera Per informazioni e iscrizioni: settore corsi CRS, Corso S. Gottardo 70, 6830 Chiasso, tel. 091/682 31 31 (08.30 – 11.30), e-mail: [email protected], www.crs-corsiti.ch Corsi Locarno sede CRS Bellinzona sede CRS Baby-sitting Tandem (13-20 anni) 27 e 28 giugno 2013 (09.00-11.30/13.30-16.00) Tandem (13-20 anni) 26 e 27 agosto 2013 (09.00-11.30/13.30-16.00) Calabretta Tandem (13-20 anni) 27 e 28 giugno 2013 (09.00-11.30/13.30-16.00) Margnetti Margnetti Tandem (13-20 anni) 26 e 27 agosto 2013 (09.00-11.30/13.30-16.00) Calabretta Faido Baby-sitting 24 e 25 giugno 2013 (9.00-11.30/13.30-16.00) Corsi Baby-sitting Coppa Dotti Lugano sede CRS TANDEM 27, 28 giugno 2013 (9.00-11.30 / 13.30-16.00) Collaboratrice sanitaria Approfondimento i diritti del lavoro Chiasso sede CRS Reggiani TANDEM 27, 28 giugno 2013 (9.00-11.30 / 13.30-16.00) Calatti TANDEM 26, 27 agosto 2013 (9.00-11.30 / 13.30-16.00) Poma TANDEM 26, 27 agosto 2013 (9.00-11.30 / 13.30-16.00) Calatti Corso n. 10/2013 1, 4, 8, 11, 15, 18 luglio 2013 (8.00-12.00 / 13.00-17.00) Scaravaggi 14 Servizi CGIL per i frontalieri iscritti al sindacato VPOD Como Camera del lavoro, per info generali su sedi e orari: 031239 311 Patronato INCA via Italia Libera 25 lu-me-ve 8.30-14.30 ma-gio 9.00-12.30 / 16.00-18.30 sa 9.00-11.30 Per info sulle altre sedi provinciali del patronato: 031 239 390 CAAFCGIL Centro servizi fiscali via Anzani 12b lu-ve 8.30-12.30 / 14.00-18.00 Per appuntamenti o per info sulle altre sedi del CAAF: 031 260 375 Permanenze Coordinamento frontalieri CGIL Bizzarone c/o biblioteca (palazzo comunale) ma 17.00-18.00 Olgiate Comasco c/o Camera del lavoro CGIL tel. 031 944 321 via Vittoro Emanuele 63 me 17.00-18.30 «i grappoli» 6997 Sessa - Telefono: 091- 608 11 87 - Fax: 091- 608 26 41 [email protected] [email protected] www.grappoli.ch APPUNTAMENTI GIUGNO 2013 Venerdì 21 giugno, ore 20h30 o 21h00 Piscina Party, Balli latini-americani In prima serata: grigliata Giovedì 27 giugno, ore 20h00 o 20h30 Ballo liscio In prima serata: grigliata Venerdì 28 giugno, ore 20h30 o 21h00 Piscina Party, Balli latini-americani In prima serata: grigliata Varese Camera del lavoro per info generali su sedi e orari: 0332 276 111 CAAFCGIL Centro servizi fiscali, via Nino Bixio 37 Per appuntamenti o per info sulle altre sedi del CAAF: 0332 810 478 Comitato docenti straordinario 26 giugno 2013, ore 17.00 Ristorante Bricola, Rivera Assemblea intersindacale dipendenti cantone e docenti scuole cantonali e comunali 26 giugno 2013, ore 18.00 Ristorante Bricola, Rivera Incontro e aperitivo con il personale degli asili nido 27 giugno 2013, ore 19.30 Ristorante Bricola, Rivera Comitato di regione 28 agosto 2013, ore 20.15 Ristorante Casa del Popolo Porlezza via Garibaldi 54 tel. 0344 725 73 ma 16.00-18.00 sa 9.00-11.30 Patronato INCA, via Nino Bixio 37 lu-ve 9.00-12.00 / 15.00-18.00 Appuntamenti sindacali Buona estate alle colleghe e ai colleghi dal segretariato VPOD Ticino Permanenze patronato INCA/CGIL Chiusure estive segretariati VPOD Ticino Segretariato di Bellinzona Da venerdì 28 giugno (dalle ore 12.00) a domenica 7 luglio 2013 Da mercoledì 31 luglio (dalle ore 12.00) a domenica 18 agosto 2013 Arcisate Via Trieste 10 tel. 0332 851 722 me 9.00-12.00 / 16.30-18.30 gio-ve 9.00-12.00 Segretariato di Lugano Chiuso venerdì 2 agosto 2013 Chiuso venerdì 16 agosto 2013 Besozzo via 25 aprile c/o Camera del lavoro tel. 0332 771 035 lu-me 15.00-18.30 gio-ve 9.00-12.00 Impressum Redazione: Segretariato SSP/VPOD, Regione Ticino Via S. Gottardo 30, CP 748, 6903 Lugano Tel. 091 911 69 30 - Fax 091 911 69 31 [email protected] Raoul Ghisletta (responsabile), Fausto Calabretta, Daniela Casalini -Trampert, Massimo Mantovani, Paola Orsega-Testa, Linda Cortesi, Stefano Testa, Laura Calebasso. Cassa malati collettiva VPOD La Cassa malati collettiva VPOD (tel. 091 911 69 30) gestisce 3 marchi del gruppo HELSANA, ossia: vi assicuriamo Chiusura redazionale: 10 giorni prima dell’uscita Frequenza: mensile Grafica: Studio Warp, S. Antonino Stampa: Tipo Aurora SA, Canobbio Abbonamenti: Gratuito per i soci VPOD, Fr. 55.- per i non soci in Svizzera Fr. 70.- per i non soci all’estero Il prossimo numero de “I diritti del lavoro” uscirà giovedì 5 settembre 2013 ! sicurezza a basso prezzo Per tutti gli attuali assicurati è possibile fare un cambio, ad esempio passare da Helsana ad Helsana collettiva VPOD; da Avanex a Avanex collettiva VPOD; da Progrès a Progrès collettiva VPOD. ! È necessario richiedere l’apposito formulario presso il nostro ufficio. Beneficiate così del 15% di sconto su quasi tutte le assicurazioni complementari, LCA. 15 i diritti del lavoro Zentralsekretariat VPOD Postfach 8279, 8036 Zürich GAB 8036 Zürich 50 franchi per chi procura un nuovo socio! Sindacato VPOD Ticino Sito VPOD Ticino: www.vpod-ticino.ch Segretariato VPOD Lugano Aperto tutti i giorni, orari: 8.00-12.00/13.30-17.30 Tel. 091 911 69 30 - Fax 091 911 69 31 E-mail: [email protected] CP 748, Via S. Gottardo 30, 6903 Lugano (4°piano, vicino stazione FFS, davanti Ufficio del Lavoro) Sindacato svizzero dei servizi pubblici VPOD Regione Ticino Aderire al Sindacato è semplice! Per conoscere la quota mensile chiami il numero 091 911 69 30 P.F. scrivere in stampatello Cognome e Nome Sesso M Data di nascita F Sede VPOD Locarno Aperto il lunedì : 14.00-17.00 e il giovedì : 9.00-12.00 - Tel. 091 751 00 47 Piazzetta dei Riformati 1, 6600 Locarno Data d’adesione Via e numero No. Postale e domicilio Sede VPOD Balerna Aperto il martedì (se festivo mercoledì ): 13.30-17.00 - Tel. 091 646 00 69 E-mail: [email protected] Via L. Favre 10, 6828 Balerna sede Associazione Inquilini Mendrisiotto Nazionalità Tel. /Cel. e-mail Datore di lavoro Professione % lavoro Sede VPOD Biasca Via Nadro 3, su appuntamento, tel. 079 708 24 40 Stipendio lordo annuo Sindacato precedente Giornale in lingua: I T F La VPOD regala 50.- Fr. di premio a chi le ha consigliato di aderire al Sindacato Cognome, nome, indirizzo Luogo, data Firma La /il sottoscritta/o dichiara con la presente di aderire al Sindacato svizzero dei servizi pubblici – VPOD e s’impegna a rispettarne gli statuti. 50 franchi per chi procura un nuovo socio! Per ogni adesione al Sindacato VPOD verrà riconosciuto un premio speciale di 50 franchi per il propagandista. E a chi si iscrive al Sindacato VPOD un orologio rosso con spilla o una penna USB Come funziona? Ufficio VPOD Bellinzona Aperto da lunedì a giovedì : 8.00-12.00 / 13.30-17.30 venerdì : 08.00/12.00 (pomeriggio chiuso) Tel. 091 826 12 78 - Fax 091 825 26 14 E-mail: [email protected] CP 1216, Piazza Collegiata, Salita S. Michele, 6501 Bellinzona (2° piano, sopra orologeria Tettamanti) Permanenza INCA Istituto Nazionale Confederale di Assistenza italiani all’ estero c/o sede UNIA Manno, Via Vedeggio 1, Uovo di Manno II° piano, martedì e giovedì ore 14.00-18.00 (su appuntamento), tel. +41 91 611 17 11 c/o sede UNIA Locarno, Via della Posta 8, mercoledì ore 14.00-18.00 (su appuntamento), tel. +41 91 735 35 80 c/o sede UNIA Biasca, Via Franscini 14, lunedì ore 16.00-18.00 (su appuntamento), tel. +41 91 862 12 44 Cassa disoccupazione Syndicom - VPOD Bellinzonese e valli, dal 24.06.2013 al 01.09.2013 Sede centrale a Bellinzona Piazza G. Buffi 6A - CP 1270 - 6501 Bellinzona Tel. 091/826 48 83 - Fax 091/826 48 84 LU -MA-ME-GIO 09.00 - 11.30 VE chiuso tutto il giorno Ogni membro che si iscriverà al sindacato riceverà in regalo un magnifico orologio rosso con spilla oppure un'utilissima penna USB (a scelta). Luganese e valli Sportello presso VPOD di Lugano (vedi sopra) Tutti i giorni: 09.00-11.30 / 14.00-17.00 Come ritirare il premio? Locarnese e valli Sportello presso VPOD di Locarno (vedi sopra) Una volta compilata l'adesione al Sindacato VPOD potete ritirare l'orologio o la penna USB presso i segretariati sindacali di Lugano o Bellinzona. i diritti del lavoro Mendrisiotto Sportello presso VPOD di Balerna (vedi sopra) Biasca e valli Solo recapito postale: CP 2455 - 6710 Biasca 16