sviluppo della filiera foresta-legno-energia attraverso il rafforzamento dell’associazionismo forestale developing the forest-wood-energy chain through the reinforcement of forest owners associations linee guida per lo sviluppo di un modello di utilizzo del cippato forestale a fini energetici guidelines for the development of a forest chips supply chain model Questo progetto è stato cofinanziato dall’Unione Europea, Fondo F.E.A.O.G. sez. orientamento - Programma Leader Plus Questo progetto è stato cofinanziato dall’Unione Europea, Fondo F.E.A.O.G. sez. orientamento - Programma Leader Plus Questa pubblicazione è il risultato delle azioni pilota realizzate dai GAL, partners del Progetto di Cooperazione Transnazionale, sviluppate sulla base di una metodologia di lavoro condivisa e concertata. Coordinamento del progetto: GAL Prealpi e Dolomiti: Pietro Gaio - Presidente Jacopo Da Val - Direttore Lucio Carrara Referenti per le azioni pilota dei GAL partners: GAL Prealpi e Dolomiti: Jacopo Da Val Matteo Aguanno - Comunità Montana Feltrina GAL Valle d’Aosta: Viviane Bellot - Direttore Pietro Giorgio - Sea Energia Spa e C.V.E. S.P.A. Elena Frezet - consulente GAL Appennino Bolognese: Claudio Ravaglia - Direttore Daniele Gambetti - consulente Raggruppamento GAL Toscani Coordinamento Generale GAL Garfagnana Ambiente e Sviluppo: Stefano Stranieri - Direttore Catia Consolati GAL Eurochianti: GAL Leader Siena: GAL Appennino Aretino: Stella Brandini Marco Flori Rita Molli A.R.S.I.A: Gianfranco Nocentini GAL Rural Conwy: Sheila Potter - Manager Il CNR Ivalsa di San Michele all’Adige (TN), diretto dal Prof. Ario Ceccotti e con il supporto del responsabile scientifico dr. for. Raffaele Spinelli, ha coordinato l’attività di sintesi e l’organizzazione delle linee guida, elaborate sulla base dei risultati di progetto. PRESENTAZIONE Q uesta pubblicazione è il risultato delle attività di studio, ricerca e sperimentazione condotte in collaborazione dagli otto Gruppi di Azione Locale, partners del progetto di cooperazione transnazionale “Sviluppo della filiera Foresta Legno Energia” realizzato con il contributo finanziario della Unione Europea, nell’ambito del Programma Leader +. Con l’approccio tipico della programmazione Leader +, il progetto è stato organizzato con la volontà condivisa di ricercare soluzioni di intervento per modelli di sviluppo sostenibile nei territori rurali per i quali è importante garantire il mantenimento di adeguati standard ambientali. Con tali indirizzi è stato organizzato il progetto che ha definito e realizzato un programma di azioni, correlate alle opportunità e modalità di utilizzo a scopi energetici delle biomasse forestali ed agricole, che potrà fornire un concreto riferimento per lo sviluppo di specifiche filiere. Le tematiche affrontate sono coerenti con gli indirizzi espressi dal Protocollo di Kyoto e della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) per il contenimento dell’emissioni di CO2, oltre che per lo sviluppo dell’utilizzo su larga scala delle energie da fonti rinnovabili come richiesto dall’Unione Europea. Considerati i diversificati ambiti territoriali di riferimento entro i quali si sono concentrate diverse fasi di progetto, gli studi, le indagini e i dati acquisiti ed elaborati con le applicazioni sperimentali svolte potranno efficacemente incrementare, anche se a livello non esaustivo, il patrimonio di conoscenze legato ai settori di utilizzo energetico delle biomasse. Con l’auspicio che gli elementi di sintesi raccolti in questa pubblicazione possano costituire una concreta base di riferimento per lo sviluppo di altre applicazioni e per approfondimenti tematici in territori simili, si coglie l’occasione per rivolgere i più sentiti ringraziamenti ai partners del Progetto Transnazionale e a tutti coloro che a vario titolo si sono attivati per lo sviluppo delle iniziative proposte, garantendo la necessaria collaborazione per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. GAL “ Prealpi e Dolomiti “ Pietro Gaio - Presidente Jacopo Da Val - Direttore Tecnico INTRODUCTION T his publication represents the result of studies, researches and trial tests made with the co-operation of the eight Local Action Groups partner of the transnational co-operation project “Development of a forest-wood-energy chain”, with the financial support of the European Union, Leader+ programme. Undertaken using the typical approach of Leader+ programme, the project has been organised with the shared objective of testing new intervention approaches for sustainable development in rural countries, and the importance of fostering and maintaining of adequate environmental standards. With those targets the project has been designed with a defined and realistic an action programme, connected with opportunities and modalities to use wood and agricultural biomasses for heating purposes, which can provide a concrete reference for the development of specialised chains. The project has dealt with thematics coherent to Kyoto Protocol guidelines and to the United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC) for CO2 emission reduction, and for development of renewable energy on a large scale, as required by European Union directives. In consideration to the different partners countries in which the various project actions are situated, the studies, surveys undertaken and the data collected and processed pilot actions and applications will support the increase, even if not in an exhaustive way, knowledge inheritance connected to the biomass energy sector. We hope the elements collected in this publication could be a concrete reference for development of further actions and support the development of linked topics, and we would like to take the opportunity to sincerely thank all transnational project partners and to all who, in many ways, have been involved in the development of proposed initiatives, providing the needed participation for achieving planned results. “Prealpi e Dolomiti “ LAG Pietro Gaio - President Jacopo Da Val - Technical Manager sommario summary Capitolo 1 • La biomassa, i GAL e il progetto transnazionale Chapter 1 • Biomass, lags and the transnational project 1. Le biomasse 1. A perspective on biomass 1.1 Riscaldamento collettivo e produzione di energia elettrica 1.1 Collective heating and power generation 1.2 Competitività 1.2 Competitive conditions 2. I Gruppi di Azione Locale 2. The Local Action Groups 2.1 Leader Plus 2.1. Leader Plus 2.2 Il Progetto Transnazionale 2.2. The Transnational Project 2.3 I GAL Partner 2.3. Partner LAGs 2.4 I ruoli dei partner 2.4. Partner roles 2.5 Le Linee-Guida 2.5. The Guidelines Capitolo 2 • Disponibilità della biomassa, mercati e ruolo delle associazioni Chapter 2 • Biomass availability, markets and role of associations 1. Offerta e domanda 1. Supply and demand 1.1 Disponibilità della materia prima 1.1 Availability of raw material 1.2 Disponibilità dei combustibili legnosi 1.2 Availability of wood fuels 1.3 La domanda di combustibile legnoso 1.3 Demand for wood fuels 14 14 16 16 17 17 20 20 21 22 22 22 23 23 25 26 30 30 43 43 44 44 45 45 45 45 46 47 48 48 2. Opportunità 2.Opportunities 2.1 Opportunità per il produttore di combustibile 2.1 Opportunities for the fuel producer 2.2 Opportunità per l’utente del combustibile 2.2 Opportunities for the fuel user Capitolo 3 • Il cippato forestale Chapter 3 • Forest chips 1. La tecnica di cippatura 1. Chipping technique 1.1 Scelta della cippatrice 1.1 Chipper selection 1.2 Alimentazione della cippatrice 1.2 Chipper feeding 1.3 Scarico del cippato 1.3 Chip discharge 1.4 Produttività delle cippatrici 1.4 Chipping productivity 1.5 Organizzazione dei cantieri di cippatura 1.5 Operational lay-out 1.6 Quantità ricavabili 1.6 Chip yield 2. La qualità del cippato 2. Chip quality 2.1 Il contenuto di fibra 2.1 Fiber content 2.2 La pezzatura del cippato 2.2 Particle size distribution 2.3 Il tenore idrico 2.3 Moisture content 54 54 54 54 58 58 68 68 73 73 73 73 74 74 76 75 77 77 79 79 83 85 85 86 85 86 87 87 93 93 3. Conservazione del cippato 3. Chip storage 3.1 L’attività microbica 3.1 Microbial activity 3.2 Suscettibilità al deterioramento 3.2 Sensitivity to decay 3.3 Modalità di stoccaggio 3.3 Storage strategies 97 97 98 98 99 98 100 100 Capitolo 4 • La filiera di approvvigionamento Chapter 4 • The supply chain 104 104 1. Introduzione 1. Introduction 2. Condizioni di studio e operazioni dal bosco alla caldaia 2. Study Conditions and Stump-to-Plant Operations 3. Linee guida e raccomandazioni 3. Guidelines and Recommendations 3.1 Pianificazione delle operazioni di raccolta 3.1 Planning for harvest operations 3.2 Forme in cui la biomassa può essere esboscata 3.2 Forms in which biomass may be extracted 3.3 Livelli di meccanizzazione 3.3 Levels of mechanization 3.4 Opzioni di allestimento della biomassa 3.4 Biomass processing options 3. 5 Opzioni di trasporto 3.5 Transport options 3.6 Stagionatura e qualità del cippato 3.6 Chip drying and chip quality issues 4. Modelli di simulazione 4. Simulation Models 105 105 105 105 107 107 107 107 114 114 117 117 125 124 130 130 133 133 135 135 Capitolo 5 • Gli impianti di conversione di piccola e media taglia Chapter 5 • Small and medium-size conversion plants 1. Riscaldare gli edifici pubblici con il legno 1. Heating public buildings with wood 2. Le caldaie a cippato 2. Chip-fed boilers 2.1 Le caldaie a griglia fissa 2.1 Fixed-grate boilers 2.2 Le caldaie a griglia mobile 2.2 Moving-grate boilers 3. Le tappe del percorso 3. Steps in the process 3.1 Motivare i decisori pubblici 3.1 Motivating public managers 3.2 Coinvolgere la comunità locale 3.2 Involving local communities 4. Requisiti per la realizzazione del progetto 4. Project requirements 4.1 L’edificio. 4.1 Building. 4.2 Il progettista 4.2 Designer 4.3 La tecnologia 4.3 Technology 4.4 La valutazione finanziaria 4.4 Financial aspects 4.5 Manutenzione 4.5 Maintenance 4.6 Gestione 4.6 Technical management 4.7 Monitoraggio 4.7 Monitoring 4.8 Verificare la fattibilità del progetto 4.8 Estimating project feasibility 138 138 139 139 140 140 141 141 144 144 145 144 145 144 146 146 150 150 150 150 151 151 151 151 152 154 157 155 157 156 157 156 160 158 Capitolo 6 • Conclusioni Chapter 6 • Conclusions 6.1 Disponibilità di biomassa 6.1 Biomass availability 6.2 Prezzi 6.2 Prices 6.3 Rivitalizzare la gestione forestale 6.3 Reviving forest management 6.4 Il mercato 6.4 The market 6.5 L’associazionismo 6.5 Owners’ associations 6.6 Strategie di approvvigionamento 6.6 Supply strategies 6.7 Le tecniche di raccolta 6.7 Harvesting techniques 6.8 La qualità del cippato 6.8 Chip quality 6.9 Linee di sviluppo 6.9 Pointers for future work Coordinatori e redattori dei singoli capitoli: • Cap 1 Raffaele Spinelli – CNR/IVALSA, S. Michele all’Adige (TN) • Cap 2 Matthias Secknus – FVA, Friburgo - Germania • Cap 3 Raffaele Spinelli e Natascia Magagnotti – CNR/IVALSA, S. Michele all’Adige (TN) • Cap 4 Bruce R. Hartsough – Università della California, Davis - USA • Cap 5 Valter Francescato, Eliseo Antonini, Lapo Casini – AIEL, Legnaro (PD) e Gianfranco Nocentini – ARSIA Toscana, Firenze • Cap 6 Raffaele Spinelli – CNR/IVALSA, S. Michele all’Adige (TN) 162 162 163 163 164 164 166 166 170 170 173 173 174 175 177 177 181 182 183 183 1 la biomassa, i gal e il progetto transnazionale biomass, lags and the transnational project L’ energia rinnovabile è un settore in piena espansione, e questo è ormai un dato di fatto. Certo, si può discutere sulla razionalità di talune applicazioni o sul modo in cui viene ripartito il valore aggiunto tra le varie imprese coinvolte nel processo produttivo, ma queste discussioni riguardano qualsiasi tipo di attività imprenditoriale, e non solo quelle legate all’energia. La rapidissima diffusione delle centrali termiche ed elettriche dimostra che la produzione di energia rinnovabile è conveniente, e tra i vari settori del rinnovabile, quello delle biomasse sembra avere il maggior potenziale di espansione, e potrebbe crescere di più e più velocemente di tutti gli altri. Ancora più importante è il fatto che la biomassa cresce nei campi e nelle foreste, e quindi il settore delle biomasse energetiche potrebbe risollevare un mondo agricolo in crisi. In molti paesi Europei, agricoltura e forestazione non sono più competitive sui mercati globali, e questo ormai da parecchi anni. La loro sopravvivenza dipende in gran parte dal sostegno pubblico, che continua a diminuire: a livello politico infatti c’è un forte intereresse ad aumentare la competitività R enewable energy pays, and that is a fact. One may argue about the rationality of some approaches or on the equitable distribution of the added value among all actors, but such discussions concern any field of human activity. Mushrooming plants demonstrate that renewable energy generation is a good business, and today good business opportunities are quite scarce. Biomass energy presents a large potential for expansion and may grow faster and further than any other related sector. What’s more, biomass is produced in forests and fields, and appeals to a rural world that has few other opportu- dell’agricoltura e della selvicoltura Europea, ma tutti gli sforzi sono resi difficili dall’ingresso sui mercati mondiali di Paesi capaci di produrre gli stessi beni a costi sempre minori. D’altra parte questo è vero per molti settori produttivi, altrimenti non compreremmo tessuti Cinesi e automobili Coreane. Sui mercati mondiali c’è un solo prodotto il cui prezzo aumenta più velocemente di quanto vorremmo: il petrolio. Da qui l’interesse a produrre un surrogato – la biomassa – il cui valore dovrebbe necessariamente essere legato al prezzo crescente del prodotto sostituito. E qui i numeri sono spettacolari. La biomassa non potrà mai sostituire completamente il petrolio, ma potrebbe giocare un ruolo importante in una strategia mirata a rimpiazzarlo: questo però dipende dalla capacità di mobilizzarne quantitativi molto elevati, sfruttando una quota significativa delle potenzialità disponibili. In tale frangente, il mondo agricolo è il primo e più importante interlocutore, perché controlla la terra, fonte prima delle biomasse. Le aziende agricole e forestali posseggono le chiavi per aprire i depositi della biomassa, ma non le hanno ancora usa- 15 nities. In many European countries, forestry and agriculture are no longer competitive on the world market, and they have not been for many years. They have survived on subsidies, whose availability has kept shrinking over time. There is a will to make European forestry and agriculture more competitive on the global market, but that is made difficult by the falling production prices of most agricultural stocks: this is true also for the manufacturing sectors, or Europeans would not be buying Asian textiles and cars. On the world market there is just one product whose price keeps climbing faster than we want: that is oil. Hence the interest in trying to produce a surrogate - biomass - whose value is necessary linked to the growing price of the stock it replaces. Here the numbers are spectacular: biomass will never entirely replace oil, yet it may play an important role in a concerted strategy aiming at its substitution. That depends on the capacity of mobilizing very large amounts of raw material, exploiting a significant proportion of the quantities potentially available. The rural world is in the front line, because it controls the land, which is the ultimate te. Esse hanno prima bisogno di capire l’importanza di questa opportunità, e poi di imparare a sfruttarla correttamente: solo in questo modo l’Europa potrà generare un’offerta di biomassa competitiva e sostenibile. 1. Le biomasse Esistono diversi modi per trasformare la biomassa in energia, e questi offrono prodotti diversi. Dalla biomassa si possono ottenere calore, elettricità e combustibile liquido per autotrazione, attraverso i processi della combusione, gasificazione, pirolisi e fermentazione. È oltre le finalità di questo manuale descrivere questi processi o anche fornire una lista completa: qui basta dire che la biomassa è una materia prima molto versatile, che offre una vasta gamma di opportunità produttive. Questo manuale tuttavia si concentra sulle biomasse legnose di origine forestale: infatti gli otto GAL partners del Progetto operano in territori prevalentemente boscati e per questo hanno condiviso l’opportunità di legare le azioni pilota allo sviluppo di tale settore. Il legno è una materia prima molto versatile, e per questo motivo è stato impiegato in una varietà di usi sin dai tempi più antichi. Prima del petrolio – cioè meno di un secolo fa – il legno era la principale fonte di energia termica in tutto il mondo, e oggi lo è ancora nei paesi in via di sviluppo e anche in molte aree rurali di quelli già industrializzati. Il consumo di legna da ardere in un paese moderno come l’Italia è stimato a oltre 14 milioni di tonnellate annue, la maggior parte bruciate in stufe di tipo tradizionale. Purtroppo queste stufe hanno un potenziale di espansione molto limitato, a causa della bassa efficienza, della scarsa versatilità e in generale del livello di manutenzione troppo oneroso, e quindi incompatibile con lo stile di vita moderno. Inoltre, è inutile andare a disturbare un settore che – sebbene datato – funziona e genera profitti per le aziende agricole e forestali. Pertanto, un ulteriore sviluppo nell’impiego delle biomasse legnose dovrebbe essere indirizzato verso quelle tipologie di materia prima attualmente inutilizzate, che in genere sono prive di valore 16 source of biomass. Foresters and farmers have the keys to the large biomass stores of Europe, but they are not using them yet. They need to become aware of this opportunity and to learn how to exploit it correctly: only in this way they will be able to generate an offer of biomass that is competitive and sustainable. 1. A perspective on biomass The road from biomass to energy can follow many different paths and lead to different outcomes. From biomass one can produce heating energy, electric energy and kinetic energy, and that through a number of processes, including combustion, gasification, pyrolis and fermentation. It is outside the scope of this handbook to describe such processes, or even drawing a complete list. Suffices to say that biomass is a versatile raw material, offering a wide range of processing opportunities. However, it is important to specify that this handbook - like any other products - bears the mark of its producers, in fact the eight LAG partners operate in intensively forested areas, and so they have agreed the opportunity their pilot actions for the development of that sector. Wood biomass is also a quite versatile raw material, and for this reason it has been used since time immemorial. In fact, before the massive advent of fossil fuels less than a century ago, wood was the main source of heating for humankind all over the world. It still is in most developing countries, and in the rural areas of developed countries as well. The firewood consumption of a modern industrial country like Italy is estimated to over 14 million of tons per year, most of them burned in traditional manually-fed stoves. However, traditional boilers have little potential for commerciale e quindi possono essere sfruttate senza arrecare grande disturbo ad eventuali altre utenze, soprattutto locali. Per definizione, questo materiale non è adatto alla produzione di legna da ardere, ma potrebbe essere trasformato in un altro combustibile legnoso: il cippato. 1.1 Riscaldamento collettivo e produzione di energia elettrica Oggi, la trasformazione del cippato in energia segue due vie principali: combustione e gassificazione. Quest’ultima è ancora ad uno stadio semi-sperimentale, e quindi la procedura di trasformazione di gran lunga più usata a livello commerciale resta la combustione, che è impiegata per produrre sia calore che energia elettrica, spesso in combinazione. Esistono differenze sostanziali tra la produzione di calore e quella di elettricità. In primo luogo i prezzi, che sono molto differenti: in alcuni Paesi le tariffe applicate all’energia elettrica ottenuta da fonti rinnovabili sono talmente favorevoli da causare una corsa verso la costruzione di centrali elettriche, spesso totalmente slegata da considerazioni circa le disponibilità locali di biomassa o l’efficienza del ciclo di trasformazione. L’Italia è uno di questi Paesi, e attualmente ospita 32 centrali per una potenza totale di circa 400 MWe. Sebbene le nuove tecnologie di gasificazione sembrerebbero capaci di consentire la produzione di energia elettrica anche in impianti relativamente piccoli, la maggior parte delle centrali costruite di recente impiega turbine a vapore, che non possono funzionare efficacemente se non hanno una taglia abbastanza elevata. La filosofia produttiva quindi prevede un approccio centralizzato e industriale, a cui corrisponde un notevole sforzo logistico per consentire un approvvigionamento regolare e sostenuto. L’altro approccio è quello invece di distribuire la produzione di energia su tutto il territorio, attraverso una rete di piccoli impianti, che possono interfacciarsi più facilmente con il mondo rurale. Fino all’arrivo delle nuove tecnologie di gasificazione, la produzione di calore è rimasta l’unica opzione, concretizzata attraverso lo sviluppo degli impianti di riscaldamento collettivo al servizio di vari insediamenti abitativi. Oggi in Italia ne esistono ormai 17 further expansion, due to their lower efficiency, their limited versatility and in general to an excessive level of maintenance that is not compatible with modern lifestyle. Besides, there is no need to encroach upon an activity that - although somewhat outdated - is still working and generating profits to farmers and foresters. The further development of wood biomass should rather be pushed towards feedstocks that currently have little use and value, and could be captured without causing much disturbance to competitive users - especially if local. By definition, such feedstocks are not suitable for the production of firewood, and they could be converted in another type of wood fuel: wood chips. 1.1 Collective heating and power generation The actual conversion of wood chips into energy follows two main paths: combustion and gasification - the latter being still somewhat experimental. That leaves us with combustion, which can be resorted to for producing heat, power or a mix of both. The difference between heat and power generation is substantial. For one, tariffs are quite different, and in some countries very generous subsidies have been released for power generation, which in turn have caused a strong drive towards biomass power plants, regardless of biomass availability and conversion efficiency. Italy is indeed one of these countries, and she currently hosts 32 plants for a total power output of about 400 MWe. Although newly designed gasification units might be capable of producing electric energy with a rather small power investment, most commercial facilities built in recent years resort to the older steam turbine technology oltre 50, per una potenza totale di circa 200 MWt. E qui arriva la prima distinzione, perché una centrale da un Megawatt termico (MWt) non richiede la stessa quantità di combustibile necessaria ad un’ipotetica centrale da un Megawatt elettrico (MWe). In questo caso infatti bisogna tenere conto dell’efficienza di trasformazione del calore in elettricità, in genere nell’ordine del 35 %, e del fatto che le centrali elettriche sono progettate per funzionare tutto l’anno a pieno carico, mentre gli impianti di riscaldamento funzionano a pieno carico solo nella stagione invernale. Da qui una richiesta di combustibile molto diversa, che può essere stimata nell’ordine delle 1000-1200 tonnellate di legname tal quale per Megawatt termico, e di circa 10000 tonnellate tal quale per Megawatt elettrico – con un rapporto di quasi 1:10. A questo si aggiunge la taglia rilevante delle centrali elettriche, che in genere supera i 10 MW e che rende questi impianti particolarmente onerosi in termini di approvvigionamento. La tabella 1 fornisce una lista delle centrali elettriche e degli impianti di riscaldamento collettivo presenti oggi nell’Italia Centro-Settentrionale. La centrale elettrica media consuma annualmente circa 100.000 tonnellate di legno fresco, contro le 5.000 dell’impianto di riscaldamento collettivo, e da questo derivano due conseguenze importanti: 1. Le centrali elettriche possono determinare una forte pressione sul territorio, e il loro approvvigionamento con biomassa di origine locale richiede una buona organizzazione, e l’applicazione di tecniche specialistiche nella produzione, raccolta e trasporto del legname. D’altra parte, la forte domanda generata da una sola di queste centrali può cambiare radicalmente il mercato locale del legno, stimolando una significativa ripresa nell’attività delle aziende agricole e delle ditte boschive. 2. È molto più semplice organizzare l’approvvigionamento di un impianto di riscaldamento collettivo, perché le quantità in gioco sono ancora relativamente modeste. Per questo stesso motivo però un solo impianto di riscaldamento collettivo non basta a rivitalizzare in modo significativo il mercato del legno, ed è neces- 18 La montagna alpina è ricca di boschi ormai inutilizzati… /The Alpine forests are a largely unexploited resource… and require a rather large power investment to be run efficiently. This is a centralized approach, developed in an industrial background and requiring a considerable logistic effort on the supply side. The other approach is that of spreading energy generation over the whole landscape, through a network of small plants that can be linked more easily to the rural world. Until the arrival of efficient small-scale gasification technologies, heat generation remained the only option, and therefore this approach has materialized in the development of collective heating plants, catering for small to medium size settlements. Italy has Regione/ Region Riscaldamenti collettivi/ Collective heating plants Centrali elettriche/ Power stations n° MWt t/anno/ t/year n° MWe t/anno/ t/year Valle d’Aosta 2 16 17920 - - - Piemonte 4 24 26880 3 27 270000 Lombardia 3 35 39200 4 30 300000 Veneto 3 2 2240 2 23 230000 Trento 2 17 19040 - - - Bolzano 30 107 119840 - - - Friuli V.G. 1 0,5 560 1 3 30000 Emilia-Romagna - - - 1 23 230000 Toscana 7 3 3360 2 24 240000 Total 50 204 229040 13 130 1300000 Tabella 1 - Riscaldamenti collettivi e centrali elettriche nell’Italia CentroSettentrionale (2007)/Table 1 - Collective heating plants and power stations in Northern Italy (2007) sario costruirne diversi se si vogliono ottenere ricadute economiche importanti sull’economia locale. D’altra parte, la produzione di calore e quella di elettricità non sono in conflitto. Le centrali elettriche producono molto calore, che potrebbe essere impiegato per riscaldare gli insediamenti circostanti, fornendo al contempo un reddito … così come quella dell’Appennino/… as are the forests of the Apennine. 19 that too, hosting over 50 collective heating plants for a total power output of 200 MWt. And here comes the first catch, because a Megawatt thermal (MWt) does not require the same amount of fuel needed to obtain a Megawatt electric (MWe), the latter being but a fraction of the total thermal output and depending on the heat-to-power conversion efficiency, commonly in the range of 35 %. Besides, power plants are meant to be run all year at full load, whereas heating stations are run full load during the cold season only. Hence a very different annual fuel demand, which can be estimated at 1000-1200 fresh tonnes of fuel per Megawatt for heating plants, and about 10000 fresh tonnes of fuel per Megawatt in power stations - a ratio of almost 1:10. That combines with a much larger plant size in making power plants quite demanding in terms of fuel. Table 1 provides a list of the power stations and the collective heating plants in Northern Italy. The average power station requires an annual supply of 100.000 fresh tonnes of wood, whereas the average heating plant can work on less than 5.000 fresh tonnes per year. This has two main and important consequences: 1. A power station is quite demanding on the territory, and feeding it with locally-produced fuel requires a good organization, and the application of specific know-how in the fields of harvesting, transport and logistics. On the other hand, the large demand generated by just one such plant can radically change the market for wood fuels, hopefully stimulating significant activity among local harvesting firms. 2. It is much easier to organize the fuel supply chain for a collective heating plant, since the quantities to be handled are relatively small. For this very reason, the small demand generated by a single heating plant is not enough Per secoli il legno è stato il combustibile tradizionale del mondo rurale For centuries, wood has been the main energy source of rural communities addizionale all’impresa che riuscisse a venderlo. È perfettamente possibile produrre sia calore che elettricità con uno stesso impianto, e magari anche approvvigionarlo con una quota importante di cippato prodotto localmente. Questo però richiede una pianificazione attenta, in grado di localizzare l’impianto in prossimità delle utenze e delle fonti locali di combustibile, di dimensionarlo adeguatamente e di organizzare una filiera di approvvigionamento efficiente ed affidabile. 1.2 Competitività Ed eccoci alla seconda distinzione: la competitività. Oggi è possibile ottenere grandi quantità di legname attraverso i canali dell’importazione e del recupero, e in molti casi questo legname è uno scarto o un prodotto collaterale di poco valore, che può essere acquisito a prezzi molto modesti: il trasporto rappresenta dunque il costo maggiore, che varia in funzione della distanza da coprire e delle infrastrutture disponibili. I produttori primari localizzati presso un impianto invece hanno il problema opposto: un costo di 20 to substantially change the wood fuel market, and it may be necessary to build an integrated network of plants if a significant change in the wood market must be achieved. In fact, heating and power generation are not in conflict. Power stations do produce a lot of heat, which could be used for heating the surrounding settlements and yield an additional profit to the utility able to sell it. However, such heat is only a co-product, meaningfully called “waste heat”. If the potential heat user is not near enough and/or the tariff for renewable power is generous enough, then the utility can afford to actually waste the waste heat. That is what has happened in many cases, and it is not due to any technical or organisational flaws, but rather to distortions in the tariff policies. It is perfectly possible to generate both heat and power, and even to supply a combined heat and power (CHP) plant with a majority of chips locally sourced. Of course that requires careful planning to locate the plant near the actual source of wood chips, to dimension it according to fuel availability and to organize an efficient supply chain. 1.2 Competitive conditions And here comes the second catch: competi- tive conditions. Large quantities of wood can be imported from abroad, collected at woodprocessing factories or salvaged from waste disposal operations. In most instances, this wood is a waste or a co-product and can be obtained for a small price: transporting it to the plant is the main cost item, which can be high or low, depending on distances and infrastructure. Primary wood producers near a biomass plant - either electric or thermal - face the opposite situation: their transportation cost is relatively small, but their collection cost is much higher. To be competitive they need to learn how to reduce the collec- trasporto relativamente modesto, a cui però corrispondono costi di produzione e raccolta molto più elevati. Per diventare competitivi essi devono imparare a ridurre al minimo anche questi costi. La scelta tra due prodotti alternativi è guidata dal prezzo alla consegna, dalla qualità del prodotto e dal servizio offerto dal produttore. Oggi il sottoprodotto industriale vince su tutti e tre i fronti, perché costa meno, perché è costituito da un legno più asciutto e pulito, e perché è offerto da industrie ad altre industrie, con un netto vantaggio in termini logistici ed amministrativi. Le aziende agricole e forestali devono ancora imparare molto. Occorre infatti che diventino capaci di offrire un combustibile competitivo per qualità, prezzo e condizioni di fornitura. Le consegne devono essere rapide, regolari e soprattutto garantite. Nessun impianto può permettersi un arresto temporaneo del servizio per la mancanza di combustibile. Pertanto, occorre sviluppare conoscenze tecniche appropriate, che consentano la messa in opera di filiere locali di approvvigionamento, gestite da aziende del luogo e capaci di attingere alle risorse abbondantemente disponibili sul territorio. Finora la ricerca e la disseminazione si sono dimostrati i migliori strumenti per acquisire e trasferire conoscenze di questo tipo, e per questo motivo diversi Gruppi di Azione Locale (GAL) hanno fatto squadra per lanciare un progetto specifico, destinato a promuovere la ricerca e la disseminazione in questo settore. 2. I Gruppi di Azione Locale I Gruppi di Azione Locale (GAL) sono associazioni che rappresentano gli interessi comuni in campo economico, sociale ed ambientale di una specifica regione. Queste associazioni sono costituite da organizzazioni ed imprese che condividono gli stessi interessi, e sono responsabili per l’applicazione del Programma Europeo LEADER Plus. 21 tion cost to its bare minimum. When choosing between alternative purchases, price can be the main factor, but it never is the only one: quality and service are important factors, too. On this front, industrial co-products have still the advantage. They consist of a cleaner, dryer wood, and are offered from industries to industries, with the benefit of simpler deals. Farmers and foresters have much to learn. In conclusion, prospective buyers need to be offered a fuel that is competitive in terms of price, quality and procurement conditions. Deliveries must be prompt, regular and - what’s more - guaranteed. No plant can afford temporary shut downs due to the lack of fuel. This can all be done. Knowhow is the key to a successful development of local energy wood chains. So far, research and dissemination have proven the most effective ways to acquire specific know-how. For this reason, several Local Action Groups (LAGs) endeavoured a specific action to pro- Il cippato è il moderno sostituto della legna da ardere Chips are the modern substitute of firewood 2.1 Leader Plus Leader+ svolge tuttora il suo ruolo di laboratorio destinato ad incoraggiare la messa a punto e la sperimentazione di nuovi approcci di sviluppo integrato e durevole che potrà influenzare, integrare e/o rafforzare la politica di sviluppo rurale nella Comunità. Leader+ si articola nelle seguenti tre sezioni: • Azione 1: Sostegno alle strategie pilota di sviluppo integrato del territorio fondate sull’approccio ascendente • Azione 2: Sostegno a favore della cooperazione fra territori rurali • Azione 3: Creazione di reti La gestione delle risorse comunitarie Leader+ è affidata ai gruppi d’azione locale (GAL) selezionati nel contesto di una procedura aperta fondata su criteri definiti nei programmi. Questi tengono conto del carattere rurale dei territori, dell’omogeneità delle condizioni fisiche, economiche e sociali e dei piani di sviluppo integrato innovativo. I partner economici e sociali e le associazioni devono costituire almeno il 50% del partenariato locale. I temi prioritari fissati dalla Commissione, sulla qua- 22 mote such research and dissemination on their own territories. 2. The Local Action Groups Local Actions Groups (LAGs) are associations which represent common economic, social, and environmental interests in a defined area. They are made up of partner organisations sharing the same interests, and are responsible for the implementation of the LEADER Plus Programme. 2.1. Leader Plus Leader Plus aims to develop his test role devoted to encourage the setting and experimentation of new innovative, integrated and durable approaches who will be able to influence, integrate and reinforce rural development in the whole community. Esempio di cippato di buona qualità/good quality chips sample le ciascun programma del GAL deve basarsi sono: • utilizzare in misura ottimale le risorse naturali e culturali, segnatamente valorizzare i siti; • migliorare la qualità della vita nelle zone rurali; • promuovere il valore aggiunto dei prodotti locali, in special modo agevolando l’accesso ai mercati alle piccole unità di produzione mediante azioni collettive; • utilizzare le conoscenze e le nuove tecnologie per incrementare la capacità concorrenziale dei prodotti e dei servizi nelle zone rurali. Ancora più delle edizioni precedenti, LEADER Plus pone una forte enfasi sulla cooperazione e il collegamento tra diverse aree rurali, e finanzia i progetti presentati congiuntamente da più GAL per: • individuare le necessità di sviluppo all’interno delle diverse comunità rurali • sviluppare e testare progetti innovativi e di piccola scala capaci di soddisfare queste necessità 2.2 Il Progetto Transnazionale Lo sviluppo di filiere bioenergetiche soddisfa appieno le specifiche del programma Leader Plus, perché è una strategia innovativa capace di rinforzare l’economia locale, e perché può contribuire al miglioramento del patrimonio naturale favorendo una puntuale manutenzione dei boschi. Lo sviluppo di queste filiere richiede uno sforzo locale che stimola le capacità organizzative delle imprese, e impone senz’altro un approccio integrato. Per questo motivo, otto GAL si sono associati in un progetto comune intitolato “Lo sviluppo della filiera foresta-legno-energia attraverso il rafforzamento dell’associazionismo forestale”. Scopo del progetto è esaminare ed assistere lo sviluppo di filiere locali per l’approvvigionamento di biomasse legnose nei rispettivi territori. I mercati e le filiere di approvvigionamento sono poco sviluppati in queste zone, dove mancano ancora le conoscenze tecniche necessarie a ridurre i costi di approvvigionamento e a massimizzare la vasta gamma di benefici associati alla produzione di biomassa legnosa. Pertanto, questo progetto ha rappresentato un’opportunità unica per acquisire conoscenze tecniche fondamentali per il successo della filiera foresta-legno-energia. Queste sono state ottenute attraverso la conduzione di 23 Leader Plus is structured around three actions: • Action 1: Support for integrated territorial development strategies of a pilot nature based on a bottom-up approach • Action 2: Support for cooperation between rural territories • Action 3: Networking The management of Leader Plus grants is devoted to Local Action Groups (LAG’s) selected on an open tender accordingly to devoted programmes. These programmes (Communitarian, National and Regional) keep in consideration the rural side of the countries, of homogeneous physi- cal, economic and social conditions, and on innovative and integrated development programmes. Economic and social partners have to be at least 50% of the whole partnership. The priority themes laid down by the Commission are: • making the best use of natural and cultural resources, including enhancing the value of sites; • improving the quality of life in rural areas; • adding value to local products, in particular by facilitating access to markets for small production units via collective actions; • The use of new know-how and new technolo- gies to make products and services in rural areas more competitive. More than previous programmes, Leader Plus puts a strong effort on cooperation and connection between rural areas, and supports projects submitted by different LAGs for: • focus on development needs under various rural communities; • Test and develop innovative project under a small scale able to reply to those needs. 2.2. The Transnational Project Developing a forest energy chain fills all the specifications set by the Leader Plus pro- prove specifiche in ambito locale, e tramite la condivisione di conoscenze già disponibili presso alcuni dei GAL, o acquisite durante il progetto grazie alle rispettive prove. Questo progetto si è dimostrato di fondamentale importanza per identificare i fattorichiave e i principali processi necessari a costruire una filiera di approvvigionamento del combustibile legnoso che sia locale, competitiva e sostenibile. In tutti i GAL partner, lo sviluppo di una filiera bionergetica efficiente incontra una serie di ostacoli importanti, tra cui: • scala artigianale e conduzione approssimativa delle attuali filiere bioenergetiche; • piccolo dimensioni delle parcelle forestali e dei lotti; • limitata meccanizzazione delle operazioni di raccolta; • terreno difficile: pendente e/o accidentato; • infrastrutture inadeguate (viabilità, piazzali); • parcelle difficili da gestire; • costi elevati di gestione e raccolta; • mercato del cippato ancora poco sviluppato; • poca esperienza con il cippato forestale; • necessità di dare continuità e sostenibilità alle filiere di approvvigionamento; • costi elevati della doppia movimentazione; • scarse conoscenze circa la gestione degli impianti; I principali obiettivi dei partner di progetto sono stati i seguenti: 1. aumentare le conoscenze circa la risorsa forestale disponibile; 2. valutare la sostenibilità tecnica ed economica della filiera foresta-legno-energia; 3. sperimentare tecnologie e processi innovativi, attraverso la realizzazione di esperienze pilota per la raccolta delle biomasse legnose e per la loro utilizzazione in impianti di teleriscaldamento alimentati a cippato; 4. fornire indicazioni su come migliorare la sostenibilità della filiera di approvvigionamento. Per raggiungere questi obiettivi, ciascun GAL ha intrapreso delle specifiche Azioni Pilota, necessarie per la valutazione tecnica e economica di vari modelli alternativi per la produzione, distribuzione ed impiego della biomassa legnosa, ritenuti adatti al proprio territorio. Le Azioni Pilota sono state divise 24 gramme. It is an innovative strategy that can reinforce the economic environment of rural areas and enhance their natural heritage by supporting forest maintenance in the process; is definitely a local effort that stimulates the organization ability of local community, and it does require an integrated approach. For this reason, eight LAGs have joined in a common project titled “Developing the forest-wood-energy chain through the reinforcement of forest owners associations”. This project aimed to investigate and assist development of forest biomass supply chains in the territories of the member LAGs. The markets and supply chain for wood energy were relatively under-developed in these areas, and there was only limited experience of modern techniques for minimising costs and maximising the range of benefits associated with the production of wood fuel from forestry. Consequently, this project represented an opportunity to learn from local field trial experience and primary research, as well as from the sharing of know-how already gained by some partners in some fields. Ultimately, the project was a crucial tool to identify key processes and developmental factors required to establish a competitive and sustainable wood fuel supply chain. In all the partner LAGs there are a number of critical issues which the project intended to address, and namely: • small scale and informal nature of present wood fuel supply chain; • small scale of forest plots and sales; • small scale harvesting equipment; • difficult harvesting terrain; • inadequate infrastructure; • difficult plots to manage; • high management and harvesting costs; • inadequate markets for wood chips; • limited or no tradition of chip marketing; nettamente in tre fasi: 1. Valutazione dei mercati energetici – volta a quantificare la domanda attuale e potenziale di biocombustibile, la richiesta delle utenze già esistenti e la disponibilità di biomassa da altre fonti alternative, quali le segherie e gli ecocentri; 2. Stima della biomassa disponibile – una stima dei volumi di biomassa energetica ottenibili dalle foreste locali su base sostenibile; 3. Prove in campo e disseminazione – esperimenti condotti localmente con attrezzature per la raccolta, il trasporto e l’utilizzo del combustibile legnoso. La sperimentazione con tecniche ed attrezzature innovative costituisce uno strumento essenziale per avviare la filiera di approvvigionamento del combustibile legnoso, a cui fornisce una base di competitività ed un incentivo economico importante. Questa Azione Pilota infatti ha prodotto una quantità di indicazioni importanti, tra cui la più critica forse è quella relativa alla necessità di investire in tecnologie moderne, indispensabili per produrre combustibile forestale a condizioni competitive; 4. Realizzazione di impianti pilota di teleriscalda- mento (previsti 5) alimentati a legno cippato e destinati a fornire un modello per la valorizzazione delle biomasse forestali. L’ammontare totale investito nel progetto corrisponde a 1.900.000 Euro, il 75 % dei quali (circa 1.400.000 Euro) è stato investito nell’organizzazione delle prove, nel noleggio delle attrezzature e dei servizi, nella realizzazione degli impianti pilota di teleriscaldamento, nella raccolta ed elaborazione dei dati, e infine nella produzione dei rapporti di prova – incluso questo manuale. 2.3 I GAL Partner Otto GAL si sono uniti nel Progetto Transnazionale, e cioé: 1. Prealpi e Dolomiti – Sedico (BL) 2. Valle d’Aosta – Aosta 3. Rural Conwy – Galles, Regno Unito 4. Garfagnana Ambiente e Sviluppo – Castelnuovo di Garfagnana (LU) 5. Appennino Aretino –Capolona (AR) 6. Eurochianti – S. Casciano V.P. (FI) 7. Leader Siena – Abbadia S.Salvatore (SI) 25 • need to establish sustainable and continuous supply lines; • high costs associated with double-handling The specific major objectives for partners in the project were: 1. to increase knowledge of forest resources; 2. to assess the technical and economic sustainability of the wood fuel supply chain; 3. to experiment innovative processes and technologies, by conducting pilot trials of biomass harvesting and combustion; 4. to make recommendations for improving the sustainability of the supply chain; To this ends, each partner LAG has under- taken Pilot Actions, needed for the economic and technical evaluation of wood fuel production, distribution and utilization models considered appropriate for its territory. Pilot Actions divided neatly into three phases: 1. Assessment of the energy markets – an analysis of the actual and potential fuel demand, of the alternative users of forest biomass and of the other competitive sources – such as sawmill residue and municipal wood waste; 2. Assessment of the available forest biomass – an estimate of the sustainable forestry product available for the wood fuel market; 3. Field testing and dissemination – actual experiments conducted locally with harvesting distribution and conversion techniques and equipment. Experimentation with practices, techniques and state-of-the-art equipment are essential tools required to kick-start the wood fuel supply chain, providing it with a sound economic incentive and cost-effective foundations. This Pilot Action indeed came to a number of conclusions, the most critical of which is perhaps the need for local actors to invest in innovative technologies; 4.Realizing a number of pilot heating plants fed with forest chips and serving public and GAL Valle D’Aosta Prealpi Dolomiti Rural Conwy Ragg. Toscani* Appen. Bologn. Totale Sup. Totale/Total surface ha 326000 152700 112900 799201 159113 1549914 Popolazione/Inhabitants n° 119000 157000 109600 404386 99904 889890 Densità abitativa/Population density n°/km2 37 103 97 51 62.79 70,158 Montagna/Mountain % sup. 80 78 60 43 71 66,4 Boschi conifere/Softwood forests ha 65700 18500 8000 **15.900 3600 111700 Boschi latifoglie/Hardwood forests ha 20800 65000 2000 ** 95.000 47250 230050 Incremento/Increment m /anno 200000 250000 94000 *** 550.000 -- 1094000 Utilizzazioni/Harvest m3/anno 18000 29900 50000 **** 165.000 -- 262900 Sfruttamento/Utilization % 9.0 12.0 53.2 ° 30 -- 26,5 Prop. Privata/Private ownership % 57 68 48 °° 88 95 71,2 Ditte boschive/Logging firms n° 6 58 5 512 20 601 Harvester n° 0 3 3 1 1 8 Teleferiche/Yarders n° 1 15 1 5 0 22 Segherie/Sawmills n° 21 29 0 20 0 70 Centrali/Biomass plants n° 2 1 0 5 1 9 16 0.5 0 2.03 4 22,53 3 MW *dato archivio informatico delle camere di commercio per i territori GAL; ** dati riferiti ai territori di pertinenza degli impianti realizzati;*** media indicativa dei 5 territori di incremento annuo-mc/ha 5 dati provenienti dalle analisi preliminari per la determinazione della disponibilità complessiva di materiale legnoso per l’approvigionamento degli impianti; **** dato stimato sulla media regionale; ° dati BIOSIT 2003 media toscana 30% dell’incremento;°° media regionale Tabella 2 - GAL partner:dati essenziali (1999-2006)/Table 2 - Partner LAGs: essential data (1999-2006) 26 private users, in order to provide some reference models. 2.3. Partner LAGs Eight LAGs had joined forces on the Transnational Project, namely: 1. Prealpi e Dolomiti – Sedico (BL), Italy 2. Valle d’Aosta – Aosta, Italy 3. Rural Conwy – Wales, United Kingdom 4. Garfagnana Ambiente e Sviluppo – Castelnuovo di Garfagnana (LU), Italy 5. Appennino Aretino –Capolona (AR), Italy 6. Eurochianti – S. Casciano V.P. (FI), Italy 7. Leader Siena – Abbadia S.Salvatore (SI), Italy 8. Appennino Bolognese – Sasso Marconi (BO), Italy The LAG Prealpi e Dolomiti was the promoter of the project and acted as leading member, within the project management structure. Although centered in Italy, the project gathered members from a large and diversified area. The common character shared by project partners was the abundant forest area and in the need to test innovative approaches for increasing the good management and the income of the sector. This explains the interest of developing a local energy wood chain, which may promote both cost-effective land management and economical development of rural communities. Table 2 provides some essential data about partner LAGs. It clearly shows the huge biomass potential of all LAGs, resulting from a very small utilization of the annual forest production. Utilization rates vary from 10 to 50 % and are the consequence of an underdeveloped logging sector. Many reasons can be given for this, and one of them is the lack of markets for local forest products. These markets may have existed earlier on, but they were set on a down trend by glo- 8. Appennino Bolognese – Sasso Marconi (BO) Il GAL Prealpi e Dolomiti è stato il promotore del progetto e ha agito come capofila e coordinatore per tutta la sua durata. Sebbene centrato in Italia, il Progetto Transnazionale ha raccolto membri provenienti da un’area vasta e diversificata. La caratteristica comune di tutti i GAL partner è quella di presentare una superficie forestale abbondante e che necessita di interventi innovativi per migliorare l’economicità di gestione. Questo spiega l’interesse a sviluppare una filiera bioenergetica, che potrebbe aumentare la sostenibilità economica della gestione forestale e al contempo favorire lo sviluppo delle comunità locali che guardano alla foresta come a una potenziale fonte di reddito. La tabella 2 fornisce alcuni dati essenziali circa i partner di progetto, e mostra chiaramente l’enorme disponibilità di biomassa presente sul territorio di tutti i GAL interessati, e che risulta dal minimo sfruttamento attuale degli incrementi disponibili. Questo infatti rappresenta dal 10 al 50% dell’incremento totale, ed è la conseguenza di un’industria boschiva ancora poco sviluppata. Esistono diverse ragioni per la limitata vitalità delle ditte boschive, e la più importante forse è la mancanza di un mercato attraente per il legname di origine locale. In alcuni casi, questo mercato esisteva in passato ma è stato penalizzato dalla concorrenza estera, che ha determinato un forte calo dei prezzi, rendendo difficile la sopravvivenza delle imprese locali. In questo scenario, la crescente richiesta di biomassa legnosa potrebbe determinare un’inversione di tendenza e rivitalizzare tutto il settore. Le cose però non sono semplici come sembrano. In prossimità di molti GAL partner esitono già alcune centrali elettriche a biomassa, che generano un’elevata domanda di cippato. In Veneto, Emilia-Romagna e Toscana - ad esempio – queste centrali potrebbero assorbire circa 200.000 tonnellate di legname per Regione! I due grandi impianti di riscaldamento collettivo presenti in Val d’Aosta hanno bisogno di circa 11.000 tonnellate di cippato all’anno, e quantitativi molto maggiori potrebbero essere avviati dalla Val D’Aosta al vicino Piemonte, che ospita diverse centrali elettriche. In 27 bal competition, making it difficult for local enterprises to make ends meet. Under these circumstances, a growing biomass demand may reverse the trend and revitalize the sector, but things are not so easy. In fact, all the Regions in which the Italian LAGs sit do host one or more large biomass plants: the annual demand generated by power plants in Veneto, Emilia-Romagna and Toscana is about 200.000 tonnes per Region, whereas the two large heating stations in Valle D’Aosta require 11.000 tonnes per year, and more could be shipped to the plants in neighbouring Piemonte. In reality, biomass plants are mostly fed with saw mills waste wood, a part of which is imported from abroad. Plant managers make no preference: they just buy the best offer, and forest chip seldom is. It is to say that Leader projects aims not to consider just the economic side, but the country benefits in a whole aspect. Pilot plants developed under Leader plus Transnational Project are small sized (from 0,5 to 1,5/MW, until 3MW only in the case of co-generation), with the main scope of heating and considering co-generation as added value and not as first target. Environmental support and short chain are other distinctive elements of the project. The participation of local managers not only as suppliers of chopped wood but also as energy suppliers marks this pilot project. This doesn’t mean that the farmers are free for: • developing their skills and organization so much as to become able producing market quality at market prices and/or • build their own plants so that they can have a say on the eventual distribution of the added value • join their action whith the public body charged to build the plant and make a tender 28 Le grosse centrali elettriche hanno una richiesta di combustibile molto elavata/Conventional wood-fired power plants have large fuel requirements realtà, tutti questi impianti a biomasse sono alimentati con combustibile ottenuto dall’utilizzo di scarti di segheria, una parte dei quali è anche importata dall’estero. I gestori infatti non possono fare preferenze: devono comprare il combustibile più competitivo, ed il cippato forestale in genere non lo è. Tuttavia i progetti Leader hanno la caratteristica di non considerare unicamente il parametro economico, ma soprattutto la ricaduta territoriale. Gli impianti oggetto dell’iniziativa Leader del Progetto Transnazionale sono di piccole dimensioni (da 0,5 a 1,5/MW e fino a 3 MW solo nel caso di cogenerazione), con la funzione prima di teleriscaldamento, considerando la cogenerazione unicamente come valore aggiunto e non come obiettivo primario. La sostenibilità ambientale e le filiere corte sono altri elementi che contraddistinguono tali progetti. Inoltre il coinvolgimento delle realtà imprenditoriali locali non solo quali soggetti fornitori del cippato ma anche di energia caratterizza tali impianti. Questo però non solleva le aziende locali dalla necessità di: • razionalizzare le proprie tecniche produttive fino a divenire capaci di produrre combustibile mercantile a prezzi e qualità competitive, • costruire propri impianti, in modo da avere più potere decisionale sul modo in cui viene ripartito il valore aggiunto della conversione in energia, • integrare la propria azione con l’ente pubblico che realizza l’impianto ed affida attraverso bando o altre procedure la cessione in gestione od i contratti di fornitura cippato ad imprese private. In tutti i casi sono necessari conoscenza tecnica e capitale, perché bisogna acquisire le tecnologie più moderne, utilizzandole efficacemente. I prezzi bassi del sottoprodotto industriale e il divario tecnologico delle ditte boschive locali sono solo alcuni degli svantaggi che penalizzano i territori rappresentati dai GAL: tutti infatti soffrono anche di importanti limitazioni strutturali. Tanto per cominciare, le regioni interessate sono in gran parte montuose e presentano specifici problemi di accesso, risolvibili solo attraverso la costruzione di infrastrutture adeguate. In realtà queste infrastrutture sono state costruite in passato, ma raramente sono state ammodernate negli anni successivi, e oggi risultano spesso inadatte al 29 or similar to give the supply and management to private companies. In all cases, investments and know-how are badly needed, as one needs to acquire the technology and use it in the best way. Prices and technologies are not the only causes of the competitive disadvantage of the territories controlled by the LAGs. All suffer from structural and infrastructural constraints. To start with, most of these regions are mountainous, and present specific access problems: these could be solved by building a good infrastructure, which in many cases was built in the past, but never upgraded, so that today it does not match the standards required by modern commercial traffic. Structural problems especially concern property, which is spread among thousands of small private owners. Depending on the case, these own at least half of all forests, fragmented in myriad holdings with an average surface of about 2 hectares. That effectively prevents any management, unless owners gather in associations and accept the benefits and the constraints of collective management. Since many years ago, forest associations have been recognized as the main instrument for promoting the management of small private forests – if not the only one. Nevertheless, and despite the initial enthusiasm and public funding, they have not made many inroads. Most of the associations established at the time are still alive, but they neither thrived nor spread very much. It might be that the down trend of wood prices carried them along, and there was not much they could do to turn the tide. If so, now there could be something to do: upgrade the infrastructure, organize the supply to the local bio- moderno traffico commerciale. I problemi strutturali riguardano anche la proprietà, dispersa tra migliaia di piccoli proprietari privati, che controllano almeno la metà della superficie forestale totale, frammentata in parcelle di ampiezza media inferiore ai 2 ettari. Questo impedisce qualsiasi forma di gestione, a meno che i proprietari non si riuniscano in associazioni, accettando al contempo i benefici ed i limiti di una gestione consortile. Sono ormai molti anni che le associazioni ed i consorzi forestali sono stati riconosciuti come il principale strumento per promuovere la gestione della piccola proprietà, e tuttavia l’associazionismo ha fatto ancora pochi passi, nonostante l’entusiasmo iniziale e il sostegno pubblico. La maggior parte dei consorzi fondati a suo tempo sono ancora attivi, ma non sono riusciti ad espandersi, ne a prosperare. Può darsi che siano stati penalizzati anche loro da un mercato del legno ormai in discesa, contro cui finora potevano fare molto poco. Se questo è il caso, allora esiste oggi una nuova possibilità, e c’è molto che i consorzi possono fare per sfruttarla: migliorare le infrastrutture, or- ganizzare l’approvvigionamento alle centrali locali e magari anche costruirne e gestirne per conto proprio. Ma di nuovo, c’è bisogno di conoscenze aggiornate e di capitale. 2.4 I ruoli dei partner GAL Prealpi e Dolomiti Il territorio del GAL Prealpi e Dolomiti è costituito da territorio montano dove il legno rappresenta una risorsa energetica attualmente poco utilizzata in ragione della scarsa convenienza economica dei sistemi di riscaldamento tradizionale a legna, sostituiti nel corso del tempo da altre fonti quali il gasolio o il gas metano. Con il Progetto Transnazionale il GAL Prealpi e Dolomiti ha rilevato la necessità di risolvere un problema preliminare alla realizzazione delle centrali di teleriscaldamento a biomasse. Si è trattato in sostanza di verificare la fattibilità e la redditività per la realizzazione di centrali di teleriscaldamento a biomasse nel territorio GAL, in termini di disponibilità di biomassa nel territorio e del suo costo di estrazione in rapporto al prezzo 30 mass plants, and perhaps even build and run a plant. But, again, investments and knowhow are urgently needed. 2.4. Partner roles Within the transnational projects, specific research topics were distributed among the partners according to their individual interests and abilities. All partners, however, shared a common research protocol, so that data might be compared and integrated, which eventually led to the editing of this handbook. GAL Prealpi e Dolomiti Prealpi and Dolomiti Landscape is composed by mountainous land where the forest represent a less managed heating resource due to the lack of economic advantages of wood traditional heating plants faced to other fuels, oil and natural gas. With the Transnational Project Prealpi and Dolomiti Lag needs to solve a starting trouble for the construction of biomass teleheating plants. It is necessary to test the feasibility and economic management for the building biomass heating plants in GAL county, in relation to biomass availability and extraction costs compared to medium prices for purchasing biomass in common market, so to test the economic advantages of the short chain. Devoted body for the management of the project, as for the pilot actions, is the Comunità Montana Feltrina, supported by the technical partnership of CNR Ivalsa for field actions. Through the partnership of a county partner it has been possible to connect pilot actions to the country, with reciprocal exchange of experiences and exigencies. By the first it has been necessary to collect 31 In ogni caso la produzione di biomassa può favorire la rivitalizzare l’economia montana In any case, forest biomass production can contribute to the reinforcement of rural economy medio di acquisto del materiale per il conferimento in centrali a biomasse, in modo da valutarne la convenienza economica della sua raccolta. Soggetto incaricato della realizzazione del progetto per le attività sperimentali è stata la Comunità Montana Feltrina, che si è avvalsa della collaborazione tecnica del CNR Ivalsa – Istituto per la valorizzazione delle risorse arboree per la realizzazione delle attività sperimentali. Attraverso il coinvolgimento di un partner territoriale si è ritenuto di legare maggiormente le attività pilota al territorio, con un reciproco scambio di esperienze e di esigenze materiali. Preliminarmente si è provveduto a raccogliere le necessità del territorio e gli obiettivi da raggiungere, provvedendo a realizzare una metodologia di lavoro condivisa prima tra GAL e Comunità Montana Feltrina e poi con tutti i partner. Si è cercato successivamente di studiare la disponibilità di biomassa nel territorio, le potenzialità e i costi di estrazione, al fine di fornire un quadro per una idonea installazione di impianti di teleriscaldamento efficienti e in grado di sostenersi autonoma- mente. Successivamente sono stati realizzati numerosi cantieri sperimentali, in diverse condizioni di territorio e di disponibilità forestale, con l’utilizzo di macchinari innovativi. I cantieri hanno riguardato peccete di recente impianto, boschi maturi, in alvei torrentizi e alvei fluviali, in montagna o in pianura, vicino ad arterie di comunicazione o meno. Lo studio della disponibilità di biomassa, delle realtà imprenditoriali forestali o delle industrie del legno presenti nel territorio ha permesso di avere un quadro completo della disponibilità forestale nel territorio GAL. Il risultato di questi studi è stato raccolto in un rapporto finale illustrativo dei vari aspetti riguardanti l’estrazione del legno cippato nel territorio, dai parametri che ne influenzano la qualità allo stoccaggio, dalla cantieristica maggiormente adatta ad abbatterne il costo alla potenziale disponibilità di biomassa derivante da attività di manutenzione del verde urbano o quale scarto di lavorazione delle segherie locali. 32 basic needs and targets to be reached, fulfilling a methodology agreed between LAG and Mountain Community and then with the other partners. It has been studied biomass availability in the country, their potential and extraction costs, so to have a suitable framework for planning a suitable efficient heating plant economically self-supported. Then it has been planned and executed various pilot yards, in different condition and forest lands, processed by innovative machinery. Yards had concerned woodlands recently founded, sloped woodlands, in streams and river-beds, in mountains or on flats, close to roads or far from them. The study of biomass availability, forest business companies or wood industries in the country had given a complete picture of wood availability in Lag country. The result of these studies has been collected in an illustrative final report in the various aspects who concerns biomass extraction, quality parameters, stocking possibilities and modalities, most suitable and economic fields and biomass coming from green management or waste wood plants. A second chapter has focused on wood plants, his planning and management for a decreasing of costs and pilot machinery in different forest plots, from alpine pines to integrated collection of sewed-woods to chopped one, from river-bed plants for management and prevention of risks. Rural Conwy Lag Wood energy markets are actually beginning to re-emerge in Conwy after more than a century dominated by coal and other fossil fuels. The present lack of wood fuel market is clearly a market barrier which frustrates the development of small or large scale wood energy initiatives. Un secondo capitolo si è soffermato maggiormente sui cantieri forestali, da una corretta pianificazione e organizzazione degli stessi per ridurne i costi alla sperimentazione di macchinari nelle diverse tipologie forestali, dalle peccate alpine alla raccolta integrata tondame-cippato, ai cantieri sugli alvei fluviali con necessità di manutenzione. GAL Rural Conwy Il mercato dell’energia da biomassa sta attualmente riemergendo in Conwy dopo oltre un secolo dominato dal carbone e da altri combustibili fossili. L’attuale mancanza di un mercato del combustibile legnoso è chiaramente una barriera che pregiudica lo sviluppo di iniziative di piccola o grande scala nel campo dell’energia da legno. Il Conwy ha una limitata esperienza nelle tecniche di affilatura per il trattamento e la distribuzione del combustibile dalla foresta. Questo progetto è stata un’opportunità di imparare da esperienze sul campo e ricerche condotte autonomamente, così come da risultati di esperienze pilota intraprese dagli altri partner di progetto. Sono stati anche identificati i processi chiave e gli elementi di sviluppo richiesti per costruire una catena di combustibile legnoso economicamente competitiva e sostenibile in Conwy. 1.Mercati dell’energia da legno La mancanza di mercati di energia da legno cippato in Conwy è stata affrontata sviluppando simultaneamente i lati della domanda e dell’offerta della catena dell’energia da legno. Fondamentale per un piano di sviluppo del mercato nel Conwy è la costituzione di una ESCO (Energy Supply Company) e una segheria/deposito e fabbricazione di cippato – in modo da creare una linea di fornitura verticale integrata. Il taglio finalizzato alla raccolta di legna da opera unitamente a legna combustibile favorisce una economica estrazione dei residui per cippatura. Un approccio integrato per sviluppare una catena di fornitura richiede dai 3 ai 5 anni. Una domanda futura stimata (a 3/5 anni) può variare dai 900 ai 14.000 T/anno, in relazione ai prezzi del combustibile fossile e allo stato di sviluppo del mercato del legno combustibile. 33 Conwy has limited experience of cutting-edge techniques for the processing and distribution of woodfuel from forestry. This project has been an opportunity to learn from local field trial experience and primary research as well as directly from experience gained by project partners. It has also identified key processes and developmental factors required to establish a competitive and sustainable wood fuel supply chain in Conwy. 1. Wood energy markets The lack of existing wood chip market in Conwy has been addressed by simultane- ously developing the supply and demand sides of the wood energy chain.Fundamental to Conwy’s market development plan is the establishment of an ESCO (Energy Supply Company) and timber mill / wood chip processing depot - creating a vertically integrated supply chain. Harvesting woodlands for timber as well as wood fuel promotes the cost-effective simultaneous extraction of residues and thinnings. An integrated approach for developing the supply chain requires 3 to 5 years. Estimates of future demand (3 to 5 years) range from 940 to 14,000t/yr, depending on fossil fuel prices and the pace of local wood energy developments. As owners of the largest buildings and building stock, the involvement of the local authority is likely to be very important for wood energy project development. Within the project time-frame, the National Trust installed a woodchip boiler for space heating. The availability of Energy Supply Companies (ESCO) will also be vital to the smooth and rapid development of the woodchip market in Conwy by providing expertise, market confidence and finance. ESCO Cymru began woodchip based development during this project. Il coinvolgimento di autorità locali quali proprietari di grandi immobili risulta essere molto importante per lo sviluppo dell’iniziativa. Nei termini temporali del progetto, il National Trust ha installato una caldaia a cippato per riscaldamento. La disponibilità di una Energy Supply Company (ESCO) sarà anche vitale per un armonioso e rapido sviluppo del mercato del cippato in Conwy, fornendo esperienza, sicurezza di acquisto e garanzie. La ESCO Cymru ha iniziato uno sviluppo del mercato del cippato nel corso del presente progetto. 2. Potenziale del mercato del cippato forestale Il Conwy dispone di circa 1740 ettari di foreste, divisi in circa 920 proprietà separate. Ad una stima circa l’83% di esse non dispongono di adeguati sistemi di gestione, con legname di scarsa qualità e caratterizzate da modesti incrementi di crescita. La gestione è complessa nella maggior parte dei casi. Molte delle foreste sono piccole (circa 1.9 ha cad), il che rende economicamente dispendiosa la gestione. Con l’attuale sperimentazione sono stati costituiti dei “cluster”, delle reti di foreste tra loro collegate 34 2. Sustainable potential of forest wood fuel Conwy covers around 1740 hectares of woodland divided between 920 separate plots. An estimated 83% of these are currently under-managed, of low quality, lacking in management and lacking in regeneration of tree species. Overgrazing is problematic in the majority of cases. Most of the woodlands are small (average 1.9Ha), which makes them economically inefficient to manage. With this Project has been created clusters of woodlands in close proximity to one another to generate economically viable working circles, using GIS mapping systems for logistical planning. There are presently 17 owners participating in the management clusters, with over 150 plots (totaling 500Ha) or 30% of Conwy’s woodlands. Project research calculated that innovative extraction and processing In ogni caso la produzione di biomassa può favorire la cura dei boschi abbandonati In any case, forest biomass production can contribute to forest management per generare circoli virtuosi di gestione, attraverso una mappatura GIS per una pianificazione logistica. Attualmente ci sono 17 proprietari che partecipano al cluster, con più di 150 particelle (per complessivamente 500 ettari) o il 30% della proprietà forestale in Conwy. Le attività di progetto hanno calcolato che una tecnologia innovativa di estrazione e trattamento può essere sostenibile sulla base di 10.000 tonn/anno di combustibile da legno prelevato. In Conwy la quantità estraibile è 200 m3 per ettaro. Considerando un utilizzo di circa il 48% della proprietà forestale locale (cioè 1.740 ettari), e un prelievo di 50 m3 per ettaro, ciò significa un’estrazione annuale di circa 4.500 m3. Il coprodotto disponibile (compresa la ramaglia) può essere considerata di 5.000 m3 per anno. 3.Diffusione e scambio di conoscenze tecniche La diffusione del sapere attraverso incontri pubblici e eventi è stata essenziale per lo sviluppo del progetto. Un evento con più di 117 partecipanti e con la presenza di tutti i partner di progetto si è tenuto in Dolgarrog. Ciò ha portato direttamente alla formulazione di piani per lo sviluppo di un sistema di teleriscaldamento cittadino, con una rete locale. Incontri con l’autorità locale hanno costituito aspetti importanti della diffusione dei risultati. I meeting transnazionali di progetto hanno migliorato sensibilmente l’esperienza del Conwy. 4. Azioni pilota, estrazione, immagazzinamento e tecniche di distribuzione Queste azioni pilota portano ad una sommatoria di conclusioni, in alcuni casi alquanto critiche di quelle che sono le necessità di investimento nelle nuove tecnologie: cippatori flessibili e potenti per produrre cippato di qualità e un JCB Fast Track che permetta un alta velocità su strada e fuori strada, evitando dispendiosi maneggiamenti di legname che ridurrebbero i costi di trattamento. GAL Valle d’Aosta Filo conduttore del progetto è lo sviluppo della produzione di biocombustibile legnoso da filiere agricole e forestali, presenti nella Regione Valle d’Aosta. 35 technology can be financed on the basis of 10,000t/yr wood fuel cluster extraction. In Conwy the average standing volume of timber is 200m3/Ha. Assuming an eventual inclusion of up to 48% of Conwy Woodlands (i.e. 1720 Ha) and a volume removal of 50m3/Ha, this equates to an annual output of 4,500m3. The biomass available (including branch wood) could be as much as 5,000t/yr. 3. Dissemination and exchange of technical and economic know-how Local dissemination of know-how through public meetings and events have been es- sential to the development of this project. A Woodfuel Event with over 117 participants, and attended by all project partners, was held in Dolgarrog. This led directly to plans for development of a community biomass scheme with district heat network. Meetings with the Local Authority have provided important aspects of dissemination. Transnational project meetings have significantly improved Conwy’s expertise. 4. Innovative experimentation - extraction, storage and distribution techniques This Pilot comes to a number of conclusions, perhaps most critical of which is the need to invest in innovative new technologies: flexible and powerful chipper to produce quality chips plus a JCB Fast Trac which will allow HGV power and off-road, avoiding doublehandling and significantly reducing operating costs. GAL Valle d’Aosta The project has been planned for extraction development of wood biofuel from agriculture and forest chains, already operating in Aosta Valley. Wood fuel has been chosen because it seems La scelta del legno è motivata dal fatto che questo, allo stato attuale ed in prospettiva, si presenta come uno tra i principali e più interessanti biocombustibili per la produzione di energia termica ed elettrica e che, conseguentemente, si ritiene di promuoverlo a tutti i livelli anche per una serie di considerazioni di tipo socio - economico. Alcuni degli obiettivi generali di progetto sono: • individuare una metodologia di ottimizzazione della filiera sia in termini di scelta di tecnologia adeguate che in termini di costi/benefici; • predisporre e valutare, tramite applicazione a casi concreti, una tecnica di recupero di biomassa resa disponibile a seguito di eventi calamitosi. • mettere in campo soluzioni che consentano di utilizzare materiali come i sarmenti di vite e il legno di risulta delle pulizie degli alvei fluviali a fini energetici, rendendo economicamente positive operazioni che attualmente costituiscono un problema: l’allontanamento e lo smaltimento obbligatorio dei sarmenti per motivi di ordine fitosanitario, e l’eliminazione periodica di grandi quantità di biomasse legnose dai corsi d’acqua per garantire la sicurezza idraulica dei bacini. Le azioni pilota del GAL Valle d’Aosta si sono incentrate sui seguenti punti: • individuazione della gestione ottimale del carico, eventuale trasformazione, trasporto e stoccaggio della biomassa legnosa successivamente alle operazioni di esbosco. Di fatto, mentre le operazioni di esbosco si ritengono conosciute, le fasi successive richiedono ulteriori approfondimenti soprattutto in relazione alle problematiche di approvvigionamento degli impianti termici di riscaldamento/teleriscaldamento montano. Gli interventi effettuati sul territorio hanno sottolineato quanto le operazioni post esbosco siano legate all’organizzazione dell’intero cantiere, a partire dai criteri della martellata. Nei casi in esame si è potuto constatare che le principali problematiche che attualmente impediscono una ottimizzazione della filiera e un approccio economicamente sostenibile alla stessa sono costituite dal fatto che le operazioni condotte in bosco risultano poco funzionali al prodotto finito, determinando un aumento eccessivo dei costi (fino a 25 e/q di cippato, se 36 to be, also in a perspective view, one of the best and more interesting biofuels for heating and electric biopower and that is suitable to be promoted at all levels, also for socio-economics aspects. Some general targets of the project are: • Setting a methodology for a good management of the chain, in terms of adequate machinery and in cost/benefit ones; • Setting and test, through pilot cases application, of a biomass collection method to be applicable after catastrophic events (flooding or fires). • Setting and test of suitable solutions to collect biomasses from wine-branches and river-beds cleanings, so to make profitable operation that now are a trouble for operators: compulsory get rid of wine-branches, for sanitary purposes, periodic cleanings of wood biomasses from river-beds for preventing hydraulic safety of basins. Valle d’Aosta Lag pilot actions are targeted on the following points: • Focus on the best management of load, transformation and transport and stocking of wood biomass after process. In fact, while forest operation are already known, following operations need further studies in relation to supplying needs of heating/Tele-heating power plants. Intervention made in the country underlines how actions following forest-collection are depending from management of the whole field, starting from definition of wood to be collected. In pilot operations it has been possible to remark that main troubles actually preventing a best development of the chain and an economical approach are that wood operation do not connect to the final user, causing an excessive increasing of costs (even 25 e/q of chips, if coming from branches). ottenuto da ramaglia). Le principali cause di questo fenomeno, strettamente connesse tra loro, sono le seguenti: • bassa intensità di taglio; • meccanizzazione poco spinta; • sistema di taglio ed esbosco poco coerenti con il prodotto finale (ramatura, strascico); Per il prossimo futuro, in conseguenza dell’evoluzione della situazione forestale a favore di tagli economicamente più sostenibili, sarà possibile, con le opportune valutazioni, instaurare una filiera bosco-legno-energia più razionale. Valutazione della fattibilità del recupero di biomassa legnosa a seguito di eventi calamitosi. La destinazione energetica di questi materiali si configura quale interessante possibilità per la valorizzazione economica dei boschi che hanno subito questo tipo di danni. I tagli di “bonifica” eseguiti in boschi interessati da eventi calamitosi, si sono rivelati una buona fonte di materiale per il cippato, principalmente per due ragioni: la modalità di taglio, che spesso è rappresentata dal taglio raso, consente un elevato livello di meccanizzazione, che determina minori costi di utilizzazione; inoltre Containers di cippato Containers for loading of chips 37 Main causes of this trouble, in close connection, are the followings: • Low intensive cutting; • Low mechanisation; • Cutting system not in relation with the final target; For the next future, accordingly to the evolution of forest situation towards more profitable cuts, it will be possible to set a rational wood energy chain. • Feasibility evaluation of biomass recovering after catastrophic events. Energetic target of this materials configure as interesting opportunity for economic added value of woodlands that has been interested by this damages. “Reclaimed” cuts in woodland interested by damages are a good source for chopped wood for two reasons: first of all cutting modalities, often clear cut, which allows a high mechanisation level, with low costs; then all the material collected has one way to be used, and so it is possible to use all trees for chopped material, avoiding expensive operation like de-branching. It has to be considered that cuts are to be executed in any case for the recovering of damaged surfaces, so that heating destina- tion of items could be considered as the best solution. • Recovering estimation costs of woodlands from agricultural wastes and agricultural cultivation and from riverbeds cleaning. Agricultural activities are potentially a great source for vegetal wastes that could be devoted to heating destination. The use of items coming from pruning in Aosta Valley has immediately come quite hard, firstly for traditional cultural practices and lack of information and that in spite some advertising actions on the media. Agricultural sector has not joined the action 38 Harvester al lavoro/Harvester at work il materiale ottenuto non può avere altri sbocchi, e pertanto è possibile valutarne anche l’impiego in toto per la cippatura, evitando operazioni onerose quali la sramatura. Considerando che i tagli vanno comunque eseguiti per il risanamento e la ripresa delle superfici interessate dalle calamità, la destinazione energetica del materiale si prospetta come una ottima soluzione. Valutazione del recupero di residui agricoli legnosi di coltivazioni agricole e dalla pulizia dell’alveo dei fiumi. Le attività agricole sono una potenziale e cospicua fonte di scarti vegetali destinabili alla conversione energetica. L’impiego di materiale derivante da potatura in Valle d’Aosta è risultato nell’immediato alquanto difficoltoso, principalmente per motivi legati alle pratiche colturali tradizionali e per la carenza di informazione, e ciò nonostante alcuni interventi di sensibilizzazione effettuati tramite i media. Il comparto agricolo non ha aderito all’iniziativa di destinare gli scarti di potatura per la produzione di energia e il sistema individuato per la raccolta di ramaglia da privati si è rivelato poco ef- ficiente in quanto mediante il conferimento libero il materiale conferito si presentava spesso inquinato, comportando anche danni ai macchinari. Raggruppamento GAL Toscani Tra gli obbiettivi principali del Progetto Transnazionale, relativamente al partenariato toscano, c’è lo sviluppo economico sostenibile dei territori rurali. Le attività sperimentali realizzate hanno permesso, oltre al raggiungimento di elevati standard di impianti, anche un effetto positivo sulle attività economiche di operatori locali dell’ambito del settore agricolo e forestale. Dai territori afferenti al GAL Garfagnana Ambiente e Sviluppo, GAL Consorzio Appennino Aretino, GAL Leader Siena e GAL Eurochianti, nell’ambito dei quali sono stati realizzati i cinque impianti di teleriscaldamento, proviene naturalmente la biomassa legnosa necessaria per l’alimentazione dei predetti impianti termici. Il tessuto economico, aziendale e imprenditoriale già esistente sul territorio ha costituito il miglior substrato per soddisfare l’esigenza di fornitura di cippato in quantità e qualità; ciò ha comportato per 39 to devote pruning wastes for heating power fuel and the system for collecting branches from private owners has revealed less efficient because the material was often polluted, causing even damages to the machinery. Tuscanian Lag Group One of the main target of the Transnational Project stated from Tuscanian partnership is the sustainable development of rural countries. Pilot actions have achieved a positive effect, in addition of achieving high standards in heating plant development and a maximum comfort for connected properties, also a positive result on economic activities for local operators under agricultural and forest sector. From countries under GAL Garfagnana Ambiente e Sviluppo, GAL Consorzio Appennino Aretino, GAL Leader Siena e GAL Eurochianti, where have been built five tele-heating plants, come the wood chips for feeding those heating plants. The economic system and forest management, already existing in the county, has been the best substratum to satisfy the supplying need of chips, in quantity and quality; this means for local suppliers an adding income besides common business in agriculture or forest management and wood processing. As for the technological and technical sides, also for the management of the wood energy chain supply the project has developed and activated a ready monitoring to check and inform those could be interested of economic and marketable sides of chip supply of the heating plant. Five woodchip-heating plants built (Campor- i fornitori locali una integrazione di reddito rispetto alle ordinarie attività di produzione agricola e/o di utilizzazione forestale e lavorazione del legno. Come già per gli aspetti impiantistici e tecnologici delle caldaie installate, anche per la filiera legnoenergia di approvvigionamento della materia prima legnosa il Progetto ha promosso ed attuato un monitoraggio puntuale volto a quantificare (e a divulgare) i caratteri merceologici ed economici della fornitura di cippato alla caldaia. I cinque impianti di teleriscaldamento realizzati (Camporgiano – LU, Loro Ciuffenna e Cetica –AR, Monticiano e Casole D’Elsa –SI), alimentati a cippato di legno, sono i principali risultati delle attività pilota. Altro risultato essenziale è la funzione pilota e dimostrativa che questi impianti stanno svolgendo e potranno svolgere negli anni a venire: essi saranno strumento di promozione e diffusione della tecnologia che rende vantaggiosa la combustione del legno sia in senso economico che ecologico. Per questo motivo gli impianti sono stati monitorati in continuo fin dall’inizio del loro funzionamento. I dati tecnici, economici e ambientali raccolti hanno 40 Colline bruciata/Fired hill giano - LU, Loro Ciuffenna and Cetica – AR, Monticiano e Casole d’Elsa – SI) are the main results of pilot actions. Another result is the pilot and dissemination function that this innovative plants are making and will make next years: they will be promoting and notice about technology used, who make profitable wood chip burning, in ecological and economic sense. For this scope plants are monitored from his beginning. Technical data collected, economic and environmental ones, provides chip quantities, outputs, managing needs, socio-economics and environmental benefits. These pilot experiences, born in Tuscanian County, could be easily replied everywhere and everyone would start these initiatives. Dissemination of technical and managing competencies, towards the maximum spread in the countries involved, has been developed permesso di quantificare i consumi, i rendimenti, le esigenze gestionali e i benefici socio-economici e ambientali. Queste esperienze pilota, nate in territorio toscano, saranno facilmente mutuabili da chiunque volesse avviare simili iniziative. Il trasferimento di competenze tecniche e gestionali, in vista della massima ricaduta sul territorio, si è articolato attraverso incontri per lo scambio delle esperienze fra i soggetti aderenti al progetto, e tramite iniziative rivolte ad altri soggetti. In particolare sono state realizzate le seguenti iniziative: • organizzazione di meeting e attività di scambio fra il partenariato di cooperazione e fra gli stessi GAL toscani; • definizione di un protocollo per la gestione dei dati; • coordinamento nella rilevazione e raccolta dei dati e successiva elaborazione; • elaborazione di indicatori economico-finanziari dei singoli progetti pilota; • ideazione, redazione e pubblicazione di documentazione tecnica e divulgativa per progettare, realizzare e gestire gli impianti termici di teleriscal- damento a biomasse, sulla base delle conoscenze generali e dell’esperienza maturata in Toscana. La finalità dimostrativa e promozionale dell’impiego energetico delle biomasse di provenienza locale è stata perseguita in questo Progetto con numerose iniziative; la prima e più sostanziale divulgazione è data dalla presenza stessa e dal buon funzionamento degli impianti termici: i Comuni e i soggetti aderenti al Progetto sono disponibili affinché gli impianti, compresi gli aspetti tecnici, impiantistici, merceologici e contrattuali di reperimento del cippato, siano visitabili in futuro. L’ARSIA, con il supporto tecnico di AIEL (Associazione Italiana Energie Agroforestali), ha coordinato questa fase ed ha realizzato le seguenti azioni divulgative e promozionali: • incontri di sensibilizzazione presso la popolazione locale; • visite guidate a impianti di teleriscaldamento e a fiere di settore; • inaugurazioni degli impianti di teleriscaldamento realizzati con il progetto; • seminari tecnici relativi alla gestione operativa e manutenzione degli impianti di teleriscaldamento; through exchange meetings between partners, and through public meetings. In particular there have been developed these initiatives: • Transnational meetings between project partners and between Tuscanian ones; • Protocol set for managing common data • Co-ordination in collecting and elaborating data • Economic and financial forecasting for each pilot project; • Concept and realisation of technical publications suitable to help interested people to plan, build and manage biomass heating plant, on the basis of general know how and experiences made by Tuscanian partners; Dissemination and promotional targets of local woodchip employment for energetic purposes has been progressed in this project with various initiatives, first at all with the good running of local heating plants: Towns government and project partners may guide and illustrate to everyone who would like to see plants, heating systems, contractual and merceological aspects concerning the project. Arsia, with the technical partnership of AIEL (Italian Association for Renewable Energies) has co-ordinated and managed the following dissemination activities: • Dissemination and informative actions towards local people • Information tours to Tele-heating plants and specialised fairs • Openings of pilot plants made with the project • Technical meetings explaining operative management and maintenance of heating plants • Project depliant “Energia Vicina” • Technical-operative publication for operative purposes devoted to people engaged in mini Tele-heating networks 41 • brochure del progetto “Energia Vicina”; • pubblicazione di un opuscolo tecnico-divulgativo ad uso degli operatori per la realizzazione di minireti di teleriscaldamento; • convegno conclusivo del progetto relativamente alle attività svolte in Toscana. GAL Bologna Appennino Le attività previste comprendono: l’apertura di un cantiere forestale sperimentale, l’acquisto e la messa in opera di una caldaia di piccole dimensioni e la costituzione di una ESCO (Energy Supply Company) per la gestione della caldaia e della filiera intera. Il cantiere forestale interessa un’area occupata da bosco ceduo di castagno, una tipologia forestale diffusa sulle montagne appenniniche e poco valorizzata da punto di vista economico. Il cantiere ha lo scopo di analizzare tempi, costi, nonché macchine forestali adeguate per i lavori in bosco, la produzione di legname cippato e di altri assortimenti legnosi – come ad esempio la paleria – in grado di trovare un adeguato sbocco economico sul mercato. Le attività del cantiere, inoltre, hanno anche un carattere dimostrativo per gli operatori locali del- l’Appennino Bolognese attraverso iniziative dedicate. I dati ricavati dal monitoraggio del cantiere forestale potranno anche essere utilizzati per paragonare la convenienza economica tra varie opzioni di mezzi meccanici e modalità di taglio ed esbosco, e per calcolare valori di riferimento per l’eventuale contributo da erogare in casi svantaggiati – ad esempio nelle aree di crinale – laddove la manutenzione del bosco venga ritenuta importante dal realizzare. Le attività pilota si completano con la installazione di una caldaia a biomasse del tipo a “Testa rovesciata” adatta a garantire il riscaldamento di strutture pubbliche tramite ESCO, coinvolgendo in via principale imprenditori agricoli e proprietari forestali locali, caratterizzati dal legame diretto con il bosco. Ciò al fine di stabilire il giusto rapporto economico tra l’attività di produzione e vendita di energia e la proprietà ed il lavoro del taglio del bosco. Si tratta di un esperimento pilota “chiuso” nel ciclo breve integrato bosco-cippato-energia. Gli elementi utili che potranno essere acquisiti con la realizzazione delle attività sono caratterizzati dai seguenti aspetti: • effetti sull’economia locale, tenuto conto anche dei 42 • Final project meeting disseminating tuscanian activities and pilot actions. Bologna Appennino Lag Pilot actions planned by this Lag include: a pilot yard planned in chestnut local forests, installation of a biomass heating pilot plant and the development of a ESCO (Energy Supply Company) for the management of the plant and the whole network. Pilot forest yard interests a chestnut forest; a common essence in the area and less promoted for the economic side. The yard is devoted to analyse times, costs and suitable machinery for this woodlands, to test biomass and other items extraction from chestnut woodlands, stake manufacturing for example, economically profitable. Pilot yards will have also a dissemination scope through devoted actions. Collected data from monitored activities could also be used for testing economic advantages for various mechanical options and cutting modalities and an evaluation of extraction costs for planning a grant in uneasy woodland extraction places, where woodland maintenance will be considered important for hydro-geologic scopes. Field actions are completed with the installation of a biomass reverse flame heating plant, suitable to provide heat to public buildings through the development of the ESCO company, with an initial involvement of the farmers and local forest owners, directly connected with woodlands. This is to establish a close relationship with production and commerce of heating power, properties and work in the forest. It consists of a “closed” pilot trial, within the integrated forest-wood-energy network. Useful elements which could be achieved with the realisation of pilot actions are marked by the following characters: • Possible results on local economy, in consideration of reflex on other operators and on pos- riflessi sulle altre aziende operatrici e sul possibile risparmio per l’utente finale; • impatto ambientale e sociale delle operazioni di manutenzione del bosco I risultati delle iniziative potranno essere di riferimento per ciò che riguarda la sostenibilità degli approvvigionamenti di legname per assicurare anche la replicabilità sul territorio. La diffusione dei risultati e delle attività è una delle priorità dei progetti Leader+ Spreading results and information actions is one of main stuff for Leader+ Projects 2.5 Le Linee-Guida Questa pubblicazione attinge alle esperienze descritte sopra, e vuole essere una guida pratica per coloro che stiano considerando la possibilità di produrre o utilizzare cippato forestale. Gli autori hanno strutturato il manuale in modo adatto a fornire informazioni coincise e con una forte enfasi sugli aspetti pratici. In realtà, il Progetto Transnazionale ha prodotto informazioni più abbondanti e dettagliate di quelle presentate qui, e che sono contenute nei rapporti di progetto dei vari partner e in vari articoli pubblicati sulle riviste di settore. Le informazioni contenute in questo manuale sono riunite per argomento in quattro capitoli, che trattano rispettivamente i mercati, il cippato, la filiera di approvvigionamento e le caldaie. Ciascun capitolo è stato preparato da uno o più professionisti, scelti per la notevole esperienza nel settore trattato, e per l’essere stati coinvolti direttamente nelle ricerche condotte con il Progetto Transnazionale e quindi per essere già abbastanza familiari con gli argomenti e le finalità del progetto. 43 sible economic saving for final users; • Environmental and social impact of woodland operations and maintenance; Output of initiatives could be a reference for what concerns a profitable sustainability of wood stocks and also ensuring the dissemination of actions over the country 2.5. The Guidelines This handbook draws on the experiences described above, and wants to be a guide to prospective users and producers of forest chips. Authors have sized the manuscript so to be useful to provide coincise information and with a strong emphasis on practice. In fact, the Transnational Project has produced much more knowledge, which is contained in the individual project reports delivered by its partners, and was partly published piecemeal on various media. The information contained here is mostly the result of structured experimental activities, conducted with scientific methods, which guarantees that reliable advice is eventually given. Such information and advice are gathered by topic in four main chapters, respectively dealing with the market, the chips, the supply chain and the boilers. Each chapter has been prepared by one or more professionals, who have considerable experience in the sector and who were involved in the actual conduction of research within the scope of the Transnational Project. 2 disponibilità della biomassa, mercati e ruolo delle associazioni biomass availability, markets and role of associations L a produzione di energia a partire dalla biomassa si è fatta sempre più interessante negli ultimi anni per via del prezzo crescente delle altre fonti energetiche come petrolio e gas. Inoltre il settore bioenergetico può dare degli ulteriori vantaggi, sempre più riconosciuti come fondamentali per lo sviluppo rurale. 1. Offerta e domanda Come tutti i mercati, quello della bioenergia può essere considerato da due punti di vista: da una parte c’è l’offerta di materia prima e dall’altra la domanda di biomassa. Per quel che riguarda l’offerta, la disponibilità di materia prima e combustibile legnoso è il fattore decisivo, mentre i principali aspetti che influenzano la domanda sono i clienti, i prezzi e le condizioni di approvvigionamento. 1.1 Disponibilità della materia prima La disponibilità della materia prima dipende da molti fattori, tra cui le fonti, i tipi, i volumi disponi- E nergy generation from biomass has become more and more interesting in recent years, due to the rising price of other energy sources like oil and gas. Besides, the bioenergy sector may offer additional benefits, which are being recognised as crucial for rural development. 1. Supply and demand Like all markets, the wood energy market can be regarded from two sides: on one end is the supply of raw material and wood fuels, and on the other end the demand for wood fuels. bili e i canali di distribuzione. Origine Le principali fonti di materia prima per uso energetico sono la selvicoltura, l’agricoltura e la manutenzione del verde urbano. • Selvicoltura: questa offre una grande varietà di materie prime, che possono essere prodotte da tagli di maturità (residui di utilizzazione), diradamenti, interventi fitosanitari e anche da piantagioni forestali dedicate (cedui a turno breve); • Agricoltura: in molte regioni l’agricoltura può fornire grandi quantità di materiale grezzo legnoso, come quella ottenuta dalle potature ed espianti dei frutteti e vigneti; • Manutenzione del verde urbano: la periodica manutenzione del verde urbano produce una notevole quantità di residuo legnoso, che spesso costituisce un problema di smaltimento, essendo un rifiuto. Nella maggior parte dei casi questo residuo è portato in discarica e smaltito con un costo, per cui c’è un grande interesse nel convertirlo in biocombustibile. 45 Concerning the supply side, the availability of raw material and of wood fuels is the deciding aspect, whereas the main factors affecting demand are: customers, prices and procurement conditions. 1.1 Availability of raw material The availability of raw material depends on a number of factors, such as. sources, types, available volumes and distribution channels. Sources The main sources of raw material for energy use are: forestry, agriculture and park main- tenance (city greens). • Forestry: forestry offers a wide variety of raw materials, which may be obtained from regeneration cuts (logging residue), thinning operations, salvage operations and even dedicated forestry crops (short rotation coppice). • Agriculture: in many regions, agriculture may offer large amounts of wood raw material, such as that resulting from the pruning and the replacement of devoted cultivations (vineyards, apple groves, olive groves etc.). • Park maintenance: the periodic maintenance of city greens produces remarkable Canali di distribuzione e bacini produttivi I canali di distribuzione per queste materie prime sono i boschi appartenenti al demanio pubblico, agli enti locali e ai proprietari privati. Le associazioni di proprietari forestali possono giocare un ruolo particolarmente importante nella distribuzione di materia prima e nella sua conversione in combustibile legnoso, dato che possono aggregare l’offerta, coordinare la trasformazione e organizzare tutti gli aspetti logistici e amministrativi. I bacini di approvvigionamento dovrebbero avere un ambito regionale ed estendersi per un raggio di circa 40-50 km: oltre questa distanza la produzione di biomassa può risultare svantaggiosa per via dell’elevato costo di trasporto in relazione al basso valore del prodotto. 1.2 Disponibilità dei combustibili legnosi I combustibili legnosi si ottengono dalla trasformazione o ritrasformazione delle materie prime legnose provenienti dalle fonti sopra menzionate. La loro disponibilità è a sua volta legata a diversi fattori come: il settore industriale che organizza la trasformazione, i canali di distribuzione e la distribuzione regionale delle industrie manifatturiere. Origine Sia i residui e i sottoprodotti delle utilizzazioni boschive e di segheria che i prodotti di un’ulteriore trasformazione industriale possono essere annoverati tra i combustibili legnosi forestali. • Residui o sottoprodotti delle utilizzazioni forestali o di segheria: il combustibile legnoso può essere ottenuto cippando i residui e i sottoprodotti forestali, i residui agricoli e i residui industriali, specialmente quelli prodotti dalle segherie sotto forma di sciaveri e refili. • Prodotti da ulteriore trasformazione industriale: i pellets rappresentano un tipico esempio di combustibile legnoso ottenuto dalla trasformazione del residuo di segheria. La categoria include anche il legname prodotto dai boschi demaniali e di enti locali. Questi sono i principali protagonisti della vendita di combustibile legnoso. In aree in cui sono attive le associazioni di proprietari forestali, queste possono organizzare la produzione, la logistica e la vendita 46 amounts of wood residue, which often represent a waste disposal problem. In most cases, this residue is delivered to collection centres and charged a disposal fee, hence the economic interest of turning it into bio-fuel. Distribution channels and supply basins The distribution channels for these raw materials are the state forest administrations, the community administrations and the private forest owners associations. Forest owners associations can play a particularly important role in the distribution of the raw material and its conversion into Il mercato della biomassa consente di recuperare del materiale altrimenti abbandonato in bosco The biomass market allows recovering wood otherwise unexploited del combustibile legnoso. Infine ci sono delle fonti competitive di combustibile legnoso al di fuori del settore forestale locale che possono essere mobilitate dal commercio e che possono fornire considerevoli quantitativi di materiale a prezzi molto bassi. Canali di distribuzione e bacini di produzione La distribuzione di combustibili legnosi può seguire numerosi canali: • Agricoltori e proprietari forestali possono organizzare la distribuzione di combustibili legnosi a scala locale, specialmente se i loro sforzi possono essere coordinati da apposite associazioni. • Le industrie del legno organizzano spesso la consegna diretta verso le centrali a biomassa, entro un raggio di 40-50 km. • I commercianti di legname sono molto attivi in questo campo, che è strettamente legato alla loro attività principale. Sin’ora questi sono stati i più efficaci nell’aggregare l’offerta e consegnare il combustibile legnoso a molti impianti di conversione, anche piuttosto distanti dalla fonte primaria del combustibile legnoso. Il commercio internazionale contribuisce a questo quadro, ed è spesso utilizzato come strumento per arginare l’incremento dei prezzi. La figura 1 mostra l’importanza del commercio nell’approvvigionamento delle centrali a biomassa. Il grafico prende come esempio le centrali di teleriscaldamento del Nordest Italiano, e mostra la percentuale di domanda soddisfatta nell’anno 2004 attraverso vari canali distributivi: proprietari forestali, agricoltura, commercio e industria. ■ �������������������■ ��������������������������■ ������������������■ ������������������ ���� ��� ��� ��� ��� ��� ��� ��� ��� ��� �� ���������� �������� ������ ��������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������� 47 wood fuel, because they can aggregate the offer, coordinate the processing and organize all the logistics and administration. The supply basins should have regional scope and span over a radius of about 40-50 km: beyond that, biomass production may result uneconomical, due to the high cost of transportation in relation to the low financial value of the product. 1.2 Availability of wood fuels Wood fuels are obtained by processing or reprocessing the wood raw materials obtained from the sources listed above. Their avail- ability is in turn affected by several factors, such as: the industrial sector that organizes the processing, the distribution channels and the regional distribution of manufacturing facilities. Sources One may configure wood fuels either as the residuals and the co-products of harvesting and sawing activities, or as the products of further industrial processing. • Residuals or Co-products from harvesting and sawing: wood fuel can be obtained by chipping forest residues and co-products, ag- ricultural residue and industrial residue, especially that produce by sawmills in the form of slabs and offcuts. • Products from further industrial processing: pellets represent a typical example of a wood fuel obtained from the industrial processing of sawmill residue. Furthermore, the category also includes the wood produced by state forest administrations and community forest services. These are the first hits concerning the sale of wood fuels. In areas where forest owners associations are active, forest owners can organise the supply, logistics and sale of wood fuels. Finally there are competitive sources of wood Quest’esempio mostra lo scarso ruolo che i settori forestale e agricolo giocano nella fornitura di combustibile alle centrali a biomassa locali. L’industria e il commercio sono i canali distributivi prevalenti per il combustibile legnoso, dato che i settori forestale e agricolo stentano ancora a organizzare una filiera di fornitura efficiente. 1.3 La domanda di combustibile legnoso Per poter comprendere i meccanismi che influenzando la domanda di combustibili legnosi va considerato l’effetto di: settori e acquirenti, aree, prezzi, quantitativi e condizioni di approvvigionamento. Settori e acquirenti Oltre alle grandi centrali elettriche a biomassa, che sono al di fuori degli intenti di questo documento, le caldaie per riscaldamento domestico e riscaldamento collettivo sono le principali utenze che richiedono combustibili legnosi. A tutt’oggi la legna da ardere è molto più popolare del cippato nel settore del riscaldamento domestico; di conseguenza la produzione di legna da ardere è premiata con prezzi più alti, che hanno stimolato i produttori a organizzare una filiera di distribuzione efficace. Comunque non bisogna sottovalutare il potenziale del settore domestico nell’assorbire importanti quantitativi di cippato di legno. L’esempio austriaco è molto eloquente con le 12.000 caldaie installate tra il 1994 e il 2004 in abitazioni private. Il settore del riscaldamento collettivo è molto diversificato, offrendo più opzioni ai potenziali partner di mercato. Tra le molte strutture adatte al riscaldamento collettivo si possono menzionare: • Edifici pubblici come scuole, uffici, complessi residenziali, ecc.; • Centri ricreativi, specialmente quelli con piscine; • Impianti di trasformazione del legno che possono utilizzare il loro stesso residuo o sottoprodotto; • Centri industriali e centri d’affari, specialmente di nuova costruzione; • Il settore turistico (grandi alberghi e attrazioni); • Industrie con consumo di calore, come l’agroalimentare, i caseifici e le birrerie; • Ville di campagna isolate e grandi aziende agricole; 48 fuel outside the local forest sector, which can be mobilized by trade and can offer considerable volumes at very low prices. Distribution channels and supply basins The distribution of wood fuels can follow several channels: • Farmers and forest owners can organize the distribution of wood fuels on a local scale, especially if their efforts can be coordinated by ad-hoc associations. • Wood industries often organize direct delivery to local plants, within a 40-50 km radius. • Wood traders are very active in this field, which is closely related to their main business area. So far, they have been the most successful in aggregating the offer and delivering wood fuel to a number of plants, even quite far from the primary source of raw material. International trade concurs to this picture, and it is often resorted to as a means to cap rising prices. Figure 1 illustrates the importance of trade in the supply of bioenergy plants. The graph takes as an example the District Heating Plants (DHP) of Northeastern Italy, and shows the percent of demand satisfied in the yaer 2004 through different distribution channels: forest owners, agriculture, trade and industry. This example shows the limited role played by the forestry and agriculture sectors in the supply of fuel to the local plants. Industry and trade are the prevalent distribution channels for the wood fuel, as the local agriculture and forestry sectors are still struggling to organize an efficient supply chain. 1.3 Demand for wood fuels In order to understand the mechanisms influencing the demand for wood fuels, one must consider the effect of: sectors and cus- Le ditte locali possono organizzarsi per la raccolta/Local firms can equip for biomass harvesting 49 tomers, areas, prices, volumes and procurement conditions. Sectors and customers Besides the large scale power stations – which are outside the scope of this document - domestic heating and collective heating plants are the main facilities requiring wood fuels. Until now firewood logs are much more popular than wood chips in the domestic heating sector: as a consequence, firewood production is rewarded by better prices, which has motivated producers to organize a very effective supply chain. However, one should not underestimate the potential of the domestic sector in absorbing significant amounts of wood chips. The Austrian example is very eloquent, with its 12.000 wood chip boilers installed from 1994 to 2004 in the domestic sector. The collective heating sector is more diversified, offering more options to potential market partners. Among the many collective heating facilities one can mention: • Community buildings such as schools, offices, housing projects etc. • Leisure centres, especially those with swimming pools • Wood processing plants, which can utilise their own residue and co - product • Business and industrial parks, especially new build • Tourism sector (large hotels and attractions) • Process heat users, such as food manufacturers, dairies and breweries • Remote rural mansions and large farms • Small isolated villages in rural and mountain areas • Combined Heat and Power (CHP) plants, where the main issue is to find the right lo- • Borghi e centri rurali in aree marginali montane; • Centrali a cogenerazione (CHP), in cui il maggior problema è trovare la giusta ubicazione che consenta di avere una domanda di calore sufficiente e una buona connessione alla rete elettrica. Le cartiere e i pannellifici sono i principali acquirenti in competizione per l’acquisto di assortimenti legnosi di scarso valore (come quelli utilizzati come combustibile). Altri potenziali acquirenti sono il settore agricolo, l’allevamento e il giardinaggio che possono usare il residuo legnoso rispettivamente come compost, lettiera per gli animali e pacciamatura. Aree e prezzi Il raggio d’azione del mercato dei combustibili legnosi è principalmente regionale o nazionale: uno studio nel Nordest italiano, per esempio, mostra che le segherie locali vendono i loro sottoprodotti a utenze nella stessa regione o in quelle confinanti, ma mai oltre i confini nazionali. Il prezzo del combustibile legnoso mostra una grande variabilità, a seconda dell’origine, del quan- titativo, della qualità e della consapevolezza e preparazione dell’acquirente. Le informazioni tratte dal suddetto studio sono riportate nella tavola 1, che mostra quanto grandi possono essere queste variazioni, come conseguenza di una mercato ancora in fase di sviluppo. Tipo di combustibile Sort of wood fuel Prezzo min./t Min. prices/t Prezzo max./t Max.prices/t Corteccia/Bark 05 e 25 e Segatura/Saw dust 13 e 56 e Cippato/Chips 06 e 42 e Sciaveri e refili/Slabs and offcuts 11 e 65 e Tavola 1 - Prezzi alla consegna di combustibili legnosi: Nordest italiano, 2004 Table 1 - Delivered prices of wood fuels: Northeastern Italy, 2004. Consumo È possibile trarre delle interessanti informazioni sul consumo di combustibile da parte delle strutture di riscaldamento da uno studio sulle centrali di teleriscaldamento nel Nordest italiano condotto nel 2005. Lo studio includeva 23 centrali, per una potenza totale installata di 154 MWt: nel 2004 queste centrali hanno consumato 469.000 m3 di cippato, stimando 50 cation, offering a large enough heat demand and a good connection to the grid. Competitive demand for low-value wood assortments (such as those used for producing wood fuel) is developed mainly by pulp mills and particleboard factories. Other potential users are the farming, breeding and gardening sectors, which can use wood residue respectively as compost, animal bedding and mulch. Areas and prices The market radius for wood fuels is mainly regional or National: a study in Northeastern Italy, for example, shows that local sawmills sell their co-products to other facilities located in the same Region or in the neighbouring Regions, but never outside the National border. The price of wood fuels show large variations depending on the source, the volume, the quality and the awareness of the buyer. The information drawn from the above-mentioned study is reported in table 1, which shows how large these variations can be, as a consequence of a price-setting process still under development Consumption Information about the fuel consumption of collective heating plants can be drawn from a survey of district heating plants in Northeastern Italy, conducted in 2005 The survey included 23 plants, for a total installed power of 154 MWt: in 2004 these plants consumed 469.000 m3 loose volume of chips, and planned to increase their consumption by 20 % in 2005. The actual value from 2004 corresponds to an annual average of 3.500 m3 loose volume of chips per MWt. Therefore, small to medium size collective heating plants can have individual demands that are well within the reach of logging enterprises, and they may represent 51 Il mercato della biomassa offre nuove possibilità di sviluppo economico/The biomass market offers a large potential for economic development Potenza MWt Power MWt Consumo 2004 Consumption 2004 Consumo 2005 Consumption 2005 Somma Sum 154,4 469.130 575.600 Media Mean value 6,7 20.397 25.026 Tavola 2 – Consumo di 23 centrali nel Nordest italiano nel 2004-2005 (m3 di cippato sciolto)/Table 2 – Consumption of 23 plants in Northern Italy in 2004-2005 (m3 loose chips) di incrementare il loro consumo del 20% nel 2005. Il valore del 2004 corrisponde a una media annua di 3.500 m3 di cippato per MWt. Dunque, le centrali di riscaldamento di dimensione medio-piccola possono avere un fabbisogno alla portata delle imprese boschive e possono rappresentare un importante mercato per il settore forestale. Studi recenti condotti nell’ambito del Progetto Transnazionale hanno evidenziato che i tagli di maturità possono produrre una quota addizionale di circa 0,7 m3 di cippato per ogni metro cubo solido di tondame raccolto. D’altro canto, i diradamenti possono produrre fino a 140 m3 di cippato per ettaro. Questo aiuta a visualizzare la potenzialità della I proprietari forestali possono prendersi cura dello stoccaggio, effettuando consegne a calendario/Forest owners can take care of fuel storage, performing timed deliveries 52 an interesting market for the forest sector. Recent studies conducted within the scope of the Transnational Project have pointed out that regeneration cuts of mature forests may yield approximately 0.7 m3 of chipped logging residue for every cubic metre of logs actually harvested. On the other hand, forest thinning operations may produce 140 m3 of chips per hectare. That helps visualizing the potential of forestry, since thinning 25 hectares of forest can provide the annual fuel supply of 1 MW plant, and so does an annual log harvest of 5000 m3, which is well within the reach of the average logging enterprise. Procurement conditions The procurement conditions are one of the most important factors for the customer, and they have a considerable effect on price formation, which logically depends on the volume delivered, the site where this volume is delivered, the time when it is delivered and the form under which it is delivered. There are three main options to wood fuel procurement: • Self supply, verified when the heat user has access to an internal source of fuel, in the form of agricultural, forestry or industrial co-product and waste. In this instance, the heat user may opt to use his/her own fuel, managing directly the whole forestto-heat chain. If the plant owner is different from the fuel owner/heat user then a specific agreement must regulate the self supply chain. In any case, specific facilities may be required for wood handling, chipping, storage and transport. • Fuel supply contract, regulating the supply of wood fuel from local contractors to the heating plant, and setting all the details concerning quality, quantity, location, timing and price of the eventual deliveries. This provides more flexibility in pricing selvicoltura dato che un intervento di diradamento su 25 ettari di bosco può coprire il fabbisogno di combustibile annuale di una caldaia da 1 MW, così come una utilizzazione annuale di 5.000 m3 di tondame, che è facilmente alla portata di una comune impresa boschiva. Condizioni di approvvigionamento Le condizioni di approvvigionamento sono uno dei fattori più importanti per l’acquirente e hanno un considerevole effetto sul prezzo finale, che logicamente dipende dai quantitativi, dal luogo, dal momento di consegna, nonché dalla forma in cui la biomassa viene consegnata. Ci sono tre opzioni principali per l’approvvigionamento di combustibile legnoso: • Auto-approvvigionamento, si ha quando l’utente del calore ha accesso a una fonte di combustibile sotto forma di residui e sottoprodotti agricoli, forestali o industriali. In questo caso, l’utente può optare per usare il suo stesso combustibile, gestendo direttamente l’intera filiera dal bosco fino alla conversione in energia. Se il proprietario della caldaia è diverso dal proprietario del combustibile e dall’utente del calore è necessario un accordo per regolare l’approvvigionamento. Ad ogni modo, possono essere necessarie strutture specifiche per la movimentazione del legname, la cippatura, l’immagazzinamento e il trasporto. • Contratto di fornitura del combustibile, regola la fornitura della biomassa legnosa dalle imprese locali alla centrale di riscaldamento e definisce tutti gli aspetti qualitativi e quantitativi, nonché di ubicazione, tempistica e prezzo delle consegne. Questo fornisce una maggior flessibilità nei prezzi ma richiede una grande attenzione ai dettagli del contratto per assicurare una buona affidabilità e qualità della fornitura. I fornitori generalmente consegnano la biomassa già cippata con una pezzatura e un contenuto di umidità definiti e possono essere pagati in base al peso, al volume o al contenuto energetico del materiale consegnato. Tra i fornitori si includono i proprietari locali e le ditte boschive, le segherie e le cooperative di fornitura di combustibile. • Contratto di fornitura del calore, regola le condizioni di vendita dell’energia dal proprietario del- 53 Alcune operazioni possono essere effettuate da contoterzisti specializzati Some operations can be perforemd by specialised contractors but requires careful attention to contract details to ensure reliability and quality of supply. Suppliers generally deliver the fuel ready chipped to a specified size and moisture content and may be paid by load or energy content. Suppliers include local forestry owners and contractors, sawmill and fuel supply co-operatives. • Heat Supply contract, regulating the conditions of heat sales from the plant owner to the heat user. In turn the plant owner will establish appropriate fuel supply contracts with the companies that will deliver the fuel. Plant owner and fuel supplier may l’impianto all’utente finale. A sua volta, il gestore dell’impianto fisserà degli appropriati contratti di fornitura con le compagnie che consegnano il combustibile. Il gestore dell’impianto di conversione e il fornitore di combustibile possono associarsi o coincidere, come succede quando un grande fornitore di combustibile decide di costruire una caldaia e vendere il calore piuttosto che la biomassa, trattenendo tutto il valore aggiunto realizzato con la conversione energetica. In questo caso la filiera di approvvigionamento è semplificata dalla creazione di un’impresa di servizio energetico. Le condizioni di approvvigionamento del combustibile legnoso dipendono da molti fattori, come le strutture disponibili, il prezzo che l’acquirente del calore è disposto a pagare e il costo rappresentato dall’investimento per costruire nuove strutture o ristrutturare quelle preesistenti. Gli elevati investimenti ancora necessari per far partire una filiera di approvvigionamento e l’assenza di una struttura di mercato sono le principali barriere per la diffusione dell’uso della bioenergia nelle regioni GAL coinvolte dal Progetto Transnazionale. 2. Opportunità Lo sviluppo di un mercato locale della biomassa offre molte opportunità sia per i produttori che per gli utenti dell’energia. Questo potenziale può essere sfruttato soltanto dopo aver acquisito la necessaria esperienza ed aver rimosso le barriere tecniche. 2.1 Opportunità per il produttore di combustibile La produzione di bioenergia può ravvivare un’economia rurale stagnante in vari modi: a) incrementando il valore dei sottoprodotti forestali e agricoli; b) favorendo una cooperazione più intensa tra tutti i protagonisti della gestione del territorio; c) consentendo un più rapido recupero degli investimenti per i macchinari di trasformazione e per le strutture. Valore aggiunto La trasformazione di sottoprodotti e scarti forestali in combustibile legnoso consente di incrementare il valore economico di una materia prima di scarsa qualità che altrimenti rimarrebbe inutilizzata in bosco, creando spesso problemi di smaltimento dei 54 also associate or coincide, as it happens when a large fuel supplier decides to build the plant and sell heat rather than fuel, thus retaining all the added value accrued by energy conversion. In this case the procurement system is short cut by establishing a Energy Service Company. The procurement conditions of wood fuels depend on a number of factors, such as the facilities available, the price that the customer is willing to pay for the heat delivered and the cost that must be invested in building new facilities or restoring the old ones. The high investment still required by setting up a fully functional procurement chain and the absence of a structure market are the main barriers to the increased use of wood fuels in the LAG Regions involved in the Transnational project. 2.Opportunities The development of a local energy wood market offers a number of opportunities to both fuel producers and energy users, whose potential can be exploited only after acquiring the necessary know-how and removing technical and non-technical barriers 2.1 Opportunities for the fuel producer The production of energy wood may revive a stagnating rural economy by: a) increasing the value of forestry and agricultural co-products, b) favouring a more intense cooperation among all parties involved in land management activities and c) allowing a faster payback of the investments made in processing equipment and facilities. Added value The conversion of forest co-products and wastes into wood fuel allows increasing the economic value of a low quality raw mate- residui. Tra tutte le risorse locali di combustibile legnoso, la selvicoltura è probabilmente la più ricca: le informazioni ottenute dai GAL partner confermano che le foreste locali sono grandi riserve di materia prima che potrebbe essere convertita in combustibile di qualità. La trasformazione di questo materiale in combustibile implica una serie di passaggi, che generalmente includono: • Raccolta e accumulo dei residui forestali in cataste di appropriata dimensione, forma e struttura; • Essiccazione del materiale prima della cippatura; • Cippatura del residuo all’imposto o ad un imposto intermedio, in modo da ridurre il costo di trasporto; • Consegna alla centrale. Comunque, la capacità tecnica di convertire queste materie prime in combustibili di qualità non è sufficiente per condurre un’attività proficua, che richiede anche un’oculata gestione del lato commerciale. I risultati del Progetto Transnazionale indicano che le centrali di teleriscaldamento di grande dimensione attualmente ottengono la maggior parte del combustibile dall’industria (50%) e dai commercianti (40%). I proprietari forestali e le imprese di utilizzazioni boschive giocano ancora un ruolo minore, perché generalmente sono incapaci di aggregare la loro offerta in lotti abbastanza grandi da incontrare la domanda. Le piccole centrali favoriscono invece il coinvolgimento di potenziali di offerta cippato minori e tutti gli attuali 7 impianti in Toscana si approvvigionano direttamente da aziende forestali private e pubbliche. Su fabbisogni medi di circa 600 m3/anno i dati che emergono dagli impianti toscani mostrano un costo di fornitura del cippato oscillante da 45 a 65 e/t. Per le centrali di dimensioni maggiori, il quantitativo medio di cippato trattato in un singolo contratto raggiunge approssimativamente i 10.000 m3 di cippato, che può essere considerato, in questi casi, il quantitativo minimo da raggiungersi per poter entrare nel mercato su un piano negoziale paritario. Sempre nel caso di centrali di dimensioni maggiori, partite più piccole non sono competitive con quelle offerte dai fornitori commerciali e industriali. Pochi singoli proprietari possono offrire così tanto materiale, specialmente considerando che si tratta soltanto di scarto o del sottoprodotto della 55 rial that would have been left unused in the forest, often creating a waste disposal problem. Among all the local sources of fuel wood, forestry is probably the richest: information obtained from the partner LAGs confirms that local forests store large volumes of raw material that could be turned into quality fuel. The processing of such material into fuel involves a number of steps, which generally include: • Gathering and collection of the forest residue in piles of appropriate size, shape and layout • Chipping of the residue at the landing or at a transfer station located nearby, in order to reduce transportation costs • Drying of the material before chipping and delivery to the plant. However, the technical ability to turn these raw materials into quality fuel is not enough to run a successful business, which also requires the capacity of managing the commercial side of the operation. The results of the Transnational project indicate that high sized heating plants get most of their fuel supply from industry (50%) and trade (40 %). Forest owners, logging firms and their respective associations still play a minor role, because generally unable to aggregate their offer in sizable lots. Small sized heating plants promote the participation of small offers for chip, for example all the 7 Tuscanian heating plants gets his fuel only from local forest companies, private and public ones. For around 600 m3 par year Tuscanian plants have paid a cost for around 45/60 e/ton, for big plants the average amount of chips dealt within a single contract by district heating plants reaches approximately 10.000 m3 loose volume, which can be assumed as the critical mass that must be achieved for entering the loro attività principale. Da qui l’interesse per i potenziali fornitori ad associarsi, e per le associazioni già esistenti ad ampliare il numero di soci e le dimensioni dell’associazione. Cooperazione Di seguito si elencano le ragioni più importanti che favoriscono l’associazionismo in questo settore: • L’opportunità di ottenere sussidi pubblici e la capacità di supportare i membri nelle questioni burocratiche; • Il basso costo dell’iscrizione, dato che normalmente le associazioni richiedono soltanto i fondi necessari per coprire i costi amministrativi e l’acquisto/ mantenimento dell’attrezzatura tecnica di base, così che la quota di iscrizione si aggira generalmente attorno ai 200 e/anno; • L’offerta ai membri di servizi di formazione e consulenza, specialmente ai lavoratori forestali in proprio; • I servizi addizionali a prezzi ridotti a cui possono accedere i membri, come assicurazioni, servizi contabili, pianificazione, consulenza, identificazione di produzioni di qualità da valorizzare ulteriormente, etc.; • La creazione di nuove opportunità lavorative per i professionisti; • La maggiore consapevolezza da parte dei proprietari forestali del potenziale produttivo del loro “capitale boschivo”; • L’aumento del peso politico e della capacità negoziale del settore forestale. D’altro canto le associazioni si devono confrontare con i seguenti problemi: • Lo scarso interesse da parte dei piccoli proprietari boschivi, che rappresentano la maggioranza in molte regioni, e quindi una certa difficoltà a coordinare una superficie forestale sufficientemente grande; • L’età età avanzata dei membri, che raramente scende sotto i 30 anni (figura 2); • La burocrazia lenta e farraginosa; • La frequente opposizione di quei proprietari forestali che non sono membri delle associazioni: questi possono negare i diritti di accesso agli altri proprietari nella costruzione di strade forestali o altre infrastrutture. Sin’ora, per i proprietari forestali, i vantaggi dell’associazione prevalgono sugli svantaggi. Per di più, i 56 market as a full partner. In this case smaller lots are not competitive with those offered by industrial and commercial suppliers. Not many individual owners can offer so much material, especially considering that this is only a waste co-product from their main activity. Hence the interest for potential suppliers to form large associations, and for small associations to further associate into larger joint-ventures. Lo stoccaggio in centrale è generalmente più costoso/Storage at the plant is generally more expensive Cooperation Important reasons that speak for association in this sector are the following: ■ ���������������������■ ���������������■ ������������� ��� ��� ��� �� �� �� �� � ���������������� ������������� �������������� ���������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������� ������������������ ���������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������� ���������������� piccoli proprietari dovranno associarsi se vorranno competere in un mercato del combustibile legnoso con crescenti caratteristiche industriali. Inoltre il coordinamento e la concentrazione delle operazioni possono aumentare l’efficienza del lavoro forestale e rendere la produzione di biomassa più competitiva sul mercato industriale: quest’ag- Le centrali richiedono consegne abbondanti e regolari Plants require a guarantee for regular deliveries 57 • Reaching public subsidies and supporting members in bureaucratic questions • Low cost of membership, as most associations only take the money needed for covering the administration costs and the acquisition/maintenance of basic technical equipment, so that membership is often in the range of 200 e/year • Training and counselling services provided to members, especially self-employed forest workers • Additional services that can be acquired by members at reduced prices: e. g. insurance, accounting services, planning, counselling, identification of biological data etc • Creation of new job opportunities for professionals • Increased awareness of private forest owners about the productive potentials of their capital “forest” • Increased political power and lobbying capacity of the forestry sector On the other hand, associations are confronted with the following problems: • Lack of interest from small forest owners who represent the majority in many regions, and hence the difficulty in establishing control over large enough forest areas • Ageing membership, which seldom includes people younger than 30 years (figure 2) • Cumbersome bureaucracy • Frequent opposition of those forest owners that are not members of the association: these may deny access rights to the other owners when building forest roads or other collective facilities So far the advantages for private forest owners seeking membership in an association are prevalent. Furthermore, small forest owners will need to associate if they want to compete in a wood fuel market with increasingly industrial characters. gregazione delle operazioni può essere gestita direttamente dalle associazioni di proprietari o condotta nell’ambito di progetti specifici. Coordinamento e concentrazione Il coordinamento e concentrazione delle operazioni è particolarmente necessario nel settore forestale, il cui sviluppo è ostacolato dalla frammentazione della proprietà. Le strategie di coordinamento possono essere attuate in molti modi. Per esempio integrando le diverse fasi delle utilizzazioni boschive (esbosco, immagazzinamento, trasformazione e consegna) si limita la doppia movimentazione portando a un’efficiente recupero dei sottoprodotti delle utilizzazioni e degli interventi di diradamento. Un’azione altrettanto efficace consiste nell’accumulare i carichi in luoghi appropriatamente ubicati entro il raggio di raccolta dell’utente. Queste strategie aiutano a sviluppare un’efficiente filiera logistica nelle utilizzazioni forestali. Simili azioni possono essere intraprese a valle, nel mercato della biomassa, in cui aggregando l’offerta si può ridurre il costo per l’utente, incrementando al contempo gli utili per il fornitore. 2.2 Opportunità per l’utente del combustibile Una migliore organizzazione della produzione di combustibile legnoso può convenire all’utente finale, dato che questa può basarsi soltanto sulla chiara conoscenza dei parametri chiave che determinano la qualità del combustibile, fino a portare ad una standardizzazione. Al contempo favorisce lo sviluppo di una logistica efficiente, di una stretta cooperazione e interazione tra le parti e di un buon grado di garanzia e sostenibilità nella fornitura di materia prima. A sua volta, un sistema equilibrato può avere impatti ambientali e sociali positivi. Parametri chiave e standardizzazione I parametri chiave che determinano la qualità dei combustibili legnosi sono il tipo di materia prima, la pezzatura del cippato e il contenuto di umidità. • Materia prima: Il cippato prodotto a partire da tondame stagionato è generalmente il migliore. Anche quello prodotto da ramaglie e cimali può essere adeguato, anche se la forte percentuale di corteccia determina una maggior formazione di ceneri. I residui di segheria 58 Coordination and concentration may also increase the efficiency of forest work and make fuel wood production more competitive on the industrial market: such operational clustering can be managed directly by the owners associations or conducted within the scope of specific projects. Coordination and concentration The coordination and concentration of tasks are especially necessary in the forest sector, whose development is hindered by ownership fragmentation. Coordination strategies can be implemented in a number of ways. For instance, integrating the different stages of wood harvesting (extraction, storage, processing and delivery) minimizes double handling and leads to the cost-effective recovery of logging and thinning co-products. A similarly effective action consists in accumulating the loads on appropriately located sites within a practical collection radius from the user. Such strategy helps developing an efficient logistic chain on the forest side. Similar actions can be taken downstream on the wood fuel market, where aggregating the offer may reduce the cost sustained by the user, while increasing the revenue for the supplier. 2.2 Opportunities for the fuel user A better organization of wood fuel production may benefit the final user, as it can only be based on a clear awareness of key parameters affecting fuel quality, eventually leading to standardisation. Similarly, it favours the development of costeffective logistics, of strict cooperation and communication among business partners and of a good degree of guarantee and sustainability in the supply of raw material. In turn, such a balanced system can have positive social and environmental impacts. come sciaveri e refili consentono di produrre cippato di buona qualità. In termini generali è opportuno puntare su materie prime vergini, che limitano il rischio di contaminazione e favoriscono lo sviluppo di un mercato locale per i sottoprodotti delle attività di gestione del territorio. • Pezzatura del cippato: L’omogeneità della pezzatura del cippato è fondamentale per un buon funzionamento delle caldaie, specialmente per quelle di piccole dimensioni. Materiale di dimensioni variabili può portare a intasamenti nel sistema di alimentazione, che rappresenta la causa più comune di interruzione dell’attività dei piccoli impianti. Questi richiedono generalmente cippato con dimensioni non superiori ai 50 mm, e con una percentuale di particelle sottomisura (più piccole di 2 mm) al di sotto del 5%. La pezzatura ideale sta tra gli 8 e i 30 mm. Le scaglie allungate sono particolarmente problematiche, queste vengono prodotte da molte cippatrici quando lavorano l’ultimo mozzicone di tronco, che sfugge alla presa dei rulli di alimentazione e tende a girarsi davanti alle lame, così da non poter essere sminuzzato correttamente: da qui l’interesse a cippare tronchi piuttosto lunghi, per ridurre l’incidenza dei mozziconi rispetto alla massa complessiva. • Contenuto di umidità: Il contenuto di umidità di un combustibile ha un considerevole effetto sul suo potere calorifico: quanto più è alto il contenuto idrico, tanta più energia viene consumata per far evaporare l’acqua durante la combustione. Questo influenza anche la capacità della caldaia di raggiungere il pieno carico, influenzando sia l’efficienza della combustione che le emissioni gassose. Ogni contratto di fornitura del combustibile dovrebbe specificare il contenuto di umidità del materiale consegnato. Diverse caldaie hanno limiti diversi nell’umidità massima tollerabile nel combustibile, che dipende principalmente dal tipo di griglia utilizzata. Le caldaie più grandi, con griglia mobile, possono accettare combustibile umido, spesso con un contenuto idrico fino al 6065%. All’opposto, le caldaie al di sotto dei 100 kW, dotate di griglia fissa, lavorano meglio con combustibile molto asciutto, con tenore idrico compreso tra il 20 e il 30%. Il legname appena abbattuto ha 59 Key parameters and standardisation Key parameters affecting the quality of wood fuels are the type of raw material, the particle size distribution and the moisture content. • Raw material Chips obtained from air dried roundwood are considered as ideal. Those produced from tops and branches are also suitable, although their higher bark content often results in increased ash formation. Sawmill residue such as slabs and off-cuts also generate good quality chips. In general, one should target primary sources, which decreases the risk of I piccoli proprietari devono associarsi per razionalizzare e garantire il servizio Small owners must associate in order to guarantee a good service Un segheria equipaggiata di cippatore rappresenta un’esempio di integrazione verticale/A sawmill equipped with a chipper offers a good example of vertical integration 60 contamination and favours the development of local markets for the co-products of land management activities. • Particle size distribution The consistency of chip size is especially critical for the reliable operation of small boilers. Uneven particle size may cause blockages in the feeding conveyors, which are the most common cause of system shut down on many small plant. These generally require chips not larger than 50 mm, with a percentage of fines (particles smaller than 2 mm) below 5 % In fact, the optimum size is generally between 8 and 30 mm. Long slivers can be especially problematic: many chippers produce these particles as the log end passes through the blades, hence the interest in chipping long logs for reducing the incidence of log ends. • Moisture content: The moisture content of the fuel has a considerable effect on its net heating value: the higher the water content, the more energy is consumed to boil it off the wood during combustion. This also affects the ability of a boiler to reach full load, impacting both its conversion efficiency and its emission levels. Any fuel supply contract should make specific reference to the maximum moisture content of delivered fuel. Different boilers have different limits in the acceptable moisture content, which largely depend on the type of burner grate adopted in their design. Larger boilers with moving grates can accept wet fuel, often with a moisture content of 60-65 %. At the small end of the market, boilers below the 100 kW output mark mount fixed grates and perform best with very dry fuel, with a moisture content between 20% and 30%. Freshly felled timber has a moisture content between 40% and 60 % and can be burned on moving grates only. When sup- un contenuto di umidità che varia tra il 40 e il 60%, e può essere bruciato soltanto con griglie mobili. Quando si approvvigionano piccoli impianti è necessario stagionare il legname prima di cipparlo. Questa pratica è più efficace rispetto all’essiccazione del cippato fresco e può semplicemente consistere nell’accatastare i tronchi e coprire la catasta con un telo impermeabile per alcuni mesi. • Classificazione e standardizzazione: Il combustibile legnoso cippato può essere suddiviso in diverse classi a seconda del contenuto di umidità e della pezzatura. L’attribuzione alle classi con un metodo standardizzato facilita la definizione di parametri universalmente compresi. Tali parametri dipenderanno dalla tecnologia della caldaia, anche se i sistemi più grandi sono generalmente più tolleranti nei confronti di parametri variabili. È stato proposto uno standard pratico, basato su tre categorie definite dalle classi di pezzatura accettabili nella partita: • Cippato di Qualità Superiore: (2 – 25 mm) cippato di legno selezionato molto attentamente; totale assenza di pezzi sovramisura; per la sua produzione sono necessarie attrezzature di cippatura e vagliatura specializzate; • Cippato di Buona Qualità: (2 – 50 mm) la categoria più utilizzata a livello commerciale, adatta per la maggior parte delle caldaie di dimensioni mediopiccole. Questa categoria può essere prodotta con cippatrici selezionate e/o con una semplice vagliatura; • Cippato di Classe Grossolana: (2 – 100 mm) diffuso nel settore dell’autoapprovvigionamento e in alcuni settori commerciali. La maggior parte degli impianti lavora in maniera accettabile con questa categoria, seppur con degli occasionali intoppi. Il minor prezzo del combustibile compenserà il costo degli interventi necessari per la rimessa in marcia. La Commissione Europea ha recentemente definito gli Standard Qualitativi per il Cippato di Legno, risultato del lavoro del CEN/Comitato Tecnico “Biocombustibili Solidi”. Questi standard sono stati raggruppati sotto il codice collettivo CEN 335 – X, dove la X sta per lo specifico standard considerato. Questi definiscono la qualità di un lotto di cippato in base a vari parametri, che includono la pezzatura 61 plying small boilers, it is necessary to air-dry the timber before chipping. This is more efficient than drying wet chip, and at its simplest involves stacking roundwood and covering the top of the stack with a tarpaulin or a plastic sheet for a few months. • Classification and Standardisation: Woodchip fuel can be attributed to the different grades according to moisture content and size distribution. Attribution to different grades through standard testing methods facilitates the definition of universally understood fuel specifications. Such specification will depend on boiler technology, although larger systems are generally more tolerant of variable specifications. A proposed practical standard is based on three grades defined by the range of chip sizes accepted in the lot: • Super Grade Wood Chip: (2 - 25 mm) very tightly defined wood chip; total absence of larger material; specialised chipping and screening facilities will be required for its production. • Fine Grade Wood Chip: (2 - 50 mm) most widely used retail chip grade, suitable for the majority of small-medium scale equipment. This grade is achievable with selected chippers and/or basic screening. • Coarse Grade Wood Chip: (2 - 100 mm) popular in the self-supply sector and some retail sectors. Most automatic plant will operate acceptably on this grade; however occasional blockages can be expected. The lower price of this fuel will compensate for the extra intervention required. Official European wood chip standards have recently been issued by the European Commission, resulting from the work of the CEN/ Technical Committee “Solid Biofuels”. The standards have been grouped under the collective code CEN 335 – X, with the X standing for the specific standard considered. These (codice P) e il contenuto di umidità (codice M). Un dato lotto di cippato è dunque caratterizzato da una sequenza di lettere e numeri, che indicano chiaramente le sue origini, la pezzatura, il contenuto di umidità e di ceneri, tutti misurati secondo i metodi descritti nello standard stesso. Logistica Questa sezione tratta l’efficiente organizzazione del trasporto e immagazzinamento del combustibile. • Trasporto del combustibile: un trasporto redditizio dipende dalla distanza da coprire, dal veicolo disponibile, della viabilità e dall’organizzazione. In generale, il combustibile legnoso viene trasportato per brevi distanze, raramente oltre i 50 km. Distanze superiori tendono ad annullare i ridotti margini di guadagno, a meno che il trasporto non sia parte di un’operazione di smaltimento di residui e la materia prima sia ottenuta a un prezzo molto basso. L’importazione di combustibile legnoso è redditizia soltanto se venditore e compratore sono vicini al confine nazionale, oppure se il trasporto è realizzato su nave o treno. • È anche consigliabile evitare quanto possibile le “rotture di carico” – cioè i trasferimenti del carico da un mezzo a un altro. Questa è necessaria quando il trasporto copre un percorso molto eterogeneo, che non conviene effettuare per intero con uno stesso tipo di veicolo. È il caso, ad esempio, di un breve percorso su una stretta strada forestale, seguito da un tragitto più lungo sulla viabilità pubblica a rapida percorrenza. In questo caso il carico sarà trasportato sulla strada forestale con un mezzo relativamente agile e leggero, trasferendo poi il carico su un autotreno. Qua il sistema dei container scarrabili può aiutare a razionalizzare l’operazione, ma quando possibile, la viabilità forestale andrebbe migliorata per permettere di transitare direttamente con autocarri. • Si possono ottenere notevoli margini di risparmio se diviene possibile sfruttare i trasporti di ritorno, ovvero se la biomassa viene caricata su mezzi che altrimenti viaggerebbero vuoti dopo aver consegnato il loro carico nell’area circostante a quella in cui si trova la biomassa. Ovviamente questo richiede l’esistenza di un traffico commerciale preesisten- 62 standards define the quality of a chip lot according to several parameters, which include particle size (P code) and moisture content (M code). A given chip lot is then defined by a sequence of letters and numbers, which clearly define its origin, particle size range, moisture content and ash content, all measured according to the methods described in the standard itself. Logistics This section deals with the efficient organization of fuel transport and storage. • Fuel Transport: Cost-effective transport depends on the distance to be covered, the available vehicle, the road standards and the timing of the transport itself. In general, wood fuel is transported on short distances, seldom exceeding 50 km. Longer transportation distances tend to eat up all the small profit margin, unless fuel delivery is part of a waste disposal operation and the raw material is obtained at a very low price. The import of wood fuel is only effective if seller and buyer are near the National border, or if transport is done by railway or by boat. • It is also adviceable to limit load transfers as much as possible. Load transfers are unavoidable when the road standard changes significantly along the path. In forestry, the most common instance is that of a few kilometers over a narrow forest road, followed by a much longer stretch over well maintained public roads. In this case, the load can be transported on the forest road with a small and agile vehicle, and then transferred to a larger truck and trailer combination. Here, the container system can help rationalizing the operation, but whenever possible, the forest road network should be upgraded to support truck traffic. • Significant savings can be obtained if one te tra l’area in cui viene raccolta la biomassa e quella in cui si trova la centrale di conversione. In questo caso, sfruttare i viaggi di ritorno porta a una sostanziale riduzione del costo di trasporto e consente di estendere il raggio di approvvigionamento oltre i limiti massimi che si hanno quando i mezzi devono tornare vuoti. • La consegna a richiesta è un’altra opzione importante, che apre la discussione sull’immagazzinamento del combustibile. Al momento il combustibile viene acquistato dalla centrale in anticipo e immagazzinato nel piazzale della stessa, oppure viene acquistato da un fornitore che garantisca una pronta consegna e che immagazzina a sua volta il combustibile in strutture proprie. Con un po’ di pianificazione, i proprietari forestali potrebbero incaricarsi dell’immagazzinamento del combustibile legnoso e offrire un servizio di consegna a richiesta in cambio di un incremento del prezzo della biomassa. • Il bisogno di immagazzinare il combustibile dipende dalle dimensioni della centrale (settore domestico con riscaldamento di una singola casa o centrali a cogenerazione) e la disponibilità del combustibile. Le strutture di immagazzinamento cambiano di conseguenza, andando da piccoli bidoni e silos, che sono normalmente riempiti con un caricatore frontale, fino 63 La collaborazione tra proprietari ed Istituti di ricerca è un esempio di integrazione trasversale The cooperation between forest owneers and research Institutes offers an example of lateral cooperation ai magazzini interrati, ai container esterni e alle grandi sale di stoccaggio con accesso diretto per gli autocarri, e dotate di pavimento a griglia mobile o di pinza sospesa. Cooperazione La proprietà forestale nel territorio dei GAL membri è piccola e frammentata, così che la cooperazione diviene fondamentale per potersi inserire nel mercato dei combustibili legnosi. La cooperazione si può sviluppare orizzontalmente, verticalmente o trasversalmente: • La cooperazione orizzontale si sviluppa tra partner che operano allo stesso livello dello stesso settore: in questo caso connette i proprietari forestali e può risultare nella costituzione di associazioni di proprietari forestali. Unendo le loro forze, i proprietari forestali possono intraprendere nuove attività, normalmente al di là della loro portata come singoli, possono aggregare la loro offerta e contrattare prezzi migliori e inoltre possono accedere più efficacemente alle fonti di finanziamento pubblico; • La cooperazione verticale si sviluppa tra partner 64 can exploit round-trip transports, i.e. if the biomass is loaded on trucks that would otherwise return empty after unloading their cargo in the area. Of course, this implies that there is commercial traffic between the area where the biomass is being harvested and that where the plant is located. If so, resorting to round-trip transports carries significant savings on transport cost and allows extending the supply radius beyond the distance limits permitted when the trucks have to return empty. • Just-in-time delivery is another important subject, which also opens the discussion about fuel storage. At present, the fuel is either acquired by the plant beforehand and stored in the plant log yard, or it is bought from a contractor who assures prompt delivery and in turn stores the fuel in his/her own log yard. With some planning, forest owners might take over the storage of wood fuels, and offer to the plant a just-in-time Il coinvolgimento della comunità locale è un altro fattore di successo Involving local communities is another success factor �� �� ������������������ che operano su piani diversi dello stesso settore e nel nostro caso può connettere i proprietari forestali con le imprese di utilizzazione, con i commercianti, con le industrie del legno ed eventualmente anche con i gestori delle caldaie a biomassa. In molte parti d’Europa le segherie di piccole dimensioni a gestione familiare vanno incontro agli stessi problemi strutturali dei proprietari forestali e potrebbero accogliere favorevolmente l’idea di una cooperazione verticale con la componente boschiva della filiera (figura 3). Le centrali di riscaldamento a biomassa potrebbero essere a loro volta favorevoli alla cooperazione verticale, che le aiuterebbe ad assicurarsi una fonte sostenibile di combustibile. • La cooperazione trasversale si sviluppa tra partner che operano su piani diversi di settori diversi, e può connettere tutti i singoli e le organizzazioni che si adoperano per lo stesso fine, spesso per diverse ragioni. In questo caso può connettere ogni partner della filiera di approvvigionamento della biomassa con partner del mondo della politica, con agenzie energetiche, con le industrie manifatturiere e con gli specialisti della ricerca e della formazione. �� �� �� �� �� �� ��������� ���������� ���������� ��������� ����������� ���������� ����� ������ ������� ������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������� Comunicazione La cooperazione porta alla comunicazione e all’efficace gestione del flusso di informazioni tra le varie parti. A seconda dell’obiettivo che si vuole raggiungere, la comunicazione viene realizzata attraverso azioni pilota, progetti energetici locali e pubblicità commerciali: • Le azioni pilota e i progetti energetici locali aiutano a definire il potenziale e le condizioni per lo sviluppo di un efficiente settore bioenergetico in una determinata area. Con questo fine vengono raccolte informazioni sulla disponibilità di materia prima, sulla domanda di 65 delivery service for an extra fee. • The need for fuel storage depends on the size of the plant (domestic sector with single house heating or large CHP) and the availability of fuel. Storage facilities vary accordingly, ranging from small bins and silos that are typically filled with a front loader, to underground bunkers, aboveground containers and large drive-in bunkers with walking floor or overhead grab. Cooperation Forest ownership in the territory of the member LAGs is small and fragmented, so that cooperation is crucial to successfully reach- ing the wood fuel markets. Cooperation can develop horizontally, vertically or laterally. • Horizontal cooperation develops among partners operating on the same plane in the same sector: here it connects forest owners and can eventually lead to the establishment of forest owners associations. By uniting their forces, forest owners can endeavour new activities normally beyond their individual capacities, they can aggregate their offer and bargain better prices, and finally can achieve better access to public sources of funding • Vertical cooperation develops among partners operating on different planes in the same sector, and it our case may connect forest owners with trade companies, wood industries and heating plants. In many parts of Europe, small-size family-owned sawmills are facing the same structural problems faced by forest owners and may welcome vertical cooperation with the forest side of the business (figure 3). Wood fuelled heating plants may also regard vertical cooperation with interest, as it may help securing a sustainable source of fuel. • Lateral cooperation develops among partners operating on different planes in different sectors, and may connect all people and organizations striving towards the same goal, gli imprenditori locali a divenire dei precursori nel settore. • Le pubblicità commerciali sono un altro aspetto della comunicazione da non dimenticare. Il loro fine è quello di suscitare l’interesse nei potenziali utenti di bioenergia. Stand di comunicazione ad EIMA 2006/Dissemination stand at EIMA 2006 energia rinnovabile e in generale sulle condizioni fisiche ed economiche delle infrastrutture necessarie per costruire una efficiente filiera di approvvigionamento. I progetti dimostrativi tendono a sviluppare esempi concreti di filiere bosco-energia che possano ispirare Garanzia e Sostenibilità Per poter essere competitivi sul mercato del combustibile, i proprietari forestali devono essere capaci di garantire una fornitura regolare e sostenibile di combustibile legnoso. Infatti questo potrebbe costituire un grande punto a favore in un mercato energetico globale caratterizzato da un’elevata mobilità. Gli acquirenti dell’energia hanno bisogno di: • Una fornitura di combustibile effettuata su basi sostenibili • Una garanzia di fornitura minima Queste esigenze potrebbero essere soddisfatte costi- 66 often for different reasons. In this case it may connect any partner of the energy wood supply chain with partners from the world of politics, energy agencies, manufacturing industry or research and training. Communication Cooperation leads to communication and to the effective management of the information flow among interest parties. Depending on the target, communication is achieved through pilot actions, local energy projects and commercial advertising: • Pilot actions and local energy projects help defining the potential and the conditions for the development of an efficient bio-energy sector in a given site. To this purpose, data are collected about the availability of raw materials, the demand for renewable energy and in general the state of the physical and economical infrastructures needed for building an efficient supply chain. Demonstration projects aim at developing concrete examples of functional forest-to-energy chains, which may inspire local entrepreneurs to follow in the lead. • Commercial advertising is another aspect of communication that should not be forgotten; La diffusione dei risultati e delle attività è una delle priorità dei progetti Leader+/Spreading results and information actions is one of main stuff for Leader+ Projects tuendo un mercato dei combustibili legnosi permanente e formale, che a sua volta potrebbe garantire i benefici sociali e ambientali descritti nella seguente sezione. Benefici sociali e ambientali L’impiego delle biomasse è favorito dal crescente interesse per le fonti energetiche rinnovabili e alternative, che dipende soprattutto dalla volontà di ridurre le emissioni di carbonio. La bioenergia può aiutare a raggiungere questi obiettivi e per questo è apprezzata dal pubblico generale e sostenuta dai politici. Apprezzato per il suo contributo agli obiettivi globali, un settore bioenergetico efficace può offrire una serie di benefici addizionali, di carattere prevalentemente locale. Questi sono: • La creazione di posti di lavoro lungo tutta la filiera della bioenergia: selvicoltura, industria e compagnie di servizi; • Il conseguente incremento nel reddito locale; • Il supporto alle imprese locali; • La maggior circolazione di valore aggiunto nell’economia locale; Il teleriscaldamento può costituire un opportunità di valorizzazione dei borghi rurali Teleheating could be a chance for rural borough • Le opportunità per la rivitalizzazione delle comunità rurali. 67 its goal is to arouse the interest of potential wood fuel users. Guarantee and Sustainability In order to be competitive on the fuel markets, forest owners must be able to guarantee a regular and sustainable supply of wood fuel: in fact this could prove a strong selling point on a highly volatile global energy market. Energy users need: • sustainable fuel supply • guaranteed minimum fuel supply These needs could be met by establishing a formal permanent market of wood fuels, which in turn may accrue the social and environmental benefits described in the following section. Social and environmental benefits The main opportunities lie with the rising interest for alternative, renewable energy sources on the one hand, and the will for reducing carbon emissions on the other hand. Wood energy can help achieving these goals, and for this reason is appreciated by the general public and supported by policy makers. Supported for its contribution to global endeavours, an active wood energy sector may accrue a number of additional benefits, which are local rather than global in character. These are: • job creation all along the forest-to-energy chain: forestry, industry and service companies • Consequent rise in local incomes • Support for local businesses • More business profit is kept circulating in the local economy • Opportunities for community regeneration 3 il cippato forestale forest chips I l termine cippatura deriva dal vocabolo inglese “chipping”, che significa “ridurre in scaglie”. Questa trasformazione consiste nel ridurre il materiale legnoso in frammenti di forma parallelepipeda. Ogni frammento ha una lunghezza compresa tra 2 e 5 cm, una larghezza massima di 2 cm ed uno spessore di pochi millimetri. L’operazione è effettuata con delle macchine chiamate “cippatrici”, che hanno diversi principi di funzionamento. La cippatura presenta 4 vantaggi e precisamente: • Aumenta la superficie esposta del legno così da accelerare le reazioni chimiche come la combustione. Il cippato brucia meglio del tronchetto di legno e questo spiega perché gli impianti a cippato sono più efficienti e rilasciano nell’aria minori emissioni rispetto alle stufe tradizionali. Inoltre, gli impianti a cippato possono facilmente utilizzare quelle specie legnose generalmente rifiutate dagli utenti tradizionali perchè producono troppa fuliggine e sporcano le canne fumarie. • Un altro vantaggio della cippatura consiste nel- C Un buon cippato forestale pronto alla vendita/Good forest chips ready for the sale hipping consists of reducing wood into fragments with a length ranging between 2 and 5 cm, a width of max. 2 cm and a thickness of a few millimeters. The process is performed by machines called “chippers”, which may use several working principles. Chipping achieves four main goals, and namely: • It increases the surface to volume ratio of the wood, in order to speed up chemical reactions, such as combustion. Chips are burned better than logs, which explains why chip boilers are more efficient and have lower emission rates than traditional stoves. That is also the reason why chip boilers can easily accept wood species normally rejected by traditional users, who blame them for producing too much soot in their simple log-fired stoves. • Another advantage of chipping is in the “fluidization” of wood assortments, since the reduction into regular fragments generates a 69 la sua capacità di “fluidificare” il legno, riducendolo da materiale grossolano e disforme in scaglie omogenee. In effetti, il legname può essere trasformato anche in tondelli o spacconi, seguendo altri procedimenti che però sono più lenti e onerosi della cippatura. Inoltre, un buon cippato è molto più fluido dello spaccone o del tondello, e quindi più idoneo per l’alimentazione automatica degli impianti di riscaldamento per uso civile. • La ridotta dimensione delle scaglie consente di recuperare una maggiore quantità di biomassa disponibile che non potrebbe essere trasformata in alcun assortimento convenzionale. Cimali e ramaglie sono costituiti da una percentuale estremamente bassa di legna da ardere, ma possono essere interamente cippati, consentendo così di recuperare un 15-30% in peso, a seconda del materiale di partenza. Cippare questo materiale, oltre ad aumentare la resa ad ettaro, risolve il problema dei residui di utilizzazione. • Infine, la cippatura consente di ridurre il volume apparente degli scarti forestali più ingombranti quali cimali, ramaglie e radici. Un carico di cippato ha una densità apparente di circa 320 kg/m3 mentre la densità dei residui forestali raramente supera i 150-170 kg/m3. In questo caso la cippatura è un’ottima soluzione per aumentare il carico utile dei mezzi (tabella 1). Ovviamente la cippatura ha anche degli svantaggi, che sono contrapposti ai vantaggi e ne rappresentano l’altra faccia della medaglia. • Il cippato fresco ha problemi di conservazione: l’ampia superficie specifica favorisce il proliferare di microrganismi che “divorano” la biomassa. Il risultato è una perdita di sostanza secca che, in media, si aggira intorno al 2-4% al mese. Questo processo sviluppa calore, che è il principale indizio del fenomeno impropriamente denominato “fermentazione”. • La fluidificazione del cippato è efficace solo se le scaglie prodotte sono relativamente omogenee: la presenza di scaglie con dimensioni diverse e irregolari favorisce la strutturazione del cippato e quindi ne blocca il flusso. Le strutture si formano in prossimità dello scarico di silos o altri contenitori e ne determinano l’intasamento. Il blocco meccanico dei convogliatori invece può essere causato da pezzi sovramisura che incastrano i dispositivi di alimentazione: questo è molto comune nei piccoli impianti in cui il cippato è convogliato da coclee dalla sezione molto ridotta. somewhat homogeneous materials. In fact, a combined sequence of delimbing, crosscutting, sorting and splitting also allows for a regularization of wood raw materials, but the process is time-consuming and expensive. Besides, chips flow much better than split wood and are best suited to automatic handling. • The small size of chips also allows recovering a larger proportion of the biomass available, which cannot be utilized in another form. Tops and branches contain very limited amounts of split wood, but can be entirely converted into chips: hence a mass gain of 15-30 % in weight, depending on the raw material. Chipping does not only increase the harvest through a better utilization of the available biomass, but it also solves the problem of residue management. • Finally, chipping allows compacting those feedstocks that are very bulky in their natural form, such as tops, slash and stumps. A chip load has a density of approximately 320 kg/m3, whereas the density of loose slash seldom exceeds 150-170 kg/m3. In this case, chipping is a good way to increase vehicle payload (table 1). Of course, chipping has its drawbacks, too. These are generally related to its advantages, and represent the other face of the coin. • Fresh chips do not store well: their high surface to volume ratio favors the development of micro-organisms, which literally “eat up” the chips. The result is a loss of dry matter, generally amounting to 2-4 % per month. This process develops heat, which is the main symptom of what is inaccurately called fermentation. • The fluidization of wood achieved through chipping is effective only if one can produce relatively uniform particles: large variations in particle size favor the internal structuring of the chip mass, which hampers its flow. Bridging then occurs, when temporary structures are formed 70 Località/Placename Provincia/Province Specie/Species m.c. % Assortimento/Tree Portion kg/m3 Legno cippato/Chipped wood San Zeno Montagna VR P. nigra 51,6 Tronchi/Logs 314 San Zeno Montagna VR P. nigra 48,1 Piante intere/Whole trees 299 Santa Viola VR P. nigra 49,2 Piante intere/Whole trees 359 Gemona UD P. silvestris 42,5 Tronchi/Logs 324 Seren del Grappa BL P. abies 58,1 Piante intere/Whole trees 354 Belluno BL P. abies 48,3 Sezioni/Tree sections 287 Andreis PN P. abies 51,5 Cimali/Tops 320 San Martino TN P. abies 54,1 Cimali/Tops 362 Cavalese TN P. abies 39,3 Cimali/Tops 286 Cavalese TN P. abies 35,3 Sezioni/Tree sections 272 Lagorai TN P. abies 47,0 Cimali/Tops 330 Andreis PN Latifoglie/Hardwoods 40,1 Piante intere/Whole trees 342 Taipana UD Latifoglie/Hardwoods 41,5 Cimali/Tops 356 Busche BL Ontano 50,1 Piante intere/Whole trees 358 Monzuno BO Castagno 41.6 Piante intere/Whole trees 326 Monzuno BO Castagno 39.5 Cimali/Tops 305 Materiale tal quale/Uncomminuted wood Cavalese TN P. abies 39,3 Cimali/Tops 165 Belluno BL P. abies 48,3 Sezioni/Tree sections 140 Sovramonte BL P. abies 54,9 Sezioni/Tree sections 211 Rigolato UD Misto/Mixed 50,9 Cimali/Tops 108 Seren del Grappa BL Misto/Mixed 51,4 Cimali/Tops 173 Busche BL Ontano/Alder 49,9 Piante intere/Whole trees 080 Monzuno BO Castagno 46.2 Pali/Poles 00- Tabella 1 - Densità apparente del cippato e del materiale tal quale misurato in alcuni territori dell’arco alpino (2003/2007) Table 1 - Bulk density of chipped and uncomminuted wood measured in various countries in the Alps (2003-2007) near the outlets from silos or other containers, blocking the chip exit. Mechanical blockage of conveyors can simply be caused by oversize particles, jamming the device: this is very common in small plants, where chips are moved with small-diameter augers. • Another disadvantage of chipping is the need for specialized machines, which are rather expensive and consume a lot of fuel. Although the energy balance is always extremely favorable (ratios in excess of 1:100), fuel may represent a major cost item. Depending on the case, chipping cost can range from 5 to over 20 e/fresh tonne. Hence the importance of acquiring the appropriate know-how about chip production, quality management and storage techniques. That is especially true when producing forest chips, who already are at a disadvantage against their main competitor, namely the chips produced from industrial wood residue. The latter is considered a waste, and is available at centralised plants (factories) near the main roads. Hence, the low production cost, as the process only involves chipping and transport to the plant. Besides, sawmill residue is generally drier than forest biomass, and it generally contains less fiber, because it is the by-product of log processing, after the leafy branches and tops have been removed. It is therefore essential to learn how to: • reduce the production cost of forest chips • improve the quality of forest chips 71 • Un ulteriore svantaggio della cippatura consiste nella necessità di usare un macchinario specializzato, generalmente costoso e con elevati consumi di combustibile. Sebbene il bilancio energetico sia estremamente favorevole (con rapporti superiori a 1:100), il combustibile può rappresentare una delle principali voci di costo. A seconda dei casi, il costo di cippatura va dai 5 agli oltre 20 e/tonnellata fresca. Da questo si capisce quanto sia importante acquisire tutte le conoscenze tecniche che consentono di ab- battere il costo di produzione del cippato, di migliorarne la qualità e di facilitarne lo stoccaggio. Ciò vale soprattutto nel caso del cippato forestale che parte in posizione svantaggiata rispetto al suo principale competitore, e cioè il cippato prodotto con i residui di segheria. Quest’ultimo infatti è considerato un rifiuto ed è disponibile in grandi quantità, concentrate in segherie vicine alle principali vie di comunicazione, da cui deriva un bassissimo costo di produzione, poiché il processo di trasformazione richiede solamente la cip- 72 La cippatura di legname troppo secco produce moltissima polvere/Chipping overly dry wood generates much dust patura e il trasporto all’impianto di teleriscaldamento. Inoltre, i residui di segheria hanno un tenore idrico inferiore al cippato forestale e contengono una maggiore quantità di fibra, poichè sono il sottoprodotto della lavorazione di tronchi già privati del cimale e dei rami. Per questo è necessario sapere come: • Ridurre il costo di produzione del cippato da bosco • Migliorare la qualità del cippato da bosco 1. La tecnica di cippatura La produzione di cippato a condizioni economiche richiede una conoscenza specifica dell’intero processo. Il successo dipende dalla scelta della macchina appropriata, da una razionale logistica di cantiere e da un’accurata scelta del materiale da cippare. La strategia più semplice è evitare la cippatura in bosco e portare tutta la biomassa ad una cippatrice stazionaria che, generalmente, è più produttiva di una cippatrice mobile. Comunque, questo è possibile solo se una cippatrice stazionaria è presente in una delle industrie locali del legno e se la distanza di trasporto è molto breve o se si sceglie di cippare le sezioni di pianta o i tronchi sramati, il cui trasporto può essere molto più produttivo. In tutti gli altri casi, è meglio ricorrere alla cippatrice mobile. 1.1 Scelta della cippatrice Le cippatrici mobili sono disponibili in diversi modelli: applicate al trattore, con motore autonomo, trainate o semoventi. Chi si muove in ambito industriale dovrebbe utilizzare solo macchine con motore autonomo, trainate o semoventi. L’allestimento trainato è il più economico: consiste nella cippatrice accoppiata ad un motore e montata su un rimorchio, con o senza gru incorporata. Il principale svantaggio della cippatrice trainata è la scarsa flessibilità operativa. Le cippatrici semoventi sono macchine estremamente indipendenti che riuniscono più macchine – cippatrice, motore, rimorchio e gru - in un’unica unità. Il loro costo è inferiore alla somma dei costi dei singoli mezzi acquistati separatamente, e così è anche lo spazio occupato dal cantiere, minore nel caso della cippatrice semovente. 73 1. Chipping technique Cost-effective chipping operations require specific knowledge of the work to be done. Success depends on appropriate machine choice, smart operation layout and accurate selection of the material to be chipped. The simplest strategy is to forget about inforest chipping and take all the biomass to a stationary chipper, which is generally much more effective than a mobile chipper. However, this is possible only if such a chipper is already available at one of the local wood industries and worthwhile if the transport distance is very short or if one decides to chip tree sections or delimbed logs, which can be transported more efficiently. In all other cases, one should resort to a mobile chipper. 1.1 Chipper selection Mobile chipper are available in several configurations: tractor-mounted, towed and self-propelled. Industrial operators should only acquire independently powered machines, either towed or self-propelled. The towed configuration is cheaper: it basically consists of a chipping unit coupled to a powerful engine and mounted on a wheeled chassis – with or without an integral loader. Poor mobility is the main disadvantage of towed chippers. Self-propelled chippers are thoroughly independent machines that integrate chipper, power unit, tow-tractor and loading unit in one single piece of equipment. Their prices are lower than the prices of all these separate units together – and so are their space requirements. The limit here is poor flexibility. A self-propelled chipper can be used for chipping only. The loader and the tow-tractor serving a Il punto debole è la scarsa flessibilità operativa: una cippatrice semovente può solamente cippare. La gru e il trattore utilizzati per la spostare la cippatrice trainata possono anche essere utilizzati in altri lavori, mentre la gru e il carro di un’unità integrata semovente possono solo lavorare con la cippatrice o stare fermi con essa: dunque l’utilizzazione annua è l’elemento chiave da considerare in questo frangente. Per quanto riguarda la motrice, una cippatrice semovente può essere montata su un veicolo fuoristrada o su un camion. Nelle zone montane in cui si devono coprire più imposti sparpagliati, la cippatrice montata su autocarro è la soluzione migliore. 1.2 Alimentazione della cippatrice Le cippatrici industriali vanno alimentate con la gru, che può essere montata direttamente sulla cippatrice o su una motrice separata. Entrambe le opzioni hanno i loro vantaggi. La gru incorporata è più economica ed occupa meno spazio. D’altra parte la gru autonoma può piazzarsi nella posizione migliore tra la cippatrice e il materiale da rac- cogliere. Negli imposti in bosco, in cui lo spazio è sempre limitato, la gru incorporata è generalmente la scelta migliore. La gru dovrebbe prelevare carichi relativamente piccoli e mantenere un ritmo di lavoro regolare: questo eviterebbe forti sbalzi di carico, come ad esempio avviene quando prima si soffoca la cippatrice inserendovi una quantità eccessiva di materiale, e poi la si lascia girare a vuoto mentre la gru cerca di assemblare un altro carico troppo abbondante. Se possibile, i calci di un carico dovrebbero sovrapporsi alle punte del carico precedente per circa un terzo o la metà della lunghezza totale. In questo modo, il legno solido del calcio entra insieme ai cimali flessibili e ricchi di foglie, e così la cippatrice lavora sempre con un carico regolare. È fondamentale che il gruista eviti di raccogliere terra o materiale non legnoso. I carichi sporchi dovrebbero essere scossi prima di essere introdotti nella cippatrice così da scaricare la maggior quantità possibile di terra. Se il materiale è eccessivamente sporco è meglio non cipparlo. Il rischio di 74 towed chipper can be detached for other duties, but here they either work with the chipper or stay idle with it. Annual utilization is the key element to consider. Concerning the prime mover, a self-propelled chipper can be based on an all-terrain vehicle or a truck. In the mountains, where one has to cover small scattered landings, a truck-mounted chipper is the best choice. Cantiere di cippatura in Veneto A chipping operation in Veneto 1.2 Chipper feeding Cost-effective full-time industrial chipping requires mechanical feeding. One may use an integral or a separate loader. Both options have their advantages. The integral loader is cheaper and takes less space. On the other hand, a separate, self-propelled loader can always be placed in the best position relative to both the chipper and the loads to be fed. In mountain landings, space can be limited, so the integral loader is generally a better choice. The loader should pick relatively small bunches and keep a regular pace: this avoids “hiccups” - i.e. the chipper being choked at one moment, and at another waiting idle as the loader assembles another big gulp. contaminazione è estremamente elevato quando i residui sono stati accatastati con una ruspa o se la neve sgomberata dalla strada è stata spinta verso la catasta da cippare: in queste situazioni l‘operatore deve stare molto attento e verificare se ci sono sassi nel carico. La causa principale dei problemi nell‘alimentazione dipende dalla cattiva forma del materiale. I tronchi diritti e sramati sono più facili da manovrare dei cimali. I rami grossi dovrebbero essere intaccati alla loro intersezione con il tronco, senza reciderli completamente: questo può essere fatto dalla squadra che effettua l’abbattimento o da un assistente con motosega distaccato presso la cippatrice. I calci sciabolati sono difficili da alimentare nella cippatrice e tendono ad incastrarsi nella bocca di alimentazione. Disincastrare la bocca può provocare dei ritardi considerevoli e per questo può essere utile sezionarli con la motosega prima di infilarli nella cippatrice. Anche un prolungato stoccaggio può generare delle difficoltà di alimentazione, specialmente se Cippatrice a tamburo: davanti alle sezioni di lama sono poste le tasche per il cippato Drum chipper: chip pockets are placed just before the blade sections 75 If possible, the butts of a bunch should overlap the previous bunch by a third to a half of the total length. This way, solid wood-rich butts enter together with flexible, leafy tops and the chipper runs smoothest. It is always crucial that the loader avoids picking up dirt. Contaminated loads should be shaken before feeding, so that they can drop as much dirt as possible. If the wood shows excessive contamination it is advisable leave it. The risk of contamination is especially high when the residue has been piled with a bulldozer, or if the snow has been pushed onto roadside stacks during snowblading: in this case, the chipper operator must be very careful to detect stones in the load. Unfavorable piece form is a main source of feeding troubles. Of course, straight, delimbed logs are much easier to feed than bushy tops. Big branches can be “crippled”, i.e. notched at their intersection with the stem. This can be done by the felling crew, or by an assistant working at the chipper. Pistol-butts are difficult to feed and tend to get jammed into the infeed opening. Clearing the jam can cause a considerable delay, therefore it is best to treat extreme cases with a chainsaw before feeding them to the chipper. Long storage can also generate some difficulties, especially if it concerns tops or whole trees. As the tops sit, their branches bind together. The binding gets stronger with storage time and with the total weight compressing the tops. It gets strongest in the bottom layers, and in those piles that sit for some time under snow. Disentangling long-stored tops requires a powerful loader. 1.3 Chip discharge Chip discharge presents three main alternatives: blowing the chips directly into a truck, riguarda cimali o piante intere. I cimali accatastati tendono a legarsi tra loro, e il legame diviene sempre più forte con il prolungato accatastamento e con il peso della catasta. L‘effetto è più marcato negli strati inferiori della catasta e in quei mucchi che sono stati per qualche tempo sotto la neve. Disincastrare questo materiale richiede una gru molto potente. 1.3 Scarico del cippato Lo scarico del cippato presenta tre alternative: scarico diretto nel cassone dell’autocarro, scarico a terra o scarico in containers parcheggiati all’imposto. Scaricare il cippato direttamente nel cassone del camion risparmia costi ulteriori di movimentazione ma richiede un’attenta organizzazione, per limitare i tempi di attesa della cippatrice e dei camion. La cippatrice deve essere abbastanza potente da riempire l’autocarro in un tempo ragionevolmente breve, e il numero di autocarri al servizio della cippatrice deve essere adeguato alla produttività della cippatrice, in modo da evitare che una macchina tanto costosa resti inattiva per 76 Cippatrice a disco: si nota una delle lame radiali e le ventole incorporate Disc chipper: notice the radial blade slot and the in-built rear paddles discharging them on the ground, or filling piggyback containers parked at the landing. Blowing the chip directly into a truck saves any additional costs, but requires a very careful organization, to avoid waiting times for either machine. The chipper must be powerful enough to fill the truck within a reasonable delay, and the capacity of the truck fleet must match that of the chipper productive power, so that a powerful and expensive chipper is not kept idle, waiting for the trucks. If coordination cannot be achieved, one may discharge directly onto the ground, building up large heaps. This way neither the chipper nor the truck will be forced to wait for one another: each will be operated freely, when that fits best into the overall organization of the entire operation. Besides, subsequent reloading into a truck may take less time than mancanza di autocarri pronti a ricevere il cippato. Se non si riescono a coordinare i mezzi, il cippato può essere scaricato direttamente a terra, creando dei grossi cumuli. In questo modo la cippatrice e il camion sono indipendenti: ognuno può lavorare liberamente al proprio ritmo, fino a che questo soddisfa le finalità produttive generali del cantiere. Inoltre, ricaricare il camion con una gru è più veloce che non scaricarvi direttamente il cippato dalla bocca della cippatrice, specie se la cippatrice è piccola. Caricare un autotreno da 90 m3 con una gru richiede circa un‘ora, molto meno che riempirlo direttamente con una cippatrice media. Comunque i cumuli occupano spazio e il cippato a contatto con il suolo si sporca. Per questo non si dovrebbe mai raccogliere lo strato più vicino al terreno: questa è una perdita piuttosto limitata e lo strato di cippato lasciato a terra può avere l‘effetto indiretto di agevolare il transito dei mezzi. L‘uso dei container garantisce lo stesso vantaggio dello scarico a terra senza il problema della contaminazione. Tuttavia, questo sistema implica alti costi di investimento, una maggior tara nei trasporti e soprattutto larghi spazi di manovra, che ne rendono difficile l’applicazione negli imposti più stretti. 1.4 Produttività delle cippatrici La produttività della cippatrice è un altro elemento chiave. Un potenziale utilizzatore dovrebbe sapere che produttività aspettarsi, e a quale costo. La quantità di cippato prodotta dipende da molteplici fattori e in primo luogo dalle dimensioni della cippatrice e da quelle del legname. Più potente sarà la cippatrice e più grande il singolo pezzo da cippare, e maggiore sarà la produttività oraria. Questi sono gli aspetti tecnici che influenzano direttamente la produttività; poi ci sono anche fattori organizzativi che possono influenzare pesantemente tutta l’operazione, indipendentemente dalla sua capacità tecnica. Il potenziale tecnico infatti può essere raggiunto solamente se il processo è ben organizzato, riducendo al minimo i tempi morti. La maggior parte dei tempi morti sono determinati da rotture meccaniche, dalla mancanza 77 direct discharge - especially if the chipper is small: a loader will takes about 1 hour to load a 90 m3 truck-and-trailer rig - considerably less than filling it up directly with a medium-size chipper. However, heaps take space and the bottom-chips get contaminated. Therefore, one must to leave the bottom-layer at the landing. That is a loss, but it is rather limited and the layer of chips will have the indirect effect of improving the trafficability of the landing. The use of containers offers the same advantage of heap building, without the problem of contamination. However, the container system is constrained by higher investment costs, heavier tare weight and especially the large space requirements, which make it it difficult to use it on narrow landings. 1.4 Chipping productivity Chipper productivity is another very important point. Prospective users must know what productivity they can expect from a chipper, and what cost. Chipper output depends on a number of factors, and primarily on chipper size and wood size. The larger the chipper and the larger the individual piece size being chipped, the higher the output. These of course are the technical factors, which directly affect chipper productivity: then there are organizational factors that can heavily impact the operation. The technical potential can only be achieved if the operation is well organized, i.e. if delays are kept to a minimum. Main sources of delay are breakdowns, interference with other units on the same operation, lack of material to be chipped or of units to receive the chips. All these factors generate interruptions in the work chain and reduce actual productivity. A certain amount of delays is inevitable, and the skill of the operator lays in avoiding the evi- 78 Sistema di trattamento e trasporto meccanizzato del legname, altamente efficiente in certe condizioni/Mecanized treatment and loading system for wood, high efficient in suitable grounds. di materiale da cippare, o dall’assenza di mezzi in grado di ricevere il cippato. Questi fattori provocano interruzioni nel processo lavorativo e riducono la produttività effettiva. Un certo quantitativo di tempi morti è inevitabile, e l’abilità dell’operatore sta piuttosto nell’evitare i ritardi prevedibili grazie ad una puntuale manutenzione e a una razionale pianificazione del cantiere. La tabella 2 riporta alcuni risultati registrati dal CNR in cantieri organizzati razionalmente. La cippatrice stazionaria ha una produzione oraria molto più elevata rispetto alle altre cippatrici e questo è dovuto sia alla maggiore potenza che all’ottimale infrastruttura presente in un impianto fisso. La cippatrice stazionaria dovrebbe essere alimentata con pezzi di medie o grandi dimensioni, mentre l’alimentazione manuale di piccoli pezzi è adatta solo per cippare gli scarti del giardinaggio o residui della manutenzione stradale1. 1.5 Organizzazione dei cantieri di cippatura In montagna, l’elemento chiave è l’imposto, che deve essere abbastanza ampio da contenere il cantiere, ed accessibile al mezzo di trasporto più capiente e veloce tra quelli in grado di transitare sulle strade della zona. In media, un’operazione di cippatura industriale richiede un imposto di almeno 1.000 m2, incluso lo spazio occupato dal legname da cippare. Questo è sufficiente a contenere un cantiere basato su una cippatrice autocarrata e su un camion. Cippatrice/Chipper potenza/hp t/ora/hour e/ora/hour e/t Alimentata manualmente/Small hand-fed 100 02 055 28 Azionata dal trattore/Tractor-powered 200 05 080 16 Autocarrata/Truck mounted 430 18 160 09 Stazionaria/Stationary 800 35 160 05 Tabella 2 - Produzioni medie delle cippatrici, e costi di cippatura (2006)/Table 2 - Typical chipper output and chipping costs (2006) 79 table delays through regular machine maintenance and careful operational planning. Table 2 reports some typical output figures recorded by CNR in well-organized operations. Obviously, the stationary chipper has a much higher output than the rest, due to its higher power and also to the better infrastructure that can be found at stationary plants. In-woods chipping operations should be based on medium-size and large units, whereas small hand-fed units are only suited to waste disposal in gardening and road maintenance operations1. 1.5 Operational lay-out In the mountain, the key element is the landing: it must be large enough to accommodate the chipping operation, and accessible to the most effective transport unit for the circumstances. In general, an industrial chipping operation needs a minimum landing space of 1000 m2, including the space occupied by the wood to be chipped. This is enough for accommodating a truck-mounted chipper and a truck. When using truck-and-trailer rigs more space is needed, whereas smaller landings can only accept tractor-mounted chippers and light trans- Gli operatori possono calcolarsi con più accuratezza la produttività e i costi di raccolta e cippatura validi specificamente per le loro ipotesi operative, utilizzando il modello ChipCost.xls, scaricabile gratuitamente dal sito del CNR: www.biomassaforestale.org 1 Operators can calculate a more accurate chipping productivity and cost for their own operational and costing hypotheses by using the ChipCost.xls model, available for free downloading at the CNR website: www.biomassaforestale.org 1 Con gli autotreni occorre uno spazio maggiore, mentre imposti più piccoli sono in grado di accogliere solo cippatrici montate su trattore e mezzi di trasporto leggeri. Come limite estremo, una strada larga 3.5 m è sufficiente per allestire un cantiere in linea, in cui la cippatrice e il camion sono parcheggiati uno dietro l’altro, così che il cippato può essere scaricato direttamente nel camion. Naturalmente, questa soluzione implica che il legname da cippare sia stato accatastato sul ciglio della strada, fuori dalla sede stradale. Da questo scaturiscono le prime e più importanti decisioni. In linea di principio esistono 3 situazioni possibili: • L’imposto è accessibile ai trattori e ai rimorchi, ma non ai camion; • L’imposto è accessibile ai camion, ma non agli autotreni; • L’imposto è accessibile ai camion e agli autotreni; In ogni caso, l’operatore ha due opzioni: • Ricorrere all’operazione che gli consente di accedere direttamente all’imposto, scegliendo rispetti- vamente un trattore e rimorchio, un camion o un autotreno; • Usare un trattore e rimorchio per spostare il legname ad un altro imposto più ampio, e capace di accogliere un cantiere più grande ed efficace. Infatti, più è grande il veicolo, minore è il costo di trasporto, specialmente sulle lunghe distanze. Su distanze tra 25 e 75 km, i cantieri sperimentali del GAL dimostrano che il costo di trasporto del cippato varia tra i 9 e 14 e/tonnellata fresca se si impiega un autotreno, e tra 12 e 20 e/tonnellata fresca (circa il 30-40% in più) se invece si impiega solo un autocarro, senza rimorchio. Quindi il beneficio di spostare il materiale ad un imposto migliore dipende dall’efficacia della movimentazione – che a sua volta dipende dalla distanza – e dalla distanza da coprire, che determina il vantaggio ad usare un mezzo più capiente e veloce. Inoltre, se l’imposto non è accessibile agli autocarri non sarà accessibile nemmeno alle cippatrici più potenti, e quindi la decisone di non spostare il materiale in un imposto migliore include la scelta 80 port vehicles. To one extreme, a 3.5 m road is enough for setting up an on-line operation, where the truck and the chipper are parked back-to-back and aligned, so that the chips can be blown into the truck bin. Of course, such arrangement implies that the wood to be chipped can be stacked off the road, on the road cut. The first and most important decisions come here. In principle, there are three possible cases: • that the landing is not accessible to trucks, but only to tractors and trailers • that the landing is accessble to trucks, but not to truck and trailer rigs • that the landing is accessible to truck and trailer rigs In all cases the operator can either choose to: • resort to the operation that can directly access the landing, respectively choosing a tractor and trailer, a truck or a truck and trailer rig • move the wood with a tractor and trailer to a better landing, large enough for an industrial chipper and accessible to larger and more effective transport vehicles. Indeed, the larger the transport vehicle, the lower the transport cost, especially on long distances. On distances varying from 25 to 75 km, the LAG tests indicate that the transport cost of chips can go from 9 to 14 e/ fresh tonne for the truck and trailer rig, and from 12 to 20 e/t (about 30-40 % more) for the truck. Therefore, the benefit of moving the wood to a better landing depends on the efficiency of the moving - in turn depending on the moving distance - and on the transport distance to be covered, which determines the benefit of using larger and faster vehicles. Furthermore, if the landing is not accessi- Anche all’interno di uno stesso carico il cippato può essere molto eterogeneo Forest chips can be very variable, even when part of the same load di una cippatrice montata su trattore, più piccola e meno produttiva. Una situazione comune è quando l’imposto più vicino al lotto non è accessibile agli autocarri, ma ci sono imposti disponibili più in basso, che sono più ampi e possono ospitare una cippatrice autocarrata e un autocarro, o addirittura un autotreno. In questo caso, l’operatore ha 4 opzioni: • può effettuare la cippatura sull’imposto più vicino al lotto, utilizzando una cippatrice su trattore e scaricando il cippato in un rimorchio trainato da un trattore agricolo, che lo trasporterà poi alla centrale di teleriscaldamento; • può spostare il legname nel più vicino imposto, eventualmente accessibile solamente agli autocarri, e quindi effettuare la cippatura con una cippatrice industriale, scaricando il cippato negli autocarri che lo trasporteranno alla centrale di teleriscaldamento; • può procedere come al punto precedente, ma ricorrere ad autotreni portacontainer. In tal modo l’autotreno può fermarsi lungo la strada dove ci sia abbastanza spazio per parcheggiare il rimorchio: 81 ble to trucks, it will not be accessible to a powerful truck-mounted chipper, so that the decision not to move to a better landing also involves choosing a smaller and less productive tractor-mounted chipper. A typical case is when the landing is not accessible to trucks, but there are other landings available downstream, which are increasingly large and could accommodate a truck-mounted chipper and a truck, or - further away - a truck-mounted chipper and a truck-and-trailer rig. In this case, the operator has four options: • he can chip at the original landing with a tractor-mounted chipper and blow the chips into trailers towed by farm tractors, which will transport them to the plant; • he can move the wood to the nearest landing accessible with trucks only, then chip the wood with an industrial chipper and blow the chips into trucks that will transport it to the plant; • he can proceed as above, but use piggyback containers on truck-and-trailer rigs. In this case the rig can stop along the road wherever there is enough space for parking the trailer and a container: here the trailer is detached, a container dropped and the other loaded on the truck, which then moves to the landing and waits for the container to be filled with chips. Once the container is full, the truck goes back to the parking, transfers the container onto the trailer, picks up the second container and repeats the same routine. This way, transport is performed with a truck-and-trailer rig, at the cost of the extra time required for exchanging the containers; • finally, he can move the wood to a further landing accessible with truck-and-trailer rigs and work there; The simple worksheet developed for com- qui la motrice stacca il rimorchio, deposita a terra il proprio container e preleva quello che invece è sul rimorchio, per portarlo sotto la cippatrice. Una volta che il primo container è stato riempito, la motrice torna indietro, sposta il container pieno sul rimorchio e preleva il secondo container da terra, per tornare dalla cippatrice e farglielo riempire. Ad operazione conclusa, la motrice torna giù, attacca il rimorchio e parte per la centrale. In tal modo il trasporto è effettuato con un autotreno, con il solo costo addizionale del tempo morto necessario allo scambio dei cassoni; • da ultimo, l’operatore può spostare il materiale ancora più in basso, raggiungendo un imposto accessibile direttamente con un autotreno. È stato sviluppato un foglio di calcolo elettronico per paragonare la convenienza di queste opzioni al variare delle distanze e delle condizioni di lavoro, in modo che ognuno possa calcolarsi la soluzione più adatta al proprio caso. La tabella 3 mostra i risultati di una simulazione che confronta le 4 opzioni sopra descritte in due situazioni abbastanza tipiche, e in particolare: situa- 82 2 3 zione A) per raggiungere l’imposto accessibile alle sole motrici è necessario movimentare il legname su una strada forestale per 500 m e su una strada asfaltata per altri 500 m, mentre prolungando il tragitto sulla strada asfaltata per altri 1000 m è possibile raggiungere un imposto accessibile agli autotreni e, situazione B) uguale alla precedente, ma su distanze doppie (1000 m di strada forestale + 1000 m di strada asfaltata per raggiungere l’imposto accessibile agli autocarri, e altri 2000 m di strada asfaltata per raggiungere l’imposto accessibile agli autotreni). La simulazione mostra che il trasporto con trattore e rimorchio è proponibile solo sulle brevi distanze, e quando il raggiungimento di imposti migliori richiede la movimentazione su lunghe distanze. In tutti gli altri casi, è meglio portare il legname ad un imposto autocarrabile, piuttosto che cipparlo e trasportarlo in centrale con attrezzature inadeguate. Sulle corte distanze di movimentazione, un chilometro in più non fa una grande differenza ed è sempre meglio movimentare il materiale nel miglior imposto possibile, accessibile agli autotreni. Opzione/Option 1 Caso/Case Movimentazione 500 m + 500 m + 1000 m Moving 500 m + 500 m + 1000 m 4 5 6 7 8 Dist km Rimorchio trailer Autocarro truck Container Autotreno/rig Rimorchio trailer Autocarro truck Container Autotreno/rig 15 41,1 27,8 31,1 27,5 41,1 29,8 33,1 30,5 25 46,7 29,6 32,0 28,4 46,7 31,6 34,0 31,4 35 52,3 31,3 33,0 29,3 52,3 33,3 35,0 32,3 45 57,9 33,1 33,9 30,2 57,9 35,1 35,9 33,2 55 63,4 34,8 34,9 31,1 63,4 36,8 36,9 34,1 65 - 36,6 35,8 32,0 - 38,6 37,8 35,0 75 - 38,3 36,8 32,9 - 40,3 38,8 35,8 Movimentazione 1000 m + 1000 m + 2000 m Moving 1000 m + 1000 m + 2000 m Tabella 3 - Costo totale di movimentazione, cippatura e trasporto (e/tonnellata fresca) per le diverse opzioni logistiche e distanze di trasporto (2006) Table 3 - Total cost of moving, chipping and transporting (e/fresh tonne) for different logistic options and transport distances (2006) sporto eccede i 50-55 km. D’altro canto, non conviene mai movimentare il legname solo per spostarlo da un imposto accessibile ai soli autocarri ad uno invece raggiungibile anche dagli autotreni, perché il costo di movimentazione si aggira sui 10 e/ tonnellata fresca e il guadagno ottenuto usando un autoreno invece di un autocarro varia dai 3 agli 8 e/ tonnellata fresca. 1.6 Quantità ricavabili Cippatura direttamente su scarrabile/direct chipping into the piggyback Comunque, se non è possibile trovare un imposto con queste caratteristiche nel raggio di pochi chilometri, conviene ripiegare sull’imposto più vicino raggiungibile dagli autocarri, e utilizzare il sistema dei container scarrabili solo se la distanza di tra- Quando si pianifica un’operazione di cippatura è fondamentale conoscere la quantità di cippato ottenibile. Poiché il mercato è abbastanza nuovo, risulta piuttosto difficile stimare con una certa accuratezza l’ammontare di cippato ottenibile dai vari interventi che si possono condurre nelle nostre foreste. Di fatto, la quantità di cippato ritraibile da un certo intervento dipende da: 83 paring the economic performance of these options under varying site conditions, so that everyone can calculate the best solution for his/her own specific case. Table 3 shows the result of such a simulation run, which compares the four abovementioned over different transport distances and for two main cases, namely: A) that reaching the truck-only landing requires moving the wood over 500 m of dirt road and 500 m on paved road, and that the truck-and-trailer accessible landing can be reached after a further 1000 m on paved road, and B) as above, with dou- bled distances (1000 m dirt road + 1000 m paved road to the truck landing, and further 2000 m paved road to the truckand-trailer rig landing). The simulation shows that transport by tractor and trailer is viable on very short distances only, and when moving to a better landing requires covering long distances. In all other cases, it is better to move the wood to a better landing and chip it there. On the short distances considered for this operation, the extra kilometer does not make a large difference, so it is always best to move the wood to the best landing, accessible with truck-and-trailer rigs. However, if one cannot find such a site within a few kilometers radius, one must fall back on the nearest truck-only landing, and resort to piggyback containers only if transport distance exceeds 50-55 km.. On the other hand, moving the wood only for upgrading from a truckonly landing to a truck-and-trailer landing is never profitable, as the moving costs about 10 e/fresh tonne, whereas the savings obtained by using a truck-and-trailer rig instead of a truck vary between 3 and 8 e/fresh tonne. • la stazione, dal momento che i popolamenti più ricchi e sviluppati contengono più biomassa già in partenza; • il trattamento: un trattamento intenso genera più biomassa di uno leggero; • il processo di trasformazione: si può decidere di produrre solo cippato – quindi trasformare tutta la biomassa disponibile in cippato – o allocare parte della biomassa alla produzione di altri assortimenti; • le considerazioni economiche ed ecologiche: si può decidere di lasciare parte della biomassa disponibile in loco, alla luce di considerazioni economiche ed 84 Località/Placename Prov. Tipologia forestale/Forest type San Zeno Montagna VR Piantagione conifere/Softwood plantation San Zeno Montagna VR Piantagione conifere/Softwood plantation Santa Viola VR Marzone Nurtiseas ecologiche. La tabella 4 fornisce indicazioni sulla quantità di cippato che si può ottenere da diverse operazioni, alle attuali condizioni della selvicoltura alpina. Come regola generale, la cippatura integrale nei primi diradamenti può produrre dalle 50 alle 60 tonnellate fresche di cippato ad ettaro. I diradamenti successivi non producono molto di più, perché se i fusti sono abbastanza sviluppati da consentire la produzione di tronchi da sega, saranno questi ad assorbire una buona parte della biomassa disponibile. Età Age cippato chips (t/ha) Specie/Species Trattamento/Treatment m.c. (%) 67 P. nigra Taglio a buche/Patch cut 138 49,1 67 P. nigra Diradamento/Thinning 76 49,1 Piantagione conifere/Softwood plantation 52 P. nigra Taglio a buche/Patch cut 69 52,2 UD Piantagione conifere/Softwood plantation 43 P. silvestris Diradamento/Thinning UD Piantagione conifere/Softwood plantation 46 P. silvestris Taglio raso/Clear cut Gemona UD Piantagione conifere/Softwood plantation 45 P. silvestris Sovramonte BL Piantagione conifere/Softwood plantation 36 P. abies Seren del Grappa BL Piantagione conifere/Softwood plantation 30 Belluno BL Piantagione conifere/Softwood plantation 40 Arsiè BL Piantagione conifere/Softwood plantation Andreis PN Piantagione conifere/Softwood plantation San Martino TN Fustaia matura/Mature softwood Monte Pertica BL Rigolato UD Cavalese 78 51,3 183 48,3 Diradamento/Thinning 61 52,3 Diradamento/Thinning 112 55,7 P. abies Diradamento/Thinning 52 58,1 P. abies Diradamento/Thinning 53 50,1 35 P. abies Diradamento/Thinning 42 56,7 45 P. abies Diradamento/Thinning 97 50,8 160 P.abies Taglio saltuario/Selection 5 54,1 Fustaia matura/Mature softwood 80 P.abies Taglio saltuario/Selection 27 55,1 Fustaia matura/Mature softwood nd Misto Taglio saltuario/Selection 25 50,9 TN Fustaia matura/Mature softwood 150 P.abies Taglio raso/Clear cut 71 45,3 Lagorai TN Fustaia matura/Mature softwood 110 P.abies Taglio raso/Clear cut 46 47,0 Andreis PN Neoformazione/Pioneer stand 45 Latifoglie Taglio raso/Clear cut 54 45,6 Taipana UD Neoformazione/Pioneer stand 43 Latifoglie Diradamento/Thinning Busche BL Alveo/Riparian stand 28 Ontano Taglio raso/Clear cut Seren del Grappa BL Alveo/Riparian stand 53 Misto Taglio saltuario/Selection Tabella 4 - Quantitativi di cippato ottenibili (t fresche/ha) da diversi interventi e tipologie forestali (2003/2006) Table 4 - Amount of chips that can be recovered (fresh tonnes/ha) from different operations (2003/2006) 95 40,6 140 50,1 16 48,6 Il taglio raso di popolamenti di scarsa qualità può generare grandi quantitativi di biomassa, soprattutto se la produzione di assortimenti da lavoro non è conveniente e si decide di cippare tutto il legname ritratto dall’intervento. In questo caso il quantitativo di cippato può facilmente raggiungere le 130-160 tonnellate ad ettaro, o anche più. Infine, i tagli di sementazione di popolamenti maturi possono generare quantitativi variabili di cippato, a seconda della strategia di assortimentazione e specialmente del diametro minimo di svettatura. Il calo del prezzo del tondello da cartiera, e l’aumento di quello del cippato favoriscono una crescita del diametro minimo di svettatura, che determina la conversione in cippato degli assortimenti tradizionali di minor valore. In pratica, questo si traduce in un aumento del diametro di svettatura dai tradizionali 12 cm a 22 cm, seguito dall’avvio dei cimali alla cippatura. Un modo molto semplice per contabilizzare la resa in cippato di questi interventi, è di legarla alla resa in legname da opera, che può essere stimata con precisione dai forestali locali. Come regola generale, la svettatura a 12 cm per- mette di recuperare circa 200 kg di cippato fresco per ogni m3 di tondame raccolto. Questa quantità aumenta a 300 kg quando si svetta a 22 cm. 2. La qualità del cippato La qualità del cippato è uno degli aspetti essenziali nella produzione di biomassa: gli operatori devono conoscere gli standard da usarsi per determinare la qualità del cippato prodotto, acquistato o venduto. Inoltre, la conformità con gli standard qualitativi dovrebbe essere misurata con metodi semplici, che si possono applicare alla pratica quotidiana. Infine, gli operatori necessitano di sapere come produrre cippato compatibile con questi standard qualitativi. La qualità del cippato è determinata dal contenuto di fibra, dalla distribuzione dimensionale delle particelle e dal tenore idrico. 2.1 Il contenuto di fibra Il contenuto di fibra indica la quantità di legno effettivamente presente nel cippato, e a sua vol- 85 1.6 Chip yield When planning for an operation, it is important to know how much chip can be obtained from it. Since this business is rather new, it may be difficult to estimate with some accuracy the amount of chips that can be recovered from the many different situations offered by our forests. In fact, the amount of chips that can be recovered from a given operation depends on: • the stand, with richer and older stands offering more biomass as a start • the treatment: a more intense treatment yields more biomass • the conversion process: one can decide to produce chips only (thus converting all the available biomass into chips) or to allocate part of the biomass to the production of other assortments • the economical/ecological considerations: one may decide to leave part of the available biomass on site, due to economical or ecological considerations. Table 4 gives indications about the amount of chips that can be recovered from different operations, under the actual conditions of Alpine silviculture. As a general rule, integral chipping in first thinnings can yield 50 to 60 fresh tonnes of chips. Later thinnings may not yield much more, if the stems are large enough for sawlog production, which absorbs a good proportion of the available biomass. The clearcut of poor quality stands may generate larger amounts of biomass, especially if the production of roundwood is not profitable and all of the available biomass is turned into fuel chips. In this case the chip yield can easily reach 130-160 tons/ha or more. Finally, regeneration cuts of mature stands can yield variable amount of chips, depending on the processing strategy, and especially the topping diameter. di 300 campioni raccolti dai cantieri dei GAL. La colonna sull’estrema sinistra rappresenta il cippato prodotto con i residui di segheria, che è preso come riferimento ideale. Il suo contenuto di fibra ■ ��������������■ �����������������������■ ����������� ���� ��� ��� ��� ��� ��� ���� ��� ��� ��� �� �� �� �� � �� � �� ��� �� ��� �� � �� ��� �� �� �� �� �� �� ��� ��� �� �� �� ��� �� ��� �� �� �� �� ��� �� �� �� �� �� � ��� � � �� �� ��� �� �� �� �� �� ��� ��� �� �� ��� ��� �� ��� �� � �� � ��� �� �� �� �� �� �� �� �� � �� �� �� �� �� �� ��� �� �� �� �� ��� �� ��� �� �� ta può dare buone informazioni circa il suo valore calorico, il contenuto di ceneri e la possibilità di conservazione. Inoltre, un cippato con un alto contenuto di fibra può essere utilizzato anche per impieghi diversi dalla conversione energetica, quali la produzione di carta e di pannelli, e quindi può essere indirizzato verso il mercato che in quel momento offre il prezzo migliore. Tuttavia, un’elevata proporzione di fibra non corrisponde necessariamente a un più alto valore calorico: infatti corteccia e foglie possono avere un contenuto calorico più alto della porzione legnosa. D’altro canto, corteccia e foglie contengono una maggiore quantità di ceneri e di nutrienti, questi ultimi capaci di accelerare il degrado del cippato posto in deposito. In generale, la percentuale di fibra è più alta nel cippato prodotto da tronchi sramati, e minore in quello ottenuto dalle ramaglie. Ovviamente, la pianta intera sta nel mezzo! Il cippato prodotto da conifere dovrebbe avere un maggiore contenuto di corteccia, ma questo non sempre è stato verificato nelle attuali condizioni operative. Il grafico della figura 1 è stato ottenuto dall’analisi ��������������������������������������������������� ���������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������� 86 The falling price of pulpwood and the rising price of fuel chips combine into making it worthwhile to increase the topping diameter and turn low-priced traditional assortments into chips. In practice, that means increasing the topping diameter from the traditional 12 cm to 22 cm, and sending the tops to a chipper. A simple way to contabilize chip yield is to relate it to sawlog yield, which is generally easier to estimate for local foresters. As a rule of thumb, topping to 12 cm allows recovering about 200 kg of fresh chips for each cubic meter of harvested roundwood. This rate grows to 300 kg when topping to 22 cm. 2. Chip quality Chip quality is one of the most crucial issues when producing energy biomass: operators need recognized standards that they can use to measure the quality of the chips they produce, buy or sell. In addition, compliance with such quality standards must be measured with simple methods that can be applied to everyday practice. Finally, operators need information on how to produce chips that can match these quality standards. Chip quality is essentially defined by fiber content, particle size distribution and moisture content. 2.1 Fiber content Fiber content gives an indication of how much wood is actually in the chips. In turn, the proportion of wood can give a good indication about the caloric value, the expected ash content, the storage capacity. Besides, chips with a high fiber content are also suitable to other uses than energy conversion (pulping, MDF manufacturing etc.) and can be diverted towards these markets if they offer a better price. raggiunge il 90%, un risultato ottenuto altrimenti solo cippando tronchi sramati di conifera. In tutti gli altri casi, il contenuto di fibra si aggira sull’80% con un minimo del 70% per le ramaglie di latifoglia. In generale, il cippato forestale contiene una maggiore quantità di corteccia, rametti, fogliame e polvere rispetto al cippato prodotto con gli scarti di segheria. Un più alto contenuto in fibra si può ottenere solo sramando i tronchi prima di cipparli, ma con un considerevole costi addizionali: nel migliore dei casi, infatti, sramare e depezzare grossolanamente con la motosega tronchi diritti e poco ramosi, implica un costo aggiuntivo di 3 e/ tonnellata fresca. 2.2 La pezzatura del cippato La pezzatura del cippato condiziona la tipologia di impianto in grado di bruciarlo, e il modo in cui può essere immagazzinato. In particolare, la presenza di particelle sovramisura può pregiudicare l’utilizzo nelle centrali di piccole e medie dimensioni, che sono quelle che in genere pagano meglio il prodotto; d’altra parte, un cippato molto fine è più difficile da conservare. Le dimensioni delle scaglie dipendono da molti fattori e precisamente: dal materiale di partenza, dalla cippatrice utilizzata, dalle condizioni dei coltelli ed eventualmente anche dall’uso di particolari dispositivi di raffinazione. Una buona qualità è raggiunta quando la maggior parte delle scaglie ricade nella classe di dimensioni medie, e il contenuto in rametti e polvere è ridotto al minimo o è del tutto assente. Il materiale di partenza Il grafico nella figura 2 mostra gli effetti del materiale di partenza sulle dimensioni del cippato: varie parti dello stesso tipo di pianta sono state cippate con la stessa cippatrice, mandata dallo stesso operatore. La pezzatura più omogenea si ottiene dalla cippatura di tronchi sramati: in questo caso la maggior parte delle particelle ricade nelle classi dimensionali centrali, con una predominanza del cippato di piccole dimensioni. Un cippato con queste caratteristiche è ideale per alimentare gli impianti di piccola taglia. Una maggior quantità di polvere 87 A high proportion of fiber does not correspond to a higher caloric value: in fact, bark and leaves can have a higher caloric content than wood fiber. On the other hand, they also contain more ash and more nutrient, the latter responsible for a faster decay of stored chips. In general the proportion of fiber is higher in the chips produced from delimbed logs, and lower in those obtained from branches. Whole trees are logically in between. Chips produced from softwoods should have a higher bark content, but this is not always experienced under actual work conditions. The graph in figure 1 has been obtained by analyzing 300 samples collected from the LAG trials. Chips produced from sawmill residues are taken as the control, on the far left. Their fiber content reaches 90 %, a level achieved only when chipping delimbed softwood logs. In all other cases, fiber content hovers around 80 %, with a minimum value of 70 % for hardwood branches. In general, forest chips contain much more bark, twigs, foliage and dust than sawmill chips. A higher fiber content can only be achieved by delimbing the logs before chip- ping them, which adds a considerable cost to the process. In the best case, delimbing and crosscutting straight, lightly limbed logs with a chainsaw incurs an additional cost of 3 e/fresh tonne. 2.2 Particle size distribution Chip size distribution may determine the type of plant that can accept the product, and how this will store. In particular, the presence of oversize particles may prevent use in small and medium-size plants, those that generally offer the best price opportunity. On the other hand, very fine chips are known 88 Occorre sempre evitare di immettere terra nella cippatrice/One must always avoid dropping dirt into the chipper ■ ������■ ��������■ ��������■ �������■ �� ��� ��� ��� ��� ��� ��� ��� ��� ��� �� � �� ��� �� ��� �� �� �� �� �� � �� �� � �� �� �� � �� �� �� �� �� � �� ��� �� �� ��� ��� � � �� �� �� invece è presente quando si cippa ramaglia fresca, a causa della maggior percentuale di aghi. Nel caso della cippatura di ramaglia secca, il discorso cambia: le particelle di piccole dimensioni diminuiscono, e nel contempo aumenta l’incidenza di quelle di grandi dimensioni. Il primo fenomeno potrebbe essere in relazione con il fatto che gli aghi cadono durante la stagionatura, mentre il secondo potrebbe dipendere dalla maggior fragilità del legname secco che si può rompere ancor prima di essere tagliato. Naturalmente questi risultati sono stati ottenuti in prove specifiche, e non possono essere generalizzati con assoluta certezza: tuttavia le prove dovrebbero costituire un esempio concreto di un andamento generale abbastanza comune. La specie legnosa può influenzare le dimensioni delle scaglie: studi recenti dimostrano che il cippato prodotto da alcune latifoglie contiene una percentuale più elevata di particelle di piccole dimensioni, indipendentemente dal tipo di cippatrice. Questo può essere messo in relazione con il legno più duro, che è “digerito” più lentamente dalla cippatrice e quindi produce scaglie più piccole. ������������������������������������������������������������������������������ �������������������������������������������������������������������������������� Tipologie di cippatrice Le cippatrici mobili alimentate con tronchi sramati producono del cippato di alta qualità, la cui distribuzione dimensionale coincide con quella del miglior cippato utilizzato dalle centrali di teleriscaldamento, 89 to store poorly. Particle size distribution depends on many factors, and namely: the raw material turned into chips, the machine used, the conditions of the chipper knives, and the eventual use of refining devices in the chipper. Good quality is obtained when most of the chips in the lot are within the central size classes, and the content in sticks and dust is minimal or absent. Raw material The graph in figure 2 shows the effect of raw material on particle size: different parts of the same type of trees have been chipped with the same machine, manned by the same operator. It is apparent that the most even size distribution is obtained when chipping delimbed logs: in this case the largest majority of the particles are within the central size classes, with a preference for small-sized chips. These are ideal for feeding small boilers. More fines are generated when chipping the branches, probably due to the high incidence of needle mass in the feedstock. When chipping dry branches the situation changes: fines decrease, whereas the incidence of large particles increases. The former phenomenon might be related to the dropping of the needles, consequent to drying, whereas the latter may depend on the higher fragility of dry wood, which may break before being completely cut. Of course, this is one specific case and the exact figures cannot be generalized: yet they give a concrete example of a general trend, which is quite common. Tree species may also affect the size of chips: recent studies indicate that chip produced from some hardwoods contain a significantly higher proportion of smallsize particles, for a range of machines. This e ottenuto dalla trasformazione dei residui di segheria. Infatti, le 9 cippatrici testate dal CNR hanno prodotto cippato caratterizzato da: • L’assenza totale o quasi totale di particelle sovramisura; • La ridotta percentuale di polvere (dallo 0.5 all’1%); • Una percentuale molto elevata (dal 95 al 99%), di particelle all’interno della classe di riferimento (3 - 45 mm) ad esclusione della cippatrice a vite senza fine che è progettata per produrre cippato di maggiori dimensioni. Esistono differenze statisticamente significative tra le diverse tipologie di macchine che non sono state influenzate da possibili variazioni della specie legnosa utilizzata. Nel complesso, le cippatrici a tamburo producono una maggior percentuale di cippato di medie dimensioni rispetto alle cippatrici a disco, e la differenza risulta statisticamente significativa. Se alimentate con tronchi sramati, le cippatrici ben progettate producono una miscela di cippato di piccole e medie dimensioni: la dominanza di una singola classe (almeno l’80% del peso) è molto difficile da ottenere su scala com- 90 might be related to the harder wood, causing a slower progress of the stem into the chipper. Esempio di harvester al lavoro in Valle d’Aosta/Harvester at work in Aosta valley Machine type Mobile chippers fed with limb-free logs produce high-quality chips, whose particle size distribution matches that of the best chips normally fed to district heating plants. Indeed, CNR tested 9 machines, all of which produced chips containing: • almost no oversize particles • very little fines (0.5 to 1%) • a large majority of chips within the 3-45mm range (95 to 99%), except the auger-type chippers, which are designed to produce larger chips. There are statistically significant differences between machines and merciale, anche usando il miglior materiale di partenza, come i tronchi sramati. Cippando piante intere o ramaglie questi risultati potrebbero cambiare, e la qualità del cippato potrebbe ridursi, in seguito ad un prevedibile aumento della percentuale di particelle sovramisura e di polvere. L’usura dei coltelli L’usura dei coltelli condiziona sia la qualità del cippato che la produttività della cippatrice. Come un coltello perde l’affilatura, la cippatrice tenderà a frantumare il legname piuttosto che a tagliarlo, producendo una maggior quantità di polvere e di particelle sovramisura. Allo stesso tempo, il legno avanzerà più lentamente entro la cippatrice, con il risultato di una pezzatura generalmente più piccola. Questo è spiegato chiaramente nella figura 3, come il quantitativo di tonnellate utilizzate dallo stesso set di coltelli aumenta, così aumentano la percentuale di particelle sovramisura e quella di scaglie piccole. L’usura delle lame è difficile da prevedere poiché è legata a fattori casuali, come la presenza di sassi nel carico. Quindi gli operatori dovrebbero sempre avere un nuovo set di lame di ricambio a portata di mano, e dovrebbero anche controllare frequentemente la qualità del cippato prodotto così da poter sostituire prontamente i coltelli quando ciò sia necessario. Generalmente, un nuovo set di coltelli è in grado di ■ �������■ ���������■ ����������■ ����������■ �����������■ ������ ���� ��� ��� ��� ��� �� �� �� �� ��� ��� ��� ��� ��� ��� ��� ��� ������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������� 91 machine types, which were not affected by possible variations of the tree species processed. As a whole, drum chippers produce a larger proportion of medium-sized chips than disc chippers, and the difference proved to be statistically significant. If feed with delimbed logs, well-designed mobile chippers produce a mix of small and medium-sized chips: dominance of one single class (at least 80% of the weight) might be very difficult to obtain on a commercial scale, even using the best raw material, i.e. delimbed logs. A significantly higher percentage of undersize particles can be expected when chipping residues or whole trees. Knife wear Knife wear has a major impact on chip quality as well as on chipper productivity. As knives get dull, the chipper will tend to smash rather than to cut, thus producing more fines and oversize particles. At the same time, the wood will progress more slowly inside the chipper, with the result of a generally smaller chip size. This is shown clearly in figure 3, as the number of tons treated by the same set of knives increases, so does the incidence of oversize particles and of small chips. Knife wear is difficult to predict, being related to erratic factors. like the presence of stones in the feedstock: therefore operators always have a new set of knives at hand, and frequently check the quality of the chips they are producing, so that they can timely replace their knives whenever needed. Normally, a new set of knives can hack through 50 to 300 t of wood before needing replacement. Knife duration may depend on tree species and contamination. People tagliare da 50 a 300 t di legname prima di dover essere sostituito. La durata delle lame può dipendere dalla specie legnosa e dal suo livello di contaminazione. Chi lavora con le latifoglie può produrre tra 50 e 100 tonnellate di cippato prima di dover sostituire le lame. Le conifere hanno un legno meno duro e quindi con lo stesso set di lame si possono cippare 200-300 tonnellate di legname, a meno che questo non sia stato sporcato durante la movimentazione, come nel caso di un accatastamento con il bulldozer. Il sistema di concentramento ha un’influenza fondamentale sulla durata delle lame soprattutto nel caso delle latifoglie, che sono generalmente esboscate a strascico. I coltelli usa-e-getta stanno incontrando sempre più consenso, specialmente tra gli utenti delle cippatrici a tamburo. Questi coltelli sono molto stretti, non richiedendo uno spazio sufficiente ad assorbire più affilature successive. Essi sono taglienti su entrambi i lati, e quando la prima lama perde l’affilatura, il coltello è rovesciato per usare la seconda lama. Quando anche la seconda lama è finita, si getta il coltello. La sostituzione dei coltelli richiede da venti minu- ti ad un’ora, tutto incluso. La disponibilità di un giravite pneumatico fa la differenza. Senza questo strumento è ragionevole aspettarsi un tempo medio di sostituzione tra i 40 e i 50 minuti. Dispositivi raffinatori La maggior parte delle cippatrici possono essere dotate di particolari dispositivi, che agevolano la produzione di un materiale regolare. Diversi tipi sono usati nelle cippatrici a disco e in quelle a tamburo. Le cippatrici a disco non possono rimettere in circolazione il cippato una volta che è stato tagliato, perché le scaglie cadono dall’altra parte del disco e sono immediatamente espulse dalla ventola. In questo caso, la raffinazione è ottenuta installando dei “controcoltelli” o uno speciale “pettine” subito dopo i coltelli o all’inizio del collo d’oca: essenzialmente questi dispositivi servono a tagliare nuovamente il cippato troppo grossolano gettato contro di essi. Le cippatrici a tamburo usano invece delle griglie di varia misura poste presso l’organo tagliente, tra la camera del tamburo e il sistema di evacuazione: 92 Lama usurata, ormai da cambiare/Worn out blade, ready for replacement working with hardwood can produce between 50 and 100 tons of chips before they have to replace the knives. Conifers are softer, so that 200-300 t could be chipped between replacements – unless the wood had been contaminated during handling, as when it is bunched with a bulldozer. Bunching methods have a major role in reducing knife duration when chipping natural hardwoods – which are always skidded to a landing. Disposable knives are gaining acceptance especially on drum chippers. They are very narrow, not needing additional width for re-sharpening. Both edges of the knife are beveled. When the first edge gets dull, it may be touched up with a hand grinder, but when this does not suffice, the knife is flipped over so the second edge can be used. When the second edge is exhausted, the knife is discarded. Knife replacement on industrial machines can take between 20 min and in tal modo le paticelle sovramisura vengono mantenute nella camera del tamburo fino a che non sono state ridotte nelle dimensioni prefissate. In base alle esigenze dell’utenza finale, possono essere montate griglie di diverse misure, per produrre cippato più o meno fine. Ovviamente, la presenza di griglie o controcoltelli costituisce un’ostacolo al flusso del cippato e tende a “soffocare” la cippatrice, abbassandone la produttività: da qui la resistenza di molti operatori a raffinare il cippato. Prove scientifiche condotte nell’ambito del progetto hanno dimostrato che il passaggio da una griglia “aperta” (6 x 50 cm) ad una stretta (4 x 4 cm) determina un calo di produttività di circa il 25%. 2.3 Il tenore idrico Il tenore idrico è un parametro qualitativo di grande importanza poiché determina il valore calorico e la capacità di conservazione del legname cippato. Gli impianti con griglia fissa richiedono un cippato con un tenore idrico massimo intorno al 30-35%. Gli impianti a griglia mobile invece possono accettare cippato ben più umido, anche se tutti preferiscono un materiale secco che permette una migliore resa energetica. Anche se gli impianti possono bruciare combustibile umido, l’evaporazione dell’acqua contenuta nel cippato assorbe parte dell’energia disponibile, riducendo così l’energia netta effettivamente rilasciata allo scambiatore di calore: per recuperare questa energia si può installare un condensatore ma questo rappresenta un costo aggiuntivo e non tutti gli impianti ne sono dotati. Inoltre, il cippato umido non si conserva bene, e se il cippato è prodotto parecchio tempo prima di essere bruciato, è importante che il materiale utilizzato sia il più secco possibile. Questo implica una strategia di stagionatura, volta a ridurre l’umidità della biomassa prima della cippatura. Tenore idrico del legno fresco Il tenore idrico del legno al momento del taglio è molto alto, in media attorno al 50%. Esso può variare da un minimo del 40% ad un massimo del 60% (tabella 5) a seconda di numerosi fattori che 93 an hour, all included. The availability of a pneumatic impact wrench makes most of the difference. In its absence, it is reasonable to expect 40-50 min average time consumption Refining devices Most chippers can be equipped with refining devices, which help producing a regular chip size. Different types of such devices are used in disc chippers and drum chippers. Disc chippers cannot re-circulate the chips once these have been cut, because the chips fall on the other side of the disc and are immediately expelled through the spout. In this case, refining is obtained by installing chip-breakers, which are placed either right after the knives or at the inlet to the evacuation pipe. Chip breakers are basically a set of counter-blades that re-cut the chips as these are thrown against them. Drum chippers use exchangeable calibration screens installed between the comminuting chamber and the blower, so that oversize particles are re-circulated through the chipper and refined. Different screen sizes can be chosen, in order to adapt chip size to customer needs. Of course, refining “chokes” the chipper and reduces productivity, hence the resistance of many operators to refine their chips. Scientific tests have demonstrated productivity losses of about 25 % when substituting a small refining screen (4 x 4 cm) for the standard large screen (6 x 50 cm). 2.3 Moisture content Moisture content is a crucial quality parameter, as it defines the caloric value of the wood and its capacity to store. Fixed grate boilers require chips with a maximum moisture content of about 30-35 %. Moving grate boilers can accept much wetter di solito includono la specie, la stagione di taglio e la parte della pianta. Apparentemente, le conifere tendono ad essere più umide delle latifoglie, ad eccezione del pioppo e delle altre salicacee. Il frassino sembra avere un tenore idrico basso, così come dimostrato da alcune prove che hanno registrato un tenore idrico al momento del taglio intorno al 35%. L’andamento stagionale può avere un forte impatto, specialmente sulle latifoglie. Questo è stato confermato durante lo studio che ha registrato oltre 5 punti di differenza tra l’ontano tagliato in maggio (45,6%) e quello tagliato in settembre (40,1%). Infine, le diverse parti della pianta hanno un differente tenore idrico, che generalmente diminuisce spostandosi dalla base della pianta verso il cimale. Questo è strettamente correlato al gradiente di concentrazione dell’umidità necessario per pompare l’acqua dal suolo e portarla nei rami e nelle foglie. La tabella 5 mostra un esempio di questo fenomeno, come è stato registrato su giovani piante di abete rosso: le differenze riportate sono statisticamente significative. Porzione della pianta Tree portion Tenore idrico (%) m.c. (%) Tenore idrico (%) m.c. (%) Specie/Species Luogo/Place Abete rosso/Spruce Seren (BL) Castagno/Chestnut Monzuno (BO) Pianta intera/Whole tree 58,1 41,6 Tondame/Stem wood 62,6 46,2 Ramaglia/Branches 55,3 39,5 Tabella 5 - Tenore idrico nelle diverse porzioni della pianta Table 5 - Moisture content in different tree portions (2005-2007) Strategie di essiccazione L’essiccazione può essere passiva o attiva. Quella passiva non richiede nessuna applicazione di energia esterna, e sfrutta il gradiente d’umidità tra il legno e l’atmosfera circostante. Finchè l’umidità atmosferica è inferiore a quella del legno, l’acqua fuoriesce spontaneamente dai tronchi ed ha luogo la stagionatura. In termini pratici, la stagionatura consiste nell’immagazzinare il legno in un luogo secco e ventilato e lasciarlo lì a seccare. La stagionatura sarà più veloce e completa se il gradiente di umidità tra aria e legno è elevato, se la catasta del legname è protetta dalle precipitazioni e se il 94 chips, but of course prefer dry fuel, which allows a much better yield. Even if the boiler can burn wet fuel, the evaporation of water contained inside such fuel will absorb some of the energy available, thus reducing the actual energy yield. A condenser can help recovering this energy, but it represents an extra cost and not all plants are equipped with one. Besides, wet chips do not store well, and if chipping is done well before burning it is important that the wood feedstock be as dry as possible. That involves a drying strategy, aimed at re- ducing the original moisture content at cut. Moisture content of fresh wood The moisture content of fresh wood is very high, generally about 50 %. It can vary from a minimum of 40 % to a maximum of 60 % (table 5), depending on a number of factors, which generally include the species, the season and the tree portion. Apparently, softwoods tend to be wetter than hardwoods, except for poplar and other species of the same family. Ash seems to be especially dry, as tests on fresh ash recorded a moisture content at cut close to 35 %. Seasonal fluctuations may have a strong impact, especially on hardwoods. This was verified during the study, which recorded a 5 points difference between the alder harvested in May (45,6 %) and that harvested in September (m.c. 40,1 %). Finally, different tree portions have different moisture content: this generally decreases moving from the tree base towards the tops, which is inherently related to the moisture gradient needed for pumping water out of the soil and into the atmosphere. Table 5 shows an example of this phenomenon, as recorded on young Norway spruce and chest- singolo pezzo e la catasta stessa hanno abbastanza superficie di contatto con l’aria esterna più secca. L’essiccazione attiva richiede invece l’applicazione di energia esterna (sole escluso) per generare il gradiente di umidità descritto sopra e/o per garantire la ventilazione. In linea di principio, l’essicca- Sistema di stoccaggio e di essiccazione elementare/primary stocking and drying method 95 nut trees: the differences proved statistically significant. Drying strategies Drying can be passive or active. Passive drying does not require any energy inputs, and exploits the moisture gradient between the wood and the external atmosphere. As long as the ambient air is drier than the wood and the water can escape from the wooden body, drying occurs. In practical terms, passive drying consists of storing the wood in a dry, ventilated place and let it dry. So-called natural drying will progress fast if the wood/air gradient is high, if the wood pile is protected from re-wetting and if the individual wood pieces and the stack as whole have enough contact surface with the drier ambient air. Active drying resorts to external energy inputs (other than the sun) to generate such gradient and/or to guarantee ventilation. In principle, active drying is faster and safer, but it can be expensive because the energy eventually added to the process is seldom obtained for free. Exactly because of these economical considerations, forest owners should turn to natural drying. However, the method requires care in its implementation, and does not give any absolute guarantee - due to its dependency on erratic weather conditions.Whenever possible, stacks should be lifted from the soil and placed in a ventilated location. If needed, the tops should be cover with tarpaulins or other protection. If storage will continue during the snow seasons, the stack must absolutely be covered: otherwise the snow will remain inside the stack long after the thaw, impeding any drying and leading to rot. Table 6 reports the results from the CNR tests conducted within the scope of the LAG project. Statistically significant drying rates are underlined. zione attiva è più veloce e sicura della stagionatura naturale, ma può essere molto costosa, perché difficilmente l’energia aggiunta al processo è ottenuta a costo zero. Proprio per queste considerazioni economiche, i proprietari forestali generalmente preferiscono ricorrere all’essiccazione naturale. Tuttavia, questo sistema richiede una grande attenzione nella sua applicazione e non da nessuna garanzia di successo, perché dipende molto dalle condizioni atmosferiche che non possono essere controllate facilmente. Quando possibile, le cataste dovrebbero essere sollevate dal terreno e poste in zone ventilate. Se necessario, la parte superiore potrebbe essere co- 96 perta con un telo impermeabile o con altra protezione. Se lo stoccaggio continua nella stagione invernale e c’è pericolo di neve, la catasta deve essere assolutamente coperta: altrimenti la neve rimane nella catasta anche dopo il disgelo, impedendo l’essiccazione del legname e causandone la decomposizione. La tabella 6 riporta i risultati ottenuti dal CNR nei cantieri sperimentali condotti per conto del GAL Prealpi e Dolomiti e di altri partner Istituzionali. Le differenze statisticamente significative sono evidenziate tramite sottolineatura: dove questa manca, la differenza non è significativa in termini statistici e quindi è impossibile affermare che Località/Placename Provi. Porzione/Tree portion Specie/Species Luogo/Place Giorni Days iniziale % initial % finale %final % ∆% San Zeno Montagna VR Piante intere/Tree portion P. nigra Imposto/Landing 201 49,1 48,1 0-1,0 San Zeno Montagna VR Piante intere/Tree portion P. nigra Imposto/Landing 350 49,1 48,4 0-0,7 Santa Viola VR Piante intere/Tree portion P. nigra Imposto/Landing 112 52,2 49,2 0-3,0 Santa Viola VR Tronchi/Logs P. nigra Imposto/Landing 694 52,2 54,8 02,6 Marzone UD Tronchi/Logs P. silvestris Imposto/Landing 083 51,3 45,5 0-5,8 Nurtiseas UD Tronchi/Logs P. silvestris Imposto/Landing 080 48,3 48,8 000,5 Verzegnis UD Tronchi/Logs P. silvestris Imposto/Landing 084 49,8 38,8 -11,0 Gemona UD Tronchi/Logs P. silvestris Piazzale/Yard 117 52,3 42,5 0-9,8 Sovramonte BL Piante intere/Whole trees P. abies Imposto/Landing 008 55,7 54,9 0-0,8 Seren del Grappa BL Piante intere/Whole trees P. abies Imposto/Landing 060 58,1 49,4 0-8,7 Belluno BL Sezioni/Tree sections P. abies Imposto/Landing 067 50,1 48,3 0-1,8 Andreis PN Cimali/Tops P. abies Imposto/Landing 102 50,8 51,5 000,7 Monte Pertica BL Cimali/Tops P.abies Imposto/Landing 020 55,1 50,1 0-5,0 Rigolato UD Balle/Bundles Misto/Mixed Piazzale/Yard 116 50,9 40,6 -10,3 Cavalese TN Cimali/Tops P.abies Imposto/Landing 066 45,3 39,3 0-6,0 Cavalese TN Sezioni/Tree sections P.abies Piazzale/Yard 068 45,3 35,3 -10,0 Lagorai TN Cimali/Tops P.abies Imposto/Landing 427 46,1 47,0 0 0,9 Andreis PN Cimali/Tops Latifoglia/Hardwoods Imposto/Landing 123 45,6 40,1 0-5,5 Taipana UD Cimali/Tops Latifoglia/Hardwoods Imposto/Landing 025 40,6 41,5 0 0,9 Tabella 6 - Risultati di essiccazione naturale dalle prove del CNR, per diversi assortimenti e condizioni Table 6 - Results from the CNR tests of natural drying for different feedstocks and conditions la stagionatura in catasta abbia determinato una qualsiasi perdita di umidità! In generale, sembra che nelle condizioni alpine l’essiccazione naturale non possa determinare un calo del tenore idrico superiore ai 10 punti percentuali. I migliori risultati sembrano quelli ottenuti dopo 2-4 mesi di stoccaggio estivo: prolungare la durata dello stoccaggio oltre questo periodo non sembra avere effetti positivi. In effetti, c’è il rischio che il legno riacquisti umidità e cominci a marcire. Al di là di casi specifici, sembra molto difficile abbassare naturalmente il tenore idrico del materiale forestale al di sotto del 35-40%, questo deve essere sempre ricordato quando si pianifica la costruzione di un impianto di teleriscaldamento che dovrebbe utilizzare cippato da bosco. 3. Conservazione del cippato Il cippato è un buon combustibile ma non si conserva bene se è umido. Funghi e batteri si sviluppano bene sul legno umido, di cui si cibano. Nelle piante vive, la corteccia impedisce loro di entrare 97 In general, it appears that under the conditions of the Alpine mountains, natural drying cannot bring the moisture content much more than 10 percent points below the original. Best results seem to be obtained after 2 - 4 months of summer storage: prolonging the duration of the storage does not appear to have a positive effect. In fact, there is a risk that the wood is re-wetted and starts rotting. It seems very difficult to naturally reduce the moisture content of forest feedstocks below 35-40 %: this must always be remembered when designing a boiler that is supposed to use forest chips. 3. Chip storage Il vaglio caliubratore montato dietro il tamburo The calibrating screen installed behind the drum Wood chips are a very good fuel, but they do not store well if they are wet. Bacteria and fungi develop very well on wet wood, and they feed nel legno e le infezioni si sviluppano solo quando i microbi riescono ad oltrepassare questo strato protettivo, come nel caso di una ferita. Cippare una pianta implica moltiplicare la superficie di legno esposta alle infezioni microbiche, che si moltiplicano rapidamente. L’attività dei microrganismi comincia entro poche ore dopo la cippatura e può continuare per settimane, finché il calore sviluppato dalla respirazione microbica diventa così intenso da inibire un’ulteriore sviluppo dei microrganismi. 3.1 L’attività microbica Il tasso di umidità del legname costituisce un fattore importante per la qualità del cippato Moisture rate of logs costitute an important factor for chips quality L’attività microbica nel cumulo di cippato ha le seguenti conseguenze: • genera calore, che asciuga il cumulo, a patto che questo non sia nuovamente bagnato dalla pioggia, dalla neve disciolta o dalla condensazione. Nello stesso tempo, un eccessivo riscaldamento del cumulo porta a rischi di autocombustione, evento piuttosto raro, generalmente legato a cumuli di grosse dimensioni e stoccati per lunghi periodi. Apparentemente l’autocombustione sarebbe favorita dalla presenza di oggetti metallici all’interno 98 from it. In a living tree, bark blocks their access to the wood, and infection occurs only if a gap is opened in this protective layer by a wound – for instance. Chipping a tree results in multiplying the surface of clean wood open to bacterial and fungal infection, which is indeed very fast. Microbiological activity starts within a few hours from chipping and can continue for several weeks, until the heat generated becomes so intense to inhibit further microbiological development. 3.1 Microbial activity Microbial activity in the chip piles has the fol- lowing consequences: • it generates heat, driving water outside the pile and effectively drying it – unless the pile is re-wetted by rain, melting snow or condensation (figure 4). At the same time, excessive heating of the pile involves the risk of spontaneous ignition, which in fact is a very rare occurrence, generally experienced in large piles stored for a long time and apparently favoured by the presence of stray metal inside the pile; • it reduces dry matter content, as microbes actually eat the pile, and the heat is indeed generated by their respiration – i.e. the effec- tive digestion of the wood, which is turned into water, carbon dioxide and energy (heat). Therefore, microbial activity always generates a certain amount of dry matter losses, which in a temperate climate often vary between 2 to 4 % of the initial amount per month; • it results in the development of fungal spores, which may cause allergic reactions in sensitive people. For this reason, people working in or around large chip storages should use appropriate eye and breathing protections. 3.2 Sensitivity to decay Microbial infection develops in two steps: 1) del cumulo; • riduce la quantità di sostanza secca. I microrganismi divorano letteralmente la biomassa e il calore registrato all’interno del cumulo viene generato dalla loro respirazione, ovvero dalla digestione del legno che viene convertito in acqua, anidride carbonica ed energia (calore). Quindi l’attività microbica genera sempre una perdita di sostanza secca che nei climi temperati oscilla tra il 2 e il 4% della massa totale per mese; • sviluppa molte spore fungine che possono causare reazioni allergiche nei soggetti sensibili. Per questo motivo chi lavora in prossimità del deposito dovrebbe sempre indossare occhiali di protezione e mascherina per le vie respiratorie. 3.2 Suscettibilità al deterioramento Il successo dell’attacco microbico dipende da due condizioni: 1) i microrganismi devono avere libero accesso ai tessuti legnosi, che quindi devono essere privati della loro protezione naturale, come ad esempio la corteccia; 2) i microrganismi che raggiungono i tessuti legnosi devono trovare le condizioni favo- revoli per il loro sviluppo, specialmente per quanto riguarda la temperatura, contenuto di umidità e disponibilità di nutrienti. In generale la suscettibilità al deterioramento varia con i seguenti fattori: • la durabilità del legno varia con la specie. Pioppi e salici hanno una maggior tendenza a decomporsi di altre specie, mentre l’alto contenuto di resina di alcune conifere offre una certa protezione contro l’aggressione microbica; • il cippato che contiene un’elevata proporzione di corteccia e foglie è più soggetto all’attacco microbico, dato che questi elementi sono più umidi e hanno un contenuto di azoto più elevato, fattori che favoriscono la crescita di microrganismi. Di conseguenza il cippato prodotto da piante intere o da ramaglie si deteriora più velocemente di quello ottenuto da tronchi scortecciati; • Anche la pezzatura del cippato è molto importante perché determina la superficie esposta all’attacco microbico. Le scaglie piccole hanno un rapporto superficie/volume più alto di quelle grossolane e sono più soggette alla decomposizione. Inoltre la pezzatura condiziona la permeabilità del cumulo e quindi la 99 the microbes must have direct access to the wood tissue, which must have been stripped from its natural protection – i.e. the bark; 2) the microbes accessing to the wood tissue must find the right conditions for their growth, especially for what concerns temperature, moisture content and nutrient availability. In general, sensitivity to decay varies with the following factors: • the durability of wood varies with tree species. Poplar and willow are more prone to decay than other species: on the contrary, the high pitch content of some conifers offer a limited protection against microbial aggression; • chips containing much bark and leaves are more susceptible to decay, as such tree portion are wetter than the rest and have a higher nitrogen content, both of which favor microbial growth. As a consequence, chips produced from whole trees or from slash decay faster than chips produced from delimbed logs; • chip size is also very important, as it determines the surface exposed to microbial attack. Fine chips present a higher surface/ volume ratio than coarse chips or chunks, and they are more sensitive to decay. Besides, size distribution affects air circulation and therefore the speed with which the pile may eventually dry. A large chip size makes for a rather permeable pile, which may lose moisture rather quickly; • moisture content has a crucial role, since any living organism needs some water to develop. When moisture content is very low, much of the water is bound by the cell walls and is not available for microbial growth. On the other hand, when the wood is totally saturated, water has filled all the pores (vases) pushing out the air, which also inhibits microbial growth, as microbes also need air. Therefore, wood decay velocità con cui questo si asciuga. Scaglie di grosse dimensioni costituiscono cumuli meno impermeabili, capaci di perdere umidità più facilmente; • Il contenuto d’umidità gioca un ruolo fondamentale sul deterioramento del legname, poichè gli organismi hanno bisogno di acqua per svilupparsi. Quando l’umidità è molto bassa, la maggior parte dell’acqua è trattenuta dalle pareti cellulari e non è disponibile per la crescita dei microrganismi. Quando invece il legno è completamente saturo, l’acqua riempie i pori (vasi) privandoli d’aria, cosa che a sua volta inibisce lo sviluppo microbico poiché anche i microrganismi hanno bisogno di ossigeno per vivere e svilupparsi. Quindi il legname si decompone solamente se il tenore idrico è superiore al 30 e inferiore al 60%. ■ �������������������■ ����������������������������■ ���������������������� �� 100 ��������������������� �� �� 3.3 Modalità di stoccaggio La maggior parte dei metodi per lo stoccaggio del cippato si basa sulla manipolazione del contenuto di umidità: in generale si cerca di ridurre il contenuto di umidità prima della cippatura, stagionando il legname ancora intero. L’albero funziona come una pompa, che tira su l’acqua dal terreno e la rilascia nell’atmosfera, filtrando i nutrienti nel percorso: le radici sono le tubature del pozzo mentre le foglie sono la pompa. Una volta abbattuto l’albero, le foglie continuano a pompare, ma il contatto con la riserva idrica del terreno è interrotta, quindi l’acqua che viene pompata via dalla pianta non viene rimpiazzata. Questo spiega perché, quando si vuole accelerare l’essiccazione, è preferibile lasciare a terra le piante intere appena abbattute: allestirle in tronchi significa ridurre l’interfaccia tra l’aria e il legno alle sole superfici di taglio, cioè alle testate dei tronchi e ai mozziconi di ramo - che offrono una minore superficie traspirante rispetto alle foglie. Anche il legname allestito in tronchi perde umidità, ma l’essiccazione avviene più lentamente. �� is only possible when the moisture content is between 30 and 60 %. Most chip storage strategies are based on the manipulation of moisture content: in general, one tries to reduce moisture content before chipping, by the natural air drying of uncomminuted wood. �� �� �� � ��� � �� �� �� ��� ��� ��� ��� ��� ����������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������ ��������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������� 3.3 Storage strategies Most chip storage strategies are based on the manipulation of moisture content: in general, one tries to reduce moisture content before chipping, by the natural air drying of uncomminuted wood. This is a natural phenomenon, depending on the moisture gradient between ambient air and wood. Trees are like a pump that uses this gradient to suck water from the ground and release it in the atmosphere, filtering nutrients in the process: the roots are the well pipe, whereas the leaves are the pump. Once the tree Il legno bruciato è quasi impenetrabile dall’umidità/fired wood is almost water-tight Abbattendo le piante a inizio estate e lasciandole intere per un periodo di 4-8 settimane, piante e cimali possono raggiungere un tenore idrico del 3540% contro l’iniziale 50% al momento del taglio. Invece i tronchi possono perdere solo pochi punti percentuali della loro umidità iniziale, anche prolungando lo stoccaggio per l’intera estate. Questo è comunque preferibile alla cippatura immediata e allo stoccaggio come cippato, dato che i tronchi offrono una superficie ridotta all’ingresso dei microrganismi e per questo il rischio di deteriora- mento è molto ridotto. In ogni caso, il legname intero andrebbe stoccato in luoghi ventilati, poiché la circolazione dell’aria è ancor più importante della radiazione solare, anche se tutte e due aiutano il processo. Se possibile andrebbe evitato il contatto diretto con il terreno e con l’erba, formando la catasta su una superficie in cemento o ghiaia, oppure posizionando alcuni tronchi al di sotto della catasta per sollevarla da terra. Se il legname è stato cippato fresco, la miglior strategia è quella di usarlo rapidamente, entro poche settimane. Se questo non fosse possibile, andrebbe almeno protetto dalle precipitazioni in modo che quando l’autoriscaldamento abbia asciugato il cumulo abbastanza da rallentarne la decomposizione, la pioggia non possa inumidirlo ancora, riattivando i microrganismi. In questo modo parte della biomassa andrà comunque perduta, ma il danno sarà stato limitato ad un solo ciclo di riscaldamento. Per motivi analoghi, durante l’inverno occorre coprire le cataste di legname intero stoccato e asciugato nell’estate andrebbero, per evitare che 101 is cut, the leaves keep pumping, but the contact with the ground reservoir has been interrupted, so that the water being pump outside the tree body is not replaced by ground water. This explains why it is preferable to leave cut trees unprocessed on the ground, if fast drying is the goal. Processing the tree into log form means reducing the interface between the drier air and the wetter wood to the log ends and the branch stubs, which offer a much smaller surface to transpiration compared to leaves – which in fact are a “transpiration pump”. Even so, the wood will lose some moisture, but drying will proceed much more slowly. Cut at the begin- ning of summer and left uncomminuted for a period of 4-8 weeks, whole trees and tree tops can reach a moisture content of 35-40 % from the original 50 % at the cut. On the contrary, logs may lose only a few percent points over the whole summer. Of course, this is still preferable than comminuting and storing as chips, because logs offer a very limited surface to microbial infection and therefore decay is minimal.In any case, uncomminuted wood should be stored in a ventilated place: air circulation is even more important than sun radiation, although both definitely help. If possible, direct contact with soil and grass should be avoided by building the pile on a concrete pad or on gravel, or by placing a few logs under it to lift it off the ground. If the wood has to be comminuted fresh, the best strategy is to use is very quickly – i.e. within few weeks. If that is not possible, one should at least protect it from precipitation, so that once selfheating has driven away enough moisture to slow down decay, rain water does not re-wet the pile and starts the cycle all over again. This way, one will still have lost some dry matter to decay, but the damage will have been limited to one cycle only. Similarly, uncomminuted È necessario utilizzare il sistema di trasporto appropriato alle distanze da percorrere/It is suitable to use an appropriate transport system to each distance 102 wood piles stored dried in the summer, should be covered for the winter to avoid re-wetting. That is especially important with slash and/or if heavy snowfall is expected. Otherwise, melting snow will slip into the pile during the spring and keep it wet for a longer time during most of the summer – when high temperature favor microbial growth. Uncomminuted wood piles can be covered with tarpaulins, canvas or special packaging paper. Chip piles can be stored under a roof, or covered with tarpaulins. Today, special transpiring tarpaulins are also available: they are made of a fabric resembling Gore-Tex, which allows moisture flow in one direction only, i.e. from the pile towards the atmosphere. This way, the pile is allowed drying, yet protected from rewetting. This fabric is quite new and it is called Top-Tex: it is rather expensive (app. 2 e/m2) but it can be re-used several times. On the contrary, packaging paper is cheaper, but it is a singleuse commodity: in fact, it is very suited to industrial use, as it can be applied with a normal log-loading crane and is eventually ripped apart and thrown into the chipper together with the wood. Of course, there are many other techniques to improve chip storage – but most of them have some drawbacks, often a very high cost. For instance, one may dry the chips artificially, by heating or forced-ventilation. This is indeed very effective, but it is also quite expensive and can be applied only if residual heat is available. Otherwise, one can “seal” the pile by compacting it with a bulldozer and/or dumping fresh chips in a silage trench and wrapping them with agricultural plastic film. Under these conditions, anaerobic fermentation is started, which prevents decay: the problem is rather that sealed chips do not dry, and after storage they will be almost as wet as they were at the start – which may be a drawback if they must be used as a fuel. assorbano nuovamente umidità. Questo è particolarmente importante con le ramaglie o quando ci si aspettano forti nevicate, altrimenti la neve, sciogliendosi penetrerebbe nella catasta e la manterrebbe umida per un periodo molto lungo, anche durante l’estate successiva, quando le alte temperature favoriscono l’attività microbica. Le cataste di materiale intero possono essere coperte con teli impermeabili, fogli di PVC per uso agricolo o speciali carte per imballaggio. I cumuli di cippato possono essere immagazzinati sotto tettoie o coperti con teli impermeabili. Attualmente sono disponibili speciali teloni traspiranti fatti di un tessuto simile al Gore-Tex, che consente il flusso dell’umidità in una sola direzione, ovvero dal cumulo verso l’atmosfera. In questo modo si permette al cippato di asciugarsi per il riscaldamento interno, evitando poi che le precipitazioni lo inumidiscano nuovamente. Il nuovo materiale, chiamato Top-Tex, è piuttosto costoso (circa 2 e/m2) ma può essere riutilizzato più volte. La carta da imballaggio invece è più economica, ma può essere adoperata solo una volta: è perfetta per l’uso industriale dato che può essere stesa con una normale pinza per legname e a fine uso viene cippata insieme al legname. Ovviamente esistono molte altre tecniche per migliorare lo stoccaggio del cippato, ma la maggior parte ha degli svantaggi, tra cui soprattutto il costo elevato. Per esempio si può asciugare il cippato artificialmente immettendo calore dall’esterno o soffiandovi dell’aria per ventilarlo. Questi trattamenti sono efficaci, ma anche molto costosi e possono essere realizzati solo quando è disponibile del calore residuo in eccesso. Altrimenti il cumulo può essere “sigillato” compattandolo con un bulldozer e/o scaricando il cippato fresco in un fosso per insilaggio e avvolgendolo con pellicole plastiche ad uso agricolo. In queste condizioni inizia la fermentazione anaerobica, che inibisce la decomposizione. Il problema è che il cippato insilato non si asciuga, e dopo lo stoccaggio avrà la stessa umidità di partenza - e questo può rappresentare uno svantaggio se deve essere utilizzato come combustibile. 103 Cippato in giacenza vicino alla centrale di teleriscaldamento/Chips in stock near a tele-heating plant 4 la filiera di approvvigionamento the supply chain 1. Introduzione Un buon organizzatore suddivide i grandi problemi in elementi funzionali indipendenti, sceglie la miglior soluzione per ognuno di essi, e ricombina poi le varie soluzioni individuali per creare un sistema completo. Sfortunatamente, le decisioni su come e se raccogliere la biomassa sono ampiamente basate sul compromesso tra più esigenze contrastanti: ci sono poche componenti completamente indipendenti, e la maggior parte dei fattori considerati interagiscono tra loro. Per esempio, alcuni sistemi hanno costi minori ma producono una mescolanza di prodotti che possono avere un valore inferiore. Maggiori livelli di meccanizzazione portano a una maggiore produttività e a migliori condizioni di lavoro per gli operatori, ma hanno costi orari più elevati. La raccolta integrata di biomassa e assortimenti convenzionali è generalmente meno costosa rispetto alla raccolta separata della biomassa, ma richiede più spazio per lavorare all’imposto. La cippatura della biomassa ad un impianto centralizzato è più economica di quella effettuata all’imposto, ma il vantaggio può essere vanificato dai costi più elevati per il trasporto del materiale intero fino all’impianto. Alla fine comunque è la differenza tra il valore fluttuante della biomassa e il costo di raccolta e trasporto che determina la convenienza dell’operazione. Pertanto, la scelta del sistema da utilizzare e della convenienza a raccogliere la biomassa deve essere fatta caso per caso. Fortunatamente i modelli di simulazione sviluppati in molti degli studi GAL e discussi in seguito consentono di confrontare diversi sistemi di lavoro alternativi, e di stimare il ricavo netto ottenibile sotto specifiche condizioni operative e di mercato. 2. Condizioni di studio e operazioni dal bosco alla caldaia Gli studi dei GAL hanno coperto un’ampia gamma di siti, stazioni e condizioni operative. Per indicare soltanto alcuni parametri, la Figura 1 mostra le pendenze medie e le dimensioni medie degli alberi 105 1. Introduction Good planners divide large problems into functionally independent parts, choose the best solution for each, and then combine these to create the overall system. Unfortunately, decisions about whether and how to collect biomass are largely based on tradeoffs: there are few independent pieces, most of them interact. For example, some harvest systems have lower costs but produce a mix of products that may be of lower value. Higher levels of mechanization bring improved productivity and better working conditions for operators, but have higher hourly costs. Integrated harvesting is generally less expensive than separate recovery of biomass, but requires more space to work at the landing. Chipping at the biomass plant is cheaper than at the landing, but the advantage may be offset by higher costs of transporting unchipped biomass to the facility. Finally, the difference between fluctuating values of delivered biomass and the costs of harvesting and transport determine whether the operation will make money. As a result of all these tradeoffs, the determinations of what system to use and whether to harvest biomass at all must be made on a case-by-case basis. Fortunately, the simulation models developed under many of the LAG studies and discussed further below allow planners to make comparisons of the various alternative systems and estimates of net return for specific site, operating and market conditions. 2. Study Conditions and Stump-to-Plant Operations The LAG studies covered a wide range of site, stand and other operating conditions. To in- �� ������������������ registrati in ogni area di studio. Gli studi coprono anche una gamma impressionante di attrezzature e metodi. Le opzioni proposte e sperimentate includono: Abbattimento: manuale con motosega, manuale con motosega e slittino di abbattimento, meccanico con abbattitrici dedicate o con abbattitrici montate su escavatore; Allestimento: con motosega, con abbattitrice dedicata, con abbattitrice montata su escavatore; Luogo dell’allestimento: sul letto di caduta o all’imposto; Metodo di allestimento: nessuno (piante intere), accumulo di sezioni con monconi di ramo, sramatura parziale, sramatura completa, depezzatura, asportazione del cimale; Concentramento: nessuno, manuale, con trattore agricolo e verricello; Esbosco: trattore agricolo con verricello, trattore agricolo con pinza da strascico, trattore agricolo con rimorchio forestale e gru, skidder con verricello a doppio tamburo telecomandato, forwarder, gru a cavo; �� �� �� �� � � �� �� �� �� ��� ����������������� ���������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������� �������������������������������������������� Materiale esboscato: alberi interi, sezioni di piante con rami, tronchi, cimali di vario diametro alla base, ramaglie; Cippatura: cippatrici mobili di varie dimensioni, cippatrici stazionarie; Luogo di cippatura: all’imposto, in piazzali intermedi, presso la centrale; Materiale cippato: piante intere, sezioni di piante con rami, tronchi, cimali di vario diametro alla base, ramaglia; 106 dicate just a few of the parameters, Figure 1 shows the average slopes and tree sizes reported for each of the study sites. The studies also covered an impressive range of equipment and methods. Tested or proposed options included: Felling: motor-manual, motor-manual with felling sled, dedicated harvester, excavatorbased harvester, masticator; Processing equipment: motor-manual, dedicated harvester, excavator-based harvester; Processing location: at the stump, at the landing; Processing method: none (whole tree), buck- ing of sections with limbs, partial delimbing, delimbing and bucking and topping; Concentration prior to extraction: none, manual, agricultural tractor with winch; Extraction equipment: agricultural tractor with winch, agricultural tractor with grapple, agricultural tractor with trailer and crane, off-road/on-road tractor with trailer, skidder with double-drum radio-controlled winch, forwarder, cable crane; Extracted material: whole trees, tree sections with branches, logs, tops of various large-end diameters, branches; Chipping equipment: mobile chippers of vari- ous sizes, stationary chippers; Chipping location: at the landing, at satellite yards, at utilization facilities; Chipped material: whole trees, tree sections with branches, logs, tops of various largeend diameters, branches; Bundling: of residues at the landing Transport equipment: truck, truck and trailer, agricultural tractor with trailer, off-road/onroad tractor with trailer, piggyback containers; Transported material: whole trees, tree sections with branches, logs, tops of various large-end diameters, branches, chips; Imballatura: di residui all’imposto; Trasporto: autocarri, autotreni, trattori agricoli con rimorchio, container scarrabili; Materiale trasportato: piante intere, sezioni di piante con rami, tronchi, cimali di vario diametro alla base, cippato; Luogo di stagionatura: in bosco, all’imposto, in piazzali intermedi, alla centrale; Materiale stagionato: piante intere, sezioni di piante con rami, tronchi, cimali di vario diametro alla base, ramaglia. 3. Linee guida e raccomandazioni Basandosi sui molti studi condotti nell’ambito del Progetto si possono proporre alcune linee guida e raccomandazioni generali. 3.1 Pianificazione delle operazioni di raccolta Prima di decidere se e come raccogliere, devono essere considerati numerosi fattori, tra cui le caratteristiche stazionali, l’ubicazione della parcella, le opzioni commerciali e le condizioni di mercato. 107 Drying location: in the woods, at the landing, at satellite yards, at utilization facilities; Dried material: whole trees, tree sections with branches, logs, tops of various large-end diameters, branches. 3. Guidelines and Recommendations Based on the various studies, some general recommendations and guidelines can be put forward. Un harvester su escavatore ibrido tipo “ragno” Harvester on a “spyder” type excavator base 3.1 Planning for harvest operations Numerous factors, including site and stand parameters, market options and market conditions, must be considered prior to selecting whether and how to harvest. 108 ������������������������������������������� Caratteristiche stazionali La pendenza influenza il tipo di abbattimento e le attrezzature in grado di effettuare l’esbosco. I veicoli a ruote possono transitare in terreni con una pendenza non superiore al 30% circa. I trattori cingolati possono essere utilizzati su pendenze fino al 40% e oltre in casi particolari, ma sono più costosi da utilizzare e generalmente hanno una produttività più bassa a causa della velocità ridotta. Su terreni più acclivi, è possibile posizionare il trattore su piste o strade costruite lungo le curve di pendenza ed impiegare il verricello per avvicinare il legname: tuttavia in queste condizioni il concentramento può richiedere tempi molto lunghi. Le gru a cavo vengono usate in terreni con elevate pendenze e generalmente portano a un costo di esbosco maggiore rispetto agli altri sistemi, ma l’esbosco di piante intere con teleferica consente di associare alla produzione di tondame una produzione accessoria di ramaglie da valorizzare come biomassa, con un incremento del costo di esbosco minimo o nullo. Chiaramente, il costo di esbosco aumenta con la distanza coperta. Gli effetti di questa distanza sulla produttività e sul costo di lavorazione sono stati quantificati in molti degli studi GAL, fornendo utili informazioni per stimare il costo delle specifiche operazioni future. Anche le dimensioni dell’imposto sono fondamentali. Se possibile, conviene scegliere gli imposti più grandi possibile. Evidentemente bisogna cercare un buon equilibrio tra un imposto più ampio e l’eventuale maggiore distanza di esbosco necessaria per raggiungerlo, e questo può essere calcolato utilizzando i modelli di simulazione sviluppati nell’ambito del progetto. Gli imposti di piccole dimensioni riducono il numero di operazioni che possono essere svolte contemporaneamente (esbosco, allestimento, cippatura, trasporto) e la quantità di biomassa che può essere immagazzinata per le successive lavorazioni. Un imposto piccolo può comportare un forte aumento del costo di raccolta e trasporto della biomassa. In uno studio, la mancanza di accesso per gli autocarri e la disponibilità di un imposto troppo piccolo ha costretto a movimentare la biomassa �� �� ���������������������������������������������������� �� ������������������������� �� �� �� � ����������������������������������������������� � � � ��� ��� ��� ��� ��� ����������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������� ��� Site characteristics Slope affects the type of felling and extraction equipment that can be employed. Wheeled vehicles can traverse terrain of up to 30% or so. Crawler tractors may be used on slopes up to 40% or more in some cases, but they are costlier to operate and generally produce less because of their slower travel speeds. Ground-based equipment can access steeper terrain from trails or roads constructed across the slope, but lateral winching may be very time-consuming in these situations. Cable cranes are used on steep terrain and generally result in higher extraction costs than do ground-based systems, but biomass tops and limbs yarded intact on sawlogs may have little or no incremental extraction cost. Obviously, extraction costs increase with both the winching and the yarding distances. The effects of these distances on productivity and fino a un imposto migliore impiegando un trattore con rimorchio, e la doppia movimentazione ha incrementato il costo netto di 25 e per tonnellata di sostanza secca (t s.s.). Le ramaglie accatastate fino a un’altezza di 3 m occupano una superficie pari a 3-6 m2 per tonnellata di sostanza secca. Una buona accessibilità, che consenta di utilizzare autotreni, può ridurre significativamente i costi di trasporto. Viabilità: una viabilità inadatta limita la velocità di trasporto e può ridurre i tipi di veicolo che possono accedere al cantiere di raccolta. Superficie della parcella: per il trasporto dei macchinari dal luogo in cui si trovano fino all’area di lavoro si deve sostenere un costo, che generalmente è maggiore per i sistemi più meccanizzati. Tale costo viene ripartito su tutto il materiale raccolto nella parcella utilizzata, quindi se questa è piccola e con poco materiale da raccogliere, lo spostamento Esempio di harvester al lavoro in Valle d’Aosta/Harvester at work in Aosta valley 109 cost have been quantified in several of the LAG studies, which provide useful information for predicting costs in specific future operations. Landing space is also crucial. If a planner has options, by all means choose the larger landings. Again, there may be tradeoffs between better landings and longer extraction distances, and these should be estimated by using the simulation models developed within the scope of the project. Small landings restrict the number of activities (extraction, processing, chipping, transport) that can be carried out simultaneously, and the amount of biomass that can be stored for later activities. A small landing may dramatically increase the costs of biomass collection and transport. In one study, lack of truck access and the availability of a small landing required moving the wood to a better location with a tractor and trailer unit, and the double-handling added a net cost of 25 e/dry ton. If piled to heights of 3 m or so, logging residue requires 3-6 m2 of ground surface per dry ton. Good access that allows for the use of truck-and-trailer rigs can substantially reduce transport costs. Road quality: Poor roads slow transport speeds, and may restrict the types of vehicles that can access a harvest unit. Area of the unit: There is a cost to transport equipment from its previous location to a unit, and the cost is generally higher for a more mechanized system. This cost is shared by all the material removed from the unit, so if the unit is small and little total material is to be removed, it can substantially drive up the cost per ton. For example, it might cost 1000 e to move a system consisting of a harvester, tractor and trailer to a unit. If the unit is only 2 ha in size and removals are 25 dry tons per hectare, the move-in cost 110 La cippatura può rendere sostenibili le azioni di pulizia degli alvei/Chips can made economic cleaning actions in river-beds di un cantiere meccanizzato determina un notevole incremento del costo di utilizzazione per tonnellata. Per esempio, trasportare un harvester in un cantiere può costare circa 1.000 e; se la parcella ha una dimensione di soli 2 ettari e una provvigione di 25 tonnellate di sostanza secca ad ettaro, il solo costo di movimentazione dei macchinari ammonterà a 20 e/t s.s. Se al posto dell’harvester vengono usate le motoseghe il costo di spostamento del cantiere inciderà solamente per 5 e/t s.s. ma il costo operativo delle utilizzazioni (abbattimento, allestimento e movimentazione) sarà probabilmente maggiore. È necessario un alto grado di coordinamento e pianificazione quando si gestiscono piccoli lotti, in modo da realizzare le operazioni in sequenza e minimizzare i costi. Caratteristiche stazionali La quantità di biomassa raccolta dipende dalle dimensioni degli alberi asportati e dal loro numero per unità di superficie (densità). Il costo di raccolta diminuisce all’aumentare della dimensione dei pezzi: questo è mostrato chiaramente nelle simulazioni riportate in alcuni degli studi, in cui le dimensioni delle piante venivano fatte variare, mantenendo costanti altri fattori. La dimensione soglia del materiale destinato alla produzione di biomassa dipende da una miriade di fattori, ma dimensioni maggiori sono sempre più vantaggiose se la biomassa deve ripagare la sua movimentazione dal bosco fino alla centrale. Fanno eccezione i residui che sono esboscati senza spese aggiuntive, quando si raccolgono piante intere destinate alla produzione primaria di tondame da sega. Anche l’intensità del taglio ha un effetto importante sulla produttività, dato che una maggiore intensità consente anche di aumentare il carico medio esboscato. In modo analogo, la densità del soprassuolo residuo ha un effetto importante sul costo di utilizzazione. Sotto il profilo puramente economico, il taglio raso è ideale perché non lascia piante in piedi che ostacolino l’abbattimento e l’esbosco. Il tentativo di evitare danni al soprassuolo residuo aumenta il costo dei tagli intercalari, benché l’entità dei danni e la difficoltà nel prevenirli dipendano da molti altri fattori. 111 alone will be 20 e/dry ton. If chainsaws are used in place of the harvester, move-in cost for the system might drop to only 5 e/dry ton, but operational (felling, processing and extraction) costs are likely to be higher. As noted earlier, a high level of coordinated planning is needed when dealing with small units so the operations can be sequenced to minimize total costs. Stand characteristics The removal is characterized by the size of the removed trees, and by their number per unit surface (density). It is no surprise that stump-to-roadside costs decline as piece size increases. This result is most clearly shown in simulations reported in some of the studies, where tree size was varied while holding other factors constant. Unfortunately, the breakeven piece size for biomass depends on myriad factors, but bigger is always better if the biomass must pay its way from standing tree to the energy plant. This is not the case for residue given free ride to roadside after harvesting roundwood destined for a higher-valued market. Removing more trees may increase the average turn size extracted and thereby reduce costs. Similarly, the effect of reserves depends on their size and density. From the cost standpoint, a clearfell is ideal because it presents no standing trees as impediments for felling or extraction. Efforts to avoid damage to reserve trees also increase costs in partial cuts, although the amount of damage and difficulty of preventing it depend on many factors. Markets The optimal allocation of trunks and residues depends on: • what markets are available for sawlogs, �� ����������������������������������� ������������������������������������������������ �� �� ���������������������� ����������������� �� ������������������������������ �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �������������������� ������������������������������������������������������������������������ ����������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������� Mercati La suddivisione ottimale di tronchi e residui dipende da: • quali mercati sono disponibili per i vari assortimenti, quali tondame da sega, tondello da cartiera, cippato, legna da ardere, etc; • dove sono ubicati questi mercati; • quanto sono disposti a pagare. Dato che il costo di produzione di ogni assortimen- to (per esempio tondame da sega piuttosto che cippato) può essere diverso, un semplice confronto tra i prezzi unitari dei vari assortimenti potrebbe non indicare la scelta ottimale: il paragone infatti deve considerare l’intera filiera di approvvigionamento, e il costo delle lavorazioni necessarie. Per esempio, dato che cippare le piante intere elimina il costo di allestimento, in certe condizioni la produzione esclusiva di cippato può essere preferibile al recupero di qualche tronco da sega, che potrebbe costare più del beneficio aggiuntivo eventualmente arrecato. In effetti, nei primi diradamenti in cui gli harvester non possono essere utilizzati per via delle pendenze o delle ridotte dimensioni dei lotti, la cippatura integrale si è sempre dimostrata la scelta migliore. Altri studi hanno evidenziato che la cippatura integrale è preferibile alla produzione di legna da ardere se il valore del cippato è superiore ai 90 e/t s.s. consegnata in centrale e quello della legna pari a 110 e/t s.s. consegnata all’imposto. Ma piuttosto che prendere decisioni basate su generalizzazioni, è preferibile utilizzare uno dei modelli di simulazione prodotti nell’ambito del Progetto Transnazionale e 112 L’innovazione tecnologica ha permesso di produrre differenti assortimenti di legname anche in luoghi non tradizionali Innovation has allowed different kinds of sawlogs in non conventional locations other roundwood, chips, firewood, etc; • where they are located, and; • how much each is willing to pay. Because the costs of producing each form of material (sawlogs versus chips for example) may be different, a simple comparison of values per ton may not indicate the optimal path; the whole supply chain must be considered. For example, because chipping of whole trees eliminates the cost of processing, it may be preferable to divert some sawlog material to the biomass stream under certain conditions. calcolarsi la scelta più adatta per le proprie condizioni operative. Tempistica Anche il calendario delle operazioni è importante, specialmente se diverse ditte sono incaricate di diverse attività. La mancanza di coordinamento tra le varie operazioni può causare ritardi e interferenze, portando a un aumento del costo di produzione e/o a un deterioramento del prodotto. La cooperazione tra più proprietari confinanti è importante soprattutto se la dimensione delle parcelle è ridotta, e consente di limitare il costo di spostamento del cantiere e quello del trasporto della biomassa. La razionalizzazione dei trasporti è un elemento fondamentale se vengono prodotti soltanto alcuni carichi per ogni appezzamento. Un uso oculato delle tecnologie GPS/GIS come descritto nel rapporto del GAL Conwy dovrebbe essere molto utile quando si lavora con piccoli lotti. Cippatura dei residui di utilizzazione/Chipping logging residue at a yarder landing Altre considerazioni Come descritto nella relazione del GAL Conwy, oc- 113 With small thinnings, for example, where harvesters can’t be employed due to slope limitations or small unit size, it was found preferable to chip whole trees. Another study found that chipping biomass would be preferable to producing firewood if the value of chip was above 90 e/dry ton delivered to plant versus 110 e/dry ton for the firewood at the landing. But rather than making decisions based on generalizations, it is far better to use an appropriate LAG simulation model to compare systems under the expected market (and other) conditions. Timing Coordination of timing of operations is also important, especially if different companies or agencies are to be responsible for different activities. Lack of coordination, between extraction and chipping and/or transport for example, may create bottlenecks and cause interactive delays, or result in deterioration of products. Cooperative scheduling of various harvest units is more important if unit size is small, to minimize move-in costs and transport costs. The latter is a major issue if only a few loads will be produced from each unit, as it allows partial loads from neighbor- ing units to be consolidated. The GPS/GISbased system and the more detailed inventory described in the Conwy report should be very useful when dealing with small units. Other considerations As described in the Conwy report, there are numerous other items that must be considered in planning, and the Woodland Operations Checklist included therein is an excellent way to make sure that all issues have been addressed. Prior to operations, extraction tracks should be planned and landings of adequate size identified for the intend- corre considerare numerosi altri fattori nella pianificazione delle operazioni di raccolta: la stesura di una lista delle attività da condurre e degli elementi da verificare è un ottimo modo per assicurarsi che tutti i problemi siano affrontati a tempo debito. Prima di avviare i cantieri bisogna individuare e identificare le vie di esbosco e gli imposti, che devono avere dimensioni adeguate per gli scopi prefissi, per esempio l’allestimento e/o la cippatura. Se la biomassa deve essere immagazzinata e stagionata agli imposti o in altri luoghi, bisognerà sincerarsi di avere abbastanza spazio a disposizione per costituire le cataste di legname. 3.2 Forme in cui la biomassa può essere esboscata Le seguenti opzioni sono presentate in ordine decrescente di vantaggio economico, anche se ci possono sempre essere delle eccezioni alla regola. Se l’intervento è finalizzato alla produzione di assortimenti di pregio come il tondame da sega, è sempre preferibile evitare la sramatura ed esboscare le piante intere o in sezioni con rami, fino a giungere all’imposto. La principale controindicazione è che l’esbosco di piante di grandi dimensioni lasciate intere richiede attrezzature più potenti rispetto a quelle necessarie per esboscare i tronchi già allestiti. Inoltre, un cantiere di questo tipo richiede un imposto grande e ben organizzato, capace di consentire un’allestimento efficiente e in grado di offrire una zona tampone dove lasciare il carico, se il viaggio arriva quando l’allestimento del carico precedente non è ancora stato completato. Quando si esboscano piante di grosse dimensioni, occorre decidere come allocare le porzioni più piccole del fusto, e cioè se trasformarle in tondello da cartiera o in biomassa combustibile. La prima opzione richiede la sramatura del cimale, mentre la seconda implica la cippatura. Pertanto, la scelta del diametro di svettatura dipende dal valore relativo dei due prodotti e dal costo della sramatura confrontato con quello della cippatura. Un esempio del rapporto tra i valori soglia di cippatura e sramatura, per un diametro di depezzatura di circa 22 cm, è mostrata in figura 4. Essa mostra la linea di equilibrio tra il prezzo del cippato e quello del tondame da imballaggio: per i valori lungo la linea, la 114 ed purposes, e.g. processing and/or chipping. If biomass is to be stored/dried at landings or other locations, adequate space for the piles must be available. 3.2 Forms in which biomass may be extracted The following are listed in a generally decreasing order of economic attractiveness, although there are always exceptions to the rule. If larger trees are being extracted for clearly higher-valued markets such as sawlogs, it is always preferable to leave the biomass intact on whole trees or tree sections until it reaches the landing, resulting in little or no incremental cost for the biomass until it is handled at the landing. The main drawbacks are that large whole trees require a more powerful skidding machine than do bucked logs, and the system needs large, organized landings for efficient delimbing and Un’alternativa all’imballatura: il confezionamento di sezioni con rami An alternative to bundling: processing undelimbed tree section La cippatura può rendere sostenibili le azioni di pulizia degli alvei Chips can made economic cleaning actions in river-beds bucking, and to provide buffer space and time between extraction and processing. When a large tree arrives at the landing, one good question is whether to allocate the smallest part of the merchantable trunk to pulp roundwood or biomass. The former requires delimbing, while the latter can of course be chipped with branches intact. The answer of where to buck the roundwood depends on the relative values of the two products and the costs of delimbing versus chipping. An example of the relationship between breakeven chip and roundwood values, for a tentative bucking diameter of 22 cm, is shown in figure 4. In the figure it is displayed the balance line between chip price and round price: for prices on the line it is the same to chip wood even if it would be possible to made a round pile from that tree. If round wood worth for example 30 e/T and chips ������������������������������������������������������������ cippatura della porzione di fusto da cui potrebbe ricavarsi un tondello non conviene più di quanto non convenga produrne un tondello. Se il tondame da imballaggio riceve ad esempio 30 e/ton. e il cippato ne riceve 50, una scelta vale l’altra. Se però il prezzo del tondame da imballaggio scende sotto i 30 e/ton., converrà produrre cippato dalla porzione di fusto che potrebbe fornire un tondello. Viceversa se invece è il valore del cippato a scendere. Ovviamente questo esempio vale solo per le specifiche condizioni sotto cui si effettuata la specifica simulazione impiegata per il calcolo, e può variare con queste. L’importante è avere chiaro il concetto, e sapere che le prove condotte nell’ambito del progetto transnazionale hanno contribuito a generare dei modelli di calcolo che consentono di effettuare il confronto caso per caso. Con gli alberi più piccoli, conviene trasformare tutta la pianta in biomassa. Le due opzioni migliori infatti sono la cippatura integrale e l’allestimento meccanizzato in bosco, effettuato con harvester. Il primo sistema è indicato se l’esbosco di piante intere non porta a danni inaccettabili agli alberi rilasciati, e se la cippatura viene realizzata all’imposto. Il secondo invece è preferibile se si vogliono rilasciare i residui in bosco per non impoverirlo di nutrienti, o se la biomassa deve essere trasportata per lunghe distanze per essere cippata direttamente alla centrale. I casi intermedi si valutano meglio singolarmente, utilizzando uno degli appositi modelli di simulazione �� �� �� �� �� �� �� �� � �� �� �� �� �� �� �� ������������������������������������������������������������ �������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������ ���������������������������������������������������������������������������������� 115 Trasferimento del container scarrabile dal rimorchio alla motrice/Truck collecting an empty piggyback container from its own trailer 116 worth 50 e/T, it is the same to make one or another or both two. If the price for the first goes below 30 e/T, it will be more profitable to make chip also from the wood where would be possible to made round tables, and the same in reverse option. Of course this example is valid only for the particular conditions where the simulation has been processed, and may change in other ones. The important is to have cleared the concept, and that field made within transnational project help to generate models suitable to compare each situation. For smaller trees where the whole tree is to be allocated to biomass, the two best options are whole tree and mechanized cut-tolength. The former makes sense if extraction of whole trees will not cause unacceptable damage to the reserve stand, and if chipping is to be carried out at the landing. The log-length method is preferable if there is a desire to leave residues on site for nutrient value, or if the biomass is to be hauled a long distance for chipping at the energy plant. Intermediate cases are best analyzed individually using a simulation model to determine the best alternative. Unfortunately, the biomass market must bear the full stump- to-plant costs of this material. In one study on two sites, those costs ranged from 76 to 93 e/dry ton. A rather high-cost increment of biomass includes mixed branches, tops, and broken and defect sections, whether collected by hand and tractor with winch, or by tractor and trailer (95-103 e/dry ton). Hazelnut and other undergrowth is very expensive to remove (170 e/dry ton) because there is currently no equipment that can readily cut and handle multi-stemmed trees of this form. This would make a good challenge for a group of equipment designers. If it is desired to leave some residues on site, per determinare le migliori alternative. Sfortunatamente, in questo caso la vendita della biomassa deve sostenere l’intero costo di raccolta e trasporto, che secondo gli studi condotti nell’ambito del Progetto Transnazionale varia tra 76 e 93 e/t s.s. Il recupero dei residui lasciati in bosco dopo l’utilizzazione ha un costo ancora troppo elevato (95-103 e/t s.s.), sia che venga effettuato manualmente che meccanicamente, con un trattore munito di verricello o con un trattore e rimorchio. La produzione di biomassa a partire dal sottobosco o dalle formazioni arbustive (es. nocciolo) ha ancora un costo proibitivo (170 e/t s.s.), dato che non esistono al momento attrezzature capaci di tagliare e maneggiare questo tipo di piante. Questa sarebbe senz’altro una bella sfida per i costruttori di macchine. Se si desidera rilasciare in bosco parte della biomassa, esistono diverse opzioni operative. Senza incorrere in alcun costo aggiuntivo, si possono semplicemente lasciare in bosco i cimali e le ramaglie rotti nel corso della lavorazione, così come le sezioni di tronco difettate. Volendo aumentare i quantitativi di biomassa rilasciati in bosco, si possono abbandonare le piante sottomisura e parte dei rami e dei cimali, effettuando una grossolana sramatura prima dell’esbosco: questa però è una lavorazione a parte, che comporta un costo aggiuntivo. Le prove hanno dimostrato che una sramatura grossolana consente di rilasciare in bosco circa il 20% della biomassa epigea, e determina un incremento del costo di intervento compreso tra 170 e 210 e/ha. 3.3 Livelli di meccanizzazione Generalmente livelli più alti di meccanizzazione migliorano il risultato economico dell’intervento. Uno dei costi di utilizzazione più elevati osservati nel corso del progetto è stato quello registrato nelle prove di diradamento condotte in Valle d’Aosta: qui gli alberi venivano abbattuti e allestiti con motosega, e le ramaglie venivano accatastate manualmente per l’esbosco, effettuato in seguito con un trattore munito di verricello forestale. Il concentramento manuale, la movimentazione fino alla pista e il succes- 117 several options are available. At no cost, broken tops and broken-off branches should be left, as can bucked-out defects and broken sections of the trunk. Other increments at some expense include the smallest felled submerchantable trees (to some arbitrary dbh limit), tops of biomass trees and some of the branches of biomass trees, removed by rough delimbing. One test of rough debranching found that it left about 20% of the biomass on site, and increased costs by approximately 170-210 e/ha. Trattori ibridi ad alta velocità possono effettuare sia l’esbosco che il trasporto High-speed hybrid tractors can perform both extraction and processing 3.3 Levels of mechanization In general, higher levels of mechanization improve the economic outlook for biomass. One of the highest costs observed was that in the base-case studies of manual operations in Valle d’Aosta: here, Carico delle sezioni con rami per il trasporto alla cippatrice stazionaria Loading whole-tree sections for transport to the stationary chipper sivo accatastamento in vista della cippatura hanno totalizzato un costo superiore ai 400 e/m3. È necessario rilevare che nei due cantieri di Vaysset e Arpeille, l’intensità di prelievo è stata molto bassa, ben lontana dalle provvigioni “standard” retraibili da tagli in boschi maturi. La bassa intensità di taglio, unitamente alle condizioni stazionali, ha determinato l’impossibilità di raggiungere alti livelli di meccanizzazione, la motivazione di tale politica forestale risiede nella volontà di “capitalizzare” ancora per alcuni anni il materiale in bosco, per compensare gli errori commessi nei secoli scorsi, in cui il prelievo è stato indiscriminato e senza regole. Ne consegue che le martellate condotte attualmente dalla forestale rispondono al criterio del taglio a scelta, che rappresenta la modalità di taglio economicamente più onerosa. Nel giro di alcuni anni, il risultato perseguito dalla politica intrapresa dovrebbe concretizzarsi in una evoluzione della situazione a favore di tagli più economicamente sostenibili, con la possibilità di instaurare una filiera bosco-legno-energia più razionale. L’abbattimento e l’allestimento meccanizzati sono 118 trees were felled and processed with chainsaws, then the branches were hand-piled for extraction by winch-equipped tractor. The hand piling, movement to the trail and subsequent stacking of the branches prior to chipping cost over 400 e/m3. It is to say that the two Aostan fields (Vaysset and Arpeille) has had a very low drawn, far from „standard“ cuts from ripe forests. Low cuts, joined with particular field conditions had made non possible reach high mechanisation levels, but the scope of this policy is to „capitalise“ for some other years the growth of woodland, so to repair some mistakes made during the ages. It means that these drawn have been made choosing the cut, which is the more expensive one. Within some years the result will explain in an evolution towards more advantageous cuts, with a rational forest-woodenergy chain. Mechanized felling and processing are obviously faster than manual operations, but the benefit from a cost standpoint is primarily in extraction due to the concentration effected by a feller-buncher or harvester. In the study at Vorpeillere, the productivities of both a harvester and forwarder were an order of magnitude larger than traditional felling/processing and extraction methods in Valle d’Aosta. Type of harvest and tree size The benefits of mechanization are most obvious in clearcuts, where large bunches of whole trees can be produced without concern about damage to a reserve stand caused by felling or skidding. Based on results of the study collected in Friuli Venezia Giulia, the combination of mechanical felling and bunching, extraction by grapple-equipped agricultural tractor, and processing at the più veloci rispetto alla lavorazione manuale, ma il loro maggiore beneficio è legato soprattutto al miglior concentramento dei carichi, che consente di velocizzare l’esbosco, riducendone il costo in modo drastico. Nello studio di Vorpeillere (Valle d’Aosta), la produttività del sistema harvester-forwarder si è dimostrata nettamente superiore rispetto a quella ottenibile con i metodi tradizionali di abbattimento, allestimento ed esbosco impiegati in Regione. La possibilità di meccanizzare gli interventi dipende molto dal tipo di selvicoltura applicato: se questa è molto conservativa, può essere difficile introdurre mezzi meccanici in bosco, e il costo dell’intervento necessariamente aumenta. Tipi di raccolta e dimensione degli alberi I benefici della meccanizzazione sono chiari soprattutto nei tagli a raso, in cui possono essere prodotti grandi fasci di piante intere senza timore di danneggiare il soprassuolo residuo con l’abbattimento e l’esbosco a strascico. Sulla base dei risultati di studio raccolti in Friuli Venezia Giulia, la combinazione di abbattimento e affastellamento meccanici, esbosco con trattore munito di pinza da strascico e allestimento all’imposto con processore si è dimostrata l’opzione più veloce e più economica. Anche il taglio selettivo di alberi maturi può essere meccanizzato, se sono disponibili spazi adeguati. Normalmente gli alberi con dimensioni di uno o più metri cubi non possono essere abbattuti meccanicamente, specialmente su terreni acclivi, ma l’allestimento può essere realizzato meccanicamente all’imposto, a patto di impiegare macchinari abbastanza potenti da poter lavorare piante di grosse dimensioni. Qui, il sistema di raccolta può essere basato sull’abbattimento manuale con motosega, l’esbosco con skidder multiuso equipaggiato di verricello telecomandato e l’allestimento effettuato all’imposto con un processore a rulli: l’impiego di questi cantieri comporta un profitto triplo rispetto a quanto ottenibile con i sistemi di lavoro tradizionali, dove le piante sono allestite in bosco, ed i tronchi esboscati con trattori agricoli. Il processore a rulli montato su escavatore si è dimostrato di gran lunga più conveniente rispetto alle altre opzioni, e cioè all’allestimento manuale con 119 landing by a processor was the fastest and most economical option. Partial cutting of mature trees is also amenable to mechanization, if adequate landing space is available. Trees averaging a cubic meter or more can’t usually be felled mechanically, especially on steeper slopes, but processing can be done by machine at the landing if a relatively powerful extraction machine is available to move the large trees. A whole-tree system that employed motor-manual felling, a multi-purpose skidder equipped with a radio-controlled winch and a single-grip processor at the landing pro- A seconda delle tipologie forestali cambiano gli approcci adottati Accordingly to different forest types it is to study different collecting approach 120 La cippatrice stazionaria è molto più economica di quella mobile/Stationary chippers are more economical to use than mobile units motosega e a quello meccanico con processore a moto alternato: in tutti i casi però l’allestimento all’imposto è risultato più vantaggioso di quello effettuato in bosco con la motosega. Questo dimostra la convenienza ad utilizzare un potente skidder multiuso rispetto a un trattore agricolo: con gli alberi più grandi il maggiore carico utile e la velocità più elevata dello skidder ripagano ampiamente il costo orario più alto. Il sistema di lavoro tradizionale del legno corto non prevede il recupero della biomassa, mentre quello meccanizzato è in grado di recuperarne la maggior parte. Un compromesso a basso grado tecnologico consiste nell’applicare il sistema tradizionale del legno corto e quindi tornare in bosco a recuperare i cimali con un trattore: questa operazione però costa più di quanto non renda, e risulta in una riduzione del ricavo netto pari al 30% rispetto al livello iniziale. Pertanto, nei tagli selettivi non conviene tornare indietro a recuperare i residui abbandonati in bosco: se si vuole recuperare lo scarto, occorre portare le piante intere fino all’imposto e lavorarle dove il recupero dello scarto possa risultare più agevole. La situazione è analoga anche per alberi più piccoli. Nel primo diradamento di piantagioni artificiali (meno di 20 cm di diametro a petto d’uomo), il sistema di lavoro più conveniente è basato sull’abbattimento e allestimento meccanizzati, seguiti da esbosco con trattore e rimorchio. Questa procedura è risultata meno costosa rispetto all’abbattimento con motosega, seguito dall’esbosco con trattore e verricello e dall’allestimento meccanizzato all’imposto. Nel taglio raso prematuro di queste piantagioni, la combinazione di abbattimento meccanizzato e esbosco a strascico con trattore dotato di pinza è risultata più costosa rispetto all’abbattimento manuale e l’esbosco con trattore e verricello, ma soltanto perché la macchina abbattitrice (un harvester e non un vero e proprio feller-buncher) non era appropriata per il ruolo: questo studio, come altri precedenti, dimostra la necessità di scegliere attentamente i macchinari sulla base delle condizioni di lavoro. Nei diradamenti di piccole piante in cui gli alberi non possono essere pre-concentrati, è difficile riuscire a sfruttare il maggior carico utile dello skidder 121 duced a third more profit per tree than did a traditional log-length operation that used chainsaw felling, delimbing and bucking and a winch-equipped agricultural tractor. The single-grip processor dominated lower levels of processing mechanization at the landing, including a short-stroke processor and motor-manual limbing and bucking, although any of the three gave better results than did the traditional system. This shows the benefit of the more powerful multi-purpose skidder compared to an agricultural tractor: with large trees, its larger payload and higher travel speed more than offset its higher hourly cost. The traditional system did not recover any biomass, while the mechanized system recovered most of that potentially available. A low-tech compromise – extracting the tops with the tractor – was shown to decrease net return by 30% compared to the traditional system. The message from this and several other studies is clear: leave biomass intact to the landing if possible. The picture is generally similar for smaller trees. In thinnings of small trees (18 cm dbh), a combination of mechanized fell- ing and processing followed by extraction with tractor and trailer was less costly than chainsaw felling, extraction by tractor and winch, and mechanized processing at the landing. However, in a comparison of clearfell options for small trees, the combination of mechanized felling and grapple skidding by a tractor was costlier than chainsaw felling and extraction with winch-equipped tractor, but only because the felling machine (a harvester rather than a true feller-buncher) was not welladapted to the role: this and some other studies demonstrate the need to carefully Esbosco di piante intere in Trentino Yarding whole trees in Trentino multiuso, il cui impiego porta quindi a un costo di esbosco maggiore rispetto a quello normalmente sostenuto quando l’esbosco è effettuato con un trattore agricolo: questo conferma ancora una volta la necessità di selezionare con attenzione le macchine impiegate in ciascun caso in funzione delle tipologie di intervento e delle caratteristiche del territorio. Lo skidder è valorizzato lavorando con piante mature (40 cm di diametro a petto d’uomo), piuttosto che con piante di piccole dimensioni. Harvester/processori Nella maggior parte dei casi un harvester dedicato ha una produttività maggiore rispetto a quella di una versione basata su escavatore, ma richiede anche un maggior investimento di capitale, che è giustificato solo se la macchina è utilizzata a tempo pieno. La macchina basata su escavatore è una buona soluzione per l’allestimento all’imposto, o quando si prevede un utilizzo meno intenso. L’impiego su terreno pendente richiede macchinari specifici autolivellanti, o basati su escavatori tipo “ragno” e comporta un ulteriore aumento degli 122 select equipment based on the operation conditions.In thinnings of small trees where the trees could not be mechanically prebunched, it was not possible to take advantage of the higher payload capacity of a multi-purpose skidder, whose deployment then resulted in a higher extraction cost than normally incurred when using an agricultural tractor, which again stresses the need to carefully select equipment based on the operation conditions. A full-size skidder comes to the fore when dealing with large trees (40 cm dbh), rather than with small trees. Harvesters/processors A purpose-built harvester will out-produce an excavator-based machine in most cases, but at a much higher cost of ownership. The additional investment is justified if the machine is to be used in the woods and nearly full time. The excavator chassis is a good bet for processing at the landing or when operating hours per year are expected to be limited. Steep terrain raises the ante by requiring costlier purpose-built self-leveling or spider (legged) carriers. Because more highly mechanized systems require more investment and therefore have higher fixed costs per year, their hourly costs rise more dramatically if the annual usage is low. In some cases, a less-mechanized system will become economically preferable to a more advanced system under light use conditions, but all systems are hurt to some extent by low utilization, so it behooves the planner to ensure as much work as possible for a harvesting crew. Cable yarding considerations Where cable cranes must be utilized due to slope conditions, the cost of extraction is generally too high to justify removal of ma- investimenti necessari. Dato che i sistemi a maggior grado di meccanizzazione richiedono un investimento maggiore, e dunque un maggior costo fisso annuo, il loro costo orario aumenta sensibilmente se l’utilizzo annuo è basso. Per questo, un sistema meno meccanizzato è economicamente preferibile ad un sistema più avanzato nelle condizioni di uso ridotto. Tuttavia, entrambi i sistemi sono penalizzati in qualche misura dal sottoutilizzo, e spetta quindi all’imprenditore di assicurare quanto più lavoro possibile alle sue macchine. Considerazioni sulle gru a cavo Dove la pendenza del terreno impone il ricorso alle gru a cavo, il costo di esbosco è generalmente troppo alto per giustificare la raccolta di sola biomassa. Per esempio, la produzione esclusiva di biomassa effettuata con cantieri di teleferica comporta un costo complessivo (dal bosco alla centrale) di 142 e/t s.s., oltre la metà del quale è dovuta all’esbosco. Tuttavia, se la biomassa è ottenuta dai soli residui, questi sono recuperati con un minimo costo addizionale, esboscando piante intere di dimensioni commerciali. Il problema diviene, quindi, come separare la biomassa all’imposto e come gestire le operazioni dal piazzale alla centrale. Concettualmente, queste operazioni sono le stesse praticate per la movimentazione con i trattori, anche se esistono importanti differenze di carattere pratico. Una di queste è che la teleferica deve depositare il carico sempre nello stesso punto, mentre i trattori hanno più margine di libertà nella scelta del punto di scarico. Inoltre, gli imposti delle teleferiche sono generalmente piuttosto ridotti. Entrambi questi fattori limitano l’area disponibile per l’accumulo dei residui, che richiede 3-6 m2 di superficie per tonnellata di sostanza secca, se 123 terial solely for biomass. For example, the one operation conducted on cable yarding of biomass incurred a stump-to-mill cost of 142 e/dry ton, of which over half was for extraction. But residues may be removed intact on merchantable trees at little or no cost to the landing. The issues then become the separation of the biomass at the landing and the landing-to-plant operations. Conceptually, these can be the same as for tractor logging, although in reality there are differences. For one, the yarder usually must land turns in the same location while tractors and skidders have more leeway. Besides, landings on cable units are often quite small. Both these factors limit the area available for accumulation of residues, Allestimento all’imposto con processore/Mechanical processing at a yarder landing accatastati con il processore fino a un’altezza di 3 m. Risulta quindi importante stimare accuratamente e con anticipo la quantità di biomassa che verrà prodotta nel corso dell’utilizzazione. La densità delle ramaglie orientate (54 kg s.s./m3) può essere incrementata compattando i residui con la pinza (100 kg s.s./m3) o ripiegando i rami “ad ombrello” facendo passare le cime dentro il processore a coltelli semiaperti (130 kg s.s./m3). Quest’ultimo sistema tuttavia implica anche un notevole aumento del quantitativo di legname destinato alla produzione di biomassa, così che il guadagno di spazio relativo all’efficace compattamento dei cimali è annullato dal maggior quantitativo di biomassa che deve essere accumulato. Le operazioni successive all’esbosco possono essere più difficili nei cantieri di gru a cavo rispetto a quelli basati sul trattore, a causa del limitato spazio disponibile all’imposto, e della scarsa viabilità. In molti dei cantieri di gru a cavo esaminati nell’ambito del Progetto Transnazionale, la biomassa non poteva essere cippata all’imposto o prelevata direttamente dagli autocarri destinati al trasporto, ma doveva A seconda delle tipologie forestali cambiano gli approcci adottati Accordingly to different forest types it is to study different collecting approach 124 which require 3-6 m 2 of ground surface per dry ton if stacked to a height of 3m by the processor. It is therefore important to accurately estimate the amount of biomass in advance. Density of oriented branches (54 dry kg/m3) can be increased by compacting the residues (100 kg/m3) or leaving smalldiameter sections with branches intact but folded by the processor (130 kg/m3), but the latter approach leaves twice as many total tons, so there is little or no reduction in total space required. Downstream operations may be more difficult on cable units than on tractor units due to limited landing space or difficult road conditions. In many of the LAG project cable operations, biomass could not be chipped at the landing or hauled from the landings by the most efficient means, so it was first transported to intermediate locations with better access, at additional cost. 3.4 Biomass processing options Loosing mastication In some cases - maintenance of riparian zones, for example - it may be necessary to clear dense stands of very small stems (10 cm dbh). In these cases it may appear cheaper to grind the stems and leave the material on site rather than extracting it. Two of the LAG streamside studies showed that the opposite was true: a masticator cleared the area at a cost of 6000 e/ha, whereas a mechanized harvest system (feller-buncher, clambunk skidder and chipper) supplied chip to an electric plant at a net cost of 600 e/ha. The latter figure may have approached breakeven if the feller-buncher had been capable of accumulating; it was intended for harvesting poplar plantations rather than tiny stems. Chipping Chipping rates depend on several factors: essere movimentata prima a imposti intermedi più accessibili, sostenendo un costo addizionale per la movimentazione aggiuntiva. 3.4 Opzioni di allestimento della biomassa Triturazione a perdere Nella manutenzione degli alvei fluviali si usa spesso eliminare completamente la vegetazione con un decespugliatore forestale: in questi casi infatti sembra più economico macinare i fusti e rilasciare il materiale sul posto, piuttosto che recuperare della biomassa. Due degli studi effettuati per il GAL dimostrano il contrario: la triturazione a perdere infatti comporta un costo di circa 6.000 e/ha, mentre il recupero della biomassa con un cantiere meccanizzato basato su abbattitrice, skidder e cippatrice è in grado di contenere la passività entro i 600 e/ha. Probabilmente si potrebbe anche chiudere in pareggio, usando un’abbattitrice specifica per il trattamento dei piccoli fusti e dotata di un dispositivo accumulatore, che invece mancava sull’esemplare disponibile nel corso degli studi. Cippatura La produttività della cippatura dipende da molti fattori: potenza della cippatrice, tipo di imboccatura, dimensioni del materiale da cippare e organizzazione del lavoro. Le cippatrici leggere hanno una produttività limitata e comportano un costo di lavorazione più elevato, sia per quanto riguarda la cippatura che il trasporto - visto il maggiore tempo di attesa subito dagli autocarri durante il carico. In teoria la cippatura e il trasporto possono essere separati utilizzando container scarrabili, ma questi richiedono imposti più spaziosi, che non sono disponibili in molte situazioni. Quindi è più sensato utilizzare cippatrici il più possibile potenti, anche quando il materiale da cippare abbia una pezzatura ridotta, a patto ovviamente che i quantitativi lavorati siano adeguati. Un esempio dall’Azione 2 della Val d’Aosta chiarisce la questione: i container da 30 m3 impiegati nella prova erano riempiti in 40 minuti con la cippatrice da 322 kW,e in 140 minuti con quella da 186 kW. In genere, la produttività della cippatrice aumenta con la dimensione dei pezzi cippati, perché più le- 125 Esempio di coltivazioni intensive di biomassa/Biomass intensive cultivation chipper power, type of infeed mechanism, material being chipped, whether the material is fed hot or from piles, and organization of the work. Low-power chippers have low productivities and result in higher costs per ton, both for chipping and transport due to the longer waiting time of the truck while being loaded. In theory, chipping and transport can be separated by using piggyback containers, but these require more space at the landing, which is not available in many situations. Therefore, it generally makes sense to utilize as large a chipper as possible, gno viene in contatto con il disco o il tamburo della cippatrice. Uno studio ha evidenziato che non esistono differenze importanti nel rendimento della cippatura di cimali con diversi diametri alla base (12 e 22 cm), ma questo probabilmente è dovuto a una velocità di alimentazione inferiore, associata con la difficoltà di estrarre i cimali più grandi dai cumuli di materiale non allestito. Gli alberi troppo grandi possono causare intasamenti e rallentare il ritmo di lavoro della cippatrice, se ne superano la capacità operativa: questa però è un’altra buona ragione per utilizzare cippatrici potenti. Quando si cippa materiale di piccole dimensioni come le ramaglie, una tramoggia di alimentazione con convogliatore mobile è molto utile. Le piante intere sono il materiale ideale per la cippatura, perché la maggiore lunghezza del fusto massimizza il tempo di contatto tra legno e cippatore, limitando l’incidenza delle micro-pause che si verificano tra l’inserimento di due carichi successivi. La produttività è abbastanza buona anche lavorando tronchi sramati o sezioni di fusto con rami, dal momento che questo materiale può essere maneggiato 126 Contrapposto alle lavorazioni tradizionali in bosco/Faced to traditional work in forest even with small material if the supply is adequate. An example from Valle d’Aosta Action 2 illustrates the point: two chippers processed branches and tops; the 322-kW machine filled 30-m3 containers in under 40 minutes each, while a 186-kW machine required almost 140 minutes per container. Chipping rates generally increase with average piece size because more wood can be in contact with the chipper disk or drum. One study observed no differences in chipping rates for tops of two different large-end diameters (12cm and 22cm), but this was probably due to a slower feed rate associated with the difficulty of pulling the larger, longer tops from cold-decked piles. Trees that are too large can cause blockages and slow chipping rates if they exceed the capacity of the machine, another good reason to utilize a powerful chipper. When chipping small pieces such più facilmente con la gru. La produttività diminuisce invece con i cimali, ed è minima con le ramaglie, a causa della bassa densità, della mancanza di allineamento e della tendenza a rompersi o a incastrarsi. La cippatura di residui affastellati con una cippatrice stazionaria consente prestazioni leggermente migliori rispetto a quelle ottenibili cippando sezioni di tronco, probabilmente a causa della relativa uniformità e dell’ampia sezione dei fastelli. L’impiego di una cippatrice industriale stazionaria consente di ridurre il costo di cippatura ad un terzo o un quarto di quanto ottenibile con una cippatrice mobile, per quanto efficace. Le cippatrici stazionarie sono più produttive per via della maggiore potenza e del migliore sistema di alimentazione, e hanno un minor costo orario grazie all’alto tasso di utilizzo annuo tipico degli impianti industriali (nell’ordine di 4.000 ore annue contro le 1.000 delle cippatrici mobili). Alla loro economicità contribuisce anche l’impiego di motori elettrici, molto più efficienti di quelli endotermici, che equipaggiano le versioni mobili. La cippatura realizzata sui piazzali intermedi con cippatrici mobili è leggermente più economica di quella effettuata all’imposto, per via della migliore organizzazione che si può impostare su un’area più grande, della possibilità di lavorare materiale di diversa provenienza e del migliore coordinamento con il trasporto e con le altre operazioni accessorie. La scelta del luogo di cippatura (imposto, piazzale intermedio, o piazzale della centrale) deve essere determinato valutando il costo combinato di cippatura e trasporto. I costi di trasporto sono legati alla densità del materiale, se la capacità di carico dei veicoli è limitata dal volume piuttosto che dal peso. Questo non è il caso del tondame, ma generalmente vale per tutti gli altri materiali di seguito elencati in ordine di densità decrescente: cippato (170-200 kg s.s./m3), balle (160 kg s.s./m3), sezioni di pianta con rami (130 kg s.s./m3), ramaglie (50-100 kg s.s./m3). In linea generale, è preferibile trasportare il tondame a una cippatrice stazionaria, e invece cippare la ramaglia direttamente all’imposto. Per gli altri tipi di materiale è necessario considerare la distanza di trasporto e il veicolo impiegato (autocarro piuttosto che autotreno) per stabilire quale sia l’opzione 127 as branches, an infeed deck with conveyor chains is extremely helpful: when planning for residue chipping, one should always consider acquiring a chipper with this specific feature. Whole trees make ideal feedstock for chipping, because longer lengths maximize the time during which wood is in contact with the disk or drum. Production rates for delimbed logs and tree sections with branches can also be rather good, as they are readily handled by the crane and have high density. Tops are next down the line, and branches bring up the rear, due to their low density, lack of alignment, and tendencies to break and bridge. Chipping of bundled residues at a stationary chipper was slightly more productive than chipping tree sections, presumably due to the uniformity and large cross-section of the bundles. Chipping costs per ton for large stationary chippers located at utilization facilities are on the order of one-third to one-quarter of those for mobile chippers. Stationary chippers are more productive due to higher powers and better infeed systems, yet have lower hourly costs due to high utilization (on the order of 4000 hours per year versus 1000 for mobile chippers) and more efficient (electric) drives. Chipping at a satellite yard with a mobile chipper is slightly cheaper than at the landing, due to the better organization that can be obtained at a larger site, the possibility of processing material from multiple sources and the better coordination with downstream transport. Choice of chipping site (landing, satellite yard or use facility) must be determined by evaluating the combined cost of chipping and transport. Transport costs are affected by the density of the material, if the load capacity becomes Un sistema di trasporto per lunghe distanze può essere l’imballatura A transport system for long trips can be wrapping migliore. Uno degli studi fornisce indicazioni chiare su quando convenga cippare le sezioni di pianta all’imposto, piuttosto che portarle in centrale e trattarle con la cippatrice stazionaria. Nuovamente, queste valutazioni forniscono un buon motivo per utilizzare uno dei modelli di simulazione sviluppati durante il progetto. Imballatura L’imballatura della ramaglia con l’uso di attrezzature dedicate è un sistema interessante: produce balle dense e uniformi, a partire da materiale sciolto ed eterogeneo, come le ramaglie e i cimali. Può utilizzare sezioni di faggio con diametro fino a 25 cm, e di abete rosso fino a 35 cm. Sfortunatamente, nel corso delle prove GAL l’imballatrice ha raggiunto una produttività oraria di 4,5 t s.s., con un costo di lavorazione (36 e/t s.s.) superiore del 30-50% rispetto alla cippatura. Dunque perché utilizzare un’imballatrice? Innanzitutto quando la distanza di trasporto è elevata, e l’imposto troppo angusto per alloggiare contemporaneamente sia la cippatrice che il camion: in questo caso, le balle sono confezionate e lasciate a bordo strada, per essere prelevate in un secondo momento con normali autocarri portatronchi. In secondo luogo quando occorre costituire delle riserve per l’inverno, dato che il cippato immagazzinato si deteriora, e le balle invece si conservano abbastanza bene. In ogni caso però l’imballatura rappresenta un notevole aumento del costo totale di lavorazione. Le sezioni di alberi offrono un’alternativa più 128 limited by volume rather than weight. This is not the case for roundwood, but generally is for other materials, listed here in order of decreasing density: chips (170-200 dry kg/m3), bundles (160 dry kg/m3), tree sections with branches (130 dry kg/m3), and branches (50-100 dry kg/m3). It is preferable to transport roundwood to a stationary chipper, and in most cases better to chip branches at the landing. For other material, it is necessary to consider transport distance and transport vehicle (truck versus truck and trailer, etc.) in order to determine the best option. One of the stud- ies provides an illustrative example for tree sections versus chips. Again, these tradeoffs provide good rationale to utilize one of the simulation models developed during the project. Bundling Bundling of wood branches with specialised machinery is an interesting system: it produces rather dense, uniform packages out of fluffy, heterogeneous material such as branches and tops. It can handle sections of beech up to 25 cm diameter and spruce up to 35 cm. Unfortunately, the bundler produced La cippatura può rendere sostenibili le azioni di pulizia degli alvei Chips can made economic cleaning actions in river-beds economica se il valore del tondello da cartiera (che è l’uso alternativo per le porzioni di tronco contenute nelle sezioni di albero) non è abbastanza elevato. Per esempio, nelle condizioni poste in una delle prove, le sezioni d’albero sono risultate preferibili alle balle quando il valore del tondello da cartiera è inferiore ai 30 e/m3 di volume solido reso all’imposto, e quello del cippato intorno ai 14 e/m3 di volume apparente franco centrale. �� ������������� ������������������������ �� �� �������������������� �� ������������� �� �� �� �� �� �� �� ����������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������� ������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������� 129 only about 4.5 dry tons per hour when working on a diet of branches and tops in the LAG test at Rigolato, at a cost (36 e/dry ton) that was 30-50% more than for chipping of similar material. So why would one use a bundler? If it is impossible to get a chipper to the landing, bundles can be transported on regular log trucks. Chips deteriorate in storage, so if a reserve is needed for the winter period, bundles may provide a source. Nevertheless, bundles are a high-cost increment. Tree sections offer a cheaper alternative if the value of pulp chips (the alternative use for the trunk portion of the tree sections) is not so high. For example, under the conditions postulated in one study, tree sections were preferable to bundles if pulp chip value was less than 30 e/m3 solid volume at landing, compared to 14 e/m3 loose volume for the energy chips delivered at the plant. Il mercato della biomassa offre nuove possibilità di sviluppo economico The biomass market offers a large potential for economic development 3. 5 Opzioni di trasporto I costi di trasporto per tonnellata dipendono dal costo orario dei veicoli, dai tempi di viaggio (andata e ritorno) e dal carico trasportato. I costi orari non variano molto tra il trattore agricolo con rimorchio (58 e/ora), l’autocarro (57 e/ora) e l’autotreno (68 e/ora). I tempi di viaggio dipendono principalmente dalle distanze coperte e dai limiti di velocità del mezzo, ma anche il tipo di viabilità e i tempi di scarico hanno un effetto importante. Il carico utile dipende dalle limitazioni di peso imposte ai diversi veicoli o dalla capacità volumetrica del cassone rispetto alla densità del materiale trasportato. I costi di trasporto finali riportati in ognuno degli studi GAL sono interessanti, ma per via dei molti fattori in gioco non è facile usarli come riferimento diretto nella formulazione di possibili stime: nuovamente, è meglio calcolare un costo sulla base delle condizioni specifiche, usando carta e penna o uno dei modelli di simulazione prodotti dal CNR. In un esempio applicativo, si è dimostrato che conviene trasportare le sezioni di albero direttamente in centrale e cipparle li, se è possibile utilizzare autotreni e se la distanza di trasporto è inferiore a 60 km: altrimenti è meglio cippare tutto all’imposto, e trasportare il cippato. Detto questo, sono necessarie alcune generalizzazioni. A causa della differente densità del materiale, è quasi sempre più economico trasportare tondame piuttosto che cippato o balle, cippato piuttosto che sezioni di piante, e sezioni di piante piuttosto che cimali e ramaglie. Come evidenziato prima, il trasporto di tronchi e il successivo uso di una cippatrice stazionaria è un’opzione molto interessante. Compatibilmente con le condizioni della viabilità e degli imposti, conviene sempre optare per il veicolo più veloce e più capiente - con la sola eccezione delle distanze brevissime e dei lotti più esigui. L’uso dell’autotreno può aumentare la distanza economica di trasporto, fin quasi a raddoppiarla: sulle grandi distanze di trasporto può essere conveniente movimentare il materiale dall’imposto fino ad un piazzale intermedio, se la movimentazione consente di raggiungere un sito accessibile agli autotreni. Altrimenti è possibile impiegare container scarrabili, movimentati all’imposto con la sola motrice e poi trasferiti sul rimorchio una volta al 130 3. 5 Transport options Hauling costs per ton depend on hourly costs for the vehicles, round-trip times and load weights. Hourly costs do not vary dramatically between agricultural tractor and trailer (58 e/h), truck (57 e/h) and truck and trailer (68 e/h). Times depend primarily on travel distances and vehicle speed limitations, but road quality and terminal times also have effects. Load weights depend on weight restrictions for the vehicles, or on the volume capacities and the density of the material being transported. The bottom-line transport costs reported in each of the LAG studies are of interest, but because of the many factors in play they are of limited use when trying to predict costs for a specific new situation. Again, it is best to construct a cost based on the conditions, either with pencil and paper or with a simulation model, especially when comparing different options. For example, one comparison found tree sections to be a preferred option if truck and trailer rigs could be used and the transport distance was less than 60 km, otherwise it was better to chip at the landing. That said, some generalizations are in order. Because of differences in material density, it is almost always cheaper to haul round wood than chips or bundles, chips than tree sections, and sections than tops and limbs. As noted previously, transport of logs to a stationary chipper is a very attractive option. Vehicles with larger capacities and higher travel speeds are better if the road network will support their use, with the possible exceptions of very short distances and tiny units. The truck-trailer combination can increase maximum economic haul distance, nearly doubling it in one of the LAG studies, and at long distance it may be benefi- ������������������������������������������������ piazzale intermedio, anche se questa operazione comporta un tempo addizionale di carico variabile tra 20 e 40 minuti per autoreno, in funzione della distanza tra l’imposto e il piazzale intermedio. Il rapporto del GAL Rural Conwy suggerisce un nuovo approccio, ovvero la limitazione della distanza di trasporto entro i 40 km, ottenuta attraverso la costruzione di una rete organica di centrali. Una volta stabilito questo limite massimo per la distanza di trasporto, è possibile effettuare il lavoro con trattori ibridi veloci muniti di rimorchio agricolo ad alta volumetria: in tal modo è possibile raggiungere anche i lotti più piccoli, e sfruttare una rete viabile di qualità modesta, inadatta al transito degli autocarri. Il trattore ibrido quindi esboscherebbe e trasporterebbe la biomassa, eliminando il normale trasbordo all’imposto e i costi a questo associati. Anche qui c’è una controindicazione: il veicolo può trasportare soltanto 4 tonnellate di materiale non cippato per carico, e pertanto non è in grado di raggiungere produttività elevate. Questa opzione però può essere interessante in regioni in cui le distanze di trasporto sono piuttosto ridotte e la rete viaria è scarsa. ��� ��� ��� ������������� ��� ��� ��� ��� ��� ����������������������������������� ��� ��� ��� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �������������������������������� �������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������ ������������������������������������������������������ ���������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������ ��������������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������� Vale la pena usare un esempio di trasporto da uno degli studi GAL, per evidenziare la necessità di bilanciare i sistemi, data l’interdipendenza tra le diverse fasi di lavoro. A Vorpeillere (Val d’Aosta) inizialmente la cippatrice era servita da un solo autocarro, e pertanto non riusciva a produrre più di quattro containers di cippato al giorno: quando al cantiere è stato aggiunto il secondo autocarro, la produttività è salita a sette containers al giorno, grazie alla ridu- 131 cial to consider a truck-trailer even if the closest turnaround location is some distance from the landing. Piggyback containers can be shuttled between the landing and turnaround, at an additional time penalty of 2040 minutes per load depending on distance. The Rural Conwy Lag report suggests a novel approach, namely that transport distance be restricted to 40 km or less and that new energy plants be constructed to keep distances within this limit, assuming of course that adequate supply is available for the new plants. With this upper bound on distance and the necessity of dealing with very small, distributed parcels through a network or narrow roads, the report proposes the use of an off-road/on-road tractor and trailer combination with the capability of traveling at high speeds when on paved roads. The vehicle would both extract and haul biomass, eliminating the usual transfer handling at the landing and the associated costs. Again, there is a tradeoff: the vehicle might transport only 4 tons of unchipped biomass per load. The vehicle might be of interest in regions where transport distances are rather short and the road network has a poor standard. It is worthwhile to use a transport example from one of the LAG studies to point out the need to balance systems, because one activity can have a strong influence on another. At Vorpeillere, initially one truck was paired with the chipper, and the combination produced four containers of chip per day. When a second truck was added, the rate increased to seven containers a day due to a decrease in idle waiting time for the chipper. The productivity of the transport phase (containers per truck-day) diminished somewhat – another case of a tradeoff – but the overall cost per ton was clearly reduced in this situation. 132 Il trasporto incide notevolmente sul costo del cippato/Transport heavily weighs in the price of chips zione dei tempi di attesa sofferti dalla cippatrice. In questo caso erano piuttosto gli autocarri a subire qualche attesa (un altro caso di sbilanciamento), ma alla fine il costo di lavorazione a tonnellata è stato ridotto in modo significativo. 3.6 Stagionatura e qualità del cippato Stagionatura e immagazzinamento La biomassa fresca ha un tenore idrico del 40-60%, quindi è meglio immagazzinarla in modo da consentire la circolazione dell’aria e facilitare l’essiccazione. Tuttavia, il cippato non si asciuga bene, a causa della scarsa circolazione di aria all’interno dei mucchi tende piuttosto a decomporsi, e pertanto l’essiccazione deve essere realizzata prima della cippatura. Alcuni metodi hanno costi ridotti o nulli mentre altri hanno un costo ben definito. Per esempio, lasciare i residui di lavorazione all’imposto per un certo tempo non comporta costi aggiuntivi perché la produzione di residui non ha costi incrementali (dovevano essere comunque rimossi dai tronchi) e non c’è una ulteriore movimentazione se il materiale viene lasciato all’imposto piuttosto che cippato immediatamente. Quando invece gli alberi interi vengono lasciati ad essiccare dopo l’abbattimento o l’esbosco, ci può essere o meno il costo di un’ulteriore movimentazione, ma c’è sempre il costo occulto dovuto all’interesse sul costo d’abbattimento, che è stato anticipato e che non sarà compensato fino sino al momento dell’utilizzo. I diversi periodi di stagionatura (da pochi giorni a vari mesi) sperimentati negli studi GAL hanno dato riduzioni irregolari (0-10%) del contenuto di umidità. I risultati dipendono più dall’andamento climatico che non dal tempo di esposizione, e in alcuni casi si è registrata una stagionatura nulla anche dopo lunghi periodi di stoccaggio. È possibile anche abbattere le piante in periodi dell’anno in cui il loro contenuto di umidità è inferiore, ma questa non è un’opzione sempre applicabile se le squadre di raccolta devono essere mantenute attive per un’intera stagione o se la fornitura di biomassa alla centrale deve essere relativamente uniforme per tutto l’anno. In linea di principio, bisognerebbe coprire le cataste di legname con teli cartacei, plastici o incerati, ma questo comporta ulteriori costi. La soluzione più 133 3.6 Chip drying and chip quality issues Drying and storage Fresh biomass has a moisture content of 4060% wet basis, so it is desirable to store it in a manner that allows good airflow and promotes drying. Chips don’t dry very much because of poor airflow: they tend to degrade instead, so drying must be accomplished before chipping. Some methods have little or no cost, others have substantial cost. For example, leaving processing residues at the landing for some time has no cost because there is no incremental cost of producing the residues (they needed to be removed from the logs in any case) and there is no extra handling involved if the material is left rather than chipped immediately. When trees are left to dry on site after felling or extraction, there may or may not be additional handling, but there is always the hidden cost of interest on the harvest cost up to that point. Various drying periods (a few days to several months) tested in the LAG studies gave spotty reductions (0-10%) in moisture content. The results depended more on weather conditions and exposure rather than time, with essentially no drying over long periods in some cases. It is possible to fell trees during periods of the year when their moisture contents are lower, but that is not a universal option if biomass harvesting crews are to be kept busy over a full season or if supply to a plant is to be relatively uniform over the year. It is also possible to cover stacked biomass with paper, plastic or a tarpaulin, but this incurs extra cost. At the extreme end of the cost scale, covered sheds can be constructed and the biomass stacked there for drying. Studies elsewhere have even tested Sistemi di immissione del cippato in centrale The auger conveyor moving the chips from the silo into the boiler costosa comporta la costruzione di apposite tettoie, sotto cui accumulare la biomassa che deve essere stagionata. Alcuni studi hanno anche sperimentato la parziale frantumazione dei fusti per aumentare la superficie esposta all’aria. Altrimenti è possibile condensare il vapore dei fumi di combustione recuperando una parte del calore necessario per far evaporare l’umidità del materiale. È chiaro che una soluzione ottimale va individuata considerando l’equilibrio tra il costo aggiuntivo dell’essiccazione e il potere calorifico addizionale che se ne ricava. Qualità del cippato La valutazione della qualità è basata su diversi parametri, tra cui il contenuto di umidità, la pezzatura, il contenuto in ceneri, la composizione chimica, la densità apparente e il potere calorifico. Pochi degli studi condotti nell’ambito del Progetto Transnazionale considerano gli altri parametri qualitativi oltre al contenuto di umidità, anche se lo studio del GAL Rural Conwy fornisce una buona visione generale su molti aspetti. Rispetto agli impianti di grossa taglia, le centrali più piccole generalmente richiedono cippato con un contenuto in umidità inferiore e una pezzatura più omogenea: in questa realtà, i bloccaggi del sistema di alimentazione dovuti alla presenza di materiale troppo grosso sono la causa più comune di interruzione del servizio. Il contenuto in ceneri raramente costituisce un problema con la biomassa forestale, anche se il cippato prodotto con ramaglie e cimali (che hanno una maggiore percentuale di corteccia) o con alberi bruciati ha un contenuto di ceneri più elevato rispetto a quello ottenuto dalle piante intere o dai tronchi sramati. 134 pre-crushing of small trees to force moisture out and increase surface exposed to air. Crushing did speed drying, but the material rapidly regained moisture if exposed to precipitation. Rather than pre-drying, it may be possible to condense the water vapor in the flue gas and extract at least a portion of the heat required to evaporate moisture during combustion of wet material. It is clear that an optimal solution must be determined, considering the tradeoff between the incremental costs of drying and the additional heat value gained. Chip Quality Quality has several facets, including moisture content, size distribution, ash content, elemental makeup, bulk density and calorific value. Few of the LAG studies reported on aspects of chip quality other than moisture content, although the Rural Conwy study provided a good overview of many aspects. For example, smaller energy plants generally require chips with lower moisture content and more consistent size. Blockages of the fuel feed system by larger material is a major cause of downtime. Ash content is not normally a problem with L’innovazione ha contribuito a rendere veloci ed economiche lavorazioni tradizionali Innovation has let traditional works in a fastest and cheepest way 4. Modelli di simulazione Data l’impossibilità di trovare due o più siti con le stesse condizioni operative (dimensione degli alberi, pendenza, distanza di esbosco, etc.), i vari studi sono stati effettuati in condizioni leggermente diverse, per cui i risultati complessivi non sono direttamente comparabili. I valori medi ottenuti su ogni cantiere nascondono a loro volta molta dell’informazione raccolta, per esempio l’effetto della dimensione delle piante sul tempo di abbattimento, o della distanza di esbosco sul tempo di movimentazione. Per questo molti degli studi hanno prodotto modelli matematici capaci di consentire il confronto a parità di condizioni: la cosa più importante però è che questi modelli costituiscono uno strumento essenziale per effettuare stime personalizzate per ciascun caso, basate sulle condizioni stazionali, la strategia di lavoro e le ipotesi di costo che caratterizzano la specifica situazione. I modelli sono in grado di fornire un costo totale di conferimento della biomassa in centrale, una volta che l’utente abbia inserito le informazioni specifi- che sulle condizioni di lavoro e le ipotesi di costo. Questi modelli possono essere usati per molti scopi diversi, come mostrato nella figura 7. ������������� ��������������������������������������� ������������������������ ������������������������������ ���������������������� ������������������������������ ������������������� ������������������������������� ������������������������ ����������������������������������������������������� ���������������������������������������� ������������������������������������������������� ���������������������������������� 135 forest biomass, although chips from tops and limbs (having higher bark content) and burned trees have more ash than do those from whole trees or logs. 4. Simulation Models Given that it is essentially impossible to find two or more harvest units with very similar operating conditions (tree size, slope, extraction distance, etc.), the various studies were carried out under somewhat different conditions. Therefore the overall results are not directly comparable. The averages for each unit also hide much of the information collected – for example, the effect of tree size on felling time, or of extraction distance on forwarding time. Because of this, many of the studies produced spreadsheet models to allow comparisons under uniform conditions and more importantly to allow planners and others to calculate costs on a case-by-case basis, considering the working conditions, operating strategy and costing assumptions appropriate for the specific situation. Models are designed to return an overall unit cost, once the user has entered spe- cific information on working conditions and costing hypotheses. These models can be used for several different purposes, as shown in figure 7. In brief, results of the models developed within the scope of the Transnational project cover the following situations: 1. Clearfell or thinning of pioneer stands encroaching on abandoned agricultural sites on tractor ground; 2. Thinning or clearfell of pine stands on tractor or cable terrain, for trees of 15-30 cm dbh; 3. Collection of residues from cable opera- Brevemente, i risultati dei modelli prodotti nell’ambito del progetto transnazionale contemplano le seguenti situazioni: 1. Tagli raso e diradamenti di specie pioniere invasive, in terreni agricoli abbandonati percorribili con trattore; 2. Diradamenti o tagli raso in pinete su terreni trattorabili e non, per piante con diametri di 1530 cm a petto d’uomo; 3. Raccolta dei residui di utilizzazione nei tagli di maturità delle fustaie alpine coetanee effettuati con teleferica, per alberi di 30-50 cm di diametro. Il modello include le seguenti opzioni: cippatura all’imposto, imballatura, confezionamento e cippatura di sezioni con rami, confezionamento e trasporto delle sezioni di piante con rami; 4. Raccolta dei residui di utilizzazione nei tagli di maturità delle fustaie alpine disetanee, effettuato con il trattore dopo l’utilizzazione tradizionale. Il modello considera due opzioni per la biomassa (cimali grandi o piccoli) e due opzioni per l’esbosco (esbosco di soli cimali o esbosco di cimali misti a tronchi); 136 Cantiere pilota a Monzuno (Bologna)/Pilot field in Monzuno (Bologna) 5. Diradamento e tagli raso prematuri di giovani piantagioni di abete, con alberi di 10-30 cm di diametro. Sono stati sviluppati due modelli, uno per terreni accessibili con mezzi a ruote (harvester e trattori) e un’altro invece per i terreni più acclivi accessibili solo con trattori cingolati. Entrambi i modelli considerano la cippatura di piante intere e la raccolta integrata di tondame e biomassa, meccanizzata e non; 6. Taglio raso e diradamento in aree riparie. Considera il trasporto di materiale sciolto confrontato con il cippato; 7. Raccolta integrata nei tagli di maturità delle fustaie alpine disetanee, su terreno trattorabile e per alberi di 30-60 cm di diametro a petto d’uomo. Il modello considera le seguenti cinque opzioni: sistema tradizionale del legno corto senza recupero della biomassa, sistema tradizionale del legno corto con successivo recupero della biomassa, esbosco della pianta intera seguito da allestimento effettuato all’imposto con motosega, con processore a moto alternato o con processore a rulli. Sistema della pianta intera/Whole-tree system Sistema del legno corto/Short-Wood System CIPPATURA INTEGRALE/WHOLE-TREE CHIPPING RACCOLTA INTEGRATA/INTEGRATED HARVESTING RACCOLTA INTEGRATA/INTEGRATED HARVESTING Cippatura Azienda Chipping at plant Abbattimento/Felling Trasf./Transf. e 0 Ore/hours 42 e 1757 Cippatura Imposto Chipping at landing Abbattimento/Felling Trasf./Transf. e 0 Ore /hours 42 e 1757 Cippatura Imposto Chipping at landing Abbattimento/Felling Trasf./Transf. e 0 Ore/hours 42 e 1757 Cippatura Imposto Chipping at plant Abbattimento/Felling Trasf./Transf. e 0 Ore/hours 42 e 1757 Cippatura Azienda Chipping at plant Abbattimento-Allest. Harvesting Trasf./Transf. e 411 Ore/hours 54 e 5462 Cippatura Imposto Chipping at landing Abbattimento-Allest. Harvesting Trasf./Transf. e 411 Ore/hours 54 e 5462 Esbosco/Extraction Trasf./Transf. e 43 Ore/hours 85 e 4995 Esbosco/Extraction Trasf./Transf. e 43 Ore/hours 85 e 4995 Esbosco/Extraction Trasf./Transf. e 43 Ore/hours 85 e 4995 Esbosco/Extraction Trasf./Transf. e 43 Ore/hours 85 e 4995 Esbosco/Extraction Trasf./Transf. e 58 Ore/hours 24 e 1391 Esbosco/Extraction Trasf./Transf. e 58 Ore/hours 24 e 1391 Trasporto/Transport Ore/hours 55 e 4058 Cippatura/Chipping Trasf./Transf. e 48 Ore/hours 18 e 2777 Allestimento/Processing Trasf./Transf. e 411 Ore/hours 37 e 3753 Allestimento/Processing Trasf./Transf. e 411 Ore/hours 37 e 3753 Trasporto/Transport Ore/hours 22 e 1495 Cippatura/Chipping Trasf./Transf. e 48 Ore/hours 14 e 2193 Cippatura/Chipping Trasf./Transf. e 48 Ore/hours 18 e 2788 Trasporto/Transport Ore/hours 22 e 1495 Cippatura/Chipping Ore/hours 7 e 999 Trasporto/Transport Ore/hours 38 e 2565 Trasporto/Transport Ore/hours 36 e 2411 Costo/Cost e 11851 Ricavo/Revenue e 9725 e/ha netto -709 12184 9725 -820 16206 10131 -2025 Cippatura/Chipping Ore/hours 5 e 674 Trasporto/Transport Ore/hours 30 e 2026 Cippatura/Chipping Ore/hours 5 e 674 13128 8087 -1680 9080 8087 -331 11177 8087 -1030 Tabella 8 - Tabella di simulazione della raccolta in popolamento con D 1.30 = 18 cm, distanza trasporto = 35 km, pend. 30 %2 Table 8 - Harvesting simulation in a stand with DBH = 18 cm, transport distance = 35 km, slope gradient 30%2 137 tions, with trees of 30-50 cm dbh. The model includes the transport of chips, bundles, tree sections, and uncomminuted slash. 4. Collection of tops on tractor operations, with trees of 30-60 cm dbh. The model considers two options for biomass (large tops and small tops) and two options for extraction (extraction of tops alone versus extraction of tops mixed with logs). 5. Thinning and premature clearfell of young spruce plantations, with trees of 1030 cm dbh. Two models were developed, one for ground accessible by wheeled vehicles (harvesters and tractors), and a second for slopes averaging 40%, where crawler tractors would be used. It considers whole-tree chipping, integrated harvest and mechanized cut-to-length harvest. 6. Clearfell and thinning of riparian zones. It considers transport of loose biomass versus chips. 7. Integrated harvesting in selection cuts of spruce stands on tractor terrain, with trees of 30-60 cm dbh. The model considers biomass extracted intact on sawlogs, and motor-manual versus mechanized processing at the landing. Esempio di schema sviluppato nell’ambito del progetto del GAL Prealpi e Dolomiti “Produzione di biomassa dalla gestione (diradamenti) delle peccete artificiali alpine”, di Raffaele Spinelli, Natascia Magagnotti, Carla Nati, CNR - Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree e Matteo Aguanno Comunità Montana Feltrina 2 Scheme developed within Prealpi and Dolomiti LAG Project “Biomass recovering from alpine hardwoods” by Raffaele Spinelli, Natascia Magagnotti, Carla Nati, CNR - Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree e Matteo Aguanno Comunità Montana Feltrina 2 5 gli impianti di conversione di piccola e media taglia small and medium-size conversion plants I l decollo del settore Legno-Energia in Italia è legato in buona parte alle scelte delle amministrazioni pubbliche, in particolare quelle comunali, ove esistono molto spesso le condizioni ideali per l’istallazione di mini reti di teleriscaldamento a servizio degli edifici pubblici e/o privati. Il presente documento intende definire le tappe di un percorso in grado di orientare correttamente le scelte dell’amministratore pubblico e dei tecnici per la realizzazione di moderni impianti termici alimentati a legno cippato, prodotto dagli operatori primari locali secondo la corretta pianificazione dell’utilizzazione del patrimonio forestale3. 1. Riscaldare gli edifici pubblici con il legno La realizzazione di mini reti di teleriscaldamento a legno cippato a servizio degli edifici pubblici e privati rappresenta un’esperienza positiva per l’intera comunità: • I comuni acquistano credibilità per il loro sfor- 139 Nel prossimo futuro la gassificazione potrebbe consentire la produzione mista di calore ed energia elettrica anche in piccoli impianti/In the near future, gassification may allow the combined generation of heat and power in small-size plants T he development of a wood-energy sector in Italy largely depends on the choice of public administrations, and in particular on that of municipalities, which generally offer ideal conditions for the installation of small-scale collective heating systems, serving public and/ or private buildings. This chapter defines the steps of a path aimed at orienting the choice of public managers and technical staff when considering the installation of a chip-fed heating plant, using forest chips produced by local operators from local resources, managed on a sustainable base3. 1. Heating public buildings with wood Building a chip-fed heating system in a public or private structure represents a positive experience for the whole community: Questo capitolo fa riferimento alle azioni di accompagnamento che ARSIA, con il supporto tecnico di AIEL, ha attivato in favore della realizzazione di 5 impianti di teleriscaldamento nei territori dei GAL toscani partner del progetto transnazionale. 3 This chapter refers to accompanying activities that ARSIA, with technical support of AIEL, made for realisation of 5 heating plants in GAL partners counties. 3 zo a favore della mitigazione dei cambiamenti climatici e per il conseguimento di una crescente autonomia energetica; • L’uso di una risorsa locale rinnovabile crea un feeling di indipendenza e favorisce la coesione sociale tra gli abitanti; • Un progetto di successo comporta un significativo risparmio dei costi energetici del comune e quindi dei suoi cittadini; • Il coinvolgimento dei locali produttori di legno cippato (agricoltori, imprese boschive), come fornitori di materia prima o come fornitori di calore, assicura loro un extra reddito e crea nuove opportunità occupazionali a carattere locale; • L’impianto termico assume un importante ruolo dimostrativo per la popolazione, favorendo la sua replicazione da parte di altri comuni e da parte dei privati cittadini; • L’affermazione di un modello positivo di consapevolezza civile e di democrazia energetica, con un valore aggiunto (economia, potere di controllo e indirizzo) che rimane nelle mani della comunità locale. 2. Le caldaie a cippato Di un generatore termico le caratteristiche tecniche essenziali, al di là del costo, sono la potenza (kW), il rendimento (%), la durata in esercizio (anni) e la praticità di gestione. Negli ultimi 25 anni vi è stato un impressionante miglioramento tecnologico delle caldaie a legno. Negli anni ‘80 l’efficienza media di una caldaia a legna era nel range 50-60% mentre oggi supera l’80-85% e nei modelli più evoluti è certificato essere superiore al 90%. Come effetto positivo vi è stato un significativo miglioramento del fattore di emissione dei generatori, oltre che del livello di affidabilità e confort. Il massimo livello tecnologico si osserva in particolare nei piccoli e medi impianti alimentati a cippato con sistemi di caricamento automatico, dove pertanto non è più necessaria la quotidiana presenza di persone che provvedano all’introduzione manuale del combustibile. Le caldaie a cippato si dividono in due categorie: le caldaie a griglia fissa e le caldaie a griglia mobile. 140 • The municipality acquires a higher status for its effort against climate change and for its decreased dependence on imported energy; • The use of a local, renewable resource generates a positive feeling of independence and favours community pride and cohesion; • A succesful project involves significant savings for the municipality and its citizens; • The involvement of local wood producers (farmers, logging firms) as suppliers of wood chips or as heat providers guarantees higher revenues and generates new employment opportunities at a local level; • The heating plants plays an important demonstration role for the population, stimulating emulation by other municipalities and private citizens; • The affirmation of a positive model of civil awareness and energetic democracy, with an added value (economy, control and orientation power) that remains in the hands of the local community 2. Chip-fed boilers Besides price, the main characteristics of a boiler are its power (kW), efficiency (%), serv- ice life (years) and user-friendliness. In the last 25 years, wood-fed boilers have undergone a significant technological improvement. In the 80s the average efficiency of wood-fed boilers was in the 50-60 % range, whereas today it exceeds 80-85 %, reaching over 90 % in the best models. As a positive consequence, emissions have dropped and reliability and comfort have increased significantly. The highest technological level is observed in small- and medium-size automatic chip-fed boilers, where there is no need for the presence of a person to manually stoke the fuel. 2.1 Le caldaie a griglia fissa Si tratta di generatori di piccola e media potenza da 25 kW fino a circa 400-500 kW impiegati a scala domestica fino al servizio di mini reti di teleriscaldamento. Sono dotate di un focolare fisso alimentato in vari modi. Il deposito del cippato. L’impianto comprende un silo, generalmente a pianta quadrata, dal quale il cippato è estratto con bracci a balestra o articolati. Il sistema di estrazione incanala il cippato nella coclea di trasporto collegata, per mezzo di un pozzetto di sicurezza interme��������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������� ����������������������������� �������������������������� ��������������������������������� ��������������������� ���������������������������� ������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������ �������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������� ����������������������������� ����������������������������������������������������������� ���������������������������������� �������������������������������������� 141 Chip-fed boilers are divided in two categories: fixed-grate boilers and moving-grate boilers 2.1 Fixed-grate boilers This are small- to medium-size boilers, with power ranging from 25 kW to about 400-500 kW. They are used at a household level or for supporting very small heat distribution networks. They are equipped with a fixed grate, stoked in a number of different ways. The chip store. The plant includes a silo – generally squared-plan – from which the chips are exctrated with a curved or articulated rotating arms. The extraction sytem drives the chips in a feeding auger, connecting through a safety cut-off to the stoking auger, which moves the chips to the burning grate. The shut-off firewall is a safety system designed to avoid backfires: if a certain temperature threshold is exceeded the firewall descends and seals the connection between the feeding auger and the stoking auger, avoiding that the chip store is ignited. The chip store can be placed in many ways relative to the boiler room. The most economical solution is this when the store is obtained from a unused asjacent room, or when an external wooden structure is built by the side of the boiler room, on a concrete pad. Some manufacturers even propose mobile pre-fabricated plug and play plants. The importance of chip quality. The elemental quality characteristics of fuel chips are essentially two: particle size and moisture content. Fixed-grate boilers need even-size chips, ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� dio, alla coclea di caricamento, che porta il cippato e lo introduce nel focolare. La serranda taglia fuoco è un dispositivo di sicurezza contro il ritorno di fiamma che, in caso di superamento di una determinata temperatura soglia, chiude ermeticamente il pozzetto che separa la coclea di trasporto da quella di carico, impedendo che prenda fuoco il deposito. Il deposito del cippato può essere disposto in vari modi rispetto al vano tecnico della caldaia. Le soluzioni più economiche sono quelle nelle quali viene ricavato in una stanza esistente oppure si crea una struttura in legno esterna adiacente al vano tecnico su una platea in cemento. Alcune aziende propongono inoltre unità mobili plug&play. 142 Esempi di Impianti di stoccaggio del cippato aziendale/Stocking site samples for small-size chip-fuelled plant Importanza della qualità del cippato. Le caratteristiche merceologiche elementari del cippato sono due: pezzatura e contenuto idrico. Le caldaie a griglia fissa necessitano di un cippato con pezzatura omogenea, sia per la ridotta dimensione della griglia sia perché pezzi fuori misura possono essere causa di blocchi alle coclee di trasporto e di caricamento. Per ovviare a tali problemi, si ricorre a valvole stellari o frantumatori in corrispondenza del pozzetto, con inserimento automatico della retromarcia della coclea in caso di inceppamento per disinceppare il meccanismo. Il contenuto idrico del cippato non deve superare il 30% (W30). Queste caldaie infatti hanno una scarsa inerzia termica, in quanto i volumi della camera di combustione e dell’acqua nello scambiatore sono limitati, perciò l’ingresso di materiale troppo umido abbasserebbe troppo la temperatura di combustione; inoltre, l’eccessiva umidità può ostacolare la fase di accensione, essendo questi generatori dotati di un dispositivo di accensione automatica, per mezzo di un soffiante elettrico che soffia sul cippato aria a 700-800 °C per pochi minuti. 143 due to the reduced size of the burning grate and to the risk that oversize chips may jam the augers. In order to overcome this problem, star-typa valves or crushers are installed near the auger junction, whose movement will be automatically reverse in case of a jam, so as to remove the blockage. Chip moisture content must not exceed 30% (W30), because these boilers have a limited thermal inertia, due to the small volumes of both the furnace and the heat exchanger. Therefore, the access of wet material will cause a sudden drop of the combustion temperature; besides, excess moisture can hinder fuel ignition, since the ignition mechanism of these boilers consist of an electric device blowing hot air (700-800 °C) on the chips for few minutes only. Lo scambiatore esterno con la rete di distribuzione del calore The external heat-exchanger connecting to the heat distribution network ���������������������������������� ������������������������������������������� �������������������������������������� ���������������������������������� �������������������������������������� ������������������������ ��������������������������������������� ������������������������������������������� �������������������������������������������� ������������������������������������������������� ����������������������������������������������� ������������������������������������������������� ������������������������������������������������������� ��������������������������������������� 2.2 Le caldaie a griglia mobile Sono generatori di potenza medio-grande, indicativamente da 500 kW fino ad alcuni MW, impiegati sia a scala industriale che al servizio di reti di teleriscaldamento e quindi di grandi volumi e/o di elevati fabbisogni termici. Tuttavia, recentemente, il mercato propone caldaie a grigia mobile anche di piccola taglia. Nelle caldaie a griglia mobile la griglia non è fissa ma si muove su un piano più o meno inclinato. Sono caldaie adatte alla combustine di cippato umido (w fino a 50-55%) con caratteristiche dimensionali variabili ed elevato contenuto di cenere. Il deposito del cippato è generalmente a pianta rettangolare con sistema di estrazione a rastrelli. Inoltre, la coclea di caricamento può essere sostituita da uno spintore idraulico, essenziale nel caso si impieghi materiale triturato molto eterogeneo, con una notevole frazione di pezzi fuori misura. 144 2.2 Moving-grate boilers These are medium- to large-size boilers, ranging in power from 500 kW to several MWs: they are used in the industry and for supporting heat distribution network, with the purpose of heating large volumes and satisfying large heat demands. However, some manufacturers have recently proposed small-scale moving-grate boilers. In moving-grate boilers the grate is not fixed, but it moves on a more or less inclined plan. These boilers can accept wet chips (moisture content up to 50-55%), with uneven particke size and high ash content. The chip store generally has a squared-plan, with an inbuilt rake extraction system. Besides, the stoking auger can be replaced by a hydraulic pushing ram, which is extremely useful when feeding univen chips with a large proportion of oversize particles. 3. Steps in the process 3.1 Motivating public managers The building of a chip-fed heating network serving one or more public structures begins with the strong interest of public managers. Such interest is raised through specific information and animation campaigns, which must provide public managers with a detailed picture of the benefits eventually accrued to the community through the building of a local wood-energy chain. Such information campaign consists of meetings and especially of study visits to already existing plants, where public managers can actually see the succesfull results of an activity that can be replicated in their own municipalities. Study tours have played a key role in the building of heat networks in Tuscany. �������������������������� ������������������������������������������������������ ������������������������������������������������� ������������������������������������ ��������������������������������� ����������������� ��������������������������������������������� ������������������������������������������ ��������������������� ������������������������ ����������������������������������������������������������� ������������������������������������������������� 3. Le tappe del percorso 3.1 Motivare i decisori pubblici La realizzazione di una mini rete di teleriscaldamento alimentata a legno cippato a servizio di uno o più edifici pubblici prende avvio anzitutto dalla forte motivazione dei decisori pubblici. Tale motivazione si costruisce attraverso una specifica attività informativa e di animazione che deve fornire al decisore un quadro dettagliato dei benefici che la comunità può ottenere attraverso l’attivazione di una filiera legno-energia locale. Tali attività si compiono attraverso degli incontri informativi e soprattutto per mezzo delle visite 145 I tubi coibentati per il trasporto dell’acqua calda alle utenze/The insulated pipes used for transporting the hot water from the plant to the users Esempio di centrale a biomasse, in costruzione Biomass heating plant, exemple during works guidate in cui il decisore può “toccare con mano” esperienze di successo replicabili nel suo comune. Lo strumento delle visite guidate ha giocato, in Toscana, un ruolo decisivo per l’attivazione delle cinque reti di teleriscaldamento, realizzate dai GAL coinvolti nel Progetto Transnazionale. In particolare nell’ambito delle attività pilota l’ARSIA ha organizzato una visita guidata in Styria (Austria) inerente esperienze di successo di impiego delle energie rinnovabili dall’agricoltura (agrienergie), che ha coinvolto amministratori pubblici, tecnici, imprese agricole e forestali della regione. 3.2 Coinvolgere la comunità locale La partecipazione ed il coinvolgimento della comunità locale fin dall’inizio risulta fondamentale per la piena riuscita del progetto. Le rappresentanze politiche e della cittadinanza devono essere rese consapevoli e fortemente coinvolte nelle scelte decisionali strategiche del progetto. La popolazione deve essere coinvolta per tre scopi distinti o combinati tra loro: 146 In this Transnational Project ARSIA has organised a demonstration visit in Styria (Austria), towards successful examples of renewable heating solutions using agricultural products (agri-energy), which has involved public administrators, techniques, farmers and forest companies in the region. 3.2 Involving local communities Local communities must be involved since the start of the projects, as their participation is crucial to project success. Political representatives must be aware of the project and strongly involved in strategic decision-making. Popula- tion must be involved for three specific and complementary purposes: • Informing; • Gathering consensus; • Acquire data, information and adhesions to the network. Population can be involved at three different levels: • The whole community, in a general way; • Groups and privileged members, such as family managers, associations and/or their presidents, clubs, shop-owners, counsellors, entrepeneurs, local firms etc; • Potential “actors” in the chain to be built: logging entrepeneurs, farmers, energy providers, cooperatives etc. Social consensus, information, adhesions Popular consensus is the first element to check when planning for a chip-fed collective heating plant: this is a fundamental requisite when targeting private users, and also when planning for public structures, which are meant to serve the population (gyms, libraries, schools, city halls, museums, social services, etc.) and are maintained with public money. Such check must not be perceived as an obstacle, but rather as an opportunity: • Informarla; • Conoscerne il consenso; • Acquisire dati, informazioni, adesioni all’allacciamento. La popolazione può essere coinvolta inoltre a tre livelli diversi: • L’intera comunità, in modo aspecifico; • Per fasce o per interlocutori privilegiati: capifamiglia, associazioni e/o loro presidenti, circoli, negozianti, consiglieri comunali, imprenditori o ditte locali etc; • Potenziali “attori” della futura filiera: boscaioli, aziende agricole, gestori attuali di servizi, cooperative etc. perché in quanto tali sono destinati alla popolazione o a fasce di popolazione (palestre, biblioteche, scuole, municipi, musei, servizi sociali etc) e comunque realizzati con il contributo pubblico. Tale verifica non deve essere sentita come un ostacolo ma viceversa come un’occasione: un consenso maturato pur con i necessari passaggi ed le eventuali frizioni crea condizioni ottimali di successo dell’impianto termico e suscita coesione e crescita civile nella popolazione. I caratteri del progetto rispetto ai quali la popolazione deve dimostrarsi propensa perché abbia senso proseguire nello studio di fattibilità e nella progettazione di massima sono numerosi, ma riconducibili ai seguenti due caratteri fondamentali: Gradimento sociale, informazione, adesioni Il primo elemento da verificare in ordine alla fattibilità di un impianto centralizzato di teleriscaldamento alimentato a cippato è il gradimento della popolazione residente: tale disponibilità costituisce una condizione imprescindibile se si vogliono allacciare alla rete utenze private, ma rimane una verifica necessaria anche se gli edifici serviti sono pubblici, 147 a consensus matured through the different steps and the inevitable frictions creates ideal conditions for a successful project, while promoting civil growth and cohesion among the citizens body. The project characters that must be met with popular consensus are many, but most can be related to the following two aspects: • The use of wood chips, with the issues pertaining to: the quality of wood chips (today uncommon, hence largely unknown), the security of supply, the local provenance, the sustainability of forest chip production and the impact of emissions; • The centralization of the heating plant, which, despite the possibility of independent heat use Esempio di centrale a biomasse, in opera Biomass heating plant, exemple running 148 Una caldaia a griglia fissa/A fixed-grate boiler • L’alimentazione a cippato, con implicazioni in merito alla bontà di tale combustibile (attualmente poco diffuso e quindi poco conosciuto), alla sicurezza nell’approvvigionamento, alla provenienza geografica, alla sostenibilità del prelievo dagli ecosistemi forestali o dalle colture agrarie legnose, all’impatto delle emissioni; • La centralizzazione dell’impianto, che pur prevedendo l’utenza autonoma e autonomamente contabilizzata, implica, rispetto agli attuali impianti termo-singoli, una interdipendenza maggiore, un minimo consenso nella localizzazione della centrale termica, un diffuso impatto iniziale nella costruzione della rete. È evidente che questa azione di verifica del gradimento si accompagna ad una continua ed accorta opera di informazione, che puntualmente sgombri il campo da equivoci e inevitabili pregiudizi: infatti sui vari elementi dell’idea progettuale (cippato, emissioni inquinanti, gestione, costo di realizzazione, costo d’esercizio e di utenza, affidabilità e sicurezza della caldaia, fornitura etc.) si riscontra una naturale incompetenza dei cittadini interessati (e spesso una altrettanto naturale assenza di elementi progettuali definitivi ma prematuri in questa fase, su cui confrontarsi); inoltre nelle occasioni pubbliche di confronto le questioni si accavallano a seconda degli umori della “platea” o di singoli interventi, senza che sia possibile procedere con la dovuta calma e con il giusto tempo di approfondimento. Il coinvolgimento della popolazione è indispensabile se l’impianto che si intende realizzare deve allacciare, oltre alle utenze pubbliche anche utenze private, come nel caso dell’impianto di teleriscaldamento di Cetica-Castel San Niccolò (Ar), dove alcune significative utenze di uso pubblico (Pieve, sede della Pro Loco e Museo del Carbonaio) hanno catalizzato l’interesse di numerosi privati circostanti. La fase della raccolta delle adesioni richiede generalmente del tempo per il naturale passaparola dei residenti. Quali strumenti per relazionarsi con la popolazione? Ordinariamente un’amministrazione comunale ha già i suoi strumenti e i suoi canali di comunicazio- 149 and contabilization, implies a higher level of interdependency compared to traditional household plants, and requires a certain consensus regarding the location of the plant and the heavier initial impact of laying down the pipes that constitute the physical distribution network. It is clear that this checking of public consensus must be supported by an intense information campaign, aimed to avoid misunderstanding and prejudice. The average fellow has still little competence on various project elements, such as: chips, emissions, management, investment levels, operating costs, plant reliability, security of supply and so on. Furthermore, communication is made more difficult by the absence of detailed project plans at this stage, which make it impossible to keep the debate within the scope of some concrete facts and numbers. Besides, during public debates arguments mix and overlap according to the general feelings of the audience, and that makes it difficult to elaborate on the issues with the appropriate pace. Community involvement becomes even more important if the projected plant must serve private users, as the case of Cetica-Castel San Niccolò (Arez- zo), where a significant core of public users (Church, Tourism bureau, Museum of charcoal-making, Sport centre) has catalysed the interest of many private users, located in the immediate surroundings. This is the stage of membership collection, which requires some time, due to the natural pace of the information flow among locals. What tools to relate with the population? Normally, a municipal administration already has its own communication channels and tools: these are generally very effective, un- ne: essi sono quindi i più idonei, a condizione che ciò non comporti una banalizzazione del messaggio e del confronto che si vuole suscitare, e quindi l’inefficacia dell’iniziativa: sarà meglio allora prevedere nuove forme che siano proposte e percepite come tali. In generale i giornali o i fogli periodici sono un canale istituzionale da usare, o per informare direttamente o per far sapere di un’assemblea, con il congruo preavviso fissata in luogo idoneo studiandone la fascia oraria e definendo i risultati attesi: per una simile iniziativa si rivela efficace anche una convocazione per lettera o un volantinaggio. Più articolata è la modalità di relazione con la popolazione se si intende raccogliere dati o adesioni: in questo caso va predisposto un questionario necessariamente breve sulle principali caratteristiche che si intende indagare, stabilendo anche se esso debba essere compilato autonomamente e rispedito al Comune (col rischio di bassa risposta) o se debba essere svolto da persona preparata ad hoc. Molto efficaci, anche in questo caso, ai fini di in- formare e far conoscere sono le visite presso impianti a biomasse già esistenti, che fanno toccare con mano i vantaggi di simili realizzazioni. 4. Requisiti per la realizzazione del progetto 4.1 L’edificio. Il progetto per la sua grande valenza dimostrativa deve essere fatto a regola d’arte, da un punto di vista tecnico, energetico, ambientale ed economico. Esso dovrà rappresentare un modello replicabile da parte di altre amministrazioni pubbliche quindi è vietato sbagliare! La scelta della localizzazione dell’impianto - quindi dell’edificio in cui localizzarlo - è fondamentale. Devono essere analizzati tutti gli edifici esistenti scegliendo quelli in cui vi sono le migliori pre-condizioni per l’uso del cippato, le più importanti sono le seguenti: • un impianto di riscaldamento obsoleto che necessita di essere sostituito a breve; • un edificio che necessita di essere ristrutturato e/o ampliato; • un edificio che dovrà essere costruito a breve. 150 less the commonplace character of the message blunts its edge, and of the debate this wanted to arouse. In this case one should try new channels, which must be proposed and perceived as really innovative. In general, newspaper and periodicals are a good institutional channel, which can be used either for informing the population of the project or for communicating the date and the place of a meeting for debating it, provided that date and place are chosen appropriately, that they are communicated well in advance, and that the expected outcome of the meeting is clearly stated. To this purpose, one can also resort to an invitation letter or a leaflet. A more articulated relational mode must be adopted if the meeting also aims at collecting data and heat-delivery contracts for the network: in this case one should prepare a brief questionnaire on the main characteristics that one needs to know, deciding whether it should be filled out independently by each potential user and sent back to the municipality (with the risk of a low return rate), or if it should be administered by a trained interviewer. Study visits of successful plants are very effective also in this case, since they allow witnessing the benefits of the proposed project. 4. Project requirements 4.1 Building. Due to its high demonstration value the project must be perfect on all aspects: technical, energetic, environmental and economical. It must represent a model that can be copied by other public administrations, therefore no error will be tolerated! The choice of plant location and of the building designed to host it is indeed crucial. All available buildings must be inspected, in order to choose those that offer the best conditions for conversion to wood heating. 4.2 Il progettista La progettazione dell’impianto deve essere affidata ad un professionista esperto ed indipendente. Le tecnologie da scegliere sono infatti diverse caso per caso. Non bisogna esitare a chieder consigli alle agenzie e alle associazioni di settore: è necessario partire da una lista referenziata di progettisti che abbiano già progettato impianti simili e parlare con i committenti ed i gestori degli impianti che il progettista, che si intende scegliere, ha realizzato in passato. 4.3 La tecnologia Tuttavia, il committente può definire dei requisiti minimi sulla qualità tecnologica dell’impianto ed in particolare sulla caldaia: • La caldaie installate devono essere ad alta efficienza, con rendimenti certificati (da Ente terzo accreditato) superiori o uguali a quelli definiti dalla norma EN 303-5 per le caldaie di classe 3 ( k= 67+6logQN). Per le caldaie con potenza superiore a 300 kW il rendimento certificato dovrebbe essere superiore all’85%; • La caldaia deve essere dotata di un sistema di controllo separato dell’aria primaria e secondaria; ������������������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������� È necessario verificare che nell’edificio in cui si intende localizzare l’impianto ci sia spazio sufficiente per posizionare la caldaia (per una caldaia da 500 kW serve indicativamente un vano tecnico di 6x5x4 m), il silo del cippato (indicativamente 5x5x3 m) e che esista una idonea accessibilità per il conferimento del cippato al silo. L’edificio dovrebbe essere caratterizzato da una domanda termica elevata nella stagione di riscaldamento ed eventualmente essere in prossimità di altri edifici che possono essere connessi facilmente per mezzo di una rete di teleriscaldamento. ����� ����� ����� ����� ����� ����� ����� � �� �� �� �� ��� ��� ��� ��� ��� ��� ��� ��� ��� ��� ��� ���������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������� 151 The following conditions are especially favourable: • an obsolete heating system needing quick replacement; • a building planned for reconstruction or extension; • a new building in the planning process. It is important to check that the target building offers enough space for the boiler (a 500 kW boiler needs a room with the approximate size of 6x5x4 m) and the chip store (approximately another 5x5x3 m), and that there is easy access for chip delivery to the prospective chip store room. The building should present a high heat demand during the cold season, and should be near other buildings, which can be easily connected to the boiler with a simple heating network. 4.2 Designer Plant design must be entrusted to a competent and independent professional. The most appropriate technology differs with each case, hence the need for professional consulting. Advice can be obtained from competent agencies and associations: one should start from a list of referenced professionals, who have already designed similar plants. References could be asked from the owners and the managers of the plants already planned by the chosen professional. 4.3 Technology The customer can define some minimal requirements for plant technology, and in particular for the boiler: • The boiler must have high efficiency, with yields certified by an accredited third-party organization as a high or superior to those defined for class 3 boilers by the official Europena standard EN 303-5 ( k= 67+ 6log QN). The certified efficiency of boilers with • La caldaia deve essere dotata di un sistema automatico di alimentazione (introduzione del combustibile); • La caldaia deve garantire un ottimo grado di turbolenza nella zona di combustione secondaria; • La caldaia deve essere dotata di un estrattore automatico delle ceneri e di efficaci sistemi di sicurezza contro il ritorno di fiamma che rispettino le normative di sicurezza; • Dovrebbe sempre essere previsto un generatore ausiliario (solitamente la caldaia precedente); • Lo schema idraulico deve essere semplice ed efficiente; • L’impianto deve essere dotato di un adeguato panello elettronico con un chiaro display che consenta di visualizzate tutti i parametri e il controllo in remoto dell’impianto; • Deve essere sempre prevista l’installazione di un preciso contabilizzatore del calore (presso il generatore e presso ciascuna utenza) e dell’energia elettrica consumata dall’impianto; • Le caldaie devono essere predisposte per la combustione delle biomasse agroforestali non conta- minate (come definite dall’Allegato III del DPCM 8/03/2002, DL 152/2006); • Il costruttore della caldaia deve garantire sul rispetto dei limiti di emissione imposti dalla normativa italiana (DPCM 8/03/2002, DL 152/2006), in ogni caso gli impianti dovrebbero essere provvisti di sistemi filtro a gravità (cicloni e multicicloni) che consentano di rispettare con assoluta certezza il limite di emissione del particolato4; • nel caso di generatori a cippato di piccola e media taglia - con potenza fino a circa 500 kW e sistemi di accensione automatica - dovrebbe essere previsto un accumulo inerziale opportunamente dimensionato per minimizzare le fasi di stand-by ed il numero di riaccensioni, questo vale - in particolare - quando sia la rete di teleriscaldamento che il volume d’acqua interno alla caldaia sono limitati. 4.4 La valutazione finanziaria Un primo dato interessante è la determinazione del costo dell’energia confrontando i vari combustibili al prezzo e al loro contenuto di energia erogabile. Nella tabella che segue sono comparati i costi del- 152 a power output exceeding 300 kW must be higher than 85%; • The boiler must have separate controls for primary and secondary air; • The boiler must feature automatic fuel feeding; • The boiler must guarantee a high degree of turbulence in the secondary combustion zone; • The boiler must be equipped with an automatic ash evacuation system and with ef- fective safety systems against backfiring, in observance of legal safety requirements; • The system must include for a back-up boiler (generally the old boiler); • The hydraulic scheme must be simple and effective; • The plant must feature an electronic control panel with a clear display showing all the operating parameters, as welle as remote control capability; • One must always provide the system with nel range di potenza 0,35-3 MW il limite imposto dalla normativa è di 100 mg/Nmc. 4 accurate heat counters, placed at the boiler and at each user, and with an electric power counter to measure the electricity consumed during plant operation; • Boliers used in Italy must be fit for the combustion of non-contaminated agricultural and forestry biomassa (as defined in Attachment III, DPCM 8/03/2002 and DL 152/2006); • The manufacturer must guarantee that the boiler respects the emission limits imposed l’energia ottenuta con diversi combustibili legnosi e convenzionali. Tuttavia, la comparazione deve tener conto anche dell’investimento e delle diverse voci di spesa per la w% m.c.% kWh/unit e/unit Cent/kWh Rendim. Yeld Cent/kWh e/MWh 1 msr cippato - legno duro/1 m3 loose chips – hardwood 35 1060 20 1,89 0,78 2,42 24,2 1 msr cippato - legno tenero/1 m3 loose chips – softwood 35 745 15 2,01 0,78 2,58 25,8 1 msa legna da ardere legno tenero/1 m stacked firewood - softwood 20 1380 35 2,54 0,7 3,62 36,2 1 msa legna da ardere legno duro/1 m3 stacked firewood - hardwood 20 1930 55 2,85 0,7 4,07 40,7 1 kg pellets (sfuso)/1 kg pellets 8 4,7 0,25 5,32 0,8 6,65 66,5 1 mc gas metano/1 m3 natural gas - 10 0,65 6,50 0,9 7,22 72,2 1 l gasolio extra-leggero/1 l extra-light diesel oil - 10 1,13 11,28 0,82 13,76 137,6 3 Tavola 1 – Costo dell’energia ottenuta da diversi combustibili/Table 1 – Cost of the energy obtained from different fuel types 153 Un edificio a basso impatto per impianti di piccola taglia/A small-size low-impact building for small heating plants by the legislation in force (in Italy: DPCM 8/03/2002 and DL 152/2006); at any rate, 4 plants should be equipped with gravity filtering systems (cyclones and multiple cyclones), Whithin power range from 0,35 to 3 mw maximum limit state by the law is 100 mg/nmc. which guarantee the respect of the emission limits for small particulate4; gestione e manutenzione dell’impianto (tavola 2). Quindi, il progetto deve sempre essere corredato di una valutazione finanziaria dell’investimento che ne dimostri la sua bontà nel tempo. Perciò, è bene Impianti e costi operativi/Plant ownership and operation data U.M./Units CIPPATO/CHIPS PELLET/ PELLETS METANO/ NAT. GAS GASOLIO/OIL Saggio d’interesse/Interest rate % 5 5 5 5 Durata investimento/Service life a 15 15 20 20 Potenza della caldaia/Plant power kW 100 100 100 100 Ore annuo funzionamento/Annual utilization h 1300 1300 1300 1300 Prod. annuo energia lorda/Annual gross energy output MWh/a 130 130 130 130 Rendimento medio annuo/Annual average efficiency % 80% 84% 93% 88% Energia erogata utile/Annual net energy output MWh/a 162,50 154,76 139,78 147,73 Costi d’investimento (IVA incl.)/Investment cost (incl. VAT) e 55000 35000 13000 18000 Costi del capitale/Ownership cost e/a 5298,81 3371,97 1043,15 1444,36 Costi operativi/Operating cost e/a 3661,00 6895,52 9136,02 14675,00 Costo/prezzo unitario combustibile/Fuel unit cost e/um 66 198 0,65 0,99 Spesa annua combustibile/Annual fuel cost e/a 3575,0 6809,5 9086,0 14625,0 Energia elettrica/Electricity consumption e/a 86 86 50 50 Spese varie e altri costi d’esercizio/Overheads and other costs e/a 478 353 115 142 Spese misura emissioni e pulizia camino/Flue cleaning and emission control e/a 128 128 20 47 Manutenzione ord. e straord./Maintenance and repairs e/a 350 225 95 95 Costi annui/Total cost e/a 9437,81 10620,49 10294,17 16261,36 Costo dell’energia erogata/Unit cost of the energy produced e/MWh 58,08 68,62 73,64 110,08 Tavola 2 – Calcolo del costo effettivo dell’energia per una caldaia da 100 kW/Table 2 – Actual cost of the energy obtained from a 100 kW boiler 154 • Chip-fed small- and medium.size plants (power up to 500 kW) with automatic ignition systems should be equipped with an appropriate size heat buffer, to reduce the incidence of the stand-by stage and the frequency of ignitions. This is particularly important when the amount of water contained in both the heating network and the boiler is limited. 4.4 Financial aspects To start, it may be useful to compare the cost of energy obtained from different fuels, on the base of their price and their energy content. The table above shows the respective costs of wood-based fuels and conventional fossile fuels. However, a correct comparison must also account for the costs incurred for the acquisition and the operation of the different plant types (table 2). Any project must be completed with a financial analysis showing the economical benefits accrued over time. Therefore, when comparing traditional systems with innovative woodfuelled systems, one should consider in much detail the following aspects: • calculate the average cost of the energy produced in the last 2-3 years with the old plant fed with fossile fuel, including the cost of the plant (depreciation), of maintemnance and repairs, of clening, management, electricity and fuel; the total cost is expressed in e/MWh; • calculate the net cost of energy (e/MWh) obtained with the prospective chip-fed plant, for different chip price levels; • compare the periodical operating costs, estimating the impact of future trends, especially for what concerns the cost of fuel, based on historical data and future projections; • seek and evaluate the option of financial support on the investment or on the interests, from other investors and/or credit institutions (banks, foundations, dedicated grant schemes) Una manutenzione oculata è un fattore di successo A good mainteniance is a success factor for a heating plant considerare in modo approfondito i seguenti aspetti comparando i sistemi tradizionali con quelli moderni a combustibili legnosi: • per gli ultimi 2-3 anni, relativamente ai precedenti impianti alimentati a combustibili fossili, calcolare il costo medio dell’energia netta erogata comprensivo dei costi legati agli impianti ed installazione (quote reintegra), alla manutenzioni ordinarie e straordinarie, pulizia e gestione, spese di elettricità e combustibile; si esprime in e/MWh; • calcolare il costo netto dell’energia (e/MWh) nell’ipotesi di realizzazione dell’impianto ipotizzando differenti prezzi del cippato; • comparare i costi operativi periodici e valutare i trend futuri specialmente per la voce di costo “combustibile” sulla base delle rilevazioni storiche recenti e le proiezioni future; • ricercare e valutare le possibilità di sostegno finanziario, in conto interessi o in conto capitale, da parte di altri investitori e/o istituzioni finanziarie (Banche, Fondazioni, CDP S.p.A., bandi dedicati) sia pubblici che privati; • fare un’analisi di dettaglio degli indici di valuta- 155 both public and private; • conduct a detailed analysis of the investment evaluation indexes for the whole life of the investment, using the most appropriate discount rate; calculate the Net Present Value and the Return On Investment rates, and conduct a sensitivity analysis on the variation of the most relevant cost items; • identify the share of expenses and costs relative to locally acquired goods and services, which therefore generate local economy; • identify and quantify the positive (and/ or negative) externalities, which are not included in the financial evaluation of the project; among the positive ones are: employment generation, forest management, reduced CO2 emissions,new markets for forest products; among the negative ones is the increased truck traffic. 4.5 Maintenance Already at the planning stage one should identify the best way for: • approaching the chip store with the chip transport vehicles; • keep the boiler room clean; • guarantee enough space in the boiler room to facilitate maintenance operations: flue gas Contenitori d’acqua di riscaldamento collettivo Water silos for collective heating zione dell’investimento nel periodo di vita utile dello stesso, scegliendo il più appropriato saggio di sconto; estrazione del Valore Attuale Netto (VAN) e del Saggio di Rendimento Interno (SRI) e condurre le analisi di sensitività sulle variabili più rilevanti; • individuare la quota parte delle spese e dei costi che hanno ricadute sugli operatori locali e quindi sull’economia regionale; • individuare e quantificare le esternalità positive (e/o negative) che non sono imputabili nella valutazione finanziaria del progetto; tra le positive, posti di lavoro locali, gestione attiva delle foreste, riduzioni delle emissioni di CO2, nuovi mercati di prodotti legnosi, quota di sostituzione di combustibili fossili; tra le negative, la movimentazione locale di materiale con mezzi pesanti. La bocca di una caldaia a griglia fissa/A fixed-grate boiler Camporgiano Loro Ciuffenna Cetica Monticiano Casole d’Elsa 540 500 350 540 540 Volume attualmente riscaldato (m )/ Volume presently heated (m ) 7.800 20.000 9.000 3.400 16.650 Lunghezza della rete (m)/ Total length of the distribution network (m) 350 420 200 150 100 Consumo annuo di cippato (t/anno w = 40%) Annual chip consumption (tons/y w=40%) 150 250 150 90 170 Investimento (e)/Investment (e) 383.000 230.000 180.000 335.000 330.000 Potenza/Power output 3 3 Tavola 3 – Principali dati tecnico-economici dei 5 impianti costruiti dai GAL toscani Table 3 – Technical and economical data on the 5 plants built by Tuscanian LAGs 156 analysis, boiler and flue cleaning, greasing of the moving parts, replacement of worn-out elements; • when appropriate, also leave enough space for the eventual installation of a second boiler. 4.6 Technical management As to technical management, one can resort to two different solutions, also depending on the financial model eventually adopted: • find a motivated and qualified individual who can take charge of plant management, after receiving proper training and instruction from the boiler manufacturer and the technical managers of other similar plants. This person can be found in the municipal staff, and must also be responsible for the quality control of incoming chip, the management of the control and contabilization system and the removal of ash; • Contracting the service from a heat service company, according to the EPC, no-BS and E.S.Co. models. 4.7 Monitoring All useful information, from planning to construction and operations should be collected and recorded. This is crucial to the correct economic evaluation of the investment, to the analysis of plant efficiency over time and to the implementation of the eventual improvement measures. The following data should be collected and recorded: Chips. The objective of chip monitoring is twofold: on one hand, it is meant to stimulate the delivery of chips matching the quality requirements of the plant; on the other hand, it gives operators a concrete tool for checking the quality of incoming chips. Chip store. The technical manager will record the weight of each load (or the volume if no weighbridge is available) and the number of 4.5 Manutenzione Già in fase di progettazione bisognerà individuare i mezzi per: • facilitare l’accesso al silo da parte dei mezzi di trasporto del cippato; • mantenere pulito il vano tecnico della caldaia; • garantire spazi sufficienti nel vano tecnico che agevolino le operazioni di manutenzione della caldaia: analisi dei fumi, pulizia della caldaia e del camino, ingrassare gli ingranaggi, sostituzione di alcune parti della caldaia e dell’impianto; • quando opportuno, lasciare lo spazio necessario all’inserimento di un secondo generatore. 4.6 Gestione Per la gestione possono essere ricercate due soluzioni, anche a seconda del modello finanziario adottato: • trovare una persona motivata e qualificata a cui affidare la gestione dell’impianto e prevedere delle giornate formative e di trasferimento delle conoscenze coinvolgendo il costruttore della caldaia e dei gestori esperti di impianti simili. L’operatore può essere individuato tra i dipendenti comunali. Esso/a dovrà essere responsabile del controllo di qualità del cippato, della gestione del sistema di controllo e contabilizzazione del calore, della rimozione delle ceneri; • affidarsi ad una società servizio calore esterna secondo i modelli EPC o il modello E.S.Co. 4.7 Monitoraggio Tutte le informazioni utili, dalla progettazione e costruzione fino alla gestione dovrebbero essere raccolte e registrate. Questo è fondamentale per la corretta valutazione economica dell’investimento, della funzionalità dell’impianto nel tempo e quindi per l’attuazione di miglioramenti a livello gestionale. I seguenti dati dovrebbero essere rilevati: Cippato. L’obiettivo è - da un lato - cercare di favorire il conferimento di cippato con caratteristiche idonee al tipo di generatore impiegato e – dall’altro – fornire agli operatori praticabili strumenti di controllo della qualità del cippato in ingresso all’impianto. 157 Caldaia a griglia fissa/Fixed grate boiler loads delivered each month, in order to define fuel consumption on a monthly and annual base. Boiler. The purpose is to monitor boiler operation over time. The boiler must be equipped with counter, recording both the heat produced and the electricity consumed. This stage provides useful indications for improving plant design and management. Economical data. This stage consists of collecting all economical data, relative to both plant construction and operation. These data allow conducting an accurate calculation of investment profitability. composizione specifica stimata, se conosciuta (es. abete bianco 40%, faggio 60%)/estimated species composition, if at all known (e.g. fir 40%, beech 60%) massa sterica (peso del cippato riferito al volume occupato compresi gli interstizi)/bulk density (weight of a cubic meter of loose chips) kg/msr contenuto idrico (w) (peso dell’acqua contenuta nel cippato rispetto al peso tal quale)/moisture content (ratio between the weight of the water in the chips and the total weight of the sample) % classe granulometrica secondo ÖNORM 7133 (solo su alcuni campioni)/size class according to the Austrian ÖNORM 7133 (only on a few samples) Silo. Per ogni carico il gestore rileverà il peso del carico (o il volume se non sarà disponibile una pesa) e il numero di carichi effettuati per ciascun mese, per caratterizzare il consumo di combustibile su base mensile ed annua. consente di ottenere utili indicazioni per il miglioramento della progettazione e della gestione di questo tipo di impianti. energia termica erogata thermal energy output kWht energia termica scambiata per ciascuna utenza (sottostazione) thermal energy exchanged with each user (sub-stations) kWht temperatura di mandata dell’acqua outgoing water temperature °C temperatura di ritorno dell’acqua incoming water temperature °C ore di funzionamento/Operating hours Hours/day ore/gg numero di stand-by della caldaia number of boiler stand-by num/gg num/day consumo di energia elettrica/Electric energy consumed kWhe segnalazione guasti (date e ore) malfunctions (date and hour) numero di carichi effettuati per ciascun mesenumber of loads per month n/mese/month quantità di cippato conferita per carico quantity of chips delivered with each load riparazioni (num, tipo, causa, etc… ) repairs (number, type, cause, etc… ) t o msr ore manutenzione ordinaria e controlli (ore per tipo di lavoro)/ordinary maintenance and checks (hour by activity) ore/tipo hours/type ore manutenzione straordinaria (es. pulizia scambiatori, camino, etc..)/extra-ordinary maintenance (cleaning of exchangers, flue etc..) ore/anno hours/year quantità di cenere prodotta mensilmente monthly ash production kg/mese Kg/month Centrale termica. L’obiettivo è monitorare il funzionamento dell’impianto nel tempo. L’impianto deve essere dotato di un contatore di kWh sia termici (prodotti) che elettrici (consumati). Questa fase 158 4.8 Estimating project feasibility Before starting any project, it is best to devote a few minutes to checking whether the specific situation considered offers at least the minimum requirements for the building of a plant. Only after that, will one consider the needs of a heating network, which must be determined through a detailed investigation spanning over several fields: structural, thermo-technical, social, economical, political and managerial. Users must check a “YES” for the positive answers, to questions that must be answered with absolute sincerity. The result of the test is obtained by comparing the total count from partial lists with the three final evaluations4. Esempio di teleriscaldamento a servizio di edifici pubblici Exemple of teleheating for public buildings Within the scope of the European Project Bioheat (www.bioheat.info), European experts have designed a specific checklist. 4 159 Caldaia di media dimensione a cippato di legno/Medium size boiler feeded by chopped wood Dati economici. In questa fase sono raccolti tutti i dati di tipo economico sia per la realizzazione che per la gestione dell’impianto. Con tali dati è possibile effettuare la valutazione dei principali indici di convenienza dell’investimento. Costo investimento (IVA esclusa) investment cost (excl. VAT) Costo caldaia/cost of boiler e Costo sistema alimentazione/cost of feeding system e Costo accessori vano tecnico cost of boiler room accessories e Costo accumuli inerziali/cost of heat buffer e Costo rete di teleriscaldamento cost of heat distribution network e Costo installazione/costo of installation e Costi progettazione/cost of project e Costo collaudo/cost of test run e Opere centrale termica/cost of other work e Contributi pubblici rispetto all’investimento public grant received % Costi operativi/operating cost costo cippato/cost of fuel e/ton costi elettricitàCost of electricity e/anno/year costi operativi personale per:/cost of personnel for: manutenzione ordinaria/ordinary maintenence e/anno/year manutenzione straordinaria extra-ordinary maintenance e/anno/year pulizia camino caldaia/flue and boiler cleaning e/anno/year riparazioni/repairs e costi personale/other staff costs e assicurazioni-altri costi/insurance – other costs e 4.8 Verificare la fattibilità del progetto Prima di partire con qualsiasi idea progettuale è bene dedicare qualche minuto ad un rapido test di controllo sull’esistenza delle condizioni minime per la realizzazione dell’impianto. Resta inteso che l’esigenza di un impianto a cippato - che tramite una rete di teleriscaldamento serva più immobili - dovrà essere successivamente verificata con puntuali riscontri di varia natura: edilizia, impiantistica, termotecnica, sociale, economica, gestionale, politica. È necessario indicare un “SI” in corrispondenza delle domande a cui si deve rispondere con onestà. Il risultato del test si ottiene confrontando il totale dei conteggi parziali con le tre valutazioni finali4. Quanto adatte sono le condizioni al contorno?/How favourable are the general conditions? 160 Assenza della rete del metano/User not reached by the natural gas network SI Riscaldamento elettrico (o geotermico) non comune o non preferito/Electric (or geothermal) heating not common nor favoured SI Le politiche regionali supportano il settore legno-energia/Regional policy supports wood-energy SI Agricoltori/imprese boschive locali interessati alla vendita del cippato e/o del calore/Local farmers/forest owners interested in selling chips and/or heat SI Aziende locali interessate ad effettuare il servizio calore/Local firms interested in providing heat services SI Somma (massimo = 5)/Sum (max = 5) C’è abbastanza legno da cippare?/Is there enough wood available for chipping? Il legno cippato ritraibile dalle foreste locali è abbondante/sufficiente/Forest chips obtainable from local forest is abundant/sufficient SI Le foreste locali sono adatte alla produzione di legno cippato/Local forest are suitable for the production of forest chips SI Nell’ambito del progetto Europeo Bioheat (www.bioheat.info) è stato messo a punto un apposito test (Quick check). 4 Il legno cippato è prodotto ad una distanza accettabile dall’impianto <50 km)/Wood chips are are produced at reasonable distance from the plant (<50 km) SI È praticato l’uso energetico dei residui legnosi agricoli per il riscaldamento/Agricultural wood residue is normally used for heat production SI Disponibilità di residui legnosi agricoli/Agricultural wood residue is available SI Disponibilità di residui legnosi dell’industria del legno/Industrial wood residue is available SI Disponibilità di scarti delle utilizzazioni forestali/Logging residue is available SI Presenza di aziende locali che producono cippato/Local enterprises already produce wood chips SI Esistenza di un mercato del pellet/There is a market for wood pellet SI Il comune è dotato di strutture per lo stoccaggio ed il trasporto del cippato/The municipality is equipped with structures for chip storage and transport SI Somma (massimo = 10)/Sum (max = 10) Esistono nel comune edifici pubblici idonei ad essere riscaldati a cippato?/Are there any public buildings ready to receive the new plant? Edificio(i) dotati di una caldaia con più di 15 anni/Building(s) with a boiler older than 15 years SI Edificio(i) che necessitano di essere ristrutturati nel prossimo futuro/Building(s) needing renovation in the next future SI Edificio(i) che devono essere costruiti ex-novo/New building(s) at the planning stage SI Edificio(i) con un consumo termico elevato e costante/Building(s) with a high and steady heat demand SI Edificio(i) facilmente collegabili con una rete di teleriscaldamento/Building(s) weasy to connect to a heat distribution network SI Edificio(i) con spazi idonei alla collocazione dell’impianto/Building(s) with enough space for hosting a wood-fed plant SI Somma (massimo = 6)/Sum (max = 6) Altre circostanze favorevoli/Other favourable circumstances Programmi di supporti (es. GAL, Agenda 21, ecc…)/European grant schemes (e.g. Leader plus, Agenda 21, ecc… ) SI Iniziative locali o regionali che promuovono il settore legno-energia/Local or regional initiatives promoting the use of energy wood SI Incentivi nazionali, regionali, provinciali, altri/National, provincial or other grant schemes SI Presenza nei comuni vicini di esperienze positive/Succesfull examples from neighbouring municipalities SI Elevato interesse dei privati al riscaldamento a cippato-legna con moderne caldaie/Significant interest of private users for modern wood-fed boilers SI Presenza di produttori-rivenditori di impianti a cippato/Presence of manufacturers-dealers of wood-fed plants SI La cittadinanza sostiene l’idea di essere un comune modello/Citizens support the ambition of becoming a model Municipality SI Adeguate disponibilità finanziarie o presenza di affidabili partner finanziari/Adequate financial capacity or availability of reliable financing partners SI Presenza di personale interessato e competente alla gestione della caldaia/Availability of competent and interested technical staff SI Somma (massimo = 9)/Sum (max = 9) Valutazione del punteggio/Score evaluation Meno di 10 “SI”/< 10 “Yes” C’è ancora molta strada da fare, ma anche un piccolo progetto può fare la differenza/There is still a long way to go, but also a small project can make the difference. 11-20 “SI”/11-20 “Yes” È ora di installare il primo impianto a cippato, ma inizia con azioni migliorative dei requisiti preliminari per arrivare ad un progetto di successo/It is about time to launch the first plant, but it is adviceable to start with basic improvements in order to achieve success Più di 20 “SI”/> 20 “Yes” Condizioni ideali per l’installazione di un moderno impianto a cippato a servizio degli edifici pubblici! Ideal condistions for building of a modern chip-fed plant, serving public structures! 161 6 conclusioni conclusions L e attività condotte nell’ambito del Progetto Transnazionale hanno prodotto una grande quantità di informazioni sulla filiera del cippato forestale, ed in particolare sui mercati, le strategie produttive e le tecnologie di conversione energetica. I risultati del progetto sono illustrati in dettaglio nei capitoli precedenti, che forniscono informazioni precise su ciascuno degli argomenti elencati sopra. Così è possibile rispondere agli interrogativi più comuni, e soprattutto a quelli cruciali per lo sviluppo del settore. Iniziamo dalla fonte primaria del cippato forestale, per procedere verso valle lungo la filiera, fino all’impianto di conversione. 6.1 Disponibilità di biomassa Quando si discute circa l’installazione di un nuovo impianto, molti si chiedono se le foreste locali producono abbastanza biomassa da alimentare l’impianto su una base sostenibile. La risposta dipende dalla taglia dell’impianto, e naturalmente dalla quantità di biomassa già assorbita da altre utenze. Nei territori dei GAL partner, P ilot actions conducted within the scope of the Transnational project has produced a wealth of new knowledge about forest chips, and in particular on the markets, the production strategies and the conversion technology. Project findings have been illustrated in the previous chapters, which provide detailed, concise information on each of these topics. In turn, this new knowledge can help answering some of the most common questions, and indeed the most crucial ones. Let’s start from the origin of forest chips and proceed downstream along the supply chain. la quantità di legname locale destinato ad altri usi è molto esigua, e la disponibilità teorica di biomassa forestale è enorme. L’incremento annuale ancora inutilizzato recuperabile nelle foreste dei GAL Val d’Aosta, Prealpi e Dolomiti e Conwy potrebbe alimentare rispettivamente 50, 60 e 12 impianti di teleriscaldamento da 3 Megawatt di potenza. I margini diventano un po’ più stretti con le centrali elettriche di grossa taglia, con i quantitativi potenziali di biomassa nel GAL Valle d’Aosta e GAL Prealpi e Dolomiti potrebbero essere rispettivamente installate centrali elettriche con potenze complessive di 18 e 20 Mwe. Le cose però potrebbero cambiare se le nuove centrali elettriche di piccola taglia (1 MWe) si dimostrassero idonee ad un impiego commerciale, ma questo è ancora il futuro – per quanto prossimo. In conclusione, oggi su questi territori, la disponibilità di biomassa è molto elevata e non rappresenta in sé un limite all’installazione di nuovi impianti di teleriscaldamento. Il limite sta piuttosto nella nostra capacità di attingere la biomassa a costi ragionevoli. 163 6.1 Biomass availability When debating the installation of a new biomass plant, many people question whether local forests can offer enough biomass to supply the plant on a sustainable base. The answer depends on plant size, of course, and on the competitive demand for the same resource in that area. In the territories of the partner LAGs such demand is very low, and the amount of physically available biomass is huge. The unexploited annual increment available in the forests of LAG Val d’Aosta, Prealpi e Dolomiti and Conwy could feed respectively 50, 60 and 12 threeMegawatt collective heating plants. Margins become tighter with today’s large-size power stations, with the potential biomasses stocks, in Valle d’Aosta LAG and Prealpi and Dolomiti LAG electrical power plants could be built for a total power amount of 18 and 20 Mwe respectively. Things may change if newly designed small-size (1 MWe) power units prove to be effective under actual work conditions, but that is the future – although near. In short, to date and on these territories, biomass availability is very large and it does not represent a limit to the installation of new heating plants. The limit is rather our ability to capture the biomass and move it to the plants at a reasonable cost. 6.2 Prezzi Oggi, le centrali elettriche di taglia industriale costituiscono il principale utente del cippato combustibile, e determinano le condizioni del mercato. I prezzi attuali sono il risultato della prevalenza industriale e sono relativamente bassi. Le centrali elettriche offrono tra 40 e 45 e/ton. tal quale, consegnata all’impianto. Questo prezzo rappresenta un netto miglioramento rispetto ai 20 e/ton. pagati nel 2000, ma è lo stesso che era offerto dai pannellifici nel 1994! A questo prezzo, la produzione di cippato forestale risulta conveniente solo in particolari circostanze, e soprattutto dove la cippatura costituisce un modo per smaltire dei residui indesiderati, o dove le condizioni di raccolta sono particolarmente favorevoli. Oggi, la produzione di cippato può solo rappresentare un’azione complementare, nell’ambito di una strategia integrata di raccolta volta a massimizzare il valore complessivo del legname disponibile, e a ridurre il costo totale di produzione. Questo implica che nella maggior parte dei casi la produzione esclusiva di cippato non è conveniente sotto il profilo economico. 164 6.2 Prices To date, industrial power plants are the main consumers of wood chips and set the pace for the whole market. Current market prices are largely the result of industrial prevalence, and are relatively low. Power stations offer between 40 and 45 e/fresh tonne, delivered at the plant. This is a major improvement on the 20 e/tonne paid in 2000, but is still the same price offered by particleboard factories in 1994! At this price, harvesting forest chips is economically viable only under special circumstances, and particularly where chipping configures as residue disposal or where harvesting conditions are especially favourable. Today, chip harvesting can only be part of an integrated harvesting strategy aimed at enhancing the overall value of the harvest, while reducing the overall production cost. That implies that La produzione di biomassa forestale è solo uno strumento per consentire una gestione forestale sostenibile/The production of forest biomass is a just a tool for sustainable forest management A 40 e a tonnellata, conviene produrre cippato dove i residui di utilizzazione sono già concentrati al piazzale, a seguito dell’esbosco di piante intere e della loro lavorazione all’imposto, generalmente effettuata con un processore. Altrimenti, la convenienza può derivare da altri fattori, quali la copertura di parte del costo di utilizzazione da altre fonti esterne – come avviene nel caso della ripulitura di linee elettriche, dell’apertura di piste da sci o degli interventi di miglioramento forestale sovvenzionati con denaro pubblico. In tal caso però la disponibilità di biomassa è legata agli sviluppi di altre filiere forestali, a loro volta influenzati dagli introiti addizionali ottenibili dall’eventuale produzione di cippato. Questo finisce per articolare un sistema abbastanza complesso, con risultati difficili da prevedere. Diversi impiantisti sostengono che la gestione di un teleriscaldamento potrebbe chiudere in attivo anche se l’impianto pagasse 50 o 60 e per tonnellata di cippato. Ammesso che i gestori degli impianti vogliano rinunciare ad un profitto addizionale di 10 o 20 e a tonnellata, un tale aumento di prezzo potrebbe determinare un notevolissimo incremento della biomassa disponibile a condizioni economiche. A 60 e per tonnellata fresca franco centrale, la produzione esclusiva di cippato forestale diverrebbe conveniente nella maggior parte delle stazioni trattorabili, e dove le dimensioni delle piante non siano eccessivamente ridotte. Quando l’asperità del terreno impone l’esbosco con teleferica o il diametro delle piante è inferiore a 20 cm, neanche un prezzo di 60 e a tonnellata riesce a giustificare la produzione esclusiva di cippato: la captazione di questo legname richiede un ulteriore aumento dei prezzi, o una strategia di raccolta integrata che valorizzi meglio il legname raccolto. In linea di principio, un prezzo eccessivo può risultare controproducente. La libera concorrenza dovrebbe stimolare l’efficienza, e se i prezzi di mercato non sono il risultato di un iniquo sfruttamento della manodopera o di evidenti distorsioni nelle regole della concorrenza, allora essi costituiscono un buon indicatore del livello di efficienza che uno dovrebbe cercare di raggiungere. I proprietari forestali dovrebbero ottenere più di 40 e a tonnellata per il loro cippato, che è un prezzo adatto solo 165 exclusive production of forest chips is not profitable in most cases. At 40 e/fresh tonne one can produce chips where residue biomass is already available at a landing following whole-tree extraction and processing at roadside, or where part of the harvesting cost is covered by other sources – as in right-of-way clearing, sky-track and riverbed maintenance or subsidized forest tending. As a result, the availability of forest chips gets tied to the trends experienced by other forest chains, which in turn can be affected by the additional income obtained from chip production. That articulates a rather complex system, whose outcome is difficult to predict. Several plant engineers say that collective heating stations could still turn a profit even if they paid 50 to 60 e/fresh tonne for the fuel. Assuming that plant managers wanted to renounce 10 to 20 e of profits per tonne of fuel, such higher prices may dramatically increase the actual availability of forest chips for energy generation. At 60 e/fresh tonne the production of forest chips may become sustainable in most tractor-accessible forests, and where tree size is not exceedingly small. When terrain features Le centrali a biomassa costituiscono un mercato potenziale per il cippato forestale/Biomass-fuelled plants are potential market for forest chips allo smaltimento dei residui. Tuttavia, bisognerebbe fornire una qualche giustificazione concreta per ottenere un prezzo notevolmente superiore, oltre ai soliti discorsi sulla manutenzione del territorio, che tutti apprezzano ma nessuno vuole pagare. E qui potremmo far valere la fornitura di specifici servizi all’utente, quali ad esempio la consegna a calendario o su richiesta: questa risolverebbe molti dei problemi di stoccaggio degli impianti a biomassa, che in genere non sono dotati di magazzini molto ampi. I proprietari forestali potrebbero organizzare facilmente una rete di piazzali intermedi sulle loro parcelle e in vicinanza delle strade, offrendo un servizio importante che può essere remunerato adeguatamente. 6.3 Rivitalizzare la gestione forestale L’esbosco della pianta intera consente di recuperare notevoli quantità di biomassa Whole-tree extraction allows the inexpensive recovery of much biomass Oggi il settore delle biomasse offre un contributo molto limitato alla gestione forestale, perché gli attuali prezzi di mercato sono ancora troppo bassi per determinare una ripresa significativa delle attività forestali. Tuttavia, la possibilità di recuperare un minimo introito dalla vendita dei residui di utiliz- 166 require the use of cable yarders or tree diameter is below 20 cm, then the exclusive production of forest chips is not viable even if the price paid at delivery is as high as 60 e/ fresh tonne: capturing this material requires a further increase of chip price, or an integrated harvesting strategy. At the moment, the latter seems to have a higher potential, and has already worked in several instances, both on the Alps and on the Apennine. A demonstration comes from the successful trials conducted in Trentino and in Veneto with the integrated harvesting of spruce sawlogs and biomass, or in Emilia-Romagna, where the harvesting of chestnut posts has been modernized in order to obtain a collateral production of fuel chips. In principle, excessive pricing may be counterproductive. Market economy is meant to stimulate efficiency, and if market prices are not the result of labor exploitation or of clear distortions, then they provide a good indicator of where one should try to be. Forest owners should get more than 40 e a tonne for their chips, a price that can only apply to waste disposal. Yet one should provide some justification for offering considerably higher prices, besides the usual arguments of for- est maintenance, which many appreciate but few are ready to pay for. One argument could be the providing of specific services, such as storage and staged delivery: this would solve many of the fuel management problems of biomass plants, which generally suffer from the provision of limited storage space. Forest owners could easily organize a system of satellite yards on their plots and near the main roads, thus providing a valuable service they can charge for. 6.3 Reviving forest management The actual contribution of the biomass sec- 167 Il cippato prodotto dagli scarti di segheria è il competitore più temibile/Chips produced from sawmill residue are the toughest competitor Occorre organizzare razionalmente le operazioni di raccolta per restare competitivi Harvesting operations must be rationalized, in order to compete successfully zazione ha aiutato diverse imprese a superare i momenti più difficili, e magari anche a crescere, nonostante le condizioni economiche sfavorevoli che penalizzano il mondo delle utilizzazioni forestali. Purtroppo, agli attuali prezzi di mercato i benefici del recupero di biomassa toccano solo i proprietari che producono cippato come attività secondaria, sviluppata parallelamente a una produzione principale destinata a fornire assortimenti diversi dalla biomassa energetica. Gli impianti a biomassa certamente offrono uno sbocco al legname privo di valore commerciale, e questo aiuta chi deve affrontare situazioni urgenti, dove l’intervento di manutenzione è assolutamente necessario e non può essere rimandato. Tipico il caso delle foreste danneggiate dal vento o dal fuoco, o quello dei pascoli e degli alvei invasi da specie pioniere: qui – come nella ripulitura delle strade o delle linee elettriche – l’utilizzazione è già pagata dalle parti interessate, e la vendita del cippato non deve necessariamente coprire tutto il costo di produzione. Ma questo significa anche che alle attuali condizioni di prezzo, la produzione di cippa- 168 tor to forest management is still very limited, as present market prices are too low for justifying an intense revival of forest harvesting. Even so, the ability of recovering some value from the sales of processed residue has helped several operators to maintain or even expand their business, despite the generally unfavorable conditions faced by the forest sector. However, present market prices allow impacting only those operations where the recovery of forest chips is a secondary activity, which develops alongside a main production process, aimed at achieving products other than biomass. Biomass plants certainly offer an outlet to those assortments that have no commercial value, and that helps facing urgent situations, where management is absolutely needed and cannot be postponed. Typical is the case of fire- and wind-damaged forests, and that of invaded riverbeds and pastures: here – as in right-of-way clearing – the harvesting operation is already paid by interested parties, so that chips do not need to carry all of their production cost. But this also means that actual price conditions do not allow chip production to replace the subsidies released so far for land man- agement – at least not entirely. Tests conducted within the scope of the Transnational project have shown that under actual conditions, forest chip production allows reducing the cost of early thinning to one third of the cost sustained when using traditional thinto-waste strategies: this is indeed a success, and the fact that complete economic sustainability is not achieved yet does not need discourage us too much. Even in Finland, early thinning is not economically sustainable and requires public subsidies, and that despite the competence and the technology available in a country at the leading edge of to non può sostituire le sovvenzioni offerte finora per i miglioramenti boschivi – almeno non interamente. Le prove condotte nell’ambito del Progetto Transnazionale hanno dimostrato che oggi la produzione di cippato consente di ridurre il costo dei primi diradamenti ad un terzo rispetto a quanto ottenibile con il sistema tradizionale, basato sulla depezzatura delle piante e sull’abbandono in bosco del legname. Questo è un successo importante, e il fatto che non si sia raggiunta ancora la completa sostenibilità economica non dovrebbe scoraggiarci troppo. I primi diradamenti non sono economicamente sostenibili neanche in Finlandia, e anche qui devono essere incoraggiati con apposite sovvenzioni, nonostante l’indiscussa competenza e l’eccellente tecnologia disponibili in un Paese che è al primo posto in Europa nel settore delle utilizzazioni forestali. Sempre a proposito di gestione forestale, è importante sottolineare la necessità di stabilire un dialogo tra selvicoltori e utilizzatori, che sia basato sul riconoscimento reciproco. Non è onesto chiedere che la produzione di biomassa renda attuabile la selvicoltura, se poi non si è disposti ad accettare che la selvicoltura renda attuabile la produzione di biomassa. Una selvicoltura troppo conservativa può impedire lo sviluppo di sistemi di raccolta sostenibili sotto il profilo economico, soprattutto se vieta anche l’impiego razionale di tecniche ed attrezzature moderne. Oggi abbondano le discussioni sull’opportunità di aprire corridoi di accesso per i mezzi di esbosco, e sulla larghezza di tali corridoi. Il fatto è che l’accesso dei moderni mezzi di esbosco è impossibile senza l’apertura di corridoi larghi circa 4 m e distanti 15-20 m tra loro. La discussione forse non dovrebbe riguardare l’opportunità di aprire o meno i corridoi, ma piuttosto dove piazzarli, così da coprire tutta la parcella nel modo più efficace, evitando un traffico disordinato e dannoso. 169 European forestry. Talking about forest management, it is important to stress the crucial two-way relationship that must be established between management practice and biomass production. It is somewhat unfair to ask that chip production makes silviculture viable, without accepting that silviculture makes chip production viable. A strictly conservative approach to forest management may thwart any attempts to develop cost-effective harvesting strategies, especially because it may prevent the rational deployment of modern equipment and techniques. Arguments flare up – for example – on the opportunity of opening access corridors for forest machines, and on the width of such corridors. No in-stand traffic is Il legname deve essere valorizzato nel modo migliore possibile The processing strategy must maximize the overall value of the harvest 6.4 Il mercato Nessuno dei GAL partecipanti ha potuto fornire esempi di un mercato del cippato forestale maturo ed equilibrato, il che è logico data la novità del settore. Dove esiste, la domanda di cippato è ancora concentrata in poche aziende, ed è controllata da industrie che mirano a massimizzare i profitti e non hanno un particolare interesse verso la gestione forestale. Il mercato lo fanno le centrali elettriche, che generano la domanda più consistente – anzi, talmente consistente che non può essere soddisfatta adeguatamente da un settore boschivo ancora poco sviluppato. Da qui la dipendenza dal residuo industriale e dalle importazioni, spesso usate come strumento per calmierare i prezzi. Il numero crescente di impianti costruiti in tutta Europa potrebbe cambiare questa situazione: la disponibilità del residuo industriale è limitata e potrebbe esaurirsi presto, costringendo ad una maggiore attenzione verso la risorsa forestale. Questo almeno in teoria. In pratica, le esperienze passate potrebbero suggerire scenari diversi. In Italia come nel La biomassa deve essere stoccata in luoghi idonei per favorirne la stagionatura Fuel biomass must be stored in appropriate locations, to allow for air-drying 170 possible without a network of access corridors: the use of modern harvesters requires that such corridors be 4-m wide, and are placed 15-20 m apart. The argument should not be whether to open the corridors or not, but rather on where to place the corridors so as the cover the whole surface in the most effective way, without unnecessary chaotic traffic. Silviculture is also the art of finding the right balance between a garden and a crop: there is nothing inherently wrong in steering it towards the garden side, but then garden owners call in gardeners and pay them for the service, rather than calling loggers and asking for payment. Talvolta conviene movimentare la biomassa ad un piazzale intermedio Sometimes, it is best to move the biomass to an intermediate landing 6.4 The market None of the LAGs participating to the project could show examples of a developed and balanced wood chip market, which is logical given Regno Unito, l’industria del legno rappresenta un potentissimo settore manifatturiero che da tempo preferisce affidarsi all’importazione di materia prima dall’estero, piuttosto che sviluppare una filiera di approvvigionamento efficace in grado di attingere alle risorse locali. Le stesse condizioni che hanno reso preferibile questa scelta alle industrie del legno, potrebbero spingere il settore bioenergetico su un identico percorso. Pertanto, è necessario legare la produzione di energia al territorio, cosa attuabile più facilmente costruendo una rete decentralizzata di piccoli impianti. Questi presentano un’interfaccia più agevole per gli operatori locali, e quindi hanno un maggior potenziale di filiera. In questo caso pero è l’offerta che potrebbe diventare un problema. Oggi l’offerta di cippato forestale non è molto più equilibrata della domanda: anche essa è nelle mani di poche aziende, capaci di trasferire al proprietario forestale la pressione esercitata dalle utenze industriali. Di conseguenza, i proprietari forestali ottengono molto poco per il legname da cippare, quando ottengono qualcosa. Anche qui il settore è agli inizi, e manca ancora una sana concorrenza. Né si può pensare di risolvere la situazione equipaggiando ogni piccola ditta con la sua piccola cippatrice: viviamo ormai nell’era della meccanizzazione e le attrezzature leggere non possono competere con il macchinario industriale messo in campo dalle ditte specializzate. Le esperienze raccolte nell’ambito del Progetto Transnazionale dimostrano chiaramente che la cippatura industriale consente una netta riduzione del costo di conferimento, e infatti già in Nord Italia molti utenti affidano il servizio di cippatura a contoterzisti specializzati. Una possibilità potrebbe essere quella di sviluppare sistemi chiusi, dove le risorse, i fornitori, l’impianto e l’utenza siano identificati sin dall’inizio e vincolati tra loro da opportuni accordi. Questo modello funziona già in diverse Regioni, e non c’è motivo per cui non possa essere replicato su scala più ampia. Sicuramente è un ottimo modo per avviare il settore. Tuttavia, occorre riflettere sull’intrinseca rigidità di un tale modello, che offre poco spazio per ulteriori progressi. I sistemi chiusi sono più facili da replicare che da espandere, che è quanto potreb- 171 the novelty of the sector. Today, where a demand exists, it is concentrated into few hands and controlled by industrial managers, who aim at maximizing profits and have little concern for forest maintenance. The pace is set by power plants, due to their large fuel demand – so large that the underdeveloped forest sector cannot satisfy it. Hence the reliance on industrial residue and even on foreign imports, often used to cap raising prices. The mushrooming of biomass plants all over Europe may change this situation: the pool of industrial residue is limited and may soon be exhausted, forcing to pay more attention to primary forest resources. This at least in theory. In fact, past experience may lead to formulating other scenarios. The Italian and UK wood industries represent large manufacturing sectors that have preferred turning to foreign imports rather than developing an efficient forest chain, based on domestic resources. The same conditions that have made such a choice preferable for wood industries, may motivate an industrial wood biomass energy sector to follow in the same path. So, there is a need to tie energy conversion to the surrounding territory, which might be better achieved by a decentralized network of small plants. These may present an easier interface with local actors, hence their higher potential for chain integration. In this case, supply becomes the problem. The supply of forest chips is no more balanced than the demand: it is also in the hands of few large producers, who can transfer onto forest owners the stress put upon them by chip buyers. As a result, forest owners obtain a very limited price for the raw material to be chipped – if any. Here, too, one is at the pioneering stage, where competition is quite limited. Nor can one expect In ogni caso, lo sviluppo del settore richiede una meccanizzazione adeguata/In any case, adequate mechanization is needed 172 much relief from equipping each small business with a small-size chipper: we are in the age of mechanization, and light machinery cannot compete with the industrial units deployed by professional operators. Experiences from the transnational project clearly show that industrial chipping allows a significant procurement cost reduction, and indeed many chip buyers in Northern Italy have already turned to contract chipping by industrial operators. One possibility could be to develop close systems, where the source, the supplier, the plant manager and the energy users are defined from the start and bound by appropriate agreements. Such a model is already working in many regions, and there is no reason why it could not be replicated. It is certainly a very good way to start. One should reflect – however – on the inherent rigidity of such model, which offers very limited room for further progress. It is indeed easier to replicate such systems than to expand them, which is what most entrepreneurs will want to do after the initial success; but such is the inherent limit of any close economy, designed to wall off the reality of free exchange. Economists can certainly suggest better models, intermediate between medieval autarchy and modern global market. In most cases, there will be a need for some figure to “adjust the interfaces” – basically an intermediary who can aggregate the fragmented offer and match the right seller with the right buyer. Until now the most common such figure has been the dealer, who has proved much more effective than any of the alternatives proposed to date. Dealers are generally blamed with acting in their own interests only, but they perform a job that is crucial to the development of any market: bero desiderare i vari imprenditori dopo l’iniziale successo: ma questo è il limite tipico di tutte le economie chiuse, concepite per circoscrivere la realtà del libero scambio. 6.5 L’associazionismo L’associazionismo è stato proposto come la principale soluzione alla polverizzazione della proprietà forestale, che in pratica impedisce una gestione efficace: associandosi, i proprietari forestali otterrebbero i benefici di una gestione organica e di un maggiore potere negoziale, in modo da ottenere prezzi migliori sia quando vendono il proprio prodotto, che quando acquistano servizi esterni. Il potenziale dell’associazionismo era già stato intuito molti anni fa, e promosso sin da allora. Gli argomenti a favore dell’associazionismo appaiono molto convincenti sulla carta, per cui è necessario capire perché esso abbia ottenuto così poco successo nella pratica operativa. Da studi condotti nel territorio del Gal Prealpi e Dolomiti è stato evidenziato che i consorzi forestali controllano meno del 2 % della proprietà forestale e quindi hanno un minimo impatto sulla gestione del territorio. In realtà, i consorzi sono molto attivi nelle aree dove si sono affermati, in cui hanno prodotto importanti miglioramenti, grazie anche all’entusiasmo dei loro promotori e alle sovvenzioni pubbliche che questi sono riusciti ad ottenere. Tuttavia, i consorzi forestali non hanno ancora la massa critica sufficiente per fare molto più che non intercettare fondi pubblici ed investirli nella gestione delle proprietà associate: il loro contributo è pertanto molto localizzato e difficilmente può influire sul mercato del legno. Di conseguenza, i proprietari forestali ottengono benefici molto limitati dall’adesione a un consorzio e sono poco motivati ad entrarvi. L’associazionismo così è bloccato in un circolo vizioso, con poche soluzioni a portata di mano – da cui deriva il forte interesse per le biomasse. Troppo piccoli per confrontarsi con il mercato ad armi pari, i consorzi potrebbero approfittare della “opzione autarchica” descritta sopra, e considerare l’ingresso in una società finalizzata alla fornitura di calore, basata su un modello economico di tipo chiuso. I guadagni ed il 173 so, rather than trying to replace them, one may consider harnessing their competence to the development of the biomass sector. 6.5 Owners’ associations Owners associations have been proposed as the main solution to the fragmentation of forest ownership, which makes management virtually impossible. By associating, forest owners would obtain the benefits of integrated management and collective negotiation, so as to obtain better prices for both the product they sell and the services they buy. The potential of forest associations was realized already many years ago, and promoted since then. Its arguments look very convincing on paper, hence the need for understanding why these efforts have had little success in real practice. From studies developed in Prealpi and Dolomiti LAG it has been underlined that owners associations control less than 2 % of the forest surface and therefore have little impact on landscape management. In fact, they are generally very active on the property they control, where they have produced considerable improvements, thanks to the enthusi- astic commitment of their promoters and to the public grants they were able to capture. However, owners associations still lack the critical mass for doing much more than intercepting public money and investing it in the improvement of local forests. Their contribution is very localized and certainly cannot impact the market. As a consequence, owners obtain marginal benefits from joining an association and have little cause to do so. Associations find themselves closed in a deadlock, with few solutions at hand – hence their interest in biomass. prestigio eventualmente ottenuti da un’operazione di questo tipo potrebbero spingere altri proprietari ad unirsi al consorzio, facilitando il raggiungimento della massa critica necessaria per affrontare il libero mercato. A questo quadro generale fa eccezione il GAL Bolognese, dove i Consorzi controllano circa il 20 % del territorio. Il relativo successo dei Consorzi in Emilia Romagna potrebbe dipendere da una cultura della cooperazione più sviluppata, che da un lato semplifica le adesioni e dall’altro favorisce una migliore efficienza gestionale. Sicuramente sarà opportuno approfondire l’argomento nel prossimo futuro, per estrarne i fattori di successo e trasferirli agli altri GAL. 6.6 Strategie di approvvigionamento Quando si progetta una filiera di approvvigionamento, il primo concetto da tenere a mente è quello dell’integrazione. Il cippato forestale ha un valore modesto e la sua produzione non può offrire grandi profitti se non è integrata in qualche modo. L’integrazione di prodotto è una prima possibilità, quella che va ricercata nella fase di raccolta. Se parte del legname può essere convertito in assortimenti di valore, la ditta dovrebbe organizzarsi di conseguenza e produrre questi assortimenti, che potrebbero sostenere anche parte del costo di produzione del cippato. Un esempio tipico è quello del recupero dei residui di utilizzazione: se la raccolta è organizzata bene e le piante sono allestite all’imposto, il prodotto principale sosterrà i costi dell’abbattimento, esbosco e allestimento, e sulla produzione di cippato graveranno solo i costi relativi alla cippatura ed al trasporto. Né questo esclude che anche la 174 Bosco di latifoglie/Softwood forest Too small to meet the market on even terms, forest associations could profit from the “autarchic option” described above, and should consider entering a partnership to build a close forest energy system. The increased profit and the status eventually obtained from such endeavor may motivate more owners to join the association and help reaching critical mass. After which the association may shift gears and meet the market on a more equal footing. The Bologna LAG represents an exception to this rather general picture: there, forest owners’ associations control about 20 % of the county. The Bolognese success may depend on a more developed “culture of cooperation”, which has traditionally characterized the whole Region. Certainly, it is worthwhile La ricerca può dare un contributo determinante allo sviluppo della filiera produzione primaria tragga qualche Research can play an important role in the development of the forest-energy chain beneficio dalla produzione collaterale di cippato: l’esbosco di piante intere e l’allestimento all’imposto consentono di impiegare attrezzature meccaniche altrimenti incapaci di accedere in bosco, e il cui uso permette di abbattere il costo di utilizzazione di circa il 30 %. Spesso però questa procedura non può essere applicata per l’impossibilità di smaltire il residuo accumulato all’imposto – un problema facilmente risolto con l’avvio al mercato della biomassa. L’integrazione verticale è la seconda possibilità, e consiste nella gestione congiunta di più fasi dello stesso processo produttivo. Essa consente di controllare meglio la ripartizione del valore aggiunto prodotto lungo la filiera, che altrimenti dipenderebbe solo dal potere negoziale dei diversi soggetti coinvolti. Il prezzo massimo che un impianto può pagare per il cippato è rappresentato dalla differenza tra il valore dell’energia che se ne può generare e il costo sostenuto per generarla. Questo è il prezzo che un impianto può pagare senza andare incontro al fallimento. Tuttavia l’imprenditore puro generalmente non si accontenta di chiudere in pareggio: il suo ruolo è quello di massimizzare il profitto, e pertanto cer- 175 to further analyse this case in the next future, in order to extract the “success recipe” and make it available to the other LAGs. 6.6 Supply strategies When designing a forest chips supply chain, integration is the most important concept. Forest chips have a limited value, and their production cannot offer much profit, unless it is integrated in some way, at some level. Product integration is the first option, and the one to be sought at the harvesting stage. If some of the removal can be converted into higher-value assortments, log- ging managers should plan the operation so that it allows for the production of these assortments, as they will help carrying part of the chip procurement cost. An extreme example is that of recovering logging residue: if the operation is well organized and the trees are processed at the landing, the main product will carry all the felling, extraction and processing cost, and the chips will only incur the cost of chipping and hauling. Nor this goes without any benefits for the production of the primary assortments: wholetree extraction and processing at the landing allow using effective mechanized equipment that cannot access the stand, and whose deployment reduces logging cost by at least 30 %. Often these systems are not used because of the disposal problems caused by the accumulation of residue at the landing, a problem that can be easily solved by chip production. Vertical integration is also another important step, and consists in the joint management of more stages in the same conversion process. It basically allows a better control in the distribution of the added value, which otherwise would depend on the negotiating power of the partners involved. The top price cherà di mantenere la quota maggiore possibile del valore aggiunto, tentando di abbassare il prezzo del combustibile acquistato e di alzare quello dell’energia ceduta. Da qui le infinite discussioni sul prezzo che le centrali potrebbero pagare, ma che non sono disposte ad offrire. Queste discussioni non hanno molto senso. È assurdo pretendere che un imprenditore puro investa nella gestione del territorio: l’unico modo perché questo avvenga consiste nell’includere i proprietari forestali nella società di gestione, attraverso la loro partecipazione all’impresa. Al limite, se la società di gestione dell’impianto fosse costituita esclusivamente da proprietari forestali, questi potrebbero davvero decidere di investire sul territorio tutto il profitto dell’attività di conversione energetica, ed offrire prezzi massimi per il cippato. Forse il GAL Conwy ha concepito la strategia più originale, che include tanto l’integrazione di prodotto che l’integrazione di processo. L’approccio Gallese è pratico e diretto: i boschi di quercia che occorre gestire con urgenza possono fornire sia tondame da sega che biomassa, e il primo è senz’altro più pregiato della seconda. Da qui una strategia che fa perno sul prodotto di maggior valore, e integra la produzione energetica con il ruolo di importante prodotto collaterale. Il piano consiste innanzitutto nel raggruppare le parcelle forestali sotto una gestione centralizzata, in modo da costituire una riserva adeguata di materia prima. Contemporaneamente si avvia la costruzione di una segheria destinata a produrre tavolame di pregio, associata ad una mini-centrale elettrica capace di trasformare in un prodotto vendibile dall’alto valore aggiunto tanto gli scarti della segheria, che i residui delle utilizzazioni destinate a rifornirla di tondame. Infine, una nota sul raggio di approvvigionamento. I sostenitori della filiera corta affermano che la minore distanza di trasporto consente di ridurre drasticamente il costo di approvvigionamento, rendendo più competitiva l’intera operazione. La conclusione probabilmente è corretta, ma la relazione causale forse è inaccurata. Il tipo di infrastruttura disponibile influenza il costo di trasporto molto più della distanza da coprire: se la rete viaria ne consente l’impiego, un autotreno può effettuare il trasporto su una distanza di 70 km ad un costo molto minore di 176 a plant can pay for forest chips depends on the value of the energy produced from those chips and the cost of converting them into energy. The difference is what the plant can pay without going bankrupt. However, an entrepreneur may not be content with breaking even: his role is to maximize profit and he/she will try to retain a share of this value that is as high as possible. Hence the endless arguments on how much plants could pay for the chips and they are not willing to. Yet there is no reason to expect that a pure entrepreneur may want to invest in land management: the only way to make this happen is that the management includes the landowners, through their participation in the enterprise. To one extreme, if plant management was exclusively in the hands of forest owners, these may decide to invest all the conversion profit into land management, and offer top prices. Perhaps, LAG Conwy has designed the most original strategy, which includes both product integration and vertical integration. The Welsh approach is practical and straightforward: the oak stands requiring management can yield both sawnwood and biomass, the former being much more valuable than the latter. Hence a strategy that hinges on the more valuable product and integrates energy as the relevant co-product. The plan is to cluster the forest management units to achieve critical mass, then build a sawmill to produce high-value sawnwood and finally turn both the sawmill residue and the logging residue into electric energy with an experimental small-size plant installed at a sawmill. Finally, a word on the supply radius. Advocates of short-range supply chains hold that short transportation distance has a main effect in reducing transport cost, thus making quello necessario per effettuare lo stesso trasporto con un trattore e rimorchio su 20 km di distanza. La filiera corta è competitiva soprattutto perché è una filiera locale, e come tale ha un maggiore potenziale per l’integrazione… e poi anche perché a volte può beneficiare di un vantaggio marginale, legato alle minori distanze di trasporto. Questi impianti, realizzati secondo la filosofia Leader, hanno l’obiettivo strategico e politico di lavorare unicamente sulle filiere corte perchè considerano aspetti ambientali (bilancio energetico totale quale la riduzione dell’energia consumata per il trasporto), riduzione di emissioni di CO2, aspetti sociali e di sviluppo dell’associazionismo forestale, oltre al fattore puramente economico. La disponibilità di infrastrutture adeguate è il punto cruciale: una buona rete viaria aumenta drasticamente l’efficienza delle operazioni di raccolta e trasporto, abbattendo il costo di approvvigionamento. Questa potrebbe essere una delle prime cose da verificare, ed eventualmente da adeguare. A volte l’impiego di un porzione importante della rete di accesso è impedito da un solo ostacolo, come un tornante troppo stretto o un breve tratto di strada dissestata: in questi casi, la soluzione migliore consiste nell’adeguare la caratteristica limitante, e in tale frangente i consorzi forestali possono fare moltissimo. 6.7 Le tecniche di raccolta La produzione di cippato impone il cambiamento dei sistemi di utilizzazione tradizionali, e richiede una riorganizzazione generale delle operazioni di raccolta. Andare a raccogliere i residui dopo un’utilizzazione tradizionale è una strategia perdente, che non può generare alcun profitto: la cosa migliore invece è esboscare le piante intere ed allestirle all’imposto, o buttarle direttamente nella cippatrice se sono troppo piccole per produrre assortimenti diversi dal cippato. In generale, bisogna ridurre al minimo la manipolazione del legname: ogni volta che si tocca il legname si paga qualcosa, per cui toccare più volte lo stesso carico significa aumentarne il costo di lavorazione. Naturalmente nessuno effettua una lavorazione per puro divertimento, ed ogni manipolazione succes- 177 local chains more competitive. The conclusion is probably correct, but the causal relationship may be inaccurate. Infrastructure impacts transport cost much more than distance: if the roads can support them, truckand-trailer rigs can haul over a 70 km distance for much less money than required by tractor and trailer units to haul over a 20 km distance. Short-range supply chains are competitive because they are local, and as such they have a high potential for integration… besides, they can also obtain a marginal advantage from reduced transportation costs. This heating plants (made accordingly to Leader+ phylosophy) have the strategic and politic focus to work just on short chains because they consider environmental aspects (total energetic balance for the decrease of transport energy, wich means CO2 reduction), social and development aspects, together with pure economic side. Infrastructure is the most crucial point: a good road network dramatically increases the efficiency of both harvesting and transport, slashing procurement cost. This might be one of the first things to check, and eventually improve. At times, access is impeded by one feature only, such as a turn that is too tight, or a road stretch that is too narrow: if this is the case, then upgrading the faulty element is certainly the best way to go, and owners associations can provide a big help in such instance. 6.7 Harvesting techniques Chip harvesting often requires changing the traditional logging systems, and involves a general re-organization of harvesting operations. Coming after traditional short-wood harvests to collect scattered residue is a losing strategy that can yield no profits. Instead, the best way to proceed is by extract- Una fase di studio del progetto ha previsto il trattamento dei sarmenti per ottenere biomasse A project action has concerned vine-branch treatment for heating fuel siva è eseguita nell’intento di ottenere un qualche beneficio che ne ripaghi il costo. Tuttavia, spesso è difficile valutare con esattezza il costo e il beneficio relativi a una certa lavorazione aggiuntiva, e spesso il costo supera il beneficio. La meccanizzazione è l’unico modo per rendere conveniente la raccolta del legno. Le lavorazioni manuali dovrebbero essere tutte meccanizzate, e se questo non è possible andrebbero sostituite con altre lavorazioni meccanizzabili. La cippatura è una lavorazione meccanica che sostituisce l’inefficiente allestimento manuale delle piante di piccole dimensioni. Gli harvester sono disponibili sui territori di tutti i GAL partner, e offrono un grandissimo potenziale per aumentare l’efficienza della raccolta integrata, abbattendo il costo di produzione della biomassa. Essi andrebbero usati ogni qualvolta la taglia delle piante utilizzate sia sufficientemente elevata da consentire la produzione di tronchi da sega, e quando il lotto sia abbastanza consistente da ammortizzare il costo di spostamento del cantiere. A seconda delle condizioni del terreno, gli harvester possono essere usati direttamente in bosco o 178 ing whole trees and processing them at the landing, or chipping them whole if they are too small for producing other assortments. In general, one should reduce iterative handling to the bare minimum: cost is incurred every time the product is touched, so that touching the same piece more times only means raising its processing cost. Of course, no one handles the same material for fun, and each subsequent handling is meant to bring some benefit, which should offset its cost. However, it is often difficult to estimate the value of both the benefit and the cost, and more often than not, the cost ex- ceeds the benefit. Mechanization is the pre-requisite of costeffective harvesting. Manual processes should either be mechanized or replaced by other processes that can be mechanized: indeed chipping is a mechanical process that replaces the inefficient manual processing of small trees. Cut-to-length (CTL) harvesters are available in the territory of all LAGs, and they have a large potential for increasing the efficiency of integrated harvesting, thus reducing its overall cost. They should be used whenever the harvest trees are big enough to yield some sawlogs, and the lot large enough to absorb moving costs. Depending on access conditions, CTL harvesters can be used in the forest or at the landing. The benefits they offer go beyond cheaper tree processing, and include better stack lay-out, easier extraction and material handling capability. Use of a CTL harvester in regeneration cuts allows reducing total harvesting cost by 30 to 40 % compared to traditional methods. In thinning operations, sawlog production is economically viable only if using a harvester: here, mechanized felling-processing is more expensive than manual felling, but allows cheaper extraction and results in an all’imposto. I benefici del loro impiego vanno oltre un allestimento più economico, ed includono un migliore concentramento del legname, un esbosco più agevole e la possibilità di effettuare movimentazione e accatastamento. L’uso dell’harvester nei tagli di maturità permette di ridurre il costo totale di utilizzazione di una quota variabile tra il 30 e il 40 %, rispetto alla tradizionale lavorazione manuale. Nei diradamenti, la produzione di tondame da sega risulta conveniente solo se si usa un harvester: qui, l’abbattimento e l’allestimento meccanizzati risultano più costosi del solo abbattimento manuale, ma consentono un esbosco molto più economico e determinano una riduzione generale del costo di raccolta. Inoltre, la maggior parte degli harvester può essere impiegata per confezionare sezioni con rami o tronchi parzialmente sramati, che sono più facili da movimentare, si accatastano meglio e producono un cippato di qualità migliore. Gli stessi argomenti valgono anche per le cippatrici: più grande è la cippatrice, minore è il costo di cippatura – e questo vale lungo tutta la gamma di opzioni. Il costo di cippatura diminuisce passando da un versione trattorata a una montata su autocarro, e poi andando da questa ad un impianto fisso di tipo industriale. Infatti, molte centrali sono dotate di una propria cippatrice stazionaria, che consente una fortissima riduzione del costo di cippatura. I teleriscaldamenti invece non consumano abbastanza combustibile da giustificare l’installazione di una cippatrice fissa, ma in questo caso la macchina potrebbe essere piazzata in un’area di stoccaggio e cippatura destinata a servire più teleriscaldamenti nella stessa zona – anche se la logistica di tale schema operativo deve ancora essere studiata con attenzione. Oggi, la soluzione migliore sembra essere quella di una cippatrice industriale autocarrata, che è al contempo produttiva e mobile. Questo tipo di macchina è particolarmente diffusa sulle Alpi. La meccanizzazione comporta investimenti elevati, che devono essere giustificati da un volume di lavoro altrettanto elevato. La quantità di combustibile richiesta dal funzionamento di un singolo impianto di teleriscaldamento da 1 MWt non è abbastanza consistente da giustificare l’acquisto di una cippa- 179 Esempi di taglio meccanizzato/Mechanised cutting exemples Bosco di conifere/Hardwood forest trice industriale autocarrata. Il gestore quindi deve decidere se acquistare una macchina più piccola, se ricorrere a un contoterzista o se associarsi ad altri impianti che operano nella stessa area per effettuare l’acquisto in comune. Il ricorso a un contoterzista forse è la soluzione più semplice ed efficace, il che spiegherebbe anche perché i contoterzisti costituiscono la spina dorsale dell’industria boschiva in quei paesi dove il bosco ha ancora un ruolo economico significativo. Naturalmente questo non vuol dire che uno debba impiegare le macchine tutto l’anno a doppio turno: sebbene alcune ditte riescano ad utilizzare le loro attrezzature per più di 1200 ore l’anno, la maggior parte dei contoterzisti alpini che usano un harvester o una cippatrice industriale riescono ad ottenere un buon risultato economico con un impiego di circa 800 ore l’anno, cioè 100 giornate. Il problema piuttosto è quello di ricostruire un’industria boschiva efficiente: la lunga crisi del mercato del legno ha colpito duramente il settore, determinando una forte contrazione nel numero e nella taglia delle imprese. Inoltre, molte ditte hanno perso 180 L’utilizzo forestale può dare un contributo all’ambiente Forest development can contribute to environmental preservation overall cost reduction. Besides, most harvesters can be used to produce roughly delimbed logs and tree sections, which are easier to handle, are more efficient to store and can be turned into high-quality chips. The same principles apply to chippers: the larger the unit, the lower the chipping cost – and that is true all along the range: cost reductions are obtained passing from the small tractor-powered unit to the large truck-mounted rig, and from this to the stationary plant at the factory. Indeed, several power stations have their own stationary chipper, which allows an extreme reduction of chipping cost. Collective heating plants do not handle as much material and are not worth equipping with a stationary chipper: in this case, the machine could be installed at a centralized chipping station serving more plants in a given area – but the logistics of such scheme should be studied with l’originale vocazione produttiva, dirigendosi verso altre attività più remunerative, come gli interventi di manutenzione del verde. È necessario cambiare questa tendenza, riportando le ditte ad un approccio industriale, dopo anni di giardinaggio sovvenzionato. L’utilizzazione del bosco fa parte della cultura montanara e non dovrebbe essere troppo difficile tornare alle radici: certamente la formazione può aiutare, soprattutto se si vuole introdurre una meccanizzazione moderna e innovativa. 6.8 La qualità del cippato Il cippato forestale ha una qualità generalmente inferiore rispetto al cippato ottenuto dai residui di segheria, che è più ricco di fibra, più asciutto e non contiene fogliame. Inoltre, dal residuo di segheria è più facile ottenere un cippato dalla pezzatura uniforme, adatto all’alimentazione di piccoli impianti. Gli stessi livelli qualitativi possono essere raggiunti solo cippando tronchi stagionati – sia di conifera che di latifoglia. Tuttavia, l’allestimento in tronchi ha un costo aggiuntivo, e l’abbandono in bosco dei rami e dei cimali significa che il costo totale del- l’operazione dovrà essere ripartito su una minore quantità di prodotto, da cui un maggior costo unitario di conferimento. Alcuni operatori ricorrono alla vagliatura del cippato, così da ottenere due qualità distinte: cippato fine per piccoli impianti domestici, e cippato grossolano da centrale. In questo modo si riesce a recuperare tutta la biomassa disponibile, e il costo aggiuntivo della vagliatura è compensato dal prezzo più alto del cippato di qualità. Il contenuto di umidità è forse il parametro qualitativo più importante per un combustibile, che dovrebbe essere il più asciutto possibile. Le piante appena tagliate hanno un contenuto di umidità vicino al 50%, e la stagionatura naturale è il sistema più pratico per ridurlo a valori accettabili. Se il sito è adatto e la stagione favorevole, il legname stoccato può perdere circa il 10-15% di umidità in 3 o 4 mesi. Con questo metodo però è difficile garantire un abbattimento del contenuto di umidità sotto il 40%: neanche un aumento del tempo di stoccaggio può assicurare il risultato, e anzi il legno stoccato troppo a lungo rischia di marcire e di diventare ancora più umido. 181 more attention. Today, the best option seems to be a large-size truck-mounted unit, which is both productive and mobile. These units are especially popular in the Alps. When mechanizing, depreciation becomes a major issue: the investment is high and it must be justified by a large enough work load. The amount of fuel required by a single oneMegawatt heating plant is not large enough to depreciate a truck-mounted industrial chipper: plant managers must then decide whether to acquire a smaller unit, to co-ordinate the management of their plant with that of other similar plants in the area or to con- tract chipping. Contracting might represent the easiest and most effective way to handle such cases, which explains why mechanized contractors are the backbone of the forest industry in those countries where forestry has a significant economic role. Of course, one does not need to run his machine all year long, double-shift: although some units can total over 1200 hours a year, most Alpine contractors obtain good results with an annual utilization of 800 hours, i.e. 100 days. The main problem is rather to rebuild a good network of efficient logging operations: the downward economical trends have impacted this sector, determining a reduction in the number and the size of enterprises. What’s more, many have lost the industrial vocation in a drive towards more rewarding sectors, such as subsidized maintenance operations. In many instances, there is a need for a change in the attitudes of logging firms, bringing them back to cost-effective harvesting after years of work in subsidized gardening. In most mountain regions, logging is a cultivation that can be easily revived, yet targeted training can be of great help, also in the view of introducing innovative modern equipment. È necessario ridurre al minimo le fasi di trattamento del legname/It is important to reduce as most as possibile actions for getting chips Il cippato forestale fresco è attaccato da agenti microbici che ne causano il rapido deterioramento. L’attacco microbico causa il riscaldamento interno dei mucchi di cippato, con temperature che possono raggiungere i 60-70°C: la produzione di calore spinge l’acqua fuori dal mucchio e può favorire l’essiccazione del cippato, specie se si riesce ad evitare che le cataste siano nuovamente bagnate dalle precipitazioni atmosferiche, riparandole in qualche modo. Naturalmente, il calore generato dall’attività 182 6.8 Chip quality Forest chips often present lower quality than the chips obtained from sawmill residues, which contain more fiber, less water and no leaves. Furthermore, sawmill residues produce an even chip size, which is most suitable for feeding small boilers. One could match the quality obtained from sawmill residue when chipping air-dried delimbed logs – whether softwood or hardwood. However, delimbing and crosscutting the trees into logs incurs extra cost, and the loss of the limb mass means that a higher procurement expense will be spread over a smaller quantity of fuel, hence a significantly higher unit cost. Some operators resort to chip screening, and produce two chip grades: quality chips for domestic boilers and coarse chips for the industrial plants. This way no mass is lost and the extra processing is compensated by the higher price obtained for quality chips. Moisture content is perhaps the most important single quality parameter for a fuel, which must be as dry as possible. Freshly cut trees are very wet, with a moisture content around 50 %. Natural air-drying is the most viable strategy to reduce moisture content to more desirable levels. If the storage site is good and the weather favorable, the biomass can lose about 10-15 % moisture content in 3-4 months. However, it is unlikely that one can consistently bring moisture content much below 40 % with this method. Nor a prolonged storage is likely to obtain significant benefits: in fact, the wood may rot and get wetter than before. Wet whole-tree chips face quick microbial attack, leading to decay. In fact, microbial activity causes the pile to heat up, reaching temperatures of over 60-70°C for prolonged periods: such heating may drive moisture outside the pile and obtain some drying of the chips, especially when re-wetting is prevented with microbica viene dalla digestione del cippato, per cui il riscaldamento interno implica sempre una perdita di cippato, che può ammontare anche all’1% per ogni settimana di stoccaggio. Pertanto, è meglio cippare le piante immediatamente prima dell’uso ed evitare lo stoccaggio prolungato del cippato. Le riserve dovrebbero essere costituite con legname non cippato, che andrebbe sempre coperto nel periodo invernale. In conclusione, si può affermare che un cippato forestale dal prezzo moderato può essere ottenuto dalla trasformazione di piante intere o di residui di utilizzazione, dopo stagionatura naturale. Questo prodotto può presentare una pezzatura irregolare e un contenuto di umidità intorno al 40 %. Gli impianti destinati a utilizzare biomassa forestale dovrebbero essere capaci di accettare questo materiale, o essere disposti a pagare il costo aggiuntivo della sua ulteriore raffinazione. 6.9 Linee di sviluppo Per quanto vasto e ambizioso, il Progetto Transnazionale non poteva coprire tutti gli argomenti, né fornire tutte le soluzioni. È lo stesso concetto di progresso ad implicare che ogni punto di arrivo sia anche il punto di partenza per una nuova impresa. Pertanto è normale che durante il lavoro siano emersi nuovi aspetti, che sembrano meritare maggiore attenzione e che non sono stati esplorati a causa della durata limitata del progetto. Uno di questi aspetti è la possibile disponibilità di micro-impianti per la cogenerazione di calore ed energia elettrica già a partire da una taglia di 1 MWe. L’energia elettrica da fonti rinnovabili ottiene un prezzo molto buono, che ne renderebbe molto interessante la produzione, se non fosse per il costo elevato degli impianti tradizionali e per l’enorme sforzo logistico necessario a garantire un approvvigionamento tanto abbondante e regolare. I micro-impianti di cogenerazione sono dieci volte più piccoli delle centrali tradizionali e promettono un’efficienza di conversione identica, o anche maggiore. Se le cose stessero veramente così, si potrebbe pensare ad una rete decentralizzata di piccole centrali elettriche, ancora più remunerative degli impianti di teleriscaldamento. Oltretutto, la produ- 183 Sistema di stoccaggio e di essiccazione elementare Primary stocking and drying method some kind of protection. Of course, the energy generated by microbes ultimately comes from the chips they eat up, so that internal heating always involves dry matter losses, often amounting to 1% of the total for every week of storage. Therefore, it is advisable to chip trees right before consumption, and avoid prolonged storage. Stores should be made with uncomminuted wood, which should always be covered if the storage continues over the winter. In conclusion, one may say that moderatelypriced industrial forest chips derive from the processing of air-dried whole trees and branches, and can present irregular particle size dis- tribution and a moisture content around 40 %: plants designed to use forest biomass should be able to accept this material or to cover the extra cost of further refining. 6.9 Pointers for future work Although large and ambitious, the Transnational project could not cover all the topics, nor answer all the questions. In fact, the same concept of progress implies that all arrival stations are also departure stations for new endeavors. Therefore, a number of new issues emerged during the work, which seemed worth of further consideration but could not be ex- zione di energia elettrica implicherebbe il superamento delle barriere imposte da un sistema chiuso e l’accesso al libero mercato, con un guadagno netto in termini di capacità imprenditoriale. In modo analogo, si potrebbe investigare meglio il potenziale dei piccoli impianti a cippato per uso domestico, la cui maggiore diffusione potrebbe far crescere un mercato locale per il cippato di qualità. Questi impianti sono molto diffusi in alcune regioni alpine, dove costituiscono una buona fonte di reddito per le ditte boschive locali. In questo caso, i punti cruciali sono la qualità del cippato e la logistica della distribuzione, due aspetti che devono essere sviluppati meglio nel prossimo futuro. In particolare, la logistica presenta possibilità di sviluppo pressoché illimitate, per questo attirando moltissima attenzione soprattutto negli ultimi anni. Il potenziale risparmio ottenibile con una logistica appropriata è davvero enorme, e questo spiega perché dobbiamo migliorare le nostre capacità e dotarci di strumenti adeguati. Innanzitutto è necessario ottenere una conoscenza dettagliata del territorio e delle tecnologie di lavorazione della biomassa. È logico pensare subito alle tecniche GIS e GPS, eventualmente integrate da modelli di approvvigionamento, così da poter gestire i flussi di biomassa e minimizzare i costi di conferimento. L’esempio più semplice consisterebbe nella costruzione di un inventario aggiornato della disponibilità di biomassa, con informazioni sulle quantità in giacenza presso ciascun imposto, il tempo di giacenza, la posizione dell’imposto e i punti nodali dell’infrastruttura viaria che collegano più imposti ai potenziali utenti. Inoltre, si potrebbero integrare nel sistema GIS i vari modelli di simulazione prodotti nell’ambito del Progetto Transnazionale, così da simulare diversi scenari di approvvigionamento, e assistere le decisioni circa l’allocazione dei vari prodotti, la loro destinazione e il miglior percorso da seguire. Un modello simile potrebbe essere sviluppato per assistere la concessione delle sovvenzioni pubbliche. La tendenza alla loro riduzione non significa che queste saranno abolite del tutto, ma impone che siano assegnate oculatamente, in modo da conseguire il massimo beneficio con le poche risorse disponibili. Questo potrebbe ottenersi adattando 184 plored during the lifetime of the project. One such issue is the prospected availability of miniature power stations, in the power output range of 1 MWe. Green electricity obtains extremely good tariffs, which make its production very attractive, if it was not for the high investment required for building the plant, and for the logistical strain of organizing a large and steady fuel supply. Micro-plants are ten times as small as standard large-size plants, and promise the same efficiency rates - or higher. If this was really the case, one could think of a decentralized power generation network, even more profitable than the collective heating plants. What is more, power generation would involve stepping outside the boundaries of a close system and entering the market, with a net return in terms of entrepreneurship. Similarly, one may investigate the potential role of chip-fed domestic boilers in promoting a local high-value market for chips. Such plants are very common across the Alps, where they provide good business opportunities for local firms. Here, the crucial points are chip quality and distribution logistics - both of which need to be explored in more detail. Logistics is indeed a field of endless development, and has attracted much attention in re- cent years. The potential savings obtained with appropriate logistics are huge, hence the need for refining our tools. These must be based on a detailed knowledge of both the territory and of the available material handling technologies. It is therefore only logical to enter the fields of Geographic Information Systems (GIS) and Global Positioning Systems (GPS). Such techniques can be coupled to supply system models, in order to manage the flow of materials and minimize procurement cost. A simple instance is the building and constant updating of biomass inventories, with information on the quantities available on each landing, l’entità del contributo all’effettivo svantaggio da compensare. Un sistema GIS ed un modello di stima dei costi sono in grado di quantificare l’effettiva perdita finanziaria sostenuta per ciascun determinato tipo di intervento su ciascuna specifica parcella: il sistema GIS infatti fornirebbe indicazioni accurate sulle condizioni stazionali e selvicolturali della parcella, e il modello di simulazione ne stimerebbe l’effetto sul costo di conferimento. Questo renderebbe molto facile stimare il costo reale sostenuto per effettuare il miglioramento, e quindi anche la sovvenzione necessaria a compensarlo. Naturalmente non c’è bisogno di ripetere la simulazione per ciascuna parcella: un sistema GIS è in grado di individuare zone omogenee per livelli di costo, facilitando il processo di assegnazione dei contributi e rendendolo al contempo molto più efficiente. Questi sono solo alcuni degli argomenti da considerare in occasione di eventuali nuove ricerche, e sicuramente i lettori ne hanno individuati altri durante la lettura del manuale. Il continuo progresso tecnologico implica che nel futuro appariranno nuove possibilità, che non sono state considerate dagli autori perché inesistenti all’epoca di questo lavoro. Il manuale tuttavia contiene informazioni essenziali e aggiornate, e gli autori sperano veramente che possa aiutare la nascita e lo sviluppo di filiere foresta-legno-energia, utili alla gente di montagna e all’ambiente naturale, che da sempre questa protegge e migliora. Sistema di distribuzione del teleriscaldamento con scambiatore di calore teleheating system with external heat-exchanger 185 the storage time, the position of the landing and the nodal points connecting more landings to potential users. Besides, one may integrate the models produced within the Transnational project in a GIS system and simulate different procurement scenarios, in order to inform decisions on product allocation, destination and routing. A similar model could be developed to assist the releasing of subsidies. The current trend towards a reduced subsidization of forest maintenance does not mean that subsidies will be abolished altogether, and fortunately so. However, it entails a need for increasing the efficiency of public support, which could be obtained by tailoring each grant to the disadvantage it is meant to compensate. A GIS and a harvesting model can quantify the actual financial loss of each type of intervention on each single plot, with the GIS providing essential stand and site information, and the model accurately simulating the impact of site and stand conditions on procurement cost. It then becomes rather easy to estimate the financial loss eventually incurred by maintenance, and the grant that can compensate it. Of course, there is no need to repeat the simulation for each single plot: GIS allow zoning, which may facilitate the grant releasing process, while making it more efficient. These are only some of the topics worth further thought, and the readers have certainly found more for themselves while reading the handbook. Constant technological progress means that more options will appear in the future, which have not been considered here: yet this book contains up-todate, essential information, and the Authors do hope it will help the development of functional forest energy chains, beneficial to the rural communities, the mountain people and the environment they protect and improve. progetto creativo e realizzazione grafica: Edizioni Filò srl Piazza Mazzini, 15 • 32100 Belluno Tel. +39 0437 30103 redazionifilo@edizionifilo.com stampa: Press Service srl Via Forlanini, 45 • 50019 Sesto Fiorentino - Osmannoro (FI) Tel. +39 055 301022 [email protected] finito di stampare: Luglio 2007 www.galenergy.com GAL PREALPI DOLOMITI Via dei Giardini, 17 32036 Sedico, (BL) Italia, Veneto Tel. +39 0437 838586 Fax +39 0437 856350 [email protected] www.gal2.it Raggruppamento Gal Toscani GAL GARFAGNANA AMBIENTE E SVILUPPO Via Vittorio Emanuele, 9 55032 Castelnuovo di Garfagnana (LU) Italia, Toscana Tel. +39 0583 644449 Fax +39 0583 644474 [email protected] www.galgarfagnana.com GAL VALLE D’AOSTA Reg. Borgnalle, 12 Condominio “I Prismi” 11100 Aosta Italia, Valle d’Aosta Tel. +39 0165 363969 Fax +39 0165 264916 [email protected] www.galvda.org RURAL CONWY LAG Sheila Potter Regeneration Service Conwy County Borough Council Bodlondeb UK Conwy LL32 8DU Tel. +44 01492 576012 Fax +44 01492 576003 GAL APPENNINO BOLOGNESE S.C.A.R.L. Viale Silvani, 6 40122 Bologna Italia, Emilia Romagna Tel. +39 051 6598738 Fax +39 051 6598791 [email protected] www.bolognappennino.com Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione nel settore Agricolo-forestale GAL EUROCHIANTI Via Lucardesi, 6 50026 San Casciano Val di Pesa Italia, Toscana Tel. +39 055 8290121 Fax +39 055 8290926 [email protected] www.eurochianti.it www.chiantiline.it GAL LEADER SIENA Via Hamman, 98 53021 Abbadia San Salvatore Italia, Toscana Tet. +39 0577 775097 Fax +39 0577 773971 [email protected] www.cm-amiata.siena.it GAL CONSORZIO APPENNINO ARETINO Scrl Viale Dante, 74/Q 52010 Capolona, (AR) Italia, Toscana Tel. e fax +39 0575 48267 [email protected] www.galaretino.it COPIA OMAGGIO linee guida per lo sviluppo di un modello di utilizzo del cippato forestale a fini energetici guidelines for the development of a forest chips supply chain model sviluppo della filiera foresta-legno-energia attraverso il rafforzamento dell’associazionismo forestale developing the forest-wood-energy chain through the reinforcement of forest owners associations GAL Prealpi e Dolomiti Produzione di biomassa dalla gestione delle peccete artificiali alpine - Cantiere Col Perer Descrizione stazionale Sito: Col Perer - Arsiè (BL) Superficie: 0.99 ha Pendenza: 29% Accidentalità: moderata Specie: 100 % Abete rosso Età: 35 anni Intervento: diradamento selettivo dal basso Intensità: 50% sul totale Prelievo: 570 piante/ha, 16% basto Tondame: 76 m3/ha Biomassa: 42 t/ha, 40% biomassa Pianta media: 191 Kg, diametro a 1.30: 18.4 cm Densità del legno: 840 Kg/m3 Tenore idrico del legno: 56.7% Residuo: 565 piante/ha, diametro a 1.30: 30.7 cm Descrizione cantiere L e piante sono state abbattute ed allestite con un escavatore tipo “ragno”, munito di testa combinata Konrad Woody 50 H. La macchina ha percorso il popolamento aprendo corridoi paralleli distanti circa 12 m tra loro, e prelevando le piante sui due lati con criterio selettivo. Queste sono state allestite in tronchi lunghi 4.2 m, concentrati in mucchi sul bordo dei corridoi di esbosco. I tronchi sono poi stati prelevati da un trattore agricolo da 74 kW, munito di rimorchio forestale a due assi Pizeta 100 RT e di gru idraulica ICAR IB 6500. All’imposto, il legname è stato separato in due assortimenti: tondame da imballaggio e biomassa di qualità. Il primo è stato avviato ad una segheria della zona e il secondo alla centrale SICET di Ospitale, distante 61 km dal cantiere. Qui il tondello è stato cippato con la sminuzzatrice stazionaria da 900 CV. Risultati produttività e costi di raccolta t/ora Massa tal quale Tonn 107 Piante num 568 Abbattimento 4,04 Esbosco 4,4 e/T 25,35 13,15 direzione discesa lunghezza m. 1012 Trasporto 7,61 8,93 Cippatura 41,3 3,22 TOTALE 50,65 I ������������� n questo cantiere si è organizzato un abbattimento e allestimento meccanizzato che hanno permesso una buona qualità del lavoro. L’esbosco su pianale si �� è rivelato vincente perché è risultato veloce ed economico. Questo �� è stato possibile perché il materiale era stato concentrato alle piste di �� esbosco dall’harvester. Per poter �� utilizzare razionalmente il trattore forestale con rimorchio è necessa�� rio individuare le piste di esbosco prima dell’abbattimento per evitare � passaggi inutili o dannosi al terre� no e al soprassuolo restante. Inol������������ ������� ��������� ��������� tre il vantaggio di utilizzare il pianale è di poter portare il legname ������������������������������������������������ su distanze maggiori senza che la produttività cali significativamente. Questo consente di selezionare al meglio gli imposti, facilmente accessibili ai mezzi di trasporto e alla cippatrice, assicurandosi risparmi nelle ulteriori fasi di lavorazione. GAL Prealpi e Dolomiti Produzione di biomassa in alveo - Cantiere Stizzon Descrizione stazionale Sito: Crocefisso – Seren del Grappa (BL), fiume Stizzon Superficie: 4.00 ha Specie: Abete, ontano, frassino Età: 53 anni Intervento: diradamento selettivo dall’alto Prelievo: 84 piante/ha, Tondame: 24.4 m3/ha Biomassa: 7.4 t/ha, Pianta media: diametro a 1.30: 23.7 cm Tenore idrico del legno: 51.4% Descrizione cantiere P er l’abbattimento si è optato per un harvester pesante su motrice dedicata che, oltre ad abbattere, allestiva gli abeti fino ad un diametro minimo in punta di 21 cm, producendo tronchi di lunghezza variabile tra 3.6 e 5.8 m. L’harvester effettuava anche l’abbattimento ed il parziale allestimento delle piante da biomassa, producendo lunghezze approssimative di 4 m. Solamente gli abeti più grossi ed estremamente ramosi erano rifinititi a mano con una motosega. Successivamente, tondame e biomassa erano esboscati con un forwarder da 8 tonnellate di portata, il quale formava cataste separate sui bordi della strada camionabile. Tutte le macchine erano servite da un solo operatore. Infine, la biomassa è stata prelevata con autotreni ad alta volumetria e portata tal quale presso la centrale di Ospitale di Cadore (BL), dove il materiale è stato cippato con una cippatrice stazionaria da 900 CV. Risultati produttività e costi di raccolta t/ora t/ora e/T Piante e/T num 336 Tondame Biomassa Tonn 89,7 Tonn 60,4 Abbattimento 5,64 22,87 Esbosco 19,1 4,55 lunghezza 15,07 15 8,87 4,89 13,91 m. 158 Trasporto Cippatura TOTALE 27,42 N 37,85 ■ ������������■ ������������■ ����������■ ������������ �� �� �� ������������� ell’ipotesi che al cippato sia riconosciuto un prezzo di 80 e/tss e al tondame un prezzo all’imposto di 60 e/m3, l’intervento realizza un profitto di 867 e/ha. Il bilancio positivo è dato sia dal tipo di taglio che permette di lavorare solo su piante da abbattere che dal prodotto retraibile. Producendo sia tondame che biomassa si riesce a valorizzare meglio il materiale. Infatti, all’imposto il tondame spunta un prezzo doppio a quello del cippato. La raccolta associata rimane vincente se la quantità di assortimento convenzionale è significativa perché raccogliere due prodotti comporta un’ulteriore complicazione organizzativa del processo produttivo. 5,77 �� �� �� �� � � ������� ������� ������������������������������������������������������������������� GAL Prealpi e Dolomiti Produzione di biomassa dalla gestione delle peccete artificiali alpine - Cantiere Col di Roanza Descrizione stazionale Sito: Col di Roanza – Belluno (BL) Superficie: 1.7 ha Pendenza: 32% Accidentalità: moderata Specie: 90% Abete rosso Età: 40 anni Intervento: diradamento selettivo dal basso Intensità: 15 % sul totale Prelievo: 161 piante/ha, 28 % basto Tondame: 0 m3/ha Biomassa: 53 t/ha, 100% biomassa Pianta media: 329 Kg, diametro a 1.30: 23.9 Densità del legno: 812 Kg/m3 Tenore idrico del legno: 50.1% Residuo: 888 piante/ha, diametro a 1.30: 27.3 cm Descrizione cantiere L e piante sono state abbattute da una squadra di due operai, muniti di motosega e slittino Fällboy. Subito dopo l’abbattimento, ciascuna pianta è stata grossolanamente sramata sui soli lati esposti, avendo cura di recidere il cimale ad un diametro di 6 cm: la finalità di questa operazione era quella di rilasciare sul terreno le porzioni più ricche di sostanze nutrienti, ed al contempo meno apprezzate per la produzione di cippato. In tale occasione si è provveduto anche a sezionare in due pezzi le piante più lunghe, per limitare eventuali danni al soprassuolo residuo durante la successiva movimentazione. L’esbosco è stato effettuato con uno skidder idrostatico TreEmme 120 SC (88 kW), munito di verricello a due tamburi e radiocomando. Anche qui la macchina era affidata ad una squadra di due operai. Dopo circa due mesi di stoccaggio, il legname è stato cippato all’imposto con una cippatrice mobile Eschelboeck Biber 80, montata su un rimorchio a tre assi e dotata di motore autonomo da 350 kW. Il trasporto è stato effettuato con autotreno fino alla centrale della SICET, distante 32 km dal cantiere. Risultati produttività e costi di raccolta t/ora e/T Massa tal quale Tonn 89,9 Piante num 273 Abbattimento 6,94 6,05 Esbosco 2,94 28,87 direzione salita lunghezza m. 237 Trasporto 6,31 10,77 Cippatura 10,67 14,06 TOTALE 59,75 L ������������� ’innovazione del cantiere era nell’esbosco effettuato a strascico con un trattore forestale di produzione italiana: una macchina potente ma compatta, ed omologata �� per la circolazione stradale. La trasmis�� sione idrostatica oltretutto ne consente un uso polivalente. A causa del tipo �� di taglio e della distanza di esbosco, il �� costo orario della macchina è risultato �� piuttosto elevato è questo non è stato controbilanciato da un pari incremento � produttivo. La macchina comunque si � è rivelata interessante per la mobilità in ������������ ������ ��������� ��������� bosco e, abbassando la pressione delle gomme, è riuscita a salire pendenze di ������������������������������������������������ tutto rispetto. Inoltre la pinza anteriore consentiva la formazione all’imposto di cataste alte e compatte, aspetto interessante vista la frequente carenza di spazi. Interessante è stato anche l’uso dello slittino in fase di abbattimento, per direzionare la caduta delle piante e agevolare l’esbosco. Purtroppo la stagionatura, strategia per ridurre l’umidità della biomassa prima della cippatura non ha dato gli esiti sperati. Malgrado un periodo di giacenza di 67 giorni, il tenore idrico del legno al momento della cippatura, è risultato pressochè invariato rispetto a quello misurato all’abbattimento. Questo è imputabile gran parte alla stagione estiva particolarmente piovosa. GAL Prealpi e Dolomiti Produzione di biomassa in alveo - Cantiere Piave-Busche Descrizione stazionale Sito: Busche – S. Giustina (BL), fiume Piave Superficie: 0.82 ha Specie: Pioppo, ontano, robinia Età: 28 anni Intervento: taglio raso Prelievo: 2272 piante/ha, Tondame: 5.6 m3/ha Biomassa: 70.3 t/ha, Pianta media: diametro a 1.30: 9.5 cm Tenore idrico del legno: 49.9% Descrizione cantiere L e piante sono state abbattute con un’abbattitrice applicata ad un escavatore cingolato da 13 tonnellate, che provvedeva anche a concentrarle in fastelli ed eventualmente a sezionare gli individui più grandi. Questo escavatore era equipaggiato con un motore ausiliario con una potenza pari a 105 CV per l’azionamento dell’operatrice. Successivamente, i fastelli di piante intere o parzialmente sezionate sono stati esboscati con un clambunk skidder leggero di costruzione tedesca, equipaggiato con gru di carico ed azionato da un motore da 120 CV. Questo provvedeva anche a formare le cataste, per agevolare la successiva cippatura, effettuata con una cippatrice autocarrata con motore autonomo da 480 CV. Il cippato era scaricato direttamente nei cassoni degli autotreni, ed avviato verso la centrale termoelettrica di Longarone (BL). Tutte le macchine erano servite da un unico operatore. Risultati produttività e costi di raccolta t/ora e/T Massa tal quale Tonn 118,9 Piante num 1870 Abbattimento 6,55 11,14 Esbosco 7,26 9,37 lunghezza m. 455 Trasporto 7,07 9,62 Cippatura 12,36 12,78 TOTALE 42,91 I �� �� ������������� potizzando che la centrale riconosca al cippato un valore di 80 e/tss, il cantiere si chiude con una perdita di 495 e/ha. La produzione di sola biomassa è più remunerativa di una trinciatura a perdere - come spesso viene fatta negli alvei ma, considerato il prezzo attuale del cippato, non è in grado di fornire un bilancio positivo. Questo è attuabile con una produzione integrata di fondame e biomassa visto che il tondame spunta un prezzo ben maggiore. Al momento del taglio, se possibile, conviene prelevare anche individui sviluppati per ricavare tondo, lasciando ovviamente un numero congruo di matricine sane e di medie dimensioni. Questo alla luce degli attuali prezzi dei mercato. �� � � � � � ������������ ������ ��������� ��������� ������������������������������������������������ GAL Appennino Bolognese Recupero di biomassa dei cedui castanili degradati - Cantiere Monzuno Produzione integrata biomassa e paleria Descrizione stazionale Sito: Loc. Sgalara – Comune di Monzuno (BO) Superficie: 0.31 ha; Pendenza: 38% Accidentalità: classe 1 Specie: 95% castagno Età: 20 anni Intervento: ceduazione Prelievo piante: 1557/ha Prelievo tondame: 140 t/ha Prelievo cippato: 52 t/ha Soprassuolo residuo: 60 piante/ha Densità del legno: 977 Kg/m3 Tenore idrico del legno: 44.4% sul fresco Descrizione cantiere L e piante sono state abbattute manualmente da una squadra di due operatori muniti di motosega media, che provvedevano ad indirizzarne la caduta verso le piste di esbosco poste a valle. Su queste circolava un miniescavatore cingolato da 4 tonnellate, che concentrava le piante con la gru e le esboscava a semistrascico. Una volta all’imposto, le piante erano allestite in paleria di varia misura con un processore a rulli Lako Premio 550, montato su escavatore cingolato da 18 tonnellate. Questo concentrava anche le ramaglie e gli scarti in cataste, per la successiva cippatura effettuata con una cippatrice a disco Farmi CH 260, azionata da un trattore Fendt Favorit 615 LS da 160 CV ed alimentata dal miniescavatore. Il cippato era lanciato direttamente nei cassoni degli autocarri destinati ad effettuare il trasporto. Risultati I n questo cantiere si è ricorso a macchine innovative ma flessibili e relativamente economiche, come un processore su escavatore che costa meno dell’abbattitrice dedicata ed è ideale per l’uso all’imposto o lungo le piste. Sistema Integrato Integrato Allestimento Manuale Processore Pianta D 1.30 15.2 15.2 T/ora 6.7 6.7 Euro/t 6.3 6.3 T/ora 2.7 2.7 Euro/t 13.9 13.9 T/ora 2.7 4.6 Euro/t 29.5 21.4 T/ora 2.7 2.7 Euro/t 39.6 39.6 Pali: Euro/t 49.7 41.6 Cippato: Euro/t 39.6 39.6 Abbattimento Esbosco Allestimento Cippatura Tabella – produttività e costi dell’utilizzazione di paleria e cippato ■ ����������■ ������������ �� �� ������������� �� �� �� �� �� � �� � �� �� �� ��� �� �� �� �� � �� ��� �� �� � �� �� �� � � �� Dalla prova è emerso che la produzione di pali è conveniente, e che la meccanizzazione dell’allestimento, attraverso l’uso di un processore, consente di abbattere il costo di questa operazione di oltre un quarto, e quello complessivo dell’utilizzazione di oltre il 15%. La raccolta integrata di pali e cippato è sempre più remunerativa della cippatura integrale di tutto il legname, e dovrebbe essere impiegata ogni qualvolta lo consentano la qualità e le dimensioni delle piante. In sostanza, i boschi meno degradati consentono di produrre una quota di pali variabile tra i due terzi e i tre quarti della biomassa totale, permettendo un ricavo più che doppio rispetto a quello ottenibile dai boschi ormai più avanti nel processo di degrado. ������������������������������������������������������������������� GAL Appennino Bolognese Recupero di biomassa dei cedui castanili degradati - Cantiere Monzuno - cippatura integrale Descrizione stazionale Sito: Loc. Sgalara – Comune di Monzuno (BO) Superficie: 0.25 ha Pendenza: 47% Accidentalità: classe 1 Specie: 95% castagno Età: 20 anni Intervento: ceduazione Prelievo piante: n°/ha 2838 Prelievo tondame: t/ha 0 Prelievo cippato: t/ha 171 Soprassuolo residuo: piante/ha 60 Densità del legno: 977 Kg/m3 Tenore idrico del legno: 41.6% sul fresco Descrizione cantiere N ella parcella n° 2 l’abbattimento e il concentramento delle piante hanno seguito le stesse modalità adottate per la n° 1, e cioè motosega e miniescavatore. L’esbosco invece è stato effettuato con un trattore munito di rimorchio monoasse Zaccaria, che era caricato con il miniescavatore mentre il trattorista provvedeva a sezionare le piante troppo lunghe con la motosega. Mentre il trattore era in viaggio, il miniescavatore concentrava a bordo pista altro materiale, pronto per il carico successivo. All’imposto, le piante sezionate sono state accatastate in attesa della cippatura, effettuata con la stessa cippatrice Farmi impiegata anche per l’altro cantiere. Risultati produttività e costi di raccolta t/ora Pianta D 1,30 e/T 11,5 Abbattimento 4,2 10,2 Esbosco 2,9 29,1 Cippatura 5 21,4 TOTALE 60,7 P ������������� er i prezzi attuali la produzione di cippato è al limite della conve�� nienza se è effettuata a partire dai residui (che pagano �� solo il costo di cippatura), è decisamente fuori merca�� to se prevede la cippatura integrale di piante intere e �� quindi deve sopportare an�� che i costi dell’abbattimento e dell’esbosco. � La cippatura integrale è preferibile solo se il diametro a � petto d’uomo delle piante ������������ ������ ��������� utilizzate è inferiore ai 12 cm, e chiude in sostanziale ������������������������������������������������������������������� pareggio solo quando si impiegano cantieri industriali o quando il prezzo del cippato supera i 6 e/q. L’impiego della cippatrice industriale permette di avere profitti interessanti ma richiede una buona gestione imprenditoriale e la disponibilità di infrastrutture adeguate come piazzali in bosco in grado di accogliere sia la cippatrice che l’autotreno. Nei popolamenti con diametro medio maggiore o uguale a 12 cm conviene sempre effettuare la raccolta integrata di paleria e cippato, indipendentemente dal prezzo offerto per il cippato e dal livello di meccanizzazione del cantiere di cippatura. Il cippato ottenibile da questi boschi è di buona qualità, abbastanza asciutto e di dimensioni abbastanza regolari e per queste caratteristiche potrebbe essere conferito anche a impianti di piccole dimensioni, generalmente più esigenti delle centrali di teleriscaldamento. GAL Prealpi e Dolomiti Produzione di biomassa dalla gestione delle peccete artificiali alpine - Cantiere Sovramonte Descrizione stazionale Sito: Le Laste – Sovramonte (BL) Superficie: 0.80 ha Pendenza: 38% Accidentalità: moderata Specie: 95% Abete rosso Età: 36 anni Intervento: diradamento selettivo dal basso Intensità: 48 % sul totale Prelievo: 503 piante/ha, 15% basto Tondame: 0 m3/ha Biomassa: 112 t/ha, 100% biomassa Pianta media: 223 Kg, diametro a 1.30: 18.5 cm Densità del legno: 950 Kg/m3 Tenore idrico del legno: 55.7% Residuo: 536 piante/ha, diametro a 1.30: 24.1 cm Descrizione cantiere L e piante sono state abbattute con motosega da una squadra di due operai che a turno svolgevano il lavoro di motoseghista e di aiutante. Le piante intere sono state esboscate con un trattore agricolo da 40 kW munito di verricello forestale radiocomandato, servito pure da due operai. Il trasporto in centrale è stato effettuato con un autotreno a volumetria maggiorata, equipaggiato di gru idraulica per il carico: durante questa fase le piante sono state sezionate da un secondo operatore munito di motosega, che ha eseguito anche una sommaria sramatura quando le piante erano troppo voluminose per entrare nel cassone. Anche i rami recisi sono stati poi raccolti e caricati sull’autocarro. Tutto il materiale è stato consegnato alla centrale a biomassa della SICET, presso Ospitale di Cadore (BL), a 68 km di distanza dal cantiere. Qui il legname è stato cippato con la sminuzzatrice stazionaria Vecoplan da 670 kW in dotazione alla fabbrica. Risultati produttività e costi di raccolta t/ora e/T Massa tal quale Tonn 89,7 Piante num 403 Abbattimento 3,63 6,06 Esbosco 3,03 19,45 direzione salita lunghezza m. 130 Carico 12,02 6,99 Trasporto 3,4 20 Cippatura 41,3 3,22 TOTALE 55,72 I ������������� n questo cantiere non sono state introdotte attrezzature estremamente �� innovative ma si sono testate �� macchine già presenti, e so�� prattutto una logistica di can�� tiere diversa dalle altre. Il materiale, esboscato a stra�� scico con verricello radioco�� mandato, è stato trasportato � in centrale dopo una somma� ria depezzatura utilizzando � autotreni a volumetria maggiorata. Questo ha permesso � di trasformare il legname uti� ������������ ������� ������ ��������� ��������� lizzando la cippatrice elettrica in dotazione alla centrale. �������������������������������������������������������������������������� Quando possibile, è meglio utilizzare una cippatrice elettrica di grossa potenza per la maggiore efficienza e il minor costo di esercizio minore e una produttività maggiore. Interessante l’uso del verricello radiocomandato che consente all’operatore di lavorare in autonomia e con maggior sicurezza. GAL Prealpi e Dolomiti Produzione di biomassa dalla gestione delle peccete artificiali alpine - Cantiere Vallonera Descrizione stazionale Sito: Vallonera – Seren del Grappa (BL) Superficie: 0.54 ha Pendenza: 42% Accidentalità: moderata Specie: 95% Abete rosso Età: 30 anni Intervento: diradamento selettivo dal basso Intensità: 32% sul totale Prelievo: 396 piante/ha, 26% basto Tondame: 0 m3/ha Biomassa: 52 t/ha, 100% biomassa Pianta media: 131 Kg, diametro a 1.30: 13.7cm Densità del legno: 970 Kg/m3 Tenore idrico del legno: 58.1% Residuo: 840 piante/ha, diametro a 1.30: 18.4 cm Descrizione del cantiere L e piante sono state abbattute da una squadra di due operai, munita di motosega e slittino Fällboy, grazie al quale si è effettuato anche un primo concentramento. Le piante intere sono state poi esboscate con un trattorino cingolato da 48 kW, munito di verricello forestale e affidato ad una squadra di due operai. La cippatura è stata effettuata all’imposto con una cippatrice mobile Muss-Max Terminator 6, azionata da un trattore agricolo da 152 kW. Il cippato è stato trasportato con trattori agricoli muniti di rimorchi Dumper, che hanno raggiunto il teleriscaldamento di Pedavena (BL), distante 24 km dal cantiere. Risultati produttività e costi di raccolta t/ora e/T Massa tal quale Tonn 28,1 Piante num 214 Abbattimento 4,61 9,1 Esbosco 3,36 17,54 direzione discesa lunghezza m. 103 Trasporto 2,1 27,06 Cippatura 7,32 11,2 TOTALE 64,9 L ������������� ’intervento era un primo diradamento in una peccata �� artificiale, dove le piante erano estremamente fitte: per questo �� aspetto si è introdotto l’uso dello slittino in fase di abbattimento. Lo slitti�� no, direzionando la caduta, evita alle �� piante di appollaiarsi, e permette un abbattimento in sicurezza. Inoltre, �� consente di concentrare il materiale già al momento del taglio, a tutto � vantaggio dell’esbosco che sarà più � veloce ed economico. ������������ ������� ��������� ��������� Per l’esbosco a strascico si è utilizzato un trattore cingolato visto che la ������������������������������������������������ pendenza non consentiva l’accesso ad un mezzo gommato. Si è ricorso alla cippatura integrale del materiale a causa delle dimensioni limitate dello stesso. La difficoltà di accessibilità all’imposto ha condizionato la scelta della taglia della cippatrice e del mezzo di trasporto, costringendo all’impiego di un trattore e rimorchio. Tale sistema è oneroso, ma era l’unico possibile. È consigliabile esplorare la possibilità di adeguare le infrastrutture presenti per poter accedere con dei mezzi di maggiori dimensioni. Questi ampliamenti, sempre nell’ottica di una corretta gestione del territorio, possono essere utilizzati anche da mezzi antincendi e consentirebbero di accedere a porzioni di bosco fino ad ora abbandonate e trascurate. GAL Prealpi e Dolomiti Recupero di biomassa dai tagli maturità in pecceta - Cantiere Pertica Descrizione stazionale Sito: Monte Pertica – Seren del Grappa (BL) Superficie: 4.6 ha Pendenza: 38% Accidentalità: media –2 classe Specie: 97% Abete rosso, 3% Larice Età: 75 anni Abete rosso, 85 anni Larice Intervento: taglio a gruppi Intensità: 50% sul totale Prelievo: 59 piante/ha Tondame: 75 m3/ha Biomassa: 27.2 t/ha, Pianta media: 1.02 t corm. diametro a 1.30: 42.1 cm Densità del legno: 798 Kg/m3 Tenore idrico del legno: 55.1% Descrizione del cantiere L e piante sono state abbattute da un operaio munito di motosega media, che eventualmente sezionava in due pezzi gli individui più grandi. Successivamente, le piante intere sono state esboscate da tre operai con un trattore forestale tipo “skidder”, azionato da un motore da 120 CV e munito di doppio verricello radiocomandato. All’imposto le piante erano allestite con motosega da una squadra di due operai, mentre un terzo operaio accatastava separatamente tronchi e ramaglia con un trattore agricolo munito di rimorchio forestale e gru. Tutte le piante sono state svettate al diametro minimo di 22 cm, per velocizzare il lavoro. Infine, la ramaglia è stata caricata su un autotreno a volumetria maggiorata equipaggiato di gru idraulica per il carico. Tutto il materiale è stato consegnato ad Ospitale di Cadore, dove è stato cippato con la sminuzzatrice stazionaria Vecoplan da 900 CV di cui è dotata la fabbrica. Risultati produttività e costi di raccolta t/ora e/T Piante e/T num 271 Tondame Biomassa Tonn 275 Tonn 125 Abbattimento 15,13 1,45 Esbosco 4,18 25,09 lunghezza Imposto t/ora m. 227 21,67 4,7 Trasporto 3,67 18,5 Cippatura 34,72 3,83 TOTALE 48,21 L 22,33 ������������� ’innovazione introdotta nel cantiere sperimentale è stata l’esbosco con lo ■ ������������■ ������������■ ����������������■ ����������■ ������������ skidder radiocomandato. Lo skidder era in grado d’esboscare piante complete �� di rami, magari spezzate in due per muo�� versi più agevolmente. Non sono mancati �� carichi di circa 6 t! Tale mezzo risulta quindi �� più efficiente e in grado di coprire distanze �� maggiori del trattore agricolo, per il mede�� simo costo di esbosco; questo permette la �� ricerca di imposti idonei. Inoltre, l’esbosco �� della pianta intera consente di sramare e al�� � lestire le piante in piazzale così da facilitare � il recupero delle ramaglie. Per rendere il si������� ������� stema conveniente è necessaria un’attenta organizzazione del cantiere, poiché l’allesti������������������������������������������������������������������� mento deve avvenire non appena il materiale giunge all’imposto. Un’alternativa alla squadra di motoseghisti può essere quella del processore, anche se in questo frangente si prospetta il pericolo di tempi morti della macchina se il mezzo di esbosco non riesce a rifornire il quantitativo richiesto. Interessante il radiocomando che, oltre a comandare il verricello a doppio tamburo, serviva anche a spostare lo skidder, operazione estremamente utile nei tratti di terreno pendente o accidentato perché consente all’operatore di lavorare in sicurezza stando giù dal mezzo. GAL Valle D’Aosta Individuazione della meccanizzazione del carico, trasformazione, trasporto e stoccaggio della biomassa legnosa successivamente alle operazioni di esbosco O biettivo di questa azione, è stato valutare quale sia la migliore modalità di organizzazione del cantiere di utilizzazioni forestali ai fini dell’introduzione della cippatura delle biomasse a fini energetici, compatibilmente con le condizioni territoriali della Regione Valle d’Aosta. L’attività di recupero di biomassa a destinazione energetica dai boschi locali, non è infatti ancora praticata, se non in sporadici casi di microfiliere, con metodologie non importabili su grande scala. Il numero limitato di casi esaminati, unitamente al rispetto delle prescrizioni di taglio, ha fatto sì che non si siano potute studiare svariate possibilità di organizzazione del cantiere. Nei due casi presi in esame, più precisamente il bosco di Vaysset a Saint-Denis e il bosco d’Arpeille, a Torgnon, sono stati realizzati due interventi di miglioramento boschivo in adesione al Piano di Sviluppo Rurale allo scopo di favorire i candidati e liberare il bosco dalle piante dominate e deperienti. Su questi interventi, svolti a fini colturali e non economici, sono state analizzate le varie fasi di lavoro a partire dal taglio fino alla cippatura e al trasporto, sono state ricavate le produttività ed i costi di utilizzazione, che vengono riportati nelle tabelle 1 e 2. In entrambi i casi, l’intensità di prelievo è stata molto bassa, ben lontana dalle provvigioni “standard” retraibili da tagli in boschi maturi. La motivazione di tale politica forestale risiede nella volontà di “caProduttività mc/h La Vaysset-Saint-Denis Arpeille-Torgnon Italia* Dati VdA** 1,44 mc/h 0,45 mc/h 3,29 mc/h 0,6 mc/h Esbosco toppi 0,93 mc/h 0,54 mc/h 17,97 mc/h 0,70 mc/h Cippatura 5,35 t/h 5,35 t/h 5,58 t/h* Taglio Allestimento Tabella 1 – produttività delle fasi esaminate nei boschi oggetto di esame • *Dati Co.R.In.Te.A, 2002 • **Dati Marguerettaz e Garrone, Tesi di laurea, 2002 Costi di utilizzazione e/q cippato La Vaysset-Saint-Denis Arpeille-Torgnon Taglio e 0,80 e 0,86 Allestimento e 1,73 e 3,36 Esbosco toppi e 4,08 e 7,05 Esbosco ramaglia e 16,52 e --- Trasporto toppi e 1,50 e 1,50 Trasporto cippato e 2,50 e --- Cippatura e 5,00 e 5,00 Tot per toppi e 13,11 e 17,77 Tot per ramaglia e 24,02 Italia*-Co.R. In.Te.A e6 Tabella 2 – Costi di utilizzazione nel cantiere di La Vaysset, a Saint- Denis, con taglio tradizionale • *Dati Co.R.In.Te.A, 2002 pitalizzare” ancora per alcuni anni il materiale in bosco mediante l’applicazione del “taglio a scelta”, per rimediare agli errori commessi nei secoli scorsi, in cui il prelievo è stato indiscriminato e senza regole. La bassa intensità di taglio, unitamente alle condizioni stazionali, ha determinato l’impossibilità di raggiungere livelli di meccanizzazione elevati, e dunque costi più vicini alla sostenibilità. La modalità del taglio a scelta rende infatti necessario il taglio con motosega; per quanto concerne l’esbosco, la bassa intensità insieme con la pendenza non sufficientemente elevata hanno imposto l’esbosco tramite verricello montato su di un trattorino cingolato. Le prescrizioni forestali imponevano inoltre la sramatura delle piante, anche al fine di limitare, durante la fase di esbosco, eccessivi danni al novellame. La fase di sramatura, che rappresenta la fase più onerosa del procedimento di taglio, ha comportato un drastico aumento del costo di utilizzazione. Nel caso di Vaysset la ramaglia è anche stata, in via sperimentale, esboscata e cippata in loco, con destinazione energetica. Alle condizioni sopra esposte, con taglio cioè secondo metodi tradizionali, a meccanizzazione molto bassa mantenendo la fase di sramatura, la raccolta di biomassa legnosa in boschi deperienti, si è rivelata economicamente molto onerosa, con un costo globale delle operazioni decisamente più elevato che nel resto della nazione. Per abbassare il costo di utilizzazione, è necessario uno sforzo di attenta pianificazione per ottimizzare l’organizzazione delle operazioni e valutare un sistema di taglio ed esbosco più coerenti con il prodotto finale. Infatti, qualora, come nei casi esaminati, si conoscesse a priori che il valore del materiale ritraibile è molto scarso, l’onerosa fase di sramatura potrebbe essere ragionevolmente sostituita dall’esbosco della pianta intera, da destinare interamente alla cippatura. Dove invece il materiale abbia un valore maggiore, allora si potrebbe di volta in volta valutare la fattibilità o meno della raccolta della ramaglia, o limitarla alla fascia più vicina alla pista. Un’altra considerazione interessante è stata fatta in merito ai quantitativi di energie grigie impiegati per produrre combustibile alternativo ai derivati del petrolio al fine di comprendere se effettivamente da questo punto di vista possa essere ambientalmente vantaggioso produrre cippato da impiegare a fini energetici. Valutando i quantitativi di energie grigie consumati da motosega, trattorino, cippatrice e camion, la conclusione da trarre è che laddove sia possibile recuperare materiale che comunque sarebbe stato oggetto di una utilizzazione forestale, il bilancio delle energie grigie consumate diventa molto basso. Al contrario, nell’ipotesi di utilizzare il materiale al fine di produrre combustibile, per ridurre al minimo le energie grigie occorre prestare nuovamente attenzione all’organizzazione del cantiere. Le considerazioni sono qui analoghe a quelle espresse per i costi: più il materiale viene lavorato e spostato, maggiori diventano i costi e maggiore è il combustibile fossile impiegato per le operazioni. Nel caso in esame, si arriva ad un consumo di 7 litri di combustibile per q equivalente di cippato prodotto, utilizzando i toppi, e 10 litri nel caso del recupero di ramaglia. Anche al fine di ridurre i consumi di combustibili, l’esbosco a pianta intera sarebbe stata una soluzione vantaggiosa. Gli interventi effettuati sul nostro territorio hanno sottolineato quanto le operazioni post esbosco siano legate all’organizzazione dell’intero cantiere, a partire dai criteri della martellata. Nei casi in esame si è potuto constatare che le principali problematiche che attualmente impediscono una ottimizzazione della filiera e un approccio economicamente sostenibile alla stessa sono costituite dal fatto che le operazioni condotte in bosco risultano poco funzionali al prodotto finito, determinando un aumento eccessivo dei costi. Per il prossimo futuro, in conseguenza dell’evoluzione della situazione forestale a favore di tagli più economicamente sostenibili, l’instaurarsi di una filiera bosco-legno-energia locale più razionale sembra più concreto, anche alla luce di quanto emerso dalle presenti azioni. GAL Valle D’Aosta Valutazione della fattibilità del recupero di biomassa legnosa a seguito di eventi calamitosi L ’obiettivo di questa azione era quello valutare l’applicazione a casi concreti di tecniche di recupero e utilizzazione di materiale legnoso interessato da eventi calamitosi quali slavine, frane, schianti da vento, incendi. Presupposto dell’azione, è la mancanza di sbocchi commerciali per il materiale disponibile a seguito di tagli di bonifica; questi ultimi, pur non avendo risvolti economici, vengono praticati per favorire il risanamento e la ripresa delle superfici interessate dalle calamità. L’attività si è svolta concretamente mediante il taglio raso di soggetti arborei morti in piedi a seguito di un incendio che ha devastato un’area boscata di 29 ha situata nel comune di Saint-Denis, in località Vorpeillère. Il taglio raso ha permesso di adottare livelli di meccanizzazione piuttosto elevati per la realtà locale mediante l’impiego di Harvester e Forwarder, macchine ad alta specializzazione adatte alla lavorazione di grossi quantitativi di materiale. Grazie all’intervento dei due macchinari, i costi di utilizzazione, a fronte di un ingente aumento di produttività, si sono rivelati decisamente inferiori rispettosa a quelli relativi ad un taglio tradizionale (Tabella 1). Costo e/q Costo e/m3 Costo e/mst Costo tradizionale VdA e/q Taglio + allestimento 2,49 14,9 6,39 2,53 Esbosco 2,87 16,09 6,90 4,08 Cippatura (1) (C1) 5,15 12,71 5,45 5,00 Trasporto cippato 1,89 4,52 1,94 2,50 Cippatura (2) (C2) 2,86 6,86 2,94 Trasporto toppi 1,5 8,4 3,60 Costo ramaglia C1 9,91 33,32 14,29 Costo ramaglia C2 7,62 27,47 11,78 24,02 Costo toppi 12,01 51,29 22,34 13,11 1,50 Tabella 1 – Costi di utilizzazione a Vorpeillère, nel Comune di Saint-Denis, in un bosco percorso da incendio. Sono anche state messe a confronto due cippatrici, di diversa potenza (Morbaark “Hurricane” 184 CV e Pezzolato 900-1000 322 Kw) Sul materiale utilizzato è stata effettuata una selezione degli individui con le caratteristiche tecniche migliori, da impiegare come materiale da opera. Vista la tipologia dell’operazione e l’elevato livello di meccanizzazione che il taglio raso permette di adottare, è stato anche possi- bile l’accatastamento di tutta la ramaglia, che è stata cippata sul posto, al contrario dei toppi, trasportati a fondo valle e là cippati. Nel complesso, il costo totale appare decisamente inferiore ai costi tradizionali delle utilizzazioni, come rilevati nell’altra azione d’esbosco condotta dal GAL Valle D’Aosta, anche se, considerando che l’operazione veniva condotta su materiale dal quale era difficile percepire un guadagno, si tratta comunque di un costo elevato. Un elemento di grossa rilevanza è il costo della singola operazione di cippatura, che è molto superiore alla media nazionale (costo in Italia tra 0,5 e 3 e/q) in conseguenza, probabilmente, dell’ancora scarso mercato locale orbitante intorno al materiale ritraibile. Inoltre, benché siano stati impiegati mezzi altamente specializzati, in grado di garantire un importante risparmio in termini temporali ed economici, una migliore organizzazione del cantiere avrebbe permesso risparmi maggiori, ad esempio eliminando la fase di sramatura, che, seppur in maniera minore rispetto al taglio tradizionale, ha comunque inciso sui tempi e sui costi finali del lavoro. Oltre all’analisi dei costi di utilizzazione, sono stati computati i consumi di carburante nelle varie fasi; l’analisi effettuata ha sottolineato che se l’intervento viene condotto ad alti livelli di meccanizzazione il consumo di carburante per quintale di materiale si riduce, rispetto alle utilizzazioni tradizionali, così come analizzate nel corso della’azione di meccanizzazione del carico, trasformazione, trasporto e stoccaggio della biomassa condotta dal GAL Valle D’Aosta, nel caso della ramaglia, la differenza è piuttosto rilevante passando dai 10,2 l/q equivalente delle intere operazioni di approvvigionamento condotte a bassi livelli di meccanizzazione ai 5,52 l/q equivalente dell’operazione di raccolta effettuata mediante forwarder. Il risparmio energetico ottenuto con l’impiego di mezzi ad alta specializzazione è comunque evidente anche nel caso delle fasi di taglio ed allestimento; l’operazione tradizionale comportava infatti un consumo di 0,80 l per q equivalente di cippato mentre l’operazione condotta con Harvester richiede un consumo di 0,55 l per q equivalente di cippato. In conclusione, i tagli di “bonifica”, sebbene la casistica di studio sia stata limitata, si sono rivelati una buona fonte di materiale per il cippato, principalmente per due ragioni: • la modalità di taglio, che spesso è rappresentata dal taglio raso, consente un elevato livello di meccanizzazione, che determina minori costi di utilizzazione; • il materiale ottenuto non può avere altri sbocchi, e pertanto è possibile destinarne anche l’impiego in toto per la cippatura, evitando operazioni onerose quali la sramatura. Considerando che i tagli vanno comunque eseguiti per il risanamento e la ripresa delle superfici interessate dalle calamità, la destinazione energetica del materiale si prospetta come una ottima soluzione, da applicare a boschi interessati da valanghe, schianti da venti, incendi, epidemie di parassiti. GAL Valle D’Aosta Valutazione del recupero di residui agricoli legnosi di coltivazioni agricole e della pulizia dell’alveo dei fiumi L ’intento di questa azione è stato coinvolgere le aziende vitivinicole ed agricole presenti sul territorio, al fine di utilizzare razionalmente il materiale di loro produzione considerato di scarto, mettendo in campo soluzioni che consentissero l’utilizzo di materiali come i sarmenti di vite e rendendo economicamente positive operazioni che attualmente costituiscono un problema: l’allontanamento e lo smaltimento obbligatorio dei sarmenti per motivi di ordine fitosanitario e la potatura produttiva ed ornamentale. Le attività agricole rappresentano una cospicua fonte di scarti vegetali destinabili alla conversione energetica, nel resto d’Italia. Nella realtà locale valdostana, l’iniziativa voleva essere strutturata in maniera da coinvolgere sia i grandi che i piccoli produttori di scarti agricoli, provenienti principalmente da potatura, proponendo un utilizzo più razionale e valorizzante del materiale considerato di scarto. Le aziende più grosse non hanno mostrato interesse per il tipo di iniziativa, in quanto il problema degli scarti viene gestito già molto razionalmente mediante il reimpiego in agricoltura sia per la produzione di compost che mediante trinciatura e utilizzo come fertilizzante in loco. Inoltre, per quanto concerne la frutticoltura, l’orientamento attuale è verso la piegatura dei rami in alternativa alla potatura, con la conseguenza che il materiale potenzialmente disponibile a fini energetici è di gran lunga ridotto. L’unico potenziale attore di questa iniziativa, a questo punto, resta l’utenza piccola e privata, ed è proprio su questa che si è cercato di fare leva per portare avanti questa iniziativa. L’avvio dell’iniziativa è avvenuto mediante la posa di un container per la raccolta di residui legnosi vergini in un centro di conferimento per rifiuti gestito da un Comune. Il Comune che si è prestato per la realizzazione dell’iniziativa è Introd, situato, tra l’altro a pochi km da Villeneuve, dove è presente l’area di stoccaggio del materiale proveniente dal bosco in attesa di essere cippato. L’iniziativa è stata pubblicizzata tramite interventi sulle testate giornalistiche locali e con un servizio realizzato appositamente dalla sede regionale della RAI, oltre che con volantini. Il messaggio è stato rivolto a tutti coloro i quali avessero piccoli o grandi quantitativi di materiale ligneo da smaltire. Il conferimento proposto era libero, a carico del produttore. La risposta da parte della popolazione al posizionamento del cassone scarrabile da 30 mc, è stata positiva, in quanto lo smaltimento di tale materiale rappresentava per i piccoli produttori un problema, risolto con l’abbruciamento o il conferimento in discarica. Da migliorare, invece, l’informazione all’utenza, in quanto in alcuni casi, insieme al materiale legnoso vergine, sono stati trovati anche sfalci, frammenti di parti metalliche, massi dalle dimensioni considerevoli, che costituiscono un rischio per la cippatrice e ne aumentano l’usura. I costi di tale tipologia di raccolta sono molto contenuti, anche se varrebbe la pena studiare un sistema di controllo nel conferimento, per evitare danni alle cippatrici. Qui sopra l cassone per la raccolta di rifiuti lignei da destinare alla cippatura collocato nel Comune di Introd e a fianco la locandina utilizzata per pubblicizzare la posa del cassone per i rifiuti lignei da destinare a cippatura GAL Eurochianti Casole d’Elsa (SI) Distanza da Siena: 40 km Distanza da Firenze: 60 km Popolazione residente: 3.066 abitanti Altitudine: 410 m s.l.m. Indice di boscosità: 55% Per visitare l’impianto: Comune di Casole d’Elsa Giulia Perotti, tel. 0577 949728 Luca Peccianti, tel. 0577 949730 Proprietà e gestione: Comune di Casole d’Elsa Edifici e utenze serviti: Asilo Nido, Scuola materna, Scuola elementare, Scuola media Numero di utenti negli edifici serviti: 312 Volume servito 16.650 mc Lunghezza della rete di teleriscaldamento: 100 m Tipo e potenza della caldaia a cippato: KÖB Pyrot 540 kW Progettazione: Carmelo Pinna e Mauro Martini Installatore: CITIS (Siena) Volume vano tecnico centrale termica: 148 mc Volume silo: 117 mc Volume accumulo inerziale: 6.000 litri Sistema di estrazione del cippato: a rastrelli Autonomia prevista: 30 giorni Potenza elettrica installata: 19 kWe Consumo medio annuo previsto di cippato: 211 t Prezzo del cippato (M30) a bocca di silo: e/t 60 + IVA 10% Fornitore del cippato: ditte locali Costo di realizzazione: 351.754 Prima accensione: ottobre 2006 Analisi finanziaria degli investimenti - Casole d’Elsa (SI) SPESE Investimento complessivo e 351.754 Contributo 42,18% - (148.372) Investimento netto e 203.381,96 Cippato t/anno 211 Costo del cippato e/t 60 + IVA 10% Spesa annua per il cippato e 13.905 Spese, gestione, amministrazione, ricambi, imprevisti, smaltimento ceneri, energia elettrica e 4.040 MANCATE SPESE/INTROITI Riscaldamento a metano e 40.840 Manutenzione annua Sostituzione caldaia e 450,00 18° anno e 30.415 INDICI FINANZIARI Saggio di attualizzazione Valore Attuale Netto - VAN Saggio di Rendimento Interno - SRI Risultati 1,5% e 188.897 11,20% GAL Consorzio Appennino Aretino Cetica, Castel San Niccolò (AR) Distanza da Arezzo: 40 km Distanza da Firenze: 50 km Popolazione residente: 500 abitanti Altitudine: 700 m s.l.m. Indice di boscosità: 73% Per visitare l’impianto: Pro Loco ‘I Tre Confini’ Sandro Boschi, tel. 0575 555280 Comunità Montana del Casentino Pier Silvio Ciabatti, tel. 0575 507231 Proprietà: Comunità Montana del Casentino Gestione: Comune di Castel San Niccolò Edifici e utenze serviti: 12 abitazioni esistenti, 3 in costruzione, chiesa, sede Pro Loco e spogliatoi Numero di utenti negli edifici serviti: 100 Volume servito: 12.000 mc Lunghezza della rete di teleriscaldamento: 575 m Tipo e potenza della caldaia a cippato: Uniconfort BIOTEC/G 350 kW Progettazione: Studio Tecnico Paolo Vangi Installatore: Uniconfort (Padova) Volume vano tecnico centrale termica: 120 mc Volume silo: 164 mc Volume accumulo inerziale: 4.000 litri Sistema di estrazione del cippato: rotore con bracci articolati Autonomia prevista: 20 giorni Potenza elettrica installata: 12 kWe Consumo medio annuo previsto di cippato: 220 t Prezzo del cippato (M30) a bocca di silo: e/t 60 + IVA 10% Fornitore del cippato: Azienda agricola ‘La Gabella’ Costo di realizzazione: 213.185 Prima accensione: novembre 2006 Analisi finanziaria degli investimenti - Casole d’Elsa (SI) SPESE Investimento complessivo e 213.185 Contributo 50,2% - (107.000) Investimento netto e 106.185 Cippato t/anno 220 Costo del cippato e/t 60 + IVA 10% Spesa annua per il cippato e 14.560 Spese, gestione, amministrazione, ricambi, imprevisti, smaltimento ceneri, energia elettrica e 6.500 MANCATE SPESE/INTROITI Riscaldamento a metano e 8.550 Manutenzione annua Sostituzione caldaia Allacciamento utenze private Energia venduta ai privati Prezzo energia Fatturato energia e 1.500 1° anno (Pro Loco) e 2.500 Ipotesi di suddivisione in 5 rate annuali e 6.600 MWh/anno 404,5 e /MWh (IVA inclusa) 69,00 e 27.908 INDICI FINANZIARI Saggio di attualizzazione Valore Attuale Netto - VAN Saggio di Rendimento Interno - SRI Risultati 1,5% e 194.880 25,62% GAL Consorzio Appennino Aretino Loro Ciuffenna (AR) Distanza da Arezzo: 30 km Distanza da Firenze: 55 km Popolazione residente: 5.371 abitanti Altitudine: 330 m s.l.m. Indice di boscosità: 61% Per visitare l’impianto: Uff. tecnico, Gianfranco Del Sala, tel. 055 9170122 Proprietà e gestione: Comune di Loro Ciuffenna (AR) Edifici e utenze serviti: Comunità Montana, Scuola media, Scuola elementare e materna, Micronido, Mensa Scuola media, Stazione Corpo Forestale dello Stato Numero di utenti negli edifici serviti: 270 Volume servito: 16.000 mc Lunghezza della rete di teleriscaldamento: 270 m Tipo e potenza caldaia a cippato: Fröling Lambdamat IND/S 500 kW Progettazione: Studio Tecnico Paolo Vangi Installatore: Biotermica (Pavia) Volume vano tecnico centrale termica: 120 mc Volume silo: 126 mc Volume accumulo inerziale: 10.000 litri Sistema di estrazione del cippato: rotore con bracci articolati Autonomia prevista: 20 giorni Potenza elettrica installata: 12 kWe Consumo medio annuo previsto di cippato: 266 t Prezzo del cippato (M30) a bocca di silo: e/t 60 + IVA 10% Fornitore del cippato: Cooperativa forestale Alto Valdarno Costo di realizzazione: 337.855 Prima accensione: ottobre 2006 Analisi finanziaria degli investimenti - Loro Ciuffenna (AR) SPESE Investimento complessivo e 337.855 Contributo 32% - (108.114) Investimento netto e 229.741 Cippato t/anno 266 Costo del cippato e/t 60 + IVA 10% Spesa annua per il cippato e 17.551 Spese, gestione, amministrazione, ricambi, imprevisti, smaltimento ceneri, energia elettrica e 11.609 MANCATE SPESE/INTROITI Riscaldamento e 60.000 Manutenzione annua Sostituzione caldaia e 1.500 1° anno (2 caldaie) e 20.000 INDICI FINANZIARI Saggio di attualizzazione Valore Attuale Netto - VAN Saggio di Rendimento Interno - SRI Risultati 1,5% e 300.804 16,96% GAL LEADER Siena Monticiano (SI) Distanza da Siena: 35 km Distanza da Firenze: 85 km Popolazione residente: 1.400 abitanti Altitudine: 370 m s.l.m. Indice di boscosità: 69% Per visitare l’impianto: Segretario comunale dr. Marco Taralla, tel. 0577 756623 Proprietà e gestione: Comune di Monticiano Edifici e utenze serviti: Municipio e Biblioteca Numero di utenti negli edifici serviti: 50 Volume servito: 3.500 mc (predisposto per 20.000 mc) Lunghezza della rete di teleriscaldamento: attualmente di 100 m Tipo e potenza caldaia a cippato: Fröling Lambdamat IND/S 500 kW Progettazione: Carmelo Pinna e Mauro Martini Installatore: CITIS (Siena) Volume vano tecnico centrale termica: 160 mc Volume silo: 120 mc Volume accumulo inerziale: 6.000 litri Sistema di estrazione del cippato: rotore con bracci articolati Autonomia prevista: 30 giorni Potenza elettrica installata: 12 kWe Consumo medio annuo previsto di cippato: 50 t Prezzo del cippato (M30) a bocca di silo: e/t 70 + IVA 10% Fornitore del cippato: Ditta Magrini Tito - Monticiano (SI) Costo di realizzazione: 335.024 Prima accensione: ottobre 2006 Analisi finanziaria degli investimenti - Monticiano (SI) SPESE Investimento complessivo e 335.024 Contributo 48% - (160.000) Investimento netto e 175.024 Cippato t/anno 50 Costo del cippato e/t 70 + IVA 10% Spesa annua per il cippato e 3.850 Spese, gestione, amministrazione, ricambi, imprevisti, smaltimento ceneri, energia elettrica e 4.000 MANCATE SPESE/INTROITI Spesa riscaldamento precedente per le sole utenze attualmente servite e 12.000 Manutenzione annua Sostituzione caldaia Risultati e 1.500 1° anno (1 caldaia) e 4.000 Rispetto all’investimento sostenuto dall’Amministrazione comunale, quindi al netto del contributo, per le utenze che attualmente sono collegate, gli indici finanziari non sono positivi in quanto è bassa la spesa non sostenuta di combustibile fossile che si usava nelle annate termiche precedenti. Ad oggi, si riscalda infatti solo il 20% della volumetria preventivata da progetto. Se si considerasse invece – come preventivato – la fornitura di energia termica a tutti gli edifici previsti dal progetto, la mancata spesa di combustibile fossile sarebbe ovviamente più consistente (3 volte l’attuale) e questo consentirebbe di raggiungere indici dell’investimento positivi e un tempo di ritorno al settimo anno. GAL Garfagnana Ambiente e Sviluppo Camporgiano (LU) Distanza da Lucca: 50 km Distanza da Firenze: 125 km Popolazione residente: 2.347 abitanti Altitudine: 450 m s.l.m. Indice di boscosità: 71% Per visitare l’impianto: Ufficio tecnico, Fabio Caproni, tel. 0583 618888 Proprietà e gestione: Comune di Camporgiano (LU) Edifici e utenze serviti: Centro Servizi, Scuola elementare e Scuola materna Numero di utenti negli edifici serviti: 166 Volume servito: 7.800 mc Lunghezza della rete di teleriscaldamento: 300 m Tipo e potenza della caldaia a cippato: KÖB Pyrot 540 kW Progettazione: Carmelo Pinna e Mauro Martini Installatore: STE (Padova) Volume vano tecnico centrale termica: 150 mc Volume silo: 120 mc Volume accumulo inerziale: 6.000 litri Sistema di estrazione del cippato: a rastrelli Autonomia prevista: 30 giorni Potenza elettrica installata: 12 kWe Consumo medio annuo previsto di cippato: 150 t Prezzo del cippato (M40) a bocca di silo: e/t 45 + IVA 10% Fornitore del cippato: Comunità Montana della Garfagnana Costo di realizzazione: 285.000 Prima accensione: novembre 2006 Analisi finanziaria degli investimenti - Camporgiano (LU) SPESE Investimento complessivo Contributo Investimento netto Cippato Costo del cippato e 285.000 70,18% - ( 200.000) e 85.000 t/anno 150 e/t 45 + IVA 10% Spesa annua per il cippato e 7.400 Spese, gestione, amministrazione, ricambi, imprevisti, smaltimento ceneri, energia elettrica e 8.200 MANCATE SPESE/INTROITI Riscaldamento Manutenzione annua e 36.900 e 1.000 INDICI FINANZIARI Saggio di attualizzazione Valore Attuale Netto - VAN Saggio di Rendimento Interno - SRI Risultati 1,5% e 266.243 35,42%